NOVEMBRE 2013
IN QUESTO NUMERO:
COMBUSTIBILI
TERMOREGOLAZIONE…
PROVIAMO A RISPONDERE AL GRANDE
QUESITO: QUALE CONVIENE?
…CHIARIMENTI
!
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NEWSLETTER N°10 - NOVEMBRE 2013
TERMOREGOLAZIONE
Per la regolazione della temperatura ambiente
all’interno degli edifici esistono due principali soluzioni
impiantistiche fortemente dipendenti dalla tipologia
costruttiva dell’impianto termico.
Per gli impianti autonomi (a servizio di una sola
unità abitativa) si installa normalmente un
cronotermostato in grado di comandare l’accensione
del generatore di calore quando la temperatura scende
sotto il valore impostato.
Per gli impianti centralizzati (es. condomini), non
essendo possibile accender/spegnere la caldaia in
base alle esigenze dei singoli alloggi, si adotta una
soluzione che permette di regolare ogni singolo corpo
scaldante. Si tratta degli attuatori termostatici più
comunemente chiamati valvole termostatiche.
Con questo secondo sistema è possibile
controllare il passaggio di acqua calda nei termosifoni,
evitando sprechi di calore.
Riportando una numerazione che va da 0 a 5 (dove
3=20°C), ogni posizione corrisponde ad una
determinata temperatura (che si vuole raggiungere)
negli ambienti. Ovviamente è possibile “impostare” la
temperatura, separatamente, in ogni stanza.
Normalmente si verificano i seguenti fenomeni:
1. La temperatura ambiente di inizio chiusura della
valvola è diversa da quella impostata (es.
l’utente imposta 3 ma la valvola inizia a chiudere ed
il termosifone diventa freddo a 18°C). In questo
[2]
caso si tratta solo di un radiatore installato in
posizione particolare: presenza di tende, nicchie,
copritermo ove la valvola rileva una temperatura
maggiore rispetto al resto della camera. Il campo di
regolazione è sfalsato e portando la valvola, per es.
sul n°4, si riesce ad ovviare al problema. Una
soluzione più drastica è quella di installare un
regolatore con sensore remotato in una zona senza
ristagni di aria calda.
2. Il radiatore è caldo solo nella metà superiore.
Questo comporta che la valvola stia funzionando
correttamente andando a parzializzare il passaggio
dell’acqua calda (è stata quasi raggiunta la
temperatura desiderata). Se così non fosse bisogna
verificare che non sia presente una casistica simile
a quella del punto precedente.
!
Il vantaggio dei sistemi automatici di regolazione della
temperatura è quello di consentire all’utenza lo
sfruttamento degli apporti gratuiti di calore (es. sole,
apparecchiature elettriche, presenza di persone)
contribuendo in questo modo all’ottenimento del
risparmio energetico e minimizzando l’immissione in
atmosfera di CO2.
fonte: Centro Europeo Consumatori
COMBUSTIBILI
Analisi della convenienza
Tutela del clima e risparmio energetico
di minor prezzo si rivelano poco convenienti quando
costituiscono aspetti sempre più importanti nella
si passa a considerarne anche i costi di esercizio.
politica di gestione delle energie. Tuttavia, ciò che
conta di più per l’utente finale sono i costi. Per fare
gli impianti a gas liquido seguiti da quelli a gasolio.
chiarezza vogliamo riportare i dati relativi all'ultimo
Tra il sistema più caro (a gas liquido) e quello più
confronto dei prezzi dei combustibili per
conveniente (caldaia a legna spezzata) c’è una
riscaldamento.
differenza di costi del 63%.
!
All’ultimo posto di questa classifica vi sono
Il confronto è stato effettuato assumendo
Va tuttavia precisato che le caldaie come
come riferimento il consumo medio annuo (15.000
quelle a legna spezzata richiedono un maggiore
kWh, pari a ca. 1500 litri di gasolio) di una famiglia
lavoro dovuto alla ricarica manuale del combustibile.
(edificio della categoria termica classe C). In questo
!
modo il costo complessivo dell’impianto a gasolio
risulta 1 (oppure 100%).Tali dati possono variare
comfort pressoché identico, tuttavia la differenza di
sensibilmente, qualora i consumi effettivi siano molto
costo è del ca. 37%.
superiori o inferiori rispetto a questa ipotesi (es. casa
in classe energetica A).
Oltre al prezzo del
combustibile, altri fattori
determinanti per risparmiare
sulla bolletta energetica sono il
prezzo di acquisto e il
rendimento dell'impianto di
riscaldamento, nonché le
abitudini di consumo degli
abitanti di una casa. Per avere
una panoramica dei tipi di
impianti disponibili sul mercato e
dei loro costi si può utilizzare il
"termometro dei costi del calore”
riportato nella pagina seguente,
un utile strumento di confronto.
Come si può notare, gli impianti
[3]
Gli impianti a gasolio e a pellet offrono un
TERMOMETRO DEI COSTI DEL CALORE
N.B.: I costi riportati nel grafico sono la composizione di 3 voci principali:
1. I costi di investimento includono l’acquisto della caldaia, della cisterna, degli allacciamenti alla rete del gas, della distribuzione
calore, dello stoccaggio e del trasporto del combustibile.
2. I costi del combustibile sono quelli praticati attualmente (settembre 2013).
3. I costi di manutenzione includono le spese per la canna fumaria, la corrente elettrica e manodopera di assistenza.
120%
110%
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Gasolio
Metano
GPL
Legna
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