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Cronaca di Cesena
SABATO 23 MARZO 2013
STORICO ANNUNCIO DELL’ASSESSORE LUSENTI
L’Asl unica nascerà il 1º gennaio 2014
L’assessore Carlo Lusenti
Legge regionale entro l’estate
Sede centrale: Cesena favorita
CESENA. L’Ausl unica di Romagna,
che sostituirà le attuali aziende sanitarie di Cesena, Forlì, Ravenna e
Rimini, nascerà il primo gennaio del
2014. Questa, almeno, è la tappa finale della “road map” tracciata
dall’assessore regionale alla Sanità,
Il prossimo passo verso
quella che qualcuno ha iniziato a chiamare simpaticamente “l’Auslona” sarà la presentazione, entro
fine aprile, di un apposito
progetto di legge che si
conta di approvare in giugno, o comunque entro l’estate.
La Regione - ha spiegato
Lusenti - ha ricevuto tutti
i documenti di approvazione del progetto da parte
delle quattro Conferenze
socio-sanitarie territoriali. E sarebbe importante
presentare il progetto di
legge entro aprile per perfezionare il tutto all’inizio
del 2014. Anche perché fare convergere i diversi bilanci in un altro periodo,
per esempio in marzo, sarebbe complicato.
Per il momento resta in-
A PIEVESESTINA
Magazzino unico
esempio di risparmio
e di modernità
Carlo Lusenti. L’ha rivelata ieri, a
margine della tavola rotonda a cui ha
preso parte, dal titolo “La logistica
sanitaria per la qualità e la sostenibilità delle cure: l’esperienza dell’Area Vasta Romagna”, che si è svolta
al Centro congressi di Pievesestina.
vece senza una risposta la
domanda su dove sarà posizionata la sede centrale
della nuova Asl romagnola. Cesena ha comunque le
carte in regola per sostenere la propria candidatura, come ha lasciato intendere il direttore generale
dell’Asl cesenate, Maria
Basenghi, durante il suo
intervento al convegno di
ieri, quando ha detto che
Pievesestina ospiterà
«tutti i servizi tecnici, logistici ed amministrativi». D’altronde, nonostante Lusenti abbia chiarito
che ancora non c’è una
scelta sulla sede e abbia
aggiunto che questo non è
un elemento decisivo, l’ipotesi che l’ufficio del futuro “me ga -di re tto re ” e
del suo staff possa essere
collocato a Cesena viene
considerata plausibile
dalla maggior parte degli
addetti ai lavori. Prima di
tutto, perché Pievesestina
sarebbe ha una posizione
baricentrica nel territorio
romagnolo e gode di ottimi collegamenti viari,
perché è allo snodo tra la
E45 e la A14.
Ancora più nebulosa la
situazione per quel che riguarda la scelta di chi sarà
il futuro direttore della
“Auslona”. Tra i candidati in pole position sono stati indicati il direttore generale dell’Asl di Ravenna, Andrea Des Dorides, e
Tiziano Carradori, direttore generale del settore
Sanità e Politiche sociali
della Regione. Il primo si è
però schermito, dicendo
che a suo parere ha un fondamento l’ipotesi di pun-
La tavola rotonda di ieri, al Centro congressi di Pievesestina
tare su un quinto manager
per ricoprire questo ruolo. Anche Carradori, resta
coperto, dicendo che gli
interessa di più contribuire allo sviluppo dell’Asl unica restando nel ruolo
che occupa attualmente.
Che l’operazione dell’Asl unica romagnola sia
molto ambiziosa lo dicono
anche i numeri: nascerà
un’azienda sanitaria che
sarà la prima d’Italia per
bilanci, popolazione servita eterritorio di competenza.
Intanto, Lusenti ha incaricato due gruppi tecnici,
che non sono ancora operativi, di cui fanno parte i
direttori generali delle aziende romagnole e la direzione generale Sanità e
Politiche sociali. Uno dovrà preparare la legge, affrontando scogli non da
poco come l’allineamento
dei bilanci. L’altro avrà
invece il compito di definire come organizzare l’Irst-Irccs di Meldola, punta
di diamante dell’oncologia, che verrà assorbito
nell’Asl unica romagnola
ma facendo grande attenzione a conservare il sostegno dato dai privati alla
ricerca, attraverso la costituzione di una Fondazione ad hoc.
Gian Paolo Castagnoli
Tavola rotonda: avvertimento di Giovanni Bissoni
CESENA. La parola
d’ordine per la sanità regionale e per l’intero Ssn
italiano deve essere innovazione. Non però in una
«logica di razionamento
dei servizi imposta dalla
mancanza di soldi», ma facendo capire a tutti che
«solo così si garantisce la
qualità e quindi certi cambiamenti sono nell’interesse del cittadino». In
particolare, «vanno contrastate le logiche localistiche, frammentate e difensive», per fare invece
sempre più «spazio all’integrazione», mostrando di
avere «una visione lungimirante e coraggiosa, evitando di schiacciarsi solo
sul presente, con un atteggiamento depressivo». Sono i messaggi più forti emersi dalla tavola roton-
24 marzo 2002
24 marzo 2013
«Ogni mancata innovazione
porta verso la privatizzazione»
da che si è svolta ieri al
Centro congressi a Pievesestina. La rotta da seguire per riuscire a coniugare «qualità e sostenibilità
economica delle cure» è
stata indicata dall’assessore regionale alla Sanità,
Carlo Lusenti, e da Giovanni Bissoni, presidente
d el l ’Agenzia nazionale
per i servizi sanitari regionali. Quest’ultimo ha
lanciato un avvertimento
inquietante: «Ogni innovazione mancata è un passo verso la privatizzazione del sistema sanitario».
Ha denunciato che esistono due sanità diverse in Italia: quelle a cui il Paese
dovrebbe sforzarsi di assomigliare di più, in regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto, e quelle dal Lazio in
giù, che sono un disastro». Ha poi strigliato la
pubblica amministrazione, dicendo che non solo
sottoscrive ma rilancia le
critiche fatte dai cittadini
che le rimproverano «l’incapacità di comunicare
col mondo reale». Ha rivolto un invito pungente:
«Le politiche sanitarie deve tornare a farle il Ministero della sanità, e non il
Ministero dell’E co n omia». Una bocciatura
dell’approccio scelto dal
Laboratorio sulla Rai
Giovanni Bissoni
governo tecnico, che Bissoni ha accusato di «arroganza ed incapacità». Ha
contestato anche l’idea di
fissare dei prezzi di riferimento a livello nazionale
per l’acquisto di beni e
servizi sanitari, perché «è
la stessa Unione Europea
ad imporci di trattare
questo sessore come un
mercato». Perciò le strade
da battere per risparmiare sono altre, come «l’organizzazione degli acqui-
sti e la capacità di lavorare sulla domanda tenendo
conto dei meccanismi della libera concorrenza».
Al dibattito hanno portato il loro contributo anche l’assessore alla Sanità
del Comune di Cesena, Simona Benedetti (che ha
insistito sulla necessità di
un confronto con i cittadini e con gli operatori per
continuare ad innovare la
sanità puntando sempre
più sull’integrazione), il
direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Roberto
Grilli (che tra le altre cose
ha sottolineato l’esigenza
di aprire una «riflessione
critica sui sistemi premianti dei professionisti») e Luigi Errico, della
“Janssen Italia”, azienda
leader nel mercato farmaceutico. (gpc)
CESENA. Logistica
sanitaria da innovare:
Area Vasta Romagna fa
scuola con il magazzino
unico a Pievesestina,
operativo dal 2011. Se ne
è parlato ieri durante un
convegno di alto livello
che si è tenuto al Centro
congressi di Cesena
Fiera. Gestisce i farmaci
di tutte e quattro le Asl
romagnole e dell’Irst-Irccs
di Meldola, oltre ai beni
sanitari ed economali
dell’Asl di Cesena. Ma nei
prossimi mesi anche tutto
il materiale di quest’ultimo
tipo sarà concentrato
presso il magazzino su
scala romagnola,
superando definitivamente
il mantenimento dei
magazzini economali e
farmaceutici nelle singole
Asl. A regime, verranno
gestite oltre 6.500
tipologie di prodotti a
scorta e oltre 15.000
tipologie di prodotti a
transito, per un volume di
affari stimato in oltre 150
milioni di euro all’anno.
Questo sistema integrato
di approvvigionamento
globale riguarda tutti gli
aspetti della logistica,
dalla scelta dei fornitori
alla consegna al cittadino.
Non si riduce quindi alle
attività di trasporto ed
immagazzinamento.
Sistemi informatici
avanzati assicurano la
rapidità di risposta e
l’efficienza organizzativa.
E’ inoltre garantita la
tracciatura continua per
seguire la
movimentazione del
prodotto dall’arrivo in
magazzino fino alla
consegna al soggetto che
lo ha richiesto.
Ovviamente il magazzino
unico, oltre che in
un’ottica di
razionalizzazione del
servizio, è prezioso per
l’ottimizzazione dei costi.
Sel: «Cardiologia, l’Ausl non vuol farsi capire»
11º ANNIVERSARIO
MATTEO
MACORI
“Sei sempre nei nostri cuori”
I tuoi cari
Santa Messa domani,
domenica 24 marzo, alle ore 9,
nella Chiesa di Pievesestina
Cesena, 23 marzo 2013
CESENA. Nella nuova puntata di Presa Diretta, il programma di Rai 3 condotto da Riccardo Iacona si parlerà del
Nuovo Laboratorio di Area Vasta Romagna a Pievesestina e del progetto Cesena Cammina nell’ambito di una inchiesta sulle eccellenze sanitarie in Emilia Romagna. Tra i protagonisti della
puntata, che andrà in onda domani alle
ore 21.30, ci saranno il Nuovo laboratorio Unico che rappresenta un’eccellenza sanitaria in ambito nazionale e il
progetto “Cesena Cammina” nato per
incentivare i cittadini a praticare una
regolare attività fisica attraverso la valorizzazione delle caratteristiche ambientali del territorio e favorendo la socializzazione tra le persone, saranno
dunque tra i protagonisti della puntata.
CESENA. Continua la polemica a distanza tra
Sinistra e Libertà Cesena e l’Ausl. Sul piatto il
futuro organizzativo della sanità. In particolar
modo Sel ha evidenziato come, nel corso della
settimana, il trattamento a Forlì delle urgenze
cardiologiche veda i pazienti forlivesi più agevolati (dal punto di vista delle tempistiche) di
quelli cesenati che devono raggiungere Forlì o
Rimini in ambulanza.
L’Ausl ha replicato come la gestione elle urgenze vada eseguita in maniera tale. E come sul
territorio resti un ottimo presidio di cardiologica al Bufalini.
«Ma perché parlano così? Forse per non farsi
capire - interviene Sinistra e Libertà Cesena Abbiamo scritto un documento sui disagi di
trattamento riservati ai cesenati che devono
essere curati per infarto, costretti al trasferimento all’ospedale di Forlì. Avevamo anche osservato come questo tipo di servizio rientri in
quell’ambito di efficienza “mediana” che ognuno dei quattro ospedali romagnoli deve essere
in grado di gestire. La risposta dell’Ausl è arrivata dopo una decina di giorni e se non fosse
che parliamo della salute dei cittadini ci sarebbe solo da fare dell’ironia. La direzione
dell’Ausl, in realtà, non offre nessuna risposta;
si limita, in gran parte, a prendere le difese del
reparto di cardiologia e dei suoi medici: una
difesa del tutto inutile, perché noi non abbiamo
affatto criticato né l’uno né gli altri; sul merito
del problema che abbiamo posto (il fatto che un
cesenate colpito da infarto debba recarsi in autoambulanza a Forlì, con tutti i disagi e i rischi
del caso) l’Ausl alza un polverone gergale-tecnicistico, alla fine del quale si capisce solo che
chi ha un’oncia di potere lo usa spesso per farsi
di nebbia, con buona pace di tanti appelli retorici alla trasparenza delle istituzioni, delle
loro scelte, dei loro atti».
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corriere cesena_23_03_2013