INCONTRI TECNICI
Progettazione, tecniche e materiali
08 giugno 2011
LA SICUREZZA in COPERTURA
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
DI SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA
In collaborazione con
Relatori: Ing. Cosimo Chines – Ing. Stefano Camoni
Studio Tecnico Ing. Chines
ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA
62/R - Art. 7 Criteri generali di progettazione
PERCORSO DI
ACCESSO
ALLA COPERTURA
SICUREZZA NELLA
FASE DI
AVVICINAMENTO
ALLA COPERTURA
PUNTO DI
ACCESSO
ALLA COPERTURA
TRANSITO
IN
COPERTURA
SICUREZZA
IN COPERTURA
CENNI SUL PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA
Il PERCORSO di accesso alla copertura può comprendere:
• Percorsi interni
• Percorsi esterni
• Scale fisse (anche di tipo retrattile)
• Scale portatili
• Piattaforme elevatrici
• Ponteggi
CENNI SUL PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA
Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da:
Punti fissi di
ancoraggio
Accessi esterni con
protezione del
punto di sbarco
CENNI SUL PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA
Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da:
Linea flessibile INCLINATA (>15%) con sistema di scorrimento autobloccante
UNI 353-2
CENNI SUL PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA
Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da:
Accessi interni su
superficie inclinata
Accessi interni su
superficie verticale
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
DI SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA
TIPO DI CADUTA
STRUTTURA DI BASE
SICUREZZA
IN
COPERTURA
SISTEMA TECNOLOGICO
DPI
SISTEMI TECNOLOGICI
UNI EN 795
-
Punti fissi di ancoraggio
Dispositivi di ancoraggio provvisori portatili
Linee di ancoraggio orizzontali flessibili
Linee di ancoraggio orizzontali rigide
Dispositivi di ancoraggio “a corpo morto”
UNI EN 517
- Ganci da tetto
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008
- Parapetti
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008
- Andatoie, passerelle, scale, piani di camminamento ecc…
UNI EN 1263-1 / 1263-2
- Reti anticaduta
Classi sistemi anticaduta
UNI EN 795 classe A: Punti di ancoraggio permanenti
Classe A1: superfici comunque inclinate
1: ancoraggio strutturale
2: punto di ancoraggio
Classe A2: tetti inclinati
Classi sistemi anticaduta
UNI EN 795 classe B: Dispositivi di ancoraggio provvisori portatili
Classe B: dispositivi di ancoraggio provvisori portatili
2: punto di ancoraggio
Classi sistemi anticaduta
UNI EN 795 classe C: Linee di ancoraggio orizzontali flessibili
(inclinazione linea < 15%)
Classe C: linee flessibili orizzontali
1: ancoraggio strutturale di estremità
2: ancoraggio strutturale intermedio
3: punto di ancoraggio mobile
4: linea di ancoraggio
Classi sistemi anticaduta
UNI EN 795 classe D: Linee di ancoraggio orizzontali rigide
(inclinazione linea < 15 %)
Classe D: linee rigide orizzontali
1: rotaia di ancoraggio
2: punto di ancoraggio mobile
Classi sistemi anticaduta
UNI EN 795 classe E: Dispositivi di ancoraggio “a corpo morto”
Classe E: dispositivi di ancoraggio “a corpo morto”
1: punto di ancoraggio
Classi sistemi anticaduta
UNI EN 517: Ganci da tetto
Ganci da tetto tipo A: carichi applicabili in un’unica direzione
Ganci da tetto tipo B: carichi applicabili in più direzioni
Classi sistemi anticaduta
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 - PARAPETTI
Parapetti permanenti
Parapetti temporanei
Classi sistemi anticaduta
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008
ANDATOIE, PASSERELLE, SCALE, PIANI DI CAMMINAMENTO ecc…
Passerelle fisse su coperture
Scala fissata a ganci da tetto
Classi sistemi anticaduta
EN 1263-1 / 1263-2
RETI ANTICADUTA
Reti anticaduta
DPI ANTICADUTA
UNI EN 361
- Imbracature
UNI EN 335
- Assorbitori di energia
UNI EN 345
- Cordini
UNI EN 353.1/353.2
- Dispositivi scorrevoli per linee di classe C o D
UNI 353.1/353.2
Dispositivi guidati
UNI EN 360
- Dispositivi retrattili
DPI anticaduta
UNI 361: IMBRACATURE
L’IMBRACATURA è un dispositivo di protezione individuale con funzione di
supporto rivolto principalmente all’arresto caduta. E’ concepito per distribuire in
caso di caduta le tensioni sul corpo mantenendo l’operatore in sospensione.
DPI anticaduta
UNI 355: ASSORBITORI DI ENERGIA
L’ASSORBITORE DI ENERGIA è un dispositivo a comportamento plastico che
deformandosi durante la caduta dell’operatore aumenta il tempo e la lunghezza
di arresto caduta, diminuendo così la decelerazione del corpo umano e
impedendo che si sviluppino sollecitazioni letali per l’organismo.
DPI anticaduta
UNI EN 345 - CORDINI FISSI o REGOLABILI
Cordino con lunghezza tipica 1.5 – 2.0 m utilizzato per la progressione
tra punti fissi, come elemento di posizionamento sul lavoro in trattenuta
o come elemento di arresto caduta (con assorbitore)
DPI anticaduta
UNI EN 353.1/353.2 DISPOSITIVI SCORREVOLI PER LINEE CLASSE C o D
Sono dispositivi di ancoraggio scorrevoli da innestare su sistemi a linee di ancoraggio
rispondenti alla norma UNI EN 795 in classe C/D (linea flessibile o rigida). Il sistema di
scorrimento del dispositivo sulla linea può essere con o senza rulli.
DPI anticaduta
UNI 353.1/353.2 - DISPOSITIVI GUIDATI
Il DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA DI TIPO GUIDATO consente di lavorare
in trattenuta su una distanza qualsiasi dal punto di ancoraggio e consente ad
un operatore munito di imbracatura che si muova su una inclinazione superiore
ai 15° l’ arresto caduta (con dissipatore)
DPI anticaduta
UNI 360 - DISPOSITIVI RETRATTILI
Dispositivo anticaduta a lunghezza variabile di collegamento tra un punto
fisso e l’imbracatura ed è caratterizzato da una funzione autobloccante e
sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino (SPESSO NON
ARRESTA LA CADUTA IN COPERTURA MA SOLO NEL VUOTO !!!)
CRITERI DI SCELTA DEL SISTEMA TECNOLOGICO
•
Preferire l’utilizzo di sistemi anticaduta in copertura all’utilizzo di
ponteggi, piattaforme, trabattelli, ecc…
•
Preferire i sistemi anticaduta fissi a quelli portatili
•
Preferire i sistemi anticaduta a linea piuttosto che quelli a punti fissi
La mancata installazione di un sistema anticaduta
permanente su una copertura, nei casi previsti dalla
legge va ADEGUATAMENTE MOTIVATA
Vanno progettate e prescritti sistemi anticaduta
che garantiscano la sicurezza in copertura
PER EDIFICI ESISTENTI SI POSSONO PRESENTARE
Incompatibilità
ambientali
Incompatibilità
strutturali
VINCOLI AMBIENTALI
Le risposte della Regione . . .
E’ possibile l’'installazione di soli ancoraggi puntuali tipo sottotegola per
coperture con linee di colmo a volte superiori ai 15 metri al posto della
linea vita in classe C negli immobili tutelati dalla Soprintendenza ?
Nel caso non vi sia una precisa prescrizione in tal senso da parte della
Soprintendenza, non è possibile adeguare una copertura di estese dimensioni con
solo ganci puntuali. Infatti il DPGR 62/R/05 all’art. 10, comma 2, recita: L’impiego di
dispositivi di ancoraggio puntuali o ganci di sicurezza da tetto è consentito solo per
brevi spostamenti o laddove le linee di ancoraggio risultino non installabili per le
caratteristiche delle coperture.
In caso di una specifica prescrizione della Soprintendenza che impedisca l’impiego di
sistemi fissi continui (linee vita, parapetti fissi, ecc), possono essere impiegati, anche
per spostamenti non brevi, ganci puntuali; in tal caso nella relazione tecnica
dovranno essere esplicitate le motivazioni di tale scelta progettuale.
VINCOLI AMBIENTALI
Le risposte della Regione . . .
Può un parere della soprintendenza limitare una norma di sicurezza,
considerando che, ad esempio, con l’uso di dispositivi di ancoraggio
puntuali si vedrebbero solo dei ganci che fuoriescono di pochi cm dalla
copertura?
La normativa sulla salvaguardia dei beni vincolati, come qualsiasi altra normativa
tecnica, deve essere rispettata, così come la normativa di sicurezza. Le due
norme non sono né in contrasto né in contraddizione.
Infatti il DPGR 62/R/05 prevede, che in alcuni casi, si possano adottare sistemi di
protezione non fissi e pertanto, non impattanti su un organismo edilizio che ha
vincoli di carattere storico o artistico.
Naturalmente la scelta di sistemi alternativi a quelli fissi non può determinare
maggior rischio di caduta dalla copertura e devono essere individuate soluzioni
che parimente garantiscano i lavoratori contro il rischio di caduta dall’alto.
Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI …
Utilizzo di linee molto basse
L’ impiego di linee molto basse
diminuisce la praticità d’uso ma è
un buon compromesso. Inoltre
spesso è più vantaggioso dal
punto di vista strutturale.
Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI …
Utilizzo di punto fisso girevole
L’ impiego di un punto fisso
girevole si può attuare solo in
regime di caduta TRATTENUTA
perché implica il dover accettare
l’effetto pendolo nell’ambito della
copertura.
Da
valutare
la
scivolosità della copertura e la
presenza di ostacoli pericolosi.
Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI …
Utilizzo di punti fissi diffusi
L’ impiego di un sistema
costituito da soli punti fissi è
molto scomodo da utilizzare,
inoltre impone di realizzare una
grande quantità di ancoraggi
che possono portare a problemi
di impermeabilizzazione della
copertura.
TIPI DI CADUTA
CADUTA TRATTENUTA
L’operatore è assicurato a sistemi di
trattenuta che gli
impediscono di
cadere al di fuori della copertura. La
caduta può avvenire nell’ambito della
copertura
CADUTA ARRESTATA
L’operatore è assicurato a sistemi
che arrestano la caduta una volta
che l’operatore stesso è precipitato
nel vuoto.
L’EFFETTO PENDOLO
(da evitare !!!)
L’effetto pendolo si manifesta ogni qual volta una
componente delle forza peso dell’operatore, non equilibrata
dalla reazione fornita dalla copertura (o da un vincolo in
copertura), si trova disallineata rispetto alla corda (o al
sistema di corde) di trattenuta.
Effetto pendolo in regime
di caduta arrestata
Effetto pendolo in regime
di caduta trattenuta
DISTANZE ANTICADUTA: 1) Distanza libera di caduta
2) Tirante d’aria
3) Distanza di arresto
CALCOLO DELLE DISTANZE ANTICADUTA
(da controllare lungo tutto il perimetro soggetto a caduta arrestata)
Distanza libera di caduta: distanza tra piano di caduta e piano di impatto
Tirante d’aria: minimo spazio di caduta in sicurezza
Deformazione sistema di ancoraggio
+
Lunghezza di messa in tensione della corda di trattenuta
+
Deformazione sistema di dissipazione di energia
+
Altezza dell’attacco dell’imbracatura al piede della persona (1.5 m)
+
Spazio libero residuo di sicurezza minimo (1.0 m)
Distanza di arresto: Distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta alla
posizione finale di equilibrio dopo l’arresto
CRITERI DI SCELTA TIPO DI CADUTA
CADUTA
TRATTENUTA
CADUTA
ARRESTATA
VANTAGGI
SVANTAGGI
Basse accelerazioni in
caso di caduta
Limitazione nei
movimenti
dell’operatore
Utilizzabile con
qualsiasi tirante d’aria
Difficoltà di utilizzo in
presenza di cavedi o
lucernai diffusi
Grande libertà nei
movimenti
dell’operatore
Alte accelerazioni in
caso di caduta
Necessità di tiranti
d’aria adeguati
Necessità di
progettare la fase di
recupero
dell’operatore
STRUTTURE DI BASE
Le strutture di base (coperture) pongono 2 tipi di
vincoli per la progettazione di sistemi anticaduta:
VINCOLI GEOMETRICI
(pianta copertura, falde sfalsate, presenza di ostacoli fissi e/o mobili,
tiranti d’aria, lucernai, cavedi ecc… )
VINCOLI STRUTTURALI
(resistenza degli elementi di copertura nei confronti delle azioni indotte dal
sistema tecnologico interessato)
LA GEOMETRIA DELLE COPERTURE
Elementi da valutare:
Geometria generale
Calpestabilità / parti sfondabili
Pendenze
Distanze libere di caduta
Elementi fissi in copertura (camini, antenne, impianti, pannelli solari ecc..)
ESEMPIO DI SCHEMA DISTRIBUTIVO DI
SISTEMA ANTICADUTA
ESEMPIO DI SCHEMA DISTRIBUTIVO DI
SISTEMA ANTICADUTA
COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI: CASO 1
Il fabbricato presenta una copertura costituita da un tetto a capanna con manto in laterizio e una
porzione in lastre vetrate appartenenti ad una serra solare posta in corrispondenza della facciata
principale. Le falde, di estensioni diverse, hanno un’inclinazione inferiore al 50% e presentano, sulla
porzione esposta a meridione, una serie di pannelli fotovoltaici mentre la copertura della serra risulta
non praticabile. La distanza libera di caduta, misurata tra la linea di gronda e il piano di campagna, varia
in funzione della quota di imposta e della profondità di dette falde. Per procedere a una corretta
progettazione del sistema anticaduta dovremo tener conto proprio di questa distanza .
COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI: CASO 1
Soluzione caso 1: con parapetto temporaneo
COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI: CASO 2
Montaggio consigliato:
Il corretto dimensionamento dei pannelli in funzione della falda a cui sono destinati in modo da
ottimizzare l’impianto anche sotto l’aspetto delle future manutenzioni
La possibilità di passaggio da una falda all’altra lasciando adeguati spazi calpestabili (i pannelli in
genere non lo sono) vedi zone 1
Il corretto posizionamento dei pannelli in funzione della collocazione del sistema anticaduta che
deve consentire il montaggio degli ancoraggi nella posizione più opportuna e la riduzione del
rischio (vedi zone 2)
UN CASO DI COPERTURA CON PANNELLI FOTOVOLTAICI
Soluzione caso 2: con punti fissi
PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI
DI COPERTURA
Solaio a voltine in laterizio
Solaio in laterizio armato con
soletta non armata o inesistente
Ancoraggio
spesso
difficoltoso
Ancoraggio
spesso
difficoltoso
PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI
DI COPERTURA
Solaio a travetti tipo bausta con soletta
armata di almeno 4 cm
Solaio a travetti in CA precompresso con
soletta armata di almeno 4 cm
Ancoraggio
spesso
agevole
Ancoraggio
spesso
agevole
ESEMPI DI ANCORAGGI SU CA
Linea vita ancorata a
trave di colmo in CA
Linea vita ancorata a
lateralmente a trave in CA
Le travi in CA sono uno dei supporti migliori per gli ancoraggi strutturali, i
travetti di solaio e le solette potrebbero risultare insufficienti e vanno
valutate con attenzione
PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI
DI COPERTURA
Ancoraggio
spesso
difficoltoso
Solaio in legno SENZA soletta in CA
Grande
variabilità di
situazioni
Solaio in legno CON soletta in CA
ESEMPI DI ANCORAGGI SU LEGNO
Linea vita avvitata
a trave di legno
Linea vita ancorata a trave
di legno con contropiastra
Le travi in legno costituiscono un discreto supporto ma bisogna valutare
come esse sono ancorati al resto della struttura. I travicelli sono spesso
insufficienti. In caso il solaio sia collaborante con soletta in CA la possibilità
di realizzare ancoraggi è più probabile.
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI COPERTURE
Travi a “Y” in CA precompresso
Ancoraggio
spesso
difficoltoso
Tegoloni in CA
precompresso
ESEMPI DI ANCORAGGI SU CA PRECOMPRESSO
Ancoraggi alle ali mediante sottopiastre
Le travi in CA precompresso presentano alcune criticità:
• Difficile valutazione dei punti di foratura
• Scarsa resistenza locale
• Resistenza globale di difficile valutazione
• Possibili problemi di impermeabilizzazione
PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI
DI COPERTURA
Copertura costituita da profilati in acciaio
Ancoraggio
spesso
agevole
Ancoraggio
spesso
difficoltoso
Copertura costituita da tralicci snelli in acciaio
ANCORAGGI SU LAMIERE GRECATE
O PANNELLI COIBENTATI
Paletto
OK
Lamiera
!!!
Struttura
Ancoraggio
spesso
difficoltoso
NESSUN PRODUTTORE DI
SISTEMI ANTICADUTA PUO’
GARANTIRE IL SISTEMA DI
ATTACCO TRA LAMIERA E
STRUTTURA
Responsabilità del
calcolatore strutturale
IL CALCOLO DEGLI ANCORAGGI STRUTTURALI
Azioni trasmesse dall’arresto caduta dell’operatore alle
strutture mediante il sistema tecnologico anticaduta
=E
k
Resistenza delle strutture di base e degli ancoraggi
strutturali nei confronti delle azioni trasmesse dal
sistema tecnologico
=R
k
Coefficiente di sicurezza per le azioni
=g
E
Coefficiente di sicurezza per le resistenze
=g
R
< R
d
VERIFICA:
(E
k*
g E) < (R k / g R)
E
d
IL CALCOLO DEGLI ANCORAGGI STRUTTURALI
Le azioni caratteristiche e di progetto
Ek
g
E
Rk
g
R
Le azioni caratteristiche derivano dalle prescrizioni
prestazionali contenute nelle norme UNI e sono
FORNITE dal produttore del sistema tecnologico
Coefficiente di sicurezza per le azioni fornito dalla
norma UNI EN 795: (pari a 2 per linee orizzontali e
pari a 1 per i punti fissi)
Le resistenze caratteristiche dipendono dal sistema
di fissaggio e dal materiale su cui ci si ancora. La base
per il calcolo sono le Norme Tecniche per le Costruzioni
D.M. 14-01-2008 e gli EUROCODICI
I coefficienti di sicurezza per le resistenze dipendono dal
sistema di fissaggio e dal materiale su cui ci si ancora. La
base per il calcolo sono le Norme Tecniche per le
Costruzioni D.M. 14-01-2008 e gli EUROCODICI
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
Problema dinamico di arresto di caduta di un corpo
ancorato a un sistema anticaduta da una copertura
MODELLATO
come problema statico di forza applicata
in un punto del sistema anticaduta
DATI DI INPUT:
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
LE FORZE IN GIOCO:
F = Forza sviluppata in testa al palo
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
NOTA:
Tiro di progetto in testa al
paletto della linea vita
dell’ordine di grandezza di
2 tonnellate
2000 Kg
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
GLI ANCORAGGI STRUTTURALI
- MECCANICI: sicurezza affidata alla resistenza dei componenti strutturali
- CHIMICI: Sicurezza affidata alla resistenza dei componenti strutturali +
resistenza di adesione garantita da ancorante chimico
Rk
Rd
PROVA DI ESTRAZIONE
La prova di estrazione è eseguita in
opera mediante un martinetto idraulico,
consente di determinare la resistenza di
un ancoraggio analogo a quello che verrà
utilizzato nella progettazione. E’ quindi la
prova preferibile per la progettazione.
VANTAGGI
- risultati molto attendibili
(si prova l’ancoraggio specifico)
SVANTAGGI
- prova distruttiva
- necessità di predisporre un ancoraggio
- costo
DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI cls IN OPERA
Prova sclerometrica
Un meccanismo a molla viene sollecitato a
contrasto del cls; dalla risposta elastica di
tale meccanismo viene dedotta la classe
del cls
VANTAGGI
- prova non distruttiva
- ripetibile
- economica
SVANTAGGI
- scarsa affidabilità
- difficoltà di taratura dello strumento
DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI cls IN OPERA
Carotaggio cls e prova di
schiacciamento del campione
Viene estratto un campione di cls in opera
e successivamente viene sottoposto a
prova di schiacciamento per determinare
la classe
VANTAGGI
- grande affidabilità
SVANTAGGI
- prova distruttiva
- costo elevato
- necessità di un ripristino accurato
DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI cls IN OPERA
Prova pull-out
Viene infisso un perno standard nel cls.
Dalla forza necessaria per estrarre il perno
(meccanismo con formazione di cono di
cls) si risale alla classe del cls stesso.
VANTAGGI
- buona affidabilità
- discreto rapporto costi/risultati
SVANTAGGI
- prova distruttiva
- costo
- necessità di un ripristino
CARATTERISTICHE MECCANICHE cls
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
Meccanismi di rottura del cls
A) Rottura del supporto
E’ il tipo di rottura che avviene più frequentemente. In caso di ancoraggi su cls la
rottura si evidenzia con l’estrazione di un cono di cls.
In caso di applicazioni in prossimità del bordo del supporto la rottura si avrà in
forme diverse.
B) Rottura dell’ancorante
Si verifica generalmente per ancoranti installati in cls di elevata resistenza o per
l’insufficiente qualità dell’accessorio (vite o barra).
C) Sfilamento dell’ancorante
Si verifica quando il carico applicato supera la resistenza d’attrito prodotta
dall’espansione o dall’adesione nel caso di ancoraggi chimici.
ESEMPIO DI CALCOLO
Palo terminale di linea orizzontale flessibile
installato su trave in CA esistente
IL COORDINAMENTO DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE
E INSTALLAZIONE DEI SISTEMI ANTICADUTA
IL COORDINAMENTO DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE
E INSTALLAZIONE DEI SISTEMI ANTICADUTA
LE RESPONSABILITA’ DEI VARI SOGGETTI
Coordinatore per la Progettazione (o Progettista, a seconda dei casi)
(art. 5 c.1 del Regolamento)
Mancata o errata progettazione del sistema anticaduta (per esempio errato posizionamento degli ancoraggi)
Professionista abilitato alla redazione della Relazione di Calcolo
(art. 5 c.4 lett d) del Regolamento)
Mancata o errata valutazione strutturale del dimensionamento del sistema di fissaggio degli ancoraggi alla
struttura e/o della verifica di resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dal sistema
anticaduta quando entra in funzione (infortunio a seguito di cedimento della struttura della copertura o del sistema di
fissaggio degli ancoraggi alla struttura della copertura)
Direttore Lavori
Mancato controllo sulla corretta esecuzione dei lavori di installazione del sistema anticaduta
Coordinatore per l’esecuzione o Direttore Lavori
(art. 5 c.2 del Regolamento)
Mancato adeguamento del sistema a seguito di varianti in corso d'opera
Installatore del sistema anticaduta
(art. 5 c.4 lett e) del Regolamento)
Installazione non conforme alle norme di buona tecnica, alle indicazioni fornite dai produttori dei sistemi installati e agli
elaborati progettuali c) e d) (planimetria e relazione di calcolo) di cui all’art.5 c.4 del regolamento
Produttore di dispositivi di ancoraggi, linee di ancoraggio e/o ganci da tetto
(art. 5 c.4 lett f) del Regolamento)
Certificazione dei prodotti alle norme UNI EN 795 e UNI EN 517
Committente
Mancata manutenzione
Mancata messa a disposizione del Fascicolo Tecnico della Copertura all'esecutore dei lavori (sia Impresa che lavoratore
autonomo)
Datore di lavoro
Mancata valutazione dei rischi, mancata acquisizione dell'Elaborato Tecnico ed eventuale redazione POS, mancato uso
del sistema anticaduta e dei DPI, mancata formazione e addestramento dei lavoratori
CRITICITA’ NELLA PROGETTAZIONE, ESECUZIONE,
MANUTENZIONE E UTILIZZO DEI SISTEMI ANTICADUTA
Grande quantità di figure professionali coinvolte
Poca flessibilità di configurazione dei sistemi tecnologici
Poca chiarezza sui soggetti abilitati a
effettuare la manutenzione
Responsabilità a lungo termine su un
evento dannoso potenzialmente grave
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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sicurezza in copertura