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lunedì 19 ottobre 2015 anno 119 - numero 247 euro 1,50
SHOW E... HIGUAIN
RISULTATI & CLASSIFICA
8a GIORNATA
Il ritorno di Bergamo alta
Gomez: angolo delle meraviglie
Pipita d’oro per il Napoli (2-1)
ma la Viola piace e resta prima
Higuain è a quota
6 gol come
Insigne: hanno
preso Eder in
testa ai marcatori
Ancora a segno Insigne, di Kalinic il pari durato solo 3 minuti
BIANCHI, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 10-11-12
ATALANTA-CARPI
3-0
BOLOGNA-PALERMO
0-1
FROSINONE-SAMPDORIA 2-0
GENOA-CHIEVO
3-2
INTER-JUVENTUS
0-0
NAPOLI-FIORENTINA
2-1
ROMA-EMPOLI
3-1
SASSUOLO-LAZIO
2-1
TORINO-MILAN
1-1
VERONA-UDINESE
1-1
FIORENTINA
ROMA
INTER
NAPOLI
SASSUOLO
LAZIO
TORINO
ATALANTA
CHIEVO
SAMPDORIA
18
17
17
15
15
15
14
14
12
11
PALERMO
GENOA
MILAN
JUVENTUS
UDINESE
FROSINONE
EMPOLI
VERONA
CARPI
BOLOGNA
10
10
10
9
8
7
7
5
5
3
34
A SAN SIRO ECCO UNO 0-0
CHE NON FA FELICE NESSUNO
Un duello
tra Jovetic
e Cuadrado
BOCCI, BREGA, CENITI, DELLA VALLE, GRAZIANO, LICARI,
TAIDELLI, SCHIANCHI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 9
INTER
JUVE
PALI E...
RIMPIANTI
VALE SI DIFENDE
DA LORENZO: +11
IANNONE INVESTE
UN GABBIANO
Sfida a 4 con 52 sorpassi. All’ultimo
giro Marquez rimonta lo spagnolo della
Yamaha. Rossi 4° dietro alla Ducati
BRIZZI, CORTINOVIS, IANIERI DA PAG. 34 A 37
COMMENTO DI ZAPELLONI A PAG. 29
A fine secondo giro la moto di Iannone colpisce un gabbiano
40
RISCATTO ITALVOLLEY
L’EUROPA E’ DI BRONZO
FRANCIA CAMPIONE
Jovetic e Khedira fermati dai legni.
Mancini: «Troppe critiche».
Il piano di Allegri: «Dimezzare
lo svantaggio entro Natale»
ROMANI ALLE PAGINE 40-41. COMMENTO DI PASINI A PAG. 29
9 771120 506000
51 0 1 9>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
L’ANALISI di Luigi Garlando
29
DUE FILM SCUDETTO CON TRAME DIVERSE
La gioia degli azzurri dopo il 3-1 alla Bulgaria nella finalina
17
23
15
LA SORPRESA
IL PERSONAGGIO
I ROSSONERI
Il Sassuolo vola tra le grandi
Alla Lazio restano le proteste
CIERI, ELEFANTE A PAGINA 17
Baselli carica Toro: a suon di gol
La doppia faccia del Milan
sta conquistando anche Conte Bacca colpisce, Lopez tradisce
BRAMARDO A PAGINA 23
OLIVERO, PASOTTO A PAGINA 15
w
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
Domenica tranquilla
per Mihajlovic.
Berlusconi era via
2
Serie A R 8a giornata
INTER
JUVENTUS
0
0
INTER (4-2-3-1)
Handanovic; Santon, Miranda,
Murillo, Juan Jesus; Felipe Melo (dal
19’ s.t. Guarin), Medel (dal 47’ s.t.
Kondogbia); Brozovic, Jovetic (dal 47’
s.t. Palacio), Perisic; Icardi.
PANCHINA Carrizo, Montoya,
Ranocchia, Telles, D’Ambrosio,
Nagatomo, Gnoukouri, Biabiany,
Manaj.
ALLENATORE Mancini.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO
46 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Felipe Melo, Brozovic,
Miranda per gioco scorretto.
PRIMO TEMPO
I francesi Geoffrey
Kondogbia, 22 anni,
e Paul Pogba, 22,
parlano coprendosi
la bocca: cosa si staranno
dicendo? GETTY
4’ Primo pericolo Azione manovrata della Juve: Zaza tocca per
Morata che allarga per Cuadrado, destro respinto da Handanovic.
7’ Mano al cartellino Marchisio è il primo a ricevere il giallo da
Valeri: alla fine del primo tempo, gli ammoniti saranno quattro.
12’ Risponde Jo-Jo La prima conclusione verso la porta di Buffon è
di Jovetic: la punizione del montenegrino finisce a lato.
26’ Chiellini salva Murillo si sgancia e verticalizza per Jovetic, che
viene fermato in scivolata da Chiellini, che anticipa anche Buffon.
29’ Colpo di reni Su azione d’angolo, Brozovic cerca il destro a
rientrare sul secondo palo: Buffon devia sulla traversa (LAPRESSE).
JUVENTUS (3-5-2)
Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini;
Cuadrado, Khedira, Marchisio,
Pogba, Evra; Zaza (dal 33’ s.t. Dybala),
Morata (dal 25’ s.t. Mandzukic).
PANCHINA Neto, Audero, Rugani,
Alex Sandro, Asamoah, Hernanes,
Padoin, Lemina, Sturaro, Pereyra.
ALLENATORE Allegri.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MEDIO 52,2 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Marchisio, Khedira,
Zaza, Evra, Chiellini per gioco
scorretto.
ARBITRO Valeri di Roma.
NOTE spettatori 79.154, incasso
di euro 3.740.051.
Tiri in porta 2 (una traversa)-5 (un
palo). Tiri fuori 3-6. Angoli 4-9.
Fuorigioco 0-1. Recuperi: 0’ p.t., 3’ s.t.
SECONDO TEMPO
2’ Brivido Cuadrado Murillo perde palla, Cuadrado entra in area e
scocca il destro che finisce tra le gambe di Handanovic ed esce.
7’ Liscio rischioso Su angolo di Jovetic, Morata va a vuoto con il
destro. La parabola si spegne poi sul fondo.
14’ Ci prova l’Inter Sinistro al volo di Jovetic dai 25 metri. Buffon
blocca in due tempi.
15’ Un altro cartellino Fallo tattico di Evra su Jovetic: è il quinto
ammonito dell’incontro, alla fine saranno otto.
24’ Khedira, palo da due passi Morata in area serve Khedira che,
solo davanti ad Handanovic, colpisce il palo.
che poi si compatta in 4-4-2 da non possesso: ma la
variante che scombussola un po’ i giochi è Brozovic che, da esterno destro, si tiene più basso, quasi
un «equilibratore» che arricchisce la cerniera Medel-Melo. A centrocampo, dove Marchisio sconta
la lunga assenza e Pogba ha dolori di crescita (o
decrescita?), dove si oppone solo Khedira, il pressing furioso dei nerazzurri ha la meglio per un
tempo ma produce poco o nulla. Se si esclude la
parata-traversa di Buffon su gran tiro di Brozovic
spostato a sinistra (dove l’avremmo tenuto). Jovetic fa da punto di riferimento e su di lui, per un
tempo, non trovano contromisure. Ma la Juve in
difesa è chiusa e non concede spiragli se non su
punizione o da fuori.
Inter e Juventus
fanno scena muta
E Firenze ringrazia
1Partita muscolare, in cui i bianconeri sprecano e si rammaricano
di più. Un legno per parte: lo 0-0 lascia la Fiorentina al comando
1
● 1-2 La
coreografia
dei tifosi
dell’Inter:
«Berlino, 6-62015, c’eri
quasi...».
«...Continua
a sognare»
LAPRESSE-FORTE
● 3 Il mani
involontario
di Bonucci
BOZZANI
Fabio Licari
MILANO
Inter non vince più, la Juve scivola ancora in
una classifica mai così fluida. Icardi non ha
mai la palla buona (e dialoga poco con Jovetic), Pogba vegeta in quel limbo indecifrabile in cui
è piombato da quando indossa il 10 (e non ha Tevez e Pirlo a fargli da maestri). È spesso un vorrei
ma non ci riesco. Alla fine sorridono Napoli, Roma
e la stessa Fiorentina, che resta prima malgrado la
sconfitta: lo 0-0 non esaltante del derby d’Italia,
un po’ decaduto al momento, serve invece a poco a
Inter e Juve. Ma brucia soprattutto ai bianconeri
che sprecano un paio di colpi del k.o e, pur guadagnando un punto sui viola, perdono terreno su
L’
2
quasi tutte le altre, Sassuolo compreso. Il «grande
recupero» è rimandato di un altro turno: magari
con Dybala, ieri relegato un’altra volta in panchina, chissà perché, dopo la bella partita con il Siviglia e il debutto in Nazionale. Sia chiaro: nessuno
dei contendenti meritava un successo netto, ma la
Juve è quella che si è avvicinata di più.
SFIDA TATTICA Paura di cadere e rispetto. Così si
gioca soprattutto sul filo dei moduli cangianti. Allegri insiste con il duplice sistema inaugurato in
Champions contro gli spagnoli, un 3-5-2 che in fase difensiva diventa un chiarissimo 4-4-2, con l’indispensabile Barzagli largo a destra: l’effetto finale è quello di un 3-4-3 esaltato da Cuadrado punta
esterna che mette nei guai mille volte Juan Jesus.
Anche l’Inter si maschera un po’, con un 4-2-3-1
3
GLI SCENARI
I nerazzurri, con 2 punti
nelle ultime 3 partite,
hanno raffreddato
il boom di inizio stagione
Allegri sale a 9 punti:
il Frosinone sotto
di appena 2 lunghezze
non regala entusiasmo
RIMPIANTI JIUVE Ecco, la Juve. Le occasioni sono soprattutto sue, con due tiri di Cuadrado e il
palo di Khedira a due passi: ma poi ci sarebbero
quelle create e non concluse dall’indemoniato, ma
inconcludente, Zaza. Può darsi che Dybala fosse
stanco per i viaggi intercontinentali, ma più volte
la retroguardia nerazzurra è sembrata sul punto di
soccombere ai tagli di Morata per le incursioni di
Zaza e Cuadrado. Il dribbling dell’argentino poteva essere utile? Non avremo mai risposta. La manovra comunque si svolge sull’asse Barzagli-Khedira-Cuadrado, ma sotto porta mancano decisione, cattiveria e precisione. Pogba sembra assente,
poi si vede a strappi, bello sì ma più anarchico e
svagato del solito: il centrocampo ne soffre. Certo,
i bianconeri allungano la striscia positiva contro
l’Inter (6 partite), addirittura collezionano la millesima trasferta utile della loro storia e non prendono gol: ma quel Frosinone sotto di appena due
lunghezze non suggerisce entusiasmi, benché
l’impressione sia quella delle ultime giornate: se i
bianconeri trovano concentrazione e mira possono decollare.
MEDEL ESEMPIO MA… L’Inter invece sembra fatta
per soffrire, chiudersi e poi castigare all’improvviso. Le era riuscito nelle prime 6 giornate, poi 2
punti nelle ultime 3 hanno un po’ raffreddato i bollori. Chi la tiene in piedi è Medel, davvero indispensabile anche da centrocampista e quasi universale per come si sdoppia: aiutando la coppia
Miranda-Murillo, non impeccabile, e proponendosi in pressing alto su Buffon. Avesse la sua rabbia
Perisic, che a volte si estranea, o resistesse due
tempi Jovetic, comunque il più pericoloso, Mancini potrebbe anche sognare: perché il gruppo è solido. Anche lui, però, costretto a sostituire Melo per
evitargli l’espulsione, poteva forse inserire un alter
ego del brasiliano invece di Guarin che non ha certo aumentato il filtro difensivo in un secondo tempo tutto controllato dalla Juve. Insomma, alla fine
tutto come prima, o quasi.
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
fI PROTAGONISTI
L’INTERISTA E LO JUVENTINO
Jovetic più Cuadrado
Origine viola, numeri top
e una A da riconquistare
1I due ex Fiorentina, di nuovo in Italia dopo l’esperienza in Premier,
sono stati i migliori: la sfida di San Siro è la prova che sono tornati
Alessandra Bocci
MILANO
uestione di numeri, che
poi alla fine sono soltanto numeri. Giorni e giorni a parlare di sistemi di
gioco, punti di distacco, record
negativi impossibili da annullare. E alla fine nei 198 Paesi
collegati per il cosiddetto derby d’Italia hanno potuto constatare ancora che la necessità
di vincere spesso paralizza, e
che i numeri sono soltanto numeri. Prendiamo il dieci: in assenza di un dieci di nome e di
fatto, la Juve ha assegnato la
pregiata camicia a Paul Pogba,
che forse dieci lo diventerà, ma
questo al momento non consola Allegri. Per adesso Pogba
non è un dieci e neppure un
nove e mezzo, e allora a pungere, creare, scombinare la logica della partita ha pensato
Juan Cuadrado, che è arrivato
al posto del trequartista puro
richiesto da Allegri e indossa
un neutro numero 16.
Siccome l’abito non
fa il monaco, e la
maglia neppure,
Cuadrado è stato
l’unico a porsi dall’inizio alla fine il problema
di infiammare la serata e
sbloccare la classifica della Juve. Missione fallita,
Cuadrado non è diventato
tondo, ma i chilometri corsi
in qualità hanno ridato alla
bistrattata squadra di inizio stagione l’orgoglio del
tempo perduto. La risalita non è cominciata, ma la
Juve piano piano si ritrova.
Q
LA MOVIOLA
di FRANCESCO
CENITI
BONUCCI, MANI INVOLONTARIO
È GIUSTO NON DARE IL RIGORE
Gara difficile, spigolosa.
Non semplice da tenere sotto
controllo. Ecco perché è giusta
la linea adottata da Valeri: non
fare sconti nei primi 16 minuti,
quando arrivano 4 gialli
corretti, compreso quello per il
pestone di Melo a Cuadrado. Al
25’ l’Inter chiede un rigore: sul
cross di Brozovic c’è la spizzata
di Perisic col pallone che sbatte
sul braccio di Bonucci. L’arbitro
lo considera involontario:
ok, la distanza è ravvicinata
e lo juventino non fa nulla per
cercare l’impatto (anzi, avvicina
il braccio al corpo). Poco dopo
si lamenta la Juve, chiedendo
il secondo giallo per Melo.
Il nerazzurro rischia la
scivolata su Khedira, ma fa
bene l’arbitro a non fischiare:
prima non c’è contatto, poi
è lo juventino a trascinare la
gamba per cercare (e trovare)
l’avversario. Nella ripresa
qualche sbavatura (non c’era
il giallo a Chiellini e comunque
l’azione andava fermata prima
per un mani di Brozovic),
ma Valeri supera l’esame InterJuve: direzione positiva.
CONTINUITA’ Il 16 casuale
di Cuadrado arrivato al posto
di un dieci, il dieci di Stevan
Jovetic, che è tornato dopo
l’infortunio e ha restituito
l’Inter alle ambizioni di poche settimane fa. Cuadrado e
1Stevan Jovetic è stato tra i più pericolosi dei nerazzurri:
LA LORO GARA
AI RAGGI X
tre i dribbling riusciti e un tiro a impensierire Buffon. Tre dribbling
anche per Juan Cuadrado e il miglior dato di cross messi: ben sei
JOVETIC
CUADRADO
TOCCHI PER ZONA
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
TOCCHI PER ZONA
MINUTI
GIOCATI
MINUTI
GIOCATI
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
ATTACCO
ATTACCO
1
1
4
1
2
1
1
1
4
2
3
5
8
4
1
2
6
1
DRIBBLING
3
2
1
2
3
3
1
89’
90’
5
2
6
1
1
1
3
2
2
5
3
3
2
1
Recupero
1
TIRI
CROSS
1
2
2
2
IN PORTA
1
1
7
17 14 10 5
Recupero
TIRI
CROSS
TOTALI
FUORI
1
6
DRIBBLING
TOTALI
3
IN PORTA
2
1
FUORI
3
GDS
Jovetic, un passato in comune,
un destino parallelo: la Fiorentina è la radice, ed è buffo che
adesso la loro ex squadra sia
prima in classifica e loro siano
costretti a osservare dal basso. Prospettiva inaspettata per Cuadrado, che
con la Juve quadricampione pensava di
volare dopo essere rimasto a terra con il
Chelsea e invece si è
trovato a scavare.
Siccome il calcio è
strano e alla Juve serviva un dieci, gli è toccato
soprattutto correre, molto e velocemente. Tentare
di saltare l’uomo è il suo mestiere, non sempre gli riesce,
ma anche nei momenti complicati Cuadrado è stato l’uomo
che si buttava in avanti ribaltando i numeri, gli schemi, le
possibilità. Lo ha fatto in
Champions League, in partite
che alla Juve hanno regalato
gli unici sorrisi, lo ha fatto a
San Siro.
CIAO INGHILTERRA Cuadrado
e Jovetic, la Fiorentina e l’Inghilterra nel passato, un destino da compiere in Italia. In Inghilterra hanno già vinto campionati (uno a testa), sono tornati per riprovare in Serie A,
da attori protagonisti. Quello
che in Inghilterra non erano,
quello che sono stati ieri, e lo
dicono i numeri, che a volte
qualcosa raccontano. Jovetic e
Cuadrado hanno giocato più di
tutti: l’interista ha toccato 67
palloni, lo juventino 89, top
della serata. Jovetic e Cuadrado sono anche quelli che hanno subito più falli: 8 il montenegrino, 5 il colombiano. Se la
sfida delle sfide è finita con un
nulla di fatto non è colpa loro.
Almeno nelle loro caselle, lo
zero non esiste. E in fondo anche lo zero è solo un numero.
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4
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R 8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA
INTER
JUVENTUS
6,5
6
DIGA MEDEL
HANDA C’È
MALE SANTON
ICARDI SOLO
IL TECNICO
ROBERTO MANCINI
6
6
5,5
HANDANOVIC
Nel primo tempo
una parata una,
ma importante,
sul primo palo
e sul tiro
brucia-guanti
di Cuadrado.
Intervento simile
in avvio di
ripresa, ma con
uso di piedi
e buona dose
di fortuna.
Attento sui
palloni spioventi,
suo punto critico,
e sbrigativo con i
piedi. Handa
basico e pratico.
MIRANDA
Il gioco delle
marcature,
anche se nel
contesto di una
linea a zona,
lo porta a
misurarsi più con
Morata. Non si fa
accecare dal
gioco di specchi
dello spagnolo,
non si fa attrarre
in zone lontane
dalla linea
dei sedici metri.
Assistito dalla
sorte, in alcuni
rimpalli e/o
deviazioni.
MURILLO
Le due facce
di Murillo. Bravo,
bravissimo, se c’è
da difendere uno
contro uno.
Pericoloso
all’atto di giocare
palla. Ha il merito
di non piangere
sui suoi errori.
Esempio: si fa
tagliare fuori da
Zaza, ma non sta
imbambolato
a guardare, in
tackle recupera
il pallone.
Algebricamente
lo assolviamo.
JUAN JESUS
Avvio difficile,
nei primi minuti
Cuadrado
trasforma Juan
Jesus nel lato
debole della
difesa interista.
Melo e Medel
gli danno una
mano, Juan
Jesus piano
piano
si riassesta però
la ripresa riparte
da dove la gara
era cominciata,
Cuadradocentrica al massimo.
● PARATE 4
● RINVII 9
● PRESE ALTE 3
● CONTRASTI 0
● LANCI 0
● PASSAGGI 43
● CONTRASTI 4
● LANCI 3
● PASSAGGI 43
● CONTRASTI 2
● CROSS 0
● PASSAGGI 28
6
BARZAGLI
MURAGLIONE
POGBA DELUDE
ZAZA LOTTA
IL TECNICO
MAX ALLEGRI
6
Meglio l’Inter nei primi 45’,
più Juve poi. Mancio tattico,
attento a sopprimere
le sorgenti del gioco altrui,
eccetto Cuadrado. Difficile dire
se l’Inter abbia guadagnato
un punto o ne abbia persi due.
IL MIGLIORE
STEVAN JOVETIC
6,5
Gioca o non gioca? Gioca
gioca, e stressa la Juve lì dove
Marchisio dovrebbe dirigere.
Jo-Jo semina ansia e raccoglie
superiorità che però la squadra
non capitalizza. L’intesa con
Icardi resta solo teorica.
● TIRI 2 ● SPONDE 1
● DRIBBLING 3
DAVIDE SANTON
5,5
Con timidezza sulla destra. A
lungo ancorato sul fondo, ad
aspettare il treno Pogba-Evra,
che arriva di rado ed enormi
problemi non crea. Difettoso
in personalità, non prova
mai a ribaltare il tavolo.
● CONTRASTI 0 ● CROSS 0
● PASSAGGI 50
7
6,5
BARZAGLI
Terzino destro o
centrale di
destra che sia,
Barzagli è un
muraglione
contro cui si
schiantano in
tanti. Giusto
Brozovic, in una
delle incursioni a
sinistra, gli crea
qualche fastidio,
ma sono attimi.
Nei territori di
Barzagli non si
passa. Grande
salvataggio
verso la fine, di
testa.
BONUCCI
È uno di quelli
che più soffre la
talentuosa
frenesia di
Jovetic. A volte
gli viene voglia di
misurarsi con
Jo-Jo sul
medesimo
terreno della
tecnica e rischia
la «bonucciata»,
però lo svarione
resta latente,
Bonucci non lo
commette. A
tratti regista
surrogato, ma
non è una novità.
6
CHIELLINI
I suoi corpo a
corpo con Icardi
smuovono
tonnellate
di forza ed
energia. Colossi
che si urtano
con violenza,
e per noi umani
è miracoloso che
nessuno dei due
si faccia male.
Solito Chiellini,
il suo modo di
difendere passa
da un «crash
test» all’altro.
Icardi comunque
non fa danni.
6
● PARATE 2
● RINVII 7
● PRESE ALTE 1
● CONTRASTI 1
● LANCI 2
● PASSAGGI 55
● CONTRASTI 1
● LANCI 0
● PASSAGGI 49
● CONTRASTI 2
● LANCI 5
● PASSAGGI 45
6
6,5
6
6
6
MEDEL
Il miglior
difendente
dell’Inter.
Tappa le buche,
risolve problemi.
Cuadrado parte
sparato al via
e Medel lascia
la sua zona
per spendersi
in duello col
ColombiaExpress da cui
esce trionfatore.
Con il suo passo
rapido
compensa,
riequilibra,
ricuce.
FELIPE MELO
Il suo pestone
a Cuadrado placa
il colombiano
e il conseguente
giallo rende più
saggio Melo,
lo costringe
ad azzerare le
«melate». Felipe
più di governo,
alla lotta
provvede Medel.
Sostituito perché
Mancini vuole
vincere
(ma senza
il cattivone
brasiliano rischia
di perdere).
BROZOVIC
Destra-sinistra?
Cos’è la destra,
cos’è la sinistra?
Brozovic
come nella nota
canzone
di Gaber. Le cose
migliori – leggasi
la traversa –
le fa sulla fascia
mancina, dove
il Mancio
lo piazza per
un breve periodo
nella prima
parte. A destra
fa l’attaccatutto
e depotenzia
Pogba.
PERISIC
Largo a sinistra,
nel suo
ecosistema
preferito,
anche se a tratti
viene dirottato
sull’altro
versante.
Non è ancora
il giocatore che –
Mancio dixit –
stravolgerà
il campionato,
soffoca i suoi
estri sull’altare
dei tatticismi.
Da apprezzare
lo spirito
di adattamento.
● TIRI 0
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 36
● TIRI 0
● RECUPERI 4
● PASSAGGI 16
● TIRI 1
● RECUPERI 2
● PASSAGGI 32
● TIRI 1
● RECUPERI 4
● PASSAGGI 29
6
IL PEGGIORE
6,5
BUFFON
Con le dita sfiora
il pallone per
il tanto che basta
e fa sì che il tiro
di Brozovic
si schianti sulla
traversa. Parata
decisiva,
in condizioni
precarie, perché
Chiellini,
in scivolata,
gli aveva appena
ferito una
gamba. Il grande
portiere è quello
che fa un
intervento
determinante.
s.v.
s.v.
ICARDI
Che cosa te
ne fai di tanto
centravanti
se non lo metti
in condizione
di concludere?
Si batte e si
sbatte, gli urti
con Chiellini
sono degni degli
auto-scontri,
e tanto basta per
il sei, però i suoi
dialoghi con
Jovetic sono
scarni. Non è
possibile che due
giocatori così si
cerchino poco.
GUARIN
Mancini toglie
Melo per inserire
Guarin e
il messaggio
è chiaro:
«Proviamo
a vincere». Ma le
buone intenzioni
sono una cosa e
la realtà un’altra.
Guarin costretto
a rimanere sulle
sue, perché
la Juve
nella ripresa
è preponderante.
Non tutti i cambi
riescono
col buco.
5,5
KONDOGBIA
Doppia
sostituzione
interista
nel recupero,
in coda al match,
come se ci fosse
da guadagnare
tempo per
proteggere
una vittoria.
Si vede che
a Mancini lo 0-0
stava bene.
PALACIO
Si veda sopra,
Kondogbia
e Palacio
entrano quando
mancano
due minuti
o poco più
al triplice fischio.
Impossibile
assegnare
un voto ai due
subentranti
nerazzurri.
● TIRI 0
● SPONDE 3
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● RECUPERI 2
● PASSAGGI 8
● TIRI 0
● RECUPERI 0
● PASSAGGI 1
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
Ennesima tappa del suo viaggio
alla ricerca della Juve perduta.
Sempre più intrigante
il sistema ibrido – difesa a 3 o a
4 a seconda delle fasi -, ma rifà
capolino la siccità offensiva:
perché Dybala riserva?
IL MIGLIORE
JUAN CUADRADO
6,5
Punto di forza e limite allo
stesso tempo, perché non
è sano che la Juve campione
d’Italia penda in maniera
così vistosa a destra e dipenda
in tutto o quasi dalle
accelerazioni «cuadradiche».
● CROSS 6 ● RECUPERI 7
● PASSAGGI 41
6
PAUL POGBA
5,5
Continua a giocare più per sé
che per la squadra. Un paio
di slalom tipici suoi, belli ma
inutili. Il giovane Paul è ancora
nella fase «bella promessa».
Per lo status di «venerato
maestro» si prega di attendere.
● TIRI 3 ● RECUPERI 10
● PASSAGGI 40
VALERI Gialli a ripetizione (4) nei primi minuti, giusto per far capire che non è gara da buonismi. Ok non dare rigore sul braccio di Bonucci
(involontario) e sul presunto fallo (non c’è) di Melo con la Juve che voleva il 2° giallo. Poche sbavature, non cambia la sostanza: direzione di valore
5,5
MARCHISIO
Ha la grande
attenuante
del rientro
dall’infortunio,
però la
prestazione
è quella che è,
affannata e
affannosa.
Non ha ancora
il suo passo,
come dimostra
la trattenuta su
Icardi. Per un
tempo rinculante,
simil De Rossi
davanti alla
difesa. Crescente
poi (ma piano).
EVRA
La Juve attacca
in prevalenza
sulla destra, in
funzione di
Cuadrado, e la
squadra
dimentica
letteralmente
Evra a sinistra. Il
francese si
propone, ma non
riceve quasi mai
il pallone. La sua
azione migliore
nel primo tempo,
innescato da
Pogba, però il
suo cross viene
deviato in corner.
ZAZA
Nulla da dire
sull’impegno,
sulla «garra»
al limite
dell’eccesso
come dimostra
il fallaccio
su Juan Jesus,
ma tecnicamente
parlando fa
la figura del
temporeggiatore
sciupone.
Due-tre palloni
giusti gli
capitano sul
piede sbagliato
e lui se li fuma.
Dove tira Zaza?
● TIRI 1
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 44
● TIRI 2
● RECUPERI 7
● PASSAGGI 57
● CROSS 3
● RECUPERI 3
● PASSAGGI 27
● TIRI 2
● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
6
IL PEGGIORE
6
5,5
KHEDIRA
Mezzo voto
in meno perché
il palo è un gol
sbagliato: da lì,
e con la porta
spalancata, è più
difficile sbagliare
che segnare.
Ma l’errore alla
Correa non può
cancellare il
resto, la tessitura
della tela.
Marchisio non
ce la fa, Pogba
pensa a se
stesso: Khedira
smista, dirige,
ricompone.
s.v.
5,5
MORATA
Considerato
quel che
ha passato
in Lussemburgo
con la Spagna,
è già molto che
abbia giocato.
Non il solito
scintillante
Morata,
ma basta
la sua presenza
per tenere l’Inter
sul chi va là.
L’assist per
il palo di Khedira
il suo momento
top.
MANDZUKIC
Si spende
malissimo l’unica
palla potabile
che gli capita.
Non era facile,
l’occasione arriva
all’improvviso,
di sbieco, però
il croato
non trova
la coordinazione
e la sua
acrobazia finisce
con un goffo
capitombolo.
«Dove sei
Tevez?», viene
da chiedersi
sul momento.
DYBALA
Il piccolo Messi
giace in panchina
fino al 33’ della
ripresa e a noi
resta un grande
dubbio: chissà
che cosa avrebbe
combinato
Dybala con i
palloni capitati a
Zaza e da
quest’ultimo
devoluti in
beneficenza.
Allegri avrà avuto
le sue ragioni, ma
siamo contro il
congelamento
del talento.
● TIRI 0
● SPONDE 3
● DRIBBLING 2
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
MANGANELLI 6,5
MELI 6,5
MASSA 6
RUSSO 6
5
6
Serie A R 8a giornata
INTER
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
JUVENTUS
BARICENTRO MOLTO BASSO 46 metri
25
83
10
17
9
77
131
9
133
PASSAGGI EFFETTUATI
46,2%
418
21
POSSESSO PALLA
44
24
1
ANGOLI
4
5
16
14 14
2
53,8%
21
BARICENTRO
MEDIO 52,2 metri
482
PASSAGGI RIUSCITI
6
7
4
15
16
9
8
19
1
10
TIRI NELLO
SPECCHIO
PALLE
PERSE
FALLI
COMMESSI
CONTRASTI
80,9%
84,4%
3
33
GDS - DATI OPTA
fLA PARTITA AI RAGGI X
ripiegamento per dare fastidio all’interista che
iniziava la manovra. In soldoni: non proprio un
atteggiamento propositivo, nè da parte dell’Inter
e vincono i muscoli e perdono le idee è nè da parte della Juve. Con una tavola così appamolto facile che gli spettatori assistano a recchiata, e con tutte le pedine che s’incastrano
uno 0-0 con poche emozioni e tanti rim- perfettamente fino ad annullarsi, è inevitabile
pianti. A osservare Inter-Juve sembra di essere che soltanto un colpo di magia possa sbloccare la
tornati al calcio di metà anni Novanta, quando le situazione. Jovetic ci prova e ogni volta che va via
partite erano gigantesche battaglie a centrocam- gli juventini lo stendono: 8 falli subiti. Cuadrado,
po, pressing e contropressing, raddoppi di mar- sull’altra sponda, è il martello che i bianconeri
catura e squadre corte, e per tirare un po’ il fiato utilizzano per far cadere il muro nerazzurro, ma
e rilassarsi bisognava aspettare che il pallone fi- i suoi 6 cross e i suoi 4 dribbling non producono
nisse tra i piedi di un piccoletto, di solito il nume- l’effetto desiderato. Il problema è che le idee, e di
ro 10, l’unico sopravvissuto alla tonnara organiz- conseguenza chi le ha, vengono soffocati sul nazata dai genialoidi delle panchine.
scere: lo testimoniano i 37 contraTanto per capirci e per fare chiasti cui gli spettatori sono stati corezza, quello non è stato il periodo
IL NUMERO
stretti ad assistere (21 dell’Inter e
più spettacolare del calcio. Speria16 della Juve). Provate a chiedere
mo di non essere tornati indietro,
a un tifoso se preferisce vedere un
anche se obiettivamente le scelte
tackle o un dribbling: chi risponde
degli allenatori contribuiscono ad
un tackle deve correre velocemenalimentare i dubbi. Mancini disete dal dottore... Bene: a San Siro, a
gna l’Inter secondo un compatto e i falli commessi
fronte di 37 contrasti, ci sono stati
poco elastico 4-4-2, piazzando gli da Inter e Juventus: soltanto 21 dribbling. Secondo voi
uomini di qualità (Brozovic e Periè stata una partita spettacolare?
sic) sulle fasce laterali, lontani dal 14 a testa. Il più
scorretto
è
stato
cuore del gioco. Allegri, invece,
SENZA LUCE Una volta, quando il
tiene in panchina l’attaccante più Juan Jesus: 5 falli.
calcio era ancora in bianco e nero,
frizzante e imprevedibile, cioè Dyse un allenatore schierava quattro
bala. Avranno ragione loro, perché conoscono difensori e due mediani veniva definito catenacmeglio di noi le condizioni dei loro ragazzi, ma le ciaro. Oggi, invece, almeno a parole i tecnici soloro soluzioni, considerato il poco che si è visto a no tutti offensivisti e cercano il successo. Poi vai
San Siro, non hanno soddisfatto.
a leggere le formazioni e trovi, come nell’Inter,
quattro difensori e due mediani (Medel e Felipe
SPETTACOLO A conferma dell’assenza di spetta- Melo) a proteggerli: in sostanza sono sei giocatocolo ci sono un paio di dati: zero tiri per Icardi e ri muscolari e prettamente dediti all’azione di
per Morata, i due attaccanti di riferimento. Ciò contenimento. Alla fine, in mancanza di illumisignifica che le rispettive squadre non sono mai nazioni, non resta che ammirare gli sguardi tutta
riuscite a innescarli nel modo giusto. D’altronde grinta di Medel o Marchisio che giocano lì dove
Icardi, che è uomo d’area e ama essere servito nel una volta, al tempo del calcio antico, c’erano
cuore della difesa avversaria, aspettava traverso- Suarez o Platini. E’ proprio vero: si stava meglio
ni e passaggi filtranti che non gli sono mai arriva- quando si stava peggio.
ti. E Morata, spesso, è stato utilizzato in fase di
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Schianchi
Idee? No, tanti muscoli S
Sembra di vedere
una gara degli anni 90
1Icardi e Morata non tirano mai in porta: pochi suggerimenti
La sfida è una gigantesca battaglia a centrocampo: 37 tackle
LA MOSSA TATTICA
JOVETIC: falli subiti 8
BROZOVIC: cross 5
ICARDI: tiri effettuati 0
PERISIC: palle perse 18
PERISIC
JOVETIC
MEDEL
BROZOVIC
ICARDI
PASSAGGIO
MOVIMENTO
GDS
28
this
is
when
modeling
comes
in
handy
ZUPPING
di VINCENZO
CITO
SUSPENSE SUL RISULTATO?
ALLA DS LO RIVELA BONIMBA
ambiano le gestioni,
le versioni e le
edizioni, ma alla
«Domenica sportiva»
(Rai) continuano con la
manfrina di non rivelare
l’esito del posticipo, come
se la gente aspettasse
solo loro per sapere il
risultato. Solo che poi
chiedono a Roberto
Boninsegna quali siano le
candidate allo scudetto.
«Secondo me c’è anche
l’Inter, in fondo è a un
solo punto dalla
Fiorentina». Quindi, con
la Juve, ha pareggiato...
C
Sms che scorre in
trasmissione . «L’Inter a
giocato molto, la Juve a
sprecato di più». E tu hai
dimenticato le acca.
Edoardo Testoni (Fox)
«Nel Colonia esce Osako
tra i fischi di paura della
Veltins Arena». Ma se
stava uscendo, di che
avevano paura i tifosi
dello Schalke? Che
facesse gol direttamente
dalla doccia? Che tirasse
una pallonata a
qualcuno? Che facesse
harakiri immolandosi tra
la folla?
keep watching at diesel.com/watches
«Mamma mia! Agonismo
che schizza fuori dalle
maglie» (Andrea
Stramaccioni, Fox,
Tottenham-Liverpool)
Riccardo Trevisani (Sky)
mentre comincia il big
match del San Paolo. «La
Fiorentina ha vinto sei
partite su sette ma è
come se ne avesse vinte
sei e mezza, perché alla
fine del primo tempo
stava battendo il Torino
1-0». Ah, ecco.
Daniele Fortuna senza
fortuna. «In difficoltà lo
Spezia che non riesce a
fare il gioco che gli è più
congeniale e cioè non
riesce ad aprire il gioco
stesso sulle fasce, la
Ternana ha preparato
bene questa sfida». Infatti
un minuto e mezzo dopo
annuncia: «Spezia in
vantaggio con Calaiò!»
(Radiorai, Tutto il calcio
di domenica scorsa)
Sale alto il grido di
indignazione e fa vibrare
l’Italia intera. Lei «Le
nozioni che ci avevano
dato nel prepartita non
corrispondono a verità!».
Lui «Siamo di fronte a
qualcosa di
completamente diverso
rispetto a quello che ci
era stato detto…». Lei «E’
antipatico! Non è
sportivo!». Come hanno
osato, quelle del
Liverpool? Contro il
Brescia hanno giocato col
4-4-1-1 senza chiedere il
permesso a Katia Serra e
Luca Pisinicca…
(calciodonne su Raisport)
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
Serie A R 8a giornata
fAREA TECNICA
L’ALLENATORE DELL’INTER
MANCINI «SU DI NOI
TROPPE CRITICHE
FORSE CAPISCO
POCO DI CALCIO...»
«È da inizio stagione
che sento certe cose,
malgrado le 5 vittorie
Vincendo avremmo
preso consapevolezza,
ma il pari va bene»
Luca Taidelli
MILANO
@LucaTaidelli
T
anto rumore per nulla. Eppure ci sono pareggi che
possono valere più di alcu-
ne vittorie. Non tanto per avere
tenuto la Juve a -8, quanto perché sino a qualche mese fa l’Inter una gara come questa
l’avrebbe persa. Soprattutto visto il calo nella ripresa, quando
i bianconeri hanno preso campo, pur creando pochi pericoli.
ANALISI E CRITICHE Roberto
Mancini analizza il match proprio partendo dal grande equilibrio. «È stata una sfida tra
squadre molto solide, con poche occasioni. La Juve doveva
provare a vincere, noi abbiamo
fatto lo stesso. Bravi i difensori.
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Abbiamo commesso due errori
che potevano costarci caro, ma
non va dimenticato che alcuni
uomini sono rientrati da poco
dalle nazionali. Loro avevano
tre centrocampisti centrali, non
era facile aggredirli. Ho scelto il
4-2-3-1 per cercare di metterli
in difficoltà con i tagli di Perisic
e Brozovic, che tra l’altro è un
esterno adattato. Aspetto che
Biabiany trovi la condizione».
Guai però a fargli notare che ai
suoi è mancato qualcosa. «Resta il fatto che percepisco sempre troppe critiche su di noi. È
dall’inizio del campionato che
sento certe cose malgrado cinque vittorie consecutive. Forse
sono io che capisco poco di calcio...». Il match contro i campioni d’Italia doveva dare la vera
dimensione dell’Inter. «Vincendo avremmo preso più consapevolezza – fa Mancini –, ma un
pari con la Juve ci può stare.
Dobbiamo migliorare un po’ di
cose ma questo è normale. Credo che potremo starci, lì in alto.
La favorita per lo scudetto? La
Fiorentina è prima e ha fatto bene, pur perdendo. Ma ci sono
Napoli, Roma e la stessa Juventus, che rientrerà».
SINGOLI E SPONSOR Il discorso
va poi sui singoli: «Jovetic ha
fatto la miglior partita da quando è all’Inter, nonostante si sia
allenato solo tre giorni. Poi arriverà anche il momento che Icardi farà gol e sarà una bella cosa.
A tutti gli attaccanti capitano
momenti in cui segnano poco,
ma lui si sbloccherà presto. Bocciatura per Kondogbia? Non
scherziamo, le partite sono tante. In passato è rimasto in panchina anche Pogba». Così infine
sulle voci di un nuovo sponsor
che lo stesso Mancini avrebbe
agganciato: «Io il tramite? Abbiamo un grande sponsor, che è
Pirelli. Etihad è un grande marchio, ma queste non sono cose
che mi competono».
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fAREA TECNICA
L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS
ALLEGRI
«SCUDETTO? ENTRO
NATALE IL DISTACCO
VA DIMEZZATO»
«Abbiamo fame ma
serve più cattiveria.
E poi dobbiamo
segnare di più. Zaza?
Dybala era rientrato
tardi dal Sudamerica»
Mirko Graziano
MILANO
er la quarta volta in
questa stagione la Juventus non subisce
gol: in campionato era suc-
P
cesso solo a Genova, sponda
rossoblù. Massimiliano Allegri
aveva predicato solidità e concentrazione là dietro, e l’ha trovata. Il problema è che i campioni d’Italia a San Siro non
vanno oltre lo 0-0, e restano parecchio lontani dalle zone alte
della classifica. È necessario al
più presto un deciso cambio di
marcia, anche perché di questo
passo rischia di diventare un
«Mortitolo» la stessa caccia a
uno dei posti Champions.
IL PROGRAMMA DI MAX «Ma
non facciamoci prendere dal-
l’ansia — dice Max —, neanche
in 10 gare riusciremo a recuperare il gap. Dobbiamo dimezzare il distacco entro Natale, e poi
presentarci al top a marzo, per
il rush finale. Tranquilli, abbiamo ancora molta fame». Parecchie cose vanno però migliorate. «Questo è certo — continua
il tecnico —, d’altronde solo da
pochi giorni ho a disposizione
l’intera rosa, e quindi non tutti i
ragazzi sono sullo stesso livello
di forma. Con l’Inter non mi è
piaciuta la gestione tecnica di
alcuni momenti della gara.
Dobbiamo poi essere più cattivi
sotto porta, e non mi riferisco
solo agli attaccanti. Se vuoi vincere il campionato non puoi segnare così poco». Appena 9 reti
nelle prime 8 giornate. «I margini di miglioramento comunque ci sono. E sono notevoli».
Qualche giudizio sui singoli:
«Morata a un certo punto è andato un po’ troppo in giro per il
campo, invece di restare vicino
a Zaza. Barzagli? Se là davanti
avessimo avuto la cattiveria di
Andrea, avremmo vinto di sicuro». Centrocampo titolare al
completo: «Gran partita di Khedira, Pogba meglio nel secondo
tempo, all’inizio ha giocato con
un pizzico di sufficienza: deve
migliorare! Marchisio? Cresce,
anche se nel finale ha commesso qualche sbavatura». In attacco, schierato Zaza a sorpresa:
«Mi è piaciuto molto, ha attaccato bene la profondità. Forse
poteva esser un po’ più lucido
in un paio di occasioni, ma fa
parte del percorso di crescita.
L’ho preferito a Dybala, perché
l’argentino è rientrato tardi dal
Sudamerica, come Pereyra. Ma
ora pensiamo solo a mercoledì
— conclude Allegri — col Borussia è molto importante». Un
pizzico di ansia per Buffon, la
Juve parla però «di una semplice contusione al polpaccio». Da
monitorare!
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IL FUTURO NERAZZURRO
Etihad smentisce
Moratti: «Disponibile
a lasciare l’Inter»
1La compagnia aerea
infastidita dalla fuga
di notizie sullo
sponsor. Trattativa
aperta. Pirelli in attesa
Matteo Brega
Luca Taidelli
MILANO
tihad Airways smentisce le notizie e le speculazioni secondo cui
la compagnia aerea diventerà
sponsor di Inter FC in Italia. La
compagnia non ha nessuna trattativa con il club in corso, pertanto i rumors sono senza fondamento». In effetti non siamo allo
scambio di firme, ma la trattativa rimane aperta. E l’aggancio
con la compagnia di bandiera
degli Emirati Arabi è stato possibile grazie a un interesse della
stessa Etihad per fare di Mancini
un proprio testimonial. Etihad è
sponsor del Manchester City già
dai tempi in cui il tecnico era sulla panchina dei Citizens. In un
momento così delicato, la fuga di
notizie non ha fatto gioco.
«E
TRATTATIVA IN CORSO Questo
non esclude che si possa arrivare
a una fumata bianca, anche se
forse a cifre inferiori dei 125 milioni in 5 anni. Così come resta
aperta la pista Pirelli che, soprattutto dopo l’acquisizione da parte dei cinesi, vorrebbe mantenere il proprio nome sulle maglie
nerazzurre. Ma gioca al ribasso
sulle cifre. L’Inter vorrebbe almeno pareggiare i numeri dei top
club italiani (Juve e Milan prendono 17 milioni all’anno da Fiat
ed Emirates), Pirelli non andrebbe oltre ad una decina di milioni
con bonus.
ASSEMBLEA Questa mattina
Thohir dovrà relazionare ai piccoli soci durante l’assemblea,
chiamata anche a ratificare un
rosso di bilancio tra gli 80 e i 90
milioni. Al tema finanziario si lega anche l’intenzione di Massimo Moratti di cedere nel medio
periodo buona parte, se non tutta, del 29,5% delle azioni: «Ho
dato la disponibilità agli azionisti di lasciare, non è che confermo che lascio». Grazie anche alla
Saras, Moratti sta cercando qualcuno pronto a subentrargli, ben
sapendo che Thohir non vuole
esercitare il diritto di prelazione.
Un passaggio epocale come la
definitiva uscita della famiglia
che ha fatto la storia del club non
sarebbe immediato, anche perché nessuno sarebbe disposto ad
entrare in minoranza senza la
prospettiva di un ritorno di immagine (sponsor o stadio) o di
una scalata alla maggioranza.
LA CARICA DI THOHIR Ieri sera
Thohir ha atteso all’ingresso dello spogliatoio per caricare giocatori e staff. Con lui c’era il socio
Handy Soetedjo. Poi il si è intrattenuto con Mancini prima di fare
gli onori di casa ad Andrea
Agnelli.
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Serie A R 8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Juan Jesus all’attacco
«Chiedete al tecnico
perché non segniamo»
1Jovetic: «Dobbiamo riprendere a vincere, ma è stata la mia gara
migliore a Milano». Perisic: «Gioco meglio esterno, ma mi adeguo»
Matteo Brega
MILANO
lla fine bisogna aspettare un bel po’ per veder
comparire qualche interista che si fermi a parlare. Perché Erick Thohir e il socio Handy Soetedjo sono scesi nello
spogliatoio a fine partita per
salutare la squadra e parlare
con Roberto Mancini e lo
staff.Non si è trattato di un discorso al gruppo, ma solo di un
saluto ai suoi giocatori dal momento che oggi dopo l’assemblea dei soci lascerà Milano.
A
PERISIC Il primo a farsi vedere
è Ivan Perisic. «Sono soddisfatto della partita della squadra e
della mia. Abbiamo fatto meglio nel primo tempo, ma si
tratta di un punto giusto vista
anche la prestazione della Juventus». Il croato aggiuge:
«Abbiamo giocato comunque
bene. Siamo sulla strada giusta
per essere una grande squadra». L’ala poi torna su un possibile calcio di rigore che Valeri
non ha fischiato per un fallo di
mano. «Se l’arbitro ha giudicato involontario il tocco, va bene, ma secondo me il rigore
c’era. Era una partita difficile e
abbiamo giocato bene un tem-
po a testa». Dove sta meglio il
croato? «Preferisco giocare
sull’esterno, meglio lungo la
fascia sinistra. Ma non decido
io, rispetto le scelte di Mancini
e mi adeguo». E poi un pensiero al pubblico. «San Siro è stato
emozionante, difficilmente mi
scorderò l’atmosfera del prepartita».
CACCIA AL GOL Terza gara di
fila senza i tre punti, secondo
pareggio di fila dopo Genova
Ivan
Perisic,
26 anni,
croato
ANSA
RIPARTENZA JUVE
dobbiamo fare in fretta»
La sincerità di Buffon:
«Parlare di scudetto
è ancora da visionari»
Fabiana Della Valle
MILANO
immagine del palo sostituirà quella dell’infortunio
di due anni fa. Sami Khedira si stropiccia gli occhi per assicurarsi che sia tutto vero: il pallone che avrebbe potuto cambiare la partita e anche la stagione
della Juve si è stampato sul legno. Più che sfortuna è stata
mancanza di lucidità, un gol divorato. Niente da fare, San Siro
non gli ha dato una mano neanche questa volta. Nel 2013 qui
iniziarono tutti i suoi guai, un
brutto crack con la Germania in
amichevole che lo costrinse a stare fuori a lungo. San Siro però
continua a portare bene alla Juve, che da quando Andrea Agnelli è diventato presidente non perde qui contro l’Inter. Certo, vincere sarebbe stato più utile e
tranquillizzante, perché così la
Signora resta lontana dalla vetta: 9 punti dalla Fiorentina, 8 da
Roma e Inter, 6 dal Napoli. «Non
dobbiamo sentirci ritrovati, parlare oggi di scudetto è da visionari – dice Gigi Buffon –. Pensiamo
piuttosto a tornare tra le prime
tre, si può essere protagonisti anche senza vincere». Buffon che
L’
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LA GUIDA
Marchisio avverte
«Senza continuità
non si fa strada»
1«Va bene il punto ma
contro la Sampdoria. «Dobbiamo riprendere a vincere —
analizza subito Stevan Jovetic
—. Le partite contro le grandi
squadre ti danno fiducia. Picchiavano quelli della Juve? Sì,
sono abituato». E poi: «Sono
stato costante, è mancato solo
il gol. E’ stata la mia partita migliore con l’Inter. Come sto?
Bene!». L’Inter per la prima
volta in campionato non ha segnato, mantenendo il bottino
complessivo a una media molto bassa (8 gol in 8 gare). «Dovete chiedere a Mancini perché
facciamo fatica a segnare — risponde Juan Jesus —. Ce la
mettiamo tutta, noi siamo un
gruppo. Giocare o meno va bene tutto, mi alterno con Telles a
sinistra, l’importante è vincere.
Io alla Roma? Spero di vincere
il campionato qui. Dobbiamo
sbagliare il meno possibile per
prendere sempre punti. Purtroppo contro la Juve ne abbiamo guadagnato uno solo. Il pari non è giusto, abbiamo fatto
una grande partita nel primo
tempo e avremmo dovuto vincere. La gara con la Fiorentina
è rimasta un po’ sullo stomaco,
avremmo voluto vincerla…». E
così intanto il successo manca
dal 23 settembre, 1-0 al Verona
in casa…
ha giocato «65 minuti zoppo»,
con una contusione al polpaccio:
«La valuteremo, ma se non dovessi esserci mercoledì abbiamo
Neto che chiamarlo secondo è
quasi svilirlo».
NOI CI CREDIAMO Buffon e
Claudio Marchisio parlano per la
squadra. Il Principino è appena
rientrato dopo il secondo stop
della stagione: «Siamo venuti qui
per vincere, purtroppo siamo
partiti male e sappiamo che in
questa stagione siamo costretti a
rincorrere, ma può andare bene
un punto, anche perché non abbiamo subito gol. Dobbiamo credere per forza allo scudetto perché siamo i campioni d’Italia, però dobbiamo sapere anche che
non abbiamo molto tempo, se
non troveremo continuità in fretta non faremo molta strada. Ora
dobbiamo concentrarci sulla gara di Champions». Marchisio
stronca le voci di mercato:
«Klopp è disposto a fare follie per
avermi al Liverpool? Non mi interessa, sono appena rientrato
da un infortunio e penso solo a
lavorare per tornare in forma».
Concetto ribadito da Beppe Marotta: «Di offerte ne arrivano
tante ma su Marchisio contiamo
molto, abbiamo rinnovato in
estate e lui vorrà chiudere la carriera alla Juve». Intanto Claudio
vuole lasciare l’impronta su una
stagione in cui finora è stato solo
una comparsa per i troppi guai.
Da oggi si pensa alla Champions,
dove la Juve con una vittoria può
già allungare le mani sugli ottavi.
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Domani c’è la Roma
in Champions
Mercoledì la Juve
CHAMPIONS LEAGUE
Fase a gironi, terza giornata
Domani (ore 20.45)
Gruppo E
Bayer Leverkusen (Ger)-Roma
Arbitro: Kassai (Ungheria)
Tv: Premium Sport HD
Bate B. (Bie)-Barcellona (Spa)
Gruppo F
Arsenal (Ing)-Bayern (Ger)
Dinamo Z. (Cro)-Olympiacos (Gre)
Gruppo G
Porto (Por)-Maccabi Tel Aviv (Isr)
Dinamo Kiev (Ucr)-Chelsea (Ing)
Gruppo H
Zenit (Rus)-Lione (Fra)
Valencia (Spa)-Gent (Bel)
Mercoledì (ore 20.45)
Gruppo A
Malmö (Sve)-Shakhtar D. (Ucr)
Psg (Fra)-Real Madrid (Spa)
Gruppo B
Cska Mosca (Rus)-Man. Utd (Ing)
Wolfsburg (Ger)-Psv (Ola)
Gruppo C
Atletico Madrid (Spa)-Astana (Kaz)
Galatasaray (Tur)-benfica (Por)
Gruppo D
Juventus-Borussia M. (Ger)
Tv: Premium Sport HD
Man. City (Ing)-Siviglia (Spa)
YOUTH LEAGUE
Gruppo E
Domani Bayer Leverkusen-Roma
(ore 16, diretta Premium Calcio)
Gruppo D
Mercoledì Juventus-Borussia M.
(ore 14.30, diretta Premium Sport)
EUROPA LEAGUE
Fase a gironi, terza giornata
Gruppo G (ore 19)
Lazio-Rosenborg
Tv: Sky Sport 3 e Sky Calcio 2 HD
Dnipro (Ucr)-Saint Etienne (Fra)
Gruppo I (ore 19)
Fiorentina-Lech Poznan (Pol)
Tv: Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD
Basilea (Svi)-Belenenses (Por)
Gruppo D (ore 21.05)
Midtjylland (Dan)-Napoli
Tv: Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD
Legia V. (Pol)-Bruges (Bel)
TROFEO LUIGI BERLUSCONI
Mercoledì (ore 18)
Milan-Inter
9
10
Serie A R 8a giornata
Grazie
di tutto
Gonzalo Higuain, 27 anni, è a
quota 7 reti questa stagione GETTY
Spettacolo da scudetto
Bella Viola, Higuain di più
1Incontro intenso e di qualità che la Fiorentina ha guidato a lungo. Il Napoli esce alla
distanza e strappa i 3 punti con Insigne e il Pipita. Di Kalinic lo squillo della capolista
NAPOLI
2
Fabio Bianchi
FIORENTINA
1
INVIATO A NAPOLI
@fabiowhites
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Insigne (N) al 1’, Kalinic
(F) al 28’, Higuain (N) al 31’ s.t.
NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol,
Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 43’ s.t.
David Lopez), Jorginho, Hamsik;
Callejon, Higuain, Insigne (dal 16’ s.t.
Mertens; dal 34’ s.t. El Kaddouri)
PANCHINA Rafael, Gabriel, Valdifiori,
Strinic, Henrique, Maggio, Chiriches,
Gabbiadini, Chalobah. ALL. Sarri.
BARICENTRO MEDIO 53 M.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
AMMONITI Jorginho, Koulibaly ed
El Kaddouri per gioco scorretto.
FIORENTINA (3-4-2-1) Tatarasanu;
Tomovic (dal 33’ s.t. Babacar),
G. Rodriguez, Astori; Blaszczykowski,
Badelj, Vecino, Alonso (dal 10’ s.t.
Roncaglia); Bernardeschi (dal 7’ s.t.
Ilicic), Borja Valero; Kalinic.
PANCHINA Lezzerini, Sepe,
Fernandez, Suarez, Verdù, G. Rossi.
ALLENATORE Paulo Sousa
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,6 M.
CAMBI DI SISTEMA dal 33’ s.t. 3-4-1-2
AMMONITI Badelj, Astori, Rodriguez
e Roncaglia per gioco scorretto
ARBITRO Banti di Livorno.
NOTE paganti 49.800, incasso di
1.424.586 euro; abbonati e quota non
comunicati. Tiri in porta. 6-3 . Tiri fuori
3-2. In fuorigioco 4-3. Angoli 4-5.
Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
tai a vedere che alla fine quello che ha bestemmiato sarà stato lui. L’uomo con la tuta, l’animo artistico napoletano e il carattere ruvido da toscano acquisito. Sì lui, Maurizio
Sarri, che risponde sempre «è una bestemmia» a
chi gli parla di Napoli da scudetto. Intanto però la
sua squadra ha messo le ali. Ha sgambettato i sogni della Fiorentina capolista e accorciato la classifica. L’ha fatto con gli uomini che devono fare la
differenza e la fanno: Insigne e Higuain, in rigoroso ordine di gol. Prima, il Napoli ha massacrato
i sogni della Lazio con un sonoro 5-0 e le speranze di rinascita del Milan con un clamoroso 4-0 a
San Siro. E la ciliegina di aver consacrato l’anno
difficile della Juve battendola 2-1. Sarà anche
presto per le certezze, ma se questi non sono segnali di possibile scudetto cosa sono? La banda
Sarri, dopo un avvio così così causa lavori in corso, quando il gioco s’è fatto duro ha cominciato a
giocare. Ha vinto tutti i duelli tra grandi o presunte grandi, in casa è diventato un caterpillar e ha
in più ritrovato il pubblico dei tempi di Maradona. Il Napoli è grande, Higuain è il suo profeta. E
Insigne il compagno ideale. Sono tre gare di fila
che Lorenzo finalmente magnifico va in gol. Gol
pesanti, soprattutto questo che squarcia una partita molto bella e molto difficile, con una Fiorentina che a sprazzi ha giocato meglio del Napoli,
che è riuscita a pareggiare con la perla di super
Kalinic ma poi ha dovuto arrendersi alla diagonale sentenza del Pipita.
S
LA CHIAVE Alla fine il risultato è giusto, perché il
LE TRE RETI
ARRIVANO
NEI SECONDI 45
● 1 Il tiro d’interno di Lorenzo
Insigne che al 1’ s.t. sorprende
Tomovic e supera Tatarusanu
● 2 La Fiorentina impatta: al
28’ s.t. Kalinic segna la rete
dell’1-1 ● 3 Il gol vittoria porta
la firma di Higuain, che al 31’
s.t. approfitta di un errore
di Ilicic, triangola con Mertens
e segna il 2-1 LAPRESSE-ANSA
Napoli ha aggiunto carattere alla bellezza, più carattere della Viola. Ha saputo soffrire nella prima
parte della sfida, quando la Fiorentina sembrava
padrona del campo, ha saputo colpire quando poteva e doveva farlo. Il Napoli ha colto gli attimi, la
Fiorentina un po’ meno. Il bravo Paulo Sousa non
se la prenderà se, tra tanti elogi, dovrà incassare
anche una critica. La scelta di lasciare inizialmente fuori Ilicic non ha pagato. Per niente. Nel primo
round la Viola ha fatto tutto bene, tranne nel creare occasioni da gol. Reina ha dovuto soltanto intervenire, bene, su una sassata di Blaszczykowski.
Troppo poco per il gioco prodotto. Il bravissimo
Kalinic non ha perso un pallone, ma sempre spalle
alla porta. Borja Valero qualche tentativo di mandarlo in porta l’ha fatto, Bernardeschi invece ha
sbagliato quasi tutto. Con Ilicic al suo posto nel
secondo round, inserito subito dopo il gol lampo
di Insigne (45 secondi dal fischio) la Fiorentina è
diventata molto più pericolosa: guarda caso è dello sloveno la meravigliosa palombella-assist per
l’altrettanto stupendo gol d’esterno di Kalinic.
Certo, poi Ilicic ha sporcato la sua bella gara con
l’errore nel passaggio che ha innescato l’azione
del 2-1, ma d’altronde la vita e le partite sono fatte
anche di episodi. Sousa è stato anche sfortunato,
perché prima aveva dovuto sostituire Alonso
(bravo nelle due fasi, da solo teneva la sinistra) e
rivoluzionare un po’ la squadra: dentro Roncaglia, Tomovic alzato a centrocampo. Sfortunato
perché ha dovuto farlo nel momento migliore del
Napoli, cresciuto in convinzione e gioco. E che
prima dell’1-1 aveva avuto ottime occasioni di
chiudere la partita, soprattutto con Callejon
(l’unica nota dolente di giornata) che ha sprecato
una clamorosa occasione a due passi da Tatarasanu. Anche quando Insigne ha dovuto lasciare dopo 16’ per il solito dolorino al ginocchio causa di
1
polemiche azzurre, il Napoli con Mertens (autore
dell’assist al Pipita) è rimasto alto e ha concesso
poco dietro, con Koulibaly in stato di grazia. Anche l’entrata di Babacar a dar man forte a Kalinic
non ha destabilizzato la difesa.
SCUSATE IL RITARDO È stata una partita stupenda. Eppure all’alba della sfida, sembrava che dietro l’angolo ci fosse la delusione tipica delle grandi aspettative. Tutto qui, lo spettacolo annunciato? Invece, uomini di poca fede noi tutti, lo spettacolo è arrivato, eccome. Scudetto o no, Napoli e
Fiorentina resteranno nei quartieri alti fino all’ultimo. Perché hanno un’orLUCI E OMBRE
chestra collaudata, buoni musicisti e
solisti. Il Napoli l’ha formata
Sarri si gode anche ottimi
strada facendo. E Sarri ha dovuto fare
una difesa affidabile un grande sacrificio: accantonare
con Koulibaly
(magari non per sempre) il suo pupillo Valdifiori. Che funzionava alla
in stato di grazia
grande con l’Empoli che correva anper lui e gli dava occasioni per
La squadra di Sousa che
sfruttare i suoi lanci di prima. Nel Naa tratti gioca meglio poli che deve fare la partita Valdifiori
o
Ma alla fine paga
one
fa fatica, soprattutto in interdizione
l’esclusione di Ilicic nelle ripartenze avversarie. Per dire,
n diieri Jorginho stato più prezioso in
amstruzione che costruzione. E ha lasciato ad Hampinsik e Allan, il migliore dei suoi, il compito di spingere e creare azioni. Questo centrocampo può
ertà
supportare meglio il tridente e lasciare più libertà
onaad Hamsik. La Fiorentina non esce ridimensionata da questa sfida. Anche lei ha una struttura e un
dosgioco ben precisa che darà i suoi frutti. Paradosolte
salmente, l’imbarazzo delle scelte in avanti a volte
può complicarle la vita (vedi Ilicic, appunto). Ma
sarà pur sempre una bella vita.
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RVATA
2
3
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fCON 6 RETI A TESTA SONO IN VETTA AI MARCATORI
1Gli attaccanti azzurri grandi
LA LORO GARA
AI RAGGI X
LA COPPIA DELLE MERAVIGLIE
Il San Paolo ai piedi dei suoi re
Pipita&Lorenzo, gol e talento
1Higuain ancora decisivo, come voleva Sarri. Insigne supera il suo record in A
protagonisti: ecco alcuni dati
della loro ottima prestazione
HIGUAÍN
INSIGNE
I GOL
1’ ST
31’ ST
1
GOL
E l’argentino si gode il momento: «Vittoria importantissima, stiamo crescendo»
Mimmo Malfitano
NAPOLI
ermarli sta diventando
un’impresa, per chiunque. Non esistono difensori che tengano: loro due vanno ad alta velocità, travolgendo tutto quanto prova a contrapporsi alla loro forza
offensiva. Intanto con i due gol
realizzati alla Fiorentina, si sono sistemati lassù, in testa alla
classifica dei cannonieri, seppur insieme al sampdoriano
Eder. Ecco, buona parte del Napoli sta tutto nel grande talento di Gonzalo Higuain e di Lorenzo Insigne. Insieme, stanno
integrandosi alla perfezione, i
loro movimenti sono rapidi, sostenuti da una qualità davvero
importante. C’era il timore di
un appagamento, di un momento di stasi, considerato il
valore della Fiorentina e la sua
ambizione di capolista. Probabilmente, non sarà stata la loro
migliore partita ma, sicuramente, i due hanno brillato per
concretezza, soprattutto.
F
RECORD PERSONALE Al di là
dell’importanza dei tre punti
che lanciano il Napoli nelle zone europee della classifica, la
vittoria sulla Fiorentina entrerà a far parte della storia personale di Lorenzo Insigne. Il gol
che ha aperto al successo, è stato il sesto realizzato dal giovane attaccante napoletano. Tutto questo, significa record di
reti in Serie A. Finora, il suo
massimo in campionato era
stato di cinque gol, realizzati
nella stagione 2012-13. Quest’anno, dopo le prime otto
giornate, Lorenzo s’è già superato e il primato è accompagnato dal primo posto nella
classifica dei cannonieri. Un
momento esaltante, dunque,
che il ragazzo sta vivendo con
grande discrezione, evitando
quegli entusiasmi che potrebbero distrarlo dai suoi obiettivi
che sono lo scudetto col Napoli
e la partecipazione agli Europei 2016.
importante per la classifica,
per continuare a crescere. Siamo felici per questo successo,
dobbiamo continuare così», ha
spiegato Higuain nel dopo partita. «La Fiorentina è una grande squadra e ci sarebbe voluto
un grande Napoli per vincere.
Credo che ce l’abbiamo messa
tutta. Manca tantissimo, comunque, al termine della stagione, ci sarà ancora tanto da
fare. Adesso dobbiamo continuare a crescere, magari un
poco alla volta», ha concluso il
Pipita il cui feeling coi tifosi è
ormai indissolubile. Per capirne l’importanza basta pensare
che a fine gara, la Curva B ha
aspettato che l’attaccante completasse l’intervista sul campo,
per tributargli un lunghissimo
applauso. Gesto ricambiato,
ovviamente, per una passione
che Napoli ha ritrovato dopo
quella vissuta nell’era di Diego
Maradona. Un altro argentino,
dunque, è destinato a dover ridare lustro a questa città.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
GOL
PASSAGGI
TOTALI 15
IL PIPITA RINATO Ormai, non
conosce più limiti, abbatte avversari come se fossero birilli.
Ci ha provato, Astori, a contenerlo e, probabilmente, ci sarebbe anche riuscito se Ilicic
non avesse commesso l’errore
in uscita favorendo, poi, la conclusione vincente dell’attaccante argentino. Una rete voluta con la forza, molto simile a
quella che realizzò a Buffon, a
fine settembre. «Si, è un momento importantissimo, per
me e la squadra. Era una sfida
11
POSITIVI 10
TOTALI 20
NEGATIVI 5
POSITIVI 18
NEGATIVI 2
OCCASIONI CREATE
TOTALI 1
TOTALI 3
TIRI
TOTALI 3
TOTALI 3
GDS
12
Serie A R 8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE PAGELLE di FABIO BIANCHI
NAPOLI
FIORENTINA
7,5
7
HIGUAIN DECISIVO
INSIGNE DA 10
«MAREKIARO»
È TORNATO
IL TECNICO
MAURIZIO
SARRI
7
A furia di rifiutare
la candidatura allo scudetto,
risulterà un simpatico
bugiardo. Il suo Napoli, bello
e solido, e sempre più suo,
ha tutte le carte in regola
per conquistarlo.
IL MIGLIORE
ALLAN
7
Mastino napoletano. Con
sprazzi da mezzala. Tiene su il
Napoli in difficoltà, contrasta e
spinge. E quando la squadra si
scatena, copre. Una garanzia.
L’unica sconfitta azzurra è
arrivata senza di lui in campo.
JOSÈ
CALLEJON
5,5
Sarri lo preferisce a Mertens
perché più difensivo e più di…
destra. Col nuovo maestro è
diventato più disciplinato, ma
molto meno efficace sotto
porta. Clamoroso il gol che
sbaglia da dentro l’area.
● TIRI 2 ● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
5,5
7
HYSAJ
Scommessa
vinta. Alzi
la mano chi non
diffidasse di lui.
Invece Sarri,
che l’ha voluto,
ora può
sorridere.
Difende e impara
a spingere.
ALBIOL
Aiuta a fermare
Kalinic e
si occupa
di impostare
le azioni con
una buona
percentuale
di passaggi
riusciti: 39 contro
i 9 sbagliati.
KOULIBALY
Giornata
di grazia.
Ingaggia un
gran duello con
Kalinic e, anche
con le cattive,
se lo fa sfuggire
solo una volta.
Sbroglia altre
grane.
● PARATE 2
● RINVII 4
● PRESE ALTE 0
● CONTRASTI 1
● CROSS 3
● PASSAGGI 49
● CONTRASTI 0
● LANCI 2
● PASSAGGI 39
● CONTRASTI 0
● LANCI 3
● PASSAGGI 32
6
6,5
7
7
GHOULAM
Meno presente
e dirompente
di Hysaj,
comunque
si produce in
un paio di
percussioni
efficaci nel finale
di partita. Dietro
discreto.
JORGINHO
Per una volta,
mette in soffitta
il fioretto e usa
la sciabola.
Recupera ben
12 palloni e aiuta
in costruzione:
67 passaggi
positivi.
HAMSIK
Capitano
double face.
Centrocampista
e attaccante
(anzi fantasista)
aggiunto. Suo
l’assist per
Insigne-gol.
«Marekiaro»,
di nuovo.
HIGUAIN
Nel suo regno
è una sentenza:
11 gol nelle ultime
8 gare di
campionato
al San Paolo.
Soffre nella
prima parte,
poi è ancora
decisivo.
● CONTRASTI 0
● CROSS 2
● PASSAGGI 38
● TIRI 0
● RECUPERI 12
● PASSAGGI 67
● TIRI 1
● RECUPERI 11
● PASSAGGI 36
● TIRI 3
● SPONDE 0
● DRIBBLING 1
7
6
s.v.
s.v.
INSIGNE
E diamoglielo
questo numero
10: ha stabilito il
suo record di gol
(6) in un
campionato, è
entrato in 9 gol
del Napoli (3
assist). Meglio di
così.
MERTENS
Quattordici
minuti per
regalare l’assist
a Higuain
e farsi male.
La sufficienza
è il minimo.
EL KADDOURI
Deve sostituire
lo sfortunato
Mertens dopo
il 2-1. Più
copertura che
offesa, difatti
si fa ammonire.
DAVID LOPEZ
Gioca il recupero
al posto dello
sfinito Allan.
● TIRI 3
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● RECUPERI 1
● PASSAGGI 1
7
6
KUBA SI IMMOLA
ASTORI BRILLANTE
VECINO FA PER DUE:
DIFENDE E RIPARTE
IL TECNICO
PAULO
SOUSA
6
La Fiorentina impressiona
all’inizio, resta bella e se la
gioca fino in fondo. A conti
fatti però, la rinuncia iniziale
a Ilicic è stata un errore.
IL MIGLIORE
NIKOLA
KALINIC
7
Il centravanti che un difensore
non vorrebbe mai avere di
fronte. Tecnico e feroce. Lotta
sempre, prende falli, sguscia
via e colpisce appena può. E
con classe: l’esterno-gol è da
applausi.
● TIRI 2 ● SPONDE 2
● DRIBLLING 0
IL PEGGIORE
L’ALLENATORE DEL NAPOLI
SARRI ESULTA:
«CHE REAZIONE
DOPO IL PARI.
PERÒ È LUNGA...»
Poi sull’entusiasmo: «È
positivo, ma dobbiamo
contenere i toni. Qui è
più difficile la gestione
delle emozioni». Su
Higuain: «Ora è sereno»
Mimmo Malfitano
NAPOLI
n’altra impresa. Ed è la
quarta, dopo otto giornate di campionato. Dopo aver ridimensionato Lazio,
Juventus e Milan, Maurizio
Sarri ha sistemato pure la capolista. Adesso sono tre le vittorie consecutive, mentre sono
sette i risultati positivi ottenuti
nelle otto giornate fin qui disputate. Insomma, la sconfitta
di Reggio Emilia, contro il Sassuolo all’esordio, resta l’unica
macchia di un avvio che è stato
un continuo crescendo. Il successo sulla Fiorentina, però, la
dice tutta sull’intesa e sulla
qualità del collettivo napoletano: quella di ieri è stata una vittoria di carattere, ottenuta con
forza e decisione, anche se nella prima fase dell’incontro, la
squadra ha faticato un po’ a
trovare le misure giuste all’avversario. «Questo è accaduto
anche dopo la precedente sosta. In questi casi fatichiamo ad
alzare i ritmi del gioco. La Fiorentina è la squadra più tecnica
del campionato, e l’abbiamo
contrastata bene. Nella ripresa abbiamo alzato il ritmo e dopo il pareggio di Kalinic c’è stata una reazione
di forza», ha detto Sarri.
NIENTE BESTEMMIE Viene
normale insistere sul discorso scudetto dopo aver visto
all’opera questo Napoli nelle ultime settimane. Ma Sarri preferisce trincerarsi ed
evitare accuratamente l’argomento. «Non siamo primi
e non dobbiamo guardare
così in alto. È evidente, stiamo facendo bene, ma c’è
tanta strada da fare e tanto
da dimostrare, dobbiamo
estraniarci da tutto e da tutti
come abbiamo fatto nei momenti di difficoltà», ha invocato il tecnico, che ha avuto
parole di elogio per Gonzalo
Higuain: tra i due è nata
davvero un’amicizia sincera
e spontanea, sul viso del Pipita è ritornato, finalmente,
il sorriso dopo le delusioni
vissute nella passata stagione. «Mi fa piacere vederlo
sereno e forte. In questo momento è in grande condizione, sia fisica sia mentale, si
vede da come gioca e da come si allena che sta vivendo
un momento del tutto positivo», ha confermato Sarri.
ENTUSIASMO CONTENUTO
Il Napoli che vince e che sta
risalendo la classifica in maniera prepotente piace alla
gente, ora il feeling tra squadra e tifosi è nuovamente
forte. «L’entusiasmo è sicuramente positivo. A Napoli,
però, l’euforia si trasforma
subito in negatività se qualcosa non dovesse andare bene. Bisogna contenere i toni, qui la gestione delle
emozioni è più difficile rispetto ad altre città. Ma anche questo è il bello di Napoli», ha commentato Sarri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
6
7
TATARUSANU
Doveva
trasformarsi
in tiramolla
per arrivare negli
angoli pizzicati
da Insigne e
Higuain.
Fa quello che può
e ringrazia
Callejon.
TOMOVIC
Insigne gli
sfugge ma
l’assist di Hamsik
è preciso.
Nel primo tempo
l’aveva tenuto
bene. Poi sale
a centrocampo
per esigenze
di copione.
G. RODRIGUEZ
Non fa
la diagonale
sul gol di Insigne,
commette
qualche
leggerezza
però imposta
e nel finale
si aggiunge
all’attacco.
ASTORI
Il più brillante nei
recuperi: ben 13.
E intercetta
anche 7 palloni.
Con le buone
o le cattive —
ammonito —
dalla sua parte
non fa passare
nessuno.
● PARATE 4
● RINVII 8
● PRESE ALTE 3
● CONTRASTI 1
● LANCI 0
● PASSAGGI 34
● CONTRASTI 0
● LANCI 3
● PASSAGGI 35
● CONTRASTI 2
● LANCI 5
● PASSAGGI 53
6,5
6
7
6,5
BLASZCZYKOWSKI
La sua gara
è più semplice
da capire del suo
cognome:
nella prima parte
prova a fare
male, nella
seconda
si immola in
copertura.
BADELJ
Bene in avvio,
quando gira tutta
la Fiorentina.
Si intende
con Vecino e
Borja Valero,
poi è quello
che accusa di più
il ritorno
del Napoli.
VECINO
Gambalunga
arriva dove altri
non possono,
a contrastare
e ripartire. Gran
lavoro, peccato
che a volte
il pallone
riconquistato
lo sprechi.
M. ALONSO
La sua
importanza,
come spesso
accade, si vede
quando deve
uscire per
acciacchi. Bene
nelle due fasi,
anche se Allan
lo fa soffrire.
● TIRI 1
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 36
● TIRI 0
● RECUPERI 4
● PASSAGGI 56
● TIRI 1
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 62
● TIRI 2
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 24
6
6
5
6
Talento in sonno. Non riesce
ad entrare in partita. Tocca
pochi palloni e spesso sbaglia
gli appoggi anche facili.
Quando la Fiorentina spinge è
proprio lui l’anello mancante.
BORJA VALERO
L’architetto
del pallone
disegna buone
costruzioni
quando deve
lavorare
da solo.
Con Ilicic resta
un po’ più
in ombra.
ILICIC
Della gioia e della
disperazione.
Assist da urlo
e partita da 7,
l’unico errore
da 5 ed ecco la
media. Ma negli
occhi restano
i tocchi.
RONCAGLIA
Che nostalgia
il recente
passato quando
i tifosi
inventavano
peana per lui.
Ora arranca
e non riesce
a fare un’entrata
pulita.
BABACAR
L’ultimo dei
mohicani
per il tentativo
di doppia
rimonta. Lotta
ma non riesce
ad avere
un’occasione
pulita. Dalla foga
pasticcia un po’.
● TIRI 1 ● SPONDE 3
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● RECUPERI 4
● PASSAGGI 43
● TIRI 0
● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
● CONTRASTI 1
● LANCI 1
● PASSAGGI 16
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 1
5
FEDERICO
BERNARDESCHI
BANTI Alla fine c’è un rigore su Higuain. La palla è già lontana ma il fallo resta. Non influisce sul risultato. A essere fiscali, sbaglia a non dare
un vantaggio (non quello su Allan), comunque un discreto arbitraggio. Giusti i cartellini.
fAREA TECNICA
U
6
REINA
Il tranquillante
della difesa.
Bravo su
Blaszczykowski,
bravissimo a
uscire su Kalinic
e salvare
il risultato.
Sul gol, beh, solo
applausi.
● TIRI 0 ● RECUPERI 5
● PASSAGGI 34
IL PEGGIORE
6,5
COSTANZO 6
PRETI 6
Poznan e Roma, possiamo lottare per traguardi importanti».
fAREA TECNICA
L’ALLENATORE DELLA FIORENTINA
SOUSA APPLAUDE:
«GIUSTA MENTALITÀ
ABBIAMO CERCATO
DI IMPORCI SEMPRE»
Il tecnico viola resta
fiducioso: «Dopo il pari
volevamo la vittoria
Ilicic fuori? Ha giocato
con la nazionale e l’ho
visto molto stanco»
Gianluca Monti
NAPOLI
ualche rimpianto la Fiorentina deve averlo per
forza. Il risultato di Napoli non può rendere felici i tifosi viola, ma orgogliosi
assolutamente sì. Sousa ha presentato al San Paolo una squadra intraprendente. Il merito di
Q
DAMATO 6
DI BELLO 6
tanta sfrontatezza è tutto suo,
ma ieri preferire Bernardeschi
a Ilicic non è stata una scelta felice: «Josip era stanco per gli
impegni con la sua nazionale,
quando è tornato non l’ho visto
al meglio. Bernardeschi ha fatto un buon lavoro in fase difensiva e poi ha avuto la prima palla gol», ha provato ad abbozzare il tecnico portoghese. Comunque, Ilicic si è confermato
croce e delizia per la Viola. Un
cioccolatino l’assist per Kalinic,
sanguinoso il pallone perso per
il 2-1 di Higuain. «Sì, ho fatto
un errore ed è cambiata la partita — ha ammesso l’ex Palermo —. Adesso devo voltare pagina, guardare avanti e tornare
al gol. Concentriamoci su Lech
IDENTITÀ E DETTAGLI Anche
Paulo Sousa è uscito dal San
Paolo con la convinzione che la
Fiorentina potrà fare grandi
cose in questa stagione: «Sono
felice della prestazione, abbiamo dimostrato di avere una
identità ben definita. Dobbiamo essere fieri di quello che abbiamo fatto in casa del Napoli,
giocando per vincere, fino alla
fine, contro una squadra fortissima. Questo deve far crescere
la nostra autostima». Elegante
e deciso, l’allenatore della Fiorentina. Fa i complimenti agli
avversari e agli arbitri, raro in
Italia quando si perde: «Forse
c’era un contatto sull’azione
del gol di Higuain, ma la direzione di Banti è stata ottima».
Si vede che la sconfitta gli brucia molto, ma lui ha il compito
di guardare oltre: «Il nostro
processo di crescita deve ripartire proprio da questa sconfitta
che ha evidenziato come la
squadra stia recependo la mentalità che le sto inculcando. Il
mio scudetto è questo: convincere i ragazzi di cercare sempre
la vittoria, esattamente come
abbiamo fatto dopo la rete del
pareggio». Qualcosa, però, non
ha funzionato e Sousa non lo
nasconde: «Nei duelli personali il Napoli è stato più forte ed
abbiamo preso il primo gol facendo un errore sul taglio di Insigne. A questi livelli, i dettagli
fanno la differenza». Non resta
che lavorare su quelli per il definitivo salto di qualità. Al resto, ci penserà il talento di chi,
come Pepito Rossi, fino ad ora
ha giocato poco. «Perché è entrato Babacar e non lui? Avevo
bisogno di fisicità. Giuseppe
sta benissimo, ho visto da parte
sua cose straordinarie nelle ultime settimane — conclude
Sousa —. Presto tornerà a
grandissimi livelli». Il Lech
Poznan è avvertito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
14
Champions R Domani la sfida di Leverkusen
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL DIFENSORE TORNATO TITOLARE
L’ITALIA
CALCISTICA
NON MI MANCA:
QUI SONO IN
CHAMPIONS
GIULIO DONATI
«Bayer-Roma
è decisiva
E a ping pong
vincerei io»
PER SUPERARE
I GIALLOROSSI
DOBBIAMO
RESTARE
COMPATTI
1L’italiano del Leverkusen: «Duello pari,
Giulio
Donati, 25,
al Bayer
dal 2013
non come tra me e Florenzi con la racchetta»
Pierfrancesco Archetti
a Germania può rivelarsi
ostica per un ragazzo
cresciuto a Querceta, appena alle spalle del mare della Versilia, e che ha affinità
con la spiaggia, figlio di bagnino e attratto da quel lavoro se fosse andata male con il
calcio. Ma Giulio Donati, 25
anni, ha saputo affrontare il
distacco anche con l’aiuto di
amici e affetti. Non abita nell’industriosa Leverkusen ma
nella più attraente Colonia,
insieme alla fidanzata Martina.«E ho avuto fortuna a trovare alcune persone che mi
hanno aiutato. Compreso uno
psicologo».
L
Uno psicologo?
to, anche se adesso è al Lecce.
«Sì, quello del Bayer Leverku- Davis Curiale mi ha spedito dai
sen, però non per una seduta, suoi parenti che abitano qui.
ma perché Christian parla ita- Soprattutto per la burocrazia
liano. E poi ancora adesso ab- sono stati importanti».
biamo a disposizione un’insegnante: vado a lezione, due tre Per tornare titolare, come avvolte la settimana, dipende da- viene da sei partite consecutigli impegni. Ho
ve, chi l’ha aiutaanche cominciata?
IL NUMERO
to con qualche
«Roger Schmidt,
intervista in tel’allenatore, in
desco, ma di raestate era stato
do. Agli inizi infranco. Mi disse
vece ho trovato
che se avevo l’ofappoggio nella
ferta giusta potefamiglia di un Gol di Donati con il
va partire, ma se
compagno di Bayer, dove arrivò
fossi rimasto gli
squadra».
sarei servito».
1
Del Leverkusen?
«No, del Grosse-
nel 2013-14. Segnò
in Champions, allo
Zenit (22-10-14)
Non c’era l’offerta giusta o non
voleva mollare?
«Io volevo essere titolare con
continuità, però non volevo lasciare la Champions League
con le sue grandi sfide. Credevo in me stesso e sono rimasto
a Leverkusen».
I fatti le stanno dando ragione.
Di lei hanno scritto: «Quando è
uscito Donati al Camp Nou il
Bayer è crollato incassando due
reti». È vero?
«Avevo i crampi e comunque il
Barcellona ha grandi individualità che possono punirti in
qualsiasi momento. Come del
resto la Roma. In Spagna eravamo a posto per 80 minuti,
vincevamo, poi siamo andati
sotto. Il primo gol era forse evitabile, il secondo no, una gran
COSI’ DOMANI?
1
LENO
26
DONATI
4
TAH
38
BELLARABI
5
PAPADOPOULOS
21
TOPRAK
23
KRAMER
11
KIESSLING
27
GERVINHO
2
RÜDIGER
10
CALHANOGLU
7
HERNANDEZ
9
DZEKO
4
16
NAINGGOLAN DE ROSSI
3
DIGNE
18
WENDELL
11
SALAH
15
PJANIC
44
MANOLAS
24
FLORENZI
25
SZCZESNY
CENTIMETRI
giocata di Suarez. Loro hanno
tanti fenomeni, mi sembrava di
essere alla playstation. Dalla
mia parte arrivava Neymar, ma
quello che mi ha impressionato
di più è stato Iniesta».
Domani sera la punteranno Salah e Gervinho. È convinto pure
lei che la qualificazione si decide in questa doppia sfida?
«Salah, Gervinho o anche Iago
Falque: la Roma ne ha tanti
bravi, non solo questi. Sono
convinto che il doppio confronto sposterà l’ago della bilancia del girone. Sarà una sfida molto equilibrata, 50 per
cento di possibilità a testa. Noi
dobbiamo rimanere concentrati, compatti, raddoppiare
sempre perché la Roma sa essere forte, veloce e tecnica».
Quando era fra i ragazzi dell’Inter, lei studiava Maicon; quando
è diventato vice campione europeo con l’Under 21 aveva a fianco Florenzi. Il passato le si ripresenta, come lo affronterà?
«Per me era un privilegio allenarmi con Maicon. Scherzavamo molto, poi ognuno ha fatto
la sua strada e non ci siamo più
sentiti. Con Florenzi invece il
rapporto di amicizia è rimasto:
ci telefoniamo, anzi lo chiamerò in questi giorni. Lui è un fenomeno, però dovrebbe imparare a giocare meglio a ping
pong: con me perde sempre».
Nessun rimpianto o nostalgia
per l’Italia?
«C’è sempre qualcuno che viene a trovarmi e per queste due
partite ho dovuto dividere le richieste di biglietti, metà all’andata e metà al ritorno per non
scontentare nessuno. Quanto
ai rimpianti calcistici, non ne
ho. Qui sono in Champions,
non c’è posto migliore per un
giocatore» .
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L’UOMO IN PIÙ
Pjanic, il mago delle punizioni
«Le traiettorie le ho in testa»
co
1Ha studiato da Juninho ed insegue Pirlo: già 10 i gol sui tiri da fermo in A del bosniaco
Per lui 4 assist, l’ultimo a De Rossi. Che discute con Giacomelli e poi fa festa con Verdone
one
DA DOVE HA TIRATO E COME HA SEGNATO
12
I TOP STAGIONALI
3
PJANIC
● Sono i gol segnati in Serie A
da Pirlo su punizione dall’estate
del 2011 e cioè da quando è
sbarcato in Italia Pjanic. Solo lui
ha fatto meglio del bosniaco
1
STAGIONI
2011-12
2012-13
2013-14
2014-15
BIRSA, BALOTELLI,
EDER, FERNANDO,
INSIGNE, PAROLO,
ALONSO, BONAVENTURA,
DZEMAILI
2015-16
CENTIMETRI
Andrea Pugliese
ROMA
ieci pennellate d’autore.
O, se preferite, anche
dieci magie, quasi come
se avesse davvero una piccola
bacchetta magica. Per disegnare traiettorie a giro, parabole
imprendibili, colpi che spesso i
portieri riescono a vedere solo
alla fine, quando sono costretti
a raccogliere il pallone in fondo
al sacco. Sono le punizioni di
Miralem Pjanic, colpi appresi
da adolescente a Lione alla
scuola di Juninho Pernambucano e perfezionati da sé, strada
facendo. Fino all’ennesima magia, quella di sabato scorso, con
cui il bosniaco ha sbloccato la
partita con l’Empoli che altrimenti, molto probabilmente,
sarebbe rimasta lì, impantanata su di uno scialbo 0-0.
D
TOP IN EUROPA In questo mo-
IN EUROPA
Nei 5 top campionati
nessun cecchino bravo
come Miralem. Eriksen
e Willian sono a due reti
Del bottino sui calci
da fermo ben 7 centri
nelle ultime 3 stagioni.
Ora ci prova di più
mento nei 5 campionati europei più famosi nessuno su punizione è stato decisivo quanto
Pjanic. Dall’inizio della stagione Miralem da fermo ha infatti
segnato tre volte: contro Juventus, Carpi e appunto Empoli.
Eriksen (Tottenham) e Willian
(Chelsea) sono fermi a due, un
plotone di stelle ha fatto centro
una sola volta (Griezmann, Balotelli, Insigne, Neymar, Oscar,
Calhanoglu e tanti altri). Ma
non c’è da sorprendersi, perché
Da destra la sequenza del gol all’Empoli di Pjanic. Prima il momento del tiro, a sinistra la parabola del pallone GMT/PEGASO
da quando è in Italia (estate
2011) Pjanic ha già segnato dieci volte su punizione. Nello
stesso arco di tempo in Italia ha
fatto meglio solo Pirlo (12), ma
rispetto all’ex juventino Pjanic
ha una percentuale di realizzazione migliore, avendo calciato
meno volte di lui (soprattutto
all’inizio, quando molte punizioni finivano sui piedi di Totti).
NESSUN SEGRETO Ma dove ha
imparato Pjanic a calciare così
bene? «Il mio maestro è stato
Juninho, ma lui calciava in modo diverso dal mio — ha detto
lui stesso — La palla ballava,
come quella di Pirlo. Io mi esercito, provo spesso i tiri in allenamento per migliorare la precisione. Ma non le traiettorie,
quelle le ho in testa, conosco le
distanze dalla porta». E c’è da
credergli, visti i risultati. Una
sorta di maghetto, magari anche un piccolo Harry Potter, di
certo un giocatore sempre più
decisivo per tutte le dinamiche
giallorosse. Così tanto che dall’inizio del campionato Pjanic è
entrato in maniera attiva in ben
8 dei 20 gol segnati dalla Roma,
tra le 4 reti personali ed i 4 assist. Anche qui numeri da topplayer, meglio di lui — in tal
senso — finora ha fatto solo
uno straripante Insigne.
DE ROSSI, L’ARBITRO E... Dei 4
assist, l’ultimo è arrivato pro-
prio sabato per il 2-0 di De Rossi, con quella traiettoria pennellata su calcio d’angolo. Già,
De Rossi, il compagno di tante
battaglie. Compresa quella con
l’Empoli, in cui ci ha messo come al solito cuore e passione.
Andando anche un po’ oltre, come quando negli spogliatoi all’intervallo ha avuto un acceso
scambio di battute con l’arbitro
Giacomelli, per poi chiarirsi ancor prima di rientrare in campo. Poi, subito dopo il gol, Daniele ha festeggiato le sue 500
gare giallorosse a casa di amici,
al fianco di un ospite speciale
come Carlo Verdone. E chissà
che non diventi presto anche
uno dei suoi personaggi. «Un
giorno mi piacerebbe raccontare la sua storia e quella di Totti.
Potevano andare altrove, sono
rimasti a Roma», ha detto il regista ed attore romano. Chissà,
magari prima o poi penserà anche a Pjanic ed alle sue magie.
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Serie A R Rossoneri a due volti
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
Milan: il gol a due facce
LA NOTA NEGATIVA
LA NOTA POSITIVA
Ansia Miha
Diego Lopez
è diventato
un problema
1Troppe indecisioni nella prima parte
della stagione: i rossoneri hanno bisogno
di ritrovare l’affidabilità del portiere
Diego Lopez, 33 anni, è stato al Real Madrid dal 2005 al 2007 e nel 2013-14 AFP
G.B. Olivero
MILANO
iego Lopez è un buon
portiere: lo racconta la
sua storia. L’anno scorso, e anche in precedenza nel
Real Madrid, è stato un grande
portiere. In questo campionato, invece, il suo rendimento è
calato anche se poi, spulciando
le pagelle, lo spagnolo viaggia
appena sotto alla sufficienza
(5,93). Qui però non si tratta
di voti, ma di parate, di errori
determinanti, di quella sicurezza che garantiva ai compagni e che adesso invece non garantisce più. Il gol di Baselli a
Torino finisce sul conto di Diego Lopez, perché è vero che
Antonelli tiene in gioco tutti,
che Romagnoli perde il contrasto fisico con Belotti, che Alex
si sta interrogando sui grandi
temi della vita a una decina di
metri, che Abate è fuori posi-
D
IL NUMERO
5,93
la media voto di Lopez
dopo 8 giornate: finora
lo spagnolo ha preso
4 sufficienze e
4 insufficienze
zione e che Baselli è svelto a
calciare; ma è altrettanto vero,
anzi di più, che il portiere del
Milan è lento nei riflessi e nel
tuffo, che la palla passa tra lui e
il primo palo, che poteva fare
di più. Anzi: doveva parare. E il
Milan, probabilmente, oggi sarebbe a quota 12 in classifica e
guarderebbe al futuro con un
pizzico di fiducia e serenità in
più.
Lopez fu accolto così da Adriano Galliani: «E’ uno dei primi
tre portieri del mondo». Al di là
delle classifiche, il rendimento
di Lopez diede ragione a Galliani: 6,30 di media voto, miglior giocatore del Milan con
un abisso di vantaggio su Bonaventura (6,11). Quest’anno,
invece, in 8 giornate ci sono già
state alcune incertezze: Lopez
avrebbe potuto fare di più sulla
punizione di Insigne, sicuramente sul gol di Baselli. E anche alcuni rinvii hanno fatto
arrabbiare Mihajlovic: da un
lancio sbagliato verso De Sciglio è nato il gol che l’Empoli
realizzò contro il Milan.
UNA MALEDIZIONE Mihajlovic
ha difeso il portiere: «La scorsa
stagione è stato uno dei migliori, quest’anno sicuramente ha
qualche difficoltà. Comunque,
sono sicuro che tornerà ai livelli che gli competono». E’ probabile, perché Diego è forte e ha
anche un carattere molto tranquillo che gli consente di assorbire bene i momenti negativi.
Non avrebbe senso metterlo in
discussione per affidarsi ad
Abbiati. Sarebbe forse più interessante e intrigante valutare
le qualità del giovanissimo
(classe 1999) Gianluigi Donnarumma, ma naturalmente
nessuno vuole correre il rischio di bruciare quello che
tutti già vedono come portiere
del Milan per tanti anni. E allora si attende solo che Diego
torni sui suoi livelli, nella speranza che non si debba nuovamente parlare di incubo portiere per i rossoneri. Tutto nasce
forse il 17 gennaio 1999: durante la sfida casalinga con il
Perugia, Sebastiano Rossi aggredisce Bucchi, si fa cacciare e
squalificare per cinque turni.
Zaccheroni si affida al giovane
Abbiati dopo il fallimento dell’esperto Lehmann. Poi tocca a
Nelson Dida, che alterna parate fantastiche (c’è un periodo
in cui ci si chiede se sia bravo
come Buffon...) a papere clamorose. A Milanello passano
anche Kalac, Storari, Roma,
Amelia che per un motivo o per
l’altro non riescono a prendersi
in modo definitivo la maglia da
titolare. Nel gruppo va inserito
anche Gabriel, girato in prestito prima al Carpi e adesso al
Napoli. Magari tornerà alla base. Per adesso al Milan interessa solo che Diego Lopez ricominci a fare quello che gli riesce bene: parare.
LE INCERTEZZE L’anno scorso
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Bacca, numeri
da superstar
Passa tutto
dai suoi piedi
1Una rete ogni partita e mezza
e adattabilità massima a qualsiasi
modulo: Carlos è il traino di Sinisa
Carlos Bacca, 29 anni, festeggiato da Bonaventura dopo un gol AFP
Marco Pasotto
MILANO
pulciando a ritroso le
statistiche stagionali
relative a Carlos Bacca, si trovano chicche di
questo tipo: ha segnato al
primo tiro nello specchio in
Serie A (dopo Milan-Empoli); tre gol in cinque partite,
trovati coi primi cinque tiri
nello specchio (dopo MilanPalermo); ha trovato il gol
al terzo tocco di palla (dopo
Torino-Milan). Per fortuna
c’è lui che tira, è il primo
commento che passa per la
testa, dal momento che al
Milan quest’anno pare
un’attività sconosciuta. Poi
senti lui che dice: «Col 4-3-3
abbiamo giocato bene, ma è
una scelta dell’allenatore,
noi dobbiamo solo adattarci». Già, facile distillare perle di saggezza quando sai
S
IL NUMERO
4
i gol segnati da Bacca
in Serie A (8 presenze,
6 da titolare). L’ex punta
del Siviglia è il re
dei bomber rossoneri
cavartela in qualsiasi situazione. In Colombia i camaleonti
non ci sono, però c’è lui. Che
cambia a seconda dell’esigenza. Punta unica, come a Siviglia. In coppia, come a Milano.
Nel tridente, come è stato l’altra sera e potrebbe essere in futuro. Benvenuti nei territori di
Re Carlos, quello che sulla maglia ha tenuto il cognome nonostante Berlusconi volesse il
nome di battesimo; quello che
è stato l’acquisto più costoso
del mercato rossonero; quello
che, secondo tutti i tifosi, è stato l’unica vera spesa produttiva
e sensata.
FATICA Dal momento che per
un attaccante i numeri sono
abbastanza importanti, ne sottolineiamo altri. Da quando è
al Milan, i conti sono piuttosto
semplici: quattro gol in otto
presenze (parliamo solo di
campionato), ma è bene andare oltre. Dividendo i minuti con
le reti, scopriamo che Carlos ne
fa una ogni 133 minuti. Ovvero
una ogni partita e mezza. Ecco,
così rende meglio l’idea. Un dato decisamente importante soprattutto in considerazione
della stitichezza rossonera nella costruzione del gioco. Potrebbe essere un dato più o meno normale al Bayern o al Barcellona, giusto per citare due
squadre di cui Berlusconi ama
registrare le partite; un po’ meno in un Milan che fa una fatica
bestiale a proporsi e liberarsi al
tiro. Ad ogni modo, Carlos non
fa altro che mantenere le ottime medie tenute a Siviglia. Basta sfogliare l’album della scorsa Liga: 37 partite, 59 tiri (di
cui ben 42 nello specchio), 20
gol. Uno ogni tre tiri, uno ogni
(nemmeno) due partite. I trenta milioni, in fondo, sono qui.
VARIETA’ Da un campionato all’altro, da una nazione all’altra,
da un sistema di gioco all’altro
per lui cambia poco. I problemi, semmai, sono per chi gli sta
vicino. All’Olimpico Carlos in
otto minuti ha preso a picconate l’immagine di Luiz Adriano,
che aveva trascorso il primo
tempo a cercare di fare ciò che
a lui è riuscito in pochi attimi. E
qui chiudiamo con le statistiche, segnalandone una che
racconta molto: in 34 minuti il
colombiano ha toccato dodici
volte il pallone, Adriano ne ha
toccati tredici in 56. Caratteristiche diverse, certo, ma stessa
posizione in campo. D’altra
parte la ricchezza maggiore a
disposizione di Mihajlovic è la
varietà in attacco. Ha centravanti, seconde punte, esterni
(gli manca però il trequartista), e ha Carlos che cambia sistema di gioco senza cambiare
le sue belle abitudini. La vera
prova del nove, probabilmente, sarà la coabitazione con Balotelli, che tende sempre a mettere un po’ in ombra i compagni di reparto. Con Bacca non
deve succedere.
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TEPRIMA
AN
22-23-24-25 Ottobre
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16
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R 8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
17
2
3
● 1 Domenico Berardi, 21 anni, festeggiato dai compagni: per l’attaccante calabrese è il primo gol in
campionato ANSA ● 2 Simone Missiroli, 29, autore del raddoppio della squadra di Di Francesco: anche per l’ex
Reggina è la prima rete stagionale ANSA ● 3 Di Felipe Anderson, 22, il gol della speranza per la Lazio GETTY
Il Sassuolo sull’Olimpo
La Lazio soffre i viaggi
LE PAGELLE di A.E.
ACERBI E BERARDI SONO DUE CERTEZZE
MAURICIO UN PERICOLO, MA PER I SUOI
SASSUOLO
1Berardi e Missiroli lanciano gli emiliani al quarto posto. Pioli perde
la terza trasferta su quattro e si fa agganciare da Di Francesco
SASSUOLO
2
Andrea Elefante
INVIATO A REGGIO EMILIA
LAZIO
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Berardi (S) su rig. al 7’
p.t.; Missiroli (S) al 15’, Felipe
Anderson (L) al 22’ s.t.
SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Vrsaljko,
Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini
(dal 26’ s.t. Laribi), Magnanelli,
Missiroli; Berardi (dal 37’ s.t.
Terranova), Falcinelli (dal 26’ s.t.
Defrel), Sansone. PANCHINA Pomini,
Pegolo, Longhi, Ariaudo, Gazzola,
Pellegrini, Floccari, Politano, Floro
Flores. ALLENATORE Di Francesco.
CAMBI DI SISTEMA dal 37’ s.t. 5-3-2
BARICENTRO MOLTO BASSO
45.8 METRI
ESPULSI nessuno AMMONITI
Sansone per g.s.
LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Basta,
Mauricio, Gentiletti, Lulic; Onazi (dal 1’
s.t. B.Keita), Cataldi; Candreva (dal 31’
s.t. Kishna), Milinkovic, Felipe
Anderson; Klose (dal 20’ s.t. Matri).
PANCHINA Berisha, Guerrieri, Hoedt,
Radu, Patric, Braafheid, Konko, S.
Mauri, Morrison. ALLENATORE Pioli.
CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t.
4-2-4
BARICENTRO MEDIO 53.7 METRI
ESPULSI Cataldi al 48’ s.t. per doppia
ammonizione (g.s.) AMMONITI Lulic,
Milinkovic e Mauricio per g.s..
ARBITRO Guida di Torre Annunziata.
NOTE paganti 5.512, incasso di 75.947
euro. Abbonati 6.300, quota di 58.101
euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 6-7. In
fuorigioco 1-2. Angoli 3-9. Recuperi 1’
p.t., 4’ s.t.
oche certezze vincono
sempre su molti dubbi:
scollinata la prima tappa
del suo trittico-verità (avanti
con Milan e Juve), il Sassuolo
ora sa che il suo 4° posto è solido come il suo fortino. Al Mapei
Stadium non perde da sette
partite e il fatto che abbia preso
gol nelle ultime sei dimostra
che non si limita mai al compitino della provinciale timida e
ancora incompiuta, perché ha
un gioco fondato su meccanismi garantiti e consapevolezze
che prescindono dagli interpreti. Proprio quello che non si può
dire della Lazio di oggi, ma almeno un dubbio non la sfiora
più: in trasferta si squaglia, visto che ne ha già perse tre su
quattro, beccando la bellezza di
12 gol.
P
RIGORE GENEROSO In compenso ieri sono emersi altri dubbi, a
sua parziale discolpa: l’1-0 del
Sassuolo è nato da un rigore generosissimo e non c’è prova
contraria di come sarebbe andata senza tanti e così importanti assenti. Pioli sabato aveva
tentato l’impatto psicologico
(«Io vedo quanto sono forti
quelli che ho, non quelli che mi
mancano»), ma anche e pro-
prio mentalmente la Lazio è venuta a mancare: poco esperta e
dunque lucida soprattutto nel
cuore della squadra, dove le assenze di Biglia e Parolo hanno
un peso che va ben al di là dei
numeri. Tipo i 43 anni in due
dello svagatissimo Onazi e del
timidissimo Cataldi, che hanno
pure costretto Pioli a rinunciare
al 4-3-3. Mettiamoci che dietro
la prolungata assenza di De Vrij
scoperchia sempre di più black
out e incostanze degli altri centrali e che davanti Klose (al debutto in campionato e in ritardo) e poi Matri hanno fatto rimpiangere Djordjevic: diventa
più facile capire perché il forzato ottimismo del tecnico sia stato smentito dai fatti e perché
forse andrà rivisto l’utilizzo di
Keita. E’ vero che finora lo spagnolo ha dato il meglio entrando in corsa, ma anche ieri la Lazio ha cambiato faccia con il
suo ingresso. Fino a quel momento la virata sul 4-2-3-1 era
stata penalizzata da un concorso di colpe: laterali tenuti bassi
dal sacrificio di Sansone e Berardi; squadra pendente quasi
esclusivamente a destra finché
Candreva ha sgommato e Felipe Anderson si è autoeclissato; i
movimenti preferiti di Milinkovic, che dal centro ama allargarsi, vanificati dall’assenza di
qualcuno in grado di buttarsi
dentro (ah, Parolo...); soprat-
tutto una quantità industriale
di errori: 109-95 il saldo dei
passaggi sbagliati a fine partita.
SASSUOLO COPERTO In vantaggio con Berardi su rigore, il
Sassuolo si è trovato la partita
in mano, ma il suo trio d’attacco
fra tiri poco convinti (Sansone
e Berardi), incertezze e contropiede gestiti male (Falcinelli),
traverse colpite (ancora Falcinelli) e egoismi in ordine sparso non è riuscito ad ammazzarla. Avrebbe potuto farlo ben prima del raddoppio di Missiroli,
inseguito vanamente da Milinkovic: il cambio Onazi-Keita
aveva fatto pensare ad un azzardo di Pioli, perché sembrava
esserne nata una Lazio spaccata in due, perfetta per lasciare
spazi alle ripartenze che il Sassuolo fa ad occhi chiusi. In realtà era una Lazio perlomeno più
viva, come lo spagnolo: capace
di svegliare dal torpore anche
Felipe Anderson, e di mostrargli la porta per il 2-1. Ma con
quasi mezzora a disposizione la
Lazio non ha fatto molto di più:
Pioli, con Keita più vicino a Matri, ha provato a farla sfondare
anche al centro senza toglierle
ampiezza con un accenno di 42-4, ma Di Francesco con Terranova si è coperto in larghezza:
perché vergognarsi di un 5-3-2,
se poteva valere il 4° posto?
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6,5
LAZIO
5,5
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
SIME
VRSALJKO
SENAD
LULIC
7
6,5
Non solo travolgente corsa
in avanti, come sul 2-0: grande
efficacia anche in chiusura
e in particolare nelle diagonali
(una decisiva su Klose).
Il più continuo, il più tosto (anche
17 palle recuperate): su Berardi
non si limita a difendere, lo attacca.
Unico peccato sul rigore:
il movimento scomposto.
ONSIGLI 6,5 Copre su Milinkovic, toglie
veleno a un tiro di Keita.
CANNAVARO 5,5 Rischia su Milinkovic.
In ritardo su Anderson e quel rigore è
cercatissimo.
ACERBI 6,5 Rientra e non ha perso
sicurezza. Si prende un rischio a «uscire»
su Keita e lo paga.
PELUSO 6 Soffre Candreva e poi si
riprende, ma restano 16 passaggi
negativi e 24 palle perse.
BIONDINI 6 Ne fa una bene e una un po’
meno, ma tiene.
LARIBI 6 Frizzante come un aspirante
titolare.
MAGNANELLI 6,5 Dove c’e da
recuperare un pallone, lui c’è.
MISSIROLI 6,5 Non difende granché,
ma è un buon incursore e quel pallone
per il 2-0 per lui è il paradiso.
BERARDI 6,5 Braida in tribuna vede un
gran rigorista (13 su 14) e un attaccante
di talento che sa fare l’operaio, pur se
non ancora al top. (Terranova s.v.)
FALCINELLI 6 Non è un killer ma si
muove bene (vedi gol del 2-0): si sbatte e
sbatte contro la traversa.
DEFREL 6 Non aveva 90’, ma ne ha
abbastanza per mangiare la gara quando
entra.
SANSONE 6 Tanto lavoro anche in fase
difensiva, ma quando vede il 2-0 gli esce
una mozzarella di tiro.
ALL. DI FRANCESCO 6,5 Terranova non
è rinuncia: è lettura dei cambi di Pioli.
MARCHETTI 6 Solo un’uscita-rischio, e
non per colpa sua.
BASTA 6 Bene in asse con Candreva,
malino in fase difensiva.
MAURICIO 5 Non fa solo errori: li fa
pericolosi.
GENTILETTI 5,5 Solo un brivido nel
primo tempo, lascia troppe libertà nella
ripresa.
ONAZI 5 Impreciso, falloso e ingenuo
nelle letture: non solo dà poco, ma fa
danni.
B. KEITA 6,5 La latitanza all’alba del 2-0
sbilancia tutti, ma ancora una volta entra,
spacca la partita e fa nascere il 2-1.
CATALDI 5,5 Timido, limitato da Onazi e
poi dal dover giocare una partita non
sua: difesa, più che calcio pensato.
CANDREVA 5,5 Decolla forte, si spegne
presto affogando negli errori e in 28 palle
perse (Kishna s.v.)
MILINKOVIC 6 Gioca di fisico (vedi
traversa) e carattere, ma quando cerca
l’1-1 di forza diventa egoista. E che
sgorbio il tiro del possibile 2-2.
FELIPE ANDERSON 5,5 Si rianima
solo dialogando e scambiandosi la
posizione con Keita: infatti segna quando
si è accentrato.
KLOSE 5,5 È bravissimo Vrsaljko a
murarlo, poi non si vede quasi più.
MATRI 5,5 Di lotta, sposta poco.
ALL. PIOLI 6 Tanti errori non dipendono
da lui, ma gli sarà rimasto un dubbio:
Keita dall’inizio almeno stavolta...
GUIDA Lo induce all’errore Cervellera, ma lui non è così
lontano: rigore sbagliato. Fiscale ma giusto il secondo
giallo a Cataldi per fallo da frustrazione.
TASSO 6 - SCHENONE 6;
CERVELLERA 5 - SAIA 6
4,5
TRA GIOIA E POLEMICHE
Di Francesco: «Giusto sognare». Pioli: «Rigore inventato»
1L’allenatore del Sassuolo: «Con questo
conserviamo lo spirito con cui
abbiamo affrontato la Lazio possiamo andare lontano». Eusebio
il perfezionista, peraltro, riesce
lo stesso a trovare il pelo nell’uovo: «Dovevamo chiuderla prima
e non avere paura. Ma nel complesso devo elogiare i miei uomini. Questa è la loro vittoria, non
la mia».
spirito possiamo andare lontano»
Cannavaro: «Lulic mi tocca, scelta giusta»
Stefano Cieri
INVIATO A REGGIO EMILIA
ietato parlare di scudetto
(sconfitta con Empoli docet), ma sognare si può.
Del resto, un quarto posto in
classifica, dopo aver battuto Napoli e Lazio (in casa) e fermato la
Roma (in trasferta), non può essere liquidato come una semplice divagazione sul tema salvezza. E così Eusebio Di Francesco si
guarda bene dall’alzare il freno a
V
mano al suo lanciatissimo Sassuolo: «Sì, è bello e giusto sognare. Godiamoci il momento, ma
pensiamo ad una partita per volta. Abbiamo 15 punti in classifica che non sono pochi dopo otto
giornate. Soprattutto perché abbiamo ottenuto risultati importanti contro grandi squadre. Ma
con loro ci esprimiamo meglio:
per noi è più facile giocare perché ci concedono più spazio. Ora
però dobbiamo restare con i piedi per terra, siamo solo all’inizio.
Se non ci montiamo la testa e
Eusebio Di Francesco, 46 LAPRESSE
PROTESTE E VELENI Una vittoria
che è stata aperta da un rigore
che probabilmente non c’era. Di
Francesco glissa così: «Nel dubbio il rigore si dà. Io dalla panchina non sono riuscito a capire
come sia andata. Se il rigore è
stato generoso ricordo che tante
altre volte ci sono stati negati rigori solari». Paolo Cannavaro,
accusato dai laziali di aver quantomeno accentuato la caduta, si
difende così: «Non ho assolutamente simulato, il contatto con
Lulic c’è stato, per me il rigore
era netto. E infatti l’assistente
d’area, che era vicino, ha aiutato
l’arbitro a prendere la decisione
giusta». Di parere diametralmente opposto è ovviamente
Stefano Pioli (in ansia per De
Vrij, ieri visitato in Belgio, operazione vicina): «Il rigore non
c’era, l’arbitro ha sbagliato. Rivedendo le immagini in tv mi
sembra chiaro. E poi mi fido di
Lulic: mi ha detto di non aver
toccato Cannavaro. Peccato,
eravamo partiti bene, questa decisione ha condizionato la gara». Pioli, però, non si attacca so-
lo a questo episodio per giustificare una battuta d’arresto che
arriva dopo quattro vittorie consecutive ottenute dalla Lazio tra
campionato e coppa: «Siamo
stati poco lucidi, specie nel primo tempo. Poi nella ripresa ci
siamo disuniti. E comunque non
è stata una giornata fortunata,
perché alla fine avremmo potuto lo stesso pareggiare con Milinkovic». Il tecnico laziale comunque tiene a sottolineare come questa terza sconfitta in
campionato sia molto diversa
dalle altre due: «Con Chievo e
Napoli non c’era stata proprio
partita, stavolta invece la prestazione l’abbiamo fatta. Sapremo
ripartire».
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18
Serie A R 8ª giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Vazquez killer, il Bologna a picco
1Il gol del fantasista del Palermo rende più cupa la crisi rossoblù: Rossi confermato ma è una fiducia a tempo
BOLOGNA
0
PALERMO
1
Guglielmo Longhi
L’UOMO DECISIVO
INVIATO A BOLOGNA
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORE Vazquez al 23’ p.t.
BOLOGNA (4-2-3-1) Mirante;
Ferrari (dal 40’ s.t. Falco),
Gastaldello, Rossettini, Masina;
Taider (dal 12’ s.t. Donsah),
Diawara; Rizzo, Brienza, Mounier
(dal 24’ s.t. Mancosu); Destro.
PANCHINA Da Costa, Stojanovic,
Morleo, Mbaye, Krafth,
Oikonmou, Brighi, Crisetig,
Pulgar.
ALLENATORE Rossi.
BARICENTRO ALTO 56 M.
CAMBI DI SISTEMA dal 24’ s.t.
4-3-1-2, dal 40’ s.t. 3-4-1-2.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Rizzo per gioco
scorretto.
PALERMO (3-5-2) Sorrentino;
Struna, Gonzalez, Andelkovic;
Rispoli, Rigoni, Maresca,
Hiljemark (dal 7’ s.t. Chochev),
Lazaar (dal 35’ s.t. Daprelà);
Gilardino, Vazquez.
PANCHINA Colombi, Alastra,
Goldaniga, Pezzella, Vitiello,
Jajalo, Brugman, La Gumina,
Quaison, Trajkovski.
ALLENATORE Iachini.
BARICENTRO MOLTO BASSO
42,4 M.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Vazquez per c.n,r,,
Struna, Hiljemark e Rispoli per
gioco scorretto.
ARBITRO Fabbri di Ravenna
NOTE paganti 3.276, incasso di
49.440 euro; abbonati 12.734,
quota di 184.882 euro. Tiri in
porta 6-5 (con una traversa). Tiri
fuori 8-2. In fuorigioco 2-2. Angoli
6-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
on ho visto una
squadra spenta», dice il dolente Delio
Rossi dopo aver incassato la settima sconfitta in 8 giornate e i
fischi della gente di Bologna.
Ammissione autoconsolatoria
di un allenatore sempre più a rischio: la società gli ha concesso
la fiducia a tempo, fino alla partita con il Carpi, ma non oltre.
Pronto Donadoni, con le alternative Delneri e Di Carlo. «Siamo una mano aperta, dobbiamo diventare un pugno», aveva
dichiarato il tecnico alla vigilia,
maneggiando una metafora
che ora potrebbe fargli male.
Chi invece non prende cazzotti
in faccia è Beppe Iachini che si
rialza dopo 4 k.o. di fila: come
l’anno scorso, il ritiro in casa
Zamparini ha portato fortuna
al Palermo.
Franco, gol
con dedica
alla mamma
«N
PAURA Eppure il Bologna dei
primi 23 minuti, fino al gol
quindi, è stato più che dignitoso. Costruito sulla creatività di
Brienza, ha schiacciato un avversario che ha pensato solo a
difendersi. Dopo l’1-0, ha perso
fiducia e autostima: creatura
bipolare. Il 4-2-3-1 ha funzionato fin quando c’era un minimo di ottimismo, perso quello
sono emersi i problemi ben noti: la difesa è instabile, i due
mediani fanno poco filtro, Destro è un centravanti ancora alla ricerca di se stesso. Più in generale, si è notato un evidente
deficit di esperienza: il Bologna
rezza alla squadra che ora sembra aver dimenticato come
giocava con Dybala (palle basse) e come dovrebbe giocare
adesso (cross per Gila); 4) La
difesa è stata più stabile, contribuendo in modo decisivo alla
terza vittoria, anche questa
senza subire gol. Non è tutto risolto: la lentezza di Maresca,
per esempio, è un handicap da
non sottovalutare se il Palermo
deve fare la partita, e non subirla. Ma in caso di recidiva della
crisi, Iachini ha una soluzione
pronta: qualche giorno a Gradisca d’Isonzo, ospite dell’amico
presidente.
● BOLOGNA «Feliz dia,
Mama». Festeggia così,
Franco Vazquez, il suo primo
gol stagionale. La dedica alla
mamma era pronta sotto la
maglietta, nel giorno in cui si
celebra la festa in Argentina,
e viene esposta davanti alla
telecamera dopo la rete
decisiva del Dall’Ara, dove il
Palermo aveva vinto appena
tre volte (due in A) in 28
partite giocate. Vazquez si
risveglia nel momento del
bisogno, i rosanero reduci da
4 sconfitte consecutive e dalla
settimana di ritiro si
risollevano grazie al tocco
mancino sottoporta a
finalizzare l’azione LazaarHiljemark. Il gol è comunque
la ciliegina sulla torta di una
ottima prestazione e nel finale
sarebbe potuta scapparci
anche la doppietta: davanti a
Mirante ha però regalato la
palla del 2-0 a Gilardino che
ha sciupato. «Abbiamo
giocato una buona gara e
avremmo potuto fare qualche
gol in più – fa l’italoargentino
–. L’importante è aver vinto
perché eravamo in un
momento difficile. Il gol mi dà
fiducia, ma io gioco per la
squadra non per segnare».
Luca Aquino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il gol decisivo segnato da Franco Vazquez, 26 anni: è la sua prima rete in questo campionato ANSA
è una delle squadre con l’età
media più bassa. «Servono meno fronzoli», ha spiegato Rossi
pensando all’inutile colpo di
tacco di Masina, 21 anni (come
Ferrari, l’altro terzino), che ha
dato il via all’azione del gol. Nel
secondo tempo, il tecnico ha
provato a cambiare: un attaccante di ruolo, Mancosu, per
Mounier con Rizzo che arretra
a centrocampo e Brienza unico
trequartista. A 5’ dalla fine la
mossa della disperazione: dentro Falco, fuori Ferrari e difesa a
3. Inutile. Si finisce con la scena
surreale già vista su altri campi:
la squadra sotto la curva per applaudire chi la sta fischiando. I
numeri sono quasi una sentenza anticipata: negli ultimi dieci
anni, chi ha raccolto solo 3 punti in 8 gare è sempre retrocesso.
PRUDENZA Il Palermo capitalizza al massimo la scelta del
basso profilo: non cercarsi rischi puntando tutto sul delegato sicurezza, e cioè Sorrentino.
Oltre che dal portiere, Iachini
ha avuto comunque altre buone
notizie. E cioè: 1) Vazquez è vicino ai livelli di un anno fa e il
primo gol in campionato è un
segnale importante; 2) Gilardino, come dimostrato con la Roma, è in lenta ma costante crescita; 3) Il 3-5-2 ha ridato sicu-
LE PAGELLE di G.LO.
SORRENTINO DA OSCAR, GILA IN CRESCITA
DESTRO IRRICONOSCIBILE, RIZZO SI SALVA
BOLOGNA
5
PALERMO
6,5
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
FRANCO
BRIENZA
STEFANO
SORRENTINO
6,5
7
La squadra gira attorno a lui.
Qualche buona idea non sfruttata,
peccato per quel gol sbagliato nel
finale che gli abbassa il voto.
La cosa da ricordare è il volo sul tiro
di Rizzo, non male neppure altri tre
interventi. Cancellato il paperone
che nell’aprile 2013 ha regalato il
pari al Bologna. Sorrentino da Oscar.
MIRANTE 6 Tradito dal fuoco amico
sul gol, per il resto pochi problemi.
FERRARI 5 Discreta spinta nel
primo tempo, scompare nel secondo.
(Falco s.v.)
GASTALDELLO 6 Salva su Gila un
gol già fatto.
ROSSETTINI 5 Disattento
nell’episodio che decide la gara, ma
non solo. Eppure Rossi l’aveva
preferito a Oikonomou perché più
esperto e affidabile...
MASINA 5 Dimostra che la fase
difensiva non è il suo forte.
E sbaglia 13 passaggi.
TAIDER 5 Ha il privilegio di ritagliarsi
una discreta dose di (meritati) fischi
al momento della sostituzione.
DONSAH 5 Al rientro dopo un mese,
non fa la differenza.
DIAWARA 6 Si fa il lavoro sporco
per Brienza e prova a impostare: 58
passaggi riusciti.
RIZZO 6 Il gran tiro all’inizio della
ripresa, un discreto numero di cross,
13 palle recuperate.
MOUNIER 5,5 Il più vivace nei primi
23’, gli unici da salvare. Poi cala, esce
tra lo stupore suo e del pubblico.
MANCOSU 5,5 Rossi cambia
modulo e gli chiede peso in avanti.
DESTRO 5 Lento, macchinoso,
sciupone. Si mangia un gol già fatto:
non segna da 9 partite.
Irriconoscibile
ALL. ROSSI 5 Prova a fermare la
frana, cambiando modulo due volte:
non ci riesce.
STRUNA 6 Il solito: ruvido e
spigoloso.
GONZALEZ 6 Conferma di essere
in un momento complicato.
ANDELKOVIC 6 A sorpresa tocca a
lui al posto di Vitiello. Affidabile.
RISPOLI 6,5 Spinta poderosa sulla
destra.
RIGONI 6 Si nasconde a lungo, ma
quando può si sostituisce a
Maresca.
MARESCA 5,5 In estate era fuori
rosa, ieri il debutto da titolare: va ai
suoi ritmi e concede troppo spazio
a Brienza.
HILJEMARK 6,5 Non banale
l’assist dell’1-0.
CHOCHEV 5 Entra perché Iachini
teme che lo svedese possa essere
espulso. Non lascia tracce nella
partita.
LAZAAR 6,5 Un inizio sotto tono,
poi comincia a spingere sulla fascia
facendo partire cross in serie per
Gilardino. (Daprelà s.v.)
GILARDINO 6 In crescita: una
traversa, un gol sfiorato. Ma nel
finale sciupa un assist delizioso di
Vazquez.
VAZQUEZ 7 Tornato ad alti livelli:
primo centro stagionale, in totale
sono 11 in Serie A e di questi 8 in
trasferta. Ottimo compagno di
viaggio
ALL. IACHINI 6,5 Torna al 3-5-2,
rompe la serie negativa e mette in
sicurezza la classifica.
FABBRI Partita facile, involontario il mani di Andelkovic.
Usa bene i cartellini gialli.
TEGONI 6-STALLONE 6
CALVARESE 6-SACCHI 6
6,5
Serie A R 8a giornata
ATALANTA
3
CARPI
0
1
2
TOLOI ECCELLENTE
MORALEZ SUPER
MALISSIMO BELEC
COFIE BOCCIATO
ATALANTA (4-3-3) Sportiello;
Masiello, Stendardo, Toloi, Dramé;
Grassi (dal 37’ s.t. Carmona), De Roon,
Cigarini (dal 24’ s.t. Kurtic); Maxi
Moralez, Pinilla, A. Gomez (dal 31’ s.t.
D’Alessandro).
PANCHINA Bassi, Bellini, Migliaccio,
Conti, Brivio, Cherubin, Raimondi,
Denis, Monachello.
ALLENATORE Reja.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MEDIO 52,6 M.
ESPULSI nessuno. AMMONITI Grassi
per gioco scorretto.
ATALANTA
ALEJANDRO
GOMEZ
3
● 1 Mauricio Pinilla, 31 anni, festeggiato dai compagni dopo l’1-0 Atalanta ● 2 Il gol di Alejandro «Papu» Gomez, 27 anni direttamente da
calcio d’angolo: la traiettoria sorprende il portiere Belec ● 3 Luca Cigarini, 27 anni, completa il tris dell’Atalanta dal dischetto ANSA/LAPRESSE
1Apre Pinilla, Gomez segna da calcio d’angolo, poi chiude Cigarini
Difesa e tridente brillano: la squadra di Sannino non pervenuta
ra il 1924 e la Fifa aveva
appena rimediato a un
buco normativo legittimando il gol da calcio d’angolo. Ma solo se calciato direttamente in porta. Chi aveva segnato così prima di quella data
s’è perso nella storia, nella quale è entrato Cesareo Onzari. In
un’amichevole del giugno di
quell’anno, l’argentino realizzò dalla bandierina contro
l’Uruguay, fresco campione
olimpico in un periodo in cui
Jules Rimet non aveva ancora
inventato i Mondiali di calcio.
Era dunque «el gol a los olimpicos», che i sudamericani, così
bravi nell’affibbiare soprannomi, trasformarono per sempre
in «gol olimpico». Che ieri sia
riuscito a un argentino rende la
giornata memorabile. Il Papu
Gomez ha infatti festeggiato
E
così i 108 anni dell’Atalanta:
direttamente da calcio d’angolo per il secondo dei tre gol che
hanno steso il Carpi. Parabola
perfetta con il destro da sinistra, pallone che si alza in cielo
e poi precipita verso il secondo
palo. In assenza totale di vento: come si dice nell’atletica,
omologato. Il Papu entra così
nella galleria degli specialisti
della materia: dalla bandierina
hanno colpito Roberto Baggio
e Alvaro Recoba, Roberto Carlos e Massimo Palanca re di Catanzaro col suo 37 di piede, in
nerazzurro Marino Magrin ai
tempi della C1.
SUPER ATALANTA Indimenticabile il gol di Gomez, ma mica
male la partita dell’Atalanta
tutta. Solida in difesa, mirabilmente assortita in mezzo al
campo - De Roon cuce, lancia e
copre, Grassi corre e si inserisce, Cigarini inventa - e formidabile nel tridente, soprattutto
se, come ieri, Maxi Moralez e
Gomez non devono sfiancarsi
in copertura e possono dedicarsi a sfasciare la difesa avversaria. I due piccoletti di Reja
partono larghi, ma soprattutto
Maxi tende a stringere, a inserirsi tra le linee, mentre l’altro
cerca spesso l’uno contro uno,
innescato quasi sempre dai
cambi di campo di De Roon: a
proposito, complimenti a chi è
andato a pescarlo, un play di
tale sostanza e precisione ce
l’hanno in pochi. E’ così che nasce il primo gol: apertura per
Maxi, uno contro uno con Gagliolo, cross sul secondo palo e
gol di Pinilla. Erano passati sette minuti e il Carpi aveva già finito di giocare.
CARPI NON DA A Sannino aveva chiesto di proseguire la crescita, dopo il primo successo in
campionato contro il Torino.
Invece la sua squadra ha fatto
non uno ma dieci passi indie-
IL NUMERO
13
13 i gol subiti dal Carpi
nel primo tempo, più
di ogni altra squadra in
questo campionato: in
totale ne ha subìti 19
tro. Il Carpi visto a Bergamo,
dispiace dirlo, non è da Serie A.
Come squadra, scollata e incapace di mettere pressione al
centrocampo atalantino (condizione che ha esaltato le geometrie di De Roon e l’inventiva
di Cigarini), e come valori individuali. In troppi hanno commesso errori elementari, e allora a poco sono serviti i tentativi tattici di Sannino, passato
prima al 3-4-3 poi al 4-4-2, e gli
spostamenti di uomini: Lazzari
portato da mezzala a regista
(ruolo per cui non ha ancora i
tempi di distribuzione), il disastroso Bubnjic prima a destra
poi in mezzo, Matos seconda
punta poi esterno di destra e
poi ala sinistra. Mentre l’Atalanta, forte delle proprie convinzioni di gioco, dilagava con
il terzo gol, su rigore per una
trattenuta di Bubnjic a Pinilla:
dal dischetto Cigarini ha fatto
tre. Sannino dice che serve tanto tanto lavoro. Il problema che
gli manca il tempo, viste le condizioni di classifica.
SCENARI L’Atalanta invece può
osservare gli «scenari importanti» di cui parlava Reja alla
vigilia in caso di vittoria. La vittoria è arrivata, i bergamaschi
hanno agganciato il Torino e
vedono addirittura la vetta a
pochi punti di distanza. Obiettivo irrealistico, certo, ma intanto alla prossima si potrà
guardare la Juve dall’alto in
basso.
Vid Belec, 25 anni, sloveno ANSA
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UMORI OPPOSTI
Il Papu fa festa, Sannino a terra: «Così non va»
1Il fantasista argentino: «Segnare così
è il mio sogno fin da bambino». Il tecnico
del Carpi: «Molli, dobbiamo solo lavorare»
INVIATO A BERGAMO
asuale? Macché. Del resto,
lo insegnava Massimo Palanca, il mancino che, secondo statistiche non ufficiali e
soprattutto molto catanzaresi,
avrebbe segnato addirittura 13
gol in carriera da calcio d’angolo:
provarci, allenarsi, provare ancora. E allora in quel gol non c’è
niente di casuale: «Ogni tanto ci
provo, ho calciato in porta forte,
il pallone ha preso questo giro ed
C
7,5
Il gol da calcio d’angolo entra
tra i picchi della carriera.
E cancella pure un gol sbagliato
solo davanti a Belec.
(D’Alessandro s.v.)
Atalanta schiaccia-Carpi
Cala il tris e punta in alto
INVIATO A BERGAMO
7,5
IL MIGLIORE
CARPI (3-5-2) Belec; Bubnjic,
Zaccardo, Gagliolo; Letizia (dal 28’ s.t.
Wallace), Fedele (dal 10’ s.t. Lasagna),
Cofie, Lazzari, G. Silva; Matos,
Borriello.
PANCHINA Brkic, Benussi, Bianco,
Gino, Lollo, S. Romagnoli, Spolli,
Mbakogu.
ALLENATORE Sannino.
CAMBI DI SISTEMA dal 10’ s.t. 3-4-3,
dal 19’ s.t. 4-4-2
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,4 M.
ESPULSI nessuno. AMMONITI
Fedele, Cofie, Bubnjic per gioco
scorretto.
Alex Frosio
LE PAGELLE
di A. FR.
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Pinilla al 7’, A. Gomez al
43’ p.t.; Cigarini su rig. al 18’ s.t.
ARBITRO Pasqua di Tivoli.
NOTE paganti 3.950, incasso di 42.440
euro; abbonati 10.529, quota di
149.019 euro. Tiri in porta 7-6. Tiri
fuori 4-2. In fuorigioco 4-0. Angoli 8-7.
Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
19
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
è entrata — ha raccontato il Papu
Gomez —. A Belec piace uscire, io
ho cercato il secondo palo». Certo, un conto è provarci e un altro è
riuscirci. «E’ la prima volta che segno così, è un sogno che avevo da
bambino. Lo dedico a mia moglie
e alla mia mamma, visto che in
Argentina è la festa della mamma».
COMPLEANNI Giorno di dediche, evidentemente, in casa Atalanta. Edy Reja aveva chiesto ai
suoi una prestazione di spessore
Giuseppe Sannino, 58 anni ANSA
per il compleanno dell’Atalanta e
anche per il suo, visto che il tecnico ha festeggiato i settant’anni
tondi tondi il 10 ottobre. E altro
compleanno in casa Pinilla, quello della signora Gissella, nata lo
stesso giorno dell’Atalanta: «Mia
moglie ha fatto gli anni sabato,
dedico a lei il mio gol», ha detto
l’attaccante cileno, al rientro dopo una giornata di stop, durante
la quale non ha perso il senso del
gol. Anzi, raccontano che in settimana, sui prati di Zingonia, abbia
realizzato un gol in rovesciata.
Stavolta non c’è stato bisogno di
una prodezza come quella con il
Sassuolo, “solo” un gol di testa,
«il primo da quando sono a Bergamo», ha ricordato Pinilla, festeggiato dal suo clan appollaiato
- a sue spese, pare - in uno dei box
vip del rinnovato stadio. Pinilla si
sta divertendo: a fianco i due piccoletti, lui fa il gigante. «Moralez
e Gomez cercano sempre l’assist,
la giocata per noi attaccanti. Ma
conta la squadra, che è stata costruita per giocare un bel calcio».
SANNINO GIÙ Non si diverte per
niente invece Sannino, allenatore
del Carpi: «Alla prima difficoltà
nostra ci siamo seduti. Puoi sbagliare il modo ma l’atteggiamento no. Il nostro dna deve essere di
arrivare per primi sui palloni e
oggi tutto ciò non si è visto. Per
salvarci dobbiamo lavorare, lavorare e ancora lavorare».
a.fr.
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SPORTIELLO 6,5 Quando serve
c’è: subito su Fedele e conta,
nel finale su Borriello anche se
non conta più.
MASIELLO 6,5 Gestisce dietro e
spinge tanto.
STENDARDO 6 Vigila al centro,
sportella un po’ con Borriello.
TOLOI 6,5 La Roma ci aveva visto
giusto: in crescita, sfiora pure
il gol da lontano.
DRAME’ 6 Un po’ arruffone,
comunque senza sbavature
pericolose.
GRASSI 7 La nostalgia per Baselli
si avverte già meno. Ecco un altro
gioiello di Zingonia: dinamico e
pericoloso al tiro. (Carmona s.v.)
DE ROON 7 Regia pulita, pochi
tocchi e qualche lancio lungo che
spacca il campo.
CIGARINI 7 Da mezzala, ruolo
nuovo, impiega un tempo a entrare
nei meccanismi. Quando capisce,
tocca di fino. E chiude la gara su
rigore.
KURTIC 6 Entra a giochi fatti.
MAXI MORALEZ 7,5 Tante grazie
alla signora Moralez che non lo ha
fatto emigrare negli Emirati. Il
folletto è imprendibile.
PINILLA 7 Torna titolare e segna
un gol persino troppo facile
per lui. E poi guadagna pure il
rigore del 3-0.
ALL. REJA 7 Qualità e filtro in
mezzo, tre attaccanti come ne
hanno pochi in Serie A. A oggi,
l’Atalanta è molto più di una
squadra «da salvezza».
CARPI
5
IL MIGLIORE
CRISTIAN
ZACCARDO
6
Inizia al centro, poi
centrodestra, finisce da terzino.
Da capitano, almeno lui riesce a
mantenere
un livello dignitoso.
BELEC 5 Quel che gli passa sopra
la testa fa malissimo: cross-assist
di Maxi e Gomez gol. Bravo su
Grassi ma non basta più.
BUBNJIC 4 Impresentabile.
Dorme su Pinilla che poi lo
costringe anche al rigore.
GAGLIOLO 5 Sballottato da Maxi,
meglio da centrale nella ripresa,
ma ormai è tardi.
WALLACE 6 Entra e prova a
spingere
LETIZIA 5 Troppi errori in
appoggio, scarsa copertura.
FEDELE 5,5 Intraprendente
ma pure molto impreciso.
LASAGNA 6 Prova a sbattersi e a
pressare.
COFIE 5 Qualità insufficiente
per fare il regista, non meglio da
mezzala.
LAZZARI 5,5 Un guizzetto, poi
dal 35’ play basso: i tempi non
sono maturi.
G. SILVA 5,5 Aiuta poco dietro,
cerca qualche iniziativa.
MATOS 5 Scivola sul primo
pallone buono in verticale
e non si rialza più.
BORRIELLO 6 Sgomita, si allarga
e a volte indietreggia a giocare.
Sfiora pure il gol: con Zaccardo,
l’unico ad avere una mezza idea su
cosa fare.
ALL. SANNINO 5 I primi due
minuti buoni, il resto un disastro.
Zero pressione, poco carattere,
ed è forse l’aspetto più
preoccupante.
PASQUA Un po’
tenero con i
cartellini, giudica
comunque bene sul rigore.
Qualche incertezza, non per colpa
sua e comunque innocua, su un
paio di fuorigioco non segnalati.
PEGORIN 5,5 - PERETTI 6
DOVERI 6 - ABISSO 6
6
20
Serie A R 8a giornata
GENOA
3
CHIEVO
2
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE PAGELLE di FI.GRI.
PAVOLETTI GENEROSO, DZEMAILI INCERTO
MEGGIORINI È UN RAZZO, CESAR RIMANDATO
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Paloschi (C) al 1’,
Pavoletti (G) al 13’, Gakpè (G) al 17’
p.t.; Pellissier (C) al 33’, Tachtsidis (G)
al 48’ s.t.
GENOA
GENOA (3-4-3) Perin; Izzo, Burdisso,
De Maio; Rincon, Tino Costa (dal 33’
s.t. Ntcham), Dzemaili, Laxalt; Gakpè
(dal 12’ s.t Cissokho), Pavoletti, Perotti
(dal 43’ s.t. Tachtsidis). PANCHINA
Lamanna, Ujkani, Figueiras,
Marchese, Capel, Lazovic, Munoz.
ALL. Gasperini.
CAMBIO DI SISTEMA dal 12’ s.t. 3-42; dal 43’ s.t. 4-4-1. BARICENTRO
MOLTO BASSO 47,5 M.
ESPULSI Dzemaili al 10’ s.t. per
doppia ammonizione (entrambe per
gioco scorretto. AMMONITI De
Maio per g.s., Tachtsidis per cnr
7
CHIEVO
6,5
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
DIEGO
PEROTTI
ALBERTO
PALOSCHI
7
6,5
Capiamo una volta di più perché
Preziosi se l’è tenuto stretto.
Rimette il Genoa in partita nel primo
tempo, poi si sacrifica nella ripresa
per far risalire la squadra.
Partenza sprint e Genoa al tappeto.
Classe e freddezza per l’ottavo gol
in carriera da ex contro i rossoblù.
Sfiora per altre due volte il bis,
senza fortuna.
Tachtsidis pesca il jolly
Il Genoa vince allo sprint
PERIN 6,5 Festeggia il rientro e le
100 gare in A salvando due volte la
porta su... Burdisso e Cesar.
IZZO 5,5 Parte male, poi ha il merito
di fermare due volte Paloschi.
BURDISSO 5,5 Qualche
disattenzione, il finale è in crescendo.
DE MAIO 5,5 Paloschi gli scappa
sullo 0-1. Meglio nella ripresa.
RINCON 6,5 Prova di sostanza e
temperamento.
TINO COSTA 6,5 Intelligente sul
piano tattico e dominatore a livello
atletico.
NTCHAM 6,5 Quella discesa sulla
sinistra a tempo scaduto è un
azzardo che paga.
DZEMAILI 5 Molto incerto. Che
ingenuità sul secondo giallo.
LAXALT 6,5 Il vero uomo-ovunque:
quando serve, difende.
GAKPÈ 6,5 La buona sorte lo aiuta,
ma lui ci prova.
CISSOKHO 6 Fa la cosa giusta,
cercando di allontanare l’onda del
Chievo.
PAVOLETTI 7 Il gol dell’uno a uno, il
raddoppio mancato, poi va ai remi.
TACHTSIDIS 6,5 Il suo gol fa
esplodere il Ferraris. Vede uno
spiraglio e fa centro sorprendendo
Bizzarri.
ALL. GASPERINI 7 Aveva ragione
lui: la stagione del Genoa
(ri)cominciava ieri. Che fiuto sui
cambi.
BIZZARRI 6,5 Da applausi il volo
che nega a Pavoletti il 3-1. Però sul
gol finale è un po’ sorpreso.
MATTIELLO 5 Rientro sfortunato.
L’assist per il due a due, ma pure
incertezze ed errori in serie.
GAMBERINI 5 Esce sconfitto dal
rude duello con Pavoletti.
CESAR 5,5 Talvolta sbanda, ma non
va mai davvero a fondo.
GOBBI 6 Resiste ai tentativi del
Genoa di sfondare dalla sua parte.
CASTRO 6 Grande spinta sulla
destra, Laxalt gli nega il gol.
RIGONI 6 Concorso di colpa sul
primo gol del Genoa, ma cerca
comunque di mettere ordine.
HETEMAJ 6,5 Esce per infortunio,
prova convincente. Provoca
l’espulsione di Dzemaili.
PEPE 6 All’inizio ci crede poco, poi
prova spesso l’incursione.
BIRSA 6,5 Eccellente visione di
gioco, è spesso imprevedibile.
PELLISSIER 6,5 Come si dice, la
classe non ha età. Ormai fa il
gregario, ma il gol è strepitoso.
MEGGIORINI 6,5 Avvio a razzo con
l’assist per il gol di Paloschi. Poi
perde un po’ di sfrontatezza.
INGLESE s.v. Maran lo butta nella
mischia per avere forze fresche.
ALL. MARAN 6,5 La fiducia a
Mattiello non paga. Il suo Chievo è
coraggioso, ma sbaglia troppo con
l’uomo in più.
dalla fine il greco firma il 3-2. Ai gialloblù non basta l’uomo in più per 40 minuti
MAZZOLENI Non perde mai il controllo di una sfida che a
tratti si accende. Sulla conclusione di Castro, non c’è fallo
di mano di Laxalt. Grazia Mattiello per un duro intervento
su Perotti. FIORITO 6,5 - CARBONE 6,5. MARIANI 6,5 - AURELIANO 6,5.
CHIEVO (4-3-1-2) Bizzarri; Mattiello,
Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, N.
Rigoni, Hetemaj (dal 18’ s.t. Pepe);
Birsa, Paloschi (dal 28’ s.t. Pellissier),
Meggiorini (dal 41’ s.t. Inglese).
PANCHINA Bressan, Seculin,
Dainelli, Pinzi, Frey, Radovanovic,
Christiansen. ALL. Maran.
CAMBIO DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MEDIO 53,6 M.
ESPULSI nessuno. AMMONITI
Castro e Pepe per g. s.
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.
NOTE paganti 1.557, incasso di 28.178
euro. Abbonati 17650, quota di
149.865 euro. Tiri in porta 9-4. Tiri
fuori 5-7. In fuorigioco 0-2. Angoli 56. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
Panagiotis Tachtsidis, 24 anni, esulta al gol decisivo del 3-2 contro il Chievo in pieno recupero ANSA
1Il Chievo va avanti, si fa superare e poi pareggia con Pellissier, ma a 100”
Filippo Grimaldi
GENOVA
l bello del calcio: una di
quelle sfide dove le perle si
trovano un po’ ovunque e
gli applausi si sprecano. Ci siamo maledettamente divertiti,
e di questo bisogna dire grazie
a Gasperini e a Maran. L’ha vinta il primo, ma paradossalmente non l’ha persa il secondo, in un appuntamento che
sul campo raramente delude.
Al Chievo va mosso un solo vero rimprovero, perché quaranta minuti esatti con l’uomo in
più per la sciagurata espulsione di Dzemaili sono stati capitalizzati soltanto in parte, con
il gol del provvisorio 2-2 inventato da quel ragazzino di Pellissier, se a cento secondi dalla fine del recupero Ntcham s’è inventato una discesa folle e vincente trasformata in un tiro da
tre punti da Tachtsidis. Ospiti
I
annichiliti e 3-2 finale da sballo. Anche qui, sarebbe ingiusto
sostenere che il Grifone, nel
giorno in cui ricorreva e si celebrava al Ferraris il decimo anniversario della scomparsa di
Franco Scoglio (al quale questo Genoa-Chievo sarebbe piaciuto eccome), abbia portato a
casa la vittoria per un colpo di
fortuna.
IN APNEA Perché la storia della sfida di ieri racconta di un
Genoa già sott’acqua dopo
quarantotto secondi dal via,
quando l’ottavo gol in carriera
contro i rossoblù dell’ex Paloschi (dietro la lavagna Izzo sul
cross di Meggiorini e De Maio
sul tiro dell’attaccante) spiana
la strada al Chievo. Almeno così sarebbe stato lecito pensare,
perché la squadra del Gasp,
troppo lunga e prevedibile, ha
faticato non poco a ritrovare la
rotta. Finché il solito Perotti
(chi, se non lui?) s’è fatto beffe
del rientrante Mattiello (lo
scontro con Nainggolan è un
incubo ormai alle spalle), impegnando Bizzarri, che nulla
ha potuto sul tiro successivo di
Pavoletti. Sfida riaperta: il Genoa si impossessa della fascia
sinistra e poi, — qui sì, con
l’aiuto della buona sorte — trova il bis con un anonimo diagonale di Gakpè, che carambola
su Mattiello (ahilui) e tradisce
Bizzarri, poi strepitoso un attimo dopo su Pavoletti.
RISCOSSA (A META’) Pensare
che il Genoa a metà gara avesse già in tasca la vittoria sarebbe stato un eccesso di ottimismo, e comunque la cronaca ha
detto ben altro, perché il secondo giallo (evitabile) di Dzemaili fa girare il vento a favore
del Chievo. E Maran è bravissimo a sfruttare la superiorità
numerica, accorciando la
squadra davanti a un avversario che a tratti ansima un po’
troppo, ma ha il merito — Gasperini raccoglierà i frutti più
avanti — di non fare soltanto le
barricate. Difficile, certo, per i
padroni di casa, uscire dalla loro metà campo, complice qualche errore di troppo, la stanchezza e il tacco da favola di
Pellissier che dà nuova linfa
poco dopo la mezz’ora agli attacchi ospiti. Perin, al debutto
stagionale dopo il lungo stop
per infortunio, si supera su un
pasticcio di Burdisso e su una
conclusione di Cesar.
IL JOLLY Fino al colpo di scena
finale: Ntcham scappa a Mattiello e Rigoni (un errore mortale) ed il suo cross dopo il velo
di Pavoletti diventa oro sul piede di Tachtsidis, condannando
il Chievo al primo stop esterno
in campionato. Succede, Maran non se la prenda: i meriti
del suo Chievo sono sotto gli
occhi di tutti.
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6,5
IL TECNICO DEL CHIEVO PROMUOVE I SUOI
Maran non si preoccupa
«Ci è mancata la fortuna»
● GENOVA I complimenti
servono a poco: «E’ una
sconfitta che brucia
moltissimo — l’amaro
commento di Rolando Maran
— perché durante tutta la
partita il mio Chievo aveva
dimostrato di meritarsi molto
più di un risultato negativo».
Certo, è mancata anche un po’
di buona sorte: «Purtroppo, nel
nostro miglior momento è
venuto fuori il gol del tre a due
finale che a mio parere
suona come una vera e propria
beffa». Ma, punteggio a parte,
il tecnico del Chievo promuove
comunque la prestazione dei
suoi ragazzi: «Hanno giocato
un’ottima gara. Sono stati tutti
bravissimi, mostrando
grande personalità e dando sul
campo tutto quello che avevano,
dopo essere andati al riposo in
svantaggio». Il futuro può solo
essere migliore: «Penso che ci
riprenderemo prestissimo, anche
se dovremo giocare la prossima
partita contro un avversario
difficile come il Napoli». Grande
rammarico anche per l’ex
Paloschi: «Ci è andata male,
avremmo voluto vincere, ma ora
dobbiamo guardare avanti.
Peccato per il contropiede nel
finale: siamo stati ingenui, anche
se conoscevamo la forza del
Genoa».
fi.gri.
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AMBIENTE SODDISFATTO
Esulta Gasperini: «Bravi a crederci fino alla fine»
1Il tecnico rossoblù esalta la prova dei suoi:
glior primo tempo di questo
inizio di stagione».
«Bene Ntcham e Tachtsidis ma il merito è
della squadra». Perin: «La spalla? Va meglio»
GENOVA
l centro dei distinti, proprio sopra gli spogliatoi,
i tifosi genoani hanno
esposto uno striscione che riportava una celebre frase di
Franco Scoglio: «Noi siamo il
Genoa e chi non è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe».
Il Grifone di oggi è diverso da
quello del Professore, in campo e fuori, ma si avverte il medesimo senso di appartenenza,
A
che ha permesso a Gasperini di
rimanere a galla in un avvio di
stagione difficile, fra squalifiche ed infortuni. Sino a ieri:
«Con il Chievo comincia davvero la nostra stagione», il proclama del tecnico, ad emergenza finita. «Abbiamo visto una
partita davvero particolare —
è l’analisi del Gasp — iniziata
con il gol subìto dal Chievo che
avrebbe potuto complicare parecchio la nostra situazione».
Invece, paradossalmente, da lì
in poi il Genoa ha giocato il mi-
CREDERCI SEMPRE Ma non
era finita lì, per i rossoblù,
«perché poi siamo stati ingenui a rimanere con l’uomo in
meno, e l’episodio ci ha creato
nuove difficoltà». Fino al gol
del 3-2: «Ntcham è riuscito a
fare una giocata veramente
importante, e come lui anche
Tachtsidis, ma ciò che più ha
importanza in questo momento secondo me è lo spirito mostrato dalla squadra, che al 48’
della ripresa ci credeva ancora
tanto da andare a cercare il
terzo gol».
Gian Piero Gasperini, 57 anni GETTY
NUMERO UNO Giornata di glo-
ria anche per Mattia Perin,
che oltre a festeggiare le cento
gare in Serie A può ormai considerarsi pienamente recuperato. «Anche se — ammette —
onestamente avrei immaginato un inizio di partita un po’
diverso». Paloschi-gol dopo
meno di un minuto e Grifone
subito al tappeto. Poi è successo quel che hanno visto tutti:
«Sono rimasto fuori 5 mesi,
ma da 4 lavoravo tutti i giorni
per rientrare in squadra prima
possibile. La spalla sta bene,
non avverto più fastidio.
Adesso mi mancano soprattutto gli allenamenti con i
compagni, necessari per riacquistare bene le misure in
campo. Il resto verrà con il
tempo». Gol di Paloschi a parte, Perin ha avuto il suo doppio momento di gloria nella ripresa, quando prima ha evitato il patatrac su Burdisso e poi
ha chiuso la porta a Cesar.
«Già il riscaldamento, però,
ha rappresentato per me un
momento che aspettavo da
tempo». Ora serve solo un po’
di pazienza «per risentirmi
davvero... Perin e tornare a fare con naturalezza ciò che ora
mi sembra ancora un po’ difficile». L’importante è che la
squadra abbia svoltato: «A un
certo punto c’erano più giocatori in infermeria che in campo...».
fi.gri.
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Serie A R 8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Paganini vola LE PAGELLE
Dionisi è super
Il Frosinone va
Samp sgonfia
di A.D’U.
SODDIMO MORDE
CHIBSAH CREA
OK SORIANO
EDER FATICA
FROSINONE
7
IL MIGLIORE
1Seconda vittoria in casa per Stellone:
a Zenga non basta il ritrovato Cassano
Luca Paganini, 22 anni, segna il gol dell’1-0 Frosinone D’ANNIBALE
FROSINONE
2
SAMPDORIA
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Paganini all’8’, Dionisi
al 10’ s.t.
FROSINONE (4-4-2) Leali; Rosi,
Diakité, Blanchard, Crivello;
Paganini, Chibsah, Gucher (dal 36’
s.t. Gori), Soddimo (dal 23’ s.t.
Sammarco); D. Ciofani, Dionisi (dal
42’ s.t Carlini). PANCHINA
Zappino, Russo, Frara, Verde,
Longo, M. Ciofani, Tonev, Castillo,
Bertoncini. ALL. Stellone.
CAMBIO DI SISTEMA dal 22’ s.t.
4-3-3.
BARICENTRO MOLTO BASSO
47.8 M.
ESPULSI nessuno. AMMONITI
Blanchard e Dionisi per gioco
scorretto.
SAMPDORIA (4-3-1-2) Viviano;
Pereira, Moisander, Regini,
Zukanovic (dal 39’ s.t. Cassani);
Carbonero, Ivan (dal 20’ s.t.
Correa), Soriano; Cassano; Muriel
(dal 39’ s.t. Rodriguez), Eder.
PANCHINA Puggioni, Brignoli,
Bonazzoli, Palombo, De Silvestri,
Rocca. ALL. Zenga.
CAMBIO DI SISTEMA dal 19’ s.t. al
4-3-3.
BARICENTRO ALTO 54.3 M.
ESPULSI nessuno. AMMONITI
Zukanovic, Ivan, Moisander e
Carbonero per gioco scorretto.
ARBITRO Irrati di Pistoia.
NOTE paganti 223, incasso di 5.129
euro, abb. 7.029, quota n.c. Tiri in
porta 4-2. Tiri fuori 10-11.
Fuorigioco 1-1. Angoli 8-12.
Recuperi: p.t. 0, s.t. 5’.
Alessio D’Urso
INVIATO A FROSINONE
u hai Cassano, Eder e
Muriel, eccellenze consacrate, io ho il Frosinone e una città intera al fianco.
La vita è fatta di motivazioni e
scale, Stellone e i suoi gladiatori salgono quelle del calcio.
Con l’umiltà operaia che fa la
differenza e una fame di gloria
lungi dall’essere saziata: ecco
servita la seconda vittoria stagionale in Serie A ed ecco un
altro romanzo da raccontare.
Alla Sampdoria restano le briciole: i lampi, i ricami e gli assist di un Cassano ritrovato, in
campo per la prima volta dal 1’
in questo campionato, con il
quale Zenga sperava di ipnotizzare i leoni ciociari. Invano.
T
DIVERTIMENTO Dal colpo di
testa vincente in torsione di
Paganini all’irresistibile pallonetto di Dionisi a tu per tu con
Viviano: così lo stadio ciocia-
ro, dopo l’amaro calice dell’Olimpico sponda Lazio, torna ad essere terra di imprese
balistiche. E la porta sotto la
curva Nord dei tifosi locali si
conferma ricettiva dopo il terribile uno-due del capocannoniere, Federico «segna sempre
lui» Dionisi, andato in scena
contro l’Empoli il 28 settembre. La discontinua Sampdoria è liquidata a dispetto delle
superiorità presunte: la forbice dei valori si restringe stavolta per effetto del calcio totale di Stellone, tutto corsa e
intasamento di spazi, che si
traduce in una fondamentale
vittoria-salvezza, mentre i
blucerchiati infeltriti devono
fare i conti con la loro allergia
alle trasferte: mai una gioia
quest’anno lontano dal Ferraris. Come nelle sfide contro
Torino e Atalanta: stesso risultato (2-0), stesse disattenzioni
fatali.
LA SVOLTA Eppure la scelta di
Zenga di lanciare Fantantonio
sembrava premiante. Perché il
primo quarto d’ora è tutto di
marca blucerchiata. Eder e
Muriel volano sull’erba del
Matusa, gli inserimenti di Soriano creano costante allarme.
E se il pallone scagliato in avvio proprio da Muriel, lanciato
dal genio di Cassano in veste
di pensatore e leader, non colpisse il palo ma rotolasse in rete, la partita seguirebbe un altro corso. Invece il Frosinone
si fida del suo istinto e guadagna metri di campo. Ci crede.
Il 4-4-2 di Stellone si trasforma in 4-3-3 con la spinta incessante, a turno, dei centauri
della fascia Soddimo e Paganini. Il primo va a prendersi un
calcio d’angolo all’8’ della ripresa e lo pennella sulla testa
del secondo: un gol bello e
meritato. Non solo. La Sampdoria si butta via proprio in
quel momento, si scopre e in 2’
crolla: Chibsah allunga per
Dionisi che supera Viviano
con un preciso pallonetto. Fine dei giochi. L’impegno di
Eder e le intuizioni di Cassano, in campo con qualche chilo in meno, non bastano alla
Samp in emergenza per gli infortuni di Barreto e Mesbah e
per la condizione non ottimale
di Correa, Cassani e Palombo.
Il Frosinone non guarda in faccia a nessuno. E la favola continua.
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LUCA
PAGANINI
7,5
Verona, dov’è
la vittoria?
Udinese, pari
e nervosismo
1Pazzini sblocca, l’Hellas si fa rimontare
per la 5a volta: Thereau segna e non esulta
21
LE PAGELLE
di A.D.R.
SALA TIMIDO
SILIGARDI C’E’
LODI HA QUALITA’
DANILO RISCHIA
VERONA
5,5
IL MIGLIORE
LEANDRO
GRECO
6,5
Esterno di concezione moderna,
para e rilancia, si butta su tutti
i palloni: una prova di sacrificio
premiata con il primo gol
in Serie A alla sesta presenza.
Sempre ordinato, sia da mezzala
sia quando fa il regista. Prova a
dare pure un po’ di sicurezza ai
suoi con qualità e continuità.
(Ionita s.v.)
LEALI 6 Si oppone ai cross intrisi
di veleno di Cassano e Eder, due
parate degne di nota.
ROSI 6,5 Interpretazione ispirata,
ingaggia bei duelli in velocità
con Eder.
DIAKITE’ 6 Recupera 5 palloni e
ringhia sugli attaccanti della Samp.
Rientro positivo.
BLANCHARD 6 Altra certezza
in difesa, cerca fortuna in avanti.
CRIVELLO 5,5 Il suo settore
diventa presto zona rossa per
la presenza a turno di Muriel
ed Eder. Giornata difficile.
CHIBSAH 6,5 Entra con forza
nell’azione del 2-0, avvia diverse
ripartenze. Taglia il campo per
ricevere e suggerire.
GUCHER 6 Partita positiva, chiude
le cerniere in mezzo. Problema alla
spalla, deve alzare bandiera bianca.
(Gori s.v.)
SODDIMO 7,5 Elettrico: morde,
riparte, tira. Ci prova da piazzato.
L’1-0 origina dalla sua ostinazione.
SAMMARCO 6 Rispetta le
consegne: si cala nel match
e fa filtro nelle fasi calde.
D. CIOFANI 6 Lavoro sporco,
l’airone ciociaro non graffia ma
tira su il Frosinone.
DIONISI 7 Terzo gol stagionale
(sempre al Matusa), spina nel
fianco. (Carlini s.v.)
ALL. STELLONE 7 Sette punti nelle
ultime 4 gare, ha trovato l’equilibrio
tattico con Soddimo e Paganini
in stato di grazia. Ora deve far
punti in trasferta.
RAFAEL 5 La sua uscita sul cross
di Fernandes diventa un assist
perfetto per Thereau. Bravo su
una punizione di Lodi.
SALA 5,5 Timido, quasi,
impacciato, soprattutto da terzino.
MARQUEZ 6 Fa diga davanti a
Rafael, senza sbavature. Nel finale
gioca da mediano un po’
arruffone.
MORAS 6 Sempre piazzato bene,
esagera a volte cercando l’uscita
palla al piede spettacolare.
SOUPRAYEN 5,5 Ogni tanto dalla
sua parte si apre un buco
improvviso.
MATUZALEM 6 Ripulisce bene
palloni complicati, ma soffre i
guizzi di Fernandes.
PISANO 5,5 Entra con il piglio
giusto, Thereau però lo sorprende
nell’azione del pari.
HALLFREDSSON 6 Scontro
rovente con Iturra. Cresce nel
secondo tempo.
GOMEZ 5,5 Grande impegno,
senza trovare sbocchi.
PAZZINI 6,5 Una fabbrica di
punizioni, che spezzano l’assalto
dell’Udinese, in più il primo gol
della stagione in attesa della
condizione migliore.
SILIGARDI 6 Il rigore lo
conquista da furbetto. Convince
per la personalità.
HELANDER 6 Rinforza il fortino.
ALL. MANDORLINI 5,5 La difesa
a tre, a quanto pare, gli porta
sfortuna. Ma non vuole crederci.
SAMPDORIA
5,5
IL MIGLIORE
ANTONIO
CASSANO
6,5
Doveva giocare un po’ meno,
secondo le previsioni. Invece
tiene fino all’ultimo accesa la
fiammella del gioco con i suoi
tagli e i suoi assist preziosi.
VIVIANO 6 Tradito dai compagni
sull’1-0, nulla può su Dionisi.
PEREIRA 6 A malpartito con
Soddimo, che gli crea continui
grattacapi. Si riprende nella
ripresa. Ha 17 anni e margini di
miglioramento.
MOISANDER 5,5 Soffre la fisicità
di Ciofani, rimedia un giallo e
concede qualche spazio di troppo.
REGINI 5 Indeciso, a volte pure
impreciso negli appoggi.
ZUKANOVIC 6 Inizio molto
promettente, con lui la catena di
sinistra funziona. (Cassani s.v.)
CARBONERO 5,5 Sradica qualche
pallone, ma non sposta l’inerzia.
IVAN 5 Giornata incolore, va in
difficoltà quando si tratta di alzare
i ritmi e prendere il comando.
CORREA 5 Poco da segnalare.
SORIANO 6,5 Accompagna
meglio e più spesso degli altri
l’azione. Non assistito a dovere dai
compagni di reparto.
MURIEL 5,5 Il palo colpito in avvio
ha l’effetto di minarne le certezze.
Soffre Diakitè e Blanchard.
(Rodriguez s.v.)
EDER 5,5 Lavora il doppio di
Cassano, ne paga le conseguenze
in termini di lucidità. Le fatiche in
Nazionale si fanno sentire. Ex
omaggiato dal pubblico di casa.
ALL. ZENGA 5,5 Le scelte
coraggiose non hanno pagato.
Ripresa senza mordente. Ha l’alibi
degli infortuni e del patatrac dei
suoi in occasione del 2-0.
IRRATI
Direzione vigile.
Non sbaglia sui
fuorigioco e nella distribuzione dei
cartellini. Sempre vicino all’azione.
Mette tutti d’accordo.
6
MUSOLINO 6-TOLFO 6
RIZZOLI 6-PEZZUTO 6
I compagni festeggiano Cyril Thereau, 32 anni, dopo il gol dell’1-1 LAPRESSE
VERONA
1
UDINESE
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Pazzini (V) su rig. al
41’ p.t., Thereau (U) al 39’ s.t.
VERONA (4-3-3) Rafael; Sala,
Marquez, Moras, Souprayen;
Greco (dal 41’ s.t. Ionita),
Matuzalem (dal 11’ s.t. Pisano),
Hallfredsson; Siligardi (dal 30’ s.t.
Helander), Pazzini, Gomez.
PANCHINA Coppola, Gollini,
Bianchetti, Winck, Wszolek,
Jankovic. ALL. Mandorlini.
CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 35-2, dal 41’ s.t. 4-3-1-2.
BARICENTRO MOLTO BASSO
47,9 M.
AMMONITI Marquez e
Hallfredsson per gioco scorretto.
UDINESE (3-5-1-1) Karnezis;
Wague, Danilo, Felipe (dal 30’ s.t.
Perica); Edenilson, Iturra (dal 10’
s.t. Thereau), Lodi, Marquinho (dal
18’ s.t. Badu), Adnan; Fernandes; Di
Natale.
PANCHINA Romo, Meret, Domizzi,
Piris, Pasquale, Widmer, Insua,
Pontisso, Aguirre.ALL. Colantuono.
BARICENTRO MEDIO 51,1 M.
CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t.
4-2-4.
AMMONITI Wague e Felipe per
gioco scorretto.
ARBITRO Gavillucci.
NOTE paganti 3.174, incasso
35.729,61 euro, abbonati 13.208,
quota 188.069 euro. Tiri in porta
2-5. Tiri fuori 2-7. In fuorigioco 2-2.
Angoli 8-8. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.
Alessio Da Ronch
INVIATO A VERONA
l caso non esiste, quantomeno non incide in una serie
lunga 8 partite. Se in un lasso di tempo così lungo il Verona
non riesce a vincere neppure
una sfida (unica in campionato
ancora a secco) e l’Udinese, in
trasferta, viaggia alla velocità
delle prime della classe, la spiegazione passa lontana dagli episodi che condizionano una semplice sfida.
I
ANSIA E CORAGGIO L’1-1 tra
Verona e Udinese, così, appare
come il logico prodotto del momento psicofisico delle due contendenti. La squadra di casa
stenta a far gol, fa fatica pure a
tirare in porta, quando poi trova
l’episodio giusto, come un rigore
non proprio solare, finisce preda
delle sue insicurezze, che divengono incubi. Cinque rimonte subite richiedono un’analisi approfondita. Di Natale e compagni,
invece, lontano dal Friuli paiono
ritrovare certezze. Ci provano
con convinzione, Colantuono rischia un attacco a 4 punte e alla
fine l’errore di Rafael pare più
una logica conseguenza che non
un episodio fortuito.
LE PREMESSE La sfida in ogni
caso resta sempre interessante.
Mandorlini (al quale il d.s. Bigon ha rinnovato la fiducia) sorprende, schierando Matuzalem
in regia, con Sala arretrato sulla
linea della difesa. Il tecnico dei
veneti cerca di conquistare in
questo modo un vantaggio tattico sul 3-5-1-1 di Colantuono,
piazzando un uomo nella zona
di Fernandes e liberando i terzini. Dall’altra parte però si crea
una zona franca, quella dove
agisce Lodi, spesso indisturbato,
quindi in grado di giocare con
grande efficacia. Il gioco finisce
in mano agli ospiti, pericolosi
con due idee di Di Natale e due
tiri di Fernandes, uno impegnativo per Rafael.
PAZZOGOL Quando l’equilibrio
è precario, basta poco per farlo
cadere: Mandorlini al 30’ inverte
le posizioni di Siligardi e Gomez,
spostando il primo a sinistra. E
proprio da lì arriva, al 36’, il primo tiro gialloblù, impreciso, poi
ecco il rigore. Siligardi sguscia
via a Wague, fino a quel momento perfetto contro Gomez, che lo
sfiora, l’attaccante si tuffa in maniera fin troppo evidente ma Gavillucci fischia il rigore. Pazzini
segna così il suo primo gol.
REAZIONE CONTRARIA Invece
di regalare entusiasmo ai gialloblù l’1-0 crea ansia, così l’Udinese diviene ancor più padrona.
Lodi stuzzica Rafael su punizione, poi interviene Colantuono,
che inserisce Thereau e Perica,
passando al 4-2-4 e il Verona,
che si chiude con il 3-5-2 entra
nel tunnel che porta il gioco stabilmente nella sua area. Thereau
prova due volte, senza successo,
il terzo tentativo, da guizzo di
Fernandes sulla destra e presa
mancata di Rafael in uscita, è
quello giusto per evitare una
sconfitta beffa. Anche se il francese non esulta e poi spiega a
Udinese Channel: «Ero nervoso,
era un momento particolare e
non trovavo spazio. Il battibecco
con Edenilson? Era un momento
strano, eravamo sotto. Comunque non bisogna regalare un
tempo agli altri».
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UDINESE
6,5
IL MIGLIORE
BRUNO
FERNANDES
7
Tira da ogni posizione e gioca
in tre ruoli: fantasista, mezzala e
anche ala destra, in ognuno
dei quali risulta il più pericoloso
dei suoi.
KARNEZIS 6 Giornata di scarso
lavoro. Pazzini non gli lascia
scampo per il resto solo attesa.
WAGUE 5,5 Poderoso. Un po’
ingenuo in occasione del rigore.
DANILO 6 Rischia un autogol
clamoroso, ma regge la sfida con
Pazzini.
FELIPE 6,5 Potente, preciso,
copre bene le spalle ad Adnan.
PERICA 6,5 Porta in campo la
sfrontatezza dei suoi vent’anni, ma
anche due giocate di rilievo.
EDENILSON 6 Maratona senza
guizzi particolari.
ITURRA 6 Rallenta il cingolato
Hallfredsson con grande impegno.
THEREAU 6,5 Sembra indolente,
ma si risveglia al momento giusto.
LODI 6,5 Mandorlini non lo fa
pressare e lui regala qualità e
pure due tiri pericolosi. Alla
distanza aumenta la percentuale
di passaggi sbagliati.
MARQUINHO 5,5 Poco
brillante, Greco lo manda
fuori giri.
BADU 6 Importante nel dare
stabilità al 4-2-4 di Colantuono.
ADNAN 6 Alterna errori banali a
tocchi di classe pura.
DI NATALE 6 Parte con due
magie da lustrarsi gli occhi, alla
lunga però si fa annebbiare dalla
fatica.
ALL. COLANTUONO 6,5 Lui è
coraggioso e trasmette la
mentalità giusta a tutta la
squadra.
GAVILLUCCI
Non trova una
linea omogenea
per la sua direzione: a volte
permissivo, altre severo.
Insomma pasticcia parecchio,
soprattutto sul rigore.
VIVENZI 6-VALERIANI 6,5
ORSATO 6-LA PENNA 6
5
22
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Magic +3 R Campionato
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Baselli goleador
«Stupito pure io
E stavo male...»
1Il gioiellino del Toro: «Col Milan ho stretto i denti»
Conte voleva convocarlo in azzurro, poi l’infortunio
8a
GIORNATA
Francesco Bramardo
TORINO
iampiero Ventura cerca
di proteggerlo sotto
l’ala, come fa la chioccia
con il pulcino. Ha spalle larghe Daniele Baselli, ma è giovane, tremendamente giovane per il nostro calcio, che non
è la Premier. A 23 anni dalle
parti di casa nostra devi ancora maturare, rischi di andare
fuori giri per un gol in più o
troppi elogi, se non ci pensa il
tuo procuratore appena contattato da un top club a proporti un contratto sontuoso.
Ne sono passati troppi negli
ultimi anni di calciatori che in
granata avrebbero potuto
scrivere la storia e che per motivi di vil denaro hanno scelto
altre strade. Ogbonna, D’Ambrosio, Immobile, Cerci sono
gli ultimi noti. Un salto nel buio che ha allargato il portafoglio, ma al tempo stesso non
ha regalato le stesse soddisfazioni della maglia granata.
Glik, Maksimovic e Bruno Peres, almeno per il momento,
hanno dato segnali di controtendenza, scelte importanti
per spingere i nuovi gioielli
del mercato granata ad accettare il Toro, da Baselli a Zappacosta e Belotti.
G
SOLO TORO Baselli cinque mesi fa si è trovato a un bivio, Toro o Milan. C’era anche la Fiorentina sul giocatore ma come
ha ammesso l’ex d.s. dell’ Atalanta Pierpaolo Marino «i viola hanno tentennato troppo,
Pradè lo ha seguito a lungo ma
non erano intenzionati a
spendere le cifre che ha speso
il Toro». Tra i due interessati
alla fine il terzo, il Toro, ha go-
Daniele Baselli, 23 anni, è al 4° gol in campionato col Torino AFP
6,57
● La media voto di Daniele
Baselli in questo campionato:
per il centrocampista del Torino
anche 4 reti e due cartellini
gialli sinora
57
● Le gare giocate in A in
carriera da Baselli: 50 con
l’Atalanta, 7 con il Torino.
In precedenza, 50 presenze in
Serie B con il Cittadella
Baselli risponde
a Bacca: pari
tra Toro e Milan
3
TORINO
1
EMPOLI
1
MILAN
1
ROMA (4-2-3-1) Szczesny 6; Torosidis
6, Manolas 7, Castan 6, Digne 6,5;
Pjanic 7,5 (dal 23’ s.t. Uçan 6), De Rossi
7; Florenzi 6 (dal 34’ s.t. Vainqueur s.v.),
Salah 7, Iago 5,5 (dal 10’ s.t. Nainggolan
6,5); Gervinho 6,5. All. Garcia 6,5
EMPOLI (4-3-1-2) Skorupski 5,5;
Zambelli 6, Tonelli 6, Barba 6, Mario
Rui 6; Paredes 6,5 (dal 23’ s.t. Maiello
5,5), Diousse 6,5, Buchel 6,5; Krunic 5,5
(dal 16’ s.t. Livaja 6); Pucciarelli 6,
Maccarone 6 (dal 34’ s.t. Piu 6). All.
Giampaolo 6
ARBITRO Giacomelli di Trieste 6
NOTE Espulso Accardi (E, dirigente)
per proteste. Ammoniti Pjanic (R) e
Diousse (E) per gioco scorretto.
duto e Baselli, tifoso interista
e con Pirlo come modello, non
ha avuto dubbi: al di là di intrecci e contatti tra società, la
sua parola alla fine ha pesato
su tutto. Una fiducia ripagata
dal Toro, che grazie al maestro di calcio Ventura ha iniziato a limare i pochi difetti
del centrocampista lombardo,
da Baselli che si è calato nella
parte mettendo fine, con una
settimana di anticipo, alle vacanze per essere subito a disposizione di Ventura. Risultato? Quattro gol nelle prime
quattro partite tra campionato e Coppa Italia, rete pesante
sabato sera al Milan al rientro
dopo l’infortunio contro il Palermo.
PALCOSCENICO La mezzala di
Manerbio davanti a Montolivo, il concorrente più pericoloso in maglia azzurra, e Cerci, l’ex granata bocciato dalla
Maratona per tradimento, è
ROMA
MARCATORI Pjanic (R) all’11’, De Rossi
(R) al 14’, Salah (R) al 24’, Buchel (E) al
30’ s.t.
Emergenza
in difesa?
Ecco Pryima
● TORINO Il Torino cerca
di porre rimedio a una
rosa decimata dagli
infortuni e ingaggia Vasyl
Pryima. Il centrale
difensivo ucraino classe
1991, che già da una
settimana si allenava al
Centro Sisport con la
squadra, ha convinto il
tecnico Giampiero Ventura
e ieri mattina ha firmato
un contratto annuale
(scadenza 30 giugno 2016)
con opzione per il
prolungamento per altri
due anni. Il giocatore, ex
Metalurg Donetsk (22
presenze nell’ultimo
campionato ucraino), ha
scelto la maglia numero 44
e rappresenterà
un’alternativa in un reparto
in difficoltà numerica dopo
i seri infortuni che hanno
colpito il serbo Maksimovic
e lo svedese Jansson.
Fabrizio Turco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI ANTICIPI DI SABATO
Pjanic, De Rossi
e Salah: tris Roma
L’Empoli va k.o.
TESSERATO
MARCATORI Bacca (M) al 18’, Baselli (T)
al 28’ s.t.
TORINO (3-5-2) Padelli 6; Bovo 6, Glik 6,
Moretti 5; Zappacosta 5,5 (dal 27’ s.t.
Belotti 6,5), Acquah 5, Gazzi 6 (dal 1’ s.t.
Vives 5,5), Baselli 7, Molinaro 5,5;
Quagliarella 5,5 (dal 35’ s.t. Benassi s.v.),
Maxi Lopez 6. All. Ventura 6
MILAN (4-3-3) Diego Lopez 5; Abate 6,
Alex 6, Romagnoli 6, Antonelli 5,5; Kucka
5,5 (dal 41’ s.t. Poli s.v.), Montolivo 6,
Bertolacci 6; Cerci 5,5 (dal 44’ s.t.
Honda s.v.), Luiz Adriano 5 (dal 10’ s.t.
Bacca 6,5), Bonaventura 6,5. All.
Mihajlovic 6
ARBITRO Gervasoni di Mantova 5
NOTE Ammoniti Baselli (T), Gazzi (T),
Bovo (T), Kucka (M) e Romagnoli (M) per
gioco scorretto; Bonaventura (M) per
comportamento non regolamentare;
Diego Lopez (M) per proteste
Vasyl Pryima, 24 anni LAPRESSE
risultato ancora una volta decisivo, e sempre più idolo della Curva. La libertà di movimento, datagli da Ventura e la
vicinanza alla porta lo hanno
messo nelle migliori condizioni per incidere. «Mi sono stupito anche io per il numero di
gol», ha ammesso l’ex Under
21. «Sono contento di aver recuperato in fretta dall’infortunio, anche perché ho lavorato
tanto per esserci contro il Milan. Era una partita importante ed eravamo in emergenza,
così ho stretto i denti». Con
Cerci in campo c’è stato un
battibecco. «Un piccolo contrasto di gioco». Però Alessio
ha rifiutato di stringergli la
mano. «Io sono uno sportivo,
poi nel sottopassaggio ci siamo chiariti». Conte lo avrebbe
convocato già per Azerbaigian
e Norvegia, poi l’infortunio.
Avrà altre chance? «Se faccio
bene col Toro...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
23
IN BREVE
LEGA
Oggi assemblea
sulla riforma
Setti consigliere?
● (m.iar.) Oggi alle 12.30 è in
programma l’assemblea della
Lega Serie A. È il primo
appuntamento dopo lo
scoppio dell’inchiesta su diritti
tv e presunti finanziamenti
indebiti ai club, con al centro
l’advisor Infront. L’assemblea
era stata convocata in primis
per discutere sulla riforma dei
campionati (la A a 18) dopo le
sollecitazioni del presidente
federale Tavecchio. Bisognerà
DONNE
Maurizio Beretta, presidente Lega
vedere se si parlerà anche delle
ultime vicende giudiziarie: il tema
dei diritti tv è particolarmente
sentito soprattutto dalle mediopiccole. In agenda pure l’elezione
di un consigliere di Lega, al posto
di Ghirardi: circola il nome di
Maurizio Setti, presidente del
Verona.
CALCIO A 5
Brescia e Verona Nazionale a Prato
esagerano
Doppia uscita
Roma bloccata contro l’Iran
● Nei posticipi della prima
di Serie A, larghe vittorie di
Brescia e Verona (oggi attese
dal sorteggio degli ottavi di
Champions), che battono
rispettivamente Vittorio
Veneto (6-0) e Luserna (7-1).
Parità (0-0) tra Res Roma e
Südtirol. Oggi (14.30) il
posticipo tra Pink Bari e
Mozzanica, rinviato sabato
per lo sciopero poi revocato.
● La Nazionale di Menichelli si è
radunata a Montecatini: domani
e mercoledì, a Prato, doppio test
contro l’Iran, prove generali
prima delle qualificazioni al
Mondiale. Portieri: Mammarella,
Miarelli e Molitierno. Giocatori
di movimento: Canal, De Luca,
Dentini, Ercolessi, Fortino,
Giasson, Leggiero, Lima,
Merlim, Murilo, Patias, Romano,
Schininà, Vieira, Vinicius.
POSTICIPI PRIMAVERA
Andrea Vassallo, 18 anni, attaccante del Milan Primavera IPP
Milan ancora al tappeto
Il Chievo vince 3-2: è terzo
● Emozioni, gol e spettacolo nel posticipo del campionato
Primavera tra Chievo e Milan: finisce 3-2 per la squadra di Verona,
capace di ribaltare l’1-0 iniziale di Zanellato (10’) con due reti in tre
minuti firmate Kiyine (13’) e Bartulovic (15’). Si va all’intervallo sul
2-2 grazie al colpo di testa di Vassallo, ma nella ripresa il Chievo
trova al 43’ il gol partita con N’Gissah, volando al terzo posto in
classifica. Nell’altra sfida il Como ha superato 2-0 il Perugia.
24
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R 8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
RISULTATI
CLASSIFICA
ATALANTA-CARPI
3-0
Pinilla (A), Gomez (A),
Cigarini (A) rigore
BOLOGNA-PALERMO
0-1
Vazquez (P)
FROSINONE-SAMPDORIA
2-0
Paganini (F), Dionisi (F)
GENOA-CHIEVO
3-2
Paloschi (C), Pavoletti (G), Gakpe (G),
Pellissier (C), Tachtsidis (G)
INTER-JUVENTUS
0-0
NAPOLI-FIORENTINA
2-1
Insigne (N), Kalinic (F), Higuain (N)
ROMA-EMPOLI
3-1
Pjanic (R), De Rossi (R),
Salah (R), Buchel (E)
SASSUOLO-LAZIO
2-1
Berardi (S) rigore, Missiroli (S),
Felipe Anderson (L)
TORINO-MILAN
1-1
Bacca (M), Baselli (T)
VERONA-UDINESE
1-1
Pazzini (V) rigore, Thereau (U)
SQUADRE
MARCATORI
PT
PARTITE
IN CASA
FIORENTINA
ROMA
INTER
NAPOLI
SASSUOLO
LAZIO
TORINO
ATALANTA
CHIEVO
SAMPDORIA
PALERMO
GENOA
MILAN
JUVENTUS
UDINESE
FROSINONE
EMPOLI
VERONA
CARPI
BOLOGNA
18
17
17
15
15
15
14
14
12
11
10
10
10
9
8
7
7
5
5
3
RETI
FUORI
TOTALE
IN CASA
FUORI
RIGORI
TOTALE
FAVORE
CONTRO
G
V
N
P
G
V
N
P
G
V
N
P
F
S
F
S
F
S
DIFF.
RETI
T.
R.
T.
R.
4
4
5
4
4
4
4
4
4
4
4
4
3
4
4
4
4
4
4
4
4
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2
4
3
3
2
3
1
3
2
1
0
2
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1
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0
1
0
2
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4
4
4
4
4
4
5
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4
4
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4
4
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0
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2
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0
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1
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2
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0
2
1
0
1
1
3
2
2
1
3
2
3
3
2
1
3
3
2
3
4
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
6
5
5
4
4
5
4
4
3
3
3
3
3
2
2
2
2
0
1
1
0
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0
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2
1
1
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3
2
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0
2
1
1
1
1
3
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4
5
5
3
5
7
8
12
4
11
7
8
8
8
6
10
5
6
5
5
4
5
4
5
3
2
0
5
4
4
5
1
3
2
2
4
7
4
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4
7
4
6
6
4
4
7
8
4
7
4
3
5
3
7
3
5
1
4
4
4
1
4
2
5
2
6
5
2
4
3
12
6
6
6
8
5
5
7
4
4
6
8
5
15
9
15
20
8
18
11
11
13
11
13
13
10
7
9
9
8
6
8
7
8
4
6
10
6
8
8
13
9
8
8
12
12
9
14
8
11
10
14
11
19
13
9
10
2
10
3
-2
4
3
5
1
-2
-2
-5
1
-3
-4
-6
-4
-11
-9
3
0
1
0
2
1
1
3
0
2
0
1
0
3
0
0
0
2
2
0
3
0
1
0
1
1
1
1
0
2
0
1
0
3
0
0
0
2
0
0
0
1
1
1
1
1
1
2
1
1
0
1
1
0
2
1
0
1
4
1
0
0
1
1
0
1
1
1
1
0
0
1
1
0
2
0
0
1
4
1
PUNTI
POSIZIONE
'13-14
STAGIONE
E DIFFERENZA
13-14
10 (+8)
19 (-2)
12 (+5)
14 (+1)
7 (+8)
15 (0)
8 (+6)
7 (+7)
4 (+8)
16 (-5)
6 (+4)
12 (-2)
15 (-5)
22 (-13)
16 (-8)
in B
7 (0)
11 (-6)
in B
in B
11
2
8
7
15
5
13
16
19
4
18
9
6
1
3
in B
14
10
in B
in B
A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati
2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. * Senza licenza Uefa
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
9ª GIORNATA
SABATO 24 OTTOBRE
EMPOLI-GENOA ore 15
CARPI-BOLOGNA ore 18
PALERMO-INTER ore 20.45
DOMENICA 25 OTTOBRE ore 15
SAMPDORIA-VERONA ore 12.30
MILAN-SASSUOLO
UDINESE-FROSINONE
JUVENTUS-ATALANTA
FIORENTINA-ROMA ore 18
LAZIO-TORINO ore 18
CHIEVO-NAPOLI ore 20.45
GAZZAWEB
www.gazzetta.it
LA MOVIOLA
di FRANCESCO CENITI
[email protected]
LA DOMENICA ROVESCIATA DEI RIGORI:
ERRORE DARLI A SASSUOLO E VERONA
NE MANCA UNO EVIDENTE SU HIGUAIN
Inter-Juve senza polemiche è tanta
roba: il designatore Messina porta a
casa questo buon risultato. E pure gli
errori sui rigori concessi al Sassuolo
e al Verona, passano in secondo piano
TALANTA-CARPI 3-0
Pasqua di Tivoli
Gara tranquilla: giusto il rigore concesso all’Atalanta, con Bubnjic
che spinge Pinilla e poi lo stende appena dentro l’area.
BOLOGNA-PALERMO 0-1
Fabbri di Ravenna
Altra buona prova del neo promosso
in A. Qualche protesta (a torto) di
troppo di Destro e Gilardino per alcuni fuorigioco fischiati.
FROSINONE-SAMPDORIA 2-0
Irrati di Pistoia
Sul velluto la sfida per Irrati, ben assistito dagli assistenti: regolare la posizione di Dionisi sul 2-0.
GENOA-CHIEVO 3-2
Mazzoleni di Bergamo
Il Genoa resta in 10 nella ripresa per il
doppio giallo (giusto) in pochi minuti
di Dzemaili: il primo per un fallo su
Birsa, il secondo per una brutta entrata su Hetemaj.
NAPOLI-FIORENTINA 2-1
A
Rivivi l'ottava giornata di A su
gazzetta.it con le immagini
più belle delle partite. Focus
dettagliato, in particolare, su
Inter-Juve (Buffon nella foto
Lapresse), con le foto della
coreografia della curva
nerazzurra e i commenti più
significativi dei tifosi sui
social network. Nella sezione
Fantanews scopri gli assist
dell’8ª giornata con le
spiegazioni sull’eventuale
attribuzione del bonus.
Lulic su Cannavaro: non da rigore ANSA
Banti di Livorno
Gara molto corretta e pochi problemi
per Banti nonostante un errore nel finale. Il Napoli protesta per un mancato vantaggio ad Allan che aveva continuato dopo la trattenuta di Astori, ma
il difensore lascia la presa perché sente il fischio dell’arbitro: inevitabile il
giallo. Regolari tutti e tre i gol, mentre poco prima del recupero manca
un rigore al Napoli: Tatarusanu travolge Higuain e poco importa che il
pallone non sia più raggiungibile dall’attaccante.
SASSUOLO-LAZIO 2-1
Guida di Torre Annunziata
L’episodio più discusso del pomeriggio è il rigore dato al Sassuolo. Anche
se ci fosse il contatto (non da esclude-
re) tra Lulic e Paolo Cannavaro, è un
errore averlo punito con un rigore. Di
mezzi tocchi simili (e anche molto più
gravi) a centrocampo ne capitano almeno una ventina a partita e giustamente si lascia giocare. Guida e Cervellera, invece, decidono per il penalty, con la beffa del giallo al laziale.
Certo, le maggiori colpe sono per l’addizionale visto il ritardo del fischio,
ma l’arbitro centrale non può «nascondersi» dietro la svista del collega:
lui ha l’ultima parola e se non è convinto può tirare dritto senza ascoltare
il suggerimento. Giusta, invece,
l’espulsione di Cataldi: primo giallo
per la trattenuta su Missiroli, il secondo perché salta scomposto, senza la
possibilità di prendere il pallone e
colpendo Magnanelli con una gomitata alla schiena.
VERONA-UDINESE 1-1
Gavillucci di Latina
Altro rigore assegnato con estrema
(troppa) generosità. C’è un contatto
(più evidente rispetto a quello di Reggio Emilia) tra Wague e Siligardi. Il
problema per l’arbitro è uno: il giocatore del Verona invece di cadere al
momento del tocco continua nella
corsa, poi si ferma e si esibisce in un
goffo tuffo in avanti. Davvero difficile
pensare che l’entrata di Wague abbia
avuto effetti così ritardati. Più facile
credere che Siligardi abbia ripensato
al mezzo fallo subito e si sia deciso a
capitalizzarlo. In ogni caso, per noi
un penalty così non è da assegnare:
l’impressione è che l’attaccante potesse continuare a correre e che quindi la
sua caduta sia qualcosa di molto vicina alla simulazione. Semmmai Gavillucci poteva punire un’altra entrata in
area di Wague, quella su Gomez.
INTER-JUVENTUS A PAGINA 3
6 RETI Higuain e Insigne (Napoli);
Eder (2, Sampdoria).
5 RETI Kalinic (Fiorentina).
4 RETI Paloschi (Chievo); Bacca
(Milan); Pjanic e Salah (Roma);
Baselli e Quagliarella (Torino).
3 RETI Pinilla (Atalanta); Mounier
(Bologna); Saponara (Empoli); Ilicic
(3, Fiorentina); Dionisi (Frosinone);
Jovetic (1, Inter); Dybala (2,
Juventus); Allan (Napoli); Hiljemark
(Palermo); Gervinho (Roma);
Muriel (Sampdoria); Floro Flores
(Sassuolo); Zapata (Udinese).
2 RETI Gomez (Atalanta); Borriello
e Matos (Carpi); Birsa, Castro e
Meggiorini (Chievo); Maccarone
(Empoli); Babacar e Marcos
Alonso (Fiorentina); Gakpe e
Pavoletti (Genoa); Icardi (Inter);
Biglia (1), Djordjevic, Felipe
Anderson e Matri (Lazio);
Bonaventura (Milan); Gonzalez
(Palermo); Florenzi (Roma);
Soriano (Sampdoria); Defrel
(Sassuolo); Badu e Thereau
(Udinese); Pisano (Verona).
1 RETE Cigarini (1), Denis, Moralez,
Stendardo e Toloi (Atalanta);
Mancosu (Bologna); Di Gaudio e
Lazzari (Carpi); Hetemaj, Pellissier
e Pepe (Chievo); Buchel, Paredes
e Pucciarelli (Empoli);
Blaszczykowski, Borja Valero e
Verdu’ (Fiorentina); Blanchard,
Paganini e Soddimo (Frosinone);
Dzemaili, Perotti (1) e Tachtsidis
(Genoa); Guarin, Melo e Perisic
(Inter); Khedira, Lemina, Morata,
Pogba (1) e Zaza (Juventus); Keita,
Kishna e Parolo (Lazio); Balotelli,
Luiz Adriano e Zapata (Milan);
Gabbiadini e Hamsik (Napoli);
Djurdjevic, El Kaoutari, Gilardino,
Rigoni e Vazquez (Palermo); De
Rossi, Digne, Dzeko, Iago Falque’,
Iturbe, Manolas e Totti (Roma);
Fernando (Sampdoria); Berardi (1),
Floccari, Magnanelli, Missiroli,
Politano e Sansone (Sassuolo);
Acquah, Benassi, Maxi Lopez (1) e
Moretti (Torino); Di Natale
(Udinese); Gomez, Helander,
Jankovic, Pazzini (1) e Toni (1,
Verona).
Gonzalo Higuain, 27 anni AP
Nikola Kalinic, 27 anni ANSA
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Siamo in onda! R
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MATTINA
7 Gazzetta News
8.50 Le leggende del calcio - Franz
Beckenbauer
9.20 Le leggende del calcio - Gerd Mueller
9.50 Calciatori a confronto
10.25 Perfection: momenti di gloria
10.55 Perfection: momenti di gloria
11.25 Campioni a confronto
12 Le leggende del calcio - Zinedine Zidane
12.30 Momenti leggendari
13 Gazzetta News
13.30 Gazzetta News
POMERIGGIO
14 Tuttocalcio
14.30 Offside
14.55 Le leggende del calcio - Ruud Gullit
15.25 Tuttocalcio
15.50 Offside
16.15 Tuttocalcio
16.40 Offside
17.05 Le leggende del calcio - Johan Cruyff
17.35 Bomber - Di Natale
18.30 Momenti leggendari - 1^ TV
La rimonta del Liverpool sul Milan durante
la finale di Champions League del 2005 e le
Olimpiadi del Messico del 1968
19 Gazzetta News
19.30 Gazzetta News
SERA
20 Gazzetta News
20.30 Offside
21 Brasileirão: Atletico ParanaenseCorinthians (differita)
22.45 Gazzetta News
23 Gazzetta News Prima Pagina
I segreti del Sassuolo su GazzettaTv
1Alle 14.30 Gazza Offside per l’analisi tattica della giornata. Alle 23 spieghiamo le pagelle della Rosea
litigi, solidarietà improvvisate
e intere serate di discussioni.
Sono le temute pagelle di fine
partita che saranno protagoniste dell’appuntamento delle 23
con Gazzetta News Prima Pagina. Poco convinti del 6,5 a Cassano? Secondo voi Callejon
meritava di più? Nel corso della trasmissione i giornalisti
della Gazzetta dello Sport cercheranno di chiarirvi le idee,
rispondendo in diretta a tutti i
commenti, le domande e i quesiti in merito ai voti dei protagonisti della giornata appena
conclusa.
Silvia Galbiati
al sorriso della Roma
giallorossa, alla preoccupazione della Milano
rossonera, passando per Frosinone e Bergamo in festa, così
come Napoli, per chiudere il
cerchio tornando proprio a Milano. Non è l’itinerario di
un’insolito viaggio attraverso
lo Stivale, ma il ricco programma della puntata di oggi di
Gazza Offside, sul canale 59
del digitale terrestre alle
14.30. Luigi Garlando e Nino
Morici analizzeranno a fondo
la giornata di campionato appena conclusa, ripercorrendo
momenti salienti, episodi decisivi e soprattutto le scelte tattiche degli allenatori, con un occhio particolare puntato su
schemi e moduli vincenti.
D
DI FRANCESCO DOCET Questo
pomeriggio lo «scanner» di
Gazza Offside sarà dedicato a
una delle innumerevoli sorprese di questo campionato, il Sassuolo, reduce dall’esaltante
vittoria di ieri pomeriggio contro la Lazio. Nel corso del programma verranno infatti analizzate le scelte tattiche di mi-
ster Eusebio di Francesco, scelte che gli hanno permesso di
scalare la classifica fino al
quarto posto, a parimerito con
il Napoli, e di costruire una
squadra che gioca, a detta di
molti, uno dei migliori calci
della Serie A. Tra le promosse a
pieni voti della giornata appena conclusa anche il Napoli, reduce dalla convincente vittoria
contro la Fiorentina. E proprio
a due giocatori azzurri sarà dedicata, nel corso di Offside,
una clip particolare, dal titolo
«Lo scugnizzo e il torero»: una
serie di immagini di gol e ricordi di giocate indimenticabili
della coppia magica del Napoli, quella formata da Gonzalo
Higuain e Lorenzo Insigne, in
gol anche ieri contro la Viola.
Infine uno spazio particolare
sarà dedicato anche al big match che ha chiuso l’ottava giornata di campionato, Inter-Juventus.
PROMOSSI E BOCCIATI C’è un
argomento che, si sa, è causa di
Eusebio Di
Francesco, 46
anni: i segreti
del suo Sassuolo
oggi saranno
analizzati dallo
scanner di
Gazza Offside
GETTY
SERATA BRASILIANA Il ricco
lunedì di GazzettaTv prevede
anche un salto oltreoceano. Alle 21 infatti la telecronaca di
Franco Dassisti e il commento
tecnico affidato all’inconfondibile voce di Josè Altafini, ci accompagneranno in Brasile, per
la differita della 30esima giornata del Brasileirao, con l’incontro tra la capolista in fuga
Corinthians, trascinata dal suo
bomber Vagner Love e l’Atletico Paranaense. Dall’Italia al
Brasile, su GazzettaTv il calcio
è sempre protagonista assoluto.
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1. Premere il tasto MENU sul telecomando
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premere il tasto OK per avviare la ricerca.
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senza esito e il vostro televisore è collegato ad un
sistema con antenna centralizzata, fate verificare
dal vostro antennista che sia presente nella
centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro)
necessario per la ricezione dei segnali tv del
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supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il
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invariata la configurazione
3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca)
4. Attendere il completamento dei canali e quindi
premere OK
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI
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MotoGp
GARA FANTASTICA
E VALE PADRONE
DEL SUO DESTINO
IL COMMENTO
LLONI
di UMBERTO ZAPELLONI
email: [email protected]
twitter: @uzapelloni
e alla fine avesse vinto
Valentino, potremmo
definire il Gp d’Australia
come la gara perfetta. Con
Vale giù dal podio,
possiamo comunque etichettarla
come indimenticabile. La più bella
dell’anno, probabilmente la più bella
degli ultimi anni. Quei quattro sono
stati davvero fantastici tenendo alta
la tensione dall’inizio alla fine. Non
c’era nemmeno il tempo di distrarsi
per bersi una tazzina di caffè. Tanto
la caffeina per tenerci svegli l’hanno
gentilmente offerta loro. Marquez,
Lorenzo, Iannone e ValeRossi, citati
in ordine d’arrivo, hanno squarciato
l’alba italiana con una gara che
soltanto nelle ultime tre curve ha
scoperto il nome del vincitore. Come
un giallo in cui il colpo di scena
arriva all’ultima pagina.
S
Mai visti tanti sorpassi (52 tra i
primi quattro), tanti colpi di scena.
In testa si sono alternati solo
Marquez (4 giri) e Lorenzo (23 giri),
ma dietro ne sono successe di tutti i
colori. L’unico a non essersi divertito
è stato il gabbiamo Jonathan,
colpito a più di 200 all’ora dalla
Ducati di Iannone. Si era distratto.
Non ha avuto scampo. Per fortuna
Andrea non lo ha colpito con il
casco, visto lo squarcio che ha
procurato alla carena della sua
Ducati...
In chiave mondiale la vittoria di
Marquez ha tolto 5 punti preziosi a
Lorenzo e il terzo posto di Iannone
ne ha sottratti tre a Valentino. A due
gare dalla fine tra i duellanti restano
11 punti di distacco, esattamente
quelli incassati di Valentino a
Misano (contro lo zero di Lorenzo).
Resta intatto il margine di sicurezza,
29
quello che gli garantirebbe il titolo
anche con due secondi posti dietro a
Lorenzo. La palla, insomma, resta
nelle sue mani. Sarà lui a decidere il
suo destino. In palio restano 50
punti, lui ne ha 11 di vantaggio. Li
conservasse per Valencia sarebbe un
bel modo di buttarsi nella corrida
dello show finale. Valentino sognava
però di aumentare il suo margine di
sicurezza già a Phillip Island, una
pista dove ha già vinto 8 volte e
dove aveva la velocità per stare
davanti a Lorenzo. Ma il suo non è
stato un weekend perfetto, ha perso
tempo sabato, è scivolato indietro
sullo schieramento e anche
psicologicamente ha lasciato la
porta aperta a Lorenzo. Da parte sua
Jorge ha visto sparirgli davanti agli
occhi la vittoria che lo avrebbe
portato a soli 6 punti da Vale. A fine
gara sorrideva. Ma se pensiamo a
come ha dominato in Giappone e
fino a che punto è stato in testa in
Australia, beh il vero sconfitto è lui
che ha gettato al vento due vittorie,
14 punti. Oggi in testa ci sarebbe
Lorenzo. C’è un dato curioso che fa
capire tante cose. Valentino per
incassare i suoi 296 punti è stato in
testa 50 giri; Lorenzo per arrivare a
285 ha guidato davanti a tutti per
244 tornate. Vale è l’ottimizzatore.
Jorge lo sprecone. Non ci sono
dubbi.
La beffa della domenica è che
Valentino si è visto portare via tre
punti preziosi (presto scopriremo
quanto) dalla Ducati. La croce della
sua vita deliziosa. Se dovesse
perdere il campionato per 3 punti gli
resterebbe un tarlo in testa, ma
ricordiamoci che Andrea aveva
portato via 2 punti a Jorge in
Texas... Non ha insomma fatto torti
a nessuno. E merita un applausone
per come ha domato la sua Ducati
sui saliscendi australiani.
La vignetta
di Stefano Frosini
Twitter
Il campionato
MUSCOLI E CAREZZE
FILM DA SCUDETTO
A MILANO E NAPOLI
L’ANALISI
ANDO
di LUIGI GARLANDO
email: [email protected]
.it
MIRCO BERGAMASCO
Giocatore di rugby
● #AUSvSCO che partita...avrei
volentieri perso anche questo
pronostico perché la
@Scotlandteam è stata enorme
@MircoBergamasco
FLOYD MAYWEATHER
Pugile
● Giocare a poker sul mio jet,
parlando con questi futuri
campioni @jleonlove&
@RonnieAustion
@FloydMayweather
GONZALO HIGUAIN
Calciatore del Napoli
● Giorno felice mamma ti
amo. Buongiorno a tutte le
mamme del mondo
@G_Higuain
Ci vien da dire e adesso vinca il
migliore. In fin dei conti basta che
non vinca il più veloce...
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a domenica di Roma e
Napoli. Garcia, in poltrona,
arriva a un punto dalla vetta
e medita il sorpasso
domenica a Firenze. Sarri
attacca alla sella il terzo scalpo
eccellente di fila (Juve, Milan,
Viola) e si ritrova già ai piedi del
podio. La domenica di San Siro e del
San Paolo, come due sale di un cine:
nella prima un film di guerra,
nell’altra un film d’amore. A San
Siro zuffa di muscoli e scintille di
tackle. Felipe Melo in faccia a
Pogba, le difese che soffocano gli
attacchi. Jovetic e Cuadrado pianisti
ispirati nel mezzo di una rissa da
saloon. Due pali e un onesto 0-0. Ma
non tutto da buttare. L’Inter, risalita
a un solo punto dalla vetta, ha
giocato un buon primo tempo e ha
speso bene la sua fisicità. La
rinuncia a Guarin e all’attuale
Kondogbia e la mediana a 4 hanno
consentito di coprire meglio il
campo: la Juve non ha trovato gli
spazi in ripartenza fatali contro la
Fiorentina. Però la maggiore
copertura ha penalizzato la fase
offensiva, gracilina. E’ qui che si
gioca la sfida del Mancio: trovare il
giusto equilibrio tra muscoli e
talento. Può vincerla solo con la
crescita di Jovetic e Perisic. La Juve,
lievitata nella ripresa insieme a
Pogba, ha la metà dei punti della
Fiorentina e 13 squadre davanti. Per
risalire dovrà cambiare passo e
anche testa: la prolungata rinuncia
a Dybala, pensando alla Champions,
non sarà un messaggio di rinuncia
allo scudetto, ma neppure la spia di
una rabbiosa voglia di difenderlo. Al
San Paolo, nella sala del film
d’amore e di carezze al pallone, ci
siamo divertiti molto di più. Una
partita bellissima di intensità e
L
qualità internazionali, tattiche
coraggiose e comportamenti
corretti, pubblico entusiasta e
numeroso: ieri il San Paolo
sembrava tutto tranne che un
«cesso». Un felice spot del nostro
calcio, semmai. Ieri a Napoli non ha
perso nessuno, neppure la
Fiorentina. Cercava una prova di
maturità: superata a pieni voti. Per
un tempo e oltre ha tenuto il pallino,
forte di un’organizzazione quasi
perfetta. Non c’è squadra in serie A
che occupi tanto bene il campo. La
Viola dà sempre la sensazione di
avere un giocatore in più degli
avversari (succedeva anche al Barça
di Pep) perché le transizioni dalla
fase passiva a quella attiva sono
perfette e, cambiando assetto in un
lampo, Sousa riesce ad avere sempre
un gran numero di giocatori attorno
alla palla. Ha perso per due
sbavature della linea difensiva
(tallone d’Achille), ma il verdetto
non cambia: dopo il passaggio a
Napoli, la Fiorentina, legittima
capolista, è ancora più credibile
come candidata allo scudetto. E lo è
anche il Napoli che ha perfino
qualcosa in più. Anche Sarri ha già
dato solida organizzazione e nuova
mentalità: Allan che aggredisce la
palla in uscita dall’area altrui non è
il vangelo di Benitez; senza lo
svagato Maggio e con il rieducato
Koulibaly, la linea difensiva è
diventata una coreografia di
gruppo, punto di forza, non più di
debolezza. In più, Sarri ha la qualità
spacca-partita di certi solisti. Anche
Sousa, certo: ieri Kalinic ha fatto
due stop che andrebbero appesi agli
Uffizi. Ma Insigne e Higuain sono un
altro mondo. Chi ce li ha? Sono i
graffi dei campioni a decidere gli
scontri diretti che poi fanno la
differenza. Non a caso questo Napoli
li ha vinti tutti: Lazio, Juve, Milan,
Fiorentina. Solo la Roma regge il
confronto quanto a violini offensivi.
Domenica c’è Fiorentina-Roma.
Aspettiamoci un altro film d’amore.
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Dopo l’Europeo di pallavolo
LA NUOVA ITALIA DEVE GUARDARE CON OTTIMISMO AL 2016
IL PUNTO
di GIANLUCA PASINII
Italia delle schiacciate non si ferma. Dopo
la qualificazione olimpica centra anche
un bronzo europeo che la mantiene sul
podio continentale, con la 12a medaglia nelle
L’
ultime 14 edizioni (a partire quindi dal 1989
quando l’Italia è diventata l’Italia). Non è arrivato
l’oro che tutti sognavano (dopo la vittoria
strepitosa conquistata contro la Russia nei
quarti), ma questa medaglia, che si somma al
pass olimpico, conferma la Nuova Italia assemblata in fretta da Gianlorenzo Blengini come una delle realtà di peso del panorama
internazionale. E nella serata di Sofia torna il
sorriso a Zaytsev (ancora il migliore) e ai suoi
compagni che in questo Europeo hanno sbagliato
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solo una partita, quella di semifinale, contro la
Slovenia. Il bicchiere - e non solo per il podio – è
per forza mezzo pieno. Una base importante da
cui ripartire per guardare ai Giochi di Rio, dove è
inutile negarlo, l’Italia cercherà di conquistare un
altro alloro. E può puntare al 2016 con una certa
fiducia in considerazione anche dei due premi
individuali: Simone Giannelli (miglior
palleggiatore, a soli 19 anni!) e Ivan Zaytsev
(miglior bomber), a coronamento di due mesi di
grandi soddisfazioni e poche amarezze: appena 3
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Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus
sconfitte (una contro la Francia poi campione)
a fronte di 15 successi. Il gruppo di Blengini ora
può finalmente mandare nel cassetto la maglia
azzurra che è stata tirata fuori a maggio, ma già
da domani si dovrà concentrare sulla stagione
di club, con molti dei premiati dell’Europeo che
saranno protagonisti dell’annata italiana. Nei
pochi ritagli di tempo fra una partita di
Champions e l’imminente Supercoppa Italiana
(sabato a Modena) il ct inizierà a pensare come
correggere quello che manca a questa squadra
per fare qual salto di qualità che è mancato. E
andare a chiudere a Rio quel cerchio che si è
aperto giusto 26 anni fa…
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1,80; U.S.A. USD 4,00.
30
Mondo R Playoff Euro 2016
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Svezia-Danimarca, ma senza biscotto
1Il sorteggio dei playoff mette di fronte i due Paesi scandinavi protagonisti dello «scandalo» del 2004
Davide Longo
i sono affrontate 104 volte, il segno «X» è uscito
soltanto in 19, ma è proprio un pareggio quello che noi
italiani ricordiamo di più, il celebre 2-2 che all’Europeo 2004
le portò a braccetto ai quarti di
finale eliminando la nazionale
di Giovanni Trapattoni. Questa
volta nel piatto non c’è nessun
biscotto, perché soltanto una
tra Danimarca e Svezia alla fine
del doppio confronto (andata il
14, ritorno il 17 novembre) potrà festeggiare la qualificazione
all’Europeo del 2016. Il sorteggio di ieri ha definito gli accoppiamenti delle 4 sfide che promuoveranno le ultime partecipanti al torneo continentale e il
derby scandinavo è il piatto forte uscito dall’urna. Motivazioni
a mille, perché lo sgarbo agli azzurri è stato uno dei rari momenti di non belligeranza tra
due squadre che per il resto se le
sono date spesso e volentieri.
Due momenti su tutti: la vittoria svedese all’Europeo del
1992 (unica sconfitta della
marcia trionfale della nazionale di Moller Nielsen) e quella
danese del 2009 che costò a
Ibra e compagni la partecipazione al Mondiale del 2010.
Avendo saltato anche quello
successivo, le motivazioni del
fuoriclasse di Malmö sono altissime, anche perché l’appuntamento in Francia potrebbe rappresentare l’ultima vetrina nei
grandi tornei con la sua nazionale. «Naturalmente Zlatan significa molto per noi, ma per
S
LA MAPPA DELL’EUROPEO
SVEZIA
ISLANDA
NORVEGIA
PAESE OSPITANTE
QUALIFICATE
AI PLAYOFF
IL SORTEGGIO
PLAYOFF
RUSSIA
DANIMARCA
IRLANDA
DEL NORD
IRLANDA
INGHILTERRA
GERMANIA
GALLES
POLONIA
BELGIO
12 e 15 novembre
Norvegia - Ungheria
FRANCIA
13 e 16 novembre
Bosnia - Irlanda
R. CECA
UCRAINA
SLOVACCHIA
AUSTRIA
UNGHERIA
SVIZZERA
SLOVENIA
ROMANIA
CROAZIA
BOSNIA
ITALIA
14 e 17 novembre
Ucraina - Slovenia
SPAGNA
ALBANIA
PORTOGALLO
TURCHIA
14 e 17 novembre
Svezia - Danimarca
GDS
RL’Ucraina contro
la Slovenia
e il tabù playoff:
ha 5 eliminazioni
in altrettante sfide
RNorvegia-Ungheria
scontro tra deluse
Dzeko e Pjanic
cercano il pass
con l’Irlanda
battere la Danimarca avremo
bisogno del contributo di più di
un giocatore», ha detto ieri il
c.t. svedese Erik Hamren per togliere pressione al suo campione. «Bene il ritorno in casa – ha
invece detto il c.t. danese Morten Olsen – giocarsi la qualificazione davanti al proprio pubblico è sempre qualcosa di speciale».
UCRAINA-SLOVENIA Fallito il
match point nel girone di qualificazione contro la Spagna,
l’Ucraina ci riproverà attraverso
i playoff, che rappresentano però un vero incubo con 5 elimi-
Zlatan Ibrahimovic, 34 anni: per lui 59 gol con la nazionale svedese AFP
nazioni su altrettante esperienze, 4 per i Mondiali (1998,
2002, 2010, 2014) e 1 per l’Europeo del 2000 nel quale fu
sconfitta proprio dalla Slovenia. Per Handanovic e compagni, invece, i playoff evocano
piacevoli ricordi con 3 qualificazioni su 4 tentativi. E per concludere, anche i precedenti dicono Slovenia che contro i gialli
di Ucraina non ha mai perso: 2
vittorie e 2 pareggi.
dalla fine dell’ultima partita del
girone, avevano la qualificazione in tasca. Anche peggio è andata all’Ungheria, beffata davanti alla Tv dal gol al fotofinish
della Turchia che le ha strappato di mano il pass come migliore
seconda. I precedenti in 16 partite dicono 6-5 Ungheria che,
però, non batte i prossimi avversari dal 1981 e non partecipa
a una fase finale di un grande
torneo dal Mondiale del 1986.
NORVEGIA-UNGHERIA Potremmo definirlo il quarto dei rimpianti, visto che i norvegesi sull’1-0 contro l’Italia, a 20 minuti
BOSNIA-IRLANDA È il quarto
più inedito, con un solo precedente, un’amichevole nel 2012
a Dublino vinto dai padroni di
casa per 1-0. La Bosnia non ha
mai partecipato a un Europeo e
ha fallito la qualificazione a
quello del 2012 e al Mondiale
del 2010 perdendo proprio il
playoff contro il Portogallo. «Ci
aspettano due partite molto dure», ha commentato ieri sulla
sua pagina Facebook Edin
Dzeko, che poi ha aggiunto: «Il
fatto che l’Irlanda non abbia
perso nelle due partite contro la
Germania la dice lunga sulla
sua forza. Per passare dovremo
dare non 100 per cento, ma il
200 per cento delle nostre possibilità».
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BECKHAM, VILLA DA 35 MILIONI
La famiglia Beckham compra casa. Secondo il Daily Mail, David
e Victoria hanno messo gli occhi su una reggia dal valore di 27
milioni di sterline (oltre 35 milioni di euro), con 10 camere
da letto e un giardino grande quanto 380 campi da calcio.
TACCUINO
GERMANIA
Beckenbauer nega
accuse sui Mondiali
● «Non ho mai dato soldi o
tangenti affinché i Mondiali
del 2006 venissero assegnati
alla Germania». Franz
Beckenbauer, all’epoca
presidente del comitato
organizzatore, si difende dalle
accuse del giornale Der
Spiegel, secondo cui la
Germania avrebbe corrotto 4
membri asiatici dell’Esecutivo
Fifa con il pagamento di circa
9 milioni di euro su fondi
segreti. Nel voto decisivo la
Germania superò il Sudafrica
per 12-11.
EURORIVALI
Pari per Rosenborg
e Lech, Midtjylland ok
● Weekend di partite anche
negli altri campionati europei
per le avversarie delle italiane
in Europa League. Il Rosenborg,
atteso giovedì all’Olimpico dalla
Lazio, pareggia 1-1 in casa contro
il Bodo/Glimt, ma mantiene la
vetta della classifica con 9 punti
di vantaggio sullo Stabaek.
Sabato il Lech Poznan (avversario
della Fiorentina) aveva impattato
2-2 col Ruch, adesso è addirittura
ultimo. Un giorno in più di riposo
per il Midtjylland, capolista in
Danimarca e vittorioso venerdì 21 contro il Randers. Giovedì
prossimo sfiderà il Napoli.
IRLANDA
Scudetto al Dundalk
È l’undicesimo titolo
● Nonostante lo 0-0 in casa a
Oriel Park col Galway, il Dundalk
ha vinto il suo 11° titolo in Irlanda,
il secondo di seguito, con due
giornate d’anticipo. Trascinatore
della squadra di Stephen Kenny il
bomber Richard Towell, 24enne
dublinese, 22 gol in 30 gare e
capocannoniere del torneo.
Mondo R Spagna
VILLARREAL
1
CELTA VIGO
2
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
PREMIER LEAGUE
Wijnaldum
come Shearer
E il Newcastle
torna a vincere
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Orellana (C) al 41’ p.t.; Denis
Suarez (V) al 22’, Nolito (C) al 46’ s.t.
VILLARREAL (4-4-2) Areola; Mario,
Bailly, Víctor Ruiz, Jaume Costa; Samuel
García (dal 6’ s.t. Denis Suárez), Pina,
Trigueros, Nahuel (dal 6’ s.t. Rukavina);
Léo Baptistao (dal 14’ s.t. Bakambu),
Soldado. PANCHINA Barbosa, Bonera,
Samu Castillejo, J. Dos Santos. ALL.
Marcelino. ESPULSI Bailly per doppia
ammonizione al 2’ s.t. AMMONITI Bailly
due volte, Soldado per gioco scorretto.
Stefano Boldrini
CORRISPONDENTE DA LONDRA
TRA NOLITO E LAVEZZI Nolito
era un canterano del Barça scaricato con fretta eccessiva, e
ora Luis Enrique lo rivuole a
tutti i costi. Si parla di un possibile ritorno in Catalogna già a
gennaio. Intanto sabato a Barcellona è apparso il procuratore di Lavezzi: il Pocho ha il contratto in scadenza col Psg e
un’amicizia vera con Leo Messi. L’accordo sembra molto vicino, si parla di un triennale da 4
milioni a stagione da firmare a
gennaio, quando il mercato del
Barça si riaprirà. E magari arriverà anche Nolito, che è il miglior marcatore spagnolo (6 reti come Benzema e Ronaldo, 2
in meno di Neymar), e che grazie al Celta d Berizzo è finito
anche in nazionale.
● Era dai tempi di Alan
Shearer, miglior bomber
della storia della Premier
con 260 gol, che un
giocatore del Newcastle non
firmava quatto reti tutte
insieme. Il grande
pomeriggio dell’olandese
Georginio Wijnaldum, nato a
Rotterdam l’11 novembre
1990 e originario del
Suriname, illumina la
squadra di Steve McClaren
e consente ai Magpies
di conquistare il primo
successo in campionato.
Il 6-2 al Norwich dimostra
che anche una gara di basso
profilo della Premier può
divertire e creare leggende.
Wijnaldum saluta il popolo
del St.James’Park con il
pallone in mano. Lo bacia e lo
mostra ai 47mila spettatori
finalmente in festa dopo due
mesi di orrori. L’opera di
demolizione del Norwich
è completata da Mitrovic
e Perez. Moussa Sissoko
è il direttore d’orchestra: tre
assist. Wijnaldum ha salvato
la pellaccia di McClaren.
Ma ha dato anche una bella
scossa alla sua carriera.
Pagato venti milioni di euro
al Psv, terzo giocatore più
costoso dell’epopea
del Newcastle, Georginio,
a quota 6 nella classifica
marcatori, comincia a vedere
la luce dopo due mesi vissuti
ad interrogarsi se, stipendio
a parte, sbarcare nel NordEst dell’Inghilterra sia stata
la scelta giusta per un
talento precoce come il suo.
Svezzato da Erwin Koeman,
debuttò nel campionato
olandese con la maglia del
Feyenoord all’età di 16 anni
e 148 giorni. Il bello è che
da bambino Georginio
Wijnaldun non era stato
folgorato da calcio:
«Volevo diventare ginnasta
o acrobata. Non giocavo
con il pallone, non guardavo
le partite alla tv». La sua vita
cambiò quando fu invitato
alla prima stagionale delle
giovanili dello Sparta
Rotterdam nel 1997. Entrò
nel vivaio dello stesso Sparta
e la sua ascesa è stata
irresistibile. Prima di ieri
aveva firmato solo una volta
un poker: quattro rigori al
Groningen. Ma questi gol al
Norwich sono un’altra cosa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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CELTA (4-3-3) Sergio Álvarez; Hugo
Mallo, Sergi Gómez, Cabral, Jonny; Wass
(dal 41’ s.t. Radoja), Augusto Fernández,
Pablo Hernández (dal 28’ s.t. Bongonda);
Orellana, Iago Aspas (dal 36’ s.t.
Guidetti), Nolito.
PANCHINA Diaz, Sene, Planas,
Madinda. ALL. Berizzo. ESPULSI
nessuno. AMMONITI Augusto
Fernandez, Sergi Gomez, Wass per
gioco scorretto.
ARBITRO Gonzalez Gonzalez.
NOTE spettatori 18.219. Tiri in porta 3-4.
Tiri fuori 6-6. Angoli 7-4. In fuorigioco 02. Recuperi 1‘ p.t. e 3’ s.t.
I giocatori del Celta festeggiano il gol decisivo del numero 10 Nolito AFP
Vertigini Villarreal
Il Celta vince al 90’
Ora è primo con le big
1Il Sottomarino giallo spreca l’occasione di andare in testa
da solo, decide Nolito. Lui e Lavezzi nel mirino del Barcellona
Filippo Maria Ricci
CORRISPONDENTE DA MADRID
@filippomricci
n questo momento
possiamo battere
chiunque». Il Toto Berizzo non è uno spaccone. Era
un difensore centrale solido,
duro e abituato a veder giocar
bene i suoi compagni. Gente
come Ortega, Salas e Francescoli, tanto per citare alcuni dei
compagni del grande River Plate di fine secolo, pluricampione sotto l’egida di Ramon Diaz.
Berizzo arrivò al Celta e anche
a Vigo ottenne grandi risultati,
considerato il livello storico
della squadra: arrivarono fino
in Champions (anche se l’anno
dopo finirono in Segunda).
«I
FUTBOL DE SALON Un anno fa è
stato chiamato a sostituire Luis
Enrique, che aveva posto le basi di quello che a Vigo chiamano «Futbol de salon»: calcio da
salotto, elegante, distinto. E
negli ultimi tempi anche vincente: ieri il Celta è passato 2-1
al Madrigal. Col Villarreal lo
scorso anno aveva perso due
volte e il Sottomarino Giallo
con una vittoria sarebbe rimasto in testa da solo. Ma la vetta
dà le vertigini alla squadra di
Marcelino: due giornate da
leader della classifica, due
sconfitte. Il Celta con la sua vittoria ha scavalcato i rivali e
raggiunto Madrid e Barça in cima alla Liga, e sabato a Balaidos arriva la squadra di Benitez
per un duello al vertice che
promette moltissimo. Con 5
vittorie e 3 pareggi le due squadre sono imbattute, ma se il Real ha gli stessi punti dell’anno
scorso, il Celta ne ha 5 in più e
nessuno poteva sperare in una
partenza tanto positiva. Di fatto la squadra galiziana solo una
volta ha iniziato meglio la Liga,
nel 1941. Il Celta fa punti, soprattutto gioca bene. Perché
Berizzo è un allievo di Bielsa,
che ha affiancato per 3 anni alla guida della nazionale cilena
ponendo le basi del successo
continentale della Roja di questa estate. E si sa: per il Loco e i
suoi discepoli giocar bene è obbligatorio. Il Toto ha una rosa
giovane (l’argentino Cabral è
l’unico over 30) e spensierata.
Ieri hanno segnato Orellana e
Nolito, che al 90’ ha dato i 3
punti al Celta dopo che Denis
Suarez (uno di Vigo) aveva pareggiato col Villarreal già in 10
per l’espulsione di Bailly. Il Celta segna in trasferta da 13 gare
di Liga, segnale di un’attitudine precisa. Il cileno Orellana fu
preso dall’Udinese nel 2009,
insieme a Cuadrado. Peccato
che in Friuli abbia giocato solo
alcune amichevoli: oggi è uno
dei migliori della Liga.
ITALIANI ALL’ESTERO
Okaka esagera e segna una doppietta
Bocchetti mette la sua prima firma
Iacopo Iandiorio
Bruxelles ci pensa sempre Okaka (Anderlecht,
7): con lo Zulte la sua
prima doppietta belga, sono già
6 gol ed è il vice capo bomber
della Jupiler. Rete inattesa in
Russia per Bocchetti (Spartak,
6,5) che rifila un gran gol in
area alla Lokomotiv (il suo 1° da
quando è a Mosca) ma in difesa
non è esemplare. In Francia
buoni voti per Motta (Psg, 7),
che entra e manda al tappeto il
Bastia, e Sirigu (Psg, 6,5) decisivo sullo 0-0. Per Simone (all.
Tours, 6) pari a Sochaux con
Miracoli (6, ex Varese) titolare.
A
PREMIER Festeggia ancora Ranieri (Leicester, 7) con una
squadra che non molla mai: ennesima rimonta da 0-2 col Southampton di Pellé (6), che stavolta non segna: fermo un turno, come a Monopoli. Darmian
(Man. United, 6,5) fa il suo con
l’Everton, un paio di cross meritavano miglior fortuna. Borini
(Sunderland, 6,5) corre quasi
11 km e commette tanti falli (un
giallo). In Championship (la B)
Forestieri (Sheffield W., 7) va
in gol con l’Hull, il suo 2° qui, e
va vicino al raddoppio. In Spagna Piccini (Betis, 5) nell’1-3
con l’Espanyol si perde Rojo sul
1° gol. Bene Caldirola (Darmstadt, 7) sempre più punto di ri-
ferimento in difesa e «rischia»
di segnare il 2-0. Donati (Leverkusen, 5,5) dietro appare in affanno, la testa è già a martedì
con la Roma. Napoleoni (Atromitos, 6,5) vince sul campo del
Veria. Napoli (Iasi, 6,5) torna al
successo (2-1 sul Voluntari),
con in porta Caparco: non vinceva dal 7 agosto. Bergodi (Targu, 5,5) perde con la Dinamo
ma è ancora in zona playoff.
Usa: Giovinco (Toronto, 6,5)
non riesce una nuova impresa
con i Crew del fratellone di Higuain (che segna); Donadel
(Montreal, 6,5) invece si diverte vincendo con New England,
con gol dell’ex leccese Piatti.
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Scarpa d’Oro
Alex Teixeira
raggiunge Lewa
31
LE CLASSIFICHE
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CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
TOP 11: 3 KUYT, KRUSE E STERLING
8
7,5
DE GEA
(Man. United)
MARCELO
(Real Madrid)
7,5
Alex Teixeira, 25 anni (AFP)
● 1) 24 punti, Lewandowski
(Bayern), Germania, 12 gol;
e Alex Teixeira (Shakhtar
Donetsk), Ucraina, 16 gol;
3) 23 punti, Teever (Levadia),
Estonia, 23 gol; 4) 22,5 punti,
Nikolic (Legia V.), Polonia, 15
gol; 5) 22 punti, Towell
(Dundalk), Irlanda, 22 gol; e
Søderlund (Rosenborg), Nor.
7,5
CIVELLI
(Lilla)
7,5
FERET
(Caen)
9
TAH
(Leverkusen)
8,5
WIJNALDUM
(Newcastle)
STERLING
(Man. City)
8,5
MARCO ASENSIO
(Espanyol) 8,5
8
8
M. KRUSE
(Wolfsburg)
NEYMAR
(Barcellona)
KUYT
(Feyenoord)
GDS
32
Serie B R I posticipi dell’8a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Cesena e Spezia
sono già scintille
1Drago e Bjelica si punzecchiano sul mercato
E stasera chi vince mette pressione al Crotone
CESENA
(4-2-3-1)
SPEZIA
(4-3-3)
OGGI ore 20.30
PREZZI 5-45 euro
22
GOMIS
24
PERICO
25
CAPELLI
30
KESSIE
11
RAGUSA
13
CALDARA
5
SENSI
3
RENZETTI
23
KONE
18
DJURIC
16
GARRITANO
10
CATELLANI
11
CALAIÒ
18
SITUM
27
CANADJIJA
8
JUANDE
30
BREZOVEC
17
MIGLIORE
5
POSTIGO
19
TERZI
21
MARTIC
1
CHICHIZOLA
CESENA Difesa stravolta con il rientro di
Perico, Caldara e Renzetti. Senza Cascione
e Molina, a centrocampo torna la cerniera
Kessie-Sensi. Solo panchina per Ciano.
PANCHINA 1 Agliardi, 6 Lucchini, 7
Mazzotta, 31 De Col, 2 Gasperi, 20 Varano,
19 Succi, 26 Moncini, 28 Ciano. ALL. Drago.
SQUALIFICATO Cascione. DIFF. Kone.
SPEZIA Si dovrebbe tornare al modulo da
trasferta con ballottaggio in attacco tra
Catellani e Kvrzic: se gioca il secondo a
sinistra va Situm. In difesa un posto per
Martic o Milos. Infortunio al ginocchio per
Ciurria. PANCHINA 12 Sluga, 3 Valentini, 6
Milos,13 Piccolo, 4 Acampora, 15 Errasti, 20
Kvrzic, 9 Nenè, 14 Rossi. ALLENATORE
Bjelica. SQUAL. nessuno. DIFF. nessuno.
ARBITRO Nasca di Bari.
GUARDALINEE Santoro-Bottegoni.
TV Sky Sport e Calcio 1 HD, Supercalcio HD
Magi-Montanari
opo il sabato nero delle
grandi, stasera si affrontano due di loro e vediamo che succede. Il Crotone si è
isolato in vetta e, se il posticipo
finisce pari, ride: altrimenti, il
Cesena può arrivare a -1 e lo
Spezia può agganciarlo.
D
QUI CESENA Massimo Drago,
che ieri ha elogiato il Crotone
(«il merito è al 90% di Juric e al
9% della società: io ho solo
l’1%), prova a mettersi in corsia di sorpasso: il Cesena ha la
possibilità di raggiungere il Cagliari e di salire così al secondo
posto. Dice il tecnico: «Lo Spezia è forte e molto furbo. Bjelica ha dichiarato che avrebbe
voluto alcuni nostri giocatori
come Ragusa e Ciano. Però mi
viene da ridere pensando alle
loro potenzialità economiche.
Noi, piuttosto, avremmo voluto prendere Calaiò ma non ce
lo siamo potuti permettere».
Puntura a parte, Drago non ha
dubbi sulla partita: «Dovremo
essere molto aggressivi e non
dovremo concedere troppo
spazio ai loro palleggiatori».
Rispetto alla trasferta di Cagliari, l’allenatore del Cesena
cambierà ancora parecchio
con sei novità dal 1’ grazie al
rientro dei nazionali Caldara,
Garritano e Djuric (rimane ancora fuori invece Rosseti).
QUI SPEZIA E così stasera vincendo lo Spezia si potrebbe
trovare al primo posto della
classifica a braccetto col Crotone. Certo, il campionato è ancora lunghissimo, ma per una
società che solo sette anni fa ripartiva dalla Serie D dopo un
fallimento, si tratterebbe di un
primo piccolo traguardo. Nenad Bjelica, forte anche dei
suoi sei risultati utili consecutivi e di quattro vittorie nelle ultime cinque gare, mira ancora
al successo. «Neutralizzeremo
il Cesena – ha dichiarato molto
sicuro il tecnico – e porteremo
in Liguria i tre punti. Basterà
mantenere alte intensità e concentrazione, anche se avremo
davanti una squadra compatta,
che consente poco di giocare.
Un team che conta calciatori in
grado di fare la differenza come Ragusa e Ciano, a cui avevamo pure pensato nel recente
mercato» come aveva appunto
detto anche Drago. Poi, il tecnico croato svela il segreto del
ritrovato feeling con gli arbitri:
«Schierare tanti elementi di carattere e con buona capacità
relazionale, crea un clima più
collaborativo».
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LA PARTITA DI IERI
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
CROTONE
CAGLIARI
SPEZIA
BARI
CESENA
LIVORNO
TRAPANI
LATINA
PESCARA
VICENZA
ASCOLI
BRESCIA
ENTELLA
MODENA
LANCIANO
NOVARA (-2)
PRO VERCELLI
SALERNITANA
PERUGIA
TERNANA
AVELLINO
COMO
17
16
14
14
13
13
13
12
12
11
10
10
10
10
9
9
8
8
7
7
6
5
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
8
8
7
8
7
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
5
5
4
4
4
4
3
3
3
2
3
2
3
3
2
3
2
2
1
2
1
1
2
1
2
2
1
1
4
3
3
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1
4
1
1
3
2
2
2
4
1
3
2
1
2
1
2
2
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1
4
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4
4
3
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4
4
3
5
4
5
15
16
10
10
10
14
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10
11
10
13
7
6
5
5
6
8
4
9
10
7
6
8
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12
6
11
7
9
11
8
9
13
10
10
5
7
10
13
5
11
15
15
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
9ª GIORNATA
VENERDÌ 23 OTTOBRE
PESCARA-PRO VERCELLI
VICENZA-NOVARA
SABATO 24 OTTOBRE
ASCOLI-CROTONE
BARI-ENTELLA
BRESCIA-LANCIANO
CAGLIARI-TRAPANI
COMO-LATINA
LIVORNO-MODENA
SALERNITANA-CESENA
SPEZIA-AVELLINO
TERNANA-PERUGIA
(ore 19)
(ore 21)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
B ITALIA
A Coverciano
i migliori under
● MILANO In attesa delle gare
internazionali in programma a
dicembre e a gennaio, la B Italia
si raduna oggi a Coverciano con
27 under 21. Primo allenamento
nel pomeriggio, domani alle
10.30 partitella in famiglia.
Latina angoli d’oro
Il Perugia scappa
ma poi è ribaltato
LATINA-PERUGIA
2-1
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Del Prete (P) all’11’,
Ammari (L) al 20’, Acosty (L) al 29’
p.t.
LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6;
Bruscagin 6, Brosco 6,5, Dellafiore
6, Calderoni 5,5 (dal 17’ s.t. Esposito 6); Schiattarella 6,5, Olivera 7
(43’ s.t. Marchionni s.v.), Ammari
7; Acosty 7, Jefferson 6,5 (dal 22’
s.t. Mbaye 6), Scaglia 6,5. (Farelli,
Minala, Regoli, Bandinelli, Talamo,
Baldanzeddu). All. Iuliano 6,5.
PERUGIA (4-3-1-2) Rosati 5; Del
Prete 7, Volta 6, Belmonte 6, Rossi
5,5 (dal 1’ s.t. Alhassan 6); Rizzo 6,
Della Rocca 5,5, Spinazzola 6,5 (dal
29’ s.t. Zapata 6); Lanzafame 6,5; Di
Carmine 5,5 (dal 12’ s.t. Ardemagni
6), Parigini 7. (Zima, Pettinelli, Filipe,
Zebli, Mancini, Drolè). All. Bisoli 6.
ARBITRO Pairetto di Nichelino 6.
GUARDALINEE Raparelli 5,5-Raspollini 6.
ESPULSI il tecnico Iuliano (L) al 41’
s.t. per proteste.
AMMONITI Rossi (P), Alhassan
(P), Olivera (L), Dellafiore (L), Bruscagin (L), Esposito (L), Parigini (P)
e Mbaye (L) per gioco scorretto;
Ammari (L) per c.n.r.
NOTE paganti 1.326, incasso di
18.760 euro; abbonati 1.926, quota
di circa 20.000 euro. Tiri in porta
5-10 (con un palo). Tiri fuori 2-5. In
fuorigioco 0-1. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
Vincenzo Abbruzzino
LATINA
a il colore giallo della
bandierina del calcio
d’angolo la vittoria
del Latina sul Perugia. E’ da
lì, prima da destra e poi da
H
Maxwell Acosty, 24 anni LAPRESSE
sinistra, che Scaglia ha calciato
i palloni che Ammari, in anticipo sul portiere, e Acosty, dimenticato sul secondo palo,
hanno monetizzato nei gol del
ribaltone sul Perugia, in vantaggio con Del Prete. Iuliano,
dopo la sconfitta in rimonta col
Bari, ha imparato la lezione,
gestendo meglio le sostituzioni
e insegnando ai suoi come difendere il vantaggio. Il Perugia
ha fatto il pieno di complimenti, ma di punti neanche l’ombra
e adesso la classifica piange,
anche perché è un delitto mandare sul palo una conclusione a
botta sicura come capitato a
Del Prete in avvio di ripresa. Lo
stesso capitano dei grifoni ha
dato la stura, all’11’, a un confronto piacevole ed emozionante, mettendo in rete un pallone ribattuto da Dellafiore su
una conclusione di Parigini. Ma
poi il Latina ha azzeccato i corner e infilato il secondo successo consecutivo.
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Lega Pro R 7a giornata
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIRONE A
Il Cittadella resta solo
con il lampo di Schenetti
e prepara il ritorno in B
CITTADELLA
1
GIANA
0
MARCATORE Schenetti al 32’ p.t.
CITTADELLA (4-4-2) Alfonso 6; Salvi 6,
Scaglia 6,5, Pascali 6,5, Donazzan 6,5;
Schenetti 6,5, Iori 5,5, Bobb 6, Chiaretti
6 (dal 26’ s.t. Lora s.v.); Litteri 5,5 (dal 34’
s.t. Coralli s.v.), Jallow 5,5 (dal 19’ s.t.
Minesso 5,5). (Vaccarecci, Cappelletti,
De Leidi, Benedetti, Paolucci, Bizzotto,
Sgrigna). All. Venturato 6.
GIANA (4-4-2) Sanchez 6,5; Perico 5,5,
Bonalumi 6, Montesano 6, Augello 6;
Rossini 5,5 (dal 42’ s.t. Sanzeni s.v.),
Marotta 6,5, Biraghi 6, Pinto 5,5 (dal 40’
s.t. Gasbarroni s.v.); Bruno 6, Cogliati 6,5
(dal 31’ s.t. Perna s.v.). (Dini, Sosio, Costa,
Polenghi, Solerio, Grauso, Brambilla,
Capano, Romanini). All. Albè 6.
ARBITRO Chindemi di Viterbo 6,5.
NOTE paganti 399, abbonati 1.109,
incasso di 7.318 euro. Ammoniti
Chiaretti, Schenetti e Montesano.
Angoli 3-3.
la sera del 22 maggio scorso, subito
dopo la sconfitta con il Perugia che
sanciva la retrocessione in Lega Pro
della squadra granata dopo sette anni
consecutivi in categoria. Con un nuovo
tecnico, Roberto Venturato al posto di
Claudio Foscarini (da una settimana alla
guida della Pro Vercelli), il Cittadella è
stato costruito per puntare
all’immediato ritorno in B: diversi
giocatori dell’anno scorso sono rimasti, il
d.g. Marchetti ha preso elementi di
esperienza e carattere come Iori,
Pascali e Litteri, gente di classe come
Chiaretti e Schenetti e giovani di
prospettiva. Si sperava nel ripescaggio,
poi si è ripartiti per puntare in alto, e
adesso il Cittadella è primo da solo.
Mogos gol dopo 9 secondi
La Reggiana vince ancora
Feralpi, un k.o. da incubo
0
REGGIANA
3
MARCATORI Mogos al 1’, Bruccini su
rigore al 10’, Arma al 25’ p.t.
FERALPI SALÒ (4-3-2-1) Caglioni 5;
Tantardini 5, Leonarduzzi 5, Ranellucci 6,
Allievi 5 (dal 20’ s.t. Tortori 6);
Settembrini 5,5 (dal 29’ s.t. Fabris s.v.),
Pinardi 5, Maracchi 5; Bracaletti 5, Greco
s.v. (dal 10’ p.t. Bavena 6); Romero 5,5.
(Codromaz, Carboni, Bertolucci, Garufi).
All. Serena 5,5.
REGGIANA (3-5-1-1) Perilli 6; Spanò 7,
Parola 6,5, Sabotic 6,5; Mogos 7 (dal 44’
s.t. Castellana s.v.), Bruccini 6,5, Maltese
6,5 (dal 45’ s.t. Rampi s.v.), Angiulli 7,
Frascatore 6; Siega 6,5; Arma 7 (dal 42’
s.t. Giannone s.v.). (Rossini, De Biasi,
Danza, Ceccarelli, Loi). All. Colombo 7.
ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 5.
NOTE spettatori 700 circa; paganti,
abbonati e incasso non comunicati.
Espulsi Caglioni al 10’ p.t., Bruccini all’11’
s.t. e Tantardini al 47’ s.t.; ammoniti
Maracchi e Pinardi. Angoli 4-2.
● SALÒ (Bs) Basta meno di mezzora alla
IL GOL «Adesso abbiamo ancora più
responsabilità» ha detto Venturato al
termine dell’incontro con la Giana,
deciso dal gol di Schenetti al 32’ del
primo tempo: l’ala di scuola Milan ha
raccolto una respinta del portiere sulla
conclusione ravvicinata di Chiaretti e ha
insaccato di prepotenza. Il Cittadella, alla
terza partita in otto giorni, ha pagato la
stanchezza e la ripresa è stata tutta di
marca ospite, ma Bruno due volte e
Marotta non hanno inquadrato la porta.
Simone Prai
Reggiana, alla terza vittoria consecutiva,
per affondare la Feralpi Salò. Ci pensa
subito il gol-lampo di Mogos, dopo solo 9
secondi. La Feralpi accusa il colpo e al 10’
crolla di nuovo: Caglioni (espulso) atterra
Spanò in area e il rigore è trasformato
da Bruccini battendo il debuttante
Bavena, ingaggiato in settimana. La
Reggiana chiude la gara al 25’ con Arma.
Nella ripresa gli ospiti restano in dieci
(espulso Bruccini), ma la Feralpi Salò non
riesce a riaprire la gara: Pinardi sbaglia
un rigore e Settembrini colpisce un palo.
Giulio Tosini
Il Pavia fatica un tempo
Alessandria, buon punto:
poi nella ripresa ne fa tre in dieci sfiora il colpaccio
Cade il muro Pro Piacenza Bassano poco concreto
Cremonese ok con fatica
Ravaglia salva la vittoria
AlbinoLeffe bello a metà
● CITTADELLA (Pd) Il Cittadella vince di
misura con la Giana e resta da solo al
comando del girone A: staccati i cugini
del Bassano, fermati dall’Alessandria.
Tornare in Serie B: era questo l’obiettivo
indicato dal presidente Andrea Gabrielli
PAVIA
3
BASSANO
0
CREMONESE
2
PRO PIACENZA
0
ALESSANDRIA
0
ALBINOLEFFE
0
MARCATORI Siniscalchi al 15’, Bellazzini
al 26’, Cesarini al 36’ s.t.
PAVIA (3-5-2) Facchin 6,5; Abbate 6,5,
Siniscalchi 7, Malomo 6,5 (dal 40’ s.t.
Marino s.v.); Ghiringhelli 6, A. Marchi 7,
La Camera 6, Bellazzini 7, Martin 6,5 (dal
17’ s.t. Sabato 6); Ferretti 6, Cesarini 6,5
(dal 39’ s.t. M. Cristini s.v.). (Fiory, A.
Cristini, Biasi, Cardin, Pavan, Anastasia,
Buongiorno, Grbac). All. Marcolini 6,5.
PRO PIACENZA (3-5-2) Fumagalli 5,5;
Sall 6, Piana 5,5, Cauz 5,5; Calandra 5,5
(dal 33’ s.t. Bignotti s.v.), Maietti 5,5,
Carrus 6 (dal 20’ s.t. Rantier 5,5), Aspas
5,5, Ruffini 5,5; Cristofoli 5, Alessandro 5.
(Bertozzi, Annarumma, Schiavini, Russo,
Martinez, Lombardi, Cassani). All. Viali 5.
ARBITRO Guida di Salerno 6,5.
NOTE paganti 780, abbonati 519,
incasso n.c. Ammoniti Maietti, Sall, La
Camera e Rantier. Angoli 6-3.
● PAVIA Quinta vittoria (terza casalinga)
BASSANO (4-4-2) Rossi 6,5; Toninelli 6,
Barison 6,5, Bizzotto 6, Semenzato 6,5;
Falzerano 6 (dal 29’ s.t. Voltan 6), Cenetti
6,5, Misuraca 6,5, Iocolano 6,5;
Germinale 6 (dal 16’ s.t. Candido 6,5),
Pietribiasi 6 (dal 28’ s.t. Fabbro 6).
(Costa, Bortot, Zanella, Stevanin,
Gargiulo, Fella). All. Sottili 6,5.
ALESSANDRIA (4-3-3) Nordi 6; Celjak
6, Morero 5,5, Sosa 6,5, Sabato 6; Nicco
6 (dal 23’ s.t. Vitofrancesco 6,5),
Mezavilla 6,5, Branca 6; Boniperti 6,5,
Bocalon 5,5 (dal 16’ s.t. Marconi 6,5),
Marras 5,5 (dal 34’ s.t. Fischnaller s.v.).
(Vannucchi, Sirri, Cittadino, Picone,
Loviso, Terigi). All. Gregucci 6,5.
ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inf. 6.
NOTE spettatori 1.500 circa; paganti,
abbonati e incasso non comunicati.
Espulso Morero al 42’ s.t.; ammoniti
Bizzotto, Misuraca, Semenzato e
Marconi. Angoli 6-6.
MARCATORI Bianchi al 7’ p.t.; Brighenti
al 45’ s.t.
CREMONESE (5-3-2) Ravaglia 7,5;
Guglielmotti 6,5, Zullo 6 (dal 9’ s.t.
Gambaretti 6), Russo 6, Marconi 6,
Crialese 6,5; Bianchi 6,5, Rosso 6,
Benedetti 5,5 (dal 33’ s.t. Perpetuini 6,5);
Brighenti 6,5, Maiorino 6,5 (dal 13’ s.t.
Forte 6). (Galli, Formiconi, Eguelfi,
Gargiulo, Djiby, Magnaghi, Ciccone). All.
Pea 6.5.
ALBINOLEFFE (5-3-2) Amadori 6;
Muchetti 6, Gianola 5,5, Vinetot 6,5,
Magli 5,5, Paris 5,5 (dal 21’ s.t. Kanis
6,5); D’Iglio 5,5, Perini 6, Danti 5,5;
Brega 5 (dal 1’ s.t. Girardi 6,5), Soncin 6.
(Cortinovis, Nichetti, Calì, Bentley,
Martino, Stronati). All. Sassarini 6.
ARBITRO Schirru di Nichelino 6.
NOTE paganti 511, abbonati 1.838,
incasso di 9.864 euro. Ammoniti
Guglielmotti, Muchetti, Paris, Perini,
D’Iglio, Soncin e Danti. Angoli 6-1.
per un Pavia che non ha ancora chiuso
una gara con un pari e si avvicina alla
vetta. Invece la Pro Piacenza è scesa in
campo proprio per strappare almeno
un punto, pronta a contenere gli
attacchi dei locali. Impresa riuscita a
metà. Nel primo tempo gli uomini di
Marcolin dominano, ma faticano davanti.
La gara cambia al 15’ della ripresa
quando Siniscalchi insacca di testa da
corner. Gli ospiti, a questo punto, alzano
bandiera bianca: Bellazzini raddoppia su
punizione e al 36’ Cesarini suggella la
vittoria con il suo quinto gol stagionale.
Guido Mariani
● BASSANO (Vi) Il settimo punto in tre
gare raccolto da Gregucci certifica la
ripresa dell’Alessandria che sotto la
nuova guida tecnica ha recuperato
solidità e dimensione di squadra di alto
profilo. Il Bassano «ai punti» produce di
più: traversa piena di Pietribiasi al 38’
con un sinistro dalla distanza e mancino
velenoso dello stesso centravanti a metà
ripresa. Eppure quando gli ospiti restano
in dieci nel finale di partita per
l’espulsione di Morero, creano la
migliore chance della partita con il colpo
di testa di Mezavilla abbrancato da Rossi.
Vincenzo Pittureri
● CREMONA Due gol, un palo
(Brighenti) e una traversa (Forte).
Eppure alla fine il migliore della
Cremonese è stato il portiere Ravaglia,
autore di un vero e proprio miracolo sul
colpo di testa da due passi di Girardi al
37’ della ripresa, con la squadra di casa
in vantaggio sull’AlbinoLeffe. La
Cremonese vince 2-0: gol al 7’ del primo
tempo di Bianchi, raddoppio al 45’ della
ripresa di Brighenti. Ma nella ripresa
soffre molto contro la squadra dinamica
messa in campo da Sassarini.
Giorgio Barbieri
Ruopolo e Momentè gol
Bonato spegne il Lume
e il Mantova si rilancia
Il Renate gioca meglio
Altinier lo grazia al 91’
E Parlato è contestato
Il Cuneo prima trema
ma poi cala un tris
Pro Patria, che agonia
MANTOVA
2
LUMEZZANE
0
MARCATORI Ruopolo al 16’, Momentè al
29’ s.t.
MANTOVA (4-4-2) Bonato 7; Trainotti
6,5, Gavazzi 5,5, Scrosta 5,5, Sereni 5,5
(dal 1’ s.t. Zammarini 7); Caridi 6,5 (dal
31’ s.t. Ungaro 6), Raggio Garibaldi 6,5,
Dalla Bona 6, Foglio 6; Momentè 7 (dal
38’ s.t. Beretta s.v.), Ruopolo 7. (Albertoni,
Scalise, Lombardo, Puccio, Gonzi, Longo,
Anastasi, Gottardi, Di Santantonio). All.
Maspero 6,5.
LUMEZZANE (4-1-4-1) Furlan 6;
Rapisarda 5,5, Belotti 6, Nossa 5,5 ,
Russu 5,5 (dal 31’ s.t. Pippa 6); Di Ceglie 6
(dal 21’ s.t. Sarao 5); Mancosu 6 (dal 26’
s.t. Bacio Terracino 5,5), Cruz 6,5, Varas
6, Russini 7; Barbuti 6,5. (Pasotti,
Tagliavacche, Genevier, Magnani,
Monticone, Potenza). All. D’Astoli 6.
ARBITRO Maggioni di Lecco 5,5.
NOTE paganti 359, abbonati 1.745, inc. di
15.395 euro. Ammoniti Dalla Bona,
Barbuti, Trainotti, Nossa, Cruz, Scrosta,
Sarao, Russini e Pippa. Angoli 0-6.
● MANTOVA Il Mantova si rialza, il
Lumezzane cade ma non sfigura. Due gol,
due pali e due parate da applausi in un
match che esplode nella ripresa. Gli
attaccanti e il portiere esaltano il
Mantova: Ruopolo e Momentè (prima
volta assieme) puniscono il Lumezzane,
che sbatte due volte sul palo (Cruz al 13’
del primo tempo e Russini al 49’ della
ripresa) e su un Bonato in stato di grazia,
che si supera su Barbuti e Pippa.
Matteo Bursi
RENATE
0
PADOVA
0
RENATE (4-4-2) Castelli 6; Anghileri 6
(dal 35’ s.t. Sciacca 6), Di Gennaro 5,5,
Teso 6, Riva 5,5; Graziano 6,5, Romanò
5,5 (dal 1’ s.t. Chimenti 6), Malgrati 6,
Scaccabarozzi 6; Ekuban 6, Valotti 6 (dal
38’ s.t. N’Diaye s.v.). (Moschin,
Migliavacca, Solini, Acquistapace). All.
Boldini 6,5.
PADOVA (4-3-3) Favaro 6; Dionisi 5, Diniz
6, Niccolini 5,5, Favalli 5,5; Mazzocco 5,5
(dal 13’ s.t. Ilari 5), Bucolo 5,5, Corti 5,5;
Bearzotti 6 (dal 42’ s.t. Turea s.v.), Altinier
5, Petrilli 5,5 (dal 25’ s.t. Giandonato 5).
(Petkovic, Dell’Andrea, Anastasio,
Ramadani, Aperi, Cunico, Cucchiara). All.
Parlato 5.
ARBITRO Spinelli di Terni 5,5.
NOTE spettatori 400 circa; abbonati 40,
paganti e incasso non comunicati.
Ammoniti Niccolini, Romanò, Riva e
Giandonato. Angoli 5-5.
● MEDA (Mb) Dopo aver tenuto
saldamente in mano la partita, il Renate
ha rischiato di perderla. Nel finale, allo
scadere del 1’ di recupero, il Padova
sbaglia il rigore (intervento di Di Gennaro
su Corti) della possibile vittoria con
l’esperto Altinier che colpisce il palo. Per
il Renate sarebbe stata un’autentica beffa
dopo le occasioni sprecate. Le più
clamorose nel primo tempo al 9’ con
Ekuban, al 23’ con Valotti (palo) e, nella
ripresa al 22’ con Riva. Dopo partita
agitato per le proteste dei tifosi del
Padova nei confronti del loro tecnico.
Franco Cantù
PRO PATRIA
0
CUNEO
3
MARCATORI Banegas al 42’ p.t., Garin al
7’, Cavalli su rigore al 14’ s.t.
PRO PATRIA (4-3-3) La Gorga 6; Regno
5, Pisani 5, Marchiori 5, Taino 5; Carcuro
5 (dal 1’ s.t. Salifu 5), Sampietro 5,
Coppola 5,5; Marra 5, Costa 5 (dal 34’ s.t.
Vernocchi s.v.), Possenti 5 (dal 10’ s.t.
Filomeno 6). (Demalija, Zaro, Margaglio,
Douglas, Manti, De Vincenzi, Bastone).
All. Mastropasqua 5.
CUNEO (4-4-2) Tunno 6 (dal 19’ s.t.
Cammarota 6); Quitadamo 6, Conrotto
6,5, Rinaldi 6,5, Gorzegno 6; Beltrame 6,5
(dal 34’ s.t. Franchino s.v.), Gatto 7, Cavalli
6,5, Corradi 7; Garin 7, Banegas 6,5 (dal
39’ s.t. Ruggiero s.v.). (Barale, Ferrero,
Thiao, Corsini, Ottobre, Bonomo,
Chinellato). All. Iacolino 7.
ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6.
NOTE paganti 368, abbonati 385, incasso
non comunicato. Ammoniti Sampietro,
Coppola e Regno. Angoli 1-6.
GIRONE B
CLASSIFICA
SQUADRE
FERALPI SALÒ
CITTADELLA
REGGIANA
PAVIA
BASSANO
PORDENONE
FERALPI SALO'
ALESSANDRIA
SUDTIROL
CREMONESE
GIANA
LUMEZZANE
PADOVA
MANTOVA
CUNEO
PRO PIACENZA
RENATE
ALBINOLEFFE
PRO PATRIA
PT
17
15
15
15
11
11
11
11
10
9
9
9
8
6
6
4
3
0
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
7
5
4
5
4
2
3
3
3
2
2
3
2
2
2
1
0
1
0
2
3
0
3
5
2
2
2
4
3
0
3
2
0
3
4
0
0
0
0
2
0
0
2
2
2
1
2
4
2
3
5
3
3
6
7
12
13
15
11
10
10
8
8
8
7
7
6
8
7
5
1
4
4
5
2
7
4
6
7
5
7
6
7
8
7
9
9
13
8
11
23
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI
BASSANO-ALESSANDRIA
CITTADELLA-GIANA
CREMONESE-ALBINOLEFFE
FERALPI SALO'-REGGIANA
MANTOVA-LUMEZZANE
PAVIA-PRO PIACENZA
PORDENONE-SUDTIROL
PRO PATRIA-CUNEO
RENATE-PADOVA
33
0-0
1-0
2-0
0-3
2-0
3-0
2-2
0-3
0-0
PROSSIMO TURNO
SABATO 24 OTTOBRE
CUNEO-SUDTIROL
(ore 15)
PADOVA-MANTOVA
(ore 15)
ALBINOLEFFE-CITTADELLA
(ore 17.30)
BASSANO-PRO PATRIA
(ore 17.30)
GIANA-PAVIA
(ore 20.30)
PRO PIACENZA-FERALPI SALO’ (ore 20.30)
DOMENICA 25 OTTOBRE
LUMEZZANE-PORDENONE
(ore 14)
REGGIANA-CREMONESE
(ore 15)
ALESSANDRIA-RENATE
(ore 17.30)
MARCATORI
5 RETI Cesarini (2, Pavia);
Arma (Reggiana).
4 RETI Brighenti (Cremonese);
Ferretti (1, Pavia); Gliozzi (2, Sudtirol).
3 RETI Germinale (1)
e Iocolano (1, Bassano); Litteri (Cittadella);
Cavalli (3, Cuneo); Romero (Feralpi Salo’);
Ruopolo (Mantova); De Cenco
(Pordenone); Bruccini (1, Reggiana);
Maritato (2, Sudtirol).
2 RETI Soncin (2, AlbinoLeffe);
Bocalon e Boniperti (Alessandria);
Misuraca (Bassano); Chiaretti (Cittadella);
Forte (Cremonese); Bracaletti
e Greco (1, Feralpi Salo’); Bruno (1)
e Rossini (Giana); Barbuti (1) e Russini
(Lumezzane); Carini (Mantova);
Altinier (1) e Fabiano (Padova);
Bellazzini e M. Marchi (Pavia);
Cristofoli (Pro Piacenza).
15
Maceratese seconda
Bucchi: «Ora si fa dura»
Che brividi col Teramo
MACERATESE
3
TERAM0
2
MARCATORI Buonaiuto (M) al 29’ e al
42’ p.t.; Fioretti (M) al 2’, Moreo (T) al 26’,
Scipioni (T) al 35’ s.t.
MACERATESE (4-4-2) Forte 6; Imparato
6,5, Faisca 6,5, Fissore 6,5, Karkalis 6;
D’Anna 6 (dal 39’ s.t. Giuffrida s.v.),
Carotti 6,5, Foglia 7, Buonaiuto 7,5 (dal
39’ s.t. Orlando s.v.); Fioretti 6,5 (dal 29’
s.t. Lasicki 6), Kouko 6. (Di Vincenzo, De
Angelis, Altobelli, Sarr, Alimi, Ganci,
Belkaid, Djibo, Massei). All. Bucchi 7.
TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Caidi 5,5 (dal
20’ s.t. Le Noci 6), Speranza 5,5, Perrotta
6; Scipioni 6,5, Calvano 5,5, Amadio 6,
Cenciarelli 5 (dal 3’ s.t. Da Silva 6),
Cecchini 5 (dal 3’ s.t. D’Orazio 6); Petrella
6,5 , Moreo 6. (Narduzzo, Altobello,
Brugaletta, Vitturini, Loreti, Di
Paolantonio, Palma, Paolucci, Monni). All.
Vivarini 6.
ARBITRO Piccinini di Forlì 6,5.
NOTE paganti 1.534, abbonati 127, incasso
non comunicato. Espulso Amadio al 50’
s.t.; ammoniti Caidi, Calvano e Giuffrida.
Angoli 0-5.
● MACERATA Le ripartenze della
Maceratese fanno male al Teramo che
solo nella mezzora finale prova a riaprire
la sfida, sfiorando il pareggio in rimonta.
Il Pordenone parte forte
Poi Gliozzi lo riagguanta
Un rigore crea polemiche
PORDENONE
2
SÜDTIROL
2
● BUSTO ARSIZIO (Va) Continua l’agonia
MARCATORI De Cenco (P) al 28’,
Finocchio (P) al 40’ p.t.; Gliozzi (S) al 41’ e
su rigore al 51’ s.t.
PORDENONE (4-3-1-2) Tomei 6,5; Cosner
6, Stefani 6, Marchi 6, De Agostini 6;
Mandorlini 6, Pederzoli 6,5, Pasa 7;
Cattaneo 7 (dal 38’ s.t. Berardi s.v.); De
Cenco 7,5 (35’ s.t. Valente s.v.), Finocchio
6,5 (dal 25’ s.t. Strizzolo 5). (D’Arsiè,
Boniotti, Buratto, Talin, Baruzzini, Filippini,
Gulin, Valente, Savio). All. Tedino 7.
SÜDTIROL (3-5-2) Miori 7; Mladen 5,
Tagliani 5, Bassoli 5; Tait 6, Fink 7, Lima 6,
Bertoni 6 (dal 28’ s.t. Girasole 6),
Crovetto 6 (dal 22’ s.t. Kirilov 6,5); Tulli 6,
Maritato 5 (dal 22’ s.t. Gliozzi 7,5).
(Demetz, Brugger, Bandini, Cia, Furlan,
Spagnoli). All. Stroppa 6.
ARBITRO Pasciuta di Agrigento 6.
NOTE paganti 600 circa, abbonati 200,
incasso non comunicato. Ammoniti
Finocchio, Crovetto, Marchi, Tomei,
Stefani e Mladen. Angoli 1-6.
della Pro Patria che incassa la settima
sconfitta di fronte a un ottimo Cuneo. I
padroni di casa sbagliano un rigore al 22’
con Sampietro. Da lì in avanti è un
monologo ospite: prima Banegas mette
dentro l’assist di Corradi, poi in avvio di
ripresa Garin corona una prestazione di
spessore col sinistro del raddoppio.
Infine Cavalli segna il 3-0 su rigore al 14’
(contatto Taino-Beltrame). Pro Patria
contestata a fine partita e panchina di
Mastropasqua sempre a rischio.
Giovanni Castiglioni
● PORDENONE Negli ultimi 10’ il Südtirol
vanifica un ottimo Pordenone. Avanti con
De Cenco, gran gol al 28’, e Finocchio al
40’, il Pordenone fallisce il colpo del k.o.
nella ripresa. Il Südtirol così agguanta il
pari grazie alla doppietta di Gliozzi al 41’ e
al 51’ con un rigore contestato (contatto
Stefani-Kirilov). «Non so se ad Acireale o
a Napoli l’avrebbero dato...» dice Tedino.
«E’ nettissimo, Kirilov perdeva sangue dal
sopracciglio» replica Stroppa.
Alberto Francescut
LA SITUAZIONE Questa la classifica
del girone B dopo 7 giornate: Spal p. 17;
Maceratese 14; Ancona e Pisa 13;
Carrarese* 12; Pontedera 11; Siena
e Pistoiese 9; Arezzo* e Rimini 8;
Tuttocuoio, L’Aquila (-1) e Prato 6;
Santarcangelo* e Lucchese 5; Lupa
Roma 1; Teramo* (-6) e Savona** (-6) 1.
(* partite in meno). Ecco le partite del
prossimo turno. Così sabato, ore 15:
Santarcangelo-Lucchese e TeramoPrato; ore 17.30: Spal-Lupa Roma; ore
20.30: Pontedera-Arezzo. Così domenica,
ore 15: Ancona-Savona e L’AquilaCarrarese; ore 17.30: Pistoiese-Tuttocuoio
e Siena-Maceratese.
Così lunedì, ore 20: Pisa-Rimini.
Doppia rimonta del Pisa Cocuzza è incontenibile
Il Savona ritorna a galla
La Carrarese piace,
resta in 10 ed è ripresa Santarcangelo primo k.o.
CARRARESE
2
SAVONA
2
PISA
2
SANTARCANGELO
1
MARCATORI Infantino (C) al 10’, Sbraga
(C) al 23’ p.t.; Mannini (P) al 20’, Peralta
(P) al 43’ s.t.
CARRARESE (4-3-2-1) Lagomarsini 6;
Tavanti 6, Sbraga 7,5, Massoni 7, Barlocco
7,5; Gnahoré 7, Berardocco 7, Dettori 7;
Erpen 7 (dal 33’ s.t. Cavion 7), Gyasi 7 (dal
18’ s.t. Gherardi 7); Infantino 7,5 (dal 25’
s.t. Cais 7,5). (Nocchi, Pedone, Benedini,
Battistini, Alhassan, Gerbaudo, Sales,
Vitiello, Bagni). All. Remondina 7.
PISA (4-3-3) Bacci 5; Dicuonzo 5 (dal 1’
s.t. Golubovic 7), Rozzio 6, Polverini 5,5,
Forgacs 6; Verna 7, Ricci 7, Sanseverino 7
(dal 9’ s.t. Peralta 7,5); Lores 6,5, Starita
6 (dal 31’ s.t. Frugoli 6), Mannini 7,5.
(Brunelli, Crescenzi, Lisuzzo, Fautario,
Provengano, Cani, Montella, Di Tacchio,
Giacobbe). All. Gattuso 6.
ARBITRO Candeo di Este 5.
NOTE paganti 1.731, abbonati 500,
incasso di 16.780 euro. Espulso
Lagomarsini al 37’ s.t.; ammoniti
Barlocco, Berardocco, Tavanti, Mannini,
Dettori, Golubovic e Ricci. Angoli 4-8.
MARCATORI Cocuzza (Sav) al 22’, De
Vena (San) al 26’ p.t.; Virdis (Sav) al 26’
s.t.
SAVONA (4-3-1-2) Falcone 5; Antonelli
6,5, Lebran 6, Negro 6, Lomolino 6,5 (dal
40’ p.t. Speranza 6); Steffè 6, Costantini
6,5 (dal 42’ s.t. Tassi s.v.), Vannucci 6;
Gagliardi 6,5; Virdis 6,5, Cocuzza 7 (dal
43’ s.t. Dell’Agnello s.v.). (Cincilla, Pinton,
Boggian, Corticchia, Romney, Tassi,
Clematis, Bonavia). All. Riolfo 6,5.
SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6;
Quintavalla 6,5, Drudi 6, Capitanio 5,5,
Rossi 6; Romano 6 (dal 32’ s.t. De
Respinis 6), Petermann 5 (dall’11’ s.t.
Obeng 5), Ilari 6,5; Margiotta 6; De Vena
6,5 (dal 20’ s.t. Venitucci 6), Guidone 6.
(Sambo, Adorni, Zamagni, Mordini,
Yabre, Palmieri). All. Zauli 5,5.
ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6.
NOTE paganti 536, abbonati 182, incasso
di 2.378 euro. Ammoniti Cocuzza,
Petermann, Antonelli e Negro. Angoli 5-2.
pari ricco di emozioni e polemiche. La
Carrarese passa al 10’ con Infantino,
all’esordio dopo la querelle per potersi
liberare dalla Torres. Il raddoppio al 23’
grazie all’ex Sbraga di testa su corner.
Nella ripresa Mannini su punizione riapre
la gara, che al 37’ ha la svolta decisiva:
espulso Lagomarsini, a cambi esauriti la
Carrarese mettere Cais in porta e il Pisa
pareggia con un tiro dal limite di Peralta.
Luca Santoni
● SAVONA La prima sconfitta del
Santarcangelo coincide con la prima
vittoria interna del Savona. Dopo il
vantaggio dei ragazzi di Riolfo al 22’,
siglato dall’incontenibile Cocuzza su
punizione, una papera di Falcone
permette a De Vena di insaccare a porta
vuota, permettendo alla squadra di Zauli
ospiti di pareggiare. Nella ripresa è
Virdis, su assist ancora di Cocuzza, a
siglare la rete del 2-1 e a far cancellare al
Savona la penalizzazione salendo a quota
1 punto accanto al Teramo.
Riccardo Fabri
GIRONE C
SERIE D
● CARRARA Tra Carrarese e Pisa un
● I gol messi a segno dal Pavia
nelle prime sette giornate:
la squadra di Michele Marcolini
è quella con il miglior attacco
nei tre gironi della Lega Pro
L’ex Buonaiuto confeziona il 2-0 dei
padroni di casa nei primi 45’. Ad inizio
ripresa Fioretti timbra il 3-0 e la gara
pare finita. Invece il calo fisico degli
ospiti e le sostituzioni di Vivarini
risollevano il Teramo: prima Moreo e poi
Scipioni accorciano le distanze. Finale
palpitante, con Fissore che salva sulla
linea il tiro del possibile 3-3 di Le Noci.
Ora la Maceratese è seconda, ma il
tecnico Christian Bucchi fa il pompiere:
«Forse d’ora in avanti anche gli avversari
ci guarderanno con maggiore
attenzione».
Mauro Giustozzi
Tornano le gare in tv Il Venezia è ripartito
Casertana da vetta
Parma, un altro pari
Ma il Catania risale... Ostia Mare novità
● Tornano le dirette Rai del lunedì sera
con un importante posticipo del girone
C. La Casertana se vince torna in vetta
scavalcando la coppia siciliana
Messina-Akragas, ma di fronte ha la
siciliana più attesa, quel Catania che
con 4 vittorie e 2 pareggi sta scalando
posizioni su posizioni.
● Così in campo stasera alle ore 20
(diretta su Rai Sport 1):
CASERTANA (3-5-2) Gragnaniello;
Rainone, Idda, Murolo; Mangiacasale,
Capodaglio, Rajcic, Mancosu, Pezzella;
Negro, Alfageme. (Maiellaro, D’Alterio,
Finizio, Gala, Kuseta, Pezzella, Di Filippo,
Guglielmo, De Angelis, Ciotola,
Ginestra). All. Romaniello.
CATANIA (4-3-3) Bastianoni; Parisi,
Bergamelli, Pelagatti, Nunzella;
Castiglia, Agazzi, Scarsella; Calderini,
Caetano, Russotto. (Liverani, Garufo,
Bastrini, Bacchetti, Lulli, Russo, Di
Grazia, Barisic, Falcone). All. Pancaro.
ARBITRO Giovani di Grosseto (GalettoSechi).
CLASSIFICA Così il girone C dopo 7
giornate: Messina e Akragas p. 13;
F. Andria e Benevento 12; Casertana*
e Foggia 11; Monopoli, Ischia e Cosenza
10; Paganese e Lecce 9; Melfi 7;
Catania* (-9), Juve Stabia, Martina,
Catanzaro e Lupa Castelli 5; Matera
(-2) 4. (* partite in meno).
●
(r.c.) C’è fermento in vetta ai 9 gironi
di Serie D. Grazie al Borgosesia (A),
che al 92’ col giovane Romano ferma la
Caronnese, il Gozzano agguanta la
vetta: mai è stato così in alto dalla sua
nascita, che risale al 1924. Il Piacenza
(B) travolge 4-1 la Bustese, resiste la
Pro Sesto (a -3, vince 3-2 fuori casa):
pareggiano in casa Lecco (-5) e Monza
(-10). Torna alla vittoria il Venezia (C):
sono 8 in 9 gare, la seconda è a -4. Il
Parma (D) infila il secondo pareggio e
si fa sotto (-1) l’Altovicentino. La
Colligiana (E) passa a Spoleto e
sorpassa il Montecatini (-1) battuto in
casa dal Viareggio. Nell’F cadono Samb
(1-4 in casa con il Matelica) e Fano (2-0
a Jesi) ma restano in vetta. L’Ostia
Mare (G) supera l’Albalonga, che
pareggia e viene raggiunta al secondo
posto da Arzachena (primo k.o. per la
Nuorese) e Grosseto. Nel girone H
vincono le prime 4 e il Nardò é sempre
a +1 sul Taranto. La Cavese (I) corre (+1
sulla Frattese, che batte e supera la
Palmese) ma non ha riposato.
CURIOSITA’ Restano imbattute
Caronnese, Gozzano, Oltrepovoghera,
Campodarsego, Venezia, Parma e
Taranto. I triplettisti sono due: Giorgio
Recino del Mapellobonate (B) e Denis
Maccan del Venezia (C).
34
Motomondiale R GP Australia
Mamma Mia!
Epica sfida a 4
Trionfa Marquez
Valentino in difesa
1Il pilota Honda rimonta all’ultimo giro
Lorenzo che recupera 7 punti al Dottore, 4o
Iannone investe un gabbiano poi va sul podio
Paolo Ianieri
INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUSTRALIA)
alentino, ma se dovessi perdere
il Mondiale per tre punti, sarai
ancora amico di Iannone?». Valentino Rossi sorride e, dopo
una scaramantica sparizione
della mano destra sotto il tavolo, risponde con un
sorriso. «Sì, certo». Se c’è qualcuno con il quale il 9
«V
volte iridato può prendersela, dopo avere mancato
solo per la seconda volta il podio in questa stagione, ma ancor più per avere concesso 7 punti preziosi a Jorge Lorenzo in un Mondiale che si avvicina
agli ultimi 90’ con i due litiganti di casa Yamaha
divisi da solo 11 lunghezze, è con se stesso e il proprio box. Perché la strada perduta nei primi due
giorni di prove lo ha relegato alla 7ª casella sulla
griglia, costringendolo a esibirsi in uno sforzo supplementare per risalire la china nella prime batture. Ma ha avuto soprattutto l’esito di caricare a
IL LEADER IRIDATO
Rossi: «Che giramento perdere un podio così»
1«Abbiamo lavorato male sabato: l’ho
ne, ma soprattutto conta psicologicamente, specie contro
Jorge: potevo batterlo in gara e
invece non è successo. Adesso
è sempre lo stesso elastico fra
di noi, lo dico da dieci gare: se
lo batto, sono favorito io, se mi
batte, lo diventa lui. È cosi e da
Sepang si ricomincia daccapo,
con in più una Honda veloce e
una Ducati che qui volava».
detto al team che non sono contento.
Iannone? Tutto ok anche se perdo il titolo»
Massimo Brizzi
INVIATO A PHILLIP ISLAND
osì il divertimento «Vale»... la metà. A Rossi il 4°
posto non va giù e non
usa giri di parole. «Mi girano i
cog….. per il podio mancato
dopo una corsa di questo tipo
— dice — è stato uno spettacolo di cui essere orgogliosi,
quando sei lì ti diverti anche,
ma…».
C
PECCATO Per la prima volta
nella stagione Rossi non riesce
a salire sul podio, partendo
dalla terza fila. «Peccato, per-
ché avevo il potenziale per andare sul podio e sarebbe stato
bello in una gara così combattuta, da Phillip Island old style.
Invece abbiamo perso 7 punti
quando ero comunque veloce,
con un buon passo e mi sentivo
anche in grado di battere Jorge». Il punto è sempre lo stesso:
la qualifica che, se non compromette, almeno complica il
lavoro del pesarese. «Il nostro
sabato non è andato bene: non
abbiamo fatto un buon lavoro.
Ne ho parlato con la squadra
perché non sono contento: ci
siamo dispersi dietro la ricerca
di assetti per aiutare le pieghe
sul davanti, mentre ci mancava
Valentino Rossi, 36 anni, perplesso subito dopo la gara MILAGRO
grip dietro e questo ha compromesso la qualifica. E il livello è
così alto che se perdi anche un
solo turno senza migliorare ti
trovi indietro e poi è difficile
recuperare».
PRESSIONE Non una questione
solo di decimi, ma soprattutto
di nervi. «Essere forti al sabato
è importante per la prestazio-
SENTIVO DI POTER
BATTERE LORENZO
INVECE HO PERSO
SETTE PUNTI
VALENTINO ROSSI
NOVE VOLTE IRIDATO
SEPANG Sepang è una pista
che Rossi gradisce molto, ma
che nasconde delle insidie: «È
un tracciato su cui dovremmo
andare bene, ma non sarà facile anche perché i riscontri dei
test cambiano da febbraio a ottobre, dovremo cercare di essere veloci da subito. È una gara
importante, importante, importante, siamo in una fase in
cui ti svegli al mattino e appena inizi a essere lucido vedi subito il numerino dei punti di
vantaggio. In gara non pensi
alla matematica, anche se
quando lui era 1o e io 4o non era
una bella sensazione. L’unica
cosa che mi interessa davvero,
però, è di essere davanti a Jorge dopo il GP di Valencia».
IANNONE Suo grande amico,
Iannone gli ha tolto 3 punti
nell’ultimo passaggio esattamente come Marquez ne ha
sottratti 5 a Lorenzo (altro che
favori tra connazionali): «Andrea è stato l’uomo del giorno,
è stato bravissimo e mi ha fatto
un sorpasso all’ultimo giro che
non mi aspettavo. Certo, resterà mio amico anche se dovessi
perdere il titolo per tre punti.
Ha battuto pure il gabbiano, è
vero: lo ha colpito di testa mettendolo nell’angolino». Chissà
se a Sepang Vale teme altri
“gol” del suo amico…
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL VINCITORE
27 GIRI CON 52 SORPASSI TRA I 4 BIG
1
«Macché arbitro
Il destino iridato
è in mano a Vale»
1Marquez: «Ho
2
superato Jorge
senza prendere
rischi eccessivi.
Che divertimento»
INVIATO A PHILLIP ISLAND
opo la qualifica aveva
detto che sarebbe
stato più accorto in
un duello all’ultimo giro
contro uno dei contendenti
per il titolo e che non
«avrebbe fatto un’entrata
come quella di Jerez 2013
su Lorenzo», ed è stato di
parola. Marquez all’ultimo
giro di una gara sul rasoio,
delle emozioni e dei limiti
della fisica, ha sferrato l’attacco decisivo a Lorenzo all’ultimo tornantino, togliendogli 5 punti e facendo
un bel favore a Rossi. «Mi
sono detto a metà gara che
potevo andare a prendere
Jorge — l’analisi di Marc —
e l’ho fatto, poi all’ultimo
giro (che ha iniziato terzo a
0”778 da Lorenzo, per poi
vincere con 0”249 su Jorge,
rimonta stellare da oltre 1”
nella tornata conclusiva,
ndr) ho detto “provo solo se
c’è lo spazio chiaro per far
passare la moto”, lui non ha
chiuso troppo la porta ed è
andata bene».
D
● 1 La battaglia fra i Fantastici 4 è durata dall’inizio alla fine del GP d’Australia. Jorge Lorenzo
supera Andrea Iannone nei primi giri, con Valentino Rossi ancora un po’ attardato, alle spalle di
Pedrosa ● 2 il sorpasso decisivo di Marc Marquez su Lorenzo nell’ultimo giro IPP/EPA
molla le convinzioni di Lorenzo, scattato al via come uno sicuro di recuperare gran parte del bottino.
Il brivido corso da Iannone (primo
a destra) alla fine del
2o giro quando ha investito un
gabbiano, che è finito sulla parte
destra della carena. In quel
momento precedeva Lorenzo (99),
Rossi (46) e le Honda di Marquez,
e Pedrosa e Crutchlow MILAGRO
BRIVIDI & GABBIANI La gara più entusiasmante
sicuramente della stagione e probabilmente degli
ultimi anni, su una delle piste più tecniche, complicate e imprevedibili (per il meteo), ha regalato
brividi ed emozioni dal primo all’ultimo giro, con
Marquez, Lorenzo, Iannone e Rossi — in rigoroso
ordine di arrivo —, ispirati nel darsele di santa ragione, tra continui capovolgimenti, sorpassi impossibili, fughe tentate e recuperi improvvisi. E in
mezzo, per non farsi mancare nulla, anche la decapitazione di un gabbiano, che alla fine del 2° giro,
sulla discesa della Lukey Heights, ha pensato bene
di alzarsi in volo proprio davanti alla Ducati di Andrea. Brividi, mentre il povero volatile nell’impatto apriva uno squarcio nella carena della GP15,
con Iannone bravo a salvarsi da una situazione pericolosa. La velocità supersonica della Ducati, tenuta provvidenzialmente a terra dalle alette laterali, è stata il fattore col quale tutti si sono dovuti
confrontare in una gara che ha visto i primi quattro incrociare di continuo le posizioni, con Iannone capace di disturbare all’inizio i piani di fuga di
Lorenzo, riuscire poi a trascinarsi dietro Valentino
e Marquez nell’inseguimento a Jorge e nel finale
fare persino un pensierino alla prima vittoria in
MotoGP.
SPETTACOLO Il podio racconta del 50o trionfo iridato di Marquez, capace di tirare fuori non si sa da
dove un ultimo giro incredibile, il più veloce della
gara, nel quale ha recuperato lo svantaggio di 778
millesimi da Lorenzo con il quale aveva iniziato
l’ultima tornata, per precederlo di 249 sotto la bandiera a scacchi. E della battaglia feroce e senza
sconti per il 3o posto tra Iannone e Rossi, con i due
a passarsi e ripassarsi nei 4,5 chilometri finali, con
35
Andrea a prendersi l’abbraccio dei propri meccanici e Vale a recriminare nel box. Ma avrebbe potuto
andare in qualsiasi altro modo, considerata la sostanziale parità tecnica con la quale le due
Yamaha, la Honda e la Ducati si sono sfidate in 27
giri di pura adrenalina. «Quello che questi ragazzi
hanno fatto è stato fantastico, meraviglioso. Oltre
che molto corretto. Sono straordinari», il commento euforico di Carmelo Ezpeleta, il padre padrone
della MotoGP che si gode un finale di stagione che
più bello e incerto non potrebbe essere.
INCERTEZZA Avrebbe potuto recuperare anche
due terzi dello svantaggio Jorge, se Marquez non
avesse attaccato con decisione a tre curve dalla fine
in fondo alla discesa, per andare a prendersi la 5ª
vittoria della stagione su una pista dove in MotoGP
non aveva mai raccolto punti. Ma avrebbe anche
potuto allungare Valentino, che dopo avere impiegato qualche giro a liberarsi delle pratiche Pedrosa
e Crutchlow, a metà gara girava decisamente più
veloce del compagno, in difficoltà con la gomma
posteriore che scivolava, dando persino l’impressione di poter vincere. Uno strano rallentamento di
Marquez nel 12° giro (Marc ha incolpato le gomme, Rossi ha fatto capire di avere parecchi dubbi),
quando ormai la fuga iniziale di Lorenzo era finita,
e poi la bagarre intensissima finale, col capolavoro
di un doppio sorpasso tra la curva 10 e 11 di Iannone, fantastico a passare prima all’interno Marquez,
appena scavalcato da Vale, e poi all’esterno lo stesso Rossi, sono invece costati punti preziosissimi al
leader del Mondiale. Che con un Lorenzo così tenace, ora sa di non potersi più permettere calcoli (il
sogno era vincere il titolo in Malesia) ma soprattutto deve evitare pericolosi passi falsi. «Solo alle
14.45 di domenica 8 novembre, a Valencia, capiremo chi è il campione del mondo». dice Vale.
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PRIMA VOLTA Il suo succes-
so, il numero 50 in carriera e il
primo in MotoGP in Australia
dopo le due macchie nere, come la bandiera del 2013 e la
caduta a titolo in tasca l’anno
scorso, è arrivato dopo un
show, cui ha dato il suo decisivo contributo. «È stata una
delle migliori battaglie in carriera in MotoGP, mi sono divertito e aver ottenuto il mio
cinquantesimo successo qui,
ed essere tornato al top dopo
una stagione difficile è fantastico — ammette lo spagnolo
della Honda, due volte iridato
della classe regina —. All’inizio sono stato cauto per gestire
la temperatura delle gomme
che si stavano surriscaldando,
poi ho sferrato l’attacco».
TERZO UOMO Il suo sogno, segreto e non dichiarato, è di
continuare su questa strada e
vincere anche in Malesia e Valencia, per arrivare a quota 7
successi stagionali e dimostrare al prossimo campione del
mondo che il più veloce resta
sempre lui. L’unico rimpianto
riguarda «la poca costanza stagionale su tutte le piste». A
proposito della lotta iridata, il
suo pensiero è semplice: «Rossi dipende solo da sé stesso
perché a Lorenzo, che non
molla e si sta dimostrando
davvero molto competitivo,
non basterebbe vincere le ultime due gare per essere sicuro
del titolo». Marquez terzo incomodo fra i due, inutile negarlo.
m.bri.
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Marc Marquez, 22 anni, innaffia sul podio un suo meccanico EPA
IL RIVALE
Jorge: «Andrea? Lo avrei ucciso ora è un... amico»
1«Quando ha passato Vale, ho tirato un
massimo la porta, ma lui ha
sfruttato lo spazio al limite: non
potevo permettermi di cadere.
Quella è una curva stretta e non
avevo grip all’anteriore, non potevo inclinarmi di più. Peccato».
sospiro di sollievo. Non so come Marc abbia
fatto a riprendermi ma non potevo cadere»
INVIATO A PHILLIP ISLAND
n accidenti sportivo a
Marquez e una pacca sulle spalle di Iannone. La
gara di Jorge Lorenzo a Phillip
Island è tutta in quell’ultimo giro in cui, da una parte deve maledire Marc per il sorpasso a poche curve dal traguardo, vedendo così sfuggire il 7° successo
stagionale e 5 preziosi punti,
dall’altro ringraziare Iannone.
L’abruzzese si sdebita del traino
della qualifica, lasciando giù
dal podio Rossi. Potrebbe essere una delle infinite «sliding doors» di questo Mondiale, con
U
Jorge che prova a pensare al lato positivo della scintillante cavalcata di Phillip Island. «Una
delle gare più dure in carriera,
di sicuro la più spettacolare in
stagione per gli spettatori», con
una semplice considerazione:
«Io dovevo recuperare punti e
l’obiettivo è stato centrato. Potevano essere 4 oppure 12, oppure potevo perderli e allora le
cose si sarebbero messe male.
Alla fine sono stati 7 e va bene».
POR FUERA La gara di Jorge è
stata generosa oltre l’immaginazione: è scattato in testa, fatto a sportellate, provato la fuga
per due volte, regalato due sor-
Jorge Lorenzo, 28 anni, con Andrea Iannone, 26, dopo la gara AFP
passi show «por fuera» su Iannone e Marquez e dato il massimo. Fino alla terzultima curva,
quando Marquez l’ha passato
sfilandogli un successo che stava già assaporando. «Mi chiedo
come abbia fatto a recuperare
tutto quel gap (oltre 1”,
un’enormità; n.d.r.) in un giro
— dice Jorge un po’ amareggiato —. In frenata ho chiuso al
MONDIALE APERTO:
TANTE COSE
POSSONO ANCORA
SUCCEDERE
JORGE LORENZO
SULL’INSEGUIMENTO A ROSSI
VALENTINO E IL TITOLO Si è visto un Lorenzo audace, che ancora una volta ha raccolto nel finale meno di quanto seminato
in gara — era già successo a Indianapolis —, ma che stavolta è
riuscito a mettere un avversario
fra sé e Rossi: quel Iannone con
cui ha scambiato sorrisi in conferenza dopo le scintille del sabato. Fra professionisti seri si
deve fare così. «Iannone ha fatto una grande gara, mi ha dato
una mano, sabato lo avrei ammazzato, adesso è il mio miglior
amico: quando ho visto che aveva passato Valentino alla fine
ho tirato un sospiro di sollievo».
Rossi ha faticato un po’, ma su
questo Jorge glissa: «La mia moto andava meglio della sua?
Vuol dire che Forcada (il capotecnico, n.d.r.) ha fatto un buon
lavoro e che si è meritato lo stipendio. Per il titolo è tutto aperto, possono succedere ancora
tante cose: Marquez è molto veloce, qui Iannone è stato tosto e
non sarà facile vincere le restanti due gare. La Malesia non
appare facile se penso al mio
2014, ma ora abbiamo più esperienza, siamo più veloci e la mia
squadra fa sempre grandi cose:
sarà importante essere subito
rapidi fin dai primi turni». Avversari e tensione potrebbero
giocare un ruolo chiave. «Non
so se Rossi dopo questa gara sia
più agitato o meno, non importa. Io? Mi sento bene, nessuna
pressione». Altri quattro giorni
e la sfida ripartirà a Sepang.
m.bri.
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36
Motomondiale R GP Australia
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Iannone e la rossa coppia hard
1L’abruzzese sfrutta i Cv del Ducatone per sorpassi incredibili. Marquez: ultimo giro super
LA GARA
LA STATISTICA
MONDIALE
PILOTI
ARRIVO
POS PILOTA
NAZ
MOTO
1.
SPA
HONDA
2. LORENZO
SPA
YAMAHA
a 0”249
3. IANNONE
ITA
DUCATI
a 0”930
4. V. ROSSI
ITA
YAMAHA
a 1”058
5. PEDROSA
SPA
HONDA
a 5”062
6. M. VIÑALES
SPA
SUZUKI
a 6”800
7.
GB
HONDA
a 9”375
8. P. ESPARGARO
SPA
YAMAHA
a 18”401
9. A. ESPARGARO
SPA
SUZUKI
a 20”039
10. SMITH
GB
YAMAHA
a 20”657
11. REDDING
GB
HONDA
a 21”846
12. PETRUCCI
ITA
DUCATI
a 22”840
13. DOVIZIOSO
ITA
DUCATI
a 29”168
14. BAUTISTA
SPA
APRILIA
15. MILLER
AUS
HONDA
a 40”192
16. BARBERA
SPA
DUCATI
a 48”263
17. HERNANDEZ
COL
DUCATI
a 48”572
18. BAZ
FRA
YAMAHA
19. LAVERTY
IRL
HONDA
a 50”201
20. DI MEGLIO
FRA
DUCATI
a 50”262
21. BRADL
GER
APRILIA
a 50”277
22. ELIAS
SPA
YAMAHA
a 1’20”942
23. WEST
AUS
HONDA
a 1’23”454
M.MARQUEZ
TEMPO/DISTACCO
in 40’33”849
media 177,6 km/h
CRUTCHLOW
a 37”244
a 48”677
● RITIRATI: al 18° giro HAYDEN (USA/Honda)
e CUDLIN (AUS/Art).
● GIRO PIÙ VELOCE: il 27° di MARQUEZ in 1’29”280
media 179,3 Km/h
● DISTANZA GARA: 27 giri pari a 120,1 km
POS PILOTA
1. V.ROSSI
2. LORENZO
3. M.MARQUEZ
4. IANNONE
5. PEDROSA
6. SMITH
7. DOVIZIOSO
8. CRUTCHLOW
9. PETRUCCI
10. P. ESPARGARO
11. A. ESPARGARO
12. M. VIÑALES
13. REDDING
14. HERNANDEZ
15. BARBERA
16. BAZ
17. BAUTISTA
18. MILLER
19. HAYDEN
20. BRADL
21 E. LAVERTY
22. NAKASUGA
23. PIRRO
24. DI MEGLIO
25. AOYAMA
26. TAKAHASHI
27. DE ANGELIS
NAZ
ITA
SPA
SPA
ITA
SPA
GB
ITA
GB
ITA
SPA
SPA
SPA
GB
COL
SPA
FRA
SPA
AUS
USA
GER
IRL
GIA
ITA
FRA
GIA
GIA
RSM
PUNTI
296
285
222
188
165
158
153
107
97
96
88
84
78
49
30
28
28
17
16
11
9
8
8
8
5
4
2
QAT
25
13
11
16
10
8
20
9
4
7
5
2
3
6
1
-
AME
16
13
25
11
10
20
9
6
8
7
4
1
2
3
5
-
ARG
25
11
13
10
20
16
5
8
9
6
7
3
2
4
1
-
SPA
16
25
20
10
8
7
13
4
11
9
5
3
6
2
1
-
FRA
20
25
13
11
10
16
6
9
7
8
3
4
1
5
2
-
ITA
16
25
20
13
11
7
10
9
5
6
3
4
2
1
8
-
CAT
20
25
13
16
11
7
10
9
3
6
5
8
4
2
1
OLA
25
16
20
13
8
9
4
10
5
11
7
6
3
2
1
-
GER
16
13
25
11
20
10
9
7
8
6
5
4
3
2
1
-
INDY
16
20
25
11
13
10
7
8
6
9
2
5
3
4
1
-
R.CEC
16
25
20
13
11
9
10
6
8
7
4
5
1
3
2
-
GB
25
13
8
11
9
16
20
7
5
10
3
6
4
2
1
RSM
11
25
9
7
20
8
5
10
6
2
16
13
1
4
3
-
ARA
16
25
13
20
8
11
9
7
10
5
4
6
3
1
2
-
GIA
20
16
13
25
9
11
10
5
6
2
7
3
8
1
4
-
AUS
13
20
25
16
11
6
3
9
4
8
7
10
5
2
1
-
362
310
237
120
33
28
2
25
11
20
5
-
16
25
20
8
1
-
25
16
20
9
2
-
25
20
10
9
1
-
25
13
16
7
4
1
-
25
13
20
9
4
2
-
25
16
13
10
8
6
1
25
20
13
7
1
-
16
25
11
6
2
-
20
25
11
5
-
25
20
13
7
1
3
-
25
11
20
7
6
1
20
25
10
6
13
1
-
25
20
13
10
3
-
20
25
11
5
-
20
25
16
10
2
-
COSTRUTTORI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
YAMAHA
HONDA
DUCATI
SUZUKI
YAMAHA FORWARD
APRILIA
ART
LE PAGELLE di PAOLO IANIERI
IL MIGLIORE
ANDREA IANNONE 26 ANNI
9,5
Vincitore morale
Abile a gestire
la velocità Ducati:
il futuro è suo
Non ha vinto, eppure ha vinto.
Una grandissima gara quella di
Andrea, capace di sfruttare la
velocità supersonica della
Ducati, ma altrettanto bravo a
infilarsi in pertugi impossibili,
duellando alla pari con i mostri
sacri del motociclismo e un
doppio sorpasso su Rossi e
Marquez da cineteca. Nel finale
poteva «aiutare» il Mondiale di
Rossi, invece lo ha attaccato
senza timore. Con lui l’Italia
delle due ruote ha un futuro
CIAMILLO E CASTORIA
9,5
8,5
MARQUEZ
Il 50o successo è
arrivato dopo
una gara
intensissima, con
un ultimo giro
straordinario,
nel quale ha
girato 1” più
veloce di
Lorenzo. Torna
arbitro del
Mondiale GETTY
LORENZO
Recupera punti
importantissimi
per il Mondiale
dopo una gara
ad elastico, ma
nell’ultimo giro
avrebbe dovuto
provare a
gestire i 7 decimi
su Marquez. Luci
e ombre
CIAMILLO
7
GLI ALTRI P. ESPARGARO 6,5 Finisce ottavo: un piazzamento onesto; MILLER 6,5 Il migliore delle Open; SMITH 6 Gara
senza acuti; REDDING 6 Tutta la gara nella scia di Smith; BAUTISTA 6 A punti in una gara difficile; A. ESPARGARO 5
Battuto sonoramente dal compagno; BARBERA 5 Nessun lampo; HAYDEN 5 Ritiro amaro; BAZ 5 Naviga sempre nelle
retrovie; LAVERTY 5 Non si vede mai; WEST 5 Ultimo, ma era impossibile chiedergli di più; DI MEGLIO 4,5 Non è da
MotoGP; HERNANDEZ 4 Ormai è scomparso dai radar; BRADL 4 Gara disastrosa, come l’intero weekend australiano;
ELIAS 4 Chiude a distanza siderale; CUDLIN S.V. Pochi giri ed è costretto al ritiro per la rottura del cambio
MOTO2
CRUTCHLOW
Nelle prime fasi
il pilota
di Cecchinello
è battagliero e
incisivo, poi nel
finale cala un po’
il ritmo, ma
disputa
comunque una
buona gara
CIAMILLO
8
ROSSI
Risorge dopo
prove difficili, ma
rispetto ai tre
che lo
precedono è
sempre un po’
più in difficoltà. E
nel finale perde il
duello tutto
italiano con
Iannone
GETTY IMAGES
6,5
5,5
PEDROSA
Del Dani che ha
entusiasmato
nelle ultime due
gare, a Phillip
Island non c’è
traccia. Lotta
sempre con il
secondo gruppo,
non è mai
incisivo
e a suo agio
CIAMILLO
PETRUCCI
Che fine ha fatto
il Danilo che
brillava sino a un
mese fa? Mai
convincente, ma
almeno dopo due
cadute trova
qualche punto
che lo mantiene
al nono posto
del Mondiale
ANSA
8
VIÑALES
Il ragazzino della
Suzuki cresce a
vista d’occhio:
grandi qualifiche
e grande gara,
chiusa nella scia
di Pedrosa. Un
talento che farà
grandi cose
GETTY IMAGES
4
DOVIZIOSO
Il paragone con
Iannone è
impietoso. Va
bene che la pista
non gli piace, ma
non si possono
prendere 29
secondi in
questa maniera.
A Sepang deve
riscattarsi
AFP
MOTO3
ARRIVO
PILOTI
POS PILOTA
NAZ
MOTO
1.
RINS
SPA
KALEX
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
LOWES
BALDASSARRI
NAKAGAMI
SIMEON
SALOM
ZARCO
KALLIO
A. MARQUEZ
KRUMMENACHER
MORBIDELLI
SCHROTTER
CORSI
CARDUS
LUTHI
SYAHRIN
RAFFIN
SIMON
VIERGE
HOOK
SHAH
E. PONS
L. ROSSI
A. PONS
WAROKORN
GB
ITA
GIA
BEL
SPA
FRA
FIN
SPA
SVI
ITA
GER
ITA
SPA
SVI
MAL
SVI
SPA
SPA
AUS
MAL
SPA
FRA
SPA
THA
SPEED UP
KALEX
KALEX
KALEX
KALEX
KALEX
SPEED UP
KALEX
KALEX
KALEX
TECH 3
KALEX
SUTER
KALEX
KALEX
KALEX
SPEED UP
TECH 3
KALEX
KALEX
KALEX
TECH 3
KALEX
KALEX
TEMPO/DISTACCO
39’00’’084
media 171 km/h
a 6’’633
a 10’’408
a 15’’536
a 16’’205
a 17’’241
a 20’’456
a 21’’883
a 24’’473
a 24’’559
a 35’’103
a 36’’583
a 36’’588
a 36’’642
a 38’’115
a 47’’215
a 47’’254
a 47’’305
a 47’’382
a 47’’963
a 55’’273
a 58’’441
a 59’’229
a 1’00’’321
a 1’26’’478
● GIRO PIÙ VELOCE: il 10° di RINS (SPA/Kalex) in 1’32’’880,
media 172,4 km/h
NAZ
PUNTI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
FRA
SPA
SPA
GBR
GER
SVI
BEL
ITA
GIA
GER
ITA
ITA
SPA
SVI
FIN
SPA
SPA
318
214
206
172
145
143
107
89
82
78
72
72
69
62
62
60
58
ZARCO
RINS
RABAT
LOWES
FOLGER
LUTHI
SIMEON
MORBIDELLI
NAKAGAMI
CORTESE
BALDASSARRI
CORSI
A. MARQUEZ
AEGERTER
KALLIO
SALOM
SIMON
COSTRUTTORI
1.
2.
3.
4.
KALEX
SPEED UP
TECH 3
SUTER
395
194
38
18
Giovanni Cortinovis
na settimana dopo il
compagno Dani Pedrosa, anche Marc
Marquez festeggia le 50 vittorie nel Mondiale: diventano così 9 i piloti ad aver tagliato il traguardo dei 50 GP
vinti e ben 4 sono spagnoli.
Curiosamente, anche Lorenzo nel 2013 e Rossi nel 2002
avevano raggiunto quota 50
successi in Australia. Il primo ad arrivare a 50 vittorie è
stato il 3 luglio 1966 Mike
Hailwood, nella classe 250
del GP Belgio: Mike the Bike
si è spinto fino a 76 trionfi,
per poi dedicarsi alle auto.
Tre anni dopo, Giacomo
Agostini ha festeggiato le 50
vittorie, in 350 al GP Ulster.
Negli anni Settanta sono arrivati a 50 Phil Read (al GP
Repubblica Ceca 1974 in
500) e Angel Nieto (125, GP
Germania Ovest 1978). Nel
1998 è stata la volta di Mick
Doohan, al GP Germania
della 500.
U
PRIMATO Marquez strappa
un altro primato a Valentino,
diventando il più giovane a
festeggiare i 50 trionfi: ci è
riuscito a 22 anni e 243 giorni, cioè un anno e 3 giorni
prima del pesarese. Al 3° posto scivola Hailwood, con 26
anni e 92 giorni, mentre Lorenzo è 4° con 26 anni e 169
giorni. Quinto è Agostini con
27 anni e 61 giorni. I restanti
piloti ce l’hanno fatta solo
dopo i 30 anni: Read addirittura a 35 anni e 236 giorni. A
meno di un rientro di Casey
Stoner, fermatosi a 45 GP
vinti, non si vede chi possa
arrivare a 50 vittorie nel
prossimo lustro: tra i piloti in
attività i più vincenti sono
Mika Kallio, Maverick Viñales, Nicolas Terol e Alvaro
Bautista con 16 vittorie a testa. Ancora più difficile che
ci riesca un italiano: Andrea
Iannone ha 12 vittorie, Andrea Dovizioso 10 e Romano
Fenati 6. Marco Melandri
(22 GP vinti) pare infatti indirizzato in Superbike.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CALENDARIO
PILOTI
ARRIVO
POS PILOTA
Marc meglio
di Valentino:
il più giovane
a 50 vittorie
POS PILOTA
NAZ
MOTO
TEMPO/DISTACCO
1.
OLIVEIRA
POR
KTM
in 37’34”742
media 163,3 km/h
2.
VAZQUEZ
SPA
HONDA
3.
B. BINDER
S.AF
KTM
a 0”161
4.
NAVARRO
SPA
HONDA
a 0”170
5.
KORNFEIL
R.CEC
KTM
a 0”288
6.
a 0”132
FENATI
ITA
KTM
a 1”006
7.
OETTL
GER
KTM
a 6”200
8.
I.VIÑALES
SPA
KTM
a 6”253
9.
MASBOU
a 6”322
FRA
HONDA
10. GARDNER
AUS
MAHINDRA
11. HERRERA
SPA
HUSQVARNA
12. KHAIRUDDIN
MAL
KTM
a 10”088
13. PAGLIANI
ITA
MAHINDRA
a 16”294
14. HANIKA
R.CEC
KTM
15. MARTIN
SPA
MAHINDRA
a 17”814
16. TONUCCI
ITA
MAHINDRA
a 18”205
17. ANTONELLI
ITA
HONDA
a 37”921
18. CARRASCO
SPA
MAHINDRA
19. SIMPSON
AUS
KTM
a 7”567
a 7”573
a 17”792
a 42”463
a 1’24”024
● GIRO PIÙ VELOCE: il 3° di BAGNAIA (ITA/Mahindra) in
1’36”532, media 165,8 Km/h
POS PILOTA
NAZ
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
19.
20.
25.
29.
31.
32.
GB
POR
ITA
ITA
ITA
SPA
S.AF
SPA
SPA
SPA
GB
ITA
FRA
GER
R.CEC
BEL
ITA
ITA
ITA
ITA
ITA
ITA
KENT
OLIVEIRA
BASTIANINI
FENATI
ANTONELLI
VAZQUEZ
B. BINDER
NAVARRO
I. VIÑALES
QUARTARARO
MCPHEE
BAGNAIA
MASBOU
OTTEL
KORNFEIL
LOI
LOCATELLI
MIGNO
DALLA PORTA
MANZI
PAGLIANI
FERRARI
COSTRUTTORI
1.
2.
3.
4.
HONDA
KTM
MAHINDRA
HUSQVARNA
PUNTI
244
204
188
165
161
155
126
121
103
92
77
73
70
66
63
56
33
30
13
7
3
1
375
291
113
85
29/3 Qatar (1. V.Rossi)
12/4 Americhe (1. M.Marquez)
19/4 Argentina (1. V.Rossi)
3/5 Spagna (1. Lorenzo)
17/5 Francia (1. Lorenzo)
31/5 Italia (1. Lorenzo)
14/6 Catalogna (1. Lorenzo)
27/6 Olanda (1. V.Rossi)
12/7 Germania (1. M.Marquez)
9/8 Indianapolis (1. M.Marquez)
16/8 Repubblica Ceca (1. Lorenzo)
30/8 Gran Bretagna (1. V. Rossi)
13/9 San Marino (1. M. Marquez)
27/9 Aragon (1. Lorenzo)
11/10Giappone (1. Pedrosa)
18/10 Australia (1. M. Marquez)
25/10 Malesia (Sepang)
8/11 Valencia
Motomondiale R GP Australia
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«La beffa a Rossi?
Ma io penso
al mio Mondiale»
LE CLASSI MINORI
Baldassarri
primo podio
in Moto2
INVIATO A PHILLIP ISLAND
una ingiustizia. Ma la Ducati che moto ha fatto?»
per quei tre punti strappati a Valentino. «Gli avevo chiesto scusa, ma per me era troppo importante partire davanti e nei primi
giri provare a far sì che non se
ne andassero», chiude lì la faccenda Iannone.
INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUS)
u chiamale, se vuoi
emozioni. «Alla fine
del primo giro, quando ho capito come si
metteva la gara, ho
messo il cuore sul serbatoio della Ducati e me lo sono ripreso
solo alla fine». Andrea Iannone
è stato il grandissimo protagonista della domenica di Phillip
Island. Perfetto a sfruttare le
doti velocistiche della sua
GP15, che sul rettilineo d’arrivo
sfrecciava a velocità siderale lasciandosi alle spalle Honda e
Yamaha. Precisissimo quando si
è trattato di ingaggiare un duello dopo l’altro. Glaciale nell’attimo decisivo a due curve dalla
fine, quando non si è fatto venire il braccino davanti alla possibilità di buttare giù dal podio
l’amico Valentino Rossi. «Pentito?» prova a buttarla lì un giornalista in conferenza stampa,
ricevendo in cambio un’occhiata da incenerirlo sul posto.
«Non sono pentito, sono contento piuttosto, ho fatto una gara incredibile, una delle miglio-
T
MENO MALE CHE IL
GABBIANO SI È ALZATO
IN VOLO. LO AVESSI
PRESO CON LA RUOTA,
SAREI CADUTO
ANDREA IANNONE
PILOTA DUCATI
ri della mia vita. E il podio era
importante, dopo essere sempre stato veloce nelle ultime gare e averlo confermato anche
sabato in qualifica».
FAVORE RICAMBIATO Sabato
Andrea si era sentito i rimbrotti
di Jorge Lorenzo per averne
sfruttato la scia, ieri nel parco
chiuso lo spagnolo gli ha accarezzato la testa per ringraziarlo
BRIVIDO Quel gabbiano che alla fine del 2o giro gli è decollato
davanti, poteva rovinare tutto.
«Meno male che si è alzato in
volo, lo avessi colpito con la
ruota sarei caduto — dice Andrea —. Ho sentito “bum” e in
quel momento mi sono un po’
innervosito. Il piano era di non
farmi superare da Marc e Jorge
nei primi 5-6 giri, ma mi sono
rimesso tranquillo e la strategia
ha funzionato benissimo. Nell’ultimo curvone recuperavo e
in rettilineo volavo».
IDEA VITTORIA Volava e sognava la grande impresa, Andrea. «Vincere? Sì, ci ho creduto
e ci ho pensato, ma a fregarmi è
stato Marc. Perché recuperavo
su Jorge, ma Marc in frenata era
più forte di me, soprattutto ai
due tornantini lui era incredibile e guadagnava tantissimo. Però la Ducati che moto ha fatto?
anny Kent fallisce l’appuntamento con il titolo della Moto3 e inizia a tremare. Il britannico
cade al 14° giro, travolgendo
Antonelli e coinvolgendo Bastianini, eliminandolo dalla
lotta per il Mondiale. Oliveira sfrutta l’occasione, vince e
si porta a -40. Solco enorme,
con 50 punti in palio, ma
l’abbrivio è tutto dalla sua
parte, visto che gliene ha recuperati 70 nelle ultime 4
gare. Kent nervoso: «Sono
deluso, ho perso punti, due
italiani m'hanno colpito, prima Bagnaia (entrata fuori
misura e ritiro al 10° giro;
n.d.r.) poi Antonelli». Analisi
sbagliata: l’incrocio delle linee è opera sua. Secondo
Vazquez, 3o Binder, 6o Fenati, 13o il debuttante Pagliani.
D
1Iannone: «Non essere nei primi 3 sarebbe stata
Paolo Ianieri
La gioia di Andrea Iannone sul podio per il 3o posto a Phillip Island AFP
Perché è vero che siamo veloci,
ma stiamo migliorando anche
in curva e questo è importante
per il futuro. Non ho vinto, però
ho fatto una battaglia incredibile con i migliori e non è così
scontato che possa accadere. Io
ho sempre creduto di essere forte, ma anche quando pensavo di
avere ragione mi sono messo in
discussione, ascoltando i tecnici e andando in pista per capire
se dalle loro parole potevo imparare qualcosa. E questo mi ha
permesso di arrivare in alto».
APPLAUSI Il doppio sorpasso a
Marquez e Rossi al penultimo
giro è forse la manovra più bella
della stagione. «Ma in carriera
ne ho fatti tanti di belli, a Marc
soprattutto in Moto2. Ma que-
sto, oltre che bello, è stato fondamentale, perché se non fossi
passato lì, difficilmente poi
avrei potuto lottare per il podio.
Se poi non fossi finito lungo alla
prima curva, forse avrei potuto
prendere anche Jorge».
PODIO GIUSTO Di aver dato un
dispiacere a Rossi, giustamente
non se ne cura: «Io devo pensare al mio Mondiale, se non sei in
lotta per il titolo, devi pensare a
sfruttare le occasioni, quando ti
si presentano. E se dopo un fine
settimana così non fossi salito
sul podio, credo proprio che sarebbe stata un’ingiustizia. Sì,
questo terzo posto me lo sono
proprio meritato. E adesso a Sepang…».
GIOIA ITALIA In Moto2 c’è
gloria per l’Italia grazie al
primo podio in carriera per
Lorenzo Baldassarri, 3o. Vince Rins, ora 2o nel Mondiale,
davanti a Lowes. È il secondo podio tricolore stagionale dopo quello di Morbidelli
a Indianapolis. Dopo lo
champagne Baldassarri, che
fa parte della VR46 Riders
Academy di Rossi, è felice e
spaesato: «Sapevo di poter
far bene, ma non mi aspettavo il podio. Adesso bisogna
continuare così».
m.bri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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SUPERBIKE IN QATAR
L’Aprilia fa volare Torres
Ma il futuro è incerto
● LOSAIL (Qatar) Che Aprilia nel
deserto! Nell’epilogo Superbike il
supermotore RSV4 ha fatto
decollare Jordi Torres, 28enne
spagnolo al primo successo
Mondiale, e il veterano Leon
Haslam, 32. Dopo 52 trionfi SBK
(14° doppietta) il futuro
dell’Aprilia però resta incerto:
l’impegno in MotoGP 2016
assorbirà risorse ma sarebbe
peccato mortale mandare in
pensione questa meraviglia
tecnologica. Che stavolta non ha
dato scampo alla Kawasaki del
neoiridato Jonathan Rea, piegato
da Torres e poi ai box col motore
rotto. In gara 2 è stata la Ducati
del formidabile Chaz Davies (2°
nel Mondiale) ad impegnare
Haslam imprendibile sul dritto e
perfetto all’ultima curva. Alla
festa in Qatar è mancato Max
Biaggi infortunato in allenato:
a Misano e Malesia i due
ufficiali se li era bevuti.
Arrivo - Gara 1 (17 giri): 1.
Torres (Spa-Aprilia) in
33’40”883; 2. Rea (GBKawasaki) a 0”726; 3. Sykes
(GB-Kawasaki) a 6”579; 4.
Davies (GB-Ducati) a 7”889; 5.
Van der Mark (Ola-Honda) a
13”512; 6. Haslam (GB-Aprilia)
a 17”775. Gara 2: 1. Haslam in
33’38”789; 2. Davies a 0”110;
3. Sykes a 0”388; 4. Van der
Mark a 7”653; 5. Guintoli
14”487; 10. Badovini (ItaBMW).
Mondiale: 1. Rea punti 548
(campione del Mondo); 2.
Davies 436; 3. Sykes 415.
Paolo Gozzi
TACCUINO
EURO F3
RALLYCROSS
Giovinazzi vince gara-2
Peugeot iridata
● (an.gat.) Ad Hockenheim,
nell’ultimo atto dell’Euro F3,
Antonio Giovinazzi vince gara-2
ed è 3° nella terza manche,
laureandosi vice campione alle
spalle di Felix Rosenqvist. In
gara-1 primo successo per Stroll.
● (an.gat.)La tappa del
mondiale rallycross a
Franciacorta al norvegese
Andreas Bakkerud (Ford
Fiesta). Titolo costruttori alla
Peugeot. Ritiro per Gigi Galli
(Kia Rio).
DTM
AL MUGELLO
Wehrlein campione
Gattuso tricolore GT
● (an.gat.) Pascal Wehrlein
(Mercedes) vince il campionato
Dtm a Hockenheim. A 21 anni è il
più giovane pilota a vincere il
turismo tedesco. Le gare sono
andate a Timo Scheider e Jemie
Green. Edo Mortara 4° dopo il
ritiro in gara-1.
● (an.gat.)Stefano Gattuso
sulla Ferrari 458 Italia
conquista il tricolore GT. Nella
GT Cup vittoria per i fratelli
Pastorelli (Porsche 997)
mente Valentina Albanese
(Seat Leon) conquista il
Turismo Endurance.
37
FORNITORE UFFICIALE SCI ALPINO
38
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ciclismo R In Sardegna
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tutti pazzi per lui
Mille in bici con Aru
1Che festa a Villacidro per il ritorno del re della Vuelta
«Orgoglioso di voi, in salita mi spinge il vostro sostegno»
Fabio Aru, 25 anni, circondato dagli amatori al via della pedalata organizzata in suo onore a Villacidro LODDI
Ciro Scognamiglio
INVIATO A VILLACIDRO
(MEDIO CAMPIDANO)
twitter@cirogazzetta
ai visto che bello?».
Sono da poco passate le 3 del pomeriggio quando Fabio Aru pronuncia una frase che è banale solo
all’apparenza. Perché lui e le
autocelebrazioni sono soliti
viaggiare su due binari paralleli, però il vincitore della Vuelta
non poteva restare indifferente
all’abbraccio appassionato che
il paese, Villacidro, la regione,
la Sardegna, e i tifosi gli hanno
riservato rendendo difficile da
dimenticare la prima edizione
«H
della “PedalAru”. Celebrazione ideale della stagione della
consacrazione per il venticinquenne dell’Astana, capace anche del secondo posto al Giro
d’Italia.
ATMOSFERA La giornata è dolce. L’isola, che Fabio ha lasciato ragazzo per diventare campione, regala refoli di una bellissima estate tardiva. I bambini cominciano a scorrazzare in
bici per Villacidro di buon mattino. L’appuntamento non si
può perdere e Aru non li delude: arriva poco dopo le 9.30,
pedala prima con loro e poi con
gli adulti per un’altra ora, prima del pranzo comune. Un migliaio in tutto, ma i presenti so-
Japan Cup, Ulissi 2°
nell’ultima dell’anno
Lo beffa Mollema
● Diego Ulissi vicino alla vittoria
nell’ultima gara dell’anno. Sulle
strade di Utsunomiya, che nel
‘90 ospitarono il Mondiale, il
toscano della Lampre-Merida ha
acceso gli ultimi chilometri ma
nello sprint tra i quattro fuggitivi
è stato battuto solo dall’olandese
Bauke Mollema (Trek), con il
giapponese Arashiro 3° (nel
2016 sarà compagno proprio di
Ulissi) e l’olandese Gerts 4°.
Diego chiude così il 2015 con
due vittorie: la tappa del Giro di
Fiuggi e il Pantani.
no di più e la piazza dedicata
allo scrittore Giuseppe Dessì
straborda per l’entusiasmo.
«Siete il mio orgoglio — dice
Aru dal palco —. Ormai sono
diverse volte che ho parlato a
un pubblico ampio, ma di solito i visi non li conosco. Stavolta
no, guardo in giro e vedo tante
facce conosciute. Anche quando sono a migliaia di chilometri, e magari sto facendo fatica
in salita, il pensiero del vostro
sostegno mi spinge a non mollare».
ONORI La consegna dei premi
diventa una processione. Fabio
stringe gli affetti più cari: ci sono papà Alessandro, mamma
Antonella, il fratello minore
Matteo, la fidanzata Valentina.
E anche chi lo circonda più
spesso durante la stagione: lo
scudiero Paolo Tiralongo, il
d.s. Giuseppe Martinelli, il
massaggiatore Umberto Inselvini, il manager Alex Carera, il
preparatore Maurizio Mazzoleni e Olivano Locatelli, che lo
dirigeva quando correva tra gli
Under 23. Ma sono le facce meno note, pescate tra pubblico e
palco, a regalare storie preziose. C’è Ignazio Aru, professionista dal 1958 al 1964 ma mai
al via del Giro d’Italia: «Forse
siamo parenti alla lontana. Mi
piace come corridore, ma più
come uomo. È educato, ha rispetto. Ringrazia sempre la
squadra, per prima cosa». C’è
Monsignor Corrado Melis, che
lo aveva battezzato. C’è Max
Caria, il primo alpinista sardo
oltre gli 8.000 metri che adesso vuole scalare l’Everest. O ancora Ezio Tironi, il presidente
della Palazzago (team Under
23 di Aru) che racconta di
quando lo aveva soprannominato “Paracarro” perché in una
gara si staccò in discesa dal
gruppo di testa… A Fabio hanno dedicato trofei (uno a forma di tegola), vini e poesie.
Una gliel’hanno lasciata sull’uscio di casa. Un verso dice:
«Hai fatto conoscere Villacidro
nel mondo». Gli occhi di Aru
brillano. È felice. «Hai visto che
bello?».
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COPPA DEL MONDO
Cross, Italia show con Lechner e Bertolini
rande Italia a Valkenburg
(Olanda) nella 2a prova
della Coppa del Mondo
di cross, per la gioia del c.t. azzurro Fausto Scotti. Merito di
Eva Lechner e di Gioele Bertolini. L’altoatesina, nonostante i
problemi di jet-lag dopo il rientro da Rio de Janeiro, dove la
scorsa settimana ha vinto il Test
Event preolimpico di mountain
bike, si è imposta dopo una gara
d’attacco, rifilando 10” alla sta-
G
tunitense Antonneau e 21” alla
ceca Havlikova. È il secondo
successo in Coppa della carriera per la portacolori del Team
Colnago, argento iridato 2014,
che si era già imposta il 25 gennaio scorso a Hoogerheide,
sempre in Olanda, e che grazie
al 2° posto nella 1a prova a Las
Vegas ora comanda la classifica
di Coppa sulla belga Sanne
Cant.
Prima vittoria nel massimo cir-
cuito, invece, per Bertolini, che
tra gli Under 23 s’è preso il lusso
di infliggere 18” alla speranza
belga Iserbyt e 34” al francese
Russo: anche il ventenne valtellinese è leader di Coppa. Da segnalare poi il 4° posto dello junior Jakob Dorigoni, mentre tra
gli elite s’è imposto l’olandese
Lars Van der Haar sui belgi
Wout Van Aert e Sven Nys, ancora sulla breccia a 39 anni.
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Eva Lechner, argento iridato 2014
39
IN SVIZZERA
Annalisa Cucinotta, 29 anni, fu iridata juniores nel 2004 BETTINI
Cucinotta super
Un argento
che sa di riscatto
1Agli Europei su
pista la friulana è
2a nell’eliminazione
Viviani-Consonni
quarti nell’omnium
Paolo Marabini
i aspetti la medaglia
della premiata coppia
Viviani-Consonni, rimasta giù dal podio dell’americana per un punto, e alla fine, nell’ultima gara del programma, gli Europei su pista
regalano all’Italia l’argento di
Annalisa Cucinotta, seconda
nell’eliminazione.
T
CARRIERA SPEZZATA Un argento che, mai come stavolta,
vale oro, figlio della caparbietà, dell’orgoglio, della rabbia, con cui la 29enne friulana ha affrontato l’ultimo lustro di attività, una volta tornata in sella dopo i due anni
di stop per il controverso caso
doping che l’11 settembre
2009 le ha spezzato la carriera sul più bello, lei che nelle
categorie giovanili aveva infilato in pista una bella collezione di medaglie — su tutte
gli ori nello scratch ai Mondiali e agli Europei juniores
2004 — ed era in rampa di
lancio per coronare il sogno
olimpico. E poco importa se
un tribunale della Repubblica le ha poi ridato giustizia:
ormai nessuno poteva restituirle le occasioni perse, e il
tempo passato a versare lacrime mentre nessuno le credeva e soprattutto le dava la
possibilità di dimostrare la
sua innocenza con l’esame
del Dna.
SETITMO CIELO Annalisa rinasce a Grenchen, Svizzera tedesca, alle spalle della «littorina»
britannica Katie Archibald, imbattibile anche in quell’ultima
volata tra le due superstiti di
questa gara ad alto contenuto
spettacolare che si chiama eliminazione, la stessa che sabato ci
aveva dato l’argento di Consonni. Uno sprint ogni due giri, l’ultimo esce di scena finché ne restano due a contendersi l’oro.
Troppo forte la scozzese, fresca
regina anche dell’inseguimento,
ma Annalisa è al settimo cielo
ugualmente. «Sapevo di potermela giocare per il podio, purtroppo alla fine le energie erano
al limite e la Archibald aveva
una marcia in più — ha detto la
friulana dell’Alè Cipollini, che
quest’anno è tornata a vincere
anche su strada, prima in Qatar
e poi al Giro Rosa, dopo 7 anni di
digiuno —. Sono contentissima
comunque, questo argento ha
un valore grandissimo. È il premio alla mia determinazione,
non ho mai mollato anche nei
momenti difficili. E penso di potermi cavare ancora qualche
soddisfazione».
GLI ALTRI La sua gioia consola in
parte il clan azzurro per l’amarezza del podio sfiorato nell’americana da Elia Viviani e Simone
Consonni, reduci dall’oro e dall’argento del giorno prima. Un
misero punto è mancato per battere la Francia, alle spalle dei
duetti di Spagna e Russia bravi a
prendere il giro di vantaggio. E a
nulla sono valse le sei volate a
punti, di cui tre vinte: la Francia
ne ha fallita solo una su dieci. In
chiave olimpica sorride Simona
Frapporti, che nell’omnium, con
un bel finale, è risalita sino al 6°
posto ed è tornata in corsa. Oggi
sarebbe a Rio, ma mancano quattro prove. E ci sarà da soffrire.
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40
Pallavolo R L’Europeo in Bulgaria
Dall’89 a oggi:
solo due volte
senza medaglia
1989
1991
1993
1995
1997
1999
2001
2003
O
A
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B
O
A
O
Stoccolma
Berlino
Turku
Atene
Eindhoven
Vienna
Ostrava
Berlino
Julio Velasco
Italia, il riscatto è
«Europeo e Giochi
questa squadra vale»
1In coro gli azzurri dopo il successo sulla Bulgaria che
vale il podio: «Nelle ultime 18 gare perso solo 3 volte»
Davide Romani
INVIATO A SOFIA (BULGARIA)
ulle montagne russe delle
emozioni, l’ultimo giorno
dell’Europeo per l’Italia
rappresenta quello della gioia.
Una gioia che va a cancellare, in
parte, la delusione della semifinale persa con la Slovenia. «Dispiace molto non aver guadagnato la finale e la possibilità di giocarci l’oro» ammette Chicco Blengini al termine della sfida vinta
con la Bulgaria. Il c.t. azzurro nel
dopo Slovenia ha dovuto riannodare i fili di trasmissione dell’Italia apparsa smarrita sabato e sul
pezzo ieri. «Con la Slovenia eravamo partiti tesi - ricorda Filippo
Lanza, lo schiacciatore azzurro
che con la Bulgaria si è ritrovato
in ricezione -. C’era tanta paura
di perdere. Non c’è rammarico,
da quelle sconfitte bisogna imparare e farne tesoro. E noi lo abbiamo fatto da subito».
S
LACRIME E dalla lacrime di molti giocatori nel post partita della
semifinale, è uscita una fiducia
rinnovata che gli azzurri provano
a raccontare. «Ci siamo detti di
dimenticare quello che era successo sabato – dice Juantorena,
che ha chiuso con il 52% in attacco e il 71% in ricezione -. Quella
con la Bulgaria era la nostra finale e dovevamo giocarla al meglio
per la medaglia». Un bronzo che
arriva un po’ come una risposta
agli scettici: «Nessuno in un mese
e mezzo di lavoro di questo grup-
po – aggiunge Max Colaci avrebbe mai pensato che potessimo ottenere due piazzamenti di
questo tipo». Soprattutto perché
nelle prime 4 dell’Europeo, tra le
reduci dalla Coppa del Mondo c’è
solo l’Italia: «Basta vedere dove
sono oggi Russia e Polonia che
insieme a noi hanno giocato in
Giappone. Entrambe sono uscite
ai quarti – dice un radioso Ivan
Zaytsev -. Il pass per Rio e il bronzo europeo sono un grande risultato».
GRUPPO Un risultato che l’Italia
ha saputo ottenere uscendo da
un brutto sabato così come in
Coppa la vittorie decisive erano
arrivate dopo il k.o. con gli Usa.
«Con la Bulgaria siamo riusciti a
«FINISCE UN’ESTATE
BELLISSIMA. VOGLIO
DEDICARE IL RISULTATO
ALLA MIA FAMIGLIA E
ALLA MIA RAGAZZA»
SIMONE GIANNELLI
PALLEGGIATORE ITALIA
«L’ITALIA HA GIOCATO
MEGLIO. DOPO LA
DELUSIONE CON LA
FRANCIA ERAVAMO UN
PO’ SCARICHI»
ALESSANDRO PIROLI
VICE ALLENATORE BULGARIA
dimostrare le qualità che abbiamo, non solo quelle tecniche –
racconta il c.t. -. Sono orgoglioso
di quello che ha dimostrato questo gruppo e sono soddisfatto di
poter allenare questi ragazzi».
Una squadra che da agosto si era
fatta una promessa: «Per me e
per questo gruppo nuovo è un bel
riconoscimento – racconta Juantorena -. Il 3 agosto a Cavalese
quando abbiamo iniziato a lavorare con Blengini ci eravamo detti di cercare di finire alla grande
quest’estate. E così è stato, con
due traguardi centrati». Una
squadra che nel momento di difficoltà ieri è riuscita a trovare
quelle risposte che invece sabato
erano mancate: «La squadra ha
reagito bene nei momenti difficili con un palasport caldo che
spingeva la Bulgaria» ricorda
Lanza. «Volevamo dimostrare
che il nostro orgoglio è grande.
Non ci meritavamo il 4° posto»
aggiunge Zaytsev.
VERSO RIO E ora con un anno di
lavoro l’Italia guarda con ottimismo all’avventura olimpica.
«Avere tempo per progettare e distribuire il lavoro e il riposo per
produrre qualità ci permette di
pensare positivamente verso Rio
e preparare al meglio l’Olimpiade» taglia corto Blengini che invece in questa seconda parte di
lavoro ha dovuto programmare
sul breve periodo «che ha portato
a 15 vittorie su 18 partite. In un
lasso di tempo così breve sono un
gran risultato». Ma quest’Italia,
che ha acquistato questa nuova
consapevolezza può e deve crescere in vista dell’appuntamento
olimpico anche se il ritornello
che tutti gli azzurri vanno ripetendo è lo stesso e se ne fa interprete Zaytsev, il solista di punta:
«Questo gruppo ha la mentalità
giusta per fare molto bene e provare a raggiungere traguardi importanti. Se una squadra, un
gruppo ti porta a dare il 100%
ogni giorno, sia in allenamento
che in campo è tanto». E che fa
raggiungere traguardi come questo bronzo a 24 ore da una cocente delusione: «Lo abbiamo conquistato con orgoglio» chiude
Lanza. L’orgoglio di una Nazionale che in meno di 2 mesi si è
ritrovata.
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clic
IL 19ENNE GIANNELLI
MIGLIOR REGISTA
PREMIATO ZAYTSEV
● I premi individuali
dell’Europeo: MVP Antonin
Rouzier (Fra). Palleggiatore:
Simone Giannelli (Ita).
Schiacciatori: Tine Urnaut
(Slo) ed Earvin Ngapeth
(Fra). Opposto: Ivan Zaytsev
(Ita). Centrali: Teodor
Todorov (Bul) e Viktor
Josifov (Bul). Libero: Jenia
Grebennikov (Fra). Fair play:
Vladimir Nikolov (Bul)
A-1 FEMMINILE
Super Ortolani: Conegliano parte bene
1Batte Bergamo all’esordio, facile Modena, Busto inciampa con Scandicci, Piacenza e Novara ok
CONEGLIANO–BERGAMO 3-1
(29-31, 25-19, 25-23, 29-27)
IMOCO CONEGLIANO: Robinson 18,
Arrighetti 12, Bechis, Hodge 17,
Adams 15, Ortolani 20; De Gennaro
(L). Nicoletti, Barazza, Serena 4. N.e.:
Vasilanthonaki, De Bortoli. All. D.
Mazzanti
FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Gennari 12, Paggi 8, Barun 8, Sylla 8,
Aelbrecht 12, Lo Bianco 2; Cardullo
(L). Plak 16, Mambelli 1, Frigo 4, Mori 1.
All. S. Lavarini.
ARBITRI: Zucca e Pozzato
NOTE Spettatori: 4.731. Durata set: 36’,
25’, 30’, 34’: tot. 125’. Conegliano: battute sbagliate 16, vincenti 3, muri 12,
seconda linea 10, errori 28. Bergamo
b. s. 13, v. 9, m. 10, s.l. 8, e. 26. Trofeo
Gazzetta: 6 Robinson, 5 Ortolani, 4
Plak, 3 Hodge, 2 Gennari, 1 Adams.
(a.r.)
s.l. 1, e. 16. T.G. 6 Heyrman, 5 Diouf, 4
Horvath, 3 Parrocchiale, 2 Ferretti, 1
Bertone. (p.reg.)
MODENA - FIRENZE 3-0
(25-20, 25-14, 25-20)
LIU JO MODENA: Horvath 13, Bertone 5, Diouf 13, Di Iulio 9, Heyrman
18, Ferretti 1; Arcangeli (L), Gamba,
Galeotti. N.e. Rivero, Folie, Squarcini,
Scuka. All. Beltrami.
IL BISONTE FIRENZE: Van De Vyver
1, Vanzurova 9, Calloni 6, Turlea 10,
Perinelli 8, Ninkovic 6; Parrocchiale
(L), Mazzini, Pietrelli. N.e.Negrini,
Martinuzzo. All. Vannini.
ARBITRI: Frapiccini, Turtù
NOTE: Spettatori 1500 circa. D.s. 24’,
23’, 27’; tot. 74’. Modena: b.s. 7, v. 1, m.
13, s.l. 7, e. 11. Firenze: b.s. 3, . 4, m. 9,
PIACENZA – MONTICHIARI 3-1
(25-15, 28-26, 20-25, 25-20)
NORDMECCANICA PIACENZA:
Marcon 13, Bauer 14, Ognjenovic 5,
Meijners 19, Belien 9, Sorokaite 15;
Leonardi (L), Pascucci, Melandri 1. Ne:
Valeriano, Poggi (L), Petrucci e Taborelli. All. Gaspari
METALLEGHE SANITARS MONTICHIARI: Dalia 2, Brinker 10, Sobolska 8, Tomsia 25, Barcellini 11, Gioli
9; Carocci (L), Mingardi, Lombardo.
Ne: Lualdi e Zecchin. All. Barbieri
ARBITRI: Cappello e Goitre
NOTE: Spettatori 2400, incasso
BOLZANO-NOVARA 1-3
16000. D.s. 21’, 31’, 26’, 27’; tot. 105’.
Piacenza: b.s. 8, v. 8, m. 8, s.l. 6, e. 21.
Montichiari: b.s. 6, v. 2, m. 12, s.l. 8, e.
22. T.G. 6 Tomsia, 5 Meijners, 4 Leonardi, 3 Bauer, 2 Marcon, 1 Gioli.
(m.mar.)
SCANDICCI - B. ARSIZIO 3 - 1
(25-16, 21-25, 30-28, 25-15)
SAVINO DEL BENE SCANDICCI:
Rondon 4, Loda 9, Toksoy-Guidetti
12, Nikolova 20, Fiorin 9, Stufi 16;
Merlo (L), Alberti, Lotti, Pietersen 2.
N.e. Scacchetti e Giampietri. All.:
Bellano.
UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Degradi 5, Pisani 6, Lowe 9,
Yilmaz 15, Fondriest 10, Hagglund 2;
Poma (L), Cialfi, Negretti, Papa 11. N.e.:
Badini. All.: Mencarelli.
ARBITRI: Zavater e Vagni.
NOTE Spett. 1.200. D.S.et: 25’, 29’, 37’,
24’: totale 115’. Scandicci: b.s. 9, b.v. 3,
m. 14, e. 26. Busto: b.s. 14, b.v. 1, m. 5,
e. 29. T.G. 6 Merlo, 5 Stufi, 4 Nikolova,
3 Fondriest, 2 Toksoy, 1 Yilmaz. (a.p.)
Serena Ortolani, 20 punti LVF
(20-25, 18-25, 25-19, 23-25)
SUDTIROL NERUDA BOLZANO: Ikic
15, Manzano 10, Brcic 2, Martinez 11,
Garzaro 6, Mari Steinbrecher 21;
Paris (L), Newsome. N.e. Bertolini,
Boscoscuro (L), Lazic, Veglia, Waldthaler. Allenatore: Fabio Bonafede.
IGOR GORGONZOLA NOVARA:
Bonifacio 6, Fabris 24, Cruz 17, Chirichella 12, Signorile 1, Bosetti 10;
Sansonna (L), Rousseaux, Bruno (L),
Malesevic, Bosio 1. N.e. Mabilo, Guiggi.
Allenatore: Luciano Pedullà.
ARBITRI: Piana e Gnani.
NOTE - Spettatori: 1.400. D.s. 27’, 22’,
24’, 27’, tot: 100’. Bolzano: b.s. 7, v. 5, m.
5, s.l. 6, e. 29. Novara: b.s. 12, v. 8, m.
9, s.l. 6, e. 28. T.G. 6 Fabris, 5 Cruz, 4
Chirichella, 3 Steinbrecher, 2 Manzano, 1 Sansonna. (ni.ba)
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
2005
2007
2009
2011
2013
2015
O
6
10
A
A
B
Mosca
Smirne
Vienna
Copenaghen
Sofia
Roma
Gian Paolo Montali
di bronzo
41
Ippica R San Siro: vince Lovelyn
Nel Jockey Club
una tedesca
«zittisce» Dylan
Azzurri al top
Zaytsev super
fin dall’inizio
1Già dal primo turno di battuta di Ivan
si è capito: 11 muri e sei ace per l’Italia
L’eloquente gesto del fantino Starke mentre Lovelyn batte Dylan PERRUCCI
ITALIA
3
BULGARIA
1
(25-20, 25-14, 23-25, 25-20)
ITALIA: Juantorena 17, Buti 5,
Zaytsev 26, Lanza 9, Piano 9,
Giannelli 7; Colaci (L), Vettori,
Antonov, Massari. N.e. Sottile,
Anzani, Rossini (L), Sabbi. All.
Blengini.
BULGARIA: Yosifov 10, Bratoev,
Penchev 1, Todorov 7, V. Nikolov
4, Aleksiev 9; Ivanov (L), Petkov,
Gradinarov 2, Uchikov 15,
Salparov, Agontsev. N.e. Zhekov
(L), N. Nikolov. All. Konstantinov.
ARBITRI: Zenovich (Rus) e
Schürmann (Lie).
NOTE Spettatori 10870. Durata
set: 27’, 23’, 30’, 28’; tot. 108’. Italia:
battute sbagliate 22, vincenti 6,
muri 11, errori 31. Bulgaria: battute
sbagliate 14, vincenti 6, muri 8,
errori 25.
ontro la Slovenia all’Italia non è mancato il giusto atteggiamento, ma
semplicemente la tensione e la
paura di perdere hanno giocato un brutto scherzo. Paure
che ieri, nella finale europea
per il bronzo, gli azzurri non
avevano. Un linguaggio del
corpo diverso, una reattività
diversa. Tutti segnali che ti
permettono di esserci nel momento di difficoltà che anche
la Bulgaria c’è stato. Il primo
indizio nel primo set con il primo turno di battuta di Zaytsev:
4 servizi al salto di grande pesantezza. Il primo break, il primo mattone psicologico nella
costruzione che portava al
bronzo. Il secondo indizio la
presenza difensiva che contro
C
La gioia dell’Italia per il
bronzo conquistato. Sono due
le medaglie prese dagli azzurri
in questa stagione TARANTINI
la squadra di Giani era un po’
mancata. Un bel recupero di
Colaci nel 1° set con contrattacco trasformato da Zaytsev e
un paio di tuffi difensivi di
Giannelli. E il terzo indizio che
ha dato la prova definitiva che
l’Italia era lanciata verso il terzo podio consecutivo all’Europeo l’hanno consegnata le statistiche.
NUMERI Quelle d’attacco con
Zaytsev al 60%, Juantorena e
Lanza al 50%. Dati che poi nel
prosieguo della gara sono andati in crescendo con l’opposto
che ha toccato punte all’83% e
chiuso con 26 punti. « Blengini
prima della partita mi aveva
chiesto: “vai dentro e tira ogni
pallone a tutta”. E così ho fatto.
Il primo turno in battuta è stato importante? Ci speravo che
la squadra mi seguisse e così è
stato» sorride Zaytsev. Un Italia che poi nel secondo set si è
tolta anche la soddisfazione di
battere un piccolo record. Il
25-14 del secondo set è il passivo più pesante inflitto dall’Italia alla Bulgaria andando a migliorare il 25-15 dell’Europeo
2013. E con tutti questi segnali, all’attesa reazione bulgara –
Konstantinov ha provato a
cambiare regista inserendo
Agontsev per Bratoev – l’Italia
ha saputo rispondere. Sfuggito
il 3° gli azzurri non si sono
scomposti piazzando l’allungo
decisivo nel quarto. Con il punto finale di Matteo Piano, lui
che chiude la finalina dell’Europeo con il 100% in attacco.
g.l.p.
LA FINALE
Enrico Landoni
ella cornice di pubblico ieri a San Siro nel
convegno imperniato
sul GP Jockey Club, nel quale è però mancato l’evento
più atteso, il bis del nostro
Dylan Mouth, «zittito» dalla
tedesca Lovelyn, in sella alla
quale il fantino Andrasch
Starke ha concluso vittoriosamente con l’eloquente
esultanza calcistica.
B
LA TEDESCA A condizionare
l’esito della corsa è stato senza dubbio il fondo allentato,
ma non si può dire che quella fornita dal portacolori
della Effevi sia stata una prestazione superba. Costretto
ad agire da front-runner, in
mancanza di un adeguato
supporto degli alleati, ovvero Bertinoro, mai entrato in
corsa, e Cleo Fan, costretto
ad arrancare dietro un brillante Duca di Mantova, Dylan Mouth ha finito così col
fare la corsa per la preannunciata avversaria: Lovelyn. Alla tedesca, vincitrice delle Oaks 2015, per andare a segno è infatti bastato
viaggiare tranquilla nella
pancia del gruppo fino a 600
finali, dove, ultimata la fase
di rullaggio, il pilota Starke,
muovendo all’esterno, optava per il decollo. Le sue decise folate non hanno lasciato
scampo al nostro miglior cavallo in allenamento, che al
paletto dei 200 ha dovuto al-
zare bandiera bianca ed accontentarsi della piazza d’onore,
trascinandosi dietro il sempreverde Duca di Mantova. E’ il terzo successo tedesco in 4 anni,
dopo quello di Novellist (2012)
e Earl of Tinsdal (2013).
GELO Sul pesage di San Siro calava quindi il gelo, accompagnato da un accenno di contestazione, che Stefano Botti, coraggioso a metterci la faccia,
riusciva a soffocare. «Lovelyn è
più forte, non c’è altro da dire.
Il pesante poi ha condizionato
Dylan. Ci voleva Celticus? Non
saprei, per me se anche avesse
corso, non sarebbe cambiato
nulla». Questa l’analisi a caldo
del trainer di Cenaia, che ha comunque confermato l’intenzione di presentare Dylan Mouth
al Premio Roma, dopo il quale il
portacolori di Villa dovrebbe
andare in allenamento a Newmarket da Marco Botti.
LE ALTRE A parziale consolazione per questa sconfitta, è comunque giuntò il brillante successo del fratellastro di Biz The
Nurse, Biz Heart, nel Gran Criterium, davanti a Basileus e
Gerrard’s Quest. Successo poi
di Lohit, su Trust You e Harlem
Shake, nell’Omenoni. Teutonico ancora il sigillo del Piazzale,
vinto da Felician, su Sufranel e
Brisanto. Di marca ceca invece
il successo nella Gran Siepi (Gr.
1 – m. 4000), vinta da un capo
all’altro dal sorprendente Chicago, seguito, nell’ordine, da
Chiaromonte e High Master.
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I RISULTATI
Gran Siepi a Chicago
Biz Heart fra i puledri
Magie di Ngapeth e Rouzier
Francia oro per la prima volta
FRANCIA
3
SOFIA (BULGARIA)
SLOVENIA
0
A
(25-19, 29-27, 29-27)
FRANCIA: Ngapeth 15, Le Roux 8,
Rouzier 21, Tillie 7, Le Goff 5,
Toniutti 2; Grebennikov (L), Pujol,
Lafitte. N.e. Aguenier, Lyneel,Sidibe,
Marechal, Rossard (L). All. Tillie.
SLOVENIA: Urnaut 14,
Kozamernik 5, Gasparini 14,
Cebulj 6, Pajenk 6, Vincic 5;
Kovacic (L), Sket 2, Klobucar,
Pokersnik. N.e. Plot (L), Koncilja,
Ropret, Pavlovic. All. Giani.
ARBITRI: Pasquali (Ita) e Piasetski
(Bie)
NOTE – Sp. 10500. D.s. 24’, 34’, 33’;
tot. 91’ Francia: b.s. 16, v.6, m. 4, e.
21. Slovenia: b.s. 15, v. 1, m. 4, e. 25.
l 5° match-point la Francia di Laurent Tillie si
laurea per la prima volta
campione d’Europa. E lo fa con
una magia di Earvin Ngapeth.
Francesi che chiudono l’estate
con la pancia piena. Prima la
vittoria nella World League in
Brasile e ora il successo nel torneo continentale. Francia che
ora si candida come serie candidata alla vittoria nel preolimpico di Berlino a gennaio. Contro
la Slovenia la Francia si mostra
spietata. Dopo la rimonta con
Italia e Bulgaria (sotto tutte e
due le volte per 2-0) anche con
la Slovenia gira la partita ribaltando un set che sembrava perso. Vinto bene il primo parziale
chiuso al centro da Le Goff, nel
2° set la squadra di Tillie soffre
e va sotto. Prima deve annullare 3 set point sul 24-21 per la
Slovenia, poi altri due sul 25-24
e 26-25 prima di prendersi il
parziale al 2° set point. E anche
nel 3° i francesi chiudono nel testa a testa finale. Il finale è tutto
di Ngapeth che prima mette per
terra la pipe del 27-26 e poi con
un colpo “in rovesciata” chiude
i conti dell’Europeo.
d.rom.
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Il match point di Ngapeth TARANTINI
La Gran Siepi a Chicago: i
risultati delle principali corse.
Pr. Del Piazzale - (gr. 3) - m
1800: 1 Felician (A. Starke); 2
Sufranel; 3 Brisanto; 4 Brex
Drago; Tot.: 4,67; 2,77, 2,32
(19,47) Trio: 64,06.
Gran Criterium - (gr. 2) - m
1600: 1 Biz Heart (C. Fiocchi); 2
Basileus; 3 Gerrard’s Quest; 4
Royal Shaheen; Tot.: 7,81; 3,21,
2,58, 2,06 (37,45) Trio: 698,54.
GP del Jockey Club - (gr. 1) m 2400: 1 Lovelyn (A. Starke);
2 Dylan Mouth; 3 Duca di
Mantova; 4 Paradise; Tot.:
6,58; 1,00, 1,00, 1,00 (4,32)
Trio: 54,43.
GP Omenoni - (gr. 3) - m 1000:
1 Lohit (P. Aragoni); 2 Trust
You; 3 Harlem Shake; 4
Universo Star; Tot.: 4,24; 1,86,
2,57, 1,68 (32,89) Trio: 182,45.
● OGGI QUINTÉ A PALERMO A
Taranto non si corre per la pista
allagata e e il quinté viene a
Palermo: scegliamo Stella del
Nord (2), Sahara Blv (7), Stacy
Cup (4), Sol en Tu Frente (12),
Stellaz (8) e Sere Nere Kyu (13)
● SI CORRE ANCHE Trotto:
Follonica (15.05).
● BRAVO RISPOLI Umberto
Rispoli ieri a Chantilly ha vinto il
Prix du Conseil de Paris (gr. 2, m )
in sella a Ming Dynasty, allenato
da Mikel Delzangles.
● BOLD EAGLE OK A Wolvega, in
Olanda, il francese Bold Eagle (F.
Nivard) ha vinto al record della
pista di 1.12 il GP de l’Uet (m 2100)
davanti a Billie de Montfort.
42
Basket R Serie A: 3a giornata
Pistoia indiavolata
Kirk monumentale
Trento va a picco
L'ANALISI
di MASSIMO
ORIANI
TOSCANA
E SICILIA
IL MEGLIO
ADESSO È LÌ
1Il pivot è il totem di una squadra che gioca
n lituano di 33 anni,
un azzurro argento
olimpico di 40, un
macedone che viaggia
verso i 36, un croato di 39,
un ungherese che di nome
fa Zoltan, come il veggente
della macchinetta al Luna
Park del film «Big» con Tom
Hanks di un po’ d’anni fa.
Sembra l’inizio di una
barzelletta. Invece i
suddetti rispondono ai
nomi di Jasaitis, Basile,
Ilievski, Nicevic e Perl.
Sono l’asse portante di
Capo d’Orlando, che con
due vittorie nelle prime tre
partite (e avrebbero potuto
essere tre avendo sfiorato
anche il colpo a Venezia) si
sta guadagnando di diritto
il titolo di seconda squadra
rivelazione del
campionato. Seconda? Sì,
perché la prima, anche se i
segnali alla vigilia
arrivavano da destra e da
manca, è indubbiamente
Pistoia di Enzino Esposito.
Il ventello rifilato a Trento,
dove il solo Wright non è
bastato a salvare la
baracca, è uno squillo al
quale la A dovrebbe
rispondere. Perché se è
vero che le prime giornate
sono solite portare
risultati imprevedibili con
molte squadre ancora alla
ricerca dell’identità, lo è
altrettanto che i risultati
dei toscani non sembrano
il frutto di demeriti altrui.
Ancora troppo difficile
delineare i contorni di chi
potrà essere la squadra
rivelazione, quella che
potrà fare da guastafeste
alle 4 big (che stanno
ormai ingranando, il k.o.
di Sassari ci sta dopo una
settimana di viaggi tra
Brianza e Turchia contro
un’ottima Brindisi). Di
certo, se dovessimo
sbilanciarci, oggi diremmo
Pistoia: un rischio minimo.
U
come una grande. Esposito: «Un play di 2.13»
Vincenzo Di Schiavi
TRENTO
54
PISTOIA
74
INVIATO A TRENTO
ella sfida tra i due pivot
copertina di questo avvio
di campionato, Julian
Wright e Alex Kirk, esce a braccia alzate il totem bianco di Pistoia, con quel suo tiro dalla media che gli permette di segnare
da qualsiasi posizione e una capacità di leggere il gioco non comune per un lungo. «È un playmaker di 213 cm — dice Enzo
Esposito — che capisce ogni situazione tattica e questo ci dà
un grande vantaggio». L’ex Cavs
ne infila 14 con 6 rimbalzi in 20
minuti, annichilendo l’energia
di Wright, tenuto forse un po’
troppo seduto da Buscaglia.
N
SCUDETTO La rutilante Pistoia
del Diablo spacca Trento nel secondo quarto, con quel 25-8 di
parziale, che offre l’emblema
del basket perfetto: mai un calo
difensivo e là davanti è festa
grande, grazie a una sublime rotazione di palla (11-5 il saldo
degli assist all’intervallo) che
regala a tutti o quasi un tiro pulito. E allora Filloy, che stravince
il derby oriundo con Forray, non
si fa pregare: tre triple di fila.
Poi Czyz, Blackshear e un Moore impeccabile in regìa. A metà
tempo è +14. Che diventerà anche più 20 grazie alla manina
fatata di un ottimo Antonutti. È
la banda Esposito, che si trova
prima con Reggio Emilia, una
delle big per lo scudetto, traguardo di certo esoso per i toscani, ma non per la qualità che
in questo momento riescono a
proporre. «Il piano partita —
spiega un sorridente Esposito —
era quello di restare attaccati al
match fino in fondo per provare
RISULTATI
(17-14, 25-39; 39-59)
DOLOMITI ENERGIA TRENTO:
Forray 3 (0/2, 1/3), Sanders 4
(2/5, 0/3), Lockett 8 (4/7, 0/1),
Pascolo 8 (3/9, 0/2), Wright 17
(7/11, 1/2); Poeta 5 (2/4, 0/3),
Baldi Rossi 4 (1/3, 0/1), Flaccadori
2 (0/3, 0/2), Sutton 3 (1/3),
Lofberg (0/1 da tre). N.e.:
Lechthaler. All.: Buscaglia.
GIORGIO TESI GROUP
PISTOIA: Moore 10 (2/4, 2/3),
Knowles (0/1, 0/4), Blackshear
7 (2/4, 0/3), Antonutti 13 (2/4,
3/4), Kirk 18 (8/12); Lombardi 2
(1/2, 0/3), Filloy 14 (1/4, 3/6),
Severini 2 (0/1, 0/1), Czyz 6 (2/6),
Mastellari 2 (1/1). All.: Esposito.
ARBITRI: Lamonica, Sardella,
Quarta.
NOTE - T.l.: Tre 8/11, Pis 12/15.
Rimb.: Tre 39 (Pascolo e Sutton
6), Pis 44 (Kirk 9). Ass.: Tre 10
(Wright 4), Pis 18 (Moore 7).
Progr.: 5’ 7-9, 15’ 22-25, 25’ 37-55,
35’ 43-66. Max vantaggio: Tre 6
(17-11), Pis 23 (47-70). Spett.: 2750.
IL NUMERO
34
I punti di distacco
tra le due squadre
nella valutazione:
appena 50 per Trento,
84 per Pistoia
IL POSTICIPO (20.45)
Milano va ad Avellino
Barac favorito su Lawal
Sidigas col dubbio Green
a vincerlo. Per un quarto ci siamo riusciti, poi abbiamo esagerato staccandoci definitivamente. Siamo stati bravi a gestire i
loro tentativi di tornare in partita. Dove possiamo arrivare?
Non lo so, ma possiedo una
squadra sufficientemente matura per capire che mancano ancora 27 giornate e non è il momento di parlare o di guardare
troppo avanti». Nella riflessione
che Esposito propone su Wright
sta il succo del match: «Non l’ha
limitato solo Kirk, ma anche il
buon lavoro difensivo».
INCIAMPO Il collettivo appunto. Quello che Trento smarrisce
senza neanche accorgersene.
Strano vedere la pallacanestro
di Buscaglia così scollata e individualista, punita da numeri
che, dopo 20 minuti, suonano
come una sentenza anticipata: 6
palle perse, 8/23 da due e 2/11
da tre. «Molti di quei tiri — spiega il coach trentino — sono nati
da iniziative personali e isolamenti nemmeno tanto studiati.
Quel secondo quarto ci ha condannati. Abbiamo giocato male.
Ci sono molti aspetti da rivedere: dalla costruzione del gioco,
alle palle vaganti dove arrivavano sempre prima loro, al contropiede nel quale abbiamo corso
molto male». Trento fa le coppe,
è salita di un altro gradino, facile dunque incespicare se non si
fa la falcata giusta: «E noi dovremo imparare a farla perché le
Coppe vanno giocate — conclude Buscaglia —. Avevamo poche
energie, mercoledì torniamo in
campo, dobbiamo entrare quanto prima in questo tipo di ritmo».
Specie se poi alla domenica ti
trovi squadre indiavolate come
la splendida Pistoia.
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LE PAGELLE
di V.D.S.
FORRAY E POETA
NON PUNGONO
FILLOY-ANTONUTTI
COPPIA SUPER
TRENTO
Alex Kirk, 23 anni, pivot,
ieri ha chiuso con 18 punti
e 9 rimbalzi CIAMILLO-CASTORIA
5
FORRAY 5 Moore e Filloy lo asfaltano.
Non trova un senso logico per
entrare nel match.
SANDERS 5,5 Partenza con 5
rimbalzi in 20’, poi cala la notte.
LOCKETT 5 Pensa a prendere le
misure su Blackshear, più che ad
azzannare. Quando prova a farlo è
troppo tardi.
PASCOLO 5 Sveglio a rimbalzo, ma la
manina rimane fredda troppo a
lungo. Bussa sul match solo nel terzo
quarto. Troppo poco.
WRIGHT 5,5 Primo tempo da 9 punti
con 4/7 al tiro e 3 rimbalzi, poi mette
a posto lo score ma Trento ha già
perso.
POETA 5 Mira sbilenca e poche idee.
Con lui in campo comincia la risalita
di Pistoia.
BALDI ROSSI 6 (IL MIGLIORE)
Buca la zona bene. Cinque rimbalzi,
uno dei meno peggio.
FLACCADORI 5 Troppa frenesia:
forzature in attacco e poi ingenuità
dietro.
SUTTON 6 Reattivo a rimbalzo (6) e
in difesa, il suo lo fa.
ALL. BUSCAGLIA 5 Non trova rimedi
alla carestia offensiva nel secondo
quarto, lasciando che i suoi scivolino
in un dannoso individualismo.
PISTOIA
8
MOORE 7,5 Buone letture (7 assist
in 20’). Con lui la squadra gira.
Imbuca anche due triple
importanti. Insomma domina.
KNOWLES 5 L’unico che non
partecipa alla festa. Mira sbilenca
(0/5) e gravato di falli.
BLACKSHEAR 6 Fa poche cose e
le fa bene. L’impressione è che
abbia molti più cavalli nel motore:
li tiri fuori.
ANTONUTTI 7,5 Abile nel
contenere la reattività di Pascolo,
8 punti nel 3° quarto con 2 triple
che stroncano la rimonta trentina.
KIRK 8 (IL MIGLIORE) Fa
canestro da tutte le parti e capisce
il gioco. Quei 14 punti nel primo
tempo sono il lancio di Pistoia.
LOMBARDI 6 Davanti non incide
(1/5), ma dietro difende durissimo.
FILLOY 7,5 Firma quasi da solo il
9-0 che innesca la grande serata
di Pistoia. Da guardia, al fianco di
Moore, fa la differenza.
CZYZ 7 Nel primo tempo è la
sponda ideale di Kirk.
ALL. ESPOSITO 8 Difesa,
collettivo, individualità. Riesce a
mescolare tutto in una
pallacanestro di livello eccellente.
LE ALTRE GARE
Venezia, blitz in scioltezza Ukic e i rimbalzi offensivi
Torino parte bene poi crolla Varese fa festa con Pesaro
GRISSIN BON REGGIO EMILIA 97
ACQUA VITASNELLA CANTU' DTS 92
VANOLI CREMONA
PASTA REGGIA CASERTA
69
60
MANITAL TORINO
UMANA VENEZIA
62
84
OPENNJOBEMETIS VARESE
CONSULTINVEST PESARO
88
81
DOLOMITI ENERGIA TRENTO
GIORGIO TESI PISTOIA
54
74
BANCO DI SARDEGNA SASSARI 78
ENEL BRINDISI
92
TORINO
62
VARESE
88
SIDIGAS AVELLINO
EA7 MILANO
VENEZIA
84
PESARO
81
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 64
BETALAND CAPO D'ORLANDO 76
ORE 20-45
CLASSIFICA
SQUADRA
GRISSIN BON REGGIO EMILIA
GIORGIO TESI PISTOIA
ENEL BRINDISI
BANCO DI SARDEGNA SASSARI
UMANA VENEZIA
BETALAND CAPO D'ORLANDO
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO
EA7 MILANO
SIDIGAS AVELLINO
PASTA REGGIA CASERTA
VANOLI CREMONA
OPENJOBMETIS VARESE
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA
MANITAL TORINO
CONSULTINVEST PESARO
ACQUA VITASNELLA CANTU'
PT
6
6
4
4
4
4
4
2
2
2
2
2
2
2
0
0
G
3
3
3
3
3
3
3
2
2
3
3
3
3
3
3
3
V
3
3
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
0
0
P
0
0
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
2
3
3
F
280
233
251
261
226
225
217
163
145
181
235
201
187
199
227
232
S
232
205
217
257
207
206
223
142
160
185
240
229
222
243
239
256
PLAYOFF RETROCESSIONE
PROSSIMO TURNO DOMENICA 25/10, ore 18.15
BRINDISI-TRENTO (24/10, ore 20.30) PESARO-BOLOGNA
CANTU'-TORINO (24/10, ore 20.30) VENEZIA-CREMONA (ore 19)
C. D'ORLANDO-REGGIO E. (ore 12) CASERTA-MILANO (ore 20.45)
PISTOIA-AVELLINO
VARESE-SASSARI (26/10, ore 20.45)
Il coach della Sidigas Pino Sacripanti, 45 anni CIAMILLO
● (l.z.) Sidigas con il grande dubbio Green. Il
play si è fermato in settimana per uno
stiramento di primo grado al bicipite femorale
della coscia sinistra, stamane ultimo provino
ma appare difficile il recupero. Tutto ok per
Pini nonostante qualche fastidio alla schiena.
In casa Olimpia non fa parte della comitiva
Andrea Amato: il giovane play, colpito da un
attacco influenzale, è rimasto a Milano. Lo
sostituisce il baby Davide Toffali, guardia di
1.94, classe ’98. Ballottaggio per il posto di
centro tra Lawal e Barac, con quest’ultimo che
potrebbe spuntarla ed essere più adatto
contro i 214 cm dell’avellinese Cervi. Sono 33 i
precedenti tra le due squadre con l’Olimpia che
comanda 22-11. Andrea Cinciarini è a meno 15
punti dai 2000 segnati in carriera in A.
(19-17, 31-39; 47-65)
(22-16, 36-39; 61-51)
MANITAL TORINO: Robinson 3 (1/5), Dawkins 12 (0/5,
4/6), Rosselli 5 (1/1, 0/2), Fantoni 7 (2/2), Ebi 3 (1/5); Ivanov
16 (6/9, 0/2), Miller 8 (3/6, 0/4), Giachetti 8 (3/11, 0/2). N.e.
Mascolo, Blotto. All.: Bechi.
UMANA VENEZIA: Jackson 10 (1/1, 2/3), Goss 9 (2/8,
0/4), Peric 13 (5/13, 1/3), Viggiano 7 (1/1, 1/4), Owens 4
(2/2); Bramos 6 (2/3), Tonut (0/1),Visconti 3 (1/1), Ruzzier 7
(2/3, 1/3), Ress 5 (1/2, 1/2), Ortner 20 (9/12, 0/1). N.e. Green.
All.: Recalcati.
ARBITRI: Martolini, Di Francesco, Rossi.
NOTE – T.l.: Tor 16/22, Ven 11/12. Rimb.: Tor 38 (Fantoni 9),
Ven 33 (Peric 10). Ass.: Tor 7 (Robinson 2), Ven 17 (Ruzzier 4).
Progr.: 5’ 14-4, 15’ 29-26, 25’ 38-58, 35’ 50-66. Max vant.: Tor
10 (12-2), Ven 24 (60-84). F. ant.: Rosselli 32’43” (48-65).
Spett. 2.900.
OPENJOBSMETIS VARESE: Ukic 14 (3/8, 2/5), Cavaliero
6 (0/3, 2/7), Shepherd 11 (4/7, 1/3), Faye 19 (6/10, 0/3),
Davies 15 (5/8); Varanauskas 2 (1/2, 0/1), Molinaro 1 (0/1),
Campani 16 (5/8, 2/2), Ferrero, Thompson 4 (1/2, 0/2). Ne:
Pietrini, Galloway. All.: Moretti.
CONSULTINVEST PESARO: Christon 13 (3/11, 1/2), Lacey
17 (3/3, 3/6), McKissic 10 (2/4, 0/2), Sheldon 13 (2/2, 3/4),
Walker 5 (2/6); Basile 2 (1/1), Gazzotti 8 (1/2, 2/5), Candussi
6 (3/3, 0/2), Ceron 7 (1/3, 1/7). Ne: Solazzi. All.: Paolini.
ARBITRI: Paternicò, Weidmann, Calbucci.
NOTE - T.l.: Var 17/23, Pes 15/20. Rimb.: Var 43 (Faye 14), Pes
35 (Gazzotti 8). Ass.: Var 21 (Ukic 8), Pes 14 (Christon 6).
Progr.: 5’ 12-10, 15’ 28-23, 25’ 49-48, 35’ 77-67. Max vant.: Var
17 (74-57), Pes 6 (33-39). Spett. 3.412.
TORINO (f.t.) Venezia parte male ma poi va sul velluto a
Torino. Il quintetto di coach Recalcati paga una partenza
diesel e consente alla Manital la prima fuga: tre triple di
Dawkins in un minuto sembrano spaccare la partita, ma è
solo un fuoco di paglia tanto che al 25’, sul 38-58, la partita è
di fatto già in archivio.
LA CHIAVE Ortner sale in cattedra e mette tutti d’accordo.
All’austriaco bastano 23’ per salire a quota 20 punti con 5
rimbalzi e 2 assist, ma Venezia vola anche grazie alla
brillantezza di Ruzzier. Torino paga l’amalgama che manca
ancora, oltre alle assenze di White e Mancinelli.
IL DATO Torino perde di 22 eppure vince a rimbalzo 38-33.
I PROTAGONISTI Bechi: «Siamo partiti bene, poi però
abbiamo fatto sempre più fatica a segnare». Recalcati:
«Finalmente abbiamo giocato una partita di grande
sostanza».
VARESE (f.b.) Varese, trascinata da Faye, Campani e Davies,
si fa guidare bene da Ukic e lascia a quota zero Pesaro,
troppo leziosa e incapace di mettere a frutto i parziali: il 163 del secondo quarto porta solo a un massimo vantaggio
molto timido (+6) e il 15-3 dell’ultima parte della gara non
riesce a riacciuffare i lombardi.
LA CHIAVE Nel terzo quarto, Varese ha la meglio sul pick
and roll e cambia marcia in attacco.
IL DATO Fanno la differenza i 16 rimbalzi offensivi contro i 9
di Pesaro, carente anche nel recupero palla (3 prese contro
le 9 di Varese).
I PROTAGONISTI Moretti: «Siamo ancora giovani:
lavoriamo tanto per mettere insieme piccoli vantaggi e poi
sprechiamo con errori da bambini». Paolini: «Ci siamo
sentiti troppo bellini quando ci siamo portati in vantaggio,
subendo la giusta punizione».
43
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Kadji ex inarrestabile
Brindisi fa il colpo
in casa dei campioni
1Il camerunese fa
di G.D.
HAYNES E LOGAN
PROVA ESALTANTE
REYNOLDS REGIA
DA VERO LEADER
SASSARI
il vuoto sotto i
tabelloni, Sassari
va a sprazzi ma nel
finale l’Enel tiene
Giovanni Dessole
SASSARI
rindisi fa il colpaccio al
PalaSerradimigni. Alla
Dinamo non basta un
terzo periodo stellare: l’Enel
resta sul pezzo, domina a rimbalzo (46-24) e nei minuti finali dell’ultima frazione si regala un successo prestigioso e
importante sul campo dei campioni d’Italia. «Abbiamo giocato un quarto molto bene e tre
quarti molto male – dice coach
Sacchetti –. Ci sta prendere 20
rimbalzi in meno in Eurolega,
ma non nel campionato italiano». Kenny Kadji torna al PalaSerradimigni da ex. Formenti
ritrova il suo passato, Zerini, in
forse alla vigilia, parte in quintetto. Kadji è l’ex di turno, non
accusa l’emozione e si rivelerà
devastante con 25 punti e 14
rimbalzi, presente in difesa e
in attacco. La chiave è l’area
colorata: Varnado è subito out
per falli, giocherà appena 8’,
Alexander fa vedere mano
educata, presenza e lampi di
classe, ma cala alla distanza. Il
primo tempo si chiude sul
18–26 Brindisi, Sassari insegue. Brian Sacchetti appoggia
il -6 che manda Bucchi al minuto. Il Banco vive di lampi
che però non abbagliano
l’Enel, poggiata sui rimbalzi e
agevolata dalla morbida difesa
isolana. Scott fa la voce grossa,
Sassari non si ritrova e a metà
gara è sotto di 17. Il Banco non
è lucido, Brindisi sente l’odore
del sangue dei campioni d’Italia: è massimo vantaggio ospite, 37-51. Kadji affonda i colpi,
la Dinamo che però prova a reagire. Haynes si sveglia e piaz-
LE PAGELLE
B
Il dominatore della serata Kenneth Kadji, 27 anni CIAMILLO-CASTORIA
5,5
HAYNES 7 (IL MIGLIORE) Si
accende nel terzo periodo, le sue 5
triple (5/7 a fine partita) riaccendono
la speranza.
PETWAY 5 Due falli nel primo quarto,
il terzo a 3’ dalla fine del secondo.
Poco per lui.
LOGAN 7 Il professore tenta più volte
di salire in cattedra. Lui c’è, ma non
basta.
ALEXANDER 6 Entra per Varnado,
l’impatto è positivo, poi cala alla
distanza.
D’ERCOLE 6 Ci prova e si sbatte.
Segna un canestro, sbaglia una
tripla. Però ci prova.
B. SACCHETTI 6,5 Chiamato in
causa dai falli di Petway, approccia il
match con la giusta grinta: 100% al
tiro e 7 punti.
STIPCEVIC 6,5 Ordinato, aggressivo,
non smette mai di crederci.
EYENGA 5,5 Il congolese ex Varese
non entra mai in partita: 2 soli punti
in 24’.
VARNADO 5 Due falli nei primi 5’ di
gara, poi anche il terzo anche su
fischio discutibile. Il tutto in 8’.
ALL. SACCHETTI 5,5 Lo dice lui a
fine gara, sono mancate le
alternative alle invenzioni dei piccoli.
E sono mancati i rimbalzi.
I TOP DELLA
GIORNATA
PUNTI
30
1. BRAD HESLIP
CANTÙ
2. KENNETH KADJI
SASSARI
3. MARQUEZ HAYNES
SASSARI
4. DARJUS LAVRINOVIC
REGGIO EMILIA
5. DAVID LOGAN
SASSARI
25
24
24
20
RIMBALZI
14
1. MOUHAMMAD FAYE
VARESE
SASSARI
BRINDISI
78
92
(18-26, 34-51; 69-72)
DINAMO BANCO DI SARDEGNA
SASSARI: Haynes 24 (4/7, 5/7),
Logan 21 (4/4, 2/8), Eyenga 2
(1/5), Petway 6 (3/4, 0/3),
Varnado 4 (1/3); Devecchi (0/1),
Alexander 7 (2/6, 0/2), D’Ercole 2
(1/2, 0/1), B. Sacchetti 7 (1/1, 1/1),
Stipcevic 5 (0/4, 1/2). N.e.:
Formenti e Marconato. All.: R.
Sacchetti.
ENEL BRINDISI: Reynolds 6 (3/5,
0/1), Banks 11 (3/6, 1/4), Scott 21
(6/8, 1/4), Zerini 5 (1/1, 1/2), Kadji
25 (11/15, 1/5); Cournooh 5 (1/2,
1/5), Harris 10 (3/4, 1/2), Cardillo,
Milosevic 5 (2/3), Gagic 4 (2/7).
N.e.: De Gennaro e Marzaioli. All.:
Bucchi.
ARBITRI: Seghetti, Mazzoni, Ursi.
NOTE - T.l.: Sas 17/20, Bri 10/14.
Rimb.: Sas 24 (Petway 5), Bri 46
(Kadji 14). Ass.: Sas 11 (Logan 7), Bri
20 (Reynolds 9). Progr.: 5’ 9-15, 15’
27-35, 25’ 48-67, 35’ 78-82. F. ant.:
Logan 21’29” (37-57). Max vant.:
Sas mai, Bri 24 (37-61). Spett. 4545,
incasso 81340.
za cinque triple – quattro consecutive – che valgono il -10
(57-67).
FIUME Sassari alza il ritmo,
tiene in difesa, corre e sul 6270 manda Bucchi al minuto. Il
fiume biancoblù è in piena,
quindi straripa sul canestro di
Haynes (69-70). Il Banco segna 35 punti nella sola terza
frazione (8/8 da tre), uno in
più di quanti mandati a referto
nel primo tempo. L’ultimo
quarto si apre sul 69-72. Parità
a quota 74 a 7’44” dalla fine.
Scatto pugliese, Dinamo in
scia ma a tratti distratta e scarsamente presente a rimbalzo,
l’Enel tiene e porta a casa il
bottino grosso. «Abbiamo fatto
una buona partita difensiva
per 30 minuti – spiega Bucchi
–, Sassari brava nel quarto periodo ma noi abbiamo avuto la
forza mentale per stare nel
match inceppando il meccanismo sassarese che era stato incredibile nel terzo quarto».
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BRINDISI
7,5
2. KENNETH KADJI
BRINDISI
3. HRVOJE PERIC
BANKS 6,5 Quando chiamato in
causa sa essere letale, può essere
letale. Non al top, ma prezioso.
REYNOLDS 7 Nove assist, gioca
con autorità e fa girare la squadra.
SCOTT 7,5 Una spina nel fianco
biancoblù e cattura pure 10
rimbalzi
COURNOOH 6 Entra, fa quel che
dice Bucchi, porta il suo mattone
alla squadra.
HARRIS 6,5 Valida opzione
offensiva sul perimetro con licenza
di far male.
MILOSEVIC 5,5 In dubbio alla
vigilia, aggressivo in difesa.
GAGIC 5,5 10’ sul parquet, 4 punti
e 5 rimbalzi. Non parte in
quintetto, non era la sua giornata.
ZERINI 6 Poco appariscente, ma
fa quel che deve.
KADJI 8 (IL MIGLIORE) Nessuna
paura, nessuna emozione. Piovra
d’area colorata da 14 rimbalzi,
cecchino da 25 punti. Trascinante
e trascinatore.
ALL. BUCCHI 7 Gestire il finale
punto a punto di un match che
sembrava già vinto è impresa
tosta. Alla fine la spunta lui, e la
spunta Brindisi.
VENEZIA
4. MARCO CUSIN
CREMONA
5. DERON WASHINGTON
CREMONA
14
10
10
10
ASSIST
9
1. SCOTTIE REYNOLDS
BRINDISI
2. DAVID LOGAN
8
8
7
7
SASSARI
3. ROKO UKIC
VARESE
4. RONALD MOORE
PISTOIA
SERIE A-2
Cremona, il finale perfetto
Capo d’Orlando non si ferma
La panchina tradisce Caserta Bologna, il canestro è tabù
CREMONA
69
BOLOGNA
64
CASERTA
60
CAPO D’ORLANDO
76
(21-16, 32-30; 51-50)
(12-20, 23-38; 43-54)
VANOLI CREMONA: Cazzolato 2 (1/1, 0/2), Turner 7 (2/6,
1/4), Washington 6 (1/2, 0/1), Southerland 5 (1/2, 0/5),
Cusin 7 (3/6); Adegboye 9 (1/1, 1/5), Mian 9 (3/3, 0/3),
Gaspardo (0/1), Biligha 6 (1/2), McGee 18 (1/4, 4/6). All.:
Pancotto.
PASTA REGGIA CASERTA: El-Amin 9 (2/4, 1/4), Cinciarini
12 (2/8, 1/3), Downs 9 (3/8, 1/4), Jones 11 (5/8, 0/4), Hunt
6 (3/7); Amoroso 11 (1/3, 2/7), Gaddefors 2 (1/2, 0/2), Ghiacci.
N.e.: Gravina, Ingrosso. All.: Dell’Agnello.
ARBITRI: Filippini, Aronne, Borgioni.
NOTE - T.l.: Cre 23/24, Cas 11/14. Rimb.: Cre 42 (Washington e
Cusin 10), Cas 38 (Jones 8). Ass.: Cre 9 (3 con 2), Cas 7 (3
con 2). Progr.: 5’ 9-8, 15’ 28-20, 25’ 37-40, 35’ 58-54. Usc. 5f.:
Cinciarini 39’44” (67-58). F.Ant.: Amoroso 26’34” (39-43).
Max vant.: Cre +9 (69-60), Cas +7 (9-16). Spett. 3200.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA: Gaddy 12 (5/11), Williams
14 (3/4, 2/4), Fontecchio 6 (3/7, 0/4), Mazzola 6 (2/8, 0/3),
Pittman 15 (4/7); Vitali 10 (2/6, 2/4), Odom 1 (0/4, 0/3),
Cuccarolo (0/2), Oxilia. N.e: Graziani, Fabiani, Ray. All: Valli.
BETALAND CAPO D’ORLANDO: Ilievski 8 (3/5, 0/5), Perl
12 (4/7, 1/1), Jasaitis 18 (1/2, 4/6), Metreveli 4 (2/4, 0/1),
Oriakhi 4 (2/4); Basile 2 (0/2 da 3), Laquintana 11 (3/8, 0/1),
Nicevic 15 (6/9), Vujicevic 2 (1/1). N.e.: Munastra. All: Griccioli.
ARBITRI: Taurino, Biggi, Boninsegna.
NOTE - T.l: Bol 14/26, Cdo 17/23. Rim: Bol 46 (Pittman 9), Cdo
35 (Perl 7). Ass: Bol 12 (Odom 3), Cdo 18 (Basile 7). Progr: 5’
7-13, 15’ 21-28, 25’ 30-45, 35’ 52-60. Usc. 5f: Metreveli 32’48”
(50-56), Williams 39’33” (61-72). F.antisp: Williams 27’47”.
Max vant: Bol 2 (2-0), Cdo 20 (23-43). Spett. 5.420.
CREMONA (a.r.) Cremona si scrolla di dosso i brutti ricordi
della partita di Trento e supera Caserta (senza Siva e Giuri)
con un parziale di 11-2 negli ultimi due minuti. Decisive le
giocate di McGee (liberi del sorpasso e assist per la tripla
decisiva di Turner) ed una stoppata di Cusin, chiave di volta
in mezzo all’area in 40’ senza ritmo e pochissimi sussulti.
LA CHIAVE I 23 tiri liberi segnati (su 24) da Cremona, brava
a trovare soluzioni in area in una giornata da 6 su 28 da tre.
IL DATO I 42 punti della panchina della Vanoli contro i 27 del
quintetto base. Pancotto ha trovato risorse importanti dagli
uomini meno attesi.
I PROTAGONISTI Pancotto: «Abbiamo vinto una partita
tosta, con grande connessione di intenti da parte di tutti. E’ il
successo della difesa». Dell’Agnello: «Per 38’ la mia squadra
ha giocato una gara positiva. Sul -2 abbiamo sbagliato tre o
quattro tiri aperti. Lo scarto finale è bugiardo».
BOLOGNA (a.to.) Capo d’Orlando senza Bowers domina e
vince a Bologna con il trio Jasaitis-Perl-Nicevic in grande
evidenza. La partita della Virtus inizia e finisce con la
schiacciata in apertura di Fontecchio, poi scomparso dalla
scena, mentre la Betaland prende subito il comando
toccando il massimo vantaggio sul +20 in avvio di ripresa. La
sorpresa è l’esterno ungherese Zoltan Perl, classe ‘95, che
con 6 punti respinge il rientro dei padroni di casa sul 52-56.
LA CHIAVE La difesa siciliana sfrutta bene i falli su Pittman
tagliando i rifornimenti al centrone virtussino.
IL DATO Capo d’Orlando doppia Bologna nella percentuale
al tiro del primo tempo (52-26) innescando il break decisivo.
Alla Virtus non bastano 20 rimbalzi d’attacco.
I PROTAGONISTI Griccioli: «Abbiamo giocato una grande
gara evitando di commettere gli errori di Venezia». Valli:
«Non facciamo mai canestro e l’assenza di Ray non ci ha
certo aiutati»
5. GIANLUCA BASILE
Treviso continua la marcia: 3 su 3
Agropoli stupisce, Roma fischiata
● Dopo tre giornate la A-2
propone due coppie
imbattute: nel girone Est
Treviso e Mantova, nell’Ovest
Tortona e la sorprendente
Agropoli, squadra ripescata
all’ultimo momento e ieri
capace di mettere sotto
anche la favoritissima
Ferentino. Per il resto, Siena
batte Casale Monferrato,
Barcellona (Centanni 29 con
6/6 da due, 4/6 da tre, 5/5 ai
LA SORPRESA
29
Simone Centanni, play 24
enne che gioca nel Barcellona
Pozzo di Gotto, ieri a Biella ha
fatto l’americano: 29 punti con
6/6 da 2, 4/6 da tre, 5/5 ai
liberi in 35 minuti di utilizzo
CAPO D’ORLANDO
liberi) fa il blitz a Biella, Reggio
Calabria supera Scafati con 22
punti di Crosariol, mentre
colpisce lo zero in classifica di
Roma, battuta in casa anche da
Agrigento e fischiatissima.
Così la 3a giornata. Est: TriesteImola 87-53, Bologna-Verona 7769, Ravenna-Treviglio 84-80,
Recanati-Jesi 72-79, ChietiFerrara 82-64, Roseto-Brescia
88-74, Legnano-Mantova 62-67,
Matera-Treviso 75-91. Classifica:
Treviso, Mantova 6; Verona,
Brescia, Imola, Ravenna, Chieti
4; Legnano, Ferrara, Matera,
Treviglio, Trieste, Bologna, Jesi,
Roseto 2; Recanati 0.
Ovest: Tortona-Omegna 91-70,
Trapani-Latina 89-84, RomaAgrigento 52-67, RietiCasalpusterlengo 84-80 dts,
Siena-Casale Monferrato 68-60,
Reggio Calabria-Scafati 81-70,
Biella-Barcellona 70-77,
Agropoli-Ferentino 76-74.
Classifica: Tortona, Agropoli 6;
Scafati, Ferentino, Casale
Monferrato, Agrigento, Trapani,
Reggio Calabria, Siena 4; Rieti,
Casalpusterlengo, Latina,
Barcellona 2; Roma. Omegna,
Biella 0.
MINUTI GIOCATI
40
1. LAQUINTON ROSS
CANTÙ
2. LANGSTON HALL
CANTÙ
3. SIMAS JASAITIS
CAPO D’ORLANDO
4. BRAD HESLIP
CANTÙ
5. MICAH DOWNS
CASERTA
37
37
36
35
44
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Rugby R Mondiale 2015: i quarti
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
45
AUSTRALIA-SCOZIA 35-34
LE SEMIFINALI
SABATO (ore 17) Nuova
Zelanda-Sudafrica;
DOMENICA (ore 17):
Australia-Argentina.
Finale sabato 31
Australia-Scozia 35-34 (15-16).
Marcatori: p.t. 9’ m. Ashley-Cooper (A), 14’ c.p. Laidlaw (S),
18’ m. Horne tr. Laidlaw (S), 21’ c.p Laidlaw (S), 30’ m.
Mitchell (A), 34’ c.p. Laidlaw (S), 40’ m. Hooper (A);
s.t. 3’ m. Mitchell tr. Foley (A), 7’ c.p. Laidlaw (S), 14’ c.p
Foley (A), 19’ m. Seymour (S), 24’ m. Kuridrani tr. Foley (A),
29’ c.p Laidlaw (S), 34’ m. Bennett tr. Laidlaw (S), 40’ c.p.
Foley (A).
Benvenuti
al Sud
Foley spezza
i cuori di Scozia
Cancellato
l’emisfero Nord
Bernard Foley (a sinistra calcia) festeggia con i compagni
ARGENTINA-IRLANDA 43-20
Argentina-Irlanda 43-20 (20-10).
Marcatori: p.t. 4’ m. Moroni tr. Sanchez (A), 10’ m. Imhoff
tr. Sanchez (A), 12’ c.p. Sanchez (A), 19’ c.p. Madigan (I), 22’
c.p. Sanchez (A), 27’ m. Fitgerald tr. Madigan (I);
s.t. 4’ m. Murphy tr. Madigan (I), 10’ c.p. Sanchez (A),
12 c.p. Madigan (I), 23’ c.p. Sanchez (A), 29’ m. Tuculet tr.
Sanchez (A), 33’ m. Imhoff tr. Sanchez (A), 37’ c.p. Sanchez
(A).
1Incredibile partita dell’Australia: si impone con un calcio discusso all’ultimo minuto
L’Argentina travolge l’Irlanda decimata dagli infortuni: sono semifinali Down Under
Andrea Buongiovanni
INVIATO A CARDIFF (GALLES)
ll verdetto di un weekend ovale dalle emozioni fortissime è netto, clamoroso: le semifinali iridate, per la prima volta nella storia,
vedranno protagoniste solo Nazionali dell’Emisfero Sud. Dopo Sudafrica e Nuova Zelanda, ecco promosse Argentina e Australia: hanno tutte
eliminato avversarie di quello Nord. Le prime si
sfideranno sabato, le seconde domenica. A Twickenham, dove le squadre del Sei Nazioni non
avranno cittadinanza. La Webb Ellis Cup, vada
come vada, per la settima volta su 8 edizioni,
finirà sotto l’Equatore. Unica eccezione, l’Inghilterra del 2003. E se l’en-plein in semifinale è una
novità, c’è addirittura un solo precedente in cui
non più di un’europea è approdata tra le migliori
4: nel 1999, quando l’Inghilterra stessa fu poi
sconfitta in finale dai Wallabies. Insomma: il
mondo è sottosopra. Anzi, solo sotto. Down under. E gli interrogativi circa i problemi e il futuro
del movimento del Vecchio Continente fioccano
spontanei.
I
DECIDE FOLEY E dire che le rappresentanti della
parte alta del mondo, fino a un minuto dal termine dell’ultimo quarto di finale, parevano esse-
re riuscite a salvare la pelle. Grazie alla squadra «Chiedono l’intervento del Tmo in qualsiasi simeno pronosticata e pronosticabile del lotto. tuazione – dirà a fine partita il capitano scozzese
Quella Scozia che, ultima nell’ultimo Sei Nazio- Greig Laidlow – perché non l’hanno fatto in una
ni con sole sconfitte (anche contro l’Italia in casa situazione delicata come questa?». Perfino Mipropria), stava mettendo in scacco l’Australia chael Lynagh, il grande ex Wallaby di Treviso, è
(sconfitta peraltro in 2 degli ultimi 3 preceden- perplesso: «Il Tmo andava assolutamente cointi), ovvero la formazione che meglio aveva im- volto». L’Australia, in una sfida tiratissima, al 63’
pressionato nella prima parte del torneo. L’ova- conduce 32-24. Ma una meta su intercetto di
le, alle volte, rimbalza proprio in modo strano. Mark Bennett, con 7’ ancora sul cronometro, paInvece, sotto la pioggia di Londra, in un finale re far decidere il match in favore della Scozia che
travolgente, un piazzato da oltre 25 metri al 79’ giusto alla vigilia, vinto il ricorso, ha recuperato
di Bernard Foley (sin lì dalla piazzola capace di gli squalificati Ross Ford e Jonny Gray. Invece,
un modesto 3 su 6, dopo uno 0 su 3 iniziale) poi, la beffa. Crudele, atroce. Peggiore di quella
salva i Canguri (35-34), rimanda gli Highlan- figlia della meta Springboks sul Galles nella parders e condanna l’Europa. Inaudito. Colpa di te conclusiva del match di sabato. Con l’Emisfeuna palla impazzita che causa il
ro Nord a domandarsi perché.
fuorigioco della linea scozzese,
LA CHIAVE
col pilone Jon Welsh a toccare un
FESTA ARGENTINA Al k.o. collettipallone forse prima sfiorato dal n. Per la prima volta
vo, poco prima, a Cardiff, ha con9 di riserva dell’Australia, Nick
tribuito l’Argentina, che ha rifilato
sono già eliminate
Phipps.
un 43-20 all’Irlanda, meritato ma
tutte le squadre del meno netto di quanto possa appaBEFFA SCOZZESE Il tentativo del Sei Nazioni
rire. I sudamericani sono in semifinale per la seconda volta dopo
sorpasso sulla conseguente penaFrancia 2007, quando chiusero a
lità firmato dall’apertura verdeo- Boati di protesta e
un’inimmaginabile 3° posto. Per
ro, avviene sotto un diluvio di
l’Irlanda, invece, la maledizione
boati di protesta. E l’arbitro, il su- polemiche contro
continua: è la sesta volta su altretdafricano Craig Joubert, è ora l’arbitro per il fallo
tanti tentativi che deve arrendersi
preso di mira per la chiamata. che beffa la Scozia
Juan Martin Fernandez Lobbe tra figli e compagni
ai quarti. Le semifinali restano tabù. E non senza
rimpianti: ad affossare i Verdi anche un’infinità
di pesantissime assenze. A quelle di O’Connell,
O’Mahoney, O’Brien, Sexton e Payne, si aggiunge quella di Bowe, costretto a uscire in barella
dopo soli 12’. La sconfitta – che riporta a quelle
contro gli stessi Pumas di Lens 1999 e di Parigi
2007 – è figlia delle poche alternative in panchina (la squadra chiude sulle ginocchia) e di un’indisciplina, soprattutto nei breakdown, che costa
carissima. Anche perché Sanchez ha il piede caldo: il n. 10 argentino chiude con 9 su 10 dalla
piazzola, sigla 23 punti e, con un totale di 74, si
issa in testa alla classifica marcatori. I sudamericani, con mete di Moroni e Imhoff, dopo 12’ sono
giù sul 17-0. E nessuno, in un match iridato a
eliminazione diretta, ha mai recuperato più di
14 punti. Poi l’Irlanda, complice un giallo a Herrera per un placcaggio pericoloso, si rifà sotto,
nella prima metà della ripresa resta a lungo a -3
e sbaglia il calcio del possibile pareggio. Il finale
però, con altre due mete, è tutto di marca Pumas. Con tanti ringraziamenti all’ingresso di
quattro anni fa nel Rugby Championship (l’ex
Tre Nazioni con All Blacks, Wallabies e Springboks) che ha regalato ai biancocelesti un gioco
aperto e veloce prima sconosciuto. L’analisi del
flop europeo potrebbe partire da qui.
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tennis R Master 1000 a Shanghai
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Djokovic, l’extraterrestre più ricco
1Altra vittoria da dominatore e diventa il primo giocatore di sempre a guadagnare 14 milioni in un anno
Riccardo Crivelli
ue settimane da dio. Un
flusso inarrestabile di
emozioni, sensazioni,
palpitazioni. E di vittorie. Novak Djokovic al momento è un
mostro sovrannaturale che non
sconfigge i nemici, li annienta:
«Tra Pechino e Shanghai, sono
stati i quindici giorni migliori
della mia vita e della mia carriera. Non mi sono mai sentito
stanco, ho avuto una gestione
perfetta delle energie, sono rimasto concentrato e ho tenuto
un livello altissimo fin dalla prima partita di questi due tornei».
D
RECORD Altri numeri, altri record per una stagione indescrivibile, una delle più brillanti
della storia del tennis, sicuramente la sua migliore nonostante quel 2011 da favola: allora vinse 10 tornei e perse solo 6
partite in 12 mesi, adesso le statistiche recitano 9 e 5, ma quest’anno ha conquistato solo
Slam (tre, e senza Wawrinka a
Parigi probabilmente staremmo parlando dell’erede di Budge e Laver) e Masters 1000 (cinque, come solo Nadal prima di
lui), arrivando a 13 finali consecutive, a quattro dalle 17 di
Federer a cavallo delle annate
2005-2006. Primati che possono ancora essere migliorati,
perché Nole ora ha di fronte
Bercy, l’ultimo Masters 1000
del 2015 e poi le Atp Finals di
Londra, di cui è campione in carica: due tornei in cui non perde
una partita dal 2012. Oggi, nel
ranking, salirà a 16.785 punti,
una vetta mai raggiunta, 8.035
punti più del secondo, Andy
Murray, ed esattamente il vantaggio che lo scozzese ha sul
numero 70 del mondo. Scherzando ma non troppo, si può affermare che Djokovic è 68 volte
più forte del resto della concorrenza...
INARRESTABILE Un’esagera-
25
● I Masters 1000 vinti da
Djokovic, cinque quest’anno:
solo Nadal, con 27, è meglio di lui
Fognini e Bolelli
sconfitti in doppio
ma sono al Masters
● Da Shanghai (4.400.000 ,
cemento) buone notizie anche per
il tennis italiano: malgrado la
sconfitta in finale, Fognini e Bolelli
diventano il primo doppio azzurro
della storia a qualificarsi per il
Masters di fine anno (Londra, 1522 novembre): fino ad ora c’erano
riusciti, in singolare, solo Panatta
nel 1976 e Barazzutti nel 1978.
Singolatre, finale: Djokovic (Ser)
b. Tsonga 6-2 6-4; doppio:
Klaasen/Melo (Saf/Bra) b.
FOGNINI/BOLELLI 6-3 6-3.
DONNE A Tianjin (Cina, 193.000
, cemento) 16° successo in
carriera e qualificazione alle Wta
Finals per Aga Radwanska, 6-1 6-2
sulla Kovinic (Mng). A Hong Kong
(193.000 , cemento) Jelena
Jankovic conquista il 15° titolo in
carriera sulla Kerber (Ger) 3-6 76 (4) 6-1. A Linz (Aut, 193.000 ,
veloce indoor) primo successo
dell’anno e 8° in carriera per
Pavlyuchenkova (Rus) sulla
Friedsam (Ger) 6-4 6-3.
Novak Djokovic, 28 anni, ha vinto 57 tornei in carriera su 85 finali LAPRESSE
zione, certo, ma anche Tsonga,
nella finale cinese, non ha potuto fare altro che raccogliere le
briciole (sei game), come i 16
avversari precedenti del serbo,
: «Non c’è niente da dire — ammetterà il francese — perché
Novak sta giocando a un livello
troppo più alto di tutti gli altri.
Per provare a batterlo, devi essere nella miglior forma possibile, ma è molto difficile giocare al top in ogni partita». Tra
l’altro, a specifica domanda di
un estasiato giornalista cinese
(a fine match, Djokovic ha parlato mandarino e ha scritto un
paio di ideogrammi) lui stesso
non ha saputo indicare con quali armi, adesso, potrebbe essere
battuto: «Certo, vincere sempre
arrivando solo una volta al tiebreak in 17 partite è qualcosa di
incredibile, ma non sto pensando di rimanere imbattuto fino
al termine della stagione. Però,
RNono trionfo
stagionale: «Non
voglio fermarmi,
nulla è impossibile:
io ragiono così»
di sicuro, può essere un’opzione».
MILIONARIO Contro il francese, che con i risultati di Shanghai si è molto avvicinato all’ottavo e ultimo posto utile per il
Masters (intanto si sono qualificati Berdych e Nadal), Nole ha
portato al diapason le qualità
che lo rendono inavvicinabile:
altissimo rendimento al servizio, straordinaria reattività alla
risposta e capacità di trasformare la difesa in offesa con un
solo colpo. Forse, ad impedire
l’ultima pennellata su un quadro perfetto, serve la considerazione che il Federer e il Nadal
delle stagioni magiche avevano
un parco avversari di spessore
più consistente, ma in ogni caso
Novak può consolarsi con i 16
milioni di dollari (14 milioni di
euro) guadagnati in stagione,
primo giocatore di sempre a superare un tale montepremi in
un’annata: «Non voglio farmi
travolgere dal successo, in questo mi aiuta no molto la famiglia e il mio team: ho il desiderio di giocare a questo livello
ancora per molto tempo, l’anno
prossimo c’è l’Olimpiade, c’è il
Roland Garros che ancora mi
manca. Nulla è impossibile, io
ragiono così. Se posso diventare il più forte di sempre? Il solo
fatto che qualcuno possa pensarlo, mi lusinga». Benvenuti
nell’era Djokovic.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
48
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TUTTENOTIZIE
49
1 VIO, STRESS E RENZI «Ho un po’ stress: avendo vinto le ultime sei coppe del Mondo, devo continuare a
vincere e pensare a Rio». L’ha detto la regina paralimpica di scherma Bebe Vio presentando il libro «Mi
hanno regalato un sogno» a Firenze: «I complimenti di Renzi? Stiamo organizzando qualcosa col premier».
BOXE / IN GERMANIA
TIRO A VOLO
De Carolis sfiora il titolo Skeet: comincia il futuro
«Avevo vinto, che rabbia» La Coppa è di Rossetti
1Feigenbutz
Golovkin fa poker
Lemieux umiliato
atterrato ma
vincente nei
supermedi Wba
ad interim
Giorgio Lo Giudice
l mio morale? Passano le ore, ripenso
a tutti gli episodi e
sono verso il segno negativo, sotto i tacchi». Parole di
Giovanni De Carolis (23-6)
mentre sta per imbarcarsi
sull’aereo che lo riporta in
Italia. Il Mondiale Wba dei
supermedi ad interim contro il detentore, il ventenne
tedesco Vincent Feigenbutz
(21-1), sabato sera a Karlsruhe è finito in maniera
amara: i tre giudici lo hanno
visto sconfitto, due di due
punti (115-113) ed un terzo
di uno soltanto (114-113).
«I
VERDETTO Il 31enne romano ritiene ingiusto il verdetto «Nella prima ripresa l’ho
messo giù ed è stato contato: il mio diretto destro lo ha
centrato in pieno. Nella
NUOTO: VASCA CORTA
Giovanni De Carolis, 31 anni ACTIVA
quarta ripresa lui era k.o. in
piedi ma il regolamento Wba
non prevede conteggio se non
vai giù. Pazienza. Si è ripreso
ed ha vinto la quinta. Poi c’è
stato equilibrio: ne ho vinte almeno altre tre io. Il fatto è che
quando lui attaccava menava
colpi all’impazzata per mezzo
minuto, poi si fermava ed io
andavo dentro preciso. Lui faceva solo rumore accompagnato dal tifo, ma i suoi colpi arrivavano per la maggior parte
sulle mie braccia, mai al bersaglio, i pochi giusti tutti imprecisi. Agli effetti del punteggio
non so cosa abbiamo visto gli
arbitri. Sono convinto di aver
ATLETICA
● (r.g.) Al Madison di New York
(Usa) conferma del medio
kazako Gennady Golovkin (34)
che aggiunge la cintura Ibf dei
medi a quelle Ibo, Wba e
l’interim Wbc, costringendo il
canadese David Lemieux (34-3),
atterrato al 5°,alla resa all’ottavo
round. Mosca Wbc: Roman
Gonzalez (Nic. 44) b. Brian
Viloira (Usa, 36-5) kot 9. Massimi
Wba interim: Luis Ortiz (Cub, 23)
b. Vidondo (Arg, 20-2-1) ko3.
avuto dalla mia sette riprese, di
cui una da 10-8. Ammesso che
abbia vinto le restanti cinque,
come ha fatto a trovarsi sopra
di uno e due punti? Ho parlato
con l’organizzatore, diceva di
una possibile rivincita. Ma
quando lo rivedo il tedesco dopo il pericolo che ha passato?».
IL MANAGER Gli fa eco il manager Davide Buccioni: «Un bel
combattimento falsato da un
verdetto ingiusto. Potrò anche
essere di parte, ma nessuno mi
toglie dalla testa da esperto,
che Giovanni avesse vinto sette
delle dodici riprese. Fate voi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1Il 20enne batte
Hancock e prende
la sfera di cristallo
26 anni dopo
papà Bruno
Mario Salvini
n mese fa a Lonato
l’aveva detto: «Mi rifarò presto». Gabriele
Rossetti aveva appena conquistato il bronzo Mondiale,
e chiunque, al suo posto, sarebbe stato contento così,
specie alla sua età. Ma lui
no. Lui parlava di rivincite,
di risultato da migliorare.
Con la mentalità del vero
campione. E ieri a Nicosia,
Cipro, ha suffragato coi fatti
le dichiarazioni di allora. Ed
è così che ventisei anni dopo
quella conquistata da papà
Bruno, la Coppa del Mondo
di skeet torna in casa Rossetti. Gabriele, 20 anni, poliziotto, ha trionfato.
U
SFIDA A HANCOCK Rossetti
l’anno scorso ha vinto sia il
Mondiale che l’Europeo Junior. Quest’anno, a Maribor,
SCHERMA: IN MESSICO
ATLETICA
Orsi è già super
21”30 nei 50 sl
Scozzoli: 59”23
Marco Orsi, 24 anni, bolognese
● (al.f.) Al trofeo Meroni di
Riva del Garda (Tn) in vasca
corta, Marco Orsi dopo il 47”12
nei 100 sl ed il 51”58” (a
delfino) realizza una tripletta
vincendo i 50 sl in 21”30
(batterie 21”35), i 200 sl in
1’48”80 (Marciano 1’49”14,
Scozzoli 1’50”41) e il 50 farfalla
(23”29). Debutto stagionale
per Fabio Scozzoli a segno in
50-100 rana in 27”40 (Fossi
28”04, Pizzini 28”06) e 59”23
(Pizzini 1’00”77) e 200 misti
(2’00”46).
BELGA D’ITALIA A Fabriano,
record belga in vasca corta di
Francois Heersbandt (che
s’allena in Adn a Caserta) nei
50 dorso in 24”14.
RIECCO RANOMI (al.f.) Ad
Aquisgrana (Ger, 25 m),
l’olandese Ranomi
Kromowidjojo apre la stagione
olimpica nuotando 51”82 nei
100 sl e 1’56”34 nei 200 sl.
ADDIO TRAVAGLIO E’ morto
a 71 anni a Padova dove s’era
trasferito, il fondista
napoletano Giulio Travaglio, 5
vittorie alla Capri-Napoli (di
cui era diventato presidente
onorario), e protagonista tra il
1960-70 delle sfide nelle gran
fondo argentine e con i
“Coccodrilli” del Nilo.
La Rosa 2h11’11”
Ad Amsterdam
migliora di 1’
● (d.m.) Stefano La Rosa 12°
nella maratona di Amsterdam
(Ola) col personale di 2h11’11”
(prec. 2h12’05” a Treviso) e
correndo coi battistrada.
Crollano Chebet (5° in
2h08’45”) e il bicampione
mondiale Abel Kirui (10° in
2h10’55”). Uomini: 1. Kipyego
(Ken) 2h06’19”; 2. Chebii (Ken)
2h07’18”; 3. Kigen (Ken)
2h07’45”. Donne: 1. Chepkirui
(Ken) 2h24’11”; 2. Cheyech
(Ken) 2h24’38”.
EDRIS KO (w.b.) Mukthar
Edris battuto in volata da
Kangogo nel 45º Giro di
Pettinengo (BI). Uomini (km
9.6): 1. Kangogo (Ken) 26’35”;
2. Edris (Eti) 26’35”; 3.
Kaptingei (Ken) 27’01”; 10.
Quazzola 28’20”. Donne (4): 1.
Hawi (Eti) 12’41”; 2. Jepkosgeri
(Ken) 12’48”; 3. Maki (R. Cec)
13’03”; 4. Dal Ri 13’07”.
A BIRMINGHAM (d.m.) Layla
Soufyane 4a in 1h14’48” nella
mezza maratona Great
Birmingham Run; 9° Pertile in
1h06’57”. Uomini: 1. Thompson
1h03’00”; 2. Lamdassem (SPA)
1h03’02”. Donne: 1. Napieraj
(Pol) 1h13’39”; 2. Aguilar (SPA)
1h13’55”; 4. Soufyane 1h14’48”;
5. Quaglia 1h15’37”.
Stefano La Rosa, 30 anni OMEGA
Fioretto rosa:
subito 3 podi
La Volpi è 2a
●
VISCA TRIS (si.g.) Tre mpi
cadette in due giorni per Carolina
Visca col giavellotto da 400 grammi:
dopo il 59.57 di sabato a
Tarquinia(Vt), ieri a Roma ha spedito
l’attrezzo prima a 59.61 e poi a
60.47.
BASEBALL
Alice Volpi, 23 anni, di Siena BIZZI
● Tre azzurre sul primo podio
stagionale di Coppa del
Mondo di fioretto a Cancun,
ma la vittoria è francese,
firmata da Ysaora Thibus, che
batte in finale la giovane
senese Alice Volpi e in
semifinale la biolimpionica
Elisa Di Francisca. La senese
vince il derby toscano con
Martina Batini, che nei quarti
supera una Valentina Vezzali
da battaglia e sconfitta di una
una sola stoccata (14-15).
Finisce subito sulle pedane
messicane l’avventura di
Arianna Errigo, testa di serie
n.1, battuta dall’americana
Massialas 15-10. Per l’Italia di
Cipressa resta un ottimo
bottino: in 4 tra le prime 8.
Fioretto D. Finale: Thibus
(Fra) b. Volpi 15-13. Semifinali:
Volpi (ITA) b. Batini 15-13;
Thibus b. Di Francisca 15-7.
Quarti: Batini b. Vezzali 15-14;
Volpi b. Guyart (Fra) 15-12;
Thibus (Fra) b. Deriglazova
(Rus) 15-10; Di Francisca (ITA)
b. Prescod (Usa) 15-12. Ottavi:
Batini b. Massialas (Usa) 15-5;
Vezzali b. Shanaeva (Rus) 15-6;
Volpi b. Zagidullina (Rus) 15-13;
Deriglazova b. Erba 15-14; Di
Francisca b. Gebet (Fra) 15-5.
1° t.: Massialas b. Errigo 15-10.
KANSAS C. E NY METS OK
(m.c.) La finale dell’American
riprnde a Toronto con Kansas City
2-0. I Royals in rimonta dallo 0-3,
maturato tra il doppio di Goins e le
valide di Encarnacion e Tulowtzki al
6°, al 6-3 tra 7° (6 valide e 5p.) e 8°.
Price domina 6 inning (1bv), poi
cede e i rilievi locali Herrera e Davis
riscattano Ventura (8bv in 5.1rl).
Colabello brilla: 2/4 con un singolo
ed un doppio. Nella National, i NY
Mets battono i Chicago Cubs (4-2) in
gara-1 con Harvey (4bv-9so) e
salvezza Familia, Murphy e D’Arnaud
fuoricampo.
BOXE
● RONDENA PERDE, PRODAN OK
(r.g.) Al Principe di Milano
(Opi2000), pesante sconfitta kot 5
del massimo leggero Matteo
Rondena (4-2) contro il bosniaco
Colic. L’ucraino Maxim Prodan (4),
medio, vince ko 2 contr Ivo
Gogosovic (Cro 11-12-2).
Superwelter: Palmigiani (1) b. Del
Vecchio (2-1); superleggeri:
Lomasto (5-1) b. El Kadimi (2-1-1);
welter: Khalladi (Tun 4-1) b. Catana
(Rom.1-1).
● COLON IN COMA A Fairfax (Usa)
il superwelter Pichard Colon (P-R),
battuto per squalifica da Terrel
Williams che lo aveva atterratto 2
volte al 9°, è entrato in coma. l’ex
mondiale superleggeri Lamont
Peterson (34-3-1) ferma
l’imbattibilità di Felix Diaz (R. Dom.
17-1) superato (2-1) sui 12 round.
● DI ROCCO (r.g.) L’OPI2000
conferma per metà novembre a
Tucson in Arizona (Usa), la sfida
mondiale welter Wba, tra Josè
Benavidez (Usa 23) campione ad
interim e Michele Di Rocco (40-1-1),
già campione d’Europa. Adrien
Broner (Usa 31-2) fresco titolare,
diverrà supercampione. Di Rocco
parte per gli Usa la prossima
Gabriele Rossetti (20) tra Hancock (Usa) e Hansen (Dan) ISSF/ZANGIROLAMI
il campionato continentale di
categoria lo ha rivinto, e allora
il c.t. Andrea Benelli per i Mondiali di Lonato anziché convocarlo come Junior lo ha portato
da senior. E lui come detto è arrivato sul podio, bronzo dietro
all’argento Anthony Terras,
francese, suo compagno di allenamento perché guidato da papà Bruno; e dietro a Vincent
Hancock, l’imbattibile, il bicampione olimpico di Pechino e
di Londra. Premessa necessaria
per spiegare la dichiarazione di
Gabriele dopo la Coppa di ieri:
«Volevo fare il medal match con
Hancock, me lo ero prefissato a
Lonato». E ce l’ha fatta, con 122
in qualifica, e con 15 in semifinale, un piattello in meno
dello statunitense. «Quando
ho centrato l’obiettivo mi sono detto: “adesso mi diverto,
vediamo se riesco a battere il
più forte”». E lo abbiam visto: a Hancock un piatto è
volato via, a Gabriele no.
L’imbattibile ha trovato un
avversario degno, l’Italia un
piccolo, grande, campione.
settimana, per completare gli
allenamenti.
per la 13a di Ebel: Bolzano-Klagenfurt
5-4 t.s. (1-1, 2-2, 1-1; 1-0). Reti del
Bolzano: p.t. 9’25” Broda (1-0); s.t.
2’58” Vause (2-1), 15’48” Pope (3-3);
t.t. 15’39” Pope s.n. (4-4); T.S: 6’59”
Pope (5-4). Classifica: Znojmo 28;
Salisburgo 27; Linz 25; Dornbirner
23; Klagenfurt 22; Bolzano 20:
Innsbruck 19; Vienna, Villach 18;
Fehervar 15; Graz 12; Lubiana 7.
EQUITAZIONE
COPPA: TRUPPA 6a IN UNGHERIA
Ottimo rientro per Valentina Truppa
nelle gare internazionali di dressage
dopo l’incidente: insieme a Fixdesign
Ranieri l’azzurra ha chiuso al sesto posto
sia il Grand Prix (67,080%), sia il
Freestyle (71,150%) della tappa di Coppa
del Mondo a Kaposvar (Ung). Grand Prix
e Freetsyle vinti dallo svedese Patrik
Kittel con Delaunay e con Federica
Scolari (Beldonwelt) ottava con
62,520%.
GHIACCIO
SOTNIKOVA SCONFITTA
MARCHEI-HOTAREK OK
E’ perdente il ritorno dell’olimpionica
Adelina Sotnikova: la russa, al
Mordovian Ornament di Saranks (Rus),
tappa delle Chellenger Isu, è sconfitta
dalla connazionale Anna Pogorilaya. Alla
Coppa di Nizza 6° posto all’esordio
stagionale di Giada Russo. Nella gara
nazionale di artistico di Asiago, successi
di Matteo Rizzo, Roberta Rodeghiero e
Valentina Marchei-Ondrej Hotarek. A
Saranks (Rus). Finali. Donne: 1.
Pogorilaya (Rus) 214.07; 2. (1.2.)
Sotnikova (Rus) 203.89. Coppie: 1. (1.1.)
Kavaguti-Smirnov (Rus) 214.05; 2. (2.2.)
Zabijako-Enbert (Rus) 196.22. A Nizza
(Fra) - Finali. Uomini: 1. (1.1.) Besseghier
(Fra) 231.11. Donne: 1. Tuktamisheva (Rus)
179.23; 2. (1.2.) Leonova (Rus) 178.59; 6.
(7.6.) Russo 130.73. Coppie: 1. (1.1.)
Vartmann-Blommaert (Ger)165.40.
Danza: 1. (2.1.) Törn-Partanen (Fin)
135.04. Ad Asiago (Vi) - Finali. Uomini: 1.
(1.1.) Rizzo 201.42; 2. (2.2.) Betti 151.15.
Donne: 1. (1.1.) Rodeghiero 152.85; 2.
(3.2.) Calderone 120.60. Coppie: 1. (1.1.)
Marchei-Hotarek 184.58.
GOLF
●
CIANCHETTI Il ventenne dilettante
modenese Luca Cianchetti vince con
202 colpi (69 68 65, -11) l’Abruzzo Open
(Alps/Italian Pro Tour) al Miglianico
Club; 2° Lorenzo Scotto (205, -8), 3°
Raffaele Benatti (206, -7).
HOCKEY GHIACCIO
● BOLZANO OK (m.l.) Il Bolzano
illuminato da Pope (3 gol) batte 5-4 al
Palaonda nel supplementare il Klagenfurt
Skeet Uomini: 1. Rossetti 122/125 –
15/16 – 16/16; 2. Hancock (Usa) 123
– 16 – 15; 3. Hansen (Dan) 123 – 14
(+14) – 14 (+8); 6. Luchini 121 – 13; 7.
Filippelli. 120.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
HOCKEY PRATO
● QUARTA (g.l.g.) L’Amsicora
strapazza 7-1 la Fincantieri: sabato in
Piemonte si gioca proprio BraAmsicora. La 4a: AmsicoraFincantieri 7-1, San Vito-Tevere Eur 15; CuS Cagliari-Bonomi 1-2; RomaBologna 3-3; Suelli-Cus Padova 2-3;
Ferrini-Bra 6-4; Classifica:
Amsicora* e Fincantieri 9, Ferrini* e
Tevere 7, Bra*, Paolo Bonomi*,
Padova 6, Bologna 5, Roma 4, Suelli*
1, S. Vito Romano*, Cagliari 0. (* una
partita in meno).
PALLANUOTO
●
EURO CUP (f.nap.) L’ultima
giornata del secondo turno. A
Napoli, Acquachiara-Kazan (Rus) 812; a Spalato (Cro), Szeged (Ung)Canottieri Napoli 18-12. Campane
eliminate: avanzano Kazan, Kirishi
(Rus), Mornar (Cro) e Szeged.
SCHERMA
● FIORETTO UOMINI A San Josè in
California, è Giorgio Avola il miglior
azzurro in Coppa del Mondo di
fioretto: l’azzurro out nei quarti 13-15
dal francese Cadot (battuto in finale
dal russo Safin). Finale: Safin (Rus)
b. Davis (Gb) 15-8. Semifinali: Safin
b. Cadot (Fra) 15-6;Davis b. Ota (Gia)
15-13. Quarti: Safin (Rus) b.
Cheremisinov (Rus) 15-12; Cadot (Fra)
b. Avola 15-13; ottavi: Cheremisinov
(Rus) b. Paroli 15-13; Avola b. Baldini
15-11; Djitli b. Foconi 15-11; 36emi:
Imboden (Usa) b. Aspromonte 15-14.
VELA
●
MONDIALE (r.ra.) Inizia ad Al
Mussanah (Oman), il Mondiale di
RSX (vela olimpica): 80 iscritti
uomini, 58 le donne. L’Italia:Flavia
Tartaglini, Laura Linares, Veronica
Fanciulli, Marta Maggetti, Mattia
Camboni e Daniele Benedetti.
50
AltriMondi R
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
questa domanda, è giusto che i
due o le due si procurino con le
moderne tecnologie una paternità o una maternità di qualche
tipo, cioè che possano essere
chiamati “padre e padre” o
“madre e madre”? Ed è perfino
giusto ammettere che i due o le
due possano adottare bambini,
magari trasmettendo il nome
eccetera, eccetera? Problemi
nuovissimi e che la storia dell’umanità non ha mai affrontato. Non è mai esistito nel passato, oso dire in nessuna civiltà, il
matrimonio legale tra persone
dello stesso sesso.
2
IL FATTO
DEL GIORNO
UN NUOVO
SCONTRO
Il leader Ncd, Angelino Alfano, contrario alle unioni civili, e il ministro Maria Elena Boschi che spinge per la riforma
Ma che cosa s’intende
con le unioni civili
e perché Renzi vuole
subito un sì alla legge?
1Maggiori tutele per le famiglie di fatto, pure quelle tra coppie gay
Chiesa contraria, però al premier ora serve “qualcosa di sinistra”
di GIORGIO DELL’ARTI
[email protected]
È in corso un’altra lite, non si sa
quanto autentica, sulla questione delle unioni civili. All’interno della maggioranza si litiga di continuo, qualche volta è
il Pd che si dilania da sé (Renzi
contro la sua sinistra) qualche
altra il Pd va allo scontro con i
suoi alleati del Nuovo Centro
Destra (Ncd). I quali poi, anche
loro, non sono compattissimi,
per esempio adesso Gaetano
Quagliariello s’è dimesso dal
ruolo di coordinatore accusan-
do Angelino Alfano e il vertice di
Ncd di essere succubi di Matteo
Renzi. E il nodo è proprio questa
faccenda delle unioni civili, su
cui ieri è intervenuto anche monsignor Galantino, segretario generale della Cei (l’organizzazione dei vescovi italiani), naturalmente critico...
Per unioni civili si intende,
esattamente...?
Due tizi che stanno insieme senza sposarsi. Il problema
è che i due tizi possono anche
essere dello stesso sesso. Qui
entra in gioco tutto il prurito
che la questione suscita nei cat-
1
tolici e nei cosiddetti benpensanti. Quindi il problema si divide in due: è giusto che lo Stato
regoli i rapporti tra un uomo e
una donna che stanno insieme,
fanno figli, insomma mettono
su famiglia nel più tradizionale
dei modi ma, per qualche ragione, non intendono contrarre
matrimonio né civile né religioso? Secondo problema: è giusto
ammettere che possano stare
legalmente insieme ed essere in
qualche modo uniti da un vincolo definito dalla legge persone dello stesso sesso, maschi
con maschi e femmine con femmine? E, per chi risponde di sì a
Che cosa dice, a proposito
di tutti questi problemi, la
legge preparata dal gover-
no?
Non è una legge del governo,
ma una legge di iniziativa parlamentare, firmata dalla senatrice democratica Monica Cirinnà. La Cirinnà è una celebre
animalista, che s’è coperta di
gloria in difesa dei cani e dei
gatti quando era consigliera e
assessore a Roma. Eletta in Senato, ha preparato questa legge
sulle unioni civili, che poi ha parecchio modificato per venire
incontro alle esigenze dei democratici cattolici. Questo ddl
numero 2 bada bene, fin dall’inizio, a non confondere
l’unione civile col matrimonio,
vale a dire l’unione civile non è
un matrimonio e le coppie formate da persone dello stesso
sesso sono qualificate come
“specifiche formazioni sociali”.
Non è prevista la possibilità che
le coppie omosessuali adottino
figli che non siano di uno dei
due partner (su questo sentiremo adoperare spesso un nuovo
neologismo, “stepchild adoption”: in inglese il prefisso
“step” si adopera per i parentisostituti, per esempio “stepfather” è il “patrigno”, “stepmother” la “matrigna”, non so
se è giusto tradurre “stepchild”
con “figliastro”, tutti termini
che in italiano hanno una sfumatura negativa). Per il resto,
la legge bada a fornire un minimo di tutela ai due conviventi
estendendo alle unioni civili le
garanzie che derivano dal matrimonio, per esempio sulle
pensioni di reversibilità. Non
vale la pena di entrare nei dettagli perché la legge in Parlamento subirà parecchi aggiustamenti e nonostante le molte
resistenze andrà di sicuro in
porto, come ormai capita di regola con le battaglie di Renzi.
La Boschi, il ministro della Riforme, anzi l’ha detto chiaro:
«Se Ncd non ci vota, ci cercheremo altre maggioranze». Ma,
al momento del voto, il Pd lascerà libertà di coscienza sulla
“stepchild adoption”, ha aggiunto ieri la Boschi.
Loris Verdini?
Verdini e i suoi (14 senatori) sono pronti ad approvare, e anche il M5S non
sembrerebbe alieno da un
“sì”. Ma bisogna vedere.
3
Che cosa dice monsignor
Galantino?
Monsignor Nunzio Galantino è quello che attaccò a
testa bassa Matteo Salvini e
Beppe Grillo per le loro chiusure sui migranti («quattro
piazzisti»). Ieri è andato in tv
da Lucia Annunziata e ha detto: «Spero che si riesca ad avere con chiarezza un’attenzione alla famiglia, fatta di padre, madre e figli e che il governo stesso sia attento anche
ad altre realtà che hanno bisogno di essere accompagnate.
Chiedo che la politica non sia
strabica. Non si può pensare a
un governo che sta investendo
tantissime energie per queste
forme di unioni particolari e
di fatto sta mettendo all’angolo la famiglia tradizionale che
deve essere un pilastro della
società». Non è un discorso
guerrafondaio, ma un appello
a ristabilire un equilibrio: la
stragrande maggioranza delle
persone concepisce la coppia
che fa o vuole figli come formata da un uomo e da una
donna. Annetto una certa importanza, in questo quadro, al
richiamo «alle altre realtà che
hanno bisogno di essere accompagnate».
IL RADUNO A IMOLA
Grillo richiama
le truppe M5S
«Siamo come
l’Arca di Noè»
4
Perché Renzi s’è andato a
infilare in quest’altro ginepraio...
Ha fatto una legge di stabilità
dalla maggioranza degli osservatori ritenuta di destra, e
ora ha bisogno di un provvedimento di sinistra. È la stessa
musica del Patto del Nazareno
seguìto dall’intesa su Mattarella per la presidenza della
Repubblica. Sulle unioni civili
fallirono il governo Prodi e
Rosy Bindi. E invece Renzi ha
l’aria di poter fare gol anche
stavolta. Il nostro premier razzola in tutti campi, vuole che i
voti gli piovano addosso sia da
destra che da sinistra.
5
Beppe Grillo ieri a Imola ANSA
sindaci M5S riducono
il debito, abbiamo
questo gene genovese
nel sangue». La battuta è, naturalmente, di Beppe Grillo, che
comico era e comico resta. Arriva dal secondo e ultimo giorno del raduno dell’M5S a Imola
(sotto la pioggia), insieme agli
obiettivi di un ipotetico governo grillino: reddito di cittadinanza («I soldi? Ci sono 15 miliardi di sprechi», spiega Gianroberto Casaleggio), giustizia
riformata («eliminando la prescrizione»), unioni civili («non
accetteremo compromessi al
ribasso», dice Roberto Fico).
Primo criterio per scegliere i
candidati: «Fedina penale pulita». Resta la filosofia-social:
«Non faremo primarie ma consultazioni tra gli iscritti» per
decidere la squadra di governo, «quando sapremo la data
delle politiche». Infatti Alessandro Di Battista, guardando
la folla, promette «tra di voi ci
sono i futuri ministri della Repubblica». Ma prima l’obiettivo
è guidare il Campidoglio.
«I
GURU “Futuri”, dice Di Battista,
perché Grillo spiega che il suo
movimento è come «l’arca di
Noè: lui costruiva l’arca quando era bel tempo e lo prendevano in giro. Noi siamo come lui,
stiamo costruendo l’arca». E
dall’arca scaglia frecce anche
contro il discusso Trattato
transatlantico sul commercio e
gli investimenti («Può distruggere il nostro sistema di leggi
sociali»). Infine, compatta le
truppe: «Non servono un guru
o l’elevato. Tocca a voi».
f.riz.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTIZIE TASCABILI
SOLUZIONE «TEMPORANEA» ALLA CRISI
ANCORA NAUFRAGI
IN FRANCIA PERQUISIZIONI E PC SEQUESTRATI
Canale di Sicilia,
in un gommone
8 migranti morti
Volkswagen, verso una maxi-causa:
i grandi azionisti chiedono 40 miliardi
● I corpi di altri otto migranti,
sette donne e un uomo, sono
stati trovati ieri in fondo a un
gommone soccorso dalla nave
Bersagliere della Marina Militare
ieri pomeriggio nel Canale di
Sicilia, non troppo lontano dalle
coste libiche. Prima di scoprire
gli otto cadaveri, la nave ha
messo in salvo 112 persone.
L’a.d. Volkswagen Matthias Mueller
● I grandi azionisti della Volkswagen, che hanno perso 25 miliardi di
euro per il crollo del titolo del colosso automobilistico, sarebbero
intenzionati a fare causa alla casa di Wolfsburg, chiedendo 40
miliardi di risarcimento per lo scandalo dei motori diesel. A intentare
la causa dovrebbe essere lo studio Quinn Emanuel, noto per le sue
vittorie nelle “class action” che coinvolgono grandi marchi, ingaggiato
dal gruppo Bentham, specializzato nel finanziare i costi delle lunghe
vertenze legali. Le prime cause dovrebbero partire entro il prossimo
febbraio. Intanto è stata perquisita la sede della Volkswagen in
Francia: la polizia ha sequestrato alcuni computer. Mentre in
Germania si profila uno scontro con i sindacati, che già temono piani
di taglio dei costi proprio a carico dei lavoratori locali.
LE IMMAGINI IN UN VIDEO MAI ACCADUTO PRIMA
A SAVONA PER L’EREDITÀ
Gerusalemme, spunta il muro
per dividere arabi ed ebrei
Iraq, 14 persone Il Papa proclama
vittime dell’Isis quattro santi
«Erano spie»
Tra loro due sposi
Assolda l’amico
per uccidere
il padre: arrestato
● A Gerusalemme da ieri c’è un muro. Un muro in cemento, costruito
in poche ore per dividere il quartiere ebraico di Armon HaNatziv da
quello palestinese di Jabal Mukaber. Si tratta di poche decine di metri
di muro removibile (alla base c’è la scritta «Blocco poliziesco
temporaneo immediato»), eretto per proteggere la comunità israeliana
colpita nelle ultime settimane da lanci di sassi e bottiglie incendiarie. E
mentre si registra un nuovo attentato a sud di Israele, a Beersheva,
con un morto e 6 feriti in una sparatoria, il presidente Netanyahu
respinge formalmente la proposta francese per una presenza di
osservatori internazionali sulla Spianata delle Moschee: «Solo Israele
garantisce lo status quo» e dispiega altri 300 soldati a Gerusalemme.
● Mentre un documento Usa
svela che nel 2002 l’allora leader
inglese Blair disse sì alla guerra
in Iraq con un anno di anticipo,
mentre teoricamente trattava la
pace, l’Isis diffonde un video che
mostra l’assassinio di 14 civili
accusati di collaborare con le
forze governative irachene. E la
coalizione a guida Usa compie 18
attacchi aerei contro nove città.
● Temeva che l’eredità finisse
nelle mani della compagna del
padre, originaria delle Mauritius.
Così Rinaldo Costa, 52 anni, ha
confessato di aver assoldato per
10 mila euro un amico per far
uccidere il padre, Renato Costa,
ex ferroviere ottantenne. L’anziano è stato assalito in casa a Savona, ma ha reagito. In manette
aggressore e mandante.
Il muro costruito ieri a Gerusalemme: deve proteggere il quartiere ebraico
● Un’altra prima volta per
Papa Francesco, questa meno
rivoluzionaria di altre, ma
comunque importante. Il Santo
Padre ieri nella messa in Piazza
San Pietro davanti a 65 mila
fedeli, ha proclamato santi due
coniugi, l’orologiaio Ludovico
Martin e la merlettaia Maria
Azelia Guèrin, genitori di Santa
Teresa di Lisieux. Nello stesso
L’effige dei coniugi canonizzati ieri
rito, il Papa ha proclamato santi
anche don Vincenzo Grossi, figlio
di un mugnaio e fondatore
dell’Istituto Figlie dell’Oratorio
e la spagnola Maria Isabel Salvat
Romero, nota come suor Maria
dell’Immacolata Concezione.
AltriMondi R
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’imprenditore
sparito a Brescia
Trovato morto
il suo operaio
COSTERÀ 55 MILIONI
Il Big Ben di Londra
sta cadendo a pezzi
Via al maxi-restauro
Scomparso 6 giorni dopo il datore di lavoro
Il punto in cui è stato trovato il corpo di Beppe Ghirardini a Ponte di Legno (Bs)
ta: Ghirardini, anche lui 50 anni, è stato l’ultimo a vedere
Bozzoli in fabbrica.
@filippocont
i è ucciso, qualcuno ha voluto tappargli la bocca oppure è stato un malore? Di
certo, Beppe Ghirardini si è portato all’altro mondo qualche segreto grosso: ieri, lungo un torrente non lontano dal punto in
cui era stato trovato il suo fuoristrada, c’era il corpo rannicchiato dell’operaio bresciano scomparso mercoledì. È un giallo avvitato dentro a un altro giallo:
gli investigatori non hanno, infatti, ancora tracce del titolare,
Mario Bozzoli, 50enne sparito
sei giorni prima del suo addetto
ai forni. Così, trovato il cadavere
dell’operaio, le ricerche frenetiche si concentreranno sul principale, nella certezza che i due casi siano legati a doppia manda-
S
probabilmente il monumento più noto e riconoscibile di Londra,
quello che finisce inesorabilmente sulle foto di ogni turista. Un po’ come il Colosseo
a Roma. E anche se è molto,
ma molto meno vecchio,
sembra che anche il glorioso
Big Ben necessiti di un urgente restauro. La torre dell’orologio, che scandisce il
tempo dei londinesi da 156
anni, sta cadendo a pezzi e il
governo britannico, che non
È
1Il cadavere in un torrente vicino all’auto
Filippo Conticello
51
che s’era seduto al volante della
Suzuki. Tra l’altro, la distanza
tra il punto di ritrovamento dell’auto nei pressi di Ponte di LePRIMA DI SPARIRE «Al mo- gno, lungo la strada chiamata
mento non sono riscontrabili Tonalina, e l’ultimo luogo dove il
evidenti segni di violenza», fan- cellulare dell’uomo ha agganciano sapere fonto una cella,
ti investigatiall’altezza del
ve. Potrebbe
passo di CroAncora nessuna
essere assidecedomini, è di
traccia
del
titolare
ramento o un
una ottantina
È giallo anche sulle di chilometri.
malore, a sentire il sindaco
cause del decesso: Un’enormità.
di Marcheno,
In ogni caso, ai
omicidio o malore? familiari è stail comune del
Bresciano in
to riferito che
cui ha sede
Ghirardini pol’azienda che adesso gli agenti trebbe essere morto il giorno in
controllano in ogni millimetro. cui è sparito. Lo stesso in cui saSarà l’autopsia a sciogliere i rebbe dovuto andare dai carabidubbi e, intanto, non viene scar- nieri per dire la sua sul mistero
tata nemmeno l’ipotesi che il Bozzoli: con la scusa di una batcorpo sia stato trasportato ac- tuta di caccia, mai avvenuta,
canto al torrente da qualcuno l’operaio ha misteriosamente
R
percorso in auto centinaia di chilometri da Marcheno. Non bastasse, a rendere più fitta la nebbia, ecco certe stranezze dell’8
ottobre, il giorno in cui a scomparire è stato l’imprenditore:
quella sera a un fornitore spagnolo stato chiesto di posticipare di due ore una consegna. Sarebbe dovuto entrare in fonderia
alle 19, l’orario in cui Bozzoli ha
chiamato per l’ultima volta la
moglie. Per ora l’azienda resta
sotto sequestro, mentre gli investigatori passano al setaccio due
vite assai diverse, forse finite in
conflitto: l’imprenditore che ancora si cerca e l’operaio che è stato trovato cadavere. E che su Facebook scriveva post sibillini,
l’ultimo proprio mercoledì prima di sparire: «Guardati bene le
spalle sempre... Pugnalate arrivano da chi meno te lo aspetti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Big Ben, un simbolo per Londra
ha alcuna voglia di dare una
brutta immagine del proprio
Paese, sta correndo ai ripari,
prima che i mitici rintocchi lascino il posto a un inspiegabile
silenzio. Secondo fonti di Westminster, sta per essere avviato
un lungo e drastico programma
di restauro che costerà almeno
40 milioni di sterline, pari a 55
milioni di euro. Ad aver bisogno di una solida sistemata non
è infatti solo l’orologio, che mostra difetti alle lancette e al
meccanismo interno: ci sono
anche importanti problemi
strutturali, il tetto perde, l’abitacolo è gravemente corroso e
ci sono grandi crepe nei muri.
Negli ultimi tempi il Big Ben
aveva iniziato a dare problemi.
Più volte i rintocchi sono andati
avanti di sei secondi rispetto al
normale, causando problemi
ad esempio a Bbc Radio, il cui
notiziario è stato interrotto dalla campana fuori tempo. Per
poter essere “curato” l’orologio
probabilmente resterà in silenzio per un po’, forse addirittura
tre anni: la pausa più lunga risale al 1976 quando, per riparare danni al meccanismo, lo stop
dei rintocchi fu di nove mesi.
NOTTE DI FOLLIA
Difende una ragazza dal fidanzato: in fin di vita
1A Rimini fuori da una discoteca 27enne interviene
in un litigio tra una coppia di suoi amici: viene colpito
da una bottiglia rotta. Preso l’aggressore in fuga
n’altra notte di violenza,
un altro giovane in fin di
vita dopo una rissa, questa volta fuori da una discoteca
di Misano Adriatico (Rimini).
Un 27enne originario di Torre
del Greco, ma residente da
sempre a Gabicce Mare, nella
notte tra sabato e domenica è
stato colpito con il collo di una
bottiglia rotta da un amico, 25
anni, anche lui di Gabicce, riportando profonde ferite al vol-
U
I carabinieri hanno arrestato l’uomo
to e al collo. Ieri mattina il ragazzo è stato operato alla giugulare ed è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale
Infermi di Rimini. Le sue condizioni restano gravissime.
BOTTE La rissa si è scatenata nel
parcheggio della discoteca
“Narciso” perché il giovane si è
intromesso nella violenta lite
del 25enne con la propria ragazza. Voleva difenderla, voleva che lui si calmasse, del resto
erano amici e qualcuno doveva
fare qualcosa. Ma tanta attenzione non è stata gradita. L’aggressore in un primo momento
ha finto di calmarsi, poi è torna-
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLI
21/3 - 20/4
ARIETE
21/4 - 20/5
TORO
21/5 - 21/6
GEMELLI
22/6 - 22/7
CANCRO
23/7 - 23/8
LEONE
24/8 - 22/9
VERGINE
5,5
7+
7
6-
7
8
La Luna paventa
stress e caduta
degli zebedei fino
a Addis Abeba. Una
disattenzione altrui,
poi, v’abbatte
un cicinìn: don’t
compens eating
as maials.
La Luna v’energizza
facilitando le cose
nel lavoro e nel
privato. Utile un
po’ di attività
fisica, anche
fornicatoria,
magari: gioverà
pure al morale.
Lavoro, spese
e incassi sono
guidati dalla Luna,
economista arguta.
L’amor, poi, stimola
la produzione
di endorfine, ma a
sud dell’ombelico
c’è stasi.
I rapporti con
gli altri appaiono
tesi e l’amore
causa di carsismo
zebedeico.
Controllatevi,
non esigete troppo
da voi stessi, né
dal sudombelico.
La cura del
dettaglio vi fa
ottenere risultati
super, non solo
nel lavoro. I piccoli
piaceri della
vita rinfrancano,
l’escalation suina
es muy rovente.
Gli impegni del
giorno li sbrigate
bene, con
spigliatezza, brio
e fortuna. La Luna,
poi, v’impepa e
vi offre ai palati
(suini) amanti
del piccantino.
23/9 - 22/10
BILANCIA
23/10 - 22/11
SCORPIONE
23/11 - 21/12
SAGITTARIO
22/12 - 20/1
CAPRICORNO
21/1 - 19/2
ACQUARIO
20/2 - 20/3
PESCI
5,5
7+
6,5
7,5
6+
7+
La Luna stressa.
Soprattutto in
casa e in famiglia.
Un po’ pure nel
lavoro. Ma potete
superare tutto,
if you don’t scler.
Tedio fornicatorio
paventasi.
Vita sociale e Pr
appaiono piacevoli.
Il lavoro (o la
ricerca di esso)
riceve input utili
e vi procura
vantaggi, il sex
è alla suinesima
potenza. Grandi.
Lavoro e soldi
premiano strategie
e iniziativa, ogni
svago del tempo
libero appaga.
L’amor però
sfigheggia, il
sudombelico è un
cicinìn sociopatico.
Giornata di start
up azzeccate e
di soddisfazioni
muy concrete. Voi,
poi, siete fighissimi
e quasi maghi,
the fornication
is a cuccagn:
godetevela!
Fra voi e gli altri
c’è lo stesso clima
che aleggia fra
Pd e Ncd sulle
unioni civili.
Lavoro e family
stancano, l’ormon
scalpita inutilly.
Tutelatevi.
Mentre lavoro,
sport e rapporti
sociali premiano
il vostro impegno,
l’amor forse delude
un cicinìn. Il
sudombelico,
però, intensifica
l’attività. Mucho.
to a colpire la ragazza. Quando
il 27enne è tornato a fermarlo,
lui ha impugnato una bottiglia
rotta trovata per terra e ha iniziato a colpirlo. La situazione è
apparsa subito drammatica e il
ragazzo ha tentato la fuga. I carabinieri lo hanno rintracciato
in poche ore e lo hanno fermato
non lontano dal luogo dell’aggressione: adesso il ragazzo,
che ha precedenti per spaccio e
lesioni, è in arresto con l’accusa
di tentato omicidio. Nella speranza che le condizioni dell’amico, praticamente sgozzato, migliorino e quei minuti di
follia non si trasformino in un
dramma senza ritorno.
IN CINA LE NOZZE DA 27 MILIONI
La modella Angelababy e l’attore Huang Xiaoming si sono
sposati a Shanghai, in Cina, l’8 ottobre: nozze sobrie, “solo” 27
milioni di euro spesi. Torta di 10 piani (foto LaPresse), duemila
invitati (per ciascuno, anche un cellulare in dono) in un salone
dominato dall’ologramma di un castello, creazione di Dior per
l’abito di lui. La cerimonia è stata trasmessa in streaming.
LO SPORT IN TV
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NUOVO SHOW
SU EXPLORA
MR. DINAMITE,
ESPLOSIONI
MADE IN ITALY
Arriva questa sera su
Explora Hd (canale 415 di
Sky) «Mr. Dinamite», il
primo programma italiano
dedicato alle esplosioni. Nel
corso di otto puntate
vedremo dunque venire giù
torri, palazzi, acquedotti,
ponti, campanili, eco-mostri
sotto l’attento controllo di
Danilo Coppe, geominerario
e massimo esperto in Italia
in esplosivistica, tanto
da diventare per tutti
Mr. Dinamite.
DA VEDERE STASERA
SU EXPLORA ALLE 21.50
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52
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015
LA SFIDA SU TWITTER
«Dybala come
in Tutti pazzi
per Mary?»
MI ASPETTAVO DI PIÙ:
ERA UNA PARTITA
DA VINCERE,
DOBBIAMO SVEGLIARCI
IN ATTACCO
AMADEUS
CONDUTTORE TV
PRIMO TEMPO NOI,
SECONDO TEMPO LORO
COMUNQUE È BELLO
RESTARE 8 PUNTI
SOPRA LA JUVE
Paulo Dybala e Cameron Diaz in Tutti pazzi per Mary
L’interista Ivan Perisic, 26, e lo
juventino Leonardo Bonucci, 28. In
alto, i rigori dei tifosi fuori dallo stadio
e il look di un’interista REUTERS/BOZZANI
MARCO SANTIN
GIALAPPA’S BAND
Inter-Juve, un pari a due facce
«È stretto». «No, meritavamo noi»
1Le voci dei tifosi a San Siro. Santin della Gialappa’s Band: «Il palo di Khedira
sarebbe entrato trionfalmente in “Questo lo segnavo anch’io” di Mai dire gol»
Christian Pradelli
A
lla fine rimane solo quel
lampo al settantesimo
esatto: Morata fa tutto
bene, Khedira prende il palo
esterno, la Curva Nord si zittisce, ma solo per un istante. Inter-Juve, insomma, è sempre
Inter-Juve, anche quando finisce a reti bianche, all’ottava
giornata di campionato e con
otto punti di differenza in classifica. Lo spettacolo, inutile
dirlo, era già cominciato più di
tre ore prima, con le code dei
bei tempi che avevano fatto
partire cori spontanei ad altezza tornelli: «Non dimentichiamo che, se vinciamo, torniamo
da soli in testa alla classifica»,
il commento pre-gara del giovane Manuel, bardato di nerazzurro dalla testa ai piedi.
Pronta la risposta di Rosalba,
24enne juventina, rappresentante di un tifo che anche a Mi-
lano non passa certo inascoltato: «È dalla finale di Berlino
che ce la “menano” — una carica a tutto slang — è ora di restituir loro in una botta sola tutti
gli “sfottò” di oltre tre mesi».
QUEL PALO... E per un terzo
anello blu, quello riservato agli
ospiti, pronto a colorarsi totalmente di bianconero, la coreografia multi-settore dei padroni di casa ricorda ancora una
volta quell’infausto 6 giugno:
«Continua a sognare», il messaggio ai vicecampioni d’Europa. Come dire che il Triplete
«ce l’abbiamo solo noi». Scher-
7-8
● I punti di vantaggio dell’Inter
(17) in classifica, rispettivamente
nei confronti di Milan e
Juventus. L’Inter è a un punto
dalla capolista Fiorentina
maglie a parte, tre cartellini
gialli nei primi dieci minuti di
gioco disegnano alla perfezione la natura di un match dedicato, per definizione, a cuori
forti e ugole cariche. Ma nessuno sfonda, né da una parte, né
dall’altra. Fino a quel palo,
fino a quel Khedira a un
passo dal colpaccio. «È
stato un momento bello
tosto — respira ancora di
sollievo, a fine partita, la signora Cosima —, però non avrebbero meritato di vincere. Già il
pareggio, secondo me, ci va un
po’ stretto». Pensiero opposto
per la juventina Manuela, 31
anni, milanese d’adozione:
«Credo che il pareggio sia giusto, ma meritavamo di più noi,
nonostante oggi siamo molto
più inconcludenti di ieri».
TIFO VIP «È facile leggere la
partita: primo tempo noi, secondo loro — sintetizza dalla
tribuna «vip» Marco Santin
Il tecnico
dell’Inter
Roberto
Mancini,
50 anni
GETTY IMAGES
della Gialappa’s Band —. Il palo di Khedira sarebbe entrato
trionfalmente nella rubrica
“Questo lo segnavo anch’io”,
ma meglio così: alla fine è una
gran cosa essere rimasti otto
punti sopra». Più critico Amadeus: «Mi aspettavo qualcosa
di più: era una gara da vincere
e, se la metto insieme a quelle
contro Milan e Fiorentina, tutte in casa, il bottino di 4 punti
su 9 è un po’ magro. La preoccupazione maggiore? Dobbiamo svegliarci in attacco, perché o fatichiamo a creare occasioni oppure non le sfruttiamo». Futuro ancora da
costruire, insomma: «Siamo
come “La stanza inclinata”
(must di “Stasera tutto è possibile”, che Amadeus conduce su
Raidue, ndr): l’importante è
restare in piedi, attraversando
la stagione dal basso verso l’alto. E, per ora, siamo ancora a
metà strada».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I
l tiro di Zaza è arrivato qui in zona stazione centrale. Giovanni Dutto@giovanni_dutto
Zaza mi ha rotto il vetro della finestra.
Gio_Acm @Rossonera_21
Zaza pensava di stare a Twickenham. Andrea @Ward1mu5
Tiro di Zaza finisce sul padiglione del Marocco. alberto bottini@alberto_bottini
Ansa: Turista Expo colpito da pallonata
chiederà danni agli organizzatori. La polizia
indaga. Roberto Fiorellino @FioRoberto
Pogba vale quanto un biglietto dell’Expo.
capitanschettini@Schetweet
Al momento Pogba costa meno della Fiat Duna station wagon. Ciccio Ratti@CiccioRatti
Pogba sta perdendo più valore delle azioni
Volkswagen, dopo i bar di Torino è quello
che senza di più la mancanza di Vidal. bartolomeo landolfo@landbart
Pogba non lo pagherei nemmeno 100 Goleador. Andrea@andreaisc93
Dopo questo dribbling Pogba è arrivato a
15.000 lire. Massimo Cortinovis@MaxCortinovis
Nonostante Cuadrado sia sul rettangolo di
gioco in campo si vedono poche geometrie.
Rino Cuomo@RinoCuomo
Perché Dybala ha il ciuffo alla Cameron
Diaz in «Tutti pazzi per Mary»? Maria@m_maria_
Chiellini contro la fisica. iPantellas@iPantellas
Che barba che noia che barba che noia. Carmen@MrsBagans88
© RIPRODUZIONE RISERVATA
REJA DOPO LA VITTORIA
«Atalanta, ci attende un mese duro»
tutti: se il centrocampo regge,
con loro è tutto più facile».
Matteo Spini
BERGAMO
I
l 3-0 e la classifica varrebbero da soli una dose extra
di festeggiamenti, come se
non fossero bastati quelli per i
compleanni di Edy Reja (70
anni celebrati il 10 ottobre) e
della stessa Atalanta (108 anni
festeggiati sabato scorso). In
effetti, dopo la netta vittoria
contro il Carpi, è proprio difficile togliere il sorriso dalla faccia di Reja: «Temevo questa gara — ammette il tecnico friulano nel dopopartita —: in effetti, abbiamo affrontato i primi
5’ con un po’ di leggerezza, ma
poi abbiamo preso in mano il
Il tecnico Edy Reja, 70 anni LAPRESSE
gioco e ci siamo comportati da
Atalanta. A quel punto, tutto
quanto è stato in discesa: al di
là dei demeriti dei nostri avversari, abbiamo giocato bene.
Moralez, Gomez e Pinilla, là
davanti, possono fare paura a
TESTA GIUSTA I nerazzurri
adesso sono settimi in classifica, appena dietro le prime:
«Negli ultimi tempi sta cambiando la nostra mentalità e i
risultati si vedono. Vorrei arrivare al punto in cui nessuno si
meraviglierà di fronte alle nostre vittorie: specie in casa —
sottolinea Reja — dove tutti
quanti devono avere timore,
perché il nostro campo deve diventare un vero e proprio fortino. Anche stavolta lo stadio è
stato caloroso e la cornice
emozionante». Tutto perfetto,
o quasi. «Dobbiamo ancora
correggere qualche difetto —
precisa l’allenatore dei nerazzurri —, ma finora abbiamo interpretato ottime gare, con
l’eccezione della parentesi di
Firenze: abbiamo sfruttato al
meglio il calendario, anche se
abbiamo perso qua e là qualche punto per via di qualche
errore», prosegue Reja. Che
adesso guarda avanti: «Ora arriva una serie particolarmente
impegnativa, di quattro partite
molto dure, tre delle quali in
trasferta: i punti e la classifica
attuale ci regalano una serenità maggiore per affrontarle.
Non giocheremo a cuor leggero, ma, essendo più tranquilli,
sarà più semplice affrontare
questo ciclo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALLA CORSA DELLA SPERANZA
La pioggia non ha fermato la Corsa della Speranza, la 6 km per
ragazzi e famiglie in centro a Milano. La corsa ha raccolto fondi
per Dynamo, il primo camp di terapia ricreativa in Italia per
ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi e croniche.
Calcio e basket R La giornata
SERIE D
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Agenda e risultati R
SERIE A2
Pari Caronnese Disastro Brescia
La Pro Sesto va Diana va giù duro
Monza rimontato «Ho le mie colpe»
1Il tecnico dei
1La Leonessa
brianzoli Delpiano
non parla dopo
il 2-2 in casa
con la Varesina
travolta 88-74
a Roseto. Il coach
«Contro Ravenna
subito il riscatto»
ATLETICA
●
REINA DOMINA IN AZZURRO
(gi.st.) Per Nicole Reina limpida
vittoria fra le juniores nell’incontro
internazionale di corsa su strada
contro la Francia, disputato ieri a
Cremona e dominato dagli azzurri.
La portacolori del Cus Pro Patria si
impone in 34.32 sui 10 km, con un
margine di oltre 1 minuto e mezzo
su un’altra azzurra, Anna Busatto.
Brava anche la sua compagna di
squadra, Cristina Roscalla, 4a con
36.54. Positiva anche la prova del
bergamasco Omar Guerniche (San
Rocchino), secondo nella categoria
promesse in 30.32.
BASKET
●
Serena Scandolo
L
a nona giornata di serie D
ha visto la Caronnese capolista del girone A pareggiare 1-1 in casa con il Borgosesia ed essere raggiunta in
vetta dal Gozzano. Nel girone
B il Piacenza fa la capolista calando il poker sulla Bustese,
ma la Pro Sesto si mantiene
nella scia strappando la vittoria in casa dell’Inveruno a 2’
dalla fine. A Lecco, la sfida con
il Seregno non si va oltre l’1-1,
mentre a Monza l’allenatore
Alessio Delpiano diserta la sala
stampa, dopo che la squadra in
rimonta si è fatta raggiungere
a 10’ dal termine.
RISULTATI 9a GIORNATA
● Girone A: Acqui-Chieri 2-1, Caronnese-Borgosesia 1-1, Castellazzo-Lavagnese 1-0, Gozzano-Fezzanese 5-0, Ligorna -Novese 0-2, OltrepovogheraRapallobogliasco 2-1, Pinerolo-Derthona 1-0, Pro Settimo-Sporting
Bellinzago 1-1, Sestri Levante-Bra 2-0,
Alberto Banzola
Alessio Delpiano, tecnico del Monza
Vado-Argentina 0-3.
Classifica: Gozzano e Caronnese 21, Pinerolo 18, OltrepoVoghera e Sestri Levante 17, Argentina 15, Sporting bellinzago, Chieri, Novese e Borgosesia 14,
Derthona 12, Bra 10, Pro Settimo e Ligorna 9, Acqui 7, RapalloBogliasco, Vado e Fezzanese 6, Castellazzo 5.
● Girone B: Lecco-Seregno 1-1, Caravaggio-Grumellese 2-2, Ciliverghe-Olginatese 1-2, Ciserano-Pontisola 1-1, Folgore Caratese-Fiorenzuola 1-0, Inveruno-Pro Sesto 2-3, Monza-Varesina 2-2,
Pergolettese-Sondrio 0-0, PiacenzaBustese 4-1, Virtus Bergamo-Mapellobonate 2-5.
Classifica: Piacenza 22, Pro Sesto 19,
Lecco 17, Pontisola 16, MapelloBonate e
Ciserano 14, Ciliverghe 13, Seregno,
Monza, Varesina e Caravaggio 12, Inveruno e Virtus Bergamo 11, Pergolettese,
Olginatese e Fogore Caratese 10, Bustese 9, Fiorenzuola 7, Grumellese 6,
Sondrio 4.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I
rriconoscibile Leonessa: a
Roseto arriva la prima
sconfitta (88-74) in campionato, in una serata da dimenticare per i ragazzi di coach Diana, che si prende la colpa della sconfitta. «Non ho
trasmesso ai ragazzi il giusto
atteggiamento: non sono riuscito a far capire che era ovvio
che dopo le prime due sconfitte Roseto partisse forte contro». Per quanto visto in campo, i 14 punti sono poco veritieri, vista l’inconsistenza per
lunghissimi tratti della Leonessa, messa al tappeto da una
squadra teoricamente alla
portata. Dopo una partenza
difficoltosa (27-15 al 10’), i
biancoazzurri annaspano anche nel secondo quarto, scivolando a -21 (43-22), mostrando la totale incapacità di segnare e subendo nel pitturato i
lunghi abruzzesi. Tutto facile
per gli abruzzesi contro una
squadra che non è nemmeno
55
5
Andrea Diana, coach di Brescia
la fotocopia sbiadita di quella che
ha vinto le prime due partite di
regular season. Il -21 al 20’ (4928) suona come una sentenza.
«Torniamo subito in palestra»,
spiega Diana, «domenica contro
Ravenna dovremmo tornare a essere noi stessi».
ROSETO-BRESCIA
88–74
(27-15, 49-28; 65-51)
Mec Energy Roseto: Marulli 14 (2/4,
3/6), Allen 6 (3/4, 0/2), Marini 21 (3/3, 3/7),
Weaver 19 (4/6, 2/3), Borra 9 (3/10); Izzo 3
(1/1 da 3), Bryan 9 (4/6), Moreno 5 (1/3, 1/5),
Trevisan (0/1), Mariani, Papa 2 (1/2, 0/1).
N.e.: Ferraro. All.: Trullo.
Centrale del Latte Brescia: Passera 4
(0/5, 1/2), Holmes 14 (2/7, 0/4), Alibegovic 10
(2/5, 2/7), Hollis 16 (3/7, 2/3), Cittadini 8
(3/5, 0/1); Fernandez 16 (0/2, 4/5), Bruttini 4
(2/4), Totè, Bushati 2 (1/3, 0/2). N.e.: Speronello, Dell’Aira. All.: Diana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A1 DONNE (an.gu.) Nella 3a
giornata, il Geas ha perso 58-75
con Torino nella prima partita a
Sesto San Giovanni con 19 punti
per Barberis e 13 per Mandache. In
A2, ricorso di Marghera dopo la
sconfitta in casa delle
bergamasche di Albino per
incongruenze nei punti tra
tabellone e referto nel finale.
CICLISMO
●
BRESCIA TRIONFA IN CINA
(d.vig.) Trionfo tutto bresciano al
Tour of Cina II. Su sei tappe a
disposizione, tre successi di
giornata, maglia gialla di leader
della classifica generale e quella a
punti per Mattia Gavazzi (Amore &
Vita) figlio dell’ex professionista
Pierino (Milano Sanremo, tre titoli
italiani e cinque tappe al Giro
d’Italia) a cui fanno da eco le
altrettanti vittorie di Nicolas Marini
(Nippo Vini Fantini) che ieri ha fatto
tris conquistando anche la sesta e
ultima tappa sul circuito di Zhuhai.
● A BIASSONO (d.vig.) Successo
del bielorusso Nikolai Shumov
(General Store Bottoli) nella 94a
Coppa d’Inverno per dilettanti a
Biassono (Mb). Il vincitore ha
superato Andrea Vendrame (Zalf
Fior) e il bresciano Damiano Cima
(Team Colpack) al termine di 152
chilometri di corsa.
HOCKEY GHIACCIO
●
SERIE B (gi.pr.) Como complica i
piani della corazzata Merano,
mantenendo in equilibrio per due
tempi la sfida sul ghiaccio di Casate: gli
altoatesini vincono solo di misura, per
5-4. Reti lariane di Formentini (2), Valli
e Ambrosoli. Senza storia ChiavennaEgna, giocata sul neutro di Pinerolo:
finale 1-7, l’unica rete è di Stricker.
HOCKEY INLINE
●
COPPA FIHP, MILANO FUORI
(gi.pr.) Nel terzo turno di Coppa Fihp, il
Milano Quanta rimedia due sconfitte
ed esce dalla neonata competizione. I
rossoblù hanno schierato in pista la
seconda squadra. I giovani rinoceronti
hanno perso 8-4 con Roma e 6-1 con
Monleale.
TENNIS
●
A1, IMPRESA DI CERIANO (ga.ri.)
L’impresa della 2a giornata è firmata Ct
Ceriano. Le brianzole, all’esordio
assoluto in casa (nella sede del Robur
Saronno), battono 3-1 le campionesse
in carica del Tc Genova e si portano a 4
punti nel girone 2. Vittorie di Alice
Moroni e Clelia Melena su Balducci e
Moratelli, poi la sconfitta di Giulia
Sussarello per mano dell’ex Top 50
Brianti. Infine il doppio, vinto per 7-5 46 10/6 da Melena/Moroni su
Brianti/Balducci. Tra i maschi, va forte
il Tc Crema che strappa un 5-1 esterno
a Bassano del Grappa, Vicenza. Bene
Nicola Remedi, Adrian Ungur e il neoacquisto Matteo Donati. Altro stop per
il Selva Alta Vigevano, battuto 6-0 in
casa dalla corazzata Forte dei Marmi.
VARIE
●
L’ULTIMA ESTATE DI BERLINO
PRESENTAZIONE LIBRO DI BUFFA
Un’Olimpiade passata alla storia, quella
del 1936, raccontata in un romanzo di
sport, passione e ferocia. «L’ultima
estate di Berlino», il libro di Federico
Buffa e Paolo Frusca (Rizzoli), verrà
presentato oggi (alle 18.30) alla
Feltrinelli di piazza Piemonte 2, a Milano.
Con gli autori, interverrà il vicedirettore
della Gazzetta, Umberto Zapelloni.
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015
SERIE D
Franco Cirici
BARI
San Severo sconfitto
Il Taranto resta secondo
T
re ceffoni per darsi una regolata. Magari prima possibile. Perché la disfatta di
Terni è ben più grave di quella
rimediata a Crotone (1-4), per
il differente spessore tecnico
dell’avversario e soprattutto
per l’incapacità evidenziata dai
biancorossi di rientrare in partita (in Calabria almeno ci avevano provato, accorciando le
distanze sullo 0-2). Perché, evidentemente, le tre vittorie consecutive, hanno celato alcuni
problemi (forse costituzionali)
che Davide Nicola non è ancora
riuscito a risolvere. Uno su tutti: questo Bari prende tanti,
troppi gol. Ne ha incassati 12 in
8 partite, con una media poco
invidiabile di 1,5 ogni novanta
minuti. Non a caso, ha la peggior difesa tra le prime otto in
classifica. Hanno fatto peggio
solo in quattro: Avellino e Como (15 reti subite), Salernitana
e Brescia (13).
NON PRENDERNE Rammenta
un vecchio saggio del pallone,
Eugenio Fascetti: «Per andare
in serie A bisogna avere innanzitutto una difesa forte, subire
poco. Non lo dico io, ma la storia. In quanto al Bari, poi,
l’equazione è semplice. Con il
potenziale offensivo che si ritrova, prima o dopo un pallone
riesce a metterlo dentro. Basterebbe non prenderne…». In vero, anche sul piano prettamente
offensivo, le cose non funzionano a dovere. Non si capisce perché un cannoniere di razza come Maniero debba, nel progetto tattico, sacrificarsi da matti
per la squadra e non avere mai a
disposizione un pallone pulito,
per fare quel che gli riesce meglio: il mestiere di cecchino. Ma
TARANTO-SAN SEVERO 2-1
La delusione di Guarna e di Donati per la pesante sconfitta a Terni: dopo il 3-0 il Bari è in ginocchio LAPRESSE
Bari, quanti buchi
La difesa non regge
1Squadra sotto processo: incassati 12 gol in 8 gare
Fascetti: «Per andare in A bisogna subire poco»
questo è un altro discorso.
ERRORI Tornando alla fase difensiva, è vero che Guarna ha
incassato soltanto in 3 partite
(Spezia, Crotone e Ternana) 10
dei 12 gol complessivi al passivo. Ma è pur indiscutibile che il
pacchetto arretrato sia andato
in affanno, anche quando la
porta è rimasta inviolata. Vuol
dire che in fase di non possesso
i meccanismi scricchiolano, che
si ripetono errori individuali
(soprattutto quando ci si ritrova nell’uno contro uno) e di reparto, che davanti ad avversari
rapidi la difesa va puntualmente in tilt. Basti pensare a quel
che ha «combinato» sabato
scorso il ternano Furlan, dall’inizio alla fine del match. Senza che si tentasse quanto meno
di arginarne le folate, con un
cambiamento in corso.
CORAGGIO In un contesto ambientale avvezzo a perdere
l’equilibrio, puntuale a esaltarsi
dopo ogni vittoria ed a drammatizzare ogni caduta, Davide
Nicola non può davvero gettare
alle ortiche il lavoro svolto né
sbriciolare le certezze acquisite
(14 punti costituiscono pur
sempre un buon bottino). Il tecnico è finito sotto accusa perché
il suo Bari nei primi 8 turni non
ha mai mostrato la personalità
di una grande squadra, perché
di gioco se ne vede poco. Ma è il
caso che proceda per gradi e,
innanzitutto, assesti a dovere la
fase difensiva. Anche con il supporto di scelte coraggiose. Desta non poche perplessità la
coppia centrale Contini -Di Cesare, che non pare davvero ben
assortita. I problemi più consistenti, tuttavia, emergono soprattutto sulle fasce. L’esperto
Del Grosso è in palese affanno
dall’inizio del campionato, eppure è uno fra i più utilizzati.
Un turno di riposo non gli nuocerebbe. E’ irriconoscibile Sabelli. Il Bari e Nicola devono solo augurarsi che torni presto
quello vero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MARCATORI Manganelli (T) al 44’
p.t.; Favetta (S) al 10’, Russo (T) al
32’ s.t.
TARANTO (3-4-3) Pizzaleo; Manganelli, Pambianchi, Chiavazzo;
Ammirati, Voltasio (dal 40’ s.t.
Gori), Marsili, Guardiglio; Russo
(dal 35’ s.t. Fonzino), Genchi,
Improta (dal 13’ s.t. Esposito)
(Giordano, Verdone, Cimino, D’Angelo, Ibojo, Lecce). All. Cazzarò.
SAN SEVERO (3-5-2) Mennella;
Cipolletta, Grieco, Favilla F. (dal
33’ s.t. Morsillo); Natino, Rossi,
Tricarico, Florio (dal 28’ s.t. De
Luca), Mustone; Favetta (dal 28’
s.t. Milani), Evacuo. (Di Michele,
Capone, Favilla D., Rolli, Mastrangelo, Di Fiore). All. De Felice.
ARBITRO Marini di Trieste.
NOTE spettatori 2.500 circa.
Ammoniti Pambianchi, Rossi,
Fonzino. Angoli 8-4. Recuperi: p.t.
1’; s.t. 5’.
TARANTO Quanta fatica per
il Taranto. Successo di misura
e sofferto dei rossoblù su un
buon San Severo abile nel tenere i padroni di casa sulla
corda per gli interi novanta
minuti. I rossoblù restano secondi in classifica a un punto
dal Nardò capolista, vittorioso
sul Gallipoli (2-1).
LA PARTITA Vantaggio degli
uomini di Cazzarò sul finire di
primo tempo con un colpo di
testa di Manganelli su angolo
di Marsili. Nella ripresa il San
Severo trova il pari con Favetta sempre su azione d’angolo.
La gara è risolta da Russo che
scatta sul filo del fuorigioco e
infila Mennella in uscita.
Lugi Carrieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SITUAZIONE
Nardò sempre solo, colpo Francavilla
Dopo 8 giornate, è tutto pugliese il
podio del girone H. Nel testa a
testa tra Nardò e Taranto si
inserisce la Virtus Francavilla,
vittoriosa a Pomigliano (2-1,
doppietta dell’argentino Montaldi)
e ora terza. Il Nardò conferma la
leadership vincendo 2-1 il derby
col Gallipoli. I granata segnano
con Malcore e sprecano tanto. Il
Gallipoli, in 10 per l’espulsione di
Mbida, nella ripresa pareggia con
Negro; poi Palmisano regala al
Nardò il quinto successo
consecutivo.
Michele Climaco
RISULTATI Serpentara-Isola Liri 1-1,
Fondi-Picerno 3-2; Francavilla
Torrecuso 2-1; Marcianise-Turris 0-0;
Nardò-Gallipoli 2-1; Pomigliano-Virtus
Francavilla 1-2; Potenza-Aprilia 2-1;
Taranto-San Severo 2-1; ManfredoniaBisceglie (oggi, ore 20).
CLASSIFICA Nardò 21; Taranto 20;
Francavilla e V. Francavilla 17;
Pomigliano 16; Fondi 15; Isola L. 14;
Marcianise e Turris 11; Bisceglie e
Potenza 9; Torrecuso e San Severo 7;
Manfredonia e Picerno 5; Serpentara,
Aprilia e Gallipoli 4.
Lega Pro R Doppio rilancio
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
55
5
Fate largo, sono tornate le big
IL CANNONIERE
Svolta Iemmello
«Che bel Foggia
Sfidiamo le prime»
1Con la doppietta ha scavalcato De Zerbi
nella classifica dei goleador rossoneri
Pietro Iemmello, 23 anni, attaccante, seconda stagione a Foggia CAUTILLO
SORRISO MONOPOLI
Gioia Esposito
«Gol e assist»
● MONOPOLI (Bari) (l.s.) È
stato di parola. Aveva
promesso una rete e la
vittoria del Monopoli, così è
stato. Anzi, Pasquale
Esposito, il difensore con il
vizio del gol, ha fatto anche
meglio mettendo lo zampino
sul 2-1 di Croce con il Melfi.
«Prima la rete da
opportunista – dice –-, poi la
torre per il gol-vittoria di
Croce. Non potevo chiedere
di più». In rete la «vecchia
guardia», quella che ha
messo la firma sulla
conquista della coppa Italia di
D. «Eravamo solo tre in
campo: oltre a me, Croce e
anche Pinto. E’ stata una bella
soddisfazione, ma tutta la
squadra ha grandi meriti».
Curiosità in porta. Assente in
extremis il titolare Pisseri, in
campo l’esperto Pellegrino.
Quando non gioca, è il terzo
portiere, in panchina gli è
preferito il giovane Tognoni,
l’estremo difensore dello
scorso anno.
Emanuele Losapio
FOGGIA
G
rinta, carattere e gol. Pietro Iemmello è l’uomo in
più del Foggia. Quattro
delle dodici reti realizzate dalla
formazione di De Zerbi sono
state siglate dal centravanti catanzarese. La prima doppietta
in campionato, realizzata sabato con la Lupa Castelli, ha cristallizzato il suo ottimo momento di forma.
CRESCITA Quattro gol, uno diverso dall’altro, sono valsi 7 degli 11 punti in classifica. La crescita di Iemmello è stata direttamente proporzionale all’esplosione del Foggia (10
punti conquistati nelle ultime 4
partite). E ora il centravanti
non si pone limiti. «Siamo sulla
strada giusta, ma non dimentichiamo il periodo buio che abbiamo attraversato - esordisce
l’attaccante -. Siamo cresciuti
anche grazie a quei momenti
difficili. Le ultime vittorie (Melfi, Lecce e Lupa Castelli, ndr.) ci
hanno dato la consapevolezza
di essere una squadra forte. A
Matera abbiamo perso due punti negli ultimi minuti di gara;
peccato, perché adesso sarem-
mo stati in testa. Ora bisogna
dare continuità per risalire ancora la classifica. Non possiamo
e non dobbiamo fermarci».
IEMMELLO 2.0 Non soltanto i
gol ma anche un grande lavoro
svolto per la squadra: la versione 2.0 di Iemmello sta impressionando tutti, soprattutto il
tecnico De Zerbi. «Quest’anno
gioco più per gli altri che per me
stesso - prosegue il giocatore -.
Merito dell’allenatore, che ha
insistito molto per farmi crescere da questo punto di vista. Sono un calciatore più completo e
sono felice. Le cose iniziano a
girare per il verso giusto». Felicità ed entusiasmo potrebbero
essere deterrenti per il Foggia,
soprattutto se dovessero far illudere di essere arrivati già alla
meta. «Questa è una piazza dove c’è poco equilibrio, l’abbiamo visto dopo la sconfitta di Benevento –- spiega Iemmello -.
Quelle ferite non si dimenticano, siamo consapevoli della nostra forza e non vogliamo più rivivere quei momenti. Ne siamo
venuti fuori con personalità,
perché il nostro è un gruppo
forte, siamo come una famiglia.
Ora abbiamo un obiettivo importante da conquistare: tutti
siamo convinti che a Foggia si
possa aprire un ciclo».
QUOTA 20 Con i 4 gol di quest’anno Iemmello è salito a quota 20 nella classifica storica dei
marcatori del Foggia, superando proprio il tecnico De Zerbi
(18 reti). «Me l’avevano detto,
sono felice ma non voglio fermarmi. Sono tornato per far bene, segnare tanti gol e vincere»,
spera l’attaccante. E sulla strada del Foggia ci saranno le prossime sfide allo Zaccheria con Fidelis Andria e Messina, due partite d’alta quota per far decollare la squadra di De Zerbi.
«Affronteremo nell’ordine la seconda e la prima della classe sottolinea Iemmello -. Sarà dura ma in casa non possiamo
concedere nulla. Per l’Andria ci
aspettiamo una cornice di pubblico unica, sogniamo il tutto
esaurito (15mila spettatori,
ndr). Un gol nel derby? Mi manca dall’esordio dello scorso anno col Martina e mi è sfuggito
col Lecce. Sabato vedremo…».
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ADESSO IL DERBY
CONTRO L’ANDRIA:
VORREMMO VEDERE
LO STADIO TUTTO
ESAURITO
PIETRO IEMMELLO
ATTACCANTE FOGGIA
IL LEADER
Papini il talismano
Quando lui segna
il Lecce vince
1Il centrocampista ha firmato 8 reti
E i giallorossi hanno sempre fatto il pieno
Romeo Papini, 32 anni, centrocampista, terza stagione a Lecce LAPRESSE
CALCIO A 5 / IL CASO
Pugni in faccia
a Buonafede
● (g.d.f.) Gravissimo episodio
verificatosi sabato sera
durante e dopo Real
Castellaneta-Taranto, in
coppa Puglia di calcio a
cinque maschile. L’allenatore
ospite Fabio Buonafede, al
termine del primo tempo, è
stato pesantemente insultato
e spintonato dal giocatore
locale Dario Gorghini ed
espulso dai direttori di gara.
A fine partita, sugli spalti,
avrebbe ricevuto due violenti
pugni al viso dallo stesso
calciatore e – pare – da suo
padre, cadendo a terra
svenuto. L’intervento dei
carabinieri e dell’equipe
medica ha riportato la calma.
«Sono situazioni assurde ed
inqualificabili – dice
Buonafede –. Mi hanno
spintonato, minacciato, poi
anche picchiato. C’erano
numerosi testimoni che
hanno visto tutto». La società
di casa non ha voluto
rilasciare invece
dichiarazioni sull’accaduto.
Marco Errico
LECCE
P
apini segna, il Lecce vince.È come un’equazione
infallibile, da 2 stagioni a
questa parte: quando il centrocampista colpisce, arrivano anche i 3 punti per i giallorossi. La
serie era iniziata a L’Aquila, nel
gennaio del 2014: acuto di Papini e successo per i giallorossi
(1-0). Poi c’è stato lo zampino
nel 5-0 al Foligno, in coppa Italia. Nello scorso campionato Papini ha messo la firma sulle vittorie con Reggina (2-0), Melfi
(4-1), Savoia (1-0) e Benevento
(1-0). Sino al guizzo decisivo
della trasferta di Castellammare del 13 settembre (1-0) e al
colpo di testa che sabato ha steso l’Ischia Isolaverde.
MINIERA Otto gol per altrettanti successi del Lecce. Una media
straordinaria, anche perché i
centri di Papini non sono mai
banali. Anzi, oltre ad essere pesantissimi, arrivano sempre in
momenti delicati della stagione. Come quello in casa della
Juve Stabia, dove il Lecce si presentava già in una situazione
molto particolare, dopo la pesante sconfitta rimediata al-
l’esordio con la Fidelis Andria. E
anche la rete di sabato con gli
isolani potrebbe avere un peso
determinante per il futuro del
campionato del Lecce. Perché
ha spezzato il sortilegio del Via
del Mare, dopo 1 sconfitta e 2
pareggi. Ma soprattutto perché
ha permesso a Braglia di iniziare la sua gestione con una vittoria, che permetterà al tecnico
toscano di continuare a lavorare con maggiore serenità.
LEADER Papini, insomma, si
conferma l’amuleto del Lecce.
Ma non si tratta solo di fortuna.
I suoi gol spesso sono frutto di
gesti tecnici notevoli (perfetto il
tempismo nel colpo di testa che
ha deciso la sfida con l’Ischia).
La fascia da capitano sembra
aver responsabilizzato ancora
di più Papini, che sta acquisendo anche quella dimensione da
leader che forse gli mancava,
nella sua prima parte dell’esperienza a Lecce. Dopo un pomeriggio esaltante, ha mantenuto
il profilo basso. «Non abbiamo
fatto nulla, ora testa bassa e lavorare in vista di Melfi - ha detto
Papini -. Quella con l’Ischia è
stata una vittoria importante
anche perché venivamo da una
settimana difficile. Adesso dobbiamo pensare alla trasferta di
Melfi, ci attende una battaglia.
Lo scorso anno abbiamo avuto
delle difficoltà, su un campo
non bellissimo. E alla fine abbiamo perso». Un segnale di
maturità, le lezioni del passato
hanno insegnato qualcosa.
RIPRESA Dopo una domenica
di riposo, il Lecce torna al lavoro oggi pomeriggio, con un allenamento fissato alle ore 16 a
Martignano. Da verificare soprattutto le condizioni di Surraco, costretto contro l’Ischia a
chiedere il cambio dopo appena
mezz’ora. Da una prima diagnosi, l’infortunio non dovrebbe essere serio. Solo un trauma
contusivo al piede destro. Se
non ci saranno complicazioni,
Surraco dovrebbe farcela già
per la trasferta di Melfi. Sotto
osservazioni anche Salvi, che la
scorsa settimana ha seguito un
programma di lavoro personalizzato. Torna a disposizione
Freddi, dopo la squalifica scontata sabato scorso.
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ORA PERÒ
PENSIAMO AL MELFI,
RICORDANDO
LA LEZIONE DELLO
SCORSO TORNEO
ROMEO PAPINI
CENTROCAMPISTA LECCE
Basket R Serie A: i pugliesi passano a Sassari 92-78
Bucchi, scacco matto in 2 mosse
chi – ho fatto capire che dovevamo semplicemente riprendere
a fare quello che avevamo fatto
nella prima parte di gara».
1Il coach dell’Enel
ALTERNATIVE Quest’anno Brindisi ha perso qualche chilo sotto
canestro, ma le opzioni offensive si sono moltiplicate. «Con
Reynolds si corre e si gioca in
maniera diversa», dice Piero
Bucchi, che poi spende volentieri due parole per l’mvp della
serata. «Se Kadji è questo, abbiamo fatto un acquisto straordinario», è la constatazione. Il
diretto interessato ricambia.
«Quest’anno ho un ruolo completamente differente, il coach
mi da molta confidenza e questo mi aiuta a esprimermi in un
determinato modo, sento che
sto costantemente migliorando
le mie qualità».
«Giro palla ok, poi
ho dato la scossa»
Giovanni Dessole
SASSARI
«A
bbiamo portato a casa una gara difficile,
abbiamo battuto i
campioni d’Italia in casa loro,
sono molto soddisfatto». Coach
Piero Bucchi si presenta in sala
stampa con lo stesso look esibito nell’arena del Palaserradimigni. Via la giacca e maniche della camicia rimboccate, ma di-
fronte al microfono l’allenatore
dell’Enel Brindisi non perde la
sua proverbiale compostezza.
«È stata una buona partita per
30’, mentre il terzo quarto l’abbiamo concesso a Sassari poi i
ragazzi sono stati bravi a trovare la forza mentale necessaria
per tenere duro e portare via la
vittoria». Dal +24 al +3 in meno di una frazione, «i meccanismi di Sassari in quel momento
sono stati incredibili – spiega
Bucchi – è stato fondamentale
riprendere a far girare la palla,
questo li ha fatti inceppare». Per
bloccare l’inerzia, il coach dei
pugliesi ha chiamato time out e
ha strigliato i suoi. «Ho cercato
di dare la scossa – racconta Buc-
Sono 25 i punti di «Kenny» Kadji, 28 anni EVANGELISTA
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A-2, Matera altro k.o.
MATERA-TREVISO 75-91
(18-22, 36-45; 55-65)
BAWER MATERA: Hamilton 11, Guarino 8,
Mastrangelo 15, Corral 6, Okoye 23; Cantagalli
5, Rugolo, Bertocco, Coretti, D’Agostino n.e.,
Zaharie 7. All.: Di Cadeo. TREVISO: Corbett 30,
Fabi 11, Fantinelli 15, Powell 8, Ancellotti 2;
Moretti 7, De Zardo, Malbasa n.e., Rinaldi 10,
Negri 8. All.: Pillastrini. ARBITRI: Noce,
Buttinelli e Marota. NOTE: - T.l.: Ma 18/29, Tr
8/10; t.3: Ma 10/22, Tr 8/19. Spett. 1.500 circa.
MATERA In casa, contro la corazzata Treviso,
Matera subisce il secondo scivolone di fila. I
veneti hanno certificato la propria superiorità,
sebbene i lucani abbiano dato tutto. Per oltre
metà gara, Mastrangelo e soci sono stati
decisamente in partita, poi i trevigiani,
spingendo ulteriormente sull’acceleratore, si
sono guadagnati la vittoria.
Franco Toritto
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015
Dzeko ha detto sì
La Roma si allunga
E Garcia sceglie
1Edin ok, in Champions c’è abbondanza per il tecnico
E in difesa Rüdiger con Manolas: formula Barcellona
Davide Stoppini
ROMA
R
udi sceglie. Rudi può.
Dopo un mese in apnea,
settimane di Roma tirata
al limite, ti voltavi e trovavi
sempre le stesse facce, le solite
facce. Garcia ora è costretto a
pensare, perché la Roma è tornata lunga dovunque. L’allenamento di ieri l’ha certificato, i
convocati di oggi saranno un
elenzo prezioso, non più smozzicato come a Borisov. Edin
Dzeko e Antonio Rüdiger erano gli osservati speciali dell’allenamento di ieri a Trigoria.
Ben fatto, ecco il punto. Il bosniaco e il tedesco ci sono, fanno cenno di sì con la testa
quando gli viene chiesto se sono pronti.
RDopo un mese in
apnea, l’organico
torna ampio. Frena
solo Totti: tornerà
con l’Udinese
IN ATTACCO Il resto sarà tattica, sarà una decisione sulle
spalle di Garcia e sulla partita
che immagina. La Roma si gioca mezzo mondo, domani a Leverkusen. Se lo gioca con
Dzeko, che in alelnamento ha
fatto di tutto e di più con i compagni, compresi i contrasti.
Non è tipo inesperto, il centravanti. Sa quanto e come chiedere alle sue gambe, alle sue
ginocchia. Domani saranno
giuste tre settimane e mezzo
dal suo infortunio, nel pieno di
un bollettino medico che parlava di 3-4 settimane di stop».
Ci siamo, Dzeko risponde presente. E così lì davanti ora sono
potenzialmente in cinque per
tre maglie: oltre al bosniaco,
ecco Gervinho, Salah, Iago Falque e nel conto va messo anche
Florenzi, ammesso che non
torni in difesa. Per Totti, invece, serve pazienza: non è così
scontato il rientro domenica a
Firenze, più facile vederlo con
l’Udinese.
IN DIFESA Qualche passo indietro occhi su una difesa che
ritrova, stavolta e (forse) per
sempre, pure Rüdiger. Il ginocchio sinistro ha dato qualche
problema, i guai di quello destro (operato in passato) non
hanno invece «consigliato» un
Mani in testa su Edin Dzeko, 29 anni: il centravanti bosniaco non gioca dal 26 settembre, Roma-Carpi ANSA
rientro prudente a settembre.
Rüdiger adesso c’è e si candida. Tedesco in Germania, contro il Bayer dovrebbe tornare a
far compagnia a Manolas: in
fondo, è stata la coppia centrale che assai bene fece all’Olimpico contro il Barcellona. Poi,
con De Rossi di nuovo a centrocampo a protezione — beata
abbbondanza — forse il lavoro
là dietro diventa un po’ più
semplice per tutti. Lo sa pure
Garcia, al primo bivio della stagione.
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Voeller: «Noi avanti, a voi il titolo»
● ROMA «I tifosi della Roma
mi perdoneranno se dico che
voglio che a passare il turno
in Champions sia il Bayer, ai
giallorossi però auguro di
vincere lo scudetto». A
parlare, a Roma Tv, è Rudi
Voeller, il «tedesco che vola»
e che ha lasciato il cuore
nella capitale, ora d.s. del
Leverkusen. «La Roma — le
sue parole — ha investito
tanto ed è stata la cosa giusta.
Ogni tanto vengo a vedere le
partite dal vivo, l’ho fatto contro
la Juventus e mi hanno
impressionato. Con Sabatini —
ha raccontato — ho parlato di
Rüdiger, anche noi avevamo
pensato di prenderlo ma era
infortunato e abbiamo preso
Jonathan Tah». La Roma spera
che domani si penta della scelta.
zuc
Serie A R K.o. in trasferta col Sassuolo
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Frenata brusca
«Lazio, più grinta»
1Klose: «I giovani devono essere meno nervosi
Serve personalità, ma siamo pronti a ripartire»
Stefano Cieri
INVIATO A REGGIO EMILIA
È
un problema di personalità. E di cattiveria. E l’analisi non ammette repliche
se a dirlo sono i due uomini più
esperti e titolati. A Reggio Emilia la Lazio interrompe la striscia di quattro vittorie consecutive e torna con i piedi per terra.
Sì, il k.o. col Sassuolo è diverso
in tutto e per tutto rispetto a
quelli con Chievo e Napoli. E
non provoca troppi scossoni ad
una classifica che resta buona.
Eppure lascia l’amaro in bocca
per come è maturato e per l’ennesima occasione non sfruttata.
CRESCERE IN FRETTA Miro Klose ed Alessandro Matri non
hanno dubbi. Certi k.o. li eviti,
certe partite le rimetti in piedi
se alla malasorte (assenze pesanti, rigore inventato che indirizza la gara) reagisci con personalità e un pizzico di cattiveria. Ciò che al Mapei Stadium è
mancato ai biancocelesti.
«Dobbiamo imparare a gestire
meglio certe situazioni - attacca Klose -. Ci siano disuniti
troppo, le distanze tra centrocampo e attacco non erano giuste. L’età media della squadra è
molto bassa e questo a volte
può incidere. I nostri giovani
sono ottimi giocatori, in allenamento si esprimono sempre bene, ma in partita è diverso. Devono essere meno nervosi, giocare con maggiore grinta».
Concetti, quelli del tedesco, che
Miro Klose, 37 anni, col Sassuolo al rientro dopo due mesi LAPRESSE
RDe Vrij in Belgio
dal dott. Martens
Si va verso
l’operazione
al ginocchio
Iuliano applaude il Latina
«Tanto gioco, punti d’oro»
ragazzi felici al
termine del match»
Olivera: «Dedicato al
nostro presidente»
Vincenzo Abbruzzino
LATINA
I
l Perugia dopo il Modena,
il Latina incassa la seconda
vittoria consecutiva (2-1)
e abbellisce alla grande la propria classifica, proiettandosi
all’ottavo posto, entrando di
fatto in zona playoff. «Guardare alla classifica adesso non ha
senso - la replica di Mark Iuliano, l’allenatore dei nerazzurri
-. Abbiamo messo qualche mattoncino in più nella costruzione della nostra salvezza, che rimane l’obiettivo primario della
stagione. Rimanere in B è troppo importante per la società e
per questa città».
FACCIA A FACCIA Iuliano non
incrociava Bisoli, il tecnico del
Perugia, dal 14 maggio 2000,
dal famoso Perugia-Juventus
deciso da un gol di Calori che
costò ai bianconeri lo scudetto,
finito alla Lazio. «Non nutrivo
nessuna rivalsa – assicura Iuliano –. Ho vinto cinque scudetti, qualcuno l’ho pure perso.
Adesso io e Bisoli abbiamo la
fortuna di fare gli allenatori,
● Le sconfitte in campionato,
tutte fuori casa. Prima del k.o.
col Sassuolo, quelli con Chievo e
Napoli. In trasferta, presi solo 3
punti (successo con il Verona)
DE VRIJ Chi invece è ancora
molto lontano dal poter fare discorsi del genere è Stefan De
Vrij. Il suo calvario è destinato
ad allungarsi. In questo fine
settimana è stato in Belgio per
un consulto dal dottor Martens.
Anche il luminare belga pare
avergli consigliato di operarsi
al ginocchio. L’intervento sembra inevitabile, anche se De Vrij
non ha ancora deciso se effettuarlo. Intanto, continua
l’emergenza a centrocampo.
Agli infortuni di Biglia e Parolo
si aggiungerà la squalifica di
Cataldi (ieri espulso) nella partita di campionato col Torino.
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Serie B R Battuto il Perugia 2-1
1«Ho visto i miei
3
Matri (i due, come previsto,
hanno dato vita ad una staffetta) riprende ed amplia: «La nostra non è stata una brutta prestazione, tutt’altro. Però serviva una maggiore personalità a
livello di collettivo. Venivamo
da una striscia di risultati positivi, questo era il momento di
fare un allungo decisivo. Certo,
la partita si è messa subito male
per un rigore che non c’era, però avremmo dovuto affrontarla
diversamente». Tanto Klose
quanto Matri sono tuttavia convinti che questa battuta d’arresto non pregiudichi nulla. «Pur
nella sfortuna di una giornata
storta - sottolinea il tedesco siamo comunque rimasti attaccati alla vetta della classifica.
Adesso dobbiamo ripartire. La
partita successiva è sempre
quella più importante. Avremo
la fortuna di affrontarla davanti al nostro pubblico, non possiamo fallire». Matri è d’accordo: «Voltiamo pagina in fretta:
possiamo ripartire più forti di
prima». Ed entrambi assicurano di essere vicini alla migliore
condizione. «Rientravo dopo
una lunga assenza - dice Klose
-. Ancora un paio di partite e
starò al meglio». Gli fa eco Matri: «Sto ritrovando la forma
ideale. Il fatto che adesso si giochino tante partite ravvicinate
per me è un vantaggio». E giovedì c’è il Rosenborg all’Olimpico per l’Europa League.
uno dei più bei mestieri al
mondo e questo conta». Conta,
eccome, pure il successo del
Latina. «Ho visto felici i miei ragazzi - racconta il tecnico -,
vuol dire che loro stessi sono
consapevoli di avere disputato
una buona prestazione. Anche
dopo il vantaggio del Perugia,
ero convinto che ce l’avremmo
fatta, stavamo giocando davvero bene. Buon gioco e punti importanti». Il Latina ha rischiato
di mettere a repentaglio la vittoria con un avvio di ripresa
troppo morbido. «Dovevamo
ritrovare le distanze tra l’attacco e il resto della squadra. Una
volta sistemati i reparti, abbiamo sofferto molto meno». Iuliano nel finale è stato pure allontanato dalla panchina: «Mi
sono chiarito con l’arbitro. Vivo
molto le partite, stavo rimproverando i miei giocatori, non ce
l’avevo con il direttore di gara».
PER MAIETTA Per la squadra
ha poi parlato il capitano Ruben Olivera, che si è limitato ad
una dichiarazione, non rispondendo alle domande dei giornalisti: «È stata una settimana
difficile per il nostro presidente
(Pasquale Maietta, indagato
per violenza personale, ndr),
vogliamo dedicare questa vittoria a lui, che è sempre molto
vicino alla società e alla squadra. Il nostro è un club serio e
ambizioso e tutti noi ci sentiamo in famiglia».
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55
5
2-0 ALLA SAMPDORIA
Fanno festa i giallazzurri dopo la vittoria contro la Samp LAPRESSE
Frosinone e Paganini
Un successo di cuore
1Per l’esterno primo
gol in A: «Quando c’è
papà, segno sempre»
Stellone: «Che bravi!»
Maurizio Di Rienzo
FROSINONE
I
l Frosinone va. Dopo i
complimenti arrivano
anche i 3 punti, preziosi
per tirarsi fuori dalla zona
rossa della classifica. Giallazzurri in cattedra al Matusa e la Sampdoria viene
sconfitta per 2-0 al termine
di una gara che i padroni di
casa, specialmente nella ripresa, dominano sul piano
del gioco e dell’intensità.
«Siamo felici per questo successo, il secondo consecutivo dinanzi al nostro pubblico dopo quello ottenuto con
l’identico risultato contro
l’Empoli - commenta con
soddisfazione il tecnico Roberto Stellone -. La nostra
sofferenza è durata poco:
appena una quarto d’ora del
primo tempo quando non
siamo riusciti a prendere le
misure agli attaccanti della
Samp e a Soriano che si
muoveva alle loro spalle.
Fortunati peraltro sul palo
Basket R In A-2
colpito da Muriel, però una volta che ci siamo assestati, non
abbiamo corso più pericoli.
Nella ripresa, invece, siamo
partiti a razzo e nel giro di 10
minuti abbiamo chiuso la partita. La Samp è sparita e in campo
si è visto soltanto il Frosinone
che avrebbe potuto arrotondare ancora di più il punteggio».
Ora, i giallazzurri sono riusciti
a lasciarsi alle spalle 4 squadre
e domenica sono attesi dalla
trasferta contro l’Udinese. «Oggi (ieri, ndr),oltre ai complimenti per l’ottima prestazione,
la squadra ha conquistato con
merito i 3 punti - sottolinea
Stellone -. Adesso, però, bisognerà tornare a farne pure lontano dal Matusa».
BOMBER AL TOP Raggiante Luca Paganini, autore della prima
rete con un bel colpo di testa:
«Ogni volta che mio padre (Raffaele, ex ballerino, ndr) viene a
vedermi al Matusa segno: naturalmente la dedica è per lui. È il
mio primo gol in Serie A. A questo punto dovrò invitarlo più
spesso. E contro la Sampdoria è
stata sicuramente la mia migliore prestazione nel Frosinone». Felici i tifosi giallazzurri
che, all’uscita dallo stadio, intonano: «Al Matusa non si passa,
al Matusa non si passa...».
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TACCUINO
Virtus: è una disfatta
Ferentino, beffa finale
ATLETICA
ROMA-AGRIGENTO 52-67
(15-10, 28-31; 45-46)
ACEA ROMA: Meini 3 (1/4 da 3), Voskuil 12 (2/4,
2/6), Olasewere 8 (2/5, 1/3), Casagrande 7 (3/3),
Callahan 11 (2/8, 2/8); Maresca 4 (2/5, 0/3),
Benetti 5 (2/2, 0/3), Bonfiglio (0/2, 0/1), Zambon
2 (1/1), Leonzio. N.e.: Giampaolo, Garofalo. All.:
Saibene. MONCADA AGRIGENTO: Martin 17
(8/13), Saccaggi 21 (2/3, 5/11), Evangelisti 3 (1/3,
0/2), Chiarastella 7 (2/3, 1/2), Eatherton 8 (1/5,
1/2); Vai (0/1, 0/2), De Laurentis 11 (4/5, 1/2),
Morciano, Visentin, Cuffaro. All.: Ciani. ARBITRI:
Sabetta, Pazzaglia, Meneghini. NOTE - T.l.: Rom
6/10, Agri 7/9. Tec.: Callahan 33’28’’ (47-50). Usc.
5 f.: De Laurentis 38’20’’ (50-61). Spett. 1.176.
AGROPOLI-FERENTINO 76-74
(19-22, 40-46, 60-59)
AGROPOLI Trasolini 13, Santolamazza 6,
Spizzichini 5, Roderick 23, Tavernari 26,
Merella ne, Pecora ne, Bovo ne, Bolpin, De
Paoli, Carenza 3, Di Prampero.
All. Paternoster.
FERENTINO Gigli 12, Raspino 7, Imbro’ 8,
Bowers 12, Raymond 17, Bulleri 7, Benevelli 6,
Mazzantini, Carnovali 5, Benvenuti.
All. Fucà.
ARBITRI Cappello, Triffiletti, Capozziello.
NOTE Agropoli: 19/37 da 2, 10/35 da 3, 8/12 tl;
Ferentino: 19/33 da 2, 6/25 da 3, 18/19 tl.
Nessun uscito per 5 falli.
● (g.l.g.) 1500 podisti tra
competitiva e non, si sono dati
appuntamento alle Terme di
Caracalla, per la XV edizione
della Roma Urbs Mundi,
classica del podismo romano.
Il via dato dal presidente
regionale Fidal Fabio Martelli.
Nordwing ha vinto staccando
tutti al nono chilometro. Fra le
donne dominio di Paola
Salvatori, Roma 83, che ha
fatto corsa solitaria.
ROMA La terza sconfitta di fila della Virtus,
battuta in casa da Agrigento 52-67, ha il sapore
della disfatta. I soli 52 punti segnati parlano
chiaro. Come i fischi del pubblico a fine gara.
Sfuggita di mano quando nella seconda metà del
terzo quarto l’Acea aveva toccato sul 45-38 il +7
del massimo vantaggio. Poi il disastro in un
ultimo periodo da 7 punti segnati.
Antonio Pitoni
AGROPOLI Due partite in una. La prima tra alti
e bassi dura fino a due minuti dalla fine e vede
Agropoli comandare, poi Ferentino ha una
reazione da grande squadra, pareggia con una
tripla di Raymond e sbaglia il tiro del sorpasso.
Nel caotico finale Roderick, dalla lunetta, fa la
differenza. Alla fine la spunta Agropoli
condannando i laziali.
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Roma Urbs Mundi
RUGBY
Cus Roma sconfitto
● (g.l.g.) Ritorno amaro in A
per il Cus Roma, battagliero
ma privo di qualche elemento
di esperienza per battersi alla
pari, almeno gli Aeroporti di
Toscana che si sono imposti
per 31-15 prendendo anche il
bonus dei 5 punti in classifica.
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BOXE
Rieti fa la storia: prima vittoria. Latina, nulla da fare
RIETI-CASALPUSTERLENGO 84-80 d.t.s.
(22-16, 42-35; 56-54, 70-70)
NPC RIETI: Parente 17, Benedusi 9, Pepper 18,
Buckles 22, Mortellaro 8; Feliciangeli 5,
Longobardi 5. N.e. Hidalgo, Della Rosa, Ponziani.
All.: Nunzi. ASSIGECO CASALPUSTERLENGO:
Fultz 25, Sandri 8, Austin 15, Jackson 8, Poletti 8;
Chiumenti 16, Dincic. N.e. Rota, Vencato,
Bordato, Rossato. All.: Finelli. ARBITRI: Ascione,
Belfiore, Cioglia. NOTE: - T.l.: Ri 20/24, Ca 4/7,
Usc. 5f: Sandri 38’52, Poletti 43’50.
TRAPANI–LATINA 89-84
(29-17, 44-47; 67-65)
LIGHTHOUSE CONAD TRAPANI: Mays 20, Renzi
22, Tommasini 8, Ganeto 10, Griffin 5. Chessa 2,
Viglianisi 7, Filloy 15. N.e. Costadura, Gloria,
Molteni. All. Ducarello. BENACQUISTA LATINA:
Tavernelli 11, Ihedioha 14, Mei 10, Stanback 6,
Mosley 16. Veccia 6, Tagliabue 5, Uglietti 16,
Pastore. N.e. Di Ianni e Pastore. All. Gramenzi.
ARBITRI: Scrima-Capurro-Foti. NOTE: – T.l. Tr
14/19, La 8/13; t.3: Tr 11/27, La 12/26. Spet. 2.000.
RIETI (m.l.) Storica prima vittoria in A-2 per
Rieti che, dopo un over, batte Casalpusterlengo.
TRAPANI (f.c.) Latina, reduce dal successo nel
derby col Rieti, cede a Trapani. Ma solo nel finale.
Galà a Civitavecchia
● Successo per il Gran Galá
Nazionale a Civitavecchia.
Insieme agli Oscar del passato,
il Comitato Organizzatore e la
presidente Fratalia hanno
ripercorso un tracciato ideale
partendo dalla storia con l’oro
olimpico di Tamagnini nel 1928.
Premiati Saraudi, Tamagnini e
Peris alla memoria. Benvenuti
e Oliva grandi del passato.
Quindi i nuovi campioni
civitavecchiesi, Silvio e
Gianluca Branco ed Emiliano
Marsili. Premiato anche il
nostro Giorgio Lo Giudice.
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015
La vittoria di Iachini
«Un ottimo Palermo»
1Il tecnico: «L’unica pecca è non aver fatto il 2-0, ma ok
Vazquez: «Il gol mi dà fiducia, l’ho dedicato a mamma»
Luca Aquino
BOLOGNA
T
orna alla vittoria il Palermo, dopo una settimana
di ritiro a casa Zamparini.
Cinico, andando a segno alla
prima occasione, gestendo poi
la partita dopo un buon avvio
del Bologna, sempre più ultimo
in classifica. Può respirare Iachini, pur avendo incassato la
fiducia di Zamparini in settimana è chiaro che un risultato negativo al Dall’Ara, dopo quattro
stop in fila, avrebbe messo in discussione tutto. «Abbiamo mostrato spirito di sacrificio e compattezza disputando un’ottima
partita – ha detto il tecnico rosanero -. Se devo trovare una pecca è non averla chiusa perché le
opportunità le abbiamo avute,
quando la gara resta viva può
sempre succedere di tutto». Il ritiro a Gradisca d’Isonzo ha prodotto i frutti sperati. Il sereno è
tornato in casa rosanero, tanto
che Iachini può anche scherzare sulla scaramanzia e la settimana lontano da casa: «Anche
questo fattore è importante, pur
avendo colpito la sesta traversa
del campionato. Col presidente
eravamo tranquilli, certi che
continuando a lavorare, miglio-
Alberto Gilardino abbraccia Franco Vazquez che ha appena segnato l’1-0 a Bologna ANSA
rando la condizione di Gilardino e recuperando giocatori i risultati sarebbero tornati. Avevamo 7 punti non 1 o 2».
L’INNESTO Il rientro di Gilardino ha consentito di tornare al
classico 3-5-2, anche se alla
punta è mancato il gol, divorato
a tre minuti dal termine. «Nel
calcio si dice gol sbagliato, gol
subìto. Per fortuna questa volta
non è successo – sottolinea Iachini -. Nelle gare precedenti
abbiamo cambiato modulo perché non avevamo Gilardino e
c’era qualche problema sugli
esterni, però è il modulo ideale
per le caratteristiche dei giocatori». Franco Vazquez non aveva ancora segnato in questa stagione, l’ha fatto nel momento
più importante della stagione.
Un tocco di esterno sinistro, delicato. «Abbiamo giocato una
buona gara e avremmo anche
potuto fare qualche gol in più –
spiega l’attaccante italo-argentino -. Era un momento difficile
per noi, l’importante è aver vinto. Il gol è stato importante per
me perché ti dà fiducia, anche
se io non gioco per segnare ma
per la squadra». Un gol con dedica per la mamma scritta sulla
sottomaglia: «Oggi in Argentina
è la festa della mamme, questo
gol è per lei». Prima da titolare
coincisa con una vittoria per
Enzo Maresca, piazzato davanti
alla difesa per tenere a bada l’ex
Brienza: «Al di là degli errori
era importante vedere lo spirito
giusto, quello che ha avuto tutta
la squadra e quello che abbiamo
avuto io e Andjelkovic alla prima da titolare. Sinisa è un ragazzo d’oro, se andassi in guerra sarebbe il primo che porterei
con me. L’importante erano i tre
punti per riprendere fiducia, il
gioco migliorerà. Gilardino? È
importante che abbia occasioni,
poi la butterà anche dentro».
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SERIE D / 3-2 COL REGGIO CALABRIA
Rimontona Siracusa
Il Marsala di misura
SIRACUSA-REGGIO CALABRIA 3-2
MARCATORI Mautone (RC) 18’, Catania (S) al 32’ p.t.,
Zampaglione (RC) 31’, Longoni (S) 37’, Crocetti (S) 40’ s.t.
SIRACUSA Viola; Giordano, Vindigni, Chiavaro, Santamaria; Catania, Baiocco, Spinelli (dal 29’ s.t. Longoni),
Sibilli (dal 43’ s.t. Barbiero); Dezai, Testardi (dal 16’ s.t.
Crocetti). All. Sottil.
REGGIO CALABRIA Ventrella; Mautone (dall’8’ s.t. D’Angelo), De Bode, Brunetti; Maesano, Roselli, Riva, Lavrendi
(dal 41’ s.t. Bramucci) Carrozza; Zampaglione, Arena (dal
39’ s.t. Corso). All. Cozza.
ARBITRO Maranesi di Ciampino.
NOTE Spettatori 3.700 circa. Espulso al 38’ s..t. Brunetti
(RC) per doppia ammonizione. Ammoniti Catania, Spinelli, Mautone e De Bode. Angoli 4-1.
SIRACUSA (m.l.) Il Siracusa ribalta nel finale
il risultato e conquista la quinta vittoria di fila.
Forse è stata la partita più difficile per la squadra di Sottil e il Reggio Calabria ha mostrato
temperamento e grande carica agonistica. A
illuminare la gara una perla dell’argentino
Longoni autore di un pallonetto da oltre metà
campo che ha sorpreso il portiere reggino.
MARSALA-NOTO 1-0
MARCATORE Gallon all’8’ p.t.
MARSALA Pizzolato; Perricone, Sammartano, Corsino,
Gambuzza, Giardina, Genesio, Provengano, Gallon (dal 47’
s.t. Li Causi), Candiano, Di Maggio (dal 22’ s.t. Convitto).
All. Pergolizzi.
NOTO Ferla, Gallipoli, Cerra, Arena, Peluso, Bertolo, Lupo
(dal 33’ s.t. Butera), Assenzio (dall’11’ s.t. Ficarotta), Manfrè, Grasso, Musumeci (dall’8’ s.t. Cozza). All. Cacciola.
ARBITRO Valentina Finzi di Foligno.
NOTE Espulsi al 24’ s.t. Cozza (N) e Sammartano (M) per
reciproche scorrettezze.
MARSALA (Tp) (m.p.) All’inizio Gallon ha
infilato con un rasoterra la porta di Ferla sfruttando una cross dalla destra di Corsino che poi
è stato il migliore in campo. Così il Marsala è
ritornato alla vittoria dopo sei turni superando un discreto Noto.
LA CLASSIFICA DEL GIRONE I
Cavese 19; Frattese 18, Siracusa, Palmese e Vibonese 16;
Sarnese e Due Torri 14; Roccella 12; Scordia, Marsala e
Leonfortese 11; Rende e Noto 10; Aversa Normanna (-2),
Agropoli 9; Gragnano 8; Reggio Calabria e Gelbison 7;
Vigor Lamezia 0.
Lega Pro R Stasera il posticipo al Pinto
LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Catania, il gioco vince»
55
5
SERIE B
1Pancaro: «Casertana forte, noi dobbiamo avere continuità»
volte espresso e cioè che il brasiliano è un ottimo giocatore,
molto importante per noi anche
a livello caratteriale».
Francesco Caruso
INVIATO A MASCALUCIA (CATANIA)
D
opo il doppio turno casalingo, il Catania torna in
trasferta per inseguire il
settimo risultato utile consecutivo e continuare a scalare la
classifica. Pancaro, sempre misurato e avaro di rivelazioni, ci
presenta il prossimo avversario: «Conosco bene la Casertana, buona squadra che sta disputando un buon campionato
e bisogna riconoscere che sta
ottenendo i punti attraverso il
bel gioco. E in questo, è vero,
possiamo dirci simili. Anche noi
vogliamo arrivare al risultato
col buon calcio, personalmente
sono abituato a guardare prima
la prestazione perché il resto
viene di conseguenza».
Tre assenti, Musacci, Ferrario e
Plasmati, ma il Catania ha tante
alternative: giusto?
«Gli infortuni fanno parte del
gioco e non possiamo farci nulla, sono 3 assenze importanti
per noi ma abbiamo una rosa
che ci permette di fare altre
scelte, è normale che non dovendo più giocare ogni 3 giorni,
ci saranno meno cambi, le gerarchie bisognerà confermarle
in campo partita dopo partita»..
Caetano sarà riproposto come
punta centrale anche a Caserta
o ha pensato a Calderini per
quella posizione?
«Sono tutte soluzioni valide e
confermo quello che ho già più
R«Voglio lo stesso
spirito visto sinora.
Equilibrio in campo
e fare del collettivo
la nostra forza»
Ha utilizzato Rossettti a centrocampo, solo una prova o potremmo rivederlo così anche in
campionato?
«Sì, era un esperimento, lui è
stato uno dei più penalizzati finora perché davanti siamo in
tanti, ma è un calciatore destinato ad un’ottima carriera».
Importante in Campania fare risultato positivo anche per frenare un avversario diretto, giusto?
«Stasera per noi è fondamentale ripetere le ultime prestazioni,
così come è importante mantenere lo stesso spirito di questo
primo scorcio di stagione».
La gioia di Capezzi dopo il suo gol al Livorno inseguito da Balasa LAPRESSE
Capezzi, corsa e gol
per un Crotone da A
«Ma restiamo umili»
Luigi Saporito
CROTONE
Peppe Pancaro da giocatore 11 trofei vinti di cui 4 internazionali LAPRESSE
ECCELLENZA
(s.p.) Il Dattilo nel girone A,
conserva la prima posizione con
una importante vittoria esterna a
Selinunte. Nel girone B, a Giarre,
il Rocca perde l’imbattibilità ed il
primo posto. Troina e Sporting
Taormina con due vittorie esterne
balzano al comando. Ecco
risultati e classifica dopo sei turni.
GIRONE A Alcamo- Polisportiva
Castelbuono 2-0, Folgore
Selinunte-Dattilo Noir 1-2,
Kamarat-Atl. Campofranco 2-0,
Libertas-Mussomeli 2-3, PacecoGela 1-2, Parmonval-Mazara 2-2,
Raffadali-Cus Palermo 1-1,
Sancataldese-Pro Favara 2-0.
CLASSIFICA Dattilo Noir 16;
Sancataldese 13; Mazara e Gela
12; Polisportiva Castelbuono 11;
Paceco e Folgore Selinunte 10;
Alba Alcamo 9; Cus Palermo e
Parmonval 8; Mussomeli e
Kamarat 6; Atletico
Campofranco, Libertas 2010 e
Raffadali 4; Pro Favara 1.
GIRONE B Ct S.Pio X-Milazzo 0-2,
Città di Rosolini-Sp. Taormina 0-1,
Forza Calcio Messina-Sport Club
Palazzolo 0-2, Giarre-Rocca di
Caprileone 3-0, Igea Virtus
Barcellona-Modica 5-0,
Orlandina-Acireale 0-1, Sicula
Leonzio-Atletico Catania 3-0,
Sporting Viagrande-Troina 1-2.
CLASSIFICA Troina e Sporting
Taormina 15; Sicula Leonzio 14;
Rocca di Caprileone e Igea Virtus
Barcellona 13; Acireale e Sporting
Viagrande 12; Giarre Calcio e
Sport Club Palazzolo 8; Città di
Rosolini 7; Catania San Pio X 6;
Forza Calcio Messina e
Sportsoccer Milazzo 1937 4;
Modica 3; Atletico Catania 2;
Orlandina 0.
Classifica corta che permette
qualunque volo di fantasia?
«Preferisco non guardare la
graduatoria, mi concentro sulla
Casertana e oggi per me non
esiste altro».
Dove si decide la partita?
«Dobbiamo provare innanzitutto a rimanere equilibrati in tutte le zone del campo, ricordandoci che deve essere il collettivo
a trascinare i singoli».
Potrebbe esserci qualche sorpresa tattica?
«No, non cambio modulo, anche se bisogna conservare il
massimo rispetto per gli avversari, dobbiamo badare soprattutto a noi stessi».
Finora in trasferta ha segnato
solo Scarsella: impossibile farne
a meno anche stasera?
«Tutti i giocatori che ho chiamato in causa fin qui non si sono
mai tirati indietro e hanno sempre risposto secondo le mie
aspettative»
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P
rimato, una parola che
a Crotone era caduta
nel dimenticatoio ma
che, grazie a Juric, sta risvegliando entusiasmi sopiti in
tutti. Questa vetta ha però
un altro sapore. Intanto la
sconfitta del Cagliari ha detto che anche i favoriti sono
vulnerabili mentre altre
squadre, come il Bari, continuano a faticare. I rossoblù
riassaporano il gusto della
vetta da soli dall’11 aprile
2009, quando i rossoblù di
Moriero riuscirono ad issarsi in testa al campionato di
Serie C (finì con la promozione dopo la vittoria col Benevento). Comunque si vola
bassi, e piedi ben saldi per
terra, non a caso né il presidente Vrenna, tantomeno
suo fratello Gianni o il vicepresidente Gualtieri, si sono
visti in sala stampa a fine gara. A volte appare il diesse
Ursino che continua la cantilena…«Dobbiamo salvarci,
solo salvarci…».
Basket R Serie A-2 maschile
ANGELICO CORSARO
Che Agrigento
Prima soffre
poi sorpassa
Per Barcellona
Bermè Viola
un bel colpaccio finale vincente
in chiave salvezza con tanti brividi
CONTRO SCAFATI
RISCATTO CONAD
A-1 FEMMINILE
Ganeto decisivo
Trapani ritorna
alla vittoria
Grande Little
Ragusa domina
a Battipaglia
ROMA-AGRIGENTO 52-67
(15-10, 28-31; 45-46)
BIELLA-BARCELLONA 70-77
(11-21, 32-34; 51-51)
R. CALABRIA-SCAFATI 81-70
(14-20, 34-35, 51-57)
TRAPANI–LATINA 89-84
(29-17, 44-47, 67-65)
BATTIPAGLIA-RAGUSA 54-72
(8-18, 19-45, 36-61)
ACEA ROMA Meini 3, Voskuil 12,
Olasewere 8, Casagrande 7,
Callahan 11; Maresca 4, Benetti 5,
Bonfiglio, Zambon 2, Leonzio. N.e.
Giampaolo, Garofalo. All.
Saibene.
MONCADA AGRIGENTO Martin
17, Saccaggi 21, Evangelisti 3,
Chiarastella 7, Eatherton 8; Vai,
De Laurentis 11, Morciano,
Visentin, Cuffaro. All. Ciani.
ARBITRI Sabetta, Pazzaglia,
Meneghini.
NOTE T.l. R. 6/10, A. 7/9. Rim. R.
30, A. 39. Ass. R. 15, A. 13.
Tecnico a Callahan 33’28’’ (4750). Usc. 5 f.: De Laurentis
38’20’’ (50-61).
ANGELICO BIELLA Grande 3,
Ferguson 26, De Vico 7, Jones 1,
Infante 6; Pierich 16, Venuto 5,
Banti 4. N.e. Pollone, Rattalino.
All. Carrea.
LA BRIOSA BARCELLONA
POZZO DI GOTTO Centanni 29,
Maccaferri 6, Migliori 16,
Cefarelli 2, Loubeau 5;
Capitanelli 10, Ojo 1, Fallucca 5,
Bianconi 3. N.e. Varotta. All.
Bartocci.
ARBITRI Terranova, Saraceni,
Tallon.
NOTE T.l. Bie 10/11, Bar 15/20.
Rim. Bie 30, Bar 35. Ass. Bie 11,
Bar 10. Uscito 5 falli: Infante 39’
40” (70-74).
LIGHTHOUSE CONAD
TRAPANI Mays 20, Renzi 22,
Tommasini 8, Ganeto 10, Griffin
5. Chessa 2, Viglianisi 7, Filloy
15. N.e. Costadura, Gloria,
Molteni. All. Ducarello.
BENACQUISTA LATINA
Tavernelli 11, Ihedioha 14, Mei
10, Stanback 6, Mosley 16.
Veccia 6, Tagliabue 5, Uglietti
16, Pastore. N.e. Di Ianni,
Pastore. All. Gramenzi.
ARBITRI Scrima, Capurro,
Foti.
NOTE Tiri liberi: T 14/19, L 8/13.
Tiri da 3 punti: T 11/27, L 12/26.
Rimbalzi: T 38, L 24. Usciti per
5 falli: nessuno.
CONVERGENZE BATTIPAGLIA
Trimboli 6, Orazzo 2, Tagliamento
18, Bonasia, Treffers 4, Russo,
Ramò, Gray 21, Andre’ 3,
Zanoguera, Costa. All. Riga.
PASSALACQUA RAGUSA
Consolini 8, Gorini 6, Valerio 2,
Erkic 12, Ngo Ndjock 2, Gonzalez
4, Sorrentino, Nadalin 11, Little 27,
Micovic. All. Molino.
ARBITRI Di Toro, Nioi, Catani
NOTE T.l. B. 5/10, R. 10/15. T.2 B.
23/44, R. 25/49. T.3 B. 1/12, R.
4/11. Uscite per 5 falli: nessuna.
ROMA (a.pit.) Agrigento soffre,
ma alla fine porta a casa il
risultato, espugnando Roma e il
Palazzetto 52-67. Dopo aver
subito l’allungo della Virtus nel
terzo periodo (+7 sul 45-38), il
Moncada reagisce e cambia
marcia. Chiudendo la ripresa
avanti 45-46 grazie ad un break
di 8-0. Prima di archiviare la
gara con un ultimo quarto a
senso unico (7-21) che vale la
vittoria. Decisivi nel finale
Saccaggi (21 punti) e De
Laurentis (11).
BIELLA (g.p.) Successo
fondamentale in chiave salvezza
per Barcellona che espugna il
campo di Biella. Nonostante la
prova pessima dei due
americani Loubeau e Ojo, che
riescono a mettere insieme
appena 6 punti, sono un Simone
Centanni superlativo e un
Migliori mai domo a mettere la
firma sulla vittoria siciliana, che
si concretizza soprattutto
nell’ultimo quarto, concluso con
un decisivo 26-19 per la squadra
siciliana.
BERMÈ VIOLA REGGIO
CALABRIA Spinelli 2, Rullo 5,
Ghersetti 5, Freeman 19,
Brackins 5; Costa, Lupusor 14.
Mordente 9, Crosariol 22. N.e.
Pandolfi. All. Benedetto.
GIVOVA SCAFATI Mayo 21,
Loschi 9, Rezzano 11, Crow 4,
Simmons 13; Spizzichini 11,
Baldassare, Matrone 1. N.e.
Portannese, Melillo. All.
Perdichizzi.
ARBITRI Nicolini, D’Amato, Patti.
NOTE Al 18’, gara interrotta per
oltre 20’, per un guasto
dell’impianto di illuminazione. T.l.
R. 7/14, S. 16/23; rimb. R. 28, S. 31;
ass. R. 21, S. 8. Tecnico Freeman
45-47 (26’22”). Usc. 5 f. Mordente
79-66 (39’06”).
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AUTOMOBILISMO
COLPO MONCADA
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CITTÀ IN ESTASI La città comunque è viva e riempie le gradinate. Erano quasi settemila
contro il Livorno e, come spesso si dice, quelli che restano a
casa hanno sempre torto. Juric,
anche lui, vola basso, ha sottolineato il momento negativo del
Livorno ma alla fine la sua
squadra ha rifilato tre ceffoni ai
toscani. Capezzi sta diventando il faro della squadra, punto
di riferimento, un motorino
che viaggia sempre alla stessa
velocità senza cali e senza amnesie. E poi adesso si mette anche a fare gol. «Prestazione a
parte, per la quale ne vado orgoglioso, dobbiamo tenere i
pieni per terra e pensare che
dobbiamo assolutamente sfruttare questo momento positivo
della nostra squadra. Arriveranno tempi duri nei quali fare
punti diventerà difficile per cui
prendiamoci adesso tutto quello che possiamo». Pure Capezzi
parla da saggio, beandosi con la
difesa imbattuta ancora per altri 90 minuti e che è blindata da
424’ e nelle ultime sette partite
i rossoblù hanno incassato solo
2 gol. Nessuno ha fatto meglio.
REGGIO CALABRIA (f.p.) La
Bermé ha vinto sul filo di lana
dopo avere rincorso, per oltre
30’, una Givova capace di
accumulare 12 punti di vantaggio
(16-4, al 16’) e mettere a nudo le
iniziali difficoltà offensive dei
reggini. Nell’appassionante finale,
l’esperienza di Crosariol e
Mordente e le realizzazioni di
Freeman, hanno permesso a
Reggio di ribaltare l’andamento
dell’incontro.
TRAPANI (f.c.) La squadra
granata riscatta la pesante
sconfitta con Derthona, ma
quanta fatica per superare
Latina. Trapani ha un
eccellente avvio, segna da tutte
le parti ma si spegne nella
seconda frazione (parziale di
16-0 per gli avversari) e Latina
opera il sorpasso chiudendo a
+3 all’intervallo lungo. Più
equilibrati gli altri due quarti. A
decidere la vittoria per Trapani
sono due canestri di Ganeto
negli ultimi 30 secondi.
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BATTIPAGLIA (Sa) Vince la
Passalacqua Ragusa una partita
dominata in lungo e in largo in
casa del Battipaglia, con un
distacco finale di 18 punti. Le
ragazze di Molino partono con il
piede pigiato sull’acceleratore,
nel secondo quarto danno
letteralmente spettacolo con
una Little eccellente e chiudono
con ben 26 lunghezze di
vantaggio. Nella ripresa le
siciliane hanno il controllo totale
della situazione e solo negli
ultimi 10’ Battipaglia accorcia un
po’ il divario mantenendosi
comunque sempre a distanza di
sicurezza e senza impensierire
le siciliane.
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Moceri-Bonetti
si aggiudicano
la Targa Florio
PALERMO Si è conclusa la
Targa Florio Classica con la
tappa sulla «Via del Mito». Gli
equipaggi hanno tagliato il
traguardo a Castelbuono nel
cuore delle Madonie, dopo
quattro giorni della gara
organizzata dall’AC Palermo
con l’Automobile Club d’Italia
e con ACI Storico. A fare la
voce grossa sono stati i
regolaristi di Campobello di
Mazara, Giovanni Moceri e
Daniele Bonetti su Fiat 508 C.
La supremazia nel «Ferrari
Tribute» è stata per i laziali
Gino Verghini-Lamberto Fuso
sulla bella e ammirata 512/TR
del 1992. Il presidente di AC
Palermo Angelo Pizzuto ha
presentato il Club Piloti Targa
Florio, aperto ai piloti della
Targa Florio in versione
mondiale e a chi ha vinto
almeno tre edizioni in
versione rally. Sarà
presieduto nel primo
mandato da Nino Vaccarella.
Classifiche. Targa Florio
Classica: 1. Moceri-Bonetti
(Fiat 508 C) p. 315,53; 2.
Passanante-Pisciotta (Fiat
1100 103) 372; 3. Di Pietra-Di
Pietra (Fiat 508 C) 438,84.
Ferrari Tribute: 1. VerghiniFuso (Ferrari 512/TR) p. 991;
2. Guilla-Crisafulli (Ferrrai
California) 1507; 3. Bobbia-Del
Bufalo (Ferrari California)
1550.
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