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Micosi delle tasche gutturali
da Aspergillus fumigatus in un cavallo deceduto
per edema polmonare acuto
Iolanda Moretta*, Med Vet - Fabrizia Veronesi*, Med Vet, PhD
Elvio Lepri**, Med Vet, PhD, Dipl. ECVP - Iacopo Secco***, Med Vet, PhD
Maria Elena Rossodivita****, Biol - Annabella Moretti*, Biol
*Dipartimento di Scienze Biopatologiche ed Igiene delle Produzioni Animali e Alimentari Sezione Parassitologia
**Dipartimento di Scienze Biopatologiche ed Igiene delle Produzioni Animali e Alimentari Sezione Patologia e Igiene Veterinaria
***Dipartimento Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria - Sezione Chirurgia - Facoltà di Medicina Veterinaria-Perugia
****Dipartimento di Medicina Sperimentale - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Perugia
RIASSUNTO
L’infezione aspergillare delle tasche gutturali del
cavallo rappresenta la più frequente patologia
osservata a carico di queste strutture anatomiche. Nel presente lavoro viene descritta una lesione micotica indotta da Aspergillus fumigatus
rinvenuta occasionalmente in corso di necroscopia a livello della volta del comparto mediale della tasca gutturale destra di un cavallo, femmina di 12 anni, che non aveva mostrato prima
alcun sintomo riferibile a gutturomicosi e morto per edema polmonare acuto nell’arco di 12
ore dall’esordio clinico. Gli Autori ritengono interessante sottolineare i principali aspetti epidemiologici, patogenetici e clinici propri della
micosi delle tasche gutturali.
INTRODUZIONE
Le tasche gutturali, strutture anatomiche tipiche della specie equina,
sono considerate dei diverticoli delle trombe di Eustachio, separati tra
loro da un setto mediano (Freeman, 1992); esse possono essere sede
di importanti e diversificate patologie quali timpanismo, neoplasie, empiema, la cui prevalenza risulta, però, complessivamente piuttosto bassa (Lane, 1995; Lepage, 1994a). Tra queste le gutturomicosi occupano
un ruolo di primaria importanza (Blomme et al., 1988; Cook et al.,
1968) a causa del possibile interessamento delle strutture vascolo-nervose (arteria carotidea interna ed esterna, arteria mascellare, ganglio
cervicale, nervi vago, ipoglosso, laringeo-craniale e facciale) che decorrono al di sotto della mucosa del pavimento dei compartimenti mediale e laterale delle tasche gutturali, con potenziali danni anatomici permanenti e gravi turbe funzionali associate.
Studi sulla flora fungina di cavalli affetti da gutturomicosi hanno dimostrato il coinvolgimento primario di Aspergillus spp., in particolare delle specie A. nidulans, A. flavus e A. fumigatus, A. ocraceus (Cook et al.,
1968; de Gresti et al., 1993; Johnson et al., 1973; Rawlinson e Jones,
1978) e secondariamente anche dei generi Paecilomyces, Scopulariopsis,
Penicillium, Mucor e Candida.
L’ambiente rappresenta la principale riserva esozoica dei miceti del genere Aspergillus, i quali sono in grado di condurre vita saprofitica a carico di vari substrati organici, di natura sia vegetale sia animale, quali foraggi, paglia, lettiere umide, grano mal conservato e ammuffito, carcasse in decomposizione, ecc., conservando nel tempo la vitalità biologica, grazie alla capacità delle proprie spore a resistere ai processi di fermentazione e putrefazione.
Sebbene il cavallo venga nella sua quotidianità a continuo contatto con
l’abbondante riserva di spore fungine presenti nella lettiera delle scuderie, nel fieno e nell’ambiente (Ferro et al., 2000), la frequenza delle
affezioni Aspergillari risulta complessivamente piuttosto limitata; infatti, come descritto per altre specie animali, sono necessarie particolari
condizioni di recettività dell’ospite per consentire l’attecchimento delle spore e la loro successiva invasività, coerentemente con la loro na-
“Articolo ricevuto dal Comitato di Redazione il 12/02/2009 ed accettato per la pubblicazione dopo revisione il 15/01/2010”.
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TABELLA 1
Sedi e forme cliniche di aspergillosi nel cavallo
Sede
Forme cliniche di Aspergillosi
Apparato respiratorio
Rino-sinusiti
Polmoniti
Micosi delle tasche gutturali
Occhio
Forme di cheratomicosi
Apparato riproduttore
Placentite micotica e aborto
Endometrite
Cute
Granuloma micetoma-like subcutaneo
Pluriviscerale
Aspergillosi disseminata
tura di “patogeni opportunisti” (“group of potentially life-threatening diseases”) (Lepage et al.,
2004; Rippon, 1988).
In particolare, la presenza di infezioni concomitanti del tratto respiratorio superiore o di lesioni del
tessuto molle dell’area ventrale della bolla timpanica, i prolungati trattamenti con antibiotici o corticosteroidi, la permanenza in ambienti scarsamente illuminati, caldo-umidi e con poco ricambio
d’aria, unitamente a ripetuti stress meccanici o
fratture dell’osso stiloioideo, possono rappresentare fattori predisponenti allo sviluppo di tale patologia (Cook et al., 1968; Walmsley, 1988). Non
sembrano invece esistere predisposizioni legate a
sesso, età o razza (Guillot et al., 1997).
È necessario però considerare che, sebbene le tasche gutturali insieme alla congiuntiva, rappresentino, secondo i dati bibliografici, le sedi più comunemente coinvolte (Millar, 2006; Ludwig et al.,
2005), esse sono solo uno dei possibili siti di colonizzazione dei miceti del genere Aspergillus. I conidi presenti in sospensione nell’ambiente, infatti,
una volta penetrati in primis per via aereosolica,
possono distribuirsi a vari distretti organici, prime
tra tutti le vie aeree superficiali e profonde, determinando quadri morbosi differenti a seconda della sede di proliferazione (Tabella 1).
Il reperimento in sede necroscopica di una lesione aspergillare a carico delle tasche gutturali in un
cavallo morto per edema polmonare acuto, ha
fornito l’opportunità agli Autori di rinnovare l’interesse dei Veterinari liberi professionisti verso i
principali aspetti epidemiologici, clinici e patogenetici propri di questa patologia.
CASO CLINICO
Esame clinico
Il caso di seguito riportato si riferisce ad un cavallo, femmina, 12 anni d’età, Sella Italiano, regolarmente vaccinato e sverminato, riferito d’urgenza presso l’OVUD (Ospedale Veterinario Didatti-
12
co Universitario) della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia per una gravissima sindrome dispnoica caratterizzata, al suo esordio, da grave dispnea associata alla presenza di abbondante scolo nasale bilaterale di tipo siero-emorragico. La
mancata risposta alle terapie intraprese dal Veterinario curante nelle ore immediatamente successive all’esordio della sintomatologia, aveva
consigliato l’immediato trasferimento presso la
Struttura Universitaria.
L’anamnesi non riferiva di pregressi segni clinici riconducibili a patologie dell’apparato respiratorio
e riportava l’insorgenza improvvisa di tale sintomatologia durante un periodo di normale attività
fisica. Il cavallo nei mesi antecedenti all’evento era
stato scuderizzato su lettiera di truciolo e paglia in
un box individuale (m 5 X 5, comunicante con un
corridoio centrale aperto alle due estremità) ed
alimentato con fieno e cereali lasciati a disposizione al suolo.
Al suo arrivo all’OVUD l’animale, sottoposto ad
esame obiettivo generale, appariva sofferente e
moderatamente depresso, manteneva il collo in
estensione ed i gomiti abdotti e presentava una
marcata tachipnea (42 atti respiratori/min), una
frequenza cardiaca di 74 battiti/min, polso debole,
mucose congeste, tempo di riempimento capillare
di 4 secondi e temperatura rettale nella norma
(37,4°C).
Era ben evidente inoltre la fuoriuscita di abbondante liquido rosato e schiumoso da entrambe le
narici; all’auscultazione del torace si evidenziava la
presenza di rantoli diffusi.
Sulla base dei rilievi clinici, la diagnosi si orientava verso un sospetto di edema polmonare acuto,
per cui si tentava la stabilizzazione dell’animale al
fine di poter eseguire esami collaterali atti ad
identificarne la causa. A tal scopo si applicava una
terapia sintomatica a base di ossigeno a flusso
continuo (mediante sonda nasale) e furosemide
(3 mg/kg q12 IV); nonostante ciò le condizioni
cliniche del cavallo subivano un rapido e progressivo aggravamento seguito da morte per insufficienza cardio-respiratoria dopo una sintomatologia clinica iperacuta della durata complessiva di
10-12 ore.
Esame anatomoistopatologico
Il soggetto veniva sottoposto ad esame necroscopico con autorizzazione dello stesso proprietario.
Al tavolo anatomico era possibile apprezzare fuoriuscita di materiale schiumoso di colore biancastro dalle narici (Figura 1); anche nelle vie aeree
superiori e profonde (trachea e bronchi) era presente abbondante schiuma biancastra piuttosto
stabile; nella cavità toracica e pericardica era presente una modica quantità di liquido limpido, trasparente, di colore giallo paglierino, riferibile a trasudato, associato a grave e diffuso edema polmonare interstiziale ed alveolare, con ispessimento
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gelatinoso dei setti interlobulari (Figura 2) e fuoriuscita di copioso fluido leggermente schiumoso
in sezione di taglio.
A livello della volta del comparto mediale della tasca gutturale destra era inoltre possibile notare
una placca di circa 3 cm di diametro costituita da
materiale friabile giallo-rossastro deposto su una
mucosa irregolare ed erosa (gutturocistite necrotico-fibrinosa difteroide), che per le caratteristiche morfologiche lasciava sospettare una lesione
di natura micotica (Figura 3). Nessuna lesione era
osservata a carico degli altri organi.
Campioni di polmone, cuore e tasca gutturale
(prelevati in corrispondenza della lesione) sono
stati fissati in Formalina Neutra Tamponata al 10%,
inclusi in paraffina e sezionati a 5 micron di spessore per l’osservazione microscopica, previa colorazione con Ematossilina-Eosina (E-E) ed Acido
Periodico-reattivo di Schiff (PAS).
Ulteriori campioni di parenchima polmonare venivano immediatamente congelati a -80°C, per
l’eventuale esecuzione di indagini virologiche e
biomolecolari, che tuttavia, data l’evoluzione del
caso, non sono state eseguite.
L’esame istologico del polmone consentiva di
apprezzare una grave e diffusa iperemia del parenchima polmonare con dilatazione dei capillari interalveolari e delle arteriole, dilatazione degli spazi alveolari, contenenti materiale eosinofilo omogeneo o debolmente granulare di natura
proteica (edema alveolare), e marcata distensione dei setti intelobulari con separazione delle fibre del tessuto connettivo (edema interstiziale).
I caratteri morfologici risultavano indicativi di
un edema con scarso contenuto proteico, esito
di un danno vascolare di entità moderata. Non
si evidenziavano lesioni infiammatorie a carico
delle componenti parenchimali o vascolari del
polmone.
I campioni prelevati dalla tasca gutturale dx erano
rappresentati da tessuto necrotico con carioressi
granulocitaria, nell’ambito del quale si rinvenivano
miriadi di strutture fungine con ife regolarmente
settate, formanti caratteristiche diramazioni dicotomiche con angolazioni di circa 45°, morfologicamente riferibili ad ife di Aspergillus spp. (Figura 4).
Le aree di crescita fungina erano delimitate da un
vallo di cellule infiammatorie e tessuto necrotico,
con minimi segni di reattività tissutale. Nei campioni di provenienza cardiaca non si evidenziavano
lesioni istologiche.
FIGURA 1 - Cavallo morto per edema polmonare acuto: fuoriuscita di abbondante schiuma biancastra dalle narici.
FIGURA 2 - Cavallo, polmone: edema diffuso con ispessimento gelatinoso dei setti interlobulari ed edema sottopleurico.
Esami complementari
A partire dalla lesione gutturale era raccolto, mediante tamponi sterili, materiale per l’esecuzione
di indagini colturali di tipo sia batteriologico che
micologico.
Per quanto concerne l’esame micologico, il materiale è stato seminato su Sabouraud’s Dextrose
Agar, con aggiunta di Cloramfenicolo allo 0,05%
FIGURA 3 - Cavallo, tasca gutturale destra: pseudomembrana difteroide sulla volta della tasca gutturale.
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man, ha messo in evidenza la presenza di ife ialine,
settate, conidiofori corti e a parete liscia terminanti in vescicole emisferiche. Le fialidi risultavano
disposte in un’unica serie producente catenelle di
conidi globosi o sub-globosi.
Data la possibilità di avvalersi della microscopia
elettronica come suppletivo mezzo diagnosticomorfologico, porzioni di colonie sono state processate anche per l’analisi al microscopio elettronico a scansione (SEM) (Figura 6) al fine di ottenere maggiori informazioni ultrastrutturali indicative
del micete in causa.
Sulla base dei rilievi macro e microscopici ottenuti la specie fungina identificata corrispondeva ad
A. fumigatus.
CONCLUSIONI
FIGURA 4 - Cavallo, tasca gutturale destra: ife fungine settate con diramazioni dicotomiche a 45°C inframezzate a detriti cellulari e neutrofili cariorettici (Ematossilina-Eosina, magnitudo 20X).
per inibire la crescita batterica e le piastre allestite sono state poi poste ad incubare in termostato
a 26-28°C. Per l’indagine batteriologica si è proceduto ad un primo isolamento mediante semina su
agar sangue, in condizione sia di aerobiosi che
anaerobiosi.
L’identificazione del micete è stata effettuata sulla
base delle caratteristiche macro- e microscopiche
delle colonie sviluppatesi. L’esame colturale macroscopico ha mostrato al 6°-7° giorno d’incubazione la crescita di colonie di colore grigio-verde
con bordo periferico biancastro ed aspetto polveroso e fuligginoso (Figura 5).
L’analisi microscopica delle colonie (magnitudo
400x/1000x), eseguita previa sospensione di piccole porzioni di materiale raccolto in prossimità
dei margini in una goccia di lattofenolo di Ham-
FIGURA 5 - Colonia in purezza di Aspergillus fumigatus.
14
La gutturomicosi rappresenta una patologia tutt’altro che trascurabile sotto il profilo epidemiologico. Dati bibliografici relativi al riscontro negli
anni di tale malattia in diverse aree geografiche
mostrano, infatti, dei valori d’incidenza compresi
tra lo 0,8% (Lepage, 1997) ed il 17% (Cook,
1968). Secondo un’indagine condotta da Lane
(1989), ben il 10% di cavalli con scolo nasale uni
o bilaterale risultava affetto da gutturomicosi,
mentre uno studio retrospettivo condotto da Lepage (2002) su n. 29 cavalli sottoposti ad esame
endoscopico delle tasche gutturali, ha portato in
24 casi alla diagnosi di gutturomicosi riconducibile eziologicamente ad A. fumigatus, A. versicolor, A.
nidulans ed A. niger.
Per quanto riguarda la situazione italiana, al momento non esiste nessuna stima ufficiale a proposito dell’incidenza di tale patologia nelle razze
equine residenti nel nostro Paese, tuttavia numerosi sono i casi osservati al tavolo anatomico
e/o riferiti da liberi professionisti operanti nel
settore.
Ciò che è interessante rilevare è che un monitoraggio quali-quantitativo condotto in Italia sulla
presenza di spore fungine all’interno di diverse tipologie di scuderie (chiusa, semiaperta, aperta) ed
in diverse stagioni dell’anno ha mostrato come la
quota maggioritaria della flora micotica isolata dalle superfici e dall’aria delle strutture fosse rappresentata da miceti del genere Aspergillus (Nardoni e
Mancianti, 2003) confermando l’ampia diffusione
ambientale del principale agente responsabile di
gutturomicosi.
Per quanto concerne il caso oggetto di segnalamento, l’origine micotica della lesione osservata a
carico della tasca gutturale destra è stata inequivocabilmente confermata sia dall’isolamento colturale in purezza di A. fumigatus, a partire dal materiale raccolto dalla lesione difterica, sia dalla dimostrazione istopatologica della presenza di ife
infiltranti nell’ambito della lesione stessa.
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Tale reperto, verosimilmente casuale, consente
agli Autori di rinnovare l’interesse dei Veterinari
liberi professionisti verso una patologia spesso
trascurata nelle fasi precoci dell’infezione per
l’assenza completa di segni clinici, che si instaurano solo in fase avanzata come conseguenza
dell’intensa azione destruente determinata dal
micete sulle strutture vascolari e/o nervose poste al di sotto della mucosa interna alle tasche
gutturali ed alla eventuale risposta infiammatoria
evocata.
Numerose sono le espressioni cliniche, più o meno caratterizzanti, che accompagnano tale patologia; in ordine di frequenza si possono citare: episodi di epistassi spontanea a riposo, spesso unilaterale (legata a fenomeni tossico-necrotici a carico della carotide interna o dell’arteria mascellare), disfagia di variabile severità (legata a paralisi
del nervo glossofaringeo, laringeo craniale o alla
stimolazione del sistema nervoso simpatico), dolore parotideo, postura anomala della testa (determinata sia dal dolore locale alla giuntura atlanto-occipitale che da un’interferenza col nervo spinale accessorio), anomalo rumore respiratorio,
sindrome di Horner e altri difetti oculari (opacità
corneale, ricorrenti attacchi di fotofobia, ptosi, lacrimazione, congiuntiviti, epifora), coliche (attribuibili a simpaticotonia), nonché paralisi del nervo facciale (Cook, 1968; Cook et al., 1968; Cook,
1987). Occasionalmente la rottura dei grossi vasi
arteriosi che scorrono in vicinanza delle tasche
gutturali può provocare emorragie rapidamente
letali che si manifestano con morte improvvisa
del soggetto.
Relativamente al caso descritto la raccolta anamnestica non riferiva di alcuno dei sintomi menzionati; questo dato, unitamente al riscontro in sede
necroscopica di placche difteriche giallo-brunastre piuttosto superficiali (tali da non aver ancora danneggiato, attraverso una progressiva azione
erosiva, né le strutture vascolari né quelle nervose) lascerebbero supporre una lesione di recente impianto; considerazione rafforzata dall’assenza di una reazione tissutale di tipo fibroso che
nelle lesioni più sviluppate tende a circoscrivere
il focolaio.
Una diagnosi intra-vitam, in assenza completa di
sintomi, sarebbe stata determinante per l’instaurarsi di una terapia efficace ed una prognosi benigna; a tal fine sarebbe stato opportuno eseguire
un esame microscopico diretto, colturale o istopatologico delle lesioni difteriche prelevate in corso di endoscopia.
Dal momento che suggerire l’esecuzione di un
esame endoscopico quale test di screening, in soggetti asintomatici, trova ancora scarsa applicabilità
a motivo sia dell’invasività che del costo della pratica, una interessante e valida prospettiva potrebbe derivare dall’esecuzione di esami atti a rilevare
la risposta anticorpale dei cavalli nei confronti di
FIGURA 6 - SEM: intreccio di ife, conidiofori e fialoconidi da colonie di Aspergillus
fumigatus.
specifici antigeni miceliali. A tal riguardo è stata
messa a punto un’analisi in immunoblotting in grado di saggiare la reattività dei sieri di cavalli con
sospetta gutturomicosi nei confronti di due antigeni di peso molecolare pari a 22 e 26 KDalton.
Tale metodica sembrerebbe avere delle ottime
prospettive di applicazione come dimostrato da
Guillot et al. (1997).
Poiché il riscontro in un cavallo scuderizzato di
lesioni aspergillari a carico delle tasche gutturali è
diretta espressione sia di fattori predisponenti
propri dell’ospite, sia di una elevata contaminazione ambientale da parte di spore, sarebbe consigliabile condurre nelle scuderie di provenienza sia
indagini cliniche approfondite negli animali che
condividono il medesimo habitat, sia indagini ambientali mediante la valutazione quali-quantitativa
delle spore fungine presenti nell’aria, nel fieno e
nella lettiera, per definire mirati piani di intervento profilattico.
Tale approccio è stato suggerito anche nella scuderia d’origine del cavallo oggetto di segnalamento; infatti, sebbene il Veterinario di referenza abbia
escluso la presenza di segni clinici riferibili a gutturomicosi negli altri soggetti presenti in scuderia,
è plausibile ritenere che l’origine dell’infezione sia
avvenuta proprio nell’ambito di questa struttura,
dal momento che l’animale non aveva subito alcuna movimentazione negli ultimi 4 anni.
Inoltre, la valutazione della quota ambientale di
spore fungine potrebbe contribuire a definire anche l’origine della grave insufficienza respiratoria
acuta secondaria a diffuso edema polmonare interstiziale ed alveolare, che secondo i rilievi anatomopatologici avrebbe determinato la morte dell’animale.
Tale lesione in generale può riconoscere cause
cardiogene (insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza valvolare mitralica secondaria alla rotIppologia, Anno 21, n. 2, Giugno 2010
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tura di corde tendinee), infettive (arterite equina,
peste equina, polmonite da Morbillivirus), tossiche
(inalazione di fumo o gas irritanti o tossici) o immunologiche (reazioni di ipersensibilità di tipo I).
In particolare nel cavallo la polmonite da Morbillivirus (malattia di Hendra) e la peste equina africana possono determinare quadri imponenti di
edema polmonare (Caswell e Williams, 2007). La
peste equina, malattia esotica sostenuta da un Orbivirus può decorrere con forme iperacute polmonari, acute miste, subacute cardiache, o lievi
febbrili, e determinare in alcuni casi lesioni macroscopiche sovrapponibili a quelle osservate nel
caso in esame; tuttavia l’esame istologico rileva la
presenza di un danno endoteliale diffuso con microtrombosi dei capillari polmonari ed un modico infiltrato leucocitario perivascolare. La polmonite da Morbillivirus si esprime invece con una
polmonite emorragica con tipici sincizi endoteliali. In entrambi i casi una diagnosi differenziale
da considerare può essere l’arterite infettiva
equina (Del Piero, 2000).
In questo caso l’anamnesi, l’assenza di lesioni macroscopiche in altri organi, in particolar modo nel
cuore, e di lesioni istologiche di tipo degenerativo
o infiammatorio a carico di parenchima polmonare e vasi sanguigni, consentirebbero di escludere la
maggior parte delle cause di edema polmonare
descritte, orientando il sospetto diagnostico verso un problema vascolare funzionale da aumentata permeabilità, possibilmente associata al rilascio
di mediatori vasoattivi nel corso di una reazione
anafilattoide (ipersensibilità di I tipo).
È ben noto come le spore aspergillari, grazie alle
loro ridotte dimensioni (2-3 µm) ed alla loro capacità di rimanere in sospensione per lungo tempo, rivestano un importante ruolo nel determinismo delle patologie a matrice allergica delle basse
vie aeree della specie equina, basti citare la compartecipazione di tali agenti miceliali nell’insorgenza della COPD (malattia polmonare cronicoostruttiva). Essi sono in grado di determinare flogosi ed alterazioni immunologiche a carico del parenchima polmonare, attraverso meccanismi di
ipersensibilità principalmente di III e IV tipo, ma
anche di tipo I.
La diagnosi di COPD-RAO può scaturire dall’anamnesi di episodi ricorrenti di dispnea e dalla presenza di lesioni istologiche significative
(bronchiolite cronica, iperplasia delle ghiandole
bronchiali, enfisema cronico distruttivo). Le lesioni determinate da meccanismi di ipersensibilità di tipo I (anafilassi) decorrono invece con
quadri anatomoistopatologici ben più aspecifici,
16
dominati da intensa iperemia ed edema degli organi per la marcata vasodilatazione e permeabilizzazione vasale indotta dai mediatori liberati
dai mastociti; sebbene nel cavallo l’organo da
shock sia individuato nell’intestino a motivo dell’estensione della vascolarizzazione di quest’organo, anche il polmone può essere la sede di tali lesioni.
Pertanto, pur nell’impossibilità di confermare la
causa dell’edema polmonare acuto né la sua correlazione eziopatogenetica con l’infezione micotica presente, non è da escludere che la quota di
Aspergillus presente nell’ambiente possa al contempo aver favorito sia l’instaurarsi della lesione
presente a livello della tasca gutturale sia contribuito a scatenare la reazione allergica determinando l’exitus dell’animale.
RINGRAZIAMENTI
Gli autori desiderano ringraziare la Dott.ssa Alessandra Tiburzi per il caso riferito.
Parole chiave
Aspergillus fumigatus, tasche gutturali, micosi, cavallo, edema polmonare.
❚ Guttural pouch mycosis
by Aspergillus fumigatus
in a horse died for an acute
pulmonary oedema
Summary
In horses mycosis of the guttural pouch is recognized as the most commonly reported disease of
these peculiar anatomic structures. In the present
report the Authors described the presence of a
lesion due to Aspergillus fumigatus in the roof of
the medial compartment of the right guttural
pouch of an horse (female, 12 years old) which
has never showed symptoms attributed to guttural pouch mycosis before and died for an acute
pulmonary oedema in a time of 12 hours since the
onset of respiratory distress. This case referred
gave the opportunity to the Authors to report here a review on the main epidemiological, pathogenetic and clinical aspects of the guttural pouch
mycosis.
Key words
Aspergillus fumigatus, guttural pouches, mycosis, horse, pulmonary oedema.
Micosi delle tasche gutturali da Aspergillus fumigatus in un cavallo deceduto per edema polmonare acuto
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guttural pouch mycosis in a horse. The use of radioisotope bone
scanning an aid to diagnosis. Equine Vet J 20 (3), 219-220.
Desideriamo informare tutti i Medici Veterinari interessati
che il seminario SIVE: “Ortopedia equina: incontro con Michael Ross”
previsto a Verona il 5 Novembre p.v. è stato annullato a causa di problemi
legati al relatore ed alla sede congressuale; cogliamo quindi l’occasione
per ricordare a tutti i Soci SIVE che sono previste due giornate scientifiche
in occasione della Fiera di Milano il 23 e 24 Ottobre 2010, e gli incontri
delle Società specialistiche SIRE e SIOCE previsti il 26 e 27 Novembre 2010
presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma.
I programmi e i dettagli degli eventi verranno inviati a breve a tutti i Soci.
Ippologia, Anno 21, n. 2, Giugno 2010
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Micosi delle tasche gutturali da Aspergillus fumigatus