Distribuzione GUIDA TECNICA 08 Criteri di progettazione DE08G/CP Bticino risponde Vuoi parlare con un tecnico Bticino? Chiama il Call Center al numero: * 199-145.145 Richiedi a Bticino Il presente documento è parte integrante di una serie di guide tecniche destinate ad installatori e progettisti. ■ DOCUMENTAZIONE TECNICA DISTRIBUZIONE: Telefonata a carico del chiamante a tariffazione specifica Distribuzione BTDIN MEGATIKER e MEGASWITCH GUIDA TECNICA 08 Vuoi richiedere l’invio di cataloghi e documentazione tecnica e ricevere informazioni di carattere commerciale? Numero Verde Distribuzione Distribuzione MEGABREAK Selettività e back-up TICONTROL 800-832087 DE08G/MB MEGABREAK DE08G/SB Selettività e back-up Distribuzione Distribuzione SPD Quadri, armadi e centralini GUIDA TECNICA 08 www.bticino.it DE08G/QA DE08G/SPD SPD Bticino offre il servizio di assistenza tecnica sull’impianto tramite la rete dei Centri Assistenza Tecnica autorizzati. Per conoscere le condizioni di erogazione del servizio in garanzia e fuori garanzia, le tariffe per interventi fuori garanzia ed il nominativo del CAT più vicino, Numero Verde chiama il numero verde: * 800-837035 oppure accedi all’area “Assistenza Tecnica” del sito www.bticino.it * Tutti i numeri sono attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle il PROGETTAZIONE sabato dalle ore 8.30 alle 12.30 CRITERIeDI 4 19.00 GUIDA TECNICA 08 Distribuzione Fax Verde Per tutte le informazioni tecniche o commerciali vai al sito Bticino, sezione “progettisti e installatori”, voce “Contattaci” DE08G/MT MEGATIKER e MEGASWITCH GUIDA TECNICA 08 Per mandare un fax gratuito, inoltralo al: 800-837035 DE08G/BD BTDIN GUIDA TECNICA 08 * DE08G/CP Criteri di progettazione GUIDA TECNICA 08 Chiama il numero verde: GUIDA TECNICA 08 Distribuzione GUIDA TECNICA 08 Distribuzione Criteri di progettazione Quadri, armadi e centralini DE08G/TC TICONTROL INDICE Introduzione 2 I sistemi di distribuzione 12 Protezione dalle sovracorrenti 22 La compensazione dell’energia reattiva 62 Glossario e definizioni 70 INDICE GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 1 Introduzione La presente guida si propone come strumento d’aiuto e supporto nella progettazione e nel dimensionamento degli impianti elettrici in bassa tensione. E’ stata realizzata tenendo in considerazione le situazioni circuitali e di coordinamento tra gli apparecchi più comuni. In essa sono riportate tutte le informazioni tecniche necessarie alla realizzazione di un impianto rispondente alla normativa vigente, dal punto di origine dell’energia (in questo caso il trasformatore), alla protezione delle linee di distribuzione in condotto sbarra o cavo, fino agli apparecchi di protezione dei circuiti terminali. Tutti i dati riportati nella guida sono ottenuti attenendosi scrupolosamente alle prescrizioni normative specifiche per ogni apparecchio considerato. Importante è sottolineare che tutti i dati, nelle diverse tabelle, sono da considerarsi sempre a favore della sicurezza. Condotto sbarre Zucchini Trasformatore media/bassa tensione EdM 2 CRITERI DI PROGETTAZIONE Passerella portacavi Legrand Canale portacavi Legrand Interruttori MEGATIKER e BTDIN Bticino Interruttore MEGABREAK Bticino CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 33 Riferimenti normativi per le apparecchiature e la progettazione Denominazione CEI EN Denominazione CEI EN Titolo CEI EN 60909-0 CEI 11-25 Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente alternata Calcolo delle correnti CEI EN 60865-1 CEI 11-26 CEI EN 60947-3 CEI 11-28 CEI 17-5 CEI EN 60947-3 CEI 17-11 Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti Definizioni e metodi di calcolo Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali a bassa tensione Apparecchiatura a bassa tensione Parte 2: Interruttori automatici Apparecchiatura a bassa tensione Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili CEI EN 60439-1÷5 CEI EN 61095 CEI 17-13/1÷5 CEI 17-41 CEI 17-43 CEI EN 60647-2 CEI 17-5 CEI EN 60947-4-1 CEI 17-50 CEI UNEL 35024/1 CEI 20 CEI UNEL 35024/2 CEI 20 CEI UNEL 35026 CEI 20 CEI 20-19/1÷4, 7÷14 CEI EN 60898-1 CEI EN 61008-1 CEI EN 61009-1 4 CEI 20-20/1÷5,7÷13 CEI 20-22/0, 2, 4 e 5 CEI 23-3/1 CEI 23-42 CEI 23-44 CEI 23-51 CEI EN 60269-1 CEI 32-1 CEI EN 60269-2 CEI 32-4 CEI EN 60269-3 CEI 32-5 CEI EN 60099-4 CEI 37-2 CRITERI DI PROGETTAZIONE Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) e condotti sbarre Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS) Apparecchiature a bassa tensione Parte 2: Interruttori automatici Apparecchiature a bassa tensione Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e avviatori elettromeccanici Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua Portate di corrente in regime permanente per posa in aria Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Portate di corrente in regime permanente per posa in aria Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V Cavi con isolamento reticolato con tensione nominale non superiore a 450/750 V Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V Prove d’incendio su cavi elettrici Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare Fusibili a tensione non superiore a 1.000 V per corrente alternata e a 1.500 V per corrente continua Parte 1: prescrizioni generali Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente continua Parte 2: Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per applicazioni industriali) Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente continua Parte 3: Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per applicazioni domestiche e similari) Scaricatori Parte 4: Scaricatori ad ossido metallico senza spinterometri per reti elettriche a corrente alternata Denominazione CEI EN CEI EN 60099-5 Denominazione CEI EN Titolo CEI 37-3 Scaricatori Parte 5: Raccomandazioni per la scelta e l’applicazione Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario CEI 64-12 CEI 64-14 CEI 64-8/1÷7 CEI EN 60529/1 CEI EN 61032 CEI EN 50102 CEI 70-1 CEI 70-2 CEI 70-3 CEI 81-1 CEI 81-3 CEI 81-4 CEI 81-8 CEI EN 62305/1÷4 UTE C 15-443 IEC 61643-1 IEC 61643-2 CEI 14-12 CEI 14-13 DK 5600 CEI 17-70 CEI EN 60865-1 CEI 23-48 CEI 23-49 CEI 17-52 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) Protezione delle persone e delle apparecchiature mediante involucri Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (Codice IK) Protezione delle strutture contro i fulmini Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d’Italia, in ordine alfabetico Protezione delle strutture contro i fulmini Valutazione del rischio dovuto al fulmine Guida d’applicazione all’utilizzo di limitatori di sovratensioni sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione Protezione contro i fulmini Protection des installations électriques basse tension contre les surtension d’origine atmospheriqué Surge protective devices connected to low-voltage power distribuction system Part 1: performance requirements and testing methods Surge protective devices connected to low-voltage power distribuction system Part 2: selection and application principles Trasformatori trifase di distribuzione a secco Parte 1: prescrizioni generali e per trasformatori con tensione massima non superiore a 24kV Trasformatori trifase di distribuzione a raffreddamento naturale in olio Parte 1: prescrizioni generali e per trasformatori con tensione massima non superiore a 24kV Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della distribuzione (Enel) Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti Parte 1: Definizioni e metodi di calcolo Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari Parte 1: Prescrizioni generali Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito, delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS) CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 55 Le certificazioni aziendali RT QU LI A CERTIFICAZIONE DEI SISTEMI QUALITÀ DELLE AZIENDE IFI E EM E D C Bticino opera secondo un preciso sistema di qualità aziendale supportato dall’ apposito Servizio interno di Assicurazione della Qualità (SAQ). La validità delle procedure adottate e dell’organizzazione che le sottende, hanno consentito di ottenere dal CSQ (Certificazione Sistemi di Qualità) la certificazione del sistema qualità Bticino in conformità alle norme UNI EN ISO 9001:2000. Tutte le fasi aziendali, dalla ricerca di mercato, alla progettazione, alla produzione, alla commercializzazione ed alla successiva assistenza concorrono a determinare i requisiti necessari per la Certificazione CSQ ed il suo mantenimento. La Federazione CISQ (Certificazione Italiana dei Sistemi Qualità), di cui il CSQ é parte integrante, ha stipulato con altri enti di certificazione dell’area UE ed EFTA l’accordo IQNet (International Quality System Assessment and Certification Network), per il mutuo riconoscimento delle certificazioni: in virtù di tale accordo, Bticino può avvalersi degli attestati di certificazione IQNet, che forniscono valenza europea alle certificazioni CSQ. Il CISQ ha rilasciato alla Bticino il CERTIFICATO DI GRUPPO in quanto tutte le singole unità produttive hanno ottenuto lo specifico certificato CSQ. Questi prestigiosi riconoscimenti costituiscono, a livello internazionale, la migliore garanzia per l’utente della costante qualità nel tempo dei prodotti e dei servizi offerti da Bticino. T ■ IL SISTEMA DI QUALITÀ BTICINO TY SYS UNI - EN - ISO 9000 ■ ACCREDITAMENTO SALA PROVE BTICINO Nell’ottenimento della Qualità Aziendale rivestono un ruolo fondamentale i laboratori, sia nell’attività di sperimentazione, come complemento alla progettazione, sia nelle verifiche di rispondenza del prodotto alle norme (prove di tipo). La norma IEC 17025 rappresenta il punto di riferimento per i laboratori: la rispondenza di un laboratorio alle suddette norme é attestata dal SINAL (Sistema Nazionale di Accreditamento dei Laboratori). La Sala Prove Bticino è uno dei primi laboratori italiani ad essere accreditato dal SINAL. Le prove oggetto del riconoscimento sono 162, l’elenco comprende prove del grado di protezione IP, di cortocircuito, di durata meccanica ed elettrica, di invecchiamento, di resistenza al calore ecc. Il SINAL garantisce 6 CRITERI DI PROGETTAZIONE l’imparzialità, l’adeguatezza e l’affidabilità della Sala Prove Bticino. Ulteriore dimostrazione di qualità della Sala Prove Bticino é data dall’ottenimento, da parte del suo Centro di taratura, del SIT (Servizio di Taratura in Italia). ■ CERTIFICAZIONI MARCHI ED OMOLOGAZIONI Premessa la rispondenza alle normative vigenti dei componenti di un impianto elettrico, è possibile che i diversi componenti siano marchiati o omologati per applicazioni particolari. La conformità di un prodotto alle specifiche norme può essere attestata mediante la dichiarazione del costruttore e l’apposizione del simbolo “CE” o mediante la concessione di un marchio da parte di un Ente terzo preposto (IMQ per l’Italia) che ne verifica la rispondenza. Nel caso di dichiarazione da parte del costruttore la responsabilità della rispondenza alle norme è del costruttore stesso, nel caso in cui venga apposto un marchio di qualità da un Ente terzo, Istituto Italiano del Marchio di Qualità Milano Italia tale Ente lo concede solo previa approvazione del costruttore e del prototipo, mediante prove di tipo e successivamente in seguito a prove su prodotti disponibili al mercato, che rispondano ai requisiti delle prove effettuate sui vari prototipi. Uno stesso articolo può aver ottenuto più marchi di qualità o di conformità. Determinati apparecchi, come per esempio i MEGATIKER o i BTDIN Bticino, sono anche stati certificati ed omologati, attraverso prove di laboratori riconosciuti per l’impiego in particolari tipi di impianto (esempio Certificazioni Lloyd Register e RINA per applicazioni navali). Di seguito vengono riportati i marchi e le omologazioni ottenute dai prodotti Bticino. Registro Italiano Navale ■ CERTIFICAZIONI LOVAG-ACAE Tra le varie certificazioni ottenute dagli apparecchi Bticino particolare attenzione va data alle certificazioni LOVAG-ACAE, poiché tali certificazioni ottenute presso i laboratori qualificati hanno valenza in tutti i Paesi del mondo. L’ACAE (Associazione per la Certificazione delle Apparecchiature Elettriche) è un organismo nato in Italia nel 1991 operante in conformità alle norme nazionali ed europee UNI-CEI EN 45011. Questo organismo delegato alla certificazione delle apparecchiature elettriche insieme all’ASEFA (Francia) e all’ALPHA (Germania) ha ottenuto il riconoscimento del LOVAG (Low Voltage Agreement Group) che è l’Ente Europeo di certificazione. L’ACAE stessa definisce quali laboratori possono essere qualificati, sulla base di accreditamenti già ottenuti quali il SINAL (Sistema Nazionale per l’Accreditamento dei Laboratori) o mediante visite ispettive periodiche atte a valutare la conformità dei laboratori stessi alle norme di riferimento. La certificazione ACAE consente la commercializzazione a pari opportunità dei prodotti in tutte le aree extraeuropee dove il LOVAG è riconosciuto. Lloyd's Register of Shipping EOTC European Organization for Testing and and Certification ELSECOM European Electrotechnical Sectorial Commitee for Testing and Certification LOVAG Low Voltage Agreement Group Bureau Veritas Organizzazione europea per la certificazione dei prodotti in bassa tensione ACAE SEMKO ALPHA APPLUS+CTC CEBEC ASEFA VEIKI-VNL CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 77 L’impianto elettrico e i rischi della corrente elettrica Per impianto elettrico si intende l’insieme di tutti i componenti preposti a generare, trasformare, distribuire e utilizzare la corrente elettrica. La corretta progettazione, l’adeguato dimensionamento delle linee e delle protezioni sono caratteristiche fondamentali per un impianto elettrico efficiente e sicuro. Una errata progettazione può, nella peggiore delle ipotesi, essere causa di danni gravi a cose e persone. ■ I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI La protezione dalle sovracorrenti si realizza impiegando interruttori automatici magnetotermici o elettronici e fusibili. Le condizioni di pericolosità che si possono verificare sono il sovraccarico ed il Interruttore MEGATIKER con sganciatore elettronico 8 CRITERI DI PROGETTAZIONE E' pertanto doveroso progettare l’impianto tenendo in considerazione la sicurezza, scegliendo correttamente tutti i componenti delegati alla funzione di protezione, comando e distribuzione. Gli apparecchi destinati alla protezione di un impianto elettrico vengono generalmente suddivisi per funzione in: • dispositivi di protezione dalle sovracorrenti • dispositivi di protezione differenziale • dispositivi di protezione dalle sovratensioni cortocircuito. Il sovraccarico si realizza quando la corrente assorbita in un impianto è superiore a quella sopportabile dal cavo nel quale transita. Questo fenomeno deve essere interrotto in tempi brevi per evitare il rapido deterioramento dell’isolante del cavo. Il cortocircuito si verifica quando due o più fasi (o neutro/terra) vengono incidentalmente in contatto tra loro. In questo caso le correnti in gioco possono assumere valori estremamente elevati e devono essere interrotte in tempi brevissimi. Gli interruttori magnetotermici o elettronici BTDIN, MEGATIKER e MEGABREAK sono apparecchi destinati alla protezione delle condutture con caratteristiche di intervento estremamente precise ed affidabili. ■ DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DIFFERENZIALI La protezione differenziale si realizza impiegando interruttori differenziali preposti, che garantiscono ottimi margini di sicurezza nella prevenzione degli incendi. La protezione differenziale si deve sempre realizzare quando è richiesta la protezione dai contatti diretti ed indiretti. Un contatto diretto è un contatto che si verifica quando inavvertitamente una persona tocca un componente attivo dell’impianto che normalmente è in tensione. Il contatto indiretto invece si verifica quando una persona entra in contatto con un componente dell’impianto elettrico che normalmente non è in tensione, ma che ci va in seguito al cedimento dell’isolamento. Gli interruttori differenziali hanno due funzioni estremamente importanti che sono la protezione dall’innesco di incendi e la protezione delle persone. ■ DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DALLE SOVRATENSIONI La protezione dalle sovratensioni di origine atmosferica o provocate da dispositivi di uso industriale si realizza impiegando limitatori di sovratensione. Modulo differenziale associabile a magnetotermico BTDIN I limitatori fanno sì che quando la tensione eccede una certa soglia, la resistenza del varistore cambia di valore in modo tale che la sovracorrente creatasi di conseguenza possa essere scaricata direttamente attraverso l’impianto di messa a terra. Limitatore di sovratensione a varistore CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 99 I SISTEMI DI DISTRIBUZIONE 10 CRITERI DI PROGETTAZIONE INDICE DI SEZIONE 12 I sistemi di distribuzione 16 La protezione dai contatti indiretti INDICE GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 11 I sistemi di distribuzione In bassa tensione i sistemi di distribuzione sono definiti in funzione del loro sistema di conduttori attivi e del loro modo di collegamento a terra. ■ SISTEMI DI CONDUTTORI ATTIVI Monofase, in corrente alternata o corrente continua, a due o tre conduttori. Trifase, in corrente alternata, a tre o quattro conduttori L1 L1 L2 L2 L3 Sistema monofase, in corrente alternata, a due conduttori ■ MODI DI COLLEGAMENTO A TERRA In relazione al modo di collegamento a terra del neutro del trasformatore e delle masse, i sistemi di distribuzione vengono identificati attraverso due lettere che rappresentano, rispettivamente: 1^ lettera, situazione del neutro rispetto a terra: T - neutro collegato direttamente a terra I - neutro isolato da terra o collegato a terra tramite un’impedenza ■ IL SISTEMA TT In un impianto di tipo TT il neutro è distribuito direttamente dall'Ente erogatore ed è collegato a terra al centro stella del trasformatore. Le masse degli utilizzatori sono invece collegate ad una terra locale come rappresentato nello schema. In un sistema TT il conduttore di neutro deve essere considerato un conduttore attivo perché potrebbe assumere tensioni pericolose, pertanto è sempre necessaria la sua interruzione. Il valore della corrente di guasto nei sistemi TT viene limitata dalla resistenza del neutro, messo a terra in cabina e dalla resistenza di terra dell’impianto di terra locale. Negli impianti di questo tipo dove le masse non sono collegate ad un conduttore di terra comune si deve sempre prevedere un interruttore differenziale 12 CRITERI DI PROGETTAZIONE Sistema trifase, in corrente alternata, a tre conduttori 2^ lettera, situazione delle masse rispetto a terra: T - masse collegate direttamente a terra N - masse collegate al conduttore di neutro I sistemi di distribuzione monofase possono essere del tipo fase/neutro, se derivati da un sistema trifase a stella; o fase/fase, se derivati da un sistema a triangolo. su ogni partenza, poiché è obbligatorio che si interrompa tempestivamente il circuito al primo guasto di isolamento. Sistema TT L1 L2 L3 N Utilizzatori T (neutro a Terra) PE T (masse a Terra) ■ IL SISTEMA TN Il sistema di distribuzione TN si utilizza in impianti dotati di una propria cabina di trasformazione media/ bassa tensione. In questo sistema di distribuzione il neutro è collegato direttamente a terra. Si possono realizzare due tipologie di sistema TN, rispettivamente: Sistema TN-S Si realizza tenendo i conduttori di neutro (N) e di protezione (PE) separati tra loro (PE+N) come illustrato nello schema di riferimento (collegamento a 5 fili). Il conduttore di protezione (PE) non deve mai essere interrotto. Nel sistema TN le masse vanno collegate al conduttore di protezione che a sua volta è collegato al punto di messa a terra dell’alimentazione. Si consiglia sempre di collegare il conduttore di protezione a terra in più punti. L’interruzione del circuito è obbligatoria al verificarsi del primo guasto di isolamento e può essere realizzata con dispositivi di protezione dalle sovracorrenti o differenziali (con le eccezioni di cui sopra). Vale la pena ricordare che con il sistema di distribuzione TN il rischio di incendio in caso di forti correnti di guasto aumenta. Sistema TN-S Sistema TN-C Si realizza collegando il neutro (N) ed il conduttore di protezione (PE) insieme (PEN) come illustrato nello schema di riferimento (collegamento a 4 fili). Esso consente di risparmiare sull’installazione poiché presuppone l’impiego di interruttori tripolari e la soppressione di un conduttore. In questa tipologia di distribuzione la funzione di protezione e di neutro è assolta dal medesimo conduttore (PEN) che non deve essere mai interrotto. Il conduttore PEN deve essere collegato al morsetto di terra dell’utilizzatore ed al neutro e non deve avere sezione inferiore a 10 mm2 se in rame o 16 mm2 se in alluminio. Con questo sistema di distribuzione è vietato l’uso di dispositivi di interruzione differenziale sulle partenze con neutro distribuito, pertanto ne è vietato l’impiego per impianti a maggior rischio in caso di incendio. È consentita la realizzazione di sistemi di distribuzione misti TN-C e TN-S in un medesimo impianto (TN-C-S), purché il sistema di distribuzione TN-C sia a monte del sistema TN-S. L1 L2 L3 N PE Utilizzatori N-S (masse al Neutro mediante PE Separato) T (neutro a Terra) Sistema TN-C L1 L2 L3 PEN Utilizzatori N-C (masse al Neutro mediante PE Comune al neutro (PEN)) T (neutro a Terra) Sistema TN-C-S L1 L2 L3 PEN N PE Utilizzatori T (neutro a Terra) N-C (masse al Neutro mediante PE Comune al neutro (PEN) Utilizzatori N-S (masse al Neutro mediante PE Separato) CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 13 13 I sistemi di distribuzione ■ IL SISTEMA IT Questo sistema di distribuzione è generalmente usato in impianti con propria cabina di trasformazione dove è richiesta la massima continuità di servizio. Nel sistema IT il neutro è isolato da terra o vi è collegato attraverso un impedenza di valore sufficientemente elevato. Tutte le masse degli utilizzatori sono invece collegate individualmente a terra ed il neutro non viene distribuito così come raccomandato dalle norme. Per la massima continuità di servizio non è richiesto lo sgancio automatico al primo guasto, ma ne è richiesta obbligatoriamente la segnalazione attraverso un controllo permanente dell’isolamento tra neutro e terra. Lo sgancio è invece obbligatorio al secondo guasto e si effettua con dispositivi di protezione dalle sovracorrenti o differenziali. La verifica dello sgancio al secondo guasto va effettuata in fase di progetto tramite calcoli ed eventualmente accertata durante la messa in funzione dell’impianto. Nei sistemi IT dove le masse sono collegate a terra individualmente o per gruppi, è necessario effettuare la verifica dell’intervento automatico dei dispositivi di protezione secondo le condizioni previste per i sistemi di tipo TT. In queste condizioni è sempre richiesto ■ INTERRUZIONE DEL CONDUTTORE NEUTRO l’impiego di interruttori differenziali. Nel caso invece in cui le masse sono collegate collettivamente a terra la verifica delle protezioni deve essere fatta facendo riferimento alle considerazioni valide per il sistema TN. Le norme sconsigliano vivamente di avere il dispersore delle masse della cabina separato da quello degli utilizzatori. In impianti comunque realizzati in questo modo è necessario impiegare dispositivi differenziali a monte dell’installazione. Sistema IT L1 L2 L3 Utilizzatori I (neutro Isolato da terra) PE T (masse a Terra) Questa regola riguarda la sicurezza: infatti, il neutro assumerebbe la tensione di fase attraverso gli utilizzatori e, in caso di distribuzione trifase, gli utilizzatori monofase con alimentazione fase-neutro potrebbero subire danni. Il conduttore neutro non deve mai essere interrotto se prima o contemporaneamente non si interrompono tutti i conduttori di fase che interessano il circuito. La stessa regola vale per la richiusura, nel senso che il neutro non deve mai risultare chiuso dopo le fasi. Vietato interrompere solo il neutro L1 L1 L2 L2 L3 L3 N N 230/400V U A 100Ω In 2,3A Il neutro, attraverso l'utilizzatore U assume la tensione di fase 14 CRITERI DI PROGETTAZIONE B 10Ω In 23A Gli utilizzatori A e B risultano collegati in serie tra L2 L3 alla tensione di 400V con un assorbimento di 3,45A; l'utilizzatore A è sovraccaricato ■ NUMERO DI POLI DA PROTEGGERE IN FUNZIONE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE In funzione del sistema di distribuzione impiegato è necessario scegliere le protezioni adeguate riferendosi al numero di poli (conduttori) da proteggere. Come regola generale devono essere previsti dispositivi idonei ad interrompere le sovracorrenti che si possono creare su tutti i conduttori di fase. Non è in generale richiesta l’interruzione di tutti i conduttori attivi. In base a questa regola è possibile impiegare fusibili ed interruttori automatici unipolari o multipolari. Nei sistemi TT e TN con neutro non distribuito è possibile omettere il dispositivo di rilevazione delle sovracorrenti su uno dei conduttori di fase, se a monte è installato un dispositivo differenziale. Nei sistemi IT è invece obbligatorio predisporre i sistemi di rilevazione su tutti i conduttori di fase. Sistemi di distribuzione Monofase Fase + Neutro (L + N) Fase + Fase (L + L) L N L L Nei sistemi di tipo IT il neutro non dovrebbe essere distribuito per ragioni di sicurezza, in quanto al primo guasto a terra potrebbe assumere una tensione verso terra pari a quella concatenata del sistema trifase. Nel caso in cui il neutro è distribuito è necessario provvedere alla rilevazione delle sovracorrenti con interruzione di tutti i conduttori compreso il neutro. Questo provvedimento non è necessario se il neutro è opportunamente protetto dal cortocircuito da un idoneo dispositivo di protezione posto a monte (per esempio all’origine dell’installazione) ed il circuito è protetto da un dispositivo differenziale con corrente differenziale inferiore al 15% della portata del conduttore di neutro corrispondente. Il differenziale deve necessariamente aprire tutti i conduttori attivi (neutro compreso). Trifase con neutro SN ≥ SF (L1 + L2 + L3 + N) SN < SF (L1 + L2 + L3 + N) Trifase (L1 + L2 + L3) L L L N L L L N L L L sì sì sì (1) 3P+N o 4P sì sì sì sì 4P sì sì sì 3P L L L N L L L N L L L TT sì (1) 1P+N o 2P L N sì sì 2P L L TN-S conduttore PE separato da N sì (1) 1P+N o 2P L N sì sì 2P L L sì sì sì (1) 3P+N o 4P L L L N sì sì sì sì 4P L L L N sì sì sì 3P L L L sì (2) 1P sì sì 2P sì sì sì (2) 3P sì sì sì no 3P sì sì sì 3P TN-C conduttore PEN IT L N L L L L L N L L L N L L L sì sì 2P sì sì 2P sì sì sì sì 4P sì sì sì sì 4P sì sì sì 3P Legenda SN SF sì no (1) (2) = = = = = = sezione del conduttore del neutro sezione del conduttore di fase protezione necessaria protezione vietata sul conduttore PEN non è richiesta la protezione ma non è neanche vietata protezione vietata 1P 1P+N 2P 3P 3P+N 4P = = = = = = interruttore con il polo protetto interruttore con il polo di fase protetto e con il polo di neutro non protetto interruttore con entrambi i poli di fase protetti interruttore con 3 poli protetti interruttore con i 3 poli di fase protetti e quello di neutro non protetto interruttore con 4 poli protetti CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 15 15 Protezione dai contatti indiretti ■ TIPI DI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI Tutti i componenti elettrici devono essere protetti contro il pericolo di contatto con parti metalliche accessibili, normalmente non in tensione, ma che potrebbero assumere un potenziale pericoloso a seguito di un guasto o del cedimento dell’isolamento. ■ PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE DELL’ALIMENTAZIONE È richiesta quando, a causa di un guasto, si possono verificare sulle masse tensioni di contatto di durata e valore tali da rendersi pericolose per le persone. La norma CEI 64-8/4 considera pericolose le tensioni di contatto e di passo superiori a 50V a.c. per gli ambienti ordinari e a 25V a.c. per gli ambienti speciali. Se le tensioni sono superiori a questi valori è necessario interromperle in tempi opportunamente brevi, così come definito dalla norma IEC 60479-1. In questo caso è quindi necessario scegliere dei dispositivi di interruzione e protezione automatici che abbiano caratteristiche di intervento tali da garantire un adeguato livello di sicurezza. Le norme non pongono limiti alla scelta dei dispositivi di protezione impiegabili, che potrebbero essere fusibili, magnetotermici o differenziali, purché abbiano i requisiti di protezione richiesti. Vale la pena ricordare che gli interruttori differenziali sono gli apparecchi maggiormente impiegati per un’efficace protezione dai contatti indiretti. Per scegliere quale apparecchio impiegare è necessario conoscere la caratteristica tempo-tensione dove rilevare per quanti secondi o frazione di secondi un determinato valore di tensione di contatto può essere sopportato. Per poter costruire questa caratteristica è indispensabile analizzare gli effetti che la corrente provoca nel passaggio in un corpo umano riportata sulla norma IEC 60479-1. Questa caratteristica definisce 4 zone di pericolosità in funzione del valore di corrente circolante per un determinato tempo. Analizzando le curve di sicurezza se ne deduce che gli interruttori differenziali con soglia di intervento di 30mA offrono un eccellente livello di protezione dai contatti indiretti e sono preferibili ad altri dispositivi di protezione. ■ EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO SECONDO IEC 60479-1 ms 10 000 a b c1 Zona 1: nessuna reazione al passaggio della corrente c2 c3 durata di passaggio della corrente 5000 Zona 2: abitualmente nessun effetto fisiologicamente pericoloso 2000 Zona 3: abitualmente nessun danno organico. Probabilità di contrazioni muscolari e difficoltà respiratoria; disturbi reversibili nella formazione e conduzione di impulsi nel cuore, inclusi fibrillazione ventricolare, che aumentano con l’intensità di corrente ed il tempo. 1000 500 1 3 2 4 200 100 50 20 10 0,1 0,2 0,5 1 2 5 10 20 50 100 200 corrente passante per il corpo umano 500 1000 2000 5000 10000 mA Zona 4: in aggiunta agli effetti descritti per la zona 3 la probabilità di fibrillazione ventricolare può aumentare fino oltre il 50%. Si possono avere degli effetti fisiologici come l’arresto cardio-respiratorio e gravi ustioni. c2: probabilità 5% c3: probabilità > 50% 16 CRITERI DI PROGETTAZIONE ■ PROTEZIONE SENZA L’INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE La protezione totale dai contatti indiretti si può realizzare mediante l’isolamento delle parti attive, senza possibilità di rimuovere l’isolamento stesso, o mediante involucri e barriere che assicurino adeguati gradi di protezione. In particolari ambienti è ammesso realizzare la protezione parziale dai contatti indiretti mediante ostacoli o distanziamenti che impediscono l’accidentale contatto con le parti in tensione. In aggiunta e non in sostituzione delle protezioni totali e parziali è prevista l’installazione della protezione attiva mediante interruttori differenziali con corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA. ■ PROTEZIONE MEDIANTE SEPARAZIONE ELETTRICA Per garantire la protezione dai contatti si ricorre a circuiti in cui le parti attive sono alimentate da un circuito elettrico perfettamente isolato da terra. In questi impianti non è possibile la richiusura del circuito attraverso il contatto mano-piedi della persona e quindi non si possono realizzare situazioni reali di pericolo. Questo tipo di protezione si può realizzare impiegando trasformatori a isolamento ordinario e linee di lunghezza limitata. circuito separato Vmax = 500V Vn (V) x L (m) ≤ 100.000 NO non si deve collegare la massa né a terra né al conduttore di protezione ■ PROTEZIONE IN IMPIANTI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA In questo caso la protezione è garantita quando le parti attive sono alimentate a tensioni non superiori a 50V a.c. e 120V d.c., adottando comunque i provvedimenti per impedire il contatto accidentale tra i circuiti a bassissima tensione e quelli a bassa tensione. In alcuni casi speciali è ammessa la protezione mediante luoghi non conduttori o collegamento equipotenziale locale non connesso a terra. sistema sistema BTS SELV SELV max 50V a.c. ■ PROTEZIONE MEDIANTE DOPPIO ISOLAMENTO O ISOLAMENTO RINFORZATO Questi componenti elettrici hanno parti attive isolate dalle parti accessibili oltre all’isolamento funzionale anche da un isolamento supplementare che rende praticamente impossibile l’incidente. Essi sono definiti di classe II. Il collegamento delle masse al conduttore di protezione in questo caso è vietato. involucro metallico eventuale segno grafico per componente a doppio isolamento isolamento principale isolamento supplementare CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 17 17 Protezione dai contatti indiretti ■ PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NEI SISTEMI TT MEDIANTE INTERRUTTORI DIFFERENZIALI Nei sistemi TT un guasto tra una fase ed una massa determina una corrente di guasto che interessa contemporaneamente l’impianto di terra dell’utente e del distributore di energia. Tale corrente è funzione dell’impedenza di guasto dovuta essenzialmente alla resistenza di terra delle masse e del neutro, essendo la somma di queste resistenze preponderante rispetto agli altri elementi dell’anello di guasto. La protezione dai contatti indiretti mediante l’interruzione automatica dell’alimentazione negli impianti TT deve essere effettuata tramite interruttore differenziale. L’interruttore differenziale rileva direttamente la corrente di dispersione a terra come differenza tra le correnti totali che interessano i conduttori attivi. La corrente di intervento (Ia = 50V/RE) da introdurre nella condizione di coordinamento si identifica con la corrente nominale differenziale (IΔn = 50V/RE) quando il tempo d’intervento non supera 1 secondo. Le condizioni di coordinamento sono indicate in tabella. IΔn (A) RE (Ω) 1 50 0,5 100 0,3 166 0,1 500 0,03 1666 0,01 5000 Deve essere soddisfatta la seguente condizione: RE ≤ 50/IΔn dove: id IΔ n RE = è la resistenza del dispersore (Ω) 50 = è la tensione di contatto (V) di sicurezza per gli ambienti ordinari (25V per gli ambienti particolari, agricoli, zootecnici etc...) IΔn = è la corrente nominale (A) che provoca l’intervento dell’interruttore differenziale RE Condizione d'interruzione dell'alimentazione IΔn ≤ ■ PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NEI SISTEMI TN In un sistema TN esistono tanti anelli di guasto quante sono le masse suscettibili di andare in tensione. Un guasto sul lato bassa tensione è paragonabile a un cortocircuito che si richiude al centro stella del trasformatore attraverso i conduttori di fase e di protezione. È necessario verificare che le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti siano tali che, in presenza di un guasto tra un conduttore di fase e un conduttore di protezione o una massa in un qualsiasi punto dell’impianto, l’alimentazione venga interrotta nei tempi indicati 18 CRITERI DI PROGETTAZIONE 50 RE dalla norma CEI 64-8, e sia soddisfatta la seguente condizione: Ia ≤ U0/Zs dove: U0 = è la tensione nominale verso terra (lato bassa tensione) dell’impianto Zs = è l’impedenza totale Ia = è la corrente (A) che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione entro i tempi indicati di seguito. Tempi d’interruzione in funzione di U0 U0 (V) T (s) 120 0,8 230 0,4 400 0,2 >400 0,1 I tempi massimi indicati nella tabella si applicano a circuiti terminali protetti con dispositivi di protezione contro le sovracorrenti aventi corrente nominale o regolata minore o uguale a 32A. Tempi superiori a quelli della tabella ma inferiori a 5s sono ammessi per circuiti di distribuzione e circuiti terminali protetti da dispositivi di sovracorrente con corrente nominale o regolata superiore a 32A. Se l’interruzione automatica non può essere ottenuta con le condizioni di cui sopra, la norma raccomanda di realizzare un collegamento equipotenziale supplementare connesso a terra. La 64-8 prescrive anche che, nei casi eccezzionali in cui possa presentarsi un guasto tra un conduttore di fase e la terra, ad esempio nel caso di linee aeree, affinché il conduttore di protezione e le masse ad esso collegate non superino il valore convenzionale di 50V, deve essere soddisfatta la seguente condizione: RB/RE ≤ 50/U0-50 dove: RB = è la resistenza di terra di tutti idispersori collegati in parallelo, compresi quelli della rete di alimentazione RE = è la resistenza minima di terra delle masse estranee non collegate ad un conduttore di protezione, attraverso le quali è possibile il verificarsi di un guasto tra fase e terra U0 = è la tensione nominale verso la terra. Gli interruttori magnetotermici sono preferibili agli interruttori differenziali per l’interruzione contro i contatti diretti in presenza di elevate correnti di guasto. Di seguito è riportata una tabella che indica le condizioni di coordinamento per una protezione adeguata impiegando interruttori magnetotermici Bticino in circuiti con U0 = 230V. Per il calcolo dell’impedenza dell’anello di guasto si propone la seguente formula: Zs = 1,5 √(RE+RL+RPE) 2 + (XE+XL+XPE)2 dove: RE = Resistenza interna trasformatore RL = Resistenza del conduttore di fase RPE = Resistenza del conduttore di protezione XE = Reattanza interna trasformatore XL = Reattanza del conduttore di fase XPE = Reattanza del conduttore di protezione Nel caso in cui la condizione di protezione non fosse soddisfatta con l’impiego di interruttori magnetotermici è necessario ricorrere a dispositivi differenziali (vietati tuttavia nel sistema TN-C). L’impiego di tali dispositivi soddisfa generalmente la condizione di protezione e non richiede il calcolo dell’impedenza totale dell’impianto Zs. Gli interruttori differenziali non presentano alcun problema di coordinamento, in quanto per IΔn elevate (3A) ammettono impedenze dell’anello di guasto dell’ordine di diverse decine di Ω (76), che non si realizzano mai. Per evitare interventi intempestivi dei dispositivi differenziali conviene installare sui circuiti di distribuzione apparecchi di tipo regolabile, impostando la massima corrente nominale differenziale ed il massimo ritardo; sui circuiti terminali installare invece apparecchi istantanei con la massima sensibilità consentita. Verificare sempre che il potere di interruzione differenziale non sia inferiore alla corrente di guasto prevedibile (U0/Zs). L1 L2 L3 N PE Interruttori BTDIN In (A) Zs (Ω) 25 1533 32 1197 40 958 50 766 63 608 Interruttori Megatiker In (A) Zs (Ω) 80 287 125 184 160 143 id 250 92 400 57,5 630 36,5 800 1000 28,7 38,3 id 1250 1600 30.6 23.9 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 19 19 Protezione dai contatti indiretti ■ PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NEI SISTEMI IT Nel sistema di distribuzione IT il neutro è isolato da terra (o è collegato attraverso un impedenza di valore elevato) e le masse metalliche sono collegate direttamente a terra. In caso di guasto a massa la corrente di guasto si richiude solo attraverso le capacità dei conduttori sani verso terra. Questa corrente di guasto risulta limitata entro valori non pericolosi. Al primo guasto le norme non richiedono l’intervento dei dispositivi di protezione, tuttavia al secondo guasto è indispensabile che le protezioni intervengano tempestivamente con i tempi indicati nella tabella di seguito. Tensione (V) 120/240 230/400 400/690 580/1000 Tempo di interruzione (s) neutro non distribuito 0,8 0,4 0,2 0,1 neutro distribuito 5 0,8 0,4 0,2 Pur non essendo richiesto l’intervento dei dispositivi di protezione al primo guasto è necessario invece adottare dei dispositivi di segnalazione a funzionamento continuo atti a rilevare lo stato di isolamento dell’impianto stesso e segnalare l’eventuale guasto a terra sulle fasi o sul neutro (solo se distribuito). Le norme raccomandano di eliminare il primo guasto con il più breve ritardo possibile. Collegamento individuale delle masse Se le masse degli utilizzatori sono collegate individualmente a dispersori locali il secondo guasto di terra deve essere considerato e trattato come un guasto realizzabile in un sistema TT. La condizione di coordinamento da rispettare al secondo guasto è: IΔ ≤ 50/RE. L’uso dei dispositivi di protezione differenziali non comporta problemi di coordinamento ed è indispensabile per l’interruzione al secondo guasto. 20 CRITERI DI PROGETTAZIONE I dispositivi di protezione impiegabili negli impianti IT possono essere interruttori di protezione dalle sovracorrenti o dispositivi differenziali. Nel caso di impiego di interruttori differenziali è necessario impiegare apparecchi con una corrente differenziale di non funzionamento almeno uguale alla corrente prevista per un eventuale 1° guasto a terra. Questa condizione è necessaria per garantire la massima continuità di servizio. La condizione di protezione da rispettare per il coordinamento delle protezioni nei sistemi IT è: RE · IΔ ≤ UL dove: RE = è la resistenza del dispersore di terra (Ω) IΔ = è la corrente di guasto nel caso di 1° guasto di impedenza trascurabile tra un conduttore di fase ed una massa. UL = è la tensione limite di contatto pari a 50V per gli ambienti ordinari e 25V per gli ambienti speciali A seconda di come sono collegate le masse, tutte collegate tra loro ad un stesso punto o collegate individualmente a picchetti di terra, al primo guasto a terra il sistema IT si trasforma in un sistema TN o TT, di conseguenza per la protezione dai contatti indiretti dovranno essere prese in esame le considerazioni fatte per queste 2 tipologie di sistemi. Sistema IT con messe a terra individuali L1 L2 L3 N U0 Controllo isolamento IΔ IΔ C Ri RT RT Collegamento delle masse ad uno stesso punto Se in un sistema IT le masse degli utilizzatori sono collegate ad un medesimo punto come illustrato in figura, il secondo guasto a terra deve essere considerato e trattato come un guasto realizzabile in un sistema TN. In questo tipo di impianto è possibile impiegare interruttori di protezione dalle sovracorrenti (magnetotermici o elettronici) purché vengano rispettate le condizioni di coordinamento: Ia ≤ U/2Zs (impianti con neutro non distribuito) Ia ≤ U0/2Z’s (impianti con neutro distribuito) dove: Ia = è la corrente di intervento U = è la tensione concatenata U0 = è la tensione di fase Zs = è l’impedenza dell’anello di guasto costituita dal conduttore di fase e dal conduttore PE Z’s = è l’impedenza dell’anello di guasto costituita dal conduttore di neutro e dal conduttore PE L’impiego di dispositivi differenziali non comporta alcun problema di coordinamento. La norma CEI 64-8 raccomanda di non distribuire il neutro per motivi di sicurezza. Sistema IT con neutro distribuito L1 L2 L3 N U0 Controllo isolamento C Ri PE RT Sistema IT con neutro non distribuito L1 L2 L3 U Controllo isolamento C Ri PE RT CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 21 21 LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI 22 CRITERI DI PROGETTAZIONE INDICE DI SEZIONE 24 Il trasporto dell’energia in bassa tensione 25 Condizioni generali di protezione dei conduttori 26 Protezione dal sovraccarico 29 Designazione delle sigle dei cavi 30 Portate dei cavi in regime permanente 38 Portate dei condotti sbarre Zucchini 39 Scelta dei conduttori in funzione della caduta di tensione 44 Dimensionamento del conduttore di neutro e di protezione 45 Protezione dal cortocircuito 56 Le curve di limitazione 58 Sezioni protette in funzione dei tempi di ritardo 59 Perdite per effetto Joule nei condotti sbarre 60 Scelta degli interruttori con più trasformatori in parallelo INDICE GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 23 Il trasporto dell’energia in bassa tensione In bassa tensione il trasporto e la ripartizione dell’energia elettrica alle utenze, o a gruppi di utenze, può avvenire tramite cavo o tramite condotto sbarre. E’ il progettista che sceglie la modalità più adatta e conveniente a seconda del tipo di impianto da realizzare e alle utenze interessate. La distribuzione in cavo permette una grande flessibilità di utilizzo: grazie alle diverse sezioni e alla possibilità di utilizzare più conduttori in parallelo per la stessa fase, è possibile distribuire valori di corrente anche molto elevati in diverse modalità di posa. Il condotto sbarre è una valida alternativa ai cavi per distribuire medio-grandi potenze per alimentare quadri derivati e per alimentare corpi illuminanti o dorsali di alimentazione. Permette un montaggio veloce e a parità di corrente, necessita di un minore spazio di posa rispetto al cavo. Entrambi i sistemi di trasporto, cavo e condotto sbarre, vanno adeguatamente dimensionati e protetti contro le sovracorrenti. Quadri e armadi MAS Bticino Sistemi di distribuzione in condotto sbarre Zucchini Trasformatore MT/BT EdM 24 CRITERI DI PROGETTAZIONE Condizioni generali di protezione dei conduttori ■ SOVRACORRENTI E TEMPERATURE Temperature caratteristiche dei cavi Il problema delle sovracorrenti é fondamentalmente un problema termico. Un conduttore percorso da corrente si riscalda in modo proporzionale al quadrato dell’intensità di corrente ed al tempo di permanenza della sollecitazione termica; risulta quindi molto importante controllare i valori di corrente al fine di evitare eccessivi riscaldamenti dei cavi che comporterebbero il rapido danneggiamento dell’isolante del conduttore stesso. Si possono verificare tre casi per i quali corrispondono tre differenti temperature massime ammesse dal cavo: • Il regime permanente; dà luogo a temperature massime sopportabili dal cavo per un tempo indefinito. Queste temperature non devono superare la temperatura massima di esercizio caratteristica per ogni tipo di isolante. • Il sovraccarico; da luogo a temperature tali da provocare il rapido danneggiamento dell’isolante se non interrotte tempestivamente. Per l’interruzione delle sovracorrenti che provocano tali temperature sono ammessi tempi dell’ordine di un ora. • Il cortocircuito; da luogo a temperature molto più elevate che devono essere interrotte in tempi brevissimi, dell’ordine di qualche centesimo di secondo. Tipo di isolante (denominazione comune) G1b (gomma) EI2 (gomma) G5 (EPR) G7 (HEPR) G9 (4) G10 (4) TI2 (PVC) R2 (PVC) TI3 (PVC) TI4 (PVC) temperatura max di esercizio ϑz °C (1) 75 180 90 90 90 90 70 70 90 70 temperatura max di sovraccarico ϑs °C (2) 120 330 150 150 150 150 110 110 150 110 temperatura max di cortocircuito ϑcc °C (3) 200 350 350 250 250 250 150 160 160 160 (1) Temperature in base alle quali si calcola Iz (Norma CEI 20-11) (2) Temperature non indicate esplicitamente dalle norme, ma dedotte dalla relazione If 1,45 Iz riportata dalla CEI 64-8/4 (3) Temperature in base alle quali si calcolano i valori massimi ammissibili dell'integrale di Joule (Norma CEI 20-11) (4) Mescole speciali a basso sviluppo di gas e fumi tossici. Transitorio termico di riscaldamento dei cavi ϑ cc 160÷200°C corrente di cortocircuito corrente di sovraccarico ϑs 110÷150°C ϑ z 70÷90°C temperatura correnti d'impiego (regime permanente) ϑ0 5s 1h tempi CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 25 25 Protezione dal sovraccarico La norma CEI 64/8 prescrive che i circuiti di un impianto (salvo eccezioni) debbano essere provvisti di dispositivi di protezione adatti ad interrompere correnti di sovraccarico prima che esse possano provocare un riscaldamento eccessivo all’isolamento, ai collegamenti, ai terminali o all’ambiente circondante le condutture. ■ PROTEZIONE DAL SOVRACCARICO DEL CAVO If non é mai superiore a 1,45 In (1,3 In secondo CEI EN 60947-2; 1,45 In secondo CEI EN 60898). Essa deve essere invece verificata nel caso in cui il dispositivo di protezione sia un fusibile. Analizzando la regola generale di protezione IB ≤ In ≤ Iz risulta evidente che si possono ottenere due condizioni di protezione distinte: una condizione di massima protezione, realizzabile scegliendo un interruttore con una corrente nominale prossima o uguale alla corrente di impiego IB, ed una condizione di minima protezione scegliendolo con una corrente nominale prossima o uguale alla massima portata del cavo. Scegliendo la condizione di massima protezione si potrebbero verificare delle situazioni tali da pregiudicare la continuità di servizio, perché sarebbe garantito l’intervento dell’interruttore anche in caso di anomalie sopportabili. Per contro la scelta di un interruttore con una corrente regolata uguale alla portata del cavo porterebbe alla massima continuità di servizio a discapito del massimo sfruttamento del rame installato. Queste considerazioni vengono demandate al progettista in funzione del tipo di circuito da realizzare. Il cavo deve essere adeguatamente protetto dal sovraccarico, per evitare che un eccessivo riscaldamento provochi un precoce invecchiamento e la conseguente rottura dell’isolamento. Per garantire tale protezione è necessario che vengano rispettate le seguenti regole: Regola 1) IB ≤ In ≤ Iz Regola 2) If ≤ 1,45 Iz dove: IB = Corrente di impiego del circuito In = Corrente nominale dell’interruttore Iz = Portata a regime permanente del cavo If = Corrente di sicuro funzionamento dell’interruttore automatico La prima regola soddisfa le condizioni generali di protezione dal sovraccarico. La regola 2, impiegando per la protezione dal sovraccarico un interruttore automatico, é sempre verificata, poiché la corrente di sicuro funzionamento Condizione di massima protezione In = IB IB Iz 1,45 Iz CARATTERISTICHE DEL CIRCUITO I In CARATTERISTICHE DEL DISPOSITIVO DA PROTEGGERE If Condizione di minima protezione In = Iz IB Iz 1,45 Iz CARATTERISTICHE DEL CIRCUITO I In 26 CRITERI DI PROGETTAZIONE If CARATTERISTICHE DEL DISPOSITIVO DA PROTEGGERE ■ PROTEZIONE DAL SOVRACCARICO DEL CONDOTTO SBARRE La protezione contro il sovraccarico dei condotti sbarre é effettuata con lo stesso criterio usato per i cavi. Occorre verificare la relazione: IB ≤ In ≤ Iz La corrente di impiego IB in un sistema trifase si calcola in base alla seguente formula: IB = Pt • b La temperatura dell’ambiente in cui è installato il condotto sbarre influisce sulla portata dello stesso. In sede di progetto va moltiplicato il valore della portata alla temperatura di riferimento per un coefficiente di correzione riferito alla temperatura di esercizio finale. √3 • Ur • cosφm Condizione di protezione dal sovraccarico IB Iz dove: Pt = Somma totale delle potenze attive dei carichi installati in [W]; b = Fattore di alimentazione pari a: 1 se si alimenta la conduttura da un solo lato; ½ se si alimenta la conduttura dal centro o contemporaneamente da entrambi gli estremi; Ur = Tensione di esercizio in [V]; cosφm = Fattore di potenza medio dei carichi. 1,45 Iz I Iz = Iz0 · Kt dove: Iz0 è la corrente che il condotto sbarre può portare per un tempo indefinito alla sua temperatura di riferimento (40°C); Kt è il coefficiente di correzione per valori della temperatura ambiente diversi da quelli di riferimento, riportato nella tabella di seguito. Coefficiente di correzione kt per temperatura ambiente diversa da 40 °C Temperatura Ambiente °C kt ■ PROTEZIONE DELLE DERIVAZIONI CONTRO IL SOVRACCARICO Se la derivazione, in genere costituita da cavi in tubo, non è già protetta contro il sovraccarico dal dispositivo posto a monte del condotto, si applica quanto segue: • la portata della derivazione è in genere inferiore a quella del condotto sbarre, quindi è di solito necessario proteggere anche la derivazione contro il sovraccarico. • Il dispositivo di protezione contro il sovraccarico può essere posto all’interno dell’unità di derivazione oppure sul quadretto di arrivo. In questo ultimo 15 20 25 1,15 1,12 1,08 30 35 40 45 50 1,05 1,025 1 0,975 0,95 caso la protezione contro il sovraccarico può essere assicurata anche dagli interruttori posti a protezione delle singole partenze dal quadretto se la somma delle loro correnti nominali è inferiore o uguale alla portata Iz della derivazione. Nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio è richiesto che il dispositivo di protezione contro il sovraccarico sia installato nel punto di derivazione, quindi all’interno dell’unità di derivazione. CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 27 27 Protezione dal sovraccarico ■ CASI PRATICI DI OBBLIGO La Norma CEI 64-8/4 prescrive il generico obbligo di protezione contro il sovraccarico in tutti i casi in cui questo tipo di sovracorrente abbia la possibilità di verificarsi. Spetta al progettista valutare le circostanze di obbligatorietà. Il commento all'articolo 473.1.2 raccomanda la protezione solo nel caso di circuiti dimensionati assumendo coefficienti di utilizzazione o di contemporaneità inferiori ad 1. In pratica vige l'obbligo nei casi seguenti: a) conduttura principale che alimenta utilizzatori derivati funzionanti con coefficiente di utilizzazione o contemporaneità inferiore a 1; b) conduttura che alimenta motori e utilizzatori che nel loro funzionamento possono determinare condizioni di sovraccarico; c) conduttura che alimenta prese a spina non ■ CASI NEI QUALI PUÒ ESSERE OMESSA LA PROTEZIONE DAL SOVRACCARICO La norma invece indica i seguenti casi di possibile omissione (i casi c, d, e, sono considerati nel commento all'articolo 473.1.2): a) condutture che sono derivate da una conduttura principale protetta contro i sovraccarichi con dispositivo idoneo e in grado di garantire la protezione anche delle condutture derivate. b) condutture che alimentano utilizzatori che non possono dar luogo a correnti di sovraccarico a condizione che siano protette dai cortocircuiti e che non abbiano derivazioni nè prese a spina c) condutture che alimentano apparecchi con proprio dispositivo di protezione che garantisce anche la protezione della conduttura di alimentazione d) condutture che alimentano utilizzatori che non possono dare luogo a sovraccarichi e che non siano protette da sovraccarichi quando la corrente d’impiego di questi utilizzatori non sia superiore alla portata della conduttura (ad esempio gli apparecchi termici) e) conduttura che alimenta diverse derivazioni singolarmente protette contro i sovraccarichi, ■ CASI NEI QUALI SI RACCOMANDA DI NON PROTEGGERE DAL SOVRACCARICO La Norma non fa esplicito divieto ma raccomanda l'omissione della protezione contro i sovraccarichi, per ragioni di sicurezza, nei seguenti casi: a) circuiti di eccitazione delle macchine rotanti 28 CRITERI DI PROGETTAZIONE predestinate ad alimentare utilizzatori di cui al successivo paragrafo (casi in cui può essere omessa la protezione dal sovraccarico); d) conduttura che alimenta utilizzatori ubicati in luoghi soggetti a pericolo di esplosione o di incendio (obbligo derivante dalle Norme CEI 64-2 o 64-8/7). Iz < IB1 + IB2 + IB3 + IB4 a) IB2 IB1 b) IB4 IB3 M Icc > Iz c) 16 10 10 anche se Iz > ΣIn quando la somma delle correnti nominali dei dispositivi di protezione delle derivazioni non supera la portata IZ della conduttura principale. f) condutture dei circuiti di telecomunicazione, segnalazione e simili. a) In IZ1 IZ2 IZ3 In ≤ IZ1; In ≤ IZ2; In ≤ IZ3. b) IBD IB1 IB2 IB3 IBD = IB1 + IB2 + IB3 c) IZ M IR ≤ IZ IR U d) IB ≤ IZ e) IZ ≥ In1 + In2 + In3 In1 In2 In3 b) circuiti di alimentazione degli elettromagneti di sollevamento c) circuiti secondari dei trasformatori di corrente d) circuiti che alimentano dispositivi di estinzione dell'incendio Designazione delle sigle dei cavi Le sigle di designazione dei cavi impiegati in Italia sono definite a livello nazionale dalla norma CEI 20-27 (CENELEC HD361). Tali regole sono applicabili solo per i cavi armonizzati dal CENELEC o per i cavi di produzione nazionale per i quali il CENELEC ha espressamente concesso l’uso. Sigla di designazione Tipo di cavo (riferimento norme) H H A N Tensione nominale Uo/U Rivestimento isolante Guaine, trecce rivestimenti protettivi Eventuali costruzioni speciali Materiale conduttore Forma del conduttore Composizione del cavo Sezione nominale del conduttore cavo conforme a norme armonizzate cavo di tipo nazionale riconosciuto cavo di tipo nazionale non conforme a norme IEC 300/300V 300/500V 470/750V 600/1000V gomma etilenpropilenica (EPR) gomma naturale o equivalente (Rubber) cloruro di polivinile (PVC) polietilene reticolato (XLPE) policroloprene (neoprene) gomma etilenpropilenica (EPR) gomma naturale o equivalente (Rubber) cloruro di polivinile (PVC) polietilene reticolato (XLPE) policroloprene (neoprene) cavi piatti “divisibili” cavi piatti “non divisibili” rame (nessun simbolo) alluminio conduttore a filo unico rigido conduttore a corda rigida conduttore a corda flessibile per installazione mobile (classe 5 IEC 228) conduttore a corda flessibile per installazione fissa (classe 5 IEC 228) conduttore a corda flessibilissimo (classe 6 IEC 228) numero di conduttori simbolo moltiplicatore in assenza di conduttore di protezione giallo-verde in presenza di conduttore di protezione giallo-verde 07 R N - - F 3 G 1,5 03 05 07 1 B R V X N B R V X N H H2 A U R F K H Num. X G Num CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 29 29 Portate dei cavi in regime permanente secondo CEI UNEL 35024/1 e CEI UNEL 35024/2 I valori di corrente di cortocircuito nelle linee derivate risultano inoltre più elevati con conseguente necessità di utilizzare apparecchi di protezione con poteri di interruzione superiori. Al fine di scegliere la sezione ottimale del conduttore in ciascun tratto di linea è necessario considerare molti fattori. Nelle tabelle di seguito sono riportate le portate dei cavi e i coefficienti di correzione da applicare agli stessi in funzione dei tipo di posa. I dati sono stati tratti dalle norme CEI UNEL 35024/1 e CEI UNEL 35024/2. Se non si effettua un’attenta analisi della condizione in esame si può incorrere in errori di diverso tipo: • sottodimensionamento della conduttura (sezione troppo piccola): come conseguenza comporta una riduzione di vita del cavo oppure una caduta di tensione di valore troppo elevato • sovradimensionamento della conduttura (sezione troppo grande): in questo caso il cavo prescelto, richiede degli aggravi economici del tutto ingiustificati, abbinati a dei maggiori ingombri e a maggiori difficoltà di posa. Cavi multipolari in rame Metodologia di installazione Altri tipi di posa riferimento append. A 2 - 51 73 - 74 Tipo di isolante N° Portata (A) sezione (mm2) 1 1,5 2,5 4 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 32 29 43 39 57 52 75 68 92 83 110 99 139 125 167 150 192 172 219 196 248 291 223 261 334 298 PVC 2 3 14 13 EPR 2 3 18,5 25 16,5 22 33 30 42 38 57 51 76 68 99 89 121 109 145 130 183 164 220 197 253 227 290 259 329 386 295 346 442 396 PVC 2 3 13,5 12 16,5 23 15 20 30 27 38 34 52 46 69 62 90 80 111 99 133 118 168 149 201 179 232 206 258 225 294 344 255 297 394 339 EPR 2 3 17 15 22 30 19,5 26 40 35 51 44 69 60 91 80 119 146 105 128 175 154 221 194 265 233 305 268 334 300 384 459 340 398 532 455 13-14 cavi in aria 15 - 16 libera 17 distanziati dalla parete, dal soffitto o su passerella PVC 2 3 15 13,6 22 30 18,5 25 40 34 51 43 70 60 94 80 119 148 101 126 180 153 232 196 282 238 328 276 379 319 434 514 364 430 593 497 EPR 2 3 19 17 26 23 36 32 49 42 63 54 86 75 115 100 149 185 127 158 225 192 289 246 352 298 410 346 473 399 542 641 456 538 741 621 11-11A 52 - 53 PVC 2 3 15 13,5 19,5 27 17,5 24 36 32 46 41 63 57 85 76 112 138 96 119 168 144 213 184 258 223 299 259 344 299 392 461 341 403 530 464 EPR 2 3 19 17 24 22 45 40 58 52 80 71 107 96 138 171 119 147 209 179 269 229 328 278 382 322 441 371 506 599 424 500 693 576 cavi in tubo incassato in parete isolante cavi in tubo in aria cavi in aria libera fissati alla parete o soffitto 30 3A - 4A 5A - 21 21A - 22 25 - 31 25 - 31 31A - 32 34A - 43 CRITERI DI PROGETTAZIONE 18,5 25 17,5 23 6 33 30 Cavi unipolari in rame senza guaina Metodologia di installazione Altri tipi di posa riferim. append. A 1 - 51 71 - 74 74 Tipo N° Portata (A) di di sezione (mm2) isolante condutt. 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 99 89 70 95 120 150 185 240 300 400 500 630 PVC 2 3 14,5 19,5 13,5 18 26 24 34 31 46 42 61 56 80 73 119 151 108 136 182 210 240 273 320 164 188 216 245 286 EPR 2 3 19 17 26 23 36 31 45 40 61 54 81 73 106 131 158 200 95 117 141 179 241 278 318 362 424 216 249 285 324 380 PVC 2 3 13,5 12 17,5 15,5 24 21 32 28 41 36 57 50 76 68 101 125 151 192 89 110 134 171 232 269 309 353 415 207 239 275 314 369 EPR 2 3 17 15 23 20 31 28 42 37 54 48 75 66 100 133 164 198 253 88 117 144 175 222 306 354 402 472 555 269 312 355 417 490 PVC 2 3 19,5 26 15,5 21 35 28 46 36 63 57 85 76 258 299 344 392 461 232 269 309 353 415 EPR 2 3 24 33 20 45 28 58 37 80 48 107 142 175 212 270 71 96 127 157 190 327 242 293 PVC 3 19,5 26 35 46 63 85 264 308 356 409 485 561 656 749 855 EPR 3 24 33 45 58 80 107 135 169 207 268 328 383 444 510 607 703 823 946 1088 PVC 2 3 22 30 19,5 26 40 35 52 46 71 63 96 85 131 162 196 251 114 143 174 225 304 352 406 463 546 629 754 868 1005 275 321 372 427 507 587 689 789 905 EPR 2 3 27 24 50 45 64 58 88 80 119 161 200 242 310 107 141 176 216 279 377 437 504 575 679 783 940 1083 1254 342 400 464 533 634 736 868 998 1151 14 - 15 cavi in aria 16 libera distanziali su piano orizzontale PVC 2 3 146 181 219 281 146 181 219 281 341 396 456 521 615 709 852 982 1138 341 396 456 521 615 709 852 982 1138 EPR 2 3 182 226 275 353 182 226 275 353 430 500 577 661 781 902 1085 1253 1454 430 500 577 661 781 902 1085 1253 1454 14 - 15 cavi in aria 16 libera distanziali su piano verticale PVC 2 3 130 162 197 254 130 162 197 254 311 362 419 480 569 659 795 920 1070 311 362 419 480 569 659 795 920 1070 EPR 2 3 161 201 246 318 161 201 246 318 389 454 527 605 719 833 1008 1169 1362 389 454 527 605 719 833 1008 1169 1362 cavi in tubo incassato in parete isolante cavi in tubo in aria 3-4 5 - 22 23 - 24 31 - 32 33 - 34 41 - 42 72 18 cavi in aria libera in posizione non accessibile cavi in aria libera a trifoglio cavi in aria libera in piano a contatto 11 - 12 21 - 25 43 - 52 53 13 - 14 15 - 16 17 37 33 112 138 168 213 101 125 151 192 110 137 167 216 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 31 31 Portate dei cavi in regime permanente secondo CEI UNEL 35024/1 e CEI UNEL 35024/2 Cavi ad isolamento minerale unipolari Serie L: cavi ad isolamento minerale per servizio leggero fino a 500V Serie H: cavi ad isolamento minerale per servizio pesante fino a 750V Metodologia di installazione cavi in aria libera a trifoglio cavi in aria libera in piano a contatto Altri tipi di posa riferimento append. A 13 - 14 15 - 16 13 - 14 15 - 16 14 - 15 cavi in aria 16 libera distanziati su piano orizzontale cavi in aria libera distanziati su piano verticale cavi in aria libera fissati su parete o soffitto 14 - 15 16 11 - 11A 11 - 11A cavi in aria libera a trifoglio fissati su parete o soffitto Tipo di isolante serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) N° di condutt. Portata (A) sezione (mm2) 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 3 21 28 37 3 26 35 46 3 22 30 40 51 69 92 120 147 182 223 267 308 352 399 466 3 28 38 50 64 87 115 150 184 228 279 335 385 441 500 584 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3 3 25 23 31 29 26 26 33 32 25 29 31 37 26 32 33 40 25 26 31 33 26 28 33 35 23 21 28 27 25 23 31 30 19 33 31 41 39 36 34 45 43 33 39 41 49 36 43 45 54 33 34 41 43 36 37 45 47 31 29 38 36 34 31 42 41 26 44 41 54 51 47 45 60 56 44 51 54 64 47 56 60 70 44 45 54 56 47 49 60 61 40 38 51 47 45 41 55 53 35 60 57 76 71 82 77 104 96 109 102 137 127 142 132 179 164 174 161 220 200 215 198 272 247 264 241 333 300 317 289 400 359 364 331 460 411 416 377 526 469 472 426 596 530 552 496 697 617 60 71 76 89 82 95 104 120 109 125 137 157 142 162 179 204 174 197 220 248 215 242 272 304 264 294 333 370 317 351 400 441 364 402 460 505 416 454 526 565 472 596 596 629 552 697 697 704 60 62 76 78 82 84 104 105 109 110 137 137 142 142 179 178 174 173 220 216 215 213 272 266 264 259 333 323 317 309 400 385 364 353 460 441 416 400 526 498 472 446 596 557 552 497 697 624 57 52 70 67 77 70 96 91 102 92 127 119 133 120 166 154 163 147 203 187 202 181 251 230 247 221 307 280 296 264 369 334 340 303 424 383 388 346 485 435 440 392 550 492 514 457 643 572 3 24 33 44 3 21 28 37 48 65 86 112 137 169 207 249 286 327 371 434 3 26 35 47 59 81 107 140 171 212 260 312 359 410 465 544 1) Cavo ad isolamento minerale nudo esposto al tocco oppure rivestito in materiale termoplastico. Per cavi nudi moltiplicare per 0,9. 2) Cavo ad isolamento minerale non esposto al tocco. 32 CRITERI DI PROGETTAZIONE Cavi ad isolamento minerale multipolari Serie L: cavi ad isolamento minerale per servizio leggero fino a 500V Serie H: cavi ad isolamento minerale per servizio pesante fino a 750V Metodologia di installazione cavi in aria libera distanziati dalla parete, a soffitto o su passerella cavi in aria libera fissati su parete o soffitto Altri tipi di posa riferimento append. A 13 - 14 15 - 16 11 - 11A Tipo di isolante N° di condutt. Portata (A) sezione (mm2) 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 33 28 41 35 36 30 45 38 44 37 54 46 47 40 60 50 60 51 76 64 82 69 104 87 109 92 137 115 142 120 179 150 31 26 38 33 34 28 42 35 40 35 51 44 45 37 55 47 57 48 70 59 77 65 96 81 102 86 127 107 133 112 166 140 serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) 2 3 3 2 3 2 3 25 21 31 26 26 22 33 28 serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) 2 3 2 3 2 3 2 3 23 19 28 24 25 21 31 26 1) Cavo ad isolamento minerale nudo esposto al tocco oppure rivestito in materiale termoplastico. per cavi nudi moltiplicare per 0,9. 2) Cavo ad isolamento minerale non esposto al tocco. Fattore di correzione K1 delle portate per temperature ambiente diverse da 30°C Temperatura ambiente (°C) 10 15 20 25 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 Tipo di isolante PVC in materiale termoplastico 1,22 1,17 1,12 1,06 0,94 0,87 0,79 0,71 0,61 0,5 EPR 1,15 1,12 1,08 1,04 0,96 0,91 0,87 0,82 0,76 0,71 0,65 0,58 0,5 0,41 cavo nudo o ricoperto al tocco 105°C esposto al tocco 70° C 1,26 1,2 1,14 1,07 0,93 0,85 0,76 0,67 0,57 0,45 cavo nudo non esposto 1,14 1,11 1,07 1,04 0,96 0,92 0,88 0,84 0,8 0,75 0,7 0,65 0,6 0,54 0,47 0,4 0,32 Fattori di correzione K2 per circuiti realizzati con cavi installati in fascio o strato Condizioni di posa CEI UNEL 35024/1 non previste negli art. 2-3-4-5 seguenti e tabelle V e VI 11-12-25 Art. 1 Disposizione raggruppati a fascio annegati 2 singolo strato su muro, pavimento o passerelle non perforate 11A 3 strato a soffitto 13 4 strato su passerelle perforate orizzontali o verticali (perforate o non perforate) 14-15-16-17 5 strato su scala posa cavi o graffato ad un sostegno ■ nessuna ulteriore riduzione per più di 9 circuiti o cavi multipolari Numero di circuiti o di cavi multipolari 1 2 3 4 5 6 1,00 0,80 0,70 0,65 0,60 0,57 7 0,54 8 0,52 9 0,50 1,00 0,85 0,79 0,75 0,73 0,72 0,72 0,71 0,70 0,95 1,00 0,81 0,88 0,72 0,68 0,82 0,77 0,66 0,75 0,64 0,73 0,63 0,73 0,62 0,72 0,61 0,72 1,00 0,87 0,82 0,80 0,80 0,79 0,79 0,78 0,78 12 0,45 16 20 0,41 0,38 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 33 33 Portate dei cavi in regime permanente secondo CEI UNEL 35024/1 e CEI UNEL 35024/2 Fattori di correzione K2 per circuiti realizzati con cavi multipolari installati in strato su più supporti (per esempio passerelle) App. A Metodo di installazione 13 Passerelle perforate 13 Passerelle verticali perforate 14-15 16-17 Scala posa cavi o elemento di sostegno A Numero passerelle 2 3 Numero cavi 1 1,00 1,00 2 0,87 0,86 3 0,80 0,79 4 0,77 0,76 6 0,73 0,71 2 3 1,00 1,00 0,99 0,98 0,96 0,95 0,92 0,91 0,87 0,85 2 A 2 B 1,00 1,00 0,88 0,91 0,81 0,88 0,76 0,87 0,71 0,85 0,70 2 3 2 3 1,00 1,00 1,00 1,00 0,86 0,85 0,99 0,98 0,80 0,79 0,98 0,97 0,78 0,76 0,97 0,96 0,76 0,73 0,96 0,93 0,73 0,70 9 0,68 0,66 B Fattori di correzione K2 per circuiti realizzati con cavi unipolari installati in strato su più supporti (per esempio passerelle) App. A Metodo di installazione Numero passerelle 2 3 Numero cavi 1 0,96 0,95 13 Passerelle perforate 2 0,87 0,85 13 Passerelle verticali perforate 2 0,95 0,84 14-15 16-17 Scala posa cavi o elemento di sostegno 2 3 0,98 0,97 0,93 0,90 0,89 0,86 3 cavi in formazione orizzontale 13 Passerelle perforate 2 3 0,97 0,96 0,93 0,92 0,89 0,86 3 cavi in formazione a trefolo 13 Passerelle verticali perforate 2 1,00 0,90 0,86 3 cavi in formazione a trefolo 14-15 16-17 Scala posa cavi o elemento di sostegno 2 3 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93 0,90 3 cavi in formazione a trefolo 34 CRITERI DI PROGETTAZIONE 3 0,81 0,78 3 cavi in formazione orizzontale 3 cavi in formazione verticale Portate dei cavi interrati in regime permanente secondo CEI UNEL 35026 La nuova norma CEI UNEL 35026 si applica ai casi idonei alla posa interrata. Nella norma vengono definiti i tipi di cavo utilizzabili e vengono date le tabelle di portata nelle diverse modalità di posa. Essa è applicabile a cavi operanti in sistemi fino a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. La temperatura di riferimento dei dati riportati in tabella è 20°C mentre la profondità di posa considerata è di 0,8 metri. Portata dei cavi interrati Metodologia tipica di installazione Altri tipi Tipo di di posa isolamento assimilabili 3) PVC 1) cavi unipolari in tubi a contatto (1 cavo per tubo) EPR 2) 61 cavi unipolari in tubo interrato EPR 2) 61 cavi multipolari in tubo interrato 1) 2) 3) 4) PVC 1) PVC 1) EPR 2) Numero conduttori caricati 2 Portata (A) 4) Sezione (mm2) 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 22 29 38 47 63 82 105 127 157 191 95 225 120 259 150 185 240 300 400 500 630 294 330 386 3 20 26 34 43 57 74 95 115 141 171 201 231 262 293 342 2 26 34 44 54 73 95 122 148 182 222 261 301 343 385 450 509 592 666 759 3 23 31 40 49 67 85 110 133 163 198 233 268 304 340 397 448 519 583 663 2 21 27 36 45 61 78 101 123 153 187 222 256 292 328 385 3 18 23 30 38 51 66 86 104 129 158 187 216 246 277 325 2 24 32 41 52 70 91 118 144 178 218 258 298 340 383 450 510 595 671 767 3 21 27 35 44 59 77 100 121 150 184 217 251 287 323 379 429 500 565 645 2 19 25 33 41 56 73 94 115 143 175 208 240 273 307 360 3 16 21 28 35 47 61 79 97 120 148 175 202 231 259 304 2 23 30 39 49 66 86 111 136 168 207 245 284 324 364 428 3 19 25 32 41 55 72 93 206 238 272 306 360 114 141 174 molecola termoplastica a base di polivinilcloruro o similari (temperatura di riferimento del conduttore = 70° C) molecola elastomerica reticolata a base di gomma etilpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore = 90° C) condizioni assunte dalla 4° edizione della suddetta Norma (Tabella 52C) i valori di portata indicati si riferiscono alle seguenti condizioni di posa: temperatura del terreno = 20° C, profondità di posa = 0,8 m, resistività termica del terreno = 1,5 K · mΩ. Fattori di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano in tubi protettivi direttamente interrati (un cavo multipolare per ciascun tubo) Numero di cavi 2 3 4 5 6 Distanza fra i circuiti "a" (m) a contatto 0,25 0,85 0,90 0,75 0,85 0,70 0,80 0,65 0,80 0,60 0,80 0,5 0,95 0,90 0,85 0,85 0,80 Distanza fra i circuiti "a" (m) a contatto 0,25 0,80 0,90 0,70 0,80 0,65 0,75 0,60 0,70 0,60 0,70 0,5 0,90 0,85 0,80 0,80 0,80 Profondità di posa (m) 0,5 Fattore di correzione 1,02 0,8 1,00 1,0 0,98 1,2 0,96 1,3 0,94 Fattore di correzione per temperature del terreno diverse da 20° C 1 0,95 0,95 0,90 0,90 0,90 Fattori di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano in tubi protettivi direttamente interrati (un cavo multipolare per ciascun tubo) Numero di cavi 2 3 4 5 6 Fattori di correzione per differenti valori di profondità di posa 1 0,95 0,90 0,90 0,90 0,90 Temperatura del terreno (°C) 10 15 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 Cavi multipolari a PVC 1,1 1,05 0,95 0,89 0,84 0,77 0,71 0,63 0,55 0,45 - EPR 1,07 1,04 0,96 0,93 0,89 0,85 0,8 0,76 0,71 0,65 0,6 0,53 0,46 0,38 Cavi unipolari a a Fattori di correzione per differenti valori di resistività termica del terreno Resistività del terreno (K . mΩ) Fattori di correzione Cavi unipolari 1,0 1,2 1,08 1,05 1,5 1,00 2,0 0,90 2,5 0,82 Cavi multipolari 1,0 1,2 1,06 1,04 1,5 1,00 2,0 0,91 2,5 0,84 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 35 35 Esempi di condutture secondo la Norma CEI 64-8/5 richiamati nelle tabelle di portata dei cavi Cavi posati a muro entro tubi protettivi o canali N° 1 2 3 3a 4 4a Tipo di conduttura Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati entro muri termicamente isolanti Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati entro muri termicamente isolanti Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati sopra o distanziati da pareti Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati sopra o distanziati da pareti Cavi senza guaina in tubi protettivi non circolari posati sopra pareti Cavi posati a vista N° 11 11a 11b 12 13 14 Cavi multipolari in tubi protettivi non circolari posatii sopra pareti 15 5 Cavi senza guaina in tubi protettivi annegati nella muratura 16 5a Cavi multipolari in tubi protettivi annegati nella muratura 17 24 Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi non circolari annegati nella muratura Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubi protettivi non circolari annegati nella muratura 18 24a 36 CRITERI DI PROGETTAZIONE Cavi posati entro cavità di strutture Tipo di conduttura Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale posati sopra o distanziati da pareti Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale fissati su soffitti o distanziati da soffitti Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale su passarelle non perforate Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale su passerelle perforate Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale su mensol Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale fissati a collari Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, e cavi con isolamento minerale su passerelle o traversini Cavi unipolari con guaina (o multipolari) sospesi od incorporati in fili o corde di supporto Conduttori nudi o cavi senza guaina su isolatori N° 21 22 22a 23 25 Tipo di conduttura Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in cavità di strutture Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi circolari posati in cavità di strutture Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubi protettivi circolari posati in cavità di strutture Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi non circolari posati in cavità di strutture Cavi multipolari (o unipolari con guaina) posati in controsoffitti o intercapedini sotto pavimento sopraelevato Cavi posati entro canali 31 32 34 34a Cavi senza guaina e cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali posati sopra parete con percorso orizzontale e/o verticale Cavi senza guaina in canali sospesi Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali sospesi Cavi posati nel pavimento o in cunicoli N° 33 Tipo di conduttura Cavi senza guaina in canali incassati nel pavimento 33a Cavi multipolari posati in canali incassati nel pavimento 41 Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati entro cunicoli chiusi con percorso orizzontale o verticale Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati entro cunicoli ventilati incassati nel pavimento Cavi unipolari con guaina e multipolari posati in cunicoli aperti o ventilati con percorso orizzontale o verticale 42 43 Cavi senza guaina installati in stipiti o similari Cavi interrati N° 61 Tipo di conduttura Cavi unipolari con guaina e multipolari in tubi protettivi interrati od in cunicoli interrati 62 Cavi multipolari (o unipolari con guaina) interrati senza protezione meccanica addizionale 63 Cavi multipolari (o unipolari con guaina) interrati con protezione meccanica addizionale Cavi immersi in acqua 81 Cavi multipolari immersi in acqua Cavi fissati direttamente entro le mura 71 Cavi senza guaina posati in elementi scanalati 51 73 Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolari con guaina (o multipolari) posati in stipiti di porte 52 74 Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolari con guaina (o multipolari) posati in stipiti di finestre 53 Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati direttamente nella muratura con protezione meccanica addizionale Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati direttamente nella muratura senza protezione meccanica addizionale Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati nella muratura con protezione meccanica addizionale CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 37 37 Portate dei condotti sbarre Zucchini Tipo Taglia Numero Conduttori AL/CU LB LB HL HL SL SL MS MS MS MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR MTS TS5 TS5 TS5 TS 25 40 25 40 40 63 63 100 160 160 250 315 400 500 630 800 250 315 400 630 800 1000 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 1000 1250-1600 2000 2250 2500 3200 4000 4500 1000 1250 1600 2000 2500 3000 3200 4000 5000 63 70 110 150 250 2, 4, 6 2, 4, 6 2, 4, 6, 8 2, 4, 6, 8 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 4 Cu Cu Cu Cu Cu Cu Al Al Cu Al Al Al Al Al Al Al Cu Cu Cu Cu Cu Cu Al Al Al Al Al Al Al Al Al Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Al Al Al Al Al Al Al Al Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu 38 CRITERI DI PROGETTAZIONE Resistenza di fase alla In (mΩ/m) 6,96 3,56 6,88 3,52 2,17 1,65 1,50 1,00 0,57 0,59 0,39 0,24 0,14 0,09 0,07 0,06 0,28 0,22 0,11 0,07 0,05 0,04 0,083 0,064 0,069 0,057 0,041 0,032 0,024 0,02 0,017 0,044 0,037 0,039 0,028 0,024 0,018 0,014 0,012 0,009 0,07 0,04 0,03 0,03 0,02 0,02 0,02 0,01 0,04 0,04 0,03 0,03 0,02 0,02 0,01 0,01 0,01 1,80 1,14 0,94 0,62 0,31 Reattanza di fase (mΩ/m) 1,14 0,79 1,40 1,58 0,29 0,64 0,37 0,25 0,25 0,26 0,20 0,19 0,13 0,11 0,10 0,10 0,21 0,19 0,13 0,12 0,12 0,12 0,023 0,017 0,017 0,016 0,014 0,011 0,006 0,007 0,006 0,023 0,017 0,017 0,016 0,014 0,011 0,006 0,007 0,006 0,09 0,07 0,05 0,05 0,03 0,03 0,02 0,02 0,10 0,08 0,07 0,07 0,04 0,03 0,03 0,03 0,02 1,40 0,06 0,06 0,09 0,16 Resistenza anello di guasto (mΩ) 11,61 5,93 11,46 5,86 3,62 2,75 2,50 1,67 0,96 0,98 0,66 0,39 0,24 0,15 0,12 0,10 0,47 0,36 0,19 0,12 0,08 0,06 0,125 0,117 0,117 0,095 0,068 0,053 0,041 0,033 0,028 0,066 0,065 0,065 0,045 0,040 0,029 0,024 0,019 0,015 0,11 0,07 0,06 0,05 0,04 0,03 0,03 0,02 0,06 0,06 0,06 0,04 0,03 0,03 0,02 0,02 0,01 3,60 2,27 1,88 1,24 0,61 Ue (Va.c.) 400 400 400 400 400 400 400 400 400 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 400 600 600 600 600 Scelta dei conduttori in funzione della caduta di tensione Nelle linee di distribuzione di notevole lunghezza molto spesso é necessario determinare la sezione del conduttore in funzione del massimo valore di caduta di tensione ammessa tra il punto di origine dell'impianto utilizzatore ed un qualsiasi apparecchio utilizzatore. La norma CEI 64-8/5 raccomanda che la caduta di tensione massima ammessa non sia superiore al 4% della tensione nominale dell'impianto. Durante i transitori di avviamento dei motori o di altri utilizzatori possono essere ammesse cadute di tensione più elevate, purchè non compromettano il buon funzionamento dell'impianto; in presenza di contattori in autoritenuta si consiglia di non superare il 20%. Di seguito sono riportati i metodi utilizzati per determinare sia in modo matematico sia in modo grafico la caduta di tensione per correnti pari alla corrente di impiego IB valutata in sede di progetto. ■ SCELTA DEI CAVI IN FUNZIONE DELLA CADUTA DI TENSIONE Resistenza e reattanza specifica dei cavi unificati (tabella UNEL 35023-70) Cavi unipolari ΔVf = IBL (Rcos ϕ + Xsen ϕ) ΔVf = IBL Rcos ϕ (1) ΔVf (2) ΔV% = 2,3 dove: ΔVf Ib ϕ R X L = caduta di tensione in volt proiettata sul vettore tensione di fase = corrente d’impiego in ampére della linea = angolo di sfasamento tra la corrente Ib e la tensione di fase = resistenza al metro in Ω/m (vedere tabella a lato) = reattanza al metro in Ω/m (vedere tabella a lato) = lunghezza della conduttura in m (1) La formula é impiegabile con errore trascurabile per S≤50mm2. (2) La formula é valida per linee a 230/400V. Tutte le formule sono valide anche per i circuiti mono-fase raddoppiando la lunghezza L. Sezioni nominali in mm2 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 400 500 630 Resistenza al metro R (mΩ) 22,1 14,8 8,91 5,57 3,71 2,24 1,41 0,889 0,641 0,473 0,328 0,236 0,188 0,153 0,123 0,0943 0,0761 0,0607 0,0496 0,0402 Cavi multipolari Reattanza al metro XL (mΩ) 0,176 0,168 0,155 0,143 0,135 0,119 0,112 0,106 0,101 0,101 0,0965 0,0975 0,0939 0,0928 0,0908 0,0902 0,0895 0,0876 0,0867 0,0865 Resistenza al metro R (mΩ) 22,5 15,1 9,08 5,68 3,78 2,27 1,43 0,907 0,654 0,483 0,334 0,241 0,191 0,157 0,125 0,0966 0,0780 0,0625 0,0512 0,0417 Reattanza al metro XL (mΩ) 0,125 0,118 0,109 0,101 0,0955 0,0861 0,0817 0,0813 0,0783 0,0779 0,0751 0,0762 0,0740 0,0745 0,0742 0,0752 0,0750 0,0742 0,0744 0,0749 N.B. - Valori riferiti alla temperatura di 80° C. NOTA Per l’espressione di ΔVf in termini vettoriali rigorosi, consultare i testi di elettrotecnica generale. CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 39 39 Scelta dei conduttori in funzione della caduta di tensione ■ ESEMPIO DI CALCOLO DELLA CADUTA DI TENSIONE Tratto AB Dalla tabella per S = 50 mm2 si ricava: R = 0,473 mΩ XL = 0,101 mΩ Per cos ϕ 0,8 sen ϕ = 0,6 ΔVf = 80x30 (0,473x0,8+0,101x0,6) = 1053 mV A 50 mm2 cavi unipolari IB 80A cos ϕ = 0,8 L = 30m B Tratto BC Dalla tabella per S = 25 mm2 si ricava: R = 0,889 mΩ si può tralasciare XL e sen ϕ ΔVf = 40x50x0,889x0,75 = 1333 mV Tratto AC Totale = 2386 mV ΔV% = 2,386 = 1,03% 2,3 40 CRITERI DI PROGETTAZIONE 25 mm2 cavi unipolari IB 40A cos ϕ = 0,75 L = 50m C M Per un corretto impiego degli utilizzatori è necessario che essi funzionino al valore di tensione nominale per la quale sono previsti. Per tale motivo si deve verificare che la caduta di tensione lungo la linea non assuma valori troppo elevati. I limiti di variazione della tensione sono diversi a seconda del tipo di impianto realizzato e della natura del carico alimentato. Si ricorda inoltre che per macchine sottoposte ad avviamenti che danno luogo ad elevate correnti di spunto, la caduta di tensione sull'utilizzatore deve essere mantenuta entro valori compatibili con il buon funzionamento della macchina anche durante l'avviamento. Nelle tabelle qui sotto, sono riportati i valori di caduta di tensione percentuale in una linea di 100 metri a 400V a.c. trifase. Per linee trifase a 230V a.c. moltiplicare i valori riportati nelle tabelle per 1,73, mentre per linee monofase a 230V a.c. moltiplicarli per 2. Caduta di tensione percentuale (%) a 100 metri in una rete di distribuzione trifase a 400Va.c. su cavi in rame In (A) 1 2 3 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 160 250 320 400 500 cosϕ = 0,85 sezione del cavo (mm2) 1,5 2,5 4 6 0,5 0,4 1,1 0,6 0,4 1,5 1 0,6 0,4 2,6 1,6 1 0,6 5,2 3,2 2 1,4 8,4 5 3,2 2,2 6,3 4 2,6 7,9 5 3,3 6,3 4,2 7,9 5,3 6,7 8,4 10 0,4 0,8 1,3 1,6 2 2,6 3,2 4,1 5 6,4 8 16 0,5 0,8 1 1,3 1,6 2,1 2,5 3,2 4,1 5 4,4 25 0,5 0,6 0,8 1,1 1,4 1,6 2,1 2,6 3,3 4,1 5,3 35 0,6 0,8 1 1,2 1,5 1,9 2,4 3,1 3,9 6 50 0,5 0,7 0,9 1,1 1,4 1,7 2,2 2,8 4,3 5,6 6,9 70 0,5 0,6 0,8 1 1,3 1,6 2,1 3,2 4,1 5,1 6,5 95 0,5 0,6 0,8 1 1,3 1,6 2,5 3,2 4 5 cosϕ = 1 sezione del cavo (mm2) 120 150 1,5 2,5 0,6 0,4 1,3 0,7 1,9 1,1 3,1 1,9 6,1 3,7 10,7 5,9 7,4 9,3 0,6 0,8 1 1,4 2,1 2,6 3,3 4,1 4 0,5 0,7 1,2 2,3 3,7 4,6 5,8 7,4 9,3 6 0,5 0,8 1,5 2,4 3,1 3,9 5 6,1 7,7 9,7 0,5 0,7 0,9 1,1 1,7 2,3 2,8 3,5 10 0,5 0,9 1,4 1,9 2,3 3 3,7 4,6 5,9 7,4 9,3 16 25 0,5 0,9 1,2 1,4 1,9 2,3 2,9 3,6 4,6 5,8 7,2 0,6 0,7 0,9 1,2 1,4 1,9 2,3 3 3,7 4,6 5,9 35 0,6 0,8 1,1 1,4 1,6 2,1 2,6 3,3 4,2 6,7 50 0,6 0,7 0,9 1,2 1,4 1,9 2,3 3 4,6 5,9 7,4 70 95 120 150 0,5 0,6 0,8 1,1 1,4 1,6 2,1 3,3 4,2 5,3 6,7 0,5 0,6 0,8 1 1,2 1,5 2,4 3,2 3,9 4,9 0,6 0,8 1 1,3 1,9 2,4 3,1 3,9 0,5 0,7 0,9 1,2 1,7 2,3 2,8 3,5 Caduta di tensione percentuale (%) a 100 metri in una rete di distribuzione trifase a 400Va.c. su cavi in alluminio In (A) 1 2 3 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 160 250 320 400 500 cosϕ = 0,85 sezione del cavo (mm2) 10 16 25 35 50 0,4 0.6 1.3 2.1 2.5 3.2 4.1 5.1 6.4 8 0.4 0.8 1.3 1.6 2 2.6 3.2 4.1 5 6.4 0.5 0.8 1.1 1.3 1.6 2.1 2.6 3.2 4.1 5.2 6.5 0.6 0.7 0.9 1.2 1.5 1.9 2.3 3 3.8 4.7 6 0.5 0.6 0.9 1.1 1.4 1.7 2.2 2.7 3.3 4.3 6.8 70 0.5 0.6 0.8 1 1.3 1.5 2 2.4 3.2 5 6.3 95 0.5 0.6 0.7 0.9 1.2 1.5 1.9 2.4 3.8 4.8 5.9 cosϕ = 1 sezione del cavo (mm2) 120 150 185 240 300 10 16 25 0.5 0.6 0.8 1 1.3 1.5 2 3.1 3.9 4,9 6,1 0.5 0.6 0.8 1 1.3 1.6 2.5 3.2 4.1 5 0,5 0,7 1,4 2,3 3 3,7 4,8 5,9 7,4 9 0,5 0,9 1,4 1,9 2,3 3 3,7 4,6 5,9 7,4 0,6 1 1,2 1,4 1,9 2,3 3 3,7 4,8 5,9 7,4 35 0,7 0,8 1,1 1,4 1,7 2,1 2,7 3,4 4,2 5,3 6,8 50 0,6 0,7 1 1,2 1,4 1,9 2,3 3 3,7 4,8 7,4 70 0,5 0,7 0,8 1,1 1,4 1,7 2,1 2,6 3,4 5,3 6,8 95 120 150 185 240 300 0,5 0,6 0,8 1 1,3 1,5 2 2,5 3,9 5 6,2 7,7 0,5 0,6 0,8 1 1,3 1,5 2 3,1 4 5 6,1 0,5 0,7 0,9 1,2 1,4 1,8 2,8 3,6 4,5 5,7 0,6 0,8 1 1,3 1,6 2,5 3,2 4 5 0,6 0,8 1 1,3 2 2,5 3,2 4 0,6 0,8 1,1 1,6 2 2,7 3,3 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 41 41 Scelta dei cavi in funzione della caduta di tensione ■ DIAGRAMMI PER LA VALUTAZIONE DELLA CADUTA DI TENSIONE 0,5 0,6 70 0,8 1 50 35 1,5 25 sezione della linea (mm2) 3 4 5 6 10 F 6 E 4 2,5 B D A C IB cosϕ (A) 400 300 200 150 80 100 40 50 30 7 10 12 15 20 5 250 200 150 80 100 50 60 40 25 30 20 15 10 12 1,5 lunghezza delle condutture L (m) Esempio: Dati ricavati dal diagramma Dati iniziali - IB cos ϕ = 32A (punto A) - Sezione = 10 mm2 (punto B) - Lunghezza = 200m (punto C) - Caduta di tensione > 6% (punto D) - Aumento della sezione a 25 mm2 (punto E) - Caduta di tensione 2,6% circa (punto F) - Caduta di tensione ammessa = 4% max - Corrente d’impiego IB = 40A, cos ϕ = 0,8 - Sezione linea = 10 mm2 - Lunghezza linea trifase = 200m 1° tentativo IB = 40A cos ϕ = 0,8 10 mm2 L = 200m ΔV% ≅ 6% (eccessiva) (punto D) 2° tentativo IB = 40A cos ϕ = 0,8 25 mm2 ΔV% ≅ 2,6% (punto F) L = 200m 42 CRITERI DI PROGETTAZIONE caduta di tensione ΔV% 2 16 ■ SCELTA DEI CONDOTTI SBARRE IN FUNZIONE DELLA CADUTA DI TENSIONE ■ CALCOLO DELLA CADUTA DI TENSIONE CON CARICHI NON UNIFORMEMENTE DISTRIBUITI Se lo sviluppo della linea è particolarmente lungo (> 100m) è necessario verificare il valore della caduta di tensione. Per sistemi con fattore di potenza (cosϕm) non inferiore a 0,8 la caduta di tensione si può calcolare con le seguenti formule: Nel caso in cui i carichi non possano essere considerati uniformemente distribuiti, la caduta di tensione può essere determinata in modo più accurato utilizzando le relazioni sotto riportate. Per la distribuzione dei carichi trifasi in figura, la caduta di tensione può essere determinata dalla seguente formula nelle ipotesi (generalmente verificata) che il condotto sbarre abbia sezione costante: Δv = √3 [rt (I1L1cosφ1 + I2L1 cosφ1 + I3L3 cosφ3) +x(I1L1sinφ1 + I2L2 sinφ2 + I3L3 sinφ3)] Sistemi trifase a•√3•IB•L•(rt•cosφm+x•sinφm) Δv= 1000 Sistemi monofase generalizzando diventa: a•2•IB•L•(rt•cosφ φm+x•sinφ φm) Δv= Δv = √3(rt•∑ ∑Ii•Li• cosφ φmi +x•∑ ∑Ii•Li• sinφ φmi) 1000 1000 La caduta di tensione in percentuale si ricava da: Se il sistema è trifase e il fattore di potenza non è inferiore a cosφ=0,7, la caduta di tensione può essere calcolata utilizzando i coefficienti di caduta di tensione riportati nelle tabelle dati tecnici Δv% = Δv • 100 Vr dove Vr è la tensione nominale del sistema. Per limitare la caduta di tensione nel caso di condotti sbarre molto lunghi si può prevedere un’alimentazione in posizione intermedia, anziché nel punto terminale. Δv% = 2•a• k•lB•L • 100 Vn•103 Fattore di distribuzione della corrente “a” Tipo di alimentazione Da un solo estremo Da entrambi gli estremi Centrale Disposizione dei carichi Carico concentrato alla fine Carico uniformemente distribuito Carico uniformemente distribuito Carichi concentrati agli estremi Carico uniformemente distribuito CARICHI Fattore di distribuzione della corrente “a” 1 L2 L3 0,5 l1 L 0,25 0,25 l2 L l3 L Legenda 0,125 a = Fattore di distribuzione della corrente, funzione di come è alimentato il circuito e della disposizione dei carichi elettrici lungo il condotto sbarre, come riportato nella tabella riportata di seguito IB = Corrente d’impiego (A) L = Lunghezza del condotto (m) rt = Resistenza di fase per unità di lunghezza del condotto (mΩ/m) x = Reattanza di fase per unità di lunghezza del condotto (mΩ/m) cosφm = Fattore di potenza medio dei carichi CARICHI PUNTO DI ALIMENTAZIONE INTERMEDIO DEL CONDOTTO SBARRE L1 Δv% a k = Caduta di tensione percentuale = Fattore di distribuzione della corrente = Coefficiente riportato in tabella dati tecnici e corrispondente a cosφ (V/m/A) Vn = Tensione di alimentazione del condotto sbarre cosφmi = Fattore di potenza medio del carico i-esimo Ii = Corrente del carico i-esimo (A) Li = Distanza del carico i-esimo dall’origine del condotto sbarre (m) CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 43 43 Dimensionamento del conduttore di neutro e di protezione ■ DIMENSIONAMENTO DEL CONDUTTORE DI NEUTRO Il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione dei conduttori di fase: • nei circuiti monofase a due fili , qualunque sia la sezione dei conduttori • nei circuiti trifase quando la dimensione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mm2 se in rame o a 25 mm2 se in alluminio. Nei circuiti trifase i cui conduttori di fase abbiano una sezione superiore a 16 mm2 (se in rame) o a 25 mm2 (se in alluminio) il conduttore di neutro può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni: • la corrente massima, comprese le eventuali armoniche, che si prevede possa percorrere il conduttore di neutro durante il servizio ordinario, non sia superiore alla corrente ammissibile corrispondente alla sezione ridotta del conduttore di neutro (la corrente che fluisce nel circuito nelle condizioni di servizio ordinario deve essere praticamente equilibrata tra le fasi); • la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm2 se in rame e 25mm2 se in alluminio ■ DIMENSIONAMENTO DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE Nella norma CEI 64-8 vengono riportate le seguenti prescrizioni per la protezione del conduttore di neutro: a) quando la sezione del conduttore di neutro è almeno uguale od equivalente a quella dei conduttori di fase, non è necessario prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro b) quando la sezione del conduttore di neutro è inferiore a quella dei conduttori di fase, è necessario prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro, adatta alla sezione di questo conduttore: questa rilevazione deve provocare l’interruzione dei conduttori di fase, ma non necessariamente quella del conduttore di neutro. c) non è necessario tuttavia prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro se sono soddisfatte contemporaneamente le due seguenti condizioni: • il conduttore di neutro è protetto contro i cortocircuiti dal dispositivo di protezione dei conduttori di fase del circuito • la massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro in servizio ordinario è chiaramente inferiore alla portata di questo conduttore. La sezione del PE viene determinata in modo da garantire il non superamento durante il guasto della temperatura ammessa in caso di cortocircuito. Il termine (I2t) rappresenta l’energia specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione; il coefficiente K tiene conto del tipo di isolante, del materiale conduttore, delle temperature iniziali e finali in caso di guasto. La norma CEI 64-8 riporta i valori da utilizzare per K nel caso in cui il PE sia un cavo unipolare, l’anima di un cavo multipolare, il rivestimento metallico o l’armatura di un cavo, un conduttore nudo: esso assume valori diversi nei vari casi sia per la presenza o meno di materiale isolante, sia perché si suppone una diversa temperatura iniziale del conduttore da cui deriva una minore o maggiore quantità di energia specifica sopportabile dallo stesso. b) La sezione dei conduttori di protezione può essere determinata facendo riferimento alla seguente tabella, in questo caso non è necessaria la verifica attraverso l’applicazione della prima formula riportata sopra. Se dall’applicazione della tabella risulta una sezione non unificata, deve essere adottata la sezione unificata più vicina al valore calcolato. Sezione dei conduttori di fase (mm2) S f ≤ 16 16 < S f ≤ 35 S f > 35 Sezione minima del conduttore di protezione (mm2) Sp = S 16 Sp = S/2 La norma CEI 64-8 riporta due metodi per il dimensionamento del conduttore di protezione (PE): a) La sezione del conduttore di protezione (Sp ) non deve essere inferiore al valore determinato con la seguente formula: Sp = 2 √ IKt La formula può essere riscritta nel modo seguente: (I2t) ≤ K2 Sp2 Tenendo presente che le sezioni dei cavi aumentano per valori discreti 44 CRITERI DI PROGETTAZIONE Protezione dal cortocircuito La norma CEI 64-8 stabilisce che, a protezione dei circuiti di un impianto, debbano essere previsti dispositivi atti a interrompere le correnti di cortocircuito, prima che queste diventino pericolose a causa degli effetti termici meccanici generati nei conduttori e nelle connessioni. Per poter dimensionare correttamente l’impianto elettrico e i dispositivi di protezione è necessario conoscere il valore della corrente presunta di cortocircuito nel punto dove s’intende realizzare lo stesso. Tale valore permette infatti di scegliere opportunamente gli apparecchi di protezione in base ai relativi poteri d’interruzione e di chiusura, e di verificare la tenuta agli sforzi elettrodinamici dei supporti sbarre installati nei quadri elettrici o e dei condotti sbarre. ■ CARATTERIZZAZIONE DELLA CORRENTE DI CORTOCIRCUITO La corrente presunta di cortocircuito in un punto di un impianto utilizzatore è la corrente che si avrebbe se nel punto considerato si realizzasse un collegamento di resistenza trascurabile fra i conduttori in tensione. L’entità di questa corrente è un valore presunto che rappresenta la peggiore condizione possibile (impedenza di guasto nulla, tempo d’intervento talmente lungo da consentire che la corrente raggiunga i valori massimi teorici). In realtà il cortocircuito si manifesterà sempre con valori di corrente effettiva notevolmente minori. L’intensità della corrente presunta di cortocircuito dipende essenzialmente dai seguenti fattori: Caratterizzazione della corrente di cortocircuito corrente di cortocircuito corrente (I) componente unidirezionale tempo (t) componente simmetrica andamento reale • potenza del trasformatore di cabina, nel senso che maggiore è la potenza maggiore è la corrente; • lunghezza della linea a monte del guasto, nel senso che maggiore è la lunghezza minore è la corrente; Nei circuiti trifase con neutro si possono avere tre diverse possibilità di cortocircuito: corrente (I) 2 Icc In tempo (t) • fase-fase • fase-neutro • trifase equilibrato (condizione più gravosa) La formula per il calcolo della componente simmetrica è: andamento reale 3 E ZE Icc = E ZE+ZL ZE IccFF = Icc3~ 2ZE + 2ZL IccFN ZE E IccFN = ZE + 2ZL E dove: Icc3~ = IccFF ZE + ZL E = tensione di fase • E è la tensione di fase • ZE è l’impedenza equivalente secondaria del trasformatore misurata tra fase e neutro • ZL è l’impedenza del solo conduttore di fase CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 45 45 Protezione dal cortocircuito ■ DETERMINAZIONE ANALITICA DELLE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO Per calcolare il valore della corrente presunta di cortocircuito in un qualsiasi punto del circuito è sufficiente utilizzare le formule riportate di seguito conoscendo i valori di impedenza calcolati dall’origine dell’impianto fino al punto in esame. Nelle formule riportate di seguito il valore della potenza di cortocircuito viene considerato infinito e l'impedenza di cortocircuito uguale a 0. Ciò porta a determinare dei valori di corrente di cortocircuito superiori a quelli reali, ma generalmente accettabili. Resistenza della linea RL = r • L L (m) S (mm2) P (kVA) RL r L = resistenza della linea a monte (mΩ) = resistenza specifica della linea (mΩ/m) (vedere la tabella alla pagina successiva) = lunghezza della linea a monte (m) Reattanza della linea XL = x • L XL x = reattanza della linea a monte (mΩ) = reattanza specifica della linea (mΩ/m) (vedere la tabella alla pagina successiva) Resistenza del trasformatore 1000 Pcu RE = 3In2 RE Pcu In = resistenza equivalente secondaria del trasformatore (mΩ) = perdite del rame del trasformatore (W) = corrente nominale del trasformatore (A) Impedenza del trasformatore Vcc% V2c ZE = 100 P ZE Vc Vcc% P = = = = Reattanza del trasformatore XE = ZE2 – RE2 XE = reattanza equivalente secondaria del trasformatore (mΩ) Impedenza di cortocircuito Zcc = (RL + RE)2 + (XL + XE)2 Zcc = impedenza totale di cortocircuito (mΩ) Corrente presunta di cortocircuito Vc Icc = 3 Zcc lcc = componente simmetrica della corrente di cortocircuito (kA) 46 CRITERI DI PROGETTAZIONE impedenza equivalente secondaria del trasformatore (mΩ) tensione concatenata (V) tensione percentuale di cortocircuito potenza del trasformatore (kVA) ■ CARATTERISTICHE DEI TRASFORMATORI MT/BT EDM La seguente tabella si riferisce a trasformatori in resina EDM con frequenza 50 Hz a raffreddamento naturale per tensione primaria fino a 24kV, Potenza nominale kVA 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150 Classe isolamento kV 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 12 17,5 24 Vcc% % 4 6 6 4 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 Collegamento Dyn11. Grado di protezione IP00. Conformi alle norme IEC60076-1 Perdite a vuoto W 440 430 480 610 570 650 750 750 850 850 88 950 1000 1000 1150 1200 1200 1350 1450 1600 1650 1750 1780 1850 2000 2000 2200 2300 2350 2600 2800 2750 2950 3300 3350 3800 4300 4300 4800 4600 4700 5100 Perdite dovute al carico W 2000 1900 2000 2700 2800 2800 3700 3650 3700 4600 4500 4500 5400 5200 5400 6700 6700 6700 7600 7800 7800 9400 9300 9300 10000 10800 10800 12700 12600 12800 14000 15500 15500 18000 18500 18600 21000 21800 22000 26000 26000 26000 Io% % 1,9 2 2,1 1,7 1,7 1,8 1,2 1,3 1,5 1,1 1,2 1,4 1 1,1 1,3 0,9 1 1,2 0,8 1 1,1 0,8 0,9 1 0,7 0,8 0,9 0,6 0,7 0,8 0,5 0,6 0,7 0,5 0,6 0,6 0,4 0,5 0,5 0,4 0,4 0,5 La corrente di cortocircuito di un generico trasformatore di cui si conoscano la corrente nominale secondaria e la tensione percentuale di cortocircuito Vcc% si può calcolare immediatamente con la formula Icc = 100 In Vcc % dove In = A 3 Vn (A = potenza apparente) La corrente di cortocircuito di n trasformatori in parallelo può considerarsi uguale alla somma delle singole Icc. Per la scelta e l’installazione dei trasformatori MT/BT vedere anche la prescrizione DK5600 (giugno 2006) emessa dall’ente distributore energia elettrica in merito all’allacciamento di impianti alle linee di media tensione. CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 47 47 Protezione dal cortocircuito ■ TABELLE E DIAGRAMMI PER LA VALUTAZIONE DELLA CORRENTE DI CORTOCIRCUITO L Icc0 La tabella fornisce direttamente il valore della corrente di cortocircuito in funzione della linea che collega il quadro di cabina al primo quadro generale o al quadro di reparto. La tabella è stata ottenuta considerando trasformatori in olio, perdite normali e tenendo conto di 6 metri di linea in cavo unipolare. S Icc1 Pn Pn = 250 kVA L = 20 m S = 35 mm2 Icc1 = 6,2 kA Icc 20m 5,1 5,1 5 5 4,8 4,7 4,5 7,8 7,6 7,5 7,4 7,2 6,8 6,3 11,7 12,5 11,8 11,5 11,2 11 10,4 9,5 8,7 18,1 19,7 18,8 17,3 16,5 15,9 15,2 14,1 12,4 10,8 17,6 16 17,4 17,2 16,7 15,4 14,9 14,5 14 13,2 11,8 10,5 36,6 36,4 36,8 34,6 32,5 27,6 25,2 23,7 22 19,2 15,8 13 Icc 50m 4,7 4,6 4,5 4,3 4,1 3,8 3,4 6,9 6,6 6,4 6,1 5,6 4,9 4,2 9,7 11,3 10 9,3 8,8 8,3 7,4 6,2 5,1 15 17,8 16,1 13,5 12,1 11,4 10,4 8,9 7,1 5,7 16,7 13,5 16,4 15,8 14,8 12,4 11,4 10,8 9,9 8,6 7 5,7 33,2 32,6 33,6 29,2 25,7 18,9 16 14,5 12,7 10,3 7,8 6,1 Tabella per la valutazione della corrente di cortocircuito KVA 160 160 160 160 160 160 160 250 250 250 250 250 250 250 400 400 400 400 400 400 400 400 400 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 630 x 2 48 Icc 5,7 5,7 5,7 5,7 5,7 5,7 5,7 8,9 8,9 8,9 8,9 8,9 8,9 8,9 14,1 14,1 14,1 14,1 14,1 14,1 14,1 14,1 14,1 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 42,6 tipo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo sbarre cavi cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo sbarre cavi cavi cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo sbarre sbarre cavi cavi cavi cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo sbarre sbarre cavi cavi cavi cavo cavo cavo cavo cavo cavo cavo sezione 185 150 120 95 70 50 35 240 150 120 95 70 50 35 50x6 185x2 240 150 120 95 70 50 35 100x6 240x3 185x2 240 150 120 95 70 50 35 100x10 100x6 240x4 240x3 240x2 240 150 120 95 70 50 35 2x100x10 100x10 240x6 240x3 240x2 240 150 120 95 70 50 35 CRITERI DI PROGETTAZIONE Icc 0m 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 8,5 8,5 8,5 8,5 8,5 8,5 8,5 13,5 13,5 13,5 13,5 13,5 13,5 13,5 13,5 13,5 21,1 21,1 21,1 21,1 21,1 21,1 21,1 21,1 21,1 21,1 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 18,2 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 39,3 Icc 7m 5,3 5,3 5,3 5,3 5,2 5,2 5,1 8,2 8,2 8,1 8,1 8 7,8 7,7 12,8 13,2 12,9 12,7 12,6 12,4 12,2 11,9 11,5 19,9 20,5 20,2 19,5 19,2 18,8 18,5 18 17,2 16,4 18 17,3 17,9 17,8 17,6 17,1 16,9 16,7 16,5 16,2 15,6 15 38,4 38,3 38,4 37,5 36,6 34,2 33 31,8 30,9 29 26,6 24,2 Icc 10m 5,3 5,3 5,2 5,2 5,1 5 4,9 8,1 8 8 7,9 7,8 7,6 7,3 12,5 13 12,6 12,4 12,2 12,1 11,8 11,3 10,8 19,5 20,3 19,9 19 18,5 18 17,7 17 15,9 14,8 17,9 17 17,8 17,7 17,4 16,7 16,4 16,1 15,9 15,4 14,7 13,8 37,9 37,8 38,1 36,8 35,6 32,4 30,9 29,5 28,3 26,1 23,2 20,4 Icc 15m 5,2 5,2 5,1 5,1 5 4,9 4,7 8 7,8 7,7 7,6 7,4 7,2 6,8 12,1 12,8 12,2 11,9 11,7 11,5 11,1 10,4 9,7 18,8 20 19,3 18,1 17,4 16,9 16,4 15,4 14 12,5 17,7 16,5 17,6 17,4 17 16 15,6 15,3 14,9 14,2 13,2 12 37,3 37,1 37,4 35,7 34 29,8 27,8 26,3 24,8 22,2 18,9 16 Icc 30m 4,9 4,9 4,8 4,7 4,6 4,3 4,1 7,5 7,3 7,1 6,9 6,6 6,1 5,5 10,9 12,1 11,1 10,7 10,3 9,9 9,2 8,1 7,1 16,9 19 17,8 15,8 14,8 14,1 13,2 11,8 10 8,4 17,3 15,1 17,1 16,7 16 14,3 13,6 13,1 12,4 11,3 9,7 8,2 35,4 35,1 35,7 32,6 29,9 23,9 21,2 19,6 17,8 15 11,9 9,5 Icc 80m 4,3 4,2 4 3,8 3,5 3,1 2,7 6,2 5,8 5,5 5,1 4,6 3,8 3,1 8,3 10,3 8,6 7,7 7,2 6,6 5,6 4,4 3,6 12,8 16,3 14 11 9,5 8,7 7,7 6,4 4,9 3,8 16 11,7 15,4 14,7 13,3 10,4 9,1 8,4 7,6 6,3 4,8 3,8 30,3 29,5 30,8 25,2 21,2 14,3 11,6 10,3 8,9 7 5,2 4 Icc 120m 3,9 3,7 3,5 3,3 3 2,5 2,1 5,5 4,9 4,6 4,2 3,6 2,9 2,3 6,9 9,1 7,2 6,2 5,7 5,1 4,2 3,2 2,5 10,7 14,6 11,9 8,8 7,3 6,6 5,7 4,6 3,4 2,6 15 9,9 14,3 13,3 11,7 8,4 7,1 6,5 5,7 4,6 3,4 2,6 27,2 26,1 27,7 21,2 17,1 10,8 8,5 7,5 6,3 4,9 3,6 2,7 Icc 180m 3,4 3,2 3 2,7 2,4 1,9 1,5 4,6 4 3,7 3,3 2,7 2,1 1,7 5,6 7,7 5,8 4,8 4,4 3,8 3 2,3 1,7 8,6 12,6 9,7 6,8 5,4 4,8 4,1 3,2 2,4 1,8 13,7 8,1 12,9 11,7 9,8 6,6 5,3 4,8 4,1 3,2 2,4 1,8 23,5 22,2 24,1 17,1 13,2 9,5 6 5,2 4,4 3,4 2,4 1,8 ■ TABELLE PER LA VALUTAZIONE DELLA CORRENTE DI CORTOCIRCUITO LUNGO LA LINEA Nelle tabelle di seguito vengono riportati i valori della corrente di cortocircuito Icc1 a valle, in funzione della sezione del cavo, della lunghezza della linea e della corrente di cortocircuito Icc0 a monte. I valori riportati sono stati calcolati considerando una linea trifase a 400 V e cavi in rame o alluminio tetrapolari. Nel caso in cui i valori di corrente di cortocircuito Icc0 o lunghezza della linea non dovessero essere Sezione dei conduttori di fase (mm2) 1,5 2,5 4 6 130 10 210 16 340 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 2 x 120 2 x 150 2 x 185 3 x 120 3 x 150 3 x 185 Correnti di cortocircuito Icc0 in kA 100 90 80 70 60 50 40 35 30 25 20 15 10 7 5 4 3 2 1 contemplate dalla presente tabella é necessario scegliere il valore di corrente di cortocircuito Icc0 immediatamente superiore ed una lunghezza immediatamente inferiore ai valori di progetto. Di seguito sono infine riportate le tabelle per la determinazione della corrente Icc1 lungo la linea in riferimento ai valori di Icc0 forniti dall'ENEL nei punti di consegna in bassa tensione nei sistemi TT trifase e monofase. Lunghezza della linea in metri (cavi in rame) 0,8 1,3 1 1,7 2,5 0,8 1,3 2,1 3 1 1,6 2,5 4 1,3 2,1 3,5 5 1,6 2,6 4 6,5 3 5 8,5 13 6,5 10 17 25 8 13 21 32 9,5 16 25 38 13 21 34 50 16 26 42 65 0,8 1,1 2,1 4 5,5 6,5 8,5 11 21 42 55 65 85 110 0,9 1 1,4 1,7 3,5 7 8,5 10 14 17 34 70 85 100 140 170 1 1,5 1,1 2,1 1,5 3 1 2 4 0,9 1,3 2,5 5 1 1,4 2,7 5,5 1,1 1,6 3 6,5 1,4 2 4 8 1,7 2,4 5 9,5 1,8 2,5 5,1 10 1,9 2,8 5,5 11 2,3 3,5 6,5 13 2,7 4 7,5 15 2,9 4 8 16 3,5 5 9,5 20 Correnti di cortocircuito Icc1 1,3 1,9 2,7 3,5 5 6,5 7 8 10 12 13 14 16 19 21 24 in kA 1,6 2,2 3 4,5 6 7,5 8 9,5 12 15 15 17 20 23 25 29 2,1 3 4 6 8 10 11 13 16 19 20 22 26 30 33 39 2,6 3,5 5,5 7,5 10 13 14 16 20 24 25 28 33 38 41 49 5 7,5 11 15 20 25 27 32 40 49 50 55 65 75 80 95 10 15 21 30 40 50 55 65 80 95 100 110 130 150 160 190 13 19 27 37 50 65 70 80 100 120 130 140 160 190 210 240 16 22 32 44 60 75 80 95 120 150 150 180 200 230 250 290 21 30 40 60 80 100 110 130 160 190 200 220 260 300 330 390 26 37 55 75 100 130 140 160 200 240 250 280 330 380 410 50 75 110 150 200 250 270 320 400 100 150 210 300 400 130 190 270 370 160 220 320 210 300 260 370 94 85 76 67 58 48 39 34 29 25 20 15 10 7 5 4 3 2 1 67 62 57 52 46 40 33 30 26 22 18 14 9,5 7 5 4 3 2 1 63 58 54 49 44 39 32 29 25 22 18 14 9,5 6,5 5 4 2,9 2 1 56 52 49 45 41 36 30 27 24 21 17 13 9,5 6,5 5 4 2,9 2 1 50 47 44 41 38 33 29 26 23 20 17 13 9 6,5 5 4 2,9 2 1 33 32 31 29 27 25 22 21 19 17 14 12 8,5 6 4,5 3,5 2,8 1,9 1 20 20 19 18 18 17 15 15 14 13 11 9,5 7 5,5 4 3,5 2,7 1,9 1 17 16 16 16 15 14 13 13 12 11 10 8,5 6,5 5 4 3,5 2,6 1,8 1 14 14 14 14 13 13 12 11 11 10 9 8 6,5 5 4 3 2,5 1,8 0,9 11 11 11 11 10 10 9,5 9 9 8,5 7,5 7 5,5 4,5 3,5 3 2,4 1,7 0,9 9 9 9 9 8,5 8,5 8 8 7,5 7 6,5 6 5 4 3,5 2,9 2,3 1,7 0,9 5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4 4 4 3,5 2,9 2,5 2,2 1,9 1,4 0,8 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,3 2,3 2,3 2,2 2,1 2 1,8 1,7 1,5 1,4 1,1 0,7 2 2 2 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,8 1,8 1,7 1,6 1,4 1,3 1,2 1 0,7 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,5 1,5 1,4 1,3 1,3 1,2 1,1 0,9 0,6 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,1 1,1 1,1 1,1 0,9 0,8 0,6 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0,9 0,9 0,9 0,8 0,8 0,8 0,7 0,5 91 83 74 65 57 48 39 34 29 24 20 15 10 7 5 4 3 2 1 83 76 69 61 54 46 37 33 28 24 19 15 10 7 5 4 3 2 1 71 66 61 55 48 42 35 31 27 23 19 14 9,5 7 5 4 3 2 1 32 50 85 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4 0,3 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 49 49 Protezione dal cortocircuito Sezione dei conduttori di fase (mm2) 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 2 x 120 2 x 150 2 x 185 2 x 240 3 x 120 3 x 150 3 x 185 3 x 240 Correnti di cortocircuito Icc0 in kA 100 90 80 70 60 50 40 35 30 25 20 15 10 7 5 4 3 2 1 50 Lunghezza della linea in metri (cavi in alluminio) 0,8 0,9 1,2 1,3 1,7 0,9 1,8 2,3 1,3 2,5 3 0,8 1,7 3 4 0,9 1,7 3,5 4,5 1 2 4 5 0,9 1,3 2,5 5 6,5 1 1,5 3 6 7,5 1,1 1,6 3 6,5 8 1,2 1,7 3,5 7 9 1,4 2 4,1 8 10 1,8 2,5 5 10 13 1,7 2,4 4,5 9,5 12 1,8 2,6 5 10 13 2,1 3 6 12 15 2,7 4 7,5 15 19 Correnti di cortocircuito Icc1 in kA 1 1,4 2 2,8 4 4,5 5 6 7,5 9 9,5 10 12 15 14 15 18 23 0,8 1,3 1,8 2,6 3,5 5 6,5 7 8 10 12 13 14 16 20 19 21 24 30 1,1 1,7 2,3 3,5 4,5 6,5 8 8,5 10 13 15 16 17 20 25 24 26 30 38 0,8 1,3 2,1 3,5 4,5 6,5 9 13 17 17 20 25 30 32 35 41 50 48 50 60 75 94 85 76 67 58 48 39 34 29 25 20 15 10 7 5 4 3 2 1 63 58 54 49 44 39 32 29 25 22 18 14 9,5 6,5 5 4 2,9 2 1 56 52 49 45 41 36 30 27 24 21 17 13 9,5 6,5 5 4 2,9 2 1 50 47 44 41 38 33 29 26 23 20 17 13 9 6,5 5 4 2,9 2 1 33 32 31 29 27 25 22 21 19 17 14 12 8,5 6 4,5 3,5 2,8 1,9 1 91 83 74 65 57 48 39 34 29 24 20 15 10 7 5 4 3 2 1 83 76 69 61 54 46 37 33 28 24 19 15 10 7 5 4 3 2 1 CRITERI DI PROGETTAZIONE 71 66 61 55 48 42 35 31 27 23 19 14 9,5 7 5 4 3 2 1 67 62 57 52 46 40 33 30 26 22 18 14 9,5 7 5 4 3 2 1 1 1,6 2,6 4 6,5 9 13 18 25 32 34 40 50 60 65 70 80 100 95 100 120 150 0,8 1,3 2 3,5 5,5 8,5 12 17 23 32 40 43 50 65 75 80 85 100 130 120 130 150 190 1 1,6 2,4 4 6,5 10 14 20 28 38 47 50 60 75 90 95 100 120 150 140 150 180 230 1,3 2,1 3 5,5 8,5 13 18 26 37 50 65 70 80 100 120 130 140 160 200 190 210 240 300 1,6 2,6 4 6,5 11 17 23 33 46 65 80 85 100 130 150 160 170 200 250 240 260 300 380 3 5 8 13 21 33 46 65 90 130 160 170 200 250 300 320 6,5 10 16 26 42 65 90 130 180 250 320 340 400 8 13 20 33 55 85 120 170 230 310 400 9,5 16 24 40 65 100 140 200 280 380 13 21 32 55 85 130 180 260 370 16 26 40 65 105 165 230 330 32 50 60 130 210 330 20 20 19 18 18 17 15 15 14 13 11 9,5 7 5,5 4 3,5 2,7 1,9 1 17 16 16 16 15 14 13 13 12 11 10 8,5 6,5 5 4 3,5 2,6 1,8 1 14 14 14 14 13 13 12 11 11 10 9 8 6,5 5 4 3 2,5 1,8 0,9 11 11 11 11 10 10 9,5 9 9 8,5 7,5 7 5,5 4,5 3,5 3 2,4 1,7 0,9 9 9 9 9 8,5 8,5 8 8 7,5 7 6,5 6 5 4 3,5 2,9 2,3 1,7 0,9 5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4,5 4 4 4 3,5 2,9 2,5 2,2 1,9 1,4 0,8 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,3 2,3 2,3 2,2 2,1 2 1,8 1,7 1,5 1,4 1,1 0,7 2 2 2 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,8 1,8 1,7 1,6 1,4 1,3 1,2 1 0,7 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,5 1,5 1,4 1,3 1,3 1,2 1,1 0,9 0,6 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,1 1,1 1,1 1,1 0,9 0,8 0,6 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0,9 0,9 0,9 0,8 0,8 0,8 0,7 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4 0,3 ■ TABELLE PER LA VALUTAZIONE DELLA Icc1 LUNGO LA LINEA IN FUNZIONE DELLA Icc0 DI FORNITURA ENEL Linee Trifase Sezione (mm2) 4 6 10 16 25 Lunghezza della linea trifase (m) 1 1.3 1.8 1.5 2 2.7 2.5 3.3 4.5 4 5.2 7.1 6.3 8.1 11.3 2.4 3.6 6 9.5 15 3.2 4.8 8 12.5 20 4.4 6.6 11 17.5 27.5 6 9 15 24 37.5 8.4 12.6 21 33.5 52.5 11 16.5 28 44 70 15 22.5 37.5 60 94 20 30 50 80 125 Icc0 (kA) 3 3.5 4 4.5 5 6 7 8 10 12 14 17 20 22 25 Icc1 (kA) 3 3.5 3.5 4 4.5 5.5 6.5 7 9 10.5 12 14 16 17.5 19 2.5 3 3.5 3.5 4 4.5 5.5 6 7 8.5 9.5 10.5 11 12 12.5 2.5 3 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6.5 7.5 8 9 9.5 10 10.5 2.5 2.5 3 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6.5 7 7 7.5 8 8 2 2.5 2.5 3 3 3.5 4 4 4.5 5 5.5 5.5 6 6 6 2 2 2.5 2.5 2.5 3 3.5 3.5 3.5 4 4 4.5 4.5 4.5 4.5 1.5 2 2 2 2.5 2.5 2.5 3 3 3.5 3.5 3.5 3.5 3.5 3.5 1.5 1.5 1.5 2 2 2 2 2.5 2.5 2.5 2.5 2.5 2.5 2.5 2.5 1.5 1.5 1.5 1.5 1.5 1.5 1.5 2 2 2 2 2 2 2 2 1,8 3 4,3 7 2,5 4 6 10 3,5 5,5 8 13,5 4,5 7,5 11,5 19 6,5 10,5 15,5 26 9 14,5 21,5 36 12,5 20 30 50 17 27 41 68 1,5 2 2 2,5 3 3 3,5 1,5 2 2 2 2,5 2,5 3 1,5 1,5 1,5 2 2 2,5 2,5 1 1,5 1,5 1,5 2 2 2 1 1 1 1,5 1,5 1,5 1,5 1 1 1 1 1 1 1,5 0,5 0,5 1 1 1 1 1 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 3 3 3.5 4 4.5 5 6 7 8.5 10 11.5 13.5 15 16 17.5 2.5 3 3.5 4 4.5 5 6 6.5 8 9.5 10.5 12 13 14 15 Linee monofase Sezione (mm2) 2,5 4 6 10 Lunghezza della linea monofase (m) 0,7 0,9 1,3 1,1 1,5 2 1,6 2,2 3 2,6 3,7 5,2 Icc0 (kA) Icc1 (kA) 2 2 2 2,5 2 2 3 2,5 2,5 3,5 3 3 4,5 3,5 3,5 5 4 4 6 5 4,5 N.B. Cavi multipolari - isolamento in PVC. 1,5 2 2,5 2,5 3 3,5 4 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 51 51 Protezione dal cortocircuito ■ CONDIZIONI GENERALI DI PROTEZIONE Le condizioni richieste per la protezione dal cortocircuito sono sostanzialmente le seguenti: • l’apparecchio deve essere installato all’inizio della conduttura protetta, con una tolleranza di 3m dal punto di origine (se non vi é pericolo d’incendio e si prendono le ordinarie precauzioni atte a ridurre al minimo il rischio di cortocircuito); • l’apparecchio non deve avere corrente nominale inferiore alla corrente d’impiego; ■ PROTEZIONE DEI CAVI DAL CORTOCIRCUITO La norma CEI 64-8 stabilisce che tutte le correnti provocate da un cortocircuito in qualsiasi punto della linea, debbano essere interrotte prima che la temperatura dei conduttori interessati da tale corrente raggiunga il limite ammissibile sopportabile dall’isolante degli stessi. Questo requisito di sicurezza è soddisfatto quando l’energia specifica passante (integrale di Joule) lasciata transitare dall’interruttore durante il cortocircuito non supera il massimo valore di energia sopportabile dal cavo. In sostanza deve essere soddisfatta la seguente relazione: I2t ≤ K2S2 • l’apparecchio di protezione deve avere potere di interruzione non inferiore alla corrente presunta di cortocircuito nel punto ove l’apparecchio stesso é installato; • l’apparecchio deve intervenire, in caso di cortocircuito che si verifichi in qualsiasi punto della linea protetta, con la necessaria tempestività al fine di evitare che gli isolanti assumano temperature eccessive. I2t è l’energia specifica passante, espressa in A2s, per la durata del cortocircuito. Per i cortocircuiti di durata superiore ad alcuni periodi il valore di I2t si può ottenere assumendo per I il valore efficace della corrente di cortocircuito, e per t la durata, in secondi, del cortocircuito stesso. Per durate brevi (< 0,1s), quando l’asimmetria della corrente è rilevante, e per i dispositivi di protezione limitatori dell’energia specifica passante, il valore dell’ I2t è ricavabile dalle curve caratteristiche degli interruttori. K è una costante che dipende dal tipo di isolante e S è la sezione del cavo. Un metodo semplice per verificare se il cavo è protetto o meno consiste nel confrontare se il valore dell’energia specifica passante lasciata passare dall’interruttore è inferiore ai valori di K2S2 riportati nella tabella seguente. Valori massimi ammissibili in 103 A2 s dell'integrale di Joule Sezione mm2 1.5 2.5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 52 PVC Cu (K=115) 29.7 82.6 211.6 476.1 1322 3385 8265 16200 33062 64802 119335 190440 297562 452625 761760 CRITERI DI PROGETTAZIONE Al (K=74) 541 1390 3380 6640 13500 26800 49400 78850 G2 Cu (K=135) 41 113 291 656 1822 4665 11390 22325 45562 89302 164480 262440 410062 625750 1049760 Al (K=87) 17 47.3 121 272 756 1930 4730 9270 18900 EPR - XLPE Cu (K=143) 46 128 328 737 2045 5235 12781 25050 51126 100200 184553 294466 460102 699867 1177863 Al (K=87) 17 47.3 121 275 756 1930 4730 9270 18900 B - Conduttore non protetto dal sovraccarico (In > Iz) La protezione del cavo non è assicurata poiché l’interruttore ha una corrente nominale In superiore alla portata del cavo Iz. Per questi casi specifici è necessario individuare i punti al di là dei quali l’energia specifica lasciata passare dall’interruttore è maggiore di quella ammissibile dal cavo. A tal proposito bisogna quindi considerare sia la corrente di cortocircuito massima (Iccmax), che la corrente di cortocircuito minima (Iccmin). La protezione del cavo è assicurata se il punto di intersezione B, tra la curva di energia dell’interruttore e la retta K2S2 del cavo cade a sinistra della verticale corrispondente al valore Iccmin. Per calcolare il valore di Iccmin è possibile impiegare le formule riportate di seguito, valide per cavi di sezione fino a 95 mm2. Per cavi di sezione superiore, o per cavi in parallelo è necessario moltiplicare il valore ottenuto per i coefficienti riportati in tabella. Iccmin = 0,8US (neutro non distribuito) 1,5ρρ2L Iccmin = 0,8U0S integrale di Joule A - Conduttore protetto dal sovraccarico (IB ≤ In ≤ Iz) La protezione dal sovraccarico del cavo è garantita. Se l’interruttore ha una curva di intervento magnetico di tipo B-C (in conformità alla norma CEI EN 60898) o è conforme alla norma CEI EN 60947-2, con soglia magnetica istantanea dell’ordine di 10 In, deve essere considerata solo la massima corrente di cortocircuito (Iccmax) calcolata ai morsetti dell’interruttore. La corretta protezione del cavo è assicurata solo se il punto di intersezione A, tra la curva di energia dell’interruttore e la retta K2S2 del cavo cade a destra della verticale corrispondente al valore Iccmax calcolato. Caso A I2 t A K 2 S2 Iccmax corrente di cortocircuito Icc I2 t Caso B B integrale di Joule ■ VERIFICA GRAFICA DELL’INTEGRALE DI JOULE La verifica grafica si realizza tracciando e confrontando le curve di energia degli interruttori e quelle relative al cavo attuando i seguenti criteri. K 2 S2 Iccmin corrente di cortocircuito Icc diagramma I2t dell'interruttore diagramma I2t del cavo Coefficienti di correzione Sezione cavo (mm2) Ks N° cavi in parallelo Kp 125 0,9 1 1 150 0,85 2 2 185 0,8 3 2,65 240 0,75 4 3 300 0,72 5 3,2 (neutro distribuito) 1,5ρρ(1+m)L dove: U U0 S ρ m L è la tensione concatenata è la tensione di fase è la sezione del conduttore è la resistività a 20°C dei conduttori è il rapporto tra la resistenza del conduttore di neutro e di fase è la lunghezza della conduttura CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 53 53 Protezione dal cortocircuito Correnti critiche I2 t integrale di Joule Correnti critiche Quando l’interruttore magnetotermico non protegge la conduttura dal sovraccarico si possono ottenere, al di sotto della soglia di intervento magnetico dell’interruttore delle sovracorrenti critiche tali da provocare il danneggiamento del cavo. Per tempi dell’ordine di un secondo non è possibile verificare tali situazione attraverso la disuguaglianza: B K 2 S2 I2t > K2S2 Vengono considerate “correnti critiche” tutti i valori di corrente che cadono nell’intervallo B-B1 riportato in figura che sono i punti di intersezione tra le due curve confrontate. Il cavo è protetto correttamente solo se la corrente di cortocircuito Iccmin è superiore alla massima corrente critica, cioé se cade a destra del punto B. B1 corrente di cortocircuito Icc correnti critiche diagramma I2t dell'interruttore diagramma I2t del cavo ■ PROTEZIONE DAL CORTOCIRCUITO DEI CONDOTTI SBARRE I condotti sbarre vanno protetti dagli effetti termici ed elettrodinamici dovuti alle elevate correnti transitanti in caso di cortocircuito. Protezione contro gli effetti termici Per assicurare la protezione contro gli effetti termici, è necessario verificare che l’energia specifica passante lasciata transitare dall’interruttore a protezione del condotto sbarre non sia superiore all’energia specifica passante sopportabile dal condotto sbarre stesso. Deve essere soddisfatta la seguente relazione: I2t CB ≤ I2t BTS Dove: I2t CB è l’energia specifica passante dell’interruttore relativa alla Icc massima. I2t BTS è il valore dell’ energia specifica sopportabile dal condotto sbarre, fornito dal costruttore. 54 CRITERI DI PROGETTAZIONE Protezione contro gli effetti elettrodinamici Le elevate correnti che circolano all’interno di un condotto sbarre in caso di cortocircuito, possono generare sforzi elettrodinamici talmente elevati da poter deformare irrimediabilmente il condotto stesso. In sede di progetto è necessario verificare che il valore della corrente di picco lasciata transitare dall’interruttore posto a protezione del condotto sia inferiore o uguale al valore della corrente di picco sopportabile dal condotto sbarre: Ikp CB ≤ Ikp BTS Dove: Ikp CB è il valore di picco dell’interruttore di protezione in funzione della Icc massima. Ikp BTS è il massimo valore della corrente di picco sopportabile dal condotto sbarre (vedi tabelle alle pagine seguenti). Energia specifica passante e corrente di picco dei condotti sbarre Zucchini Tipo Taglia LB LB HL HL SL SL MS MS MS MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR MR SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP SCP HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR HR MTS TS5 TS5 TS5 TS 25 40 25 40 40 63 63 100 160 160 250 315 400 500 630 800 250 315 400 630 800 1000 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 1000 1250-1600 2000 2250 2500 3200 4000 4500 1000 1250 1600 2000 2500 3000 3200 4000 5000 63 70 110 150 250 Numero conduttori 2, 4, 6 2, 4, 6 2, 4, 6, 8 2, 4, 6, 8 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 4 AL/CU Cu Cu Cu Cu Cu Cu Al Al Cu Al Al Al Al Al Al Al Cu Cu Cu Cu Cu Cu Al Al Al Al Al Al Al Al Al Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Al Al Al Al Al Al Al Al Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu I2t di fase [(kA)2s] 0,48 0,73 0,64 1 7,29 7,29 5,29 20,25 30,25 112,5 312,5 625 900 900 1296 1296 312,5 312,5 900 1296 1296 1296 1296 1764 2500 5625 6400 6400 22500 25600 25600 2025 2500 3600 7225 7744 7744 28900 30976 30976 1600 2500 3600 4900 8100 8100 8100 10000 1600 2500 2500 3600 4900 8100 8100 8100 10000 7,5 81 81 81 121 I2t di neutro [(kA)2s] 0,48 0,73 0,64 1 7,29 7,29 5,29 20,25 30,25 67,5 187,5 375 540 540 777,6 777,6 187,5 187,5 540 777,6 777,6 777,6 1296 1764 2500 5625 6400 6400 22500 25600 25600 2025 2500 3600 7225 7744 7744 28900 30976 30976 1600 2500 3600 4900 8100 8100 8100 10000 1600 2500 2500 3600 4900 8100 8100 8100 10000 7,5 81 81 81 121 I2t di terra [(kA)2s] 0,48 0,73 0,64 1 7,29 7,29 5,29 20,25 30,25 67,5 187,5 375 540 540 777,6 777,6 187,5 187,5 540 777,6 777,6 777,6 778 1058 1500 3375 3840 3840 13500 15360 15360 1215 1500 2160 4335 4646 4646 17340 18586 18586 960 1500 2160 2940 4860 4860 4860 6000 960 1500 1500 2160 2940 4860 4860 4860 6000 7,5 81 81 81 121 Corrente di picco di fase (kA) 10 10 10 10 10 10 10 10 10 30 52,5 52,5 63 63 75,6 75,6 52,5 52,5 63 75,6 75,6 75,6 76 88 110 165 176 176 330 352 352 95 110 132 187 194 194 374 387 387 84 105 132 154 198 198 198 220 84 105 105 132 154 198 198 198 220 7,5 15,3 15,3 15,3 18,7 Corrente di picco di neutro (kA) 10 10 10 10 10 10 10 10 10 18 31,5 31,5 37,8 37,8 45,4 45,4 31,5 31,5 37,8 45,4 45,4 45,4 47 55 66 99 106 106 198 211 211 56 66 80 112 116 116 224 232 232 50,4 63 79,2 92,4 118,8 118,8 118,8 132 50,4 63 63 79,2 92,4 118,8 118,8 118,8 132 7,5 15,3 15,3 15,3 18,7 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 55 55 Le curve di limitazione ■ CARATTERISTICHE DI LIMITAZIONE La corrente di cortocircuito presunta in condizioni teoriche, sostituendo ciascun polo dell’interruttore con un conduttore avente impedenza trascurabile, avrebbe un andamento come indicato in figura. Ogni interruttore ha invece una propria capacità di limitazione dell’energia che fa si che l’andamento reale della corrente sia diverso. Questa capacità viene indicata in una curva definita “curva di limitazione” che indica, per i diversi valori di corrente di cortocircuito presunta (espressa come valore efficace), il rispettivo valore di cresta Ip (kA) della corrente limitata dall’interruttore. Avere interruttori con capacità di limitazione elevate va sicuramente a favore della protezione degli impianti. Vengono fondamentalmente ridotti gli effetti termici con conseguente riduzione del surriscaldamento dei cavi, gli effetti meccanici ed elettromagnetici. Disporre di interruttori limitatori vuol dire anche migliorare la selettività ed il back-up nel coordinamento tra più apparecchi. Il valore di cresta (o di picco), in assenza di interruzione, dipende dalla corrente di cortocircuito, dal fattore di potenza e dall’angolo di inserzione del cortocircuito stesso. Nelle curve di limitazione vengono indicati, in accordo alla norma CEI EN 60947-2, i valori di Ip/Icc tenendo conto del fattore di potenza cos ϕcc. ■ CARATTERISTICHE DI LIMITAZIONE SECONDO CEI EN 60898 La norma CEI EN 60898 definisce tre classi di limitazione per le quali gli interruttori possono essere suddivisi, che rappresentano la capacità di limitazione dell’energia specifica passante che ogni interruttore ha. La norma CEI EN 60947-2 non definisce alcuna caratteristica di limitazione per gli interruttori ad uso industriale. Per correnti normali superiori a quelle indicate in tabella non sono definiti valori di energia. CRITERI DI PROGETTAZIONE 5 4 3 2 0,2 andamento teorico IP (kA) 10 2 5 0,2 ML 5 4 MH 0,3 3 MA 2 0,5 101 0,7 0,8 5 andamento reale 4 3 0,9 2 10 0 10 0 2 3 4 5 10 1 2 3 4 5 Icc (kA) 10 2 Valori ammissibili di I2t lasciato passare per interruttori con corrente nominale fino a 16A incluso Icm (A) 3000 4500 6000 10000 Classi di energia 1 I2t max (A2s) Tipi B-C Non vengono specificati limiti 2 I2t max (A2s) Tipo B 31000 60000 100000 240000 Tipo C 37000 75000 120000 290000 3 I2t max (A2s) Tipo B 15000 25000 35000 70000 Tipo C 18000 30000 42000 84000 Valori ammissibili di I2t lasciato passare per interruttori con corrente nominale > 16A fino a 32A incluso Icm (A) 3000 4500 6000 10000 56 10 3 Classi di energia 1 I2t max (A2s) Tipi B-C Non vengono specificati limiti 2 I2t max (A2s) Tipo B 40000 80000 130000 310000 Tipo C 50000 100000 160000 370000 3 I2t max (A2s) Tipo B 18000 32000 45000 90000 Tipo C 22000 39000 55000 110000 ■ COEFFICIENTI DI LIMITAZIONE DEGLI INTERRUTTORI AUTOMATICI MAGNETOTERMICI Tutti i dispositivi di interruzione automatica del cortocircuito (interruttori automatici e fusibili) introducono, dopo il tempo di prearco, una resistenza d'arco che impedisce, fin dalla prima semionda, il raggiungimento del valore di picco IP . Si chiama coefficiente di limitazione C dell'apparecchio il rapporto fra la corrente effettiva di picco IPL e la corrente di picco teorica IP. C= IPL IP Dal diagramma che quantifica tale fenomeno si può dedurre che anche gli interruttori di tipo standard con lunghi tempi di prearco (3 ms) e tensioni d'arco assai scarse (25% di Vmax di rete) hanno coefficienti di limitazione attorno al valore 0,8 (cioé limitano di circa il 20% la corrente di picco teorica). Gli interruttori limitatori dell'ultima generazione possono avere tempi di prearco inferiori a 1 ms e tensioni d'arco elevate realizzando coefficienti di limitazione inferiori a 0,2. Ciò significa che una corrente di picco teorica di 10 kA (che corrisponde ad una Icc = 6 kA) é limitata a solo 2 kA (che corrispondono ad una Icc = 1,5 kA). Il coefficiente di limitazione C é funzione diretta del tempo di prearco e funzione inversa della tensione d'arco. Il coefficiente di limitazione C in funzione del tempo di prearco e della tensione d’arco C IP Limitazione della corrente di picco IPL 1 0,9 tempi di pre - arco t0 t1 IPL =C IP t2 0,8 0,7 0,6 3 ms 0,5 2 ms 0,4 1,5 ms t0 t2 Va V 0,3 =K 1,0 ms 0,2 V Va Rapporto tra tensione di picco Va e valore massimo della tensione di rete V 0,5 ms 0,1 0,2 ms 0,25 0,50 0,75 1 1,25 K CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 57 57 Sezioni protette in funzione dei tempi di ritardo breve intenzionale con interruttori selettivi Gli interruttori automatici MEGATIKER e MEGABREAK hanno tempo di ritardo t variabile da 0 a 300 ms (MEGATIKER) e da 0 a 1s (MEGABREAK). L'energia specifica passante si può calcolare con la relazione: t 0 ∫[ I (t) ]2 dt = Icc2t Nelle tabelle seguenti sono indicate le sezioni minime protette per cavi in rame isolati in PVC (K = 115) in gomma G2 (K = 135), in gomma G5 (K = 143) e per sbarre di rame nudo (K =159). Per quanto riguarda le sbarre il valore di K è quello corrispondente ad una temperatura finale di 200°C valido quando non sono da temere pericoli termici. dove Icc è la corrente presunta di cortocircuito e t è il tempo totale di interruzione. Sezioni minime protette per tempo di ritardo nullo (mm2) Tipo di linea cavo isolato in PVC cavo isolato in gomma G2 cavo isolato in gomma G5 sbarre di rame Corrente presunta di cortocircuito in kA 10 15 20 25 35 50 25 35 50 25 35 50 16 24 32 25 70 50 50 40 30 70 70 70 48 35 95 70 70 56 40 95 95 95 65 45 120 95 95 72 50 120 120 95 81 60 150 120 120 97 30 120 120 95 77 35 150 120 120 90 40 150 150 120 103 45 185 150 150 115 50 185 185 150 128 60 240 185 185 154 30 185 150 150 114 35 185 185 150 133 40 240 185 185 152 45 240 240 240 171 50 300 240 240 190 60 2x185 2x150 2x150 228 70 185 150 150 113 Sezioni minime protette per tempo di ritardo di 100 ms (mm2) Tipo di linea cavo isolato in PVC cavo isolato in gomma G2 cavo isolato in gomma G5 sbarre di rame Corrente presunta di cortocircuito in kA 10 15 20 50 70 95 35 50 70 35 50 70 26 39 52 25 95 95 95 64 70 300 240 240 178 Sezioni minime protette per tempo di ritardo di 300 ms (mm2) Tipo di linea cavo isolato in PVC cavo isolato in gomma G2 cavo isolato in gomma G5 sbarre di rame 58 Corrente presunta di cortocircuito in kA 10 15 20 70 95 120 50 70 95 50 70 95 38 57 76 CRITERI DI PROGETTAZIONE 25 150 120 120 95 70 2x185 2x150 2x150 266 Perdite per effetto Joule nei condotti sbarre Le perdite per effetto Joule sono dovute alla resistenza elettrica del condotto sbarre. L’energia persa è dissipata in calore e contribuisce al riscaldamento della conduttura e dell’ambiente. Il calcolo della potenza persa è un dato utile per dimensionare correttamente l’impianto di condizionamento dell’edificio. Le perdite in regime trifase valgono: Pj = 3•rt•I2B•L 1000 Per un calcolo accurato le perdite devono essere valutate tronco per tronco considerando le correnti che vi transitano; ad esempio nel caso della distribuzione dei carichi rappresentata nella Figura si ha: lunghezza L1 L2-L1 L3-L2 1° tronco 2° tronco 3° tronco corrente transitante I1+I2+I3 I2+I3 I3 perdite P1=3rtL1(I1+I2+I3)2 P2=3rt(L2-L1)(I2+I3)2 P3=3rt(L3-L2)(I3)2 Perdite totali nel condotto sbarre Ptot=P1+P2+P3 in regime monofase L1 L3 L2 Pj = 2•rt•I2B•L 1000 I1+I2+I3 dove: IB = Corrente d’impiego (A) rt = Resistenza di fase per unità di lunghezza del condotto sbarre misurata a regime termico (mΩ/m) L = Lunghezza del condotto (m) I2+I3 I3 l1 l2 L L l3 L Connessione tra condotti sbarre Zucchini SCP CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 59 59 Scelta degli interruttori con più trasformatori in parallelo ■ SCELTA DEGLI INTERRUTTORI PER CIRCUITI CON 2 O 3 TRASFORMATORI IN PARALLELO Nel collegamento di più trasformatori in parallelo è necessario che tutti i trasformatori interessati abbiano la medesima Vcc e lo stesso rapporto di trasformazione a vuoto. Il rapporto tra le potenze dei trasformatori non deve essere superiore a 2. Gli interruttori in B possono avere un Icu inferiore alla Icc in C se associati a interruttori normali con i quali opereranno in back-up. Devono invece avere Icu > di Icc se associati ad interruttori selettivi. Schema di accoppiamento degli interruttori con 2 trasformatori Esempio con 2 trasformatori Potenza trasformatori = 400 kVA Icc = 28300A MA630 e ME125B = coordinamento in back-up MA630ES e ME160N = coordinamento selettivo. Schema di accoppiamento degli interruttori con 3 trasformatori A2 A1 B B A1 B B *C A3 A2 B B *C Accoppiamento degli interruttori con 2 trasformatori Potenza trasformat. (kVA) Icc max 1) (A) In trasformatori 1) (A) Tipo interruttore A1 e A2 Icu di A1 e A2 (kA) Interruttore B (grandezza minima applicabile) 2) 200 14280 290 MA400 35 MA125 260 17800 360 MA400 35 MA125 ME125B 315 22400 456 MA630 MA630ES 50 50 ME125B ME160H 400 28300 580 MA630 MA630ES 50 50 ME125B ME160N 500 35300 720 MA800 50 ME125B 400 42450 580 MA630 MA630ES 50 50 ME160N MH160 MH250 500 52950 720 MH800 70 ME160H MA800ES 50 MA160 MA250 630 44200 910 MA1250ES 50 MH160 MH250 800 38600 1155 MA1250ES 50 MH160 MH250 Accoppiamento degli interruttori con 3 trasformatori Potenza trasformat. (kVA) Icc max 1) (A) In trasformatori 1) (A) Tipo interrutt. A1-A2-A3 Icu di A1-A2-A3 (kA) Interruttore B (grandezza minima applicabile) 2) 200 21420 290 MA400 35 ME125B 260 26700 360 MA400 35 ME125B 315 33600 456 MA630 MA630ES 50 50 ME160N MA160 MA250 1) Valori riferiti a sistemi trifase a 400V. 2) Tutti gli interruttori con Icu maggiore sono naturalmente applicabili. 60 CRITERI DI PROGETTAZIONE 630 66300 910 ML12 70 ML250 800 74400 1155 ML12 70 ML400 La tabella di seguito indica le soluzioni di interruttori di partenza consigliati per la protezione di impianti con più trasformatori in parallelo. I valori di corrente di cortocircuito riportati in tabella sono stati determinati considerando la potenza a monte dei trasformatori infinita e trascurando sia i contributi derivati delle apparecchiature installate a valle del trasformatore, quali motori asincroni, Pa (kVA) In (A) alternatori, ecc…, e le impedenze delle barre di collegamento tra trasformatore-quadro e quadro-subquadro. La tabella è comunque da considerarsi indicativa poiché nella progettazione degli impianti devono essere fatte ulteriori considerazioni sui coordinamenti di selettività o Back-up. Vcc % Icc0 (kA) Interruttore al secondario del trasformatore Icc1 (kA) Interruttori di partenza 125 160 1 trasformatore 50 72 100 144 160 231 250 361 315 455 400 577 500 722 630 909 800 1154 1250 1804 1600 2310 2000 2887 2500 3608 4 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 1,8 3,6 5,8 9,1 11,4 14,4 18 22,7 19,3 30 38 48 60,1 MA125 - ME125B MA160 - ME160B MA250 MA400 - MA400E MA630E - MA630 MA630ES - MA630 MA800ES - MA800 MA1250ES - MA1250 MA1250ES - MA1250 MH20 MH25 MH32 MH40 1,8 3,6 5,8 9,1 11,4 14,4 18 22,7 19,3 30 38 48 60,1 MA125 MA125 MA125 MA125 MA125 MA125 ME125B ME125B ME125B ME125N 2 trasformatori 50 72 100 144 160 231 250 361 315 455 400 577 500 722 630 909 800 1154 1000 1443 1250 1804 1600 2310 2000 2887 4 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 1,8 3,6 5,8 9,1 11,4 14,4 18 22,7 19,3 24 30 38 48 MA125 - ME125B MA160 - ME160B MA250 MA400 - MA400E MA630E - MA630 MA630ES - MA630 MA800ES - MA800 MA1250ES - MA1250 MA1250ES - MA1250 MA1600ES MH20 MH25 MH32 3,6 7,2 11,6 18,2 22,8 28,8 36 45,4 38,6 48 60 76 96 MA125 MA125 MA125 MA125 MA125 MA125 ME125N 3 trasformatori 50 72 100 144 160 231 250 361 315 455 400 577 500 722 630 909 800 1154 1000 1443 1250 1804 4 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 1,8 3,6 5,8 9,1 11,4 14,4 18 22,7 19,3 24 30 MA125 - ME125B MA160 - ME160B MA250 MA400 - MA400E MA630E - MA630 MA630ES - MA630 MA800ES - MA800 MA1250ES - MA1250 MA1250ES - MA1250 MA1600ES MH20 5,4 10,8 17,4 27,3 34,2 43,2 54 68,1 58 72 90 MA125 MA125 ME125B ME125N ME125N ME160B ME160B ME160B ME160B ME160B ME160B ME160B ME160B ME160N ME160H ME160B ME160B ME160B ME160B ME160B ME160N ME160H ME160H ME160H MH160 ME160B ME160B ME160N ME160N ME160H MH160 MH160 MH160 250 400 630 800 1250 MA250 MA250 MA250 MA250 MA250 MA250 MA250 MA250 MH250 MH250 MH250 MA400E MA400E MA400E MA400E MA400E MA400E MA400E MH400E MH400E MH400E MA630E MA630E MA630E MA630E MA630E MA630E MH630E MH630E MH630E MA800 MA800 MA800 MA800 MH800 MH800 MH800 MA1250 MA1250 MA1250 MH1250 MH1250 MH1250 MA250 MA250 MA250 MA250 MA250 MH250 MH250 MH250 MH250 ML250 ML250 MA400E MA400E MA400E MA400E MH400E MH400E MH400E MH400E ML400E ML400E MA630E MA630E MA630E MH630E MH630E MH630E MH630E ML630E ML630E MA800 MA800 MA800 MA800 MH800 ML800 ML800 MA1250 MA1250 MA1250 MH1250 ML1250 ML1250 MA250 MA250 MA250 MH250 MH250 MH250 MH250 ML250 ML250 MA400E MA400E MH400E MH400E MH400E MH400E ML400E ML400E MA630E MH630E MH630E MH630E MH630E ML630E ML630E MH800 MH800 MH800 ML800 ML800 MH1250 MH1250 ML1250 ML1250 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 61 61 LA COMPENSAZIONE DELL’ENERGIA REATTIVA 62 CRITERI DI PROGETTAZIONE INDICE DI SEZIONE 64 Compensazione dell’energia reattiva in bassa tensione INDICE GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 63 Compensazione dell’energia reattiva in bassa tensione In un impianto elettrico a corrente alternata, la potenza realmente utilizzata dall’utente (potenza attiva) per il funzionamento delle macchine è solo una parte della potenza erogata dall’Ente Distributore, in quanto una parte di questa (potenza reattiva), viene utilizzata per creare il campo magnetico necessario al funzionamento delle utenze alimentate. Le potenze in gioco in un impianto elettrico sono le seguenti: Potenza reattiva “Q” (kVAR) E’ la potenza utilizzata dai circuiti magnetici delle unità utilizzatrici per creare il campo magnetico necessario al loro funzionamento (motori, trasformatori, ecc.). Potenza attiva “P” (kW) E’ la potenza effettivamente utilizzata dai carichi alimentati per lo sviluppo di energia meccanica o termica. Pa = √ P2 + Q2 = V x I Q = V x I x senϕ (kVAR) Potenza apparente “Pa” (kVA) E’ la potenza assorbita dall’impianto utilizzatore. P = V x I x cosϕ (kW) ■ FATTORE DI POTENZA Il fattore di potenza di un circuito elettrico è il rapporto tra la potenza attiva “P” effettivamente resa e la potenza apparente “Pa” assorbita dal carico. Cosϕ = P Pa Il fattore di potenza rappresenta il rendimento del sistema elettrico, può variare dal valore zero al valore unitario, in relazione allo sfasamento tra corrente e tensione. Mantenere il fattore di potenza vicino all’unità (tra 0,9 e 1) consente di ottenere grossi vantaggi quali: • eliminazione degli oneri finanziari per le penali che l’Ente Distributore applica per l’eccessivo consumo di energia reattiva (cosϕ < di 0,9). • riduzione dei valori di corrente e di conseguenza limitazione delle perdite di energia attiva nei cavi per effetto Joule. • riduzione della sezione dei cavi. • aumento della potenzialità dell’impianto per il maggiore utilizzo di energia attiva a parità di dimensioni (trasformatori, cavi, ecc.). • riduzione delle cadute di tensione sulle linee (a parità di sezione cavi). ■ COMPENSAZIONE DELL’ENERGIA REATTIVA La presenza negli impianti industriali di carichi con una elevata componente reattiva determina in generale un fattore di potenza notevolmente inferiore all’unità. E’ quindi necessario provvedere alla compensazione dell’energia reattiva assorbita dagli utilizzatori, installando batterie di condensatori che assorbono dalla rete una corrente sfasata in anticipo (circa 90°) rispetto alla tensione. L’apporto di potenza reattiva di segno opposto a quella assorbita dagli utilizzatori, porta ad un innalzamento del valore del fattore di potenza per la diminuzione dell’angolo di sfasamento esistente tra tensione e corrente. 64 CRITERI DI PROGETTAZIONE Ic ϕ ϕ1 V Ib I1 I Ic ϕ ϕ1 I I1 Ic Ib - angolo di sfasamento prima della compensazione angolo di sfasamento dopo la compensazione corrente apparente non compensata corrente apparente compensata corrente capacitiva corrente induttiva residua (dopo la compensazione) ■ SISTEMI DI COMPENSAZIONE I sistemi di compensazione dell’energia reattiva (rifasamento) sono molteplici e per una scelta ottimale è necessario tenere conto del tipo di distribuzione (natura e potenza dei carichi), del livello di oscillazione giornaliero dei carichi, della qualità del servizio da garantire i vantaggi tecnici ed economici da conseguire. La compensazione tecnicamente migliore è quella di fornire l’energia reattiva direttamente nel punto di fabbisogno e nella quantità strettamente necessaria all’utenza alimentata. Tuttavia questa soluzione risulta poco praticabile in quanto generalmente antieconomica. La scelta fra le soluzioni alternative possibili dovrà considerare il costo complessivo della batteria da installare, le esigenze di modulazione della potenza reattiva da fornire, la complessità e la affidabilità dell’impianto di rifasamento da realizzare. In pratica il sistema di compensazione può essere di tipo: a) distribuito b) centralizzato c) misto Compensazione di tipo distribuito I condensatori di rifasamento sono installati in corrispondenza di ogni utilizzatore che necessiti di potenza reattiva. La soluzione è consigliata negli impianti dove la maggior parte della energia reattiva richiesta è concentrata in pochi utilizzatori di grossa potenza con attività pressochè continua a carico ridotto. I condensatori vengono inseriti e disinseriti contemporaneamente al carico e usufruiscono delle stesse protezioni di linea. Questo tipo di compensazione offre il vantaggio di ridurre le correnti in gioco e di conseguenza cavi di sezione inferiore e minori perdite per effetto Joule. CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 65 65 Compensazione dell’energia reattiva in bassa tensione Compensazione centralizzata La batteria di condensatori di rifasamento viene allacciata a monte di tutti i carichi nel quadro di distribuzione o i prossimità dello stesso. Questa soluzione risulta conveniente nel caso di impianti di estensione ridotta con carichi stabili e continui od in impianti con molti carichi eterogenei e che lavorano saltuariamente. Nel primo caso la batteria di condensatori è sempre inserita, adattando l’effettiva esigenza dell’impianto (kW) alla potenza apparente contrattuale (kVA), con costi inferiori rispetto la compensazione di tipo distribuito. Nel secondo caso, con un assorbimento di potenza reattiva molto variabile per la caratteristica dei carichi, la soluzione più efficace è quella con regolazione automatica a gradini. La batteria di condensatori è frazionata su diversi gruppi, l’inserzione dei quali è gestita automaticamente in funzione dalla potenza reattiva assorbita dai carichi. Compensazione di tipo misto Il rifasamento di questo tipo è consigliato in impianti con reti di grande estensione che alimentano utenze con diverso andamento del regime di carico. Le utenze di maggior potenza e continuità operativa sono compensate direttamente o a gruppi, mentre tutte le altre di carico ridotto e a funzionamento discontinuo sono compensate per gruppi o con rifasamento automatico. In questo caso, la compensazione automatica a gradini ottimizza il fattore di potenza dell’intero impianto, evitando la sovracompensazione che può verificarsi per grandi variazioni di carico di alcune grosse utenze rifasate direttamente. 66 CRITERI DI PROGETTAZIONE ■ DETERMINAZIONE DELLA POTENZA DEI CONDENSATORI La potenza della batteria di condensatori necessaria per ottenere il rifasamento dell’impianto, con un sistema di compensazione centralizzato, dipende dalla potenza del carico da rifasare, dal valore di cosϕ iniziale e dal valore di cosϕ che si vuole ottenere. Con una potenza attiva delle utenze determinata “P” (kW), la batteria di condensatori di potenza “Qc” (kVAR) da utilizzare per portare l’impianto dal cosϕ iniziale al valore prescelto “1”, può essere facilmente calcolato utilizzando il coefficiente moltiplicatore “k” riportato nella tabella di seguito. Il valore di “k” indica la potenza del condensatore in kvar per ogni kW del carico. P ϕ ϕ1 Pa1 Q1 Q Pa Qc Pa potenza apparente prima della compensazione Pa1 potenza apparente dopo la compensazione Q potenza reattiva assorbita dai carichi della rete Qc = k x P (kVAR) ■ TENSIONI NOMINALI ED ENERGIA REATTIVA DEI CONDENSATORI L’energia reattiva che i condensatori sono in grado di erogare varia in funzione della tensione e della frequenza con cui vengono alimentati. Ai valori nominali di tensione “U1” e di frequenza “F1”, la potenza reattiva è pari al valore nominale “Qn”. Con tensioni e frequenze diverse dal valore nominale la potenza erogabile si determina secondo la formula: 2 Qc = Qn x U x F U1 F1 ( ) ■ ESEMPIO APPLICATIVO Rifasamento di un impianto elettrico avente le seguenti caratteristiche: Potenza attiva installata: P = 200 kW Rete trifase con tensione: U = 380V 50 Hz Fattore di potenza iniziale: cosϕ = 0,65 Fattore di potenza richiesto: cosϕ = 0,90 Tipo di utenza: carichi eterogenei con assorbimento molto variabile Il rifasamento proposto è quello di tipo centralizzato, comprendente una batteria di condensatori frazionata su più gruppi con inserzione automatica proporzionale al variare del carico e del fattore di potenza. Per ottenere la potenza reattiva “Qn” per rifasare l’impianto alimentato con valore di tensione “U” è necessario prevedere una batteria di condensatori di potenza nominale pari a: Qn = Qc x (U1 ) U 2 Per quanto riguarda le caratteristiche dei condensatori monofase, per una scelta tecnico/ economica ottimale, si ricorda che a parità di potenza reattiva fornita nel collegamento a stella la capacità impiegata sarà tre volte maggiore rispetto quella necessaria nel collegamento a triangolo. Si individua nella tabella il coefficiente “k” incrociando la colonna corrispondente al cosϕ richiesto “0,9” con la riga del corrispondente cosϕ iniziale”0,65". Il valore “k” ottenuto è 0,685. La batteria di condensatori da installare a monte di tutti i carichi dovrà avere una potenza di: Qc = P x k = 200 x 0,685 = 137 kVAR Se si installano condensatori con tensione nominale “U1” di 400V, la potenza nominale dovrà essere: Qn = Qc x = 137 x (400 ) = 151,8 kvar (U1 U) 380 CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 67 67 Compensazione dell’energia reattiva in bassa tensione Coefficiente moltiplicatore “k” per il calcolo della potenza dei condensatori (kvar/kW) Cosϕ iniziale 0,40 0,41 0,42 0,43 0,44 0,45 0,46 0,47 0,48 0,49 0,50 0,51 0,52 0,53 0,54 0,55 0,56 0,57 0,58 0,59 0,60 0,61 0,62 0,63 0,64 0,65 0,66 0,67 0,68 0,69 0,70 0,71 0,72 0,73 0,74 0,75 0,76 0,77 0,78 0,79 0,80 0,81 0,82 0,83 0,84 0,85 0,86 0,87 0,88 0,89 0,90 Cosϕ da ottenere 0,8 0,85 1,557 1,669 1,474 1,605 1,413 1,544 1,356 1,487 1,290 1,421 1,230 1,360 1,179 1,309 1,130 1,260 1,076 1,206 1,030 1,160 0,982 1,112 0,936 1,066 0,894 1,024 0,850 0,980 0,809 0,939 0,769 0,899 0,730 0,865 0,692 0,822 0,665 0,785 0,618 0,748 0,584 0,714 0,549 0,679 0,515 0,645 0,483 0,613 0,450 0,580 0,419 0,549 0,388 0,518 0,358 0,488 0,329 0,459 0,299 0,429 0,270 0,400 0,242 0,372 0,213 0,343 0,186 0,316 0,159 0,289 0,132 0,262 0,105 0,235 0,079 0,209 0,053 0,182 0,026 0,156 0,130 0,104 0,078 0,052 0,026 0,9 1,805 1,742 1,681 1,624 1,558 1,501 1,446 1,397 1,343 1,297 1,248 1,202 1,160 1,116 1,075 1,035 0,996 0,958 0,921 0,884 0,849 0,815 0,781 0,749 0,716 0,685 0,654 0,624 0,595 0,565 0,536 0,508 0,479 0,452 0,425 0,398 0,371 0,345 0,319 0,292 0,266 0,240 0,214 0,188 0,162 0,136 0,109 0,083 0,054 0,028 0,91 1,832 1,769 1,709 1,651 1,585 1,532 1,473 1,425 1,370 1,326 1,276 1,230 1,188 1,144 1,103 1,063 1,024 0,986 0,949 0,912 0,878 0,843 0,809 0,777 0,744 0,713 0,682 0,652 0,623 0,593 0,564 0,536 0,507 0,400 0,453 0,426 0,399 0,373 0,347 0,320 0,294 0,268 0,242 0,216 0,190 0,164 0,140 0,114 0,085 0,059 0,031 0,92 1,861 1,798 1,738 1,680 1,614 1,561 1,502 1,454 1,400 1,355 1,303 1,257 1,215 1,171 1,130 1,090 1,051 1,013 0,976 0,939 0,905 0,870 0,836 0,804 0,771 0,740 0,709 0,679 0,650 0,620 0,591 0,563 0,534 0,507 0,480 0,453 0,426 0,400 0,374 0,347 0,321 0,295 0,269 0,243 0,217 0,191 0,167 0,141 0,112 0,096 0,058 0,93 1,895 1,831 1,771 1,713 1,647 1,592 1,533 1,485 1,430 1,386 1,337 1,291 1,249 1,205 1,164 1,124 1,085 1,047 1,010 0,973 0,939 0,904 0,870 0,838 0,805 0,774 0,743 0,713 0,684 0,654 0,625 0,597 0,568 0,541 0,514 0,487 0,460 0,434 0,408 0,381 0,355 0,329 0,303 0,277 0,251 0,225 0,198 0,172 0,143 0,117 0,089 ■ FUNZIONAMENTO CON CARICHI CAPACITIVI La Norma CEI 33-1 (IEC 70) ammette che ogni batteria di condensatori possa sopportare costantemente un sovraccarico del 30% dovuto alle correnti armoniche. Di conseguenza i cavi di alimentazione e i dispositivi di manovra e protezione devono essere sovradimensionati. Oltre alla presenza di armoniche, si deve anche tener conto che è ammessa una tolleranza del +10% sul valore 68 CRITERI DI PROGETTAZIONE 0,94 1,924 1,860 1,800 1,742 1,677 1,626 1,567 1,519 1,464 1,420 1,369 1,323 1,281 1,237 1,196 1,156 1,117 1,079 1,042 1,005 0,971 0,936 0,902 0,870 0,837 0,806 0,775 0,745 0,716 0,686 0,657 0,629 0,600 0,573 0,546 0,519 0,492 0,466 0,440 0,413 0,387 0,361 0,335 0,309 0,283 0,257 0,230 0,204 0,175 0,149 0,121 0,95 1,959 1,896 1,836 1,778 1,712 1,659 1,600 1,532 1,497 1,453 1,403 1,357 1,315 1,271 1,230 1,190 1,151 1,113 1,076 1,039 1,005 0,970 0,936 0,904 0,871 0,840 0,809 0,779 0,750 0,720 0,691 0,663 0,634 0,607 0,580 0,553 0,526 0,500 0,474 0,447 0,421 0,395 0,369 0,343 0,317 0,291 0,264 0,238 0,209 0,183 0,155 0,96 1,998 1,935 1,874 1,816 1,751 1,695 1,636 1,588 1,534 1,489 1,441 1,395 1,353 1,309 1,268 1,228 1,189 1,151 1,114 1,077 1,043 1,008 0,974 0,942 0,909 0,878 0,847 0,817 0,788 0,758 0,729 0,701 0,672 0,645 0,618 0,591 0,564 0,538 0,512 0,485 0,459 0,433 0,407 0,381 0,355 0,329 0,301 0,275 0,246 0,230 0,192 0,97 2,037 1,973 1,913 1,855 1,790 1,737 1,677 1,629 1,575 1,530 1,481 1,435 1,393 1,343 1,308 1,268 1,229 1,191 1,154 1,117 1,083 1,048 1,014 0,982 0,949 0,918 0,887 0,857 0,828 0,798 0,769 0,741 0,712 0,685 0,658 0,631 0,604 0,578 0,552 0,525 0,499 0,473 0,447 0,421 0,395 0,369 0,343 0,317 0,288 0,262 0,234 0,98 2,085 2,021 1,961 1,903 1,837 1,784 1,725 1,677 1,623 1,578 1,529 1,483 1,441 1,397 1,356 1,316 1,277 1,239 1,202 1,165 1,131 1,096 1,062 1,030 0,997 0,966 0,935 0,905 0,876 0,840 0,811 0,783 0,754 0,727 0,700 0,673 0,652 0,620 0,594 0,567 0,541 0,515 0,489 0,463 0,437 0,417 0,390 0,364 0,335 0,309 0,281 0,99 2,146 2,082 2,022 1,964 1,899 1,846 1,786 1,758 1,684 1,639 1,590 1,544 1,502 1,458 1,417 1,377 1,338 1,300 1,263 1,226 1,192 1,157 1,123 1,091 1,058 1,007 0,996 0,966 0,937 0,907 0,878 0,850 0,821 0,794 0,767 0,740 0,713 0,687 0,661 0,634 0,608 0,582 0,556 0,530 0,504 0,478 0,450 0,424 0,395 0,369 0,341 1 2,288 2,225 2,164 2,107 2,041 1,988 1,929 1,881 1,826 1,782 1,732 1,686 1,644 1,600 1,559 1,519 1,480 1,442 1,405 1,368 1,334 1,299 1,265 1,233 1,200 1,169 1,138 1,108 1,079 1,049 1,020 0,992 0,963 0,936 0,909 0,882 0,844 0,829 0,803 0,776 0,750 0,724 0,698 0,672 0,645 0,620 0,593 0,567 0,538 0,512 0,484 reale della capacità, per cui la corrente nominale dell'interruttore deve essere almeno 1,43 volte la corrente nominale della batteria. La protezione da sovraccarico non è necessaria in quanto trattasi di utilizzatori non sovraccaricabili. Nella scelta dei dispositivi di protezione dal cortocircuito occorre tener conto delle notevoli correnti transitorie assorbite durante l'inserimento. ■ SCELTA DEGLI INTERRUTTORI PER LINEE DI ALIMENTAZIONE DI CONDENSATORI Gi interruttori di comando e protezione delle batterie di condensatori di rifasamento devono soddisfare le seguenti condizioni: • garantire la tenuta della protezione istantanea (magnetico) alle forti correnti transitorie che si verificano durante la fase di inserzione della batteria. • sopportare le sovracorrenti dovute all’eventuale presenza di armoniche di tensione nella rete (+30%) e della tolleranza sui dati nominali di capacità dei condensatori (+10%). Rete trifase a 230V a.c. 50Hz Potenza della In (A) batteria (kVAR) interruttori 5 20 7,5 25 10 40 15 63 20 100 25 100 30 125 35 125 40 160 50 250 60 250 70 250 80 320 90 320 100 400 110 400 120 500 135 500 140 500 150 630 175 630 180 800 200 800 240 1000 275 1000 300 1250 Tipo interruttori MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME/MH160 MA/MH/ML250 MA/MH/ML250 MA/MH/ML250 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML800 MA/MH/ML800 MA/MH/ML1250 MA/MH/ML1250 MA/MH/ML1250 ■ SEZIONE DEI CAVI DI ALIMENTAZIONE La sezione dei cavi da utilizzare per l’alimentazione delle batterie di condensatori devono essere dimensionate per portare una corrente IB = 1,43 Ic. Ciò è consigliabile per tenere conto delle componenti armoniche eventualmente presenti +30% e della tolleranza sul valore nominale della capacità dei condensatori +10%. La corrente massima per il dimensionamento del circuito di un condensatore risulta pari a 1,43 la corrente nominale del condensatore (Ic). • avere un potere di interruzione adeguato al valore di guasto (cortocircuito) previsto nell’impianto. Gli interruttori automatici da utilizzare devono avere caratteristiche di intervento istantaneo (magnetico) elevate e corrente nominale In uguale o maggiore di 1,43 Ic (Ic corrente assorbita dalla batteria di condensatori al valore di tensione dell’impianto U). Rete trifase a 400V a.c. 50Hz Potenza della In (A) batteria (kVAR) interruttori 5 16 7,5 16 10 25 15 40 20 40 25 63 30 100 35 100 40 100 50 100 60 125 75 160 90 250 100 250 110 250 120 250 135 320 150 320 160 400 180 400 190 400 200 500 225 500 240 500 275 630 300 630 360 800 400 1000 Tipo interruttori MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/ME125 MA/MH160 MA/MH/ML250 MA/MH/ML250 MA/MH/ML250 MA/MH/ML250 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML400 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML630 MA/MH/ML800 MA/MH/ML1250 IB = 1,3 x 1,1 . Ic = 1,43 Ic IB massima corrente assorbita dalla batteria di condensatori Ic corrente assorbita dalla batteria di condensatori alla tensione dell’impianto. CARATTERISTICHE GENERALI GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 69 69 70 CRITERI DI PROGETTAZIONE GLOSSARIO E DEFINIZIONI GLOSSARIO GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 71 Definizioni e grandezze Di seguito vengono indicate le definizioni più comuni e le brevi descrizioni di cosa rappresentano. Quadri AS: sono quadri sottoposti a tutte le prove previste dalla Norma CEI EN 60439, o corrispondenti ad un tipo totalmente provato. Quadri ANS: sono realizzati assemblando sia composizioni verificate con prove di tipo, sia composizioni non verificate con prove di tipo purché derivate da quelle verificate. Il quadro ANS è in parte soggetto a prove di tipo e in parte verificato con calcoli. Quadri ASD: sono totalmente provati (AS) destinati ad essere installati in luoghi ove opera personale non addestrato (ad esempio gli ambienti domestici). Quadri da cantiere ASC: sono combinazioni di serie di uno o più dispositivi di trasformazione o interruttori, con le apparecchiature associate di comando, di misura, di segnalazione, di protezione e di regolazione, complete di tutte le loro connessioni elettriche e meccaniche, progettate e costruite per l’uso nei cantieri. Corrente nominale di impiego (In) 10000 1h 1000 Corrente convenzionale di non intervento (Inf) È la sovracorrente per la quale non si realizza l’apertura di un interruttore magnetotermico (o elettronico) nel tempo convenzionale. Corrente convenzionale di intervento (If) È la sovracorrente per la quale si realizza l’apertura di un interruttore magnetotermico (o elettronico) nel tempo convenzionale indicato nelle norme. Norma CEI EN 60898 Inf 1,13 In If 1,45 In CEI EN 60947-2 1,05 In 1,3 In Tempo convenzionale 1 ora per In ≤ 63A 2 ore per In > 63A 1 ora per In ≤ 63A 2 ore per In > 63A Tensione nominale di impiego (Ue) È il valore di tensione tra le fasi che, unitamente alla corrente nominale determina l’uso dell’apparecchio stesso. Per gli interruttori rispondenti alla norma CEI EN 60898 il limite di tensione imposto è 440V a.c., per quelli rispondenti invece alla norma CEI EN 60947-2 tale limite è 1000V a.c. o 1500V d.c. Tensione nominale di isolamento (Ui) È il valore di tensione al quale si riferiscono delle prove dielettriche e le distanze di sicurezza e di isolamento superficiale. In nessun caso la tensione nominale di impiego può essere superiore alla tensione di isolamento. Nel caso in cui non venisse indicato alcun valore di tensione di isolamento va considerato il valore della tensione di impiego. t (s) 100 10 1 Tensione nominale di tenuta ad impulso (Uimp) È il valore di picco di una tensione ad impulso che l’apparecchio può sopportare senza danneggiamento. La prova viene effettuata ad interruttore aperto verificando che non si inneschino scariche tra i contatti di una stessa fase o tra una fase e massa. 0,1 0,01 0,001 0,7 1 In Inf 72 È il valore di corrente in aria libera che l’apparecchio può portare in servizio ininterrotto. Per gli apparecchi conformi alla norma CEI EN 60898 questo valore non deve essere superiore a 125A, per gli interruttori invece conformi alla norma CEI EN 60947-2 non sono definiti limiti. 2 3 If 4 5 Im1 CRITERI DI PROGETTAZIONE 10 Im2 20 30 50 100 I/In Potere di interruzione di servizio in cortocircuito (Ics) È il massimo valore di corrente di cortocircuito che l’interruttore può interrompere secondo la sequenza di prova O-t-CO-t-CO. In seguito alla prova l’interruttore deve essere in grado di operare correttamente in apertura e chiusura, garantire la protezione dal sovraccarico e deve portare con continuità la sua corrente nominale. Per gli apparecchi conformi alla norma CEI EN 60947-2 questo valore è espresso in percentuale di Icu (%Icu) scegliendolo tra 25 (solo cat. A) - 50 - 75 - 100%, per quelli rispondenti alla norma CEI EN 60898 tale valore deve essere conforme a quanto riportato nella tabella di seguito moltiplicando Icn per il fattore K. Icn ≤ 6000A > 6000A ≤ 10000A > 10000A K 1 0,75 0,5 Ics Ics = Icn Ics = 0,75 Icn (valore minimo 6000A) Ics = 0,5 Icn (valore minimo 7500A) Potere di interruzione estremo in cortocircuito (Icu) È il massimo valore di corrente di cortocircuito che l’interruttore, rispondente alla norma CEI EN 60947-2 può interrompere secondo la sequenza di prova O-t-CO. In seguito alla prova l’interruttore deve essere in grado di operare correttamente in apertura e chiusura, garantire la protezione dal sovraccarico, ma può non essere in grado di portare con continuità la sua corrente nominale. Potere di cortocircuito nominale (Icn) Concettualmente è la stessa cosa del potere di interruzione estremo, ma riferito agli interruttori rispondenti alla norma CEI EN 60898. A differenza di quanto visto al punto precedente non è previsto che dopo la prova l’interruttore sia in grado di portare una corrente di carico. Per la norma CEI EN 60898 viene definito il limite massimo di Icn pari a 25 kA. Potere di chiusura nominale in cortocircuito (Icm) È il massimo valore di picco della corrente presunta in condizioni specificate, riferito ad una determinata tensione ed ad un determinato fattore di potenza. Il legame tra Icm ed il potere di interruzione in cortocircuito è definito nella tabella di seguito. Pdi (kA) (valore efficace) Fattore di potenza 4.5 < Icu ≤ 6 6 < Icu ≤ 10 10 < Icu ≤ 20 20 < Icu ≤ 50 50 < Icu 0,7 0,5 0,3 0,25 0,2 Valore minimo del fattore potere di chiusura n= Icu 1,5 1,7 2,0 2,1 2,2 Categoria di utilizzazione “A” Questo tipo di classificazione definita dalla norma CEI EN 60947-2 consente di suddividere gli interruttori in due tipologie in funzione della loro capacità di realizzare la selettività cronometrica in cortocircuito. Gli interruttori classificati di categoria A non sono idonei per costruzione e caratteristiche a realizzare la selettività cronometrica in cortocircuito. Categoria di utilizzazione “B” Gli interruttori classificati di categoria B sono idonei per costruzione e caratteristiche a realizzare la selettività cronometrica in cortocircuito, in quanto sono in grado di intervenire su cortocircuito con un certo ritardo intenzionale fisso o regolabile. Questi interruttori devono essere in grado di sopportare i valori di Icw definiti dalla norma. Corrente nominale ammissibile di breve durata (Icw) È il valore di corrente che l’interruttore di categoria B può portare senza danneggiamento per tutto il tempo di ritardo previsto. I tempi di ritardo preferenziali proposti dalla norma per la verifica dell’Icw sono 0,05-0,1-0,25-0,5-1s. Per questi valori di ritardo gli interruttori devono avere una Icw minima come definito nella tabella di seguito. In ≤ 2500A Icw = il maggiore tra 12 In e 5 kA In > 2500A Icw = 30 kA GLOSSARIO GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 73 73 Definizioni e grandezze Caratteristiche di intervento magnetico B-C-D Sono le tre soglie di intervento magnetico alle quali gli interruttori automatici possono intervenire, conformi alla norma CEI EN 60898. Caratteristiche di intervento magnetico K-Z-MA Queste caratteristiche sono definite dal costruttore per un determinato tipo di interruttori, conformi alla norma CEI EN 60947-2. Curva Campo di applicazione Curva Protezione di generatori o di cavi di notevole lunghezza Protezione di cavi ed impianti che alimentano utilizzatori normali Protezione di cavi che alimentano utilizzatori con elevate correnti di spunto Z K Soglia di intervento 2,4÷3,6 In 10÷14 In MA 12÷14 In B Soglia di intervento 3÷5 In C 5÷10 In D 10÷20 In Caratteristica B - C - D 100 t(s) Z=2,4÷3,6In t(s) B=3÷5In C=5÷10In 10 D=10÷20In 10 1 1 0,1 0,1 0,01 0,01 3 5 10 20 I/Ir 12 14 I/Ir Caratteristica MA (solo magnetici) 100 t(s) 10 1 0,1 0,01 0,001 74 Protezione di circuiti elettronici Protezione di cavi che alimentano utilizzatori con elevate correnti di spunto Protezione motori dove non è richiesta la protezione termica Caratteristica K - Z 100 0,001 Campo di applicazione CRITERI DI PROGETTAZIONE 0,001 K=10÷14In 2,4 3,6 10 14 I/Ir Corrente nominale differenziale di intervento (IΔn) È il valore di corrente assegnato dal costruttore ad un interruttore differenziale che deve operare in condizioni specificate dalle norme (CEI EN 61008-1, CEI EN 61009-1). Corrente nominale differenziale di non intervento (IΔno) È il valore di corrente assegnato dal costruttore ed indicato dalle norme come il 50% della IΔn, per il quale l’interruttore differenziale non deve intervenire nelle condizioni definite dalle norme stesse. Potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale (IΔm) È il valore della componente alternata della corrente differenziale che l’interruttore differenziale, può stabilire, portare ed interrompere nelle condizioni definite nelle specifiche norme. Il valore minimo normativo deve essere scelto tra 10 In e 500A, scegliendo tra i due il valore più alto. Corrente di cortocircuito nominale condizionale (IΔnc) È il valore di corrente di cortocircuito che un interruttore differenziale, rispondente alla norma CEI EN 61008-1, può sopportare senza che venga pregiudicata la sua funzionalità quando è coordinato con un dispositivo di protezione dalle sovracorrenti. Corrente di cortocircuito nominale condizionale differenziale (IΔc) È un parametro riferito agli interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati rispondenti alla norma CEI EN 61008-1, che rappresenta il valore di corrente differenziale presunta che l’interruttore differenziale coordinato e protetto da un dispositivo idoneo alla protezione dalle sovracorrenti può sopportare senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità. Tipo AC Differenziali in grado di garantire la protezione in presenza di correnti di guasto di tipo alternato applicate istantaneamente o lentamente crescenti. Per le loro caratteristiche di protezione, questi interruttori trovano largo impiego nelle applicazioni domestiche e similari. Tipo A Differenziali che garantiscono la medesima protezione di quelli di tipo AC ma in aggiunta sono in grado di garantire la protezione anche in presenza di correnti di guasto alternate con componenti pulsanti unidirezionali. Questi apparecchi trovano largo impiego nel terziario/industriale in impianti con apparecchiature elettroniche in grado di generare componenti continue pericolose. Tipo S S Differenziali selettivi o ritardati indifferentemente di tipo A o AC in grado di intervenire con un ritardo intenzionale (fisso o regolabile) rispetto ad un differenziale di tipo normale. Questi apparecchi trovano largo impiego negli impianti dove è richiesta la selettività differenziale come interruttori generali. Caratteristiche dei differenziali di tipo AC e di tipo A Tipo di differenziale Tipo di corrente tipo AC Corrente di non intervento Corrente di intervento certo Note 0,5 IΔn 1 In non adatto per corrente pulsante unidirezionale 0,35 IΔn 1,4* In adatto anche per corrente alternata con corrente di intervento certo pari a 1 IΔn pulsante unidirezionale con un angolo di 90° 0,25 IΔn 1,4* In pulsante unidirezionale con un angolo di 135° 0,211 IΔn 1,4* In solo corrente alternata applicata istantaneamente solo corrente alternata lentamente crescente tipo A ≥ 150° ≤6 mA ≤6 mA pulsante unidirezionale (corrente continua 6 mA) applicata istantaneamente pulsante unidirezionale (corrente continua 6 mA) lentamente crescente * 2 In per IΔ = 10 mA GLOSSARIO GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 75 75 Definizioni e grandezze Corrente nominale di picco (Ipk): massimo valore di picco che ogni circuito deve sopportare ai fini delle sollecitazioni elettrodinamiche che si manifestano durante un cortocircuito sugli isolatori, sui portacavi e sulle barre. Fattore nominale di contemporaneità secondo CEI EN 60439-1: rapporto tra il valore più elevato della somma delle correnti effettive che passano nei circuiti principali di uscita e la somma delle correnti nominali degli stessi circuiti. Fattore di utilizzo (Ke): coefficiente definito dalla norma CEI 23-51 che tiene conto delle condizioni di installazione dei dispositivi di protezione e manovra di entrata nel quadro, riducendo la loro corrente nominale al fine di una adeguata utilizzazione. Il fattore di utilizzo (Ke) è pari a 0,85. Potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp): somma della potenza dissipata dai dispositivi di protezione di entrata e uscita: la potenza dissipata da ogni dispositivo è data da: Fattore di contemporaneità per CEI EN 60439-1 N° dei circuiti principali 2e3 4e5 da 6 a 9 compresi 10 (e più) Fattore di contemporaneità (K) 0,9 0,8 0,7 0,6 Fattore di contemporaneità (K) secondo CEI 23-51: coefficiente che si applica ai circuiti di uscita per tenere conto delle probabilità che tutti i carichi collegati possano essere utilizzati contemporaneamente. Temperatura ambiente (Ta): temperatura ambiente per installazioni all’interno. La temperatura ambiente non deve superare i 40 °C e il suo valore medio riferito ad un periodo di 24 h non deve superare i 35°C. Corrente nominale in entrata (Ine): valore valido per la norma CEI 23-51 determinato moltiplicando per il fattore di utilizzo (Ke) la corrente o somma delle correnti nominali di tutti i dispositivi di protezione e manovra in entrata, destinati ad essere utilizzati contemporaneamente. Corrente nominale in uscita (Inu): somma delle correnti nominali di tutti i dispositivi di protezione e manovra in uscita destinati ad essere utilizzati contemporaneamente definito dalla norma CEI 23-51. Pdi = (K*)2 x n x Pp dove: K* = Ke per circuiti di entrata e K per circuiti di uscita; n = n° di poli attivi; Pp = potenza dissipata per polo dichiarata dal costruttore dell’apparecchio. Potenza massima dissipabile dall’involucro (Pinv): massimo valore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, dichiarato dal produttore, nel rispetto dei limiti di sovratemperatura e nelle condizioni di installazione previste. Potenza totale dissipata nel quadro (Ptot): somma della potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp), aumentata del 20% per tener conto di collegamenti, prese a spina, luci scale, timer, piccoli apparecchi, ecc. e della potenza dissipata dagli altri componenti installati nel quadro (Pau). La potenza totale (Ptot) si calcola con la seguente formula: Ptot = Pdp + 0,2xPdp + Pau Legenda Pdp = potenza dissipata dai dispositivi di manovra e protezione in W, da calcolare tenendo conto dei fattori Ke e K. 0,2xPdp = percentuale di aumento della Ptot per “collegamenti e vari”. Corrente nominale del quadro (Inq): valore più basso tra la corrente nominale in entrata (Ine) e la corrente nominale in uscita (Inu) definito dalla norma CEI 23-51. In assenza di dispositivi di protezione e manovra in entrata, la corrente nominale del quadro si identifica con la corrente in uscita. 76 CRITERI DI PROGETTAZIONE Pau = potenza in W di altri componenti con perdite significative (circuiti ausiliari). Ke = fattore di utilizzo: si applica ai circuiti di entrata ed è pari a 0,85. K = fattore di contemporaneità: si applica ai circuiti di uscita e viene determinato in funzione delle effettive condizioni di utilizzo oppure adottando i valori suggeriti dalla norma in funzione del numero dei circuiti. Note NOTE GUIDA TECNICA CRITERI DI PROGETTAZIONE 77 77 Bticino SpA Il presente stampato annulla e sostituisce il IT05G Bticino S.p.A. si riserva il diritto di variare in qualsiasi momento i contenuti del presente stampato e di comunicare, in qualsiasi forma e modalità, i cambiamenti apportati. Edizione 01/2008 Via Messina, 38 20154 Milano - Italia www.bticino.it