QUALITA’ DELLA COMUNICAZIONE MEDICOPAZIENTE: “BUONISMO” o EFFICIENZA? IL MEDICO Incoraggia la cortesia, il clima amichevole, l’empatia IL PAZIENTE Aumenta la sua soddisfazione Ascolta, chiarisce, riassume E’ facilitato lo scambio si informazioni Spiega, anche con simpatia Aumenta l’aderenza ai trattamenti e alle cure Verifica il livello di comprensione, fa domande, concede del tempo per decidere E’ facilitata la condivisione delle scelte Prevalence and Predictors of Deterioration of a Trustful Patient-Provider Relationship Among HIVInfected Persons Treated With Antiretroviral Therapy. JAIDS 47(4):467-471, April 1, 2008. Preau, M et al (ANRS CO-8 APROCO Study Group ) • 170 infettivologi del Lazio riuniti per autovalutare la qualità della comunicazione propria e dell’équipe • Manuale ISS • Reazioni: Ostilità, sufficienza, irritazione, interesse, sopportazione frasi varie… • “Riconosciamo l’esistenza e/o la necessità di regole scritte per guidare la comunicazione al pz e nell’ambito dell’équipe?” • “Cosa sono le regole scritte? Linee-guida specialistiche, codice deontologico, regole interne nate dall’esperienza?” • “Non vi è utilità di linee-guida specifiche sulla comunicazione • “Se non so comunicare al paziente è inutile che faccio il clinico” • “Dare anche regole al paziente” • “Basta il codice penale e civile” • “Non si può autovalutare la comunicazione” • “E’ importante essere addestrati a comunicare (es. ECG)” Riquadro 4.01 Regole generali di buona educazione nella comunicazione 5 4,5 4 Evitano di parlare davanti al pz Dispiacere e cause ritardo Cortesia nei richiami alle regole 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Riquadro 4.01 Regole generali di buona educazione nella comunicazione Appuntamenti per colloqui 5 4,5 4 Si ricordano il nome del malato Parole difficili 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom Dom 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Riquadro 4.09 Comunicazione diagnosi HIV – Outpatient 5 Reazioni del pz usando ascolto attivo Linee guida modello SPIKES Riunioni congiunte Medico-familiari-pz 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Riquadro 4.09 Comunicazione diagnosi Comunicare HIV – Outpatient - eventuale peggioramento con incertezza “ottimistica” Rispetto di non approfondire le informazioni diagnostiche 5 Cosa il pz sa della sua condizione 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Riquadro 4.10 Comunicazione diagnosi HIV – Inpatient 5 Applicazione Linee guida Informazioni diverse o contraddittorie Dove reperire informazioni 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Riquadro 4.10 Comunicazione diagnosi HIV – Inpatient 5 Comunicazione chiara sul test Diritto a NON informare i familiari e partner Disponibilità a informare i familiari 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Riquadro 4.20 Buona comunicazione nella équipe (“The dream book”) 5 Partecipazione psicologo/psichiatra 4,5 Riunioni di équipe 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 m Do m Do m Do m Do m Do m Do m Do 7 6 5 4 3 2 1 MODELLO SPIKE – Comunicazione cattive notizie 1. Preparare il contesto e disporsi all’ascolto 2. Quanto la persona sa già e che idea si è fatta dei suoi disturbi 3. Invito a esprimere il desiderio di essere informato o meno sulla diagnosi, la prognosi e i dettagli della sua malattia 4. Informazioni 5. Facilitare la persona a esprimere le proprie reazioni emotive 6. Discutere, pianificare e concordare una strategia d’azione Buckman 1992 Baile 2000 RACCOMANDAZIONI PER UNA COMUNICAZIONE DI CATTIVE NOTIZIE PAZIENTE-CENTRATA Ngo-Metzger et al. Am Fam Phys 2008 • DARE PRIORITÀ (identificare la cosa più importante che si vuole comunicare) • ESERCITARSI E PREPARARSI • Valutare il LIVELLO DI COMPRENSIONE del paziente (domande aperte) • Stabilire le PREFERENZE DEL PAZIENTE (quali e quante informazioni vuole) • Presenta le INFORMAZIONI (in un linguaggio facile e accessibile, poche informazioni alla volta, verifica la comprensione) • Fornisce SUPPORTO EMOTIVO (permette al paziente di esprimere le proprie emozioni, risponde con empatia) • Discute le OPZIONI FUTURE (fa un piano strategico) • Offre ULTERIORI SUPPORTI • CONSIDERA LE PREFERENZE dei pazienti