Orvieto, 22-23 ottobre 2014
COSTRUIRE INSIEME LA SALUTE
Programmi ed interventi di promozione della salute
tra intersettorialità, sostenibilità ed efficacia
Titolo: Il consumo di alcol e tabacco di lavoratori della sanità e dell’edilizia. Un confronto alla
ricerca di priorità per le azioni.
Nome Cognome: Donatella Tiberti (a), Mario Chiara Antoniotti (b), Andrea Nucera (b),
Affiliazione: (a) ASL AL - Alessandria -Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, (b) ASL NO –Novara -Servizio
Sovrazonale di Epidemiologia
Introduzione: Alcol e tabacco sono importanti fattori di rischio per la salute e il luogo di lavoro
rappresenta una parte considerevole della vita dei lavoratori. Per l’utilizzo di alcol e fumo sui
luoghi di lavoro esistono specifiche normative (leggi 125/2001, 3/2003 e successive integrazioni).
Obiettivi:
Confrontare comportamenti degli operatori dei settori sanità ed edilizia sulle problematiche alcol
e tabacco correlate per ricercare priorità per azioni nel contesto lavorativo.
Materiali e metodi:
Analisi delle interviste PASSI 2011/2012 effettuate in Piemonte con modulo completo sul lavoro
(4221 totali, delle quali 323 a lavoratori della sanità e 374 a lavoratori dell’edilizia).
Risultati:
Lavoratori di sanità ed edilizia presentano aspetti sociodemografici differenti: genere femminile,
istruzione elevata e assenza di difficoltà economiche sono condizioni più diffuse in sanità (69% ,
85% e 57%) che in edilizia (9%, 54% e 47%). Entrambi i settori si differenziano dal totale dei
lavoratori (donne 45%, istruzione elevata 67%, assenza di difficoltà economiche 54%).
Il consumo di alcol risulta significativamente maggiore tra i lavoratori edili (assunzione 73%;
consumo a maggior rischio 30%; consumo abituale elevato 13%; binge 16%) rispetto a quelli
sanitari (51%, 14%, 2%, 8%), ma anche al totale dei lavoratori (assunzione 61%, a maggior rischio
19%, abituale elevato 5%).
Il tabagismo è maggiore in edilizia (46% vs 26%); non cambia il rispetto del divieto di fumo nei
locali pubblici mentre, per quelli di lavoro, gli edili lo percepiscono meno rigoroso (“sempre” 64%,
“quasi sempre” 24% vs 76% e 12% in sanità).
Si fuma liberamente nel 27% delle abitazioni di fumatori dell’edilizia e nell’11% di quelle di
fumatori della sanità.
Alcune differenze tra edilizia e sanità si mantengono stratificando per variabili sociali (es: tra
lavoratori senza difficoltà economiche: fumatori 46% vs 22%, consumo abituale elevato 6% vs
0,4%) e si confermano nelle nuove generazioni (18-34 anni: consumo di alcol 83% vs 51%).
Conclusioni:
Alcol e fumo sono fattori di rischio associati alle variabili sociodemografiche e le diseguaglianze
sociali riscontrabili tra i lavoratori dei due settori spiegano, in parte, il quadro generale di
“virtuosità” della sanità rispetto all’edilizia. L’elevata diffusione di fumo e consumo di alcol a
rischio rende l’applicazione delle norme che ne regolamentano l’utilizzo particolarmente rilevante
in edilizia. Stili di vita corretti non particolarmente diffusi in sanità, diseguaglianze sociali nei
settori e differenze di comportamento tra i lavoratori più giovani di edilizia e sanità inducono a
considerare il setting lavorativo come importante opportunità per promuovere la salute.
Area tematica (barrare la casella indicando l’ambito di intervento):
Scuola
Comunità
Ambiente
Sanità
Policy
X
locale
lavorativo
Regione: Piemonte
Contatto primo autore: Donatella Tiberti, Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL AL, via
Venezia 6 - 15121 Alessandria - 0131 307842; [email protected]
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Abstract - ASL 13 Novara