Missioni Giovani & Adulti 2015 • 3 TRIMESTRE • DIVISIONE ASIA DEL SUD-PACIFICO www.avventisti.it/missioni-nel-mondo 1 SOMMARIO INTRODUZIONE TIMOR EST BANGLADESH 22 AGOSTO - IL NOSTRO DIO È VIVO 29 AGOSTO - LAVORARE INSIEME 4 LUGLIO - PREGATE PER NOI 5 SETTEMBRE - NON AVER PAURA 11 LUGLIO - SEMPRE CON GESÙ 12 SETTEMBRE - GLI INTERESSI FRUTTANO 18 LUGLIO - MISSIONARI E MAGHI 19 SETTEMBRE - UNA VITA NUOVA 25 LUGLIO - VOTI ALTISSIMI 1 AGOSTO - UN GRANDE PIANO RISORSE 26 SETTEMBRE - TREDICESIMO SABATO SRI LANKA 8 AGOSTO - LUCI SCINTILLANTI 15 AGOSTO 2015 - «PER IL PIÙ PICCOLO DI QUESTI…» CARI RESPONSABILI DELLA SCUOLA DEL SABATO, Questo trimestre, l’offerta del tredicesimo sabato andrà alla Divisione Asia del Sud-Pacifico che comprende Bangladesh, Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Tailandia, Timor Est, Vietnam e le isole del Pacifico: Guam, Micronesia, Marshall, Mariane, Palau e di Wake. In questa parte del mondo vivono circa 800 milioni di persone, di esse, circa 1,2 milioni sono avventisti, con una percentuale di un avventista ogni 667 abitanti. Quasi tutte le storie di questo trimestre sono raccontate in prima persona. Spero che siano una testimonianza edificante per ciascuno di voi. ne una grande impronta di piede attribuita al Buddha e venerata dai buddisti. Lo Sri Lanka ha il più alto tasso di alfabetizzazione (92 per cento) di tutta l’Asia del Sud. Uno dei progetti di questo trimestre riguarda la costruzione di una chiesa nel Seminario avventista di Lakpahama. Il Bangladesh ha una popolazione di 163 milioni di abitanti, è l’ottavo paese più popolato del mondo, con una densità tra le maggiori del pianeta, essendo la sua estensione di soli 147,57 chilometri quadrati. Nella capitale, Dacca, vivono 15 milioni di abitanti e ciò ne fa una delle più grandi città del mondo. Più del 30 per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà, anche se negli ultimi anni le cose sembrano migliorare, dal punto di vista economico. Con l’offerta del tredicesimo sabato si contribuirà alla costruzione di una scuola per infermieri, presso l’università avventista di Gazipur. Infine, il progetto per i bambini di questo trimestre prevede l’acquisto di banchi per le scuole a Tais. I PROGETTI Timor Est è uno paese molto giovane, divenuto indipendente solo dal 20 maggio 2002. L’isola ha una superficie di 15,410 km, le lingue ufficiali sono il portoghese e il teturn, ma si parla comunemente l’inglese e l’indonesiano. Il livello di cultura è piuttosto basso e il paese è in larga maggioranza cattolico. Attualmente gli avventisti hanno solo una chiesa a Timor Est e spesso devono affrontare problemi di libertà religiosa, in particolare per quanto riguarda la frequenza scolastica in giorno di sabato. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato servirà per costruire una chiesa avventista a Dili, capitale di Timor Est. Lo Sri Lanka è uno Stato insulare al largo della costa sudorientale dell’India. La montagna più sacra dell’isola è il Picco di Adamo (Sri Pada), dove sorge un monastero visitato dai pellegrini di tutto il paese perché contie2 1° SABATO, 4 LUGLIO 2015 PREGATE PER NOI SANZINA DA COSTA ALMEIDA - TIMOR EST Qualche anno fa vivevo con mia zia a Lospalos perché non avevo una casa mia. Anche mia cognata, Regina, viveva insieme con noi. Mi ero accorta che quasi ogni pomeriggio Regina usciva e un giorno presi coraggio e le chiesi dove andasse. Mi rispose che andava ad ascoltare alcuni missionari. Non avevo idea di chi fossero e lei mi disse che erano persone che spiegavano la Bibbia. La mia curiosità aumentò e dissi a Regina che anch’io avrei voluto conoscere la Bibbia. Ne fu molto felice e sul momento mi raccontò la storia di Adamo ed Eva. La sentivo per la prima volta e mi affascinò. Regina continuò dicendomi che Dio era stato meraviglioso con lei. Il pomeriggio successivo, Regina portò due missionari, Thomas e Makario, a casa della zia. Studiammo insieme la Bibbia, ma quando la zia scoprì che cosa stavamo facendo andò su tutte le furie e ci proibì di continuare lo studio. Da quel momento in poi non fu più gentile con me. Qualche tempo dopo, a Dili, la capitale di Timor Est, fu organizzato un congresso della chiesa avventista. Riuscii a parteciparvi e decisi anche di essere battezzata. C’era però un problema da risolvere: a quel tempo vivevo con un uomo e avevamo avuto dei figli senza essere sposati. Il pastore mi spiegò gentilmente che prima del battesimo avremmo dovuto regolarizzare il nostro rapporto e sposarci. Ebbi un attimo di paura perché non sapevo quale sarebbe stata la reazione del padre dei miei figli, ma lui, grazie a Dio, accettò di sposarmi. Dopo il matrimonio gli chiesi il permesso di essere battezzata e di nuovo acconsentì. Nacque allora in me la speranza che anche lui potesse interessarsi alla Bibbia, ma così non fu. Le cose non andavano bene in famiglia e per un certo periodo fummo costretti a vivere sotto una tenda. Fortunatamente la chiesa intervenne, aiutandoci a costruire una piccola casa. Mio marito non era interessato alla Bibbia, ma io volevo che i nostri figli conoscessero Dio e così, spesso, raccontavo loro le storie narrate nella Sacra Scrittura. Mio figlio maggiore frequentava la chiesa con me e si decise per il battesimo; anche gli altri miei figli chiesero di conoscere Gesù. Mio marito, però, si mostrò irremovibile e un giorno si arrabbiò e strappò la Bibbia, proibendomi di insegnare la mia fede ai nostri figli! Riuscimmo comunque a frequentare la chiesa di sabato, anche se per i bambini significava perdere le lezioni. Tutti i ragazzi avventisti hanno problemi con la frequenza scolastica e a volte i professori li osteggiano in ogni modo. Anche se sono bravi, i professori abbassano i loro voti a causa delle assenze. Ecco perché siamo felicissimi che uno dei progetti del tredicesimo sabato di questo trimestre comprende la costruzione di una scuola avventista a Timor Est. Le cose per i nostri studenti andranno meglio e i bambini potranno frequentare la chiesa senza timore di essere rimproverati. Nel frattempo, diamo la nostra testimonianza. Un giorno, per esempio, sono andata a Dili a trovare la mia famiglia. Sull’autobus ho incontrato un giovane e ho avuto l’occasione di parlare della Bibbia. Gli ho raccontato varie storie e lui mi ha ascoltato molto incuriosito. Arrivati a Dili, l’ho invitato a venire in chiesa il sabato successivo, e lui è venuto! L’ho presentato ad alcuni missionari e l’ho incoraggiato a studiare la Bibbia con loro. Ho saputo che lo sta facendo e che s’incontra ogni giorno con i missionari. Spero prima o poi di poterlo incontrare di nuovo. Vi chiedo di ricordarvi nelle vostre preghiere dei fratelli e delle sorelle di Timor Est. Vi chiedo di pregare perché gli insegnanti siano gentili con gli studenti avventisti e diano il permesso di sostenere gli esami nonostante le assenze. Prego anche per mio marito che è sempre contrario alla nostra fede. Spero che un giorno voglia conoscere la Bibbia e Dio. - La Missione avventista di Timor Est fa parte della Divisione Asia del Sud-Pacifico. PILLOLE DALLE MISSIONI: È stata organizzata nel 2009 e riorganizzata nel 2011. Attualmente ha una sola chiesa con 500 membri. 3 2° SABATO, 11 LUGLIO 2015 SEMPRE CON GESÙ FEBRINA PIRES - TIMOR EST Mi chiamo Febrina e ho 17 anni. Grazie a mio zio Marcos, ho conosciuto Gesù e sono orgogliosa di far parte della chiesa avventista. Ero in quinta elementare quando ho iniziato a studiare la Bibbia con mio zio; sono stata battezzata l’anno successivo e poi ho smesso di frequentare la scuola in giorno di sabato. Al primo anno delle superiori, i professori si accorsero di me e della mia religione perché il sabato non andavo a scuola. Un giorno il preside mi chiamò nel suo ufficio insieme ai miei professori e mi chiese il motivo per cui non ero in classe di sabato. Spiegai che ero assente perché andavo in chiesa. Aggiunsi altre spiegazioni, ma non furono accolte molto bene. I professori si risentirono molto e insieme al preside decisero che non potevo più fare assenze, altrimenti sarei stata espulsa. Tornai a casa e pregai molto per la soluzione di questo problema, chiesi anche alla chiesa di pregare per me. Il sabato successivo non andai a scuola e fui espulsa. Il versetto biblico che mi ha permesso di avere sempre la forza di andare avanti è: «Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più» (Mt 6:33). Dopo l’espulsione dalla scuola, rimasi per un certo periodo a casa. La chiesa continuava a pregare per me e così decisi di fare qualcosa. Invece di rimanere inattiva andai a lavorare. Ora lavoro in un negozio di Lospalos i cui proprietari sono avventisti, per cui il sabato il negozio è chiuso. In questo negozio amiamo parlare di Gesù con i clienti. Per esempio, spieghiamo il motivo per cui non vendiamo sigarette e alcol; quando i clienti ci chiedono spiegazioni rispondiamo che non lo facciamo perché la Bibbia insegna che sono prodotti dannosi per la salute e che il nostro corpo è il tempio di Dio. Quasi ogni giorno abbiamo l’occasione di spiegare queste cose. Continuo a pregare Dio di poter un giorno riprendere gli studi. Non so quando questo accadrà, ma ho chiesto ai fratelli e alle sorelle della chiesa di pregare perché ci sia una scuola avventista a Timor Est. Ho deciso di rimanere sempre al fianco di Gesù, non importa quali saranno i problemi che dovrò affrontare nella vita. ESPULSA DALLA FAMIGLIA Nota del redattore: A volte gli studenti avventisti sono espulsi dalla scuola a causa del sabato, altre volte sono le famiglie a diseredare i figli che decidono di diventare avventisti. Questa è una delle tante storie. Mi chiamo Helena ed è stato un missionario a farmi conoscere Gesù. I missionari arrivati nel nostro villaggio erano persone molto gentili e disponibili, che si impegnavano ad aiutare in tanti modi diversi: pulivano le strade del villaggio, le case e altro ancora. Mi interessai molto a loro e decisi di lavorare al loro fianco. Un giorno mi proposero di studiare la Bibbia. Dopo due mesi di incontri, decisi di essere battezzata. Era il 2009. Lo studio della Bibbia mi entusiasmava perché imparavo cose nuove e utili per la vita. Il versetto che mi aiutava è «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» (Mt 7:7). Ancora oggi, quando ho qualche problema, penso a questo testo biblico. Prima di iniziare a studiare la Scrittura, mio padre e mia madre mi volevano bene. Dopo il battesimo, tutta la famiglia mi abbandonò e posso proprio dire che ora mi odiano. Decisi di diventare una missionaria. Lavorai per due anni e poi incontrai un uomo meraviglioso, un cristiano, e mi sposai. Ringrazio Dio perché tutti e due siamo avventisti e viviamo insieme la vita della chiesa. Ora ho un figlio e sto a casa con lui, mentre mio marito lavora per ADRA di Timor Est. Non so ancora che cosa fare per riavvicinarmi alla mia famiglia d’origine. Desidero tanto riallacciare i rapporti di una volta, per cui vi chiedo di pregare per la mia famiglia, specialmente per mio padre e mia madre, e anche perché a Timor Est si possa aprire una scuola avventista. Grazie. COLPO D’OCCHIO SUL PAESE: Timor Est è la democrazia più recente del mondo. Ha infatti ottenuto l’indipendenza nel maggio del 2002. La popolazione di Timor Est, ex colonia portoghese, è per il 98 per cento cattolica. 4 3° SABATO, 18 LUGLIO 2015 MISSIONARI E MAGHI TIMOR EST Mi chiamo Fernando Filipe e vivo a Timor Est. Un giorno, mia sorella Tereza e io dovemmo andare in ospedale e mentre eravamo nella sala d’attesa, notammo alcuni signori che pregavano con i loro amici degenti. Appresi che erano missionari avventisti. Alla fine delle preghiere domandai loro se avevano qualche opuscolo da darmi, ma risposero di no. Avevano però una Bibbia. Chiesi di raccontarmi una storia della Bibbia e mi parlarono di Gesù che liberò e guarì un indemoniato. Quella storia mi colpì molto. Mio sorella e io rimanemmo in ospedale e la sera il missionario mi raccontò altri episodi della vita di Gesù. Il giorno seguente, l’amico del missionario stava meglio e fu dimesso. Mentre si apprestavano a lasciare l’ospedale, sentii l’impulso di seguire il missionario e, vedendoli allontanarsi, provai tristezza. Appena dimesso dall’ospedale, mi misi alla ricerca di quei missionari, perché volevo studiare la Bibbia con loro. Li ritrovai una settimana più tardi e chiesi di ricevere gli studi biblici. Studiammo insieme ogni giorno e decisi di essere battezzato. Non tutti approvarono la mia decisione. Il mio vicino di casa mi disse che studiare la Bibbia faceva diventare pazzi. «La Scrittura è la Parola di Dio», gli risposi, «e non credo che studiandola si possa impazzire». Un altro vicino di casa si irritò a tal punto che mi picchiò. Mi disse che dovevo smetterla di studiare la Bibbia. Naturalmente continuai, ma vi chiedo di pregare per quell’uomo. Mia moglie, i nostri due bambini e io siamo i soli avventisti nel mio villaggio. Ogni sabato ci riuniamo per lodare Dio, leggere la lezione della Scuola del Sabato e pregare. Per poter testimoniare, mia moglie e io abbiamo pensato di aprire un negozio di caramelle, principalmente al tamarindo, il frutto dell’omonimo albero che cresce nelle regioni tropicali ed è conosciuto per il suo gusto aspro e gommoso. Il nostro marchio è Advent e abbiamo chiamato questo prodotto «Malachia 3:10». I clienti entrano per comprare le caramelle e sulla scatola leggono questo versetto! Chiedo agli avventisti del mondo intero di pregare per noi, per coloro ai quali testimoniamo e anche… per le nostre caramelle. Sono convinto che serviranno a far conoscere Gesù. Infine, la mia ultima richiesta è di pregare perché si possa aprire una scuola avventista qui, a Timor Est. DIO È PIÙ POTENTE Mi chiamo Maria Suarez e ho 62 anni. È stato mio figlio Nando a farmi conoscere Gesù. Un giorno ebbi un problema agli occhi e per curarli andai da un mago locale che non riuscì a risolvere il problema. Mio figlio venne a trovarmi insieme con un suo amico, Acasio. Mi lessero qualche pagina della Bibbia e mi piacque particolarmente il testo «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» (Mt 7:7). Queste parole mi aiutarono a capire che Dio è sempre pronto e disposto ad ascoltarci. Così abbandonai il mago e mi misi a pregare Dio. Ero convinta che potesse guarirmi e lo fece. Ora i miei occhi sono perfettamente sani. Studiai la Bibbia con Nando e Acasio per sei settimane e fui battezzata. I parenti e i vicini smisero di frequentarmi e mi dissero che ero entrata a far parte della chiesa di Satana. A volte lanciano ancora dei sassi contro la mia casa, ma questo non mi spaventa e continuo a pregare Dio. Ringrazio il Signore perché, nonostante le difficoltà, riesco ancora a condividere la sua Parola con qualcuno, in modo particolare con la famiglia di mio marito. Pregate perché possa continuare a essere forte e a resistere all’odio dei parenti e dei vicini. Prego sempre per loro. 5 4° SABATO, 25 LUGLIO 2015 VOTI ALTISSIMI MARIA LEONINA DOS SANTOS MORAIS - TIMOR EST Il mio amico Mariano e io ci siamo diplomati da poco. Ci conosciamo fin dalle medie, che frequentavamo insieme. A quel tempo, però, Mariano era un ragazzo molto problematico e non aveva amici. Al liceo cambiò. Era diverso e quasi non riuscivo a riconoscerlo, perché era diventato un ragazzo di grande cuore. Mariano e io prendevamo sempre ottimi voti per cui l’insegnante decise di nominarci responsabili della classe. Mariano era il capoclasse e io la sua vice; ogni volta che l’insegnante usciva, eravamo noi i responsabili. Quando ciò accadeva, Mariano non perdeva l’occasione per parlare di Dio. Raccontava i bellissimi episodi della vita di Gesù e io l’ascoltavo con molta attenzione. Il mio rapporto con lui a un certo punto cambiò. Mi ingelosii perché nonostante non frequentasse la scuola di sabato, prendeva sempre voti più alti dei miei. Mi impegnavo in ogni modo, ma non riuscivo mai a superare Mariano: era sempre il primo! Mio nonno è un mago e un giorno gli chiesi di farmi una magia p per diventare più brava di Mariano. Mi dette delle pozioni che, a suo parere, mi avrebbero aiutato. Ma non fu così: Mariano era sempre il primo. Decisi infine di chiedere a Mariano che cosa era stato a farlo cambiare, tanto da diventare il migliore della classe. Mi rispose che Dio lo aveva aiutato e che si era messo a studiare la Bibbia. La notizia mi rese felice perché sapevo che mia madre aveva una Bibbia. Tornai a casa e cercai di leggere Genesi 1. Mi stancai subito dato che non capivo niente. Il giorno seguente, a scuola, chiesi a Mariano di spiegarmi come facesse a leggere la Bibbia. Io non la capivo! Mariano si mise a ridere e mi disse: «Se vuoi veramente studiare la Bibbia, posso venire a casa tua e la leggeremo insieme». Naturalmente gli dissi di sì e, finita la scuola, andammo a casa mia. Due settimane dopo, i miei vicini, incuriositi, mi chiesero che cosa stessi facendo e come mai il mio amico veniva a casa mia tutti i giorni. Risposi che studiavamo la Bibbia e che se lo desideravano potevano unirsi a noi. Non accolsero bene la mia risposta e mi dissero di smettere di studiare la Bibbia. Naturalmente non li ascoltai e continuai imperterrita. Mia madre non sapeva di questi miei studi perché in quel periodo lavorava a Dili, mentre io vivevo a casa dei miei nonni. Quando lo seppe non fu per niente contenta, anzi, mi disse che se mi fossi battezzata mi avrebbe cacciato di casa. Pregai molto e chiesi anche agli amici avventisti di farlo per me. I nonni vennero in mio aiuto e dissero a mia madre che ero molto cambiata e che mi comportavo molto meglio di prima. Le dissero che ero diventata una brava ragazza: non dicevo più parolacce e non ero più una ribelle. Le parole dei nonni tranquillizzarono mia madre. Nel 2012 fui battezzata e dopo ebbi molti problemi. I miei amici e anche i compagni di classe furono molto cattivi con me e con Mariano. Entrambi non andavamo a scuola di sabato e i professori decisero di spostare tutti gli esami finali proprio in giorno di sabato, senza fare alcuna eccezione per noi due. Alla fine, Mariano e io fummo espulsi dalla scuola. Grazie a Dio, però, fummo accettati da una scuola musulmana e potemmo continuare gli studi. Mariano e io eravamo sempre i primi della classe e i nostri voti erano ancora più alti di prima. Dopo la laurea, decisi di diventare una missionaria e mi unii al movimento missionario dei 1.000 (ved. www.1000mm.info). Ora lavoro insieme con un bravo collega indonesiano. Vi chiedo di pregare per me e per i tanti problemi che incontriamo nei villaggi in cui operiamo. 6 5° SABATO, 1 AGOSTO 2015 UN GRANDE PIANO ROMENA GREITAS GUTERES - TIMOR EST Mi chiamo Romena e mio marito Alfonso. Abbiamo quattro figli. Prima di essere avventista ero cattolica, ma solo per tradizione di famiglia. Non sapevo niente della Bibbia e conobbi Gesù in circostanze dolorose: il mio quarto figlio era nato con un serio problema agli occhi. Dopo essermi resa conto del problema, portai il bambino dallo stregone che iniziò a curarlo con i suoi soliti rituali. Spendemmo tanto denaro ma inutilmente. Alla fine decisi di interrompere le cure dello stregone e dissi a mio marito che avevamo già perso il nostro primo figlio e non volevo perderne un altro. Non credevo più alla magia e alle cure tradizionali. Decidemmo di portare il bambino in ospedale a Dili. Il dottore lo esaminò e disse che aveva bisogno di un intervento chirurgico. La cosa mi spaventò ma comunque firmammo i documenti. L’operazione doveva aver luogo il mattino seguente. Avevo una grande paura di perdere mio figlio. Prima dell’operazione incontrai una donna indonesiana meravigliosa. Era una degente e mi spiegò che era un’insegnante. Cercò di consolarmi perché avevo già l’aspetto di una persona in lutto. Mi chiese se credevo in Dio e se poteva pregare con me. Pregammo e non so come ma improvvisamente ebbi fiducia nella guarigione di mio figlio. Sarebbe andato tutto bene! Dopo l’intervento chirurgico rimanemmo in ospedale per molti giorni e costantemente questa donna mi parlava di Gesù. Mi invitò a mettere ogni cosa nelle mani di Dio, il nostro Creatore. In realtà non capivo bene il significato di quanto m’invitava a fare. Gli amici che venivano a trovarla avevano sempre una Bibbia. Un giorno le chiesi: «Ma qual è la sua religione?». Mi rispose che era un’avventista del settimo giorno e volle sapere quale fosse la mia fede. Le dissi che ero cattolica e che avevo alcuni amici avventisti. «Che bello!», disse, «Ha mai pensato di studiare la Bibbia?». Ringraziando Dio, mio figlio guarì e potemmo tornare a casa. Ero decisa a cercare Dio e andai a trovare due missionari avventisti: Thomas e Makario. Iniziammo a studiare insieme la Scrittura. Un giorno, però, mio figlio si riammalò gravemente e fummo costretti a ricoverarlo. Mentre ero nella sala d’attesa del pronto soccorso mi venne spontaneo pregare: «Gesù se sei veramente il mio Dio e il mio Creatore, ti prego, guarisci mio figlio». Quattro giorni dopo il bambino guarì e a quel punto avevo deciso: volevo conoscere a fondo la Bibbia e i suoi insegnamenti. Sfortunatamente però, a quel tempo mio marito Alfonso non era contento della mia decisione e mi disse di smettere di studiare la Bibbia. Non lo ascoltai e qualche tempo dopo decisi di essere battezzata. C’era però un problema: Alfonso e io non eravamo ufficialmente sposati, convivevamo. Il pastore mi disse che se volevo essere battezzata dovevo prima sposarmi. Alfonso mi sorprese perché mi disse che anche lui desiderava sposarmi e voleva che il matrimonio fosse celebrato nella chiesa avventista. Ci sposammo e dopo fui battezzata. Alfonso mi sorprese una volta di più: decise di studiare la Bibbia. Riteneva che la chiesa avventista fosse quella giusta. Immaginate la mia felicità! Ringraziai Dio dal profondo del cuore. Alcuni mesi più tardi anche mio marito fu battezzato. Ripensando al passato, mi rendo conto che la malattia di mio figlio è stata per noi l’occasione della conversione. Era nei piani di Dio che incontrassi quella donna meravigliosa. Ora siamo una famiglia unita nel Signore. 7 6° SABATO, 8 AGOSTO 2015 LUCI SCINTILLANTI MARIA LEONINA DOS SANTOS MORAIS - SRI LANKA Abilasha è nata a Putlam, nello Sri Lanka, da una famiglia induista che non aveva mai amato i cristiani e li evitava accuratamente. Suo padre era un alcolista e ciò rendeva la vita in famiglia molto difficile. Abilasha amava studiare, ma a casa era praticamente impossibile farlo e quindi chiese alla madre di iscriverla in una scuola lontana da casa. Abilasha aveva uno zio avventista che di tanto in tanto faceva visita alla famiglia. Ogni volta parlava di una scuola avventista che si chiamava Lakpahama (Luce dello Sri Lanka). Spiegò che era una buona scuola sita in un bellissimo ambiente rurale, al centro di una piantagione di cocco. La madre di Abilasha decise che quella scuola era il posto ideale per sua figlia, anche se non amava i cristiani o il Dio che i cristiani adoravano. Così la giovane partì per il centro del paese, dove si trovava la scuola. S’innamorò subito della bellezza del campus e della pace che regnava a Lakpahama. Conobbe Dio e lo vide agire con amore nella sua vita. Frequentò assiduamente i culti e studiò la Bibbia. I Salmi 23 e 115 la colpirono particolarmente e da allora questi testi biblici l’hanno spesso aiutata nei momenti difficili. Abilasha pregava spesso per il padre e fu felice quando seppe che il suo problema con l’alcol stava migliorando. È sempre grata al Signore per i buoni voti che consegue e il suo sogno è studiare medicina. Nel frattempo collabora anche con una Scuola del Sabato annessa, organizzata nelle vicinanze di Lakpahama e il suo impegno durerà ancora un anno, poi si vedrà. Manjula, una delle insegnanti di Lakpahama, è l’organizzatrice e collaboratrice di questa Scuola del Sabato. Un giorno aveva notato che in un villaggio vicino gli abitanti avevano un’aria dimessa, triste e preoccupata. Sembrava che nessuno si prendesse cura di loro. Capì che avevano bisogno di parole d’incoraggiamento e per questo decise di aprire una Scuola del Sabato annessa. Le riunioni, rallegrate da canti e altre attività, erano frequentate da un signore non vedente sulla quarantina. Gli piaceva cantare con gli altri e due settimane dopo aveva portato alle riunioni sua madre. Il canto corale lo commuoveva talmente che chiese ai responsabili di registrare la musica per poterla ascoltare a casa. Proprio davanti al locale dove si tenevano gli incontri della Scuola del Sabato annessa viveva una famiglia che attraversava un momento difficile. I coniugi non andavano d’accordo e litigavano spesso. I due figli della La coppia avevano notato quanto succedeva davanti a casa loro. All’inizio si erano limitati a guardare dalla finestra, poi si erano avvicinati alla porta e successivamente al cortile. Alla fine si erano decisi e si erano uniti al gruppo. Avevano cantato con gli altri, ascoltato le storie e partecipato alle varie attività. Si erano sentiti accettati, amati e al sicuro. Finalmente avevano cominciato a sorridere! Manjula e il suo gruppo sono convinti che è stato il Signore a indurli ad aprire una Scuola del Sabato proprio davanti a quella casa. Ora i due ragazzi studiano a Lakpahama. Manjula incoraggia ogni membro di chiesa a collaborare con i programmi di evangelizzazione e a condividere l’amore di Dio con chiunque e ovunque. 8 7° SABATO, 15 AGOSTO 2015 «PER IL PIÙ PICCOLO DI QUESTI…» YOMALI WIJUSNDRAS - SRI LANKA Yomali ricorda che quando era piccola la sua era una famiglia felice. Poi il padre aveva avuto una relazione extraconiugale e la pace e l’armonia erano scomparse. I genitori litigavano continuamente e un giorno Yomali vide con orrore il padre spingere la madre nel pozzo. Per cercare di coprire il malfatto, l’uomo e i parenti diffusero la voce che la madre di Yomali era partita per un lungo viaggio. Dopo qualche tempo, la polizia, non si sa bene perché, incominciò a cercarla. Interrogò il marito della donna che si spaventò a morte e tentò di gettarsi anche lui nel pozzo; poi ci ripensò e fuggì. Riuscì a evitare così la polizia, ma lasciò Yomali senza né padre né madre. La polizia portò Yomali in una casa d’accoglienza, ma lì non c’erano bambini della sua età, così la trasferirono altrove. La bambina era spaventata e manifestò la sua frustrazione disubbidendo alle regole della casa famiglia. Di notte, succedeva spesso che non rientrava e a volte dormiva sugli alberi, sfuggendo a tutti i controlli. Nella casa famiglia avevano sentito parlare del Centro internazionale di assistenza all’infanzia (ICC) gestito dalla Chiesa avventista. Lo reputavano un ottimo centro e decisero di mandarvi la bambina. Dal momento del suo arrivo alla ICC, Yomali notò che l’ambiente era molto diverso e si trovò subito bene. Le parlavano di Gesù e le insegnavano le storie della Bibbia che le piacevano molto. Soprattutto le piaceva la storia di Giobbe. Con il tempo, il cuore di Yomali si addolcì e imparò ad amare Dio. Ora le piace dedicarsi al giardinaggio e prendersi cura delle piante:questo la fa crescere meglio. In fondo è la stessa cosa che avviene per le persone. L’amore di Cristo le nutre e le fa fiorire. Yomali spera di diventare una missionaria e di andare ovunque Dio la mandi. Chatua era nato con un braccio deforme. Invece di por- tarlo a casa la madre aveva insistito per lasciarlo alle cure di una zia e di uno zio che furono felici di accoglierlo in casa e di crescerlo insieme ai loro due figli. Chatua era felice. Amava gli zii e i cugini e insieme con loro frequentava la chiesa avventista. Era bello vivere a Kandy, una ridente cittadina sulle colline dello Sri Lanka. Gli zii lo avevano portato in un centro di fisioterapia dove gli avevano insegnato a usare il braccio. Tutto sembrava perfetto fino a quando una tragedia scosse la sua nuova famiglia: lo zio morì. Fu uno shock terribile per tutti e la zia non si sentì più in grado di occuparsi di tre ragazzi. Fu in quel periodo che incontrarono un signore che parlò loro di un centro a Lakpahama e la zia decise di mandarci Chathua. Anche se il ragazzo non accolse bene questa decisione, dovette ubbidire. Tutto sommato, lì avrebbe trovato qualcuno che si sarebbe occupato di lui. Chathua non immaginava che, entrando in quel centro, la sua vita sarebbe cambiata in meglio. Recuperò completamente l’uso del braccio, imparò a conoscere Dio e a riconoscere che gli era sempre stato vicino ed era intervenuto nella sua guarigione. Ora Chatua ha migliorato la sua manualità, nel suo lavoro realizza bellissimi oggetti d’artigianato e sogna di trasmettere ad altri questa sua arte. Gli piace osservare gli uccelli variopinti e ogni volta si meraviglia davanti a tanta bellezza. Il suo testo biblico preferito è il Salmo 23 che inizia con «Il Signore è il mio pastore» (v. 1), perché sa che Dio si prende cura di lui come fa un pastore con il suo gregge. Chatua è bravo a scuola e ha ottimi voti. Chiede sempre a Dio la saggezza e la benedizione sui suoi studi. Ha qualche difficoltà in matematica, ma s’impegna e il Signore lo aiuta anche in questo. 9 8° SABATO, 22 AGOSTO 2015 IL NOSTRO DIO È VIVO ROMESH EKKA - BANGLADESH Splendeva il sole sulla chiesa di Jouthokhamar, quel venerdì di giugno, e sull’annesso seminario avventista di Hill Tracts (AHTSS), in Bangladesh. Vicino alla chiesa sorgeva un grande tempio indù in cui abitava un sacerdote che ogni giorno, mattina e sera, rendeva omaggio agli idoli. Binod Joti Tripura faceva parte del personale del seminario e aveva la responsabilità del buon funzionamento della chiesa. Quel venerdì mattina era andato al villaggio con gli studenti. Al ritorno, si accorse che qualcuno aveva occupato il terreno della chiesa e lo aveva recintato. Tripura e gli studenti cercarono di togliere la recinzione, ma il sacerdote indù uscì dal tempio e si mise a urlare e a bestemmiare Gesù, dicendo che era un figlio illegittimo, un falso profeta e tante altre cose irripetibili. Tripura e gli studenti lo pregarono di smetterla e di non usare un simile linguaggio contro Dio. Il sacerdote non si calmò affatto, anzi arrivò a minacciare l’uomo di morte. «Nessuno sulla terra potrà salvarla dalle mie mani», gli disse. Tripura era una persona di fede e gli rispose: «Il mio Dio è vivente e sono sicuro che la punirà prima del tramonto di domani sera. Nessuno al mondo potrà salvarla dalle mani del Dio onnipotente». I numerosi abitanti del villaggio presenti udirono tutta la conversazione. Sapevano che il sacerdote indù era molto potente e credevano che una dea gli avesse dato il potere di distruggere la vita di chiunque, in qualsiasi momento. Per questo lo temevano. Erano sicuri che Tripura sarebbe stato ucciso dal sacerdote quella sera stessa. Il mattino seguente (sabato) gli abitanti del villaggio andarono a vedere il corpo morto dell’uomo, ma lo trovarono vivo e vegeto. Tripura chiese alla piccola folla il motivo per cui erano tutti davanti a casa sua già dalle prime ore del mattino. «Signore», gli risposero, «noi le vogliamo bene e preoccupati non siamo riusciti a dormire per tutta la notte. Pensavamo che sarebbe morto e siamo venuti qui per fare cordoglio». Tripura rispose che adorava un Dio vivo e potente. «Questa sera», aggiunse, «vedrete il risultato prima che tramonti il sole». «Che cosa succederà?», chiese la folla. «Non lo so», rispose Tripura, «ma credo che Dio oggi lo punirà». Quel sabato, gli studenti e il personale del seminario decisero di digiunare e pregare. Lessero la Bibbia, pregarono e cantarono. Si riconsacrarono al Signore e gli chiesero di perdonare i loro peccati. «Tu Signore sai tutto quello che è accaduto con il sacerdote. Noi crediamo che tu sei un Dio vivente. Ti preghiamo di manifestare in qualche modo la tua potenza». Era una giornata molto calda e alle tre del pomeriggio videro apparire nel cielo una piccola nuvola… dopo qualche minuto incominciò a piovere violentemente. Ebbero una gran paura, soprattutto per i fulmini. Infatti, per ben due volte in cinque minuti, due fulmini si scaricarono proprio sul tempio indù che prese fuoco e tutti gli idoli furono distrutti. Tripura e gli studenti capirono che quella era la risposta alle loro preghiere. Il sacerdote indù ebbe talmente tanta paura che andò da Tripura e gli chiese di perdonarlo per aver bestemmiato contro di lui e contro Dio. Fu perdonato e la tempesta cessò nel giro di pochi minuti. Finito di piovere, tutti corsero in massa a vedere il tempio bruciato e gli idoli ridotti in pezzi. Dissero a Tripura: «Signore, sappiamo che lei è un grande mago. Ha sfidato il sacerdote, un uomo potente, con le sue grandi magie». «Non sono un mago», rispose Tripura, «Adoro il vero Dio, che è vivo e ha risposto alla mia preghiera. Dio è onnipotente e non c’è niente che non possa fare per noi. Credete in lui. Se crediamo, Dio ci salva e combatte contro i nostri nemici». 10 9° SABATO, 29 AGOSTO 2015 LAVORARE INSIEME DIPA ROY - BANGLADESH Sono cresciuta in una famiglia avventista. Conosco le storie della Bibbia da sempre perché sia i miei genitori sia mio fratello e mia sorella, più grandi di me, me le raccontavano. Inoltre le studiavo alla Scuola del Sabato. A scuola ho imparato altre cose sulla Bibbia e infine sono stata battezzata. Ora sono sposata e ho dei figli. Viviamo nella missione Narayonpur Uchadanga, nel Bangladesh. Ho conosciuto tante persone che non credono in Dio e che hanno delle dipendenze. Arrivata in questo villaggio, ho visitato tante famiglie e le ho incoraggiate a venire in chiesa. Ringrazio il Signore perché molte persone hanno abbandonato la droga e frequentano la chiesa. È bello constatare i grandi cambiamenti che hanno realizzato nella loro vita. Quando arrivammo qui, come d’abitudine, ogni sera ci riunivamo per il culto di famiglia. Già dal primo giorno, i bambini del vicinato, sentendoci cantare, entravano nella nostra casa e si univano a noi. Dopo qualche giorno, un buon numero di persone ci chiese se poteva unirsi a noi. Naturalmente la mia risposta fu: «Sì, potete venire tutti in chiesa». Ora, ci riuniamo in chiesa tutte le sere. Il capitolo della Bibbia che preferisco è il Salmo 91. Lo amo dall’inizio alla fine e quando sono in pericolo penso a questi versetti e mi tranquillizzo. Li leggo spesso ai miei studenti e anche per loro sono fonte di incoraggiamento davanti ai pericoli. Non è sempre facile insegnare la Parola di Dio, soprattutto quando si presentano situazioni molto difficili. Una volta, mentre stavamo andando in un villaggio, decidemmo di fare tappa in un altro villaggio per visitare alcune famiglie e pregare con esse. Stavamo andando via dal villaggio, quando alcuni giovani ci circondarono e urlarono: «Sono venuti qui per farci diventare cristiani. Prendeteli e legateli: non lasciateli fuggire». Chiamarono altra gente e ci spaventammo molto. Pregammo Dio di aiutarci. La risposta del Signore fu immediata! In mezzo alla folla che diventava sempre più numerosa, sentimmo alcuni dire: «Lasciateli andare. Non vogliamo disordini». E poi, rivolte a noi, queste persone aggiunsero: «Non fatevi più vedere o saranno guai». Sono sicura che fu Dio a salvarci, come spesso fa con tanti di noi. Al nostro arriva a casa, lo ringraziammo per la sua protezione. Spesso attraversiamo a piedi i vari villaggi, parliamo con la gente che incontriamo ed entriamo nelle case. Durante l’inverno, però, fa buio presto e dobbiamo rientrare a casa prima, mentre d’estate possiamo lavorare fino a tardi. Ho avuto il privilegio di far conoscere e amare Dio a tante persone. Vi voglio raccontare una delle esperienze vissute che riguarda una donna indù con la quale ero diventata molto amica. Andavo da lei ogni giorno e una volta mi disse: «Hai un marito e allora perché non indossi i braccialetti e non hai sulla fronte il segno vermiglio usato dalle donne indiane sposate?». Ebbi così l’occasione di spiegare il mio punto di vista cristiano e le dottrine in cui credevo. Poco a poco le feci leggere sulla Bibbia i versetti che parlavano degli alimenti impuri e di altro ancora. Fu così che la nostra amicizia si consolidò. Un giorno venne in chiesa perché voleva sentirci cantare e da quella volta ritornò puntualmente. Un sabato cantò con noi e rientrata a casa condivise i canti con il marito. Di sera presero l’abitudine di cantare insieme e, dietro mio invito, entrambi decisero di frequentare la chiesa. Passò un po’ di tempo e la mia amica mi disse che lei e suo marito volevano abbracciare la fede cristiana. Amavano molto la chiesa avventista, soprattutto cantare e pregare. Un giorno, affrontammo con loro anche il problema degli idoli e capirono che era inutile inginocchiarsi davanti a manufatti umani. Decisero che da allora avrebbero servito e accettato Dio. Dopo aver studiato la Bibbia insieme, entrambi sono stati battezzati. 11 10° SABATO, 5 SETTEMBRE 2015 NON AVER PAURA PHILISH CHIRAN - BANGLADESH Da bambino ho studiato presso la scuola del mio villaggio. Alla fine del primo ciclo sono stato accettato nella scuola convitto avventista di Gowalbathan. Lì ho appreso tante cose su Gesù e ho anche deciso di accettarlo come mio Salvatore. Sono stato battezzato e ho continuato a studiare la Bibbia. Nella mia vita, ho avuto tante risposte alle preghiere e voglio raccontarne una. Un giorno lavoravo di porta in porta nel villaggio quando sentii qualcuno piangere. Entrai in quella casa e mi fu detto che la madre piangeva per sua figlia. «Che cosa le è accaduto?» le chiesi. Tra le lacrime, la donna mi disse che la figlia soffriva di febbri altissime che a volte aveva le convulsioni. Non riuscivano a farla guarire. Mi spiegò che il sacerdote aveva pregato per lei ma la febbre continuava a salire, invece di diminuire. Le chiesi se accettava di pregare con me per sua figlia. Ci inginocchiammo e pregai Dio onnipotente, il quale udì la preghiera e rispose. Solo un’ora dopo, la mamma venne da me con il volto risplendente e mi disse: «Maestro, mia figlia è in piedi e cammina. Sta benissimo. Dio è veramente accanto a lei». La chiesa avventista di Thanarbaid è nuova e quest’anno abbiamo aperto anche una scuola, nonostante qualcuno abbia cercato di impedirne la costruzione. Hanno anche minacciato me e la mia famiglia. Insieme a molti abitanti del villaggio, ho pregato ogni sera e Dio ha intenerito i cuori al punto che ora non ci sono più problemi e la nostra scuola funziona a meraviglia. Ogni mattina abbiamo un culto di famiglia e la sera teniamo una riunione con i nostri vicini. Cantiamo e preghiamo Dio regolarmente. Il mio testo biblico preferito è nel libro dell’Ecclesiaste: «Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tem- po lo ritroverai» (11:1). Perché amo questo versetto? Perché parla di evangelizzare ed è Gesù che c’invita a farlo. Se non lo facciamo noi, gli alberi e i sassi lo faranno. Ho pregato e detto a Dio: «Signore, parlerò sempre di te. Non so quanti ti accetteranno». La mia fede però è grande e so che tanti accettano Gesù spinti dallo Spirito Santo. Infatti, dopo due mesi di lavoro, otto persone hanno accettato Gesù come loro personale Salvatore. Un giorno mi recavo in un altro villaggio, quando qualcuno mi fermò e mi chiese: «Dove sta andando?» Gli dissi il nome del villaggio e lui mi rispose di non andare perché in quel villaggio c’era una donna che mi avrebbe preso a legnate. «E perché mai dovrebbe farlo?» gli chiesi. «Perché lei ha convertito otto dei suoi amici, i quali ormai non bevono più e la donna deve bere da sola… non può bere con i suoi amici ed è completamente sola». Gli dissi che da tanti anni lavoravo per il Signore e nessuno mi aveva mai preso a legnate a causa sua e, comunque, se qualcuno lo avesse fatto, ne sarebbe valsa la pena. Decisi quindi di proseguire per quel villaggio. Appena arrivai fui subito affrontato da una donna infuriata che mi stava aspettando per picchiarmi. All’improvviso accade qualcosa. Più mi avvicinavo a lei, più lei si calmava. Finché mi disse: «Forse anche io farò parte del suo gruppo». La potenza della preghiera! Un altro villaggio, Chandiapara, è abitato in gran parte da cattolici. Non c’è neanche un avventista. Vi andai con spirito di preghiera e con la Bibbia sotto il braccio. Un giorno un giovane mi disse: «Perché non osserva la domenica, giorno della resurrezione, al posto del sabato?» Gli lessi Genesi 2:1-2, Esodo 20:8-11 e 31:14. Ascoltò attentamente poi disse: «Non avevo mai sentito queste parole». Poi aggiunse: «Voglio diventare membro della sua chiesa». Accettò Gesù e fu battezzato. È veramente bello condividere la Parola di Dio con gli altri. 12 11° SABATO, 12 SETTEMBRE 2015 GLI INTERESSI FRUTTANO RATAN VHOUMIK - BANGLADESH Come ho conosciuto Gesù? Avevo un amico che si chiamava Liton e possedeva una sartoria. Il negozio si chiamava «Popular Tailors» ed era accanto al campus di una scuola avventista a Dacca. Liton confezionava le divise per gli studenti della scuola per cui spesso andavo al campus, dove conobbi Shapon Halder, segretario dell’Unione di Missioni del Bangladesh, che era sempre molto gentile. Un giorno m’invitò a studiare la Bibbia e accettai. Qualche tempo dopo chiesi il battesimo e la mia vita cambiò totalmente. Decisi di lavorare per il Signore e diventai un «Piantatore di chiese». Vivo a Kishoreganj e in questa zona i cristiani non sono molto conosciuti. Quando ci presentiamo o cerchiamo di predicare, la gente che viene è curiosa di vedere come siamo, che cosa mangiamo o come ci comportiamo. A volte la vita diventa faticosa perché siamo sempre sotto osservazione. Dio però non ci abbandona, è accanto a noi e con il suo aiuto possiamo «piantare» nuove chiese anche qui. Ora la nuova chiesa funziona regolarmente e abbiamo avuto molti battesimi e molti interessati. Con l’aiuto di Dio tutto è possibile! Matteo 28:19 è il mio versetto biblico preferito, che dice: «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». È il versetto che preferisco perché credo che il ritorno di Gesù sia molto vicino e tutti dovrebbero saperlo. Per questo continuo a predicare, anche se a volte non è facile. Ho tenuto regolarmente delle riunioni nella zona dove vive Aroti Sarker, una giovane donna che si era sposata da poco. Aroti le ha seguite e ha chiesto il battesimo, ma quando il marito lo ha saputo l’ha cacciata di casa e le ha detto di andare dalla persona che l’aveva convinta a battezzarsi. La giovane si è quindi presentata a casa mia in lacrime e mi ha raccontato tutto. Ho cercato di rassicurarla che Dio era con lei e che non doveva temere, e le ho promesso di fare il possibile per aiutarla. Purtroppo la situazione si è poi complicata. Al villaggio tutti dicevano che la responsabilità era mia e che dovevo risolvere il problema o mi avrebbero denunciato alla polizia e cacciato dalla zona. Ho trascorso la notte in preghiera, chiedendo a Dio di darmi forza e saggezza. Il mattino seguente, con la benedizione di Dio, io e uno dei miei amici ci siamo recati a casa del marito di Aroti per cercare di chiarire il problema. L’uomo si è calmato e ha ripreso in casa la moglie. Incredibile ma vero, qualche tempo dopo anche il marito è stato battezzato! Un mese fa, aspettavo mia moglie all’uscita dell’ospedale dove lavora. Ad un tratto ho notato una coppia che usciva piangendo. Mi sono avvicinato e ho chiesto che cosa fosse successo. Il marito mi ha spiegato che la donna era incinta e che l’aveva portata in ospedale per essere ricoverata, ma avevano detto che non c’era posto e l’avevano mandata via. Mi hanno fatto pena e mi sono impegnato per trovare un posto letto. Ci sono riuscito e da quel momento mi sono stati molto riconoscenti. Successivamente, ho parlato loro del Vangelo e hanno iniziato a studiare la Bibbia. Qualche tempo dopo sono stati battezzati. Ora sono una famiglia felice. Inizio sempre un viaggio con una preghiera. Due mesi fa, salito su un autobus per andare a Dacca, la capitale del Bangladesh, ho iniziato a pregare. Alle 9.00, l’autobus è partito, ma dopo aver attraversato un posto che si chiama Matiadi, l’autista ha perso il controllo del mezzo che è sbandato e uscito di strada. Miracolosamente nessuno dei passeggeri ha riportato ferite gravi. Io mi ero ferito leggermente la fronte, niente di più. Ho tanta fede e credo che Dio abbia risposto alle mie preghiere e mi sia stato vicino in una circostanza che avrebbe potuto essere fatale. 13 12° SABATO, 19 SETTEMBRE 2015 UNA VITA NUOVA SWAPON SIRCAR - BANGLADESH Sono Swapon Sircar e vengo da Khulna, nel Bangladesh. Sono nato e vissuto in una famiglia e in una comunità indù. Ero ancora una bambino quando, nella nostra città, arrivarono alcuni cristiani. Ci fecero molti regali e ci proposero di accettare la loro religione. Poiché la maggior parte della popolazione è molto povera, tanti acconsentirono pur di ricevere qualcosa. Qualche mese dopo, ritornarono all’induismo. Passarono alcuni anni e un giorno altri uomini arrivarono nel nostro villaggio. Predicarono e quello che dicevano fu piuttosto interessante. Parlavano di un certo Gesù che ci ha amato ed è morto per noi. Ci raccontarono vari episodi della sua vita terrena e quello che ascoltai mi commosse profondamente. Quelle persone rimasero per un certo periodo nel villaggio e andarono di casa in casa. Siamo poveri, è vero, ma loro cercarono in ogni modo di farci capire che ci volevano bene e s’interessavano alla nostra vita. Il loro comportamento mi piacque e durante l’ultima riunione espressi il desiderio di conoscere meglio Gesù e chiesi di essere battezzato. La mia vita cambiò totalmente e sono molto felice di far parte della famiglia avventista. I miei compaesani sono poverissimi e a mala pena riescono a trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Nessuno li aiuta e cerco di fare del mio meglio, infatti mi occupo dell’istruzione di quei bambini che non possono permettersi di frequentare la scuola pubblica. Non ho denaro a sufficienza per poter ridurre la loro povertà, ma ho l’amore di Dio. Se qualcuno si ammala o ha un problema, vado a trovarlo, prego con lui e parlo di Gesù. Le persone mi ascoltano volentieri perché parlo di speranza. Nel 2012, dopo aver conseguito il diploma del corso «1.000 missionari», il mio amico Amol e io stavamo pensando di tornare a casa. Poi Amol si era improvvisamente ammalato e, non sapendo cosa fare, mi misi a pregare. Amol si sentì meglio e decidemmo di andare alla stazione per partire. Il pullman ci passò sotto il naso e ci disperammo un po’ perché non avevamo altri soldi per ricomprare un biglietto. Che cosa potevamo fare? Volevamo tornare a casa e chiedemmo di nuovo a Dio di aiutarci. Qualche minuto dopo, un impiegato della società degli autobus venne a dirci che stava arrivando un altro pullman e ci fece salire su quello. Naturalmente ringraziammo il Signore per averci aiutato e la nostra fede si rafforzò sempre di più. Un tempo, nel mio villaggio, mi ero lasciato spesso trascinare da altri giovani in attività poco oneste, ma ora ero cambiato e i miei ex amici mi prendevano in giro. Un giorno vennero a casa mia e mi minacciarono. Mi dissero che non dovevo più predicare. Che cosa potevo fare per loro se non pregare? Mi ricordai del versetto biblico in cui si dice che non dobbiamo mai smettere di pregare e così feci. Chiesi a Dio di cambiare i loro cuori. Alcuni giorni dopo vennero da me e mi chiesero scusa. Ora svolgono un buon lavoro e aiutano gli abitanti del villaggio. Dio è veramente grande! Un giorno mi ammalai e mia madre mi portò dal dottore che però non riuscì diagnosticare il mio male. Peggiorai e mamma decise di portarmi da un medico-stregone. Le dissi che non doveva farlo perché solo Dio poteva aiutarmi e per questo doveva pregare insieme con me. Mi ascoltò e qualche giorno dopo guarii. Il capitolo della Bibbia che preferisco è il Salmo 23. Ogni volta che lo leggo il mio amore per il Signore aumenta. Le sue promesse mi riscaldano il cuore e mi fanno sentire sempre di più che Dio mi ama. Non mi preoccupo più del dovuto dei beni terreni perché il Signore mi dà il necessario. Come ho già detto all’inizio, i miei compaesani sono per la stragrande maggioranza di fede indù, ma parlo con loro di Gesù, del suo amore e della vita che ha dato per noi. Sono sorpresi di sentire queste cose e vogliono saperne di più. Li invito in chiesa e spesso vengono. Continuerò a predicare e a condividere con loro l’amore di Dio. Pregate per noi. Grazie! 14 13° SABATO, 26 SETTEMBRE 2015 TREDICESIMO SABATO PARTECIPANTI: DUE NARRATORI Narratore 1: La Divisione Asia del Sud-Pacifico comprende 13 nazioni e molte isole. Alcune di queste nazioni sono molto ricettive al Vangelo, mentre in altre permangono tuttora molte difficoltà. Oggi ci occuperemo di Timor Est, Sri Lanka e Bangladesh. Narratore 2: Timor Est è un’isola molto bella situata a nord ovest di Darwin, in Australia. Nel paese si parlano più di quindici lingue nazionali, ma la più diffusa è la bahasa indonesia (indonesiano). Stranamente, la moneta corrente è il dollaro statunitense. Narratore 1: La maggioranza della popolazione è cattolica; seguono i protestanti, i musulmani, gli induisti e i buddisti. Timor Est e le Filippine sono i due paesi a più alta incidenza cattolica dell’Asia sudorientale. Narratore 2: Timor Est ha ottenuto l’indipendenza da pochi anni. È un paese in via di sviluppo in cui la libertà religiosa non è ancora del tutto garantita; infatti, gli studenti avventisti hanno problemi per il sabato. È per questo che la chiesa ritiene molto importante l’apertura di una scuola avventista a Dili, la capitale. L’offerta del tredicesimo sabato ne aiuterà la costruzione. Narratore 1: La missione avventista di Timor Est è stata organizzata nel 2009 e riorganizzata nel 2011. Sull’isola vivono 1,2 milioni di abitanti e solo 516 sono avventisti. Pregate per questa nuova scuola e grazie per le offerte che donerete. Narratore 2: Ora ci troviamo nello Sri Lanka, stato insulare conosciuto anche come Ceylon o in inglese «India’s teardrop» (lacrima dell’India), per la sua conformazione e perché è vicino all’India. Lo Sri Lanka è una terra antica la cui storia risale a 3.000 anni fa ed è stata sempre importante perché si trova lungo la Via della Seta. È un paese eterogeneo, in cui convivono molte religioni, etnie e lingue. Narratore 1: Lo Sri Lanka è stato il primo paese al mondo ad avere un ospedale e da sempre esporta cannella e tè. Narratore 2: Lo Sri Lanka ha una ricca storia di buddismo, arrivato sull’isola dall’India fin dal 250 a.C. Gli antichi regni dello Sri Lanka hanno sempre gestito moltissime scuole e monasteri e sono stati promotori del buddismo in altri paesi asiatici. Narratore 1: Oggi, il 70 per cento della popolazione è buddista. Il buddismo ha un riconoscimento del tutto speciale nella Costituzione dello Sri Lanka, che invita a «proteggere e promuovere il Budda Sasana». Narratore 2: L’induismo è la seconda religione, anche se arrivò nel paese prima del buddismo. Oggi, il 13 per cento della popolazione è induista. Narratore 1: L’islam è la terza religione del paese. Fu introdotta nell’isola dai mercanti arabi, nel VII secolo d.C. I seguaci dell’islam sono attualmente il 10 per cento della popolazione e in gran parte discendono dai mercanti arabi e delle donne locali con le quali si sposarono. Narratore 2: Il cristianesimo è arrivato sull’isola portato dei coloni occidentali nel XVI secolo. Circa il 7,4 per cento della popolazione è cristiana, di cui l’82 per cento è cattolica. Il rimanente si divide tra la chiesa anglicana e altre denominazioni protestanti. Narratore 1: In un’indagine Gallup del 2008, lo Sri Lanka è stato classificato come il terzo paese più religioso del mondo. Il 99 per cento della popolazione ritiene che la religione sia una parte importante della vita quotidiana. Narratore 2: La Missione avventista dello Sri Lanka è stata organizzata nel 1950. Oggi ci sono 37 chiese sull’isola, frequentate da 3.932 membri. Da decenni gli avventisti gestiscono anche un college e un seminario. La scuola non ha però una chiesa. Le offerte del tredicesimo sabato ne aiuteranno la costruzione in questo bellissimo campus. Narratore 1: La «Terra di Bengala» meglio conosciuta come Bangladesh, si trova a oriente dell’India e a nordest dello Sri Lanka. Per numero di abitanti è l’ottavo paese del mondo. Ha circa 160 milioni di abitanti ed è anche uno dei paesi più densamente popolati. Narratore 2: Nel Bangladesh sfocia il Gange, il cui delta è il più frastagliato del mondo. L’animale nazionale è la Tigre del Bengala. Quest’incredibile animale ha un ruggito che si può udire a 3 chilometri di distanza. Dal 1991 in poi, l’economia del paese è notevolmente migliorata, così anche i sistemi educativo e sanitario. Narratore1: L’islam è la prima religione del Bangladesh, con il suo 86,6 per cento di adepti. Fu introdotta dai mercanti musulmani a partire dal VII secolo, ma la conquista musulmana del Bengala iniziò soprattutto nel XII secolo. Oggi, il Bangladesh ospita la quarta popolazione musulmana più numerosa del mondo, dopo l’Indonesia, il Pakistan e l’India. Narratore 2: L’induismo si attesta al 12,1 per cento, ed è al terzo posto come numero di adepti dopo l’India e il Nepal. Solo l’1 per cento della popolazione è buddista e lo 0,3 per cento è cristiana. 15 Narratore 1: Gli avventisti sono arrivati nel Bangladesh all’inizio del XX secolo; la prima Missione fu organizzata nel 1919. Fu poi riorganizzata nel 1938 e nel 1979. Ci sono attualmente 116 chiese frequentate da 35.697 membri. Narratore 2: La Missione gestisce anche un seminario e un college a Gazipur. Per soddisfare un’esigenza del paese, il college progetta di offrire anche un corso di laurea in scienze infermieristiche. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato contribuirà a costruire una scuola per infermieri. Narratore 1: Dopo aver ascoltato le diverse storie dei nostri fratelli e sorelle di Timor Est, Sri Lanka e Bangladesh, riflettiamo sul modo di aiutarli a realizzare gli obiettivi missionari che si sono proposti. Grazie per la vostra generosità. 16 17 Dhaka 3 THAILAND 1 Vientiane LAOS Hanoi CHINA 971.735.000 156.595.000 19.377.647 22.963.895 53.256.000 53.432.073 182.843.000 23.399.280 212.693.000 225.563.105 20.501.000 1.108.000 POPOLAZIONE Medan Jakarta SINGAPORE 1 TAIWAN Manila INDONESIA SINGAPORE Kuala Lumpur MALAYSIA BRUNEI VIETNAM Phnom Penh CAMBODIA Bangkok Scuola Avventista Internazionale di Timor-Est (TAIS) nella capitale di Dili Lakpahana Adventist College e Seminario della Chiesa di 2 Lakpahahan, Sri Lanka 3 Scuola avventista per Infermieri del Bangladesh in Gazipur, Bangladesh 4 Children’s Project: Desks for the school children at TAIS PROGETTI: 1.225.567 3.601 7.045 Total: Statistiche rilevate il 1° trimestre 2014 OCEAN 28.513 159.897 100.834 28.359 315.674 7.684 402.827 90.436 88.054 2.775 514 286 548 192 100 488 116 1.066 409 374 22 0 Bangladesh 121 Central Philippine 1.219 East Indonesia 816 Myanmar 230 North Philippine 1.384 Pakistan 117 South Philippine 1.965 Southeast Asia 345 West Indonesia 810 Sri Lanka 37 Timor-Leste 1 MEMBRI Yangon MYANMAR FEDERAZIONI I N DCHIESEI A GRUPPI N SRI LANKA PAKISTAN INDIA Islamabad BANGLADESH AFGHANISTAN INDIA 2 BHUTAN Divisione Asia del Sud-Pacifico NEPAL 4 EAST TIMOR Dili PHILIPPINES PALAU OCEAN PA C I F I C GUAM