Missioni
Giovani & Adulti
2015 • 3 TRIMESTRE • DIVISIONE ASIA DEL SUD-PACIFICO
www.avventisti.it/missioni-nel-mondo
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SOMMARIO
INTRODUZIONE
TIMOR EST
BANGLADESH
22 AGOSTO - IL NOSTRO DIO È VIVO
29 AGOSTO - LAVORARE INSIEME
4 LUGLIO - PREGATE PER NOI
5 SETTEMBRE - NON AVER PAURA
11 LUGLIO - SEMPRE CON GESÙ
12 SETTEMBRE - GLI INTERESSI FRUTTANO
18 LUGLIO - MISSIONARI E MAGHI
19 SETTEMBRE - UNA VITA NUOVA
25 LUGLIO - VOTI ALTISSIMI
1 AGOSTO - UN GRANDE PIANO
RISORSE
26 SETTEMBRE - TREDICESIMO SABATO
SRI LANKA
8 AGOSTO - LUCI SCINTILLANTI
15 AGOSTO 2015 - «PER IL PIÙ PICCOLO DI QUESTI…»
CARI RESPONSABILI DELLA SCUOLA DEL SABATO,
Questo trimestre, l’offerta del tredicesimo sabato andrà alla Divisione Asia del Sud-Pacifico che comprende
Bangladesh, Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Tailandia,
Timor Est, Vietnam e le isole del Pacifico: Guam, Micronesia, Marshall, Mariane, Palau e di Wake. In questa
parte del mondo vivono circa 800 milioni di persone, di
esse, circa 1,2 milioni sono avventisti, con una percentuale di un avventista ogni 667 abitanti.
Quasi tutte le storie di questo trimestre sono raccontate in prima persona. Spero che siano una testimonianza edificante per ciascuno di voi.
ne una grande impronta di piede attribuita al Buddha
e venerata dai buddisti. Lo Sri Lanka ha il più alto tasso di alfabetizzazione (92 per cento) di tutta l’Asia del
Sud. Uno dei progetti di questo trimestre riguarda la
costruzione di una chiesa nel Seminario avventista di
Lakpahama.
Il Bangladesh ha una popolazione di 163 milioni di abitanti, è l’ottavo paese più popolato del mondo, con una
densità tra le maggiori del pianeta, essendo la sua
estensione di soli 147,57 chilometri quadrati. Nella capitale, Dacca, vivono 15 milioni di abitanti e ciò ne fa
una delle più grandi città del mondo. Più del 30 per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà,
anche se negli ultimi anni le cose sembrano migliorare,
dal punto di vista economico. Con l’offerta del tredicesimo sabato si contribuirà alla costruzione di una scuola
per infermieri, presso l’università avventista di Gazipur.
Infine, il progetto per i bambini di questo trimestre prevede l’acquisto di banchi per le scuole a Tais.
I PROGETTI
Timor Est è uno paese molto giovane, divenuto indipendente solo dal 20 maggio 2002. L’isola ha una superficie di 15,410 km, le lingue ufficiali sono il portoghese e
il teturn, ma si parla comunemente l’inglese e l’indonesiano. Il livello di cultura è piuttosto basso e il paese è
in larga maggioranza cattolico. Attualmente gli avventisti hanno solo una chiesa a Timor Est e spesso devono
affrontare problemi di libertà religiosa, in particolare per
quanto riguarda la frequenza scolastica in giorno di sabato. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato servirà per costruire una chiesa avventista a Dili, capitale
di Timor Est.
Lo Sri Lanka è uno Stato insulare al largo della costa
sudorientale dell’India. La montagna più sacra dell’isola
è il Picco di Adamo (Sri Pada), dove sorge un monastero
visitato dai pellegrini di tutto il paese perché contie2
1° SABATO, 4 LUGLIO 2015
PREGATE PER NOI
SANZINA DA COSTA ALMEIDA - TIMOR EST
Qualche anno fa vivevo con mia zia a Lospalos perché
non avevo una casa mia. Anche mia cognata, Regina,
viveva insieme con noi. Mi ero accorta che quasi ogni
pomeriggio Regina usciva e un giorno presi coraggio e le
chiesi dove andasse. Mi rispose che andava ad ascoltare alcuni missionari. Non avevo idea di chi fossero e lei
mi disse che erano persone che spiegavano la Bibbia.
La mia curiosità aumentò e dissi a Regina che anch’io
avrei voluto conoscere la Bibbia. Ne fu molto felice e
sul momento mi raccontò la storia di Adamo ed Eva. La
sentivo per la prima volta e mi affascinò. Regina continuò dicendomi che Dio era stato meraviglioso con lei.
Il pomeriggio successivo, Regina portò due missionari,
Thomas e Makario, a casa della zia. Studiammo insieme
la Bibbia, ma quando la zia scoprì che cosa stavamo
facendo andò su tutte le furie e ci proibì di continuare
lo studio. Da quel momento in poi non fu più gentile con
me.
Qualche tempo dopo, a Dili, la capitale di Timor Est, fu
organizzato un congresso della chiesa avventista. Riuscii a parteciparvi e decisi anche di essere battezzata.
C’era però un problema da risolvere: a quel tempo vivevo con un uomo e avevamo avuto dei figli senza essere
sposati. Il pastore mi spiegò gentilmente che prima del
battesimo avremmo dovuto regolarizzare il nostro rapporto e sposarci.
Ebbi un attimo di paura perché non sapevo quale sarebbe stata la reazione del padre dei miei figli, ma lui,
grazie a Dio, accettò di sposarmi. Dopo il matrimonio
gli chiesi il permesso di essere battezzata e di nuovo
acconsentì. Nacque allora in me la speranza che anche
lui potesse interessarsi alla Bibbia, ma così non fu.
Le cose non andavano bene in famiglia e per un certo
periodo fummo costretti a vivere sotto una tenda. Fortunatamente la chiesa intervenne, aiutandoci a costruire una piccola casa. Mio marito non era interessato alla
Bibbia, ma io volevo che i nostri figli conoscessero Dio
e così, spesso, raccontavo loro le storie narrate nella
Sacra Scrittura. Mio figlio maggiore frequentava la chiesa con me e si decise per il battesimo; anche gli altri
miei figli chiesero di conoscere Gesù. Mio marito, però,
si mostrò irremovibile e un giorno si arrabbiò e strappò
la Bibbia, proibendomi di insegnare la mia fede ai nostri
figli!
Riuscimmo comunque a frequentare la chiesa di sabato, anche se per i bambini significava perdere le lezioni.
Tutti i ragazzi avventisti hanno problemi con la frequenza scolastica e a volte i professori li osteggiano in ogni
modo. Anche se sono bravi, i professori abbassano i loro
voti a causa delle assenze.
Ecco perché siamo felicissimi che uno dei progetti del
tredicesimo sabato di questo trimestre comprende la
costruzione di una scuola avventista a Timor Est. Le
cose per i nostri studenti andranno meglio e i bambini
potranno frequentare la chiesa senza timore di essere
rimproverati.
Nel frattempo, diamo la nostra testimonianza. Un giorno, per esempio, sono andata a Dili a trovare la mia
famiglia. Sull’autobus ho incontrato un giovane e ho
avuto l’occasione di parlare della Bibbia. Gli ho raccontato varie storie e lui mi ha ascoltato molto incuriosito.
Arrivati a Dili, l’ho invitato a venire in chiesa il sabato
successivo, e lui è venuto! L’ho presentato ad alcuni
missionari e l’ho incoraggiato a studiare la Bibbia con
loro. Ho saputo che lo sta facendo e che s’incontra ogni
giorno con i missionari. Spero prima o poi di poterlo incontrare di nuovo.
Vi chiedo di ricordarvi nelle vostre preghiere dei fratelli
e delle sorelle di Timor Est. Vi chiedo di pregare perché
gli insegnanti siano gentili con gli studenti avventisti
e diano il permesso di sostenere gli esami nonostante
le assenze. Prego anche per mio marito che è sempre
contrario alla nostra fede. Spero che un giorno voglia
conoscere la Bibbia e Dio.
- La Missione avventista di Timor Est fa parte della Divisione Asia del Sud-Pacifico.
PILLOLE DALLE MISSIONI:
È stata organizzata nel 2009 e riorganizzata nel 2011.
Attualmente ha una sola chiesa con 500 membri.
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2° SABATO, 11 LUGLIO 2015
SEMPRE CON GESÙ
FEBRINA PIRES - TIMOR EST
Mi chiamo Febrina e ho 17 anni. Grazie a mio zio Marcos, ho conosciuto Gesù e sono orgogliosa di far parte
della chiesa avventista. Ero in quinta elementare quando ho iniziato a studiare la Bibbia con mio zio; sono
stata battezzata l’anno successivo e poi ho smesso di
frequentare la scuola in giorno di sabato.
Al primo anno delle superiori, i professori si accorsero
di me e della mia religione perché il sabato non andavo
a scuola. Un giorno il preside mi chiamò nel suo ufficio
insieme ai miei professori e mi chiese il motivo per cui
non ero in classe di sabato.
Spiegai che ero assente perché andavo in chiesa. Aggiunsi altre spiegazioni, ma non furono accolte molto
bene. I professori si risentirono molto e insieme al preside decisero che non potevo più fare assenze, altrimenti sarei stata espulsa.
Tornai a casa e pregai molto per la soluzione di questo
problema, chiesi anche alla chiesa di pregare per me.
Il sabato successivo non andai a scuola e fui espulsa.
Il versetto biblico che mi ha permesso di avere sempre
la forza di andare avanti è: «Cercate prima il regno e la
giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in
più» (Mt 6:33).
Dopo l’espulsione dalla scuola, rimasi per un certo periodo a casa. La chiesa continuava a pregare per me e
così decisi di fare qualcosa. Invece di rimanere inattiva
andai a lavorare. Ora lavoro in un negozio di Lospalos i
cui proprietari sono avventisti, per cui il sabato il negozio è chiuso.
In questo negozio amiamo parlare di Gesù con i clienti.
Per esempio, spieghiamo il motivo per cui non vendiamo sigarette e alcol; quando i clienti ci chiedono spiegazioni rispondiamo che non lo facciamo perché la Bibbia insegna che sono prodotti dannosi per la salute e
che il nostro corpo è il tempio di Dio. Quasi ogni giorno
abbiamo l’occasione di spiegare queste cose.
Continuo a pregare Dio di poter un giorno riprendere gli
studi. Non so quando questo accadrà, ma ho chiesto ai
fratelli e alle sorelle della chiesa di pregare perché ci sia
una scuola avventista a Timor Est. Ho deciso di rimanere sempre al fianco di Gesù, non importa quali saranno
i problemi che dovrò affrontare nella vita.
ESPULSA DALLA FAMIGLIA
Nota del redattore: A volte gli studenti avventisti sono
espulsi dalla scuola a causa del sabato, altre volte sono
le famiglie a diseredare i figli che decidono di diventare
avventisti. Questa è una delle tante storie.
Mi chiamo Helena ed è stato un missionario a farmi
conoscere Gesù. I missionari arrivati nel nostro villaggio erano persone molto gentili e disponibili, che si impegnavano ad aiutare in tanti modi diversi: pulivano le
strade del villaggio, le case e altro ancora. Mi interessai
molto a loro e decisi di lavorare al loro fianco.
Un giorno mi proposero di studiare la Bibbia. Dopo due
mesi di incontri, decisi di essere battezzata. Era il 2009.
Lo studio della Bibbia mi entusiasmava perché imparavo cose nuove e utili per la vita. Il versetto che mi
aiutava è «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete;
bussate e vi sarà aperto» (Mt 7:7). Ancora oggi, quando
ho qualche problema, penso a questo testo biblico.
Prima di iniziare a studiare la Scrittura, mio padre e mia
madre mi volevano bene. Dopo il battesimo, tutta la famiglia mi abbandonò e posso proprio dire che ora mi
odiano.
Decisi di diventare una missionaria. Lavorai per due
anni e poi incontrai un uomo meraviglioso, un cristiano,
e mi sposai. Ringrazio Dio perché tutti e due siamo avventisti e viviamo insieme la vita della chiesa. Ora ho un
figlio e sto a casa con lui, mentre mio marito lavora per
ADRA di Timor Est.
Non so ancora che cosa fare per riavvicinarmi alla mia
famiglia d’origine. Desidero tanto riallacciare i rapporti di una volta, per cui vi chiedo di pregare per la mia
famiglia, specialmente per mio padre e mia madre, e
anche perché a Timor Est si possa aprire una scuola
avventista. Grazie.
COLPO D’OCCHIO SUL PAESE:
Timor Est è la democrazia più recente del mondo. Ha infatti ottenuto l’indipendenza nel maggio del 2002.
La popolazione di Timor Est, ex colonia portoghese, è per il 98 per cento cattolica.
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3° SABATO, 18 LUGLIO 2015
MISSIONARI E MAGHI
TIMOR EST
Mi chiamo Fernando Filipe e vivo a Timor Est. Un giorno,
mia sorella Tereza e io dovemmo andare in ospedale e
mentre eravamo nella sala d’attesa, notammo alcuni
signori che pregavano con i loro amici degenti. Appresi
che erano missionari avventisti. Alla fine delle preghiere
domandai loro se avevano qualche opuscolo da darmi,
ma risposero di no. Avevano però una Bibbia. Chiesi di
raccontarmi una storia della Bibbia e mi parlarono di
Gesù che liberò e guarì un indemoniato. Quella storia mi
colpì molto.
Mio sorella e io rimanemmo in ospedale e la sera il missionario mi raccontò altri episodi della vita di Gesù. Il
giorno seguente, l’amico del missionario stava meglio
e fu dimesso. Mentre si apprestavano a lasciare l’ospedale, sentii l’impulso di seguire il missionario e, vedendoli allontanarsi, provai tristezza.
Appena dimesso dall’ospedale, mi misi alla ricerca di
quei missionari, perché volevo studiare la Bibbia con
loro. Li ritrovai una settimana più tardi e chiesi di ricevere gli studi biblici. Studiammo insieme ogni giorno e
decisi di essere battezzato.
Non tutti approvarono la mia decisione. Il mio vicino di
casa mi disse che studiare la Bibbia faceva diventare
pazzi. «La Scrittura è la Parola di Dio», gli risposi, «e
non credo che studiandola si possa impazzire».
Un altro vicino di casa si irritò a tal punto che mi picchiò. Mi disse che dovevo smetterla di studiare la Bibbia. Naturalmente continuai, ma vi chiedo di pregare per
quell’uomo.
Mia moglie, i nostri due bambini e io siamo i soli avventisti nel mio villaggio. Ogni sabato ci riuniamo per lodare
Dio, leggere la lezione della Scuola del Sabato e pregare.
Per poter testimoniare, mia moglie e io abbiamo pensato di aprire un negozio di caramelle, principalmente
al tamarindo, il frutto dell’omonimo albero che cresce
nelle regioni tropicali ed è conosciuto per il suo gusto
aspro e gommoso. Il nostro marchio è Advent e abbiamo chiamato questo prodotto «Malachia 3:10». I clienti
entrano per comprare le caramelle e sulla scatola leggono questo versetto!
Chiedo agli avventisti del mondo intero di pregare per
noi, per coloro ai quali testimoniamo e anche… per le
nostre caramelle. Sono convinto che serviranno a far
conoscere Gesù. Infine, la mia ultima richiesta è di pregare perché si possa aprire una scuola avventista qui,
a Timor Est.
DIO È PIÙ POTENTE
Mi chiamo Maria Suarez e ho 62 anni. È stato mio figlio
Nando a farmi conoscere Gesù. Un giorno ebbi un problema agli occhi e per curarli andai da un mago locale
che non riuscì a risolvere il problema.
Mio figlio venne a trovarmi insieme con un suo amico,
Acasio. Mi lessero qualche pagina della Bibbia e mi piacque particolarmente il testo «Chiedete e vi sarà dato;
cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» (Mt 7:7).
Queste parole mi aiutarono a capire che Dio è sempre
pronto e disposto ad ascoltarci. Così abbandonai il
mago e mi misi a pregare Dio. Ero convinta che potesse
guarirmi e lo fece. Ora i miei occhi sono perfettamente
sani.
Studiai la Bibbia con Nando e Acasio per sei settimane
e fui battezzata. I parenti e i vicini smisero di frequentarmi e mi dissero che ero entrata a far parte della chiesa di Satana. A volte lanciano ancora dei sassi contro
la mia casa, ma questo non mi spaventa e continuo a
pregare Dio.
Ringrazio il Signore perché, nonostante le difficoltà, riesco ancora a condividere la sua Parola con qualcuno, in
modo particolare con la famiglia di mio marito.
Pregate perché possa continuare a essere forte e a resistere all’odio dei parenti e dei vicini. Prego sempre per
loro.
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4° SABATO, 25 LUGLIO 2015
VOTI ALTISSIMI
MARIA LEONINA DOS SANTOS MORAIS - TIMOR EST
Il mio amico Mariano e io ci siamo diplomati da poco. Ci
conosciamo fin dalle medie, che frequentavamo insieme. A quel tempo, però, Mariano era un ragazzo molto
problematico e non aveva amici. Al liceo cambiò. Era
diverso e quasi non riuscivo a riconoscerlo, perché era
diventato un ragazzo di grande cuore.
Mariano e io prendevamo sempre ottimi voti per cui l’insegnante decise di nominarci responsabili della classe.
Mariano era il capoclasse e io la sua vice; ogni volta che
l’insegnante usciva, eravamo noi i responsabili.
Quando ciò accadeva, Mariano non perdeva l’occasione
per parlare di Dio. Raccontava i bellissimi episodi della
vita di Gesù e io l’ascoltavo con molta attenzione.
Il mio rapporto con lui a un certo punto cambiò. Mi ingelosii perché nonostante non frequentasse la scuola
di sabato, prendeva sempre voti più alti dei miei. Mi impegnavo in ogni modo, ma non riuscivo mai a superare
Mariano: era sempre il primo!
Mio nonno è un mago e un giorno gli chiesi di farmi una
magia p per diventare più brava di Mariano. Mi dette delle pozioni che, a suo parere, mi avrebbero aiutato. Ma
non fu così: Mariano era sempre il primo.
Decisi infine di chiedere a Mariano che cosa era stato a
farlo cambiare, tanto da diventare il migliore della classe. Mi rispose che Dio lo aveva aiutato e che si era messo a studiare la Bibbia. La notizia mi rese felice perché
sapevo che mia madre aveva una Bibbia. Tornai a casa
e cercai di leggere Genesi 1. Mi stancai subito dato che
non capivo niente. Il giorno seguente, a scuola, chiesi a
Mariano di spiegarmi come facesse a leggere la Bibbia.
Io non la capivo!
Mariano si mise a ridere e mi disse: «Se vuoi veramente
studiare la Bibbia, posso venire a casa tua e la leggeremo insieme».
Naturalmente gli dissi di sì e, finita la scuola, andammo
a casa mia. Due settimane dopo, i miei vicini, incuriositi, mi chiesero che cosa stessi facendo e come mai il
mio amico veniva a casa mia tutti i giorni. Risposi che
studiavamo la Bibbia e che se lo desideravano potevano
unirsi a noi.
Non accolsero bene la mia risposta e mi dissero di
smettere di studiare la Bibbia. Naturalmente non li
ascoltai e continuai imperterrita. Mia madre non sapeva di questi miei studi perché in quel periodo lavorava
a Dili, mentre io vivevo a casa dei miei nonni. Quando lo
seppe non fu per niente contenta, anzi, mi disse che se
mi fossi battezzata mi avrebbe cacciato di casa.
Pregai molto e chiesi anche agli amici avventisti di farlo
per me. I nonni vennero in mio aiuto e dissero a mia madre che ero molto cambiata e che mi comportavo molto
meglio di prima. Le dissero che ero diventata una brava
ragazza: non dicevo più parolacce e non ero più una ribelle. Le parole dei nonni tranquillizzarono mia madre.
Nel 2012 fui battezzata e dopo ebbi molti problemi. I
miei amici e anche i compagni di classe furono molto
cattivi con me e con Mariano. Entrambi non andavamo
a scuola di sabato e i professori decisero di spostare
tutti gli esami finali proprio in giorno di sabato, senza
fare alcuna eccezione per noi due. Alla fine, Mariano e io
fummo espulsi dalla scuola.
Grazie a Dio, però, fummo accettati da una scuola musulmana e potemmo continuare gli studi. Mariano e io
eravamo sempre i primi della classe e i nostri voti erano
ancora più alti di prima.
Dopo la laurea, decisi di diventare una missionaria
e mi unii al movimento missionario dei 1.000 (ved.
www.1000mm.info). Ora lavoro insieme con un bravo
collega indonesiano. Vi chiedo di pregare per me e per
i tanti problemi che incontriamo nei villaggi in cui operiamo.
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5° SABATO, 1 AGOSTO 2015
UN GRANDE PIANO
ROMENA GREITAS GUTERES - TIMOR EST
Mi chiamo Romena e mio marito Alfonso. Abbiamo quattro figli. Prima di essere avventista ero cattolica, ma
solo per tradizione di famiglia. Non sapevo niente della
Bibbia e conobbi Gesù in circostanze dolorose: il mio
quarto figlio era nato con un serio problema agli occhi.
Dopo essermi resa conto del problema, portai il bambino dallo stregone che iniziò a curarlo con i suoi soliti
rituali. Spendemmo tanto denaro ma inutilmente. Alla
fine decisi di interrompere le cure dello stregone e dissi
a mio marito che avevamo già perso il nostro primo figlio e non volevo perderne un altro. Non credevo più alla
magia e alle cure tradizionali.
Decidemmo di portare il bambino in ospedale a Dili. Il
dottore lo esaminò e disse che aveva bisogno di un intervento chirurgico. La cosa mi spaventò ma comunque
firmammo i documenti. L’operazione doveva aver luogo
il mattino seguente. Avevo una grande paura di perdere mio figlio. Prima dell’operazione incontrai una donna
indonesiana meravigliosa. Era una degente e mi spiegò
che era un’insegnante. Cercò di consolarmi perché avevo già l’aspetto di una persona in lutto. Mi chiese se
credevo in Dio e se poteva pregare con me. Pregammo
e non so come ma improvvisamente ebbi fiducia nella
guarigione di mio figlio. Sarebbe andato tutto bene!
Dopo l’intervento chirurgico rimanemmo in ospedale
per molti giorni e costantemente questa donna mi parlava di Gesù. Mi invitò a mettere ogni cosa nelle mani
di Dio, il nostro Creatore. In realtà non capivo bene il
significato di quanto m’invitava a fare.
Gli amici che venivano a trovarla avevano sempre una
Bibbia. Un giorno le chiesi: «Ma qual è la sua religione?».
Mi rispose che era un’avventista del settimo giorno e
volle sapere quale fosse la mia fede. Le dissi che ero
cattolica e che avevo alcuni amici avventisti.
«Che bello!», disse, «Ha mai pensato di studiare la Bibbia?».
Ringraziando Dio, mio figlio guarì e potemmo tornare a
casa. Ero decisa a cercare Dio e andai a trovare due
missionari avventisti: Thomas e Makario. Iniziammo a
studiare insieme la Scrittura.
Un giorno, però, mio figlio si riammalò gravemente e
fummo costretti a ricoverarlo. Mentre ero nella sala
d’attesa del pronto soccorso mi venne spontaneo pregare: «Gesù se sei veramente il mio Dio e il mio Creatore, ti prego, guarisci mio figlio». Quattro giorni dopo il
bambino guarì e a quel punto avevo deciso: volevo conoscere a fondo la Bibbia e i suoi insegnamenti.
Sfortunatamente però, a quel tempo mio marito Alfonso non era contento della mia decisione e mi disse di
smettere di studiare la Bibbia. Non lo ascoltai e qualche tempo dopo decisi di essere battezzata. C’era però
un problema: Alfonso e io non eravamo ufficialmente
sposati, convivevamo. Il pastore mi disse che se volevo
essere battezzata dovevo prima sposarmi. Alfonso mi
sorprese perché mi disse che anche lui desiderava sposarmi e voleva che il matrimonio fosse celebrato nella
chiesa avventista. Ci sposammo e dopo fui battezzata.
Alfonso mi sorprese una volta di più: decise di studiare
la Bibbia. Riteneva che la chiesa avventista fosse quella giusta. Immaginate la mia felicità! Ringraziai Dio dal
profondo del cuore. Alcuni mesi più tardi anche mio marito fu battezzato.
Ripensando al passato, mi rendo conto che la malattia
di mio figlio è stata per noi l’occasione della conversione. Era nei piani di Dio che incontrassi quella donna
meravigliosa. Ora siamo una famiglia unita nel Signore.
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6° SABATO, 8 AGOSTO 2015
LUCI SCINTILLANTI
MARIA LEONINA DOS SANTOS MORAIS - SRI LANKA
Abilasha è nata a Putlam, nello Sri Lanka, da una famiglia induista che non aveva mai amato i cristiani e
li evitava accuratamente. Suo padre era un alcolista e
ciò rendeva la vita in famiglia molto difficile. Abilasha
amava studiare, ma a casa era praticamente impossibile farlo e quindi chiese alla madre di iscriverla in una
scuola lontana da casa.
Abilasha aveva uno zio avventista che di tanto in tanto faceva visita alla famiglia. Ogni volta parlava di una
scuola avventista che si chiamava Lakpahama (Luce
dello Sri Lanka). Spiegò che era una buona scuola sita
in un bellissimo ambiente rurale, al centro di una piantagione di cocco.
La madre di Abilasha decise che quella scuola era il posto ideale per sua figlia, anche se non amava i cristiani
o il Dio che i cristiani adoravano. Così la giovane partì
per il centro del paese, dove si trovava la scuola.
S’innamorò subito della bellezza del campus e della
pace che regnava a Lakpahama. Conobbe Dio e lo vide
agire con amore nella sua vita. Frequentò assiduamente i culti e studiò la Bibbia. I Salmi 23 e 115 la colpirono
particolarmente e da allora questi testi biblici l’hanno
spesso aiutata nei momenti difficili.
Abilasha pregava spesso per il padre e fu felice quando
seppe che il suo problema con l’alcol stava migliorando.
È sempre grata al Signore per i buoni voti che consegue
e il suo sogno è studiare medicina. Nel frattempo collabora anche con una Scuola del Sabato annessa, organizzata nelle vicinanze di Lakpahama e il suo impegno
durerà ancora un anno, poi si vedrà.
Manjula, una delle insegnanti di Lakpahama, è l’organizzatrice e collaboratrice di questa Scuola del Sabato. Un giorno aveva notato che in un villaggio vicino gli
abitanti avevano un’aria dimessa, triste e preoccupata.
Sembrava che nessuno si prendesse cura di loro. Capì
che avevano bisogno di parole d’incoraggiamento e per
questo decise di aprire una Scuola del Sabato annessa.
Le riunioni, rallegrate da canti e altre attività, erano frequentate da un signore non vedente sulla quarantina.
Gli piaceva cantare con gli altri e due settimane dopo
aveva portato alle riunioni sua madre. Il canto corale
lo commuoveva talmente che chiese ai responsabili di
registrare la musica per poterla ascoltare a casa.
Proprio davanti al locale dove si tenevano gli incontri
della Scuola del Sabato annessa viveva una famiglia
che attraversava un momento difficile. I coniugi non
andavano d’accordo e litigavano spesso. I due figli della La coppia avevano notato quanto succedeva davanti
a casa loro. All’inizio si erano limitati a guardare dalla
finestra, poi si erano avvicinati alla porta e successivamente al cortile. Alla fine si erano decisi e si erano
uniti al gruppo. Avevano cantato con gli altri, ascoltato
le storie e partecipato alle varie attività. Si erano sentiti
accettati, amati e al sicuro. Finalmente avevano cominciato a sorridere!
Manjula e il suo gruppo sono convinti che è stato il
Signore a indurli ad aprire una Scuola del Sabato proprio davanti a quella casa. Ora i due ragazzi studiano a
Lakpahama. Manjula incoraggia ogni membro di chiesa
a collaborare con i programmi di evangelizzazione e a
condividere l’amore di Dio con chiunque e ovunque.
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7° SABATO, 15 AGOSTO 2015
«PER IL PIÙ PICCOLO DI QUESTI…»
YOMALI WIJUSNDRAS - SRI LANKA
Yomali ricorda che quando era piccola la sua era una
famiglia felice. Poi il padre aveva avuto una relazione
extraconiugale e la pace e l’armonia erano scomparse.
I genitori litigavano continuamente e un giorno Yomali
vide con orrore il padre spingere la madre nel pozzo. Per
cercare di coprire il malfatto, l’uomo e i parenti diffusero la voce che la madre di Yomali era partita per un
lungo viaggio. Dopo qualche tempo, la polizia, non si sa
bene perché, incominciò a cercarla. Interrogò il marito
della donna che si spaventò a morte e tentò di gettarsi
anche lui nel pozzo; poi ci ripensò e fuggì. Riuscì a evitare così la polizia, ma lasciò Yomali senza né padre né
madre.
La polizia portò Yomali in una casa d’accoglienza, ma lì
non c’erano bambini della sua età, così la trasferirono
altrove. La bambina era spaventata e manifestò la sua
frustrazione disubbidendo alle regole della casa famiglia. Di notte, succedeva spesso che non rientrava e a
volte dormiva sugli alberi, sfuggendo a tutti i controlli.
Nella casa famiglia avevano sentito parlare del Centro
internazionale di assistenza all’infanzia (ICC) gestito
dalla Chiesa avventista. Lo reputavano un ottimo centro e decisero di mandarvi la bambina. Dal momento del
suo arrivo alla ICC, Yomali notò che l’ambiente era molto diverso e si trovò subito bene. Le parlavano di Gesù
e le insegnavano le storie della Bibbia che le piacevano
molto. Soprattutto le piaceva la storia di Giobbe.
Con il tempo, il cuore di Yomali si addolcì e imparò ad
amare Dio. Ora le piace dedicarsi al giardinaggio e prendersi cura delle piante:questo la fa crescere meglio. In
fondo è la stessa cosa che avviene per le persone. L’amore di Cristo le nutre e le fa fiorire. Yomali spera di
diventare una missionaria e di andare ovunque Dio la
mandi.
Chatua era nato con un braccio deforme. Invece di por-
tarlo a casa la madre aveva insistito per lasciarlo alle
cure di una zia e di uno zio che furono felici di accoglierlo in casa e di crescerlo insieme ai loro due figli.
Chatua era felice. Amava gli zii e i cugini e insieme con
loro frequentava la chiesa avventista. Era bello vivere a
Kandy, una ridente cittadina sulle colline dello Sri Lanka. Gli zii lo avevano portato in un centro di fisioterapia dove gli avevano insegnato a usare il braccio. Tutto
sembrava perfetto fino a quando una tragedia scosse
la sua nuova famiglia: lo zio morì. Fu uno shock terribile
per tutti e la zia non si sentì più in grado di occuparsi
di tre ragazzi.
Fu in quel periodo che incontrarono un signore che parlò loro di un centro a Lakpahama e la zia decise di mandarci Chathua. Anche se il ragazzo non accolse bene
questa decisione, dovette ubbidire. Tutto sommato, lì
avrebbe trovato qualcuno che si sarebbe occupato di
lui.
Chathua non immaginava che, entrando in quel centro,
la sua vita sarebbe cambiata in meglio. Recuperò completamente l’uso del braccio, imparò a conoscere Dio
e a riconoscere che gli era sempre stato vicino ed era
intervenuto nella sua guarigione.
Ora Chatua ha migliorato la sua manualità, nel suo lavoro realizza bellissimi oggetti d’artigianato e sogna di
trasmettere ad altri questa sua arte. Gli piace osservare gli uccelli variopinti e ogni volta si meraviglia davanti
a tanta bellezza. Il suo testo biblico preferito è il Salmo
23 che inizia con «Il Signore è il mio pastore» (v. 1), perché sa che Dio si prende cura di lui come fa un pastore
con il suo gregge.
Chatua è bravo a scuola e ha ottimi voti. Chiede sempre a Dio la saggezza e la benedizione sui suoi studi.
Ha qualche difficoltà in matematica, ma s’impegna e il
Signore lo aiuta anche in questo.
9
8° SABATO, 22 AGOSTO 2015
IL NOSTRO DIO È VIVO
ROMESH EKKA - BANGLADESH
Splendeva il sole sulla chiesa di Jouthokhamar, quel venerdì di giugno, e sull’annesso seminario avventista di
Hill Tracts (AHTSS), in Bangladesh. Vicino alla chiesa
sorgeva un grande tempio indù in cui abitava un sacerdote che ogni giorno, mattina e sera, rendeva omaggio
agli idoli.
Binod Joti Tripura faceva parte del personale del seminario e aveva la responsabilità del buon funzionamento
della chiesa. Quel venerdì mattina era andato al villaggio con gli studenti. Al ritorno, si accorse che qualcuno
aveva occupato il terreno della chiesa e lo aveva recintato.
Tripura e gli studenti cercarono di togliere la recinzione,
ma il sacerdote indù uscì dal tempio e si mise a urlare
e a bestemmiare Gesù, dicendo che era un figlio illegittimo, un falso profeta e tante altre cose irripetibili.
Tripura e gli studenti lo pregarono di smetterla e di non
usare un simile linguaggio contro Dio. Il sacerdote non
si calmò affatto, anzi arrivò a minacciare l’uomo di morte. «Nessuno sulla terra potrà salvarla dalle mie mani»,
gli disse.
Tripura era una persona di fede e gli rispose: «Il mio
Dio è vivente e sono sicuro che la punirà prima del tramonto di domani sera. Nessuno al mondo potrà salvarla
dalle mani del Dio onnipotente».
I numerosi abitanti del villaggio presenti udirono tutta
la conversazione. Sapevano che il sacerdote indù era
molto potente e credevano che una dea gli avesse dato
il potere di distruggere la vita di chiunque, in qualsiasi momento. Per questo lo temevano. Erano sicuri che
Tripura sarebbe stato ucciso dal sacerdote quella sera
stessa. Il mattino seguente (sabato) gli abitanti del villaggio andarono a vedere il corpo morto dell’uomo, ma
lo trovarono vivo e vegeto.
Tripura chiese alla piccola folla il motivo per cui erano
tutti davanti a casa sua già dalle prime ore del mattino.
«Signore», gli risposero, «noi le vogliamo bene e preoccupati non siamo riusciti a dormire per tutta la notte.
Pensavamo che sarebbe morto e siamo venuti qui per
fare cordoglio».
Tripura rispose che adorava un Dio vivo e potente.
«Questa sera», aggiunse, «vedrete il risultato prima
che tramonti il sole».
«Che cosa succederà?», chiese la folla.
«Non lo so», rispose Tripura, «ma credo che Dio oggi lo
punirà».
Quel sabato, gli studenti e il personale del seminario
decisero di digiunare e pregare. Lessero la Bibbia, pregarono e cantarono. Si riconsacrarono al Signore e gli
chiesero di perdonare i loro peccati. «Tu Signore sai tutto quello che è accaduto con il sacerdote. Noi crediamo
che tu sei un Dio vivente. Ti preghiamo di manifestare
in qualche modo la tua potenza».
Era una giornata molto calda e alle tre del pomeriggio
videro apparire nel cielo una piccola nuvola… dopo qualche minuto incominciò a piovere violentemente. Ebbero una gran paura, soprattutto per i fulmini. Infatti, per
ben due volte in cinque minuti, due fulmini si scaricarono proprio sul tempio indù che prese fuoco e tutti gli
idoli furono distrutti. Tripura e gli studenti capirono che
quella era la risposta alle loro preghiere.
Il sacerdote indù ebbe talmente tanta paura che andò
da Tripura e gli chiese di perdonarlo per aver bestemmiato contro di lui e contro Dio. Fu perdonato e la tempesta cessò nel giro di pochi minuti.
Finito di piovere, tutti corsero in massa a vedere il tempio bruciato e gli idoli ridotti in pezzi. Dissero a Tripura:
«Signore, sappiamo che lei è un grande mago. Ha sfidato il sacerdote, un uomo potente, con le sue grandi
magie».
«Non sono un mago», rispose Tripura, «Adoro il vero
Dio, che è vivo e ha risposto alla mia preghiera. Dio è
onnipotente e non c’è niente che non possa fare per
noi. Credete in lui. Se crediamo, Dio ci salva e combatte
contro i nostri nemici».
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9° SABATO, 29 AGOSTO 2015
LAVORARE INSIEME
DIPA ROY - BANGLADESH
Sono cresciuta in una famiglia avventista. Conosco le
storie della Bibbia da sempre perché sia i miei genitori
sia mio fratello e mia sorella, più grandi di me, me le raccontavano. Inoltre le studiavo alla Scuola del Sabato. A
scuola ho imparato altre cose sulla Bibbia e infine sono
stata battezzata.
Ora sono sposata e ho dei figli. Viviamo nella missione
Narayonpur Uchadanga, nel Bangladesh. Ho conosciuto
tante persone che non credono in Dio e che hanno delle dipendenze. Arrivata in questo villaggio, ho visitato
tante famiglie e le ho incoraggiate a venire in chiesa.
Ringrazio il Signore perché molte persone hanno abbandonato la droga e frequentano la chiesa. È bello constatare i grandi cambiamenti che hanno realizzato nella
loro vita.
Quando arrivammo qui, come d’abitudine, ogni sera ci
riunivamo per il culto di famiglia. Già dal primo giorno,
i bambini del vicinato, sentendoci cantare, entravano
nella nostra casa e si univano a noi. Dopo qualche giorno, un buon numero di persone ci chiese se poteva unirsi a noi. Naturalmente la mia risposta fu: «Sì, potete
venire tutti in chiesa». Ora, ci riuniamo in chiesa tutte
le sere.
Il capitolo della Bibbia che preferisco è il Salmo 91. Lo
amo dall’inizio alla fine e quando sono in pericolo penso
a questi versetti e mi tranquillizzo. Li leggo spesso ai
miei studenti e anche per loro sono fonte di incoraggiamento davanti ai pericoli.
Non è sempre facile insegnare la Parola di Dio, soprattutto quando si presentano situazioni molto difficili.
Una volta, mentre stavamo andando in un villaggio, decidemmo di fare tappa in un altro villaggio per visitare
alcune famiglie e pregare con esse. Stavamo andando
via dal villaggio, quando alcuni giovani ci circondarono e
urlarono: «Sono venuti qui per farci diventare cristiani.
Prendeteli e legateli: non lasciateli fuggire». Chiamarono altra gente e ci spaventammo molto. Pregammo Dio
di aiutarci.
La risposta del Signore fu immediata! In mezzo alla folla
che diventava sempre più numerosa, sentimmo alcuni
dire: «Lasciateli andare. Non vogliamo disordini». E poi,
rivolte a noi, queste persone aggiunsero: «Non fatevi
più vedere o saranno guai». Sono sicura che fu Dio a
salvarci, come spesso fa con tanti di noi. Al nostro arriva a casa, lo ringraziammo per la sua protezione.
Spesso attraversiamo a piedi i vari villaggi, parliamo
con la gente che incontriamo ed entriamo nelle case.
Durante l’inverno, però, fa buio presto e dobbiamo rientrare a casa prima, mentre d’estate possiamo lavorare
fino a tardi.
Ho avuto il privilegio di far conoscere e amare Dio a tante persone. Vi voglio raccontare una delle esperienze
vissute che riguarda una donna indù con la quale ero
diventata molto amica. Andavo da lei ogni giorno e una
volta mi disse: «Hai un marito e allora perché non indossi i braccialetti e non hai sulla fronte il segno vermiglio
usato dalle donne indiane sposate?».
Ebbi così l’occasione di spiegare il mio punto di vista
cristiano e le dottrine in cui credevo. Poco a poco le
feci leggere sulla Bibbia i versetti che parlavano degli
alimenti impuri e di altro ancora. Fu così che la nostra
amicizia si consolidò. Un giorno venne in chiesa perché
voleva sentirci cantare e da quella volta ritornò puntualmente. Un sabato cantò con noi e rientrata a casa
condivise i canti con il marito. Di sera presero l’abitudine di cantare insieme e, dietro mio invito, entrambi
decisero di frequentare la chiesa.
Passò un po’ di tempo e la mia amica mi disse che lei e
suo marito volevano abbracciare la fede cristiana. Amavano molto la chiesa avventista, soprattutto cantare e
pregare. Un giorno, affrontammo con loro anche il problema degli idoli e capirono che era inutile inginocchiarsi davanti a manufatti umani. Decisero che da allora
avrebbero servito e accettato Dio. Dopo aver studiato
la Bibbia insieme, entrambi sono stati battezzati.
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10° SABATO, 5 SETTEMBRE 2015
NON AVER PAURA
PHILISH CHIRAN - BANGLADESH
Da bambino ho studiato presso la scuola del mio villaggio. Alla fine del primo ciclo sono stato accettato nella
scuola convitto avventista di Gowalbathan. Lì ho appreso tante cose su Gesù e ho anche deciso di accettarlo
come mio Salvatore. Sono stato battezzato e ho continuato a studiare la Bibbia.
Nella mia vita, ho avuto tante risposte alle preghiere e
voglio raccontarne una. Un giorno lavoravo di porta in
porta nel villaggio quando sentii qualcuno piangere. Entrai in quella casa e mi fu detto che la madre piangeva
per sua figlia.
«Che cosa le è accaduto?» le chiesi.
Tra le lacrime, la donna mi disse che la figlia soffriva di
febbri altissime che a volte aveva le convulsioni. Non
riuscivano a farla guarire. Mi spiegò che il sacerdote
aveva pregato per lei ma la febbre continuava a salire,
invece di diminuire.
Le chiesi se accettava di pregare con me per sua figlia.
Ci inginocchiammo e pregai Dio onnipotente, il quale udì
la preghiera e rispose. Solo un’ora dopo, la mamma venne da me con il volto risplendente e mi disse: «Maestro,
mia figlia è in piedi e cammina. Sta benissimo. Dio è
veramente accanto a lei».
La chiesa avventista di Thanarbaid è nuova e quest’anno abbiamo aperto anche una scuola, nonostante qualcuno abbia cercato di impedirne la costruzione. Hanno
anche minacciato me e la mia famiglia. Insieme a molti
abitanti del villaggio, ho pregato ogni sera e Dio ha intenerito i cuori al punto che ora non ci sono più problemi
e la nostra scuola funziona a meraviglia.
Ogni mattina abbiamo un culto di famiglia e la sera teniamo una riunione con i nostri vicini. Cantiamo e preghiamo Dio regolarmente.
Il mio testo biblico preferito è nel libro dell’Ecclesiaste:
«Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tem-
po lo ritroverai» (11:1). Perché amo questo versetto?
Perché parla di evangelizzare ed è Gesù che c’invita a
farlo. Se non lo facciamo noi, gli alberi e i sassi lo faranno. Ho pregato e detto a Dio: «Signore, parlerò sempre
di te. Non so quanti ti accetteranno». La mia fede però
è grande e so che tanti accettano Gesù spinti dallo Spirito Santo. Infatti, dopo due mesi di lavoro, otto persone
hanno accettato Gesù come loro personale Salvatore.
Un giorno mi recavo in un altro villaggio, quando qualcuno mi fermò e mi chiese: «Dove sta andando?» Gli
dissi il nome del villaggio e lui mi rispose di non andare
perché in quel villaggio c’era una donna che mi avrebbe
preso a legnate.
«E perché mai dovrebbe farlo?» gli chiesi.
«Perché lei ha convertito otto dei suoi amici, i quali ormai non bevono più e la donna deve bere da sola… non
può bere con i suoi amici ed è completamente sola».
Gli dissi che da tanti anni lavoravo per il Signore e nessuno mi aveva mai preso a legnate a causa sua e, comunque, se qualcuno lo avesse fatto, ne sarebbe valsa
la pena. Decisi quindi di proseguire per quel villaggio.
Appena arrivai fui subito affrontato da una donna infuriata che mi stava aspettando per picchiarmi. All’improvviso accade qualcosa. Più mi avvicinavo a lei, più lei
si calmava. Finché mi disse: «Forse anche io farò parte
del suo gruppo». La potenza della preghiera!
Un altro villaggio, Chandiapara, è abitato in gran parte
da cattolici. Non c’è neanche un avventista. Vi andai con
spirito di preghiera e con la Bibbia sotto il braccio. Un
giorno un giovane mi disse: «Perché non osserva la domenica, giorno della resurrezione, al posto del sabato?»
Gli lessi Genesi 2:1-2, Esodo 20:8-11 e 31:14. Ascoltò
attentamente poi disse: «Non avevo mai sentito queste parole». Poi aggiunse: «Voglio diventare membro
della sua chiesa». Accettò Gesù e fu battezzato. È veramente bello condividere la Parola di Dio con gli altri.
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11° SABATO, 12 SETTEMBRE 2015
GLI INTERESSI FRUTTANO
RATAN VHOUMIK - BANGLADESH
Come ho conosciuto Gesù? Avevo un amico che si chiamava Liton e possedeva una sartoria. Il negozio si chiamava «Popular Tailors» ed era accanto al campus di
una scuola avventista a Dacca.
Liton confezionava le divise per gli studenti della scuola
per cui spesso andavo al campus, dove conobbi Shapon
Halder, segretario dell’Unione di Missioni del Bangladesh, che era sempre molto gentile. Un giorno m’invitò a
studiare la Bibbia e accettai. Qualche tempo dopo chiesi il battesimo e la mia vita cambiò totalmente. Decisi
di lavorare per il Signore e diventai un «Piantatore di
chiese».
Vivo a Kishoreganj e in questa zona i cristiani non sono
molto conosciuti. Quando ci presentiamo o cerchiamo
di predicare, la gente che viene è curiosa di vedere come
siamo, che cosa mangiamo o come ci comportiamo. A
volte la vita diventa faticosa perché siamo sempre sotto osservazione.
Dio però non ci abbandona, è accanto a noi e con il suo
aiuto possiamo «piantare» nuove chiese anche qui. Ora
la nuova chiesa funziona regolarmente e abbiamo avuto
molti battesimi e molti interessati. Con l’aiuto di Dio
tutto è possibile!
Matteo 28:19 è il mio versetto biblico preferito, che
dice: «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». È il versetto che preferisco perché credo
che il ritorno di Gesù sia molto vicino e tutti dovrebbero
saperlo. Per questo continuo a predicare, anche se a
volte non è facile.
Ho tenuto regolarmente delle riunioni nella zona dove
vive Aroti Sarker, una giovane donna che si era sposata
da poco. Aroti le ha seguite e ha chiesto il battesimo,
ma quando il marito lo ha saputo l’ha cacciata di casa e
le ha detto di andare dalla persona che l’aveva convinta
a battezzarsi. La giovane si è quindi presentata a casa
mia in lacrime e mi ha raccontato tutto.
Ho cercato di rassicurarla che Dio era con lei e che non
doveva temere, e le ho promesso di fare il possibile per
aiutarla. Purtroppo la situazione si è poi complicata. Al
villaggio tutti dicevano che la responsabilità era mia e
che dovevo risolvere il problema o mi avrebbero denunciato alla polizia e cacciato dalla zona. Ho trascorso la
notte in preghiera, chiedendo a Dio di darmi forza e saggezza.
Il mattino seguente, con la benedizione di Dio, io e uno
dei miei amici ci siamo recati a casa del marito di Aroti
per cercare di chiarire il problema. L’uomo si è calmato
e ha ripreso in casa la moglie. Incredibile ma vero, qualche tempo dopo anche il marito è stato battezzato!
Un mese fa, aspettavo mia moglie all’uscita dell’ospedale dove lavora. Ad un tratto ho notato una coppia che
usciva piangendo. Mi sono avvicinato e ho chiesto che
cosa fosse successo. Il marito mi ha spiegato che la
donna era incinta e che l’aveva portata in ospedale per
essere ricoverata, ma avevano detto che non c’era posto e l’avevano mandata via.
Mi hanno fatto pena e mi sono impegnato per trovare
un posto letto. Ci sono riuscito e da quel momento mi
sono stati molto riconoscenti. Successivamente, ho
parlato loro del Vangelo e hanno iniziato a studiare la
Bibbia. Qualche tempo dopo sono stati battezzati. Ora
sono una famiglia felice.
Inizio sempre un viaggio con una preghiera. Due mesi fa,
salito su un autobus per andare a Dacca, la capitale del
Bangladesh, ho iniziato a pregare. Alle 9.00, l’autobus
è partito, ma dopo aver attraversato un posto che si
chiama Matiadi, l’autista ha perso il controllo del mezzo che è sbandato e uscito di strada. Miracolosamente
nessuno dei passeggeri ha riportato ferite gravi. Io mi
ero ferito leggermente la fronte, niente di più. Ho tanta
fede e credo che Dio abbia risposto alle mie preghiere
e mi sia stato vicino in una circostanza che avrebbe
potuto essere fatale.
13
12° SABATO, 19 SETTEMBRE 2015
UNA VITA NUOVA
SWAPON SIRCAR - BANGLADESH
Sono Swapon Sircar e vengo da Khulna, nel Bangladesh.
Sono nato e vissuto in una famiglia e in una comunità
indù.
Ero ancora una bambino quando, nella nostra città, arrivarono alcuni cristiani. Ci fecero molti regali e ci proposero di accettare la loro religione. Poiché la maggior
parte della popolazione è molto povera, tanti acconsentirono pur di ricevere qualcosa. Qualche mese dopo, ritornarono all’induismo.
Passarono alcuni anni e un giorno altri uomini arrivarono
nel nostro villaggio. Predicarono e quello che dicevano
fu piuttosto interessante. Parlavano di un certo Gesù
che ci ha amato ed è morto per noi. Ci raccontarono
vari episodi della sua vita terrena e quello che ascoltai
mi commosse profondamente.
Quelle persone rimasero per un certo periodo nel villaggio e andarono di casa in casa. Siamo poveri, è vero,
ma loro cercarono in ogni modo di farci capire che ci
volevano bene e s’interessavano alla nostra vita. Il loro
comportamento mi piacque e durante l’ultima riunione
espressi il desiderio di conoscere meglio Gesù e chiesi
di essere battezzato. La mia vita cambiò totalmente e
sono molto felice di far parte della famiglia avventista.
I miei compaesani sono poverissimi e a mala pena riescono a trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Nessuno li aiuta e cerco di fare del mio meglio, infatti mi
occupo dell’istruzione di quei bambini che non possono
permettersi di frequentare la scuola pubblica. Non ho
denaro a sufficienza per poter ridurre la loro povertà,
ma ho l’amore di Dio. Se qualcuno si ammala o ha un
problema, vado a trovarlo, prego con lui e parlo di Gesù.
Le persone mi ascoltano volentieri perché parlo di speranza.
Nel 2012, dopo aver conseguito il diploma del corso
«1.000 missionari», il mio amico Amol e io stavamo
pensando di tornare a casa. Poi Amol si era improvvisamente ammalato e, non sapendo cosa fare, mi misi
a pregare. Amol si sentì meglio e decidemmo di andare alla stazione per partire. Il pullman ci passò sotto il
naso e ci disperammo un po’ perché non avevamo altri
soldi per ricomprare un biglietto. Che cosa potevamo
fare? Volevamo tornare a casa e chiedemmo di nuovo a
Dio di aiutarci. Qualche minuto dopo, un impiegato della
società degli autobus venne a dirci che stava arrivando
un altro pullman e ci fece salire su quello. Naturalmente
ringraziammo il Signore per averci aiutato e la nostra
fede si rafforzò sempre di più.
Un tempo, nel mio villaggio, mi ero lasciato spesso trascinare da altri giovani in attività poco oneste, ma ora
ero cambiato e i miei ex amici mi prendevano in giro.
Un giorno vennero a casa mia e mi minacciarono. Mi
dissero che non dovevo più predicare. Che cosa potevo
fare per loro se non pregare? Mi ricordai del versetto
biblico in cui si dice che non dobbiamo mai smettere di
pregare e così feci. Chiesi a Dio di cambiare i loro cuori.
Alcuni giorni dopo vennero da me e mi chiesero scusa.
Ora svolgono un buon lavoro e aiutano gli abitanti del
villaggio. Dio è veramente grande!
Un giorno mi ammalai e mia madre mi portò dal dottore
che però non riuscì diagnosticare il mio male. Peggiorai
e mamma decise di portarmi da un medico-stregone.
Le dissi che non doveva farlo perché solo Dio poteva
aiutarmi e per questo doveva pregare insieme con me.
Mi ascoltò e qualche giorno dopo guarii.
Il capitolo della Bibbia che preferisco è il Salmo 23. Ogni
volta che lo leggo il mio amore per il Signore aumenta.
Le sue promesse mi riscaldano il cuore e mi fanno sentire sempre di più che Dio mi ama. Non mi preoccupo
più del dovuto dei beni terreni perché il Signore mi dà il
necessario.
Come ho già detto all’inizio, i miei compaesani sono per
la stragrande maggioranza di fede indù, ma parlo con
loro di Gesù, del suo amore e della vita che ha dato per
noi. Sono sorpresi di sentire queste cose e vogliono saperne di più. Li invito in chiesa e spesso vengono.
Continuerò a predicare e a condividere con loro l’amore
di Dio. Pregate per noi. Grazie!
14
13° SABATO, 26 SETTEMBRE 2015
TREDICESIMO SABATO
PARTECIPANTI: DUE NARRATORI
Narratore 1: La Divisione Asia del Sud-Pacifico comprende 13 nazioni e molte isole. Alcune di queste nazioni sono molto ricettive al Vangelo, mentre in altre permangono tuttora molte difficoltà. Oggi ci occuperemo
di Timor Est, Sri Lanka e Bangladesh.
Narratore 2: Timor Est è un’isola molto bella situata a
nord ovest di Darwin, in Australia. Nel paese si parlano
più di quindici lingue nazionali, ma la più diffusa è la
bahasa indonesia (indonesiano). Stranamente, la moneta corrente è il dollaro statunitense.
Narratore 1: La maggioranza della popolazione è cattolica; seguono i protestanti, i musulmani, gli induisti e
i buddisti. Timor Est e le Filippine sono i due paesi a più
alta incidenza cattolica dell’Asia sudorientale.
Narratore 2: Timor Est ha ottenuto l’indipendenza da
pochi anni. È un paese in via di sviluppo in cui la libertà religiosa non è ancora del tutto garantita; infatti, gli
studenti avventisti hanno problemi per il sabato. È per
questo che la chiesa ritiene molto importante l’apertura di una scuola avventista a Dili, la capitale. L’offerta
del tredicesimo sabato ne aiuterà la costruzione.
Narratore 1: La missione avventista di Timor Est è
stata organizzata nel 2009 e riorganizzata nel 2011.
Sull’isola vivono 1,2 milioni di abitanti e solo 516 sono
avventisti. Pregate per questa nuova scuola e grazie
per le offerte che donerete.
Narratore 2: Ora ci troviamo nello Sri Lanka, stato insulare conosciuto anche come Ceylon o in inglese «India’s teardrop» (lacrima dell’India), per la sua conformazione e perché è vicino all’India. Lo Sri Lanka è una
terra antica la cui storia risale a 3.000 anni fa ed è stata sempre importante perché si trova lungo la Via della
Seta. È un paese eterogeneo, in cui convivono molte
religioni, etnie e lingue.
Narratore 1: Lo Sri Lanka è stato il primo paese al
mondo ad avere un ospedale e da sempre esporta cannella e tè.
Narratore 2: Lo Sri Lanka ha una ricca storia di buddismo, arrivato sull’isola dall’India fin dal 250 a.C. Gli
antichi regni dello Sri Lanka hanno sempre gestito moltissime scuole e monasteri e sono stati promotori del
buddismo in altri paesi asiatici.
Narratore 1: Oggi, il 70 per cento della popolazione è
buddista. Il buddismo ha un riconoscimento del tutto
speciale nella Costituzione dello Sri Lanka, che invita a
«proteggere e promuovere il Budda Sasana».
Narratore 2: L’induismo è la seconda religione, anche
se arrivò nel paese prima del buddismo. Oggi, il 13 per
cento della popolazione è induista.
Narratore 1: L’islam è la terza religione del paese. Fu
introdotta nell’isola dai mercanti arabi, nel VII secolo
d.C. I seguaci dell’islam sono attualmente il 10 per cento della popolazione e in gran parte discendono dai mercanti arabi e delle donne locali con le quali si sposarono.
Narratore 2: Il cristianesimo è arrivato sull’isola portato dei coloni occidentali nel XVI secolo. Circa il 7,4 per
cento della popolazione è cristiana, di cui l’82 per cento
è cattolica. Il rimanente si divide tra la chiesa anglicana
e altre denominazioni protestanti.
Narratore 1: In un’indagine Gallup del 2008, lo Sri Lanka
è stato classificato come il terzo paese più religioso del
mondo. Il 99 per cento della popolazione ritiene che la
religione sia una parte importante della vita quotidiana.
Narratore 2: La Missione avventista dello Sri Lanka
è stata organizzata nel 1950. Oggi ci sono 37 chiese
sull’isola, frequentate da 3.932 membri. Da decenni gli
avventisti gestiscono anche un college e un seminario.
La scuola non ha però una chiesa. Le offerte del tredicesimo sabato ne aiuteranno la costruzione in questo
bellissimo campus.
Narratore 1: La «Terra di Bengala» meglio conosciuta
come Bangladesh, si trova a oriente dell’India e a nordest dello Sri Lanka. Per numero di abitanti è l’ottavo
paese del mondo. Ha circa 160 milioni di abitanti ed è
anche uno dei paesi più densamente popolati.
Narratore 2: Nel Bangladesh sfocia il Gange, il cui delta è il più frastagliato del mondo. L’animale nazionale
è la Tigre del Bengala. Quest’incredibile animale ha un
ruggito che si può udire a 3 chilometri di distanza. Dal
1991 in poi, l’economia del paese è notevolmente migliorata, così anche i sistemi educativo e sanitario.
Narratore1: L’islam è la prima religione del Bangladesh, con il suo 86,6 per cento di adepti. Fu introdotta dai
mercanti musulmani a partire dal VII secolo, ma la conquista musulmana del Bengala iniziò soprattutto nel XII
secolo. Oggi, il Bangladesh ospita la quarta popolazione
musulmana più numerosa del mondo, dopo l’Indonesia,
il Pakistan e l’India.
Narratore 2: L’induismo si attesta al 12,1 per cento,
ed è al terzo posto come numero di adepti dopo l’India e
il Nepal. Solo l’1 per cento della popolazione è buddista
e lo 0,3 per cento è cristiana.
15
Narratore 1: Gli avventisti sono arrivati nel Bangladesh all’inizio del XX secolo; la prima Missione fu organizzata nel 1919. Fu poi riorganizzata nel 1938 e nel
1979. Ci sono attualmente 116 chiese frequentate da
35.697 membri.
Narratore 2: La Missione gestisce anche un seminario
e un college a Gazipur. Per soddisfare un’esigenza del
paese, il college progetta di offrire anche un corso di
laurea in scienze infermieristiche. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato contribuirà a costruire una
scuola per infermieri.
Narratore 1: Dopo aver ascoltato le diverse storie dei
nostri fratelli e sorelle di Timor Est, Sri Lanka e Bangladesh, riflettiamo sul modo di aiutarli a realizzare gli
obiettivi missionari che si sono proposti. Grazie per la
vostra generosità.
16
17
Dhaka
3
THAILAND
1
Vientiane
LAOS
Hanoi
CHINA
971.735.000
156.595.000
19.377.647
22.963.895
53.256.000
53.432.073
182.843.000
23.399.280
212.693.000
225.563.105
20.501.000
1.108.000
POPOLAZIONE
Medan
Jakarta
SINGAPORE
1
TAIWAN
Manila
INDONESIA
SINGAPORE
Kuala Lumpur
MALAYSIA
BRUNEI
VIETNAM
Phnom Penh
CAMBODIA
Bangkok
Scuola Avventista Internazionale di Timor-Est (TAIS) nella capitale
di Dili
Lakpahana Adventist College e Seminario della Chiesa di
2
Lakpahahan, Sri Lanka
3 Scuola avventista per Infermieri del Bangladesh in Gazipur,
Bangladesh
4 Children’s Project: Desks for the school children at TAIS
PROGETTI:
1.225.567
3.601
7.045
Total:
Statistiche rilevate il 1° trimestre 2014
OCEAN
28.513
159.897
100.834
28.359
315.674
7.684
402.827
90.436
88.054
2.775
514
286
548
192
100
488
116
1.066
409
374
22
0
Bangladesh
121
Central Philippine 1.219
East Indonesia
816
Myanmar
230
North Philippine 1.384
Pakistan
117
South Philippine 1.965
Southeast Asia
345
West Indonesia
810
Sri Lanka
37
Timor-Leste
1
MEMBRI
Yangon
MYANMAR
FEDERAZIONI
I N DCHIESEI A GRUPPI
N
SRI LANKA
PAKISTAN
INDIA
Islamabad
BANGLADESH
AFGHANISTAN
INDIA
2
BHUTAN
Divisione Asia del Sud-Pacifico
NEPAL
4
EAST TIMOR
Dili
PHILIPPINES
PALAU
OCEAN
PA C I F I C
GUAM
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Rapporto Missioni – PDF A4 - Avventisti del Settimo Giorno