Consorzio ASSO MAB
Riserva della Biosfera “Collemeluccio-Montedimezzo”
Progetto di ampliamento
S a n P ie tr o A v e ll a n a
V a s t o g i ra r d i
P i e tr a b b o n d a n t e
C a r o v ill i
R o c c a s ic u r a
P e s c o l a n c ia n o
C h i a uc i
5 km
A cura di Egildo Di Pilla
Sindaco del Comune di Chiauci
La localizzazione della Riserva attuale
Regione Biogeografica: Mediterraneana
Indicazioni amministrative: Regione Molise - Isernia
Comuni interessati: Pescolanciano, Vastogirardi
I due boschi (Montedimezzo a ovest e Collemeluccio a est) designati come
Riserva della Biosfera ad oggi non seguono i criteri di zonizzazione (core
area, buffer zone e transition/cooperation area) previsti dal programma MaB
a partire dal 1995 in accordo con la Strategia di Siviglia
Dati principali
Data di designazione: 23.12.1977
Area: 637 ettari
Core area: 100%
Buffer Area: 0%
Transition Area: 0%
Popolazione:
Nella Riserva: 0 abitanti
Categoria di protezione/tutela:
• Riserva Naturale Orientata (dal 1971)
• Riserva Biogenetica (Collemeluccio, dal 1977: 160 ha)
• Zona di Protezione Speciale (ZPS) – EU Direttive Uccelli (dal 1988;
Montedimezzo 313 ha, Collemeluccio 500 ha)
• Sito di Importanza Comunitaria (SIC) – EU Direttiva Habitat (dal 1996)
Ente amministratore:
Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia
e-mail: [email protected]
Caratteristiche della Riserva
Boschi di abete bianco (un relitto glaciale) (70%) e cerrete
(30%) a Collemeluccio; cerrete (45%), faggete (45%) e boschi a
dominanza di carpino nero (10%) a Montedimezzo.
Al punto di vista fitosociologico queste cenosi possono essere
inquadrate in:
• Cerrete mesofile della suballeanza Pulmonario apenninaeCarpinenion betuli Biondi, Casavecchia, Pinzi, Allegrezza &
Baldoni 2005
• Faggete termofile e boschi di abete bianco del Doronico
orientalis–Fagenion sylvaticae (Ubaldi, Zanotti, Puppi,
Speranza 1990) Di Pietro, Izco & Blasi 2004
• Boschi mesofili di carpino nero del Laburno anagyroidis–
Ostryenion carpinifoliae (Ubaldi 1995) Blasi, Di Pietro & Filesi
2004)
Nella Riserva della Biosfera sono presenti 377 entità di piante
vascolari (2006-07), divise in 75 famiglie e 240 generi. Nel 2007
è stato condotto anche uno studio dell’avifauna che ha portato
all’identificazione di 37 specie a Montedimezzo e 32 specie a
Collemeluccio. Nello stesso periodo, relativamente alle specie di
vertebrati elencati negli allegati alla Direttiva Habitat sono stati
ritrovati: Salamandrina terdigitata (ann. II e IV), Rana italica
(ann. IV), Bombina pachypus (ann. II e IV), Canis lupus (ann. II
e IV) e Mustela putorius (ann. V).
La proposta di ampliamento e le caratteristiche della nuova Riserva della Biosfera
• 2004 - Coinvolgimento delle popolazioni locali e dei principali stakeholder
• 2006 - Stipula del Consorzio ASSOMAB (Area di Sviluppo SOstenibile), composto da 7
comuni, Regione Molise, Corpo Forestale dello stato - Ufficio Territoriale per la
Biodiversità, Università del Molise, con gli obiettivi prioritari di realizzare la nuova
proposta di candidatura per la Riserva e di mettere in pratica un modello di gestione
sostenibile delle risorse
S.Pietro A vella na
Vastog irardi
Pietrabbondante
Carovi lli
Roccasicura
Chiauci
Pescolanc iano
Area: 25.268 ettari
Popolazione
Ca. 5.600 abitanti
S.Pietro Avellana
Vastogirardi
Montedimezzo
Pietrabbondante
Comuni: Carovilli,
Chiauci, Pescolanciano,
Pietrabbondante,
Roccasicura, San Pietro
Avellana, Vastogirardi
Collemeluccio
Carovilli
Roccasicura
Chiauci
Pescolanciano
Man and the Biosphere Programme - MAB
Il Programma intergovernativo “L’Uomo e la Biosfera” (Man and
the Biosphere Programme - MAB) è stato avviato nei primi anni
‘70 dalla istituzione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza
e la cultura (UNESCO - United Nations Educational, Scientific and
Cultural Organization).
Il programma ha lo scopo prioritario di mantenere un equilibrio,
duraturo nel tempo, tra l'uomo (Man) e il suo ambiente
(Biosphere), attraverso la conservazione della diversità biologica, la
promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia dei valori
culturali.
Per raggiungere questo obiettivo è stata istituita una Rete
(network) di “Riserve della Biosfera”, ecosistemi terrestri e
costieri/marini riconosciuti a livello mondiale per il loro elevato
valore naturalistico.
La rete globale (World Network of Biosphere Reserves - WNBR) è
suddivisa in cinque reti locali: EuroMaB, U.S. MaB, Afrinet MaB,
East Asia MaB e MaBnet Americas. Le Riserve MaB fino ad oggi
istituite sono 553, in 107 paesi, di cui 8 localizzate in Italia.
ZONIZZAZIONE NELLE RISERVE MAB
Tutte le riserve sono organizzate secondo un sistema di zonizzazione, che prevede l’identificazione
di:
AREE CENTRALI (core areas): aree destinate a una protezione rigorosa e continuata nel tempo;
ZONE CUSCINETTO (buffer zones): aree chiaramente identificate e contigue alle aree centrali, il
cui ruolo è quello di minimizzare gli effetti negativi che le attività antropiche esterne possono indurre
sulle aree centrali e dove possono essere esercitate soltanto attività compatibili con i criteri di
conservazione;
AREA DI TRANSIZIONE (transition area): è l’area dove si concentra lo sviluppo socio-economico e
in cui dovrebbe essere promossa e sviluppata una gestione sostenibile delle risorse naturali
Linee guida per la zonizzazione della nuova Riserva della Biosfera
Core area
• Boschi di Abete bianco di elevato valore conservazionistico
• Boschi demaniali con specie endemiche
• Specie animali e vegetali protette ai sensi delle convenzioni internazionali
(direttive europee Uccelli e Habitat, Convenzione di Berna, Convenzione di Bonn)
• Habitat di interesse comunitario (direttiva Habitat)
Buffer zone
• Limiti dei Siti di Importanza Comunitaria (direttiva Habitat)
• Tratturi
• Paesaggi culturali
Transition/cooperation area
• Pratiche agricole tradizionali
• Centri abitati come componente della biosfera
Core area: 4.17%
Buffer area: 31.55%
Transition/Cooperation area: 64.27%
Le aree agricole
Le aree a prato a sfalcio e praterie
Le aree interessate da Siti di Importanza Comunitaria
Le aree forestali e le tipologie
Boschi comunali e geodatabase dei Piani di Assestamento Forestale
Obiettivi specifici
• Conservare e monitorare la biodiversità
• Definire azioni di adattamento ai cambiamenti climatici o di mitigazione dei loro
effetti
• Individuare un modello efficace di sviluppo sostenibile nelle aree
• Collegare la zonizzazione MAB con la pianificazione territoriale e urbanistica
• Incrementare la partecipazione degli stakeholders nelle differenti fasi di
pianificazione della futura Riserva
• Promuovere l’ecoturismo e realizzare programmi di educazione ambientale
• Valorizzare il paesaggio culturale e le vie della transumanza
• Valorizzare le pratiche tradizionali di selvicoltura, agricoltura e zootecnia, anche
attraverso la caratterizzazione dei prodotti
• Evidenziare , caratterizzare e quantificare i servizi ecosistemici
Conservare e monitorare la biodiversità
• Conservazione della diversità strutturale
forestale
• Monitoraggio delle piantagioni di Abete bianco
sotto copertura di Faggio e Cerro nel bosco di
Montedimezzo
• Monitoraggio della rinnovazione naturale di
Abete bianco nel bosco di Collemeluccio
• Valutazione della opportunità di reintroduzione
del Tasso in aree occupate dall’habitat
prioritario “9210* Faggeti degli Appennini con
Taxus e Ilex”
• Analisi della distribuzione e abbondanza del
legno morto ai fini del suo utilizzo come
indicatore di “foreste vetuste”
• Monitoraggio delle specie animali e vegetali a
rischio di estinzione o di importanza
comunitaria, con particolare attenzione alle
specie migratorie
N
15m
10m
Definire azioni di adattamento ai cambiamenti climatici o di mitigazione
dei loro effetti
• Analisi di dati climatici pluriennali nell’area e nelle
vicinanze
• Osservazioni dendroecologiche
• Studio della resilienza ai cambiamenti climatici degli
ecotipi centro-appenninici di Abete bianco
• Studio delle forme di gestione selvicolturali in
relazione alla maggiore o minore resistenza agli effetti
dei cambiamenti climatici
• Monitoraggio dei principali gas serra
e inquinanti atmosferici dal 2007
Cronologia degli alberi vivi e morti del Fagus sylvatica a Montedimezzo
600
Ampiezza anulare (mm*10
-2
)
500
400
300
200
100
0
1710 1720 1730 1740 1750 1760 1770 1780 1790 1800 1810 1820 1830 1840 1850 1860 1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000
classe di decomposizione 1
classe di decomposizione 2
classe di decomposizione 3
cronologia media dgli alberi vivi
Promuovere il turismo ecologico e realizzare programmi di educazione ambientale
• Favorire l’ecoturismo e incrementare la proposta di itinerari naturalistici (a
Collemeluccio, Montedimezzo, Bosco Pennataro, Monte Capraro, ecc.)
• Valorizzare l’osservatorio astronomico presente nel comune di S. Pietro
Avellana
• Organizzare attività didattico/ricreative legate alla raccolta del tartufo
• Organizzare attività di turismo a cavallo
• Tour dei Castelli
• Creare musei dedicati: alla transumanza (coinvolgendo la Soprintendenza
archivistica), alla cultura paleolitica e Sannita (coinvolgendo la
Soprintendenza archeologica e il Museo Sannita di Campobasso), alla II
Guerra Mondiale, ai Castelli da localizzarsi preferibilmente nelle strutture
delle stazioni ferroviarie disabilitate o negli immobili comunali
ristrutturati.
Valorizzare il paesaggio culturale e le vie della transumanza
Le vie della transumanza (tratturi e tratturelli),
ancora visibili nel paesaggio, rappresentano il
principale patrimonio culturale lasciato dalle
attività silvo-pastorali e la loro valorizzazione è
uno dei prioritari interventi nell’area.
Cartografia storica dell’area comprendente il bosco di
Montedimezzo, di proprietà dei Borboni - 1822
Il tratturo “Celano-Foggia” nei pressi del bosco di Collemeluccio - 1955
Il tratturo “Celano-Foggia” in prossimità del bosco
di Montedimezzo - 2006
Valorizzare le pratiche tradizionali di selvicoltura, agricoltura e zootecnia
• Gestione forestale sostenibile e certificazione (FSC, PEFC)
• Recupero di attività forestali tradizionali (produzione del carbone, capitozzatura
e “sgamollatura” in boschi aperti per scopi educativi)
• Caratterizzazione di ecotipi locali di specie agronomiche e loro conservazione
in situ
• Conservazione del germoplasma vegetale (conservazione ex situ)
• Recupero di pratiche tradizionali di allevamento semi-brado del suino (nero
d’Abruzzo e casertano - il secondo in collaborazione con il PSTMoliseinnovazione) in
cerreta e bovino nei pascoli
• Miglioramento e diffusione di razze bovine autoctone centro-meridionali (tra cui
la “podolica”) in aggiunta alle razze da latte presenti (“Brown” e “Bruna
alpina”), eventuale caratterizzazione degli incroci
• Realizzazione di latticini caratteristici (es. da latte di bovini di razza “podolica” in collaborazione con il PSTMoliseinnovazione)
Incrementare la partecipazione degli stakeholders nelle differenti fasi di
pianificazione della futura Riserva
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Popolazione locale
Amministrazioni comunali e altre autorità locali
Comunità Montane
Ufficio Territoriale per la Biodiversità (Corpo Forestale dello Stato)
Autorità regionali e subregionali (Giunta regionale, Assessorati, Provincia, Soprintendenze)
Provveditorato agli studi
Autorità di Bacino (“Sangro”, “Volturno”, “Trigno, Biferno e minori”)
Organizzazioni non governative (WWF, Legambiente, Italia Nostra, LIPU)
Facoltà universitarie (Università del Molise)
Centri di ricerca (es. CRA, PSTMoliseinnovazione)
ARPA Molise
Proprietari di boschi
Fornitori di servizi turistici
Associazioni di cacciatori e pescatori
Associazioni di raccoglitori di tartufi
Produttori locali (caseifici, macellerie, forni)
Agricoltori, associazioni di categoria
Allevatori, associazioni di categoria (APA - sito “Le tracce del piacere”, progetto Italialleva) e
altre associazioni (marchio di qualità “Le carni del tratturo”)
Comunicazione
Percorsi trekking e mountainbike
•Individuazione sentieri storici
su carta;
•Controllo in campo per la
percorribilità del sentiero, con
registrazione percorso con
GPS;
•Caratterizzazione percorsi
(Trekking
Mountainbike) con rispettive
classi di difficoltà;
•Descrizione sentieri
Supporto informativo pratico
durante il percorso
Cambiamenti di copertura del suolo 1954-2007 nell’area totale
1. SUPERFICI ARTIFICIALI
2. SUPERFICI AGRICOLE UTILIZZATE
3. TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMINATURALI
3.1. Zone boscate
3.1.1 Boschi di latifoglie
3.1.2 Boschi di conifere
3.1.3 Boschi misti di conifere e latifoglie
3.2. Zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e/o erbacea
3.2.1 Aree a pascolo naturale e praterie
3.2.2 Brughiere e cespuglieti
3.2.4 Aree a vegetazione boschiva ed arbustiva in evoluzione
3.3. Zone aperte con vegetazione rada o assente
3.3.2 Rocce nude, falesie, rupi, affioramenti
Le 553 Riserve Man and the Biosphere UNESCO nel mondo
Gli habitat della Rete NATURA 2000
• 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente con il
Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus
alba),
• 6430 (Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie
idrofile)
• 91B0 (Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia)
• 92A0 (Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba)
• 5130 (Formazioni a Juniperus communis su lande o prati
calcicoli)
• 6210* (Formazioni erbose secche seminaturali e facies
coperte da cespugli su substrato calcareo (FestucoBrometalia)
• 91AA* (Boschi di Quercus pubescens)
• 91L0 (Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion)
• 9210* (Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex)
• 9510* (Foreste sud-appenniniche di Abies alba)
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il Consorzio ASSO-MAB Alto Molise