SPECIALECOSMESI
In questo quarto speciale sui reparti
che compongono l’offerta delle farmacie,
proponiamo ai lettori di Nuovo Collegamento
uno spazio dedicato alla COSMESI
Questo, come ogni altro settore trattato,
sarà approfondito nel corso delle giornate Farmadays
in programma a Verona dal 5 al 7 ottobre 2012.
Sul sito www.farmadays.it troverete gli aggiornamenti
e gli allegati alle monografie di questa nuova rubrica.
NUOVOCOLLEGAMENTO
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IL MERCATO
dell’industria cosmetica
o scorso 6 giugno è stato presentato a Roma il terzo Rapporto Annuale, dedicato al settore della cosmetica italiana, promosso da
Unipro - Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche. Quest’anno,
una particolare attenzione è stata posta alla componente Farmacia. Le
stesse imprese intervistate hanno ribadito che la Farmacia rappresenta
un canale importante, destinato a crescere ulteriormente per rispondere
ai bisogni ormai più evoluti e sofisticati dei consumatori. Analizzando i
dati emersi dall'indagine, si può notare come il 77,9% degli imprenditori
del settore valuti le farmacie come un canale fondamentale. Essi ribadiscono tra l’altro, come la farmacia abbia il vantaggio di poter fornire
servizi di counselling di maggiore qualità a vantaggio del cliente (8 intervistati su 10). Più della metà degli industriali del settore (56,8%) riconosce
l’importanza di intraprendere azioni in comune con le farmacie, sino a
giungere a delle possibili sperimentazioni di collaborazione attiva. Convinzione reciproca, visto che anche i farmacisti, opportunamente
intervistati a tale proposito sottolineano in 8 casi su 10 la positività di
eventuali collaborazioni tra aziende cosmetiche e farmacie. In particolare,
per i farmacisti risulta importante arrivare a migliorarsi nella selezione
e qualificazione dei fornitori e nel formare il personale addetto.
I dati confermano dunque, sia da parte delle aziende, sia delle
farmacie, un positivo desiderio di collaborazione e crescita. Questo approccio nasce, senza dubbio, dal trend di crescita che il settore cosmetico
continua a registrare. E la crisi? Il 17% dei consumatori intervistati ha
speso di più nel 2011 rispetto all’anno precedente, mentre il 41,6% dichiara
L
comportamenti di spesa analoghi al 2010, ma comunque consistenti.
Occorrerà attendere i prossimi report per comprendere come la crisi ha
inciso nel corso del 2012 ma, nonostante queste incertezze, le aziende
cosmetiche investono. I tre quarti degli imprenditori cosmetici intervistati
conferma come «le aziende stiano utilizzando la crisi per riposizionarsi
sui mercati, per ristrutturarsi e per innovare prodotti e processi». Del resto,
il 59,7% delle imprese dichiara che «l’azienda è stata in realtà poco o
per nulla interessata alla crisi in corso» oppure che «l’azienda vive, indipendentemente dall’attuale crisi, una trasformazione continua e necessaria per poter essere stabilmente competitiva». Il settore ha
quindi saputo attraversare la crisi in maniera “attiva”. Infatti, è da segnalare
la capacità di recuperare l’andamento del saldo commerciale attivo da
parte dell’industria cosmetica italiana che, rispetto al -13,7% del 2009
sale al +28,2% nel 2010 e al +22,3% nel 2011. Del resto, gli imprenditori
ribadiscono un andamento in positivo di ordinativi, fatturato, export, occupazione e investimenti nel 2011 rispetto ai dodici mesi precedenti. Vi
è tuttavia una diversa capacità di “metabolizzare” in maniera attiva la
crisi da parte delle imprese. Tali differenze emergono dalla divaricazione
esistente tra un 60% circa di aziende che registrano un andamento in
crescita (oppure costante ma consistente) di ordinativi, fatturato,
export ed investimenti; contro un 40% circa che dichiara invece una tendenza di tipo opposto. Infatti, ben il 79,1% degli imprenditori intervistati
concorda che «la crisi è stata avvertita in maniera differente a seconda
della tipologia di prodotti».
QUALIFICARSI CON LA FORMAZIONE PROMOSSA DA UNIPRO
Come è emerso anche dai desiderata dei farmacisti intervistati, il settore della cosmesi ha bisogno di operatori qualificati in grado
di informare, presentare e divulgare scientificamente la produzione.
La proposta didattica del Corso ICQ® (Informatore Cosmetico Qualificato) nasce per favorire la formazione di nuovi profili
professionali nel campo della cosmetica per la divulgazione delle conoscenze acquisite, con criteri scientifici, a fini prettamente
commerciali. Ad oggi, nel settore, sono operanti due sole figure: il cosmetologo e l’estetista. Il Corso ICQ® segna quindi una svolta
nella professionalità del settore, facendo emergere definitivamente valore e ruolo del cosmetico nell’attuale accezione di strumento
di prevenzione e benessere.
I contenuti didattici del corso mirano ad approfondire tutte le sfaccettature della Cosmetologia, dotando nel contempo i discenti
di conoscenze e competenze di carattere scientifico, economico e socio-culturale. Il piano di studi prevede la trattazione di temi
scientifici (anatomia, fisiologia, chimica, fisica applicata, tecnologia e altro), socio-culturali (storia e antropologia della bellezza,
sociologia dei consumi e altro) e di marketing. Grande rilievo è anche dato alle problematiche di carattere psicologico
che influiscono sullo stato di benessere della persona. Il requisito minimo d’accesso è il diploma di scuola media superiore.
Il Corso è di 180 ore così distribuite:
- un modulo di conferenze iniziali di 20 ore
- quattro sessioni settimanali (per un totale di 160 ore), distanziate circa due mesi una dall’altra e articolate in: lezioni frontali,
esercitazioni pratiche e seminari di approfondimento
- una sessione d’esame finale per la discussione di un elaborato scritto.
A conclusione del corso, ottenuto l’attestato di frequenza, l’iscrizione all’Associazione nazionale dedicata (AIICQ) dà modo
di entrare in diretto contatto con il mercato del lavoro. Per informazioni consultare il sito www.unipro.org.
CELLULITE: tutta la verità
Il reparto della cosmesi
offre molti prodotti
per contrastare la cellulite.
La linea di confine tra inestetismo
e malattia è molto sottile
e i prodotti da consigliare possono
essere farmaci o cosmetici.
Il consiglio è quello
di rivolgersi allo specialista
per una diagnosi prima
di intraprendere qualsiasi tipo
di trattamento, anche topico
il grande nemico, l’inestetismo più temuto e il più diffuso tra le
donne, l’incubo alla prova bikini. Colpisce indistintamente sia donne
giovanissime sia mature, magre o in sovrappeso. Spesso anche
le modelle: sedute mirate di ginnastica e trattamenti estetici specifici
riescono a limitarla, ma non sempre a debellarla.
Parliamo della cellulite, una malattia che colpisce il 90 per cento delle
donne: solo una piccola percentuale (10 per cento), grazie a una predisposizione genetica che contiene l’iperproduzione estrogenica e la tendenza
alla riduzione idrica, viene risparmiata dall’effetto “buccia d’arancia”.
Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, giornali femminili, vetrine
di farmacie, erboristerie e profumerie, spot pubblicitari trattano l’argomento della cellulite proponendo l’acquisto di prodotti cosmetici o
integratori dietetici al fine di sconfiggerla. Ciò che manca è una corretta
informazione scientifica che guidi la persona e le permetta di
affrontare il problema nel modo più efficace, vale a dire con un approccio di tipo medico. Infatti, la cellulite non è un semplice inestetismo,
ma una vera e propria patologia e come tale, per essere curata, necessita
di una visita dermatologica che permetta un’anamnesi e una diagnosi.
Solo in seguito sarà possibile scegliere il percorso terapeutico più adeguato e, nel caso, prescrivere, prima dell’utilizzo, un farmaco che, in
seguito, può diventare di automedicazione.
È
CELLULITE: COME SI FORMA
La cellulite, più propriamente definita panniculopatia-edemofibro-sclerotica (PEFS), è un processo infiammatorio del tessuto con-
SPECIALECOSMESI
di Monica Faganello
nettivo causato da un alterato metabolismo locale e da una mancata
ossigenazione tessutale. In particolare, nell’ipoderma, il tessuto adiposo sotto il derma, si verifica un aumento del volume degli adipociti
e una ritenzione idrica negli spazi intercellulari. L’assenza di
drenaggio determina una stasi e un processo infiammatorio locale
che può causare la rottura delle membrane cellulari con fuoriuscita
dei grassi e loro accumulo tra le cellule e i tessuti. La nuova massa
compatta genera, a sua volta, una compressione a livello del microcircolo (capillari arteriosi, venosi e linfatici) che compromette i
processi di scambio di ossigeno e l’eliminazione delle scorie. I ca-
taboliti non drenati si accumulano quindi nella sostanza interstiziale,
comprimono i piccoli capillari arteriosi mentre gli adipociti tendono
a unirsi insieme fino a formare dei micro noduli e dei noduli di grasso,
palpabili sulla superficie cutanea.
L’accumulo progressivo dei cataboliti alimenta il danno vascolare,
la sofferenza cellulare e la progressione della malattia, fino ad
arrivare alla fibrosi e alla sclerosi delle fibre di collagene e del
derma stesso.
Oggi sappiamo che la cellulite, se presente in eccesso, può dar
luogo a una vera e propria malattia infiammatoria sistemica.
LE CAUSE DELLA PEFS
CAUSE GENETICHE
Probabilmente la PEFS ha un’origine genetica legata ad alcuni geni che regolano la corretta utilizzazione
dell’ossigeno a livello tessutale.
CAUSE VASCOLARI
Nell’arto inferiore il sangue venoso viene drenato da un insieme di vasi venosi, di cui i superficiali (grane e piccola safena)
sono provvisti di valvole che impediscono al sangue di ricadere in basso per effetto della forza di gravità. Il liquido interstiziale
e i cataboliti cellulari sono drenati da una sottile rete di capillari linfatici che sboccano nelle due grosse stazioni linfatiche,
poplitea e inguinale. Un’alterazione delle valvole, un sovraccarico o un ostacolo possono causare un ritorno venoso
insufficiente con conseguente ristagno di liquidi e insorgenza della cellulite.
CAUSE ENDOCRINE
Gli ormoni femminili esercitano un’azione fondamentale sul metabolismo dei grassi e sulla regolazione dei liquidi
e degli elettroliti. In particolare, l’ipotiroidismo determina un rallentamento dei processi metabolici, inclusi quelli che riguardano
la lipolisi. Gli estrogeni (la follicolina in particolare) favoriscono la ritenzione idrica ed elettrolitica, rendendo maggiormente disponibili
gli acidi grassi che si depositano, per effetto dell’insulina, come trigliceridi nelle cellule adipose.
Infine il progesterone, prodotto periodicamente nel corso dei cicli mensili, e la prolattina, che aumenta in condizioni
diverse fisiologiche e patologiche, concorrono alla formazione della cellulite. Va rilevato che l’azione degli ormoni si manifesta
particolarmente in alcune fasi fisiologiche della vita femminile (quali pubertà, gravidanza e menopausa) che rappresentano altrettanti periodi
a rischio per l’insorgenza e l’aggravamento della PEFS.
CAUSE ALIMENTARI
Un’alimentazione squilibrata con un eccessivo consumo di cibi di contenenti grassi saturi, zuccheri e sale è causa di sovrappeso
e obesità. In concomitanza dell’accumulo di adipe localizzato è favorita un’elevata ritenzione idrica. In questi casi, per affrontare
in maniera adeguata il problema cellulite, bisogna, con l’aiuto di un esperto, valutare la propria situazione ponderale e mettere
in pratica un dimagrimento appropriato.
CAUSE POSTURALI
Errori nella postura, a lungo andare, possono alterare l’assetto dello scheletro, mentre anomalie posturali (piede piatto o cavo, ginocchio
valgo o varo) possono determinare alterazioni del ritorno venoso e insorgenza di PEFS.
NUOVOCOLLEGAMENTO
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STADI E TIPI DI PEFS
• 1° stadio: stadio subclinico (reversibile)
senza segni evidenti. Può essere accompagnato
da gonfiore (edema) o da tensione agli arti inferiori
o alle caviglie, indice di un inizio
di deficit circolatorio.
• 2° stadio: è lo stadio dell’edema, che vede
aumentare il gonfiore e la tensione dell’arto.
Contestualmente, s’inizia a notare la comparsa
del classico aspetto della pelle a “buccia d’arancia”,
di un aumento del pannicolo adiposo e della
pastosità dei tessuti. Il microcircolo risulta alterato
e la cute inizia a perdere di elasticità, ipossia
ed edema favoriscono lo scompaginamento
delle fibrille reticolari.
• 3° stadio: è caratterizzato dalla fibrosi.
In questo stadio si osserva la comparsa anche delle
prime complicazioni della PEFS, le teleangectasie
(capillari) e, alla palpazione, si percepiscono
dei piccoli noduli, conseguenza di un ulteriore
aumento del pannicolo adiposo e della pastosità
dei tessuti. Alcune zone della cute diventano
fredde e doloranti alla palpazione.
• 4° stadio: è lo stadio della sclerosi, con la pelle
che si presenta “a materasso” con evidenti
manifestazioni dell’insufficienza venosa.
Gli arti sono costantemente doloranti e il tessuto
fortemente sclerotizzato presenta un accumulo
di scorie, liquidi stagnanti, fragilità capillare.
La cute, alla palpazione, appare fredda, pallida
e dura per la presenza di grossi noduli doloranti.
LE CAUSE
La “buccia d’arancia”, intesa come patologia del tessuto connettivo,
è un processo infiammatorio molto complesso con origine multifattoriale.
Se inizialmente la PEFS veniva attribuita solo a un’insufficienza venolinfatica, oggi sappiamo che le cause possono essere molteplici e che,
spesso, questa malattia è l’espressione e la conseguenza di altre patologie, (artrosi, rigidità al ginocchio o alla caviglia, fibromialgie, alterazioni ormonali, fibrosi oltre alla già nota insufficienza veno-linfatica),
o di disturbi metabolici (resistenza insulinica, problemi tiroidei).
La PEFS, quindi, può essere il campanello di allarme di altre condizioni
patologiche meno evidenti cioè il segnale che qualcosa nell’organismo non funziona più bene. Questo non vuol dire che tutte le donne
con la cellulite sono malate ma che hanno grande probabilità di es-
sere portatrici di patologie e disturbi vari. Per questi motivi il medico
estetico non deve limitarsi a trattare l’inestetismo ma deve
ricercarne la causa, diagnosticare e trattare le eventuali condizioni
patologiche che possono essere alla base della cellulite. Solo così
potrà garantire una terapia efficace.
Di certo esiste una predisposizione allo sviluppo della cellulite, legata,
per esempio, alla razza di appartenenza: la donna di costituzione
mediterranea e con la pelle bianca è maggiormente predisposta alla
PEFS rispetto alle donne nere e alle asiatiche, a causa della sua
morfologia e della tendenza all’iperestrogenismo.
In generale, le cause della PEFS possono essere vascolari, endocrine,
posturali e alimentari, anche se spesso si deve parlare di un insieme
di cause scatenanti.
TERAPIA
Prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento, è necessario definire
tipo, stadio e localizzazioni della cellulite, valutare le condizioni generali
del soggetto e le cause dell’insorgenza della PEFS: è necessaria quindi
una diagnosi medica. La diagnosi può richiedere l’esecuzione di vari
tipi di esami come l’esame del piede, esami vascolari, esami
ormonali (funzionalità tiroidea), emoglobina glicata, eccetera. In seguito
sarà possibile definire un protocollo terapeutico che può comprendere
la sola dieta, il massaggio linfodrenante, l’uso del plantare, la carbossiterapia, la mesoterapia o trattamenti integrati.
L’importante è non considerare mai la cellulite un inestetismo ma
un segnale di alterazioni patologiche che non sempre però necessitano di trattamento medico.
Il processo infiammatorio e il danno cellulare alla base della cellulite
possono avere varie cause: un eccesso di radicali liberi e di zuccheri
sulla membrana cellulare (glicazione proteica), la stasi linfatica, l’aumento del tessuto adiposo per effetto degli ormoni. Sono tutte condizioni e concause che possono generare una riduzione della microcircolazione e quindi della respirazione del mitocondrio cellulare.
Per questo motivo, per curare la PEFS bisogna depurare e vascolarizzare i tessuti per aumentarne l’ossigenazione.
Non esiste una terapia unica o miracolosa perché diverse sono le
cause ma un trattamento integrato che deve iniziare con la depurazione, tramite “dieta acidificante”, per favorire i trattamenti successivi e rallentare i fenomeni di invecchiamento.
Tra i trattamenti più in uso ricordiamo: il linfodrenaggio e i massaggi,
la fisioterapia, la luce laser e la meso-carbossiterapia, tutte metodiche
che hanno dimostrato ottime capacità di vascolarizzare e, quindi, di
aiutare il metabolismo cellulare e tessutale.
Nello specifico, la cellulite da insufficienza veno-linfatica (es: donna
con cellulite e piedi gonfi da patologia vascolare) viene trattata con
linfodrenaggio manuale e mesoterapia mentre quella da problemi
endocrino-metabolici (caratteristica delle giovani con cellulite
alla coscia), necessita di una dieta per ridurre l’eccesso di zuccheri e
SPECIALECOSMESI
TIPI DI CELLULITE
Sulla base delle diverse caratteristiche anatomiche o tipologie dei singoli individui, si possono poi distinguere diversi tipi
di cellulite, che si differenziano in base alle manifestazioni esteriori e sintomatologiche.
PEFS COMPATTA O DURA
È caratteristica delle giovani donne o di soggetti in buona forma fisica e con una muscolatura tonica, colpisce cosce, glutei
e ginocchia. Si tratta della forma più comune di cellulite, che si presenta soda e dura sotto le dita. Raramente dolorosa,
si accompagna a segni di affaticamento venoso o linfatico degli arti inferiori, quali la presenza di gonfiore a livello delle caviglie.
PEFS MOLLE O FLACCIDA
È presente soprattutto nelle donne sedentarie e over 45 anni, con tessuti ipotonici e una ridotta tensione muscolare,
oppure in soggetti che hanno avuto frequenti e ampie oscillazioni del proprio peso corporeo. Diventa molto evidente
l’aspetto della cute a “buccia d’arancia” e data la scarsa compattezza del tessuto, passando dalla posizione
eretta a quella supina, si nota una fluttuazione.
PEFS EDEMATOSA
Caratterizzata da una significativa componente idrica, è sintomo di un ristagno di liquidi a livello dei glutei e del bacino,
conferendo un aspetto gonfio e spugnoso ai tessuti. Dolente alla palpazione è sempre associata a una cattiva circolazione
venosa e linfatica degli arti inferiori.
PEFS MISTA
Molto frequentemente, è possibile evidenziare tipi differenti di PEFS nello stesso soggetto.
NUOVOCOLLEGAMENTO
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LA DIETA “ACIDIFICANTE”
PER DEPURARE I TESSUTI
Consente di depurare l’organismo
prima del trattamento vero e proprio,
diminuendo l’acidificazione.
Lo schema alimentare è personalizzato
e consiste in:
- stare due-tre giorni a frullati di frutta
o di verdura per depurarsi
- a seguire fare 5-6 giorni di alimentazione
senza glutine per depurare l’intestino
- ricominciare a mangiare per 15-20 giorni
una colazione da re, un pranzo da principi
e una cena da poveri, magari spostando i carboidrati
sulla mattina e le proteine verso la sera
- mantenere sempre la proporzione 60%
di alimenti alcalinizzanti (frutta, verdura e legumi)
e 40% di acidificanti (carne, dolci, carboidrati).
risponde bene all’Endermologie (la scienza della stimolazione
tessutale che permette di risvegliare l’attività cellulare tramite una stimolazione meccanica dell’epidermide) e alla microvibrazione compressiva; nel caso di adiposità localizzata, si ricorre alla liposcultura.
Altri due esempi importanti sono quelli della cellulite col pannicolo
doloroso e senza pannicolo doloroso. In caso di cellulite con pannicolo
adiposo doloroso allo sfioramento (ci può essere un processo infiammatorio e una fibrosi) funzionano molto bene la carbossiterapia,
le luci, i campi magnetici. Sulle donne che hanno una cellulite col
pannicolo non doloroso funziona molto bene la dieta, il massaggio,
le radiofrequenze, l’Endermologie, l’Endosphères therapy. Il trattamento va quasi sempre integrato.
“Qualunque trattamento”, afferma il professor Pierantonio Bacci, docente di Medicina estetica dell’Università di Siena, “deve partire sempre
da una depurazione alimentare dell’organismo per 15-20 giorni che
è assolutamente alla base di tutto. La parola d’ordine è diminuire l’acidificazione dell’organismo con uno schema alimentare personalizzato
(iperproteico, ipoglucidico, alcalinizzante). A questo associamo un trattamento fisico che riconosce tre momenti fondamentali: il linfodrenaggio, l’Endosphères e l’Endermologie. Queste metodologie di terapia
fisica migliorano il microcircolo e rimuovono l’edema linfatico. Poi ci
sono le tecniche mediche: la mesoterapia si utilizza quando c’è l’edema
(stasi veno-linfatica); la carbossiterapia quando c’è riduzione della
vascolarizzazione, come nel caso della cellulite fibrosa e dolorosa.
Le novità più importanti sono le metodiche mutuate dalla medicina
dello sport: dai campi magnetici, che servono per ristrutturare il tessuto
connettivo, alla pompa biomagnetica che si usa per ridurre il dolore;
la tecarterapia e le radiofrequenze che servono ad aumentare il collagene e quindi a diminuire i processi di fibrosi; gli “spazzolamenti”
con le luci laser, con l’infrarosso, che permettono di far utilizzare energia
al mitocondrio (sono metodiche che diminuiscono l’intossicazione del
tessuto, la fibrosi, l’acidità e quindi, portando più ossigeno, mettono
il mitocondrio in condizioni di lavorare meglio). Queste integrazioni
permettono di avere tante armi per migliorare sia clinicamente sia
fisicamente il processo alla base dell’inestetismo peggio tollerato
al mondo”.
Per quanto riguarda gli integratori è bene ricordare che il loro utilizzo
va sempre controllato. Può essere utile assumere antiossidanti a base
di bioflavonoidi che sono protettori del sistema venoso (come la vite
rossa, la rutina, il meliloto) o integratori contenenti anti-infiammatori
naturali (betulla, ananas) che permettono di depurare la matrice e di
ridurre l’acidità. In base all’esame delle urine, potranno poi essere prescritti
due tre volte a settimana degli alcalinizzanti contenenti bicarbonato di
sodio, potassio e magnesio, per ridurre l’acidità dei tessuti.
È importantissimo bere tanta acqua, 1-2 litri al giorno e a piccoli
sorsi, in particolare prima dei pasti, in quanto l’acqua permette di
lavare via le scorie organiche. “L’acqua va scelta con attenzione”,
afferma il professor Pierantonio Bacci, “quella che si consuma lontano
dai pasti deve avere un pH alcalino (sopra 5,8-6), perché aiuta ad
alcalinizzare i tessuti. Durante i pasti invece ci si può concedere un’acqua un po’ più acidula perché facilita la digestione. Oggi si utilizza
anche il solfato di deuterio in gocce (molto utilizzato anche per la fibromialgia) per favorire la funzionalità del mitocondrio”.
Anche per la cellulite, come per altre malattie e disturbi fisici, lo stile
di vita ha un impatto notevole sulla patogenesi.
Secondo il professor Sergio Chimenti, Ordinario di Dermatologia e
Venereologia dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata “lo stile
di vita ha sicuramente un impatto notevole sulla patogenesi di molte
malattie di competenza dermatologica, basti pensare alla cosiddetta
“faccia da fumo” che si osserva nei fumatori di sigaretta. Seguire
una dieta equilibrata, ricca di fibre e, invece povera di grassi e carboidrati, spesso può risultare di facile attuazione, così come bere
molta acqua, limitare il consumo di alcolici e il fumo di sigaretta,
adottare un abbigliamento giusto e, scegliere il prodotto topico più
indicato, correggere la postura. Più difficile risulta, a mio avviso,
evitare lo stress nel mondo attuale così come modificare lo stile
di vita in rapporto all’attività fisica”.
TRATTAMENTI TOPICI PER LA PEFS
In precedenza è stato evidenziato come lo stile di vita influenzi la patogenesi della PEFS e quanto l’adozione delle 10 regole d’oro possa
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adipociti. La L-T4 viene spesso associata all’escina e questa combinazione, oltre agli effetti già spiegati, contribuisce a ridurre la ritenzione idrica e il rilassamento cutaneo. La levotiroxina non dà manifestazioni sistemiche in quanto non viene assorbita dopo applicazione topica.
I cosmetici, invece, contengono ingredienti privi di attività clinicamente provata e in concentrazioni tali da non vantare un’efficacia
terapeutica. Oggi in commercio sono disponibili però dei cosmetici
con attività snellente (a base di Lotus maritimus, alga bruna estratto,
caffeina) che agiscono sugli adipociti riducendone il volume e contribuendo quindi a rimodellare il tessuto adiposo. Il risultato è un
miglioramento dell’elasticità della pelle e, grazie all’azione
drenante, mobilizzano i liquidi e la massa grassa localizzata.
Rimane sempre la raccomandazione di far precedere alla scelta di
un prodotto topico per la cellulite, farmaco di automedicazione o
cosmetico, un’accurata valutazione e stadiazione della malattia che
valuti le condizioni generali e le possibili cause che hanno
contribuito all’insorgenza del problema.
aiutare a prevenirla o almeno a contenerne l’evoluzione. La decima
regola contempla l’importanza dell’uso di prodotti specifici a uso topico
che devono essere applicati in modo corretto e con costanza.
Oggi, il trattamento locale della PEFS si basa o su farmaci di automedicazione o su prodotti cosmetici. I primi contengono sostanze
farmacologicamente attive in concentrazioni tali da svolgere un vero
e proprio effetto terapeutico: agiscono, infatti, in profondità sulle
cause del problema e per questo possono dare risultati evidenti e
duraturi. I cosmetici, invece, lavorano sull’inestetismo e non sulle
cause della cellulite. Per questo motivo i farmaci di automedicazione
possono vantare proprietà terapeutiche, riportando in etichetta l’indicazione “per il trattamento della cellulite”, mentre i cosmetici,
per legge, possono indicare in etichetta solo la scritta ”per il trattamento degli inestetismi della cellulite”.
I farmaci di automedicazione per il trattamento della PEFS hanno
un’azione plurima sul derma: in primo luogo riducono l’eccessiva
produzione della matrice extracellulare costituita da acido ialuronico,
conseguentemente liberano le cellule adipose da un fitto e
compatto reticolo di fibre ripristinando la microcircolazione e la mobilizzazione dei grassi, infine rimuovono i liquidi in eccesso. Il risultato
estetico si traduce in un miglioramento dell’elasticità cutanea, del
colorito (ripristino del microcircolo), della testure (attenuamento del
classico effetto “buccia d’arancia” e della “pastosità” classica determinata dall’edema) e delle misure delle zone trattate.
Il principio attivo più utilizzato nei farmaci di automedicazione è la
L-tiroxina (L-T4) che dà risultati sia di tipo medico sia di ordine estetico, inibendo la produzione eccessiva di matrice extracellulare da
parte dei fibroblasti e attivando i processi di lipolisi da parte degli
PEFS E CORRETTI STILI DI VITA:
LE 10 REGOLE D’ORO
1.
Seguire una dieta bilanciata
2.
Bere tanta acqua
3.
Evitare il sovrappeso
4.
Smettere di fumare
5.
Limitare il consumo di alcolici
6.
Fare attività fisica
7.
Correggere la postura
8.
Evitare lo stress
9.
Adottare un abbigliamento giusto
10. Scegliere il prodotto topico più indicato
NUOVOCOLLEGAMENTO
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SALUTE E BELLEZZA,
non solo dermocosmesi
n questo articolo cercheremo di capire quali siano i prodotti più forti
sui quali puntare e come metterli in evidenza all’interno della vostra
Farmacia, anche creando un vero angolo dedicato alla cura della
bellezza personalizzato, con promozioni speciali ad hoc, differenti rispetto
a quelle proposte dai vari marchi.
Vediamo dunque quali debbano essere i prodotti che non possono mancare
in questo angolo della bellezza, per poi capire come sfruttarli.
Per quanto riguarda la cosmesi, i prodotti più importanti riguardano
le creme per il corpo, in particolare quelle anti-cellulite e tonificanti,
come la Somatoline per intenderci.
Il claim decisamente forte, quasi esagerato, di questa crema è: “La
cellulite è una malattia, un medicinale può combatterla”.
Tralasciando il valore etico di questo spot che ha scatenato le ire
di alcune associazioni dei consumatori che si sono dichiarate contrarie
a questo tipo di comunicazione, dobbiamo ammettere che le donne
sono convinte che le creme possano davvero tonificare o eliminare
la cellulite poiché contengono sostanze miracolose, e non
considerano che invece ad aiutarle possa essere lo stesso
massaggio che serve alle creme per essere assorbite.
A braccetto con questo tipo di prodotti, vanno anche le pastiglie,
o i “beveroni”, drenanti, che sicuramente agevolano l’espulsione
dell’acqua in eccesso, accumulata nella stagione fredda.
Non mi riferisco alle pillole dimagranti che aiutano ad accelerare
il metabolismo poiché credo che, in generale, il loro utilizzo non debba
essere sollecitato.
Pastiglie di ananas, centella asiatica, finocchio e così via. Erbe che, grazie
alle loro proprietà naturali, possono essere ingerite in un periodo di tempo
più o meno lungo, senza causare danni alla salute di chi ne fa uso.
Tra i prodotti di cosmesi da spingere non possono mancare la creme
nutrienti per il corpo e per il viso, in questo caso le aziende specializzate in dermocosmesi possono certamente esservi d’aiuto grazie
ai molti prodotti che offrono. Il consiglio è quello di scegliere un
prodotto specifico per ogni marchio: optare per questa scelta trasmette un messaggio diretto al cliente “questo è il prodotto giusto”
ed evita di confondere nel momento della scelta.
Non c’è bellezza senza pulizia. Ecco perché all’angolo della bellezza non
possono mancare i prodotti per l’igiene della persona. Risulta dunque
necessario scegliere uno shampoo e un balsamo per marchio, differenti
per caratteristiche, come per le creme, quindi per capelli grassi,
secchi, trattati, antiforfora e anti caduta. In abbinamento si possono esporre
gli integratori corrispondenti. Non dimenticate, se lo avete, lo shampoo
specifico per lavaggi frequenti, tipicamente estivo.
I
Veniamo dunque all’igiene orale.
Partiamo dal presupposto che gli italiani non sono molto preparati in
materia, un’indagine Datanalysis ha dimostrato infatti come ben il 35,2%
di loro ignori chi sia l’igienista dentale, di conseguenza possiamo comprendere perché l’interesse nei confronti della pulizia dei denti e della
bocca, seppur in crescita negli ultimi dieci anni, non sia ancora entrato
prepotentemente nella nostra cultura.
SPECIALECOSMESI
di Zeina Ayache
Tornando però a noi, non possiamo escludere spazzolino, dentifricio,
filo interdentale e collutorio dal nostro angolo speciale.
Anche in questo caso cercate di prendere per esempio dentifrici specifici per sensibilità dentinale, gengive delicate, alito fresco,
sbiancanti e per bambini, così come spazzolini dalle setole più o
meno morbide.
Ovviamente potete sbizzarrirvi sui tipi di prodotti da raggruppare, per
esempio solari o per gambe gonfie, ma anche make-up specifici per
pelle sensibile o water-proof, molto gettonati in questo periodo.
Non limitate il vostro spirito d’iniziativa!
Adesso che avete raggruppato tutti questi prodotti, vediamo
come esporli adeguatamente per creare un angolo della bellezza
speciale e personalizzato.
La prima cosa da fare è trovare lo spazio, l’ideale sarebbe una gondola
o un mobile da porre al centro della farmacia, così che i clienti possano sia notarlo che girargli intorno.
Se non lo avete a disposizione, utilizzate una parete, si tratta solo
di spostare un po’ di prodotti per un periodo di tempo limitato, non
sarà un problema.
Passiamo ora alla parte più divertente, anche se forse per alcuni
sarà quella più noiosa.
Andate in cartoleria e acquistate del nastro da regalo, per il colore
sceglietene uno coordinato con l’arredamento o con la vostra insegna,
altrimenti, per non sbagliare, optate per il verde, prendete poi un
ventina di sacchetti trasparenti, dove poi inseriremo i prodotti, 5
cartoncini bianchi A4, un cartoncino giallo A4, un pennarello dello
stesso colore del nastro, scotch biadesivo e, visto che siete tutti
maggiorenni, le forbici potranno non avere la punta arrotondata!
Cosa andremo a fare?
Creeremo diversi pacchetti bellezza specifici per diverse esigenze
e coinvolgeremo i nostri clienti ad acquistarli per poter sentirsi pronti
all’arrivo dell’estate.
Per ogni pacchetto avremo bisogno di un sacchetto trasparente, 30 cm
di nastro e un cartoncino di 10,5 cm x 7,4 cm (che ricaverete ritagliando
dai vostri cartoncini bianchi A4, ottenendone quindi 8 per foglio).
Scegliamo dunque come raggruppare i prodotti:
“PROVA COSTUME”: crema anti cellulite e pastiglie drenanti/
sgonfianti.
“PELLE SANA”: crema corpo, viso e acqua termale.
“CHIOMA PERFETTA”: shampoo e balsamo (in caso anche pastiglie)
corrispondenti.
“SORRIDI ALL’ESTATE”: spazzolino e dentifricio specifici per le diverse
necessità, filo interdentale e collutorio.
Prendete un cartoncino bianco ritagliato e, con il pennarello, scrivete
sopra il nome del pacchetto (quelli proposti da me sono puramente
indicativi, anche in questo caso, se lo credete opportuno, inventate
voi). Inserite i prodotti dentro il sacchetto, mi raccomando rispettate
le gerarchie, i prodotti più grandi dietro e quelli più piccoli avanti, se
un pack sta in piedi da solo, non coricatelo, i nomi prodotto, così come
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il loro prezzo, devono essere frontali, il tutto deve apparire il più perfetto
possibile, altrimenti il messaggio che verrà veicolato non sarà di “pacchetto bellezza”, ma di “pacchetto prodotti scarto di cui la farmacia
sta cercando di liberarsi”.
Se volete potete inserire una scritta aggiuntiva nel caso di prodotti
specifici, per esempio in grande scriverete “CHIOMA PERFETTA” e
sotto, in minuscolo e più piccolo “capelli grassi”, questo agevolerà
voi, se il cliente dovesse richiedere il vostro consiglio, e il cliente
stesso, qualora preferisse servirsi da solo.
Riponete il cartoncino all’interno del sacchetto, in primo
piano rispetto ai prodotti, prendete il nastro, stringetelo
e annodatelo sulla parte superiore del sacchetto e non
dimenticatevi di arricciarlo con le forbici.
Una volta che avrete fatto tutti i pacchetti, prendeteli
e disponeteli sulla gondola, mobile o scaffale, che
avete scelto, in basso mettete quelli più grossi,
mentre in alto riponete quelli più piccoli.
Come attirare l’attenzione dei clienti?
Creando un cartello promozionale.
Prendete il cartoncino giallo e,
con il pennarello nero, scrivete
“ANGOLO DELLA BELLEZZA”, a
capo “Pacchetti speciali a prezzi
scontati”, anche in questo caso
la mia proposta è indicativa.
Attaccate dunque il cartoncino
sul mobile, in alto o centralmente, con lo scotch biadesivo.
Non è finita qui, parliamo di
prezzo!
Il mio suggerimento è quello di
creare prezzi pieni per ogni pacchetto, facciamo un esempio con
prezzi fittizi per il pacchetto
“PELLE SANA”, supponiamo
che la crema corpo costi 22,90
euro, quella viso 14,90 e l’acqua termale 9,90, il costo totale del pacchetto
dovrebbe essere di 47,70 euro, decisamente poco invitante. Suggerisco
un bel 40 euro, che corrisponde ad uno sconto del 17%, assolutamente
accettabile (se poi poteste scendere ancora, sarebbe meglio).
Prendete dunque un cartoncino bianco e tagliatelo in due, su una parte
scrivete il prezzo finale “40 €” e, con lo scotch biadesivo, incollatelo
sul pacchetto, in modo da non coprire l’altro cartoncino.
Il gioco è fatto.
Ora vi starete chiedendo quali tipi di vantaggi possa portare un’iniziativa
del genere che richiede anche qualche minuto per la preparazione.
Ve lo spiego subito.
I pacchetti preparati da voi, rispetto a quelli preconfezionati dai marchi, permettono al cliente di fidarsi maggiormente poiché il suo pensiero sarà “il farmacista
ha scelto i prodotti migliori per ogni marca e me li sta suggerendo
a prezzo vantaggioso”.
Inoltre, avendoli voi contestualizzati in un “Angolo della Bellezza”,
attirerete l’attenzione sia di qualcuno che abitualmente acquista
questi prodotti, e sarà dunque invogliato a prenderne una quantità
maggiore così da risparmiare (“ne approfitto e ne prendo uno in
più”), sia chi non ha mai comprato e viene attratto sia dallo sconto
(“provo, già che costa meno”) che dalla possibilità di prendersi cura
di sé attraverso un percorso completo (corpo, viso e acqua).
Intraprendenza è la parola chiave di questo 2012.
Se avete dubbi o curiosità, scrivetemi pure a [email protected].
SPECIALECOSMESI
COSMETICI IN FARMACIA,
non una semplice vendita
l mercato cosmetico non si piega alla crisi e i dati forniti dal Centro Studi di Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, conferma la sostanziale tenuta del mercato in Italia che
nel 2011 ha fatturato 9.300 milioni di euro con una previsione per
il 2012 di un incremento di fatturato del 6%.
Vincenzo Maglione, presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia
di Unipro, ha spiegato perché un cliente si rivolge alla sua farmacia
di fiducia non solo per l’acquisto del farmaco: «Le rapidissime dinamiche attuali impongono una scelta di qualità ancora maggiore
ed è questo che i clienti chiedono e vogliono quando entrano in farmacia. Il cosmetico in farmacia diviene quindi un ottimo veicolo di
I
di Silvia Caruso
salute moderno che risponde alle richieste dei consumatori e supporta il valore scientifico della farmacia in quanto “casa della salute”». Anche secondo Maurizio Pace, segretario della Federazione
degli Ordini dei Farmacisti Italiani «La cosmesi oggi rientra a pieno
titolo in quella ricerca del benessere che caratterizza la nostra società. Proprio per questo diventa centrale la figura del farmacista,
capace di guidare la scelta del cittadino in base a criteri scientifici
e di offrire una garanzia ulteriore sulla qualità e la sicurezza dei prodotti». Queste le parole di Pace durante l’incontro-dibattito sulla
“Evoluzione della farmacia e l’importanza del cosmetico” che si è
svolto a Cosmofarma.
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GOCCE DI LEGISLAZIONE
- Per prodotti cosmetici si intendono
“le sostanze e le preparazioni, diverse
dai medicinali, destinate ad essere applicate
sulle superfici esterne del corpo umano
(epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie,
labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti
e sulle mucose della bocca allo scopo, esclusivo
o prevalente, di pulirli, profumarli, modificarne
l'aspetto, correggere gli odori corporei,
proteggerli o mantenerli in buono stato”.
- In farmacia è permessa la preparazione
istantanea di formulazioni cosmetiche
su prescrizione medica, dove i cosiddetti “Prodotti
Base”, creme, emulsioni, gel, tensioliti, etc...,
non vengono destinati come tali al consumatore
finale, ma utilizzati in farmacia come supporto
di principi attivi aggiunti su prescrizione medica
o secondo Farmacopea, seguendo le indicazioni
delle Norme di Buona Fabbricazione.
- La farmacia che vuole produrre e confezionare
prodotti cosmetici da vendere in multipli
e senza prescrizione medica, dovrà attrezzare
un laboratorio in un locale separato da quello
adibito alle preparazioni medicinali, e deve
trasmetterne notifica, almeno trenta giorni prima
della produzione/commercializzazione,
al Ministero della Salute e all’Assessorato
alla Sanità della regione competente
territorialmente. Dovrà poi adempiere a quanto
riportato nella Lg n. 713 dell’11 ottobre 1986
e successive modifiche e integrazioni.
Del resto, l’ottimismo in questo settore è dettato dai dati di vendita
del cosmetico che, nel 2011, hanno indicato un trend positivo per le
farmacie di +2,5%, con una prospettiva di crescita del +2,8% nel 2012.
La farmacia è per il cliente un punto di riferimento, perché sa che
troverà un professionista che lo consiglierà al meglio e si prenderà cura della sua persona. I dati presentati da ISPO ad aprile
rappresentano l’immagine che il cittadino ha della farmacia che
si conferma il punto di riferimento nel settore salute e benessere.
Il 71% ha una farmacia di fiducia e fa il possibile per rivolgersi
alla sua farmacia. L’immagine complessiva della farmacia è
molto positiva (voto medio 7,3) e il giudizio è nettamente più elevato se rivolto alle farmacie di fiducia (voto fra 8 e 10 per il 71%).
Il cittadino riconosce il merito alle farmacie soprattutto perché
offrono consulenza, consigli, svolgono un servizio utile al cittadino e hanno personale competente e professionalità.
Per assicurare il giusto consiglio in campo cosmetico, il farmacista dovrà quindi conoscere al meglio le caratteristiche del prodotto consigliato e mantenere il costante aggiornamento scientifico. Unipro, con
il Gruppo cosmetici in farmacia, ormai da anni promuove importanti
iniziative di carattere scientifico e promozionale per fornire al farmacista le nozioni necessarie a svolgere professionalmente la propria attività, ponendo come prioritaria la tutela della salute del consumatore.
I mezzi e le proposte per restare aggiornati sono molti, spesso offerti al farmacista anche dalle stesse aziende produttrici che, oltre a preparare chi poi consiglierà il prodotto, prepara utili guide
esplicative alle quali il cliente può fare riferimento per conoscere
le principali problematiche della pelle.
Forte delle sue competenze, il farmacista ha dunque la possibilità di
svolgere la propria funzione propositiva, consigliando al meglio il prodotto industriale che soddisfa le esigenze del cliente. Ma il farmacista
è anche preparatore. La sua credibilità e competenza in ambito cosmetico favoriscono anche una grande opportunità imprenditoriale
qualora egli iniziasse a sviluppare una linea cosmetica con un brand
esclusivo. Ecco che così la cosmetica in farmacia potrà essere non solo
una semplice vendita, ma anche una nuova opportunità imprenditoriale. La farmacia che vuole produrre e confezionare prodotti cosmetici
da vendere in multipli e senza prescrizione medica, dovrà attrezzare
un laboratorio in un locale separato da quello adibito alle preparazioni
medicinali, e deve trasmetterne notifica, almeno trenta giorni prima
della produzione/commercializzazione, al Ministero della Salute e all’Assessorato alla Sanità della regione competente territorialmente.
Dovrà poi adempiere a quanto riportato nella Lg n. 713 dell’ 11
ottobre 1986 e successive modifiche e integrazioni.
Le difficoltà e i timori di avviare un’attività autonoma per l’allestimento cosmetico, non devono però essere motivo di rinuncia per
il farmacista, ma solo un primo gradino da cui partire per nuovi sviluppi economici.
Se un farmacista investirà sulla cosmetica molte saranno le opportunità di crescita professionale ed economica, soprattutto in periodi
di incertezza di mercato.
INTERVISTA
SPECIALECOSMESI
Dal laboratorio alla produzione
auro Castiglioni è farmacista e con la moglie, anch’essa
farmacista, gestisce la farmacia “Parati” a Lentate Sul
Seveso (Mi). È consigliere SIFAP (Società Italiana Farmacisti Preparatori), collaboratore scientifico per Panorama Cosmetico
e Kosmetica; docente alla Scuola di Medicina Estetica “Agorà” Milano, alla Scuola di Medicina Estetica della Società Medica Polacca - Varsavia e alla Scuola di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma, nonché relatore a
convegni in Italia e all’estero sulla cosmesi in farmacia.
La sua passione per la galenica e la cosmetica è stata la scelta
strategica che lo ha portato ad allestire due laboratori: uno per le
preparazioni galeniche classiche e uno per le preparazioni cosmetiche che è stato autorizzato dal Ministero della Salute. Inoltre la
stretta collaborazione con dermatologi, cosmetologi, medici estetici e centri benessere, ha permesso il continuo sviluppo del
settore cosmetico fino a realizzare una linea cosmetica dal marchio
esclusivo che viene venduta in Italia e nel mondo.
M
Dr. Castiglioni, quando ha capito che la cosmetica poteva
essere non solo una vendita ma una possibilità di sviluppo?
La passione per il laboratorio è sempre stata presente nella mia
vita, sia da studente che oggi da professionista. Questo mi ha portato a svolgere la professione di farmacista non solo come semplice
venditore ma anche come preparatore. Appena laureato ho iniziato
a sviluppare le preparazioni nel laboratorio della farmacia, occupandomi delle abituali preparazioni farmaceutiche. Era il periodo
in cui molti farmacisti si dedicavano alla preparazione di capsule
(come gli anoressizzanti), ma ho preferito seguire altri mercati
perché ero affascinato dal mondo della cosmetica e così ho iniziato
a preparare prodotti per uso topico.
Poi l’incontro con due medici ha cambiato la mia prospettiva come
farmacista: all’inizio ai congressi ero l’unico farmacista e venivo invitato per spiegare ai medici la differenza fra un gel, una crema e
una pomata. Così ho capito che creare un prodotto coadiuvante
l’azione del medico era un potenziale mercato che mi avrebbe permesso di allestire preparazioni cosmetiche personalizzate nel mio
laboratorio. E così è stato: ho continuato a studiare nel settore e
a collaborare con cosmetologi con cui mi confrontavo mettendo a
disposizione il mio laboratorio per allestire le preparazioni. Così da
semplice preparatore per passione, ho capito che le mie creme venivano non solo richieste dalle clienti per la loro efficacia ma venivano apprezzate per tutte le qualità dell’allestimento. È allora che
ho deciso di intraprendere l’iter ministeriale per creare una vera è
propria attività imprenditoriale, portando il laboratorio alla produzione cosmetica su più ampia scala.
Nei vostri laboratori sono presenti, in piccolo, tutte le apparecchiature di cui sono dotate le industrie cosmetiche. Come
si gestisce il costo di una realtà industriale in farmacia?
È importante capire in quale mercato si vuole sviluppare il proprio
business, perché è diverso gestire la preparazione per la vendita
all’interno della farmacia o vendere anche a livello nazionale e internazionale. Fare la scelta di essere imprenditore, oltre che farmacista, comporta tutte le problematiche tipiche di un’impresa, te-
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nendo conto anche dei costi e dei rischi. È sicuramente molto impegnativo, sia perché è necessario mantenersi aggiornati e studiare
molto, sia perché non sempre le preparazioni allestite sono perfette
alla prima produzione. C’è molto da lavorare, ma nel tempo la soddisfazione di ciò che si è creato viene largamente ripagata. Molti
sono i colleghi che vengono nel mio laboratorio per imparare e capire come fare ad allestire un laboratorio in proprio, e la mia
esperienza insegna che è possibile farlo se si investe anche nella
propria formazione e competenza, perché la preparazione di un cosmetico non è semplice miscelazione di più componenti.
Investire in persone e in tecnologie con la consulenza di cosmetologi di fama internazionale è stata la vostra forza.
Come valuta la sua esperienza di collaborazione a più
livelli con medici, università, centri estetici…?
Oggi nella mia farmacia lavorano 14 persone, di cui 7 si occupano
solo del laboratorio e il 99% della mia produzione è preparati topici,
con tre dottoresse impegnate quotidianamente in laboratorio. Io
credo molto nel mio personale, investo molte risorse per permettere
alle mie collaboratrici di partecipare a corsi, anche all’estero, dove
possono approfondire, conoscere e migliorare le tecniche di preparazione. Investire nei propri collaboratori è importante e ci credo
molto: il giusto team porta a creare un prodotto di qualità, efficace
e sicuro. Le collaborazioni sono sempre importanti, partendo dalla
squadra di lavoro, senza dimenticare il medico, le università e poi chi
la cosmetica la usa. Il medico è importante perché diventa un tuo partner, conoscendo le sue necessità si trovano insieme delle soluzioni,
l’Università è importante per risolvere i dubbi e confrontarsi sulle no-
vità scientifiche ma è soprattutto importante avere contatti con i cosmetologi. È fondamentale anche fare ricerca e proporre sempre delle
idee innovative e per poterlo fare la giusta rete di contatti e la
giusta formazione sono un ottimo punto di partenza.
Qual è il suo consiglio a chi vorrebbe iniziare l’allestimento
di cosmetici in farmacia ma è preoccupato dalla tanta burocrazia richiesta?
La burocrazia c’è e va seguita, ma non si può decidere di fare l’imprenditore senza fare un investimento. Siamo in un periodo storico
in cui ci sono molti interessi in gioco, perciò se vuoi fare l’imprenditore ti devi mettere in gioco. Ovvio che sarà utile valutare la propria realtà, l’area in cui si lavora e i propri collaboratori, ma fare
l’imprenditore vuol dire rischiare, cioè attrezzarsi e capire cosa la
burocrazia ti obbliga a fare per poi decidere come muoversi verso
nuovi settori di mercato.
Oggi però aver rischiato mi permette di avere una linea cosmetica
esclusiva, e anche se in farmacia vendiamo anche i prodotti industriali, il cliente che viene chiede il nostro prodotto. La nostra
grande soddisfazione l’abbiamo ritrovata anche a novembre,
quando in Messico abbiamo presentato i nostri prodotti alla prima
fiera dove noi eravamo gli unici europei presenti. I dermatologi
erano entusiasti dei nostri prodotti, e per noi questo si è tradotto
in un successo di marchio e di vendita. La differenza la fa il farmacista preparatore, perché non bisogna mimare o copiare prodotti
industriali già presenti sul mercato, ma creare prodotti unici con
la scelta di materie prime, emulsionanti e forme cosmetiche particolari per affermarsi in un mercato esclusivo.
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