Maggio 2014
222 Maggio 2014
www.automazioneindustriale.com
n. 222 anno 25
Automazione
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applicata
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di innovatori moderati
L’innovazione è il leitmotiv dei principali eventi della stagione
primaverile 2014, da Mec Spe ad Affidabilità & Tecnologie, da Tpa
Italia a M2M Forum e Sps. Siamo sicuri di essere davvero un Paese
che innova? Secondo il Rapporto 2014 della Commissione Europea
(‘Quadro di valutazione 2014 dell’Unione dell’Innovazione’) pubblicato
lo scorso marzo, lo siamo, ma in modo piuttosto moderato. Il
Rapporto, che fa il punto sulla resa innovativa degli Stati membri
dell’UE e mette a confronto i risultati ottenuti nel campo della ricerca
e dell’innovazione nel periodo 2006-2013, mostra che possiamo
ancora molto migliorare, nonostante negli ultimi otto anni i Paesi
dell’Unione siano diventati complessivamente più innovativi, con un
tasso di crescita medio annuo pari a +1,7%. In base al rendimento
valutato secondo 25 indicatori, gli Stati sono classificati come ‘Leader
dell’innovazione’, ‘Paesi che tengono il passo’, ‘Innovatori moderati’
e ‘Paesi in ritardo’. Tra i leader svettano Danimarca, Finlandia,
Germania e Svezia, tra le nazioni al passo ci sono Austria, Belgio,
Cipro, Estonia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia
e Regno Unito. L’Italia è la capofila del terzo gruppo di innovatori
moderati, con un grado di innovazione che, anche se inferiore a
quello dei Paesi più avanzati, raggiunge l’80% della media europea.
Il Paese risulta forte nella partecipazione alle pubblicazioni scientifiche
internazionali - un dato in forte crescita secondo il Rapporto - e nella
produzione di disegni e modelli comunitari. Le maggiori debolezze,
invece, risiedono ancora nella capacità delle pmi di ‘fare rete’ e nel
numero di dottorandi in mobilità extra-UE. In calo risultano gli
investimenti in capitale di rischio, le spese per l’innovazione diverse
da quelle in Ricerca e Sviluppo e l’occupazione in attività basate sulla
conoscenza.
Se investire nella conoscenza e, quindi, nell’innovazione significa porre
le basi per la crescita di un Paese, è essenziale trovare forza e volontà
per farlo soprattutto ora, in questa fase congiunturale fortemente
instabile. A patto che si investa in un’innovazione ‘aperta’ e ‘sostenitrice
di contaminazione’ - di pensieri, risorse ed esperienze - mescolando
team e tecnologie diverse, attraendo iniziative in campi, settori e
materie tra i più svariati.
Valeria Villani
Maggio 2014 - Automazione Industriale
■
005
Sommario Maggio 2014
222 Maggio 2014
www.automazioneindustriale.com
026
Automazione
Industriale
Telecontrollo
Speciale
Acqua sprecata, serve più
automazione
Mes
di Adolfo Violante
COMPONENTI,
SISTEMI E SOFTWARE
PER L’AUTOMAZIONE
vuol dire competitività
052 Mes
di Massimiliano Cassinelli
Eventi
028 di Carolina Mirò
Prodotti
Tutte le tecnologie per l’IoT
030
054 a cura di Franco Gori
Rassegna
A Monaco focus su robotica
di servizio e Industria 4.0
Applicazioni
di Alice Alinari
Industria metalmeccanica
New Business Media Srl - Via Eritrea, 21 - 20157 Milano - Rivista mensile una copia € 5,00
AI Award 2014
Speciale
Mes
Automazione
applicata
Farmaceutico e cosmesi
Award 2014, al via la nuova
032 AI
edizione
di Carolina Mirò
di Giorgia Andrei
In copertina
Telemetri Laser HLG1
Precisione, velocità
flessibilità, integrabilità
con i plc FP7
I telemetri laser HLG1 di Panasonic
e il valore della loro integrazione
nell’automazione di macchina
060
Una pianificazione globale
della produzione
I cavalieri
dell’automazione
cavaliere
034 Un
per il confezionamento farmaci
Tecnicamente
Progettazione sistemi
062 di Carolina Mirò
Programmare come si pensa?
di Valeria De Domenico
Anteprima
Sps Italia 2014
Editoriale
005
Un Paese
di innovatori moderati
036
Prodotti
064 a cura di Roberta Tosi
Rassegna
di Valeria Villani
095
Prima fila
compatto di misura
010 Ilallaser
servizio dell’automazione
Hot topic
di Laura Rubini
Attualità
Aziende e soluzioni
014
Strumentazione, i primi 40 anni
di Valcom
di Valeria Villani
IoT - M2M - Big Data
e software ai tempi
036 Hardware
dell’IoT
di Virna Bottarelli
di cambiamento
038 Tempo
per il manifatturiero
di Tom Comstock
Hmi
016 di Adolfo Violante
Così cambia l’Hmi
042
a cura di Alice Alinari
Efficienza energetica
018
Efficienza energetica, a che
punto siamo
044
di Massimiliano Cassinelli
Mercato
care la qualità rende
024 Certifi
più produttivi?
■
IoT, una grande opportunità
per l’industria
di Laura Rubini
di sensori, come renderle
046 Reti
più sicure
di Adolfo Violante
006
Big Data analogici crescono,
come gestirli?
Automazione Industriale - Maggio 2014
di Kris Pister e Jonathan Simon
Automazione applicata
Farmaceutico e cosmesi
gestione farmaci
095 InadEmilia
alta automazione
di Valeria De Domenico
rapidi come un battito
097 Processi
di ciglia
di Carolina Mirò
un business vincente,
099 Per
il trucco è nel software
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Aziende citate
anno 25 - numero 222 - Maggio 2014
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REDAZIONE: Valeria Villani (Responsabile di Redazione),
Virna Bottarelli, Massimiliano Luce
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Luciano Martegani, Cristina Negri, Luca Rovelli
SEGRETERIA DI REDAZIONE NEW BUSINESS MEDIA: Anna Alberti,
Donatella Cavallo, Gabriella Crotti, Rita Galimberti, Laura Marinoni Marabelli,
Paola Melis, Elena Palazzolo, Katia Simeone, Caterina Zanni
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COLLABORATORI: Alice Alinari, Giorgia Andrei,
Massimiliano Cassinelli, Tom Comstock, Valeria De Domenico,
Franco Gori, Carolina Mirò, Kris Pister, Laura Rubini,
Jonathan Simon, Roberta Tosi, Adolfo Violante
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SEDE LEGALE E OPERATIVA
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B&R _______________________065
Bahr Modultechnik _____________065
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Beckhoff ____________________066
Bosch Rexroth ________________066
Ceam Cavi Speciali ____________067
Cittadinanzattiva ______________027
Cmz _______________________067
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Consorzio Intellimech ___________068
Consorzio Pni_________________068
Copa-Data ___________________068
CT Meca ____________________069
Dab Group __________________061
Dassault Systèmes ____________040
Datalogic ___________________069
Detas ______________________069
Dkc _______________________070
Efa Automazione ______________070
Elcam ______________________070
Elettrocablaggi________________071
Elettromeccanica Cattaneo _______071
Endress+Hauser ______________071
Enea ______________________022
Eplan Software & Service ________072
Eta ________________________072
Ever Elettronica _______________072
Festo_______________________073
Gefran _____________________073
Gimatic _____________________074
Grein ______________________074
Hamamatsu _________________074
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Image S ____________________075
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Kabelschlepp ________________077
Keba _______________________077
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Kübler ______________________078
Lika _______________________078
Linear Technology-Dust Networks _051
Linearmech __________________078
Inserzionisti
Abb ________________________037
Beckhoff Automation _________IV cop.
Cognex _____________________039
Contrinex__________________ III cop.
Eplan Software & Service ________059
Festo_______________________009
Kabelschlepp _________________004
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Keller ______________________063
Maxon Motor Italia _____________049
LTi Italia_____________________079
Luchsinger __________________079
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M2M Forum _________________028
Marchesini Group _____________035
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Messe München ______________030
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National Instruments ___ 043, 062, 082
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Omron______________________083
Oracle _____________________054
Overlog ____________________100
Pamoco _____________________083
Panasonic Electric Works ____ 012, 083
Parker Hannifin _______________084
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Phoenix Mecano ______________084
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Precision Fluid ________________085
Prisma _____________________085
Progea _____________________055
R.e.c. ______________________086
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Rockwell Automation _______ 055, 087
Rolec ______________________087
RS Components _______________088
Sap _______________________056
Schneider Electric _____________057
Selet Sensor _________________088
Seneca _____________________088
Sensormatic _________________089
ServiTecno __________________057
Sew-Eurodrive ________________089
Sick _______________________089
Siei Peterlongo _______________090
Siemens ________________ 056, 090
Sigma Motion ________________090
Solair __________________ 045, 091
Solinart ____________________058
Steute ______________________091
Tecnest ________________ 058, 100
Tecnometal __________________091
Telestar _____________________092
Tex Computer ________________092
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Valcom _____________________015
Vascat _____________________093
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Wittenstein __________________094
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Panasonic Electric Works ______ I Cop.
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Prima fila In copertina
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dell’automazione
I telemetri laser serie HLG1 di Panasonic e il valore della loro integrazione
nell’automazione di macchina: quando misure ottiche ad alte prestazioni vanno
d’accordo con le esigenze di competitività economica della macchina
o dell’impianto
‘A
utomazione industriale’
in Italia significa
concepire e realizzare
soluzioni ad alto valore aggiunto, in
particolare per chi ha necessità di
proporsi a mercati esteri e in Paesi
emergenti, confrontandosi con la
migliore concorrenza. Nel mondo
automotive, nella lavorazione
utensile, nell’assemblaggio, per citare
solo alcuni settori, gli Oem italiani
mantengono la loro posizione di
leadership, grazie alla ricerca e
all’integrazione di soluzioni avanzate
e a forte valore aggiunto, che solo
specialisti di settore possono fornire.
010
Automazione Industriale - Maggio 2014
di Laura Rubini
Panasonic si è sempre contraddistinta
in tal senso, attraverso soluzioni
riconosciute dal mercato come
innovative e avanzate, anche quando
possono essere considerate di nicchia,
come la telemetria. È Davide Prando,
Product Manager Sensori di Panasonic
Electric Works Italia, a illustrarci come
questa tecnologia sia integrabile in
soluzioni di automazione complete,
dal bordo al cuore della macchina.
Quali sono i principali requisiti che
consentono di raggiungere elevate
prestazioni nell’automazione?
Partendo dal bordo macchina, alte
prestazioni significa precisione
di posizionamento e velocità di
rilevazione. Laser con uscita digitale
e/o di misura sono per questo i sensori
industriali più precisi e rapidi. Anche
la stabilità dei segnali è fondamentale
per determinare le performance di
macchina. Infatti, per la nostra serie
di telemetri HLG1, recentemente
arricchita di nuovi modelli, sono
disponibili uscite digitali, analogiche,
ma anche su bus seriale. Quest’ultima
permette di migliorare le prestazioni
di sistema preservando la ripetibilità
delle misure, poiché è molto
meno influenzata da interferenze
In copertina Prima fila
elettromagnetiche. Tornando ai
requisiti di velocità, HLG1 acquisisce
con una frequenza di 5 kHz. Ciò
significa che la logica a valle deve stare
‘al passo’ di questo flusso dati. Anche
per questo motivo, il nuovo plc FP7
dispone di unità analogiche speciali ad
alta precisione e velocità, integrandosi
perfettamente con il telemetro HLG1.
Passando dalla logica di sistema al
controllo motion, tutta la catena
deve mantenere i ritmi imposti
dall’applicazione: Panasonic soddisfa
questi requisiti, attraverso un ampio
range di soluzioni, dal controllo
semplice (plc FP0R in abbinata ai
servo-motori Minas Liqi), al motion
avanzato (cpu FP-Sigma o FP7 e servo
Minas A5N su bus Rtex, oppure Minas
A5B su bus EtherCat).
Non è limitativo parlare di
telemetria come soluzione
generale in automazione?
Ci sono settori in cui storicamente è
impiegata la sensoristica di misura,
come l’automotive, e l’esperienza
maturata da Panasonic in questo
settore ha permesso, con l’evolvere delle
esperienze degli Oem, una migrazione
delle tecnologie di bordo macchina più
avanzate verso altri settori nei quali fino
a qualche anno fa non era possibile o
non era ritenuto necessario. Molta della
nostra esperienza sfrutta le peculiarità
di assenza di contatto, precisione e
velocità tipiche della tecnologia laser
a triangolazione, e ci ha consentito di
migliorare i processi produttivi, quindi
la qualità dei prodotti realizzati. Inoltre,
attraverso il controllo continuo e in
parallelo alla produzione, le soluzioni
di telemetria ci hanno permesso di
aumentare l’efficienza produttiva.
L’ampliamento della gamma dei
telemetri serie HLG1 con il modello
Davide
Prando, Product
Manager
Sensori di
Panasonic
Electric Works
Italia
long-range ha permesso di misurare
fino a 40 cm con una precisione dei 2
centesimi di millimetro, realizzando
un feedback di posizionamento di
parti meccaniche o pneumatiche,
difficilmente raggiungibili attraverso
strumenti a contatto.
In aggiunta alla tecnologia ‘Diffuse
Reflective’, impiegata per i materiali
opachi, è ora presente quella ‘Specular
Reflective’, che permette di interrogare
superfici altamente riflettenti e
trasparenti. È quindi possibile
interrogare differenti materiali (metallo,
plastica, vetro, gomma, resine ecc.) e
grazie alla triangolazione ottica, ciò
avviene con la massima insensibilità
al cambio colore di target e sfondi:
condizione di lavoro fondamentale per
gli impieghi in ambito industriale dove
non è possibile caratterizzare a priori
forma, colore e materiale dei prodotti.
l’impiego della misura laser non a
contatto permette la retroazione del
controllo di lavorazione attraverso
braccio antropomorfo, così come il
controllo di rettifica utensile dopo
un ciclo di lavorazione. Anche i
settori della plastica e della gomma
impiegano soluzioni laser: le
tolleranze dimensionali dei prodotti
finiti sono sempre più restrittive e
pertanto è necessario automatizzare
la ricostruzione del profilo, attraverso
misure non a contatto. Un altro settore
che recentemente ha mostrato interesse
per la telemetria è quello del legno:
misura di rugosità di tavole lavorate e
nobilitate, come anche il controllo di
allineamento e planarità di materiale
legnoso estruso, sono alcuni esempi
applicativi.
Come è possibile integrare il bordo
macchina con il plc? Quali sono le
vostre innovazioni più importanti
in merito?
Il plc è il ‘cervello’ dei sistemi di
automazione industriale. Oggi esso non
si limita a elaborare le informazioni
del campo, ma deve essere in grado di
condividerle in rete e di integrarsi con
le diverse apparecchiature mediante
fieldbus standard, oltre a seguire le
Il nuovo plc
FP7 (in foto) è
dotato di unità
analogiche
speciali ad alta
Quali settori mostrano esempi
precisione e
di impiego di telemetri a
velocità. Ideale
triangolazione?
integrazione
Panasonic vanta una forte esperienza
in campo, a iniziare dalle applicazioni
automotive per il controllo
dimensionale, ad esempio di bielle,
dischi freno oppure di pneumatici.
Passando alle macchine utensili,
nelle soluzioni
di misura con i
telemetri HLG1
Maggio 2014 - Automazione Industriale
011
Prima fila In copertina
La telemetria di Panasonic a Sps/Ipc/Drives 2014
“Panasonic è apprezzata sul mercato per
la sua proposta di soluzioni di Factory
Automation avanzate, accompagnate
dalla capacità di integrare diversi prodotti,
per raggiungere il miglior risultato”, dice
Davide Prando. “La stessa telemetria,
tecnologia normalmente considerata per
pochi, è stata fortemente valorizzata da
Panasonic attraverso un’ampia gamma di
applicazioni, nei settori più differenti, non
di meno con prodotti che hanno permesso
di mantenere un costo complessivo
delle macchine contenuto: questi temi
sono il filo conduttore per Panasonic alla
prossima edizione di Sps/Ipc/Drives 2014,
alla quale partecipiamo sin dal primo anno
come espositori e come membri del panel
di organizzazione”.
modo da qualsiasi stazione remota
Modbus Tcp Client (plc, Scada) è
possibile analizzare le misure lette dai
telemetri, di eseguirne il datalogging
su SD card, di inviare i file per e-mail o
via Ftp Client e infine di visualizzare i
dati su pagine Html.
Anche il fine-linea ha un peso
nell’integrazione della factory
automation?
evoluzioni di controllo più esasperate
nell’ambito motion control. In
quest’ottica la nostra nuova piattaforma
FP7, un sistema modulare ma dalle
dimensioni compatte, con tempi di
reazione dell’ordine dei nanosecondi,
è stato concepito per rispondere a
queste esigenze tecnologiche. Grazie
all’interfaccia Ethernet RJ45, il plc
offre notevole apertura verso il mondo
esterno attraverso protocolli nativi quali
Mewtocol, Modbus Tcp, Ethernet/
IP. L’FP7 si adotterà non solo dei
tradizionali fieldbus standard, ma
anche dell’interfaccia EtherCat, per
integrarsi non solo con gli azionamenti
della nuova serie Minas A5, ma anche
con i sensori in fibra ottica, laser e di
pressione Panasonic mediante l’unità
SC-GU. Altro elemento fondamentale è
il software di programmazione FPWin
Pro 7, conforme allo standard Iec
61131 e unico per tutti i plc Panasonic,
il quale rende possibile la migrazione
e il riutilizzo dei progetti realizzati
con la release precedente (Pro 6),
salvaguardando il time-to market.
È possibile
monitorare
le misure
rilevate e
parametrizzare
il telemetro
HLG1 sia in
locale, mediante
touch Serie GT,
sia da remoto
con il modulo
FP Web Server
Cosa succede quando dispositivi
dalle alte prestazioni non sono ben
integrati?
Ogni collegamento tra dispositivo
e dispositivo necessita uno o più
workaround. Pertanto, anche nel
012
Automazione Industriale - Maggio 2014
caso di impiego di componenti che
singolarmente garantiscono elevate
prestazioni, il sistema risulterà
lento e macchinoso, perché non
flessibile e quindi poco efficiente.
Tutti i dispositivi devono essere in
comunicazione, e questo è possibile
solo se i componenti tra loro sono
integrabili. La disponibilità della porta
RS422/RS485 a bordo del telemetro
HLG1 consente l’integrazione sia con
i pannelli Serie GT sia con applicativi
sviluppati su pc mediante il software
FP Connect (controllo ActiveX) per
il monitoraggio dei dati oltre che per
la parametrizzazione del telemetro.
Inoltre, HLG1 può essere interfacciato
anche all’FP Web Server mediante il
modulo FP Web Expansion: in questo
Maggiore è il numero di elementi e
sottosistemi che si riescono a integrare,
migliore sarà il risultato. Per questo
motivo, Panasonic ha sviluppato una
gamma completa di laser marker
idonei a marcare metalli e plastiche.
Grazie a specifiche sorgenti in fibra
ottica e CO2 a elevata durata e dai costi
di gestione assai ridotti, questi laser
rappresentano la soluzione ideale per
tutti gli Oem.
Per un sistema completo ed
efficiente è necessario sapere
come integrare i prodotti giusti.
Quanto vale la formazione?
Siamo convinti che l’intervento
umano, almeno in fase progettuale,
sia il discrimine tra una soluzione
‘di serie’ e una a ‘valore aggiunto’.
Panasonic mette a disposizione dei
clienti e del mercato tutta l’esperienza
di cui dispone attraverso un servizio
costante, per integrare tutti i dispositivi
di automazione dal bordo macchina al
controllo e alla movimentazione, per
giungere al fine-linea.
La formazione è al centro delle nostre
attività e la costante proposta di
attività quali workshop, roadshow e
seminari di approfondimento, così
come la presenza a fiere ed eventi di
automazione, contraddistinguono
Panasonic come specialista attento e
affidabile.
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WHAT MOVES YOUR WORLD
Attualità Aziende e soluzioni
Strumentazione, i primi
40 anni di Valcom
In occasione del quarantesimo
anniversario, la società di
Lodi ripercorre i momenti più
significativi, parla di mercato
e di futuro. Focus su navale,
petrolchimico e nuove soluzioni
ottiche
di Valeria Villani
che ha favorito la nascita dell’azienda
nel 1974. “A quel tempo, nel campo
della pneumatica esistevano grosse
aziende principalmente straniere, e
certi prodotti erano essenzialmente
importati dall’estero”, dice Enio Valletti.
“L’intuizione è nata dall’idea che si
potesse provare a sviluppare anche qui
in Italia una produzione pneumatica
legata a realtà imprenditoriali più
modeste sia come dimensioni sia come
mezzi. E da lì siamo partiti”.
Ripercorrendo questi 40 anni, quali
Enio Valletti,
tappe fondamentali hanno segnato
fondatore e
la storia e hanno determinato il
attuale General
successo della vostra attività?
Manager di
Dall’aprile del 1974, quando furono
venduti i primi ripetitori pneumatici
1:1, ad oggi, Valcom ha fornito oltre
100mila sensori solo all’industria della
carta. Già nel 1978 Valcom produceva
il primo trasmettitore elettronico
flangiato utilizzando i sensori Lvdt
con un aggiustamento di zero e
campo meccanico. La produzione di
trasmettitori di livello e pressione con
sensori piezoresistivi è cominciata
nel 1982 e si è sviluppata utilizzando
componenti provenienti da differenti
costruttori di tutto il mondo per
combinare nel modo migliore i
nostri prodotti con le caratteristiche
richieste dal mercato. Passando per
l’introduzione dell’elettronica nei primi
anni Ottanta (con comunicazione
bipolare 4-20 mA, segnale analogico),
si è arrivati all’avvento dell’elettronica
Valcom
N
el 2014 Valcom festeggia i
suoi primi 40 anni di attività.
Abbiamo chiesto Enio
Valletti, fondatore e attuale General
Manager della società, di ripercorrere
alcune tappe fondamentali del percorso
aziendale, ripensando prima di tutto
a qual è stata l’intuizione di business
014
Automazione Industriale - Maggio 2014
‘smart’ con microprocessore e protocollo
di comunicazione Hart nei primi anni
Novanta. Grazie all’attenzione rivolta al
continuo cambiamento del panorama
delle tecnologie mondiali, Valcom è
in grado di proporre strumenti con
microprocessore programmabili e
con trasmissione di segnale digitale,
presentando, accanto alle applicazioni
più classiche, moderne tecnologie di
funzionamento come la tecnologia
sonar e quella a ultrasuoni. Le soluzioni
sviluppate da Valcom nel corso
di decenni, utilizzando la propria
tecnologia, rende impossibile la stesura
di un elenco sommario di tutte le
applicazioni che trovano impiego
nei settori chimico, petrolchimico,
farmaceutico, distribuzione del gas,
acciaierie, vetrerie, cartario e così via.
Qual è stato invece il momento più
difficile da affrontare? E com’è stato
superato?
Non parlerei di un momento preciso,
ma degli ultimi anni a questa parte, più
esattamente a partire dal 2008 in poi,
quando la crisi economico-finanziaria ha
investito numerosi settori dell’industria.
Anche noi, come tanti, ne abbiamo
risentito e siamo tuttora impegnati
nell’affrontare con grande responsabilità
e serietà questo delicato momento
storico. Ci siamo dedicati con ancora
maggiore impegno a individuare nuovi
mercati, a proporre soluzioni innovative
a costi contenuti, a diversificare la
proposta in modo da raggiungere più
Aziende e soluzioni Attualità
obiettivi, ad ascoltare e soddisfare il
più possibile le esigenze dei clienti. E
abbiamo ottenuto dei buoni risultati. In
fondo a volte i momenti di crisi possono
costituire opportunità di crescita.
Resta da rilevare che una burocrazia
e una tassazione pesanti come quelle
applicate oggi costituiscono una zavorra
per il mantenimento di un’efficiente
produzione competitiva.
Quanto è importante per voi
Pannello
l’attività di R&S e quanto investite
Hmi, acquisitore
oggi in questo ambito?
di segnali
Da sempre consideriamo fondamentali
gli studi e gli investimenti in Ricerca
e Sviluppo per l’incremento delle
potenzialità progettuali e operative della
società, tanto da costituire una voce fissa
nel bilancio aziendale annuale. Da anni
investiamo almeno un 6-7% del nostro
fatturato in Ricerca e Sviluppo.
di apparecchiature di controllo
tecnologicamente avanzate, con
l’obiettivo di garantire una sicurezza
sempre maggiore. Abbiamo in serbo
importanti innovazioni da portare nel
settore oil & gas e nuovi sviluppi dello
strumento a interfaccia Hmi.
Come giudica l’attuale situazione
di mercato dell’industria
di processo nazionale
e internazionale?
Su quali tecnologie avete
ultimamente indirizzato la vostra
attività di R&S?
In particolare su due strumenti ottici,
che rappresentano le novità Valcom
disponibili da quest’anno: il primo è uno
strumento per la misura di nebbia d’olio
con campo esteso a 20 mg/l, il secondo
per la misura del lucido delle piastrelle
in continuo scorrimento su nastro
trasportatore. Di grande interesse per
il settore oil & gas sono i venturi per la
misura di portata multifase e la portata
fanghi nei sistemi Mpd, oltre all’annessa
strumentazione di Dp, pressione,
temperatura e densità.
Su quali settori industriali state
scommettendo maggiormente e con
quali soluzioni specifiche?
Attualmente siamo concentrati nel
settore navale e petrolchimico per
la progettazione e la realizzazione
La serie Omd
di rilevatori di
nebbia d’olio
In un mercato molto cambiato,
profondamente esigente dal punto
di vista tecnico/qualitativo e sempre
alla ricerca di soluzioni innovative
ma con pochi mezzi a disposizione
da investire, la nostra strategia si
conferma comunque quella di guardare
avanti con ottimismo verso le nuove
opportunità che si devono cercare
anche in un momento di grave crisi
come questo.
Il nostro riferimento rimane sempre
comunque il cliente. La nostra missione
è fornirgli una soluzione adeguata
e soddisfacente. Quando il cliente
viene da noi, sa che può contare,
in tempi rapidi, su una risposta
efficace nella risoluzione delle
problematiche poste: solo così
si crea un rapporto di fiducia
continuativo e proficuo. Oggi
non è importante solo
trovare un nuovo cliente o
vendere nuovi prodotti; è importante
creare un rapporto duraturo nel tempo
offrendo un servizio di alta qualità e
professionalità che certamente parte
dalla fornitura dello strumento o del
sistema adeguato, ma deve proseguire
con un’assistenza puntuale e un service
post-vendita di alto livello. Per questo
è importante affidarsi a personale
preparato, che sia in grado di fornire
con la propria competenza un valido
supporto alla rete commerciale.
Internamente, prepariamo il personale
Valcom sia attraverso formazione
interna, sia attraverso corsi di
aggiornamento previsti dagli enti
preposti. Esternamente ci avvaliamo
di consulenti, agenti e distributori
tecnicamente preparati per i quali
comunque svolgiamo annualmente
dei sales & technical training presso
la nostra sede per illustrare novità e
risultati delle ricerche effettuate.
Come immagina la sua azienda
tra altri quarant’anni?
Speriamo di proseguire sulla strada
percorsa sino ad ora, continuando a
trovare idee utili al miglioramento
e alla soluzione delle problematiche
in campo. Senza idee e soluzioni
innovative non si può sopravvivere
a lungo. Pur essendo una realtà di
piccola-media dimensione, ai nostri
clienti da sempre proponiamo soluzioni
avanzate, affiancando alle applicazioni
più classiche moderne tecnologie, come
quella sonar e a ultrasuoni, sempre
personalizzate in base alle esigenze
espresse. Più che arrivare a picchi di
prestazione specifici, il nostro obiettivo
è continuare a realizzare strumenti e
minisistemi che abbiano prestazioni
che rientrano nel livello più alto delle
normative in essere o comunque di
quelle dettate dal mercato.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
015
Attualità Hmi
Così cambia l’Hmi
Le versioni 2014 delle piattaforme
Wonderware InTouch e System
Platform sono sempre più
essenziali e attente alle esigenze
degli sviluppatori
di Adolfo Violante
V
elocità e controllo sono oggi
gli imperativi in ambito
industriale. Parole d’ordine
che Wonderware ha fatto proprie in
occasione del lancio di InTouch 2014,
che coglie in anticipo le esigenze
delle aziende e degli utilizzatori.
Emblematica la scelta delle location:
l’autodromo di Monza e il museo
Ferrari di Maranello, dove clienti
e sviluppatori si sono incontrati l’8
(Monza) e il 10 aprile (Maranello)
per conoscere in anteprima le
novità di InTouch e System Platform
2014, i software per lo sviluppo
di applicazioni Hmi. La nuova
versione di InTouch, il software
Hmi “più diffuso al mondo”, come
hanno spiegato il Senior Consultant
Engineer Alessandro Bertoli e il Senior
Technical Presales Marco Menegon
di Schneider Electric/Wonderware,
interpreta le nuove esigenze di un
mercato in continua evoluzione.
L’interfaccia uomo-macchina, infatti,
non deve più essere un oggetto che
stupisce o affascina, ma uno strumento
di lavoro sempre più efficace per chi lo
sviluppa e lo utilizza.
Scomparsi gli ‘effetti speciali’ e le
grafiche più adatte agli schermi
televisivi che non al mondo produttivo,
le nuove soluzioni lasciano inizialmente
deluso chi era abituato a interfacce
sempre più belle e seducenti. Al
contrario, seguendo anche le
indicazioni di esperti di psicologia,
le schermate appaiono essenziali.
L’intera attenzione degli ingegneri di
Wonderware si è infatti focalizzata
Evento “Rittal Next level”
Per non perdere la prossima tappa consulta il sito www.rittal.it
nextlevel
for industry
Hmi Attualità
sull’efficacia degli strumenti, che
risultano sempre più facili da
sviluppare e intuitivi da utilizzare.
Marco
Menegon e
Alessandro
Bertoli nel corso
Evolversi per rimanere
al vertice
Gli impianti industriali sono sempre
più spesso chiamati a operare a
ciclo continuo e l’automazione ha
contribuito, in molti casi, ad assegnare
compiti di controllo a personale privo
di competenze specifiche che, spesso,
non è nemmeno adeguatamente
formato. Da qui la necessità di
trasmettere messaggi sempre più
chiari e intuitivi, capaci di sfruttare
al meglio grafici che forniscano
dell’evento
InTouch 2014
l’impressione immediata dello
scostamento rispetto alle condizioni
ottimali. Allo stesso modo l’interfaccia
consente di visualizzare, in tempo
reale, l’andamento di alcuni parametri,
fornendo quindi un’indicazione
immediata della necessità di interventi
preventivi per anticipare l’insorgenza di
un problema.
Per raggiungere un simile obiettivo,
a costi sempre più contenuti e
competitivi, deve essere agevolato
anche il lavoro di sviluppatori e system
integrator, che rappresentano l’elemento
fondamentale nel successo delle
soluzioni Wonderware. Per tale ragione,
come è stato dimostrato praticamente
nel corso delle due giornate, la
progettazione dei sistemi risulta sempre
più rapida ed efficace. I simboli grafici,
ad esempio, sono stati resi essenziali
La catena a valore aggiunto offre vantaggi competitivi.
Con Next level, Rittal presenta le soluzioni
per tutti i settori industriali e per il mondo IT.
Your productivity
is our business.
◾ System – with Rittal, the provider of system solutions
◾ Streamlining – Benefit from the high value that the alliance
between Eplan, Rittal and Kiesling brings
ma, al tempo stesso, completamente
gestibili attraverso pochi click del
mouse, senza la necessità di complessi
comandi di configurazione. Ma
quello che più colpisce il progettista
è la compilazione automatica, ovvero
il supporto fornito dal software
stesso, che indica allo sviluppatore
una serie di opzioni per la corretta
digitazione dei singoli comandi. Una
funzionalità simile a quella utilizzata
dai comuni editor di testo, che si rivela
particolarmente utile per velocizzare
le operazioni di progettazione, ma
soprattutto per prevenire banali errori,
che devono poi essere corretti a ritroso,
facendo perdere molto tempo. Proprio
l’individuazione degli errori, inoltre,
è stata facilitata da specifici tool, che
contribuiscono a eliminare qualsiasi
inefficienza.
Giugno 2014
Attualità Efficienza energetica
Efficienza
energetica
a che punto siamo
Dal Rapporto Annuale di Enea emerge un miglioramento
delle condizioni nel nostro Paese, ma molto deve ancora
essere fatto. A partire dai motori elettrici
di Massimiliano Cassinelli
L’
efficienza energetica
continua a rappresentare
uno dei temi di confronto
per l’industria italiana, chiamata a
rispettare le sempre più stringenti
norme internazionali, ma anche a
Sono positivi
i dati del terzo
‘Rapporto
Annuale
sull’Efficienza
Energetica’
018
Automazione Industriale - Maggio 2014
contenere gli sprechi per aumentare
la propria competitività sul mercato.
Da qui l’attenzione per il terzo
‘Rapporto Annuale sull’Efficienza
Energetica’, predisposto da Enea con
l’obiettivo di analizzare i risparmi
energetici conseguiti in seguito
all’applicazione del Piano di
Azione Nazionale per l’Efficienza
Energetica (Paee) e della Strategia
Energetica Nazionale (Sen),
passando in rassegna le misure
di miglioramento dell’efficienza
energetica.
I dati elaborati dagli 80 esperti
di settore, che hanno lavorato
sull’iniziativa, appaiono positivi.
L’applicazione delle misure
previste dal Paee, infatti, ha
consentito nel 2012 un risparmio
energetico complessivo di
circa 75mila GWh/anno,
ovvero il 30% in più rispetto
al 2011, raggiungendo il 60%
dell’obiettivo fissato dal Paee
per il 2016. L’industria, in
particolare, ha raggiunto ottimi
risultati grazie all’adozione
di tecnologie più innovative
riguardanti l’impiantistica di
supporto e i processi produttivi, la
cogenerazione ad alto rendimento,
i motori elettrici ad alta efficienza
e il recupero di calore dai processi
produttivi, oltre all’efficientamento
energetico.
Entrando nel dettaglio del
documento, è interessante notare
come l’intensità energetica
dell’industria abbia mostrato
La Next Generation
per le esigenze di domani
Soluzioni HMI Serie GOT2000
Inverter Serie FR-A800
PLC compatti Serie FX5
Piattaforma PLC iQ-R
Soluzioni HMI Serie GOT2000
Per migliorare il controllo in produzione Mitsubishi Electric presenta la nuova
serie GOT2000, concepita per ottimizzare le operazioni di controllo e monitoraggio dell’operatore sullo stato del dispositivo e della linea. Con prestazioni
notevolmente migliorate, funzionalità avanzate, perfetta connettività con
altri dispositivi di automazione e un sistema di controllo intuitivo con funzione multi-touch e gesture control, simile a quello utilizzato su smartphone e
tablet, la nuova serie GOT2000 offre una gamma di modelli e dimensioni che
può soddisfare le esigenze d’uso più svariate.
Una gamma di prodotti completa con display da 8.4’’ a 15’’ (che in futuro
si espanderà fino a includere display da 3.7’’ a 19’’) suddivisa in due serie
principali: la serie GT27 per applicazioni di altissimo livello che richiedono
performance e funzionalità massime e la serie GT23 con un rapporto prezzo/
prestazioni ottimale che ora possono usufruire di nuove dotazioni di serie
e prestazioni migliorate. Inoltre, il software SoftGOT2000, esplica tutte le
funzioni dei GOT2000 su un PC o un panel PC.
* Alcune funzioni quali il multi-touch/gesture control sono disponibili solo in alcuni modelli
Grazie all’incremento delle funzionalità disponibili, i nuovi GOT2000 non
sono adatti solo per le semplici attività di monitoraggio, visualizzazione
di dati e allarmi, ma vantano caratteristiche aggiuntive che consentono
di ridurre i tempi di fermo macchina, di correggere rapidamente errori di
programmazione e di aumentare la disponibilità e l’efficienza produttiva.
I nuovi GOT2000 offrono una visione completa sul processo di automazione e
una piattaforma per risolvere i tipici problemi di produzione che abbassano i
livelli di efficienza totale dell’impianto.
Mitsubishi Electric Europe B.V. - it3a.mitsubishielectric.com
Caratteristiche e vantaggi:
• Processore di ultima generazione • Funzioni di comunicazione avanzate
• Performance ottimali
• Software di programmazione intuitivo
• Design curato nei dettagli
• Incremento della Memoria disponibile
• Multi-touch/gesture control* • Integrazione orizzontale
• Compatibilità con le versioni
precedenti
Inverter Serie FR-A800
Precisione del drive, controllo della velocità, semplice messa in servizio e
versatilità, Mitsubishi Electric ha sviluppato una nuova generazione di Inverter, l’innovativa famiglia FR-A800. Dopo l’apprezzatissimo FR-A700, la nuova
gamma impiega un processore avanzato ad alta velocità appositamente
sviluppato da Mitsubishi Electric.
Le performance di altissimo livello, le funzioni Safety integrate e la sua
semplicità d’uso, fanno si che FR-A800 possa soddisfare qualsiasi esigenza
applicativa anche estremamente gravosa. Tra le caratteristiche di maggior
rilievo ci sono: due porte USB integrate sia per il semplice setup dei parametri che per il monitor o la registrazione di diverse variabili, macro funzioni
mirate alla gestione ottimale del consumo energetico, tre slot di espansione
per il collegamento ai vari fieldbus ed Ethernet based disponibili sul mercato. Inoltre FR-A800 è in grado di comandare motori a magneti permanenti
(PM Motor) di terze parti, sia di tipo IPM che SPM.
Data la sua grande versatilità, la serie FR-A800 rappresenta una soluzione
con un ottimo rapporto qualità/prezzo adatta per elettromandrini, sollevamenti in genere, compressori, pompe e ventilatori, avvolgitori e in svariati
altri settori applicativi.
La serie FR-A800 è perfettamente compatibile con la serie FRA700 con gli stessi collegamenti, dimensioni e parametrizzazione.
Tramite il software FR-Configurator 2 è possibile copiare i parametri da
un Inverter di generazione precedente e scaricarli direttamente nel nuovo
FR-A800 riducendo i tempi di manutenzione del sistema.
Caratteristiche e vantaggi:
• Controllo vettoriale sensorless o flux vector
• Autotuning per la gestione sia di motori
standard che a magneti permanenti
• Funzioni di posizionamento integrate
• Controllo ottimale del motore grazie alla funzione OEC
• Elevata flessibilità grazie alla funzione PLC integrata
• Risparmio energetico
• Sicurezza integrata (STO)
• User friendly
PLC compatti Serie FX5
Con il lancio della nuova serie di PLC compatti FX5, Mitsubishi Electric
migliora le prestazioni del PLC più venduto al mondo. Dall’uscita del primo
PLC compatto sono passati più di 30 anni e Mitsubishi Electric, da allora, ha
venduto più di 13 milioni di controllori in tutto il mondo diventando leader in
questo settore di mercato.
Il primo PLC FX comparso sul mercato europeo ha trasformato il settore dell’automazione portando le funzionalità del PLC in applicazioni di
dimensioni e costi ridotti che prima potevano affidarsi unicamente a sistemi
basati su logica a relé. Mitsubishi Electric, grazie all’introduzione del nuovo
FX5, stabilisce ora un nuovo “standard” nel campo dei moderni PLC compatti.
Grazie al suo processore tre volte più veloce del precedente, migliora le prestazioni e la produttività degli impianti, riduce i costi e i consumi energetici
raggiungendo performance finora impensabili.
Sfruttando le molteplici funzioni integrate, quali i contatori veloci e le 4 uscite a treno d’impulsi a 200 KHz, l’interfaccia Ethernet, gli ingressi e le uscite
analogiche, la serie FX5 può essere impiegata con successo in tutti i settori
industriali. Nel contempo, gli utenti usufruiscono dei vantaggi di una programmazione più semplice e minori interventi di manutenzione che riducono
considerevolmente il TCO (Total Cost of Ownership) aziendale.
FX5 è totalmente retro-compatibile con la serie MELSEC FX3.
Caratteristiche e vantaggi:
• Prestazioni al top del mercato
• High speed Input & output
• Controllo PID e analogiche integrate
• Interfaccia Ethernet integrata
• Funzioni motion e di posizionamento avanzate
• Sistema avanzato di individuazione e correzione degli errori
• Minore costo totale di gestione
• Interfaccia CC-Link IE Field
• Maggiore connettività
Piattaforma PLC iQ-R
Mitsubishi Electric è pronta a lanciare sul mercato la sua nuova generazione
di CPU per la propria piattaforma di automazione iQ Platform programmable
automation controller (PAC). Le nuove CPU della serie iQ-R garantiscono un
considerevole incremento delle prestazioni, stabilendo nuovi standard di
riferimento per la velocità di elaborazione. In questo modo gli utenti possono
non solo realizzare sistemi di automazione più complessi e performanti, ma
possono anche beneficiare di una riduzione importante dei costi dell’hardware.
Nel contempo, la nuova serie iQ-R garantisce una riduzione dei costi di
sviluppo, dei costi di manutenzione e dei rischi di malfunzionamento del sistema e offre un innovativo sistema di aggiornamento del sistema operativo
che permetterà agli utenti di sfruttare gli ultimi sviluppi tecnologici senza
necessità di alcun aggiornamento hardware.
Mitsubishi Electric Europe B.V. - it3a.mitsubishielectric.com
La piattaforma iQ, oltre alla potenza dei controllori ad alte prestazioni di
Mitsubishi Electric, offre una vasta gamma di moduli di controllo e interfacce
di rete. Con questa piattaforma di controllo versatile e potente le aziende
possono adottare un approccio strategico all’automazione e al controllo,
basato sulla totale integrazione delle attività di produzione con le funzioni
aziendali.
Caratteristiche e vantaggi:
• CPU ad alte prestazioni
• Controllo sincronizzato
• Archiviazione sicura dei dati
• Interventi di manutenzione ridotti
• Perfetta connettività con altri dispositivi
• Progettazione efficiente – GX Works3
• Funzioni di Sicurezza di sistema avanzate
• Compatibilità con il sistema MELSEC Q
Efficienza energetica Attualità
un andamento tendenzialmente
crescente fino al 2003, seguito
da una fase decrescente che si
è accentuata negli ultimi anni,
determinata principalmente da
chimica, metallurgia, meccanica,
alimentare e tessile. Nel periodo
2003-2011, invece, l’industria
manifatturiera ha fatto registrare
un miglioramento dell’intensità
energetica pari al 26,3%.
Analizzando in dati in modo
ancor più specifico, emerge
come l’indice generale della
produzione industriale abbia
registrato, nel 2012, una
diminuzione del 6,1% rispetto al
2011. Le flessioni più accentuate
si registrano nei comparti delle
apparecchiature elettriche e non
elettriche per uso domestico
(‐11,8%), della fabbricazione
di mezzi di trasporto (‐10,6%),
della fabbricazione di computer,
Dal 1° gennaio 2015 scattano nuove restrizioni per
i motori con potenza nominale tra 7,5 e 375 kW
Circa due
terzi dell’energia
elettrica
utilizzata
nel settore
industriale
prodotti di elettronica e ottica,
apparecchi elettromedicali,
apparecchi di misurazione e
orologi (‐9,3%) e dell’industria del
legno, della carta e della stampa
(‐9%).
sono consumati
dai motori
Come cambiano
i consumi
Dall’analisi dell’andamento dei
consumi, nel periodo 1992-2011
emerge una lenta crescita fino
al 2003, con un picco di circa
41 Mtep di consumo (+17,9%
rispetto al 1992). Dall’anno
successivo, invece, si assiste a
una rapida contrazione, acuita
dalla crisi economica degli ultimi
anni, con una diminuzione
complessiva dei consumi di
oltre un quarto rispetto al 2003
(‐26,1%), che ha coinvolto i
comparti più energivori, con
picchi di oltre il 30% per metalli
non metalliferi (‐31,5%) e chimico
e petrolchimico (‐30,2%), nonché
significative riduzioni anche per
meccanica (‐25,6%) e alimentare
(‐27,8%). Accanto a questi dati
è interessante osservare come,
dall’inizio della crisi economico‐
finanziaria nel 2007, si siano
registrate consistenti riduzioni
dei consumi, in particolare per
prodotti petroliferi (‐43,7%)
e per gas naturale (‐26%). Più
contenuta è invece la contrazione
degli impieghi di energia elettrica
durante lo stesso periodo
(‐12,4%).
Analogamente, nel 2011 circa
un quarto dei consumi del
settore è stato assorbito dalla
metallurgia, seguito dai minerali
non metalliferi (20% circa),
chimica e petrolchimico (13,3%)
e meccanica (12,2%), mentre
gli altri comparti hanno fatto
registrare quote di impiego finale
di energia inferiori al 10%.
Uno sguardo al mondo
Del resto il World Energy
Outlook, diffuso da Aie (Agenzia
Internazionale per l’Energia),
ha confermato, per il terzo anno
consecutivo, che i prezzi del
petrolio rimangono superiori a
100 dollari al barile. Al contrario,
i prezzi del gas naturale risultano
divergenti a livello regionale. Al
punto che, per le aziende europee,
il costo è circa triplo rispetto ai
concorrenti americani. Inoltre,
i prezzi dell’energia stanno
operando da freno per il rilancio
di alcune economie.
Guardando al recente passato, gli
esperti di Aie hanno calcolato che
la domanda di energia globale si
è attestata intorno a una crescita
media annua dell’1,3%, trainata
dai Paesi emergenti in Asia. Di
contro è interessante rilevare come
l’intensità energetica mondiale,
ovvero la quantità di energia
Maggio 2014 - Automazione Industriale
021
Attualità Efficienza energetica
Motori elettrici a confronto sul portale Enea
Parlando di energia, in ambito industriale,
non possiamo trascurare, come evidenzia
Rino Romani, responsabile dell’Unità
Tecnica Efficienza Energetica di Enea, che
“circa due terzi dell’elettricità utilizzata
nel settore industriale sono consumati dai
motori elettrici”. Per questa ragione, lo
scorso aprile, presentando il nuovo portale,
realizzato da Enea in collaborazione
con il Gruppo Macchine Rotanti di Anie
Energia, Romani ha ricordato che dal 1°
gennaio 2015 “tutti i motori con potenza
nominale tra 7,5 e 375 kW dovranno
rispettare elevate performance in termini
di rendimento energetico”. Orientarsi
sul mercato, però, non è sempre facile.
Per questa ragione è nato il portale di
Enea (http://motorielettrici.enea.it) con
l’obiettivo di raccogliere i prodotti conformi
al Regolamento della Commissione (CE)
640/2009 su efficienza energetica e classi
di efficienza, oltre a segnalare le future
evoluzioni normative sul tema. In pratica,
quindi, tutte le aziende che producono
o commercializzano prodotti conformi al
Regolamento possono volontariamente
aderire al sito tramite una sottoscrizione.
Attraverso l’adesione, l’azienda si impegna
a trasmettere a Enea le dichiarazioni di
conformità e i relativi test report prima di
ogni successiva pubblicazione di nuovi
motori elettrici. In una prima fase, Enea
non eserciterà controlli sulle informazioni
riportate nel sito e sull’effettiva conformità
dei motori elettrici al Regolamento
640/2009. L’Ente sta però predisponendo
e certificando una serie di laboratori
per effettuare analisi a campione o su
segnalazione. Infatti, in caso di difformità
tra quanto dichiarato e quanto rilevato in
fase di test, il produttore sarà escluso dal
portale.
necessaria a produrre un dollaro
di materie finali, sia diminuita
dell’1,5%, con un tasso di ben
tre volte superiore alla media del
periodo 2000‐2010.
L’intensità energetica, in effetti,
rappresenta una stima imperfetta
dell’efficienza energetica, in
quanto maschera anche fattori
climatici e strutturali. Costituisce
però un ulteriore indicatore
dell’attenzione a ridurre gli
sprechi, anche a causa del
continuo aumento dei prezzi
dell’energia stessa. Al punto che
la Cina si è posta l’obiettivo di
ridurre del 16% la sua intensità
energetica entro il 2015. Così
come l’Unione Europea si è
impegnata a una riduzione del
20% della sua domanda di energia
entro il 2020.
022
Automazione Industriale - Maggio 2014
Si tratta di segnali importanti,
anche se gli esperti che hanno
collaborato al World Energy
Outlook concordano nel ritenere
che, in ambito industriale, la metà
del potenziale economico degli
interventi nell’ottimizzazione non
venga sfruttato. Il tutto senza
dimenticare che lo sfruttamento
del potenziale dell’efficienza
energetica avrebbe importanti
implicazioni sui trend energetici e
climatici mondiali.
In particolare, per quanto
riguarda il nostro Paese, nel 2012
l’Italia ha speso 57,9 miliardi di
euro in importazioni di petrolio e
gas, un aumento di 2,2 miliardi di
euro rispetto al 2011. In mancanza
di grandi quantità di risorse
energetiche nazionali, quindi,
l’efficienza energetica è una
priorità assoluta per contenere le
crescenti importazioni e aumentare
la competitività.
Una legge per risparmiare
La leva economica, però, non si
è sempre dimostrata efficace. Per
tale ragione a livello comunitario si
sta puntando su un rigore sempre
maggiore. Al punto che la Direttiva
Europea 2012/27/UE delinea un
quadro normativo finalizzato
a “rimuovere gli ostacoli sul
mercato dell’energia e a superare
le carenze del mercato che frenano
l’efficienza nella fornitura e nell’uso
dell’energia e prevede obiettivi
nazionali indicativi in materia di
efficienza energetica”.
La nuova Direttiva, che dovrà
essere recepita dagli Stati membri
entro il prossimo 5 giugno,
rappresenta un significativo passo
in avanti per la concreta riduzione
dei consumi energetici europei.
Gli Stati membri sono infatti
chiamati a stabilire una “strategia
a lungo termine per mobilitare
investimenti nella ristrutturazione
del parco nazionale di edifici
residenziali e commerciali, sia
pubblici che privati”.
La Direttiva prevede un forte
impegno nazionale in termini di
pianificazione strategica e costante
monitoraggio dei progressi
conseguiti. I Paee, redatti ogni
tre anni, dovranno contenere
una descrizione dettagliata dei
progressi effettuati verso gli
obiettivi nazionali di efficienza
energetica, lo sviluppo nell’uso
dell’energia, nonché un rapporto
dettagliato sulle politiche nazionali
di efficienza energetica e stima dei
relativi impatti.
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Attualità Mercato
Certificare la qualità rende
più produttivi?
Le aziende conformi allo standard Uni EN Iso 9001 hanno
performance migliori, ma i ricavi per dipendente sono
più bassi. Intanto, nel 2013 sono diminuite le imprese
certificate
di Adolfo Violante
I
l ‘Secondo Rapporto sulla Qualità
e sulla Certificazione’, promosso
da Accredia si concentra su
quanto la qualità sia davvero un fattore
competitivo.
Benché tutti concordino sul fatto che
essa genera crescita, non possiamo
dimenticare che la stessa deve essere
alimentata, incentivata e gestita
con strumenti idonei, uno dei quali
è la certificazione, in particolare
quella dei sistemi di gestione della
qualità, secondo appunto i noti
standard Uni EN Iso 9001, e quella
di prodotto. Accredia ha quindi
analizzato quanto le performance
delle imprese certificate secondo
gli standard Uni EN Iso 9001 si
discostino da quelle delle altre
strutture industriali. L’attenzione, in
questo caso, si è focalizzata sugli indici
di bilancio di campioni differenti di
imprese nel periodo 2005-2012. È
un lasso temporale in cui, complice
la difficile congiuntura economica,
gli indici di bilancio evidenziano un
deterioramento delle performance
aziendali in termini di redditività,
liquidità, gestione corrente e, in
024
Il processo
di certificazione
permette di
migliorare le
performance
aziendali
Automazione Industriale - Maggio 2014
alcuni casi, anche delle misure di
produttività. Emerge, però, che il
deterioramento degli indicatori di
redditività e di alcuni aspetti della
gestione corrente è più accentuato
tra le imprese non certificate. In
particolare, analizzando i singoli
indicatori, gli indici di redditività sono
nettamente migliori tra le imprese
certificate, mentre le differenze sono
minime per quanto riguarda gli indici
della gestione corrente e liquidità.
Differenze significative si
riscontrano nella produttività: il
valore aggiunto per dipendente
e i livelli di remunerazione del
capitale umano sono più elevati tra
le imprese certificate rispetto alle
altre. Al contrario, però, i ricavi per
dipendente sono considerevolmente
più bassi. Accredia ipotizza che la
presenza di un sistema di gestione
della qualità, operante secondo
lo schema Uni EN Iso 9001,
potrebbe influire positivamente sul
miglioramento e sull’efficientamento
di alcune pratiche gestionali e avrebbe
un effetto neutrale sulla gestione della
liquidità. Negli ultimi anni, tuttavia,
il numero di aziende certificate si
è leggermente ridotto: dagli oltre
88mila certificati Accredia del primo
trimestre del 2012, infatti, si è passati
a 87.164 rilevati in media nell’ultimo
trimestre del 2013.
Ciò induce a ritenere che la
certificazione Uni EN Iso 9001
sia attraversata da due fenomeni
rilevanti: un’elevata capacità di
penetrazione del mercato da un
lato e la sua collocazione in una
fase di maturità del proprio ciclo
di vita, testimoniato da prezzi delle
certificazioni stabili o in riduzione e
da un parallelo ridimensionamento
della domanda.
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Attualità Telecontrollo
Acqua sprecata, serve
più automazione
Un terzo della preziosa risorsa va persa.
Se adeguatamente applicate, le tecnologie
di supervisione e controllo potrebbero evitare
una simile dissipazione
di Adolfo Violante
O
gni anno il 22 marzo
si celebra la ‘Giornata
mondiale dell’acqua’,
un’occasione per riflettere sul valore
del cosiddetto ‘oro blu’ e sulla sua
importanza sociale ed economica.
Al punto che, secondo alcuni
analisti, la ‘Terza guerra mondiale’
potrebbe essere combattuta per
il controllo delle risorse idriche.
Un’affermazione forse provocatoria,
ma che induce a pensare, così come
deve far pensare il report, firmato
da Cittadinanzattiva, sullo stato
degli acquedotti italiani.
L’analisi dell’associazione ha preso
in considerazione, in primo luogo,
026
il costo affrontato da una famiglia
tipo, che consuma 192 metri cubi
di acqua, sommando canoni per
acquedotto, fognatura, depurazione,
quota fissa e tasse. Il risultato è una
spesa media di 333 euro, con tariffe
cresciute del 7,4% rispetto al 2012
e del 43% rispetto al 2007. Al di là
delle differenze locali, però, il vero
‘dramma’ rimane la dispersione
dell’acqua, data dalla differenza
tra quella immessa nei serbatoi di
distribuzione e quella effettivamente
conteggiata. L’Italia perde infatti
il 33% dell’acqua pompata. Il che
comporta, secondo i responsabili di
Cittadinanzattiva, “un costo pari a
Automazione Industriale - Maggio 2014
3,7 miliardi di euro annui, più del
valore di una manovra finanziaria”.
Il problema della dispersione idrica
è particolarmente accentuato al Sud
(42%) e al Centro (33%). Va meglio
al Nord che, con il 27% di acqua
sprecata, rimane sotto la media
nazionale.
La situazione è ulteriormente
aggravata dal fatto che, malgrado
la ‘privatizzazione’ del servizio
idrico integrato, la dispersione è
addirittura aumentata dal 2007 in
ben 56 città. Undici, in particolare,
i capoluoghi che disperdono oltre
la metà dell’acqua immessa nelle
tubature: L’Aquila e Cosenza (68%),
Latina (62%), Gorizia (56%),
Salerno, Avellino e Pescara (55%),
Grosseto (54%), Catania (53%),
Palermo e Potenza (52%).
Per rimediare alle inefficienze
delle reti idriche italiane, secondo
una stima di Cittadinanzattiva,
servirebbero investimenti per 65
miliardi di euro. Soldi da destinare
Le tecnologie
di automazione
possono
migliorare
il servizio
e prevenire
lo sperpero
di risorse
Telecontrollo Attualità
alle infrastrutture fisiche, ma anche
a sistemi di movimentazione e
monitoraggio automatizzati, ovvero
capaci di gestire le accensioni
inappropriate dei sistemi di
pompaggio e di individuare
tempestivamente eventuali
situazioni critiche.
In Italia il 33% dell’acqua viene
sprecata
Potenzialità inespresse
Sul tema della corretta gestione
degli acquedotti era già intervenuto,
con forza, Mario Du Chaliot,
responsabile telecontrollo e nuove
tecnologie di Acqua Campania,
nel corso del Forum Telecontrollo
dello scorso autunno. Un’esperienza
significativa quella di Du Chaliot,
chiamato a gestire una realtà, Acqua
Campania, che controlla circa 300
milioni di metri cubi di acqua
all’anno, con un consumo di energia
superiore a 130 GWh/anno, e che
non si è limitata a investire nel solo
telecontrollo, ovvero nel controllo
remoto degli apparati, in quanto
ritenuto, da solo, non sufficiente a
realizzare una gestione efficiente di
un acquedotto. Acqua Campania
ha infatti ampliato il sistema,
integrandolo con prodotti per la
gestione della manutenzione, il
monitoraggio dei consumi energetici
e l’elaborazione/pubblicazione di
report gestionali evoluti.
Da qui la sua considerazione
in base alla quale “l’acquedotto
impone un impegno gestionale
che difficilmente potrebbe essere
attuato senza l’ausilio di sistemi di
telecontrollo. La gestione di impianti
geograficamente distribuiti, come gli
acquedotti, socialmente necessari e
strategici, asserviti a leggi e norme,
energivori, dai rendimenti spesso
bassi, potrebbe essere effettuata in
maniera efficace con l’uso di un
sistema di telecontrollo evoluto,
ovvero gestionale. I vantaggi di
una tale scelta sono evidenti,
dalla riduzione delle perdite
all’ottimizzazione dei consumi
energetici, al mantenimento degli
asset. In sintesi, si attuerebbero una
sicura riduzione dei costi e una più
efficace gestione”.
In realtà, però, le tecnologie di
gestione avanzate, che comprendono
anche soluzioni Scada e Mes, sono
ancora poco utilizzate in Italia. Du
Chaliot imputa tale carenza alle
modalità di costruzione e gestione
di un sistema di telecontrollo per
gli acquedotti. “Questo processo,
divisibile nelle fasi di progettazione,
realizzazione, esercizio e
manutenzione, aggiornamento
tecnologico e formazione, solo in
pochi casi riesce a essere assolto
completamente, producendo un
sistema di efficacia adeguata. Da
un’analisi di dettaglio di ognuna di
queste fasi, si possono evidenziare
alcuni passaggi critici che, una
volta risolti, consentirebbero la
realizzazione di efficaci sistemi
gestionali per gli acquedotti”.
In particolare, il responsabile
campano evidenzia la necessità
di una chiara descrizione degli
obiettivi funzionali e prestazionali
del progetto, ma anche l’esigenza di
affidarsi a progettisti in possesso di
autentiche competenze specifiche,
spesso difficili da valorizzare
adeguatamente, anche in virtù del
fatto che il valore proporzionale
del telecontrollo risulta basso
rispetto all’opera completa. Il tutto
senza dimenticare che è spesso
difficile identificare correttamente il
rapporto costo/benefici di un simile
progetto.
Ci credono in pochi
Il ritardo delle nostre infrastrutture
è aggravato dalla presenza di
specifiche tecniche non aggiornate,
così come dalla mancanza di
coordinamento con il gestore
dell’opera.
Se a questo aggiungiamo tutte
le problematiche in fase di
implementazione, la conclusione
di Du Chaliot è avvilente: “Salvo
casi eccezionali, gli acquedotti in
Italia non hanno ancora adottato
un sistema produttivo di tipo
industriale, pur avendone i mezzi e
potendone cogliere i vantaggi. Nel
frattempo il mercato dei prodotti
di telecontrollo, dalle misure ai
software gestionali, continua
ad andare avanti, adeguandosi
all’incessante richiesta di prestazioni,
derivante anche da un altro mercato,
ormai collegato, dei prodotti
consumer (tablet, smartphone,
trasmissione dati...). Probabilmente
tale gap tra potenzialità e realtà non
sarà colmato fino a quando non
sarà risolto il paradosso per il quale
non si riesce a trovare un punto di
equilibrio tra costo e servizio, che
consenta il corretto uso e la tutela
del bene, di un ‘prodotto’ necessario
di assoluta rilevanza sociale, con un
mercato noto e garantito”.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
027
Attualità Eventi
Tutte le tecnologie
per l’IoT
Il 20 maggio a Milano torna l’M2M Forum, che per
la tredicesima edizione propone un nutrito programma
di conferenze. Ad animare gli incontri saranno temi
come la comunicazione tra macchine, l’efficienza
energetica e l’Internet of Things
di Carolina Mirò
L’
Internet of Things (IoT)
è definito come uno
scenario in cui oggetti,
animali o persone sono dotati di
identificatori unici e della possibilità
di trasferire automaticamente i
dati su una rete, senza richiedere
alcuna interazione uomo-uomo
o uomo-computer. Declinare il
concetto in ambito industriale
porta a configurare il cosiddetto
Industrial Internet of Things, ossia
un ambito nel quale macchine,
sensori, software e dati sono
interconnessi tra di loro e integrati
nella rete. Dispositivi intelligenti
e adattabili, insieme a piattaforme
scalabili ed efficaci dal punto di
vista dei costi, sono al centro di
questa trasformazione, da alcuni
vista anche come vera e propria
rivoluzione industriale. È chiaro
che, considerata la complessità
degli ambienti e dei processi in cui
i dispositivi industriali operano,
le soluzioni Industrial Internet of
Things sono chiamate a soddisfare
028
A M2M Forum
saranno presenti
manager e
decision maker
provenienti
dal settore
dei sistemi
informativi,
della ricerca e
requisiti molto impegnativi dal
punto di vista dell’affidabilità e
sicurezza. Come realizzare, quindi,
piattaforme tecnologiche con
simili caratteristiche? Si cercherà
di rispondere a questa domanda
il 20 maggio, con l’M2M Forum,
organizzato presso il Centro
Congressi Milanofiori.
sviluppo, del
marketing di
enti e aziende,
pubbliche e
private
Automazione Industriale - Maggio 2014
Nuovi temi in una formula
collaudata
La manifestazione, dal 2002
riferimento per il mondo della
comunicazione tra macchine e
l’Internet of Things, si propone
di fare il punto sullo stato
dell’arte delle tecnologie e delle
applicazioni realizzate ad oggi,
con uno sguardo ai modelli di
business e alle sfide future che
attendono gli operatori italiani
ed esteri.
A M2M Forum saranno
presenti manager e decision
maker provenienti dal settore
dei sistemi informativi,
della ricerca e sviluppo, del
marketing di enti e aziende,
pubbliche e private.
La manifestazione, nel
suo nutrito programma di
conferenze, porrà in evidenza
i temi legati allo sviluppo delle
Smart City e all’efficienza
energetica, dando ampio spazio
alle soluzioni dedicate a Smart
Home, Smart Lighting ed
Energy Storage.
Nel suo collaudato format
di mostra-convegno, M2M
Forum offrirà una panoramica
delle piattaforme tecnologiche
più innovative, concentrando
l’attenzione su argomenti quali
il Data Center e il Network
Management, rispettivamente
cuore e sistema nervoso delle
infrastrutture M2M/IoT,
ma anche Big Data, servizi
Cloud, Cybersecurity e Device
Management.
IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE
È ANCORA PIÙ IMPORTANTE.
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mi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore
dell·automa]ione industriale. *ra]ie a Earriere Iotoelettriche, sensori di prossimitj, per i Áuidi, di distan]a, ottici,
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ne, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente.
Attualità Eventi
A Monaco focus
su robotica di servizio
e Industria 4.0
In programma dal 3 al 6 giugno, Automatica 2014 ospita
una nuova area espositiva dedicata ai service robot
professionali. Fra le tematiche dei forum, smart factory,
efficienza, sostenibilità e materiali compositi
di Alice Alinari
030
(Fonte: Kuka)
O
rganizzato da Messe
München in collaborazione
con l’associazione
Robotica+Automazione di Vdma, il
salone biennale Automatica, dedicato
all’automazione e alla robotica, nella
sua sesta edizione del prossimo giugno
riserva una nuova area espositiva
alla robotica di servizio per usi
professionali (piattaforme mobili,
pulizia professionale, assistenza
alla produzione, sorveglianza,
ispezione e manutenzione, logistica di
fabbrica), un comparto dalle ottime
prospettive future, per il quale gli
organizzatori prevedono “una crescita
a doppia cifra nei prossimi anni”.
Per l’edizione 2014 sono confermati
ovviamente anche i focus sulle aree
tecnologiche tradizionali - visione,
robotica industriale, assemblaggio
e movimentazione - mentre fra le
tematiche dei Forum sono inclusi i
Materiali compositi, la Sostenibilità e
l’Industria 4.0. Diversi approfondimenti
sono dedicati proprio all’era 4.0, in
Automazione Industriale - Maggio 2014
primis alla rivoluzione informatica
nella fabbrica e al valore aggiunto che
software e connettività porteranno in
produzione. Con la mostra speciale
‘Automated Composite Production’ e
un congresso di due giorni, Automatica
2014 illustra poi lo stato dell’arte delle
tecnologie per velocizzare i processi
e ridurre i costi di produzione. Altro
filo conduttore nell’area espositiva e
nel programma convegnistico è Blue
Competence, l’iniziativa di Vdma
sulla sostenibilità, con una serie di
presentazioni che mostrano come una
produzione sostenibile improntata al
risparmio di risorse si possa trasformare
in un successo commerciale. L’iniziativa
raccoglie associazioni specializzate,
organizzazioni, istituzioni e imprese del
mondo della costruzione di macchine
e impianti. Sono oltre 700 gli espositori
(713 le aziende presenti nel catalogo
on-line aggiornato al 18 aprile 2014,
ndr) presenti ad Automatica 2014, che
portano in mostra le loro soluzioni per
l’industria manifatturiera nei 55mila
metri quadri di superficie espositiva. Per
quanto riguarda la visione industriale,
particolare spazio è riservato alla
miniaturizzazione dei componenti
high-tech e alle applicazioni che si
possono realizzare con telecamere
sempre più piccole e potenti. Per
sfruttare le capacità dei moderni sistemi
di visione con risoluzioni fino a 16
Megapixel e oltre servono interfacce in
grado di trasferire enormi quantità di
dati in tempi rapidi. In questo senso, la
tecnologia Usb 3.0 potrebbe affermarsi
come principale interfaccia ad alta
capacità. Sul fronte della robotica, oltre
alla nuova area dedicata ai service robot
professionali, sono attese numerose
anteprime di robot, con un focus
particolare su soluzioni Scara, a braccio
articolato e a cinematica speciale,
specificamente ritagliate sulle esigenze
del settore alimentare e dell’imballaggio,
dell’industria biomedicale e di quella
farmaceutica.
Attualità AI Award 2014
AI Award 2014, al via
la nuova edizione
Anche nel 2014 torna l’iniziativa di Automazione
Industriale che premia i progetti più efficienti, sicuri e
sostenibili realizzati da fornitori di automazione, system
integrator, costruttori di macchine e società d’ingegneria,
in Italia e all’estero
di Giorgia Andrei
P
er il quarto anno
consecutivo Automazione
Industriale premia
progetti in cui le tecnologie di
automazione hanno consentito
un miglioramento dell’efficienza,
della sicurezza e della sostenibilità
dei processi. Nelle prime tre
edizioni, i quasi novanta casi
applicativi candidati hanno
offerto un’ampia panoramica di
tecnologie d’automazione, dalle più
consolidate soluzioni di controllo
logico su macchine e impianti,
alle più innovative soluzioni
software per il telecontrollo e il
monitoraggio di utility. “Iniziative
come l’AI Award sono utili per fare
rete in un settore complesso come
l’automazione industriale e aiutano
a portare forti sinergie a vantaggio
del business di ogni azienda”,
ha detto Ilaria Nesti, Marketing
Manager di Zucchetti Centro
Sistemi, il cui progetto, realizzato
con So.Ge.Si, fornitore di servizi
integrati per la sanità e l’industria,
032
Automazione Industriale - Maggio 2014
ha ricevuto nell’edizione 2013 la
Menzione Speciale della Giuria.
Il ruolo dell’Award, stando ai
commenti di altri protagonisti
dell’ultima edizione, è anche quello
di rinforzare il rapporto fornitorecliente o fornitore-partner.
Monica Ponticelli, Marketing
Communications Manager Italia
di Control Techniques, azienda
che insieme a Cmc si è aggiudicata
il primo premio nella categoria
Industria, ha affermato: “Avere
ottenuto questo riconoscimento ha
rappresentato un valore aggiunto
importante per noi e il cliente
con il quale abbiamo proposto il
progetto”.
Fornitori di automazione, system
integrator, società d’ingegneria
e costruttori di macchine e
impianti sono quindi invitati
anche quest’anno a candidare i
propri progetti nelle categorie
Industria (manifatturiera e di
processo), Utility e Automazione
made in Italy. La giuria decreterà
le tre migliori candidature per
categoria, che avranno la possibilità
di raccontare dal vivo la loro
esperienza durante l’evento di
chiusura dell’AI Award 2014 che, in
programma in autunno inoltrato,
farà da cornice alla consegna dei
premi. Nell’edizione 2013 il premio
Miglior progetto è andato ad
Asem, fornitore di automazione
di Artegna (UD), che ha proposto
con Breton, produttore di centri di
lavoro per la lavorazione di marmo
e granito, un caso applicativo
focalizzato su una soluzione
di teleassistenza agli impianti
produttivi. Inizialmente candidato
per la categoria Made in Italy, il
progetto ha poi ottenuto il massimo
riconoscimento. Elia Guerra,
Marketing & Communication
Manager di Asem, ha commentato:
“Il progetto rappresenta un ottimo
esempio dei vantaggi offerti dal
controllo remoto e mette in risalto
le potenzialità di una tecnologia
innovativa sviluppata interamente
in Italia da Asem, in un settore
popolato da molti concorrenti
esteri”.
Guarda
la sezione
on line
I cavalieri dell’automazione
Un cavaliere
per il confezionamento
farmaci
Da un progetto condiviso da due amici in un garage a una
delle più grandi realtà di packaging farmaceutico al mondo:
Maurizio Marchesini ci ha parlato di Marchesini Group
e di quel giorno in cui il Presidente della Repubblica
l’ha nominato Cavaliere del Lavoro
di Valeria De Domenico
“S
apevo che il mio
nome era nella rosa
dei candidati, perché
avevo ricevuto dall’Ordine al Merito
del Lavoro alcune richieste di
accesso a dati personali. C’è tutta una
serie di controlli e verifiche fiscali
che vengono fatti per appurare che
sia tutto in regola. La notizia l’ho
ricevuta per telefono, ed è stata
una bella soddisfazione. Non mi
stancherò mai di ripetere quello
che ho già detto dopo la consegna
dell’onorificenza da parte del
Presidente Napolitano: questo è un
premio non solo mio ma di tutti
i nostri collaboratori, che l’hanno
reso possibile grazie al lavoro di ogni
giorno. La medaglia è anche loro”.
Maurizio
Marchesini,
Cavaliere del
L’origine di Marchesini ha dei
tratti epici: un garage, due amici,
grandi idee, una buona quantità
di ingegno e tenacia. Ricorda
034
Automazione Industriale - Maggio 2014
Lavoro
qualcosa... Ce ne vuole parlare?
L’azienda è nata nel 1974 quando
Massimo Marchesini, mio padre, si
mise in testa di creare in un garage
un’astucciatrice intermittente. Erano
lui e Giuseppe Monti, l’attuale
Head of Engineering dell’azienda,
che al tempo era un giovanissimo
progettista dell’industria
motociclistica. Due anni dopo,
con la nascita di Generalmac,
Marchesini entra nel mondo
del confezionamento primario.
Quando le industrie farmaceutiche
cominciarono a chiedere linee per
il confezionamento sempre più
veloci noi ci adeguammo, con la
creazione della prima astucciatrice
continua. Negli anni Ottanta, un
po’ alla volta, entrammo anche
nel settore del confezionamento
blister e del riempimento liquidi,
fino a quando nel 1989 tutte le
aziende acquisite furono riunite
in una realtà unica, Marchesini
Group SpA. Agli anni 2000
risalgono alcune acquisizioni
strategiche come quella di Farcon,
Cnc, Vasquali, Neri e Corima, che
hanno contribuito a renderci più
grandi ed efficienti. Non ci siamo
più fermati: nell’ottobre scorso
abbiamo inaugurato a Pianoro,
dove si trova il nostro quartier
generale, un nuovo stabilimento
per ottimizzare la produzione. E
ora, a maggio, festeggiamo i nostri
40 anni, aprendo la fabbrica a
chiunque desideri visitarla.
Cosa produce oggi Marchesini?
Produciamo macchine singole e
linee per il packaging dei farmaci
I cavalieri dell’automazione
MA352 è un’astucciatrice robotizzata, che effettua da sola l’intero processo di confezionamento delle siringhe
e dei cosmetici. Confezioniamo
di tutto, dai blister alle siringhe,
alle fiale, ai flaconi. Abbiamo 14
divisioni produttive, sette aziende
acquisite, cinque stabilimenti sparsi
per l’Italia e un’azienda partner.
All’estero, dove esportiamo l’87% di
quello che produciamo, abbiamo 20
agenzie e 11 branch office. E mille
dipendenti, di cui 800 in Italia.
Lo scorso
ottobre è stato
inaugurato
il nuovo
stabilimento
Marchesini
situato a
Pianoro,
di fronte
all’headquarter
aziendale
In che misura investire in
innovazione tecnologica è stato
per voi importante in questi anni?
Credo che l’imprenditore che non
innova non abbia futuro. Senza
questo tipo di investimento non
riesci a stare dietro al mercato,
e soprattutto corri il rischio di
chiuderti in un recinto di cose che
pensi di saper già fare bene, senza
accorgerti che fuori il mondo corre.
Da noi esiste un budget stanziato
per la Ricerca e lo Sviluppo, ma
è usato solo per la ricerca pura,
ad esempio per pensare e creare i
robot. La parte più importante è
quella che facciamo ogni giorno,
quando il cliente viene da noi con
una lista di desiderata e vuole che
gli costruiamo una macchina su
misura. Ha presente quando una
persona va da un sarto e chiede un
abito con taglio, cuciture e bordi
perfetti? Con le nostre macchine
è la stessa cosa: ognuna è diversa
dalle altre...
con una linea, ma anche con una
singola astucciatrice robotizzata, la
MA352, che effettua da sola l’intero
processo di confezionamento: dalla
messa in volume del cassonetto
in carta al riempimento con le
siringhe fino al confezionamento
in astuccio.
Quali sono le tecnologie sulle
quali avete puntato come
produttori di macchine?
Sicuramente la robotica. Negli
ultimi anni abbiamo sviluppato
dei sistemi robotici nostri, come
il Robocombi o il Robovision, che
vengono completamente integrati
in macchina e ci permettano di
trattare prodotti di ogni tipo. Pensi
a un prodotto importante come le
siringhe: possiamo confezionarle
Il quartier
generale
E come consumatori di
Marchesini
automazione, invece, avete
Group
introdotto novità nei vostri sistemi
di produzione che vi hanno reso
più competitivi?
C’è una costante ricerca anche
nel miglioramento dei metodi di
lavoro e produzione. Ci teniamo a
sottolineare che noi vendiamo in
tutto il mondo, ma produciamo
solo in Italia e questo ci permette
di avere una migliore qualità
delle macchine e tempi rapidi di
approvvigionamento.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
035
Hot topic IoT - M2M - Big Data
Hardware e software
ai tempi dell’IoT
Aperta e votata all’interoperabilità. Così deve essere
una piattaforma IT che si possa coniugare con le esigenze
di gestione dei dati nell’era dell’Internet of Things
di Virna Bottarelli
C
on il workshop ‘Smart City
e Internet of Things: ambiti
di sviluppo e tecnologie
abilitanti’, Advantech ha avviato nel
mese di marzo l’Advantech Academy,
un’iniziativa pensata per catturare
l’attenzione di clienti e possibili
partner sui settori promettenti.
“Nella sua nuova accezione, la città è
un sistema interconnesso di sistemi:
l’amministrazione, la sicurezza
pubblica, i programmi sociali, la
salute, l’educazione, i trasporti, le
utility, l’ambiente, l’urbanistica”,
ha detto Marco Zampolli, Product
Sales Manager Europe di Advantech,
evidenziando come gli ambiti
citati richiedano monitoraggio
delle infrastrutture, storage delle
informazioni, interazione tra uomo
e infrastrutture stesse, gestione dei
Big Data e sistemi per acquisire le
informazioni.
Tutt’altro che aleatorio, quindi, il
concetto di Smart City secondo
Advantech è strettamente correlato
all’Internet delle Cose: “La città
è davvero intelligente quando i
diversi sottosistemi possono agire
in modo coordinato; devono quindi
essi stessi essere intelligenti e saper
comunicare”, ha aggiunto Zampolli.
La comunicazione, quindi, deve
avvenire tra tutte le parti, all’interno
System integrator, c’è lavoro per voi
Dal workshop del 21 marzo è emerso anche l’obiettivo che Advantech
intende perseguire nell’ambito delle tecnologie per la Smart City e
l’Internet of Things: “Non ci poniamo solo come hardware vendor,
piuttosto vogliamo essere percepiti come solution provider”, ha detto
Vincenzo Difronzo. Advantech apre quindi la strada a collaborazioni
con sviluppatori e system integrator. “Abbiamo un know-how
tecnico consolidato che possiamo sfruttare per definire applicazioni
specifiche, collaborando con integratori e sviluppatori”.
036
Automazione Industriale - Maggio 2014
di un sottosistema e tra i diversi
sottosistemi ed è il software che rende
ciò possibile. Su questo aspetto si è
concentrato Vincenzo Difronzo,
Head of Embedded Product
Manager di Advantech: “Vogliamo
focalizzarci sulla nostra capacità
di offrire soluzioni, hardware e
software, per applicazioni specifiche”.
Semplificando il concetto di
Internet of Things, Difronzo ha
poi evidenziato come debba essere
mantenuta un’interconnessione
costante tra i dispositivi di campo,
il datacenter e le applicazioni
software e come l’interoperabilità
sia a questo scopo fondamentale.
“Indipendentemente dall’hardware
e dal software selezionato per un
dispositivo IoT, quest’ultimo deve essere
in grado di funzionare comunicando
con altri dispositivi”, ha detto Difronzo.
“Advantech ha la risposta a questa
esigenza, perché basa le sue soluzioni
hardware, embedded e automation, su
due piattaforme software autogestite
e indipendenti dai sistemi operativi
usati: iManager e SusiAccess Remote
Device Management”. SusiAccess, in
particolare, è basato sullo standard Mqtt,
un protocollo di connettività M2M/
IoT che, già implementato, ad esempio,
in applicazioni di home automation, è
ideale anche per applicazioni mobile.
Esso richiede risorse minimali di
elaborazione, consuma poca energia e
può distribuire le informazioni in modo
efficiente a uno o più ricevitori.
Controllo totale a portata di mano?
Sicuramente.
Le soluzioni integrate di processo ABB riuniscono nella piattaforma 800xA il
controllo di processo, i sistemi di sicurezza, le telecomunicazioni, la distribuzione e
gestione di potenza e i treni elettrici per le stazioni di compressione e pompaggio,
riducendo la necessità di personale specializzato sugli impianti. ABB è uno dei più
grandi produttori di sistemi e prodotti elettrici e di automazione; l’alta efficienza
della gamma di prodotti forniti soddisfa tutti gli standard dell’industria di processo.
L’elevata affidabilità e le prestazioni delle nostre soluzioni migliorano la produttività
attraverso ridotta manutenzione, basso consumo di energia, minori fermo macchina
e un migliore asset management. www.abb.it/controlsystems
ABB S.p.A.
Process Automation Division
LBU Control Technologies
Tel. 02 2414.1
Email: [email protected]
Hot topic IoT - M2M - Big Data
Tempo di cambiamento per
il manifatturiero
Dopo tre rivoluzioni industriali innescate rispettivamente da
vapore, elettricità ed elettronica, arriva la quarta, battezzata
Industry 4.0 e guidata dall’Internet delle Cose
I
n vista del prossimo decennio,
quando miliardi di oggetti in
tutto il mondo saranno connessi
in rete, si sta facendo strada il
concetto di una quarta rivoluzione
industriale, chiamata Industry 4.0,
con la quale nuove modalità di
sfruttamento dell’enorme potenziale
di Internet saranno estese a tutte
le attività manifatturiere. Presto,
prodotti, macchine e dispositivi
abilitati per la connessione a Internet
comunicheranno in modo pressoché
autonomo fra loro e con le persone, per
ottimizzare la produzione e le risorse
ottenendo risultati completamente
diversi in termini di produzione ed
esperienza dell’utente finale rispetto al
prodotto.
Utilizzando macchine e impianti
intelligenti e connessi, le aziende
potranno produrre con un livello
nettamente superiore di cognizione
e dettaglio, sfruttando tutte le
informazioni per aumentare la
produttività. Ad esempio, sarà
possibile programmare facilmente
migliaia di macchine collocate in
diverse sedi distanti fra loro da
038
Copyright Dassault Systèmes
di Tom Comstock*
Automazione Industriale - Maggio 2014
un unico punto centralizzato. In
questo tipo di scenario, le macchine
potrebbero autodiagnosticare le proprie
condizioni e ordinare autonomamente
i ricambi all’interno di un sistema
completamente connesso. Si potrebbero
introdurre anche una migliore
organizzazione della produzione e
una manutenzione programmata
per aumentare ulteriormente la
produzione diminuendo al tempo
stesso i tempi morti. Questo a sua volta
contribuirebbe ad aumentare l’efficienza
e la creazione di valore in tutte le attività
manifatturiere. In questo mercato
dinamico in costante espansione, le
informazioni viaggeranno da un reparto
all’altro, da una cella di produzione
all’altra, e consentiranno di avere dati
di produzione in tempo reale molto
precisi. Quando tutti gli aspetti di
un impianto di produzione e le sue
condizioni sono noti e visibili, il sistema
diventa più controllabile, flessibile,
efficiente e facile da mantenere.
L’Industria 4.0 non è solo macchine
che parlano fra loro. Le persone
continuano ad avere un ruolo
fondamentale per garantire che venga
realizzato il prodotto giusto, nel modo
giusto, al momento giusto. In una
recente indagine sulla fabbrica del
futuro, Idc Manufacturing Insights
ha sottolineato come “nonostante la
crescente automazione degli impianti, le
persone, con la loro flessibilità e capacità
decisionale, resteranno al centro della
fabbrica del futuro. Una delle chiavi
per il mondo industriale sarà proprio
trovare addetti qualificati.” Purtroppo,
la carenza di addetti qualificati alla
quale fa riferimento Idc è già un fatto.
Per questo motivo è fondamentale che
i lavoratori siano quanto più produttivi
possibile; a tale scopo è necessario che
siano in grado di prendere le decisioni
corrette nel momento più adeguato,
per assicurare il massimo grado di
produttività.
Comprimere per accelerare
Mettendo in connessione macchine,
persone e processi - e i prodotti che
questi realizzano - le aziende possono
progettare e produrre in modo
più efficiente ‘prodotti di massa
personalizzati’, cioè ritagliati su misura
per ogni singolo consumatore. Per
sostenere e accelerare l’affermazione
della nuova Industry 4.0, le aziende
manifatturiere devono migliorare e
velocizzare l’accesso e la visibilità degli
impianti. Le tecnologie a questo scopo
sono già disponibili e possono essere
impiegate per raggiungere gli obiettivi.
Nel mio lavoro in Dassault Systèmes
ho potuto costatare in prima persona
quali siano le possibilità offerte da
una maggiore visibilità e un migliore
controllo su un ampio spettro di
attività manifatturiere. Posso citare,
ad esempio, il caso di un grande
costruttore di motori e apparecchiature
industriali, che ha migliorato la qualità,
Copyright Dassault Systèmes
IoT - M2M - Big Data Hot topic
la produttività e l’efficienza. L’azienda
ha implementato una soluzione
software di Dassault Systèmes con la
quale riesce a configurare prodotti
che meglio rispondono ai requisiti
e alle aspettative dei clienti. Inoltre,
grazie a una più ampia visibilità per
gestire meglio le attività distribuite
su diversi siti produttivi, sono stati
ottenuti incrementi significativi della
produttività senza costi aggiuntivi.
Un’altra azienda è riuscita a migliorare
la qualità aumentando l’efficacia
e la precisione nella selezione di
componenti per le fasi finali di
fabbricazione e assemblaggio di
autoveicoli, in base alle tolleranze di
produzione di ciascun pezzo. Questo
tipo di tecnologia per la gestione
delle attività produttive è ancora
più interessante nelle realtà in cui i
sistemi di logistica, manutenzione e
controllo della qualità sono alimentati
con dati di produzione intelligenti in
tempo reale per favorire processi di
miglioramento continuo.
I risultati di questo approccio sono
evidenti anche nei prodotti di largo
consumo con molta elettronica, come
gli smartphone e le automobili, capaci
di comunicare in maniera autonoma.
All’orizzonte si profilano anche
prodotti più ‘intelligenti’ e connessi che
percepiscono l’ambiente circostante e
reagiscono di conseguenza. Grazie a
questi sistemi, macchine e prodotti si
possono scambiare reciprocamente
dati relativi a condizioni ambientali,
temperature, consumi energetici e altri
aspetti del ciclo di vita, senza alcun
intervento umano.
Energia e dati da gestire
Il consumo energetico è un’altra
componente interessante della quarta
rivoluzione industriale. Grazie alla
visibilità in tempo reale dei costi
energetici e alla possibilità di riallocare
facilmente le attività da un sito all’altro,
l’Industry 4.0 consente di assegnare la
produzione a siti che possono sfruttare
prezzi dell’energia più favorevoli per
lo svolgimento di determinate attività.
Aggiungendo all’equazione anche
i costi di forniture e transazioni, si
ottiene un quadro più completo grazie
al quale le persone possono prendere
decisioni migliori sulla base di
informazioni più precise e puntuali.
Il cerchio si chiude con l’esperienza
dell’utente. Più aumentano la visibilità
e l’intelligenza delle informazioni
prontamente e facilmente disponibili
per prendere scelte migliori,
più è probabile che un’azienda
manifatturiera possa realizzare
prodotti che vengano ben accolti dal
mercato, ottenendo livelli superiori
di soddisfazione della clientela grazie
a un’esperienza più positiva per
l’utilizzatore. È questo il concetto
fondamentale che sottende alla scelta
di Dassault Systèmes di investire
nella realizzazione di una piattaforma
3DExperience grazie alla quale un
numero maggiore di persone può
040
Courtesy of Psa Peugeot
Hot topic IoT - M2M - Big Data
visualizzare e comprendere un’enorme
quantità di dati, ottimizzando le proprie
azioni di conseguenza. Acquisendo
la padronanza dei Big Data, queste
informazioni si trasformano in
‘intelligenza fruibile’ e preziosa risorsa
aziendale: l’aggiunta continua e
progressiva di nuove parti al ‘sistema’
complessivo offre un numero crescente
di opzioni e scelte possibili e favorisce
un incremento delle prestazioni.
Dov’è il valore?
Come tutte le rivoluzioni, anche
l’Industry 4.0 è destinata a produrre una
ridistribuzione della ricchezza. Alcune
realtà più lungimiranti vedono nei
Big Data delle aziende manifatturiere
un’enorme opportunità commerciale.
Molti stanno sviluppando strategie
per l’Internet of Things, ad esempio,
aiutando i propri clienti a introdurre
programmi di manutenzione
preventiva che hanno un impatto più
lieve sulla produttività. Adottando un
approccio d’impresa alla gestione delle
attività manifatturiere (idealmente con
l’implementazione della piattaforma
software 3DExperience o una soluzione
analoga), le attività sono integrate
direttamente con l’intelligenza della
struttura produttiva in tempo reale.
Inoltre, questa strategia riduce gli errori
che possono derivare dall’utilizzo di
Automazione Industriale - Maggio 2014
dati intrappolati in compartimenti
stagni, i cosiddetti ‘silos’ o ‘tombe
di dati’. L’industria elettronica, che
ha fatto progressi molto rapidi nelle
sue tecnologie di produzione, è
un chiaro esempio del potenziale
accessibile anche ad altri settori
industriali. Risposte rapide e mirate
a profitti e perdite, prontezza nel
reagire alle variazioni della domanda,
conservazione del patrimonio di
conoscenze dell’azienda, una forte
cultura dell’innovazione e del merito,
un attento controllo delle catene di
fornitura e dei canali commerciali
hanno proiettato l’industria elettronica
verso il suo successo attuale. Altri
settori manifatturieri che non hanno
adottato lo stesso approccio dinamico
sono impreparati per gli anni a venire.
L’integrazione e la connessione di
un’impresa all’interno e all’esterno della
sua organizzazione offrono nuove
possibilità tecniche e commerciali
che consentono di capitalizzare
idee rivoluzionarie. L’industria
manifatturiera sta diventando un altro
ingranaggio nella grande macchina
di Internet. Questo significa che sarà
disponibile un’ingente mole di dati
da gestire come risorsa e sfruttare a
scopo di profitto. Utilizzando questa
nuova risorsa per ottimizzare singole
macchine, celle di produzione,
intere fabbriche e, potenzialmente,
un ambiente di produzione su
scala globale, le aziende avranno
opportunità di business senza
precedenti. Dalle prime tre rivoluzioni
industriali sono nate grandi fortune;
oggi l’Industry 4.0 promette successi
ancora più importanti a tutti coloro
che sapranno osare.
*Vice presidente Delmia Strategy & User
Experience di Dassault Systèmes.
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Automazione
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Hot topic IoT - M2M - Big Data
Big Data analogici
crescono, come gestirli?
Nelle applicazioni di controllo, misura e test, gli ingegneri e
Data. In generale, i Big Data sono
caratterizzati da una combinazione
di quattro ‘V’, volume, varietà,
velocità e valore. Un’ulteriore
‘V’, visibilità, sta diventando una
caratteristica determinante. Tra le
aziende sparse nel mondo cresce
l’esigenza di un accesso virtuale
ai dati scientifici, ingegneristici
e aziendali dal punto di vista
geografico. I dati acquisiti dalle
attrezzature agricole in un campo
rurale del Midwest degli Stati Uniti
devono poter essere analizzati da
tecnici europei. Gli ingegneri di test
delle linee di produzione in Sud
America e in Cina potrebbero aver
bisogno di accedere ai dati delle due
aziende per analisi comparative.
Tutto questo si traduce nell’esigenza
di sistemi IT interconnessi, come
il cloud, per rimanere strettamente
collegati ai sistemi Daq.
o dai dati provenienti dai social
network; includono dati analogici
di tensioni, pressioni, accelerazioni,
vibrazioni, temperature, suoni e così
via, provenienti dal mondo fisico.
I Big Data analogici sono generati
dall’ambiente, dalla natura, dalle
persone e dalle macchine elettriche
e meccaniche. Sono, inoltre, i
Big Data più veloci. I segnali
analogici, generalmente, sono forme
d’onda continue che richiedono
una digitalizzazione a decine di
Gigahertz e, spesso, una buona
ampiezza di banda. Sono i dati più
‘grandi’ perché queste informazioni
sono generate di continuo da fonti
naturali e artificiali. Basti pensare
a luci, suoni, moti incessanti, alle
onde elettromagnetiche in tutto
il mondo, nel sistema solare e
nell’universo. Secondo Ibm, una
vasta porzione di Big Data oggi
proviene dall’ambiente e “include
immagini, luci, suoni e persino
segnali radio, tutto è analogico”. Si
prevede che i dati analogici acquisiti
dal radiotelescopio Ska (Square
Kilometre Array) dallo spazio
profondo saranno 10 volte il traffico
Internet mondiale.
Caratterizzare
le informazioni
Le informazioni dei Big Data
analogici sono un po’ differenti
rispetto a quelle degli altri Big Data
e a quelle acquisite da sistemi IT
Una soluzione a tre livelli
Trarre conclusioni significative
e accurate da dati analogici così
‘grandi’ e a velocità così elevate
è sempre più problematico.
Questi dati aggiungono nuove
i tecnici si trovano a dover acquisire un’enorme quantità di
dati in tempi sempre più ridotti
a cura di Alice Alinari*
V
olete qualche esempio delle
ultime tendenze dei Big
Data? Nel 2016, il Large
Synoptic Survey Telescope della
National Science Foundation andrà
on-line e dovrebbe acquisire più
di 140 Terabyte di informazioni
a settimana. I grandi produttori
di turbine a gas affermano che
le turbine per la produzione
di elettricità, durante i test di
produzione, generano più di 10
Terabyte di dati al giorno. In un
articolo della rivista Automation
World apparso nell’ottobre del
2013 (‘Big Data: Sweat the Little
Stuff ’), riguardante un’applicazione
di monitoraggio, si legge che sono
acquisiti 152mila campioni ogni
secondo dai sensori, accumulando
fino a 4 trilioni di campioni
all’anno. Nick Wingfield, blogger del
New York Times, nel suo post del
12 marzo 2013 scrive che le agenzie
immobiliari utilizzano i segnali
Gps per ben 100 milioni di persone
per calcolare i tempi di guida nei
quartieri di interesse.
La quantità dei dati, tuttavia, non
è l’unico tratto distintivo dei Big
042
Automazione Industriale - Maggio 2014
IoT - M2M - Big Data Hot topic
Gli ingegneri
hanno bisogno
di architetture
a tre livelli
per realizzare
soluzioni uniche
e integrate
dalla fase di
sfide all’analisi, alla ricerca,
all’integrazione dei dati, ai report,
alla manutenzione dei sistemi,
che devono essere affrontate per
restare al passo con la crescita
esponenziale dei dati. Le soluzioni
per l’acquisizione, l’analisi e
la condivisione dei Big Data
analogici hanno l’obiettivo di
affrontare i problemi dei Big Data
tradizionali e le difficoltà legate
alla gestione dei dati analogici. Per
far fronte a queste sfide, e sfruttare
l’importanza delle sorgenti di dati
analogici, gli ingegneri ricorrono a
soluzioni end-to-end.
In particolare, gli ingegneri sono
alla ricerca di architetture a tre
livelli per realizzare soluzioni
uniche e integrate capaci di
aggiungere ‘intuizioni’ dalla fase di
acquisizione real-time nei sensori
all’analisi nelle infrastrutture IT
di back-end. Il flusso di dati inizia
nel Livello 1, nel sensore, ed è
acquisito dai nodi del sistema del
Livello 2. Questi nodi eseguono
l’analisi iniziale dei dati realtime, in movimento e nel primo
stadio di vita. Le informazioni
considerate importanti passano
attraverso ‘l’Edge’ agli strumenti
IT tradizionali. Nell’infrastruttura
IT, o Livello 3, i server, la
memoria e le apparecchiature di
rete gestiscono, organizzano e
analizzano ulteriormente i dati
appena prodotti o a riposo. I dati,
infine, sono archiviati per un
utilizzo successivo. Attraverso le
fasi del flusso di dati, il settore in
crescita dell’analisi dei Big Data
sta arrivando a intuizioni mai
avute prima. Ad esempio, per
individuare la risposta immediata
in un sistema di controllo per la
movimentazione di precisione sono
necessarie analisi real-time. I dati
a riposo possono essere recuperati
per l’analisi a differenza dei dati
in arrivo e in movimento, ad
esempio, per comprendere meglio
il comportamento stagionale di
una turbina che genera energia.
Nei Livelli 2 e 3, i prodotti e le
tecnologie per la visualizzazione dei
dati permettono di capire i vantaggi
delle informazioni acquisite.
Considerando che le soluzioni
per i Big Data analogici,
solitamente, coinvolgono più
canali Daq collegati a diversi
nodi di sistema, le funzioni di
affidabilità, disponibilità, facilità
di manutenzione e gestibilità
(funzioni Rasm, ovvero ‘Reliability,
availability, serviceability e
manageability’) acquisiscono
sempre più importanza. Con
l’acronimo Rasm si esprime la
robustezza di un sistema in base
a come esso svolge la funzione
per cui è progettato. Per questo
motivo, le caratteristiche Rasm
di un sistema sono fondamentali
per la qualità dell’attività per cui è
acquisizione
real-time
nei sensori
all’analisi nelle
infrastrutture IT
di back-end
stato realizzato. Ciò ha un impatto
significativo sia sui risultati tecnici
sia aziendali. Le funzioni Rasm, ad
esempio, possono permettere di
stabilire quando è opportuna una
manutenzione preventiva o una
sostituzione. Sorprese o interruzioni
impreviste, a loro volta, possono
trasformarsi in periodi di inattività
pianificati e gestibili, mantenendo
così più tranquilla la fornitura
di servizi e incrementando la
continuità aziendale.
La facilità di manutenzione e la
gestibilità sono simili a quelle
necessarie per pc e server;
includono gli accertamenti, la
distribuzione, lo stato di integrità,
gli aggiornamenti, la sicurezza,
la diagnostica, la calibrazione e
la registrazione degli eventi. Le
funzioni Rasm sono essenziali per
diminuire i rischi nell’integrazione
e il costo complessivo, perché i
nodi del sistema si integrano alle
infrastrutture IT del Livello 3.
I Big Data più grandi, più veloci
e meno recenti, i Big Data
analogici, nascondono intuizioni
ingegneristiche e commerciali
straordinarie. Per sfruttare questa
vasta risorsa, gli sviluppatori si
stanno dedicando a soluzioni basate
su strumenti e piattaforme in grado
di integrarsi perfettamente tra loro
e con quelle di tanti altri partner. La
soluzione a tre livelli dei Big Data
analogici è sempre più richiesta
perché risolve problemi in aree
applicative importanti: nella ricerca
scientifica, nei test dei prodotti, nel
monitoraggio delle attività e delle
condizioni delle macchine.
* Tratto da ‘National Instruments Trend
Watch 2014. I trend tecnologici che
accelerano la produttività’.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
043
Hot topic IoT - M2M - Big Data
IoT, una grande
opportunità per l’industria
L’Internet of Things sta accelerando la spinta verso
un cambiamento epocale, soprattutto nel mondo
manifatturiero. Solair intende proporsi come abilitatore
verso il processo di transizione che le aziende devono
compiere nei prossimi anni per offrire un ‘prodotto-servizio’
di Laura Rubini
O
ggi tutto è connesso.
Cisco parla di 50 miliardi
di ‘cose’ connesse entro
il 2020. Già nel 2008 erano più gli
oggetti connessi rispetto al numero
di persone presenti sul pianeta, ma
questo numero esploderà, e non fra 10
anni, ma già fra cinque o sei. Occorre
valutare cosa ciò comporti in termini
economici. In uno studio del maggio
2013 il Mckinsey Global Institute
parla di 6,2 mila miliardi di dollari
di valore economico dell’IoT entro il
2025. Il mondo manufacturing avrà
un gran peso, con 2,3 mila miliardi
di dollari. Ciò significa che chiunque
all’interno della catena dello sviluppo
del prodotto sarà toccato dall’IoT. Se
fino a pochi anni fa parlare di prodotti
connessi e di IoT era difficile, oggi si
verifica quella che possiamo definire la
‘tempesta perfetta’. I costi dell’hardware
sono scesi e le dimensioni si sono
ridotte permettendo di posizionare
sensori anche all’interno di prodotti
molto piccoli. Vi è poi l’avvento del
044
Automazione Industriale - Maggio 2014
cloud: i costi della connettività sono
calati parecchio e l’affidabilità dei
dati è cresciuta. Le reti telefoniche
funzionano bene e ci sono anche
valide alternative. Potendo rilevare
dati praticamente da qualsiasi
cosa, oggi è più semplice parlare di
IoT. Si raccolgono tantissimi dati
Tom Davis, Ceo di Solair
ogni giorno, da quante persone
entrano in un centro commerciale
al numero di fermi macchina di una
catena di montaggio, dal numero
di luci spente o accese in un grande
edificio agli allarmi attivi in una
rete di sorveglianza. Avere però
così tanti dati a disposizione non
significa necessariamente riuscire
ad analizzarne le tendenze. Occorre
poterli interpretare e anche facilmente,
senza dispendio di risorse.
‘A Thing without an
application is noThing’
Fondamentale per l’IoT è inserire
questi dati in un contesto di
business per capire come creare
valore attorno ad essi: solo così si
genera vantaggio in un’azienda e
di conseguenza al cliente finale.
L’applicazione è il facilitatore
di questo inserimento di dati
IoT in un processo di business.
Oggi viviamo in un mondo di
‘prodotto’ e, in un futuro poco
lontano, arriveremo a un mondo
di ‘servizio’. Ci saranno tante
realtà che riusciranno a fare il
salto direttamente dal prodotto al
servizio, ma il 90% delle aziende
del manifatturiero entrerà in uno
stadio intermedio, quello del
‘prodotto+servizio’. Se si riesce ad
aggiungere un servizio al proprio
prodotto, si incrementa il fatturato.
Chi decide già oggi di procedere
su questa via vincerà nel confronto
IoT - M2M - Big Data Hot topic
Wi-Fi, tecnologia abilitante di IoT e M2M
con i competitor che propongono
solo il prodotto. Chi si muoverà
tardi, arriverà magari fra cinque
anni ad aggiungere un servizio al
proprio prodotto ma avrà perso
clienti, nel frattempo, e fatturato.
Ma come ottengo tutto questo?
Pensando ai tre livelli in base ai
quali è strutturata una soluzione
IoT (il primo di sensori e hardware
che raccogono e inviano i dati,
il secondo della piattaforma che
li raccoglie e li connette), va
detto che il reale valore aggiunto
sta nel terzo livello, nella SaaS
Application Platform, che crea
valore su questi dati costruendo
applicazioni. “Solair è in grado
di fornire una soluzione end-toend che copre i tre livelli”, dice
Tom Davis, Ceo di Solair. Una
piattaforma IoT deve infatti essere
scalabile, dinamica, flessibile e
personalizzata; deve permettere di
aggiungere e modificare elementi
facilmente. Ciò che è importante
è che la conoscenza del prodotto
sia incorporata nella soluzione.
“Solair offre un approccio
globale all’Internet of Things.
Non permette solo di rendere
‘intelligenti’ i prodotti, ma crea
“Tutti i principali studi di mercato parlano
del 2014 come l’anno zero dell’Internet
of Things che rappresenta un’enorme
opportunità per il rilancio del mercato IT
e dell’informatica in generale”, dichiara
Nicola De Carne, Ceo di Wi-Next. “Il
Wi-Fi, grazie alle sue caratteristiche
uniche in termini di standard e flessibilità
d’uso, si candida come una delle
principali tecnologie di comunicazione
abilitanti delle applicazioni M2M e
IoT. Solair è un partner di primaria
importanza perché la loro piattaforma
di Cloud Application rende semplice
l’elaborazione e l’utilizzo di migliaia di
dati per i nostri clienti”.
valore sui dati raccolti che fini a se
stessi non servirebbero a molto”,
aggiunge Davis. “Adottare Solair
Platform non è come implementare
un Crm o un sistema gestionale.
Si parla di Software-as-a-Service
on demand: pochi costi di
investimento per risultati nel breve
termine”.
Un approccio cloud-based
La piattaforma cloud-based
sviluppata da Solair è stata
progettata da zero per favorire
la creazione di applicazioni
IoT senza scrivere righe di
codice. “I nostri clienti sono
esperti del loro prodotto”, spiega
ancora Davis, “e usano la nostra
piattaforma come facilitatore,
per riuscire ad arrivare a fornire
Milioni di macchine oggi, miliardi domani
“La presenza di milioni di macchine
oggi e miliardi domani, che saranno
sempre più in grado di dialogare tra loro,
rappresenta per le aziende un’opportunità
unica per la creazione di nuovi modelli
di business che consentano da un lato
l’ottimizzazione dei processi e, dall’altro,
l’apertura di nuove opportunità in grado
di generare nuove fonti di revenue”,
dichiara Flavio Bazzigotti, direttore
commerciale e socio di Sipe. “Le
soluzioni complete capaci di tradurre
e innestare i dati delle macchine nel
business aziendale e rendere naturale
l’interazione e fluidi i processi sono ora
una realtà allo stesso tempo sofisticata,
ma anche semplice e facilmente
accessibile”.
i servizi che hanno in mente
per i loro prodotti senza dover
essere necessariamente esperti di
informatica”. La piattaforma Solair
riesce a raccogliere informazioni
dai prodotti connessi, anche da
prodotti cad, Crm, Erp e riesce
a creare un’applicazione che
scatena azioni e interagisce con
altri prodotti presenti in azienda.
“I dati da soli non servono a
nulla. Quando sono integrati
nei processi aziendali allora sì
che creano valore. Con i nostri
partner, Sipe e Wi-Next, riusciamo
a fornire soluzioni end-to-end.
Qualsiasi azienda può inserire la
nostra piattaforma dentro i propri
prodotti, creando applicazioni che
portano valore ai loro prodotti
velocemente e facilmente”,
puntualizza Davis. “Crediamo che
l’IoT sia un’ottima opportunità
per uscire dalla crisi e rilanciare la
competitività delle imprese italiane.
Ogni Ceo, direttore vendite o
chi deve pensare in termini di
business all’interno di un’impresa
deve cercare partner in grado
di capitalizzare le conoscenze
dell’azienda. È importante che
le aziende intraprendano questa
evoluzione in tempi brevi perché
i ‘first mover’ saranno coloro che
vinceranno sul mercato”.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
045
Hot topic IoT - M2M - Big Data
Reti di sensori, come
renderle più sicure
Uno dei presupposti dell’IoT sono le wireless sensor
network. Attenzione, però: anche la più piccola
trascuratezza nella protezione di questi sistemi potrebbe
avere conseguenze gravi e dirette sull’efficienza e sulla
sicurezza di un’intera applicazione
di Kris Pister e Jonathan Simon*
L’
Fig. 1.
Un nodo
sorgente usa
una cifratura
a blocchi, un
nonce e una
chiave segreta
per criptare
un messaggio
in chiaro e
trasformarlo in
un crittogramma
046
Internet of Things si sta
evolvendo rapidamente e
le reti di sensori wireless
(Wsn) contribuiscono ampiamente a
estendere la portata dell’infrastruttura
di Internet a ‘qualsiasi cosa’. In effetti le
reti di sensori sono già in uso in tutto il
mondo in applicazioni importanti con
funzioni di monitoraggio e controllo.
In questi sistemi eventuali carenze
in materia di protezione potrebbero
avere conseguenze concrete e dirette
sull’efficienza e sulla sicurezza.
Nonostante esista un’ampia letteratura
sul tema della protezione dei sistemi
wireless e le best practice siano ben
note, si continuano a verificare attacchi
alle strutture wireless in generale e alle
Wsn in particolare. È sorprendente
che molti prodotti presenti sul mercato
Automazione Industriale - Maggio 2014
non contemplino nemmeno gli aspetti
basilari della sicurezza e che molti
prodotti dotati di protezione rivelino
delle lacune.
Quali sono gli errori più comuni?
Com’è possibile risolverli? Nelle reti
wireless la sicurezza non è cosa da
poco ma, con una rigorosa attenzione
ai dettagli, è possibile realizzare sistemi
intrinsecamente sicuri.
La sicurezza non è un tema che
riguarda solo i sistemi wireless. Gli
attacchi su Internet, piccoli o grandi che
siano, sono talmente diffusi che quasi
non se ne parla. Si ha la sensazione che i
sistemi wireless siano più esposti perché
chiunque dotato di una radio adeguata
può comunicare con un dispositivo
wireless da una certa distanza.
Naturalmente su Internet chiunque,
con un pc, può lanciare un attacco da
distanze ben maggiori di quelle percorse
da qualsiasi segnale radio. Alla fine,
tutti i sistemi cyber-fisici, sia cablati
sia wireless, devono adottare adeguate
precauzioni per evitare eventuali
attacchi.
Riservati, integri e autentici
Gli obiettivi principali in tema di
sicurezza delle Wsn si basano su tre
elementi: riservatezza (i dati trasportati
sulla rete possono essere letti solo dal
destinatario specificato), integrità
(tutti i messaggi ricevuti risultano
essere esattamente quelli inviati, senza
aggiunte, cancellazioni o modifiche al
contenuto), autenticità (un messaggio
ritenuto proveniente da una data fonte
proviene effettivamente da tale fonte;
anche il fatto di considerare l’ora come
parte dello schema di autenticazione
protegge il messaggio dall’eventualità
che venga registrato e riprodotto in un
secondo tempo).
La riservatezza è un aspetto necessario
non solo nelle applicazioni di sicurezza,
ma anche in quelle di uso comune. Ad
esempio, alla concorrenza possono
interessare le informazioni dei sensori
che riguardano i livelli di produzione
o lo stato delle apparecchiature. I dati
dei sensori devono essere criptati in
modo da consentirne l’uso solo a un
destinatario specificato. I dati dei sensori
e le informazioni relative ai comandi
devono arrivare intatti. Nel caso di un
sensore che indica che “il livello del
IoT - M2M - Big Data Hot topic
accademico di una potenziale carenza
potrebbe comportare una perdita nelle
vendite, un intervento tecnico urgente e
gravi problemi di relazioni pubbliche.
Fig. 2. La
maggior parte
dei sistemi Wsn
sicuri utilizza
Strumenti per difendersi
Fortunatamente esistono strumenti
molto potenti che consentono di
costruire reti di comunicazione wireless
sicure e robuste. Ciò che occorre è
impegno e attenzione per i dettagli, ma
niente di veramente difficile.
due livelli di
chiavi, chiavi
per sessioni
serbatoio è 72 cm” o di un controller
che segnala di “ruotare la valvola a 90
gradi”, la perdita di una sola cifra può
causare conseguenze disastrose. È di
fondamentale importanza essere sicuri
da quale fonte proviene il messaggio.
Se inviati da un pirata informatico, i
due messaggi sopra indicati potrebbero
avere effetti negativi. Un esempio limite
è un messaggio tipo “c’è un nuovo
programma da usare”.
Le conseguenze
di una security debole
Non è sempre facile prevedere quali
conseguenze può avere la mancanza di
sicurezza. Ad esempio, apparentemente
un sensore di temperatura o un
termostato wireless non hanno grandi
esigenze in termini di sicurezza. Ma
consideriamo quali conseguenze
può avere sulle vendite apprendere
dai giornali che dei criminali hanno
utilizzato una radio per individuare
l’impostazione ‘assenza’ del termostato
e svaligiare indisturbati una casa. La
soluzione migliore è criptare tutti i dati.
Quando ZigBee fece la sua comparsa,
la maggior parte delle reti non aveva
alcun sistema di sicurezza. Così in un
ambiente costituito da più fornitori
da un lato e da potenziali clienti
dall’altro, molte reti ZigBee fallirono
clamorosamente perché interpretavano
i comandi provenienti da altre reti
come un comando di ‘coordinator
realignment’ che indicava loro di
cambiare canale. Le reti ZigBee non
erano in grado di capire che i messaggi
provenivano da un dispositivo che
non era incluso nella loro rete. Questo
comportamento disastroso non era
causato da un vero e proprio attacco,
ma da una mancanza di autenticazione
che portava a interpretare i pacchetti
come provenienti da una rete
completamente diversa.
Per quanto riguarda l’automazione dei
processi industriali, le conseguenze di
un attacco possono essere ben peggiori
della perdita di un cliente. L’invio di
informazioni sbagliate a un sistema di
controllo può provocare danni fisici.
Ad esempio, un sensore che trasmette
dati al controller di un motore o di
una valvola, segnalando che la velocità
del motore o il livello del serbatoio
è troppo basso, può comportare un
evento catastrofico, come nel caso delle
centrifughe colpite da Stuxnet[Stuxnet].
A livello puramente pratico, perfino
un attacco non riuscito o l’annuncio
end-to-end e
una o più link
key
- Cifrature e nonce
Lo strumento di crittografia base è
la cifratura a blocchi. Tanto per fare
un esempio, l’Aes-128 è una speciale
cifratura a blocchi che prende un
messaggio di 16 Byte (testo in chiaro)
e una chiave di 128 bit per generare
una versione del messaggio criptata
di 16 Byte (crittogramma). Chiunque
abbia la stessa chiave può decifrare il
crittogramma e ripristinare il testo in
chiaro, al contrario di chi, invece, non
possiede tale chiave. La cifratura Aes è
facile da implementare nel software e
di solito è disponibile nell’hardware di
molti chip per radio e microprocessori.
L’Aes-128 è inviolabile: senza la chiave
non c’è assolutamente modo di leggere
il testo in chiaro da un crittogramma.
E infatti questo è il metodo che è stato
adottato dalla National Security Agency
per criptare i documenti segreti. In tutti
gli attacchi alla sicurezza delle Wsn di
cui si è conoscenza non è mai capitato
che la cifratura Aes costituisse l’anello
debole. L’unico attacco all’Aes-128
che si conosca è quello detto di ‘forza
bruta’ in cui l’hacker prova tutte le
chiave possibili e immaginabili fino
a trovare quella giusta: un lavoro
immane. Anche se avessimo un
miliardo di pc e facessimo controllare
a ogni computer un miliardo di chiavi
Maggio 2014 - Automazione Industriale
047
Hot topic IoT - M2M - Big Data
al secondo nell’arco di un miliardo di
anni, riusciremmo comunque a provare
solo lo 0,1% di tutte le chiavi di 128
bit possibili. Infatti, esistono più di
300 miliardi di miliardi di miliardi di
miliardi di chiavi di 128 bit diverse.
La cifratura a blocchi consente di
criptare un messaggio alla sorgente
e di decifrarlo a destinazione, con la
stessa chiave (Fig. 1). Naturalmente chi
dovesse intercettare, tra tanti, messaggi
semplici del tipo ‘accendi la luce’ o
‘spegni la luce’, seppure trasformati in
stringhe di bit apparentemente senza
significato, si accorgerebbe subito
che sono solo due messaggi diversi.
Per risolvere questo problema si può
utilizzare un contatore di messaggi
e numerare ogni messaggio inviato.
Considerata la natura della cifratura,
qualsiasi modifica al messaggio in
chiaro comporta la creazione di
un crittogramma diverso; quindi
due messaggi uguali, ma trasmessi
in momenti diversi, ad esempio
‘msg 1: accendi la luce’ e ‘msg 53:
accendi la luce’, appariranno in modo
completamente diverso a chi non
è in possesso della chiave. Finché il
contatore di messaggi non si ripete, non
si ripete nemmeno il crittogramma.
Questo concetto del contatore di
messaggi che non si ripete mai è
definito ‘nonce’, che è la contrazione
delle parole ‘number used once’
(numero usato solo una volta).
sequenziale tutte le parti di un
messaggio mediante una cifratura a
blocchi con una chiave particolare,
il mittente crea un breve riassunto
criptato dell’intero messaggio
denominato, appunto, Message
Integrity Check. Il Mic viene quindi
allegato e inviato con il messaggio. Il
destinatario, usando la stessa chiave,
può eseguire la stessa operazione
sul messaggio, cioè calcolare il
suo Mic e verificare che il risultato
corrisponda al Mic ricevuto. Una
modifica al messaggio, anche di un
solo bit, comporta una modifica del
Mic e il messaggio viene respinto dal
destinatario.
- Generatori di numeri casuali
Chiunque può generare chiavi
di cifratura in una Wsn, ma è
un’operazione poco pratica e del tutto
Fig. 3.
Usando
correttamente
misure di
sicurezza
conosciute
è possibile
- Controllo dell’integrità
dei messaggi
Il Message Integrity Check, o Mic
(controllo dell’integrità dei messaggi,
a volte denominato anche Message
Authentication Code, o Mac, codice
di autenticazione dei messaggi), è
un totale di controllo crittografico
del messaggio. Elaborando in modo
048
trasmettere in
modo affidabile
messaggi
riservati,
autentici e
non modificati
da una
sorgente a una
destinazione
Automazione Industriale - Maggio 2014
rischiosa, come vedremo più avanti.
La cosa migliore sarebbe chiedere al
computer di generare le chiavi per noi.
Le chiavi devono essere casuali per
evitare che qualcuno possa trovarle
e per questo occorre utilizzare un
generatore di numeri casuali (Rng).
Di solito si preferisce che i computer
siano del tutto deterministici, mentre
non si vedono di buon occhio i
comportamenti casuali. Fare in modo
che un computer operi in modo
veramente casuale non è cosa da
poco e richiede sempre una certa
interazione con qualcosa di non
digitale. Fortunatamente le radio sono
intrinsecamente non digitali e, dai
tempi di Marconi, ci sono voluti cento
anni di progresso per arrivare a inviare
messaggi digitali in modo affidabile.
Qualsiasi sistema Wsn ben progettato
utilizza la radio o qualche altra fonte di
maxon EC-i 40: un potente motore
per l’automazione e la robotica.
rumore termico come parte integrante del suo
Rng e genera numeri veramente casuali.
- Controllo degli accessi
Perfino un dispositivo ottenuto legittimamente,
ma erroneamente utilizzato, può confondere
un sistema di controllo che non si aspetta
un’immissione di dati aggiuntiva. Le liste di
controllo degli accessi (liste bianche e nere)
forniscono un ulteriore livello di controllo,
evitando che dispositivi indesiderati possano
intralciare la rete.
Gli errori più comuni
L’errore più comune riguardo alla sicurezza
delle Wsn è comprendere l’entità di un
problema quando ormai è troppo tardi. Persino
chi riconosce che la sicurezza sia un tema
importante può non rendersi conto del grado
di complessità, dei tool hardware e software
e delle capacità disponibili e regolarmente
utilizzate sul lato oscuro di questo conflitto.
Molte società propagandano i propri protocolli
di ‘channel hopping’ come sicuri, come se un
hacker non fosse in grado di comprare un
ricevitore e trasmettitore multicanale. Altri
invece sembrano pensare che milioni o miliardi
di chiavi siano sufficienti a prevenire eventuali
attacchi, quando in realtà non ne bastano
nemmeno miliardi di miliardi [cracking Des1998]. Ove
esista la possibilità di un attacco di forza bruta,
un programma di rotazione delle chiavi può
scoraggiare un hacker medio, ma potrebbe non
fermarne uno molto fortunato.
- Chiavi condivise e reverse engineering
del software
Ipotizzando invece di aver scelto una cifratura
adeguata e di utilizzare i nonce, il sistema più
semplice utilizza un’unica chiave condivisa
per tutte le operazioni di crittografia: finché
la chiave rimane segreta va tutto bene, ma è
comunque un obiettivo difficile da raggiungere.
Perfino i protocolli migliori non hanno alcuna
difesa contro una chiave scadente e nemmeno
contro una chiave casuale pubblicata su
Internet. Il protocollo Bluetooth dispone di
ottimi tool per la sicurezza, ma non servono a
niente se non sono utilizzati in modo corretto
e se qualcuno non rende pubblica sul web la
chiave di tutti i prodotti.
Il passo successivo è avere un’unica chiave
univoca per ogni rete fornita o installata,
oppure una nuova chiave ogni volta che si
crea una rete. Questo è un buon metodo se
si dispone di un buon generatore di numeri
casuali e si controlla tutto l’hardware della
rete. Ma se uno dei nodi viene compromesso,
l’intera rete viene esposta a eventuali attacchi.
Per gli utenti che hanno la possibilità di scrivere
il proprio software sui nodi della rete risulta
piuttosto difficile evitare che un hacker trovi la
relativa chiave.
Anche se il software del nodo è chiuso, è
abbastanza difficile evitare che degli hacker
in possesso dell’hardware leggano il codice
del microprocessore. Questo tipo di attacchi è
abbastanza frequente; gli attacchi avvengono
più o meno con lo stesso schema: si ottiene
una versione legale dell’hardware che viene
violato per ricavarne il codice, si decompila il
codice per scoprire dove si trova la chiave (basta
confrontare il codice di due reti diverse per
vedere quali bit sono differenti), si usano queste
informazioni per scoprire come è stata calcolata
la chiave o per trovare più velocemente la chiave
dell’hardware ottenuto dalla rete sotto attacco.
Tranne rare eccezioni, bisogna partire dal
presupposto che un hacker determinato può
riuscire a ottenere l’hardware, leggere il codice
e decompilare sia gli algoritmi sia il software.
Ecco perché un sistema di sicurezza ben
progettato non deve contare sul fatto che gli
algoritmi e il software oppure la chiave (o le
chiavi) rimangano segreti. Un hacker in grado
di impossessarsi del nodo di una rete potrebbe
riuscire a ottenere il controllo completo su
tale nodo; in un sistema ben progettato un
solo nodo non può pregiudicare la sicurezza
dell’intera rete.
La soluzione più semplice a questo problema
di decompilazione è che ogni sessione di
maxon EC-i 40
Piccolo ma
potente.
Per sfruttare dinamica e coppia elevate in
spazi ridotti è possibile contare sul motore
brushless maxon EC-i 40 (diametro 40 mm)
disponibile in due lunghezze: 26 mm (50
watt), 36 mm (70 watt). Questo economico
motore brushless è particolarmente adatto
per le applicazioni nell’automazione e nella
robotica.
maxon motor è il fornitore leader di sistemi
a livello mondiale di motori e sistemi ad alta
precisione fino a 500 watt. Affidatevi alla qualità delle soluzioni specifiche che sviluppiamo
insieme a voi e per voi. www.maxonmotor.it
Hot topic IoT - M2M - Big Data
comunicazione, o flusso di dati
tra due nodi finali, abbia chiavi
univoche, sconosciute agli altri nodi
della rete. In questo modo un nodo
eventualmente compromesso non può
spiare, manipolare, né imitare i dati o i
comandi di un altro nodo della rete.
- Distribuzione delle chiavi
Ammesso che siano utilizzati i
protocolli e le cifrature adatte, una rete
dotata di chiavi casuali univoche per
ciascuna sessione ‘end to end’ protegge
la riservatezza, l’integrità e l’autenticità
delle comunicazioni di rete (Fig. 2).
Questa situazione, tuttavia, comporta
delle vulnerabilità in alcuni sistemi. Di
solito non conviene pre-programmare
ogni nodo della rete con tutte le chiavi
univoche necessarie per tutte le sessioni
future; invece è meglio distribuire le
chiavi dopo la creazione della rete. In
alcuni sistemi questo avviene inviando
le chiavi della sessione iniziale ‘in
chiaro’ (cioè non criptate), partendo
dal presupposto che la rete sia esposta
a un eventuale attacco solo per un
breve periodo di tempo durante la
fase di creazione. L’hacker, tuttavia,
potrebbe predisporre il suo dispositivo
di snooping e attendere pazientemente
che la rete venga ripristinata o di
fatto causare un ripristino della rete
spegnendo e riavviando il controller o il
gateway o mediante un altro metodo.
Una soluzione semplice consiste
nell’installare una sola chiave univoca
su ogni nodo della rete nella fase di
produzione e avere un solo security
manager fidato al quale consegnare
le chiavi, in modo da garantire la
sicurezza della sessione tra ogni nodo
e il security manager. In seguito, il
security manager genera le chiavi
necessarie per tutte le altre sessioni e le
trasmette, attraverso canali sicuri, a ogni
dispositivo interessato. In alternativa è
disponibile un’altra serie di strumenti
che utilizzano un’infrastruttura a chiave
pubblica (Public Key Infrastructure)
che offre funzionalità simili, oltre ad
altri vantaggi [Pki].
- Generatore di numeri casuali
scadente
Utilizzare un generatore di numeri
casuali di qualità scadente è forse
l’errore più comune che può
commettere chiunque affronti
seriamente il tema della sicurezza.
Nonostante tutti i protocolli e le
cifrature, l’unico modo per resistere a
eventuali attacchi è avere chiavi difficili
da trovare. Tra gli errori più comuni
figurano l’uso di generatori di numeri
casuali non crittografici o di generatori
di numeri casuali crittografici i cui semi
(cioè i primi valori della sequenza) non
Bibliografia
[Stuxnet] http://spectrum.ieee.org/telecom/security/the-real-story-of-stuxnet
[CrackingDes1998] Electronic Frontier Foundation, ‘Cracking Des’, O’Reilly Media, 1998.
[Pki] https://en.wikipedia.org/wiki/Public_key_infrastructure
[Nist] http://csrc.nist.gov/publications/fips/fips140-2/fips1402annexc.pdf
[IOActive2013] Lucas Apa, Carlos Hollman, ‘Compromising Industrial Facilities from 40
miles away’, Blackhat 2013
050
Automazione Industriale - Maggio 2014
sono casuali. I numeri casuali sono utili
in molte applicazioni informatiche,
per questo molti sistemi operativi
prevedono una funzione ‘rand()’. Ad
esempio, la funzione rand() dell’Unix
originale manteneva uno stato interno
di 32 bit e calcolava il numero casuale
e lo stato successivi in base allo stato
corrente. L’utente poteva seminare
questo Rng con un numero di 32 bit
e in seguito ogni chiamata a rand()
generava il valore successivo in una
sequenza di quattro miliardi di valori.
Come Rng non era un granché, però
era adatto per la maggior parte delle
applicazioni non crittografiche. Tuttavia
oggi sarebbe facile generare una tabella
in un solo computer contenente i
quattro miliardi di numeri casuali
possibili e la relativa posizione nella
sequenza. E non servirebbe a niente
randomizzare il seme: lo stesso Rng
non sarebbe abbastanza sofisticato.
Gli Rng crittografici usano uno stato
interno più grande, almeno di 128
bit. Con 128 bit, come spiegato in
precedenza, è molto improbabile che
miliardi di computer che lavorano
per miliardi di anni riescano a trovare
uno schema nella sequenza di numeri.
Le procedure di implementazione e
prova di Rng crittografici di buona
qualità sono ben documentate [Nist].
Anche l’algoritmo dell’Rng migliore è
casuale quanto il seme fornito. IOActive
[IOActive2013]
ha segnalato un errore
comune in due sistemi di sicurezza
Wsn: durante la decompilazione dei
numeri binari del software dei prodotti
scoprì che stavano usando un seme non
casuale. Entrambi i prodotti usavano
la funzione tempo (in secondi) come
seme del loro generatore di numeri
casuali. Essendoci solo qualche
decina di milioni di secondi in un
anno, perfino un laptop modesto può
IoT - M2M - Big Data Hot topic
generare tutte le chiavi possibili facendo
una veloce ricerca sugli ultimi decenni.
Quando è davvero protetta
una rete?
Per essere sicura, una rete ha bisogno di
un protocollo e di un’implementazione
sicuri (Fig. 3). Tra i protocolli di
sicurezza ben progettati per reti Wsn
figurano il Wireless Hart e l’Isa100.11a,
per il settore dell’automazione
industriale, e i protocolli ZigBee Smart
Energy. Tutti questi protocolli sono stati
oggetto di un’approfondita revisione da
parte di esperti della sicurezza e molte
implementazioni hanno superato tale
revisione senza difficoltà. In particolare,
il protocollo Wireless Hart costituisce
la base delle reti sicure utilizzate in
importanti applicazioni infrastrutturali
di tutto il mondo, dal circolo polare
artico al deserto arabico. Chi utilizza
questa tecnologia si affida alle Wsn per
trasmettere, in modo affidabile e con la
massima riservatezza, informazioni per
il controllo dei processi tra nodi finali
autenticati. I clienti di questi settori e i
loro fornitori hanno fiducia nelle loro
reti grazie a un’approfondita analisi e
a una rigorosa verifica dei protocolli e
delle implementazioni. Nelle Wsn per
il settore dell’automazione dei processi
industriali fu chiaro fin da subito che la
sicurezza era un aspetto fondamentale,
come dimostrano i protocolli e le
implementazioni. Con l’avvento di
nuovi protocolli, soprattutto per
l’Internet of Things, gli ambienti che
non hanno ancora compreso quanto
sia importante la sicurezza dovranno
ripassare qualche dura lezione impartita
nel passato perché, come dimostrano
gli esempi illustrati, c’è ancora qualcuno
che queste lezioni non le ha imparate.
Per fortuna è semplice offrire una
sicurezza di ‘qualità industriale’
alle applicazioni IP, così come alle
applicazioni industriali.
*Kris Pister è Chief Technologist, mentre
Jonathan Simon è Systems Engineering
Director in Dust Networks Product
Group, Linear Technology Corp.
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i contenuti
aggiuntivi
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Speciale Mes
Mes vuol dire
competitività
Le soluzioni in grado di identificare automaticamente
problemi, errori o carenze rappresentano strumenti
preziosi per essere vincenti sul mercato
di Massimiliano Cassinelli
I
n ambito industriale è ormai
irrinunciabile la valutazione
dell’efficienza dei propri
impianti produttivi e del suo
confronto con quella ottenuta
dai concorrenti. In realtà, però,
il termine ‘efficienza’ è talmente
vasto da rappresentare solo un
indicatore generico, senza però
fornire un contributo significativo
al reale miglioramento delle
Le vecchie
piattaforme
software stanno
lasciando spazio
a soluzioni Mes
e Scada
052
Automazione Industriale - Maggio 2014
performance. Del resto, come ci
ricorda la fisica di base, l’efficienza
di una macchina è data dal rapporto
tra il lavoro ottenuto e quello
fornito. Essere efficienti, ovvero
produrre più lavoro fornendone
di meno, significa ridurre gli
sprechi e, quindi, guadagnare di
più. Il vero problema è però legato
a un quesito: come ottenere tutto
questo? Soprattutto negli impianti
più vecchi, così come in quelli con
processi produttivi ormai maturi,
è infatti difficile convincersi e
convincere il personale che non
sempre il ‘si è sempre fatto così’
rappresenta la soluzione migliore.
I dibattiti e gli scontri basati
su sensazioni o su rilevazioni
effettuate manualmente hanno
effetti spesso limitati, quando non
peggiorativi. Anche perché alcune
persone subiscono negativamente
i cambiamenti, fermi nelle proprie
convinzioni e, quindi, poco proattivi
nei confronti delle nuove modalità o
nella correzione di errori e carenze. La
svolta, in questo ambito, è stata fornita
dall’introduzione dei sistemi Mes,
capaci di rilevare automaticamente
un numero virtualmente infinito di
parametri e di metterli in correlazione
tra loro. Una svolta determinante,
soprattutto negli ambienti tecnici, dove
le persone sono abituate a confrontarsi
sui numeri e non sulle sensazioni.
Raccogliere grandi quantità di dati in
tempo reale e senza l’intermediazione
di personale umano, però, rappresenta
solo il primo passo per sfruttare in
modo efficace un sistema Mes.
I numeri, infatti, devono essere
sempre rielaborati e proposti in modo
intelligente, tipicamente sfruttando
i Kpi (Key Performance Indicator),
grazie ai quali è possibile comprendere
quanto sta effettivamente avvenendo
in un impianto e su quali parametri
intervenire.
Mes Speciale
Quando comanda l’Oee
Nel tempo le aziende hanno sviluppato
e adottato gli indicatori più svariati e
specifici di ogni settore, ma, in termini
assoluti, il Kpi più utile per consentire
un’autentica presa di coscienza
rimane l’Oee (Overall Equipment
Effectiveness), frutto del prodotto di
tre elementi: perdite di tempo, perdite
di velocità e perdite di output, ovvero
le cause del calo di prestazioni.
Nello specifico, le perdite di tempo
rendono conto del fatto che durante
le operazioni di cambio prodotto o
formato, pulizia, manutenzioni non
pianificate o interruzioni impreviste,
la macchina non è in produzione.
Fissando quindi uno specifico arco
temporale, si può conoscere quale
sia la percentuale di tempo perso per
queste cause. Allo stesso modo, anche
se non si sono verificate interruzioni, la
velocità a regime può essere rallentata,
volontariamente o involontariamente,
da numerosi problemi, come il
mancato approvvigionamento di un
prodotto, il ritardo di un operatore, la
necessità di interventi diretti.
Infine, non dimentichiamo che in
alcuni casi i pezzi devono essere
eliminati o rilavorati, perché non sono
stati raggiunti gli standard qualitativi
attesi. Un processo che, ancora una
volta, impatta in modo negativo sulla
produttività di un’azienda, poiché
la produzione deve essere misurata
sui quantitativi vendibili, non su
quelli prodotti. Questi tre fattori,
contrariamente a quanto un’analisi
superficiale porterebbe a ritenere, sono
strettamente interconnessi, in quanto
l’Oee è dato dal loro prodotto. All’atto
pratico, quindi, se i tre valori fossero
al 90%, l’Oee non varrebbe 90%, ma
solo 73%, ovvero il prodotto delle tre
misurazioni. Questo significherebbe
che una macchina o una linea stanno
producendo a tre quarti della loro
potenzialità. Inoltre, si potrebbero
verificare immediatamente gli effetti,
anche nefasti, di un intervento.
Ad esempio, aumentare la velocità
potrebbe indurre una crescita degli
scarti, con un effetto complessivo
addirittura negativo.
I passi per migliorare
Molte aziende, in realtà, ancor oggi
non stanno misurando effettivamente
il proprio Oee, spesso nella
convinzione di aver già raggiunto
i vertici delle prestazioni. Una
convinzione certamente sbagliata,
perché nessun impianto raggiunge mai
la perfezione, al contrario, è necessario
puntare sempre a migliorare, così
come ad anticipare gli immancabili
problemi indotti dall’usura e dal
trascorrere del tempo. Obiettivamente,
quindi, nessuno può dire di aver
raggiunto la perfezione, ma, allo stesso
tempo, è difficile individuare realmente
chi induce le interruzioni della
produzione. Questo anche in virtù
del fatto che, su una linea, operano
decine di persone, spesso con compiti
differenti, ognuna delle quali ritiene
di non avere responsabilità in caso di
interruzione. Così come è pressoché
Servono
strumenti
efficaci per
garantire la
competitività
delle aziende
impossibile tenere traccia delle microfermate, ovvero di quelle interruzioni
di pochi secondi che, ripetute più
volte nel corso di una giornata,
possono incidere pesantemente
sulla produttività. Anche perché,
oltre al tempo di fermo, è necessario
valutare quello necessario per tornare
a regime e gli eventuali prodotti
danneggiati o non conformi. Proprio
la consapevolezza rappresenta, quindi,
il requisito essenziale per assumere
le decisioni adeguate in un ambito
industriale. Una consapevolezza che,
tuttavia, è assente in molte realtà.
Spesso, infatti, le aziende sono indotte
a credere di essere già in grado di
raccogliere e analizzare correttamente
tutte le informazioni rilevanti di un
impianto. Queste capacità, però,
sono particolarmente complesse
se realizzate con gli strumenti
tradizionali: sia per l’enorme mole
di dati, sia perché i risultati possono
essere forniti solo a distanza di
tempo, ritardando così l’intervento
anche in modo ‘pericoloso’. Non
possiamo inoltre dimenticare che
nessun operatore umano risulta
mai completamente obiettivo. La
formazione professionale di ognuno, se
non il tentativo di nascondere proprie
carenze, induce infatti a enfatizzare
alcune situazioni a scapito di altre. Un
errore che un software come il Mes,
sviluppato in modo ‘scientifico’, non
può commettere.
A favore del Mes gioca anche il
confronto con lo storico dei dati
raccolti. Qualunque numero, infatti,
assume valore solo se confrontato
con le serie precedenti. Solo in
questo modo è possibile individuare
tempestivamente una deriva o gli
effetti (positivi o negativi) di un certo
intervento.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
053
Speciale Prodotti
a cura di Franco Gori
Connessione diretta tra produzione e IT
L
e interfacce Mes di Mitsubishi
Electric abilitano l’integrazione dei
processi attraverso la connessione
diretta tra il reparto produttivo e il
livello dei sistemi informativi (Erp),
permettono di creare un’infrastruttura di
comunicazione trasparente che elimina
il gap tra manufacturing e database IT,
ottenendo una visibilità completa della
fabbrica e una trasmissione dati in tempo
reale, senza necessità di alcun gateway
(ad esempio, un pc) e senza che sia
richiesta un’ulteriore programmazione.
Inoltre, senza hardware o software
aggiuntivi, i dati sono raccolti dai
dispositivi di campo (plc, Rfid ecc.) e
trasmessi in tempo reale dall’interfaccia
Mes verso i più comuni database
gestionali. I task con trigger di lettura
possono essere attivati a evento oppure
periodicamente e i dati di migliaia di word
lette dalle cpu possono essere trattati ed
elaborati con funzioni complesse e scritti
in un database con funzioni Sql tipiche
(insert, update ecc.). La comunicazione
avviene in modo bidirezionale, con la
possibilità di inviare dati dal database
ai plc e Hmi e viceversa, collegando
direttamente i controllori o i pannelli
operatore con il sistema informativo.
I moduli Mes consentono, inoltre, di
ritardare la trasmissione dei dati richiesti
dal sistema nel caso di errore
della rete o nel caso in cui
il carico sulla rete sia
elevato. Grazie alla
funzionalità di ‘store and
forward’ vi è la possibilità
di immagazzinare i dati,
insieme all’indicazione
del momento in cui
sono stati rilevati,
nella memoria interna
dell’interfaccia, inviandoli
quando il traffico sulla rete ritorna a
livelli normali. Per la configurazione
dell’interfaccia Mes è previsto l’utilizzo
di un tool software che consente di
mettere in funzione la scheda e attivarne
le funzionalità, come la creazione
automatica di report, l’invio di e-mail, la
gestione della sincronizzazione tramite
protocollo Smtp e così via.
Dal discreto al processo, ci pensa Oracle
O
racle propone Discrete
Manufacturing e Process
Manufacturing, due soluzioni
per integrare il controllo di fabbrica con
il sistema Erp Oracle E-Business Suite
Release 12. Componente di Oracle
E-Business Suite Release
12, Oracle Discrete
Manufacturing permette ai
produttori di implementare
le Oracle Applications
con soluzioni di terze
parti per l’esecuzione
della produzione per il
manufacturing discreto.
La soluzione Discrete
Manufacturing permette
di seguire l’andamento dei
Kpi, lo stato delle singole
macchine e i carichi di
054
lavoro, e di ridefinire i piani di lavorazione
in caso di imprevisti. La soluzione include
componenti sia per gli addetti di fabbrica
sia per i responsabili di produzione: i
primi hanno a disposizione un’interfaccia
che mostra le liste e le priorità delle
Automazione Industriale - Maggio 2014
attività, mentre i secondi dispongono
di un cruscotto per la visibilità in
tempo reale delle attività di fabbrica e
possono fare leva su funzioni di rapida
riassegnazione delle risorse in caso di
problemi. Oracle Process Manufacturing
è invece l’applicazione di
Oracle E-Business Suite
Release 12 per le aziende
di processo, grazie
alla quale i produttori
possono migliorare
la qualità mediante
opportuni strumenti di
notifica sull’andamento
dei flussi di lavoro e con
il continuo tracciamento
delle deviazioni critiche
dal normale processo di
produzione.
Prodotti Speciale
Pro.Lean, l’efficienza a portata di manager
N
ormalmente
nelle linee di
produzione
diversi fattori possono
determinare un calo
di efficienza rispetto
all’effettiva potenzialità:
guasti, soste, sprechi,
scarti rallentano la
produzione, causando
perdite economiche
anche significative. La
conoscenza automatica
e in tempo reale dei Kpi
permette di stabilire il valore dell’Oee
che indica la reale efficienza produttiva
dell’impianto. La precisione del valore
di Oee dipende da una consistente
raccolta dei dati di produzione, che
deve avvenire in modo automatico e in
tempo reale. Senza una misura precisa
e puntuale dei dati di produzione, non
è possibile pensare agli interventi
necessari per migliorare e rendere
efficiente il processo produttivo. Per
questo motivo Progea ha messo a
punto Pro.Lean, una soluzione per
gestire le informazioni che provengono
dalle linee produttive, aggregarle e
disporle in modo chiaro e semplice
per i manager che
gestiscono l’azienda,
colmando il gap
che esiste spesso
tra produzione in
campo, gestione
e pianificazione
aziendale. Basato
sulla tecnologia di
connettività industriale
e data collection da anni
proposta da Progea con
Movicon, il modulo
Pro.Lean consente di
gestire in modo automatico e guidato
la componente ‘Historian’ di raccolta
e registrazione dati, la componente
‘Dashboard’ per la visualizzazione in
tempo reale di Kpi e Oee e i Report per
l’analisi dei dati raccolti e archiviati
per data, turno, operatore, macchina,
prodotto, lotto e così via.
PharmaSuite, il Mes per il life science
L
anciata da Rockwell Automation,
la Rockwell Software PharmaSuite
v5.0 per la produzione
farmaceutica e biotecnologica offre
un’unica soluzione Mes che consente
non solo di ottimizzare la produzione
grazie a una migliore integrazione fra i
diversi reparti, ma anche attraverso una
migliore integrazione tra una singola
linea e l’intero impianto, grazie anche
all’integrazione nativa con la piattaforma
di controllo Logix.
PharmaSuite v5.0 permette la gestione
automatizzata dei batch tramite
PharmaSuite Recipe Designer. Il
sistema raccoglie i dati direttamente
dalla macchina in modo automatico,
trasmette parametri e set point al
livello automazione, monitora gli
eventi collegati a tale livello e integra
le informazioni di processo nel
protocollo di lotto elettronico (Ebr),
riducendo il rischio di errore umano
legato a una raccolta manuale dei dati.
PharmaSuite v5.0 utilizza un nuovo
ambiente a oggetti per la modellazione
delle attrezzature che permette
di ottimizzare l’integrazione delle
diverse attività di produzione, inclusi
quella biologica, secondaria, attiva,
l’assemblaggio discreto, la pesatura e
il confezionamento. Questo permette
agli utenti di definire l’interfaccia
di automazione, di mantenere le
descrizioni e le specifiche delle
attrezzature e di utilizzare l’ambiente
di modellazione come base per il
monitoraggio della conformità Gmp
e per gli scenari di integrazione con
l’automazione. La suite permette
anche di modellare flussi di lavoro
che possono essere legati o meno a
un ordine di produzione, senza dover
ricorrere a una programmazione
personalizzata da parte di un integratore
di sistemi. Utilizzando gli standard S88,
PharmaSuite v5.0 consente all’autore
della ricetta o all’utente finale di creare
nuovi flussi di lavoro, grazie al riutilizzo
di building block esistenti.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
055
Speciale Prodotti
Una suite che risponde velocemente
al cambiamento
S
ap Manufacturing Execution
System è una suite di applicazioni
che consente di gestire,
tracciare e controllare l’esecuzione della
produzione industriale, connettendo
con il resto dell’azienda tutte le attività
di produzione, inclusi controllo di
processo, controllo qualità, tracciabilità,
gestione del lavoro, conto lavoro
esterno, gestione modifiche tecniche,
riparazioni e rilavorazioni. La soluzione
permette un controllo dettagliato sia
a livello del singolo stabilimento sia di
strutture produttive estese e ramificate
a tutto il mondo. Sap Manufacturing
Execution System permette, inoltre, di
memorizzare, rintracciare, condividere
e rendere disponibili rapidamente i dati
che determinano come un prodotto viene
realizzato, e riconoscere e rispondere
rapidamente a eventuali cambiamenti
di configurazione. In generale, la suite
consente di garantire la conformità
normativa, attraverso una completa
tracciabilità e reportistica di prodotto,
rispettare i requisiti necessari per la
gestione di lotti e numeri di matricola,
gestire e rendere visibile il work-in
process (Wip), inclusi casi di frequenti
e complessi cambiamenti di ordine, e
semplificare il processo di introduzione di
nuovi prodotti (Npi), abbreviando i tempi
di passaggio dalla prototipizzazione alla
produzione a volume.
Il Mom secondo Siemens
L’
utilizzo di sistemi di
Manufacturing Intelligence
permette un confronto
immediato tra i Kpi specifici per ogni
realtà aziendale e una maggiore visibilità
dei dati raccolti dai sistemi produttivi, e
contribuisce al miglioramento dell’Oee.
L’integrazione con i sistemi gestionali,
con le soluzioni Sap, Microsoft o con altri
software evoluti, è ormai essenziale per
dare corrette risposte al business. Nello
stesso tempo, aumenta la necessità di
sistemi intelligenti direttamente presso
056
la linea di produzione. I Mes, con le loro
funzionalità di programmazione della
produzione e di monitoraggio, sono
sempre più integrati con la realtà di
gestione della fabbrica. Con il Mes Simatic
IT, Siemens propone un sistema su misura
per accedere alle informazioni di processo
in tempo reale in tutta l’azienda. Simatic
IT permette alle aziende di produzione di
gestire in tempo reale tutte le informazioni
e le attività legate alla produzione. Oltre
a ottimizzare i cicli di produzione, ridurre
gli scarti e i consumi e offrire una visione
Automazione Industriale - Maggio 2014
chiara e univoca di quanto sta accadendo
o accadrà in fabbrica, la soluzione registra
la genealogia di ogni pezzo prodotto,
favorendo la tracciabilità completa di tutto
il percorso produttivo. Questo permette,
in qualunque momento, di ricostruire la
causa di eventuali difetti, individuandone
l’origine. Siemens ha continuamente
ampliato e rafforzato la propria offerta
software di soluzioni studiate per gli
specifici bisogni dei clienti industriali. Ciò
è accaduto specialmente nel campo del
Manufacturing Operation Management
(Mom), ovvero di quell’insieme di
programmi software che permettono
a un’azienda di produzione di gestire
efficacemente le proprie fabbriche,
legando il livello di business (Erp), dove
si ricevono e gestiscono gli ordini,
con il livello di fabbrica (automazione),
dove questi ordini si trasformano in veri
prodotti.
Prodotti Speciale
Il software
L’efficienza inizia
attento ai consumi dalla reportistica
energetici
truxureWare Plant
senza compromettere quelle
D
istribuito in Italia da ServiTecno, MePis
E&E è un sistema Mes modulare sviluppato
dal system integrator sloveno Metronik
che include strumenti per analisi e reportistica sui
consumi di energia in fabbrica e prevede un sistema
di monitoraggio dei dati e gestione allarmi nel caso
di inefficienze energetiche, il quale permette di far
emergere anche consumi ‘nascosti’ di energia e di
individuare potenzialità di risparmio. Le funzionalità
e le specifiche tecniche del sistema includono:
acquisizione automatica dei dati raccolti basata
su database di GE Proficy Historian, acquisizione
automatica dei dati delle quantità prodotte,
interfaccia utente per immissione dati manuale,
display e analisi del consumo di energia, indicatori
chiave di performance, diagrammi M&T e CuSum,
sistema di messaggistica, report su energia e
ambiente, supporto standard EN 16001, controllo
operativo su dispositivi per l’elettricità su piattaforma
Proficy Hmi/Scada iFix, sistema di reportistica
configurabile. La soluzione si basa sui componenti di
gestione della produzione di GE Intelligent Platforms
e su Proficy Historian, l’estensione della piattaforma
Proficy per supportare tutte le nuove applicazioni di
‘plant intelligence’.
S
Operation Ampla è il
software di operation
management pensato da
Schneider Electric per
ottimizzare le performance
e l’utilizzo dell’energia nei
processi di produzione,
consentendo accesso in tempo
reale a tutte le informazioni
chiave relative all’impianto
e al business aziendale. Il
software, che si connette a
tutti i principali sistemi Scada e
Historian presenti sul mercato,
permette di catturare i dati dalle
fonti più disparate, aggregarli
e trasformarli in informazioni
da utilizzare per analizzare la
produttività, fare data mining,
lanciare interrogazioni, produrre
report. Il sistema viene gestito
attraverso un unico ambiente
di configurazione, che dà
la possibilità di effettuare
cambiamenti on-line e
aggiungere ulteriori funzionalità
esistenti, poiché le nuove
applicazioni si integrano in
una logica plug & play. Il tool
di reporting Plant Operation
Historian, un componente
chiave di StruxureWare Plant
Operation, estende la sua
portata a tutto l’impianto
produttivo per ottenere dati di
supporto decisionale in tempo
reale. Il tool include report
esemplificativi già pronti all’uso,
come report energetici e report
per la gestione degli allarmi
basati sulle linee guida Eemua
191, e può essere configurato e
sincronizzato automaticamente
anche con StruxureWare
Scada Expert Vijeo Citect di
Schneider Electric. Attraverso il
tool di visualizzazione intuitivo
Process Analyst, il software
consente inoltre di comprendere
e analizzare i processi
dell’impianto in una modalità
univoca e integrata.
Semplice Teach-in Robotico
KeTop T10 – Veloci operazioni
robotiche con gesti intuitivi
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Speciale Prodotti
Studiato per la produzione discreta
P
roposto da Solinart, la soluzione
Mes FactoryLogix di Aegis
Software è un sistema software
progettato per supportare tutti i tipi di
produzione discreta, dal montaggio
di pcb alla complessa box-build, a
grandi integrazioni di sistema e alla
lavorazione dei beni di largo consumo,
anche ad alta velocità. La soluzione
consiste in una suite integrata di moduli
software che gestiscono le informazioni
dell’intero ambiente di produzione, dal
lancio del prodotto alla logistica dei
materiali, attraverso l’esecuzione di
fabbricazione, alle operazioni di analisi
e ai cruscotti di visualizzazione in
tempo reale. “Questa soluzione olistica
produce una tracciabilità di prodotto,
di processo e dei materiali senza
precedenti”, spiegano i responsabili
di Solinart, “nonché la risposta al
bisogno di visibilità dei dati, da parte
dei produttori, per un miglioramento
competitivo”.
Il Mes real-time ‘tagliato’ sui ruoli aziendali
S
viluppata da Tecnest, J-Flex Mes
è una soluzione per la gestione
dei processi di manufacturing
execution quali: dispatching dei piani
di produzione, raccolta dei dati in
produzione (anche con interfacciamento
automatico con le macchine o con
tecnologie bar-code, Rfid ecc.),
controllo e avanzamento in reparto,
gestione della manodopera e delle
risorse di produzione, controllo qualità,
tracciabilità di prodotto e processo,
warehouse management, analisi delle
performance. La soluzione presenta
anche funzionalità a supporto delle
realtà di produzione organizzate in ottica
Lean & Visual Manufacturing, quali ad
esempio un modulo per la gestione e il
monitoraggio del Kanban elettronico.
Inoltre, grazie all’interfaccia Rolebased, J-Flex Mes mette a disposizione
funzionalità di analisi e controllo studiate
e ‘tagliate’ sui vari ruoli aziendali. J-Flex
Mes costituisce, insieme alla soluzione
J-Flex Aps per la pianificazione e
schedulazione della produzione, il
nucleo della suite J-Flex: grazie a una
struttura dei dati completamente e
nativamente integrata, le due soluzioni
offrono la possibilità di operare in modo
sincronizzato e real-time, sulla base
del paradigma ‘Plan while Executing’
(pianifica mentre fai). In questo modo
le modifiche operate sul piano di
produzione si riflettono in automatico
e in real-time in reparto e viceversa. In
alternativa, tali soluzioni possono essere
utilizzate separatamente e integrate a
sistemi Aps, Mes o Erp di terzi.
Una fonte di controllo ad alto potenziale
L
a soluzione Ventiquattro di 24 Ore
Software consente di acquisire le
informazioni relative alle attività
svolte nei reparti produttivi, nel luogo
e nel momento in cui esse vengono
effettuate, e con un intervento minimo
da parte degli operatori. Tipicamente
infatti l’input dei dati viene interamente
gestito attraverso letture di barcode.
Ogni step del processo di produzione
058
viene notificato al sistema al suo inizio,
sospensione e termine, realizzando un
feedback continuo: i dati di consuntivo
così ottenuti sono una fonte di
controllo ad alto potenziale perché,
messi a confronto diretto con quelli
pianificati, forniscono immediatamente
l’esatto quadro della produzione e il
delta degli scostamenti può suggerire
nuove azioni o revisioni nei planning. Il
Automazione Industriale - Maggio 2014
software permette di inserire/ricevere
i dati in real-time, avere visione dei
lavori in pending, rilevare le attività
dirette (lavorazioni, attrezzaggi), quelle
indirette e i fermi macchina, storicizzare
i dati per effettuare confronti tra tempi
preventivi e consuntivi, individuare
eventuali inefficienze e analizzarne i
motivi, avere un riepilogo giornaliero
delle attività svolte.
Prodotti Speciale
Otto moduli per la fabbrica
N
el software Erp multimodulare Ad Hoc Enterprise
di Zucchetti sono previsti
otto moduli espressamente dedicati
alla produzione, allo scopo di coprire
ogni aspetto funzionale del processo
produttivo: Distinta Base, Cicli di
Lavorazione, Mrp, Conto Lavoro,
Schedulatore di Dettaglio, Analisi Dati,
Mps e Produzione su Commessa. Per
quanto concerne l’ambito specifico
del Mes, Ad Hoc Enterprise permette
di gestire e controllare tutta la
fase produttiva dell’impresa, dalla
raccolta del dato alla visualizzazione
delle attività in corso, per finire con
la consuntivazione del processo
produttivo. Infatti, mediante funzionalità
aggiuntive integrabili con il modulo di
raccolta e analisi dei dati è possibile
gestire gli avanzamenti delle lavorazioni
degli Ordini di Lavoro in termini di
tempi e quantità, parametrizzare le
politiche di rilevazione del dato in base
alle specifiche richieste dal cliente,
nonché rettificare versamenti eseguiti
o apportare modifiche alle regole di
raccolta dati.
Un passo avanti alla concorrenza
Il tempo è prezioso. La Piattaforma EPLAN ti permette di sviluppare prodotti di qualità in modo più efficiente, e ti dà una
marcia in più rispetto alla concorrenza. La soluzione interdisciplinare per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione
accelera il processo di sviluppo, ed è già utilizzata in 50 paesi e in 17 lingue in tutto il mondo. Allora, quando pensi di provare
anche tu l’effetto-e? www.eplan.it
Applicazioni Industria metalmeccanica
Una pianificazione globale
della produzione
Processi aziendali più fluidi e collaborazione migliorata per
con le relative attività di vendita. Cdm,
uno dei principali partner di Infor
Dab Group, un produttore mondiale di pompe idrauliche che
in Italia per l’applicazione Infor LN,
è stato fondamentale, sia durante la
grazie alla suite di Infor ha migliorato i processi in quindici
fase di progettazione e sviluppo sia
siti distribuiti in quattro continenti
nell’estensione globale della soluzione.
Una volta definito, il modello è stato
replicato per l’implementazione globale
di Carolina Mirò
in altri dieci Paesi.
Nel corso del 2013 il processo è stato
completato, coinvolgendo Italia, Regno
gestire la complessa e personalizzata
Unito, Stati Uniti, Germania, Spagna,
produzione industriale del gruppo,
senza richiedere modifiche sostanziali Ungheria, Sud Africa, Russia, Olanda e
Belgio. In ogni Paese l’implementazione
al software. “Abbiamo scelto Infor
è stata completata in un solo mese e
LN”, dicono in Dab, “per la sua
capacità di soddisfare, out-of-the-box l’ultimo go live si è registrato in Russia
nel mese di dicembre.
e con modifiche minime, le esigenze
di un produttore di apparecchiature
Processi automatizzati
industriali”.
e snelli
Insieme a Infor LN Dab ha
Un progetto
implementato Infor PM per il
di portata internazionale
consolidamento finanziario e la nuova
In meno di un anno Dab ha reso
interfaccia utente Infor Workspace.
operativa la soluzione in dieci Paesi,
Tutte le applicazioni sono state integrate
rispettando anche il budget previsto.
re milioni di pompe
grazie a Infor Ion. La nuova suite
Quindici siti distribuiti in quattro
motorizzate. Questo è il
applicativa è ora utilizzata da 750
continenti sono ora operativi con
volume di produzione
utenti e ha consentito a Dab di istituire
la suite di applicazioni Infor, che sta
annuale di Dab Group, azienda con
best practice aziendali standardizzate,
sede centrale in provincia di Padova. già offrendo vantaggi in termini di
standardizzazione dei processi aziendali, supportate dall’automazione, in tutte le
Il Gruppo sta ampliando la propria
attività operative globali. È stato creato
automazione dei flussi di lavoro per
attività in molti nuovi mercati ed è
incrementare la produttività degli utenti un innovativo dashboard di processo
chiamato a soddisfare le esigenze
sfruttando le potenzialità combinate di
e miglioramento della collaborazione
individuali di clienti diversi fra loro,
Infor LN e Infor Ion, per identificare
interaziendale a livello globale.
con un conseguente aumento di
eventuali colli di bottiglia. Questo ha
complessità delle attività operative di La fase iniziale del progetto è stata
contribuito a migliorare il modo in
avviata nel 2012 e ha riguardato i
vendita e produzione. Dab ha deciso
cui Dab gestisce, elabora e traccia gli
di implementare un’applicazione Erp quattro stabilimenti produttivi di Dab
ordini, tenendo allo stesso tempo sotto
in Italia e uno stabilimento in Cina,
ricca di funzionalità, che potesse
T
060
Automazione Industriale - Maggio 2014
Industria metalmeccanica Applicazioni
controllo le variazioni di prezzo, per
garantire uniformità per tutte le attività
operative.
Nell’area finance l’azienda ha già
eliminato molti processi manuali,
incluse le catene di messaggi e-mail
e le telefonate spesso derivanti da
richieste sulla fatturazione. Grazie al
nuovo sistema, ora è possibile elaborare
automaticamente 60mila fatture l’anno
con interventi minimi per le eccezioni.
La suite Infor offre anche una
piattaforma Erp comune per
supportare la pianificazione
della produzione di Dab a livello
internazionale. Articolato in più valute
e lingue, il sistema possiede nuove
capacità che consentono agli utenti di
valutare diverse opzioni per i clienti e
fornire date previste di consegna più
accurate su base globale.
Il nuovo sistema Infor è anche
compatibile con un’ampia gamma
di formati Edi, pertanto Dab può
ottimizzare le comunicazioni all’interno
della propria supply chain con fornitori
e clienti.
Dal punto di vista delle vendite, Infor
Ion fornisce l’integrazione tra il proprio
sistema Erp e il Crm di Dab, rendendo
Dab Group,
produttore
mondiale
di pompe
idrauliche, ha
portato a termine
con successo
un progetto di
implementazione
dell’Erp di Infor
Enrico
Pana, Group IT
Manager di Dab
Group
possibile il controllo completo dei
prezzi e la totale visibilità della
redditività di ogni cliente.
La velocità e la semplicità del
processo d’implementazione sono
state favorite dalla nuova interfaccia
utente Workspace, fondamentale nel
promuovere l’adozione e l’uso del
nuovo sistema tra gli utenti finali.
Con SharePoint, il sistema è facile da
utilizzare e consente di accedere in
modo semplice alle diverse applicazioni
utilizzate dai vari profili professionali.
Spazi di miglioramento
per il futuro
Nel corso del 2014 sarà introdotto
ampiamente Infor Ming.le,
per raggiungere nuovi livelli di
collaborazione e flussi di lavoro,
in particolare per la gestione delle
eccezioni dei casi non di emergenza.
Infor Ming.le sarà la chiave che
aiuterà gli utenti a condividere le
problematiche, gestirne l’escalation e
risolverle senza l’esigenza di ricorrere a
numerose e-mail e telefonate.
Una singola istanza on-premise di tutti
i dati Erp risiede nell’ufficio centrale
di Padova. Nel corso del 2014 sarà
eseguito il back-up di questi dati nel
cloud a scopo di disaster recovery.
Dab sta passando al cloud anche per le
attività di gestione e condivisione dei
documenti.
“Dopo un anno intenso
d’implementazione, ora possiamo
contare su un sistema in grado di
gestire l’immensa complessità delle
attività di produzione Make-to-Order
di una multinazionale”, ha dichiarato
Enrico Pana, Group IT Manager,
Dab Group. “Ion gestisce già il nostro
business in modo efficiente fornendo
flussi di lavoro efficaci ed eliminando
le attività non a valore aggiunto,
ma vogliamo andare oltre e stiamo
implementando Infor Ming.le, poiché
intravvediamo un valore enorme nel
fornire capacità di gestione abbinate alla
mobility”. Con Infor Ming.le, l’utente
può infatti, con un solo clic, accedere
all’ambiente di qualcun altro: “Si tratta
di una prospettiva con potenzialità
enormi, che possiamo mettere al
servizio della customer satisfaction in
tutto il mondo”.
Mark Humphlett, direttore settore
produzione industriale di Infor,
conclude: “Un’implementazione in dieci
Paesi in 11 mesi è un successo notevole;
la nostra strategia, che si basa su un
livello minimo di personalizzazione
abbinato a funzionalità specifiche di
settore, disponibili out-of-the-box,
è essenziale al fine del successo di
progetti di questo tipo”.
Infor e Dab Group stanno ancora
lavorando insieme per la realizzazione
della fase successiva del percorso, che
ha l’obiettivo di raggiungere nuovi
livelli di collaborazione tra personale e
partner della supply chain.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
061
Tecnicamente Progettazione sistemi
Programmare
come si pensa?
Con NI LabView si può. Con il software di National
Instruments per la progettazione grafica di sistemi
di controllo, test e misura è possibile programmare
seguendo il flusso delle proprie idee
di Carolina Mirò
E
instein sosteneva che le
idee fossero “la cosa più
reale che esista al mondo”. E
allora perché non seguirne il flusso
per progettare sistemi di controllo,
test e misura? Con LabView, il
software per la progettazione di
sistemi di National Instruments, è
possibile. Usando icone, terminali
e collegamenti al posto di caratteri
e stringhe, LabView consente a
ingegneri, progettisti e sviluppatori
di programmare come pensano,
in modo rapido e produttivo.
LabView include strumenti basati
sulla configurazione e funzioni
di programmazione avanzate
per lo sviluppo di applicazioni
di controllo, test e misura con
interfacce utente professionali.
L’ambiente di programmazione
grafica, le librerie integrate di
funzioni software e interfacce
hardware, le funzioni di analisi,
visualizzazione e condivisione
hanno un unico obiettivo:
consentire all’utente di fare di più in
meno tempo.
062
Usando icone, terminali e collegamenti al posto di
caratteri e stringhe, LabView consente a ingegneri,
progettisti e sviluppatori di programmare come pensano,
in modo rapido e produttivo
Automazione Industriale - Maggio 2014
A fare la differenza in LabView
è il linguaggio G, che consente
una rappresentazione visiva di
hardware, dati e algoritmi e può
essere combinato con matematica
basata su testo, Hdl (Hardware
Description Language), diagrammi
di simulazione e assemblaggi precompilati scritti in C, C++ o C#.
Multithreaded e orientato agli
oggetti, il linguaggio G offre
performance di alto livello e la
flessibilità necessaria per eseguire lo
stesso codice su una varietà di target
differenti, inclusi sistemi operativi
su desktop multipli, sistemi in
real-time e Fpga. Il linguaggio G
segue il modello del dataflow, nel
quale, a differenza di quanto accade
con i linguaggi di programmazione
di tipo sequenziale, l’ordine di
esecuzione delle operazioni è
determinato dal flusso dei dati: una
funzione o nodo del diagramma
a blocchi è eseguita quando tutti
i suoi input sono disponibili.
Quando un nodo completa la sua
esecuzione, genera dei dati che,
tramite i suoi terminali di uscita,
passano al nodo successivo.
Abbinato a un hardware di misura
di nuova generazione (come, ad
esempio, il ricetrasmettitore di
segnali vettoriale NI PXIe-5644R),
LabView ne ridefinisce il firmware
per raggiungere prestazioni che,
dicono in National Instruments,
“i tradizionali linguaggi di
programmazione non possono
offrire”.
Scopri tutto
ciò che c’è
da sapere
su LabView
e inizia a
usarlo!
Per applicazioni di sicurezza in zone a rischio
di esplosione per polveri e gas
Manometri Digitali
Manometri digitali a sicurezza intrinseca
Trasmettitori di Pressione
Trasmettitori di pressione a sicurezza
DQWLGHÁDJUDQWH
Trasmettitori di pressione a sicurezza intrinseca
per applicazioni industriali
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Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
a cura di Roberta Tosi
Abb per la sicurezza e il controllo macchine
L
a multinazionale svizzera offre un’ampia
gamma di soluzioni per la sicurezza e il
controllo macchine per diverse applicazioni
industriali, dall’etichettatura all’imballaggio,
dal taglio laser al taglio al volo ecc. Le
soluzioni Abb (pad. 3, stand B020-A020)
comprendono Hmi, plc, tecnologie di
sicurezza e controllori di movimento multiasse, servo-azionamenti ad alte prestazioni,
servomotori rotativi e motori lineari.
Tutti questi componenti si interfacciano
perfettamente tra loro per offrire soluzioni
complete per l’automazione di qualsiasi
macchinario industriale. L’offerta di Abb
dedicata al comando e alla protezione
motori di bassa tensione, si arricchisce
ulteriormente con il completamento della
già nota gamma di contattori AF (da AF09
ad AF2650), dispositivi che permettono
di creare soluzioni per avviamento motori
da 18,5 kW a 200 kW e soddisfano le
esigenze impiantistiche di quadristi e Oem.
Tutti i contattori AF adottano un’innovativa
tecnologia che permette un basso consumo
d’energia (80% in meno), un design
compatto (30% in meno) e un numero di
codici ottimizzato (90% in meno), oltre a
cablaggi e configurazione modulare con
potenze e capacità di servizio elevate.
Queste caratteristiche favoriscono una
gestione più flessibile e sicura del motore,
massimizzando la produttività e l’efficienza
energetica degli impianti.
Robot collaborativi e pinze adattive
I
n fiera Alumotion (pad. 2,
stand C070) propone un
nuovo modo di concepire
la robotica industriale,
presentando i robot
antropomorfi collaborativi di
Universal Robots, in grado
di lavorare fianco a fianco
agli operatori grazie agli
elevati standard di sicurezza
garantiti dalla conformità alla
normativa Iso 10218-1. Diverse
le operazioni che i robot
possono svolgere, dall’avvitare
lampadine al pulire macchinari
e disporre prodotti sulle catene
di montaggio. I robot possono
essere programmati per ricoprire
una funzione diversa dall’altra
nell’arco dello stesso processo
produttivo, in poco tempo e
senza necessità di specifiche
nozioni informatiche. Tra le
proposte, il robot Dual Arm
Torso e le pinze di presa adattive
Robotiq.
Reader Rfid Uhf per applicazioni industriali
A
se (pad. 2, stand N026) presenta
la nuova famiglia di reader
Rfid Uhf BlueBox, disponibili con
064
antenna integrata o esterna (una
o due), con connettori M12, con
protezione IP67, input, output e
firmware personalizzabile su richiesta.
I reader sono stati progettati non
solo per applicazioni di automazione
industriale, controllo accessi, raccolta
dati, ma anche per applicazioni
nella logistica e nella robotica. La
gamma BlueBox opera con un unico
protocollo di connettività per tutte
le versioni nelle diverse frequenze
operative; le comunicazioni in rete
Automazione Industriale - Maggio 2014
sono gestite con interfacce RS232,
RS485 ed Ethernet. A corredo dei
reader è disponibile il software di
test e di configurazione, Dll e librerie
per sviluppo software. La gamma
è configurabile e aggiornabile via
linea seriale. Il BlueBox può essere
abbinato ai nuovi transponder
industriali di Hid Global Idt, di cui Ase
è distributore italiano, e a una nuova
linea di antenne Uhf industriali, idonee
anche per applicazioni su mezzi
mobili.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Integrazione spinta nello sviluppo plc
A
xel (pad. 3, stand D064)
porta in fiera la release
4 di LogicLab, l’ambiente
di sviluppo plc Iec 61131-3
presente sul mercato dal 2002.
Le novità principali riguardano
l’editor Ladder diagram (LD),
un albero di progetto rivisto e
personalizzabile, l’evoluzione
della cross-reference e la
maggiore spinta verso le
possibilità di customizzazione
e integrazione dell’ambiente di
sviluppo. L’azienda presenta
anche le soluzioni all-in-one
(runtime plc, Hmi, fieldbus)
basate sui moduli di Dave
Embedded Systems, in
particolare il modello Bora
con cpu Xilinx Arm dualcore, Fpga integrata, doppio
sistema operativo (FreeRtos e
Linux), run-time plc dual-core
a elevate prestazioni con task
plc fino a 125 μs di tempo
ciclo.
L’automazione innovativa firmata B&R
A
llo stand di B&R (pad. 3, stand C014)
è possibile scoprire i benefici ottenibili
grazie all’impiego delle ultime tecnologie
di automazione proposte dalla società.
Qualche esempio? La filosofia Scalability+
apre nuove possibilità di automazione
personalizzata per i costruttori di macchine,
grazie a mille opzioni hardware e mille
opzioni software disponibili. I nuovi
controller compatti con I/O integrati si
aggiungono alla serie di controller X20,
consentendo grande versatilità fin dai
sistemi entry-level. Alla gamma di Power
Panel sono aggiunti nuovi modelli di
schermi tattili, con e senza funzionalità
di controllo. Le nuove Hmi sono meno
dipendenti dal sistema operativo e sempre
più orientate al web, grazie all’adozione di
tecnologie standard di ultima generazione,
come l’Html5. La tecnologia reAction è
invece la novità ingegnerizzata da B&R
per ridurre i tempi di ciclo, consentendo
tempi di reazione di 1 microsecondo. La
soluzione out-of-the-box Aprol EnMon
per il monitoraggio dei consumi energetici
di macchina e impianto permette una
gestione energetica di fabbrica in linea con
quanto richiesto dalla Iso 50001. Tra le altre
innovazioni presentate da B&R sono inclusi
il software meccatronico che sfrutta la
simulazione, i sistemi pc-based e le evolute
tecnologie per il controllo di movimento ecc.
Un’unità drive per il taglio torte
B
ahr Modultechnik (pad. 2, stand
H056) ha sviluppato un’unità drive
per taglio automatico di torte nel settore
alimentare. Il sistema gantry XYZ è
composto da un modulo per l’asse
x, due moduli per l’asse y e uno per
l’asse z. I profili della guida in alluminio
sono rivestiti da uno strato di acciaio
inossidabile brevettato. Grazie a questo
rivestimento, i sistemi di posizionamento
sono compatibili con i più elevati
standard igienici. Due guide sono
integrate nell’asse di tipo DszPvie 160,
il blocco corsa è posizionato su quattro
carrelli mobili che corrono sulle guide
e sono gestiti da nastro temporizzato.
Il sistema di posizionamento LLZ
60 per l’asse y consiste in un profilo
quadrato di alluminio con guide a rulli
integrate. Il carrello mobile, montato
sui rulli, è movimentato da un nastro
interno temporizzato. La tensione
del nastro è regolabile da cacciaviti
speciali a un’estremità della guida.
All’altra estremità del sistema di
posizionamento c’è una pinza accoppiata
alla quale si adatta il motore. Il sistema
di sollevamento quadrato Rht 60V è
utilizzato per l’unità z. La biella del
cilindro di sollevamento chiuso è
movimentata da un albero filettato
posizionato nel cilindro in parallelo al
pistone.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
065
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Per misurare la posizione
B
alluff (pad. 3, stand B14) propone
il sistema di misurazione della
posizione Bml-S1G specifico per
ambienti gravosi, dotato di custodia
in metallo con fondo in acciaio
e con protezione da interferenze
elettromagnetiche. Utilizzabile per
lunghezze di misurazione fino a 48
m, può essere installato in tutte le
applicazioni di misura quali guide lineari,
sistemi a taglio laser, nell’ingegneria
meccanica, sistemi di stampaggio
ecc. Il sistema di misurazione lineare
magnetico, in classe di protezione IP67 e
con funzionalità di diagnostica integrate,
è costituito da un sensore e da una
banda magnetica codificata. La testa
del sensore scorre a una data distanza
sulla banda magnetizzata con polarità
alternata. Il sensore è ordinabile con
interfaccia Biss-C o Ssi, ha un range di
risoluzione fino a 1 μm, un’accuratezza di
sistema fino a ±20 μm e velocità di corsa
fino a 10 m/s. Dal momento che il sistema
lavora sul principio magnetico, è anche
insensibile ai cambi di temperatura, alla
sporcizia (polvere o olio), all’usura e
all’interferenza da rumore.
Quando l’azionamento è componibile
I
l sistema di azionamento meccatronico
‘componibile’ Xts di Beckhoff (pad. 2,
stand G14), sulla base di moduli rotaia
di diverse forme (tratti lineari e curvilinei,
anche con raggi diversificati), consente
di movimentare una serie di carrelli che,
sfruttando il principio del motore lineare,
possono essere pilotati per svolgere i
compiti più disparati in un vasto range
di ambiti applicativi: manipolazione,
incollaggio, assemblaggio,
movimentazione e molti altri. Le
sue funzionalità l’hanno reso adatto
all’impiego su linee di imbottigliamento,
per effettuare operazioni di avvitatura
tappi in sincronia con l’avanzamento
delle bottiglie. Grazie alle prestazioni
di EtherCat, Xts permette di pilotare
‘n’ carrelli indipendentemente l’uno
dall’altro, vale a dire ciascuno con rampe
di accelerazione/decelerazione e velocità
(fino a 4 m/s) autonome. I mover sono
gestiti completamente in asse elettrico
e la velocità di comunicazione offerta
da EtherCat è tale per cui è possibile
tenere sotto controllo costantemente
la traiettoria (posizione) e lo stato di
moto di ciascun singolo carrello. I
mover sono programmabili con leggi
di moto proprie, possono essere mossi
indipendentemente, così come in moto
accoppiato, o in posizione assoluta.
Soluzione integrata IT+plc
B
osch Rexroth (pad. 2, stand E044)
presenta la tecnologia Open Core
Engineering, vincitrice del premio
internazionale Hermes Awards 2013.
Si tratta di una soluzione integrata, che
combina automazione plc e IT. Con la
nuova generazione di pannelli di comando
multitouch Rexroth IndraControl V, Bosch
Rexroth introduce nell’automazione i
vantaggi del comando gestuale, mutuando
questa funzione da smartphone e tablet e
rendendola idonea agli ambienti di lavoro
gravosi, disponibile con un tool software
066
unificato che ne agevola l’uso su tutti
i terminali Hmi. La funzionalità Safety
on Board integrata negli azionamenti
Automazione Industriale - Maggio 2014
decentralizzati IndraDrive Mi offre agli Oem
funzioni di sicurezza per azionamenti senza
quadro elettrico, infatti, oltre al già presente
Safe Torque Off, l’opzione SafeMotion
copre funzioni certificate per movimenti
sicuri. IndraDrive Mi, grazie all’interfaccia
multi-Ethernet, gestisce tutti i più comuni
protocolli sullo stesso hardware. Dal
2014 è possibile corredare il sistema
IndraMotion for Handling con ‘Operation
App’ che comanda le macchine tramite
tablet con sistema operativo Google
Android.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Trasferire dati in flessibilità
C
eam Cavi Speciali (pad. 3, stand G031)
si presenta in fiera con diverse proposte.
Con la linea Industrial Data Land, l’azienda
progetta, sviluppa e collauda cavi a elevata
tecnologia per tutte le applicazioni fieldbus nel
settore dell’automazione industriale, in accordo
a standard esistenti quali Profibus, Profinet,
Industrial Ethernet, CanOpen, DeviceNet, EibKonnex, M-Bus, LonWorks. La serie Flexi Land
risponde all’esigenza di performance meccaniche
ed elettriche nei diversi ambiti dell’automazione:
alimentazione bordo macchina-posa fissa e/o
movimentazione sporadica (Flexor), alimentazione
e controllo-posa dinamica (Control Power),
alimentazione e controllo servo motori-posa
dinamica (S-Motor), controllo e segnalamentoposa dinamica (Data Transmission). Tra le più
recenti novità, Ceam Cavi segnala Lanfire (F/
Utp 4x2xawg 23/1 Cat. 5e Lszh Fire Resistant Ph
60), che garantisce parametri trasmissivi richiesti
dalla Cat. 5e anche in presenza di incendio per
oltre 60 minuti, Red Bus, idoneo per installazioni
in ambienti ad alte temperature (200 °C), e Drive
Cliq, cavo per applicazioni Siemens idoneo
all’ambito Fast Ethernet, adatto a trasferire i dati e
ad alimentare il dispositivo collegato.
Software pensati per il packaging
C
mz Sistemi Elettronici (pad. 2,
stand G062) è specializzata nella
progettazione e nella realizzazione
di applicazioni personalizzate nei più
svariati settori produttivi, in particolar
modo nel packaging; fornisce strumenti
software standard per sviluppare
applicazioni tipiche del settore
dell’automazione. Tra questi, le nuove
software app specifiche per macchine
tipo flowpack, multiteste, bilance lineari
e macchine etichettatrici, gestiscono la
quasi totalità delle caratteristiche proprie
della macchina e sono direttamente
configurabili dal pannello operatore.
Cmz progetta e produce anche una
linea completa di soluzioni standard
per il controllo assi con plc integrato,
interfacce operatore, azionamenti,
motori e moduli I/O. La nuova linea di
servomotori brushless con azionamento
integrato, denominata Ibd series, è
disponibile in diverse taglie (1,5-2,84-5,6-6-8-15-30 Nm) e interfacce di
comunicazione (EtherCat, CanOpen,
Profibus, Modbus RS485, impulso/
direzione, analogico). I servomotori
sono dotati di programmabilità interna,
funzione Sto e I/O general purpose e
dedicati.
Le buone letture che ottimizzano i processi
A
ll’interno della famiglia di soluzioni
di identificazione DataMan, Cognex
(pad. 3, stand D020) segnala la versione
più recente del lettore portatile di
codici a barre industriale DataMan
8050 e la nuova versione del software
DataMan 5.2. I lettori DataMan 8050
permettono la decodifica di codici,
marcati a getto di inchiostro o laser
- 1D, 2D e Dpm (Direct Part Mark) anche nel caso di danneggiamento,
deformazione, graffiatura, basso
contrasto o stampa di bassa qualità,
grazie agli algoritmi brevettati 1DMax+ con
Hotbars di Cognex. Disponibili in versione
con e senza fili, i lettori DataMan 8050
possono comunicare con
una stazione base tramite
Usb, tastiera Usb, RS232
e Bluetooth. La nuova
release 5.2 del software
DataMan prevede nuove
funzionalità di regolazione
e scripting e una nuova
modalità test per i lettori
di codici a barre DataMan
300 e 503. Sono aumentati i tassi di lettura
grazie alla capacità di leggere codici 1D
a bassa risoluzione e alle funzionalità di
regolazione intelligente che permettono di
adattarsi a tutte le simbologie, incluse Aztec,
MaxiCode e Pdf417. Con la release 5.2 il
software è anche in grado di leggere, oltre
ai Dpm, simbologie come codici a barre
1D, MaxiCode e codici QR. Queste nuove
funzionalità di regolazione semplificano le
applicazioni di lettura dei codici a barre nei
settori dei beni di consumo, logistica, agroalimentare e automobilistico.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
067
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Un prototipo di automazione discreta
C
onsorzio Intellimec (pad. 2,
stand F068) ha realizzato Iwn, un
sistema prototipale di cable replacement
industriale a bassa latenza specifico
per soluzioni di automazione discreta.
Il dispositivo, basato sullo standard
Ieee 802.15.1 (Bluetooth), permette
di sostituire un collegamento digitale
o analogico con un link wireless a
basso livello (livello 1-2) svincolando
il prototipo dai protocolli utilizzati nei
diversi ambiti applicativi. Allo stadio
attuale il prototipo presenta un tempo
di latenza medio di 25 ms e una velocità
di 1 Mb/s disponendo, come interfacce
esterne, del collegamento digitale seriale
asincrono RS232, RS485 e Usart a 3,3 V,
del collegamento analogico in tensione
da 0 a 3,3 V e in corrente da 4 a 20 mA.
La creazione dell’interfaccia specifica
verso la tipologia di fieldbus e di segnali
già presenti a bordo macchina risulta
facilmente personalizzabile, così come la
gestione dei protocolli di comunicazione
specifici utilizzati e richiesti dalle
differenti applicazioni.
Vent’anni di Profibus e non sentirli
G
iunto nel 2014 al suo ventesimo
anno di attività, Consorzio Profibus
Network Italia (pad. 2, stand C044),
associazione parte di Profibus & Profinet
International (PI), condivide in fiera le
ultime novità tecnologiche del settore e
diverse proposte formative.
Nell’area espositiva il Consorzio
esibisce un mega video wall che
proietta - per tutta la durata della fiera
- video tutorial sulle tecnologie, filmati
delle soluzioni tecnologiche Profibus
e Profinet proposti dagli associati, e
informazioni salienti sulle applicazioni
e sulle novità di prodotto. Ai video
si alternano interventi di esperti di
comunicazione industriale che da anni
affiancano il Consorzio, come Micaela
Caserza Magro, docente dell’Università
di Genova, e Paolo Ferrari, docente
dell’Università di Brescia; gli interventi
saranno sia didattici che informativi. Tra
i consorziati, espongono i loro prodotti
Camozzi, Cavitec, Csmt, Fenway, GE,
Gfcc, Laumas, Lika, Phoenix Contact e
Siemens.
Per un’elaborazione logica dei dati
Z
enon è la famiglia di soluzioni Hmi/
Scada di Copa-Data (pad. 2, stand
K044) studiate per la gestione dei processi
industriali all’insegna dell’ergonomia, dal
livello dei sensori a quello dei sistemi Erp.
068
La zenon product family è composta da
zenon Analyzer, zenon Supervisor, zenon
Operator e zenon Logic. zenon Analyzer
realizza report fatti su misura, relativi, ad
esempio, ai consumi energetici, al calcolo
degli EnPi’s, ai dati di produzione, ai Kpi,
usando template predefiniti e servendosi di
dati provenienti da fonti diverse. Lo Scada
zenon Supervisor consente di realizzare
un controllo completo del processo e
una gestione di sistemi ridondanti, anche
nell’ambito di complesse strutture di rete
e mediante un accesso remoto sicuro. Il
Automazione Industriale - Maggio 2014
sistema Hmi zenon Operator consente una
sicura gestione dei macchinari e un uso
semplice e intuitivo (inclusa tecnologia
multitouch), mentre zenon Logic è invece
il sistema plc integrato a base Iec 61131-3
per un’ottima gestione di processo e
un’elaborazione logica dei dati. Essendo
una soluzione indipendente da piattaforme,
la famiglia di prodotti zenon si integra
agevolmente in sistemi automatizzati e
ambienti IT pre-esistenti. Grazie a wizard e
modelli, zenon facilita sia la progettazione,
sia il passaggio da un sistema a un altro.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Due volumi di meccanica e potenza
C
T Meca - Gruppo Hpc (pad. 3,
stand A057) porta in fiera il nuovo
catalogo di marzo 2014, disponibile in
formato tascabile cartaceo e in formato
pdf scaricabile dal sito della società.
Il catalogo comprende due volumi, il
primo relativo agli Elementi meccanici e il
secondo alla Trasmissione di potenza.
La nuova edizione di quest’anno
include 120 pagine di nuovi prodotti:
ingranaggi conici, deceleratori, molle,
spazzole, coppiglie, cerniere, supporti
cuscinetto, supporti antivibranti, guide
lineari Utilititrack. Le schede tecniche
con le specifiche dimensionali,
di materiale e applicazioni sono
disponibili per ogni prodotto. La nuova
versione del catalogo visualizza
anche la disponibilità
del materiale in pronta
consegna e la ricerca del
prodotto per norma Din e
Iso. A completamento del
catalogo, CT Meca mette a
disposizione una libreria 3D
della gamma dei prodotti e
il supporto consulenziale di
un’equipe tecnica.
Machine vision d’impatto
I
n tema di identificazione Datalogic
(pad. 3, stand D002) propone il lettore
di codici a barre Matrix300, progettato per
applicazioni ad alta velocità e Direct Part
Marking (Dpm), che integra un sensore per
acquisizioni delle immagini a 1,3 Megapixel
e a 60 frame al secondo. Il sistema include
un modulo a lente liquida per il controllo
elettronico della messa a fuoco. In fiera
Datalogic introduce poi il sensore laser di
distanza S85 (in foto), che esegue misure
fino a 20 m in applicazioni di logistica
interna e stoccaggio automatizzato, e il
sensore S70 in fibra ottica con doppio
display, configurabile come master o slave
e con una funzione di uscita analogica per
applicazioni di alta precisione nel
montaggio, nella trasformazione
farmaceutica e nelle macchine
per l’imballaggio. Per il machine
vision è invece proposta l’ultima
release (11.2) del software Impact,
che prevede il Pattern Sorting
Tool, un algoritmo di pattern
matching per applicazioni di
smistamento oggetti superando
criticità relative a posizioni e orientamenti
casuali, distorsioni prospettiche, variazioni
di luce ambiente e pattern parzialmente
occlusi. Allo stand è
presentata anche la
guida robot realizzata
in collaborazione con
Mitsubishi Electric, una
soluzione di machine vision
che la smart camera T47,
il lettore di codici a barre
Matrix300 e i sensori S8
Clear Detection.
Cavi di buona tenuta
D
etas (pad. 2, stand
N062) propone i sistemi
di tenuta e passaggio
cavo icotek in ambiente
Atex (Direttiva 94/9/CE).
Per l’utilizzo in atmosfere
potenzialmente esplosive,
Icotek offre un’estesa gamma
di sistemi di ingresso dei cavi
per le zone G (gas)
e D (polveri) nelle
apparecchiature del gruppo
II, Cat. 2, certificato dalla
direttiva Atex. I sistemi di
ingresso dei cavi icotek
sono conformi Atex per
apparecchiature e sistemi
di protezione destinati
all’utilizzo in zone esplosive
1 e 21. Per l’applicazione
in ambienti Ex, i supporti
passacavo, che trovano
utilizzo nei vari prodotti
Atex icotek, sono disponibili
solo in colore grigio
(Ral 7035).
Maggio 2014 - Automazione Industriale
069
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Un ottimo clima per il quadro elettrico
P
er la climatizzazione del
quadro elettrico, Dkc
Europe (pad. 2, stand I056)
presenta nuovi scambiatori
di calore aria/acqua per il
raffreddamento di armadi che
operano in condizioni gravose
in termini di temperatura e di
presenza di polveri e olii di
lavorazione.
Dkc rende disponibile
un’estesa gamma di
potenze di raffreddamento,
da una minima di 300 W a
una massima di 10.000 W.
Analogamente alle precedenti
linee di prodotto, è mantenuto
il punto di forza della linea
Ramklima: la guarnizione
bicomponente colata in
automatico, un accessorio che
semplifica il montaggio degli
scambiatori Dkc, fornendo un
ottimo isolamento al quadro
elettrico sul quale sono
installati.
Scada, Hmi e Mes in un’unica piattaforma
E
fa Automazione (pad. 2, stand D014)
presenta la piattaforma Ignition di
Inductive Automation, nuovo marchio
distribuito dall’azienda di Cernusco sul
Naviglio (MI). Ignition offre funzionalità
di Scada, Hmi e software Mes - per il
controllo dell’efficienza degli impianti
produttivi attraverso il calcolo dell’indice
Oee - in un’unica piattaforma. L’architettura
scalabile, web-based (utilizza Java), la
compatibilità con i diversi sistemi operativi
e i database Sql, la raccolta e l’analisi
dati e il calcolo degli indici Oee e Teep in
tempo reale, l’accesso ai dati on-the-go
(il supporto ai dispositivi mobili è nativo)
e le licenze illimitate fanno di Ignition
un prodotto dall’elevato potenziale per
i system integrator. Il sistema raccoglie
automaticamente i dati di processo
necessari al calcolo dei vari indici di
efficienza, consentendo di avere dati
sempre aggiornati e quindi, se necessario,
di intervenire. L’integrazione di strumenti
di visualizzazione permette di creare
presentazioni di dati sintetici di alto livello e
l’applicazione di filtri e criteri personalizzati
per il confronto e l’incrocio con dati storici e
valori nominali, alla ricerca dei fattori chiave
sui quali agire per migliorare l’efficienza e la
redditività dell’impianto.
Collettori elettrici rotanti in 15 modelli
T
ra le novità del catalogo 2014 dedicato
all’automazione industriale di Elcam
(pad. 2, stand E066) sono stati inseriti
i collettori elettrici rotanti di Pan-Link
Electrical Technology. Si tratta di apparati
elettromeccanici in grado di collegare
una parte in rotazione con una fissa,
permettendo la trasmissione di qualsiasi
tipo di segnale, evitando il danneggiamento
o la rottura dei cavi. È possibile trasferire
segnali elettrici di potenza, provenienti da
sensori (termocoppie, encoder, resolver
ecc.) e bus di campo (CanOpen, EtherCat,
070
Sercos, EtherNet/IP, Profibus/Profinet, fibra
ottica ecc.), e inserire vie pneumatiche per
il passaggio di aria, gas o liquidi. Sono a
disposizione 15 modelli standard che si
differenziano sia per la struttura meccanica
sia per le performance; esistono, infatti,
modelli in grado di arrivare fino a 20mila
rpm, con range di temperatura da -50 a
+500 °C, multicanali fino a 500 vie, con
foro passante fino a 2 m e con grado di
protezione fino a IP68. È inoltre possibile
richiedere la produzione di collettori rotanti
elettrici/pneumatici su specifica tecnica del
Automazione Industriale - Maggio 2014
cliente. Completi di certificazione CE, UL
e RoHs, i collettori possono raggiungere
fino a 10 milioni di cicli di lavoro, con una
trasmissione ottimale dei segnali.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Cablaggio a bordo macchina plug & play
E
lettrocablaggi (pad. 2, stand
C064) propone soluzioni che
vanno dal semplice cavo precablato di
potenza o di segnale per collegamento
azionamento-motore, compatibile
con i principali standard internazionali
(Siemens, Fanuc, Bosch Rexroth, Control
Techniques, B&R, Yaskawa…), sino al
sistema di connessione e cablaggio a
bordo macchina completo e integrato,
comprensivo di cavi motore e cavi
ausiliari già posati in catena o in altri
sistemi di raccolta e organizzazione
cavi, sino ai quadri elettrici di comando
e controllo. La proposta di un unico
sistema elettrico integrato consente al
costruttore di macchine un allestimento
dell’equipaggiamento elettrico veloce,
sicuro e senza sprechi, pronto per
l’allacciamento e l’accensione macchina,
nel vero stile di una ‘soluzione plug&play’
per l’automazione industriale.
L’intera catena di fornitura per
la realizzazione del sistema
elettrico è completamente gestita
e monitorata da Elettrocablaggi,
con vantaggi in termini di
gestione del parco fornitori, degli
stock di magazzino, degli scarti e
degli sprechi.
Dalla progettazione al revamping, 45 anni di esperienza
I
l system integrator Elettromeccanica
Cattaneo (pad. 2, stand I035)
opera nel settore dell’automazione
industriale da oltre 45 anni, dedicandosi
alla progettazione e alla costruzione
di quadri elettrici, allo sviluppo
software plc, alla programmazione di
pannelli Hmi e allo studio di sistemi
Scada in molteplici settori industriali:
imballaggio, plastica, gomma,
alimentare, vetro, macchine utensili,
tessile, automobilistico, chimico. Il
reparto tecnico di Elettromeccanica
ambienti ad-hoc. Nel corso degli anni la
società ha maturato un’esperienza nel
revamping ed effettua aggiornamenti
elettrici e software anche su impianti
datati, aumentandone e/o migliorandone
la produttività. Grazie al personale
altamente qualificato, il system
integrator è in grado di offrire prodotti
chiavi in mano hardware e software,
con un continuo aggiornamento
del prodotto, proponendo soluzioni
innovative allineandosi alle crescenti
esigenze di mercato.
Cattaneo si avvale di avanzati sistemi
dedicati alla progettazione e opera a
360° su tutti i tipi di apparecchiature
e ambienti di sviluppo presenti sul
mercato, sino alla creazione di sistemi-
Gli specialisti del compatto
N
ei settori farmaceutico, delle
biotecnologie, alimentare e chimico
la concorrenza continua a intensificarsi,
provocando una spinta verso la modularità
di impianti realizzati in tempi brevi, con
una vasta gamma di dispositivi
di misura e controllo in uno
spazio ristretto. La nuova
famiglia di misuratori di portata
elettromagnetici
Promag 100 (Fig.
1) e massici
Promass 100
(Fig. 2) proposta da
Endress+Hauser (pad.
3, stand G026) si adatta
perfettamente a questo
contesto. Adatti per
applicazioni che
richiedono sanificabilità,
nell’industria farmaceutica, alimentare,
nelle biotecnologie, gli strumenti
permettono un’integrazione
semplice con i
sistemi di controllo
e di automazione e
prevedono l’archiviazione automatica e il
ripristino dei dati (HistoRom). Con web
server integrato, Promag e Promass
100 possono essere collegati
direttamente a qualsiasi pc portatile
con un web browser standard e un
cavo Ethernet. Gli strumenti, conformi
Asme Bpe, 3A, Ehedg, classe IP69K,
hanno tubo di misura in acciaio Inox 1.4435
(316L). Sono previsti il download dei dati di
configurazione per il backup e la funzione
copia/incolla dei setup per misuratori con
identiche funzionalità.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
071
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Engineering più efficiente per costruttori di armadi
E
plan ProPanel è la soluzione proposta
da Eplan Software & Service (pad.
2, stand J014) per i costruttori di quadri e
armadi elettrici che devono automatizzare
la progettazione per accelerare i tempi
e ridurre gli errori in fase di montaggio
e assemblaggio. Con Eplan Pro Panel,
è possibile progettare in 3D armadi
elettrici, gruppi di controllo e sistemi
per la fornitura elettrica. Il software offre
funzioni di assemblaggio tridimensionale,
progettazione di cablaggi 3D virtuali,
configurazione, modifica e regolazione
di sistemi di alimentazione in rame. Per
il cablaggio, è disponibile un layout di
montaggio in 3D. Combinando le coordinate
di posizionamento del componente
all’interno del layout di montaggio e le
informazioni di connessione estrapolate
dal circuito elettrico, è possibile cablare
virtualmente l’armadio. Premendo un
pulsante, il sistema elabora i percorsi
ottimali per fili e conduttori e le rispettive
lunghezze. La funzionalità Copper permette
di configurare e adattare i singoli sistemi
busbar, incluse le barre in rame da piegare
e le relative connessioni. Tutti i dati relativi a
forature, punzonature, angoli di piegatura e
raggi sono forniti sotto forma di disegni e file
di scambio per macchine a CN.
Protezione d’acciaio
P
er installazioni indoor e outdoor
nelle quali è richiesta un’elevata
resistenza agli agenti chimici e
ambientali gravosi, Eta (pad. 2, stand
L001) propone armadi componibili E
Nux, monoblocco E Mox, compatti E
Comp, casse con fissaggio a parete
E Cor (in foto), casse di derivazione E
Gran, custodie elettriche per atmosfere
potenzialmente esplosive, casse con
tettuccio integrato, pulsantiere e
banchi a leggìo realizzati in acciaio
inossidabile Aisi304L e Aisi316L.
Le nuove linee in acciaio inox Eta
sono conformi ai principali standard
internazionali e sono fornite con porte
dagli angoli formati, per un’elevata
rigidità e una pulizia agevole, con
guarnizione siliconica grigia per una
maggior resistenza e performance;
i pannelli sono realizzati in acciaio
inox presatinato con rivestimento in
pellicola Pvc e nuovo packaging per
una protezione aggiuntiva.
Gli azionamenti con l’interfaccia EtherCat
E
ver Elettronica (pad. 2,
stand B011) propone
i nuovi azionamenti della
serie SW1 con bus di campo
EtherCat, accoppiabili con
motori passo passo da 0,5
a 30 Nm e con un range di
tensione di alimentazione
da 17 a 100 Vca con
correnti regolabili da 0 a
8,5 Arms. Gli azionamenti
SW1 dispongono di
alimentazione separata
072
Automazione Industriale - Maggio 2014
per la sezione di logica e
potenza, di ingressi e uscite
digitali veloci optoisolate
e di ingressi analogici.
Grazie all’interfaccia di
comunicazione EtherCat
integrano funzionalità quali
rilevamento dello stallo
motore e inseguimento
posizione target attraverso
encoder; posizionamenti:
homing, relative, absolute,
target; albero elettrico con
rapporti programmabili
per inseguire riferimenti
master esterni di velocità e
posizione; ingressi e uscite
veloci per lo start/stop del
motore e la sincronizzazione
di eventi per applicazioni ad
elevata velocità di risposta;
possibilità di sincronizzare i
movimenti in sistemi multiasse; cambio al volo tra le
modalità di controllo del
movimento.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Superconduttori, un enorme potenziale per l’automazione
F
esto (pad. 3, stand B036-C036) illustra
le nuove possibilità della tecnologia dei
superconduttori. Raffreddati a determinate
temperature, i superconduttori non solo
perdono la loro resistenza elettrica, ma
sono in grado di congelare il campo di
un magnete permanente collocato nelle
vicinanze e mantenerlo così in posizione
a una distanza costante. Da diversi anni
Festo sta conducendo studi e ricerche
sui superconduttori. Nel 2013 Festo ha
presentato l’enorme potenziale della
tecnologia dei superconduttori applicata
alla tecnica dell’automazione e ha
ulteriormente sviluppato questo potenziale
con SupraHandling 2.0, SupraShuttle e
SupraChanger, tre realizzazioni basate
su SupraMotion 2.0. Essi dimostrano il
movimento lineare e rotatorio di oggetti in
levitazione, in tutte le direzioni e posizioni
dello spazio. Queste tre nuove applicazioni
utilizzano unità di raffreddamento elettriche
con criostati (contenitori refrigerati). I
display utilizzano un sistema di controllo
decentralizzato e non richiedono alcuna
tecnica di regolazione per mantenere gli
oggetti in stato di levitazione, dimostrando
concrete possibilità di applicazione per
l’automazione, con una soluzione integrata,
dalla tecnica di comando al controllo della
temperatura.
Nuovo regolatore Pid con display personalizzabile
A
Parma Gefran (pad. 3, stand E002)
lancia in anteprima mondiale il
nuovo regolatore di temperatura Pid 650,
facile da configurare e con display
alfanumerico altamente
personalizzabile, e presenta
i convertitori d’armatura
Tpd32 EV per architetture di
sistema complesse,
strutturalmente
ingegnerizzati
per semplificare
l’installazione
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per alte temperature nella versione
Performance Level c, conformi alla EN
1114-1 sulla sicurezza degli estrusori. Per
quanto riguarda l’automazione, Gefran
presenta la funzione Fusibile Elettronico,
recentemente inserita nel range di controllori
di potenza Gfw, la quale permette di
gestire il corto circuito riducendo il tempo
di fermo macchina e massimizzando la
protezione del dispositivo. La piattaforma
di automazione GCube si presenta
ulteriormente potenziata con l’introduzione
delle GCube Performa.
delle tecnologie
2011
Per i professionisti
e la manutenzione. In ambito sensori,
Gefran propone il trasduttore di posizione
con tecnologia magnetostrittiva RK5 per
applicazioni mobile hydraulic e Onpp-A
per il settore della pneumatica. Per
la misurazione della pressione sono
presentati i trasduttori di
pressione industriale
KS, disponibili in
versione Sil 2 e
certificati Tüv,
e le sonde di
pressione
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Safety negli impianti
industriali
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Phoenix Contact
propone
la stampante
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Led con tecnolog rk
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Il meglio delle tecnologie
elettroniche in tre prodotti
di prestigio, da sempre punto
di riferimento nel panorama
dell’editoria tecnica specializzata.
Un osservatorio privilegiato del
settore, che spazia dai componenti
microelettronici ai circuiti stampati,
dai connettori agli strumenti di
laboratorio dalle attrezzature per la
produzione, all’automazione industriale
Maggio 2014 - Automazione Industriale
073
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
La pinza elettrica a due griffe
A
ttenta alle nuove esigenze nel campo
della robotica per applicazioni medicali
e farmaceutiche, Gimatic (pad. 3, stand
H0104) presenta Mppm, la nuova pinza
elettrica a due griffe, adatta per lavorare
in camere bianche e ambienti a basso
contenuto di microparticelle di polvere in
sospensione, fino a un livello Air Cleanliness
Class 4 secondo Iso 14644-1. La nuova
pinza elettrica a due griffe è semplice da
usare, grazie al fatto che l’attuatore elettrico
non richiede alcuna programmazione
poiché è stato integrato il circuito all’interno
del corpo pinza. Ciò ha reso possibile un
semplice pilotaggio a mezzo contatto on/
off e l’ha reso compatibile con le uscite del
plc, le quali invece di commutare la valvola
controllano la pinza. La pinza non consuma
energia mentre le griffe sono ferme, poiché
il motore è spento e il sistema di riduzione
irreversibile garantisce la tenuta pezzo al
massimo della forza. Il tutto è integrato in un
corpo pinza di dimensioni pari a 54x43x25
mm e con un peso di 146 g. L’attuatore si
presenta nella sua taglia più piccola con una
forza nominale di 60 N per una corsa di 6
mm e un tempo di attuazione di 0,2 secondi,
che gli permette di raggiungere i 60 pick al
minuto (frequenza ciclo di un 1 Hz).
L’optoelettronica a tutela del corpo umano
L
a barriera di sicurezza Efesto4 di
Grein (pad. 2, stand B042) è un
sistema optoelettronico Espe di tipo 4
per la protezione delle persone esposte a
macchine o impianti pericolosi in diversi
contesti industriali, presse piegatrici,
fustellatrici, punzonatrici, taglierine, cesoie,
aree robotizzate, linee di montaggio.
Efesto4 è composta da un’unità
trasmettitore e ricevitore sincronizzati
mediante link ottico. Le uscite di sicurezza
sono allo stato solido con possibilità di
trasformarle in uscite a relè utilizzando gli
opportuni moduli aggiuntivi o tramite il
controllo diretto di relè esterni. La gamma
di modelli ne permette l’utilizzo in tutti
i campi dell’automazione industriale,
fornendo protezione dita, mano, braccio e
corpo. Sono disponibili moduli di controllo
diretto senza necessariamente passare
dal quadro macchina. Tra le principali
caratteristiche tecniche, la serie presenta:
sincronizzazione Tx Rx ottica, risoluzione
da 14 a 330 mm, portata massima da 6
a 60 m in funzione del modello, altezza
protetta da 200 a 3.000 mm, uscite
statiche 2
pnp-500 mA,
connettori
M12 e M23,
in funzione
del modello,
alimentazione
4 Vcc,
lunghezza massima dei collegamenti
di 100 m, grado di protezione IP 65,
temperatura di funzionamento da 0 a 65 °C,
livello di sicurezza di tipo 4 - Sil 3 - SilCL
3 - PL e - Cat. 4.
Un sensore multifunzione in miniatura
T
ra i nuovi sensori optoelettronici
proposti, Hamamatsu (pad. 2, stand
C062) mette in evidenza il Photo IC
multifunzione P12347-01CT, una soluzione
con interfaccia digitale I2C che integra
un sensore di colore Rgb, un sensore
di prossimità e un emettitore Led a tre
colori in un unico package chip-on-board
con dimensioni 5,5x1,7x1 mm. Il sensore
di colore ha la capacità di misurare non
soltanto le componenti Rgb della luce
ambiente, ma anche l’illuminazione
complessiva. Il Led a tre colori e il sensore
074
di prossimità lavorano a una distanza
media di 30 mm e tutti i componenti
sono calibrati in fase di produzione.
Sfruttando la modulazione ottica, la
luce ambiente può essere eliminata in
Automazione Industriale - Maggio 2014
modo da ridurre i margini di errore. Le
caratteristiche salienti del P12347-01CT
sono, oltre alle dimensioni ridotte, i bassi
consumi, sensibilità nel visibile e nel vicino
infrarosso, la presenza di un convertitore
analogico/digitale16 bit e interfaccia
digitale I2C. Il nuovo P12347-01CT è
ideale per la modulazione del colore e
della luminosità nei display di smartphone
e tablet, per il controllo dell’accensione/
spegnimento automatico nei dispositivi
touchscreen, per l’indicazione di chiamata/
messaggio in arrivo.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Il monitoraggio intelligente delle vibrazioni
I
l nuovo sensore di vibrazioni Vnb001
di ifm electronic (pad. 2, stand D002),
primo di una nuova serie di sensori
di vibrazioni, può essere installato
direttamente sulla macchina, monitora in
linea le vibrazioni totali conformemente
alla norma Iso 10816 e memorizza (per
circa tre anni) l’evoluzione delle vibrazioni
con un real-time clock per l’analisi della
tendenza.
Il principio di misura è basato sulla
tecnologia efector octavis, utilizzata
anche nelle applicazioni con macchine
mobili. Il sensore misura la velocità
effettiva della vibrazione in mm/s. Il
valore letto e lo stato di commutazione
sono visualizzati, mentre qualsiasi
degrado viene segnalato da due uscite
di commutazione o da un’uscita di
commutazione e una analogica. Il
sensore può essere anche alimentato da
un’interfaccia Usb e può quindi essere
utilizzato come strumento di misura
portatile. La parametrizzazione diretta
sul sensore permette un utilizzo e una
messa in funzione facili e rapidi. Non è
necessario un software di configurazione
supplementare.
Un concentrato di potenza in movimento
i
gus (pad. 3, stand G014) estende
ulteriormente l’offerta di sistemi
per catene portacavi arrotolabili con
le nuove varianti ‘e-spool’, heavy
duty (HD) e con flangia motore. Nella
variante HD è montata una molla per
il richiamo della catena portacavi in
applicazioni verticali. Per permettere
un elevato carico e movimenti in
ogni direzione, è disponibile inoltre
una versione per motore con flangia
apposita. E-spool combina due catene
portacavi in un unico sistema, una
catena standard, guidata con rullo
apposito, e una twisterband igus che
esegue i movimenti rotatori. In base
alla direzione di estrazione e
del carico, igus presenta
quindi tre varianti di
e-spool. E-spool
(SP) standard, con
un meccanismo
a molla per
l’avvolgimento
della catena,
e-spool heavy
duty (Sphd), con molla di richiamo
fino a 14 m, e-spool per motore con
flangia apposita (Spm) per carichi
particolarmente elevati in ogni
direzione di movimento. Tutte e tre
le varianti sono disponibili
nel programma standard in
diverse lunghezze estraibili,
4, 7 e 14 m, rispettivamente
con uno o due twisterband.
La massima velocità di
estrazione e richiamo è di
circa 1 m/s.
La visione industriale secondo Image S
T
ra le soluzioni di visione industriale
proposte da Image S (pad. 2, stand
M026) vi sono la telecamera 3D Ensenso N10/
N20, il software Halcon 11, i sensori Gocator
3300 e il sistema di visione Boa di Teledyne
Dalsa. La telecamera 3D in stereovisione
Ensenso N10 di Ids Imaging funziona secondo
il principio della ‘stereovisione con proiezione
di un pattern casuale’. Il pattern funziona
anche in applicazioni con più telecamere ed è
ideale per catturare superfici non strutturate.
Ultima release del software Halcon di MVTec
Software, Halcon 11 può essere utilizzato
per la realizzazione di applicazioni di misura
tridimensionale. La famiglia di sensori 3D
intelligenti Gocator 3300 di Lmi Technologies,
per ispezioni in linea senza contatto, unisce
acquisizione di nuvole di punti 3D e strumenti
di misura in un unico sistema per impeghi
industriali. Il sistema di visione all-in-one
Boa200 di Teledyne Dalsa è una telecamera
intelligente in grado di integrare diversi motori
di elaborazione delle immagini consentendo di
ottimizzare gli algoritmi tramite un Dsp dedicato,
gestire gli applicativi tramite cpu autonoma e
gestire la rete di sensori tramite Fpga.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
075
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Motore passo-passo e azionamento, tutto in uno
P
roposto da IPC-International Power
Components (pad. 3, stand B046),
Txm Servo Stepper Motor integra un
motore passo-passo e un azionamento
in un unico dispositivo con controllo
vettoriale ad anello chiuso con grado di
protezione IP65. Nelle versioni Nema 23 e
24, Txm unisce le caratteristiche di drive
e motori Moons’ in un unico dispositivo
integrato da 1 a 2,4 Nm. La soluzione può
operare in diverse modalità di controllo:
impulsi e direzione, velocità, comandi
seriali tramite RS232, RS485, CanOpen
(DS301 e Dsp402) ed EtherNet/IP. Un
encoder incrementale integrato da 5mila
impulsi (20mila conteggi/giro) è alloggiato
all’interno del contenitore stesso
dell’elettronica, fornendo protezione da
polvere e detriti. Sono disponibili anche
le linee Ssm Servo Stepper Motor, nelle
versioni Nema 17, 23, e 24, e le linee Tsm
Servo Stepper Motor, nelle versioni Nema
17, 23, e 24, con un unico dispositivo
integrato da 0,28 a 2,4 Nm e fino a otto
ingressi e quattro uscite/emulazione
encoder.
Nuovi resistori di frenatura da I.r.e
S
pecializzata nel settore dei resistori
corazzati in alluminio I.r.e (pad 2,
stand C002)
aggiunge ai più
richiesti modelli
Hpr e Khpr per l’assorbimento di carichi
occasionali di grande energia, con grado
di protezione IP55, il resistore di nuova
generazione Hlr, per densità di potenza
più elevata, caratterizzato da un nuovo
Costantino, il software nato per i cnc
I
sac (pad. 3, stand H019) ha
concentrato la propria esperienza
quarantennale nel settore dei controlli
numerici nel software di soft cnc
Costantino, compatibile con gli
standard di programmazione Iec 61131,
PlcOpen MC e Iso 6983 e in grado di
supportare i bus di campo basati su
Ethernet, grazie alle funzionalità di
master EtherCat e Profinet. Le capacità
di connessione possono essere estese
grazie a un dispositivo EtherCat che
funziona da collegamento con le
076
reti Mechatrolink I/II e CanOpen e
fornisce l’interfaccia impulsi direzione
ai servo-azionamenti. Grazie alle
librerie di applicazioni software
fornite con i prodotti Isac, le soluzioni
sviluppate con Costantino richiedono
personalizzazioni minime e sono
compatibili con varie piattaforme pc.
L’architettura software è compatibile
a partire dalle piattaforme di bassa
potenza fino alle piattaforme pc
multicore e mantiene la compatibilità
con le applicazioni esistenti.
Automazione Industriale - Maggio 2014
dissipatore coperto da brevetto. Con
grado di protezione IP44 (estensibile
a richiesta fino a IP67), il resistore Hlr
è indicato per applicazioni estreme e
cicli severi e offre il vantaggio della
compattezza e della silenziosità, che
lo rendono ideale per applicazioni lift
e crane, nelle quali è in grado di
sostituire i tradizionali resistori
protetti nella gamma
di impiego con
inverter di taglia
fino a 40 kW.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Contro l’usura precoce dei portacavi
K
abelschlepp (pad. 2, stand F050)
ha introdotto Protector, un nuovo
accessorio per la protezione dall’usura
precoce del portacavi Robotax, che funge
da ammortizzatore per i contraccolpi. I
portacavi applicati sui robot svolgono
movimenti rapidi in spazi di lavoro ampi:
durante le lavorazioni possono subire
dei colpi, che a loro volta possono
essere causa di usura precoce di tutto il
sistema di conduzione dei cavi. Protector
contribuisce a ridurre questo effetto:
le protezioni dai contraccolpi sono
su ogni maglia. Protector
protegge la struttura
del portacavo e dei cavi
alloggiati limitando il raggio
di curvatura più piccolo.
La longevità del Robotrax
aumenta in modo significativo
quando il Protector viene
abbinato al Pull-Back Unit:
il meccanismo di recupero
mantiene nella giusta
tensione il portacavi e impedisce che vada
a impattare sul robot.
disponibili per tutte le grandezze del
Robotrax e sono facilmente applicabili
Pannello mobile in tecnologia direct move
P
roposto da Keba (pad. 2, stand H062),
KeTop T10 è un pannello operatore
mobile per applicazioni robotiche a sei assi,
che utilizza la tecnologia direct move con
teaching intuitivo della cinematica. Con i
sensori inerziali dell’unità inerziale di misura
(6D Imu), il movimento diretto del T10 rileva
la posizione e la direzione nello spazio
tridimensionale. L’operatore può specificare
il movimento richiesto indicando la direzione
e utilizzando anche un piccolo joystick,
indipendentemente dalla sua posizione
rispetto al robot. La velocità di movimento
può essere modificata con l’intensità
dei movimenti del joystick. I singoli punti
di percorso possono essere impostati
adattati in base al KeTop T10 direct move.
L’operatore può scegliere fra quattro
modalità operative: direct move Mode (il
robot segue le indicazioni sulla direzione dal
KeTop T10 direct Move libero nello spazio),
snap2grid Mode (sono utilizzati sistemi
di coordinate definite come riferimenti
di direzioni per il KeTop T10 direct move
per movimenti diretti di precisione), virtual
handle Mode (il KeTop T10 direct move
agisce come mano virtuale sul Tool Center
Point (Tcp) per cambiare l’allineamento),
axial movement Mode (gli assi sono
movimentati direttamente come nei pannelli
operatori mobili standard KeTop T55 e T70).
Misura, visione e marcatura secondo Keyence
K
eyence (pad. 3, stand F008), che
realizza molteplici prodotti, dai
sensori fotoelettrici e di prossimità
agli strumenti di misurazione per
linee di ispezione e dispositivi ad
alta precisione utilizzati sia in linee
di produzione automatizzate sia nei
laboratori degli istituti di ricerca,
presenta in fiera sistemi di misura,
sistemi di visione, marcatori laser,
lettori di codici a barre e 2D, di
ultima generazione. Keyence si
occupa direttamente delle vendite.
I tecnici commerciali, grazie
all’ampia conoscenza dei prodotti e
all’esperienza nelle applicazioni e nel
settore, offrono assistenza in loco per
una rapida risoluzione dei problemi.
Grazie alla scorta a magazzino, la
società è in grado di evadere gli ordini
in giornata. Keyence lavora a stretto
contatto con i produttori di macchinari,
supportandoli nell’apportare
miglioramenti, ristrutturazioni e nel
realizzare sistemi chiavi in mano in
loco.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
077
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Una passione per il real-time
L
a famiglia di encoder assoluti
Sendix di Kübler (pad. 2, stand
M014) ha una new entry, la variante
Profinet monogiro e multigiro, che
include l’intero profilo a base ‘Profile
Encoder Version 4.1’ e ‘Identification
& Maintenance functionality in Version
1.16’ (IM block 0, 1, 2, 3 e 4).
Il supporto encoder è isosincrono realtime (Irt): attraverso lo sdoppiamento
della comunicazione real-time dallo
standard di comunicazione (Tcp/IP),
l’Irt offre anche una soluzione real-time
per applicazioni performanti come
quelle sincrone, con tempo ciclo corto
inferiore o pari a 1 ms. La semplicità
del firmware permette l’aggiornamento
automatico on-line senza smontare
l’encoder. I cuscinetti Safety-Lock
bloccati meccanicamente e distanziati
tra loro assicurano agli encoder Sendix
in Profinet monogiro e multigiro un’alta
stabilità alle vibrazioni e conferiscono
robustezza ai dispositivi in caso
di errori di montaggio. L’housing
pressofuso con classe di protezione
IP67 e range di temperature da -40 a
+80 °C agevola l’utilizzo outdoor.
Encoder Profinet programmabili con browser web
L
a gamma di encoder Profinet di
Lika Electronic (pad. 2, stand I001)
è certificata PI e conforme al Profilo
Encoder V4.1 versione 3.162. Grazie
all’implementazione della trasmissione
Isochronous Real-Time (Irt), questi encoder
permettono lo scambio dati deterministico
con jitter inferiore a 1 μs, anche nelle
applicazioni di motion control ad alta
velocità. Gli encoder sono compatibili
Ethernet al 100% e ne sfruttano i vantaggi:
trasmissione dati rapida e sicura, baud
rate fino a 100 Mb/s full duplex, topologie
di rete modulabili, integrazione IT, un unico
cavo per Profinet e Tcp/IP. Tramite browser
web si programmano e monitorano gli
encoder, si aggiorna il firmware e si imposta
il preset. Gli encoder supportano la classe
di applicazioni 4 e i telegrammi standard 81,
82, 83 e 84, prevedono funzione di scaling,
preset, direzione di conteggio, valori di
posizione e velocità e diagnostica completa,
anche via web. I dispositivi sono disponibili
in versione multigiro a 27 bit (8.192 cpr x
16.384 giri) e in versione alta risoluzione
monogiro a 18 bit (262.144 cpr) e multigiro
a 30 bit (65.536 cpr x 16.384 giri). Dal punto
di vista meccanico, gli encoder presentano
custodia con flangia standard di 58 mm,
albero cavo (Ø 14, 15 mm) o sporgente (Ø
6; 8; 9,52; 10, 12 mm) e diverse opzioni di
montaggio.
Servo-attuatori lineari con brushless integrati
L
a nuova serie SA di servo-attuatori
lineari Linearmech (pad. 2, stand
B059) include attuatori elettromeccanici
completi di servo-motori brushless
e azionamenti, in sette differenti
grandezze. Tutti i modelli sono
disponibili completi di servomotori brushless in configurazione
in linea e con motore parallelo
078
all’unità lineare. I motori brushless
presentano coppie nominali da 0,3
a 10 Nm, velocità lineari fino a 1.500
mm/s, forze di picco esercitabili fino
a 4.200 daN. Tutti i componenti interni
sono stati appositamente studiati e
Automazione Industriale - Maggio 2014
progettati per operare in condizione di
elevate dinamiche di funzionamento:
alte velocità lineari, bassa inerzia
dei componenti, estrema precisione
e ripetibilità nel posizionamento,
affidabilità e durata nel tempo.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Sicurezza e motion, meglio se integrati
I
l neonato della famiglia ServoOne
di LTi Italia (pad. 2, stand J026),
il sistema multi-asse compatto
SystemOne CM, integra motion
controller e controllore di sicurezza
all’interno del medesimo modulo,
mentre nell’unità di alimentazione
principale integra un alimentatore
switching di 500 W.
Oltre al risparmio di spazio all’interno
del quadro elettrico, che arriva anche
fino al 40%, SystemOne CM può
pilotare in modo indipendente fino a
tre servomotori per modulo, utilizzando
azionamenti ad asse singolo, doppio o
triplo in una gamma di potenza fino a
24 A nominali.
I servomotori sono connessi mediante
un unico cavo che include sia la
trasmissione dell’informazione digitale
dell’encoder, tramite tecnologia Dsl,
sia i conduttori di alimentazione delle
tre fasi motore.
SystemOne CM prevede le funzioni
Sto e Sfb, oltre al monitoraggio
dei movimenti dei singoli assi, alla
protezione dalla collisione di più assi e
al monitoraggio dell’area di lavoro.
Laser scanner con sensore e controllore
Q
uest’anno Luchsinger
(pad. 2, stand N043),
distributore ufficiale dei sensori
Micro-Epsilon per il mercato
italiano, porta allo stand i
nuovi laser scanner della
serie scanControl 2600/2900
di Micro-Epsilon per misure
di precisione di profili e
dimensioni negli ambienti
di produzione, in particolare
nell’automotive, o quando
è montato su un braccio
robotico. Questo profilometro
laser scanner racchiude il
sensore optoelettronico e il suo
controllore in una custodia in
alluminio di soli 380 g. Benché
il sensore sia piccolo come un
pacchetto di sigarette, offre
tuttavia prestazioni pari a un
trasferimento fino a 4mila profili
per secondo al pc, per ulteriori
elaborazioni, e a una velocità
di misura fino a 640 punti per
profilo (modello 2600) e fino a
1.280 punti per profilo (modello
2900). Il campo di misura
parte da una distanza di 53
mm dal sensore e può essere
esteso fino a 390 mm, in base
al modello. Sono disponibili
le interfacce Gigabit Ethernet
per trasferire i profili acquisiti
e interfaccia RS422 multiuso. Contemporaneamente
gli ingressi digitali sono usati
per sincronizzare e triggerare,
oppure come ingressi encoder.
Connettori multipolari a crimpare
M
arechal Electric (pad. 3,
stand E065) presenta la
gamma completa di connettori
multipolari a crimpare in grado di
favorire il passaggio di informazioni
e segnali di basso livello, come
ad esempio il collegamento tra
macchine, collegamento tra
quadro e macchina, comando di
un carro-ponte e così via. La lega
in argento-nickel utilizzata per le
pastiglie dei contatti favorisce la
conducibilità e la longevità (diverse
migliaia di manovre). La gamma di
connettori comprende il modello
PN12C, fino a 12 contatti (12P
oppure 11P+T), il Dsn 24C, fino a 24
contatti (24P oppure 23P+T) e il Dsn
37C, fino a 37 contatti (37P oppure
36P+T). I connettori sono conformi
alla Direttiva europea Bassa
Tensione 2006/95/CE, alla norma
di crimpatura NF C20-130 e alla
norma dei connettori Iec 61984. La
temperatura d’utilizzo è compresa
tra 40 e 100 °C.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
079
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Azionamenti DC configurabili da maxon motor
m
axon motor (pad. 2, stand M043)
mette a disposizione motori DC
con spazzole, riduttori planetari e sensori
di nuova generazione, motori Dcx, che
prevedono numerose configurazioni
meccaniche, riduttori Gpx ed encoder
Enx. Tutti i dispositivi possono essere
configurati e ordinati on-line.
Dalla combinazione di maxon Dcx,
Gpx ed Enx nasce un sistema di
motorizzazione robusto e preciso, adatto
ai più svariati campi di applicazione.
“Nella nuova gamma maxon Dcx
abbiamo investito tutto il nostro knowhow. Ottimizzando i componenti e
impiegando magneti ad alte prestazioni
siamo riusciti a realizzare dei nuovi
motori ancora più piccoli e più potenti”,
afferma Eugen Elmiger, Ceo di maxon
motor. “Con i nuovi azionamenti
configurabili offriamo un accesso diretto
ai processi di sviluppo maxon. Bastano
pochi clic del mouse per configurare in
modo autonomo dei potenti azionamenti
Dcx e per ottenere una conferma rapida
e affidabile dei termini di consegna. I dati
dettagliati dei prodotti possono essere
visualizzati on-line, mentre i dati 3D della
configurazione sono disponibili per il
download”.
Sensori d’area a raggi incrociati
M.
D. Micro Detectors (pad. 2,
stand I002) estende la
propria famiglia di sensori di area con
la nuova linea CX, disponibile nella
serie base CX1 e nella serie avanzata
CX2 (in foto), con profilo in alluminio
di 20x35 mm. I modelli della serie
CX1, grazie al funzionamento a raggi
incrociati, permettono di rilevare
oggetti con diametro fino a 1 mm.
Sono disponibili modelli con altezza
controllata fino a 480 mm e distanza di
lavoro di 3 m.
La serie CX1 presenta sincronizzazione
ottica, e risoluzione regolabile tramite
la funzione di ‘teach-in remoto’ via
cavo. Per quanto riguarda la serie
CX2, sono disponibili due versioni: il
modello con doppia uscita analogica
0-10 e 4-20 mA, con possibilità di
inversione della rampa, e il modello
con doppia uscita digitale Pnp/Npn
con la possibilità di selezionare lo
stato NO/NC. La distanza operativa
arriva fino a 6 m; è disponibile anche la
funzione di blanking.
Un sistema embedded ultrathin e fanless
M
isa (pad. 2, stand K072) presenta
il nuovo sistema embedded
AES-HM76Z1FL prodotto da Acrosser
Technology, con design ultrathin e
fanless, processore Intel Core i3/
i7 con chipset HM76 e dimensioni di
272x183x20 mm. Studiato per soluzioni
embedded, sistemi di controllo, digital
signage, Pos, Kiosk Atm, servizi
bancari, domotica, il sistema presenta
Tecnologia Fit, due Ddr3 SO-Dimm
fino a 16 GB, supporto Sata III
e storage CF ed è dotato di interfacce
080
Hdmi/Vga/Usb/Audio/Gpio,
porte seriali RS232 e RS422/485;
include inoltre due porte RJ45
Automazione Industriale - Maggio 2014
Gigabit Ethernet, uno slot per Sim
e un socket MiniPci e per moduli 3,5 G
o Wi-Fi.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Controllo compatto con la serie Melsec FX5
M
itsubishi Electric (pad. 2, stand
M040-L040) lancia in anteprima il
nuovo controllore Melsec FX5, con il quale
intende stabilire un nuovo ‘standard’ nel
campo dei plc compatti. Le unità di base
dell’FX5 sono dotate di processori tre volte
più veloci dei precedenti e sono progettate
per un uso internazionale, operando da
100 a 240 Vca o 24 Vcc. I modelli sono
disponibili con 32, 64 e 80 I/O. Tutte le unità
di base possono essere incrementate fino
a 256 I/O installando moduli di espansione,
e fino a 512 I/O tramite fieldbus (CC-Link,
i contatori veloci e le quattro uscite a
treno d’impulsi a 200 kHz, l’interfaccia
Ethernet, gli ingressi e l’uscita analogica,
la serie FX5 può essere impiegata in tutti i
settori industriali. Lo slot per SD integrato
facilita il backup e l’aggiornamento del
programma in modo semplice e veloce
e, grazie alla gestione avanzata della
sicurezza delle informazioni, preserva il
know-how del costruttore impedendone la
copia non autorizzata del contenuto. FX5
è retrocompatibile con la precedente serie
Melsec FX3.
CC-Link IE Field, Ethernet, Profibus,
Modbus Tcp/IP). Utilizzando le diverse
funzioni integrate a disposizione, quali
L’attuatore che combina elettromeccanica e idraulica
T
ra le novità proposte da Moog (pad.
3, stand A042) spicca l’attuatore
elettro-idrostatico Eha, un sistema ibrido
che combina tecnologia idraulica ed
elettromeccanica, permettendo agli
utilizzatori di coniugare i ridotti consumi
di un sistema elettrico, alimentato solo
quando è necessario, con la facilità di
accumulo di energia per il movimento
failsafe e l’affidabilità della tecnologia
idraulica. La soluzione integra il
software, il relativo controller e
le parti elettriche e idrauliche,
eliminando la necessità di
componenti pneumatici o
idraulici ausiliari. L’attuatore
elettro-idrostatico favorisce,
inoltre, una riduzione
dei tempi di fermo,
dei rischi di
incendio e
l’assenza di
perdite d’olio.
Sviluppata
per il settore
aeronautico, la
soluzione Eha è stata successivamente
perfezionata per diverse applicazioni
in campo industriale, quali ad esempio
le macchine per la lavorazione della
plastica e del metal forming e in
campo power generation per sistemi di
attuazione per turbine a gas, a vapore
e per sistemi di regolazione del passo
nelle pale eoliche. L’attuatore elettroidrostatico Moog può essere proposto
anche in versione custom al fine di
soddisfare efficacemente qualsiasi
istanza progettuale.
I moduli buffer rendono stabile l’alimentazione
I
moduli buffer MB Cap Ultra di
Murrelektronik (pad. 3, stand
E036-D036) sono stati studiati
proprio per conferire stabilità ai
sistemi di alimentazione, in modo
da ridurre l’incidenza di possibili
oscillazioni o cali di tensione
che potenzialmente possono
determinare l’interruzione dei
processi produttivi, il fermo delle
macchine, la riconfigurazione
dei sistemi. MB Cap Ultra
immagazzina la corrente prima
di fornirla al sistema in modo da
evitare fluttuazioni di tensione
che potrebbero danneggiare
l’apparecchiatura e far sì che le
macchine e i sistemi continuino
a funzionare senza interruzioni.
Murrelektronik ha potenziato la
serie MB Cap Ultra con un nuovo
modulo buffer, chiamato MB
Cap Ultra 40/24 3.6s, in grado di
supportare una corrente di carico
pari a 40 A a una tensione nominale
di 24 Vcc per 3,6 s.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
081
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
CompactRio, lo standard per la progettazione embedded
N
I CompactRio di National
Instruments (pad. 2, stand E032) è
un sistema embedded riconfigurabile per
il monitoraggio e il controllo industriale
che include moduli I/O estraibili a caldo,
uno chassis Fpga riconfigurabile e
un controller embedded per la
comunicazione e l’elaborazione,
e viene programmato con NI
LabView. Tra le ultime novità
di CompactRio, NI presenta
il controllore progettato
via software NI cRio-9068.
Basato sull’architettura NI LabView Rio
(Reconfigurable I/O), il nuovo cRio-9068,
programmato con LabView, permette di
utilizzare un unico ambiente di sviluppo
grafico e di sfruttare le prestazioni
dell’hardware ottimizzato. Il supporto
LabView 2013 per il sistema operativo NI
Linux Real-Time consente agli sviluppatori
di accedere a una grande quantità di
librerie e applicazioni per lo sviluppo di
sistemi di controllo e monitoraggio. Il
nuovo controllore CompactRio integra in
modo semplificato numerose tecnologie
innovative per offrire una piattaforma
potente e flessibile pronta a soddisfare
le esigenze più impegnative delle future
applicazioni embedded.
Tutto sotto controllo e bene in vista
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0 aziend
più di 50
C
orsight, il sistema di visione
intelligente sviluppato da Net
Italia (pad. 3, stand B062), è una
soluzione di controllo delocalizzata
in grado di ottimizzare processi
produttivi e logistici, monitorare
il flusso di traffico, aumentare la
sicurezza di gallerie o controllare
l’accesso ai parcheggi e strade
a pedaggio. Corsight combina
videocamera, pc, illuminazione
e sistema di elaborazione delle
immagini in un unico dispositivo,
Il cnc che ottimizza la produzione
P
er ottimizzare i processi di produzione Num (pad. 2,
stand I70) presenta il sistema cnc Flexium+, in dimensioni
compatte, con bassa dissipazione di calore e compatibile con
interfacce di comunicazione standardizzate come EtherCat,
Ethernet e CanOpen. Il plc viene programmato con standard Iec
61131-3 in un nuovo ambiente di sviluppo con utensili intuitivi. I
moduli cnc sono facilmente collegabili tra loro consentendo di
realizzare sistemi con più di 200 assi interpolabili. Con l’utilizzo
di CanOpen è possibile integrare moduli I/O, volantini e più di
50 assi di posizionamento. Disponibile nelle tre versioni 6, 8 e
68, Flexium+ può essere personalizzato con funzioni software
specifiche, disponibili singolarmente o in pacchetti, fino ad
arrivare a soluzioni globali per specifici settori applicativi.
082
Automazione Industriale - Maggio 2014
e può essere integrato con altri
sistemi grazie all’interfaccia
software SynView e alla
conformità agli standard
GenICam, GenTL e
GigE. Il sistema
gira sotto Windows
o Linux ed è
compatibile con
i software di
elaborazione
di immagini
convenzionali.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Nuove interfacce per la piattaforma Sysmac
O
mron (pad. 2, stand L026-K026)
propone la nuova famiglia NA di
Hmi, integrata nella piattaforma Sysmac
e programmabile con il software di
sviluppo Sysmac Studio, che consente
di implementare pagine dinamiche e
intuitive per aumentare la produttività
e ridurre al minimo i fermi macchina,
fornendo informazioni dettagliate in
tempo reale e dati cronologici sulle
operazioni della macchina. Per agevolare
ulteriormente la programmazione nello
sviluppo delle applicazioni più comuni, i
terminali NA sono dotati dello strumento
di programmazione Iag (Intelligent
Application Gadget), che consente di
riutilizzare funzioni e immagini relative
alle macchine, modificando solamente
i parametri. Omron fornisce un set già
predisposto di Iag, ma gli utenti hanno
la possibilità di modificarli, aggiungerne
di nuovi o persino personalizzare
completamente il progetto utilizzando
VB.net. I terminali NA sono provvisti di
strumenti multimediali, che consentono di
combinare risorse diverse come file pdf,
video e dati e sono disponibili nei formati
wide screen da 7, 9, 12 e 15 pollici. Per
la connettività sono presenti due porte
Ethernet e due porte Usb.
Motori lineari per servo-tappatura
P
amoco (pad. 2, stand A050) propone
i motori lineari rotativi di LinMot, in
grado di combinare movimenti lineari e
rotativi. I profili di moto, le velocità lineari
o rotative, le forze di spinta e le coppie
di serraggio possono essere controllate
in maniera totalmente indipendente
una dall’altra. Questi motori lineari sono
particolarmente indicati per l’impiego in
tappatrici flessibili nelle quali il processo
di tappatura è totalmente programmabile.
Con l’utilizzo del nuovo azionamento
modulare serie M8050 è possibile una
semplice implementazione dei motori
lineari-rotativi su ‘giostre’ anche con
elevato numero di teste di tappatura.
L’elettronica di potenza richiede soltanto
il collegamento dell’alimentazione
del motore, delle logiche e del bus di
comunicazione attraverso i contatti rotanti
della giostra collegandoli direttamente
a ogni singolo modulo azionamento. I
movimenti lineari e rotativi e tutti processi
di tappatura possono essere totalmente
disaccoppiati dal movimento della giostra.
Con corse sino a 300 mm e versioni Inox
IP69K è ora possibile utilizzare il motore
lineare rotativo in tappatrici per bottiglie
di grandi dimensioni, aerosol o spray nei
quali il lungo tubo di aspirazione è inserito
verticalmente insieme al tappo.
Battesimo ufficiale europeo per l’FP7
D
iverse le proposte esposte da
Panasonic (pad. 2, stand I020).
Nell’ambito dei controllori programmabili,
battesimo ufficiale per l’introduzione
sul mercato europeo della piattaforma
modulare FP7 e del software Fpwin Pro 7
(Iec 61131-3). In particolare sono evidenziate
le performance delle schede analogiche (25
μs per canale) in combinata con il telemetro
laser Hlg1. Nel FPweb server, il cuore delle
automazioni di telecontrollo e teleservice di
Panasonic, le novità rappresentative sono
la funzionalità ‘standalone’ e il supporto
del protocollo Modbus Rtu. Nelle soluzioni
‘green automation’, vi è il nuovo contatore
di energia KW9M, in grado di misurare
anche la qualità dell’energia elettrica di un
impianto. In evidenza allo stand Panasonic
sono poi i Minas A5B, driver su bus
EtherCat tra i più compatti del mercato.
Dotati di protocollo CoE, con velocità
di comunicazione di 250 microsecondi
e numerose funzioni implementate si
distinguono per versatilità e prestazioni.
L’esperienza di Panasonic nel Bus Motion
Real Time Ethernet è espressa anche nei
Minas A5B, che affiancano i Minas A5N
(Rtex) nella proposta Panasonic per il
motion networking. Panasonic presenta
inoltre quattro nuovi modelli dei telemetri
Hlg1: HL-G125 per oggetti opachi e i tre
modelli HL-G1…R, con range da 30 a
80 mm, dedicati alle misure su oggetti
trasparenti.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
083
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Più produttivi con inverter e motori tubolari
P
arker Hannifin (pad. 3, stand B050) lancia due nuovi
prodotti, l’inverter Micro Drive AC10 e il motore lineare
tubolare Ett. L’inverter è utilizzato in applicazioni che
richiedono il controllo di velocità o coppia del motore nel
range di potenza da 0,2 a 15 kW, come ad esempio nastri
trasportatori, centrifughe, ventilatori, miscelatori,
macchine tessili, confezionamento. I
circuiti tropicalizzati dell’AC10 ne
consentono l’impiego in
ambienti 3C3.
Il motore
tubolare lineare
Ett, disponibile
in tre lunghezze e tre taglie,
è capace di fornire valori di
coppia di picco fino a 474
N, velocità fino a 4 m/s e
accelerazioni fino a 200 m/
s2. Con una ripetibilità pari
a ±0,05 mm, l’Ett è adatto
per applicazioni
di handling e
pick & place che
richiedono elevate
forze dinamiche. Il motore è compatibile con lo
standard Din Iso 15552:2005-12.
Relè industriali per molteplici applicazioni
L
a nuova serie di relè industriali
Rifline di Phoenix Contact (pad. 2,
stand E037) include relè d’interfaccia
in 6,2 mm fino a relè per la sostituzione
di piccoli contattori. Il relè più potente
può commutare tensioni fino a 400 V.
La serie sfrutta la
tecnologia push-in
di Phoenix Contact
che consente un
cablaggio tramite
inserimento diretto del
conduttore, favorendo
la riduzione dei tempi
di installazione,
e che viene già
impiegata in altre serie, come i relè
plc Interface e la gamma di morsetti
Clipline. Alcuni dei relè della gamma
possono essere integrati e trasformati
in relè temporizzati tramite il modulo
di temporizzazione multifunzionale
a innesto, che offre quattro range di
tempo e tre funzioni di timer.
Per tensioni di ingresso standard, i
relè Rifline sono offerti come modulo
completo, mentre soluzioni specifiche
possono essere realizzate con il
sistema modulare.
Il touchscreen resistivo su misura
B
opla, parte del gruppo Phoenix
Mecano (pad. 2, stand E037), propone
custodie nelle quali è possibile installare
display e touchscreen commerciali di varie
dimensioni, arricchite recentemente con la
nuova serie BoTouch. Oltre all’integrazione
di display disponibili in commercio, questa
serie di custodie rende possibile anche
l’installazione di touchscreen resistivi
e capacitivi, attraverso uno speciale
composto a mescola per il montaggio dei
componenti, che spesso non hanno punti di
fissaggio. I touchscreen resistivi richiedono
084
una superficie flessibile della
custodia, tuttavia consentono
di utilizzare guanti da lavoro per
il funzionamento. Touchscreen
capacitivi possono essere
montati dietro una superficie di
vetro solida, ma richiedono il contatto diretto
delle dita, come sui dispositivi smartphone,
rendendo possibili le funzioni di
scorrimento, menu a discesa, e operazioni
multitouch. In entrambi i casi, l’integrazione
del touchscreen può essere realizzata in
molteplici modi. Per le applicazioni che
Automazione Industriale - Maggio 2014
non ammettono
l’accumulo di
eventuale sporco sui
lati, come nel settore
medicale o alimentare,
Bopla ha sviluppato
una membrana frontale continua, che può
essere sia laminata su tutta la superficie del
display, sia dotata di punti distanziatori sul
retro. I touchscreen presentano il vantaggio
di essere difficilmente attaccabili dallo
sporco, parzialmente resistenti a lubrificanti,
prodotti chimici e facili da pulire.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Semplificare l’automazione
T
ra i più recenti sviluppi del sistema
Pss 4000 di Pilz (pad. 3, stand
A026), troviamo l’editor di programmi Stl
(Structured Text Language), grazie al quale
è possibile gestire funzioni di sicurezza
fino a Sil3. Pas Stl fa anche parte della
serie di editor aderenti ai linguaggi Iec
61131-3 e offre all’utilizzatore la possibilità
di programmare le funzioni standard e di
sicurezza sulla stessa base standardizzata.
Inoltre, per la prima volta nell’ambito
dell’automazione industriale questi linguaggi
aderenti a Iec 61131-3 sono stati classificati
anche come linguaggi Lvl (Low Variability
Language): in questo modo possono essere
soddisfatti i requisiti per la compilazione di
software applicativo di sicurezza (Srasw)
secondo norme internazionali come EN/
Iec 62061 ed EN Iso 13849-1. I moduli
elettronici del sistema I/O decentralizzato
Pssuniversal, oltre a continuare a essere il
punto di forza dell’interfacciamento verso
il campo, sono anche la base per il design
dei nuovi controllori programmabili Pss
4000, Pssu Plc e Pssu multi, disponibili per
soluzioni mirate sia nell’ambito sicurezza
sia nell’automazione standard. SafetyNet p,
l’Ethernet Real Time nato sicuro, connette
gli elementi di controllo dell’impianto per
veicolare dati di sicurezza, automazione
standard, diagnostica e visualizzazione,
verso Hmi e, prossimamente, motion
control.
Pressostato elettronico per misure da 0 a 100 bar
P
recision Fluid Controls (pad.
3, stand H022) distribuisce
in Italia il nuovo pressostato
elettronico serie 3000 della gamma
Barksdale, modello Bps3000, per
pressione, temperatura, livello
e portata, con display a quattro
cifre e 14 segmenti Led e con
protezione IP67/IP65. La custodia
in acciaio inox rende il pressostato
compatibile in ambienti industriali
gravosi e umidi e in applicazioni
navali. Sei range standard coprono
i campi di misura da 0-10 bar a
0-600 bar. Soluzioni con campi a
richiesta (ad esempio, da -1 a +9
bar) sono disponibili per versioni
customizzate. I pressostati
della serie Bps3000 sono
disponibili con diversi attacchi
al processo. Tra le opzioni, oltre
alla loro principale funzione di
commutazione, i pressostati
serie Bps3000 offrono segnali di
uscita analogica nel formato 4-20
mA o 0-10 V.
Cad elettrico con automatismi personalizzabili
P
risma (pad. 3, stand D062)
propone il cad elettrico Sabik
Ele 18, dotato di un configuratore di
progetto che esegue automaticamente
la modifica degli schemi in base
a parametri e vincoli definiti in
modalità grafica dall’utente e
specificati interattivamente o via
file. Gli automatismi personalizzabili
consentono di realizzare traduzioni
in 40 lingue, riassuntivi plc, liste cavi,
pulsantiere, riepilogo morsettiere,
layout di quadro o d’impianto e distinta
base, velocizzando l’intero processo
di progettazione. La creazione di
file pdf intelligenti con collegamenti
ipertestuali tra gli elementi, indice e
albero pagine, componenti e articoli,
agevola le attività di post-produzione
e manutenzione. Sabik è
interfacciabile con tutti
i più diffusi database,
pdm o plm. Per la
progettazione fluidica
Prisma ha realizzato Sabik
Fld, disponibile sia come
prodotto standalone sia
come modulo aggiuntivo di
Sabik Ele.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
085
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Dai connettori alla factory automation
N
ell’ambito dell’automazione
industriale, R.e.c. (pad. 3,
stand G015) rappresenta tre diversi
marchi. Chogori è un’azienda cinese
specializzata nello sviluppo, nella
produzione e nella distribuzione di
connettori waterproof e high current
(in foto); è certificata Iso 9001, i suoi
prodotti sono conformi alle normative
RoHS e Reach e soddisfano test di
validazione CE, UL e Tüv.
Eumax, azienda specializzata
nello sviluppo e nella produzione
di soluzioni I/O per sistemi di
controllo e automazione industriale
(Mitsubishi Electric, Fanuc, Yaskawa
ecc.), include nell’offerta di prodotti
standard o custom moduli di
interfaccia plc, moduli relè, cablaggi
per plc/servo, quadri di controllo
cnc. Infine, Amphenol, nel settore
delle interconnessioni industriali,
progetta, produce e fornisce sistemi di
interconnessione ad alta prestazione
per applicazioni di factory automation,
controllo del movimento motore,
attrezzature industriali pesanti, energia
alternativa e soluzioni avanzate per
veicoli ad alimentazione ibrida.
Una movimentazione vibrante dei materiali
R
eo (pad. 2, stand N064),
produttore di componenti
e soluzioni di elettronica di
potenza, è presente in fiera con un
allestimento riguardante la gamma
Reovib, una soluzione dedicata
all’industria dell’imballaggio e
della movimentazione materiali.
Si tratta di una soluzione
integrata per la movimentazione
del materiale mediante sistemi
vibranti. Reovib comprende diversi
controller a microprocessore:
dispositivi a frequenza fissa
o variabile, con regolazione
manuale o remota tramite bus
di campo (Profibus, DeviceNet,
CanOpen), con possibilità di
controllo a retroazione mediante
accelerometro. I controller si
integrano con gli elettromagneti
di produzione propria, costruiti
con materiali certificati UL
e progettati per un ottimale
comportamento dei materiali
magnetici.
RiMatrix S, la rivoluzione nei datacenter
C
on RiMatrix S, Rittal (pad. 2, stand
K022-J022) completa il cambiamento
di paradigma nel mondo IT, rendendo
possibile realizzare un datacenter
completo con un solo codice d’ordine e
consegna in sei settimane. Grazie ai moduli
standardizzati e ai componenti compatibili
al 100%, RiMatrix S garantisce un Power
Usage Effectiveness pari a 1,15. RiMatrix S
è composto da elementi preconfigurati: un
numero predefinito di server rack TS IT, unità
di climatizzazione, distribuzione e protezione
di corrente, monitoraggio e sicurezza. Per
086
consentire maggiore densità dei componenti
di rete e dei server, Rittal ha sviluppato il
sistema di raffreddamento Zero-U-Space
Cooling System, integrato nel pavimento
flottante. Le strutture del datacenter sono
state studiate per ottimizzare la circolazione
dell’aria, mantenendo separate le zone
calde da quelle fredde. L’alimentazione
è concepita sui percorsi ridondanti A e
B, dove il percorso B è protetto da un
gruppo di continuità ups modulare e con
un principio di ridondanza n+1. La variante
più piccola, la Single 6, comprende sei
Automazione Industriale - Maggio 2014
rack per l’alloggiamento dei server e uno
per le tecnologie di rete. La più grande, la
Single 9, dispone di nove rack per server. I
moduli possono essere combinati in unità
più grandi, con configurazione simmetrica o
in batteria. RiMatrix S può essere installato
in un ambiente datacenter esistente, in un
container, oppure in una camera di sicurezza
Rittal.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Motion integrato con iTrak e Kinetix 5500
R
ockwell Automation (pad. 3,
stand D026-C026) porta in fiera
il sistema di movimentazione a carrelli
indipendenti iTrak, che estende
ulteriormente l’offerta motion control
della multinazionale per i costruttori
di macchine e, in particolare, per il
settore packaging, insieme ai nuovi
azionamenti Allen-Bradley Kinetix
5500. iTrak consente il controllo
indipendente di più carrelli azionati dal
campo magnetico su percorsi rettilinei,
curvi e curvilinei. La tecnologia ibrida
del sistema brevettato associa la
capacità di adattarsi sia alle sezioni
fisse sia intelligenti.
Il sistema è dotato di un numero
configurabile di carrelli a controllo
individuale che girano su una
pista magnetica. I motori sono
controllati dagli stessi controllori di
automazione programmabili (Pac)
Allen-Bradley ControlLogix che
gestiscono la macchina. Il protocollo
di comunicazione è EtherNet/IP.
L’esecuzione del movimento avviene
tramite iTrak, gateway e il servo-drive
integrato. Grazie alla combinazione di
iTrak con l’Integrated Architecture di
Rockwell Automation è possibile
monitorare e verificare i dati di
produttività e attivare cambi di formato
in modo rapido ed efficace tramite
l’Hmi Allen- Bradley PanelView Plus
che comunicano con tutti i controllori
Rockwell Automation via EtherNet/IP.
La nuova generazione di azionamenti
Allen-Bradley Kinetix 5500 abbinati ai
nuovi motori della serie Vpl e le recenti
cpu Allen-Bradley CompactLogix
confermano l’impegno di Rockwell
Automation nel migliorare le prestazioni
dei suoi sistemi proponendo soluzioni
integrate per un numero sempre più
ampio di utenti. I nuovi azionamenti
sono studiati per consentire la
connessione e l’operatività con la
famiglia di controllori CompactLogix
Allen-Bradley tramite l’impiego del
software Studio 5000, in grado di
gestire l’approccio Integrated Motion
in ambiente EtherNet/IP. I motori
serie Vpl e gli azionamenti Kinetix
5500 si basano sul concetto di moduli
singoli affiancabili (zero stacking)
per architetture multi-asse senza la
necessità di accessori supplementari e
prevedono la tecnologia smart-cable,
che consente l’utilizzo di un solo
cavo per la trasmissione di potenza e
feedback. I Kinetix 5500 sono dotati
di interfaccia Ethernet a doppia porta,
compatibile con varie topologie di rete.
Custodie e sistemi di sospensione in alluminio
i
noCase e profiPlus sono le due novità
presentate da Rolec Italia (pad. 3,
stand G056), realizzate dalla casa madre
tedesca Rolec GmbH. Riprendendo il
principio costruttivo delle custodie
aluNorm, anche le custodie della serie
inoCase (foto 1) presentano un sistema
di fissaggio indipendente dall’area di
contenimento della custodia, garantendo
un grado di protezione IP66 (standard)
e IP67 (opzionale). La gamma inoCase
prevede le due versioni Aisi304 e Aisi316L.
Grazie a un laser 3D, Rolec è in grado
di personalizzare le custodie a disegno
cliente anche per quantitativi modesti.
Per il sistema di sospensione in alluminio
profiPlus (foto 2), Rolec ha scelto come
modello quello sferico e rotante della terra
e ha realizzato dei giunti stabili, come
punto centrale. Attorno a questo punto
centrale è stato sviluppato un sistema di
sospensione completo con componenti
intelligenti e una serie di adattatori
opzionali per le soluzioni realizzate dai
fornitori mondiali di Hmi.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
087
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Distribuzione in tempo reale, dal 3D all’embedded
P
artecipando a Sps Italia, RS
Components (pad. 2, stand I073)
conferma il proprio ruolo di fornitore di
riferimento per il panorama italiano e
internazionale. “Le precedenti edizioni
hanno registrato un flusso importante di
visitatori e i nostri partner commerciali
vedono in questa manifestazione un
palcoscenico importante e di livello elevato”,
spiega Oscar Cipolla, Regional Product
Marketing Manager di RS Components.
“Dopo Sps Italia, saremo presenti come
Gruppo RS anche nell’edizione che si
svolgerà in Germania in autunno e anche
per questo motivo abbiamo ritenuto Sps
una fiera ideale per ribadire il nostro ruolo
di distributore a elevato livello di servizio
non solo in ambito elettronico, ma per
tutto ciò che riguarda l’automazione e
la costruzione di macchine”. Grazie agli
accordi strategici stretti con i top brand nel
settore dell’automazione, RS è in grado di
distribuire in tempo reale anche i prodotti più
innovativi, non appena questi sono immessi
sul mercato dal costruttore. Basti pensare a
tecnologie emergenti quali le stampanti 3D,
gli scanner laser 3D e i sistemi embedded/
open source che stanno riscuotendo
sempre più successo in applicazioni e
soluzioni nell’ambito dell’automazione e
controllo industriale, oltre che in ambito
domestico e civile.
Induzione cilindrica di nuova generazione
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S
elet Sensor (pad. 3, stand G061)
propone una nuova linea di
sensori induttivi cilindrici di nuova
generazione, che comprende le serie
B87 e B88, con la quale l’azienda
punta a razionalizzare i costi produttivi,
salvaguardando le qualità tecniche
nelle applicazioni di automazione.
Caratterizzano le serie ingombri
contenuti, lunghezza massima del
contenitore di 40 mm, visualizzazione
uniforme del Led di segnalazione su
360°, mediante l’adozione di Led ad
alta definizione in tecnologia Smt,
distanze di rilevamento standard nella
serie B87 e distanze di rilevamento
maggiorate nella serie B88, valori del
Mttfd conformi a quanto definito dalle
normative.
Il datalogger che funziona come Master Modbus
P
roposto da Seneca (pad. 3, stand
F032), Z-Gprs2 è un datalogger
Gsm/Gprs quad band, con I/O integrato
e interfaccia Ethernet. Il dispositivo si
configura come unità master del sistema
I/O distribuito Seneca Serie Z-PC. Z-Gprs2
funziona infatti come unità Master Modbus
sulle porte seriali RS485 con modalità
di comunicazione wireless su rete Gsm/
Gprs. Il software di gestione Seal (Seneca
Advanced Language) consente, tramite
programmazione a oggetti, di gestire logiche
e controlli quali comandi, automazioni,
088
allarmi, soglie, timer, reportistica, con la
possibilità di configurare e aggiornare
totalmente lo strumento
da remoto tramite Sim
o IP statico. Z-Gprs2 e
Z-Gprs2-Seal supportano
abilitazione web server,
ftp server, Modbus Tcp/IP
server e sono compatibili
con apparati iphone, ipad
e Android. Il datalogger è
pensato per l’acquisizione
e l’archiviazione dati senza
Automazione Industriale - Maggio 2014
fili e la ricetrasmissione di comandi, misure
e allarmi, per system integrator, Oem,
energy manager, studi di
progettazione, società di
ingegneria e consulenza.
Le applicazioni spaziano
dal fotovoltaico alla
building automation,
dalla telemetria alla
comunicazione M2M, dai
telecontrolli industriali ai
controlli ambientali ed
energetici a distanza.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Agli ultrasuoni non sfugge nulla
S
ensormatic (pad. 3, stand
H005) propone la nuova serie
P53 di sensori a ultrasuoni di
Pil, con custodia in acciaio, nata
per soddisfare le esigenze delle
applicazioni in condizioni ambientali
difficili. La serie P53 è resistente
ai prodotti aggressivi, ha un grado
di protezione fino a IP69K,
una resistenza alla
temperatura fino a 80 °C
e permette rilevamenti
di piccoli oggetti fino a
1.500 mm. La versione con custodia
liscia D30 e rugosità inferiore a
0,8 è adottata nelle applicazioni
dell’industria chimica, farmaceutica e
alimentare poiché idonea ai processi
di pulizia richiesti in questi settori. La
gamma prevede i modelli con uscita
Pnp e funzione
normalmente
aperta o chiusa
e i modelli con
uscita analogica in
tensione o in corrente.
L’innova
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settore
per l’ann
o 2013.
La navetta Agv con lo Scara integrato
L
a business unit Maxolution
di Sew-Eurodrive (pad. 3,
stand E014) presenta due soluzioni
particolarmente significative per
l’automazione di fabbrica, una navetta
Agv e un robot Scara integrati. La
linea di Agv con trasferimento di
energia per induzione utilizza il sistema
di trasferimento di energia senza
contatto Movitrans di Sew-Eurodrive
e la comunicazione senza contatto,
nonché una selezione di opzioni di
posizionamento standardizzate che
può essere parametrizzata in modo
semplice e visualizzata attraverso il
software Movivision di Sew-Eurodrive.
Il robot Scara invece è comandato da
un Movi-Plc, un plc con motion control
integrato sempre di Sew-Eurodrive che
per la configurazione e la gestione della
struttura cinematica complessa prevede
la piattaforma software Multimotion,
con package ‘kinematics’ incluso: una
volta definito il numero di assi presenti
in macchina, la loro tipologia e la loro
configurazione cinematica, si è in grado
di sviluppare sequenze di movimento
complesse multi-asse con dei semplici
comandi predeterminati.
DeltaPac, per rilevare oggetti adiacenti
T
ra le numerose novità allo stand, Sick
(pad. 3, stand C002) segnala DeltaPac,
il sensore per il rilevamento di oggetti
tra loro adiacenti in flussi di processo,
basato su Delta-S-Technology, la soluzione
optoelettronica brevettata da Sick che
evita la separazione dei pacchi sottoposti
a un processo di packaging per contarli e
controllarne il passaggio. L’emettitore con
quattro Led Pin-Point 2.0 con energia di
emissione paragonabile a quella di un laser
è combinato con Siric, una tecnologia Asic
brevettata da Sick. L’apparato di ricezione
confronta l’energia luminosa proveniente
dal lato destro o sinistro del bordo per
comprendere se questo sia stato superato
o meno. Il sistema di ricevitori è dunque
progettato per valutare il differenziale
luminoso attraverso il bordo che delimita un
pacco dall’altro mentre transitano appaiati
lungo il processo. Gli spigoli degli oggetti
dotati di raggi inclusi tra i 2 e i 20 mm sono
identificati in modo affidabile fino a 200mila
pezzi all’ora e velocità fino a 3 m/s. Con
DeltaPac alcuni componenti macchina,
come i separatori meccanici, non sono
più necessari. Inoltre, durante il flusso di
produzione, le collisioni sono ridotte al
minimo e sono abbattuti i tempi di fermo
macchina, il caricamento non corretto nei
punti di raggruppamento e la perdita di
qualità causata dall’urto tra oggetti.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
089
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Softstarter a basso consumo energetico
S
iei Peterlongo
electric (pad. 2,
stand L022) presenta il
nuovo softstarter Synergy
di Fairford, progettato e
prodotto nel Regno Unito.
La nuova tecnologia iErs,
brevettata da Fairford per
il risparmio energetico,
permette di combinare il
bypass interno con una
riduzione di tensione e
corrente che consente di
consumare solo l’energia
esattamente necessaria
per mantenere la velocità
del carico. A pieno carico
il bypass riduce le perdite
indotte dall’elettronica. La
combinazione continuativa
di questi fattori permette
di risparmiare dall’8 al 40%
di energia consumata. Il
Synergy ha un’interfaccia
utente touchscreen a colori
da 3,5” multilingua, degli
I/O programmabili, una
porta Usb, che permette il
datalog o il salvataggio dei
parametri, la protezione
termica del motore, accetta
diverse tensioni di controllo
ausiliarie ed è aperto alla
comunicazione, grazie al
protocollo Modbus standard.
La certificazione cUL lo
rende adatto al mercato
americano e ad applicazioni
anche con carichi gravosi.
Nuove funzionalità per Tia Portal
L
a divisione Industry Automation di
Siemens (pad. 2, stand E014/026
- F014/026) ha aggiunto in Tia Portal
funzionalità per la versione 13, che
includono il miglioramento del concetto di
diagnostica e la protezione del know-how,
oltre a una sincronizzazione del team in
progetti più ampi. Il nuovo Hmi Simatic
WinCC V13 è ora adatto anche per la nuova
generazione di pannelli operatore Basic
Panel. I nuovi pannelli hanno un display di
ultima generazione wide screen a 64k colori
e prevedono quattro formati, 4’’, 7’’, 9’’ e
12’’. I modelli sono disponibili con porta
Profinet, mentre i modelli a 7’’ e 12’’ hanno
anche porta Profibus DP. I Basic Panel
sono equipaggiati con funzionalità integrate
di gestione allarmi, gestione ricette, trend
e gestione lingue. Anche l’Hmi è stata
rinnovata, ad esempio, con diagrammi,
pulsanti ed elementi di visualizzazione
su display. La famiglia di inverter G110M,
che consiste in un azionamento e un
motore in una sola unità, è ora integrata nel
Sinamics Startdrive V13 e può quindi essere
configurata nel Tia Portal. Simatic Step 7
V13 è stato ampliato con l’ingegneria per il
nuovo controller Simatic S7-1500 con cpu
1515-2 PN (per applicazioni di medio livello)
e cpu 1518-4 PN/DP. Il nuovo firmware V1.5,
disponibile per le cpu esistenti, amplia le
funzionalità di tutti i controllori S7-1500.
Una generazione di I/O supercompatta
L
a generazione supercompatta
S-Dias I/O di Sigmatek, proposta da
Sigma Motion (pad. 2, stand N001), è
stata arricchita con CP 111, un modulo
090
cpu in formato mini. Con dimensioni
12,5x103,5x72 mm, il componente presenta
processore 800 MHz Edge2, Micro SD
card intercambiabile, Ram a tensione
zero, memoria interna Ddr3 da 256 MB,
Usb e interfacce Ethernet e bus Varan. Il
componente PS 101 espande ulteriormente
la performance con una batteria buffer, Usb
e un’interfaccia bus Can. Il CP 111 è adatto
per progettazioni a cpu singola o multipla
e può essere utilizzato in applicazioni
complesse e operanti ad alta velocità. Le
comunicazioni tra componenti avvengono
Automazione Industriale - Maggio 2014
attraverso il sistema Ethernet Varan con
velocità bus di 100 Mb/s, moduli individuali
I/O possono essere raggiunti in 1,12 μs.
Inoltre, come per tutti i sistemi di controllo
Sigmatek, la cpu S-Dias può essere
programmata grazie a Lasal, in accordo
con i parametri Iec 61131-3. La serie S-Dias
integra il connettore integrato Industrial Mini
di Tyco Electronics. Grazie al doppio punto
di contatto e alla stabilità di montaggio, i
componenti di Sigmatek e i connettori Tyco
permettono una connessione esente da
vibrazioni anche nel formato mini.
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
La piattaforma flessibile per l’IoT e l’M2M
P
er passare dalla semplice offerta di
un prodotto a quella di un prodottoservizio, alle aziende manifatturiere occorre
l’aiuto di tecnologie come il cloud e il
Wi-Fi, in grado di favorire lo sviluppo di
applicazioni specifiche e la connessione
‘intelligente’ delle macchine. Questa è la
grande opportunità offerta dall’Internet of
Things. Proposta da Solair (pad. 3, stand
E051), Solair Platform è una piattaforma
cloud che consente di creare soluzioni
end-to-end per connettere velocemente
e integrare nei processi di business le
‘cose’. L’ambiente di sviluppo ‘flessibile’
si adatta alle esigenze di un qualsiasi
dominio applicativo M2M o IoT: macchinari
meccanici ed elettrici, vending machine,
distributori, utensileria industriale e tutte
quelle realtà produttrici di apparati industriali
che attraverso il monitoraggio e controllo
delle proprie macchine, potranno ottenere
significativi risultati per il miglioramento
dell’efficacia e per l’abbattimento dei costi.
La piattaforma offre integrazioni a supporto
dello IoT e dell’M2M, facilita l’integrazione
con applicazioni business, grazie al set
di Api e alla tecnologia drag & drop per
comporre l’applicazione senza scrivere
codice, e permette un’accessibilità 24/24 da
qualsiasi device, valorizzando i dati acquisiti
da macchinari industriali.
Sensori induttivi estremi
N
ella linea di interruttori di prossimità
induttivi, Steute (pad. 2, stand J032)
introduce una versione di sensori induttivi
progettata per particolari condizioni ambientali,
ad esempio le basse (fino a -40 °C) e le alte (fino
a +120 °C) temperature. Sono previste anche
alcune varianti, intrinsecamente sicure, adatte per
le applicazioni nelle zone Ex 0 e 20. I dispositivi
sono disponibili come sensori DC a tre fili Pnp con
un contatto NA e in diverse dimensioni (M8, M12,
M18 e M30); è possibile utilizzare un collegamento
a connettore oppure cavo. Il grado di protezione
va da IP67 a IP69K.
Da Tecnometal, l’identità del pcb in un’etichetta digitale
N
elle produzioni della filiera
elettronica può rendersi
necessario definire e mappare
la procedura di impiego dei
diversi componenti utilizzati.
Nel caso dei circuiti stampati,
per le imprese che integrano
componentistica proveniente
da molteplici fornitori l’obiettivo
è avere per ogni singolo pcb
un’identificazione univoca (ID
seriale), allo scopo di rendere
semplici la tracciabilità e la
rintracciabilità in qualunque
fase di verifica. Con un
lettore in linea di montaggio,
l’utilizzatore (Oem o Ems) può
identificare il pcb attraverso
un’etichetta digitale, cioè un
Datamatrix o un QR Code, ai
quali possono essere assegnati
numero di lotto o di commessa,
fornitore, settimanale. Ogni
operazione e fase del processo
di fabbricazione può così
essere monitorata e fornire
informazioni utili in caso di
controlli. Per soddisfare queste
esigenze di monitoraggio
costante del processo di lavoro,
Tecnometal (pad. 3, stand
B68) mette a disposizione un
servizio di stampa in serigrafia
digitale di ‘label’ Datamatrix
o QR Code sia su produzioni
interne sia su forniture
provenienti dal Far East.
Le caratteristiche delle etichette
digitali possono arrivare fino a
35 caratteri nel formato
5x5 mm, oppure fino a 25
caratteri nel formato 4x4 mm.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
091
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Unistream, controllo modulare all-in-one
U
nitronics, rappresentata in Italia
da Telestar (pad. 2, stand I050),
porta sul mercato la nuova
generazione di controllori
Unistream, basata su
architettura a doppia cpu,
con tempo di scansione
fino a 2.048 I/O e 2 MB di
memoria per le variabili.
Per creare il proprio
controllore ‘all-in-one’, è
sufficiente che gli utenti
selezionino il pannello preferito
e aggiungano, con un semplice gesto,
la cpu e gli I/O desiderati. Unistream
utilizza l’ambiente
di programmazione
Unilogic per la
configurazione hardware, la
programmazione del plc e dell’Hmi.
Unilogic permette al programmatore di
creare una libreria di blocchi funzione e
schermate Hmi da importare in qualsiasi
nuovo progetto e anche condividere
con altri utenti. Le opzioni ‘drag & drop’,
la creazione automatica della linea e il
riutilizzo del codice esistente rendono
la programmazione semplice e veloce .
Unilogic mette a disposizione una libreria
di elementi grafici e widget per realizzare
accattivanti pagine Hmi.
PowerK, il Pac giusto al momento giusto
C
on il programmable automation
controller PowerK, Tex Computer
(pad. 2, stand M062) lancia un sistema di
controllo polivalente con cui gestire i quattro
aspetti fondamentali di una piattaforma
di automazione: controllo logico, con
possibilità di esecuzione in multitasking e
in interrupt, Hmi, con programmazione ad
oggetti fruibile su display touchscreen da 7”,
10” e 15”, motion control, con la possibilità
di gestire applicazioni per packaging,
robotica, fresatura a tre o cinque assi,
taglio termico, laser, waterjet, punzonatura
ad alta velocità, cucitura industriale. Il
PowerK prevede la capacità di integrarsi
nella struttura IT della fabbrica che ospita
la macchina, grazie all’interfacciamento
tramite porte Usb e reti Ethernet, supportate
dai protocolli di comunicazione Tcp/IP, Ftp,
Modbus Tcp e con la disponibilità gratuita
delle funzioni Opc Server (lato host) e Web
Server (lato controller). La dotazione di
base del Pac comprende una quarantina
di I/O analogici e digitali, ingressi per
encoder, porte seriali, un paio di porte
Can e una Ethernet. L’espansione verso
altri dispositivi di automazione è possibile
tramite il supporto dei fieldbus CanOpen,
Mechatrolink-II ed EtherCat.
Visor V20, la smart camera che riconosce codici di piccolo formato
S
ensopart Visor V20 è la soluzione
di Tritecnica (pad. 3, stand
B002) per la lettura di caratteri, codici
092
monodimensionali e bidimensionali.
Grazie all’ottica con profondità di
campo aumentata e alla risoluzione
Sxvga di 1.280x1.024 (1,3 Megapixel),
il Visor V20 è indicato per applicazioni
nelle quali i codici di piccolo formato
sono rilevati in un ampio intervallo di
ricerca e può leggere più codici in un
unico processo di identificazione con
una velocità di elaborazione fino a 50
letture per secondo.
L’utente può scegliere tra diverse
risoluzioni (Sxvga, Wvga, Vga, Qvga)
Automazione Industriale - Maggio 2014
e tre larghezze focali (6, 12 e 25 mm).
Il sensore è parametrizzabile per
adeguarsi alle diverse dimensioni
dell’oggetto, senza la necessità di
cambiare l’obiettivo o modificare la
posizione di montaggio, tramite un
software intuitivo e multilingua (anche
in cinese).
Il dispositivo prevede protezione IP67,
interfacce Ethernet, seriali
(RS232/RS422) e I/O digitali con
definizione flessibile dei dati di uscita
(header, trailer, dati utili).
Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014 Prodotti
Direct Drive personalizzato
V
ascat (pad. 2, stand B058) ingegnerizza
soluzioni di azionamento diretto (Direct
Drive), con l’adattamento personalizzato
dei motori, per applicazioni nei settori
converting e stampa, banchi di prova,
macchine per la produzione di cavi,
macchine per lamiera ed energie
rinnovabili.
Tra le novità presentate in fiera, vi
sono i servomotori asincroni ad alta
velocità Mac HS4 (fino a 10mila giri/
minuto, per applicazioni di banchi di prova),
il servomotore asincrono Mac QI 250 (con una
coppia nominale fino a 3.550 Nm e
un rapporto coppia/inerzia di 990
Nm/kgm2, idoneo per l’azionamento
di cesoie rotanti), e i generatori
sincroni Mdd (con coppie fino a
7.000 Nm, ideali per microturbine
idrauliche e miniturbine eoliche).
Sono proposti anche alcuni nuovi
strumenti software interattivi,
disponibili sul sito aziendale,
come fogli di calcolo di applicazioni,
programmi di selezione di motori e schede
tecniche interattive per i motori Vascat.
Le cpu di taglia media
V
ipa Italia (pad. 3, stand F002)
propone le cpu Slio, di taglia media,
che si collocano nella fascia coperta dai
sistemi 1200/1500 e 151-8 dei
plc programmabili con Step7
e Tia. Basate sulla tecnologia
Speed7 con il nuovo Asic 7100
di Profichip, hanno una memoria
di lavoro espandibile da 32 a 512
kb, una velocità di elaborazione
per operazioni a bit di 0,02 μS,
per operazioni word di 0,012 μs,
per operazioni a virgola fissa di
0,01 μs e per operazioni a virgola mobile
di 0,06 μs. Le due versioni hardware base
danno origine a 24 tipi di configurazioni
cpu possibili, utilizzando un codice
installato su SD card; le funzioni di
espansione memoria o le connessioni
fieldbus possono essere implementate
in un secondo momento. Vipa propone
anche due nuovi modelli di pannelli
operatore Touch ecoPanel: TP610LC da
10” e TP615LC da 15”, che completano
la gamma dei modelli 4,3” e 7” già
disponibili. Infine, la società presenta la
gamma Drive e motion control Yaskawa
composta da inverter, servo azionamenti
e motori del produttore giapponese.
Una visione che rende flessibili
V
isionlink (pad. 3, stand
E019) presenta i sensori di
visione 3D Ecco di SmartRay,
con involucro IP65, studiati
per applicazioni 3D industriali,
insieme alle telecamere a
infrarossi di Xenics, Bobcat 640
GigE e Gobi 640 GigE, entrambe
a risoluzione 640x480 pixel.
La Bobcat Xenics presenta
tecnologia InGaAs Swir con
interfaccia GigE, mentre la
Gobi Xenics è una telecamera
termica ad alta risoluzione non
raffreddata che rileva piccole
differenze di temperatura, ad alto
grado di flessibilità e sensibilità
in termini di frame rate. Allo
stand di Visiolink è presentata
anche un’applicazione robotica
funzionante, che integra quattro
sistemi In-Sight di Cognex
impegnati in applicazioni di
ispezione, misura, identificazione
di codici, lettura di caratteri e
guida robot.
Maggio 2014 - Automazione Industriale
093
Prodotti Anteprima Sps/Ipc/Drives 2014
Controllo e sicurezza modulari
I
l safety control samos Pro di Wieland
Electric (pad. 3, stand B042) include
un modulo cpu, un modulo gateway di
comunicazione opzionale e moduli I/O
installati su guida Din 35 ed è conforme
alle normative EN 61508, EN Iso 13849-1,
EN 62061, EN81-1, EN 61511. Il sistema
può elaborare contemporaneamente
96 ingressi e 48 uscite di sicurezza
con corrente massima fino a 4 A per
singolo nodo. Si può creare anche una
rete di sicurezza, mediante l’utilizzo
di cpu dedicate per espandere il
sistema fino a quattro nodi entro 100
m lineari. I moduli I/O consentono di
collegare vari dispositivi di sicurezza
come pulsanti di arresto di emergenza,
interruttori di sicurezza, barriere ottiche
e dispositivi di blocco su ripari mobili,
così come sensori magnetici codificati
e dispositivi di protezione vari. Per
la programmazione di samos Pro si
utilizza l’interfaccia grafica samos Plan,
scaricabile gratuitamente dal sito web.
L’utente sceglie, collega e parametrizza
le funzioni di sicurezza col metodo drag
& drop. La configurazione viene salvata
sul modulo di memoria estraibile samos
Memory e innestata nel controllore di
sicurezza. Le modifiche ai programmi
possono essere effettuate anche
da remoto, se si utilizza un gateway
Ethernet, collegato ad esempio al router
Vpn wienet.
Una coppia cyber-dinamica
I
mini servomotori brushless trifase
a eccitazione sinusoidale cyber
dynamic line e gli azionamenti per
applicazioni standalone simco drive
di Wittenstein (pad. 2, stand I026)
formano la coppia ‘perfetta’ nei casi
in cui sono richiesti elevati standard
di processo e posizionamento
(industria elettronica, robotica,
packaging, macchine utensili o
assi di strumentazioni metrologiche
termosensibili). Sono quattro le
taglie disponibili, tra 25 e 335 W.
L’esecuzione in acciaio inossidabile
Hygienic Design ha grado di
protezione IP66/IP67 e assicura la
protezione contro forti getti d’acqua
e immersioni temporanee. I simco
drive, progettati per servomotori CA
con commutazione sinusoidale fino a
500 W di funzionamento continuativo
e picchi fino a 1 kW, garantiscono
elevata dinamica nell’erogazione
della corrente e sono adatti sia per
applicazioni indipendenti sia all’interno
della logica di automazione macchina
in tempo reale. Diagnosi di routine e
registrazione degli eventi avvengono
in diretta, attraverso un software con
interfaccia grafica che permette il
monitoraggio dell’asse.
Tecnologia in moto
N
ella tecnologia di controllo e di
regolazione sono spesso utilizzati
piccoli azionamenti e motori con
potenza massima di 4 kW, che a volte
devono operare in entrambi i sensi di
marcia ed essere protetti in caso di
guasto.
Al verificarsi di un’anomalia si
deve garantire la possibilità di
una disattivazione affidabile
dall’esterno mediante un dispositivo
di arresto d’emergenza. Proposto
da Wohner (pad. 2, stand I038),
094
Automazione Industriale - Maggio 2014
Motus ContactronControl unisce
questi quattro requisiti in un unico
dispositivo, grazie alla combinazione
di tecnologia a relè e commutazione a
semiconduttori.
Con fusibili integrati, Motus presenta
un ingombro di 22,5 mm (larghezza)
e, con tre versioni, copre un range di
corrente da 0,075 a 9 A. Il dispositivo
è fornito con l’adattatore per il 60 mm
System compact, l’adattatore per il 60
mm System classic o l’adattatore per
guida Din.
Farmaceutico e cosmesi Automazione applicata
In Emilia
gestione farmaci
ad alta automazione
Edilizia sostenibile e tecnologia Incas fanno del nuovo
magazzino A.v.e.n. un’unità logistica centralizzata
per la gestione di farmaci e dispositivi all’avanguardia
nel panorama italiano
di Valeria De Domenico
L
a struttura automatizzata che
siamo andati a visitare non
è un sito produttivo, ma un
magazzino creato per volontà di enti
pubblici. A.v.e.n, ovvero ‘Area Vasta
Emilia Nord’, è di fatto un’associazione
costituita nel 2004 dalle Aziende
Sanitarie territoriali e ospedaliere
di Modena, Reggio Emilia, Parma e
Piacenza, nata in prima battuta come
unità centralizzata di acquisto.
Per i non addetti ai lavori definire
il concetto di Area Vasta non è
semplicissimo, ma ci proviamo: si
tratta di un ambito territoriale di
riferimento, a scala ampia ma di livello
subregionale, le cui Asl si consorziano
per condividere iniziative di vario
genere, mirate a migliorare il servizio
e ottimizzare i costi. L’attivazione di
un magazzino per lo stoccaggio e lo
smistamento delle scorte di farmaci è
una di queste. Detto questo, veniamo
al nuovo magazzino sito in Reggio
Emilia a fianco dell’aeroporto, che
A.v.e.n. ha appena inaugurato e che
All’interno
del magazzino
le scaffalature
porta pallet
dispongono
di circa 5mila
posti
in questi mesi sta progressivamente
entrando a regime. Durante la nostra
visita ci ha fatto da guida Luca Baracchi,
responsabile dell’Innovazione e
dello Sviluppo in capo alla direzione
commerciale di Coopservice, che ha
vinto la gara d’appalto per l’allestimento
del magazzino automatico e per la
gestione interna di movimentazione
magazzino e per i trasporti per i
prossimi nove anni. “L’edificio è stato
consegnato ed è operativo dallo scorso
luglio. Risponde ai più moderni criteri
di edilizia sostenibile: rispetta a pieno le
direttive antisismiche; è dotato di sistemi
di compartimentazione automatica
interna in caso di incendio, oltre che
impianti di spegnimento a splinker, a
lancia, a schiuma e a gas, utilizzati in
base alla tipologia di beni stoccati nelle
diverse aree in cui è suddiviso. Dispone
di pareti ventilate con ‘effetto camino’ per
la protezione dagli agenti atmosferici.
È in grado di produrre 57,5 kWp di
energia elettrica mediante pannelli
fotovoltaici ed è dotato di pannelli
solari per la produzione di acqua calda
sanitaria e tecnologica per il trattamento
dell’aria. Il riscaldamento avviene
mediante caldaie a condensazione
con recupero dell’energia termica dei
fumi di combustione; l’installazione di
travi fredde permette di migliorare il
rendimento, la manutenzione, l’impatto
acustico e il comfort dell’impianto di
climatizzazione”.
La struttura interna
L’edificio in sé copre una superficie
di 5.000 m2 e ha un’altezza di 12 m, è
dotato di 11 baie, di cui cinque per il
ricevimento della merce e sei per l’uscita.
Attraverso il primo di questi ingressi
entriamo nel magazzino. “Il magazzino
è operativo 16 ore al giorno su due turni
di lavoro. L’interno è suddiviso in diverse
aree: ricevimento merce da fornitore,
stock (normale e speciale come: cella
frigo, bunker infiammabili, locale
Maggio 2014 - Automazione Industriale
095
Automazione applicata Farmaceutico e cosmesi
Chi è A.v.e.n.
A.v.e.n. è l’Associazione ‘Area Vasta Emilia
Nord’, costituita dalle Aziende Sanitarie
territoriali e ospedaliere di Modena, Reggio
Emilia, Parma e Piacenza. I principali obiettivi
di A.v.e.n. comprendono: lo sviluppo e
l’implementazione di attività finalizzate
a favorire processi di aggregazione a
livello di Area Vasta; la ricerca di soluzioni
innovative per la gestione integrata a livello
interaziendale del processo di acquisizione
dei beni e servizi, nell’ottica di conseguire
economie di scala, di procedura, di
stupefacenti), di picking e di spedizione,
di quarantena per i prodotti non
conformi all’ordine”, dettaglia Baracchi.
“Tutto il sistema è stato sviluppato
e realizzato in collaborazione con
Incas. L’allestimento interno presenta
tre soluzioni: le scaffalature a gravità
riservate a prodotti a volume medio,
all’alta rotazione e alla bassa quantità di
prelievo; i due traslo-elevatori, forniti
da Swisslog e pilotati dal sistema Incas
con meccanica Tgw, che hanno una
capacità produttiva di 400 prelievi
l’ora, destinati a prodotti a volume
medio basso, ad alta rotazione; infine,
le scaffalature porta pallet (con circa
5mila posti) per i prodotti ad alta
quantità e pesanti. Infine, è presente
un’area a gravità con 1.200 posti
articolo. Anche la gestione dello stock e
del picking è stata progettata nell’ottica
di ottimizzazione delle risorse uomo”.
Il sistema
‘pick to light’
guida al prelievo
attraverso la
luce
Il sistema ‘pick to light’
Tra le varie soluzioni, osserviamo
l’applicazione del sistema ‘pick to light’,
ovvero di guida al prelievo attraverso
la luce: i carrelli utilizzati per il picking
nel settore gravità prevedono la
possibilità di gestire sei ordini alla volta
e l’operatore attraverso un display è
096
qualità e di riduzione della variabilità; la
definizione della programmazione integrata
degli acquisti delle aziende associate; la
progettazione, la realizzazione e la gestione
del sistema integrato della logistica
imperniato su un polo logistico unico
(magazzino centralizzato), per stoccaggio,
gestione e distribuzione dei beni sanitari; la
progettazione e la realizzazione di interventi
di tipo scientifico, culturale e di ricerca,
nonché di specifiche attività di formazione e
informazione a livello di Area Vasta.
Automazione Industriale - Maggio 2014
guidato dall’accensione di apposite
luci nell’operazione di inserimento del
numero di confezioni all’interno della
o delle cassette di competenza. Anche
il magazzino automatico ha alle spalle
un sistema di ventilazione dei prodotti
assistito da luci (put to light).
“L’intero processo logistico funziona
in radiofrequenza”, ci spiega ancora
Baracchi, “eliminando l’utilizzo di
supporti cartacei. Una volta a regime,
il magazzino gestirà a scorta circa
6mila prodotti diversi: tutti i farmaci
comprese le soluzioni infusionali,
tutti i dispositivi medici di uso
comune, buona parte dei dispositivi
medici specialistici. I restanti prodotti
specialistici e di uso limitato saranno
gestiti in transito”.
La rete wireless
Tutto il magazzino è coperto da rete
wireless. Vediamo all’opera il personale
dotato di palmare portatile in grado di
indicare i prodotti da prelevare, la loro
ubicazione e la quantità comprensiva
di lotto e data scadenza per la relativa
tracciabilità.
Si servono di roll contrassegnati da
codice a barre e tag Rfid. Anche i
contenitori in plastica utilizzati per la
raccolta hanno un codice barcode e
relativo tag Rfid per il controllo in fase
di carico mezzi attraverso apposite
barriere/varchi: il percorso delle singole
confezioni di medicinali è quindi
tracciabile anche nella consegna a
reparto. Il terminale trasmette in tempo
reale i dati di prelievo al software
gestionale per lo scarico di quanto
prelevato.
Il magazzino predispone i prodotti per
l’invio già suddivisi per reparto e la
consegna può avvenire direttamente al
reparto richiedente o a un punto unico
secondo le scelte effettuate dalle singole
aziende.
Le consegne
“Le consegne avvengono in base agli
accordi presi con ciascuna azienda.
I prodotti richiesti dai reparti delle
sette aziende sono validati dai
farmacisti e arrivano al magazzino
per via informatica pronti per la
preparazione”, aggiunge Baracchi. “La
piena attivazione del magazzino è
prevista entro la seconda metà del 2014,
secondo un calendario che prevede un
ingresso graduale delle diverse aziende,
in modo da affrontare eventuali
problemi che dovessero derivare
da ciascun ingresso”. Attualmente
il magazzino rifornisce le Aziende
Sanitarie e Ospedaliere di Modena,
Reggio Emilia e Piacenza.
Farmaceutico e cosmesi Automazione applicata
Processi rapidi
come un battito di ciglia
Ancorotti Cosmetics, società di Crema specializzata nella produzione di mascara,
ha implementato Microsoft Dynamics Nav per migliorare i processi aziendali
e semplificare la gestione delle informazioni. Il progetto è stato curato
in collaborazione con la società di consulenza Mht
di Carolina Mirò
L
a storia di Ancorotti
Cosmetics è recente
ma ricca dell’esperienza
della sua fondatrice, Enrica
Monica Ancorotti, che nel 2009
ne avvia il business. Con sede
a Crema (CR), l’azienda si è
affermata in breve tempo nella
realizzazione di prodotti di propria
formulazione per conto terzi,
specializzandosi in particolare
nella produzione di mascara.
In Ancorotti i prodotti sono
realizzati e riempiti utilizzando
macchine semi-automatiche e
manuali. In base alle richieste
del committente, l’azienda studia
formule specifiche, anticipando
le tendenze del make-up, e si
occupa, eventualmente, anche
dell’inserimento del prodotto
nel contenitore e del packaging,
gestendo l’intero processo
produttivo.
La storia
di Ancorotti
Cosmetics
è recente
ma ricca
dell’esperienza
della sua
fondatrice,
Enrica Monica
Ancorotti, che
nel 2009 ne
avvia il business
Maggio 2014 - Automazione Industriale
097
Automazione applicata Farmaceutico e cosmesi
Con sede
a Crema (CR),
Ancorotti
Cosmetics è
specializzata
semplificato il processo di gestione
della qualità, garantendo la
tracciabilità completa del prodotto
e il collegamento con i relativi
certificati da esibire.
nella produzione
di mascara
Un nuovo Erp
In seguito alla crescente complessità
dei processi da gestire, Ancorotti ha
avuto la necessità di implementare
un software di gestione aziendale
internazionale e flessibile, che si
potesse adeguare ai cambiamenti in
corso. In fase di software selection,
Microsoft Dynamics Nav è stato
individuato come il più adatto per
soddisfare le richieste dell’azienda:
semplicità di utilizzo, rapidità
d’installazione e disponibilità di
soluzioni interne predefinite che
ben supportavano la definizione
delle procedure aziendali sono
state caratteristiche decisive nella
scelta di Ancorotti. Inoltre, la
soluzione Microsoft consentiva di
gestire efficacemente il magazzino,
la produzione, il conto lavoro e
l’esatta determinazione del costo
del prodotto. Per implementare il
progetto è stata invece selezionata
Mht, società di consulenza attiva nel
settore dei sistemi Erp e Crm basati
su piattaforma Microsoft Dynamics.
Un’implementazione agile
In breve tempo, Mht ha
organizzato e installato il
nuovo sistema, includendo le
caratteristiche specifiche del
098
modello di business aziendale.
Contabilità, acquisti e vendite sono
stati i primi processi implementati,
anche grazie all’add-on specifico
per quelli relativi la localizzazione
italiana del prodotto.
In una fase successiva, si è passati
ai processi fondamentali per il
business dell’azienda: produzione,
pesatura dei componenti, qualità,
magazzino e conto lavoro. La
gestione di tutte queste fasi è
stata automatizzata e ottimizzata
per garantire la massima
efficienza, precisione e rapidità
di svolgimento. La piattaforma
Microsoft ha consentito di
acquisire una conoscenza precisa
dell’effettivo costo del prodotto,
migliorare la gestione e il
calcolo dei margini: sia per gli
articoli acquistati, sia per quelli
prodotti, infatti, il sistema rileva
tutti i componenti di costo e
calcola i costi gestionali e fiscali,
fornendo le basi per le trattative
commerciali e di acquisto. La
gestione automatizzata del
magazzino, inoltre, permette
di gestire con facilità tutte le
transazioni, aggiornando in tempo
reale disponibilità e giacenza.
Microsoft Dynamics Nav, infine, ha
Automazione Industriale - Maggio 2014
Una collaborazione
che continua
“Grazie a Microsoft abbiamo
potuto migliorare decisamente
la nostra organizzazione”, ha
commentato Stefano Bergamaschi,
IT Manager e Controller di
Ancorotti, “senza la necessità di
grandi investimenti e, soprattutto,
imparando subito a utilizzare
le nuove impostazioni; in
particolare, abbiamo apprezzato
la possibilità di conoscere con
precisione l’effettivo costo del
prodotto, che per il nostro
modello di business è un elemento
fondamentale”.
“Siamo soddisfatti del lavoro
svolto presso Ancorotti”, ha
aggiunto Maurizio Gottardi,
responsabile della divisione
Nav di Mht e capo progetto,
“perché l’azienda ha potuto
beneficiare immediatamente delle
funzionalità della piattaforma
Microsoft, migliorando la
produttività e, di conseguenza, i
suoi risultati”.
In Ancorotti, il lavoro di Mht è
stato particolarmente apprezzato:
“In tutto il processo, il supporto
di Mht è stato davvero di grande
valore”, ha evidenziato ancora
Bergamaschi. Mht continuerà
ad affiancare Ancorotti nel
suo percorso di crescita, per
aggiornare costantemente la
soluzione Microsoft e migliorare
ancora il business dell’azienda
cremasca.
Farmaceutico e cosmesi Automazione applicata
Per un business
vincente, il trucco
è nel software
Grazie all’integrazione delle soluzioni IT di Overlog e
Tecnest, Art Cosmetics ha migliorato la qualità della sua
produzione, seguendo il ritmo sostenuto della sua crescita
di Giorgia Andrei
A
rt Cosmetics è
specializzata nella
formulazione, nello
sviluppo, nella produzione e nel
confezionamento conto terzi di
prodotti per il make up. Nata
nel 1990, l’azienda, con sede
a Mozzanica, in provincia di
Bergamo, ha come punti di forza
la qualità del prodotto, il processo
produttivo made in Italy e il
servizio al cliente. Dal 2010 a oggi,
Art Cosmetics è stata protagonista
di una vertiginosa crescita, che ha
portato il fatturato ad aumentare
da 9 a 25 milioni di euro e i
dipendenti da 40 a 140.
Proprio questo ‘salto in avanti’
ha richiesto un sostanziale
cambiamento nei processi di
lavoro che, da artigianali, sono
diventati sempre più tecnologici.
Nel passaggio è stato decisivo il
supporto di Overlog, esperta in
soluzioni di magazzino, e Tecnest,
azienda specializzata in soluzioni
Formulazione,
sviluppo,
produzione e
confezionamento
conto terzi di
prodotti per il
make up sono il
core business di
Art Cosmetics
per la pianificazione, il controllo
e la gestione della produzione e
della supply chain. Le due realtà
hanno integrato i propri software
arrivando a gestire in modo
completo e complementare tutte
le fasi di produzione. Il tutto
rispettando appieno le normative
Iso 9001 che riguardano il mondo
della cosmetica.
Una rivoluzione digitale
nei cosmetici
Art Cosmetics gestiva
tradizionalmente la produzione
e il magazzino in modo cartaceo.
Con l’aumento degli ordini
e della quantità di lavoro da
svolgere, tuttavia, un simile
modus operandi non era più
sostenibile. Come dice Marco
Quotadamo, Project Manager di
Tecnest: “Gli obiettivi del cliente
erano ottimizzare la gestione dei
processi di produzione, avere
la tracciabilità dei prodotti, il
controllo della qualità e delle
lavorazioni e per raggiungerli
sono state digitalizzate tutte le
fasi di produzione, grazie a codici
a barre presenti sui prodotti e a
una decina di postazioni mobili
con schermi touch, affiancati alla
produzione e interfacciati con i
macchinari già presenti, come le
Maggio 2014 - Automazione Industriale
099
Automazione applicata Farmaceutico e cosmesi
bilance digitali per pesare i vari
ingredienti”.
Tecnest ha implementato la
soluzione software J-Flex Process
Mes che, nata per la gestione dei
processi di produzione nell’ambito
dell’industria di processo, è stata
integrata con il Wms Slim2k
di Overlog per la gestione del
magazzino e della logistica,
realizzando una soluzione unica
per la tracciabilità completa e il
controllo produttivo e logistico.
“Il sistema ha inoltre permesso
di ottenere la tracciabilità e
rintracciabilità delle materie
prime e dei prodotti finiti,
per gestire in modo efficiente
i controlli in produzione e le
verifiche post-vendita”, aggiunge
Giorgio Sinigaglia, responsabile
del progetto Overlog.
La tecnologia
in un rossetto
L’accoglienza al ricevimento merci
è digitale: le materie prime e i
semilavorati sono sottoposti al
processo di controllo di qualità,
identificati con etichette e riposti
100
in uno dei due magazzini. Le
informazioni sono quindi allineate
e integrate con il software di
Tecnest. “In questo modo, quando
arriva un ordine si riesce a sapere
in tempo reale se le materie prime
sono già disponibili o se occorre
del tempo per ordinarle”, spiega
Sinigaglia. “Quando arriva la
richiesta di produzione, inizia la
missione di prelievo: si prepara
in magazzino la merce necessaria
per inviarla al reparto produttivo,
dove è realizzato il semilavorato
che poi rientra in magazzino per
essere spedito al cliente o per
tornare al reparto produttivo
per il confezionamento, con il
packaging brandizzato”.
Per ogni cosmetico, il cliente
fornisce la ricetta contenente il
mix di materie prime necessarie
per ottenere il prodotto
desiderato. Il processo di
produzione in Art Cosmetics è
scomponibile in tre macrofasi:
pesatura delle materie prime,
incameramento nei mixer
per la preparazione dei bulk e
confezionamento. Il processo è
Automazione Industriale - Maggio 2014
Tecnest ha
implementato
presso Art
Cosmetics
la soluzione
software J-Flex
Process Mes
che, integrata
con il Wms
Slim2k di
Overlog per la
gestione del
magazzino e
della logistica,
ha formato
una soluzione
unica per la
tracciabilità
e il controllo
caratterizzato da un legame di
tracciabilità tra materie prime,
ordine, bilancia e operatore di
produzione. Nella fase di pesatura,
dalla bilancia è possibile capire
quali ingredienti aggiungere e
rilevare se ci sono errori, mentre
i pannelli touch tipo tablet
sulle postazioni degli operatori
consentono di visualizzare le
ricette di preparazione: la bilancia
comunica con il computer e
verifica che la materia prima
utilizzata rispetti il giusto
peso. Si procede quindi con
l’incameramento e la miscelazione
in un mixer delle materie prime,
che sono poi sottoposte a un
controllo colore dal laboratorio.
“In qualsiasi momento è possibile
visualizzare, direttamente dalle
postazioni in ufficio, lo stato
del processo di produzione in
fabbrica, così che la direzione
possa verificare e controllare
in tempo reale lo stato di
ordini e della produzione”, dice
Quotadamo. “Infine, si procede
con il confezionamento, con il
packaging brandizzato del cliente;
la raccolta dati è automatica: in
qualsiasi momento si sa chi sta
facendo cosa e si riesce ad avere la
tracciabilità dei prodotti”.
Secondo Francesco Geuna,
Innovation Manager di
Art Cosmetics, il sistema
implementato ha consentito
all’azienda “non solo di gestire
magazzino e produzione in modo
efficiente, ma anche di rispondere
con tempestività alle richieste
dei nostri clienti, attraverso la
possibilità di visualizzare in tempo
reale lo stato di avanzamento della
produzione e le giacenze”.
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