Mariella Pasinati
IV giornata Giovedì 28 Novembre 2013
Silvia Levenson, Christmas with the family, 1997
Immagine e
rappresentazione
della violenza
maschile sulle
donne dall’arte ai media
Frida Khalo, Unos cuantos piquetitos!, 1935
Barbara Kruger, Untitled (You are not yourself), 1981 - Untitled (We have received orders not to move), 1982
Mona Hatun, So much I want to say, 1983
Nan Goldin, Nan one month after being battered, 1984
Lorna Simpson, Guarded,1989
Sue Williams, Irresistible, 1992
Cindy Sherman, Untitled (#93), 1981
"In one of the pictures, which I call The Black Sheets for obvious reasons, I think of that character
as having just woken up from a night on the town. She’s just gone to bed and the sun is waking
her up and she’s got the worst hangover, and she’s about to pull the sheets over her head. Other
people look at that and think she’s a rape victim."
Nancy Spero, Notes In Time On Women, 1979
“working on this piece was
depressive: the history of
women was so horrific, so
negative, so oppressive that I
thought: how can I counteract
this? ....... I decided to make
Woman the protagonist, to
depict her as liberated, even if I
knew this wasn’t really the case”
Regina Jose Galindo, el dolor en un pañuelo, 1999
Regina Jose Galindo, (279) Golpes, 2005
Women's House: un’installazione realizzata
dall’incontro con donne ospitate in case di accoglienza
con esperienze di maltrattamenti fisici e psicologici
subiti in famiglia: “Ho deciso di usare questa tecnica
perché è semplice e veloce. Inoltre i calchi dicono
qualcosa della persona perché ne mettono in evidenza
i tratti del volto, senza però rivelare l'identità”
Sanja Ivekovic, Women's House, 1998-2002
Sana Ivekovic, Paper Women, 1976-77 - My Scar. My Signature (Girls),1976
Sanja Ivekovic, Women’s House (Sunglasses), 2002
La rappresentazione visiva della violenza sulle donne nei media
La rappresentazione visiva della violenza sulle donne
L’iconografia della vittima
CARATTERI
sempre
giovane
si copre viso
accovacciata/
piegata su di sé
senza identità/
spersonalizzata
sottomissione,
arrendevolezza,
incapacità di
reazione,
disperazione
spazi interni/
confinata nell’angolo
reclusione,
solitudine,
isolamento,
passività,
inerzia,
debolezza
La rappresentazione visiva della violenza sulle donne
L’iconografia della vittima
CARATTERI
scoperta e con vesti
strappate
scomposta
e spettinata
esposizione alla
violenza/violabilità
riferimento
iconografico alla
“donna caduta”
simula la collocazione
davanti l’aggressore
PUNTO DI VISTA
DELL’AGGRESSORE
figura stereotipata della vittima: spersonalizzata, arrendevole, sottomessa,
incapacità di reagire; disperata, isolata, passiva, inerte, debole, priva di risorse
L’immagine dell’aggressore
assente
presente
come ombra
violenza senza volto
de-responsabilizzazione
inrapresentabilità
La violenza ha mille volti. Impara a riconoscerli, 2010
Il racconto della violenza su stampa e TV
Domenica 17 novembre edizione serale del Tg 1 titolo: “STRANGOLA LA
MOGLIE E SI UCCIDE VICINO AD ANCONA FORSE UN RAPTUS DI GELOSIA”
CARATTERI DELLE SCELTE NARRATIVE
idea del
“raptus”
e simili
attenuazione
della
responsabilità
idea del delitto per
gelosia
delitto passionale/
violenza familiare
citazione delle
parole
dell’aggressore
logica causa/
effetto:
la violenza è
riconducibile ai
comportamenti
della donna
riproposizione
della connessione
amore/morte
adozione/
convalida della
prospettiva
dell’aggressore
Corriere della Sera > Cronache > 27 ottobre 2012
LA RISCRITTURA DI MICHELA MURGIA
La soldatessa vuole lasciarlo, lui le rompe la
mascella
VIOLENZA SULLE DONNE
Incidente a margine della caserma di Ascoli che in passato
aveva ospitato anche Salvatore Parolisi.
Il 235esimo Reggimento Piceno non ha pace. Dopo la
condanna all'ergastolo dell'istruttore ed ex caporalmaggiore
Salvatore Parolisi, ritenuto l'assassino di Melania Rea, un
altro incidente scuote la caserma Clementi di Ascoli. Una
soldatessa di 21 anni , che proprio venerdì aveva prestato
giuramento, è stata picchiata selvaggiamente dal fidanzato.
Ora è ricoverata per la frattura scomposta della mandibola
e ne avrà per circa 30 giorni.
VOLEVA LASCIARLO - L'uomo, Nunzio Calabrese, 27enne di
Reggio Calabria come la ragazza, è stato arrestato dai
carabinieri. La lite è scoppiata poco prima della mezzanotte
di venerdì in un bed and breakfast della città perché la
giovane voleva lasciare l'uomo. Dopo l'aggressione, sia il
fidanzato sia il titolare dell'hotel hanno accompagnato la
soldatessa in ospedale. Calabrese, però, se n'è andato
subito. In un primo momento, ai medici del pronto soccorso
la giovane donna ha detto di essere caduta dalle scale, poi
di fronte ai dubbi dei sanitari ha ammesso che era stato il
ragazzo a picchiarla. Rintracciato, è stato arrestato con
l'accusa di lesioni personali gravi e rapina: prima di
abbandonare la fidanzata in ospedale, Calabrese le avrebbe
infatti sottratto una tessera Postamat.
Redazione Online
Donna massacrata di botte e derubata, arrestato il suo
aggressore.
Le aveva spaccato la mascella a pugni e rubato la carta di
credito. "Sono caduta dalla scale". Questo ha detto Maria Rossi,
calabrese di 21 anni, ai medici che l'hanno visitata all'ospedale
di Ascoli, forse per vergogna o paura di ritorsioni, come spesso
capita a molte donne che subiscono violenza per mano degli
uomini che frequentano. Solo dopo le insistenze dei medici la
ragazza ha rivelato che la frattura scomposta della mascella le
era stata provocata dalle botte subite da Nunzio Calabrese,
conterraneo di 27 anni, con il quale aveva appena interrotto
una relazione.
LA MINACCIAVA. L'aggressione violenta è avvenuta in un b&b
della città, durante una lite provocata dallo stesso Calabrese,
incapace di accettare la scelta di Maria Rossi di porre termine
alla loro relazione. Dopo averla selvaggiamente picchiata,
l'uomo l'avrebbe accompagnata in ospedale insieme al gestore
del b&b, non prima di averla derubata della carta Postamat. I
carabinieri lo hanno rintracciato e ora l'uomo si trova in carcere
accusato di lesioni personali gravi e rapina. Maria Rossi, che
aveva appena prestato giuramento nel 235° reggimento
piceno, resterà invece in ospedale per un mese a causa della
gravità delle sue lesioni.
COME PREVENIRE. I casi simili a quello di Maria Rossi possono
essere affrontati prima che giungano alle loro estreme
conseguenze rivolgendosi al numero 12345567879 del telefono
rosa, che indirizzerà al centro anti-violenza più vicino.
La rappresentazione visiva nelle campagne antiviolenza
1. Il meccanismo di vittimizzazione
Video Campagna 2009 (analisi di Michela Murgia in Ave Mary, Einaudi, 2011)
una rosa bianca dentro un
bicchiere di vetro trasparente,
gocce di inchiostro nero nell'
acqua … La rosa assorbe il nero e
diventa nera, poi una mano la
sottrae al bicchiere inquinato, la
mette in un altro con l’acqua pura
e riporta il fiore al suo aspetto
iniziale. Una voce maschile calda
e assicurante afferma: La violenza
sulle donne è ignoranza e follia.
Rispetta le donne, rispetta il
mondo
rosa bianca vs inchiostro nero
candore
innocenza
fragilità
soggetto
attivo
donna - rosa bianca
* esposta
* inerme
* passiva
* salvata dall’esterno
* incapace di riscatto
rispettabile per la sua funzione
2. L’iconografia dell’occhio nero
Sassari, 17 GIUGNO 2013
Donne in rete contro la violenza, video di Viola
Ledda: «Il mio obiettivo era la semplicità per questo
ho deciso di coinvolgere donne della porta accanto,
simili alle potenziali vittime. La partecipazione è stata
straordinaria, e questo dimostra che le donne al di là
di essere coinvolte personalmente sono pronte a
battersi a fianco di chi subisce».
Telefono Rosa, Campagna contro la violenza sulle donne, 2012
Campagna 2011 di 1861United per Donne Insieme Contro la Violenza - Onlus
UN European Ad Competition - 2011
Leonor Rasteiro
Amandine Verplaetse
Eugenia Anastasopoulos
UN European Ad Competition - 2011
Gisèle Schibler
Luis Silva
Marta Lopez
UN European Ad Competition - 2011
Kostas
Satlanis
Robert Kempisty
Elsa Nielsen
Marko Vuorensola
Fondazione Pubblicità Progresso, Punto su di te, Novembre 2013
“L’affissione gioca su immagini di volti di donne con un balloon all’interno del quale è presente una frase incompiuta
che dimostra che le donne non possono esprimersi al 100%. In alcuni poster le frasi sono state completate da ignoti con
parole discriminatorie. Atti vandalici che fanno emergere non solo pregiudizi, ma atteggiamenti profondamente
negativi. Le affissioni vandalizzate mettono in luce uno degli intenti della campagna: rendere visibile la discriminazione,
ricordare che è necessario cambiare atteggiamento, sottolineare l’urgenza di tale cambiamento”.
MORTIFICATE E SVILITE AD OGNI COSTO!!!
3. L’estetizzazione della violenza nelle campagne antiviolenza
Campagna 2011 di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne di Kafa Onlus, 2011
Come sempre: Bella e Cretina (al di là delle intenzioni)
Campagna 2011 di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne di Intervita Onlus, 2011
Estetizzazione e Ribaltamento
• non vittima (di un
uomo violento) ma
prigioniera del proprio
silenzio
• l’ecchimosi a forma di
cuore: la violenza è
conseguenza dell'amore
• non è violento l’uomo
ma l’amore
• colpevole è la ragazza
che non denuncia
4. La violenza VENDE - estetizzazione e pubblicità
Linea cosmetica della MAC,
Factory, Ghost Town, Juárez, 2010
Pubblicità parruccherie Fluid di Edmonton (Canada)
pubblicate su 12 magazine
Da VOGUE.IT - Novembre 2013
In occasione della Giornata contro la Violenza sulle donne,
Opsobjects ha deciso di fondare “the Opsobjects Onlus" e
lanciare la campagna Against Women Violence insieme a Fare x
Bene Onlus: una campagna articolata in tre macro aree
progettuali che verrà supportata anche dalla vendita del
bracciale Ops!Lux Damier acquistabile sia nelle gioiellerie
aderenti all'iniziativa sia sul sito shop.opsobjects.com
Fred Meylan, Pubblicità Cartier con finte Femen, 2013
Non cambia la forma della comunicazione: la donna è sempre vittima
Non c’è nessuna comunicazione di carattere “ sociale” es. l’indicazione del
numero antiviolenza 1522
2013
La stessa impostazione di Yamamay
Tutti i caratteri stereotipati:
* vittima giovane, bella, Principessa della
Violenza/delle Vittime;
* posa ed esposizione di parti del corpo;
* allusione estetizzante all’occhio
nero/lacrima;
* retorica della compassione per le vittime
C’è l’aspetto commerciale (vendite sul sito di Corvo Rosso)
ma è anche presente una sezione dedicata all’informazione sulla
rete dei centri antiviolenza
5. Rinforzare gli stereotipi
Oliviero Toscani, Campagna per Donna Moderna, 2008
Oliviero Toscani: “Le donne smettano di mettere il rossetto e di portare i tacchi e saranno al sicuro da
violenti e maniaci … Devono volersi bene per quello che sono. Serve un ruolo più serio delle donne…
La smettano di voler sempre sedurre, altrimenti finiranno per sedurre soltanto i maniaci e i violenti”
(7.5.2013)
Oliviero Toscani, 2009
Duilio Edmondo Mucciconi, 2011
Femminicidi e paternalismo
La Stampa.it 17/11/2013
“Giù le mani dalle donne”
Il Rugby contro il femminicidio MARCO ACCOSSATO
Grande emozione, oggi, per la manifestazione nel carcere Lorusso e Cutugno contro la
violenza sulle donne che ha preceduto la partita di rugby Ivrea contro La Drola Rugby.
Aderendo alla campagna
di sensibilizzazione
promossa dallo Zonta
Club International, le
squadre sono scese in
campo indossando le
pettorine «Giù le mani
delle donne». «I VERI
UOMINI RISPETTANO LE
DONNE E USANO LE MANI
PER ACCOGLIERE, PER
PROTEGGERLE» è il
messaggio lanciato dai
rispettivi capitani. ….
Lastricata di buone intenzioni ….
Floriano Ippoliti, Violata, 2013
non contrastare la violenza con immagini violente
non rappresentare il vittimismo (senza cancellare la vittima)
non riprodurre situazioni in cui le donne sono mortificate e svilite
un nuovo immaginario
cancellare
l’iconografia
della vittima
cambiare
registro
linguistico
parlare
con la
propria voce
ribaltare il punto
di vista
dell’aggressore
UN European Ad Competition - 2011
Trine Sejthen Primo premio
Raphaelle Morea Primo premio Giovani
Frangette estreme, La rivolta delle electro-domestiche, 2009
Frangette estreme, La rivolta delle electro-domestiche, 2009
Frangette estreme, La rivolta delle electro-domestiche, 2009
Frangette estreme, La rivolta delle electro-domestiche, 2009
MACHOFREEZONE, Campagna Sicure che basti?, 2007
ribalta l'immaginario della vittima passiva
afferma la volontà di abitare e vivere liberamente la città
esprimere un desiderio sulla città a misura di donna
La campagna del Fiocco Bianco - 2008
Valorizza le potenzialità del comportamento maschile per agire il cambiamento
Indica che una nuova civiltà delle relazioni è possibile senza essere super-eroi
Smonta l’idea che la donna debba essere salvata dalla protezione maschile
Fondazione del Monte in collaborazione
con l'associazione Orlando,
campagna 2013
Fondazione del Monte in collaborazione
con l'associazione Orlando,
campagna 2012
Intervita Onlus, 2013
«In rete si possono trovare centinaia di campagne che rappresentano, direttamente o simbolicamente, varie forme di
violenza perpetrate (e perpetuate) ai danni delle donne. Ma dietro questi atti di solito ci sono uomini. Possiamo fare nuove leggi,
possiamo inasprire le pene, ma non elimineremo questa piaga senza una maggiore partecipazione degli uomini e un cambiamento
culturale al quale gli uomini stessi devono contribuire.
Contro la violenza sulle donne ci servono altri uomini. È un appello qualitativo prima ancora che quantitativo. Ci servono uomini
capaci di alzare una mano per e non sulle donne. … Ci servono uomini capaci di impegnarsi al punto di guardare dentro se stessi.
Al punto di capire che in una società che si trascina un pesante fardello patriarcale, non basta non picchiare una donna per essere
migliori. Occorre prendere consapevolezza del contesto “a misura di maschio” in cui si è cresciuti, e fare uno sforzo, piccolo o grande
che sia, per prenderne le distanze.
Perché è così importante il contesto? Perché una certa tolleranza nei confronti anche solo della prevaricazione dell’uomo sulla donna,
funziona inevitabilmente come ossigeno per i singoli atti di violenza. E sono infiniti i modi i cui tutti i giorni le donne italiane sono
prevaricate.
Solo cambiando il contesto culturale si toglie quell’ossigeno. Il film e i soggetti stampa della campagna realizzata da cOOkies per
Intervita sono il primo passo di molti altri che seguiranno.
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pasinati - La rappresentazione della violenza nei media