A r m i sp o r t i v e
Balistica dell’aria compressa
40 Joule
d’aria
L
o scorso mese di dicembre
abbiamo posto a confronto
due noti prodotti nella gamma Field Target calibro 5,5
mm, caratterizzati dal rappresentare
un target commerciale diverso per requisiti e finalità. La Air Arms è una
carabina di impianto tradizionale, idonea a usi variegati, ivi compresi quelli
ludici, di prezzo molto più accessibile,
quindi destinata ad una gamma di
acquirenti piuttosto vasta. Il prodotto
Steyr, come consuetudine della ditta
austriaca, è invece una carabina più
raffinata e ricercata nei materiali, più
tecnologica nell’immagine e maggiormente mirata ad attività agonistiche.
A parte comunque le differenze estetiche, di materiali impiegati e di impostazione generale, sostanzialmente le
due armi in questione differiscono per
quattro elementi tecnici fondamentali: lo scatto (quello della Steyr è decisamente da gara); la soluzione adottata
per il serbatoio d’aria (amovibile nella
Steyr, fisso nella Air Arms); le peculiarità della volata (la Air Arms ha un
efficiente sistema di recupero dell’aria
in volata che determina una notevole
discrezione nello sparo) e la possibilità
o meno di regolazione della potenza (la
Air Arms vanta un dispositivo molto
semplice, che consente di regolare in
modo continuativo la quantità di aria
immessa a propulsione, quindi la velocità del pallino). Tralasciando comunque gli aspetti strutturali e meccanici
delle due armi, già visti nella precedente puntata, vediamo di focalizzare l’attenzione di questo scritto sulle
peculiarità balistiche delle stesse, intendendo come tali la velocità (quindi l’energia) impartita ai proiettili, la
costanza nell’ambito dell’autonomia
In questo secondo articolo vediamo alcuni dati
prestazionali e alcune curiosità sulle potenzialità
delle armi ad aria compressa calibro 5,5 mm ad
alta potenza. Non siamo ancora ai livelli delle
.22 anulari, ma il divario prestazionale si sta
decisamente assottigliando…
di Paolo Romanini
Pallini sparati e recuperati in cotone, da sinistra: H&N Rabbit Magnum e H&N Barracuda Match
sparati in S400 Air Arms. A destra gli stessi pallini sparati in Steyr LG100
di ognuna di esse, la precisione alle
distanze di 50 e 100 metri, cogliendo
l’occasione per testare anche un buon
numero di pallini, sia di tipo convenzionale sia di tipo “speciale”, cioè allestiti con materiale diversi e dotati di
finalità particolari.
I pallini utilizzati
Abbiamo impiegato una decina di tipi
di pallini, tradizionali e non. Si va
dai leggerissimi Elko HVFP (Hyper
Velocity Field Pellets) di 11,5 grani, ai
pesantissimi H&N Rabbit Magnum II
da 24,5 grani. Chiariamo che immediatamente è risultato chiaro quale
fosse, per ambedue le armi, il prodotto
più congeniale alla precisione: il pallino H&N Barracuda Match che, come
vedremo, ha fornito a tutte le distanze
la migliore precisione.
Rigature e dinamica
Per la rigatura solo una precisazione:
ambedue le armi impiegano canne
rigate con 12 principi ad andamento
elicoidale destrorso. L’unica differenza
sta nella larghezza di solco (solco sul
proiettile, quindi pieno di rigatura)
adottato: la Air Arms mostra un pieno largo 0,45 mm, mentre quello della
Steyr è un po’ più largo: 0,60 mm. Le
Armi e Munizioni|129
A r m i sp o r t i v e
Pallino
H&N Barr. M
Jsb Killfield
RWS Diabolo
JSB Exact
H&N Crown
Napier P.H.
H&N Rabbit II
ELKO HLRP
ELKO HVFP
JSB Predator
V3
Air
Arms
E3 V3 E3
250
274
292
276
262
278
217
253
301
260
43
39
38
39
40
39
38
35
33
36
Steyr
260
280
291
283
270
282
225
260
302
268
46
40
38
41
42
40
40
37
33
39
Tetra Pack da 1 litro pieno d’acqua colpito da un pallino Barracuda Match a 285
m/s. Si noti la discreta dose di energia
trasferita al liquido che viene proiettato
all’esterno anche dal tappo superiore. Il
contenitore, piuttosto robusto, ha subito
anche un notevole squarcio in prossimità
dell’uscita del pallino
misure sono state riscontrate sui pallini mediante microscopio a reticolo
misuratore. Altro dettaglio che emerge dall’osservazione della rigatura (e
non solo di quella di queste armi, ma
di tutte quelle ad aria compressa e
di tutte le fatture e marche, anche le
più blasonate) è la quasi totale mancanza di finitura e lappatura dei letti
di riga. A differenza di quanto oggi
accade nelle armi da fuoco, le tracce
dell’utensile sono sempre evidentissime e non si nota alcuna azione di
finitura delle superfici. Questo particolare è ben noto a chiunque abbia
eseguito indagini comparative su pallini sparati in queste armi, anche in
calibro 4,5 mm. C’è chi sostiene che
ciò sia voluto, al fine di rende più
grippante l’unione tra piombo e canna, riducendo così l’eventualità di effetti “slippage”: non saprei dire se ciò
corrisponde al vero, ma certamente
tutto ciò avrà certamente una giustificazione logica.
Abbiamo sviluppato queste prove al
fine di verificare le prestazioni e la costanza nelle varie fasi di caricamento
della bombola. Sebbene ambedue le
Pallino
Peso
g –(grs)
H&N Barracuda Match
JSB Killfield
RWS Diabolo
JSB Exact
H&N Crown Magnum HP
Napier Power Hunter
H&N Rabbit Magnum II
ELKO HLRP
ELKO HVFP
JSB Predator
1,37(21)
1,03 (15,9)
0,90 (13,9)
1,03 (15,9)
1,17 (18,06)
1,00 (15,4)
1,60 (24,7)
1,10 (17)
0,75 (11,5)
1,03 (16)
130|Armi e Munizioni
carabine lavorino sostanzialmente
in precamera, un po’ di differenza al
variare delle pressioni si riscontrano,
ma sono obiettivamente di modesta
entità e hanno pochissimo riscontro
I pallini di struttura convenzionale utilizzati nella prova, da sinistra RWS Diabolo,
JSB Killfield, Napier Power Hunter, JSB
Exact, H&N Barracuda Match, H&N
Crown Magnum, H&N Rabbit Magnum
Balistica dell’aria compressa
Da sinistra Elko HVFP, JSB Predator e ELKO HLRP, sparati in S400. Notare che il pallino
HLRP ingaggia la rigatura sia anteriormente che posteriormente (come tutti i “Diabolo”),
mentre l’AVFP non mostra contatti anteriori coerenti
Particolare dei solchi conduttori rilevati
sul Barracuda Match sparato in S400: si
notino i letti di rigatura ricchi di microprofili a denotare la scarsa finitura
dell’anima, particolare comune a tutte
le carabina ad aria compressa comprese
quelle calibro 4,5 da gara
nella precisione intrinseca dell’arma.
La tabella qui riportata mostra le velocità rilevate al cronografo Oheler
43, sparando con volata posta a 3 metri dal primo detector della barriera.
Come specificato in didascalia i valori
riportati sono relativi alla media di 5
colpi per ogni pallino mantenendo il
valore della pressione dell’aria a circa 150 bar in ambedue le carabine:
quindi un valore all’incirca medio di
caricamento.
Come si vede la Air Arms, fatta ecLe due carabine oggetto della prova,
qui fotografate sulla rastrelliera
del poligono di Pellegrino Parmense.
Ben visibili le diverse destinazioni d’uso
Armi e Munizioni|131
A r m i sp o r t i v e
Confezione di Elko Hiper Velocity da 11,3
grani. Poco precisi in ambedue le armi
Effetti su lattine di Coca Cola piene
d’acqua provocati dall’impatto di un pallino JSB Exact (a sinistra) e da un
RWS Diabolo (a destra). Ambedue sono
fuoriusciti posteriormente
cezione per i Diabolo RWS, riesce a
spingere i pallini a qualche metro al
secondo in più rispetto alla Steyr: sul
piano pratico comunque il divario è
trascurabile, anche in relazione alle
relative energie sviluppate. Proprio in
relazione a questo fattore notiamo che
a 2 metri dalla volata e con soli 150
bar di pressione, ambedue le carabine
sono perfettamente in grado di mantenere il livello di circa 40 Joule con
parecchi pallini, cosa indubbiamente
meritoria.
Facendo ora riferimento alla relativa
tabella, vediamo i risultati della Deviazione Standard ricavati su 50 colpi
sparati con la Air Arms S400 partendo con bombola carica a 200 bar e sparando 50 colpi. La SD è espressa sia
a settori di 10 colpi cadauno, sia per
la serie centrale che va dall’11° al 40°
colpo. I valori espressi questa volta
sono delle V0. Parallelamente abbiamo testato la Steyr su 30 colpi, sempre utilizzando pallini JSB Killfield
da 1,03 grammi.
Si notino gli ottimi valori di SD in amImpatti su plastilina di alcuni pallini,
dall’alto Helko HVFP, Helko HLRP, H&N
Barracuda Match e RWS Diabolo
132|Armi e Munizioni
Confezione di Elko Heavy Long Range
Pellets da 16,7 grani: buona precisione
bedue i prodotti, sia se calcolati nei
singoli settori (ovviamente in questo
caso i valor sono inferiori), sia se calcolati su una gamma di colpi più ampia.
Relativamente a questo parametro vediamo emergere la Steyr, che presenta una maggiore costanza, anche se,
come vedremo, ciò non ha alcuna influenza sulla composizione e ampiezza
delle rosate.
Necessita ora una breve puntualizzazione sulla curva di andamento velocitario del pallino al variare della pressione della bombola. Si noterà infatti
che nella Air Arms, partendo da bombola carica (200 bar), i primi colpi non
Balistica dell’aria compressa
esprimo la velocità massima bensì una
velocità inferiore, che nel breve volgere
di qualche colpo aumenta raggiungendo valori di vertice attorno ai 180 bar di
pressione, per poi stabilizzarsi per un
certo tratto (generalmente all’incirca
tra il 10° e il 35° colpo) per iniziare di
nuovo a decrescere quando ci si avvicina ai bassi valori pressori. Ovvio che
la fase di riduzione della velocità è perfettamente intuitiva e non necessita di
alcuna spiegazione, mentre più strana
è la fase ascendente tra il primo colpo
(bombola completamente carica) e il
13-14° colpo, nonostante il contemporaneo abbassamento della pressione. Ciò
è dovuto allo specifico sistema di scatto
dell’arma che, in sintesi, funziona come
segue: premendo il grilletto si libera
una piccola massa battente all’azione di una molla elicoidale deputata a
spingere la medesima conto l’incudine
della valvola dell’aria. L’impatto della
massa determina l’apertura impulsiva
della valvola stessa la quale nel tempuscolo di apertura consentirà ad un
dato quantitativo di aria di affluire in
canna al fine di essere utilizzata quale
propulsore per il pallino medesimo. La
quantità di aria fuoriuscente durante questa fase, a parità di regolazione
volontaria, dipenderà dall’entità del
Sezione di cavità prodotta da pallino JSB
Predator in plastilina: notare la rigatura
trasferita dal pallino sulle pareti del
tramite
tempuscolo di apertura della valvola,
apertura alla quale contrasta la pressione presente all’interno della bombola che preme in senso inverso. Per
questo motivo inizialmente, quando la
pressione in bombola è molto elevata,
si ha un’apertura più repentina e di
conseguenza una minore fuoriuscita
di aria allo scatto; dopo alcuni colpi la
pressione scende a regimi che consentono l’ottimale apertura della valvola e
il sistema si stabilizza. Come si vedrà
queste variazioni dinamiche, molto
contenute, risultano irrilevanti nella formazione delle rosate, anche alle
massime distanze.
Pomodoro perino colpito da pallino H&N
Barracuda Match a 250 m/s sparato
dalla Steyr LG100
Armi e Munizioni|133
A r m i sp o r t i v e
Andamento velocitario di 50 colpi sparati con S400 Air Arms impiegando pallini JSB
Killfield, partendo con serbatoio caricato con una pressione di 200 bar
Confezione di pallini JSB Predator: hanno
conformazione Diabolo con punta in
materiale sintetico: ottimo prodotto
Sezione di cavità in stucco evidenziate in
rosso dei pallini (da sinistra): Elko HVFP,
H&N Barracuda Match, Elko HLRP e RWS
Diabolo
ti per la bisogna, specialmente se usati
con buona luminosità ambientale.
A 100 metri le due carabine raggruppano ancora benissimo: le rosate (di
5 colpi) che abbiamo ottenuto, sempre usando i pallini H&N Barracuda
Match (di cui pubblichiamo due esempi), fanno registrare diametri compresi tra i 50 e i 60 mm. Va detto che
purtroppo le prove sono state eseguite
Rosate
Per quanto attiene a queste ultime i
risultati, con i pallini giusti, sono andati oltre ogni rosea previsione. I risultati migliori, con ambedue le armi,
li abbiamo ottenuti sparando i pallini
Haendler & Nathermann tipo Barracuda Match. Questi “extra heavy”
sono risultati veramente portentosi: a
50 metri, con ambedue le armi, hanno
fatto rosate di 5 colpi di circa 15x11-12
mm, sparando ovviamente con arma
in appoggio anteriore e posteriore, attrezzate con ottica NC Star 6-24x50 (la
Steyr) e Optisan 4-16x50; strumenti di
non certo eccelsa fattura, ma sufficienL’ effetto coreografico causato dal
transito di un pallino JSB Killfield attraverso una tavoletta di plastilina gialla
134|Armi e Munizioni
Balistica dell’aria compressa
1
2
3
5
4
6
7
1) 5 colpi 50 metri Air Arms S400 con H&N Barracuda Match; 2) come precedente con Steyr
LG100; 3) 5 colpi 50 metri Steyr LG100 con JSB Predator; 4) 6 colpi 50 metri Air Arms S400
con H&N Rabbit Magnum cilindro-ogivali; 5) 7 colpi 100 metri con AIR Arms S400 e pallini H&N
Barracuda Match; 6) 5 colpi 100 metri Steyr LG100 con H&N Barracuda Match; 7) 5 colpi 50
metri con ELKO HLRP Steyr LG100; 8) 4 colpi a 50 metri con ELKO HVFP Air Arms S400: questa
è la peggior rosata eseguita (la Steyr ha fatto all’incirca altrettanto): 150xh220 mm a 50 m!!
in presenza di un impietoso vento laterale che certamente non ha aiutato
i risultati. Esse possono quindi essere
considerate molto realistiche, e comprendono l’incidenza di fattori ambientali non favorevoli, in mancanza dei
quali, certamente, avremmo ottenuto
risultati ancora migliori. Comunque
sia già questo risultato può essere considerato ottimo per armi ad aria compressa alla non trascurabile distanza
di 100 metri: 5- 6 centimetri corrispondono, per capirci, alle dimensioni di un
passero!
Tutti gli altri pallini, come anticipato,
forniscono risultati peggiori: se i “Barracuda Match” hanno eccelso per preci-
sione, un altro prodotto della H&N ha
fatto la figura peggiore, in ambedue le
armi: parliamo dei “Rabbit Magnum
II”, pallini di forma cilindro-ogivale (simili ai proiettili da pistola), molto pesanti (quasi 25 grani), con i quali è veramente difficile colpire qualcosa: a 50
metri questi pallini, sparati nella S400,
hanno formato una rosata di 110xh65
mm, sempre con arma in appoggio; più
o meno stessi risultati con la Steyr.
Peggiori di questi solo i leggerissimi
Elko Hiper Velocity Field Pellets (0,72
grammi), che però appartengono alla
serie per così dire speciale, che alla
stessa distanza hanno raggruppato in
220xh150 mm! Questi infatti, privi di
8
piombo, sono allestiti con una parte
anteriore in alluminio a forma ogivale acuta e un corpo cilindrico in materiale plastico di colore verde. Sempre
della stessa ditta, risultati molto migliori in fatto di precisione ha dato la
versione pesante, denominata “Heavy
Long Range Pellets”: questi pesano
1,10 grammi e pur essendo costruiti
con gli stessi materiali, presentano un
impianto un po’ diverso. La parte anteriore in lega d’alluminio non è ogivale
bensì conica e appuntita e presenta
un tratto cilindrico a guisa di corpo,
dotato di una corona in risalto nell’inserzione corpo-punta. A nostro avviso
è proprio questo dettaglio, unitamente
Armi e Munizioni|135
A r m i sp o r t i v e
Grafico delle deviazioni standard registrate nelle
serie di tiri, suddivise per segmenti di 10 colpi
e nel segmento centrale di 30 colpi. La parte a
sinistra si riferisce alla S400, quella a destra,
sviluppata su 30 colpi, alla LG100
al maggior peso, che rende estremamente migliore questo pallino rispetto alla versione leggera. Osservando
infatti i pallini recuperati in cotone,
si nota immediatamente che la versione HLRP ingaggia la rigatura con
decisione anche sulla corona anteriore, mentre la versione HVFP presenta segni, anche se modesti, di sbandamento anteriore e ingaggio deciso
solo posteriormente sulla plastica.
Questo delle due “corone” di ingaggio
è un aspetto molto importante nelle
armi ad aria compressa, concepite
per sparare proiettili a forma biconica. Le prove descritte in questo
articolo, seppure nella loro modestia
e incompletezza, hanno fornito almeno tre decise indicazioni in tal senso.
Quella test’è citata, il pessimo risultato dei “Rabbit Magnum” di forma
clindro-ogivale, l’ottimo risultato fornito dai “Predator” della JSB, di cui
ancora non abbiamo parlato. Questi
Il sistema di percussione della S400,
a destra la massa battente su molla
che agisce sulla valvola provocando la
fuoriuscita dell’aria dalla precamera
136|Armi e Munizioni
pallini infatti, di forma tradizionalmente biconica, sono costituiti da un
corpo in piombo tipo Diabolo, sul quale è stato inserita una punta conica
in materiale plastico tenace di colore
rosso. Questa conferisce al proiettile
una buona capacità di penetrazione, mantenendo però un impianto
tradizionale, quindi un contatto con
la canna sulle due classiche corone
anteriore e posteriore. Le prove di
rosata hanno infatti confermato una
buona capacità di concentrazione di
questi pallini in ambedue le armi:
certo non siamo al livello dei Barracuda Match, ma per un pallino di
questa fattura, con punta in materiale sintetico, raggruppare in 30 mm a
50 metri (5 colpi) non è niente male
e gli ha permesso di superare gli altri allestimenti “speciali”. Come mostra l’immagine della sezione del suo
transito in plastilina, risulta palese il
suo efficace lavoro terminale, grazie
alla persistente azione della punta e
dell’effetto massivo iniziale prodotto
dalla conformazione tipo “semi wadcutter” data dal gradino tra punta
e ghiera anteriore; particolare che si
accentua all’impatto. Nella fase iniziale della penetrazione, in fatto di
incisività terminale, esso è superato
solo dal tradizionale Diabolo RWS,
grazie al minor peso di quest’ultimo,
dunque della sua velocità, unita al
minor coefficiente balistico. Questo
però, come mostrano le immagini, si
deforma vistosamente, schiacciandosi a mo’ di disco. Questa “supremazia”
poi è limitata alle brevi distanze, in
quanto il Predator, dotato di un c.b.
Il pallino ha appena attraversato una
barretta di plastica, ricavata dai deflettori
dei parapalle dei poligoni per frenare
i proiettili: notare il fenomeno di
sfilacciamento che segue il pallino
Balistica dell’aria compressa
nettamente migliore, è in grado di
mantenere maggiore dinamica alla
distanza.
Aspetti terminali
Evoluzione dell’effetto provocato da un pallino cal 5,5 mm a 270 m/s sparato attraverso
l’orifizio anteriore di un tubetto di dentifricio. Il alto la prima fase con l’inizio del rigonfiamento, al centro la rottura del tubetto plastico, qui sopra l’effetto “pirotecnico” finale
Le immagini dei fenomeni terminali che corredano questo articolo sono
state eseguite per scopi essenzialmente ludici e per fornire al lettore qualche piacevole e curioso particolare che
descrivesse l’agire dei pallini sui bersagli. Oltre al sempre piacevole effetto
di “congelamento” del movimento, che
consente di ammirare manifestazioni fisiche di trasferimento energetico
che altrimenti non sarebbero visibili
ad occhio nudo, alcuni impatti possono anche rappresentare motivo di
riflessione. Ovviamente non vi è nulla
di scientifico in quanto manca la parametrazione di base riferita sia ai
bersagli che ai proiettili, ma queste
illustrazioni sono sufficienti a mostrare, sia pure in modo arbitrario, la presenza degli effetti energetici a carico
dei bersagli vocati in tal senso, come
il frutto e il tubero, il Tetra Pack pieno
di acqua, il tubetto di dentifricio (che
esplode in una affascinante coreografia astratta). Anche gli effetti pressori
registrati dalle lattine piene di liquido
indicano, sempre arbitrariamente, la
capacità di lavoro terminale dei Diabolo .22 e dei 40 Joule di energia che
essi mettono a disposizione.
Per inciso, riguardo a questi ultimi
bersagli, chiarisco che, come è intuibile osservando le fotografie, lo squarcio
è relativo al punto di ingresso del pallino, che lì agisce con maggiore incidenza grazie alla sua ancora elevata
velocità. Nondimeno riesce ad uscire
posteriormente.
Armi e Munizioni|137
A r m i sp o r t i v e
Pallino H&N Barracuda Match sparato in
Steyr LG100 poco prima di colpire una
carota (sopra) e qualche tempuscolo
dopo l’impatto: notare la non trascurabile
cessione energetica
Conclusioni
Che dire di questa tipologia di armi
ad aria compressa ad alta potenza?
Prima di tutto va detto che la dizione
“Alta Potenza” qui è ovviamente usata
in senso relativo: cioè queste carabine
sono tali in rapporto a questa categoria
di armi e non certamente rispetto alle
armi da sparo in genere. Ciò, avrete capito, ad uso e consumo dell’intellighenzia ministeriale: visto quello che partoriscono quotidianamente è bene non
dar nulla di scontato. Ciò premesso,
diciamo che allo stato attuale dello sviluppo delle armi ad A.C., il calibro 5,5
si è dimostrato un buon compromesso
tra precisione intrinseca e potenzialità: quaranta e passa joule cominciano a rappresentare un discreto livello
energetico e i pallini di questa mole
mostrano buona incisività terminale
mantenendo ottima precisione, anche
a distanze ragguardevoli. Le concentrazioni che avete visto sia a 50 che a 100
metri non sono niente male; se a ciò aggiungiamo che tali prestazioni sono state ottenute in condizioni non ottimali,
con ottiche modeste e, soprattutto, con
tiratore (lo scrivente) non certo di gran
pregio, le performance di questi prodotti acquistano ancora maggior pregio.
Esse comunque possono dare una chiara idea di quanto si può spremere in un
uso reale delle stesse. Le prove hanno
poi evidenziato che i risultati migliori
continuano a ottenersi con pallini tipo
“Diabolo”: la brutta performance dei
138|Armi e Munizioni
Da sinistra JSN Exact e RWS Diabolo sparati: notare il rigonfiamento della “gonna”
di quest’ultimo in rapporto al pallino integro, fenomeno non presente nel prodotto
JSN causa la differente conformazione
della struttura di base
cilindro-ogivali Rabbit Magnum II si
commenta da sola, nonostante siano
essi prodotti provenienti da una ditta
blasonata (la H&N appunto). Anche nei
pallini in alluminio e plastica della Elke,
si è visto che la versione HLRP a dop-
Balistica dell’aria compressa
Steyr LG100 allestita con slitta e ottica.
é risultata molto confortevole la larga
manetta di armamento dell’otturatore
pio contrasto (come i Diabolo) ha dato
risultati decisamente migliori rispetto
la versione HVFP: esiti intuitivamente non giustificati dal solo maggior peso
dei primi. Riguardo all’aspetto energetico sviluppato da questi pallini, ottenuto con velocità dell’ordine dei 290
m/s, non può che notarsi un notevole
affinamento delle tecniche di propulsione messe a disposizione da queste
carabine, che se fosse lecito, potrebbero
tranquillamente essere impiegate per
la caccia di volatili e animali fino alla
mole di una lepre, a distanze ragguardevoli. Si consideri che durante le prove di rosata a 100 metri, la stragrande
maggioranza dei pallini perforavano il
compensato da 8 mm sul quale erano
posti i bersagli e a 25 metri i pallini trapassavano senza problemi oltre 3 cm di
legno truciolato a media densità! Per
tirare le somme, queste armi non vanno prese sotto gamba: come abbiamo
anticipato nel sommario, esse non sono
delle calibro 22 a percussione anulare,
ma il divario rispetto alle potenzialità
balistiche di queste ultime si sta drasticamente riducendo.
Si ringrazia l’amico Andrea Turchi per
aver messo a disposizione il poligono di
Pellegrino Parmense per le prove.
Effetto provocato da un pallino H&N
Barracuda Match a 250 m/s contro tre
matite colorate. La robusta struttura del
pallino consente di tranciare i tre bersagli
posti in serie
Armi e Munizioni|139
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