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I contenuti di questo documento sono ricavati da informazioni di
pubblico dominio e in quanto tali possono contenere inesattezze o
non essere aggiornate.
Il nostro staff sta sviluppando una importante rete di contatti e
collaborazioni con enti locali, proloco e operatori del turismo, per
fornirvi informazioni sempre più aggiornate.
Vi ringraziamo fin da ora per la segnalzione di informazioni errate.
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Short Travel
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INDICE
INDICE
Indice
1 Informazioni Generali
3
2 Storia
3
3 Monumenti e luoghi d’interesse
3.1 Architetture militari . . . . .
3.2 Architetture religiose . . . . .
3.3 Calcio . . . . . . . . . . . . .
3.4 Basket . . . . . . . . . . . . .
3.5 Frazioni . . . . . . . . . . . .
4 Dove Mangiare
4.1 Ristoranti .
4.2 Osterie . . .
4.3 Pizzerie . .
4.4 Fast-Food .
4.5 Paninoteche
4.6 Pasticcerie .
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5 Dove Dormire
5.1 Hotel 4 stelle .
5.2 Hotel 3 stelle .
5.3 Hotel 2 stelle .
5.4 Affittacamere .
5.5 Bed Breakfast
5.6 Agriturismo . .
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17
18
6 Prodotti tipici
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6.1 Vendita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
6.2 Produzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
6.3 Panetterie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
7 Altri operatori
22
7.1 Noleggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
7.2 Agenzie immobiliari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
7.3 Guide e accompagnatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
2
2 STORIA
1
Informazioni Generali
Gambolò
2
Storia
Le prime testimonianze della presenza umana
nel territorio di Gambolò risalgono al Mesolitico recente (5500-4500 a.C.) e sono state individuate lungo la sponda destra del Terdoppio,
dove alcuni gruppi di cacciatori si fermano periodicamente durante le loro escursioni di caccia. In seguito, nell’età del Bronzo medio e
tardo (2000-1900 a.C.), un significativo villaggio si sviluppa sempre sui dossi del Terdoppio.
L’intero territorio conosce una notevole fase insediativa in epoca celtica, dalla seconda metà
del secolo III a.C.; in questo periodo sorgono
numerosi villaggi, come testimoniano le relative necropoli. Proprio da frazione Belcreda
proviene un vaso funebre che reca il nome del
defunto di cui contiene i resti: Vindonidius, il
primo abitante di Gambolò di cui conosciamo
il nome.
L’epoca romana, dalla fine del I secolo a.C.,
porta un influsso benefico: i coloni, i commercianti e gli artigiani romani recano un significativo apporto in termini di conoscenze tecniche e culturali. Alcune are votive ritrovate
nella chiesa di Sant’Eusebio, testimoniano la
presenza di un luogo di culto. Alcune tradizioni locali, indotte dall’ortogonalità di alcune
strade del centro storico ma in realtà infondate
scientificamente, attribuiscono l’abitato a una
fondazione romana, in realtà mai dimostrata.
Poi, progressivamente, i dati archeologici si rarefanno: è un segno dei tempi dovuto ai cambiamenti e alla crisi dell’Impero. I barbari, varcati armi alla mano i confini, devastano il nord
Italia saccheggiando e derubando.
La prima volta che il nome del paese compare
nella storia è nel 999, in un documento in cui
si dice che un certo Ademarus de Gambolate
deve risarcire il vescovo di Vercelli Leone dei
danni arrecatigli. Il castello viene citato per la
prima volta cento anni dopo, nel 1099: la for3
tezza accoglie al sicuro gli abitanti del villaggio
e della campagna circostante.
Ma il documento più importante è una bolla
del papa Innocenzo II del 1133 che conferma
all’allora vescovo di Novara l’appartenenza di
questo territorio alla sua diocesi: il paese viene
chiamato Campus Latus.
Nel Medioevo è testimoniata la compresenza di
due diverse diocesi, quella di Novara e quella
di Pavia: ci troviamo in un territorio di confine fra le due giurisdizioni, cui si legano anche
mosse politiche e strategiche dei due vescovadi
e dei poteri laici ad essi collegati. Dalla diocesi di Novara dipende la pieve di S. Pietro
di Masovico, collocata all’incirca due km fuori
dell’abitato attuale, oltre il Terdoppio. Da San
Pietro dipende la chiesa di S. Gaudenzio; questa, situata nel villaggio, destituirà nei secoli
successivi la pieve rurale e diverrà la parrocchia del paese.
La diocesi di Pavia trova invece la propria dipendenza nella pieve di Sant’Eusebio, documentata fra XIII e XIV secolo. In questi secoli il paese gravita politicamente nell’orbita
di Pavia, che è continuamente in guerra con
Milano; nel corso degli anni Gambolò viene ripetutamente assediata e danneggiata. Alla fine
Milano prevale definitivamente e si sancisce il
predominio della signoria dei Visconti. Il castello perviene ai Beccaria e viene poi dato da
Galeazzo Maria Visconti a Francesco Pietrasanta.
Fra basso Medioevo e Rinascimento la zona rifiorisce, grazie a bonifiche e canalizzazioni che
valorizzano la campagna. Con l’avvento degli
Sforza e la successiva perdita del ducato a favore dei francesi passa, nel 1499, nelle mani
di Gian Giacomo Trivulzio, maresciallo di Luigi XII, marchese di Vigevano. Dopo alterne
vicende militari e politiche il territorio, con il
Ducato di Milano, finisce definitivamente nelle
mani della corona spagnola. Nel 1573 i nobili
Litta Visconti Arese acquistano dagli spagnoli
il feudo di Gambolò.
È del 10 ottobre 1639 il documento nel quale si
avvisa che le terre di Gambolò, Gravellona, Ci-
3.2 Architetture religiose
3 MONUMENTI E LUOGHI D’INTERESSE
lavegna, Cassolnovo, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza e Palestro cessano di far parte
del territorio Novarese o Pavese ed entrano in
quello Vigevanasco, diventando così, terre appartenenti al contado di Vigevano.
Nel 1672 ecco un avvenimento importante per
la storia religiosa di Gambolò: arrivano le spoglie di S. Getulio, riesumate l’anno precedente
dalle catacombe di Roma. Il Santo, originario
di Gabi nel Lazio, martirizzato dall’imperatore Adriano nel 124 d.C., diviene il Patrono del
paese. Nel 1743 il Vigevanasco passa dallo Stato di Milano (allora austriaco) ai Savoia, e nel
1818 fu unito alla Lomellina. Il 21 marzo 1849
il territorio di Gambolò è teatro, come fu alle
sue origini, della storica Battaglia della Sforzesca, nel corso della Prima Guerra d’Indipendenza. Le truppe guidate dal re Carlo Alberto
si scontrano vittoriosamente con l’esercito del
maresciallo Radetsky. Nel 1859 Gambolò entra a far parte della provincia di Pavia.
FONTI: Gambolò e le sue Pievi, Prof.
A.Colombo, Tipografia Nazionale Emilio Natale Vigevano 1925.
3
Monumenti e luoghi d’interesse
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3.1
Architetture militari
Castello Litta
Tra il 1412 e il 1475 il feudo di Gambolò venne concesso ad Antonio Beccaria. Il castel4
lo presenta i caratteri essenziali delle rocche
visconteo - sforzesche con pianta quadrilatero/trapezoidale e torri sia nei -cantoni- che al
centro. Da ogni lato i muri di cinta, lungo
cui si snodavano i cammini di ronda, erano
completati da merli ghibellini.
3.2
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio e San
Gaudenzio
3.2 Architetture religiose
3 MONUMENTI E LUOGHI D’INTERESSE
La chiesa parrocchiale dedicata San Gaudenzio ed a Sant’Eusebio, già citata nel 1132, fu
completamente rifatta nel 1899 conservando il
campanile romanico, recentemente restaurato
dall’amato ex parroco don Angelo Croera. All’interno sono conservati un affresco della Madonna con Bambino e una Madonna tra San
Rocco e San Sebastiano, entrambi risalenti al
XV secolo.
Pieve di Sant’Eusebio
nale. Nel corso degli anni la Chiesa era stata
praticamente abbandonata e conseguentemente chiusa al pubblico. Francesco Marinone, ex
sindaco della Città di Gambolò e grande appassionato di storia, volle fortemente il recupero
della struttura vista la grande importanza a livello locale, e così verso la fine dell’anno 2007
sono stati ultimati i restauri della Chiesa che è
stata restituita al suo antico splendore.
Chiesa Madonna del Terdoppio
Si propone di creare una pagina separata, intitolata Pieve di Sant’Eusebio.Segui i consigli
sulla dimensione delle voci. Vedi anche la discussione. Per maggiori informazioni vedi Aiuto:Scorporo.La basilica romanica di Sant’Eusebio si dice sia sorta sui ruderi di un tempio
dedicato a Minerva che franò nel X secolo e
la prepositurale di S. Gaudenzio, con facciata
tipicamente lombardesca. La sua architettura ripropone il modello della basilica di Santa
Maria Maggiore di Lomello con gli archetti binati, le lesene, la strombatura e la collocazione
delle finestre. All’interno si trova la cappella
gentilizia delle famiglia Litta - Visconti - Arese, con sculture canoveggianti, tele dell’Appiani e del Canevari ed affreschi del Sottocornola e del Gambini. Si racconta che fino al XV
secolo sulla facciata della Chiesa si potessero
leggere due lapidi romane evocanti la battaglia -ad ticinum- di Publio Cornelio del 218.
Le altre due torri e il campanile della basilica
furono distrutte nel 1213 e quest’ultimo fu rifatto nel 1512. La Chiesa si presenta come un
collage di stili architettonici. La parte originale è in stile romanico con pianta asimmetrica
e navata laterale di ampiezza diversa. Analisi del manufatto hanno permesso di portare in
luce la forma originale dei pilastri con semicolonne addossate, di fattezza tipicamente romanica, così come l’abside di forma poligonale
con contrafforti esterni, la copertura a spicchi
e gli archetti binati interrati in corrispondenza della prima campata. Nel 1500, in seguito
alla diffusione della peste, la Chiesa, divenuta un lazzaretto, fu disinfettata tinteggiando e
ricoprendo tutti gli affreschi della parte origi5
La chiesa della Madonna del Terdoppio si
trova ai margini del centro abitato sulla strada
che dal capoluogo collega le frazioni Remondò e
Garbana. Notizie di una cappella dedicata alla
Vergine Addolorata, detta anche -Madonna del
Terdoppio-, particolarmente cara ai gambolesi,
risalgono alla metà del Cinquecento. Successivamente, nei primi anni del Seicento, per volontà degli Amministratori della chiesa di sant’Eusebio, l’antico tabernacolo venne sostituito da una Chiesa, alla cui costruzione contribuì
anche il Comune con la somma di Lire 200 imperiali, dove si celebrava la messa domenicale
e la prima domenica dopo Pasqua veniva solennizzata con una festa solenne. La chiesetta
si presenta a pianta quadrata con copertura a
volta riccamente decorata, un locale posteriore di servizio ed è preceduta da un porticato
a tre fornici. All’interno, sull’unico altare, vi
è un dipinto di Biagio Canevari in sostituzione
dell’antico affresco della Madonna, attualmente affiancato da due tele offerte dalla poetessa
Biroli intorno agli anni settanta. Ricche e abbondanti decorazioni di gusto tipicamente seicentesco sono tuttora ben conservate e visibili
sulla volta della navata. Verso la fine del Settecento, dalla muratura angolare della chiesa si
sopraelevò il campanile ancora oggi funzionante. Il fabbricato venne restaurato intorno agli
anni settanta per volontà della poetessa Biroli e offerto alla comunità gambolese per farne
un tempio civico. Attualmente nella chiesetta si celebrano le feste del 25 aprile e del 4
novembre, e la Madonna del Terdoppio il 14
settembre. (fonte sito Comune di Gambolò)
3.5 Frazioni
3.3
3 MONUMENTI E LUOGHI D’INTERESSE
Calcio
La squadra calcistica cittadina è l’A.C.D.
Gambolò Gifra, società nata dalla storica A.C.
Gambolò (anno di fondazione 1929) e dalla vigevanese Gifra Vigor. Il settore giovanile copre
tutte le categorie, dalla scuola calcio alla rappresentativa Under 21, mentre la prima squadra milita nel campionato di seconda categoria.
GambolòGifra
3.4
Basket
Gambolò è rappresentata nel basket dalla Virtus Gambolò, società che milita nel Campionato Regionale Lombardo in Serie C, Girone C.
Gioca le partite casalinghe al Pala Olimpia di
Gambolò, viale Olimpia s.n.c. Colori Sociali:
Giallo/Blu Sponsor principale: Vetrotenda sito
web: http://www.basketaroundvigevano.it
3.5
Frazioni
Nella frazione maggiore Remondò (il cui toponimo deriva da un aggettivo remondatum,
da remondare, che significa sarchiare, spianare, pulire un terreno) si trova la stazione
di Gambolò-Remondò, sulla linea ferroviaria
Mortara - Pavia, il dispensario farmaceutico e
una base dell’Aeronautica Militare. La chiesa
parrocchiale è dedicata a Santa Margherita e
risale al 1776.
A Garbana ha sede il secondo ufficio postale della città. Il toponimo deriva da Garbus,
macchia di cespugli. La chiesa, dedicata alla
Natività di Maria, risale al 1833.
Nella frazione di Cason Peri sorge la chiesetta
dedicata a San Pietro risalente al 1738 e dipendente dalla parrocchia della Garbana. La frazione è situata sul confine con Mortara, tanto
che il nucleo abitato si sviluppa sui territori dei
due comuni: la zona a Est, attorno alla chiesa,
dipende da Gambolò mentre la zona a Ovest,
lungo la strada provinciale, fa parte della frazione Cattanea-Casoni dei Peri di Mortara.
A Belcreda si trova il centro sociale per la terza
età oltre a un piccolo centro sportivo e una di6
scarica, ormai chiusa. Il nucleo attuale è sorto
negli ultimi decenni lungo la strada provinciale
per Pavia. Il nucleo antico, ormai scomparso,
è ricordato fin dall’antichità: nel 969 fu dato
dall’imperatore Ottone I al suo vassallo Ingone, dal quale discese la famiglia dei Belcredi,
feudatari del luogo. L’antico castello, costruito sul finire del XIII secolo, fu distrutto nei
secoli successivi, l’abitato fu abbandonato e il
territorio inglobato nel comune di Gambolò
Stradella e Molino d’Isella sono le frazioni più
piccole, nella prima, di stampo prettamente
agricolo, si trova una chiesa del 1590 dedicata alla Beata Vergine Assunta, mentre nella
seconda si trovano Villa Necchi alla Portalupa,
Villa Acqua, la chiesetta dedicata a Sant’Ambrogio che Vittorio Necchi fece costruire in ricordo di padre Ambrogio Necchi ed il mulino,
risalente al 1498 quando Ludovico Maria Sforza donò al monastero delle Grazie di Milano
tutti i possedimenti esistenti nel territorio di
Vigevano e Gambolò compresi nel fondo della
Sforzesca.
4 DOVE MANGIARE
4
4.1
Dove Mangiare
Ristoranti
7
4.2 Osterie
4.2
4 DOVE MANGIARE
Osterie
8
4.3 Pizzerie
4.3
4 DOVE MANGIARE
Pizzerie
9
4.4 Fast-Food
4.4
4 DOVE MANGIARE
Fast-Food
10
4.5 Paninoteche
4.5
4 DOVE MANGIARE
Paninoteche
11
4.6 Pasticcerie
4.6
4 DOVE MANGIARE
Pasticcerie
12
5 DOVE DORMIRE
5
5.1
Dove Dormire
Hotel 4 stelle
13
5.2 Hotel 3 stelle
5.2
5 DOVE DORMIRE
Hotel 3 stelle
14
5.3 Hotel 2 stelle
5.3
5 DOVE DORMIRE
Hotel 2 stelle
15
5.4 Affittacamere
5.4
5 DOVE DORMIRE
Affittacamere
16
5.5 Bed Breakfast
5.5
5 DOVE DORMIRE
Bed Breakfast
17
5.6 Agriturismo
5.6
5 DOVE DORMIRE
Agriturismo
18
6 PRODOTTI TIPICI
6
6.1
Prodotti tipici
Vendita
19
6.2 Produzione
6.2
6 PRODOTTI TIPICI
Produzione
20
6.3 Panetterie
6.3
6 PRODOTTI TIPICI
Panetterie
21
7 ALTRI OPERATORI
7
7.1
Altri operatori
Noleggio
22
7.2 Agenzie immobiliari
7.2
7 ALTRI OPERATORI
Agenzie immobiliari
23
7.3 Guide e accompagnatori
7.3
7 ALTRI OPERATORI
Guide e accompagnatori
24
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