IASMA Notizie
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Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
APICOLTURA
15 giugno 2012
n.
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IASMA Notizie n. 27 - Anno XI - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
LA VARROASI IN TRENTINO:
PIANO PER IL CONTROLLO E
PROPOSTE DI INTERVENTO PER IL 2012
Il controllo della Varroa è l’aspetto fondamentale in ogni tipo di attività apistica. Ormai è chiaro
che si deve cercare di utilizzare tutte le strategie
possibili per contenere questo parassita, che non
solo causa gravi danni diretti, pungendo le api adulte e la covata, ma è responsabile della diffusione di
altre patologie, in primo luogo di virosi anche molto gravi, in grado di portare a morte intere colonie
anche in un tempo assai breve (morie autunnali) o
di pregiudicarne lo svernamento (morie invernali). Oltre all’utilizzo di sostanze acaricide naturali
o di sintesi ci sono alcune tecniche apistiche che
si sono dimostrate fondamentali nel controllo
della Varroa. Queste tecniche permettono da un
lato di abbassare drasticamente la popolazione di
Varroa nelle colonie ed allo stesso tempo di utilizzare alcune sostanze acaricide in condizioni ottimali.
Inoltre alcune tecniche utili per controllare la Varroa
possono essere utilizzate anche per moltiplicare le
proprie colonie.
Fondamentale per il controllo della Varroa è la
tempestività degli interventi. La lotta alla Varroa
per avere massima efficacia a livello territoriale
deve essere collettiva, coordinata e contemporanea, cioè deve essere eseguita da tutti gli apicoltori sulla base di strategie condivise ed in un periodo ristretto per evitare il più possibile il fenomeno
della reinfestazione. In Trentino i trattamenti acaricidi e l’applicazione delle tecniche apistiche non
dovrebbero mai avere inizio dopo la prima settimana di luglio alle quote più basse e dopo la metà
di luglio alle quote superiori. Indicazioni più dettagliate sulle tempistiche verranno date alla fine
dell’illustrazione delle varie tecniche e delle varie
sostanze acaricide. Importante è comunque tenere controllato il grado di infestazione da Varroa
delle colonie, per non giungere in ritardo al momento dei trattamenti e per non adottare strategie
poco adeguate.
Questo piano di lotta è stato elaborato e condiviso da un gruppo composto da esperti della
Fondazione Edmund Mach, da rappresentanti
delle diverse associazioni di apicoltori trentini,
dai Servizi Veterinari dell’Azienda Sanitaria e
dell’Ufficio Veterinario Provinciale.
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A.TECNICHE APISTICHE PER IL
CONTROLLO DELLA VARROA
Molte sono le tecniche che possono facilitare il controllo della Varroa: dalla scelta di arnie adeguate alla
sostituzione frequente delle regine (regine giovani
depongono meno covata maschile), alla prevenzione della deriva e del saccheggio. Ma alcune tecniche
sono state proprio sviluppate per la lotta alla Varroa.
Tecniche utili solo per il controllo Varroa
• Telaino trappola di covata maschile
• Blocco della Covata
Tecniche utili anche per la moltiplicazione delle
colonie
• Trattamento degli sciami naturali e artificiali (in
assenza di covata opercolata)
• Eliminazione della covata opercolata
• Utilizzo del Pacco d’api
Si deve però considerare che le tecniche apistiche sono fondamentali ma per una efficace
strategia di lotta alla Varroa non si può fare a
meno di utilizzare prodotti ad azione acaricida.
Anche l’importanza dei campionamenti per
valutare il grado di infestazione da Varroa è
indiscussa ma anche in caso di livelli stimati
molto bassi il trattamento estivo e quello autunnale non possono in alcun caso essere evitati.
TELAINO TRAPPOLA DI COVATA
MASCHILE
Questa tecnica sfrutta il principio della preferenza
che hanno le varroe adulte di riprodursi all’interno
delle celle di covata maschile. Infatti il rapporto esistente tra varroe che preferiscono covata maschile
invece di quella femminile è di 8 a 1.
Si procede inserendo, fin dalla ripresa primaverile,
un telaino da nido senza fili e con 5 cm di foglio cereo a celle femminili saldato nella parte superiore,
in prossimità della zona di covata. Le api costruiranno la parte mancante di favo con cellette maschili.
Dopo 10-12 giorni dall’introduzione del telaino
si asporta la covata da fuco che nel frattempo
sarà stata opercolata. Si lascia poi ricostruire la
parte di favo da maschi e si continua a distruggere
la covata maschile con regolarità ogni 10-12 giorni.
L’operazione d’intrappolamento delle varroe nella
covata da fuco si esaurisce quando all’interno della
famiglia si interrompono le attività di costruzione e
di allevamento dei maschi.
TELAINO CAMPERO
È una variante al telaino trappola detto anche telaino indicatore a tre settori (TIT 3).
É un telaino da nido diviso in tre settori verticali da
due listarelle. I tre settori vengono lasciati vuoti,
senza foglio cereo e per questo saranno adibiti dalle
api a favi da fuchi. Dopo otto giorni le api avranno
costruito dei favi da maschi e si ritaglia la prima sezione di favo, dopo altri sette giorni si ritaglia la seconda porzione di favo che possiede già numerose
celle di covata maschile. Alla terza settimana si taglia il terzo settore e così si entra nel ciclo di asportazione di covata maschile che avviene asportando in
progressione un settore alla settimana. Rispetto al
normale telaino trappola di covata maschile questo
metodo offre in continuazione alla Varroa cellette
maschili con larve e permette quindi un più efficace
intrappolamento di questi parassiti.
BLOCCO DELLA COVATA
Il blocco della covata è una tecnica molto efficace
ma deve essere eseguita in modo preciso. Si basa
sul confinamento dell’ape regina al fine di ottenere una colonia priva di covata opercolata per poter
eliminare tutta la Varroa con un solo trattamento
acaricida. Generalmente il blocco della covata viene
fatto dopo l’ultimo raccolto ma può essere anticipato a due settimane prima del prelievo degli
ultimi melari. Questa operazione non pregiudica
in alcun modo la produzione di miele. Ci sono diverse modalità di confinamento della regina e qui
di seguito ne descriveremo due, quello del confinamento entro una gabbietta inserita in un normale
favo del nido e il blocco di covata su favo orizzontale. L’importante è lasciare ingabbiata o confinata
la regina per un periodo sufficientemente lungo,
al fine di poter trattare la colonia in totale assenza
di covata opercolata (sia femminile che maschile) e
quindi eliminare tutte le Varroe con una sola applicazione di Acido ossalico (Apibioxal). Comunque se
si sceglie di adottare un particolare metodo si deve
seguirlo con precisione, specialmente per quanto
riguarda le tempistiche. Anche in Trentino l’uso del
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blocco di covata non compromette la popolosità
delle colonie, anzi, permette di ottenere colonie
sane e api longeve, adatte a superare il lungo inverno alpino.
Blocco della covata con gabbietta
Ci sono diversi modelli di gabbiette per il confinamento della regina ma tutte permettono il passaggio delle api operaie e non della regina e tutte
hanno una apertura destinata alla liberazione della regina a fine blocco. Queste gabbiette possono
essere inserite all’interno di un favo già costruito o in un telaino con foglio cereo. Quale che sia
il modello scelto (se ne possono costruire anche
artigianalmente utilizzando porzioni di escludiregina) fondamentale è il periodo di confinamento.
Un blocco della covata di 24 giorni risulta tra i
metodi più sicuri e permette di ottenere, alla fine
di tale periodo, una colonia del tutto priva di covata opercolata. La regina viene ingabbiata prendendola con le mani nude o con guanti di lattice
sottili. Durante il periodo di ingabbiamento la regina non subisce alcun danno e dopo la sua liberazione riprende a deporre una gran quantità di
covata, che però si svilupperà in una colonia priva
o quasi di Varroa, dando origine ad api sane e longeve, perfette per lo svernamento. La liberazione
della regina avviene senza alcuna manipolazione,
ma soltanto aprendo il tappo o la porticina della
gabbietta. Il trattamento con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato (5 cc per ogni intertelaino abitato della colonia) può essere fatto il giorno stesso
dell’apertura della gabbietta o comunque entro
7 giorni, per evitare la comparsa di nuova covata
opercolata. Poiché con il blocco della covata le Varroe saranno presenti solo sulle api adulte, occorre
trattare prima possibile per evitare che le prime
larve vengano assalite. Il trattamento con ossalico
il giorno della liberazione della regina protegge al
massimo la colonia e riduce i tempi di intervento.
Inoltre in tale momento la regina è probabilmente
ancora dentro la gabbietta.
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• Alla covata di essere presente con i suoi ferormoni.
• Alla regina di controllare tutto l’alveare (dall’alto).
• Di non manipolare la regina, che rimane sul favo
sul quale si trova con risparmio di tempo e lavoro.
• Di non usare materiali diversi da quelli che sono
già in possesso dell’apicoltore, con notevoli risparmi economici.
• Di recuperare il favo infestato dalla Varroa qualora
fosse ancora in buono stato.
Unico impegno è la costruzione di una apposita
cornice (ma volendo è possibile girare il coprifavo
evitando la costruzione della cornice). La cornice
deve essere alta 7-8 cm, e avrà due scanalature per
alloggiarvi le orecchie del telaino; a metà della scanalatura un chiodo permetterà di tenere sollevato
il telaino e alla regina la deposizione anche sul lato
inferiore.
Come si procede:
1) Si preleva il telaino sul quale c’è la regina.
2) Si poggia sul nido l’escludiregina.
3)Si pone la cornice sul nido sopra l’escludiregina
e vi si alloggia il telaino con la regina appoggiandolo ai chiodi delle scanalature.
4) Dopo 20-21 giorni si preleva il telaino, si scuotono le api con la regina sui favi nel nido
6) Si pulisce il favo, che sarà pieno di covata infestata dalla Varroa, con un getto d’acqua (o si elimina
del tutto) ed in seguito sarà rimesso all’interno
del nido.
7) Dopo 3-4 giorni (quindi dopo 24-25 giorni dall’isolamento della regina sul favo orizzontale) la
regina avrà iniziato la deposizione e si dovrà fare
un trattamento antivarroa con Acido ossalico
(Apibioxal) gocciolato, prima di avere nuovamente covata opercolata. In questo modo anche
tutta la covata da fuchi sarà aperta.
BLOCCO DI COVATA CON FAVO ORIZZONTALE
TRATTAMENTO DEGLI SCIAMI
NATURALI E ARTIFICIALI
Questo metodo permette:
• Alla regina di continuare la deposizione sullo stesso favo.
• Alle api di non subire shock per la mancanza di
covata.
• La sciamatura naturale è un evento straordinario
e affascinante ma gli apicoltori fanno giustamente di tutto per evitarla per vari motivi. Comunque,
uno sciame naturale catturato permette una sua
sanificazione dalla Varroa, trattandolo con Acido
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ossalico (Apibioxal) gocciolato prima che la nuova covata deposta dalla regina sciamata sia opercolata. Inoltre, fornendo telaini disinfettati e con
foglio cereo si otterrà una colonia più sana anche
nei confronti di altre malattie.
• Anche la costituzione di sciami artificiali (detti
nuclei) con telaini di covata e scorte permette di
sanificare queste nuove colonie dalla Varroa. Se si
lascia alle api la produzione di regine di sostituzione, prima di avere covata opercolata prodotta dalla nuova regina, passeranno almeno 25-30 giorni.
Quindi, appena la nuova regina avrà iniziato a deporre si procederà ad effettuare un trattamento
con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato.
• Nel caso si desiderasse formare nuovi nuclei mediante l’acquisito di regine fecondate, si può operare 25-30 giorni prima dell’acquisto delle nuove
regine costituendo nuclei orfani e lasciando alle
api produrre regine di sostituzione, trattandoli
come nel caso precedente alcuni giorni dopo le
prime deposizioni della nuova regina. Al momento dell’inserimento della nuova regina acquistata la sua accettazione sarà molto più facile se si
sopprime quella di sostituzione, sempre che non
abbia evidenziato caratteristiche positive che ne
giustifichino il mantenimento in apiario.
• Se i nuovi nuclei vengono formati con pacco d’ape e regina fecondata, la sanificazione della nuova
colonia è molto facile, trattandola con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato prima che la nuova
covata sia opercolata.
RIMOZIONE DELLA COVATA
OPERCOLATA
È una tecnica molto efficace per eliminare drasticamente la Varroa dalle colonie. Se ci si rende conto
che il livello di infestazione da Varroa è molto alto,
è l’unica operazione che permette di eliminare la
Varroa dalla colonia ed al tempo stesso di allontanare la covata molto infestata che darebbe origine a
molte api non sane, soggette a virosi e quindi poco
longeve.
• Si applica subito dopo l’ultima raccolta di miele,
ma anche prima in casi di grave infestazione.
• Le colonie in questo modo vengono risanate, trattandole con Acido ossalico (Apibioxal) gocciolato
in assenza di covata opercolata.
• La covata opercolata asportata può essere eliminata (mettendo i favi nella sceratrice o median-
te getto d’acqua) oppure utilizzata per produrre
nuovi nuclei.
• Questi nuclei devono essere trasferiti in un apiario
isolato per evitare fonti di reinfestazione e possibilmente trattati con un prodotto da utilizzare in
presenza di covata come quelli na base di Timolo e l’Apistan, per abbattere man mano le varroe
uscite dalla covata..
• In caso di grave infestazione i nuclei ottenuti con
la covata asportata possono avere una bassa probabilità di sopravvivenza.
• I nuovi nuclei ottenuti vanno lascati orfani fino alla
nascita di tutte la covata, trattati e poi si inserisce
una nuova regina o si lascia quella eventualmente
prodotta dalle api.
L’uso della tecnica del pacco d’api per la sanificazione delle api dalla Varroa (illustrato per esteso
in Iasma Notizie Apicoltura 3 del 20 maggio 2011)
riunisce i vantaggi ed i pregi della costituzione di
nuove colonie con la tecnica del pacco d’api e della
rimozione della covata. Offre inoltre la possibilità di
raddoppiare le proprie colonie oppure di aumentarle di un certo numero ma anche di mantenere
costante la consistenza del proprio apiario
B.USO DI PRODOTTI AD AZIONE
ACARICIDA
I prodotti ad azione acaricida utilizzati in apicoltura
a livello mondiale sono molti, ma solo alcuni sono
permessi dalla legislazione italiana. Occorre sottolineare che i prodotti consentiti dalla legislazione attuale, se applicati secondo modalità e tempistiche
corrette, specialmente in abbinamento alle tecniche apistiche precedentemente illustrate, sono efficaci e non è giustificato in alcun modo l’utilizzo di
sostanze non autorizzate.
Prodotti ad azione acaricida permessi dalla legislazione italiana:
AMMESSI IN APICOLTURA
BIOLOGICA
Acido ossalico: Apibioxal®
Timolo: Apilife VAR®
Thymovar®
Apiguard®
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NON AMMESSI IN APICOLTURA
BIOLOGICA
Fluvalinate:
Apistan®
Amitraz: Apivar®
Relativamente all’Acido formico nessun prodotto a base di questa sostanza è oggi ammesso in
Italia ma sta per esserne registrato uno con formulazione in gel che probabilmente sarà utilizzabile dalla prossima stagione.
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• Trattamenti in ASSENZA DI COVATA. È la situazione ideale, infatti in assenza di covata tutta la
Varroa è in fase foretica e sensibile al trattamento.
L’assenza di covata può essere naturale (autunno
inverno) o artificiale (indotta con ingabbiamento
regina o rimozione del covata opercolata).
Gli acaricidi di sintesi possono dare origine
a fenomeni di resistenza se utilizzati ripetutamente. È una buona pratica non utilizzare
ogni anno le stesse sostanze e lo stesso schema di difesa dalla Varroa al fine di ottenere la
massima efficacia.
QUANDO INTERVENIRE
• TRATTAMENTO PRIMAVERILE: recenti ricerche
canadesi dimostrano che fino a marzo il 75% della Varroa non entra nella covata. In questa fase
potrebbe risultare utile fare un trattamento se si
ha il dubbio che il trattamento invernale sia stato
non del tutto efficace. Potrebbe bastare un Acido
ossalico (Apibioxal) gocciolato. Le metodiche e
l’efficacia dei trattamenti primaverili sono però da
verificare e mettere a punto. Un trattamento primaverile dovrebbe essere fatto entro marzo.
• TRATTAMENTO ESTIVO: il trattamento estivo è
considerato un trattamento tampone, che consenta cioè alle colonie di sopravvivere e di produrre api sane fino all’intervento invernale. L’efficacia
del trattamento estivo può essere ottimale solo se
abbinato ad una delle tecniche apistiche. Il trattamento estivo deve iniziare prima possibile e comunque non oltre la metà di luglio.
• TRATTAMENTO INVERNALE: è il trattamento di
pulizia e ha la massima efficacia se effettuato in
assenza di covata. Occorre quindi attendere il più
possibile (se il grado di infestazione lo permette)
o utilizzare magari prodotti a lento rilascio come
l’APIVAR.
TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
• Trattamento in PRESENZA COVATA. Si agisce solo
sulle Varroe fuori dalla covata (fase foretica), quindi
mentre la maggior parte è al sicuro nelle cellette.
Si usano principi attivi a lento rilascio che durino
fino a che l’ultima Varroa non è uscita dall’ultima
celletta opercolata subito prima del trattamento.
SOSTANZE PER TRATTAMENTO
IN PRESENZA DI COVATA
Apilife VAR®
TRATTAMENTO ESTIVO
Eseguire il trattamento in assenza di melario.
Principi attivi oli essenziali: timolo, eucaliptolo,
mentolo, canfora.
Dose di impiego: 1 tavoletta (divisa in 4 parti e
posta sui telaini ai lati della covata) alla settimana per arnia, ripetuto per 3-4 settimane.
Durata trattamento: 21-28 giorni (3-4 interventi).
Pregi:
-- facilità d’impiego anche se necessari interventi ripetuti
-- efficacia
-- no resistenza
-- non tossico
-- non inquinante
Difetti:
-- efficacia dipendente dalle temperature
-- possibilità di saccheggi
Precauzioni: in presenza di alte temperature eseguire il trattamento alla sera. Il giorno prima del
trattamento abituare le api all’odore inserendo un
pezzetto della tavoletta.
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Thymovar®
Apistan®
TRATTAMENTO ESTIVO
TRATTAMENTO ESTIVO
Eseguire il trattamento in assenza di melario.
Eseguire il trattamento in assenza di melario.
Principi attivo: timolo (15 g).
Dose di impiego: 1 spugnetta divisa in tre parti
(collocata sui favi ai lati della covata) per 21 giorni, ripetuto per 2 volte.
Durata trattamento: 42 giorni (2 interventi).
Pregi:
-- facilità d’impiego
-- efficacia e lungo periodo di copertura
-- no resistenza
-- non tossico
-- no residui nell’alveare
-- meno fenomeni di saccheggio
Difetti:
-- difficoltà di reperimento
Precauzioni: efficacia legata all’evaporazione e
quindi alle temperature ed alla quota.
Principi attivo: Fluvalinate.
Dose di impiego: 2 strisce collocate tra i favi laterali di covata, per 6-10 settimane.
Durata trattamento: 1,5-2 mesi (12 interventi).
Pregi:
-- facilità d’impiego
-- efficacia variabile
-- non tossico
Difetti:
-- diffusa resistenza e quindi efficacia non sicura
-- possibilità di residui nella cera.
Precauzioni: dove il prodotto è stato molto utilizzato si osserva una efficacia molto bassa o non sicura.
SOSTANZE PER TRATTAMENTO IN
ASSENZA DI COVATA
Apiguard®
Api-Bioxal®
TRATTAMENTO ESTIVO
TRATTAMENTO PRIMAVERILE, ESTIVO E AUTUNNALE
Eseguire il trattamento in assenza di melario.
Eseguire il trattamento in assenza di melario.
Principi attivo: timolo (12,5 g in 50 g di gel).
Dose di impiego: 1 vaschetta per 14 giorni collocato sopra i favi al centro del nido, per 2 volte.
Durata trattamento: 28 giorni (2 interventi).
Pregi:
-- facilità d’impiego
-- efficacia
-- no resistenza
-- non tossico
-- no residui nell’alveare
Difetti:
-- efficacia dipendente dalla temperatura
Precauzioni: temperatura di almeno 15°C durante
il trattamento e non superiori a 30°C. Non usare su
famiglie deboli.
Principi attivi: 88,6 g Acido Ossalico Biidrato su
100 g tot.
Durata trattamento: trattamento singolo.
Pregi:
-- facilità d’impiego
-- efficacia
-- no resistenza
-- non tossico
-- no residui nell’alveare
Difetti:
-- efficacia in parte dipendente dal grado di umidità.
Precauzioni: Trattamenti ripetuti possono danneggiare le api.
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Api-Bioxal®: modalità di utilizzo
Apivar®
Gocciolamento: Sciogliere il contenuto della confezione nel quantitativo di sciroppo indicato nella
confezione (acqua e saccarosio in rapporto 1:1, preparato come in tabella. Versare 5 cc di prodotto per
ogni telaino abitato, versandolo negli spazi tra i telaini o trasversalmente ad essi.
TRATTAMENTO PRIMAVERILE (ESTIVO) E INVERNALE
Totale
sciroppo
Zucchero
acqua
Busta 35 g
0,5 l
308,6 g
308,6 ml
Busta 175 g
2,5 l
1543,2 g
1543,2 ml
Busta 350 g
5,0 l
3086,4 g
3086,4 ml
Api-Bioxal
Sublimazione: Versare 2,3 g di Api-Bioxal nell’apparecchio sublimatore rispettando le indicazioni
del produttore. Dopo ogni utilizzo raffreddare e ripulire l’apparecchio da ogni eventuale residuo.
Eseguire il trattamento in assenza di melario.
Principi attivo: Amitraz.
Dose di impiego: 2 strisce per 10-12 settimane.
Durata trattamento: 2,5-3 mesi (1 intervento).
Pregi:
-- facilità d’impiego
-- periodo di copertura molto lungo
-- efficacia in assenza di covata
-- non tossico
Difetti:
-- segnalazioni di resistenza
-- possibili residui nel miele
-- necessità di ricetta medico veterinaria
Precauzioni: questo prodotto viene spesso utilizzato come l’Apistan ma la sua efficacia appare elevata
soprattutto in assenza di covata. Può essere abbinato ad un blocco della covata ed in questo caso può
essere inserito all’ingabbiamento della regina. Può
essere una soluzione per trattamenti autunnali - invernali per non dover attendere l’assenza di covata.
C.PROPOSTE DI STRATEGIE COMPLETE E RELATIVA TEMPISTICA
Si ritiene importante nella scelta delle diverse opzioni utilizzabili, indirizzare gli apicoltori a delle strategie complete, che possano essere adottate fino
alla prossima primavera. Queste strategie non sono
le uniche ma sono quelle che secondo il gruppo di
lavoro che ha elaborato questo piano per la lotta
alla Varroa sono le più razionali ed efficaci. Naturalmente abbinato a queste strategie deve esserci il
trattamento degli sciami naturali e artificiali, al fine
di ottenere nuove colonie sane ed evitare la reinfestazione.
Apicoltura biologica
EPOCA
Primavera
PROPOSTA 1
Rimozione covata maschile (telaino trappola, telaino Campero, etc.)
Estate (fine giugno-inizio
luglio)
Blocco o eliminazione della covata e trattamento con Apibioxal
gocciolato in assenza di covata
opercolata
Estate (luglio-agosto): solo in
caso di forte reinfestazione
Prodotti a base di Timolo
Autunno inverno
Trattamento con Apibioxal gocciolato o sublimato in assenza di
covata opercolata
PROPOSTA 2
Tecnica del pacco d’ape: trattamento della colonia con covata
opercolata con prodotti a base di
Timolo e della colonia costituita
col pacco d’api con Apibioxal
gocciolato
Trattamento con Apibioxal gocciolato o sublimato in assenza di
covata opercolata
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Apicoltura convenzionale
EPOCA
Primavera
(entro marzo)
PROPOSTA 1
PROPOSTA 2
Trattamento con
Apibioxal gocciolato o
sublimato in assenza
di covata opercolata
PROPOSTA 3
Rimozione covata maschile (telaino trappola, telaino Campero,
etc.)
Estate
(fine giugno-inizio luglio)
Blocco o eliminazione
della covata e trattamento con Apibioxal
gocciolato in assenza
di covata opercolata
Tecnica del pacco d’ape: trattamento della
colonia con covata
opercolata con Apistan e della colonia
costituita col pacco
d’api con Apibioxal
gocciolato.
Blocco o eliminazione
della covata e trattamento con Apibioxal
gocciolato in assenza
di covata opercolata
Estate (luglio-agosto): solo in
caso di forte reinfestazione
Apistan
Prodotti a base di
Timolo
Prodotti a base di
Timolo
Autunno-inverno
Trattamento con
Apibioxal gocciolato o
sublimato in assenza
di covata opercolata
Apivar (da settembre):
in caso di prolungamento del periodo di
deposizione di covata
Apivar (da settembre):
in caso di prolungamento del periodo di
deposizione di covata
Le diverse strategie proposte tengono conto delle
tecniche adottate e dell’alternanza di prodotti naturali o di sintesi. Le tecniche devono essere bilanciate
per non creare troppi squilibri alle colonie. Quindi se
si prevede di usare la tecnica del pacco d’api si può
evitare la rimozione della cavata maschile. Se a causa del prolungamento della deposizione di covata
a tarda stagione si è ritenuto opportuno utilizzare
l’Apivar, che ha un copertura per 10-12 settimane,
il trattamento primaverile entro marzo dovrebbe risultare non necessario. Inoltre, alcuni prodotti come
l’Apistan possono essere non sufficienti come unico
trattamento tampone estivo ma possono avere una
certa utilità in caso di forte reinfestazione dopo un
blocco o rimozione di covata e Apibioxal.
IN CONCLUSIONE
• Oltre al danno diretto la Varroa trasmette e favorisce lo sviluppo di virosi.
• Si deve sempre monitorare il grado di infestazione nelle colonie.
• In ogni caso il trattamento estivo e quello autunnale-invernale sono indispensabili.
• Il trattamento estivo deve essere il più precoce
possibile.
• Le tecniche apistiche contro la Varroa sono indispensabili.
• Anche l’uso di sostanze acaricide (naturali o di
sintesi) è indispensabile.
• Per i trattamenti bisogna utilizzare solo prodotti consentiti.
• Bisogna utilizzare i prodotti secondo le esatte
modalità d’uso.
• Non bisogna mai sacrificare la salute delle colonie per un po’ di miele in più.
• Tra il trattamento estivo e quello autunnale-invernale potrebbe rendersi necessario un trattamento di piena estate.
• La Varroa è un problema da tenere sempre presente durante tutta la stagione apistica.
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