IL TRENO
LA STORIA DEL TRENO
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La storia del treno comincia dai binari. Sin dai tempi più antichi infatti gli
uomini hanno cercato di agevolare lo scivolamento delle ruote dei carri
facendole scorrere dentro scanalature o sopra assi di legno.
Quando, intorno alla metà del 18° secolo, in Inghilterra si verificano le
condizioni per la prima rivoluzione industriale, il bisogno sempre maggiore
di materie prime, tra cui il carbone, spinge a cercare soluzioni che rendano
il lavoro sempre più veloce e la produzione sempre più abbondante. Per
questo, nelle miniere, si cominciano ad usare binari di ghisa o di legno su
cui trascinare, a forza di braccia e/o con l'aiuto di cavalli, carri di legno a
quattro ruote.
Come si vede dalla fotografia qui a destra, ancora oggi binari di tipo diverso
da quelli ferroviari sono usati per spostare carichi pesanti
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Nella seconda metà del 1700, sempre per aumentare la produttività degli
operai, T.Newcomen prima e J.Watt poi inventano e perfezionano la
macchina a vapore, un sistema che faceva muovere gli ingranaggi
sfruttando appunto la forza del vapore.
Sin dal 1769 si cercò, con alterna fortuna e con progetti spesso fallimentari,
di usare la macchina a vapore per far muovere dei veicoli e sostituire i
cavalli al traino dei carrelli, ma bisognerà aspettare i primi dell'800 per
vedere una locomotiva trainare finalmente dei vagoni per il trasporto delle
merci.
All'inizio l'utilizzo più comune del treno è
solo quello di trasporto merci/materie
prime su brevi percorsi, a bassa velocità
ed esclusivamente per conto dei
proprietari delle miniere; il treno infatti non
è un mezzo di trasporto pubblico, come ai
giorni nostri, ma appartiene alla miniera e
quindi al suo proprietario.
LE STAZIONI
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Nel 1823 però G.e R. Stephenson, lottando contro varie
opposizioni, perfezionano la locomotiva e ne iniziano la
costruzione industriale. Nel frattempo comincia a prendere piede,
anche per esigenze militari, la ferrovia pubblica.
Il primo servizio merci ferroviario pubblico fu inaugurato nel 1825,
in Inghilterra, seguito nel 1833 dal trasporto di passeggeri. La
velocità dei treni non superava i 20 Km all'ora e ciononostante vi
era chi riteneva pericoloso per la salute viaggiare a tali velocità. I
vagoni passeggeri non erano certo comodi, ricavati dai carri
merci e spesso aperti, ma dopo i primi timidi passi le ferrovie si
diffusero in tutto il mondo.
Dopo la linea Stockton - Darlington inaugurata nel 1825 in
Inghilterra fu la volta della Saint Etienne - Lione inaugurata nel
1830 in Francia e della Napoli - Portici inaugurata nel 1839 in
Italia. Quest'ultimo era un breve tratto di 8 Km riservato a
Ferdinando II re di Napoli e alla sua famiglia.
In Italia la ferrovia si diffonde soprattutto in Piemonte, LombardoVeneto e Toscana ma con difficoltà, forse perché vista come un
possibile modo per riunificare l'Italia.
La stazione di Dobbiaco (1871)
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Nel 1921 veniva inaugurata la linea ferroviaria Calalzo - Cortina - Dobbiaco.
La linea fu costruita dal Genio Militare sfruttando in parte il percorso e i
materiali rotabili di due linee ferroviarie militari, diverse anche per
scartamento, costruite durante la prima Guerra Mondiale dall'esercito
Austroungarico e da quello Italiano. Prima a vapore, poi elettrica, la ferrovia,
divenuta importante durante le Olimpiadi Invernali di Cortina del 1956, fu
dismessa tra il 1962 e il 1964. Sul suo percorso oggi è stata ricavata una
apprezzata pista ciclabile.
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La stazione di Dobbiaco è ora adibita ad altra funzione
• Ma nel corso dell'800 il progresso delle ferrovie non si ferma: ci
sono continui miglioramenti tecnici che riguardano i binari e le
traversine; le locomotive a vapore diventano sempre più veloci e in
grado di trainare sempre più vagoni. Le carrozze viaggiatori
diventano sempre più comode e viene introdotta la suddivisione in
classi.
• Migliorano anche le tecniche costruttive delle linee ferroviarie che, a
prezzo di grandi sacrifici di uomini portano il treno a superare
ostacoli di ogni tipo e a trasformarsi anche in un mezzo di svago.
• Il progresso tecnico che continua porta, verso la fine dell'800, alla
costruzione delle prime locomotive elettriche che utilizzano
l'elettricità per far muovere il veicolo. La locomotiva elettrica non ha
bisogno costante di acqua e di carbone per muoversi ma richiede di
essere collegata a dei fili aerei che portano l'elettricità.
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Elettrificare un'intera linea può essere molto costoso e il problema viene aggirato nel
1897, quando si giunge all'invenzione del motore diesel. Questo motore, alimentato a
gasolio, produce energia elettrica che, a sua volta, fa muovere le ruote.
Queste invenzioni vengono subito applicate ai treni e segnano la graduale fine delle
locomotive a vapore. In Italia, nel 1968, le locomotive a vapore in servizio erano ancora
657.
Treni a trazione elettrica o diesel, in continuo progresso tecnico sono in funzione ancora
oggi. Le locomotive a vapore sono attualmente usate in paesi in via di sviluppo o come
attrazione turistica mentre cominciano ad entrare in servizio treni a levitazione
magnetica, su monorotaia ecc.
Il Giappone è stato il primo stato a costruire una linea dedicata per l'Alta velocità: i primi
progetti risalgono agli anni 40. Nel giro di soli tre anni il servizio Shinkansen sulla linea
Tokyo-Osaka superò i 100 milioni di passeggeri trasportati, arrivando poi al miliardo nel
1976. E in oltre 40 anni di servizio, questi treni non hanno mai subito incidenti o
deragliamenti.
Capace di raggiungere velocità impensabili per l'epoca, circa 210 chilometri orari, la
serie Zero è stata sostituita gradualmente con nuovi modelli. La velocità massima dei
modelli più recenti (serie 500 e 700) è all'incirca la stessa del TGV francese ecc..
• FONTI UTILIZZATE:
• Documento:storie di binari – ferrovie – treni
• Giappone,il primo treno alta velocità va in pensione – il sole 24 ore
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