La formazione del caregiver
Dr.
Dr. Valter
Valter Giantin
Giantin
Clinica
Clinica Geriatrica
Geriatrica
Università
Università di
di Padova
Padova
HIGHLIGHTS
1. Cenni storici e di epidemiologia
2. Carico assistenziale di chi si prende cura
(Caregiver Burden)
3. Malati e rischio clinico
(Clinical Risk Management)
4. Malati e produzione di servizi assistenziali
(Servuction)
5. Possibili modalità di intervento
6. L’esperienza concreta
HIGHLIGHTS
1. Cenni storici e di epidemiologia
Il problema nasce da lontano
L’interesse per una corretta
formazione al caregiver parte dagli
anni 50 del secolo scorso.
Il periodo post-bellico infatti generò
molte trasformazioni della società
civile tra cui l’ingresso di un maggior
numero di donne nel mondo del
lavoro.
Non è un caso se i primi studi sul
carico assistenziale del caregiver, di
natura allora solamente qualitativa,
furono focalizzati nella descrizione di
cambiamenti fisici, mentali e
finanziari risultati dalla cura di un
membro familiare anziano.
Townsend,
Townsend, P. (1957). The family life of old people: An inquiry in East London.
London, England: Eoutledge and Kegan Paul.
Percentuale di popolazione con meno di 20 anni
> 65 anni o > 80 anni, osservata e proiettata,
in Nigeria, Cina, Francia e Italia, 1950-2050
60
60
Nigeria
45
45
Cina
30
30
% P 0-19
15
% P 65 +
% P 80 +
0
1950
1975
2000
2025
% P 0-19
15
% P 65 +
% P 80 +
0
1950
2050
60
1975
2000
2025
2050
60
Francia
45
45
Italia
30
30
% P 0-19
15
% P 65 +
% P 80 +
0
1950
1975
2000
2025
2050
% P 0-19
15
% P 65 +
% P 80 +
0
1950
1975
2000
2025
2050
Dati ISTAT: ipotesi centrale
HIGHLIGHTS
2. Carico assistenziale di chi si prende cura
(Caregiver Burden)
CAREGIVER BURDEN
La fatica e la tensione fisica sono frequenti nei caregivers di pazienti anziani e,
se non trattate, sono spesso la causa di una grave compromissione della salute
fisica (ad es. riduzione delle risposte immunitarie ed un aumento delle
malattie cardiovascolari) e psichica (ad es. sindromi ansiose e depressive).
Nel tempo si è sviluppato nella letteratura dedicata all’assistenza all’anziano
fragile il concetto di ”caregiver burden”.
Da più di 20 anni con tale termine si indicano i problemi di ordine fisico,
psicologico, sociale e finanziario di cui fa esperienza chi si trova a curare un
paziente anziano fragile e/o invalido.
L’infermiere, che spende molto del suo tempo con pazienti e familiari, si trova,
rispetto ad altri professionisti, in una posizione unica per cogliere la fatica e lo
stress del caregiver e per provvedere ad interventi appropriati.
George, L. K., & Gwyther, L. (1986). Caregiver well-being: A multidimensional examination of family caregivers of
demented adults. The Gerontologist, 26, 253-259.
Goode, K.T., Haley, W.E., Roth, D.L., & Ford, G.R. (1998). Predicting longitudinal changes in caregiver physical and
mental health: A stress process model. Health Psychology, 17(2), 190–198.
CAREGIVER BURDEN
Vari strumenti sono stati sviluppati per misurare lo stress
ed il carico assistenziale del caregiver come ad esempio il
¾ Burden Interview (Zarit, Reever, & Bach-Peterson, 1980),
¾ Caregiver Strain Index (Robinson, 1983),
¾ Subjective and Objective Burden Scale (Montgomery, Gonyea et al. 1985).
¾ Caregiver Burden Inventory (Novak & Guest, 1989),
¾ Neuropsychiatric Inventory Caregiver Distress Scale (Kaufer et al, 1998)
HIGHLIGHTS
3. Malati e rischio clinico
(Clinical Risk Management)
Il rischio clinico
Clinical Risk Management
Definizione
è la probabilità che una persona malata sia vittima di un evento
indesiderabile, contrario alle finalità delle cure.
Il Rischio Clinico può essere controllato attraverso due tipi di gestione:
1° tipo - Il primo si basa sulle condizioni tecnologiche, materiali e
organizzative che prevengono o limitano gli errori umani, in particolare
quelli del personale curante (analisi degli errori Æ procedure e misure per la
prevenzione)
2° tipo - Il secondo prende in considerazione il comportamento dei malati e
dei loro caregivers come possibile fonte di errori. Alcuni errori potrebbero
essere evitati grazie alla “competenza” di chi presta le cure. Si tratta di
limitare la variabilità e inadeguatezza delle loro decisioni ed azioni,
attraverso interventi mirati di educazione terapeutica alla sicurezza del
paziente e dei caregivers.
Kohn LT, Corrigan JM, Donaldson MS, (Editors
). To Err is Human,
(Editors).
Human, Building a
Safer Health System, Committee on Quality of Health Care in America,
America, Institute Of
Medicine, National Academy Press, Washington, D.C., 1999.
Il rischio clinico
1° tipo di gestione Æ Fattori di rischio
2° tipo di gestione Æ Fattori di rischio
1 - la gestione dei medicinali
1 - Le stesse categorie d’errori,
possono riguardare anche i pazienti ed
i caregivers
2 – la gestione degli interventi
chirurgici
3 - il funzionamento delle
apparecchiature
4 - l’applicazione delle procedure di
diagnostica
5 - la programmazione degli interventi
6 - la comunicazione
7 - ect…
2 - La gestione quotidiana e
domiciliare di alcune malattie implica
necessariamente il trasferimento di
determinati compiti e responsabilità
dai curanti agli assistiti.
3 - Ci si deve chiedere se vi è una
adeguata preparazione dei caregivers,
caregivers,
se essa è automaticamente
applicabile, anche secondo la loro
logica, e se è tale da modificare il loro
processo decisionale
Kohn LT, Corrigan JM, Donaldson MS, (Editors
). To Err is Human,
(Editors).
Human, Building a
Safer Health System, Committee on Quality of Health Care in America,
America, Institute Of
Medicine, National Academy Press, Washington, D.C., 1999.
Malati e rischio clinico
Secondo l’OMS, nel mondo, circa il 50% dei medicinali viene assunta in modo
“irrazionale”. (WHO. Adherence to long -term therapy -Evidence for actions. Geneva, Report WHO, 2003).
Tale comportamento ha delle conseguenze gravissime, quali le farmacoresistenze, i ricoveri e i decessi per complicanze iatrogene, ecc..
Negli Stati-Uniti, gli effetti collaterali dei medicinali (reazioni allergiche o da
sovradosaggio) conducono ogni anno più di 700 000 americani al pronto
soccorso, in particolare gli anziani.
(Budnitz DS, Pollock DA, Weidenbach KN, et coll. National Surveillance of Emergency Department Visits for Outpatient
Adverse Drug Events. JAMA 2006; 296(15):1858-1866)
In Italia il numero di ricoveri dovuti ad un uso più o meno scorretto dei
medicinali raggiungerebbe la cifra di 400 al giorno (146.000/anno).
(Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano. Home page, 20 luglio 2007,
http://www.marionegri.it/mn/it/index.htm)
In Francia, dal 5,3% al 30% dei ricoveri delle persone anziane
sarebbe dovuto a una causa iatrogena
(Klotz P. L’erreur médicale. Paris, Maloine, 1994, p. 57-114.)
HIGHLIGHTS
4. Malati e produzione di servizi assistenziali
(Servuction)
Rischio clinico ed evoluzione dell’organizzaione delle cure
Anche nel nostro Paese, numerosi fattori
hanno portato allo sviluppo di soluzioni
alternative al tradizionale ricovero
ospedaliero come i Day-Services (DayHospital e Day-Surgery) o l’Assistenza
Domiciliare Integrata (ADI).
Tutto ciò comporta sempre più
frequentemente la delega agli stessi malati,
ai loro familiari e caregivers, di azioni e
compiti di cura che un tempo erano di sola
pertinenza medico-infermieristica.
In altri termini, oggi non è più concepibile
che il cittadino utente del servizio sanitario
(o il suo caregiver) rimanga relegato nel
ruolo di beneficiario passivo di una serie di
beni e servizi.
SERVUCTION
In accordo con il concetto di
servuction (service + production
= processo di creazione di un
servizio), mutuato dalla cultura
del management e dell’impresa,
l’utente-cliente interagisce
fortemente con l’azienda che
produce il servizio per ricercare e
costruire con essa le soluzioni
migliori (es. self-managing, selfteaching, self-serving, selfbanking, ecc.)
Da questa nuova visione del rapporto tra sanità pubblica e cittadini deriva la
necessità di promuovere nuove forme di rapporto tra utenti e servizi,
passando attraverso l’emancipazione o empowerment tanto di chi presta che
di chi riceve il servizio.
Eiglier e Langeard (“Il marketing strategico nei servizi”, Milano, McGraw-Hill Libri Italia, 1988)
HIGHLIGHTS
5. Possibili modalità di intervento
MODALITA’ DI
INTERVENTO
Due tipi fondamentali di intervento: individuale e di gruppo.
Studi anche recenti e diverse metanalisi sembrano confermare che interventi di
tipo individuale sono più efficaci nell’alleviare lo stress del caregiver.
Knight, B. G., Lutzky, S. M., & Macofsky-Urban, F. (1993). A metaanalytic review of interventions for caregiver distress:
Recommendations for future research. Gerontologist, 33(2), 240-248
Yin, T., Zhou, Q., & Bashford, C. (2002). Burden on family members: Caring for frail elderly: A meta-analysis of
interventions. Nursing Research, 51(3), 199–208.
Ma a differenza di quanto si crede, in letteratura sono molto più frequenti
interventi di gruppo rispetto a quelli individuali.
Gli interventi di gruppo sono sicuramente più popolari sia per il loro rapporto
costo-efficacia, ma anche per l’opportunità, offerta dal lavoro in gruppo, di
condivisione, di supporto, che porta ad una netta riduzione dell’isolamento e
della solitudine.
MODALITA’
DI INTERVENTO
Tra i possibili tipi di intervento possibili ricordiamo brevemente:
1) di tipo psico-educazionale,
2) di supporto,
3) di psicoterapia
4) di terapia comportamentale/cognitiva,
5) di manipolazione fisica o contatto fisico,
6) di respiro alla cura,
7) multidimensionale,
8) con interventi tesi a migliorare la competenza del paziente, ecc.
Gli interventi di tipo psico-educazionale e di psico-terapia hanno dimostrato gli
effetti a breve termine più consistenti su tutte le misure di risultato
effettuate nel ridurre la fatica, la depressione e lo stress del caregiver.
Sorensen S et al. How effective are interventions with caregivers? An updated meta-analysis. Gerontologist. 2002 2(3):356-72.
Honea NJ et al. Putting Evidence into Practice: nursing assessment and interventions to reduce family caregiver strain and burden.
Clin J Oncol Nurs. 2008 Jun;12(3):507-16.
INTERVENTO
PSICO-EDUCAZIONALE
L’intervento psico-educazionale utilizza un programma strutturato che
produce informazioni sul progredire delle malattie dei pazienti, le
risorse ed i servizi disponibili e sui percorsi di formazione per i
caregivers, in modo che essi possano rispondere efficacemente alle
problematiche connesse alle malattie in gruppo o individualmente.
Nelle soluzioni di gruppo, un leader dà inizio ad una conferenza,
incoraggia discussioni di gruppo, e fornisce materiale didattico
scritto. Il supporto può essere parte di un gruppo psico-educazionale,
ma è secondario al contenuto educativo.
Le sfide
della formazione al caregiver
Educare e sostenere chi
presta cura all’anziano è
tutt’altro che facile oggi per
le innumerevoli sfide che si
trova ad affrontare chi
prova a realizzare dei
percorsi formativi e di
sostegno che raggiungano
effettivamente i caregivers.
Sono sfide di tipo diverso:
economiche,
burocratiche,
di lingua e nazionalità,
di cultura,
di tipo psicologico, ecc.
e, non ultimo,
di tempo libero
dall’impegno assistenziale.
HIGHLIGHTS
6. L’esperienza concreta
L’esperienza Patavina
Dipartimento Interaziendale ad Attività Integrata dell’Anziano
(Az. Ospedaliera di Padova, Az. ULSS 16 e Università di Padova –
Clinica Geriatrica, Clinica Chirurgica Geriatrica,
Divisione di Geriatria, Divisione di Lungodegenza)
Comune di Padova (Assessorato ai Servizi Sociali)
in collaborazione con molte altre associazioni di volontariato patavine
Fondazione Lanza,
Fondazione Zancan,
URP – Azienda Ospedaliera,
Ass. Volontari Ospedalieri,
Ass. Malati di Alzheimer,
Ass. “Progetto Senes”,
Ass. “Anziani a casa propria”,
Croce Verde di Padova, ecc.,
ha voluto raccogliere queste sfide ed ha organizzato negli ultimi anni, un
corso di formazione per familiari, badanti, assistenti domestici e volontari che
prestano assistenza, in diverso modo, all’anziano in condizioni di fragilità.
L’esperienza Patavina
Il corso “l’arte di assistere a domicilio gli anziani”
è stato rivolto
- a chi già operava nel campo della non autosufficienza,
- a chi voleva impegnarsi a titolo di volontariato o di lavoro,
- o a chi, come familiare o caregiver, voleva acquisire competenze specifiche,
per essere in grado di affiancare, interloquire efficacemente e collaborare con
medici, infermieri, terapisti nel curare e sostenere
la salute della persona affidata e
per sviluppare vigilanza e attenzione
verso i suoi bisogni e nelle situazioni di rischio clinico.
Il corso è stato rivolto a tutte le persone interessate, italiane e straniere,
comunitarie ed extracomunitarie.
Per l’iscrizione al corso non erano richieste particolari documentazioni.
TEMATICHE TRATTATI NEL CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO
PER BADANTI, FAMILIARI, ASSISTENTI DOMESTICI E VOLONTARI
“L’ARTE DI ASSISTERE A DOMICILIO GLI ANZIANI” – PADOVA
Fisiologia
Fisiologia ee Medicina
Medicina dell’invecchiamento
dell’invecchiamento
Il
Il declino
declino funzionale
funzionale ee motorio
motorio dell’anziano
dell’anziano
La
demenza:
gestione
nel
quotidiano
La demenza: gestione nel quotidiano
Assistenza
Assistenza geriatrica:
geriatrica: nozioni
nozioni sul
sul trattamento
trattamento del
del paziente
paziente con:
con:
prevenzione
delle
cadute
e
frattura
di
femore,
scompenso
cardiac
o,
prevenzione delle cadute e frattura di femore, scompenso cardiaco,
cardiopatie,
cardiopatie, aritmie,
aritmie, ictus
ictus ee altre
altre gravi
gravi patologie,
patologie,
ricoveri
ricoveri ospedalieri
ospedalieri ricorrenti,
ricorrenti, ecc.
ecc.
Psicologia
Psicologia dell’invecchiamento
dell’invecchiamento
Il
Il malato
malato anziano
anziano ee la
la sua
sua psicologia
psicologia
Psicologia
del
caregiver
Psicologia del caregiver
Gestire
Gestire la
la comunicazione
comunicazione ee la
la relazione
relazione
L’anziano
L’anziano nella
nella cultura
cultura ee nella
nella società
società italiana
italiana
L’anziano
L’anziano nella
nella cultura
cultura ee nella
nella società
società veneta
veneta
Gestire
Gestire le
le emergenze
emergenze sanitarie
sanitarie
Alimentazione
Alimentazione ee diete
diete per
per l’anziano
l’anziano
Le
Le scelte
scelte culinarie
culinarie italiane
italiane ee venete
venete
TEMATICHE TRATTATI NEL CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO
PER BADANTI, FAMILIARI, ASSISTENTI DOMESTICI E VOLONTARI
“L’ARTE DI ASSISTERE A DOMICILIO GLI ANZIANI” – PADOVA
Nursing
Nursing geriatrico:
geriatrico: ii bisogni
bisogni ee le
le risposte
risposte
Prevenzione
Prevenzione delle
delle ulcere
ulcere da
da decubito
decubito
Le
medicazioni
nel
paziente
geriatrico
Le medicazioni nel paziente geriatrico
Le
Le esigenze
esigenze spirituali
spirituali dell’anziano
dell’anziano
Accanto
all’anziano
Accanto all’anziano morente
morente
Il
Centro
Diurno.
Gli
altri
servizi
Il Centro Diurno. Gli altri servizi sociali
sociali
Problematiche
e delle
Problematiche legate
legate all’incontinenza
all’incontinenza urinaria
urinaria ee fecale,
fecale, gestion
gestione
delle stomie
stomie
Fisioterapia
Fisioterapia ee terapia
terapia occupazionale
occupazionale per
per l’anziano
l’anziano
Ausili
Ausili ee metodiche
metodiche riabilitative
riabilitative
Uso
Uso dei
dei farmaci
farmaci più
più frequenti
frequenti nell’anziano
nell’anziano
L’organizzazione
L’organizzazione locale
locale dei
dei servizi
servizi per
per l’anziano:
l’anziano: tra
tra ospedale
ospedale ee territorio
territorio
La
conduzione
di
una
abitazione
La conduzione di una abitazione
Gestione
Gestione delle
delle emergenze
emergenze domestiche
domestiche
II numeri
numeri di
di pubblica
pubblica utilità
utilità ed
ed ilil loro
loro uso
uso
Il
Il regolamento
regolamento per
per l’assistenza
l’assistenza ospedaliera.
ospedaliera.
La
La responsabilità
responsabilità civile
civile ee penale
penale di
di chi
chi assiste
assiste
L’esperienza Patavina
Circa il 50% dei partecipanti era di origine straniera
la maggioranza dei quali residenti in Italia da almeno 5 anni.
Età media: 40 anni.
Il livello scolastico degli iscritti era medio-alto
40% con diploma superiore
16% con laurea
Ogni edizione ha visto circa 70 assistenti e familiari partecipare assiduamente
alle 10 giornate di formazione previste con, al questionario di gradimento,
un ottima valutazione finale da parte di tutti partecipanti.
A fine corso è stato rilasciato copia del materiale didattico a tutti i
partecipanti ed un attestato che garantisce l’acquisizione di un elevato
standard formativo e motivazionale.
Il Comune di Padova ha predisposto un elenco dei partecipanti liberamente
consultabile, che è stato ampiamente sfruttato da centinaia di soggetti e
famiglie in difficoltà.
Grazie dell’attenzione !!!
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