Milano, 19 maggio 2015
Egr. Sig.
Dott.
Assessore alla Salute
Mario Mantovani
Regione Lombardia
Piazza Città di Lombardia n.1,
Palazzo Lombardia
2010 MILANO
Via e-mail: [email protected]
[email protected]
c.c.
Gent. Sig.ra
Avv.
Claudia Terzi
Assessore all’Ambiente,
all’Energia e allo Sviluppo
sostenibile
Regione Lombardia
Piazza Città di Lombardia n.1,
Palazzo Lombardia
2010 MILANO
Via mail : [email protected]
Piano Regionale di Prevenzione: Inquinamento atmosferico
Egregio Assessore,
La nostra associazione è stata costituita il 1 aprile 2015 con l’obiettivo, fra gli altri, di
contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico in Italia e nella nostra regione.
Via Lentasio 9 – 20122 Milano
tel: +39 3442010260
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Regione che, come è noto, è gravemente e cronicamente afflitta da questo problema,
presentando diffuse criticità sia in termini di superamenti dei limiti vigenti che di
esposizione della popolazione agli inquinanti dell’aria.
A tale ultimo riguardo è noto che gli attuali limiti normativi dettati dalla Direttiva
2008/50/CE sono limiti convenzionali ben più elevati della soglia, per molti inquinanti
inesistente, al di sotto della quale non vi è effetto sanitario. E’ quindi cruciale, ai fini della
prevenzione dell’impatto derivante alla popolazione dall’esposizione agli inquinanti
dell’aria, mettere in atto misure ed attività che non si rapportino necessariamente ai
possibili superamenti delle soglie di legge per gli inquinanti dell’aria ma che, viceversa,
contribuiscano a ridurre tale esposizione il più possibile anche ove non si verifichino
superamenti.
Troverà qui in calce, a titolo esemplificativo, una immagine che ben descrive come le
soglie oggi dettate dalla la normativa Europea per il PM2.5 siano molto più elevate
rispetto ai limiti raccomandati dall’OMS ed alle soglie alle quali oggi si può ricondurre un
impatto sanitario importante a carico della popolazione.
Le scriviamo, quindi, avendo a mente la scadenza del 31 maggio prossimo - imposta dal
Piano Nazionale di Prevenzione approvato dalla Conferenza Stato–Regioni e Province
Autonome il 13 novembre scorso - di adozione del Piano Regionale di Prevenzione
(PNP).
Le ricordo che nel PNP si riferisce che “sono disponibili oggi i risultati di una recente
revisione degli effetti a cura dell’OMS (REVIHAAP), così come importanti dati sulla
cancerogenicità del particolato sono stati revisionati dall’autorevole Agenzia
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internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che ha classificato l’inquinamento
atmosferico in termini di particolato, come cancerogeno accertato per l’uomo.
Le ricadute sanitarie stimabili per l’esposizione ai livelli di inquinamento atmosferico
registrati nelle aree urbane continuano a costituire infatti un problema rilevante di
sanità pubblica (…..) La letteratura epidemiologica dimostra oltre ogni ragionevole
dubbio che l’esposizione all’inquinamento atmosferico comporta effetti avversi sulla
salute delle popolazioni. Si osservano effetti avversi di tipo cardiovascolare, respiratorio
e neoplastico. Gli effetti sanitari a breve termine non possono essere considerati semplici
anticipazioni di eventi che si sarebbero comunque verificati, ma rappresentano un rischio
aggiuntivo per la salute in termini di aumento di mortalità e morbosità. Di fianco agli
effetti sanitari a breve termine vanno considerati quelli a lungo termine con i rispettivi
periodi di latenza tra esposizione ed effetto sanitario. Gli effetti a lungo termine sono di un
ordine di grandezza maggiore degli effetti a breve termine.
L’ambiente urbano è particolarmente importante in questo ambito a causa delle elevate
concentrazioni di attività antropiche inquinanti in uno spazio limitato. Negli agglomerati
urbani infatti la popolazione è esposta, insieme ad altri organismi animali e vegetali, a
miscele di agenti fisici e chimici potenzialmente dannosi per la salute. L’attenzione va
rivolta in modo prioritario agli inquinanti atmosferici emessi in prevalenza dal traffico
autoveicolare, dal riscaldamento domestico e dagli insediamenti industriali”.
A tale riguardo desideriamo ricordarLe che, adottando politiche adeguate alla gravità del
problema, può essere fatto molto: le politiche dei prossimi anni saranno cruciali per
ridurre l’esposizione della popolazione e, conseguentemente, il danno sanitario ed il
costo1 derivante.
Per questo motivo Le scriviamo per rammentarLe l’importanza e necessità che
l’Adottando Piano Regionale di Prevenzione tenga in adeguata considerazione il tema
importante della prevenzione dell’impatto dell’inquinamento dell’aria attraverso
l’adozione di misure, azioni e concertazioni con gli altri settori delle
amministrazioni pubbliche, oltre che valutazioni di impatto che orientino i
progetti nell’ambito territoriale della Regione, che contribuiscano da un lato alla
riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera a livello regionale e dall’altro
all’esposizione della popolazione alle stesse.
Le inviamo da ultimo in allegato, per Sua opportuna conoscenza e ausilio, il documento
linee guida per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (viias) nelle
procedure di autorizzazione ambientale approvato dal consiglio federale ISPRA/ARPA lo
scorso mese di aprile oltre che un breve elenco di possibili misure da inserire nel piano
regionale di prevenzione. Le alleghiamo inoltre, per Sua opportuna conoscenza, la copia
dello Statuto della nostra associazione.
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Si veda al riguardo “Economic cost of the health impact of air pollution in Europe: Clean air, health and
wealth” pubblicato lo scorso 28 aprile 2015
4
Nell’attesa di un Suo cortese riscontro che ci indichi quali misure sono state inserite nel
Piano Regionale di Prevenzione adottato, cogliamo l’occasione per ringraziarLa sin d’ora
per quanto potrà fare e inviarLe molti cordiali saluti.
CITTADINI PER L’ARIA
Anna Gerometta
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Milano, 19 maggio 2015 Egr. Sig. Dott. Assessore alla Salute Mario