ALTRI TRE ANNI DI LAVORI A REGOLA D’ARTE
Il FAI – Fondo per l’Ambiente italiano e la Compagnia di San Paolo presentano
Il progetto dei restauri 2006-2008
del Castello di Masino
Torino, 15 maggio 2007 – Verrà presentato oggi alle ore 18 presso il Salone degli Svizzeri di Palazzo
Reale, il progetto dei restauri 2006 – 2008 del Castello di Masino, realizzato grazie al contributo di
tre milioni di euro della Compagnia di San Paolo: una nuova importante campagna di restauri per
una cifra che va a sommarsi ai 9.700.000 euro già raccolti dal FAI da aziende, fondazioni, enti, privati
per affrontare i molteplici interventi dall’acquisizione a oggi. L’investimento di Compagnia di San
Paolo a favore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ha l’intento di recuperare e valorizzare varie
parti dell’edificio ancora molto degradate e/o prive delle necessarie dotazioni impiantistiche di
sicurezza, ampliando in modo significativo il percorso di visita del pubblico e migliorando la qualità
dell’offerta culturale del territorio della provincia piemontese.
Tra gli interventi (illustrati in allegato): l’importante restauro del Palazzo delle Carrozze (progetto
finanziato oltre che dalla Compagnia di San Paolo anche per mezzo dei Fondi Strutturali Europei per la
Regione Piemonte e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quota otto per mille per l’anno
2003), monumentale edificio settecentesco a sé stante - ai piedi della residenza - che ospita tra l’altro il
Museo delle Carrozze, oggetto di un intervento di consolidamento strutturale e che è ora dotato di una
vasta e nobile sala polifunzionale che verrà inaugurata il prossimo settembre; il complesso restauro
del piano intermedio della Torrazza del Castello – sottostante il salone da Ballo -, ora chiuso al
pubblico, e nei quali è collocato il prezioso “insieme” settecentesco della biblioteca e del
laboratorio, voluto da Carlo Francesco II Valperga di Masino, Viceré di Sardegna e da suo fratello
Tommaso Abate di Caluso. La biblioteca, decorata da stucchi ispirati all’antico e progettata negli anni
Novanta del Settecento, si aggiunge a quella storica dello Scalone, per sottolineare l’arricchimento
continuo del collezionismo librario della famiglia così sensibile ai temi della cultura dell’Illuminismo.
Straordinario il locale dove il Viceré si dilettava di alchimia con le intatte boiseries settecentesche e
gli importanti affreschi oggi celati da un intonaco di primo Novecento.
Oggetto di recupero saranno anche le immense cantine ancora complete di tutte le attrezzature
agricole come l’enorme torchio, sul quale è stato fatto un primo intervento di disinfestazione
preparatorio al restauro, una macina, decine di botti, l’alambicco per la distillazione della grappa e un
pozzo profondo quasi cento metri. In questi grandi ambienti vi sono le testimonianze di un’attività
importante, ma seminascosta e poco conosciuta del Castello, legata al suo territorio, che era ricco di
vigneti, come si può vedere nelle stampe conservate nell’archivio.
I lavori riguarderanno anche la facciata nord del castello, le cui superfici intonacate risentono della
forte azione degli agenti atmosferici e della sfavorevole esposizione così come le superfici esterne
dell’incantevole Padiglione settecentesco della Torre dei Venti che necessitano un intervento
urgente di consolidamento.
Altri restauri importanti riguarderanno il ripristino strutturale della volta della Galleria dei Poeti,
decorata nei primi dell’Ottocento per volere di Tommaso Valperga Abate di Caluso - straordinaria
figura di studioso ed erudito - la cui situazione statica è una delle più preoccupanti per un’estesa lesione
centrale visibile a occhio nudo.
I lavori di consolidamento strutturale coinvolgeranno poi la Sala da Ballo, scenografico ambiente
circolare affrescato dai cui balconi settecenteschi si gode uno dei più bei panorami del Canavese, la
Sala del Biliardo, la Sala dei Gobelins, la Sala delle Tre Finestre e il Salone degli Dei con
operazioni particolarmente delicate e complesse, perché dovranno risultare quasi invisibili.
Inoltre verranno recuperati spazi oggi inutilizzati per ospitare una nuova area per la didattica, con
l’adeguamento di ambienti a funzione educativa, rivolta alle giovani generazioni.
“Il FAI da diciannove anni si impegna a tutelare e a mettere a disposizione del pubblico questo
eccezionale tesoro, che dall’alto domina la piana del Canavese.” - afferma Giulia Maria Mozzoni
Crespi, Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano –“ Un lavoro complicato e delicato, uno
sforzo che necessita di grandi capitali e di un’attenzione costante. Oggi il Castello di Masino, punto di
riferimento storico e artistico, pur con tutto il suo immutato calore di dimora vissuta, vive un altro
momento importante della sua lunga storia, un momento che si concretizza nel progetto dei prossimi
restauri che saranno realizzati nel triennio 2006 - 2008 grazie al contributo di Compagnia di San Paolo.
“Nel corso degli ultimi anni”, continua Caterina Bima, Vice Presidente della Compagnia di San
Paolo “l’impegno della Compagnia a favore del rilancio turistico – culturale dei territori della
provincia piemontese ha trovato nel distretto canavesano uno dei propri punti focali; il Castello di
Masino, monumento nazionale di grande rilevanza storico – culturale, si inserisce nel complesso
programma di progettazione locale e ne rappresenta una della realtà più importanti insieme al Castello
Ducale di Agliè e al centro storico di Ivrea. Con la conclusione del progetto di valorizzazione
dell’intero complesso monumentale del Castello di Masino, sarà possibile diversificare l’offerta
culturale e di coinvolgere un target molto più ampio di visitatori.”
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BREVI CENNI STORICI
Il Castello di Masino ha 1000 anni e i suoi saloni, il suo parco, le sue corti, ci raccontano la storia
di una grande famiglia, i Valperga di Masino, che vi ha vissuto per più di cinque secoli, e che
rappresenta la storia stessa del Piemonte e dei suoi rapporti con la cultura europea.
L’edificio è una residenza monumentale che si sviluppa su cinque piani per un totale di 7.000 mq,
suddiviso in più di cento ambienti, con un parco di oltre 40 ettari con le dimensioni e le
caratteristiche di una dimora reale. La proprietà presenta tre livelli di assoluta eccellenza ed
eccezionalità: l’aspetto paesaggistico con l’immenso parco che domina a 360° un paesaggio ancora
intatto definito dalla Piana d’Ivrea e dalla Serra Morenica; le strutture architettoniche, che si
sviluppano attorno al mastio trecentesco con le due grandi ali che racchiudono il cortile principale, il
terrazzo degli Oleandri e il grande torrione rotondo e l’aspetto storico rappresentato dagli interni
ricchi di oltre 5.000 arredi, di opere d’arte e di importanti collezioni e conservati così come li visse
l’ultima Marchesa Vittoria Leumann moglie di Cesare Valperga, fino al 1987, anno della sua
scomparsa.
L’anno successivo il figlio, Conte Luigi Valperga di Masino, grazie alla sua lungimiranza, ha voluto
consegnare la residenza nelle mani del FAI affinché la conservasse e la aprisse al pubblico così
com’era, per evitare la dispersione degli arredi e delle collezioni e con questi della storia della sua
famiglia.
Acquisire il Castello ha significato per il FAI disporre di un bene importantissimo per le memorie
di una delle principali famiglie del Piemonte, i Valperga di Masino, che lo abitarono a partire dal
XV secolo e nel corso del tempo lo trasformarono da maniero fortificato a residenza aristocratica; la
Fondazione non ha preso in carico solo un edificio, ma un complesso variegato e ricchissimo che
la famiglia aveva concentrato tra quelle mura. Un vero e proprio scrigno di tesori: oggi è, infatti,
possibile visitare questa residenza straordinaria come se fosse tuttora abitata dagli antichi proprietari:
gli arredi, i dipinti, le incisioni, la biblioteca e l’archivio rappresentano le testimonianze visive e scritte
della cultura europea tra Seicento e Ottocento.
L’intento del FAI è stato sempre quello di mantenere qui un’atmosfera di dimora vissuta, viva,
evitando il rischio di trasformare il castello in un museo anonimo: un percorso per capire e conoscere
questo monumento d’arte e di storia, un percorso per seguire le antiche vicende dei “figli di Arduino”
(qui infatti riposa il “primo re d’Italia”), per riconoscere nei suoi muri possenti, nei suoi affreschi, nei
suoi mobili e nelle stoffe preziose il gusto di chi l’ha abitato, arredato e amato.
Così il Castello di Masino perpetua la sua storia, restituendo a chi lo visita le emozioni e la bellezza di
un tempo che dura da mille anni. I lavori “a regola d’arte” previsti dalla nuova campagna di
restauro sono il segno dell’impegno del FAI e della Compagnia di San Paolo per difendere un
importantissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico, che è una gloria del Piemonte e che
appartiene a tutti.
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La complessità e l’importanza della residenza monumentale dal punto di vista sociale, storico e artistico ha fatto
sì che per la sua tutela e valorizzazione, il Castello di Masino sia stato inserito anche nell’Accordo Quadro
Stato-Regione Piemonte.
Ufficio Stampa FAI
Ufficio Stampa Compagnia di San Paolo
Simonetta Biagioni - stampa - tel. 02.467615219;
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Novella Mirri – radio e televisione –
tel. 06.32652596; [email protected]
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Il FAI – Fondo per l’Ambiente italiano presenta
Il progetto dei restauri 2006-2008
del Castello di Masino
che verranno realizzati grazie al contributo di Compagnia di San Paolo
Scheda interventi di restauro
La Compagnia di San Paolo finanzia nel triennio 2006-2008 un grande progetto di restauro e
ampliamento della fruibilità pubblica del complesso del Castello di Masino.
Gli interventi hanno avuto inizio con il restauro e la rifunzionalizzazione del Palazzo delle
Carrozze, un progetto che ha creato nuovi spazi ricettivi ed espositivi in questo edificio ai piedi del
Castello, complementari e sinergici alla funzione museale dell’intero complesso (lavori finanziati oltre
che dalla Compagnia di San Paolo anche dai Fondi Strutturali Europei per Regione Piemonte e dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla quota otto per mille per l’anno 2003). In particolare a piano
terra è stata realizzata una grande sala polivalente affacciata sulla graziosa corte interna; sono state
mantenute le bellissime Scuderie settecentesche, già restaurate, e gli altri spazi sono stati destinati ad
aree di servizio per la nuova attività. Al piano seminterrato una bellissima sala in mattoni a vista è stata
destinata a nuovo Museo delle Carrozze. Il Palazzo verrà inaugurato il prossimo settembre.
Questo progetto, firmato dall’Arch. Paolo Cattaneo per la parte architettonica e dal Prof. Lorenzo
Jurina del Politecnico di Milano per la parte strutturale, è sicuramente il più articolato e complesso
realizzato a Masino dal FAI. Infatti sul Palazzo è stato necessario eseguire tutte le tipologie di
lavori: dal consolidamento strutturale delle spesse murature in pietra e della poderosa volta del piano
seminterrato, al restauro conservativo di tutte le facciate, comprese quelle della corte interna, e di
tutti serramenti e portoni, alla ristrutturazione di parte del piano terra, con la creazione di nuovi
servizi e l’inserimento di una dotazione impiantistica completa, dall’impianto idrico-sanitario e di
riscaldamento, all’illuminazione normale e di emergenza, al ricambio d’aria e al condizionamento per
la sala polivalente e alcuni ambienti di servizio. Inoltre sono stati realizzati tutti gli impianti di
sicurezza antincendio, quali l’impianto idrico completo di cinque idranti allacciati alla rete esistente del
Castello e la rilevazione fumi in ogni parte dell’edificio.
Altri interventi importanti consistono nel consolidamento strutturale di alcune parti del monumento,
tema molto complesso affidato anch’esso allo studio attento del Prof. Lorenzo Jurina del Politecnico di
Milano. Saranno oggetto di intervento alcuni dei più pregevoli ambienti del percorso di visita, sia
del piano terra sia del primo piano che presentano evidenti lesioni sulle murature e sulle volte. Al
piano terra il quadro fessurativo è abbastanza esteso e sono presenti episodi di cedimento localizzato
relativi a porzioni di muratura; in particolare si prevedono interventi nei seguenti locali: la Sala da
Ballo, la Sala del Biliardo e la Sala dei Gobelins, la Sala delle Tre Finestre e la Sala degli Dei. Al
primo piano invece, il quadro fessurativo non è esteso in modo uniforme, ma si evidenziano due
situazioni critiche in cui è necessario intervenire: la Galleria dei Poeti e la Biblioteca circolare.
La Galleria dei Poeti è probabilmente la situazione più compromessa e preoccupante del Castello: si
tratta di una lunga volta a padiglione che presenta una estesa lesione centrale e una depressione in
chiave visibile a occhio nudo, dove sarà necessario realizzare appositi elementi di sostegno che
verranno alloggiati nel sottotetto, in modo da non essere visibili. Anche per gli altri interventi di
consolidamento, il criterio progettuale sarà di realizzare opere per quanto possibile non visibili e non
invasive.
Inoltre sono previsti alcuni interventi di restauro che permetteranno l’apertura al pubblico di
ambienti che amplieranno e arricchiranno in modo significativo il percorso di visita:
1. le parti seminterrate della Torrazza, nelle quali è racchiuso lo straordinario “insieme” della
biblioteca e del laboratorio voluto da Carlo Francesco II Valperga di Masino, Vicerè di Sardegna e
dal fratello Tommaso Abate di Caluso. La biblioteca è costituita da due ampi ambienti coperti da volte
affrescate; straordinario è l’allestimento delle pareti, riportato fedelmente in un disegno custodito
nell’archivio del Castello, che vede alternarsi le scaffalature per i libri a nicchie con piedistalli, che
probabilmente reggevano dei busti. Tra le decorazioni anche bellissimi medaglioni in stucco,
attualmente molto deteriorati a causa dell’umidità. Il laboratorio, probabilmente utilizzato per gli
esperimenti da alchimista del Vicerè di Sardegna, è caratterizzato da una raffinata boiseriè e da pareti e
volta completamente rivestite da affreschi, attualmente nascoste da una pittura recente. Infatti in
entrambi gli ambienti sono già stati eseguiti accurati saggi, sia sulle superfici intonacate che sulle parti
in legno, che hanno messo in luce la presenza di uno strato di decorazione originale al di sotto di quello
attualmente visibile. Con il restauro si andrà a intervenire su quasi 700 mq di superfici decorate e di
stucchi e si riportaranno alla luce gli affreschi settecenteschi. Inoltre si provvederà a dotare gli ambienti
delle necessarie attrezzature impiantistiche e infine si provvederà al riallestimento dei locali ed in
particolare della straordinaria biblioteca.
2. le cantine situate su più livelli, ancora complete di tutte le attrezzature agricole tra le quali il grande
torchio, sul quale è stato fatto un primo intervento di disinfestazione preparatorio al restauro, una
macina, decine di botti, un alambicco per la distillazione della grappa, un pozzo profondo quasi cento
metri e molti attrezzi che ci parlano dell’attività importante dell’azienda agricola del Castello, legata al
territorio ricco di vigneti e ulivi.
3. ripristino dell’ex-loggia monumentale del primo piano, affacciata sul fronte delle Meridiane, già
tamponata nell’‘800 e rovinata e resa impresentabile da interventi degli anni ‘50/‘60; anche questo
ambiente, adiacente al Salone dei Savoia, entrerà a far parte del percorso di visita e in esso si allestirà
una mostra sulla storia del Castello e sui restauri che gli hanno ridato vita, spiegando e illustrando al
visitatore ciò che ha realizzato il FAI e chi lo ha finanziato e supportato.
4. una nuova area per la didattica, attività che la nostra Fondazione ritiene prioritaria e che
attualmente a Masino non possiede spazi sufficienti e idonei. L’adeguamento di alcuni ambienti,
attualmente destinati ad altre funzioni, permetterà di ampliare e differenziare le iniziative nei confronti
delle nuove generazioni.
Gli interventi di conservazione del Castello consistono nel restauro della facciata nord del Castello
e delle superfici esterne della Torre dei Venti, lavori che permetteranno di completare i restauri dei
prospetti iniziati nel 1998 con lo stesso fronte nord e portati avanti negli ultimi anni dalla
Soprintendenza di Torino che è intervenuta su tutti gli altri lati.
La violenta azione degli agenti atmosferici, ma soprattutto l’esposizione sfavorevole, ha fatto in modo
che gli antichi intonaci siano stati velocemente attaccati dal degrado per l’azione dei microrganismi.
Anche le superfici esterne del grazioso padiglione di coronamento della Torre dei Venti, che si affaccia
sulla parte sud-est del parco storico, necessitano un intervento urgente di consolidamento, insieme al
paramento murario in mattoni e pietra che costituisce la parte bassa dell’antico bastione e i muraglioni
adiacenti. Su questi si provvederà a fissare le parti sconnesse e rimuovere accuratamente la vegetazione
infestante che svolge un’azione distruttiva.
Una parte degli interventi è dedicata anche al restauro del grande parco ed in particolare ad una delle
sue aree più significative: l’Allea o Allea Grande. Si tratta di una grande spianata artificiale di circa
350 metri di lunghezza per 60 metri di larghezza, realizzata nel ‘700 sul crinale del colle di Masino e
percorsa da un lungo viale di tigli che conduce ad un grande labirinto di carpini. L’Allea è inserita in
un’area di quasi 6 ettari, in buona parte a bosco, racchiusa da oltre un chilometro e mezzo di muri di
cinta, crollati in più punti. Per realizzare la grande spianata dell’Allea furono realizzate poderose
murature di contenimento dei terrapieni, oggi molto dissestate. Attualmente tutta l’area è chiusa al
pubblico in attesa di completare gli interventi di restauro. Consistenti lavori di consolidamento dei muri
in pietra sono stati realizzati nel corso degli ultimi anni e con l’aiuto di Compagnia di San Paolo sarà
possibile ultimare queste opere e provvedere al ripristino dei sistemi di drenaggio delle acque piovane opera indispensabile per la conservazione delle murature –, al recupero di tutti i percorsi e alla
valorizzazione dell’intera area.
La complessità e l’importanza della residenza monumentale dal punto di vista sociale, storico e artistico ha fatto
sì che, per la sua tutela e valorizzazione, il Castello di Masino sia stato inserito anche nell’Accordo Quadro
Stato-Regione Piemonte.
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Il progetto dei restauri 2006