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Il Castello è oggi il suo salotto,
nel quale fa accomodare con
molta cordialità i suoi ospiti. Città
murata per sua stessa definizione, conserva quasi integralmente la cinta muraria e le sei torri
che si innalzano ai quattro angoli
e nei punti mediani di oriente e
meridione.
Castelfranco oggi come un tempo si trova in una posizione strategica. Da qui infatti, anche con
collegamenti con mezzi pubblici,
possono velocemente essere
raggiunte Venezia, Treviso, Padova con le meraviglie di Giotto,
Vicenza e le Ville del Palladio,
Verona.
Un benvenuto ai visitatori di Castelfranco Veneto !
Con questa piccola guida
l’Associazione culturale Marcadoc
pone alla Vostra attenzione alcuni spunti
che offre il territorio per renderVi
più gradito il soggiorno in questo angolo della
Marca Trevigiana! Buon soggiorno!
Posizionato strategicamente nel cuore della Regione Veneto,
Castelfranco Veneto è ben collegata alle principali città
turistiche e commerciali della zona.
Castelfranco Veneto è universalmente nota per aver dato i natali
a una delle figure più straordinarie ed enigmatiche della storia
della pittura : Giorgione
(1478-1510), genio misterioso
della luce e del colore.
Come raggiungere Castelfranco Veneto:
da Treviso e Vicenza (Uscita Autostrada A31 Vicenza Nord)
percorrere la SS. 53 “Postumia”. Da Padova (Uscita Autostrada
A4 Padova Est) e Bassano la SS. 245 “del Santo” e da
Montebelluna la SS. 307.
CASTELFRANCO VENETO, LA RICCA
Castelfranco Veneto, la ricca.
La grande pittura di Giorgione la
identifica nella sua componente
culturale; le ville, antiche e moderne, ne punteggiano il territorio; il borgo medievale chiama
al passeggio, fra la torre civica,
villa Bolasco, il sinuoso corso del
Muson e il gioiello del teatro accademico. (A.Zaltron).
La città di Giorgione conserva,
tra le mura medioevali, tutto il
suo fascino e il prestigio di una
città d’arte. La Pala del Giorgione, all’interno del Duomo, e il fregio di Casa Marta Pellizzari sono
nel cuore della città assieme al
settecentesco Teatro Accademi-
co. Palazzi affrescati si affacciano sulla scenografica piazza che
costeggia le mura del Castello,
costruito dai Trevigiani nel XII
secolo a scopo difensivo.
La Torre Civica sovrasta le torri angolari e la cinta muraria,
interrotta su tre lati da porte di
accesso alla fortezza. Attorno
al Castello si apre un piacevole
giardino, circondato da un fossato e da una bella passeggiata
ornata da statue.
Castelfranco Veneto, città sorta
alla fine del XII secolo e’ cerniera
fra Padova, Treviso e Vicenza.
Terra di passaggio e di fiorenti interessi mercantili è memore del-
la colonizzazione romana grazie
alla via Aurelia e la via Postumia,
ponte fra Asolo e Padova.
Durante il Medioevo, al tempo
dei comuni, i Trevigiani edificarono il primo avamposto per arginare le incursioni di padovani e
vicentini.
Castelfranco Veneto deve il
proprio nome al castello ‘franco’
(esente) da imposte per i suoi
primi abitanti.
Il Castello, possente quadrato di
rossi mattoni a pianta quadrata
circondato da un ampio fossato,
fu eretto fra il 1195 e il 1199 sopra un preesistente terrapieno.
Mini Guida di Castelfranco
Madonna col Bambino
Giorgione
Il Radicchio variegato
All’interno del Castello si possono visitare il Teatro Accademico, progettato dall’architetto Preti e costruito a partire dal 1754.
Il teatro non è solo un gioiello di
storia ma anche punto di riferimento della vita dei castellani.
Di notevole interesse inoltre il
Duomo, progettato anch’esso
dall’architetto Preti.
Il Duomo fu aperto al pubblico
nel 1746 ancora privo di facciata
(venne realizzata nel 1893).
Il Duomo di Castelfranco accoglie la famosa Pala del Giorgione
intitolata “Madonna col Bambino”.
Nel territorio di Castelfranco si
produce il ‘radicchio rosso variegato’, un’altra famosa varietà
di questo prelibato ortaggio, simile ad una rosa di petali screziati, dal sapore dolce. Si può
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apprezzare poi la ‘fregolota’, un
dolce secco. I ristoranti della
zona offrono nel contempo altre
gradevoli specialità che variano
col mutare delle stagioni.
DA VEDERE
La CINTA MURARIA
Le mura, le torri e il fossato sono
quanto rimane di una complessa
macchina da guerra allestita nel
scolo XII. Per prime si innalzarono le quattro torri d’angolo, cui
seguirono le mura. Al castello si
accedeva attraverso due porte
(“di Treviso”, a est, e “di Cittadella”, a ovest) e da due accessi pedonali, a sud e a nord. Le mura,
alte 17 e spesse 1,70 metri, sono
prive di fondazione. Il camminamento di ronda sporge per 1,75
metri.
Nell’Ottocento, il castello diventa
il simbolo della città. Tra il 1865
e il 1869, si rifanno i ponti della
Salata (di fronte alla torre civica)
e dei Beghi (verso piazza Giorgione) si costruiscono il passeggio ‘Dante’ e i giardini pubblici sul
lato verso la torre nord-est, detta
di Giorgione per la sua collocazione a ridosso del monumento
al grande pittore. Entrando nel
Castello attraverso la porta principale, sopra la quale troneggia
un Leone di S. Marco del 1499,
e proseguendo all’interno delle
mura si arriva nella piazza del
Duomo.
Il DUOMO
La chiesa è opera dell’architetto Preti. In esso sono espresse
tutte le sue teorie architettoniche
successivamente riprese in altre
chiese della zona. Il Preti assume come modello di riferimento
la palladiana chiesa del Reden-
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Mini Guida di Castelfranco
del Veronese (1528-1588).
La cinta muraria
Il Duomo
Malibran è una piccola azienda agricola a conduzione familiare
specializzata nella produzione di Prosecco Superiore
da generazioni. La linea comprende tutte le tipologie del
Valdobbiadene DOCG : Brut ( anche nella meno conosciuta
variante a soli 5 grammi di residuo zuccherino ), Extra-Dry e Dry.
Particolare e da provare la versione più tradizionale del Prosecco
Col Fondo ( o Sur-lie ) prodotta anche Senza Solfiti Aggiunti.
Recentemente ristrutturata la cantina è facilmente raggiungibile e
dispone di un’ampia sala degustazione per accogliere i visitatori.
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tore di Venezia e fors’anche la
veneziana chiesa dei Gesuati.
La costruzione del Duomo comportò la demolizione di un tratto
di cinta muraria e anche dell’antica chiesa romanica “di dentro”,
sacrario di memorie storiche cittadine, irrimediabilmente perdute
insieme all’originaria cappella
Costanzo.
Oltre alla Pala di Giorgione, il
Duomo conserva numerose opere d’arte: la pala del coro, con
la Discesa di Cristo al limbo di
Giovanni Battista Ponchini (circa 1500 -1570), collaboratore
del Veronese, e, al lato destro,
il Martirio di S. Sebastiano di
Palma il Giovane (1544-1628),
l’altare dell’Assunta (abside della
crociera) dello scultore Giuseppe
Bernardi detto il Torretto (1694
-1773).
Nella stupenda quadreria della
Sacrestia si possono ammirare
sette frammenti degli affreschi
MUSEO CASA DI GIORGIONE
Adiacente al Duomo si trova
casa Marta-Pellizzari, conosciuta come Casa di Giorgione, non
per una sicura appartenenza al
maestro ma per la presenza al
primo piano di un affresco a lui
attribuito: il Fregio delle arti liberali e meccaniche. L’edificio
conserva fregi decorativi cinquecenteschi e affreschi con scene
bibliche e di paesaggio del XVI
secolo.
Il buio accoglie i visitatori e li avvolge nei misteri di Giorgione, il
bianco rincorre il suo inafferrabile fantasma: benvenuti a Casa
Giorgione. Uno spazio intimo,
carico di suggestioni regalate
da secoli di storia e da un allestimento di nuova concezione,
costruito attorno alle due opere
del Maestro conservate in città:
la Pala di Castelfranco, nel Duomo cittadino, e il Fregio delle arti
liberali e meccaniche, all’interno
di Casa Giorgione, dove, lungo il
percorso museale si materializzano il tempo e il territorio dell’artista. Dalla storia e dai segreti
dei due capolavori onservati in
città, il progetto museale trae la
forza per raccontare un territorio
e un’epoca di grande fermento
culturale, più che mai congeniali
alla formazione dell’artista e del
suo linguaggio innovativo.
Il Museo celebra lo straordinario
valore dell’artista e il contesto in
cui è proposto. L’allestimento è
il frutto di un lavoro intenso che
invita a vivere lo spazio museale in modo attivo. Qui il visitatore vive e respira l’atmosfera del
tempo, diventando protagonista
di un percorso di scoperta che
stimola i sensi e solletica la mente. Durante il percorso espositivo
strumenti multimediali incrociano
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opere del Rinascimento. Il patrimonio comprende oltre cento
oggetti che, accanto alle ricostruzioni architettoniche e d’ambiente, immergono nelle atmosfere
del tardo Quattrocento e spingono ad indagare la potenza enigmatica di Zorzi da Castelfranco,
l’influenza del territorio in cui è
vissuto, i messaggi della sua pittura rivoluzionaria.
L’allestimento invita a vivere lo
spazio museale come un’esperienza preziosa, frutto di attenta
ricerca sui pochissimi documenti
che testimoniano la vita dello
straordinario Maestro. Figlio di
quel Veneto che fra Trecento e
Cinquecento è capitale dell’arte italiana e internazionale con
artisti come Giotto e Mantegna, Bellini e Tiziano, Giorgione
scompare a poco più di trent’anni, nel 1510, dopo aver lasciato
straordinari capolavori. Pochissime le opere attribuitegli oggi
dalla critica così come è esiguo
anche il numero dei documenti
che provano la sua esistenza,
solo cinque, a cui è dedicata una
specifica sala del Museo.
Da qui, il buio che ha accompagnato fino ad ora il visitatore,
lentamente si dissolve per entrare nella storia dell’unico affresco
attribuito a Giorgione conservato
nella sua interezza, apprezzabile
appieno grazie al bagaglio di conoscenza costruito lungo le sale
espositive.
Nel Fregio si colgono certezze
e paure di un’epoca, astrologia,
astronomia, guerra e filosofia
sono gli elementi che si possono
indagare nel dipinto e attraverso
pezzi originali che ripropongono
l’intera sequenza del Fregio.
Il MONTE DI PIETÀ
L’attuale palazzo del Monte di
Pietà, risale al 1825-1826. Il palazzo ospita la Biblioteca Comu-
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Mini Guida di Castelfranco
nale. Alla Biblioteca è annesso
l’Archivio Storico Comunale. Al
centro del castello, il Palazzo
municipale, costruito tra il 1879
e il 1880, sorge sul luogo della
quattrocentesca residenza del
podestà veneziano. Sotto il portico del Municipio si apre l’Oratorio
della Beata Vergine delle Grazie.
Villa Revedin Bolasco
Il TEATRO ACCADEMICO
In via Garibaldi troviamo il Teatro
Accademico, progettato intorno
alla metà del ‘700 da Francesco
Maria Preti e considerato uno dei
teatri più belli d’Italia. L’originalità dell’edificio consiste nella sua
duplice funzione di teatro diurno
(per le riunioni degli Accademici)
e notturno (per rappresentazioni
teatrali) e nella sua ottimale acustica.
Il soffitto, affrescato dal pittore
Sebastiano Santi con l’allegoria
raffigurante L’immortalità assisa
tra la Virtù e la Gloria che dispensa serti di alloro e letterati, scienziati ed artisti nati a Castelfranco.
PIAZZA GIORGIONE
La piazza del mercato, ora Piazza Giorgione, un tempo utilizzata
per il raduno del bestiame, era
dotata di tre pozzi. La sua ampiezza era singolare per una città
di origine medioevale. Insieme al
Corso, la piazza è il cuore della
città.
Nella piazza sorsero un tempo le
case dominicali dei nobili Gradenigo, dei Piacentini, dei Barisan.
Il lato orientale è limitato dalle
acque del Musonello, dai giardini
pubblici e dalle mura del Castello. Palazzo Piacentini, divenuto
l’Hosteria della Spada, divenne
celebre come ritrovo di forestieri e mercanti. La sua facciata è
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A quanti desiderano approfondire in modo piacevole
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decorata da affreschi risalenti al
XVI secolo.
Il CORSO
Corso XXIX Aprile, la via principale, è delimitata dagli edifici
della Bastia Nuova, sbarramento
di case edificate nel XIII secolo
per aumentare la difesa di Porta
Franca. A partire dal XV secolo le
abitazioni di legno fecero posto
agli edifici in muratura con porticato. Degno di nota è il Palazzo
Pulcheri, ora Bordignon Favero
(sec. XVIII). Palazzo Soranzo
Novello, dello stesso periodo,
presenta una elegante struttura
architettonica ed è arricchito da
raffinate decorazioni in stucco:
nelle sue sale sono conservate
tele di S. Ricci (XVIII secolo) e di
L. Carlevarjis (XVIII secolo).
Sulla facciata di Palazzo Spinelli
Guidozzi sono rappresentate le
vicende di Diana e Atteone e del
Ratto di Europa in un ricco complesso decorativo attribuito alla
scuola del Veronese. L’edificio è
posto al centro della città di fronte alla Torre Civica. La facciata di
Palazzo Bovolini Soranzo è affrescato con Le fatiche di Ercole,
datata a pittore di scuola mantegnesca di fine XV secolo. I giardini, le mura di levante, il fossato
e il Passeggio Dante, circondato
da statue, donano al luogo un
tocco di raffinata bellezza.
Mini Guida di Castelfranco
Castelfranco, in Borgo Treviso,
sorge Villa Revedin Bolasco, La
residenza è formata da un grande corpo a L, la cui fronte orientale è affacciata su un grande
parco. Nell’area sorgeva fin dal
Quattrocento una residenza, poi
passata a un nipote di Caterina
Cornaro, la Signora di Asolo
proprietaria del famoso Barco
nella vicina Altivole.
VILLA REVEDIN BOLASCO
Al margine del centro storico di
Nel Seicento, Vincenzo Scamozzi ristrutturò il complesso
progettando due palazzi gemelli e un grande giardino barocco. Alla metà dell’Ottocento
i Revedin, nuovi proprietari,
ricostruirono secondo il nuovo
gusto romantico sia la fatiscente
residenza che il giardino. Nella
prima, opera di G.B. Meduna,
sono notevoli lo scalone interno e la sala da ballo affrescata;
nell’annesso rustico, splendida
la scuderia, curatissima nei dettagli. Il secondo, frutto di interventi successivi del Meduna e
di Antonio Caregaro Negrin, è
un bellissimo esempio di parco
all’inglese a boschetti e radure
attorno a un laghetto; vi si trovano edifici di epoca diversa,
tra cui una grande serra in stile
moresco; mentre una cinquantina di statue barocche di Orazio
Marinali, appartenenti all’antico
giardino scamozziano, furono
ricollocate a contornare la Cavallerizza.
Il Parco è aperto al pubblico.
IL RADICCHIO
Castelfranco Veneto è famosa
per un prodotto tra i più apprezzati e ricercati: il Radicchio
Rosso di Treviso e Variegato
di Castelfranco Veneto IGP.
Nel rigore dell’inverno trevigiano
nasce, come per magia, il prodotto più caratteristico e noto
della campagna trevigiana, il
radicchio. Il Radicchio Variegato
di Castelfranco con il suo colore, bianco crema, la variegatura
della foglia e la sua forma e’ uno
dei radicchi più ammirati. Bello
di aspetto, delicato al palato, il
radicchio variegato di Castelfranco aspetta paziente il mo-
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Parco Villa Revedin
Le Scuderie
Le Serre
La Cavallerizza dove si tengono
anche spettacoli teatrali e musicali.
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Mini Guida di Castelfranco
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Mini Guida di Castelfranco
sorgenti della Storga nei pressi
dell’attuale sede della Provincia a nord di Treviso. Va anche
ricordato che, lo stesso fiume
Piave, delimita ad Est l’area di
produzione.
Asolo
Possagno
Villa Emo
Villa Barbaro
mento della sua celebrazione,
contento di soddisfare il palato
dei gourmet più attenti. Il Radicchio Variegato di si presenta di
buona croccantezza, moderatamente amaro, adatto a molteplici usi, sia cotto che crudo.
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Per Info sul Variegato di Castelfranco Veneto: Pro Loco Castelfranco Veneto Tel. 0423 495000
Per conoscere e apprezzare i
luoghi legati al Radicchio Rosso
è stata istituita la Strada del Ra-
dicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Veneto che conduce il Visitatore alla
scoperta dell’area di produzione
che è sicuramente una delle più
ricche di beni storici e paesaggistici dell’intera pianura veneta.
Ciò è dovuto sia alle sue peculiarità ambientali sia alle vicissitudini storiche che l’hanno interessata e che hanno lasciato
Cittadella
NEI DINTORNI DI
CASTELFRANCO VENETO
formaggi bio di capra e vacca e speciali
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tracce nel paesaggio.
In primo luogo va citato il Sile
che è il più lungo fiume di risorgiva d’Europa (le sorgenti
sono a Casacorba). Per la sua
importanza naturalistica è stato
creato un Parco Regionale a testimonianza della sua rilevanza
non solo nazionale. Il Sile è inoltre ricchissimo di testimonianze storiche e culturali quali ad
esempio i numerosi mulini, gli
attracchi per le imbarcazioni (i
tradizionali “burci”), le alzaie che
servivano al transito dei buoi
che trainavano le imbarcazioni controcorrente, le splendide
ville e le industrie molitorie che
costituiscono importanti testimonianze dell’archeologia industriale. Oltre al Sile non vanno
dimenticati altri numerosi corsi
d’acqua minori e alcune interessanti zone di risorgiva quali le
Fontane Bianche a Villorba o le
Una delle più antiche testimonianze archeologiche ancora
visibile nel territorio è costituita
dalle Motte di Castello di Godego, una struttura fortificata risalente forse all’età del bronzo.
Ben più ampie e numerose sono
le vestigia di epoca romana (a
partire dalle vie - Postumia,
Claudia Augusta, Aurelia – per
arrivare gli agri centuriati...).
Non meno rilevanti sono le testimonianze d’epoca medioevale
come dimostra la stessa Castelfranco. A partire dal Medioevo
vengono avviate due iniziative
che finiranno per segnare profondamente l’assetto di tutto il
territorio: la diffusione dell’irrigazione e la bonifica delle aree paludose. L’opera di derivazione
idrica più importante realizzata
nell’alta pianura trevigiana fu
la Bretella, che attingeva l’acqua dal Piave a Pederobba per
condurla, tramite una fitta rete
di canali, in tutto il territorio posto tra il Sile ed il Montello. E’
a partire dal ‘500, inoltre, che
inizia la progressiva diffusione
di uno degli esempi più caratteristici del territorio: la villa veneta
che, in origine, costituiva in prevalenza un centro aziendale e,
successivamente, si trasformò
in luogo di svago e di villeggiatura. Le ville presenti nel territorio di produzione del radicchio
sono numerosissime ed alcune
di grandissima rilevanza architettonica: basti ricordare le due
ville palladiane: Emo a Fanzolo
(Vedelago) e Corner a Piombino
Dese, la villa Marcello a Levada, la villa Corner della Regina
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a Vedelago. Villa Chiminelli a
Sant’Andrea e la Tomba Brion
di Carlo Scarpa. Da ultimo va
ricordato almeno un importante
luogo di culto: la casa natale di
San Pio X a Riese Pio X ed il
piccolo museo dedicato al Santo a Salzano.
VILLA EMO
Fanzolo di Vedelago (TV)
A Fanzolo di Vedelago si trova
uno dei capolavori di Andrea
Palladio: Villa Emo .
La Villa, che si sviluppa orizzontalmente, comprende due grandi barchesse che si affiancano
al corpo centrale, cui si accede
attraverso una scalinata in pietra. Ben conservati gli affreschi
al piano nobile, opera dello Zelotti, collaboratore e seguace
del Veronese. Il ciclo pittorico
si ispira a temi mitologici, storici e allegorici, con riferimenti ai
quattro elementi e alle quattro
stagioni, chiare allusioni all’anima agricola della casa. Oggi la
villa e’ sede di una Banca.
ASOLO
Il borgo medioevale, perla architettonica del Veneto, gode di una
posizione panoramica incantevole, tanto da essere battezzata
da Giosuè Carducci come “la
città dai cento orizzonti”. Asolo
accoglie il visitatore dopo un’erta salita. Cittadina nobile e ricercata, ospito’ in tempi lontani Caterina Cornaro, regina di Cipro.
Piu’ recentemente, invece, offri’
dimora ad Eleonora Duse, che
riposa nel piccolo cimitero dietro
l’oasi francescana di Sant’Anna,
e poi il poeta Robert Browning,
che qui compose gli ultimi versi,
il musicista Gian Francesco Malipiero, la viaggiatrice ed esploratrice inglese Freya Stark, che
la regina madre d’Inghilterra,
una ventina d’anni fa, volle in-
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contrare all’ombra della Rocca
che domina il centro.
Le strette vie che tagliano la
cittadina, offrono al visitatore
angoli singolari. Pace e tranquillità’ regnano sovrane. Bastano un paio d’ore per visitarla e
riempire il cuore di dolcezza e
serenita.
La Rocca domina il centro storico che ospita il Castello, la
Cattedrale, con una pala di Lorenzo Lotto, e il quattrocentesco
Palazzo della Ragione. Suggestiva la passeggiata tra le vie ed
i portici del centro storico che
hanno incantato gli artisti di tutto
il mondo.
POSSAGNO
Oltre Asolo, ai piedi dei contrafforti del Monte Grappa, ecco
Possagno, piccolo centro reso
famoso in tutto il mondo da Antonio Canova che qui nacque e
comincio’ ad abbozzare la pietra.
Ad accogliere il visitatore e il
meraviglioso tempio canoviano
che lo scultore neoclassico volle
donare ai suoi compaesani. Antonio Canova riposa in un’urna
funeraria posta sulla sinistra, vicino all’ingresso.
Discesa la lunga scalinata, si
trova la Gipsoteca, uno scrigno
ricco di tesori sorto accanto alla
casa natale dell’artista, che Carlo Scarpa ampliò nella seconda
meta’ del secolo scorso. Dalle
Tre Grazie alle Danzatrici, da
Amore e Psiche alla Naiade giacente, la scultura neoclassica
ha trovato protezione ed ospitalita’ in questo piccolo paese.
Nella casa, invece, e’ esposta
una ricca collezione di disegni,
incisioni, tempere e monocromi.
MASER - VILLA BARBARO
Fu costruita da Andrea Palladio intorno al 1560 per Daniele
Mini Guida di Castelfranco
Barbaro, Patriarca di Aquileia,
e suo fratello Marcantonio Ambasciatore della Repubblica
di Venezia. Per le decorazioni
furono chiamati Paolo Veronese, che nel ciclo di affreschi
del piano nobile realizzò uno
dei suoi capolavori, e Alessandro Vittoria, brillante allievo del
Sansovino. Nell’area della Villa
sorge un museo delle carrozze
e un tempietto palladiano. La
Villa nel 1996 è stata dichiarata dall’U.N.E.S.C.O. patrimonio
dell’umanità. Unica tra le Ville
del Palladio la Villa di Maser ha
conservato la sua vocazione
agricola ed è rimasta inserita in
uno splendido scenario naturale. Attualmente infatti, adiacente
alla Villa, si trova la cantina che
risale al 1850.
CITTADELLA
A quindici chilometri da Castelfranco ed altrettanti da Bassano
del Grappa, ecco un’altra città
murata conservata fedelmente.
Cittadella la bella.
Mirabile esempio di architettura difensiva, la cinta muraria di
Cittadella è una delle costruzioni militari medievali meglio
conservate d’Europa. Le mura
imponenti che circondano la
città, sovrastate da ben 32 torri, sono pressoché intatte ed il
sentiero che ne segue il giro del
fossato ne propone una visita
suggestiva. L’origine della città
risale al 1220 quando il Comune
di Padova fece costruire la cinta
muraria per proteggere il proprio
territorio dagli attacchi esterni. Il
centro storico custodisce autentici tesori: la Torre di Malta,
citata nella Divina Commedia,
l’antico Palazzo Pretorio ed il
prestigioso Teatro Sociale, uno
dei pochi realizzati a palchetti
nel Veneto.
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Mini Guida di Castelfranco
TRADIZIONE
E SPETTACOLO
Marostica
Bassano del Grappa
Tradizione vuole che qui siano
risuonate per la prima volta le
note della «Canzone del Grappa», durante la Prima guerra
mondiale. Zona di retrovia. Le
truppe si riposavano in attesa
di riprendere gli assalti sul Berretta, sul Fenilon, sull’Asolone.
Monte Grappa tu sei la mia patria...
BASSANO DEL GRAPPA
Il caratteristico Ponte degli Alpini, Iacopo da Ponte e la produzione ceramica sono i simboli
che le attribuiscono notorietà
internazionale. Il Ponte in legno, opera di Andrea Palladio, il
Castello degli Ezzelini, il Museo
Civico e numerosi palazzi affrescati impreziosiscono il centro
storico. Le testimonianze medioevali si mescolano con l’architettura veneziana all’interno
La riviera del Brenta
delle tre cinte murarie, che segnano lo sviluppo urbano della
città di origini romane. Il percorso pedonale lungo le mura offre
una splendida vista sul territorio
pedemontano e sull’intera città.
Dall’interno delle mura si raggiunge il Castello degli Ezzelini,
in posizione rialzata.
MAROSTICA
Con un mirabile effetto scenografico, la cinta muraria parte
dal colle che domina la città per
scendere fino al centro storico,
collegando il Castello Superiore a quello Inferiore. I due
Castelli, collegati da una cinta
muraria, fanno da cornice alla
città. Il sentiero panoramico che
li collega permette di godere di
uno spettacolo architettonico e
paesaggistico unico. Il Castello
Inferiore si affaccia sulla piazza
principale dove si disputa la celebre partita a scacchi con personaggi viventi. Ma Marostica
non e’ solo re e regine, cavalli
e alfieri. I mille colori della primavera risplendono nelle dolci
colline che la attorniano. Lo
spettacolo dei ciliegi in fiori e’
imperdibile.
Vivace e frizzante, la vita culturale della zona è ricca di proposte in ogni stagione, alcuni
esempi:
• Palio del Castel d’amore
(Castelfranco, seconda domenica di settembre). I quartieri e
i borghi cittadini si sfidano alla
conquista del Castello nel Palio,
occupando gli spazi della cinta
muraria medievale.
• Fantadia - Festival Internazionale di Multivisione
(Asolo, anni dispari) Per una
intera settimana la multivisione
trasforma in spettacolo l’intera
città.
• Estate a Possagno
(luglio/agosto)
Appuntamenti
folcloristici, culturali ed enogastronomici.
• Voci dell’Evo di mezzo
(Cittadella, ultima settimana di
settembre). Per una intera settimana la città torna a vivere il
medioevo con i costumi, le tradizioni e le sue atmosfere suggestive.
• Opera estate festival veneto
(Bassano, luglio e agosto). Tra
i festival italiani più vivaci ed
eclettici. Centinaia di serate tra
luglio ed agosto, nella splendida
Bassano e nelle altre città collegate.
• Ballata del Millennio (Bassano, metà settembre degli anni
dispari). Centinaia di figuranti
rievocano i momenti significativi
della storia di Bassano.
• Partita a scacchi (Marostica,
secondo fine settimana di settembre degli anni pari). Più di
seicento personaggi viventi rievocano un’antica leggenda del
‘400 in cui si narra della sfida
amorosa tra due giovani nobili
per ottenere in sposa la figlia del
podestà.
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• Umoristi a Marostica (aprile/
maggio). Rassegna internazionale di umorismo grafico a
tema.
RASSEGNE
GASTRONOMICHE
Castelfranco: festa del radicchio
di Castelfranco, la domenica prima di Natale.
Possagno: a tavola con i prodotti tipici della Comunità Montana,
maggio
Bassano: festa dell’asparago e
serate gastronomiche, aprile e
maggio.
Marostica: mostra mercato della ciliegia, l’ultima domenica di
maggio.
LA RIVIERA DEL BRENTA
Un territorio ricco di fascino e
cultura, culla delle famose Ville
Venete, che unisce attraverso il
fiume Brenta le città di Venezia
e Padova. Ideale prolungamento di Venezia in terraferma, la
Riviera del Brenta ha vissuto dal
Cinquecento al Settecento un
periodo aureo che l’ha trasformata in luogo di villeggiatura
privilegiato dei ricchi patrizi veneziani. Ricca dei fasti di questa
civiltà la Riviera del Brenta si
presenta tutt’ora con i giardini
fioriti delle sue dimore nobili,
con le ville aperte al pubblico, i
riflessi acquei carpiti dalle statue, i salici lambiti dalla corrente.
Mini Guida di Castelfranco
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Testi e Fotografie tratti da:
rovincia di Treviso, Comune Castelfranco Veneto, Comune Cittadella, Proloco Castelfranco Veneto,
Hotel Alla Torre. Hotel Roma, www.Ana.it Altre fonti: internet.
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Guida di Castelfranco Veneto