Corso di
ANATOMIA UMANA,
PATOLOGIA GENERALE E
TERMINOLOGIA MEDICA
anno accademico 2007-2008
Prof. Coluccia
Dott.ssa Sasanelli
Finalità del corso
Il corso è finalizzato alla comprensione:
i) delle caratteristiche anatomiche e strutturali
normali di cellule, tessuti e organi;
ii) delle modificazioni strutturali e funzionali, alla base
delle malattie;
iii) dei principi guida e base razionale dei procedimenti
terapeutici.
Articolazione del corso
• Principi di Istologia
• Introduzione alla Patologia generale: cause, meccanismi,
effetti, e manifestazioni della malattia
• Danno e morte cellulare
• La risposta dei tessuti al danno: infiammazione acuta e
cronica
• La risposta immunitaria
• Anatomia e Patologia dell’APPARATO CARDIOVASCOLARE
• Anatomia e Patologia dell’APPARATO RESPIRATORIO
• Anatomia e Patologia del APPARATO DIGERENTE
• Anatomia e Patologia dell’APPARATO URINARIO
• Anatomia e Patologia del SISTEMA NERVOSO
Livelli di organizzazione della sostanza vivente
•
•
•
•
•
•
•
•
Ç
Organismo
Apparato
Organo
Tessuto
Cellula
Organello
Molecola
Atomo
È
nello studio della vita biologica
sono identificabili numerosi
livelli di organizzazione;
le diverse discipline
biomediche si concentrano su
uno o più di tali livelli
Ambiti di competenza delle scienze morfologiche
•
•
•
•
•
•
•
•
Ç
Organismo
Apparato
Organo
Tessuto
Cellula
Organello
Molecola
Atomo
È
Anatomia
Istologia
Citologia
Definizioni
Definizioni
•Citologia
–Studio della struttura della cellula
e delle sue parti
•Istologia
–Studio della morfologia dei tessuti,
ovvero dell’associazione fra cellule
•Anatomia
-Studio delle caratteristiche macroscopiche e
microscopiche delle parti che compongono il corpo umano, la
loro posizione e i loro rapporti topografici
Principi di Istologia
Il CORPO UMANO è un organismo pluricellulare, cioè un’unità
strutturale composta da entità minori (le CELLULE) che interagiscono
sia a livello morfologico sia a livello funzionale. Le cellule del corpo
umano si uniscono omogeneamente e ordinatamente a costituire i
TESSUTI, ovvero raggruppamenti di cellule che hanno subito lo stesso
processo differenziativo. Le cellule di un dato tessuto hanno
caratteristiche per lo più comuni e cooperano per svolgere varie
funzioni.
Classifichiamo i tessuti in 4 grandi famiglie:
-TESSUTI EPITELIALI
-TESSUTI CONNETTIVI (o di supporto o a funzione trofo-meccanica)
-TESSUTI MUSCOLARI
-TESSUTO NERVOSO
epiteli & connettivi
• Gli epiteli sono tessuti
caratterizzati da cellule
fittamente stipate,
organizzate in lamine o
ammassi, separate fra loro solo
da un sottile strato di fluido
extracellulare scarsamente
provvisto di fibre.
• I tessuti connettivi sono invece
caratterizzati dalla presenza
di scarsi elementi cellulari,
spesso isolati, immersi in una
abbondante quantità di
sostanza extracellulare
riccamente provvista di fibre
di natura proteica.
Principi di Istologia
–
Tessuti EPITELIALI
Principali FUNZIONI: protezione e isolamento
assorbimento
secrezione
escrezione
ricezione sensoriale
I tessuti epiteliali vengono suddivisi in
Epiteli di
Epiteli
RIVESTIMENTO
GHIANDOLARI
Principi di Istologia –
Epiteli di RIVESTIMENTO
Sono formati da cellule strettamente unite fra loro, organizzate in lamine
che rivestono la superficie esterna del corpo e le superfici interne degli
organi cavi.
Le cellule epiteliali possono comunicare le une con le altre a livello di
giunzioni comunicanti, tramite le quali avvengono scambi di elettroliti e
piccole molecole organiche.
Tutti gli epiteli di rivestimento poggiano su una MEMBRANA BASALE che
li separa dal sottostante tessuto connettivo.
Lamina basale (laminina, fibronectina, proteoglicani e collagene di tipo IV)
Membrana Basale
Lamina reticolare (fibre reticolari)
Epiteli di RIVESTIMENTO
costituiti da cellule
che formano una
barriera che separa…
…cavità interne o
ambiente esterno
all’organismo…
…dal tessuto
tessuto
connettivo
Caratteristiche generali degli epiteli di rivestimento
• sono costituiti da uno o più strati di cellule che
formano una barriera con proprietà specifiche
• hanno sempre una superficie libera esposta
verso l’ambiente esterno o verso una cavità o un
condotto
• sono costituiti da cellule fittamente stipate e da
scarso materiale extracellulare
• sono privi di vascolarizzazione
• poggiano sempre su una membrana basale che li
separa dal tessuto connettivo
Epiteli di RIVESTIMENTO
Tessuto epiteliale
Membrana basale
Tessuto connettivo
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
I tessuti epiteliali non sono vascolarizzati e ricevono i
nutrienti dal tessuto connettivo.
connettivo
cellula
epiteliale
membrana
basale
http://www.anatomy.univr.it/giuseppe/didattica/istoppt.htm
Orientamento delle cellule epiteliali
negli epiteli, le cellule hanno un preciso orientamento;
è pertanto possibile indicare con un nome preciso le loro varie parti
lume dell’organo
lato
latoapicale
apicale
superfici
superfici
laterali
laterali
lato
latobasale
basale
membrana basale
Polarizzazione funzionale delle cellule epiteliali
le cellule epiteliali spesso possiedono una
polarizzazione funzionale, rivelata dalla distribuzione
asimmetrica degli organelli
laterale
laterale
apicale
apicale
Golgi
Golgi in
in posizione
posizione
intermedia
intermedia ee vescicole
vescicole di
di
secrezione
secrezione accumulate
accumulate
all’apice
all’apice della
della cellula
cellula
nucleo
nucleo
dislocato
dislocato in
in
sede
sede basale
basale
basale
basale
lamina
basale
laterale
laterale
RER
RER ee mitocondri
mitocondri in
in
sede
sede basolaterale
basolaterale
Tipi di epiteli di rivestimento
Gli epiteli di rivestimento possono essere classificati in
base al numero di strati di cellule che li costituiscono in
Monostratificati Pseudostratificati
Pluristratificati
In regioni del corpo
dove c’è
assorbimento e/o
secrezione
Funzione
prevalentemente
protettiva
(semplici)
semplici
(le cellule sono tutte
in contatto con la
membrana basale)
(composti)
composti
Gli epiteli di rivestimento possono essere classificati in
base alla forma delle cellule che li costituiscono in
Pavimentosi
(cellule appiattite)
Cubici
o Isoprismatici
(cellule di forma
grossolanamente
cubica)
Cilindrici
o Colonnari
Batiprismatici
o
(cellule di forma che
ricorda un cilindro)
Tipi di epiteli di rivestimento
In base alle due classificazioni si identificano diversi tipi di
epiteli:
Pavimentoso semplice
Cubico (isoprismatico) semplice
SEMPLICI
Cilindrico (batiprismatico) semplice
Pseudostratificato o pluriseriato
Pavimentoso pluristratificato
Cubico e Cilindrico pluristratificato
Di transizione
PLURISTRATIFICATI
Caratteristiche degli epiteli semplici
• Relativamente sottili
• Le cellule hanno tutte la stessa polarità e i
nuclei sono approssimativamente allineati
• Sono fragili
• Rivestono:
– Compartimenti
– Condotti
• Ottimi per:
– Assorbimento
– Secrezione
Caratteristiche dell’epitelio
pavimentoso pluristratificato
• Robusto:
si trova dove le sollecitazioni meccaniche sono
severe
• Gli strati superficiali vengono eliminati con
l’accrescimento degli strati profondi
Gli epiteli cubico e cilindrico pluristratificati sono poco
comuni
Caratteristiche dell’epitelio
di transizione
• Alta plasticità.
• Riveste cavità in cui avvengono notevoli
cambiamenti di volume (es. vie urinarie).
Localizzazione degli epiteli di rivestimento-esempi
polmoni
Epitelio
pseudostratificato
cigliato
trachea
Epitelio pavimentoso
semplice
stomaco
rene
Epitelio cilindrico
semplice
Epitelio cubico
semplice
cute
intestino
vescica
Epitelio pavimentoso
pluristratificato
Epitelio cilindrico
semplice con microvilli
Epitelio di transizione
Principi di Istologia –
Epiteli GHIANDOLARI
Epiteli formati da cellule specializzate
nella secrezione, ovvero nel rilascio di
sostanze sintetizzate dalle cellule stesse,
dette secreti, che svolgono una varietà di
funzioni biologiche nell’organismo.
Epiteli Ghiandolari
esocrini
endocrini
• secrezioni riversate
all’interno di un organo
cavo comunicante con
l’esterno o all’esterno
dell’organismo
• secrezioni riversate
nel flusso sanguigno,
chiamate ormoni
• ghiandole che agiscono
localmente
• ghiandole che
agiscono su organi
“bersaglio” a
distanza
Origine embriologica delle ghiandole
da un epitelio di rivestimento
Nelle ghiandole
esocrine la porzione
secernente,
adenomero (scuro),
rimane collegata
all’epitelio tramite il
dotto escretore
(chiaro)
Nelle ghiandole
endocrine la
porzione
secernente si
separa dalla
superficie e viene
diffusamente
vascolarizzata
Ghiandole Esocrine
Ghiandole Endocrine
da: Artico M, Anatomia
Umana-Principi, Edi-Ermes,
Milano
Ghiandole esocrine
Classificazione in base al numero di cellule
• Ghiandole unicellulari
– Singole cellule secernenti nell’ambito di
un tessuto epiteliale
(cellule caliciformi mucipare)
• Ghiandole pluricellulari
– Veri e propri organi
contenenti epiteli
ghiandolari
Esempio di ghiandole
esocrine unicellulari
cellule caliciformi mucipare
nell’epitelio dei villi
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
Ghiandole esocrine: classificazione delle
ghiandole pluricellulari
Intraepiteliali
Localizzate nello
spessore di un epitelio
di rivestimento.
Extraepiteliali
Sono le più comuni
Es. nella mucosa nasale e
nell’uretra maschile.
Intramurali
Localizzate nello
spessore della
parete di un organo
Extramurali
Localizzate al di fuori
della parete di un
organo.
Es. fegato e e pancreas.
Ghiandole endocrine
Formate da cellule sparse o raggruppate, ospitate entro altri tessuti o
organi, oppure raggruppate e organizzate a formare organi completi.
Si distinguono in base alle caratteristiche chimiche dell’ormone o degli
ormoni prodotti.
Cellule produttrici di
ormoni polipeptidici,
glicoproteici e amminici
Ricche di RER e ribosomi, sviluppato
apparato di Golgi e vescicole secretorie
di deposito, polarizzazione funzionale.
Cellule produttrici di
ormoni steroidei
Raramente polarizzazione funzionale,
ricche di REL, rare vescicole di
deposito, numerosi mitocondri.
Caratteristica comune delle ghiandole endocrine
Hanno un gran numero di capillari sanguiferi a decorso tortuoso, che si insinuano
nel connettivo fra le cellule epiteliali (capillari sinusoidi) con endotelio ad ampie
fenestrature o pori.
Principi di Istologia
–
Tessuti CONNETTIVI
Il corpo umano e gli organi che lo compongono sono sostenuti
e tenuti insieme da tessuti tradizionalmente denominati
connettivi.
FUNZIONI
• Sostegno
• Intervento dinamico in molte se non in tutte le funzioni
dei tessuti adiacenti.
• Partecipazione ai meccanismi di difesa dell’organismo.
• Assicurano gli scambi nutritizi a favore dei tessuti che
non sono vascolarizzati (come i tessuti epiteliali).
Tessuti di supporto o a funzione trofo-meccanica
in che senso i tessuti connettivi
“connettono”?
• connessione meccanica
– ancorare tessuti fra loro
– sostenere e proteggere organi
• connessione funzionale
– consentire e facilitare il transito di:
• sostanze (nutrizione, metabolismo)
• cellule (difesa immunitaria)
Componenti del tessuto connettivo
1.
cellule
2. matrice extracellulare
1.
sostanza fondamentale amorfa
2.
fibre di natura proteica
1. fibre collagene
2. fibre elastiche
3. fibre reticolari
I diversi tipi
di tessuto
connettivo si
distinguono
in base alle
proporzioni
relative di
sostanza
fondamentale
amorfa e di
fibre
connessione
“meccanica”
connessione
“funzionale”
pi
ù fibre
più
fibreproteiche,
proteiche,
che
checonferiscono
conferiscono
stabilit
à eerobustezza
stabilità
robustezza
pi
ù sostanza
più
sostanza
fondamentale
fondamentaleidratata,
idratata,
che
checonsente
consentela
la
diffusione
diffusionedi
disostanze
sostanzeee
la
lamigrazione
migrazionedi
dicellule
cellule
Sostanza fondamentale amorfa
• soluzione molto viscosa caratterizzata dalla presenza
di macromolecole a base di proteine e polisaccaridi
(proteine enzimatiche, glicoproteine e proteoglicani)
• molto permeabile alla diffusione di metaboliti,
consente anche la migrazione delle cellule immunitarie
• la sua permeabilità dipende dal grado di idratazione,
che può aumentare notevolmente in caso di
– edema
– infiammazione
Fibre del tessuto connettivo
•Fibre collagene
Formate da microfibrille,
ognuna delle quali costituita
da unità elementari
(tropocollagene)
18 forme di collagene
•Fibre elastiche
Formate da microfibrille,
che contengono le proteine
elastina e fibrillina
•Fibre reticolari
Formate da collagene di tipo
III organizzate a formare un
intreccio ramificato
Lunghe, resistenti ma
flessibili, non ramificate;
non si estendono molto se
tirate
A differenza del
collagene, si allungano se
sottoposte a trazione;
al cessare della trazione,
le fibre riacquistano la
loro forma originale.
Più sottili, rete
intrecciata e ramificata;
meno resistenti, ma più
flessibili rispetto alle
collagene
Cellule del tessuto connettivo
Il tessuto connettivo è
caratterizzato da una
popolazione cellulare
eterogenea:
Cellule principali, responsabili
della sintesi di tutte le
componenti extracellulari.
Fibroblasti
Macrofagi
Plasmacellule
Mastociti
Granulociti neutrofili,
eosinofili, basofili e linfociti
Cellule adipose o adipociti
Periciti
TESSUTI CONNETTIVI: classificazione
Tessuti connettivi PROPRIAMENTE DETTI
Tessuto connettivo MUCOSO
Tessuto connettivo FIBRILLARE LASSO
Tessuto connettivo FIBRILLARE DENSO
Tessuto connettivo ELASTICO
Tessuto connettivo RETICOLARE
Tessuto ADIPOSO
Tessuti DI SOSTEGNO
Tessuti CARTILAGINEI
Tessuto OSSEO
Tessuti A FUNZIONE TROFICA
SANGUE
LINFA
Tessuti connettivi PROPRIAMENTE DETTI
Tessuto connettivo MUCOSO
Tessuto connettivo FIBRILLARE LASSO
Tessuto connettivo FIBRILLARE DENSO
Tessuto connettivo ELASTICO
Tessuto connettivo RETICOLARE
Tessuto ADIPOSO
Caratteristiche dei
tessuti connettivi
lasso e denso
in
inrosa:
rosa:
fasci
fascidi
difibre
fibre
collagene
collagenedi
di
diverso
spessore
diverso spessore
in nero:
nero:
in
fibre
fibre
elastiche
elastiche
• Lasso:
– permeabile
– facilita gli scambi metabolici
– sede privilegiata dei
meccanismi di difesa
Es. mucosa e sottomucosa degli
organi cavi, sierose pleuriche,
pericardiche e peritoneali,
avventizia e intima dei vasi
sanguiferi, muscoli, nervi,
sottocutaneo
• Denso:
– robusto
– notevole resistenza alle
sollecitazioni meccaniche
Es. tendini e legamenti, capsule
degli organi pieni
ininbianco:
bianco:
abbondante
abbondantesostanza
sostanza
fondamentale
fondamentaleamorfa
amorfa
fasci
fascicompatti
compatti
eeordinati
ordinatidi
di
fibre
collagene
fibre collagene
scarse quantità
quantità di
di
scarse
sostanza
sostanza
fondamentale
fondamentale
amorfa
amorfa
Caratteristiche dei
tessuti connettivi
elastico e reticolare
• Elastico:
– Predominano le fibre
elastiche.
Es. parete delle arterie e
delle vene di grosso
calibro.
• Reticolare
– Predominano le fibre
reticolari che formano
una rete
tridimensionale.
Es. nello stroma di fegato,
milza, midollo osseo,
linfonodi.
Fibre
Fibre elastiche
elastiche
Fibre
Fibre reticolari
reticolari
Tessuto connettivo ADIPOSO
Sottotipi:
TESS. ADIPOSO UNIVACUOLARE O
GRASSO BIANCO
Funzioni: riserva energetica,
ammortizzatore meccanico, isolante
termico.
Es. strato sottocutaneo, interno della
cavità addominale; cavità orbitaria,
guance, intorno al rene, palma delle mani e
pianta dei piedi, infiltrato nel tessuto
muscolare.
TESS. ADIPOSO MULTIVACUOLARE O
GRASSO BRUNO
Funzioni: termoregolazione.
Es. nei roditori e negli animali ibernanti,
presente nel feto, poco nell’adulto
(mediastino, addome, collo).
http://www.med.unipi.it/morfologia/istologia/istolembmed/connettivo%
20prop%20detto/tessuto_connettivo_propriamente
Tessuti connettivi DI SOSTEGNO
Tessuti CARTILAGINEI
Tessuto OSSEO
Tessuti CARTILAGINEI
Presentano una abbondante matrice extracellulare di notevole
compattezza e consistenza, al cui interno sono sparse le cellule
(condroblasti e condrociti). Non contengono vasi sanguiferi o linfatici e
fibre nervose.
Sono tessuti solidi più flessibili ma meno duri e resistenti dell’osso
Resistono alla compressione, assorbono elasticamente le sollecitazioni
meccaniche e riducono gli attriti nelle articolazioni.
Tessuto OSSEO
Presenta per il 90% matrice extracellulare mineralizzata (fosfato di
calcio sotto forma di idrossiapatite e carbonato di calcio con tracce di
sodio, magnesio, potassio e fluoro).
E’ il costituente principale dello scheletro, con funzione
- di sostegno e di protezione,
- di deposito di sali minerali (soprattutto calcio e fosforo).
Tessuti A FUNZIONE TROFICA
SANGUE
LINFA
SANGUE
Tessuto a matrice extracellulare fluida,
racchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi
arteriosi e venosi)
L'organismo umano contiene 5-6 litri di sangue,
equivalenti all' 8% circa del peso corporeo
SANGUE
Funzioni
• trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidride
carbonica dai tessuti ai polmoni;
• distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo digerente o
rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal fegato;
• trasporta i prodotti del catabolismo dai tessuti periferici ai siti di
eliminazione come i reni;
• consegna enzimi e ormoni a specifici tessuti-bersaglio;
• regola il pH e la composizione elettrolitica dei liquidi interstiziali;
• riduce le perdite dei liquidi attraverso i vasi danneggiati o i tessuti
lesionati (reazioni di coagulazione);
• difende il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni:
patogeni infatti
trasporta globuli bianchi e anticorpi. Il sangue, inoltre, riceve tossine prodotte
da infezioni, danni fisici o attività metaboliche e le consegna al fegato e ai reni
dove possono venire inattivate o espulse;
• aiuta a regolare la temperatura del corpo assorbendo e
ridistribuendo calore. Il sangue, quasi al 50%, è fatto di acqua che ha una
capacità straordinariamente elevata di trattenere calore.
Composizione del sangue
dopo
centrifugazione
55%
45%
Albumine
Acqua
Proteine Globuline
Ioni
Fibrinogeno
COMPONENTE
Vitamine
plasma
Glucidi
LIQUIDA
Aminoacidi
Lipidi
Metaboliti
globuli
rossi
Monociti
Linfociti
leucociti
Neutrofili
e piastrine Eosinofili
Basofili
FRAZIONE
CORPUSCOLATA
(Ematocrito Ht: %
40-44% ♀
43-47% ♂)
Quando è prelevato dai vasi il sangue coagula rapidamente in una massa rossastra gelatinosa.
Se la coagulazione è impedita con l’uso di un anticoagulante (eparina, EDTA..) gli elementi
cellulari possono essere separati dalla parte liquida mediante centrifugazione.
Componente liquida
Plasma
Liquido di colore giallo (dal giallo chiaro al giallo oro) composto da:
Acqua
Proteine
Ioni Vitamine Glucidi Aminoacidi Lipidi Metaboliti
Il plasma ha una viscosità 2-3 volte superiore a quella dell’acqua.
Proteine plasmatiche
(conc normale: 6-8 g/100 mL)
Sono sintetizzate e immesse nel sangue per la maggior parte dal fegato
(eccezione per le immunoglobuline che sono prodotte dalle plasmacellule).
Non passano attraverso la maggior parte delle cellule endoteliali => PRESSIONE
COLLOIDOSMOTICA INTRAVASALE (o PRESSIONE ONCOTICA).
Agiscono come TRASPORTATORI per ioni metallici, vitamine e ormoni, grassi e
colesterolo, metaboliti, farmaci.
Mantengono costante il pH del sangue (7.39 valore fisiologico).
Hanno importanza fondamentale per la COAGULAZIONE (fibrinogeno).
Frazione corpuscolata
Eritrociti
Leucociti
Monociti
Piastrine
Linfociti
Granulociti
Neutrofili
Eosinofili
Basofili
Eritrociti o
Globuli rossi
8 µm
Gli eritrociti funzionano come trasportatori
di ossigeno molecolare dai capillari polmonari
verso i tessuti connettivi ai quali viene
ceduto attraverso la rete dei capillari della
circolazione sistemica.
99% delle cellule del sangue
Conc. Media:
Media 4.5 milioni/mm3 ♀
5 milioni/mm3 ♂
Privi di nucleo come risultato del processo di
differenziazione, che parte dal midollo osseo e si
completa nel sangue circolante (sono eliminati tutti
gli organuli citoplasmatici tranne gli elementi del
citoscheletro).
Ciclo vitale:
vitale 120 giorni, dopo i quali sono rimossi
dal sangue per azione dei macrofagi del fegato e
della milza.
aspetto morfologico
a “disco biconcavo”
Eritrociti o Globuli rossi-Emoglobina
Gli eritrociti sono costituiti da
- 66% acqua
- 33% proteine, di cui
95% EMOGLOBINA
5% altre
L’emoglobina è responsabile
della maggior parte del
trasporto di ossigeno e
anidride carbonica
Gruppo Eme
Struttura dell’emoglobina
Leucociti o Globuli bianchi
I leucociti sono le cellule responsabili, con ruoli differenti, delle
difese dell’organismo da agenti esterni, ma anche intrinseci.
Concentrazione: 4000-8000/mm3 senza differenze fra i due sessi.
• Granulociti
Classificazione
Presentano voluminose inclusioni citoplasmatiche
– Si dividono in:
• Neutrofili
• Eosinofili
• Basofili
• Agranulociti
Non presentano inclusioni citoplasmatiche
– Si distinguono:
• Monociti
• Linfociti
Leucociti o Globuli bianchi
Presenza relativa delle diverse classi
Linfociti
20-35%
Monociti 6-8%
Basofili 0-1%
Eosinofili 1-4%
Neutrofili
50-70%
LINFA
Quella PARTE del LIQUIDO INTERSTIZIALE che scorre
in un proprio letto vasale con un flusso molto lento.
Contiene: Linfociti
Acqua
Piccola quantità di Sali
Colesterolo
Prodotti del metabolismo tessutale (proteine
e lipidi)
Distribuzione dell’ACQUA nell’organismo
L’acqua dell’organismo è distribuita principalmente nelle
CELLULE e nei TESSUTI CONNETTIVI.
Il DISTRETTO EXTRACELLULARE, che rappresenta il 40-50% di
tutti i liquidi corporei, è distribuito principalmente in
INTERSTIZIALE
PLASMATICO
2 compartimenti:
Linfa e liquido attraverso il quale le
cellule sono a contatto fra loro e hanno
rapporti di scambio.
Parte liquida del sangue
Principi di Istologia
Classifichiamo i tessuti in 4 grandi famiglie:
-TESSUTI EPITELIALI
-TESSUTI CONNETTIVI (o di supporto o a
funzione trofo-meccanica)
-TESSUTI MUSCOLARI
-TESSUTO NERVOSO
Principi di Istologia
–
Tessuti MUSCOLARI
• costituiti da:
– cellule muscolari,
responsabili della contrazione
– involucri connettivali che nutrono il
muscolo e lo ancorano al sistema
scheletrico
• ne esistono 3 tipi:
– Striato scheletrico
– Striato cardiaco
– Liscio
Tessuti MUSCOLARI
Tessuto
muscolare
Caratteristiche
Striato scheletrico
Contrazione volontaria (innervato dal sist. nervoso
centrale).
Disposizione ordinata delle proteine contrattili
(actina e miosina) che determina una tipica
striatura.
Le cellule sono di forma cilindrica (sincizio
polinucleato) e sono dette fibre muscolari.
Muscoli
scheletrici
Contrazione involontaria (innervato dal sist.
nervoso autonomo).
Disposizione ordinata delle proteine contrattili
(actina e miosina) che determina una tipica
striatura.
Elementi cellulari più piccoli e mononucleati (non
sincizi).
Pareti del cuore
(miocardio)
Striato cardiaco
Liscio
Principale
localizzazione
Contrazione involontaria (innervato dal sist.
Muscolatura dei
nervoso autonomo).
visceri e dei vasi
Le cellule non presentano striature (actina e
sanguigni
miosina sono presenti ma non sono disposte in modo
ordinato) e hanno forma affusolata.
Principi di Istologia
–
Tessuto NERVOSO
Il tessuto nervoso costituisce il sistema nervoso
centrale e il sistema nervoso periferico. Entra anche
a far parte degli organi di senso.
Il tessuto nervoso è composto da due tipi distinti di
cellule:
-Cellule nervose propriamente dette (NEURONI);
NEURONI
-Cellule di sostegno (CELLULE della NEVROGLIA o
CELLULE GLIALI).
GLIALI
Organizzazione del Sistema Nervoso
Il Sistema Nervoso è un insieme di organi specializzati capaci di
raccogliere e riconoscere stimoli provenienti dall’esterno e dall’interno
dell’organismo, e di elaborare risposte effettrici coordinate, di tipo
volontario e involontario.
SISTEMA NERVOSO
Sistema nervoso
centrale
cervello
Sistema nervoso
periferico
midollo spinale
motoneuroni
sistema nervoso
somatico
neuroni sensoriali
sistema nervoso
autonomo
sistema nervoso
simpatico
sistema nervoso
parasimpatico
Organizzazione del Sistema Nervoso
SISTEMA NERVOSO
Sistema
nervoso
centrale
cervello
Sistema
nervoso
periferico
midollo spinale
motoneuroni
sistema
nervoso
somatico
neuroni sensoriali
sistema
nervoso
autonomo
sistema nervoso
simpatico
sistema nervoso
parasimpatico
Il tessuto nervoso- NEURONI
I neuroni sono cellule eccitabili, capaci cioè
-di RISPONDERE a STIMOLI FISICI E CHIMICI
mediante MODIFICAZIONI della
CONCENTRAZIONE di IONI sulle due facce della
loro membrana plasmatica;
-di PRODURRE SEGNALI;
-di PROPAGARE SEGNALI dal punto di insorgenza
ad altre parti della cellula;
-di TRASMETTERE SEGNALI ad altre cellule.
I neuroni NON sono capaci di dividersi e di produrre
nuovi neuroni (eccezione: neuroni olfattivi).
Il tessuto nervoso- NEURONI
Tutti i neuroni presentano:
-un CORPO CELLULARE o SOMA;
-uno o più DENDRITI;
-un ASSONE o NEURITE;
-le TERMINAZIONI SINAPTICHE.
terminazioni
sinaptiche
dendrite
corpo cellulare
o soma
assone o
neurite
nucleo con
nucleolo
NEURONI-corpo cellulare e dendriti
Le caratteristiche ultrastrutturali
comuni
includono
microtubuli,
neurofilamenti, Golgi, e RER.
Il corpo cellulare è il CENTRO delle
ATTIVITA’ METABOLICHE
(soprattutto sintesi proteica).
I dendriti sono il SISTEMA di
RICEZIONE dei SEGNALI che il
neurone può raccogliere da altri
neuroni o dall’ambiente esterno.
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
NEURONI-assone
Origina da una protrusione del
soma detta cono di emergenza,
che continua in un segmento
iniziale.
Presenta un citoplasma
(assoplasma) contenente
strutture citoscheletriche
altamente specializzate
(microtubuli e neurofilamenti)
che garantiscono il
TRASPORTO ASSONICO di
molecole e organuli verso le
terminazioni.
Non ci sono organuli per
svolgere la sintesi proteica.
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, EdiErmes, Milano
NEURONI-trasporto assonico
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
NEURONI-fibra nervosa
Al di là del segmento iniziale, l’assone
acquisisce un rivestimento formato da
cellule della glia che lo ricoprono per
tutta la sua estensione, con l’eccezione
della membrana presinaptica delle
terminazioni.
L’assone e il suo rivestimento gliale
costituiscono una FIBRA NERVOSA.
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
Tipi di NEURONI
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
GUAINA MIELINICA
I neuroni sono rivestiti da cellule gliali che a livello dell’assone si
comportano in maniera particolare.
Fibre AMIELINICHE
Fibre MIELINICHE
Costituiscono la quasi
totalità del SNC e gran
parte del SNP
Il rivestimento dell’assone è
costituito da un’ESPANSIONE
LAMINARE del citoplasma di una o
più cellule gliali.
L’espansione laminare del
citoplasma si differenzia in una
vera e propria GUAINA
PLURILAMINARE.
GUAINA MIELINICA
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
Sistema Nervoso Centrale
Sistema Nervoso Periferico
NEURONI-sinapsi
La sinapsi chimica è la principale
struttura di connessione
funzionale fra neuroni
La terminazione sinaptica contiene
mitocondri, cisterne del REL ed
elementi del citoscheletro, ma
l’elemento caratterizzante sono le
vescicole sinaptiche.
Le sinapsi possono contenere
differenti
neurotrasmettitori
(acetilcolina, acido glutammico,
noradrenalina, glicina, GABA o
neuropeptidi).
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
NEURONI-reti neuronali (o circuiti nervosi)
Ogni neurone innerva un bersaglio e, a sua volta, è innervato da altri
neuroni. Ogni neurone è un elemento di una catena neuronale, ossia di
un circuito nervoso.
Le terminazioni nervose che si
scaricano su un dato neurone
sono in parte eccitatorie e in
parte inibitorie
In un dato momento il neurone
viene eccitato o inibito, a seconda
degli stimoli eccitatori e inibitori
che in quel momento esso riceve.
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
NEURONI-il flusso di informazioni
2.
2.rilascio
rilasciodi
di
neurotrasmettitore
neurotrasmettitore
alla
allasinapsi
sinapsi
3.
3.eccitazione
eccitazioneoo
inibizione
inibizionedel
del
neurone
neuronepostpostsinaptico
sinaptico
4.
4.segnale
segnale
1.1.conduzione
conduzionedel
delsegnale
segnale
lungo
lungol’assone
l’assoneeeiisuoi
suoi
terminali
terminali
NEURONI-il flusso di informazioni
2.
2.rilascio
rilasciodi
di
neurotrasmettitore
neurotrasmettitore
alla
allasinapsi
sinapsi
3.
3.eccitazione
eccitazioneoo
inibizione
inibizionedel
del
neurone
neuronepostpostsinaptico
sinaptico
4.
4.segnale
segnale
1.1.conduzione
conduzionedel
delsegnale
segnale
lungo
lungol’assone
l’assoneeeiisuoi
suoi
terminali
terminali
Il tessuto nervoso
Il tessuto nervoso è composto da due tipi distinti di
cellule:
-Cellule nervose propriamente dette (NEURONI);
NEURONI
-Cellule di sostegno (CELLULE della NEVROGLIA o
CELLULE GLIALI).
GLIALI
Le cellule della nevroglia sono elementi importanti per il sostegno
(funzioni trofiche e supporto meccanico) dei neuroni, la regolazione
della comunicazione sinaptica, la crescita dei neuroni, l’intervento
nei processi immunitari e l’isolamento elettrico degli assoni.
2.1. macroglia
2.1.1. astrociti
2.1.2. oligodendrociti
2.1.3. cellule ependimali
2.2. microglia
Il tessuto nervoso-CELLULE della NEVROGLIA
o DELLA GLIA (SNC)
Macroglia
Astrociti
Cellule a forma stellata, con sottili
espansioni citoplasmatiche che si
dispongono a ricoprire la membrana dei
corpi neuronali, dei dendriti e delle
giunzioni sinaptiche. Particolari
espansioni degli astrociti rivestono i
capillari sanguiferi (funzioni di
barriera e di controllo del passaggio di
molecole).
Sono in grado di recuperare le
molecole di neurotrasmettitori
liberate a livello delle giunzioni
sinaptiche. Sono le principali cellule
responsabili dei processi riparativi e
cicatriziali del tessuto nervoso.
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
Il tessuto nervoso-CELLULE della NEVROGLIA
o DELLA GLIA (SNC)
Macroglia
Oligodendrociti
I loro processi citoplasmatici avvolgono
gli assoni e formano la mielina
(analogamente alle cellule di Schwann del
SNP). Sono le cellule danneggiate nelle
malattie demielinizzanti acquisite
(sclerosi multipla).
Cellule ependimali
Cellule di rivestimento delle cavità
interne del SNC (sistema ventricolare e
canale ependimale del midollo spinale).
Microglia
Macrofagi residenti del SNC.
da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano
Tessuti epiteliali
Epiteli di rivestimento
Epiteli ghiandolari
Pavimentoso semplice
Esocrino
Cubico semplice
Endocrino
Cilindrico semplice
Pseudo-stratificato
Pavim. pluristratificato
Tessuti
Di transizione
Tessuti connettivi
Propriamente detti
A funzione trofica
Di sostegno
Mucoso
Cartilaginei
Sangue
Lasso
Osseo
Linfa
Denso
Elastico
Reticolare
Adiposo
Tessuti muscolari
Scheletrico
Cardiaco
Tessuto nervoso
Liscio
Scarica

ANATOMIA UMANA, PATOLOGIA GENERALE E