Annali Roveretani
Serie Strumenti, 17
Collana diretta da Gianmario Baldi
Librerie
di medici e speziali
a Rovereto
in età di Antico Regime
Liliana De Venuto
Rovereto
Biblioteca civica “Tartarotti”
2012
Sommario
I parte
Le biblioteche dei medici ...........................................................p .7
1. Domenico Francesco Tranquillini.................................................................p. 8
I libri .................................................................................................................p.11
I libri medici .....................................................................................................p.13
Osservazioni sulla libreria medica del dott. Tranquillini .................................p.29
2. Francesco Festi...................................................................................................p.33
I libri ................................................................................................................p.35
I libri medici .....................................................................................................p.36
Alcune considerazioni sulle opere di medicina .............................................p.52
Note ................................................................................................................p.59
II parte
I libri delle spezierie ................................................................ p.
67
La figura dello speziale ..................................................................................p. 67
Il Magistrato alla sanità di Rovereto ..............................................................p. 72
Notizie sulla professione dello speziale a Rovereto ......................................p. 79
La carriera del dott. Gottardo Festi ................................................................p. 81
I libri della spezieria del dott. Festi ................................................................p. 86
Analisi della libreria del dott. Festi ...............................................................p. 101
Note ..............................................................................................................p.105
Appendice
Inventario della spezieria del dott. Festi ................................. p.111
Premessa ......................................................................................................p.113
Trascrizione dell'inventario ...........................................................................p.114
Elenco ...........................................................................................................p.117
Note ...............................................................................................................p.129
Indice
Indice delle tavole ....................................................................................................p.142
I PARTE
Le biblioteche dei medici
Le biblioteche dei medici
La biblioteca di Giambattista Morgagni – scriveva Gaetano Volpi nel suo celebre
lavoro La libreria de’ Volpi – era «abbondante di scelti Volumi di Medicina, ma
principalmente di Notomia, alcuni de’ quali sono tanto rari, che certi forestieri molto dediti a
quella utilissima e nobilissima facoltà, dopo d’averli diligentemente ricercati in varj paesi,
finalmente, con loro grande ammirazione e godimento, li ritrovarono in quella» 1. Non erano
certo paragonabili a questa raccolta, per numero e qualità, le biblioteche mediche di
Rovereto, né potevano esserlo, dato il dislivello fra la realtà di Padova, dove la prima si
trovava ad accrescerne il prestigio di sede universitaria internazionale, e la città lagarina,
piccolo - ancorché interessante - centro commerciale situato sulla via verso il Nord.
E tuttavia, anche se di mole molto più contenuta rispetto agli oltre 4500 volumi della
raccolta morgagnana2, le librerie locali dei professionisti della salute – medici e speziali –
non sono meno preziose, in quanto offrono agli studiosi numerosi dati di conosenza. Non
è facile però averne documentazione, tant’è vero che finora nell’ambito di Rovereto si
sono trovati soltanto due cataloghi di libri medici all’interno di inventari post portem redatti
nel secolo XVIII. Casi unici nella formulazione di atti di tal genere, entrambi gli elenchi
sono suddivisi in tre rubriche, contrassegnate con le lettere dell’alfabeto A B C, rispondenti
ciascuna a una distinta categoria di testi; questi inoltre, come si ricava dalle descrizioni
notarili, erano allogati in stanze diverse della casa.
I medici titolari di queste raccolte vissero a Rovereto nel sec. XVIII; il primo,
Domenico Francesco Tranquillini, morì il 13 marzo 1765; il secondo, Francesco Simone
Festi, il 28 gennaio 1779. Entrambi studiarono e si addottorarono a Padova 3, e in seguito
ritornarono in patria per esercitarvi l’arte; pur praticando le discipline fisico-mediche,
coltivarono le lettere, come attestano i settori nutriti di opere umanistiche delle loro
biblioteche e i contributi che essi apportarono all’Accademia degli Agiati come soci e
membri attivi. Ne frequentavano le tornate mensili, e vivacizzavano la vita sociale con
letture di proprie creazioni: componimenti d’occasione, ragionamenti e dissertazioni.
7
1. Domenico Francesco Tranquillini
Non si sa molto intorno a questo personaggio; visse in borgo San Tommaso nella
pieve di Lizzana insieme con sua moglie, Giulia Ruele, e cinque figli che ebbe da lei. Un
atto notarile ne attesta la presenza in occasione dell’ispezione al cadavere di suor Maria
Teresa di Verona, nata Fracanzani, eremita agostiniana. Vissuta piamente fra le consorelle
della comunità femminile costituitasi a Sacco fin dal 1715 4, subito dopo la morte – come
constatò il medico del luogo, dott. Bartolomeo Alfonso Panzoldi 5 - presentava sul corpo
segni straordinari, quali macchie nelle mani e nei piedi come pure sulla mammella sinistra,
che rafforzavano la fama di serva di Dio di cui fu circondata mentr’era in vita. Per meglio
fondare il parere del fisico-medico locale, furono convocati anche alcuni dottori di Rovereto
– Nicolò Baldessar Lindegg, Giuseppe Balista, Giovanni Battista Haimb, Domenico
Francesco Tranquillini e il chirurgo Giorgio Brunati – i quali, constatate la mobilità delle
articolazioni, l’assenza di odore cadaverico e di segni di corruzione del cadavere, benché
fossero trascorsi sei giorni dalla morte, riaffermarono la singolarità del caso 6.
Nella sua qualità di Accademico Agiato il Tranquillini elaborò componimenti e poesie
che lesse, si è detto negli incontri sociali mensili; fra gli scritti di occasione si ricordano
sonetti in onore dell’imperatrice Maria Teresa 7, fra quelli scientifici un ragionamento
sull’uso di cavalcare, recitato nella tornata del mese di luglio 1754. Di lui resta inoltre una
lettera di consulenza inviata il 21 gennaio 1754 a Giambattista Graser, in quel tempo
residente a Bolzano in casa del cancelliere del Magistrato mercantile, Francesco
Giuseppe Rosmini, in funzione di precettore dei suoi figli 8.
Il letterato si era rivolto a lui per problemi di salute; accusava pesantezza di respiro,
dolori nei muscoli del torace e negli arti, «secesso scarso» e umore malinconico. Fattosi
un quadro complessivo della situazione, il medico gli rispose con i toni del consigliere e
dell’amico sollecito consentiti dalla familiarità esistente fra loro, ma non tralasciò i dovuti
riferimenti alla dottrina medica. Nella lettera infatti comunica al corrispondente, senza
entrare nei minuti particolari delle «leggi meccaniche», le conclusioni delle sue deduzioni
mediche: l’insieme dei suoi sintomi può essere ricondotto a «un lentore di tutta la massa
de’ fluidi» del corpo, che ristagnando «più del dovere nel circolo [ … ] ordinario»,
producono tensione nei muscoli con conseguenti dolori nel torace, stiramenti negli arti e
pesantezza di respiro. Dietro la lentezza di circolo egli individua, quali cause, alcuni
comportamenti del paziente: vita sedentaria, notturne applicazioni allo studio, mensa lauta,
aria poco elastica e - soggiunge passando alle componenti psicologiche – il suo «animo
pieno di amarezze».
8
Per rimuovere questi inconvenienti corporei, egli indica quindi alcuni rimedi propri
della medicina del tempo, consigliando - nell’immediato - di sollevare i solidi dal soverchio
peso con interventi atti a provocare la diminuizione dei liquidi: vale a dire con il salasso e
l’assunzione di farmaci di vario tipo, quali diluenti teiformi - fatti cioè alla maniera del tè preparati risolventi e pettorali contenenti seronica, edera, fiori di papavero, radici di
finocchio etc; polvere o tintura dolcemente diaforetica, come sarebbero il corno di cervo,
l’antimonio diaforetico e il nitro dolce con l’aggiunta di qualche tintura alexifarmaca; ed
inoltre sale inglese, cremore di tartaro e magnesia di nitro accompagnati con un po’ di
rabarbaro, rimedi utili a procurare ogni sei giorni «un più libero corso del ventre». Questi
interventi – egli assicura - procureranno «libertà e facilità» al circolo (alla circolazione) dei
liquidi, ora torpido, e questi riprenderanno le loro elastiche oscillazioni. E per rimuovere le
cause generali, consiglia di cambiare lo “stile di vita”, oggi si direbbe, facendo «esercizio
nelle buone ore» e frizioni al corpo, fuggendo il vino denso e generoso, «le tristezze e i
moti d’animo» e convincendosi che i suoi vari disturbi possono essere superati con un po’
d’attenzione, giacché il
malessere che accusa «è un male superabile usando un po’
pocco di diligenza».
Nel ragionamento letto in Accademia egli ha modo di dispiegare meglio le sue
conoscenze mediche, sviluppando la tesi che la pratica del cavalcare – l’ippasia, come la
chiama - giova alla salute9. Il discorso si sviluppa su una tessitura argomentativa di tipo
storico-erudito e letterario, prendendo l’avvio dall’elogio del cavallo e della sua natura
nobile e generosa sulla base della testimonianza di autori greci e latini: Aristotele, Historia
de animalium; Ippocrate, De morbis vulgaribus; Plinio, Historia naturalis; Galeno, De boni
et mali succi cibis ed altri. Per provare poi l’importanza di questo animale nelle società
umane, egli attinge alla storia e al mito. Richiama quindi la Bibbia, la guerra di Troia, le
imprese dei re antichi di Egitto, di Babilonia e Persia, dei generali romani e così via, ed
inoltre episodi militari, momenti della vita civile: tutto quanto isomma possa servire a
illustrare la nobilità e l’utilità dell’esercizio del cavalcare. E’ questo il vero nucleo del
discorso, particolarmente caro al fisico-medico: dimostrare come il cavalcare giovi agli
uomini, mantenedo nel tempo la salute, ristorandola in caso d’indebolimento, restituendola
se è perduta. Per dimostrare il suo assunto egli richiama notizie generali di fisiologia
fondate sul modello della «corrispondenza meccanico-idrostatica de solidi co fluidi del [ ...]
corpo»: «La vita nostra – esordisce – dipende da un mero mecanismo, ciove a dire da una
scambievole armonia de’ solidi, che quasi tutti sono tubi, con li fluidi del nostro corpo,
9
mercè la qualle li uni sono in uno continuo moto di tono, oscillazione, di impulso; e li altri di
circolo per li tubi de’ primi in guisa tale, che l’uomo si dice vivo finoche questi due moti
susistono»; se questo ordine viene sovvertito, subentra la malattia. Appare evidente che
l’esercizio del cavalcare esercita un effetto benefico su queste funzioni; il senso comune lo
percepisce facilmente, ma lo sostengono anche autori provati, quali Federico Hoffmann e
Gerard van Swieten - le cui opere il Tranquillini aveva in libreria.
L’attività fisica inoltre influisce beneficamente, oltre che sul corpo, sulla mente,
giacché agendo positivamente sugli spiriti animali (e fra questi il sangue), che fanno da
tramite fra l’uno e l’altra, fa sì che le funzioni dell’anima siano «poste in uso» con più
vivacità, più prontezza, con maggiore accuratezza e sottilità. Sìcché si può dire che «tali
sono le funzioni dell’anima, qualle è del sangue il viaggio verso il cerebro»: dalla vivacità
del flusso sanguigno ne trae giovamento la mente, ma anche «le fiere passioni
ipocondriache ed isteriche». Sull’adagio classico della mens sana in corpore sano l’autore
ha quindi modo di sviluppare la sua tesi col sostegno di numerosi autori dell’antica e
moderna medicina.
Colpito da seria infermità, il 14 febbraio 1765 il dott. Domenico Francesco dettò il
testamento dal letto in cui giaceva, esprimendo le sue estreme volontà: nominò eredi
universali i figli Giovanni Battista, Giacomo medico-fisico – il futuro istruttore pubblico della
Scuola ostetrica in Rovereto, come si vedrà in seguito - Giuseppe e Domenico con la
preghiera che vivessero in comunità di beni fino a quando Domenico, il più giovane,
uscisse di minore età; predispose la dote per la figlia Caterina Rosalia ancora da sposare,
e si occupò della condizione futura della moglie, nominandola usufruttuaria dei beni 10. Il 15
marzo infine venne a morte.
Un anno dopo circa la vedova, sign.ra Giulia, fece redigere l’inventario delle sostanze
del coniuge a nome anche dei figli eredi. L’elenco, pur minuzioso e fornito dei prezzi dei
singoli oggetti, non dà alcuna indicazione circa le circostanze della sua stesura,
omettendone finanche la data: in base alla posizione del documento nel volume notarile, si
presume che fosse stato redatto fra marzo e aprile 11. Esso comunque, pur nel linguaggio
arido dei documenti notarili, restituisce l’immagine di un’abitazione confortevole, di un
vivere agiato e scevro da preoccupazioni economiche. I vani, non numerosi, erano arredati
con mobili di noce e abete - bauli e casse, “armaro”, “cantarino” (comò) con rimessi, un
“burrò con armaretto” (cassettone con ribalta completo di armadietto sovrapposto), tavolini
“con rimessi” (tavolini con cassetti); le pareti erano ornate con numerosi quadri di soggetti
diversi: ritratti di familiari, paesaggi – racchiusi in cornici ovali o dipinti nei “soprausci” delle
stanze importanti, quale era la sala di rappresentanza situata al primo piano - e soggetti
10
religiosi: il crocefisso, la Vergine con Giovanni Battista, l’immacolata concezione e un
bambino Gesù dormiente, forse una statuina in cera o terracotta racchiusa in una teca di
vetro. Fra i quadri elencati alcuni sono detti “di scrittura”, probabilmente quelli contenenti
diplomi e attestati. Specchi in cornici dorate e oggetti di argento – orologio, candelieri,
spada e lavelli – impreziosivano gli ambienti; ugualmente ricca era la biancheria da casa
così come il guardaroba del medico 12.
I libri
I libri, divisi - si è detto – per generi, erano stati dislocati in stanze diverse. Nella
“camera davanti del 2° piano” si trovavano i “libri medici”, elencati in nota A, e i “libri
miscellanei” in nota B, posti in due scanzie “una picciola, l’altra grande”; il locale non pare
fosse concepito come uno studio, giacché conteneva mobili per dormire - letti attrezzati di
materassi e biancheria – tavoli e un «cantarino con rimessi». In un’altra stanza, situata
forse al 1° piano e indicata propriamente “studio”, erano stati sistemati i “libri legali”,
trascritti in nota C; il suo arredo sembrava di fatto più rispondente a un locale riservato
all’attività intellettuale: ne facevano parte un tavolo di abete, “sulle rote con cassettini”, un
“caregone d’appoggio di nogara”, due scansie per i libri, una grande e una piccola, e un
tappeto turchese. Fra oggetti e suppellettile erano stati collocati anche due “testere” per
parrucche e due paia di stivali - di bulgaro uno, di vitello l’altro - sicuramente del medico.
Quanto agli stili e alle disposizioni dei mobili nulla sappiamo, giacché gli elenchi notarili,
pur ricchi di dati, non offrono indicazioni a riguardo. Per quello che a noi interessa - la
fattura e i criteri di costruzione dei mobili dove i libri - non abbiamo pertanto elementi utili a
raffigurarli mentalmente; possono venire in soccorso della nostra curiosità le Avvertenze
intorno a’ libri, che l’erudito e bibliofilo Gaetano Volpi scriveva a conclusione del su citato
“Catalogo”, La libreria de’ Volpi, a vantaggio di qualsiasi proprietario di «domestica
libreria»:
Giudicio ci vuole a ordinare l’altezza, la simmetria, e la proporzione di esse [delle
scanzie], avendo riflesso alle varie forme de’ Libri; avvertendo che l’ultime e le più
basse sieno alcun poco discoste dal suolo, per evitare le ingiurie de’ cani, de’ gatti,
delle scope e che so io? Saggiamente sotto dell’ultime si fanno casselloni coperti,
che servono come tavolini per istudiare e scrivere dinanzi a’ Libri opportuni, e per
varj altri usi, come per allogarvi i Libri ancora sciolti sin tanto che si dieno a’ legatori;
come si vede in questa insigne Libreria di S. Giustina13.
11
La dislocazione dei volumi in luoghi separati ha consentito che essi venissero
trascritti da più attuari forse simultaneamente per guadagnare tempo; ciò spiega le grafie
differenti delle tre liste. Di queste trascriverò al completo l’elenco delle opere mediche,
limitandomi per le altre a evidenziare elementi degni di nota, non essendo i libri elencati
molto dissimili da quelli di altre raccolte locali già esaminate.
I testi indicati con il termine «miscellanei» ascendono a 223 unità circa e
s’inseriscono, se li si vuole caratterizzare con un giudizio complessivo, alla cultura
d’impostazione umanistico-cattolica tipica di quest’area geografica. Ne fanno parte, come
si è informati da altre collezioni, i classici latini, i dizionari di lingue - italiana, latina e
qualcuna straniera – alcuni volumi di filosofia – Aristotele, Diogene Laerzio, Boezio - e i
principali autori della letteratura italiana, compresi fra i secc. XIV-XVlII, e cioè Petrarca,
Boccaccio, Sannazzaro, Tasso, etc.; non compaiono Dante Alighieri e Ariosto, autori in
vero poco frequentati dai lettori del luogo della prima metà del Settecento etc. Non si
trovano nemmeno esponenti della letteratura barocca, irrimediabilmente rifiutati nel
Settecento in quanto considerati espressione di gusto corrotto, mentre delle Arcadie
nazionali si contano Metastasio, Zappi, Filicaia ed altri autori. Caso eccezionale rispetto ad
altre biblioteche cittadine di questo periodo, si trovano in casa Tranquillini l’Iliade e
l’Odissea.
Componente irrinunciabile dei possessi librari settecenteschi di questa zona è una
quantità di testi religiosi, che si trovano anche nella famiglia del medico. Essi
comprendono catechismi, libri di meditazione, per lo più di provenienza secentesca, come
alcune opere di Paul de Barry, di Ludovico da Ponte, di Juan Eusebio Nieremberg; gli
Esercizi di Ignazio da Lojola, ma anche le Meditazioni di san Francesco di Sales. Il profilo
culturale riflesso dalla libreria del medico non si discosta, com’è dato vedere, da quello di
altri suoi concittadini forniti di un certo grado di cultura; un comune curriculum scolastico di
medi e alti studi e l’appartenenza a una comunità piccola e coesa univano quanti erano
istruiti nella condivisione di uno stesso patrimonio culturale, oltre il quale difficilmente
qualcuno si avventurava.
Il tratto che contraddistingue però questa raccolta, se la si vuole differenziare da
altre, è la presenza di un certo numero di opere scientifiche. Se si mettono da parte i libri
di medicina, attinenti propriamente alla professione del proprietario, si annoverano opere
che trattano di fisica e di scienze in generale: la Geografia generale di Bernard Varen di
Amsterdam (Varenius) del sec. XVII, conosciuto come il creatore della geografia
scientifica; Il Newtonianesimo per le dame di Algarotti, testo non frequente nelle raccolte
12
librarie coeve; gli Elementa matheseos universalis di Willem Jacob Gravesande, anch’egli
gravitante nell’orbita delle teorie di Newton, e La geometria comune, legale ed aritmetica
esposta in pratica colle sue dimostrazioni di Antonio Chiusole, autore anch’egli di un
trattato di geografia - non presente però fra i libri del Tranquillini - Il mondo antico,
moderno e novissimo ovvero breve trattato dell’antica e moderna geografia, che incontrò
notevole successo, tanto da essere stampato più volte nel corso del secolo 14. Chiude la
rassegna di questo settore della libreria un gruppo di opere particolari che non mancava
mai nelle collezioni librarie di Antico Regime; esse, indicate generalmente come “libri di
civiltà”, rispondevano al desiderio di ingentilire i modi del vivere quotidiano nei suoi vari
aspetti. Fra i libri di questo genere vi erano il celebre Il Cortigiano di Baldessar della Casa,
Il giovane civile ovvero precetti di civiltà praticati in Francia e alcuni Secretari, oltre al
Cuoco francese di Msr. de la Varenne, se si vuole includere nel processo di civilizzazione,
cui questi testi si riferiscono, anche l’arte culinaria.
I «libri legali» annotati in elenco ammontano a 66 unità e non si discostano dai testi
soliti che avvocati e notai tenevano nel proprio studio. Il gruppo comprende Decisioni delle
Rote, trattati di autori famosi come Scaccia, Merlin, Leotardo, Barbosa; il Corpus juris
canonici in tre tomi, il Corpus juris civilis, De officiis hominum et civium di Samuel
Pufendorf, De pace Constantiae Dominici Carlinii disquisitio etc. Essi appartenevano
sicuramente a familiari del medico, che avevano praticato qualche professione attinente
alla legge e che alla loro morte li avevano lasciati al parente prossimo.
I libri medici
I libri di medicina elencati nella nota A ascendono a 155 opere circa; essi sono stati
trascritti con grafia chiara, ma con scarsa diligenza quanto alla completezza dei dati
bibliografici: il nome dell’autore non è sempre dato e, quando è presente, non sempre è
scritto correttamente; i titoli sono abbreviati o perché ridotti a qualche parola estrapolata
dall’intera descrizione o perché sostituiti dal nome dell’autore; le note tipografiche infine –
editore, luogo e tempo – sono assenti.
Dati questi limiti, nel ricopiare l’elenco, mi sono posta come obbiettivo prioritario
l’individuazione delle singole opere e degli autori, rinunciando a qualsiasi tentativo
d’identificare le rimanenti note tipografiche. Di ogni singola opera ho riportato pertanto, in
primo luogo, la descrizione offerta dal documento originale; a questa ho fatto seguire la
13
descrizione al completo che ne danno gli odierni cataloghi; le note tipografiche che vi si
leggono sono da considerarsi, per le ragioni dette sopra, soltanto presuntive.
Aildani opera medico chirurgica
in fol.
(autore e opera non individuati)
Lelii a Fonte Consultationes medicae
in fol. parvo
Lælii a Fonte Eugubini medici Veneti celeberrimi Consultationes medicæ in quibus vera, vivaq. consultandi
effigies elucet plurimorumque difficilium & notatu dignorum affectuum agnitio, tractandiq[ue] ratio docte
artifiocioseq[ue] traditur ... Nunc primum in Germania editae Francofurti ad Moenum, impensis Rulandior,
typis Matthiæ Beckeri, 1609, 8°
Caroli Musitani opera omnia t. 2
in fol.
R.D. Caroli Musitani Jatrias professoris celeberrimi Opera omnia, seu, Trutina medica, chirurgica,
pharmaceutico-chymica & c. omnia juxta recentiorum philosophorum principia … Editio prima Veneta cui ...
accesserunt notae et observationes D. De Vaux. Tomus primus-[secundus], Venetiis, apud Josephum Bortoli,
1738, fol.
Prosperi Martiani, commentarii ad Hipocratem
in fol.
Magnus Hippocrates Cous Prosperi Martiani medici Romani notationibus explicatus, opus desideratum,
Romae, typis Iacobi Mascardi, 1626, fol.
Hieronimi Mercurialis consultationes
in fol. parvo
Consultationes, et responsi medicinalia quatuor tomis comprehensa, Venetijs, apud Iuntas, 1624 - 1625, 2°
Eiusdem Commentarii in Hipocratem
in fol. parvo
Hieronymi Mercurialis Foroliviensis in omnes Hippocratis Aphorismos praelectiones patvine. In quibus innumeri
pene ipsius Hippocratis obscuriores loci ... ac sententiae elucidantur, problemataque permulta abstrusiora facili
methodo enodantur. Nunc primum a Maximiliano auctoris filio publici iuris factae, atque in postrema hac editione
opera Pancracii Marcellini ... notis marginalibus ditatae. Denuo summa cum diligentia & labore revisae &
emendatae. Accessit ad calcem rerum ac verborum notabilium index copiosissimus, Lugduni, sumptibus Antonii
Pillehotte, sub signo Sanctissimae Trinitatis, 1631, 4°
Ex ore eiusdem opera varia
in fol. parvo
De morbis puerorum tractatus locupletissimi, variaque doctrina referti ... ex ore excellentissimi Hieronymi
Mercurialis ... excepti, atque in libros tres digesti opera Iohannis Chrosczieyoioskij, Venetijs, apud Paulum
Meietum bibliopolam Pat., 1583, 4°
Eiusdem de arte gimnastica
in fol. parvo
Hieronymi Mercurialis De arte gymnastica libri sex in quibus exercitationum omnium vetustarum genera loca,
modi, facultates & quidquid denique ad corporis humani exercitationes pertinet diligenter explicatur. Quarta
editione correctiores & auctiores facti, Venetiis, apud Iuntas, 1601, 4°
Johanni Mariae Lancisi opera varia t. 2
in fol.
Jo. Mariae Lancisi ... Opera varia in unum congesta, et in duos tomos distributa. Tomus primus –secundus,
Venetiis, excudebat Sanctes Pecori, 1739, 2 v. ill. fol
14
Jacobi Piacentini de vene sectione dissertatio
in fol.
Jacobi Placentini theoreticæ medicinæ in gymnasio Patavino professoris primarii Dissertatio de vena, quæ in
morbis particularium partium corporis sit salutarius incidenda ..., Patavii, typis Seminarii, apud Joannem
Manfrè, 1756, 4°
Andreae Bacci de termis
in fol. parvo
Andrea Bacci, De thermis Andreae Baccii ... Editio novissima quae in singulis libris tractentur versa pagina
indicabit Patavii, sumptibus Jo. Baptistæ Conzatti, 1711, fol.
Francisci Valesii commentarii in Hipocratis libros epidemion
in fol.
Imber aureus, sive, Chilias aphorismorum ex libris Epidemion Hipocratis, eorumque doctissimis Francisci
Vallesii Commenarijs extracta ... colligebat horis succissivis Petrus A Castro d.m. excellentissimo medicorum
Veronensium Collegio D., Veronæ, typis Rubeanis, 1652, fol.
Hieronimi Capivacei medicina pratica
in fol.
Hieronymi Capivaccei Patavini medici ac philosophi praeclarissimi ... Medicina practica, sive, Methodus
cognoscendorum & curandorum omnium corporis humani affectuum ... cui adiecta sunt & reliqua ... eiusdem
excellentissimi viri opera omnia ... industria ac labore Boncii Leonis Tergestini medici physici ; accesserunt
indices tùm librorum & capitum tùm rerum & verborum locupletissimi, Venetiis, apud haeredes Melchioris
Sessae, 1601, 2°
Epiphanii Ferdinandi observationes 100
in fol. parvo
Centum historiae, seu, Observationes et casus medici omnes fere medicinæ partes cunctosque corporis
humani morbos continentes quæ non minus ab theoricam et praxim... nunc primum in lucem editæ auctor
Epiphanio Ferdinando philosopho & medico, Venetiis, apud Thomam Ballionum, 1621, fol.
Francisci Delaboe Silvii opera medica
in fol.
Francisci Deleboe, Sylvii ... Opera medica, hoc est, Disputationum medicarum decas, Methodi medendi libri
duo; Ideae novae praxeos medicae libri tres, ad eosque Appendix, variaque alia opuscula ... Quibus hac in
editione accesserunt Casus medicinales, annor. 1659. 60. & 61. Quos ex ore cl. authoris excepit Joachimus
Merian ... Cum duplici indice, uno librorum & capitum, operi praemisso; altero rerum, ad calcem adjecto,
Genevae, apud fratres De Tournes, 1698, fol.
Hieronimi Mercurialis de cognoscendis et curandis morbis
in fol. parvo
D. Hieron. Mercurialis Foroliuiensis ... Medicina practica, seu De cognoscendis, discernendis, & curandis
omnibus humani corporis affectibus, earumque causis indagandis, libri 5. In Patavino gymnasio, olim ab ipso
publice praelecti ... nunc autem post obitum autoris, publici boni causa, in lucem editi, studio et opera, Petri
de Spina Aquisgranensis, Francofurti ad Moenum, in officina Ioannis Theobaldi Schonwetteri, 1602, 2°
Thomae Villis opera omnia
in fol.
Clarissimi viri Thomæ Willis, medicinæ doctoris, naturalis philosophiæ professoris Oxoniensis, necnon inclyti
medicorum collegij Londinensis & Societatis Regiæ socij Opera omnia, tomus prior -posterior, Lugduni,
sumptibus Joannis Antonij Huguetan & Soc,1681, 4°
Raimundus Joannes Fortis consultationum medicinalium t. 2
in fol.
Consultationum et responsionum medicinalium centuriae quatuor Raymundi Io. Fortis Veronensis ... cum
indice rerum locupletissimo quibus accedit etiam auctoris vita, Patavij, suptibus Petri Mariæ Frambotti, 1678,
fol.
15
Danielis Sennerti opera omnia t. 3
in fol.
Danielis Sennerti... Operum tomus 1-3. In quo continentur Epitome physices. Hyponemata
physica.
Institutiones medicinae. Tabulae institutione. De consensu chymicorum cum Galenicis, Parisiis apud
Societatem, 1641, 3 v 2°
Michaelis Etmulleri opera omnia t. 5
in fol.
Michaelis Ettmulleri ... Opera omnia nempe institutiones medicinae, cum notis; collegium practicum generale
& speciale de morbis virorum, mulierum ac infantium. Collegium chirurgicum. Notae in Morelli methodum de
formulis medicamentorum praescribendis; in Ludovici dissertationes pharmaceuticas; & in Schroederi
pharmacopoeam. Chymia rationalis; cum collegio casuali, et variis curiosisque dissertationibus aliis. Opus
posthumum, post varias editiones mancas, nunc hinc inde suppletum, & indice copiosissimo instructum.
Cum praefatione d. Georgii Franci, Francofurti ad Moenum, sumptibus Johannis Davidis Zunneri,
Amstelodami, prostat apud Henricum Wetstenium, 1688, fol.
Lazari Riverii opera medica universa
in fol.
Riviere Lazare, Lazari Riverii ... Opera medica universa quibus continentur 1. Institutionum medicarum libri
quinque. 2. Praxeos medicae libri septedecim. 3. Observationum medicarum, ... adornata a Joh. Daniele
Horstio, editio novissima, auctior et correctior, cui praefatus est Jacobus Grandius ... Accesserunt in Riverii
institutiones utiles anonymi animadversiones, Venetiis, typis Andreae Iuliani, & Ioannis Cagnolini, 1683, fol.
Bibliotheca Anatomica cum notis Danielis Clerici, Jacobi Mangeti rerum omnium
locupletissima t. 2
in fol.
Bibliotheca anatomica, sive, Recens in anatomia inventorum thesaurus locupletissimus in quo ... totius
corporis humani descriptio... concinnata exhibetur adjecta est partium omnium administratio anatomica ...
digesserunt, tractatus suppleverunt, argumenta ... addiderunt Daniel Clericus & J.Jacob. Mangetus MM.DD.
Editio secunda, novis tractatibus notis ac observationibus tertia ad minimum parte priore auctior, cum
indicibus necessariis, Genevæ, sumptibus Johan. Anthon. Chouët & Davidis Ritter, 2. vol, 1699, fol.
Laurentii Heister chirugia t. 2 cum tabulis
in quarto
D. Laurentii Heisteri ... Institutiones chirurgicae, in quibus quicquid ad rem chirurgicam pertinet, optima et
novissima ratione pertractatur ... opus triginta annorum, quod in hac prima editione Veneta a plurimis mendis
expurgavit Sebastianus Melli prof. chir. & c. Tomus primus-secundus, Venetiis, apud Franciscum Pitteri,
1740, 2 v. ill. 4°
Eiusdem compendium medicinae praticae
in ottavo
Laurentii Heisteri Compendium medicinae practicae cui praemissa est De medicinae mechanicae
praestantia dissertatio, Venetiis, apud Simonem Occhi, 1748, 8°
Eiusdem compendium anatomicum
in ottavo
D. Laurentii Heisteri ... Compendium anatomicum, totam rem anatomicam brevissime complectens Editio
secunda Veneta juxta tertiam Altorfinam prioribus longe auctiorem atque emendatiorem expressa. Accedit
Oratio de incrementis anatomiae in hoc seculo 18. Cum figuris aeneis, Venetiis, apud Sebastianum Coleti,
1730, 8°
Georgii Baglivi opera medico-practica et anatomica cum opusculis 4 Santorini
in quarto
Georgii Baglivi ... Opera omnia medico-practica, et anatomica. Editio nona, cui praeter Dissertationes & alios
Tractatus septimae editioni adjunctos accedunt ejusdem Baglivi Canones de medicina solidorum; Dissertatio
de progressione Romani terraemotus; de systemate & usus motus solidorum in copore animato; de
vegetatione lapidum & analogismo circulationis maris ad circulationem sanguinis; nec non J. D. Santorini
16
Opuscula quatuor; de structura & motu fibrae; de nutritione animali; de haemorrhoidibus; & de catameniis,
Lione, sumptibus Antonii Servant, 1723, 4°
Rodericus a Castro de morbis mulierum
in quarto
Roderici a Castro Lusitani ... De universa mulierum medicina, novo et antehac a nemine tentato ordine opus
absolutissimum et studiosis omnibus utile, medicis vero pernecessarium. Pars prima -secunda ... Cum triplici
indice, Hamburgi, in Officina Frobeniana, excudebatur typis Philippi de Ohr, 1603, 2 v. 2°
Francisci Torti de febribus
in quarto
Francisci Torti ... Therapeutice specialis ad febres periodicas perniciosas. Editio altera auctior Mutinae, typis
Bartholomaei Soliani impressoris ducalis, 1730, 4°
Jacobi Hollerii opera omnia cum annotationibus Ludovici Dureti
in quarto
Iacobi Hollerii ... Omnia opera practica, doctissimis eiusdem scholiis & observationibus deinde Lud. Dureti
med. regij ac professoris, in eundem enarrationibus annotationibus, & Antonii Valetii d. medici
exercitationibus luculentis illustrata. Accessit etiam ad calcem libri Therapeia puerperarum Joan. Le Bon
medici regij cum indice rerum & verborum locupletissimo, Genevae, apud Petrum & Jacobum Chouet, 1635,
4°
Philippi Verheyen opera anatomica t. 2
in quarto
Corporis humani anatomia, in qua omnia tam veterum, quam recentiorum anatomicorum inventa methodo
nova, & intellectu facillima describuntur, ac tabulis aeneis repraesentantur. Authore Philippo Verheyen ...
Lovanii [Napoli], expensis Berardini Gessari, 1706, 4°
Figurae anatomicae eiusdem
Aloisij Mundellae dialogi medicinales n° X
in quarto
Aloisii Mundellae Brixiani ... Dialogi medicinales decem, nunc primum in lucem editi in quibus multa & varia
tum artis theoremata, tum historiae & experimenta doctissime explicantur. Argumenta in singulos dialogos, in
operis fronte reperies indicem vero in fine, Tiguri, apud Froschoverum, mense octobri 1551, 4°
Alexandri Knips Macoppe pro empirica secta dissertatio
in quarto
Pro empirica secta adversus theoriam medicam praelectio habita in archilyceo patavino ab Alexandro Knips
Macoppe dum a lectura simplicium ad medicinam theoricam adduceretur, 28. novembris 1716, Patavii, typis
Jo. Baptistae Conzatti, 1717, 4°
Eiusdem medicinae scripta typis non tradita
in quarto
(opera manoscritta)
Eiusdem epistola de polipo aortae
in quarto
De aortae polypo epistola medica praeclarissimo, ac eruditissimo viro Carolo Patino ... qua, ejusdem
abditissimum morbum a polypo arteriam magnam insidente dependere, demonstratur, ac de ejus natura,
dignotione, & curatione differitur, cum ejusdem cadaveris historia anatomica eventum comprobante. Edita ab
illustrissimo viro Alexandro Knips-Macoppe, Brixiae, sumptibus Caroli Gromi, 1731, 8°
Eiusdem comentariolum de mercurio et thermis aponensibus
17
in quarto
De Alexandro Knips Macoppe primario in Patavina academia medicinae practicae professore, ac de duobus
remediis ab eo maxime illustratis, Mercurio et Aponensibus thermis, commentariolum, Patavii, typis
Seminarii, 1745, 4°
Antonii Stork observationes medicae cum cadaverum sectione et liber de cicutae usu
in quarto parvo
Antonii Storck ... Annus medicus, quo sistuntur observationes circa morbos acutos et chronicos,
adjiciunturque eorum curationes, et quaedam anatomicae cadaverum sectiones. Accedit libellus De usu
cicutae in cancris, scirrhis etc, Venetiis, typis Benedicti Milocco, in via Mercat. sub signo divi Thomae
Aquinatis, 1761, 8°
Prosperi Alpini de presagienda vita et morte
in quarto
Prosperi Alpini ... De praesagienda vita et morte aegrotantium libri septem ... Cum praefatione Hermanni
Boerhaave post editionem alteram Leidensem, cujus textum recensuit, passim emendavit, supplevit, cittata
Hippocratis loca accuravit, Hieron. Dav. Gaubius, M.D. & Ch. L. cum capitum & rerum duplici indice. Accedit
Hieronimi Fracastorii De diebus criticis libello. Editio Veneta ceteris emendatior, Venetiis, apud Dominicum
Tabacco sub signo Sancti Francisci, 1735, 4°
Joanne Astruc de morbis venereis
in quarto
De morbis venereis libri sex in quibus disseritur tum de origine, propagatione & contagione horumce
affectuum in genere tum de singulorum natura, aetiologia & therapeia, cum brevi analysi & epicrisi operum
plerorumque quae de eodem argumento scripta sunt auctore Joanne Astruc, Lutetiae Parisiorum, apud
Guillelmum Cavelier, 1736, 4°
Tomae Brunet (sic) thesaurus medicinae practicae
in quarto
Thesaurus medicinae practicae. Ex praestantissimorum medicorum observationibus, consultationibus,
consiliis & epistolis ... Authore Thoma Burnet Scoto- Britanno ... Editio novissima pluribus ipsius authoris
additamentis ... Cum indicibus sectionum & authorum, Venezia, sumptibus Joseph Mariae Ruinetti, sub signo
Veritatis, 1702, 4°
Julii Caesar Claudinii de ingressu ad infirmos, de sede facultatum principum, de catharo
de diebus criticis
in quarto
Iulii Caesaris Claudini ... De ingressu ad infirmos libri duo. In quibus medici omne, ex tempore medicinam
facturi, munus, sive per se curet, sive cum alijs de curando consultet, accuratissime, tanquam in tabula,
delineatum continetur. Cum appendice de rimedijs generosioribus, & quaestione philosophico-medica de
sede principum facultatum. Quibus adiectus est Coronidis loco De catarrho. Necnon De crisibus, & diebus
criticis eiusdem auctoris tractatus Venetiis, apud Bertanos, 1663, 4°
Bartolomei Boschetti de salivatione mercuriali dissertatio cum observationibus
parvo
in quarto
Dissertatio de salivatione mercuriali physico-medico-mechanica Bartholomaei Boschetti Vicentini ... in tria
capita divisa ... Iis accedunt hystoriae foelici, & lethali experimento comprobatae. Ad illustr. et excell. D. D.
Aloysium Pisanum equitem, & D. Marci procuratorem, Venetiis, typis Joannis Radici, 1722, 4°
Dolei medicina
in quarto
Dolaus Johann, Johannis Dolaei ... Encyclopaedia medicinae theoretico-practicae. Editio quarta & ultima
innumeris mendis expurgate, Amstelodami, typis Andreae ab Hoogenhuysen, 1688, 4°
Eiusdem Chirurgia t. 2
in quarto
18
Johannis Dolaei ... Encyclopaedia chirurgica rationalis, Venetiis, apud Ioannem Iacobum Hertz, 1690, 2 vol.
ill. 4°
Giuseppe del Papa consulti medici
in quarto
Del Papa Giuseppe, Consulti medici del signor dottore Giuseppe Del Papa archiatro della corte di Toscana, e
pubblico lettore di medicina nella Universita Pisana, in Venezia, per Sebastiano Coleti, 1734, 2 v. 4°
Riciardi Mead opera medica varia
in quarto
Mead Richard, Richardi Mead ... Opera medica figuris illustrata, ac variis mendis diligentissime expurgata. 1.
De imperio solis ac lunae ... 2. De variolis & morbillis liber. 3. Rhazis de variolis ac morbillis commentarius ex
arabico latine redditus. 4. Oratio anniversaria harveiana. 5. De nummis quibusdam a Smyrnaeis in
medicorum honorem percussis. 6. De venenis. 7. De peste ... Editio novissima ad editionem londinensem,
Neapoli, ex typographia Josephi De Bonis, expensis Dominici Terres, 1752, 4°
Marcelli Malpighi consultationum medicinalium
in quarto
Marcelli Malpighii Consultationum medicinalium centuria prima, quam in gratiam clinicorum evulgat
Hyeronimus Gaspari, Patavii, ex Typographia Seminarii, apud Jo. Manfre, 1713, 4°
Raimundus Joannes Fortis de febribus et morbis mulierum
in quarto
Fortis, Raimondo Giovanni, De Febribvs et morbis mulierum facile cognoscendis atque curandis Raymundo
Io. Fortis veronensis, Patavij, typis Heredum Pauli Frambotti, 1668, 4°
Paul Gotieb Verlof de febribus intermittentibus soporosis et apoplecticis
in quarto
Werlhof Paul Gottlieb, Observationes De febribus praecipue intermittentibus et ex earum genere continuis
deque earum periculis ac reversionibus praenoscendis et praecavendis permedelam tempestivam efficacem
adaequatam candide et perspicue propositam ad viros clarissimos et experientissimos auctores commercii
litterarii Noribergensis qui problema proposuerant De febribus intermittentibus soporosis apoplecticis
scribebat Paul. Gottlieb Werlhof ... , Hannoverae, sumptibus haeredum Foersterianorum, 1745, 4°
Francesco Berzi nova scoperta per suscitar il vaiuolo
in quarto
Berzi, Francesco, Nuova scoperta a felicemente suscitare il vajuolo per artificiale contatto. Di
Berzi, in Padova, nella stamperia Conzatti, 1758, 4°
Francesco
Joannis Baptista Verra princeps morborum acutorum pleuritis
in quarto
Verna Giovanni Battista, Joannis Baptistae Verna ..., Morborum acutorum pleuritis. Tractatus novissimus, &
singularis in 6. partes comprehensus juxta Hippocratis mentem & recentiorum theses ad praxim medicam
summopere necessaries, Venetiis, apud Laurentium Basilium sub signo Aurorae, 1713, 4°
Riciardi Morton tractatus de phthisi
in quarto
Morton Richard, Richardi Morton ... Phthisiologia, sive Tractatus de phthisi, in 3. libros comprehensus
totumque opus variis historiis illustratum, Genevae, sumptibus Cramer & Perachon, 1696, 4°
Frederici Hoffman medicinae rationalis teoricae et practicae
t. 6
item
Hoffmann, Friedrich Friderici Hoffmanni ... Medicinae rationalis systematicae, Venetiis, apud Sebastianum
Coleti, 1735-1741, 4°
19
Eiusdem consultationum et responsorum medicinalium
item
Friederici Hoffmanni ... Consultationum et responsorum medicinalium ... Tomus primus -secundus!
Francofurti ad Moenum, apud Franciscum Varrentrapp, 1734-1735, 4°
Eiusdem disertationes physicomedico chimicae
item
Friderici Hoffmanni ... Dissertationes physico-medico-chymicae curiosae selectiores ad systema in medicina
rationali traditum exactae, & ad sanitatem tuendam maxime pertinentes, Venetiis, apud Sebastianum Coleti,
1735, 4°
Eiusdem Observationum phisico chimicae selectiorum
item
Friderici Hoffmanni ... Observationum physico-chymicarum selectiorum Libri 3. In quibus multa curiosa
experimenta, Et lectissimae virtutis Medicamenta exhibentur, Ad solidam, e rationalem chymiam
stabiliendam praemissi. Quibus accedunt Dissertationes Physico-Chymicae, Neapoli, ex typographia
Benedicti Gessari, 1755, 4°
Eiusdem opuscula phisico medica
item
Friderici Hoffmanni consiliarii medici ... Opuscula phisico-medica antehac seorsim edita jam revisa, aucta,
emendata & delectu habito recusa, Venezia, apud Sebastianum Coleti, 1738, 4°
Eiusdem opuscula pathologico practica cum medico politico
item
Friderici Hoffmanni ... Opuscula pathologica-practica seu Dissertationes selectiores antea diversis
temporibus editae, nunc revisae & auctiores. Accedit ejusdem auctoris Medicus politicus. Cum indice rerum
praecipuarum, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1739, 4°
Eiusdem dissertationum selectiorum medico practicarum
item
Hoffmann Friedrich, Dissertationum physico-medicarum curiosarum selectiorum, ad sanitatem tuendam
maxime pertinentium, pars altera, Lugduni Batavorum, apud Theodorum Haak, 1735, 8°
Eiusdem opuscula medica varii argumenti
omnes in quarto
Friderici Hoffmanni consiliarii medici ... Opuscula phisico-medica antehac seorsim edita jam
emendata & delectu habito recusa,Venezia, apud Sebastianum Coleti, 1738, 4°
revisa, aucta,
Petri Potterii opera omnia practica et chymica cum notis Friderici Hofmani filii et de febris
doctrina
in quarto
Potier Pierre, Petri Poterii Opera omnia practica et chymica, cum annotationibus & additamentis utilissimis
pariter ac curiosis Friderici Hoffmanni ... Accessit nova doctrina de febribus, ex principiis mechanicis solide
deducta, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1741, 4°
Gerardi Wansvieten commentaria in Hermanni Boerhaave aphorismos t. 6 in quarto
Gerardi van Swieten med. doct. Commentaria in Hermanni Boerhaave aphorismos de cognoscendis et
curandis morbis. Tomus primus-quintus, Parisiis, apud Gulielmum Cavelier patrem, via Jacobea, sub signo
lilii aurei, prostat Lugduni, apud fratres de Tournes, 1746-1773, 5 vol, 4°
Herman Boerhaave opera omnia medica
in quarto
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave opera omnia medica complectentia 1. Institutiones medicas, 2.
Aphorismos de cognoscendis & curandis morbis, 3. Libellum de materia medica, 4. Tractatum de lue
20
aphrodisiaca sive venerea, 5. Atrocis, nec descripti prius morbi historiam, 6. Atrocis, rarissimique morbi
historiam alteram, 7. De fabrica glandularum in corpore humano epistolam, 8. De mercurio experimenta ex
act. Reg. Lond. Soc. eruta, 9. Orationes inaugurales academicas. accedit in nova haceditione auctoris vita et
effigies, Venezia, apud Laurentium Basilium, 1751, 4°
Eiusdem methodus discendi medicinam
in 8°
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Methodus discendi medicinam. Editio secunda veneta,
Venetiis, apud Franciscum Zane, 1747, 8°
Eiusdem tractatus de viribus medicamentorum
in 8°
Boerhaave, Herman Hermanni Boerhaave ... Tractatus de viribus medicamentorum. Editio novissima. Altera
vice dedit, accuratius adhuc recensuit, novisque annotationibus & additamentis locupletiorem fecit
Benedictus Boudon, Venetiis, apud Thomam Bettinelli, 1744, 12°
Eiusdem tractatus de morbis oculorum
in 8°
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Praelectiones publicae de morbis oculorum ex codice M.S.
editae ... Editio novissima, in Venezia, apud Antonium Bortoli, 1748, 8°
Eiusdem elementa chemiae t. 2
in quarto
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave, Elementa chemiae, quae anniversario labore docuit, in publicis,
privatisque, scholis, Hermannus Boerhaave. Tomus primus-secundus, Lugduni Batavorum, apud Isaacum
Severinum, 1732, 2 v. ill. 4°
Albertus Haller commentarii in Hermanni Boerhaave institutiones rei medicae
in quarto
Hermanni Boerhaave ... Praelectiones academicae in proprias institutiones rei medicae edidit, et notas
addidit Albertus Haller, Gottingae, apud Abram Vandenhoeck, acad. typogr., 1739-1744, 6 v. 8°
Hieronimi Leopoldi Bacchetoni anatomia
in quarto parvo
Bacchettoni, Girolamo Leopoldo Hieronimi Leopoldi Bacchettoni Anatomia medicinae theoreticae et praticae
ministra cautelisque in praxi observandis illustrate, Oeniponti, sumptibus Joannis Jacobi Cremeri bibliopolae
Norimbergensis, 1740, 4°
Claudii Galeni Pergameni ars medica
in quarto
Galenus, Claudius Claudii Galeni Pergameni Ars medica, quae et Ars parva, Martino Acakia Catalaunensi
doctore medico interprete & enarratore, multo quam antea castigatior, & ab infinitis erroribus repurgata,
Venetiis, ex Officina Erasmiana, Vincentii Valgrisii, 1549, 8°
Dominici Guglielmini de salibus
in quarto parvo
Guglielmini, Domenico, De salibus dissertatio epistolaris physico-medico-mechanica conscripta a Dominico
Guglielmini philosopho et medico Bononiensi, Lugduni Batavorum, apud Fredericum Haaring, 1707, 8°
Sala Giovanni Domenico de alimentis
in quarto parvo
Sala Giovanni Domenico, De alimentis et eorum recta administratione liber Io. Dominici Sala Patavini primi
theorici extr. In quo primo ex recensu omnium differentiarum alimentorum, tum De alimentis et eorum recta
administratione liber Io. Dominici Sala Patavini primi theorici extr. In quo primo ex recensu omnium
differentiarum alimentorum, tum, Patavii, apud Io. Bapt. Martinum typ. magistralem, 1628, 4°
21
Marcelli Donati de medica hystoria mirabili
in quarto parvo
Donati Marcello, De medica historia mirabili libri sex. Marcello Donato serenissimi, Mantuae et Montisferrati
principis a secretis & consiliario authore. ... Cum duplici indice, Mantuae, per Franciscum Osanam, 1586, 4°
Ludovici Septalij cautiones medicae
in 8°
Settala Lodovico, Ludovici Septalii ... Animadversionum, & cautionum medicarum, libri duo. Septem alijs iam
editis additi, Animadversiones, quae ad vulnera curanda, & quae ad componenda medicamenta pertinent,
continentes, Patavii, apud Paulum Frambottum, typis Iosephi Sardi, & fratrum, 1630, 8°
Joannes Rodii notae in Ludovicum Septalam
in 8°
Settala Lodovico, Ludovici Septalii Mediolanensis Animaduersionum et cautionum medicarum libri 9.
Postremae huic editioni quartae accedunt Ioannis Rhodii analecta et notae, Patavii, apud Paulum
Frambottum bibliopolam, 1652, 8°
Aurelii Cornelii Celsi de re medica
in 8°
Celsus Aulus Cornelius, Aurelii Corn. Celsi De re medica libri octo. Item Q. Sereni medicinale poema.
Rhemnii Poema de pond. & mensuris. Cum adnotationibus & correctionibus R. Constantini, Lugduni, apud
Guliel. Rouillium sub scuto veneto, 1566, 8°
Petri de Marchettis observationum medico-chirurgicarum
in 8°
Petri de Marchettis philosophi ac medici Patavini equitis D. Marci ... Observationum medico-chirurgicarum
rariorum sylloge accesserunt aliquot observationes auctoris posthumæ Patavii, apud Cadorinum, 1675, 8°
Joannis Fernelii Ambiani universa medicina
in quarto parvo
Fernel Jean, Ioannis Fernelii ... Universa medicina a doctissimo et experientissimo medico diligenter
recognita, & ab innumeris mendis & erroribus, quibus priores scatebant editiones repurgata, collatis invcem
vetustissimis & optimis exemplaribus. Editio emendatissima. Addita sunt eiusdem Fernelij Consilia & Guiliel.
Plantij Scholia in pharmacopoeam seu librum therapeutices septimum, Genevae, apud Iacobum Chouet,
1643, 8°
Rimedi scielti di madam Fochetti
in 8
Fouquet Marie, Proseguimento de' rimedj facili, e domestici, scielti, sperimentati, & approvati per ogni sorte
di mali interni, & esterni, invechiati, e difficili da guarire raccolti d'ordine caritativo dell'Illustre, e pietosa
Madama Foquet per ristoro de' poveri infermi. Tradotto dal francese, con le regole del vivere conforme le
complessioni, e mali diversi di quelli, con un trattato del latte, e dell'uso della china-china, delle vipere, e di
alcune erbe &c, in Bologna, per gl'eredi d'Antonio Pisarri, ad istanza di Gio. Ambrogio Argelati, 1693, 12°
Jo. Allen synopsis universa medicinae practicae t. 2
in 8
Allen John, Synopsis universae medicinae practicae, sive doctissimorum virorum de morbis eorumque
causis ac remediis judicia. Accesserunt nunc demum casus nonnulli oppido rari. Editio novissima omnibus
auctior, additis praeterea formulis remediorum ex quinta Amstelodamensi desumptis, Venetiis, ex
typographia Remondiniana, 1754, 8°
Buonafede Vitali Lettera sopra il contagio
in 8
(opera non reperita)
Lodovico Antonio Muratori i tre governi della peste
22
in 8
Muratori, Lodovico Antonio, Del governo della peste, e delle maniere di guardarsene. Trattato di Lodovico
Antonio Muratori ... diviso in politico, medico ed ecclesiatico, aggiunta in fine la relazione della peste di
Marsiglia, in Palermo, nella Stamperia di Francesco Valenza regio impressore delle SS. Crociata, per
Antonino M. Gerardi e Matranga, 1743, 4°
Ferdinandi Caroli Weinhart summa fundamentorum universae medicinae
in 8
Weinhart Ferdinand Carl, Prima pars, in qua summa fundamentorum universae medicinae theoricae
continetur, ad mentem tam veterum, quam neotericorum delineata, Patavii, typis Seminarii, apud Joannem
Manfre, 1739, 8°
Eiusdem nucleus universae medicinae t. 3
in 8
Weinhart Ferdinand Carl, Nucleus universae medicinae a Ferdinando Carolo VVeinharth ... excerptus, & in
tres partes distributus. Prima-tertia pars. Opus perutile, ac summe necessarium, Patavii, typis Seminarii,
apud Joannem Manfre, 1739, 8°
Filippo Masiero discorso sopra la peste
in 8°
Masiero Filippo, Il piu' temuto de' mali la peste. Dissertazione di Filippo Masiero professore di chirurgia in
Padova. In cui brevemente si accenna quanto fa d'uopo per preservarsi da tal male temuto anche lontano, e
per iscacciarlo quando ne fosse presente, in Venezia, presso Gio. Battista Recurti alla Religione, 1722, 8°
Eberard Gochelii consiliorum et observationum medicinalium
in 8
Gockel Eberhard Gallicinium medico-practicum, sive Consiliorum, observationum et curationum
medicinalium novarum centuriae duae, cum dimidia. In quibus omnibus non solum varii singulares casus
enumerantur, sed etiam per causas, rationes & principia tam antiquorum, quam neotericorum medicorum
dilucide pertractantur acresolvuntur ... Cum duobus indicibus, uno consiliorum & observationum & altero
materiarum & rerum. Quae omnia singulari studio congessit & elaboravit Eberhardus Gockelius, Ulmae,
impensis Georgii Wilhelmi Kuehnen, 1700, 4°
Johannes Heurnius nova ratio praxis medicinae
in 8
Heurne Johan, Joannis Heurnii ... Praxis medicinae nova ratio qua libris tribus methodi ad praxin medicam,
aditus facillimus aperitur ad omnes morbos curandos. Ex accurata recensione Zachariae Sylvii medici
roterodamensis, Roterodami, ex officinis Arnoldi Leers, 1650, 8°
Jacob Vilet [?] de pulsibus
in 8
Lavelli Giacomo, De pulsibus ad tyrones, liber et commentarii in primum librum Prognosticorum Hippocratis,
auctore Iacobo Lavellio, Venetiis, apud Io. Baptistam Ciottum Senensem, 1602, 8°
(opera presunta)
Opusculum scolae salernitanae
in 8
De conseruanda bona valetudine opusculum scholae salernitanae. ... Novissime impressis, & auctis per
Ioan. Curionem, & ab erroribus, accuratissime repurgatis & vindicatis. Reliqua sequens pagella indicabit,
Venetiis, apud Petrum Milocum, 1619, 12°
Horatii Augenii a Monte Sancto, de incerto tempore nascendi homini
in 8°
Horatij Augenij ... Quod homini certum non sit nascendi tempus. Libri duo. Adiecimus Embrion putrefactum
urbis Senonensi, Venetiis, apud Ioannem Baptistam Ciotum, 1595, 8°
23
Antonius Ponce Santa Cruz de impedimentis magnorum auxiliorum in morborum curatione
in 8
Ponce de Santa Cruz, Antonio De impedimentis magnorum auxiliorum, in morborum curatione. Lib. 3 ad
tyrones. Quibus omnes difficultates quae se in magnis periculis offerunt ex mente antiquitatis, explicantur
opus ita necessarium, ut merito curationis directorium possit appellari. Autore D. Antonio Ponce de Sancta
Cruz protomedico, Matriti, ex typographia regia, 1629, 12°
S. A. D. Dissertatio de febribus biliosis et de morbis ex manustupratione
in 8
S.A.D. Tissot ... Dissertatio de febribus biliosis; seu Historia epidemiae biliosae Lausannensis an. 1755.
Accedit tentamen de morbis ex manustupratione, Napoli, apud Vincentium Ursinum, expensis Stephani
Manfredii, 1762, 8°
Marci Aurelii Severini venimecum et tractatus de Paedanchone pestilente pueros
prefocante
in 8
Therapeuta Neapolitanus seu veni mecum consultor curandarum febrium & internorum omnium morborum;
inclusa Paedanchone affectu pestilente ac pueros praefocante; cum commentario Cl. Thomae Bartholini
Regis danorum archiatri; qua summa sunt terminus & cardo factitandae necessariae medicinae eruta de
scriptis Marci Aurelii Severini; aedidit Gregorius Villanus, Napoli, sumptibus Ioannis Alberti Tarini, 1653;
Neapoli,typis Roberti Molli, 1653, 8°
Amati Lusitani curationum medicinalium
in 8
Amatus Lusitanus, Curationum medicinalium Amati Lusitani medici physici ... Tomus secundus, continens
centurias tres, quintam videlicet, sextam, ac septimam non antea impressam in ultimaque curatione
centuriae sextae continetur colloquium eruditissimum, in quo doctissime disputatur, Venetijs, apud
Vincentium Valgrisium, 1566, 8°
Jo Manardi comentarii in primum artis Galeni
in 8
Io. Manardi medici ferrariensis in primum artis parvae Galeni librum commentaria, iam primum recens nata &
aedita quibus ne quid studiosus lector desiderare possit, additum ast & proemium, quod val antea in
eandem, idem author scripserat, eamque ratione publicauerat, quo lector maiore alacritate praesentem hanc
foeturam expectaret, Patavii, apud Iacobum Fabrianum, 1553, 8°
Joannis Bonii de vulnerum renunciatione et dissertatio de partu enecato
in 8°
Bohn, Johann, D. Johannis Bohn ... De renunciatione vulnerum, seu Vulnerum lethalium examen, cui
accesserunt dissertationes binae De partu enecato, et An quis vivus mortuusve aquis submersus,
strangulatus aut vulneratus fuerit, Lipsiae, apud Thomam Fritsch, 1711, 4°
Lodovico Viti dialoghi sopra il vaiuolo et altre malattie
in 8
Dialoghi d'un romano e d'un bolognese professori celebri di medicina sopra la cura de' vajuoli e d'altre
malattie ... del dottor Lodovico Viti lettore di filosofia e di notomia, in Venezia, nella stamperia Poletti, 1745,
8°
Johannis Friderici Bachstrom De scorbuto
in 8
Bachstrom, Johann Friedrich, Observationes circa scorbutum, ejusque indolem, causas, signa, et curam,
institutae, eorum praeprimis in usum, qui Groenlandiam & Indiam Orientis petunt, Lugduni Batavorum, apud
Conradum Wishof, 1734, 8°
Stephani Roderici Castrense Lusitanus exercitationes medic. variae
24
in 8
Castro Estêvão Rodrigues de, Variae exercitationes medicae (paucae sed valde doctae) privatae lectiones
Stephani Roderici Castrensis Lusitani ... Venetiis, apud Frnaciscum Brogiollum, 1656, 8°
Agostino Bellost osservazioni sopra il mercurio
in 8
Belloste Augustin, Esperienze mediche ed osservazioni sopra il mercurio del signor Agostino Bellost ...
Tradotto dal francese, Venezia, appresso Sebastiano Coleti, 1734, 8°
Johannis Prevotii remedia selectiora
in 8
Praevotius Johannes, Selectiora remedia multiplici usu comprobata, quae inter secreta medica iure
recenseas. Authore Ioanne Praevotio Rauraco in Patav. gymnasio olim medicinae Libellus posthumus a Io.
Bapt. et Theob. authoris fil. in lucem editus. Ad illustrissimum d. Bernardum Navem. Nobilem Venetum,
Patavii, typis Sebastiani Sardi, 1657, 12°
Eiusdem de compositione medicamentorum
in 8
Joannis Prevotii De compositione medicamentorum libellus iterum editus cura Friderici Monavi, Rinteli, typis
& impensis Petri Luci, typogr. academici, 1649, 12°
Eiusdem de hortulo medico
in 8
Praevotius Johannes, Hortulus medicus selectioribus remediis ceu flosculis versicoloribus refertus. Authore
Io. Praevotio Rauraco ... Plantatio tertia, Patavii, typis Iacobi de Cadorinis, 1666, 12°
Eiusdem de materia medicamentorum
in 8
Ioannis Praevotii De remediorum cum simplicium tum compositum materia. Ad sereniss. venetorum princ.
Franciscum Erycum Venetiis, apud Bertanos, 1611, 12°
Eiusdem de medicina pauperorum
in 8
Cl. et excell. Ioannis Praevotii ... Medicina pauperum ac ejusdem de venenis ac eorundem Alexipharmacis
opusculum Francofurti, sumptibus Johannis Beyeri, 1641, 12°
Coste traite pratique sur la goutte
in 8
Coste Jean-François,Traité pratique sur la goutte et sur les moyens de guérir cette maladie, Amsterdam,
chez J. H. Schneider, 1757, 8°
Statica medicina Sanctorii
in quarto parvo
Santorio Santorio, De statica medicina et de responsione ad staticomasticem, ars Sanctorii Sanctorii, olim in
Patavino gymnasio medicinam theoricam ordinariam primo loco profitentis aphorismorum sectionibus octo
comprehensa, Venetiis, apud Franciscum Brogiollum, 1660, 12°
Cristophori Molinarii epistola ad Stork de mulieris a schirro curatae
in 8
Christophori Molinarii cæs. aulæ medici Epistola ad Cl. V. Antonium Störck augg. archiatrum qua mulieris a
scirrho curatæ historia exponitur, Vindobonæ, typis Joannis Thomae Trattner cæs. reg. apost. maiest aulæ
typogr. et bibliopolæ, 1761, 8°
Eiusdem de purpura rubra et alba
in 8
(opera non reperita)
25
Tenke de instrumentis pharmaceuticis galenicis et chimicis
in 8
Tencke Jerome, Instrumenta curationis morborum, deprompta ex pharmacia, chyrurgia, et diaeta. De
instrumentis pharmaceuticis ex Galenicis & chymicis. In qua multa traduntur praxim ineuntibus utilissima,
eoque velut manu ducentia. Authore H. Tencke, profess. reg. Monspel Lugduni, apud Caerarem Chappuis, in
vico Bellae Corderiae, 1684, 12°
Andreae Cesalpini praxis universae medicae
in 8
Praxis universæ artis medicæ generalium æque ac particularium humani corporis pr[a]eter naturam
affectuum dignotionem iuditium & curam omnium vberrim. complectens summo labore et studio
concinnata ... multis adiectis in hac ultima editione correcta authore Andraea Caesalpino archiatro Romano,
Venetiis, typis Laurentij Marchesini, 1680, 12°
Ferdinandi Caroli Weinhart systema medicinae practicae tam veteris quam recentioris
in 8
2: Pars 2. Nuclei universae medicinae practicae ex plurimorum praestantissimorum tam veterum, quam
neotericorum classicorum authorum praxi, observationibus consiliis & epistolis, uti & propria plusquam 30.
annorum praxi ... excerpti, & olim sub nomine Enchiridii novi publica & inaugurali disputatione propositi in ...
uti & propria plusquam 30. annorum praxi ... excerpti, & olim sub nomine Enchiridii novi publica & inaugurali
disputatione propositi in ... Universitate Oenipontana praeside, & authore Ferdinando Carolo Weinhart ...
Nunc ab eodem magis limati, correcti, aucti ... denuo in lucem editi, [Innsbruck], typis haered. Jacobi Christ.
Wagner, Caes. aul. typ., 1709, 8°
Johannes Gorrei definitionum medicarum
in fol.
Gorris Jean, Io. Gorraei Parisiensis, Definitionum medicarum libri 24, literis Graecis distincti. Ab authore ante
obitum recogniti, magnaque accessione adaucti, & nunc denuo adpublicam rei literariae utilitatem editi.
Adiectus in calce Latinograecus index copiosissimus, Francofurti ad Moenum, ex officina typographica Andr.
Wecheli, 1578, 2°
Johann Baptista Molinari tractatus de apoplexia
Molinarius, Joannes Baptista, De Apoplexia specimen quod ad privilegia Universitatis Vindobonensis
consequenda edit. Joannes Baptista Molinarius Tridentinus, Joanne Thoma Trettnero, anno a R.S. 1753, 4°
Gerolamo [?] il mondo disingannato da veri medici
in 4
Il mondo disingannato da veri medici, cioè, Difesa critico-apologetica de medici ippocratici-galenici contro un
libricciuolo intitolato Il mondo ingannato da falsi medici ... opera d'un Professore, in Trento, per Gianantonio
Brunati, 1718, 4°
Giuseppe Gazola il mondo ingannato da falsi medici
in 8
Gazola Giuseppe, Il mondo ingannato da falsi medici e disingannato discorsi del dottor Giuseppe Gazola
veronese ... Opera postuma. Edizione sesta con l'aggionta della copia dell'estratto di detta opera, in Trento,
per Gianantonio Brunati, 1718, 12°
Friderici Ignatii Lospicler cum principiis corporis humani
in quarto parvo
Lospichler Friedericus Ignatius, Isagoge physiologica sive principia corporis humani. Quae in Alma Catholica
Caesareo-archiducali Universitate Oenipontana sub triplici schemate Galenico, chymico, et atomistico …
publicae disputationi submissa voluit, Oeniponti, 29.Juli 1709, Typis haeredum Jacobi Christophori Wagner,
4°
Gulielmi Harvei de motu cordis et sanguinis in animalibus dissertatio
26
in 8
Harvey William, Gulielmi Harveii De motu cordis & sanguinis in animalibus, anatomica exercitatio. Cum
refutationibus Aemylii Parisani, Romani et Iacobi Primirosii, in Londinensi collegio doctoris medici, Lugduni
Batavorum, officina Ioannis Maire, 1639, 4°
Alberti Venturi de melli origine et usu
Venturi Alberto, De mellis origine, et usu dissertatio historico-medica auctore Alberto Venturi, Venetiis, typis
Sebastiani Coleti, 1763, 4°
Alessandro Pascoli trattato delle febri
in quarto
Pascoli Alessandro, Delle febbri teorica, e pratica secondo il nuovo sistema ove tutto si spiega, per quanto e
possibile ad imitazion de' geometri di Alessandro Pascoli ... Si aggiungono in fine alcuni Discorsi in forma di
lettere, per chiarezza maggiore di quanto precedentemente si disse, in Venezia, per Andrea Poletti, 1701, 4°
Pauli Zacchiae quaestiones medico legales t. 3
in fol.
Pauli Zacchiæ Romani totius status ecclesiastici proto-medici generalis Quæstiones medico-legales
accedunt interpolationes & auctaria ex novis inventis & observationibus recentiorum auctorum cura Joannis
Danielis Horstii diversorum S.R.I. principum archiatri & collegii medici Mœno-Francofurtani senioris. Editio
secunda Veneta in tres tomos distributa, ceteris castigatior, additis, ad Venetiis, apud Simonem Occhi, 1751,
2°
Pharmacopeia Bateana
in 8
Bate George, Pharmacopoeia Bateana, seu Pharmaca e praxi Georgii Batei ... excerpta, cum viribus &
dosibus annexis. Necnon Arcana Goddardiana; & Orthotonia medicorum observata item tabula posologica;
atque Appendix ad Pharmacopoejam Bateanam ex autographo eximii auctoris. Cum indice morborum,
curationum &c Huic tandem novissimae editioni accessit Jacobi Le Mortii Chymia vindicata, & comparata,
philosophia medica, atque theoria hominis, & morborum, Venetiis, apud Jo. Gabrielem Hertz, 1703, 8°
Nicolo Lémery Pharmacopea universale
in fol.
Lemery Nicolas, Farmacopea universale che contiene tutte le composizioni di farmacia le quali sono in uso
nella medicina tanto in Francia, quanto per tutta l'Europa, le loro virtù, dose, e maniere di mettere in pratica
le più semplici e le migliori. E di più un vocabolario farmaceutico, molte nuove osservazioni, ed alcuni
ragionamenti sopra ogni operazione di Niccolo Lemery dell'Accademia Reale delle Scienze, dottore in
medicina. Tradotta dalla lingua francese con tre indici, in Venezia, nella stamperia dell'Hertz,1735, fol.
Dello stesso dizionario de semplici e droghe
in fol.
Lemery, Nicolas Dizionario overo trattato universale delle droghe semplici in cui si ritrovano i loro differenti
nomi, la loro origine, la loro scelta, i principj, che hanno, le loro qualità, la loro etimologia, e tutto cio, che v'ha
di particolare negli animali, ne' vegetabili, e ne' minerali. Opera dipendente dalla Farmacopea universale
scritta in francese dal sig. Niccolo Lemery ... E tradotta in italiano, in Venezia, nella stamperia dell'Hertz,
1737, fol.
Dello stesso la chymica t. 2
in quarto piccolo
Lemery, Nicolas Corso di chimica del signor Niccolo Lemery, che insegna il modo di fare le operazioni, che
sono usuali nella medicina. Con metodo facilissimo, e ragionamenti sopra ciascuna operazione. Tradotto
dall'ultima edizione francese, la qual è stata molto aumentata dall'autore, ed in questa ultima edizione veneta
aggiuntovi il Trattato dell'antimonio, e li segreti medicinali. Arricchita di figure in rame, in Venezia, per Gio.
Gabriel Hertz, 1732, 8°
Thomae Fuller Pharmacopoeia extemporanea
27
in 8
Fuller Thomas, Pharmacopoeia extemporanea, sive praescriptorum chilias, in qua remediorum elegantium &
efficacium paradigmata, ad omnes fere medendi intentiones accommodata, candide proponuntur. Cum
viribus, operandi ratione, dosibus, & indicibus annexis. Per Thomam Fuller ... cui adjectum est Enchiridion
medicum practicum Josephi Jacksonii. Editio Veneta, post nonam Lausanensem, secunda, Venetiis, ex
typographia Hertziana, 1741, 8°
Giuseppe Quercetano Farmacopea reformata
in
quarto
Du Chesne, Joseph La ricchezza della riformata farmacopea overo Antidotario riformato del sig. Giuseppe
Quercetano medico, & consigliere regio. Di latina fatta italiana dal sig. Giacomo Ferrari medico, e filosofo
mantovano, Venezia, Appresso Giovanni Guerigli, 1619, 4°
Giovanni Batista Capello Lessico farmaceutico edit. 7
in
quarto
Capello, Giovanni Battista Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedj piu usati d'oggidi di Gio.
Battista Capello speziale all'insegna de' tre monti in campo S. Apollinare. Quarta impressione corretta ed
accresciuta dall'autore di molti rimedj, e delle istituzioni farmaceutiche, in Venetia, appresso Tommaso
Bettinelli, 1745, 8°
Index variarum plantarum bononiensium
in quarto piccolo
Monti Giuseppe, Plantarum varii indices ad usum demonstrationum quae in Bononiensis Archigymnasii
Publico Horto quotannis habentur. Iis praefixa est Dissertatio ibidem habita anno 1723. ad easdem
demonstrationes auspicandas. Amplissimo excelsoque Studiorum Almae Matris Senatui d.d.d. Joseph Monti,
Bononiae Studiorum, apud Constantinum Pisarri ad S. Michaelis insignia, 1724, 8°
Johann Jacob Wecheri tractatus de secretis
in 8
Wecker Johann Jacob, De secretis libri 17. Ex variis authoribus collecti, methodiceque digesti, & aucti per
Ioa. Iacobum Weckerum ... Accessit index locupletissimus, Basileae, typis Conradi Waldkirchii, sumptibus
Episcopianorum, 1598, 8°
Plinius Secundus hystoria naturalis
in
fol.
Plinius Secundus Gaius, C. Plinii Secundi Historiarum naturae libri 37, post omnes omnium editiones,
ipsamque adeo Frobenianam posteriorem, ... plurimis in locis feliciter nunc tandem restituti ... His accessit
copiosissimus ... rerum omnium … , Parisiis, apud Galeotum a Prato, 1542, 2°
Caroli Linnaei regnum vegetabile
in 4
Linne Karl, Caroli Linnaei ... Regnum vegetabile iuxta systema naturae in classes, ordines, et genera ab
eodem constitutum e postremis auctis, & emendatis eiusdem clariss. viri operibus summatim redactum ...
atq. Societatis caesareae physico-botanicae Florentinae academicorum usui accomodatum ac recusum.
Curante Xaverio Manetti, Florentiae, ex typographio Petri Caietani Viviani, ad insigne Iani, 1756, 8°
Johann Helfrich Jungken Lexicon chimico pharmaceuticum
in 8
Jungken Johann Helfrich, Lexicon chimico-pharmaceuticum in duas partes divisum, quarum prior continet
processus selectos chimicos, sive medicamentorum chimicorum vulgo, sed usualium potissimum
elaborationes, ex recentiorum curiosorum medicorum laboratoriis noviter prodeuntes, selectas, & probatas.
Altera pars composita pharmaceutica tam usualia, quam alia his subordinata & rationi consentanea exhibet,
Venetiis, typis Laurentii Basilii, 1710, 8°
Amaltheum sive lexicon medicum
in
quarto
Castelli Bartolomeo, Lexicon medicum graeco-latinum, a Bartholomeo Castello Messanense inchoatum.
Nunc vero in commodum publicum opera et studio Adriani Ravesteini ... ex Hippocr. Galen. Avicenn. atque
28
aliorum celeberrimorum medicorum monumentis, Roterodami, apud Arnoldum Leers, 1657, 8°
Georg Abrahamo Mercklino, Lindenius renovatus sive, veterum et recentiorum medicorum
scriptorum catalogum
in quarto
Lindenius renovatus sive, Johannis Antonidae van der Linden de scriptis medicis libri duo quorum prior
omnium, tam veterum, quam recentiorum, latino idiomate, typis unquam expressorum scriptorum medicorum
consummatissisimum catalogum continet ... Posterior vero Cynosuram medicam, sive, rerum & materiarum
indicem ... continuati, dimidio pene amplificati, perplurimum interpolati, & ab extantioribus mendis purgati a
Georg. Abrah. Mercklino, Norimbergae, impensis Johannis Georgii Endeterii, 1686, 2 v. 4°
Osservazioni sulla libreria medica del dott. Tranquillini
Come possibile avvio per l’analisi di questo possesso librario si può effettuare
qualche rilievo quantitativo, operazione cautelativa che offre il vantaggio di scansare i
rischi indotti da affrettati giudizi qualitativi. Un primo dato, riscontrato in questa come
anche nella successiva raccolta, riguarda il numero elevato dei testi; ciò non sorprende, se
si pensa che ragioni istituzionali inerenti ai corsi di studi universitari imponevano che la
preparazione del medico si compisse, ancora nella prima metà del Settecento,
prevalentemente sulle letture private: il “modello di carriera”, prospettato dal Lancisi, da
effettuarsi nella clinica quale luogo di formazione e reclutamento dei medici era
evidentemente ancora lontano da attuarsi 15. Ma, oltre ai dati quantitativi, si vorrebbe
ricavare dalla lettura dell’elenco conoscenze sulle propensioni del proprietario nel campo
specifico della sua professione: preferenze di scuole, scelte di indirizzi scientifici, autorità
di supporto quali guida per l’esercizio quotidiano della professione di diagnostico e
terapeuta.
La situazione della medicina del tempo, coincidente con la prima metà del XVIII
secolo, non evidenzia in vero percorsi rettilinei di sviluppo: la disciplina era troppo
frammentata in pratiche diverse, e per di più scordinate, per offrire quadri sicuri di
riferimento a livello sia teorico che pratico. Tra Sei e Settecento pertanto i medici italiani,
pur essendo sollecitati da «conoscenze razionali nuove e lungimiranti, ma prive di
operatività immediata, ed esigenze ragionevoli di un approccio empirico» 16, incontravano
numerose difficoltà nell’effettuare in modo univoco le loro scelte pratiche.
A quale delle numerose scuole si rapportava quindi il medico Tranquillini? A quali
principi operativi? E’ difficile, tanto per lui quanto per molti altri medici del tempo, dare
risposte soddisfacenti. Per individuare il sapere, che pure doveva guidarlo nella sua
pratica medica, una via percorribile potrebbe essere quella di individuare all’interno di un
29
numero elevato di autori studiati quelli maggiormente frequentati; il confronto con i pochi
scritti da lui lasciati potranno offrire ipotesi e confermare interpretazioni.
Un primo dato di rilievo è la presenza nella libreria di 11 cinquecentine che attengono
ad opere di medici; vi si trovano dell’età antica l’Ars medica di Claudio Galeno, pubblicata
a Venezia da Vincenzo Valgrisi nel 1549 e il De re medica di Aurelio Cornelio Celso
pubblicata da Guillaume Rouillié (Gulielmus Rouillius) a Lione nel 1566; della medicina
rinascimentale si annoverano Amato Lusitano, Johann Jacob Wecker, Girolamo Mercuriale
ed altri. Le secentine, 16 di numero, comprendono l’Opera omnia di Daniele Sennerto, la
Medicina pratica di Girolamo Capivaccio, l’Opera medica di Lazzaro Riverio ed altre. Non
si sa se questi testi fossero stati usati dal Tranquillini durante il suo corso di studi e
nell’esercizio della professione o se rispondessero al suo gusto di uomo di lettere e di
eventuale bibliofilo; alcuni di questi autori comunque – Celso, Galeno, Mercuriale - furono
citati nel suo ragionamento sul cavalcare. Ciò che questo patrimonio afferma in ogni caso,
di là dell’uso personale del proprietario, è l’importanza della loro presenza nella
circolazione libraria di Rovereto, a testimoniare un diffuso amore per il libro antico e di
qualità.
Gli altri numerosi autori in elenco appartengono alla prima metà del sec. XVIII. A un
primo spoglio dei nomi i più seguiti sembrano essere - sulla base del numero delle opere Friedrich Hoffmann, presente con 8 titoli, Herman Boerhaave con 5, Alessandro Knips
Macoppe con 4; di Giovanni Maria Lancisi vi era l’opera omnia, così pure di Giorgio
Baglivi. Lo spazio teorico in cui questi autori possono iscriversi è quello della “medicina
razionale” scaturita dalla tradizione meccanicistica galileiana, e fortemente radicata negli
ambienti scientifici padovani 17. In campo medico essa si configurò propriamente come
iatromeccanica, o iatromatematica, indirizzo che poggiava, in teoria, sul modello del corpo
come macchina e – quanto alla metodologia – sull’introduzione in biologia e in medicina
delle misurazioni quantitative e dell’indagine sperimentale. Il sistema che ne scaturiva si
opponeva a quello ippocratico-galenico, basato invece sulla teoria degli umori, ed era
destinato, in quanto più moderno, a soppiantare del tutto lo stesso 18.
La medicina razionale si diramava in diversi campi: dall’anatomia microscopica di
Marcello Malpighi - rappresentata in libreria da Consultationum medicinalium – e del
seguace Giorgio Baglivi; alla iatromatematica di Domenico Guglielmini, attestata da una
sola opera, De salibus; al «meccanicismo solidista» di Friedrich Hoffmann, rettore
dell’università di Halle, la cui teoria medica faceva perno sulla “dottrina della fibra” 19. A
partire dalla fibra, considerata quale elemento costitutivo fondamentale del corpo, si
spiegava la malattia come dovuta a una devianza, per eccesso o per difetto, dal giusto
30
funzionamento del tono fibroso corporeo 20. Sappiamo dal consulto inviato al Graser in
quale misura il Tranquillini si riferisse al medico tedesco per elaborare una spiegazione dei
malesseri che il corrispondente accusava; così pure nel Ragionamento sopra il cavalcare
appare esplicito il riferimento alla dottrina di Hoffmann, soprattutto nell’elogio della
equitazione.
L’accettazione delle teorie solidiste – confortata anche dal riferimento alle opere del
Baglivi – si accompagnava, nella formazione del medico roveretano, all’attenzione per i
risultati speculativi della scuola di Leida, il cui maggiore esponente era Herman Boerhaave
ben rappresentato in biblioteca da 5 opere, completate dai Commentarii in Hermanni
Boerhaave institutiones rei medicae di
Albrecht von Haller e dai Commentaria in
Hermanni Boerhaave aphorismos di Gerard van Swieten. Il grande medico olandese,
assimilando iatromeccanica e iatrochimica 21, risultati importanti del travaglio teorico che
aveva investito la speculazione medica fra Seicento e Settecento, ripropose nella pratica
medica la centralità dell’osservazione del malato, da attuarsi negli «istituti clinici», e la
formazione di una tipologia delle malattie, onde pervenire a una nosologia scientifica. Il
progetto si configurava in fondo come una prosecuzione di una prassi già seguita, quella
delle historiae morborum22, attuata però con nuove e più agguerrite categorizzazioni
teoriche miranti a organizzare le osservazioni effettuate in forma sistematica, mentre nella
fase precedente esse erano compiute in modo episodico e lasciate slegate una dall’altra.
Se gli autori fin qui esaminati possono illuminarci sui principi teorici cui il Tranquillini
s’ispirava per la sua pratica diagnostica, considerazioni sulle opere di Alessandro Knipps
Macoppe - l’illustre medico padovano di origini tedesche (1662-1744), presente in libreria
con 4 titoli – possono darci informazioni sulle linee terapeutiche da lui seguite. Si andava
affermando nel corso del Settecento il principio della semplicità del medicare; antesignano
nella seconda metà del Seicento era stato il Redi, propugnatore della nonmedicalizzazione. Per curare il malato egli consigliava di seguire il principio della
parsimonia alimentare e di praticare una vita equilibrata. Ponendosi su questa linea,
medici convinti degli stessi principi, prescrivevano bevande acquose, brodi lunghi e,
quanto ai medicamenti, lavativi non devastanti e solo farmaci di sicuro effetto come la
china-china per le febbri e il mercurio per il morbo gallico 23.
Nei suoi itinerari di formazione Alessandro Knipps Macoppe aveva avuto modo di
apprendere in Belgio la nuova terapia dello scorbuto, basata sulla dieta vegetariana,
mentre nella facoltà di medicina di Montpellier aveva ascoltato le lezioni sui vantaggi delle
cure attuate con le acque termali. Della necessità di una riforma terapeutica si faceva
quindi propugnatore nella prolusione dal titolo Comentariolum de mercurio et thermis
31
aponensibus, recitata in occasione del suo insediamento sulla cattedra di medicina teorica
ordinaria nell’Università patavina, opera che il Tranquillini possedeva 24.
A questi principi s’ispirava Giuseppe Gazola, esponente di quel movimento dei
medici «moderni», che diede vita in Verona all’Accademia degli Aletofili, attiva - nella sua
prima fase di vita - fra il 1684 e il 1688 25. Nella città scaligera, percorsa dalle discussioni e
dai commenti suscitati dall’opera del Maffei, Della scienza chiamata cavalleresca, anche i
giovani professionisti della salute avvertivano la necessità di svecchiare gli assetti di
potere consolidati e i principi su cui essi si fondavano, grazie ai quali i medici più anziani,
organizzati in ceto d’élite, ponevano ostacoli al loro avanzamento nella carriera. Ai privilegi
di casta essi contrapponevano il criterio del merito conferito dagli studi e dalle
pubblicazioni scientifiche, mentre nella cura dei malati si facevano propugnatori di un
rinnovamento, contrapponendo ai medici di vecchia scuola - i cosiddetti “dommatici e
galenisti” - una nuova terapeutica che rifiutasse i salassi e i purganti come propugnava il
napoletano Lionardo di Capua col motto: «poter ogni uno esser Medico di se
medesimo»26.
Il Gazola, nato a Verona nel 1661, fu medico personale prima dell’ambasciatore
veneto in Spagna, quindi dell’imperatore Leopoldo; scrisse, fra altre opere, Il mondo
ingannato da falsi medici, che uscì a Trento postumo nel 1716 per i tipi di Giovanni Antonio
Brunati27. Al suo scritto rispose un anomimo esponente del ceto da lui attaccato, facendo
stampare dallo stesso editore trentino un libello polemico che si rivelava essere un vero
attacco ai medici “novatori”28. Entrambi i libri erano posseduti dal Tranquillini.
Non fa meraviglia dunque che suggestioni salutiste percorressero i consigli che egli
inviava al Graser, così come centrale nel Ragionamento sopra il cavalcare era la tesi della
bontà dell’esercizio fisico nell’ottica di una medicina che può definirsi preventiva. Ma,
quando il terapeuta si trovava davanti alle richieste del paziente, e alle sue comprensibili
ansie indotte dalla malattia, egli non esitava a ritornare all’antica prassi polifarmaceutica
prescrivendo un lungo elenco di «guazzabigli e [ … ] intingoli», come si esprimeva il Redi,
atti solo a impinguare le casse degli speziali. 29 Del resto anche i sommi medici, il Malpighi
e il Vallisnieri, nel curare i propri malati – che non si dimentichi erano clienti paganti –
abbandonate le vagheggiate teorie astensionistiche, riproponevano le consuete ricette a
base di latte asinino, occhio di granchio, antimonio diaforetico, polvere di millepiedi, infuso
di vipere ed altre simili amenità 30.
Un’ultima annotazione conviene fare sull’opera di Paolo Zacchia presente fra i libri
del Tranquillini, Questiones medico-legales (1651); essa è stata considerata come uno dei
primi trattati sul problema generale del controllo di ogni arte sanitaria e di ogni specie del
32
malato da parte del principe nell’ambito del governo del suo paese: un anticipo quindi del
più complesso discorso che svilupperà il Ramazzini 31.
2. Francesco Festi
Il secondo catalogo di medico appartiene a Francesco Simone Festi, morto il 29
gennaio 1779 nella sua casa situata in «Contrada delle Beccherie di sotto» 32. Non avendo
figli, egli nominò il nipote Giuseppe del fu dott. Giuseppe Antonio suo fratello, ancora
minorenne, quale erede universale cum honoribus et oneribus, e gli lasciò tutti i suoi averi,
da godere però insieme con gli zii viventi, don Valentino e Domenico, designati quali
usufruttuari.
Il personaggio era uomo di spicco nella società roveretana. Figlio del dott. Gottardo,
medico e speziale, di cui si analizzerà più avanti la libreria di bottega, egli, insieme con i
familiari, godeva di quell’ottima posizione sociale assicuratagli dalla solerzia e dalle
capacità imprenditoriali del padre. Viveva con i due su citati fratelli 33 in comunione dei beni,
fra i quali era compresa la farmacia, amministrandoli direttamente siccome maggiore: «La
facoltà del defonto fratello medico è incorporata colla nostra per non essere mai stata
divisa, essendo noi dalla morte paterna a questa parte vissuti sempre in unione de beni,
de quali ne è stato aministratore dispotico il detto defonto fratello», in questi termini si
esprimeva don Valentino, presentando al cancelliere, dopo la scomparsa del fratello, la
richiesta di procedere alla «confezione dell’inventario» di «tutta l’asse comune» 34.
La concreta gestione della spezieria – indicata nel documento d’ispezione del 14
dicembre 1762 «delli sigg.ri fratelli quondam Gottardo Festi»35 – era demandata a
Domenico, il quale risulta incluso nella “Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e
mammane che si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo”, pur mancando di qualsiasi
titolo che non fosse l’effettivo esercizio prestato da «29 anni a questa parte» 36. Secondo i
riti previsti dalla legge per la successione, il cancelliere deputato – lo stesso notaio
Giacomo Battisti – provvide, il giorno seguente al decesso, a prelevare carte, scritture e tre
gruppi di contanti «esistenti nel secondo caltro [scomparto] del cassabanco della stuffa,
ove è morto il sig. medico suddetto» e a deporre il tutto in una cassa esistente al terzo
piano della casa, cassa che venne immediatamente sigillata. Prima però si era levata una
delle tre parti di denaro, equivalente a troni 566.10, che fu consegnata a don Valentino per
provvedere alle spese del funerale; nello stesso tempo si stabilì di prendere nota giorno
33
per giorno di quanto entrava nella spezieria e di quanto per il suo esercizio si spendeva.
Il giorno 4 febbraio dello stesso anno infine alla presenza di Francesco Festi anch’egli speziale - figlio del quondam Giovanni Battista, immediato parente dell’erede e
suo tutore nominato37, si procedette «alla confezione dell’inventario» col consenso dello
stesso e dei fratelli del defunto, don Valentino e Domenico. Nella cassa sigillata furono
trovati in contanti 1270.22 troni più 9500 troni in cambiali da riscuotere al 5% d’interesse;
altri crediti per visite mediche erano annotati nei “libretti dei debitori” contrassegnati con
lettere dell’alfabeto, che il defunto aggiornava diligentemente; iniziati nel 1755, essi
perdurarono fino al 1779, quando ne fu interrotta la stesura all’altezza della lettera M per il
sopraggiungere della malattia mortale. Dall’elenco dei mobili e della suppellettile, descritti
stanza per stanza, risulta che il medico viveva in due appartamenti diversi, situati
rispettivamente al secondo e al terzo piano della casa. Nel primo si trovavano due
«stuffe», la «saletta» e la cucina; nel terzo quattro camere dove erano state sistemate le
librerie. I locali appaiono ben arredati e ornati di quadri a soggetto mitologico, religioso e
bellico.
Con i fratelli forniti di laurea il dott. Francesco condivideva il gusto degli studi letterari
tanto da iscriversi – come avevano fatto il dottor. Giuseppe Antonio e don Gottardo all’Accademia degli Agiati, alle cui adunanze mensili partecipava diligentemente, leggendo
proprie produzioni poetiche e dissertazioni di carattere scientifico e storico-erudito, oggi
conservate manoscritte nell’archivio dell’Accademia. Oltre a queste, resta di lui un’opera a
stampa - Dissertatio medica sistens prolegomena ad praxin medicam ... publicæ
disquisitioni submisit Franciscus Festi civis Roboretanus ... disputabitur in universitate die
mensis Aprilis anno MDCCLXI, Oeniponti, typis Joann. Nepom. Wagner, 1769, recitata
nell’«alma università» enipontana il 7 aprile 1769 per ottenere l’approvazione all’esercizio
della professione nella Provincia tirolese 38.
Il dott. Francesco Simone Festi affrontò nei suoi scritti diversi argomenti, ragionando
Sul seminare o tagliare legne in luna calante, sul Valore dei sogni, sull’ostinatezza della
nazione ebraica, sugli influssi dell’anima sul corpo, etc; più aderenti a soggetti
propriamente scientifici sono i suoi discorsi su Il morso velenoso della tarantola e
Necessità della respirazione cutanea 39. Senza addentrarmi sui particolari di queste
dissertazioni, ciò che mi sembra degno di rilievo è ricavarne quegli elementi idonei a
illuminare il modello teorico di riferimento dell’autore, appreso sicuramente durante gli
studi di medicina. Tanto per il professionista precendente quanto per questo i fenomeni
vanno studiati «meccanicamente, vale a dire per mezzo della materia e del moto»; nel
caso del morso della tarantola, il pizzico dell’animale provoca una mutazione nelle «papille
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nervee disseminate per ogni parte del corpo», che a sua volta causa un cambiamento nel
«sensorio comune», alterando il raziocinio. Si ristabilirà l’originario equilibrio delle idee –
egli sostiene - facendo ascoltare al paziente la musica di uno strumento che, sollecitando
i nervi acustici, modifica il sensorio comune e riconduce «la scompaginata figura alla
primiera e naturale sua forma» 40.
Che i due professionisti mostrassero un duplice volto - di seguaci di Asclepio e di
cultori di humanae litterae - non pare debba ascriversi soltanto alla presenza nella città di
un'Accademia vivace e aperta: era costume del tempo che i fisici-medici, per distinguersi
dai «ciurmatori» e «medicastri», avessero in sommo onore la pratica degli studi classici e
del latino; ciò avrebbe aumentato il prestigio della loro professione e attirato una clientela
scelta41. I due medici, accademici ed arcadici, eloquenti e forbiti, sottolineavano dunque la
propria nobiltà di letterati e filosofi non soltanto con i titoli universitari e le personali
produzioni letterarie, ma anche con le tripartite librerie delle proprie case.
I libri
I libri esistenti nella casa sono registrati in tre differenti note, redatte come per il caso
precedente con tre scritture diverse: nella A sono compresi 63 libri, di cui 50 di medicina e
13 di letteratura; nella nota B sono riportati 123 testi, di cui 118 opere mediche e 5 di
genere storico; nella lettera C sono elencati 130 testi definibili genericamente di letteratura
umanistica, più altri 5 libri di medicina. In totale i libri della professione sono 173, i
rimanenti di genere diverso 148. Quanto alla loro collocazione se ne deve rilevare l’insolita
sistemazione: essi erano distribuiti in tre locali diversi del terzo piano: nella prima camera
si trovavano i libri compresi nella lettera A; nella seconda stanza i libri della nota B; nella
quarta stanza infine i libri compresi nella nota C. I locali che ospitavano le «scaffe», cioè le
librerie, si presentano arredati con cura con mobili in noce: canterani, tavolini e quadri; con
sgabelli, sedie («careghe») e per ogni stanza «un caregon», probabilmente un seggiolone
comodo per chi passava più ore a tavolino a leggere e studiare.
La raccolta di libri attestata nella nota C sembra corrispondere più a un deposito di
testi usati nei curricula scolastici che al patrimonio di un lettore aggiornato e assiduo.
Predominano i classici latini con gli autori più rappresentativi, vera palestra di formazione e
di studi: Virgilio, Cicerone, Ovidio, Cesare, Tito Livio etc. Rafforza l’impressione di trovarsi
davanti a testi scolastici la presenza di compendi di ortografia italiana e di grammatica,
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nonché di retorica e stilistica. La letteratura italiana è rappresentata da pochi autori: Dante,
Petrarca e Boccaccio per quanto riguarda i primi secoli, e uno sparuto numero di Arcadi –
Girolamo Gigli, Vincenzo da Filicaia, Francesco Maria Zanotti – insieme a opere del
Muratori (Della regolata devozione dei cristiani, Del governo della peste etc.) in
rappresentanza dell’età moderna. L’interesse per la scienza moderna è attestato da
un’opera indicata Filosofia newtoniana in due tomi, che potrebbe corrispondere a
Philosophiæ naturalis principia mathematica di Isaac Newton e al Newtonianismo per le
dame di Francesco Algarotti.
La produzione letteraria e saggistica locale comprende alcune opere del Vannetti
(Barbalogia, Lezione sopra il dialetto roveretano); Lettera intorno alle cirimonie e
complimenti degli antichi romani di Clemente Baroni Cavalcabò; dei Tartarotti Saggio della
biblioteca tirolese di Iacopo e Idea della logica, De episcopatu Sabionensi S. Cassiani
martyris deque S. Ingenuini ejusdem urbis episcopi actis ad Antonium Roschmannum ...
epistola, De origine Ecclesiæ Tridentinæ & primis ejus episcopis dissertatio di Girolamo.
I rimanenti libri – alcuni testi religiosi di catechismo, di storia della Chiesa, di
meditazione; qualche opera di storia e di geografia – non costituiscono un insieme
omogeneo tale da rimandare a un solo lettore con specifici interessi.
I libri medici
Come si evince dal documento notarile, i libri di medicina non sono raggruppati in
un’unica nota, ma fanno parte di due elenchi – A e B - mescolati a opere di altro genere,
anche se nella nota B hanno netta prevalenza. Quanto alla descrizione bibliografica, gli
attuari hanno applicato il sistema dell’inventario precedente con i limiti ivi rilevati; nella
copiatura ho pertanto raccolto i libri di medicina da entrambi gli elenchi, attenendomi ai
criteri seguiti nella precedente trascrizione.
Gatti Angello inesto del vajuolo
Nuove riflessioni sulla pratica dell'inoculazione del signor D.r Angelo Gatti medico consultore del re di
Franzia e pubblico professore di medicina nell'università di Pisa dalla franzese nell'italiana lingua tradotte e
pubblicate[Venezia], per li figliuoli del qu. Z. Antonio Pinelli stampatori ducali, 1768, 4°
L’Avizari parimente inesto del vajolo
(opera non reperita)
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Bicetti pure inesto del vajolo
Giovammaria Bicetti de' Buttinoni da Trevì, Osservazioni sopra alcuni innesti di vajuolo in Ghiaradadda,
medico in patria ed Accad. Trasformato in Milano con l'aggiunta di varie lettere d'uomini illustri e un'ode
dell'abate Parini di su lo stesso argomento, in Milano, appresso Giuseppe Galeazzi,1765, 8°
Violante de variolis
Violante Filippo, De variolis et morbillis tractatus physico-mechanicus auctore Philippo De Violante
Neapolitano ... Dresdae, apud Georgium Conradum Waltherum bibliopol. reg., 1750, 4°
Ramazzini de morbis artificum
Ramazzini Bernardino, Tomus primus complectens, De morbis artificum diatribam, supplementum ejusdem
argumenti, ... quibus accessit Vita ejusdem a Barthol. Ramazzino m.d. ejus ex patre Nepote descripta,
Patavii, ex typographia Jo. Baptistae Conzatti, 1718, 8°
Saggio di medicina Carlo Giannella
Trattato di medicina preservativa diviso in sette parti in cui brevemente si ragiona delle sei cose da' medici
dette non naturali e s'insegna parimente la maniera di conservare la sanità scritto da Carlo Gianella medico
filosofo, in Verona, nella stamperia vescovile del seminario, 1751, 8°
Institutio medica Ipocratis
(titolo generico)
Fisica di madama Castelet
Instituzioni di fisica di madama la marchesa du Chastellet indiritte a suo figliuolo.Traduzione dal linguaggio
francese nel toscano accresciuta con la Dissertazione sopra le forze motrici di m. De Mairan, in Venezia,
presso Giambatista Pasquali, 1743, 8°
Tabula anotomica Joannis Adami Kulmi
Kulm Johann Adam, Tabulae anatomicae, in quibus corporis humani omniumque ejus partium structura &
usus brevissime explicantur accesserunt majoris perspicuitatis causa annotationes et tabulae aeneae.
Auctore Jo. Adamo Kulmo, [Roma] Amstelaedami, et denuo Romae apud haeredes Jo. Laurentii Barbiellini in
foro Pasquini, typis Joannis Generosi Salomoni, 1748, 8°
Arte ostetricia di Giacomo Tranquelli
Tranquillini Giacomo, Dottrina della comare, o sia Breve compendio d'arte ostetricia, composto da Giacomo
Tranquillini, in Verona, per l'erede di Agostino Carattoni, 1770, 8°
Cranz Materia medica
Crantz Heinrich Johann Nepomuk von, Henrici Joa. Nepom Crantz, Materia medica et chirurgica juxta
systema naturae digesta. T. 1-3, Viennae Austriae, impensis Joannis Pauli Kraus, 1762, 3 v. ill. 8°
Oservazioni di chirurghia del signor Sterc [?] divise in 2 tomi
Sharp Samuel, Trattato delle osservazioni di chirurgia colla descrizione e colle figure degl'istrumenti che
appartengono alle medesime operazioni, al quale si premette una introduzione sopra la natura delle ferite,
degli ascessi, e delle ulcere, e sopra la maniera di medicarle del signore Samuele Sharp chirurgo
dell'Ospedale di Guy; tradotto in italiano sulla sesta edizione inglese accresciuta, e corretta dall'autore ed
37
illustrato di note dal sig. Angelo Nannoni chirurgo della Regia scuola di Firenze. Parte prima-seconda, Siena,
nella stamp. di Luigi e Benedetto Bindi stampatore del S. Offizio e vescovile, 1770
Compendium anotomicum Heisterii
Heister Lorenz D. Laurentii Heisteri ... Compendium anatomicum, totam rem anatomicam brevissime
complectens. Editio secunda Veneta juxta tertiam Altorfinam prioribus longe auctiorem atque emendatiorem
expressa. Accedit Oratio de incrementis anatomiae in hoc seculo 18. Cum figuris aeneis, Venetiis, apud
Sebastianum Coleti, 1730 ill., 8°
Comentaria Boerhaavis
Swieten Gerhard van, Gerardi van-Swieten ... Commentaria in Hermanni Boerhaave Aphorismos de
cognoscendis et curandis morbis. Tomus primus-septimus, Venetiis, typis Jo. Baptistae Pasquali, 1747-1772,
7 v., 4°
(opera possibile)
Heyman Johan Willem, Commentaria in Hermanni Boerhaave Institutiones medicas.
Studio & opera Joh. Guil. Heyman, Leida, apud Abrahamum Kallewier et Johannem
Hasebroek, 1754, 7 v., 12°
(opera possibile)
Disertatio inauguralis medica Josephi Winterl
Winterl Jakob Joseph, Iacobi Iosephi Winterl Styri Eisenartensis, Dissertatio inauguralis medica, proponens
inflammationis theoriam novam, Viennae, typis Ioan. Thomae nob. de Trattnern caes. reg. aulae typographi
et bibliopolae, 1767, 8°
De febribus biliosis Tissot
Tissot Samuel Auguste Andre David, S.A.D. Tissot , Dissertatio de febribus biliosis seu Historia epidemiae
biliosae Lausannensis an. 1755. Accedit tentamen de morbis ex manustupratione, Napoli, apud Vincentium
Ursinum, expensis Stephani Manfredii, 1762, 8°
Lettere mediche del signor Tissot
Tissot Samuel Auguste Andre David, Lettere mediche scritte a varj amici dal sign. Tissot. Traduzione dal
francese, in Venezia, presso Caroboli e Pompeati, 1771, 8°
Tissot della salute dei letterati
Tissot Samuel Auguste Andre David, Della salute de' letterati opera del sig. Tissot dottore e professore in
medicina. Traduzione dal francese, In Milano, appresso Giuseppe Galeazzi regio stampatore, 1768, 8°
Tissot sopra le malatie delle persone del gran mondo
Tissot Samuel Auguste Andre David, Saggio sopra le malattie delle persone del gran mondo. Opera del sig.
Tissot ... trasportata in lingua italiana dalla seconda edizione francese, in Venezia, presso Caroboli e
Pompeati comp., 1770, 8°
L’innoculazione giustificata del signor Tissot
Tissot Samuel Auguste Andre David, L' inoculazione giustificata. Parte prima-seconda, in Venezia, presso
38
Domenico Pompeati, 1777, 2 v., 8°
Instruzione sulle colomie [?] animale del signor Tissot divise in 2 tomi
Fermin Philippe, Istruzioni importanti al popolo sull'economia animale, che contengono le differenti malattie
croniche, alle quali e soggetto il corpo umano ... per servir di seguito all'Avviso al popolo del signor Tissot,
opera del signor Filippo Fermin tradotta dal francese, e di note illustrata dal sig. N.N. M.F. ed in questa ultima
edizione aggiuntevi nei proprj luoghi le note del signor Francesco Marmocchi, ed un copioso indice. Tomo
primo-secondo con tavole incise in rame, in Napoli, nella stamperia ed a spese di Gaetano Castellano, 1775,
12°
Huxham de aere in 2 tomi
Huxham John, 3: Observationes Huxhamii De aere, et morbis epidemicis, ab anno 1749 ad exitum usque
anni 1752. Tomus tertius. A patris manuscripto edidit. J. Cor. Huxham, Londini, impensis Joannis Hinton, ad
arma regia, in vico dicto Pater-Noster Row, 1770, 8°
Huxham de febribus
Huxham John, Joannis Huxham Liber de febribus et alia opuscula varia, curante Georgio Christiano
Reichel. Editio secunda revisa et emendata, Venetiis, apud Laurentium Basilium, 1772, ill.16°
Raulim Racolimento dei parti di. in 2 tomi
Raulin Joseph Istruzioni sulla maniera di raccogliere i parti scritte dal celebre sig. Raulin per ordine del
Ministero di Francia, ed ora tradotte nella nostra volgar favella, accio servano d'ammaestramento alle donne,
che nella professione di comari vogliono esercitarsi. Parte 1-5, in Venezia presso Caroboli e Pompeati
comp., 1771-1773, 8°
Tabula notomica magni Morgagni
Morgagni Giovanni Battista, Jo. Baptistae Morgagni ... De sedibus, et causis morborum per anatomen
indagatis libri quinque. Dissectiones, et animadversiones, nunc primum editas complectuntur propemodum
innumeras, medicis, chirurgis, anatomicis profuturas. Multiplex praefixus est index rerum, & nominum
accuratissimus. Tomus primus-secundus, Venetiis, ex typographia Remondiniana, 1761, 2 v., fol.
(opera possibile)
Chemia di Boehaavis di in due tomi
Boerhaave, Herman Elementa chemiae, quae anniversario labore docuit, in publicis privatisque, scholis,
Hermannus Boerhaave. Tomus primus-secundus, Lugduni Batavorum, apud Isaacum Severinum, 1732, 2 v.
ill., 4°
Epistolae medice Tissot
S.A.D. Tissot, Epistolae medicae. In variolis, apoplexia, hydrope, colica saturnina, morbo nigro, scirris
viscerum, cephalea, inoculatione, irritabilitate, cum cadaverum sectionibus. Editio prima veneta, Venetiis,
Typis Caraboli & Pompeati Soc, 1770, 8°
Haller prima linea phisiologiae
Haller Albrecht von, Alberti Haller, Primae lineae physiologiae in usum praelectionum academicarum,
Gottingae, apud A. Vandenhoeck acad Typogr. 1747, 8°
39
Avertimenti al popolo Tissot
S.A.D. Tissot Samuel, Avvertimenti al popolo sopra la sua salute del sig. Tissot ... Opera dalla francese
nell'italiana favella recata, e d'alcune annotazioni arricchita dal dott. Giampietro Pellegrini ... Aggiuntovi il
Saggio sullo scorbuto di mare del sig. Addington. Terza edizione, in Venezia, presso Antonio Zatta, 1768, 2
v., 8°
Institutiones chemiae
Vogel Rudolph Augustin, Rudolphi Augustini Vogel, Institutiones chemiae ad lectiones academicas
accommodatae, Gottingae, apud Eliam Luzac, 1755, 4°
(opera possibile)
Boerhaave, Herman, Hermanni Boerhaave …
Institutiones et experimenta chemiae. Tomus primus -secundus, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1726, 8°
(opera possibile)
Formulae remediorum Artmanni
Hartmann Franz, Franc. Xaver Hartmann Formulae remediorum in materiam medicam et chirurgicam
clarissimi ac celeberrimi viri Crantz, Lipsiae, impensis Ioannis Pauli Kraus bibliopolae Viennensis, 1770, 8°
De viribus medicamentorum Hermani Boehaavis
Boerhaave, Herman Hermanni Boerhaave Tractatus de viribus medicamentorum, Parisiis, apud Guillelmum
Cavelier filium, 1723, 12°
Allen de morbis di in 2 tomi
John Allen, Synopsis universae medicinae practicae, sive doctissimorum virorum de morbis eorumque
causis ac remediis judicia. Accesserunt nunc demum casus nonnulli oppido rari. Pars prima-secunda.
Authore Jo. Allen, M.D, Bassano, in typographia Bassanensi, sumptibus Remondinianis, 1766, 8°
Compendium medicinae praticae Heistere
Heister Lorenz, Laurentii Heisteri Compendium medicinae practicae cui praemissa est De medicinae
mechanicae praestantia dissertatio, Venetiis, apud Simonem Occhi, 1748, 8°
Cornelius Celsus de arte medica
Aurelii Cornelij Celsi, De arte medica libri octo, multis in locis iam emendatiores longe, quam unquam antea,
editi. Gulielmi Pantini Tiletani ... amplissimi atque eruditissimi in duos quidem priores libros Commentarij, & in
reliquos Annotationes breviores ... Accessit quoque rerum & verborum in hisce omnibus memorabilium
locupletiss. index, Basileae, per Ioannem Oporinum, 1552, fol.
Dell’amputazione de membri del Tissot
Bilguer Johann Ulrich, Sopra l'inutilità dell'amputazione de' membri dissertazione del sig. Bilguer chirurgo
generale delle armate del re di Prussia portata dall'originale latino nella lingua francese dal sig. Tissot e
tradotta dal francese in lingua italiana da Giuseppe Bonini palermitano, in Firenze, per Gio. Batista Stecchi e
Anton-Giuseppe Pagani, 1769, 4°
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Epilessia pure del sig.r Tissot
Tissot Samuel Auguste Andre David, Trattato della epilessia, che forma parte del trattato de' nervi, e delle
loro malattie del signor Tissot ..., in Venezia, presso Caroboli e Pompeati Comp., 1772, 8°
Giuseppe Cavalini storia medica
Cavallini, Giuseppe, Collezione istorica di casi chirurgici metodicamente disposti e con note illustrati da
Giuseppe Cavallini di Cevoli alunno nel R. Spedale di S. M. Nuova di Firenze, in Firenze, appresso Andrea
Bonducci, 1762-1779, 4°
Crantz del arte levatrice
Introduzione all'arte della levatrice del celebratissimo signore Enrico Giovanni Nepomuceno Crantz ... dalla
tedesca nell'italiana favella recata e al suo degnissimo autore dedicata da Gianmichele de Menghin, in
Inspruck, con licenza de'superiori nella stamperia aulica, [1768?], 8°
Gorter chirurghia repurgata
Gorter, Johannes Iohannis de Gorter ... Chirurgia repurgata accessit materies medica chirurgiae repurgatae
accomodata, Florentiae, sumptibus Josephi Rigacci, 1745, 4°
Lexicon medicum Castelli
Castelli Bartolomeo, Lexicon medicum graeco-latinum, a Bartholomeo Castello Messanense inchoatum.
Nunc vero in commodum publicum opera et studio Adriani Ravesteini ... ex Hippocr. Galen. Avicenn. atque
aliorum celeberrimorum medicorum monumentis, Roterodami, apud Arnoldum Leers, 1657, 8°
De extemporanea medicamentorum compositione Wedelli
Wedel, Georg Wolfgang Georgii Wolffgangi Wedelii ... De medicamentorum compositione extemporanea, ad
praxin clinicam & usum hodiernum accomodata, liber, tribus sectionibus distinctus, Jenae, sumptibus
Johannis Bielkii bibliop., typis Samuelis Krebsii, 1679, 4°
Boehaavis patologia
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Praelectiones academicae in proprias institutiones rei medicae.
Edidit, et notas addidit Albertus Haller [...] Tomus primus- sextus, Venetiis, apud Simonem Occhi sub signo
Italiae, 1743-1745. 6: Pathologia, Semeiotice, Hygiene, Therapeutice. Accedit index totius operis, Venetiis,
apud Simonem Occhi, 1745, 4°
Medicina legalis Teichmeyeri
Teichmeyer, Hermann Friedrich Institutiones medicinae legalis, vel forensis in quibus praecipuae materiae
civiles, criminales et consistoriales, secundum principia medicorum decidendae, ex recentissimis atque
optimis eorum hypothesibus erutae traduntur in vsum auditorii sui cum indicibus Herm. Friderici
Teichmeyreri, Jena, sumptibus Ioh. Felicis Bielckii, 1731, 4°
Alpinus de planti Aegipti
Alpino Prospero, Prosperi Alpini De plantis Aegypti liber. In quo non pauci, qui circa herbarum materiam
irrepserunt, errores, deprehenduntur, quorum causa hactenus multa medicamenta ad usum medicine
admodum expetenda, plerisque medicorum, non sine artis iactura, occulta, atque obsoleta iacuerunt. ...
Accessit etiam liber de balsamo alias editus, Venetiis, apud Franciscum de Franciscis Senensem, 1592, 4°
Alpinus de presagenda vitta et morte aegrotantium
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Alpino Prospero, Prosperi Alpini ... De praesagienda vita et morte aegrotantium libri septem. In quibus ars
tota hippocratica praedicendi in aegrotis varios morborum eventus ... cum praefatione Hermanni Boerhaave.
Juxta editionem alteram leidensem ... accuravit, Hieron. Dav. Gaubius, Francofurti & Lipsiae, in Officina
Fleischeriana, 1754, 4°
Astruc de morbis mulierum
Astruc Jean,Tractatus de morbis mulierum, quo praxi certiori et experientiis comprobata, solida ac nova
theoria exponitur. ... Auctore Joanne Astruc ... Gallico sermone ab auctore conscriptus, ac nuperrime Venetiis
Latine versus & hac prima Neapolitana editione mendis, quibus Veneta versio ubique scatebat, repurgatus.
Pars prima-altera, Neapoli, ex officina Vincentii Ursini, expensis Stephani Manfredii, 1769, 4°
Lemeri delle droghe semplici
Lemery Nicolas, Dizionario overo trattato universale delle droghe semplici in cui si ritrovano i loro differenti
nomi, la loro origine, la loro scelta, i principj, che hanno, le loro qualità, la loro etimologia, e tutto cio, che v'ha
di particolare negli animali, ne' vegetabili, e ne' minerali opera dipendente dalla Farmacopea universale
scritta in francese dal sig. Niccolo Lemery, in Venezia, nella stamperia dell'Hertz, 1737, fol.
Hippocrates cum Doreto
Hippocrates Hippocratis Coi De humoribus purgandis liber et de diaeta acutorum libri tres cum commentariis
integris Ludovici Dureti Segusiani. Accessit constitutio prima libri secundi Epidemion cum eiusdem auctoris
interpretatione Petrus Girardetus ... emendavit, in ordinem distribuit, ac primum in lucem protulit iterum
recensuit, emendavit ... Iustus Godofredus Gunz, Lipsiae, sumptibus haeredum Lankisianorum, 1745, 8°
Lazarius Riverius opera medica universa
Riviere Lazare, Lazari Riverii ... Opera medica universa quibus continentur 1. Institutionum medicarum libri
quinque. 2. Praxeos medicae libri septedecim. 3. Observationum medicarum, ... adornata a Joh. Daniele
Horstio, editio novissima, auctior et correctior, cui praefatus est Jacobus Grandius ... Accesserunt in Riverii
institutiones utiles anonymi animadversiones, Venetiis, typis Andreae Iuliani, & Ioannis Cagnolini, 1683, fol
Magni Ippocratis opera omnia latine tantum edita divisa in due tomi
Hippocrates Magni Hippocratis coi opera omnia latine tantum edita... industria & diligentia Ioan. Antonidae
vander Linden...accomodata, Napoli, excudebat Josephus Raymundus sumptibus Antonii Cervone, 1757, 4°
Praxis medica Riverii
Riverius Lazarus, Viri summi Lazari Riverii medici ... Medicina practica in succinctum compendium redacta
studio et sumptibus Bernhardi Verzaschae, Basileae typis Jacobi Werenfels, 1663, 8°
Verheyen anotomia divisa in 2 tomi
Corporis humani anatomiae liber primus in quo tam veterum quam recentiorum anatomicorum inventa
methodo nova describuntur ac tabulis repræsentantur autore Philippo Verheyen in Universitate Lovaniensi
art. et med. doct. et professore. Editio nova ab autore novis observationibus inventis ac figuris aucta Lipsiæ,
apud Thomam Fritsch,1718, Leipzig, 8°
Tabulae anotomiae eiusdem auctoris
Verheyen Philipp, Supplementum anatomicum, sive, Anatomiae corporis humani liber secundus, in quo
partium solidarum libro primo descriptarum usus, & munia explicantur, Neapoli, [s.n.], 1734, 4°
Chirurghia del Gerloni
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Bartolomeo Gerloni, Trattato delle operazioni di chirurgia colla descrizione e colle figure in rame
degl'istrumenti che appartengono alle medesime operazioni al quale si premette una introduzione sopra la
natura delle ferite, degli ascessi e delle ulcere, in Venezia, presso Antonio Zatta, 1770, 8°
Opera del Macoppe
De Alexandro Knips Macoppe primario in Patavina academia medicinae practicae professore, ac de duobus
remediis ab eo maxime illustratis, Mercurio et Aponensibus thermis, commentariolum, Patavii, typis
Seminarii, 1745, 4°
(opera possibile)
Dizionario chirurghico
James Robert, Dizionario universale di medicina, di chirurgia di chimica di botanica di notomia di farmacia
d'istoria naturale &c. del Signor James a cui precede un Discorso istorico intorno all'origine e progressi della
medicina tradotto dall'originale inglese dai signori Diderot, Eidous, e Toussaint. Riveduto, corretto, ed
accresciuto dal Sig. Giuliano Busson, dottor reggente della Facolta di medicina di Parigi. Versione italiana.
Tomo primo undecimo, Venezia, per Giambatista Pasquali, 1753, 4°
(opera possibile)
Rodericus a Castro de morbis mulierum divis. in 2 tomi
Castro, Rodrigo de Roderici a Castro Lusitani, De universa mulierum medicina ... novo et antehac a
nemine tentato ordine opus absolutissimum. Et studiosis omnibus utile, medicis vero pernecessarium. Pars
prima-secunda cum triplici indice, Hamburgi, in Officina Frobeniana, excudebatur typis Philippi de Ohr, 1603,
2°
Opere di Francesco Redi divis. in 4 tomi
Redi Francesco, Opere di Francesco Redi gentiluomo aretino e accademico della Crusca. In questa nuova
edizione accresciute, e migliorate. Tomo primo–settimo, in Napoli, a spese di Raffaele Gessari, nella
stamperia di Angelo Carfora, 1740-1741, 7 v., 4o
Flores medicinales Bovii
Bovio Giacinto, Novi flores medicinales sive observationes, sententiae, dicta, historiae, & medicamenta
morbis probata, quae per multa probatissimorum authorum inveniuntur volumina. A Hyacintho Bovio nob.
Feltrensi collecta. Hoc opus in quinque partitur libros. Primus liber est de auctoribus, qui tracta nt de morbis,
& de danda aqua frigido in febribus. Secundus. De observationibus medicis, & de centurijs. Tertius. De
medicis consultationibus. Quartus. De arte chirurgica. Quintus. De secretis, & de remediis cuilibet morbo
appropriatis, Venetiis, typis Catanei, 1675, 8°
Dispensatorium medicum Renodei
Renou Jean de, Dispensatorium medicum, continens Institutionum pharmaceuticarum, lib. 5. De materia
medica, lib. 3. Pharmacopoeam itidem sive antidotarium ... Auctore Ioan. Renodaeo medico Parisiensi regio.
Quibus accessit Iosephi Quercetani ... Pharmacopoea dogmaticorum restituta. Item Nicolai Epiphanii ...
Empirica nunc e manuscripto luci data, Francofurti, apud Paulum Jacobi, impensis Ioannis Theobaldi
Schonvvetteri, 1615, 4°
Oddo de Oddis medicus
(senza indicazione di opera)
43
Methodo disendi medicinam Boerhaavis
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave Methodus discendi medicinam, Venetiis, apud Franciscum Zane,
1747, 8°
Consultationes medicae Boerhaavis
Boerhaave Herman, Consultationes medicae, sive sylloge epistolarum, cum responsis Hermanni Boerhaave
Editio nova, priori Parisiensi, caeteris ante hanc datis perfectiori, auctior, Parisiis, apud G. Cavelier, patrem,
via Jacobaea, prope fontem S. Severini, 1750, 4°
Boerhaave de lue aprodisiaca
Boerhaave Herman, Tractatus medico-practicus de lue aphrodisiaca continens hujus affectionis historiam,
originem, progressum, causas, symptomata, & curationem. Auctore Clarissimo viro Hermanno Boerhaave,
Venetiis, impensis Jo. Baptistae Novelli, 1765, 8°
Trilleri [?] de Macoppe de aortae polypo
De aortae polypo epistola medica praeclarissimo, ac eruditissimo viro Carolo Patino (1693).
(opera possibile)
Boerhaave de morbis oculorum
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave, ... Praelectiones publicae de morbis oculorum ex codice M.S.
editae , in Venezia apud Antonium Bortoli, 1748, 8°
Delle febri maligne del Moreali
Moreali, Giovanni Battista, Delle febbri maligne, e contagiose nuovo sistema teorico-pratico scoperta fatta
nella medicina da Giam-Battista Moreali, in Venezia, presso Giuseppe Corona, 1746, 8°
Otonus Tachenius
(senza indicazione di opera)
Molinarius de miliarium indole
Christ. Molinarii augustalis aulæ medici De miliarium exanthematum indole et tractatione disquisitio,
Vindobonæ, sumptibus Hermanni Josephi Krüchten, 1764, 8°
Galenus in librum Hipocratis de humoribus
Galenus Claudius Galeni In Hippocratis Librum De Humoribus commentarij tres. Eiusdem reliquum sexti
commentarij in sextum de vulgaribus morbis itemque septimus, & octavus ... Io. Baptista Rasario interprete,
Venetiis, apud Vincentium Valgrisium, 1562, 8°
Formulae remediorum Petri Moreli
Morel Michel, Petri Morelli ... Formulae remediorum studio & opera Io. Iacob a Brunn ... Cujus accedit
Systema materiae medicae. Indicibus huic postremae editioni additis, Patavii, typis Pauli Frambotti
bibliopolae,1647, 12°
Epistolae medicae Andreae Mattioli
44
Mattioli Pietro Andrea, Petri Andreae Matthioli Epistolarum medicinalium libri quinque, Pragae in officina
Georgij Melantrichij ab Aventino, ad instantiam Vincentij Valgrisij, 1561, fol.
La medicina statica di Santorio de Santoni
Santorio Santorio, De statica medicina et de responsione ad staticomasticem, ars Sanctorii Sanctorii, olim in
Patavino gymnasio madicinam theoricam ordinariam primo loco profitentis aphorismorum sectionibus octo
comprehensa, Venetiis, apud Franciscum Brogiollum, 1660, 12°
Fundamenta medicinae incerti auctoris
(opera non identificabile)
P. Joannis de Rojas
(senza indicazione di opera)
Luvigi Sale delle parti insensibili degli animali
(opera non idendificata)
Della strutura del cuore del signor Senac div. in 4 tomi
Senac Jean Baptiste, Trattato della struttura del cuore della sua azione e delle sue infermità del signor
Senac medico consultore del re. Tradotto per la prima volta dal francese. Tomo primo–quarto, in Brescia, per
Giammaria Rizzardi, 1773, 4°
Bagni di Pisa del Cochi
Cocchi Antonio, Dei Bagni di Pisa trattato di Antonio Cocchi Mugellano, in Firenze, nella Stamperia
Imperiale, 1750, 4°
Descriptio istorica morborum Cristianopuli
Christianopulos Georgius, Georgii Christianopulo phil. et med. doctoris Descriptio historica quorundam
morborum gravissimorum curatu maxime difficilium, usu interno mercurii sublimati corrosivi feliciter
sanatorum, Brixiae, ex typographia Joacobi Ragnoli, 1767, 4°
Embriologia sacra sive de oficio sacerdotum
Embryologia sacra, sive, De officio sacerdotum, medicorum & aliorum circa æternam parvulorum in utero
existentium salutem libri quatuor S.T. et U.J.D. Francisco Emmanuele Cangiamila Panormitanae ecclesiae
canonico theologo ... auctore ac interprete, Panormi, typis Francisci Valenza regii ss. crucitate impressoris,
1758, fol.
Disertazione sull’insensibilità del sig. Aler
Haller Albrecht, Sull'insensibilità e irritabilità di alcune parti degli animali. Dissertazioni de' signori Haller
Zimmerman e Castell trasportate in lingua italiana dal p. Gian Vincenzo Petrini ... colle lettere del p. Urbano
Tosetti sullo stesso argomento, in Roma, nella stamperia di Giovanni Zempel presso Monte Giordano, 1755,
4°
Omnia opera Ermani Boerhaavis
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave opera omnia medica complectentia 1. Institutiones medicas, 2.
Aphorismos de cognoscendis & curandis morbis, 3. Libellum de materie medica, 4. Tractatum de lue
45
aphrodisiaca sive venerea, 5. Atrocis, nec descripti prius morbi historiam, 6. Atrocis, rarissimique morbi
historiam alteram, 7. De fabrica glandularum in corpore humano epistolam, 8. De mercurio experimenta ex
act. Reg. Lond. Oc. eruta, 9. Orationes inaugurales academicas. accedit in noua hac editione auctoris vita et
effigies, Venezia, apud Laurentium Basilium, 1751, 4°
Wan Svieter opera medico div. in 6 tomi
Swieten Gerhard van, Gerardi B. de van Swieten ... Commentaria in omnes aphorismos Hermanni
Boerhaave de cognoscendis, et curandi morbis. - Editio postrema Veneta juxta tertiam Lugduno-Batavam, in
qua praeter typorum elegantiam, errores prope innumeri, quibus omnes editiones italicae scatebant, ab ipso
perillustri auctore novis curis deleti sunt, Venetiis, typis Jo. Bapstistae Pasquali, 1775-1778, 7 v 4°
(opera probabile)
Boerhaave methodus studii medici diviso in 2 tomi
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Methodus studii medici emaculata & accessionibus locupletata
ab Alberto ab Haller ... Tomus primus–secundus, Amstelaedami, sumptibus Jacobi a Wetstein, 1751, 4°
Quadrio del canchero coperto
Quadrio, Giuseppe Maria Nuovo metodo per curare sicuramente ogni canchero coperto e specialmente le
ghiande scirrose delle mammelle, e di altre parti del corpo. Si aggiungono molte lettere indicanti le
guarrigioni seguite. Opera di Giuseppe Maria Quadrio, in Venezia, appresso Giovanni Tevernin, 1750, 4°
Boehaave cum notis Halleri div. in 6 tomi
Boerhaave Herman, Hermanni Boerhaave ... Institutiones medicae una cum praelectionibus academicis in
illas et notis Alberti Halleri vol. 1-2, Venetiis, s. n. 1744-1747, 8°
Consultaciones medicae Marceli Malpighi
Malpighi Marcello, Marcelli Malpighi Consultationum medicinalium centuria prima, quam in gratiam
clinicorum evulgat Hieronymus Gaspari, Patavii, ex Typographia Seminarii, apud Jo. Manfre, 1713, 4°
Elementa medicinae Pitcarnii
Pictairne Archibald, Archibaldi Pictarini medici celeberrimi Scoto-Britanni Elementa medicinae physicomathematica libris duobus, quorum prior theoriam, posterior praxim exhibet, in gratiam medicinae
studiosorum delineata, & numc iterum in lucem edita Item ejusdem opuscula medica quibus postremo
adjectus est ratiociniorum mechanicorum in medicina usus vindicatus per Christianum Strom, Venezia, apud
Antonium Bortoli, 1733, 4°
Montanari della astrologia convinta di falso
Montanari Geminiano, L' astrologia convinta di falso col mezzo di nuove esperienze, e ragioni fisicoastronomiche, o' sia La caccia del frugnuolo di Geminiano Montanari ... Scritta a' sua eccellenza il signor D.
Gio. Francesco Gonzaga, in Venetia, per Francesco Nicolini, 1685, 4°
Della vertigine del Gallarati
Lomeno Gallarati Carlo, Della vertigine, dissertazione epistolare di Carlo Lomeno Gallarati, in Pavia, presso
Giuseppe Bolzani impressore della regia citta, 1776, 4°
Mortom opera medica
46
Morton Richard, Richardi Morton ... Opera medica quibus additi fuere tractatus sequentes 1. Gualt. Harris De
morbis acutis infantum. 2. Gul. Cole Novae hypotheseos, ad explicanda febrium intermittentium symptomat.
& typos excogitata hypotyposis & c. 3. Ejusd. De secretione animali. 4. Mart. Lister. De morbis chronicis. 5.
Ejusdem De variolis. 6. Thomae Sydenham Processus integri in morbis fere omnibus curandis, cum Tract.
de phthisi nunquam antehac edito, Ginevra, sumptibus Cramer & Perachon, 1696, 4°
Geoffroy opera medica div. in 5 tomi
Geoffroy Stephano Francisco,Tractatus de materia medica sive de medicamentorum simplicium historia,
virtute, delectu, et usu; auctore Stephano-Francisco Geoffroy, doctore medico Parisiensi ... tomus secundus.
De vegetabilibus indigensis, Venetiis, apud Franciscum ex Nicolao Pezzana, 1771, 8°
Sauvages opera medico div. in 2 tomi
De Sauvages Boisser, Due dissertazioni fisico-mediche del signor Boissier De Sauvages ... dal francese in
toscano tradotte, e di diverse annotazioni accresciute da Saverio Manetti, in Napoli, presso Vincenzo Orsino,
1771, 4°
(opera possibile)
Quadrio delle aque termali
Quadrio, Giuseppe Maria, Osservazioni fisico-mediche intorno alle acque termali del Masino di Giuseppe
Maria Quadrio a sua eccellenza la signora donna Clelia Grillo-Borromea,in Milano, nelle stampe di
Francesco Agnelli, 1745, 8°
Franciscus Torti
(senza titolo dell’opera)
Richardi Meat opera medico
Mead Richard, Richardi Mead ... Opera medica tomus primus-secundus continens, 1. De imperio solis ac
lunae in corpora humana & morbis inde oriundis. 2. De variolis & morbillis liber. 3. Rhazis de variolis &
morbillis commentarius ex Arabico Latine redditus. 4. Oratio anniversaria Harveiana. 5. De nummis
quibusdam a Smyrnaeis in medicorum honorem percussis, Gottingae, ex officina Abram. Vandenhoeck,
acad. typogr., 1748-1749, 12°
Scardonus de curandis morbis div. in 3 tomi
Scardona Giovanni Francesco, Jo. Francisci Scardonae Rhodigini ... Aphorismi de cognoscendis et curandis
morbis uberrimis commentariis, atque animadversionibus illustrati, quibus quaestiones singulae, quae cum in
theoriam, tum in praxim medicam cadunt, hodie maxime illustres sedulo pertractantur, discutiunturque,
Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1775, 4°
Astruc de morbis venereis
Astruc Jean, De morbis venereis libri sex in quibus disseritur tum de origine, propagatione & contagione
horumce affectuum in genere tum de singulorum natura, aetiologia & therapeia, cum brevi analysi & epicrisi
operum plerorumque quae de eodem argumento scripta sunt auctore Joanne Astruc, Lutetiae Parisiorum,
apud Guillelmum Cavelier, 1736, 4°
Astruc de morbis mulierum
Astruc Jean, 2: Tractatus de morbis mulierum, quo praxi certiori et experientiis comprobata, solida ac nova
theoria exponitur. Accedunt dissertationes duae ... Additur postremo ad calcem opusculum de Arte obstetricia
47
ad sua principia redacta ... Auctore Joanne Astruc ... Gallico sermone ab auctore conscriptus, ac nuperrime
Venetiis Latine versus & hac prima Neapolitana editione mendis, quibus Veneta versio ubique scatebat,
repurgatus. Pars altera Neapoli ex officina Vincentii Ursini expensis Stephani Manfredii, 1769, 4°
Gorter de perspiracione insensibili
Gorter Johannes de, Joannes De Gorter De perspiratione insensibili, Patavii, Typis Seminarii apud Joannem
Manfre, 1755, 4°
Gorter opuscula varia
Gorter Johannes de, Joannis de Gorter...Opuscula varia medico-theoretica, Padova, Typis Seminarii. Apud
Joannem Manfre, 1751, 4°
Gorter medicina docmatica
Gorter Johannes de, Medicina dogmatica tres morbos particulares, delirium, vertiginem, et tussim,
aphoristice conscriptos, et coram auditoribus suis ante aliquot annos commentariis illustratos, pro specimine
exhibens. Auctore Johanne de Gorter ... Cui accedit Oratio pro medico dogmatico, Harderovici, apud
Gulielmum Brinkink, bibliopolam, 1741, 4°
Gorter medicina Hippocratica
Gorter Johannes de, Medicina hippocratica exponens aphorismos Hippocratis, auctore Joanne de Gorter,
Patavii, typis Seminarii, apud Joannem Manfre, 1753, 4°
Gorter compendium medicinae
Gorter Johannes de, Medicinae compendium in usum exercitationis domesticae; digestum a Joanne de
Gorter, A.L.M. medicinae doctore et professore ordinario. Pars prima-secunda, Patavii, typis Seminarii, apud
Joannem Manfre, 1757, 4°
Bogiani de veneno animancium
Brogiani Domenico, De veneno animantium naturali et acquisito tractatus auctore Domenico Brogiani,
Florentiae, ex typographio Andreae Bonducci, 1752, 4°
Sydenhamis opera medica
Sydenham Thomas, Thomae Sydenham ... Opera medica; editio novissima variis variorum
praestantissimorum medicorum observationibus, & plurium constitutionum epidemicarum recentiorum
descriptione quam maxime illustrata imo & mechanica tum morborum tum medicamentorum a JoanneBaptista Mazino; necnon Coelestini Cocchi, & Bartholomaei Boschetti tractatibus medicis rursus aucta,
Venetiis, ex typographia Balleoniana, 1735, fol.
Morgani adversaria notomica
Morgagni Giovanni Battista, Joannis Baptistae Morgagni Foroliviensis ... Adversaria anatomica omnia.
(Quorum tria posteriora nunc primum prodent) novis pluribus aereis tabulis, & universali accuratissimo indice
ornata. Opus nunc vere absolutum, inventis, et innumeris observationibus, ac monitis refertum, quibus
universa humani corporis anatome, et subinde etiam quae ab hac pendent, res medica, et chirurgia
admodum illustrantur, Lugduni Batavorum, apud Johannem Arnoldum Langerak, 1723, 6 vol. 4°
Morgani opuscula miselanea
Morgagni Giovanni Battista, Jo. Baptistae Morgagni... opuscula miscellanea quorum non pauca nunc primum
48
prodeunt, tres in partes divisa. Pars prima–tertia, Neapoli, ex typographia Simoniana, sumptibus Dominici
Terres, 1763, 4 vol 4°
Morgani de sedibus et causis morborum div. in 2 tomi
Morgagni Giovanni Battista, Jo. Baptistae Morgagni ... De sedibus, et causis morborum per anatomen
indagatis libri quinque. Dissectiones, & animadversiones, nunc primum editas complectuntur prope modum
innumeras, Medicis, Chirurgis, anatomicis profuturas. Multiplex praefixus est Index rerum, & nominum
accuratissimus. Tomus primus-quartus, Neapoli, ex Typographia Simoniana, sumptibus Dominici Terres,
1762, 4 vol. 4°
Hofmannus opera medica div. in 12 tomi
Hoffmann Friedrich, Friderici Hoffmanni ... Opera omnia physico-medica denuo revisa, correcta & aucta, in
sex tomos distributa; quibus continentur doctrinae solidis principiis physico-mechanicis, & anatomicis, atque
etiam observationibus clinico-practicis superstructae ... Cum vita auctoris, et ejius praefatione de differente
medicinae & medicorum statu atque conditione, & criteriis boni ac periti medici. Tomus primus-sextus,
Genevae, apud frates de Tournes, 1761, 2°
Poterii opera omnia
Potier Pierre, Petri Poterii ... Opera omnia medica, et chymica, Lugduni, Sumpt. Ioan. Antonii Huguetan in
vico Mercuriali, ad insigne sphaerae, 1645, 4°
Consulti medici di Nicolò Cirillo
Cirillo Niccolo, Consulti medici di Niccolo Cirillo professor primario di medicina nella Regia Università di
Napoli, ec. Tomo primo-terzo, in Napoli, appresso Novello de Bonis stampatore arcivescovile, 1738, 4°
Veslingii syntagma anotomicum
Vesling, Johann, Io. Veslingii Mindani equitis ... Syntagma anatomicum publicis dissectionibus, in auditorum
usum, diligenter aptatum, Patavii, typis Pauli Frambotti, bibliopolae, 1641, 8°
Institutiones chirurgice Heisteri div. In 2 tomi
Heister Lorenz, D. Laurentii Heisteri ... Institutiones chirurgicae, in quibus quicquid ad rem chirurgicam
pertinet, optima et novissima ratione pertractatur, ... opus triginta annorum, quod in hac prima editione
Veneta a plurimis mendis expurgavit Sebastianus Melli prof. Chir. & c. Tomus primus-secundus, Venetiis,
apud Franciscum Pitteri, 1740, 2 v. ill., 4°
Baglivi opera Omnia
Baglivi Giorgio, Georgii Baglivi ... Opera omnia medico-practica, et anatomica. Editio nona, cui praeter
Dissertationes, & alios Tractatus septimae editioni adjunctos accedunte jusdem Baglivi Canones de medicina
solidorum; Dissertatio de progressione Romani terraemotus; de systemate & usus motus solidorum in
copore animato; de vegetatione lapidum & analogismo circulationis maris ad circulationem sanguinis; nec
non J. D. Santorini Opuscula quatuor; de structura & motu fibrae; de nutritione animali; de haemorrhoidibus;
& de catameniis, Lione, sumptibus Antonii Seruant, 1723, 4°
Anotomia del Valverde
Valverde Juan de, Anotomia del corpo humano di Giovanni Valverde co' discorsi del medesimo,
nuovamente ristampata e con l'aggiunta d'alcune tavole ampliata, i n Venetia, nella stamperia de Giunti,
1608, fol.
49
Fracassini de morbo Hypocondriaco
Fracassini Antonio, Naturae morbi hypochondriaci ejusque curationis mechanica investigatio auctore
Antonio Fracassini ... Editio altera ab auctore recognita, et a mendis expurgata, Veronae, ex typographia
Marci Moroni, 1764, 4°
Su un foglietto a parte
Claudinus de ingressu ad infirmos
Iulii Caesaris Claudini medici et philosophi Bonon. De ingressu ad infirmos libri duo in quibus medici omne ...
munus sive per se curet sive cum alijs de curando consultet ... delineatum continetur ... quae omnia cùm ab
ipso auctore ... aucta & ... recognita fuerint nunc secundò opera & studio Francisci Claudini... edita sunt,
Bononiae, apud Sebastianum Bonomium, sumptibus Hieronymi Tamburini, 1619
(edizione presunta)
Pratica medica universale del Posera
(opera non individuata)
Jeronimus Mercurialis
Fabricius opera chirurgica
Hieronymus Fabricius ab Aquapendente medici, anatomici & chirurgi Opera chirurgica cum indice
locupletissimo capitum et rerum notabilium … accesserunt huic postremæ editioni instrumentorum ... item
De abuso cucurbitularum dissertatio, Patavii, impensis Francisci Bolzettæ, 1647.
(edizione presunta)
Sortis consultationes medicinales
Raymundi Io. Fortis Veronensis ... Consultationum et responsionum medicinalium, centuriae quatuor.
Accesserunt ejusdem Consilia de febribus, et de morbis mulierum, cum indicibus rerum memorabilium
dissimilitudes, Genevae, sumptibus Leonardi Chouet, 1677.
(edizione presunta)
50
Tav. 1: GEROLAMO FABRIZIO D'AQUAPENDENTE, L'opere cirurgiche di Girolamo Fabritio d'Aquapendente,
Longhi, Bologna 1709, tavola E
51
Alcune considerazioni sulle opere di medicina
La biblioteca del dott. Festi – rispetto a quella del medico precedente - si colloca per
ovvie ragioni anagrafiche molto più addentro nella medicina settecentesca: tematiche e
metodologie, che nei testi del Tranquillini si coglievano nel loro affacciarsi, qui si vedono
confermate e sviluppate. Si allude a problemi – quali l’innesto del vaiolo, la prevenzione
delle malattie mediante le acque termali e la dieta vegetariana, le specializzazioni, le
malattie sociali etc. – che si affermarono, nel corso del secolo, non soltanto presso gli
addetti ai lavori, ma anche nell’ambito più vasto degli uomini colti, divenuti più sensibili
verso i problemi della salute.
Altro elemento di differenziazione fra le due raccolte è la quantità delle opere di
antica stampa: cinquecentine e secentine nella libreria del Festi sono di numero inferiore
rispetto alla precedente, ma non meno pregevoli, si ritiene; basti pensare alla presenza,
negli ultimi cinque libri segnati sul foglio a parte e risalenti molto probabilmente al XVII
secolo, dell’Opera chirurgica di Geronimo Fabrizi di Acquapendente, che probabilmente
conteneva qualche tavola anatomica scelta fra le numerose che l’autore aveva dipinto a
olio42.
Alla stampa del Cinquecento appartengono i testi classici della formazione del
medico – Ippocrate, Celso, Galeno – con l’aggiunta delle Epistolarum medicinalium libri
quinque del Mattioli, autore generalmente rappresentato nelle raccolte librarie dai
Commentarij in VI libros Pedacij Dioscoridis Anazarbei de medica materia. Le edizioni del
Seicento riguardano i nomi più importanti del tempo: Lazzaro Riverio, Jean de Renou,
Pierre Potier e altri. La preparazione anatomica del professionista poggiava sugli autori più
accreditati del tempo: Heister, Gorter, Verheyen, Morgagni e altri; quanto alla sua
formazione propriamente medica, se si vuole cogliere qualche indicazione dai testi, si
deve evidenziare un minore interesse per il «meccanicismo solidista» alla Hoffmann impostazione che sembrava invece preponderante nel Tranquillini – compensato
dall’attenzione per le ricerche
mediche di Giambattista Morgagni e per la “scuola di
Leida”. Il primo, presente con 4 testi, proseguiva la tradizione sperimentale avviata dal
Malpighi nel solco della medicina razionale 43, la seconda era rappresentata da 12 opere di
Hermann Boerhaave, cui si aggiungevano 2 libri di Albrecht von Haller, il suo più celebre
allievo, e uno di Gerard van Swieten, fautore del medesimo modello. Caratteristica di
questa scuola era una sintesi ecclettica di iatrofisica e iatrochimica, e – quanto al metodo una riproposisizione del principio ippocratico della centralità del malato e del procedimento
induttivo alla maniera di Thomas Sydenham, di cui in libreria vi era l’Opera medica44.
52
Se questi trattati servivano alla diagnostica, altri erano diretti alla terapeutica; in
questo campo il Festi sembra desse importanza alla prevenzione, se possono intendersi in
tal senso i testi della sua biblioteca dedicati alla cura delle acque: Commentariolum de ...
mercurio et aponensibus thermis di Knips Macoppe, Dei Bagni di Pisa di Antonio Cocchi45,
e Osservazioni fisico-mediche intorno alle acque termali del Masino di Giuseppe Maria
Quadrio.
Fra i problemi più dibattuti nel campo della medicina settecentesca vi era quello
riguardante la «inoculazione del vaiolo», pratica messa in atto per arginare le terribili
epidemie del male, che periodicamente si presentavano negli ambienti più popolosi dei
paesi. Eseguita in un primo tempo con «materia» umana 46, prelevata da pustole vaiolose e
deposta su un graffio prodotto sulla cute del braccio, essa incontrò numerosi avversari, il
cui capofila in Italia fu Giovanni Bianchi, Janus Plancus, vivace e combattivo medico
riminese, noto in Italia e all’estero per i suoi studi e per la sua vis polemica47.
Contro i detrattori della procedura si levò una schiera di entusiasti sostenitori che,
insieme con gli avversari, alimentò una pubblicistica destinata ad infiammare le pagine dei
periodici e dei volumi per la durata di mezzo secolo. L’accettazione della nuova terapia si
compiva nel nome di una cultura illuminata, che si proponeva l’avanzamento della scienza
e il rinnovamento della società, mentre l’attacco contro di essa si legava prevalentemente
a vecchie forme di sapere, non scevre a volte da considerazioni teologiche, e spesso alla
difesa di consolidati privilegi sociali 48. Nella biblioteca del medico roveretano di questa
polemica si trovavano prevalentemente le voci dei sostenitori, quali Bicetti, presente con
Osservazioni sopra alcuni innesti di vajuolo in Ghiaradadda, Gatti con Nuove riflessioni
sulla pratica dell'inoculazione, Cocchi e Tissot. Alla diatriba parteciparono non soltanto i
tecnici della salute, ma anche gli uomini preposti al governo dei paesi, segno che la
medicina stava uscendo dalle strette cerchie degli addetti per diventare scienza e pratica
dirette a beneficio delle popolazioni, come si diceva nel linguaggio del tempo «polizia
medica»49. Ad essa guardavano perciò tanto i governanti illuminati per impostare
programmi di salute pubblica, quanto gli studiosi per considerare gli aspetti più
propriamenti sociali delle malattie.
Bernardino Ramazzini con la pubblicazione del De morbis artificum diatriba, apparso
a Parma nel 1700, aveva già avviato la tendenza, collegando una serie di patologie agli
ambienti e alle condizioni del lavoro. Facendo uscire la medicina dagli ambiti delle
Università, delle cliniche e delle pratiche professionali dei singoli medici, egli conduceva le
sue indagini nei luoghi stessi dove si lavorava «scendendo nei pozzi, nelle gallerie,
frequentando i più umili ambienti di lavoro», prefigurando in tal modo una prassi sanitaria
53
definibile come «profilassi» ai mali e prevenzione, nonché come «igiene sociale», giacché
era rivolta non al singolo individuo, ma a tutti i lavoratori. Pulizia corporale, guanti, gambali
e maschere di vetro dovevano essere gli strumenti per difendersi dai contagi, cui
dovevano corrispondere – in prospettiva – opportuni interventi da parte dei governanti per
elevare il tenore di vita di quanti lavoravano a livelli umanamente accettabili 50. Non quindi
di «precursore della medicina sociale» si deve parlare a proposito del medico modenese,
come voleva il titolo di un articolo pubblicato nel 1933 51, ma di «fondatore della medicina
del lavoro», come oggi apertamente si dichiara 52.
Quest’ottica sociale si accompagnava nel Ramazzini a una terapeutica attendista,
che si appellava alla parsimonia nell’uso dei rimedi comunamente usati nella medicina del
tempo – salassi e purganti – alle cure mediche brevi, e al ricorso frequente dei bagni, in
ciò schierandosi dalla parte dei medici “novatori” che già dalla seconda metà del secolo
precedente si erano contrapposti ai “dommatici”. La polemica contro il sudiciume spingeva
il Ramazzini a volgere critiche nei confronti della religione cristiana che, preoccupata
esclusivamente della salute dell’anima, non prestava – a suo giudizio - alcuna attenzione a
quelle componenti che potevano rivelarsi dannose per il corpo 53.
Queste voci, come è evidente, oltrepassavano l’ambito della pratica medica per
toccare temi di natura più generale, religiosi e culturali giacché, insieme con le proposte
sanitarie, sviluppavano polemiche contro le superstizioni, i ciarlatani, i maghi - «i falsi
medici», come il Tissot li chiamava nell’Avviso al popolo, opera importante sotto questi
aspetti tanto da essere chiamata «il manifesto ormai maturo della medicina illuministica» 54.
La campagna contro le false credenze, avviata ormai su più fronti, trovava in altri lavori
dello stesso autore un valido appoggio e una chiara sintesi; di questi nella libreria del Festi
se ne contavano ben 10 titoli: tanti da poter essere considerati soltanto nell’ottica di guida
alla professione e non pure in quella della scelta di orientamenti del pensiero. Queste
opere trattavano varie tematiche: la specializzazione nella cura delle malattie, la medicina
sociale e preventiva etc.
Quanto alla prima, sembra che il Festi abbia curato particolarmente il settore
dell’ostetricia e della medicina delle donne, come prova l’alto numero di volumi della
libreria ad esso attinenti. Esse andavano dai trattati sulle malattie femminili - Tractatus de
morbis mulierum di Jean Astruc, De universa muliebrium morborum medicina di Rodrigo
de Castro – ai problemi di ostetricia: Istruzione sulla maniera di raccogliere i parti di
Joseph Raulin, Dottrina della comare di Giacomo Tranquillini, Sull’arte della levatrice di
Heinrich Cranz. Connesso agli stessi problemi si può considerare anche l’Embriologia
sacra, ovvero dell’ufficio de’ sacerdoti, medici, e superiori, circa l’eterna salute de’ bambini
54
racchiusi nell’utero del canonico palermitano Francesco Emanuele Cangiamila apparsa
nel 1745.
La riflessione medica del Settecento affrontò con grande impegno il problema delle
funzioni e dei compiti della levatrice o, con termine più corrente, della “mammana”. La
fondazione delle “scuole pe’ parti”, con l’eccezione precorritrice di Torino risalente al 1732,
prese consistenza nel decennio 60 e trovò proprio a Rovereto una tempestiva attuazione
nel
1770.
Il
provvedimento
si
rendeva
necessario,
giacché
le
disposizioni
precedentemente emanate, con le quali si obbligavano le ostetriche della Pretura –
similmente ai medici, ai chirurghi e agli speziali «addottorati in università e luoghi esteri» a subire un esame ad Innsbruck 55, erano di difficile attuazione: i soggetti interessati spesso
vi si sottraevano, pur continuando ad esercitare in patria la loro arte 56. Con l’istituzione
della scuola di ostetricia in città invece le levatrici si sarebbero formate in sede locale e ivi
sarebbero state esaminate. Il punto 8 del Regolamento sui medici, chirurghi, speziali e
levatrici infatti prescriveva: «L’Eccell. Governo si è degnato di graziosamente permettere,
che le […] Levatrici in vece di trasferirsi a Innsbruck per l’occorrente loro istruzione, e per
riportarne l’autentica approvazione, possano essere le medesime, che a questo Circolo
sono soggette, istruite ed esaminate in Roveredo […] e quanto prima sarà fissato in tale
maniera l’opportuno regolamento» 57.
A capo della novella istituzione fu nominato appunto il dottor Giacomo Tranquillini,
figlio di Francesco Domenico, che nel 1770 diede alle stampe Dottrina della comare,
proprio
nell’ottica dell’insegnamento; nella dedicatoria dell’opera - indirizzata al conte
Carlo di Firmian, ministro plenipontenziario nella Lombardia austriaca e vice governatore
di Mantova – egli si qualifica infatti «instruttore pubblico» della «scuola d’Arte ostetricia»,
istituita a Rovereto per «sovrana determinazione» 58.
L’iniziativa, che s’inseriva nel vasto piano di riforme sanitarie avviate dall’imperatrice
Maria Teresa nei suoi domini in Austria e in Italia, rivestiva particolare interesse, giacché
mirava a sanare la piaga sociale delle morti da parto, e a diffondere modi nuovi di
assistenza femminile, sottraendo questa incombenza alle forme tradizionali prive di
qualsiasi controllo: era in ultima analisi un recupero del mestiere delle levatrici all’ambito
medico e un momento importante della sua secolarizzazione 59.
La scuola di ostetricia tuttavia tardava ad avviarsi a pieno ritmo, nonostante che una
lettera inviata dal capitano del Circolo ai provveditori in data 4 gennaio 1771 avesse
prescritto che le mammane e le «donne che per tale mistiere credono opportune» si
presentino al medico Tranquillini «deputato per istruirle ed esaminarle» 60. Il provvedimento
non fu sufficiente tanto che l’istruttore, nello stesso mese, inviava al Governo dell’Austria
55
Superiore una lettera con la quale
era scarso e
lamentava che il numero delle apprendiste-ostetriche
auspicava che «con tutta l’esattezza, e diligenza vengha adempita la
Clementissima Mente, e volontà dell’Eccellenza Vostra in questa così necessaria
istruzione a me commessa»61. Il corso di formazione ebbe così avvio, come attesta il
documento, firmato dallo stesso medico, nel quale si elencano già le levatrici «istrotte e
esaminate e approvate»; esse sono: Giovanna Festi, Anna Brunati, Caterina Festi,
Giovanna Romani, Maria Maddalena Kesmayerin per la città di Rovereto, cui seguono le
abilitate di Sacco, Lizzana e Noriglio62.
Quanto durò questa scuola ostetrica? Scarse sono le notizie in proposito; nel testo di
Viana Odorico e Francesco Vozza sull’ostetricia e la ginecologia in Italia, pubblicato a
Milano nel 1933 per conto della Società italiana di ostetricia e ginecologia, si notifica
l’esistenza della scuola roveretana, ma la si dà per soppressa con la specificazione che
non è nota la data della chiusura. 63 Si pensa che essa era sicuramente chiusa, quando
nel 1833 fu aperta la scuola ostetrica alle Laste di Trento 64.
Dell’esperienza, comunque, resta il testo del medico roveretano, giudicato notevole
per «complessità, argomentazioni, livello di conoscenze scientifiche», e modernità di
aperture professionali; esso afferma la preminenza professionale e dottrinale del medico,
al quale la mammana deve fare riferimento, e propone per la prima volta l’«esplorazione»,
ossia la visita ginecologica manuale interna, considerata come una delle più grosse
innovazioni nella ostetricia del secolo65.
Il trattato del Cangiamila, Embriologia sacra, toccava un altro aspetto connesso col
momento del parto: quello del battesimo dei feti di donne decedute in gravidanza; proprio
riguardo alla salvezza dell’anima dei bambini, verso la quale la Chiesa aveva mostrato nel
tempo costante preoccupazione66, si ebbe, nel sec. XVIII, una ripresa del dibattito
incoraggiata anche dal crescente ricorso alla pratica del taglio cesareo. L’autore si fece
sostenitore di questa prassi, considerandone i diversi aspetti e condizioni, e indicandola a
chirurghi e ostetriche anche come mezzo per ottenere la salvezza dei bambini 67. L’opera
incontrò una fortuna insperata, tanto da avere parecchie ristampe, ma divenne anche
oggetto di critiche e censure.
Il problema della formazione delle ostetriche dunque divenne argomento di
attenzione crescente da parte sia delle autorità pubbliche interessate alla «umana felicità»,
come si esprimeva il dott. Tranquillini nella dedica della sua opera 68, sia da parte della
Chiesa, preoccupata in primo luogo per la salute dell’anima 69. Nell’ottica dell’istituzione
ecclesiastica medici, chirurghi, ostetriche dovevano anteporre la salvezza spirituale a
qualsiasi altra preoccupazione, in ottemperanza con le direttive espresse dalle supreme
56
autorità ecclesiastiche, che trovavano il loro preciso riferimento nella bolla Medici quae
servare debeant de curatione infirmorum di papa Pio V. Emanata nel 1566, periodo in cui
si andavano precisando le funzioni dei medici nonché i loro privilegi e doveri, il testo
stabiliva che il medico alla terza visita dovesse farsi accompagnare dal sacerdote per la
preparazione del malato alla morte70.
Ordinari e autorità religiose aggiunsero a queste altre disposizioni, accompagnandole
con verifiche e controlli per accertare la loro attuazione, fino a sottoporre i medici ad
esame durante la visita pastorale. Si porta a mo’ di esempio – per stare nell’ambito della
Pretura di Rovereto - la relazione dell’esaminatore vescovile riguardante lo scrutinio del
medico roveretano Adamo Volani 71, avvenuto durante la visita del 1750.
Successive se presentavit Exce.mus Adam Medicus Physicus Roboreti, qui etc.
Inter. De Officio suo.
Resp. Io sono medico.
Int. an in Cura infirmorum observet quae praecepta sunt a Bulla Pio V.
R. Non faccio la 3.a visita, prima che non sia avvisato il Parroco.
Int. An pharmaca superstitiosa adhibeat.
R. Non mi servo che di rimedj naturali.
Int. an in medicandis aegris sequatur sententiam minus probabilem.
R. Sieguo sempre la più probabile.
Int. an pauperibus aeque assistat ac divitibus.
R. Faccio volontieri la carità.
Quibus habitus etc..72
La sequela delle domande mostra chiaramente come nel controllo dei medici si
fossero oltrepassate le prescrizioni della Bolla papale; se questa si limitava a richiedere,
nel parg. 3, che il medico curante, dopo la terza visita al paziente, si facesse
accompagnare dal parroco per preparare il malato alla morte cristiana, nel colloquio
l’esaminatore – seguendo probabilmente deliberati dei sinodi locali -toccava altre questioni
attinenti più strettamente alla pratica medica. La domanda sull’uso di pharmaca
superstiziosa, pur adombrando la preoccupazione che si ricorresse a pratiche di magia e
stregoneria, si estendeva di fatto nel campo della terapeutica, mentre quella an in
medicandi sequatur sententiam probabilem toccava aspetti attinenti alla metodologia
diagnostica.
La lettura e le osservazioni sulle biblioteche dei due medici - si può osservare a
conclusione - superando le prime impressioni, che attribuivano scarsi apporti culturali e
poca influenza sull’ambiente a due raccolte “specialistiche” e limitate in ambiti ristretti, si
sono rivelate invece ricche di preziose indicazioni sulla ricezione in loco di molti avanzati
problemi dibattuti nell’ambito della Penisola e dell’Europa. Grazie alla loro presenza nella
57
comunità, metodologie e tematiche, proposte e discusse nei paesi più progrediti,
circolavano fra gli abitanti del luogo, divenendo gradatamente patrimonio collettivo con
riflessi inevitabili sugli atteggiamenti mentali e i comportamenti di tutti. Basti pensare
all’opera del Tissot sull’onanismo Dissertatio de febribus biliosis et de morbis ex
manustupratione, incluso non soltanto nella libreria del medico Tranquillini, ma anche in
quella di altri uomini di cultura di Rovereto non propriamente addetti alle attività sanitarie,
per cogliere immediatamente le trasformazioni che si andavano verificando nel campo
delle condotte morali e sessuali. Senza entrare nel merito degli argomenti sviluppati dal
medico sulla suddetta pratica sessuale, oggetto nel nostro secolo di numerose critiche, si
deve considerare il fatto positivo che alcuni comportamenti umani, divenendo oggetto di
trattazioni scientifiche, venivano trasferiti dall’ambito religioso a quello medico, con la
conseguente depenalizzazione degli effetti punitivi.
In questi processi si attuava quella “educazione” indotta dalle scienze mediche e
sanitarie, che la cultura illuministica favoriva nello sforzo di disciplinare i comportamenti
umani in nome non dei castighi, ma della considerazione delle conseguenze negative che
gli eccessi della condotta umana possono arrecare alla salute del corpo e al suo equilibrio
psico-fisico. I compiti dei medici si andavano dunque ampliando: agli obbiettivi «tecnici» di
guarire e prevenire si aggiungeva quello di guidare e orientare. «Io sono d’opinione –
scriveva a questo proposito Johann Peter Frank, professore in cinque delle maggiori
università d’Europa e medico personale dello zar Alessandro, nel Sistema completo di
polizia medica, pubblicato nel 1779 – che «il medico abbia un altro dovere, che molto bene
gli sta, e che nell’esercizio delle sue faccende produrrebbe certamente gli effetti più
benefici. Voglio dire l’illuminare i popoli, segnatamente quelli che abitano nel suo distretto,
su certe cose che non possono essere note senza avere cognizione di storia naturale» 73.
Testi nuovi e teorie di rottura – quali il newtonianesimo, le nuove sistematiche
linneane della botanica - erano introdotti nell’ambito della comunità tramite queste
biblioteche specialistiche e sicuramente andavano a scalfire antichi e ormai sorpassati
parametri culturali. Lo studio di queste raccolte apre pertanto nuovi spiragli sul livello e la
qualità della cultura del luogo e offre un altro tassello alla sua comprensione, tassello per
molti aspetti più vivo di quello offerto da molte biblioteche “umanistiche” attardate spesso
su contenuti tradizionali e inerti; basti pensare alle prospettive aperte dalle opere del
Ramazzini, del Cocchi, del Tissot e di altri – contenute proprio nelle biblioteche dei medici
- per comprendere quanto quei lasciti sono ancora vivi e operanti ai nostri giorni.
58
G. VOLPI, La libreria de’ Volpi, e la Stamperia Cominiana illustrate con utili e curiose annotazioni, Padova, appresso
Giuseppe Comino, 1756, pp. Vii-viii.
1
L’elenco manoscritto della libreria del Morgagni è stato trascritto e pubblicato alcuni decenni fa: Il catalogo dei libri di
Giambattista Morgagni: edizione del testo e identificazione degli esemplari posseduti dalla biblioteca universitaria di
Padova, a cura di E. Barile e R. Suriano, introduzione di G. Ongaro, Trieste, Lint, 1983.
2
G. TOVAZZI, Medicaeum Tridentinum id est Syllabus medicorum Civitatis ac Dioecesis Tridentinae interjectis etiam
chirurgis omnis aevi ac meriti, Tridenti, ex Typographia J. Marietti, 1889, pp. 82, 102
3
Notizie su questa comunità in D. GOBBI, Gli agostiniani a Trento. Il convento di san Marco (secoli XIII-XIX), Trento,
Civis, 2008, pp. 183 – 188.
4
Il dott. Bartolomeo Alfonso (1718-1788) appartiene al ramo dei Panzoldi di Sacco, che fiorì sulla destra dell’Adige e
che, insieme con i rami collaterali di Rovereto e di Bogliacco-Salò, formava il casato dei Panzoldi, illustrato da numerosi
rappresentanti dell’arte medica. Bartolomeo Alfonso sposò Maddalena Bossi Fedrigotti ma, lasciato il borgo di Sacco, si
trasferì a Bolzano, dove morì il 10 marzo 1788. Per notizie cfr. Q. PERINI, La famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto, «Atti
della I. R. Accademia di scienze lettere ed arti degli Agiati in Rovereto», a.a. CLVIII (1908), serie III, vol. XIV, fasc. III, pp.
2 – 18.
5
6
AST: Giudizio di Rovereto. Atti notarili, notaio Grasser Carlo Antonio, b. XV, 23 aprile 1743.
Archivio storico dell’Accademia degli Agiati (ASAA): Ms. 130.4 [già IV, 247-272, 277] ]; ms. 130.7 [già IV, 291-295, 297298]; 130. 10 [già IV, 309] cc.8; cfr. inoltre Accademia roveretana degli Agiati. Inventario dell’archivio (secoli XVI-XX), a
cura di M. Bonazza, Trento, Provincia Autonoma di Trento Servizio beni librari e archivistici Accademia roveretana degli
Agiati, 1999, p. 738.
7
8
ASAA: ms 947.10 [già 97] cc. 2.
9
ASAA: ms. 130.10 [già IV-309] cc. 9.
10
AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Antonio Giuseppe Giordani, b. XXXIII, 1 vol., 14 febbraio 1765.
11
AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Antonio Giuseppe Giordani, b. XXXIV, 1 vol., 1766, f. 55 segg.
Per l’elenco degli abiti cfr. L. DE VENUTO, La moda maschile a Rovereto secc. XVII-XVIII, Trento, Edizioni U.C.T., 2007,
pp. 99 – 100.
12
G. VOLPI, La libreria de’ Volpi, p. 566; la libreria di Santa Giustina qui nominata era l’importante raccolta libraria della
Abbazia omonima sorta a Padova nel sec. X. Cfr. inoltre U. R OZZO, Lo studiolo nella silografia italiana (1479-1558),
Udine, 1998.
13
All’autore ho dedicato un breve lavoro: Antonio Chiusole e il suo trattato di geografia, «Il Comunale. Periodico Storico
culturale della destra dell’Adige», nn. 39 - 40, XX (2004), pp. 35 – 44.
14
G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, Roma-Bari, Editori Laterza,
2005, pp. 231 - 232, e inoltre E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, dal monopolio dogmatico alla professione
scientifica, in Storia d’Italia, Annali 7, Malattia e medicina, a cura di F. Della Peruta, Torino, Einaudi, 1984, pp. 5 - 147,
part. pp. 20 -22, 46 – 61.
15
16
Ibidem, p. 179 segg.
Ibidem, p. 175; ed inoltre: G. ONGARO, La iatromatematica nello Studio di Padova e nel Veneto, in I Riccati, a cura di G.
Piaia e M. L. Soppelsa. Atti del Convegno internazionale di studio (Castelfranco Veneto, 5 - 6 aprile 1990), Firenze,
Olschki, 1992, pp. 221 - 245.
17
18
BELLONI, Per la storia della medicina, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1980, p. XVI.
19
Per la “dottrina della fibra” cfr. G. ONGARO, La iatromatematica nello Studio di Padova e nel Veneto, pp. 224 - 225.
20
G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 239 – 240.
La iatrochimica era la seconda via percorsa dalla speculazione medica nel Sei - Settecento. A partire da The sceptical
Chymist di Robert Boyle la dottrina di Paracelso era stata rielaborata alla luce dei risultati offerti dallo sviluppo della
chimica e della teoria atomistica. In Italia se ne fece promotore l’Accademia degli investiganti di Napoli, che aveva in
Lionardo di Capua il suo più vivace rappresentante. Il riferimento alla teoria corpuscolare - all’atomismo cioè sia nella
sua versione antica o democritea, sia in quella moderna gassendiana – suscitò l’attenzione dell’Inquisizione, che
sottopose i “filosofi novatori” napoletani a un severo processo. Cfr. in proposito L. OSBAT, L’inquisizione a Napoli. Il
processo agli ateisti 1688-1697, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1974. Le tematiche emerse durante le vicende
tumultuose, che agitarono l’ambiente napoletano a cavallo del secolo, raggiunsero anche il ceto colto di Rovereto,
ispirando a Girolamo Tartarotti la stampa in città della Lettera scritta dal Valletta nell’occasione del processo e mai
21
59
pubblicata in Italia. Cfr. della scrivente La ‘Osservazione’ di Girolamo Tartarotti sulla Lettera in difesa della moderna
filosofia di Giuseppe Valletta, «Atti dell’Accademia roveretana degli Agiati», a. 260 (2010), ser. VIII, vol. IX, A, pp. 7 - 59;
e inoltre G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 191 – 194.
22
Sulle historiae morborum cfr. E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 58, 64.
G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 183 - 184; E. BRAMBILLA,
La medicina nel Settecento, pp. 37 - 38. Il volume miscellaneo Francesco Redi : un protagonista della scienza moderna.
Documenti, esperimenti, immagini, a cura di W. Bernardi e L. Guerrini, Firenze, Olscki, 1999, affronta, nella pluralità degli
interventi, i diversi aspetti della complessa figura dello scienziato aretino, con riguardo particolare alla sua pratica
sperimentale.
23
24
E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 37 - 38.
L’accademia degli Aletofili fu fondata a Verona nel Seicento con programma di applicare la filosofia sperimentale al
campo della medicina in polemica con il “Collegio medico”, che seguiva invece la tradizione aristotelico-galenica. La sua
attività si articolò in due fasi: una prima, compresa fra il 1684 e il 1688, s’ispirò all’eredità maffeiana; una seconda durata
dal 1768 al 1777 affrontò - in un mutato contesto storico – problematiche legate maggiormente all’agricoltura. Cfr. sul
sodalizio I. DAL PRETE, Un'accademia "scientifica" del Settecento: Verona e gli Aletofili, Bollettino della Biblioteca civica di
Verona, N. 5 (Autunno 2000 - Primavera 2001), pp. 141 - 174; qualche cenno ad essa si può leggere in S. ROTTA,
Francesco Bianchini, Dizionario Biografico degli Italiani (d’ora in poi DBI), 10, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma,
1968, pp. 187 - 194, part. p. 187.
25
Un medico-fisico nettamente contrario all’uso dei salassi fu Lucantonio Porzio, cui ALESSANDRO DINI ha dedicato una
monografia, Filosofia della natura, medicina, religione. Lucantonio Porzio (1639 - 1724), Milano, Angeli, 1985; nello
stesso libro si trovano notizie sul Parere di Lionardo Di Capua, ibidem, pp. 59 Seg.
26
Notizie tratte dalla Prefazione di F. BALLESTRASSE a Studi sul Settecento medico, Pisa, Casa editrice Giardini, 1970, dove
sono stampati: G. GAZOLA, Contro i dommatici e i galenisti, pp. 9 - 47, che corrisponde alla terza delle 5 parti che
costituiscono Il mondo ingannato da falsi medici; e B. CORTE, Intorno all’aria e ai vermiccioli quali cause delle pestilenze,
pp. 49 - 78.
27
28
Per i medici “novatori” cfr. E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 36 - 39.
Per le citazioni del Redi cfr. G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni,
pp. 181 – 184.
29
30
Ibidem, pp. 180, 213.
G. PANSERI, La nascita della polizia medica: l’organizzazione sanitaria nei vari Stati italiani, in Storia d’Italia. Annali, 3,
Scienza e tecnica nella cultura e nella società dal Rinascimento a oggi, a cura di G. Micheli, Torino, Einaudi, pp. 155 380, part. pp. 182 - 185; cfr. inoltre R. A. BERNABEO, G. M. PONTIERI, G. B. SCARANO, Elementi di storia della medicina,
Padova, Piccin, 1993, pp. 248 – 249.
31
AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Giacomo Battisti, b. VIII, 25 gennaio 1779, testamento del dott.
Francesco Simone Festi; domanda per compiere l’inventario dei beni del suddetto testatore, 30 gennaio 1779;
esecuzione dell’inventario, 4 febbraio 1779.
32
I fratelli dott. Giuseppe Antonio e don Gottardo erano morti rispettivamente nel 1771 e nel 1775. I necrologi dei Festi,
Accademici agiati, si leggono in Memorie della I.R. Accademia di scienze lettere arti degli Agiati in Rovereto, Rovereto,
Grigoletti, 1901 a p. 291 (don Gottardo); p. 294 (dott. Francesco Simone); p. 295 (dott. Giuseppe Antonio).
33
AST: Atti notarili, Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Giacomo Battisti, b. VIII, 30 gennaio 1779, domanda per
compiere l’inventario dei beni.
34
35
Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto Archivio Comunale (BCR ACRo): Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol.
BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già 1612], ff. 258r - 260v.
690 [già 1612], ff. 258r – 260v.
BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità. Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che
si ritrovano nella città e Pretura di Roveredo, ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34], f. 66r.
36
Questo parente, omonimo del medico Francesco Festi, è il titolare della farmacia visitata il 14 dicembre 1762, come si
legge nel resoconto presentato al Magistrato alla sanità dai visitatori deputati: «Successivamente in detto giorno li
predetti Ill.mi Sig.ri Provveditori alla Sanità, colli preacenati sig.ri medico Poli [di Avio], e Colombo speziale [di Avio] si
sono portati alla spezieria del signor Francesco Festi in Piazza di S. Marco …», BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei
Provveditori alla sanità, vol. 690 [già 1612], f. 259v. Dalla “Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si
ritrovano nella città e Pretura di Roveredo” risulta che egli esercitava la professione di “speziere” fin dal 1741 e che
aveva conseguito l’”approvazione” all’esercizio nell’ ”alma università” di Innsbruck l’anno 1767; BCR ACRo: Registri dei
Provveditori alla sanità. Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di
Roveredo, ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34], f. 66r. Questa farmacia forse fu venduta a Pietro Cristofoli nell'anno 1793
cfr. Q. PERINI, Appunti sui diritti di farmacia della città e del distretto di Rovereto, Rovereto, Grandi, 1905, p. 6
37
60
38
Ibidem, f. 63v.
Per la collocazione archivistica di questi scritti rimando a Accademia roveretana degli Agiati. Inventario dell’archivio
(secoli XVI-XX), p. 702.
39
Le citazioni sono tratte dal ragionamento Il morso velenoso della tarantola letto il 28 maggio 1752; ASAA: fascicolo
128.6 [già II, 87-88] cc. 2.
40
Su questi aspetti cfr. E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento: dal monopolio dogmatico alla professione scientifica, in
Storia d’Italia. Annali 7, pp. 63-64.
41
Girolamo Fabrizi d’Acquapendente fu professore di anatomia e chirurgia nello studio patavino e autore di 8 volumi di
tavole anatomiche eseguite ad olio (cfr. Le pitture dell’anatomia di Girolamo d’acquapendente, a cura di U. Stefanutti, s.
l., s. n., 1957?). Nel 1595 inaugurò a Padova un nuovo teatro anatomico universitario, dove Galilei insegnò matematica
dal 1592 al 1610; tra il 1602 e il 1604 lo frequentò William Harvey, che, seguendo il Fabrizi, venne a conoscenza del
calcolo matematico galileano. Applicandone i principi alla circolazione del sangue, il medico inglese dimostrò, in De motu
cordis, il circolo chiuso del moto del cuore, introducendo nella clinica il modello meccanicistico e quantitativo. L’immagine
del corpo come macchina, che ne derivò, soppiantò quella corrente di derivazione ippocratico – galenica, che concepiva
il corpo umano come contenitore di umori e qualità, scuotendone alla base l’edificio teorico. Cfr. L. R. ANGELETTI, in
Scienza e miracoli nell’arte del ‘600. Alle origini della medicina moderna, a cura di S. Rossi, Milano, Electa, 1998, pp. 22
- 31, part. 27 - 28.
42
G. ONGARO, L’insegnamento dell’anatomia nello Studio di Padova all’inizio del Settecento nella testimonianza di
Giambattista Morgagni, «Atti e Memorie dell’Accademia patavina di Scienze Lettere ed Arti», CV (1992 - 1993), Parte II:
classe di Scienze matematiche e naturali, pp. 5 - 37.
43
Per questi dati cfr. G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 230,
231, 247.
44
Personaggio complesso e versatile nei suoi molteplici interessi, che spaziavano dall’erudizione antiquaria alla
medicina e chirurgia, Antonio Cocchi, si pose più volte sulle posizioni più avanzate nelle discipline attinenti alla salute;
cfr. l’articolo a lui dedicato da U. BALDINI, in Dizionario Biografico degli Italiani, 26, pp. 451 - 461; e fra le più recenti
monografie, L. GUERRINI, Antonio Cocchi naturalista e filosofo, Firenze, Polistampa, 2002; per la cura dei bagni, ibidem,
pp. 195 - 223.
45
46
Solo nel 1798 il medico inglese Edward Jenner sostituì nella inoculazione il pus umano con «materia» vaccina.
Su questo personaggio, che vivacizzò l’ambiente scientifico italiano del ‘700, ma diede anche origine a furiose
polemiche, cfr. A. FABI, Bianchi, Giovanni, DBI, 10, pp. 105 - 112.
47
48
G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 247 - 266.
Su questo tema cfr. G. PANSERI, La nascita della polizia medica, cit. Sui programmi di sanità pubblica cfr. inoltre R.
TAIANI, Il governo della sanità pubblica nell’Europa della seconda metà del Settecento. Alcune brevi annotazioni sulle sue
principali linee guida. Atti del convegno Ambiente, alimentazione e salute. Environment, food and health, Accademia
roveretana degli Agiati, Rovereto 7 – 8 – 9 novembre 1991, Calliano (TN), Manfrini, 1983, pp. 223 – 250.
49
50
G. COSMACINI, Storia della medicina e della sanità in Italia dalla peste nera ai nostri giorni, pp. 218 – 225.
Così recitava il titolo dell’articolo di MASSIMILIANO CARDINI: Il precursore della medicina sociale: Bernardino Ramazzini
(1633-1714), «L’assistenza sociale agricola», anno VI, n. 10, 1933, XI, pp. 640 – 649
51
L’organizzazione italiana della “Medicina del lavoro” in tali termini definisce il medico di Carpi, di cui ha promosso la
traduzione dell’Opera omnia dal latino e da ultimo delle 16 Orazioni da lui pronunciate nell’Università di Padova in
apertura degli anni accademici; cfr. C. ZOCCHETTI Introduzione a B. RAMAZZINI, Orazioni, a cura di V. Foà e C. Zocchetti,
Supplemento al n. 3/2010 di «La medicina del lavoro», pp. V - XII, part. p. V. Su Ramazzini cfr. anche A. ARCANGELI,
Mestieri e professioni nella letteratura medica (secoli XV-XVII), in Le regole dei mestieri e delle professioni secoli XV XIX, Milano, F. Angeli, 2000, pp. 256 - 267, part. pp. 256 – 258.
52
Cfr. in proposito P. CAMPORESI, Introduzione, in A. CORBIN, Storia sociale degli odori, Arnoldo Mondadori editore, Milano,
1983, pp. LI - LII.
53
54
E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 98 - 99.
Il documento che conteneva queste prescrizioni è: D’ordine dell’ill.mo Sig.r Domenicantonio Nocher nob. del S. R. I.
per sua Maestà imperiale di Ungheria e Boemia, amministratore dell’Ufficio Pretorio di Roveredo e sue pertinenze,
datato 4 agosto 1753, copia in Archivio Storico Comunale di Arco (AStCA): Raccolta Santoni, Libro XLII, c. 8. L’ordine
imperiale ebbe attuazione nei domini imperiali ai confini d’Italia. Ne fanno fede – oltre al già citato scritto del dott.
Francesco Festi (v. supra, p. 35) cinque tesi di altri medici recitate ad Innsbruck per gli stessi motivi. Esse sono rilegate,
insieme con la prima, in un volume miscellaneo conservato nella Biblioteca Fondazione san Bernardino di Trento. Ne
55
61
riporto i titoli al fine di ampliare quanto già si conosce si intorno alla professione medica della regione dell’Adige:
Quæstio academica an subtiliores physiologico-anatomicæ quæstiones medicinæ practicæ ancillentur? quam referebat
in alma ... universitate Oenipontana Antonius Thom. de Martini, Innsbruck, Johannes Thomas, 1769. - Exercitatio
physiologica quam in ... universitate Oenipontana sub præsidio Joan. Mich. de Menghin ... publice propugnandam
suscepit ... Bartholomæus Battisti a S. Georgio Roboretanus, Innsbruck, Johannes Thomas Trattner, 1776. - Dissertatio
inauguralis medica de hæmorrhoidibus ... publicæ disquisitioni submittit Josephus Joannes Vincentius Angelini
Drodensis Tyrolensis, Innsbruck, Johannes Thomas Trattner, 1776. - Exercitatio physiologica altera de præparatione
alimentorum quam in ... Universitate Oenipontana sub præsidio Joan. Mich. de Menghin ... publice propugnandam
suscepit ... dominus Franc. Borg. de Widmayersfeld Clagenfurtensis Carinthus ... Innsbruck, Trattner, 1777. - Dissertatio
inauguralis medica de necessitate deligandi funiculum umbilicalem in neo-natis ... publicæ disquisitioni submittit Carolus
de Tonelli ... Tyrolensis Levicensis, Innsbruck, Trattner, 1780.
Nell’elenco cit. in nota 37 - ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34] – risulta infatti che su nove medici esercitanti in Rovereto
nel 1771 soltanto 4 erano stati approvati nell’«alma università» di Innsbruck, e cioè: Francesco Festi, Giacomo
Tranquillini, Francesco Tartarotti e Giuseppe Birti; mentre dei quattro speziali – Giovanni Battista Torelli, Francesco Festi,
Felice Sette e Domenico Festi risulta non approvato soltanto quest’ultimo.
56
Il documento, firmato dal vice capitano del Circolo, Giovanni Nicolò Cristani de Rallo, in data 4 giugno 1769, dal titolo
Regolamento sui medici, chirurgi, speziali e levatrici, si trova in AStCA: Raccolta Santoni, Libro XXXVI, c. 6r.
57
G. TRANQUILLINI, Dottrina della comare, o sia, Breve compendio d’arte ostetricia composto da Giacomo Tranquillini
medico fisico instruttore pubblico di quest’arte in Roveredo, in Verona, per l’erede di Agostino Carattoni, 1770.
58
Cfr. C. PANCINO, IL bambino e l’acqua sporca. Storia dell’assistenza al parto dalle mammane alle ostetriche (secoli XVI
- XIX), Angeli, Milano, 1984, pp. 92 - 126; ead., La comare levatrice. Crisi di un mestiere nel XVIII secolo, «Società e
storia», 1981, pp. 593 - 638. Sulle riforme austriache in Lombardia cfr. A. PARMA, Riforma e organizzazione sanitaria a
Mantova: l’ostetrica nella II metà del ‘700, «Studi trentini di Scienze Storiche», LXIV (1985), pp. 259-276.
59
BCR ACRo: Insinuazione capitaniale riguardante le mammane, ms. 580 1770-1771 [già Ar. C. 80.2]. Ringrazio Cristina
Sega dell’Archivio della Biblioteca Civica “Tartarotti” di Rovereto per avermi segnalato questo ed altri documenti relativi
alla scuola delle mammane.
60
La lettera si trova in R. STEDILE, Ospedali e sanità a Rovereto nel XVIII secolo, Calliano (TN) Manfrini, 1990, p. 174,
nota 150.
61
62
BCR ACRo: Mammane istrotte e esaminate e approvate della Pretura di Rovereto, ms. 582 [già Ar. C. 82.5], f. 246r-v.
O. VIANA e F. VOZZA, L’ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano, Società italiana di ostetricia e ginecologia, 1933, p.
630; cfr. inoltre C. PANCINO, La comare levatrice, p. 630. Scarse sono le notizie anche sul medico istruttore della scuola; si
sa che il dottor Giacomo Tranquillini fece testamento il 5 novembre 1778 (AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio
Girolamo Untersteiner, b. IV, f. 128r), ma non si conosce la data della sua morte.
63
E. DEBIASI, Raccoglitrice-comare-mammana-levatrice-ostetrica, «Atti della Accademia roveretana degli Agiati», a. a.
CCXXX (1980), serie VI, v. 20, fasc. B, pp. 233 – 255 – part. pp. 245-248.
64
65
C. PANCINO, La comare levatrice. Crisi di un mestiere nel XVIII secolo, pp. 597 - 598.
Si ricordano qui le pratiche aberranti dei cosiddetti “santuari di rianimazione”, luoghi sacri dove si presumeva che i nati
morti potessero rianimarsi, sì da poter essere battezzati; all’abbondante e nota storiografia prodotta sull’argomento si
aggiunge R.-C. SCHÜLE, Accouchements difficiles et chappellea à répit, «Annali di San Michele. Rivista annuale del
Museo degli usi e costumi della Gente trentina di San Michele all’Adige», 16 (2003), pp. 111 - 118.
66
E. BRAMBILLA, La medicina nel Settecento, pp. 106 - 108; C. PANCINO, La comare levatrice, pp. 617 - 620; P. STELLA e G.
DA MOLIN, Offensiva rigorista e comportamento demografico in Italia (1600 - 1860). Natalità e mortalità infantile,
«Salesianum», a. XL (1978), n. 1, pp. 3 - 55, per il Cangiamila, pp. 16 - 25.
67
68
G. TRANQUILLINI, Dottrina della comare, dedica cit.
69
P. STELLA e G. DA MOLIN, Offensiva rigorista e comportamento demografico in Italia (1600 - 1860), p. 31 segg.
Medici quae servare debeant... in Magnum Bullarium Romanum, T. secundus, A Pio IV ad Innocentium IX, Romae
Luxemburgi, 1747, pp. 189 - 190; su questi temi cfr. D. MONTANARI, Disciplinamento in terra veneta. La diocesi di Brescia
nella seconda metà del XVI secolo, Bologna, il Mulino, 1987, pp. 179 - 180. Alcuni cenni sulla politica papale in G. OLMI,
Farmacopea antica e medicina moderna, «Physis», XIX (1977), pp. 197 - 246, part. p. 232.
70
Il dott. Adamo Volani, «patricio roboretano» si addottorò in Bologna il 23 luglio 1740 ed esercitò la professione in
Rovereto; notizie da Nota di tutti li medici, cerusici, spezieri e mammane che si ritrovano nella città e Pretura di
Roveredo, BCR ACRo: ms. 692 [già 1614 serie 1. 2. 34], f. 63r.
71
72
Archivio Diocesano Tridentino: Atti visitali, vol. 56, 1750, f. 187r.
73 J. P. Frank, Sistema compiuto di polizia medica, Milano, Pirotta, 1825, vol. 12, p. 84.II
62
63
II PARTE
I LIBRI DELLE SPEZIERIE
I libri delle spezierie
E’ noto come in Rovereto vi fossero numerose e ben fornite spezierie. La diffusa
conoscenza delle piante di cui sono generose le pendici dei monti del Bondone e del
Baldo, la presenza di medici laureati in città vicine, quali Padova e Bologna, la vivacità
commerciale della cittadina che attirava acquirenti dai borghi circostanti, erano tutti
fattori che favorivano un florido commercio locale di spezie, droghe e medicinali.
Dai documenti venuti a nostra conoscenza è stato possibile localizzare alcune
botteghe, forse le più importanti che, in tempi diversi, si trovavano nella città. In piazza
San Marco la famiglia Antonini, come risulta da un atto di affitto stipulato dal sig. Matteo,
possedeva un esercizio fin dalla prima metà del Seicento 1. Il dì 11 novembre 1655 di
esso fu fatto un particolareggiato inventario; lo chiedeva per gli eredi la sign.ra Dorotea,
moglie di Gasparo Antonini figlio di Francesco, esecutrice testamentaria e tutrice dei figli
minori. Annessa agli elenchi dei beni mobili e immobili vi è la lista «delle robbe che si
ritrovano nella bottega», comprensiva dei medicinali, dell’arredo e della suppellettile 2.
Al principio del Settecento è attestata nella piazzola delle Oche la spezieria di
Giuseppe Balter, situata «nella casa della sig.ra vedova Barbera Salvetti»; il titolare la
subaffittava al cognato, signor Martino Zambaiti, anch’egli speziale. 3 Vicino, nella
Crosara e in via Nuova, si aprivano le botteghe di Valentino Passerini, poi rilevate da
Gottardo Festi. Uno strumento della prima metà del Settecento ci offre notizie sul
negozio dello speziale Bartolomeo Stefani, situata in borgo Sacco 4.
La figura dello speziale
La professione dello speziale assicurava a chi la praticava una condizione sociale
buona quanto a prestigio e assetto economico. Nel Settecento la sua figura, i suoi
67
compiti - come pure l’organizzazione di una spezieria e la sua conduzione - erano stati
ben definiti e precisati, grazie all’azione avviata dai Collegi delle Arti e dei Mestieri fin
dal XVI secolo, come pure dai contributi teorici di alcuni autori come il Calestani, il
Melich, il Cordo, le cui opere sono presenti nelle librerie qui studiate. L’attività
farmaceutica dunque, pur non elevando i titolari al rango delle professioni nobili - quelle
dei medici, dei notai e degli avvocati – li poneva sopra gli altri merciai, per il semplice
fatto che richiedeva comunque apprendistato ed esami per essere praticata. Sul corso
di studi del giovane speziale non si saprebbe molto 5, se non soccorresse una
provvidenziale istruzione, dal titolo Istituzioni farmaceutiche galeniche e chimiche,
apposta da Giovanni Battista Capello alla quarta edizione del suo trattato: Lessico
farmaceutico-chimico contenente li rimedi più usati d’oggidì 6. L’autore, egli stesso
speziale a Venezia «all’insegna de’ tre monti» in Sant’Apollinare, pubblicando le
Instituzioni, intendeva orientare i giovani apprendisti dell’arte «in una professione così
faraginosa», e nello stesso tempo prepararli all’esame di abilitazione, che dovevano
sostenere nel nobile Collegio farmaceutico di Venezia.
Dalla prefazione del Capello si vengono a conoscere quindi le modalità
dell’esame. L’aspirante si presenta davanti a una commissione di otto membri scelta dal
Collegio: due priori, quattro consiglieri, due sindici affiancati da un cancelliere; a questi
egli mostra una fede della «servitù» da lui prestata per il corso di otto anni nella
spezieria di un maestro approvato. Indi il priore gli fa leggere alcuni paragrafi della
Particola prima di Saladino e gliene fa commentare il contenuto 7; poi estrae dall’urna tre
ricette in uso e le sottopone all’esaminando, perché dettagliatamente le spieghi. Dopo
questo esame il giovane passa al primo consigliere, che gli chiede d'illustrare altre tre
ricette, e così via per tutti gli altri componenti la commissione. Superate queste prove,
l’approvando viene fatto uscire dall’aula, perché i delegati possano concordare ed
emettere il giudizio; se la ballotazione è a lui favorevole con almeno i due terzi dei voti,
riceve una Scheda o attestato, con la quale deve presentarsi al Magistrato della
Giustizia vecchia per ottenere il Privilegio. Prima però il candidato deve prestare davanti
alla commissione esaminatrice il giuramento secondo una formula stabilita: promette in
prima istanza di vivere e morire nella fede cristiana, poi di portare la debita riverenza ai
medici e ai maggiori; indi espone i principi che lo avrebbero guidato nella professione:
non dare medicamenti purgativi senza ordine del medico; non somministrare veleni né
sostanze abortive; non alterare le prescrizioni dei medici etc.
La Particola prima di Saladino, tratta dal Compendium aromatariorum, oltre a
tratteggiare il profilo ideale di chi esercitava l’arte, conteneva un compendio della
68
dottrina farmacologica, ispirata a Nicolò Salernitano, che illustrava in forma sintetica e
facilmente memorizzabile i fondamenti dell’arte. I primi elementi attengono alla
definizione degli uffizi dello speziale, consistenti nel pestare, lavare, infondere, cuocere,
distillare, compor bene e conservare; segue l’elenco degli alambicchi adeguati per le
varie forme di distillazione, e dei vasi convenienti ad ogni medicinale.
Le interrogazioni sulle ricette e composizioni, che seguono alla Particola prima di
Saladino, trattano della combinazione dei medicinali semplici e di quelli composti, del
sistema dei pesi e misure, dei modi come trattare le piante, come attrezzare e
mantenere una farmacia: comprendendo conoscenze sia galeniche che chimiche, esse
restituiscono il sapere farmaceutico del tempo, organizzato in linee essenziali e chiare.
Questa digressione sulla formazione degli speziali nella Repubblica di Venezia
non attiene, come è evidente, alla Pretura di Rovereto, anche se può dare qualche utile
suggerimento per farsi un’idea del curriculum che doveva percorrere chi aspirava
all’esercizio del mestiere. Bisogna aspettare l’età teresiana per avere notizie più
precise; un ordine diffuso il 14 agosto 1753 dall’Ufficio Pretorio di Rovereto –
sicuramente emesso per volontà dell’imperatrice Maria Teresa - prescriveva, ad
esempio, che tutti i farmacisti esercenti nella provincia, similmente ai medici ai chirurghi
e alle levatrici, dovessero sottoporsi a «rigoroso esame» in Innsbruck 8; solo a questa
condizione essi potevano firmare le ricette col titolo di «speciale matricolato».
Allo speziale abilitato alla professione non spettava il titolo di «dottore», come a
chi aveva frequentato corsi regolari negli studia, ma solo l’appellativo di «signore»; lo
speziale Gottardo Festi, di cui ci occuperemo, era chiamato «dott.» per il fatto che –
caso unico fra gli speziali roveretani di cui si hanno notizie – aveva conseguito la laurea
in medicina e filosofia, come nel Settecento si chiamava la facoltà universitaria che la
conferiva.
Questa così importante attività, che entrava a diritto nelle “arti della salute”, si era
dotata fin dal XIII secolo di statuti di mestiere e di testi specifici dell’arte, fra i più antichi
e celebri dei quali vi era il Ricettario fiorentino, pubblicato a Firenze nel 1498 dal
Collegio dei Medici e poi ristampato più volte nei secoli, pur con le dovute revisioni, fra
le quali quella promossa da Pietro Leopoldo nel 1789 9. Oltre a questo si annoverano
altre importanti farmacopee con annessi antidotari compilati in varie città italiane. Era
obbligo che gli speziali avessero nelle loro botteghe questi testi, come dimostrerà
appunto l’elenco del dott. Gottardo Festi.
Caratteristica della professione degli speziali era quella di lavorare a stretto
contatto con i medici; entrambi si occupavano della salute dei malati: gli speziali con la
69
loro abilità nel preparare i medicamenti, i medici con le loro più estese conoscenze nel
campo della fisiologia e delle malattie. Erano questi, infatti, fra i professionisti della
salute, coloro che possedevano a pieno il sapere della medicina: studiavano i sintomi
delle infermità, individuavano i rimedi opportuni, indi affidavano agli speziali il compito di
prepararli. Diagnostica e terapeutica - detto in termini moderni - spettavano ai fisicimedici; preparare i farmaci toccava ai secondi 10.
Le corporazioni dei medici, fin dal Medioevo, avevano emanato leggi per regolare i
rapporti tra le due arti, attribuendosi, con capitolati e statuti, compiti di sorveglianza e di
polizia sull’attività dei farmacisti, e creando istituzioni specifiche per attuarli in concreto;
fra queste una delle più importanti fu quella del Protomedicato, che si affermò nelle città
italiane nel sec. XVI con caratteristiche pressoché identiche. Quest’ufficio, emanazione
diretta del Collegio dei medici, si occupava di legislazione in materia medico-sanitaria,
comprendendo, insieme con i compiti di sorveglianza e polizia, la concessione di
abilitazione sia per i medici sia per gli speziali, i chirurghi e i barbieri 11.
Coloro che preparavano i medicamenti e li spacciavano nelle botteghe, dove si
vendevano anche droghe e spezie, non avevano dal punto di vista della definizione dei
mestieri un profilo ben definito, trovandosi spesso confusi con altri esercenti e
professtionisti; perciò confluivano ora nell’arte dei «merzari» (i merciai) – come a
Verona - ora in quella dei medici, come a Firenze. Ci volle un percorso lungo perché
questa categoria acquistasse fisionomia specifica e autonomia, fino a organizzarsi in
Collegi propri; ciò avvenne in tempi diversi nelle città italiane: agli inizi del ‘600 a Roma
e a Cremona – per fare qualche esempio - nel 1816 a Napoli 12.
Percorrendo le tappe da merciaio a speziale, da «speziale medicinalista» a
farmacista13, il titolare di questa attività – secondo una recente tesi – avrebbe
progressivamente acquisito maggiore dignità professionale fino a compiere la sua
integrazione con il sapere teorico più complesso delle discipline mediche. Ma ciò
sarebbe avvenuto soltanto nel passaggio dall’età moderna a quella contemporanea 14.
Se lo speziale in età di Antico regime si configurava come semplice esecutore
degli ordini del medico, non era tuttavia – va detto - privo di conoscenze specifiche.
All’interno di un sapere in continuo progresso riguardo sia a struttura e funzioni del
corpo umano, sia a malattie - loro origine e natura, loro decorso e risoluzione, nonché la
loro cura – è indubitabile che la somma delle conoscenze spettasse ai fisici-medici. Ma
è anche vero che di questo sapere gli speziali dovessero possedere i fondamenti, al
punto da essere in grado di seguire gli specialisti nei loro percorsi diagnostici e nelle
loro prescrizioni terapeutiche, come attestano le biblioteche appartenenti ad alcuni fra i
70
più preparati di essi.15 E inoltre essi dovevano possedere sicure conoscenze nel campo
della botanica, tali da farne in qualche caso provetti ricercatori ed esperti di riferimento.
Si ricorda a questo proposito lo speziale Francesco Calzolari di Verona, abile
preparatore di medicamenta, ma anche indefesso esploratore della flora del monte
Baldo e sperimentatore diretto dei farmaci; noto anche come creatore di un’importante
collezione di storia naturale, oggetto di accurato esame da parte del Mattioli 16. Questi a
lui si rivolgeva per la preparazione dei composti farmacologici, ma anche per la
conoscenza delle varie piante medicinali e dei loro effetti, che - proprio grazie alle
continue esplorazioni del farmacista - si faceva sempre più ricca e puntuale. Numerosi
infatti furono i vegetali inviati dal Calzolari al medico senese e da questo inseriti nei
Discorsi con accompagnamento di descrizioni, incisioni e sempre del nome del
donatore,
qualificato
ora
come
«diligentissimo»,
ora
come
«esercitatissimo
semplicista»: il Licio (Rhamnus saxatilis), la Cichoria verrucaria (Crepis zacintha) etc.
Una delle piante inviate al medico senese anzi – la Viola arborea (Viola Canina) – fu
rinominata dallo stesso viola calceolaria in onore appunto dello speziale veronese17.
Anche Valentino Passerini di Rovereto fu semplicista e cercatore di piante a fini
non solo pratici, ma anche conoscitivi, tant’è vero che le sue sicure conoscenze nel
campo gli permisero di formare, nel 1667, un erbario che può vantare il titolo della
priorità fra i lavori botanici della regione 18.
Alla
conoscenza
delle
piante
gli
speziali-erboristi
affiancavano
precise
competenze riguardo ai tempi e alle condizioni più opportune per la loro raccolta,
nonché alle tecniche di essiccazione e conservazione atte ad eliminare dai vegetali
freschi qualsiasi traccia di umidità, lasciando però intatte le loro specifiche proprietà
chimico-fisiche. A queste abilità si aggiunsero altre nel tempo, concernenti preparazioni
non solo di tipo galenico, ma anche chimico, giacché a partire dal Seicento gli sviluppi
dell’arte richiesero loro di compiere pratiche prima riservate agli alchimisti. Ai noti lavori
di “triturazione” e di “imbibizione”, quindi, essi dovettero affiancare operazioni di
“estrazione” - quali i “deliqui” e le cristallizzazioni” - e inoltre di “distillazione” e di
“calcinazione” e altre ancora in ottemperanza alle prescrizioni della farmacologia
spagirica, che si andava affermando in quel tempo. 19
Appare evidente quindi che lo status professionale degli speziali, senza aspettare
l’avvento dell’età contemporanea, richiese competenze specifiche, 20 anche se – è da
ribadire - la totalità del sapere medico toccava ai fisici medici. Era naturale che questi,
proprio in nome dei titoli conseguiti negli studi universitari e delle proprie più elevate
competenze, pretendessero di esercitare sui farmacisti un controllo continuo. 21
71
Il Magistrato alla sanità a Rovereto
Quanto alla realtà di Rovereto, non si è molto indagato su questi aspetti della
società, anche perché non vi era abbondanza di documenti a disposizione. Il recente
riordino dell’ “Archivio del Comune di Rovereto” colma a questo proposito molte lacune,
consentendo di cogliere aspetti amministrativi, finora intravisti in documenti disparati,
ma scollegati da una visione d’insieme istituzionale 22.
Il Comune – come si ricava dalla documentazione ordinata - era dotato di un
“Ufficio di sanità” o “Magistrato alla sanità”, che si avvaleva di quattro “Provveditori alla
sanità” e di “guardie di sanità” di confine; due dei Provveditori erano «per parte della
Città», due «per parte delle Comunità» 23. Fin dai primi atti emanati dall’istituzione 24, si
delinea chiaramente il campo delle competenze dell’ufficio: compito precipuo di esso
era prevenire le epidemie e le epizoozie, e controllarle in caso di insorgenze. In tale
prospettiva i magistrati intrattenevano «copiosa corrispondenza» con le principali città
d’Italia ed estere per ottenere informazioni circa la diffusione dei mali sia in paesi
dell’Occidente, quali Spagna e Francia, sia in quelli orientali, come i paesi balcanici e la
Turchia, e il loro evolversi 25. Nel caso si presentasse qualche temibile malattia i controlli
alle frontiere si facevano più severi: si aumentava allora la richiesta ai viaggiatori di
attestati di sanità; nei casi estremi si proibiva del tutto il transito a uomini e animali e si
bloccava qualsiasi altro contatto con i paesi limitrofi.
Nell’ambito interno alla città i Provveditori dispensavano certificati sanitari; davano
prescrizioni per la conduzione delle macellerie; intervenivano in caso di morti sospette;
controllavano le fiere e i mercati nonché il passaggio dei vagabondi; sovraintendevano
alle condizioni igieniche delle strade e delle abitazioni, vigilando sullo scarico delle
immondizie e gli scoli dei liquami 26.Sorvegliavano inoltre l’esercizio della medicina e lo
spaccio dei medicinali e dei rimedi, secondo la prassi affermata in altre città italiane,
che attribuiva al medico-fisico la preminenza sugli altri addetti alla salute. L’editto
emanato dal Magistrato il 16 ottobre 1754 – si è ormai nell’ambito delle riforme
teresiane - ne illustra chiaramente le linee:
72
De mandato
Degl’Illst. Signori Proveditori alla Sanità della Città e Pretura di Roveredo.
Volendo quest’Illustrissimo Maestrato di sanità togliere ogni disordine, che perturbar
potesse la commune salute mediante le ordinazioni, che infra si diranno; perciò col
presente publico Editto
Proibisse a qualunque Persona di che grado, stato, e condizione esser si voglia
sì terriera, che forastiera il medicare, o prescrivere rimedj a chichesia Persona di
questa Città, e Pretura se non sarà veramente stata approvata, e riportata da chi
si aspetta la facoltà di poter liberamente esercitare detta professione in pena di
Ragnesi cento da incorrere da cadaun Contrafaciente toties, quoties etc. anci per
togliere onninamente ogni sospetto, che in frode di detta salutare disposizione
accader potesse, non solo esorta tutte le Persone approvate in detta professione
a soscrivere di propria mano il loro nome, e cognome in calce delli rimedj, che
ogni volta prescriveranno agli Ammalati, ma in oltre commette seriosamente a
tutti, e cadauno delli Speziali di questa Città, e Pretura a non amministrare sotto
qualunque titolo, o pretesto delli medicinali da prendersi per bocca a qualunque
Persona di qual si voglia età, sesso, e condizione se la prescrizione di essi non
sarà prima stata effettivamente soscritta col nome, e cognome di quel Medico
Fisico approvato, che gli avrà ordinati in pena di ragnesi venti da incorrere da
cadaun Contrafaciente tante volte, quante ec.
In vantaggio a precauzione di qualunque inconveniente che nascer potesse nella
vendita, che alle volte venisse fatta di certi medicinali da Persone che non
fossero della Professione suddetta, comanda, che Persona alcuna, che
effettivamente non eserciterà detta professione, non possa, ne debba sotto qual
si voglia titolo, o causa, e così sotto la suddetta pena di Ragnesi venti da
incorrere parimentente toties, quoties etc. vendere pubblicamente, o
privatamente non solo Confezioni, Elettuari, Pilole, e cose simili, ma ne anche
semplici, cioè scamonea, rabarbaro, gialapa, colloquintida, sena, manna, e cose
parimente simili.
Per ultimo volendo agevolare al possibile l’osservanza di tutto questo, a chi zelante del
pubblico bene venisse ad iscoprire un qualche Delinquente contro il presente Editto,
promette il premio, ed assegna al Denonciante il terzo delle pecuniarie, che conseguirà
detratte le spese, con promessa se vorrà di tenerlo secreto; avertisse perciò ogni uno a
non trasgredire a quanto contiene il presente, perché procederà contro tutti i Delinquenti
irremiscibilmente, e crederà ad un sol testimonio.
Ed accioché il presente Editto giunga a notizia di tutti, ordina, che sia stampato,
pubblicato, ed affisso ne soliti luoghi.
Dato dal Maestrato alla Sanità della Città, e Pretura di Roveredo li 16. Ottobre 1754.
Niccolò Baldessar de Lindegg, in Lizzana, e Molenburg.
Cristoforoantonio Frizzi de Crettemberg.
Paolo Voltolini.
Domenico Fedrigotti de Hoccenfeld.
In Roveredo, nella Stamperia di Francescantonio Marchesani.27
73
Tav. 2: BCR, Archivio comunale Rovereto, serie 1.2.39, Registri dei provveditori alla sanità,
1510-1571, vol. 688
74
La visita delle spezierie – secondo quanto prescriveva il cap. 135 degli Statuta
novissima, capitolo più volte richiamato nei documenti esaminati 28 - si svolgeva
regolarmente e severamente: ogni anno – più quindi dei due anni richiesti dalla
Rappresentanza di Innsbruck – si chiamava un medico ed uno speziale da fuori di città
e li si incaricava di verificare il buon andamento delle spezierie col concorso dei
Provveditori alla sanità, del vice-capitano e del cancelliere che redigeva l’atto.
Un documento, di cui si conserva copia nei Registri dei Provveditori alla sanità 29,
attesta appunto la perquisizione realmente effettuata nelle spezierie della città il 14
dicembre 1762. Era notaio Giovanni Giacomo Battisti in funzione di cancelliere
dell’Ufficio di Sanità della Città e Pretura di Rovereto, affiancato dal nob. ed ecc.mo
sig.r dott. Francesco Alberto Poli, medico fisico, e dal sig.r Antonio Colombo speziere,
entrambi di Avio. Furono visitate le quattro botteghe allora esistenti in città: quelle del
nob. sig.r Mattia Luterotti de Cazzolis, del sig.r Giovanni Battista Torelli, degli eredi del
quondam sig.r dott. Gottardo Festi e del sig.r Francesco Festi; ed inoltre le due situate
nel borgo di Sacco, appartenenti rispettivamente al sig.r Giovanni Federico Signorini e
al sig.r Pietro Ferrari. Tutte, si afferma nel documento, «sono state ritrovate in ottima
forma provvedute di tutto l’occorrente, e così le droghe, ed i semplici di perfetta qualità,
come pure i composti ben manipolati colla dovuta attenzione, e pulizia». Se la visita
evidenziava invece irregolarità, la legge prescriveva che la «robba cativa inhabile o
insufficiente» fosse gettata «in mezo alle strade» e fossero inflitte allo speziale le multe
stabilite dall’Ufficio competente30.
Al Magistrato alla sanità toccava sicuramente provvedere ai contratti con i medici
per la condotta pubblica ed eventualmente con gli speziali da assoldare per lo spaccio
di medicinali in località disagiate. Gli archivi notarili della regione ne attestano la
presenza in vari luoghi del principato e vescovato trentino; quanto a Rovereto se ne
conoscono, del primo tipo, due risalenti al XVII secolo.
Un primo documento, di cui si ha conoscenza, fu stipulato il 24 ottobre 1648 fra il
medico-fisico Antonio Besaldi mantovano e due Provveditori della Città 31; con esso si
prendeva un accordo fra le parti per la durata di cinque anni, durante i quali il fisico
avrebbe dovuto visitare «qualunque nattivo o habitante di Roveré» dietro compenso di
ragnesi 65 l’anno. Fra i compiti assegnatigli vi era quello di visitare «a suo beneplacito»
le spezierie della città una o più volte l’anno, «purgandole» dei medicinali non buoni e
dando «quegli ordini che a lui parerano congrui et espedienti per il ben publico»; lo
avrebbero assistito i «Sig.ri Deputati», indubbiamente i Provveditori alla sanità, e altri
officiali delegati nell’occasione. Nei capitoli si prescriveva al professionista inoltre
75
l’obbligo della residenza in città, salvo l’assenza di uno o due giorni, previa richiesta ai
Provveditori pro tempore; e si auspicava inoltre, preventivamente, «che egli non sia per
chieder licenza in congiuntura di gravi et moltiplici malatie», in occasione cioè
dell’insorgere di epidemie.
Il secondo documento è datato il 4 marzo 1653 e rivela in colui che lo inoltrò al
Consiglio civico, il dott. Giulio Pizzini, ben altra coscienza delle funzioni di un medico
condotto. Era questi personaggio noto e stimato nella comunità sia per prestigio
professionale, avendo svolto nelle corti d’Oltralpe compiti di archiatra, sia per
autorevolezza morale32. Presentando alle autorità le proprie richieste come condizioni
imprescindibili per l’accettazione dell’incarico, egli sembra si sia ispirato propriamente
agli uffici esercitati dal Protomedico in altre città d’Italia 33.
Chiedeva il Pizzini che si vietasse a chiunque di esercitare la professione senza il
titolo di dottore conseguito in un pubblico Studio di Filosofia e Medicina (art. 1); che
nessun esorcista poteva dare rimedi o fare salassi senza l’assistenza del medico (art.
2); che nessuno speziale poteva vendere veleni o medicamenti senza l’ordine dello
stesso (3); che almeno due volte l’anno si dovesse fare visita, da parte di periti scelti dal
Consiglio cittadino, nelle farmacie per ispezionare i semplici e i composti ed eliminare
eventuali sostanze corrotte o difettose (art. 4); che nel confezionare i medicamenti
«magistrali», quelli cioè che richiedevano grande perizia e complesse manipolazioni, lo
speziale dovesse sottoporre preventivamente alla supervisione del medico gli
ingredienti che avrebbe usato nel composto (art. 5). Oltre ai suddetti controlli, egli
chiedeva per sé la prerogativa di concedere la licenza ai «chirurghi, ciarlatani, o altri»
che ardiscano introdursi nella piazza cittadina e di esercitare il controllo sui
medicamenti spacciati (art. 6). Prevedeva inoltre pene pecuniarie da infliggere ai
contraffattori e incoraggiava le denunce, anche anonime, da parte di quanti venivano a
conoscenza di infrazioni in questo campo.
Riporto per intero il documento, dato l’interesse che esso riveste per la storia della
medicina della Pretura di Rovereto.
Il. mi Mol. Ill.i Clariss.mi e Spett.li m. ecc. Sig.ri Singolariss.mi.
L’elettione fatta dalla Prudenza di questo Consiglio sapientiss.mo della mia
persona nella Carica di Medico Fisico, m’ha riempito d’una honorata ambitione,
dovendo io credere, che un numero così degno e saggio non habbia potuto
prender errore nelle sue deliberationi; tuttavolta debbo ancho modestamente
interpretando questo loro benigno Decreto, credere che sij piuttosto puro motivo
della loro gentilezza, e bontà, che mio assoluto merito. Come si sia, prego VV.
SS. Molto Ill.i a credere, che ben si potevano elegger soggetto de maggior
76
dottrina, e valor, ma non già de volontà più sincera, e divotion più affettuosa in
impiegarsi nella importantissima cura della salute degli abitanti di questa Cità,
che se ben minore de circuito de molte altre, hà pero conditioni sì degne in varij
riguardi, che ben merita esser preggiata con qual si sia. Assicuro dunque VV. SS.
Molto Ill.i col più vivo, e ardente spirito, che la più pura fede, la più accurata
diligenza saran da me poste in uso, per renderle ben servite, senza mancar a
fatica e studio con più attenti, e affettuosi sudori, per incontrar il buon servitio, e
le sodisfationi più essenziali di cadauno de lor Signori e di questo Popolo.
Devo pero racordar riverentemente che non è per bastar // 88v ogni mio pur
applicato sforzo, senza il concorso della Auttorità, e sapienza di questo degno
Consiglio e Magistrato, a’ quali s’aspetta il promovere e attualmente procurare e
ottenere le condizioni infrascritte:
P.o
Che niuno, sia chi si voglia ardisca sotto qual si sia pretesto di medicar
senza esser prima addottorato in pubblico studio in Filosofia e Medicina.
2o
Che niuno sotto pretesto di Esorcista possa ordinar e remedij per bocca,
o mission di sangue in qual si sia caso senza l’assistenza attuale del Medico
fisico.
3o
Che niun speciale ardisca dar, ne vender veneno a persona veruna né
spedire medicamenti senza l’espresso ordine del Medico Fisico.
4o
Che almeno due volte l’anno siano fatti da periti, che parera d’eleger al
Consiglio le visite delle Speciarie, diligentemente considerando così i semplici,
come i composti di esse, dovendo le corrote, e false esser getate via in publico,
et poi proceduto alle difettose, o mancanti con le debite pene.
5o
Che niun speciale possi componer medicamento magistrale oppertinente
alla speciaria senza che siano approbati li ingredienti semplici del deto composto
dal Medico Fisico.
6o
Che non siano introdotti Chirurghi, Ciarlatani, o altri che ardiscano
medicare, o vendere qual si voglia medicamento, se prima non sarà riconosciuta
la qualità di esso, et impetrata perciò la licenza dal Magistrato con l’intervento del
Medico.
7°
Che li contrafacenti debbino esser severamente castigati, condannati
conforme parera al Magistrato.
8°
Che l’accusatore sij tenuto secreto, e godi la metà della condanna
imposta al contrafaciente.
Con questi mezzi felicemente potra la mia Carica esercitarsi a lode di S.D.M. e
salute di questa Patria, e Consiglio, al quale mi rassegno
Devotiss.mo, et obbligatisi.mo Ser.e
Giulio Pizzini
Dei 4 Martij 1653
Letta la supplica l’Ill.e Consiglio ha decreto che mediante il consenso dell’Ill.mo
Podestà prestato siano li Suddetti Capitoli pubblicati negli luogi soliti.34
Il rispetto di queste condizioni avrebbe introdotto nella città ordine e dignità tali
che, secondo l’affermazione dello stesso Pizzini, si potesse di essa affermare: «questa
Cità, che se ben minore de circuito de molte altre, hà pero conditioni sì degne in varij
riguardi, che ben merita esser preggiata con qual si sia». Il Consiglio, come si legge,
approvava interamente il capitolato e lo inviava al Podestà per ottenerne
l’approvazione, indi ordinava che venisse affisso nei «luogi soliti» della città per darne
comunicazione agli abitanti.
77
Avviate le riforme sanitarie teresiane, tale istituzione di origine comunale –
similmente ad altre - fu inserita all’interno delle strutture burocratiche di nuova
formazione, quale il Circolo ai confini d’Italia: ed è proprio al Capitano ad esso preposto
che le autorità enipontane indirizzavano i proclami e gli ordini da trasmettere alle
sottoposte magistrature. Gli interventi imperiali s’inquadravano in una programmazione
coordinata che abbracciava complessivamente tutti gli aspetti dell’organizzazione
sanitaria: da quelli ospedalieri e assistenziali a quelli delle scuole di formazione e degli
esami abilitanti, nonché agli aspetti concernenti la composizione dei farmaci e del loro
spaccio35.
I principi cui le autorità s’ispiravano erano del tutto “moderni”: impiego retto del
denaro pubblico, competenza, titoli professionali e abilitanti degli operatori preposti ai
vari compiti con espulsione dal settore di tutti coloro che ne fossero sprovvisti:
ciarlatani, empirici, mammane improvvisate
etc. Quanto alla gerarchia fra i vari
professionisti, si ribadì la preminenza dei medici su speziali, chirurghi e ostetriche, e si
affidò ai primi la sorveglianza sugli altri. Figura nuova in questo assetto fu quella del
Medico circolare, creato nella seconda metà del Settecento, col compito «d’invigilare
alla salute de’ sudditi, dovendo loro prestare ogni possibile assistenza» e regolarmente
stipendiato con il contributo di tutti gli abitanti, senza esclusione degli ecclesiastici, dei
nobili o di «qualunque altra persona esente e privilegiata» 36. Il primo dottore per la zona
di Rovereto a tale carica elevato fu Ernesto Zanini, medico-fisico di solida formazione
conseguita in paesi germanici e di ragguardevole curriculum professionale, che si stabilì
in città nel 177337.
Le normative in campo sanitario provenivano ormai principalmente dal Circolo ai
confini, che finì per esautorare del tutto il Magistrato alla sanità; era inevitabile che fra le
due istituzioni si creasse una situazione di conflitto 38 e che una delle due dovesse
essere soppressa. Tale sorte toccò all’istituzione di origine comunale, che ebbe termine
nel 178339: toccò quindi al Circolo emanare nel 1787 l’ordine sovrano per l’assistenza ai
malati e il mantenimento dei poveri, col quale intese adeguare la situazione della
Pretura ai nuovi criteri di organizzazione sanitaria 40.
78
Notizie sulla professione dello speziale nella Pretura di Rovereto
Sull’esercizio delle spezierie vigilavano, si è detto, gli ufficiali preposti alla sanità.
Dalla raccolta dei documenti che si riferisce al Magistrato specifico non risultano
contratti stipulati con speziali “condotti” dal Comune; ciò induce a pensare che – a
differenza di località remote dove era necessità “condurre” - vale a dire stipendiare, un
addetto, facendolo giungere da città vicine 41 - i farmacisti della Pretura fossero liberi
professionisti: proprietari il più delle volte delle botteghe da loro dirette, o semplici
affittuari se erano appena introdotti nell’arte. I Magistrati ne controllavano strettamente
l’attività, riguardo non soltanto alla qualità della merce, ma anche all’imposizione dei
prezzi, che essi volevano fossero adeguati a quelli praticati a Venezia e a Vienna 42.
Che gli speziali operassero in condizioni di dipendenza dai medici appare con
evidenza dall’insieme di questi documenti; che essi tuttavia godessero di vantaggi,
soprattutto economici, è anche accertato: le malattie erano lunghe e le cure costose. Un
documento dell’anno 1771 ce ne dà un eloquente saggio; esso risponde a un patto,
sancito davanti al notaio, fra Carlo Fornera Turati e il mercante Carlo Battisti. Il primo,
riconosciuto il proprio debito verso lo speziale roveretano, sig. Felice Sette, per
medicinali acquistati durante la malattia del parente, padre Giulio Turati di cui è l’erede,
si dichiara debitore verso lo stesso di tr. 748.23. A saldo della somma s’impegna a
corrispondergli l’equivalente in uva: al tempo del raccolto del 1772 gli darebbe tre
brente al prezzo stabilito dai Provveditori per l’annata in corso; per l’anno successivo,
sei; e così di seguito fino a estinzione completa della somma 43.
Come attestazione del debito sono allegate all’atto le note dello speziale:
documento prezioso quanto raro, essendo i registri delle botteghe andati tutti
irrimediabilmente perduti; esse possono renderci noto quanto in effetti costava ad una
famiglia la malattia di un suo membro, a causa non soltanto delle parcelle del medico,
ma dei rimedi che - si può affermare con la scienza di poi - erano per lo più di scarsa
efficacia. Dai regolamenti dell’arte sappiamo che i farmacisti avevano l’obbligo di
scrivere su un «libro comune» le medicine vendute, indicando «il peso, la misura, il
modo, et il tempo d’usarle» affinché non nascesse «errore in quelle cose che potrebbe
nuocere alla vita umana» 44. Il peso medico universale – si dice in un documento dei
Provveditori alla Sanità – «si divide in libre, oncie, drame, scrupoli, e goccie»; a questa
omogeneità di nomi – notano gli stessi - non corrisponde tuttavia uguaglianza di prezzi,
differendo questi da luogo a luogo45.
Nei fogli dello speziale Sette vengono indicati pertanto per ogni somministrazione
79
le date - a iniziare dal 18 giugno 1764 fino al 31 agosto 1765 - il farmaco, i componenti,
la dose da prendere ed eventualmente il recipiente nel quale era contenuto il
medicamento, oltre al suo prezzo al lordo e al netto. La scrittura si avvale della lingua
latina, della terminologia botanica, e di numerose abbreviazioni tecniche che ne
rendono difficile la comprensione. S’individuano a una rapida lettura alcuni
medicamenti: le acque distillate di melissa, di betonica etc 46; l’elettuario di Alessandro,
le sanguisughe, la radice dell’helleborus niger, l’unguento nervino, la teriaca di Venezia
ed altri.
A questi documenti concernenti le attività interne all’esercizio si affiancano atti,
provenienti dai fondi notarili, che riguardano affitti, vendite o trasferimenti per eredità
delle botteghe, dotati spesso di circostanziati inventari dei prodotti redatti con scrittura
più o meno chiara. Negli elenchi degli arredi e degli utensili sono registrati anche i libri
che usava lo speziale nella sua professione e che venivano venduti, fittati o trasmessi,
insieme con la rimanente mercanzia. Nell’inventario del Balter, ad esempio, vengono
indicati 14 titoli di libri, sommariamente descritti; in quello dello Stefani sono
semplicemente segnalati con sommaria indicazione «n.° 6 tomi de libri medicinali». I
titoli dei testi del Balter sono i seguenti:
1. Antonio de Sgobbis, Nuovo et universale theatro farmaceutico, nella Stamparia Iuliana, Venezia,
1667.
2. Melichio, Giorgio (Georg Melich), Avvertimenti nelle composizioni de’ medicamenti, Venezia, 1575.
3. Calestani, Girolamo, Delle osservationi di Girolamo Calestani. Parte prima [-seconda]. Nella quale
con ogni facilità si insegna tutto ciò che fa dibisogno ad ogni diligente speciale & ad una ben
ordinata speciaria ..., In Venetia, appresso Giacomo Vincenti, 1598.
4. G. Quercetano, Pharmacopoea dogmaticorum restituta, Lipsia, 1603
5. Ameri (non individuato)
6. V. Tanara, Vincenzo, L'economia del cittadino in villa del signor Vincenzo Tanara ... In questa terza
impressione riveduta ed accresciuta ... dal medesimo autore, in Bologna, per gli eredi del Dozza,
1651
7. Francesco Toletti (identificazione incerta)
8. Un libro manoscritto
9. Valerio Cordo, Il dispensario. Opera a Speciali necessaria per comporre i medicamenti, e
conoscere i semplici..., in Venetia, presso Gio. Battista Bonfadino, 1609
10. Vincenzo Negri, Sonora tromba per svegliare i religiosi dal sonno della tepidezza, e negligenza
spirituale, Aquila, Pietro Paolo Castrati, 1664
11. L’usura convinta con la ragione a beneficio de' ricchi, e de' poveri di M. Bonaventura padovano, in
Bergamo, per Giovanni Santini, 1742
80
12. Caterina da Bologna, santa, Le armi necessarie alla battaglia spirituale, in Bologna, Vittorio
Benacci, 1614 (opera presunta)
13. Domenico Auda, Pratica de’ spetiali che per modo di dialogo contiene gran parte anco di theorica,
in Venetia, eredi Giovanni Battista Cestari, 1670, 12°
14. P. A. Mattioli, I discorsi nei sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale, in
Venetia, presso Marco Ginammi, 1645.
L’elenco, com’è evidente, appare di formazione composita, contenendo testi
specifici per la pratica dell’arte e testi di devozione d’impianto secentesco. Quanto alle
opere legate alla professione, si deve porre in rilievo l’importanza di autori fondamentali
per la pratica farmaceutica del tempo, quali Sgobbis, Melichio, Quercetano, Cordo e
Pietro Andrea Mattioli, il cui testo – punto di riferimento imprescindibile per la
conoscenza delle piante e la fabbricazione di medicinali - rimase per lungo tempo in
dotazione di medici e farmacisti, anche quando furono compilati trattati più aggiornati.
La carriera del dott. Gottardo Festi
I documenti d’archivio più generosi e puntuali riguardo alla carriera e al patrimonio
di uno speziale appartengono però al dott. Gottardo Festi, le cui vicende si è avuta
occasione di ricostruire nel corso di alcune ricerche riguardanti la storia di Rovereto.
Gottardo Festi, originario di Noarna sulla destra dell’Adige, dove era nato nel 1682,
faceva il garzone nella spezieria di Valentino Passerini posta in contrada via Nuova in
Rovereto47. Lo speziale suo padrone, se non ai grandi signori, apparteneva ai notabili
della città; poteva infatti vantare parentela con i notai Giovanni Passerini e suo figlio
Giovanni Battista, il quale, facendo testamento nel 1687, gli lasciò il jus sepeliendi nella
cappella che aveva fatto erigere a suo nome nella chiesa di San Giuseppe 48. Il signor
Valentino affiancava l’attività di preparatore di medicinali a quella di ricercatore di erbe,
se è giusta l’identificazione di questo personaggio con l’autore di un ricettario
conservato oggi nella Biblioteca Civica di Verona 49.
Rimasto senza figli che ne continuassero l’attività, il Passerini cedette al suo
lavorante l’esercizio, definito nei documenti negozio «fruttifero», consentendogli di porsi
in migliore condizione sociale. Con atti successivi perfezionò la transazione,
ufficializzando la vendita di «compositioni medicinali» e droghe, mobili e contenitori «vasi, scatole, banchi, scafe, centenari, tina, rami, mortari» - nonché «libri di medicina»
81
e crediti, e concedendo anche in fitto la bottega con casa contigua. Nelle carte si fa
riferimento a eventuali inventari degli articoli, ma di essi non vi è traccia nel volume
degli atti: o non furono fatti o non vi furono acclusi 50. Mediante uno strumento notarile
successivo stipulato col sacerdote don Giacinto, divenuto nel frattempo erede di
Valentino, il Festi s’impegnava inoltre a somministrare medicinali a lui e ai suoi familiari:
la cognata Cristina Aste vedova del fratello Francesco e Fiore sua figlia; fra i farmaci
pattuiti erano indicati specificamente la «Theriaca [e] confettioni di giacinto» 51. Il primo
dei due è il noto farmaco, cui ancora a metà del Settecento si attribuivano proprietà
portentose52; il secondo è probabilmente un preparato ottenuto con la gemma detta
giacinto, una fra le più usate pietre semi-preziose dell’antica farmacopea, e base della
“confezione giacintina”: preparato ritenuto efficacissimo per le sue facoltà corroboranti e
“alesiterie”, atte cioè a sanare i veleni53.
Il giovane, che evidentemente mirava ad affermarsi nella città di Rovereto fra i
notabili, nell’anno 1712, comprò insieme con i cugini il diploma di nobilitazione con
stemma dal conte palatino, Bartolomeo Pizzini 54, e intraprese il corso di studi di
medicina, conseguendo la laurea. Continuò a gestire la spezieria, ma esercitò anche la
professione di medico-fisico, come attestano i figli dott. Francesco e sig.r Domenico in
una testimonianza giurata prestata il 27 novembre 1761. L’atto era parte di una
vertenza giudiziaria insorta fra il medico Domenico Tranquillini e la famiglia Pedroni de
Clappis, alla quale il professionista attribuiva crediti maturati per l’assistenza prestata al
conte Adamo Francesco durante la malattia che lo condusse a morte il 1 luglio 1758.
Durante l’inchiesta furono sentiti vari testimoni al fine di accertare se effettivamente il
querelante avesse frequentato casa Pedroni e, fra essi, i Festi; interrogati, questi
dichiararono che il loro padre, dott. Gottardo allora defunto, aveva assistito il conte fino
alla fine e che era stato puntualmente pagato sia per le visite mediche, sia per i
medicinali acquistati nella spezieria 55.
Il consolidarsi delle fortune permise a Gottardo di compiere vari acquisti: nel 1718,
rilevò la «casetta et botega contigua ad essa casa Passarini», in Crosara Parisi, nome
che si dava all’incrocio fra la via che proveniva dalla piazzola delle Oche e la via
Nuova56; tentò inoltre di ampliare l’esercizio commerciale con l’acquisto di una farmacia
in borgo Sacco, ma il 28 aprile 1730 la vendette al sig.r Benedetto Stefani più sopra
nominato57. Sembra che lo speziale, nei suoi programmi d’incremento comerciale
incontrasse difficoltà economiche tali da impedirgli di assolvere i suoi impegni verso il
sacerdote don Giacinto, che amministrava le proprietà di famiglia dopo la morte del
padre Valentino. Non riuscendo nemmeno a saldare il capitale pattuito per l’acquisto
82
della spezieria, nel 1742 fu costretto a vendere all’ex proprietario casa e bottega situate
alla Crosara, riservandosi però il jus redimendi per dodici anni; continuò comunque a
gestire il negozio, pagando al sacerdote un fitto annuo per i locali 58. Nello strumento
notarile egli viene designato col titolo di «ecc.mo s.r dottore», segno che aveva
conseguito la laurea in medicina. Dieci anni dopo la casa, in seguito a vari passaggi di
proprietà, conclusi nonostante il diritto di evizione riservatosi da parte del Festi, fu di
fatto da questo riscattata, rimanendo definitivamente alla sua famiglia 59. Il 7 ottobre
1760, il dott. Gottardo venne a mancare e, giacché morì ab intestato, i suoi figli – dott.
Giuseppe Antonio, don Gottardo, don Valentino, il dott. Francesco Simone, il sig.
Domenico e la sig.ra Rosa – fecero inventariare i suoi beni. Il voluminoso incartamento
ci restituisce, grazie alla minuziosa descrizione che ne fecero gli attuari, la
composizione della proprietà del defunto, l’arredo della casa e della spezieria, compresi
i libri che erano in dotazione della bottega 60. La casa, posta come è noto «nella
contrada di via Nuova», comprendeva quattro piani, tre cantine, orto e barchessa tutto
in un corpo; l’appartamento dove vivevano i proprietari era situato al secondo piano. La
spezieria, collocata naturalmente a pianterreno con affaccio sulla strada, era - a quanto
si evince dallo strumento notarile – adeguatamente arredata: alle pareti poggiavano due
grandi armadi in abete più un terzo, di mole più piccola, con le superfici dipinte; ad essi
si aggiungeva un quarto armadio fornito di cassettini dove si riponevano polveri, droghe
e altri articoli d’uso. Tutt’intorno al locale erano collocate cassepanche: alcune di noce,
qualche altra di abete con coperchio di noce; in posizione centrale, si pensa, era posto
un tavolo pure di noce. Una panca, sedie in noce e varie altre cassettine completavano
la mobilia. Sulle mensole e sui ripiani erano in mostra tutti gli ammennicoli che si
convenivano a una farmacia del sec. XVIII: scatole e ampolle, vasi di maiolica, di legno,
di vetro, albarelli, alambicchi e storte, casseruole; e inoltre bilance, torchietti per
ricavare gli oli, fra i quali richiesto era quello di mandorle, taglieri, mortai vari di rame, di
pietra e di legno 61. A partire dal Seicento, è noto, le spezierie si andavano sempre più
trasformando in officine ben attrezzate per la preparazione di composti spagirici, cioè
“chimici”62: olii distillati e olii (eterei) essenziali, tinture, estratti; i preparati, i cosiddetti
«magisteri», i «fiori» etc63; ulteriori cambiamenti si verificheranno nel corso
dell’Ottocento, che
trasformeranno
l’antico
«speziale»
in
«farmacista» 64. Non
mancavano nella bottega un quadro della Beata Vergine e una statua di legno dorata di
sant’Antonio, alla cui protezione era affidata la spezieria, come indicava anche l’insegna
del negozio, dove campeggiava la sua figura. Era comune usanza a Rovereto, come
anche in altre città tirolesi e italiane, scegliere per le spezierie un santo protettore, della
83
cui immagine si adornava anche l’insegna. La bottega di Mattia Antonini, situata in
piazza San Marco, si ricorda, aveva come insegna un angelo dorato 65. I libri dovevano
essere contenuti in uno degli armadi, dove erano riposti anche i quaderni e i registri
dello speziale; divisi per ogni anno, essi elencavano i debiti che i clienti accumulavano
per i loro acquisti effettuati per lo più col “pagherò”. Presso il Festi si trovavano 11 «Libri
di credito ad uso delle partite di speciaria», più altri 12 volumi di carte datate dal 1709 al
1755. Completavano queste raccolte alcune serie di «Giornali, o sia Recetari»,
probabilmente pubblicazioni periodiche di consigli e ricette.
84
310
302
Tav. 3: Catasto del 1830. Ufficio del Catasto di Rovereto.
Dal protocollo delle particelle a. 1860 risultano a nome dei Festi la casa al 310 in Contrada della
Crosara e quella al 302 in Contrada di Rialto. Nella prima poteva trovarsi forse la bottega della
spezieria.
85
I libri della spezieria del dott. Gottardo Festi
1.
Muller, Friedrich <fl. 1661>, Lexicon medico-galeno-chymico-pharmaceuticum,
continens vocabulorum in medica facultate usualium octodecim millium explicationes. ...
Ex variis & veterum & recentiorum, tam medicorum, quam philosophorum scriptis
congestum, & in certas classes alphabetico ordine, Francofurti ad Moenum, impensis
Michaelis & Johan. Friderici Enderorum, 1661. 2°.
2.
Renou, Jean <1568-1620ca>, de Dispensatorium medicum, continens
Institutionum pharmaceuticarum, lib. 5. De materia medica, lib. 3. Pharmacopoeam
itidem sive antidotarium ... Auctore Ioan. Renodaeo medico Parisiensi regio. Quibus
accessit Iosephi Quercetani ... Pharmacopoea dogmaticorum restituta. Item Nicolai
Epiphanii ... Empirica nunc e manuscripto luci data. ... Francofurti, apud Paulum Jacobi,
impensis Ioannis Theobaldi Schonvveteri, 1615. 4° (opera presunta)
3.
Cordus, Valerius <1515-1544>, Valerii Cordi Dispensatorium, sive Pharmacorum
conficiendorum ratio. Cum Petri Coudenbergii, et Matthiae Lobelii scholiis,
emendationibus, et auctariis. Accessit hac editione, praeter Guilielmi Rondeletii de
theriaca tractatum, ... alius Fr. Dissaldei ejusdem argumenti libellus, Lugduni
Batavorum, Joannes Maire, 1651. 120
4.
Altro libro pharmaceutico mancante del frontispicio, ed una pagina in foglio
5.
Fortis, Raimondo Giovanni <1603-1678>, Raymundi Jo. Fortis Veronensis, ...
Consultationum, et responsionum medicin. centuriae quatuor; vivente auctore in lucem
jam editae, cum indicibus rerum memorabilium locupletissimis, Patavii, Giacomo
Cadorin, 1700. 2o
6.
Donzelli, Giuseppe <1596-1670>, Teatro farmaceutico, dogmatico, e spagirico
del dottor Giuseppe Donzelli napolitano, ... abbellito, e arricchito di molte aggiunte in
diversi luoghi fattevi da Tomnaso Donzelli medico-fisico figliuolo dell’autore, e registrate
dal medico pratico Niccolo Ferrara Aulisio. Dappoi nelle impressioni susseguenti di
nuovo accresciuto di varie cose, ... Opera utilissima a tutti i professori ... , in Venezia,
appresso Giambattista Recurti, 1743. in fol.
7.
Pharmaceutica di Milano mancante di molte pagine e del frontispicio, in foglio
(opera non individuabile)
86
8.
Passera, Felice, Pratica universale nella medicina overo annotationi sopra tutte
le infermita piu particolari, che giornalmente sogliono avvenire ne corpi humani, con
varie et diverse belle osservationi, regole, et avvertimenti, pertinenti ad esse. Divisa in
quattro libri. Con una copiosa tavola di tutte le cose che in essi si contengono. Opera ...
di fra Felice Passera da Bergamo capuccino infermiero della provincia di Brescia ..., in
Milano, Carlo Antonio Malatesta, 1693. In fol.
9.
Dizionario overo trattato universale delle droghe semplici in cui si ritrovano i loro
differenti nomi la loro origine la loro scelta i principj che hanno le loro qualità la loro
etimologia ... : opera dipendente dalla Farmacopea universale scritta in francese dal sig.
Niccolò Lemery dell’Accademia Reale delle Scienze dottore in medicina e tradotta in
italiano, in Venezia, appresso Gio. Gabriel Hertz, 1721 Venezia. 2°
10.
Caroli Clusi Atrebatis impp. cæss. augg. Maximiliani II Rudolphi II aulæ
quondam familiaris Rariorum plantarum historia quæ accesserint proxima pagina
docebit, Antuerpiae, ex officina Plantiniana, apud Ioannem Moretum, 1601. 2 o
11.
Nuovo et universale theatro farmaceutico fondato sopra le preparazioni
farmaceutiche scritte da' medici antichi greci & arabi principalmente da Galeno e Mesue
appoggiato sopra le preparazioni dette spagiriche ... eretto et esposto alla luce da
Antonio de Sgobbis da Montagnana farmacopeio all'insegna dello Struzzo fù coadiutore
nella officina farmaceutica pontificia ... di pp. Urbano, in Venetia, nella Stamparia
Iuliana, a spese dell'autore, si vende appresso Gio. Giacomo Hertz all'insegna della
Nave, 1667, 2°
12.
Zanoni, Giacomo <1615-1682>, Jacobi Zanonii rariorum stirpium historia ex
parte olim edita. Nunc centum plus tabulis ex commentariis auctoris ab ejusdem
nepotibus ampliata. Opus universum digessit, latine reddidit, supplevitque Cajetanus
Montius, Bononiae, Lelio Dalla Volpe, 1742. In fol.
13.
Zwelfer, Johann <1618-1668>, Animadversiones in Pharmacopoeiam
Augustanam et annexam eius Mantissam, sive Pharmacopoeia Augustana reformata, in
qua vera et accuratissima methodo medicamentorum simplicium & compositorum
praeparationes tam dextre traduntur, ac insuper antiquorum errores deteguntur,
Noribergae, Michael & Endter, Johann Friedrich, 1667. Fol.
14.
De honesta voluptate & valitudine vel de obsonijs & arte coquinaria libri decem
Platina. Excussus est ... , Argentin[a]e, in officina Ioannis Knoblouch, 1517. 4°
15.
Mercuriale, Girolamo <1530-1606>, Clariss. viri Hieronymi Mercurialis,
Foroliuiensis, ... Praelectiones Patavinae, de cognoscendis, et curandis humani corporis
affectibus: ... opera, ac studio Guglielmi opera, ac studio Guglielmi Athenii Bruxellensis
87
et hac postrema editione summa cum diligentia correctae, & genuino nitori restitutae,
Venetiis, Giunta, 1627. 2°
16.
Hippocrates, Hippocratis magni Coacae praenotiones. Opus admirabile, in tres
libros distributum. Interprete & enarratore Ludovico Dureto, Segusiano ... Cum rerum
memorabilium indice amplissimo, Genevae, Estienne Gamonet, 1665. Fol.
17.
Acquapendente, Hieronymi Fabricii ab Acquapendente ... Opera chirurgica.
Quorum pars prior libros quinque chirurgiae, sub nomine Pentateuchi cirurgici
divulgatos continet. Posterior operationes chirurgicas. Cum indice duplici, capitum, &
rerum notabilium, Patavii, Francesco Bolzetta, Sebastiano Sardi, 1641. Fol.
18.
Collegio dei Medici <Bergamo>, Pharmacopea, seu De usitatiorum
medicamentorum componendorum ratione liber Collegij Medicorum Bergomensium
opera nunc primum in lucem editus, Bergomi, Comino Ventura, Giuseppe Pigoccio,
1580. 4°
19.
Collegio dei medici <Roma>, Antidotario romano latino, e volgare. Tradotto da
Ippolito Ceccarelli. Li ragionamenti, e le aggiunte dell’elettione de’ semplici, e pratica
delle compositioni. Con le annotazioni del sig. Pietro Castelli romano. E trattati della
teriaca romana, e teriaca egittia. E nuova aggiunta di molte ricette ultimamente
pubblicate dal Collegio de’ medici di Roma … , in Roma, appresso Pietro Antonio
Facciotti, 1939. 4°
20.
Du Chesne, Joseph <1546-1609>, Le ricchezze della riformata farmacopea del
signor Giuseppe Quercetano medico e consiglier regio. Nuovamente di favella latina
trasportata in italiana dal signor Giacomo Ferrari ... et in quest’ultima impressione
correta & aggionto la preparatione spagirica de i minerali, animali & vegetabili & loro
uso; con un ristretto de i medicamenti ch’appartengono alla chirurgia dell’istesso autore.
Tradotta nuovamente da Gio. Maria Ferro ... , in Venezia, Guerigli, 1665. 4°
21.
Hoffmann, Moritz, Florae Altdorffinae deliciae sylvestres sive catalogus plantarum
in agro Altdorffino locisque vicinis sponte nascentium cum synonymis auctorum,
designatione locorum, Altdorff, Georg Hagen, 1662. 4°
22.
Spinelli, Giovanni Paolo <fl. 1604>, Lectiones aureae in omni quod pertinet ad
artem pharmacopoeam lucubratae a Io. Paulo ex Spinellis Iuvenatii Castellanetensi in
libros quatuor digestae, in quibus resoluntur dubia, quae in omnibus fieri possunt, tam in
Canonibus Mesuae, quam in compositionibus, & Simplicium electione, tum in opere
destillationum, in quibus disseritur, & practicae, & theoricae, ut de arte, & legi, ac
disputari possit, Barii, Giulio Cesare Ventura, 1605. 4°
88
23.
Prosperi Alpini Marosticensis philosophi, medici in celeberrimo lyceo Patavino
pharmaciæ professoris ordinarii hortique medici præfecti Rerum Ægyptiarum libri
quatuor. Opus postumum nunc primum ex auctoris autographo, diligentissime recognito,
editum atque ex eodem tabellis aeneis XXV illustratum & uberrimo indice auctum,
Lugduni Batavorum, apud Gerardum Potvliet, 1735. 4°
24.
Iulii Caesaris Claudini medici et philosophi Bonon. ... , De ingressu ad infirmos
libri duo in quibus medici omne ... munus sive per se curet sive cum alijs de curando
consultet ... delineatum continetur ... quae omnia cùm ab ipso auctore ... aucta & ...
recognita fuerint nunc secundò opera & studio Francisci Claudini ... edita sunt,
Bononiae, apud Sebastianum Bonomium ..., sumptibus Hieronymi Tamburini, 1619. 4°
25.
I libri di Gio. Mesue dei semplici purgativi et delle medicine composte adornati di
molti annotationi & dichiarationi utilissimi à li gioveni che vogliono essercitar l’arte della
speciaria ... nuovamente traduti & dal latino nella nostra volgar lingua per M. Giacomo
Rossetto in miglior forma e dispositione ordinati ..., in Venetia ..., appresso Alessandro
de’ Vecchi, 1621. 4°
26.
Collegio de’ Medici <Firenze>, Ricettario fiorentino di nuovo illustrato (Il Collegio
de’ medici; Giuseppe Zamboni, Panfilo Fabbri fisici. Bartolommeo Spighi, Bastiano
Sandrini Speziali), in Firenze, Stamperia di S.A.S., 1696, Fol.
27.
Mattioli, Pietro Andrea <1500-1577>, I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli
sanese, medico cesareo, ... nei sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia
medicinale. Dal suo istesso auttore innanzi la sua morte ricorretti, et in piu di mille
luoghi aumentati. Con le figure tirate dalle naturali, & vive piante, & animali ... Con due
tavole copiosissime ... , in Venetia, presso Muschio, Andrea Ginami, 1621. 2°
28.
Heredia, Petrus Michael de, Cl. Viri D. Petri Michaelis de Heredia ... operum
medicinalium tomus primus (-quartus) ... Editio altera ... emendata cura & diligentia D.
Petri Barea [o Barca] de Astorga ... posthumaque quæstione de febribus eradicatu
difficilibus aucta, Lugduni, P. Borde, J. & P. Arnaud, 1689-8. Fol.
29.
Bauhin, Johann <1541-1613>, Historia plantarum universalis, nova, et
absolutissima, cum consensu et dissensu circa eas. Auctoribus Ioh. Bauhino ... et Ioh.
Henr. Cherlero ... Quam recensuit & auxit Dominicus Chabraeus ... Iuris vero publici
fecit Franciscus. Lud. a Graffenried..., Ebroduni, s.n., 1650-1651, 3 vol. 2°
30.
Erbario in lingua tedesca mancante di molte carte. In fol. (opera non
individuabile)
31.
Felice da Bergamo <1610-1702>, Il nuovo tesoro degl’arcani farmacologici,
89
galenici, & chimici, o spargirici, consagrato ... da frate Felice Passera di Bergamo
capuccino infermiero della provincia di Brescia. Opera molto utile non solo a
farmacologici, ma ancor’ad ogni medico &, professore della medicina. Divisa in tre libri
… , in Venetia, Giovanni Pare, 1688-1689, 2 v. 2 o
32.
Bauhin, Gaspard <1560-1624>, Caspari Bauhini ... Theatri botanici sive historiae
plantarum ex veterum et recentiorum placitis propriaq. observatione concinnatae liber
primus editus opera & cura Io. Casp. Baulini, Basileae, apud Ioannem Konig, 1658. Fol.
33.
Breyn, Jacob <1637-1697>, Jacobi Breynii, Gedanensis, Prodromi fasciculi
rariorum plantarum primus et secundus, quondam separatim, nunc nova hac editione ...
coniunctim editi, notulisque illustrati. Accedunt Icones rariorum et exoticarum plantarum
aeri incisae ... quibus praemittuntur Vita et effigies auctoris. Cura et studio Joannis
Philippi Breynii ... huius ad calcem annectitur Dissertatio botanico-medica, de radice
gin-sem, seu nisi et herba acmella, cum additamentis, Gedani, sumptibus editoris, typis
Thom. Joh. Schreiberi, 1739. 4o
34.
Chabre, Dominique, Omnium stirpium sciagraphia et icones, quibus plantarum et
radicum ... nomina, figura, natura, natales, synonyma, vsus & virtutes, docentur. Cum
doctissimorum scriptorum circa eas consensu & dissensu. Authore Dominico Chabraeo,
Genevae, Samuel de Tournes, 1678. Fol
35.
Rivinus, Augustus Quirinus, D. Augusti Quirini Rivini, Lipsiensis, Introductio
generalis in rem herbariam. Accedit corollarii loco responsio ad Johan. Jac. Dillenii
objectiones, Lipsiae, Georg Christoph Wintzer, 1720. Fol.
36.
Durante, Castore <1529-1590>, Herbario nuovo di Castore Durante medico, &
cittadino romano con figure che rappresentano le vive piante, che nascono in tutta
Europa, & nell’Indie orientali & occidentali. ... Con discorsi, che dimostrano i nomi, le
spetie, la forma, il loco, il tempo, le qualita, & le virtu mirabili dell’herbe ... Con due
tavole copiosissime, l’una dell’herbe, et l’altra dell’infermita, et di tutto quello che
nell’opera si contiene, in Roma, nella stamperia di Bartholomeo Bonfadino, & Tito Diani,
1585. Fol.
37.
Lemery, Nicolas <1645-1715>, Farmacopea universale che contiene tutte le
composizioni di farmacia le quali sono in uso nella medicina tanto in Francia, quanto per
tutta l’Europa, le loro virtu, dose, e maniere di mettere in pratica le piu semplici e le
migliori. E di piu un vocabolario farmaceutico, molte nuove osservazioni, ed alcuni
ragionamenti sopra ogni operazione di Niccolo Lemery, dell’Accademia Reale delle
Scienze, dottore in medicina: tradotta dalla lingua francese. Con tre indici ... , In
Venezia, nella stamperia dell’Hertz, 1735. Fol.
38.
Imperato, Ferrante <1550-1625>, Historia naturale di Ferrante Imperato
90
napolitano. Nella quale ordinatamente si tratta della diversa condition di minere, pietre
pretiose, & altre curiosita. Con varie historie di piante, & animali, sin’hora non date in
luce. In questa seconda impressione aggiontovi da Gio. Maria Ferro ... alcune
annotationi alle piante nel libro vigesimo ottavo ... , Venetia, presso Combi, & la Nou,
1672. Fol
39.
Riviere, Lazare <1589-1655>, Lazari Riverii ... Opera medica universa quibus
continentur 1. Institutionum medicarum libri quinque. 2. Praxeos medicae libri
septedecim. 3. Observationum medicarum, ... adornata a Joh. Daniele Horstio, editio
novissima, auctior et correctior, cui praefatus est Jacobus Grandius ... Accesserunt in
Riverii institutiones utiles anonymi animadversiones, ... Venetiis, typis Andreae Iuliani, &
Ioannis Cagnolini, 1683. Fol
40.
Boccone, Paolo, Museo di piante rare della Sicilia, Malta, Corsica, Italia,
Piemonte e Germania dedicato ad alcuni nobili patritii veneti ... Con l’Appendix ad libros
de Plantis Andreae Cesalpini e varie osservazioni curiose con sue figure in rame. Di
don Paulo Boccone ... ed al presente don Silvio Boccone ... , In Venetia, per Io. Baptista
Zuccato, 1697. 4°
41.
Hoffmann, Friedrich <1660-1742>, Friderici Hoffmanni med. doct. Clavis
pharmaceutica Schroederiana, seu Animadversiones cum annotationibus in
pharmacopoejam Schroederianam Baconianis, Cartesianis, & Helmontianis principiis
illustratae & dn. D. Hohannis Michaelis p. m. & aliorum celeberrimorum medicorum
arcanis concinnatae ... cum Thesauro pharmaceutico quorundam medicorum nostri
seculi. Editio secunda multis locis correctior ... , Halae Saxonum, apud viduam et
haeredes Mylianos, 1681, 2 pt. 4°
42.
Schroder, Johann <1600-1664>, Iohannis Schroderi, ... Pharmacopeia medicochymica. Sive Thesaurus pharmacologicus. Quo composita quaeque celebriora,
praetereaque mineralia, vegetabilia & animalia ... describuntur atque insuper principia
physice hermetico Hippocraticae candide exhibentur. Opus minus utile physicis quam
medicis. Editione quarta, plurimis in locis auctum, ac emendatum, Lugduni, sumpt.
Philippi Borde, Laurentii Arnaud, & Claudii Rigaud, 1656. 4 o
43.
Melich, Georg <1575-1595 fl.>, Avvertimenti nelle compositioni de’ medicamenti
per uso della spetiaria, ... di Giorgio Melichio Augustano gia spetiale allo struzzo di
Venetia et hora ristampati in miglior forma con aggionta di molte compositioni utili, e
necessarie, ... da Alberto Stecchini spetiale allo Struzzo. Con nuove tavole ... et nel fine
il trattato delle virtu della theriaca dell’eccellentissimo signor Oratio Guarguante, in
Venetia, presso Gio. Francesco Valvasense, 1768. 4°
44.
Acosta, Cristobal <1540ca.-1599>, Trattato di Christoforo Acosta africano
medico, & chirurgo della historia, natura, et virtu delle droghe medicinali, & altri semplici
rarissimi, che vengono portati dalle Indie orientali in Europa, con le figure delle piante
91
ritratte, & disegnate dal vivo poste a luoghi proprij. Nuouamente recato dalla spagnuola
nella nostra lingua. Con due indici, vno de’ capi principali, l’altro delle cose di piu
momento, che si ritrovano in tutta l’opera, in Venetia, presso a Francesco Ziletti, 1585.
4°
45.
Erbario in tedesco. 4° (opera non individuabile)
46.
Da Vigo, Giovanni, La prattica universale in cirugia di m. Giovanni di Vico
genovese. Di nuovo riformata, & dal latino ridotta a la sua vera lettura con le figure in
disegno de semplici nel settimo libro. Appresso vi e un bellissimo Compendio ...
composto per m. Mariano Santo barolitano. Con due Trattati di m. Giovanni Andrea
Dalla Croce, l’uno in materia delle ferite, l’altro del cavar l’armi, e le saette fuori dalla
carne; con alcuni instrumenti in disegno. Et di nuovo aggiuntovi molti capitoli estratti
dalle opere del eccellentissimo dottore ... Leonardo Fioravanti bolognese ... Con la
tavola di tutto quello che si contiene nell’opera, in Venetia, appresso Domenico Imberti,
1605. 4°
47.
Mynsicht, Adrian von <1603-1638>, Hadriani a Mynsicht, ... Thesaurus et
armamentarium medico-chymicum. In quo selectissimorum contra quosvis morbos
pharmacorum conficiendorum secretissima ratio aperitur, una cum eorundem virtute,
usu, & dosi. Cui in fine adiunctum est Testamentum Hadrianeum de aureo
philosophorum lapide, Rothomagi, sumptibus Ioannis Berthelin, bibliopolae, 1651. 8 o
48.
Croll, Oswald <1580?-1609>, Osvaldi Crollij veterani Hassi Basilica chymica,
continens philosophicam propria laborum experientia confirmatam descriptionem &
vsum remediorum chymicorum selectissimorum e lumine gratiae & naturae
desumptorum. In fine libri additus est eiusdem autoris Tractatus novus De signaturis
rerum int., Coloniae Allobrogum, apud Ioannem Celerium, 1623. 8 o
49.
Capello, Giovanni Battista <m. 1764>, Lessico farmaceutico-chimico contenente
li rimedj piu usati d’oggidi. Di Gio. Battista Capello ... , in Venezia, Giammaria Lazzaroni,
1740. 8°
50.
Lemery, Nicolas <1645-1715>, Trattato dell’antimonio che contiene l’analisi
chimica di questo minerale, ed una raccolta di gran numero di operazioni, riferite
all’Accademia Reale delle Scienze, co i ragionamenti creduti necessari. Opera ... del
signor Niccolo Lemery della stessa Accademia ... Traduzione dal linguaggio francese
nell’italiano di Selvaggio Canturani, in Bologna, nella stamperia del Longhi, 1717. 8 o
51.
Lemery, Nicolas <1645-1715>, Raccolta di Segreti medicinali del signor Niccolo
Lemery dottore in medicina ... traduzione dal linguaggio francese nell’italiano di
Selvaggio Canturani, Venezia, Giovanni Gabriele Hertz, 1718. 8°
92
52.
Aggravi, Giovanni Francesco <sec. 17.>, Protolume chimico che con chiarezza
dimostra di fabricare diversi magisterij spargirici, spiriti, sali, oglij, essenze, tinture, &c.
Dichiarando loro virtu, e dosi, & dimostrando il modo di fare diversi belletti, & altri curiosi
secreti. Opera utilissima di G.F.A.S. [Giovanni Francesco Aggravi Senese] Seconda
editione, in Parma, per Galeazzo Rosati, 1680. 4 o
53.
Mercurio, Girolamo, La commare o riccoglitrice dell’ecc.mo s. Scipion Mercurii ...
Divisa in tre libri ristampata coreta et accresciuta dall’istesso autore … , in Venetia,
appresso Gio Bat. Ciotti, 1601. 4°
54.
Marinelli, Curzio, Precetti necessari ad un perfetto spetiale, ne’ quali
manifestamente si mostra, come si possano fuggire ben trecento errori, li quali spesso
da alcuni sono commessi, raccordati da nobilissimi & antichissimi medici greci & arabi.
Cavati dal vero modo di comporre, e preparare li medicamenti. Composto
dall’eccellentiss. signor Curtio Marinello ... Et ridotti nella lingua Italiana dal s. Bernardo
de Manfredi ... con alcune considerationi, in Venetia, in Calle delle Rasse, per il
Deuchino, 1620. 4o
55.
Maranta, Bartolomeo, Della theriaca et del mithridato libri due di M. Bartolomeo
Maranta, ... ; ne quali s’insegna il vero modo di comporre i sudetti antidoti, et
s’esaminano con diligenza tutti i medicamenti che v’entrano, in Vinegia, appresso
Marcantonio Olmo, 1572. 4o
56.
Marinelli, Curzio, Pharmacopaea, sive De vera pharmaca conficiendi, &
praeparandi methodo, a praestantiss. et excell.mo Medicorum Venetorum Collegio
comprobata, libri duo, Curtio Marinello ... autore. Quae methodus a placitis non solum
priscorum medicorum, qui in Graecia floruerunt, & praecipue Galeni huius artis
peritissimi deprompta fuit, sed etiam a mandatis illorum, qui Arabiam decorarunt, &
maxime Mesue ... , Venetiis, apud Robertum Meiettum, 1617. 4°
57.
Wedel, Georg Wolfgang <1645-1721>, Georgii Wolffgangi Wedelii ... De
medicamentorum compositione extemporanea, ad praxin clinicam & usum hodiernum
accomodata, liber, tribus sectionibus distinctus, Jenae, Johann Bielcke, Samuel Krebs,
1679. 4°
58.
Pona, Francesco <1594-1654>, Trattato de’ veleni, e lor cura, di Francesco Pona
cavalier. All’illustriss. & eccellentiss. sig. Girolamo Corraro Podesta di Verona, in
Verona, per Bortolamio Merlo, 1643. 4o
59.
Teatro farmaceutico, dogmatico e spagirico del dottore Giuseppe Donzelli ... nel
quale s’insegna una molteplicità d’arcani chimici più sperimentati dall’autore in ordine
alla sanità con evento non fallace ... con l’aggiunta in molti luoghi del dottor Tomaso
Donzelli ... et in questa quinta impressione corretto & accresciuto con un catalogo
93
dell’herbe native del suolo romano del signor Gio. Giacomo Roggeri, in Venetia,
appresso Gasparo Storti, 1696. 4o
60.
D’Amato, Cinzio, Nuova, et utilissima prattica di tutto quello ch’al diligente
barbiero s’appar tiene, cioe di cavar sangue medicar ferite, et balsamar corpi humani
con altri mirabili secreti, e figure ..., in Napoli, Ottavio Beltrano, 1632. 4 o
61.
Horst, Gregor <1578-1636>, Gregor. Horsti ... Centuria problematum medicorum
therapeutikon, continens gravissimorum affectuum cognitionem & curationem, iuxta
principia Hippocratica, Galenica & Hermetica deductam. Accessit consultationum et
epistolarum medicinalium de re medica varia Liber tertius. Editio nova, ab ipso autore
multis additionibus aucta, Noribergae, prostat apud Wolfgang Endter; [Ulm], typis
Ulmanis, 1636. 4o
62.
Flora Noribergensis, sive, Catalogus plantarum in agro Noribergensi tam sponte
nascentium quam exoticarum ... enutritarum cum denominatione locorum in genere ubi
proveniunt ac mensium quibus vigent florentque ... opera & labore Johannis Georgii
Volckameri ..., Norimbergæ, sumtibus Michaellianis ... , 1700. 4°
63.
Trattato de semplici pietre et pesci marini che nascono nel lito di Venetia la
maggior parte non conosciuti da Teofrasto, Dioscoride, Plinio, Galeno & altri scrittori
diviso in due libri ... di Antonio Donati farmacopeo all’insegna del S. Liberale in Venetia,
appresso Pietro Maria Bertano, 1631. 4°
64.
Costa, Filippo <sec. 16.>, Discorsi di M. Filippo Costa Mantovano sopra le
compositioni degli antidoti, & medicamenti, che piu si costumano di dar per bocca. Di
nuovo dal medesimo in questa seconda impressione ricorretti, & ampliati. Con la
dichiaratione d’alcuni succedanei, & nel fine una Lettera medicinale dell’eccellentiss.
sig. Gio. Battista Cavallar, in Mantova, per Francesco Osanna, 1586. 4°
65.
Cristini, Bernardino <sec. 17.>, Pratica medicinale, & osservationi del molto
reverendo padre f. Bernardino Christini ... Il primo contiene breve instituto, trattato di
polsi, e d’orine, natura de medicamenti semplici, & composti ... , in Venetia, appresso
Angelo Bodio, 1680. 4°
66.
Dell’anello fisico, overo, Del ristretto dell’arte medica di Francesco Pona cav. ;
tradottione & ampliatione di Carlo Pona academico Incognito veneto ... , in Verona, per
Bartolomeo Merlo ..., ad istanza di Francesco de’ Rossi libraro, 1641. 4 o
67.
L’Ecluse, Charles de <1526-1609>, Caroli Clusii ... Curae posteriores, seu
Plurimarum non ante cognitarum, aut descriptarum stirpium, peregrinorumque aliquot
animalium novae descriptiones quibus & omnia ipsius opera, aliaque ab eo versa
94
augentur, aut illustrantur. Accessit seorsim Everardi Vorstii ... de eiusdem Caroli Clusii
vita & obitu oratio, aliorumque epicedia, Leidae, in Officina Plantiniana Raphelengii,
1611. 4°
68.
Anthropologia anatomike, sive, Sermocinatio de corpore humano ... descriptio
in ... Universitate Oenipontana ... demonstrata ... per Franciscum Carolum Antonium
Egloff de Staadthoff ... qua ... defendendam suscepit Hieronymus Leopoldus
Bacchettoni ... [Innsbruck], formis Mich. Ant. Wagner Aul. Cæs. & Univ. typogr. &
bibliop., [1726?]. 4o
69.
Hermann, Paul <1646-1695>, Horti Academici Lugduno-Batavi catalogus
exhibens plantarum omnium nomina, quibus ab anno 1681 ad annum 1686 hortus fuit
instructus ut & plurimarum in eodem cultarum & a nemine hucusque editarum
descriptiones & icones auctore Paulo Hermanno medicinae & botanices professore,
Lugduni Batavorum, apud Cornelium Boutesteyn, 1687. 8 o
70.
Dioscorides, Pedanius, Pedanii Dioscoridis Anazarbei, de medicinali materia libri
sex, Ioanne Ruellio Suessionensi interprete. Cuilibet capiti huius secundae editionis
additae Annotationes ... e selectiori medicorum promptuario: cum triginta iconibus
stirpium nondum delineatarum … , Lugduni, apud Balthazarem
71.
F. Sirena, L'arte dello spetiale. Opera nuova utilissima per ammaestrare i
principianti perfettionare gli esercitati e correggere i provetti in molti abusi ... : fatica
necessaria a' spetiali dogmatici profittevole a' spargirici ... di F. Francesco Sirena laico
professo della più stretta osservanza di P.S. Francesco della riforma di S. Diego
spetiale nel convento di S. Croce di Pavia; con tre tavole copiosissime, Venetia,
appresso Nicolò Pezzana, 1680, 4°
72.
Tanara, Vincenzo <m. ca. 1669>, L’economia del cittadino in villa del signor
Vincenzo Tanara libri 7. Riveduta, ed accresciuta in molti luoghi dal medesimo auttore,
con l’aggiunta delle qualita del cacciatore, in Venetia, per il Prodocimo, 1700. 4°
73.
Wecker, Johann Jakob, Antidotarium generale et speciale, Basel, König, 1617. 4o
74.
Pona, Francesco <1594-1654>, La remora overo De’ mezi naturali, per curare, e
fermare la pestilenza. Breve trattato di Francesco Pona filosofo, medico, in Verona,
fratelli Merlo, 1727. 8o
75.
Falloppio, Gabriele, Secreti diversi e miracolosi. Raccolti dal Falloppia &
approbati da altri medici di gran fama. Nuovamente ristampati, & a commun beneficio di
ciascuno, distinti in tre libri ... , in Venetia, Marco Antonio Bonibello, 1597. 8 o
95
76.
Aggravi, Giovanni Francesco <sec. 17.>, Protolume chimico che con chiarezza
dimostra di fabricare diversi magisterij spargirici, spiriti, sali, oglij, essenze, tinture, &c.
Dichiarando loro virtu, e dosi, & dimostrando il modo di fare diversi belletti, & altri curiosi
secreti. Et in quest’ultima impressione ampliata di nuove aggiunte, & figure ... in
Venetia, data in luce da Carlo Lancilotti, 1697.
77.
Tyrocinium chymicum Ioannis Beguini regis Galliae eleemosynarij; antehac à viris
clarissimis d. Christophoro Gluctradt & d. Ieremia Barthio philos. & med. dd. &c. notis
elegantibus illustratum formulisque medicamentorum optimis & secretis locupletatum;
nunc verò à Io. Georgio Pelshofero ... notis & medicamentorum formulis in unum
systema redactis. Hac novissima editione triplici Indice ornatum, Venetiis, apud
Baleonium, 1669. 8°
78.
De’ secreti universali di D. Timoteo Rosselli parte prima [-seconda] ... , in
Venetia, appresso Antonio Tivani, 1677. 8o
79.
Bovio, Giacinto <sec. 17.>, Novi flores medicinales sive observationes,
sententiae, dicta, historiae, & medicamenta morbis probata, quae per multa
probatissimorum authorum inveniuntur volumina. A Hyacintho Bovio nob. Feltrensi
collecta. Hoc opus in quinque partitur libros. Primus liber est de auctoribus, qui tractant
de morbis, & de danda aqua frigido in febribus. Secundus. De observationibus medicis,
& de centurijs. Tertius. De medicis consultationibus. Quartus. De arte chirurgica.
Quintus. De secretis, & de remediis cuilibet morbo appropriatis Venetiis, Giovanni
Battista Catani, 1675. 8o
80.
Mentzel, Christian <1622-1701>, Index nominum plantarum universalis, diversis
terrarum, gentiumque linguis, quotquot ex auctoribus ad singula plantarum nomina
excerpi ... Characteribus latinorum graecorum & germanorum ... Adornavit & perfecit
opus Christianus Mentzelius, Berolini, Daniel Reichel, 1682. Fol
81.
Genga, Bernardino <1620-1690>, Anatomia chirurgica cioe Istoria anatomica
dell’ossa, e muscoli del corpo humano, con la descrittione de vasi piu riguardevoli che
scorrono per le parti esterne, & un breve trattato del moto, che chiamano circolatione
del sangue di Bernardino Genga da Mondolfo ... , in Roma, Nicolo Angelo Tinassi, 1672.
8o
82.
Bairo, Pietro <1468-1558>, Secreti medicinali di M. Pietro Bairo da Turino, gia
medico di Carlo secondo duca di Savoia. Ne quali si contengono i rimedij che si
possono usar in tutte l’infermita che vengono all’huomo, cominciando da capelli fino alle
piante de piedi. Con nuova giunta posta nel fine. Et questo libro per l’utilita sua si
chiama. Vieni Meco, in Venetia, Francesco Sansovino, 1562. 8 o
96
83.
Amman, Paul, Supellex botanica, hoc est: enumeratio plantarum, quae non
solum in horto medico Academiae Lipsiensis, sed etiam in aliis circa urbem viridariis,
pratis ac sylvis & &c. progerminare solent: cui Brevis accessit ad materiam medicam in
usum philiatrorum manuductio, autore d. Paulo Ammann, Lipsiae, Johann Christoph
Michael Tarnovius, 1675. 8o
84.
Oddi, Oddo degli <1478-1558>, Oddi de Oddis patavini phisici ac medici ...
Exactissma & dilucidissima expositio, in librum artis medicinalis Galeni. Nunc primum in
lucem edita, & castigata laboribus & virgilijs Marci Oddi medici eiusdem filij, qui totum id,
quod ex interpretatione ob intempestivam patris mortem deerat, perfecit, atque
instauravit, Venetiis, Grazioso Percacino, Paolo Meietti, & Antonio Meietti, 1574. 4°
85.
Fioravanti, Leonardo <1517-1588>, De’ capricci medicinali dell’eccellente
medico, & cirugico messer Leonardo Fioravanti bolognese. Libri quattro. ... , in Venetia,
Giovanni Battista Cestari, 1647. 8o
86.
Lancillotti, Carlo <n. 1635>, Nuova guida alla chimica che per suo mezzo
conduce gl’affetionati alle operationi sopra ogni corpo misto animale, minerale o
vegetabile dichiarando come si estraggono i loro sali, ogli [...] : et in quest’ultima
impressione ampliata di nuove aggiunte & figure & in tre parti diuisa [...] data in luce da
Carlo Lancillotti medico, chimico e cittadino modenese, in Venetia, Iseppo Prodocimo,
1681. 12o
87.
Amman, Paul, Character plantarum naturalis a fine ultimo videlicet fructificatione
desumtus, ac praemisso fundamento methodi genuinae cognoscendi plantas, per
canones et exempla digestus studio D. Pauli Ammanni, Francofurti & Lipsiae, Nikolaus
Scipio, 1685. 12o
88.
Orta, Garcia da <1501?-1568>, Due libri dell’historia de i semplici, aromati, et
altre cose che vengono portate dall’Indie Orientali pertinenti all’uso della medicina. Di
don Garzia dall’Horto, con alcune brevi annotationi di Carlo Clusio. Et due altri libri
parimente di quelle che si portano dall’Indie Occidentali, di Nicolo Monardes ... Hora
tutti tradotti dalle loro lingue nella nostra italiana da m. Annibale Briganti ... , in Venetia,
Francesco Ziletti, 1582. 8o
89.
Fouquet, Marie <1590-1681>, Secretti overo rimedij di Madama Fochetti. Per
sanare con poca spesa ogni sorte d’infirmita interne, & esterne, invecchiate, e passate
fino al presente per incurabili. Sperimentati dalla medesima dama, et in questa nuova
impressione aggiuntovi la terza parte che in essa opera si contiene. Tradotti dal
francese da Ludovico Castellini ... , in Venetia, Iseppo Prodocimo, 1697. 12 o
90.
Manfredi, Girolamo <m. 1492>, Il novo lume dell’arte overo Il perche opera
copiosa di varie cognitioni. Cioe osservation per la sanita ... dell’eccell. medico, &
97
astrologo, il sig. Gieronimo de’ Manfredi, in Padova, Gattella, 1668. 12 o
91.
Secreti medicinali di Pietro Bario. Altra copia.
92.
Mesue <m. 1015> , I libri di Gio. Mesue de i semplici purgativi, et delle medicine
composte, di molte annotationi e dichiarationi ornati, & illustrati. Con una ampia
esposizione de’ vocaboli men noti & oscuri. E con la tavola di tutto quello, che in essi
libri si contiene. Nuovamente per M. Giacomo Rossetto in miglior forma e dispositione
ordinati ... , Venetiis, ex bibliotheca Aldina, 1589. 8 o
93.
Vita humana morbus continuus, seu, Tractatus de morbis ætatum ex tertia
sectione aphorismorum Hippocratis extractus quem in ... Universitate Oenipontana
præside Francisco Holer de Dolbhoff ... defendendum suscepit ... Franciscus Xaverius à
Knering Halensis ..., Oeniponti, typis Benedicti Caroli Reisacher, [1693?]. 8°
94.
Tesoro delle gioie. Trattato curioso nel quale si dichiara brevemente le virtù,
qualità e proprietà delle gioie come perle, gemme, avori, unicorni ... lodate, stimate e
conosciute salutevoli e medicinali raccolto dall’academico Ardente Etereo; revisto &
accresciuto dall’academico Casinense Inquieto, in Venetia, per il Miloco, 1670. 12°
95.
Payr von Thurn, Franz Friedrich, Minerae Hippocratis seu Institutionum
medicarum pars prior <-posterior>, id est: physiologia, hygenia, & pathologia, prius in
collegijs publicis tradita; et modo in aula academica caesareo-archiducalis universitatis
Oenipontanae disputationi solenni exhibuit praeside et authore ... Francisco Friderico
Payr ad Turrim ... Ornatissimus ac doctissimus d. Martinus Winckler, Karresentis
Tyrolensis ... pro suprema doctoratus medici laurea candidatus. Anno 1737 ... ,
[Innsbruck], Michael Anton Wagner, [1737]. 8°
96.
Renou, Jean de <1568-1620ca>, Dispensatorium medicum, continens
Institutionum pharmaceuticarum, lib. 5. De materia medica, lib. 3. Pharmacopoeam
itidem sive antidotarium ... Auctore Ioan. Renodaeo medico Parisiensi regio. Quibus
accessit Iosephi Quercetani ... Pharmacopoea dogmaticorum restituta. Item Nicolai
Epiphanii ... Empirica nunc e manuscripto luci data. ... , Francofurti, Johann Theobald
Jacobi, Paul Schonwetter, 1615. 4°
97.
Auda, Domenico <sec. 17.>, Pratica de’ spetiali che per modo di dialogo contiene
gran parte anco di theorica. Opera utile, e necessaria per quelli che desiderano ben
comporre li medicamenti, data in luce dal signor F. Domenico Auda ... Con un Trattato
delle confettioni nostrane per uso di casa. Et una nuova aggiunta de’ segreti utilissimi ...
, in Venetia, eredi Giovanni Battista Cestari, 1670. 12°
98.
Tomai, Tommaso <m. 1593>, Idea del giardino del mondo di M. Thomaso Thomai
98
da Ravenna, fisico, & accademico innominato, ove oltre molti secreti maravigliosi di
natura, sono posti varij, et et soavissimi frutti curiosissimi, secondo da diversita del
gusto de gli huomini. Aggiuntoui di nuovo in questa seconda impressione XIX capitoli
dell’autore curiosissimi, che cominciano dal capitolo XXV. & durano per tutto il capitolo
XLIII. All’illust.mo sig. Conte Pirro visconte, Borromeo, Milan, Pacifico Da Ponte, 1589.
4°
99.
Ricettario utilissimo et molto necessario à tutti gli spetiali che vogliono preparar le
medicine regolatamente da diversi et eccellenti medici riveduto et approvato, in Vinegia,
appresso Domenico de’ Farri, 1562. 12°
100. Compendium pharmacopeae Ioannis Placotomi. Eiusdem dispensatorum
usitatissimorum hoc tempore medicamentorum descriptiones continens, Lyon, apud
Gulielmum Rovillium, sub scuto Veneto, 1561.
101. Guida alla chimica che per suo mezzo conduce gl’affetionati alle operationi sopra
ogni corpo misto animale, minerale ò vegetabile dichiarando come s’estraggono i loro
sali, ogli, essenze, magisterij, mercurij &c. data in luce da Carlo Lancillotti medicochimico e cittadino modonese ... Et in quest’ultima impressione ampliata di nuove
aggiunte & figure ..., in Modona ... , per gli eredi Soliani stampatori ducali, 1679. 12°
102. Opere di Zefiriele Tomaso Bovio nobile veronese, cioè, Flagello, Fulmine &
Melampigo contro de’ medici putatitii rationali con la risposta dell’eccellentissimo dottor
Claudio Gelli. In quest’ultima impressione ricorrette e migliorate & in un solo volume
raccolte, in Venetia ... , appresso Steffano Curti, 1676. 12°
103. Rosetti, Giovanventura, Notandissimi secreti de l’arte profumatoria, a fare ogli,
acque, paste, balle, moscardini, uccelletti, paternostri, e tutta l’arte intiera, come si
ricerca cosi nella citta di Napoli, come in Roma, in Venezia, & in molte citta d’Italia, in
Venezia, appresso Steffano Curti, 1678. 12°
104. Beddevole, Dominique <m. ca. 1692>, Saggi d’anatomia, ne quali chiaramente si
spiega la struttura degli organi del corpo animato, e le loro operazioni mecaniche,
secondo l’hipotesi nuove di ** dottore in medicina, tradotti dalla francese, nella lingua
italiana dagli autori del Giornale de Letterati di Parma, e dedicati all’ill.mo ed eccell.mo
signore, il signor conte Alessandro Sanvitali, conte di Fontanellato, march. di Belforte,
sig. di Nocero & c, in Parma, per Giuseppe dall’Oglio, & Ippolito Rosati, 1687. 12°
105.
Aras, Georgius, Enchiridion ermetico-medicum, in Venetiis, I. Herz, 1666. 12°
106. Ruscelli, Girolamo <m. 1566>, De’ secreti del reverendo donno Alessio
Piemontese. Prima - terza parte. Con la sua tavola per trovar le ricette con ogni
99
commodita, Venezia, 1564.
107. Mynsicht, Adrian von <1603-1638>, Hadriani A Mynsicht ... Thesaurus et
armamentarium medico-chymicum. In quo selectissimorum contra quosvis morbos
pharmacorum conficiendorum secretissima ratio aperitur, una cum eorumdem virtute,
usu & dosi. Cui in finem adiunctum est Testamentum Hadrianeum de aureo
philosophorum lapide. Editio novissima, Lugduni, apud Iacobum Faeton typograph.,
1664. 8°
108. Auda, Domenico <sec. 17.>, Breve compendio di maravigliosi segreti approvati,
e praticati con felice successo nelle indispositioni corporali. Con un trattato bellissimo
per conservarsi in sanita, ... Dato in luce dal signor fr. Domenico Auda da Lantosca ... ,
in Roma, Gregorio Andreoli, & Giovanni Andreoli, Fabio Di Falco, 1663. 8°
109. Venturini, Alessandro, Le Medicine che da tutti gl’animali si puo cavare a
beneficio dell’huomo; altre volte intitolato il Zomista, et secretario degl’animali di
Alessandro Venturini hora hora accresciuto d’importanti secreti da Francesco
Pignocatti, ... Ottava impressione, in Venezia,
Domenico Lovisa, 1704. 12°
110. Cordo, Valerio, Il dispensario di Valerio Cordo : opera à spetiali necessaria per
comporre i medicamenti e conoscere i semplici con la dichiaratione che gli accomoda
alle infermità a cui son giunte di Iacobo Silvio le instruttioni à speciali et nuovamente le
correttioni di Pietro Coudebergo ... et per Iacomo Rossetto le dose ... , in Venetia ... ,
presso gl’heredi dell’Imberti, 1643. 12°
111. Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedj più usati d’oggidì di Gio.
Battista Capello speziale all’insegna de’ tre Monti in Campo Sant’Apollinare. Quarta
impressione corretta ed accresciuta dall’autore di molti rimedj e delle Istituzioni
farmaceutiche per uso de’ speziali approvandi nel nobile collegio veneto, in Venezia ... ,
appresso Tommaso Bettinelli, 1745. 12°
112.
Farmacopea di Vienna (indicazione generica)
113. Lemery, Nicolas <1645-1715>, Corso di chimica del signor Niccolo’ Lemery, che
insegna il modo di fare le operazioni usuali nella medicina, in Venezia, Antonio Perlini,
1763. 8°
100
Analisi della libreria
La biblioteca del dott. Festi, sottoposta ad analisi, rivela una composita formazione
dovuta allo stato che l’arte degli speziali godeva al suo tempo quando, ormai tributaria
della chimica farmaceutica, si avvaleva ancora di pratiche del periodo precedente
fondate prevalentemente sull’uso dei semplici. L’eredità classica galeno-araba, infatti,
continuava a essere seguita anche quando la prassi farmaceutica - a partire dal sec.
XVI – si andò orientando sempre più verso l’indirizzo «spagirico», vale a dire chimico.
Perduravano cioè gli speziali a fare uso di elementi semplici a base animale o vegetale,
principale risorsa della medicina antica, mentre intensificavano le preparazioni di
medicamenti con sostanze diverse secondo pratiche proprie dell’alchimia. La doppia
presenza dell’indirizzo galenico e di quello chimico, richiedeva pertanto una farmacia
variamente fornita di materie prime e di strumenti diversi, richiesti e dall’antica e dalla
moderna pratica, nonché una letteratura altrettanto composita. Era naturale che anche
le librerie degli speziali della metà del XVIII secolo riflettessero entrambi gli indirizzi
farmaceutici, come anche l’assetto istituzionale dell’arte e certe credenze ancora vive
nella mentalità del tempo.
Il perdurare della medicina e della farmacia antica spiega così la presenza nella
libreria del Festi di un numero consistente di erbari e di Historiae plantarum; se ne
contano più di 15 (nn. 21, 29-30, 32-36, 38, 40, 45, 62, 69, 80, 87-88): alcuni sono
semplici cataloghi di piante, altri testi riccamente illustrati con incisioni calcografiche.
Qualche opera è di antica data, come I discorsi di Pietro Mattioli (n. 27) o l’Herbario
nuovo di Castore Durante (n. 36), qualche altra è di più recente compilazione, come la
Flora Noribergensis (62) pubblicata nel 1700.
Alla medicina antica si rapportano i testi classici della scienza, immancabili nella
biblioteca del medico e dello speziale: Hippocratis magni … praenotiones (n.16);
Expositio in librum artis medicinalis Galeni di Oddo Oddi (n. 84); Pedanii Dioscoridis
Anazarbei de medicinali materia libri sex (n. 70) e testi d’ispirazione galenica come
quelli di Giovanni Mesue, I libri (nn. 25, 92). Il resto delle opere appartiene alla medicina
moderna, detta iatrochimica a motivo del suo connubio con la chimica, ormai staccatasi
dall’alchimia (secc. XVI-XVII); a questo indirizzo si possono riferire le opere di Adrian
von Mynsicht, Thesaurus et armamentarium medico-chymicum (nn. 47, 107) e di
Johann Schroder, Pharmacopeia medico-chymica (n. 42). A partire dagli anni trenta del
Seicento si affermò nell’ambito della chimica una teoria, detta del «flogisto» che,
diffusasi ben presto anche nel campo della medicina, dominò gli studi medici per tutto il
101
1700; col termine “flogisto” s’indicava il principio della combustibilità dei corpi
infiammabili e della calcinabilità dei metalli. Nell’ambito della iatrochimica s’inseriscono
appunto i testi di Frideric Hoffmann, Clavis pharmaceutica Schroederiana (n. 41); di
Nicolas Lemery: Dizionario (n. 9) Farmacopea universale (n. 37), Trattato dell’antimonio
(n. 50), Raccolta di Segreti medicinali (n. 51), Corso di chimica (n. 113); di Iohannes
Schroder, Pharmacopeia medico-chymica (42); di Giuseppe Quercetano, Le ricchezze
della riformata farmacopea (n. 20); di Carlo Lancillotti, Guida alla chimica (nn. 76, 86,
77, 101); di Giacinto Bovio, Novi flores medicinales (n. 79). Questo indirizzo, com’è
evidente dal numero dei testi ad esso ispirato, è ampiamente rappresentato nella
collezione dei libri del Festi, segno che ad esso il professionista si riferiva
preferibilmente nell’esercizio della sua arte 66.
Accanto ai trattati botanici e farmaceutici vi erano opere rivolte specificamente a
quanti praticavano il mestiere di speziale, che contemplavano tanto i contenuti specifici
dell’arte, quanto le direttrici ufficiali emanate dalle autorità politiche - corporazioni o
collegi dei professionisti – per esercitarla. Tali opere corrispondevano ai compendi di
farmaci e agli antidotari, aventi carattere ufficiale, che ogni speziale doveva tenere in
casa o in bottega. Essi contenevano, oltre ai precetti riguardanti l’attività professionale,
consigli morali circa il modo di vivere del professionista sia come cittadino, sia come
padre; uno dei più importanti era il Ricettario fiorentino, apparso nel sec. XV e
ristampato fino agli albori del ‘700 67. Il Festi lo possedeva (n. 26), come possedeva altre
raccolte simili di ambito sia italiano: Pharmaceutica di Milano (7), Pharmacopea del
Collegio dei Medici <Bergamo> (18), Antidotario del Collegio dei medici <Roma> (19);
sia europeo: Farmacopea di Vienna (n. 112); J. Zwelfer, Animadversiones in
Pharmacopoeiam Augustanam et annexam eius Mantissam, sive Pharmacopoeia
Augustana reformata (n. 13).
La biblioteca dello speziale roveretano annoverava, fra le opere degli autori
paludati e accademici, testi di medicina popolare, i cosiddetti “libri di secreti”. Presenti
nell’editoria fin dal Cinquecento, essi formavano un settore consistente della biblioteca
dello speziale, ma erano consultati anche da lettori comuni non dotati di competenze
specifiche, giacché offrivano formule di medicamenti facili ad attuarsi e inoltre ricette di
belletti, dentifrici, profumi, unguenti e polveri per la toilette 68. Uno dei più diffusi era Dei
secreti di Alessio Piemontese, 1555, cui si riferisce il libro del Ruscelli, De’ secreti del
reverendo donno Alessio Piemontese (n. 106). Altri testi del genere erano: Secreti
diversi e miracolosi di Gabriele Falloppio (n. 75), Secreti medicinali di M. Pietro Bairo da
Turino (nn. 82, 91), Breve compendio di maravigliosi segreti approvati di Auda
102
Domenico (n.108), e il diffusissimo Secretti overo rimedij di Madama Fochetti (n. 89).
«Secreti» era parola che ricorreva frequentemente negli scritti dell’epoca per
indicare alcuni preparati messi a punto da medici o da speziali e tenuti gelosamente
nascosti, anche se personaggi autorevoli, come il Mattioli, ne avevano condannato il
ricorso a favore della pubblicizzazione delle scoperte 69. I documenti attestano episodi di
trasmissione di queste conoscenze personali, che spesso facevano la fortuna di chi le
possedeva e ne aumentavano il prestigio professionale. Si riporta a proposito dalle
Memorie istoriche e cronologiche di p. Agostino Zandonati del convento dei cappuccini
di Rovereto qualche passo della biografia di Diego da Trento, frate della stessa famiglia
religiosa, che illustra appunto la trasmissione di questi “segreti”. Il personaggio era una
straordinaria figura di chierico e professionista nello stesso tempo, vissuto nel XVIII
sec., che pervenne al dottorato di medicina nell’università di Padova, dopo aver fatto
pratica in diversi celebri ospedali dell’Italia settentrionale. Scrive il cronista:
Fu applicato da giovine nella Provincia Veneta all’Infermaria, ed essendo di
spirito e talento fornito, acquistò delle cognizioni non poche in medicina, e
chirurgia, prima in Mantova sotto la direzione del bravo f. Bonifacio da Rolli, dal
quale ebbe il secreto delle polveri per le febbri terzane e quartane, indi in Verona
l’altro secreto dell’Algarot lasciato alla Spezieria di quel Convento dalli S.ri fratelli
medici Algarotti.70
Un altro passo narra come lo stesso frate ottenne un secondo segreto importante;
se col primo poteva fronteggiare gli assalti delle terribili febbri della malaria, con questo
poteva domare un altro non meno temibile male: la sifilide.
Accade in questo fratempo passassero due nostri infermieri della Provincia di
Turino, e questi furono trattati con tanta lautezza, accarezzati con tante e tante
finezze, e regalati con tanta generosità dal f. Diego che, per corrispondere ad
esse, gli spedirono la tanta bramata e ricercata ricetta per formare e manipolare
le Pillole del Bellost, colle quali fece delle mirabili guarigioni massime negli
attaccati dal morbo Gallico.71
Grazie a queste formidabili armi farmaceutiche il frate fece dell’infermeria del
convento un centro di cure mediche tanto importante per le attrezzature di cura e per i
libri di medicina, da suscitare le risentite reazioni dei medici e degli speziali della città,
allarmati per questa concorrenza72. Questi brevi cenni aprono uno spiraglio su un altro
aspetto della storia delle farmacie, quello delle spezierie conventuali, cui si riferisce il
lavoro di Francesco Sirena, L'arte dello spetiale (n. 71). Il fenomeno è noto73, e
Rovereto ne offre un rilevante esempio.
Oltre ai libri farmaceutici il dott. Festi, forse perché insignito della laurea di
103
medicina, possedeva opere che attenevano specificamente alla formazione del medicofisico e alla pratica medica; essi erano: Anatomia chirurgica di Bernardino Genga (n.
81), Vita humana morbus continuus di F. X. à Knering (n. 93), Minerae Hippocratis di
Payr von Thurn e Franz Friedrich (n. 95).
Se questi erano gli strumenti del sapere “alto” dei medici, che nella categoria dei
professionisti della salute si trovavano nel posto più elevato, non mancavano nella
libreria della farmacia testi indirizzati a quanti, pur collocati nei ranghi inferiori, erano
abilitati a esercitare attività di sussidio e di complemento: chirurghi maggiori e minori,
cioè cerusici e barbieri, distinti anch’essi da quella variopinta folla di improvvisatori e
impostori accomunati sotto l’etichetta di «ciurmatori». Ai cerusici era dedicata un’opera
dal titolo, Nuova, et utilissima prattica di tutto quello ch’al diligente barbiero s’appartiene
di Cinzio D’Amato, che trattava di tutte le operazioni di competenza dei barbieri-cerusici:
cavar sangue, medicar ferite, imbalsamare corpi humani ed altre simili pratiche (n. 60) 74
.Un ultimo gruppo di libri resta da esaminare, dedicato all’arte che ai nostri giorni è
indicata propriamente “cosmetica” e che si occupa dei belletti e dei profumi; esso
costituiva il complemento indispensabile dell’attività dello speziale e non mancava
pertanto dalla libreria qui studiata: G. F. Aggravi, Protolume chimico che con chiarezza
dimostra di fabricare diversi magisterij spargirici, spiriti, sali, oglij, essenze, tinture, &c.
Dichiarando loro virtu, e dosi, & dimostrando il modo di fare diversi belletti, & altri curiosi
secreti (n. 52) e G. Rosetti, Notandissimi secreti de l’arte profumatoria, a fare ogli,
acque, paste, balle …(n. 103).
La farmacopea antica sconfinava dunque con l’attività produttrice dei prodotti
estetici, come toccava anche l’arte culinaria, per il fatto che utilizzava, come entrambe,
un gran numero di ingredienti, quali droghe spezie e polveri varie. Il fine dell’arte
cosmetica era, e tuttora continua a essere, quello di migliorare l’aspetto fisico di uomini
e donne e assicurare alcune prestazioni fisiche considerate dagli stessi importanti. I
vecchi trattati di farmacia promettevano infatti di «mantenere in bellezza i capelli», far
scomparire porri e peli dalla pelle, togliere ogni tipo di macchie dal viso, ingrassare o
dimagrire; ed inoltre di «constrignere il luogo vergognoso» per nuovamente «parere
vergine»75. Anche in quei tempi, come è evidente, gli uomini confidavano nella scienza
per soddisfare i loro più segreti e folli desideri!
104
Archivio di Stato di Trento (AST): Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Ferdinando Scoz, b. II, 23 febbraio 1647, ff.
22r - segg.
1
2
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Filippo Trentini, b. IV, 11 novembre 1655.
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Federico Tartarotti, b. I, 1 gennaio 1708. Dieci anni dopo il
Balter, trasferitosi nel frattempo a Trento per esercitarvi il mestiere di chirurgo, vendette la spezieria di Rovereto al sig.r
Ventura Delai di Gargnano della Riviera di Salò; anche il cognato Zambaiti si era spostato nella città vescovile, dove
gestiva un’altra farmacia. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Pietro Rinaldo Manzoli, b. XVIII, 11 dicembre
1718.
3
Questo esercizio fu venduto da Gottardo Festi al sig.r Benedetto Stefani il 29 aprile 1730; AST: Atti notarili. Giudizio di
Rovereto, notaio Giovanni Battista Mascotti, b. V, 1730, ff. 35r - 41r. L’anno 1742 ne fu fatta eseguire la stima dagli eredi
del suddetto Stefani, probabilmente a fini di vendita o di affitto; AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Bartolomeo
Giorgio Battisti, b. VIII, 1742, dopo f. 40r.
4
Alcuni cenni si trovano nell’articolo di GIULIO CONCI dedicato a L’esame dei farmacisti sotto la repubblica di Venezia,
«Bollettino della Società Assistenti di Farmacia del Trentino», n. 6, 1912, pp. 93 - 98.
5
G. B. CAPELLO, Lessico farmaceutico-chimico contenente li rimedi più usati d’oggidì, quarta impressione, Venezia,
Tommaso Bettinelli, MDCCXLV, pp. X-LXIV. L’opera ebbe ampio successo editoriale a motivo sia della chiarezza
dell’esposizione, sia dei sussidi didattici apposti, che la rendevano efficace strumento di preparazione per chi doveva
affrontare l’esame di abilitazione al mestiere. Fu più volte pubblicata a Venezia, dove ebbe 11 edizioni fra il 1728 e il
1792; altre se ne aggiunsero in città fuori del territorio della Repubblica. Nel Catalogo Bibliografico Trentino on line sono
registrate nove copie antiche - segno della sua intensa utilizzazione in loco - più quella anastatica uscita nel 1991 a Sala
bolognese per Forni editore, che si avvale di una Introduzione di Ugo Sefanutti, (pp. V-XV), ricca di notizie sull’opera.
6
Saladino Ferro da Ascoli conseguì il titolo di artium et medicinae doctor nell’università di Padova; divenne medico
privato del principe di Taranto Giovanni Antonio del Balzo Orsini (1386/93 - 1463), e nel 1488 pubblicò il Compendium
aromatariorum, testo fondamentale di arte farmaceutica diviso in sette particulae, di cui la prima – per decisione del
collegio veneto - fu adottata a Venezia quale base di esame per gli aspiranti speziali; tale permase a lungo, salvo che
alle ricette tradizionali si aggiunsero quelle più recenti, cioè quelle che erano state «registrate nei pubblici libri».
7
Il documento contenente queste prescrizioni è: D’ordine dell’ill.mo Sig.r Domenicantonio Nocher nob. del S. R. I. per
sua Maestà imperiale di Ungheria e Boemia, amministratore dell’Ufficio Pretorio di Roveredo e sue pertinenze, datato 4
agosto 1753, copia in Archivio Storico comunale di Arco (AStCA): Raccolta Santoni, Libro XLII, cc. 8r-10v. Alcune notizie
su queste disposizioni in R. TAIANI, Lo speziale filantropo. Alcune note su Pietro Cristofori (1765 - 848) e la professione
farmaceutica nella prima metà dell’Ottocento, in I «buoni ingegni della patria. L’Accademia, la cultura e la città nelle
biografie di alcuni Agiati tra Settecento e Novecento. «Memorie della Accademia roveretana degli Agiati», CCLII (2002),
ser. II, vol. VI, pp. 112 - 132, part. p. 115.
8
A. CORRADI, le prime farmacopee italiane ed in particolare dei ricettari fiorentini. Memorie, Milano, Rechiedei, 1887, p.
80segg. Scriveva l’autore, a dimostrazione di quanto era difficile procedere alla riforma di secolari consuetudini di cura:
molte delle ricette stravaganti dell’antica farmacopea furono eliminate, anche se i riformatori «avevano dovuto concedere
alquante cose al gusto del volgo»; ib., p. 80.
9
10
S. CAGLIANO e A. LIBERATI, I farmaci, Bologna, il Mulino, 2001, pp. 28-29.
Su questa importante istituzione cfr. G. POMATA, La promessa di guarigione. Malati curatori in Antico Regime, Bologna
XVI - XVIII secolo, Bari, Laterza, 1994, pp. 15-60; Le regole dei mestieri e delle professioni secoli XV - XIX, a cura di M.
Meriggi e A. Pastore, Franco Angeli, Milano, 2000, pp. 241 - 241. Riferimenti anche in G. OLMI, Farmacopea antica e
medicina moderna. La disputa sulla teriaca nel Cinquecento bolognese, «Physis», XIX (1977), pp. 197 - 246, part. pp.
226 - 228.
11
Per quest’ultimo caso cfr. G. BOTTI, Sulle vie della salute. Da speziale a farmacista- imprenditore nel lungo Ottocento a
Napoli, Bologna, il Mulino, 2008, p. 24.
12
V. A. SIRONI, «Speziale», in Dizionario di storia della salute, a cura di G. Cosmacini, G. Gaudenzi e R. Satolli, Torino,
1996, p. 582; idem, I farmacisti: commercianti o professionisti?, in Storia delle professioni in Italia tra Ottocento e
Novecento, a cura di A. Varni, Bologna, il Mulino, 2002, pp. 77 - 89, part. pp. 79 - 80.
13
Cfr. BOTTI, Sulle vie della salute, p. 15. A proposito di arti e mestieri, segnalo due miscellanee, che hanno considerato i
problemi connessi all’organizzazione del lavoro da varie angolature: Avvocati, medici, ingegneri. Alle origini delle
professioni moderne (secoli XVI-XIX), a cura di M. L. Betri e A. Pastore, CLUEB, 1997, che dedica una sezione alla
professione dei medici, pp. 83 - 130, e Le regole dei mestieri e delle professioni. Secoli XV-XIX, Milano, a cura di M.
Meriggi e A. Pastore, Franco Angeli Storia, 2000. Di questa si segnalano gli interventi di D. GENTILCORE, Regole per i
medici, regole per i ciarlatani. Il Protomedicato di Siena tra sei e settecento, pp. 239 - 255 e di A. ARCANGELI, Mestieri e
professioni nella letteratura medica (secoli XV - XVII), pp. 256 - 267.
14
105
Qualche speziale raggiungeva traguardi di tutto rispetto non solo nell’ambito della propria arte, ma anche in quello di
un sapere più vasto, com’è il caso di Ubaldo Zanetti, vissuto a Bologna nel XVIII secolo, che divenne esperto di
antiquaria, collezionista e bibliofilo noto anche fuori della cerchia delle mura cittadine; cfr. il bel lavoro a lui dedicato da
RITA DE TATA, All’insegna della Fenice. Vita di Ubaldo Zanetti speziale e antiquario bolognese (1698 – 1769), Bologna,
Biblioteca de «L’Archiginnasio», serie III, n. 6, 2007.
15
Cfr. «Giornale di fisica chimica storia naturale medicina ed arti», compilato dal dott. Gaspare Brugnatelli, Decade
seconda, t. I, Pavia, 1818, p. 459, nota 1.
16
«Enne una spetie che cresce à modo d’arboscello la quale nasce in monte Baldo, come fa testimonio, M. Francesco
Calzolaris Veronese che me la mandò, i cui fiori spirano di vero odor di viole, ma quasi del tutto simili à quelle della
Consolida reale» in questi termini il Mattioli, parlando della viola arborea, riferisce della pianta nei Discorsi; cfr. P.
MATTIOLI, Dei discorsi nelli sei libri di Pedacio Dioscoride anazarbeo Della materia medica medicinale, Parte seconda, in
Venezia, appresso Felice Valgrisio, 1585, p. 1240.
17
Biblioteca Civica di Verona: V. PASSERINI, Liber de arte botanica, a. 1667, ms. 1815. Ha dedicato al personaggio una
breve menzione LINO BONOMI in un suo articolo stampato nel lontano 1930: Naturalisti, medici e tecnici trentini. Contributo
alla storia della scienza in Italia, Trento, A. Scotoni, 1930, p. 100; cfr. inoltre F. FESTI, Rovereto e la botanica, «Atti
dell’Accademia roveretana degli Agiati», a. CCXL (1990), s. VI, v. 30 (B), 1991, pp. 85 - 122, part. pp. 86 - 87. Al
personaggio ho dedicato un lavoro in corso di pubblicazione.
18
CONCI, Un’officina farmaceutica nel secolo XVII, estratto dal «Bollettino della Società Assistenti di Farmacia del
Trentino», n. 1 - 5, Rovereto, 1910, pp. 1 - 31, part. pp. 9 - 15.
19
20
Su queste competenze cfr. A. CLERICUZIO, La critica della tradizione: chimica, farmacologia spagirica e medicina
paracelsiana, in Il Rinascimento italiano e l’Europa, Volume quinto, Le scienze, a cura di A. Clericuzio e G. Ernst,
Treviso, Fondazione Cassamarca; Costabissara (VI), Colla, 2008, pp. 367 - 387, part. pp. 378 - 386.
Il profilo professionale del farmacista – è da notare – neppure ai nostri giorni è del tutto libero da quella condizione di
dipendenza che, in tempo di Antico regime, lo teneva in condizione subalterna rispetto ai medici. In età contemporanea
infatti la produzione industriale dei farmaci lo porta ad essere un «commerciante» di prodotti fabbricati altrove; su
quest’ultima considerazione cfr. SIRONI, I farmacisti: commercianti o professionisti?, in Storia delle professioni in Italia tra
Ottocento e Novecento, p. 89.
21
BCR ACRo: Comune di Rovereto. Inventario dell’Archivio, a cura di S. Piffer, cooperativa ARCOOP di Rovereto,
G. Caliò, C. Sega, 2009 - 2010.
22
23
BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già ms. 1612], f. 205r.
24
I primi atti del Magistrato risalgono al 1510; ibidem, vol. 673 [già Ar. C. 57. 1(5)].
E’ quanto si afferma nella relazione inviata dall’Ufficio di Sanità all’Eccelsa Rappresentanza di Innsbruck il 16 luglio
1763, ibidem, vol. 691 [già 1613].
25
BCR ACRo: Serie 1.2.33. Relazione del Congresso di sanità del 27 novembre 1762; ibidem, vol. 690 [già 1612], f.
257r.
26
27
Ibidem, Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 688 [già Ar. C. 81.7].
Gli Statuta novissima furono concessi alla Pretura di Rovereto dall’arciduca Massimiliano nel 1610; cfr. Statuti della
città di Rovereto 1425-1610 con una introduzione di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, Trento, Monauni,
1859, p. 285.
28
29
Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 690 [già 1612], ff. 258r - 260v.
30
Ibidem, vol. 688 [già Ar. C. 81.7], ff. 49r-v.
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Filippo Trentini, b. II, 24 ottobre 1648, ff. 77r - 79v. Sul pubblico impiego
di medici cfr. A. FERRARI SACCO, Storia della condotta medica, in «In tema di medicina e cultura», n. 4, a. XIX (1987), pp. 3
- 53.
31
32
Q. PERINI, La famiglia Pizzini di Rovereto, in «Atti della I. R. Accademia in Rovereto», CLVI (1906), serie III, vol. XII, pp.
321 - 367.
Un documento simile scriverà un secolo dopo il dott. Francesco Corsieri in risposta alla richiesta del Magistrato
consolare di Trento di presentare un piano per identificare i disordini che si verificavano in campo medico-sanitario ed
eventualmente porvi riparo; su questo documento cfr. E. RENZETTI e R. TRAIANI, Medicina culta e medicina tradizionale:
figure professionali di operatori sanitari in una fonte trentina del XVIII secolo, in Il Trentino nel Settecento fra Sacro
Romano Impero e antichi Stati italiani, «Annali dell’Istituto storico italo-germanico», Quaderno 17, Bologna, Il Mulino,
1985, pp. 921 - 961.
33
106
BCR ACRo: Deliberazioni del Consiglio, n. 168 [già Ar. C. 69. 1], ff. 88r - 89r. Si conoscono contratti simili stipulati in
altre località della regione; per documenti attinenti alle Giudicarie, recentemente pubblicati, cfr. S. VALENTI, La sanità
pubblica nelle Giudicarie (sec. XVII-XVIII), in «Le Giudicarie dell’800 - 4», La situazione sanitaria nelle Giudicarie tra
XVIII e XIX secolo. Prima parte, a cura di D. Mussi e G. Nabacino, Tione di Trento (TN), Studi Judicaria, 2011, pp. 8 - 14.
34
Gli interventi di riforma sanitaria attuati dalla Corte di Vienna nel Circolo ai confini d’Italia, a partire dalla
Generalsanitätsnormativ emanata da Maria Teresa il 3 gennaio 1770, non sono stati fatti oggetto, nella nostra regione, di
studi sistematici paragonabili a quelli intrapresi nella Lombardia, sottoposta agli stessi interventi. Ad alcuni di questi
pertanto rimando per una visione comparativa d’insieme: A. SCOTTI, L’ospedale di San Matteo al tempo di Maria Teresa e
Giuseppe II: dal ricovero indifferenziato alla clinica, «Annali di storia pavese, 1980, nn. 2 - 3; A. PARMA, Riforma e
organizzazione sanitaria a Mantova: l’ostetrica nella II metà del ‘700, «Studi trentini di Scienze Storiche», LXIV (1985),
pp. 259 - 276; e a carattere più generale: A. SCOTTI, Malati e strutture ospedaliere dall’età dei lumi all’Unità, in Storia
d’Italia. Annali 7, Torino, Einaudi, 1984, pp. 233 - 296. Nei convegni organizzati in Lombardia per il secondo centenario di
Maria Teresa inoltre sono stati dedicati a questi temi alcuni interventi: B. ZANOBIO, Giovanni Alessandro Brambilla
innovatore dell’insegnamento della chirurgia nell’impero asburgico, in L’organizzazione sanitaria nella Lombardia
austriaca, in Economia, Istituzioni, Cultura in Lombardia nell’età di Maria Teresa, a cura di A. De Maddalena, E. Rotelli,
G. Barbarisi, vol. I. Economia e società, Bologna, Società editrice Il Mulino, 1982, pp. 345 - 349; A. MALAMANI,
L’organizzazione sanitaria nella Lombardia austriaca, in Economia, Istituzioni, Cultura in Lombardia nell’età di Maria
Teresa, vol. III, Istituzioni e società, pp. 911 - 1010. Notizie sui provvedimanti sanitari attuati nei territori trentini ormai
annessi all’impero asburgico dopo la Convenzione di Parigi e il Congresso di Rastadt, in P. DONATI, Sviluppo storico delle
condotte mediche nel Trentino, «Bollettino dell’Associazione Medica Tridentina», 11 (1982), pp. 41 - 48; R. TAIANI, Il
governo della sanità pubblica nell'Europa della seconda metà del settecento. Alcune brevi annotazioni sulle sue
principali linee guida, Calliano (TN), Manfrini, 1993.
35
Regolamento sui medici, chirurgi, speziali e levatrici, punto 2, copia in AStCA: Raccolta Santoni, Libro XXXVI, cc. 5r 6v.
36
37
R. STEDILE, Ospedali e sanità a Rovereto nel XVIII secolo, Calliano (TN), Manfrini, 1990, p. 130, e note 145, 146.
38
Ibidem, p. 171, nota 148.
39
Ibidem, p. 172.
Decreto sovrano rapporto al mantenimento dei poveri, ed all’assistenza degli ammalati negli ospedali, 22 giugno
1787. BCR ACRo: ms. n. 2148 [già 74]. Ordini rilasciati all’ospedale, 1784 - 1797, ff. 61r - 63r.
40
41
Per riferimenti ai contratti degli speziali cfr. S. VALENTI, La sanità pubblica nelle Giudicarie (sec. XVII-XVIII), pp. 15 - 21.
Di tariffe inviate da Innsbruck al Magistrato consolare si parla in una relazione del Magistrato alla sanità di Rovereto;
cfr. BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 691 [già 1613], f. 108r. Un interessante tariffario a
stampa fu mandato dal vescovo Pietro Vigilio Thun nel «Marchesato delle Giudicarie», contenente l’elenco dei «capi» - i
medicinali – di cui doveva essere provveduto ogni speziale, segnando con l’asterisco quelli che «dovranno essere
sempre preparati, come quelli, che si ravvisano i più efficaci, i più necessarj, ed i più usati nelle Mediche cognizioni»; La
situazione sanitaria nelle Giudicarie tra XVIII e XIX secolo, pp. 28 – 37.
42
43
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giuseppe Bettini, b. XVI, 29 novembre 1771.
44
CONCI, Farmacia italiana nel 500, «Bollettino della Società Assistenti di Farmacia del Trentino», nn. 1 - 4, 1909, p. 30.
BCR ACRo: Serie 1.2.33. Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 691 [già 1613], f. 109r. La libbra o lira era composta
da 12 once; l’oncia da 8 dracme o dramme; la dracma da tre scrupoli; R. E. ZUPKO, Italian weights and measures from
the Middle Ages to the nineteenth century, Philadelphia, American Philosophical Society, 1981, pp. 108 - 109.
45
L’uso di queste acque distillate dalle piante era amplissimo; ce ne rende un’idea un patto stipulato nell’anno 1777 fra il
sig. Giuseppe Fiechi di Sacco e i «nobb. Sigg.ri consorti delle Roggie interiore ed esteriore»: il primo intendeva erigere
una ruota sul corso d’acqua che scorreva presso la sua casa posta tra le Campagnole e le Fucine di Sacco, da
valersene per distillare nel suo «lavoratojo» «spiriti di melissa et altri». «A questo fine - scriveva egli nella domanda ai
consorti - mi sarebbe necessario di levare dalla roza una spinetta d’acqua a null’altro tendente che a bagnare li
lambicchi, quale poco sotto rientrerà al suo corso nella roza». I massari delle rogge – il nob. Sig.r Giuseppe Sichart per il
corso interiore e il molto ill.re sig.r Niccolò Lorandi per quello esteriore – acconsentivano, a patto che il richiedente
s’impegnasse a sottoscrivere un severo capitolato di 9 punti e ad offrire ogni garanzia per l’uso delle acque e il buon
mantenimento della roggia stessa. AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giuseppe Bettini, b. XXVIII, 6 dicembre
1777.
46
Notizie su Gottardo Festi e la sua famiglia si trovano, anche se ricostruite secondo lo schema di una “genealogia
incredibile” (dal titolo di un’opera di ROBERTO BIZZOCCHI, Genealogie incredibili, Bologna, Il Mulino, 1995), in C. FESTI,
Memorie storico-genealogiche della nobile casa Festi del Trentino e più particolarmente dei Festi signori di Bolbeno e
conti di Campobruno e di Montepiano, «Giornale araldico», Pisa, 1888, pp. 8 - 34. Raccolta di dati, anche se priva delle
pretese “araldiche“ delle precedenti, offre G. BONVICINI nel fascicolo manoscritto dedicato alla stessa famiglia; BCR ACRo:
Repertori delle famiglie roveretane, ms. 16.8.14, fasc. 9.
47
107
Per queste notizie cfr. L. DE VENUTO, Processo a Cattarina Donati (1709-1710). Un caso di santità affettata nella
diocesi di Trento, U.C.T., Trento 2001, pp. 211 - 216.
48
49
V. supra, nota 18.
50
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Andrea Tabarelli de Fatis, b. VIII, 12 novembre 1709, ff. 161r - 164v.
51
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Andrea Tabarelli de Fatis, b. IX, 18 maggio 1714, ff. 165r - 167r.
La letteratura su questo favoloso elettuario è davvero sterminata; seguirne le linee principali vuol dire percorrere la
storia della farmacia e della farmacologia di parecchi secoli; mi limito pertanto a segnalare le annotazioni che ad esso
dedica G. CONCI in id., Pagine di storia della farmacia, Milano, Edizioni Vittoria, 1934, pp. 147- 149; v. inoltre G. OLMI,
Farmacopea antica e medicina moderna. La disputa sulla Teriaca nel Cinquecento bolognese, pp. 197 - 246.
52
53
V. infra, p. 118 n. 84.
DE VENUTO, Processo a Cattarina Donati, pp. 67, 80; per il diploma nobiliare, AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto,
notaio Pietro Rinaldo Manzoli, b. XIV, 30 ottobre 1712.
54
55
BCR ACRo; ms. 58.3 (14).
56
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Andrea Tabarelli de Fatis, b. X, 18 aprile 1718.
57
Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giovanni Battista Mascotti, b. V, 29 aprile 1730, ff. 35r - 41r.
58
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Giuseppe Antonio Mascotti, b. II, 21 giugno 1742, ff. 37r - 41r.
59
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Domenico Antonio Givanni, b. IV, 7 luglio 1753, ff. 148r - 150v.
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Costa Bartolomeo di Raossi in Vallarsa, b. V, 7 ottobre 1760, ff. 329r 357v; i libri occupano i ff. 351r - 353v del fascicolo.
60
Nutrita è la letteratura dedicata alla composizione e all’arredo delle spezierie antiche, come numerosi in Italia sono i
musei a esse dedicati; mi limito pertanto a segnalare qualche opera: le quattro monografie - Per una storia della
farmacia e del farmacista in Italia - pubblicate a Bologna da Skema, 1980 - 1986; C. SERARCANGELI, La spezieria, in
Scienza e miracoli nell’arte del ‘600. Alle origini della medicina moderna, Milano Electa, 1998, pp. 38 - 43; 192 - 234.
61
L’uso del termine “chimico” riferito all’ambito del Seicento comporta sempre un rischio di anacronismo, tenendo
presente che la scienza oggi indicata con tale termine acquistò lo statuto di disciplina specifica soltanto nel corso del
Settecento; cfr. su questo tema le considerazioni svolte da F. ABBRI; id., Problemi di ricerca fisico-chimica nei manoscritti
di Redi, in Francesco Redi : un protagonista della scienza moderna. Documenti, esperimenti, immagini, a cura di W.
Bernardi e L. Guerrini, Firenze, Olscki, 1999, pp. 3 - 12, part. pp. 3 - 4.
62
63
Cfr. CONCI, Pagine di storia della farmacia, pp. 157 - 165.
64
SIRONI, «Speziale» in, Dizionario di storia della salute, p. 582.
La notizia si legge nell’inventario redatto in occasione della cessione in fitto dell’esercizio a Giovanni Battista Torelli; v.
supra, nota 1.
65
66
Per la suddivisione della storia della farmacia mi riferisco all’opera del Conci citata in nota 58.
Cfr. l’importante studio di A. CORRADI, Le prime farmacopee italiane ed in particolare dei Ricettari fiorentini, comparso a
Milano nel 1887 e in seguito più volte ripubblicato in edizioni rivedute o in copie anastatiche.
67
L. BALBIANI, «Manifestare gli occulti segreti della natura». Giovanni Battista Della Porta e la letteratura dei segreti, in Il
Rinascimento italiano e l’Europa, Volume quinto, Le scienze, pp. 150 - 161. Su ques’opera cfr. G. PETRELLA, Cerusici,
speziali, cartografi, in «Charta. Antiquariato, Collezionismo, Mercato», a. 19 (2010), n. 108, pp. 30 - 35; E. RENZETTI e R.
TAIANI, La letteratura dei segreti in alcuni manoscritti trentini «Studi trentini di scienze storiche», 67 (1988), pp. 447 - 473;
id., Rimedi inediti: saperi a confronto in una raccolta di segreti del secolo XVII, «Annali di San Michele», a. 1, n. 1 (1988),
pp. 34 - 65.
68
Cfr. G. OLMI, Per preservatione, et cura degli huomini. Storia naturale e farmacia nel Rinascimento, «Studi trentini di
Scienze Storiche, LXVI (1987), pp. 265 - 289, part. p. 269.
69
Biblioteca provinciale dei cappuccini di Trento, Arc: Memorie istoriche e cronologiche del nostro convento di S.
Cattarina di Rovereto dalla sua fondazione sino all’anno 1800 del p. Agostino Zandonati da Rovereto. Continuato poi dal
p. Egidio Nicolis di Verona, n° 52.
70
71
Ibidem, n° 53.
108
Un documento comprovante i rapporti conflittuali fra il frate e i medici di Rovereto si trova in BCR ACRo: Serie 1.2.33.
Registri dei Provveditori alla sanità, vol. 688 [già Ar.C. 81.7], ff. 45r - 46v.
72
73
A. CORVI ED E. RIVA, La farmacia monastica e conventuale, Ospedaletto (Pisa), Pacini, 1996.
E’ frequente trovare negli inventari descrizioni di botteghe appartenenti a barbieri, dai quali si viene a conoscere quali
strumenti essi adoperavano nella loro pratica di “piccola chirurgia”; in quello del quondam Cristoforo, figlio del «magnifico
Michele Sorf» roveretano si trovavano, ad esempio, ventose, salassi, ferri da denti, «diversi ferri da chirurgico», etc. Cfr.
AST: Atti notarili. Giudizio di Rovereto, notaio Gaspare Tabarelli de Fatis, b. I, 29 luglio 1667.
74
Cfr. R. CIASCA, La cultura farmacista del ‘400, in Raccolta di scritti in onore di Giulio Conci, a cura di A. E. Vitolo, Pisa,
Pacini Mariotti, 1953, pp. 113-135, part. pp. 130 - 131.
75
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Indice delle tavole
Tav. 1: GEROLAMO FABRIZIO D'AQUAPENDENTE, L'opere cirurgiche di Girolamo Fabritio d'Aquapendente,
Longhi, Bologna 1709, tavola E.................................................................................Pag. 51
Tav. 2: BCR, Archivio Comunale Rovereto, Registri dei provveditori alla sanità, 1510-1571, serie
1.2.39, vol. 688.......................................................................................................... Pag. 74
Tav. 3: Ufficio del Catasto di Rovereto. Catasto del 1830. Dal protocollo delle particelle a. 1860
risultano a nome dei Festi la casa al 310 in Contrada della Crosara e quella al 302 in Contrada di
Rialto. Nella prima poteva trovarsi forse la bottega della spezieria...........................................Pag.85
Tav. 4: Museo di Storia naturale, Verona. Modello della farmacia – museo di Francesco Calzolari.
Particolare della libreria.
Per gentile concessione dell'archivio del Museo di Storia naturale....................................... Pag. 116
142
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17. Liliana DE VENUTO, Librerie di medici e speziali a Rovereto in