Diocesi di Cremona
Ufficio per la pastorale familiare
La famiglia
cristiana:
cuore della società
La sorgente della socialità
 TESI:
– La comunione coniugale, in quanto comunione
interpersonale interiormente orientata al dono
della vita, è l’arche-tipo di ogni sociale umano
– La società coniugale e familiare è esemplare
rispetto ad ogni espressione della socialità
umana
 Partiamo dalla considerazione di alcune esperienze
comuni
– L’attitudine di una ditta che produce prodotti per
neonati è profondamente diversa da quella di una donna
che ha generato un bambino
– Il responsabile di una tale ditta pensa in termini di
UTILITA’, la madre pensa in termini di BELLEZZA
– La stessa realtà è così “oggetto” di due atteggiamenti
diversi
• Nel primo caso si vede nel bambino un possibile
utente del prodotto (non è necessario conoscerlo
personalmente)
• Nel secondo caso si vede nel bambino una persona
unica ed irrepetibile
– Una persona umana considerata come tale non può
essere sostituita da nessun’altro: INSOSTITUIBILITA’
– La sostituzione di una persona è possibile solo se è
considerata in ragione di una funzione da svolgere, (es. un
turno lavorativo) è impossibile laddove la persona è
voluta per se stessa ed in se stessa
– Da questo ne consegue che possiamo guardare la realtà e
metterci in relazione con essa in due modi profondamente
diversi:
• Vedere la realtà in quanto può servire per raggiungere uno
scopo, in quanto può servire per qualcos’altro
• Vedere la realtà in se stessa e per se stessa, non ordinandola
a qualcos’altro: SGUARDO ETICO
– Lo sguardo etico intravede nella realtà una bontà ed un
valore, una preziosità tale da meritare di essere voluta per
sé ed in sé.
– Essa non ha bisogno, per essere valorizzata, di servire a
qualcos’altro: ha una bontà intrinseca, un valore proprio,
inerenti al suo puro e semplice esserci.
– Quando l’uomo vede una tale bontà allora AMA: Amare è
l’atto spirituale che riconosce la realtà nella sua e per la
sua intrinseca bontà, bellezza e preziosità
 Ora guardiamo da vicino il rapporto tra le persone
– Immediatamente balza all’occhio la differenza tra
una persona ed una cosa, tra l’essere qualcuno e
l’essere qualcosa.
– La persona ha una dignità propria ed un valore di
fine, le cose, invece sono solo dei mezzi che hanno un
prezzo
– La persona può essere solo amata e la cosa solo usata
– Tre concetti indicano il mondo delle persone: finedignità-amore
– Tre concetti indicano il mondo delle cose: mezzoprezzo-uso
– Si tratta di recuperare lo sguardo etico e la relazione
d’amore
 Spesso, tuttavia, ho relazione con altre persone per
via della funzione che rivestono (bigliettaio) e questo è
normale a tal punto che nessuno sente di offendere un
altro se lo valorizza semplicemente per la funzione
che riveste.
– Ma questo non vale sempre e per ogni rapporto che io
ho con l’altro
– Se mi limitassi a considerare l’altro in relazione alla
funzione che riveste e questo lo considerassi il modo di
relazionarsi proprio degli esseri umani dovrei
concludere che la ricerca dell’utilità più grande
possibile del numero più grande possibile di persone è
il fine della società umana.
– Invece ci sono rapporti interpersonali essenzialmente
diversi da quello “funzionale”
 Il rapporto coniugale
– Le persone si incontrano per la loro irripetibilità e
singolarità ed insostituibilità.
– Questo incontro non ha altre ragioni che la
percezione della unicità e preziosità singolare
dell’altro.
– Lo sposo vede nella sua sposa una dignità unica e
viceversa
– Lo sposo è per la sposa qualcuno che non può essere
assolutamente sostituito da un altro: nessun uomo
può prendere il suo posto
 La maternità
– Quando la donna viene a sapere di essere incinta
sperimenta due fatti complementari:
• nel suo corpo esiste un’altra persona (non un appendice del
suo corpo);
• l’altro è totalmente dipendente nel suo esserci dalla madre
 In queste due società umane (quella coniugale e quella
familiare) si ha il nucleo essenziale di una relazione
sociale umana che non si struttura sul principio
dell’utilità ma sul puro principio etico. Questo è vivere
in pienezza un rapporto interpersonale
 Solo l’uomo che ha compreso questo è in grado di
costruire una società vera, cioè non fondata
esclusivamente sul principio dell’utilità (anche se in
certi casi tale principio è inevitabile. La legge morale
deve impedire che questo prevarichi))
In che senso la famiglia è il
cuore della società?
 L’esperienza di comunione non fondata sull’utilità ma
sull’amore è il primo e fondamentale contributo della
famiglia alla società
 La legge della gratuità e dell’accoglienza che riconosce
in ognuno una persona da accogliere in sé e per sé, nella
sua dignità, è il fondamento della vita familiare
 La comunità familiare e coniugale insegna alla società
un modo nuovo e diverso di essere uomini
 Ed impedisce che la norma utilitarista diventi suprema
ed esclusiva norma della società
In che modo concreto la famiglia
diventa il cuore della società?
 Rendendosi conto della propria soggettività
• La famiglia è soggetto sociale perché in essa i
comportamenti, il modo di vivere, di porsi in
relazione con l’ambiente non è immediatamente
riconducibile alla somma del comportamento
degli individui che la compongono
• Essa non va osservata come un insieme di
individualità sommate, ma come una relazione
sui generis, che ha una sua essenza
• La famiglia è qualcosa che eccede gli individui, è
unità profonda di relazioni non dissociabili
 Rendendosi conto della propria identità
• La famiglia è il FONDAMENTO della società
(nativo, originale, insostituibile ed inalienabile)
perché ne forma i suoi membri trasmettendo i
valori essenziali della dignità della persona, della
fiducia reciproca, del buon uso della libertà, del
dialogo e della solidarietà, dell’obbedienza e
dell’autorità.
• Possiede nativamente il diritto di organizzarsi ed
associarsi per proteggersi e per aiutarsi per
svolgere il suo ruolo
 Partecipando all’umanizzazione della società
nel modo suo proprio
• L’amore: no ad una società fondata
sull’efficentismo, la funzionalità, la
spersonalizzazione e la massificazione
• La procreazione: riconoscimento e rispetto di
ogni uomo fondato sul dono di sé
• L’educazione: compito che la famiglia non può
delegare ad altri. Lo Stato interviene
nell’educazione sempre in aiuto alle famiglie
• La solidarietà, soprattutto in quei campi tipici
della famiglia: l’accoglienza l’adozione e l’affido
• Intervenenti in campo sociale e politico creando
associazioni di famiglie,operando perché le leggi
non solo non offendano, ma positivamente
promuovano i diritti e i doveri della famiglia.
Conclusione
 La società coniugale e familiare è la sorgente di
ogni socialità umana in quanto educa la persona a
considerare l’altro nella sua dignità e non
soprattutto per la sua utilità.
 La crisi dell’esperienza coniugale e familiare è la
prima causa della disumanizzazione e
spersonalizzazione della società
Il FORUM delle associazioni familiari
 Aderiscono 41 associazioni
 Obiettivo:
• portare all’attenzione del dibattito culturale e politico la
famiglia come SOGGETTO SOCIALE = essa non è un fatto
privato, né una questione cattolica sta al CUORE DELLA
COSTRUZIONE DELLA SOCIETA’
• La qualità della vita familiare determina la qualità della vita
dell’intera società.
 Versanti d’azione:
• sostenere tenacemente politiche familiari sempre più incisive
• formare la consapevolezza di un ruolo sociale, PUBBLICO,
fondamentale.
• valori e diritti da promuovere e salvaguardare riguardano la
famiglia intesa come “società naturale fondata sul
matrimonio” (Costituzione italiana, articoli 29, 30,31).
 È un istituzione ontologicamente preesistente al patto
sociale e politico costituito dai cittadini
Premessa di fondo che orienta tutta
l’attività del forum
 la famiglia è un soggetto sociale da promuovere
e non un soggetto debole da assistere
 La famiglia eroga servizi, cura i soggetti deboli,
fa da ammortizzatore economico in tempi di
crisi,
 quindi chi investe sulla famiglia previene le
emergenze, risolve alla radice le patologie
sociali, risparmiando sui costi sociali
Qualche esempio in concreto
 Il forum ha coordinato in maniera fondamentale la
“gestazione e il parto” della legge 40 sulla fecondazione
assistita, creando spazi di dialogo su un fronte partitico
trasversale.
• L’uomo è titolare di diritti fin dal momento iniziale del suo
cammino e il primo diritto, fondante, è quello alla vita.
 Il forum va da tempo affermando che non è fiscalmente
equo tassare in modo praticamente uguale chi ha
carichi familiari e chi non li ha, la famiglia di due
lavoratori senza figli e quella di due lavoratori con figli,
o penalizzare le famiglie monoreddito.
 Sarebbe equo invece dividere il reddito complessivo
della famiglia per il numero dei suoi membri.
 Occorrerebbe pensare ad una diversa organizzazione
del lavoro che tenga conto delle esigenze della famiglia.
E’ necessaria un’ equilibrata combinazione tra uso del
tempo per il lavoro e uso del tempo per la famiglia.
 La rigidità dei nostri modelli organizzativi produttivi,
soprattutto se confrontata con altri contesti europei,
penalizza pesantemente le persone che entrano e
agiscono nel mercato del lavoro; pensiamo alla priorità
assoluta, alla dedizione totale che viene richiesta.
 Nuove forme organizzative possibili:
• potenziare il part –time (soprattutto per il lavoro femminile) , il
telelavoro , riconoscere il lavoro familiare e intrafamiliare
(lavoro di cura), favorire i congedi parentali, riconoscere i
diversi carichi familiari con adeguate miseure fiscali.
 TARIFFE
• Le tariffe, ad esempio dell’energia elettrica, penalizzano le
famiglie in modo direttamente crescente rispetto al numero dei
componenti.
• Il costo del kilowattora infatti cresce rapidamente con
l’aumentare del consumo medio mensile, idem con l’acqua.
Chi consuma tanto quindi (cioè le famiglie numerose, che
sono il prezioso serbatoio di una società in pauroso calo
demografico) sono gravate pesantemente da tale tariffazione.
 ...e l'impegno per la famiglia continua
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