www.gazzetta.it martedì 15 aprile 2014 1,30 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
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ITALIA
anno 118 ­ numero 89
Numero 89
Anno 118 ­ DOMENICALI LASCIA
ilCommento
UNA MOSSA INUTILE
PERÒ NECESSARIA
«Mi dimetto, colpa mia
Alla Ferrari serve una scossa»
DI UMBERTO ZAPELLONI
La rivoluzione Ferrari è inutile, ma necessa­
ria. Inutile perché la stagione non verrà rad­
drizzata, necessaria perché non si poteva
correre il rischio di compromettere anche
l’anno che verrà. Un terremoto che non riu­
scirà a salvare il 2014, ma almeno potrà met­
tere le basi per un 2015 migliore. Al suo posto Montezemolo sceglie Mattiacci
3 Stefano Domenicali, 48 anni, con Alonso COLOMBO/CANONIERO ALLIEVI, CREMONESI, PERNA PAG. 20­21
L’ARTICOLO A PAGINA 19
MILAN OBIETTIVO 5° POSTO: VINCERE NON BASTA
GIOVINCO E LLORENTE: 2­0 A UDINE, LA JUVE A +8 Seedorf è in bilico
SQUILLI
SCUDETTO
L’armata bianconera respinge la Roma:
ristabilito il distacco, ora mancano 5
turni alla fine. Il titolo può arrivare già
entro il mese. S’avvicina lo
storico traguardo dei 100 punti.
Conte punge Benitez:
«Niente consigli da lui»
CENITI, FROSIO, GARLANDO,
GRAZIANO, OLIVERO, VELLUZZI
DA PAGINA 2 A PAGINA 5
3 Sebastian
Giovinco
festeggiato
dai compagni
«giganti» dopo
il gol che
ha sbloccato
la gara di Udine
LAPRESSE
INTERVISTA DOPPIA LA COPPIA D’ORO ITALIA UNA NOVITA’ CARATTERIZZA IL MAXI RADUNO AZZURRO A COVERCIANO
Fognini­Pennetta
«Amore e tennis:
abbiamo fatto 13...»
E’ una Nazionale multietnica
Da Romulo a Paletta c’è una squadra intera di «stranieri»
Report Figc: sempre meno incassi da stadio e rose vecchie
40 4 1 5>
Tanti «nuovi» italiani con Pran­
delli. Salvini (Lega): «I doppi
passaporti non mi piacciono». Lo
studio sul nostro calcio: boom di
trasferimenti, ma solo un terzo è
oneroso, in aumento i ricavi tv,
ma dal botteghino arriva solo
l’8% degli introiti per i club
9 771120 506000
3 Fabio Fognini, 26 anni e Flavia Pennetta, 32
MARTUCCI A PAGINA 27
BASKET VERSO LA SFIDA COL MACCABI
La promessa di Hackett
«Milano sul tetto d’Europa»
DI SCHIAVI A PAGINA 25
GALDI, VERNAZZA ALLE PAGINE 16­17
IL ROMPI
PALLONE
DI GENE GNOCCHI
CALCIOSCOMMESSE
EXTRATIME
Gattuso sentito
dal pm, vicina
l’archiviazione
Fred­gol do Brasil «Gioco il Mondiale
e torno in Europa»
CENITI A PAGINA 11
w
Perplessità sulle dimissioni
di Domenicali:
la Ferrari le ha accettate
in un secondo e 14 millesimi
3 Rino Gattuso, 36 anni, calabrese In treno con Cellino
«Porterò il Leeds
in Sardegna»
Serve l’EuroLeague
davanti... all’Inter
CECERE, LAUDISA, PASOTTO ALLE PAGINE 8­9
IL CASO BRUTTA VICENDA PER IL ROMANISTA
Nainggolan, che bufera
Lite e moglie in ospedale
«Ma non l’ho picchiata»
Il fatto sarebbe accaduto domenica
a Cagliari. La donna
ha una prognosi di 20 giorni, ma minimizza: «Soltanto un diverbio»
CECCHINI, FRONGIA A PAGINA 7
3 Radja Nainggolan e la moglie, la signora Claudia ANSA
NERAZZURRI PARATE E GOL DA CAMPIONI
Cedere Handa e Icardi?
E’ sempre più dura
(Wanda­tweet a parte)
Solo un’offertona
può convincere
a vendere il portiere.
L’attaccante, invece, esagera sempre: ieri una foto con le corna
DALLA VITE, ELEFANTE PAG. 12­13
COMMENTO DI MINOLITI PAG. 19
3 Mauro Icardi e le corna twittate dopo i gol alla Samp
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
SERIE A IL POSTICIPO DELLA 33a GIORNATA JUVE DA 100
LA VOLATA SCUDETTO
Legenda:
Molto difficile
34ª
GIORNATA
Mani sullo
scudetto
Difficile
Impegnativa
35ª
Facile
36ª
Molto facile In MAIUSCOLO le gare in trasferta
37ª
38ª
JUVENTUS
87
Bologna
SASSUOLO
Atalanta
ROMA
Cagliari
ROMA
79
FIORENTINA
Milan
CATANIA
Juventus
GENOA
GDS
Giovinco­Llorente
Ora può trionfare
già entro aprile
e a quote mai viste
Domina l’Udinese, torna a +8 e insegue il record di punti. Campione in anticipo se batte Bologna e Sassuolo e la Roma frena con Fiorentina o Milan
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
UDINE
Eccolo «il» terzo scudetto
di fila. Abbiamo evidenziato
l’articolo perché sono stati Llo­
rente e Giovinco a consacrarlo:
il gigante e il bambino; l’artico­
lo «il», appunto. Bellissimo il
vantaggio di Giovinco al 16’, un
gol alla Del Piero allo specchio,
cioè con l’altro piede. Sebastian
avrebbe vestito con orgoglio il
10 del capitano volato in Au­
stralia. Non gliel’hanno dato,
l’hanno tenuto per Tevez che se
ne è dimostrato degno, diven­
tando presto un trascinatore.
Giovinco ha atteso con pazien­
za, con la cocciuta convinzione
del proprio valore e a Udine ha
marchiato lo scudetto che arri­
verà. Migliore in campo per di­
stacco: quanto a classe, il gi­
gante ieri era lui.
Marchio attaccanti Llorente,
ex oggetto misterioso, quello
che sembrava solo bello, ha
chiuso il match con il 14° gol
del suo splendido campionato.
Una doppia firma simbolica,
perché questo sarà anche (so­
prattutto) lo scudetto degli at­
taccanti. Nelle stagioni scorse
la Juve dava spesso la sensazio­
ne di una cascata d’acqua tra­
vasata in un imbuto: tanto gio­
co, tanto dominio e poche occa­
sioni in proporzione. I Matri e i
Vucinic facevano spazio per lo
più agli incursori che rimedia­
vano alla stitichezza offensiva.
E quando i gol non arrivavano,
fioccavano i pareggi. Tevez e
Llorente hanno dilatato il bec­
co dell’imbuto: sono scrosciati
32 gol in due. E le goccioline
degli altri. Ora, scollinata l’Udi­
nese, l’avversaria più temibile
che dovrà incrociare la Juve, a
parte la Roma, è l’Atalanta che
sta 41 punti più in basso. Le av­
versarie della Roma nelle ulti­
me 5 partite vantano 33 punti
in più. Ma, concesso che Garcia
le vinca tutte, Conte, battendo
Bologna, Sassuolo e Atalanta
può già festeggiare il titolo il 5
maggio, data non banale, e ri­
durre lo scontro diretto con i
giallorossi a una gita di piacere.
E se la Roma inciampa, la Juve
può già far festa col Sassuolo
entro fine mese o addirittura
prima senza giocare grazie a
Fiorentina e Milan. Per questo,
la perentoria vittoria di una Ju­
ve magicamente rifiorita nella
testa e nelle gambe, anche sen­
za totem quali Tevez e Vidal, è
stata omologata come «vittoria
scudetto»: a Udine, dove fe­
steggiò il tricolore del 5 maggio
con un altro 2­0. Allora Del Pie­
ro e Trezeguet, stavolta Giovin­
co e Llorente.
Pogba non è Pippo La Signora
ha la testa a posto. Lo si capisce
appena esce di casa. E’ in una di
quelle notti da far girare la te­
sta che aveva quasi dimentica­
to. Lichtsteiner e Asamoah
zompano in anticipo con antica
reattività. Pogba, che nelle ulti­
me uscite era svampito come
16’ PRIMO TEMPO
La prodezza di Giovinco
La Juve sblocca la partita con una perla di Giovinco: controllo sul vertice dell’area
e poi sinistro a giro sull’angolino più lontano, Sorpreso Scuffet LAPRESSE
Pippo di Topolino, arpiona pal­
loni su palloni. E’ un gorgo di
classe che risucchia la Juve tut­
ta dalla sua parte. Llorente cor­
re e si batte come se fosse alto
mezzo metro in meno. L’Udine­
se, che si specchia nell’avversa­
rio con un modulo analogo,
non ha scampo, perché perde
tutti gli uno contro uno. Sem­
brava che la corsa potesse esse­
re l’arma di Guidolin contro
una Juve stanca e invece l’Udi­
nese viene schiantata proprio
sulla corsa.
Gio­Vinco La sentenza an­
nunciata dal primo spezzone di
gara, cade al 16’, con la meravi­
glia di Giovinco che accarezza
il pallone d’interno sinistro e lo
manda a circumnavigare i gio­
vani guanti di Scuffet. Dieci mi­
nuti dopo il piedone di Llorente
chiude in rete una serie di ca­
rambole da flipper generate da
26’ PRIMO TEMPO
Llorente risolve in mischia
Su uno schema da calcio d’angolo, si crea una mischia: Scuffet chiude su Pogba ma interviene Llorente che controlla e tocca in rete per il raddoppio LAPRESSE
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
+8
GIORNATE
19ª
+8
20ª
+9
+9
+14
+14
+14
+11
+11
+8
+6
21ª
22ª
sosp. 23ª
24ª
25ª
26ª
27ª
28ª
29ª
30ª
31ª
+8
rec. 22ª
32ª
+8
numeri&
STATISTICHE
+14
+9
D0
UDINESE
IL DISTACCO NEL GIRONE DI RITORNO
+9
33ª
GDS
87
laVignetta DI FROSINI Juve­record Un palo nella ripre­
S
La festa dei
giocatori
juventini dopo il
2­0 siglato da
Llorente che ha
di fatto chiuso
la pratica
Udinese
CLASSIFICA
SQUADRE Ha già i punti dello scudetto di un anno fa
A cinque giornate dalla fine la Juventus ha già
conquistato i punti ottenuti in 38 partite nel 2012­2013
un angolo. Non impeccabile
stavolta baby­Scuffet, mentre il
suo maestro Buffon fa la prima
parata all’88 minuto. D’accor­
do la forza della Juve e la man­
canza di stimoli forti, ma la di­
gnità non è una questione di
punti: il popolo del Friuli, che
attendeva una prova d’orgo­
glio, non meritava un’Udinese
così sgonfia e dimessa. Il palo
di Muriel nel recupero alimen­
ta i rimpianti.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
sa lo ha colpito anche l’inconte­
nibile Giovinco che poi è uscito
tra gli applausi di tutti, avversa­
ri compresi, come accadde una
volta a Del Piero al Bernabeu.
In questa notte almeno, il nu­
mero 10 dell’ex capitano avreb­
be vestito bene le spalle strette
di Seba. La Juve, oltre ad avere
messo le mani sul terzo titolo di
fila, ha eguagliato il proprio re­
cord di vittorie (28) che risale
al 1949­50 e si prepara ad at­
taccare quello assoluto dell’In­
ter (30). A 5 turni dal traguar­
do ha già gli 87 punti di un an­
no fa e può superare la soglia
dei 100 anche pareggiandone
una (a Roma?). Ma soprattutto
ha dimostrato di aver ritrovato
la sua forma migliore, e qualco­
sa in più (Giovinco), al momen­
to giusto: c’è un Benfica da sca­
valcare per poi accendere lo Ju­
ventus Stadium con la finale di
Europa League.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PUNTI
G
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
33
JUVENTUS
87
ROMA
79
NAPOLI
67
FIORENTINA 58
INTER
53
PARMA
51
TORINO
48
MILAN
48
LAZIO
48
ATALANTA
46
VERONA
46
SAMPDORIA 41
GENOA
39
UDINESE
38
CAGLIARI
33
CHIEVO
30
BOLOGNA
28
LIVORNO
25
SASSUOLO
25
CATANIA
20
PARTITE RETI V N P F S
28 3 2 71 22
24 7 2 68 19
20 7 6 63 35
17 7 9 56 37
13 14 6 55 35
13 12 8 53 42
13 9 11 49 42
13 9 11 50 44
13 9 11 44 44
14 4 15 38 44
14 4 15 50 57
11 8 14 40 49
10 9 14 36 43
11 5 17 35 46
7 12 14 31 45
8 6 19 30 49
5 13 15 27 51
6 7 20 36 64
6 7 20 32 62
4 8 21 24 58
UCHAMPIONS UPRELIMINARI CHAMPIONS UEUROPA LEAGUE URETROCESSIONE
1
VICINO A TE
Oltre
150 centri
in tutta Italia
2
ESPERTO
Personale
specializzato
e servizi di
qualità
2
(3­5­1­1)
(3­5­2)
22 Scuffet; 75 Heurtaux, 5 Danilo, 11 Domiz­
zi; 8 Basta, 37 Pereyra, 3 Allan, 20 Yebda
(dal 25’ s.t. 9 Muriel), 34 G. Silva; 32 B. Fer­
nandes; 10 Di Natale (dal 33’ s.t. 17 Lopez).
PANCHINA 1 Brkic, 99 Benussi, 4 Naldo, 6
Bubnjic, 14 Mlinar, 18 Jadson, 27 Widmer,
66 Pinzi, 94 Zielinski, 70 Maicosuel.
ALLENATORE Guidolin.
CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 3­5­2.
AMMONITI Heurtaux per gioco scorretto.
1 Buffon; 4 Caceres, 5 Ogbonna, 3 Chiellini;
26 Lichtsteiner (dal 31’ s.t. 33 Isla) , 6 Pogba,
21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah; 14 Llo­
rente (dal 40’ s.t. 18 Osvaldo), 12 Giovinco
(dal 37’ s.t. 9 Vucinic). PANCHINA 30 Storari,
34 Rubinho, 19 Bonucci, 13 Peluso, 20 Pa­
doin, 23 Vidal, 27 Quagliarella, 18 Osvaldo,
10 Tevez. ALLENATORE Conte.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
AMMONITI Ogbonna per g.s., Bonucci in pan­
china per proteste, Lichtsteiner per c.n.r.
MARCATORI Giovinco al 16‘, Llorente al 26’ p.t. ARBITRO Rizzoli di Bologna.
NOTE Paganti 11.790, incasso di 316.540; abbonati 10.472, quota non comunicata. In fuorigioco 1­1. Angoli 1­3. Recuperi: 0’ p.t.; 3’ s.t.
PASSAGGI EFFETTUATI
UDINESE 47%
JUVENTUS 53%
TIRI IN PORTA
Udinese Juventus
Cross
effettuati
15 5
Udinese Juventus
UDINESE 462
JUVENTUS 525
TIRI FUORI
II
IIII IIIIII
UDINESE 2
JUVENTUS 4
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0­2
GOL! 16’ Perfetto sinistro a giro di Giovinco
dal limite.
25’ Diagonale di Giovinco da sinistra, Scuf­
fet in angolo.
GOL! 26’ Zampata di Llorente su azione
d’angolo.
IIII
UDINESE 6
JUVENTUS 4
SECONDO TEMPO
24‘’Palo di Giovinco sgusciato in area dopo
una percussione di Chiellini.
43’ Buffon chiude in angolo su Domizzi.
47’ Palo di Muriel in diagonale.
Palle
recuperate
64
PROSSIMO TURNO
Sabato 19 aprile ore 15
ATALANTA­VERONA
CATANIA­SAMPDORIA
CHIEVO­SASSUOLO
GENOA­CAGLIARI
LAZIO­TORINO
MILAN­LIVORNO
PARMA­INTER
UDINESE­NAPOLI
JUVENTUS­BOLOGNA ore 18.30
FIORENTINA­ROMA ore 21
(1­2)
(0­2)
(1­0)
(1­2)
(0­1)
(2­2)
(3­3)
(3­3)
(2­0)
(1­2)
11
22
19 RETI Immobile (Torino).
18 RETI Tevez (1, Juventus).
17 RETI Higuain (5, Napoli); Toni (2, Verona).
15 RETI Palacio (Inter).
14 RETI Rossi (5, Fiorentina); Gilardino (4, Genoa); Llorente (Juventus).
13 RETI Paloschi (4, Chievo); Paulinho (3, Livorno); Balotelli (3, Milan); Destro (Roma); Cerci (5, Torino).
12 RETI Callejon (Napoli); Berardi (5, Sassuolo).
11 RETI Denis (1, Atalanta); Vidal (2, Juventus); Cassano (1, Parma).
non battesse Fiorentina o Milan. Ma se i giallorossi facessero un solo punto contro viola e rossoneri (gara in anticipo venerdì 25 aprile), allora la Juventus, avendo vinto la vigilia di Pasqua con il Bologna, sarebbe campione addirittura senza giocare.
5
75
Udinese Juventus
34
20
3 3710
32
8
BARICENTRO MEDIO 53,8 metri
26 4
6
12 14
8
21
22
5
3
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 metri
Udinese Juventus
Palle perse
124 125
Udinese Juventus
la Moviola DI CEN
Bonucci e Lichtsteiner:
gialli pesanti, niente Bologna
Gara tranquilla (sono 27 le
punizioni fischiate) con Nicola Rizzoli bravo a smussare sul nascere il minimo accenno di nervosismo. I problemi maggiori l’arbitro che rappresenterà l’Italia al Mondiale li ha avuti da chi era ai margini del campo: molto nervoso in avvio Antonio Conte (richiamato dal quarto uomo) e cartellino giallo mostrato a Bonucci (era diffidato, sarà squalificato) che era in panchina. Il motivo? Proteste per un fallo non chiamato a Di Natale, che poi aveva dato il via a una ripartenza pericolosa dell’Udinese. Neppure il successivo vantaggio di Giovinco era servito a calmare gli animi. Per il resto, la squadra di casa reclama un rigore nel finire di primo tempo per un contrasto tra Caceres e Di Natale: fa bene Rizzoli a lasciar continuare. Nella ripresa da sottolineare l’altra ammonizione «pesante». La subisce Lichtsteiner, troppo lento nel lasciare il campo dopo la sostituzione: salterà la gara contro il Bologna. Corretti gli altri cartellini mostrati a Heurtaux (steso Giovinco) e Ogbonna (fallo su Di Natale). 3
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24’ SECONDO TEMPO
Giovinco sfiora il tris
La Juve va vicina al terzo gol sempre con Giovinco: colpito il
palo con un diagonale dopo una percussione di Chiellini IPP
JUVENTUS
POSSESSO PALLA
61
E’ campione se...
La Juve torna a +8 sulla
Roma. Dovessero continuare a vincere entrambe, bianconeri campioni il 5 maggio (con l’Atalanta) rendendo inutile Roma­Juve. La Juve però potrebbe essere campione già il 28 aprile vincendo con Bologna e Sassuolo se la Roma Contrasti
vinti
81%
75%
3
LA GAZZETTA DELLO SPORT
4
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
SERIE A IL POSTICIPO DELLA 33a GIORNATA
il personaggio
SEBASTIAN GIOVINCO
IN CINA NEL 2014 O 2015
Supercoppa: tanti
paesi interessati
L’ultimo è il Qatar Spunta l’interesse del
Qatar per ospitare, in futuro, la Supercoppa italiana. Nei giorni scorsi il presidente di ICSS Mohammed Hanzab è stato a Milano: ne ha approfittato per parlarne col presidente di Lega Beretta e il d.g. Brunelli. Si giocherebbe a dicembre­
gennaio. Ma sul tavolo della Lega ci sono diverse offerte: Canada, Usa, Abu Dhabi, Dubai, Thailandia, Indonesia. Prima si dovrà chiudere il contratto coi cinesi (si va a Pechino in agosto se la Fiorentina vince la Coppa Italia, visto che il Napoli è destinato ai playoff Champions, o nel 2015), poi si vedrà. Gli stessi cinesi hanno proposto un rinnovo.
Altro che formica
È lui l’uomo scudetto
«Volevo un gol così»
Fischiato a febbraio contro il Chievo, ha ritrovato smalto
e giocate. «Titolo in tasca? Ci sta entrando...». Conte lo coccola: «Deve capire che può fare la differenza anche alla Juventus»
Sebastian Giovinco, 27 anni, nel 2012 è tornato alla Juve ACTION IMAGES
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
UDINE
Anche le formiche (ato­
miche) nel loro piccolo si ar­
rabbiano. Proprio vero. Poi bi­
sogna vedere come questa
rabbia viene sfogata. In passa­
to Sebastian Giovinco si era
mostrato arrabbiato: per le
critiche, per i fischi, per l’im­
possibilità di mostrare le sue
qualità tecniche. Spesso la
rabbia è negativa: ti condizio­
na e ti spinge a reazioni sba­
gliate. Ieri sera, invece, la For­
mica Atomica (soprannome
non tanto bello che accompa­
gna Giovinco da tempo) aveva
la rabbia giusta, la rabbia ago­
nistica, la voglia di fare la dif­
ferenza nella serata forse più
importante. A Udine Conte ha
lasciato in panchina Tevez per
due motivi: il dolore all’addut­
tore che sta condizionando
l’argentino e l’ottima condizio­
ne di Giovinco. «Sapevo che
Sebastian è in gran forma –
spiega Conte – Deve capire che
può fare la differenza anche
nella Juve. Giovinco sta cre­
scendo e mi fa piacere anche
perché tutti lo hanno sempre
considerato un mio figlioccio,
ma io non ho figliocci. Guardo
solo alle qualità dei giocatori».
Dai fischi agli applausi Ieri,
però, per Giovinco c’era una
responsabilità in più: titolare,
al posto di Tevez, nella partita
Giovinco: «Mi serve la fiducia del tecnico»
Llorente: «Vittoria
decisiva per noi»
che avrebbe potuto rispedire
la Roma laggiù a meno otto. E
la risposta di Sebastian è stata
ottima. Il gol è stato bellissi­
mo: dentro quell’azione c’era
tecnica, ovviamente, ma an­
che personalità. Quella perso­
nalità che gli era mancata l’an­
no scorso e a volte anche in
questa stagione. Forse adesso
che sente meno pressione, che
non deve difendere la maglia
da titolare, che si parla di una
sua cessione in estate, Giovin­
co ha ritrovato quella serenità
che aveva a Parma e che a To­
rino ha avuto raramente. Il 16
febbraio Giovinco era stato fi­
schiato dai tifosi durante la
partita contro il Chievo, aveva
reagito ed era stato difeso da
Conte. In meno di due mesi è
cambiato tutto e anche la sua
esultanza dopo il gol è stata
serena e divertita. Non la fac­
cia rabbiosa di altre volte, ma
3
i gol di Giovinco Nel 2013­14 ha segnato ieri,
con il Milan in campionato
e con l’Avellino in Coppa Italia
16
le reti di Llorente
In questa stagione lo spagnolo ha realizzato 14 gol in A e 2 in Champions
un bel sorriso. E la mano alle
orecchie non era una provoca­
zione, ma un modo per tende­
re la mano ai tifosi: fatemi sen­
tire se vi sto facendo godere.
«Sono contento – racconta Se­
bastian – era una partita im­
portante. Non segnavo da tan­
to, è bello riuscirci in una sera­
ta così».
Fare la differenza Giovinco
analizza la gara («Siamo stati
bravi a sbloccare il risultato e
a gestire la partita»), il cam­
pionato («Lo scudetto non è in
tasca, ma sta per entrarci»), il
suo momento («Io voglio dare
segnali positivi per me e per la
squadra. Sono stato tanto in
panchina, ma Tevez e Llorente
hanno dimostrato di meritare
di giocare»), il rapporto con
Conte («E’ importante sentirlo
vicino: con la sua fiducia vie­
ne tutto più facile»). E mentre
Llorente festeggia il gol nume­
ro 14 («Era una partita decisi­
va»), Sebastian sorride felice:
«Non so se questo è il gol scu­
detto, ma spero che venga ri­
cordato. Aspettavo da tempo
una serata così. Io vorrei re­
stare alla Juve e sto cercando
di fare la differenza con que­
sta maglia come mi chiede
l’allenatore. Non credo che
questa sia la miglior partita:
anche l’anno scorso ho gioca­
to alcuni buoni incontri. Ma­
gari non segnavo, a Udine in­
vece è successo». Un gol bellis­
simo, di sinistro come se fosse
di destro: «Sono partito con
l’idea di fare esattamente
quell’azione, quel tiro». Istin­
to, talento, sorriso. Anche le
formiche atomiche nel loro
piccolo si arrabbiano, ma se
giocano spensierate a volte
fanno la differenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
UDINESE
5
YEBDA MALE
ENTRA MURIEL
E METTE BRIO
DI MIRKO GRAZIANO
6
h
Allan il migliore
Là in mezzo è il meno peggio dei suoi nel disastroso primo tempo. Corsa e cuore non mancano. Ci prova anche da lontano: tiro fuori misura. Contiene l’azione di Pirlo. JUVENTUS
5,5
6
Non arriva su Giovinco, poi bravo sempre su Seba. Non proprio sicuro nell’andare incontro a Pogba, e così Llorente può firmare il 2­0.
Prova altalenante. Inizia sbarrando bene la strada ad Asamoah. Poco attento sul 2­0, bravo a chiudere Giovinco lanciato a rete.
TIRI 2 PASSAGGI 45 RECUPERI 9
PARATE 1
RINVII 4
TIRI SUBITI 7 CONTRASTI OK 2
LANCI 5
PASSAGGI OK 46
Finisce al tappeto troppo presto: resistenza scarsa. Trova lo specchio della porta avversaria solo nel finale.
Scuffet
7
Heurtaux
POGBA DOMINA
MARCHISIO VICINO AL TOP
Feroce come nelle migliori serate. Gara chiusa in meno di mezz’ora: di cattiveria e concretezza.
7,5
h
Giovinco il migliore
Udine è un campo che gli porta fortuna. L’1­0 è una perla: controllo e sinistro a girare veloci, precisi e di classe. Grandi giocate in serie e pure un palo.
6,5
6
Praticamente spettatore fino ai minuti finali, poi esce di piede su Di Natale e compie una gran parata per neutralizzare il diagonale di Domizzi.
Straripante fisicamente. Magari non sempre preciso con la palla fra i piedi, però tosto sull’uomo. Una sola sbavatura: nel finale gli scappa Domizzi.
TIRI 6 DRIBBLING OK 2 SPONDE 2
PARATE 1
RINVII 12
PRESE ALTE 2
CONTRASTI OK 1
LANCI 5
PASSAGGI OK 74
Buffon
Caceres
5
6
5
5
4,5
5,5
6,5
6,5
6,5
7
6
6,5
Si trova a fronteggiare un Llorente particolarmente ispirato. Di fatto non anticipa mai il navarro, così là dietro si finisce spesso in affanno.
In occasione dell’1­0 potrebbe accorciare più velocemente, ma è bravo Giovinco. È l’unico a impegnare Buffon con un bel diagonale. Travolto nel primo tempo da Asamoah: si fa intimidire limitandosi alla fase difensiva. Dopo l’intervallo non cambia marcia: bocciato.
Fra i centrocampisti toccherebbe soprattutto a lui appoggiare e aiutare l’azione di Bruno Fernandes e Di Natale: risulta poco creativo.
Inizia nella zona di Pogba, prendendo spesso «sculacciate». E non è che le cose migliorino quando va dalle parti di Marchisio
Altro esterno che non spinge: pure lui, come Basta, subisce a lungo l’azione del dirimpettaio (Lichtsteiner) e dimentica la fase offensiva.
A riposo Bonucci (che trova il modo di farsi ammonire dalla panchina), tocca allora all’ex granata guidare là dietro: ruvido ma concreto.
Una di quelle serate da sbadigli per un gladiatore come lui, e allora cerca fortuna in avanti: gran percussione
e palla per Giovinco, palo.
In fase difensiva ha poco da fare, e allora spinge con continuità costringendo Gabriel Silva ad abbassare il baricentro.
Apparecchia a Llorente la palla del 2­0. In generale domina nella tonnara di metà campo, mena quando è necessario e riparte con continuità. Allan gli chiude parecchie linee di passaggio, però il bresciano trova il modo di dettare i tempi dell’azione bianconera con la solita pulizia.
Suo il tiro verso Scuffet che innesca la serie di tocchi che porta poi al 2­0. Condizione fisica decisamente vicina al top.
CONTRASTI OK 2
LANCI 9
PASSAGGI OK 39
CONTRASTI OK 2
LANCI 8
PASSAGGI OK 66
TIRI 0
PASSAGGI OK 36
RECUPERI 9
TIRI 0
PASSAGGI OK 43
RECUPERI 7
TIRI 0
PASSAGGI OK 22
RECUPERI 3
TIRI 0
PASSAGGI OK 34
RECUPERI 2
CONTRASTI OK 1
LANCI 3
PASSAGGI OK 39
CONTRASTI OK 2
LANCI 5
PASSAGGI OK 59
TIRI 1
PASSAGGI OK 14
RECUPERI 4
TIRI 0
PASSAGGI OK 45
RECUPERI 7
TIRI 0
PASSAGGI OK 70
RECUPERI 6
TIRI 1
PASSAGGI OK 43
RECUPERI 5
Danilo
Domizzi
Basta
Pereyra
5
5
6
s.v.
Non ripete la grande prestazione dell’andata, incappa anzi in una prova leggerina: preda facile facile per i granatieri bianconeri.
Due punizioni non da lui: fuori misura la prima, sulla barriera la seconda. Rare palle giocabili, comunque gestite in maniera poco convincente.
Più vivacità con lui. Nel finale di gara detta l’assist a Lopez e poi colpisce il palo con un tocco sotto a vanificare l’uscita di Buffon.
Spiccioli di gara per il talentino uruguaiano, che trova comunque il tempo giusto per liberare di fino Muriel davanti a Buffon.
TIRI 4 DRIBBLING OK 2
SPONDE 3
TIRI 2
DRIBBLING OK 0
SPONDE 2
TIRI 2
DRIBBLING 0
SPONDE 4
TIRI 0
DRIBBLING 0
SPONDE 0
B. Fernandes
Di Natale
Muriel
N. Lopez
Yebda
G.Silva
4
IL NUMERO
28
Le vittorie
della Juventus,
che eguaglia
il proprio record
ottenuto
nel campionato
1949­50
Ogbonna
Chiellini
Lichtsteiner
Pogba
Pirlo
5
Marchisio
7,5
l’allenatore Guidolin
La salvezza è in cassaforte, e non è poco in una stagione simile. Però si deve pretendere un minimo di orgoglio in certe sfide: approccio sbagliato, gara molle. 6,5
7,5
s.v.
s.v.
s.v.
Primo tempo da ala pura: cerca sempre l’uno contro uno e mette in mezzo palloni pericolosi. Il tutto senza mai far mancare il lavoro di vanga.
Prestazione tatticamente solidissima. Garantisce profondità e sponde continue. Sono ora 14 i gol in campionato, 16 quelli stagionali.
Dentro dopo la mezz’ora del secondo tempo: gara chiusa e il cileno può quindi limitarsi a portare a termine senza sbavature il compitino.
Ieri stesso trattamento riservato a Osvaldo. Il montenegrino non aveva giocato per nulla bene in Europa League.
Zero minuti con il Livorno e zero contro il Lione, ieri solo spiccioli: serve evidentemente qualcosa in più agli occhi di Antonio Conte.
TIRI 0
PASSAGGI OK 28
RECUPERI 6
TIRI 4 DRIBBLING OK 1
SPONDE 2
TIRI 0
PASSAGGI OK 7
RECUPERI 2
TIRI 0 DRIBBLING OK 0
SPONDE 0
TIRI 0
DRIBBLING OK 0
SPONDE 0
Asamoah
Llorente
Isla
Vucinic
Osvaldo
l’allenatore Conte
Torna a parlare alla vigilia e la Juve ricomincia a macinare il calcio di inizio stagione. Vincente la puntata su Llorente e Giovinco: il terzo scudetto di fila è ora lì, a un passo.
GLI ARBITRI RIZZOLI 6,5 Inizio prudente, con parecchi «falletti» fischiati per non accendere gli animi. Gara governata poi in sicurezza e tranquillità: pochi cartellini, tutti sacrosanti. Melli 6­Marzaloni 6; Orsato 6­Irrati 6
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A IL POSTICIPO DELLA 33a GIORNATA
Conte: «Il Benfica?
Non chiederò consigli a Benitez»
Il tecnico: «Il Napoli è uscito con una portoghese.
Scudetto? È presto. Il futuro? Solo a fine torneo...»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI
UDINE
E ora l’obiettivo torna a
essere quello dei 100 punti.
Con 87 punti e 5 partite da gio­
care, lo scudetto è praticamen­
te cosa fatta. Davanti alla faci­
lità con la quale la Juventus ha
«scherzato» l’Udinese a casa
sua viene difficile pensare che
la Roma possa compiere il mi­
racolo. Antonio Conte, però,
inquadra subito la situazione:
«Bisogna stare sempre sul pez­
zo, siamo impegnati su due
fronti, c’è bisogno di tutti. Il
campionato non è finito e la
Roma non mollerà, anche se
devono sapere che quando ab­
biamo l’osso in bocca è difficile
togliercelo. Comunque faccio i
complimenti alla squadra, non
era facile vincere qui con una
squadra che sa sempre riparti­
re. E’ cominciata la volata fina­
le e noi ci siamo. Non dobbia­
mo curarci di niente e nessuno
e pensare solo a noi stessi».
Tecnico lanciatissimo verso il
titolo ma che fa a tempo a riba­
dire: «Il mio futuro? Prima
raggiungiamo gli obiettivi e
poi ne parliamo».
Mouriniano Il tecnico bian­
conero sembra sempre più il
Josè Mourinho italiano. Ieri il
pubblico di Udine non ha gra­
dito la sua gestualità, la sua
esultanza plateale, quell’inci­
tare dalla panchina i tanti tifo­
si juventini presenti nella tri­
buna centrale al gol di Giovin­
co che, forse, voleva anche di­
re: «applauditelo, guardate
l’analisi
ALEX FROSIO
@alexfrosio
Non solo buoni attaccanti presi singolar­
mente, come dimostrano i gol (che si aggiungo­
no, naturalmente, a quelli segnati finora da Te­
vez), ma anche perfettamente assortiti. Fernan­
do Llorente e Sebastian Giovinco, il grande e il
piccolo, si cercano e si trovano, raggiungendo
un’intesa probabilmente studiata alla lavagna
da Antonio Conte. I due attaccanti partono alli­
neati davanti ma in movimento si sistemano in
verticale: Llorente va a «marcare» il centrale di­
fensivo avversario, spalle alla porta, Giovinco si
sposta dietro di lui per raccogliere la sponda
dello spagnolo sul pallone che il più delle volte
arriva direttamente dalle retrovie. Seba, così, si
Antonio Conte, 44 anni, terza stagione consecutiva sulla panchina della Juventus LAPRESSE
che pure lui è un campione e ci
sta facendo vincere». Conte è
mouriniano nei gesti, nel mo­
do di esprimersi, nel trovare la
battuta che dà il titolo: «Siamo
entrati col piglio e l’atteggia­
mento giusto, io avevo lo stes­
so atteggiamento dei miei cal­
ciatori». Che difende sempre a
spada tratta: «Toccatemi tutto,
ma non i calciatori, per loro so­
no capace di andare anche
contro i tifosi». Non se la pren­
de, infatti, neppure per i due
gialli che lasceranno fuori con­
tro il Bologna Bonucci (ammo­
nito addirittura dalla panchi­
na) e Lichtsteiner, che è sem­
brato andarselo a cercare quel
cartellino uscendo dal campo
per la sostituzione lentamen­
te, ma molto lentamente: «La
sorte si è accanita contro di
noi, due gialli a due diffidati.
Ma contiamo di recuperare
presto Barzagli». Poi torna su
Mou: «E’ un allenatore che ha
vinto nei posti dove è andato.
Un grandissimo allenatore. Io
non penso di essere cambiato
dai tempi dell’Arezzo, del Bari,
del Siena, dell’Atalanta. Ho un
carattere sanguigno. E ho un
modo di vivere la partita insie­
me ai miei calciatori con i quali
condivido gioie e dolori. Spero
sempre che siano più gioie».
4
I NUMERI
30
Il record
di vittorie nella
Serie A
a girone unico
stabilito
dall’Inter nel
2006­07;
mancano 5 gare
e i bianconeri,
che sono a
quota 28,
potrebbero
superarlo
32
I gol
della coppia
Tevez­Llorente:
i due juventini
hanno raggiunto
Cerci e
Immobile in
testa alla
classifica delle
coppie­bomber.
Contro Rafa Non ha proble­
mi, invece, a rifilare l’ennesi­
ma stoccata a Rafa Benitez.
L’assist sul tecnico napoletano
stavolta glielo offre la diretta
tv: «Pensa che chiederà qual­
che consiglio a Benitez sul
Benfica (prossimo avversario
nella semifinale di Europa Le­
ague)?» Ecco il Mou che c’è in
lui: «Non credo, visti i suoi pre­
cedenti contro le squadre por­
toghesi. Il Napoli è stato elimi­
nato dal Porto. Quindi preferi­
sco evitare, mi fido di più dei
miei collaboratori».
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QUI UDINESE IL PATRON: «PREPARAZIONE SBAGLIATA»
Da Buffon a Scuffet maglia e complimenti Pozzo sgrida Guidolin
DAL NOSTRO INVIATO
UDINE
Un finale tra abbracci,
manco fosse un’amichevole.
Ma aldilà del lungo rapporto
tra Maurizio Domizzi e Gigi
Buffon che sono usciti dal
campo abbracciati ridendo e
scherzando, l’abbraccio più in­
tenso è stato quello tra il por­
tierone azzurro e quello che,
forse, un giorno, sarà il suo
erede: Scuffet. Il primo passo
l’ha fatto il vecchio, Gigi, che è
andato incontro al giovane, Si­
mone. Uno sguardo, un ab­
braccio e lo scambio di maglie.
Scuffet è tornato negli spoglia­
toi felice con un’altra maglia
nera, dopo quella dell’idolo
Handanovic: quella di Buffon.
Gigi è corso in campo a festeg­
giare con i compagni con la
maglia verde del non ancora
maggiorenne portiere del­
l’Udinese. Che troverà a Cover­
ciano il numero più famoso
d’Italia: «Sono voluto andare
da Scuffet a fargli i compli­
menti» dice Gigi. Questo è il
bello del calcio, ma l’Udinese
contro la Juventus è sembrata
un po’ scarica, anche le maglie
nuove, col collo a v, presentate
ieri in anteprima, sono da si­
stemare: i numeri (gialli) non
si leggono. Sabato c’è il Napoli
e l’atteggiamento dovrà essere
diverso. E il patron Gianpaolo
Pozzo non le ha mandate a di­
Campione ed erede
Buffon e Scuffet dopo avere scambiato la maglia SKY SPORT
re: «La squadra fisicamente è
giù, un po’ di mea culpa a livel­
lo di preparazione fisica va fat­
to. Guidolin è un bravo allena­
tore, ma qualche deficienza at­
letica c’è. La Juve sembrava si
stesse allenando». Parole pe­
santi che giungono, peraltro,
dopo l’allontanamento di uno
dei preparatori, Claudio Bor­
don. Francesco Guidolin non
si scompone parla di «Juve
troppo forte, con dei meccani­
smi perfetti, ha tutto in più.
Noi ci abbiamo provato».
Quella tra società e tecnico
sembra una partita a scacchi,
un gioco di mosse. Il finale è
tutto da scrivere.
fr. vell.
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Funziona l’accoppiata Llorente­Giovinco
12 passaggi, 4 sponde, 8 conclusioni
LA MOSSA
1
2
LLORENTE GIOVINCO1
3
4
GIOVINCO2
MARCHISIO
POGBA
LICHTSTEINER
CACERES
Movimento
Passaggio
Tiro
GDS
ritrova fronte alla porta e con più soluzioni
aperte, non solo il tiro in porta (sfruttato magni­
ficamente in occasione dell’1­0). Il movimento
dei compagni apre infatti più tracce percorribi­
li: Llorente fa il «dai e vai», Marchisio penetra
senza palla da mezzo sinistro verso il centro, Po­
gba e Lichtsteiner attaccano la parte destra. Il
pallone davanti è arrivato spesso dal lancio di
Caceres, inaspettato costruttore d’azione: 74 i
suoi passaggi positivi, che si aggiungono al suo
«mestiere» abituale di difensore, rimarcato da 9
palle recuperate e 4 intercetti.
Pochi cross Ma la connessione che ha funzio­
nato con maggior efficacia, soprattutto nella
prima mezzora quando la Juve ha portata la
partita dalla propria parte, è proprio quello tra
Giovinco e Llorente, che si sono scambiati il pal­
4
IL NUMERO
5
I cross
della Juventus,
che al Friuli ha
preferito lo
scambio corto.
Per l’Udinese,
invece, 15 cross,
ma solo due
efficaci
lone un totale di 12 volte, 6 dall’italiano allo
spagnolo e 6 dallo spagnolo all’italiano. In equi­
librio anche le sponde, due ciascuno. L’ex Athle­
tic è stato un po’ impreciso in appoggio (14 pas­
saggi sbagliati) mentre Seba ha chiuso quasi il
90% di passaggi positivi (15 su 17, gli unici due
sbagliati sono arrivati in area avversaria) e 6
conclusioni totali (più 2 di Llorente). Da notare
come la presenza del numero 12, e nonostante il
fisico di Llorente in mezzo all’area, faccia calare
drasticamente la quantità di cross, cui di solito
invece la Juve ricorre spesso: appena 5 quelli
messi in mezzo (calci d’angolo esclusi, da cui
comunque è nato il secondo gol). Per dire, l’Udi­
nese ­ che pure un pennellone in area non ce
l’aveva ­ di cross ne ha messi ben 15, peraltro
solo due dei quali arrivati a destinazione.
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6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
SERIE A
QUI TRIGORIA PRIMA DELLA SFIDA DI FIRENZE C’È ANCHE IL RICORSO D’URGENZA PER LA SQUALIFICA DI DESTRO ticipato l’allenamento di oggi,
vuole che la concentrazione
sia massimale. In caso di vitto­
ria a Firenze, la Roma sarebbe
matematicamente seconda e
quindi in Champions diretta.
Considerando che nel Repor­
tCalcio 2014 della Figc si sot­
tolinea come il valore medio
della produzione nel passag­
gio dalla Europa League alla
Champions cresca di 39,3 mi­
lioni (a fronte di una perdita
netta di 27,1 in caso di percor­
so inverso), si può immagina­
re cosa voglia dire (visto che la
Roma, tra l’altro, passa dal
nulla alla Champions).
Roma, una settimana che vale
Garcia: «Noi non molliamo»
Se vince sabato, secondo posto sicuro. Strootman: «ll peggio è passato, tornerò più forte» ANDREA PUGLIESE
ROMA
Ieri sera erano un po’
tutti lì, davanti alla tv. Perché
se è vero che il sogno di riag­
ganciare la Juve è sempre più
solo un sogno, è anche vero
che Rudi Garcia non vuole
smettere di inseguirlo. E, so­
prattutto, non vuole mordersi
le mani in caso di (improbabi­
li) scivoloni bianconeri. «Le
chance di riprendere la Juve
sono poche — ha detto il pre­
sidente del Coni Giovanni Ma­
lagò — Garcia fa bene a cre­
derci, ma le valutazioni ogget­
tive sono diverse dalla speran­
za». E, allora, diciamo che la
speranza è l’ultima a morire.
«Noi non molliamo lo stesso»,
il pensiero di ieri di Rudi.
Verso la Champions Del re­
sto, questa è una settimana
importantissima per la Roma
per mille motivi e abbassare la
tensione sarebbe il modo peg­
giore per iniziarla. Rudi ha an­
Rudi Garcia, 50 anni, prima stagione alla Roma ANSA
Attesa Mattia Prima della
Fiorentina (densa di ex giallo­
rossi: Aquilani, Pizarro, Lupa­
telli, Montella, Daniele Russo,
il d.s. Pradè, il dottor Pengue e
la responsabile della comuni­
cazione Elena Turra), però, ci
sarà un’altra partita importan­
te per la Roma e cioè il ricorso
4
I NUMERI
7
Le vittorie
di fila della
Roma,
che non perde
da Napoli (1­0),
la partita
dell’infortunio
di Strootman
3
I punti
che mancano
alla Roma per
essere certa del
2° posto e della
Champions
League diretta
per la squalifica di 3 turni
con prova tv a Mattia Destro,
per il colpo ad Astori in Ca­
gliari­Roma. I legali giallo­
rossi discuteranno il ricorso
d’urgenza giovedì davanti al­
la Corte Federale, ma le pos­
sibilità di vittoria non sono
molte e sono legate all’even­
tuale conferma o no della
versione dell’arbitro Massa.
Rincorsa Kevin E la Cham­
pions è il grande obiettivo di
Kevin Strootman, tornato a
parlare dopo l’operazione al
legamento del ginocchio si­
nistro. «Non vedo l’ora di tor­
nare per giocare la Cham­
pions – ha detto –. Affrontare
l’infortunio non è stato faci­
le, ma il peggio è alle spalle.
Ad altri giocatori è successo
lo stesso, anche io tornerò
più forte». In ottica Cham­
pions, la Roma ha un bisogno
vitale della sua energia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nainggolan, che grana
Lite e moglie in ospedale A
Da Davids a West «Ma non l’ho picchiata»
fino a Schelotto:
coppie nella bufera
GLI ALTRI
CASI
Il centrocampista della Roma fermato in strada a Cagliari Prognosi di 20 giorni, la donna dice: «Soltanto un diverbio» MASSIMO CECCHINI
MARIO FRONGIA
S
IN CAMPO E FUORI RADJA GIALLOROSSO E INSIEME A CLAUDIA
1
Che non sia un mondo di
cenerentole e principi azzurri,
purtroppo la cronaca ce lo ha
insegnato da anni. Di sicuro
però il duro litigio tra Radja
Nainggolan e la moglie Clau­
dia – anabolizzato dai tweet in
libertà dei protagonisti e dai
commenti del web – ha colpito
parecchio l’opinione pubblica,
anche se nella pratica difficil­
mente ci saranno strascichi di
natura giudiziaria.
2
S
Accusa: doppio ricovero Il
fatto sarebbe avvenuto dome­
nica a Cagliari, intorno alle 16.
Secondo quanto ricostruito
dai carabinieri del nucleo ope­
rativo radiomobile, coordinati
dal capitano Paolo Floris e dal
tenente Marcello Pezzi, una
telefonata di un passante ha
segnalato una furibonda lite
tra i coniugi, pare per motivi di
gelosia. Sul posto sono arriva­
te le pattuglie che hanno iden­
tificato il calciatore belga e la
moglie, nata a Iglesias ma resi­
dente nel capoluogo sardo.
Secondo quanto è filtrato qua­
si subito, Nainggolan avrebbe
picchiato la moglie, ma il cal­
ciatore ha negato. La donna,
32 anni, è stata visitata due
volte all’ospedale San Giovan­
ni di Dio: alle 17 di domenica e
ieri intorno alle 13.20, sembra
per un persistente dolore al
petto. Il referto parlerebbe di
una prognosi di 20 giorni, vi­
sto che pare siano stati riscon­
trati lividi, escoriazioni multi­
ple, contusioni, un trauma
chiuso all’emitorace sinistro e
segni di morsi. Sono stati pre­
scritti farmaci e un’ulteriore
lastra dopo 48 ore.
Difesa: «Non è vero» In Rete
si è scatenata l’indignazione e
proprio per questo il belga –
che di recente aveva polemiz­
Edgar
Davids
41 anni,
olandese,ex
centrocampista,
ha giocato
con il Milan nel
1996­1997
e con la Juve
per 7 stagioni
(1997­2004)
1 Radja Nainggolan, 25 anni, centrocampista, gioca in Italia dal 2005. Dopo cinque stagioni al Cagliari, lo scorso gennaio è stato ceduto alla Roma; 2 Il giocatore belga­indonesiano insieme con la moglie Claudia INSIDE/TWITTER
zato via web con tifosi di Milan
e Napoli – ha replicato su twit­
ter: «Solo un litigio! Non ho
assolutamente messo le mani
addosso! Ma scherziamo». E
poi: «Voglio dire una cosa a
tutti!!! Dovete farvi i cazzi
propri. Problemi in famiglia
esistono, ma mani addosso
no!!». E su ciò che ha letto sui
siti belgi aggiunge: «Stronza­
te». La versione del belga – ar­
rivata attraverso la Roma – è
totalmente diversa. La coppia
avrebbe cominciato a litigare
a casa perché la moglie non
andava a Roma da una setti­
mana. Il calciatore desiderava
uscire con la figlia, lei non vo­
leva: hanno cominciato a
strattonarsi e a un certo punto
lui se n’è andato. E l’ospedale?
Claudia doveva andarci a pre­
scindere perché presto si do­
vrebbe sottoporre a un’opera­
zione all’orecchio. In ogni ca­
so, con un referto non superio­
re ai 20 giorni, la procedura
d’ufficio non può partire (ma è
arrivata la segnalazione in
Procura per maltrattamenti e
ci saranno accertamenti sul
passato) e comunque Claudia
ha già detto di non voler spor­
gere denuncia. La difesa, co­
munque, è arrivata anche dal­
la stessa moglie, che ha twitta­
to: «La vita di coppia è fatta di
amore e litigi, i soldi non c’en­
trano. Chi è che non litiga col
proprio marito? Si è trattato
solo di un diverbio». Possibile.
Queste però sono state le pa­
role del capitano Floris.
«Quando i militari sono arri­
vati la giovane era chiusa in
auto e piangeva. Il calciatore
era nei paraggi, piuttosto ner­
voso, ma l’episodio era già av­
venuto. La ragazza ci ha riferi­
to di essere stata picchiata dal
marito ed è stata accompagna­
ta al pronto soccorso. All’ag­
gressione, secondo il racconto
della donna, avrebbe assistito
anche la figlia, ma quando la
pattuglia è arrivata sul posto
la piccola (Aysha, 2 anni, ndr)
non c’era, forse era già stata
allontanata». Titoli di coda più
tristi: gli insulti e le difese d’uf­
ficio a seconda della fede cal­
cistica. Come se il mondo (e la
vita) si potesse giudicare solo
pensando al calcio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taribo West
40 anni,
nigeriano, ex
difensore: ha
giocato con
l’Inter dal 1997
al 1999 e con il
Milan nella
stagione
1999­2000. In
tutto 69 gare
S
Ezequiel
Schelotto
24 anni, esterno
del Parma,
argentino col
passaporto
italiano. Ha
giocato con
Cesena, Catania
Atalanta, Inter
e Sassuolo
quando i calciatori
odiano le donne
GUGLIELMO LONGHI
Calciatori che odiano le donne: chissà,
magari se Stieg Larsson fosse sopravvissuto al
suo successo avrebbe dedicato un capitolo an­
che a loro. Quelli che giocano e picchiano. Ca­
pita anche nel mondo del pallone, abituato a
cattiverie di ogni genere. Non esistono statisti­
che a riguardo, ma diversi casi eclatanti.
Edgar Nel febbraio 2002 Edgar Davids sta vi­
vendo una stagione tribolata. Dopo la squalifi­
ca per la positività al nandrolone, dopo la pan­
china decisa da Lippi, arriva la denuncia della
compagna Sarah Hagens, 23 anni: maltratta­
menti e minacce. Sarah, che ha avuto un figlio
dal centrocampista della Juve (e prima del Mi­
lan), va dalla polizia di Amsterdam, esasperata
e spaventata. Racconta: «Una volta Edgar mi
ha stretto alla gola così a lungo che pensavo
volesse uccidermi». Sarebbe stata picchiata 7­8
volte: in alcuni casi le ferite le avrebbero impe­
dito per settimane di lavorare come modella.
Taribo Sempre nel 2002 Taribo West, nigeria­
no, ex Inter e Milan, viene denunciato dall’ex
moglie Atinuke per violenze fisiche e verbali e –
a detta della donna – per il matrimonio non
consumato. Taribo è un personaggio ai confini
della realtà: look da film comico, capelli intrec­
ciati come fusilli, treccine colorate stile Arlec­
chino in un corpo palestrato. Dice di leggere la
Bibbia, di essere un predicatore e di avere un
rapporto fraterno con Gesù, ma intanto picchia
l’ex moglie, beve, finisce spesso nei guai per ris­
se e bravate varie. Si dice: è pagato per pestare
e lui, che ha sempre rispettato i datori di lavo­
ro, è felice di farlo anche fuori dal campo.
Nicolas & Ezequiel Arrivando in tempi più re­
centi. Nel maggio 2010 Nicolas Navarro, por­
tiere del River Plate, ex Napoli 2008­2009 (22
presenze presto dimenticate) ne fa una delle
sue. E non si tratta di uno dei rinvii con cui met­
teva i brividi al San Paolo. In un bar di Buenos
Aires picchia la compagna, Zulemita Menem,
44 anni, figlia dell’ex presidente argentino. Il
17 dicembre 2012 Ezequiel Schelotto, centro­
campista dell’Atalanta, nato in Argentina ma
italiano, è protagonista di una notte movimen­
tata. Alle 3.15 la polizia lo blocca mentre trasci­
na l’ex fidanzata 24enne, di Bergamo. I due
erano usciti da un locale, Schelotto aveva cer­
cato di riallacciare i rapporti. Tutto inutile.
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8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
SERIE A
4
Seedorf vince ma re
2
I NUMERI
anni e
mezzo
trascorsi
dall’ultima volta
in cui il Milan
ha ottenuto
5 successi
consecutivi
(dalla 7a all’11a
giornata del
campionato
2011­12).
I rossoneri sono
fermi a quattro
26
i punti
realizzati
in quattordici
gare da
Clarence
Seedorf sulla
panchina
rossonera, dove
si è seduto per
la prima volta il
19 gennaio in
occasione di
Milan­Verona,
prima
giornata di
ritorno; il suo
bilancio parla
di 8 vittorie,
2 pareggi
e 4 sconfitte
LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE
Legenda:
Molto difficile
Difficile
Impegnativa
Facile
Molto facile
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
FIORENTINA
58
34ª
Roma
INTER
53
PARMA
Napoli
MILAN
Lazio
CHIEVO
PARMA
51
Inter
CAGLIARI
Sampdoria
TORINO
Livorno
TORINO
48
LAZIO
Udinese
CHIEVO
Parma
FIORENTINA
MILAN
48
Livorno
ROMA
Inter
ATALANTA
Sassuolo
LAZIO
48
Torino
LIVORNO
Verona
INTER
Bologna
ATALANTA
46
Verona
Genoa
JUVENTUS
Milan
CATANIA
VERONA
46
ATALANTA
Catania
LAZIO
Udinese
NAPOLI
GIORNATA
35ª
BOLOGNA
36ª
Sassuolo
37ª
LIVORNO
38ª
Torino
Restando così la classifica anche a fine campionato, in Europa League vanno la quarta, la quinta e la sesta: 4^ ai gironi, 5^ al playoff, 6^ all’ultimo turno preliminare.
Se la Fiorentina scivola oltre il 5° posto in campionato e perde la finale di Coppa Italia: 4^ ai gironi, 5^ al playoff, Fiorentina all’ultimo turno preliminare
GDS
O arriva quinto
o il Milan può
lasciarlo a casa
Rimangono dubbi sulla gestione del tecnico: deve riuscire ad arrivare davanti all’Inter
CARLO LAUDISA
MARCO PASOTTO
La classifica lo premia,
ma Clarence Seedorf è sempre
in bilico. E il verdetto del Mi­
lan arriverà solo dopo il 18
maggio, cioè al termine dello
sprint per l’Europa League. Il
sofferto 1­0 con il Catania ha
consegnato la quarta vittoria
di fila e uno strascico polemi­
co sulle scelte tecniche del­
l’olandese, la prova che in ca­
sa Milan l’aria non è tranquil­
la. La querelle su Montolivo si
presta alle smentite più fer­
ree. Resta, però, la stranezza
di un allenatore che decide di
utilizzare il capitano solo il sa­
bato sera dopo la canonica co­
municazione della formazio­
ne all’a.d. Adriano Galliani.
L’autonomia del tecnico è un
dogma che a Milanello viene
rispettato da sempre. Solo a
Silvio Berlusconi tocca critica­
re le scelte dei propri tecnici.
Ma sempre a posteriori.
Tutor E’ impossibile, allora,
trovare conferme dirette su
quest’argomento scottante.
Nonostante ciò l’aria resta
frizzante. Domenica sera See­
dorf era piccato quando ha si­
bilato: «C’è una talpa nello
spogliatoio. Questo non mi
piace». Una frase pesante e
per certi versi fuorviante. Do­
po il vertice di Arcore e la di­
scesa in campo del tutor Gal­
liani i risultati sono stati posi­
tivi, ma a Milanello la gestione
è cambiata solo in parte.
Fiducia Così non muta la li­
nea della proprietà. A dispetto
di un contratto sino al 2016
che impegna il club milanista
per 2,5 milioni di euro netti a
stagione, la scelta di confer­
mare la fiducia a Seedorf è
chiaramente legata ai risulta­
ti. E l’ascesa delle ultime setti­
mane rappresenta solo un ri­
sultato parziale. La verità è
che il Milan potrà considerarsi
soddisfatto solo se la squadra
riuscirà a centrare il sorpasso
sull’Inter e guadagnarsi l’ac­
cesso all’Europa League senza
dover passare dal terzo turno
preliminare. Cioè grazie al
quinto posto. L’ipotesi del se­
sto posto infatti non suscita
entusiasmi perché costringe­
rebbe la squadra rossonera ad
anticipare il via della stagione
e a rinunciare alla ricca tour­
née negli Usa. E Seedorf ri­
schierebbe la giubilazione an­
che se entrasse in Europa dal­
la porta di servizio. Figuria­
moci, poi, se la rincorsa
lasciasse un pugno di mosche
in mano.
Adriano Galliani, 69 anni, e Barbara Berlusconi, 29: da dicembre sono entrambi a.d. del Milan, Galliani con
delega all’area sportiva, Barbara alle funzioni sociali
I rischi Clarence questo lo sa
benissimo. Nel faccia a faccia
con Galliani prima della tra­
sferta romana con la Lazio gli
fu detto chiaramente che la
sua gestione sarebbe stata
giudicata in base alla classifi­
ca finale di questo campiona­
to. E così sarà, nonostante lui
nelle ultime ore si sia mostra­
to molto fiducioso sul tema
della sua conferma. Quello
dei risultati è chiaramente lo
schermo della strategia socie­
taria. Di fronte a un successo
clamoroso tutti i dubbi ver­
rebbero spazzati in un attimo.
Ma ancora troppe incon­
gruenze allarmano chi dovrà
prendere una decisione. Al ri­
guardo Silvio Berlusconi ha
lasciato carta bianca ad Adria­
no Galliani che su questi temi
ha anche il consenso di Barba­
ra, la sua compagna di viaggio
al vertice del club. E i giudizi
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
esta a rischio
4
COSÌ
AL MILAN
16 GENNAIO
Seedorf, dopo
l’esonero di
Allegri avvenuto
tre giorni prima,
diventa il nuovo
allenatore del
Milan. Firma
sino al 2016
19 GENNAIO
Al debutto sulla
panchina
rossonera, e in
generale da
allenatore,
l’olandese coglie
un successo
contro il Verona
a San Siro
22 GENNAIO
L’Udinese
sbanca San Siro
ed elimina il
Milan dalla
Coppa Italia
8 FEBBRAIO
Milan k.o.
malamente a
Napoli, iniziano i
primi scricchiolii
Clarence Seedorf istruisce
Taarabt, Kakà e Balotelli
contro il Catania ANDREOLI
sull’operato di Seedorf conti­
nuano a essere contraddittori.
La riprova viene anche dal sof­
ferto rapporto con i giocatori,
a dispetto delle tranquilliz­
zanti dichiarazioni di facciata.
Va dato atto al neo­allenatore
di aver cambiato in maniera
netta la sua comunicazione.
Ha attenuato i personalismi
che nei primi due mesi aveva­
no irritato non poco la fami­
glia Berlusconi. Ogni tanto,
però tornano i riferimenti ad
Allegri. E neanche questi pa­
ragoni rientrano nello stile­
Milan. Se ne deduce che gli ul­
timi nervosismi non sono frut­
to dello stress agonistico. La
verità è che Seedorf sente in­
torno a sé un’aria strana ed è
cosciente delle insidie all’oriz­
zonte. Al Milan pensano posi­
tivo, ma il piano alternativo è
pronto.
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16 MARZO
La sconfitta
interna col
Parma è il
quarto k.o.
consecutivo, fra
cui la dolorosa
eliminazione
dalla Champions
23 MARZO
Il Milan pareggia
a Roma con la
Lazio, resta in
ritiro due giorni
nella capitale e
da lì in avanti
ottiene quattro
vittorie di fila
d
HA
DETTO
diario di un rapporto complicato
Clarence, tre mesi
ad alta turbolenza
tra incomprensioni
ed equivoci tattici
MILANO
Le vittorie di solito hanno
il taumaturgico effetto di oscu­
rare problemi, incomprensioni
e critiche. Oscurare però non
equivale a rimuovere. Certe di­
namiche a volte restano laten­
ti, anche quando la situazione
migliora. I primi tre mesi di
Clarence Seedorf – che ricorro­
no proprio domani – sono stati
sufficientemente turbolenti da
creare e alimentare varie situa­
zioni piuttosto delicate. Inizial­
mente è stata una questione di
risultati. Fino alla sconfitta col
Parma l’olandese è stato ostag­
gio della sua stessa filosofia
tattica, troppo spregiudicata e
poco adatta agli uomini a di­
sposizione. Ma intanto hanno
iniziato a farsi largo anche altri
tarli. Relativi al suo modo di
gestire il gruppo e di rappor­
tarsi col club. Ad esempio la
squadra ha mal sopportato l’in­
troduzione dello psicologo, gli
allenamenti interrotti innume­
revoli volte per lunghe spiega­
zioni tattiche, o le riunioni tec­
niche per reparto.
Attacchi Al club invece non è
piaciuto l’aver messo in cattiva
luce il predecessore. Il primo
attacco ad Allegri risale a un
mese fa («Io uso solo la carota,
il bastone è stato usato fino a
quando sono arrivato io e ab­
biamo visto dov’era il Milan»),
e in via Aldo Rossi non hanno
gradito, reputandola una ca­
duta di stile. Sabato scorso Cla­
rence ci è ricaduto: «Robinho?
Come tutta la squadra, all’ini­
zio ha avuto un grande deficit
fisico». Quasi come a voler as­
segnare meriti e demeriti degli
stenti iniziali e del filotto del­
l’ultimo mese.
Convinzioni Il fatto è che See­
dorf parte da una base ferrea,
perché è intimamente convinto
di essere al 101 per cento l’alle­
natore del futuro. Nonostante
il dossier che lo riguarda sia fi­
nito sul tavolo di Berlusconi ad
Arcore, cena a cui ha partecipa­
to l’alta dirigenza assieme a
una rappresentanza dei gioca­
tori. E nonostante come finirà
l’annata attuale, dove i miglio­
ramenti sono evidenti (soprat­
tutto nei risultati) ma dove Se­
edorf fatica ad abbandonare
determinati atteggiamenti.
Cafu e Serginho Stavolta an­
che sulle scelte di formazione.
Qualche esempio? E’ probabile
che Montolivo non si senta par­
ticolarmente al centro del pro­
getto, e la sua scarna esultanza
dopo il gol al Catania parla più
di mille parole; così come Paz­
zini non sia felice di giocare sei
minuti; che Abate sia terroriz­
zato dall’idea di perdere il
Mondiale; che De Sciglio gra­
direbbe giocare anche a sini­
stra; e che Bonera, con Abate al
rientro, preferirebbe tornare al
centro (cosa peraltro detta). A
proposito di esterni, l’altro ieri
il tecnico a fine gara ha dichia­
rato: «Il calcio totale all’olan­
dese? Io preferirei Cafu e Ser­
ginho sulle fasce, ma non li
ho». Non il massimo da sentirsi
dire, per chi è attualmente in
rosa. Senza dimenticare la que­
stione Tassotti: pare che il
(basso) grado di coinvolgi­
mento del numero due, in que­
sti mesi, non sia aumentato di
una virgola. Il rischio è eviden­
te: a fine stagione lui, come al­
cuni giocatori scontenti, po­
trebbero cambiare aria, impo­
verendo il patrimonio rossone­
ro. O, ben che andasse,
subirebbero una svalutazione.
Certo, nei confronti del tecnico
c’è stato il «tutoraggio» di Gal­
liani nel ritiro romano, che ha
prodotto dei miglioramenti.
Forse ne servirebbero altri.
S
9
IL CAPITANO ROSSONERO
Carica Montolivo
«Adesso però
viene il difficile»
Su Andujar
«Il portiere ha
colpe sul mio
gol? Ho calciato
d’esterno, il
pallone
rientrava. Non
era affatto
facile da
prendere un tiro
del genere
Il tiro di Riccardo Montolivo, 29 anni, che ha dato l’1­0 al Milan col Catania ANSA S
Su Pazzini
«Pazzini con
Balotelli? Certo,
è una delle
soluzioni che ha
a disposizione
Seedorf.
Stiamo tutti
lavorando per
trovare l’assetto
migliore»
S
La gioia di
Riccardo
Montolivo dopo
il gol vittoria
al Catania, la
sua terza rete
in campionato
LAPRESSE
«Siamo tornati in corsa per l’Europa,
tutto si deciderà nelle gare contro Roma e Inter»
NICOLA CECERE
Domenica sera, noto ri­
storante nei paraggi di via
Marghera. Milan­Catania è fi­
nita da un’oretta abbondante
e Riccardo Montolivo, l’eroe
del match, disteso e sorriden­
te, siede a un tavolo in compa­
gnia della promessa sposa,
Cristina, e di un amico. Il cli­
ma ideale per fare quattro
chiacchiere informali sulla
rincorsa dei rossoneri, che
hanno ottenuto dodici punti
nelle ultime quattro gare, un
filotto mai riuscito in questa
travagliata e discussa stagio­
ne. Il quarto successo lo ha re­
galato una sventola di Monto­
livo dai trenta metri, appunto.
E gli occhi della dolce Cristina
si illuminano mentre Riccardo
prova a ricordare, senza riu­
scirci, altri gol dalla distanza.
«Il portiere? Ho calciato forte
ma colpendo un po’ di esterno
così il pallone ha descritto una
traiettoria a rientrare. Poi ha
accarezzato il palo, insomma
non è facile da prendere un ti­
ro del genere». No e difatti l’in­
quadratura tv da dietro alla
porta testimonia di come An­
dujar non abbia potuto coglie­
re subito la direzione. «Mi fa
piacere che sia venuto un bel
gol, ma la cosa più importante
è che ci ha consentito di accor­
ciare il distacco. C’è il lavoro di
tutti, comunque, dietro questa
ripresa».
c.lau.­m.pas.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ora anche voi siete ufficial­
mente in corsa per l’Europa...
«Beh dopo molti passi falsi e
occasioni mancate abbiamo il
dovere di provarci sapendo
perfettamente che adesso pe­
rò viene il difficile perché ci
aspetta un calendario impe­
gnativo. Troveremo la Roma e
l’Inter in rapida successione,
poi Bergamo. E se va male non
si potrà più porre riparo».
Già, si decide lì. Prima però,
cioè sabato, voi siete di nuovo
in casa mentre l’Inter va a Par­
ma, scontro che può aiutarvi.
«Sì, ma noi dovremo rima­
nere concentrati sul Livorno,
che si batte per salvarsi e vorrà
portare a casa qualcosa».
Cercando di elevare la qua­
lità delle prestazioni, magari
«Col Catania non abbiamo
giocato bene, verissimo».
Meno male che siete una
squadra di tiratori, il suo è il di­
ciottesimo gol da lontano. Non
può aiutare mettere Pazzini
centravanti d’area con Balo? «Certo, è una soluzione a
disposizione di Seedorf. Qui al
Milan stiamo lavorando tutti
per trovare l’assetto migliore.
Ma io faccio il giocatore e
quindi posso solo dire di esse­
re felice di avere segnato una
rete da tre punti». Un capitano
politicamente corretto. Che,
da centrocampista, magari
preferirebbe poter avere da­
vanti una doppia possibilità di
scarico anche in Nazionale.
Ma non entra nel merito: le
scelte sono dei tecnici. Monto­
livo è da Prandelli insieme con
Balotelli, El Shaarawy, Poli e
Abate (De Sciglio, convocato,
è out). Dopo la Juve (sette uo­
mini), il Milan è il maggior
fornitore azzurro: questa rosa
quindi, non è poi così scarsa.
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10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
CALCIOSCOMMESSE L’INTERROGATORIO
4
Gattuso dal pm
Dubbi chiariti:
l’archiviazione
è ora più vicina
L’ex milanista spiega i contatti col Civ: sul
penale basta, ma c’è il nodo di possibili scommesse vietate. La palla a Palazzi?
FRANCESCO CENITI
Lunedì in Procura per Ri­
no Gattuso: ieri il pm Roberto di
Martino, titolare dell’inchiesta
sul calcioscommesse (iniziata
nel giugno 2011), ha sentito l’ex
di Milan e Nazionale indagato
dallo scorso dicembre a causa
di una serie di contatti telefoni­
ci avuti negli anni passati con
uno degli arrestati (Francesco
Bazzani, detto il Civ). Sono ser­
vite un paio d’ore per chiarire i
passaggi contestati all’ex tecni­
co del Palermo nell’ordinanza
firmata dal Gip Guido Salvini e
che aveva portato anche a una
perquisizione nella casa di Gat­
tuso e al sequestro di materiale
informatico (un pc soprattut­
to). Alla fine chiara la soddisfa­
zione del campione del Mondo
2006 e dei suoi avvocati (in te­
sta Eriberto Rossi) per come so­
no andate le cose: se non ci sa­
ranno dei colpi di scena dal ma­
xi incidente probatorio in corso
su tutti gli apparecchi prelevati
nel corso dell’inchiesta, l’archi­
viazione per Ringhio sembra
scontata nonostante qualche
discrepanza sulla versione for­
nita per giustificare i contatti ri­
spetto a quella di Bazzani.
Maglie in regalo Il Civ aveva
detto al pm di «conoscere molto
bene Gattuso e il suo amico Pi­
pieri». Quest’ultimo aveva con­
tratto con Bazzani un debito im­
portante (oltre 20 mila euro)
per scommesse effettuate nella
ricevitoria di Bologna. Il Civ
aveva fatto intendere che quei
soldi potevano essere stati mes­
si proprio «dall’amico calciato­
re». Agli inquirenti, però, inte­
ressava sapere se Gattuso fosse
stato coinvolto in modo diretto
(o anche indiretto) nelle mani­
4
IL NUMERO
4
Gli arresti
ordinati dal Gip
di Cremona lo
scorso
dicembre
nell’inchiesta
sul calcio
scommesse:
il «Civ»
Francesco
Bazzani,
il vecchietto
Salvatore
Spadaro (i due
mister X),
Cosimo Rinci
e Fabio Quadri
LE TAPPE
DEL CASO
Taccuino SAMPDORIA
Obiang operato
S Stagione già finita?
Rino Gattuso, 36 anni: ultima esperienza in panchina al Palermo
polazioni di partite, il reato con­
testato. «I contatti telefonici e le
mie visite a Milanello? Solo per
avere magliette in regalo», la
spiegazione del Civ. Gattuso ieri
ha messo molta distanza tra lui
e Bazzani: ha ammesso di cono­
scerlo, ma in modo marginale
(«Uno dei tanti che pressano
per avere magliette in regalo»).
Sul debito contratto da Pipieri
(indagato), Ringhio ha alzato
un muro: «mai saputo nulla e
tantomeno di scommesse». E’ il
punto più fragile e delicato del
racconto, ma alla Procura inte­
ressa poco: non c’è reato. Sem­
mai qualche domanda più ap­
profondita potrebbe arrivare da
Stefano Palazzi, procuratore Fi­
gc: una volta letto il verbale do­
vrebbe convocare Gattuso per
fugare i dubbi di scommesse
vietate (valgono due anni di
squalifica) ai tesserati. Tornan­
do a Cremona, gli inquirenti ri­
tengono giustificata dagli atti la
perquisizione effettuata all’ex
centrocampista, ma al momen­
to non ci sono elementi per un
rinvio a giudizio (Ringhio dun­
que estraneo alle presunte com­
bine). Insomma, l’archiviazione
dovrebbe essere scontata.
Prossime tappe A proposito:
solo tra maggio e giugno di
Martino potrebbe tirare le som­
me, chiudere l’inchiesta e chie­
dere il processo per la stragran­
de maggioranza degli indagati.
Due le variabili: la rogatoria
chiesta a Singapore per interro­
gare il boss Dan Tan e i risultati
dell’incidente probatorio. C’è
attesa in Procura per le tante
mail e i messaggi Skype riporta­
ti «in vita» dai tecnici. I conte­
nuti sarebbero interessanti,
molto più delle varie intercetta­
zioni.
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L’indagine
Nel dicembre
dello scorso
anno, Rino
Gattuso è tra gli
indagati per
associazione a
delinquere
finalizzata alla
truffa e alla
frode sportiva,
nell’ambito del
nuovo filone
d’inchiesta
dell’indagine
«Last Bet»,
partita due anni
e mezzo prima,
che porta a 4
arresti
La difesa
Alle accuse
Gattuso replica
così: «Se viene
provato che mi
vendevo le
partite, io mi
ammazzo»
Solidarietà
Sono tutti con
Gattuso. Abete
(presidente Figc)
«Mi fido di lui».
L’ex ct azzurro
Lippi «Per Rino
metto la mano
sul fuoco, anzi
tutte e due e
anche i piedi»
GENOVA (f.g.) Obiang sotto
i ferri, ieri a Milano, per un inter­
vento di rinforzo della parete in­
guinale. Il giocatore farà ritorno a
Genova oggi: da definire i tempi di
recupero, ma è possibile che la
stagione del centrocampista sia
finita qui. L’intervento era stato
deciso da tempo, ma il giocatore –
in accordo con la società – ha atte­
so che la situazione di classifica
della Samp fosse tranquilla, sino a
salvezza acquisita, rimanendo co­
sì a disposizione di Mihajlovic nella
fase più calda della stagione. Cer­
to, con risultati personali non pro­
prio entusiasmanti, visto che il
problema fisico di cui soffriva lo
ha pesantemente condizionato.
Come si è visto, fra l’altro, anche
nella partita di domenica al Ferra­
ris contro l’Inter.
TESTIMONIAL OGGI A MILANO
Maldini contro il cancro
Intanto «batte» il Fisco
MILANO Paolo Maldini ed
Emiliano Mondonico saranno te­
stimonial della campagna «Can­
cro. Cancelliamolo insieme. Con il
5x1000», promossa dall’Istituto
Nazionale Tumori. Oggi alle 11.30 a
Milano (via Torino, angolo via della
Palla) i due parteciperanno al pri­
mo evento per promuovere l’ini­
ziativa. L’ex capitano del Milan, in­
tanto, ha ottenuto l’annullamento
di un’ingiunzione di pagamento da
750mila euro da parte dell’Agen­
zia delle Entrate derivante da un
procedimento penale per il quale
Maldini era già stato assolto con
formula piena nel 2013. Ma l’in­
giunzione era rimasta nonostante
per i giudici non avesse commes­
so il fatto.
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
SERIE A A
UOMINI
CASSA
S
Ricky
Alvarez
Il 26enne
centrocampista
argentino non ha
ancora rinnovato
ed è uno degli
uomini della rosa
di Mazzarri che
potrebbe avere
più mercato
S
Fredy
Guarin
Saltato lo
scambio con
Vucinic, il
colombiano,
27 anni, ha
rinnovato sino al
2017. Ma se
arrivasse
l’offerta giusta...
S
Andrea
Ranocchia
Il difensore,
26 anni, ha il
contratto in
scadenza nel
2015: o rinnova
a fine stagione o
verrà ceduto per
non perderlo a
parametro zero
Ma l’Inter può v
MATTEO DALLA VITE
MILANO
Quando un Paratutto
torna, vien da chiedersi se poi
è il caso che lo si lasci andar
via. Se lo chiede l’Inter, ovvio,
perché deve rientrare dei 20
milioni spesi a gennaio (Her­
nanes +D’Ambrosio) e perché
il signor Handanovic varreb­
be proprio quella cifra lì: 20.
City, Atletico, Monaco? Il fat­
to è che se arriva un’offerta
così, chissà cosa succederà.
«Io a queste cose non ci sto
proprio dietro ­ dice Samir ­:
non leggo, sto bene qui e per il
resto semmai dovete chiedere
alla società». Quanto a lui, il
discorso sarebbe chiuso.
Quanto ad eventuali proposte
(indecenti) che arriveranno,
bé, si vedrà. Recentemente si
è vociferato di Manchester Ci­
ty: non ci sono concrete con­
ferme, ma è chiaro che se ci
sarà un giro di portieri a livel­
lo europeo, Samir potrebbe
rientrare nel calderone. E così
è uscito anche l’Atletico Ma­
drid alle prese col prestito (e
caso) di Courtois. E c’è chi
avanza anche le ipotesi Arse­
nal e Monaco, ma la verità è
che al momento non ci sono
proposte né il cartello «vende­
si» da parte dell’Inter. Inter
che, eventualmente, decide­
rà.
Meriti e sfortuna Perché
quando torna il Paratutto ­
simpaticamente gelido e fiero
­ l’Inter che sta pianificando il
futuro si fa delle domande. E
gode: di una scelta così fatta a
suo tempo per il dopo Julio
Cesar e del fatto che Batman­
danovic sia tornato ai livelli
da top player. Le parate su
azione sono state (a suo dire)
più difficili di quel rigore rim­
balzato a Maxi Lopez; i voli
fatti coi tempi e le modalità
giuste ricordano che Samir
Handanovic ha tutto per esse­
re un pilastro dal quale ripar­
tire per «giocare per obiettivi
più importanti», come ha giu­
stamente ricordato domeni­
ca il portierone. In tutto
questo, però, parare un ri­
gore che poi risulta decisi­
vo si staglia su tutto il resto.
Anche se lui non ne parla
con piacere («Il valore di
un portiere non si giudica
dal se para un rigore o
Samir Handanovic, 29 anni, portiere dell’Inter dal 2012­13. Qui sopra in una delle tante e decisive parate contro la Sampdoria domenica al Ferraris ANSA
Tutta Europa stregata
dall’Handanovic show
Se arriva l’offertona...
Vale 20 milioni ma continua a dire: «Io sto bene qui»
Parò anche un rigore a Vidic e da piccolo li segnava
no»), ecco che quel volo spet­
tacolare sulla propria destra
ha fatto il giro d’Italia: è tor­
nato il pararigori, quell’eti­
chetta che gli avevano affib­
biato per meriti e che, per un
po’, forse gli ha pure portato
leggermente sfortuna. Perché
il primo in maglia­Inter che
aveva neutralizzato (a Na­
tcho, Rubin Kazan) era poi
stato trasformato in gol da un
tap­in di Ryazantsev per un
2­2 finale; perché quello pa­
rato a Pandev non aveva fatto
classifica visto che il Napoli
vinse 4­2. Con Maxi è stato un
l’altrotalento
E Mazzarri parla
con Kovacic Durante l’allenamento
di ieri, Walter Mazzarri ha avuto un faccia a faccia di alcuni minuti con Mateo Kovacic. Il tecnico aveva fatto i complimenti al croato dopo la gara con la Sampdoria INTER.IT successone perché è sfociato
nei tre punti finali.
Ha parato pure... Vidic Oggi,
il suo gruzzoletto di ipnotismi
dagli 11 metri in carriera è il
seguente: in totale (coi club)
sono 22 i tiri neutralizzati su
74, vale a dire il 29,7%; in se­
rie A sono 16 su 55, ovvero il
29,1%. Il suo periodo d’oro fu
nella stagione 2010­11 in ma­
glia Udinese: Handanovic ne
parò 4 consecutivi a Eto’o (In­
ter), Barreto (Bari), Di Miche­
le (Lecce) e Hamsik (Napoli).
Fu lì che nacque la storia del
paratutto. E la curiosità lega­
ta al prossimo futuro è la se­
guente: Samir ha parato un
solo tiro (su dieci) con la ma­
glia della nazionale, ed esat­
tamente in Slovenia­Serbia
1­0, 11 ottobre 2011 al 17’ del
secondo tempo. Domanda:
ma a chi neutralizzò quel ri­
gore. A Nemanja Vidic, lui, fu­
turo nerazzurro.
E ha fatto anche gol Per ulti­
mo, una curiosità. «Se ho mai
segnato io un rigore? E come
no ­ ride Samir in mixed zone
dopo il successo sulla Samp­
doria­, certo: successe in Slo­
venia, quando giocavo nella
Primavera». Magari il vero ri­
gorista dell’Inter è lui.
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MERCATO PER IL CENTROCAMPO NILTON IN PIENA ASCESA, MENTRE PER LA FASCIA DESTRA C’È ANCHE L’IPOTESI WIDMER (UDINESE)
Apertura Morata. L’agente: «Può succedere di tutto»
L’ingaggio del baby bomber del Real non escluderebbe un arrivo in prestito di Torres
ra...». Non c’è dubbio che il bomberino cresciuto
nei Blancos voglia sfondare lì, ma il poco spazio
concessogli da Ancelotti potrebbe portarlo al­
trove e sempre con la clausola di riacquisto che
il Real stesso inserirebbe nell’eventuale contrat­
to di cessione. Al tal proposito, ecco l’agente:
«Non escludo un’accelerazione dell’Inter, è una
possibilità – ha detto Juanma Lopez a calcio­
mercato.com –. Se Alvaro potrebbe andare a Mi­
lano nella prossima stagione? Può essere, tutto
può succedere: non ci sono novità per quanto
riguarda il rinnovo con il Real Madrid». Morata
ha il contratto in scadenza nel 2015.
Da qui alla fine del mercato (la strada è
lunga), il tormentone sarà il seguente: se arriva
un’offertona, può succedere di tutto... I soggetti
legati allo slogan mercatizio sono quelli già cita­
ti in passato: Handanovic e Icardi appunto, ma
anche Guarin e magari Alvarez o Ranocchia,
senza contare altre operazioni che potrebbero
coinvolgere Kuzmanovic.
Morata? Tutto può succedere E in caso di offer­
tona è chiaro che verrà affrontato il tema legato
agli innesti: come già detto, se dovesse uscire
baby Icardi ecco che scatterebbe l’offensiva ver­
so... il baby Alvaro Morata, che però ieri ha detto
«resterei volentieri al Real, se mi vogliono anco­
Alvaro Morata, 21 anni EPA
Dzeko 1°, Torres 2° Se dovesse esserci la grossa
cessione, e quindi il cosiddetto Tesoretto, l’inve­
stimento legato a Morata non escluderebbe Fer­
nando Torres. Detto che il preferito è sempre
Edin Dzeko (che Manuel Pellegrini avrebbe sca­
ricato ma che preferirebbe restare in Premier: il
Tottenham lo cerca), ecco che l’ipotesi Torres
4
IL NUMERO
6
I gol
di Alvaro
Morata in 18
partite (con
molti spezzoni)
nella Liga con la
maglia del Real
Madrid. In
Champions, un
gol in 4 partite
non sarebbe da scartare in tandem con Morata
perché l’operazione legata al Blues sarebbe pos­
sibile solamente con la formula del prestito:
oneroso e magari pagando parte dell’ingaggio,
ma non ci sarebbe un esborso ingente di soldi. Il
tesoretto di cui sopra, appunto. Quindi, o presti­
to o nada, sempre che l’Europa League arrivi e
che El Niño decida di rilanciarsi in Italia e non
nel proprio Paese (la Spagna).
Widmer e Nilton Gli altri due settori da coprire
sono quelli di esterno (possibilmente bivalente)
e di centrocampista centrale. Per la corsia ci so­
no sempre in ballo Vrsaljko, Bernat e anche
l’udinese Widmer. Per ciò che concerne l’interno
di mezzo, Nilton resta in pole position per quali­
tà e prezzo, mentre a seguire Obi Mikel (solo in
prestito) e Javi Garcia (idem) seguono a ruota
nel taccuino pronto all’uso del d.t. Piero Ausilio.
m.d.v.
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MARTEDÌ 15 APRILE 2014
venderli?
TwitTwit I CINGUETTII DI ICARDI «Wanda, perché mi fai guidare così?». «Un uccello su un albero non teme che il ramo si rompa, perché lui non fa affidamento sul ramo ma sulle ali. Credi in te!» 4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
IPOTECATO IL TERZO POSTO
Napoli nel futuro
10 Riparte la caccia
a Mascherano
I NUMERI
i gol da
bonus
Altre due reti e
scatterebbe uno
dei bonus
inseriti nel
contratto di
Icardi, al
momento a
quota 8. Un’altra
asticella per le
presenze: ne ha
18, il bonus è a
20
I rinforzi saranno almeno 4: si tratta anche per Gonalons. In partenza Maggio, Pandev e Dzemaili. Dubbi pure su Hamsik
6
I gol
segnati in
trasferta da
Icardi sui 18
realizzati in A
sommando
quelli con la
Samp la scorsa
stagione (10, di
cui 8 in casa) e
con l’Inter in
questa (8, di cui
4 in trasferta)
Mauro Icardi esulta sotto i tifosi dell’Inter a Genova: domenica ha segnato 2 gol PHOTO PRESS
Corna­tweet dopo i gol
Com’ è dura trattenere
lo scatenato Icardi
Non tengono banco solo le 5 reti in 5 gare, Mauro alimenta il gossip anche per sbaglio. E se poi Thohir si stancasse?
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
APPIANO GENTILE (Como)
ieri alla Pinetina
Aveva vinto la sfida del gol
e anche degli attributi, ma c’è ri­
cascato: ha voluto stravincere e
per non saper resistere alla ten­
tazione foto­testo­Twitter, Mau­
ro Icardi è scivolato nel cattivo
gusto. Non volendo, ha detto.
Già, perché ancora una volta
l’erede di Batistuta (definizione
del suo agente Morano) ha det­
to di non rendersi conto del ca­
sino che ogni suo tweet crea. Fi­
nendo per fare notizia anche
più dei suoi gol (ma poi come la­
mentarsi di non essere giudica­
to solo in quanto calciatore, se è
il primo a dire di non saper fare
a meno dei social network?).
che ci si possa credere o no, Icar­
di non è in Italia da ieri, dunque
dovrebbe sapere che come mi­
nimo rischiava la caduta di stile.
Perché guido così? Dunque i
fatti, o meglio la foto: Icardi ieri
è alla guida, tiene il volante con
due dita, l’indice e il mignolo.
Ognuno guida come cavolo gli
pare, ci mancherebbe, ma di fat­
to fa le corna. E scrive pure: per­
ché Wandita mi fa guidare così?
Già, perché? Cosa pensano i co­
muni mortali visto il po’ po’ di
romanzone che è venuto fuori
dal triangolo amoroso Mauro­
Wanda­Maxi Lopez? E invece
no, invece Maurito è caduto dal­
le nuvole, ha detto di non aver
mai pensato a nulla del genere,
che quella è una cornita calcisti­
ca ­ equivarrebbe a due reti,
doppietta ­ che è da domenica
sera che Wanda gli fa quel segno
per dirgli quanto è stato bravo a
fare due gol alla Samp (di Maxi,
ovvio). Si prende atto cadendo
dalle nuvole: che sia vero o no,
Foto, gol e pubalgia Per una
volta bastava non scrivere nulla,
non aggiungere scintille al fuo­
co già scoppiato domenica. Al li­
mite fermarsi alla foto di Valen­
tino, uno dei figli di Wanda,
portato alla Pinetina (sempre
alla faccia di Maxi che non gra­
disce), meglio ancora a quelle
del viaggio in treno ­ impegni
personali ­ verso Napoli di ieri
pomeriggio. Bastava godersi
quei due gol in silenzio, l’aver
fatto godere l’Inter. Che non
può intervenire su tweet dei
suoi tesserati dedicati alla
sfera privata e dunque al­
za ancora un po’ l’asticella
della sua pazienza, almeno
fino a che non arriverà troppo
su. Per il momento, non poten­
do far altro che augurarsi che
un giorno Icardi la smetta di
esternare, si augura che almeno
S
Mauro
Icardi
Nella foto qui
sopra, il 21enne
attaccante ieri
alla Pinetina
insieme a
Valentino, uno
dei tre figli di
Wanda Nara
e Maxi Lopez
non smetta di segnare. Che il
suo finale di stagione, «imposta­
to» con cinque gol nelle ultime
cinque partite (e per la prima
volta in serie A è andato a segno
in due gare consecutive), asso­
migli alla parte centrale del suo
passato campionato, con la
Samp, quando dalla 19a alla 27a
giornata ne fece otto in nove
partite. Che la diversa distribu­
zione dei suoi timbri (4 in casa e
4 fuori, l’anno scorso in trasfer­
ta solo due su 10) sia un buon
segnale anche in vista di Parma.
Che la pubalgia gli dia tregua
per un altro mese, visto che al di
là di un persistente ma soppor­
tabile fastidio, ora la sua condi­
zione fisica è molto più vicina al
top. E anche che il suo non aver
paura, il suo sapersene fregare
di quanto gli accade intorno
continuino ad essere un aiuto
quando in campo l’aria si fa du­
ra; che i suoi attributi e il suo sa­
per giocare senza pensare trop­
po (quello che Mazzarri, purché
non si esageri, ha chiesto a tutta
la squadra) contagino anche i
compagni. Perlomeno quelli
che hanno dimostrato magari
più attenzione tattica, più spiri­
to di sacrificio, ma anche di es­
sere meno caldi e più bloccati
di lui.
Quota 20 e 10 Se lo
augura anche Icardi:
giocando altre due
partite e segnando altri due gol
arriverebbe a quota 20 e 10 e
dunque riscuoterebbe altri due
bonus inseriti nel suo contratto.
Perché si sa: non di soli gol e
tweet vive l’uomo.
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0
Le volte
in cui Icardi
aveva segnato
in due giornate
di seguito prima
della sequenza
Bologna­Samp
Maxime Gonalons, 25 anni
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Sei partite al termine
della stagione, tra cui anche la
finale di Coppa Italia del 3
maggio, contro la Fiorentina.
Dopodiché i progetti futuri del
Napoli saranno molto più
chiari. Ci sono già state alcune
anticipazioni, fatte dallo stes­
so Aurelio De Laurentiis che
ha annunciato l’acquisto di
ben quattro giocatori: un di­
fensore, due centrocampisti
ed un attaccante. Sulla qualità
dei rinforzi non dovrebbero
esserci dubbi: saranno tutti di
buona fattura, sicuramente di
livello tale da rendere ancora
più competitiva la squadra. Ci
sarà anche il grande colpo, ma
di ciò si parlerà soltanto dopo
aver avuto la certezza di par­
tecipare alla fase a giorni della
prossima Champions League,
alla quale il Napoli dovrà arri­
varci disputando i prelimina­
ri.
Centrocampo doc Il progetto
avviato quest’anno da Rafa
Benitez, dunque, verrà rivisto
tra qualche settimana. Tecni­
co e presidente stanno aspet­
tando la finale di Coppa Italia
prima di decidere dove e come
mettere mano. Infatti non sa­
ranno soltanto gli acquisti a
modificare l’attuale assetto, in
lista di sbarco ci finiranno
molti dell’attuale organico.
Sul fronte acquisti, l’allenato­
re spagnolo sta lavorando alla
trattativa che dovrebbe porta­
re Mascherano in maglia az­
zurra. Col centrocampista ar­
gentino il discorso è già stata
avviato da alcuni mesi e a lu­
Javier Mascherano, 29 anni
glio potrebbe essere definito.
Sempre per il centrocampo,
sono due i giocatori che Ric­
cardo Bigon sta seguendo:
Maxime Gonalons del Lione e
Ilkay Gundogan, ventiquat­
trenne centrocampista tede­
sco, di origine turca, in forza
al Borussia Dortmund.
Probabili partenti Per quanto
riguarda la fase difensiva, Cri­
stian Maggio è destinato a la­
sciare Napoli dopo 6 anni, 174
presenze e 20 gol, finora.
L’esterno destro, attraverso il
suo procuratore, ha chiesto di
prolungare il contratto in sca­
denza il prossimo anno, ma
De Laurentiis ha rinviato ogni
discussione. Nella stessa posi­
Britos e Zuniga
saranno ceduti al
miglior offerente
E Behrami piace
al Tottenham
zione ci sono Goran Pandev e
Blerim Dzemaili, che insieme
a Britos e Zuniga dovrebbero
essere ceduti al miglior offe­
rente. Per Behrami, invece, ci
sarebbe un interessamento
del Tottenham. Il dubbio più
forte riguarda Hamsik: dopo il
deludente rendimento di que­
st’anno, non è escluso che pos­
sa essere ceduto, dopo sette
stagioni al Napoli. La sua po­
trebbe essere la terza cessione
eccellente nel giro di tre anni:
dopo Lavezzi e Cavani, infatti,
andrebbe via un altro pezzo
storico del nuovo ciclo avviato
dal presidente 10 anni fa.
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F.C. INTERNAZIONALE MILANO S.p.A.
Sede in Milano – Corso Vittorio Emanuele II, 9 – Capitale sociale C 15.000.000
C.F. e n. Registro Imprese di Milano 80066310154 – R.E.A. n. 742209
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA DEI SOCI
I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea Ordinaria il giorno 30 aprile 2014 alle ore 9.00, in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 2 maggio 2014 stessa ora e luogo, in seconda, in Milano – Piazza della Repubblica 20, per deliberare sul
seguente
ORDINE DEL GIORNO:
• Approvazione di conferimento di ramo di azienda in società di nuova costituzione, nonché approvazione di qualsiasi altro atto dovesse rendersi necessario ovvero opportuno al fine del suddetto conferimento.
• Conferma dell’amministratore Grant Ferguson nominato per cooptazione dal consiglio di amministrazione della Società in data 21 febbraio 2014.
• Varie ed eventuali.
Per poter partecipare all’assemblea direttamente o per delega, ai sensi dell’art. 2370 C.C. e dell’art. 9.6 dello statuto sociale, i Signori Azionisti dovranno depositare i certificati azionari almeno tre giorni prima presso la sede sociale.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Milano, 15 aprile 2014
(Erick Thohir)
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
VERONA Le mosse per il futuro
È già partito
il dopo­Iturbe
Ecco Villalba,
l’ultimo gioiello del vivaio
San Lorenzo
GIULIO DI FEO
@fantedipicche
Sassuolo
MAURIZIO GALDI
ROMA
Acerbi, altra vittoria
Il Tna archivia il caso
Il Tribunale Antidoping proscioglie
il difensore: «Nessuna violazione»
«Nessuna violazione della normativa anti­
doping», con questa motivazione la Prima se­
zione del Tribunale nazionale antidoping del
Coni ha accolto la richiesta di archiviazione for­
mulata dalla Procura per la vicenda relativa al
difensore del Sassuolo, Francesco Acerbi.
Acerbi il 1° dicembre, a un controllo dopo la
partita con il Cagliari, era stato trovato positivo
alla Gonadotropina corionica. Nel suo caso, pe­
rò, non si trattava di doping, ma della recidiva
di un tumore ai testicoli per il quale era stato
operato in luglio. Il calciatore, difeso dall’avvo­
cato Mattia Grassani, aveva avuto già una prima
vittoria ottenendo la revoca della sospensione
cautelativa che era scattata nei suoi confronti
«automaticamente», all’indomani della positi­
vità. «Giustizia è fatta! Spero che dopo le prime
pagine dedicate a Francesco quando fu sospeso
ora sia concesso altrettanto spazio al suo totale
proscioglimento», commenta Grassani dopo la
chiusura definitiva dell’intera faccenda. Acerbi,
che non ha mai assunto farmaci dopanti, ci te­
neva che fosse cancellata l’ombra che l’eco me­
diatica aveva gettato sulla sua immagine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Francesco Acerbi, 26 anni, difensore del Sassuolo
Bologna
ANDREA TOSI
BOLOGNA
Il costruttore Salini
interessato al club
Ma la salvezza e il progetto
del nuovo stadio sono vincolanti
Spunta un nome nuovo tra i potenziali ac­
quirenti del Bologna. E’ quello del costruttore
romano Claudio Salini, titolare della Ics Grandi
Lavori, già sponsor del Varese nella stagione
2009­10. La Ics punta ad acquistare terreni nel­
la zona sud­est della città (zona Caab) per edifi­
care un centro alimentare­salutista ma il punto
d’arrivo è costruire il nuovo stadio. Quei terreni
confinano con quelli acquistati dal presidente
Guaraldi per costruire il nuovo centro tecnico
del Bologna: di qui l’ipotesi che, in un secondo
tempo e alla condizione che la squadra rossoblù
sia ancora in Serie A, Salini e il suo gruppo po­
trebbero entrare nel club e/o rilevarne la pro­
prietà. Com’è noto, un mese fa Guaraldi ha as­
segnato allo studio legale Grassani il mandato a
ricevere manifestazioni d’interesse per cedere
le quote di maggioranza del Bologna. Guaraldi
chiede una cauzione di 5 milioni in conto di ga­
ranzia per consentire la lettura dei bilanci come
requisito principale di serietà e solidità dell’ac­
quirente. Finora ci sono stati sporadici contatti
di soggetti che poi sono evaporati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Anticipare la vendemmia non
rovina il vino, specie se poi si
sa cosa fare con il raccolto. A
Verona ci provano, Iturbe è
un boccone ghiotto per le big
e bisogna pensare alla
fantasia che verrà. Già preso
è Chanturia, 21 anni appena
fatti, trequartista georgiano
passato dalle giovanili del
Barça che ora sta
assaggiando il campo da
titolare al Cluj. E il prossimo
potrebbe essere Hector «Tito»
Villalba, stellina del San
Lorenzo. Una trattativa già in
fase avanzata, arriverebbe a
titolo definitivo per 4 milioni:
il ds Sogliano è già stato in
Argentina e ci tornerà a
breve. Intanto, visto che il
ragazzo fa gola, un giro al
Nuevo Gasometro lo farà
anche il Napoli.
Classe 1994, Hector Villalba
è diventato uomo in fretta
alla Villa 1-11-14 nel quartiere
Flores, lo stesso barrio di
Papa Francesco. «Non ho
paura dei calci, da
ragazzino ne ho presi tanti»,
dice. Diventa cuervo a 10
anni quando entra nelle
giovanili del San Lorenzo, a
18 Caruso Lombardi lo fa
esordire. La data d’uscita
Klose, sì al rinnovo C’è il dossier arbitri
dall’anonimato risale invece
al 13 aprile 2013: Tito parte
dal limite della sua area,
si fa tutto il campo come
un treno saltandone tre e
infila il Racing. Il San
Lorenzo poi perde 4-1, ma
nel contempo nasce una
stella. In questa stagione
Hector Villalba, che il primo
stipendio l’ha regalato a sua
madre, è a 33 gare e 5 reti in
totale, usa molto il sinistro e
proprio per questo gioca
spesso a destra, così può
accentrarsi e sparare.
Ricorda qualcuno?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiorentina
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
Febbre di Coppa
Tare: «Troppi torti subiti, ci devono rispettare» Biglietti a ruba
assalto dei tifosi Il tedesco verso la firma: resta altri due anni
Arbitri nel mirino Intanto il club biancoceleste
ha ancora i nervi a fior di pelle per certe deci­
sioni arbitrali del match di Napoli. «Con Banti
non siamo fortunati ­ attacca il d.s. Tare ­ Ogni
volta che arbitra un Napoli­Lazio succede qual­
cosa a nostro danno. Il rigore del 2­1 era viziato
dal fuorigioco di Higuain e c’era pure un rigore
per noi nel finale per il mani di Mesto». Banti
ha arbitrato quattro degli ultimi cinque Lazio­
Napoli tra campionato e Coppa Italia: per la La­
zio sono arrivate solo sconfitte (con molte po­
lemiche soprattutto dopo il 4­3 del 2011).
L’unica volta che i biancocelesti sono usciti in­
denni dal San Paolo è stato quando non ha ar­
bitrato Banti (ma Rizzoli). Le lamentele di Tare
peraltro vanno oltre la partita di domenica
scorsa. «Purtroppo nell’ultimo mese questa è la
terza gara in cui subiamo dei torti ­ continua il
d.s. ­ A Genova col Genoa ci è stato negato un
rigore solare (su Mauri, ndr). Nella sfida inter­
na con l’Atalanta prima non ci è stato dato il
rigore per il fallo di Benalouane su Keita e poi
è stato inspiegabilmente annullato un gol a
Gonzalez. In entrambe le partite questi epi­
sodi sono accaduti sullo 0­0 (poi la Lazio ha
perso, ndr), traete voi le conseguenze.
Meritiamo più rispetto, vogliamo gio­
carci ad armi pari la volata per l’Europa
League. Anche un punto in più o in me­
no può risultare decisivo alla fine».
Lazio
STEFANO CIERI
ROMA
Il rinnovo di Klose come primo passo ver­
so la costruzione della Lazio che verrà. «Siamo
vicini all’intesa, presto potrebbero esserci novi­
tà», rivela il d.s. Tare. Il prolungamento del ma­
trimonio tra l’attaccante tedesco e il club roma­
no è dunque in dirittura d’arrivo (l’accordo in
vigore scade quest’anno). Klose rinnoverà per
due stagioni a cifre simili a quelle che percepi­
sce attualmente (due milioni netti l’anno). L’at­
taccante di Opole compirà 36 anni a giugno, è
verosimile dunque che il rinnovo contrattuale
significhi quasi certamente chiudere la carrie­
ra nella Lazio. Miro avrà peraltro un ruolo di­
verso nella Lazio che verrà. Non più unico
attaccante di rilievo della rosa, ma ciliegi­
na da mettere sulla torta con una certa par­
simonia. Età e acciacchi lo hanno già forte­
mente penalizzato quest’anno (attual­
mente è fermo, dovrebbe rien­
trare per le ultime gare di
campionato), facile che lo
frenino ancor di più in futu­
ro. E poi per l’attacco della
prossima stagione la Lazio ha
già preso dal Nantes il centra­
vanti della nazionale serba Fi­
lip Djordjevic ed è intenzionata a
dare sempre più spazio al gioielli­
no Keita. Senza trascurare che,
nell’ambito della trattativa che po­
trebbe portare Lulic alla Juve, dal
club bianconero potrebbe arrivare
uno tra Giovinco e Quagliarella. Al­
tre idee per il reparto avanzato por­
tano a Bergessio (Catania) e Mu­
riel (Udinese). Per l’anno prossi­
mo ci sarà peraltro da rinforzare
anche la difesa: piacciono il ca­
gliaritano Astori e l’austriaco (del
Salisburgo) Hinteregger.
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IL SUO RENDIMENTO IN BIANCOCELESTE
PRESENZE
16
2012-13
16
36
26
8
GAZZETTA DELLO SPORT
stro, a meno che Cesare Prandelli non trovi il mo­
do di chiamarli tutti e due.
Torino
35
2011-12
2013-14
GOL
Ciro e Alessio «Sono contento che Prandelli mi
segua — dice Immobile — . Aver segnato tanto mi
rende felice, credo che possa essere qualcosa di
positivo da tenere in considerazione per le convo­
cazioni mondiali». Il Toro in Europa? «E’ presto
per parlarne». Il presidente Urbano Cairo vorreb­
be trattenere i gemelli del gol. Immobile sorride:
«Il presidente ci vuole bene, sia a me sia ad Alessio.
In effetti noi due stiamo bene insieme. Vediamo
che cosa succederà a fine stagione». Il futuro di
Immobile dipende in buona parte dalla Juve, che
ha la metà del cartellino. Cerci vola basso: «Non
sono assolutamente sicuro di andare in
Brasile come dite voi. I gol sono im­
portanti, ma non danno la certezza.
Devo soltanto lavorare e continuare a
fare bene. Sono felice
per me e per il Torino,
è importante che ci si­
ano dei granata in az­
zurro». Per ritrovare
una coppia così forte
nel Toro bisogna risa­
lire agli anni Settan­
ta, ai primi veri gemel­
li del gol, Ciccio Graziani e Pa­
olo «Puliciclone» Pulici.
SEBASTIANO VERNAZZA
FIRENZE
Immobile a Cerci
«Siamo inseparabili»
I nuovi gemelli del gol ai test azzurri
Ciro: «Il rinnovo? Cairo ci vuole bene...»
Insieme in tutto e per tutto. Sul
campo, nuovi gemelli del gol in maglia
Torino: 32 gol in due. Sul treno Freccia­
rossa da Torino a Firenze, compagni di
videogiochi via tablet. Ciro Immobile e
Alessio Cerci, in rigoroso ordine di
classifica marcatori, 19 gol il pri­
mo e 13 il secondo, sono la cop­
pia d’attacco del momento. As­
sieme al Toro e assieme in Na­
zionale, per questa due giorni
di esami fisico­medici a Co­
verciano. Cerci è praticamen­
te certo di salire sull’aereo per
il Brasile. Immobile no, è in
concorrenza con Mattia De­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunga coda di tifosi per i biglietti di coppa VIOLANEWS.COM
Da ieri la seconda vendita per la finale
Della Valle: «1000 vittorie, un orgoglio»
E’ già Finale. Almeno per i tifosi. Il 3 maggio
Fiorentina e Napoli si contenderanno la Coppa Ita­
lia in campo, ma lo spettacolo sarà anche sugli
spalti dell’Olimpico. Da ieri infatti, ha preso il via
la seconda fase della vendita dei biglietti per assi­
stere al match: periodo dedicato ai tifosi fidelizzati
(possessori delle carte «Orgoglio Viola» e «In Vio­
la») che possono quindi accaparrarsi i preziosi ta­
gliandi. Anche i meno informati su modi e tempi
hanno capito ieri mattina che qualcosa stava acca­
dendo: osservando le code davanti ai punti vendi­
ta autorizzati. C’è voglia di viola. E di trofei.
Numeri La prima fase, quella dedicata agli abbo­
nati, si era conclusa con quasi diecimila biglietti
staccati. Subito esaurita la Curva Sud (contenente
8mila tifosi). Con i tagliandi a 20 euro letteral­
mente polverizzati. Via adesso all’assalto degli al­
tri due settori dedicati ai sostenitori viola. I Distinti
Sud (in vendita a 40 euro) e la Tribuna Monte Ma­
rio (90 euro). Logico che siano proprio i Distinti,
considerati i prezzi, il bersaglio di coloro che cer­
cano attualmente i biglietti. Soprattutto quelli
«più centrali». Costando meno della metà della
Monte Mario. In tutto i tagliandi a disposizione di
chi vuole tifare Fiorentina sono 28 mila. La società
spera possano andare quasi tutti venduti. Non sarà
facile, ma la «chiamata a raccolta» sta funzionan­
do. Il colpo d’occhio sarà comunque imponente e
la tifoseria si sta organizzando anche per allestire
una coreografia. Poi toccherà ai giocatori ripagare
l’affetto.
Soddisfazione Partita, quella contro il Napoli,
senza il protagonista del momento in casa viola.
Cuadrado infatti sarà squalificato. Colpa di un’am­
monizione ­ un po’ sciocca ­ beccata nel finale del­
la semifinale di ritorno contro l’Udinese. Per capi­
re la disponibilità di Gomez e Rossi, invece, si do­
vrà ancora attendere. Intanto la Fiorentina ha fe­
steggiato una domenica quanto mai storica. In un
colpo solo la «Viola» ha centrato la millesima vitto­
ria nella Serie A a girone unico e la 250a dell’era
Della Valle. «Questa meta – ha detto il patron An­
drea Della Valle al canale tematico ufficiale ­ non
poteva essere onorata in modo migliore e sotto tut­
ti i punti di vista. Sono orgoglioso che sia stata la
mia famiglia a tagliare questo storico traguardo.
Sono certo che raggiungeremo altri risultati im­
portanti insieme, perché questa è la strada giusta».
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16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
NAZIONALE laFormazione
S
RAFAEL
32 anni
Brasile
Verona
S
JONATHAN
28 anni
Brasile
Inter
S
GABRIEL
PALETTA
28 anni
Argentina
Parma
S
DANILO
29 anni
Brasile
Udinese
S
ANGELO
OGBONNA
25 anni
Nigeria
Juventus
S
S
ROMULO
26 anni
Brasile
Verona
THIAGO
MOTTA
31 anni
Brasile
Psg
S
S
JORGINHO
22 anni
Brasile
Napoli
MARIO
BALOTELLI
23 anni
Ghana
Milan S
S
GIUSEPPE
ROSSI
27 anni
Stati Uniti
Fiorentina
STEPHAN EL SHAARAWY
21 anni
Egitto
Milan
IN PANCHINA
Allan (Brasile, Udinese)
Juanito Gomez
(Argentina, Verona)
Diego Contento
(Germania, Bayern M.) Sébastien Corchia
(Francia, Sochaux)
Osvaldo
(Argentina, Juventus)
L’azzurro multietnico
Da Romulo a Paletta: i nuovi italiani
Ecco la squadra di 11 «stranieri». Ma Salvini (Lega Nord): «Non mi piacciono i doppi passaporti»
DAL NOSTRO INVIATO
POTREBBERO GIOCARE COSÌ
SEBASTIANO VERNAZZA
@GazzaVernazza
FIRENZE
Italia multietnica. Volen­
do, si potrebbe. In Nazionale
undici azzurri con radici stra­
niere. È giusto? È sbagliato?
Così vanno il mondo e il calcio
nell’anno 2014. È la globaliz­
zazione, amici. Prendete i cal­
ciatori brasiliani, per esempio.
Se ne trovano tracce in rappre­
sentative impensabili. Per di­
re, in stagioni recenti il portie­
re del Vietnam era al cento per
cento «made in Brasile». Cesa­
re Prandelli ha chiamato Ro­
mulo per i test di Coverciano e
il brasiliano del Verona ha otti­
me possibilità di entrare nei 23
per il Mondiale, dove di certo
vestiranno la maglia azzurra
l’altro brasiliano Thiago Motta
e l’argentino Paletta. Più diffi­
cile che il c.t. porti Osvaldo,
pure lui argentino. Tre oriundi
su 23 non sarebbero comun­
que pochi.
La nostra squadra La nostra
Italia multicolor è in realtà un
«mischione», contiene situa­
zioni differenti. Ci sono gioca­
tori nati in Italia da genitori
stranieri e cresciuti nel nostro
Paese: Balotelli, figlio naturale
di ghanesi e adottato da italia­
ni; Ogbonna, con mamma e
papà nigeriani; El Shaarawy,
di padre egiziano. C’è Giusep­
pe Rossi, di formazione ameri­
cana, ma figlio di italiani. E poi
ci sono gli «altri», diventati ita­
il programma 4-3-3
RAFAEL
(Brasile, Verona)
JONATHAN
PALETTA
(Brasile, Inter)
(Argentina, Parma)
DANILO
OGBONNA
(Brasile, Udinese) (Nigeria, Juventus)
ROMULO
THIAGO MOTTA
JORGINHO
(Brasile, Verona)
(Brasile, Psg)
(Brasile, Napoli)
BALOTELLI
ROSSI
EL SHAARAWY
(Ghana, Milan)
(Usa, Fiorentina)
(Egitto, Milan)
Cesare Prandelli, 56 anni, commissario tecnico della Nazionale AP
liani per doppio passaporto,
grazie ad antenati del nostro
Paese, oppure, come nel caso
di Jorginho del Napoli, perché
vive in Italia da un certo nume­
ro di anni. A proposito, Jor­
ginho sarà convocabile a parti­
re da fine dicembre. È su questi
che è lecito interrogarsi. È cor­
retto da un punto di vista spor­
tivo che Paletta e Thiago Motta
siano azzurri titolari? La prima
risposta è facile: così fan tutti.
Pigliate la Svizzera, diventata
selezione di ottimo livello gra­
zie all’apporto di tanti «emi­
grati» e/o naturalizzati, oppu­
re la Francia, fondata su gioca­
tori con origini nelle ex colonie
africane o nei territori d’Oltre­
Il 13 maggio
la lista dei 30 da inviare alla Fifa
GDS
mare. La seconda è ovvia: se la
cosa è consentita, perché no?
li, El Shaarawy, Ogbonna e an­
che Rossi hanno pieno diritto
di giocare nell’Italia che mi
sottoponete. Sono italiani
quanto e più di me. Balotelli
parla con la cadenza brescia­
na... Da grande tifoso milani­
sta avrei qualcosa da obiettare
sulla testa di Mario, ma questo
è un altro discorso. Gli altri che
cosa c’entrano con l’Italia? A
me non piacciono i doppi pas­
saporti. Questi calciatori sono
diventati italiani per una que­
stione burocratica, e qui biso­
gnerebbe vedere le carte, ma
prendiamo per buoni i docu­
menti, ci mancherebbe. Ho
l’impressione che Paletta,
Thiago Motta, Osvaldo e oggi
Diverse situazioni Matteo
Salvini, europarlamentare e
segretario federale della Lega
Nord, è grande appassionato
di calcio e gli abbiamo chiesto
un parere sulla questione. Re­
sterà deluso chi si aspetta toni
razzistici e inni alla Padania.
Premessa: «Per me nelle varie
nazionali dovrebbero giocare
calciatori legati esclusivamen­
te alle terre che quelle squadre
rappresentano. Non è questio­
ne etnica, di pelle nera o gialla
o verde. Sarebbe stupido fare
ragionamenti di razza». Svol­
gimento: «Per capirci: Balotel­
Romulo abbiano accettato la
nostra Nazionale perché mai
considerati dalle rappresenta­
tive dei rispettivi Paesi. Il Bra­
sile o l’Argentina non mi chia­
mano? Pazienza, al Mondiale
ci vado con l’Italia. Eh no, non
ci sto. L’Italia non può essere
un ripiego e non è giusto to­
gliere il posto a italiani veri».
Conclusione: «Questo non è
più calcio, è un’altra cosa, è
mercato, ma che cosa ci volete
fare, sono un nostalgico. Se
fosse per me si ritornerebbe al­
le maglie con i numeri dall’1
all’11 e tutte le partite di cam­
pionato si giocherebbero la do­
menica alle 15».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I convocati per i test di Coverciano.
PRIMO GRUPPO (ieri). Portieri: Bardi
(Livorno), Mirante (Parma), Perin (Ge­
noa). Difensori: Astori (Cagliari), Dar­
mian (Torino), De Silvestri (Sampdo­
ria), Paletta (Parma), Pasqual (Fiorenti­
na), Ranocchia (Inter). Centrocampisti:
Aquilani (Fiorentina), Baselli (Atalanta),
Bernardeschi (Crotone), Bertolacci
(Genoa), Bonaventura (Atalanta), Can­
dreva (Lazio), De Rossi (Roma), Flo­
renzi (Roma), Parolo (Parma), Romulo
(Verona). Attaccanti: Berardi (Sassuo­
lo), Cassano (Parma), Cerci (Torino),
Gabbiadini (Sampdoria), Gilardino (Ge­
noa), Immobile (Torino), Insigne (Napo­
li), Rossi (Fiorentina), Zaza (Sassuolo).
SECONDO GRUPPO (oggi). Portieri: Buf­
fon (Juventus), Scuffet (Udinese). Di­
fensori: Abate (Milan), Barzagli (Juven­
tus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Ju­
ventus), De Sciglio (Milan). Centro­
campisti: Marchisio (Juventus),
Montolivo (Milan), Pirlo (Juventus), Poli
(Milan). Attaccanti: Balotelli (Milan), El
Shaarawy (Milan), Osvaldo (Juventus).
Destro non è stato chiamato per viola­
zione del codice etico (effettuerà i test
più avanti). Maggio, in via di guarigione
da pneumotorace, sarà testato non
appena avrà recuperato. E lo stesso
gli «stranieri», gli azzurrabili come Siri­
gu, Thiago Motta, Verratti, Diamanti e
Giaccherini.
I PROSSIMI IMPEGNI
13 maggio lista dei 30 per la Fifa.
31 maggio Italia­Irlanda a Londra.
3 giugno lista dei 23 per la Fifa.
4 giugno Italia­Lussemburgo sede da
definire.
5 giugno partenza per il Brasile.
d
NOTIZIE DA COVERCIANO VERONA È A RISCHIO COME SEDE DELL’ULTIMA AMICHEVOLE PRIMA DELLA PARTENZA PER IL BRASILE
Cassano e Rossi osservati speciali
Insigne: «Io al Mondiale? Perché no?»
Parolo su FantAntonio:
«È molto felice di essere qui»
«
L’attacco dipende da Pepito
trato Prandelli e gli azzurri. Oggi arriverà il presi­
dente federale Giancarlo Abete e questa potrebbe
essere l’occasione per scrivere l’ultima parola sul
rinnovo del contratto del c.t. (altri due anni fino al
2016).
DAL NOSTRO INVIATO
FIRENZE
A rischio Verona quale sede dell’ultima ami­
chevole prima della partenza per il Brasile, il 4 giu­
gno contro il Lussemburgo. Pare che ci siano dei
problemi, Cesena e Firenze tra le possibili alterna­
tive. L’ultima partita della Nazionale al Bentegodi
­ Italia­Uruguay 1­1 nel 1989 ­ si concluse tra fischi
e contestazioni e l’allora presidente federale Anto­
nio Matarrese disse che non avrebbe mai più ri­
portato la squadra in città. Ieri a Coverciano c’era
Massimiliano Allegri, docente per un giorno al
corso allenatori. L’ex tecnico del Milan ha incon­
Quando Antonio
è felice, tutti noi
del Parma lo siamo molto di più
Test e osservati speciali Il primo scaglione di
giocatori ha effettuato i test per la valutazione del­
lo stato fisico e di forma: TMG, Dyna, jump test,
sensori. Seguirà per tutti il test Monioni con prelie­
vo per il lattato. Prandelli considera fondamentale
l’aspetto della condizione, visto che in Brasile si
affronteranno condizioni estreme di caldo e di
umidità. Nel ritiro di fine maggio si giocherà su un
prato riscaldato da serpentine, per creare un am­
biente umido e iniziare l’adattamento. In questi
due giorni a Coverciano gli osservati speciali sono
Antonio Cassano e Giuseppe Rossi. Le qualità tec­
niche di FantAntonio sono indiscutibili, le sue con­
dizioni fisiche da verificare. Marco Parolo, compa­
gno di Cassano al Parma, ha detto: «Siamo conten­
MARCO PAROLO
CENTROCAMPISTA PARMA
ti di essere in tanti a rappresentare il Parma. Cas­
sano è felice di essere tornato in azzurro e, quando
è felice lui, tutti noi lo siamo molto di più». Diverso
il discorso per Rossi, reduce dal grave infortunio a
un ginocchio. Prandelli lo aspetterà fino all’ultimo
e lo inserirà probabilmente nella pre­lista dei 30,
da consegnare a metà maggio. Se l’attaccante vio­
la giocherà 2 o 3 gare di campionato e dimostrerà
di reggere urti e contrasti, salirà sull’aereo per Rio.
La questione Rossi è cruciale per l’attacco.
HA
DETTO
Chi vuol male a Berardi? Domenico Berardi, at­
Lorenzo
Insigne
(attaccante
Napoli)
«Questa
chiamata è
molto
importante,
arriva a ridosso
del ritiro per il
Mondiale:
perché non
dovrei
crederci?»
taccante del Sassuolo, ha così risposto a una do­
manda sull’etichetta di «ribelle» che gli è stata cu­
cita addosso: «Non lo so, però è vero che qualcuno
ce l’ha con me. Anche con il Cagliari, nell’azione
che ha portato al rigore per loro, l’arbitro non ha
fischiato un fallo su di me. Prima di partire Di
Francesco ha detto di godermi fino in fondo questa
chiamata perché la merito. La Nazionale è il sogno
che uno fa da bambino». Simone Zaza, suo compa­
gno al Sassuolo, si gode l’attimo: «Per me è una
bella soddisfazione essere preso in considerazione
per il futuro». Lorenzo Insigne del Napoli continua
a sperare in un posto nei 23: «Questa chiamata è
molto importante, arriva a ridosso del ritiro per il
Mondiale: perché non dovrei crederci?» .
s.v.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A LO STUDIO
Metà mercato coi prestiti, rose vecchie
Report Figc A titolo oneroso solo il 34% dei trasferimenti, Italia con l’età media più alta d’Europa
MAURIZIO GALDI
«Quando si leggono i re­
port, non si possono vedere
solo i numeri assoluti o i trend,
ma ci deve essere una lettura
complessiva». Il presidente
della Federcalcio Giancarlo
Abete comincia così a trarre le
conclusioni dopo l’illustrazio­
ne del quarto Report sul calcio
presentato ieri e realizzato in
collaborazione con Arel e
PwC. Una premessa doverosa,
perché i dati vanno letti per
bene: da un lato c’è un calo del
numero totale degli spettatori
che vanno allo stadio, ma i nu­
meri assoluti sono «aggregati»
e mettono insieme le tre Leghe
Abete: «In 6 anni
versati allo Stato 6
miliardi ma solo
480 milioni ricevuti
come contributi»
MERCATO NOI E IL RESTO DEL MONDO
IL MINISTRO ALFANO
IL VALORE ECONOMICO
DEI TRASFERIMENTI
INTERNAZIONALI
«Legge stadi?
Si poteva
fare di più»
LA TIPOLOGIA DEI TRASFERIMENTI
EFFETTUATI DAI CLUB DI SERIE
A TRA IL 2011 E IL 2013
In milioni di dollari
4.000
Corrispettivo fisso
Corrispettivo variabile
3.715
in base ai risultati
21
54
Solidarietà
Premio
di preparazione
525
16
2.751
35
303
2.000
19
A titolo oneroso
Prestiti
A parametro zero
369
15%
2.639
30
304
2.397
2.286
2011
2012
856
34%
2.533
3.115
1.308
51%
2013
63
8.
3
62
.
02
8. 5
58
4.
59
45
6
.7
7.
8
8.
9
9.
16
39
9.
Una locomotiva che tira Un
campanello d’allarme lo lan­
cia il «debito» delle società di
A che sfiora i tre miliardi, ma
la perdita netta cala del 19,8
per cento. Il calcio, comunque,
è un volano per l’economia.
Mentre la crisi dilaga, il pallo­
ne professionistico con 2 mi­
70
60
0
GLI SPETTATORI IN SERIE A
2.
viamo a zero. Forse è dovuto
anche al fatto che i diritti tv so­
no talmente cresciuti. Questa
è la vera sfida. Arrivare al 25­
30%, dove sono gli altri».
7.800.000
08-09
09-10
10-11
11-12
12-13
GDS
I NUMERI
2,7
«Credo che non si possa
generalizzare quando si parla di
tifoserie violente o razziste. Ci sono delle persone che non vanno negli stadi per vedere le partite. Questi che io definirei “cialtroni”. Saranno loro a essere puniti, senza accusare un’intera curva». Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al Processo del Lunedì. Sulla legge sugli stadi dice: ««Non si è fatto tutto quello che si poteva, per esempio, favorendo l’inserimento di una maggiore presenza residenziale
oltre che commerciale». Infine una battuta: «Matteo Renzi? Mi ricorda Butragueño. Berlusconi invece è come Maradona».
miliardi
il fatturato del
calcio
professionistico
in Italia nel
2012­13, in
crescita
dell’1,3%
sul 2011­12.
liardi e settecento milioni di
produzione fa registrare un
+1,3 per cento di crescita. È il
valore che il responsabile del­
la PricewaterhouseCoopers,
Emanuele Grasso, ha sottoli­
neato. Cifre che hanno con­
sentito ad Abete, poi, di sotto­
lineare come il calcio dia tanto
allo Stato («oltre sei miliardi
in sei anni») a fronte di «appe­
na 480 milioni» ricevuti attra­
verso il Coni come contributi.
Insomma, anche alla presen­
tazione del Report è prosegui­
27,44
GDS
professionistiche. In questo
quadro la Serie A sta però an­
dando in controtendenza: gli
spettatori aumentano con una
media per partita di 22.591
spettatori per un totale di oltre
8 milioni e mezzo di presenze.
Questo comunque non ci im­
pedisce di essere ancora il fa­
nalino di coda per i ricavi da
stadio. Un 8 per cento che fa
dire al presidente del Coni
Giovanni Malagò: «È indecen­
te la percentuale dell’8% dei
ricavi da stadi. Tra un po’ arri­
4
54%
l’incidenza
dei giocatori
«non
selezionabili»
dalla nazionale
italiana, in
termini
di minutaggio.
l’età media
dei calciatori in
Italia. Seguono
Spagna e
Inghilterra con
27,02. La
Germania vanta
un’età media
di 25,70.
ta la polemica sugli annunciati
tagli ai finanziamenti. Tagli
che in verità anche il presiden­
te del Coni Malagò allontana
quando spiega il valore dei nu­
meri presentati: «Il calcio rap­
presenta il 25 per cento dei
tesserati dello sport dai 6 ai 16
anni. Se migliora il calcio, mi­
gliora il sistema Italia». Insom­
ma buoni argomenti sul tavolo
della Commissione contributi
del Coni che si riunisce oggi.
Trasferimenti L’altro dato è il
boom di trasferimenti. Nelle
stagioni 2011­2012 e 2012­
2013 è infatti di 2.533 il nu­
mero totale dei trasferimenti
in cui almeno un club di Serie
A è stato coinvolto, per un va­
lore pari a 1.863 milioni di eu­
ro. Di questi trasferimenti, pe­
rò solo il 34 per cento è a titolo
oneroso, il 15 a parametro ze­
ro e per il 51 per cento si tratta
di prestiti. A livello internazio­
nale la situazione non cambia
molto: solo il 10 per cento è a
titolo oneroso; a parametro
zero è il 69 %, il 21% è in pre­
stito. Un dato allarmante lo
sottolinea sempre Abete: il mi­
nutaggio di presenza di calcia­
tori «non selezionabili» negli
ultimi sei anni è quasi raddop­
piato: dal 29 al 54 per cento,
ma dal Report Arel­PwC emer­
ge anche che l’Italia ha l’età
media più alta d’Europa. In
Italia i calciatori hanno in me­
dia 27,44 anni, contro i 25,70
della Germania. Ci «tallona­
no» (27,02) Spagna e Inghil­
terra.
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18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
SERIE B I PROTAGONISTI
Quelli che sanno fare gol
4
Corvia
«Il calvario è alle spalle
Io e Caracciolo in rete
per il Brescia ai playoff» GIAN PAOLO LAFFRANCHI
BRESCIA
E’ caduto, si è alzato, è rica­
duto, si è rialzato. Ora Daniele
Corvia è davvero tornato. “Non
sono al 100%, ma sto davvero me­
glio: riesco ad arrivare sui palloni
giusti in area, posso sbagliare il ti­
ro, ma anche indovinarlo». Al
Brescia attuale, capace di chiude­
re la porta negli ultimi 180’, basta
e avanza. La prodezza di Avellino,
un tocco in scivolata semplice al­
l’apparenza quanto complicato
dall’apnea di un’azione avviata in
proprio, è un’iniezione di entusia­
smo per la squadra di Ivo Iaconi
così come una liberazione per
Corvia, che non segnava da 321
giorni. Un’eternità, per un bom­
ber che l’anno scorso di palloni ne
aveva infilati 14.
Sfortuna «Quando mi sono
operato al menisco esterno del gi­
nocchio destro, a settembre, sa­
pevo che sarebbe stata dura. Ma
non immaginavo un simile calva­
rio – confessa Corvia –. Dopo l’in­
tervento ho avuto problemi mu­
scolari che hanno rallentato pa­
recchio il rientro: il polpaccio,
l’adduttore, guai che non ci vole­
vano». Fra una ricaduta e l’altra:
un assist a Modena il 14 dicembre
(rete di Scaglia e vittoria) e l’in­
gresso spacca­partita contro il Ba­
ri l’1 febbraio (rigore procurato e
vittoria). «Ma un mese fa mi sono
ritrovato a letto per una bronchite
che mi ha fatto perdere 3 chili in
10 giorni: ho dovuto ricominciare
da capo… Non è stata una pas­
seggiata. Adesso, però, finalmen­
te ci sono. Devo ringraziare lo
staff, Alex Maggi e Alessio Squas­
soni che mi hanno assistito nel re­
cupero. Ora i risultati si vedono».
Fiducia Bravo Iaconi a cogliere
i piccoli segni, i lenti migliora­
menti in allenamento. Corvia che
torna al gol in amichevole su rigo­
re e su azione. Che prove le rove­
sciate e ne mette una da cineteca
proprio sotto l’incrocio. «Me lo
devi fare in partita», la battuta
dell’allenatore giovedì scorso, do­
po quella giocata da applausi. «E’
stato un caso, mister», la replica
tra il serio e il faceto di Corvia.
Che poi ad Avellino si è limita­
to a insaccare di giustezza il
gol­vittoria. «Giocate sempli­
ce, ci dice sempre Iaconi: gli
ho dato retta. Adesso pe­
rò concentriamoci sul
Padova, sulla gara dif­
ficilissima di giovedì.
Non è troppo tardi,
possiamo ancora fare
tutto. Centrare il no­
stro obiettivo». I
playoff sono a 2 punti,
dopo lo scontro diretto
vinto al Partenio­Lom­
bardi. E con la coppia
Corvia­Caracciolo, per il
Brescia, è più facile segna­
re. «Da una vita ci dicono
che non riusciamo a se­
gnare insieme nella stessa
partita ed è vero, ma faccia­
mo in tempo pure a sfatare
questo tabù. E sono felice,
dopo tanta sofferenza, di
poter diventare l’arma in
più in questa rincorsa asso­
lutamente possibile».
DANIELE
CORVIA
S
E’ nato il 22
novembre 1984
a Roma. Ed è
proprio nel
vivaio
giallorosso che
l’attaccante è
cresciuto,
esordendo in A
e giocando
anche in Uefa e
in Champions.
Ha vestito anche
le maglie di
Ternana, Siena,
Lecce, Empoli.
E’ al Brescia
dalla passata
stagione
LIVERANI
«L’Italia mi ha migliorato
E adesso sono pronto
per il Palermo in Serie A»
FABRIZIO VITALE
PALERMO
Adesso chiamatelo uomo
derby. Ha sbloccato quello al­
l’andata e ha deciso quello del
Provinciale. Vede il Trapani e si
esalta Kyle Lafferty. Sarà perché
ha giocato quelli infuocati di
Glasgow tra Rangers e Celtic e
sa come si affrontano. Stavolta,
però, ha superato se stesso:
«Avevo segnato nei derby, ma
mai per due volte di seguito nel­
la stessa stagione – ammette il
nordirlandese – né con la ma­
glia Rangers contro il Celtic, né
con il Sion contro il Servette. So
che per i tifosi quello vero è con
il Catania, ma non per questo
non abbiamo sentito la sfida col
Trapani come tale. Vincere è
stato fantastico. Come ho fe­
steggiato il gol? In nessun mo­
do, sto conservando tutto per la
promozione». Il Palermo che sta
stracciando tutti i record può
produrne altri anche a livello in­
dividuale. Non a caso, Lafferty
sta vivendo una delle stagioni
più prolifiche: ha già realizzato
10 gol ed è a una rete dal suo
miglior score di sempre (coi
Rangers nel 2010­2011).
Serie A e record Un rendi­
mento straordinario che suona
come un percorso di ambienta­
mento in vista di quella Serie A
a lungo sognata. «Per me è un
campionato di assoluto presti­
gio e richiamo, non vedo l’ora di
giocarci. Sono a un solo gol dal
mio record, se riuscissi a segnar­
ne 15 sarei molto felice». Decisi­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
Lafferty
vo dall’inizio e entrando dalla
panchina. I cambi vincenti, fi­
nora, hanno fruttato al Palermo
12 reti. Con quella segnata al
Trapani, Lafferty ha raggiunto
quota 4 portandosi ad una sola
lunghezza da Belotti che co­
manda la classifica dei bomber
di scorta. «Partire dalla panchi­
na non fa mai piacere – spiega
l’attaccante – Iachini, però, pre­
para le gare considerando l’in­
serimento di due punte nella ri­
presa. Nell’ambito di una strate­
gia complessiva ci può stare e i
risultati sono stati positivi».
Più forte A Palermo ha tro­
vato una nuova dimensione e
la somiglianza con Dylan Dog
gli è valsa un soprannome
che gli sta portando
fortuna. Dylan Gol sta
sorprendendo, anche
grazie al lavoro di Ia­
chini per il quale
Lafferty ha margini
per diventare anco­
ra più forte. «Qualsi­
asi giocatore può mi­
gliorare – ammette –.
In Italia c’è molta tatti­
ca, sono d’accordo con
Iachini, questa espe­
rienza mi sta insegnan­
do tanto e posso ancora mi­
gliorare. Se sto segnando
molto il merito è di una squa­
dra forte in grado di mandar­
mi in gol. Abbiamo un’ottima
base anche per la Serie A, sia­
mo un collettivo giovane che ha
qualità e temperamento, sono
sicuro che la società saprà co­
me migliorarla».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
KYLE
LAFFERTY
Taccuino
LEGA DI B
Oggi c’è l’assemblea:
S cambia la mutualità
E’ nato il 16
settembre 1987
a Enniskillen, in
Irlanda del
Nord. Ha
cominciato a
giocare in
seconda serie
nel Burnley,
prima di andare
in prestito al
Darlington. Ha
giocato anche
con Rangers e
Sion. In Svizzera
ha conosciuto
Gattuso, che lo
ha portato
al Palermo
LIVERANI
MILANO L’assemblea della
B (inizio alle 14) è chiamata a con­
fermare quanto emesso nel forum
tra le proprietà dei club. Si parlerà
della distribuzione delle risorse de­
rivanti dalla mutualità, dei criteri e
dei parametri di stabilità economi­
co finanziaria, dello sviluppo dei vi­
vai e di quello infrastrutturale degli
stadi, e del rating delle società.
PESCARA
I tifosi contestano
con cori e petardi
PESCARA I tifosi piombano
al Poggio a sfogare la loro delusio­
ne. «Andate a lavorare», hanno
scandito tra fischi e scoppi di pe­
tardi i sostenitori della curva nord
durante l’allenamento di ieri. La
settimana corta che porta alla par­
tita di Terni non inizia, dunque, nel
migliore dei modi per Cosmi, già alle
prese con la precaria condizione
psicologica dei suoi giocatori. Ma la
contestazione potrebbe essere
uno stimolo per Zauri e compagni.
LA SITUAZIONE
Si gioca giovedì sera
Derby Carpi­Modena
La classifica dopo 34 giorna­
te: Palermo p. 69; Empoli 56; Latina
54; Cesena (­1) e Crotone 52; Siena
(­8) 51; Trapani 49; Modena, Avelli­
no, Spezia e Lanciano 48; Pescara,
Bari (­3) e Brescia 46; Carpi 44; Va­
rese 43; Ternana 41; Novara 36;
Cittadella 33; Padova 32; Reggina
28; Juve Stabia 16. Così giovedì
(ore 18): Crotone­Varese (0­2). Ore
20.30: Bari­Latina (0­1); Brescia­
Padova (0­0); Carpi­Modena (3­2);
Cittadella­Cesena (2­2); Juve Sta­
bia­Avellino (1­2); Lanciano­Empoli
(0­3); Novara­Trapani (1­2); Paler­
mo­Reggina (2­0); Spezia­Siena
(0­2); Ternana­Pescara (1­2). LEGA PRO LE PRIME DUE PROMOSSE DALLA SERIE D
Ancona, chi si rivede...
Cornacchini se la gode:
«Meglio dello scudetto»
STEFANO RISPOLI
ANCONA
La promozione più anoma­
la, arrivata senza giocare. La festa
era prevista per sabato al Del Co­
nero, davanti a 5 mila spettatori,
ma l’1­1 con la Recanatese ha rovi­
nato i piani dell’Ancona. Una delu­
sione durata poche ore, perché la
squadra si è ritrovata in Lega Pro il
giorno dopo, lontano dal campo,
grazie ai pareggi delle inseguitrici.
E con 3 giornate d’anticipo. Due­
mila tifosi increduli si sono river­
sati al Passetto, tradizionale punto
di ritrovo delle promozioni: è la
14a in 109 anni di storia per l’Anco­
na che torna tra i professionisti
1.367 giorni dopo l’esclusione dal­
la Serie B, sancita nel luglio 2010
per mancanza di fondi.
Risalita La vecchia Ac Ancona,
che vanta 2 partecipazioni in A, è
in liquidazione volontaria. La nuo­
va Us Ancona 1905 ne ha ereditato
il marchio (pagato 40 mila euro) e
la storia, anche se il calcio dorico è
ripartito dall’Eccellenza solo gra­
zie alla seconda squadra del capo­
luogo, il Piano San Lazzaro, sacri­
ficato dal presidente Andrea Mari­
nelli, oggi principale azionista del
club. Subito la promozione in D,
poi 2 anni di delusioni, con un via­
vai di giocatori, allenatori e diret­
tori sportivi. Ma adesso il salto
doppio verso quella Lega Pro che
vedrà partecipare l’Ancona per la
50a volta. Andrea Marinelli (il pa­
tron), Sandro Marcaccio (il d.s.),
Giovanni Cornacchini (il tecnico):
tre «ragazzi» del ’65 hanno ripor­
tato l’Ancona nel calcio vero. Mar­
caccio, tornato in biancorosso 8
mesi fa, ha bissato la promozione
in B del 2008 mettendo in mano
all’allenatore una fuoriserie: spic­
ca il tandem Tavares­Bondi (24 re­
ti in due) oltre a una difesa di fer­
ro, la miglior d’Italia con 15 gol su­
bìti dal portiere Lori (classe ’95).
Per Cornacchini, sconfitto que­
st’anno una sola volta, è il trionfo
più bello, «anche più emozionante
dello scudetto col Milan nel ’92.
L’unico rammarico è non aver po­
tuto festeggiare con i nostri tifosi
allo stadio: non oso immaginare
cosa poteva succedere sabato in
caso di vittoria con la Recanatese».
Ora la società è pronta a conferma­
re Marcaccio­Cornacchini.
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4 Pistoiese, la rinascita
con il modello Morgia
GIOVEDI
TOCCA A...
S
La Serie D torna
in campo
giovedì con la
32a giornata,
che dovrebbe
dare altre tre
promozioni
S
Girone A
Giana
E’ a +5: deve
vincere e
sperare che la
seconda
pareggi
Girone B
Pro
Piacenza
E’ a +8: deve
vincere; se
pareggia o
perde la
seconda non
deve vincere
Girone I
Savoia
E’ a +9: basta
un pareggio; se
perde, non deve
vincere la
seconda
«Un gruppo fantastico»
ENZO CABELLA
PISTOIA
Una notte di festa, nel cen­
tro storico, per il ritorno della
Pistoiese in Lega Pro dopo 5 an­
ni. Mancava un punto per il sug­
gello aritmetico alla promozio­
ne ed è arrivato sul campo della
Pianese. Orazio Ferrari, il presi­
dente, ha vinto la scommessa
fatta a se stesso e alla città quan­
do acquistò la società, promet­
tendo di portarla tra i professio­
nisti. C’è riuscito in 4 anni attra­
verso due promozioni, dall’Ec­
cellenza alla Serie D e da qui
alla Lega Pro. Non è stato facile
fa rinascere la Pistoiese dopo il
fallimento del 2009 e dopo una
pletora di presunti acquirenti ed
estimatori, rivelatisi solo dei
faccendieri.
La scalata Con Ferrari presi­
dente la squadra vince subito il
campionato di Eccellenza (alle­
natore Agostiniani, tecnico indi­
geno), cui segue una stagione
travagliata con tre allenatori
(Agostiniani, Birindelli, quindi
la coppia Giovannini­Indiani) e
comincia il secondo anno di D
con il giovane Gabbanini, sosti­
tuito a due terzi di campionato
da Morgia. L’arrivo del tecnico
romano si rivela una fortuna per
Ferrari e la Pistoiese. Morgia
sposa il progetto della società e
diventa il braccio destro del pre­
sidente. L’estate scorsa confer­
ma quasi tutti i migliori, prende
giovani in rampa di lancio e co­
struisce un gruppo che si distin­
gue per valori tecnici e morali.
«Questo gruppo è il migliore da
quando alleno. Sono orgoglioso
di loro, abbiamo svolto un lavo­
ro straordinario, con unità d’in­
tenti», il suo giudizio. I numeri
testimoniano il valore della
squadra: 74 punti, 22 vittorie e
una sola sconfitta, 73 reti fatte,
23 delle quali segnate da Bigo­
ni. Morgia non si limita a fare
l’allenatore, visita club e scuole
per ridare lustro all’immagine
della società e per stimolare i ti­
fosi a riavvicinarsi alla squadra.
Riorganizza il settore giovanile
e scrive un libro sulle sue espe­
rienze da calciatore e da allena­
tore «Ricominciamo a giocare a
pallone». I tifosi lo adorano.
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prima divisione
Il torneo si ferma per Pasqua
Si ricomincia domenica 27:
Entella e Perugia fanno festa?
Pasqua con l’ultima sosta per la Lega Pro, arrivata a 180’
dalla fine. In Prima divisione due volate emozionanti, che
potrebbero avere già domenica 27 i nomi dei due vincito­
ri: l’Entella sarà promossa se non perde in casa con la Pro
Vercelli, il Perugia farà festa se vince e non vanno oltre al
pareggio Lecce e Frosinone. Ma attenzione, perché in ca­
so di sconfitta le due capolista rischiano il sorpasso sul
filo di lana. Ecco comunque la situazione nei due gironi:
GIRONE A Così dopo 28 giornate: Entella p. 55; Pro Vercelli
51; Cremonese 47; Vicenza (­4) e Alto Adige 43; Como 42;
Savona 41; Venezia e AlbinoLeffe (­1) 38; Feralpi Salò 35;
Carrarese 33; Reggiana 32; Pro Patria (­1) 29; Lumezzane
28; San Marino 23; Pavia 20. Così domenica 27 (ore 15):
Alto Adige­San Marino (3­0); Carrarese­Como (1­1); En­
tella­Pro Vercelli (0­0); Feralpi Salò­Savona (1­1); Lumez­
zane­AlbinoLeffe (0­2); Pavia­Pro Patria (3­2); Venezia­
Cremonese (3­1); Vicenza­Reggiana (0­2).
GIRONE B Così dopo 32 giornate: Perugia p. 62; Lecce* 61;
Frosinone 59; L’Aquila 52; Catanzaro 51; Benevento 47;
Pontedera* e Pisa 46; Salernitana 45; Grosseto 41; Prato
39; Gubbio 37; Viareggio 28; Ascoli (­4) 24; Barletta 21;
Paganese 17; Nocerina (­2, esclusa) 12. (* deve riposare).
Così domenica 27 (ore 15): Benevento­Viareggio (1­2); Catanzaro­Paganese (3­1); Frosinone­L’Aquila (1­0);
Grosseto­Prato (2­0); Gubbio­Ascoli (0­0); Pisa­Lecce (0­2); Salernitana­Perugia (0­1); riposano Pontedera (da
calendario) e Barletta (avrà il 3­0 con la Nocerina).
DASPO A CREMONA Daspo di 5 anni a un ultrà della Cre­
monese che il 6 aprile ha fatto esplodere un grosso petar­
do durante la gara di Carrara. Il tifoso, 32enne, era stato
arrestato il giorno dopo la partita e ora è ai domiciliari.
SERIE D
Giovedì si gioca: campo squalificato al Marcianise
La Serie D torna in campo giovedì. Il giudice ha squalifica­
to per una gara il campo del Marcianise (con porte chiuse
e 1.500 euro di ammenda). Allenatori: due giornate a Sco­
poni (Fermana), Cotta (Novese) e Parteli (Union Ripa). MARTEDÌ 15 APRILE 2014
l’hockeyGhiaccio
he colpo, il Bolzano: debuttante di lus­
C
so, è la prima squadra «straniera» a vin­
cere la Ebel, il prestigioso campionato au­
mostra che la fuga all’estero può convenire.
Se il proprio campionato, come appunto nel
caso dell’hockey ghiaccio nostrano, diventa
poca cosa, la partecipazione a un torneo tran­
snazionale, al di là della tradizione e di certi
campanilismi, è vantaggiosa da molti punti
di vista. E’ quello che da quattro stagioni è
avvenuto nel rugby, con due franchigie (Tre­
viso e le Zebre) in Celtic League, alla quale
partecipano anche formazioni di Irlanda,
Galles e Scozia. E’ quanto succede da tempo
nel basket con la Lega Adriatica e i Paesi del­
l’ex Jugoslavia. I migliori giocatori si misura­
no settimanalmente con un livello più elevato
striaco di hockey ghiaccio allargato a squadre
di Paesi mitteleuropei, Repubblica Ceca, Un­
gheria e Slovenia inclusi. Tutto il movimento
tricolore, sull’onda dell’impresa altoatesina,
ritrova all’improvviso l’entusiasmo e la pas­
sione di un tempo: questo successo vale tanto
quanto ognuno dei diciannove scudetti con­
quistati dal club, forse persino qualcosa di
più. La fantastica stagione biancorossa, cul­
minata con un titolo inatteso, rilancia la di­
sciplina all’interno dei confini nazionali e di­
TempiSupplementari
laPuntura
di ROBERTO PELUCCHI
f
A CURA DI ALBERTO CERRUTI
Fax: 0262827917. Email: [email protected]
IL NAPOLI DI MAZZARRI O DI BENITEZ?
FARE PARAGONI E’ COSA INEVITABILE
Una grandissima tifosa del Napoli dovrebbe
sapere che i paragoni sono inevitabili, a mag­
gior motivo in una città dove quasi trent’anni
fa è sbarcato un certo Maradona. Da allora, e
in particolare dal primo storico scudetto
del 1987, nel bene e nel male è scontato
confrontare i risultati del momento con
quelli del passato più glorioso. Per ri­
manere all’estate scorsa, i primi a fare
paragoni con la gestione precedente
erano stati proprio i napoletani che
avevano accolto Benitez come un libera­
tore, dimenticando in fretta i meriti di
Mazzarri, con cui Hamsik e compagni ave­
vano debuttato due anni fa in Champions.
Come tutti sanno, il rapporto tra Mazzarri e
De Laurentiis si era irrimediabilmente dete­
riorato, per cui è eccessivo parlare di fuga da
casa, sia del tecnico, sia di Cavani, giusta­
mente ceduto dal presidente dopo la mega
offerta del Psg. Eppure malgrado queste due
Icardi fa le corna su Twitter. Dev’essere una malattia contagiosa.
IlCommento
Ferrari revolution
una mossa inutile
ma pure necessaria
DI STEFANO FROSINI Stefano Domenicali, 48 anni, e Luca Montezemolo, 66 AFP
TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO ROBERTA VINCI
Campionessa di tennis
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In partenza per Ostrava!!!
#FedCup#FORZA ITALIA
#@SaraErrani, Karin Knapp Camila Giorgi# @roberta_vinci
ALESSANDRO NESTA
Ex calciatore sui quali in tantissimi vorrebbero che fosse (giu­
stamente) più misurato e attento (la bulimia di
twitter, i particolari della sua vita sessuale con
Wanda Nara, ex signora Lopez, la scelta di posta­
re foto con i bimbi della nuova fiamma). Di sicuro
Maurito non è un campione di riservatezza e
nemmeno di politically correct (quelle corna in­
dicavano davvero la doppietta alla Samp?). Di­
ciamo che se capitan Zanetti è l’alfa, lui è l’ome­
ga; se Cambiasso sta a Nord, lui è a Sud. Non è
fatto per una vita tra le righe, il pentagramma gli
sta troppo stretto, il suo destino è di cantare fuori
dal coro. Qualche volta, pure i suoi tifosi gli da­
rebbero volentieri un’ombrellata... Non è gioca­
tore che avrà vita facile con gli arbitri, con i colle­
ghi (in un sondaggio anonimo tra i calciatori, fu
giudicato tra i più sopravvalutati della Serie A...),
con i suoi stessi compagni.
Però... In quanti, a 21 anni, con tutto quello che
Samp­Inter si portava appresso, con Maxi Lopez
che gli nega la stretta di mano (e, volendo, con
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laVignetta ICARDI E’ DESTINATO A SPACCARE
TRA TWITTER, PROVOCAZIONI E GOL
aurito Icardi «rischia» di diventare il Balo­
M
telli bianco: destinato a spaccare, qualun­
que cosa faccia. Innumerevoli gli atteggiamenti
di quello che troverebbero in casa, respirano
l’aria internazionale, si confrontano con i più
bravi, crescono, maturano. E aiutano la pro­
pria Nazionale a compiere un salto di qualità,
piccolo o grande che sia. Tra sponsor e pub­
blico (il Bolzano ha più che raddoppiato quel­
lo della scorsa stagione), ne va anche dei ri­
torni economici: uno spettacolo di qualità ga­
rantisce maggior visibilità. Il discorso, è ov­
vio, non vale dove i tornei nazionali sono
forti e sani. Per il resto, calcolando i rischi,
possono diventare pregevoli operazioni­ri­
lanci.
Domenicali va applaudito per le dimissioni
Ma la stagione non pare più raddrizzabile
partenze, grazie agli arrivi dei nuovi stranieri ric­
chi di esperienza internazionale, in panchina e in
campo, da Benitez a Higuain, da Reina ad Albiol,
da Mertens a Callejon, il nuovo Napoli era consi­
derato da tutti più forte del precedente, tanto per
rimanere in tema di paragoni, in grado di conten­
dere lo scudetto alla Juventus. E quell’iniziale 3­0
in casa contro il Bologna, tra l’altro il punteggio
più netto della prima giornata, sembrava il tappo
che liberava bollicine di spumante, promesse di
una stagione spettacolare. Peccato che il sabato
successivo, nella prima trasferta sul campo del
Chievo, il Napoli abbia mostrato subito una pre­
occupante mancanza di equilibrio: due volte in
vantaggio con Hamsik e Callejon, due volte rag­
giunto da Paloschi che aveva colpito anche un pa­
lo nel primo tempo finito 2­2, in attesa del defini­
tivo 4­2 maturato nella ripresa con le reti di Ham­
sik e Higuain.
Mancanza di equilibrio ribadisco, prima che
mancanza di difensori, comunque acquistati in
gennaio. E’ questa la grande colpa di Benitez,
perché non può essere un caso che il Napoli conti­
nui a rischiare a metà aprile come a fine agosto,
vincendo tra i brividi contro la Lazio con il quinto
4­2 in campionato, che solitamente non è un
punteggio frequente. Il problema, quindi, non è
Britos a prescindere dal fatto che sul gol di
Lulic la responsabilità è di Albiol più che
sua, bensì l’organizzazione della squadra,
che compete a chi la guida. La Roma che
ha cambiato allenatore, giocatori e gio­
co, reduce da un sesto posto e non da un
secondo, ha segnato 5 gol più del Napoli e
soprattutto ne ha incassati poco più della
metà (19­35) ma sarebbe riduttivo attri­
buire i meriti di Garcia alla mancata parteci­
pazione alle coppe europee. Caso mai biso­
gnerebbe chiedersi come mai Benitez, mal­
grado la sua grande esperienza internazio­
nale, non sia riuscito a mantenere il
Napoli in corsa almeno in Europa League.
A prescindere da qualsiasi paragone.
bastianContrario
di NINO MINOLITI
19
IL SUCCESSO DEL BOLZANO IN AUSTRIA
UN ESEMPIO DA IMITARE IN ALTRI SPORT
di ANDREA BUONGIOVANNI
Sono una grandissima tifosa del Napoli e
non sopporto i paragoni con la vecchia gestio­
ne. Mazzarri è andato via nel pieno della cre­
scita della squadra, e con lui l’uomo chiave:
Cavani. È come se un genitore andasse via da
casa lasciando un tredicenne in balia degli or­
moni! Un trauma! Ci vuole pazienza per ritor­
nare sulla retta via, senza essere perennemen­
te sotto esame. Benitez è un grande allenato­
re, non si attacca agli episodi, vuole che la
squadra giochi bene e regali spettacolo. I no­
stri attaccanti lo fanno alla perfezione, ma
purtroppo abbiamo una difesa oscena che ha
preso due gol dalla Lazio per errori di Britos,
fortemente voluto da Mazzarri. Ma al di là del­
l’ultima partita, rimane il fatto che c’è stato un
cambiamento radicale di cui nessuno parla. E’
vero che anche la Roma è nella stessa situazio­
ne, ma con la differenza di partecipare soltan­
to al campionato (vista l’eliminazione in cop­
pa Italia per mano nostra), senza Europa.
Serena Iaccarino, Milano
LA GAZZETTA DELLO SPORT
buoni motivi), con uno stadio che gli ulula contro
di tutto, sarebbero stati capaci di fare quello che
lui ha fatto a Marassi? E qui viene fuori l’altro
Icardi: quando per molti la porta si rimpiccioli­
sce, per lui si spalanca. Quando il pallone comin­
cia a pesare una tonnellata, per lui diventa una
piuma. Lo stress che si tramuta in micidiale ener­
gia positiva, l’istinto del killer, del capobanda, di
quello che piglia la squadra e se la mette sulle
spalle (magari con l’aiuto di Handanovic...). E poi
quel gesto sotto la curva avversaria, che si poteva
evitare, certo; che gli fa beccare un cartellino
giallo, sacrosanto per carità. Ma che ci riconduce
all’essenza del calcio: sfida di uomini ma che den­
tro sono sempre un po’ fanciulli, perché al di là
dei milioni di euro, delle fuoriserie, delle belle
donne e della vita dorata, il pallone è ancora una
questione di cuore e di pancia, di passione, sep­
pure a volte malintesa. Ci piaccia o no. Giorgio
Chinaglia, quarant’anni fa, andò a esultare sotto
la curva romanista in un derby vittorioso: era la
Lazio. Roberto Premier nella Livorno del basket
era pronto ad affrontare un intero palazzetto:
eroe per sempre dell’Olimpia. Il cattivo Cantona:
un dio per quelli dello United. Maurito, non esa­
gerare con twitter: dacci dentro... ma con i gol.
Grande #CholoSimeone martello da giocatore martello da allenatore #AtleticoMadrid #Liga
@sandronesta13
LEWIS HAMILTON
Pilota di F.1 con la Mercedes
Una gran bella giornata in compagnia della famiglia e con i miei cani, i migliori amici!
@LewisHamilton
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di UMBERTO ZAPELLONI
a rivoluzione Ferrari è inu­
L
tile, ma necessaria. Inutile
perché la stagione, probabil­
mente, non verrà raddrizzata,
necessaria perché non si poteva
correre il rischio di compromet­
tere anche l’anno che verrà. Un
terremoto che non riuscirà a sal­
vare il 2014, ma almeno potrà
mettere le basi per un 2015 mi­
gliore. Ecco che cosa significano
le dimissioni di Stefano Dome­
nicali, un ragazzo d’oro, forse
troppo, per resistere su quella
che è storicamente una delle
«panchine» più calde dell’Italia
sportiva.
Le sue dimissioni, spontanee
o meno che sia state, vanno ap­
plaudite. In Italia lo sport nazio­
nale è piuttosto un altro: restare
incollati alla poltrona. Stefano,
gentiluomo fino in fondo, ha
presentato le sue dimissioni lu­
nedì scorso e, invitato dal presi­
dente a pensarci su ancora qual­
che giorno, le ha ribadite giove­
dì dopo aver trattato la sua usci­
ta con il direttore del personale.
Un gesto che fa bene al lui (fi­
nalmente potrà dedicare più
tempo a Silvia e ai figli) e che
speriamo possa fare del bene
anche alla Ferrari del futuro. Il
suo bilancio in Rosso non è in
rosso: nonostante le critiche fe­
roci di molti tifosi, ha vinto un
mondiale piloti e due costrutto­
ri, perdendo tre titoli all’ultima
gara (uno addirittura dopo che
Massa aveva tagliato il traguar­
do). Avrà fatto i suoi errori nella
scelta di alcuni tecnici, ma an­
che saputo gestire situazioni
scomode come l’Alonso furioso
dello scorso anno. Insomma in
Ferrari era entrato un Domeni­
cali neolaureato e dalla Ferrari è
uscito un Domenicali signor
manager sportivo. Un uomo che
potrebbe far comodo all’Inter di
Thohir, per dirne una.
Chi gli è stato accanto dopo il
Gp del Bahrain lo ha descritto
come stanco, demotivato, rasse­
gnato. Più probabilmente si è
sentito tradito dai tecnici che lui
aveva scelto e messo nelle posi­
zioni che contano, quei tecnici
che gli avevano raccontato di
aver progettato una Ferrari
competitiva con i nuovi regola­
menti.
Il risveglio invece è stato
molto più amaro di quello di
Letta dopo lo #staisereno di
Renzi. La Ferrari si è ritrovata
ad anni luce dalle vetture moto­
rizzate Mercedes e dietro pure
alle Red Bull by Renault. Una
macchina a pedali contro un
razzo (la Mercedes) e delle For­
mula 1 (le altre scuderie con le
power unit made in Germany).
Un’annata persa dopo due gare.
Con la sensazione di andare in­
contro alla peggior stagione de­
gli ultimi anni, con il rischio di
non riuscire a scrivere neppure
una tacca nella caselle del Gran
premi vinti.
Adesso a gestire la situazione
esplosiva arriva Marco Mattiac­
ci, un manager di 43 anni con
tanta esperienza di Ferrari (Ci­
na e Stati Uniti), ma completa­
mente a digiuno di Formula 1, il
che potrebbe anche non essere
un male. Dalla F1 non arrivava­
no neppure il primo Monteze­
molo direttore sportivo, Cesare
Fiorio o Jean Todt, ma erano
tutti uomini di sport. La scom­
messa è importante, anche per­
ché Mattiacci non viene definito
una scelta di transizione, ma un
uomo su cui rifondare. Raccon­
tano sia un decisionista, mania­
cale nella cura dei dettagli, ma
chi ha lavorato con lui preferi­
sce definirlo come un manager
dal volto umano e dai modi gen­
tili. Vedremo. Perché oggi più
che altro sembra sia necessario
ribaltare qualche tavolo e capire
da dove cominciare per insegui­
re la Mercedes avanti anni luce.
Il problema è soprattutto que­
sto: oggi non vince più chi ven­
de bibite energetiche, ma chi
fabbrica automobili. I regola­
menti saranno pure sbagliati e
folli, ma l’amara realtà è questa.
twitter@uzapelloni
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
FORMULA 1 LA SVOLTA
DAL NOSTRO INVIATO
«Stiamo costruendo il fu­
turo della scuderia Ferrari» è lo
slogan che in italiano e inglese
campeggia sulle paratie prov­
visorie che delimitano il can­
tiere della Gestione Sportiva a
Maranello. Un futuro senza
Stefano Domenicali. Il capo
della Gestione Sportiva ha ras­
segnato le dimissioni, spiegan­
dola con l’esigenza di dare la
«scossa» in un momento parti­
colarmente difficile della scu­
deria. L’avvio di campionato è
stato deludente, le pressioni
sono aumentate e Stefano si è
fatto da parte. Ma anche se la
decisione può apparire sor­
prendente per i tempi — dome­
nica si corre in Cina e buona
parte della squadra (i meccani­
ci) è già a Shanghai —, in real­
tà è stata meditata da tempo,
forse frutto anche del logora­
mento legato a una posizione
di responsabilità e pressione
che il dirigente imolese ricopri­
va dal 2007 e che purtroppo a
livello sportivo ha regalato
giornate più amare che dolci. Il
pessimo risultato del Bahrain,
con Alonso e Raikkonen a rac­
cattare gli ultimi punti utili ha
probabilmente accelerato la
decisione di dire basta. Ma ai
ferraristi che da tempo sui so­
cial network ne invocavano
l’avvicendamento, Domenicali
ha spedito un messaggio chia­
ro: «Ci sono particolari mo­
menti nella vita professionale
di ognuno di noi in cui ci vuole
coraggio a prendere decisioni
anche sofferte. È ora di attuare
un cambiamento importante.
Da capo mi assumo la respon­
sabilità, come ho sempre fatto,
della situazione. Si tratta di
una scelta presa con la volontà
di fare qualcosa per dare una
scossa al nostro ambiente per il
bene di questo gruppo». Un
concetto ripreso anche nel ri­
Mi dimetto
colpa mia
Domenicali stop
«A questa Ferrari
serve la scossa»
Il capo della Ges lascia dopo 23 anni in rosso
Al suo posto Montezemolo sceglie Mattiacci
La decisione maturata dopo il
GP Bahrain: «Mi assumo la responsabilità della situazione». Il Presidente: «Ha
sempre anteposto l’interesse
della squadra al proprio». Intanto, a Stoccarda c’è l’addio
del d.t. Bell: futuro rosso? tuale saluto di commiato da
parte del presidente Luca di
Montezemolo. «Ringrazio Do­
menicali per il grande senso di
responsabilità che ha saputo
dimostrare anche oggi, ante­
ponendo l’interesse della Fer­
rari al proprio». La speranza di
Domenicali è quella di togliere
pressione ai tecnici, cancellare
la loro paura di sbagliare e fa­
vorire una rimonta comunque
difficilissima.
Ferrarista doc Qualunque si­
ano le motivazioni, quella di
Domenicali appare come una
L’ex direttore tecnico della Mercedes Bob Bell COLOMBO decisione shock, perché a la­
sciare è un dirigente che è cre­
sciuto in Ferrari, dove è appro­
dato ben 23 anni fa, nelle setti­
mane in cui Montezemolo fa­
ceva ritorno a Maranello. Pare
che la decisione di uscire dalla
Ferrari il capo della Ges l’abbia
maturata già nella notte di
Sakhir, i giorni successivi è
scattata la caccia al sostituto.
Ed è plausibile che il blitz di
Sergio Marchione a Maranello
di venerdì scorso, in occasione
dell’inaugurazione della mo­
stra californiana alla Galleria
Ferrari, sia servito a mettere
il Film
Nel 2008 sfiora il titolo con Massa
ma porta a casa
il Costruttori GLI INIZI
A scuola da Todt
Entrato in Ferrari nel 1991 dopo la laurea, Domenicali (a sin.) è cresciuto all’ombra di Jean Todt, nella foto con Prodi COLOMBO
chilascia
STEFANO DOMENICALI
L’ultima riunione
coi suoi ragazzi:
quante lacrime
Il dirigente in ufficio dalle ore 6 alle 20
Tanti messaggi: chiama anche la moglie di Massa. Andrà alla Fia o alla Fom? DAL NOSTRO INVIATO
MARANELLO
Quando ha riunito
quella che era ormai la sua ex
squadra, a metà mattinata, e
ha cominciato a parlare, so­
no stati in molti a scoprirsi
con il volto rigato di lacrime.
Davanti a loro non stava sem­
plicemente il capo, che assu­
mendosi tutte le responsabili­
tà per l’avvio di stagione falli­
mentare, aveva deciso di farsi
da parte; no, c’era uno di loro.
Un ragazzo di Imola, appas­
sionato di basket assai più che
di auto da corsa, divenuto uo­
mo dentro le mura della Ferra­
ri, dove fresco di laurea in eco­
nomia all’Università di Bolo­
gna era entrato nel ‘91. «Sa
presidente che siamo arrivati
AL COMANDO DELLA GES
Con il presidente
Il 1° gennaio 2008, Domenicali subentra a Todt nel ruolo di Direttore della Ges. Qui è con il presidente Montezemolo ANSA
4
insieme?», diceva ieri in uno
degli ultimi colloqui con Mon­
tezemolo. Con Stefano Dome­
nicali se ne va un pezzo di sto­
ria Ferrari. Alla Gestione
Sportiva dal ‘95, team mana­
ger dalla stagione successiva,
responsabile della logistica,
direttore sportivo e poi l’avvi­
cendamento con Todt al timo­
ne della squadra più prestigio­
sa di F.1 dal 2007. Malgrado la
decisione fosse già stata presa
da giorni e la scrivania libera­
ta, l’ultimo giorno di Domeni­
cali è iniziato prestissimo, alle
6 era già in ufficio per il pas­
saggio delle consegne. A boc­
ca cucita. Così come pure alcu­
ni uomini della Ges incrociati
a Maranello. Nick Tombazis si
è limitato a un cenno di saluto
dalla sua impolverata 500 ros­
sa. Simone Resta, altro uomo
chiave della progettazione, a
un no comment. Per Hirohide
Hamashima, già capo della
Bridgestone ai tempi di
Schumi, la mossa di Dome­
nicali è stata una «big sur­
prise». Ligio fino all’ultimo,
l’ex team principal ha la­
sciato il suo ufficio alle 20,
poi si è recato per i saluti
alla Gestione Industriale.
IL NUMERO
23
gli anni passati
da Stefano
Domenicali alla
Ferrari. Entrò
nel 1991 subito
dopo la laurea
in Economia e
Commercio a
Bologna
L’ULTIMO TRIONFO
Con i suoi piloti sul podio
L’ultima vittoria Ferrari data Spagna 2013: Domenicali è tra Alonso e Massa, con Raikkonen, tornato nel team quest’anno LAPRESSE Pro e contro Gli applausi e la
commozione al momento del
commiato sono stati il tributo
a un dirigente che ha saputo
farsi voler bene. Ne sono la te­
stimonianza la valanga di
messaggi che sono giunti alla
sua abitazione monzese: il te­
lefono non ha smesso di squil­
lare e tra coloro che si sono
fatti vivi pure Rafaela Bassi, la
moglie di Felipe Massa. I criti­
ci sottolineano che abbia vinto
poco. Perdente il confronto
con Todt, ma solo se non si tie­
ne conto del ruolo che ha avu­
to Stefano nella gestione del
francese, attuale presidente
Fia. Dal quale è sempre stato
apprezzatissimo per dedizio­
ne e impegno. È stato grazie
alla conoscenza dei regola­
menti se Schumi fu in grado di
vincere a Silverstone ‘98 ta­
gliando il traguardo in corsia
box. Dietro le quinte, Domeni­
cali è stato anche abile
tessitore politico quale
membro del Consiglio
Mondiale Fia. E gli attuali
piloti sono suoi colpi di mer­
cato. È stato Domenicali ad
aprire le porte a Fernando
Alonso e a convincere Kimi
Raikkonen a tornare, vincen­
do l’iniziale scetticismo di
Montezemolo. «Io non pro­
getto le auto, il mio compito è
creare una struttura robusta
e mettere le persone nelle
condizioni di esprimersi al
meglio» ha sempre sostenuto
Stefano. Ci ha provato, ha
strappato alla Red Bull Neil
Martin per rafforzare il re­
mote garage, Pat Fry alla
McLaren per colmare la falla
del simulatore, James Alli­
son per iniettare fantasia. E
nel 2015 forse arriverà pure
Bob Bell dalla Mercedes. A
chi lo definisce troppo buono
per il ruolo, va ricordato che
Domenicali ha preso decisio­
ni dolorose come allontanare
Aldo Costa. E ora? La lista
delle opzioni è lunga: da un
ruolo alla Fom di Bernie Ec­
clestone o alla Fia con Todt.
Comunque esclusi altri team
di F.1: Domenicali considera
la Ferrari il top. Oppure alla
direzione dell’autodromo di
Monza, considerata l’espe­
rienza come responsabile del
Mugello. Ma è probabile an­
che un ruolo lontano dalle
corse.
a.cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
d
lafrase
DEL GIORNO
ANDREA CREMONESI
MARANELLO (Modena)
«Domenicali
è un mio
amico, una
persona che
stimo, a cui
sono
affezionato.
Ha
dimostrato
ancora una
volta le sue
qualità per
non mettere
in difficolta’
tutto
l’ambiente. A
Iivello umano
è una cosa
che mi
dispiace
moltissimo,
peraltro
Marco
Mattiacci è
una persona
che conosco
molto bene e
gode della
piena fiducia
del
Presidente
della Ferrari.
Giovanni
Malagò
Presidente
del Coni
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
Imolese Stefano Domenicali, 48 anni, laureato in Economia e Commercio. E’ in Ferrari dal ‘91 OLYMPIA definitivamente a punto la can­
didatura. La scelta di Monteze­
molo è caduta su Marco Mat­
tiacci, volto sconosciuto alla
F.1, ma in Ferrari da 14 anni,
considerato dal presidente uno
dei manager di maggiore ta­
lento tra coloro che lavorano al
Cavallino e con la giusta deter­
minazione per assumere que­
sta sfida. «Un manager di valo­
re che conosce bene l’azienda»,
lo ha definito il presidente.
Scelta casalinga Soprattutto
si voleva evitare, è il messaggio
che esce dalle stanze di Mara­
nello, di affidarsi a qualche
mercenario della F.1, a figure
esterne. Mattiacci, che era pre­
sidente e amministratore dele­
gato di Ferrari Nord America
(il ruolo sarà ricoperto a inte­
rim da Enrico Galliera) ieri era
già a Maranello per il passag­
gio delle consegne. Già, perché
se il giorno della... scossa è sta­
to vissuto a Maranello in una
calma apparente, dentro le
stanze di via dell’Abetone è sta­
to un susseguirsi di riunioni.
Perché oltre all’imminente GP
e alla necessità di lavorare per
raddrizzare il campionato,
queste sono settimane decisive
per la pianificazione della mac­
china 2015. Montezemolo, che
ha diretto il passaggio e sarà se
possibile ancor più presente
nella gestione dell’attività ago­
nistica (ma a casa e non in pi­
sta), ha incontrato Domenicali
e Mattiacci, poi l’incontro è sta­
to allargato ai dirigenti di pri­
mo livello, Amedeo Felisa e
Mario Mairano, responsabile
delle risorse umane. Quindi in
serata il neo responsabile della
Gestione Sportiva ha incontra­
to i capi dei vari dipartimenti,
da James Allison a Luca Mar­
morini. Per ora il loro posto è
salvo, nel senso che non ci sono
all’orizzonte altri segnali di di­
scontinuità. Anzi, la Ferrari in­
tende proseguire nella campa­
gna di rafforzamento tecnico
sulla scia del lavoro impostato
da Domenicali, in questa sorta
di corsa al riarmo che è la nuo­
va F.1. E allora forse non è ca­
suale che poche ore dopo l’an­
nuncio della Ferrari, la Merce­
des abbia reso noto il divorzio
dal ex d.t. Bob Bell (uscito in
realtà a dicembre e ora conge­
lato sino a novembre). Potreb­
be essere stato l’ultimo regalo
di Domenicali alla sua Ferrari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’OPINIONE
di UMBERTO ZAPELLONI a pagina 19
&
l’Analisi
Problema tecnico
e non gestionale: difficile risolverlo PINO ALLIEVI
Stefano Domenicali esce
dalla porta principale. Nel mo­
mento in cui si sono decise le
cose, a metà della scorsa setti­
mana, con Montezemolo c’è
stato un abbraccio. Un gesto
dovuto per una persona per be­
ne, di rare qualità manageriali
e grande onestà. La Gestione
Sportiva, con Domenicali ha
sempre avuto i conti a posto e
la certezza di un futuro florido.
Sul piano sportivo non ha avu­
to fortuna, ma l’aver ripetuta­
mente sfiorato con Alonso il
Mondiale va a suo favore. An­
che Todt impiegò 7 anni prima
di portare il titolo a Maranello.
Sfiduciato Domanda: la deci­
sione di accettare le dimissioni
farà bene alla Ferrari o è stata
una manovra isterica quanto
inutile, di stampo calcistico?
Conta poco. C’era una corrente
che non lo voleva più, inutile
andare avanti. Anche le recenti
uscite di Montezemolo contro
le nuove regole sono state
un’imbarazzante botta indiret­
ta all’operato del suo numero
1, che quelle norme le aveva
sottoscritte con piena approva­
zione dei vertici. Il manager
imolese si è sempre dovuto bar­
camenare come un equilibrista
strattonato da una parte e dal­
l’altra: difficile non cadere.
Responsabilità Ora nessuno
s’illuda che con Marco Mattiac­
ci la Ferrari comincerà a vince­
re, perché il problema è tecni­
co, non gestionale. Se il 2014 è
cominciato malissimo, la colpa
è di chi ha realizzato la F14 T
con carenze – lo ha detto Alon­
so in Bahrain – di telaio, aero­
dinamica e motore. Mattiacci,
che è in ottimi rapporti con
John Elkann e Marchionne,
pur essendo completamente a
digiuno di F.1 dovrà affrontare
subito la programmazione del
2015, scegliere ed eliminare
uomini, districarsi tra gli squali
della Fom e della Fia, trovare
un modus vivendi con Alonso,
il quale ha un caratterino non
da ridere che Domenicali sape­
va contenere. Resterà Fernan­
do nel 2015 o cercherà altre
strade? È un altro dei punti in­
terrogativi sull’agenda di Mat­
tiacci, che ha fama di decisioni­
sta ma dovrà battersi in un am­
biente fatto solo di gente col
pelo sullo stomaco. Dovrà
umilmente imparare alla velo­
cità del suono. La sua nomina è
una scommessa. Ed è una scel­
ta coraggiosa, quella di mette­
re a capo del reparto corse Fer­
rari un uomo estraneo alla F.1.
Mattiacci avrà comunque da
divertirsi in una realtà presti­
giosa e su un palcoscenico
mondiale. L’importante è che si
divertano anche i tifosi.
chiarriva
MARCO MATTIACCI
Il golden boy
delle vendite
in Cina e Usa
ora sfida la F.1
Il manager, alla Ferrari dal 1999,
dovrà battere anche i pregiudizi
Una scommessa alla Briatore
LUIGI PERNA
Nel mondo della F.1 non è conosciuto e
quindi dovrà imporsi. Ma in quello dell’indu­
stria automobilistica Marco Mattiacci, il nuo­
vo team principal ferrarista, non ha bisogno
di presentazioni. E’ stato colui che ha dato il
via allo sbarco della rossa in Cina e l’artefice
dell’esplosione commerciale in Asia Pacifico e
Nord America, che oggi rappresentano i primi
due mercati mondiali della Casa di Maranel­
lo. Nato a Roma, 43 anni, sposato e con tre
figli, laureato in Economia alla Sapienza e
specializzato (2011) alla Columbia business
school di New York, Mattiacci è un uomo
azienda fin dal 1999. Ha cominciato nell’area
manager di America e Medio Oriente, rico­
prendo ruoli di crescente importanza, fino a
diventare presidente e amministratore dele­
gato di Ferrari Asia Pacifico (2006­2010) e di
Ferrari Nord America (2010­2014). Una car­
riera coronata nel 2012 dal premio «Automo­
tive Executive of the year», uno dei più ambiti
dai manager dell’automobile, vinto fra gli al­
tri da Lee Iacocca e Carroll Shelby.
Doppia sfida Un decisionista. Abituato a ti­
rare fuori «il 120 per cento da ogni membro
del team». In campo sportivo si è occupato del
Ferrari Challenge Nord America e dell’attività
Endurance nella categoria Grand Am, con la
458 Italia. Due campionati vinti, l’ultimo nel
2013 con Alessandro Balzan. Non abbastanza
però per giustificare l’accoglienza di un am­
biente chiuso come quello della F.1, i cui com­
mentatori ieri hanno reagito alla notizia del­
l’addio di Domenicali con la domanda: «Chi è
Marco Mattiacci?». La sfida nella sfida di Mat­
tiacci, che ha già preso posto a Maranello e
debutterà domenica al GP di Cina ereditando
una Ferrari ancora giù dal podio dopo tre ga­
re, sarà proprio questa: vincere lo scetticismo
e affermarsi in un nuovo ruolo. Alla Ferrari ci
credono, ritenendo che un giovane manager
di spessore internazionale, inserito nei mec­
canismi di Maranello e appoggiato dai vertici
aziendali, fosse più utile di un «tecnico» e più
libero di prendere decisioni, partendo da una
prospettiva vergine. Tutti ricordano la scom­
messa fatta dai Benetton con Flavio Briatore.
Di certo Mattiacci dovrà sedersi al tavolo con
gente smaliziata e contrattare le regole di una
F.1 coinvolta in un’epoca di grandi cambia­
menti. Non facile. Ma, all’inizio, sarà guidato
direttamente da Montezemolo.
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Gazzetta.it
MA PER IL 60,6% DEI LETTORI
LA SCELTA È COMUNQUE TARDIVA Spietato l’esito del sondaggio Gazzetta.it.
Per il 60,6% degli utenti la scelta è tardiva; per
il 17,7% la scelta è giusta ma non servirà a invertire la rotta; per il 14,4% è ininfluente perché i problemi della Ferrari sono altri. Per il 5,6% era inevitabile e per l’1,7% è sbagliato: non si abbandona la nave che affonda.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
4
DOMENICA
GP ALLE 9
Domenica si
corre il GP di
Cina, 4°
appuntamento
del Mondiale di
F.1 sulla pista di
Shanghai (5.451
m.). In
programma 56
giri per un
totale di
305,066 km.
S
Orari e tv
Per il fuso
orario con la
Cina, prove e
gara andranno
in onda al
mattino. Questi
gli orari:
Venerdì
Dalle 4 alle 5:30
e dalle 8 alle
9.30 prove
libere. Diretta
Rai Sport 2 e
Sky Sport F1
HD
Sabato
Dalle 5 alle 6
prove Libere.
Dir. Rai Sport 2
e Sky Sport F1
HD. Alle 8
qualifiche. Dir.
Rai2 e Sky
Sport F1 HD
Domenica
Alle 9 GP Cina.
Diretta Rai1,
RaiHD e Sky
Sport F1 HD
S
gazzetta.it
Sul nostro sito
diretta,
approfondimenti
e gallerie
fotografiche del
weekend
S
Classifiche
Piloti:
1. Rosberg
(Ger) punti 61
2. Hamilton
(GB) 50
3. Hülkenberg
(Ger) 28
4. Alonso
(Spa) 26
12. Raikkonen
(Fin) 7
Costruttori:
1. Mercedes
punti 111
2. F. India 44
3. McLaren 43
4. Red Bull 35
5. Ferrari 33
Horner e Newey (Red Bull) a colloquio con Whiting (Fia) AP Ricciardo, oggi
la sentenza Fia
Duro attacco della Mercedes
Caso flussometro: il team tedesco chiede per la Red Bull «la squalifica per tutta la stagione». Ripicca dopo i test segreti 2013?
ALESSANDRO GRANDESSO
@agrandesso
PARIGI
È guerra tra Mercedes e
Red Bull. Le due scuderie si
sono affrontate ieri davanti al­
la Corte d’appello internazio­
nale della Fia, senza esclusio­
ne di colpi, sulla questione del
flussometro che limita il con­
sumo di benzina a 100kg/h.
Un tetto sforato dal team au­
striaco nel primo gran premio
stagionale, a Melbourne, in­
cassando poi la squalifica del
secondo posto di Daniel Ric­
ciardo. Punizione giusta, ma
non sufficiente per la casa di
Stoccarda, che sentendosi
parte lesa ha chiesto ai giudici
di espandere la squalifica al
resto della stagione. La sen­
tenza è attesa oggi. Le motiva­
zioni entro il fine settimana.
Ripicca Da parte della Mer­
cedes comunque si è trattato
di un assalto feroce, forse alla
ricerca di una rivincita dopo la
bastonata ricevuta lo scorso
anno, a stagione in corso, sul­
lo scandalo dei test dei pneu­
matici, portato a galla dalla
Red Bull. Ieri, però, sul banco
degli imputati c’era proprio il
team di Christian Horner che
ha rimesso in discussione l’in­
terpretazione dell’uso del
flussometro in caso di incer­
tezze. Il muro difensivo però è
sembrato crollare quando lo
stesso capo degli ingegneri
Red Bull, Paul Managhan, ha
confermato che nessun re­
sponsabile Fia ha mai assecon­
dato i dubbi sollevati sul flus­
sometro ufficiale, facendo eco
al direttore tecnico Adrian
Newey che non ha saputo
spiegare perché il regolatore
interno Red Bull sia stato ap­
plicato solo alla vettura di Ric­
ciardo e non a quella di Vettel
che non avrebbe quindi pre­
sentato anomalie. Un regola­
tore, tra l’altro, basato su un
sistema software, quindi ma­
nipolabile alla fonte e di con­
seguenza in contrasto con i re­
golamenti. Lo ha ripetuta­
mente sottolineato Paul Har­
ris, avvocato Mercedes, che al
termine dell’arringa ha chie­
sto di estendere la squalifica al
resto della stagione. Lascian­
do però in sospeso l’eventuale
condizionale, ma richiaman­
do la giurisprudenza Honda­
Bar 2005, quando per un affa­
re di benzina scattò poi lo stop
per tre gran premi. Per Merce­
des, la Red Bull avrebbe deli­
beratamente ignorato gli av­
vertimenti di Fabrice Lom, ca­
po del Powertrain Fia, che a
sua volta ha smentito le di­
screpanze dei dati rilevati dal­
la scuderia di Horner. Anche
se in realtà la stessa Mercedes
ha ammesso di aver registrato
un margine di errore nel con­
teggio del flussometro Fia,
scegliendo però di mantenersi
sui dati ufficiali. «Senza il ri­
spetto delle regole — ha ag­
giunto l’avvocato Fia, Jona­
than Taylor — non c’è compe­
tizione». Da qui la presenza
anche di McLaren, Lotus, Wil­
liams e Force India, rimasti ai
margini di un confronto duro,
in cui la Red Bull ha tentato
anche di evidenziare poten­
ziali lacune sull’interpretazio­
ne della direttiva sull’uso del
flussometro di back up.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I PROBLEMI DI ROSSI GP DI AUSTIN INCOLORE
Ecco com’era ridotta la gomma di Vale
Spalla destra completamente distrutta
Il documento fotografico
accanto (MILAGRO) dice più di mille parole. Questa è la gomma anteriore di Valentino Rossi poco dopo metà gara. Si vede che la spalla destra è completamente distrutta, con il battistrada «mangiato» dall’usura sulla spalla destra, il lato che viene messo in crisi dal circuito di Austin. Nelle stesse condizioni hanno finito anche altri piloti, come per esempio il ducatista Andrea Iannone.
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
CICLISMO LA STORIA
v
2
3
4
identiKit
& CARRIERA
1
BRADLEY
WIGGINS
5
Nato il
28/04/1980
a
Gand
Belgio
Pistard come papà Gary, 4 volte olimpionico, maglia gialla...
1. La favola di Bradley Wiggins inizia all’Olimpiade di Atene 2004: figlio di Gary, pistard, Wiggo vince l’oro nell’inseguimento.
2. Quarto nel 2009, Wiggins conquista il Tour 2012 su Froome e Nibali, primo britannico a riuscirci. 3. Sei giorni dopo, oro olimpico a Londra 2012 nella crono. 4 e 5. Brad alla Roubaix FOTOSERVIZIO BETTINI
Vive a
Eccleston (GB)
Altezza 190 cm
Peso 69 kg
La squadra
dal 2010
Team Sky
Le vittorie
30
12
cronometro
GIRO
2003 ritirato
123°
2005
134°
2008
71°
2009
40°
2010
2013 ritirato
La filosofia del Sir
Wiggins: «Le sfide sono la vita»
Pista, Tour, Roubaix, poi Rio 2016. Un personaggio unico, che si rimette sempre in gioco
un’icona seguita anche per i suoi cambi di look
(dalle mitiche basette in poi), per la versatilità
ricorda quei pugili capaci di vincere il titolo
mondiale in tutte le categorie di peso, oppure i
calciatori che dove li metti stanno, abili e arruo­
labili in più ruoli, gioia degli allenatori. A pro­
posito di calcio: che farà Wiggo, i cui interessi
ora sono curati da Simon Fuller (già manager di
Murray, Beckham e Lewis Hamilton) se il suo
Liverpool vincesse la Premier League per la pri­
ma volta dal 1990? Da uno che definì Robbie
Fowler più importante della Regina Elisabetta
II, ci si può aspettare di tutto…
TOUR
123°
2006
2007 ritirato
4°
2009
24°
2010
2011 ritirato
1°
2012
VUELTA
2011
3°
I titoli
EUROPEI
Oro
2001
inseg. individuale
MONDIALI
2003 Oro
inseg. individuale
2007 Oro
inseg. individuale
e a squadre
2008 Oro
inseg. individuale,
a squadre
e Americana
(con Cavendish)
OLIMPIADI
2004 Oro
inseg. individuale
2008 Oro
inseg. individuale
e a squadre
2012 Oro
cronometro
La faccia di Bradley Wiggins, 33 anni, dopo la Parigi­Roubaix di domenica: è arrivato 9° LUCA BETTINI DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
@cirogazzetta
ROUBAIX (Francia) «Io mi nutro di nuove sfide». E’ un manife­
sto, più che una dichiarazione. E la firma è
quella di Bradley Wiggins, che quelle parole le
ha messe e continua a metterle in pratica. La
Parigi­Roubaix di domenica, chiusa al nono po­
sto, ne è stato l’ennesimo esempio. E gli applau­
si generali che ha ricevuto – andati anche oltre
il valore sportivo del risultato —, la logica con­
seguenza. Il Baronetto era ed è un mito in In­
ghilterra, ma oltre la Manica non è mai stato
così amato. Il destino dei fuoriclasse generosi e
coraggiosi è proprio questo: farsi beffe dei con­
fini. Dargli una spallata. Buttarli giù.
Voglia Wiggins ha cominciato consumando i
velodromi e i nove ori (inseguimento e Ameri­
cana, Mondiali e Olimpiadi) fanno capire be­
nissimo che campione sia stato. Le salite alpine
e dolomitiche sono quanto di più diverso ci sia
dagli anelli della pista: eppure ha asfaltato pure
quelle, diventando il primo inglese a vincere il
Tour de France. E appena sei giorni, ecco un
altro oro olimpico. Su strada, a cronometro,
nella sua Londra. Vinto il Tour, avrebbe potuto
cercare di ripetersi o anche chiudere all’apice,
invece no: voleva fortemente la rosa — indossa­
ta ad Amsterdam nel 2010 — del Giro d’Italia,
la corsa che aveva cominciato ad amare leggen­
do la Gazzetta ad Hyde Park, trepidando per le
imprese di Indurain. Assalto fallito, quello. Ma
invece di tirare i remi in barca, ecco le nuove
sfide (appunto): l’oro mondiale a cronometro a
Firenze, mancato solo per «colpa» di Tony Mar­
tin. E poi la Roubaix, la regina della classiche,
dove un vincitore di Tour non si faceva neanche
vedere dai tempi di LeMond, vent’anni fa. Di­
vertimento tanto: «Peccato che non se ne possa
correre un’altra già domenica», quando la mag­
gior parte del gruppo al solo pensiero cambie­
rebbe mestiere. E consistenza pure, visto che è
stato all’altezza dei maestri Cancellara e Boo­
nen sul pavé. Ha onorato il ciclismo. Con la
classe e l’umiltà. La dedizione e l’impegno.
Emozioni Non c’è da stupirsi troppo. Quale
corsa incarna meglio dell’Inferno del Nord lo
spirito del ciclismo autentico? E il Baronetto ha
sempre avuto un debole per la storia del suo
sport. «Non capitava da tempo che ci fossero
tanti corridori insieme in vista del traguardo di
Roubaix. Direi dai tempi di Guesdon, nel
1997». Lo diceva domenica pomeriggio, al bus
di Sky, mezz’ora scarsa dalla fine della corsa e
con l’adrenalina ancora addosso. Capito? Se un
buon numero di suoi colleghi è debole anche
sui propri piazzamenti, lui la storia della Rou­
baix potrebbe insegnarla. «Avevo un tratto di
pavé vicino a casa, ci pedalavo sopra e giocavo
ad essere Johan Museeuw», aveva detto due
giorni prima della corsa. Wiggins, diventato
Humour Lui è così. Imprevedibile anche a pa­
role. Ha il gusto di spiazzare l’interlocutore. Ai
tempi dell’intervista­confessione di Armstrong
alla Winfrey, per dire, non si fece problemi a
dire che cosa avrebbe voluto chiedere a Lance
se fosse stato nei panni di Oprah: «Lance, dam­
mi i soldi del premio del terzo posto al Tour
2009 (lui finì quarto, ndr)». E domenica, dopo
la Roubaix, ha scherzato sopra la propria poli­
valenza, utilizzando una delle infinite espres­
sioni idiomatiche dell’inglese: «I’ve always be­
en a bit of a jack of all trades», che di solito si
completa con «master of none». In italiano ap­
plicato al ciclismo suona più o meno così: «So­
no un corridore completo, vado piano dapper­
tutto».
Futuro E adesso? La Roubaix 2015, ha detto
Wiggins, lo vedrà tra i protagonisti. E l’Olimpia­
de 2016 di Rio pure, per cercare di conquistare
nell’inseguimento a squadre un altro alloro 12
anni dopo il primo. Il più classico dei cerchi che
si chiude. E chi se la sente escludere del tutto, se
l’Uci facesse finalmente chiarezza sulle regole,
un assalto al record dell’ora? Ma prima c’è il
Tour de France 2014 e la domanda delle do­
mande è: Chris Froome lo vorrà in squadra? La
Boucle parte proprio dall’Inghilterra, la terza
tappa si concluderà a Londra, e per Sky non sa­
rebbe banale avere al via Wiggins, che però non
è esattamente un fedelissimo della maglia gial­
la in carica. Vedremo. L’avvicinamento del Ba­
ronetto passerà per il Delfinato, e prima ancora
per il California. Abbiamo appena finito di ve­
derlo con la faccia intrisa di fango, simile al
Tom Hanks di «Cast away», e prima ancora ste­
so sull’amato pavé come se fosse in croce. Lo
rivedremo sgobbare in salita e cercare, ancora
prima del successo, il senso di una nuova sfida.
E della sua stessa vita. Per Bradley Wiggins so­
no sinonimi.
GIOVEDÌ SOPRALLUOGO
Van Petegem
guida Nibali sul pavé
(ci. sco.) E adesso sul
pavé ci vanno i big per le grandi corse a tappe. Naturale, visto che il Tour de France 2014, il 9 luglio (quinta tappa), proporrà nove settori di pietre, per un totale di 15,4 km, negli ultimi 70 km della tappa che si conclude ad Arenberg Porte du Hainaut.
Ieri è toccato ad Alberto Contador: «Bisognerà affrontare il pavé con molto rispetto», ha detto lo spagnolo. E giovedì sarà il turno di Vincenzo Nibali (FOTO BETTIINI). Il re del Giro 2013 arriverà in zona domani sera direttamente da Tenerife, dove ha lavorato in altura. Con lui ci saranno i compagni Fuglsang, Westra, Kangert e Grivko, oltre ai d.s. Giuseppe Martinelli e Stefano Zanini. Il 29enne siciliano avrà poi anche una guida d’eccezione: il belga Peter Van Petegem, che nel 2003 fece la doppietta Giro delle Fiandre (vinto anche
nel 1997) e Parigi­Roubaix. © RIPRODUZIONE RISERVATA
« Avevo un tratto di pavé vicino a casa, giocavo a essere Museeuw. Peccato che non si possa correre
un’altra Roubaix già domenica. Le vacanze sono finite
BRADLEY WIGGINS
HA IL MANAGER DI BECKHAM E HAMILTON, TIFA LIVERPOOL, AMA LA MUSICA DI PAUL WELLER E DEGLI OASIS MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
NUOTO L’ANNUNCIO
Il ritorno dello Squalo
Michael Phelps è nato il 30 giugno 1985. Alto 193 cm per 88 kg, ha un’apertuta alare di 198 cm. Ha partecipato a 4 Olimpiadi: Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012 Riecco Phelps: impossibile essere normale
Il 18 volte campione olimpico rientra il 24 aprile e coach Bowman lo benedice: «E’ già competitivo»
MARISA POLI
Riparte dallo sprint, 50 e 100
stile libero, e dai suoi 100 farfalla, con obiettivo Rio 2016. Il tecnico: «Si diverte,
ma questa è solo una prova»
Nel cuore le cose non finiscono mai. Ci ha
provato Michael Phelps a respirare, cammina­
re, vivere come un ragazzo normale. Per un an­
netto e qualche mese si è dedicato tanto al golf,
un po’ alle ragazze, si è presentato a inaugura­
zioni di piscine (dedicate a lui), ha posato sor­
ridente accanto a Obama, provato il baseball
con gli Orioles, si è fatto crescere baffi alla
Mark Spitz. Ma nel cuore certe cose non fini­
scono davvero mai e dopo le tante indiscrezio­
ni, le rivelazioni del coach Bob Bowman, ora è
ufficiale: lo squalo di Baltimore è pronto a ri­
tuffarsi, come una volta. Dal 24 al 26 aprile al
Grand Prix di Mesa, in Arizona, dove è iscritto
a 50, 100 sl e 100 farfalla.
riprovare l’acqua e vedere come va, non signifi­
ca ancora un ritorno a tempo pieno». All’Arena
Grand Prix in programma allo Skyline Aquatic
Center, Phelps ritroverà l’avversario di sempre
Ryan Lochte ma non lo sfiderà nei misti. Al
massimo proverà i 50 farfalla, almeno secondo
Bowman: «Nessuna pressione, lo fa solo perché
lo vuole. Penso che si stia divertendo molto,
ama allenarsi, essere in forma. E vuole vedere a
che punto è, è stato bello vederlo nuotare solo
per piacere. Nuotare è il suo dono, sarebbe un
peccato sprecarlo».
Venti mesi Sarà la prima gara ufficiale dopo
l’ultima (per ora) del 4 agosto 2014 ai Giochi di
Londra, dopo la staffetta mista d’oro. E’ il pri­
mo passo dell’ultima rincorsa olimpica con me­
ta finale Rio 2016. A 28 anni (ne compirà 29 il
30 giugno) Phelps ha messo in preventivo il ri­
schio figuracce ed è pronto a rimettersi in gioco
e migliorare il record dei record: 22 medaglie
olimpiche,18 d’oro, come nessuno mai prima e
meglio di lui nella storia dello sport. Si allena
cinque giorni alla settimana dall’autunno scor­
so. Naturalmente al North Baltimore Aquatic
Club di Baltimore, la piscina di casa, accanto a
uno sparring partner di extralusso, Yannick
Agnel, sotto gli occhi di Bowman, che lo allena
da quando aveva 11 anni. Ora, completata l’at­
tesa obbligatoria di sei mesi dopo la comunica­
zione al programma antidoping Usa, è pronto.
Secondo Bowman: «E’ ancora lontano dal top
della forma, ma si è impegnato molto e non fa­
rà certo brutta figura. E’ abbastanza in palla da
essere competitivo, ma questo è solo un test per
I mesi senza nuoto di Phelps Dall’alto: a Rio per un programma di aiuto ai bambini; in versione golfista e sotto attore in una scena del telefilm Suits
Attesa «E’ una grande storia per lo sport,
ogni atleta dovrebbe imparare da lui — applau­
de l’olimpionica Jessica Hardy, pure lei in gara
a Mesa — Non penso che qualcuno potrà met­
tergli pressione». Phelps è iscritto alle altre ga­
re del Grand Prix: Charlotte (a maggio) e Santa
Clara (a giugno), ma Bowman ha precisato che
non ci sono ancora certezze sul futuro: «Dopo
Mesa ci siederemo e faremo il punto». Se tutto
andrà come nei piani, la tappa finale di questa
stagione saranno i campionati nazionali di Irvi­
ne, in agosto, con vista sui Mondiali di Kazan
dell’anno prossimo. Già nel maggio 2013 la
Nbc aveva annunciato la possibilità di un ritor­
no di Phelps per Rio 2016. «Ne parlano gli altri,
io non ho mai detto nulla» smorzò subito gli
entusiasmi il Cannibale. «Mi sono ritirato e
adoro ciò che sto facendo» ribadiva, con riferi­
mento alle conferenze, alla fondazione, agli
4
I NUMERI
22
Medaglie
olimpiche
18 ori, 2 argenti
e 2 bronzi.
8
Ori
a Pechino 2008:
record, battuto
Spitz 1972
impegni con gli sponsor, al golf. Come se il nuo­
to non fosse diventato altro che un modo per
rilassarsi. «La prima volta che ci ho riprovato è
stato un colpo, dopo cinque gambate ero mor­
to. Ora ho molto tempo per me, la piscina mi
rilassa». Era solo la tappa di avvicinamento a
un ritorno eclatante, per ribaltare gli esiti di
due sfortunati precedenti: Mark Spitz che dopo
i 7 ori olimpici di Monaco 1972 ci riprovò per
Barcellona 1992, senza farcela. E il suo idolo
Ian Thorpe, finito in depressione dopo aver
mancato la qualificazione a Londra 2012. «Non
è solo il più grande nuotatore di ogni tempo, è
anche il più grande competitore mai esistito» ci
scommette Spitz. Certe cose nel cuore non fini­
scono mai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
laFotonotizia
33
Medaglie
mondiali:
26 ori, 6
argenti, 1 bronzo
29
Record
mondiali
individuali
stabiliti, più 7 in
staffetta
Camille Lacourt e Federica Pellegrini insieme
(in via Dolci a Milano) per la campagna di Yamamay e Jaked. «Non è stato facile ­ ha ammesso Fede ­, non siamo modelli e le foto erano di intimo, e poi io ho un compagno e lui è sposato. Bello? Ha due occhi che incantano...». Camille, ha subito il fascino di Federica? «Una delle nuotatrici più belle» BERGAMIN
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
BASKET NBA Knicks Celtics Lakers
Niente playoff: tre modi di perdere
Gli errori di New York, la scelta di Boston, la sfortuna di Los Angeles: ora ripartono da capo
LUCA CHIABOTTI
Non era mai successo in
68 anni che New York, Los An­
geles e Boston, le tre squadre
più famose, seguite e, per
quel che riguarda Lakers e
Celtics, vincenti della Nba
non si qualificassero, contem­
poraneamente, ai playoff. Tre
modi diversi di perdere: quel­
lo programmato, per comin­
ciare a costruire un futuro mi­
gliore (Boston), quello dove è
piovuto sul bagnato, con una
serie di infortuni che hanno
complicato una stagione già
delicata (Lakers) e la solita,
incosciente, autodistruzione
che da anni aleggia sul Madi­
son Square Garden (Knicks).
E adesso? Solo i Celtics sem­
brano davvero interessati a
proseguire la ricostruzione
attraverso la lotteria e le scel­
te.
Boston I Celtics sapevano
che sarebbe andata così, da
quando hanno deciso che fos­
se il momento di smobilitare
la squadra del titolo 2008 e
della finale 2010. In più,
Rajon Rondo ha giocato solo
29 partite. Tutto sotto con­
trollo: i Celtics hanno 7 prime
scelte nei prossimi tre anni,
giovani interessanti e margi­
ne salariale per andare, come
nel 2007, su mercato dei free
agent e abbreviare la ricostru­
zione: «Sappiamo che non sa­
rà un processo rapido ma sa­
remo felici di accelerarlo se ne
manifesterà la possibilità» ha
dichiarato il proprietario Wyc
Grousbeck ricordando come,
nel 2007, passarono dall’ulti­
mo posto al titolo.
New York I Knicks sono i
Knicks: hanno iniziato la sta­
gione col loro uomo­franchi­
gia, Carmelo Anthony, che ha
dichiarato di volersene anda­
re e patito mille problemi fisi­
ci (Bargnani, Chandler su tut­
ti) e extracestistici (JR Smith,
Felton). Mike Woodson, al
termine della gara contro Chi­
cago, si è assunto la responsa­
bilità degli obbiettivi non rag­
giunti scusandosi coi tifosi.
L’allenatore è il primo nodo
da sciogliere per Phil Jackson,
considerato l’unico uomo al
mondo in grado di risollevare
New York. Come? Voci a lui vi­
cine sostengono che abbia ac­
cettato la visione di passare
un anno difficile nel quale i
Knicks saranno comunque la
squadra (in previsione) che
pagherà di più in stipendi in
attesa che alla fine del 2015
scadano i contratti di Stoude­
mire (23 milioni), Chandler
(14) e Bargnani (11.5) con la
contemporanea discesa sul
mercato di ottimi free agent
se non addirittura LeBron che
New York Boston
Los Angeles
NEW YORK KNICKS
BILANCIO 2014: 35­45 (9i EST)
TITOLI VINTI: 2 (ULTIMO 1973)
BOSTON CELTICS
BILANCIO 2014: 25­55 (12i EST)
TITOLI VINTI: 17 (ULTIMO 2008)
LOS ANGELES LAKERS
BILANCIO 2014: 25­55 (15I OVEST) TITOLI VINTI: 16 (ULTIMO 2010)
I Knicks avevano cominciato la ricostruzione con D’Antoni nel 2008 tornando ai playoff nel 2011 dopo 6 anni buchi. Nel 2013, la miglior stagione dal 1997, poi il flop e la decisione di chiamare Phil Jackson come plenipotenziario.
I Celtics hanno pianificato la ricostruzione cedendo Garnett e Pierce e puntano sui giovani. Hanno 7 prime scelte nei prossimi 3 anni e ritentano la strategia del 2007 quando passarono da 24 vittorie al titolo prendendo Garnett.
I Lakers hanno disputato tutta la stagione senza Kobe Bryant (6 partite) e Steve Nash (15 ma mai sano) più altri infortuni chiave. Proprio i due veterani sono i soli che hanno contratti importanti per l’anno prossimo.
ANTHONY Carmelo Anthony GREEN Jeff Green, ala di 27 YOUNG Nick Young, 28 anni, (foto) non disputerà i playoff per la prima volta in carriera. Dal 1 luglio sarà libero di trovare un’altra squadra. anni, Green è stato il miglior realizzatore della stagione (16.7 di media) dopo aver saltato il 2011­12 per problemi al cuore
senza Kobe, è stato il miglior realizzatore dei Lakers a 17.5 di media guadagnando, solo, 1.1 milioni di dollari.
OVEST
ATLANTIC DIVISION V­P PER
1. TORONTO RAPTORS* (3)
47­33 58.8
2. BROOKLYN NETS* (5)
44­36 55.0
3. NEW YORK KNICKS 35­45 43.8
4. BOSTON CELTICS
25­55 31.3
5. PHILADELPHIA 76ERS
17­63 21.3
CENTRAL DIVISION
V­P PER
1. INDIANA PACERS* (1)
55­26 67.9
2. CHICAGO BULLS* (4)
47­33 58.8
3. CLEVELAND CAVS
32­49 39.5
4. DETROIT PISTONS
29­52 35.8
5. MILWAUKEE BUCKS
15­65 18.8
SOUTHEAST DIVISION
V­P PER
1. MIAMI HEAT* (2)
54­26 67.5
2. WASHINGTON WIZARDS* (6)
42­38 52.5
3. CHARLOTTE BOBCATS* (7)
41­39 51.3
4. ATLANTA HAWKS* (8)
37­43 46.3
5. ORLANDO MAGIC
23­57 28.8
* ai playoff. Tra parentesi le posizioni attuali
NORTHWEST DIVISION
V­P PER
1. OKLAHOMA CITY THUNDER* (2)
58­22 72.5
2. PORTLAND T.BLAZERS* (5)
53­28 75.4
3. MINNESOTA T.WOLVES
40­40 50.0
4. DENVER NUGGETS
36­44 45.0
5. UTAH JAZZ
24­56 30.0
PACIFIC DIVISION
V­P PER
1. LOS ANGELES CLIPPERS* (3)
56­24 70.0
2. GOLDEN STATE WARRIORS* (6)
49­31 61.3
3. PHOENIX SUNS
47­33 58.8
4. SACRAMENTO KINGS
28­53 34.6
5. LOS ANGELES LAKERS 25­55 31.3
SOUTHWEST DIVISION
V­P PER
1. SAN ANTONIO SPURS* (1)
62­18 77.5
2. HOUSTON ROCKETS* (4)
53­27 66.3
3. DALLAS MAVERICKS* (7)
49­32 60.5
4. MEMPHIS GRIZZLIES* (8)
48­32 60.0
5. NEW ORLEANS PELICANS
32­48 40.0
* ai playoff. ra parentesi, le posizioni attuali
Lakers Prendete qualsiasi
squadra Nba, privatela di due
stelle, falcidiatela con altri in­
fortuni: quanti avrebbero fat­
to meglio dei Lakers? Così è
difficile anche a Los Angeles
giudicare Mike D’Antoni e de­
cidere cosa fare di lui e del suo
anno rimanente di contratto.
Il club ha rinnovato l’accordo
col g.m. Kupchak che è uno
dei pochi che ha sostenuto
Mike. Diverso è il feeling della
proprietà, di Kobe e dell’opi­
nione pubblica. Quindi D’An­
toni finirà la sua corsa a Los
Angeles, ma per lasciare il po­
sto a chi? Molto dipende da
Bryant che ha legato i Lakers
per i prossimi due anni e 48
milioni di dollari. Ma il futuro
dei Lakers è un foglio bianco:
la prossima stagione hanno
sotto contratto solo Kobe,
Nash, Young (se vuole resta­
re) e Sacre. Vista la pressione,
anche a Los Angeles è difficile
immaginare una ricostruzio­
ne graduale. Ma le condizioni
dei veterani preoccupano. Il
titolo del 2010 è lontano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICHE NBA DOMANI FINISCE LA STAGIONE
EST
ha in mano il suo futuro dalla
prossima estate. La chiave è
quanto sarà convincente
Jackson con Anthony. Ma fa­
tichiamo a immaginare Jack­
son così paziente e conserva­
tore da aspettare il 2015 pri­
ma di lasciare il segno.
risultati
Datome gioca
Dumars non è più presidente Pistons
Gigi Datome non segna ma prende 4
rimbalzi con 2 assist in 12’ nella scon­
fitta dei Pistons contro Toronto: Joe
Dumars, che ha portato l’azzurro a De­
troit, lascia la carica di presidente.
Stephen Curry realizza 47 punti ma
Golden State perde contro Portland al
supplementare mentre il successo di
Memphis coi Lakers dà ai Grizzlies un
vantaggio per l’ultimo posto disponibi­
le ai playoff dopo una partenza difficile
13­17 dopo 30 gare (da allora, 35­15).
Risultati: Indiana­Oklahoma City 102­
97, Detroit­Toronto 107­116, Brooklyn­
Orlando 97­88, New York­Chicago
100­89, Portland­Golden State 119­117,
Sacramento­Minnesota 106­103, LA
Lakers­Memphis 90­102.
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
BASKET
EUROLEGA
Palazzo Marino con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il ceo dell’Eurolega Jordi Bertomeu (foto Ansa). L’introduzione a Pisapia: «Un grande evento, un successo e una prestigiosa vetrina per la città. Qui il basket è amatissimo e sogniamo la nostra squadra alle Final Four». Che Bertomeu ha già LA PRESENTAZIONE
Pisapia e Bertomeu «Final Four super»
Prologo prestigioso alla
sfida tra Milano e Maccabi, con la presentazione delle Final Four (16­18 maggio al Forum) ieri a definito «indimenticabili» annunciando gli eventi collaterali: «Piazza Duomo sarà una grande fan zone dove verrà premiato l’mvp della stagione. Il Lido scenario di un importante torneo giovanile e il Forum teatro di uno show che andrà oltre il parquet, il quale offrirà il top del basket LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
europeo». A cui il Maccabi è convinto di appartenere, o quanto meno lo è il suo iroso e possente centro greco, Sofoklis Schortsanitis (recentemente ha cercato di picchiare un tifoso in tribuna): «La serie con Milano? Vince il Maccabi in quattro partite».
identiKit
& CARRIERA
v Il ruggito di Hackett
DANIEL
HACKETT
Nato il
19/12/1987
a
Forlimpopoli (Fc)
EmiliaRomagna
Ruolo
Playmaker
Altezza
199 cm
Peso
94 kg
I club
Usc Trojans
(Ncaa)
2006-2009
Treviso
«É la mia sfida: portare Milano sul tetto d’Europa»
Il play sul Maccabi: «Battaglia sanguinosa La nostra forza? Gioco, gruppo e il pubblico» «
«
Una grave
perdita, stava
giocando
un basket
sublime
Torna il nostro
leader, quello che
ha più esperienza
Per noi è una botta di fiducia
«
Diventerà un top
player, ma forse
doveva rimanere
ancora negli Stati Uniti
2009-2010
Pesaro
2010-2012
Siena
2012-2013
SU
ALESSANDRO GENTILE
SU
KEITH LANGFORD
SU
AMEDEO DELLA VALLE
Siena
1 Coppa Italia
2013
Siena
1 Supercoppa
italiana 2013
Siena
Individuale
Mvp finale
scudetto
2013
Mvp Coppa Italia
2013
Mvp
Supercoppa
Italiana
2013
Anche senza Gentile?
«Un’assenza grave, perdia­
mo un attaccante di talento
ma non solo. Secondo me Ale
stava attraversando il momen­
to migliore della carriera. Sta­
va giocando un basket subli­
me».
Nel frattempo torna Lan­
gford.
«E questo ci dà fiducia. Tor­
na il nostro leader, quello che
ha più esperienza. Finora è
stato il nostro trascinatore.
Certo, sarebbe stato bello ve­
derlo in campo insieme a Gen­
tile».
Allarghiamo l’orizzonte.
L’opinione comune è che il
campionato l’abbiate già nel
cassetto.
Milano
2013
Palmares
con i club
1 scudetto
2012-2013
«Sarà una battaglia sangui­
nosa, a livello tecnico­tattico
una sfida piuttosto complessa.
Loro hanno un sistema rodato
con giocatori che si conoscono
da anni. Giocano un basket
strutturato con continui cambi
difensivi. Dovremo rimanere
molto calmi e pazienti. Al mo­
mento non c’è una chiara favo­
rita, diciamo 50 e 50, anche se
siamo molto fiduciosi di poter
portare a casa questa serie».
Hackett, arriva il Maccabi:
tre motivi per cui Milano deve
essere ottimista.
VINCENZO DI SCHIAVI
MILANO
«Primo: la fiducia che ab­
biamo nel nostro sistema di
gioco, che è poi quello che ci
ha portato a giocarci questo
quarto di finale. Secondo:
questa è una squadra che ha
fame di vittorie e sente la ne­
cessità di far riassaporare alla
nostra gente i fasti di un tem­
po. Terzo: il gruppo, il nostro
spogliatoio, il rapporto che si è
creato tra di noi. Questa è la
nostra forza: l’energia la pro­
duciamo principalmente al
nostro interno».
Senza indu­
giare troppo in tri­
te speculazioni
psicologiche,
monta il presenti­
mento che le sfide
col Maccabi siano
l’habitat naturale
di Daniel Hackett.
Questione di in­
dole: più la mon­
tagna si fa imper­
via e ostile, più
lui digrigna i den­
ti. In Top 16, 9.3
punti di media ri­
spetto ai 13.3
della stagione
regolare, ma con
picchi salvifici in
alcune gare
chiave: in casa
con Olympiacos
(17 punti e 3 as­
sist) e Fener­
b a h ç e ( 17
punti, 7 rim­
balzi e 3 as­
sist), poi il bis
con i turchi an­
che nell’infuocato ritor­
no a Istanbul (11 punti, 5
rimbalzi e 4 assist). «Al­
cune persone sperano
che le cose belle accada­
no. Altre, le fanno acca­
dere» ammoniva Micha­
el Jordan. Appunto. Da­
niel è di quella pasta lì, un
animale da playoff, il valo­
re aggiunto, quando con­
ta, di una Milano che, sen­
za il suo capitano Alessan­
dro Gentile, si avvicina a
gara­1 contro il Maccabi,
spalancando di nuovo la fine­
stra che dà sul cortile della
Grande Storia. Dopo il suo ina­
spettato e improvviso sbarco a
Milano disse: «Sono qui per
una sfida che m’intriga: ripor­
tare questo club al vertice». Ec­
co, il momento è arrivato.
pale che mi ha fatto scegliere
Milano. Gli obiettivi del club e
dell’allenatore sono altrettan­
to ambiziosi. Io lavoro ogni
giorno per raggiungere l’ec­
cellenza. Ripeto: io devo di­
ventare il miglior playmaker e
Milano il miglior club d’Euro­
pa».
Ancora un Forum esaurito.
Anche il vostro pubblico sta
diventando un fattore.
A livello personale, dopo
l’anno dei trionfi interni con
Siena, ha davanti un nuovo
step che si chiama Europa.
«La risposta della gente ci
inorgoglisce e ci dà la carica. I
tifosi hanno fame di vittorie e
percepiamo la loro spinta. Si è
creato un circolo virtuoso tra
noi e il pubblico e questo è uno
degli aspetti più belli dello
sport. A me poi, che vivo an­
che di queste sensazioni, dà
benefici ulteriori».
«Il mio obiettivo è quello di
diventare una delle point
guard più forti in Europa.
Questa è stata la molla princi­
Scendiamo nel tecnico. Co­
me inquadra la sfida col Mac­
cabi?
SERIE A
Roma aggiunge un lungo
Arriva il rookie Kanacevic
Roma rimpolpa il proprio
pacchetto lunghi, ingaggiando Halil Kanacevic, 22enne ala forte di 203 cm, nato a Staten Island (New York) ma con passaporto montenegrino. Il lungo ha firmato fino a fine stagione con un’opzione per la prossima. Proveniente dalla Saint Joseph’s University, nella stagione appena trascorsa ha chiuso con 10.7 punti tirando con il 53.5% da 2 e con il 36% da 3, 8.7 rimbalzi, 4.3 assist e 1.5 stoppate in 32 minuti di media, partendo sempre in quintetto nelle 34 gare disputate.
SASSARI INSISTE La Dinamo Sassari ha deciso di fare ricorso alla Corte Federale per il canestro di Spencer Nelson sul finire del secondo quarto di Siena­Banco di Sardegna, inquinato da un imperfetto funzionamento del cronometro. Il club sardo aveva tempo fino a ieri per inoltrare il ricorso e lo ha fatto al buio, dal momento che non sono ancora state depositate motivazioni della giudicante che, in primo grado, lo aveva respinto.
PROTESTA LNP Piovono multe dopo la protesta di domenica scorsa delle squadre di Gold e Silver, scese in campo con una maglietta contro la precarietà (degli stipendi). Ammende a Bari, Ferrara, Omegna, Recanati,
Treviglio e Casalpusterlengo.
«La mia esperienza dell’an­
no scorso mi ha insegnato che
chi sostiene una cosa del gene­
Playoff Eurolega EA7­MACCABI TEL AVIV
Domani al Forum è in programma gara­1 al meglio delle 5 partite. Assago esaurito, diretta Fox Sports 2. Gara­2 venerdì al Forum.
Domani, ore 20.45
re lo fa per mettere pressione e
non ha la minima idea di cosa
sia la mentalità vincente. Di­
scorsi che non hanno senso,
c’è un playoff ancora tutto da
giocare e noi non ci facciamo
destabilizzare. Quello che è
successo in Coppa Italia l’ab­
biamo scolpito nella testa».
Calendario di serie A alla
mano, la rivale numero uno è
Siena. Sebbene il club stia at­
traversando giorni molto diffi­
cili.
«Sono felice e addolorato al
tempo stesso. Felice per Crespi
e per il suo vice Magri verso
cui nutro stima e gratitudine e
perchè sono stato parte inizia­
le di quel progetto, anche se
farò di tutto per batterli. Ad­
dolorato per quello che stanno
patendo i tifosi e, a quanto pa­
re, non sono gli unici...».
Anche la sua Pesaro non se
la passa bene.
«Spero ancora nel miracolo.
Lo spero soprattutto per Valter
Scavolini, una persona vera.
La retrocessione sarebbe un
disastro».
E ad Amedeo Della Valle, su­
bito protagonista con l’Italia
all’All Star Game, cosa dice?
«Devo essere sincero? Forse
faceva meglio a rimanere an­
cora negli Stati Uniti, ma mi
piace la faccia tosta con cui si è
lanciato nella sua nuova sfida.
Col tempo diventerà un top
player. Non ho dubbi».
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26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
TENNIS PRESENTATI GLI INTERNAZIONALI
Roma grandi firme
Tre nuovi campi
e incasso già record
I più forti del mondo, uomini e donne, al Foro dal 10 maggio: e c’è un +33% nella prevendita dei biglietti
TIZIANA BOTTAZZO
ROMA Sì, davvero una grande
bellezza. Il Foro Italico è nel
massimo splendore alla pre­
sentazione della 71a edizione
degli Internazionali: la Sala
delle Armi, che giustamente il
presidente del Coni Giovanni
Malagò definisce «il primo
tempio dello sport italiano»,
recuperata alla perfezione do­
po essere stata destinata ad
aula bunker per i processi di
terrorismo e quindi abbando­
nata, è gremita e impreziosita
dai video con i vip del tennis
che dal 10 al 18 maggio si sfi­
deranno per il titolo. Tutti i mi­
gliori, come da anni siamo abi­
tuati, donne e uomini in con­
temporanea, dopo l’upgrade
del torneo di Roma a «combi­
ned event».
Ma soprattutto per lo squa­
drone degli italiani (prima le
femmine e ora anche i maschi)
proiettati al top delle classifi­
che mondiali. Perché, proprio
mentre il presidente della Fe­
dertennis Angelo Binaghi sot­
tolinea il momento storico del
tennis azzurro, «con le due
squadre semifinaliste in tutti e
due i campionati del mondo a
squadre, Coppa Davis e Fede­
ration Cup, cosa mai successa
in passato», Fabio Fognini re­
cupera alla grande al torneo di
Montecarlo e passa il turno.
Wild card In tabellone ci sarà
Camila Giorgi , reduce dalla fi­
nale a Katowice in Polonia e
fresca n°54 del mondo, che si è
meritata la wild card, come
annuncia il direttore del tor­
neo Sergio Palmieri. E Flavia
Pennetta, che arriva a Roma
arricchita dal titolo di Indian
Wells, e dall’ebbrezza della
sua relazione con Fognini,
molto atteso al Foro Italico. E
ancora Errani e Vinci, Schiavo­
ne e Knapp, e, tra gli uomini,
Presenti tutti i big
e gli italiani più
forti: la Giorgi premiata con una wild card
Camila Giorgi, 22 anni, grande speranza azzurra EPA
quell’Andreas Seppi reduce
pure lui dal successo in Coppa
Davis. Oltre ai grandissimi Na­
dal, Djokovic, Murray e Fede­
rer, cui manca oltre a Monte­
carlo soltanto il torneo italiano
nella ricca bacheca: «Sarei
contento se riuscisse a colmare
questo gap», confida il presi­
dente Binaghi.
Edizione grandi numeri Il pre­
sidente gongola per i grandi
numeri, annunciando già i re­
cord di questa edizione con
una prevendita che, con 5 mi­
lioni e 660 mila euro, ha supe­
rato del 33% l’incasso nello
stesso periodo dello scorso an­
no. Fabio Gallia, amministra­
tore delegato di Bnl, da 8 anni
title sponsor del torneo, non
potrebbe essere più positivo:
«Ormai siamo un partner, un
compagno di viaggio in una
squadra vincente», sottolinea
ricordando come Bnl Bnp Pari­
bas sia presente nelle competi­
zioni di Davis e Fed Cup, ma
anche a Indian Wells, dove ha
vinto Flavia Pennetta, Monte­
carlo, e Parigi. Se son rose...
Il sole riflette il campo in er­
ba che Diego Nepi, direttore
operativo degli Internazionali,
ha allestito all’ingresso del
Parco del Foro Italico, davanti
alla Sala delle Armi. Poco di­
stante, a ridosso del Centrale,
si lavora per completare tre
nuovi campi dove si alleneran­
no e giocheranno i top 50:
«Ancora più spazio al ground –
spiega Nepi – per il piacere de­
gli appassionati del tennis che
passeggiando per il Parco si
gusteranno i loro campioni».
Da giovedì prossimo e fino
al 27 aprile si svolgeranno i 14
tornei maschili e femminili in
vari circoli italiani i cui vincito­
ri parteciperanno alle pre­qua­
lificazioni al Foro Italico dal 6
all’8 maggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
I NUMERI
2
LA GUIDA
Gli incontri
sono suddivisi
in due sessioni
Gli italiani
che entrano di
diritto nel
tabellone
principale (la
classifica è
quella del 31
marzo): Fabio
Fognini e
Andreas Seppi
3
Le italiane
che entrano di
diritto in
tabellone: Sara
Errani, Roberta
Vinci e Flavia
Pennetta
3
I successi
delle italiane nel
torneo
femminile:
Valerio nel 1931,
Bossi nel 1950 e
Reggi nel 1985
7
I successi
degli italiani nel
torneo maschile:
Sertorio nel
1933, Palmieri
nel 1934,
Gardini nel 1955,
Pietrangeli nel
1957 e ’61,
Panatta nel 1976
Rafael Nadal, campione 2013
Gli incontri dei tabelloni
principali saranno come di consueto suddivisi in due sessioni, una mattutina e una serale. Quella mattutina inizierà alle 11 sul Grand Stand, sul Nicola Pietrangeli e sui campi secondari, alle 12 sul Campo Centrale. Sempre sul Centrale è prevista una sessione serale con inizio alle 19.30: si giocheranno un incontro maschile e uno femminile. Sul Grand Stand il programma proporrà, invece, una «long session» (cinque match al giorno a partire dalle ore 11). Semifinali e finali si giocheranno sul Centrale, il sorteggio dei tabelloni è previsto per sabato 10 maggio Il torneo femminile sarà integralmente trasmesso in HD da SuperTennis, l’emittente della Fit. Il Masters 1000 maschile, invece, come negli anni scorsi, sarà integralmente trasmesso in HD da Sky sui propri canali satellitari Sky Sport e Sky Sport3. A disposizione anche il sito degli Internazionali completamente rinnovato. MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
TENNIS MASTERS 1000 DI MONTECARLO
d
Coppia d’oro
HANNO
DETTO
«Il 13 ci porta fortuna
Ma Flavia ha vinto me»
Fognini e Pennetta tra amore, sport e la stessa classifica: «Ci siamo avvicinati in un momento difficile, tra noi parliamo molto» DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
MONTECARLO
Due gatti: lei, coccolosa e
calda, lui, frettoloso ma attentis­
simo. Lei sussurra: «Sì, siamo
una coppia». Lui ringhia: «Sap­
piamo quanto siamo importanti
per il tennis italiano, in questo
momento, ma si parla più di
questa cosa che dei risultati».
Lei, Flavia Pennetta, ha seguito
lui, Fabio Fognini, a Napoli e, fi­
no all’esordio di ieri, a Monte­
carlo, dopo che lui s’è fermato
tre giorni in più a Indian Wells,
per lei.
Lei & Lui. Flavia, quale è il col­
po migliore di Fabio?
«Il dritto».
Fabio di Flavia?
«Il rovescio».
La qualità?
Flavia: «E’ simpatico. Ha un
bel sorriso, bei denti».
Fabio: «Non ne ha... Va bene,
è spontanea».
La prima volta che vi siete vi­
sti?
Flavia: «Ad Acapulco, non so
che anno era».
Fabio: «Alla tv, era fra le pri­
me 10, era già avanti, giocava
bene».
Qual è il suo peggior difetto?
Flavia: «E’ un po’ istintivo,
non tanto fuori dal campo, di
più in campo».
Fabio: «Ma questo mi ha por­
tato a qualcosina, dai... Tu ogni
tanto sei un po’... Str... Ma va be­
ne così».
tattica contro di lei: tre rovesci
in tutto il set, gliene faccio gio­
care uno basso, uno all’altezza
che le piace e uno alto. E poi ve­
diamo chi vince...».
Fabio: «Per me è presto, la­
sciatemi andare avanti con la
carriera».
Qual è la miglior qualità tenni­
stica dell’altro?
Flavia: «E’ un misto di tensio­
ne e divertimento, in campo ti fa
vedere un po’ di tutto».
Fabio: «Ho visto 3 partite di
donne di fila. Con la Stephens
non ne potevo più, con Li Na bel­
la partita, lì ha vinto il torneo, in
finale Radwanska è svenuta...».
Flavia: «Ma sarai scorretto,
rosicone che non sei altro».
Flavia: «Ha una facilità di gio­
co pazzesca, ancora non sa ne­
anche lui quant’è forte».
Fabio: «Che complimenti! Co­
me dicono i giornali, è stata bra­
va, è alla seconda giovinezza: ha
vinto un grande torneo, bussa a
un traguardo ancora importante
come tornare fra l top 10».
biamo sempre avuto un bellissi­
mo rapporto, abbiamo sempre
riso tanto insieme, ci siamo det­
ti tante cose, di tutto, anche del­
le nostre ultime storie».
Fabio: «Perciò diciamo sem­
pre che siamo amici: gli amici
parlano».
Che cosa prova quando gioca
l’altro?
Quando è nata quest’amicizia
particolare?
Flavia: «Dopo Barcellona».
Fabio: «E’ venuta spontanea,
ci siamo avvicinati in un mo­
mento difficile, ci siamo consi­
gliati ed uniti sempre un po’ di
più».
Che coppia è la vostra?
Che successi vi augurate?
Flavia: «E’ cresciuto tanto nel­
l’ultimo periodo, gli auguro di
vincere il Roland Garros, a 26
anni, come Panatta».
Fabio: «Ha ancora un anno,
un anno e mezzo, poi appenderà
la racchetta al chiodo. Può rien­
trare fra le top ten. Ma ha già
vinto... me!».
Flavia e Fabio potrebbero
avere un figlio assieme?
Flavia (sorridendo, timida e
impacciata): «Prossima doman­
da?».
Flavia: «Una coppia sportiva».
Fabio: «Questa domanda ha
anche un po’ stufato».
In amore state vincendo, nel
tennis sapete perdere?
Flavia: «Siamo abituati, nel
tennis si perde più di quanto si
vinca».
Fabio: «Io perdo meno volen­
tieri, con tutti, odio perdere in
qualsiasi cosa faccio».
Qual è il segreto?
Flavia: «Parlare e parlare. Ab­
1
Le soddisfazioni più belle?
Flavia: «Se devo dirne una
sola: entrare fra le prime 10,
l’ho cercato tanto...».
Fabio: «Il primo titolo Atp e le
partite di Davis più dure»
I tornei in stagione
Fognini e Pennetta hanno
vinto un torneo nel 2014: lui a
Vina del Mar, lei a Indian Wells
Siete voi i più carini tra i primi
13 del mondo?
Fogna e Pennetta
Flavia: «Sì, ha un bel sorri­
so».
Fabio: «C’è Serena... Sì, dai, ti
faccio un bel complimento».
Lui è nato nel maggio 1987, lei (anche nella foto a destra) nel febbraio 1982: da un paio di mesi fanno coppia
Siete tutti e due 13 del mon­
do: questo numero vi porta
fortuna.
Flavia: «Sì, ce lo siamo gio­
cati alla roulette, e abbiamo
vinto».
Fabio: «Sì, ma mi piacciono
di più 12, 11, 10, non sarebbe
male salire un pochettino in
classifica».
Come batterebbe l’altro a
tennis?
Cantate insieme «Siamo la
coppia più bella del mondo»?
Flavia: «Abbiamo fatto una
scommessa, so per certo che
perderò, non c’è verso che
possa vincerla, ma cercherei
di farlo incazzare pressan­
dolo sul rovescio».
Fabio: «Io ce l’ho già la
Flavia: «Ma neanche se mi
paghi».
Fabio: «Meglio di no, sen­
nò ti rompo il registratore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
Flavia: «La
sua miglior
qualità? E’
simpatico, ha
bei denti e ha
un bel
sorriso»
Fabio: «Lei?
Non ne ha...
No, è molto
spontanea»
S
Flavia:
«Come farei
per batterlo a
tennis?
Proverei a farlo
incazzare...»
Fabio: «Io le
farei giocare
solo tre
rovesci in tutta
la partita»
S
Flavia: «Cosa
provo quando
gioca lui?
Tensione e
divertimento»
Fabio: «Ho
visto tre partite
di fila, nella
prima dormivo,
nella terza la sua
rivale è svenuta»
Un gesto di stizza di Fabio Fognini, 26 anni AFP
Fabio che fatica
contro Sousa
Oggi gioca Seppi
(v.m.) Se l’avversario serve per il match sul
7­5 5­3, e arriva anche 30­0 e, sul 30­15, getta
alle ortiche «un dritto che non lo farà dormire per
parecchie notti», come sintetizza Filippo Volan­
dri, è giusto parlare di «un po’ di fortuna» e di «un
match molto difficile», di cui «non sono contento,
come tennis». Come fa, con la consueta sincerità,
Fabio Fognini dopo la grande paura all’esordio di
Montecarlo contro Joao Sousa davanti al 5­7 7­5
6­4 finale che fotografa le grandi difficoltà incon­
trate dal numero 13 del mondo contro il 38: diffi­
coltà tecniche, per le bordate di dritto del porto­
ghese che mettono in difficoltà il rovescio del li­
gure, lasciandogli scoprire il campo, ma soprat­
tutto difficoltà nervose, per la tensione
dell’azzurro, chiamato a grandi risultati da qui al
Roland Garros «La mia chance di entrare nei “top
ten” è adesso, in 4­5 tornei, devo stringere i denti
e vincere il più possibile». Adesso, Fabio recupera
«un match che un paio d’anni fa avrei perso». Per­
ché è nervoso: «Da 0­2, che non meritavo, a 5­3,
ma sul 5­4 mi si sono bloccate le gambe. Non per
paura, ma per tensione. Non so che cos’è succes­
so. Direi la stanchezza mentale dopo la Davis. Di
certo non avevo più energia e ho preso troppo in
fretta il 7­5 (fa appena 2 punti su 18!). Però poi ho
reagito, ho cercato di tenermi tutto dentro, ho ti­
rato via qualche racchetta, vabbé, ma avevo an­
che tanti occhi addosso in questo grande torneo»
Giallo Nel dramma c’è anche il richiamo del­
l’arbitro a Sousa per «coaching», molto contet­
stato dal portoghese. E ancora le rimostranze di
quello con il signore sul seggiolone, Pascal Ma­
ria, perché non richiama ugualmente Fognini
quando esplode di stizza (lo farà al 3° set). Ma ci
sono soprattutto troppi su e giù di Fabio. Che
rigiocherà domani contro Bautista Agut, quello
della racchettata al costato di Miami, prima di
affrontare Nadal. Oggi esordirà in doppio con
l’amico Simone Bolelli, eliminato dal troppo so­
lido Kohlschreiber. Che dice: «Dobbiamo vince­
re il torneo. All’ultimo, Djokovic ha rinunciato e
ci siamo iscritti insieme».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MASTERS 1000 MONTECARLO (2.884.675 euro, terra). Primo
turno: FOGNINI b. Sousa (Por) 5­7 7­5 6­4; Kohlschreiber
(Ger) b. BOLELLI 6­3 6­4; Stepanek (Cec) b. Karlovic (Cro)
6­1 6­2; Andujar (Spa) b. Roger Vasselin (Fra) 2­6 7­5 7­6 (5);
Montanes (Spa) b. Paire (Fra) 7­5 4­6 6­2; Ramos (Spa) b.
Nieminen (Fin) 6­2 7­5; Bautista Agut (Spa) b. Pospisil (Can)
6­2 6­2; Rosol (Cec) b. Donskoy (Rus) 7­5 6­1 Robredo (Spa)
b. Goffin (Bel) 6­4 6­1.
OGGI Inizio 10.30 (Sky Sport 2). Campo centrale: SEPPI c.
Youzhny (Rus), a seguire Tsonga (Fra) c. Kohlschreiber (Ger),
Djokovic (Ser) c. Montanes (Spa), Ferrer (Spa) c. Chardy).
Campo dei principi: Simon (Fra) c. Gabashvili (Rus), a seguire
Dimitrov (Bul) c. Granollers (Spa), Monfils (Fra) c. Anderson
(S.Af), Berdych (Cec) c. Tursunov (Rus). Campo 2: Janowicz
(Pol) c. Llodra (Fra), a seguire Benneteau (Fra) c. Melzer (Aut), Cilic (Cro) c. Verdasco (Spa), Almagro (Spa) c. Mathieu
(Fra). Campo 9: Delbonis (Arg) c. Lu (Taiw), a seguire Dodig
(Cro) c. Carreno Busta (Spa), Garcia Lopez (Spa) c. Balleret
(Mon). Campo 11: BOLELLI­FOGNINI c. Huey­Inglot (Fil­Gb).
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
GOLF IL MASTERS DI AUGUSTA
4
il Film
MOLINARI
CHIUDE 50°
Prima la lotta con Spieth poi la gioia in famiglia
e la Giacca Verde
S
IL DUELLO
Con Spieth ha dato spettacolo
La stretta di mano finale tra i due contendenti. Jordan Spieth, 20 anni, ha chiuso al secondo posto AFP
IN FAMIGLIA L’abbraccio di Angie e Caleb
La moglie Angie e il piccolo Caleb, di due anni, raggiungono papà Bubba per l’abbraccio più ambito AFP
PASSAGGIO DI CONSEGNE
La Green Jacket da Scott
Adam Scott, vincitore del Masters 2013, infila la giacca a Watson. Per l’americano è la seconda in tre anni REUTERS
Due volte Bubba!
Picchia, vince, piange: «Sono così»
Trionfa Watson il più anticonformista. Indossa la Green Jacket e scherza: «Odio il verde»
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
AUGUSTA (Georgia, Usa)
laCuriosità
Bubba Watson percorre
l’ultimo fairway, quello che
consacra il secondo successo ad
Augusta in tre anni, a petto in
fuori. E’ il suo modo di cammi­
nare, forse un po’ snob: ma non
è spocchia, solo orgoglio. Pian­
ge Bubba, senza paura di mo­
strare le emozioni, dopo aver
dominato il Masters e stretto la
mano al ventenne Jordan
Spieth, il rivale che ha cercato
di entrare nella storia come il
più giovane di sempre a trion­
fare in un Major.
La moglie Angie
giocatrice di basket
In Italia nel 2000 Abbraccio L’immagine che
rimane fissata è l’abbraccio
passionale con cui Bubba stri­
tola la moglie Angie e il piccolo
Caleb, adottato due anni fa alla
nascita. Poi, scambia un cinque
con chiunque sporga la mano
da dietro i nastri, dove una folla
enorme stravede per lui. Il golf
ha un bisogno disperato di uno
come Bubba, qualcuno che si
cali nel ruolo di anti Tiger Woo­
ds e tamponi l’emorragia di
ascolti (il 30% in meno) di que­
sto weekend. Servono le vitto­
rie, ma anche quelle lacrime di
umiltà che sul green della 18
sono andate in mondovisione.
Racconta: «Piango perché pen­
so a quanto è stato complicato il
processo di adozione di mio fi­
glio e ora l’ho qui con me. Con­
ta più di una giornata come og­
gi. Piango perché ci sono tanti
altri bambini che avrebbero bi­
sogno di amore. E allora biso­
gna rimettere tutto nelle giuste
proporzioni». Una frase così a
Tiger non sarebbe mai uscita.
Bubba aveva già vinto nel 2012,
ma quel primo successo arrivò
dopo un drammatico playoff e
La moglie di Watson è
l’ex giocatrice di basket Angie Ball, in maglia bianca nella foto. Canadese, è andata ai Giochi di Sydney 2000. Prima di essere scelta nel 2001 da Charlotte nella Wnba, ha giocato in Italia 2 stagioni con Varese e Vicenza. Una serie di infortuni l’ha costretta al ritiro.
S
Bubba Watson,
35 anni, in
campo durante
l’ultimo giro del
Masters.
Con la vittoria
Bubba ha
portato a casa
1.620.000
dollari
REUTERS
il Retroscena
solo dopo aver sfoderato uno
dei suoi colpi impossibili. «Io
un tiro così non avrei osato
neppure immaginarlo», disse
Oosthuizen, l’avversario scon­
fitto.
Speciale E’ il «Bubba Golf»:
drive potentissimi che filano a
280 metri di media, creatività e
tanta follia. L’altro lato, quello
estroso, che esalta la gente.
Bubba piace perché è irriveren­
te. «Sapete, odio il verde»,
scherza mentre infila la Giacca
del colore simbolo del trionfo.
Peccato che ad Augusta non si­
ano celebri per il senso del­
l’umorismo. Piace perché non
ha mai preso una lezione di
golf. Perché studia la Bibbia e
sono mai ubriacato. Ma avevo
appena adottato mio figlio e
volevo essere un buon padre e
un buon marito. Gli sponsor mi
reclamavano. Il golf in quel mo­
mento non era così importan­
te». Pausa. «Tutto va messo in
prospettiva», ribadisce, mentre
si aggiusta il colletto della ma­
glietta, sempre abbottonato.
Sereno Ma ora è tornato,
senza pressioni e la voglia di
dominare. E’ quando la voce gli
si strozza ancora una volta:
«Ma ci pensate, un ragazzo di
nome Bubba che viene da Ba­
gdad, un paese minuscolo della
Florida, e vince il suo secondo
Masters? Le mie origini sono
umili, mia mamma ha dovuto
dividersi fra due lavori per far­
mi giocare a golf. Mio padre fa­
ceva il muratore: è lui che mi ha
insegnato, anche se non era
granché. Non credo fosse mai
sceso sotto cento». E’ come se
volesse suggerire a chi lo ascol­
ta che se ce l’ha fatta, allora è
possibile sognare per chiun­
que. Come Spieth, che quando
era bambino rigiocava all’infi­
nito nel giardino di casa l’ulti­
mo putt per vincere il Masters.
«L’ho abbracciato: “Jordan hai
solo vent’anni, avrai tante oc­
casioni”. Ma non credo che gli
fregasse qualcosa di quanto gli
stessi dicendo», ride. Ma assi­
cura: «Nelle prossime ore pian­
gerò di nuovo: sono fatto così».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Grappasonni: «Swing tutto sbagliato ma mani incredibili, Watson è unico»
mento è incommentabile — continua Grappason­
ni — fuori da ogni tipo di regola. In pratica tutto il
contrario di quello che ti insegnano quando vai a
lezione di golf». Ma quella del commentatore di
Sky non è una critica: «Nonostante lo swing, Bub­
ba ha caratteristiche che lo rendono vincente: la
lunghezza e una straordinaria sensibilità di mani.
Questo gli consente di avere una quantità di colpi
incredibile, come il suo fade». La sua potenza è
frutto di grande elasticità: «Proprio in questo caso,
commette un errore: stacca il piede da terra per
scaricare la velocità. Tiger si è spaccato le ginoc­
chia per non farlo». Nella settimana ad Augusta,
ogni parte del gioco di Watson ha funzionato .
FEDERICA COCCHI
Non ha mai preso lezioni di golf, quello che
sa l’ha imparato dal papà muratore. Non ha mai
avuto un coach, non ce l’ha tuttora, gioca, dice,
«perché amo questo sport». Quello di Watson è il
trionfo di un ragazzo speciale, con uno swing tutto
suo «tutto sbagliato» come racconta Silvio Grap­
pasonni, commentatore tecnico di Sky ex golfista
professionista.
Inimitabile Potentissimo, con un drive che arri­
va molto oltre gli altri, cinquanta o sessanta metri
più in là. E dire che il suo swing è il contrario di
quello che predicano i «libri mastri». « Il suo movi­
cerca di amare il prossimo co­
me se stesso. E allora ogni drive
che va oltre le 280 metri dona
300 dollari alla ricerca sul can­
cro, dopo che il male si prese
suo padre nel 2010. E per ricor­
darlo sfodera un legno rosa
shocking. Piace perché non ha
il timore di rendersi ridicolo e
con tre colleghi ha prodotto dei
video­rap divertentissimi an­
dati virali su YouTube. Perché
racconta di fallimenti e succes­
si con la stessa parlata rapida e
misurata. Dopo il primo trionfo
qui al Masters era sparito: ven­
tidue mesi senza una vittoria,
tre piazzamenti nei top 10 nel
2013, sprofondato in classifica.
Spiega: «Fu come una sbronza
colossale, anche se io non mi
Sorpresa
Jimenez
Incredibile
torneo di Miguel
Angel Jimenez.
Lo spagnolo
cinquantenne,
che nel terzo
giro aveva
chiuso in ­6, ha
terminato il
primo Major
stagionale in
quarta
posizione.
Francesco
Molinari ha
chiuso al 50°
posto,
Manassero
aveva subito il
taglio.
La classifica
finale del 78°
Masters
Tournament, sul
percorso
dell’Augusta
National (par
72) ad Augusta
(Georgia, Usa).
1. ­8 Watson (69
68 74 69, 280,
1.620.000 $);
2. ­5 Blixt (Sve,
70 71 71 71, 283,
792.000 $) e
Spieth (71 70 70
72, 792.000 $);
4. ­4 Jimenez
(Spa, 71 76 66
71, 284,
432.000 $);
5. ­2 Fowler
(Usa, 73
71 68 74, 286,
342.000 $),
Kuchar (Usa, 73
71 68 74,
342.000 $); 7. ­1
Westwood (Gb,
73 71 70 73,
287, 301.000 $);
8. ­3 Langer
(Ger, 72 74 73
69, 288,
234.000 $),
Walker (Usa, 70
72 76 70),
McIlroy (N.Irl, 71
77 71 69),
Senden (Usa, 72
68 75 73),
Stadler (Usa, 70
73 72 73), Bjorn
(Dan, 73 68 73
74).
50. +11 F.
MOLINARI (71
76 76 76, 299,
11.340 $).
Bubba Watson, 35 anni AFP
Ortodosso «Il suo putt invece è ortodosso —
4
I NUMERI
9
I giocatori
nella storia del
Masters ad aver
conquistato due
volte il torneo.
Watson ha vinto
nel 2012 e ‘14.
continua Grappasonni — ed ha funzionato molto
bene. Nell’ultimo giro ha fatto 11 one putt. Di Bub­
ba possiamo dire che la sua bellezza sta proprio
nella difficoltà di inquadrarlo nei canoni classici».
A differenza del secondo classificato insieme a
Jordan Spieth, lo svedese Jonas Blixt: «Lui è paz­
zesco, al limite della perfezione tecnica. Ma ovvia­
mente la tecnica non è tutto. Bubba è mezzo matto
e le sue mani d’oro sono un’arma a doppio taglio»,
in pratica o tanto bene o tanto male: «Non poten­
dosi appoggiare alla tecnica — continua l’ex pro’
—, nel giorno in cui le mani non vanno perde
quattro o cinque colpi a giro...le mani di Watson?
possiamo paragonarle ai piedi di Maradona». Ge­
nio ribelle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
PALLAVOLO MARCHIGIANI IN FINALE Professor Henno
«Così Macerata cambia marcia» Taccuino
A MAGGIO IN BRASILE
Mondiale Club
Trento è invitata (niba) Trentino Volley è stata
invitata dalla Fivb al Mondiale per
Club, in programma a Betim (Brasile)
dal 6 all’11 maggio. E Trento, vincitore
per quattro volte di fila dal 2009 al
2012 e terza nell’ottobre scorso, ha
detto sì. La Diatec avrà una delle due
wild card Fivb, già qualificati i padro­
ni di casa del Sada Cruzeiro, gli ar­
gentini dell’Upcn, i campioni d’Europa
russi del Belgorod di Dragan Travica,
i portoricani del Guaynabo Mets e i
tunisini dell’Esperance Tunisi.
La reazione dopo le delusioni: 15 set vinti di fila. «Se accettiamo la pressione vinciamo» www.piccoliannunci.rcs.it
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345.64.13.910
si direbbe ben assimilata da
Macerata in versione playoff.
Dove ha perso i primi due set,
andando 0­2 in gara­1 dei
quarti con Verona. Per poi infi­
larne 15 vinti di fila. Compresi i
nove dei tre 3­0 per spazzare
via Modena in semifinale. «Un
risultato forse troppo duro per
Modena – dice Henno – che ha
lottato. Ma noi siamo stati bra­
vi proprio a non farci schiaccia­
re dal nervosismo. In Coppa
Italia ci siamo fatti rimontare
da 12­18 da Perugia. In gara­2
a Modena da 12­18 abbiamo ri­
2
Due ipotesi date finali Finali di Macerata
Fin qui la Lube ha disputato
due finali e le ha vinte entrambe: 2006 e 2012
Hubert Henno (37), ha vinto 7 scudetti tra Francia, Russia e Italia TARANTINI
montato noi. E quello è stato il
momento chiave di tutta la se­
rie». Ora non resta che aspetta­
re, Piacenza o Perugia. «Non
ho preferenze. Sono tutte e due
molto forti, e con tutte e due
dobbiamo rifarci dopo le elimi­
nazioni in Coppa Italia (Peru­
gia) e Champions (Piacenza).
Posso solo dire che andranno a
gara­5 della loro serie, perché
Perugia non molla mai».
che «A Macerata non abbiamo
ancora parlato di futuro, ora è
il momento di concentrarsi sul­
la finale. Ho proposte, in Italia
e all’estero. In Francia c’è un
club che mi vuole come allena­
tore­giocatore, però per come
è il gioco oggi non credo sia più
possibile». Quindi per la pan­
china, che sarà il suo futuro, c’è
tempo. Adesso c’è da vincere
anche per Alketa, sua moglie.
Ovvero Alketa Doci, più di 300
presenze con l’Albania, una
Coppa di Francia e una Top Te­
ams Cup col Villebon. «Dal
2003, quando è nato Hilier
(l’anno dopo è arrivato Mathis,
ndr) lei ha sacrificato la carrie­
ra. E dunque io devo vincere
anche per quello che non ha
potuto più vincere lei».
Per Alketa Figlio di Henry, ai
tempi presidente federale fran­
cese (e vice in Cev), Hubert va
per i 38 e fa una rivelazione:
dopo che nel 2010 aveva detto
addio alla nazionale francese,
ora (che il c.t. è cambiato, non
più Blain ma Tillie) dice. «Io ci
sarei, ma data l’età capisco se
fanno altre scelte». Aggiunge
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SEMIFINALE
Domani gara­4
Piacenza vuole
chiudere a Perugia
L’altra semifinale domani
sera gioca gara­4 a Perugia, con Piacenza avanti 2­1 nella serie. L’eventuale gara­5, in Emilia, sarebbe domenica 20. La finale scudetto al via giovedì 24 aprile, con gara­1 certamen­
te a Osimo, casa di Macerata. DONNE Venerdì 18 scattano le semifinali femminili, con gara­1 (serie al meglio delle 3) Piacenza­Novara, mentre l’altra serie, Conegliano­Busto Arsizio gioca gara­1 sabato 19. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sono tanti i reduci dal­
l’ultimo scudetto Lube del
2012. Gente che sa come si rea­
gisce alle difficoltà quando sta
arrivando il giudizio di stagio­
ne ma nessuno ha l’esperienza
e il palmares di Hubert Henno.
Che allora non c’era, ma che di
scudetti ne ha già vinti sette,
con quattro club in tre Paesi:
col Parigi (4), il Tours, la Dina­
mo Mosca e il Cuneo. Per cui, è
lui stesso a raccontare: «Nel
momento cruciale della stagio­
ne, subito dopo l’eliminazione
dalla Coppa Italia, ho preso la
parola». Per spiegare come si fa
a diventare cinici e vincenti.
«Non sono stato l’unico», speci­
fica. Ma lui in più ci ha messo
una storia. «Quella del
2005/06, quando ero alla Di­
namo Mosca e ci era successo
tutto quel che è capitato alla
Lube di quest’anno. Tutti dice­
vano che eravamo i favoriti,
eppure eravamo stati eliminati
sia dalla Champions che dalla
Coppa di Russia. Rischiavamo
il disastro». Poi? «Poi abbiamo
accettato la pressione». L’epilo­
go è nel palmares personale di
Henno elencato prima: la Di­
namo quello scudetto lo ha vin­
to (a gara­5) in finale col Bel­
gorod. «Macerata deve fare lo
stesso. Tutti ci dicono che sia­
mo i favoriti? Secondo me è so­
lo un modo per scaricare di re­
sponsabilità Piacenza e ora an­
che Perugia, in ogni caso noi
dobbiamo accettare la pressio­
ne. E trasformarla in agonismo
e concentrazione. In sicurezza
in noi stessi».
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(a.a.) La Lega donne ieri a Mi­
lano ha deciso il possibile cambia­
mento di date per la finale, con 2 op­
zioni. La prima se entrambe le semifi­
nali si chiudono in 2 partite, gara­1
sarà anticipata al 26 aprile e le suc­
cessive il 30 aprile, il 3, il 6 e il 9 mag­
gio. Se la semifinale va alla bella, via
alla finale il 30 aprile, e poi 3, 5, 7 e 9
maggio.
IN BRASILE Cruzeiro campione (m.can.) Il Sada Cruzeiro Belo
Horizonte del presidente italiano Vit­
torio Medioli vince lo scudetto brasi­
liano maschile battendo 3­0 in finale
secca il Sesi S.Paolo di Murilo e del
libero Serginho.
FINALI (a.a.­pe.m.) In Polonia Jastr­
zebski Wegiel di Lorenzo Bernardi,
Massimo Caponeri (2°) e Michal
Lasko (6, 29%) si ferma in semifinale,
0­3 dal Belchatow di Fabio Storti in
gara­3. In Spagna l’Almeria di Mol­
ducci elimina Ibiza e va in finale con
Teruel. In Azerbaigian il Rabita Baku
nell’andata della finale batte l’Azeryol
Baku di Chiara Di Iulio 3­1.
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dall’indicazione, riportare la dicitura
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certificazione energetica”.
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
L’EVENTO PRESENTATA IN GAZZETTA L’INIZIATIVA BENEFICA
IL SENSO DI UN’IDEA
«La nostra vita può diventare più bella
se scegliamo di vivere in un modo sano»
Quanti Alt dobbiamo
dare alla nostra vita... Alt al
fumo, alt all’alcol, alt al cole­
sterolo. No, non è una puni­
zione, ma un modo per vive­
re meglio. Perché le cifre so­
no impressionanti. «Ogni an­
no in Italia si contano 600
mila casi di trombosi e malat­
tie cardiovascolari», spiega
Lidia Rota Vender, presiden­
te di Alt, l’associazione per la
lotta a queste patologie. «Il
fatto è che un terzo possono
essere prevenute», spiega an­
cora. Certo, contro le debolez­
ze del nostro patrimonio ge­
netico e l’inquinamento delle
città in cui viviamo (per ora) si
può fare ben poco, ma una vita
regolata, una dieta sana e un
po’ di attività fisica possono
solo migliorare la qualità della
nostra vita.
Appello Alt non ci chiede de­
La dottoressa Lidia Rota Vender (a sinistra) con Federica Fontana BOZZANI
naro, ma di volerci un po’ più
di bene, ci vuole sensibilizzare
su come possiamo essere pa­
droni del nostro destino. Un
appello rivolto a tutti, ma so­
prattutto ai più giovani, per­
ché è nei primi anni di vita che
si decide il nostro futuro, fisi­
camente e culturalmente.
Le regole «Non esiste l’im­
mortalità – ha spiegato ancora
ieri mattina la dottoressa Rota
– anche se prima dei 30 anni ci
si sente invincibili. Il nostro
organismo sa resistere agli in­
sulti, ma dobbiamo dargli una
mano. “Alt alla pigrizia” è il
nostro motto. Non chiamia­
mole “regole” da rispettare,
ma “scelte”, perché ognuno
deve metterci del suo». D’al­
tra parte basta pensare come
sia in forte aumento l’obesità
giovanile nel mondo occi­
dentale e persino Michelle
Obama si è messa a fare fles­
sioni in Tv per invitare i bam­
bini statunitensi a muoversi.
La terza giornata in pro­
gramma domani in tutta Ita­
lia contro la trombosi e le
malattie cardiovascolari
(che a ottobre diventerà una
giornata mondiale) è un’oc­
casione importante per capi­
re come migliorare la nostra
vita. Non perdiamola.
pa. m.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Domani urliamo: «ALT alla pigrizia»
La «squadra della salute» lancia la giornata per la lotta alle malattie cardiovascolari
PIERANGELO MOLINARO
Cosa ci fanno undici cam­
pioni tutti insieme in Gazzetta?
Vengono a giocare una partita
particolare, lontani da piste e
pedane, da cascate d’acqua e ta­
belloni. Una partita per noi, per
farci capire che, con un po’ di in­
telligenza e applicazione possia­
mo migliorare di molto la quali­
tà della nostra vita. Maurizia
Cacciatori (volley), Diego Con­
falonieri (scherma), Billy Costa­
curta (calcio), Nicola Damiano
(basket in carrozzina), Valenti­
na Marchei (pattinaggio di figu­
ra), Daniele Molmenti (canoa
slalom), Samuel Pizzetti (nuo­
to), Elisabetta Preziosa (ginna­
stica artistica), Andrea Zorzi
(volley) e la cantante Lu Colom­
bo sono i titolari della «squadra
della salute», una squadra parti­
colare, con un allenatore parti­
colare, Dan Peterson. «Quando
mi chiama l’Alt – afferma il coa­
ch, 78 anni – faccio due piani di
scale a piedi e subito mi sento
meglio».
Pubblico Testimonial speciali
per lanciare la giornata di doma­
ni con cui l’ALT, l’associazione
contro la trombosi e le malattie
cardiovascolari, domani con
una serie di iniziative in tutto il
paese, da Milano a Palermo da
Verona a Bari, per sen­
sibilizzare su come
buona parte di que­
ste patologie si
possono prevenire
con una vita sana,
rispettando poche e
semplici regole. Il
tutto davanti ad un
pubblico speciale i
IL MANIFESTO
Dieci regole
per vivere
alla grande
1) Prima di
=
scendere in campo
I ragazzi della media Elsa Morante in Gazzetta insieme ai campioni per lanciare la giornata dell’Alt. Sotto Billy Costacurta con gli alunni BOZZANI
ragazzi della scuola media stata­
le Elsa Morante di Milano. «Il
problema – ha detto Dan Peter­
son – è che in Italia la scuola non
si impegna, se lo facesse il pro­
blema sarebbe minore. La realtà
italiana è che le cose funzionano
se una madre diventa la direttri­
ce sportiva della sua famiglia».
Dieta sana, attività sportiva e
tanto buonsenso
possono regalarci
un vita di qualità
16 anni per un incidente in moto
ho perso l’uso delle gambe. Pe­
savo 120 chili, ora solo 75 e no­
nostante tutto vivo molto meglio
grazie allo sport che, oltre alla
salute, mi ha dato sogni e obiet­
tivi». Maurizia Cacciatori: «Non
serve diventare campioni per vi­
vere in forma, ma credetemi, ne
vale la pena».Oppure Samuel
Pizzetti: «Provate a mangiare i
cibi sani nel modo giusto. In po­
chi giorni la vostra vita migliore­
Testimoni E gli atleti? Intervi­
stati dalla madrina Federica
Fontana si sono aperti. «Il mes­
saggio che posso dare – ha detto
Valentina Marchei – è di non
mollare. Ho impiegato 9 anni
ad inseguire le Olimpiadi e
a Sochi ho vissuto i giorni
più belli della mia carrie­
ra». E Nicola Damiano,
capitano della Briantea
basket in carrozzina: «A
rà». Messaggi chiari e semplici
di campioni diventati in molti
casi anche genitori. «Negli anni
di attività ho imparato cosa sia la
vita sana, ora cerco di trasmet­
terlo pure ai miei figli, a tavola e
cercando di fare attività con lo­
ro». Un messaggio che Federica
Fontana ha amplificato: «Ragaz­
zi, coinvolgete anche i vostri ge­
nitori ed i vostri nonni. Io da ra­
gazza ero pigra, poi ho scoperto
che muoversi è importante, ti
cambia davvero la vita». Ed in­
fatti Federica è l’immagine della
bellezza e della salute. L’appun­
tamento è per domani con il sito
www.giornatatrombosi.it: il sito
aspetta un vostro selfie, natural­
mente mentre fate attività fisica.
Buona sudata a tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
guardati allo specchio:
il grasso sull’addome
corrisponde al grasso
intorno a cuore.
2) Studia gli avversari:
fumo, vita sedentaria,
alcool, cibi grassi. Fissa
obiettivi e strategia.
3) Parti all’attacco ma
senza esagerare. ogni
giorno 40 minuti.
L’attività fisica funziona
quando inizi a sudare.
4) Mangia bene: ogni
giorno 5 porzioni di
frutta e verdura,
almeno 2 litri di acqua
e non più di un
cucchiaino da caffè di
sale al giorno.
5) Coinvolgi gli amici,
sfidali a fare meglio di
te.
6) Dopo pochi giorni ti
senti già più in forma.
7) L’allenamento ti aiuta
a conoscere il tuo
corpo.
8) Usa tattiche diverse:
fai le scale a piedi,
balla in compagnia,
scendi dal tram 2
fermate prima.
9) Attenti agli autogol,
non farti venire l’ansia.
10) Non mollare mai.
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
ATLETICA
IL PROCESSO A PRETORIA «Perché Reeva non accese la luce?»
Nel incalza, Pistorius si contraddice
Duro interrogatorio
del p.m. L’ex atleta
si rifugia dietro
ai «Non so» e a un
«Mi sono sbagliato»
LORENZO SIMONCELLI
PRETORIA (Sudafrica)
Un’altra giornata diffici­
le per Oscar Pistorius. La sesta
sul banco dei testimoni. La
quarta tra le fauci del «pit­
bull» Gerrie Nel. Anche ieri il
magistrato sudafricano non
ha lasciato scampo a Blade
Runner, minandone la rico­
struzione con numerose trap­
pole, fino a farlo cadere più
volte. «La tua versione è sem­
pre più improbabile» ha apo­
strofato Nel.
Sarcastico In tono sarcasti­
co, il pubblico ministero, ha
iniziato a tartassare Pistorius.
«Perché Reeva sarebbe anda­
ta in bagno senza accendere
la luce?». «Forse ha usato la
luce del cellulare» ha risposto
intimorito Blade Runner. «Al­
lora l’hai vista?» ha chiesto
stupito Nel. Il campione para­
limpico, nella sua versione,
ha sempre negato di essersi
IPPICA
TRASFERITO DALL’INGHILTERRA
accorto del momento in cui la
fidanzata è scesa dal letto per
andare in bagno. Pistorius si è
difeso, sostenendo che è solo
una supposizione, dato che
non l’avrebbe vista recarsi in
bagno. Il magistrato sudafri­
cano ha contestato anche la
veridicità del fatto che l’ex at­
leta, prima di recarsi in bagno
e sparare, avrebbe cercato di
coprire con i jeans della fidan­
zata una luce led dello stereo
che non lo avrebbe lasciato
dormire. «Te lo sei inventato
solo per creare un lasso tem­
porale così da giustificare
che, in quel momento, Reeva
si sarebbe recata in bagno a
tua insaputa» ha attaccato
Nel. «Non è vero» ha risposto
Pistorius. «Perché Reeva si sa­
rebbe chiusa dietro la porta?»
lo ha incalzato il p.m. «Forse
sentendomi urlare, si è im­
paurita e si è chiusa in bagno»
ha contestato Blade Runner.
Non lo so «Era lì perché sta­
va parlando con te, aveva pa­
ura, supplicava per la sua vi­
ta. Altrimenti perché era lì?»
ancora minaccioso Nel. A
quel punto, Pistorius, ha ini­
ziato a rispondere con una se­
rie di «non lo so», che lasce­
ranno un segno nelle conside­
razioni finali del giudice. Ma
soprattutto, a sorpresa, il
PISTA ITALIA (si.g.) A Treviso, 75.99 di
Antonio Fent nel giavellotto e 4’16”95 di
Federica del Buono nei 1500, entrambi al
nuovo pb. Donne. Peso: Stevanato 14.62.
Giavellotto u18: Casarotto 50.40. A Rove­
reto (Tn). Uomini. 150. I: Minogou (B.F./Ita)
16”14; Ceola (j) 16”49. II: Vanzo (j) 16”45.
300: Vanzo (j) 32”97. 600: Perco 1’18”13;
Abakpereh (j) 1’19”21. Giavellotto: Bonvec­
chio 72.37. Donne. 150: Tomasini 18”47.
2000 (mista): Berlanda 5’58”05. A Cesano
Maderno (Mb). Donne. 150 ­0.6): Spadotto
Scott (j) 18”2; Balduchelli 18”4. A Pavia. Uo­
mini. 80 (+1.3): Mandji (j) 8”88. 300: Spanò
(j) 33”75; Ceriani (j) 33”86. A Fermo. Uomi­
ni. 80 (+1.1): Brigida 8”84. Donne. 300: Del
Gatto (j) 39”39. A Copparo (Fe). Uomini. 150
(­1.7)/300: Valbonesi 16”17/34”32. A Gua­
stalla. Cadette. 80: Dosso (C.Av./Ita) 9”5. A
Parma. Donne. 200 hs (­0.5): Folorunso (j)
28”31.
BASEBALL
MAESTRI TORNA
IN NPB IN GIAPPONE L’azzurro Alessandro Maestri torna in
NPB, la major giapponese. I Buffaloes Orix
(club che gioca a Osaka e a Kobe) lo hanno
richiamato. Il regolamento non consente
di avere in rosa più di 4 stranieri, ma il cu­
bano Yuniesky Betancourt sta deludendo
e il club ha deciso di richiamare l’azzurro
per la serie con i Nippon Ham Fighters a
Osaka. Il magistrato sudafricano Gerrie Nel durante l’interrogatorio di ieri EPA
campione paralimpico ha
cambiato la motivazione per
cui avrebbe sparato. Da legit­
tima difesa a semplice inci­
dente. Dopo un’ora e mezza
di grande tensione è scoppia­
to nuovamente in lacrime.
L’udienza è stata sospesa ma
subito dopo la ripresa. Un Pi­
storius evidentemente prova­
to è crollato nuovamente:
«Gridavo ai ladri andate via,
andate via, non ho sparato a
Reeva» ha detto in lacrime. «E
cosa hai fatto con la pistola
dopo gli spari?» ha chiesto
Nel sul finale di udienza. «So­
no corso in camera da letto
con l’arma in mano, ho con­
trollato dove fosse Reeva e ho
aperto la finestra per control­
lare se fosse sul terrazzo» ha
detto Pistorius. «Ma non eri
andato in balcone chiedendo
aiuto urlando?» ha chiesto so­
spettoso Nel. Attimi di silen­
zio prima che Blade Runner
ammettesse «mi sono sbaglia­
to». Senza pietà, Nel lo ha ac­
cusato di commettere molti
errori perché la sua versione è
talmente improbabile da non
poter essere vera.
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ATLETICA
PALLANUOTO
IERI A MILAMO UNA GIORNATA SPECIALE
BOXE
TALENT LEAGUE (r.g.) Seconda giornata
della Talent League of Boxing. Girone A. A
Cinisello (Mi): Cobra Longobardi b. Leoni
S. Marco 14­2. Girone B. A Livorno: Falchi
Legionari b. Destrieri Etruschi 14­0. Giro­
ne C. Lupi Briganti b. Pantere Aragonesi
13­3. Prossimo turno. Girone A: Leoni di
San Marco c. Tigri Sabaude 26 aprile a
Piove Di Sacco (Pd); girone B: Falchi Le­
gionari c. Volpi Bizantine, 25 aprile a Tar­
quinia (Vt); Girone C: Pantere Aragonesi c.
Squali Borbonici ad Enna, 26 aprile.
MONDIALI YOUTH (i.m.) A Sofia (Bul) una
vittoria e una sconfitta per l’Italia nel de­
butto al 18° Mondiale youth (under 18) con
506 pugili di 105 Paesi. Gli azzurrini sono in
otto, più Irma Testa (51) e Monica Florida
(60) in lizza nelle qualificazioni donne per
l’Olimpiade giovanile di Nanchino. Risultati:
49 Cristian Zara b. Oussama (Alg) 2­1, 52
Yerghesh (Kaz) b. Vincenzo Colella 2­1.
Oggi: 56 Emanuele Canonico c. Lee (Tpe),
60 Vincenzo Maietta c. Nie (Cin). FOOTBALL WEEKEND VI I Panthers Parma, unica im­
battuta, hanno 258 punti in 5 partite e 40
subiti. Risultati: Rhinos Milano­Seamen
Milano 6­51; Warriors Bologna­Panthers
Parma 6­51; Briganti Napoli­Lions Berga­
mo 0­51; Giants Bolzano­Dolphins Ancona
34­0; Marines Lazio­Aquile Ferrara 19­51.
Riposavano Giaguari Torino. Classifica:
Panthers, Seamen 10; Lions 6; Giants, Gia­
guari, Dolphins, Rhinos 4; Aquile, War­
riors, Briganti 2; Marines 0.
HOCKEY PISTA Usa: esordio vicino
per il fratello brocco del grande Frankel
Arese, 70 anni stravissuti
«L’Africa si può battere»
Frankel è il campione inglese ritirato dopo 14 corse senza sconfitte nel 2012 e ritenuto uno dei più grandi purosangue di tutti i tempi. La madre di Frankel si chiama Kind (Galileo il padre) e ha prodotto al momento altri 5 figli (una sola femmina) con risultati alterni e comunque neanche lontanamente paragonabili al suo figlio prediletto. Uno dei fratelli di Frankel (con padre Oasis Dream) si chiama Morpheus (foto), ha 4 anni e fino allo scorso anno è stato allenato dal team Cecil come Frankel, dimostrandosi sostanzialmente un brocco, con tre vittorie a modesti livelli su otto corse disputate. Prima di alzare bandiera bianca sulle prospettive di Morpheus, il proprietario Khalid Abdullah ha deciso di trasferirlo negli Stati Uniti, affidandolo al top trainer Bill Mott lo scorso inverno. E l’esordio del prezioso quadrupede sembra ormai prossimo dopo un primo tentativo fallito una decina di giorni fa. Dovrebbe avvenire sul miglio e mezzo (m 2400) della pista in polytrack di Keeneland.
DOPPIETTA RISPOLI Ieri sulla pista di Maisons­Laffitte in evidenza i fantini italiani. Umberto Rispoli ha realizzato un doppio in due handicap numerosi (a 25/1 e a 4/1), mentre Cristian Demuro ha vinto in parità l’ultima corsa (un altro handicap).
(pa.m .) Aveva lasciato tutto
nel 2012, presidenza della federazione e azienda dopo 31 anni, spaventato da una grave malattia, che poi fortunatamente non si è rivelata tale e ieri, per festeggiare i suoi 70 anni scoccati domenica, ha dato appuntamento a Milano a tre campioni: Livio Berruti, oro dei 200 a i Giochi di Roma 1960; Maurizio Damilano, oro sulla 20 km di marcia a Mosca 1980, e Carlo Monti, 94 anni, bronzo della 4x100 ai Giochi di Londra 1948. E poi tante firme del giornalismo di atletica degli ultimi 40 anni, «Perché durante la malattia mia moglie Vera mi ha rimesso in mano i ritagli di un’intera carriera e mi sono accorto che avete davvero scritto tanto sui me».
Non si poteva fare altrimenti, perché Franco Arese, cuneese di Centallo ha scritto pagine indelebili
nella storia dell’atletica azzurra, una carriera culminata con il titolo europeo nel 1971 ad Helsinki dei 1500, coronata da primati italiani dagli 800 ai 10.000 metri, vittorie in coppa Europa e alle Universiadi allora importantissime, quel modo di interpretare l’atletica che anche culturalmente ha aperto le porte al periodo d’oro del mezzofondo italiano, ahimé finito da tempo. Perché Franco Arese è stato il primo a capire davvero che per battere i campioni celebrati era necessario conoscerli, affrontarli
ULTIMA REGOLARE (m.nan.­v.p.) Sepa­
razione consensuale tra il Bassano e il co­
ach Giudice. La squadra è in autogestione
col veterano Emanuel Garcia e il capitano
Zen. Stasera alle 20.30 l’ultima della regu­
lar season in A­1: Giovinazzo­Lodi, Mate­
ra­Breganze (dir. Rai Sport 2), Asd Via­
reggio­Cgc Viareggio, Follonica­Forte dei
Marmi, Bassano­Correggio, Sarzana­
Prato, Trissino­Valdagno. Classifica: For­
te dei Marmi 66; Breganze 56; Valdagno
54; Cgc Viareggio 52; Bassano 42; Folloni­
ca 39; Trissino, Giovinazzo 38; Sarzana
33; Prato, Lodi 32; Matera 10; Correggio 6;
Asd Viareggio 4.
su ogni terreno, sulle piste del mondo. E al suo fianco, mentre Franco Arese raccontava, ridacchiava con un velo di nostalgia Tino Bianco, il tecnico torinese che dopo Marcello Pagani, portò il suo talento al vertice. Una carriera conclusa a metà degli anni Settanta per la drammatica rottura del tendine d’Achille sulla pista dell’Arena di Milano. Poi l’avventura da industriale alla guida dell’Asics Italia, sino a portarla ai vertici in Europa. E quindi la presidenza federale dal 2004 al 2012. Ora, in splendida forma, ha voluto attorno a sé gli amici per questo importante anniversario. «Berruti a Roma mi impressionò. Pensavo, essendo un giovane mezzofondista, di seguire Elliott, invece il volo di Livio mi stupì. Poi l’entrata in nazionale dove parlavo con veterani come Pamich e Dordoni. Ho voluto qui Maurizio Damilano perché mi ha regalato tante emozioni e ricordo una delle sue ultime imprese, il primato mondiale sui 30 km in pista. Quel giorno fu davvero regale». Quindi i ricordi dei suoi viaggi, dell’adattarsi ad ogni situazione , delle esperienze con Bianco. Era un’altra atletica ma per Arese la ricetta non è cambiata. «Gli africani – dice –non sono imbattibili, ma c’è una sola strada, allenarsi come loro, gareggiare, imparare a correre».
SFIDE D’ANDATA
Quarti, domani
Como­Brescia
Kacic estromesso
(f.nap.) Definito il programma dell’andata dei quarti playoff (ritorno il 23 aprile): domani alle 21 Como­
Brescia (nella foto CIAMILLO, Molina), giovedì alle 20 Savona­Acquachiara, venerdì alle 19 Canottieri Napoli­
Posillipo e alle 20.30 Florentia­Pro Recco. Intanto l’Acquachiara ha messo fuori squadra Miro Kacic, accusato di scarso impegno per aver saltato le ultime due settimane
di allenamenti. Tra i pali andrà il secondo portiere Andrea Lamoglia, già titolare nelle ultime due gare della stagione regolare.
WORLD LEAGUE Oggi c’è l’ultima giornata, nel girone C alle 19 la Germania ospita il Montenegro che con la vittoria
passerà alle finali di Dubai eliminando il Settebello grazie agli scontri diretti. Classifica: Italia 15; Montenegro 12; Slovacchia, Germania 3.
IPPICA
IERI 9­3­17­7­18 Ad Albenga (m 1600): 1
Nemes by Pass (F. Fiorino) 1.15.1; 2 Linus
Bip; 3 Paco Nec; 4 Obsession Bi; 5 Neo
Cristal; Tot.: 43,41; 6,56, 2,16, 3,55
(628,60). Quinté: n.v. Quarté: n.v. Tris:
2.461,72. OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio
convegno alle 15) scegliamo Old Fashion
Club (2), Oro Bull (7), Passow Breed (10),
Irton del Rio (4), Laser Zn (5) e Oriana Blue
(16).
ANCHE Trotto: San Giovanni (15.10) e Tri­
este (15.20). Galoppo: Roma (14.35).
NUOTO
CARLIN SUPER Ai campionati britannici a
Glasgow (50 m.). Uomini. 50 ra: Peaty
27”43; Murdoch 27”45. Donne. 100 sl: Hal­
sall 54”12; Smith 54”94. 800 sl: Carlin
8’18”36 (1° t. 2014). 50 do: Quigley 28”05.
50 ra: Meilutyte (Lit) 29”92. 100 ra: Taylor
1’07”08. PALLAMANO
ACCOPPIAMENTI (an.gal.) Sorteggiati gli
accoppiamenti delle semifinali e della
poule tra le seconde, che designerà la
quarta semifinalista. Semifinali (andata
3/5, ritorno 10/5): Carpi­Fasano; 1a del gi­
rone A (Bolzano o Pressano)­1a della poule
tra seconde.
POKER ALL’EUROPEAN TOUR
DUHAMEL GIÀ K.O.
Il Pokerstars Europen tour di Sanremo
HOCKEY GHIACCIO
FINALE: OGGI ALLE 20.30
Gara­2: Renon cerca l’allungo
sul Val Pusteria
(m.l.) Si sposta a Collalbo (Bz) la finale Renon­
Val Pusteria coi Lupetti (nella foto, Ansoldi) in vantaggio dopo aver espugnato in gara­1 il ghiaccio di Brunico. Oggi gara­2 (su 7). Ore 20.30: Renon­Val Pusteria (serie 1­0, diretta RaiSport 2). Gara­3: giovedì a Brunico (20.30).
parte col botto. Ieri si è giocato il day1A e il
canadese Jonathan Duhamel, iridato
2010, è già fuori, pescato in bluff. Restano
Negreanu, Jason Mercier, Vanessa Selbst
e tutti i migliori italiani. Oggi scatta il day1B
e si faranno i conti per le iscrizioni e il rela­
tivo ricco montepremi. RUGBY
UNDER 18 Battuti 29­7 venerdì nei quarti
dalla Francia, oggi alle 16 gli azzurri under
18 sfidano la Georgia per il girone 5­8° po­
sto degli Europei a Poznan, in Polonia.
TENNIS
LA GIORGI SALE AL N. 54
VINCI ORA È VENTESIMA
Ranking. Uomini: 1. Nadal (Spa) 13.730; 2.
Djokovic (Ser) 11.680; 3. Wawrinka (Svi)
5.760; 4. Federer (Svi) 5.355; 5. Berdych
(Cec) 4720; 6. Ferrer (Spa) 4640; 7. Del
Potro (Arg) 4260; 8. Murray (Gb) 4040; 9.
(10) Gasquet (Fra) 2635; 10. (11) Raonic
(Can) 2580; italiani: 13. Fognini 2400; 35
(34) Seppi 1150; 85 (80) Volandri 627. Don­
ne: 1. S. Williams (Usa) 12.375; 2. Li Na (Ci­
na) 7585; 3. (A. Radwanska (Pol) 5.980; 4.
Azarenka (Bie) 5441; 5. Halep (Rom) 4695;
6. Kvitova (Cec) 4295; 7. Kerber (Ger)
4110; 8. (9) Jankovic (Ser) 4010; 9. (8) Sha­
rapova (Rus) 3961; 10. Cibulkova (Slk)
3720; italiane: 11. Errani 3645; 13. Pennet­
ta 3270; 20. (16) Vinci 2435; 47 (48) Schia­
vone 1160 50. Knapp 1144; 54 (69); 54 (69)
Giorgi 1040. TIRO A VOLO
COPPA A TUCSON A Tucson (Arizona,
Usa), i tre azzurri del double trap vanno in
semifinale, ma nessuno sale sul podio. Di
Spigno e Innocenti con 141 sono secondi in
qualifica, Barillà passa a 140. In semifinale
Di Spigno fa 22 ed è 6°, Barillà e Innocenti
con 25 spareggiano per la semifinale, do­
ve entra il primo, battuto da Fokeev. Nello
skeet, azzurre fuori dalle semifinali. Nello
skeet uomini dopo due serie tra i 5 tiratori
«piani» a 50/50 ci sono Lodde e Tazza,
Cassandro è a 47. Double Trap: 1. Holguin
(Usa) 140/150, 27/30, 27/30 (+4); 2. Rich­
mond (Usa) 138 (+4), 29, 27 (+3); 3. Fokeev
(Rus) 142, 26, 25; 4. Barillà 140, 25 (+4), 23;
5. Innocenti 141, 25 (+3); 6. Di Spigno 141,
22. Skeet donne: 1. D. Bartejova (Slk) 73/75,
15/16 (+4), 14/16; 2. Meng Wei (Cina) 71 (+2),
16, 13; 3. Rohde 73, 15 (+3), 14 (+4); 9.
Scocchetti 70; 14. Spada 68.
VELA
LUNA ROSSA (r.ra.) Francesco Bruni con
Max Sirena, Pierluigi de Felice, Adam Mi­
noprio, Xavier Fernadez e Simon Tienpont
portacolori del team Luna Rossa sono ter­
zi nella 50a a Congressional Cup. Simone
Ferrarese quinto.
PEDOTE (r.ra.) Giancarlo Pedote su Pry­
smian in 46h’20’ ha vinto in Francia la Por­
nichet Select 2014, regata in solitario di
300 miglia tra le isole della Bretagna, vale­
vole come prima tappa del Championnat
de France «Promotion» Course au Large.
A MONDOVI’
«Dardanello»
premiati stasera
D’Orsi e Antinelli
Stasera alle 19.30 nella
chiesa di Santa Caterina in Villavecchia a Villanova Mondovì (Cuneo), i colleghi
Alessandro Antinelli (Rai) e Jacopo D’Orsi (La Stampa) riceveranno il premio nazionale «Dardanello», assegnato ogni anno ai migliori giornalisti under 40. 32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
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ALTRI MONDI
@AltriMondiGazza
Il fatto del giorno _i nuovi manager
DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected]
Le nomine fatte da Renzi sono davvero una svolta?
Azzerati i vertici delle aziende di Stato, dall’Eni all’Enel: quattro donne in posti chiave. E Moretti dalle Ferrovie va a Finmeccanica
Ieri, giorno di nomine.
Giorno lunghissimo, a dire il
vero: Renzi è andato la mattina
da Napolitano a fargli vedere ­
così si dice ­ la lista dei prescelti.
Non sappiamo se quella lista gli
sia stata approvata, ma non
doveva comunque essere un
elenco di nomi tranquillo per­
ché la riunione del pomeriggio
con il ministro dell’Economia,
Padoan, e col sottosegretario
Del Rio è durata fin quasi alle
nove di sera. Mentre l’ammini­
stratore delegato di Eni, Paolo
Scaroni, ha tentato fino all’ul­
timo di salvare il posto facendo­
si riceve nel pomeriggio dal ca­
po dello Stato. Però invano.
1Diciamo subito i nomi.
Beh, è cambiato pratica­
mente tutto. La società più im­
portante in termini di fattura­
to (168 miliardi) era l’Eni. Qui
sono usciti sia il presidente
Giuseppe Recchi che l’ammi­
nistratore delegato Scaroni.
Al loro posto, Emma Marcega­
glia (presidente) e Claudio
Descalzi (a.d.). La società più
importante dal punto di vista
del numero dei dipendenti
(160 mila) era invece Poste
italiane. Anche qui escono il
presidente e l’amministratore
delegato (Giovanni Ialongo e
Massimo Sarmi) ed entrano,
rispettivamente, Luisa Todini
e Francesco Caio. Capitolo
Finmeccanica, molto delicato,
è il posto dove si fabbricano,
oltre ad altre cose, anche le ar­
mi e i suoi vertici precedenti
sono finiti in galera. Nell’ulti­
mo periodo la guidavano il po­
liziotto Gianni De Gennaro co­
1
3
4
co, che presiedeva Olivetti
(siamo in area Telecom), la
Todini, altra imprenditrice (fi­
nanza, edilizia), berlusconia­
na inquieta e già parlamenta­
re europea per Forza Italia. In­
fine, Catia Bastioli, nuovo pre­
sidente di Terna e nome
nuovo per davvero, avendo le
altre comunque trafficato in
qualche modo con il potere.
La Bastioli, 57 anni, è invece
una scienziata, ha ammini­
strato la Novamont, ma è cele­
bre soprattutto per l’invenzio­
ne dei sacchetti biodegradabi­
li in cui si raccolgono i rifiuti,
grazie ai quali, nel 2007, ha
vinto il premio di inventore
europeo. È una che sarebbe
stata degna della nomina a se­
natore a vita.
4E Moretti?
1 Emma Marcegaglia nuova presidente Eni; 2 Maria Luisa Todini, presidente Poste Italiane;
3 Mauro Moretti, a.d. di Finmeccanica; 4 Francesco Starace, a.d. Enel ANSA/IMAGOECONOMICA
me presidente (messo lì pro­
prio per via degli scandali) e il
finanziere Alessandro Pansa,
figlio del giornalista Giampa­
olo, come ad. De Gennaro è
stato tenuto in sella ­ è l’unico
sopravvissuto ­ mentre al po­
sto di Pansa è stato nominato
Mauro Moretti, che fino ad og­
gi guidava le Ferrovie. Ci sono
poi le due società elettriche: il
nuovo presidente dell’Enel è
Patrizia Grieco, che sarà af­
fiancata dall’amministratore
delegato Francesco Starace
(subentra a Fulvio Conti); il
nuovo presidente di Terna è
Catia Bastioli, mentre il nome
dell’amministratore delegato
non è stato ancora deciso. È in
effetti la scelta più difficile:
perché l’a.d. uscente, Flavio
Cattaneo (celebre non solo
per aver guidato la Rai, ma so­
prattutto per il fatto che la sua
compagna è Sabrina Ferilli), è
quello che presenta i risultati
migliori rispetto a tutte le altre
aziende citate. Sostituirlo è
particolarmente difficile.
2Non posso chiederle di far­
mi le biografie di tutti quanti,
NEL 2012 RESI NOTI I MODELLI 740 DEI PARLAMENTARI
È crollato il reddito di Silvio: dichiara «solo» 4,5 milioni
Molti Cinquestelle nullatenenti
Pagherà lo stesso le bollet­
te, ma la crisi ha colpito violenta pure Silvio Berlusconi, ex Cava­
liere ed ex senatore: causa crisi delle aziende di famiglia, il suo reddito è crollato e l’imponibile è sceso da 35,4 milioni del 2011 a 4,5. La dichiarazione dei redditi è consultabile da ieri a Palazzo Madama dove il leader di Forza Italia, nonostante la decadenza, ha avuto l’obbligo di presentarla per l’anno 2012: fosse ancora in giro a Palazzo Madama sarebbe comunque il più pagato della compagnia. Ma la classifica offre diversi spunti interessanti: è enorme, ad esempio, la differen­
za tra i presidente delle 2 Came­
2
re. Pietro Grasso ha denunciato al fisco 176.499 euro, Laura Boldrini 100.618, ma per lei l’imponibile si limita a 6.314, mentre il resto deriva dal vecchio incarico all’Unhcr e «non è sog­
getto a imposizione nazionale». Nel governo Renzi, il paperone è il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, arrivato a 282.499 euro. C’è poi una multitudine di grillini che non ha presentato la dichiara­
zione perché, prima di entrare
in Parlamento, non guadagnava nemmeno un euro. Tra questi,
il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Una voragine lo separa da Alberto Bombassei: per l’industriale 845.813 euro.
4
però almeno sapere i criteri
generali.
Il primo criterio era quello
di non lasciare in sella chi oc­
cupava la posizione da tre
mandati o più, come Scaroni,
Conti, Sarmi o Cattaneo. Poi
c’era la questione delle donne.
Anche qui Renzi voleva una
forte presenza femminile...
IL NUMERO
4
Le donne
presidenti
Sono ben
quattro le donne
scelte da Renzi
sui nove
posti finora
assegnati. La
particolarità è
che siano tutte
presidenti.
L’unico uomo
in quel ruolo
è Gianni
De Gennaro,
che resta
alla guida
di Finmeccanica
3Ma Renzi in un caso come
questo decide tutto da solo?
Formalmente, quello che
decide è il ministro dell’Eco­
nomia, titolare delle quote
pubbliche di ciascuna azien­
da. E però l’ultima parola spet­
ta evidentemente al capo del
governo. Saccomanni, il mini­
stro che ha preceduto Padoan,
aveva raccolto una serie di
curricula che sono stati poi
esaminati, via via, dagli alti
burocrati del ministero. C’era­
no pochi profili femminili, ma
a questo credo abbia pensato
Renzi in persona. Nei nuovi
vertici troviamo quattro don­
ne: la Marcegaglia, già a capo
della Confindustria e prove­
niente da una famiglia nota di
imprenditori, la Patrizia Grie­
visita a sorpresa
Si discuterà di questo spo­
stamento di Moretti dalle Fer­
rovie a Finmeccanica Il fatto è
che Moretti, un manager che
ha cominciato facendo il sin­
dacalista per la Cgil, come am­
ministratore delegato delle
Ferrovie ha fatto bene, rimet­
tendo in sesto i conti disastra­
tissimi dell’azienda. E però ha
fatto bene anche Pansa: nella
relazione della commissione
Bilancio del Senato, presiedu­
ta da Massimo Mucchetti e sti­
lata pochi giorni fa, il giudizio
su Pansa è molto positivo: in
poco più di un anno ha rivalu­
tato il titolo e fornito dividen­
di agli azionisti superiori alla
media di settore.
A
DELL’UTRI
RESTA
IN CELLA
IL CASO ATTACCO SUL BLOG
Riscrive Levi
Bufera su Grillo
«Così profana l’Olocausto»
S
Cassazione,
slitta
l’udienza
Marcello
Dell’Utri resta
detenuto a
Beirut, dove in
teoria potrebbe
rimanere fino
alla decisione
delle autorità
libanesi
sulla richiesta
di estradizione
dall’Italia. E ciò,
nonostante ieri
non si sia svolta
quella che era
attesa come
un’udienza
di convalida
dell’arresto,
avvenuto saba­
to. In ogni caso,
è quasi sicuro
che Dell’Utri
guadagnerà
tempo nella
corsa verso
la prescrizione
dell’accusa
di concorso
esterno
in associazione
mafiosa.
Difficilmente
oggi la Cassa­
zione negherà il
rinvio dell’udien­
za: a chiederlo
sono stati
gli avvocati,
impossibilitati
per «problemi
di salute»
5Nessun problema, relativa­
mente a Moretti, per il fatto
che ha polemizzato contro le
misure di contenimento degli
stipendi?
Si direbbe di no. A proposi­
to, liquidare i vecchi vertici co­
sterà, da contratto, una trenti­
na di milioni almeno. Mentre
ai nuovi vertici, sulla base di
una proposta arrivata dal con­
siglio dei ministri, dovrebbe
essere imposto un tetto di 238
mila euro l’anno lordi, lo stes­
so stipendio di Napolitano.
Beppe Grillo ieri al Palalottomatica
di Roma per il suo show ANSA
Riscrive Primo Levi e sca­
tena un putiferio. Grillo ieri ha
trasformato la poesia che fa da
incipit a Se questo è un uomo
sul blog per attaccare il Colle,
Renzi, Berlusconi e il patto cen­
trosinistra­centrodestra sulle
riforme. A corredo, una foto
simbolo dell’ingresso del cam­
po di concentramento Au­
schwitz, in cui la scritta «Arbeit
Macht Frei» («il lavoro rende li­
beri») è modificata in «P2 Ma­
cht Frei». «Voi che vi disinteres­
sate della cosa pubblica come
se vi fosse estranea e alla vita
delle persone meno fortunate
che vi circondano nelle vostre
tiepide case, voi che trovate
tornando a sera il telegiornale
di regime caldo e visi di mafiosi
e piduisti sullo schermo men­
tre mangiate insieme ai vostri
figli che educate ad essere in­
differenti e servi», scrive Grillo
che pare intenzionato a conti­
nuare con il suo spettacolo Te
la do io l’Europa, la cui ultima
data sarebbe dovuto essere ieri
a Roma. E poi ancora nelle pa­
role del comico che parafrasa­
no Grillo: «Considerate se que­
sto è un Paese che vive nel fan­
go che non conosce pace ma
mafia, in cui c’è chi lotta per
mezzo pane e chi può evadere
centinaia di milioni». Imme­
diata, veemente la reazione
della comunità ebraica per
bocca del capo Ucei, Renzo
Gattegna: «Con l’ultima infa­
me provocazione, Grillo solle­
tica i più bassi sentimenti anti­
semiti e cavalca il malcontento
popolare che si addensa in que­
sti tempi di crisi». E ancora: «È
un’oscenità sulla quale non è
possibile tacere. Si tratta infatti
di una profanazione criminale
del valore della memoria e del
ricordo di milioni di vittime in­
nocenti che offende l’Italia».
Berlusconi incontra il premier
Avanti il dialogo sulle riforme
Girandola di contatti per
chiudere la partita delle nomi­
ne e, alla fine di un lunedì di
fuoco, Renzi ha provato pure a
blindare le riforme: inatteso
faccia a faccia serale con Ber­
lusconi, catapultatosi a Palaz­
zo Chigi nonostante un partito
sull’orlo della crisi di nervi.
L’ex Cav si è presentato alle 21,
ma dal suo entourage hanno
fatto sapere che la decisione di
tornare ieri nella Capitale ave­
va come obiettivo proprio quel­
lo di occuparsi assieme al pre­
mier delle presidenze delle so­
cietà partecipate. Tradotto: per
tutto il giorno contatti continui
tra Palazzo Chigi e Palazzo
Grazioli, con Gianni Letta nella
solita parte del grande tessito­
re. Poi le chiacchiere di perso­
na, due ore filare tenendo con­
to dei mal di pancia di Forza
Italia di fronte al testo della ri­
forma di Palazzo Madama par­
torito dal governo.
Silvio Berlusconi, 77 anni ANSA
Oltre le Europee L’incontro
tra pesi massimi era, comun­
que, in cantiere da giorni e già
lunedì della scorsa settimana
una telefonata aveva rassicura­
to entrambi sulla tenuta del
patto del Nazareno. Adesso il
nuovo colloquio vis a vis ha pre­
so forma alla vigilia dell’avvio
della riforma costituzionale in
commissione al Senato, ma an­
che della possibile decisione
del tribunale di sorveglianza
sull’affidamento ai servizi so­
ciali per l’ex premier. A fianco
di Renzi, ieri sera c’era il vice­
segretario del Pd, Lorenzo
Guerini, mentre l’altro braccio
destro, Graziano Delrio, impe­
gnato in un’intervista a Porta a
porta, ha spiegato di aver nota­
to «un certo nervosismo negli
ultimi giorni da parte di Berlu­
sconi». Per questo, ha sottoli­
neato «la necessità di continua­
re a parlarsi», anche delle mi­
sure economiche del governo.
E, più in generale, del dialogo
traballante tra Pd e Forza Ita­
lia: vorrebbero conservarlo fi­
no alle Europee. E anche oltre.
cont.
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MARTEDÌ 15 APRILE 2014
dell’unità di crisi di Costa, Roberto Ferrarini: «Schettino (nella foto) mi propose di dire alle autorità che la collisione fosse avvenuta per un blackout, ma io mi arrabbiai. Era una cosa differente e falsa rispetto a quanto mi aveva raccontato prima, cioè che aveva urtato uno scoglio». PROCESSO COSTA CONCORDIA
ALTRI MONDI
«Schettino voleva
parlare di blackout»
Nuova udienza ieri del processo di Grosseto per il naufragio della Concordia. A testimoniare è stato il capo Tensione in Ucraina:
caccia russo sfiora
nave da guerra Usa
L’incidente nel Mar Nero. Washington: «Provocazione» Nuove occupazioni anti­Kiev nella zona est del Paese
Terra dei Fuochi,
altri 40 siti pericolosi
L’Esercito impegnato nell’operazione «Strade sicure» nella Terra dei Fuochi ha scoperto
in appena cinque giorni ben 40 siti TORINO GIÙ DAL 6° PIANO
«Vado a dormire ogni se­
ra temendo di non aver fatto
abbastanza per difendere
l’America», ha detto una volta
John Brennan, numero uno
della Cia. E per dormire sere­
no, lo scorso weekend Brennan
è volato in Ucraina, un viaggio
che fa capire quanto la Casa
Bianca sia preoccupata per la
crisi nell’Est Europa. Del resto,
proprio sabato, un caccia rus­
so, in apparenza disarmato, ha
sorvolato dodici volte e quasi
sfiorato la nave da guerra Usa
Donald Cook, che si trova in ac­
que internazionali del Mar Ne­
ro dal 10 aprile. «Un’azione
provocatoria e contraria agli
accordi internazionali», de­
nuncia il Pentagono. Simili
operazioni «avranno un costo»,
chiosa la Casa Bianca.
Putin parla con Obama: «L’accusa
fatta a Mosca di
interferire con la
crisi è infondata»
Un attivista filorusso issa la bandiera russa nella città
di Horlivka, nell’est dell’Ucraina LAPRESSE
duto ieri. Si registrano occupa­
zioni in almeno quattro diffe­
renti centri dell’Ucraina
orientale, tra cittadini che ap­
plaudono e scattano foto. Tur­
cinov non esclude un referen­
dum su un’Ucraina federale, da
tenere il 25 maggio, insieme al­
le elezioni presidenziali, con­
vinto che «la maggioranza vo­
terebbe per un’Ucraina indi­
pendente, unitaria e democra­
tica». Intanto, la Gran
Bretagna insiste perché si passi
alla fase 3 delle sanzioni contro
Mosca (che prevede interventi
su un «largo ventaglio di aree
economiche»), mentre i mini­
stri degli Esteri della Ue hanno
allungato la lista di personalità
colpite dalle sanzioni per il loro
ruolo nella crisi. La Russia ha
ammassato 40mila soldati al
confine con l’Ucraina. E Mosca,
accusata di tirare i fili della cri­
si, dice di aver ricevuto «moltis­
simi appelli» che chiedono un
suo intervento. «Ma le nostre
accuse di ingerenza sono in­
fondate», ha detto il leader Vla­
dimir Putin in una telefonata al
presidente Usa Barack Obama:
«Kiev non considera gli interes­
si dei russi in Ucraina e dev’es­
sere Kiev a evitare la guerra».
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33
tra Napoli e Caserta in cui si registrano reati ambientali. Si parla di roghi e sversamenti di rifiuti in discariche abusive, ma il lavoro delle 24 pattuglie che lavorano 24 ore su 24 rischia inevitabilmente di portare a risultati ancora più pesanti nei prossimi i giorni.
notizie
Tascabili
La donna: «Terrò i figli non miei»
Gli embrioni scambiati: è psicosi tra le coppie Un carabiniere vicino al corpo della
14enne suicida a Venaria (To) ANSA Riceve insulti sui «social»:
14enne suicida
FRANCESCO RIZZO
Fotografie Tensione crescen­
te, anche se Washington — che
concederà a Kiev un miliardo
di dollari di prestiti — nega di
fornire armi all’Ucraina. Sia
pure con l’ambigua formula:
«Non stiamo attivamente valu­
tando la possibilità di inviare
aiuti letali». In Ucraina, intan­
to, il presidente ad interim
Oleksandr Turcinov, chieden­
do la benedizione dell’Onu, ha
firmato il decreto che ordina
l’operazione contro i separati­
sti filorussi nell’est del Paese,
quelli che hanno sfidato l’ulti­
matum di Kiev per la liberazio­
ne degli edifici occupati, sca­
SCOPERTI DALL’ESERCITO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Cesso, vatti a nascondere, dimostri 10 anni». E giù altri insulti. La prendevano di mira così, sul web, e lei, una ragazzina di 14 anni gracile per motivi di salute, ieri mattina intorno alle sei, è stata trovata morta nel giardino di casa sua a Venaria, in provincia di Torino. La ragazzina sarebbe uscita di casa nottetempo e sarebbe salita fino al sesto piano della palazzina per poi buttarsi. Nonostante fosse molto presto, si è vestita come per andare a scuola, nella sua classe di terza media. I genitori e la sorella maggiore non si sarebbero accorti delle sue intenzioni.
E il primo a dare l’allarme è stato un vicino che, uscito presto per lavoro, ha visto il corpo nel cortile. Non c’è ancora chiarezza sul motivo del gesto, ma i carabinieri hanno sequestrato pc e cellulare. Dai profili su social network della ragazza, e in particolare su ask.fm, sito spesso accusato di favorire il cyberbullismo, emerge che negli ultimi tre mesi aveva ricevuto insulti per il suo aspetto («sei brutta, un cesso, nasconditi» e simili) oltre ad altri epiteti che la indicavano come una ragazza «facile». Soffriva soprattutto i riferimenti al suo aspetto perché lei per prima si sentiva piccola per la sua età, gracile anche per il fatto che, dalla nascita, aveva una patologia renale e problemi cardiaci. La procura dei minori di Torino sta conducendo accertamenti per appurare se alcuni messaggi offensivi siano in relazione al tragico gesto.
Scatta la psicosi «scambio di embrioni» fra le donne che hanno effettuato la fecondazione assistita al “Sandro Pertini” di Roma: sono le conseguenze del caso della donna che ha scoperto di portare in grembo due gemelli figli di altri genitori. Decine le coppie che hanno preso d’assalto il centralino del nosocomio. Ministero della Salute, Asl e commissione regionale stanno conducendo un’inchiesta. Mentre la donna coinvolta spiega: «Quei figli non sono miei, ma ho deciso di tenerli». Il capo della Polizia: «Un cretino»
Si presenta l’agente che sabato calpestò una ragazza a Roma
Un frame tratto dal video girato da «Servizio Pubblico»
Dopo le parole del capo della Polizia Alessandro Pansa («Abbiamo un cretino da identificare e va sanzionato»), l’agente immortalato mentre calpestava una ragazza stesa a terra durante gli scontri al corteo per la casa di sabato a Roma ha deciso si presentarsi in Questura. «Sono io il poliziotto della foto», ha detto. Sulla vicenda la Procura di Roma ha disposto l’apertura di un fascicolo e presto gli atti dell’indagine interna verranno inviati al pm. La giovane finora non ha sporto denuncia.
Premiati per i servizi su Snowden
Datagate: al Guardian e al WSP va il Pulitzer
«Washington Post» e «Guardian» hanno vinto
il premio Pulitzer per la categoria Pubblico Servizio. I due quotidiani hanno conquistato il prestigioso riconoscimento giornalistico grazie alle notizie sullo scandalo Datagate e le rivelazioni di Edward Snowden sui programmi di sorveglianza della Nsa. Il premio indica le testate e non i singoli giornalisti, ma il lavoro è stato condotto da Barton Gellman del «Washington Post» e da Glenn Greenwald e Ewen MacAskill del «Guardian», con l’aiuto di Laura Poitras.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 15 APRILE 2014
dati di oltre un miliardo di persone, presto potrebbe diventare una banca, con tanto di moneta virtuale. Secondo il «Financial Times», la società sta per ottenere
l’ok per un servizio che consentirà agli utenti europei di «salvare» denaro sulla piattaforma e usarlo per pagamenti o scambi.
NUOVE FRONTIERE WEB
ALTRI MONDI
Facebook adesso
diventa una banca
A due anni dallo sbarco
a Wall Street, Mark Zuckerberg (nella foto) vuole un’altra rivoluzio­
ne per il suo Facebook. Forte dei IL NUOVO TALK SHOW DI SKY
La D’Amico e Cruciani
ballano il «Tango»
Si chiamerà «Tango, la musica è cambiata», il nuovo approfondimento di Sky Tg24 che andrà in onda dal 5 maggio ogni Riecco Spider­Man
Una scena di «The Amazing Spider­Man 2»,
al cinema dal 23 aprile NUOVO
ALBUM
S
Amore, adrenalina
e un nemico da Oscar
Il cast del film a Roma: il supereroe di nuovo interpretato dal sex symbol Garfield: «Mi ispiro a gente come Bolt»
ELISABETTA ESPOSITO
ROMA
Davanti al cinema Mo­
derno a Roma ci sono gruppet­
ti di ragazzine già dalle prime
ore del mattino. «Aspettiamo
Spider­Man», dicono. Nel loro
caso tanta devozione è dovuta
alla passione per Andrew Gar­
field, di nuovo protagonista
della seconda saga sull’Uomo
Ragno, quella firmata da Marc
Webb. Ma di certo il supereroe
in tuta rossa e blu è uno dei più
amati, basta chiederlo ai bam­
bini. Ieri sera c’è stata l’antepri­
ma italiana di The Amazing Spi­
der­Man 2 ­ Il potere di Electro,
il film in 3D che arriva nelle sa­
le il 23 aprile con ben 800 co­
pie. «Spidey piace perché die­
tro quella maschera potrebbe
esserci chiunque, a prescinde­
re dal colore della pelle o dal­
l’ambiente in cui vive. Io poi
cerco di non guardare solo al
fumetto, ma anche agli umani
che hanno dei superpoteri:
gente come Muhammad Ali,
Diversamente
affabile
DIARIO DI UN’INVALIDA )
LEGGERMENTE ARRABBIATA DI FIAMMA SATTA
A
Caro Silvio,
regala ai nonni
qualche risata
La settimana scorsa Silvio
Berlusconi, scampati gli
arresti domiciliari per la
condanna per evasione
fiscale e indirizzato ai servizi
sociali, ha affermato che
sarebbe stato «motivatore di
anziani disabili per ridar loro
la speranza». C’è un errore di
fondo. Infatti è a lui che
S
der­Man le immagini 3D sono
ancora più sorprendenti, la
musica (la colonna sonora è
firmata anche da un Pharrell
Williams sempre più Happy)
dilagante, le corse di Spider­
Man sospese tra i grattacieli di
New York così animate e parti­
colari da ricordare le pose del
fumetto, le lotte con i nemici
frenetiche e travolgenti. Ok,
ma quali nemici? Per la prima
volta, ad affrontare il nostro
eroe c’è un premio Oscar.
Il bel rivale Electro è infatti
Jamie Foxx, qui molto meno
bello del solito a dire il vero, vi­
sto che prima è un perdente
ignorato dal mondo con tanto
di riportino, poi un mostro az­
zurro che si nutre di corrente.
«Interpretare due ruoli così di­
versi è sempre una bella sfida
— racconta il protagonista di
Django e premio Oscar per Ray,
che cita Prince e Martin Luther
King come suoi eroi — e poi so­
no rimasto affascinato dal ve­
dere quanti bambini amino
Spider­Man. Io però ho sempre
odiato i ragni!». Per Webb que­
sto è soprattutto un film «sul
tempo e il suo valore», concetto
ribadito anche dalla Stone:
«Bisogna vivere intensamente
ogni attimo». E se Garfield fos­
se davvero Spidey? «Ci sarebbe
tanto da fare, ma partirei dal
riscaldamento globale e il bul­
lismo nelle scuole». Intanto già
si lavora sul prossimo capitolo,
I sinistri sei, stesso regista e
stesso Spider­Man, stavolta al­
le prese con altre sei terribili
creature.
Cristiano Ronaldo o Usain
Bolt. E poi ho pensato a Bugs
Bunny, che fa cose pazzesche e
con ironia», racconta Garfield.
E il regista: «Peter Parker è un
ragazzino, non un miliardario
o un alieno. È facile identificar­
si con lui, ha i problemi di tutti,
come la scuola e l’affitto». Op­
pure l’amore, che in questo ca­
pitolo diventa centrale. Soprat­
tutto se si pensa che Andrew ed
Emma Stone, qui ancora una
volta la splendida Gwen Stacy,
stanno insieme da anni. «Diri­
gerli è anche troppo semplice»,
dice Webb sghignazzando. Ri­
spetto al primo Amazing Spi­
servirebbe un «motivatore»,
poiché è una persona in difficoltà che vede franare il
mondo intorno a sé: i suoi
uomini di fiducia in fuga, i
tanti “no” ricevuti per le
candidature alle Europee...
Così, gli anziani che hanno
tutti alle spalle una vita for­ giata dalle prerogative che
ogni disabile porta con sé
(forza d’animo, coraggio,
pazienza), potrebbero rappresentare per lui un punto di
riferimento e lo potrebbero
aiutare a superare ansie e
angosce. C’è qualcosa, però,
che Berlusconi potrebbe fare
per rendersi davvero utile:
donare denaro alle case di
cura di anziani disabili per
dotarle di servizi e confort e,
magari, raccontare loro
barzellette perché ridere fa
bene. Non «motivatore»,
quindi, ma intrattenitore.
seguite Fiamma su diversamenteaffabile.gazzetta.it
A LOS ANGELES TRA I VINCITORI PURE DICAPRIO E LETO
Red carpet
L’intesa tra
Emma Stone,
25 anni,
e Andrew
Garfield, 30,
coppia nel film
e nella vita AFP
Oggi
il ritorno
di Van
De Sfroos
Esce oggi il
nuovo album di
Davide Van De
Sfroos, «Goga
e Magoga». Un
lavoro realizzato
in tre anni,
«attraversando
i territori della
depressione
del dolore
in cui nessun
essere umano
dovrebbe
mai entrare»,
racconta
il cantautore
che continua
a scrivere
in dialetto
lombardo.
«È un disco
bipolare
e visionario»
conclude
Van De Sfroos,
che il 13 giugno
sarà in concerto
all’Ippodromo
di Milano
lunedì e giovedì alle 23. A «danzare» sulle notizie del giorno, con ospiti e un linguaggio diverso dal solito, l’inedita coppia formata da Ilaria D’Amico, regina dello sport Sky, e Giuseppe Cruciani, conduttore e ideatore del programma «La Zanzara» di Radio24.
MADISON SQUARE GARDEN
Zucchero
a New York
con Sting
e Jovanotti
Esibirsi al Madison
Square Garden non è cosa da
poco. Ma stavolta Zucchero
ha esagerato e sullo storico
palco di New York porterà al­
cune tra le migliori voci italia­
ne e non solo. L’appuntamen­
to è per il 23 aprile, quando il
blues­man emiliano proporrà
i suoi brani storici e quelli del
suo ultimo disco, con una se­
rie di duetti di altissimo livel­
lo. Si parte da Sting, con cui
ha cantato «Io muoio per te»,
per arrivare a Jovanotti, ma
anche Elisa, Dolores O’Rior­
dan (Cranberries), Nile Rod­
gers, Fiorella Mannoia, Sam
Moore, Fher Olvera cantante
dei Manà e la figlia Irene For­
naciari.
In tour Quella di New York è
solo una delle tappe dell’Ame­
ricana Tour che prevede oltre
quaranta date tra Stati Uniti e
Canada e che durerà fino alla
metà di maggio. Un modo per
far conoscere la sua musica e il
suo soul ad un Paese a cui Zuc­
chero deve musicalmente
moltissimo. Una settimana fa
insieme alla sua nutritissima
band ha suonato in un’altra
capitale della musica come
Los Angeles, con diversi ospiti
tra cui Priscilla Presley e l’at­
trice Nastassja Kinski, ma è ov­
viamente a New York che si
terrà il meglio di questa esal­
tante tournée.
Italian blues Zucchero
è in tour negli Usa e in Canada
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Mtv premia il cinema
ma il più «hot» è Efron
Ai Movie Awards trionfa Hunger Games
Zac si spoglia, show Rihanna­Eminem
Eminem e Rihanna si esibiscono agli Mtv Movie Award REUTERS
I tempi cambiano, il web
si mescola al piccolo schermo e
così, agli Mtv Movie Awards di
domenica a Los Angeles, il be­
niamino è stato Grumpy Kitty,
il gatto imbronciato dell’Arizo­
na diventato popolare sui so­
cial. Ma poi, contano i premi e
quelli sono andati soprattutto
ad Hunger Games (miglior
film, miglior attrice Jennifer
Lawrence, miglior attore Josh
Hutcherson) e alla commedia
Come ti spaccio la famiglia: mi­
glior rivelazione e miglior ba­
cio, quello a tre fra Emma Ro­
berts, Jennifer Aniston e Will
Poulter. Gli Mtv Awards conso­
lano anche Leo DiCaprio, de­
luso dagli Oscar: due i ricono­
scimenti a The wolf of Wall
Street, il suo per la scena più
folle, quella da strafatto sulla
Lamborghini più Jonah Hill
come miglior comico. Si gioca
tra emozioni e ironia: i premi
ricordano Paul Walker di Fast
& Furious 6, morto in auto e in­
coronano Jared Leto per Dallas
Buyers Club ma pure Zac Efron
Rita Ora «spoglia» Zac Efron AFP
per la migliore performance
senza maglietta in That
Awkward Moment. E lui, la ca­
micia, se la fa togliere sul pal­
co. In mezzo, Eminem e Rihan­
na hanno cantato insieme per
la prima volta in tv la hit The
Monster. Tutto nel puro stile­
Mtv: il premio alla carriera è
andato a Mark Wahlberg (solo
42 anni) e i trofei consistono in
una riproduzione dorata di
una ciotola dei popcorn...
f.riz.
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MARTEDÌ 15 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 ­ 20/4
21/4 ­ 20/5
21/5 ­ 21/6
22/6 ­ 22/7
21/1 ­ 19/2
23/7 ­ 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6
Toro 7 +
Gemelli 7
Cancro 6 ­
Acquario 8
Leone 7
DI ANTONIO CAPITANI Siete più preda degli sbalzi d’umore che della motivazione. Invertite le cose: vi gioverà, anche nel lavoro. L’attività suina non evolve.
Le stelle promettono successi tangibili. E la forma fisica recupera. Senza contare che avrete le mani d’oro. Persino mentre fornicherete. Uau.
Refoli di successo agevolano lo svolgimento del lavoro. L’ormone, poi, deflagra, ma l’irritabilità vi penalizza. Don’t romp.
L’eclissi totale di Luna abbassa il tono vitale. Cercate di auto­
motivarvi e curate i vostri interessi: vincerete. Sudombelico astenico.
IL MIGLIORE. I consensi arrivano, la creatività è q.b., il ventaglio di chance fortunaterrime si amplia. Anche in senso suino. Uau.
La vostra faccia di glutei vi fa intortare. Nel lavoro e negli affari. Don’ scler, però. Manco nella fornicazione, già vivacina di per sé. 24/8 ­ 22/9
23/9 ­ 22/10
23/10 ­ 22/11
23/11 ­ 21/12
22/12 ­ 20/1
Vergine 6
Bilancia 6
Scorpione 6 ­
Sagittario 6 +
Capricorno 6 ­
I soldi chiedono circospezione, il lavoro esige più duttilità e meno modi da fratello selvatico dello Yeti. Sex di gusto non eccelso.
Eclissi di Luna nel vostro segno: certi aspetti del vostro privato mutano. E il fiuto è fallace. Il suino in voi si perde e non (si) trova. L’impegno nel lavoro oggi latita. Come gli aiuti altrui. Applicatevi bene, se non volete rimetterci faccia e derrière. Sfighine amorose.
Il rapporto con un amico o con un cliente s’adombra. Parola d’ordine: chiarezza. Teoria e pratica suina, però, si sposano e vi beano. Nel lavoro, l’eclissi di Luna pretende che vi facciate un sedere grosso come lo Utah. E vi conferisce umor nero sfiga. State su, coraggio.
20/2 ­ 20/3
CAROLINA KOSTNER
La pattinatrice azzurra è nata l’8 febbraio 1987 a Bolzano: in carriera ha vinto 6 medaglie iridate, 9 continentali e 9 a livello nazionale Incontro amichevole
Under 20
Eurosport
20.30 BORUSSIA
DORTMUND WOLFSBURG
2.00
20.40 ARSENAL WEST HAM
BROOKLYN NETS NEW YORK KNICKS
10.30 ATP MONTECARLO
Sky Sport 2 e Sky Sport 3
BASEBALL
SKY SPORT 1
DETROIT TIGERS CLEVELAND INDIANS
MLB
Fox Sports 2
9.00
CALCIO:
NAPOLI - LAZIO
10.45 CALCIO:
SAMPDORIA - INTER
Serie A. Highlights
18.00 CALCIO:
NAPOLI - LAZIO
11.30 CALCIO:
ROMA - ATALANTA
Ieri
ALGHERO
10
22
ANCONA
7
20
min max
AOSTA
10
21
BARI
9
18
BOLOGNA
9
23
CIELO
VENTI
CAGLIARI
12
20
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
5
17
CATANIA
9
18
FIRENZE
8
22
GENOVA
13
19
L'AQUILA
6
18
MILANO
11
22
NAPOLI
11
21
Moderati
Rovesci
Forti
Coperto
Molto forti
Pioggia
MARI
Temporali
Calmi
PALERMO
13
20
Neve
Mossi
PERUGIA
7
19
Nebbia
Agitati
Il sole oggi
MILANO
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
6:37
20:08
6:29
19:50
DIRETTORE RESPONSABILE
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VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
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VICEDIRETTORI
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Umberto Zapelloni
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Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” ­ A. Bonacossa © 2014
1.30
Serie A
Highlights
A CURA DI
Nuvolo
21.00 CALCIO:
BAYERN MONACO INTER
16.30 CALCIO:
SAMPDORIA INTER
POTENZA
3
14
REGGIO CALABRIA
11
20
ROMA
9
21
TORINO
10
22
TRENTO
10
23
TRIESTE
10
20
VENEZIA
9
21
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
7.30
9.30
8.30
10.15 BILIARDO:
WTCC
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INDIANA PACERS OKLAHOMA CITY
THUNDER
Champions League
CALCIO:
TRAPANI PALERMO
Snooker Masters
Da Londra, Inghilterra
14.45 SOLLEVAMENTO
PESI:
EUROPEI
75 kg, donne
Da Tel Aviv, Israele
15.45 SOLLEVAMENTO
PESI:
EUROPEI
NBA
18.30 TENNIS:
ATP
MONTECARLO
Serie B
SOLLEVAMENTO
PESI:
EUROPEI
105 kg, uomini
Da Tel Aviv, Israele
SKY SPORT 3
Serie A
Highlights
Serie A
EUROSPORT
Da Augusta, Stati Uniti
18.30 CALCIO:
UDINESE JUVENTUS
16.15 CALCIO:
VERONA FIORENTINA
GazzaMeteo
Legenda
Serie A
Highlights
Serie A. Highlights
SKY SPORT 2
TENNIS:
ATP
MONTECARLO
21.30 GOLF:
AUGUSTA
MASTERS
Serie A. Highlights
14.30 CALCIO:
UDINESE JUVENTUS
Serie A
Highlights
Eurolega. Playoff, gara 1
Sky Sport 2
17.30 CALCIO:
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Serie A. Highlights
Serie A
BASKET
19.00 BARCELLONA GALATASARAY
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
12.00 CALCIO:
MILAN - CATANIA
TENNIS
Premier League
Fox Sports
1.00
Eurolega
Playoff, gara 1
Sky Sport 2
NBA
Sky Sport 2
German Cup
Fox Sports Plus
17.00 CALCIO:
ROMA - ATALANTA
11.00 CALCIO:
VERONA FIORENTINA
21.00 REAL MADRID OLYMPIACOS
18.15 GERMANIA - ITALIA
105 kg, uomini
Da Tel Aviv, Israele
Oggi
Aria fresca da Nordest porta una maggiore
instabilità sulle regioni orientali del Paese; piogge
deboli verso l'Emilia Romagna, rovesci e temporali
su Marche, Abruzzo e Molise e al Sud. Poco
nuvoloso altrove. Calo termico diurno.
Trieste
Trento
Aosta
8 16
Torino
10 16
10 16
Milano
Venezia
11 17
Pragmatismo invócasi. Specie in tema di soldi. Il lavoro offre spunti utili e premia, il sudombelico è rustico nei modi, ma espleta.
Gazzetta.it
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
CALCIO
Pesci 6,5
SONDAGGIO
VIDEO
Crisi della Ferrari
Addio Domenicali:
è la cosa giusta?
Che attesa a Roma
Il tennis propone
gli Internazionali
Vi chiediamo un parere sulla clamorosa svolta in casa Ferrari e in parecchi vi state esprimendo. Per una maggioranza assoluta
si tratta di una scelta tardiva. Una buona parte è convinta che non basti per una svolta in questa stagione e che la scelta di Domenicali sia ininfluente perché altri sono i problemi Ferrari.
Presentati ieri a Roma gli Internazionali d’Italia, sempre più interessanti e quest’anno con una presenza azzurra competitiva. Guardate le interviste ai presidenti di Coni e Federtennis, Malagò e Binaghi, e soprattutto a Nicola Pietrangeli, con i suoi commenti tecnici su Fognini e Pennetta.
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
Bel tempo al Nord, Sardegna, regioni tirreniche e
gran parte della Sicilia. Ancora nubi interessano
l'Abruzzo, il Molise e il resto delle regioni del Sud
con piogge e locali temporali. Venti freddi
sferzano le coste adriatiche.
Sempre bel tempo al Nord, regioni tirreniche,
Sardegna e Marche. Molto instabile sul resto dei
settori e all'insegna di rovesci frequenti e
temporali diffusi, segnatamente sulla Puglia e
Appennini, qui con neve sopra i 7/900 metri.
10 17
10 17
Bologna
Genova
11 16
Ancona
13 19
Firenze
12 17
Perugia
13 14
8 12
L’Aquila
8 13
ROMA
Campobasso
10 18
Bari
7 13
Napoli
10 18
11 19
Potenza
5 14
Cagliari
Catanzaro
12 21
8
Palermo
18
Reggio Calabria
10 22
10 21
Catania
12 21
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MARTEDÌ 15 APRILE 2014
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