Piano nazionale “For-Tic”
“Considerazioni didattiche sui
modelli di formazione a distanza.
Il ruolo dei tutor d’aula”
Prof. Andrea Porcarelli
Tutor corsi docenti neo-assunti e corsi ForTic A e B
Responsabile UCIIM per la sezione del sito INDIRE affidata alle Associazioni Professionali dei docenti
Direttore Scientifico del Portale di Bioetica “www.portaledibioetica.it”
Alcune distinzioni terminologiche
[Cfr. FOR-TIC, corso B – modulo 1]
Tecnologie dell’educazione –
Tecnologie didattiche (anni ’50)
Nuove tecnologie educative Tecnologie dell’istruzione (anni ’60/’70)
Evoluzione dei
sistemi di FAD
Come strumento di
supporto per la didattica
Sviluppo delle TIC
Attenzione alle
nuove forme di
“analfabetismo
tecnologico”
Cfr. ad es. il progetto PSTD (Progetto
di Sviluppo delle Tecnologie
Didattiche) [fine anni ’90] Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
[Tecnologie della Informazione e della
Comunicazione] – (anni ’80 in poi)
Tutor
Nuove frontiere per la
formazione degli insegnanti
e lo sviluppo della loro
professionalità
La formazione a distanza (FAD)
Separazione spazio-temporale
degli atti di insegnamento e
di apprendimento
Organizzazione fortemente
strutturata dei processi
Collegare il materiale da
apprendere alle modalità
dell’apprendimento
(quantità, qualità, dignità)
Eventuali momenti di
interazione “in presenza”
Attivare modalità di
comunicazione
interpersonale e
verifica dei feedback
Esplicitazione degli obiettivi, stile chiaro,
anticipazione dei problemi, accurata strutturazione
dei contenuti, domande di autodiagnosi
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Tre generazioni di FAD
Sviluppo della
stampa e del
trasporto
ferroviario
Invenzione di
radio, TV,
telefono, fax,
registratori
Sviluppo e
diffusione delle
tecnologie
informatiche
Interazione lenta, basata
sullo scambio di elaborati e
questionari
FAD di 1a generazione:
corsi per corrispondenza
Uso integrato di materiale a
stampa, trasmissioni radio –
televisive, registrazioni
sonore, assistenza telefonica,
comunicazioni via fax e
anche con il computer
FAD di 2a generazione:
corsi multimediali
La maggior parte del
processo formativo avviene
in rete, mediante una
comunicazione assidua con e
tra i partecipanti
FAD di 3a generazione:
formazione in rete
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Interazioni del discente in un sistema di
e-learning [FAD di terza generazione]
Scuola e altre
ag. formative
Forum
E-mail,
corsi
Siti web
Discente
Corsi
Database
on line
www
Forum
Centri di
formazione
di aziende e
compagnie
Biblioteche
istituzioni
culturali
Docenti
esperti
Siti web,
risorse
Mailinglist, Chat
Comunità
virtuali di
apprendimento
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Internet
Caratteristiche della CMC (1)
[Computer Mediated Communication]
Il Contesto
La comunicazione non avviene tra “luoghi”, ma in un ambiente, svincolato da limiti
fisici, che si propone esso stesso come “luogo” di comunicazione
Si tratta di comunicazione “mediata” in cui i vincoli della relazione sono posti
dall’interfaccia del programma in uso e, per quanto si possano simulare situazioni
vicine a quelle della comunicazione naturale, siamo sempre in una comunicazione
fortemente strutturata
Tipologie di interazione
Sono possibili tutte le combinazioni (uno-uno, uno-molti, molti-uno, molti-molti), con
la possibilità comunità di lavoro, sottogruppi e classi virtuali con modalità flessibili e
adattabili di volta in volta
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Caratteristiche della CMC (2)
Dimensione semiologica
Attualmente la CMC tende a trovare nella comunicazione testuale il suo spazio
semiologico prevalente, con integrazioni di tipo multimediale (immagini, suoni),
mentre sono meno presenti i segnali prossemici e paralinguistici del cui valore
semiologico deve farsi carico il linguaggio.
Dimensione pragmatica
Forte orientamento a stimolare reazioni, anche di tipo emotivo, con un’attenzione
significativa alle dinamiche relazionali (è essenziale che i tutor non generino, anche
nel fare correzioni, sensi di frustrazione di cui non avrebbero un feedback immediato)
Si generano nuove forme del senso di appartenenza sociale
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Caratteristiche della CMC (3)
Dimensione fenomenologica
Specificità del linguaggio (a metà strada tra lo scritto e il parlato)
Senso di “presenza virtuale” (più forte di quello generato dalla lettera) e,
conseguentemente, senso di “indifferenza virtuale” (es. e-mail)
Norme sociali, identità e ruoli al centro di un dibattito: l’assenza di segni presenziali
attenua le discriminazioni, norme di buon comportamento (netiquette)
“Ecologia comunicativa” e possibili effetti di overload processing (con possibile
sovrastimolazione relazionale e sovraccarico cognitivo)
Dimensione formativa e didattica
Ruolo dinamico nella costruzione della conoscenza da parte degli allievi, con
elaborazioni attive e cooperative. Materiale digitalizzato facilmente revisionabile
Il contesto è più funzionale a strategie di problematizzazione che di mera trasmissione
di informazioni, comunque raccolte in unità interfacciabili in forma reticolare (moduli)
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Dimensioni dell’apprendimento in rete
Dimensione
centrifuga
Produzione aperta,
esplorativa,
accrescitiva
Dimensione
centripeta
Produzione specifica,
esaustiva, coerente,
strutturata (es.
un progetto)
Brainstorming in rete (anche solo a livello di web-forum)
Costruzione di un knowledge di base, attraverso un archivio condiviso su
cui tutti possono effettuare osservazioni e aggiunte (“learning in a
knowledge-built community” – Scardamalia e Bereiter)
Costruttivismo in rete (uso di strumenti comuni per elaborare modelli)
Struttura organizzativa: ambienti altamente formali con grande chiarezza
di obiettivi, procedure, contenitori e modalità di gestione delle interazioni
Condivisione di idee e di intenti: un complesso di scelte compiute a monte
dell’attività interattiva stessa, condivisione della cornice, dei ruoli, delle fasi
Presenza di un “decisore” e/o di sistemi espliciti e condivisi di risoluzione
degli eventuali conflitti decisionali
Soggetti sostanzialmente adulti, altamente motivati
e orientati verso un fine condiviso
Prof. Andrea Porcarelli
Tutor
ForTic
Il ruolo strategico del tutor nelle FAD
Intensificazione dei contatti attraverso meccanismi di
feed-back strutturati e ricorrenti
Nella FAD di
1a e 2a generazione:
Il “tutor di rete” è un progettista e gestore di progetti
educativi basati sull’uso intensivo di risorse telematiche
Nella FAD di
3a generazione:
Deve possedere competenze didattico-formative, abbinate
alla conoscenza delle tecnologie della comunicazione e delle
dinamiche interpersonali che essa determina
Il “tutor d’aula” deve a sua volta possedere competenze
didattico-formative, abbinate alla conoscenza delle
tecnologie della comunicazione
Sarà moderatore di discussioni, facilitatore di attività di
gruppo, consulente per i corsisti, ecc.
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Attività in presenza
I momenti di attività in presenza sono impostati
secondo i principi dell’educazione degli adulti:
non la lezione classica trasmissiva, ma come
momento di collaborazione, confronto,
riflessione con il coordinamento del tutor d’aula,
non in funzione di esperto, bensì come
facilitatore degli apprendimenti nei confronti di
un discente visto come un professionista,
protagonista attivo del processo formativo
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Scansione complessiva delle attività
per ogni modulo
Per “introdursi” nel
modulo
Modulo successivo
Per stimolare analisi
critiche e sistematizzare
le competenze acquisite
2 ore
auto-formazione
3 ore
aula (tutor)
3 ore
aula (tutor)
Per impostare e
sviluppare i temi
del modulo
4 ore (o +)
auto-formazione Approfondimenti
concettuali e
arricchimenti operativi
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
Alcuni consigli operativi
Dinamiche
relazionali
Oltre ad un approccio complessivo empatico, è importante disporsi ad
“ascoltare” ed “accogliere” le difficoltà che emergeranno
nell’interazione con la piattaforma INDIRE, rimandando i problemi
tecnici al Consulor della scuola e cercando di gestire in aula soprattutto
le dinamiche di costruzione della conoscenza e condivisione delle
difficoltà di apprendimento o dei risultati del processo formativo
- Tenere conto della diversa funzione dei
interazione in aula
due momenti di
- Predisporre materiale-stimolo ad hoc per facilitare
l’interazione tra i corsisti in ragione degli obiettivi specifici del modulo
Interazioni
didattiche
- Suggerire la compilazione di un “diario di bordo” che tenga
traccia della formazione effettuata, dei materiali prodotti, del
“guadagno conoscitivo” di ogni modulo
Prof. Andrea Porcarelli
ForTic
Tutor
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Powerpoint intervento Andrea Porcarelli