free
ISSUE #9 NOV/DEC 2009 - JAN 2010
text: italian/english - www.picamemag.com
INDEX
04. ILLUSTRATION / alex latimer
08. ILLUSTRATION / lorena vigil escalera
14. ILLUSTRATION/ matthias seifarth
18. ART/ guerra de la paz
26. PÌC MY PIC / roberta ridolfi
36. TURN IT ON TURN IT OFF
39. AROUND YOU / inamorarti
44. DESIGN CANDIES / marteen baas
48. MUMBLE MUMBLE / inspirations from the net
50. CONTAMINATION / ramones
54. credits
56. translations
NON POTETE METTERLO SOTTO
L’ALBERO MA FATE FINTA CHE SIA UN
REGALO DI NATALE. IL NUMERO 9
ARRIVA FRESCO E MORBIDO COME LA
NEVE, CALDO E SCOPPIETTANTE COME
IL FUOCO NEL CAMINO LA SERA DELLA
VIGILIA E... RIGOROSAMENTE SENZA
CANDITI! COME SEMPRE TANTA
ILLUSTRAZIONE, INTERVISTE, LE NOSTRE
SOLITE RUBRICHE E UNO SHOOTING
ESCLUSIVO. PER INIZIARE IL NUOVO
ANNO ALL’INSEGNA DELLA CREATIVITÀ
E DELL’ISPIRAZIONE.
BUONE FESTE A TUTTI VOI!
ANDREA BERRETTA
CREATIVE DIRECTOR
IT’S NOT A PRESENT BUT YOU CAN
PUT IT UNDER THE CHRISTMAS
TREE. THIS ISSUE 9 IS FRESH AND
SMOOTH AS SNOW, WARM AND
CRACKLING AS FIRE IN THE
FIREPLACE AT CHRISTAMAS EVE
NIGHT AND... STRICTLY WITHOUT
CANDIED FRUITS! AS USUAL IT’S
PLENTY OF ILLUSTRATIONS,
INTERVIEWS, OUR LOYAL COLUMNS
AND AN EXCLUSIVE SHOOTING. FOR
A NEW YEAR FULL OF CREATIVITY
AND INSPIRATION.
BEST WISHES TO EVERYBODY!
ISSUE #9 NOV/DEC 2009 - JAN 2010
alex latimer
Alex è un illustratore e trascorre
le sue giornate a Cape Town, disegnando. Ecco alcune cose vere
sul suo conto: ha bollito una tigre, ha suonato la chitarra su di
una nave, ha segnato un gol per
una squadra del Mozambico, ha
costruito un’altalena, ha avuto la
febbre altissima 3 volte nella vita,
parla per il suo cane (che dice
cose molto carine sul suo conto),
ha fatto acrobazie davanti a Buckingham Palace, sta lavorando a
un libro per bambini e non è mai
stato sulla luna.
www.alexlatimer.co.za
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6 / ISSUE 9
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ISSUE 9 / 7
lorena vigil escalera
Lei si chiama Lore, conosciuta anche come LoV-E (le sue
iniziali). È una art director e illustratrice che vive nel nord
della Spagna, nella piovosa città di Gijón.
Trascorre il suo tempo bevendo gin tonic, mangiando cetrioli, ballando il cha-cha-chá e collezionando macchine
fotografiche vintage. Ama alla follia il suo gatto nero Otto.
www.lov-e.es
ISSUE 9 / 9
10 / ISSUE 9
ISSUE 9 / 11
ISSUE 9 / 13
matthias
seifarth
È nato nel 1980 in un piccolo villaggio della Germania dell’Ovest.
Lavora come illustratore freelance
prendendo ispirazione da vecchie
foto, mercatini dell’usato e qualsiasi tipo di animale dai forti tratti
caratterizzanti. Ama combinare assieme queste cose creando nuove
ed inedite immagini.
www.matthias-seifarth.com
14 / ISSUE 9
ISSUE 9 / 15
16 / ISSUE 9
ISSUE 9 / 17
guerra de la paz
Guerra de la paz è il nome composito che rappresenta gli sforzi compiuti dal gruppo
creativo di artisti cubani formato da Alain Guerra e Neraldo de la Paz che dal 1996
collaborano assieme. I loro lavori sono il frutto della combinazione tra discipline
tradizionali e sperimentazioni su dimensioni e materiali diversi.
www.guerradelapaz.com
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PÌC MY PIC / ROBERTA RIDOLFI
Quanti anni hai, da dove vieni e dove vai...
31, Roma, all over.
Se ti chiedono che lavoro fai cosa rispondi? Ancora non lo so.
Cosa ti ha portato ad essere la persona
che sei? Il caso.
Cosa ti ha portato ad essere la creativa
che sei? L’istinto.
Come descriveresti le tue foto?
Non sono molto brava con le parole. Di solito
la gente usa l’aggettivo fresh per descrivere
le mie foto, il che non mi dispiace.
Che tipo di macchina fotografica usi? Ti
fai aiutare dal computer?
Contax G2, ultimamente anche macchinette
usa e getta. Cerco di attenermi il più possible
alla realtà, è più bella.
www.robertaridolfi.com
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30 / ISSUE 9
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32 / ISSUE 9
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Turn it On Turn it Off
PHOTO AND STYLING: ELEONORA CARISI / MODEL: CRISTIANO
sunglasses/ super mat black
jeans / dr.denim
shirt / aertex
shirt / aertex
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AROUND YOU / INAMORARTI
Torino. Un piccolo laboratorio. Due persone, Elisa Talentino e Paolo Berra.
Mille idee. Li ho conosciuti, ci scambiamo idee insieme quando siamo liberi
dal nostro lavoro e abbiamo del tempo per perderci in chiacchere. Hanno
talento. Hanno la voglia di fare. Ci riescono benissimo senza bisogno di chiedere aiuto a nessuno. Quattro mani bastano per creare ciò che vi sto per
raccontare.
t-shirt / kate moss
hat / camo
www.inamorarti.it
Pause.
Cosa facevate prima di arrivare a
Torino?
Dipingevamo, fotografavamo, modellavamo, perdevamo tempo, osservavamo e viaggiavamo.
“Inamorarti”come il concetto dell’amore per l’arte, per le arti, appunto, creative o cos’altro?
In–amor–arti. In amore dell’arte,
semplicemente (ci crediamo ancora).
L’ultimo lavoro che vedo pubblicato sul vostro sito è l’esibizione
38 / ISSUE 9
“Acqua in Bocca” presente a Berlino dal 20 novembre. Di cosa si
tratta e come siete arrivati fino a
Berlino?
Si tratta di una raccolta di pitture,
serigrafie e qualche oggetto readymade-balon-cantina. Acqua in bocca unisce la nostra ricerca artistica
collegando il tema della comunicazione sabotata/mancata/disturbata
(dall’acqua in bocca appunto), passando per ciò che non si può dire e
terminando nell’acqua intesa come
elemento. Acqua che si fa cullare
ISSUE 9 / 39
dalla luna, acqua che ci idrata e ci compone, acqua che
il corpo (con particolare riferimento al femminile) dona,
contiene, fluisce e riceve. Acqua come liquido che lega e
rafforza le relazioni umane;
allattamento, bevute in compagnia, unione sessuale.
Come i vostri pennelli si
sono trovati,piaciuti e messi a collaborare insieme.
Ottavia 2006, mostra collettiva, autogestita tra le mura
di casa di Paolo. I pennelli si
sono piaciuti e la collabora-
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zione è nata con il tempo.
Perchè dovremmo venire a
cercarvi? Cosa potete offrire voi in amore dell’arte?
In amore dell’arte non è riferito a ciò che possiamo o vogliamo offrire, riguarda semplicemente il nostro modo di
raffrontarci all’arte, la legge
commerciale della domanda
e dell’offerta non ha niente a
che vedere nè con l’amore nè
con l’arte.
Non ci interessa la competizione con il mercato della
grafica e dell’illustrazione,
ISSUE 9 / 41
noi cerchiamo semplicemente in maniera
umile di vivere con ciò che creiamo, che
sia “di tendenza” o meno non ci riguarda. Pensate che ci sia spazio in Italia per
la stampa e la vendita di Fanzine oppure è un mercato che ha preso piede
solo all’estero? Penso che in Italia la questione delle fanzine e dell’illustrazione non sia tanto un
problema di spazio quanto di cultura. In
un paese dove i ragazzini crescono a tv
e playstation e la lettura è un piacere di
42 / ISSUE 9
pochi è ovvio che anche l’illustrazione
di un certo livello rimane un prodotto di
nicchia; Una qualità che qua è più rara in
paesi come Francia, Germania e Spagna
è consuetudine, ma ciò non significa che
non si debba fare.
Forse è più difficile l’esito a livello economico, ma per fortuna non tutto si fa per
denaro. Fate parte di un collettivo? Se no,avete
mai pensato di riunirvi con altri ragazzi che amano l’arte e creare una sorta
di Factory?! Ci abbiamo provato più volte ma ovviamente non è semplice mettere d’accodo
mille pennelli.
Nonostante l’idea frikkettona della factory ci stia simpatica non ne abbiamo una
vera e propria ma collaboriamo strada facendo con idee e persone differenti. Un
progetto che nascerà in primavera e che
prevederà l’incontro di più persone sarà
quello dei workshop di serigrafia artistica/sperimentale che terremo nel nostro
laboratorio di Torino.
Non vogliamo proporre la serigrafia come
mezzo di riproduzione seriale poiché la
tecnologia permette con mezzi più veloci
e più precisi di fare grandi tirature a qualità impeccabile. Quello che ci interessa
è la serigrafia come mezzo di sperimentazione artistica; non ha senso per noi
utilizzare questo mezzo per il solo fine di
stampa, un prodotto stampato a mano si
differenzia da uno stampato da una macchina perché è vivo, con tutto ciò che ne
consegue, in primis il fatto che dietro c’è
una persona. ISSUE 9 / 43
DESIGN CANDIES / MAARTEN BAAS
FANOI. VIDEOINSTALLAZIONE INTERATTIVA - POTENZA 2009
Appena nominato “Designer
of the Year“ a soli 33 anni in
occasione dell’importante appuntamento con Design Miami,
Maarten Baas si è fatto conoscere sulla scena internazionale con quello che all’epoca
era il suo progetto di laurea: la
collezione Smoke. Dodici pietre
miliari, dodici icone del design
che hanno fatto la storia (da
Rietveld a Eames passando per
Gaudì) dati letteralmente alle
fiamme, bruciati.
Un atto sacrilego per molti, folle per altri, poetico per i più, di
44 / ISSUE 9
certo un segno forte, un nuovo
inizio.
Era chiaro che la produzione
di Maarten Baas non sarebbe
stata facilmente classificabile,
ne chiaramente definibile. Una
contaminazione continua di
materiali e approcci danno vita
a pezzi unici, firmati, lavorati
artigianalmente, che sfuggono
alle logiche del design industriale, seriale.
Proporzioni fuori scala, abbozzate, come per la linea Sculp
presentata al Salone del Mobile 2007, o esili strutture di
ISSUE 9 / 45
metallo ricoperte di argilla
industriale come per la serie
Clay, con lunghe gambe che
sembrano uscire direttamente da un quadro di Dalì.
Una ricerca continua che
sposta il confine tra arte, design, lavorazione artigianale,
approccio progettuale, che
vive di contrasti come per la
serie Transformation, presentata a Shangai per la Contrast
Gallery. Lo stile orientale in-
contra la progettualità occidentale fondendosi, è proprio
il caso di dirlo, in una nuova
identità.
Tra sogno, realtà e incubo, le
produzioni di Maarten Baas
ci trasportano in una dimensione sconosciuta magari
seguendo la fila indiana di
teiere e tazzine della Haphazard Harmony disegnate per
Skitsch che ci portano dritti a
tavola col Cappellaio Matto.
Photos: Maarten Van Houten
www.maartenvanhouten.nl
46 / ISSUE 9
ISSUE 9 / 47
www.brightenthecorners.com
Victor & Susie è un libretto che parla del prendersi cura di
qualcuno, dell’amare ma anche del saper lasciare andare. La
cosa che lo rende veramente speciale è che le illustrazioni sono
interamente composte di caratteri tipografici, un vero e proprio
studio sulla percezione che l’occhio umano ha di essi. Un’opera
del duo tedesco Brighten The Corners.
www.xmarkjenkinsx.com
Un giorno mentre passeggiate tranquilli per le vie delle vostra
città potreste ritrovarvi di fronte ad una scena di questo genere. Niente paura, sono le installazioni urbane dell’artista Mark
Jenkins.
48 / ISSUE 9
www.fulviobonavia.com
www.v1gallery.com/artist/show/3
A Matter Of Taste è il titolo che il fotografo Fulvio Bonavia ha
dato al singolare libro che raccoglie i suoi still life: splendide
invenzioni haute couture ma a base di elementi naturali e gastronomici.
Probabilmente Peter Funch si apposta per giorni in un certo
angolo della Grande Mela, e da lì scatta foto ai passanti. Riunisce poi i soggetti a seconda delle azioni che svolgono in quel
particolare momento, creando queste surreali scene metropolitane in cui tutti sbadigliano, tutti hanno in mano una busta
gialla, tutti guardano minacciosi nell’obbiettivo del fotografo.
www.maurogatti.com
www.moma.org
Mauro Gatti torna a meravigliarci quanto mai con questa sua
piccola guida per essere un vincente, pregna di ironia e disarmante semplicità, come del resto tutti i suoi lavori.
Il MoMa di New York celebra il genio di Tim Burton, regista ma
prima ancora artista e sognatore. Oltre 700 opere tra disegni,
storyboard, costumi, pupazzi, fotografie e schizzi ad acquerello.
Impossibile non riconoscere tra i soggetti delle sue opere i tratti
caratteristici di alcuni tra i suoi più celebri freaks, da Edward
Mani di Forbice a Jack Skeletron. Se capitate nella Grande
Mela, la mostra è aperta fino al 26 Aprile 2010.
ISSUE 9 / 49
CONTAMINATION / RAMONES
1977. Esce “Rocket To Russia” dei Ramones.
Vi siete mai chiesti quale sia stata la loro importanza nell’evoluzione del rock e del punk?
Rocket To Russia viene definito una pietra
miliare della musica punk. E sappiate che se
indossate un paio di jeans stretti e una giacca di pelle, beh c’è un bel po’ di “Ramones
mood” in voi!
ROCKET TO RUSSIA
1977. L’esplosione del movimento punk a Londra
e l’uscita sul mercato di alcuni dischi storici della prima “new wave” lo rendono un anno di confine, un anno in cui il rock intraprende un nuovo
ed irreversibile corso. I quattro newyorkesi che si
facevano chiamare “Ramones” rientrano a pieno
titolo tra i maggiori protagonisti di questo periodo di gran fermento: esorditi allo storico CBGB’s
già nel 1974, Joey Ramone e
compagni avevano, due anni
dopo, con l’uscita di “Ramones”, dato un salutare scossone alla scena musicale del
tempo, dimostrando di aver
fin troppo chiare quali fossero le nuove prospettive da far
assumere al rock degli anni a
venire.
Dopo un buon secondo album
di transizione, “Rocket to
Russia” rappresentava l’assestamento e il magistrale
consolidamento del loro peculiare sound: ciò che nell’album d’esordio poteva ancora
sembrare quasi una burla, o
una sorta di bizzarro esperimento, adesso, nell’anno
“ufficiale” di nascita del movimento “punk”, era invece
diventato a tutti gli effetti il
verbo riconosciuto di un’autentica rivoluzione musicale,
ormai matura in tutta la sua
irriverente immaturità.
“Rocket to Russia” può esser considerato l’album più
“punk” dei Ramones. É anche quello che, ovviamente
insieme a “Ramones”, ha influenzato stilisticamente una
generazione intera di chitarristi, bassisti e frontmen.
É quello che non può mancare
in nessuna discografia punk/
new wave che si rispetti.
“Sheena” resta il brano più
meritatamente celebre del
disco ed è anche uno dei più
rappresentativi e acclamati
dell’intera lunga carriera della formazione.
Ma non mancano certo altrettante ottime tracce, a cominciare dalla potente opening-track, la trascinante e
demenziale “Cretin Hop”, e
la seguente “Rockaway BeISSUE 9 / 51
ach”, forte anche di un’influenza
di matrice surf-rock che tutti abbiamo ben vivida nella fantasia:
girls, surf, fun & California!
Ai Ramones vanno però anche
attribuiti parecchi meriti storici.
Proprio per la loro brillante essenzialità sono riusciti, forse come
nessun altro, a reincarnare in una
forma del tutto nuova, moderna,
popolare, lo spirito rivoluzionario
e a tramandarlo alle nuove generazioni, gettando così un ponte ideale tra passato e futuro. Un
ponte fatto di tre accordi e poco
più: semplicemente geniale.
Long live rock’n’roll!
52 / ISSUE 9
I RAMONES FURONO UNO DEI PIÙ
INFLUENTI GRUPPI MUSICALI PUNK
ROCK STATUNITENSI. FORMATOSI A
FOREST HILLS, NEL QUEENS (NEW
YORK), INTORNO AL MARZO 1974,
IL GRUPPO FU FRA I FONDATORI
DEL MOVIMENTO PUNK ROCK NEWYORKESE. TRA IL 1974 ED IL 1996
I RAMONES ESEGUIRONO 2.263
CONCERTI, CON UNA MEDIA DI DUE
CONCERTI A SETTIMANA.
NEL 1996, CON PIÙ DI DIECI ALBUM
ALLE SPALLE, IL GRUPPO SI SCIOLSE. TRE MEMBRI DEL GRUPPO, JOEY,
DEE DEE E JOHNNY, MORIRONO NEL
DECENNIO SUCCESSIVO.
NEL 2002 LA RIVISTA SPIN MAGAZINE HA DESCRITTO I RAMONES COME
LA SECONDA PIÙ GRANDE BAND
ROCK AND ROLL DELLA STORIA,
DOPO I BEATLES. IL 18 MARZO 2002
I RAMONES SONO ENTRATI NELLA
ROCK AND ROLL HALL OF FAME.
ISSUE 9 / 53
PÌCAME MAG ISSUE #9
NOV/DEC 2009 - JAN 2010
FREE
CREATIVE DIRECTOR
ANDREA BERRETTA
[email protected]
EDITOR
ALBERTO FERRARI
[email protected]
PR
MICHELA BADO
[email protected]
MARKETING
FABIO PERUGINI
[email protected]
COLUMNS
AROUND YOU / ELEONORA CARISI
CONTAMINATION / ALBERTO FERRARI
DESIGN CANDIES / MICHELA BADO
ILLUSTRATION / ANDREA BERRETTA - ROBERTA ZETA
MUMBLE MUMBLE / ANDREA BERRETTA - ROBERTA ZETA
PÌC MY PIC / ANDREA BERRETTA
GRAPHIC DESIGN ANDREA BERRETTA
WEB AND APPLICATIONS ALBERTO FERRARI
TRANSLATIONS MICHELA BADO
COVER LORENA VIGIL ESCALERA
COPYRIGHT ©2009/2010
ALL RIGHTS RESERVED. NO PORTION OF THIS DOCUMENT MAY BE
REPRODUCED WITHOUT PERMISSION FROM PÌCAME. ALL THE
CONTENTS ARE PROPERTY OF THEIR RESPECTIVE OWNERS.
For advertising please contact: [email protected]
TRANSLATIONS
PAG. 4 / ALEX LATIMER
ry kind of animals, which have strong
character traits. He likes combining
Alex is an illustrator and he spends those things and creating new and
all day living in Cape Town, drawing. unseen images.
Here some true things about him: he
boiled a tiger, he played guitar (badly) on a ship, he scored a gol for a PAG. 18 / GUERRA DE LA PAZ
Mozambican soccer club, he built a
swing in the middle of Lesotho, he Guerra de la paz is the composite
had a tick-bite fever 3 times, he tal- name that represents the creative
ks for his dogs (they say nice things team efforts of Cuban born artists,
about him), he did a head-over-heels Alain Guerra and Neraldo de la Paz
on the lawns in front of Buckingham (who live and work in Miami), and
Palace, he is working in a children’s have been consistently producing colbook and he has never been to the laboratively since 1996. Their work is
moon.
based on a combination of traditional
disciplines and experimentation with
dimension and the use of unconvenPAG. 8 / LORENA VIGIL ESCALERA tional materials.
Her name is Lore, also known as LoVE (they’re their initials). She is an art
director & illustrator that live in the
north of Spain, in a rainy city called
Gijón. She keeps herself busy drinking gin&tonic with cucumber, dancing the cha-cha-chá and collecting
vintage cameras. She loves her black
cat called Otto.
PAG. 14 / MATTHIAS SEIFARTH
He was born in 1980 in a small village in west-Germany and he is a
freelance illustrator inspired by old
photos of all kind, flea-markets, eve56 / ISSUE 9
PAG. 26 / ROBERTA RIDOLFI
How old are you, where do you come
from and where do you go...
31, Rome, all over.
If they ask you what’s your work you
answer..
I still don’t know
What makes you become what you
are?
The fate
What makes you become the creative you are?
The instinct
How would you describe your pictures?
I’m not good with words. Usually people describes my pictures with the
adjective fresh and I like it.
What kind of camera do you use?
The computer helps you in any way?
Contax G2 and recently also disposable cameras. I try to stuck on reality, it’s so beautiful
ket and dungeon objects. Acqua in
Bocca is an exhibition and an artist
research about the topic of communication, the disturbed/ missed and
sabotaged one (due to the presence
of water inside the mouth, an italian
correspondent for mum’s the word)
Water rocked by the moon, water
that feeds our bodies, water as our
essence (most of all the feminine
PAG. 39 / INAMORARTI
one) water that gives, flows and recieves. Water as liquid that bounds
Turin. A small laboratory. Two peo- human relationships; nursing, drinple, Elisa Talentino and Paolo Berra. king in company and sexual union.
Thousand of ideas. I met them and
we exchange when we both have How your painters met, liked and
time for chatting. They are talented decided to collaborate?
and enthusiasm. They succeeded in Ottavia 2006, a collective exhibition
everything without the need of none. self-managed at Paolo’s house. Our
Four hands are enough to create painters liked each others and the
what I’m going to tell you.
collaboration slowly started.
What did you do before arriving in
Turin?
We drew, made photographs, worked the clay, lost time, watched and
travelled.
“Innamorati” (in love) as the concept of love for art’s sake and what’s
more?
The meaning stands simply in the
concept of love for art’s sake ( we
still believe in it)
The latest work you published in
your website is the exhibition “Acqua
in Bocca” that takes place in Berlin
from the 20th November. What is it
about?
It’s a collection of paintings, serigraphs and some ready-made flea mar-
What is the reason for which choose you? What could you offer you in
name of art’s love?
The love for art is not referred to what
we can offer, it is related to our way
of interact with art, the commercial
law of demand and supply has nothing to do with the love for art.
We are not interested in the market
competition of graphic design and illustration, we only serach the simple
way to live thanks to what we create. What is trend doesn’t interest us.
Do you think that in Italy there is
space for the print and the sell of
Fanzine or it’s only suitable for the
foreign markets?
I think that in Italy the problem related to Fanzine and illustration is not
ISSUE 9 / 57
a matter of space but of culture. In a
country where young boys and girls
grow up with tv and playstation and
reading is a for few, illustration has
no other possibility that of remaining
a niche product. A quality here extremely rare, not as in France, Germany and Spain, countries used to
it. Maybe it’s more difficult to earn a
living but hopefully not everything is
ruled and aim to make money.
Are you part of a collective? Have you
ever think to create a sort of Factory
with other people keen on art?
We have tried several time but it’s
not easy to put together different
painters together. We love the idea
of a factory but right now we only
collaborate time to time with other
people. A project that will born in
april and will involve the others will
be the workshop about artistic serigraphy that we hold in our laboratory in Turin. We don’t want to propose serigraphy with a serial purpose
as technology have already more
precise and quick devices for huge
quantities with perfect precision. We
use serigraphy only with print aim,
with an hand print process that differ from one made automatically as
it carried the signs of a human hand,
it’s alive and expression of a personal feeling.
PAG. 44 / MARTEEN BAAS
Just awarded “Designer of the Year”
on the occasion of the important
event Design Miami, with his 33
58 / ISSUE 9
years old Maarten Baas has appeared on the stage of the international
design with his thesis project: the
Smoke collection. Twelve mile stones, twelve design icons (from Rietveld, Eames to Gaudì) literally burnt
with fire.
An outrage for many, pure foolishness for other, poetic for the most,
a strong act that’s for sure, a new
beginning.
It was clear that Maarten Baas production wouldn’t be an easy one, neither to understand nor to classify. An
ongoing contamination of materials
and point of views for unique pieces,
special editions, signed one by one,
handmade produced, far from the
industrial production philosophy.
Out of scale proportions, raw shapes
as for the Sculp collection presented
on the occasion of the Milan Design
Week 2007 or thin metal structures
covered in industrial clay for the Clay
collection, characterized by long legs
that seems to come out directly from
Dalì paintings.
An ongoing research that moves the
bound between art, design, handmade production and design, rich in
contrasts as for the Transformation
series, presented in Shangai for the
Contrast Gallery.
The eastern style meets the western
design, melting together for a collection able to create a brand new
identity.
Between dreams, reality and nightmare, the Maarten Baas productions
bring us in another dimension, guiding us as in a raw with the tea cups
and the teapot of the Haphazard Har-
mony collection designed for Skitsch
in front, straight to the Mad Hatter The MoMa of New York celebrates
table.
the genius of Tim Burton, director but
most of all artist and dreamer. More
than 700 among drawings, storyboPAG. 48 / MUMBLE MUMBLE
ards, costumes, puppets, pictures
and sketches. The features of his
Victor & Susie is a small book about more famous freaks are clearly detataking care of someone else, love and chable as Edward Scissorhands and
let be loved. Its characteristic is to Jack Skeletron. If you are planning a
be made only by types, a true study trip to NYC the exhibition will be open
on the perception our eyes have of until the 26th of April 2010.
them. A work by the German couple
Brighten The Corners.
PAG. 50 / RAMONES
A matter of taste is the title of the book
by Fulvio Bonavia where he collected Ramones. 1977. The album “Rocket
all his still-life: wonderful creations of To Russia” is published. Maybe most
haute couture realized with natural of all, especially the young ones, know
and eatable elements.
them due to the t-shirts on which they
are printed. Have you ever stop and
Probably Peter Funch hides for days asked yourself the role they played in
in a corner of the Big Apple and from the evolution of punk and rock muthere he shoots his photos. Then he sic? Rocket to Russia is a milestone
puts them together according to the for punk music. And if you wear skinaction they are taking in that parti- ny jeans and a leather jacket there is
cularly moment creating surreal me- a bit of “Ramones mood” in you!
tropolitan scenes where everyone is
yaming, everyone has a yellow folder, ROCKET TO RUSSIA
everyone look threateningly in the 1977. The punk arose in London and
photographic lens.
some albums of the “new wave” are
published marking this year as a real
A day walking peacefully through the bound. From now on rock will not be
streets of your city it may happen to the same. The four american guys
you to face a situation like this. Don’t from New York called “Ramones” are
worry, they are the urban installations among the protagonists of this period:
by Mark Jenkins.
on the stage at the famous CBGB’S
in 1974, Joey Ramones and fellows,
Mario Gatti backs mesmerizing us only two years after the publication of
again with this small guide to be a their album “Ramones” turn the rock
winner characterized by a lot of irony world upside down showing the way
and simplicity as all his works.
rock will have taken in the following
ISSUE 9 / 59
years.
After a second album of trasition, “Rocket to Russia” definitly define their
sound: what in their first album could
have been seen as a joke, a strange
musical experiment during the official
year of the punk born it became the
law, the real music revolution ready
to spread.
“Rocket to Russia” could be considered the Ramones most “punk” album. It’s what have deeply influenced, together with “Ramones” an
entire generation of guitarist, bass
player and frontmen. It is the element
that couldn’t miss in a real punk/new
wave discography.
“Sheena” is the most famous track
of the album and one of the most representative and appreciated of their
career. The “Cretin Hop” the opening
track of the album is powerful too and
characterized by a strong influence of
surf-rock that we all associate with
girls, surf, fun & California!
The Ramones have also historical merits and their brilliant essentiality and
ability to express the new, modern
and popular revolutionary spirit as
none before and transmit it to the next
generation building a bridge between past and future. A bridge made of
three chords and nothing more: pure
genius. Long live rock’n’roll.
60 / ISSUE 9
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