TESSUTI MECCANICI DI SOSTEGNO
I tessuti meccanici hanno la funzione di sostenere il peso della pianta e darle resistenza
alle sollecitazioni (pressione, trazione, flessione…) a cui la pianta può opporre:
- Turgore cellulare: tensione dei tessuti (dipende anche dalla disponibilità di H2O).
- Rafforzamento della parete: ispessimento e lignificazione .
I tessuti meccanici sono costituiti da cellule più o meno allungate con la parete cellulare
rafforzata.
COLLENCHIMA
SCLERENCHIMA
Formati da cellule vive.
Sono tessuti elastici e possono assecondare l’allungamento
delle parti erbacee, costituiscono gli elementi di resistenza
al piegamento delle parti aeree verdi.
Formati da cellule morte.
La lignificazione è cospicua ed interessa inizialmente tutta
la parete, e progressivamente tutto il lume cellulare con
riduzione del volume citoplasmatico fino alla morte della
cellula.
TESSUTO MECCANICO COLLENCHIMA
Formato da cellule vive.
Ispessimento non uniforme, limitato ad
alcune zone della parete, restano attivi i
collegamenti cellulari (plasmodesmi).
Posto in posizione periferica a contatto con
l’epidermide.
Le pareti dei collenchimi sono povere di
cellulosa, ma ricche di materiale gelatinoso
della matrice (rimane sempre una parete
primaria, mai lignificata), per cui sono
deformabili plasticamente.
E’ un tessuto elastico che segue
l’allungamento per distensione di giovani
piante erbacee e dà resistenza al
piegamento delle parti aeree.
E’ abbondante nei piccioli delle foglie e nei
fusti non legnosi.
Nei fusti costoluti (es. gambi di sedano o
finocchio) ogni costola sporgente è formata
da un cordone di collenchima.
I collenchimi vengono distinti a seconda della localizzazione degli ispessimenti.
Solitamente non sono presenti degli spazi intercellulari, tranne nel caso collenchima
lacunato, tipico delle radici aeree.
A) Sezione trasversale di collenchima
angolare: sono ispessite soltanto le
pareti che si trovano nei punti di
contatto tra le cellule, mentre le altre
porzioni rimangono sottili
(Begonia, Cannabis)
A
Picciolo di ninfea
B
B) Sezione trasversale di collenchima
lamellare: sono ispessite le pareti cellulari
tangenziali, cioè parallele alla superficie
dell'organo.
La parete interna delle cellule epidermiche è
modificata in modo analogo alla parete delle
cellule collenchimatiche
( Sambucus, Rhamnus)
A
B
lamella
C
pareti ispessite
lume
C) Collenchima lacunare:
Salvia, Malva
Ispessimenti depositati attorno
agli spazi intercellulari
TESSUTO MECCANICO SCLERENCHIMA
Costituito da cellule isodiametriche (sclereidi o cellule petrose) o da
cellule allungate (fibre xilari ed extraxilari).
Funzione: sostegno e protezione chimica e meccanica.
Formato da cellule morte a causa della forte lignificazione che
ostacola il passaggio di acqua e soluti. Perdita della capacità di
rigenerazione
Il nome deriva dal termine greco “Skleros” = duro.
Possono formarsi in tutte le zone primarie e secondarie della pianta.
A differenza dei collenchimi le pareti sono elastiche ma non cedevoli.
La lignificazione è cospicua ed inizialmente interessa tutta la parete,
poi progressivamente il lume cellulare, riducendone il volume
protoplasmatico, fino all’isolamento alla morte della cellula.
Formato da 2 tipi di
cellule:
fibre e sclereidi
Le sclereidi (o cellule petrose) sono meno allungate
delle fibre e hanno forma molto irregolare.
Lume cellulare generalmente più ampio e numerosi
porocanali spesso ramificati.
Gruppi di sclereidi, alternati con le fibre, formano spesso
una fascia di irrobustimento alla periferia del fusto.
Alcuni tessuti durissimi sono
fatti da sclereidi cementate
insieme:
aggregati nella polpa pere,
gusci delle noci,
strato esterno legnoso dei
noccioli delle prugne e delle
albicocche.
Sclereidi stellate
(astrosclereidi)
parenchima
Le fibre sclerenchimatiche sono lunghissime con
forma affusolata, appuntita alle estremità.
Parete così spessa che il lume cellulare è un piccolo
canalino.
Generalmente raccolte a fascetti nella parte periferica
del fusto cementate insieme dalla lamella mediana,
ma anche nelle nervature delle foglie.
Le fibre possono essere nel legno (fibre
xilari) o fuori dal legno (fibre extraxilari ad
esempio nel floema.
Ne sono un esempio alcune fibre tessili
come il lino e la canapa.
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