INCONTRI TECNICI Progettazione, tecniche e materiali 08 giugno 2011 LA SICUREZZA in COPERTURA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA In collaborazione con Relatori: Ing. Cosimo Chines – Ing. Stefano Camoni Studio Tecnico Ing. Chines ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA 62/R - Art. 7 Criteri generali di progettazione PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA SICUREZZA NELLA FASE DI AVVICINAMENTO ALLA COPERTURA PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA TRANSITO IN COPERTURA SICUREZZA IN COPERTURA CENNI SUL PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA Il PERCORSO di accesso alla copertura può comprendere: • Percorsi interni • Percorsi esterni • Scale fisse (anche di tipo retrattile) • Scale portatili • Piattaforme elevatrici • Ponteggi CENNI SUL PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da: Punti fissi di ancoraggio Accessi esterni con protezione del punto di sbarco CENNI SUL PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da: Linea flessibile INCLINATA (>15%) con sistema di scorrimento autobloccante UNI 353-2 CENNI SUL PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da: Accessi interni su superficie inclinata Accessi interni su superficie verticale PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA TIPO DI CADUTA STRUTTURA DI BASE SICUREZZA IN COPERTURA SISTEMA TECNOLOGICO DPI SISTEMI TECNOLOGICI UNI EN 795 - Punti fissi di ancoraggio Dispositivi di ancoraggio provvisori portatili Linee di ancoraggio orizzontali flessibili Linee di ancoraggio orizzontali rigide Dispositivi di ancoraggio “a corpo morto” UNI EN 517 - Ganci da tetto D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 - Parapetti D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 - Andatoie, passerelle, scale, piani di camminamento ecc… UNI EN 1263-1 / 1263-2 - Reti anticaduta Classi sistemi anticaduta UNI EN 795 classe A: Punti di ancoraggio permanenti Classe A1: superfici comunque inclinate 1: ancoraggio strutturale 2: punto di ancoraggio Classe A2: tetti inclinati Classi sistemi anticaduta UNI EN 795 classe B: Dispositivi di ancoraggio provvisori portatili Classe B: dispositivi di ancoraggio provvisori portatili 2: punto di ancoraggio Classi sistemi anticaduta UNI EN 795 classe C: Linee di ancoraggio orizzontali flessibili (inclinazione linea < 15%) Classe C: linee flessibili orizzontali 1: ancoraggio strutturale di estremità 2: ancoraggio strutturale intermedio 3: punto di ancoraggio mobile 4: linea di ancoraggio Classi sistemi anticaduta UNI EN 795 classe D: Linee di ancoraggio orizzontali rigide (inclinazione linea < 15 %) Classe D: linee rigide orizzontali 1: rotaia di ancoraggio 2: punto di ancoraggio mobile Classi sistemi anticaduta UNI EN 795 classe E: Dispositivi di ancoraggio “a corpo morto” Classe E: dispositivi di ancoraggio “a corpo morto” 1: punto di ancoraggio Classi sistemi anticaduta UNI EN 517: Ganci da tetto Ganci da tetto tipo A: carichi applicabili in un’unica direzione Ganci da tetto tipo B: carichi applicabili in più direzioni Classi sistemi anticaduta D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 - PARAPETTI Parapetti permanenti Parapetti temporanei Classi sistemi anticaduta D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 ANDATOIE, PASSERELLE, SCALE, PIANI DI CAMMINAMENTO ecc… Passerelle fisse su coperture Scala fissata a ganci da tetto Classi sistemi anticaduta EN 1263-1 / 1263-2 RETI ANTICADUTA Reti anticaduta DPI ANTICADUTA UNI EN 361 - Imbracature UNI EN 335 - Assorbitori di energia UNI EN 345 - Cordini UNI EN 353.1/353.2 - Dispositivi scorrevoli per linee di classe C o D UNI 353.1/353.2 Dispositivi guidati UNI EN 360 - Dispositivi retrattili DPI anticaduta UNI 361: IMBRACATURE L’IMBRACATURA è un dispositivo di protezione individuale con funzione di supporto rivolto principalmente all’arresto caduta. E’ concepito per distribuire in caso di caduta le tensioni sul corpo mantenendo l’operatore in sospensione. DPI anticaduta UNI 355: ASSORBITORI DI ENERGIA L’ASSORBITORE DI ENERGIA è un dispositivo a comportamento plastico che deformandosi durante la caduta dell’operatore aumenta il tempo e la lunghezza di arresto caduta, diminuendo così la decelerazione del corpo umano e impedendo che si sviluppino sollecitazioni letali per l’organismo. DPI anticaduta UNI EN 345 - CORDINI FISSI o REGOLABILI Cordino con lunghezza tipica 1.5 – 2.0 m utilizzato per la progressione tra punti fissi, come elemento di posizionamento sul lavoro in trattenuta o come elemento di arresto caduta (con assorbitore) DPI anticaduta UNI EN 353.1/353.2 DISPOSITIVI SCORREVOLI PER LINEE CLASSE C o D Sono dispositivi di ancoraggio scorrevoli da innestare su sistemi a linee di ancoraggio rispondenti alla norma UNI EN 795 in classe C/D (linea flessibile o rigida). Il sistema di scorrimento del dispositivo sulla linea può essere con o senza rulli. DPI anticaduta UNI 353.1/353.2 - DISPOSITIVI GUIDATI Il DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA DI TIPO GUIDATO consente di lavorare in trattenuta su una distanza qualsiasi dal punto di ancoraggio e consente ad un operatore munito di imbracatura che si muova su una inclinazione superiore ai 15° l’ arresto caduta (con dissipatore) DPI anticaduta UNI 360 - DISPOSITIVI RETRATTILI Dispositivo anticaduta a lunghezza variabile di collegamento tra un punto fisso e l’imbracatura ed è caratterizzato da una funzione autobloccante e sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino (SPESSO NON ARRESTA LA CADUTA IN COPERTURA MA SOLO NEL VUOTO !!!) CRITERI DI SCELTA DEL SISTEMA TECNOLOGICO • Preferire l’utilizzo di sistemi anticaduta in copertura all’utilizzo di ponteggi, piattaforme, trabattelli, ecc… • Preferire i sistemi anticaduta fissi a quelli portatili • Preferire i sistemi anticaduta a linea piuttosto che quelli a punti fissi La mancata installazione di un sistema anticaduta permanente su una copertura, nei casi previsti dalla legge va ADEGUATAMENTE MOTIVATA Vanno progettate e prescritti sistemi anticaduta che garantiscano la sicurezza in copertura PER EDIFICI ESISTENTI SI POSSONO PRESENTARE Incompatibilità ambientali Incompatibilità strutturali VINCOLI AMBIENTALI Le risposte della Regione . . . E’ possibile l’'installazione di soli ancoraggi puntuali tipo sottotegola per coperture con linee di colmo a volte superiori ai 15 metri al posto della linea vita in classe C negli immobili tutelati dalla Soprintendenza ? Nel caso non vi sia una precisa prescrizione in tal senso da parte della Soprintendenza, non è possibile adeguare una copertura di estese dimensioni con solo ganci puntuali. Infatti il DPGR 62/R/05 all’art. 10, comma 2, recita: L’impiego di dispositivi di ancoraggio puntuali o ganci di sicurezza da tetto è consentito solo per brevi spostamenti o laddove le linee di ancoraggio risultino non installabili per le caratteristiche delle coperture. In caso di una specifica prescrizione della Soprintendenza che impedisca l’impiego di sistemi fissi continui (linee vita, parapetti fissi, ecc), possono essere impiegati, anche per spostamenti non brevi, ganci puntuali; in tal caso nella relazione tecnica dovranno essere esplicitate le motivazioni di tale scelta progettuale. VINCOLI AMBIENTALI Le risposte della Regione . . . Può un parere della soprintendenza limitare una norma di sicurezza, considerando che, ad esempio, con l’uso di dispositivi di ancoraggio puntuali si vedrebbero solo dei ganci che fuoriescono di pochi cm dalla copertura? La normativa sulla salvaguardia dei beni vincolati, come qualsiasi altra normativa tecnica, deve essere rispettata, così come la normativa di sicurezza. Le due norme non sono né in contrasto né in contraddizione. Infatti il DPGR 62/R/05 prevede, che in alcuni casi, si possano adottare sistemi di protezione non fissi e pertanto, non impattanti su un organismo edilizio che ha vincoli di carattere storico o artistico. Naturalmente la scelta di sistemi alternativi a quelli fissi non può determinare maggior rischio di caduta dalla copertura e devono essere individuate soluzioni che parimente garantiscano i lavoratori contro il rischio di caduta dall’alto. Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI … Utilizzo di linee molto basse L’ impiego di linee molto basse diminuisce la praticità d’uso ma è un buon compromesso. Inoltre spesso è più vantaggioso dal punto di vista strutturale. Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI … Utilizzo di punto fisso girevole L’ impiego di un punto fisso girevole si può attuare solo in regime di caduta TRATTENUTA perché implica il dover accettare l’effetto pendolo nell’ambito della copertura. Da valutare la scivolosità della copertura e la presenza di ostacoli pericolosi. Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI … Utilizzo di punti fissi diffusi L’ impiego di un sistema costituito da soli punti fissi è molto scomodo da utilizzare, inoltre impone di realizzare una grande quantità di ancoraggi che possono portare a problemi di impermeabilizzazione della copertura. TIPI DI CADUTA CADUTA TRATTENUTA L’operatore è assicurato a sistemi di trattenuta che gli impediscono di cadere al di fuori della copertura. La caduta può avvenire nell’ambito della copertura CADUTA ARRESTATA L’operatore è assicurato a sistemi che arrestano la caduta una volta che l’operatore stesso è precipitato nel vuoto. L’EFFETTO PENDOLO (da evitare !!!) L’effetto pendolo si manifesta ogni qual volta una componente delle forza peso dell’operatore, non equilibrata dalla reazione fornita dalla copertura (o da un vincolo in copertura), si trova disallineata rispetto alla corda (o al sistema di corde) di trattenuta. Effetto pendolo in regime di caduta arrestata Effetto pendolo in regime di caduta trattenuta DISTANZE ANTICADUTA: 1) Distanza libera di caduta 2) Tirante d’aria 3) Distanza di arresto CALCOLO DELLE DISTANZE ANTICADUTA (da controllare lungo tutto il perimetro soggetto a caduta arrestata) Distanza libera di caduta: distanza tra piano di caduta e piano di impatto Tirante d’aria: minimo spazio di caduta in sicurezza Deformazione sistema di ancoraggio + Lunghezza di messa in tensione della corda di trattenuta + Deformazione sistema di dissipazione di energia + Altezza dell’attacco dell’imbracatura al piede della persona (1.5 m) + Spazio libero residuo di sicurezza minimo (1.0 m) Distanza di arresto: Distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta alla posizione finale di equilibrio dopo l’arresto CRITERI DI SCELTA TIPO DI CADUTA CADUTA TRATTENUTA CADUTA ARRESTATA VANTAGGI SVANTAGGI Basse accelerazioni in caso di caduta Limitazione nei movimenti dell’operatore Utilizzabile con qualsiasi tirante d’aria Difficoltà di utilizzo in presenza di cavedi o lucernai diffusi Grande libertà nei movimenti dell’operatore Alte accelerazioni in caso di caduta Necessità di tiranti d’aria adeguati Necessità di progettare la fase di recupero dell’operatore STRUTTURE DI BASE Le strutture di base (coperture) pongono 2 tipi di vincoli per la progettazione di sistemi anticaduta: VINCOLI GEOMETRICI (pianta copertura, falde sfalsate, presenza di ostacoli fissi e/o mobili, tiranti d’aria, lucernai, cavedi ecc… ) VINCOLI STRUTTURALI (resistenza degli elementi di copertura nei confronti delle azioni indotte dal sistema tecnologico interessato) LA GEOMETRIA DELLE COPERTURE Elementi da valutare: Geometria generale Calpestabilità / parti sfondabili Pendenze Distanze libere di caduta Elementi fissi in copertura (camini, antenne, impianti, pannelli solari ecc..) ESEMPIO DI SCHEMA DISTRIBUTIVO DI SISTEMA ANTICADUTA ESEMPIO DI SCHEMA DISTRIBUTIVO DI SISTEMA ANTICADUTA COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI: CASO 1 Il fabbricato presenta una copertura costituita da un tetto a capanna con manto in laterizio e una porzione in lastre vetrate appartenenti ad una serra solare posta in corrispondenza della facciata principale. Le falde, di estensioni diverse, hanno un’inclinazione inferiore al 50% e presentano, sulla porzione esposta a meridione, una serie di pannelli fotovoltaici mentre la copertura della serra risulta non praticabile. La distanza libera di caduta, misurata tra la linea di gronda e il piano di campagna, varia in funzione della quota di imposta e della profondità di dette falde. Per procedere a una corretta progettazione del sistema anticaduta dovremo tener conto proprio di questa distanza . COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI: CASO 1 Soluzione caso 1: con parapetto temporaneo COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI: CASO 2 Montaggio consigliato: Il corretto dimensionamento dei pannelli in funzione della falda a cui sono destinati in modo da ottimizzare l’impianto anche sotto l’aspetto delle future manutenzioni La possibilità di passaggio da una falda all’altra lasciando adeguati spazi calpestabili (i pannelli in genere non lo sono) vedi zone 1 Il corretto posizionamento dei pannelli in funzione della collocazione del sistema anticaduta che deve consentire il montaggio degli ancoraggi nella posizione più opportuna e la riduzione del rischio (vedi zone 2) UN CASO DI COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI Soluzione caso 2: con punti fissi PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA Solaio a voltine in laterizio Solaio in laterizio armato con soletta non armata o inesistente Ancoraggio spesso difficoltoso Ancoraggio spesso difficoltoso PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA Solaio a travetti tipo bausta con soletta armata di almeno 4 cm Solaio a travetti in CA precompresso con soletta armata di almeno 4 cm Ancoraggio spesso agevole Ancoraggio spesso agevole ESEMPI DI ANCORAGGI SU CA Linea vita ancorata a trave di colmo in CA Linea vita ancorata a lateralmente a trave in CA Le travi in CA sono uno dei supporti migliori per gli ancoraggi strutturali, i travetti di solaio e le solette potrebbero risultare insufficienti e vanno valutate con attenzione PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA Ancoraggio spesso difficoltoso Solaio in legno SENZA soletta in CA Grande variabilità di situazioni Solaio in legno CON soletta in CA ESEMPI DI ANCORAGGI SU LEGNO Linea vita avvitata a trave di legno Linea vita ancorata a trave di legno con contropiastra Le travi in legno costituiscono un discreto supporto ma bisogna valutare come esse sono ancorati al resto della struttura. I travicelli sono spesso insufficienti. In caso il solaio sia collaborante con soletta in CA la possibilità di realizzare ancoraggi è più probabile. PRINCIPALI TIPOLOGIE DI COPERTURE Travi a “Y” in CA precompresso Ancoraggio spesso difficoltoso Tegoloni in CA precompresso ESEMPI DI ANCORAGGI SU CA PRECOMPRESSO Ancoraggi alle ali mediante sottopiastre Le travi in CA precompresso presentano alcune criticità: • Difficile valutazione dei punti di foratura • Scarsa resistenza locale • Resistenza globale di difficile valutazione • Possibili problemi di impermeabilizzazione PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA Copertura costituita da profilati in acciaio Ancoraggio spesso agevole Ancoraggio spesso difficoltoso Copertura costituita da tralicci snelli in acciaio ANCORAGGI SU LAMIERE GRECATE O PANNELLI COIBENTATI Paletto OK Lamiera !!! Struttura Ancoraggio spesso difficoltoso NESSUN PRODUTTORE DI SISTEMI ANTICADUTA PUO’ GARANTIRE IL SISTEMA DI ATTACCO TRA LAMIERA E STRUTTURA Responsabilità del calcolatore strutturale IL CALCOLO DEGLI ANCORAGGI STRUTTURALI Azioni trasmesse dall’arresto caduta dell’operatore alle strutture mediante il sistema tecnologico anticaduta =E k Resistenza delle strutture di base e degli ancoraggi strutturali nei confronti delle azioni trasmesse dal sistema tecnologico =R k Coefficiente di sicurezza per le azioni =g E Coefficiente di sicurezza per le resistenze =g R < R d VERIFICA: (E k* g E) < (R k / g R) E d IL CALCOLO DEGLI ANCORAGGI STRUTTURALI Le azioni caratteristiche e di progetto Ek g E Rk g R Le azioni caratteristiche derivano dalle prescrizioni prestazionali contenute nelle norme UNI e sono FORNITE dal produttore del sistema tecnologico Coefficiente di sicurezza per le azioni fornito dalla norma UNI EN 795: (pari a 2 per linee orizzontali e pari a 1 per i punti fissi) Le resistenze caratteristiche dipendono dal sistema di fissaggio e dal materiale su cui ci si ancora. La base per il calcolo sono le Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14-01-2008 e gli EUROCODICI I coefficienti di sicurezza per le resistenze dipendono dal sistema di fissaggio e dal materiale su cui ci si ancora. La base per il calcolo sono le Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14-01-2008 e gli EUROCODICI ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente Problema dinamico di arresto di caduta di un corpo ancorato a un sistema anticaduta da una copertura MODELLATO come problema statico di forza applicata in un punto del sistema anticaduta DATI DI INPUT: ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente LE FORZE IN GIOCO: F = Forza sviluppata in testa al palo ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente NOTA: Tiro di progetto in testa al paletto della linea vita dell’ordine di grandezza di 2 tonnellate 2000 Kg ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente GLI ANCORAGGI STRUTTURALI - MECCANICI: sicurezza affidata alla resistenza dei componenti strutturali - CHIMICI: Sicurezza affidata alla resistenza dei componenti strutturali + resistenza di adesione garantita da ancorante chimico Rk Rd PROVA DI ESTRAZIONE La prova di estrazione è eseguita in opera mediante un martinetto idraulico, consente di determinare la resistenza di un ancoraggio analogo a quello che verrà utilizzato nella progettazione. E’ quindi la prova preferibile per la progettazione. VANTAGGI - risultati molto attendibili (si prova l’ancoraggio specifico) SVANTAGGI - prova distruttiva - necessità di predisporre un ancoraggio - costo DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI cls IN OPERA Prova sclerometrica Un meccanismo a molla viene sollecitato a contrasto del cls; dalla risposta elastica di tale meccanismo viene dedotta la classe del cls VANTAGGI - prova non distruttiva - ripetibile - economica SVANTAGGI - scarsa affidabilità - difficoltà di taratura dello strumento DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI cls IN OPERA Carotaggio cls e prova di schiacciamento del campione Viene estratto un campione di cls in opera e successivamente viene sottoposto a prova di schiacciamento per determinare la classe VANTAGGI - grande affidabilità SVANTAGGI - prova distruttiva - costo elevato - necessità di un ripristino accurato DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI cls IN OPERA Prova pull-out Viene infisso un perno standard nel cls. Dalla forza necessaria per estrarre il perno (meccanismo con formazione di cono di cls) si risale alla classe del cls stesso. VANTAGGI - buona affidabilità - discreto rapporto costi/risultati SVANTAGGI - prova distruttiva - costo - necessità di un ripristino CARATTERISTICHE MECCANICHE cls ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente Meccanismi di rottura del cls A) Rottura del supporto E’ il tipo di rottura che avviene più frequentemente. In caso di ancoraggi su cls la rottura si evidenzia con l’estrazione di un cono di cls. In caso di applicazioni in prossimità del bordo del supporto la rottura si avrà in forme diverse. B) Rottura dell’ancorante Si verifica generalmente per ancoranti installati in cls di elevata resistenza o per l’insufficiente qualità dell’accessorio (vite o barra). C) Sfilamento dell’ancorante Si verifica quando il carico applicato supera la resistenza d’attrito prodotta dall’espansione o dall’adesione nel caso di ancoraggi chimici. ESEMPIO DI CALCOLO Palo terminale di linea orizzontale flessibile installato su trave in CA esistente IL COORDINAMENTO DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE DEI SISTEMI ANTICADUTA IL COORDINAMENTO DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE DEI SISTEMI ANTICADUTA LE RESPONSABILITA’ DEI VARI SOGGETTI Coordinatore per la Progettazione (o Progettista, a seconda dei casi) (art. 5 c.1 del Regolamento) Mancata o errata progettazione del sistema anticaduta (per esempio errato posizionamento degli ancoraggi) Professionista abilitato alla redazione della Relazione di Calcolo (art. 5 c.4 lett d) del Regolamento) Mancata o errata valutazione strutturale del dimensionamento del sistema di fissaggio degli ancoraggi alla struttura e/o della verifica di resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dal sistema anticaduta quando entra in funzione (infortunio a seguito di cedimento della struttura della copertura o del sistema di fissaggio degli ancoraggi alla struttura della copertura) Direttore Lavori Mancato controllo sulla corretta esecuzione dei lavori di installazione del sistema anticaduta Coordinatore per l’esecuzione o Direttore Lavori (art. 5 c.2 del Regolamento) Mancato adeguamento del sistema a seguito di varianti in corso d'opera Installatore del sistema anticaduta (art. 5 c.4 lett e) del Regolamento) Installazione non conforme alle norme di buona tecnica, alle indicazioni fornite dai produttori dei sistemi installati e agli elaborati progettuali c) e d) (planimetria e relazione di calcolo) di cui all’art.5 c.4 del regolamento Produttore di dispositivi di ancoraggi, linee di ancoraggio e/o ganci da tetto (art. 5 c.4 lett f) del Regolamento) Certificazione dei prodotti alle norme UNI EN 795 e UNI EN 517 Committente Mancata manutenzione Mancata messa a disposizione del Fascicolo Tecnico della Copertura all'esecutore dei lavori (sia Impresa che lavoratore autonomo) Datore di lavoro Mancata valutazione dei rischi, mancata acquisizione dell'Elaborato Tecnico ed eventuale redazione POS, mancato uso del sistema anticaduta e dei DPI, mancata formazione e addestramento dei lavoratori CRITICITA’ NELLA PROGETTAZIONE, ESECUZIONE, MANUTENZIONE E UTILIZZO DEI SISTEMI ANTICADUTA Grande quantità di figure professionali coinvolte Poca flessibilità di configurazione dei sistemi tecnologici Poca chiarezza sui soggetti abilitati a effettuare la manutenzione Responsabilità a lungo termine su un evento dannoso potenzialmente grave GRAZIE DELL’ATTENZIONE