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Perugia, 2 maggio 2012
IL PRIMO MAGGIO DELLA CISAL
A Cosenza una delegazione dell’Unione regionale Umbria
Una delegazione della CISAL – Confederazione Sindacati Autonomi dei Lavoratori - Unione
regionale Umbria si è recata ieri a Cosenza per partecipare alla manifestazione di piazza che
ha riunito iscritti al sindacato autonomo provenienti da tutto il territorio nazionale. Una folla
vivace e festosa ha accolto con entusiasmo il discorso del Segretario generale Francesco
Cavallaro, il quale ha evidenziato come l’attuale governo abbia finora attuato, attraverso le
sue manovre, solo il “rigore”, e non anche “l’equità e la crescita” promesse. Un governo di
tecnici quello attuale che ha scaricato sui più deboli (lavoratori e pensionati) il peso di una crisi
le cui responsabilità sono da ricercarsi altrove. Un esecutivo che, ignorando le più elementari
regole della democrazia, si è scelto i propri interlocutori escludendo dai tavoli il sindacato
autonomo e le sue proposte.
“Il problema è che al governo non ci sono veri rappresentanti della gente comune” - dichiara il
segretario generale della CISAL Umbria Elena Tiracorrendo, intervenuta a Cosenza –
“piuttosto ad essere rappresentati sono gli industriali, gli avvocati, i farmacisti, i medici, i notai,
i banchieri i quali, quando vengono toccati i loro interessi, immediatamente “alzano gli scudi”,
minacciando di togliere il proprio sostegno al governo, mentre non si fanno scrupoli – a parte
qualche lacrimuccia di circostanza – ad accanirsi su lavoratori e pensionati. Tutta gente che
non ha mai vissuto sulla propria pelle i problemi quotidiani dell’italiano medio, che non sa cosa
significhi sbarcare il lunario con sempre meno euro al mese, perché aumenta tutto e il lavoro
non c’è”.
Prosegue Vincenzo Filice, altro componente della delegazione CISAL Umbria a
Cosenza: “In questo momento storico l’introduzione dell’IMU rischia di compromettere un
equilibrio già duramente provato dall’aumento spropositato della pressione fiscale. La gente è
esasperata: troppe tasse, le famiglie non ce la fanno più. Anche gli amministratori locali
dovrebbero pensarci bene prima di decidere se e in che misura utilizzare leve come questa
che, se da una parte danno “ossigeno” alle loro casse, dall’altra ostacolano la ripresa
dell’economia, aumentando il carico fiscale che è al limite della sopportazione e andando a
toccare un bene prezioso per gli italiani quale la casa”.
In un momento come questo, allora, qual è il senso della festa del lavoro? “E’ proprio nei
momenti più difficili che si deve trovare la forza di reagire” - prosegue Tiracorrendo –
“dobbiamo ritrovare il coraggio che hanno avuto i nostri genitori e nonni nell’affrontare le
difficoltà del periodo bellico. Abbattersi non serve: bisogna tirarsi su le maniche, darsi da fare,
inventare soluzioni nuove, vedere le opportunità, evolversi, facendo leva sulle proprie risorse.
Insomma, lavorare, e farlo con intelligenza. Il popolo italiano è un grande popolo, con una
grande genialità. Ce la possiamo fare. Ma la politica deve cambiare registro: diminuire la
pressione fiscale su lavoratori, pensionati e piccoli imprenditori; rendere più facile la libera
iniziativa. Soprattutto, pensare al bene comune piuttosto che agli interessi di parte”. Nessun
ripiegamento su se stessi, dunque, ma un’esortazione a rifondare il valore del lavoro: questo il
messaggio della CISAL a Cosenza.
Elena Tiracorrendo
Rif. 338.9511022
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