ORIGINE delle
STRUTTURE:
un problema aperto
Ronchi Federica
Modelli a componente barionica
• Modello gerarchico o “bottom up”
Prevede la nascita prima delle strutture più
piccole ed in seguito quelle di dimensioni
maggiori
Problemi:
• Fine anni ’70: scoperti superammassi di
grandi dimensioni che il modello non
riusciva a spiegare non essendo trascorso
abbastanza tempo dal Big Bang
• Modello prevedeva produzione uniforme
delle strutture in contrasto con
distribuzione osservata
Modelli a componente barionica
• Modello monolitico o “top-down”
Prevede che le fluttuazioni barioniche
avvengano dapprima su grande scala
formando oggetti diffusi dai quali si
separano ammassi e galassie
Modello si avvicina alla distribuzione di
materia osservata ma
Problema:
Non si osservano delle disomogeneità nel
fondo a 3K comparabili con le grosse
fluttuazioni previste da questo modello
SPETTRO CMB
COBE
Corpo nero ideale
T= 2.726 K
FLUTTUAZIONI CMB
COBE
Disomogeneità del CMB
Ipotesi: accoppiamento materia-radiazione
Le fluttuazioni di densità nella materia
primordiale devono aver lasciato
“un’impronta” sulla densità di radiazione
In tali regioni CMB dovrebbe apparire più
fredda
Osservazioni COBE
COBE:
T
 10 5
T
per accoppiamento
materia radiazione


 105
Crescita delle fluttuazioni lineari della materia:
1  zin
 z   in
1 z
1
 (t )  a (t ) 
1 z
Formazione strutture z~5
Ricombinazione zin ~ 1000
1  1000
 ( z  5)  10
 10  2
1 5
5
Perturbazione non entra in regime non lineare (δ≈1)
CONCLUSIONE:
I modelli a componente barionica hanno
tutti il difetto di iniziare “troppo tardi”, dopo
che la materia si è disaccoppiata con la
radiazione
bisogna ipotizzare esistenza di
materia in grado di disaccoppiarsi
in tempi precedenti: materia
oscura
Materia Oscura
• Zwicky 1933: galassie di Coma si
muovevano troppo velocemente per
restare gravitazionalmente legate
• Velocità di rotazione delle galassie a
spirale
• Cosmologia: origine delle strutture
Cos’è la materia oscura?
• BARIONICA: pianeti, nane nere, buchi neri
• NON BARIONICA:
Calda: particelle di
piccola massa e
molto veloci
Es. neutrini
Fredda: particelle
più pesanti e lente
Es. assioni, neutralini
Modelli di componente oscura a
componente non barionica
• Hot dark matter model
Neutrini: interagiscono debolmente con la
materia
le fluttuazioni poterono
prodursi in tempi anteriori
Se mν~20-30 eV si hanno neutrini non relativistici quando T~100.000K
Si formano strutture compatibili con le
dimensioni dei più grandi superammassi
Problemi:
• Simulazioni dimostrano che tali modelli
producono universi in cui la materia si
aggrega in modo eccessivo a livello dei
superammassi, difforme rispetto alle
osservazioni
• Tali modelli non giustificano il formarsi
delle galassie sferoidali nane
Era necessario un tipo di materia
che diventasse non relativistica prima dei
neutrini
Modelli di materia oscura a
componente non barionica
• Cold dark matter model
Riedizione dei modelli bottom-up
Le strutture più piccole si formano con
molto anticipo e quindi con più tempo per
produrre anche le strutture maggiori
osservate
Le fluttuazioni (gaussiane) di densità sono
descritte dal loro spettro di potenza
primordiale P0(k)
Lo spettro di potenza P(k) può essere
espresso come la trasformata di Fourier
della funzione di correlazione:

P ( k )    d k ( r )e
3
 ik r
    (k ) 
2

La funzione di correlazione è definita come:
P  n 2V 1V 21   (r )
La funzione di correlazione restituisce la probabilità
che presi due volumi random dV1 e dV2 ed osservata
una galassia in dV1 ne venga osservata un’altra dV2.
Essa fornisce il discostamento del nostro campione
da una distribuzione del tutto casuale.
Lo spettro primordiale delle fluttuazioni scalari è
legato allo spettro di potenza rilevato a z<z(ric)
tramite la funzione di trasferimento.
P( z  zric)   (k ) P0(k )
2
P0(k )  Ask
ns
T(k) è la funzione di trasferimento che fornisce
l’ampiezza delle fluttuazioni trasmesse alla
ricombinazione in funzione della scala k. Tale funzione
tiene conto della modulazione subita dallo spettro delle
perturbazioni, dopo l’entrata nell’orizzonte, a causa di
vari processi come la dissipazione sotto la massa di silk,
l’effetto di free streaming, l’effetto di stagnazione.
As è l’ampiezza delle fluttuazioni scalari all’uscita dal
regime inflazionario , ns è l’indice spettrale
Spettro di potenza
delle fluttuazioni
Il numero d’onda k è legato
alla massa:
k
2

M 
M k
3
3
Quando k è grande, la massa è
piccola, quindi l’ampiezza della
fluttuazione P(k) è anch’essa
piccola
Collasso delle perturbazioni
Instabilità di Jeans: le perturbazioni
collassano quando la loro autogravità
supera la forza di pressione
Lunghezza di Jeans:
FG= G M α / r2
FP= α vs2 / r
rJ= vs (Gρ)-1/2
vs è la velocità del suono che dipende dalla pressione e dalla densità
Ma:
dobbiamo introdurre la materia oscura nel
collasso.
Materia oscura = materia non collisionale
se v* è la velocità casuale delle particelle,
allora l’equivalente di rJ è detta:
lunghezza scala di free streaming
rFS = v* (Gρ)-1/2
Una sovradensità non può persistere se le particelle
che la compongono fuggono via prima che questa
riesca a crescere
v* è determinata dallo stato termodinamico
delle particelle al momento del
disaccoppiamento:
• particella ha v*~c: HDM
rFS≈Mpc si formano ammassi M~1015M☼
le fluttuazioni più piccole vengono dissipate
• particella non relativistica v* bassa: CDM
rFS trascurabile
tutte le perturbazioni
sopravvivono
Evoluzione delle perturbazioni
• Perturbazioni primordiali: adiabatiche, isoterme
• Perturbazioni (CDM) non crescono prima
dell’equivalenza a causa dell’effetto Meszaros
• Attrito viscoso tra barioni e fotoni porta al
congelamento delle fluttuazioni dei barioni fino
alla ricombinazione
• Dopo la ricombinazione i barioni cadono nelle
buche di potenziale della CDM
Spettro di potenza alla ricombinazione:
Prec(k)=P0(k)T2(k)
Conclusioni CDM:
• Formazione di stelle guidata da aloni di
materia oscura
• Aloni costituiscono le buche di potenziale
entro cui il gas può cadere
• Formazione strutture in modo gerarchico
• Modello che si avvicina alle osservazioni
Scarica

ORIGINE ed EVOLUZIONE delle GALASSIE: