Numero 29
FEBBRAIO
2015
Editoriale................................pag.1
Sindrome da
sterilità .................................pag.2
Anche in Sardegna e Molise
una legge regionale per
l’endometriosi....................pag.7
Credo nell’A.P.E.
perché...................................pag.8
I banchetti informativi...pag.9
Il Convegno nazionale di
Carrara................................pag.10
Il finocchio............................pag.11
CucinEndo.........................pag.12
C a r iss i m e soste n it r ic i ,
e n d o m et r ios i . S a r à u n
strada che stiamo seguendo
eccomi come di consueto ad
convegno per molti aspetti
è quella giusta.
aprire con poche righe
innovativo, perché si parlerà
questo nuovo e interessante
d i co m u n icaz ione e d i
Tr o v e r e t e m a g g i o r i
numero de “Il Pungiglione”,
alimentazione. Il progetto è
il nostro notiziario bimestrale.
stato interamente finanziato
Come molte di voi sapranno
già, il nostro terzo convegno
nazionale si sta avvicinando
e per noi è una grandissima
emozione.
I n q u esto c o nve g n o
“ripartiremo da 10” perché
10 sono gli anni passati da
quando le fondatrici di questa
associazione ebbero l’idea di
dare vita alla nostra A.P.E.
L’A.P.E. Onlus in questi 10
anni è cresciuta molto.
Grazie all’impegno delle
volontarie e al sostegno dei
medici che sono stati al
nostro fianco e che non
hanno mai smesso di credere
nel nostro progetto, la parola
"endometriosi" è diventata un
po' meno sconosciuta per
tante donne.
Questo convegno non sarà
solo la celebrazione di un
decenn io di attiv ità a l
servizio delle pazienti con
con i fondi raccolti tramite il
5X1000 e sarà gratuito per
d a r m o d o a t u tt i d i
partecipare.
informazioni sul convegno
nelle prossime pagine. Vi
invito comunque a consultare
la sez ione ded icata a l
convegno sul nostro sito
www.apeonlus.com per il
programma aggiornato e per
Spesso non si immagina
compilare la vostra scheda di
quanto lavoro sia necessario
iscriz ion e (g ratu ita ma
per realizzare progetti di così
obbligatoria).
ampia portata: pensate che la
Non dimentichiamo poi che la
macchina organizzativa per
organizzare il convegno è
partita a luglio 2014, ben 8
mesi prima!
prima settimana di marzo è
anche la settimana della
consa pevo lezza
dell’endometriosi, evento che
In questi mesi le volontarie
coinvolge le associazioni a
del Gruppo A.P.E. di Carrara,
livello mondiale per dare la
insieme al Consiglio Direttivo,
ma ss i ma v is i b i l it à a l la
hanno
lavo rato
malattia: se volete aiutarci a
incessantemente per rendere
fa re i n fo r m a z i o n e
il 7 marzo una giornata
o rg a n i z za n d o ta v o l i
indimenticabile per tutte voi.
informativi nella vostra città
Le emozioni più grandi finora
o distribuendo deplia nt
s o n o a r r i va te q u a n d o
abbiamo ricevuto le risposte
informativi, vi ricordo di
c o nta tta re l a m a i l
positive da tutti i relatori che
[email protected].
abbiamo contattato, il che
Spero di potervi vedere e
costituisce una ulteriore
abbracciare il 7 marzo a
dimostrazione di stima e
Carrara!
fiducia, una conferma che la
Annalisa
Pag. 2
Sindrome da sterilità
A cura della Dr.ssa Rossella Ardenti,
colpiva l’ampia costellazione di emozioni
d’inferiorità e si trova a dover recuperare
Psicologa-Psicoterapeuta e Analista
che definiva la portata della sofferenza
anche il senso della propria esistenza.
Adleriana
delle donne e mi colpiva in modo ancora
P e n s a n d o a q u esto a b itu a l e
appuntamento de “Il Pungiglione”, mi è
venuta in mente una relazione che avevo
presentato negli anni 2001/2002 in
alcuni congressi nazionali e internazionali
su una tematica molto delicata che
riguarda le tante donne che vivono la
dolorosa mancata realizzazione del
proprio desiderio di maternità. La
più incisivo il poco ascolto e la mancata
considerazione che veniva riservata a
tutto questo dolore emotivo, da parte delle
comunità scientifica e degli operatori del
settore. Con il duplice obiettivo di mettere
in una posizione di rilievo questa enorme
Maria Nuova” di Reggio Emilia. In quel
decennio avevo ascoltato un numero
considerevole di donne che si stavano
sottoponendo a una delle tecniche di
procreazione medicalmente assistita
(PMA) che l’Unità Operativa metteva a
disposizione. Ciò che mi arrivava sempre
nei colloqui che svolgevo era la grande
sofferenza emozionale che le donne
vivevano e notavo che le donne mi
comunicavano tutto ciò con timore di
ricevere una risposta g iudica nte,
svalorizzante o colpevolizzante; mi
con una perdita di desiderio o con una
riduzione del piacere.
coppia può sperimentare una vasta
definizione “Sindrome da Sterilità”.
gamma di emozioni, che possono avere
relazione.
Riproduzione dell’Arcispedale “Santa
manifestarsi con un calo di frequenza,
comunità scientifica ho coniato la
volontaria esperienza clinica e di ricerca
Gin eco log ica e Med icina del la
d iffico ltà sessua l i, che possono
Di fronte ad una diagnosi di sterilità, la
Vi propongo qui un estratto della
di Ostetricia e Ginecologia, Endoscopia
relazionali, ma anche e soprattutto
sofferenza e di provare a sensibilizzare la
relazione era il frutto della decennale
che avevo svolto presso l’Unità Operativa
A livello di coppia si verificano tensioni
La sterilità, come dimostrato ampiamente
anche dalla Letteratura, è un fattore di
crisi esistenziale e di forte tensione
emotiva sia per l’individuo portatore del
problema sia per la coppia.
A livello individuale, la condizione di
sterilità genera una profonda ferita
narcisistica con conseguente crisi
d’identità. L’intensità di tale crisi pare
essere strettamente legata a variabili
soggettive. La diagnosi e la condizione
durata breve o perdurare nel tempo e che
possono avere un’intensità tollerabile
oppure disturbante.
Le più frequenti reazioni psicologiche alla
diagnosi di sterilità sono: sorpresa –
rifiuto – rabbia – isolamento – colpa –
dolore.
Ciascuna di queste reazioni può essere
considerata “normale” quando è limitata
nel tempo e porta la coppia verso
l’adattamento e la risoluzione, mentre è
“patologica” quando si cristallizza e limita
la vita personale e relazionale.
d’infertilità generano una profonda
Dall’esperienza svolta è emerso che la
frustrazione e costituiscono un trauma in
sterilità involontaria è un fenomeno
grado di scatenare reazioni depressive e
articolato e complesso che lega insieme
di svalorizzazione di sé. Chi vive una
inscindibilmente il corporeo allo psichico
condizione di sterilità vive un forte senso
(unità biopsichica della persona) e che
può essere compreso solo nella sua unità
Pag. 3
e globalità. Conoscere la coppia sterile sul
della vita sembra interrompersi; lo scopo
caratterizzata dall’alternanza continua e
piano psicologico non significa cercare
considerato il più importante nella vita
sempre uguale di entusiasmo (il periodo
quei fattori che sono presenti in chi ha un
diventa irraggiungibile; il corpo non
fecondo) e delusione (la mestruazione).
problema di sterilità, ma significa
risponde più ai propri desideri e alle
Quanto più la coppia sperimenta tale
comprendere le caratteristiche fisiche e
proprie aspettative. Tutto questo genera
alternanza tanto meno riesce a tollerare il
psichiche di ogni individuo e le
un profondo e pesante senso d’impotenza
senso di vuoto e tanto più il vuoto si
caratteristiche relazionali della coppia.
e d’inferiorità.
trasforma in profondo dolore interiore e di
Soprattutto sul piano psicologico, la
sterilità è una condizione che suscita
Durante i colloqui di consulenza, la
sofferenza psichica.
domanda più ricorrente che le donne si
I sensi di colpa e/o le colpevolizzazioni
pongono e che hanno posto è: “perché
appaiono come denominatore comune. La
proprio a me?”. Le donne sterili non
colpa può essere autodiretta (la donna
Se è vero che non è possibile una
cercano una risposta in sé stesse, cioè
sterile rivolge la propria aggressività
descrizione unitaria della condizione di
nell'unico “luogo” dove potrebbero
v e rs o s e ste ss a a c c u s a n d o s i ,
sterilità, è altrettanto vero che i racconti
cominciare a fare delle scoperte, bensì
direttamente o indirettamente, della
dei vissuti dei soggetti sterili (sia donne
fuori da sé e annaspano nel vuoto; alla
propria condizione, dei fallimenti e degli
sia uomini) ha consentito di riscontrare,
domanda che si pongono non c’è
errori) oppure diretta verso gli altri
con una certa frequenza, alcune
possib ilità di risposta, ma è un
(l’aggressività è rivolta verso il partner, i
ma n ifesta z io n i ps ic o l o g ic h e c h e
interrogativo molto importante perché
familiari, i medici etc.) individuando
caratterizzano il fenomeno sterilità. Cioè,
esprime la rabbia che invade il proprio
motivazioni concrete oppure senza
non esiste una correlazione univoca tra la
animo.
motivazioni apparenti.
La sessualità nella coppia sterile perde il
A prescindere dalla direzione e dal
suo carattere coinvolgente e la vitalità
c o nte n u to , se n s i d i c o l pa e / o
spontanea si riduce al doversi accoppiare
colpevolizzazioni non consentono alla
in un momento preciso, nel periodo
coppia di godere liberamente di ciò che fa
fecondo. La coppia sterile tenta così a
parte della propria vita e di decidere
lungo di concepire un bambino con
senza condizionamenti cosa fare.
reazioni e vissuti diversi tra gli individui,
tra le coppie.
sterilità e uno specifico sintomo
psicologico, ma esiste una costellazione
di disagi nella sfera emotivo-affettivorelazionale che riguardano la donna e
l’uomo sterile e che definisco Sindrome
da Sterilità.
Le donne vivono molto spesso la loro
questa modalità che spesso la sessualità
sterilità come un destino, del quale non si
non è più fonte di piacere ma ha come
riesce a comprenderne il significato. Il
unico scopo il figlio.
progetto di vita, che appariva chiaramente
prima della diagnosi, sub isce un
capovolgimento; il senso della continuità
Tristezza e rabbia sono sentimenti che
fanno parte del quotidiano e conseguono
a molte esperienze dolorose e frustranti.
La donna che non riesce nel tentativo di
Tristezza e rabbia possono portare verso
procreare entra in una morsa di dolore
la depressione, cioè verso una profonda
Pag. 4
crisi interiore (calo dell’umore, perdita
non ancora avvenuta genitorialità sia per
della sterilità ma coinvolge nella sua
d’interessi, insicurezza, etc.) e una
la difficoltà nel riuscire a gioire dell’altrui
totalità la coppia. L’intensità del disagio
consistente crisi relazionale, che può
felicità.
psicologico della sindrome da sterilità
avere il suo focus nel rapporto di coppia,
così come la sua evoluzione dipendono
nel rapporto con la propria famiglia
certamente dal grado di maturità
d’origine oppure nei rapporti sociali
psicologica dei singoli partner e dal grado
(amicali o lavorativi).
di maturità relazionale della coppia ma
sono anche strettamente legati ai riflessi
L’idealizzazione del figlio e l’invidia sono
socio-culturali dell’ambiente in cui la
s e n t i m e n t i c h e s i ra ffo r z a n o
coppia è inserita. Non dobb iamo
vicendevolmente. Nella condizione di
dimenticare, infatti, che la società
sterilità, avere un figlio diventa un
contemporanea riserva poco spazio
privilegio; si focalizza l’attenzione solo
psicologico, se non uno spazio marginale,
sugli aspetti positivi della genitorialità
alla coppia senza figli o ai single, poiché è
se nza r i us c i re a p re n d e re i n
una società organizzata sulla famiglia,
considerazione gli aspetti di criticità a
essa legati. La coppia sterile prova forti
sentimenti di rabbia verso quei genitori
che, attraverso un maldestro tentativo di
incoragg ia m ento, raz iona l izza ndo
evidenziano i vantaggi del non avere figli
e/o le difficoltà, i sacrifici e i pericoli della
gravidanza o della genitorialità, ma prova
anche forti sentimenti d’invidia verso le
altre coppie in attesa di un figlio o con
figli (tra i parenti, gli amici, i conoscenti e
gli estranei).
Tra le coppie sterili è esperienza
ampiamente condivisa il graduale
allontanamento che può giungere fino
all’interruzione dei rapporti sociali
Alberto Giacometti, “La coppia”
Le relazioni interpersonali diventano
g ra d u a l m e nte p i ù p ro b l e m at ic h e
soprattutto per la difficoltà di tollerare il
continuo confronto con chi non vive la
condizione di sterilità, per la sofferenza
che genera la felicità altrui e per non
sentirsi compresi.
cioè sulla coppia con figli.
La coppia che non ha scelto di rimanere
senza figli sente psicologicamente il peso
delle pressioni sociali, volontarie o
involontarie, provenienti dall’ambiente
sociale di appartenenza, dalla famiglia
d'origine e dagli amici. Nella vita
quotidiana, inoltre, sono tante le
situazioni che possono fare ricordare la
propria sterilità e far riaffiorare vissuti di
In questo clima emozionale, risulta molto
disagio e sentimenti di dolore. La famiglia
difficile accettare la propria condizione di
d'origine chiede, in modo diretto o
sterilità e si rinforza il desiderio di
indiretto, di avere figli; i fratelli o gli amici
conformismo: avere un figlio diventa il
hanno figli e i figli diventano, spesso, il
punto focale.
punto centrale delle conversazioni;
(conoscenti, amici e familiari) sia per non
La sindrome da sterilità investe
“dover” giustificare e/o spiegare la loro
maggiormente il partner che è portatore
leggere un giornale, vedere una pubblicità,
fare una passeggiata o una gita,
Pag. 5
conversare con conoscenti e colleghi
atteggiamento nei confronti della vita è
spegne la voglia di vivere si espandono
possono portare la mente sul tema della
diverso; anche le soddisfazioni personali,
sensi di colpa, percezioni di vergogna,
genitorialità e, dunque, sul problema
coniugali e professionali moderano
offesa, invidia, desideri di conformismo.
“sterilità”. Ognuna di queste situazioni, e
l'impatto emotivo di una diagnosi di
La sterilità, dunque, genera un profondo
altre ancora, può causare malessere,
sterilità. Nella sterilità primaria, le coppie
senso d’inferiorità, l’organo riproduttivo
dolore, infelicità, disagio e può rendere
che vivono una relazione appagante, che
diventa di particolare interesse e diventa
ancora più difficile accettare la propria
si sentono gratificate come persone e
quella parte di sé su cui si polarizza
condizione.
che ricercano soddisfazioni personali
l’attenzione. Di conseguenza, tutta
anche nella sfera sociale e/o lavorativa
l’energia psichica è orientata verso
presentano una sindrome da sterilità più
un’unica meta: il figlio.
L'intensità del disagio e il grado di
vulnerabilità rispetto alla sindrome da
sterilità variano in funzione di diversi
fattori. Il funzionamento di coppia, il
contenuta; per loro la genitorialità è tra i
più importanti scopi della vita ma non
In alcuni casi, il desiderio di avere un
figlio si trasforma in rivendicazione di
rapporto affettivo reciproco fra i partner,
avere un figlio, un figlio ad ogni costo
la storia della loro vita, la loro capacità di
nonostante l’invasività della tecnica e
elaborazione psicologica, le strutture
nonostante il ripetersi degli insuccessi.
caratteriali (quali ad esempio: la capacità
Che si tratti di compensazione o
di elaborare la paura - la tendenza alla
rivendicazione, in questi casi il figlio è
depressione - la capacità di controllo), lo
una meta finzionale. La coppia è
status socio-culturale, il tempo intercorso
psicologicamente convinta che riuscire ad
dalla diagnosi, il tipo di sterilità, il tipo e la
avere il figlio a lungo desiderato e cercato
durata del trattamento, e, non da ultimo,
significhi ripristinare l’equilibrio perduto,
la qualità del rapporto medico-paziente,
rinsaldare la propria identità, cancellare il
sono alcuni degli aspetti che ritengo
do lore e la sofferenza provate,
possano influire sulla modalità e sulle
ripristinando il proprio senso di utilità e di
capacità di adattamento dei singoli
valore. In realtà, il bambino che dovrebbe
partner e della coppia alla condizione di
sterilità.
Per esempio le donne o gli uomini che
vivono una sterilità secondaria, cioè che
hanno avuto un'esperienza di maternità o
di paternità prima di essere sterili,
sembrano risentirne meno e il loro
l’unico.
Diversamente, quanto più il desiderio del
figlio minaccia di assumere un ruolo
dominante nella vita della coppia tanto più
esiste il pericolo di giungere a una
condizione psicologicamente opprimente.
La sindrome da sterilità è consistente: si
nascere con l’ausilio della tecnica non
può spazzare via automaticamente tutti
quei sentimenti e quelle emozioni che
costituiscono la propria sindrome da
sterilità e neppure può annullare le
barriere nate tra il mondo interno e il
mondo esterno.
Pag. 6
Si è ripetutamente riscontrato che il
Avere un figlio non è un qualcosa che
autonomamente, cioè senza l’influenza
dolore provocato dalla scoperta di una
“appartiene” alla scienza; saperne di più
vincolante dei condizionamenti emotivi.
sterilità è spesso così forte e invasivo da
non porta a una migliore fertilità. Si ritiene
non poter essere elaborato in solitudine;
che riacquistare un buon contatto con il
coinvolge così tante parti di sé e della
proprio Sé mediante la riflessione e
relazione coniugale da essere più
l’accettazione dei propri sentimenti,
facilmente rimosso oppure represso o
senza affidare al medico la funzione di
ancora negato. Sapere di poter usufruire
“unico esperto onnipotente”, libera dal
delle nuove tecniche della scienza procura
pericoloso vortice di dolore e di passività
una sensazione di sollievo; decidere di
nel quale le donne facilmente entrano e
mettersi in lista di attesa, in più, rafforza
dalla dipendenza paralizzante dal figlio.
le finzioni di cui sopra: la ferita non si
Ristabilirsi dalla sindrome da sterilità vuol
rimargina, l’inferiorità non si supera e il
dire passare attraverso la risoluzione di
ciclo di procreazione assistita viene
una vera e propria crisi esistenziale, che
investito di una forte carica affettiva.
inizia il suo progressivo incremento già
Diventa, cioè, l’unico evento significativo
nel momento della scoperta della sterilità.
della propria vita e, dunque, affrontato e
Si ritiene importante che i partner della
vissuto con una forte quantità di
coppia sterile, analizzando il proprio Stile
dunque, consentirebbe alla donna (o alla
aspettative e di ansia. In tale condizione
di Vita, siano psicologicamente rivolti
coppia) di superare la sterilità della
psicologica, le percentuali di successo
all’ampliamento del proprio orizzonte di
subiscono una dilatazione emotiva e
vita ed al potenziamento del proprio
l’insuccesso, razionalmente conosciuto e
sentimento sociale. E’ importante
emotivamente inaspettato, produce una
individuare e portare alla consapevolezza
repentina caduta in senso depressivo,
la propria verità interiore, riacquistare il
una perdita sia del proprio già segnato
controllo di sé, portare alla luce ciò che
equilibrio personale sia dell’armonia di
realmente si vuole e quindi poter decidere
coppia.
Roy Lichtenstein, “Stepping Out”
Un percorso terapeutico individuale,
propria esistenza, permettendole così di
trovare un nuovo equilibrio interiore.
Pag. 7
Anche in Sardegna e Molise una legge regionale per l’endometriosi
Il 4 dicembre 2014 in Sardegna è stata approvata
A fine gennaio 2015 anche il Consiglio regionale del
prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il
legge n. 79 “Disposizioni per la tutela delle donne
la legge regionale n. 26 “Disposizioni per la
trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale
dell'endometriosi”, proposta
dal Consigliere Lorenzo
Molise ha approvato all’unanimità la proposta di
affette da Endometriosi” presentata dal Consigliere
Vincenzo Cotugno. A relazionare in aula il Consigliere
N u n z i a
Cozzolino. Ringraziando il
L atta n z io .
dott. Cozzolino per il suo
L’A.P.E. Onlus
impegno, gli abbiamo chiesto
si
co m e s ia venuto a
com plimentata
c o n o s c e n z a
con
dell'endometriosi e perché
i
due
Consiglieri e il
abbia deciso di proporre una
Consigliere
legge su questa patologia.
L a tta n z i o h a
“Sono un pediatra” ha
risposto “e ho molte mamme che sono affette da tale
è
anche accettato
una
breve
patologia, donne che hanno difficoltà a curarsi per il
intervista, in cui ci ha detto che ha deciso di
burocratico, il dott. Cozzolino ci ha spiegato che sono
Ho acquisito sensibilità in materia sostenendo negli
costo di tutte le prestazioni”. Quanto all’iter
passati 13 mesi dall’idea all'approvazione della legge e
che la principale difficoltà incontrata è stata quella di
convincere i colleghi onorevoli in merito all’impatto
della patologia sulla vita quotidiana della donna.
Questa legge obbliga l'esecutivo regionale a emanare
entro sei mesi delle linee guida sull’endometriosi, oltre
ad individuare i centri regionali di riferimento,
presentare un disegno di legge sulle terapie
farmaceutiche dedicate, rivedere le modalità di
prescrizione e ridisegnare il sistema di esenzioni totali
o parziali. Si tratta quindi di una legge molto completa
e che dà grandi speranze a tutte le donne sarde!
appoggiare questa legge per “alto senso del dovere.
anni una giovane donna interessata dal problema e
gravemente lesa nei propri diritti sia in ambito
sanitario che giudiziario…Conosco quindi di riflesso
la patologia, la conosco ampiamente, per tale ragione
ho sostenuto il collega Cotugno sia in IV
Commissione che in Consiglio regionale supportando
l'iter legislativo della misura approvata all’unanimità
nella seduta di ieri.”
Con l’approvazione di queste due leggi, sono ormai 4
le regioni italiane che hanno messo a disposizione
strumenti legislativi per la tutela delle pazienti (Friuli
Venezia Giulia, Puglia, Sardegna e Molise).
Pag. 82
Credo nell’A.P.E. perché...
(ditecelo con parole vostre)
Perché credo nell’A.P.E.? Per rispondere a questa domanda voglio tornare a tre anni fa, quando ero sfiduciata, dalla
malattia e nei confronti delle donne; voglio tornare a quando ero arrabbiata perché la solidarietà femminile, termine
con cui tante persone sapevano solo riempirsi la bocca, io non l’avevo mai trovata.
Un giorno navigando su internet, qualche settimana prima della settimana europea della consapevolezza
sull’endometriosi, incontro l’A.P.E. onlus. Timidamente scrivo: “Scusate il ritardo, posso ancora fare qualcosa dalla (e
per la) Valle d’Aosta?”. Mi risponde, dopo poche ore, Annalisa. Mi manda tutte le informazioni, in modo gentile, come
se tra noi ci fossero già state diverse e-mail e qualche incontro. Così ho organizzato un tavolo informativo, il mio primo
tavolo informativo. E’ stata una bella esperienza, anche se, in alcuni momenti, difficile. Ma sapete cosa mi ha spinto a
continuare, anche se in Valle d’Aosta ero sola? Il vedere con i miei occhi quanto poco la gente sapesse
dell’endometriosi e, soprattutto, l’accorgermi fin dal primo momento che io non ero davvero sola: le “apine”, con la loro
gentilezza, erano sempre presenti, pronte ad aiutarmi. Da lì, ho letto con occhi diversi la celebre frase “Il tutto è più
della somma delle singole parti” che spesso ho incontrato e incontro nei libri.
Quando ho partecipato al primo convegno organizzato dall’A.P.E. tutto ha preso forma. Ho sentito che il mio cuore mi
aveva in qualche modo indicato la strada giusta, l'associazione giusta! Mi è sembrato di conoscere da sempre queste
fantastiche donne. Quando le ho abbracciate ho sentito che quelle erano braccia amiche, che le parole non erano solo
parole, mi sono sentita in qualche modo a casa, mi sono sentita meno sola! Quando è arrivata la chiamata per il mio primo intervento, improvvisa e in anticipo di 3 mesi, erano circa le ore
12.45. Alle h.13.00 Erika mi aveva già mandato tutte le informazioni sul pre ricovero, sulla depilazione, su cosa
portare oltre a mille rassicurazioni; alle 14.00 Annalisa mi aveva già contattata per starmi vicino! Il giorno
dell’intervento non mi sono sentita sola neanche per un attimo. Quando ho aperto gli occhi il mio ragazzo mi ha detto:
“Tu non sai quanti commenti, quanti mi piace, quante donne ti sono state vicino in queste ore, no tu non ci puoi
credere, non ci credo neanche io che ho visto!”.
Credo nell’A.P.E. perché l’A.P.E. c’è. Sempre. L’A.P.E. non ti abbandona quando ti fai vedere fragile, quando non riesci
ad organizzare nulla. Credo nell’A.P.E. perché l’A.P.E. crede: crede nelle cose che fa, crede a quello che dice e crede
anche in te. Credo nell’A.P.E. perché l’A.P.E. è fatta di donne solidali tra loro, in cui si è tutte uguali, in cui non ci sono
ruoli di spicco, ma solo donne che lottano per se stesse e per tutte le altre donne.
Credo nell’A.P.E. e non ne posso proprio più fare a meno, è diventata la mia filosofia di vita. Credo in tutte voi che
leggete queste righe, in tutte voi donne meravigliose.
Silvy
Pag. 9
I banchetti informativi e incontri: da Dicembre 2014 a Gennaio 2015
Sabato 6/12 Tavolo informativo presso il Centro Commerciale“Big store gallery”- Alba (Cn)
Domenica 7 e 8/12 Tavolo informativo al Mercatino di Natale di Occhiobello (RO)
Venerdì 12/12 Sono stati organizzati due incontri, il primo di auto-mutuo-aiuto ad Aosta dal
tema: "Pensieri, paure, emozioni nella diagnosi di endometriosi"; il secondo incontro a Reggio
Emilia dedicato all’alimentazione e alla medicina non convenzionale con la dott.ssa Loredana Mattioli
Sabato 13/12 Tavolo informativo presso il Centro Commerciale “La Meridiana” di Reggio Emilia
Sabato 13/12 Tavolo informativo presso la Farmacia San Martino di Bovisio Masciago (Mi)
Sabato 13/12 Raccolta fondi "Impacchettiamo il Natale" presso la Libreria Coop
del Centro Commerciale "Centro Torri" di Parma.
Lunedì 15/12 Incontro: “Super Salute: mente, anima e corpo nella cura delle
patologie infiammatorie” a Baganzola(PR) con il Dr. Gualerzi, la Dott.ssa Bianchi
e il Personal Trainer Brisci
Domenica 14/12 Tavolo informativo presso l’ospedale Gemelli per il concerto di
Natale organizzato dal team medico del "Gruppo dell'Endometriosi Profonda"
con il Prof. De Cicco.
Domenica 14/12 Tavolo informativo al “Run for Christmas” di Pinarella di Cervia (Ra)
Mercoledì 17/12 Pizzata natalizia a Verona
Giovedì 18/12 2° incontro di auto-mutuo-aiuto ad Adria (RO) “Conosc-endo-ci”
Giovedì 18/12 Pizzata natalizia a Roma
Giovedì 18/12 Tavolo informativo presso la Farmacia Comunale di Aosta
Sabato 20/12 APE-ritivo solidale e tavolo informativo presso l’ Ops Caffè- Scandicci (Fi)
Sabato 20 /12 Tavolo informativo presso il “Big store gallery” di Bra (Cn)
Sabato 20/12 Incontro "Le emozioni nell’endometriosi : quali sono e come affrontarle"
moderato dalla Dott.ssa Cinzia Zampieri presso l'Ospedale di Mirano (VE)
Domenica 21/12 Tavolo informativo a Cecina (Li)
Martedì 23/12 Tavolo informativo presso il Supermercato Sisa a Racale (Le)
Martedì 23/12 Tavolo informativo presso il Centro Comm. “Mongolfiera” a Molfetta(Ba)
Sabato 10/01 Cena di beneficenza in collaborazione con il Circolo Tasselli e le
volontarie del Ronkofest di Roncocesi, presso il Circolo Tasselli di Roncocesi - Reggio Emilia
Domenica 11/01 Tavolo informativo presso il centro commerciale “Punta di Ferro” a Forlì.
Lunedì 12/01 2° incontro dal titolo: “Super Salute: mente, anima e corpo nella cura delle patologie
infiammatorie” presso la palestra Active Action - Baganzola (Pr) con il Dr. Gualerzi,
la Dottoressa Bianchi e il Personal Trainer Brisci
Sabato17 /01 Tavolo informativo davanti alla Farmacia a Pincara (Ro).
Giovedì 22 /01 3° Incontro di auto-mutuo-aiuto ad Adria (Ro) dal titolo
“Donne con endometriosi e lavoro” con la dott.ssa Barrilà
Mercoledì 28/01 Incontro di auto-mutuo-aiuto a Lecce dal titolo
“Conosc-endo-ci” con la dott.ssa Valeria Pace
Sabato 31/01 Conferenza dal titolo “ Alimentazione ,osteopatia e endometriosi” con il Dott. Zani e la Dott.ssa Samanta a Castelmella (Bs)
Pag. 10
Il Convegno nazionale di Carrara
Aspettiamo
le vostre iscrizioni!
Pag. 11
2
La volontaria del bimestre dell’A.P.E. onlus
Il nostro specialissimo premio
(il grembiule da cucina con il logo A.P.E.)
va a SILVIA OLIVE, per il grande impegno e
dedizione nell'organizzazione di un ciclo di
incontri partiti il 28 gennaio di sostegno nella
provincia di Lecce.
L’A.P.E. cresce grazie a...
L’A.P.E.cresce grazie alle donazioni ricevute da Annalisa Pezzi, Stella Faccilongo, Simona
Giuliani, Simona Alfano, Giovanni Dezuanni, Paola Gallo, Martina Troni, Jlenia Novello, Erika Giusti.
GRAZIE A TUTTE/I!
Il finocchio
Il finocchio è un prodotto mediterraneo e veniva coltivato in Italia
già alla fine del Medioevo.
Avendo una natura tiepida combatte l'invasione di freddo allo
stomaco, scaldandolo. Il sapore leggermente piccante contribuisce
a muovere il qi, risolvendo le stasi del basso ventre, sia dovute al
freddo sia le stasi di qi di fegato.
È pertanto indicato per aiutare la digestione, e nei fenomeni di
meteorismo, ma anche in presenza di dolori addominali dovuti a
freddo.
Il finocchio inoltre promuove la lattazione.
Pag. 12
Numero 20
DICEMBRE
2012
Dadolata di finocchi con feta
Ingredienti
300 gr. di finocchi
200 gr. di formaggio feta
1 piccola barbabietola già lessata
1 manciata di olive nere denocciolate
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di aceto di mele bio
Succo di limone
Preparazione
Tritate le olive nere e tagliate a cubetti i finocchi e la feta. Riunite tutto in una ciotola e mescolate
tra di loro finocchi, feta e olive. Tagliate a julienne la barbabietola lessata e conditela con succo di
limone. Impiattate con un coppapasta disponendo sul fondo la barbabietola e poi il resto.
Cucinano per voi Federica e Fea :)
Pag. 13
Numero 20
DICEMBRE
Risotto finocchi e zafferano
2012
Questo risotto ai finocchi e zafferano è estremamente delicato, per gustarne bene il sapore e la delicatezza va
lasciato il più 'neutro' possibile per esaltare il sapore del finocchio e il profumo dello zafferano. Mi sono
concessa solo un po' di Parmigiano Reggiano grattugiato per mantecare, proprio non posso fare a meno del
formaggio sul risotto! Ma per chi non può mangiare il formaggio, può benissimo gustarlo senza!
Ingredienti per 2 persone
-
un grosso finocchio (o due piccoli)
due bicchieri di riso integrale o semi integrale (io doso il riso con i bicchieri, quelli normali per acqua)
olio Evo
una bustina di zafferano in polvere (se siete fortunate e lo trovate usate quello in pistilli che è più profumato)
due cucchiai di Grana grattugiato (facoltativo)
brodo vegetale
sale, erba cipollina secca
Preparazione
Lavare, mondare e tagliare a strisce o pezzi il finocchio. Farlo insaporire in una padella con poco olio EVO.
Aggiungere un mestolo di brodo e cuocere per qualche minuto a fuoco medio finché il brodo non si consuma e i
finocchi cominciano ad ammorbidirsi.
Aggiungete il riso e fatelo tostare con i finocchi a fuoco abbastanza alto mescolando sempre.
In un bicchiere o in una tazza, fate sciogliere lo zafferano in un mestolo di brodo, e mettetelo da parte .
Salate (poco) e spolverate di erba cipollina secca il riso e cominciate a cuocere il risotto come al solito.
Quando il riso è pronto togliete la padella dal fuoco, aggiungete il brodo con lo zafferano e aggiungete il
formaggio, mantecate delicatamente.
Impiattate in un piatto fondo o se volete una presentazione più "professionale" potete utilizzare delle scodelline
riempirle sino all'orlo e "capovolgerle" sul piatto. Spolverate con erba cipollina oppure guarnite con due/tre
foglioline di prezzemolo fresco.
Buon appetito.
Come sostenere l’A.P.E.
“Informare è prevenire”: se condividi gli obiettivi di
A.P.E. di fornire informazioni e sostegno in merito all’endometriosi, sostienici!
L’Associazione Progetto Endometriosi è aperta a tutti,
uomini e donne, coinvolti direttamente od indirettamente (amici, parenti, mariti, compagni) con la malattia, che
intendono contribuire a rendere sempre più concreto
il nostro progetto. L’A.P.E. ha bisogno dell’iniziativa, inventiva, volontà, disponibilità, fiducia di tutti coloro che
hanno voglia e bisogno di fare qualcosa di concreto.
Numero 20
DICEMBRE
2012
Scrivi all’A.P.E.
Se volete che venga trattato un
argomento di vostro particolare interesse o se volete inviarci i vostri commenti su questa
edizione de Il Pungiglione scriveteci all’indirizzo:
[email protected]
Se condivi le nostre finalità ma non vuoi partecipare alla
vita dell’associazione, fai una donazione, versando un
contributo libero: diventerai così donatore
La formula più semplice è quella di sostenitore (quota annua minima pari a 20,00 Euro): il tuo contributo consentirà all’A.P.E. di diffondere informazioni
sull’endometriosi e ti garantirà l’accesso ai servizi che
l’A.P.E. ha attivato e attiverà a favore di chi la sostiene.
Se decidi di non associarti, dai comunque il tuo contributo, di qualsiasi importo, all’A.P.E.: diventerai così
donatore!
Sostenerci è semplice: compila il modulo di iscrizione
online ed effettua il tuo versamento sul conto corrente
bancario n. 1664579 presso la Banca Popolare dell’Emilia
Romagna codice IBAN IT88Q0538712802000001664579
(i versamenti effettuati presso qualunque filiale della
Banca Popolare dell’Emilia Romagna sono esenti da
commissioni) oppure tramite il sistema Paypal, grazie
al link nella nostra homepage. Non dimenticare di
specificare i tuoi dati e l’indirizzo email nella causale.
Il Pungiglione è il notiziario
Il Pungiglione è il notiziario
bimestrale
dell’Associazione
Progetto
quadrimestrale
dell’Associazione
Endometriosi
Onlus.
Progetto Endometriosi
Onlus.
La redazione è composta da:
Rr2T€}€~s€2
caporedattore
-2Anna
Colombo (caporedattore)
^rƒz„r2Uz2^z‹z€
-2Francesca
Gaia-Morelli
-2Annalisa
Frassineti
c€„„v}}r2Rƒuv…z
-2Rossella
Ardenti
Wƒrtv„tr2Xrzr
-2Jessica
Fiorini
Xzrtz…r2^†rƒz
-2Federica
Girotto
gvƒ€ztr2aƒr~€}zz
-2Fernanda
Vismara
[v„„ztr2Wz€ƒzz
- Giacinta Munari
- Edda Fornari
La riproduzione del testo,
anche
parziale, èdel
vietata,
La
riproduzione
testo,
salvo
consenso
scritto
anche parziale, è vietata
salvo consenso scritto.
Associazione Progetto Endometriosi Onlus Sede nazionale: Reggio Emilia
Contatti telefonici:
Elena 334 334.61.93.650
6193650 (lunedì
vodafone
(lun9.00
9.00--12.00)
12.00) vodafone
Patricia 339 8793564
(martedì
21.00)
tim
329.34.49.704
(lun 19.00
19.00 --21.00)
wind
339.87.93.564 (mar 19.00 - 21.00) tim
329.34.49.704 (ven 19.00 - 21.00) wind
www.apeonlus.com - [email protected]
C.F.: 91130230351
Conto corrente bancario n. 1664579
presso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna
codice IBAN IT 88 Q 05387 12802 000001664579
Scarica

Il Pungiglione N.29