Liceo Scientifico ‘Luigi Pietrobono‘ di Alatri
-
Soprattutto quello di cambiare le modalità di approccio allo studio delle
discipline scientifiche inquadrandole in un contesto personale e sociale
• - Poi far capire ai ragazzi che l'educazione scientifica può aiutare a formare
cittadini più consapevoli
- Ed infine rendere gli studenti capaci di utilizzare le conoscenze scientifiche per
studiare quelle situazioni in cui è necessario valutare i rischi.
L La radioattività, i raggi X, le onde elettromagnetiche sono argomenti affascinanti per
molte ragioni:
• · In primo luogo questi fenomeni sono relativamente nuovi: circa un secolo fa erano quasi
sconosciuti
• · In secondo luogo, le radiazioni non si possono rilevare con i nostri sensi, cosa che le
rende piuttosto misteriose
• ·In terzo luogo, molte persone le temono perché le collegano alle bombe, ai loro terribili
effetti.
•
L'uomo delle strada
considera dunque la
radioattività
qualcosa di nuovo,
misterioso e pericoloso.
La gente è piuttosto disorientata
e la confusione aumenta quando uno si
rende conto che gli esperti hanno
opinioni contrastanti anche sui pericoli
connessi con le applicazioni più comuni
di basse dosi di radiazione.
Nonostante l’argomento sia di gran moda, c’è ancora molta
confusione quando si affronta il problema dell’inquinamento
elettromagnetico. Il fenomeno, soprattutto in relazione
all’ambiente e alla salute non è ancora del tutto conosciuto e
siamo spesso preda di facili allarmismi o di pericolose
negligenze.
Questo lavoro non intende dare risposte ma quanto meno
inquadrare seriamente l’argomento per sapere con esattezza di
cosa parliamo quando diciamo inquinamento elettromagnetico
Il termine radiazione viene usato per descrivere fenomeni
fisici apparentemente diversi tra loro quali la luce e il calore
perfettamente percepibili dai nostri sensi, la radiazione
elettromagnetica, del tutto invisibile e impercettibile.
Caratteristica comune a tutti i tipi di radiazione è la cessione
di energia alla materia attraversata.
Una misura dell’energia trasportata da una radiazione può
essere ottenuta mediante la conoscenza di una grandezza
LA FREQUENZA
che costituisce una delle caratteristiche più significative di
un’onda elettromagnetica
•IONIZZANTI (I.R.)
•NON IONIZZANTI (N.I.R.)
Questa distinzione è fondamentale perché
gli effetti biologici prodotti sugli esseri
viventi sono diversi a seconda che la
radiazione sia ionizzante oppure no
Si dicono ionizzanti quelle radiazioni che hanno energia sufficiente
per produrre il fenomeno della ionizzazione che consiste nel far
diventare un atomo elettricamente carico (ione).
Nei tessuti biologici, gli ioni generati dalle radiazioni ionizzanti
possono avere influenza sui normali processi biologici.
Il meccanismo della ionizzazione può provocare nei tessuti
alterazioni genetiche e tumori
Le radiazioni ionizzanti provengono da una radioattività enorme che
era presente al momento della formazione dell’universo.
La radioattività attuale del nostro ambiente è dovuta:
-alla presenza dei radionuclidi primordiali e agli eventuali figli
radioattivi ancora presenti nella crosta terrestre
-la terra è anche da sempre bombardata da radiazioni provenienti
dagli spazi galattici o extragalattici
E’ l’insieme delle radiazioni emesse nei decadimenti nucleari per la
presenza della radioattività naturale e di quelle di origine cosmica .
Essa è costituita da:
-radiazioni corpuscolate (particelle  e  ) con carica elettrica,
quindi direttamente ionizzanti
-radiazioni indirettamente ionizzanti, con massa (i neutroni) e senza
massa ( ).
Si aggiungono a tutto ciò quelle radiazioni che vengono prodotte
dall’uomo artificialmente (come ad es. i raggiX)
Dose alla popolazione
LE RADIAZIONI IONIZZANTI SONO CERTAMENTE DANNOSE
.
COME FACCIAMO A MISURARE IL DANNO PROVOCATO DA UNA RADIAZIONE
IONIZZANTE?
,,:
Dose assorbita: energia ceduta dalla radiazione per grammo di tessuto
Equivalente di dose: dose assorbita valutata tenendo conto del potenziale di
delle diverse radiazioni
danno
Equivalente di dose efficace: equivalente di dose valutata tenendo conto della
sensibilità al danno dei diversi tessuti
Equivalente di dose efficace collettivo: equivalente di dose efficace assorbito da
un gruppo di persone
Equivalente di dose efficace collettivo impegnato: equivalente di dose
efficace collettivo che verrà ricevuto nel futuro
I tre tipi di radiazione ed il loro potere di penetrazione
RADIOATTIVITA’
Radiazioni emesse
nell'unità di tempo da
una sorgente o da un
oggetto contaminato
DOSE ASSORBITA
Energia radiante
assorbita da un corpo
esposto a radiazioni
DOSE ASSORBITA
Tenendo conto
dell'efficacia
biologica
Becquerel (Bq) = 1
disintegrazione
radiante ogni secondo
Curie (Ci) = 37
miliardi di
disintagrazioni
radianti ogni secondo
Gray (Gy)= 1 Joule di
energia assorbita per
ogni Kgdi corpo
irraggiato.(=100rad)
Rad (rad) =100 erg di
energia assorbita
ogni grammo di corpo
irraggiato
Sievert(Sv)=Gy*F.Q.
Vale 100 rem
Rem (rem)= rad *
E.B.R.
Distribuzione della dose annua media
alla popolazione mondiale
Raggi
cosmici
10%
Altre
sorgenti
naturali
14%
Radon
51%
Altro
1%
Contamin
azione
interna
naturale
12%
Uso
medico
12%
Equivalenti di dose efficace medi annuali derivanti da
sorgenti di radiazioni naturali ed artificiali
Concentrazione media di radon in KBq al metro cubo
INTORNO A NOI SI POSSONO TROVARE:
•Cloruro di potassio ed altre sostanze chimiche , contenenti
isotopi radioattivi
•Reticelle per lampade a gas da campeggio che contengono
un sale di torio
•Negli alimenti (vedi tabella successiva)
•Lancette delle sveglie e di orologi antichi
Alimento
Attività relativa
Noci del Brasile
1400
Cereali
60
Tè
40
Fegato e rognone
15
Farina
14
Arachidi e burro di arachidi
12
Cioccolata
8
Biscotti
2
Latte condensato
1-2
Pesce
1-2
Formaggi e uova
0,9
Verdura
0,7
Carne
0,5
Frutta
0,1
Pur riconoscendo scientificamente la loro pericolosità le I.R. sono
utili all’uomo in tante applicazioni:
-per la ricerca e la diagnostica medica
-per la produzione di energia
-adesso anche per la terapia medica (adroterapia)
Quello che bisogna fare è confrontare il rischio con il beneficio che
si ottiene , cioè stabilire L’ACCETTABILITA’ DEL RISCHIO
 Effetti deterministici: sulla cellula e sull’ uomo
Effetti stocastici: danno genetico, carcinogenesi
Studi effettuati hanno dimostrato che, anche se tutte le
strutture cellulari, citoplasma, membrana, etc., sono
sensibili alle radiazioni ionizzanti, il bersaglio d’elezione
ossia quello responsabile dei principali danni, è la catena del
DNA.
E’ anche possibile che la ionizzazione avvenga direttamente
sul DNA ed in questo caso si parla di azione diretta.
Si ritiene che la maggior parte dei danni siano da attribuire
all’azione indiretta della radiazioni ma tale distinzione non ha
importanza dal punto del danno biologico.
Danni al DNA non sono certamente imputabili alle sole
radiazioni ionizzanti ma anzi molti agenti fisici o chimici li
possono produrre.
La rottura della molecola del DNA può essere di una singola
catena o di tutte e due le catene.
La rottura di una singola catena è un’evenienza più facilmente
riparabile.
Danni sul DNA sono eventi quindi piuttosto frequenti e
riparati spesso efficientemente da meccanismi di riparazione di
natura enzimatica.
Il processo di induzione di danno biologico delle radiazioni ionizzanti è
intrinsecamente casuale. Infatti un singolo evento ionizzante può interagire in
modi diversi ed il tipo di interazione non è prevedibile. Anche il meccanismo di
riparazione può essere più o meno efficace in funzione di vari parametri, tutti
indeterminabili.
In generale, quindi, si dovrà associare ad ogni dose di radiazioni non un danno ma
una probabilità di danno e quindi si tratterà di effetti di tipo stocastico
(casuale).
Se però la dose ricevuta da un organismo vivente è molto elevata allora è
possibile individuare una correlazione deterministica tra dose somministrata e
danno atteso.
Nel caso di dosi elevate il principale danno cellulare è la morte della cellula.
Per morte cellulare si possono intendere due distinte cose: la morte vera e propria,
che avviene per dosi elevatissime di radiazioni e che deriva dalla distruzione delle
sue strutture, oppure l’inibizione della sua capacità riproduttiva.
In questo secondo caso,quindi, viene considerata morta anche una cellula che non
riesce a dividersi un numero sufficiente di volte, dando luogo ad una progenie
sterile.
I tessuti e gli organi sottoposti ad elevate dosi di radiazioni, possono
essere danneggiati sia per l’inattivazione di un gran numero di cellule
componenti che per l’ alterazione dell’ equilibrio strutturale del
tessuto.
Certi tessuti, come il tessuto ematopoietico, hanno cellule che si
dividono frequentemente e quindi il danno si manifesta in tempi brevi,
altri, come il parechima epatico, hanno cellule che si dividono
raramente e quindi gli effetti saranno di tipo tardivo.
Il meccanismo di induzione di tumori è
un meccanismo del tutto casuale.
E’ infatti necessario che:
una radiazione, attraversando un tessuto interagisca con esso,
che l’interazione provochi un danno sul DNA, che tale danno non
sia riparato,
che la conseguenza del danno non sia la morte cellulare ma bensì la
mutazione neoplastica,
che la cellula mutata non sia distrutta dai meccanismi di difesa del
corpo umano
ed infine che la cellula si sviluppi in un tumore clinicamente
evidente.
L’induzione di un tumore da radiazioni è
un fenomeno del tutto casuale e quindi,
per basse dosi non si potrà parlare di
danno ma di probabilità di danno.
Un tumore radioindotto generalmente si manifesta dopo molti anni
dall’esposizione alle radiazioni; questo fatto e la piccola probabilità
della carcinogenesi, a basse dosi, fanno si che non sia possibile
correlare direttamente l’insorgenza di un tumore all’esposizione alle
radiazioni ionizzanti.
Correlazioni sicure possono essere fatte solo su base statistica in
caso di un elevato numero di persone irradiate.
Vi sono due tipi di danno genetico da radiazioni: le mutazioni geniche e le
aberrazioni cromosomiche.
Le mutazioni geniche sono variazioni delle unità elementari dell’ ereditarietà mentre le
aberrazioni cormosomiche sono variazioni nella struttura o nel numero di cromosomi.
Il codice genetico è memorizzato nel DNA sotto forma di sequenze
specifiche dei quattro nucleotidi che compongono la molecola.Ogni
gene codifica una determinata proteina.
Le mutazioni geniche possono aumentare, ridurre od alterare la manifestazione di un gene.
Esse sono anche chiamate mutazioni puntiformi e risultano invisibili all’ analisi.
Le mutazioni cromosomiche sono invece visibili con tecniche citogenetiche.
Le radiazioni non ionizzanti sono quelle la cui frequenza è
talmente bassa da comunicare una energia non sufficiente alla
ionizzazione .
La classificazione delle onde elettromagnetiche secondo la loro
frequenza si chiama SPETTRO
Radiazioni Ionizzanti
ELF
TCS-GSM-DUAL
BAND
RADARPARABOLE
INFRAROSSO
VISIBILE
8*10^77*10^8
9*10^81.8*10^9
2.5*10^9-10^10
3*10^14
COMPUTER
CELLULARI
 TELEVISORE
INFRAROSSO
 LAVATRICE
 RADAR
 LUCE VISIBILE
PHON
 PARABOLE
< 3*10^3
FREQUENZA
(HZ)
UHF
 ALTA
TENSIONE
 FRIGORIFERO
Radiazioni non Ionizzanti
ULTRAVIOLETTO
FREQUENZA
(HZ)
RAGGI X
RAGGI GAMMA
3*10^17
3*10^20
3*10^23
RADIAZIONE
ULTRAVIOLETTA
RAGGI X
RAGGI GAMMA
Potenziale di ionizzazione=10eV
radiazione
frequenza
energia
UHF TV
7*10^8
2.28*10^-6
MW
10^10
4.12*10^-5
LUCE
VISIBILE
UV
6*10^14
2.47
10^16
41.2
X RAY
10^20
4.12*10^5
Le radiazioni elettromagnetiche non
ionizzanti producono
correnti:
•di induzione (a livello macroscopico)
•di polarizzazione (a livello
microscopico)
Gli effetti sono quindi di tipo diverso da quelli causati
dalle radiazioni ionizzanti, dato che sono in gran parte
dovuti a fenomeni di accoppiamento induttivo e
capacitivo, moti rotazionali e vibrazionali, e
cambiamenti di stato.
Infatti l’interazione fra il campo elettromagnetico ed
il mezzo si esplica attraverso forze che il campo
stesso esercita sulle cariche e sui dipoli delle molecole
producendo fenomeni come lo spostamento di cariche ,
la deformazione delle molecole neutre e l’orientazione
dei dipoli
Tra 1 e 10 mA/m^2 sono riportati solo effetti biologici di scarsa entità.
Gli effetti si fanno via via pericolosi da 10 mA/m^2 fino al di sopra dei
1000 mA/m^2 ove vi sono rischi sanitari gravi.
N.B : le correnti endogene nel corpo arrivano tipicamente fino a 10
mA/m^2,
anche se, durante certe funzioni, le stesse possono essere anche molto
più alte.
Da queste considerazioni e dai dati sperimentali nasce il criterio base
adottato per la definizione dei limiti per i campi elettrici e magnetici.
Questo criterio consiste nel limitare a non più di 10mA/m^2 la densità
Delle correnti indotte nella testa e nel tronco da una esposizione continua
A campi elettrici e magnetici a 50/60 Hz
Per indurre nella parte superiore del corpo umano una densità di corrente
media di 10 mA/m^2 a 50 Hz occorrerebbe un campo elettrico di circa
25 KV/m o un campo magnetico di circa 5mT.
L’INIRC/IRPA ha tuttavia ritenuto opportuno, in via prudenziale, adottare
dei margini di sicurezza più larghi, che tenessero conto, in modo
differenziato, della popolazione e dei lavoratori professionalmente esposti:
Fissando , per i lavoratori a 10 KV/m i limiti per il campo elettrico e
a 0.5 mT l’induzione magnetica,
mentre, per la popolazione i limiti sono di 5 KV/m e 0,1 mT
Nelle problematiche di protezione è stato introdotto il concetto
di
SAR (SPECIFIC ABSORPTION RATE) W/Kg
potenza depositata nell’unità di massa e per densità unitaria,
per definire la deposizione a corpo intero
SAR =  E^2 /
dove E è il valore di picco del campo elettrico,
 è la conducibilità del tessuto
 è la densità del tessuto
SAR mediato su un intervallo di 6 minuti e su tutto il corpo:
LAVORATORI :
0,4 W/Kg
POPOLAZIONE:
0,08 W/Kg
SAR mediato su un intervallo di 6 minuti e su ogni 10 gr di tessuto
esclusi mani, polsi, piedi e caviglie:
LAVORATORI:
POPOLAZIONE:
10 W/Kg
2 W/Kg
INTERAZIONE - EFFETTO – DANNO
Quando un organismo biologico si trova immerso in campo elettromagnetico, ha
luogo inevitabilmente una interazione tra le forze del campo e le cariche e le
correnti elettriche presenti nei tessuti dell’organismo.
Come conseguenza nell’organismo vengono indotte grandezze fisiche
(C.E., C.M., densità di corrente).
Il risultato comunque è una “perturbazione”, intesa come deviazione dalle
condizioni di equilibrio elettrico a livello molecolare.
Per poter parlare propriamente di effetto biologico si deve verificare una
variazione morfologica o funzionale in strutture di livello superiore (tessuti,
organi, sistemi).
Un effetto biologico non costituisce necessariamente un danno. Perché
questo si verifichi occorre che l’effetto superi la capacità di compensazione di cui
dispone l’organismo.
Col termine “rischio” si vuole indicare la probabilità di subire un danno.
Si può tentare una classificazione sommaria degli effetti dei C.E.M.
sugli individui umani basata sulla distinzione tra effetti acuti e cronici.

-
Effetti acuti (su volontari).
A bassa frequenza: imputabili alla corrente indotta.
Ad alta frequenza: imputabili al riscaldamento dei tessuti.

Effetti sanitari a lungo termine
( In cui è difficile accertare il rapporto causa – effetto).
Sintomi più o meno soggettivi: affaticamento, irritabilità, difficoltà
di concentrazione, cefalee, insonnia.
- Sintomi oggettivi: Tumori, malattie degenerative.
Il quadro degli effetti biologici è completato dagli effetti su colture
cellulari, tessuti ed organi escissi (effetti in vitro) e da quelli su animali di
laboratorio (effetti in vivo).
Diverse correnti di pensiero valutano gli aspetti etici che il rischio pone.
Il limite è di non tener conto di come sono distribuiti i rischi.
Fonda i valori su un accordo di utilità: si ritiene utile e moralmente valido ciò che
provoca maggior piacere e minor dolore per il maggior numero di individui.
Massimizzazione del benessere collettivo e minimizzazione del malessere collettivo.
Valuta i rischi non considerando la società nella sua interezza, ma
focalizza l’attenzione e la valutazione sul bene delle singole persone.
Le questioni etiche sollevate dai principi della protezione da C.M. sono
numerose:
Si possono confrontare costi benefici? Sono categorie di natura
differente!
-
La distribuzione dei rischi e dei benefici è equa?
-
Gli individui sono stati coinvolti nei processi decisionali?
-
Esistono alternative praticabili alla imposizione del rischio?
1. Rischio Zero: si tratta di una posizione che pare criticabile perché parte da
alcuni presupposti scorretti sia scientificamente che eticamente.
Il rischio zero non esiste: si dovrebbe evitare la stessa vita che comporta un rischio
di morte altissimo!
Il rischio zero comporterebbe la paralisi totale della società.
2. Scarso rischio sociale ed ambientale. I rischi possono essere comunque imposti
se sono dello stesso ordine di grandezza di altri rischi volontariamente accettati
oppure di rischi di origine naturale. Ad esempio: viaggiare in aereo ci espone ai
raggi cosmici.
Importante è comunque formare adeguatamente la
popolazione affinchè conosca i termini del problema e possa
esprimersi adeguatamente.
Il fine principale della protezione dai campi elettromagnetici
dovrebbe essere raggiungere
gli adeguati standard di
protezione e sicurezza per l’uomo
senza
limitare
ingiustificatamente i benefici che possono provenire da
tutte le pratiche che comportano un rischio.
•Negli anni novanta si è ravvivato l’interesse per il benessere
individuale.
•Si pretende un servizio (come l’energia elettrica e la telefonia
cellulare) ma non si accettano centrali ed antenne in prossimità delle
proprie case.
Partendo dalla constatazione che la sofferenza e la malattia
hanno lo stesso valore indipendentemente dall’agente eziologico,
può accadere che, ad esempio per spinte sociali, si impegnino
ingenti risorse per ridurre al minimo alcuni tipi di rischio, ma si
trascurino altri tipi di rischio ben più gravi.
Per rimanere nell’ambito delle I.R., si può per esempio constatare
come la prevenzione che si attua per l’esposizione al Radon ( che in
alcune regioni è la seconda causa di tumore polmonare) è assai scarsa
rispetto al lodevole sforzo che si compie per minimizzare alcune
esposizioni mediche, in sè già modeste.
Esempi analoghi si trovano nelle N.I.R. .
Una parte dello spettro elettromagnetico è oggetto di progetti
dispendiosi ed impegnativi per minimizzare l’esposizione, un’altra
parte dello spettro (U.V.) causa in Italia circa settemila decessi l’anno
per melanoma, ma l’impegno per la prevenzione appare minimo.
16
14
Mortalita' infantile
Mortalita' infantile (%)
12
10
8
6
4
2
0
1E+03
1E+04
1E+05
1E+06
Consum o energetico pro capite (kcal/giorno)
75
70
Longevita' media
Longevita' m edia (anni)
(studio International
Institute for Applied
Systems Analysis,
Austria)
Canada
Norvegia
USA
65
60
Australia
Svezia
Olanda
Germania
55
50
45
40
35
1E+03
Turchia
Cina
1E+04
Italia
Irlanda
Spagna
1E+05
Consum o energetico pro capite (kcal/giorno)
1E+06
‘Nell’incidente di Chernobyl sappiamo con certezza che sono
morte 31 persone; ma quante ne sono morte o ne moriranno
negli anni futuri per l’insorgere di tumori o per mutazioni
genetiche indotte dalle radiazioni ? In base alle conoscenze
attuali non sappiamo fornire una risposta sicura; di certo
pero’ possiamo dire che questi eventi saranno mascherati
dalle fluttuazioni statistiche relative all’insorgere di tumori da
cause naturali o da altre fonti inquinanti.’
[F. Casali, ‘’Energia Pulita, Quale ?’’
Cappelli Ed. 1987]
‘Se un individuo bevesse 5 litri si Sangiovese al
iorno, anche se detto vino fosse supergenuino, dopo
alcuni giorni il suo stato di salute sarebbe tale per cui
la probilita’ d’andare al Creatore sarebbe del 100%.
Se anziche’ 5 litri ne bevesse 2 la probabilita’
diminuirebbe, diciamo al 30%; ma se ne bevesse 1
cucchiaio al giorno quale sarebbe l’effetto dell’alcool
etilico in cosi’ piccole dosi sulla sua salute ?’
[F. Casali, ‘’Energia Pulita, Quale ?’’
Cappelli Ed. 1987]
Dosi medie da fondo naturale in alcune
localita’ italiane
Citta’
Dose accumulata
Rateo di dose
in 70 anni
(mrem/a)
(rem)
Aosta
Bologna
Catania
Roma
Napoli
Viterbo
49
80
115
158
213
237
3,4
5,6
8,0
1,1
14,9
16,6
Alcune spiagge del Brasile
2000
140
Citta’ Italiane in seguito
all’incidente di Chernobyl
100
7
Dosi medie da radiazioni
per cause diverse
Causa
Raggi cosmici
Fumo (dose ai polmoni)
Radiazioni da materiali da costruzione
Radiografia diagnostica
Acqua, cibo e aria
Radiazioni dal suolo
TV a colori (3 ore di visione al giorno)
Viaggio in aereo (Roma-New York a.r.)
Vivere vicino ad una centrale nucleare
TOTALE
Dose (mrem/anno)
45
da 5 a 50
45
30
25
15
6
3
0,5
200
Probabilita’ annua di morte per
l’individuo
Causa
Fumo (20 sigarette al giorno)
Incidenti auto
Incidenti domestici
Incidenti sul lavoro
Annegamento
Radiazione di fondo (naturale + artificiale)
Avvelenamento
Alpinismo (scalata di 90 s)
Folgorazione naturale
N. di morti all’anno per
milione di individui
5000
165
100
50
30
20
10
1
0,5
CAUSA
Diminuzione
della
Aspettativa
di Vita negli
USA
DAV
(giorni)
DAV
(giorni)
Essere scapolo
Fumo (uomini)
Malattie cardiache
Essere nubile
Sovrappeso del 30%
Essere minatore di
carbone
Cancro
Fumo (donne)
Appartenenza ad un basso
livello sociale
Fumare il sigaro
Incidenti sul lavoro (gravi)
Fumare la pipa
Ingerire 100 cal/giorno di
troppo
Incidenti stradali
Polmoniti, influenze
3500
2250
2100
1600
1300
1100
Cadute
Incidenti a pedoni
Incidenti sul lavoro (sicuri)
Incendi
Produzione di energia
Droga
39
37
30
27
24
18
980
800
700
Avvelenamento
Soffocamento
Incidenti a pompieri
17
13
11
330
300
220
210
Radiazioni naturali
Raggi x in medicina
Gas velenosi
Caffe’
8
6
7
6
207
141
Alcool
Incidenti domestici
Suicidi
130
95
95
Diabete
Essere assassinato
95
90
Abuso di farmaci
Incidenti sul lavoro
(generici)
Annegamento
Lavoro con radiazioni
90
74
Contraccettivi orali
Eventi catastrofici naturali
combinati
Bevande dietetiche
Incidenti nucleari
Radiazioni da industria
nucleare
PAP test
Allarme antincendio in
casa
Cinture di sicurezza
Auto piu’ grandi
41
40
Unita’ coronarica mobile
5
3,5
2
2
0,02
-4
-10
-50
-50
-125
TERZO ‘B’ e QUARTO ‘A’
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INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO