La casa di Andrea Doria
La vita di un ammiraglio e
pirata nella Genova del
Cinquecento
Andrea Doria tra storia e mito:
Nasce da un ramo cadetto della famiglia nel 1466
ad Oneglia e già a 17 anni rimane orfano di
entrambi i genitori
Dimostra attitudine alle armi e un fisico adatto
all’esercizio della forza: era molto alto per il
periodo ed estremamente resistente ai disagi
Completa la sua formazione a Roma dove diventa
capitano di ventura, sensibile alle bellezze
artistiche
1494 l’anno della svolta
Carlo VIII, re di Francia, irrompe in Italia
chiamato da Ludovico il Moro infrangendo
l’equilibrio instaurato dalla pace di Lodi
(1454)
Una monarchia nazionale è in grado di
mobilitare uomini e mezzi molto superiori
rispetto alle litigiose Signorie italiane
L’Italia diventa una terra di conquista
contesta tra la Francia e la Spagna
Genova contesa tra Francia e
Spagna
La città era il porto naturale del Ducato di
Milano, fondamentale per il controllo della
Penisola. Dal punto di vista mercantile e
bancario era una realtà di prima
grandezza in tutto il Mediterraneo
I dogi delle famiglie Adorno e Fregoso si
alternano al potere tra il 1512 e il 1527
stipulando accordi con le monarchie in
lotta
L’ammiraglio di ventura
Intorno agli anni 10 del ‘500 Andrea incomincia
a mettersi in luce come comandante di mare
Arma a sue spese galee da prestare al miglior
offerente che diventano famose per
guerriglia, guerra di corsa e azioni di
sorpresa.
Ricava una fortuna immensa attraverso i bottini
di guerra e il riscatto di prigionieri di guerra
Andrea Doria alleato della Francia
Nel 1515 era salito al potere Francesco I,
personalità cavalleresca, ultimo sovrano
medievale
Andrea si mette al suo servizio e diventa la spina
nel fianco della flotta spagnola impegnata nella
guerra in Italia
Dopo il disastro della battaglia di Pavia (1525)
progetta di liberare il re con un colpo di mano
(“Tutto è perduto fuorchè l’onore”)
Alleanze mutevoli
Negli anni ’20 Andrea è ancora al servizio di
Francesco I
Quando il re è ancora prigioniero passa al servizio
di Clemente VII, promotore della lega di Cognac
con Francia e Venezia in funzione antispagnola
Sul mare ottengono importanti vittorie ma sulla
terraferma, dopo la morte di Giovanni delle
Bande Nere, l’esercito si disperde e il papa
chiuso a Sant’Angelo assiste al Sacco di Roma
Ancora al fianco di Francesco I
Per le ripetute insistenze di Clemente VII,
Andrea nonostante la situazione difficile si
mette di nuovo al servizio della Francia.
Nel 1527 si sposa con Peretta Usodimare
alla vigilia dei 61 anni
La donna è imparentata con il papa
genovese Innocenzo VIII
Andrea continua nella sua inarrestabile
ascesa sociale
Il sogno dell’imperatore
Nato nel 1500 a Gand nelle Fiandre, Carlo V
diviene imperatore nel 1520 grazie anche ai
denari genovesi che gli assicurano l’appoggio
dei principi elettori tedeschi
Perseguiva il sogno di restaurare l’impero
universale di medievale memoria
Tra Andrea e l’imperatore nasce una profonda
stima nella diversità della loro indole: uno
pragmatico calcolatore, l’altro impetuoso e
sognatore
Un’alleanza decisiva
L’11 agosto 1528 Andrea con le sue galee passa
al servizio di Carlo V trascinando con se l’intera
oligarchia genovese
Richiede delle precise condizioni all’imperatore:
• Libertà per Genova
• Difesa dalle aggressioni esterne
• Forma repubblicana
• Nessun tributo
• Reintegrazione nel dominio di Savona
L’inizio di una simbiosi
Genova era strategicamente fondamentale
per la Spagna, inoltre la corona aveva
bisogno degli asientos = contratti finanziari
Le famiglie genovesi prestavano denaro per
condurre le guerre alla Spagna che in
cambio assicurava l’arrivo in città dell’oro
americano o concedeva titoli feudali o
vescovadi
Pater Patriae
Andrea siglato il patto entra in città con l’aiuto di
Sinibaldo Fieschi e scaccia il presidio francese
(12 settembre)
Tutti attendono che instauri una propria signoria
personale, invece dopo un discorso pronunciato
davanti alla chiesa di San Matteo, consegna il
potere a 12 riformatori con l’incarico di redigere
nuove regole di governo
Nascono le Reformationes Novae del 1528
Il riformatore urbanistico
Una volta sposatosi Andrea intraprende la
costruzione della sua dimora, chiamando il
migliore artista su mercato, Perin del
Vaga, rompendo anche con la logica
medievale dei palazzi - torre del Centro
Storico a sviluppo verticale
Tra il 1527 e il 1533 i lavori fervono anche
perché la città non ha un luogo adeguato
dove ospitare l’imperatore Carlo V
Carlo V a Genova
Dopo la provvisoria pace di Cambrai che sancisce
di fatto il passaggio dell’Italia alla Spagna,
l’imperatore sbarca in città nel 1529 scortato
dalle galee di Andrea
Il palazzo non è ancora pronto ma Carlo V
insignisce l’ammiraglio dell’Ordine del Toson
d’oro
Nel 1531 lo nomina Principe di Melfi, a 65 anni
Andrea raggiunge l’apice del suo potere
Una fastosa inaugurazione
Il palazzo che di fatto rappresenta il primo
esempio di architettura rinascimentale a
Genova, viene completato nel 1533
Il primo ospite illustre è nuovamente Carlo V
che proveniente da terra deve imbarcarsi
verso la Spagna
Le fonti narrano di feste e banchetti che si
protraggono per ben 12 giorni
La loggia a mare
Una splendida loggia, con degli ambienti
porticati, si estendeva nelle estreme
propaggini meridionali del giardino, poco
prima della cinta muraria del 1633.
Era un luogo di piacevole passeggio per le
dame, presso l’imbarcadero privato della
famiglia dove avevano attraccato per
prime le galee di Andrea.
Il giardino settentrionale
Il giardino si estendeva in origine anche
sulle pendici del colle retrostante, a partire
da una splendida cubba o porticato.
In questa zona secondo le fonti continuava
l’organizzazione simmetrica e austera del
giardino all’italiana.
Solo nelle estremità più settentrionali una
zona era lasciata a boscaglia.
La congiura dei Fieschi
Gian Luigi Fieschi, figlio del grande amico di
Andrea, Sinibaldo, frequenta a lungo la
reggia del Fassolo
In realtà la famiglia di origini feudali non si
riesce ad integrare nel sistema voluto da
Andrea e si sta impoverendo
Cerca appoggio internazionale presso il
papa Paolo III Farnese e Francesco I per
rovesciare il sistema doriano
La notte del 2 gennaio 1547
I Fieschi fanno affluire dai loro feudi 300 armati,
poi, dopo una cena in via Lata nel loro quartiere
generale, la trappola scatta
Gli obiettivi sono: prendere possesso del porto e
delle galee Doria, liberare gli schiavi musulmani
e sollevare la plebe al grido “Libertà”
Nei primi momenti della rivolta muore l’erede di
Andrea,l’ammiraglio Giannettino, cresciuto come
un figlio da Andrea e ucciso mentre accorreva al
porto
Il tragico epilogo
Andrea si rifugia precipitosamente in un castello a
Masone ma la congiura fallisce perché Gian
Luigi muore affogato a causa del peso della sua
armatura
Il popolo non si solleva, i congiurati superstiti si
rifugiano nei loro castelli e il Doria ritorna in città
La reazione del Principe è molto dura: pena
capitale per gli assassini del suo erede,
esproprio per le proprietà Fieschi in città e nei
loro feudi
1556 Carlo V abdica alla
corona spagnola a favore del
figlio Filippo II
1559 pace di Cateau
Cambresis
1560 Andrea Doria muore
Scarica

Diapositiva 1 - 3Ccorso2012-13