STORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO A.A. 2010/2011 PROF. MARCO DORIA 1 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo (Appunti delle lezioni) 28/09/2010 Di fatto questo è il corso di storia economica per gli studenti di Economia e Commercio. Perché si studia la storia economica a economia? Cosa analizziamo in questo corso? Esso ha per oggetto l‟analisi delle trasformazioni economiche del sistema mondo, seguiamo le trasformazioni economiche e in particolare quelle più recenti. Da un lato serve per un discorso di cultura generale è un sistema per affrontare concetti di tipo economico dall‟altro è un‟occasione per capire i meccanismi attuali. Analizziamo i problemi dell‟economia partendo dalla storia. Per i meccanismi economici si isolano variabili determinanti. I fattori che determinano l‟andamento dei processi sono molteplici. Il corso serve per capire perché il mondo in cui viviamo è fatto in un certo modo. Analizziamo dei dati presi da “Il mondo in cifre 2009” dati sull‟economia internazionale presi dall‟ Economist. Partiamo da una definizione di PIL: è un indicatore economico, è la somma dei beni e servizi prodotti da un sistema economico in un determinato anno; l‟andamento del PIL è utilizzato per conoscere la crescita economica dei Paesi. Nell‟anno non concluso è circa tra lo 0,8 e l‟ 1,2: cosa vuol dire? Che l‟ Italia produce nel 2010 beni e servizi per un determinato ammontare; la variazione percentuale serve per vedere l‟andamento dell‟economia. Un‟altra definizione, più pratica: il PIL è la torta che gli abitanti del Paese si dividono ogni anno. In aiuto c‟è un altro indicatore: il PIL pro-capite. Misura il valore del PIL, in termini monetari, suddiviso per il numero di abitanti di un Paese, ci fa capire la ricchezza del Paese. Il PIL della Russia è più grande di quello del Lussemburgo o della Svizzera; utilizzando il PIL pro-capite vediamo come in Russia è divisa la torta. Dà l‟indicazione della ricchezza del Paese. La variazione del PIL è un indicatore che ci fa capire se si vive meglio o peggio. Il PIL pro-capite è un dato medio. Ulteriori precisazioni: il PIL pro-capite più quello totale, si misurano in valori monetari, Se voglio confrontare il PIL fra diversi Paesi, converto ad esempio l‟ Euro con i dollari. Alcuni possono osservare che i prezzi dei beni variano da Paese a Paese; gli economisti ritoccano il PIL pro-capite correggendo il dato tenendo conto del livello dei prezzi; si usa il PIL pro-capite a p.p.a. . Abbiamo così introdotto il concetto di potere d‟acquisto, cioè quanto un reddito consente di acquistare in termini di beni. Per reddito nominale si intende una constatazione media, per reddito reale il passaggio di acquisto di beni e servizi. Oppure si parla anche di retribuzioni nominali e reali. Analizziamo alcuni dati. 100 è il potere di acquisto dell‟economia globale, quindi la capacità di avere reddito. 2 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il gruppo dei G-7 aveva il 43,5 pct del PIL mondiale a p.p.a., mentre l‟ 11,3 pct della popolazione mondiale. L‟Asia (potenze emergenti, India e Cina) 20 pct PIL mondiale e 52,6 pct della popolazione; ha un‟ importante fetta di torta. Analizziamo il PIL pro capite in dollari 2006 di alcuni paesi: - Norvegia 72000 $ - Svizzera 52000 $ - Danimarca 50000 $ - USA 438000 $ - Regno unito 390000 $ - Francia 37000 - Italia 32000 $ - Burundi 120 $ - Etiopia 170 $ - Sierra 240 Per fare la conversione si usa una particolare tabella Il PIL non misura tutto. Era di moda negli anni ‟50. dopo la seconda guerra mondiale una serie di sistemi di misurazione. Crescita del PIL è sinonimo di benessere crescente. Si portano avanti diverse riflessioni; un paese sta bene ma non si guarda solo il PIL monetario. Esempi: il grado del benessere. Il PIL calcola i beni e i servizi prodotti. Un bene prodotto può essere il depuratore. Il numero dei depuratori contribuisce al PIL. Grande benessere ma le cose funzionano male. Bisogna considerare la realtà più complessa. Nel 1990 le nazioni unite lanciano un programma di sviluppo. Gli USA hanno un enorme PIL, altri paesi delle Nazioni Unite hanno un PIL più basso. Abbiamo visto il concetto di sviluppo- sottosviluppo. Serve un indicatore con più parzialità. Le Nazioni Unite hanno detto che bisogna ragionare su più indicatori: - il PIL pro – capite: - la durata media della vita; molto importante, perché si vive più a lungo? Si guarda il sistema sanitario del paese, le condizioni igienico sanitarie e il cibo; per cui: mangiare, curarsi sono le due questioni più significative. Si considera quindi l‟aspettativa della vita media alla nascita - il livello di istruzione. Mixando questi tre indicatori ne otteniamo uno nuovo: l‟ISU (indice sviluppo umano). Si fissa il massimo a 100. Nel 2005 i paesi con l‟ISU più alto sono: - Islanda 96,8 - Norvegia 96,8 3 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo - Australia 96, 2 Canada 96,1 Francia 95,2 Stati uniti 95,1 Italia 94,1 Etiopia 40,8 Gli Stati uniti come ISU sono al TOP ma non primeggiano come graduatoria. Invece, i paesi con maggior speranza di vita: - Andorra - Giappone 82,6 - Hong Kong - Islanda - Svizzera - Australia - Spagna - Svezia - Italia 80,5 L‟aspettativa di vita media in Italia è 80 anni. Qual è il primo problema socio economico? Come si gestisce una popolazione di anziani? Sorgono problemi in merito a : cura, badanti, sistema pensionistico. Tutti problemi di finanza pubblica. Paesi con aspettativa di vita media: - Mozambico 43 - Angola 42 - Cambogia 59 - Irak 59 Ultimo dato è quello relativo alla società dell‟informatica, i dati riguardano la diffusione dei computer in diversi paesi del mondo: - Israele 122 - Canada 87 - Olanda 85 - Svezia 83 - USA 76 - Italia 37 Questi sono i paesi informatizzati. Poi ci sono i paesi emergenti, tra i quali Cina e India, dove vivono più di 2 miliardi di persone su circa sei miliardi di individui. In India 1,6, in Cina 4,3. Le economie crescono ma le condizioni di partenza sono molto diverse. 4 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Abbiamo fatto una foto del mondo di oggi e visto alcune parole chiave: PIL, PIL pro capite, ISU, redditi nominali e reali. Indicatori dell‟ISU: PIL pro capite, vita media e livello di istruzione. L‟obiettivo del nostro corso sarà quello di capire perché il mondo è diventato così, perché alcuni paesi hanno avuto un certo sviluppo mentre altri no. Quando si studia la Storia, bisogna sempre essere in grado di rispondere a quattro domande; quando (in che momento)? Dove? Perché (c‟è stato quel fenomeno)? Come? Lo sviluppo economico ha dei periodo. Suddividiamo la storia economica in diverse fasi, periodi. Partiamo dalla RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, individuando due macrofasi; età preindustriale e post- industriale con una serie di complicazioni. Il quando della rivoluzione industriale non è unico. Quando di preciso per questo argomento non si può essere certi, non è unico il quando. Per prima è partita in Inghilterra nel 1700 (18esimo secolo), tra 7 e 800. E‟ difficile individuare il quando con assoluta precisione. Parte dall‟Inghilterra e si diffonde nell‟800 in altri paesi. Dal tardo 700 inglese all‟800 entriamo nella età industriale. L‟Asia (eccetto il Giappone), l‟Africa, l‟America centro meridionale non sono realtà industriali. La realtà dei paesi industriali riguarda un numero limitato di paesi. Cosa sta accadendo negli ultimi 30 anni? Cina e India si stanno industrializzando e 1/3 dell‟umanità sta attraversando dinamiche simili con impatto rilevante. Abbiamo individuato lo spartiacque e vediamo ora le caratteristiche di fondo dell‟età preindustriale. Se vogliamo intitolare questo capitolo lo chiamiamo CARATTERI DI FONDO DELL‟ETA‟ PRE INDUSTRIALE. Per studiare usiamo quella che si chiama ottica eurocentrica. Analizziamo due prospettive; prima proporre un quadro statico di come funziona il sistema economico poi analizziamo l‟andamento dei diversi paesi. All‟interno del quadro ci sono diversi cambiamenti. L‟economia si basa sull‟agricoltura. Il settore agricolo è uno dei macro settori dell‟economia. I settori si distinguono in: - primario: agricoltura, caccia, pesca, raccolta dei frutti della terra - secondario: industria, trasformazione dei prodotti del primario - Terziario: servizi, banche, trasporti, centri turistici, istruzione, sanità. Il primario pesa di più sul sistema economico. Come percentuale del sistema economico consideriamo due indicatori: la distribuzione della popolazione attiva per settori: vediamo come la forza lavoro è distribuita nei diversi settori. Secondo indicatore è il contribuito dei diversi settori economici che danno al PIL. Nella età preindustriale il 70 -80% della popolazione viveva nelle campagne, la popolazione lavorava in agricoltura. Ci sono dei registri per stimare la popolazione. La popolazione era rurale. In Russia il 90% della popolazione era contadina. Il mondo era prevalentemente formato da contadini. Nella società olandese del „600 quota 1/3 5 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo di popolazione urbana. In Russia molto minore. Il mondo era di contadini, prevalente era l‟attività agricola. Vediamo alcuni datti oggi , nella zona dell‟Euro, come sono strutturati i vari settori: - addetti all‟agricoltura 4% (in USA solo 2%) - addetti all‟industria: 27, 8% - addetti al terziario: 68% Questa è la struttura dell‟economia di oggi nei paesi della zona Euro. Vediamo il mondo post industriale: da 65-70% di contadini la percentuale decresceva e aumentava quella degli addetti all‟industria. Abbiamo un declino dell‟agricoltura e una crescita del settore industriale e dei servizi. Cambia l‟andamento dell‟industria e del terziario. Il terziario si dilata, in altre parti del mondo avviene il processo precedente. Quelle che erano le nostre periferie industriali, non lo sono più. Le nostre sono oggi ad esempio, a Shangai. Prima c‟era il mondo dei contadini. 1/10/2010 L‟economia preindustriale era fortemente agricola; le prime parole chiave da ricordare sono; agricoltura, popolazione, produzione, produttività. L‟agricoltura era in larga misura di sussistenza: il prodotto agricolo ottenuto serve per soddisfare la domanda di beni agricoli espressa di coltivatori della terra: serve a sfamare. Avevamo un modello teorico estremo. L‟agricoltura era completamente di sussistenza; ciò implica l‟assenza dello sviluppo del sistema, del commercio e della civiltà urbana; la prevalenza della popolazione era occupata nel settore primario. L‟agricoltura è largamente ma non esclusivamente di sussistenza. Si produce un surplus per soddisfare la domanda del mercato urbano. Il surplus quanto è maggiore, tanto più si amplificano le fette della popolazione che non lavorano in agricoltura. In questa realtà storica il surplus era limitato. Dire che l‟agricoltura era di sussistenza significa anche interrogarsi su come era condotta. Per produzione si intende la produzione complessiva di determinati beni agricoli. La produttività è invece la produzione ottenuta in rapporto a qualche fattore prodotto (quanto si produce per persona addetta o per ettaro di terreno). C‟era scarsa produzione e scarsa produttività (=> tecniche e strumenti molto semplici). Quale era il problema per i terreni? Il terreno coltivato crescendo e sfruttandolo al massimo, si impoverisce, ha bisogno di tempo per il riprodursi delle sostanze. Ciò comporta che la risorsa terra non può essere coltivata al 100%. Abbiamo quello che si chiama sistema di rotazione agraria: ad esempio le rotazioni biennali. Coltivo metà del terreno e l‟altra metà la tengo a riposo; l‟anno successivo invece il contrario: coltivo la metà del terreno che era a riposo e lascio tranquilla l‟altra parte. Dal 1000 d.c. si diffonde la cosiddetta rotazione triennale: lo stesso terreno lo divido in tre parti:A , 6 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo B, C. In due ci metto piante diverse e la terza la tengo a riposo. Poi coltivo la C e la B e tengo la A a riposo e così via. Quali sono i vantaggi? Che lo stesso terreno è sfruttato al 66% e poi abbiamo una minor distribuzione del rischio (es. parassiti, gelate); Dopo l‟anno 1000 si diffonde quindi la rotazione triennale che porta ad una maggior produzione agricola e più produttività. Ci sono state anche una serie di innovazioni come ad esempio utilizzare lame in ferro al posto dell‟aratro in legno. Le lame in ferro consentono d scavare solchi più profondi e ciò mi consente di tutelare i semi dagli uccelli, dagli animali che beccano il terreno. Altro aspetto è un diverso modo di utilizzare gli animali da tiro: prima c‟era un sistema secondo il quale si gravava sul collo dell‟animale; ciò comportava una fatica respiratoria per esso e quindi minor lavoro. Poi sono stati individuati sistemi diversi e più efficienti. Abbiamo un mix variamente presente nell‟Europa occidentale presenta di innovazioni tecniche agricole. Analizziamo i presupposti perché dall‟anno 1000 nascono le città. C‟erano i comuni italiani; Genova, Pisa, Siena, Arezzo, o anche più piccoli come San Gimignano. Nascono perché pur essendo il sistema agricolo di sussistenza, lo è sempre meno. L‟area italiana del centro nord più quella delle fiandre (Belgio, Olanda); erano le più innovative che applicavano le nuove tecniche. Si sviluppa quindi il fenomeno urbano. Tuttavia l‟agricoltura rimane arretrata. La popolazione aumenta, il sistema più usato per aumentare a produzione è quello di ampliare la superficie coltivata. Le popolazioni europee amplificano le superfici coltivate, coltivano i terreni già coltivati. Coltivano nuovi terreni meno fertili; dal punto di vista economico si ha la legge delle utilità marginali decrescenti. Qual è l‟effetto? L‟aumento della popolazione inizialmente è consentito dall‟aumento della terra, poi no. Si analizza il problema delle risorse alimentari nei confronti della popolazione. La popolazione aumenta troppo rispetto alle risorse; basta un fattore straordinario di sfortuna che tutto si inceppa. La storia dal 1700 si legge come un succedersi di curve matematiche tipo parabole. Dal 1000 al 1300, aumenta la popolazione e il cibo. Agli inizi del 1300 abbiamo un primo punto limite di rottura: il cibo non è sufficiente quindi muore la popolazione e aumenta il tasso di mortalità. Poi, nel 1348, assistiamo ad un fatto straordinario: la peste che attacca le vie respiratorie (la cosiddetta peste nera, diversa da quella descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi che è peste bubbonica). La peste si diffonde in Europa e muore 1/3 della popolazione. Dall‟anno 1000 la popolazione europea era circa 30 milioni di persone. Assistiamo ad una crescita lenta e si arriva in 300 anni a 800 milioni. Nei primi anni del 300 il rapporto tra risorse e popolazione tocca il limite, nel 1348 abbiamo la peste. Il sistema si rimette in movimento: servono meno terre, in 150 anni si ricresce e nel 1400 si ritorna al livello prima della peste. 7 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Nel 1500 ancora si assiste alla crescita ma nel 1600 in Europa arriviamo di nuovo al punto di rottura e quindi assistiamo ad una stagnazione della crescita. Il 1700 è il secolo del cambiamento. Ci sono innovazioni tecniche che cambiano il meccanismo; si incide su due elementi: produzione e produttività. Declina il settore agricolo perché più eccellenti sono le prestazioni del settore agricolo più esso perde peso. Sino al 1700 l‟agricoltura funziona con l‟effetto della crescita interrotta della popolazione. Per studiare l‟andamento della popolazione, usiamo alcuni indicatori: - tasso di natalità/mortalità. Per demografia si intende studio della popolazione. Il tasso di mortalità indica il numero di popolazioni che muoiono ogni anno per 1000 abitanti in un dato territorio. Immaginiamo, per semplicità, che non ci siano movimenti dall‟esterno. Il tasso di natalità invece, dice quanti bambini nascono per 1000 abitanti ogni anno. La differenza tra i due tassi determina il saldo naturale. Se il tasso di natalità è maggiore di quello di mortalità, la popolazione cresce. La peste, le guerre provocano una impennata dei tassi di mortalità; nel 1600 abbiamo un equilibrio dei tassi. Dal 1700 in poi aumentano i tassi di natalità, poi di nuovo equilibrio; - le condizioni igienico sanitarie sono pessime Per quanto riguarda il tasso di mortalità pesava moto la mortalità infantile. Nell‟Italia del 1600 il 20% dei bambini moriva nel primo anno di vita. Avere tassi di mortalità elevati, significa anche tassi di natalità elevati. Ogni donna partoriva tante volte. Nell‟Inghilterra del 1600 il numero medio di figli per donna era tra 5 e 6. Si fanno anche analisi sull‟indice di fecondità. Studia gli elementi economici sociali che spiegano se i figli vivono a lungo. 2 = crescita zero, sotto il 2 la popolazione decresce. Nelle società del 1900 inoltrato, alcuni prima altri dopo, hanno utilizzato delle politiche del controllo delle nascite che, nell‟epoca pre-industriale, erano molto elementari, ad esempio ritardare i matrimoni. La popolazione cresce a dismisura tra 8 e 900. il 1700 p il secolo delle innovazioni e per ragioni culturali si comincia a controllare le nascite e ridurre l‟indice di fecondità. Abbiamo cambiato stile di vita. Abbiamo modelli familiari con un numero limitato di figli. Poi le popolazioni occidentali hanno bloccato la crescita dopo il baby boom degli anni ‟50-60 del novecento. Dagli anni ‟70 le cose sono cambiate. Tutto ciò determina il saldo naturale della popolazione. Va anche considerato il saldo migratorio i sistemi sono in comunicazione, ciò vuol dire che si viaggia. Flussi migratori in entrata e uscita. Il saldo migratorio si combina col saldo naturale e insieme formano il saldo demografico. Nella età preindustriale i movimenti migratori erano minori. Colombo scopre l‟America e dalla penisola iberica molti emigrano. Altro argomento da affrontare è quello dei trasporti. Ci sono regole costanti. Come è il sistema dei trasporti? Arretrato. Non esiste un sistema di infrastrutture. Il trasporto su acqua è quello più conveniente; di solito è costiero, avviene lungo le coste. 8 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Oppure abbiamo il trasporto fluviale che si ha nelle zone dotate di fiumi navigabili. L‟Adige, il Tamigi, sono considerati le “autostrade” della età preindustriale. È conveniente perché le navi avevano capacità di carico conveniente, infatti si poteva trasportare maggiore merce rispetto ai vettori terrestri. I carri su strada hanno bisogno di bestie da tiro che costano e degli uomini. La barca invece va mossa dal vento e i trasporti su acqua sono i più convenienti. Su strada a volte è anche impossibile, non ci sono strade. Se piove diventano dei pantani. In Europa l‟unico che aveva un buon sistema stradale era l‟impero romano. I romani avevano un sistema infrastrutturale eccellente: le strade erano lastricate. La manutenzione però cade col crollo dell‟impero romano d‟occidente. Manca un soggetto (lo stato, la pubblica amministrazione) che si occupi di politica infrastrutturale. Con la caduta dell‟impero romano tutto precipita. Da Genova a Milano non c‟erano strade percorribili. Si incontravano ostacoli naturali come ad esempio una montagna. Questo significa che i commerci erano fortemente condizionati. Non esisteva il mercato, ma tanti mercati segmentati. C‟era il collegamento tra trasporti, costi e tipologia dei mercati. Il sistema dei trasporti, oltre che essere inefficiente è anche costoso. Ci voleva molto tempo per far viaggiare le merci. Essendo costoso, la conseguenza è che sulle lunghe distanze potevano viaggiare merci di alto valore perché il prezzo della merce, essendo alto, conteneva i costi di trasporto elevato. Esempio classico le spezie dell‟Asia (chiodi di garofano, pepe, cannella) facevano commercio globale di beni di lusso con implicazioni rilevanti. Le spezie reggevano costi di trasporto. I cereali invece facevano percorsi limitati. Immaginiamo il 1400 (la Firenze del Brunelleschi) il mercato fiorentino di beni alimentari era un raggio di circa 20 chilometri. La campagna circostante forniva il surplus che ci contadini potevano rivolgere al mercato. La differenza è che alcune città potevano avere bisogno di maggiori derrate alimentari. E allora si usa l‟acqua. Genova, Venezia erano grandi città. C‟era il problema di alimentare le merci. A Venezia i cereali venivano dal Friuli. Per Genova è peggio. L‟agricoltura più povera => rendimenti più bassi. Il grano a Genova veniva dalla Sicilia, dalla Campania. Rispetto ai traffici commerciali abbiamo una Europa che fino al 1942 ha un suo equilibrio. Prima la popolazione era molto minore. Le linee, i flussi commerciali erano radi e sottili. Oggi abbiamo un intersecarsi continuo di linee. In passato la movimentazione di merci era su breve raggio (campagna => città). Protagonisti economici erano i contadini. Oppure c‟erano circuiti di merci ricchi. Sulla lunga distanza i protagonisti erano operatori economici molto qualificati (mercanti italiani a GE, VE. Traffici mediterranei). Altro polo di città era quello delle fiandre (Belgio, Olanda). Le città delle fiandre erano in riferimento con le città dell‟Europa del Nord (mar Baltico, Londra). Questo per il traffico. 9 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Quando abbiamo visto il rapporto tra popolazione e risorse abbiamo visto come avesse avuto un andamento positivo dal 1700. questa era la dinamica tra popolazione e risorse. Nel 2010 ci interroghiamo su come potrà essere. Alcuni dicono che il problema possa raggiungere un nuovo punto critico. Si coltiva la terra, i fenomeni climatici che desertificano le terre. Questo insieme di fenomeni potrebbe bloccare l‟espansione delle risorse alimentari. Il problema della fame potrebbe avere prospettive nuove. Un problema molto dibattuto che c‟è è l‟OGM. Potrebbe essere una risposta tecnologica, la chiave dell‟aumento della produttività. 5/10/10 L‟argomento dell‟ultima lezione è stato quello dei trasporti, i flussi commerciali e i mercati. Va aggiunto un dato. Avevamo detto che la popolazione era localizzata nelle campagne perché il surplus di produzione agricola da vendere sul mercato era limitato. Le città non avevano grandissima importanza e non erano come le intendiamo oggi. Genova ha 600 mila abitanti. Prima non esistevano, nel 1400, città così grandi. C‟erano solo 9 città tra le quali Parigi e Londra con più di 40 mila abitanti. In Italia 4 città Genova, Milano, Venezia, Firenze, avevano superato gli 80 mila abitanti. Poi c‟erano altre più piccole come Siena, Bologna, Palermo, Pisa e Verona. Il tasso di urbanizzazione è la percentuale di popolazione che vive in città, ed è pari al 12% nelle città con più di 5 mila abitanti in Europa nel 1400. Nel 1800 è sempre il 12%: ciò non significa che non è mai aumentato in cifre assolute. Nel complesso la popolazione urbana non decolla. Ora ci concentriamo sulla analisi del settore secondario: produzione di manufatti. Prima considerazione; cosa si produceva? La gamma di beni prodotti era più limitata rispetto a oggi. Il settore manifatturiero più importante era il tessile che produce fibre utilizzate poi per fare vestiti. Non esisteva l‟industria alimentare intesa come la pensiamo noi oggi. Principalmente in passato riguardava la panificazione. si usava la tecnica di mettere sotto sale gli alimenti: pesce, carne. Il settore alimentare riguardava soprattutto la produzione di pane (i mulini macinavano i cereali). Molto limitata la produzione di mobilio. Si facevano mobili rozzi e semplici prodotti dagli stessi contadini ma anche mobili sofisticati per arredare i palazzi signorili dei ceti più elevati, per segmenti più limitati della popolazione. Per quanto riguarda gli abiti, quelli di qualità si trovavano anche nelle case più povere (ad esempio uno scialle che si usava per qualche occasione speciale). Poi si producevano utensili di casa, armi, e c‟era anche la produzione di navi. Il modello del Galeone che abbiamo nel porto antico era stato costruito per fare un film hollywoodiano “Pirati”. Il Galeone poi non serviva più come set cinematografico ed è stato venduto a qualche sceicco. Il proprietario lo ha attraccato al porto antico. Il Galeone è un modello di nave oceanica europea da 10 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo guerra usato dal „500 al „700. e messo a confronto con una porta container di oggi notiamo subito differenze dimensionali. Il settore manifatturiero si occupa invece di produrre ceramiche, piatti, contenitori. Anche esso una varietà più limitata rispetto a oggi. Le tecniche di produzione variano: prima c‟era un lavoro manuale con seghe e martelli. Poi pian piano si comincia a sfruttare l‟acqua. I mulini cominciano a girare con pale mosse dall‟acqua, energia inanimata. Se esistono le condizioni si usa l‟energia eolica collegata ai mulini a vento per muovere le macine dei mulini. Il livello tecnologico non consente elevati livelli di produttività (è bassa). Altra implicazione economica è il basso livello tecnologico che comporta poco capitale fisso utilizzato. Gli strumenti manifatturieri erano molto semplici. Non servono grandi capitali per gli strumenti del lavoro. Non è un settore “capital intensive”. Le imprese non richiedono grandi capitali, l‟unica che fa eccezione è per il grande commercio internazionale via mare (bisogna disporre di navi e la nave costa). Tra l‟800 e il 900 con l‟innovazione tecnologica i parametri cambiano. L‟attività industriale può richiedere grandi capitali. Le imprese sono piccole e medie, non grandi. Grandi le troviamo solo nel settore del commercio internazionale e in quello bancario. Per quanto riguarda la produzione manifatturiera, ci sono diverse modalità di organizzazione, vari modelli organizzativi: Iproduzione domestica: fatta in casa (aspetti sociali), nelle case dei contadini che usavano filatoi, telai. Lavoravano nel momento in cui non erano impegnati nel lavoro agricolo. Il lavoro delle famiglie contadine aveva due modi di confrontarsi col mercato: il primo è quando non c‟è confronto: lavoravo per poi utilizzare io stesso il prodotto (no mercato). Il secondo invece il prodotto è destinato al mercato. L‟industria domestica, della vendita del prodotto non si occupa direttamente la famiglia. La famiglia fa riferimento ad un mercante imprenditore (che raccoglie la materia prima, la assegna alla famiglia per poi ricevere il prodotto finito). Il prodotto finito dell‟industria tessile non è l‟abito, ma il panno. Oppure la sartoria artigianale. Non esiste fino agli anni ‟80 il settore industriale come lo intendiamo noi oggi. Nell‟industria domestica la figura strategica è quella del mercante imprenditore. II- Bottega artigianale cittadina. C‟è l‟artigiano che ha una bottega (investimento in capitale fisso), che è come una piccola impresa. Lavora solo o con un garzone apprendista. L‟artigiano aveva il suo garzone, raramente c‟erano operai salariati. Circa 10-12 addetti. Le botteghe artigiane erano accanto all‟industria rurale domestica. Hanno un‟importanza socio politica. Città per città gli artigiani si associano per tipologie di mestiere (così nascono le corporazioni). Le corporazioni sono libere associazioni di individui che impongono regole a tutti coloro che svolgono quel tipo di attività. Le 11 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo regole della corporazione riguardano ad esempio un percorso di formazione. Hanno degli statuti dove si trovano norme del tipo : l‟apprendista entra in bottega a 12 anni. Durante l‟apprendistato riceve una certa somma. Può sottoporsi ad un esame che va a verificare se ha imparato il mestiere e può esercitarlo in proprio. Gli statuti prevedono controlli sul tipo di prodotto (standard qualitativi) e prezzi minimi. Si limita la concorrenza (si fissa un limite massimo dei partecipanti) per tutelare il reddito dei membri della corporazione. C‟è una forte limitazione della concorrenza. Le funzioni sociali erano di tipo mutualistico di reciproca assistenza fra i membri. Un membro muore e lascia moglie e figli. La corporazione può prevedere di dare l‟assegno di sostentamento alla vedova finché il figlio non raggiunge l‟età di lavoro. L‟attività sociale invece fa riferimento ad una partecipazione della collettività ad eventi (messe e processioni). L‟attività collettiva è legata alla religiosità. Il modello del mercante imprenditore che fa lavorare il contadino, può essere in conflitto fra lavoro delle botteghe e corporazione e quello domestico del mercante imprenditore. Dal „500 i mercanti imprenditori cominciano ad avvalersi della forza lavoro dei contadini. Oggi si parla di delocalizzazione dell‟attività produttiva gestita dai mercanti imprenditori. Il decentramento produttivo ha un vantaggio competitivo: il costo del lavoro. Delocalizzo in Albania o Romania perché quello che pago a loro è minore rispetto ai nostri lavoratori. Il mercante imprenditore facendo lavorare la famiglia contadina, aveva un costo del lavoro più basso rispetto alle botteghe artigiane urbane. È un discorso di rapporti di forza politici. Il modello dell‟industria domestica rurale si diffonde soprattutto fuori dall‟Italia. Nell‟Italia dei comuni, le città italiane hanno una loro importanza. Le corporazioni hanno forza politica e resistono nel tempo. L‟industria rurale fuori si diffonde molto. Perché il costo del lavoro può essere più basso nelle campagne? Per il cittadino è un secondo lavoro, un secondo reddito. Un di più che può esser necessario. Poi anche il costo della vita in città è un po‟ superiore di quello della campagna. Aspetto fondamentale è che per la famiglia contadina è un reddito aggiuntivo che va a integrare il reddito agricolo e che serve per raggiungere un livello di sussistenza. Può esserci il mercato dei beni semplici o dei beni di lusso. Ad esempio i tessuti damascati prodotti dal „500 nelle case contadine in Liguria (Zoagli, Portofino). Si raccolgono tessuti raffinati, molte imprese genovesi vendono sete anche a Parigi, Londra; III- Manifattura accentrata; più lavoratori concorrono a produrre lo stesso bene. Ci sono comparti in cui esistono piccole fabbriche. Cartiere per fare libri, da pacchi. La carta è fatta o dalla fibra in legno o da stracci lavorati. Tutto ciò avviene nelle cartiere, che sono piccole fabbriche. I macchinari sono mossi dall‟acqua. Ancora la produzione di armi. Altro ambito è quello delle costruzioni di navi, gli arsenali, i cantieri navali. La tecnologia è molto 12 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo semplice, il modello della manifattura accentrata è minoritario tra i vari modelli. Abbiamo visto i diversi modi di organizzare la produzione di beni da immettere sul mercato. Abbiamo visto il mercato dal punto di vista della produzione e offerta di beni. Ora analizziamo il mercato dal punto di vista della domanda. La domanda è fattore di alcune variabili: del reddito, della popolazione e i bisogni. Si può anche ragionare in termini di domanda aggregata = totale. l‟individuo ha dei bisogni. Siamo in una società di bisogni primari, il numero degli individui è fondamentale per determinare la domanda aggregata. Il livello di reddito è mediamente assai basso. Analizziamo la composizione della domanda. È domanda di beni primari, bisogni essenziali: cibo, vestiti, legna da ardere e abitazione. Bisogna soddisfare questi bisogni per sopravvivere. Il 70-80% del reddito medio si spende per questo, considerato che c‟è dentro anche l‟autoconsumo. Fondamentale è l‟alimentazione; il 20-30 % di reddito è usato per domandare altri beni. Questa percentuale è rovesciata nella nostra società. 30 % alimenti, 70% per consumare varie cose. Abbiamo un rapporto ribaltato che ci fa capire come gli spazi per produrre nella società industriale si sono ampliati. Nella società pre industriale, c‟era questo rapporto 70% alimentazione 30% per il resto; era rovesciato per un ceto ristretto, più limitato: l‟aristocrazia, i grandi mercanti. Esiste anche la domanda dei beni di lusso. Adesso disaggreghiamo la domanda per vedere i soggetti che possono esprimere la domanda di manufatti dell‟ edilizia: i privati chiedono una casa o i più ricchi un palazzo. Lo Stato chiede le mura difensive, un‟ architettura edilizia di tipo militare, opere portuali. La Chiesa è un enorme soggetto economico. Ha bisogno di chiese, conventi, monasteri. È una straordinaria committente del settore edilizio. Chiede anche strumenti musicali, come ad esempio l‟organo. Ogni soggetto dai contadini, agli aristocratici, alla chiesa hanno un bilancio ed hanno entrate e spese. I beni che vengono prodotti li possiamo suddividere in: - mobili e immobili (terreni ed edifici); - di consumo e di investimento (strumenti di lavoro usati dalle imprese) - i beni di consumo si distinguono in : durevoli (auto, elettrodomestici); non durevoli: cibo. La domanda si può analizzare sotto diversi punti di vista. Dal punto di vista storico abbiamo analizzato la domanda del sistema preindustriale. Analizzeremo ancora l‟evoluzione della domanda (primo aspetto da considerare: reddito medio e popolazione). Il reddito è articolato in maniera diversa. 12/10/10 13 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Nelle ultime considerazioni abbiamo visto il rapporto fra scambi e flussi commerciali. Buona parte dell‟‟attività economica pre-industriale era al di fuori dei circuiti di mercato. Quella parte di attività economica che aveva sbocchi di mercato aveva sbocchi di mercati diversi. Abbiamo successivamente disaggregato la domanda; esiste un mercato complessivo astratto e tanti mercati completi in cui ci sono degli scambi, si commerciano beni, ci sono i mercati del lavoro. Facciamo alcuni esempi molto rapidi sui mercati dei beni. I commerci avvenivano su distanze molto limitate (tragitto merci da campagna a città è il tragitto più classico e più importante da punto di vista quantitativo e molto poco appariscente. Poi ci sono stati i commerci intercontinentali delle spezie.( Il viaggio di Marco Polo in Cina); il grande commercio medievale è un commercio di quantità assai limitate, non ha bisogno di grandi capitali. I poli dei commerci: abbiamo fatto l‟esempio dei velluti prodotti in maniera industriale nell‟entroterra e abbiamo analizzato la domanda di edifici civili e religiosi. Esempio del il marmo, il cui luogo privilegiato di estrazione è Carrara, nelle Apuane. Minatori e trasportatori. L‟attività di trasporto del marmo avviene o per navigazione costiera, verso Genova o Roma, arrivando al porto di Civitavecchia e risalendo lungo il Tevere il marmo arriva a Roma. Attività economica di trasporto e poi sul posto c‟è la lavorazione del marmo. Era un‟ economia prevalentemente di scambi e attività produttive di servizi. Il commercio internazionale delle spezie anima le grani città europee è uno dei grandi business economici internazionali; per spezie intendiamo: pepe, cannella, prodotti che vengono dall‟estremo oriente (Asia). Sono importanti perché insaporiscono i cibi . Sono ancora importanti le ceramiche della Cina. Vediamo i percorsi che possono fare le spezie. Oggetti di lusso di provenienza asiatica. Dall‟estremo oriente, con il percorso terrestre, dalla Cina arrivano al Mar Nero dove i mercanti veneziani e genovesi vanno in alcuni luoghi come, Caffa, Galata, e acquistano i prodotti per poi smistarli in Europa. Il percorso marittimo invece, parte dalla Cina, arriva all‟Oceano Indiano quindi in India e poi entrano in gioco i mercanti cinesi malesi indiani e da costa indiana occidentale entrano in gioco i mercanti arabi che le portano nel mediterraneo facendo due percorsi. Tigri Eufrate, Bagdad, Damasco Libano , Mediterraneo. Oppure circumnavigare penisola arabica e arriva ad Alessandria d‟Egitto, gli arabi, commerciano con gli italiani. Analizziamo un attimo il problema della bilancia commerciale: misura in termini monetari il valore delle importazioni e delle esportazioni di beni; gli scambi commerciali presuppongono movimenti monetari in entrata e uscita. La bilancia commerciale che riguarda import export di beni può essere: ATTIVA: se le esportazioni sono maggiori come valore delle importazioni (entra più moneta di quanta ne esce); 14 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo PASSIVA, le importazioni hanno un valore maggior delle esportazioni c‟è un passivo commerciale, disavanzo di moneta. Dimostra alcuni aspetti sull‟economia di un sistema come: - il grado di dipendenza di un Paese rispetto dall‟importazione di materie prime; - la competitività dei prodotti di un Paese sul mercato internazionale (Germania). Perché competitivo ?Attivo vuol dire essere competitivi. Perchè la produzione “made in Germany” è capace di affermarsi sui mercati esteri. Vediamo il rapporto tra la bilancia commerciale e la forza della moneta del Paese. Cosa è la BILANCIA DEI PAGAMENTI: riguarda i conti con l‟estero e misura tutte somme monetarie che escono ed entrano in un paese. Per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti consideriamo i movimenti valutari in entrata e uscita; della bilancia dei pagamenti la bilancia commerciale è una parte. Ci sono altri movimenti valutari verso o dall‟estero che non dipendono da scambi commerciali ma da altri fattori. Pensando ad un‟economia moderna, sono le rimesse, i soldi che gli emigrati mandano a casa; ancora flussi di capitali in entrata. L‟Italia ebbe una consistente partita attiva dalla metà dell‟ 800 a metà del Novecento con la grande emigrazione all‟estro degli italiani. Altra voce attiva della bilancia dei pagamenti è rappresentata dai flussi di turisti. Per la Grecia il turismo è una fonte importante, voce attiva. Le località turistiche del mar Rosso in Egitto sono una forte voce della bilancia dei pagamenti dell‟Egitto. Se si fanno attentati negli alberghi turistici in quei villaggi, dietro c‟è un risvolto politico economico, perché colpisce un settore rilevante. Altra voce attiva sono gli effetti dei capitali investiti all‟estero. Torniamo al commercio delle spezie. Com‟è la bilancia commerciale del sistema Europa rispetto al sistema economico Asia in questo periodo? Totalmente passiva. L‟Europa importa spezie ma non vende niente in cambio. L‟Asia non domanda prodotti europei fino al „600 gli asiatici chiedono in cambio denaro, moneta; l‟Europa importa beni costosi ma non esporta nulla e paga le esportazioni di questi beni con moneta. Apriamo il capitolo dell‟economia monetaria in questi secoli. Come funziona il sistema monetario? È di tipo metallico. La moneta è di metallo, come mezzo per organizzare e regolare le transazione dal 1000 moneta pregiata è d‟argento, dal 1200 non è più solo d‟argento, ma c‟è anche la moneta d‟oro. Poi monete meno pregiate, di rame, leghe metalliche che hanno un valore modesto il metallo è non pregiato (molto in natura) per le piccole spese. L‟argento ricomparve in Europa dall‟anno 1000, d‟oro dal 1200. Ci vogliono le monete a regolare gli scambi il cui importo è alto, quindi moneta metallica. sono due problemi. Il primo è che per mettere in circolazione moneta metallica bisogna trovare le miniere. Secondo problema è che più cresce l‟economia degli scambi e progressivamente continua a crescere, maggiore è la massa monetaria, il sistema 15 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo domanda moneta. Quali sono le zone minerarie dell‟ argento? Repubblica Ceca e Germania soprattutto. In Europa non ci sono giacimenti auriferi, mancano. L‟argento e l‟oro sono fondamentali nell‟economia monetaria per tantissimo tempo, sino al „900 inoltrato. Quanta più c‟è domanda del bene moneta, tanto più devo sfruttare le miniere d‟argento. L‟oro non c‟è. L‟oro deve venire da fuori. Da dove proviene l‟oro? Dall‟Africa; è estratto al sud del Sahara, arriva in Africa del nord e i mercanti europei catalani di Barcellona, italiani lo scambiano con manufatti. Come l‟oro e l‟argento sono trasformati in moneta e da chi? Non dai privati ma viene coniata dagli Stati. Il conio è la garanzia del valore della moneta che si misura con la quantità fisica, col peso d‟oro o d‟argento della moneta stessa. Più pesa e più vale. Qual è la percentuale del valore reale della moneta? Il suo valore reale varia. Chi ha oro e argento va negli stabilimenti statali che sono Zecche, conferisce l‟oro e l‟argento alla Zecca e ottiene in cambio monete che pesano meno di quello che la Zecca ha ricevuto. . Ad esempio se ho 100 grammi d‟oro, ricevo moneta per 90 grammi. Il 10 di differenza è una specie d‟imposta ma anche copertura dei costi della trasformazione. Concetto importante è la massa monetaria, l‟andamento della massa monetaria. I modi per far perdere valore alla moneta sono uno truffaldino: limare i bordi della moneta d‟oro, ottenendo così una polverina per creare nuova moneta. Quando fa la coniazione diminuisce la % di metallo prezioso della moneta. Gli operatori economici se ne accorgono, lo sanno. Questa moneta dopo un po‟ viene svalutata, perde valore. Il sistema monetario è a base metallica tipici di questo periodo: l‟oro e l‟argento vanno dall‟Europa verso l‟Oriente per compensare le spezie. Si sfruttano le miniere e si recupera l‟oro dove c‟è, in Africa. Abbiamo un‟ Europa che si proietta oltre i suoi confini, questo a partire dall‟anno 1000 in poi. La prima proiezione di Europa fuori dai suoi confini dopo il 1000 si ha con le Crociate. Le crociate 1096 la prima. Dal 1000 in poi, nell‟Europa occidentale risorgono le città. L‟Europa si proietta fuori dai suoi confini e va nel Mediterraneo orientale, ci possono essere business interessanti. Ci sono i mercanti che trafficano, gli arabi non gradiscono la presenza militare, ma hanno bisogno della presenza commerciale. Prevalgono spinte militariste aggressive che creano situazioni di guerra che il mondo arabo contrasta a periodi di pace. Si traffica, si commercia. Una seconda esperienza di grande Europa fuori dai confini, si ha nel 1400: ci sono episodi legati alla demografia. Abbiamo avuto la peste del 1348 ed i sopravvissuti non stanno male riguardo alle condizioni di vita. Sono meno il rapporto popolazione risorse va bene. L‟Europa ha la forza di uscire dai suoi confini. Si va alla ricerca dell‟oro. I protagonisti sono Paesi marginali, iberici, Spagna e Portogallo. Nella prima metà del „400, un principe della famiglia reale portoghese, Enrico il navigatore, grande passione era quella dei viaggi per mare lungo la costa africana. 16 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Arriva fino al golfo di Guinea per trovare l‟oro. Ci vuole del capitale. Per i suoi viaggi il principe usa le risorse della famiglia reale. Oltre alle navi ci vuole professionalità. Altri viaggi oggi che richiedono forti capitali e cervelli sono pensati dalla NASA. I Portoghesi, dopo la morte di Enrico il navigatore nel 1488, hanno Bartolomeo Diaz che tocca la punta sud dell‟Africa, l‟attuale Capo di Buona Speranza. I Portoghesi conoscono la costa e creano alcuni punti di approdo; attraversano l‟Oceano Indiano e sono attirati in Asia dalle spezie. Nel 1498, Vasco de Gama, tocca le coste dell‟India occidentale. Ariva in India e torna poi torna indietro, ha aperto la strada. Le navi portoghesi vanno oltre l‟Asia: nel 1517 circa le navi portoghesi arrivano in Cina, cercano di ottenere il monopolio delle spezie, prendendo a cannonate le navi dei mercanti arabi;questo riesce solo in parte. Il risultato fu quello di intercettare in buona misura il commercio delle spezie. Ciò ha portato profitti per Lisbona, e concorrenza per i mercati italiani. Il quantitativo di spezie che arriva sul mediterraneo diminuisce. I portoghesi cosa fanno in Asia? Hanno la forza di stabilire una serie di basi commerciali lungo le rotte delle loro navi. Non sono in grado di fare una colonizzazione militare dei territori. Vediamo un attimo il contesto di viaggi europei dove si inserisce Cristoforo Colombo. Egli è figlio di un‟epoca in cui le conoscenze geografiche degli europei si evolvono. È convinto che la terra sia sferica. Da grande navigatore Colombo vuole raggiungere le terre delle spezie dell‟Asia viaggiando verso occidente. Cristoforo Colombo è u navigatore e chiede di essere finanziato. Non ha i soldi per finanziare il viaggio. La monarchia portoghese lo appoggia: nel 1492 propone a Isabella di Castiglia il suo viaggio e ottiene che il suo progetto venga finanziato. Avrà tre navi per navigare. Vediamo un attimo politicamente la Spagna: si è unificata sotto la corona di Castiglia Hanno cacciato via gli arabi dall‟Andalusia che erano arrivati nell‟ottavo secolo d.c.. Le popolazioni cristiane hanno fatto la reconquista, i musulmani avevano accolto a Granata il potere politico; fine dell‟ultima presenza di stato islamico in Spagna. C‟è una certa euforia, reconquista completata, monarchia spagnola concede a Colombo di fare il suo viaggio; si presenta, gli danno credito. Il rischio è che tre navicelle affondano nell‟Atlantico. Colombo arriva a destinazione e in poco tempo capisce che non è in Asia, ma nel continente americano. Una volta tornato indietro, deve convincere gli spagnoli che è arrivato da una altra parte. Ottiene che gli venga finanziato un secondo viaggio; stavolta con più navi e 1500 uomini. Uno sforzo consistente che punta ad insediarsi in maniera stabile nel nuovo continente Col secondo viaggio comincia la colonizzazione iberica del continente americano. Come era la Spagna durante i viaggi di Colombo? L‟economia preindustriale varia da regione a regione e ci sono tre modelli economici. Abbiamo il modello della zona della meseta (presente a Castiglia: zona centrale, Madrid, Burgos). La agricoltura è povera 17 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo e arretrata. Abbiamo soprattutto un allevamento di pecore (lana). La lana è gestita in maniera più economica dai catalani a Barcellona. Si esporta la materia prima. Si lavora, si commercia. La lana arriva in Italia a Firenze, in Toscana dove viene lavorata. La Catalogna fa molti commerci ma politicamente è subordinata alla Castiglia. Il dominio politico è un dominio castigliano e i catalani tenderanno a rafforzare i loro margini di autonomia. In Andalusia: la Spagna meridionale, è agricola. Agricoltura ricca grazie agli arabi possono rimanere a condizione che si convertano al cristianesimo. Molti sono profughi, tornano nell‟Africa del Nord. La perdita degli arabi fa impoverire l‟agricoltura perché erano abili agricoltori. Torniamo a Colombo. Ci sono effetti immediati e di medio/lungo periodo. Il primo effetto immediato del viaggio di colombo è che due mondi entrano in contatto (Europa e America) che da un punto di vista biologico si sono sviluppati in modo separato. In Europa ci sono piante animali e batteri che non si trovano in America e viceversa. Abbiamo quello che gli studiosi hanno definito lo scambio colombiano. In America non c‟erano cavalli, buoi, maiali pecore e capre. Questi animali sono stati portati in America dagli europei. .Colombo invece trova subito il tacchino, I tacchini poi si riproducono in Europa. Per le piante stesso discorso: Colombo trova piante nuove. Colombo scopre che gli indios masticano le foglie di tabacco. Anche Colombo prova. Porta le piante di tabacco in Europa, negli orti botanici, sono delle rarità. Gli europei usano invece il tabacco per annusarlo, capiscono che si può fumare nelle pipe. La sigaretta però è dell‟età napoleonica. Tabacco considerato bene secondario, la pianta si coltiva, per ragioni climatiche in America. Gli europei capiscono che si fuma, ci sarà una domanda crescente nel corso dei secoli successivi del bene e si produce nelle piantagioni in America perché le condizioni climatiche sono ideali per la coltivazione del tabacco. Colombo trova i pomodori, mais, patate e certi tipi di legumi. Il mais e le patate possono essere coltivate benissimo in Europa. Già nel 1600, ci vogliono decenni perché piante escano dagli orti botanici europei, ma il mais e le patate sono coltivati in maniera sempre più diffusa e costituiscono un bene alimentare primario nella famiglia europea. Le patate nell‟Europa del nord diventano fondamentali, il mais soprattutto nella pianura padana . ha delle rese buone. Piante: la canna da zucchero è coltivata a Cipro. I portoghesi l‟hanno portata nelle Azzorre. Nell‟isola di Cuba ci sono le condizioni ottimali per produrre la canna da zucchero. Esistono anche condizioni ottimali per coltivare il caffè. Quindi la canna da zucchero, il tabacco e il cotone. Si sviluppa una economia di piantagione. Gli spagnoli in poco tempo procedono alla rapida conquista militare dei territori. Messico Aztechi e Incas. C‟è un vantaggio tecnologico che per gli europei è assoluto: i soldati arrivano a cavallo, hanno le corazze, armi da fuoco, determinazione a conquistare. Il modello sociale che gli spagnoli esportano da Castiglia. Abbiamo un modello sociale della 18 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo grande proprietà terriera che fa lavorare la terra per quello che la terra è in grado di dare. È un sistema rivolto al mercato. Il tabacco viene esportato in Europa Economia di piantagione che produce per esportare verso la madrepatria. Grande proprietà terriera e grande latifondo. La popolazione locale non era molto numerosa. Quando arrivano gi europei, in America gli indigeni erano 30 40 milioni (le stime sono varie). Gli spagnoli arrivano in migliaia riescono ad abbattere regni di milioni di persone. In un secolo la popolazione indigena si dimezza, è ridotta di 2/3. da 30 40 milioni ne rimangono circa 15. l‟impatto costringe la popolazione a beccarsi una serie di malattie, gli americani non conoscono il raffreddore e non hanno gli anticorpi necessari a reagire a quel tipo di batteri. Non conoscono il vaiolo, morbillo, scarlattina, la varicella. Gli europei hanno un sistema immunitario di anticorpi per reggere queste malattie. La condizione del lavoro è molto pesante. Si lavora in condizioni pesantissime I conquistadores iberici più che l‟oro trovano le grandi miniere d‟argento nel Messico centrale. Servono per coniare le monete d‟argento in territorio americano dove gli spagnoli hanno le zecche. I dobloni imbarcati e arrivano in Spagna e aumentano dal 1530 lo stock monetario europeo. Le miniere sono gestite dallo stato spagnolo. Come si ovvia la mancanza di lavoratori? Gli europei vanno sulle coste dell‟Africa, commerciano gli schiavi e li portano nel mercato americano. Trasporto di schiavi da Africa ad America. Trasporto di 8 milioni di schiavi dalle coste africane al continente americano. Lavoro che fanno è agricolo e di piantagione. L‟economia di piantagione che utilizza la forza lavoro in condizioni di schiavitù. L‟arrivo degli schiavi contribuisce a modificare la popolazione del continente americano. Abbiamo i nativi, bianchi e i neri che si incrociano con quelli che venivano dall‟Africa. Ci sono nuove malattie come la sifilide. Malattia venerea che gli europei non conoscevano. Arrivo progressivo dei beni agricoli e l‟arrivo di metalli preziosi. La presenza europea in America non è solo spagnola. Quando gli europei e gli spagnoli arrivano in America, la monarchia spagnola e la monarchia portoghese si accordano per non pestarsi i piedi sui viaggi di esplorazione navale. Col la supervisione del Papa, fanno un accordo nel 1494 (Tor de signas …) col quale tracciano in una carta geografica una linea nord-sud, collocata nell‟oceano ad alcuna centinaia di miglia marittime a ovest delle isole Azzorre: da un numero x di miglia a ovest delle Azzorre, oltre quella linea verso il continente americano, spettava agli spagnoli, quello che era a est di questa linea, costa africane, Azzorre, traffici con l‟Asia spettava ai portoghesi. Caso vuole che questa linea comprendesse nella parte portoghese la punta del Brasile. Il resto dell‟America latina, dal Messico alla Terra del fuoco, è degli spagnoli, tranne il Brasile. I portoghesi vanno quindi in Brasile e danno vita alle economie di piantagione. 19 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Dopo spagnoli e portoghesi, protagonisti principali, arrivano altri popoli, soprattutto francesi e gli inglesi, in parte gli olandesi, che si piazzano in qualche isola dei Caraibi e puntano sull‟ America del Nord. 15/10/10 Abbiamo visto la conquista americana da parte degli spagnoli per fare dei ragionamenti più generali. Analizziamo il concetto della durata di fatti economici. Distinguiamo tempi brevi e lunghi dei fenomeni storici. Per la scoperta dell‟America dal punto di vista analitico va da tenere in mente: tempi brevi: discorso immediato la conquista. (fenomeno da tempi brevi). Per l‟età preindustriale i tempi brevi della trasformazione sono molto più dilatati rispetto all‟età contemporanea. Le fasi storiche accorciano la loro durata. Abbiamo fenomeni di lunga durata. Tempi brevi e lunghi che si possono seguire per comprendere fatti storici di oggi. Sono ad esempio il debito pubblico italiano (palla al piede) che è un fatto no di tempo breve ma lungo. Dagli anni ‟70 esplode dagli anni ‟80 e ce lo tiriamo dietro a prescindere dal governo. Il debito pubblico non è un problema di tempi brevi. Non posso imputare a nessuno degli ultimi 2 3 governi il fatto di aver creato il problema. Torniamo alla conquista. La conquista è un fenomeno da tempi brevi. Dal 1492 Colombo torna in Spagna, seconda spedizione, gli spagnoli cominciano ad insediarsi. Grandi comandanti Frnand Cortes, la corte spagnola conquista il Messico, Pizzaro va in America latina e abbatte il regno Incas. Le conseguenze si misurano in tempi più lunghi dal punto di vista economico (prospettiva secolare). Il tipo di sistema economico che l‟arrivo degli spagnoli introduce su quelle terre punta allo sfruttamento di risorse naturali e alla creazione in quelle zone di una economia agricola di piantagione che si basa sulla grande proprietà terriera. Quello della proprietà terriera è un problema che interessa molti stati di quella che è l‟America latina. In Brasile, in Guatemala ,la struttura della proprietà della terra era fortemente squilibrata. Tutto ciò ha origine dal 1500 i conquistatori si prendono le terre, grande proprietà agricola che produce beni da agricoltura di piantagione, il tabacco, la canna da zucchero cotone e cacao sono prodotti che servono per soddisfare la domanda europea. Arrivano in Europa. Anche il fatto di creare una economia di piantagione è un fatto da tempi lunghi. Ancora oggi diversi paesi hanno nell‟interscambio commerciale con l‟estero una forte dipendenza dalla capacità di esportare quei beni particolari che non è un elemento di particolare forza ma un elemento di debolezza. Sono fortemente dipendenti da un certo tipo di attività agricola di base. Sono esposti fortemente alla variazione del prezzo di quel bene dell‟economia agricola nazionale. Esempi di tempi lunghi sono i tempi di commercio che si crea tra il continente americano e continente europeo. Da America arrivano metalli preziosi e alcuni prodotti 20 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo agricoli prodotti la per ragioni climatiche. Dall‟Europa arrivano in America un po‟ di manufatti. La struttura economica dell‟America coloniale non ha presenza viva di attività manifatturiera. L‟insediamento demografico della popolazione, (ancora tempi lunghi) un mix di nativi e bianchi europei iberici, nel „500 c‟è già la tratta degli schiavi (lungo periodo). Fenomeno non interessa soltanto l‟America latina ma anche le colonie britanniche dell‟America del Nord. Fenomeno che dura fino all‟800, nel 1815 Congresso di Vienna dichiara illegale la tratta degli schiavi. Si ritiene immorale per l‟Europa il fenomeno della tratta, il commercio degli schiavi. Che continua ancora un po‟ clandestino. Gli inglesi hanno una flotta forte, cercano di bloccarlo e ci riescono. Poi ci sono gravi pene per chi usa gli schiavi dopo il 1815. Il fenomeno della tratta sull‟Atlantico si ferma. Dall‟Africa all‟Asia dura ancora un po‟. Il fenomeno degli schiavi si considera ancora un fenomeno dell‟800, nel 1861 negli USA si ha l‟abolizione della tratta. Questo è un fenomeno da tempi lunghi. Parte dal „500 va avanti nel corso dei secoli. Lo scambio colombiano ha un effetto di mondi biologici in tempi brevi. Ma anche ci sono effetti di tempi lunghi. In Europa piante mancano. Tempi lunghi economici ad esempio si hanno per la coltivazione delle piante. Ancora tempi lunghi le piantagioni di cacao. Cacao viene coltivato ed è un bene voluttuario. In Europa si afferma il consumo di cacao sotto forma di cioccolato da bere, in tazza, poi solido. È un fenomeno lungo di cambiamento di stili di vita europei. Processo assimilabile a quello del tabacco, bene voluttuario. La distinzione in quel tipo di società si fa tra aree urbane e campagna. Le città locali dove si può bere la cioccolata ci sono, ma nelle campagne non arriva. I commerci spagnoli sono gestiti in maniera monopolistica dallo stato spagnolo. Nel 1503 abbiamo un organismo pubblico governativo, una sorta di Ministero per il commercio con le colonie americane, la “Casa de contractation” con sede a Siviglia (è il terminale dei traffici atlantici della Spagna). È un organismo che stabilisce che da Siviglia devono partire tutte le merci che riferiscono le colonie spagnole dell‟America latina. I mercanti devono passare per Siviglia e pagare dei diritti per poter commerciare con l‟America latina. Con questa volontà, è un fatto di politica economica, di controllo monopolistico dei traffici con le colonie si apre un problema: la Spagna ha l‟industria manifatturiera che non è molto avanzata. C‟è una domanda di manufatti degli stessi coloni spagnoli in America che non è sempre soddisfatta con questo meccanismo commerciale diretto o supervisionato dalla Casa de contractacion. Altri stati europei vendono merci di contrabbando nelle colonie spagnole. I Fratelli Caboto che viaggiano lungo le coste dell‟atlantico del Nord lo fanno già alla fine del „400 . Inglesi, Francesi installano basi nelle isole caraibiche nell‟Atlantico per fare pirateria contro gli spagnoli. I pirati sono banditi illegali possono attaccare qualsiasi tipo di 21 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo nave. I corsari hanno l‟autorizzazione dei propri Paesi. Prodotti manufatti inglesi, francesi e olandesi nel „600-„700 arrivano su dette isole e le navi pirata le portano a destinazione cercando di eludere (corrompendo) le guardie spagnole. Dietro il fenomeno del contrabbando c‟è il fatto che l‟economia spagnola da sola non è in grado di soddisfare la domanda di manufatti dell‟economia latino-americana, pur pretendendo di farlo con atti politici che non risolvono il problema. 28,33 Altro commercio importante nell‟atlantico è quello dei metalli preziosi. I galeoni spagnoli avendo la pirateria non vanno da soli, organizzano i convogli, 2 convogli all‟anno. Le flotte di galeoni con a bordo le monete coniate partono dal Messico => fanno la traversata atlantica per raggiungere Spagna. I pirati non bloccano il flusso monetario, on sono in grado di bloccare convogli spagnoli. L‟argento arriva in Europa. Dal 1530 al 1630 circa la massa monetaria europea cioè lo stock di moneta in circolazione nel sistema economico, cresce di tre volte, risulta triplicata per l‟arrivo dell‟argento americano. Massa monetaria di questo periodo lungo comprende oro argento e monete di minor valore. Monete di leghe metalliche non preziose. Le monete d‟oro e d‟argento rappresentano in termini di valore non di pezzi che circolano, la grande quantità del valore monetario dell‟epoca che serve per le transazioni. Triplica la massa monetaria circolante in Europa nel giro di un secolo. Questo ha un effetto inflazionistico perché esiste una formula economica che spiega il fenomeno. È conosciuta come formula di Fisher, economista americano che ha analizzato problemi di economia monetaria tra la prima e seconda guerra mondiale, fa analisi tra il rapporto di massa monetaria e inflazione. Fa una formula che è la seguente: P= (m*v)/q Dove: P = Prezzi M è la massa monetaria; v è la velocità di circolazione della stessa q è la quantità di scambi. Se aumenta m, di conseguenza aumenta p. l‟immissione di moneta nel sistema comporta un aumento dei prezzi. Naturalmente se io se rallentassi la velocità di circolazione della moneta v, contribuirei a raffreddare i prezzi, non li farei crescere. L‟argento arriva in spagna la monarchia lo tiene in casseforti, non ci sarebbero effetti di tipo inflazionistico. Q = quantità di quello che viene prodotto, se la massa monetaria aumenta più di q allora c‟ è inflazione. . La formula individua dei nessi tra massa monetaria e prezzi dei beni. 22 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Ci sarebbe da fare una serie di considerazioni sulla politica monetaria. L‟aumento o la riduzione del tasso di interesse incide sulla massa monetaria circolante. Una politica monetaria espansiva fa scendere il tasso di interesse e aumentare la massa monetaria. Tendenzialmente i prezzi dovrebbero aumentare (non preoccuparsi dell‟aumento dei prezzi in senso inflazionistico). Una politica monetaria restrittiva invece se fa aumentare il tasso di interesse, il sistema economico e già vivace e la preoccupazione è quella di abbassare il livello dei prezzi per controllare l‟inflazione. Nell‟800 la massa monetaria non è più quella dell‟età preindustriale ma c‟è anche la moneta di carta e allora viene meno un vincolo che c‟era nella età preindustriale. Nella età preindustriale il vincolo era trovare oro e argento. Mettere in giro la moneta (cartacea) è facilissimo. Gli stati stampano carta moneta. Nel corso del „500 i prezzi in cento anni risultano triplicati. Corrispondenza tra l‟aumento della moneta e i prezzi che risultano triplicati o quadruplicati. C‟è un altro elemento che favorisce l‟aumento del livello dei prezzi: è l‟aumento della domanda perché aumenta la popolazione. „500 secolo di aumento demografico, nel „600 il sistema economico europeo arriva al punto di equilibrio popolazione risorse. La produzione agricola che aumentava , non cresce più al passo con l‟aumento demografico che si blocca, in quasi tutti i paesi europei Ricordiamo i Promessi Sposi, ambientati in Lombardia tra il 1628 e il 1629. i problemi storico economici erano quello della carestia. Renzo era stato coinvolto a Milano nel famoso episodio dell‟assalto ai forni motivato da un forte aumento del prezzo del pane. C‟era poco grano. Costa di più la materia prima , i fornai aumentano i prezzi e la folla povera reagisce. Le risorse alimentari sono prodotte per la popolazione della Lombardia ed europea di quegli anni. Quel tipo di popolazione denutrita, è più debole e più facilmente vittima di epidemie. La peste colpisce soprattutto gli organismi sottoalimentati. Crescono i tassi di mortalità. Anche qui l‟aumento dei prezzi è legato alla domanda. Altro modo di vedere possibili cause di inflazione è l‟aumento dei costi di produzione. Un esempio di grande inflazione da aumento di costi si ha nel 1973 con il primo shock petrolifero. OPEC decide di quadruplicare il prezzo del greggio che era il prodotto energetico di base. L‟aumento repentino del greggio fa salire i costi di produzione. Altro elemento è il costo del lavoro. C‟è anche l‟inflazione da costi. L‟inflazione interessa il sistema dell‟Europa occidentale perché i denari che arrivano dall‟America in Spagna non rimangono in Spagna, entrano in circuito.. Andiamo un attimo ad analizzare gli equilibri politici europei nel „500. come era il quadro geopolitico. Sempre ottica tempi brevi/lunghi. C‟era una superpotenza che potrebbe essere tipo gli Stati uniti oggi: la Spagna. L‟impero spagnolo. È un grande paese, anche se non è moderno dal punto di vista delle strutture sociali, ha un impero coloniale in America che fornisce alla madrepatria grandi quantità di denaro che si traducono in forza militare che trova avversari diversi. 23 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il re di Spagna Carlo V era anche imperatore di Germania per ragioni familiari della famiglia Asburgo. Ci sono state Guerre con la Francia che ha vinto e domina direttamente su parti di Italia la Lombardia (come descritto nei Promessi Sposi). e l‟Italia meridionale Ha anche dei nemici: sono gli altri paesi europei e soprattutto i paesi non cattolici. Nel 1517 Martin Lutero affigge sulla porta della Chiesa un documento in cui contesta il Papa della chiesa romana. C‟erano già divisioni nella Chiesa. Infatti c‟erano gli ortodossi. L‟Europa dell‟est salvo qualche rara eccezione come per il caso della Polonia, era già ortodosso. L‟Europa occidentale dal 1517 è investita da una spaccatura del mondo cristiano diviso in: protestanti riformati, calvinisti, luterani con le varie sottocategorie, e cattolici apostolici romani. I cattolicissimi sovrani di Spagna devono fronteggiare i protestanti. Le fiandre (zone di città, borghesie mercantili) si ribellano agli spagnoli. Nella seconda metà del 500 la situazione si risolve con l‟indipendenza degli olandesi. Le Fiandre erano appoggiate dai protestanti, dagli stati nemici della Spagna, in particolare gli inglesi. Filippo II, successore di Carlo V, invade l‟Inghilterra. Organizza la spedizione navale nel 1588 ma , arrivato nella Manica le navi inglesi e le tempeste distruggono la flotta. La guerra delle fiandre contro la ribellione dei fiamminghi e olandesi, sono costose e non si traducono in successi. Alla lunga la Spagna perde, spende del denaro. Poi c‟era un altro fronte: il problema orientale: l‟impero ottomano (i turchi). Erano nomadi che dall‟Asia Centrale si spostano verso ovest e arrivano nella penisola anatolica (attuale Turchia parte asiatica).popolazioni turche entrano in un mondo mussulmano arabo. Sono guerrieri, si convertono all‟islam prendono il potere, , all‟interno del mondo arabo. Missione di conquista rispetto all‟Europa. Nel 1389 le armate turche sono in Kosovo e si scontrano con i serbi. I serbi cristiani ortodossi combattono contro i turchi e vincono i turchi. Il 1389 segna una sconfitta storica, ma è un simbolo per i serbi del loro orgoglio nazionale. Il Kosovo che loro considerano la culla della loro civiltà. Con l‟arrivo dei turchi, i serbi si convertono all‟Islam che è già presene in Europa. Nel 1453 i turchi conquistano Costantinopoli. Istanbul è la capitale dell‟impero turco. I turchi continuano a fare pressione nell‟area balcanica. In due occasioni 1529 e 1683 assediano Vienna. Per tutta l‟età preindustriale in questa parte c‟è l‟impero ottomano. I turchi oltre che essere nei Balcani controllano l‟Africa del Nord e sono periodicamente ostili rispetto al mondo cristiano. È uno stato forte, agguerrito l‟impero ottomano. Nell‟Europa del nord ci sono i protestanti, nel Mediterraneo contro l‟Islam. E la Spagna , l‟Impero di Vienna combatte. 1571 battaglia di Lepanto. La flotta cristiana sconfigge i turchi ma non risolvono il problema. La presenza dell‟impero ottomano perdura sino alla prima guerra mondiale, dura per tutta la età preindustriale. 24 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo La Spagna dal punto di vista politico economico fronteggia i nemici, ciò vuol dire far guerra e quindi spendere per la guerra. Mettiamo a fuoco alcuni concetti che prescindono dall‟esempio che abbiamo analizzato. Concetti da mettere a fuoco spese militari: le spese militari sono una componente della spesa pubblica. Altro concetto è bilancio dello stato di cui la spesa pubblica fa parte e poi entrate pubbliche, questi termini hanno un soggetto economico di riferimento che è lo Stato. Il bilancio di dello stato riguarda il bilancio di un soggetto economico. Non confondere Bilancia commerciale/bilancio pubblico. Bilancia comm.le sommatoria delle azioni dei soggetti economici in rapporto con l‟estero. Vediamo il problema del bilancio pubblico spagnolo in questo periodo. Cominciamo dalle spese del soggetto stato. Cosa e per cosa si spende? Si spende fondamentalmente per due voci: spese militari (forze armate: esercito e navi da guerra) e per la corte del sovrano, l‟apparato dello stato, le spese di rappresentanza, gli ambasciatori all‟estero. Si spende qualcosa di meno per l‟ordine pubblico (polizia e carceri) e ancora di meno per alcune opere pubbliche in generale legate a esigenze militari (sistema di fortificazione..). Facciamo un ragionamento:i campi di azione della spesa erano più limitati dei campi di spesa degli stati di oggi. Le 3 voci più importanti di spesa dei bilanci europei per gli stati di oggi sono: sanità , istruzione e sistema pensionistico (per scopo). Per risanare i conti pubblici si punta su questi fattori che sono forti voci di spesa. Italia spesa pubblica: la voce in senso lato spese militari a secco. Poi sottocategoria di spese militare sono i costi della presenza delle missioni all‟estero. (700 milioni di euro circa: 658-70). Nel 1900 la voce spese militari ha inciso molto fra le due guerre mondiali. Gli stati del „900 hanno compiti più ampi; lo stato preindustriale ha compiti più limitati. Per far fronte alle spese c‟è bisogno di denaro => finanza pubblica. Per vedere il peso del bilancio pubblico sul sistema economico, dobbiamo misurarlo in percentuale sul PIL. Quanto è la spesa pubblica entrata pubblica sul PIL. Adesso siamo nei paesi della UE 45-50%. Età preindustriale 7-8%. Presenza economica del soggetto stato era molto minore; introitava meno risorse. Vediamo le varie categorie di entrate. In generale inquadriamo le categorie di entrate: - imposte: dirette o indirette. Dirette colpiscono i singoli individui in base al reddito che hanno secondo criteri di tassazione che possono variare (denuncia dei redditi); indirette, sono imposte sui consumi, o dazi che colpiscono entrate e uscite di merci da un Paese. Meccanismi di riscossione molto difficili. ad esempio le merci che da Siviglia andavano in America pagano una determinata somma. Oppure imposta sui consumi ad esempio sul vino. Per ogni tot di vino si applica una imposta. Oppure sul consumo di sale. La maggior imposta indiretta nell‟Italia di oggi sui consumi di oggi è quella sulla benzina. 60 cent sono 25 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo - l‟imposta. Se noi facciamo il pieno è una imposta indiretta non colpisce direttamente il nostro reddito. alienazione del patrimonio pubblico. A quell‟epoca molti Stati vendevano titoli nobiliari. Volevo diventare nobile? Pagavo. Il problema che si pone sempre è quando le entrate sono nel loro complesso inferiori alle spese. A quel punto che accade? c‟è un delta, una differenza tra entrate e sempre; quasi sempre la differenza è a vantaggio delle spese, cioè le spese sono maggiori delle entrate. Nello stato spagnolo 500 spese erano maggiori delle entrate. Immaginiamo che immediatamente c‟è un gap tra spese entrate. Lo stato come fa a spendere se non ha entrate? S‟indebita e nasce il problema del debito pubblico. Oppure altro modo che avrebbe stampa moneta. Lo stato deve pagare? Stampa moneta; effetto aumento dei prezzi e la moneta con cui paga vale meno. La corona spagnola si era molto indebitata deve trovare qualcuno che presti soldi allo stato spagnolo. Nella Europa preindustriale ci sono dei banchieri che operano a livello internazionale che prestano denaro agli Stati e ci sono dei centri finanziari dove ci sono dei banchieri che prestano denaro agli stati. Chi chiede denaro? Le imprese, i mercanti (imprenditori settore commerciale) grandi soggetti che hanno fame di denaro sono gli Stati, le pubbliche amministrazioni => debiti pubblici . C‟erano grandi banchieri familiari; sono grandi famiglie straricche nella Europa preindustriale che hanno enormi capitali familiari. In parte sono capaci di raccogliere capitali di risparmiatori medi. I grandi banchieri della corona spagnola sono prima i tedeschi poi i genovesi. I grandi prestatori di denaro alla superpotenza dell‟epoca sono i grandi banchieri genovesi. Le grandi famiglie genovesi hanno grandi capitali e sono finanziariamente straordinariamente importante: è una specie di Svizzera del 1500. ottengono dalla Corona spagnola il pagamento degli interessi. Quando arrivano i galeoni la Spagna paga gli interessi e i prestatori li usano ad esempio investendo in opere infrastrutturali. . Via Garibaldi, via Balbi, sono esempio d‟investimento di capitale spagnolo. La Spagna non sempre riesce a rimborsare (tipo Grecia) e allora dichiara bancarotta non sono in grado di rimborsare. L‟operazione la sforzatura deriva da un fatto: che la Spagna dopo che dichiara bancarotta sa che deve tornare dai banchieri e i banchieri sanno che la Spagna deve tornare a rinegoziare. Ci sono quindi delle transazioni, degli accordi. Ad esempio non si prevede il rimborso del capitale, ma il pagamento di interessi. Oppure da stato debole dà in appalto agli imprenditori la riscossione dei tributi che spettano allo stato spagnolo. Ci sono forme di rinegoziazione del debito che consentono al sistema di proseguire. I grandi prestatori di denaro spesso riescono a tutelarsi. In Grecia c‟era forte squilibrio tra entrate e spesa pubblico: si era inventato un partner europeo: banche occidentali. Momento della restituzione: lo stato greco non riesce a restituire i prestiti e allora i governi UE decidono di fare un prestito al 26 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo governo greco in modo che possa saldare i conti con le banche europee. Banche europee dicono al governo greco : questo prestito te lo diamo. La Grecia tira un respiro di sollievo momentaneo ma noi ai governi diciamo di dare una regolata per non avere squilibrio fra spese ed entrate. 19/10/10 Ci stiamo spostando rapidamente verso il „700, che è il secolo dell‟avvio della Rivoluzione industriale inglese, fenomeno che abbiamo assunto come spartiacque tra i due macroperiodi della storia economica: età preindustriale e industriale. Analizziamo alcuni Paesi tra i quali Francia, Olanda e Inghilterra. Dal tardo „500 ai primissimi del „700 in modo che venerdì il tema sarà l‟avvio della rivoluzione industriale. Parlare di questi Paesi significa mettere in primo piano le particolarità dei paesi, le politiche economiche, il loro peso sullo scenario internazionale. Guardare le politiche economiche, il peso dei singoli stati sullo scenario internazionale non deve far dimenticare che esiste una dimensione della vita economica che poi è vita quotidiana che è abbastanza e spesso molto indipendente dal posizionamento dei singoli paesi sulla scena internazionale dalle politiche economiche. La vita delle popolazioni contadine (maggioranza individui) si perpetua anno dopo anno in maniera sostanzialmente costante, con pochi cambiamenti più elementi di continuità di quanto non siano i cambiamenti. I cambiamenti più percepibili nei centri urbani che raccolgono la minoranza della popolazione dell‟epoca. Il primo argomento della lezione di oggi è il MERCANTILISMO. E‟ un certo tipo di politica economica. La definizione è stata data a posteriori, nei secoli successivi, per definire un insieme di approcci di politica economica seguiti dai diversi Stati nazionali tra il „700 e l‟800. Giudizio molto negativo sul mercantilismo lo danno gli economisti della scuola classica. Adam SMITH scrive “La ricchezza delle nazioni”(1776), è la Bibbia della scuola economica classica liberale. Sottolinea l‟importanza della libera iniziativa, l‟azione dell‟individuo, del soggetto libero di muoversi e agire sul piano economico senza vincoli e condizionamenti da parte di soggetti esterni. Partiamo da un assunto fondamentale: l‟idea è che la ricchezza della nazione, dello stato si misura guardando alla quantità di metallo prezioso posseduto. Idea di ricchezza coincide con la forza del sovrano, della corte, dello Stato inteso come famiglia regnante. Il sovrano è lo Stato, la Monarchia è lo Stato. Lo Stato sistema economico tendenzialmente chiuso e in contrasto con altri stati, è forte perché ha tanto oro e argento. Non c‟è l‟idea dello sviluppo, del progresso economico dinamico. Qui si dice dato lo stock di massa monetaria, quanto più si ha l‟oro e l‟argento, tanto più si è forti. 27 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Bisogna tradurre tutto questo obiettivo in provvedimenti di politica economica, qual è l‟ambito di intervento delle politiche economiche, cosa devo fare per avere più oro e argento. Devo trovare i territori dove ci sono le miniere; ma soprattutto il problema è che c‟è una quantità complessiva: più io ne ho, meno ne hanno gli altri. Il problema è il commercio con l‟estero (visto interscambio commerciale Europa Asia) che mette un sistema economico di uno stato nazionale in relazione con gli altri Paesi.(ragionamento sulla bilancia pagamenti come possono esserci flussi monetari tra paesi che non dipendono da import export vedi rimesse emigranti, turismo…). Commercio estero vuol dire esportazioni e importazioni. Ora vediamo come agire su queste variabili a livello di politica economica. Possiamo immaginare che c‟è un livello di scambi naturali. Un paese è in grado di produrre dei beni in eccedenza un surplus e cerca di collocarli all‟estero, questo dal lato dell‟offerta. Dal lato della domanda i sistemi economici esprimono una domanda di beni che non sempre può essere soddisfatta dalla produzione interna e possono esserci flussi di beni in arrivo da fuori che soddisfano la domanda del sistema economico. Due variabili in aggiunta: dato il meccanismo per cui ci sono queste spinte naturali, allo scambio, entrano in gioco due fattori che possono influenzare gli scambi internazionali: - uno economico tecnologico, il sistema dei trasporti: quanto più sono efficienti, tanto più l‟incontro tra domanda e offerta di beni tra paesi relativamente lontani è facile e agevole. Quanto più sono primitivi => ostacoli allo scambio. - L‟altro fattore riguarda le politiche economiche; bisogna avere in mente i soggetti che sono lo Stato e il Governo. E‟ possibile agire sul commercio internazionale che è fatto sia sulle esportazioni che sulle importazioni. Per agire sulle esportazioni. Ripercorriamo lo schema. i beni prodotti dallo Stato A, arrivano ai sistemi B, C, D, E … dove c‟è quella domanda. A-B-C-D-E sono stati, c‟è il governo. A vuole favorire esportazioni cosa deve fare ? Analizziamo gli strumenti che possono sostenere l‟export: 1) politica monetaria che svaluta la moneta. Variabile abbastanza impraticabile. C‟è un valore stabile della moneta a meno che non aumentasse lo stock complessivo della moneta. In effetti politica di svalutazione della moneta rende competitiva la moneta. In economia cartacea questo è possibile. Ora non tanto. 2) crediti all‟esportazione, cioè Istituti di credito che concedono crediti agevolati a soggetti che sostengono le esportazioni 3) intreccio forte tra azione politica e politica estera e esportazioni:le missioni all‟estero, i rapporti con l‟estero, forme di sostegno della domanda. Si può fare una azione di promozione del made in Italy. Nel „800 -900 nelle ambasciate all‟estero ci sono gli addetti economici: facilitare gli affari delle aziende sul mercato estero. Ancora forme di sostegno della domanda di paesi esteri per facilitare le esportazioni; non può essere il sostegno della domanda di privati, ma è possibile sostenere la domanda pubblica di uno stato estero. 28 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Recentemente c‟è stata una discussione tra Italia e Libia , giornalisticamente Berlusconi-Gheddafi riguarda una serie di questioni: dal controllo di flussi migratori e un‟altra parte (colonia italiana..) è un risarcimento, E‟ stato istituito uno stanziamento consistente per la costruzione in Libia di una strada litoranea costiera. Questo stanziamento che ha motivazioni di politica estera può essere anche un sostegno alla presenza di imprese italiane che avranno gli appalti per costruire la strada. Operazione che può avere una ricaduta positiva su grandi imprese nel settore delle costruzioni che potranno operare in Libia. Altro discorso :il governo americano da aiuti economici al paese X, Y, ma una quota di questi soldi devono essere destinati ad un ammodernamento delle forze armate. Significa commesse alle imprese di materiale bellico negli Stati Uniti. Politica estera di finanziamento crea domanda di prodotti o servizi per l‟industria nazionale. Altro ambito da analizzare, è l‟azione sulle IMPORTAZIONI. (controllare il proprio mercato). Mentre gli Stati, i Governo hanno difficoltà ad agire sul mercato degli altri, sono più facilitati nell‟agire sul proprio mercato. Come si bloccano, si riducono le importazioni? Uso alcuni strumenti: 1) dazi doganali: caricare d‟imposte i prodotti che entrano nel Paese. E„ una forma di entrata fiscale. Ora lo analizziamo sull‟impatto del commercio con l‟estero. Maggiore è il dazio che impongo sul bene, più sale il prezzo del bene. Consideriamo tre macrovoci per il costo bel bene che arriva da B ad A: quanto costa produrre il bene in B? quanto costa trasportarlo da B ad A? terzo il dazio doganale. La politica dei dazi doganali scoraggia le importazioni, le riduce. Potremmo dire DAZI DOGANALI = PROTEZIONISMO. 2) Divieto delle importazioni (forma estrema): vieto le importazioni da un altro Paese, quindi PROIBIZIONISMO, si vietano le importazioni. 3) Import-substitution, detto all‟italiana sostituzione delle importazioni. Nel sistema del Paese A c‟è una domando di beni soddisfatta da prodotti esteri: devo creare la condizioni per cui la domanda sia soddisfatta da un bene nazionale. C‟è un sostegno diretto in varie forme da parte dello Stato e del Governo a chi produce i beni che possono andare a sostituire le importazioni. Abbiamo visto l‟assunto della politica mercantilista: avere stock di moneta metallica d‟oro e d‟argento. Per il commercio estero può esserci un controllo rigido,fattore rilevante della voglia dello stato di controllare il commercio con l‟estero: il contrabbando. E‟ un pezzo della attività economica. Nel caso spagnolo : con le mie colonie commercio solo io ma se non controllo i confini c‟è contrabbando. Analizziamo la Francia del „600. Abbiamo un modello di applicazione di politiche mercantiliste. Ci fu un ministro francese delle finanze, Jean Baptiste COLBERT, che è diventato ministro sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole. Realizzò in molti campi le 29 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo politiche mercantiliste. Oggi si usa parlare di “colbertismo” come sinonimo di politiche mercantiliste. Com‟era il sistema della Francia del „600? Principalmente era una Francia ruralecontadina (sistema economico preindustriale) con un basso tasso di urbanizzazione, cioè di persone che vivono in città, popolazione residente in ambito urbano. Era il tasso più basso rispetto a quello di altre città occidentali. Nell‟Europa dell‟Est è ancora più basso. La Francia è un mondo contadino (Francia delle campagne) con una grande capitale; la realtà urbana era molto poco sviluppata. Dal punto di vista sociale l‟elite francese era aristocratica, la nobiltà francese fino al 1789, anno della Rivoluzione contro l‟assolutismo monarchico e una serie di privilegi che aveva il ceto aristocratico. L‟obiettivo di molti mercanti era quello di diventare nobile; cambiare il proprio status sociale: ad esempio, il mercante commercia e fa soldi. Il mercante che fa soldi, si compra un titolo nobiliare. I soldi guadagnati li uso per comprare una villa, ad esempio nella Loira, e vivo da signore. Investo in terre e divento proprietario terriero. Rinuncio al rischio e mi metto in un‟altra dimensione esistenziale. Questo è un discorso di valori culturali di fondo, dominanti. L‟obiettivo della borghesia francese è di ribaltare quel modello; non è più assimilarci a …, ma costituire un modello diverso. Torniamo alla domanda. Che domanda esprime quel sistema economico francese? I contadini bisogni primari, e l‟aristocrazia i beni di lusso, C‟è un segmento di popolazione che esprime la domanda di beni di lusso, ad es. l‟abbigliamento, arredamento delle abitazioni, oggetti costosi che in parte è soddisfatta da produzioni interne. Per il settore manifatturiero in Francia, a Lione, è importante la tessitura della seta. Nel „600, non c‟è più l‟importazione dei tessuti di seta dall‟Oriente perché la seta è prodotta in Europa. La filiera parte da un animale, il baco da seta. Viene portato in Europa, bisogna allevare il baco da seta. E‟ un verme che emette nel suo processo vitale un filo in cui si avvolge e s‟inserisce nel bozzolo; si imbozzola. Metamorfosi. Esce dal bozzolo, vive come una farfalla e si riproduce muore e riproducendosi rinasce l‟animale sotto forma di baco; questo è il ciclo del baco. La seta viene fuori dalla lavorazione del filamento del bozzolo. Bisogna allevare i bachi (contadini europei ed italiani). Il baco si nutre, mangia le foglie del gelso. Raccolgo le foglie, costruisco delle intelaiature dove metto le foglie e ci metto i bachi (i contadini del 600/700 li allevano in casa). I bozzoli devono essere utilizzati prima che il baco dentro si trasformi in farfalla che altrimenti, uscendo, romperebbe il bozzolo. Il passaggio successivo avviene nelle filande, dove i bozzoli si mettono a cottura per fare morire il baco. (temperatura molto alta, in bacinelle). Nei Promessi Sposi, Lucia lavorava in una filanda dove con altre donne contadine di campagna dove si svolgeva questo tipo di lavorazione. Le donne lavorano nelle filande, 30 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo le donne; i mercanti portano i bozzoli agli imprenditori delle filande; le donne prendono il filo dal bozzolo. Abbiamo una sorta di semilavorato. Il filo viene trattato e a quel punto il filo è pronto per la fase finale: la tessitura. Viene usato un telaio manuale che fa il tessuto di seta, una fibra non vegetale. Il passaggio dal filo al tessuto l‟abbiamo per tutte le attività tessili. Fibre animali/vegetali c‟è una fase di filatura e poi la tessitura. La seta è un tessuto pregiato, raffinato e quindi costoso. Nel commercio europeo del „500-700 l‟Italia aveva una sorta di quasi monopolio nell‟allevamento dei bachi (prima fase della lavorazione). Il prodotto finito veniva poi immesso nel mercato. C‟era un flusso di esportazione verso ad esempio Lione che era un importante centro di tessitura a livello europeo. L‟aristocrazia francese Parigi, Versailles dal „600 ha un ruolo leader nel determinare la moda europea. È uno stato forte, non è dinamico dal punto di vista economica ma la corte ha un ruolo di punta nel determinare la moda. È una domanda di nicchia, di beni di lusso che però genera dal punto di vista degli interscambi commerciali un flusso di importazioni. Ritorniamo alla Francia di Colbert. I prodotti di lusso: in parte tessuti, le porcellane, gli arazzi richiesta dall‟élite francese. Colbert ha il compito di frenare questo tipo di importazioni. Il problema è che la domanda c‟è; problema di import substitution, imporre dei dazi sulle importazioni e creare in Francia delle manifatture produrre quei beni che prima venivano importati. Le manifatture o sono create direttamente dallo stato francese (manifatture reali, fabbriche di stato), oppure le cosiddette manifatture privilegiate. Colbert fa un accordo con un imprenditore e gli concede particolari facilitazioni, privilegi per produrre il determinato bene nel quadro della politica di import substitution. Io stato ti concedo l‟edificio per 20 anni se porti avanti questo tipo di lavoro. Hai le competenze tecniche, sei in grado di farlo, ti do l‟edificio ti esento dal pagamento di imposte per 10 anni. Oppure c‟era il monopolio produttivo (questo tipo di attività lo fai solo te). Vantaggi, facilitazioni sono di diverso tipo: tutti strumenti di politica economica. L‟import substitution riguardava la creazione di beni di lusso che causavano una uscita di denaro. Questo è un pezzo significativo delle politiche mercantiliste di Colbert. Colbert deve anche occuparsi delle finanze pubbliche, deve far quadrare i conti dello stato francese. Deve razionalizzare la politica delle entrate dello stato francese. Promuove una indagine sullo stato della economia francese, provincia per provincia, per capire il gettito in termini di tributi che le parti della Francia sono in grado di dare. Sforzo conoscitivo, di indagine conoscitiva dell‟attività economica del paese. Una volta che si arriva a determinare il gettito fiscale c‟è il problema della riscossione. Come veniva riscosso il gettito? La riscossione veniva data in appalto. 31 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Lo stato che era debole come struttura amministrativa, stimava che il gettito di una provincia potesse essere 100 non aveva strumenti (personale) per riscuotere l‟imposta e allora appaltava la riscossione delle imposte. Accordo: l‟appaltatore dava allo stato 90. 10 era il cosiddetto aggio, ciò che l‟appaltatore si metteva in tasca per il servizio. Colbert ha il problema di ridurre l‟aggio. Come ministro delle finanze discute con gli appaltatori e arriva a trovare un‟azione di questo tipo: anziché 100 mi dai 96. Altra cosa che può fare è mettersi in condizione di riscuotere direttamente. Creare un apparato burocratico. Comincia a irrobustire l‟amministrazione statale per quanto riguarda la riscossione dei tributi. Crea le magistrature che si occupano di ridurre i contenziosi tributari fra contribuenti e stato. Colbert si sforza di modernizzare la struttura dell‟apparato francese e il sistema di riscossione dei tributi. Questi sforzi lasciano una eredità positiva ma non riesce a controllare i flussi di spesa pubblica. Luigi XIV si impegna in una serie di guerre: spende i soldi per le spese militari. L‟azione di Colbert non è stata positiva in termini di bilancio dello stato perché quando si parla di avventure militari, guerre c‟è una voce di spesa molto alta. Riprendiamo la nostra analisi della Francia ai tempi di Colbert. Analizziamo le politiche che riguardano l‟espansione coloniale della Francia. Con i viaggi di esplorazione geografica degli europei del „500, la Spagna realizza imperi coloniali in cui è seguita da altri paesi dell‟Europa occidentale. Anche la Francia si lancia nei viaggi marittimi oceanici. Usa (come in Inghilterra e Olanda) lo strumento delle compagnie mercantili privilegiate. Sono associazioni di mercanti, nascono come associazioni di operatori privati e privilegiate perché ottengono dallo stato un monopolio commerciale (diritto di commerciare in modo esclusivo con un territorio extraeuropeo) in cambio di denaro. L‟avventura coloniale europea si muove in parte su navi militari dello stato che va ad occupare, insediarsi su determinati territori, ma in parte anche su queste compagnie. Dall ‟inizio del „600 esiste la compagnia francese delle Indie orientali. I francesi guardano anche all‟America del nord. L‟America latina è già occupata (dalla dominazione Spagnola e in parte portoghese). Guardano al Canada; nel 1641 è fondata Montreal. I francesi guardano anche l‟Africa, Golfo di Guinea, nella prima metà del „600 si insediano in Senegal, Dakar che diventa una colonia francese. I traffici che riguardano la Francia sono quelli dell‟oro africano e il fiorente commercio degli schiavi destinato al continente americano. Si muovono anche nei Caraibi (Antille francesi). Colbert riorganizza nella seconda metà del „600, come ministro delle finanze, le compagnie privilegiate: - la compagnia delle Indie Orientali => (guarda all‟)Asia - la compagnia delle Indie Occidentali => America, finanziandole con forte afflusso dei capitali dello stato. I risultati furono un nuovo impulso al colonialismo francese. La compagnia francese delle indie occidentali che guarda all‟America va in Louisiana, chiamata così in onore di 32 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Luigi XIV, Re sole, ha una città New Orleans. La Louisiana verrà molto dopo acquistata dagli Stati Uniti dopo l‟indipendenza. In oriente la presenza francese è marginale: ci sono i portoghesi e gli olandesi. L‟azione di Colbert incontra un limite che è la politica militare della monarchia che aumenta la spesa pubblica. Altro limite relativo allo sviluppo economico era lo spirito imprenditoriale, la cultura imprenditoriale. È qualcosa di qualitativo (non misurabile in termini quantitativi), la propensione al rischio, lo spirito di iniziativa. È un discorso che deve riguardare, che verte sulla società. Ci sono società più dinamiche, più caratterizzate dallo spirito imprenditoriale, altre lo sono meno. Nella Francia del 1600 lo spirito imprenditoriale non brilla. Lo stato si sostituisce, nella Francia di Colbert agli imprenditori, ma ciò non porta ad un esito positivo. Chiuso il capitolo Francia, vediamo l‟Olanda. Nel „600 è un piccolo paese leader dal punto di vista economico. Lo spirito imprenditoriale era vivace, presente nella realtà olandese (assente in Francia, nella Spagna castigliana, clamorosamente assente anche nell‟ Europa dell‟est). Vediamo che dai secoli che seguono la scoperta dell‟America, c‟è sempre una forte potenza egemone a livello internazionale. Nel „500 sino ai primissimi del „600 la potenza egemone era la Spagna, con tutti i limiti che l‟egemonia spagnola poteva avere. Gli spagnoli parlano di “siglo de oro”. Nel „600 assistiamo ad un declino della supremazia spagnola che non è più forte come prima, perde colpi in Europa. Nel „600 ci sono nuove potenze: in parte la Francia, ma soprattutto Olanda e Inghilterra. L‟Olanda nel „600 ha il suo momento di splendore: è il grande secolo della pittura olandese. Nel „700 emerge come potenza egemone l‟ Inghilterra che resterà tale fino alla prima Guerra Mondiale. Il „900 è definito come il secolo americano, nel senso secolo di degli Stati Uniti fino ad oggi. Se vogliamo seguire questo schema attribuendo le egemonie nei diversi secoli, il 21esimo secolo potrebbe essere definito come il secolo cinese. Tutto questo non significa che se c‟è una egemonia gli altri scompaiano o non esistano. Nel „600 l‟Olanda esprime una forza economica più che politica. La forza spagnola è una forza politico militare. Gli inglesi nell‟800 avranno una forza economica ma anche politico militare. Gli USA avranno una grande forza politica. Nella seconda metà del „500 l‟Olanda si ribella alla Spagna e ottiene di fatto nel 1581 l‟indipendenza. La parte nord delle Fiandre (la parte olandese) ottiene l‟indipendenza dalla Spagna. È un paese di religione protestante. La ribellione degli olandesi era sostenuta dall‟Inghilterra che vuole indebolire la Spagna. L‟Olanda è autonoma. Non esclude però l‟indipendenza che nel „600 l‟Olanda combatta ancora con gli spagnoli. Nel momento in cui si ribella alla Spagna vuole affermare la forza economica; analizziamo l‟economia settore per settore e poi diamo delle spiegazioni di questa ottima performance economica del sistema paese Olanda del „600. 33 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il tasso di urbanizzazione in Olanda era più elevato della media. C‟è un sistema molto più rivolto al mercato. L‟agricoltura in età preindustriale era segnata da meccanismo di produzione per l‟autoconsumo, ora invece era più orientata al mercato. È più produttiva della media. Gli olandesi per avere l‟agricoltura più produttiva fanno un lavoro di recupero di terre al mare. Prendono questi terreni vicino alla costa con un sistema di dighe. Bonificano e prosciugano i terreni, i Polder, sono i terreni coltivati e fertili che hanno buone rese agricole. Gli olandesi introducono innovazioni agricole importantissime. Le terre sono coltivate in modo nuovo. Ricordiamoci le rotazioni agricole: biennale, triennale. forma più moderna di rotazione è la triennale perché utilizzava 2/3 del terreno nello stesso anno. Terreno diviso in tre porzioni: 2 coltivate e una a riposo (a maggese). Il riposo toccava una volta ogni tre anni. (Consentiva la rigenerazioni di sali minerali fondamentali. ) Nel tardo 800 ci saranno i concimi chimici che danno chimicamente le sostanze chimiche al terreno che servono per nutrire le piante. Scoprono che nella parte lasciata a maggese si possono coltivare legumi e piante foraggere. Capiscono , con esperienze e studio, che piantando e seminando foraggio e legumi non si ha impoverimento del terreno. Foraggio è nutrimento per il bestiame, per cui si ha il cibo per il bestiame, fondamentalmente bovini, mucche da cui ricavano prodotti caseari. Altro vantaggio dall‟allevamento significativo è il letame. Gli escrementi di bovini sono preziosissimi; sono un fertilizzante naturale ottimo! Gli olandesi dicono che nella hanno una agricoltura dinamica innovativa che favorisce l‟accentuarsi del carico urbano della società olandese. Gli olandesi guardano al commercio con l‟estero. Ad esempio importano via mare i cereali polacchi e raggiungono i mercati olandesi. Il settore manifatturiero: è molto dinamico. in Olanda esistono le corporazioni urbane (artigiani) ma si sviluppa anche la manifattura rurale gestita dai mercanti urbani. Nel sistema della produzione decentrata delle campagne c‟è un minore costo del lavoro. Sono anche specialisti della produzioni di navi a vela di dimensioni piccole in legno, navi mercantili. Organizzano un modello di nave “Fluyt” è un veliero maneggevole e ha il vantaggio che alla produzione costa poco. La nave può essere condotta da un equipaggio non particolarmente numeroso (10-12 persone). Ha costi di gestioni minori, il costo di gestione dell‟equipaggio è minore. Il legno viene dalle zone del Baltico. La materia prima viene importata. L‟Olanda è un territorio poco boscoso. Con le navi gli olandesi si proiettano sul mare e hanno da soli più della metà della flotta europea. A fine „600 invece viene superata dagli inglesi. Sul mare svolgono delle attività diverse. - Commercio europeo: gestiscono grandi traffici sia nel mare del Nord fino al Baltico. Dal Baltico arrivano prodotti agricoli e materie prime. Legname dalla penisola scandinava. Dalla Svezia i minerali di ferro. Gli olandesi vendono nel Baltico i manufatti (tessuti, oggetti del loro sistema produttivo 34 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo manifatturiero). Ma non fanno arrivare solo in Olanda i prodotti. C‟è un commercio di riesportazione. Gestiscono i traffici di prodotti che non sono olandesi ma che loro trasportano. Shipping degli olandesi nel „600 è all‟avanguardia. - Pesca oceanica: i pescherecci olandesi vanno nell‟Atlantico. Vanno a pescare sia nei mari più vicini e si spingono lontano e poi sono innovativi perché, stando fuori tanto, lavorano il pesce a bordo, lo puliscono e lo mettono sotto sale. La pesca nel mare del Nord è un settore molto dinamico, che assorbe forza lavoro. Il pescatore era un abile marinaio! - Grande commercio marittimo internazionale con l‟Asia. Dal punto di vista quantitativo, nel senso di navi coinvolte, quantità di merci scambiate. Questa è poca cosa rispetto ai commerci nel Baltico e alla pesca. È un commercio di nicchia. Gestito dai grandi mercanti, compagnie mercantili, che hanno lasciato documenti delle loro attività economiche. Per gli storici è più facile studiare questo periodo, capire cosa facevano. I contadini non scrivevano niente. Chi monopolizza nel tardo „500 il commercio con l‟Asia? Il Portogallo. La Spagna blocca il passaggio delle spezie da Lisbona all‟Olanda; dice all‟ Olanda: le spezie da Lisbona non le fate passare. Gli olandesi risolvono il problema andando direttamente in Asia. Nel 1602 si ha la VOC. Compagnia Unificata olandese delle Indie Orientali. Unificata perché nasce dalla fusione di 6 compagnie mercantili preesistenti. Vanno in Asia per acquistare le spezie e poi rivenderle in Europa. Nel corso dei viaggi gli Olandesi creano delle basi, colonie in Sud Africa. La colonizzazione bianca dell‟Africa del sud è fatta dagli olandesi. Proseguono, prendono spezie. Ma gli olandesi vanno in Asia anche a VENDERE i loro prodotti. Il viaggio è molto più redditizio rispetto a quello dei portoghesi. Per gli olandesi i viaggi economicamente utili sono due; viaggio di andata e di ritorno. Dal punto di vista militare eliminano la presenza degli portoghesi; si sostituiscono ai portoghesi. Avviano una colonizzazione diretta in parti dell‟Asia, in Indonesia: Giacarta, Sumatra occupate dagli olandesi che importano un nuovo prodotto, il the, che si comincia a bere anche in Europa (cambiamento dei consumi). Gli olandesi sono in grado di controllare il commercio delle spezie in modo totale, molto più dei portoghesi. Detto commercio salta il Mediterraneo è solo oceanico e se lo gestiscono gli olandesi. La compagnia olandese delle Indie orientali è una novità rispetto alle altre Compagnie mercantili, è la prima SPA della storia. Un grande viaggio gestito dalla compagnia mercantile è un‟operazione economica, raccoglie capitale per organizzarlo e ha un rientro economico dalle vendite. La VOC comincia così ma ritiene più opportuno avere un capitale fisso, il capitale sociale. A coloro che hanno conferito capitale la VOC da dei titoli, delle azioni che garantiscono un rendimento, che è il risultato della distribuzione degli utili a fine esercizio. Le azioni possono essere comprate o vendute. 35 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo La VOC ha una struttura manageriale complessa, assemblea degli azionisti, consigli di amministrazione, ecc. . Le azioni danno un dividendo. Il proprietario più decidere di alienare l‟azione. Alla borsa di Amsterdam si vendono sia merci che azioni della VOC. Amsterdam è quindi una borsa merci e borsa valori. Per quanto riguarda la borsa merci, gli olandesi sviluppano una nuova attività commerciale stipulando contratti a termine sulle merci. Il contratto a termine è uno strumento complesso. Il prodotto è il the che viene dall‟Asia. Il produttore A dice a B tra 5 mesi mi vendi tot the a questo prezzo. B dice va bene. Tra 5 mesi ci sarà lo scambio del bene a quel determinato prezzo. Il contratto a termine diventa una sorta di speculazione finanziaria, scommessa su quello che sarà il prezzo futuro del the. La quantità del bene diventa irrilevante, è invece importante il prezzo del bene a 5 mesi. Se il prezzo di mercato nel frattempo sale, chi vende ci rimette; se scende, ci guadagna. I titoli sono scambiati alla borsa finanziaria di Amsterdam del „600 sono i titoli del debito pubblico olandese, inglese: è una piazza finanziaria internazionale. Abbiamo visto come mai le cose in Olanda vanno bene dal punto di vista agricolo, manifatturiero e commerciale: sono attività che generano profitti, capitali da investire in attività finanziarie. Un‟ altra ragione del successo olandese è lo spirito imprenditoriale, lo spirito di libertà . In tempi di persecuzioni, l‟Olanda è una terra di asilo e rifugio per coloro che hanno problemi religioso: gli ebrei che scappano dalla Spagna e dal Portogallo e i Protestanti che fuggono dalla Francia; sono accolti in Olanda. In Francia i protestanti si chiamano ugonotti: sono spesso abili artigiani. Si rifugiano nei Paesi Bassi persone intraprendenti. Altro flusso di perseguitati religiosi che si rifugiano in Olanda, sono gli ebrei in Spagna e Portogallo sono costretti a convertirsi al cattolicesimo, e sono comunque dei sorvegliati speciali. Quando confessano la loro religione vengono uccisi e i loro beni sono confiscati; per gli ebrei è dura la vita in Spagna nel „600. Gli ebrei sono uomini di affari. Gli olandesi sono dei mercanti e la loro presenza diventa forte. Gli ebrei sono grandi operatori nella borsa di Amsterdam. Per loro il sabato è il giorno di riposo, le Borse il sabato dimezzano i loro frequentatori. La tolleranza in Olanda è un elemento di forza, raccoglie spirito imprenditoriale. Ci sono state diverse teorie, studiate da Max Weber, padre della sociologia. Scrive “Etica protestante e spirito del capitalismo” in cui prova a stabilire dei rapporti tra la cultura religiosa protestante e lo spirito d‟iniziativa. Weber dice che certe visioni protestanti puntano su due cose: si può dire che lavoro e il successo nel lavoro sono le cose che servono per avere la grazia divina; considerano in maniera negativa l‟ostentazione dal lusso e la ricchezza. Ci vuole impegno nel lavoro e bisogna tenere comportamenti sobri, oggi diremmo non consumistici. La cultura, lo spirito imprenditoriale può essere spiegabile anche con analisi di questo tipo. 36 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Vediamo, facciamo una introduzione sull‟Inghilterra. L‟800 è il secolo britannico. Nel „700 c‟è stata la rivoluzione industriale. Nel 1450 l‟Inghilterra è un paese periferico, marginale in Europa, manca la cultura la forza economica che c‟è in altre parti d‟Europa; è un paese arretrato. C‟è un forte allevamento bovino. La caratteristica della economia inglese è che esporta lana nelle Fiandre ed importa il prodotto finito. Dal 1500 il paese vuole emanciparsi, progredire; anche qua contano le politiche economiche. La monarchia inglese vieta le esportazioni di lana grezza. Mettendo da un lato forti dazi all‟esportazione di lana grezza e anche dazi sulla importazione dei panni, del tessuto. L‟industria laniera e tessile si sviluppa in Inghilterra. L‟Inghilterra passa dal ruolo di esportatore di materie prime a esportatore di prodotto finito. Si rafforza nel „500 lo stato inglese, si stacca dalla Chiesa romana. La religione inglese diventa quella anglicana fortemente legata alla monarchia regnante e si impossessa di beni della Chiesa romana. Si rafforza sui mari e appoggia la ribellione degli olandesi, si scontra con la Spagna. Nel „500 l‟Inghilterra comincia ad emergere come potenza europea. Nel lungo periodo si sposta il baricentro del grande commercio internazionale. Il Mediterraneo perde peso, e il baricentro del grande commercio internazionale diventa il Mare del Nord. Nel corso del „600 l‟Inghilterra diventa una potenza sempre più forte. L‟Inghilterra fa una cosa che gli europei faranno dopo: ridisegnare i propri assetti politico istituzionali. In Inghilterra ci sono state, nel corso del „600, due rivoluzioni anti monarchiche: una nel 1648 l‟altra nel 1688 che pongono fine al potere assoluto della monarchia. È il primo paese monarchico in Europa in cui attraverso questo processo politico, il potere del sovrano viene fortemente ridimensionato. Nel 1648 abbiamo la prima rivoluzione: scontro con il sovrano (per ragioni familiari era uno scozzese, Stuart) ed era cattolico in un paese in cui la religione dominante era anglicana, stiamo parlando di Carlo Primo. Esercita un potere assoluto, decide tutto lui; manca il principio della separazione dei poteri. Il re si scontra con l‟elite economica del paese rappresentata dai grandi proprietari terrieri e i grandi mercanti londinesi che hanno una camera di rappresentanza, la camera dei comuni che ha un potere solamente consultivo. La guerra civile si conclude con la vittoria dell‟esercito del parlamento. Il capo della rivolta è un nobile puritano, Cromwell che decide di tagliare la testa al re. Quando Cromwell muore, ritornano al trono gli Stuart con la monarchia assoluta fino al 1688. Nel 1688 si ha la rivoluzione definitiva. Gli Stuart si ritirano in Francia alla corte di Luigi XIV e il potere politico, l‟aristocrazia inglese decide di mantenere la monarchia come simbolo dell‟unità nazionale. Abbiamo un nuovo sovrano olandese. L‟Inghilterra diventa dal 1688 una monarchia parlamentare. Il potere ce l‟ha il Parlamento formato da due camere: una ereditaria (lords), una elettiva (comuni). 37 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il parlamento fa le leggi, decide se si fa o meno la guerra, le politiche di bilancio, il tipo di imposizione fiscale, la politica della spesa, e separa le proprietà della famiglia reale da quelle dello stato. Il risultato delle rivoluzioni da un punto di vista politico è che il potere politico dalla fine del „600 è nelle mani dei ceti sociali alti. Si ha una coincidenza fra potere politico e potere economico come gruppi sociali, e questo è un enorme vantaggio. 22/10/10 L‟economia inglese è in trasformazione ed è in una situazione tale da acquisire un peso crescente a livello internazionale, poi nel corso del „700 sarà sempre più rilevante. Poi le trasformazioni che stiamo descrivendo sono propedeutiche a quello che sarà il balzo in avanti della economia inglese nel corso del „700 legato all‟avvio del processo di industrializzazione. Entrando nell‟analisi abbiamo toccato un punto politico, gli assetti del cambiamento degli assetti politico istituzionali inglesi nel corso del „600 evidenziando come attraverso due passaggi si arrivi in Inghilterra ad una monarchia parlamentare. La sovranità vera risiede nel parlamento. Parlamento è l‟espressione di alcuni ceti sociali che dal punto di vista numerico hanno una ridotta incidenza sul totale della popolazione. Per quanto pochi siano coloro che si esprimono in parlamento, questi rappresentano l‟elite economica. Vediamo le politiche economiche che si realizzano nella seconda metà del „600 in Inghilterra. Il soggetto che le definisce è il parlamento. Atti del parlamento significativi: il primo concede alla proprietà terriera il diritto esclusivo delle risorse del sottosuolo con l‟eccezione di eventuali risorse d‟oro e d‟argento. Queste due risorse che potrebbero esserci ma non c‟erano, se venissero trovate sono dello stato. Le altre risorse minerarie sono di proprietà dei proprietari terrieri. Cominciano ad aprirsi nel trado „600 la lunga stagione di sfruttamento di una risorsa del sottosuolo del carbone. Secondo la politica fiscale. Il punto di partenza è che i ragionamenti di politica fiscale sono: a) fabbisogno finanziario della PA, dello stato; b) come si soddisfa questo fabbisogno di risorse finanziarie. Gli stati hanno nel „600 il problema di essere potenze militari, guardava alla sua possibilità di espansione coloniale e per sostenere questa politica c‟era bisogno di una marina militare che sostenesse l‟attività commerciale della flotta. L‟affermarsi nei mari in quell‟epoca si basa sulla forza della marina militare. Non è come ora che arrivano le porta container dalla Cina; fino alla prima guerra la politica di espansione commerciale si intreccia molto con una presenza attiva militare, più di quanto non avverrà dopo la seconda guerra mondiale. Era chiaro che bisognava spendere per la flotta, ed erano risorse dello stato. È banale dirlo, problema: come stato rastrella queste forze dal sistema economico con la pressione fiscale e come impiega queste risorse. 38 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo I bilanci pubblici incidevano molto meno sul PIL rispetto ad oggi. Problema come, dove si prendevano queste risorse? In Inghilterra il peso complessivo dell‟imposizione fiscale si sposta dall‟imposizione diretta sulla proprietà terriera alle imposte indirette (sui consumi) oppure dazi doganali. Imposta diretta (fonte di reddito principale) diventa indiretta quella più importante. C‟è un‟aggellerimento della pressione fiscale sulla proprietà terriera. Sfruttamento risorse del sottosuolo, diversa distribuzione fiscale e tipo di politiche economiche influenzate dagli approcci mercantilistici. Il mercantilismo britannico, ricordiamo alcuni provvedimenti: settore della navigazione: navigation acts. Il primo atto di navigazione è del 1651 quando è al potere Cromwel come capo della rivolta anti assolutismo monarchico. Questo atto di navigazione riguarda la marina mercantile, stabilisce che tutte le merci che arrivano in Inghilterra devono giungere nei porti inglesi su navi che battono bandiera britannica oppure del paese di origine della merce. Vediamo il senso di questo provvedimento. Stabilisce una regola; qual è il senso del provvedimento. Nel settore del trasporto marittimo mercantile tende a garantire quote di mercato rilevanti alla marina inglese. Le navi sono o inglesi o del paese di provenienza della merce, è una posizione di quasi monopolio. Il problema è io garantisco spazi alla marina inglese e freno la marina olandese perché nel 1650 le merci che arrivavano in Inghilterra, un po‟ arrivavano con navi inglesi ma dato che la marina olandese era la più forte del mondo, trasportava dal Baltico all‟Inghilterra dalla Francia all‟Inghilterra. Voglio A) revisionare marina olandese B) creare condizioni di sviluppo delle navi inglesi. L‟altro aspetto qual è? Si evita di pagare (discorso bilancia pagamenti) i noli marittimi agli armatori esteri. Pagare i noli far uscire dal paese moneta metallica voce passiva della bilancia dei pagamenti. Obiettivo è riduzione del flusso di denaro in uscita dal paese. Questo provvedimento è contrario al principio di libera concorrenza.l‟Inghilterra riesce a sconfiggere l‟olanda. In prima battuta il fatto di riservare alla flotta inglese un volume di trasporto marittimo molto rilevante crea inizialmente alcuni scompensi; quindi gli olandesi qualche spazio illegalmente se lo ricavano. Spinta al settore dell‟armamento marittimo. Gli inglesi sanno che se hanno delle navi loro, possono avere una area d‟affari a loro riservata. Poi nel 1660 secondo atto di navigazione. Atti nel senso di provvedimenti. Dice che introduce una imposta di registro sulle navi che battono la marina inglese e hanno diritto per il primo navigation act a trasportare merci in Inghilterra se sono costruite fuori dall‟Inghilterra devono pagare una significativa imposta di registro, per essere considerate navi della marina inglese. Primo impatto provvedimento non riguarda il trasporto marittimo ma la costruzione delle navi. Imposta di registro sviluppa la cantieristica. Secondo atto di navigazione prevede che tutte le navi della flotta inglese devono avere il capitale inglese e ¾ dell‟equipaggio inglese. Obiettivo è di formare nel settore marittimo della forza lavoro qualificata. Il lavoro sulle navi agli 39 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo armatori, un armatore non può prendere un capitano olandese. Personale qualificato e anche marinai. Il marinaio allora non era persona dequalificata. Nel mercato del lavoro non esiste il mercato domanda offerta. Il mercato del lavoro è fatto da tanti mercati diversi, per settori, qualifica professionale. Abbiamo qui un segmento di questo mercato che è della forza lavoro che naviga, equipaggi, qualificati. I marinai devono sapere un sacco di cose. 1663 State of act e dice che le colonie britanniche possono approvvigionarsi di merci solo in Inghilterra. Questo ci sono analogie come la casa de Contratation spagnola. 1663 ha due spiegazione: è l‟approccio seguito tradizionalmente dalle potenze coloniali europee; secondo, ottiche mercantilistiche, terzo sancisce un fatto: l‟Inghilterra comincia ad avere delle colonie in America del Nord. Ci sono compagnie mercantili inglesi che guardano sia all‟Asia (East Indian Company) e per l‟America la Virginia Company perché va a coniugare un pezzo dell‟america del nord la Virginia in onore della regina d‟Inghilterra Elisabetta prima. La presenza inglese in NA era stata toccata dagli olandesi; nuova Amsterdam. Poi gli inglesi la ribattezzano Nuova York. Comincia ad esserci impero di colonizzazione inglese che dal punto di vista economica crea delle economie. Manchester, pezzo di America di colonizzazione inglese. Abbiamo due zone uno vicino alla Florida dove si coltiva principalmente tabacco e cotone. I coloni inglesi ricchi sono grandi proprietari terrieri. Non c‟è nemmeno il problema di far lavorare i nativi, le popolazioni indigene. Schiavi provenienti da africa. Verso il nord cambiano i climi: l‟inverno è bestiale, non ci sono le condizioni climatiche della Virginia, Nord Carolina. Gli inglesi fanno cacciatori di animali, pelliccia. Settore delle pelli dominante. E ci sono piccole fattorie per l‟autoconsumo. Nel nord c‟è una economia agricola non orientata al mercato. Ultima cosa entriamo già nel 1707 si chiama Act of Union che unifica formalmente i vari pezzi del regno. Scozia, Galles, Inghilterra. Infatti prende il nome di United Kingdom, regno unito. C‟è una cancellazione delle autonomie gallesi e scozzesi. Questo per quanto riguarda scelte politiche economiche e implicazione. Alla fine del „600 flotta inglese ha superato quella olandese. Ora analisi sempre in Inghilterra sull‟agricoltura. È fondamentale da leggere nello sviluppo inglese. Sono una precondizione per l‟avvio del processo di industrializzazione. Vediamo come si trasforma l‟agricoltura inglese. Si trasforma a partire dal „600 su due piani: uno sociale, l‟altro tecnico. Trasformazioni sociali nelle campagne inglesi: dobbiamo partire per capire tempi di trasformazione sociale partendo da una considerazione: come veniva gestita la terra? Era diffuso un sistema: open fires: cambi aperti. Sistema di cambi aperti significa che presenza di proprietà privata della terra, le terre di proprietà privata per usi e consuetudini, per regole che cambiano, queste terre private erano gravate da servitù. Soggetti terzi potevano in qualche modo approfittare della proprietà stessa. I terzi erano i contadini dei villaggi che non erano proprietari dei terrieri ma per una serie di usi, conservava il diritto di 40 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo esercitare delle attività sul terreno, portare animali a pascolare sui terreni altrui, prendere un po‟ di legna da ardere. La proprietà privata inglese decide di recintare i campi di propria proprietà con quelle che si chiamano enclosures, recinsioni che ovviamente cancellano di fatto impediscono l‟accesso a questi terreni di proprietà privata, impediscono il godimento di usi collettivi che si perpetuavano. Queste recinsioni erano effettuate con atti del parlamento: cambia il quadro politico. Risultato: i proprietari delle terre possono gestirle al meglio: le enclosures sono fatte per gestire le terre al 100% nella maniera ottimale. È uno dei due aspetti fondamentali di quanto avviene nella campagna inglese del „6-„700. La rotazione triennare, il maggese era sostituito da colture di foraggi. Far rendere al meglio la terra. Risultati: sul piano strettamente economico aumenta la produzione agricola, la terra rende di più ed aumenta anche la produttività della terra. L‟aumento della produzione agricola consente una crescita demografica del „600 che è rilevante in assoluto. La popolazione tra il „600 e „700 passa da circa 6 milioni di abitanti a 8 milioni e mezzo di abitanti. Un incremento del 33% circa, di 1/3. In Europa occidentale passano da 62 milioni e mezzo a 68 milioni e mezzo. Molto ridotto l‟incremento della popolazione europea del „600, questi 6 milioni e mezzo sono inglesi, britannici. Il „600 è un secolo di stagnazione demografica. L‟agricoltura che produce di più è in grado di sfamare una popolazione che non cresce. Secondo aspetto legato alla produttività agricola. Consente una cosa importante:l‟urbanizzazione. La quota crescente di popolazione può risiedere nelle aree urbane. Nel corso del „600 si passa da circa 200 mila abitanti a oltre 600 mila abitanti. Triplica la popolazione londinese. Il che significa che si allarga il mercato. Londra è un grande luogo di assorbimento di derrate alimentari. Dal punto di vista dell‟impatto sociale il fenomeno dei flussi migratori è un fatto sociale: sono flussi migratori interni, gente che si inurba dalle campagne alle città. Da un fenomeno agricolo più produttivo, abbiamo un impoverimento dei contadini. I contadini hanno piccoli appezzamenti, quello che ricavano non è più sufficiente per andare avanti. Allora vendono l‟appezzamento ai grandi proprietari della zona i quali o fanno lavorare dei salariati quindi diventano lavoratori agricoli, braccianti e per diversi di loro questa possibilità ci sarà. I lavoratori salariati agricoli delle aziende più moderne sono gestite in una logistica imprenditoriale. Sono imprenditori agrari che coincidono con l‟aristocrazia inglese che gestisce bene le proprie tenute agricole dal punto di vista economica, e compra anche dei terreni. C‟è la figura del grande affittuario: un signore straricco, ha un sacco di terra e vuole vivere di rendita. Il grande affittuario dà ogni anno un affitto e ti gestisco questa consistente porzione delle terre. Il canone che pagano al proprietario è un costo. Ci possono essere soggetti imprenditoriali o proprietari terrieri che sono proprietari o grandi affittuari. Processo di concentrazione della proprietà della terra. 41 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo La crescita demografica inglese, ci sono sulle navi i sudditi che vanno a cercare fortuna nel continente americano, si trasferiscono in America. Impatti demografici/sociali. Ora arriviamo ad una altra grande questione: il sistema dei trasporti. Abbiamo una oggettiva spinta di migliorare il sistema dei trasporti in Inghilterra perché il fenomeno dell‟urbanizzazione, agricoltura che produce per il mercato (sempre emno agricoltura di sussistenza), le merci devono circolare. Sistema dei trasporti in Inghilterra ha dei vantaggi naturali dal punto di vista geografico. È un‟isola, la costa frastagliata, consente di sviluppare il trasporto di cabotaggio. Poi è un‟isola molto larga e dalla costa si può raggiungere un bel pezzo di paese. Secondo vantaggio è la presenza di fiumi navigabili, le grandi autostrade dell‟epoca preindustriale. Sono grandi corridoi per il trasporto merci. Il terreno è anche relativamente pianeggiante. Vantaggi naturali sfruttati nel momento in cui ci sono i commerci. Poi si comincia a creare un sistema, una rete di vie di comunicazione realizzate dall‟uomo. In questa fase ci sono strade e canali navigabili. Trasporto interno, cominciamo dal discorso strade. I proprietari terrieri si consorziano per costruire delle strade ferrabili, percorse da carri trainate da animali che trasportano merci. È necessario fare lavori stradali, c‟è anche un certo sviluppo di tecniche della produzione stradale. Ci sono anche dei progressi tecnici nel modo di costruire le strade. L‟aspetto economico è che le strade vengono costruite dai privati, proprietari. C‟è un duplice vantaggio: uno è che ci sono strade a pedaggio. Chi ci passa deve pagare un pedaggio, gli utilizzatori devono pagare. Poi strade che consentono una più facile movimentazione dei prodotti agricoli. I costi di trasporto che gravano sui prodotti agricoli devono raggiungere i mercati urbani. Altra cosa i canali, lavoro sulla navigazione interna. Riguarda anche lavoro sui fiumi. Non è solo la creazione di nuove vie d‟acqua. La navigabilità dei fiumi in alcuni casi è naturale, altre volte deve essere ottenute quindi si devono creare delle chiuse, dighe che consentono alle imbarcazioni di passare a vari livelli. Ci sono una serie di interventi sui fiumi e poi la costruzione di navi che collegano fra loro grandi canali. Si crea un sistema a rete. Per i canali, il lavoro da fare è molto più costoso. Vanno fatti dei lavori di scavo, ci vogliono più capitali. Ci sono associazioni di investitori che si realizzano spesso nella forma di società per azioni che realizzano dei canali navigabili. Chi ci passa pagano dei pedaggi. Si creano SPA e abbiamo dal punto di vista della struttura societaria e ora tardo „600 ci sono anche in Gran Bretagna non solo in Olanda con la VOC. Queste società creano canali a pagamento. Il sistema si irrobustisce dal punto di vista dei trasporti e il mercato si integra. Abbiamo una progressiva unificazione del mercato. Posto che i beni trasportati erano principalmente agricoli (cereali) quale può essere un indicatore della unificazione del mercato inglese? I prezzi dei prodotti che devono essere gli stessi. I prezzi prima erano diversi. C‟erano mercati segmentati. Possiamo immaginare che qualità di prodotto variano da zona a zona. C‟erano equilibri tra domanda e offerta del bene 42 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo grano in quella determinata zona. Con la progressiva unificazione del mercato, abbiamo una domanda complessiva del tipo di mercato e una offerta che si soddisfa nei luoghi dove c‟è la domanda. Progressiva omogeneizzazione del livello dei prezzi fino al caso della creazione di un livello di prezzi limite. Questo elemento dimostra che si è creato un mercato nazionale. Altro aspetto che comincia a individuarsi, è il discorso risorse energetiche. Nella età preindustriale erano principalmente o animale, la risorsa idraulica, il movimento dell‟acqua sfruttato con delle ruote a pale lungo i torrenti, o legname come combustibile. Nell‟Inghilterra del „600 accade che da tempo nei boschi inglesi si è tagliata molta legna. Il legname serve come combustibile e materiale da costruzione. Nel „600 c‟è stato un grande incendio che ha distrutto molte foreste di Londra. Il disboscamento del paese ha una conseguenza di tipo economica: il legname si disbosca, ce n‟è meno, il prezzo del legname sale. Dato che sale il costo del legname può diventare interessante cercare di sfruttare altre risorse. Il carbon fossile, di cui l‟Inghilterra è particolarmente ricca. Fino a quel momento non era molto utilizzato perché c‟era il legname ed era poco costoso. Man mano che il legname diventa più caro, l‟utilizzazione del carbon fossile diventa competitiva. I proprietari terrieri sfruttano le loro miniere e si avvia lo sfruttamento delle risorse minerarie di carbone. Dal punto di vista energetico dobbiamo considerare anche il petrolio del mare del Nord. Carbone. Il discorso fatto in Inghilterra è il discorso delle risorse energetiche. Il commercio. Questo sistema è un sistema in cui il commercio si sviluppa, è un commercio interno ma anche internazionale. Le colonie la flotta britannica importa ed esporta. Partendo dal commercio delle colonie, gli inglesi ricevono tabacco dalle piantagioni della Virginia, in parte si usa in Inghilterra, in parte si esporta. Commercio significa giro di affari, movimento di capitali. In un sistema di commerci che si irrobustisce, circolano capitali. Abbiamo un sistema che è in grado di accumulare capitali. Fenomeno complicato che può avere molte origini ma è essenziale per avere possibile azione di commercio nel sistema. Il processo di accumulazione di capitali si va realizzando. Facendo la analisi sui soggetti che promuovono questo sviluppo: abbiamo in mente due soggetti: i privati e lo stato. Un po‟ potremmo dire nel caso inglese ci sono i soggetti privati, gli imprenditori, e il soggetto stato. Lo stato non è assente da questo quadro di infrastrutture. Ma nel caso inglese è giusto dire che sono i soggetti imprenditoriali, quelli che Adam Smith chiama animal spirits. Le innovazioni in agricoltura sono mosse da imprenditori, persone che rischiano, che investono. Si fa anche riferimento alla cultura, al rischio imprenditoriale. Il gusto per rischiare. Ci sono una serie di condizioni storico culturali varie che fanno si che cin certi momenti si manifesti questo spirito imprenditoriale. Es. nel sesto secolo A.C. Atene aveva uno spirito imprenditoriale. Lo spirito imprenditoriale esiste ed è un fattore importante. 43 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo 29/10/10 Venerdì abbiamo visto come cambia l‟Inghilterra nel corso del „600 . Oggi affrontiamo un discorso teorico sulla rivoluzione industriale. È una idea che matura nel corso dell‟800. nella prima metà dell‟‟800 persone viaggiano in Inghilterra, osservano la realtà inglese e sono colpiti dalla modernità relativa del paese, L‟Inghilterra aveva fabbriche, l‟industria manifatturiera funzionava in modo diverso rispetto al resto d‟Europa. Questi osservatori parlano di rivoluzione industriale tracciando una sorta di parallelismo tra Francia e Inghilterra. Così come in Francia c‟era stata una rivoluzione politica che ha rovesciato il sistema, così in Inghilterra c‟è stata una rivoluzione economica industriale che ha rovesciato il sistema economico tradizionale. L‟idea della rivoluzione industriale è arrivata sino a noi. Altri studiosi hanno guardato come la rivoluzione industriale avviene in altri paesi. Da un lato si fanno studi di storia economica si va ad analizzare la realtà inglese in particolare; dopo la seconda guerra mondiale, è nato l‟ONU e sta accadendo un processo di grande impatto: la decolonizzazione, la fine con modalità diverse, dei grandi imperi coloniali. Fine della colonizzazione britannica in India anni ‟40. Negli anni ‟50 assistiamo alla decolonizzazione dell‟Africa. Gli inglesi sono più saggi, hanno lasciato le loro colonie con meno dolore; i francesi non vogliono concedere l‟indipendenza combattono guerre in Algeria, Vietnam. Ci sono molti paesi arretrati dei paesi occidentali; nell‟ambito dell‟ONU il problema è come far uscire dal sottosviluppo i paesi del terzo mondo? I primi due mondi hanno uno schema interpretativo post 1945 (occidentale); il secondo mondo è quello comunista e Cina; il terzo è formato dalle ex colonie: Asia, Africa. L‟arretratezza di questi paesi aveva molti aspetti delle economie preindustriali. Larga presenza del settore agricolo, bassi livelli di istruzione, attività manifatturiera primitiva trasporti e strutture inadeguate. Altra considerazione: per uscire dal sottosviluppo, i paesi del sottosviluppo dovevano seguire ciò che hanno fatto i paesi europei passando dall‟industrializzazione. Questo ragionamento è durato molto tempo. Dal punto di vista dello studio vediamo cosa è successo da noi. Ci sono una serie di studi sul modello di sviluppo e le sue fasi. Rostow, studioso americano, scrive un libro pubblicato nel 1960 : “ Gli stadi dello sviluppo economico” (The stages of economic growth). Propone un modello straordinariamente efficace ma che presenta anche dei limiti. Parte dall‟analisi del caso Inghilterra Stati Uniti individuando 5 stadi dello sviluppo economico. Descrive i cambiamenti della storia economica dicendo che la società deve passare per 5 stadi. Il primo stadio è quello della economia tradizionale (preindustriale) dove c‟è un peso specifico dei diversi macrosettori, una struttura economica data nel sistema; 44 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo caratterizzato da: bassa tecnologia, ridotta apertura del sistema al mercato inefficienza del sistema dei trasporti… Il secondo stadio è quello delle precondizioni per la rivoluzione industriale: devono crearsi le condizioni tali da consentire lo sviluppo industriale. Realizzati i prerequisiti si passa al terzo stadio che è quello del decollo: stadio che ha una durata cronologica di 30 anni circa. Deve prevedere l‟avvio dell‟industria moderna, forti tassi di investimento sul PIL, una accelerazione degli investimenti. Il peso degli investimenti sul PIL deve essere particolarmente sostenuto (cambiamento profondo del sistema). Questo giustifica l‟attenzione che Rostow da al tema dell‟accumulazione dei capitali (ben spiegato ne “Il capitale” di Marx quando guardava le trasformazioni economiche della attività britannica). I capitali accumulati nel settore agricolo servono per essere investiti nel settore secondario. I capitali sono anche spesi, costituivano un livello di domanda dei beni di consumo. Domanda elevata perché c‟era popolazione più elevata, ma anche perché crescevano alcuni redditi individuali. C‟era l‟allargamento dei consumi dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Rostow è chiaramente antimarxista. Abbiamo visto quindi gli ambiti di investimento di capitali accumulati nel settore agricolo. Noi avevamo visto le opere infrastrutturali. Lo sviluppo industriale ha alcuni settori trainanti in cui la trasformazione avviene prima di altri. Il quarto stadio è quello della maturità industriale. Cioè i modi industriali di produrre riguardano non solo i settori trainanti ma l‟insieme dell‟apparato industriale. Il fatto che guarda l‟insieme dell‟apparato industriale ci fa vedere la razionalità che c‟è dietro. L‟idea è che lo sviluppo industriale era affermazione di un sistema di grande fabbrica che caratterizzava l‟insieme dell‟economia. Si doveva guardare alla grande imprese. Le piccole e medie imprese erano considerate marginali e residuali. Questo ha fatto mettere sotto la mente di osservazione degli studiosi anche di economia aziendale solo le imprese grandi. Si esclude però il mondo enorme delle piccole e medie imprese considerato non meritevole di particolare attenzione. Il quinto stadio è quello della produzione di massa e dei consumi di massa. Si produce sempre di più, cresce il reddito del sistema e aumentano anche i consumi. Questo stadio fa riferimento a quella che si chiamerà società dei consumi ed è quello della società industriale. Questo stadio era lo stadio della società statunitense già tra le due guerre nonostante la crisi del ‟29. pensiamo a film ambientato negli USA anni ‟20-30 ; vediamo come sono vestiti gli americani, le automobili che circolano nelle strade; abbiamo una società che è in grado di avere una produzione di massa di determinati beni. Il modello ha delle caratteristiche: è pensato guardando lo stato nazionale, un modello che guarda la nazione. Ha per oggetto il sistema paese ma non tiene conto di stadi successivi per i paesi industrializzati. L‟agricoltura declina, settore industriale e terziario continuano a crescere. Dopo Rostow assistiamo ad un declino del peso del 45 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo settore industriale. Rimane il consumo di massa, la crescita del reddito ma c‟è un cambiamento strutturale non da poco: il declino del settore industriale. Le fabbriche non scompaiono ma nascono in punti, in paesi che prima non erano industrializzati. Nella lettura della realtà non c‟è un succedersi schematico dei vari stadi, a volte abbiamo una sovrapposizione di piani. Potremmo avere in contemporanea tratti di economia tradizionale con elementi del terzo stadio di Rostow. Rostw considera lo stato nazionale. C‟è un altro approccio che ci fa dire che l‟unità di analisi stato nazionale ci fa impedire di vedere le diversità fra regione e regione, tra pezzo e pezzo dello stato nazionale. Critica al modello: trascura alcuni punti come le differenze regionali. Altra critica è che essendo costruito sull‟analisi dello stadio inglese, non coglie gli specifici percorsi seguiti da altri paesi. Altri studiosi hanno fatto analisi e hanno detto in fondo guardando Russia, Giappone Germania e Italia che si sono industrializzate dopo l‟Inghilterra, non è possibile trovare gli elementi delle precondizioni, secondo stadio, identici a quelli inglesi. C‟è stato un cambio del sistema, ma il processo non è stato identico all‟Inghilterra, è avvenuto in maniera diversa, ed è ovvio che avvenga diversamente. Tutti si sono sviluppati dopo l‟Inghilterra, si crea già uno scenario nuovo. Tutti quelli che arrivano dopo devono fare i conti con i competitori giò avanzati. Alcuni studiosi parlano dei vantaggi dell’arretratezza cioè bisogna fare tesoro delle esperienze altrui: poter copiare, imitare imparare dagli altri. Vantaggio dell‟arretratezza è che non si deve aspettare molto per acquisire tecnologie già maturate. Gli svantaggi: chi è più forte non aiuta sempre i più deboli a crescere. Chi è in vantaggio ha interesse a perpetuare le differenze e comunque è competitivo, non lascia crescere nuovi avversari. Paesi late runners, arrivano in ritardo, ci possono essere dei fattori sostitutivi delle precondizioni inglesi. Non essendoci stati le precondizioni inglesi, sono arrivati comunque al take off, deve essere successo qualcosa di altro. Un altro studioso Gerschenkron scrisse “Problema storico dell‟arretratezza economica” in cui analizza casi paesi industrializzati dopo l‟Inghilterra, individuare come non ci siano state quelle trasformazioni del settore agricolo che in Inghilterra è stata fondamentale e come nonostante ciò è avvenuto processo di industrializzazione. Individua fattori sostitutivi, guardando Germania Italia e Russia sono due: il ruolo attivo del sistema bancario che sostiene il processo di industrializzazione; secondo grande fattore sostitutivo è lo stato e le sue politiche economiche. . Nell‟analisi fatta dal prof del caso inglese ha analizzato come esistessero una serie di effetti positivi che sono state le precondizioni per lo sviluppo successivo: ad esempio gli atti di navigazione, protezionismo commerciale. C‟è un modo di leggere il processo inglese che sottolinea l‟importanza delle dinamiche di mercato. 46 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo L‟analisi di Gerschenkron sottolinea come lo Stato e le sue politiche economiche sono state importanti in altri fattori istituzionali. Abbiamo visto tre approcci: Rostow studia gli stadi; Gerschenkran guardando i paesi industrializzati dopo l‟Inghilterra tira fuori il problema dei fattori sostituivi Tutti guardano gli stati nazionali guardano i tassi di crescita dell‟economia e utilizzano dati sulla crescita del PIL a livello di stato nazionale ; terzo approccio quello delle regioni. Il denominatore comune dei tre approcci è che l‟idea di rivoluzione industriale è accettata. C‟è l‟idea in cui c‟è una forte accelerazione della crescita. Dagli anni ‟70 c‟è un altro approccio che dice no, l‟idea di decollo, di rivoluzione industriale va contestata alla radice dicono alcuni perché hanno a disposizione dati più aggregati e comprensivi, precisi sull‟andamento del PIL dei vari paesi. Tassi di crescita del PIL inglese all‟epoca della Rivoluzione. Industriali . sono molto bassi, si può parlare di crisi; secondo dato Rostow concentrava la sua attenzione sui settori di punta del decollo che avevano ritmi di crescita particolarmente sostenuti. Consideriamo anche delle attività che hanno tassi molto modesti. In realtà si cresce con ritmi più lenti; rivoluzione industriale diventa un termine fuorviante, scorretto. Al più bisogna parlare di processo di industrializzazione, di evoluzione più che di rivoluzione c‟è più gradualismo nel cambiamento economico. Esistono momenti di decollo particolari molto più graduali. Se è vero che c‟è la gradualità, il termine rivoluzione industriale è molto sconvolgente. Questi sono approcci teorici per l‟analisi dei processi di industrializzazione. Torniamo al caso inglese. Vediamo un attimo il decollo industriale. Riguarda principalmente il settore manifatturiero. Una prima idea è un insieme di innovazioni tecnologiche e organizzative che interessano la produzione manifatturiera in particolare in alcuni settori guida. Quali sono i settori guida dell‟industrializzazione inglese? Sono il tessile in particolare il comparto cotoniero, il settore siderurgico, produzione di ferro. Hanno interdipendenze con altri settori che sono egualmente coinvolti: il siderurgico ha interdipendenze col meccanico, la costruzione di macchinari. C‟è una interdipendenza tra il macchinario e il tessile perché è il meccanico che fornisce macchine al tessile. Altro settore collegato è ancora l‟industria estrattiva (miniere di carbone). Come abbiamo già avuto modo di dire, il tessile vuol dire non il confezionamento dell‟abito ma il realizzare fili e tessuti in modo industriale (differenza tra industria e manifattura) cioè usando macchinari e lavorando in fabbriche. La produzione tessile della filatura e della tessitura, non dell‟abbigliamento, era artigianale. Nel settore tessile ci sono vari sotto settori: lana, cotone, seta e lino. Fondamentalmente le fasi del processo produttivo sono analoghe. Vediamo il settore tessile inglese nel „700. Non c‟era un forte settore tessile cotoniero in Inghilterra ma un forte settore laniero. Arrivano dei tessuti di cotone colorati dall‟India prodotti artigianalmente. L‟industria della lana blocca queste importazioni. Dall‟altra parte ci sono piantagioni inglesi di cotone delle colonie inglesi 47 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo nell‟America del nord dove i grandi proprietari terrieri dell‟America del Nord fanno lavorare gli schiavi . Altro elemento è la crescita demografica inglese che allarga il mercato. Quindi c‟è una domanda crescente di abiti, tessuti, perché ci sono molti più inglesi da vestire. Per quanto il loro guardaroba era modesto, la crescita numerica significava maggiore domanda dei tessuti. Abbiamo una sollecitazione del mercato e c‟è una risposta del settore produttivo. Ci sono state una serie di innovazioni tecnologiche e sono state introdotte nuove macchine che servono per la filatura; rispetto ai filatoi a mano .le macchine sono mosse da energia inanimata, ci sono degli addetti che guardano che la macchina funzioni. Ci sono una serie di strumenti che meccanizzano macchine sempre più efficienti che rendono le operazioni di filatura molto più rapide. Quindi si ha maggior quantità di filato a costi decrescenti. C‟è anche un incentivo a rendere più veloce la fase della tessitura. Ci sono altre informazioni sui telai meccanici. Ci sono dati impressionanti su come cambia la produttività del lavoro per la filatura del cotone. I dati riguardano le ore necessarie per produrre 100 libbre di cotone filato che vuol dire circa 45 kg, quanto ci vuole per avere circa 45 kg di cotone in termini di ore lavoro. Inizio 18° secolo (1700): strumento utilizzato è filatoio a mano usato in India che erano come i filatoi a mano europei del „500: più di 50.000 ore lavoro. Il monte lavoro medio annuo di un lavoratore italiano è di 1500 ore. Prendiamo 1500 ore. Immaginiamo che 200 anni fa i tempi di lavoro erano più lunghi. Monte lavoro di un lavoratore medio italiano è 1500 circa. Nel 1780 in Inghilterra c‟è un filatoio; per produrre il filato ci vogliono 2000 ore. Fine „700 i filati sono più efficienti: 300 ore per produrre 100 libbre. In Inghilterra la produttività per addetto nel settore cotoniero dell‟industria inglese è aumentata in maniera notevolissima; il filato di cotone costa meno. Le retribuzioni del lavoratore in Inghilterra sono sempre basse, la produttività è moto alta, si abbassano i prezzi del tessuto. Il prodotto finito costa molto meno. L‟industria cotoniera inglese soddisfa la domanda di mercato interno a costi sempre più bassi. Può competere con chiunque. C‟è un problema contingente per gli scambi commerciali in Inghilterra è dato da Napoleone. Siamo nella fase delle guerre napoleoniche, l‟Inghilterra è la grande rivale di Napoleone. Sino al 1815 gli inglesi non guardano al mercato europeo continentale: la politica le guerre napoleoniche impediscono sbocchi commerciali ma il mercato interno è in forte espansione insieme a quello delle colonie. Nel 1815 si apre la possibilità di vendere in Europa continentale. Lo svantaggio è dato dai costi di trasporto e, volendo, dai dazi doganali. Se ci sono politiche protezionistiche c‟è un costo in più che è dato dal dazio. 48 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Ultimo aspetto del settore tessile è guardare un po‟ questa innovazione tecnologica, questi macchinari. Come nascono, chi fa i macchinari? Chi sono gli inventori? Ci sono due aspetti: economia dell‟innovazione e costi dell‟innovazioni. Gli inventori sono coloro che avevano svolto i mestieri più vari (barbieri, preti, artigiani). Nessuno aveva una particolare formazione scientifica. Le innovazioni non erano basate su grandi studi scientifici. Uno storico ha detto che questa era l‟età degli artigiani inventori. Il sistema Inghilterra accumula un patrimonio di competenze e conoscenze tecnologiche di prim‟ordine e superiore rispetto a quello di altri paesi europei. Altro problema il costo dei macchinari. I macchinari non sono particolarmente costosi. Per cui ci vogliono delle somme di denaro per acquistare un buon macchinario che l‟artigiano non ha. Abbiamo l‟emergere di una nuova generazione di imprenditori. Dove avveniva l‟organizzazione manifatturiera nell‟età preindustriale? Nelle botteghe artigiane o a casa. Gli utensili disponibili utilizzati sono mossi con la forza delle mani e non implicano grosse spese di investimento. L‟artigiano lavora lui, paga l‟apprendista e compra strumenti poco costosi. I macchinari del „700 sono più‟ costosi ed efficienti: c‟è una selezione imprenditoriale. Si afferma un nuovo modello di organizzazione della produzione: la FABBRICA; si lavora non all‟artigiana, ma industrialmente; nuovi imprenditori industriali sono l‟artigiano che fa scelte di qualità, o i mercanti . La forza lavoro è facilmente trovabile; i macchinari richiedono somme che non sono a portata di tutti ma non esageratamente elevate che possono essere a diposizione di alcune persone. Vediamo come ultimo punto della lezione di oggi, alcuni aspetti organizzativi. La novità è il sistema di fabbrica. Luogo accentrata (diverso dalla bottega artigiana o dalla casa contadina); attorno ai macchinari sotto la direzione di chi dirige (che di solito è il proprietario della fabbrica), ci sono decine di addetti che sono lavoratori dipendenti. Il settore tessile è quello trainante: nelle fabbriche ci sono quindi essenzialmente operaie, donne under 15. Non è richiesta forza fisica per far funzionare le macchine, si lavora 14-15 ore al giorno. La presenza maschile è limitata a funzioni più qualificate: meccanici che aggiustano le macchine che si rompono, caposquadra, sorveglianti, e il capo della fabbrica. 02/11/10 La settimana scorsa abbiamo introdotto la rivoluzione industriale, soffermandoci principalmente sul settore tessile e cotoniero come settori trainanti. Abbiamo messo in luce l‟innovazione tecnologica e la conseguente competitività dell‟industria britannica. Il settore dell‟estrazione di carbone è altrettanto importante. Dobbiamo fare una premessa che è quella delle fonti energetiche in rapporto allo sviluppo economica; disponibilità delle fonti energetiche, il costo. In età preindustriale il costo non vedeva 49 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo sostanziali differenze fra zone. L‟energia animale umana c‟era in abbondanza, il vento , i mulini a vento avevano una loro collocazione vicino alle zone più ventose e poi il movimento dell‟acqua che crea energia e che può essere usata solo vicino ai corsi d‟acqua. Problema è di localizzazione territoriale di attività produttive, non di corsi d‟acqua. Altra fonte di energia era il legname, usato in certi settori produttivi come il processo siderurgico che ha il problema di fondere il minerale di ferro. Le temperature di fusione sono altissime; bisogna che si sviluppi forti temperature. In Inghilterra ci sono giacimenti di carbone fossile che si cominciano a sfruttare, perché c‟è una crescente convenienza a estrarre minerale. Comincia la attività di estrazione, ma incontra problemi economici (costi da sostenere) e tecnici. Tecnici perché scavare sotto terra nel 1700 era duro. Ci sono le innovazioni tecnologiche che vengono in aiuto: è stata inventata una particolare macchina a vapore, non ancora quella di Watt, che aziona delle pompe e toglie l‟acqua da sotto terra. Tale macchina è d‟ausilio al lavoro minerario. In questo caso la forza lavoro è principalmente maschile, le condizioni di lavoro sono molto pesanti. C‟è però un altro problema: come portare il carbone estratto in superficie? Ci sono ad esempio dei carrelli che corrono sui binari prima in legno poi in ferro, quando la produzione di ferro cresce e diventa più‟ economico e disponibile. Oppure importante è l‟ausilio dei cavalli pony che vengono legati, calati nelle miniere e ci passano la loro vita lavorativa. Questo ci da una idea della complessità gestionale delle miniere, di estrazione e logistica. In miniera ci sono anche i topi: c‟è una fauna umana ed animale diversa che vive nelle gallerie. Invenzione di Darby :il carbone fossile trattato che si trasforma in carbone coke dotato di un alto potere calorifico. Operazione particolarmente inquinante e pericolosa (sviluppo di gas), ma allora non era un problema. Le miniere sono un tipo di attività a discreta intensità di capitale: costano i materiali da usare, costa il trasporto del carbone ed è per questo che, vicino alle miniere, si creano canali navigabili per facilitare il trasporto del carbone. Essendo costoso il trasporto è meglio localizzare le fabbriche vicino ai giacimenti. Sono fondamentali i criteri di localizzazione degli impianti industriali, perché creano alcuni vantaggi che possiamo definire logistici: vicino ai fiumi navigabili, alle città portuali e reti ferroviarie. Si guarda anche alla disponibilità/costo del fattore lavoro. Altro elemento importante è determinato dalle scelte di politica economica. Prendiamo ad esempio la Wolkswagen che va in Cina. Lo fa non solo perché li il costo del lavoro è più basso, i salari sono storicamente bassi. Ma perché va proprio in Cina? Per essere vicini ai mercati di sbocco per ridurre i costi di trasporto dal produttore al consumatore. 50 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Ci sono politiche economiche protezionistiche che impongono dazi doganali sui prodotti importati: per l‟esportatore è più difficile e costoso entrare nel mercato. Quindi anche l‟esistenza di dazi può‟ influenzare la localizzazione. Abbiamo anche analizzato le interdipendenze settoriali: il settore siderurgico meccanico è legato alla sua materia prima, il ferro. Sostituisce il legno in una serie di impieghi. Per avere ferro bisogna bruciare tanto carbone. Altra interdipendenza settoriale della meccanica: i macchinari. C‟è una domanda crescente di macchinari industriali domandati dal soggetto impresa come beni d‟investimento, il settore meccanico cresce, che col tempo vengono perfezionati e resi più efficienti. Nel 1700 la macchina a vapore più innovativa era quella di James Watt. Lui era un individuo che lavorava in università. È una eccezione perché eravamo in un momento storico che le innovazioni erano fate da empirici. La macchina a vapore è stata utilizzata nel 1825 per la prima locomotiva a vapore da Stevenson; nel 1830 inaugurazione della prima rete ferroviaria Manchester-Liverpool. Stevenson usa i binari, macchina a vapore e ferro. Questo è un risultato finale della rivoluzione industriale in Inghilterra: quando arriva la ferrovia altri Paesi erano ancora in piena rivoluzione. Ultimo aspetto: abbiamo visto il tessile, le miniere e il ferro, nuovi sistemi di trasporto; ma se spostassimo l‟attenzione sulla struttura complessiva dell‟economia inglese, vedremmo il forte peso dei settori tradizionali (i ciabattini calzolai ad esempio, che fanno calzature nelle loro botteghe artigiane, che sono più numerosi degli operai nei cotonifici). Poi ad esempio i domestici, la servitù domestica della grande aristocrazia sono ancora una categoria molto numerosa e prevalente. Abbiamo delle filiere produttive incredibili che mettono insieme pezzi di prodotto molto diversi. L‟energia idraulica, le ruote idrauliche sono ancora più diffuse della macchina a vapore sino alla metà dell‟800. Questo per dire che non è “immediato” il superamento di tecniche produttive tradizionali. Vediamo ora l‟impatto sulla società britannica all‟epoca della rivoluzione industriale. La rivoluzione industriale e struttura sociale: è l‟argomento che ora andiamo a trattare. Per quanto riguarda la struttura sociale, un elemento importante che costituisce una sorta di premessa del processo di industrializzazione è il fenomeno dello spostamento dalle campagne alle città. È un grosso cambiamento che è anche sociale. Dove è collocata la popolazione, caratterizza la struttura della società. Secondo elemento: la struttura sociale riflette la struttura economica. Dalle campagne alle città significa una diversa distribuzione della popolazione attiva nei macrosettori economici; significa anche passaggio dall‟agricoltura all‟industria. Cresce la forza lavoro nel settore dei trasporti, la movimentazione delle merci è sempre più intensa, gli addetti ai trasporti diventano sempre più numerosi e cala relativamente il numero di addetti all‟agricoltura. Ma perché solo relativamente? Perché c‟è una crescita demografica consistente. Ciò che esprime il cambiamento della 51 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo struttura economica è l‟ aumento relativo degli addetti ai settori secondario e terziario. Gli addetti del primario cominciano a calare in cifre assolute nel 1850. Anche prima del 1850 le città che si espandono hanno due nuovi gruppi sociali: quello più numeroso sono i lavoratori dell‟industria che sono sempre di più e sono diversi gli uni dagli altri per sesso; ci sono settori dove è fortemente presente la forza lavoro femminile. Ci sono ad esempio alcuni settori tipicamente femminili altri che lo sono diventati col tempo: il settore tessile. Oggi 2010 mansioni femminili: commesse, cassiere, le autiste degli autobus, vigili urbani. Il mercato del lavoro (domanda e offerta) si segmenta molto di più. Altra chiave di lettura fa riferimento alle competenze professionali, skills, le abilità. Si segmenta il mercato del lavoro a seconda delle competenze professionali. Gli imprenditori domandano lavoro non qualificato. Il processo di industrializzazione inglese non incontra vincoli per quanto riguarda l‟ offerta di lavoro, generalmente dequalificata. Ci sono dei segmenti di nicchia formati da tecnici più qualificati che sono pagati meglio, ma sono pochi e sono quelli che dal punto di vista contrattuale riescono ad essere pagati meglio. È gente che più ha un buon livello professionale, più può essere mobile in positivo sul mercato del lavoro. Complessivamente il tenore di vita delle classi industriali è modesto. l‟offerta di lavoro è più abbondante della domanda. Da cosa si capisce? Che molti andavano in America. Gli Stati Uniti continuano ad assorbire cittadini delle isole britanniche . Continua il flusso migratorio, nei primi decenni dell‟ 800. C‟è un flusso di gallesi, scozzesi che emigrano negli Stati Uniti. L‟emigrazione inglese dimostra due cose: - il processo di trasformazione inglese che è una società dinamica che libera forza lavoro. La crescita della popolazione è più rapida della crescita dei posti di lavoro. - il tenore di vita dei lavoratori dell‟industria è modesto, mentre abbiamo una accumulazione di capitale da parte degli industriali. Basso tenore di vita e diversa dimensione di vita si svolge in un nuovo ambiente, cioè nella città industriale (periferia di Manchester ad esempio). Altro cambiamento nella struttura sociale è quello che investe la famiglia, soprattutto la donna. Nella famiglia contadina delle campagne, la donna è più protetta, ci sono regole patriarcali. Nella città industriale la donna ha la sua paga, non dipende più economicamente dalla famiglia, ma sottostà alle nuove regole della realtà industriale. La donna che sta fuori di casa è oggetto di critiche da parte di scrittori conservatori, che criticano la società industriale in un‟ottica moralista. Le città sono corrotte, la campagna è sana. La forza lavoro raggruppa redditi e consumi modesti. Altro pezzo di società dinamica è l‟imprenditoria. Abbiamo una borghesia imprenditoriale attiva in diversi settori, agricolo, industriale e commerciale. 52 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Le varie aristocrazie sono importanti. Avevamo visto l‟Olanda. È forte perché possiede, ma anche perché è attiva, intraprende. Chiuso il capitolo Inghilterra, spostiamoci sull‟ Europa continentale. L‟immagine che propongo in questa analisi comparata di sistemi economici nazionali, è quella del movimento. Periodo storico 1750/1800: in un momento storico determinato ci sono sempre sistemi economici che si muovono più velocemente di altri. L‟Inghilterra comincia a correre. In Europa continentale alcuni Paesi cominciano a muoversi; nell‟Europa orientale tutto è fermo; altri paesi negli altri continenti sono ancora fermi. Ragioniamo sia in termini di percorsi fatti sia in termini di velocità del cambiamento del sistema. Punto di partenza abbastanza simile per tutti è che è presente una economia preindustriale ma con alcune differenze. Differenze che riguardano fenomeni politico istituzionali, culturali, di mentalità. La religione conta come elemento che influenza mentalità e cultura in un momento storico dato. Analizziamo il resto d‟Europa nel „700. L’agricoltura dell‟Europa continentale: molto presente è l‟agricoltura di sussistenza a bassissima produttività. Ci sono zone sono più avanzate: l‟Olanda, alcune aree della pianura Padana (Lombardia): c‟è alta produzione e produttività. Zone d‟Europa circoscritte dove abbiamo una agricoltura dinamica. Ancora imprenditoria mercantile. Ci sono centri di consumo urbano che si sviluppano. Qual è la condizione giuridica dei contadini? L‟Europa orientale (Polonia, Russia …) aveva una maggioranza di contadini che non sono liberi ma servi della gleba. Vivono in condizione di semi libertà; il servo è obbligato a risiedere nella terra. Deve svolgere le corvè, cioè prestazioni di lavoro obbligatorio e gratuito a favore dei proprietari. Si crea una riserva coatta di manodopera nelle campagne: non si punta l‟innovazione ma allo sfruttamento della forza lavoro esistente. Quindi arretratezza e poco dinamismo. Le esperienze di fabbriche inglesi erano circoscritte: nel 1700 c‟è un settore cotoniero moderno a Barcellona. Altre zone di industria “moderna” si trovano nella attuale Repubblica Ceca, allora Boemia (Praga). Ci sono sia settore tessile, che miniere e tradizione di industria meccanica (che ha fatto si che in questa zona crescesse una delle più importanti industrie meccaniche moderne (SKODA). Altro elemento è il ruolo dello stato e della politica. Ci sono le monarchie assolute come forma dominante di governo. All‟interno dell‟assolutismo si pone il problema del cambiamento (l‟Illuminismo). In Europa gli intellettuali suggeriscono riforme., sono consiglieri della Monarchia, vogliono modernizzare le strutture dello Stato senza mettere in discussione il sistema politico. Cosa suggeriscono: sviluppare sistemi fiscali, abolire dazi doganali interni per favorire lo scambio delle merci, incentivare con sussidi l‟iniziativa privata. 53 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il cambiamento avviene fuori dall‟Inghilterra sul finire del „700. Ad esempio: nel 1776 nasce lo stato repubblicano negli Stati Uniti. Nella costituzione si dice che uno degli obiettivi che lo stato deve garantire è la felicità del cittadino. Il cittadino americano è al centro del sistema. In Europa i cambiamenti politici precedono quelli economici, l‟economia resta tradizionale. Già nel „700 sta cambiando il sistema demografico: si assiste a una forte crescita della popolazione europea. Perché cresce? Facciamo l‟analisi attraverso l‟osservazione di due indicatori fondamentali: i tassi di natalità e di mortalità. In passato erano molto elevati, con il tasso di natalità è leggermente superiore a quello di mortalità, per cui si aveva una crescita molto lenta della popolazione, a parte delle impennate (mortalità). Il divario tra i due tassi nel corso del „700 aumenta. Diminuiscono i tassi di mortalità. Il tasso di natalità si mantiene elevato: è determinato dalla velocità di riproduzione, cioè dal numero dei figli che una donna può avere. Si analizza il numero dei figli che le donne mettono al mondo: si parte da un dato biologico. Nella età preindustriale non abbiamo politiche di controllo sulla nascita. C‟è una alta mortalità: il cibo è scarso e le condizioni igienico e sanitarie sono pessime. La cosa che cambia è la disponibilità di cibo (cambiamenti nell‟agricoltura) quindi rimangono alti i tassi di natalità e cala leggermente quello di mortalità. La scienza medica fa progressi: nel 1700 inventato il vaccino contro il vaiolo. Naturalmente la medicina cambia, ma aumenta anche il cibo. Di conseguenza cresce la popolazione complessiva. Nell‟800 cominciano le prime politiche di controllo delle nascite. Tra il „700 e l‟800 abbiamo un declino del tasso di mortalità e una crescita demografica. Oggi si parla di crescita zero: ci vogliono almeno 2 figli per donna, altrimenti c‟è un calo della popolazione. Più si è ricchi meno figli si fanno, cambia la cultura. 05/11/10 Riprendiamo il discorso relativo alla crescita demografica del „700 definito come secolo di crescita demografica. Nel 1700 la popolazione europea era di 132 milioni di individui circa. Nel 1800 era 204 milioni di individui (crescita consistente). Il „700 è noto come il secolo della transizione demografica. Da un sistema demografico tipico della età preindustriale (alto tasso di natalità e di mortalità, ridottissima differenza ordinaria tra gli indici, salvo impennate) a un sistema demografico moderno. Abbiamo una riduzione dei tassi di mortalità. Perché diminuiscono tassi di mortalità? Perché migliora l‟agricoltura: da un lato una serie di innovazioni tecniche; nel „700 avevano avuto un peso le coltivazioni delle piante che vengono dall‟America (patate e granturco) che hanno delle rese elevate, rendono molto. C‟è anche un lentissimo miglioramento della scienza medica. 54 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo C‟è una esplosione demografica, crescita della popolazione europea (ma con sfasature economiche) rilevante che pone problemi economici di equilibri ambientali; sostenibilità della crescita. Ora parliamo dell‟800, pieno sviluppo industriale. È proprio durante l‟800 e il „900 che si forma il mondo in cui viviamo, che conosciamo. La velocità è accelerata man mano che ci avviciniamo ai nostri giorni. Il periodo „800-„900 possiamo definirlo come periodo di grande crescita economica che si accompagna alla diffusione dell‟industria. L‟analisi storico-economica sull‟industria è fondamentale per leggere questi due secoli. Rapidità della crescita con una partecipazione alla crescita del mondo nel suo complesso, però con una partecipazione da parte dei vari paesi varia. I ritmi di crescita delle diverse aree sono diversi. Ritmi diversi e momenti di fervore e decollo (take off) diversi. Sono diverse le leadership. Uno degli elementi di fondo è il cambiamento strutturale del sistema economico, il declino dell‟agricoltura e l‟aumento degli altri macrosettori. Nel 1910 l‟Inghilterra presenta questa struttura economica osservando gli addetti per macrosettore: - 8% addetti all‟agricoltura - 51% addetti all‟industria - 39% addetti al terziario Nel 1910 l‟Inghilterra è un paese post agricolo. Poi altri paesi la stanno seguendo nei quali il processo di trasformazione si è già avviato. All‟interno della crescita abbiamo una crescita del PIL e una crescita del PIL pro capite. Ottica molto eurocentrica od occidentale. La crescita del PIL e PIL procapite che è più lenta rispetto a quella del PIL perché crescono anche le persone. Il PIL procapite misura la qualità della vita , ma non è il solo indice che si occupa di questo. Altri discorsi di lungo periodo sono che la trasformazione dei settori dominanti implica una diversa localizzazione delle persone. Da un mondo di campagne diventa un mondo di città, con stili di vita molto diversi. Altro aspetto molto importante: scattano delle dinamiche sociali e politico istituzionali diverse. È un elemento di lungo periodo dell‟ l‟8/900: da dichiarazione di indipendenza USA, diritti dell‟uomo e cittadino. Abbiamo una società di massa in cui c‟è una circolazione di idee e un innalzamento progressivo del livello culturale della popolazione. Prima distinzione: non dobbiamo prendere secolo per secolo; dobbiamo passare oltre il tornante del secolo per leggere la storia economica degli ultimi 200 anni. Da inizio „800 a 1914, c‟è una sorta di lungo „800, per certi aspetti l‟800 interessa anche i primi decenni del „900. Poi il „900 storico è stato definito da uno storico come il secolo breve. Lo fa cominciare nell‟anno 1914: scoppio della prima guerra mondiale. Ci sono due date 55 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo simbolo: 1914 prima guerra mondiale, 1917 rivoluzione russa che ha un impatto anche per conseguenze di lungo periodo che ha avuto sulla storia del „900. Il secolo breve si conclude col crollo muro di Berlino: anno simbolo 1989. Si chiude una pagina di storia europea mondiale. Il prof è cresciuto in un‟ottica di mondo bipolare USA/URSS. Putin oggi è grande amico di alcuni; non è nemico di nessuno; il nemico è un altro. Ci sono diversi schemi interpretativi. Da un punto di vista economico si aprono nuovi scenari con la globalizzazione. „900 definito secolo breve che si fa concludere nei tardi anni ‟80. Ora siamo all‟inizio dell‟800 e parliamo di cicli economici Ci sono regole cicliche che spiegano l‟andamento economico? Non è un tema chiuso. Schematicamente abbiamo fasi di sviluppo, stagnazione, crisi poi si riparte. Tutto ciò all‟interno di una tendenza economica di lungo periodo di crescita nel periodo che stiamo considerando („800-„900) . Vale la pena correre o è meglio camminare? Vediamo un attimo gli andamenti ciclici. C‟è stato un economista russo (Kondratiev) analizzò gli andamenti tipici dell‟economia e ha individuato i cicli. Studiò dati di serie statistiche storiche sui prezzi di alcuni beni rilevanti (grano, acciaio …) in alcuni Paesi USA e Europa occidentale. Analizza le serie dei prezzi e nota che hanno un andamento ciclico di durata 40-50 anni (cicli lunghi). Si distingue: - fase A: 20-25 anni, l‟andamento dei prezzi, statisticamente rilevato, è ascendente. I prezzi crescono in modo abbastanza sostenuto. All‟interno di questo ciclo c‟è un punto in cui s‟interrompe la fase ascendente dei prezzi per passare alla - fase B: 20-25 prezzi stagnanti, crescono meno. La crescita è un po‟ meno vivace. Vediamo gli estremi cronologici. Il primo parte dal tardo „700: 1789/1814-15 con svolta nel 1848-49. Il secondo dal 1849/1873, anno di svolta, sino 1896. Il terzo dal 1896/1919 (comprendendo la prima guerra mondiale) fase A e fase B per gli anni ‟20-‟30 sino alla seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale immaginiamo un ciclo che si distingue in due fasi: 50 anni (seconda metà del „900) abbiamo una fase di crescita sostenuta negli anni „50/60; punto di rottura nel 1973 con la prima crisi petrolifera. Dal ‟73 in avanti abbiamo una crescita più lenta. C‟è una somiglianza con i cicli di K ma sono diversi nella sostanza che riguarda l‟andamento dei prezzi che è in parte rovesciato. Secondo K nella fase A i prezzi crescono molto, nella B sono stagnanti. Negli anni ‟50 ‟60 abbiamo una crescita ma con prezzi sostanzialmente stabili (bassa inflazione). Nel 1973 primo shock petrolifero e inflazione, con prezzi quindi alti. Gli economisti coniano un nuovo termine per indicare un mix tra inflazione e stagnazione che è stagflazione. E‟ un tipo di lettura del mondo molto eurocentrica. 56 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Perché è andata così? Ci sono due grandi spiegazioni per questo andamento). La prima ci riconduce alle cause dell‟andamento dei prezzi. Nella fase A i prezzi aumentano. Perché ? Sale la produttività, i costi unitari di produzione scendono. La domanda un po‟ aumenta. Altro elemento è la massa monetaria, quantità di moneta in circolazione, disponibile nel sistema. La massa si basava largamente sul metallo prezioso disponibile nel sistema, oro (argento). La prima spiegazione guarda alla massa monetaria e quindi la quantità d‟oro disponibile. A fine „700 arriva l‟oro dal Sud America. Aumenta la massa monetaria (cfr. equazione di Fisher) il che contribuisce ad aumentare i prezzi. Rivoluzione francese, Waterloo … siamo in un periodo di guerre, sono periodi inflazionistici. Poi nell‟800 nasce il fenomeno della carta moneta. Aumenta la massa monetaria. Non cresce nel periodo 1814/49. Ma nel 1848 un signore trova nel fiume Sacramento le pepite, la polvere d‟oro. Si scatena la corsa all‟oro. Le città californiane crescono molto, c‟è un afflusso notevole di persone. Negli anni di fine „800 sono stati trovati nuovi giacimenti d‟oro: in Sud Africa (Johannesburg) e in America del Nord. Durante il 1896 e il 1914 sale la massa monetaria. Questa spiegazione guarda la massa monetaria, osservando la disponibilità di metallo prezioso. Altra spiegazione è data da Schumpeter. Austriaco di origine, è un banchiere economista studioso che ha avuto incarichi di prestigio. Abbandona l‟Austria nel 1932. Schumpeter va negli Stati Uniti dove fa il Prof universitario (ad Havard). Nel 1939 pubblica “Business Cycles” in cui fa una analisi sul sistema economico e da un‟altra spiegazione all‟andamento ciclico dell‟economia in cui l‟attenzione non è concentrata solo sulla massa monetaria ma su altri elementi tra loro collegati quali: - l’innovazione tecnologica: Schumpeter fa analisi economiche sull‟innovazione tecnologica che sono molto importanti. L‟innovazione tecnologica non deve guardare una innovazione ma grappoli di innovazioni introdotte nel sistema più o meno nello stesso periodo. Schumpeter distingue fra invenzione, innovazione e diffusione. Sono tre momenti distinti. Con l‟invenzione si intende la scoperta scientifica, con l‟innovazione l‟invenzione si applica ad un processo e la diffusione è la diffusione dell‟innovazione tecnologica nel sistema. L‟invenzione può essere casuale o derivare dal frutto di intensi sforzi di ricerca. Ci vuole convenienza economica a fare l‟innovazione. L‟innovazione può essere ancora di prodotto, di processo, organizzativa (riguarda il modo di organizzare la produzione); - chi è il protagonista della innovazione. Per Schumpeter è l‟imprenditore. Imprenditore = innovatore. Sottolinea la rilevanza del soggetto imprenditore nella sua visione dello sviluppo economico; quanto sono importanti gli imprenditori. L‟idea ha grande fascino. Ma chi sono gli imprenditori? Che caratteristiche hanno? Sono in grado di dare la spinta al sistema. È una idea molto forte. Se pensiamo agli imprenditori pochi hanno le caratteristiche attribuite da Schumpeter a questa figura. Ci sono momenti in cui la 57 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo propensione al rischio è maggiore, però ci sono tantissimi che possono essere definiti imprenditori che non brillano particolarmente per l‟innovazione. Per Schumpeter c‟è il ruolo imprenditore uguale innovatore che è un tassello fondamentale. Dopodiché individuo un pacchetto di innovazioni che spiega la partenza della fase A. Quali sono le innovazioni tecnologiche in questo momento (tardo „700)? Un grappolo di innovazioni nel settore tessile sono ad esempio le nuove macchine tessili e la macchina a vapore. Nel 1849, fase A del ciclo, l‟ innovazione fondamentale è la ferrovia. Gli anni ‟50 sono la partenza delle grandi costruzioni ferroviarie. La ferrovia è l‟innovazione centrale, elemento trainante di altre innovazioni (produzione acciaio, turbine a vapore ecc.). Nel tardo „800 abbiamo altre innovazioni fondamentali: elettricità e le sue applicazioni, usi e impieghi della corrente elettrica, motori elettrici. Gli inventori sono Volta (la pila, siamo nel 1700), Galvani. Solo nel 1800 Edison inventa la lampadina, è l‟inventore innovatore che utilizza invenzioni che erano già state fatte in un periodo precedente. Poi ancora la chimica organica, l‟industria chimica. È stato inventato il motore a combustione interna (motore a scoppio) messo appunto da inventori innovatori tedeschi. Significa partenza nel tardo „800 delle prime automobili. All‟inizio del „900 gli aerei vanno a combustione intera, quindi questo è anche il periodo dei primi voli. Gli aeroplani sono stati usati la prima volta nella prima Guerra mondiale. Con le innovazioni tecnologiche del tardo „800 parliamo di seconda rivoluzione industriale. Accelerazione dello sviluppo legata a innovazioni tecnologiche e questa volta non localizzata nella sola Inghilterra ma vede come protagonisti una serie di paesi. All‟interno di questo andamento di cicli, dobbiamo collocare le vicende dei singoli paesi che hanno rispetto al modello di Rostow i loro passaggi da uno stadio all‟altro all‟interno dell‟andamento ciclico dell‟economia internazionale. Abbiamo periodizzato l‟800 e il 900. Dovremo fare una analisi che va a vedere a livello di sistema complessivo una analisi settore per settore fino al 1914; poi guardiamo alcuni percorsi nazionali: parleremo di Inghilterra, Germania, Stati Uniti, Giappone. Vedremo questi casi nazionali di sviluppo sino al 1914 e poi cominceremo il 1900. 9/11/10 Prima parte della lezione dedicata agli schemi/interrogazione. 58 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Parliamo dell‟800 cominciando dall‟agricoltura. Agricoltura abbiamo un forte aumento nel periodo che stiamo considerando, della produzione agricola e della produttività. Concorrono a questo aumento vari elementi: un primo elemento significativo è la grande estensione delle terre coltivate legata a processi di colonizzazione di terre da parte di europei. Queste terre sono soprattutto nel continente americano, in Canada, in America Latina (non in Amazzonia), ancora si coltiva più terra in Australia e nella parte asiatica della Russia. Abbiamo una espansione sul globo della popolazione europea che va a coltivare nuove terre. Negli USA tra il 1850 e il 1910 la superficie delle terre coltivate è triplicata. Più terre coltivate = più produzione. Questo fenomeno è meno rilevante in Europa dove già da tempo una significativa quantità di terra era coltivata. Secondo tipo di fenomeno è l‟aumento della produttività nel sistema agricolo: nell‟800 quando si coltiva la terra si hanno dei rendimenti crescenti perché vengono introdotte una serie di innovazioni o land saving che aumentano la produttività della terra a parità di prodotto. Innovazione che a parità di prodotto necessita di meno terra. Il che vuol dire che il rendimento della terra è più alto. Innovazioni che rendono più efficace la produzione della terra, nuovi criteri di rotazione poi dalla seconda metà dell‟800 impiego di concimazioni chimiche; poi l‟impiego di prodotto chimici in agricoltura: fertilizzanti e antiparassitari che vengono dati alle piante per renderli più resistenti all‟attacco di parassiti. Altro tipo di innovazioni labor saving che risparmiano lavoro a parità di prodotto ottenuto. Vuol dire aumento della produttività del lavoro agricolo il che significa macchinari. Utilizzo macchinari migliori e a fine „800 abbiamo una progressiva meccanizzazione dell‟agricoltura. Questo è un dato: macchine agricole sostituiscono molta forza lavoro (trebbiatrici meccaniche). Poi ancora abbiamo due elementi da considerare per completare l‟agricoltura: uno è un cambiamento progressivo della tipologia di aziende agricole. Sono aziende agricole sempre più dotate di capitali, almeno quelle più moderne. Comprare trebbiatrici meccaniche è un investimento non alla portata di tutti. Microaziende in cui c‟è il coltivatore diretto e magari produce qualcosa, il surplus per il mercato. Oppure imprese più vaste in cui i capitali investiti sono maggiori e sono proprio queste che sono in grado di acquistare i macchinari. Avremo dei divari di produzione produttività tra le aziende agricole , quindi una progressiva marginalizzazione delle aziende più piccole emergenti. Es. produzione ortofrutticola, ci possono essere spazi per aziende minori. Spazi di nicchia per aziende piccole medie, ma la produzione agricola vede grandi aziende che si affermano. Nel 1850 in Inghilterra cala in modo assoluto il numero degli addetti in agricoltura. Accade che continua ad aumentare la produttività dell‟agricoltura, ci sono innovazioni labor saving che determinano il calo in cifre assolute degli addetti in 59 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo agricoltura e si accompagna al numero di diminuzione delle aziende agricole. Posso immaginare che essendo aumentata la produttività della terra e del lavoro, ci saranno delle terre in Inghilterra che non vengono più coltivate, l‟abbandono delle zone rurali. In Italia l‟abbandono delle campagne avviene dopo la seconda guerra mondiale. La Pianura Padana non si abbandona ma ora molte terre non sono più coltivate perché quel tipo di agricoltura su quei terreni era fuori mercato, non si reggeva più. Nell‟‟800 in Inghilterra abbiamo anticipazioni di questo fenomeno che da altre parti avviene nel „900. Ultimo aspetto il ruolo dello stato nella produzione di operazioni di miglioramento della agricoltura. Da un lato significa istruzione agraria. Nell‟800 gli stati promuovono un fenomeno come delle cattedre ambulanti di agricoltura. Ci sono dei periti agrari pagati dalla PA per istruire i contadini. L‟obiettivo è aumentare la produzione agricola, migliorare la ricchezza del paese il che significa innovazioni. Richiedono da un lato capitale, ma anche conoscenze, competenze. Aumentare le conoscenze dei contadini in questo modo è un modo per favorire l‟innovazione. Ci sono azioni promosse dallo stato di bonifica di territori. Nell‟Italia dell‟800 avevamo zone diffuse di paludi. Ci sono due grosse fasi di bonifica in Italia fermo restando che c‟erano zone costiere paludose impraticabili per una agricoltura efficiente perché in queste zone paludose c‟erano la malaria. Cerano le zanzare della malaria per cui c‟era questa malattia che portava indebolimento popolazione. Nell‟800 bonifiche nella Pianura Padana nella parte terminale del corso del Po Veneto ed Emilia Romagna. Grosse bonifiche promosse con stanziamenti di fondi pubblici e consorzi di bonifica che si possono utilizzare per bonificare le Regioni. Queste opere di bonifica dopo l‟Unità abbiamo nelle zone della Pianura Padana abbiamo una modernizzazione dell‟agricoltura, ci sono aziende piuttosto grandi. Altra stagione di bonifica governi Mussolini dopo il 1922. si individuarono zone di bonifica particolari Lazio meridionale e Piana del Fucini in Abruzzo. I più famosi furono quelli dell‟Agropontino, a Latina. Nasce all‟epoca del fascismo nelle zone di bonifica; si chiama Latina dopo la seconda guerra; prima si chiamava Littoria, doveva essere città simbolo del fascismo. Lo sviluppo dell‟agricoltura favorisce produzione produttività agricola. Ora cominciamo a fare il discorso dei trasporti e seguiamo uno schema analitico. Trasporto via mare/su terra. Già visto come ci sono stati dei cambiamenti prima dell‟800, prima della ferrovia e della macchina a vapore. Analizziamo l‟impatto della macchina a vapore sul sistema dei trasporti. La ruota di Watt messa sulla macchina a vapore. Si usa la macchina a vapore per muovere mezzi di trasporto. Primo ambito di applicazione della macchina a vapore è quello della navigazione. Nel 1812 abbiamo in Inghilterra il primo battello a vapore europeo. Ha a bordo una caldaia alimentata a carbone. Si genera del vapore che mette in movimento la macchina a vapore. Ci vuole il carbone come combustibile. La macchina a vapore 60 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo genera moto che si trasmette alle ruote del battello. Non è battello a elica ma a ruote. Il libro scrive che nel 1830 in Inghilterra ci sono 315 battelli a vapore. Questo mezzo di trasporto si è diffuso in Inghilterra. Ci sono problemi tecnici. Problema di confronto fra convenienza ed efficienza dei battelli a vapore e navi a vela. Le navi a vela migliorano; si fanno dei progressi; si costruiscono velieri più efficienti che hanno un vantaggio: non occorre il carbone , c‟è il vento che non costa. Non c‟è il costo del carbone. Altro aspetto le dimensioni. I battelli a vapore sono battelli in legno; non possono avere delle dimensioni superiori a un certo livello. La struttura in legno della nave non può superare determinate dimensioni. C‟è un discorso di rapporto di lunghezza larghezza della nave che deve essere più o meno di 1 a 8. problema sarà risolto nella seconda metà dell‟800 con l‟utilizzo di ferro e acciaio. I battelli a vapore oltre a costare hanno un problema di efficienza delle macchine motrici. Bisogna attendere seconda metà 800 macchine motrici che risparmiano carbone. C‟è maggiore offerta di carbone e quindi il costo scende; poi macchine motrici che risparmiano carbone. C‟è un vantaggio della forza motrice a vapore: non è in termini di costi; viaggia in assenza di vento, maggior regolarità di viaggi. Per certi servizi in cui è importante la regolarità del viaggio (es. servizio postale) è preferibile il battello a vapore. Io stato posso dare contribuiti a compagnie che hanno battelli a vapore che hanno nel bagagliaio le buste della posta. Altra complicazione è che consumando carbone, lungo il percorso . ci deve essere possibilità di fare rifornimento di carbone. Nella nave c‟è carbone, ma poi il carbone finisce e il battello si ferma per fare il pieno. In alcuni casi non è possibile fermarsi soprattutto se si è sull‟oceano (Atlantico). Prima traversata atlantica era stata fatta con una nave mista: a vapore e a vela. Lungo i fiumi o mare devo creare deposti costieri di carbone. Trasportare carbone lungo la rotta è complesso. Bisogna portare il carbone in alcuni porti fluviali. Nella seconda metà dell‟800 problemi si risolveranno con macchine motrici che consumeranno meno carbone. Ci sarà un successo definitivo delle navi a vapore rispetto ai velieri. Le ruote laterali si sostituiscono; essendo battelli bassi non possono navigare nell‟oceano, non reggono le tempeste oceaniche. Abbiamo la convenienza del trasporto a vapore che diventa assoluta e i velieri vengono spazzati via, sono emarginati. Altro aspetto importante sono le costruzioni di grandi canali: Suez 1869 Panama 1914. Suez 1869 una compagnia anglofrancese realizza un progetto del taglio dell‟Istmo di suez per mettere in comunicazione navale Mediterraneo mar Rosso, Mar Rosso Oceano Indiano per evitare circumnavigazione Africa. Canale di suez è canale a pedaggio; possono passare le navi a vapore, il veliero non attraversa da solo il canale perché non c‟è nave. Il veliero dovrebbe farsi trainare da terra. I contadini egiziani trainavano questi velieri per la lunghezza del canale. Erano costretti i 61 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo velieri a fare la circumnavigazione dell‟Africa, quindi i tempi erano sempre lunghi. I velieri trasportavano merci che non si deterioravano. Ora vediamo le imprese. Vale una considerazione elementare. Con l‟avvento delle navi a vapore cambia la tipologia delle imprese. Le navi a vapore progressivamente diventano molto più costose. Lo strumento nave costa sempre di più, allora ci sono capitali ingenti. Facendo la analisi di tipologie di imprese avevamo una molteplicità di armatori. Le società armatoriali tendono ad essere molto più grandi; abbiamo un ingrandimento delle aziende armatoriali; tipologia di impresa in un mercato che è piuttosto concorrenziale. L‟Inghilterra con gli atti di navigazione nell‟800 ha una flotta maggiore di quella olandese. La flotta inglese è sempre più dominante, all‟avanguardia. Interdipendenza trasporti settore industriale per quanto riguarda la produzione dei mezzi di trasporto. Per il trasporto terrestre, macchina a vapore vuol dire ferrovia, locomotiva. Anni 1825 Stivenson, 1830 prima linea frerroviaria Manchester Leverpool. La ferrovia per quanto riguarda il trasporto terrestre ha una diffusione molto rapida: è subito efficiente. Estrapoliamo cifre dal libro: km linee ferroviarie 1840: (in Europa) 7200 km di linee; 1916 nel mondo 925.000 km di linee ferroviarie. Ferrovie sono principalmente in Europa e Nord America. Shumpether aveva individuato ferrovia e innovazione nel ciclo Kondratiev 18491896. Grande fasi di costruzioni ferroviarie. 1870 costruite grandi linee USA Canada da costa a costa e poi in Russia la Transiberiana, 1891-1903 tempi di costruzioni. Abbiamo visto i tempi di costruzione delle linee. Le ferrovie sono possibili perché c‟è un certo tipo di industria, il cambiamento del numero di km significa che c‟è alta domanda di materiale ferroviario. Sempre più locomotive, sempre più rotaie.. forte sviluppo dei settori industriali che producono per le ferrovie. Secondo aspetto è quello dei capitali. Servono enormi capitali. Abbiamo lo sviluppo di un mercato dei capitali legato al finanziamento delle costruzioni ferroviarie. Investimenti di capitali sono legati alla costruzioni di linee ferroviarie. Russia, paese povero, costruisce ferrovie. Gli Usa sono occasione di investimento di capitali britannici. Ci sono capitali inglesi che partecipano alla costruzione delle ferrovie. Possono essere capitali pubblici o privati; capitali nazionali o estere. Capitali pubblici ha dietro la finanza pubblica; si rimettono alla prova i bilanci pubblici. I suoi vantaggi in termini di velocità di circolazione merci, persone sono molto evidenti. Discorso di capitali implica un certo tipo di impresa. Impresa ferroviaria è una grande impresa. Il settore ferroviario nasce per essere un settore di grandi imprese. Ci muoviamo in un‟ottica di dimensioni rilevanti. Terzo aspetto è quello dei modelli di gestioni delle reti. Ferrovia è pubblica o privata. Diciamo che abbiamo elementi diversi. Inghilterra e USA partono imprese 62 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo private, costruiscono linee le società private. Lo stato crea delle regole. La concessione della costruzione delle linee deve essere autorizzata dallo stato. In Europa abbiamo linee più pubbliche. Caso belga, primo paese Europa occidentale che si industrializza dopo Inghilterra. Croce che passa per Brxelles, nord sud est ovest capitale al centro. Lo stato la gestisce. Nel caso italiano abbiamo un mix. Prima società statali o private, nel 1865 gestione privatistica regolata da concessioni (ancora per 20 anni). Nel 1905 quando scade la legge che dava le concessioni si riapre discussione Parlamento italiano opta per gestione statale e nascono FS. Poi cambia nome, diventa Trenitalia, recentemente SPA. 16/11/10 La volta scorsa abbiamo parlato dei trasporti nell‟800. miglioramento dei collegamenti infrastrutturali che rendono molto più integrato il mondo, avvicinano gli spazi consentendo una serie di interconnessioni tra aree diverse. Abbiamo anche un miglioramento della trasmissione delle idee e delle informazioni; da un lato consideriamo aspetti di infrastruttura (linee telegrafiche). Morss 1835 inventa il telegrafo utilizzando una serie di conoscenze di tipo scientifico, l‟elettricità viaggia sui fili del telegrafo. Informazioni e messaggi viaggiano con la velocità della corrente elettrica. Prima i messaggi erano portati da qualche individuo. Dal punto di vista della realizzazione delle reti consideriamo la complessità tecnica per costruire le reti e la disponibilità di capitale necessario per realizzarle. 1851 abbiamo il primo cavo del telegrafo messo nella Manica; 1866 cavi telegrafo posti sul fondale marino dell‟Atlantico; 1872 i cavi raggiungono l‟Asia, 1874 l‟America Latina, 1902 messi cavi nell‟oceano Pacifico. Questo vuol dire grandi business. È un mercato in grandissima espansione; la Pirelli di Milano prima di costruire pneumatici per automobili era specializzata nei cavi per le linee telegrafiche. C‟è un giro indotto di produzione economica legata all‟innovazione tecnologica. Dopo il telegrafo avremo il telefono sul tardo „800 che ha una applicazione molto limitata. Il telegrafo è un servizio pubblico così come il servizio postale; il telefono ha invece un uso privato all‟inizio, c‟è una clientela privata che si amplia lentamente. Altro passo avanti realizzato con la radio. Marconi è un giovane di famiglia ricca della zona di Bologna ed è un genio che da ragazzino a 16 anni comincia ad occuparsi di apparecchiature elettriche. I genitori lo incoraggiano nella sua passione. Lui ragiona sulle onde radio, capisce che si possono costruire macchinari che trasmettono onde magnetiche. I segnali elettrici poi vengono trasformati dall‟apparecchio che li riceve. Marconi oltre essere un genio, è anche molto abile a muoversi dal punto di vista imprenditoriale. Lascia l‟Italia per trasferirsi in Inghilterra; il mondo inglese gli da più possibilità di finanziarsi. La sua grande fortuna è individuare un cliente di questo prodotto. Lui fa un esperimento coinvolgendo la monarchia e il governo britannico. Mettono nel canale della Manica uno 63 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo yot al largo dotato di una stazione trasmittente, e sulla costa, membri del governo ammiragli sono in ascolto. Comunicano e fanno la prima trasmissione di messaggi radio, ha successo, l‟apparecchiatura funziona e trova interesse nei confronti dell‟ammiragliato britannico. La marina militare inglese ordina alla Marconi prodotti e quindi si pone come grande cliente che garantisce un enorme giro d‟affari. La radio diventerà nel corso del „900 un grande fattore di comunicazione di massa e di intrattenimento oltre che di comunicazione. Per quanto riguarda il „900 , tra le due guerre, la radio ha una sua diffusione e utilizzazione. È più diffusa, diventa un bene relativamente diffuso, negli Stati Uniti d‟America. In Europa il livello di reddito medio è più basso, ragion per cui sono molto meno coloro che hanno la radio in casa. Anni ‟30 c‟erano i discorsi radiofonici di Mussolini e Hitler; con le radio venivano trasmessi con gli amplificatori nelle piazze. Circolano le informazioni anche perché ci sono dei progressi tecnologiche sulle macchine che stampano carta stampata; giornali, quotidiani. Il costo della stampa del giornale si abbatte. Contemporaneamente nel corso dell‟‟800 abbiamo un aumento dell‟alfabetizzazione e abbiamo un nuovo mercato del quotidiano. Quindi innovazione tecnologica, abbattimento costi del prodotto (quotidiano e libro) , sviluppo dell‟editoria, un pubblico molto numeroso e infine circolazione delle idee. Le idee circolano in maniera molto più ampia; il tipo di partecipazione alla vita politica diventa più ampia. Facciamo un esempio su come il mondo nella seconda metà dell‟800 cambia e si integra seguendo un prodotto particolare: il prodotto è il grano americano, cereali americani. Partiamo da luoghi dove venivano coltivati. Immaginiamo gli anni della guerra fra Nordisti e Sudisti. Partiamo da colonizzazione di America del nord, colonizzazione britannica, inglese. Sulla costa atlantica vivono i coloni delle coste britanniche, si insediano e fanno gli agricoltori. Consideriamo le condizioni climatiche della costa, si possono fare molte coltivazioni. Parte sud vicino alla Florida abbiamo economia di piantagione, grandi piantagioni e il modello socio economico che si afferma è economia di piantagione che sfrutta il commercio degli schiavi. Quindi abbiamo elite di grandi proprietari terrieri. A Nord (New York, Washinton) clima molto rigido non consente la coltivazione di cotone e tabacco e abbiamo cacciatori, fattorie di coltivatori per l‟autoconsumo; cacciatori di pellicce per il mercato. Con indipendenza degli USA, le zone del Sud (paese con baricentro gravitante lungo la costa atlantica) lo sivluppo industriale si concentra nelle zone del Nord. Nel corso dell‟800 si apre il dibattito sulla schiavitù. C‟è chi comincia a sostenere per ragioni filosofiche, umanitarie, che la schiavitù è inaccettabile. Quindi abbiamo questo movimento per l‟abolizione della schiavitù che comincia in Europa e si sviluppa negli Stati Uniti. L‟elite sudista è contraria all‟abolizione della schiavitù (loro economia si basa sul lavoro degli schiavi). Nel 1861 viene eletto Abramo Lincoln presidente 64 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo americano del Nord ed è antischiavista. Abolisce la schiavitù. A quel punto gli stati del sud dichiarano la secessione, non conoscere il governo di Lincoln e si vogliono separare. Dal 1861 al 1865 c‟è una guerra civile fortissima. I nordisti contro gli stati ribelli del Sud; guerra spietata, sanguinosa e viene combattuta soprattutto nelle zone del Sud. I Nordisti sono più forti militarmente; i sudisti vengono sconfitti. È stata una guerra molto dura. Nel frattempo è appena cominciato il movimento di penetrazione verso l‟ovest, il West. Gli Stati Uniti hanno enormi praterie che si devono percorrere per andare in California. Dopo guerra accade che nel 1848 stato trovato l‟oro in California => spinta incentivante per i cercatori d‟oro; poi entriamo anche nella epoca delle grandi costruzioni delle linee ferroviarie. Si cominciano a costruire le grandi linee da costa a costa. Abbiamo la colonizzazione delle grandi praterie. Le praterie, enormi distese di terra molto fertile, terre fertili che erano occupate da una popolazione dei nativi americani (pelli rossa) che erano pochissimi, popolazioni nomadi di cacciatori che andavano a caccia di bisonti, quando arrivano i bianchi vengono letteralmente massacrati. Il governo di Washington nel 1863 proclama Home Steart Act e ha questa struttura: considera tutte le terre che sono a ovest di questo grande fiume che taglia gli USA da nord a sud (Missisippi), sono del demanio federale, di proprietà pubblica. Il governo non riconosce alcun diritto di proprietà alle popolazioni che coltivavano quelle terre. Il demanio concede a titolo gratuito, porzioni di terre demaniali ai coloni che le vanno ad occupare. Vanno in posti di queste zone, recinge un terreno che non sia già stato recintato, che ha superfici grandi rispetto agli standard europei. Una famiglia di coltivatori ci può lavorare sopra e però sono fertili e cercavano prodotti agricoli da commerciale. Diventano dei piccoli medi coltivatori agricoli. 5 anni uso gratuito delle terre e al termine dei 5 anni passano di proprietà dei coloni. Questa è una formidabile calamita che attrae decine di migliaia di individui che vedono la possibilità di diventare proprietari di appezzamenti significativi che consentono loro un tenore di vita più dignitoso. Abbiamo la spinta alla colonizzazione delle enormi praterie. Da un lato c‟è il massacro dei bisonti; mentre prima c‟era equilibrio popolazione risorse pellirossa bisonte; arrivano i bianchi e col fucile da caccia ammazzano molti bisonti. Cacciatori di bisonti, pellicce => nuovo business, i coloni occupano le terre; gli indigeni cercano di reagire e si ha la colonizzazione. Si cominciano a produrre cereali. È una produzione molto intensa, si ha l‟aumento delle superfici coltivate che riguardano le aree extraeuropee, il grano è prodotto per il mercato. Via treno i cereali raggiungono le grandi città della zona atlantica e quindi sfamano i mercati urbani. È un alimento di base, la carne sarà poi disponibile anche per i mercati urbani delle zone dell‟est, costa atlantica. I cereali arrivano via treno, abbattimento dei costi di trasporto; ciò implica che il grano può essere trasportato su lunghe 65 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo distante. Sui porti atlantici con le nuove navi a vapore i cereali possono essere anche trasportati in Europa attraverso l‟Atlantico. Navi a vapore sono più ampie dei velieri, i costi del trasporto marittimo con le navi a vapore si riducono e negli anni ‟70 dell‟800 i cereali arrivano in Europa. In Europa arrivano anche i cereali dell‟Est europeo, Russia Ucraina. C‟è il doppio arrivo di cereali che arrivano da USA e Russia. L‟arrivo fa precipitare il prezzo del grano sul mercato europeo. Cfr cicli Kondratiev due fasi 1849-1873 fase A ascendente, prezzi crescono, fase B svolta 1873 prezzi stagnanti fino a fine secolo. Il grano è un bene base e riesce ad influire il livello generale dei prezzi (come oggi il prezzo del petrolio). Ciò ha un impatto molto forte sull‟economia europea; il prodotto arriva a prezzi molto competitivi. Facciamo una analisi comparata di costi: i costi di produzione europei relativamente elevati, ai quali aggiungiamo costi di trasporto ridotti perché le distanze sono minori. Dall‟altro lato abbiamo i costi di produzione dei cereali americani (molto più bassi) e i costi di trasporto. Con le ferrovie esistono condizioni per cui i costi di trasporto su distanze così lunghe si abbattono decisamente; il prezzo dei cereali americani sul mercato europeo è molto più basso rispetto a quelli prodotti in Europa. Molti arrivano anche a Genova (Silos). Questo dei viaggi dei cereali americani è un esempio di mercato comune. L‟esempio del grano è importante perché ci rimanda a un discorso che abbiamo fatto che è quello dell‟aumento della popolazione. Aumentano le disponibilità alimentari e nel corso dell‟800 (seconda metà) migliorano le condizioni sanitarie. Continua ad aumentare la disponibilità alimentare, i progressi dell‟agricoltura, c‟è una maggiore offerta sul mercato, la popolazione cresce. Le condizioni igienico sanitarie migliorano. Fine „700 vaccino contro il vaiolo. Seconda metà „800 abbiamo altro elemento significativo che è il miglioramento della qualità dell‟acqua che si beve con la costruzione di acquedotti che portano sempre più nelle case dell‟acqua potabile. Scienziati medici, come Pasteur fanno analisi sui batteri, prima non erano noti all‟uomo. Scoprono i batteri e si sviluppano una serie di ricerche sui batteri come portatori di malattie, e dal punto di vista della medicina gli antibiotici. C‟è un crollo delle malattie gastrointestinali grazie all‟acqua potabile (cloro). Vediamo i tassi di mortalità/natalità. Prendiamo alcuni dati: Prendiamo l‟Inghilterra: . numero medio di figli per donna 1750 5,28 (più di 5) 1800 5,54 1850 4,56 1900 1,56 1950 2,00 (crescita 0) Significa che fino a metà dell‟800 i tassi di natalità erano alti. Italia 1850 : 4,67 figli per donna 66 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo 1900: 3,14 (in Inghilterra calo precoce rispetto a Italia). C‟è stato il calo per ragioni di scelte di vita. Le popolazioni più istruite scelgono di far meno figli e quindi si riduce il tasso di natalità I tassi di mortalità nel corso del „900 si riducono nel mondo più evoluto. Arriviamo a qualche dato indicativo sui tassi di mortalità che rimanevano molto alti ma si andavano abbassando ad esempio: decennio 1874 1883 vediamo i morti nel primo anno di vita ogni 100 nati vivi: - Italia : 20,8 (1 su 5) - Inghilterra: 14 - Norvegia :10 - Baviera: (zona povera della Germania; diventa ricca dopo II G.M.) 29 - Russia:27 I dati ci dicono che la mortalità infantile è molto elevata. Questo incide sui tassi di mortalità che sono sempre elevati ma che si stanno abbassando. Il delta fra tassi di natalità e mortalità fanno si che la popolazione aumenti. Nel 1800 gli europei sono 195 milioni, nel 1900 sono 420milioni. Europa Mondo 1800 195 mil 978 milioni 1900 422 1650 milioni Ciò significa: a) crescita complessiva della popolazione mondiale b) crescita più rapida della popolazione europea. Popolazione Europea cresce più velocemente rispetto a popolazione mondiale perché il delta fra i due indicatori si amplia. Il che vuol dire che questo secolo; c) la popolazione europea rappresenta una quota crescente della popolazione mondiale Tassi di mortalità sono più alti in Italia o in Nigeria? In Nigeria. Tasso di crescita demografica è più alto in Nigeria o in Italia? Nigeria. Hanno tassi di mortalità e di incremento demografico molto elevati perché fanno molti figli. Il ragionamento lo si fa sulla differenza fra tassi di natalità e mortalità. Da questa rozza tabella abbiamo un dato che sottostima la crescita demografica europea perché questi milioni che si sono registrati nel 1900 ci sono moti europei che sono emigrati. Dobbiamo considerare anche altri europei che non sono nei 422 milioni! A questo punto introduciamo il discorso dei flussi migratori. La popolazione che cresce in maniera significativa si muove anche, si ridisloca. Facciamo un ragionamento sulle migrazioni. Facciamo un ragionamento di storia economica sociale delle migrazioni. Consideriamo l‟età preindustriale. Cosa cambia confrontato a quella industriale? La possibilità di spostarsi, la pressione demografica. In età preindustriale c‟è una pressione demografica che ha dei limiti, è contenuta. Il sistema agricolo fa si che la 67 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo popolazione non superi determinate soglie. Non ci sono individui che devono andare da altre parti, che vengono espulsi dalle campagne. Popolazione della età preindustriale ha un andamento ondulatorio; pressione demografica è contenuta all‟interno di tanti microsistemi economici relativamente isolati. L‟emigrazione in età preindustriale, poteva essere: migrazioni temporanee (stagione agricola, raccolto) e flussi migratori legati alle funzioni religiose. Questo tipo di emigrazione non aveva come causa la miseria ma un contesto politico di persecuzione, di lotta. Poi ancora un po‟ di emigrazione di europei verso il continente americano. La colonizzazione c‟è ma con pochi individui. Con l‟‟800 abbiamo la grande emigrazione degli europei. Grossomodo tra il 1840 e la prima guerra mondiale ci sono 50 60 milioni di europei che emigrano. Spieghiamo l‟emigrazione di massa degli Europei. L‟emigrazione avviene da un mondo che si trasforma. Si mettono in moto dei processi di coinvolgimento in una economia dinamica che prevedono la trasformazione delle campagne per cui sale produzione/produttività del lavoro agricolo, e minor necessità di forza lavoro agricola. Nelle campagne ci sono questi processi di trasformazione. Campagna come grande riserva di forza lavoro che si sposta e quindi il crescendo dei 50-60 milioni di europei che emigrano, non emigrano con ritmo costante ma con un ritmo che va a crescere. Questo crescendo di emigrazione si ha perché dal 1840-50 fino alla prima guerra, crescono le parti d‟Europa che sono coinvolte nel cambiamento. La forza lavoro dalle campagne si muove (è quello che sta avvenendo in Cina oggi) verso la città, accetta salari bassi. La popolazione aumenta, mangia di più => spostamenti. Li dividiamo in due grandi gruppo: interni e internazionali. Spostamenti interni classico percorso dalla campagna alla città (cfr Inghilterra ai tempi della Rivoluzione industriale). Da un lato mondo contadino, spinta a far uscire gente, dall‟altro la città è come una calamita che attrae, un polo di attrazione. Questo significa urbanizzazione, crescita del fenomeno urbano. Nel corso dell‟‟800 il fenomeno urbano diventa centrale. Progressivamente la maggioranza della popolazione vive in città. La crescita demografica ha dei ritmi superiori alla creazione di posti di lavoro. Immaginiamo mercato di lavoro inglese, europeo. Ragioniamo in termini di domanda offerta di lavoro. L‟offerta è data dalle persone. L‟offerta viene da un aumento del traffico e dal fatto che la campagna espelle lavoratori. La domanda di lavoro espressa dal secondario e terziario è inferiore all‟offerta per quanto in cifre assolute ce ne sia sempre di più. L‟offerta di lavoro emigra, va nel continente Americano, in Australia, Canada. Il continente americano è quello che assorbe il maggior numero degli europei che se ne vanno. In America c‟è un rapporto popolazione risorse tale da costituire l‟arrivo di nuovi individui. Ci sono terre da coltivare, la popolazione che occupa quelle risorse (nativi americani) è insignificante. Importanti sono anche i sistemi di trasporto. 68 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Abbiamo affrontato il tema delle emigrazioni. Dopo aver spiegato le ragioni economiche inquadrandole nel contesto storico, abbiamo detto che i flussi migratori degli europei si distinguono in due tipologie: interni ai singoli paesi e internazionali. Quantificando i flussi europei verso destinazioni extraeuropee nel periodo 1840 1914 coinvolge 50 60 milioni di unità. Spostamenti interni: il fenomeno rilevante è quello della crescita delle aree urbane, spostamenti dalle campagne alle città. Il libro propone alcune indicazioni ad esempio sulla popolazione europea che risiede in città con più di 100 mila abitanti. Nel 1800 in Europa 23 città con più di 100 mila abitanti, nel 1900 135. Le 23 città raccolgono una popolazione di 5 milioni e mezzo di persone. Le 135 città raccolgono una popolazione di 46 milioni di individui. Nel 1800 i 5 milioni e mezzo rappresentano il 3% della popolazione europea, nel 1900 l‟ 11%. Guardare sul libro la tabella a pag 237. Cosa significa dal punto di vista economico la crescita delle città? Le città sono un grande mercato dove ci sono tanti individui che consumano beni alimentari; la crescita delle città misurata in termini demografici si traduce in una domanda di abitazioni, crescita del settore edilizio. Questi processi di ingrandimento urbano nel settore edilizio è estremamente dinamico. Per costruire case, domanda di case genera una domanda di materiale da costruzione di vario tipo. Poi città più grandi sono completamente diverse rispetto a quelle in età preindustriale. In età preindustriale nelle città ci si muove a piedi. Nelle città di tardo „800 cominciano ad usarsi i trasporti pubblici. Il trasporto pubblico urbano è un problema di tutte le città di tardo „800. Dalla metà dell‟‟800 in cui c‟è un sistema di trasporto di carri trainati a cavallo, gli omnibus vanno su binari, le ruote vanno su binari, poi ci sono i tram che compaiono in tutte le principali città europee e nord America. Poi a fine „800 a Londra e Parigi compaiono le metropolitane. Solo col trasporto elettrico è possibile far viaggiare con la trazione elettrica i treni sotto terra.,con la corrente elettrica non c‟è inquinamento con le linee sotterranee. Poi c‟è il problema di portare l‟acqua alle case. Nel tardo „800 le città hanno i loro acquedotti, si crea una rete di acquedotti che portano acqua alle singole abitazioni. L‟elettricità serve anche per l‟illuminazione. Con l‟elettricità abbiamo i lampioni elettrici e anche in questo caso cavi e fili elettrici. Sono dotazioni infrastrutturali delle città che dal punto di vista economico sono particolarmente interessanti. Il sistema di elettrificazione, delle città, la costruzione di acquedotti, metropolitane comporta forti investimenti di capitale. devono esserci soggetti imprenditoriali che gestiscono questi servizi che hanno una caratteristica particolare: c‟è un monopolio. È quello che gli economisti chiamano monopolio naturale, non c‟è concorrenza. In larga misura il discorso vale anche per le ferrovie: la linea ferroviaria è monopolio naturale. Per gli economisti c‟è un problema: quello della regolazione. Non essendoci concorrenza (anche se la tecnologia può consentire forme concorrenziali) scatta un 69 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo problema: è meglio in assenza di concorrenza una gestione pubblica o privata dei servizi? L‟argomento è delicato. Altro aspetto correlato è il prezzo. Il prezzo non risulta dal mercato. In una prima fase i modelli gestionali dovevano essere di un privato ma doveva avere delle autorizzazioni pubbliche. C‟è il problema delle concessioni. Concessioni da un soggetto pubblico a uno privato perché gestisce un servizio: ad esempio illuminazione pubblica. Deve essere prevista la durata della concessione che deve essere lunga perché gli investimenti sono notevolissimi. L‟ammortamento dell‟investimento iniziale è molto consistente, poi ci sono costi relativamente più ridotti di gestioni. C‟è il lavoro di manutenzione anche da considerare. Con le concessioni lunghe si da alle mani di un soggetto privato la possibilità di gestire il servizio per 20 30 anni. Poi altro problema è quello delle tariffe. Le tariffe devono essere controllate. Entra in gioco un altro principio: l‟acqua, il trasporto pubblico rispondono a bisogni primari del cittadino del 1905 e del 2010. il prezzo che si paga potrebbe anche essere un prezzo politico. La tariffa, la determinazione del prezzo nella società del „900 sono problemi che vengono discussi. Passa il problema che il prezzo debba essere un prezzo politico che non copre i costi del servizio, allora qual è l‟indicazione? I soldi li mette qualche altro soggetto pubblico che copre parzialmente il costo del servizio. Il biglietto che paga l‟utente copre solo in parte il costo del servizio. Problema ancora attuale. AMT dovrebbe ricevere contributi sostanziali dalla regione Liguria che a sua volta riceve soldi dal Fondo Nazionale trasporti (bilancio dello stato). Grosso problema è legato alla redistribuzione della popolazione. Ora vediamo una analisi dettagliata sui flussi intercontinentali. Premessa è che sono molto poche le immigrazioni infra europee, da zona a zona dell‟Europa, o meglio non ci sono significative emigrazioni da uno stato nazionale a un altro stato nazionale. Perché? Per il discorso domanda offerta di lavoro. Ogni stato nazionale ha un esubero di offerta di lavoro e già non riesce ad assorbire l‟offerta che si esprime all‟interno dello stato nazionale. ogni stato manda fuori dai propri confini degli individui che vanno fuori dall‟Europa, soprattutto nel continente americano. Vediamo una specie di fiume che scorre: il fiume è il flusso migratorio, la quantità d‟acqua sono i 50 milioni di individui. Quando il flusso comincia il corso è più stretto; più si va avanti più il flusso migratorio si allarga. Da dove arrivano gli europei che emigrano? Cominciano ad emigrare inizialmente dalle zone investite per prime dal processo di cambiamento. Non dagli stati più arretrati ma da quelli che vivono il processo di cambiamento. Immaginiamo che i flussi iniziali inizino dalle isole britanniche. Ai flussi dei britannici si aggiungono poi i flussi di gente che viene dall‟Europa occidentale: tedeschi, belgi, francesi. C‟è un flusso di iberici che va in America Latina. 70 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Poi il flusso tocca l‟Europa occidentale più vicina all‟Inghilterra, poi Europa balcanica e dell‟Est. Il flusso migratorio è un portato degli interessi economici. Il flusso coinvolge poi anche l‟Europa Mediterranea e l‟Europa dell‟est. Questi flussi hanno impatti diversi nei paesi di partenza degli individui e nei paesi d‟arrivo. Paesi di partenza: cominciano a risolvere un problema: attenuano il problema dell‟eccedenza della offerta di lavoro. Questo attenua potenziali tensioni sociali. Coloro che emigrano in generale mantengono spesso dei rapporti con la terra di origine che determinano un flusso, movimento di capitali. Guadagnano qualcosa, cercano di risparmiare e mandano il capitale risparmiato alla madrepatria. Altra cosa le comunità di emigrati tendono a creare delle comunità che mantengono le tradizioni con la terra d‟origine e anche mantengono domanda di prodotti dalle terre di origine. Si creano canali di export dei prodotti;queste presenze di emigrati all‟estero creano una sorta di rete di relazioni. Aspetto meno positivo dal punto di vista dalla parte del paese da cui partono, identikit dell‟emigrante. Primo parametro per definire la categoria emigrante qual è ? fasce di età. Si escludono gli anziani (posto che la quantità di anziani all‟epoca non era rilevante) e i bambini. Emigrano persone in età lavorativa, emigra una forza lavoro attiva, i giovani tra i 18 e i 40 anni. C‟è un impoverimento demografico del paese da cui emigrano. C‟è un impoverimento della qualità della forza lavoro. Altra considerazione che si fa sempre in termini di impoverimenti della forza lavoro: rimane una segmentazione della popolazione sbilanciata. All‟inizio dell‟800 è una emigrazione maschile; le donne rimangono a casa. Chi emigra sono i migliori nel senso della voglia di mettersi in gioco. La scelta di emigrare si fa per disperazione, ma anche conta la voglia di mettersi in gioco. C‟è una voglia di intraprendenza. I paesi ricevono oltre che forza lavoro, ricevono anche un certo capitale umano. L‟emigrazione che studiamo va a interessare aree sotto-popolate, paesi che si stanno costruendo, (Usa, Canada, Australia). Questi paesi si reggono sull‟arrivo degli immigrati molto di più rispetto all‟arrivo degli emigrati di oggi. Le ondate successive vanno a costruire la società del paese che riceve queste persone. Esempio migliore USA. Gli USA hanno di fatto una gerarchia sociale che corrisponde per certi aspetti, a due variabili: la prima la successione delle ondate di arrivo e la seconda è il colore della pelle degli individui. Al top della società USA abbiamo coloro che sono arrivati li provenendo dalle isole britanniche. Inglesi e olandesi sopra gli scozzesi. Pi ci sono quelli che emigrano da altre parti dell‟Europa. Poi i mediterranei che hanno la pelle più scura; poi quelli dell‟est Europeo poi i non bianchi e i cinesi. c‟è questa struttura sociale che vede all‟apice quello che viene definito WASP (White, Anglo Saxon, Protestant, ) un indicatore della supremazia Wasp nella storia degli USA è vedere quanti dei 71 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo presidenti sono stati Wasp. Escludendo Obama e Kennedy (famiglia di immigrati irlandesi cattolici). La tenuta di questa elite è stata molto viva. Ora se vogliamo fare considerazione su oggi, sino al 1914 gli USA non pongono barriere all‟entrata delle persone, accetta, accoglie immigrati. Il che è un fattore propulsivo, gli immigrati arrivano per darsi da fare, c‟è un forte spirito di intraprendenza che si unisce alle opportunità di quel sistema straordinarie. È uno straordinario raccoglitore di energie umane. Da formidabili possibilità di ascesa individuale. Si immagina la società come una scala: c‟è la possibilità di passare da scalini più bassi a quelli più alti. Questo fenomeno si chiama mobilità sociale. Società aperta a una forte mobilità sociale ascendente. Chi nasce Wasp parte alto e resta alto. C‟è anche il fenomeno contrario, se uno si rovina, precipita dalla scala. La società statunitense offre opportunità assolutamente rilevanti, fino al 1914 accetta gli immigrati; con la prima guerra mondiale c‟è un oggettivo blocco. Durante la guerra, i giovani vanno sotto le armi, fanno dell‟altro, scompare la disoccupazione, ma c‟è uno stop dei flussi migratori. Dal 1914 gli USA mettono delle quote sui flussi. Ci sono le quote e fanno controlli migratori. Questa politica migratoria la continuano sino ad oggi, il che non evita due fenomeni: - nonostante le quote continua ad essere una terra d‟accoglienza; - l‟immigrazione clandestina, confine messicano. Terre calde California, Texax Arizona dove passano i clandestini che vengono dall‟America del sud e dal Messico. Anche qua domanda offerta di lavoro in Messico, in Venezuela spiega perché c‟è gente che se ne va e cerca di andare negli Stati Uniti. Le quote sono fissate ad un livello più basso di quella che è l‟offerta di lavoro nel sistema americano. Gli immigrati clandestini fanno colf, addetti nei ristoranti, si prostituiscono, spacciano droga. Obiettivamente fanno delle cose, per cui il sistema richiede più persone di quanto le quote non consentirebbero di avere. Tutte le associazioni imprenditoriali degli USA sono abbastanza permissive per quanto riguarda il fenomeno migratorio, preferiscono (contro i blocchi) avere anche del lavoro regolare. C‟è una offerta abbondante, mentre L‟americano medio vede l‟immigrato clandestino come un potenziale rivale, un elemento di disturbo. L‟opinione pubblica è abbastanza divisa per quanto riguarda i clandestini. Ultimo aspetto è che in aree demografiche interne e saldo demografico interno al mondo USA più saldi migratori i Wasp diminuiscono sul totale della popolazione americana. C‟è un ritmo di crescita molto più forte della popolazione ispano americana, gente che ha come lingua madre il castigliano, lo spagnolo. Questo cambia progressivamente la composizione etnica degli Stati Uniti. Il discorso Wasp è un risultato provvisorio. Si dice che nel 2040 la composizione della popolazione statunitense sarà molto diversa rispetto ad oggi. 19/11/10 72 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Riprendiamo la trattazione degli argomenti del corso. Oggi molto velocemente ci concentriamo sul tema: sviluppo industriale e protagonisti dello sviluppo industriale. Protagonisti individuati in tre gruppi, soggetti: da un lato le imprese, dall‟altro il sistema bancario e poi lo stato. Questo individuare imprese sistema bancario e stato rimanda anche a degli approcci teorici di fondo. Porre l‟accento sulle imprese, sul ruolo degli imprenditori rimanda alle visioni di Shumpeter che sottolinea come l‟imprenditoria, la capacità innovativa degli imprenditori sia essenziale; ancora idea di libero mercato dove le forze imprenditoriali possono esprimersi. Parlare di sistema bancario e stato ci rimanda alla visione di Ger del processo di industrializzazione, altri soggetti che sostengono il mondo degli imprenditori privati. Per il sistema bancario c‟è una chiave di lettura sistema bancario sviluppo economico che va benissimo per leggere i processi di sviluppo industriale relativamente alla possibilità di far arrivare al sistema industriale finanziamenti e capitali e poi le relazioni fra banche e imprese a prescindere dall‟avvio del finanziamento. Il rapporto tra mondo bancario e sistema delle imprese è cruciale. Lo stato ci porta poi a considerare le politiche, il ruolo che le politiche , il governo le leggi hanno per la crescita economica. I rapporti fra questi soggetti può anche essere analizzato al periodo in cui viviamo. Prima fase va dallo scoppio della rivoluzione industriale inglese alla metà dell‟800: va sottolineata la significatività del cambiamento che era in corso, le fabbriche. Ma quel livello di industrializzazione e tecnologia presupponeva ancora una complessità della tecnologia dei macchinari tutto sommato limitata. Macchinari dal punto di vista tecnologico scientifico semplici. Ciò porta conseguenze: non è necessario avere delle basi di studi scientifici per arrivare alle innovazioni tecnologiche e il capitale necessario per avviare l‟innovazione non era elevato. Da un lato ci sono delle conseguenze sui requisiti di sistema necessari per innovare. Dall‟altro problema di necessità di capitale, investimenti e tipologia di imprese. In questa fase il rapporto fra sistema bancario che eroga finanziamenti e mondo delle imprese è un rapporto che ovviamente c‟è, ma non c‟è bisogno del sistema bancario per realizzare investimenti. Il capitale viene raccolto anche fuori dal circuito bancario. Il capitale viene raccolto attingendo alle risorse patrimoniale dell‟imprenditore e della sua famiglia. Altra conseguenza sulla tipologia di impresa. Non è una grande impresa, ma tante piccole medie imprese in cui la figura dell‟imprenditore tende a coincidere con quella del proprietario. Il proprietario gestisce l‟impresa a 360° e altra conseguenza è il mercato. Come sarà il mercato, come possiamo immaginarlo? Abbiamo un sistema di tante fabbriche, si può definire mercato concorrenziale, con tanti soggetti in competizione fra di loro. Mercato che è osservato da Adam Smith che ha davanti agli occhi un mercato che sembra essere competitivo, e dall‟altro estremamente dinamico. La visione di Smith è molto buona in 73 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo riferimento all‟Inghilterra di allora. Dall‟altro lato il mercato opposto è quello monopolistico (no concorrenza). Ci sono dei cambiamenti: il mercato si amplia, c‟è un allargamento del mercato e contestualmente abbiamo nuove innovazioni tecnologiche. La tecnologia fa dei progressi, è possibile produrre di più. Se si allargasse il mercato, sarebbe possibile una soluzione che vede aumentare il numero dei produttori. Si verifica contemporaneamente altri fenomeni: l‟innovazione tecnologica e l‟ampliamento del mercato fanno scattare la convenienza delle economie di scala. C‟è un cambiamento qualitativo nella composizione dei produttori che per ragioni gestionali delle economia di scala, assumono dimensioni crescenti. Assistiamo ad un processo di crescita delle dimensioni delle imprese. Per essere più precisi: il mondo delle imprese è sempre diversificato. La maggioranza di imprese è fatta da piccole medie imprese. Importante è vedere quanto pesano le grandi imprese nel mondo delle imprese. Maggiore è il peso delle grandi imprese, di conseguenza diversi sono i valori medi che caratterizzano il sistema delle imprese nel suo complesso. Quali indicatori assumiamo per determinare il peso delle grandi imprese? Il peso del fatturato delle grandi imprese sul fatturato complessivo di un determinato settore, del settore nel suo complesso o sotto settore. Altro indicatore capitalizzazione e ancora gli addetti. Individuo come grandi imprese quelle che hanno più di 500 addetti. Poi gli indicatori possono cambiare nel tempo. Sopra i 500 addetti quante imprese ci sono sul totale nel settore industriale? Molto poche. Quando incidono queste imprese che hanno più di 500 addetti? Molto di più del loro numero. Analisi di questo tipo ci portano a esaminare, vedere la concentrazione industriale nel settore del suo complesso o in un sottosettore. Poi possiamo fare dei confronti e li facciamo di due tipi: o confronti storici oppure nello stesso momento tra aree geografiche diverse. struttura industriale italiana comparata a quella tedesca. Facendo analisi di questo tipo emerge che si assiste ad un processo di crescita di un certo numero di imprese a partire dalla seconda metà dell‟800. grandi imprese cominciano ad essere sempre più protagoniste nella realtà. Quali sono le conseguenze? Sui bisogni di capitalizzazione delle imprese che sono crescenti. La ricerca di finanziamenti sono diversi rispetto a quelli adottati in passato. Il peso del sistema bancario e del mercato finanziario diventa più rilevante. Sistema bancario: ci possono essere banche più essenziali per conferire capitali, essenziali per la politica degli investimenti. Mercato finanziario è il discorso del mercato azionario, azioni che ci porta ad una analisi della struttura giuridica di imprese. Da società di persone a SRL a società per azioni. SRL significa che i proprietari dell‟impresa sono responsabili soltanto per i capitali che hanno conferito. Nelle società personali l‟imprenditore è responsabile con tutto il suo patrimonio. La proprietà dell‟impresa si divide in azioni che possono avere distribuzioni diverse. Esempi. Una SPA può essere una impresa familiare se si verifica che le azioni sono nelle mani dei membri della famiglia. C‟è un numero elevato di azioni che sono nelle 74 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo mani dei membri della famiglia. Ha la struttura della SPA ma è una impresa familiare. Esempio ERG, Finivest. Sono imprese di famiglie. Se guardiamo la distribuzione delle azioni sono imprese familiari. La Fiat col tempo è diventata meno familiare. Anche qua sulla composizione azionaria conta molto vedere come sono distribuite le azioni. È possibile mantenere il controllo dell‟impresa anche avendo il 20% delle azioni. Se l‟80% è molto frammentato può bastare il 20% per mantenere il controllo dell‟impresa. Più si mettono azioni sul mercato più è possibile che si verifichino le scalate: acquisizione di azioni sul mercato che possono modificare gli assetti proprietari, la composizione del capitale azionario. Impresa a capitale azionario molto diffuso si chiama public company. La public è una impresa in cui (da fine „800„si presentano) si assiste ad un fenomeno: separazione fra proprietà e controllo. Proprietà è detenere azioni: il controllo è la gestione, la funzione imprenditoriale, la direzione dell‟impresa. La public company è una impresa che ha separazione sostanziale fra proprietà e controllo. È quello che è stato chiamato capitalismo manageriale. Capitalismo manageriale pone questo processo evolutivo in cui gli azionisti sono molti interessati essenzialmente all‟investimento, poi separazione proprietà e controllo e diverse funzioni manageriali. A proposito si sollevano molte questioni: logiche e aspettative di coloro che detengono le azioni. Se immagino l‟impresa familiare in cui l‟imprenditore detiene il controllo dell‟impresa immagino una forte identificazione del ruolo dell‟individuo con l‟impresa. L‟impresa è la vita dell‟imprenditore. L‟imprenditore potrebbe essere disposto in certi momenti di difficoltà ad una minore remunerazione del capitale investito per garantire una prospettiva di vita più lunga all‟impresa, mettere da parte risorse per essere pronti ad affrontare brutti momenti. Non distribuzione di utili ma accantonamento di riserve. Un piccolo risparmiatore che ha poche azioni, o un fondo di investimento che ne ha tante, se ne fregano delle prospettive dell‟impresa, guardano alla remunerazione. Nei confronti degli azionisti non è un sistema molto garantista ancora. Grossi fondi che hanno tante azioni possono contare e la loro è una logica di massima redditività nel breve. Gli assetti proprietari cominciano ad essere rilevanti anche per le strategie d‟imprese. Tra 8-900 abbiamo diffondersi di SPA che sono imprese di maggiori dimensioni e abbiamo l‟inizio del capitalismo manageriale. Abbiamo incrostato già imprese manageriali: la VOC olandese e le società ferroviarie. ERG Finivest, Fiat sono sorte dall‟iniziativa di un individui. Caso Fiat nasce da una sorte di individui. Fiat nasce nel 1899 FS 1903, Rennault Cytroen sono i fondatori delle rispettive case automobilistiche. Ci sono delle carrozze con un motore a combustione interna sopra. Sono costruite come evoluzione della carrozza. Sono settori di nicchia all‟inizio di piccole medie imprese. Cambiano le tipologie di imprese e cambiano le strategie delle imprese. 75 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Alla fine dell‟800 diventano importanti anche le strategie di crescita. Potremmo parlare di strategie interne od esterne. Esterne vuol dire acquisizione di altre imprese, processi di fusione o assorbimento. Può essere che una compri l‟altra, oppure una impresa si ingrandisce, nuovi investimenti senza andare nel mercato (crescita interna). Ma ci sono dei problemi. Risorse finanziarie. Come finanzio l‟espansione? 1. con capitali miei. Il che significa da un lato possibilità di reinvestimento degli utili. Autofinanziamento: l‟impresa ha accumulato degli utili. Una parte di essi le reinveste. Ancora apporto di capitali interni da parte dei soggetti proprietari. Capitale 100. viene conferito all‟impresa nel momento della costituzione e si traduce in beni per svolgere una determinata attività. Capitale si traduce in beni materiali che servono per produrre. Questo capitale è diviso in 100 azioni. 51 azioni sono nelle mani di un individuo, è un‟ impresa familiare. Capitale 100 suddiviso in azioni ha dei beni. Deve avviare l‟attività e quindi realizzare investimenti. Ha accumulato utili che sono solo parzialmente distribuiti e il resto è usato per comprare beni o fare una altra fabbrica. I proprietari vogliono allargare il business. Più soldi per aumentare il capitale sociale da 100 a 200 che si traduce in impianti, macchinari per ampliare l‟attività. Gli azionisti decidono di attingere al loro portafogli e mettono altri soldi nell‟impresa. Hanno la proprietà di qualcosa di più grosso. Fanno l‟aumento senza andare nel mercato. Possono ancora dire vado sul mercato. Ho 100 ma di questi 100 posso mettere 20. gli altri 80 devo trovarli. Andiamo sul mercato. Questa è l‟emissione di nuove azioni per l‟aumento del capitale di rischio dell‟impresa. Le azioni devono essere collocate. Andiamo sul mercato finanziario. L‟impresa si rivolge agli intermediari, le banche che collocano azioni di imprese. L‟impresa ha necessità di banche o di intermediari finanziari. Si avvalgono del loro contributo per collocare l‟operazione sul mercato. Cordata di banche che garantiscono il collocamento di azioni sul mercato. Le banche danno 96 e si assumono le azioni in carico. Il delta tra 100 e quello che incassa è l‟interesse della banca per fare l‟operazione. L‟impresa si ricapitalizza. Le banche sono intermediari finanziari. A fine „800 c‟è un modello di banca che si afferma in Germania, la banca mista tedesca. Le banche miste fanno due tipi di finanziamento alle imprese: uno di breve termine (3-6 mesi), credito a breve. Oppure possono erogare credito a medio e lungo termine. Si concedono somme più consistenti con restituzione di capitale più dilazionata nel tempo (5-10 anni). Il ritorno del capitale investito è differito nel tempo. Il credito a medio lungo termine per la banca mista è una operazione che può essere qualitativamente diversa rispetto al credito a breve, e può essere più rischiosa. Se la banca ha una grande varietà di debitori a breve, c‟è un giro di soldi che escono ma rientrano facilmente. Dall‟altro lato ci sono i risparmiatori. Depositano i soldi in banca e potrebbero ritirare i conti correnti. Opera da un lato raccolta di risorse finanziarie sul mercato che è una raccolta a breve. Se si impegna in erogazione di crediti a medio 76 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo lungo c‟è squilibrio che può diventare pericoloso se per qualche motivo i risparmiatori ritirano i soldi. La banca è in crisi di liquidità, deve restituire immediatamente i capitali. lo squilibrio mette la banca in una possibile crisi di liquidità. Nei momenti di crisi in cui la percezione degli individui sulle prospettive cambia, se c‟è uno sbilanciamento degli impieghi possono esserci dei pericoli. È importante il supporto del settore industriale per le politiche di investimento. Alcune banche tedesche (tra le quali Doick Banc) si specializzano come banche miste, erogando crediti a breve e medio lungo termine. Erogando crediti a medio lungo svolge dei servizi di supporto alle imprese come quelli del collocamento dei titoli in caso di aumento di capitale sociale. A questo punto le banche miste fanno un ulteriore passaggio rispetto a quello della erogazione di crediti a medio lungo: possono anche decidere di collocare anziché 100 un ammontare di 60, 40 lo tengono loro nel loro portafoglio titoli. Le banche non sono solo creditrici ma anche azioniste. Il fatto di essere azioniste, attribuisce ad esse i diritti degli azionisti. Avendo pacchetti azionari consistenti,partecipano agli organi decisionali: assemblea degli azionisti, durante le quali si eleggono i consigli di amministrazione. Le banche nominano uomini di loro fiducia. A questo punto il soggetto banca entra nel settore industriale. Il modello della banca mista tedesca e l‟intreccio forte tra banca e settore industriale nella Germania si va affermando. Questo modello presuppone che ci si trovi davanti a imprese grandi. Imprese grandi significa anche imprese che sono soprattutto presenti in determinati settori industriali. Torniamo al ragionamento composizione industriale per settori: vediamo alcuni esempi di settori con una forte concentrazione o con forte dispersione. Un settore industriale fortemente concentrato in cui il numero di produttori non è particolarmente elevato: siderurgico come anche in alcuni paesi il settore automobilistico. Un settore frantumato, frammentato anche pensando all‟Italia può essere quello dell‟abbigliamento (anche se ci sono marchi più grossi) e alimentare. L‟edilizia è un settore diversificato. Il mobilio, mobilifici: ci sono una molteplicità di soggetti, dai laboratori alle ditte più grosse. Più sono presenti, più c‟è concorrenza. Questo rapporto tra sistema bancario e impresa si evidenzia in settori in cui le imprese assumono delle rilevanti dimensioni che possono tendere ad essere imprese manageriali. Un esempio il settore elettrico nel senso di produzione di energia elettrica. L‟elettricità è presente dalla seconda rivoluzione industriale, tardo „800. Come si produce l‟elettricità? ci sono dei macchinari generatori che trasformano il movimento in energia elettrica. Questi macchinari sono mossi da altri macchinari. Abbiamo una macchina a vapore che trasmette movimento ad un macchinario specifico che è un generatore di energia elettrica. Esempio banale: nelle biciclette, la piccola dinamo che fa accendere la lampadina. Ci possono essere macchine a vapore, turbine idrauliche, o si può produrre energia elettrica, dopo la II G. M., nelle centrali nucleari. 77 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Se il movimento è dato dall‟acqua sono centrali idroelettriche, in altri casi sono termoelettriche o termonucleari. Alla fine dell‟800 esistono centrali termoelettriche che però consumano altre fonti di energia: il carbone che muove le macchine a vapore. C‟è un problema di reti di trasmissione, di reti di trasmissione. Nell‟Italia di fine „800 si ha l‟idroelettricità perché anche qui gli investimenti di capitali sono elevati: si fanno condotte forzate in cui l‟acqua arriva con grande forza per far muovere le turbine. Si creano in Italia del laghi artificiali. La centrale richiede grandi capitali. A Genova , in val Bisagno, c‟è un edificio che è una centrale elettrica costruita a Genova fine „800 (Via Canevari), la produzione di energia elettrica funzionava a carbone. Le imprese elettriche dal punto di vista della tipologia di imprese, sono grandi imprese. È particolarmente rilevante il rapporto con le banche. Quindi abbiamo cambiamento di tipologia di imprese, e poi abbiamo visto il sistema bancario. Ultima questione modo di organizzare la produzione industriale. Per quanto riguarda i modi di produrre usiamo un episodio. A metà „800 una delegazione di inglesi va negli USA. Provengono dal paese patria della rivoluzione industriale, nel loro giro assistono ad una dimostrazione che li colpisce molto. Una fabbrica produce fucili. Assistono a questa dimostrazione: in fabbrica alcuni operai arrivano con una dozzina di fucili e li smontano in vari pezzi. Poi smistano i vari pezzi e vanno a rimontare lo stesso numero di fucili prendendo il primo pezzo che capitava sottomano. Agli occhi degli inglesi, questo appare sorprendente. La fabbrica è in grado di fare una cosa che gli inglesi ancora non sanno fare: scomporre il prodotto nelle stesse dimensioni. E il montaggio poteva avvenire con qualunque pezzo. Se i pezzi non erano identici, questa operazione non era possibile. Gli americani erano arrivati a quello. Era aperta la possibilità di utilizzare pezzi di ricambio. Il macchinario si guasta, non si butta via, il produttore può fornire il pezzo di ricambio. Gli americani nella seconda metà dell‟800 fanno qualcos‟altro. L‟esempio viene dai macelli di Chicago. Chicago era il centro della industria della macellazione della carne. Immaginiamo grandi allevamenti nelle zone agricole bovini o suini e poi questo bestiame vivo, arriva a Chicago dove ci sono i macelli, gli animali vengono macellati e trattati per distribuire la carne nel mercato. Si introduce questo sistema di lavorazione: c‟erano molti maiali, quantità enormi arrivano per essere macellati. Nei macelli il suino viene legato per le zampe posteriori e appeso ad una catena che si muove, a testa in giù. Vengono appesi a testa in giù, la catena comincia a muoversi. La catena arriva ad un addetto che ha un solo compito: taglia la gola al maiale. La catena prosegue con il suo movimento e raggiunge varie postazioni di lavoro. Ogni addetto taglia la gola al maiale. Alla fine del processo il maiale non esiste più: è una sorta di catena di smontaggio che a Chicago è proprio un modello di modernità dell‟organizzazione della produzione. Il maiale viene inscatolato e si fanno le carni in scatola per un mercato di massa. Immaginiamo una economia molto moderna che ha allevamenti di maiale prodotti per il mercato, trasporto dell‟animale ai vari centri di trasformazione industriale, macelli e 78 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo inscatolamento. Dal punto di vista della produzione => modernità a Chicago si organizzavano addirittura le visite ai macelli. Quali sono gli aspetti economici che stanno dietro questo esempio? Grande modernità del sistema economico. Per quanto riguarda l‟organizzazione del lavoro, punta a velocizzare al massimo le operazioni di lavoro, rendendole al massimo efficienti. I lavoratori impegnati in questo processo produttivo svolgono una elementare azione: gesto ripetuto estremamente semplice e che fanno in grande velocità. (è una specie di principio della catena di montaggio). Estremamente facili le mansioni del lavoratore, parcellizzate semplificate e frantumate per garantire una grande produzione. Questo modello poi viene teorizzato da un ingegnere americano Taylor che a inizi „‟800 va a scrivere libri sull‟organizzazione scientifica del lavoro. Ford adatterà all‟industria automobilistica una prima catena di montaggio. Gli USA sono all‟avanguardia nel modello di organizzazione del lavoro. Il modello taylorista presuppone però grandi volumi di produzione. Deve esserci un mercato capace di assorbirli e un prodotto molto standardizzato. In questo modo c‟è anche con gli aumenti di produttività una riduzione dei costi di produzione, dei prezzi dei prodotte che a sua volta contribuisce un ulteriore allargamento del mercato. Questo modello si delinea negli Stati Uniti anche prima della guerra mondiale, osservato dagli europei con molto interesse. Gianni Agnelli va a Detroit prima della guerra per osservare il modello e introdurlo da noi nello stabilimento del Lingotto Fiat di Torino sulla base dell‟esempio americano. Questo è un modello da quinto stato di Rostow che negli USA cominciano a vedere tra le due guerre, in Europa dopo la seconda guerra. Ultimo aspetto la condizione del lavoratore. Il lavoratore diventa l‟appendice della macchina. Il lavoratore non ha autonomia di gestione delle ore di lavoro. Noi abbiamo una totale autonomia dei nostri tempi di lavoro, l‟artigiano entro certi limiti ha autonomia. Questo modello priva di autonomia i lavoratori. Ultima considerazione è che per i datori di lavoro c‟è un vantaggio in questo modello: basta una manodopera assai poco qualificata. Non serve qualificazione professionale per essere inseriti in un processo produttivo di questo tipo. Non c‟è un investimento per quanto riguarda la formazione professionale del personale. Si usa forza lavoro non qualificata, nel caso USA è la forza lavoro degli immigrati che arrivano negli USA. L‟introduzione in Europa di questi modelli creerà problemi diversi: quello di far passare i lavoratori da un modello in cui hanno più autonomia ad un modello che li rende molto subordinati a chi organizza la produzione in un certo modo. Imprese, tipologie di imprese, tipologie di organizzazione del lavoro, produzione e banca mista sono un po‟ le parole chiave della lezione di oggi. 26/11/10 79 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo L‟argomento che affrontiamo oggi è il commercio internazionale e i modi di regolamentare il commercio internazionale. Nell‟‟800 il commercio internazionale aumenta molto. Aumenta in generale il PIL, la produzione di beni nei diversi paesi; altra cosa di tipo qualitativo non solo quantitativo è che l‟aumento del PIL corrisponde ad un‟estensione dell‟area del mercato nel sistema economico. Da un sistema dove prevaleva l‟autoconsumo, si passa ad un sistema sempre più fondato alla commercializzazione dei prodotti. Ancora abbiamo il miglioramento del sistema dei trasporti che riduce i costi del trasporto delle merci e ne favorisce la comunità. Circolano materie prime: carbone, prodotti agricoli, grano, manufatti ma anche la merce forza lavoro. Forniamo ora una tabella che ci dà l‟idea quantitativa del volume annuo del commercio mondiale prendendo il 1913 come indice base 100 , nel 1800 l‟indice era 2,3. 1820 3,1; 1850 10,1. Il commercio internazionale sale molto. Tra il 1850 e il 1910 si moltiplica per 10. Ora l‟industrializzazione non interessa più solo l‟Inghilterra ma anche altri paesi. Dal punto di vista teorica introduciamo un concetto: grado di apertura del sistema economico. Come si misura il grado di apertura di un sistema economico internazionale? Volume importazione esportazione sul PIL. Quanto più si produce e si consuma entra ed esce tanto più un sistema è aperto. Il sistema all‟opposto più chiuso ha una definizione: autarchico. Chiuso, dal punto di vista economico si parla di autarchia. Politiche autarchiche,sono politiche iper protezionistiche. Ci sono delle condizioni anche oggettive che prescindono dalla volontà politiche. Quale è un paese dell‟Europa occidentale molto aperto? Son convinto che la Cina che ha una bilancia commerciale molto attivo è molto forte sul mercato internazionale, sicuramente questo non significa affatto che la Cina abbia una economia più aperta degli altri, perché dovremmo calcolare import export in rapporto al PIL cinese. Apertissimo è il Lussemburgo. Più un paese è grande più è facile che si produca una grande varietà di beni. Più un paese è piccolo, Olanda Danimarca, sono necessariamente più aperti a recuperare dall‟estero. Concetto di apertura, politiche di apertura, politiche autarchiche. Posto che da Colbert ma anche prima ci sono stati degli scambi internazionali abbiamo visto che il problema che si pone è le politiche che si adottano per regolarli. Il soggetto Stato che linee segue in tema di scambi internazionali? Abbiamo già incrociato questo tema, parlando dell‟Inghilterra (politica del commercio estero inglese: voglio evitare l‟import di lana grezza e dei panni), secondo nelle politiche mercantiliste. Il discorso delle politiche mercantiliste aveva a che fare con il commercio estero. Nell‟800 l‟eredità politica è ancora quella del mercantilismo. Il modello dominante era quello dei dazi doganali, sono politiche mercantiliste. Nel tardo „700 e inizi „800 si 80 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo propone anche a livello di scuole di pensiero economico la riflessione sul commercio estero. La prima è quella del pensiero economico classico partendo da Adam Smith “La ricchezza delle nazioni”. Devono esserci pochi limiti, nessuno. Nell‟analisi di Smith è previsto che lo stato debba avere un ruolo molto limitato. Lo stato deve occuparsi nella fase di Colbert deve occuparsi molto del commercio. Per Smith no lo stato deve solo occuparsi di carceri e amministrazione della giustizia. Stato minimo ma anche stato che non pone vincoli al commercio con l‟estero. Le merci devono circolare liberamente, muoversi dove trovano domanda. All‟inizio dell‟800 abbiamo altro economista, David Ricardo, nel 1819 scrive una opera” Sui principi dell‟economia politica e della tassazione” in cui sviluppa i ragionamenti di Smith e presenta la teoria dei costi comparati. Dice che i singoli paesi hanno delle condizioni naturali tali per cui riescono a produrre meglio di altri determinati beni. L‟analisi comparata di questi beni fa vedere che si producono meglio in certi paesi, perciò è giusto che siano quei paesi a produrre quei beni e non altri che hanno delle condizioni meno idonee per produrre quei determinati beni. Altri paesi produrranno dell‟altro e poi ci sarà un interscambio fra di loro per cui ci si specializza in certe produzioni e si comprerà dall‟estero i beni che questi comparativamente saranno attrezzati a produrre meglio a costi più bassi. Abbiamo un altro filone di pensiero che affronta il problema in un‟ottica diversa arrivando a conclusioni diverse. Gli USA diventano indipendenti a fine „700. si pongono il problema dello sviluppo economico del paese. 1791 Alexander Hamilton come uomo di governo scrive un rapporto sulle manifatture “Report of manifactures” in cui sostiene quanto segue: gli USA sono appena nati, Hemilton pensa allo sviluppo manifatturiero del paese. Gli USA si sono svincolati da poco dal dominio politico britannico, devono guardare al commercio internazionale. C‟è un paese manifatturiero: L‟Inghilterra. Hamilton dice un approccio libero scambista non consentirebbe in alcun modo lo sviluppo dell‟attività manifatturiera degli USA. Ricardo dice gli inglesi hanno vantaggi nella produzione dei manufatti, se abbiamo un approccio libero scambista è chiaro che i manufatti inglesi arrivano nel mercato statunitense. Hamilton dice il mio governo deve avere l‟obiettivo non di far arrivare manufatti inglesi, obiettivo strategico è far crescere l‟industria manifatturiera degli usa. Come fa a crescere se ha dei dazi che la proteggono? Lo strumento che lui suggerisce è quello dei dazi doganali esattamente come i mercantilisti, Colbert ma è diversa l‟idea del sistema economico che c‟è dietro. Nel mercantilismo la ricchezza che era rappresentata dalla massa di moneta, era vista come uno stock. Incameravo la ricchezza nei propri confini. Hamilton invece vede la crescita del sistema. La produzione manifatturiera è strategica, suggerisce dazi. Il suo antagonista è uno di coloro che hanno scritto la Dichiarazione di indipendenza, Jefferson, è libero scambista. Jefferson era uno schiavista ed era un grande proprietario delle piantagioni di cotone. Nell‟ottica di Jefferson il cotone è un prodotto naturale, negli 81 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo USA ci sono delle condizioni tali per produrre cotone grezzo. Lui voleva esportarlo in Inghilterra. Gli USA si pongono in rapporto di interscambio con Inghilterra come esportatore di prodotti naturali e importatore di manufatti. Nel dibattito statunitense prevalgono le idee di Hamilton, l‟industria manifatturiera prevale negli stati del nord degli USA. Queste sono le condizioni per le quali gli USA diventano paese industriale. List, economista tedesco, nel 1837 scrive “ Il sistema nazionale dell‟economia politica “ e fa dei ragionamenti sul sistema nazionale nell‟ottica di crescita del sistema nazionale. List arriva alle stesse conclusioni di Hemilton. I dazi sono una politica importante per far crescere il sistema nazionale. Hamilton e List fanno le analisi sui second runners. Abbiamo tra 7 e „800 la definizione di due scuole di pensiero. Definite queste scuole vediamo quali hanno prevalso. L‟eredità delle politiche economiche è quella del mercantilismo. Primo paese che mette in discussione queste politiche è l‟Inghilterra. All‟inizio „800 esistevano delle leggi “Corn laws” che prevedevano dazi sull‟importazione di grano dall‟estero per mantenere alto il prezzo del grano in modo da rendere più remunerativa l‟attività dei produttori agricoli. Negli anni ‟30 dell‟800 c‟è un movimento per l‟abolizione delle corn laws che sono il simbolo di una politica mercantilista protezionista. Il grande animatore di questo movimento è Richard Coden, industriale cotoniero inglese. Non a caso industriale cotoniero, perché i suoi interessi specifici sono a favore dell‟abolizione delle corn laws. Per un industriale cotoniero come si traducono le corn laws? Aumenta il prezzo dei cereali sul mercato interno. Coden è infastidito dalle corn laws perché dal punto di vista pratico, i prezzi dei cereali che si mantengono alti significano che il pane in Inghliterra costa più caro di quello che potrebbe essere altrimenti. Se il pane costa più caro, è chiaro che i livelli retributivi degli operai devono tenere conto dell‟aumento dei prezzi e chiedono aumenti salariali. L‟aumento del costo del lavoro si scarica sui costi di esercizio dell‟attività di Coden . Altra logica più ampia: Coden sa benissimo che l‟industria inglese essendo competitiva può competere sul mercato internazionale tanto più quanto gli altri paesi riducono i propri dazi. La logica di Coden è noi in terra eliminiamo i dazi sul grano e compriamo questa eliminazione dei dazi agli altri paesi, in trattati commerciali con gli altri paesi per ottenere in cambio una riduzione da parte loro dei dazi sull‟importazione dei prodotti manufatti. Il che favorirà all‟industria britannica di esportare. È un‟ottica libero scambista ricardiana. L‟Inghilterra cosa sa fare? Produrre manufatti, perché ci sono state delle cose che le ha permesso di specializzarsi in quello. Copde rappresenta gli interessi degli industriali, il suo movimento è contrastato dalla proprietà terriera britannica. L‟elite economica inglese è divisa, non esprime una posizione univoca. Il successo dell‟una o dell‟altra dipende dal peso politico che sostiene l‟una o l‟altra. Vincono gli industriali, nel 1846 il parlamento inglese abroga le Corn Laws, e questa è la conversione dell‟Inghilterra alle politiche libero scambiste. Nel 1846 l‟Inghilterra è 82 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo già un paese industriale e sceglie il libero scambio. Due anni dopo l‟abolizione delle Corn laws, gli inglesi aboliscono gli atti di navigazione. Metà dell‟800 la marina inglese fa il “mazzo” alle altre marine. Corn laws 1846 e poi atti di navigazione. l‟Inghilterra si propone sulla scena come paese leader e lancia un messaggio forte seguito dagli altri paesi che sono in sintonia con l‟approccio libero scambista. Si vedono inseriti in un sistema internazionale in cui il ruolo manifatturiero spetta all‟Inghilterra, e gli altri paesi si vedono come esportatori di prodotti agricoli. Nel regno di Sardegna Cavour, proprietario terriero è molto bravo come proprietario terriero, fa l‟imprenditore sulle sue terre. È un aristocratico, conte che però si da da fare sul punto di vista territoriale. La sua visione combatte con quella di Coden. Cavour non fa della crescita del settore industriale l‟asse strategico della sua politica ma non esclude la crescita del settore industriale. La crescita deve avvenire senza dazi doganali. Un industriale, se è bravo, trova la sua strada anche senza dazi. Il singolo industriale può farcela. Lo sviluppo del settore industriale storicamente non ha potuto prescindere dalla adozione di dazi. Negli anni ‟50 l‟approccio libero scambista si afferma in Europa e si stipulano trattati bilaterali tra paesi. A e B definiscono quelli che sono i rispettivi dazi Dazi che non sono generali, ma che riguardano l‟interscambio reciproco. Trattato commerciale importante è quello anglo francese 1860 Copden-Chevalier molto libero scambista. L‟Inghilterra elimina quasi tutti i dazi per i prodotti che vengono dalla Francia, ottenendo in cambio una forte riduzione dei dazi francesi in modo che il mercato francese sia molto più aperto alle importazioni di quanto non lo era prima. Questo trattato ottiene una clausola che si chiama “Clausola della nazione più favorita”. Dice sostanzialmente questo: se uno dei due paesi contraenti va a stipulare in un tempo successivo un trattato commerciale con un terzo paese., cioè primo trattato tra A-B poi con C, tra B e C sono previsti riduzioni di dazio che portano i dazi ad un livello più basso di quelle previste fra A e B. A dovrà avere condizioni di favore negli scambi commerciali che non la mettano seconda a nessuno. Se B ha concesso a C qualcosa di più, A deve essere assolutamente più favorita. Automaticamente si applicano ad A le stesse condizioni previste a C. Ci sono tanti trattati commerciali bilaterali fra paesi e tutti hanno la clausola della nazione più favorita il che fa si che a cascata, qualunque passo avanti nell‟ottica del libero scambio si trasferisce a catena a livello di scambi internazionali. Gli anni 50 60 dell‟800 sono l‟età d‟oro del libero scambio. Negli anni ‟70 dell‟800 il discorso cambia per un fatto che sconvolge il commercio internazionale: l‟arrivo sui mercati europei dei cereali americani e dei cereali russi. I cereali russi, venivano trasportati in maggior quantità. C‟erano i russi e gli americani. I cereali arrivano sul mercato dell‟Europa occidentale grazie all‟abbattimento dei costi di trasposto. 83 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo I cereali hanno avuto costi di trasporto molto ridotti e arrivano in Europa a prezzi molto competitivi. Nel caso dei cicli Kondratiev, siamo nel ciclo dei prezzi. Ciclo K si basa sulla struttura dell‟analisi dell‟andamento dei prezzi. C‟è una discesa dei prezzi a partire dagli anni ‟70 dell‟800. Da anni ‟70 sino a fine secolo abbiamo una fase stagnante dei prezzi. L‟arrivo dei cereali contribuisce in maniera determinante all‟andamento ciclico dei prezzi in Europa. L‟arrivo dei cereali ha un‟altra conseguenza. Fattore di concorrenza fortissimo. Negli anni ‟70 nonostante in alcuni paesi si registrasse già l‟avvio del processo di industrializzazione, i paesi dell‟Europa continentale sono ancora principalmente agricoli. C‟è un meccanismo di selezione naturale che mette fuori mercato le attività produttive marginali. Da un lato favorisce anche processi di trasformazione del settore agricolo (rimangono solo i più efficienti) dall‟altro ci sono forti reazioni. I lavoratori delle campagne in parte vengono assorbiti nel secondario e terziario, in parte queste persone vanno all‟estero, fondamentalmente in America. Ci sono degli impatti sulla struttura economica del paese, sulla società e sul sistema politico. I parlamenti si chiedono “Come ci muoviamo”? in Europa a questo punto tornano a prevalere gli approcci protezionistici. A questo punto l‟approccio protezionistico ha una connotazione che si aggiunge diversa da quella del List. Connotazione di carattere difensivo, per difendere i produttori nazionali. Ci sono delle lobby o gruppi di pressione dove l‟interesse economico si intreccia con la persona politica. Nell‟Europa continentale anni 1870, l‟interesse economico si lega alla professione politica della proprietà terriera per avere dazi doganali sui cereali. Obiettivo è frenare l‟import dei cereali. Negli anni ‟70 il protezionismo passa. Si accontenta sia la proprietà terriera sia anche gli industriali. In Europa continentale la proprietà terriera si orienta ad un approccio protezionistico e gli industriali vogliono dazi doganali che proteggono la loro attività. Abbiamo quindi un ritorno al protezionismo. L‟Inghilterra rimane fedele al libero scambio. Se ne frega della concorrenza dei cereali americani perché se prendiamo il manuale e vediamo la distribuzione della forza lavoro inglese per settore nel 70, vediamo che l‟Inghilterra è un paese industriale, molto poco agricolo. Negli anni ‟70 l‟Inghilterra ha fatto proprio una strada alla quale si mantiene coerente e fedele. Quindi il ritorno al protezionismo segna la stagione tardi anni 70 dell‟Ottocento sino alla prima guerra mondiale. Orientamento politico che si accompagna comunque ad una fase di fortissima crescita del commercio internazionale. Il protezionismo non frena la crescita del commercio internazionale, ma la orienta. Favorisce per un po‟ la sopravvivenza temporanea dei produttori agricoli meno efficienti. Le politiche protezioniste si accompagnano ad un fortissimo sviluppo del commercio internazionale. Le politiche protezioniste pssono essere discusse. Noi abbiamo visto alcuni elementi teorici, a favore o contro le politiche protezioniste. Naturalmente, si possono fare 84 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo tante analisi. Bisogna vedere i dazi, quali importazioni vanno a colpire, poi qual è l‟effetto dei dazi sulla produttività interna. Da un lato i dazi consentono finalmente lo sviluppo di una attività produttiva nazionale e si irrobustisce, cresce, raggiunge economie di scale, acquisisce del know how e si mette in grado di stare in piedi da sola, visione positiva. Altro esempio opposto. Il dazio contribuisce a tenere in piedi produttori poco efficienti, che non fanno sforzi per modernizzarsi, e grazie ai dazi riescono a tirare il fiato dalla produzione estera dei produttori più efficienti. I consumatori nazionali sono più svantaggiati, pagano di più i loro prodotti. Aboliamo i dazi o li manteniamo? Dovremo ragionare sempre attorno a questi elementi. Dal punto di vista storico c‟è stato un‟alternarsi di fasi. A parte il caso inglese che è stato eccezionale, primo e unico caso in cui l‟industria si sviluppa quando in altri paesi l‟industria non c‟era. Poi c‟è di rilevante dietro, l‟idea di sviluppo per il paese. Come vogliamo che il nostro paese sia strutturato dal punto di vista economico su casa vogliamo puntare? Vogliamo puntare su due cosa. Non puntiamo su niente, se puntiamo sulla politica economica d‟oriente dobbiamo avere una idea. Cosa significa puntare su qualcosa? Significa prendere provvedimenti. Punto su quello e di conseguente faccio qualcosa, incentivi, finanziamenti di reti, aiuti. Ci sono una varietà di strumenti di politica economica dove sono molto rilevanti le politiche economiche. Noi abbiamo avuto una fase in cui c‟era di nuovo una egemonia tendenzialmente libero scambista. Era il WTO. Questo organismo internazionale ha dietro di se una filosofia libero scambista per l‟apertura dei mercati. la sovranità in tema di politica economica è sempre dello stato nazionale. Gli stati aderiscono al WTO (organizzazione del commercio mondiale) libero scambista. Altri paesi invece possono essere spinti al protezionismo, volevano frenare le importazioni. Dopo la seconda guerra mondiale, è prevalso come linea di fondo, l‟approccio libero scambista con una forte accentuazione dei mercati nel periodo post Resistenza, con percorsi specifici di liberalizzazione dei mercati a livello di macro aree mondiale. In un momento di crisi, la tentazione al ritorno ai dazi doganali diventa più forte. COMMENTO ALL‟ARTICOLO DI DRAGHI L‟articolo dà stimoli a 360 gradi, affronta grandi questioni. Ripercorriamo l‟articolo individuandone il senso, usa molti concetti che noi abbiamo incrociato nelle nostre lezioni. Primo problema. Contesto è quello di un intervento in occasione di un convegno che ricorda Giorgio Fuà che ha lavorato nell‟università di Ancona. Punto di partenza pagina 5. Riconosciamo a Draghi che ha il pregio di una grande onestà intellettuale nell‟individuare i dati, descrivere i processi e ha una grande chiarezza espositiva. Primo problema è la crisi. Per quanto riguarda l‟Italia il Pil italiano è sceso. La torta del PIL che ci dividiamo, si è ridotta. Questa riduzione va inserita nelle linee di 85 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo orientamento precedenti, all‟interno di un processo che vede una crisi relativa occidentale. La crisi relativa la si misura guardando al peso di quell‟area a livello di sistema economico mondiale. Ci sono queste due questioni: la caduta del PIL in valori assoluti e un processo che vede la riduzione di peso nell‟area in cui siamo inseriti con un altro elemento importante. Il Passaggio del PIL per abitante dei paesi emergenti dell‟Asia come percentuale del PIL per abitante nostro. Dice Nel giro di pochi anni il Pil pro capite per i paesi dell‟asia emergente rispetto al nostro passa dall‟8 al 20%. Accorciano le distanze ma sono ancora tanto lontani. Dal punto di vista storico economico, ci sono stime sul PIL pro capite che sono state fatte da Melvison (citato alla fine) che fa vedere che nel 1500 1600 il PIL procapite di Italia e Inghilterra, non era molto diverso di quello di Cina e India. Il PIL procapite in Italia prende il volo a partire dal 700 e ancora più nell‟800. accentua il distacco per tutto il „900 e il distacco comincia a ridursi nel tardissimo „900. A pagina 6 Draghi dice perché questa riduzione del distacco, quali sono gli elementi. Sviluppa una serie di riflessioni su una crescita di competitività dei prodotti a livello internazionale. Vediamo i punti a pagina 6. Il costo del lavoro è elevato. Il concetto che non può essere frainteso. Sul costo del lavoro, vediamo un attimo quali concetti utilizza Draghi in questa pagina? Vediamo i diversi concetti che Draghi tira fuori in merito al costo del lavoro. Costo del lavoro per unità di prodotto. Consideriamo tutto ma non dobbiamo confondere i concetti. Viene fuori che il costo nominale di un‟ora lavorata è cresciuto in Italia del 29/ più che in Germania ma meno che in Francia. Poi dice ma guardiamo l‟inflazione, l‟andamento dei prezzi. Può crescere il salario nominale del 26% ma il salario reale considera l‟inflazione. In Italia c‟è stata inflazione. Poi i valori assoluti delle retribuzioni. In Germania retribuzioni orarie medie , erano di oltre il 50% delle italiane. Cosa vuol dire, dobbiamo considerare una cosa: il costo della vita. Dovremmo confrontare le retribuzioni a parità di potere d‟acquisto. I redditi dei lavoratori a parità di potere di acquisto. Considerare stock di beni di base essenziali della famiglia media e considerare le retribuzioni medie nominali. Il costo del lavoro per unità di prodotto però allarga il ragionamento non lo limita solo al costo del lavoro. Bisogna considerare la produzione e la produttività. Dal punto di vista della competitività al produttore quello che interessa davvero è il costo del lavoro per unità di prodotto. La Germania oggi esporta molto. Il costo del lavoro è diminuito per unità di prodotto anche se dal punto di vista nominale (20%) reale (3%), in realtà il costo è aumentato ma è diminuito il costo del lavoro per unità di prodotto. Perché la produttività è aumentata? Perché è aumentata in teoria? Per lo sviluppo tecnologico. Una variabile può essere immaginare che in assenza di sviluppo tecnologico il lavoratore tedesco ci da dentro di più. Dieci anni fa usciva dalla Walt Svaghen ora esce dalla fabbrica più provato. Ciò comporta un aumento di produttività. A parità di impegno di lavoratore tedesco è aumentata la produttività, ed è sceso il costo del lavoro anche se c‟è stato un leggero aumento delle retribuzioni. 86 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Poi dice che in Italia la produttività è bassa. Perché è bassa? Nesso fra diminuzione delle imprese e produttività. Un approccio può essere abbastanza tradizionale nell‟analisi economica. L‟idea che sostiene sulla base di una serie di analisi, che la produttività sia più bassa perché recepiscono meno le grandi l‟innovazione tecnologica. Poi ci sono stati altri economisti abilissimi nel loro mestiere ad alimentare discussioni. Quelli della piccola impresa fanno vedere come anche la piccola è un soggetto capace di recepire innovazioni tecnologiche. In generale, la teoria economica dominante è quella che Draghi dice. La dimensione delle imprese non favorisce più di tanto la dimensione economica. Problema dell‟impresa moderna eccetera eccetera. Poi cosa dice sul capitale umano? Introduce un ragionamento a pagina 7 tra capitale umano impiego del lavoro e produttività. Non c‟è la possibilità di formazione del personale. Se usa personale precario, si forma un turnover molto elevato. Si svolgono mansioni facilmente effettuabili da altri. Il datore di lavoro non investe nella loro formazione, non arricchisce il capitale umano e si preclude la possibilità di capitale umano più qualificato di aumentare la produttività. Problema di tenere bassi che cosa? I costi salariali. Bassi i costi salariali ma non è incisivo per quanto riguarda la produttività di prodotto. Mentre il costo di lavoro per unità di prodotto è l‟elemento cruciale della competitività del sistema. Introduce poi un concetto di social capability. Come si misura il livello salariale in euro di lavoratore tedesco italiano? L‟output del lavoratore, il costo del lavore per unità di prodotto si misura. Social Capability è un concetto che non è quantificabile. Quanto pesa sulle imprese un sistema di istruzione importante, infrastrutture scadenti? Burocrazia inefficiente o efficiente, quanto incidono? Sono elementi che non possono essere esclusi dall‟analisi economica. Pagina 6 in fondo Draghi descrive fenomeno dei rallentamenti di crescita del paese. Anni ‟70 crescita ancora abbastanza sostenuta (pagina 7), terrorismo anni di piombo, prima crisi petrolifera, però altrettanto vero tasso di crescita del 3.4% anno. Anni 80 2,5 90 2,4 poi stagnante, rallentamento della crescita. Secondo pezzo del discorso analisi su indicatori di benessere. PIL ISU, e commissione voluta da Sarkosy, Draghi dice che questi problemi pongono sfide agli economisti. Crescita, sviluppo, benessere non sono sinonimi. Crescita si misura sul PIL. Sviluppo ci obbliga ad allargare il ragionamento. ISU Indice di Sviluppo Umano, nazioni unite mettono a fuoco questo indice. Poi Draghi rilancia e dice Benessere. Cosa è il benessere? Elementi che si considerano a pagina 9 e 10 su indicatori di benessere. In fondo a pagina 10, dopo aver parlato di benessere, parla della percezione del benessere, il grado di soddisfazione dell‟individuo, oppure le aspettative. Percezione del benessere e del futuro anche per chi si occupa di economia è fondamentale. Uno può essere ai nostri occhi ma si sente un gran sfigato, è un male. Altro ambiato è tipico su questa percezione si possono fare lunghi discorsi. Sicurezza interna per scippi e rapine. La percezione ha dietro una serie di analisi statistiche attente sul 87 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo tasso di criminalità, poi ci sono le percezioni soggettive. Vado a Barcellona mi sento dire stai attento al centro storico perché è pericoloso, ti scippano. La percezione soggettiva del benessere. Ultima cosa compito dell‟economia politica pagine 12-13. i compiti dell‟economia politica sono guardare questi problemi e fa un‟analisi dell‟Italia sullo scenario internazionale. Nel 1600 l‟Italia comincia a perdere dei colpi. All‟inizio dell‟800 problema dei paesi industrializzati dopo l‟Inghilterra. Poi cita alcune ipotesi in fondo a pagina 12, citando uno storico, Carlo Maria Cipolla, perché l‟Italia declina. A pagina 13 invece parla di mobilità sociale. Mobilità sociale è immaginare l‟insieme degli individui posizionati su una scala, gruppi sociali per reddito familiare, gruppi professionali e immaginari percorsi per cui un individuo partendo da quella posizione è ascesa sociale, migliorare la propria condizione sociale all‟interno di un sistema economico. Ci sono società in cui la mobilità sociale è maggiore, in altri no. Per Draghi, la mobilità sociale è bassa. Se non c‟è mobilità sociale, ci sono i servi della gleba ( i contadini rimangono contadini, ecc.). Si guarda al merito, non alle condizioni di partenza. Una realtà deve essere meritocratica, che guarda ai meriti dell‟individuo. Più c‟è mobilità sociale, il sistema oltre che più giusto, sarà anche più dinamico. 7/12/10 Martedì abbiamo parlato dello sviluppo economico italiano e messo in evidenza come a fine dell‟800 c‟erano una serie di elementi che potevano favorire lo sviluppo industriale. Gli elementi sono quelli che Ger chiama elementi sostitutivi, concetto della politica dello stato più attenta allo sviluppo industriale, il che si traduce in politiche protezionistiche di un certo tipo e provvedimenti legislativi che favoriscono lo sviluppo industriale, e poi la presenza sul finire dell‟800 di alcune banche che agivano sul modello della banca mista tedesca perché capitali tedeschi avevano partecipato in maniera decisiva alla costituzione. Nel caso della Banca Commerciale Italiana il top management era di capitale tedesco. Nel paese anche se faticosamente era maturato un tipo di sviluppo anche naturale, basato sulle forze del mercato. Il settore tessile era un po‟ cresciuto, grazie all‟afflusso di conoscenze che venivano dall‟estero. In ultimo avevamo fatto riferimento ad un ciclo economico internazionale che dal 1896 era assolutamente positivo, fase A del ciclo Kondratief. Ora arriviamo al decollo industriale italiano. Periodo del decollo ultimissi dell‟800 e primi del „900 sino alla Prima Guerra mondiale. Vediamo un po‟ alcuni tratti. Il suggerimento è di iniziare attorno a due elementi contrastanti: quello di modernità da un lato e dall‟altro persistenti arretratezze. Possiamo vedere una modernità ma ancora elementi di arretratezza. Il che ci fa capire come questo quadro che può emergere a un esame attento, nel momento in cui si registrano alcuni elementi di modernità, abbiamo un‟Italia che non conosce in modo uniforme la modernizzazione. Mentre alcune parti si modernizzavano, altre segnalavano ancora arretratezza. 88 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Partiamo dall‟arretratezza. L‟arretratezza legata alle regioni meridionali che sono in larga misura regioni agricole, l‟agricoltura è colpita dalla crisi agraria degli anni 70 dell‟800. lLa globalizzazione dei mercati agricoli mette in crisi le aziende agricole meno efficienti. Vanno in crisi quelle parti poco competitive. C‟è una radicale selezioni che colpisce parti dell‟Italia meridionale. Nel momento in cui c‟è una progressiva crescita demografica, tensione dal lato del mercato dell‟offerta di lavoro, la soluzione è il grande movimento migratorio. Il grande movimento migratorio visto nel caso italiano, in sintonia con quello Europeo, si va intensificando nei decenni finali dell‟800 e primi „900. C‟‟è un riequilibrio tra offerta di lavoro e domanda di lavoro. Molti italiani partono per l‟America da Genova a Napoli. Napoli il porto di Napoli supera quello di Genova. Molti italiani si trasferiscono definitivamente nel continente americano. C‟è una ricaduta positiva. È un modo di risolvere lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Poi c‟è il flusso delle rimesse degli emigranti e il ritorno di persone che hanno fatto un po‟ di fortuna e arrivano capitali in Italia. Ciò serve per l‟equilibrio della bilancia dei pagamenti. Questo è il dato fondamentale dell‟arretratezza. I dati della modernità sono rappresentati da una crescita significativa del settore industriale che si lega questa volta a una significativa crescita delle aree industriali urbane, le periferie industriali li del nord. È la definizione del triangolo industriale GE-MI-TO. Sviluppo industria e sviluppo urbano. Il ragionamento da fare è anche sulla composizione del settore industriale. Il peso che i vari settori hanno nel settore industriale. Possiamo dire: - resta prevalente il settore tessile. Settore abbastanza tradizionale anche se ormai di fabbrica. Il settore tessile è un settore maturo. - Forte presenza di settori più avanzati di più alto livello tecnologico. Che è quello siderurgico, ci sono le acciaierie, e c‟è una certa produzione di acciaio. Settore meccanico ed elettrico Nel campo dell‟energia elettrica l‟Italia ha un vantaggio naturale che è quello delle risorse idriche dell‟arco alpino. Si creano laghi artificiali con dighe e mettendo a valle le centrali idroelettriche. L‟industria elettrica e idroelettrica si sviluppa in modo consistente. Ciò significa avere domanda di materiali da centrale che sono molto importati dall‟estero, ma sono anche prodotti in Italia. Progressi anche l‟industria delle costruzioni navali (passeggeri, da guerra). Nel Nord c‟è una modernizzazione agricola della pianura padana. Bonifica delle parti finali del Po. Investimenti ulteriori nel settore agricolo. in questa fase si irrobustiscono aziende agricole che impiegano forza lavoro salariata. Come si chiamano gli operari agricoli? Sono i braccianti. I braccianti agricoli sono operai salariati. Nelle zone della pianura padana si crea un gruppo consistente di braccianti, così come si forma un più consistente gruppo di lavoratori dell‟industria nelle aree urbane. 89 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo A differenza di quanto era avvenuta nella fase precedente dello sviluppo industriale concentrata sul tessile, la composizione della forza lavoro cambia. Ci sono sempre meno bambini. Ci sono leggi introdotte che vietano il lavoro dei minori. Tardo „800 due processi legislativi: cambia l‟idea che il bambino deve aiutare la società. Il bambino deve andare a scuola. I genitori hanno l‟obbligo di mandare i bambini a scuola e lo Stato deve creare scuole elementari dove i bambini possono andare. Questo cambia la composizione della forza lavoro. Per quanto riguarda gli over 14 mentre nel tessile sono ancora presenti le donne. Ora le cose stanno cambiando. Un settore che era molto femminile ora è molto più uomini donne è quello di chi sta alla cassa dei supermercati. Il settore tessile ha una persistente presenza di manodopera femminile. Invece, l‟industria meccanica e siderurgica, il comparto metalmeccanico è un settore di forza lavoro maschile di uomini abbastanza adulti. Non essendoci la produzione in serie uomini hanno una buona professionalità e risiedono nelle aree urbane, all‟inizio del „900 nel panorama italiano abbiamo una nuova forma di scontro politico sindacale. Nelle campagne, dove ci sono i braccianti e nelle città dove ci sono le fabbriche e i lavoratori si organizzano in sindacati. Accanto all‟organizzazione sindacale del lavoro dipendente, abbiamo l‟organizzazione sindacale dei datori di lavoro. A inizi del „900 questa dialettica sociale che è frutto delle trasformazioni economica si svolge in maniera politica per motivi politici ed economici. Economici perché cresce l‟economia, cresce il PIL, e dare reddito più alto a tutti è possibile. Sosta Questo dato economico positivo che favorisce la dialettica si svolga su un terreno più democratico, favorisce la linea politica di Giolitti. Giolitti è un liberare. A inizi del „900 rende più liberare il sistema nel senso che si allarga il diritto di voto, fino ad arrivare al suffragio universale maschile e una neutralità dello stato nel rispetto al conflitto sociale. Per lo sciopero c‟è un modifica del diritto penale. Lo sciopero è uno strumento di lotta sindacale. Il sistema italiano diventa più moderno, crescono i redditi. Soprattutto considerando gli squilibri territoriali, crescono i redditi nell‟Italia del nord e nelle aree urbane. Cambiano i consumi e gli stili di vita. Abbiamo da un lato la formazione di un ceto medio che si allarga, dall‟altro lavoratori dell‟industria, urbani che hanno dei redditi che divengono un po‟ più superiori dei redditi di sussistenza. Esempi legati anche agli stili di vita delle città. Lavoratori uscita fabbrica stabilimento FIAT 1910. gli operai che escono si vedono i primi film, sono tutti uomini e alcuni di loro hanno ad esempio una bicicletta. La bicicletta è un bene di consumo durevole di una società che sta cambiando. 1860 -70 le bici erano un po‟ diverse rispetto ad oggi, poi messa a punto nel tardo „800. La bici è un bene di consumo durevole che hanno tutti. La bici è uno strumento per muoversi, ma anche per divertirsi. Esempio di utilizzazione di prodotto nuovo, moderno. 90 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il discorso dello sport come specchio dei tempi che cambiano. Nasce a inizi „900 un quotidiano che è la Gazzetta dello Sport, deve esserci un mercato di lettori => gente alfabetizzata. Questo fa capire l‟allargamento dei consumi. L‟automobile resta in questa fase un prodotto di nicchia. La Fiat, la Romeo, le ditte produttrici di auto, sono aziende che producono su scala ridotta. I volumi produttivi sono limitati. Numero di auto molto limitato, all‟epoca erano un oggetto di lusso. Mercato di auto ristretto, e il settore è un settore di nicchia. Nel caso italiano storia famosa è della FIAT, costituita da un gruppo di signori a Torino nel 1889 (Fabbrica Italiana Automobili Torino). Nasce a Torino e si afferma come una delle più significative aziende automobilistiche. Tra i fondatori c‟è Giovanni Agnelli, poi diventa l‟unico proprietario. Questo è il quadro dell‟Italia che sta cambiando. Si inserisce nella fase economica internazionale tra fine 800 e 900. Arriviamo alla prima guerra mondiale, 1914. Prima Guerra Mondiale è un momento di grande rottura del sistema. Da un lato la guerra mondiale può essere vista come la naturale conseguenza di quello che era venuto negli anni precedenti, ma anche punto di rottura. Naturale conseguenza nel senso che erano andate maturando rivalità fra stati che portano al conflitto aperto e agli schieramenti e sistema di alleanza della prima guerra mondiale. Gli Stati Uniti per tanto tempo non entrano in guerra. In Europa c‟era una potenza emergente, la Germania, voleva maggior spazio. Guerra franco prussiana aveva portato via l‟Alsazia e la Lorena. Francia e Inghilterra dalla battaglia di Waterloo non hanno combattuto. Francia e Inghilterra hanno avuto una competizione a livello di competizione degli imperi coloniali mai tradotta in guerra. Entrambe le potenze europee guardano la Germania. Germania in rotta di collisione con Francia e Inghilterra e con la Russia. C‟era una forte tradizione di espansione a est. Movimenti di tipo nazionalistico e superiorità di un popolo sugli altri. All‟interno di questo discorso c‟è l‟idea che la stirpe germanica è superiore ai popoli slavi. È una idea che ha radici profonde. L‟impero russo è alleato con la francia. La Germania alleata all‟impero austro ungarico che deve affrontare un pericolo nazionalismo dei popoli che sono sottomessi all‟impero austro ungarico. Conflitto tra Italia e austroungarico e area balcanica. La Serbia c‟è già, la Bosnia è controllata dall‟impero austro ungarico. Non esiste la Polonia, è divisa tra impero tedesco e russo. Questi sono i problemi dell‟impero austro ungarico. C‟è un attentato a Sarajevo in cui un nazionalista bosniaco uccide il principe ereditario dell‟impero austro ungarico. L‟Austria Ungheria attacca la Serbia, le impone conseguenze pesanti che rifiuti. La Serbia attacca, entrano in guerra i russi, e Francia Inghilterra. La guerra diventa mondiale perché coinvolge i paesi europei e anche l‟impero ottomano. L‟Italia rimane all‟inizio neutrale. I paesi hanno dei possedimenti coloniali fuori dall‟Europa e combattono anche la. La guerra è un portato di quanto è avvenuto prima 91 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo ma è una guerra devastante, è la guerra di una società industriale. Questo è il punto cruciale. Le guerre sono guerre della società industriale. Quelle del „900 sono guerre di una società industriale, si usa la tecnologia che ha fatto passi da gigante. Gli effetti in termini di capacità distruttiva sono enormi. Esempio nella prima guerra l‟uso delle armi chimiche. I tedeschi sono i primi a usare gas mortali in guerra. I bombardamenti non ci sono ancora. Gli aeroplani non sono ancora in grado di fare danni rilevanti. I cannoni sono molto resistenti. I cannoni, le bombe. In questa guerra muoiono milioni di persone. L‟Italia che entra nel 1915 ha 600.000 morti. I morti sono principalmente militari. Muoiono anche in zone civili ma sono principalmente militari. Il numero delle vittime civili tende poi a superare il numero delle vittime militari. Nella prima guerra mondiale muoiono di più i soldati. Come guerra industriale, l‟effetto è una domanda fortissima di materiale bellico. Ci sono eserciti di massa con prodotti industriali, e un consumo fortissimo di materiale bellico. La capacità di produrre più materiale bellico, sarà una delle ragioni della vittoria di Inghilterra Francia Italia e Stati Uniti, messi insieme sono più forti della Germania. Si deve produrre materiale bellico. Economicamente, l‟andamento della domanda è domanda di beni industriali, ma si modifica rispetto alla domanda in periodi di pace. La gente ha sempre bisogno di mangiare, la domanda di beni alimentari è stabile ma abbiamo distorsioni della domanda riguardo alla situazione bellica. Ci si sforza per produrre per la guerra. C‟è una distorsione anche nel mercato. Il cliente fondamentale è lo Stato, sono gli stati belligeranti che si rivolgono alla loro industria e anche all‟industria dei paesi alleati. L‟Italia che entra nel 1915 cerca di stimolare al massimo i settori industriali, se ciò non basta cerca di avere rifornimento da Inghilterra e Stati Uniti , dagli alleati. Lo Stato è il cliente, in una situazione emergente, deve organizzare la produzione industriale che è gestita da imprese private. La produzione di materiale bellico la fanno le imprese private. Il titolo di questo paragrafo è PRODUZIONE INDUSTRIALE NEGLI ANNI DI GUERRA. Come lo stato organizza una produzione bellica che è realizzata da imprese private? Lo stato ha il problema di far arrivare regolari rifornimenti di materiali bellici alle forze armate. Lo stato individua le fabbriche in grado di produrre materiale bellico. Le individua e attribuisce a queste fabbriche una qualifica, la qualifica di ausiliarie alla produzione bellica. Cosa vuol dire fabbriche ausiliare? Produzione revisionata da un ausiliare dell‟esercito, godono di alcuni vantaggi. Già il vantaggio di operare per un mercato in termini di espansione. Bisogna avere maggiori garanzie nell‟approvvigionamento delle materie prime. Il carbone deve arrivare alle fabbriche. Altro elemento è l‟intervento nel mercato del lavoro. Il mercato del lavoro cambia completamente. Dall‟oggi al domani alcuni milioni di maschi adulti vengono richiamati alle armi, devono andare a fare i soldati, e quindi escono dal mercato del lavoro. Si 92 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo creano nel mercato del lavoro dei buchi clamorosi. C‟è bisogno di produrre e un sacco di addetti vanno a combattere. Da un lato nelle campagne i contadini vengono arruolati, vanno a combattere e non vengono rimpiazzati. La produzione si contrae moltissimo, ma è compensata da un aumento di importazione di beni alimentari che vengono dall‟America. I contadini vengono richiamati. Anche gli operai vengono richiamati, ma c‟è un problema. Non è possibile sguarnire di lavoratori le fabbriche che producono per la guerra. Allora, lo stato organizza anche pezzi di mercato del lavoro. Nel senso che i lavoratori delle imprese ausiliarie, possono essere esonerati dal servizio militare. La loro produzione è strategica nel momento in cui lavorano nei reparti della fabbrica. Se ci sono delle persone chiamate alle armi e arruolate e si scopre che hanno qualifiche operaie utili, a volte come militari vengono destinati a lavorare nelle fabbriche del Nord e non vanno in trincea. Si crea una forza lavoro di lavoratori esonerati dal servizio militari o militari che vanno a lavorare nelle fabbriche. Effetti: scompare la disoccupazione, blocco dei flussi migratori. Le risorse umane sono usate in Europa e poi c‟è un altro fenomeno rilevante sul mercato del lavoro: maggior impiego di forza lavoro femminile. Oltre che per i settori tradizionali entrano le donne, si hanno le operaie donne che entrano in fabbrica. Forza lavoro che un po‟ cambia ma è sottoposta a controlli rigidissimi. Con la Prima Guerra Mondiale non è possibile l‟indisciplina della forza lavoro che è sottoposta a controlli di tipo militare. Se si sciopera si abbandona la produzione bellica. Se scioperano si toglie l‟esonero e vengono mandati a combattere. Nel 1917 18 in alcuni paesi tipo Russia si ha la rivoluzione, in altri invece ci sono tensioni che crescono. Altro aspetto, lo stato è il cliente. Spostiamo l‟analisi sulla FINANZA PUBBLICA ED ECONOMIA MONETARIA. Finanza pubblica. Assistiamo ad una esplosione della spesa pubblica legata alla spesa per armamenti. Problema è come gli stati che fanno per aumentare la spesa pubblico? Modi per far fronte ad una spesa pubblica che è in aumento rapidissimo. Primo è aumentare la pressione fiscale, lo fa l‟Inghilterra. Ha redditi procapiti più alti e può fare uso della leva fiscale. L‟Italia ha più difficoltà nell‟agire con la leva fiscale. Secondo modo è ricorso al debito. Il debito può essere o l‟emissione di titoli di stato, lo stato si fa prestare denaro in parte rivolgendosi ai cittadini (prestiti obbligazionari). Titoli di stato sono comprati anche all‟estero. L‟Inghilterra autofinanzia la sua guerra Francia e Italia ricorrono a prestiti esteri inglesi e americani. Terzo modo è aumentare l‟emissione di carta moneta. Ciò ha effetti di economia monetaria. Primo effetto è che non è più mantenibile la convertibilità della moneta cartacea in moneta metallica d‟oro. Aumenta la moneta cartacea e lo stato introduce il corso forzoso. Si abbandona quindi il gold standard, il regime aureo. Lo fanno tutti gli stati che partecipano alla guerra. Lo fanno sia quelli che emettono più carta moneta ma anche 93 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo chi lo fa un po‟ meno. Gli stati abbandonano il gold standard e abbiamo a livello internazionale un sistema monetario di cambi che non sono più fissi. I cambi monetari sono cambi fluttuanti, che variano. Altro effetto ovvio dell‟aumento della circolazione monetaria è la svalutazione della moneta = aumento dei prezzi = inflazione. L‟aumento della massa monetaria si traduce in aumento dei prezzi, m si dilata (formula di Fisher), i prezzi aumentano. Oltre all‟aumento dei prezzi si ha anche contrazione di domanda e offerta di determinati beni. Se ci sono segnali di guerra in medio oriente il prezzo del petrolio ha subito alterazioni verso l‟alto, all‟epoca era costoso invece il carbone. Il carbone diventa più caro perché c‟è una forte domanda di carbone, e perché sono aumentati i costi di trasporto perché, ad esempio, gli inglesi sono da tempo i dominatori dei mari, hanno una flotta navale fortissima. Gli inglesi mandano la loro flotta a bloccare nel Mare del Nord i porti tedeschi. I tedeschi come reagiscono? Costruendo i sottomarini. La tecnologia ormai lo consente, ci sono motori a combustione interna, i tedeschi costruiscono i sottomarini che vanno nel Mare del Nord e nell‟Atlantico. Cosa fanno i sottomarini? Affondano le navi dei nemici ma anche quelle neutrali. Con questo tratto, alla fine 1917 gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco dell‟Inghilterra, penultimo anno di guerra determinante per il conflitto. Le assicurazioni, le polizze sul naviglio e sul carico delle navi, vanno alle stelle dal punto di vista economico. I costi delle assicurazioni ricadono sul prezzo del bene che viene trasportato. Non è un fattore inflazionistico in questi anni ed è un paradosso dal punto di vista economico, il costo del lavoro. È un paradosso perché se vedessimo domanda e offerta sul mercato del lavoro, abbiamo una offerta di lavoro scarsa, c‟è la piena occupazione, e c‟è un sistema che domanda forza lavoro. Questo dovrebbe determinare un aumento dei fattori produttori che invece non c‟è. Ci sono controlli extra economici che impediscono gli aumenti salariali. O meglio, ci sono aumenti di salari nominali (perché c‟è inflazione) che corrispondono a una contrazione delle retribuzione in termini reali. C‟è una perdita di potere di acquisto delle retribuzioni in una situazione di piena occupazione. Bilanci pubblici affaticati, mercato monetario che impazzisce, e fluttuazione dei cambi. Rapporto tra inflazione e fluttuazione della moneta. Come variano i valori della lira sterlina rispetto al dollaro. Rapporto tra il variare di una moneta rispetto all‟altra col tasso di inflazione. Spieghiamo il rapporto tra inflazione e svalutazione della moneta. Voglio vedere l‟impatto delle inflazioni sull‟andamento dei cambi valutari. Consideriamo l‟inflazione da aumento dei prezzi e il cambio valutario. Quale/i inflazioni devo considerare? Quella dei due paesi interessati. Si va a vedere in questa situazione in cui il tasso di inflazione varia da paese a paese e dall‟altro non ci sono cambi fissi, accade che il paese con forte inflazione, ha una moneta che si svaluta di più rispetto al bene reale rispetto ad altre monete e quindi si svaluta rispetto ad altre monete. 94 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo In cambi fissi c‟è svalutazione della moneta rispetto alle altre. C‟è una inflazione equilibrata dei paesi che aderiscono al gold standard. I paesi con inflazione elevata sono quelli che hanno una moneta che si indebolisce rispetto alle altre. Avviamo visto di questa guerra gli effetti di produzione industriale, mercato del lavoro, irrigidismo economico sul mercato del lavoro, i bilanci pubblici, e sistema monetario. Effetti. Devastanti per la società europea. Le distruzioni sono larghe ma in molti paesi sono territorialmente circoscritte. A ovest, le zone interessate dai combattimenti non sono territori dei paesi coinvolti della guerra. In Francia e Germania il fronte è una linea molto definita, si muove pochissimo. Qui fanno gli assalti uscendo dalle trincee per conquistare le trincee del nemico. Si combatte li, Parigi, Bordaux, Berlino Amburgo, Monaco di Baviera, non sono direttamente toccate dalle operazioni di guerra. I danni materiali della guerra all‟apparato industriale, non sono rilevanti. In alcuni casi le fabbriche si sono anche ingrandite. Dal punto di vista politica nel 1917 da un lato in Russia c‟è la rivoluzione ed esce dalla guerra. L‟uscita della guerra dalla Russia è fiancheggiata dall‟entrata degli USA. Esito della sconfitta molti trattati di pace perdita di territori. Non esiste Austro Ungarico, nasce Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, nasce la Polonia prendendo pezzi di terre tedeschi e russi. Nasce la Germania che restituisce a Francia l‟Alsazia e la Lorena. Non esiste più l‟impero ottomano. Nasce l‟attuale Turchia. L‟Irak Libano, Siria, Arabia Saudita, tutte zone che erano dell‟impero ottomano, sono controllate da inglesi e francesi. I confini cambiano. L‟Italia prende Trento, Trieste e l‟Alto Adige, sud Tirolo, popolazioni assolutamente non italiane. Nasce la Jugoslavia. I confini cambiano e ci sono paesi che pagano il prezzo maggiore. Altra cosa nel 1919 trattati di pace, in particolare importante è quello fatto a Versailles con la Germania. La Germania sconfitta, molla un territorio alla Cecoslovacchia dei Sudeti, dove c‟era popolazione di lingua tedesca. La Germania con il trattato di pace, viene considerata dai vincitori, la responsabilie del conflitto. La colpa della guerra è dei tedeschi. Dal punto di vista concettuale essendo la responsabile del conflitto, deve risarcire i vincitori per i danni di guerra che i vincitori hanno subito. Si crea una commissione tecnica che deve dire a quanto ammontano i danni. Questi danni corrispondo a due volte il PIL tedesco dell‟epoca. Queste sono le riparazioni. La Germania deve pagare a rate. Ci sono rate gravose annuali o semestrali, pagamenti rateali di questo monte riparazioni che grava sull‟economia tedesca. In Germania si apre un dibattito sulla sostenibilità economica delle riparazioni. Se la prendono perché perdono territori, perché è considerata l‟unica responsabile e perché devono pagare le riparazioni. Alcuni dicono non siamo in grado di pagare le riparazioni. In parte in realtà le paga. Alcuni studiosi storico economici dicono che la Germania 95 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo sarebbe stata capace a pagare tutto. Ancora la Germania ha dei limiti sul suo esercito, i soldati non devono superare un certo numero. Effetto della guerra è quello di una complessa situazione di debiti/crediti finanziari a livello internazionale. Obblighi della Germania nei confronti dei vincitori, riparazioni, pagamento dei danni di guerra. Per i paesi alleati ci sono pendenze finanziarie. Da un lato problema di riparazioni, poi problema di debiti crediti di paesi alleati nei confronti ad esempio di Inghillterra e USA. Gli USA diventano grandi creditori a livello internazionale. Alcuni paesi dicono io pago i debiti nei confronti degli USA con i soldi che mi dà la Germania. Nel 1922 a seguito di una crisi economica che la colpisce, la Germania non è in grado di pagare le riparazioni. I paesi che più se le aspettavano, Francia e Belgio, mandano le loro truppe ad occupare la Rur miniere di carbone. Germania non paga?noi controlliamo queste regioni. Come reagisce la Germania? Non può militarmente, allora i tedeschi di quelle zone fanno scioperi continui nei confronti di Francia e Belgio. Il governo della repubblica tedesca paga i lavoratori in sciopero stampando carta moneta. Abbiamo questa forte emissione di moneta, una formula di Fisher in cui m aumenta a dismisura, quindi abbiamo una inflazione devastante. La moneta perde qualunque tipo di valore. Esempio, per comprare 2 uova e 4 panini, la massaia tedesca usciva con moltissimi pezzi di carta. La carta moneta reale non vale niente. Si ritorna al baratto! C‟è una fase in cui riprende piede il baratto perché ormai la moneta ha perso valore. La situazione viene risolta. A livello internazionale Inghilterra e USA dicono non bisogna destabilizzare la Germania. La storia del Novecento ha un elemento nuovo , l‟Unione Sovietica nel 1917, problema di margine nell‟equilibrio diplomatico. Problema che si pone è la diffusione di spinta rivoluzionaria nell‟Europa occidentale. La Germania è a rischio da questo punto di vista. La stabilità in Germania è importante per evitare spinte rivoluzionare. La situazione tedesca viene stabilizzata in questo modo: dal punto di vista monetario, si cambia la moneta. I marchi che non valevano nulla vengono ritirati. Vanno in banca i tedeschi e ricevono dando in cambio i marchi, e ricevono nuovi marchi. I paesi vincitori contestualmente, concordano un pagamento delle riparazioni un po‟ meno oneroso. Fanno rate meno onerose al governo oneroso che accetta queste concessione, e il governo USA fa prestiti a Germania. Nel 1923 abbiamo una stabilizzazione della situazione tedesca. 10/12/10 Informazioni sul manuale. Abbiamo cominciato a parlare della prima guerra mondiale e delle sue conseguenze, soffermandoci in particolare sui problemi di debiti e crediti fra stati e sul problema delle riparazioni della Germania. Debiti e crediti interalleati, le riparazioni pesavano come macigni a livello internazionale. A livello internazionale il sistema monetario non è 96 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo tornato al gold standard che finisce nel 1914. abbiamo analizzato il problema di inflazione, perdita di potere d‟acquisto… nel 1922 la situazione comincia a stabilizzare. Nel 1923 c‟è l‟occupazione della Rur, ma ha fine perché poi non porta ad alcun risultato positivo. Eredità della guerra su ciò che accade all‟apparato industriale e sul mercato del lavoro, per far riferimenti alla finanza pubblica e tensioni socio politiche degli anni dopo la prima guerra mondiale. Condizioni dell‟industria, mercato del lavoro, finanza pubblica, tensioni, dobbiamo tenere in mente cosa è successo durante la guerra. Negli anni di guerra avevamo un apparato industriale fortemente orientato alla produzione bellica, ciò aveva significato che lo Stato ha dato un contributo decisivo con allocazione di risorse, in termini di materie prime. Questo scenario legato alla domanda bellica col finire dell‟ostilità scompare dall‟oggi al domani. Appena è stipolato l‟armistizio, cambia tutto. Finiscono l‟ostilità, i ministeri militari congelano le commesse. Immediatamente il Cliente smette di essere tale. C‟è il problema drammatico della riconversione produttiva. Le imprese che avevano lavorato per la guerra, devono trovare altri mercati, altri clienti. Questa riconversione produttiva è possibile in alcuni casi con più facilità, in altri casi con più difficoltà. Se prima della guerra c‟erano lavorazioni da periodo di pace va bene. Fiat natura di impresa automobilistica, si irrobustisce grazie a conquiste di materiale bellico (camion per l‟esercito), forniture alle forze armate, produce motori di aviazione e anche armamenti, ha officine in grado di produrre armamenti. La domanda di armamenti si azzera ma rimane il core business. Rimangono i prodotti normali, quindi torna a fare quello per cui è nata. Altre imprese più orientate alla produzione bellica, hanno oggettive difficoltà a riconvertirsi. Le conversioni vuol dire ridimensionare almeno nell‟immediato per un po‟ i volumi produttivi, vuol dire riorganizzare le officine, e licenziare le persone, ridurre gli organici. Vengono espulsi dai luoghi di lavoro decine di migliaia di addetti in un momento in cui (mercato del lavoro) ritornano dal fronte centinaia di migliaia di maschi che avevano fatto i soldati. Tornano sul mercato del lavoro perché la guerra è finita, tornano a casa. Milioni sono morti, ma altrettanti tornano a casa. Riprendono il loro posto nelle aziende o domandano lavoro. Domandano lavoro in anni in cui il sistema produttivo si deve riassestare. Il problema della disoccupazione nel 1919 è drammatica. Il sistema fatica a rimettersi in marcia, e gli stati, le PA, devono gestire le politiche economiche, devono far fronte a situazioni di crisi profonda. L‟economia ha difficoltà, ha dei problemi da superare. Gli stati, con questa disoccupazione elevata, spendono in politiche sociali. Si introducono sussidi di disoccupazione che gravano sulle finanze pubbliche, oppure si introducono meccanismi per mantenere il prezzo politico del pane. Nel 1919 gli stati spesso facevano un lavoro di prezzo politico del pane, in modo che il prezzo del pane si mantenesse basso. 97 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo I bilanci pubblici che già erano stati più che provati, stremati dalle spese belliche, continuano a essere sottoposti a sollecitazioni forti in termini di spesa pubblica. Questo appesantimento dei bilanci si protrae nel tempo. Sono anche anni molto agitati per gli individui. La guerra ha messo in movimento processi tali da generare aspettative, voglia di risarcimento sociale che sono aspettative, malesseri, insoddisfazioni di tipo diverso che si mescolano in quegli anni. Abbiamo da un lato i sacrifici della guerra vengono vissuti ad esempio da contadini italiani che hanno combattuto, i sacrifici sopportati per alcuni anni, generano in molti la speranza che dopo la guerra, dopo la vittoria sarebbero stati meglio. Sarebbero potuti diventare piccoli proprietari terrieri, o migliorare le loro condizioni di lavoratori delle campagne. Per quanto riguarda gli operai dell‟industria, dalle fabbriche sono state cacciate molte donne quando c‟era assorbimento di forza lavoro che usualmente non faceva parte di quella forza lavoro. Gli operai in fabbrica hanno due elementi che li spingono a rivendicare: un elemento è oggettivo e riguarda l‟andamento delle retribuzioni reali, che è stato negativo negli anni di guerra. Il ritmo del tasso di inflazione era stato superiore agli aumenti nominali delle retribuzioni. In alcuni anni c‟è stata una perdita di potere d‟acquisto delle retribuzioni dei lavoratori dell‟industria ottenuta in una situazione di pieno impiego ma in un quadro di coercizione politica. C‟era l‟apparato di controllo sulla censura dei giornali. Se contenevano notizie considerate dalla censura negative, non si dovevano diffondere gli articoli non dovevano essere pubblicati. C‟erano proprio dei buchi bianchi, la pagina per metà era bianca. C‟è esplosione rivendicativa legata anche alle dinamiche politiche. Dopo la prima guerra mondiale c‟è come elemento nuovo l‟evento della Rivoluzione in Russia, guardato con grande attenzione da tutti. Ci sono alcuni che se ne fregano, ma una parte lo guarda come grande esempio da imitare, altri come terribile minaccia da imitare. I reduci che tornano a casa se sono dei contadini la loro aspirazioni ha un maggiore benessere, se sono individui di ceto medio che hanno combattuto e per anni hanno sofferto, avevano dei ruoli nei reparti delle truppe d‟assalto, avevano tornati a casa maturato un‟esperienza che li portava a considerarsi protagonisti della vittoria nel caso italiano. Si sono sacrificati per la patria e hanno avuto anche un ruolo importante. Rientrano in un paese in difficoltà che non dà loro molte soddisfazioni. Banalizzando fino a un certo punto era così. Scattavano sensi di insoddisfazione e malessere molto forti. In questo contesto c‟‟erano le polemiche che si facevano. Forzando un po‟ il dato della realtà, la propaganda esacerbava le posizioni. Due esempi. Confronto operai industriali. Gli operai e quindi il sindacato che li rappresentava difendeva individui che secondo una certa immagine, erano stati durante gli anni di guerra degli imboscati. Il sistema aveva fatto si che molti operai non erano andati al fronte. Il reduce dice io mi son beccato le pallottole al fronte, voi eravate in una fabbrica a prendervi lo stipendio, dormivate a casa, io ero in trincea. Cosa rompete le scatole adesso con le rivoluzioni. 98 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Gli operai se la prendevano con gli industriali che erano definiti pescicani. Molte imprese avevano realizzato negli anni di guerra profitti molto elevati, si parlava di super profitti di guerra. La PA nel 1916 non aveva come obiettivo primario quello del pareggio di bilancio, ma di rifornire le truppe che combattevano. Dovete fornire x pezzi di artiglieria, y proiettili.. lavoravano tutti e i prezzi li facevano le imprese. Le imprese hanno la possibilità di ottenere dei profitti cosistenti, gli industriali definiti pescicani che avevano approfittato della guerra. Tensioni molto forti che portano a contrasti politici fortissimi. In Italia i contrasti vengono risolti con l‟avvento al potere di Mussolini. Un uomo politico abile si presenta con il suo movimento politico, e uso sapiente di violenza fisica e capacità di manovra politica, come l‟uomo che può portare stabilità politica. Crea attorno a sé un consenso che cresce. Nel 1922 ottiene la possibilità di formare un nuovo governo. Questo quadro di tensione, Mussolini già rappresentante in parlamento ha delle formazioni para militari, le camicie nere, e organizza quella che chiamano Marcia su Roma. Raduno delle organizzazioni a Napoli e marcia di tipo militare su Roma per andare a conquistare la capitale. il governo in carica avrebbe dovuto far intervenire la forza pubblica. Il primo ministro in carica chiede a Vittorio Emanuele III di proclamare un provvedimento d‟emergenza, lo stato d‟assedio. Il Re rifiuta, allora il primo ministro si dimette perché non è in grado di gestire la situazione, e il Re incarica Mussolini a formare il governo, mentre le sue truppe entrano a Roma trionfanti. Mussolini si trova la maggioranza parlamentare. Dal punto di vista politico esercita un potere forte. Lasciamo gli anni successivi alla guerra e facciamo flash da storia economica italiana. Mussolini nel 1924 nuove elezioni politiche con legge elettorale che prevede premio ampio alla lista che avrebbe avuto più voti. Mussolini prende la maggioranza dei voti e ha la maggioranza del parlamento. C‟è proprio un salto di qualità: passaggio da quadro politico istituzionale che prevede l‟elezione con più partiti, al di regime. C‟è il caso di un deputato dell‟opposizione, Matteotti, che dice che le elezioni sono state segnate da brogli. Il risultato non è reale. Anche qua brogli ci saranno stati, ma la lista di Mussolini aveva comunque un grandissimo consenso. Matteotti fa discorso di denuncia, qualche giorno dopo viene rapito e fatto fuori. Il cadavere si trova nel gennaio del 1925. L‟opposizione abbandona la camera, Mussolini continua a governare anche se con un po‟ di difficoltà. L‟opposizione fragile e divisa. Mussolini ha l‟appoggio della monarchia, degli italiani. Quando si trova il cadavere di Matteotti dice mi assumo la responsabilità politica e sociale di ciò che è successo. Nel 1925 c‟è cambiamento istituzionale, diventa regime. Ci sono leggi speciali: vietati tutti i partiti che non sia quello fascista, i sindacati ad eccezione di quello fascista. Dal punto di vista politico c‟è questa situazione. 99 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Il quadro economico è di maggiore stabilità. La situazione economica si è stabilizzata, la riconversione industriale è avvenuta. Dal 1922 l‟economia si è riorganizzata e riprende a marciare. Le cose cominciano ad andare meglio. Torniamo all‟economia internazionale. In Francia, Germania ed Inghilterra non si traducono in un cambiamento politico così rilevante come per l‟Italia. Cambiamento politico rilevante in Germania dopo la crisi del 1929, in Russia nel 1919 a seguito della rivoluzione. A partire dal 1922 abbiamo una stabilizzazione del quadro economico generale. Stabilizzazione per cui si parla (def. Americana) di ruggenti anni ‟20. questa è la stabilizzazione di un sistema che ha un grande centro che è quello del mondo occidentale. La Russia è a parte, segue un processo di sviluppo molto isolato, l‟Africa, l‟Asia e l‟America Latina sono politicamente ed economicamente subalterni. Il mondo occidentale si è stabilizzato ma a velocità diverse. Gli USA velocità notevolissima, in Europa però ci sono forti elementi di debolezza. Abbiamo due poli USA ed Europa Occidentale. Gli USA escono vincitori, hanno sofferto poco la guerra, sono entrati nel 1917, hanno mandato truppe in Europa, hanno avuto numero di vittime inferiori rispetto ai paesi europei, hanno potuto produrre per sé e per gli alleati e hanno fatto prestiti. Sono diventati creditori. Il loro sistema produttivo grazie anche ad una domanda interna di forte crescita, diventa moderno. Stadio di Rostov, produzione e consumi di massa. Le dimensioni dell‟impresa sono decisamente superiori rispetto agli Europei. Nuovi modelli di organizzazione del lavoro, diffusione del Taylorismo. Diffusione della radio, beni di consumo di massa, diffusione di automobili che non ha eguali nel mondo. Sono un mercato in forte espansione. Al contrario, i paesi europei, hanno ancora dei debiti nei confronti dell‟estero e degli Stati Uniti in particolare, hanno avuto faticosa riconversione e tensioni sociali molto forti. Sul mercato del lavoro, dopo la prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti cambiano la loro politica migratoria. Erano stati molto aperti ad accoglierei immigrati, dopo il 1919 mettono dei limiti. La popolazione americana dal 1776 al 1914 era cresciuta molto per effetto di saldo naturale molto positivo. Nascevano molti bambini e c‟era un forte afflusso di persone dall‟estero. Gli Stati Uniti cambiano l‟approccio alla politica migratoria, introducono delle quote. Ciò significa che si riduce per i sistemi economici europei uno sbocco che aveva avuto una funzione rilevante. C‟è ancora lo sbocco dei paesi dell‟America Latina ma ora si pongono delle barriere, quote. Questo è un altro problema, oltre all‟indebitamento di alcuni paesi europei. In Europa c‟è ripresa ma non così forte come negli Stati Uniti. Gli USA prestano denaro e assorbono beni prodotti in Europa che in parte possono essere prodotti sul mercato americano. Il settore agricolo era a livello internazionale in fortissima espansione. Da cosa era caratterizzata la dinamica del settore agricolo nell‟Ottocento fino alla prima guerra mondiale? C‟era una meccanizzazione molto diffusa, uso di fertilizzanti chimici. 100 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Macchine agricole e impianti chimici hanno come effetto l‟aumento della produzione e della produttività agricola. Si riesce a sfamare una popolazione che cresce, i prezzi prodotti agricoli rispetto al reddito tendono a declinare. Nel corso dell‟800 avevamo un altro fenomeno rilevante: l‟estensione delle terre coltivate. La risorsa terra nel corso dell‟800 è una risorsa che aumenta. Migliori strumenti e maggiori terre da coltivare. Nel „900 il fenomeno di nuove terre da coltivare c‟è molto meno, c‟è una intensificazione di strumenti più moderni da coltivare. Diffusione di questi strumenti mette fuori combattimento le piccole aziende marginali. I produttori agricoli marginali vengono messi fuori mercato. Negli anni della prima guerra mondiale, la produzione agricola europea era crollata. Il crollo della produzione agricola europea, non era stato un crollo uguale della domanda di beni alimentari prodotta. La popolazione europea continua a mangiare. La domanda era soddisfatta dai produttori americani. Dopo la guerra i contadini tornano nei campi a coltivare magari usando macchinari un po‟ più moderni. La produzione europea era molto cresciuta. Abbiamo per tutti gli anni ‟20 una situazione di grande capacità di produzione di beni primario rispetto alle capacità di assorbimento del mercato. L‟innovazione tecnologica gioca la sua parte. Questo surplus significa ridurre i prezzi dei beni agricoli. Gli economisti in questo caso parlano di deflazione strutturale. Deflazine = calo dei prezzi. Questo calo crea problemi agli agricoltori, ai produttori agricoli. Questo calo dei prezzi da cosa può essere bilanciato? Bisogna ridurre i costi. I prezzi calano, devo mantenere margini di profitto, quindi in una situazione di prezzi calanti devo ridurre i costi. Come posso contenere il costo del lavoro? Oltre che ridurre i salari, si aumenta la produttività. Il prolungare la giornata lavorativa può essere una risposta perché dovrebbe accompagnarsi ad un aumento di produzione. Il lavoro straordinario dovrebbe essere pagato un po‟ di più rispetto alle ore di lavoro ordinarie. Si aumenta anche la produttività del lavoro. Ho una forza lavoro che costa 100, visto che non posso farla diventare 80, la faccio produrre di più. In parte posso sostituire lavoratori che vanno in pensione, e quelli che ci sono rendono di più. I modi che rendono di più sono diversi. Organizzo la fabbrica nel senso rendono di più quindi faticano di più, si eliminano i tempi morti. Si possono dare anche ai lavoratori macchinari più efficienti, si investe in macchinari. La riduzione del costo della forza lavoro operata, che si usa, compensa anche il costo ottenuto per l‟acquisto di macchinari. Non si dice lavori più ore, lavori più ore, ma con macchine migliori e in condizioni in cui puoi lavorare meglio. La riduzione dei posti grazie all‟innovazione tecnologica, a un certo punto più di tanto non si sviluppa e, 1927-1928 negli Stati Uniti i produttori agricoli cominciano ad essere in difficoltà. Non hanno margini di riduzione dei costi tali da affrontare la riduzione dei prezzi. 101 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo I contadini americani di ceto medio, hanno loro fattorie, e discreti redditi familiari. Come imprenditori sono in difficoltà crescente, non hanno più utili. Non riescono a pagare le rate dei mutui, cominciano a trovarsi in difficoltà, 1927-28. questa crisi si traduce su due piani: da un lato per le banche americane diventano creditori insolventi. Il sistema bancario entra in sofferenza. L‟altro aspetto per cui la crisi si traduce sul sistema è che comprano meno, hanno meno soldi per acquistare. Abbiamo un rallentamento nella domanda di beni industriali. All‟inizio del ‟29 si traduce in un rallentamento delle imprese industriali. Le imprese producono per il magazzino, aumentano le scorte. I prodotti rimangono invenduti. Nel 1929 ci sono avvisaglie di crisi assolutamente trascurate da chi gioca in borsa. Ci sono divaricazioni fra l‟economia della produzione di beni che comincia a sentire difficoltà e l‟economia della borsa e speculazione. Rimane in borsa, un‟atmosfera di ottimismo. C‟è un aumento della fiducia nel valore delle azioni che non ha riscontro come salute effettiva economica delle imprese. Si pensa che il valore delle azioni comincia a salire. Ci sarà gente che si comporterà di conseguenza. Se siamo convinti che le azioni oggi valgono 100 domani 120, le compriamo, perché se io le vendo ci guadagno il 20%. Uno aveva detto è una cosa singolare dal punto di vista delle dinamiche economiche. Una osservazione è che in genere aumenta la domanda di beni man mano che costa meno. Per reazione al contrario, se il loro valore aumenta, suscitano interesse. Il loro valore crolla, la gente comincia a vendere. Nella New York del 1929 c‟è euforia, ottimismo, la gente compra azioni. C‟è euforia finanziaria. Gli investitori in borsa a volte si fanno anche prestare capitali. 100 capitali vado a comprare azioni che valgono 100. facendomi prestare capitali intanto do in garanzia a chi mi presta il denaro azioni per 95 e poi pago un interesse del 2-3%. Il valore delle azioni da 100 diventa 110. Se improvvisamente il valore delle azioni precipita per cui da 100 si va a 60, bisognerebbe costituire una garanzia. Nel 2008 era crollato il valore delle case che costituivano la garanzia per chi aveva concesso il mutuo. Nell‟ottobre del 1929 cambia la percezione dell‟economia reale. Si diffonde il panico, si comincia a vendere azioni e il prezzo delle azioni crolla. I problemi dell‟economia reale erano di sovracapaictà produttiva rispetto alla capacità di assorbimento del mercato in quel momento dato. Il sistema economico produceva più di quello che il mercato poteva assorbire. Quando tutto crolla c‟è la crisi finanziaria e la crisi dell‟economia reale. Il sistema economico americano non ha sbocchi, ha sbocchi di mercato che si sono ristretti. Come reagisce l‟impresa? Rallenta la produzione, licenzia persone. La domanda interna si contrae e si produce meno, è la grande depressione. Si riduce la produzione, si licenziano gli addetti, e i consumi interni continuano a diminuire. C‟è una capacità produttiva che non trova adeguati sbocchi di mercato. La prossima volta vediamo la crisi e la sua diffusione in Europa. 102 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo 14/12/2010 Stavamo parlando della crisi del ‟29. Della crisi del ‟29 avevamo visto proprio le spiegazioni. Da un lato il problema finanziario logistico, questa corsa all‟investimento di titoli che aveva fatto aumentare in maniera sensibile i valori delle azioni sino al crollo del ‟29, dall‟altro radici più profonde che andavano ricercate nello squilibrio tra capacità produttiva, produzione e capacità di assorbimento del mercato stesso, problema di insufficienza della domanda. Quando la crisi esplode nel 1929, la reazione dell‟autorità politica americana non è all‟altezza, anche perché ci sono problemi di lettura e interpretazione della crisi. Analizzando le cause della crisi del 1929, viene messa a punto da un economista Keynes: analizzò il problema cruciale quello dell‟insufficienza della domanda con una serie di ricadute sul mercato del lavoro. Keynes scrisse una delle sue opere più importanti in cui legava problemi del sistema, occupazione, con l‟obiettivo della piena occupazione e uso pieno delle capacità produttive. Questa impostazione tutti la fanno propria. Altra lettura è che era stato concesso un credito troppo facile nel ‟27-29, poi esplode la bolla speculativa. Le prime reazioni sono improntate a questa visione un po‟ limitata e limitante, per cui si alza il tasso di interesse, si pensa che sia stato un fenomeno passeggero e non si ha pensato che la crisi colpisca in profondità il sistema. Contrazione della domanda, ridurre produzione, licenziare persone. Risultati negli USA: tra il 29-32 il reddito nazionale USA si riduce del 38%. Contestualmente aumenta la disoccupazione. Nell‟ottobre del 1932 da 13 milioni di disoccupati che rappresentano circa il 27% della popolazione attiva. Ancora, tra il 30 e il 31 falliscono circa 2000 banche. Il settore bancario dell‟erogazione del credito è colpito dalla crisi. La risposta politico è aumento del tasso di interesse e l‟idea di chiudere il mercato per proteggere i prodotti locali, cerco di bloccare le importazioni. Questa torsione al protezionismo, non è solo degli USA ma anche di altri paesi. C‟è una chiusura dei mercati, non a livello di protezionismo, ma inasprimento di dazi tali da scoraggiare le importazioni. Sia l‟aumento del tasso di interesse che il protezionismo non rilanciano la domanda. Gli USA sono in crisi sino al 1932 1933. La crisi non è solo americana, ma diventa mondiale, quindi anche in Europa. L‟Europa era legata agli USA. Aveva ricevuto capitali dall‟America. Questi capitali erano tornati indietro, deflusso di capitali perché la FED aveva cominciato ad aumentare il tasso di sconto, cercando di porre dei freni alle ondate speculative, ancora perché le prospettive di guadagno, investimenti in azioni, era tale da incentivare il ritorno del capitale negli USA perché c‟era il periodo di euforia. L‟Europa accusa la mancanza di mercato dei capitali, di sbocchi nel mercato statunitense e accusa squilibri di capacità produttiva del mercato. Anche in Europa dal 103 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo 1930 al 1931 abbiamo crisi di banche, fallimenti, disoccupazione che aumenta con dinamiche simili agli USA. Il paese più colpito è la Germania che aveva specfici problemi come le riparazioni. In Germania la disoccupazione è fortissima. Ciò indebolisce le istituzioni politiche del paese che nel 1919 erano istituzioni repubblicane. C‟era una repubblica ma tanti malesseri che si aggravano quando dopo alcuni anni di ripresa, arrivano in Germania gli effetti della crisi. L‟aumento dei disoccupati è un elemento forte, di questa situazione ne approfitta Hitler. Con utilizzo di violenza politica molto diffusa pur essendo un sistema democratica, va al potere promettendo un riscatto alla Germania dal punto di vista economico. Ci sono analisi socio politiche che evidenziano come si possono fare delle curve simili in Germania fra l‟aumento della disoccupazione e l‟aumento degli iscritti al partito nazista. 1932 1933 punto massimo della crisi e avvio di politiche diverse di ripresa. In America nel 1932 è eletto presidente un candidato del partito democratico: Rooswelt. Avvia una politica del “New Deal”, Nuovo Corso. È una politica economica che il governo di Roosvelt mette a punto e parte da alcuni presupposti: bisogna lottare contro la disoccupazione e rilanciare l‟attività economica del paese. Come? Usa strumenti di intervento e una chiave di lettura molto diversa rispetto agli strumenti usati sino alla sua elezione. Problema è rilanciare la domanda che vuol dire utilizzare lo strumento della spesa pubblica e quindi abbandonare un‟idea di ortodossia del bilancio dello stato. Il bilancio può essere in debito, è il deficit spending. Un livello alto della spesa pubblica si traduce in investimenti in opere pubbliche, riassorbimento della popolazione e rilancio del sistema economico. Altro aspetto è una riflessione sul costo del lavoro, i salari industriali e l‟impatto che hanno sul sistema economico. Roosvelt si muove in un periodo dove non esiste problema di competitività della produzione, localizzazione produttiva; elementi che fanno parte dello scenario dell‟economia odierna. Le economie erano integrate, ma le attività che si svolgevano nel sistema economico di allora erano molto fondate su basi nazionali. Ciò premesso, Roosvelt fa un secondo ragionamento: la politica è quella di dire anche se le retribuzioni aumentano, questo non è negativo. Vuol dire più potere d‟acquisto per i lavoratori. Industria che usa meglio la propria capacità produttiva. Si riducono oneri fissi per ogni unità di prodotto realizzata e venduta. Questo tipo di visione economica ha un risvolto dal punto di vista politico. Roosvelt va alla Casa Bianca anche grazie all‟appoggio del sindacato americano. Nel 1934/6 negli USA si comincia a uscire dal tunnel della crisi, l‟economia riprende anche se la botta ricevuta era durissima. Il pieno assorbimento dell‟occupazione avverrà solo nel 1939-40 quando la domanda sarà stimolata da un nuovo elemento: la domanda bellica. La guerra mondiale come elemento di stimolo della domanda. 104 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Usa entrano in guerra nel 1941 perché il Giappone li attacca (Pearl Harbor). L‟economia USA dal 1939 aiuta l‟Inghilterra e cominciano a riarmarsi. La domanda bellica è stimolo per l‟economia. Analogo percorso di ripresa lo abbiamo in Germania con Hitler. Vince le elezioni nel 1933, un sacco di tedeschi lo votano. Diventa cancelliere. Muore poi il presidente della repubblica, ci sono elezioni dirette, e Hitler diventa anche Presidente della repubblica. Molto rapidamente modifica le istituzioni, instaura un potere assoluto dittatoriale. Apre i primi campi di concentramento per gli oppositori politici; schiaccia l‟opposizione. Rafforza il suo potere, aveva già un consenso rilevante e poi massacra l‟opposizione avviando una politica estera ed economica nuova. Rifiuta i trattati di pace: non accetta le varie condizioni del trattato di pace e comincia a rivendicare nuovi territori per la Germania. L‟idea iniziale è che tutti i territori devono appartenere alla Germania. Problemi con Polonia, Cecoslovacchia. Dal punto di vista della politica economica deve rilanciare l‟economia tedesca. Questo lo fa in modo non molto lontani rispetto a quelli di Roosvelt. Aumenta la spesa pubblica. È in parte lavori pubblici, costruzioni di autostrade, incentivo a produrre auto (maggiolino). Riarmo, spesa pubblica per armamenti. La Germania deve tornare una grande potenza militare. Una prima esercitazione è data dalla guerra di Spagna. Fatto molto rilevante, comincia nel 1936. C‟erano state elezioni in un clima di tensioni politiche forte. Era andata al governo una coalizione di sinistra. In risposta a ciò alcuni generali avevano fatto un colpo di stato ed era cominciata la guerra civile. La divisione dell‟esercito rispecchiava una divisione della popolazione spagnola. Questa guerra vede un sostegno diretto ai generali che sono l‟Italia e la Germania, e mandano reparti dell‟esercito regolare in Spagna, a combattere. I tedeschi mandano gli aerei da guerra nell‟aviazione tedesca. Siamo negli anni ‟30. gli aerei sono molto più grossi ed evoluti rispetto a quelli della prima guerra mondiale. Uno dei risultati è il bombardamento nella città di Bernika al quale Picasso ha dedicato uno dei quadri più famosi nella storia della pittura. La guerra nel 1939 finisce con la vittoria dei generali ribelli, e il capo Francisco Franco diventa il dittatore spagnolo sino alla sua morte. Dal 1933 in avanti i sistemi si riprendono. Il contesto internazionale in cui avviene la ripresa, dal punto di vista economico risulta sempre più frammentato. I vari stati tutto fanno tranne che una politica di cooperazione economica. Forte interventismo dello stato, chiusura dei mercati nazionali e dal punto di vista politico c‟è un clima di tensioni crescente. Nel 1935 l‟Italia fa la sua parte perché attacca l‟Etiopia, uno degli unici due stati indipendenti e sovrani dell‟Africa. L‟Italia aveva già territori attorno, attacca e ha una vittoria sull‟Etiopia. Si conquista l‟Etiopia, altro elemento di guerra così come nel 1938 105 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo i tedeschi occupano la Cecoslovacchia. Non occupano solo quella dei Sudeti dove c‟era la popolazione tedesca, ma la bloccano tutta. Dopo l‟occupazione della Cecoslovacchia Italia e Francia dicono a Hilter ora basta, questa è l‟ultima che ti facciamo fare. Quando Hitler, nel 1939 invade la polonia Inghilterra e Francia attaccano la Germania e comincia la seconda guerra mondiale. Essendo arrivati al 1939, riprendiamo il discorso anni ‟20-30 in Italia. L‟ITALIA ANNI 20-30, nuovo paragrafo. Economia italiana e politiche economiche. Dobbiamo partire nel parlare di questo argomento, da un approccio analitico che deve considerare due cose: il contesto economico internazionale. Cicli brevi dell‟economia internazionale sono i seguenti: da 22-23 fase di stabilizzazione raggiunta e recupero negli anni ‟20. abbiamo visto come si fosse interrotto nel 1929 e, avendo avuto come epicentro gli USA, si è propagata una crisi pesante negli anni 1930-31-32. Anche qua stabilizzazione e recupero. Spesa pubblica, spesa militare e recupero. Rilancio della domanda, produzione. Tutto sfocia nella seconda Guerra Mondiale. Questo è un alternarsi di fasi che interessa anche l‟economia Italiana. Se l‟economia italiana risente della crisi, non possiamo dire che è colpa di Mussolini. Vediamo le politiche messe in atto dai governi Mussolini. Ci sono fasi diverse di politica economica. C‟è un‟unica continuità di fondo anni ‟20 .‟30 ed è di controllo rigido sul costo del lavoro. Risultato della situazione politica di mancanza di democrazia, controllo sociale molto forte, cancellazione di sindacati autonomi indipendenti. C‟è una pace sociale palese, costo del lavoro più controllato con andamenti un po‟ diversi. Negli anni ‟20 c‟è una perdita di potere d‟acquisto delle retribuzioni. Andamento delle retribuzioni, facciamo un salto indietro. Dal 1900 al 1914 età giolittiana aumento delle retribuzioni reali. Gli aumenti retribuiti sono superiori all‟inflazione. Le imprese vanno bene perché ci sono incrementi di produttività. Abbiamo una crescita del PIL e del PIL procapite., Anni di guerra: mercato del lavoro drogato dalla guerra, controllo su forza lavoro rigido, inflazione, perdita di potere d‟acquisto delle retribuzioni. 1919-20-21 aumento retribuzioni in termini reali legate alle rivendicazioni sindacali e alle turbolenze politiche. 1922 ascesa al potere di Mussolini. Stretta di sindacati e compressione del costo del lavoro. Abbiamo una caduta delle retribuzioni reali, ripresa negli anni ‟30. Per quanto riguarda gli altri approcci di politica ci sono cambiamenti più rilevanti. All‟inizio l‟approccio di politica economica è più liberare: riduzione dei dazi doganali, controllo sulla spesa pubblica. Problemi dei governi Mussolini disavanzo pubblico e persistente inflazione. Il disavanzo pubblico viene ridotto tagliando la spesa pubblica, licenziando dipendenti pubblici. Nel 1923 la domanda bellica non c‟è, si alleggerisce la pressione fiscale. Questo favorisce una ripresa degli investimenti e produzione che vedrà il giovamento anche dal contesto internazionale di ripresa. 106 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo In Italia c‟è un‟inflazione forte, la lira si svaluta. Non c‟è più il gold standard. Alcuni paesi rivalutano la loro moneta (ritornano alla convertibilità con l‟oro), la Lira si sta svalutando. Ciò favorisce le esportazioni. un altro elemento che favorisce l‟economia italiana nel governo Mussolini è la domanda di esportazioni. Si esporta per i mercati internazionali. Cosa? Prodotti tessili ad esempio. L‟industria tessile italiana è più dinamica. La ripresa economica spiega perché poi alle elezioni del 1924 Mussolini ottiene un successo significativo, perché le cose stanno andando sicuramente meglio di prima.,questo premia chi è al governo. Nel 1925-26 Mussolini deve affrontare due questioni: da un lato quella dell‟indebitamento dello stato italiano che aveva contratto debiti con creditori esteri (USA e Inghilterra dall‟epoca della prima Guerra Mondiale), altro problema è la lotta all‟inflazione. Il problema del debito pubblico e dei prestiti esteri lo affronta rinegoziando a livello governativo i prestiti che erano stati ottenuti dallo stato da Inghilterra e Stati Uniti, rinegozia bene per il paese, rinnova a condizioni più favorevoli per l‟Italia. Operazione brillante per il bilancio pubblico. Altro aspetto di questa manovra è la stabilizzazione della lira con il ritorno al gold standard, convertibilità Lira cartacea in oro e rivalutazione della Lira rispetto alla Sterlina inglese. Nel 1926 Mussolini lancia l‟obiettivo di riportare la Lira a quota 90. vuol dire 90 lire per una sterlina. Era il cambio in corso nel 1922 quando Mussolini era andato al governo. Nel 1926 il cambio era 140 lire per una sterlina. Nel 1946 la Lira si era svalutata sensibilmente rispetto alla sterlina. Mussolini dice riportare la Lire a quota 90 e reinserirla nel regime aureo. Come ottiene questo? Pensiamo alla formula di Fisher, su cosa dobbiamo agire? È una manovra che può fare il governo agendo su M , quantità di moneta. Come è possibile agire su M? ma agire in che senso, facendo che cosa? M che andamento deve avere? Decrescente. Non è che si può bruciare la carta moneta in circolazione, allora cosa fa? Lo Stato non aumenta le sue spese, fa una politica di bilancio rigorosa, evita che aumenti la moneta da un lato. Altro strumento classico per controllare M è quello di fare una manovra sul tasso di interesse, alzare i tassi di interesse. Vuol dire restrizione del credito, e significa che il denaro rimane congelato nelle banche. Le imprese non chiedono denaro a prestito, rallentano le politiche di investimento. Questa politica rafforza il valore della moneta, i prestiti sono stati rinegoziati, il bilancio pubblico si sana, si inasprisce il tasso di interesse e si contrae la moneta. Si rivaluta la moneta, ma si frena lo slancio del sistema economico che nel 1924-25 era stato vivace, consistente. Questa importante manovra di politica monetaria che porta alla rivalutazione della Lira, la riporta a quota 90. La lira era il simbolo della forza del paese, ma tutto si traduce in un forte freno alla possibilità di esportare. La moneta rivalutata penalizza di brutto i settori che esportavano. 107 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo L‟economia italiana in anni molto dinamici, rallenta. Come compensa la situazione? Ad esempio, gli industriali sono rigidi nella rivalutazione quota 90, cercano in maniera soft di prendersela col duce. La Confindustria diventa Confederazione Generale fascista dell‟Industria Italiana. Non viene sciolta la Confindustria, ma introduce nel suo nome l‟aggettivo fascista. La Confindustria non può fare opposizione al governo, ma cerca di dire che l‟obiettivo quota 90 è eccessiva, ma Mussolini non ci sente. Si assiste ad un calo delle retribuzioni, si tagliano le retribuzioni pubbliche e private del 10%. In ogni caso, l‟economia italiana rallenta la sua crescita. Si introducono degli approcci un po‟ più protezionistici. Si torna a una politica protezionistica, in particolare nel settore cerealicolo. Mussolini lancia battaglie rilevanti, una la chiama battaglia del grano. L‟idea è dell‟autosufficienza cerealicola dell‟Italia. L‟Italia doveva essere indipendente da esportazioni di cereali. È un‟idea di autosufficienza che non era da sistema economico aperto. Bisogna essere autosufficienti. Ciò si traduce dal punto di vista delle politiche economiche in aumento del dazio. Forte aumento del dazio in modo tale da incoraggiare la produzione interna dei cereali. Il prezzo dei cereali aumenta molto in Italia, e sale anche la produzione di cereali. Si fanno anche politiche di bonifica, grandi azioni di bonifica nelle zone ancora paludose in Italia. La più famosa è quella dell‟Agropontino (Lazio Meridionale) Quando scoppia la crisi del 1929, in Italia esplode un problema. Il problema che esplode è quello del rapporto tra banca mista ed imprese industriali. Quando comincia nella storia economica italiana il problema banca mista imprese industriale? In che momento? Fine „800 più precisamente 1894 fondazione della Banca commerciale Italiana a Milano con capitali tedeschi. Il loro ruolo nel sostegno all‟industria a quelle imprese che hanno sostanziale bisogno nelle imprese industriali. In questo rapporto banca mista imprese si legge uno degli elementi dell‟espansione economica italiana fine „800 sino a Prima Guerra Mondiale. Le grandi imprese hanno meno bisogno dei finanziamenti delle banche, ora sono più in grado di finanziarsi. Col problema della riconversione, le grandi imprese devono riconvertirsi. Le imprese sono in affanno. Hanno un mercato in affanno, devono finanziare la riconversione, hanno bisogno di finanziamenti bancari. Le banche miste di nuovo devono rifinanziare il sistema industriale. Nel 1921 alcune imprese crollerebbero se non ci fosse l‟azione di salvataggio delle banche. Imprese siderurgiche, metal meccaniche. Le banche hanno concesso crediti alle imprese. Posta davanti all‟alternativa di veder fallire l‟impresa (prospettiva rischiosa, si perdono i soldi), e tener in vita l‟impresa scelgono quest‟ultima. Tramutano alcuni accordi: i crediti ricevuti dall‟impresa possono essere in parte trasformati in azioni. Alcune banche miste, la Banca commerciale Italiana, in parte il Credito di Roma, diventano sempre più azioniste delle imprese. 108 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo C‟è una stabilizzazione economica negli anni ‟20 ma le banche miste italiane hanno dei portafogli titoli gonfi di partecipazioni industriali. Le casse di risparmio hanno una politica di impiego dei loro fondi diversa, molto meno rischiosa. Quando in Italia esplode la crisi del 29 la produzione industriale è più ciclica, le imprese sono in forte difficoltà, hanno bilanci in passivo, le banche domandano credito, non distribuiscono dividendi, il valore delle azioni percipita. Le imprese hanno banche che non danno crediti, imprese di cui le banche sono azioniste che non danno utili, le azioni che hanno in portafoglio che dovrebbero essere parte dell‟attivo di una banca, hanno un valore che precipita. La crisi da industriale si trasforma in bancaria. Le banche a chi si rivolgono? Alla banca di emissione, alla banca d‟Italia. La Banca di Italia comincia ad anticipare capitali alle banche miste, appesantisce la propria situazione. La situazione non è passeggera. La crisi rischia di assumere posizioni catastrofiche. Crisi industriale => disoccupazione, il governo deve mantenere la stabilità sociale. C‟è crisi nel sistema del settore bancario, problema di banca d‟Italia, effetti a catena e allora c‟è un intervento pubblico più rilevante. la crisi del 1929 viene presentata come un esempio di fallimento del mercato, come potrebbe essere quella del 2008/2010. la crisi del 2008 è più pesante rispetto a quella del 1929. Si riapre il dibattito sull‟intervento dello stato in economia. Mussolini fa discorsi interessanti affermando come le politiche liberiste avevano fatto il loro tempo. Dice qui bisogna intervenire. Interviene in 2 momenti: nel 1931 crea un istituto IMI (Istituto Mobiliare Italiano) ha il compito di erograre credito a medio lungo termini alle imprese industriali. Crediti che le banche miste non sono più in grado di erogare. Solo che il credito messo a disposizione dallo stato non è sufficiente. Nel 1933 lo stato crea l‟IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) ente pubblico che fa un accordo con il governo e le banche miste. Le banche miste trasferiscono attivi e passivi all‟IRI. Lo Stato si fa carico dei passivi delle banche miste, mette in sicurezza i creditori. Ma si fa carico anche degli attivi, acquisisce i pacchetti azionari di proprietà delle banche miste che erano proprietarie dei pacchetti azionari di maggioranza di loro stesse. L‟IRI risana lo stato, le passività del sistema bancario ma rileva molte proprietà di alcune banche, (BCI, credito italiano). L‟IRI controlla la maggioranza azionaria di imprese controllate dalle banche miste che sono molte e grosse. Le acciaierie di Terni erano controllate dalla banca commerciale, quindi dall‟IRI. Siderurgico, acciaio, industria meccanico, cantieristico, compagnia di navigazione, settore telefonico diventano di proprietà dello stato. Lo Stato diventa stato imprenditore attraverso l‟impresa pubblica che si va ad aggiungere ad altre imprese 109 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo pubbliche che c‟erano già da prima. Nell‟Italia del 1933 altre imprese pubbliche: ferrovie, enel, le municipalizzate (infrastrutture urbane, gas acqua). La presenza delle imprese pubbliche diventa piuttosto varia con l‟IRI, ci sono anche delle banche pubbliche. Questa forte presenza pubblica è in sintonia con l‟idea che negli anni ‟30 si afferma una forte presenza dello stato. Ora, a partire da fine anni 1980, si mette in discussione quando tornano di moda le privatizzazioni. Si privatizza tutto quello che era dell‟IRI e anche a livello locale. Nel 1933 l‟economia ricomincia a marciare. Mussolini fa anche una politica di lavori pubblici per riassorbire l‟occupazione. Si traduce in interventi di rilievo, opere pubbliche. Inseriamo due realizzazioni di area genovese: copertura fonte del Bisagno, e realizzazione di Piazza della Vittoria. Dal punto di vista economico è un enorme investimento. Per le autostrade, una delle prime è la Genova Serravalle, scendendo da Serravalle su Genova. Da Genova salendo, è molto più lineare, meno tortuoso. Per la tecnologia dell‟epoca, la Ge Serravalle è una grande realizzazione. Abbiamo politica di modernizzazione del paese e politica di lavori pubblici. Dal 1935 altro elemento che rilancia l‟economia è il riarmo, la politica militare. La politica di riarmo porta a modificare una visione che lo Stato ha dell‟IRI. L‟IRI è organizzato in due sezioni: - finanziamenti: finanziamenti al settore industriale - smobilizzi: sezione che doveva gestire tutti i pacchetti azionari acquisiti dall‟IRI il fatto che si chiamasse sezione smobilizzi, significava che nell‟intenzione l‟intervento era temporaneo. Con la guerra d‟Etiopia, con l‟inasprimento dei rapporti economici, con la politica di riarmo il governo cambia idea rispetto all‟ipotesi di smobilizzo. Ritiene che il controllo diretto di imprese molto utili per la produzione bellica, sia preferibile. Nel 1937 l‟IRI viene riformato e ha un nuovo statuto che lo considera ente permanente. La sezione smobilizzi viene cancellata. C‟è una sezione sola che controlla pezzi importanti dell‟economia nazionale. il settore agricolo è escluso da questo discorso. Ancora due parole sull‟andamento della guerra. Economicamente la guerra in generale significa grande aumento della produzione militare. Il nostro manuale ha una tabella che a pagina 424, segna l‟andamento del PIL. Prendiamo il PIL tedesco, indice 100 per 1939, sale sino a 113,5 nel 1944. L‟economia tedesca, nonostante la Germania sia in Europa, ha una crescita del PIL sino al 1944 e nel 1945 precipita a 80. Gran Bretagna 100 1939, 125 1943 e 120-115 negli ultimi anni di guerra. Ci sono state distruzione, e fatica di approvvigionamento di materiali combustibili per avviare la produzione. 110 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo In Italia nella prima guerra l‟economia militare aveva funzionato, nella seconda guerra no. da 100 (si legga la colonna). È un sistema inefficiente. Giustificazione economica non politica, è che nella prima guerra mondiale cambiano gli alleati. Nella prima era alleata Inghilterra e Stati Uniti. Nella prima guerra il problema rifornimenti risultava, nella seconda la Germania non riusciva a sostenere l‟apparato produttivo dei sistemi alleati. Il Giappone ha un PIL che da 100 va a 103-105 tra il ‟41 e il ‟43 a ‟50 nel 1945. All‟opposto ci sono gli USA. PIL di 100 nel ‟39, 152 nel 1942, 198 nel 1944. lettura PIL URSS. La tabella spiega economicamente l‟esito della guerra a prescindere dalle varie battaglie. I prossimi incontri saranno dedicati al secondo dopoguerra. 17/12/10 Avevamo concluso la lezione parlando della seconda guerra e vedendo l‟andamento delle economia nei diversi paesi fosse stato assai diverso. C‟era stato un incremento della produzione abbastanza generalizzato. La guerra aveva portato da un lato la spinta ad aumentare la produzione, dall‟altro aveva portato la crescita del Pil e ancora difficoltà ad aumentare la produzione. Il caso italiano era un‟eccezione: la produzione comincia a calare quasi subito. Ha un sistema economico e politico che gestisce peggio la contingenza bellica. La guerra si risolve e vediamo come si presenta il mondo del dopoguerra analizzando le coordinate economico politiche. Dobbiamo fare un flesh veloce sul mondo dopo il 1945. il dato di fondo è un mondo diviso poco dopo la guerra in due blocchi contrapposti: il blocco occidentale con paese leader USA, blocco sovietico. Mondo spaccato ed anche Europa spaccata in due e ciò coincideva con i luoghi dove erano arrivati nel corso delle operazioni belliche gli eserciti dei vincitori. L‟Europa occidentale aveva subito l‟avanzata dell‟esercito Russo. Dove era arrivato l‟esercito sovietico, li si consolida il dominio dell‟unione Sovietica interessati dall‟avanzata del dominio sovietico. I paesi americani appartengono al mondo occidentale. Questa spaccatura è simboleggiata dalla costruzione del muro di Berlino all‟inizio degli anni Sessanta, 1961. Berlino era stata liberata dall‟esercito Russo che era andato oltre Berlino (fiume Elba), ma in una prima fase i vincitori discutono su che fare della Germania. Due ipotesi: Germania neutrale e comunque unita (accadrà all‟Austria). Sulla base di questa ipotesi i russi concedono agli alleati occidentali una porzione di Berlino. Subito dopo i vincitori non proseguono su questa strada ma si dividono: l‟unico risultato che li tiene concordi è processare i capi del nazismo. Il processo di Norimberga ai capi del nazismo condannati a morte. Su Berlino c‟è una spaccatura, non c‟è l‟ipotesi di stato unitario, le potenze vincitrici decidono di controllare la zona in cui avevano le loro truppe. Per l‟Unione sovietica c‟è un problema; un pezzo di Berlino è controllata dagli alleati occidentali. Prima del 1948 cercano di fare andare via gli occidentali isolando Berlino ovest e allora gli americani e gli inglesi rispondono con un ponte aereo. L‟Unione sovietica allora cede. 111 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Sino al 1961 Berlino non è divisa dal muro e i berlinesi si muovono tranquillamente. Sono molti i cittadini di Berlino est che scappano a Berlino ovest. Si creano due stati Repubblica Democratica tedesca, Repubblica federale tedesca. Il Governo della Germania dell‟est costruisce il muro, nel 1989 crolla il muro e viene meno la separazione dei blocchi contrapposti. Altro dato è il rapporto tra aree sviluppate e terzo mondo. Il terzo mondo vive due processi: da un lato la fine dei grandi imperi coloniali europei: indipendenza India, fine impero coloniale inglese, portoghese. La fine dei grandi imperi coloniali; al di là dell‟acquisizione dell‟indipendenza politica rimane un problema di arretratezza. In questo terzo mondo il sottosviluppo guardando al quale alcuni studiosi facevano analisi su come si sarebbero potuti sviluppare, da questo terzo mondo abbiamo alcune parti che diventano industriali. Le prime già dagli anni ‟70 erano i dragoni dell‟Asia. La corea del sud, Taiwan, Singapore, seguono una strada di sviluppo industriale. Abbiamo anche uno sviluppo industriale in alcune zone dell‟America Latina (Argentina Brasile), poi abbiamo lo sviluppo industriale di Cina e India che diventa impetuoso a fine „900. Altro aspetto che riguarda il terzo mondo è che oltre il processo di decolonizzazione, vive la contrapposizione est ovest. La contrapposizione si traduce in una realtà di paesi ex Europei. Ovviamente la contrapposizione est ovest non è semplicemente una ricomposizione del contrasto Stati Uniti Unione Sovietica. Ci sono delle dinamiche, all‟interno dei paesi del terzo mondo, di cambiamento, conflitto , tensione, su cui cercano di inserirsi USA /URSS per inserirsi. Vietnam ha una spaccatura: nord comunista, sud no. le due parti entrano in contrasto e su questo contrasto si inseriscono USA Unione sovietica. Usa appoggiano vietnam del Sud, U sovietica Vietnam del Nord. Partiamo dagli anni ‟70, rivoluzioni in Afghanistan, lotte. Unione sovietica manda le truppe e interviene nel conflitto afgano, gli USA supportano il Pakistan dall‟esterno. Il fatto che non si è arrivati ad un confronto diretto è stato un bene per l‟umanità. Altro aspetto è la potenza degli armamenti che hanno fatto continui salti in avanti. Importante è l‟arma atomica, la bomba atomica, è un salto di qualità enorme. L‟uomo ha in mano un‟arma di distruzione più devastante di tutte le altre. Poco dopo la fine della guerra anche l‟Unione Sovietica ha le bombe atomiche e ristabilisce una situazione di parità con gli Stati Uniti. (bomba atomica, bomba H, sottomarini nucleari…) Questa situazione fa scattare una consapevolezza: data la tecnologia, non esiste la possibilità di assestare in caso di guerra, il primo colpo vincente. Chi attacca mette KO l‟avversario e vince, non esiste più questa possibilità. Nessuna delle parti attacca l‟altra. È una scelta obbligata. Il contrasto armato si fa su scacchieri terzi, in modo indiretto. Vietnam, Cuba, calandosi su specifiche realtà. Economia. Abbiamo due sistemi economici che si muovono in parallelo: quello occidentale e quello sovietico dell‟est europeo. 112 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Partiamo dal sistema economico occidentale: ci sono coordinate che vengono messe a punto già negli anni di guerra, alla fine della guerra. Nel 1948 nazioni dei paesi alleati occidentali più Unione Sovietica si riuniscono a Bretton Woods. C‟è un obiettivo (non partecipano Germania e Giappone) che è ridefinire il quadro economico politica della guerra. Nel 1944 ormai le sorti della guerra erano sostanzialmente segnate. Stati Uniti e Inghilterra si riuniscono per ridefinire lo scenario economico. Questo scenario deve avere una serie di paletti, di colonne portanti, caratteristiche di fondo. Si riflette su quello che era stato ili post prima Guerra Mondiale. Una delle idee è evitare il ripetersi d fatti accaduti dopo la prima Guerra Modniale. A Bretton Woods si creano istituzioni economiche internazionale. La prima (creata dopo la seconda guerra), è la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, è chiamata comunemente Banca MONDIALE. È uno strumento internazionale finanziato dai paesi che aderiscono e in ragione del loro PIL danno dei contributi. La World Bank con i contributi finanzia programmi di ricostruzione e sviluppo ai paesi che ne hanno bisogno. Le opere infrastrutturali garantiscono lo sviluppo economico a questi paesi. Altra istituzione è il Fondo Monetario Internazionale, tuttora esistente. La creazione del fondo si collega ad un‟idea di Bretton Woods. L‟idea è di tornare ad una stabilità monetaria internazionale, ad una specie di gold standard che ormai dobbiamo essere in grado di sapere quando c‟è stato, quando è stato abbandonato, quando è stato reintrodotto. L‟idea che la stabilità monetaria sia un elemento importante per il sistema economico nazionale. stabilità dei cambi vuol dire ancoraggio all‟oro. A BW si prevede di creare un sistema di cambi fissi in cui alle monete di diversi paesi, sia concessa un‟alternativa: - rendere convertibile la propria moneta in oro (gold standard) - obbligarsi a mantenere fisso il cambio della propria moneta con una moneta convertibile in oro il paese che opta per quest‟ultima opzione si impegna a mantenere la propria moneta in rapporto di cambi fissi con una moneta convertibile in oro. C‟è un rapporto indiretto con l‟oro. L‟oro rimane alla base del sistema monetario pensato a BW. I paesi riprendono il gold standard. Gli altri paesi che non hanno più riserve auree perseguono politiche monetarie ed economiche tali da mantenere un rapporto di cambi fissi in oro mantenendo la stabilità dei cambi a livello internazionale. Il sistema prevede che si fissa il livello di cambio ma dove è possibili muoversi dentro una banda di oscillazione. All‟interno della banda si può far variare il livello. 1958-61 moneta x si sta svalutando rispetto al dollaro e va sotto il limite inferiore della banda di oscillazione. Il paese che aderiva ai rapporti di BW deve intervenire. Cosa fa nell‟immediato per difendere la propria valuta? Deve acquistare sul mercato dei cambi la propria valuta. Deve determinare, sul mercato degli scambi di monete, una situazione in cui la propria moneta smetta di svalutarsi. Come fa immediatamente?? La 113 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo banca entra sul mercato delle valute e compra valuta. Aumenta la valuta di moneta, bilanciandone l‟offerta. Come fa a comprare ad esempio lire? Da in cambio valute pregiate. Attinge alle proprie riserve valutarie per acquistare la propria moneta. Se la tendenza al ribasso della propria valuta continua e assume proporzioni rilevanti, questa manovra sul mercato dei cambi dopo un po‟ non la si prosegue perché le riserve valutarie impiegate tendono ad esaurirsi. A questo punto la banca d‟Italia non ha più riserve sufficiente e dice non riesco a difendere il valore della lira, allora il fondo monetario internazionale dice: - io FMI do a te Banca d‟Italia un prestito in valute estere che consente di ricostituire le rierve - se siamo tutti d‟accordo accettiamo che si ristabilisca un livello di parità più basso. (deve essere concordato) Se prima un dollaro valeva 620 lire, se non mantieni la parità, un dollaro vale 650 lire. Bisogna essere d‟accorda. Più convenienti le esportazioni, ma più care le importazioni. Dobbiamo vedere l‟impatto delle importazioni sulla bilancia comm.le. Economia orientata all‟esportazione? La svalutazione della moneta risulta favorevole. Economia dipendente dall‟importazione di prodotti energetici? Se è un‟economia fortemente dipendente, qualunque svalutazione rende più cara l‟importazione dei prodotti energetici. Cosa pesa di più? il plus delle esportazioni o il minus delle importazioni? Si fanno dei calcoli. A seconda dei soggetti economici le cose possono essere diverse. Il quadro di BW è un quadro di stabilità della moneta. Bisogna intervenire con prestiti a stabilizzare la situazione. Quando un paese è in difficoltà interviene ancora oggi il FMI (NON banca mondiale) con prestiti a breve. Altro pilastro è l‟idea della liberalizzazione del commercio cioè riduzione dei dazi doganali e integrazione dei mercati. A BW si crea un‟organizzazione mondiale del commercio (in realtà non nasce subito dopo la guerra ma negli anni ‟90) il WTO. Dopo la guerra viene stipulato un accordo che si chiama GATT (General Agreement On Trade and Tariff), 1947. Abbiamo già incontrato nel nostro corso di Storia economica alcuni accordi commerciali: 1960 accordo commerciale Inghilterra e Francia. L‟accordo franco inglese si può definire libero scambista e bilaterale. Avendo la clausola della nazione più favorita consentiva di mettere questo accordo anche con altri paesi. Il GATT è multilaterale. La Cina è entrata nel WTO erede degli accordi GATT, entra in un sistema multilaterale. Le regole valgono per tutti. Dal primo accordo GATT vengono periodicamente rinegoziate. L‟ispirazione è quella di arrivare ad una progressiva liberalizzazione dei mercati. Alla base c‟è una idea comune di fondo: tutti strumenti per evitare il ripetersi di situazione da anni ‟30. Con BW si fa in modo diverso: apertura dei mercati, cooperazione internazionale, confronto di cooperazione economica. Il rovescio di questa medaglia dal punto di vista 114 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo politico è la creazione dell‟ONU. Organismo dove si parla per evitare di spararsi. L‟ONU è il frutto di un‟organizzazione che viene fatta a seguito delle lezioni degli anni ‟30. Questo quadro interessa il mondo occidentale. Il mondo sovietico segue altre regolo. Non aderiscono al fondo monetario internazionale, agli accordi GATT e seguono una strada diversa. La realizzazione di questi accordi sul mondo occidentale è complessa. Ormai c‟è questa barriera figurata che divide l‟Europa. Si usava un‟espressione famosa tirata fuori da Churcill dice: c‟è una cortina di ferro che taglia in due l‟Europa che va da Danzica a Trieste. A est c‟è il comunismo, a ovest c‟è il mondo occidentale. Prima considerazione. Nel blocco occidentale fanno parte oggettivamente due paesi: Germania occidentale e Giappone che sono stati sino a poco prima i nemici degli Stati Uniti e dell‟Inghilterra. Ora non sono più nemici, ma alleati. Nel mondo occidentale ci sono delle posizioni diverse. Da un lato abbiamo gli Stati Uniti che hanno una forza economica enorme. Tornando alla tabella sul Pil hanno una economia cresciuta moltissimo, si sono rafforzati rispetto a tutti gli altri tantissimo. Dallì‟altro abbiamo gli altri paesi che hanno patito la guerra direttamente, indebolendosi moltissimo e qui il problema di ricostruire è assolutamente reale. Ragion per cui non è possibile nell‟immediato che questi paesi si mettano in piedi da soli in un sistema in cui c‟è un paese più forte rispetto agli altri. Nel 1947 c‟è l‟allora segretario di stato USA Marshall, un generale, che fa un discorso famoso e lancia l‟idea di un piano straordinario di aiuti USA per la ricostruzione dell‟Europa, quello che si chiamerò Piano Marshall. Il governo USA propone questo progetto in legge, European Recovery Programm (ERP). Il piano ERG prevede che gli USA diano aiuti ai paesi europei (non prestiti come nella prima guerra mondiale). Dopo la seconda guerra mondiale si dice che bisogna solo aiutare la ricostruzione europea con aiuti a fondo perduto, in parte con prestiti a condizioni di favore, che servono per ricostruire le riserve valutarie per dare stabilità al valore delle proprie monete. Le riserve valutarie si acquisiscono attraverso questo meccanismo: esportatori vanno all‟estero ed incamerano valuta estera. La valuta estera arriva in cambio di beni esportati. La valuta non si usa per pagare i fornitori nazionali, ma la mette in banca. La banca trasferisce la valuta estera alla banca d‟Italia. Si accumulano così riserve di valuta estera. I paesi europei non avevano assolutamente la capacità di esportare, dovevano ricostruire il loro apparato produttivo. Avevano bilance commerciali passive. Dovevano comprare dall‟estero molto di più rispetto a quanto riuscivano a vendere. Col 1948 i fondi del piano Marshall servono per ricostituire le riserve valutarie. Ma ancora servono per comprare macchinari industriali per far ripartire la produzione 115 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo europea. Favoriscono gli investimenti nel settore industriale, per consentire all‟Europa di produrre, esportare. Sono aiuti importanti che arrivano per alcuni anni sino al 1952-53 ai paesi europei alleati con gli USA. Capitali favoriscono la ripresa dell‟Europa occidentale. Europa occidentale si riceve e si riparte. Dal punto di vista USA si aiutano i paesi alleati (politicamente). Altro aspetto gli USA ritengono che per la loro capacità economica produttiva sia importante avere un sistema economico che sta in piedi, che sia in grado di acquistare beni americani, non di economie dissestate. Nell‟immediato finanziare i paesi europei perché si ricostruiscano, sono un aiuto alle esportazioni americane. Il governo USA finanzia attraverso commissioni governative distribuisce gli investimenti alle imprese che utilizzano i finanziamenti americani per comprare macchinari americani. L‟industria americana ha sbocchi di mercato. È un meccanismo virtuoso, che aiuta la ripresa. Abbiamo periodo di ricostruzione in cui si raggiungono sino al 1950 circa i livelli del PIL del 1938, del PIL della produzione industriale; l‟Europa si lascia alle spalle i danni della guerra. Non si lascia alle spalle l‟Europa divisa in due. Abbiamo l‟avvio negli anni ‟50-60 della golden age. I paesi occidentali hanno tassi di crescita alti 4.5-6% annua. Periodo di boom economico. All‟interno di questo boom dobbiamo collocare lo stadio di Rostow della produzione e consumi di massa, anche in Europa occidentale. A pagina 430 abbiamo una tabella di fondi ERP tra il 1948 e -51, si vede come incidono sul PIL. Per l‟Italia i soldi ricevuti dall‟ERP milioni di dollari rappresenta l‟8.5% del PIL in Italia. Per quanto riguarda lo sviluppo, produzione e consumi di massa, vediamo un dato. La diffusione dell‟automobile prendendo il caso italiano. Pagina 348, quante auto circolano ogni 1000 abitanti. Nel 1922 un‟automobile ogni 1000 abitanti, 500 auto circolavano per Genova. Nel 1950 in Italia 7 ogni 1000 abitanti. Nel 1970 sono 192 ogni 1000 abitanti, vuol dire una macchina ogni 5 persone. Nel 1999 591 automobile ogni 1000 abitanti. Anni ‟50 -60 produzione e consumi di massa. Boom dell‟industria automobilistica e dal punto di vista dei consumi lo vediamo dal punto di vista della capacita di consumare: salgono i redditi e capacità di diversificare il consumo. La televisione è un prodotto degli anni ‟50 ed entra nelle case delle famiglie. Elettrodomestici, frigoriferi e lavatrici, beni di consumo durevole sono i simboli della golden age, della società del benessere. Viene coniata un‟espressione che vale nel caso italiano e tedesco: si parla di miracolo economico. Miracolo economico italiano e tedesco nello stesso periodo. Dal punto di vista dei tassi di crescita sono brillanti le performance dei paesi sconfitti. Vanno meglio Giappone Germania Italia e Austria, hanno il tasso di crescita più forte, segno che ci sono generali successi. Giappone e Germania sono le grandi potenze economiche occidentali, oltre agli USA, e l‟Italia ha con tutti i suoi limiti 116 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo storici la possibilità di effettuare il definitivo cambiamento strutturale da paese che negli anni ‟20 aveva la maggioranza dei lavoratori in agricoltura, ad una società più sviluppata. Martedì parleremo di Italia nel secondo dopoguerra. Ora seguiamo un altro discorso. Con gli anni secondo il modello di Golden Age comincia ad avere alcuni problemi. Il primo problema è che negli anni ‟50 e ‟60 cambiano i rapporti tra Stati Uniti e paesi Europei perché il progresso dei paesi europei è stato molto più rapido di quello degli Stati Uniti. In Europa abbiamo una grande capacità di recuperare tecnologie, criteri di gestione aziendale, criteri di gestione manageriale. Ciò favorisce un grande aumento di produzione e produttività del sistema economico europeo. Il sistema economico europea rovescia i propri rapporti di scambi commerciali con gli Stati Uniti. L‟Europa occidentale ha attivi commerciali rispetto agli USA, gli USA invece hanno dei passivi. Questo apre un problema. La valuta comincia a fuoriuscire dagli Stati Uniti. Si apre un problema per la politica economica statunitense: il dollaro è diminuito. Molti dollari accumulati fuori dagli USA. Ci sono capitali che vengono offerti sul mercato dei cambi e mettono in discussione il valore del dollaro rispetto alle altre monete. Il dollaro essendo l‟architrave in quanto unica moneta convertibile in oro, non può essere svalutato. Il fatto che sia svalutato fa si che le importazioni siano facilitate perché il dollaro è sopravalutato ma ancorato all‟oro in forza degli accordi di BW. Gli USA perdono competitività e hanno il problema delle riserve auree. Negli anni ‟60 la FED riceve oro dalle banche centrali europee, poi c‟è il problema delal spesa pubblica che si dilata per via soprattutto della guerra in Vietnam. Nel 1971 Nixon sospende la convertibilità in oro. Un pezzo di scenario che si era definito dopo la seconda guerra mondiale viene meno. Rimane la spinta della liberalizzazione dei mercati, rimane il FMI la banca mondiale, ma nel 1971 si interrompe la convertibilità del dollaro. Nel 1971 non c‟è più l‟ancoraggio delle valute all‟oro che c‟era sempre stato tranne brevi momenti di interruzione. Nel 1971 non c‟è più alcun rapporto con l‟oro. L‟oro diventa un bene come gli altri, non ha più un ruolo nel sistema monetario. Nel 1973 c‟è la fluttuazione delle monete. Un mercato delle valute nuovo. All‟inizio degli anni ‟70 altre due cose che colpiscono il sistema: 1973 aumento del prezzo del petrolio, era il primo schock petrolifero. Dopo seconda guerra il petrolio era la materia energetica primaria (prima era il carbone). Il petrolio soppianta il carbone. Il petrolio è la materia prima per eccellenza dei paesi sviluppati. Dobbiamo collegare il dato ad una serie di fenomeni: navi petroliere, sviluppo delle raffinerie. Assistiamo alla trasformazione di questa materia prima che viene dai paesi produttori. Fanno pagare molto forte il petrolio. Sale la domanda ma anche molto l‟offerta di petrolio. i prezzi del petrolio sono sempre stati bassi, anche perché in quei paesi un ruolo importante è dato dalle grandi compagnie petrolifere che hanno accordi per cui pagano royalties molto basse. 117 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Negli anni ‟70 nasce un cartello: l‟OPEC . i paesi produttori decidono di quadruplicare il prezzo del barile di greggio calcolato in dollari. Se vogliamo c‟è una giustificazione immediata per aumentare il prezzo del greggio calcolato in dollari. Il dollaro si è svalutato, i paesi produttori dell‟OPEC di fatto percepiscono meno di una moneta che in termini di valore reale rende meno. Aumenta il prezzo del petrolio e discutere sui rapporti di forza tra i produttori e consumatori di petrolio. L‟aumento del prezzo del petrolio ha un immediato effetto inflazionistico sul sistema economico occidentale che passa da instabilità valutaria, ad aumento del prezzo del petrolio e a catena aumentano di più i processi lavorativi che usano il petrolio. abbiamo rallentamento della crescita e aumento dei prezzi. Tensioni sociali. Negli anni ‟70 -80 fasi in cui le limitazioni sindacali sono molto forti che si traducono oltre che in scioperi, agitazioni in aumento del costo del lavoro. Questi aumenti sono superiori agli aumenti della produttività del lavoro. Quindi aumentano in assoluto i costi del lavoro, si riducono i margini di profitto. C‟è questa spinta dal lato del costo del lavoro. Il sistema economico occidentale alla fine degli anni ‟70 esce dal golden age. Negli anni ‟70 il sistema economico non si ferma, ma cresce sempre meno, decennio dopo decennio. Ci sono invece aree del mondo che accelerano il loro tasso di crescita. Gli anni ‟70 sono stati un decennio significativo, di svolta. 21/12/10 Argomento di oggi è economia italiana dopo la seconda guerra mondiale. Dobbiamo considerare come l‟andamento dell‟economia italiana sia influenzata dal contesto economico politico internazionale e anche l‟economia italiana segue una periodizzazione simile a quella del quadro economico generale. Abbiamo un primo periodo di ricostruzione post bellica che finisce nel 1949-50 e un forte sviluppo successivo. L‟Italia fa parte del mondo occidentale, di uno dei due blocchi, ma anche in Italia si sentono le varie tensioni che ci sono a livello politico internazionale. Cominciamo a vedere il periodo 1945-1950. un primo problema è quello di ricostruire materialmente, riparare le distruzioni di guerra che sono state più ingenti di quelle registratesi durante e dopo la prima guerra mondiale. Ricostruzione materiale da affrontare in una situazione di grande difficoltà. C‟è il problema della riconversione produttiva di buona parte dell‟apparato industriale, difficoltà a trovare sbocchi di mercato. C‟era un problema di costruzione di strade più che di costruzione di impianti industriale. Bisogna cercare nuovi sbocchi di mercato. C‟è il problema di una forte disoccupazione: ritorno delle persone dal fronte, difficoltà a far partire il sistema economico. 118 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Nel 1947 Marshall ha pensato ad un piano di aiuti straordinario per la ricostruzione europea. Questi sono stati mesi e mesi di difficoltà. C‟è anche un certo fermento. Dopo la guerra ci sono una serie di rivendicazioni, di aspettative. Gli individui pensano di poter ottenere qualcosa di meglio. Anche questo rende complesso il quadro. Quadro ancor più complicato è che al governo dal 1947 c‟è una coalizione di partiti molto eterogenea, coalizione delle forze antifasciste che comprendeva alla fine anche la monarchia, ma che andava dai monarchici ai liberali sino all‟estrema sinistra fino ai comunisti (passando dai socialisti, democristiani…). Dopo la fine della guerra avevano già idee diverse su come organizzare l‟economia, il paese. Le prime distinzioni emergono sul tema istituzionale, monarchia o repubblica. Nel 1946 c‟è un referendum, vince la Repubblica, il re abbandona l‟Italia. Il referendum è contestuale alle elezioni per l‟assemblea costituente, che ha il compito di estendere la nuova costituzione che entra in vigore il 1/1/1948. Dal punto di vista politico i governi sono molto ampi. L‟ampiezza della coalizione significa che non c‟è una impostazione univoca di politica economica. Questa impostazione omogenea di politica economica ci sarà dal 1947 quando i partiti di sinistra (socialista e comunista) escono dal governa. Si forma un governo formato da De Gasperi senza i partiti di sinistra Sono chiare una serie di cose: l‟Italia fa parte del mondo occidentale; ha orientamenti economici definiti (cfr BW), i partiti di sinistra stanno all‟opposizioni. Il governo affronta una serie di situazioni: da un lato sul mercato del lavoro ottiene dal sindacato quello che si applichi lo sblocco dei licenziamenti. Subito dopo la fine della guerra i sindacati avevano ottenuto dalle aziende che si bloccassero i licenziamenti per evitare un forte disagio sociale. Il blocco dei licenziamenti si era poi accompagnato al riassorbimento nelle aziende dei reduci. Gli organici delle aziende, soprattutto di quelle grosse, si erano gonfiati molto e non era concessa agli industriali la possibilità di licenziare per ragioni di carattere sociale. Questo provoca oneri, pesi, nel 1947 si risolve. È cambiato il clima politico, i partiti di sinistra sono all‟opposizione, i licenziamenti partono ma sale la disoccupazione. Estate 1947 il governo fa una manovra di lotta all‟inflazione per stabilizzare la Lira. Forte emissione di carta moneta negli anni di guerra, processo inflazionistico e necessità di bloccare l‟inflazione. L‟inflazione la si blocca con una manovra di politica monetaria che utilizza tipici strumenti della politica monetaria: l‟aumento del tasso di sconto da parte della Banca d‟Italia, è una stretta creditizia (banche chiedono tassi di interesse più alti). Questa stretta frena la domanda, in questo modo rallenta la circolazione monetaria e agisce sui prezzi, frena l‟aumento dei prezzi. Frena l‟aumento dei prezzi perché bisogna stabilizzare la Lira perché l‟Italia ha aderito a BW. Questa manovra deflazionistica ha un prezzo da pagare in termini di rallentamento dell‟attività economica. Si impostano basi sane per la politica monetaria ma non si da impulso alla ripresa. 119 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Rendere più lenta la ripresa vuol dire accettare che ci sia una forte disoccupazione nel paese che può essere parzialmente attenuata alla fine degli anni ‟40 dalla ripresa del movimento migratorio verso l‟estero. Le migrazioni verso l‟estero che avevano avuto uno stop con la seconda guerra mondiale, alla fine degli anni ‟40 c‟è una nuova strada che non è più verso l‟America, ma soprattutto verso altri paesi europei: Germania, Belgio, Svizzera che avevano un fabbisogno di forza lavoro non soddisfatto dalla propria forza lavoro. Ci sono questi problemi sociali e caratterizzano l‟economia italiana in questo periodo. Stretta creditizia, stabilizzazione monetaria, mettere nel conto che c‟è disoccupazione, individuare una parziale soluzione del problema, sono tratti di politica economica. Ma ce ne sono altri relativi al ruolo dello stato in economia. Ora siamo in grado di parlare di ruolo dello stato in economia. Parlando del II dopoguerra, l‟idea del ruolo dello stato in economia era stata rafforzata negli anni ‟30. Ruolo di intervento pubblico con due grandi obiettivi: evitare i fallimenti del mercato (con politiche anticicliche); altro binario è quello delle politiche sociali. Intervento dello stato per migliorare le condizioni sociali degli individui. Non è un aspetto solo economico, vengono fuori riflessioni che trovano accoglimento in alcuni principi come il diritto al lavoro. Nella dignità dell‟uomo non c‟è solo quella della libertà del pensiero, religiosa, ma anche il diritto al lavoro. Lavorare fa parte della dignità dell‟uomo. Lo sforzo di creare una situazione di piena occupazione, diventa un obiettivo di politica economica. Ancora idea di uno stato sociale che diventa più affermato in altri paesi ma anche un modello per l‟Italia. Per l‟intervento dello stato in economia, in Italia c‟è una questione precisa: il ruolo delle imprese a partecipazione statale, delle imprese pubblico. Ci sono una serie di imprese che erano arrivate in Italia perché nate in epoca fascista, ad esempio l‟IRI. Altro esempio AGIP (Azienda Generale Italiana Petroli). Nata in Italia per occuparsi di ricerche, raffinazione e commercio di idrocarburi. C‟era questo apparato rilevante di imprese pubbliche. Nell‟Italia nuova si apre una discussione vivace sul cosa fare di queste imprese pubbliche. Da un lato ci sono i liberali che sono assolutamente liberisti e sostengono che sia molto meglio privatizzare, non mantenere in piedi questo sistema di imprese pubbliche. Immaginano questa struttura abbiamo questa fotografia: una grandissima massa di piccole e medie imprese, tutte private. Poi grandi gruppi, (in Germania USA il peso dei grandi gruppi è maggiore). C‟è quella che si definisce economia mista: impresa privata ma significativa presenza di impresa pubblica. Si apre una discussione. I liberali dicono che lo stato non è efficiente come gestore di imprese e dicono che è una eredità del fascismo. Essendo antifascisti vanno eliminate. Questa posizione è nel 1946-7 minoritaria perché all‟interno della coalizione c‟è una convergenza di opinioni nel partito di centro di maggioranza, che è la DC che è 120 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo convinta a mantenere queste imprese pubbliche. Anche l‟opposizione di sinistra è favorevole al mantenimento delle imprese pubbliche, che quindi rimangono e caratterizzano l‟economia italiana negli anni ‟50-60. Casi interessanti rappresentati dall‟AGIP. 1945 nasce da un imprenditore nominato dal governo: Enrico Mattei, commissario straordinario all‟AGIP. Ha un mandato non esplicito a liquidare l‟AGIP. Mattei non la vuole liquidare, ma la rilancia. Fa dell‟AGIP una grande azienda. Mattei è della DC, ha rapporti ottimi con De Gasperi. Comincia a fare una battaglia. Il fatto che l‟AGIP sparisse, andava bene alle compagnie petrolifere americane. Mattei ha la fortuna di trovare in India giacimenti di metano. L‟idea che esista un‟impresa pubblica, diventa accolta. Mattei mantiene in vita l‟AGIP. Per rafforzare la presenza dello stato nel settore degli idrocarburi, spinge molto affinché si crei un altro ente l‟ENI. È una holding che controlla partecipazioni di società operative, fra le quali l‟AGIP e questo nuovo ente nel settore idrocarburi è un ente simile all‟IRI. L‟ENI svolge una funzione molto improtante per lo sviluppo italiano. Essendo il petrolio materia energetica di base, l‟ENI garantisce continuità di approvvigionamenti di petrolio al paese. Crea una rete di gasdotti in Italia molto diffusa, SNAM si occupava dei gasdotti. Il fatto che se ne occupi l‟ENI significa che le condutture vengono portate in quelle località dove la domanda di gas, non garantirebbe dei ricavi tali da giustificare il costo di costruzione del gasdotto. L‟impresa privata porta il gasdotto laddove c‟è una domanda certa tale da giustificare gli oneri di costruzione del gasdotto. Non lo porterebbe in centri dispersi. Un operatore che risponde a logiche più complesse fa anche questo. Non ha come obiettivo solo fare utili. Ancora Mattei fa una operazione di rapporto diretto con i paesi produttori di petrolio per avere approvvigionamenti costanti e sicuri. Concede ai paesi petroliferi, per avere diritto di estrarre petrolio, molto più di quanto non concedano le grandi multinazionali del settore. Ha un ruolo molto attivo Alcuni dicono che è anche per questo che volando verso Milano dalla Sicilia, il suo aereo si schianta a terra. c‟è una letteratura abbondante in riferimento alla morte di Mattei. La cosa certa è che l‟ENI ha un ruolo economico importante negli anni ‟50-60. Altro esempio è quello delle acciaierie di Cornigliano, create dall‟IRI, la cui costruzione inizia nel 1948, è interessante. Per la costruzione dell‟impianto si usano fonti del piano Marshall. I fondi sono stati usati per costruire uno stabilimento che produce acciaio. È stato costruito dall‟IRI. L‟acciaio che viene prodotto è il lamierino d‟acciaio. FS Principe Savona si vedono su carri merci, questi rotoloni d‟acciaio. Il lamierino d‟acciaio si usa per fare le carrozzerie delle automobili, o per fare la struttura degli elettrodomestici. È un materiale che si usa nel settore meccanico automobilistico e nel settore degli elettrodomestici. 121 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Lo stabilimento è funzionale alla produzione di alcuni beni. La FIAT per fare auto, prende il lamierino dalle acciaierie di Cornigliano. Produce lamierini d‟acciaio a costi competitivi. L‟IRI nel ‟50 -60 controlla la Società Autostrade che realizza le grandi autostrade italiane. Anche questo è funzionale ad un forte sviluppo che ha nell‟automobile uno dei suoi elementi centrali. Alla fine degli anni ‟40, il governo prende altri due provvedimenti (fine della ricostruzione) che sono: - creazione della Cassa per il Mezzogiorno: ha il compito di realizzare/finanziare investimenti nell‟Italia meridionale. Nel 1950 c‟è un divario di reddito, di benessere fra regioni italiane. Deve usare risorse pubbliche per spenderle nell‟Italia meridionale. Ha due ambiti di applicazione: sostegno all‟agricoltura e creazione di infrastrutture. Dal 1957-8 si aggiunge un altro obiettivo favorire gli investimenti industriale nell‟Italia meridionale. Questi sono investimenti sostenuti che possono essere operati sia da imprese pubbliche che da imprese private. Alcune realizzazioni industriali significative create grazie a questi sostegni sono: Melfi, Termini Merese, Alfa Romeo a Pomigliano d‟Arco (NA); Ital sider a Taranto. Nel 1950 vengono approvati alcuni provvedimenti di legge che fanno parte di un pacchetto unico che chiamiamo Riforma Agraria. La riforma agraria era un insieme di provvedimenti che riguardavano la redistribuzione della proprietà della terra. Punto di partenza è che nell‟Italia meridionale c‟erano estese proprietà terriere (latifondi) gestite in maniera non ottimale. Il rendimento, la produttività della terra era molto bassa. In alcuni casi le terre non venivano coltivate. C‟era situazione di terre mal coltivate dove c‟era molta popolazione agricola di contadini che non erano proprietari delle terre, ma braccianti. Nel 1944-5 ci sono conflitti sociali che si traducono in manifestazioni che portano all‟occupazione delle terre incolte. Disagio sociale e terre poco produttive. I governi di sinistra prevedono l‟esproprio di quelle terre che non sono coltivate e l‟assegnazione di lotti di terra a famiglie contadine. L‟obiettivo è quello di creare uno strato sociale di piccoli proprietari contadini che dovrebbero essere più produttivi di quanto lo sia la grande proprietà terriera. Questo viene fatto con grande efficacia. I risultati sono due: questo provvedimento di legge segna la fine di un gruppo sociale che era stato dominante nell‟Italia meridionale, quello della grande proprietà terriera. Per quanto riguarda la creazione di un tessuto di piccoli proprietari di contadini, lo si ottiene nell‟immediato ma questo tipo di politica non ha respiro. Negli anni ‟50 abbiamo l‟apertura degli scambi internazionali. Per i prodotti agricoli c‟è un mercato che si apre sempre di più ed è presente la concorrenza delle produzioni estere che è letale per le piccole aziende che non hanno una grande forza finanziaria per investire e aumentare molto la loro produttività. Sono aziende deboli. 122 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Questo fenomeno non si vede solo nell‟Italia meridionale degli anni ‟50. l‟Italia entra in una grande trasformazione industriale. Sino al censimento del 1951 il settore agricolo era come maggioranza relativa degli addetti, occupava la maggioranza relativa degli addetti. Con gli anni ‟50 parte un rapidissimo processo che cambia questo dato: crolla l‟occupazione in agricoltura perché si trasforma il mondo delle imprese agricole. Il crollo di queste aziende agricole significa un trasferimento massiccio di forza lavoro dal settore agricolo, al settore industriale al terziario con ritmi che da noi non ci sono mai stati. Il trasferimento di forza lavoro significa altre cose nel caso italiano: movimenti migratori interni dalle campagne alle città. Comincia ad esserci l‟abbandono delle campagne. La gente si trasferisce nei centri urbani e altro aspetto rilevante è che il movimento di forza lavoro dalle campagne alle città è anche un movimento da sud verso il Nord. Ci sono migrazioni interregionali oltre al movimento migratorio verso l‟estero. Crescono le città del nord, si espandono. Questi fenomeni cambiano la faccia dell‟Italia. Altro aspetto in cui inserire la vicenda italiana negli anni ‟50 è quello che riguarda la collocazione internazionale. Questo discorso vale in generale, non solo per l‟Italia. Negli anni ‟50 si sviluppa un processo importante: processo di una aggregazione europea, di unificazione europea. Questo processo ha alla base delle aspirazioni ideali e ragionamenti concreti. Aspirazioni ideali vuol dire avere i popoli d‟Europa amici fra di loro. Negli ultimi 30 anni i popoli europei sono stati capaci di fare due guerre mondiali! L‟idea che gli Europei non si sparino fra di loro era positiva. L‟Europa era divisa in due per ragioni di politica internazionale. Il sogno si traduce in un processo che può aggregare alcuni paesi d‟Europa occidentale. I paesi che si aggregano all‟inizio sono 6. è interessante vedere che non c‟è più distinzione fra vincitori e vinti. Sono: Germania Italia Francia Benelux. C‟è un accordo fra stati che riguarda la creazione di un ente che regola un settore economico strategico: CECA. Prevede la libera circolazione dei prodotti carboniferi e siderurgici d‟Europa. È importante perché manda un segnale forte:il carbone della Rur tedesco, non è più monopolio tedesco, ma è a disposizione della comunità. Il carbone della Rur ha libera circolazione nella comunità. La costruzione dell‟asse franco tedesco di oggi, risale all‟inizio degli anni ‟50. è importante dal punto di vista storico, non solo economico. Nel 1957 si stipula a Roma un altro trattato sempre tra questi sei paesi che crea la Comunità Economia Europea. Libera circolazione di persone merci capitali e abolizione dei dazi. Si parlava di MEC, mercato europeo comune. All‟interno dell‟Europa occidentale il percorso va avanti. 123 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Negli anni ‟70, 1973 entrano: Regno Unito Irlanda e Danimarca. Da 6 paesi membri si passa a 9, Ancora si allarga ai paesi iberici, Austria e Grecia. Ci sono ulteriori allargamenti, e dopo il 1989 entrano la comunità degli stati che si trovano a est. Altro dato forte dell‟Economia è quello della creazione di uno stato sociale misto. Stato che eroghi delle prestazioni sociali. Per quanto riguarda le prestazioni sociali e la tendenza allo stato sociale o Welfare state, il dopoguerra da una svolta. Un esempio è dato dall‟Inghiliterra. L‟Inghilterra, dopo la seconda guerra mondiale ha un governo laburista che nazionalizza una serie di imprese. Un paese del mondo occidentale procede a nazionalizzazioni nel settore del carbone, acciaio, gas. Crea, ad esempio, il servizio sanitario nazionale, subito dopo la guerra. I cittadini inglesi hanno diritto a prestazioni mediche date dal Servizio sanitario nazionale. non pagano perché pagano le tasse. Il servizio sanitario nazionale in Italia si fa nel 1978, trent‟anni dopo il servizio sanitario inglese. La creazione del welfare state è un dato comune di tutti i paesi europei anche se con ritmi diversi. C‟è una economia mista, con forte presenza di imprese pubbliche e private. Questo significa che i bilanci degli stati si dilatano. Le spese pubbliche diventano sempre più consistenti, e diventano più consistenti le necessità di entrate che si traducono in aumenti del prelievo fiscale anche in % del PIL dei vari paesi. Avevamo già detto a quanto siamo arrivati in Italia come percentuale del PIL:43-44. Questi livelli italiani non sono lontanissimi dagli altri dati Europei. Da questo punto di vista sul ruolo dello stato si è aperta, alla fine della golden age, una fase di riflessione. Negli anni del boom, 50-60 questo tipo di politica, dinamica era molto accentato. Negli anni ‟70 la crescita economica ha cominciato a rallentare, il modello si pone in discussione. Negli anni ‟70 si rafforzano posizioni minoritarie. Posizioni critiche nei confronti dei ruoli dello stato. Critica all‟imposizione fiscale eccessiva. Altro aspetto che lo stato come gestore di attività è inefficiente, non sa fare certe cose. È meglio che le facciano imprenditori privati. Questo approccio emerge con più forza nei tardi anni ‟70 che ha due figure di riferimento: la prima è Margaret Tacher: governa l‟Inghilterra. È fortemente contraria all‟allargamento dei conti dello stato. Tagli all‟imposizione fiscale , meno tasse meno spesa pubblica. Questa politica della Tacher è decisa, Altro esempio è la presidenza Regan. C‟è una differenza tra i due. La Tacher nella sua ortodossia prevedeva un bilancio pubblico in pareggio, mentre Regan ha un bilancio pubblico in forte disavanzo perché spinge la spesa militare. Negli anni ‟80 siamo negli ultimi anni di confronto con l‟Unione sovietica. Questa ondata interessa più in generale anche altri paesi dell‟Europa occidentale. Spiega una fase che si apre, quella della privatizzazione. Cessione ai privati delle 124 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo imprese pubbliche. In Italia questa fase si è realizzata. Altro esempio si è realizzata con l‟Energia Elettrica. Nel 1962 in Italia è stato creato l‟ENEL, ente pubblico che nasce nazionalizzando le imprese elettriche presenti nel territorio. Tutti gli impianti passano all‟ENEL. C‟è l‟idea che l‟ente nazionale sia più efficace rispetto a quello dei privati. Se c‟era monopolio è più giusto monopolio pubblico rispetto a quello privato. Altro ragionamento: l‟energia elettrica deve arrivare anche nelle zone sperdute; i privati non lo fanno l‟ente pubblico può. L‟ENEL è diventato spa. In tempi recenti è stato reso possibile vendere azioni ENEL ai privati, ai risparmiatori. Si sono collocate queste azioni sul mercato. Sono operazioni da fine „900. Abbiamo visto sia la parte sull‟Italia nel secondo dopoguerra e alcuni considerazioni sul ruolo dello stato. CONSIGLI PER PREPARARE UN BUON ESAME: - Non basiamoci solo sugli appunti, studiamo anche i testi. Il modo migliore per studiare è riordinare gli appunti e confrontarli con i testi; - I dati numerici quantitativi non sono da imparare a memoria. Vanno solo guardati e capire il fenomeno che sta dietro ai numeri; - Per quanto riguarda i fenomeni a lezioni è stato fatto uno sforzo di non limitarsi a raccontare i fatti economici, ma anche a spiegarli. Quando si studia, vanno spiegate le cause e gli effetti dei fenomeni. ; - Importante è una buona precisione cronologica. Esempi: unità d‟Italia 1861; prima guerra mondiale finisce nel 1918. Costruzione delle ferrovie comincia negli anni ‟30- 40 dell‟800. non si accettano grossolanità nella collocazione temporale dei fenomeni - È doveroso che quando si va a fare l‟esame abbiamo studiato in maniera sufficiente per passarlo, e non lo facciamo solo per provare. L‟ITALIA DALL‟UNIFICAZIONE alla fine del secolo. (ero assente!!) Al tempo dell‟unificazione, l‟Italia è un Paese ancora molto arretrato: il 70% della popolazione attiva è impiegato in agricoltura, un‟agricoltura spesso di sussistenza. Bassa aspettativa di vita media, alti indici di mortalità, forti tassi di analfabetismo, PIL sensibilmente più basso rispetto a quello dei Paesi di prima industrializzazione (Inghilterra, Belgio, Francia …). Accanto a zone di agricoltura di sussistenza, si trovano produzioni orientate al mercato con prodotti come la seta, riconducibile all‟ agricoltura, che trova collocazione sui mercati esteri. C‟è un forte squilibrio tra Nord e Sud del Paese nel settore primario, dove i vasti latifondi del Mezzogiorno sono regni di povertà. Anche le condizioni del settore manifatturiero sono molto arretrate: il processo produttivo è organizzato da mercanti imprenditori che forniscono le materie prime 125 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo per poi ritirare il prodotto finito da collocare sul mercato ai contadini che lavorano a domicilio nei periodi di sospensione del lavoro nei campi. Lentamente diventano più numerosi, soprattutto in Piemonte e in Lombardia, piccoli opifici tessili e meccanici. Il settore alimentare è con il tessile il più‟ importante del secondario (al suo interno prevale l‟attività molitoria); molto arretrata si presenta la siderurgia (l‟Italia sconta la sua povertà di materie prime) e ciò si riflette sulla debolezza della meccanica, penalizzata anche da una limitatissima domanda di beni strumentali. Nel primo ventennio dopo l‟unità, aumentano notevolmente la produzione e l‟esportazione agraria, ma c‟è un contemporaneo aumento della popolazione che ne attenua gli effetti positivi. E‟ quindi ovvio che la quota del reddito destinata al risparmio è molto modesta ed è lo Stato che domina il mercato dei capitali: il bilancio pubblico è appesantito dalle guerre passate e si deve ricorrere all‟indebitamento, i tassi sui titoli di stato sono molto alti; la maggior parte delle contrattazioni si svolgono alla Borsa di Genova, la più importante del Regno. Lo Stato utilizza queste somme anche per dare al Paese una moderna struttura amministrativa e un quadro giuridico unitario: nel 1865 vengono approvati il codice civile e il codice di commercio. Sotto il profilo finanziario lo sforzo maggiore è rappresentato dalla costituzione di una più efficiente e articolata rete di infrastrutture di comunicazione: nell‟età della destra storica si realizzano strade, si estendono le linee telegrafiche e soprattutto si amplia la rete ferroviaria la cui costruzione è molto onerosa: le linee vengono date in concessione per un lungo arco di tempo a società private che costruiscono le linee; lo Stato garantisce un interesse sul capitale anticipato nella fase di realizzazione e assicura un contributo pubblico che consenta di ottenere un reddito minimo per ogni KM di linea in esercizio. Ma all‟accresciuta lunghezza della rete, non si accompagna un corrispondente aumento dei volumi di traffico per cui diminuisce il prodotto chilometrico lordo e lo Stato è costretto a sborsare alle società private enormi somme di denaro. I trattati commerciali precedentemente conclusi dal Regno di Sardegna, improntati a principi liberoscambisti, vengono estesi all‟intero territorio nazionale. L‟‟accordo stipulato con la Francia nel 1863 porta ad un‟ulteriore riduzione dei dazi doganali, che però mette in grandissima difficoltà molte imprese manifatturiere dell‟Italia meridionale esponendole alla concorrenza internazionale. Nel settore manifatturiero: si sviluppa l‟industria della seta, mentre laniero e cotoniero stentano a crescere. Il quadro dell‟industria siderurgica e meccanica è desolante: l‟arretratezza dei metodi di lavorazione impiegati, rende i prodotti italiani assai costosi e il mercato interno è invaso da merci importate ben più convenienti; l‟occasione offerta dalla costruzione della rete ferroviaria non viene colta perché la maggior parte di 126 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo locomotive, vagoni e rotaie arrivano dall‟estero e solo in quota modesta vengono forniti dalle imprese nazionali. “La nostra industria varia da un anno all‟altro; siamo ciabattini, oggi facciamo una cosa, domani l‟altra” (sostiene il direttore della industria meccanica Elvetica di Milano) nel senso che l‟industria non riesce a specializzarsi e raggiungere così riduzioni del sosto del prodotto. Il sistema “fabbrica” è un fenomeno ancora circoscritto, i capitali necessari per intraprendere l‟attività manifatturiera sono modesti e non di rado sono dei proprietari terrieri ad investire e impegnarsi nell‟industria. Si tratta dunque dell‟avvio di un processo di industrializzazione, capillare ma limitato per l‟esiguità delle risorse disponibili nel sistema economico e per la ristrettezza del mercato interno: condizione indispensabile per la sopravvivenza di queste realtà produttive è lo sfruttamento di una manodopera a basso costo. Nel 1870, un‟inchiesta parlamentare sulle condizioni dell‟industria, evidenzia la volontà degli imprenditori di rivedere in senso protezionista la politica commerciale del Paese, le protezioni doganali sono viste come lo strumento indispensabile per consentire al gracile settore manifatturiero di competere con l‟agguerrita concorrenza estera. A partire dagli anni Settanta si registra il calo generalizzato dei prezzi delle derrate agricole su scala mondiale a seguito dell‟arrivo in Europa dei cereali americani (HOMSTEAD ACT del 1862) e di quelli russi. La crisi è avvertita soprattutto dagli agricoltori e molti vanno in rovina. Bisogna correre ai ripari e la soluzione individuata da molti Stati europei è quella di rivedere in senso protezionistico le tariffe doganali, e l‟Italia non rappresenta un‟eccezione: nel 1878 vengono stabiliti dazi specifici sui singoli prodotti in sostituzione di quelli “ad valorem” e nel 1887 si approva un‟altra tariffa generale molto protezionistica, che tutela tanto il settore industriale quanto quello agricolo. Come conseguenza, si deteriorano le relazioni commerciali tra Italia e Francia e si scatena una vera e propria guerra commerciale tra i due Paesi fatta di inasprimenti di tariffe e applicazione di dazi di ritorsione. In agricoltura, le conseguenze dei provvedimenti tariffari sono negative in particolare per il Mezzogiorno, che viene privato di sbocchi di mercato all‟estero e dove decadono le colture pregiate di vite, olivo, alberi da frutto. I dazi si traducono quindi in una spinta alla stagnazione dell‟agricoltura de delle società meridionali ma, con tutta probabilità, una loro mancata introduzione avrebbe avuto effetti ancora più drammatici. L’azione dello Stato non si limita ai provvedimenti doganali: nel corso degli anni Ottanta la spesa statale aumenta del 44% rispetto al decennio precedente. Somme ingenti sono destinate al finanziamento del debito ma anche ad un ulteriore potenziamento delle infrastrutture di comunicazione e al rafforzamento di esercito e marina. L‟ Italia di Crispi, legata dal 1882 a Germania e Austria-Ungheria nella Triplice Alleanza, ambisce a giocare un ruolo da grande potenza (avventure coloniali). 127 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo Lo stato mira a sostenere le imprese private italiane ne settore metalmeccanico attraverso le commesse militari che non possono essere più‟ espletate nei soli arsenali statali: nel 1884 vengono fondate le acciaierie di Terni. Nel 1885 si approvano due leggi: - una che prevede premi di costruzione per il naviglio mercantile - l‟altra che, rinnovando le concessioni alle società private che gestiscono le linee ferroviarie, impone loro l‟acquisto di materiale rotabile di produzione nazionale qualora il prezzo di questo non superi di più del 5% quello del materiale equivalente fabbricato all‟estero. Nel 1882 si allarga il suffragio abbassando la quantità di imposte minime da pagare per averne diritto. Le nuove maggioranze parlamentari lavorano alla costruzione di un Italia non più rurale ma industriale e per raggiungere tale obiettivo si abbandonano le teorie liberiste e si afferma che NON SI PUO’ PRESCINDERE DALL’INTERVENTO DELLO STATO se si vogliono creare le condizioni adatte per lo sviluppo del settore manifatturiero. A partire dal 1880 lo sviluppo industriale e marcato. Cresce soprattutto la SIDERURGIA (triplica la prodzione di ferro rispetto al decennio precedente) aiutata dalla protezione doganale ma grazie anche all‟ammodernamento degli impianti (convertitori Bessemer e forni Martin-Siemens). Piu‟ contenuto ma ragguardevole lo sviluppo del MECCANICO. Cresce la CANTIERISTICA. In difficoltà il settore SERICO ma si espande quello COTONIERRO, con i telai meccanici sempre più diffusi che segnano la sconfitta di quanti lavorano a domicilio e con propri telai a mano. Si forma un nucleo di “capitani d‟industria”, consapevoli del ruolo che l‟imprenditoria industriale deve svolgere per il Paese. Nel 1876 viene fondato “Il Corriere della Sera”. Tra il 1892 e il 1894 una profonda crisi investe il settore bancario: nasce la speculazione (edilizia), c‟è una tendenza generalizzata al ribasso dei titoli azionari. La crisi bancaria è aggravata dal disordine nei meccanismi di emissione della carta moneta (crisi e liquidazione della Banca Romana nel 1893 e caduta del primo governo Giolitti). Grandi flussi migratori dal Nord e dal Sud verso America e Argentina (le loro rimesse contribuiranno allo sviluppo dell‟economia italiana). Nel 1893 nasce la Banca d‟Italia che ha un ruolo centrale nell‟emissione di carta moneta, anche se non ancora l‟esclusiva perché conservano il privilegio dell‟emissione anche il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia. Nel 1894 e nel 1895 nascono rispettivamente la Banca Commerciale Italiana e il Credito Italiano alla cui costituzione concorrono capitali tedeschi: introducono in Italia il modello della “banca mista” una banca dedita al finanziamento a medio e lungo termine, oltre che a breve, interessata da vicino allo sviluppo del settore manifatturiero di cui favorirà fortemente la crescita. 128 Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni Autore: Matteo