Anno 2010 Numero 3 Una finestra sulla SIUCP – Review articoli In primo piano – Dove va il mercato assicurativo Dietro la mascherina – Professione e passioni ALTER M&P - Milano - 5651 01 ADV Plantalax 21x27_01 ADV Plantalax 21x27 01/02/10 10:19 Pagina 1 Alimenta il movimento senza fermento Contro la stipsi: regola l’intestino e contrasta la produzione di gas intestinale migliorando la digestione di cereali, legumi, verdura e frutta. SIUCP Società Italiana Unitaria di Colonproctologia www.siucp.org Presidente Angelo Stuto Presidente Eletto Giuseppe Spinoglio Past President Antonio Longo Vice-Presidente Giuliano Reboa Segretario Angelo Caviglia SIUCP NEWS Notiziario della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 Luglio-Agosto-Settembre 2010 Registrato presso il Tribunale di Roma con il n.° 110/2007 del 5 aprile 2007 Direttore responsabile Roberto Dino Villani Direttore editoriale Pasquale Talento Sintesi Grafica s.r.l. Numero chiuso in redazione il 20 settembre 2010 Consiglieri Flaminio Benvenuti Angelo Filippini Cristiano Finco Francesco Gabrielli Giuseppe Spidalieri Giuseppe Spinoglio Pasquale Talento Tesoriere Giuseppe Ferulano Segreteria SIUCP Lunedì-Venerdì 10.00-13.00 / 14.00-18.00 Tel. e fax: +39 0645422450 Int. 211 e-mail: segreteria@siucp .org Contributi Per scrivere alla redazione inviare una mail al capo redattore Roberto Dino Villani: [email protected] Revisori dei Conti Antonio Capomagi Alfonso Carriero Coordinatore Nazionale UCP Adolfo Renzi INDICE Coordinatore Nazionale Delegati Regionali Danilo Tarroni Editoriale p. 2 Garanti Vincenzo Landolfi, Roberto Dino Villani, Antonio Longo Delegati Regionali SIUCP Abruzzo Carmine Pietrantoni Campania Giovanni Angelone Emilia Romagna Giampiero Ucchino Lazio Bruno Masci, Massimiliano Varriale Liguria Marco Gipponi Lombardia Giuseppe Calabrò, Guglielmo Giannotti Marche - Molise Rodolfo Piazzai Piemonte - Valle D'Aosta Lorenzo Abbo Puglia - Basilicata Angelo Di Pascale Sardegna Antonio Pintus Sicilia - Calabria Francesco Longo, Antonio Ciccolo Toscana Umberto Ferro, Azzam Khader Triveneto Michele Schiano di Visconte Umbria Andreino Tassi Una finestra sulla SIUCP p. 3 Review articoli Resoconto VI Congresso Nazionale SIUCP Lettera del Presidente In primo piano Un progetto che si realizza Dove va il mercato assicurativo p. 10 Dietro la mascherina Professione e passioni p. 14 Bacheca p. 15 In evidenza p.16 Anno 2010 - Numero 3 Lettere dei soci Roberto Paolo Iachetta Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo (MO) Roberto Dino Villani Responsabile Struttura Semplice di Chirurgia Proctologica e Riabilitazione del Pavimento Pelvico Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo (MO) Carissimi Amici, l’autunno è da anni costellato di numerosi eventi che ci permetteranno di incontrarci più volte. Spero sia anche l’occasione per avere da Voi dei “feedback” sulla nostra rivista in quanto l’evoluzione iniziata oltre un anno fa non è terminata. Con il mio nuovo collaboratore Roberto Paolo Iachetta, a cui è affidata da quest’anno la review sia per il giornale che per il sito, avremmo pensato di dedicare uno spazio sempre maggiore ai casi clinici che trovano raramente e difficoltosamente una loro locazione su altre riviste scientifiche. Ma lascio a lui, nella lettera pubblicata qui accanto, il compito di presentarVi l’iniziativa e gli scopi della stessa. In questo numero troverete il punto del Presidente sull’attività societaria e un resoconto di Cristiano Giardiello sul bellissimo congresso nazionale da lui organizzato nello scorso giugno a Napoli. Raffaella Ferrando, radiologa nostra consocia, ha scritto un simpatico articolo per la rubrica “Dietro la Mascherina” in cui si presenta e termina con due consigli culinari della sua terra. Come ho anticipato, grazie alla nostra rivista, il giovane Iachetta è venuto a sapere che cercavo un collaboratore per ampliare la mia equipe e in poco tempo ha lasciato la Capitale per raggiungermi nella patria dei motori e delle ceramiche. Non solo, lo ha seguito la sua compagna, presto specialista in Chirurgia, che assumeremo appena finirà l’impegno universitario. Nel suo articolo Roberto ci racconta la sua esperienza esprimendo gratitudine verso SIUCP NEWS che gli ha dato una possibilità di lavoro. Giuseppe Doria (chi non conosce l’assicuratore dei chirurghi?) cerca di chiarire i vari aspetti delle polizze assicurative dedicate alla nostra professione. Come dicevo all’inizio, questo numero uscirà in occasione dei primi incontri congressuali post ferie mentre abbiamo pensato di anticipare il quarto ed ultimo numero, in occasione dell’ormai istituzionale congresso novembrino da tre anni approdato a Modena dopo undici anni di Milano. Poiché solitamente è l’ultimo appuntamento dell’anno, abbiamo pensato che fosse l’occasione giusta per la distribuzione cogliendo anche l’occasione di unire gli auguri natalizi con un certo anticipo. SIUCP e SIUCP News… Grazie E’ con piacere che accolgo l’invito a raccontare, brevemente, la mia esperienza al fine di poter dare un barlume di speranza “lavorativa” a chi si trova, come ero io fino a qualche mese fa, neospecialista e disoccupato. Questa condizione è molto comune nel nostro campo ed è notevolmente frustrante dopo anni di fatiche e studio. Nel mio caso, non avendo potuto proseguire la strada universitaria, decisi di partire per un’esperienza all’estero. Benché avessi sempre creduto che l’iscrizione a una società scientifica potesse rivelarsi utile nell’inserimento lavorativo, all’epoca (un anno fa circa) non mi rendevo bene conto di come questo potesse avvenire. Il caso volle che proprio nei giorni del mio allontanamento dall’università uscisse il bando per la borsa di studio della SIUCP. Grazie a questo piccolo incarico sono riuscito a farmi conoscere in prima persona mantenendomi sempre aggiornato nonostante non avessi un lavoro. Tornato in Italia, ero deciso a trovare una sistemazione ormai orientato verso il quasi inevitabile Pronto Soccorso, nobile campo che però non era il mio. Una sera, leggendo, con soddisfazione devo dire, i miei piccoli scritti su SIUCP News, trovai una cosa assolutamente inaspettata: una richiesta di collaborazione per un reparto di proctologia. Nonostante il fatto che fosse in un’altra regione, devo dire di averci pensato meno di dieci secondi a inviare il curriculum. Ora mi trovo qui in una splendida regione come l’Emilia-Romagna a svolgere il lavoro per cui ho studiato molti anni. Per tale motivo il mio ringraziamento va alla SIUCP e a SIUCP News. A tal riguardo, colgo l’occasione per accennare a un progetto proprio per tale rivista. Tutte le società hanno una rivista di appoggio almeno indexata. Perché non può diventarlo la nostra? Il meccanismo d’indicizzazione è un processo complesso. La base parte da una storia di almeno uno o due anni di pubblicazione di articoli scientifici. Tutti noi sappiamo come sia ormai molto difficile far accettare un case-report su una rivista di chirurgia nazionale o internazionale. Quello che alcuni non sanno è che esistono riviste indexate come Journal of Medical Case Reports che hanno un grosso successo, pubblicando esclusivamente casi clinici. Perché non fare la stessa cosa con SIUCP News?.… Ma ne parleremo meglio all’assemblea dei soci che si terrà al congresso di Modena a Novembre. Un saluto Inviate il vostro contributo alla redazione [email protected] In copertina barca a vela - fotografia di Roberto Dino Villani SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 Una finestra sulla Siucp Review alla procedura laparoscopica è stata data principalmente nel sesso femminile e nei maschi con BMI>25. I parametri maggiormente presi in considerazione sono stati i tempi operatori, il tempo di ritorno ad attività lavorative, il tasso di complicazioni della ferita, la valutazione di complicanze a distanza quali l’ernia incisionale o le aderenze Il gruppo trattato con approccio laparoscopico ha mostrato un più rapido reinserimento lavorativo, un minor tasso di complicanze con maggior soddisfazione dei pazienti. Nonostante alcuni limiti, esplicitati nella discussione, questo studio con gli altri dati presenti in letteratura, suggerisce, a detta degli Autori, che la laparoscopia è l’approccio ideale per una sospetta appendicite Roberto Paolo Iachetta Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo (MO) Hand-assisted laparoscopic colon and rectal cancer surgery: feasibility, short-term, and oncological outcomes. Pendlimari R, Holubar SD, Pattan-Arun J, Larson DW, Dozois EJ, Pemberton JH, Cima RR. Surgery. 2010 Aug;148(2):378-85. Long-term follow-up of a randomized clinical trial of open versus laparoscopic appendicectomy. Kouhia ST, Heiskanen JT, Huttunen R, Ahtola HI, Kiviniemi VV, Hakala T. Br J Surg. 2010 Sep;97(9):1395-400. ABSTRACT: Introduzione: Lo scopo di questo studio è stato di valutare i risultati a distanza in seguito ad appendicectomia open rispetto all’appendicectomia per via laparoscopica. Metodo: 105 pazienti di un unico ospedale con una sospetta appendicite acuta sono stati suddivisi in maniera random nel gruppo LA (51) o OA (54) tra il 1997 ed il 1999. Sono stati registrati i dati perioperatori ed i follow-up ambulatoriali. Informazioni riguardo ai sintomi ed alla soddisfazione globale sono state ottenute mediante intervista telefonica. In più, i dati delle appendicectomie del 2008 sono stati analizzati retrospettivamente per una comparazione con la realtà contemporanea. Risultati: I dati dei 52 pazienti sottoposti a OA e dei 47 sottoposti a LA sono stati analizzati. OA è stata eseguita principalmente da specializzandi mentre LA è stata eseguita più da strutturati. La procedura open è risultata più rapida rispetto alla laparoscopica nel periodo del trial (in media 38 contro 65 minuti rispettivamente; P<0.001), ma questa differenza è risultata solo di 10 minuti nel 2008. Il gruppo OA è ritornato a lavoro più tardi rispetto al gruppo LA ( in media 13 contro 8 giorni; P=0.013) e ha avuto più complicazioni (22 contro 6; P=0.014). Solo un paziente (OA) è stato rioperato in seguito ad aderenze. Dei 76 pazienti disponibili per l’intervista telefonica il tasso di soddisfazione è stato marginalmente più alto nel gruppo LA rispetto all’OA. Conclusioni: LA ha mostrato alcuni vantaggi comparato con l’approccio open. REVIEW: Studio prospettico randomizzato svolto in un unico centro, dal 1997 al 1999, con lo scopo di valutare i risultati a distanza dell’appendicectomia laparoscopica rispetto alla procedura classica. Inoltre gli Autori hanno eseguito uno studio retrospettivo sui dati delle appendicectomie eseguite nel 2008 per valutare alcuni parametri come il tempo operatorio in un’ottica più attuale. I pazienti arruolati sono 105 di cui 99 effettivamente entrati nell’analisi. I risultati a distanza sono stati raccolti mediante intervista telefonica (76 i pazienti rintracciati). L’indicazione ABSTRACT Introduzione: La chirurgia laparoscopica hand-assisted (HALS) è un’alternativa alla chirurgia laparoscopica, ma pochi dati esistono riguardo alla sua applicabilità per il cancro colorettale (CRC). Noi riportiamo i risultati a breve termine di una larga serie di pazienti con CRC che sono stati sottoposti a HALS tra il 2004 ed il 2009. Metodo: Un database prospettico è stato utilizzato per identificare tutti i pazienti con CRC. Pazienti con cancro del colon (CC) e cancro del retto (RC) sono stati considerati separatamente. Tre pazienti con un CC e RC sincrono sono stati esclusi. I dati sono riportati in frequenza (%) o in media (range interquartile). Risultati: Tra il 2004 ed il 2009, 323 pazienti con CRC sono stati sottoposti ad HALS. L’età media è stata di 65 (53-73) anni, 39% erano donne, ed il BMI medio è stato 27 (24-31) Kg/m2. Le diagnosi includevano 194 cancri del colon (CC, 56.7% stage I/II), 129 cancri del retto (RC, 62.7% stage I/II). Il tempo operatorio è stato minore per i CC rispetto ai RC (157 vs 204 min; P<.0001). La conversione in laparotomia è avvenuta in proporzione simile nei casi di CC e RC (14% vs 10%; P=.38); il numero dei linfonodi asportati è stato simile (18 vs 18; P=.45). La durata globale della degenza è stata di 5 giorni (4-7). A 30 giorni le complicazioni post-operatorie si sono presentate in proporzione simile nei pazienti con CC e con RC (28% vs 30%; P=.72). C’è stato 1 decesso (0.5%). Per il sottogruppo con tre anni di follow-up (73 CC e 45 RC) la sopravvivenza globale è stata del 80% e del 88% (CC e RC rispettivamente) e la sopravvivenza libera da malattia del 79% e 85% rispettivamente. Conclusioni: Il cancro del colon e del retto può essere resecato in sicurezza usando la tecnica HALS. Il tasso di conversione è stato basso, il tasso di complicazioni nella norma, l’ospedalizzazione più breve, ed il numero di linfonodi asportati alto. REVIEW: Studio retrospettivo da un database prospettico di un unico centro sui risultati, a breve termine, della HALS ossia dell’approccio laparoscopico Hand-Assisted nel trattamento del Cancro colorettale. Tale procedura, ibrida, presenta dei vantaggi in ordine di tempo e facilità di apprendimento ma ancora non era presente in letteratura, a detta degli Autori, un’analisi dettagliata dei risultati a breve termine nella chirurgia colorettale. I casi selezionati sono stati 323, dal 2004 al 2009, e sono stati suddivisi e analizzati separatamente in un gruppo con cancro del colon (194) ed in uno con cancro del retto (129). Dall’analisi dei risultati, gli Autori ritengono la HALS una metodica sicura, con necessità di un minor tempo operatorio, un tasso di complicazioni e conversione accettabile, con una minor degenza e un adeguato numero di linfonodi asportati. 3 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 Randomized clinical trial of metronidazole ointment versus placebo in perianal Crohn's disease. Open vs laparoscopic approach for reversal of Hartmann's procedure: a systematic review. Maeda Y, Ng SC, Durdey P, Burt C, Torkington J, Rao PK, Mayberry J, Moshkovska T, Stone CD, Carapeti E, Vaizey CJ; Topical Metronidazole in Perianal Crohn's Study Group Siddiqui MR, Sajid MS, Baig MK. Colorectal Dis. 2010 Aug;12(8):733-41. Int J Colorectal Dis. 2010 Feb 6 ABSTRACT: Introduzione: Il potenziale della crema con metronidazolo al 10% nel dare un beneficio terapeutico nella malattia di Crohn perianale, minimizzando gli effetti avversi trovati con il metronidazolo per via orale, è stato valutato tramite uno studio randomizzato controllato con l’utilizzo del placebo. Metodo: I soggetti con Crohn perianale sono stati trattati in maniera random con metronidazolo 10% in crema, 0.7g applicati in sede perianale tre volte al giorno, o con una crema placebo. L’indice di attività del Crohn perianale (PCDAI) è stato registrato al momento iniziale e dopo 4 settimane di trattamento. Il dolore perianale è stato valutato tramite la scala VAS. Risultati: 74 pazienti (33 trattati con metronidazolo, 41 con placebo) sono stati studiati. La riduzione media del punteggio del PCDAI a 4 settimane è stato di 2.4 (0.5) nel gruppo del metronidazolo e 2.2 (0.4) nel gruppo placebo (P=0.660). Più pazienti nel gruppo del metronidazolo che nel gruppo del placebo hanno mostrato una riduzione nel PCDAI di almeno 5 punti (10 di 27 contro 4 di 34; P=0.031). La secrezione perianale si è ridotta significativamente nei soggetti trattati con metronidazolo (P=0.012). Una maggiore riduzione del dolore perianale è stata vista nel gruppo del metronidazolo, che ha ottenuto una significatività statistica (P=0.059). Non sono stati riportati seri eventi avversi. Conclusioni: La crema con metronidazolo al 10% non è stata efficace nella riduzione dello score PCDAI , ma alcuni risultati secondari hanno mostrato miglioramenti suggestivi di un‘efficacia terapeutica. E’ ben tollerata con minimi effetti collaterali, ed ha un potenziale nel trattamento del dolore e delle secrezioni associate con il morbo di Crohn perianale. 4 REVIEW: Le manifestazioni perianali del morbo di Crohn sono comuni con una frequenza intorno al 50%. Questo studio prospettico randomizzato a doppio-cieco ha come scopo quello di valutare l’efficacia del metronidazolo usato per via topica tramite crema al 10% sui vari sintomi di tale quadro. Per poter far ciò gli Autori hanno utilizzato uno score apposito, il PCDAI, e inoltre hanno valutato il dolore tramite scala VAS. Lo studio ha previsto l’utilizzo del placebo come gruppo di controllo, Nell’articolo sono dettagliatamente descritti i criteri di arruolamento dei pazienti. Dall’analisi dei risultati la crema con metronidazolo al 10 % ha mostrato un’efficacia prevalentemente nella riduzione delle perdite perianali e del dolore senza causare reazioni avverse. Utile, per gli Autori, sarebbe valutare anche l’efficacia della terapia a lungo termine (3 mesi almeno) oltre che eseguire un confronto tra gli effetti ottenuti con la crema e quelli ottenuti con l’utilizzo, più comune, del metronidazolo per via orale. ABSTRACT: Scopo: Una meta-analisi della letteratura pubblicata sulla comparazione tra approccio open e laparoscopico nella conversione di un Hartmann. Metodo: Sono stati consultati MEDLINE, EMBASE, CINAHL, PubMed, e il database Cochrane dal Gennaio 1993 all’Agosto 2008. La bibliografia dei trial selezionati è stata esaminata e sono stati presi gli articoli più rilevanti. Una review sistematica è stata eseguita per ottenere dei risultati complessivi. Risultati: sono stati analizzati 8 studi comparativi comprendenti 450 pazienti. 193 pazienti erano nel gruppo laparoscopico e 257 nel gruppo open. L’approccio laparoscopico ha significativamente ridotto il tasso di complicanze (z=-2.92, P<0.01), le perdite ematiche intra-operatorie (z=-7.34, P<0.001) e l’ospedalizzazione (z=3.16, P<0.01) comparato con l’approccio convenzionale. Nessuna differenza è stata trovata nel tasso di deiscenza. Conclusioni: La conversione di un Hartmann per via laparoscopica è sicura, ha meno complicanze e minor ospedalizzazione necessaria. Questo approccio può essere considerato per la conversione, tuttavia, al fine di rendere più forte l’evidenza, sono necessari trial randomizzati controllati. REVIEW: Il ripristino della continuità intestinale in seguito ad Hartmann è una procedura non scevra da complicanze con un tasso di leaks post-operatori che può arrivare fino al 15% ed un tasso di mortalità perioperatoria intorno al 10%. Questa analisi sistematica della letteratura ha lo scopo di valutare l’approccio laparoscopico, in questa procedura, comparandolo con l’approccio open. Gli Autori hanno eseguito una ricerca su molti database degli studi eseguiti dal 1993 al 2008 selezionandone, con criteri precisi, 8. Dall’analisi e confronto dei risultati sono state rilevate differenze non significative per il tempo operatorio, il tasso di ileo post-operatorio, le infezioni, il tasso dei leaks e la mortalità, mentre differenze con significatività statistica in favore della laparoscopia si sono rilevate per quanto riguarda le perdite ematiche intra-operatorie, le complicanze perioperatorie e l’ospedalizzazione. Gli Autori concludono mettendo in evidenza come la laparoscopia presenti dei vantaggi. Vi è la necessità, tuttavia, di trials prospettici randomizzati per aumentare l’evidenza visto che la maggior parte degli studi è di tipo retrospettivo e non randomizzato. VAAFT: Video Assisted Anal Fistula Treatment PRO 5/IT/08/09/A Un nuovo ed efficace metodo mininvasivo per il trattamento delle fistole anali KARL STORZ GmbH & Co. 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Il lavaggio intraoperatorio del retto diminuisce in numero e la vitalità di queste cellule, ma non c’è una definitiva evidenza dell’effetto del lavaggio del retto sulla ricorrenza locale dopo chirurgia per cancro del retto. Metodo: I dati sono stati analizzati da un registro di pazienti che hanno avuto una resezione anteriore del retto dal 1995 al 2002 e sono stati seguiti per 5 anni. Il lavaggio del retto è stato eseguito a discrezione del chirurgo. L’inclusione (nel registro) dei pazienti nazionali con cancro del retto e il follow-up è stato quasi totale (approssimativamente 97 e 98 %). Risultati: Un totale di 4677 pazienti sono stati analizzati (3749 che hanno avuto il lavaggio, 851 senza lavaggio e 77 con informazione mancante); il 52% dei pazienti nel gruppo del lavaggio e il 41.4% nel gruppo senza lavaggio hanno avuto una radioterapia preoperatoria (P<0.001). Il tasso della recidiva locale è stato del 6 e 10.2 % rispettivamente (P<0.001). Un’analisi di regressione logistica univariabile e multivariabile ha prodotto un odds ratio che ha favorito il lavaggio: 0.56 (95% con intervallo di confidenza 0.43 a 0.72) e 0.61 (0.46 a 0.80) rispettivamente (entrambi P<0.001). Nell’analisi multivariabile ristretta ai pazienti con chirurgia curativa, l’odds ratio è stata 0.59 (95% c.i. 0.44 a 0.78; P<0.001) Conclusioni: Ci sono stati risultati più favorevoli nei pazienti in seguito a lavaggio del retto che senza. 6 REVIEW: L’ipotesi alla base di questo studio è che il washout del retto intraoperatorio possa ridurre il rischio di recidiva locale del cancro del retto. Nonostante sia noto come l’adenocarcinoma rettale possa esfoliare liberando cellule che hanno capacità di impianto e che il lavaggio con soluzioni citostatiche o citocide possa essere utile, la correlazione tra ciò e la recidiva locale non è stata ancora provata. Gli Autori, grazie ad un registro svedese sul cancro del retto che comprende circa il 97% di tutti i pazienti con questa diagnosi, hanno eseguito questo studio tramite un’ampia analisi statistica. Dalla valutazione dei risultati la differenza in recidiva locale tra il gruppo in cui era stato eseguito il washout e il gruppo senza washout è stata rilevante. Ovviamente il vero effetto di tale procedura non si può evincere da uno studio come questo, ma gli Autori ritengono, in base ai dati ottenuti e ai dati sperimentali presenti in letteratura sull’argomento, che ne sia consigliabile l’esecuzione. Resoconto VI Congresso Nazionale della Società Italiana Unitaria di Coloproctologia Cristiano Giardiello Responsabile U.O.C. Chirurgia Mininvasiva e Metabolica Centro per il trattamento Obesità Presidio Ospedaliero Pineta Grande - Caserta Il 21, 22 e 23 giugno si è svolto a Napoli il VI Congresso della Società organizzato dal Dott. Cristiano Giardiello, Responsabile della U.O.C. di Chirurgia Mininvasiva del Presidio Ospedaliero Pineta Grande. Il Congresso ha riscosso tra i circa 500 partecipanti notevoli consensi per la scelta degli argomenti trattati e la qualità delle presentazioni, grazie anche alla partecipazione di qualificati relatori. Il Congresso si è inaugurato con una importante Tavola Rotonda moderata dal Dott. Gambalonga, Vicepresidente ANSA, dal titolo “Quale futuro per la Sanità tra innovazione e contenimento della spesa” alla quale hanno partecipato gli Onorevoli Barani e Calabrò della Commissione Sanità di Camera e Senato, i Professori Forestieri e Vincenti Presidenti CIC e ACOI, il Dott. Zuccatelli Commissario alla Sanità della Regione Campania ed i Dottori Busolin, Crispino e Schiavone in rappresentanza di Aziende, AIOP e Confindustria. Particolare interesse hanno anche suscitato i simposi sull’approccio mininvasivo nella patologia colo rettale e nella stipsi e la seduta congiunta con la Società Internazionale di Chirurgia Robotica nei quali si sono approfondite tutte le tematiche con una attiva partecipazione del pubblico coinvolto. Ha riscosso molto successo anche l’iniziativa di far presentare in ogni sessione in seduta plenaria, per la prima volta, tre comunicazioni selezionate tra tutte quelle presentate sull’argomento. Notevole partecipazione c’è stata anche nel Corso di Patologia Coloproctologica per chirurghi e nel Corso per infermieri sul Management del paziente in patologia Colorettale. A coronare l’evento la Cena Sociale che si è svolta nell’incantevole cornice del Castello Medievale di Castellamare di Stabia. SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 In primo piano Lettera del Presidente Angelo Stuto Responsabile funzionale di Chirurgia Colon-Proctologica e del pavimento pelvico Ospedale Santa Maria degli Angeli - Pordenone Cari Soci, è passato oltre un anno dall’inizio della mia presidenza ed è doveroso fare il punto sui programmi e le attività che la SIUCP ha realizzato in questi ultimi 12 mesi e su ciò che è in fase di realizzazione per il prossimo futuro. Il primo progetto realizzato è stato la riorganizzazione delle UCP con modifica dei criteri per l’accreditamento delle stesse. Tra le principali novità l’abolizione delle UCP squisitamente private e la necessità che il coordinatore (unico per ogni UCP) abbia specialità in Chirurgia Generale o Gastroenterologia. Il coordinatore deve inoltre produrre una documentazione che ne certifichi il peculiare interesse ed attività in coloproctologia. Le UCP infine devono avere accesso a letti per degenza ordinaria o ricovero breve ed accesso alla sala operatoria. Vi invito comunque a prendere visione del Regolamento della SIUCP nel quale vengono delineati tutti i requisiti necessari per le nuove UCP e gli obblighi per le stesse UCP affinché esse vengano confermate. A questo proposito nei prossimi mesi inizierà una verifica per valutare le UCP esistenti. Le UCP che non saranno conformi al regolamento saranno tassativamente sospese e quindi decadranno se non si metteranno in Regola. Da alcuni mesi è attivo il nuovo sito www.siucp.net frutto del lavoro di Angelo Caviglia. Invito tutti i soci a visitarlo per scoprirne le novità e ad esprimere il proprio parere. 8 Già nel mese di novembre dell’anno scorso, durante il congresso di Modena, la SIUCP ha consegnato la prima borsa di collaborazione ad un giovane collega per la stesura di review della letteratura internazionale ed il supporto scientifico al sito internet. Il Dr. Iachetta, vincitore di tale borsa di collaborazione, ha svolto egregiamente il proprio compito. Tale borsa verrà nuovamente istituita e pertanto a tutti i colleghi interessati suggerisco di seguire il sito internet o contattare la nostra segreteria per prendere visione del bando. Dal punto di vista degli studi scientifici è in fase avanzata di realizzazione il progetto registro Appendicectomia, che è stato affidato alla Professoressa. Pezzolla. Nei prossimi mesi prenderà il via anche uno studio multicentrico osservazionale sulla terapia topica della ragade anale. Il primo incontro dei ricercatori che hanno dato la loro adesione avverrà durante il congresso SIC nel prossimo ottobre. È sempre in corso il registro TRANSTAR, coordinato dai colleghi Carriero e Talento. Nel mese di agosto la SIUCP ha realizzato la prima campagna estiva dello Specialista gratis in Vacanza. Durante il mese di agosto dalle 16 alle 18 dei giorni feriali alcuni soci, a rotazione, hanno dato la loro disponibilità per rispondere alle telefonate che giungevano al numero verde. L’iniziativa ha avuto un enorme successo, con un numero di telefonate che ha superato ogni previsione (oltre 2.000!). Ringrazio pubblicamente tutti i soci che hanno aderito all’iniziativa che ha sicuramente contribuito a far conoscere la figura dello specialista coloproctologo ed il ruolo attivo della nostra Società. Anche il progetto della rivista prevede una novità, SIUCP News, che è on line sul sito societario, prevede di raccogliere il contributo di tutti i soci inserendo alcuni Case Report. Avrete maggiori informazioni in occasione della prossima Assemblea a Modena. Tra i momenti congressuali un cenno doveroso ed un plauso agli organizzatori, Dr. Giardiello in primis, del nostro congresso Nazionale svoltosi a Napoli nel mese di Giugno. Congresso che si è contraddistinto oltre che per la numerosa partecipazione, anche e soprattutto per i contenuti scientifici e per l’equilibrio del programma. Nota particolare e distintiva: il congresso è stato registrato in audio e video e farà parte dei programmi di E-learning della SIUCP. Ad ottobre si svolgerà la prima edizione del congresso internazionale Pelvic Floor Disorders organizzato dagli amici Carriero e Talento. Questo incontro internazionale è ulteriore dimostrazione del riconoscimento dell’attività scientifica della nostra Società in ambito nazionale ed internazionale. Altro momento importante della vita societaria sarà il Congresso di Modena di Roberto Villani nel prossimo novembre, mentre la macchina organizzativa guidata da Antonio Longo è già in moto per l’organizzazione del congresso mondiale che, oramai giunto alla 4a edizione, ha preso un posto importante nell’ambito degli appuntamenti internazionali della Coloproctologia. Il programma forse più ambizioso che cercherò, assieme al CD ed a tutti i soci che desiderano collaborare, di realizzare per il 2011 è la realizzazione di un programma di formazione in Coloproctologia sotto l’egida della SIUCP. Corso di formazione che prevederà momenti formativi on-line (E-learning) e corsi residenziali. Spero nei prossimi mesi di fornirvi maggiori indicazioni a proposito. La SIUCP è sempre più viva, i programmi che abbiamo sono molti ed ambiziosi, ma credo che oramai la nostra sia una società matura, scientificamente ricca e solida che può e deve avere sempre maggiori ambizioni. Questo sempre e solo con l’appoggio insostituibile dei Soci. Angelo Stuto SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 Una finestra sulla SIUCP Un progetto che si realizza Dunque, disturbi con manifestazioni cliniche opposte, riconoscono origini comuni. Da tali premesse, risulta evidente come le disfunzioni del pavimento pelvico vengano trattate dallo Specialista Uroginecologo e dallo Specialista Colonproctologo. Questo è lo spirito con cui vengono attivati i "Pelvic Floor Centers", i "Centri per lo studio ed il trattamento dei disturbi del Pavimento Pelvico", ove confluiscono le professionalità proprie della Uroginecologia e della Colonproctologia. Pasquale Talento U.O Chir. Generale - Centro Pavimento Pelvico Ospedale E.Franchini - Montecchio Emilia (RE) Intervista al dr. Talento sul suo progetto di scrivere un testo di approccio multidisciplinare sulle malattie colorettali e del pavimento pelvico. Come ti è venuta questa idea? Ti ringrazio per questa domanda perché l’idea di “scrivere” un testo sulle malattie colorettali e del pavimento pelvico è nata circa 5 anni fa dalla necessità di ottenere un punto di riferimento quanto mai personalizzato ed aggiornato della materia. La coloproctologia in particolare, al pari dell’uroginecologia, è cresciuta specie in Italia e si sta diffondendo l’idea che queste discipline in realtà rappresentino una vera e propria specialità, cosa che già accade in altri Paesi. L’esigenza pratica di un approccio multidisciplinare e le esperienze personali mi hanno convinto a riunire in un testo il contributo di vari colleghi per fornire un valido strumento scientifico chiaro ed esaustivo a quanti si dedicano o si avvicinano per la prima volta alle malattie colorettali e del pavimento pelvico. Di che si tratta? Alcune brevi considerazioni di Anatomia Funzionale sono utili a comprendere il perché di un approccio multidisciplinare ai disturbi del pavimento pelvico. Il pavimento pelvico costituisce una unica regione anatomica ove si trovano tre apparati: il basso apparato urinario, l'apparato genitale e riproduttivo e l'ultimo tratto dell'apparato digestivo. La statica e, soprattutto, le funzioni di questi organi sono intimamente collegati e dipendenti dall'integrità delle strutture muscolari, fasciali e ligamentose che costituiscono la "matrice" in cui questi organi sono collocati. Il pavimento pelvico femminile è soggetto ad una serie di eventi fisiologici che possono, tuttavia, causare delle alterazioni delle strutture muscolo-fasciali-ligamentose tali da alterare la posizione e, soprattutto, la funzione di questi organi. Il pavimento pelvico maschile è per lo più soggetto a modificazioni causate da interventi chirurgici pelvici. I disturbi del pavimento pelvico, oltre alla presenza di prolassi a carico dei diversi compartimenti (anteriore, superiore, posteriore), comprendono disfunzioni, che possono coesistere e che assai spesso si presentano associate, proprio in considerazione delle cause comuni che le generano: t t t t *ODPOUJOFO[BVSJOBSJB 3JUFO[JPOFVSJOBSJB *ODPOUJOFO[BGFDBMF 4UJQTJEBEFGFDB[JPOFPTUSVJUBBTTPDJBUBBNBMBUUJB emorroidaria Da quanto tempo stai lavorando a questo progetto e quando prevedi che sarà pronto? Come ti accennavo sono ormai alcuni anni che lavoro al progetto che negli ultimi tempi si è articolato in maniera definitiva grazie al contributo di numerosi colleghi che hanno collaborato alla realizzazione del testo. Al riguardo siamo in fase di arrivo e prevedo che il lavoro sarà pronto per la prossima primavera. Come hai impostato il lavoro? Il testo è stato concepito come una serie di capitoli monotematici con particolare attenzione all’iconografia e alla bibliografia; inoltre sono previste appendici integrative per le patologie di interesse maggiore come ad esempio i prolassi genitali o particolare come ad esempio la dermatologia in coloproctologia. Che difficoltà hai incontrato? Come tanti chirurghi impegnati quotidianamente in attività professionali poco prevedibili non è stato semplice trovare tempo e tranquillità per la stesura dei capitoli; a questo poi si deve aggiungere la difficoltà di coordinare l’attività dei colleghi che mi hanno supportato in questa iniziativa. Cosa ti ha appassionato di più? L’idea di poter offrire un contributo personale al percorso formativo di quanti si approcciano allo studio delle malattie colo rettali e del pavimento pelvico è stato senza dubbio l’elemento che più di tutti mi ha stimolato in questo compito non facile. Hai avuto delle sorprese? L’interesse suscitato dall’iniziativa editoriale presso i colleghi incontrati durante corsi e convegni mi ha favorevolmente colpito a testimonianza della necessità di un testo quotidiano di approfondimento e confronto nella pratica clinica. Vuoi fare dei ringraziamenti particolari? Un ringraziamento va a tutti quanti hanno sostenuto con me questa iniziativa ed in particolare a quanti si adoperano per contribuire alla crescita della formazione professionale avendo come obiettivo finale quello di far emergere professionalità dedicate per fornire assistenza sanitaria di elevato livello nel settore delle malattie colorettali e del pavimento pelvico. 9 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 In primo piano Dove va il mercato assicurativo Avv. Giuseppe Doria Amministratore Doria Giuseppe & Bellisario Paola snc Nell’ultimo rapporto annuale dell’A.N.I.A. (Associazione Nazionale Imprese di Assicurazioni www.ania.it), di seguito riportato pedissequamente, l’Italia è tra i paesi europei dove risulta più elevato il numero di azioni legali intraprese contro medici e ospedali in seguito a errori o a disservizi della struttura sanitaria, pubblica o privata. Le crescenti aspettative da parte dei pazienti e l’aumento del contenzioso professionale in caso di esito negativo della prestazione sanitaria rendono il ruolo dei medici estremamente delicato, incrementando da parte di questi ultimi le cosiddette pratiche di “medicina difensiva” (prescrizione di extra-test, trattamenti o visite non propriamente necessarie oppure sostituzione di trattamenti ad alto rischio per il paziente con altri che tendano a ridurre al minimo l’aleatorietà), con costi crescenti a carico del Servizio Sanitario Nazionale. 10 Nel periodo compreso tra il 1994 e il 2007, sulla base di una rilevazione statistica effettuata annualmente dall’ANIA, il numero dei sinistri denunciati alle imprese di assicurazione per le due coperture assicurative (responsabilità civile delle strutture sanitarie e responsabilità civile dei medici professionisti) si è più che triplicato, passando da circa 9.500 a quasi 30.000. In particolare, se le denunce relative alle strutture sanitarie sono rimaste pressoché invariate negli ultimi quattro anni, quelle riguardanti i singoli medici hanno mostrato una costante crescita in quasi tutto il periodo di osservazione e particolarmente nell’ultimo anno a disposizione (+ 12,2% nel 2007). Per quanto riguarda invece la valutazione del costo dei sinistri, si deve tenere presente che occorrono generalmente tempi molto lunghi prima di arrivare a una completa definizione del danno a causa dei frequenti contenziosi giudiziari e dei tempi necessariamente estesi per avere una valutazione completa e definitiva dell’eventuale lesione fisica subita. Bisogna considerare peraltro che negli anni più recenti le compagnie di assicurazione hanno dovuto e continuano ad adeguare i premi al fine di tentare un risanamento del settore e nello stesso tempo hanno attuato politiche più selettive di acquisizione dei nuovi affari, incentivando le attività di risk management per le strutture sanitarie, ed hanno modificato, come vedremo in seguito in questo articolo le condizioni contrattuali delle polizze. Tutti questi fattori hanno portato a un miglioramento degli indicatori tecnici, soprattutto a partire dal 2004. Purtroppo l’aumento dei premi, a mio parere, non sarà mai sufficiente a fronteggiare il continuo aumento del costo medio dei sinistri, ma il momento più importante, in una polizza RCT Professionale è la istruzione (denuncia dettagliata e circostanziata da parte del Medico) e la gestione del sinistro da parte delle Compagnie, per cui è da auspicarsi che dal Marzo 2011 con l’entrata in funzione degli Organismi di Conciliazione si abbia una più veloce e moderata definizione dei danni. Cambia l’orizzonte temporale delle polizze Analizzando il contenuto delle polizze di RCT di assicurazioni delle varie Compagnie, si può rilevare la tendenza al cambio delle condizioni contrattuali da “Loss Occurence” a “Claims made”. Le due tipologie di condizioni contrattuali sono caratterizzate dal differente momento in cui la garanzia viene ritenuta operativa in relazione al sinistro. Nelle “vecchie” polizze (Loss Occurence) viene garantito il risarcimento del danno procurato durante il periodo di validità del contratto anche se il sinistro viene denunciato dopo la cessazione della polizza. Nelle “nuove” polizze è rilevante invece il momento della richiesta di risarcimento che deve pervenire all’assicurato ed essere portata a conoscenza dell’assicuratore solo durante il periodo di validità della polizza, per cui se pervenisse dopo la cessazione della polizza la Compagnia non riterrebbe in garanzia il sinistro. Tutto ciò ha cambiato l’orizzonte temporale delle coperture assicurative. Infatti, a differenza del modello “Loss”, nel modello “Claims”, cessata la validità del contratto, cessano le garanzie anche relativamente a fatti posti in essere dal Medico durante il periodo in cui lo stesso era coperto dalla polizza. Alcune Compagnie, tuttavia, mitigano tale sistema accor¬dando pregresse o postume, anche se limitate nel tempo. Cos’è la PREGRESSA È una estensione delle garanzie di polizza ad eventi posti in essere antecedentemente alla decorrenza del contratto. Cos’è la POSTUMA È una ultrattività delle garanzie di polizza rispetto alla cessazione del contratto per fatti posti in essere durante il periodo di validità della polizza, generalmente viene concessa la postuma per cessazione di attività (pensionamento) o per decesso dell’assicurato. Cos’è il Massimale Il termine “Massimale” rappresenta, in una polizza RCT, il limite di estensione della prestazione assicurativa ovvero l’esposizione massima al rischio da parte dell’Assicuratore, per cui in caso di sinistro, esaurito il massimale previsto dal contratto, la eventuale differenza in eccedenza allo stesso rimarrebbe a carico dell’assicurato. Cos’è il Massimale aggregato Nelle polizze delle Aziende ci si trova spesso davanti al cosiddetto “Massimale Aggregato”. Ciò vuol dire che il Massimale indicato in polizza costituirà, nell’anno assicurativo, la massima esposizione per tutti i sinistri denunciati dall’Azienda per tutti i Dipendenti. Potrebbe quindi verificarsi la fattispecie in cui il Medico, pur avendo pagato il SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia premio per integrare la Colpa Grave sulla polizza dell’Azienda, sia scoperto in caso di sinistro perché il Massimale Aggregato è esaurito!!! Come evidenziato nella vignetta: MASSIMALE INDIVIDUALE MASSIMALE AGGREGATO ??? Cos’è una Polizza RCT in PRIMO RISCHIO/SECONDO RISCHIO In una polizza di RCT di “Primo Rischio” l’esposizione della Compagnia parte da € 0,00 ed arriva sino al massimale indicato in polizza. ESEMPIO: Se il Chirurgo ha una polizza R.C.T. professionale di primo rischio con massimale pari ad € 500.000,00 l’assicuratore pagherà il sinistro fino ad un massimo di € 500.000,00. In una polizza RCT di “Secondo Rischio” il massimale di polizza si aggiunge a quello della polizza di primo rischio. ESEMPIO: Se il Chirurgo ha una polizza di primo rischio di € 500.000,00 e sottoscrive una polizza di Secondo Rischio con massimale pari ad € 2.500.000,00 è assicurato per un totale di € 3.000.000,00 (massimale polizza di primo rischio + massimale polizza di secondo rischio). Se il Chirurgo non fosse però coperto da una polizza di primo rischio il massimale, indicato nell’esempio € 500.000,00 rimane a completo carico dell’assicurato fermo l’obbligo dell’assicuratore di pagare l’eccedenza. Cos’è una Polizza RCT in PRIMO RISCHIO/SECONDO RISCHIO In una polizza di RCT di “Primo Rischio” l’esposizione della Compagnia parte da € 0,00 ed arriva sino al massimale indicato in polizza. ESEMPIO: Se il Chirurgo ha una polizza R.C.T. professionale di primo rischio con massimale pari ad € 500.000,00 l’assicuratore pagherà il sinistro fino ad un massimo di € 500.000,00. In una polizza RCT di “Secondo Rischio” il massimale di polizza si aggiunge a quello della polizza di primo rischio. ESEMPIO: Se il Chirurgo ha una polizza di primo rischio di € 500.000,00 e sottoscrive una polizza di Secondo Rischio con massimale pari ad € 2.500.000,00 è assicurato per un totale di € 3.000.000,00 (massimale Anno 2010 - Numero 3 polizza di primo rischio + massimale polizza di secondo rischio). Se il Chirurgo non fosse però coperto da una polizza di primo rischio il massimale, indicato nell’esempio € 500.000,00 rimane a completo carico dell’assicurato fermo l’obbligo dell’assicuratore di pagare l’eccedenza. Cos’è la COLPA GRAVE È bene specificare che tutte le polizze di RCT Professionale coprono qualsiasi tipo di colpa, dalle stesse non è quindi esclusa la COLPA GRAVE. Al contrario in quelle delle Aziende, per una precisa disposizione di legge, la COLPA GRAVE è esplicitamente ESCLUSA. In questi ultimi anni si sente sempre più con insistenza parlare di “COLPA GRAVE”, ma il Codice Civile, pur menzionandola, non ne definisce il concetto. L’art. 2236 c.c. recita: «Se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà il prestatore d’opera non risponde dei danni se non in caso di dolo o colpa grave». La Corte dei Conti, con particolare riferimento alle attività tipicamente sanitarie precisa che: «la condotta può essere valutata come gravemente colposa allorché il comportamento sia stato del tutto anomalo ed inadeguato». Perché possa parlarsi di Responsabilità per Colpa Grave si deve accertare che si siano verificati: - Errori non scusabili per la loro grossolanità; Assenza delle cognizioni fondamentali attinenti alla professione; Difetto della perizia tecnica minima; Ogni altra imprudenza che dimostri superficialità e disinteresse per i beni primari affidati alle cure di prestatori d’opera. Ecco quindi negli ultimi anni il prolificare di polizze di RCT limitate alla colpa grave del Medico in cui la garanzia, prestata dall’assicuratore, è limitata alla rivalsa dell’Azienda, dell’Assicuratore della stessa o della Pubblica Amministrazione solo in caso di condanna del Medico per colpa grave. Questa tipologia di polizza ha, vista la limitazione, premi notevolmente ridotti rispetto ad una normale polizza RCT Professionale (€ 500/1000 per anno assicurativo). Cos’è una Polizza di TUTELA LEGALE Negli ultimi anni le Compagnie sempre più spesso evitano di intervenire in giudizio per non entrare in conflitto di interessi con il Medico che quindi si vede costretto ad intervenire con propri Legali e Consulenti. Da ciò si evince la necessità per ogni Medico di stipulare una polizza di Tutela Legale che sgravi lo stesso dalle spese che dovrebbe sopportare per la libera scelta di un proprio Legale o Consulente Tecnico. La garanzia prevede libera scelta, da parte dell’assicurato, di un proprio Legale o di un proprio Consulente Tecnico scelta determinante nella gestione del sinistro. La Polizza di Tutela Legale copre il rimborso delle spese del Legale, del Consulente Tecnico, le spese processuali nel processo penale (art. 535 Codice di Procedura Penale); le spese di giustizia; le spese per gli arbitrati per la decisione di controversie. Riepilogando nelle polizze possono essere previste le seguenti garanzie: 11 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia 1. 2. 3. 4. Libera scelta del Legale e del Consulente Tecnico; Procedimenti Penale, vertenze Contrattuali con Azienda Pubblica compresi ricorsi al T.A.R.; Resistenza in Procedimenti Civile e Privacy; Procedimenti Arbitrali e Procedimenti in Camere di conciliazione. Il SINISTRO In caso di sinistro, la denuncia deve essere effettuata immediatamente al proprio assicuratore. L’assicurato deve descrivere in modo dettagliato l’accaduto, indicando l’assicuratore della stessa e degli eventuali altri operatori coinvolti nell’accaduto, se ci sono più assicuratori la denuncia va inoltrata a tutti. È di fondamentale importanza aggiornare continuamente l’assicuratore sulla situazione del sinistro. Relativamente alla Polizza di Tutela Legale è necessario, ai fini dell’interruzione del periodo di prescrizione di 2 anni, inviare una raccomandata di interruzione dei termini di prescrizione, altrimenti l’assicurato perderà il diritto alla prestazione ovvero al rimborso delle spese legali e peritali sostenute LA POLIZZA DELL’AZIENDA La responsabilità professionale del medico è tutelata dall’Azienda di appartenenza o tramite la stipulazione di polizze assicurative per la colpa lieve o attraverso la “Gestione diretta del rischio per responsabilità civile”. Ai sensi dell’art. 21, 1° comma del CCNL della Dirigenza Medica Pubblica dette tutele, che si intendono estese anche all’attività libero professionale intramoeniale, sono tuttavia soggette ad una specifica rivalsa qualora il danno al paziente sia la conseguenza di atti od omissioni riconducibili a colpa grave del professionista. Per effetto delle disposizioni contenute nell’art. 3, comma 59, della legge 24 dicembre 2007 (legge Finanziaria per il 2008) gli Enti e le Aziende Pubbliche non possono intervenire per colmare tale lacuna, stipulando direttamente l’assicurazione, pena l’applicazione di onerose sanzioni inclusa la nullità del contratto assicurativo stesso. 12 Anno 2010 - Numero 3 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 Il prurito anale Manifestazione clinica comune a numerosi quadri patologici, il prurito anale è espressione di malattia locale o sistemica, sia acuta che cronica. Il prurito anale acuto è generalmente sostenuto da una dermatite; la cute appare rossa ed edematosa, secca o umida e può essere interessata una parte o l’intera regione perianale, compresi scroto o vagina. Il prurito anale cronico, normalmente, evolve da una lesione cutanea più piccola; può essere localizzato o diffuso e presenta diversi gradi di severità. La zona anale va considerata come una piega cutanea con abbondante sudorazione, soggetta a sfregamento e scarsa areazione. Tale ambiente, in presenza di malattie anorettali, predispone ad infezioni micotiche. Qualsiasi malattia dell’ano che provochi umidità nella reazione anale può determinare prurito. E’ opportuno non grattare l’area che prude per non provocare lesioni e pulire accuratamente l’ano dopo la defecazione con acqua tiepida e sostanze emollienti e lenitive evitando saponi, topici sensibilizzanti e lo sfregamento eccessivo dell’area con carta da toeletta o altro strumento per la pulizia. Un efficace rimedio per contrastare tale fastidio è rappresentato dall’uso combinato di Anestin® Liquido ed Anestin® Crema. Occorre eseguire una delicata detersione con l’Anestin® Liquido (detergente privo di sapone, ricco di oli e principi lenitivi, pulisce per affinità lipidica non schiumogeno) e successivamente applicare l’Anestin® Liquido (detergente privo di sapone, ricco di oli e principi lenitivi, pulisce per affinità lipidica non schiumogeno) e successivamente applicare l’Anestin® Crema (a base di ossido di zinco micronizzato, trealix, acido jaluronico e vitamina E) come trofico cutaneo. Prodotti della RPF® in vendita nelle farmacie. 9 SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 2 Dietro la mascherina Professione e passioni Fig.3 Raffaella Ferrando Radiologo Ospedale S. Maria della Misericordia - Albenga (SV) Premesso che, la mascherina la indosso raramente, essendo specialista in Radiologia, per lo più durante le sedute di interventistica articolare.... TEMPO LIBERO… Sono sempre stata convinta sin da bambina che il tempo libero vada gestito in modo ottimale per riuscire ad avere qualcos’altro oltre al “dovere” (così lo chiamava mio padre). Il mio tempo libero è quello che decido di lasciare “libero” da impegni lavorativi per creare e crescere uno dei valori più importanti che mi hanno lasciato mio padre e mia madre: LA FAMIGLIA. Infatti sono mamma di tre figli e, nel correre quotidiano che caratterizza la vita moderna, sono sempre più convinta che non è la quantità di tempo, che si dedica a qualcosa, ma la qualità del tempo che ci si impiega, a renderla speciale!!!! Infatti quasi tutto il mio tempo libero è dedicato ai miei tre “moschettieri”: con loro gioco a calcio, disputo interminabili sfide alla WI, con loro studio, con loro imparo….Con loro cerco di non dimenticare i preziosi insegnamenti dei miei genitori, lontani nella memoria, ma sempre più vicini nella fase della vita che sto attraversando… Mi piace trascorrere il mio tempo libero facendo “giri” in vespa, (Fig. 1) stando con i miei adorati cani (Fig. 2), facendo immersioni subacquee (che meraviglioso silenzio che esiste là sotto), quella 14 Fig.1 Dato che in famiglia siamo tutti delle buone forchette e con mio marito abbiamo unito mare e montagna vi propongo un paio di ricette: PESTO ALLA GENOVESE Ingredienti per quattro persone: - 50 grammi di foglioline di basilico, 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva, 6 cucchiai da cucina di Parmigiano Reggiano e 2 di Pecorino, aglio 2 spicchi, un cucchiaio da cucina di pinoli, qualche grano di sale grosso . Usando il frullatore la ricetta consiste semplicemente nel miscelare i vari ingredienti, fino ad ottenere una consistenza fine e cremosa, con solo l'aggiunta finale dell'olio. La ricetta con il mortaio invece è questa: per prima cosa bisogna lavare in acqua fredda il basilico, naturalmente genovese, e poi metterli ad asciugare su un canovaccio, nel frattempo nel mortaio si deve pestare uno spicchio ogni trenta foglie di basilico, la ritualità sta anche nelle dosi. E non deve mancare neppure il sale grosso, aggiungetene qualche grano. A questo punto, ma non tutte insieme (sono merce preziosa non erbetta qualunque!), vanno aggiunte le foglioline di basilico e si inizia con un dolce movimento rotatorio e prolungato a pestarle nel mortaio. Quando il basilico stillerà un liquido verde brillante sarà il momento di aggiungere i pinoli, una manciata. Ora aggiungete i formaggi: parmigiano reggiano e pecorino sardo, entrambi DOP, adeguatamente stagionati. Ed infine l'olio extravergine d'oliva, versato a goccia. FONDUTA VALDOSTANA Ingredienti per 4 persone: 400 g di Fontina DOP - 30 g di burro 4 tuorli d’uovo Togliere la crosta alla Fontina DOP e tagliare a fettine sottili. Porre la Fontina in un recipiente piuttosto alto e stretto e ricoprire di latte per parecchie ore, anche una notte. Al momento di preparare la fonduta mettere in una casseruola Fig. 2 sensazione di pace e di calma che ti da il ritmo del tuo respiro nell’erogatore…Mi ricordo un’intera immersione passata a giocare con un pesce napoleone, il volo elegante di un’aquila di mare durante un’immersione notturna, l’infinita lentezza di una testuggine mentre si gusta una spugna ed ancora la magnificenza ed il brivido del passaggio sul fondo di un enorme pesce martello. (Fig. 3) il burro, i tuorli e la Fontina macerata col latte e far cuocere a bagnomaria, rimestando continuamente con un cucchiaio di legno. La Fontina in principio si unirà in un blocco filante, poi si diluirà gradatamente col latte e l’uovo, fino a che diventerà una crema liscia e densa. Perché la fonduta sia ben riuscita non deve assolutamente filare. Aggiungere un pizzico di pepe e versare bollente, nelle scodelle. SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 Bacheca MILANO - P.zza San Babila Loft con tutti i confort di 45 mq 1 letto matrimoniale + 1 letto singolo, angolo cottura, a.c., terrazzino, bagno e guardaroba. Affittasi per brevi - lunghi periodi Costi: € 150/notte - € 900/settimana - € 2.500/mese Info: 335/6792956 Epo Flier La procedura di Delorme Interna è una tecnica con controllo visivo utilizzata per intervenire sulla defecazione ostruita causata dall’intussuscezio ne rettale. L’Epo Flier – REF A.4086 - è un kit realizzato appositamente per l’esecuzione ottimale dell’intervento. È composto da tre pezzi: un anoscopio di 34,3 mm di diametro con flangia munita di asole, un mandrino per l’introduzione e una valva finestrata, rotante ad ali di gabbiano. Con il paziente in posizione litotomica sottoposto ad anestesia epidurale, si inserisce l’anoscopio nell’ano, si sfila il mandrino e si fissa la flangia al perineo mediante punti di sutura. Attraverso l’anoscopio e la valva rotante viene infiltrata la sottomucosa rettale con soluzione salina e adrenalina 1:200.000. Viene effettuata un’incisione circolare della mucosa 2 centimetri al di sopra della linea dentata e la mucosa è dissecata per 8–15 cm secondo l’entità dell’intussuscezione o del prolasso. Con l’uso della valva rotante si procede ad una plicatura della muscolatura circolare del retto suddividendo la circonferenza anale in quattro quadranti (anteriore, posteriore, lato destro e lato sinistro). Si posiziona il primo punto di sutura 2-0 in materiale riassorbile a ore 12. Il punto deve includere il margine distale della mucosa; si prosegue verticalmente fino a raggiungere il margine prossimale della mucosa. Quindi si procede alla sezione del cilindro mucosottomucoso e ad annodare i primi quattro punti. La plicatura viene ripetuta negli spazi rimanenti (2 o 3 punti per ogni quadrante), consentendo di accorciare “a soffietto” la parete muscolare del retto, con la correzione dell’intussuscezione retto-anale e l’avvicinamento dei margini della mucosa distale e prossimale. A volte necessitano alcuni ulteriori punti mucomucosi per il completamento della anastomosi. La procedura può essere associata ad una plastica del muscolo elevatore in caso di rettocele di tipo II-III. PARIGI - Montmartre - Casa d'arte a 200 m. dal Sacro Cuore, a 60 m. dal metrò di Place des Abbesses Appartamento al terzo piano di rue Ravignan, luminossissimo, finemente ristrutturato, vista sul parco del 18° Arrondissement Costi: € 110/giorno - € 650/settimana (sette notti) - € 1.980/mese Info: email [email protected] /tel. 0033663492221 15 SCAMBIO piatti del buon ricordo Roberto Dino Villani tel +393356529717 Inviate i vostri contributi alla redazione [email protected] via della chimica, 6 - Z.I. D3, 15121 Alessandria Tel. + 39-0131-348109 – fax: +39-0131-348383, [email protected] - www.sapimed.com SIUCP NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2010 - Numero 3 In evidenza 6 – 8 ottobre 2010 First International Symposium - Pelvic Floor Disorders Parma Presidente Onorario: L. Spreafico Chairmen: A. Carriero, P. Talento 9 ottobre 2010 Up To Date Nella Chirurgia Laparoscopica del Colon-Retto: l’evidenza ragionata Desenzano Del Garda Presidente: A. Guglielmi Segreteria scientifica: S. Tognoli 10 – 13 Ottobre 2010 112° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia "È ancora il medico che comanda il futuro" Roma Presidenti: G.B. Grassi e A. Moraldi 14 – 17 ottobre 2010 XXV Corso d’aggiornamento in stomaterapia, colonproctologia e riabilitazione delle disfunzioni del pavimento pelvico Montesilvano (PE) Presidente: Gabriele Rastelli 11 – 12 novembre 2010 16 14° Meeting Congiunto di Colonproctologia e Stomaterapia Modena Presidente Onorario: G. Melotti Presidente: R.D. Villani Co-presidente: G. Spinoglio 12-15 giugno 2011 11th ECET - European Council Enterostomal Therapists “Our way…competence!!” Bologna Presidente: G.C. 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