STORIA DELLO SVILUPPO
ECONOMICO
A.A. 2010/2011
PROF. MARCO DORIA
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
(Appunti delle lezioni)
28/09/2010
Di fatto questo è il corso di storia economica per gli studenti di Economia e
Commercio. Perché si studia la storia economica a economia? Cosa analizziamo in
questo corso? Esso ha per oggetto l‟analisi delle trasformazioni economiche del
sistema mondo, seguiamo le trasformazioni economiche e in particolare quelle più
recenti. Da un lato serve per un discorso di cultura generale è un sistema per
affrontare concetti di tipo economico dall‟altro è un‟occasione per capire i meccanismi
attuali. Analizziamo i problemi dell‟economia partendo dalla storia. Per i meccanismi
economici si isolano variabili determinanti. I fattori che determinano l‟andamento dei
processi sono molteplici. Il corso serve per capire perché il mondo in cui viviamo è
fatto in un certo modo. Analizziamo dei dati presi da “Il mondo in cifre 2009” dati
sull‟economia internazionale presi dall‟ Economist. Partiamo da una definizione di PIL: è
un indicatore economico, è la somma dei beni e servizi prodotti da un sistema
economico in un determinato anno; l‟andamento del PIL è utilizzato per conoscere la
crescita economica dei Paesi. Nell‟anno non concluso è circa tra lo 0,8 e l‟ 1,2: cosa vuol
dire? Che l‟ Italia produce nel 2010 beni e servizi per un determinato ammontare; la
variazione percentuale serve per vedere l‟andamento dell‟economia.
Un‟altra definizione, più pratica: il PIL è la torta che gli abitanti del Paese si dividono
ogni anno.
In aiuto c‟è un altro indicatore: il PIL pro-capite. Misura il valore del PIL, in termini
monetari, suddiviso per il numero di abitanti di un Paese, ci fa capire la ricchezza del
Paese. Il PIL della Russia è più grande di quello del Lussemburgo o della Svizzera;
utilizzando il PIL pro-capite vediamo come in Russia è divisa la torta. Dà l‟indicazione
della ricchezza del Paese. La variazione del PIL è un indicatore che ci fa capire se si
vive meglio o peggio.
Il PIL pro-capite è un dato medio. Ulteriori precisazioni: il PIL pro-capite più quello
totale, si misurano in valori monetari, Se voglio confrontare il PIL fra diversi Paesi,
converto ad esempio l‟ Euro con i dollari. Alcuni possono osservare che i prezzi dei
beni variano da Paese a Paese; gli economisti ritoccano il PIL pro-capite correggendo il
dato tenendo conto del livello dei prezzi; si usa il PIL pro-capite a p.p.a. .
Abbiamo così introdotto il concetto di potere d‟acquisto, cioè quanto un reddito
consente di acquistare in termini di beni.
Per reddito nominale si intende una constatazione media, per reddito reale il passaggio
di acquisto di beni e servizi.
Oppure si parla anche di retribuzioni nominali e reali.
Analizziamo alcuni dati. 100 è il potere di acquisto dell‟economia globale, quindi la
capacità di avere reddito.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il gruppo dei G-7 aveva il 43,5 pct del PIL mondiale a p.p.a., mentre l‟ 11,3 pct della
popolazione mondiale.
L‟Asia (potenze emergenti, India e Cina) 20 pct PIL mondiale e 52,6 pct della
popolazione; ha un‟ importante fetta di torta.
Analizziamo il PIL pro capite in dollari 2006 di alcuni paesi:
- Norvegia 72000 $
- Svizzera 52000 $
- Danimarca 50000 $
- USA 438000 $
- Regno unito 390000 $
- Francia 37000
- Italia 32000 $
- Burundi 120 $
- Etiopia 170 $
- Sierra 240
Per fare la conversione si usa una particolare tabella
Il PIL non misura tutto. Era di moda negli anni ‟50. dopo la seconda guerra mondiale
una serie di sistemi di misurazione. Crescita del PIL è sinonimo di benessere
crescente.
Si portano avanti diverse riflessioni; un paese sta bene ma non si guarda solo il PIL
monetario.
Esempi: il grado del benessere. Il PIL calcola i beni e i servizi prodotti. Un bene
prodotto può essere il depuratore. Il numero dei depuratori contribuisce al PIL.
Grande benessere ma le cose funzionano male. Bisogna considerare la realtà più
complessa.
Nel 1990 le nazioni unite lanciano un programma di sviluppo. Gli USA hanno un enorme
PIL, altri paesi delle Nazioni Unite hanno un PIL più basso. Abbiamo visto il concetto
di sviluppo- sottosviluppo. Serve un indicatore con più parzialità.
Le Nazioni Unite hanno detto che bisogna ragionare su più indicatori:
- il PIL pro – capite:
- la durata media della vita; molto importante, perché si vive più a lungo? Si
guarda il sistema sanitario del paese, le condizioni igienico sanitarie e il cibo;
per cui: mangiare, curarsi sono le due questioni più significative. Si considera
quindi l‟aspettativa della vita media alla nascita
- il livello di istruzione.
Mixando questi tre indicatori ne otteniamo uno nuovo: l‟ISU (indice sviluppo umano).
Si fissa il massimo a 100.
Nel 2005 i paesi con l‟ISU più alto sono:
- Islanda 96,8
- Norvegia 96,8
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
-
Australia 96, 2
Canada 96,1
Francia 95,2
Stati uniti 95,1
Italia 94,1
Etiopia 40,8
Gli Stati uniti come ISU sono al TOP ma non primeggiano come graduatoria.
Invece, i paesi con maggior speranza di vita:
- Andorra
- Giappone 82,6
- Hong Kong
- Islanda
- Svizzera
- Australia
- Spagna
- Svezia
- Italia 80,5
L‟aspettativa di vita media in Italia è 80 anni. Qual è il primo problema socio
economico? Come si gestisce una popolazione di anziani? Sorgono problemi in merito a
: cura, badanti, sistema pensionistico. Tutti problemi di finanza pubblica.
Paesi con aspettativa di vita media:
- Mozambico 43
- Angola 42
- Cambogia 59
- Irak 59
Ultimo dato è quello relativo alla società dell‟informatica, i dati riguardano la
diffusione dei computer in diversi paesi del mondo:
- Israele 122
- Canada 87
- Olanda 85
- Svezia 83
- USA 76
- Italia 37
Questi sono i paesi informatizzati.
Poi ci sono i paesi emergenti, tra i quali Cina e India, dove vivono più di 2 miliardi di
persone su circa sei miliardi di individui. In India 1,6, in Cina 4,3.
Le economie crescono ma le condizioni di partenza sono molto diverse.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Abbiamo fatto una foto del mondo di oggi e visto alcune parole chiave: PIL, PIL pro
capite, ISU, redditi nominali e reali. Indicatori dell‟ISU: PIL pro capite, vita media e
livello di istruzione.
L‟obiettivo del nostro corso sarà quello di capire perché il mondo è diventato così,
perché alcuni paesi hanno avuto un certo sviluppo mentre altri no.
Quando si studia la Storia, bisogna sempre essere in grado di rispondere a quattro
domande; quando (in che momento)? Dove? Perché (c‟è stato quel fenomeno)? Come?
Lo sviluppo economico ha dei periodo. Suddividiamo la storia economica in diverse fasi,
periodi.
Partiamo dalla RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, individuando due macrofasi; età preindustriale e post- industriale con una serie di complicazioni.
Il quando della rivoluzione industriale non è unico.
Quando di preciso per questo argomento non si può essere certi, non è unico il quando.
Per prima è partita in Inghilterra nel 1700 (18esimo secolo), tra 7 e 800. E‟ difficile
individuare il quando con assoluta precisione. Parte dall‟Inghilterra e si diffonde
nell‟800 in altri paesi. Dal tardo 700 inglese all‟800 entriamo nella età industriale.
L‟Asia (eccetto il Giappone), l‟Africa, l‟America centro meridionale non sono realtà
industriali. La realtà dei paesi industriali riguarda un numero limitato di paesi.
Cosa sta accadendo negli ultimi 30 anni? Cina e India si stanno industrializzando e 1/3
dell‟umanità sta attraversando dinamiche simili con impatto rilevante. Abbiamo
individuato lo spartiacque e vediamo ora le caratteristiche di fondo dell‟età
preindustriale. Se vogliamo intitolare questo capitolo lo chiamiamo CARATTERI DI
FONDO DELL‟ETA‟ PRE INDUSTRIALE. Per studiare usiamo quella che si chiama
ottica eurocentrica. Analizziamo due prospettive; prima proporre un quadro statico di
come funziona il sistema economico poi analizziamo l‟andamento dei diversi paesi.
All‟interno del quadro ci sono diversi cambiamenti.
L‟economia si basa sull‟agricoltura. Il settore agricolo è uno dei macro settori
dell‟economia. I settori si distinguono in:
- primario: agricoltura, caccia, pesca, raccolta dei frutti della terra
- secondario: industria, trasformazione dei prodotti del primario
- Terziario: servizi, banche, trasporti, centri turistici, istruzione, sanità.
Il primario pesa di più sul sistema economico. Come percentuale del sistema economico
consideriamo due indicatori: la distribuzione della popolazione attiva per settori:
vediamo come la forza lavoro è distribuita nei diversi settori.
Secondo indicatore è il contribuito dei diversi settori economici che danno al PIL.
Nella età preindustriale il 70 -80% della popolazione viveva nelle campagne, la
popolazione lavorava in agricoltura. Ci sono dei registri per stimare la popolazione.
La popolazione era rurale. In Russia il 90% della popolazione era contadina. Il mondo
era prevalentemente formato da contadini. Nella società olandese del „600 quota 1/3
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
di popolazione urbana. In Russia molto minore. Il mondo era di contadini, prevalente
era l‟attività agricola.
Vediamo alcuni datti oggi , nella zona dell‟Euro, come sono strutturati i vari settori:
- addetti all‟agricoltura 4% (in USA solo 2%)
- addetti all‟industria: 27, 8%
- addetti al terziario: 68%
Questa è la struttura dell‟economia di oggi nei paesi della zona Euro.
Vediamo il mondo post industriale: da 65-70% di contadini la percentuale decresceva
e aumentava quella degli addetti all‟industria.
Abbiamo un declino dell‟agricoltura e una crescita del settore industriale e dei servizi.
Cambia l‟andamento dell‟industria e del terziario. Il terziario si dilata, in altre parti
del mondo avviene il processo precedente.
Quelle che erano le nostre periferie industriali, non lo sono più. Le nostre sono oggi ad
esempio, a Shangai. Prima c‟era il mondo dei contadini.
1/10/2010
L‟economia preindustriale era fortemente agricola; le prime parole chiave da ricordare
sono; agricoltura, popolazione, produzione, produttività.
L‟agricoltura era in larga misura di sussistenza: il prodotto agricolo ottenuto serve per
soddisfare la domanda di beni agricoli espressa di coltivatori della terra: serve a
sfamare. Avevamo un modello teorico estremo. L‟agricoltura era completamente di
sussistenza; ciò implica l‟assenza dello sviluppo del sistema, del commercio e della
civiltà urbana; la prevalenza della popolazione era occupata nel settore primario.
L‟agricoltura è largamente ma non esclusivamente di sussistenza. Si produce un
surplus per soddisfare la domanda del mercato urbano. Il surplus quanto è maggiore,
tanto più si amplificano le fette della popolazione che non lavorano in agricoltura. In
questa realtà storica il surplus era limitato. Dire che l‟agricoltura era di sussistenza
significa anche interrogarsi su come era condotta. Per produzione si intende la
produzione complessiva di determinati beni agricoli. La produttività è invece la
produzione ottenuta in rapporto a qualche fattore prodotto (quanto si produce per
persona addetta o per ettaro di terreno). C‟era scarsa produzione e scarsa
produttività (=> tecniche e strumenti molto semplici).
Quale era il problema per i terreni? Il terreno coltivato crescendo e sfruttandolo al
massimo, si impoverisce, ha bisogno di tempo per il riprodursi delle sostanze. Ciò
comporta che la risorsa terra non può essere coltivata al 100%. Abbiamo quello che si
chiama sistema di rotazione agraria: ad esempio le rotazioni biennali. Coltivo metà del
terreno e l‟altra metà la tengo a riposo; l‟anno successivo invece il contrario: coltivo la
metà del terreno che era a riposo e lascio tranquilla l‟altra parte. Dal 1000 d.c. si
diffonde la cosiddetta rotazione triennale: lo stesso terreno lo divido in tre parti:A ,
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
B, C. In due ci metto piante diverse e la terza la tengo a riposo. Poi coltivo la C e la B e
tengo la A a riposo e così via.
Quali sono i vantaggi? Che lo stesso terreno è sfruttato al 66% e poi abbiamo una
minor distribuzione del rischio (es. parassiti, gelate);
Dopo l‟anno 1000 si diffonde quindi la rotazione triennale che porta ad una maggior
produzione agricola e più produttività.
Ci sono state anche una serie di innovazioni come ad esempio utilizzare lame in ferro
al posto dell‟aratro in legno. Le lame in ferro consentono d scavare solchi più profondi
e ciò mi consente di tutelare i semi dagli uccelli, dagli animali che beccano il terreno.
Altro aspetto è un diverso modo di utilizzare gli animali da tiro: prima c‟era un sistema
secondo il quale si gravava sul collo dell‟animale; ciò comportava una fatica respiratoria
per esso e quindi minor lavoro. Poi sono stati individuati sistemi diversi e più
efficienti.
Abbiamo un mix variamente presente nell‟Europa occidentale presenta di innovazioni
tecniche agricole.
Analizziamo i presupposti perché dall‟anno 1000 nascono le città. C‟erano i comuni
italiani; Genova, Pisa, Siena, Arezzo, o anche più piccoli come San Gimignano. Nascono
perché pur essendo il sistema agricolo di sussistenza, lo è sempre meno.
L‟area italiana del centro nord più quella delle fiandre (Belgio, Olanda); erano le più
innovative che applicavano le nuove tecniche. Si sviluppa quindi il fenomeno urbano.
Tuttavia l‟agricoltura rimane arretrata. La popolazione aumenta, il sistema più usato
per aumentare a produzione è quello di ampliare la superficie coltivata. Le popolazioni
europee amplificano le superfici coltivate, coltivano i terreni già coltivati.
Coltivano nuovi terreni meno fertili; dal punto di vista economico si ha la legge delle
utilità marginali decrescenti. Qual è l‟effetto? L‟aumento della popolazione
inizialmente è consentito dall‟aumento della terra, poi no. Si analizza il problema delle
risorse alimentari nei confronti della popolazione. La popolazione aumenta troppo
rispetto alle risorse; basta un fattore straordinario di sfortuna che tutto si inceppa.
La storia dal 1700 si legge come un succedersi di curve matematiche tipo parabole.
Dal 1000 al 1300, aumenta la popolazione e il cibo.
Agli inizi del 1300 abbiamo un primo punto limite di rottura: il cibo non è sufficiente
quindi muore la popolazione e aumenta il tasso di mortalità.
Poi, nel 1348, assistiamo ad un fatto straordinario: la peste che attacca le vie
respiratorie (la cosiddetta peste nera, diversa da quella descritta dal Manzoni nei
Promessi Sposi che è peste bubbonica). La peste si diffonde in Europa e muore 1/3
della popolazione. Dall‟anno 1000 la popolazione europea era circa 30 milioni di
persone. Assistiamo ad una crescita lenta e si arriva in 300 anni a 800 milioni. Nei
primi anni del 300 il rapporto tra risorse e popolazione tocca il limite, nel 1348
abbiamo la peste. Il sistema si rimette in movimento: servono meno terre, in 150 anni
si ricresce e nel 1400 si ritorna al livello prima della peste.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Nel 1500 ancora si assiste alla crescita ma nel 1600 in Europa arriviamo di nuovo al
punto di rottura e quindi assistiamo ad una stagnazione della crescita. Il 1700 è il
secolo del cambiamento. Ci sono innovazioni tecniche che cambiano il meccanismo; si
incide su due elementi: produzione e produttività. Declina il settore agricolo perché
più eccellenti sono le prestazioni del settore agricolo più esso perde peso. Sino al
1700 l‟agricoltura funziona con l‟effetto della crescita interrotta della popolazione.
Per studiare l‟andamento della popolazione, usiamo alcuni indicatori:
- tasso di natalità/mortalità. Per demografia si intende studio della popolazione.
Il tasso di mortalità indica il numero di popolazioni che muoiono ogni anno per
1000 abitanti in un dato territorio. Immaginiamo, per semplicità, che non ci
siano movimenti dall‟esterno. Il tasso di natalità invece, dice quanti bambini
nascono per 1000 abitanti ogni anno. La differenza tra i due tassi determina il
saldo naturale. Se il tasso di natalità è maggiore di quello di mortalità, la
popolazione cresce. La peste, le guerre provocano una impennata dei tassi di
mortalità; nel 1600 abbiamo un equilibrio dei tassi. Dal 1700 in poi aumentano i
tassi di natalità, poi di nuovo equilibrio;
- le condizioni igienico sanitarie sono pessime
Per quanto riguarda il tasso di mortalità pesava moto la mortalità infantile. Nell‟Italia
del 1600 il 20% dei bambini moriva nel primo anno di vita. Avere tassi di mortalità
elevati, significa anche tassi di natalità elevati. Ogni donna partoriva tante volte.
Nell‟Inghilterra del 1600 il numero medio di figli per donna era tra 5 e 6. Si fanno
anche analisi sull‟indice di fecondità. Studia gli elementi economici sociali che
spiegano se i figli vivono a lungo. 2 = crescita zero, sotto il 2 la popolazione decresce.
Nelle società del 1900 inoltrato, alcuni prima altri dopo, hanno utilizzato delle
politiche del controllo delle nascite che, nell‟epoca pre-industriale, erano molto
elementari, ad esempio ritardare i matrimoni.
La popolazione cresce a dismisura tra 8 e 900. il 1700 p il secolo delle innovazioni e
per ragioni culturali si comincia a controllare le nascite e ridurre l‟indice di fecondità.
Abbiamo cambiato stile di vita. Abbiamo modelli familiari con un numero limitato di
figli. Poi le popolazioni occidentali hanno bloccato la crescita dopo il baby boom degli
anni ‟50-60 del novecento. Dagli anni ‟70 le cose sono cambiate. Tutto ciò determina il
saldo naturale della popolazione.
Va anche considerato il saldo migratorio i sistemi sono in comunicazione, ciò vuol dire
che si viaggia. Flussi migratori in entrata e uscita. Il saldo migratorio si combina col
saldo naturale e insieme formano il saldo demografico. Nella età preindustriale i
movimenti migratori erano minori. Colombo scopre l‟America e dalla penisola iberica
molti emigrano.
Altro argomento da affrontare è quello dei trasporti. Ci sono regole costanti. Come è
il sistema dei trasporti? Arretrato. Non esiste un sistema di infrastrutture. Il
trasporto su acqua è quello più conveniente; di solito è costiero, avviene lungo le coste.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Oppure abbiamo il trasporto fluviale che si ha nelle zone dotate di fiumi navigabili.
L‟Adige, il Tamigi, sono considerati le “autostrade” della età preindustriale. È
conveniente perché le navi avevano capacità di carico conveniente, infatti si poteva
trasportare maggiore merce rispetto ai vettori terrestri. I carri su strada hanno
bisogno di bestie da tiro che costano e degli uomini. La barca invece va mossa dal
vento e i trasporti su acqua sono i più convenienti.
Su strada a volte è anche impossibile, non ci sono strade. Se piove diventano dei
pantani. In Europa l‟unico che aveva un buon sistema stradale era l‟impero romano. I
romani avevano un sistema infrastrutturale eccellente: le strade erano lastricate. La
manutenzione però cade col crollo dell‟impero romano d‟occidente. Manca un soggetto
(lo stato, la pubblica amministrazione) che si occupi di politica infrastrutturale. Con la
caduta dell‟impero romano tutto precipita.
Da Genova a Milano non c‟erano strade percorribili. Si incontravano ostacoli naturali
come ad esempio una montagna. Questo significa che i commerci erano fortemente
condizionati. Non esisteva il mercato, ma tanti mercati segmentati. C‟era il
collegamento tra trasporti, costi e tipologia dei mercati. Il sistema dei trasporti,
oltre che essere inefficiente è anche costoso. Ci voleva molto tempo per far viaggiare
le merci. Essendo costoso, la conseguenza è che sulle lunghe distanze potevano
viaggiare merci di alto valore perché il prezzo della merce, essendo alto, conteneva i
costi di trasporto elevato.
Esempio classico le spezie dell‟Asia (chiodi di garofano, pepe, cannella) facevano
commercio globale di beni di lusso con implicazioni rilevanti.
Le spezie reggevano costi di trasporto. I cereali invece facevano percorsi limitati.
Immaginiamo il 1400 (la Firenze del Brunelleschi) il mercato fiorentino di beni
alimentari era un raggio di circa 20 chilometri. La campagna circostante forniva il
surplus che ci contadini potevano rivolgere al mercato.
La differenza è che alcune città potevano avere bisogno di maggiori derrate
alimentari. E allora si usa l‟acqua. Genova, Venezia erano grandi città. C‟era il problema
di alimentare le merci. A Venezia i cereali venivano dal Friuli. Per Genova è peggio.
L‟agricoltura più povera => rendimenti più bassi. Il grano a Genova veniva dalla Sicilia,
dalla Campania. Rispetto ai traffici commerciali abbiamo una Europa che fino al 1942
ha un suo equilibrio.
Prima la popolazione era molto minore. Le linee, i flussi commerciali erano radi e
sottili. Oggi abbiamo un intersecarsi continuo di linee. In passato la movimentazione di
merci era su breve raggio (campagna => città). Protagonisti economici erano i
contadini. Oppure c‟erano circuiti di merci ricchi. Sulla lunga distanza i protagonisti
erano operatori economici molto qualificati (mercanti italiani a GE, VE. Traffici
mediterranei).
Altro polo di città era quello delle fiandre (Belgio, Olanda). Le città delle fiandre
erano in riferimento con le città dell‟Europa del Nord (mar Baltico, Londra). Questo
per il traffico.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Quando abbiamo visto il rapporto tra popolazione e risorse abbiamo visto come avesse
avuto un andamento positivo dal 1700. questa era la dinamica tra popolazione e
risorse.
Nel 2010 ci interroghiamo su come potrà essere. Alcuni dicono che il problema possa
raggiungere un nuovo punto critico. Si coltiva la terra, i fenomeni climatici che
desertificano le terre. Questo insieme di fenomeni potrebbe bloccare l‟espansione
delle risorse alimentari. Il problema della fame potrebbe avere prospettive nuove.
Un problema molto dibattuto che c‟è è l‟OGM. Potrebbe essere una risposta
tecnologica, la chiave dell‟aumento della produttività.
5/10/10
L‟argomento dell‟ultima lezione è stato quello dei trasporti, i flussi commerciali e i
mercati. Va aggiunto un dato. Avevamo detto che la popolazione era localizzata nelle
campagne perché il surplus di produzione agricola da vendere sul mercato era limitato.
Le città non avevano grandissima importanza e non erano come le intendiamo oggi.
Genova ha 600 mila abitanti. Prima non esistevano, nel 1400, città così grandi. C‟erano
solo 9 città tra le quali Parigi e Londra con più di 40 mila abitanti. In Italia 4 città
Genova, Milano, Venezia, Firenze, avevano superato gli 80 mila abitanti. Poi c‟erano
altre più piccole come Siena, Bologna, Palermo, Pisa e Verona. Il tasso di
urbanizzazione è la percentuale di popolazione che vive in città, ed è pari al 12% nelle
città con più di 5 mila abitanti in Europa nel 1400. Nel 1800 è sempre il 12%: ciò non
significa che non è mai aumentato in cifre assolute. Nel complesso la popolazione
urbana non decolla.
Ora ci concentriamo sulla analisi del settore secondario: produzione di manufatti.
Prima considerazione; cosa si produceva? La gamma di beni prodotti era più limitata
rispetto a oggi. Il settore manifatturiero più importante era il tessile che produce
fibre utilizzate poi per fare vestiti.
Non esisteva l‟industria alimentare intesa come la pensiamo noi oggi. Principalmente in
passato riguardava la panificazione. si usava la tecnica di mettere sotto sale gli
alimenti: pesce, carne. Il settore alimentare riguardava soprattutto la produzione di
pane (i mulini macinavano i cereali).
Molto limitata la produzione di mobilio. Si facevano mobili rozzi e semplici prodotti
dagli stessi contadini ma anche mobili sofisticati per arredare i palazzi signorili dei
ceti più elevati, per segmenti più limitati della popolazione. Per quanto riguarda gli
abiti, quelli di qualità si trovavano anche nelle case più povere (ad esempio uno scialle
che si usava per qualche occasione speciale). Poi si producevano utensili di casa, armi, e
c‟era anche la produzione di navi. Il modello del Galeone che abbiamo nel porto antico
era stato costruito per fare un film hollywoodiano “Pirati”. Il Galeone poi non serviva
più come set cinematografico ed è stato venduto a qualche sceicco. Il proprietario lo
ha attraccato al porto antico. Il Galeone è un modello di nave oceanica europea da
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
guerra usato dal „500 al „700. e messo a confronto con una porta container di oggi
notiamo subito differenze dimensionali.
Il settore manifatturiero si occupa invece di produrre ceramiche, piatti, contenitori.
Anche esso una varietà più limitata rispetto a oggi. Le tecniche di produzione variano:
prima c‟era un lavoro manuale con seghe e martelli. Poi pian piano si comincia a
sfruttare l‟acqua. I mulini cominciano a girare con pale mosse dall‟acqua, energia
inanimata. Se esistono le condizioni si usa l‟energia eolica collegata ai mulini a vento
per muovere le macine dei mulini.
Il livello tecnologico non consente elevati livelli di produttività (è bassa). Altra
implicazione economica è il basso livello tecnologico che comporta poco capitale fisso
utilizzato. Gli strumenti manifatturieri erano molto semplici. Non servono grandi
capitali per gli strumenti del lavoro. Non è un settore “capital intensive”. Le imprese
non richiedono grandi capitali, l‟unica che fa eccezione è per il grande commercio
internazionale via mare (bisogna disporre di navi e la nave costa).
Tra l‟800 e il 900 con l‟innovazione tecnologica i parametri cambiano. L‟attività
industriale può richiedere grandi capitali.
Le imprese sono piccole e medie, non grandi. Grandi le troviamo solo nel settore del
commercio internazionale e in quello bancario.
Per quanto riguarda la produzione manifatturiera, ci sono diverse modalità di
organizzazione, vari modelli organizzativi:
Iproduzione domestica: fatta in casa (aspetti sociali), nelle case dei contadini
che usavano filatoi, telai. Lavoravano nel momento in cui non erano impegnati
nel lavoro agricolo. Il lavoro delle famiglie contadine aveva due modi di
confrontarsi col mercato: il primo è quando non c‟è confronto: lavoravo per
poi utilizzare io stesso il prodotto (no mercato). Il secondo invece il
prodotto è destinato al mercato. L‟industria domestica, della vendita del
prodotto non si occupa direttamente la famiglia. La famiglia fa riferimento
ad un mercante imprenditore (che raccoglie la materia prima, la assegna alla
famiglia per poi ricevere il prodotto finito). Il prodotto finito dell‟industria
tessile non è l‟abito, ma il panno. Oppure la sartoria artigianale. Non esiste
fino agli anni ‟80 il settore industriale come lo intendiamo noi oggi.
Nell‟industria domestica la figura strategica è quella del mercante
imprenditore.
II- Bottega artigianale cittadina. C‟è l‟artigiano che ha una bottega
(investimento in capitale fisso), che è come una piccola impresa. Lavora solo
o con un garzone apprendista. L‟artigiano aveva il suo garzone, raramente
c‟erano operai salariati. Circa 10-12 addetti. Le botteghe artigiane erano
accanto all‟industria rurale domestica. Hanno un‟importanza socio politica.
Città per città gli artigiani si associano per tipologie di mestiere (così
nascono le corporazioni). Le corporazioni sono libere associazioni di individui
che impongono regole a tutti coloro che svolgono quel tipo di attività. Le
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
regole della corporazione riguardano ad esempio un percorso di formazione.
Hanno degli statuti dove si trovano norme del tipo : l‟apprendista entra in
bottega a 12 anni. Durante l‟apprendistato riceve una certa somma. Può
sottoporsi ad un esame che va a verificare se ha imparato il mestiere e può
esercitarlo in proprio. Gli statuti prevedono controlli sul tipo di prodotto
(standard qualitativi) e prezzi minimi. Si limita la concorrenza (si fissa un
limite massimo dei partecipanti) per tutelare il reddito dei membri della
corporazione. C‟è una forte limitazione della concorrenza. Le funzioni sociali
erano di tipo mutualistico di reciproca assistenza fra i membri. Un membro
muore e lascia moglie e figli. La corporazione può prevedere di dare l‟assegno
di sostentamento alla vedova finché il figlio non raggiunge l‟età di lavoro.
L‟attività sociale invece fa riferimento ad una partecipazione della
collettività ad eventi (messe e processioni). L‟attività collettiva è legata alla
religiosità. Il modello del mercante imprenditore che fa lavorare il
contadino, può essere in conflitto fra lavoro delle botteghe e corporazione
e quello domestico del mercante imprenditore. Dal „500 i mercanti
imprenditori cominciano ad avvalersi della forza lavoro dei contadini. Oggi si
parla di delocalizzazione
dell‟attività produttiva gestita dai mercanti
imprenditori. Il decentramento produttivo ha un vantaggio competitivo: il
costo del lavoro. Delocalizzo in Albania o Romania perché quello che pago a
loro è minore rispetto ai nostri lavoratori. Il mercante imprenditore facendo
lavorare la famiglia contadina, aveva un costo del lavoro più basso rispetto
alle botteghe artigiane urbane. È un discorso di rapporti di forza politici.
Il modello dell‟industria domestica rurale si diffonde soprattutto fuori dall‟Italia.
Nell‟Italia dei comuni, le città italiane hanno una loro importanza. Le corporazioni
hanno forza politica e resistono nel tempo. L‟industria rurale fuori si diffonde molto.
Perché il costo del lavoro può essere più basso nelle campagne? Per il cittadino è un
secondo lavoro, un secondo reddito. Un di più che può esser necessario. Poi anche il
costo della vita in città è un po‟ superiore di quello della campagna. Aspetto
fondamentale è che per la famiglia contadina è un reddito aggiuntivo che va a
integrare il reddito agricolo e che serve per raggiungere un livello di sussistenza.
Può esserci il mercato dei beni semplici o dei beni di lusso. Ad esempio i tessuti
damascati prodotti dal „500 nelle case contadine in Liguria (Zoagli, Portofino). Si
raccolgono tessuti raffinati, molte imprese genovesi vendono sete anche a Parigi,
Londra;
III- Manifattura accentrata; più lavoratori concorrono a produrre lo stesso
bene. Ci sono comparti in cui esistono piccole fabbriche. Cartiere per fare
libri, da pacchi. La carta è fatta o dalla fibra in legno o da stracci lavorati.
Tutto ciò avviene nelle cartiere, che sono piccole fabbriche. I macchinari
sono mossi dall‟acqua. Ancora la produzione di armi. Altro ambito è quello
delle costruzioni di navi, gli arsenali, i cantieri navali. La tecnologia è molto
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
semplice, il modello della manifattura accentrata è minoritario tra i vari
modelli.
Abbiamo visto i diversi modi di organizzare la produzione di beni da immettere sul
mercato. Abbiamo visto il mercato dal punto di vista della produzione e offerta di
beni. Ora analizziamo il mercato dal punto di vista della domanda. La domanda è
fattore di alcune variabili: del reddito, della popolazione e i bisogni. Si può anche
ragionare in termini di domanda aggregata = totale. l‟individuo ha dei bisogni. Siamo in
una società di bisogni primari, il numero degli individui è fondamentale per
determinare la domanda aggregata. Il livello di reddito è mediamente assai basso.
Analizziamo la composizione della domanda. È domanda di beni primari, bisogni
essenziali: cibo, vestiti, legna da ardere e abitazione. Bisogna soddisfare questi
bisogni per sopravvivere.
Il 70-80% del reddito medio si spende per questo, considerato che c‟è dentro anche
l‟autoconsumo. Fondamentale è l‟alimentazione; il 20-30 % di reddito è usato per
domandare altri beni. Questa percentuale è rovesciata nella nostra società. 30 %
alimenti, 70% per consumare varie cose. Abbiamo un rapporto ribaltato che ci fa
capire come gli spazi per produrre nella società industriale si sono ampliati. Nella
società pre industriale, c‟era questo rapporto 70% alimentazione 30% per il resto; era
rovesciato per un ceto ristretto, più limitato: l‟aristocrazia, i grandi mercanti. Esiste
anche la domanda dei beni di lusso.
Adesso disaggreghiamo la domanda per vedere i soggetti che possono esprimere la
domanda di manufatti dell‟ edilizia: i privati chiedono una casa o i più ricchi un palazzo.
Lo Stato chiede le mura difensive, un‟ architettura edilizia di tipo militare, opere
portuali. La Chiesa è un enorme soggetto economico. Ha bisogno di chiese, conventi,
monasteri. È una straordinaria committente del settore edilizio. Chiede anche
strumenti musicali, come ad esempio l‟organo.
Ogni soggetto dai contadini, agli aristocratici, alla chiesa hanno un bilancio ed hanno
entrate e spese.
I beni che vengono prodotti li possiamo suddividere in:
- mobili e immobili (terreni ed edifici);
- di consumo e di investimento (strumenti di lavoro usati dalle imprese)
- i beni di consumo si distinguono in : durevoli (auto, elettrodomestici); non durevoli:
cibo.
La domanda si può analizzare sotto diversi punti di vista. Dal punto di vista storico
abbiamo analizzato la domanda del sistema preindustriale.
Analizzeremo ancora l‟evoluzione della domanda (primo aspetto da considerare:
reddito medio e popolazione). Il reddito è articolato in maniera diversa.
12/10/10
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Nelle ultime considerazioni abbiamo visto il rapporto fra scambi e flussi commerciali.
Buona parte dell‟‟attività economica pre-industriale era al di fuori dei circuiti di
mercato. Quella parte di attività economica che aveva sbocchi di mercato aveva
sbocchi di mercati diversi. Abbiamo successivamente disaggregato la domanda; esiste
un mercato complessivo astratto e tanti mercati completi in cui ci sono degli scambi, si
commerciano beni, ci sono i mercati del lavoro.
Facciamo alcuni esempi molto rapidi sui mercati dei beni. I commerci avvenivano su
distanze molto limitate (tragitto merci da campagna a città è il tragitto più classico e
più importante da punto di vista quantitativo e molto poco appariscente.
Poi ci sono stati i commerci intercontinentali delle spezie.( Il viaggio di Marco Polo in
Cina); il grande commercio medievale è un commercio di quantità assai limitate, non ha
bisogno di grandi capitali. I poli dei commerci: abbiamo fatto l‟esempio dei velluti
prodotti in maniera industriale nell‟entroterra e abbiamo analizzato la domanda di
edifici civili e religiosi.
Esempio del il marmo, il cui luogo privilegiato di estrazione è Carrara, nelle Apuane.
Minatori e trasportatori. L‟attività di trasporto del marmo avviene o per navigazione
costiera, verso Genova o Roma, arrivando al porto di Civitavecchia e risalendo lungo il
Tevere il marmo arriva a Roma. Attività economica di trasporto e poi sul posto c‟è la
lavorazione del marmo. Era un‟ economia prevalentemente di scambi e attività
produttive di servizi.
Il commercio internazionale delle spezie anima le grani città europee è uno dei grandi
business economici internazionali; per spezie intendiamo: pepe, cannella, prodotti che
vengono dall‟estremo oriente (Asia). Sono importanti perché insaporiscono i cibi . Sono
ancora importanti le ceramiche della Cina. Vediamo i percorsi che possono fare le
spezie. Oggetti di lusso di provenienza asiatica.
Dall‟estremo oriente, con il percorso terrestre, dalla Cina arrivano al Mar Nero dove i
mercanti veneziani e genovesi vanno in alcuni luoghi come, Caffa, Galata, e acquistano i
prodotti per poi smistarli in Europa.
Il percorso marittimo invece, parte dalla Cina, arriva all‟Oceano Indiano quindi in India
e poi entrano in gioco i mercanti cinesi malesi indiani e da costa indiana occidentale
entrano in gioco i mercanti arabi che le portano nel mediterraneo facendo due
percorsi. Tigri Eufrate, Bagdad, Damasco Libano , Mediterraneo. Oppure
circumnavigare penisola arabica e arriva ad Alessandria d‟Egitto, gli arabi,
commerciano con gli italiani.
Analizziamo un attimo il problema della bilancia commerciale: misura in termini
monetari il valore delle importazioni e delle esportazioni di beni; gli scambi
commerciali presuppongono movimenti monetari in entrata e uscita. La bilancia
commerciale che riguarda import export di beni può essere:
ATTIVA: se le esportazioni sono maggiori come valore delle importazioni (entra più
moneta di quanta ne esce);
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
PASSIVA, le importazioni hanno un valore maggior delle esportazioni c‟è un passivo
commerciale, disavanzo di moneta.
Dimostra alcuni aspetti sull‟economia di un sistema come:
- il grado di dipendenza di un Paese rispetto dall‟importazione di materie prime;
- la competitività dei prodotti di un Paese sul mercato internazionale
(Germania). Perché competitivo ?Attivo vuol dire essere competitivi. Perchè la
produzione “made in Germany” è capace di affermarsi sui mercati esteri.
Vediamo il rapporto tra la bilancia commerciale e la forza della moneta del Paese. Cosa
è la BILANCIA DEI PAGAMENTI: riguarda i conti con l‟estero e misura tutte somme
monetarie che escono ed entrano in un paese.
Per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti consideriamo i movimenti valutari in
entrata e uscita; della bilancia dei pagamenti la bilancia commerciale è una parte. Ci
sono altri movimenti valutari verso o dall‟estero che non dipendono da scambi
commerciali ma da altri fattori.
Pensando ad un‟economia moderna, sono le rimesse, i soldi che gli emigrati mandano a
casa; ancora flussi di capitali in entrata. L‟Italia ebbe una consistente partita attiva
dalla metà dell‟ 800 a metà del Novecento con la grande emigrazione all‟estro degli
italiani. Altra voce attiva della bilancia dei pagamenti è rappresentata dai flussi di
turisti. Per la Grecia il turismo è una fonte importante, voce attiva. Le località
turistiche del mar Rosso in Egitto sono una forte voce della bilancia dei pagamenti
dell‟Egitto. Se si fanno attentati negli alberghi turistici in quei villaggi, dietro c‟è un
risvolto politico economico, perché colpisce un settore rilevante. Altra voce attiva
sono gli effetti dei capitali investiti all‟estero.
Torniamo al commercio delle spezie. Com‟è la bilancia commerciale del sistema Europa
rispetto al sistema economico Asia in questo periodo? Totalmente passiva. L‟Europa
importa spezie ma non vende niente in cambio. L‟Asia non domanda prodotti europei
fino al „600 gli asiatici chiedono in cambio denaro, moneta; l‟Europa importa beni
costosi ma non esporta nulla e paga le esportazioni di questi beni con moneta.
Apriamo il capitolo dell‟economia monetaria in questi secoli. Come funziona il sistema
monetario? È di tipo metallico. La moneta è di metallo, come mezzo per organizzare e
regolare le transazione dal 1000 moneta pregiata è d‟argento, dal 1200 non è più solo
d‟argento, ma c‟è anche la moneta d‟oro. Poi monete meno pregiate, di rame, leghe
metalliche che hanno un valore modesto il metallo è non pregiato (molto in natura) per
le piccole spese. L‟argento ricomparve in Europa dall‟anno 1000, d‟oro dal 1200. Ci
vogliono le monete a regolare gli scambi il cui importo è alto, quindi moneta metallica.
sono due problemi.
Il primo è che per mettere in circolazione moneta metallica bisogna trovare le
miniere. Secondo problema è che più cresce l‟economia degli scambi e
progressivamente continua a crescere, maggiore è la massa monetaria, il sistema
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
domanda moneta. Quali sono le zone minerarie dell‟ argento? Repubblica Ceca e
Germania soprattutto. In Europa non ci sono giacimenti auriferi, mancano.
L‟argento e l‟oro sono fondamentali nell‟economia monetaria per tantissimo tempo, sino
al „900 inoltrato. Quanta più c‟è domanda del bene moneta, tanto più devo sfruttare
le miniere d‟argento. L‟oro non c‟è. L‟oro deve venire da fuori.
Da dove proviene l‟oro? Dall‟Africa; è estratto al sud del Sahara, arriva in Africa del
nord e i mercanti europei catalani di Barcellona, italiani lo scambiano con manufatti.
Come l‟oro e l‟argento sono trasformati in moneta e da chi? Non dai privati ma viene
coniata dagli Stati.
Il conio è la garanzia del valore della moneta che si misura con la quantità fisica, col
peso d‟oro o d‟argento della moneta stessa. Più pesa e più vale. Qual è la percentuale
del valore reale della moneta? Il suo valore reale varia. Chi ha oro e argento va negli
stabilimenti statali che sono Zecche, conferisce l‟oro e l‟argento alla Zecca e ottiene
in cambio monete che pesano meno di quello che la Zecca ha ricevuto. . Ad esempio se
ho 100 grammi d‟oro, ricevo moneta per 90 grammi. Il 10 di differenza è una specie
d‟imposta ma anche copertura dei costi della trasformazione.
Concetto importante è la massa monetaria, l‟andamento della massa monetaria. I modi
per far perdere valore alla moneta sono uno truffaldino: limare i bordi della moneta
d‟oro, ottenendo così una polverina per creare nuova moneta.
Quando fa la coniazione diminuisce la % di metallo prezioso della moneta. Gli operatori
economici se ne accorgono, lo sanno. Questa moneta dopo un po‟ viene svalutata, perde
valore.
Il sistema monetario è a base metallica tipici di questo periodo: l‟oro e l‟argento vanno
dall‟Europa verso l‟Oriente per compensare le spezie. Si sfruttano le miniere e si
recupera l‟oro dove c‟è, in Africa.
Abbiamo un‟ Europa che si proietta oltre i suoi confini, questo a partire dall‟anno 1000
in poi. La prima proiezione di Europa fuori dai suoi confini dopo il 1000 si ha con le
Crociate. Le crociate 1096 la prima. Dal 1000 in poi, nell‟Europa occidentale risorgono
le città. L‟Europa si proietta fuori dai suoi confini e va nel Mediterraneo orientale, ci
possono essere business interessanti. Ci sono i mercanti che trafficano, gli arabi non
gradiscono la presenza militare, ma hanno bisogno della presenza commerciale.
Prevalgono spinte militariste aggressive che creano situazioni di guerra che il mondo
arabo contrasta a periodi di pace. Si traffica, si commercia.
Una seconda esperienza di grande Europa fuori dai confini, si ha nel 1400: ci sono
episodi legati alla demografia. Abbiamo avuto la peste del 1348 ed i sopravvissuti non
stanno male riguardo alle condizioni di vita. Sono meno il rapporto popolazione risorse
va bene. L‟Europa ha la forza di uscire dai suoi confini.
Si va alla ricerca dell‟oro. I protagonisti sono Paesi marginali, iberici, Spagna e
Portogallo.
Nella prima metà del „400, un principe della famiglia reale portoghese, Enrico il
navigatore, grande passione era quella dei viaggi per mare lungo la costa africana.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Arriva fino al golfo di Guinea per trovare l‟oro. Ci vuole del capitale. Per i suoi viaggi il
principe usa le risorse della famiglia reale. Oltre alle navi ci vuole professionalità.
Altri viaggi oggi che richiedono forti capitali e cervelli sono pensati dalla NASA. I
Portoghesi, dopo la morte di Enrico il navigatore nel 1488, hanno Bartolomeo Diaz che
tocca la punta sud dell‟Africa, l‟attuale Capo di Buona Speranza. I Portoghesi
conoscono la costa e creano alcuni punti di approdo; attraversano l‟Oceano Indiano e
sono attirati in Asia dalle spezie.
Nel 1498, Vasco de Gama, tocca le coste dell‟India occidentale. Ariva in India e
torna poi torna indietro, ha aperto la strada. Le navi portoghesi vanno oltre l‟Asia: nel
1517 circa le navi portoghesi arrivano in Cina, cercano di ottenere il monopolio delle
spezie, prendendo a cannonate le navi dei mercanti arabi;questo riesce solo in parte. Il
risultato fu quello di intercettare in buona misura il commercio delle spezie. Ciò ha
portato profitti per Lisbona, e concorrenza per i mercati italiani. Il quantitativo di
spezie che arriva sul mediterraneo diminuisce.
I portoghesi cosa fanno in Asia? Hanno la forza di stabilire una serie di basi
commerciali lungo le rotte delle loro navi. Non sono in grado di fare una colonizzazione
militare dei territori. Vediamo un attimo il contesto di viaggi europei dove si inserisce
Cristoforo Colombo.
Egli è figlio di un‟epoca in cui le conoscenze geografiche degli europei si evolvono. È
convinto che la terra sia sferica. Da grande navigatore Colombo vuole raggiungere le
terre delle spezie dell‟Asia viaggiando verso occidente.
Cristoforo Colombo è u navigatore e chiede di essere finanziato. Non ha i soldi per
finanziare il viaggio. La monarchia portoghese lo appoggia: nel 1492 propone a Isabella
di Castiglia il suo viaggio e ottiene che il suo progetto venga finanziato. Avrà tre navi
per navigare.
Vediamo un attimo politicamente la Spagna: si è unificata sotto la corona di Castiglia
Hanno cacciato via gli arabi dall‟Andalusia che erano arrivati nell‟ottavo secolo d.c.. Le
popolazioni cristiane hanno fatto la reconquista, i musulmani avevano accolto a Granata
il potere politico; fine dell‟ultima presenza di stato islamico in Spagna.
C‟è una certa euforia, reconquista completata, monarchia spagnola concede a Colombo
di fare il suo viaggio; si presenta, gli danno credito. Il rischio è che tre navicelle
affondano nell‟Atlantico. Colombo arriva a destinazione e in poco tempo capisce che
non è in Asia, ma nel continente americano. Una volta tornato indietro, deve
convincere gli spagnoli che è arrivato da una altra parte.
Ottiene che gli venga finanziato un secondo viaggio; stavolta con più navi e 1500
uomini. Uno sforzo consistente che punta ad insediarsi in maniera stabile nel nuovo
continente Col secondo viaggio comincia la colonizzazione iberica del continente
americano.
Come era la Spagna durante i viaggi di Colombo? L‟economia preindustriale varia da
regione a regione e ci sono tre modelli economici. Abbiamo il modello della zona della
meseta (presente a Castiglia: zona centrale, Madrid, Burgos). La agricoltura è povera
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
e arretrata. Abbiamo soprattutto un allevamento di pecore (lana). La lana è gestita in
maniera più economica dai catalani a Barcellona. Si esporta la materia prima.
Si lavora, si commercia. La lana arriva in Italia a Firenze, in Toscana dove viene
lavorata.
La Catalogna fa molti commerci ma politicamente è subordinata alla Castiglia. Il
dominio politico è un dominio castigliano e i catalani tenderanno a rafforzare i loro
margini di autonomia.
In Andalusia: la Spagna meridionale, è agricola. Agricoltura ricca grazie agli arabi
possono rimanere a condizione che si convertano al cristianesimo. Molti sono profughi,
tornano nell‟Africa del Nord. La perdita degli arabi fa impoverire l‟agricoltura perché
erano abili agricoltori.
Torniamo a Colombo. Ci sono effetti immediati e di medio/lungo periodo.
Il primo effetto immediato del viaggio di colombo è che due mondi entrano in contatto
(Europa e America) che da un punto di vista biologico si sono sviluppati in modo
separato. In Europa ci sono piante animali e batteri che non si trovano in America e
viceversa. Abbiamo quello che gli studiosi hanno definito lo scambio colombiano. In
America non c‟erano cavalli, buoi, maiali pecore e capre. Questi animali sono stati
portati in America dagli europei. .Colombo invece trova subito il tacchino, I tacchini
poi si riproducono in Europa.
Per le piante stesso discorso: Colombo trova piante nuove. Colombo scopre che gli
indios masticano le foglie di tabacco. Anche Colombo prova. Porta le piante di tabacco
in Europa, negli orti botanici, sono delle rarità. Gli europei usano invece il tabacco per
annusarlo, capiscono che si può fumare nelle pipe. La sigaretta però è dell‟età
napoleonica. Tabacco considerato bene secondario, la pianta si coltiva, per ragioni
climatiche in America. Gli europei capiscono che si fuma, ci sarà una domanda
crescente nel corso dei secoli successivi del bene e si produce nelle piantagioni in
America perché le condizioni climatiche sono ideali per la coltivazione del tabacco.
Colombo trova i pomodori, mais, patate e certi tipi di legumi. Il mais e le patate
possono essere coltivate benissimo in Europa. Già nel 1600, ci vogliono decenni perché
piante escano dagli orti botanici europei, ma il mais e le patate sono coltivati in
maniera sempre più diffusa e costituiscono un bene alimentare primario nella famiglia
europea. Le patate nell‟Europa del nord diventano fondamentali, il mais soprattutto
nella pianura padana . ha delle rese buone.
Piante: la canna da zucchero è coltivata a Cipro. I portoghesi l‟hanno portata nelle
Azzorre. Nell‟isola di Cuba ci sono le condizioni ottimali per produrre la canna da
zucchero. Esistono anche condizioni ottimali per coltivare il caffè. Quindi la canna da
zucchero, il tabacco e il cotone. Si sviluppa una economia di piantagione. Gli spagnoli
in poco tempo procedono alla rapida conquista militare dei territori. Messico Aztechi
e Incas. C‟è un vantaggio tecnologico che per gli europei è assoluto: i soldati arrivano a
cavallo, hanno le corazze, armi da fuoco, determinazione a conquistare. Il modello
sociale che gli spagnoli esportano da Castiglia. Abbiamo un modello sociale della
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
grande proprietà terriera che fa lavorare la terra per quello che la terra è in grado
di dare. È un sistema rivolto al mercato. Il tabacco viene esportato in Europa
Economia di piantagione che produce per esportare verso la madrepatria. Grande
proprietà terriera e grande latifondo.
La popolazione locale non era molto numerosa. Quando arrivano gi europei, in America
gli indigeni erano 30 40 milioni (le stime sono varie).
Gli spagnoli arrivano in migliaia riescono ad abbattere regni di milioni di persone. In un
secolo la popolazione indigena si dimezza, è ridotta di 2/3. da 30 40 milioni ne
rimangono circa 15. l‟impatto costringe la popolazione a beccarsi una serie di malattie,
gli americani non conoscono il raffreddore e non hanno gli anticorpi necessari a
reagire a quel tipo di batteri. Non conoscono il vaiolo, morbillo, scarlattina, la
varicella. Gli europei hanno un sistema immunitario di anticorpi per reggere queste
malattie.
La condizione del lavoro è molto pesante. Si lavora in condizioni pesantissime
I conquistadores iberici più che l‟oro trovano le grandi miniere d‟argento nel Messico
centrale. Servono per coniare le monete d‟argento in territorio americano dove gli
spagnoli hanno le zecche. I dobloni imbarcati e arrivano in Spagna e aumentano dal
1530 lo stock monetario europeo. Le miniere sono gestite dallo stato spagnolo.
Come si ovvia la mancanza di lavoratori? Gli europei vanno sulle coste dell‟Africa,
commerciano gli schiavi e li portano nel mercato americano. Trasporto di schiavi da
Africa ad America. Trasporto di 8 milioni di schiavi dalle coste africane al continente
americano. Lavoro che fanno è agricolo e di piantagione.
L‟economia di piantagione che utilizza la forza lavoro in condizioni di schiavitù. L‟arrivo
degli schiavi contribuisce a modificare la popolazione del continente americano.
Abbiamo i nativi, bianchi e i neri che si incrociano con quelli che venivano dall‟Africa.
Ci sono nuove malattie come la sifilide. Malattia venerea che gli europei non
conoscevano. Arrivo progressivo dei beni agricoli e l‟arrivo di metalli preziosi. La
presenza europea in America non è solo spagnola.
Quando gli europei e gli spagnoli arrivano in America, la monarchia spagnola e la
monarchia portoghese si accordano per non pestarsi i piedi sui viaggi di esplorazione
navale. Col la supervisione del Papa, fanno un accordo nel 1494 (Tor de signas …) col
quale tracciano in una carta geografica una linea nord-sud, collocata nell‟oceano ad
alcuna centinaia di miglia marittime a ovest delle isole Azzorre: da un numero x di
miglia a ovest delle Azzorre, oltre quella linea verso il continente americano, spettava
agli spagnoli, quello che era a est di questa linea, costa africane, Azzorre, traffici con
l‟Asia spettava ai portoghesi.
Caso vuole che questa linea comprendesse nella parte portoghese la punta del Brasile.
Il resto dell‟America latina, dal Messico alla Terra del fuoco, è degli spagnoli, tranne il
Brasile. I portoghesi vanno quindi in Brasile e danno vita alle economie di piantagione.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Dopo spagnoli e portoghesi, protagonisti principali, arrivano altri popoli, soprattutto
francesi e gli inglesi, in parte gli olandesi, che si piazzano in qualche isola dei Caraibi e
puntano sull‟ America del Nord.
15/10/10
Abbiamo visto la conquista americana da parte degli spagnoli per fare dei
ragionamenti più generali. Analizziamo il concetto della durata di fatti economici.
Distinguiamo tempi brevi e lunghi dei fenomeni storici.
Per la scoperta dell‟America dal punto di vista analitico va da tenere in mente: tempi
brevi: discorso immediato la conquista. (fenomeno da tempi brevi). Per l‟età
preindustriale i tempi brevi della trasformazione sono molto più dilatati rispetto
all‟età contemporanea. Le fasi storiche accorciano la loro durata.
Abbiamo fenomeni di lunga durata.
Tempi brevi e lunghi che si possono seguire per comprendere fatti storici di oggi.
Sono ad esempio il debito pubblico italiano (palla al piede) che è un fatto no di tempo
breve ma lungo. Dagli anni ‟70 esplode dagli anni ‟80 e ce lo tiriamo dietro a
prescindere dal governo. Il debito pubblico non è un problema di tempi brevi. Non
posso imputare a nessuno degli ultimi 2 3 governi il fatto di aver creato il problema.
Torniamo alla conquista. La conquista è un fenomeno da tempi brevi. Dal 1492 Colombo
torna in Spagna, seconda spedizione, gli spagnoli cominciano ad insediarsi. Grandi
comandanti Frnand Cortes, la corte spagnola conquista il Messico, Pizzaro va in
America latina e abbatte il regno Incas.
Le conseguenze si misurano in tempi più lunghi dal punto di vista economico
(prospettiva secolare).
Il tipo di sistema economico che l‟arrivo degli spagnoli introduce su quelle terre punta
allo sfruttamento di risorse naturali e alla creazione in quelle zone di una economia
agricola di piantagione che si basa sulla grande proprietà terriera. Quello della
proprietà terriera è un problema che interessa molti stati di quella che è l‟America
latina.
In Brasile, in Guatemala ,la struttura della proprietà della terra era fortemente
squilibrata. Tutto ciò ha origine dal 1500 i conquistatori si prendono le terre, grande
proprietà agricola che produce beni da agricoltura di piantagione, il tabacco, la canna
da zucchero cotone e cacao sono prodotti che servono per soddisfare la domanda
europea. Arrivano in Europa. Anche il fatto di creare una economia di piantagione è un
fatto da tempi lunghi. Ancora oggi diversi paesi hanno nell‟interscambio commerciale
con l‟estero una forte dipendenza dalla capacità di esportare quei beni particolari che
non è un elemento di particolare forza ma un elemento di debolezza. Sono fortemente
dipendenti da un certo tipo di attività agricola di base. Sono esposti fortemente alla
variazione del prezzo di quel bene dell‟economia agricola nazionale.
Esempi di tempi lunghi sono i tempi di commercio che si crea tra il continente
americano e continente europeo. Da America arrivano metalli preziosi e alcuni prodotti
20
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
agricoli prodotti la per ragioni climatiche. Dall‟Europa arrivano in America un po‟ di
manufatti. La struttura economica dell‟America coloniale non ha presenza viva di
attività manifatturiera.
L‟insediamento demografico della popolazione, (ancora tempi lunghi) un mix di nativi e
bianchi europei iberici, nel „500 c‟è già la tratta degli schiavi (lungo periodo).
Fenomeno non interessa soltanto l‟America latina ma anche le colonie britanniche
dell‟America del Nord. Fenomeno che dura fino all‟800, nel 1815 Congresso di Vienna
dichiara illegale la tratta degli schiavi. Si ritiene immorale per l‟Europa il fenomeno
della tratta, il commercio degli schiavi. Che continua ancora un po‟ clandestino. Gli
inglesi hanno una flotta forte, cercano di bloccarlo e ci riescono. Poi ci sono gravi
pene per chi usa gli schiavi dopo il 1815.
Il fenomeno della tratta sull‟Atlantico si ferma. Dall‟Africa all‟Asia dura ancora un po‟.
Il fenomeno degli schiavi si considera ancora un fenomeno dell‟800,
nel 1861 negli USA si ha l‟abolizione della tratta. Questo è un fenomeno da tempi
lunghi. Parte dal „500 va avanti nel corso dei secoli. Lo scambio colombiano ha un
effetto di mondi biologici in tempi brevi. Ma anche ci sono effetti di tempi lunghi. In
Europa piante mancano.
Tempi lunghi economici ad esempio si hanno per la coltivazione delle piante. Ancora
tempi lunghi le piantagioni di cacao. Cacao viene coltivato ed è un bene voluttuario. In
Europa si afferma il consumo di cacao sotto forma di cioccolato da bere, in tazza, poi
solido. È un fenomeno lungo di cambiamento di stili di vita europei. Processo
assimilabile a quello del tabacco, bene voluttuario. La distinzione in quel tipo di società
si fa tra aree urbane e campagna. Le città locali dove si può bere la cioccolata ci sono,
ma nelle campagne non arriva.
I commerci spagnoli sono gestiti in maniera monopolistica dallo stato spagnolo. Nel
1503 abbiamo un organismo pubblico governativo, una sorta di Ministero per il
commercio con le colonie americane, la “Casa de contractation” con sede a Siviglia (è
il terminale dei traffici atlantici della Spagna). È un organismo che stabilisce che da
Siviglia devono partire tutte le merci che riferiscono le colonie spagnole dell‟America
latina. I mercanti devono passare per Siviglia e pagare dei diritti per poter
commerciare con l‟America latina.
Con questa volontà, è un fatto di politica economica, di controllo monopolistico dei
traffici con le colonie si apre un problema: la Spagna ha l‟industria manifatturiera
che non è molto avanzata. C‟è una domanda di manufatti degli stessi coloni spagnoli in
America che non è sempre soddisfatta con questo meccanismo commerciale diretto o
supervisionato dalla Casa de contractacion.
Altri stati europei vendono merci di contrabbando nelle colonie spagnole. I Fratelli
Caboto che viaggiano lungo le coste dell‟atlantico del Nord lo fanno già alla fine del
„400 .
Inglesi, Francesi installano basi nelle isole caraibiche nell‟Atlantico per fare pirateria
contro gli spagnoli. I pirati sono banditi illegali possono attaccare qualsiasi tipo di
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
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nave. I corsari hanno l‟autorizzazione dei propri Paesi. Prodotti manufatti inglesi,
francesi e olandesi nel „600-„700 arrivano su dette isole e le navi pirata le portano a
destinazione cercando di eludere (corrompendo) le guardie spagnole. Dietro il
fenomeno del contrabbando c‟è il fatto che l‟economia spagnola da sola non è in grado
di soddisfare la domanda di manufatti dell‟economia latino-americana, pur
pretendendo di farlo con atti politici che non risolvono il problema. 28,33
Altro commercio importante nell‟atlantico è quello dei metalli preziosi. I galeoni
spagnoli avendo la pirateria non vanno da soli, organizzano i convogli, 2 convogli
all‟anno. Le flotte di galeoni con a bordo le monete coniate partono dal Messico =>
fanno la traversata atlantica per raggiungere Spagna. I pirati non bloccano il flusso
monetario, on sono in grado di bloccare convogli spagnoli. L‟argento arriva in Europa.
Dal 1530 al 1630 circa la massa monetaria europea cioè lo stock di moneta in
circolazione nel sistema economico, cresce di tre volte, risulta triplicata per l‟arrivo
dell‟argento americano.
Massa monetaria di questo periodo lungo comprende oro argento e monete di minor
valore. Monete di leghe metalliche non preziose. Le monete d‟oro e d‟argento
rappresentano in termini di valore non di pezzi che circolano, la grande quantità del
valore monetario dell‟epoca che serve per le transazioni. Triplica la massa monetaria
circolante in Europa nel giro di un secolo. Questo ha un effetto inflazionistico perché
esiste una formula economica che spiega il fenomeno.
È conosciuta come formula di Fisher, economista americano che ha analizzato
problemi di economia monetaria tra la prima e seconda guerra mondiale, fa analisi tra
il rapporto di massa monetaria e inflazione. Fa una formula che è la seguente:
P= (m*v)/q
Dove:
P = Prezzi
M è la massa monetaria;
v è la velocità di circolazione della stessa
q è la quantità di scambi.
Se aumenta m, di conseguenza aumenta p. l‟immissione di moneta nel sistema comporta
un aumento dei prezzi. Naturalmente se io se rallentassi la velocità di circolazione
della moneta v, contribuirei a raffreddare i prezzi, non li farei crescere. L‟argento
arriva in spagna la monarchia lo tiene in casseforti, non ci sarebbero effetti di tipo
inflazionistico. Q = quantità di quello che viene prodotto, se la massa monetaria
aumenta più di q allora c‟ è inflazione. .
La formula individua dei nessi tra massa monetaria e prezzi dei beni.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Ci sarebbe da fare una serie di considerazioni sulla politica monetaria. L‟aumento o la
riduzione del tasso di interesse incide sulla massa monetaria circolante.
Una politica monetaria espansiva fa scendere il tasso di interesse e aumentare la
massa monetaria. Tendenzialmente i prezzi dovrebbero aumentare (non preoccuparsi
dell‟aumento dei prezzi in senso inflazionistico). Una politica monetaria restrittiva
invece se fa aumentare il tasso di interesse, il sistema economico e già vivace e la
preoccupazione è quella di abbassare il livello dei prezzi per controllare l‟inflazione.
Nell‟800 la massa monetaria non è più quella dell‟età preindustriale ma c‟è anche la
moneta di carta e allora viene meno un vincolo che c‟era nella età preindustriale.
Nella età preindustriale il vincolo era trovare oro e argento. Mettere in giro la moneta
(cartacea) è facilissimo. Gli stati stampano carta moneta. Nel corso del „500 i prezzi
in cento anni risultano triplicati. Corrispondenza tra l‟aumento della moneta e i prezzi
che risultano triplicati o quadruplicati.
C‟è un altro elemento che favorisce l‟aumento del livello dei prezzi: è l‟aumento della
domanda perché aumenta la popolazione. „500 secolo di aumento demografico, nel „600
il sistema economico europeo arriva al punto di equilibrio popolazione risorse. La
produzione agricola che aumentava , non cresce più al passo con l‟aumento demografico
che si blocca, in quasi tutti i paesi europei
Ricordiamo i Promessi Sposi, ambientati in Lombardia tra il 1628 e il 1629. i problemi
storico economici erano quello della carestia. Renzo era stato coinvolto a Milano nel
famoso episodio dell‟assalto ai forni motivato da un forte aumento del prezzo del
pane. C‟era poco grano. Costa di più la materia prima , i fornai aumentano i prezzi e la
folla povera reagisce. Le risorse alimentari sono prodotte per la popolazione della
Lombardia ed europea di quegli anni. Quel tipo di popolazione denutrita, è più debole e
più facilmente vittima di epidemie. La peste colpisce soprattutto gli organismi
sottoalimentati. Crescono i tassi di mortalità. Anche qui l‟aumento dei prezzi è legato
alla domanda.
Altro modo di vedere possibili cause di inflazione è l‟aumento dei costi di produzione.
Un esempio di grande inflazione da aumento di costi si ha nel 1973 con il primo shock
petrolifero. OPEC decide di quadruplicare il prezzo del greggio che era il prodotto
energetico di base. L‟aumento repentino del greggio fa salire i costi di produzione.
Altro elemento è il costo del lavoro. C‟è anche l‟inflazione da costi.
L‟inflazione interessa il sistema dell‟Europa occidentale perché i denari che arrivano
dall‟America in Spagna non rimangono in Spagna, entrano in circuito..
Andiamo un attimo ad analizzare gli equilibri politici europei nel „500. come era il
quadro geopolitico. Sempre ottica tempi brevi/lunghi.
C‟era una superpotenza che potrebbe essere tipo gli Stati uniti oggi: la Spagna.
L‟impero spagnolo. È un grande paese, anche se non è moderno dal punto di vista delle
strutture sociali, ha un impero coloniale in America che fornisce alla madrepatria
grandi quantità di denaro che si traducono in forza militare che trova avversari
diversi.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il re di Spagna Carlo V era anche imperatore di Germania per ragioni familiari della
famiglia Asburgo.
Ci sono state Guerre con la Francia che ha vinto e domina direttamente su parti di
Italia la Lombardia (come descritto nei Promessi Sposi). e l‟Italia meridionale Ha
anche dei nemici: sono gli altri paesi europei e soprattutto i paesi non cattolici.
Nel 1517 Martin Lutero affigge sulla porta della Chiesa un documento in cui contesta il
Papa della chiesa romana.
C‟erano già divisioni nella Chiesa. Infatti c‟erano gli ortodossi. L‟Europa dell‟est salvo
qualche rara eccezione come per il caso della Polonia, era già ortodosso. L‟Europa
occidentale dal 1517 è investita da una spaccatura del mondo cristiano diviso in:
protestanti riformati, calvinisti, luterani con le varie sottocategorie, e cattolici
apostolici romani.
I cattolicissimi sovrani di Spagna devono fronteggiare i protestanti. Le fiandre (zone
di città, borghesie mercantili) si ribellano agli spagnoli. Nella seconda metà del 500 la
situazione si risolve con l‟indipendenza degli olandesi. Le Fiandre erano appoggiate dai
protestanti, dagli stati nemici della Spagna, in particolare gli inglesi.
Filippo II, successore di Carlo V, invade l‟Inghilterra. Organizza la spedizione navale
nel 1588 ma , arrivato nella Manica le navi inglesi e le tempeste distruggono la flotta.
La guerra delle fiandre contro la ribellione dei fiamminghi e olandesi, sono costose e
non si traducono in successi. Alla lunga la Spagna perde, spende del denaro.
Poi c‟era un altro fronte: il problema orientale: l‟impero ottomano (i turchi). Erano
nomadi che dall‟Asia Centrale si spostano verso ovest e arrivano nella penisola
anatolica (attuale Turchia parte asiatica).popolazioni turche entrano in un mondo
mussulmano arabo. Sono guerrieri, si convertono all‟islam prendono il potere, ,
all‟interno del mondo arabo.
Missione di conquista rispetto all‟Europa. Nel 1389 le armate turche sono in Kosovo e
si scontrano con i serbi. I serbi cristiani ortodossi combattono contro i turchi e
vincono i turchi. Il 1389 segna una sconfitta storica, ma è un simbolo per i serbi del
loro orgoglio nazionale. Il Kosovo che loro considerano la culla della loro civiltà.
Con l‟arrivo dei turchi, i serbi si convertono all‟Islam che è già presene in Europa.
Nel 1453 i turchi conquistano Costantinopoli. Istanbul è la capitale dell‟impero turco.
I turchi continuano a fare pressione nell‟area balcanica. In due occasioni 1529 e 1683
assediano Vienna. Per tutta l‟età preindustriale in questa parte c‟è l‟impero ottomano.
I turchi oltre che essere nei Balcani controllano l‟Africa del Nord e sono
periodicamente ostili rispetto al mondo cristiano. È uno stato forte, agguerrito
l‟impero ottomano. Nell‟Europa del nord ci sono i protestanti, nel Mediterraneo contro
l‟Islam. E la Spagna , l‟Impero di Vienna combatte.
1571 battaglia di Lepanto. La flotta cristiana sconfigge i turchi ma non risolvono il
problema. La presenza dell‟impero ottomano perdura sino alla prima guerra mondiale,
dura per tutta la età preindustriale.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
La Spagna dal punto di vista politico economico fronteggia i nemici, ciò vuol dire far
guerra e quindi spendere per la guerra. Mettiamo a fuoco alcuni concetti che
prescindono dall‟esempio che abbiamo analizzato.
Concetti da mettere a fuoco spese militari: le spese militari sono una componente
della spesa pubblica. Altro concetto è bilancio dello stato di cui la spesa pubblica fa
parte e poi entrate pubbliche, questi termini hanno un soggetto economico di
riferimento che è lo Stato. Il bilancio di dello stato riguarda il bilancio di un soggetto
economico. Non confondere Bilancia commerciale/bilancio pubblico. Bilancia comm.le
sommatoria delle azioni dei soggetti economici in rapporto con l‟estero.
Vediamo il problema del bilancio pubblico spagnolo in questo periodo.
Cominciamo dalle spese del soggetto stato. Cosa e per cosa si spende? Si spende
fondamentalmente per due voci: spese militari (forze armate: esercito e navi da
guerra) e per la corte del sovrano, l‟apparato dello stato, le spese di rappresentanza,
gli ambasciatori all‟estero. Si spende qualcosa di meno per l‟ordine pubblico (polizia e
carceri) e ancora di meno per alcune opere pubbliche in generale legate a esigenze
militari (sistema di fortificazione..). Facciamo un ragionamento:i campi di azione della
spesa erano più limitati dei campi di spesa degli stati di oggi. Le 3 voci più importanti
di spesa dei bilanci europei per gli stati di oggi sono: sanità , istruzione e sistema
pensionistico (per scopo). Per risanare i conti pubblici si punta su questi fattori che
sono forti voci di spesa. Italia spesa pubblica: la voce in senso lato spese militari a
secco. Poi sottocategoria di spese militare sono i costi della presenza delle missioni
all‟estero. (700 milioni di euro circa: 658-70).
Nel 1900 la voce spese militari ha inciso molto fra le due guerre mondiali. Gli stati del
„900 hanno compiti più ampi; lo stato preindustriale ha compiti più limitati. Per far
fronte alle spese c‟è bisogno di denaro => finanza pubblica. Per vedere il peso del
bilancio pubblico sul sistema economico, dobbiamo misurarlo in percentuale sul PIL.
Quanto è la spesa pubblica entrata pubblica sul PIL. Adesso siamo nei paesi della UE
45-50%. Età preindustriale 7-8%. Presenza economica del soggetto stato era molto
minore; introitava meno risorse.
Vediamo le varie categorie di entrate. In generale inquadriamo le categorie di
entrate:
-
imposte: dirette o indirette. Dirette colpiscono i singoli individui in base al
reddito che hanno secondo criteri di tassazione che possono variare (denuncia
dei redditi); indirette, sono imposte sui consumi, o dazi che colpiscono entrate e
uscite di merci da un Paese. Meccanismi di riscossione molto difficili. ad
esempio le merci che da Siviglia andavano in America pagano una determinata
somma. Oppure imposta sui consumi ad esempio sul vino. Per ogni tot di vino si
applica una imposta. Oppure sul consumo di sale. La maggior imposta indiretta
nell‟Italia di oggi sui consumi di oggi è quella sulla benzina. 60 cent sono
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
-
l‟imposta. Se noi facciamo il pieno è una imposta indiretta non colpisce
direttamente il nostro reddito.
alienazione del patrimonio pubblico. A quell‟epoca molti Stati vendevano titoli
nobiliari. Volevo diventare nobile? Pagavo.
Il problema che si pone sempre è quando le entrate sono nel loro complesso inferiori
alle spese. A quel punto che accade? c‟è un delta, una differenza tra entrate e
sempre; quasi sempre la differenza è a vantaggio delle spese, cioè le spese sono
maggiori delle entrate. Nello stato spagnolo 500 spese erano maggiori delle entrate.
Immaginiamo che immediatamente c‟è un gap tra spese entrate. Lo stato come fa a
spendere se non ha entrate? S‟indebita e nasce il problema del debito pubblico.
Oppure altro modo che avrebbe stampa moneta. Lo stato deve pagare? Stampa
moneta; effetto aumento dei prezzi e la moneta con cui paga vale meno.
La corona spagnola si era molto indebitata deve trovare qualcuno che presti soldi allo
stato spagnolo. Nella Europa preindustriale ci sono dei banchieri che operano a livello
internazionale che prestano denaro agli Stati e ci sono dei centri finanziari dove ci
sono dei banchieri che prestano denaro agli stati. Chi chiede denaro? Le imprese, i
mercanti (imprenditori settore commerciale) grandi soggetti che hanno fame di
denaro sono gli Stati, le pubbliche amministrazioni => debiti pubblici . C‟erano grandi
banchieri familiari; sono grandi famiglie straricche nella Europa preindustriale che
hanno enormi capitali familiari. In parte sono capaci di raccogliere capitali di
risparmiatori medi. I grandi banchieri della corona spagnola sono prima i tedeschi poi
i genovesi.
I grandi prestatori di denaro alla superpotenza dell‟epoca sono i grandi banchieri
genovesi. Le grandi famiglie genovesi hanno grandi capitali e sono finanziariamente
straordinariamente importante: è una specie di Svizzera del 1500. ottengono dalla
Corona spagnola il pagamento degli interessi. Quando arrivano i galeoni la Spagna paga
gli interessi e i prestatori li usano ad esempio investendo in opere infrastrutturali. .
Via Garibaldi, via Balbi, sono esempio d‟investimento di capitale spagnolo.
La Spagna non sempre riesce a rimborsare (tipo Grecia) e allora dichiara bancarotta
non sono in grado di rimborsare. L‟operazione la sforzatura deriva da un fatto: che la
Spagna dopo che dichiara bancarotta sa che deve tornare dai banchieri e i banchieri
sanno che la Spagna deve tornare a rinegoziare. Ci sono quindi delle transazioni, degli
accordi. Ad esempio non si prevede il rimborso del capitale, ma il pagamento di
interessi. Oppure da stato debole dà in appalto agli imprenditori la riscossione dei
tributi che spettano allo stato spagnolo. Ci sono forme di rinegoziazione del debito
che consentono al sistema di proseguire. I grandi prestatori di denaro spesso riescono
a tutelarsi.
In Grecia c‟era forte squilibrio tra entrate e spesa pubblico: si era inventato un
partner europeo: banche occidentali. Momento della restituzione: lo stato greco non
riesce a restituire i prestiti e allora i governi UE decidono di fare un prestito al
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
governo greco in modo che possa saldare i conti con le banche europee. Banche
europee dicono al governo greco : questo prestito te lo diamo. La Grecia tira un
respiro di sollievo momentaneo ma noi ai governi diciamo di dare una regolata per non
avere squilibrio fra spese ed entrate.
19/10/10
Ci stiamo spostando rapidamente verso il „700, che è il secolo dell‟avvio della
Rivoluzione industriale inglese, fenomeno che abbiamo assunto come spartiacque tra i
due macroperiodi della storia economica: età preindustriale e industriale. Analizziamo
alcuni Paesi tra i quali Francia, Olanda e Inghilterra. Dal tardo „500 ai primissimi del
„700 in modo che venerdì il tema sarà l‟avvio della rivoluzione industriale.
Parlare di questi Paesi significa mettere in primo piano le particolarità dei paesi, le
politiche economiche, il loro peso sullo scenario internazionale. Guardare le politiche
economiche, il peso dei singoli stati sullo scenario internazionale non deve far
dimenticare che esiste una dimensione della vita economica che poi è vita quotidiana
che è abbastanza e spesso molto indipendente dal posizionamento dei singoli paesi
sulla scena internazionale dalle politiche economiche.
La vita delle popolazioni contadine (maggioranza individui) si perpetua anno dopo anno
in maniera sostanzialmente costante, con pochi cambiamenti più elementi di continuità
di quanto non siano i cambiamenti. I cambiamenti più percepibili nei centri urbani che
raccolgono la minoranza della popolazione dell‟epoca.
Il primo argomento della lezione di oggi è il MERCANTILISMO. E‟ un certo tipo di
politica economica. La definizione è stata data a posteriori, nei secoli successivi, per
definire un insieme di approcci di politica economica seguiti dai diversi Stati nazionali
tra il „700 e l‟800. Giudizio molto negativo sul mercantilismo lo danno gli economisti
della scuola classica.
Adam SMITH scrive “La ricchezza delle nazioni”(1776), è la Bibbia della scuola
economica classica liberale. Sottolinea l‟importanza della libera iniziativa, l‟azione
dell‟individuo, del soggetto libero di muoversi e agire sul piano economico senza vincoli
e condizionamenti da parte di soggetti esterni.
Partiamo da un assunto fondamentale: l‟idea è che la ricchezza della nazione, dello
stato si misura guardando alla quantità di metallo prezioso posseduto. Idea di
ricchezza coincide con la forza del sovrano, della corte, dello Stato inteso come
famiglia regnante. Il sovrano è lo Stato, la Monarchia è lo Stato. Lo Stato sistema
economico tendenzialmente chiuso e in contrasto con altri stati, è forte perché ha
tanto oro e argento. Non c‟è l‟idea dello sviluppo, del progresso economico dinamico.
Qui si dice dato lo stock di massa monetaria, quanto più si ha l‟oro e l‟argento, tanto
più si è forti.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Bisogna tradurre tutto questo obiettivo in provvedimenti di politica economica, qual è
l‟ambito di intervento delle politiche economiche, cosa devo fare per avere più oro e
argento. Devo trovare i territori dove ci sono le miniere; ma soprattutto il problema è
che c‟è una quantità complessiva: più io ne ho, meno ne hanno gli altri. Il problema è
il commercio con l‟estero (visto interscambio commerciale Europa Asia) che mette un
sistema economico di uno stato nazionale in relazione con gli altri Paesi.(ragionamento
sulla bilancia pagamenti come possono esserci flussi monetari tra paesi che non
dipendono da import export vedi rimesse emigranti, turismo…).
Commercio estero vuol dire esportazioni e importazioni. Ora vediamo come agire su
queste variabili a livello di politica economica. Possiamo immaginare che c‟è un livello di
scambi naturali. Un paese è in grado di produrre dei beni in eccedenza un surplus e
cerca di collocarli all‟estero, questo dal lato dell‟offerta. Dal lato della domanda i
sistemi economici esprimono una domanda di beni che non sempre può essere
soddisfatta dalla produzione interna e possono esserci flussi di beni in arrivo da fuori
che soddisfano la domanda del sistema economico. Due variabili in aggiunta: dato il
meccanismo per cui ci sono queste spinte naturali, allo scambio, entrano in gioco due
fattori che possono influenzare gli scambi internazionali:
- uno economico tecnologico, il sistema dei trasporti: quanto più sono efficienti,
tanto più l‟incontro tra domanda e offerta di beni tra paesi relativamente
lontani è facile e agevole. Quanto più sono primitivi => ostacoli allo scambio.
- L‟altro fattore riguarda le politiche economiche; bisogna avere in mente i
soggetti che sono lo Stato e il Governo. E‟ possibile agire sul commercio
internazionale che è fatto sia sulle esportazioni che sulle importazioni.
Per agire sulle esportazioni. Ripercorriamo lo schema. i beni prodotti dallo Stato A,
arrivano ai sistemi B, C, D, E … dove c‟è quella domanda. A-B-C-D-E sono stati, c‟è il
governo. A vuole favorire esportazioni cosa deve fare ? Analizziamo gli strumenti che
possono sostenere l‟export:
1) politica monetaria che svaluta la moneta. Variabile abbastanza impraticabile. C‟è
un valore stabile della moneta a meno che non aumentasse lo stock complessivo
della moneta. In effetti politica di svalutazione della moneta rende competitiva
la moneta. In economia cartacea questo è possibile. Ora non tanto.
2) crediti all‟esportazione, cioè Istituti di credito che concedono crediti agevolati
a soggetti che sostengono le esportazioni
3) intreccio forte tra azione politica e politica estera e esportazioni:le missioni
all‟estero, i rapporti con l‟estero, forme di sostegno della domanda. Si può fare
una azione di promozione del made in Italy. Nel „800 -900 nelle ambasciate
all‟estero ci sono gli addetti economici: facilitare gli affari delle aziende sul
mercato estero. Ancora forme di sostegno della domanda di paesi esteri per
facilitare le esportazioni; non può essere il sostegno della domanda di privati,
ma è possibile sostenere la domanda pubblica di uno stato estero.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Recentemente c‟è stata una discussione tra Italia e Libia , giornalisticamente
Berlusconi-Gheddafi riguarda una serie di questioni: dal controllo di flussi migratori e
un‟altra parte (colonia italiana..) è un risarcimento, E‟ stato istituito uno stanziamento
consistente per la costruzione in Libia di una strada litoranea costiera. Questo
stanziamento che ha motivazioni di politica estera può essere anche un sostegno alla
presenza di imprese italiane che avranno gli appalti per costruire la strada.
Operazione che può avere una ricaduta positiva su grandi imprese nel settore delle
costruzioni che potranno operare in Libia.
Altro discorso :il governo americano da aiuti economici al paese X, Y, ma una quota di
questi soldi devono essere destinati ad un ammodernamento delle forze armate.
Significa commesse alle imprese di materiale bellico negli Stati Uniti. Politica estera
di finanziamento crea domanda di prodotti o servizi per l‟industria nazionale.
Altro ambito da analizzare, è l‟azione sulle IMPORTAZIONI. (controllare il proprio
mercato). Mentre gli Stati, i Governo hanno difficoltà ad agire sul mercato degli altri,
sono più facilitati nell‟agire sul proprio mercato. Come si bloccano, si riducono le
importazioni? Uso alcuni strumenti:
1) dazi doganali: caricare d‟imposte i prodotti che entrano nel Paese. E„ una forma
di entrata fiscale. Ora lo analizziamo sull‟impatto del commercio con l‟estero.
Maggiore è il dazio che impongo sul bene, più sale il prezzo del bene.
Consideriamo tre macrovoci per il costo bel bene che arriva da B ad A: quanto
costa produrre il bene in B? quanto costa trasportarlo da B ad A? terzo il dazio
doganale. La politica dei dazi doganali scoraggia le importazioni, le riduce.
Potremmo dire DAZI DOGANALI = PROTEZIONISMO.
2) Divieto delle importazioni (forma estrema): vieto le importazioni da un altro
Paese, quindi PROIBIZIONISMO, si vietano le importazioni.
3) Import-substitution, detto all‟italiana sostituzione delle importazioni. Nel
sistema del Paese A c‟è una domando di beni soddisfatta da prodotti esteri:
devo creare la condizioni per cui la domanda sia soddisfatta da un bene
nazionale. C‟è un sostegno diretto in varie forme da parte dello Stato e del
Governo a chi produce i beni che possono andare a sostituire le importazioni.
Abbiamo visto l‟assunto della politica mercantilista: avere stock di moneta metallica
d‟oro e d‟argento. Per il commercio estero può esserci un controllo rigido,fattore
rilevante della voglia dello stato di controllare il commercio con l‟estero: il
contrabbando. E‟ un pezzo della attività economica. Nel caso spagnolo : con le mie
colonie commercio solo io ma se non controllo i confini c‟è contrabbando.
Analizziamo la Francia del „600. Abbiamo un modello di applicazione di politiche
mercantiliste. Ci fu un ministro francese delle finanze, Jean Baptiste COLBERT, che
è diventato ministro sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole. Realizzò in molti campi le
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
politiche mercantiliste. Oggi si usa parlare di “colbertismo” come sinonimo di politiche
mercantiliste.
Com‟era il sistema della Francia del „600? Principalmente era una Francia ruralecontadina (sistema economico preindustriale) con un basso tasso di urbanizzazione,
cioè di persone che vivono in città, popolazione residente in ambito urbano. Era il
tasso più basso rispetto a quello di altre città occidentali. Nell‟Europa dell‟Est è
ancora più basso.
La Francia è un mondo contadino (Francia delle campagne) con una grande capitale; la
realtà urbana era molto poco sviluppata. Dal punto di vista sociale l‟elite francese era
aristocratica, la nobiltà francese fino al 1789, anno della Rivoluzione contro
l‟assolutismo monarchico e una serie di privilegi che aveva il ceto aristocratico.
L‟obiettivo di molti mercanti era quello di diventare nobile; cambiare il proprio status
sociale: ad esempio, il mercante commercia e fa soldi. Il mercante che fa soldi, si
compra un titolo nobiliare. I soldi guadagnati li uso per comprare una villa, ad esempio
nella Loira, e vivo da signore. Investo in terre e divento proprietario terriero. Rinuncio
al rischio e mi metto in un‟altra dimensione esistenziale. Questo è un discorso di valori
culturali di fondo, dominanti.
L‟obiettivo della borghesia francese è di ribaltare quel modello; non è più assimilarci a
…, ma costituire un modello diverso.
Torniamo alla domanda. Che domanda esprime quel sistema economico francese? I
contadini bisogni primari, e l‟aristocrazia i beni di lusso, C‟è un segmento di
popolazione che esprime la domanda di beni di lusso, ad es. l‟abbigliamento,
arredamento delle abitazioni, oggetti costosi che in parte è soddisfatta da produzioni
interne.
Per il settore manifatturiero in Francia, a Lione, è importante la tessitura della seta.
Nel „600, non c‟è più l‟importazione dei tessuti di seta dall‟Oriente perché la seta è
prodotta in Europa.
La filiera parte da un animale, il baco da seta. Viene portato in Europa, bisogna
allevare il baco da seta. E‟ un verme che emette nel suo processo vitale un filo in cui si
avvolge e s‟inserisce nel bozzolo; si imbozzola. Metamorfosi. Esce dal bozzolo, vive
come una farfalla e si riproduce muore e riproducendosi rinasce l‟animale sotto forma
di baco; questo è il ciclo del baco. La seta viene fuori dalla lavorazione del filamento
del bozzolo.
Bisogna allevare i bachi (contadini europei ed italiani). Il baco si nutre, mangia le foglie
del gelso. Raccolgo le foglie, costruisco delle intelaiature dove metto le foglie e ci
metto i bachi (i contadini del 600/700 li allevano in casa). I bozzoli devono essere
utilizzati prima che il baco dentro si trasformi in farfalla che altrimenti, uscendo,
romperebbe il bozzolo. Il passaggio successivo avviene nelle filande, dove i bozzoli si
mettono a cottura per fare morire il baco. (temperatura molto alta, in bacinelle).
Nei Promessi Sposi, Lucia lavorava in una filanda dove con altre donne contadine di
campagna dove si svolgeva questo tipo di lavorazione. Le donne lavorano nelle filande,
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
le donne; i mercanti portano i bozzoli agli imprenditori delle filande; le donne prendono
il filo dal bozzolo. Abbiamo una sorta di semilavorato. Il filo viene trattato e a quel
punto il filo è pronto per la fase finale: la tessitura.
Viene usato un telaio manuale che fa il tessuto di seta, una fibra non vegetale. Il
passaggio dal filo al tessuto l‟abbiamo per tutte le attività tessili. Fibre
animali/vegetali c‟è una fase di filatura e poi la tessitura.
La seta è un tessuto pregiato, raffinato e quindi costoso. Nel commercio europeo del
„500-700 l‟Italia aveva una sorta di quasi monopolio nell‟allevamento dei bachi (prima
fase della lavorazione).
Il prodotto finito veniva poi immesso nel mercato. C‟era un flusso di esportazione
verso ad esempio Lione che era un importante centro di tessitura a livello europeo.
L‟aristocrazia francese Parigi, Versailles dal „600 ha un ruolo leader nel determinare
la moda europea. È uno stato forte, non è dinamico dal punto di vista economica ma la
corte ha un ruolo di punta nel determinare la moda. È una domanda di nicchia, di beni
di lusso che però genera dal punto di vista degli interscambi commerciali un flusso di
importazioni.
Ritorniamo alla Francia di Colbert. I prodotti di lusso: in parte tessuti, le porcellane,
gli arazzi richiesta dall‟élite francese. Colbert ha il compito di frenare questo tipo di
importazioni. Il problema è che la domanda c‟è; problema di import substitution,
imporre dei dazi sulle importazioni e creare in Francia delle manifatture produrre quei
beni che prima venivano importati.
Le manifatture o sono create direttamente dallo stato francese (manifatture reali,
fabbriche di stato), oppure le cosiddette manifatture privilegiate. Colbert fa un
accordo con un imprenditore e gli concede particolari facilitazioni, privilegi per
produrre il determinato bene nel quadro della politica di import substitution.
Io stato ti concedo l‟edificio per 20 anni se porti avanti questo tipo di lavoro. Hai le
competenze tecniche, sei in grado di farlo, ti do l‟edificio ti esento dal pagamento di
imposte per 10 anni. Oppure c‟era il monopolio produttivo (questo tipo di attività lo fai
solo te). Vantaggi, facilitazioni sono di diverso tipo: tutti strumenti di politica
economica.
L‟import substitution riguardava la creazione di beni di lusso che causavano una uscita
di denaro. Questo è un pezzo significativo delle politiche mercantiliste di Colbert.
Colbert deve anche occuparsi delle finanze pubbliche, deve far quadrare i conti dello
stato francese.
Deve razionalizzare la politica delle entrate dello stato francese. Promuove una
indagine sullo stato della economia francese, provincia per provincia, per capire il
gettito in termini di tributi che le parti della Francia sono in grado di dare. Sforzo
conoscitivo, di indagine conoscitiva dell‟attività economica del paese.
Una volta che si arriva a determinare il gettito fiscale c‟è il problema della
riscossione.
Come veniva riscosso il gettito? La riscossione veniva data in appalto.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Lo stato che era debole come struttura amministrativa, stimava che il gettito di una
provincia potesse essere 100 non aveva strumenti (personale) per riscuotere l‟imposta
e allora appaltava la riscossione delle imposte. Accordo: l‟appaltatore dava allo stato
90. 10 era il cosiddetto aggio, ciò che l‟appaltatore si metteva in tasca per il servizio.
Colbert ha il problema di ridurre l‟aggio. Come ministro delle finanze discute con gli
appaltatori e arriva a trovare un‟azione di questo tipo: anziché 100 mi dai 96.
Altra cosa che può fare è mettersi in condizione di riscuotere direttamente. Creare
un apparato burocratico. Comincia a irrobustire l‟amministrazione statale per quanto
riguarda la riscossione dei tributi. Crea le magistrature che si occupano di ridurre i
contenziosi tributari fra contribuenti e stato. Colbert si sforza di modernizzare la
struttura dell‟apparato francese e il sistema di riscossione dei tributi.
Questi sforzi lasciano una eredità positiva ma non riesce a controllare i flussi di spesa
pubblica. Luigi XIV si impegna in una serie di guerre: spende i soldi per le spese
militari. L‟azione di Colbert non è stata positiva in termini di bilancio dello stato
perché quando si parla di avventure militari, guerre c‟è una voce di spesa molto alta.
Riprendiamo la nostra analisi della Francia ai tempi di Colbert.
Analizziamo le politiche che riguardano l‟espansione coloniale della Francia.
Con i viaggi di esplorazione geografica degli europei del „500, la Spagna realizza imperi
coloniali in cui è seguita da altri paesi dell‟Europa occidentale. Anche la Francia si
lancia nei viaggi marittimi oceanici. Usa (come in Inghilterra e Olanda) lo strumento
delle compagnie mercantili privilegiate. Sono associazioni di mercanti, nascono come
associazioni di operatori privati e privilegiate perché ottengono dallo stato un
monopolio commerciale (diritto di commerciare in modo esclusivo con un territorio
extraeuropeo) in cambio di denaro. L‟avventura coloniale europea si muove in parte su
navi militari dello stato che va ad occupare, insediarsi su determinati territori, ma in
parte anche su queste compagnie.
Dall ‟inizio del „600 esiste la compagnia francese delle Indie orientali. I francesi
guardano anche all‟America del nord. L‟America latina è già occupata (dalla
dominazione Spagnola e in parte portoghese). Guardano al Canada; nel 1641 è fondata
Montreal. I francesi guardano anche l‟Africa, Golfo di Guinea, nella prima metà del
„600 si insediano in Senegal, Dakar che diventa una colonia francese. I traffici che
riguardano la Francia sono quelli dell‟oro africano e il fiorente commercio degli schiavi
destinato al continente americano. Si muovono anche nei Caraibi (Antille francesi).
Colbert riorganizza nella seconda metà del „600, come ministro delle finanze, le
compagnie privilegiate:
- la compagnia delle Indie Orientali => (guarda all‟)Asia
- la compagnia delle Indie Occidentali => America,
finanziandole con forte afflusso dei capitali dello stato.
I risultati furono un nuovo impulso al colonialismo francese. La compagnia francese
delle indie occidentali che guarda all‟America va in Louisiana, chiamata così in onore di
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Luigi XIV, Re sole, ha una città New Orleans. La Louisiana verrà molto dopo acquistata
dagli Stati Uniti dopo l‟indipendenza.
In oriente la presenza francese è marginale: ci sono i portoghesi e gli olandesi.
L‟azione di Colbert incontra un limite che è la politica militare della monarchia che
aumenta la spesa pubblica.
Altro limite relativo allo sviluppo economico era lo spirito imprenditoriale, la cultura
imprenditoriale. È qualcosa di qualitativo (non misurabile in termini quantitativi), la
propensione al rischio, lo spirito di iniziativa. È un discorso che deve riguardare, che
verte sulla società. Ci sono società più dinamiche, più caratterizzate dallo spirito
imprenditoriale, altre lo sono meno.
Nella Francia del 1600 lo spirito imprenditoriale non brilla. Lo stato si sostituisce,
nella Francia di Colbert agli imprenditori, ma ciò non porta ad un esito positivo.
Chiuso il capitolo Francia, vediamo l‟Olanda.
Nel „600 è un piccolo paese leader dal punto di vista economico. Lo spirito
imprenditoriale era vivace, presente nella realtà olandese (assente in Francia, nella
Spagna castigliana, clamorosamente assente anche nell‟ Europa dell‟est).
Vediamo che dai secoli che seguono la scoperta dell‟America, c‟è sempre una forte
potenza egemone a livello internazionale. Nel „500 sino ai primissimi del „600 la
potenza egemone era la Spagna, con tutti i limiti che l‟egemonia spagnola poteva avere.
Gli spagnoli parlano di “siglo de oro”.
Nel „600 assistiamo ad un declino della supremazia spagnola che non è più forte come
prima, perde colpi in Europa. Nel „600 ci sono nuove potenze: in parte la Francia, ma
soprattutto Olanda e Inghilterra. L‟Olanda nel „600 ha il suo momento di splendore: è
il grande secolo della pittura olandese. Nel „700 emerge come potenza egemone l‟
Inghilterra che resterà tale fino alla prima Guerra Mondiale.
Il „900 è definito come il secolo americano, nel senso secolo di degli Stati Uniti fino
ad oggi. Se vogliamo seguire questo schema attribuendo le egemonie nei diversi secoli,
il 21esimo secolo potrebbe essere definito come il secolo cinese.
Tutto questo non significa che se c‟è una egemonia gli altri scompaiano o non esistano.
Nel „600 l‟Olanda esprime una forza economica più che politica. La forza spagnola è
una forza politico militare. Gli inglesi nell‟800 avranno una forza economica ma anche
politico militare. Gli USA avranno una grande forza politica.
Nella seconda metà del „500 l‟Olanda si ribella alla Spagna e ottiene di fatto nel 1581
l‟indipendenza. La parte nord delle Fiandre (la parte olandese) ottiene l‟indipendenza
dalla Spagna.
È un paese di religione protestante. La ribellione degli olandesi era sostenuta
dall‟Inghilterra che vuole indebolire la Spagna. L‟Olanda è autonoma. Non esclude però
l‟indipendenza che nel „600 l‟Olanda combatta ancora con gli spagnoli.
Nel momento in cui si ribella alla Spagna vuole affermare la forza economica;
analizziamo l‟economia settore per settore e poi diamo delle spiegazioni di questa
ottima performance economica del sistema paese Olanda del „600.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il tasso di urbanizzazione in Olanda era più elevato della media.
C‟è un sistema molto più rivolto al mercato. L‟agricoltura in età preindustriale era
segnata da meccanismo di produzione per l‟autoconsumo, ora invece era più orientata
al mercato.
È più produttiva della media. Gli olandesi per avere l‟agricoltura più produttiva fanno
un lavoro di recupero di terre al mare. Prendono questi terreni vicino alla costa con un
sistema di dighe. Bonificano e prosciugano i terreni, i Polder, sono i terreni coltivati e
fertili che hanno buone rese agricole.
Gli olandesi introducono innovazioni agricole importantissime. Le terre sono coltivate
in modo nuovo. Ricordiamoci le rotazioni agricole: biennale, triennale. forma più
moderna di rotazione è la triennale perché utilizzava 2/3 del terreno nello stesso
anno. Terreno diviso in tre porzioni: 2 coltivate e una a riposo (a maggese). Il riposo
toccava una volta ogni tre anni. (Consentiva la rigenerazioni di sali minerali
fondamentali. ) Nel tardo 800 ci saranno i concimi chimici che danno chimicamente le
sostanze chimiche al terreno che servono per nutrire le piante. Scoprono che nella
parte lasciata a maggese si possono coltivare legumi e piante foraggere. Capiscono ,
con esperienze e studio, che piantando e seminando foraggio e legumi non si ha
impoverimento del terreno. Foraggio è nutrimento per il bestiame, per cui si ha il cibo
per il bestiame, fondamentalmente bovini, mucche da cui ricavano prodotti caseari.
Altro vantaggio dall‟allevamento significativo è il letame. Gli escrementi di bovini sono
preziosissimi; sono un fertilizzante naturale ottimo!
Gli olandesi dicono che nella hanno una agricoltura dinamica innovativa che favorisce
l‟accentuarsi del carico urbano della società olandese.
Gli olandesi guardano al commercio con l‟estero. Ad esempio importano via mare i
cereali polacchi e raggiungono i mercati olandesi.
Il settore manifatturiero: è molto dinamico. in Olanda esistono le corporazioni
urbane (artigiani) ma si sviluppa anche la manifattura rurale gestita dai mercanti
urbani. Nel sistema della produzione decentrata delle campagne c‟è un minore costo
del lavoro. Sono anche specialisti della produzioni di navi a vela di dimensioni piccole in
legno, navi mercantili. Organizzano un modello di nave “Fluyt” è un veliero maneggevole
e ha il vantaggio che alla produzione costa poco. La nave può essere condotta da un
equipaggio non particolarmente numeroso (10-12 persone). Ha costi di gestioni minori,
il costo di gestione dell‟equipaggio è minore.
Il legno viene dalle zone del Baltico. La materia prima viene importata. L‟Olanda è un
territorio poco boscoso. Con le navi gli olandesi si proiettano sul mare e hanno da soli
più della metà della flotta europea. A fine „600 invece viene superata dagli inglesi. Sul
mare svolgono delle attività diverse.
- Commercio europeo: gestiscono grandi traffici sia nel mare del Nord fino al
Baltico. Dal Baltico arrivano prodotti agricoli e materie prime. Legname dalla
penisola scandinava. Dalla Svezia i minerali di ferro. Gli olandesi vendono nel
Baltico i manufatti (tessuti, oggetti del loro sistema produttivo
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
manifatturiero). Ma non fanno arrivare solo in Olanda i prodotti. C‟è un
commercio di riesportazione. Gestiscono i traffici di prodotti che non sono
olandesi ma che loro trasportano. Shipping degli olandesi nel „600 è
all‟avanguardia.
- Pesca oceanica: i pescherecci olandesi vanno nell‟Atlantico. Vanno a pescare sia
nei mari più vicini e si spingono lontano e poi sono innovativi perché, stando fuori
tanto, lavorano il pesce a bordo, lo puliscono e lo mettono sotto sale. La pesca
nel mare del Nord è un settore molto dinamico, che assorbe forza lavoro. Il
pescatore era un abile marinaio!
- Grande commercio marittimo internazionale con l‟Asia. Dal punto di vista
quantitativo, nel senso di navi coinvolte, quantità di merci scambiate. Questa è
poca cosa rispetto ai commerci nel Baltico e alla pesca. È un commercio di
nicchia. Gestito dai grandi mercanti, compagnie mercantili, che hanno lasciato
documenti delle loro attività economiche. Per gli storici è più facile studiare
questo periodo, capire cosa facevano. I contadini non scrivevano niente. Chi
monopolizza nel tardo „500 il commercio con l‟Asia? Il Portogallo. La Spagna
blocca il passaggio delle spezie da Lisbona all‟Olanda; dice all‟ Olanda: le spezie
da Lisbona non le fate passare. Gli olandesi risolvono il problema andando
direttamente in Asia.
Nel 1602 si ha la VOC. Compagnia Unificata olandese delle Indie Orientali. Unificata
perché nasce dalla fusione di 6 compagnie mercantili preesistenti.
Vanno in Asia per acquistare le spezie e poi rivenderle in Europa. Nel corso dei viaggi
gli Olandesi creano delle basi, colonie in Sud Africa. La colonizzazione bianca
dell‟Africa del sud è fatta dagli olandesi. Proseguono, prendono spezie. Ma gli olandesi
vanno in Asia anche a VENDERE i loro prodotti. Il viaggio è molto più redditizio
rispetto a quello dei portoghesi. Per gli olandesi i viaggi economicamente utili sono
due; viaggio di andata e di ritorno.
Dal punto di vista militare eliminano la presenza degli portoghesi; si sostituiscono ai
portoghesi. Avviano una colonizzazione diretta in parti dell‟Asia, in Indonesia:
Giacarta, Sumatra occupate dagli olandesi che importano un nuovo prodotto, il the,
che si comincia a bere anche in Europa (cambiamento dei consumi).
Gli olandesi sono in grado di controllare il commercio delle spezie in modo totale,
molto più dei portoghesi. Detto commercio salta il Mediterraneo è solo oceanico e se
lo gestiscono gli olandesi.
La compagnia olandese delle Indie orientali è una novità rispetto alle altre Compagnie
mercantili, è la prima SPA della storia. Un grande viaggio gestito dalla compagnia
mercantile è un‟operazione economica, raccoglie capitale per organizzarlo e ha un
rientro economico dalle vendite. La VOC comincia così ma ritiene più opportuno avere
un capitale fisso, il capitale sociale. A coloro che hanno conferito capitale la VOC da
dei titoli, delle azioni che garantiscono un rendimento, che è il risultato della
distribuzione degli utili a fine esercizio. Le azioni possono essere comprate o vendute.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
La VOC ha una struttura manageriale complessa, assemblea degli azionisti, consigli di
amministrazione, ecc. . Le azioni danno un dividendo. Il proprietario più decidere di
alienare l‟azione. Alla borsa di Amsterdam si vendono sia merci che azioni della VOC.
Amsterdam è quindi una borsa merci e borsa valori.
Per quanto riguarda la borsa merci, gli olandesi sviluppano una nuova attività
commerciale stipulando contratti a termine sulle merci. Il contratto a termine è uno
strumento complesso. Il prodotto è il the che viene dall‟Asia. Il produttore A dice a B
tra 5 mesi mi vendi tot the a questo prezzo. B dice va bene. Tra 5 mesi ci sarà lo
scambio del bene a quel determinato prezzo.
Il contratto a termine diventa una sorta di speculazione finanziaria, scommessa su
quello che sarà il prezzo futuro del the. La quantità del bene diventa irrilevante, è
invece importante il prezzo del bene a 5 mesi. Se il prezzo di mercato nel frattempo
sale, chi vende ci rimette; se scende, ci guadagna.
I titoli sono scambiati alla borsa finanziaria di Amsterdam del „600 sono i titoli del
debito pubblico olandese, inglese: è una piazza finanziaria internazionale.
Abbiamo visto come mai le cose in Olanda vanno bene dal punto di vista agricolo,
manifatturiero e commerciale: sono attività che generano profitti, capitali da
investire in attività finanziarie.
Un‟ altra ragione del successo olandese è lo spirito imprenditoriale, lo spirito di libertà
. In tempi di persecuzioni, l‟Olanda è una terra di asilo e rifugio per coloro che hanno
problemi religioso: gli ebrei che scappano dalla Spagna e dal Portogallo e i Protestanti
che fuggono dalla Francia; sono accolti in Olanda. In Francia i protestanti si chiamano
ugonotti: sono spesso abili artigiani. Si rifugiano nei Paesi Bassi persone
intraprendenti.
Altro flusso di perseguitati religiosi che si rifugiano in Olanda, sono gli ebrei in
Spagna e Portogallo sono costretti a convertirsi al cattolicesimo, e sono comunque dei
sorvegliati speciali. Quando confessano la loro religione vengono uccisi e i loro beni
sono confiscati; per gli ebrei è dura la vita in Spagna nel „600.
Gli ebrei sono uomini di affari. Gli olandesi sono dei mercanti e la loro presenza
diventa forte. Gli ebrei sono grandi operatori nella borsa di Amsterdam. Per loro il
sabato è il giorno di riposo, le Borse il sabato dimezzano i loro frequentatori. La
tolleranza in Olanda è un elemento di forza, raccoglie spirito imprenditoriale.
Ci sono state diverse teorie, studiate da Max Weber, padre della sociologia. Scrive
“Etica protestante e spirito del capitalismo” in cui prova a stabilire dei rapporti tra la
cultura religiosa protestante e lo spirito d‟iniziativa. Weber dice che certe visioni
protestanti puntano su due cose: si può dire che lavoro e il successo nel lavoro sono le
cose che servono per avere la grazia divina; considerano in maniera negativa
l‟ostentazione dal lusso e la ricchezza.
Ci vuole impegno nel lavoro e bisogna tenere comportamenti sobri, oggi diremmo non
consumistici. La cultura, lo spirito imprenditoriale può essere spiegabile anche con
analisi di questo tipo.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Vediamo, facciamo una introduzione sull‟Inghilterra.
L‟800 è il secolo britannico. Nel „700 c‟è stata la rivoluzione industriale. Nel 1450
l‟Inghilterra è un paese periferico, marginale in Europa, manca la cultura la forza
economica che c‟è in altre parti d‟Europa; è un paese arretrato. C‟è un forte
allevamento bovino. La caratteristica della economia inglese è che esporta lana nelle
Fiandre ed importa il prodotto finito.
Dal 1500 il paese vuole emanciparsi, progredire; anche qua contano le politiche
economiche. La monarchia inglese vieta le esportazioni di lana grezza. Mettendo da un
lato forti dazi all‟esportazione di lana grezza e anche dazi sulla importazione dei
panni, del tessuto.
L‟industria laniera e tessile si sviluppa in Inghilterra. L‟Inghilterra passa dal ruolo di
esportatore di materie prime a esportatore di prodotto finito.
Si rafforza nel „500 lo stato inglese, si stacca dalla Chiesa romana. La religione
inglese diventa quella anglicana fortemente legata alla monarchia regnante e si
impossessa di beni della Chiesa romana.
Si rafforza sui mari e appoggia la ribellione degli olandesi, si scontra con la Spagna.
Nel „500 l‟Inghilterra comincia ad emergere come potenza europea. Nel lungo periodo
si sposta il baricentro del grande commercio internazionale. Il Mediterraneo perde
peso, e il baricentro del grande commercio internazionale diventa il Mare del Nord.
Nel corso del „600 l‟Inghilterra diventa una potenza sempre più forte. L‟Inghilterra fa
una cosa che gli europei faranno dopo: ridisegnare
i propri assetti politico
istituzionali.
In Inghilterra ci sono state, nel corso del „600, due rivoluzioni anti monarchiche: una
nel 1648 l‟altra nel 1688 che pongono fine al potere assoluto della monarchia. È il
primo paese monarchico in Europa in cui attraverso questo processo politico, il potere
del sovrano viene fortemente ridimensionato.
Nel 1648 abbiamo la prima rivoluzione: scontro con il sovrano (per ragioni familiari era
uno scozzese, Stuart) ed era cattolico in un paese in cui la religione dominante era
anglicana, stiamo parlando di Carlo Primo. Esercita un potere assoluto, decide tutto
lui; manca il principio della separazione dei poteri.
Il re si scontra con l‟elite economica del paese rappresentata dai grandi proprietari
terrieri e i grandi mercanti londinesi che hanno una camera di rappresentanza, la
camera dei comuni che ha un potere solamente consultivo.
La guerra civile si conclude con la vittoria dell‟esercito del parlamento. Il capo della
rivolta è un nobile puritano, Cromwell che decide di tagliare la testa al re. Quando
Cromwell muore, ritornano al trono gli Stuart con la monarchia assoluta fino al 1688.
Nel 1688 si ha la rivoluzione definitiva. Gli Stuart si ritirano in Francia alla corte di
Luigi XIV e il potere politico, l‟aristocrazia inglese decide di mantenere la monarchia
come simbolo dell‟unità nazionale. Abbiamo un nuovo sovrano olandese. L‟Inghilterra
diventa dal 1688 una monarchia parlamentare. Il potere ce l‟ha il Parlamento formato
da due camere: una ereditaria (lords), una elettiva (comuni).
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il parlamento fa le leggi, decide se si fa o meno la guerra, le politiche di bilancio, il
tipo di imposizione fiscale, la politica della spesa, e separa le proprietà della famiglia
reale da quelle dello stato.
Il risultato delle rivoluzioni da un punto di vista politico è che il potere politico dalla
fine del „600 è nelle mani dei ceti sociali alti. Si ha una coincidenza fra potere politico
e potere economico come gruppi sociali, e questo è un enorme vantaggio.
22/10/10
L‟economia inglese è in trasformazione ed è in una situazione tale da acquisire un peso
crescente a livello internazionale, poi nel corso del „700 sarà sempre più rilevante. Poi
le trasformazioni che stiamo descrivendo sono propedeutiche a quello che sarà il balzo
in avanti della economia inglese nel corso del „700 legato all‟avvio del processo di
industrializzazione.
Entrando nell‟analisi abbiamo toccato un punto politico, gli assetti del cambiamento
degli assetti politico istituzionali inglesi nel corso del „600 evidenziando come
attraverso due passaggi si arrivi in Inghilterra ad una monarchia parlamentare. La
sovranità vera risiede nel parlamento. Parlamento è l‟espressione di alcuni ceti sociali
che dal punto di vista numerico hanno una ridotta incidenza sul totale della
popolazione. Per quanto pochi siano coloro che si esprimono in parlamento, questi
rappresentano l‟elite economica.
Vediamo le politiche economiche che si realizzano nella seconda metà del „600 in
Inghilterra. Il soggetto che le definisce è il parlamento. Atti del parlamento
significativi: il primo concede alla proprietà terriera il diritto esclusivo delle risorse
del sottosuolo con l‟eccezione di eventuali risorse d‟oro e d‟argento. Queste due
risorse che potrebbero esserci ma non c‟erano, se venissero trovate sono dello stato.
Le altre risorse minerarie sono di proprietà dei proprietari terrieri. Cominciano ad
aprirsi nel trado „600 la lunga stagione di sfruttamento di una risorsa del sottosuolo
del carbone.
Secondo la politica fiscale. Il punto di partenza è che i ragionamenti di politica fiscale
sono: a) fabbisogno finanziario della PA, dello stato; b) come si soddisfa questo
fabbisogno di risorse finanziarie. Gli stati hanno nel „600 il problema di essere
potenze militari, guardava alla sua possibilità di espansione coloniale e per sostenere
questa politica c‟era bisogno di una marina militare che sostenesse l‟attività
commerciale della flotta. L‟affermarsi nei mari in quell‟epoca si basa sulla forza della
marina militare. Non è come ora che arrivano le porta container dalla Cina; fino alla
prima guerra la politica di espansione commerciale si intreccia molto con una presenza
attiva militare, più di quanto non avverrà dopo la seconda guerra mondiale. Era chiaro
che bisognava spendere per la flotta, ed erano risorse dello stato. È banale dirlo,
problema: come stato rastrella queste forze dal sistema economico con la pressione
fiscale e come impiega queste risorse.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
I bilanci pubblici incidevano molto meno sul PIL rispetto ad oggi. Problema come, dove
si prendevano queste risorse? In Inghilterra il peso complessivo dell‟imposizione
fiscale si sposta dall‟imposizione diretta sulla proprietà terriera alle imposte indirette
(sui consumi) oppure dazi doganali. Imposta diretta (fonte di reddito principale)
diventa indiretta quella più importante. C‟è un‟aggellerimento della pressione fiscale
sulla proprietà terriera.
Sfruttamento risorse del sottosuolo, diversa distribuzione fiscale e tipo di politiche
economiche influenzate dagli approcci mercantilistici.
Il mercantilismo britannico, ricordiamo alcuni provvedimenti:
settore della navigazione: navigation acts. Il primo atto di navigazione è del 1651
quando è al potere Cromwel come capo della rivolta anti assolutismo monarchico.
Questo atto di navigazione riguarda la marina mercantile, stabilisce che tutte le merci
che arrivano in Inghilterra devono giungere nei porti inglesi su navi che battono
bandiera britannica oppure del paese di origine della merce.
Vediamo il senso di questo provvedimento. Stabilisce una regola; qual è il senso del
provvedimento. Nel settore del trasporto marittimo mercantile tende a garantire
quote di mercato rilevanti alla marina inglese. Le navi sono o inglesi o del paese di
provenienza della merce, è una posizione di quasi monopolio. Il problema è io
garantisco spazi alla marina inglese e freno la marina olandese perché nel 1650 le
merci che arrivavano in Inghilterra, un po‟ arrivavano con navi inglesi ma dato che la
marina olandese era la più forte del mondo, trasportava dal Baltico all‟Inghilterra
dalla Francia all‟Inghilterra. Voglio A) revisionare marina olandese B) creare condizioni
di sviluppo delle navi inglesi.
L‟altro aspetto qual è? Si evita di pagare (discorso bilancia pagamenti) i noli marittimi
agli armatori esteri. Pagare i noli far uscire dal paese moneta metallica voce passiva
della bilancia dei pagamenti. Obiettivo è riduzione del flusso di denaro in uscita dal
paese.
Questo
provvedimento
è
contrario
al
principio
di
libera
concorrenza.l‟Inghilterra riesce a sconfiggere l‟olanda. In prima battuta il fatto di
riservare alla flotta inglese un volume di trasporto marittimo molto rilevante crea
inizialmente alcuni scompensi; quindi gli olandesi qualche spazio illegalmente se lo
ricavano. Spinta al settore dell‟armamento marittimo. Gli inglesi sanno che se hanno
delle navi loro, possono avere una area d‟affari a loro riservata.
Poi nel 1660 secondo atto di navigazione. Atti nel senso di provvedimenti. Dice che
introduce una imposta di registro sulle navi che battono la marina inglese e hanno
diritto per il primo navigation act a trasportare merci in Inghilterra se sono costruite
fuori dall‟Inghilterra devono pagare una significativa imposta di registro, per essere
considerate navi della marina inglese. Primo impatto provvedimento non riguarda il
trasporto marittimo ma la costruzione delle navi. Imposta di registro sviluppa la
cantieristica. Secondo atto di navigazione prevede che tutte le navi della flotta
inglese devono avere il capitale inglese e ¾ dell‟equipaggio inglese. Obiettivo è di
formare nel settore marittimo della forza lavoro qualificata. Il lavoro sulle navi agli
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
armatori, un armatore non può prendere un capitano olandese. Personale qualificato e
anche marinai.
Il marinaio allora non era persona dequalificata. Nel mercato del lavoro non esiste il
mercato domanda offerta. Il mercato del lavoro è fatto da tanti mercati diversi, per
settori, qualifica professionale. Abbiamo qui un segmento di questo mercato che è
della forza lavoro che naviga, equipaggi, qualificati. I marinai devono sapere un sacco
di cose.
1663 State of act e dice che le colonie britanniche possono approvvigionarsi di merci
solo in Inghilterra. Questo ci sono analogie come la casa de Contratation spagnola.
1663 ha due spiegazione: è l‟approccio seguito tradizionalmente dalle potenze coloniali
europee; secondo, ottiche mercantilistiche, terzo sancisce un fatto: l‟Inghilterra
comincia ad avere delle colonie in America del Nord. Ci sono compagnie mercantili
inglesi che guardano sia all‟Asia (East Indian Company) e per l‟America la Virginia
Company perché va a coniugare un pezzo dell‟america del nord la Virginia in onore della
regina d‟Inghilterra Elisabetta prima. La presenza inglese in NA era stata toccata
dagli olandesi; nuova Amsterdam. Poi gli inglesi la ribattezzano Nuova York. Comincia
ad esserci impero di colonizzazione inglese che dal punto di vista economica crea delle
economie. Manchester, pezzo di America di colonizzazione inglese. Abbiamo due zone
uno vicino alla Florida dove si coltiva principalmente tabacco e cotone. I coloni inglesi
ricchi sono grandi proprietari terrieri. Non c‟è nemmeno il problema di far lavorare i
nativi, le popolazioni indigene. Schiavi provenienti da africa. Verso il nord cambiano i
climi: l‟inverno è bestiale, non ci sono le condizioni climatiche della Virginia, Nord
Carolina. Gli inglesi fanno cacciatori di animali, pelliccia. Settore delle pelli dominante.
E ci sono piccole fattorie per l‟autoconsumo. Nel nord c‟è una economia agricola non
orientata al mercato.
Ultima cosa entriamo già nel 1707 si chiama Act of Union che unifica formalmente i
vari pezzi del regno. Scozia, Galles, Inghilterra. Infatti prende il nome di United
Kingdom, regno unito. C‟è una cancellazione delle autonomie gallesi e scozzesi.
Questo per quanto riguarda scelte politiche economiche e implicazione.
Alla fine del „600 flotta inglese ha superato quella olandese.
Ora analisi sempre in Inghilterra sull‟agricoltura. È fondamentale da leggere nello
sviluppo inglese. Sono una precondizione per l‟avvio del processo di industrializzazione.
Vediamo come si trasforma l‟agricoltura inglese. Si trasforma a partire dal „600 su
due piani: uno sociale, l‟altro tecnico. Trasformazioni sociali nelle campagne inglesi:
dobbiamo partire per capire tempi di trasformazione sociale partendo da una
considerazione: come veniva gestita la terra? Era diffuso un sistema: open fires:
cambi aperti. Sistema di cambi aperti significa che presenza di proprietà privata della
terra, le terre di proprietà privata per usi e consuetudini, per regole che cambiano,
queste terre private erano gravate da servitù. Soggetti terzi potevano in qualche
modo approfittare della proprietà stessa. I terzi erano i contadini dei villaggi che non
erano proprietari dei terrieri ma per una serie di usi, conservava il diritto di
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
esercitare delle attività sul terreno, portare animali a pascolare sui terreni altrui,
prendere un po‟ di legna da ardere.
La proprietà privata inglese decide di recintare i campi di propria proprietà con quelle
che si chiamano enclosures, recinsioni che ovviamente cancellano di fatto impediscono
l‟accesso a questi terreni di proprietà privata, impediscono il godimento di usi
collettivi che si perpetuavano. Queste recinsioni erano effettuate con atti del
parlamento: cambia il quadro politico. Risultato: i proprietari delle terre possono
gestirle al meglio: le enclosures sono fatte per gestire le terre al 100% nella maniera
ottimale. È uno dei due aspetti fondamentali di quanto avviene nella campagna inglese
del „6-„700. La rotazione triennare, il maggese era sostituito da colture di foraggi.
Far rendere al meglio la terra. Risultati: sul piano strettamente economico aumenta la
produzione agricola, la terra rende di più ed aumenta anche la produttività della
terra. L‟aumento della produzione agricola consente una crescita demografica del „600
che è rilevante in assoluto. La popolazione tra il „600 e „700 passa da circa 6 milioni di
abitanti a 8 milioni e mezzo di abitanti. Un incremento del 33% circa, di 1/3. In Europa
occidentale passano da 62 milioni e mezzo a 68 milioni e mezzo. Molto ridotto
l‟incremento della popolazione europea del „600, questi 6 milioni e mezzo sono inglesi,
britannici. Il „600 è un secolo di stagnazione demografica. L‟agricoltura che produce di
più è in grado di sfamare una popolazione che non cresce.
Secondo aspetto legato alla produttività agricola. Consente una cosa
importante:l‟urbanizzazione. La quota crescente di popolazione può risiedere nelle
aree urbane. Nel corso del „600 si passa da circa 200 mila abitanti a oltre 600 mila
abitanti. Triplica la popolazione londinese. Il che significa che si allarga il mercato.
Londra è un grande luogo di assorbimento di derrate alimentari. Dal punto di vista
dell‟impatto sociale il fenomeno dei flussi migratori è un fatto sociale: sono flussi
migratori interni, gente che si inurba dalle campagne alle città. Da un fenomeno
agricolo più produttivo, abbiamo un impoverimento dei contadini. I contadini hanno
piccoli appezzamenti, quello che ricavano non è più sufficiente per andare avanti.
Allora vendono l‟appezzamento ai grandi proprietari della zona i quali o fanno lavorare
dei salariati quindi diventano lavoratori agricoli, braccianti e per diversi di loro questa
possibilità ci sarà. I lavoratori salariati agricoli delle aziende più moderne sono gestite
in una logistica imprenditoriale. Sono imprenditori agrari che coincidono con
l‟aristocrazia inglese che gestisce bene le proprie tenute agricole dal punto di vista
economica, e compra anche dei terreni. C‟è la figura del grande affittuario: un signore
straricco, ha un sacco di terra e vuole vivere di rendita. Il grande affittuario dà ogni
anno un affitto e ti gestisco questa consistente porzione delle terre. Il canone che
pagano al proprietario è un costo. Ci possono essere soggetti imprenditoriali o
proprietari terrieri che sono proprietari o grandi affittuari. Processo di
concentrazione della proprietà della terra.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
La crescita demografica inglese, ci sono sulle navi i sudditi che vanno a cercare
fortuna nel continente americano, si trasferiscono in America. Impatti
demografici/sociali.
Ora arriviamo ad una altra grande questione: il sistema dei trasporti. Abbiamo una
oggettiva spinta di migliorare il sistema dei trasporti in Inghilterra perché il
fenomeno dell‟urbanizzazione, agricoltura che produce per il mercato (sempre emno
agricoltura di sussistenza), le merci devono circolare. Sistema dei trasporti in
Inghilterra ha dei vantaggi naturali dal punto di vista geografico. È un‟isola, la costa
frastagliata, consente di sviluppare il trasporto di cabotaggio. Poi è un‟isola molto
larga e dalla costa si può raggiungere un bel pezzo di paese. Secondo vantaggio è la
presenza di fiumi navigabili, le grandi autostrade dell‟epoca preindustriale. Sono
grandi corridoi per il trasporto merci. Il terreno è anche relativamente pianeggiante.
Vantaggi naturali sfruttati nel momento in cui ci sono i commerci. Poi si comincia a
creare un sistema, una rete di vie di comunicazione realizzate dall‟uomo.
In questa fase ci sono strade e canali navigabili. Trasporto interno, cominciamo dal
discorso strade. I proprietari terrieri si consorziano per costruire delle strade
ferrabili, percorse da carri trainate da animali che trasportano merci. È necessario
fare lavori stradali, c‟è anche un certo sviluppo di tecniche della produzione stradale.
Ci sono anche dei progressi tecnici nel modo di costruire le strade. L‟aspetto
economico è che le strade vengono costruite dai privati, proprietari. C‟è un duplice
vantaggio: uno è che ci sono strade a pedaggio. Chi ci passa deve pagare un pedaggio,
gli utilizzatori devono pagare.
Poi strade che consentono una più facile
movimentazione dei prodotti agricoli. I costi di trasporto che gravano sui prodotti
agricoli devono raggiungere i mercati urbani.
Altra cosa i canali, lavoro sulla navigazione interna. Riguarda anche lavoro sui fiumi.
Non è solo la creazione di nuove vie d‟acqua. La navigabilità dei fiumi in alcuni casi è
naturale, altre volte deve essere ottenute quindi si devono creare delle chiuse, dighe
che consentono alle imbarcazioni di passare a vari livelli. Ci sono una serie di interventi
sui fiumi e poi la costruzione di navi che collegano fra loro grandi canali. Si crea un
sistema a rete. Per i canali, il lavoro da fare è molto più costoso. Vanno fatti dei lavori
di scavo, ci vogliono più capitali. Ci sono associazioni di investitori che si realizzano
spesso nella forma di società per azioni che realizzano dei canali navigabili. Chi ci
passa pagano dei pedaggi. Si creano SPA e abbiamo dal punto di vista della struttura
societaria e ora tardo „600 ci sono anche in Gran Bretagna non solo in Olanda con la
VOC. Queste società creano canali a pagamento.
Il sistema si irrobustisce dal punto di vista dei trasporti e il mercato si integra.
Abbiamo una progressiva unificazione del mercato. Posto che i beni trasportati erano
principalmente agricoli (cereali) quale può essere un indicatore della unificazione del
mercato inglese? I prezzi dei prodotti che devono essere gli stessi. I prezzi prima
erano diversi. C‟erano mercati segmentati. Possiamo immaginare che qualità di
prodotto variano da zona a zona. C‟erano equilibri tra domanda e offerta del bene
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
grano in quella determinata zona. Con la progressiva unificazione del mercato, abbiamo
una domanda complessiva del tipo di mercato e una offerta che si soddisfa nei luoghi
dove c‟è la domanda.
Progressiva omogeneizzazione del livello dei prezzi fino al caso della creazione di un
livello di prezzi limite. Questo elemento dimostra che si è creato un mercato
nazionale.
Altro aspetto che comincia a individuarsi, è il discorso risorse energetiche. Nella età
preindustriale erano principalmente o animale, la risorsa idraulica, il movimento
dell‟acqua sfruttato con delle ruote a pale lungo i torrenti, o legname come
combustibile. Nell‟Inghilterra del „600 accade che da tempo nei boschi inglesi si è
tagliata molta legna. Il legname serve come combustibile e materiale da costruzione.
Nel „600 c‟è stato un grande incendio che ha distrutto molte foreste di Londra. Il
disboscamento del paese ha una conseguenza di tipo economica: il legname si disbosca,
ce n‟è meno, il prezzo del legname sale. Dato che sale il costo del legname può
diventare interessante cercare di sfruttare altre risorse. Il carbon fossile, di cui
l‟Inghilterra è particolarmente ricca. Fino a quel momento non era molto utilizzato
perché c‟era il legname ed era poco costoso. Man mano che il legname diventa più caro,
l‟utilizzazione del carbon fossile diventa competitiva. I proprietari terrieri sfruttano
le loro miniere e si avvia lo sfruttamento delle risorse minerarie di carbone. Dal punto
di vista energetico dobbiamo considerare anche il petrolio del mare del Nord.
Carbone. Il discorso fatto in Inghilterra è il discorso delle risorse energetiche.
Il commercio. Questo sistema è un sistema in cui il commercio si sviluppa, è un
commercio interno ma anche internazionale. Le colonie la flotta britannica importa ed
esporta. Partendo dal commercio delle colonie, gli inglesi ricevono tabacco dalle
piantagioni della Virginia, in parte si usa in Inghilterra, in parte si esporta. Commercio
significa giro di affari, movimento di capitali. In un sistema di commerci che si
irrobustisce, circolano capitali.
Abbiamo un sistema che è in grado di accumulare capitali. Fenomeno complicato che
può avere molte origini ma è essenziale per avere possibile azione di commercio nel
sistema. Il processo di accumulazione di capitali si va realizzando.
Facendo la analisi sui soggetti che promuovono questo sviluppo: abbiamo in mente due
soggetti: i privati e lo stato. Un po‟ potremmo dire nel caso inglese ci sono i soggetti
privati, gli imprenditori, e il soggetto stato. Lo stato non è assente da questo quadro
di infrastrutture. Ma nel caso inglese è giusto dire che sono i soggetti imprenditoriali,
quelli che Adam Smith chiama animal spirits.
Le innovazioni in agricoltura sono mosse da imprenditori, persone che rischiano, che
investono. Si fa anche riferimento alla cultura, al rischio imprenditoriale. Il gusto per
rischiare. Ci sono una serie di condizioni storico culturali varie che fanno si che cin
certi momenti si manifesti questo spirito imprenditoriale. Es. nel sesto secolo A.C.
Atene aveva uno spirito imprenditoriale. Lo spirito imprenditoriale esiste ed è un
fattore importante.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
29/10/10
Venerdì abbiamo visto come cambia l‟Inghilterra nel corso del „600 . Oggi affrontiamo
un discorso teorico sulla rivoluzione industriale.
È una idea che matura nel corso dell‟800. nella prima metà dell‟‟800 persone viaggiano
in Inghilterra, osservano la realtà inglese e sono colpiti dalla modernità relativa del
paese, L‟Inghilterra aveva fabbriche, l‟industria manifatturiera funzionava in modo
diverso rispetto al resto d‟Europa. Questi osservatori parlano di rivoluzione
industriale tracciando una sorta di parallelismo tra Francia e Inghilterra.
Così come in Francia c‟era stata una rivoluzione politica che ha rovesciato il sistema,
così in Inghilterra c‟è stata una rivoluzione economica industriale che ha rovesciato il
sistema economico tradizionale.
L‟idea della rivoluzione industriale è arrivata sino a noi. Altri studiosi hanno guardato
come la rivoluzione industriale avviene in altri paesi.
Da un lato si fanno studi di storia economica si va ad analizzare la realtà inglese in
particolare; dopo la seconda guerra mondiale, è nato l‟ONU e sta accadendo un
processo di grande impatto: la decolonizzazione, la fine con modalità diverse, dei
grandi imperi coloniali. Fine della colonizzazione britannica in India anni ‟40.
Negli anni ‟50 assistiamo alla decolonizzazione dell‟Africa. Gli inglesi sono più saggi,
hanno lasciato le loro colonie con meno dolore; i francesi non vogliono concedere
l‟indipendenza combattono guerre in Algeria, Vietnam.
Ci sono molti paesi arretrati dei paesi occidentali; nell‟ambito dell‟ONU il problema è
come far uscire dal sottosviluppo i paesi del terzo mondo? I primi due mondi hanno
uno schema interpretativo post 1945 (occidentale); il secondo mondo è quello
comunista e Cina; il terzo è formato dalle ex colonie: Asia, Africa. L‟arretratezza di
questi paesi aveva molti aspetti delle economie preindustriali. Larga presenza del
settore agricolo, bassi livelli di istruzione, attività manifatturiera primitiva trasporti
e strutture inadeguate.
Altra considerazione: per uscire dal sottosviluppo, i paesi del sottosviluppo dovevano
seguire ciò che hanno fatto i paesi europei passando dall‟industrializzazione. Questo
ragionamento è durato molto tempo. Dal punto di vista dello studio vediamo cosa è
successo da noi.
Ci sono una serie di studi sul modello di sviluppo e le sue fasi.
Rostow, studioso americano, scrive un libro pubblicato nel 1960 : “ Gli stadi dello
sviluppo economico” (The stages of economic growth). Propone un modello
straordinariamente efficace ma che presenta anche dei limiti. Parte dall‟analisi del
caso Inghilterra Stati Uniti individuando 5 stadi dello sviluppo economico. Descrive i
cambiamenti della storia economica dicendo che la società deve passare per 5 stadi.
Il primo stadio è quello della economia tradizionale (preindustriale) dove c‟è un peso
specifico dei diversi macrosettori, una struttura economica data nel sistema;
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
caratterizzato da: bassa tecnologia, ridotta apertura del sistema al mercato
inefficienza del sistema dei trasporti…
Il secondo stadio è quello delle precondizioni per la rivoluzione industriale: devono
crearsi le condizioni tali da consentire lo sviluppo industriale. Realizzati i prerequisiti
si passa al terzo stadio che è quello del decollo: stadio che ha una durata cronologica
di 30 anni circa. Deve prevedere l‟avvio dell‟industria moderna, forti tassi di
investimento sul PIL, una accelerazione degli investimenti. Il peso degli investimenti
sul PIL deve essere particolarmente sostenuto (cambiamento profondo del sistema).
Questo giustifica l‟attenzione che Rostow da al tema dell‟accumulazione dei capitali
(ben spiegato ne “Il capitale” di Marx quando guardava le trasformazioni economiche
della attività britannica). I capitali accumulati nel settore agricolo servono per essere
investiti nel settore secondario. I capitali sono anche spesi, costituivano un livello di
domanda dei beni di consumo. Domanda elevata perché c‟era popolazione più elevata,
ma anche perché crescevano alcuni redditi individuali. C‟era l‟allargamento dei consumi
dal punto di vista qualitativo e quantitativo.
Rostow è chiaramente antimarxista. Abbiamo visto quindi gli ambiti di investimento di
capitali accumulati nel settore agricolo. Noi avevamo visto le opere infrastrutturali.
Lo sviluppo industriale ha alcuni settori trainanti in cui la trasformazione avviene
prima di altri.
Il quarto stadio è quello della maturità industriale. Cioè i modi industriali di produrre
riguardano non solo i settori trainanti ma l‟insieme dell‟apparato industriale.
Il fatto che guarda l‟insieme dell‟apparato industriale ci fa vedere la razionalità che
c‟è dietro. L‟idea è che lo sviluppo industriale era affermazione di un sistema di grande
fabbrica che caratterizzava l‟insieme dell‟economia. Si doveva guardare alla grande
imprese. Le piccole e medie imprese erano considerate marginali e residuali. Questo
ha fatto mettere sotto la mente di osservazione degli studiosi anche di economia
aziendale solo le imprese grandi. Si esclude però il mondo enorme delle piccole e medie
imprese considerato non meritevole di particolare attenzione.
Il quinto stadio è quello della produzione di massa e dei consumi di massa. Si
produce sempre di più, cresce il reddito del sistema e aumentano anche i consumi.
Questo stadio fa riferimento a quella che si chiamerà società dei consumi ed è quello
della società industriale. Questo stadio era lo stadio della società statunitense già tra
le due guerre nonostante la crisi del ‟29. pensiamo a film ambientato negli USA anni
‟20-30 ; vediamo come sono vestiti gli americani, le automobili che circolano nelle
strade; abbiamo una società che è in grado di avere una produzione di massa di
determinati beni.
Il modello ha delle caratteristiche: è pensato guardando lo stato nazionale, un modello
che guarda la nazione. Ha per oggetto il sistema paese ma non tiene conto di stadi
successivi per i paesi industrializzati. L‟agricoltura declina, settore industriale e
terziario continuano a crescere. Dopo Rostow assistiamo ad un declino del peso del
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
settore industriale. Rimane il consumo di massa, la crescita del reddito ma c‟è un
cambiamento strutturale non da poco: il declino del settore industriale.
Le fabbriche non scompaiono ma nascono in punti, in paesi che prima non erano
industrializzati.
Nella lettura della realtà non c‟è un succedersi schematico dei vari stadi, a volte
abbiamo una sovrapposizione di piani. Potremmo avere in contemporanea tratti di
economia tradizionale con elementi del terzo stadio di Rostow. Rostw considera lo
stato nazionale.
C‟è un altro approccio che ci fa dire che l‟unità di analisi stato nazionale ci fa impedire
di vedere le diversità fra regione e regione, tra pezzo e pezzo dello stato nazionale.
Critica al modello: trascura alcuni punti come le differenze regionali.
Altra critica è che essendo costruito sull‟analisi dello stadio inglese, non coglie gli
specifici percorsi seguiti da altri paesi. Altri studiosi hanno fatto analisi e hanno
detto in fondo guardando Russia, Giappone Germania e Italia che si sono
industrializzate dopo l‟Inghilterra, non è possibile trovare gli elementi delle
precondizioni, secondo stadio, identici a quelli inglesi. C‟è stato un cambio del sistema,
ma il processo non è stato identico all‟Inghilterra, è avvenuto in maniera diversa, ed è
ovvio che avvenga diversamente. Tutti si sono sviluppati dopo l‟Inghilterra, si crea già
uno scenario nuovo. Tutti quelli che arrivano dopo devono fare i conti con i
competitori giò avanzati.
Alcuni studiosi parlano dei vantaggi dell’arretratezza cioè bisogna fare tesoro delle
esperienze altrui: poter copiare, imitare imparare dagli altri. Vantaggio
dell‟arretratezza è che non si deve aspettare molto per acquisire tecnologie già
maturate.
Gli svantaggi: chi è più forte non aiuta sempre i più deboli a crescere. Chi è in
vantaggio ha interesse a perpetuare le differenze e comunque è competitivo, non
lascia crescere nuovi avversari. Paesi late runners, arrivano in ritardo, ci possono
essere dei fattori sostitutivi delle precondizioni inglesi. Non essendoci stati le
precondizioni inglesi, sono arrivati comunque al take off, deve essere successo
qualcosa di altro.
Un altro studioso Gerschenkron scrisse “Problema storico dell‟arretratezza
economica” in cui analizza casi paesi industrializzati dopo l‟Inghilterra, individuare
come non ci siano state quelle trasformazioni del settore agricolo che in Inghilterra è
stata fondamentale e come nonostante ciò è avvenuto processo di industrializzazione.
Individua fattori sostitutivi, guardando Germania Italia e Russia sono due: il ruolo
attivo del sistema bancario che sostiene il processo di industrializzazione; secondo
grande fattore sostitutivo è lo stato e le sue politiche economiche. .
Nell‟analisi fatta dal prof del caso inglese ha analizzato come esistessero una serie di
effetti positivi che sono state le precondizioni per lo sviluppo successivo: ad esempio
gli atti di navigazione, protezionismo commerciale. C‟è un modo di leggere il processo
inglese che sottolinea l‟importanza delle dinamiche di mercato.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
L‟analisi di Gerschenkron sottolinea come lo Stato e le sue politiche economiche sono
state importanti in altri fattori istituzionali.
Abbiamo visto tre approcci: Rostow studia gli stadi; Gerschenkran guardando i paesi
industrializzati dopo l‟Inghilterra tira fuori il problema dei fattori sostituivi Tutti
guardano gli stati nazionali guardano i tassi di crescita dell‟economia e utilizzano dati
sulla crescita del PIL a livello di stato nazionale ; terzo approccio quello delle regioni.
Il denominatore comune dei tre approcci è che l‟idea di rivoluzione industriale è
accettata. C‟è l‟idea in cui c‟è una forte accelerazione della crescita.
Dagli anni ‟70 c‟è un altro approccio che dice no, l‟idea di decollo, di rivoluzione
industriale va contestata alla radice dicono alcuni perché hanno a disposizione dati più
aggregati e comprensivi, precisi sull‟andamento del PIL dei vari paesi.
Tassi di crescita del PIL inglese all‟epoca della Rivoluzione. Industriali . sono molto
bassi, si può parlare di crisi; secondo dato Rostow concentrava la sua attenzione sui
settori di punta del decollo che avevano ritmi di crescita particolarmente sostenuti.
Consideriamo anche delle attività che hanno tassi molto modesti. In realtà si cresce
con ritmi più lenti; rivoluzione industriale diventa un termine fuorviante, scorretto.
Al più bisogna parlare di processo di industrializzazione, di evoluzione più che di
rivoluzione c‟è più gradualismo nel cambiamento economico. Esistono momenti di
decollo particolari molto più graduali. Se è vero che c‟è la gradualità, il termine
rivoluzione industriale è molto sconvolgente.
Questi sono approcci teorici per l‟analisi dei processi di industrializzazione.
Torniamo al caso inglese. Vediamo un attimo il decollo industriale.
Riguarda principalmente il settore manifatturiero. Una prima idea è un insieme di
innovazioni tecnologiche e organizzative che interessano la produzione manifatturiera
in particolare in alcuni settori guida. Quali sono i settori guida dell‟industrializzazione
inglese? Sono il tessile in particolare il comparto cotoniero, il settore siderurgico,
produzione di ferro. Hanno interdipendenze con altri settori che sono egualmente
coinvolti: il siderurgico ha interdipendenze col meccanico, la costruzione di macchinari.
C‟è una interdipendenza tra il macchinario e il tessile perché è il meccanico che
fornisce macchine al tessile.
Altro settore collegato è ancora l‟industria estrattiva (miniere di carbone).
Come abbiamo già avuto modo di dire, il tessile vuol dire non il confezionamento
dell‟abito ma il realizzare fili e tessuti in modo industriale (differenza tra industria e
manifattura) cioè usando macchinari e lavorando in fabbriche. La produzione tessile
della filatura e della tessitura, non dell‟abbigliamento, era artigianale.
Nel
settore tessile ci sono vari sotto settori: lana, cotone, seta e lino.
Fondamentalmente le fasi del processo produttivo sono analoghe.
Vediamo il settore tessile inglese nel „700. Non c‟era un forte settore tessile
cotoniero in Inghilterra ma un forte settore laniero. Arrivano dei tessuti di cotone
colorati dall‟India prodotti artigianalmente. L‟industria della lana blocca queste
importazioni. Dall‟altra parte ci sono piantagioni inglesi di cotone delle colonie inglesi
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
nell‟America del nord dove i grandi proprietari terrieri dell‟America del Nord fanno
lavorare gli schiavi .
Altro elemento è la crescita demografica inglese che allarga il mercato. Quindi c‟è
una domanda crescente di abiti, tessuti, perché ci sono molti più inglesi da vestire.
Per quanto il loro guardaroba era modesto, la crescita numerica significava maggiore
domanda dei tessuti. Abbiamo una sollecitazione del mercato e c‟è una risposta del
settore produttivo. Ci sono state una serie di innovazioni tecnologiche e sono state
introdotte nuove macchine che servono per la filatura; rispetto ai filatoi a mano .le
macchine sono mosse da energia inanimata, ci sono degli addetti che guardano che la
macchina funzioni. Ci sono una serie di strumenti che meccanizzano macchine sempre
più efficienti che rendono le operazioni di filatura molto più rapide. Quindi si ha
maggior quantità di filato a costi decrescenti. C‟è anche un incentivo a rendere più
veloce la fase della tessitura. Ci sono altre informazioni sui telai meccanici.
Ci sono dati impressionanti su come cambia la produttività del lavoro per la filatura
del cotone.
I dati riguardano le ore necessarie per produrre 100 libbre di cotone filato che vuol
dire circa 45 kg, quanto ci vuole per avere circa 45 kg di cotone in termini di ore
lavoro.
Inizio 18° secolo (1700): strumento utilizzato è filatoio a mano usato in India che
erano come i filatoi a mano europei del „500: più di 50.000 ore lavoro.
Il monte lavoro medio annuo di un lavoratore italiano è di 1500 ore. Prendiamo 1500
ore. Immaginiamo che 200 anni fa i tempi di lavoro erano più lunghi. Monte lavoro di un
lavoratore medio italiano è 1500 circa.
Nel 1780 in Inghilterra c‟è un filatoio; per produrre il filato ci vogliono 2000 ore.
Fine „700 i filati sono più efficienti: 300 ore per produrre 100 libbre.
In Inghilterra la produttività per addetto nel settore cotoniero dell‟industria inglese
è aumentata in maniera notevolissima; il filato di cotone costa meno.
Le retribuzioni del lavoratore in Inghilterra sono sempre basse, la produttività è moto
alta, si abbassano i prezzi del tessuto. Il prodotto finito costa molto meno. L‟industria
cotoniera inglese soddisfa la domanda di mercato interno a costi sempre più bassi. Può
competere con chiunque.
C‟è un problema contingente per gli scambi commerciali in Inghilterra è dato da
Napoleone. Siamo nella fase delle guerre napoleoniche, l‟Inghilterra è la grande rivale
di Napoleone.
Sino al 1815 gli inglesi non guardano al mercato europeo continentale: la politica le
guerre napoleoniche impediscono sbocchi commerciali ma il mercato interno è in forte
espansione insieme a quello delle colonie.
Nel 1815 si apre la possibilità di vendere in Europa continentale. Lo svantaggio è dato
dai costi di trasporto e, volendo, dai dazi doganali. Se ci sono politiche
protezionistiche c‟è un costo in più che è dato dal dazio.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Ultimo aspetto del settore tessile è guardare un po‟ questa innovazione tecnologica,
questi macchinari. Come nascono, chi fa i macchinari? Chi sono gli inventori? Ci sono
due aspetti: economia dell‟innovazione e costi dell‟innovazioni.
Gli inventori sono coloro che avevano svolto i mestieri più vari (barbieri, preti,
artigiani). Nessuno aveva una particolare formazione scientifica. Le innovazioni non
erano basate su grandi studi scientifici. Uno storico ha detto che questa era l‟età
degli artigiani inventori. Il sistema Inghilterra accumula un patrimonio di competenze
e conoscenze tecnologiche di prim‟ordine e superiore rispetto a quello di altri paesi
europei.
Altro problema il costo dei macchinari. I macchinari non sono particolarmente costosi.
Per cui ci vogliono delle somme di denaro per acquistare un buon macchinario che
l‟artigiano non ha. Abbiamo l‟emergere di una nuova generazione di imprenditori.
Dove avveniva l‟organizzazione manifatturiera nell‟età preindustriale? Nelle botteghe
artigiane o a casa. Gli utensili disponibili utilizzati sono mossi con la forza delle mani e
non implicano grosse spese di investimento. L‟artigiano lavora lui, paga l‟apprendista e
compra strumenti poco costosi.
I macchinari del „700 sono più‟ costosi ed efficienti: c‟è una selezione imprenditoriale.
Si afferma un nuovo modello di organizzazione della produzione: la FABBRICA; si
lavora non all‟artigiana, ma industrialmente; nuovi imprenditori industriali sono
l‟artigiano che fa scelte di qualità, o i mercanti .
La forza lavoro è facilmente trovabile; i macchinari richiedono somme che non sono a
portata di tutti ma non esageratamente elevate che possono essere a diposizione di
alcune persone.
Vediamo come ultimo punto della lezione di oggi, alcuni aspetti organizzativi. La novità
è il sistema di fabbrica. Luogo accentrata (diverso dalla bottega artigiana o dalla
casa contadina); attorno ai macchinari sotto la direzione di chi dirige (che di solito è il
proprietario della fabbrica), ci sono decine di addetti che sono lavoratori dipendenti.
Il settore tessile è quello trainante: nelle fabbriche ci sono quindi essenzialmente
operaie, donne under 15. Non è richiesta forza fisica per far funzionare le macchine,
si lavora 14-15 ore al giorno. La presenza maschile è limitata a funzioni più qualificate:
meccanici che aggiustano le macchine che si rompono, caposquadra, sorveglianti, e il
capo della fabbrica.
02/11/10
La settimana scorsa abbiamo introdotto la rivoluzione industriale, soffermandoci
principalmente sul settore tessile e cotoniero come settori trainanti. Abbiamo messo
in luce l‟innovazione tecnologica e la conseguente competitività dell‟industria
britannica.
Il settore dell‟estrazione di carbone è altrettanto importante. Dobbiamo fare una
premessa che è quella delle fonti energetiche in rapporto allo sviluppo economica;
disponibilità delle fonti energetiche, il costo. In età preindustriale il costo non vedeva
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
sostanziali differenze fra zone. L‟energia animale umana c‟era in abbondanza, il vento ,
i mulini a vento avevano una loro collocazione vicino alle zone più ventose e poi il
movimento dell‟acqua che crea energia e che può essere usata solo vicino ai corsi
d‟acqua. Problema è di localizzazione territoriale di attività produttive, non di corsi
d‟acqua.
Altra fonte di energia era il legname, usato in certi settori produttivi come il processo
siderurgico che ha il problema di fondere il minerale di ferro. Le temperature di
fusione sono altissime; bisogna che si sviluppi forti temperature.
In Inghilterra ci sono giacimenti di carbone fossile che si cominciano a sfruttare,
perché c‟è una crescente convenienza a estrarre minerale.
Comincia la attività di estrazione, ma incontra problemi economici (costi da sostenere)
e tecnici. Tecnici perché scavare sotto terra nel 1700 era duro. Ci sono le innovazioni
tecnologiche che vengono in aiuto: è stata inventata una particolare macchina a
vapore, non ancora quella di Watt, che aziona delle pompe e toglie l‟acqua da sotto
terra. Tale macchina è d‟ausilio al lavoro minerario. In questo caso la forza lavoro è
principalmente maschile, le condizioni di lavoro sono molto pesanti.
C‟è però un altro problema: come portare il carbone estratto in superficie? Ci sono ad
esempio dei carrelli che corrono sui binari prima in legno poi in ferro, quando la
produzione di ferro cresce e diventa più‟ economico e disponibile. Oppure importante è
l‟ausilio dei cavalli pony che vengono legati, calati nelle miniere e ci passano la loro vita
lavorativa. Questo ci da una idea della complessità gestionale delle miniere, di
estrazione e logistica.
In miniera ci sono anche i topi: c‟è una fauna umana ed animale diversa che vive nelle
gallerie.
Invenzione di Darby :il carbone fossile trattato che si trasforma in carbone coke
dotato di un alto potere calorifico. Operazione particolarmente inquinante e
pericolosa (sviluppo di gas), ma allora non era un problema.
Le miniere sono un tipo di attività a discreta intensità di capitale: costano i materiali
da usare, costa il trasporto del carbone ed è per questo che, vicino alle miniere, si
creano canali navigabili per facilitare il trasporto del carbone.
Essendo costoso il trasporto è meglio localizzare le fabbriche vicino ai giacimenti.
Sono fondamentali i criteri di localizzazione degli impianti industriali, perché creano
alcuni vantaggi che possiamo definire logistici: vicino ai fiumi navigabili, alle città
portuali e reti ferroviarie. Si guarda anche alla disponibilità/costo del fattore lavoro.
Altro elemento importante è determinato dalle scelte di politica economica. Prendiamo
ad esempio la Wolkswagen che va in Cina. Lo fa non solo perché li il costo del lavoro è
più basso, i salari sono storicamente bassi. Ma perché va proprio in Cina? Per essere
vicini ai mercati di sbocco per ridurre i costi di trasporto dal produttore al
consumatore.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Ci sono politiche economiche protezionistiche che impongono dazi doganali sui prodotti
importati: per l‟esportatore è più difficile e costoso entrare nel mercato. Quindi
anche l‟esistenza di dazi può‟ influenzare la localizzazione.
Abbiamo anche analizzato le interdipendenze settoriali: il settore siderurgico
meccanico è legato alla sua materia prima, il ferro. Sostituisce il legno in una serie di
impieghi. Per avere ferro bisogna bruciare tanto carbone.
Altra interdipendenza settoriale della meccanica: i macchinari.
C‟è una domanda crescente di macchinari industriali domandati dal soggetto impresa
come beni d‟investimento, il settore meccanico cresce, che col tempo vengono
perfezionati e resi più efficienti. Nel 1700 la macchina a vapore più innovativa era
quella di James Watt. Lui era un individuo che lavorava in università. È una eccezione
perché eravamo in un momento storico che le innovazioni erano fate da empirici.
La macchina a vapore è stata utilizzata nel 1825 per la prima locomotiva a vapore da
Stevenson; nel 1830 inaugurazione della prima rete ferroviaria Manchester-Liverpool.
Stevenson usa i binari, macchina a vapore e ferro. Questo è un risultato finale della
rivoluzione industriale in Inghilterra: quando arriva la ferrovia altri Paesi erano ancora
in piena rivoluzione.
Ultimo aspetto: abbiamo visto il tessile, le miniere e il ferro, nuovi sistemi di
trasporto; ma se spostassimo l‟attenzione sulla struttura complessiva dell‟economia
inglese, vedremmo il forte peso dei settori tradizionali (i ciabattini calzolai ad
esempio, che fanno calzature nelle loro botteghe artigiane, che sono più numerosi
degli operai nei cotonifici). Poi ad esempio i domestici, la servitù domestica della
grande aristocrazia sono ancora una categoria molto numerosa e prevalente.
Abbiamo delle filiere produttive incredibili che mettono insieme pezzi di prodotto
molto diversi. L‟energia idraulica, le ruote idrauliche sono ancora più diffuse della
macchina a vapore sino alla metà dell‟800. Questo per dire che non è “immediato” il
superamento di tecniche produttive tradizionali.
Vediamo ora l‟impatto sulla società britannica all‟epoca della rivoluzione industriale. La
rivoluzione industriale e struttura sociale: è l‟argomento che ora andiamo a trattare.
Per quanto riguarda la struttura sociale, un elemento importante che costituisce una
sorta di premessa del processo di industrializzazione è il fenomeno dello spostamento
dalle campagne alle città. È un grosso cambiamento che è anche sociale. Dove è
collocata la popolazione, caratterizza la struttura della società.
Secondo elemento: la struttura sociale riflette la struttura economica.
Dalle campagne alle città significa una diversa distribuzione della popolazione attiva
nei macrosettori economici; significa anche passaggio dall‟agricoltura all‟industria.
Cresce la forza lavoro nel settore dei trasporti, la movimentazione delle merci è
sempre più intensa, gli addetti ai trasporti diventano sempre più numerosi e cala
relativamente il numero di addetti all‟agricoltura. Ma perché solo relativamente?
Perché c‟è una crescita demografica consistente. Ciò che esprime il cambiamento della
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
struttura economica è l‟ aumento relativo degli addetti ai settori secondario e
terziario. Gli addetti del primario cominciano a calare in cifre assolute nel 1850.
Anche prima del 1850 le città che si espandono hanno due nuovi gruppi sociali: quello
più numeroso sono i lavoratori dell‟industria che sono sempre di più e sono diversi gli
uni dagli altri per sesso; ci sono settori dove è fortemente presente la forza lavoro
femminile.
Ci sono ad esempio alcuni settori tipicamente femminili altri che lo sono diventati col
tempo: il settore tessile. Oggi 2010 mansioni femminili: commesse, cassiere, le autiste
degli autobus, vigili urbani.
Il mercato del lavoro (domanda e offerta) si segmenta molto di più. Altra chiave di
lettura fa riferimento alle competenze professionali, skills, le abilità. Si segmenta il
mercato del lavoro a seconda delle competenze professionali.
Gli imprenditori domandano lavoro non qualificato. Il processo di industrializzazione
inglese non incontra vincoli per quanto riguarda l‟ offerta di lavoro, generalmente
dequalificata. Ci sono dei segmenti di nicchia formati da tecnici più qualificati che
sono pagati meglio, ma sono pochi e sono quelli che dal punto di vista contrattuale
riescono ad essere pagati meglio. È gente che più ha un buon livello professionale, più
può essere mobile in positivo sul mercato del lavoro.
Complessivamente il tenore di vita delle classi industriali è modesto. l‟offerta di lavoro
è più abbondante della domanda.
Da cosa si capisce? Che molti andavano in America. Gli Stati Uniti continuano ad
assorbire cittadini delle isole britanniche . Continua il flusso migratorio, nei primi
decenni dell‟ 800. C‟è un flusso di gallesi, scozzesi che emigrano negli Stati Uniti.
L‟emigrazione inglese dimostra due cose:
- il processo di trasformazione inglese che è una società dinamica che libera forza
lavoro. La crescita della popolazione è più rapida della crescita dei posti di lavoro.
- il tenore di vita dei lavoratori dell‟industria è modesto, mentre abbiamo una
accumulazione di capitale da parte degli industriali.
Basso tenore di vita e diversa dimensione di vita si svolge in un nuovo ambiente, cioè
nella città industriale (periferia di Manchester ad esempio).
Altro cambiamento nella struttura sociale è quello che investe la famiglia, soprattutto
la donna. Nella famiglia contadina delle campagne, la donna è più protetta, ci sono
regole patriarcali.
Nella città industriale la donna ha la sua paga, non dipende più economicamente dalla
famiglia, ma sottostà alle nuove regole della realtà industriale.
La donna che sta fuori di casa è oggetto di critiche da parte di scrittori conservatori,
che criticano la società industriale in un‟ottica moralista. Le città sono corrotte, la
campagna è sana. La forza lavoro raggruppa redditi e consumi modesti.
Altro pezzo di società dinamica è l‟imprenditoria. Abbiamo una borghesia
imprenditoriale attiva in diversi settori, agricolo, industriale e commerciale.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Le varie aristocrazie sono importanti. Avevamo visto l‟Olanda. È forte perché
possiede, ma anche perché è attiva, intraprende.
Chiuso il capitolo Inghilterra, spostiamoci sull‟ Europa continentale.
L‟immagine che propongo in questa analisi comparata di sistemi economici nazionali, è
quella del movimento. Periodo storico 1750/1800: in un momento storico determinato
ci sono sempre sistemi economici che si muovono più velocemente di altri.
L‟Inghilterra comincia a correre. In Europa continentale alcuni Paesi cominciano a
muoversi; nell‟Europa orientale tutto è fermo; altri paesi negli altri continenti sono
ancora fermi.
Ragioniamo sia in termini di percorsi fatti sia in termini di velocità del cambiamento
del sistema.
Punto di partenza abbastanza simile per tutti è che è presente una economia
preindustriale ma con alcune differenze. Differenze che riguardano fenomeni politico
istituzionali, culturali, di mentalità. La religione conta come elemento che influenza
mentalità e cultura in un momento storico dato.
Analizziamo il resto d‟Europa nel „700.
L’agricoltura dell‟Europa continentale: molto presente è l‟agricoltura di sussistenza a
bassissima produttività. Ci sono zone sono più avanzate: l‟Olanda, alcune aree della
pianura Padana (Lombardia): c‟è alta produzione e produttività. Zone d‟Europa
circoscritte dove abbiamo una agricoltura dinamica. Ancora imprenditoria mercantile.
Ci sono centri di consumo urbano che si sviluppano.
Qual è la condizione giuridica dei contadini? L‟Europa orientale (Polonia, Russia …)
aveva una maggioranza di contadini che non sono liberi ma servi della gleba. Vivono in
condizione di semi libertà; il servo è obbligato a risiedere nella terra. Deve svolgere le
corvè, cioè prestazioni di lavoro obbligatorio e gratuito a favore dei proprietari. Si
crea una riserva coatta di manodopera nelle campagne: non si punta l‟innovazione ma
allo sfruttamento della forza lavoro esistente. Quindi arretratezza e poco dinamismo.
Le esperienze di fabbriche inglesi erano circoscritte: nel 1700 c‟è un settore
cotoniero moderno a Barcellona. Altre zone di industria “moderna” si trovano nella
attuale Repubblica Ceca, allora Boemia (Praga). Ci sono sia settore tessile, che miniere
e tradizione di industria meccanica (che ha fatto si che in questa zona crescesse una
delle più importanti industrie meccaniche moderne (SKODA).
Altro elemento è il ruolo dello stato e della politica. Ci sono le monarchie assolute
come forma dominante di governo. All‟interno dell‟assolutismo si pone il problema del
cambiamento (l‟Illuminismo). In Europa gli intellettuali suggeriscono riforme., sono
consiglieri della Monarchia, vogliono modernizzare le strutture dello Stato senza
mettere in discussione il sistema politico.
Cosa suggeriscono: sviluppare sistemi fiscali, abolire dazi doganali interni per favorire
lo scambio delle merci, incentivare con sussidi l‟iniziativa privata.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il cambiamento avviene fuori dall‟Inghilterra sul finire del „700. Ad esempio: nel 1776
nasce lo stato repubblicano negli Stati Uniti. Nella costituzione si dice che uno degli
obiettivi che lo stato deve garantire è la felicità del cittadino. Il cittadino americano
è al centro del sistema.
In Europa i cambiamenti politici precedono quelli economici, l‟economia resta
tradizionale.
Già nel „700 sta cambiando il sistema demografico: si assiste a una forte crescita della
popolazione europea. Perché cresce? Facciamo l‟analisi attraverso l‟osservazione di
due indicatori fondamentali: i tassi di natalità e di mortalità. In passato erano molto
elevati, con il tasso di natalità è leggermente superiore a quello di mortalità, per cui si
aveva una crescita molto lenta della popolazione, a parte delle impennate (mortalità).
Il divario tra i due tassi nel corso del „700 aumenta. Diminuiscono i tassi di mortalità.
Il tasso di natalità si mantiene elevato: è determinato dalla velocità di riproduzione,
cioè dal numero dei figli che una donna può avere. Si analizza il numero dei figli che le
donne mettono al mondo: si parte da un dato biologico.
Nella età preindustriale non abbiamo politiche di controllo sulla nascita. C‟è una alta
mortalità: il cibo è scarso e le condizioni igienico e sanitarie sono pessime.
La cosa che cambia è la disponibilità di cibo (cambiamenti nell‟agricoltura) quindi
rimangono alti i tassi di natalità e cala leggermente quello di mortalità.
La scienza medica fa progressi: nel 1700 inventato il vaccino contro il vaiolo.
Naturalmente la medicina cambia, ma aumenta anche il cibo.
Di conseguenza cresce la popolazione complessiva. Nell‟800 cominciano le prime
politiche di controllo delle nascite. Tra il „700 e l‟800 abbiamo un declino del tasso di
mortalità e una crescita demografica.
Oggi si parla di crescita zero: ci vogliono almeno 2 figli per donna, altrimenti c‟è un
calo della popolazione. Più si è ricchi meno figli si fanno, cambia la cultura.
05/11/10
Riprendiamo il discorso relativo alla crescita demografica del „700 definito come
secolo di crescita demografica.
Nel 1700 la popolazione europea era di 132 milioni di individui circa. Nel 1800 era 204
milioni di individui (crescita consistente). Il „700 è noto come il secolo della
transizione demografica. Da un sistema demografico tipico della età preindustriale
(alto tasso di natalità e di mortalità, ridottissima differenza ordinaria tra gli indici,
salvo impennate) a un sistema demografico moderno.
Abbiamo una riduzione dei tassi di mortalità. Perché diminuiscono tassi di mortalità?
Perché migliora l‟agricoltura: da un lato una serie di innovazioni tecniche; nel „700
avevano avuto un peso le coltivazioni delle piante che vengono dall‟America (patate e
granturco) che hanno delle rese elevate, rendono molto. C‟è anche un lentissimo
miglioramento della scienza medica.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
C‟è una esplosione demografica, crescita della popolazione europea (ma con sfasature
economiche) rilevante che pone problemi economici di
equilibri ambientali;
sostenibilità della crescita.
Ora parliamo dell‟800, pieno sviluppo industriale. È proprio durante l‟800 e il „900 che
si forma il mondo in cui viviamo, che conosciamo. La velocità è accelerata man mano
che ci avviciniamo ai nostri giorni.
Il periodo „800-„900 possiamo definirlo come periodo di grande crescita economica
che si accompagna alla diffusione dell‟industria.
L‟analisi storico-economica
sull‟industria è fondamentale per leggere questi due secoli.
Rapidità della crescita con una partecipazione alla crescita del mondo nel suo
complesso, però con una partecipazione da parte dei vari paesi varia. I ritmi di
crescita delle diverse aree sono diversi. Ritmi diversi e momenti di fervore e decollo
(take off) diversi. Sono diverse le leadership. Uno degli elementi di fondo è il
cambiamento strutturale del sistema economico, il declino dell‟agricoltura e l‟aumento
degli altri macrosettori.
Nel 1910 l‟Inghilterra presenta questa struttura economica osservando gli addetti per
macrosettore:
- 8% addetti all‟agricoltura
- 51% addetti all‟industria
- 39% addetti al terziario
Nel 1910 l‟Inghilterra è un paese post agricolo. Poi altri paesi la stanno seguendo nei
quali il processo di trasformazione si è già avviato. All‟interno della crescita abbiamo
una crescita del PIL e una crescita del PIL pro capite. Ottica molto eurocentrica od
occidentale. La crescita del PIL e PIL procapite che è più lenta rispetto a quella del
PIL perché crescono anche le persone.
Il PIL procapite misura la qualità della vita , ma non è il solo indice che si occupa di
questo.
Altri discorsi di lungo periodo sono che la trasformazione dei settori dominanti
implica una diversa localizzazione delle persone. Da un mondo di campagne diventa un
mondo di città, con stili di vita molto diversi. Altro aspetto molto importante:
scattano delle dinamiche sociali e politico istituzionali diverse. È un elemento di lungo
periodo dell‟ l‟8/900: da dichiarazione di indipendenza USA, diritti dell‟uomo e
cittadino. Abbiamo una società di massa in cui c‟è una circolazione di idee e un
innalzamento progressivo del livello culturale della popolazione.
Prima distinzione: non dobbiamo prendere secolo per secolo; dobbiamo passare oltre il
tornante del secolo per leggere la storia economica degli ultimi 200 anni.
Da inizio „800 a 1914, c‟è una sorta di lungo „800, per certi aspetti l‟800 interessa
anche i primi decenni del „900.
Poi il „900 storico è stato definito da uno storico come il secolo breve. Lo fa
cominciare nell‟anno 1914: scoppio della prima guerra mondiale. Ci sono due date
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simbolo: 1914 prima guerra mondiale, 1917 rivoluzione russa che ha un impatto anche
per conseguenze di lungo periodo che ha avuto sulla storia del „900.
Il secolo breve si conclude col crollo muro di Berlino: anno simbolo 1989. Si chiude
una pagina di storia europea mondiale. Il prof è cresciuto in un‟ottica di mondo
bipolare USA/URSS. Putin oggi è grande amico di alcuni; non è nemico di nessuno; il
nemico è un altro. Ci sono diversi schemi interpretativi.
Da un punto di vista economico si aprono nuovi scenari con la globalizzazione.
„900 definito secolo breve che si fa concludere nei tardi anni ‟80.
Ora siamo all‟inizio dell‟800 e parliamo di cicli economici
Ci sono regole cicliche che spiegano l‟andamento economico? Non è un tema chiuso.
Schematicamente abbiamo fasi di sviluppo, stagnazione, crisi poi si riparte. Tutto ciò
all‟interno di una tendenza economica di lungo periodo di crescita nel periodo che
stiamo considerando („800-„900) . Vale la pena correre o è meglio camminare?
Vediamo un attimo gli andamenti ciclici.
C‟è stato un economista russo (Kondratiev) analizzò gli andamenti tipici dell‟economia e
ha individuato i cicli. Studiò dati di serie statistiche storiche sui prezzi di alcuni beni
rilevanti (grano, acciaio …) in alcuni Paesi USA e Europa occidentale. Analizza le serie
dei prezzi e nota che hanno un andamento ciclico di durata 40-50 anni (cicli lunghi). Si
distingue:
- fase A: 20-25 anni, l‟andamento dei prezzi, statisticamente rilevato, è
ascendente. I prezzi crescono in modo abbastanza sostenuto. All‟interno di
questo ciclo c‟è un punto in cui s‟interrompe la fase ascendente dei prezzi per
passare alla
- fase B: 20-25 prezzi stagnanti, crescono meno. La crescita è un po‟ meno vivace.
Vediamo gli estremi cronologici.
Il primo parte dal tardo „700: 1789/1814-15 con svolta nel 1848-49.
Il secondo dal 1849/1873, anno di svolta, sino 1896.
Il terzo dal 1896/1919 (comprendendo la prima guerra mondiale) fase A e fase B per
gli anni ‟20-‟30 sino alla seconda guerra mondiale.
Dopo la seconda guerra mondiale immaginiamo un ciclo che si distingue in due fasi: 50
anni (seconda metà del „900) abbiamo una fase di crescita sostenuta negli anni „50/60;
punto di rottura nel 1973 con la prima crisi petrolifera. Dal ‟73 in avanti abbiamo una
crescita più lenta. C‟è una somiglianza con i cicli di K ma sono diversi nella sostanza che
riguarda l‟andamento dei prezzi che è in parte rovesciato.
Secondo K nella fase A i prezzi crescono molto, nella B sono stagnanti.
Negli anni ‟50 ‟60 abbiamo una crescita ma con prezzi sostanzialmente stabili (bassa
inflazione). Nel 1973 primo shock petrolifero e inflazione, con prezzi quindi alti. Gli
economisti coniano un nuovo termine per indicare un mix tra inflazione e stagnazione
che è stagflazione.
E‟ un tipo di lettura del mondo molto eurocentrica.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
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Perché è andata così? Ci sono due grandi spiegazioni per questo andamento). La prima
ci riconduce alle cause dell‟andamento dei prezzi. Nella fase A i prezzi aumentano.
Perché ? Sale la produttività, i costi unitari di produzione scendono. La domanda un po‟
aumenta. Altro elemento è la massa monetaria, quantità di moneta in circolazione,
disponibile nel sistema. La massa si basava largamente sul metallo prezioso disponibile
nel sistema, oro (argento). La prima spiegazione guarda alla massa monetaria e quindi
la quantità d‟oro disponibile. A fine „700 arriva l‟oro dal Sud America. Aumenta la
massa monetaria (cfr. equazione di Fisher) il che contribuisce ad aumentare i prezzi.
Rivoluzione francese, Waterloo … siamo in un periodo di guerre, sono periodi
inflazionistici. Poi nell‟800 nasce il fenomeno della carta moneta.
Aumenta la massa monetaria. Non cresce nel periodo 1814/49. Ma nel 1848 un signore
trova nel fiume Sacramento le pepite, la polvere d‟oro. Si scatena la corsa all‟oro. Le
città californiane crescono molto, c‟è un afflusso notevole di persone.
Negli anni di fine „800 sono stati trovati nuovi giacimenti d‟oro: in Sud Africa
(Johannesburg) e in America del Nord. Durante il 1896 e il 1914 sale la massa
monetaria. Questa spiegazione guarda la massa monetaria, osservando la disponibilità
di metallo prezioso.
Altra spiegazione è data da Schumpeter. Austriaco di origine, è un banchiere
economista studioso che ha avuto incarichi di prestigio. Abbandona l‟Austria nel 1932.
Schumpeter va negli Stati Uniti dove fa il Prof universitario (ad Havard). Nel 1939
pubblica “Business Cycles” in cui fa una analisi sul sistema economico e da un‟altra
spiegazione all‟andamento ciclico dell‟economia in cui l‟attenzione non è concentrata
solo sulla massa monetaria ma su altri elementi tra loro collegati quali:
- l’innovazione tecnologica: Schumpeter fa analisi economiche sull‟innovazione
tecnologica che sono molto importanti. L‟innovazione tecnologica non deve
guardare una innovazione ma grappoli di innovazioni introdotte nel sistema più o
meno nello stesso periodo. Schumpeter distingue fra invenzione, innovazione e
diffusione. Sono tre momenti distinti. Con l‟invenzione si intende la scoperta
scientifica, con l‟innovazione l‟invenzione si applica ad un processo e la
diffusione è la diffusione dell‟innovazione tecnologica nel sistema. L‟invenzione
può essere casuale o derivare dal frutto di intensi sforzi di ricerca. Ci vuole
convenienza economica a fare l‟innovazione. L‟innovazione può essere ancora di
prodotto, di processo, organizzativa (riguarda il modo di organizzare la
produzione);
- chi è il protagonista della innovazione. Per Schumpeter è l‟imprenditore.
Imprenditore = innovatore. Sottolinea la rilevanza del soggetto imprenditore
nella sua visione dello sviluppo economico; quanto sono importanti gli
imprenditori. L‟idea ha grande fascino. Ma chi sono gli imprenditori? Che
caratteristiche hanno? Sono in grado di dare la spinta al sistema. È una idea
molto forte. Se pensiamo agli imprenditori pochi hanno le caratteristiche
attribuite da Schumpeter a questa figura.
Ci sono momenti in cui la
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
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propensione al rischio è maggiore, però ci sono tantissimi che possono essere
definiti imprenditori che non brillano particolarmente per l‟innovazione.
Per Schumpeter c‟è il ruolo imprenditore uguale innovatore che è un tassello
fondamentale. Dopodiché individuo un pacchetto di innovazioni che spiega la
partenza della fase A. Quali sono le innovazioni tecnologiche in questo momento
(tardo „700)?
Un grappolo di innovazioni nel settore tessile sono ad esempio le nuove macchine
tessili e la macchina a vapore.
Nel 1849, fase A del ciclo, l‟ innovazione fondamentale è la ferrovia. Gli anni ‟50
sono la partenza delle grandi costruzioni ferroviarie. La ferrovia è l‟innovazione
centrale, elemento trainante di altre innovazioni (produzione acciaio, turbine a
vapore ecc.).
Nel tardo „800 abbiamo altre innovazioni fondamentali: elettricità e le sue
applicazioni, usi e impieghi della corrente elettrica, motori elettrici. Gli inventori
sono Volta (la pila, siamo nel 1700), Galvani. Solo nel 1800 Edison inventa la
lampadina, è l‟inventore innovatore che utilizza invenzioni che erano già state
fatte in un periodo precedente.
Poi ancora la chimica organica, l‟industria chimica.
È stato inventato il motore a combustione interna (motore a scoppio) messo
appunto da inventori innovatori tedeschi. Significa partenza nel tardo „800 delle
prime automobili.
All‟inizio del „900 gli aerei vanno a combustione intera, quindi questo è anche il
periodo dei primi voli. Gli aeroplani sono stati usati la prima volta nella prima
Guerra mondiale. Con le innovazioni tecnologiche del tardo „800 parliamo di seconda
rivoluzione industriale. Accelerazione dello sviluppo legata a innovazioni
tecnologiche e questa volta non localizzata nella sola Inghilterra ma vede come
protagonisti una serie di paesi.
All‟interno di questo andamento di cicli, dobbiamo collocare le vicende dei singoli
paesi che hanno rispetto al modello di Rostow i loro passaggi da uno stadio all‟altro
all‟interno dell‟andamento ciclico dell‟economia internazionale.
Abbiamo periodizzato l‟800 e il 900. Dovremo fare una analisi che va a vedere a
livello di sistema complessivo una analisi settore per settore fino al 1914; poi
guardiamo alcuni percorsi nazionali: parleremo di Inghilterra, Germania, Stati
Uniti, Giappone. Vedremo questi casi nazionali di sviluppo sino al 1914 e poi
cominceremo il 1900.
9/11/10
Prima parte della lezione dedicata agli schemi/interrogazione.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Parliamo dell‟800 cominciando dall‟agricoltura. Agricoltura abbiamo un forte
aumento nel periodo che stiamo considerando, della produzione agricola e della
produttività.
Concorrono a questo aumento vari elementi: un primo elemento significativo è la
grande estensione delle terre coltivate legata a processi di colonizzazione di terre
da parte di europei. Queste terre sono soprattutto nel continente americano, in
Canada, in America Latina (non in Amazzonia), ancora si coltiva più terra in
Australia e nella parte asiatica della Russia. Abbiamo una espansione sul globo della
popolazione europea che va a coltivare nuove terre.
Negli USA tra il 1850 e il 1910 la superficie delle terre coltivate è triplicata. Più
terre coltivate = più produzione. Questo fenomeno è meno rilevante in Europa dove
già da tempo una significativa quantità di terra era coltivata.
Secondo tipo di fenomeno è l‟aumento della produttività nel sistema agricolo:
nell‟800 quando si coltiva la terra si hanno dei rendimenti crescenti perché vengono
introdotte una serie di innovazioni o land saving che aumentano la produttività
della terra a parità di prodotto. Innovazione che a parità di prodotto necessita di
meno terra. Il che vuol dire che il rendimento della terra è più alto. Innovazioni
che rendono più efficace la produzione della terra, nuovi criteri di rotazione poi
dalla seconda metà dell‟800 impiego di concimazioni chimiche; poi l‟impiego di
prodotto chimici in agricoltura: fertilizzanti e antiparassitari che vengono dati alle
piante per renderli più resistenti all‟attacco di parassiti.
Altro tipo di innovazioni labor saving che risparmiano lavoro a parità di prodotto
ottenuto. Vuol dire aumento della produttività del lavoro agricolo il che significa
macchinari. Utilizzo macchinari migliori e a fine „800 abbiamo una progressiva
meccanizzazione dell‟agricoltura. Questo è un dato: macchine agricole
sostituiscono molta forza lavoro (trebbiatrici meccaniche).
Poi ancora abbiamo due elementi da considerare per completare l‟agricoltura: uno è
un cambiamento progressivo della tipologia di aziende agricole. Sono aziende
agricole sempre più dotate di capitali, almeno quelle più moderne. Comprare
trebbiatrici meccaniche è un investimento non alla portata di tutti. Microaziende in
cui c‟è il coltivatore diretto e magari produce qualcosa, il surplus per il mercato.
Oppure imprese più vaste in cui i capitali investiti sono maggiori e sono proprio
queste che sono in grado di acquistare i macchinari. Avremo dei divari di
produzione produttività tra le aziende agricole , quindi una progressiva
marginalizzazione delle aziende più piccole emergenti. Es. produzione
ortofrutticola, ci possono essere spazi per aziende minori. Spazi di nicchia per
aziende piccole medie, ma la produzione agricola vede grandi aziende che si
affermano.
Nel 1850 in Inghilterra cala in modo assoluto il numero degli addetti in agricoltura.
Accade che continua ad aumentare la produttività dell‟agricoltura, ci sono
innovazioni labor saving che determinano il calo in cifre assolute degli addetti in
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
agricoltura e si accompagna al numero di diminuzione delle aziende agricole. Posso
immaginare che essendo aumentata la produttività della terra e del lavoro, ci
saranno delle terre in Inghilterra che non vengono più coltivate, l‟abbandono delle
zone rurali.
In Italia l‟abbandono delle campagne avviene dopo la seconda guerra mondiale. La
Pianura Padana non si abbandona ma ora molte terre non sono più coltivate perché
quel tipo di agricoltura su quei terreni era fuori mercato, non si reggeva più.
Nell‟‟800 in Inghilterra abbiamo anticipazioni di questo fenomeno che da altre
parti avviene nel „900.
Ultimo aspetto il ruolo dello stato nella produzione di operazioni di miglioramento
della agricoltura. Da un lato significa istruzione agraria. Nell‟800 gli stati
promuovono un fenomeno come delle cattedre ambulanti di agricoltura. Ci sono dei
periti agrari pagati dalla PA per istruire i contadini. L‟obiettivo è aumentare la
produzione agricola, migliorare la ricchezza del paese il che significa innovazioni.
Richiedono da un lato capitale, ma anche conoscenze, competenze. Aumentare le
conoscenze dei contadini in questo modo è un modo per favorire l‟innovazione.
Ci sono azioni promosse dallo stato di bonifica di territori. Nell‟Italia dell‟800
avevamo zone diffuse di paludi. Ci sono due grosse fasi di bonifica in Italia fermo
restando che c‟erano zone costiere paludose impraticabili per una agricoltura
efficiente perché in queste zone paludose c‟erano la malaria. Cerano le zanzare
della malaria per cui c‟era questa malattia che portava indebolimento popolazione.
Nell‟800 bonifiche nella Pianura Padana nella parte terminale del corso del Po
Veneto ed Emilia Romagna. Grosse bonifiche promosse con stanziamenti di fondi
pubblici e consorzi di bonifica che si possono utilizzare per bonificare le Regioni.
Queste opere di bonifica dopo l‟Unità abbiamo nelle zone della Pianura Padana
abbiamo una modernizzazione dell‟agricoltura, ci sono aziende piuttosto grandi.
Altra stagione di bonifica governi Mussolini dopo il 1922. si individuarono zone di
bonifica particolari Lazio meridionale e Piana del Fucini in Abruzzo. I più famosi
furono quelli dell‟Agropontino, a Latina. Nasce all‟epoca del fascismo nelle zone di
bonifica; si chiama Latina dopo la seconda guerra; prima si chiamava Littoria,
doveva essere città simbolo del fascismo.
Lo sviluppo dell‟agricoltura favorisce produzione produttività agricola.
Ora cominciamo a fare il discorso dei trasporti e seguiamo uno schema analitico.
Trasporto via mare/su terra. Già visto come ci sono stati dei cambiamenti prima
dell‟800, prima della ferrovia e della macchina a vapore. Analizziamo l‟impatto della
macchina a vapore sul sistema dei trasporti. La ruota di Watt messa sulla macchina
a vapore. Si usa la macchina a vapore per muovere mezzi di trasporto. Primo ambito
di applicazione della macchina a vapore è quello della navigazione.
Nel 1812 abbiamo in Inghilterra il primo battello a vapore europeo. Ha a bordo una
caldaia alimentata a carbone. Si genera del vapore che mette in movimento la
macchina a vapore. Ci vuole il carbone come combustibile. La macchina a vapore
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
genera moto che si trasmette alle ruote del battello. Non è battello a elica ma a
ruote. Il libro scrive che nel 1830 in Inghilterra ci sono 315 battelli a vapore.
Questo mezzo di trasporto si è diffuso in Inghilterra.
Ci sono problemi tecnici. Problema di confronto fra convenienza ed efficienza dei
battelli a vapore e navi a vela. Le navi a vela migliorano; si fanno dei progressi; si
costruiscono velieri più efficienti che hanno un vantaggio: non occorre il carbone ,
c‟è il vento che non costa. Non c‟è il costo del carbone. Altro aspetto le dimensioni.
I battelli a vapore sono battelli in legno; non possono avere delle dimensioni
superiori a un certo livello. La struttura in legno della nave non può superare
determinate dimensioni. C‟è un discorso di rapporto di lunghezza larghezza della
nave che deve essere più o meno di 1 a 8. problema sarà risolto nella seconda metà
dell‟800 con l‟utilizzo di ferro e acciaio.
I battelli a vapore oltre a costare hanno un problema di efficienza delle macchine
motrici. Bisogna attendere seconda metà 800 macchine motrici che risparmiano
carbone. C‟è maggiore offerta di carbone e quindi il costo scende; poi macchine
motrici che risparmiano carbone. C‟è un vantaggio della forza motrice a vapore: non
è in termini di costi; viaggia in assenza di vento, maggior regolarità di viaggi. Per
certi servizi in cui è importante la regolarità del viaggio (es. servizio postale) è
preferibile il battello a vapore. Io stato posso dare contribuiti a compagnie che
hanno battelli a vapore che hanno nel bagagliaio le buste della posta.
Altra complicazione è che consumando carbone, lungo il percorso . ci deve essere
possibilità di fare rifornimento di carbone. Nella nave c‟è carbone, ma poi il
carbone finisce e il battello si ferma per fare il pieno. In alcuni casi non è possibile
fermarsi soprattutto se si è sull‟oceano (Atlantico). Prima traversata atlantica era
stata fatta con una nave mista: a vapore e a vela. Lungo i fiumi o mare devo creare
deposti costieri di carbone.
Trasportare carbone lungo la rotta è complesso. Bisogna portare il carbone in
alcuni porti fluviali. Nella seconda metà dell‟800 problemi si risolveranno con
macchine motrici che consumeranno meno carbone. Ci sarà un successo definitivo
delle navi a vapore rispetto ai velieri.
Le ruote laterali si sostituiscono; essendo battelli bassi non possono navigare
nell‟oceano, non reggono le tempeste oceaniche. Abbiamo la convenienza del
trasporto a vapore che diventa assoluta e i velieri vengono spazzati via, sono
emarginati. Altro aspetto importante sono le costruzioni di grandi canali: Suez
1869 Panama 1914.
Suez 1869 una compagnia anglofrancese realizza un progetto del taglio dell‟Istmo
di suez per mettere in comunicazione navale Mediterraneo mar Rosso, Mar Rosso
Oceano Indiano per evitare circumnavigazione Africa. Canale di suez è canale a
pedaggio; possono passare le navi a vapore, il veliero non attraversa da solo il
canale perché non c‟è nave. Il veliero dovrebbe farsi trainare da terra. I contadini
egiziani trainavano questi velieri per la lunghezza del canale. Erano costretti i
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
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velieri a fare la circumnavigazione dell‟Africa, quindi i tempi erano sempre lunghi. I
velieri trasportavano merci che non si deterioravano.
Ora vediamo le imprese. Vale una considerazione elementare. Con l‟avvento delle
navi a vapore cambia la tipologia delle imprese. Le navi a vapore progressivamente
diventano molto più costose. Lo strumento nave costa sempre di più, allora ci sono
capitali ingenti. Facendo la analisi di tipologie di imprese avevamo una molteplicità
di armatori. Le società armatoriali tendono ad essere molto più grandi; abbiamo un
ingrandimento delle aziende armatoriali; tipologia di impresa in un mercato che è
piuttosto concorrenziale.
L‟Inghilterra con gli atti di navigazione nell‟800 ha una flotta maggiore di quella
olandese. La flotta inglese è sempre più dominante, all‟avanguardia.
Interdipendenza trasporti settore industriale per quanto riguarda la produzione
dei mezzi di trasporto. Per il trasporto terrestre, macchina a vapore vuol dire
ferrovia, locomotiva.
Anni 1825 Stivenson, 1830 prima linea frerroviaria Manchester Leverpool.
La ferrovia per quanto riguarda il trasporto terrestre ha una diffusione molto
rapida: è subito efficiente.
Estrapoliamo cifre dal libro: km linee ferroviarie 1840: (in Europa) 7200 km di
linee; 1916 nel mondo
925.000 km di linee ferroviarie. Ferrovie sono
principalmente in Europa e Nord America.
Shumpether aveva individuato ferrovia e innovazione nel ciclo Kondratiev 18491896. Grande fasi di costruzioni ferroviarie. 1870 costruite grandi linee USA
Canada da costa a costa e poi in Russia la Transiberiana, 1891-1903 tempi di
costruzioni.
Abbiamo visto i tempi di costruzione delle linee. Le ferrovie sono possibili perché
c‟è un certo tipo di industria, il cambiamento del numero di km significa che c‟è alta
domanda di materiale ferroviario. Sempre più locomotive, sempre più rotaie.. forte
sviluppo dei settori industriali che producono per le ferrovie.
Secondo aspetto è quello dei capitali. Servono enormi capitali. Abbiamo lo sviluppo
di un mercato dei capitali legato al finanziamento delle costruzioni ferroviarie.
Investimenti di capitali sono legati alla costruzioni di linee ferroviarie. Russia,
paese povero, costruisce ferrovie. Gli Usa sono occasione di investimento di
capitali britannici. Ci sono capitali inglesi che partecipano alla costruzione delle
ferrovie. Possono essere capitali pubblici o privati; capitali nazionali o estere.
Capitali pubblici ha dietro la finanza pubblica; si rimettono alla prova i bilanci
pubblici. I suoi vantaggi in termini di velocità di circolazione merci, persone sono
molto evidenti. Discorso di capitali implica un certo tipo di impresa. Impresa
ferroviaria è una grande impresa. Il settore ferroviario nasce per essere un
settore di grandi imprese. Ci muoviamo in un‟ottica di dimensioni rilevanti.
Terzo aspetto è quello dei modelli di gestioni delle reti. Ferrovia è pubblica o
privata. Diciamo che abbiamo elementi diversi. Inghilterra e USA partono imprese
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
private, costruiscono linee le società private. Lo stato crea delle regole. La
concessione della costruzione delle linee deve essere autorizzata dallo stato. In
Europa abbiamo linee più pubbliche. Caso belga, primo paese Europa occidentale
che si industrializza dopo Inghilterra. Croce che passa per Brxelles, nord sud est
ovest capitale al centro. Lo stato la gestisce. Nel caso italiano abbiamo un mix.
Prima società statali o private, nel 1865 gestione privatistica regolata da
concessioni (ancora per 20 anni). Nel 1905 quando scade la legge che dava le
concessioni si riapre discussione Parlamento italiano opta per gestione statale e
nascono FS. Poi cambia nome, diventa Trenitalia, recentemente SPA.
16/11/10
La volta scorsa abbiamo parlato dei trasporti nell‟800. miglioramento dei collegamenti
infrastrutturali che rendono molto più integrato il mondo, avvicinano gli spazi
consentendo una serie di interconnessioni tra aree diverse. Abbiamo anche un
miglioramento della trasmissione delle idee e delle informazioni; da un lato
consideriamo aspetti di infrastruttura (linee telegrafiche). Morss 1835 inventa il
telegrafo utilizzando una serie di conoscenze di tipo scientifico, l‟elettricità viaggia
sui fili del telegrafo. Informazioni e messaggi viaggiano con la velocità della corrente
elettrica. Prima i messaggi erano portati da qualche individuo.
Dal punto di vista della realizzazione delle reti consideriamo la complessità tecnica
per costruire le reti e la disponibilità di capitale necessario per realizzarle. 1851
abbiamo il primo cavo del telegrafo messo nella Manica; 1866 cavi telegrafo posti sul
fondale marino dell‟Atlantico; 1872 i cavi raggiungono l‟Asia, 1874 l‟America Latina,
1902 messi cavi nell‟oceano Pacifico. Questo vuol dire grandi business. È un mercato in
grandissima espansione; la Pirelli di Milano prima di costruire pneumatici per
automobili era specializzata nei cavi per le linee telegrafiche. C‟è un giro indotto di
produzione economica legata all‟innovazione tecnologica.
Dopo il telegrafo avremo il telefono sul tardo „800 che ha una applicazione molto
limitata. Il telegrafo è un servizio pubblico così come il servizio postale; il telefono ha
invece un uso privato all‟inizio, c‟è una clientela privata che si amplia lentamente. Altro
passo avanti realizzato con la radio.
Marconi è un giovane di famiglia ricca della zona di Bologna ed è un genio che da
ragazzino a 16 anni comincia ad occuparsi di apparecchiature elettriche. I genitori lo
incoraggiano nella sua passione. Lui ragiona sulle onde radio, capisce che si possono
costruire macchinari che trasmettono onde magnetiche. I segnali elettrici poi vengono
trasformati dall‟apparecchio che li riceve. Marconi oltre essere un genio, è anche
molto abile a muoversi dal punto di vista imprenditoriale. Lascia l‟Italia per trasferirsi
in Inghilterra; il mondo inglese gli da più possibilità di finanziarsi. La sua grande
fortuna è individuare un cliente di questo prodotto. Lui fa un esperimento
coinvolgendo la monarchia e il governo britannico. Mettono nel canale della Manica uno
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
yot al largo dotato di una stazione trasmittente, e sulla costa, membri del governo
ammiragli sono in ascolto. Comunicano e fanno la prima trasmissione di messaggi radio,
ha successo, l‟apparecchiatura funziona e trova interesse nei confronti
dell‟ammiragliato britannico. La marina militare inglese ordina alla Marconi prodotti e
quindi si pone come grande cliente che garantisce un enorme giro d‟affari.
La radio diventerà nel corso del „900 un grande fattore di comunicazione di massa e di
intrattenimento oltre che di comunicazione. Per quanto riguarda il „900 , tra le due
guerre, la radio ha una sua diffusione e utilizzazione. È più diffusa, diventa un bene
relativamente diffuso, negli Stati Uniti d‟America. In Europa il livello di reddito medio
è più basso, ragion per cui sono molto meno coloro che hanno la radio in casa. Anni ‟30
c‟erano i discorsi radiofonici di Mussolini e Hitler; con le radio venivano trasmessi con
gli amplificatori nelle piazze.
Circolano le informazioni anche perché ci sono dei progressi tecnologiche sulle
macchine che stampano carta stampata; giornali, quotidiani. Il costo della stampa del
giornale si abbatte. Contemporaneamente nel corso dell‟‟800 abbiamo un aumento
dell‟alfabetizzazione e abbiamo un nuovo mercato del quotidiano. Quindi innovazione
tecnologica, abbattimento costi del prodotto (quotidiano e libro) , sviluppo
dell‟editoria, un pubblico molto numeroso e infine circolazione delle idee. Le idee
circolano in maniera molto più ampia; il tipo di partecipazione alla vita politica diventa
più ampia.
Facciamo un esempio su come il mondo nella seconda metà dell‟800 cambia e si integra
seguendo un prodotto particolare: il prodotto è il grano americano, cereali americani.
Partiamo da luoghi dove venivano coltivati. Immaginiamo gli anni della guerra fra
Nordisti e Sudisti.
Partiamo da colonizzazione di America del nord, colonizzazione britannica, inglese.
Sulla costa atlantica vivono i coloni delle coste britanniche, si insediano e fanno gli
agricoltori. Consideriamo le condizioni climatiche della costa, si possono fare molte
coltivazioni. Parte sud vicino alla Florida abbiamo economia di piantagione, grandi
piantagioni e il modello socio economico che si afferma è economia di piantagione che
sfrutta il commercio degli schiavi. Quindi abbiamo elite di grandi proprietari terrieri.
A Nord (New York, Washinton) clima molto rigido non consente la coltivazione di
cotone e tabacco e abbiamo cacciatori, fattorie di coltivatori per l‟autoconsumo;
cacciatori di pellicce per il mercato.
Con indipendenza degli USA, le zone del Sud (paese con baricentro gravitante lungo la
costa atlantica) lo sivluppo industriale si concentra nelle zone del Nord. Nel corso
dell‟800 si apre il dibattito sulla schiavitù. C‟è chi comincia a sostenere per ragioni
filosofiche, umanitarie, che la schiavitù è inaccettabile. Quindi abbiamo questo
movimento per l‟abolizione della schiavitù che comincia in Europa e si sviluppa negli
Stati Uniti. L‟elite sudista è contraria all‟abolizione della schiavitù (loro economia si
basa sul lavoro degli schiavi). Nel 1861 viene eletto Abramo Lincoln presidente
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
americano del Nord ed è antischiavista. Abolisce la schiavitù. A quel punto gli stati del
sud dichiarano la secessione, non conoscere il governo di Lincoln e si vogliono separare.
Dal 1861 al 1865 c‟è una guerra civile fortissima. I nordisti contro gli stati ribelli del
Sud; guerra spietata, sanguinosa e viene combattuta soprattutto nelle zone del Sud. I
Nordisti sono più forti militarmente; i sudisti vengono sconfitti. È stata una guerra
molto dura.
Nel frattempo è appena cominciato il movimento di penetrazione verso l‟ovest, il
West. Gli Stati Uniti hanno enormi praterie che si devono percorrere per andare in
California. Dopo guerra accade che nel 1848 stato trovato l‟oro in California => spinta
incentivante per i cercatori d‟oro; poi entriamo anche nella epoca delle grandi
costruzioni delle linee ferroviarie. Si cominciano a costruire le grandi linee da costa a
costa. Abbiamo la colonizzazione delle grandi praterie. Le praterie, enormi distese di
terra molto fertile, terre fertili che erano occupate da una popolazione dei nativi
americani (pelli rossa) che erano pochissimi, popolazioni nomadi di cacciatori che
andavano a caccia di bisonti, quando arrivano i bianchi vengono letteralmente
massacrati.
Il governo di Washington nel 1863 proclama Home Steart Act e ha questa struttura:
considera tutte le terre che sono a ovest di questo grande fiume che taglia gli USA da
nord a sud (Missisippi), sono del demanio federale, di proprietà pubblica.
Il governo non riconosce alcun diritto di proprietà alle popolazioni che coltivavano
quelle terre.
Il demanio concede a titolo gratuito, porzioni di terre demaniali ai coloni che le vanno
ad occupare. Vanno in posti di queste zone, recinge un terreno che non sia già stato
recintato, che ha superfici grandi rispetto agli standard europei. Una famiglia di
coltivatori ci può lavorare sopra e però sono fertili e cercavano prodotti agricoli da
commerciale. Diventano dei piccoli medi coltivatori agricoli. 5 anni uso gratuito delle
terre e al termine dei 5 anni passano di proprietà dei coloni.
Questa è una formidabile calamita che attrae decine di migliaia di individui che vedono
la possibilità di diventare proprietari di appezzamenti significativi che consentono
loro un tenore di vita più dignitoso. Abbiamo la spinta alla colonizzazione delle enormi
praterie. Da un lato c‟è il massacro dei bisonti; mentre prima c‟era equilibrio
popolazione risorse pellirossa bisonte; arrivano i bianchi e col fucile da caccia
ammazzano molti bisonti.
Cacciatori di bisonti, pellicce => nuovo business, i coloni occupano le terre; gli indigeni
cercano di reagire e si ha la colonizzazione. Si cominciano a produrre cereali. È una
produzione molto intensa, si ha l‟aumento delle superfici coltivate che riguardano le
aree extraeuropee, il grano è prodotto per il mercato.
Via treno i cereali raggiungono le grandi città della zona atlantica e quindi sfamano i
mercati urbani. È un alimento di base, la carne sarà poi disponibile anche per i mercati
urbani delle zone dell‟est, costa atlantica. I cereali arrivano via treno, abbattimento
dei costi di trasporto; ciò implica che il grano può essere trasportato su lunghe
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
distante. Sui porti atlantici con le nuove navi a vapore i cereali possono essere anche
trasportati in Europa attraverso l‟Atlantico. Navi a vapore sono più ampie dei velieri, i
costi del trasporto marittimo con le navi a vapore si riducono e negli anni ‟70 dell‟800 i
cereali arrivano in Europa.
In Europa arrivano anche i cereali dell‟Est europeo, Russia Ucraina. C‟è il doppio arrivo
di cereali che arrivano da USA e Russia. L‟arrivo fa precipitare il prezzo del grano sul
mercato europeo. Cfr cicli Kondratiev due fasi 1849-1873 fase A ascendente, prezzi
crescono, fase B svolta 1873 prezzi stagnanti fino a fine secolo. Il grano è un bene
base e riesce ad influire il livello generale dei prezzi (come oggi il prezzo del petrolio).
Ciò ha un impatto molto forte sull‟economia europea; il prodotto arriva a prezzi molto
competitivi. Facciamo una analisi comparata di costi: i costi di produzione europei
relativamente elevati, ai quali aggiungiamo costi di trasporto ridotti perché le
distanze sono minori. Dall‟altro lato abbiamo i costi di produzione dei cereali americani
(molto più bassi) e i costi di trasporto.
Con le ferrovie esistono condizioni per cui i costi di trasporto su distanze così lunghe
si abbattono decisamente; il prezzo dei cereali americani sul mercato europeo è molto
più basso rispetto a quelli prodotti in Europa. Molti arrivano anche a Genova (Silos).
Questo dei viaggi dei cereali americani è un esempio di mercato comune.
L‟esempio del grano è importante perché ci rimanda a un discorso che abbiamo fatto
che è quello dell‟aumento della popolazione. Aumentano le disponibilità alimentari e nel
corso dell‟800 (seconda metà) migliorano le condizioni sanitarie. Continua ad
aumentare la disponibilità alimentare, i progressi dell‟agricoltura, c‟è una maggiore
offerta sul mercato, la popolazione cresce. Le condizioni igienico sanitarie migliorano.
Fine „700 vaccino contro il vaiolo. Seconda metà „800 abbiamo altro elemento
significativo che è il miglioramento della qualità dell‟acqua che si beve con la
costruzione di acquedotti che portano sempre più nelle case dell‟acqua potabile.
Scienziati medici, come Pasteur fanno analisi sui batteri, prima non erano noti all‟uomo.
Scoprono i batteri e si sviluppano una serie di ricerche sui batteri come portatori di
malattie, e dal punto di vista della medicina gli antibiotici.
C‟è un crollo delle malattie gastrointestinali grazie all‟acqua potabile (cloro).
Vediamo i tassi di mortalità/natalità. Prendiamo alcuni dati:
Prendiamo l‟Inghilterra:
. numero medio di figli per donna 1750 5,28 (più di 5)
1800 5,54
1850
4,56
1900
1,56
1950
2,00 (crescita 0)
Significa che fino a metà dell‟800 i tassi di natalità erano alti.
Italia 1850 :
4,67 figli per donna
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
1900:
3,14 (in Inghilterra calo precoce rispetto a Italia). C‟è stato il calo
per ragioni di scelte di vita. Le popolazioni più istruite scelgono di far meno figli e
quindi si riduce il tasso di natalità
I tassi di mortalità nel corso del „900 si riducono nel mondo più evoluto.
Arriviamo a qualche dato indicativo sui tassi di mortalità che rimanevano molto alti ma
si andavano abbassando ad esempio: decennio 1874 1883 vediamo i morti nel primo
anno di vita ogni 100 nati vivi:
- Italia : 20,8 (1 su 5)
- Inghilterra: 14
- Norvegia :10
- Baviera: (zona povera della Germania; diventa ricca dopo II G.M.) 29
- Russia:27
I dati ci dicono che la mortalità infantile è molto elevata. Questo incide sui tassi di
mortalità che sono sempre elevati ma che si stanno abbassando. Il delta fra tassi di
natalità e mortalità fanno si che la popolazione aumenti. Nel 1800 gli europei sono 195
milioni, nel 1900 sono 420milioni.
Europa
Mondo
1800 195 mil
978 milioni
1900
422
1650 milioni
Ciò significa:
a) crescita complessiva della popolazione mondiale
b) crescita più rapida della popolazione europea.
Popolazione Europea cresce più velocemente rispetto a popolazione mondiale perché il
delta fra i due indicatori si amplia. Il che vuol dire che questo secolo;
c) la popolazione europea rappresenta una quota crescente della popolazione
mondiale
Tassi di mortalità sono più alti in Italia o in Nigeria? In Nigeria. Tasso di crescita
demografica è più alto in Nigeria o in Italia? Nigeria. Hanno tassi di mortalità e di
incremento demografico molto elevati perché fanno molti figli. Il ragionamento lo si fa
sulla differenza fra tassi di natalità e mortalità. Da questa rozza tabella abbiamo un
dato che sottostima la crescita demografica europea perché questi milioni che si sono
registrati nel 1900 ci sono moti europei che sono emigrati. Dobbiamo considerare
anche altri europei che non sono nei 422 milioni!
A questo punto introduciamo il discorso dei flussi migratori. La popolazione che
cresce in maniera significativa si muove anche, si ridisloca. Facciamo un ragionamento
sulle migrazioni. Facciamo un ragionamento di storia economica sociale delle
migrazioni.
Consideriamo l‟età preindustriale. Cosa cambia confrontato a quella industriale? La
possibilità di spostarsi, la pressione demografica. In età preindustriale c‟è una
pressione demografica che ha dei limiti, è contenuta. Il sistema agricolo fa si che la
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
popolazione non superi determinate soglie. Non ci sono individui che devono andare da
altre parti, che vengono espulsi dalle campagne. Popolazione della età preindustriale ha
un andamento ondulatorio; pressione demografica è contenuta all‟interno di tanti
microsistemi economici relativamente isolati.
L‟emigrazione in età preindustriale, poteva essere: migrazioni temporanee (stagione
agricola, raccolto) e flussi migratori legati alle funzioni religiose. Questo tipo di
emigrazione non aveva come causa la miseria ma un contesto politico di persecuzione,
di lotta. Poi ancora un po‟ di emigrazione di europei verso il continente americano. La
colonizzazione c‟è ma con pochi individui.
Con l‟‟800 abbiamo la grande emigrazione degli europei. Grossomodo tra il 1840 e la
prima guerra mondiale ci sono 50 60 milioni di europei che emigrano.
Spieghiamo l‟emigrazione di massa degli Europei. L‟emigrazione avviene da un mondo
che si trasforma. Si mettono in moto dei processi di coinvolgimento in una economia
dinamica che prevedono la trasformazione delle campagne per cui sale
produzione/produttività del lavoro agricolo, e minor necessità di forza lavoro agricola.
Nelle campagne ci sono questi processi di trasformazione. Campagna come grande
riserva di forza lavoro che si sposta e quindi il crescendo dei 50-60 milioni di europei
che emigrano, non emigrano con ritmo costante ma con un ritmo che va a crescere.
Questo crescendo di emigrazione si ha perché dal 1840-50 fino alla prima guerra,
crescono le parti d‟Europa che sono coinvolte nel cambiamento. La forza lavoro dalle
campagne si muove (è quello che sta avvenendo in Cina oggi) verso la città, accetta
salari bassi.
La popolazione aumenta, mangia di più => spostamenti. Li dividiamo in due grandi
gruppo: interni e internazionali. Spostamenti interni classico percorso dalla campagna
alla città (cfr Inghilterra ai tempi della Rivoluzione industriale). Da un lato mondo
contadino, spinta a far uscire gente, dall‟altro la città è come una calamita che attrae,
un polo di attrazione. Questo significa urbanizzazione, crescita del fenomeno urbano.
Nel corso dell‟‟800 il fenomeno urbano diventa centrale. Progressivamente la
maggioranza della popolazione vive in città.
La crescita demografica ha dei ritmi superiori alla creazione di posti di lavoro.
Immaginiamo mercato di lavoro inglese, europeo. Ragioniamo in termini di domanda
offerta di lavoro. L‟offerta è data dalle persone. L‟offerta viene da un aumento del
traffico e dal fatto che la campagna espelle lavoratori. La domanda di lavoro espressa
dal secondario e terziario è inferiore all‟offerta per quanto in cifre assolute ce ne sia
sempre di più. L‟offerta di lavoro emigra, va nel continente Americano, in Australia,
Canada. Il continente americano è quello che assorbe il maggior numero degli europei
che se ne vanno.
In America c‟è un rapporto popolazione risorse tale da costituire l‟arrivo di nuovi
individui. Ci sono terre da coltivare, la popolazione che occupa quelle risorse (nativi
americani) è insignificante.
Importanti sono anche i sistemi di trasporto.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Abbiamo affrontato il tema delle emigrazioni. Dopo aver spiegato le ragioni
economiche inquadrandole nel contesto storico, abbiamo detto che i flussi migratori
degli europei si distinguono in due tipologie: interni ai singoli paesi e internazionali.
Quantificando i flussi europei verso destinazioni extraeuropee nel periodo 1840 1914
coinvolge 50 60 milioni di unità.
Spostamenti interni: il fenomeno rilevante è quello della crescita delle aree urbane,
spostamenti dalle campagne alle città. Il libro propone alcune indicazioni ad esempio
sulla popolazione europea che risiede in città con più di 100 mila abitanti. Nel 1800 in
Europa 23 città con più di 100 mila abitanti, nel 1900 135. Le 23 città raccolgono una
popolazione di 5 milioni e mezzo di persone. Le 135 città raccolgono una popolazione di
46 milioni di individui.
Nel 1800 i 5 milioni e mezzo rappresentano il 3% della popolazione europea, nel 1900 l‟
11%. Guardare sul libro la tabella a pag 237.
Cosa significa dal punto di vista economico la crescita delle città? Le città sono un
grande mercato dove ci sono tanti individui che consumano beni alimentari; la crescita
delle città misurata in termini demografici si traduce in una domanda di abitazioni,
crescita del settore edilizio. Questi processi di ingrandimento urbano nel settore
edilizio è estremamente dinamico. Per costruire case, domanda di case genera una
domanda di materiale da costruzione di vario tipo.
Poi città più grandi sono completamente diverse rispetto a quelle in età preindustriale.
In età preindustriale nelle città ci si muove a piedi. Nelle città di tardo „800
cominciano ad usarsi i trasporti pubblici. Il trasporto pubblico urbano è un problema di
tutte le città di tardo „800. Dalla metà dell‟‟800 in cui c‟è un sistema di trasporto di
carri trainati a cavallo, gli omnibus vanno su binari, le ruote vanno su binari, poi ci sono
i tram che compaiono in tutte le principali città europee e nord America. Poi a fine
„800 a Londra e Parigi compaiono le metropolitane. Solo col trasporto elettrico è
possibile far viaggiare con la trazione elettrica i treni sotto terra.,con la corrente
elettrica non c‟è inquinamento con le linee sotterranee.
Poi c‟è il problema di portare l‟acqua alle case. Nel tardo „800 le città hanno i loro
acquedotti, si crea una rete di acquedotti che portano acqua alle singole abitazioni.
L‟elettricità serve anche per l‟illuminazione. Con l‟elettricità abbiamo i lampioni
elettrici e anche in questo caso cavi e fili elettrici. Sono dotazioni infrastrutturali
delle città che dal punto di vista economico sono particolarmente interessanti. Il
sistema di elettrificazione, delle città, la costruzione di acquedotti, metropolitane
comporta forti investimenti di capitale. devono esserci soggetti imprenditoriali che
gestiscono questi servizi che hanno una caratteristica particolare: c‟è un monopolio. È
quello che gli economisti chiamano monopolio naturale, non c‟è concorrenza.
In larga misura il discorso vale anche per le ferrovie: la linea ferroviaria è monopolio
naturale. Per gli economisti c‟è un problema: quello della regolazione. Non essendoci
concorrenza (anche se la tecnologia può consentire forme concorrenziali) scatta un
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
problema: è meglio in assenza di concorrenza una gestione pubblica o privata dei
servizi? L‟argomento è delicato. Altro aspetto correlato è il prezzo. Il prezzo non
risulta dal mercato. In una prima fase i modelli gestionali dovevano essere di un
privato ma doveva avere delle autorizzazioni pubbliche. C‟è il problema delle
concessioni. Concessioni da un soggetto pubblico a uno privato perché gestisce un
servizio: ad esempio illuminazione pubblica. Deve essere prevista la durata della
concessione che deve essere lunga perché gli investimenti sono notevolissimi.
L‟ammortamento dell‟investimento iniziale è molto consistente, poi ci sono costi
relativamente più ridotti di gestioni. C‟è il lavoro di manutenzione anche da
considerare. Con le concessioni lunghe si da alle mani di un soggetto privato la
possibilità di gestire il servizio per 20 30 anni.
Poi altro problema è quello delle tariffe. Le tariffe devono essere controllate. Entra
in gioco un altro principio: l‟acqua, il trasporto pubblico rispondono a bisogni primari
del cittadino del 1905 e del 2010. il prezzo che si paga potrebbe anche essere un
prezzo politico.
La tariffa, la determinazione del prezzo nella società del „900 sono problemi che
vengono discussi. Passa il problema che il prezzo debba essere un prezzo politico che
non copre i costi del servizio, allora qual è l‟indicazione? I soldi li mette qualche altro
soggetto pubblico che copre parzialmente il costo del servizio. Il biglietto che paga
l‟utente copre solo in parte il costo del servizio. Problema ancora attuale. AMT
dovrebbe ricevere contributi sostanziali dalla regione Liguria che a sua volta riceve
soldi dal Fondo Nazionale trasporti (bilancio dello stato). Grosso problema è legato
alla redistribuzione della popolazione.
Ora vediamo una analisi dettagliata sui flussi intercontinentali. Premessa è che sono
molto poche le immigrazioni infra europee, da zona a zona dell‟Europa, o meglio non ci
sono significative emigrazioni da uno stato nazionale a un altro stato nazionale.
Perché? Per il discorso domanda offerta di lavoro. Ogni stato nazionale ha un esubero
di offerta di lavoro e già non riesce ad assorbire l‟offerta che si esprime all‟interno
dello stato nazionale. ogni stato manda fuori dai propri confini degli individui che
vanno fuori dall‟Europa, soprattutto nel continente americano.
Vediamo una specie di fiume che scorre: il fiume è il flusso migratorio, la quantità
d‟acqua sono i 50 milioni di individui. Quando il flusso comincia il corso è più stretto;
più si va avanti più il flusso migratorio si allarga.
Da dove arrivano gli europei che emigrano? Cominciano ad emigrare inizialmente dalle
zone investite per prime dal processo di cambiamento. Non dagli stati più arretrati ma
da quelli che vivono il processo di cambiamento. Immaginiamo che i flussi iniziali inizino
dalle isole britanniche. Ai flussi dei britannici si aggiungono poi i flussi di gente che
viene dall‟Europa occidentale: tedeschi, belgi, francesi. C‟è un flusso di iberici che va
in America Latina.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Poi il flusso tocca l‟Europa occidentale più vicina all‟Inghilterra, poi Europa balcanica e
dell‟Est. Il flusso migratorio è un portato degli interessi economici. Il flusso coinvolge
poi anche l‟Europa Mediterranea e l‟Europa dell‟est.
Questi flussi hanno impatti diversi nei paesi di partenza degli individui e nei paesi
d‟arrivo.
Paesi di partenza: cominciano a risolvere un problema: attenuano il problema
dell‟eccedenza della offerta di lavoro. Questo attenua potenziali tensioni sociali.
Coloro che emigrano in generale mantengono spesso dei rapporti con la terra di origine
che determinano un flusso, movimento di capitali. Guadagnano qualcosa, cercano di
risparmiare e mandano il capitale risparmiato alla madrepatria. Altra cosa le comunità
di emigrati tendono a creare delle comunità che mantengono le tradizioni con la terra
d‟origine e anche mantengono domanda di prodotti dalle terre di origine. Si creano
canali di export dei prodotti;queste presenze di emigrati all‟estero creano una sorta
di rete di relazioni.
Aspetto meno positivo dal punto di vista dalla parte del paese da cui partono, identikit
dell‟emigrante. Primo parametro per definire la categoria emigrante qual è ? fasce di
età. Si escludono gli anziani (posto che la quantità di anziani all‟epoca non era
rilevante) e i bambini. Emigrano persone in età lavorativa, emigra una forza lavoro
attiva, i giovani tra i 18 e i 40 anni. C‟è un impoverimento demografico del paese da cui
emigrano. C‟è un impoverimento della qualità della forza lavoro. Altra considerazione
che si fa sempre in termini di impoverimenti della forza lavoro: rimane una
segmentazione della popolazione sbilanciata. All‟inizio dell‟800 è una emigrazione
maschile; le donne rimangono a casa. Chi emigra sono i migliori nel senso della voglia di
mettersi in gioco.
La scelta di emigrare si fa per disperazione, ma anche conta la voglia di mettersi in
gioco. C‟è una voglia di intraprendenza. I paesi ricevono oltre che forza lavoro,
ricevono anche un certo capitale umano.
L‟emigrazione che studiamo va a interessare aree sotto-popolate, paesi che si stanno
costruendo, (Usa, Canada, Australia). Questi paesi si reggono sull‟arrivo degli
immigrati molto di più rispetto all‟arrivo degli emigrati di oggi.
Le ondate successive vanno a costruire la società del paese che riceve queste persone.
Esempio migliore USA. Gli USA hanno di fatto una gerarchia sociale che corrisponde
per certi aspetti, a due variabili: la prima la successione delle ondate di arrivo e la
seconda è il colore della pelle degli individui.
Al top della società USA abbiamo coloro che sono arrivati li provenendo dalle isole
britanniche. Inglesi e olandesi sopra gli scozzesi. Pi ci sono quelli che emigrano da
altre parti dell‟Europa. Poi i mediterranei che hanno la pelle più scura; poi quelli
dell‟est Europeo poi i non bianchi e i cinesi. c‟è questa struttura sociale che vede
all‟apice quello che viene definito WASP (White, Anglo Saxon, Protestant, ) un
indicatore della supremazia Wasp nella storia degli USA è vedere quanti dei
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
presidenti sono stati Wasp. Escludendo Obama e Kennedy (famiglia di immigrati
irlandesi cattolici). La tenuta di questa elite è stata molto viva.
Ora se vogliamo fare considerazione su oggi, sino al 1914 gli USA non pongono barriere
all‟entrata delle persone, accetta, accoglie immigrati. Il che è un fattore propulsivo,
gli immigrati arrivano per darsi da fare, c‟è un forte spirito di intraprendenza che si
unisce alle opportunità di quel sistema straordinarie. È uno straordinario raccoglitore
di energie umane. Da formidabili possibilità di ascesa individuale. Si immagina la
società come una scala: c‟è la possibilità di passare da scalini più bassi a quelli più alti.
Questo fenomeno si chiama mobilità sociale. Società aperta a una forte mobilità
sociale ascendente. Chi nasce Wasp parte alto e resta alto. C‟è anche il fenomeno
contrario, se uno si rovina, precipita dalla scala. La società statunitense offre
opportunità assolutamente rilevanti, fino al 1914 accetta gli immigrati; con la prima
guerra mondiale c‟è un oggettivo blocco.
Durante la guerra, i giovani vanno sotto le armi, fanno dell‟altro, scompare la
disoccupazione, ma c‟è uno stop dei flussi migratori. Dal 1914 gli USA mettono delle
quote sui flussi. Ci sono le quote e fanno controlli migratori. Questa politica
migratoria la continuano sino ad oggi, il che non evita due fenomeni:
- nonostante le quote continua ad essere una terra d‟accoglienza;
- l‟immigrazione clandestina, confine messicano. Terre calde California, Texax
Arizona dove passano i clandestini che vengono dall‟America del sud e dal
Messico.
Anche qua domanda offerta di lavoro in Messico, in Venezuela spiega perché c‟è gente
che se ne va e cerca di andare negli Stati Uniti. Le quote sono fissate ad un livello più
basso di quella che è l‟offerta di lavoro nel sistema americano. Gli immigrati
clandestini fanno colf, addetti nei ristoranti, si prostituiscono, spacciano droga.
Obiettivamente fanno delle cose, per cui il sistema richiede più persone di quanto le
quote non consentirebbero di avere. Tutte le associazioni imprenditoriali degli USA
sono abbastanza permissive per quanto riguarda il fenomeno migratorio, preferiscono
(contro i blocchi) avere anche del lavoro regolare. C‟è una offerta abbondante, mentre
L‟americano medio vede l‟immigrato clandestino come un potenziale rivale, un elemento
di disturbo. L‟opinione pubblica è abbastanza divisa per quanto riguarda i clandestini.
Ultimo aspetto è che in aree demografiche interne e saldo demografico interno al
mondo USA più saldi migratori i Wasp diminuiscono sul totale della popolazione
americana. C‟è un ritmo di crescita molto più forte della popolazione ispano americana,
gente che ha come lingua madre il castigliano, lo spagnolo. Questo cambia
progressivamente la composizione etnica degli Stati Uniti. Il discorso Wasp è un
risultato provvisorio. Si dice che nel 2040 la composizione della popolazione
statunitense sarà molto diversa rispetto ad oggi.
19/11/10
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Riprendiamo la trattazione degli argomenti del corso. Oggi molto velocemente ci
concentriamo sul tema: sviluppo industriale e protagonisti dello sviluppo industriale.
Protagonisti individuati in tre gruppi, soggetti: da un lato le imprese, dall‟altro il
sistema bancario e poi lo stato.
Questo individuare imprese sistema bancario e stato rimanda anche a degli approcci
teorici di fondo. Porre l‟accento sulle imprese, sul ruolo degli imprenditori rimanda alle
visioni di Shumpeter che sottolinea come l‟imprenditoria, la capacità innovativa degli
imprenditori sia essenziale; ancora idea di libero mercato dove le forze
imprenditoriali possono esprimersi.
Parlare di sistema bancario e stato ci rimanda alla visione di Ger del processo di
industrializzazione, altri soggetti che sostengono il mondo degli imprenditori privati.
Per il sistema bancario c‟è una chiave di lettura sistema bancario sviluppo economico
che va benissimo per leggere i processi di sviluppo industriale relativamente alla
possibilità di far arrivare al sistema industriale finanziamenti e capitali e poi le
relazioni fra banche e imprese a prescindere dall‟avvio del finanziamento.
Il rapporto tra mondo bancario e sistema delle imprese è cruciale. Lo stato ci porta
poi a considerare le politiche, il ruolo che le politiche , il governo le leggi hanno per la
crescita economica.
I rapporti fra questi soggetti può anche essere analizzato al periodo in cui viviamo.
Prima fase va dallo scoppio della rivoluzione industriale inglese alla metà dell‟800: va
sottolineata la significatività del cambiamento che era in corso, le fabbriche. Ma quel
livello di industrializzazione e tecnologia presupponeva ancora una complessità della
tecnologia dei macchinari tutto sommato limitata. Macchinari dal punto di vista
tecnologico scientifico semplici. Ciò porta conseguenze: non è necessario avere delle
basi di studi scientifici per arrivare alle innovazioni tecnologiche e il capitale
necessario per avviare l‟innovazione non era elevato. Da un lato ci sono delle
conseguenze sui requisiti di sistema necessari per innovare. Dall‟altro problema di
necessità di capitale, investimenti e tipologia di imprese.
In questa fase il rapporto fra sistema bancario che eroga finanziamenti e mondo delle
imprese è un rapporto che ovviamente c‟è, ma non c‟è bisogno del sistema bancario per
realizzare investimenti. Il capitale viene raccolto anche fuori dal circuito bancario. Il
capitale viene raccolto attingendo alle risorse patrimoniale dell‟imprenditore e della
sua famiglia. Altra conseguenza sulla tipologia di impresa.
Non è una grande impresa, ma tante piccole medie imprese in cui la figura
dell‟imprenditore tende a coincidere con quella del proprietario. Il proprietario
gestisce l‟impresa a 360° e altra conseguenza è il mercato. Come sarà il mercato,
come possiamo immaginarlo? Abbiamo un sistema di tante fabbriche, si può definire
mercato concorrenziale, con tanti soggetti in competizione fra di loro. Mercato che è
osservato da Adam Smith che ha davanti agli occhi un mercato che sembra essere
competitivo, e dall‟altro estremamente dinamico. La visione di Smith è molto buona in
73
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
riferimento all‟Inghilterra di allora. Dall‟altro lato il mercato opposto è quello
monopolistico (no concorrenza).
Ci sono dei cambiamenti: il mercato si amplia, c‟è un allargamento del mercato e
contestualmente abbiamo nuove innovazioni tecnologiche. La tecnologia fa dei
progressi, è possibile produrre di più. Se si allargasse il mercato, sarebbe possibile
una soluzione che vede aumentare il numero dei produttori. Si verifica
contemporaneamente altri fenomeni: l‟innovazione tecnologica e l‟ampliamento del
mercato fanno scattare la convenienza delle economie di scala. C‟è un cambiamento
qualitativo nella composizione dei produttori che per ragioni gestionali delle economia
di scala, assumono dimensioni crescenti. Assistiamo ad un processo di crescita delle
dimensioni delle imprese. Per essere più precisi: il mondo delle imprese è sempre
diversificato. La maggioranza di imprese è fatta da piccole medie imprese.
Importante è vedere quanto pesano le grandi imprese nel mondo delle imprese.
Maggiore è il peso delle grandi imprese, di conseguenza diversi sono i valori medi che
caratterizzano il sistema delle imprese nel suo complesso. Quali indicatori assumiamo
per determinare il peso delle grandi imprese? Il peso del fatturato delle grandi
imprese sul fatturato complessivo di un determinato settore, del settore nel suo
complesso o sotto settore. Altro indicatore capitalizzazione e ancora gli addetti.
Individuo come grandi imprese quelle che hanno più di 500 addetti. Poi gli indicatori
possono cambiare nel tempo. Sopra i 500 addetti quante imprese ci sono sul totale nel
settore industriale? Molto poche. Quando incidono queste imprese che hanno più di
500 addetti? Molto di più del loro numero.
Analisi di questo tipo ci portano a esaminare, vedere la concentrazione industriale nel
settore del suo complesso o in un sottosettore. Poi possiamo fare dei confronti e li
facciamo di due tipi: o confronti storici oppure nello stesso momento tra aree
geografiche diverse. struttura industriale italiana comparata a quella tedesca.
Facendo analisi di questo tipo emerge che si assiste ad un processo di crescita di un
certo numero di imprese a partire dalla seconda metà dell‟800. grandi imprese
cominciano ad essere sempre più protagoniste nella realtà. Quali sono le conseguenze?
Sui bisogni di capitalizzazione delle imprese che sono crescenti. La ricerca di
finanziamenti sono diversi rispetto a quelli adottati in passato. Il peso del sistema
bancario e del mercato finanziario diventa più rilevante.
Sistema bancario: ci possono essere banche più essenziali per conferire capitali,
essenziali per la politica degli investimenti. Mercato finanziario è il discorso del
mercato azionario, azioni che ci porta ad una analisi della struttura giuridica di
imprese. Da società di persone a SRL a società per azioni. SRL significa che i
proprietari dell‟impresa sono responsabili soltanto per i capitali che hanno conferito.
Nelle società personali l‟imprenditore è responsabile con tutto il suo patrimonio. La
proprietà dell‟impresa si divide in azioni che possono avere distribuzioni diverse.
Esempi. Una SPA può essere una impresa familiare se si verifica che le azioni sono
nelle mani dei membri della famiglia. C‟è un numero elevato di azioni che sono nelle
74
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
mani dei membri della famiglia. Ha la struttura della SPA ma è una impresa familiare.
Esempio ERG, Finivest. Sono imprese di famiglie. Se guardiamo la distribuzione delle
azioni sono imprese familiari. La Fiat col tempo è diventata meno familiare. Anche qua
sulla composizione azionaria conta molto vedere come sono distribuite le azioni. È
possibile mantenere il controllo dell‟impresa anche avendo il 20% delle azioni. Se l‟80%
è molto frammentato può bastare il 20% per mantenere il controllo dell‟impresa.
Più si mettono azioni sul mercato più è possibile che si verifichino le scalate:
acquisizione di azioni sul mercato che possono modificare gli assetti proprietari, la
composizione del capitale azionario. Impresa a capitale azionario molto diffuso si
chiama public company. La public è una impresa in cui (da fine „800„si presentano) si
assiste ad un fenomeno: separazione fra proprietà e controllo. Proprietà è detenere
azioni: il controllo è la gestione, la funzione imprenditoriale, la direzione dell‟impresa.
La public company è una impresa che ha separazione sostanziale fra proprietà e
controllo. È quello che è stato chiamato capitalismo manageriale. Capitalismo
manageriale pone questo processo evolutivo in cui gli azionisti sono molti interessati
essenzialmente all‟investimento, poi separazione proprietà e controllo e diverse
funzioni manageriali.
A proposito si sollevano molte questioni: logiche e aspettative di coloro che detengono
le azioni. Se immagino l‟impresa familiare in cui l‟imprenditore detiene il controllo
dell‟impresa immagino una forte identificazione del ruolo dell‟individuo con l‟impresa.
L‟impresa è la vita dell‟imprenditore. L‟imprenditore potrebbe essere disposto in certi
momenti di difficoltà ad una minore remunerazione del capitale investito per garantire
una prospettiva di vita più lunga all‟impresa, mettere da parte risorse per essere
pronti ad affrontare brutti momenti. Non distribuzione di utili ma accantonamento di
riserve.
Un piccolo risparmiatore che ha poche azioni, o un fondo di investimento che ne ha
tante, se ne fregano delle prospettive dell‟impresa, guardano alla remunerazione.
Nei confronti degli azionisti non è un sistema molto garantista ancora. Grossi fondi
che hanno tante azioni possono contare e la loro è una logica di massima redditività nel
breve.
Gli assetti proprietari cominciano ad essere rilevanti anche per le strategie d‟imprese.
Tra 8-900 abbiamo diffondersi di SPA che sono imprese di maggiori dimensioni e
abbiamo l‟inizio del capitalismo manageriale. Abbiamo incrostato già imprese
manageriali: la VOC olandese e le società ferroviarie. ERG Finivest, Fiat sono sorte
dall‟iniziativa di un individui. Caso Fiat nasce da una sorte di individui.
Fiat nasce nel 1899 FS 1903, Rennault Cytroen sono i fondatori delle rispettive case
automobilistiche. Ci sono delle carrozze con un motore a combustione interna sopra.
Sono costruite come evoluzione della carrozza. Sono settori di nicchia all‟inizio di
piccole medie imprese. Cambiano le tipologie di imprese e cambiano le strategie delle
imprese.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Alla fine dell‟800 diventano importanti anche le strategie di crescita. Potremmo
parlare di strategie interne od esterne. Esterne vuol dire acquisizione di altre
imprese, processi di fusione o assorbimento. Può essere che una compri l‟altra, oppure
una impresa si ingrandisce, nuovi investimenti senza andare nel mercato (crescita
interna). Ma ci sono dei problemi. Risorse finanziarie. Come finanzio l‟espansione?
1. con capitali miei. Il che significa da un lato possibilità di reinvestimento degli
utili. Autofinanziamento: l‟impresa ha accumulato degli utili. Una parte di essi le
reinveste. Ancora apporto di capitali interni da parte dei soggetti proprietari.
Capitale 100. viene conferito all‟impresa nel momento della costituzione e si traduce in
beni per svolgere una determinata attività. Capitale si traduce in beni materiali che
servono per produrre. Questo capitale è diviso in 100 azioni. 51 azioni sono nelle mani
di un individuo, è un‟ impresa familiare. Capitale 100 suddiviso in azioni ha dei beni.
Deve avviare l‟attività e quindi realizzare investimenti. Ha accumulato utili che sono
solo parzialmente distribuiti e il resto è usato per comprare beni o fare una altra
fabbrica.
I proprietari vogliono allargare il business. Più soldi per aumentare il capitale sociale
da 100 a 200 che si traduce in impianti, macchinari per ampliare l‟attività. Gli azionisti
decidono di attingere al loro portafogli e mettono altri soldi nell‟impresa. Hanno la
proprietà di qualcosa di più grosso. Fanno l‟aumento senza andare nel mercato. Possono
ancora dire vado sul mercato. Ho 100 ma di questi 100 posso mettere 20. gli altri 80
devo trovarli. Andiamo sul mercato. Questa è l‟emissione di nuove azioni per l‟aumento
del capitale di rischio dell‟impresa. Le azioni devono essere collocate. Andiamo sul
mercato finanziario. L‟impresa si rivolge agli intermediari, le banche che collocano
azioni di imprese.
L‟impresa ha necessità di banche o di intermediari finanziari. Si avvalgono del loro
contributo per collocare l‟operazione sul mercato. Cordata di banche che garantiscono
il collocamento di azioni sul mercato. Le banche danno 96 e si assumono le azioni in
carico. Il delta tra 100 e quello che incassa è l‟interesse della banca per fare
l‟operazione. L‟impresa si ricapitalizza.
Le banche sono intermediari finanziari. A fine „800 c‟è un modello di banca che si
afferma in Germania, la banca mista tedesca. Le banche miste fanno due tipi di
finanziamento alle imprese: uno di breve termine (3-6 mesi), credito a breve. Oppure
possono erogare credito a medio e lungo termine. Si concedono somme più consistenti
con restituzione di capitale più dilazionata nel tempo (5-10 anni). Il ritorno del
capitale investito è differito nel tempo.
Il credito a medio lungo termine per la banca mista è una operazione che può essere
qualitativamente diversa rispetto al credito a breve, e può essere più rischiosa. Se la
banca ha una grande varietà di debitori a breve, c‟è un giro di soldi che escono ma
rientrano facilmente. Dall‟altro lato ci sono i risparmiatori. Depositano i soldi in banca
e potrebbero ritirare i conti correnti. Opera da un lato raccolta di risorse finanziarie
sul mercato che è una raccolta a breve. Se si impegna in erogazione di crediti a medio
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
lungo c‟è squilibrio che può diventare pericoloso se per qualche motivo i risparmiatori
ritirano i soldi. La banca è in crisi di liquidità, deve restituire immediatamente i
capitali. lo squilibrio mette la banca in una possibile crisi di liquidità. Nei momenti di
crisi in cui la percezione degli individui sulle prospettive cambia, se c‟è uno
sbilanciamento degli impieghi possono esserci dei pericoli. È importante il supporto
del settore industriale per le politiche di investimento.
Alcune banche tedesche (tra le quali Doick Banc) si specializzano come banche miste,
erogando crediti a breve e medio lungo termine. Erogando crediti a medio lungo svolge
dei servizi di supporto alle imprese come quelli del collocamento dei titoli in caso di
aumento di capitale sociale. A questo punto le banche miste fanno un ulteriore
passaggio rispetto a quello della erogazione di crediti a medio lungo: possono anche
decidere di collocare anziché 100 un ammontare di 60, 40 lo tengono loro nel loro
portafoglio titoli. Le banche non sono solo creditrici ma anche azioniste.
Il fatto di essere azioniste, attribuisce ad esse i diritti degli azionisti. Avendo
pacchetti azionari consistenti,partecipano agli organi decisionali: assemblea degli
azionisti, durante le quali si eleggono i consigli di amministrazione. Le banche
nominano uomini di loro fiducia. A questo punto il soggetto banca entra nel settore
industriale.
Il modello della banca mista tedesca e l‟intreccio forte tra banca e settore industriale
nella Germania si va affermando. Questo modello presuppone che ci si trovi davanti a
imprese grandi. Imprese grandi significa anche imprese che sono soprattutto presenti
in determinati settori industriali.
Torniamo al ragionamento composizione industriale per settori: vediamo alcuni esempi
di settori con una forte concentrazione o con forte dispersione. Un settore
industriale fortemente concentrato in cui il numero di produttori non è
particolarmente elevato: siderurgico come anche in alcuni paesi il settore
automobilistico. Un settore frantumato, frammentato anche pensando all‟Italia può
essere quello dell‟abbigliamento (anche se ci sono marchi più grossi) e alimentare.
L‟edilizia è un settore diversificato. Il mobilio, mobilifici: ci sono una molteplicità di
soggetti, dai laboratori alle ditte più grosse. Più sono presenti, più c‟è concorrenza.
Questo rapporto tra sistema bancario e impresa si evidenzia in settori in cui le
imprese assumono delle rilevanti dimensioni che possono tendere ad essere imprese
manageriali. Un esempio il settore elettrico nel senso di produzione di energia
elettrica. L‟elettricità è presente dalla seconda rivoluzione industriale, tardo „800.
Come si produce l‟elettricità? ci sono dei macchinari generatori che trasformano il
movimento in energia elettrica. Questi macchinari sono mossi da altri macchinari.
Abbiamo una macchina a vapore che trasmette movimento ad un macchinario specifico
che è un generatore di energia elettrica. Esempio banale: nelle biciclette, la piccola
dinamo che fa accendere la lampadina. Ci possono essere macchine a vapore, turbine
idrauliche, o si può produrre energia elettrica, dopo la II G. M., nelle centrali nucleari.
77
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Se il movimento è dato dall‟acqua sono centrali idroelettriche, in altri casi sono
termoelettriche o termonucleari. Alla fine dell‟800 esistono centrali termoelettriche
che però consumano altre fonti di energia: il carbone che muove le macchine a vapore.
C‟è un problema di reti di trasmissione, di reti di trasmissione. Nell‟Italia di fine „800
si ha l‟idroelettricità perché anche qui gli investimenti di capitali sono elevati: si fanno
condotte forzate in cui l‟acqua arriva con grande forza per far muovere le turbine. Si
creano in Italia del laghi artificiali. La centrale richiede grandi capitali. A Genova , in
val Bisagno, c‟è un edificio che è una centrale elettrica costruita a Genova fine „800
(Via Canevari), la produzione di energia elettrica funzionava a carbone.
Le imprese elettriche dal punto di vista della tipologia di imprese, sono grandi
imprese. È particolarmente rilevante il rapporto con le banche. Quindi abbiamo
cambiamento di tipologia di imprese, e poi abbiamo visto il sistema bancario.
Ultima questione modo di organizzare la produzione industriale. Per quanto riguarda i
modi di produrre usiamo un episodio. A metà „800 una delegazione di inglesi va negli
USA. Provengono dal paese patria della rivoluzione industriale, nel loro giro assistono
ad una dimostrazione che li colpisce molto. Una fabbrica produce fucili. Assistono a
questa dimostrazione: in fabbrica alcuni operai arrivano con una dozzina di fucili e li
smontano in vari pezzi. Poi smistano i vari pezzi e vanno a rimontare lo stesso numero
di fucili prendendo il primo pezzo che capitava sottomano. Agli occhi degli inglesi,
questo appare sorprendente. La fabbrica è in grado di fare una cosa che gli inglesi
ancora non sanno fare: scomporre il prodotto nelle stesse dimensioni. E il montaggio
poteva avvenire con qualunque pezzo. Se i pezzi non erano identici, questa operazione
non era possibile. Gli americani erano arrivati a quello. Era aperta la possibilità di
utilizzare pezzi di ricambio. Il macchinario si guasta, non si butta via, il produttore
può fornire il pezzo di ricambio.
Gli americani nella seconda metà dell‟800 fanno qualcos‟altro. L‟esempio viene dai
macelli di Chicago. Chicago era il centro della industria della macellazione della carne.
Immaginiamo grandi allevamenti nelle zone agricole bovini o suini e poi questo
bestiame vivo, arriva a Chicago dove ci sono i macelli, gli animali vengono macellati e
trattati per distribuire la carne nel mercato. Si introduce questo sistema di
lavorazione: c‟erano molti maiali, quantità enormi arrivano per essere macellati. Nei
macelli il suino viene legato per le zampe posteriori e appeso ad una catena che si
muove, a testa in giù. Vengono appesi a testa in giù, la catena comincia a muoversi. La
catena arriva ad un addetto che ha un solo compito: taglia la gola al maiale. La catena
prosegue con il suo movimento e raggiunge varie postazioni di lavoro. Ogni addetto
taglia la gola al maiale. Alla fine del processo il maiale non esiste più: è una sorta di
catena di smontaggio che a Chicago è proprio un modello di modernità
dell‟organizzazione della produzione.
Il maiale viene inscatolato e si fanno le carni in scatola per un mercato di massa.
Immaginiamo una economia molto moderna che ha allevamenti di maiale prodotti per il
mercato, trasporto dell‟animale ai vari centri di trasformazione industriale, macelli e
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
inscatolamento. Dal punto di vista della produzione => modernità a Chicago si
organizzavano addirittura le visite ai macelli.
Quali sono gli aspetti economici che stanno dietro questo esempio? Grande modernità
del sistema economico. Per quanto riguarda l‟organizzazione del lavoro, punta a
velocizzare al massimo le operazioni di lavoro, rendendole al massimo efficienti. I
lavoratori impegnati in questo processo produttivo svolgono una elementare azione:
gesto ripetuto estremamente semplice e che fanno in grande velocità. (è una specie di
principio della catena di montaggio).
Estremamente facili le mansioni del lavoratore, parcellizzate semplificate e
frantumate per garantire una grande produzione. Questo modello poi viene teorizzato
da un ingegnere americano Taylor che a inizi „‟800 va a scrivere libri
sull‟organizzazione scientifica del lavoro. Ford adatterà all‟industria automobilistica
una prima catena di montaggio. Gli USA sono all‟avanguardia nel modello di
organizzazione del lavoro.
Il modello taylorista presuppone però grandi volumi di produzione. Deve esserci un
mercato capace di assorbirli e un prodotto molto standardizzato. In questo modo c‟è
anche con gli aumenti di produttività una riduzione dei costi di produzione, dei prezzi
dei prodotte che a sua volta contribuisce un ulteriore allargamento del mercato.
Questo modello si delinea negli Stati Uniti anche prima della guerra mondiale,
osservato dagli europei con molto interesse. Gianni Agnelli va a Detroit prima della
guerra per osservare il modello e introdurlo da noi nello stabilimento del Lingotto Fiat
di Torino sulla base dell‟esempio americano. Questo è un modello da quinto stato di
Rostow che negli USA cominciano a vedere tra le due guerre, in Europa dopo la
seconda guerra.
Ultimo aspetto la condizione del lavoratore. Il lavoratore diventa l‟appendice della
macchina. Il lavoratore non ha autonomia di gestione delle ore di lavoro. Noi abbiamo
una totale autonomia dei nostri tempi di lavoro, l‟artigiano entro certi limiti ha
autonomia. Questo modello priva di autonomia i lavoratori. Ultima considerazione è che
per i datori di lavoro c‟è un vantaggio in questo modello: basta una manodopera assai
poco qualificata. Non serve qualificazione professionale per essere inseriti in un
processo produttivo di questo tipo. Non c‟è un investimento per quanto riguarda la
formazione professionale del personale.
Si usa forza lavoro non qualificata, nel caso USA è la forza lavoro degli immigrati che
arrivano negli USA. L‟introduzione in Europa di questi modelli creerà problemi diversi:
quello di far passare i lavoratori da un modello in cui hanno più autonomia ad un
modello che li rende molto subordinati a chi organizza la produzione in un certo modo.
Imprese, tipologie di imprese, tipologie di organizzazione del lavoro, produzione e
banca mista sono un po‟ le parole chiave della lezione di oggi.
26/11/10
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
L‟argomento che affrontiamo oggi è il commercio internazionale e i modi di
regolamentare il commercio internazionale.
Nell‟‟800 il commercio internazionale aumenta molto. Aumenta in generale il PIL, la
produzione di beni nei diversi paesi; altra cosa di tipo qualitativo non solo quantitativo
è che l‟aumento del PIL corrisponde ad un‟estensione dell‟area del mercato nel sistema
economico.
Da un sistema dove prevaleva l‟autoconsumo, si passa ad un sistema sempre più
fondato alla commercializzazione dei prodotti. Ancora abbiamo il miglioramento del
sistema dei trasporti che riduce i costi del trasporto delle merci e ne favorisce la
comunità.
Circolano materie prime: carbone, prodotti agricoli, grano, manufatti ma anche la
merce forza lavoro.
Forniamo ora una tabella che ci dà l‟idea quantitativa del volume annuo del commercio
mondiale prendendo il 1913 come indice base 100 , nel 1800 l‟indice era 2,3. 1820 3,1;
1850 10,1. Il commercio internazionale sale molto. Tra il 1850 e il 1910 si moltiplica
per 10. Ora l‟industrializzazione non interessa più solo l‟Inghilterra ma anche altri
paesi.
Dal punto di vista teorica introduciamo un concetto: grado di apertura del sistema
economico. Come si misura il grado di apertura di un sistema economico
internazionale? Volume importazione esportazione sul PIL. Quanto più si produce e si
consuma entra ed esce tanto più un sistema è aperto. Il sistema all‟opposto più chiuso
ha una definizione: autarchico. Chiuso, dal punto di vista economico si parla di
autarchia. Politiche autarchiche,sono politiche iper protezionistiche.
Ci sono delle condizioni anche oggettive che prescindono dalla volontà politiche. Quale
è un paese dell‟Europa occidentale molto aperto? Son convinto che la Cina che ha una
bilancia commerciale molto attivo è molto forte sul mercato internazionale,
sicuramente questo non significa affatto che la Cina abbia una economia più aperta
degli altri, perché dovremmo calcolare import export in rapporto al PIL cinese.
Apertissimo è il Lussemburgo. Più un paese è grande più è facile che si produca una
grande varietà di beni. Più un paese è piccolo, Olanda Danimarca, sono
necessariamente più aperti a recuperare dall‟estero.
Concetto di apertura, politiche di apertura, politiche autarchiche.
Posto che da Colbert ma anche prima ci sono stati degli scambi internazionali abbiamo
visto che il problema che si pone è le politiche che si adottano per regolarli. Il
soggetto Stato che linee segue in tema di scambi internazionali? Abbiamo già
incrociato questo tema, parlando dell‟Inghilterra (politica del commercio estero
inglese: voglio evitare l‟import di lana grezza e dei panni), secondo nelle politiche
mercantiliste. Il discorso delle politiche mercantiliste aveva a che fare con il
commercio estero.
Nell‟800 l‟eredità politica è ancora quella del mercantilismo. Il modello dominante era
quello dei dazi doganali, sono politiche mercantiliste. Nel tardo „700 e inizi „800 si
80
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
propone anche a livello di scuole di pensiero economico la riflessione sul commercio
estero. La prima è quella del pensiero economico classico partendo da Adam Smith “La
ricchezza delle nazioni”. Devono esserci pochi limiti, nessuno. Nell‟analisi di Smith è
previsto che lo stato debba avere un ruolo molto limitato. Lo stato deve occuparsi
nella fase di Colbert deve occuparsi molto del commercio. Per Smith no lo stato deve
solo occuparsi di carceri e amministrazione della giustizia. Stato minimo ma anche
stato che non pone vincoli al commercio con l‟estero. Le merci devono circolare
liberamente, muoversi dove trovano domanda.
All‟inizio dell‟800 abbiamo altro economista, David Ricardo, nel 1819 scrive una opera”
Sui principi dell‟economia politica e della tassazione” in cui sviluppa i ragionamenti di
Smith e presenta la teoria dei costi comparati. Dice che i singoli paesi hanno delle
condizioni naturali tali per cui riescono a produrre meglio di altri determinati beni.
L‟analisi comparata di questi beni fa vedere che si producono meglio in certi paesi,
perciò è giusto che siano quei paesi a produrre quei beni e non altri che hanno delle
condizioni meno idonee per produrre quei determinati beni. Altri paesi produrranno
dell‟altro e poi ci sarà un interscambio fra di loro per cui ci si specializza in certe
produzioni e si comprerà dall‟estero i beni che questi comparativamente saranno
attrezzati a produrre meglio a costi più bassi.
Abbiamo un altro filone di pensiero che affronta il problema in un‟ottica diversa
arrivando a conclusioni diverse. Gli USA diventano indipendenti a fine „700. si pongono
il problema dello sviluppo economico del paese. 1791 Alexander Hamilton come uomo di
governo scrive un rapporto sulle manifatture “Report of manifactures” in cui sostiene
quanto segue: gli USA sono appena nati, Hemilton pensa allo sviluppo manifatturiero
del paese. Gli USA si sono svincolati da poco dal dominio politico britannico, devono
guardare al commercio internazionale.
C‟è un paese manifatturiero: L‟Inghilterra. Hamilton dice un approccio libero
scambista non consentirebbe in alcun modo lo sviluppo dell‟attività manifatturiera
degli USA. Ricardo dice gli inglesi hanno vantaggi nella produzione dei manufatti, se
abbiamo un approccio libero scambista è chiaro che i manufatti inglesi arrivano nel
mercato statunitense. Hamilton dice il mio governo deve avere l‟obiettivo non di far
arrivare manufatti inglesi, obiettivo strategico è far crescere l‟industria
manifatturiera degli usa. Come fa a crescere se ha dei dazi che la proteggono?
Lo strumento che lui suggerisce è quello dei dazi doganali esattamente come i
mercantilisti, Colbert ma è diversa l‟idea del sistema economico che c‟è dietro.
Nel mercantilismo la ricchezza che era rappresentata dalla massa di moneta, era vista
come uno stock. Incameravo la ricchezza nei propri confini. Hamilton invece vede la
crescita del sistema.
La produzione manifatturiera è strategica, suggerisce dazi. Il suo antagonista è uno di
coloro che hanno scritto la Dichiarazione di indipendenza, Jefferson, è libero
scambista. Jefferson era uno schiavista ed era un grande proprietario delle
piantagioni di cotone. Nell‟ottica di Jefferson il cotone è un prodotto naturale, negli
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
USA ci sono delle condizioni tali per produrre cotone grezzo. Lui voleva esportarlo in
Inghilterra. Gli USA si pongono in rapporto di interscambio con Inghilterra come
esportatore di prodotti naturali e importatore di manufatti.
Nel dibattito statunitense prevalgono le idee di Hamilton, l‟industria manifatturiera
prevale negli stati del nord degli USA. Queste sono le condizioni per le quali gli USA
diventano paese industriale.
List, economista tedesco, nel 1837 scrive “ Il sistema nazionale dell‟economia politica
“ e fa dei ragionamenti sul sistema nazionale nell‟ottica di crescita del sistema
nazionale. List arriva alle stesse conclusioni di Hemilton. I dazi sono una politica
importante per far crescere il sistema nazionale. Hamilton e List fanno le analisi sui
second runners.
Abbiamo tra 7 e „800 la definizione di due scuole di pensiero. Definite queste scuole
vediamo quali hanno prevalso. L‟eredità delle politiche economiche è quella del
mercantilismo. Primo paese che mette in discussione queste politiche è l‟Inghilterra.
All‟inizio „800 esistevano delle leggi “Corn laws” che prevedevano dazi sull‟importazione
di grano dall‟estero per mantenere alto il prezzo del grano in modo da rendere più
remunerativa l‟attività dei produttori agricoli.
Negli anni ‟30 dell‟800 c‟è un movimento per l‟abolizione delle corn laws che sono il
simbolo di una politica mercantilista protezionista. Il grande animatore di questo
movimento è Richard Coden, industriale cotoniero inglese. Non a caso industriale
cotoniero, perché i suoi interessi specifici sono a favore dell‟abolizione delle corn
laws. Per un industriale cotoniero come si traducono le corn laws? Aumenta il prezzo
dei cereali sul mercato interno. Coden è infastidito dalle corn laws perché dal punto di
vista pratico, i prezzi dei cereali che si mantengono alti significano che il pane in
Inghliterra costa più caro di quello che potrebbe essere altrimenti. Se il pane costa
più caro, è chiaro che i livelli retributivi degli operai devono tenere conto dell‟aumento
dei prezzi e chiedono aumenti salariali. L‟aumento del costo del lavoro si scarica sui
costi di esercizio dell‟attività di Coden .
Altra logica più ampia: Coden sa benissimo che l‟industria inglese essendo competitiva
può competere sul mercato internazionale tanto più quanto gli altri paesi riducono i
propri dazi. La logica di Coden è noi in terra eliminiamo i dazi sul grano e compriamo
questa eliminazione dei dazi agli altri paesi, in trattati commerciali con gli altri paesi
per ottenere in cambio una riduzione da parte loro dei dazi sull‟importazione dei
prodotti manufatti. Il che favorirà all‟industria britannica di esportare. È un‟ottica
libero scambista ricardiana. L‟Inghilterra cosa sa fare? Produrre manufatti, perché ci
sono state delle cose che le ha permesso di specializzarsi in quello. Copde rappresenta
gli interessi degli industriali, il suo movimento è contrastato dalla proprietà terriera
britannica. L‟elite economica inglese è divisa, non esprime una posizione univoca. Il
successo dell‟una o dell‟altra dipende dal peso politico che sostiene l‟una o l‟altra.
Vincono gli industriali, nel 1846 il parlamento inglese abroga le Corn Laws, e questa è
la conversione dell‟Inghilterra alle politiche libero scambiste. Nel 1846 l‟Inghilterra è
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
già un paese industriale e sceglie il libero scambio. Due anni dopo l‟abolizione delle
Corn laws, gli inglesi aboliscono gli atti di navigazione. Metà dell‟800 la marina inglese
fa il “mazzo” alle altre marine. Corn laws 1846 e poi atti di navigazione.
l‟Inghilterra si propone sulla scena come paese leader e lancia un messaggio forte
seguito dagli altri paesi che sono in sintonia con l‟approccio libero scambista. Si vedono
inseriti in un sistema internazionale in cui il ruolo manifatturiero spetta
all‟Inghilterra, e gli altri paesi si vedono come esportatori di prodotti agricoli.
Nel regno di Sardegna Cavour, proprietario terriero è molto bravo come proprietario
terriero, fa l‟imprenditore sulle sue terre. È un aristocratico, conte che però si da da
fare sul punto di vista territoriale. La sua visione combatte con quella di Coden.
Cavour non fa della crescita del settore industriale l‟asse strategico della sua politica
ma non esclude la crescita del settore industriale. La crescita deve avvenire senza
dazi doganali. Un industriale, se è bravo, trova la sua strada anche senza dazi.
Il singolo industriale può farcela. Lo sviluppo del settore industriale storicamente non
ha potuto prescindere dalla adozione di dazi. Negli anni ‟50 l‟approccio libero
scambista si afferma in Europa e si stipulano trattati bilaterali tra paesi. A e B
definiscono quelli che sono i rispettivi dazi Dazi che non sono generali, ma che
riguardano l‟interscambio reciproco.
Trattato commerciale importante è quello anglo francese 1860 Copden-Chevalier
molto libero scambista. L‟Inghilterra elimina quasi tutti i dazi per i prodotti che
vengono dalla Francia, ottenendo in cambio una forte riduzione dei dazi francesi in
modo che il mercato francese sia molto più aperto alle importazioni di quanto non lo
era prima.
Questo trattato ottiene una clausola che si chiama “Clausola della nazione più
favorita”. Dice sostanzialmente questo: se uno dei due paesi contraenti va a stipulare
in un tempo successivo un trattato commerciale con un terzo paese., cioè primo
trattato tra A-B poi con C, tra B e C sono previsti riduzioni di dazio che portano i
dazi ad un livello più basso di quelle previste fra A e B. A dovrà avere condizioni di
favore negli scambi commerciali che non la mettano seconda a nessuno. Se B ha
concesso a C qualcosa di più, A deve essere assolutamente più favorita.
Automaticamente si applicano ad A le stesse condizioni previste a C.
Ci sono tanti trattati commerciali bilaterali fra paesi e tutti hanno la clausola della
nazione più favorita il che fa si che a cascata, qualunque passo avanti nell‟ottica del
libero scambio si trasferisce a catena a livello di scambi internazionali. Gli anni 50 60
dell‟800 sono l‟età d‟oro del libero scambio.
Negli anni ‟70 dell‟800 il discorso cambia per un fatto che sconvolge il commercio
internazionale: l‟arrivo sui mercati europei dei cereali americani e dei cereali russi. I
cereali russi, venivano trasportati in maggior quantità. C‟erano i russi e gli americani. I
cereali arrivano sul mercato dell‟Europa occidentale grazie all‟abbattimento dei costi
di trasposto.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
I cereali hanno avuto costi di trasporto molto ridotti e arrivano in Europa a prezzi
molto competitivi. Nel caso dei cicli Kondratiev, siamo nel ciclo dei prezzi. Ciclo K si
basa sulla struttura dell‟analisi dell‟andamento dei prezzi. C‟è una discesa dei prezzi a
partire dagli anni ‟70 dell‟800. Da anni ‟70 sino a fine secolo abbiamo una fase
stagnante dei prezzi. L‟arrivo dei cereali contribuisce in maniera determinante
all‟andamento ciclico dei prezzi in Europa. L‟arrivo dei cereali ha un‟altra conseguenza.
Fattore di concorrenza fortissimo. Negli anni ‟70 nonostante in alcuni paesi si
registrasse già l‟avvio del processo di industrializzazione, i paesi dell‟Europa
continentale sono ancora principalmente agricoli.
C‟è un meccanismo di selezione naturale che mette fuori mercato le attività
produttive marginali. Da un lato favorisce anche processi di trasformazione del
settore agricolo (rimangono solo i più efficienti) dall‟altro ci sono forti reazioni.
I lavoratori delle campagne in parte vengono assorbiti nel secondario e terziario, in
parte queste persone vanno all‟estero, fondamentalmente in America. Ci sono degli
impatti sulla struttura economica del paese, sulla società e sul sistema politico. I
parlamenti si chiedono “Come ci muoviamo”? in Europa a questo punto tornano a
prevalere gli approcci protezionistici. A questo punto l‟approccio protezionistico ha
una connotazione che si aggiunge diversa da quella del List. Connotazione di carattere
difensivo, per difendere i produttori nazionali.
Ci sono delle lobby o gruppi di pressione dove l‟interesse economico si intreccia con la
persona politica. Nell‟Europa continentale anni 1870, l‟interesse economico si lega alla
professione politica della proprietà terriera per avere dazi doganali sui cereali.
Obiettivo è frenare l‟import dei cereali. Negli anni ‟70 il protezionismo passa. Si
accontenta sia la proprietà terriera sia anche gli industriali. In Europa continentale la
proprietà terriera si orienta ad un approccio protezionistico e gli industriali vogliono
dazi doganali che proteggono la loro attività. Abbiamo quindi un ritorno al
protezionismo.
L‟Inghilterra rimane fedele al libero scambio. Se ne frega della concorrenza dei
cereali americani perché se prendiamo il manuale e vediamo la distribuzione della
forza lavoro inglese per settore nel 70, vediamo che l‟Inghilterra è un paese
industriale, molto poco agricolo.
Negli anni ‟70 l‟Inghilterra ha fatto proprio una strada alla quale si mantiene coerente
e fedele. Quindi il ritorno al protezionismo segna la stagione tardi anni 70
dell‟Ottocento sino alla prima guerra mondiale. Orientamento politico che si
accompagna comunque ad una fase di fortissima crescita del commercio
internazionale. Il protezionismo non frena la crescita del commercio internazionale,
ma la orienta. Favorisce per un po‟ la sopravvivenza temporanea dei produttori agricoli
meno efficienti. Le politiche protezioniste si accompagnano ad un fortissimo sviluppo
del commercio internazionale.
Le politiche protezioniste pssono essere discusse. Noi abbiamo visto alcuni elementi
teorici, a favore o contro le politiche protezioniste. Naturalmente, si possono fare
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
tante analisi. Bisogna vedere i dazi, quali importazioni vanno a colpire, poi qual è
l‟effetto dei dazi sulla produttività interna. Da un lato i dazi consentono finalmente lo
sviluppo di una attività produttiva nazionale e si irrobustisce, cresce, raggiunge
economie di scale, acquisisce del know how e si mette in grado di stare in piedi da sola,
visione positiva.
Altro esempio opposto. Il dazio contribuisce a tenere in piedi produttori poco
efficienti, che non fanno sforzi per modernizzarsi, e grazie ai dazi riescono a tirare il
fiato dalla produzione estera dei produttori più efficienti. I consumatori nazionali
sono più svantaggiati, pagano di più i loro prodotti.
Aboliamo i dazi o li manteniamo? Dovremo ragionare sempre attorno a questi elementi.
Dal punto di vista storico c‟è stato un‟alternarsi di fasi. A parte il caso inglese che è
stato eccezionale, primo e unico caso in cui l‟industria si sviluppa quando in altri paesi
l‟industria non c‟era. Poi c‟è di rilevante dietro, l‟idea di sviluppo per il paese. Come
vogliamo che il nostro paese sia strutturato dal punto di vista economico su casa
vogliamo puntare? Vogliamo puntare su due cosa. Non puntiamo su niente, se puntiamo
sulla politica economica d‟oriente dobbiamo avere una idea. Cosa significa puntare su
qualcosa? Significa prendere provvedimenti. Punto su quello e di conseguente faccio
qualcosa, incentivi, finanziamenti di reti, aiuti. Ci sono una varietà di strumenti di
politica economica dove sono molto rilevanti le politiche economiche.
Noi abbiamo avuto una fase in cui c‟era di nuovo una egemonia tendenzialmente libero
scambista. Era il WTO. Questo organismo internazionale ha dietro di se una filosofia
libero scambista per l‟apertura dei mercati. la sovranità in tema di politica economica
è sempre dello stato nazionale. Gli stati aderiscono al WTO (organizzazione del
commercio mondiale) libero scambista. Altri paesi invece possono essere spinti al
protezionismo, volevano frenare le importazioni.
Dopo la seconda guerra mondiale, è prevalso come linea di fondo, l‟approccio libero
scambista con una forte accentuazione dei mercati nel periodo post Resistenza, con
percorsi specifici di liberalizzazione dei mercati a livello di macro aree mondiale.
In un momento di crisi, la tentazione al ritorno ai dazi doganali diventa più forte.
COMMENTO ALL‟ARTICOLO DI DRAGHI
L‟articolo dà stimoli a 360 gradi, affronta grandi questioni. Ripercorriamo l‟articolo
individuandone il senso, usa molti concetti che noi abbiamo incrociato nelle nostre
lezioni.
Primo problema. Contesto è quello di un intervento in occasione di un convegno che
ricorda Giorgio Fuà che ha lavorato nell‟università di Ancona.
Punto di partenza pagina 5. Riconosciamo a Draghi che ha il pregio di una grande
onestà intellettuale nell‟individuare i dati, descrivere i processi e ha una grande
chiarezza espositiva.
Primo problema è la crisi. Per quanto riguarda l‟Italia il Pil italiano è sceso. La torta del
PIL che ci dividiamo, si è ridotta. Questa riduzione va inserita nelle linee di
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
orientamento precedenti, all‟interno di un processo che vede una crisi relativa
occidentale. La crisi relativa la si misura guardando al peso di quell‟area a livello di
sistema economico mondiale. Ci sono queste due questioni: la caduta del PIL in valori
assoluti e un processo che vede la riduzione di peso nell‟area in cui siamo inseriti con
un altro elemento importante. Il Passaggio del PIL per abitante dei paesi emergenti
dell‟Asia come percentuale del PIL per abitante nostro. Dice Nel giro di pochi anni il
Pil pro capite per i paesi dell‟asia emergente rispetto al nostro passa dall‟8 al 20%.
Accorciano le distanze ma sono ancora tanto lontani. Dal punto di vista storico
economico, ci sono stime sul PIL pro capite che sono state fatte da Melvison (citato
alla fine) che fa vedere che nel 1500 1600 il PIL procapite di Italia e Inghilterra, non
era molto diverso di quello di Cina e India. Il PIL procapite in Italia prende il volo a
partire dal 700 e ancora più nell‟800. accentua il distacco per tutto il „900 e il
distacco comincia a ridursi nel tardissimo „900.
A pagina 6 Draghi dice perché questa riduzione del distacco, quali sono gli elementi.
Sviluppa una serie di riflessioni su una crescita di competitività dei prodotti a livello
internazionale. Vediamo i punti a pagina 6. Il costo del lavoro è elevato. Il concetto
che non può essere frainteso. Sul costo del lavoro, vediamo un attimo quali concetti
utilizza Draghi in questa pagina? Vediamo i diversi concetti che Draghi tira fuori in
merito al costo del lavoro. Costo del lavoro per unità di prodotto. Consideriamo tutto
ma non dobbiamo confondere i concetti. Viene fuori che il costo nominale di un‟ora
lavorata è cresciuto in Italia del 29/ più che in Germania ma meno che in Francia. Poi
dice ma guardiamo l‟inflazione, l‟andamento dei prezzi. Può crescere il salario nominale
del 26% ma il salario reale considera l‟inflazione. In Italia c‟è stata inflazione. Poi i
valori assoluti delle retribuzioni. In Germania retribuzioni orarie medie , erano di
oltre il 50% delle italiane. Cosa vuol dire, dobbiamo considerare una cosa: il costo della
vita. Dovremmo confrontare le retribuzioni a parità di potere d‟acquisto. I redditi dei
lavoratori a parità di potere di acquisto. Considerare stock di beni di base essenziali
della famiglia media e considerare le retribuzioni medie nominali.
Il costo del lavoro per unità di prodotto però allarga il ragionamento non lo limita solo
al costo del lavoro. Bisogna considerare la produzione e la produttività. Dal punto di
vista della competitività al produttore quello che interessa davvero è il costo del
lavoro per unità di prodotto. La Germania oggi esporta molto. Il costo del lavoro è
diminuito per unità di prodotto anche se dal punto di vista nominale (20%) reale (3%),
in realtà il costo è aumentato ma è diminuito il costo del lavoro per unità di prodotto.
Perché la produttività è aumentata? Perché è aumentata in teoria? Per lo sviluppo
tecnologico. Una variabile può essere immaginare che in assenza di sviluppo
tecnologico il lavoratore tedesco ci da dentro di più. Dieci anni fa usciva dalla Walt
Svaghen ora esce dalla fabbrica più provato. Ciò comporta un aumento di produttività.
A parità di impegno di lavoratore tedesco è aumentata la produttività, ed è sceso il
costo del lavoro anche se c‟è stato un leggero aumento delle retribuzioni.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Poi dice che in Italia la produttività è bassa. Perché è bassa? Nesso fra diminuzione
delle imprese e produttività. Un approccio può essere abbastanza tradizionale
nell‟analisi economica. L‟idea che sostiene sulla base di una serie di analisi, che la
produttività sia più bassa perché recepiscono meno le grandi l‟innovazione tecnologica.
Poi ci sono stati altri economisti abilissimi nel loro mestiere ad alimentare discussioni.
Quelli della piccola impresa fanno vedere come anche la piccola è un soggetto capace
di recepire innovazioni tecnologiche. In generale, la teoria economica dominante è
quella che Draghi dice. La dimensione delle imprese non favorisce più di tanto la
dimensione economica.
Problema dell‟impresa moderna eccetera eccetera. Poi cosa dice sul capitale umano?
Introduce un ragionamento a pagina 7 tra capitale umano impiego del lavoro e
produttività. Non c‟è la possibilità di formazione del personale. Se usa personale
precario, si forma un turnover molto elevato. Si svolgono mansioni facilmente
effettuabili da altri. Il datore di lavoro non investe nella loro formazione, non
arricchisce il capitale umano e si preclude la possibilità di capitale umano più
qualificato di aumentare la produttività. Problema di tenere bassi che cosa? I costi
salariali. Bassi i costi salariali ma non è incisivo per quanto riguarda la produttività di
prodotto. Mentre il costo di lavoro per unità di prodotto è l‟elemento cruciale della
competitività del sistema.
Introduce poi un concetto di social capability. Come si misura il livello salariale in euro
di lavoratore tedesco italiano? L‟output del lavoratore, il costo del lavore per unità di
prodotto si misura. Social Capability è un concetto che non è quantificabile. Quanto
pesa sulle imprese un sistema di istruzione importante, infrastrutture scadenti?
Burocrazia inefficiente o efficiente, quanto incidono? Sono elementi che non possono
essere esclusi dall‟analisi economica. Pagina 6 in fondo Draghi descrive fenomeno dei
rallentamenti di crescita del paese.
Anni ‟70 crescita ancora abbastanza sostenuta (pagina 7), terrorismo anni di piombo,
prima crisi petrolifera, però altrettanto vero tasso di crescita del 3.4% anno. Anni 80
2,5 90 2,4 poi stagnante, rallentamento della crescita.
Secondo pezzo del discorso analisi su indicatori di benessere. PIL ISU, e commissione
voluta da Sarkosy, Draghi dice che questi problemi pongono sfide agli economisti.
Crescita, sviluppo, benessere non sono sinonimi. Crescita si misura sul PIL. Sviluppo ci
obbliga ad allargare il ragionamento. ISU Indice di Sviluppo Umano, nazioni unite
mettono a fuoco questo indice. Poi Draghi rilancia e dice Benessere. Cosa è il
benessere? Elementi che si considerano a pagina 9 e 10 su indicatori di benessere.
In fondo a pagina 10, dopo aver parlato di benessere, parla della percezione del
benessere, il grado di soddisfazione dell‟individuo, oppure le aspettative. Percezione
del benessere e del futuro anche per chi si occupa di economia è fondamentale.
Uno può essere ai nostri occhi ma si sente un gran sfigato, è un male. Altro ambiato è
tipico su questa percezione si possono fare lunghi discorsi. Sicurezza interna per
scippi e rapine. La percezione ha dietro una serie di analisi statistiche attente sul
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
tasso di criminalità, poi ci sono le percezioni soggettive. Vado a Barcellona mi sento
dire stai attento al centro storico perché è pericoloso, ti scippano. La percezione
soggettiva del benessere.
Ultima cosa compito dell‟economia politica pagine 12-13. i compiti dell‟economia politica
sono guardare questi problemi e fa un‟analisi dell‟Italia sullo scenario internazionale.
Nel 1600 l‟Italia comincia a perdere dei colpi. All‟inizio dell‟800 problema dei paesi
industrializzati dopo l‟Inghilterra. Poi cita alcune ipotesi in fondo a pagina 12, citando
uno storico, Carlo Maria Cipolla, perché l‟Italia declina. A pagina 13 invece parla di
mobilità sociale. Mobilità sociale è immaginare l‟insieme degli individui posizionati su
una scala, gruppi sociali per reddito familiare, gruppi professionali e immaginari
percorsi per cui un individuo partendo da quella posizione è ascesa sociale, migliorare
la propria condizione sociale all‟interno di un sistema economico.
Ci sono società in cui la mobilità sociale è maggiore, in altri no. Per Draghi, la mobilità
sociale è bassa. Se non c‟è mobilità sociale, ci sono i servi della gleba ( i contadini
rimangono contadini, ecc.). Si guarda al merito, non alle condizioni di partenza. Una
realtà deve essere meritocratica, che guarda ai meriti dell‟individuo. Più c‟è mobilità
sociale, il sistema oltre che più giusto, sarà anche più dinamico.
7/12/10
Martedì abbiamo parlato dello sviluppo economico italiano e messo in evidenza come a
fine dell‟800 c‟erano una serie di elementi che potevano favorire lo sviluppo
industriale. Gli elementi sono quelli che Ger chiama elementi sostitutivi, concetto della
politica dello stato più attenta allo sviluppo industriale, il che si traduce in politiche
protezionistiche di un certo tipo e provvedimenti legislativi che favoriscono lo sviluppo
industriale, e poi la presenza sul finire dell‟800 di alcune banche che agivano sul
modello della banca mista tedesca perché capitali tedeschi avevano partecipato in
maniera decisiva alla costituzione. Nel caso della Banca Commerciale Italiana il top
management era di capitale tedesco.
Nel paese anche se faticosamente era maturato un tipo di sviluppo anche naturale,
basato sulle forze del mercato. Il settore tessile era un po‟ cresciuto, grazie
all‟afflusso di conoscenze che venivano dall‟estero. In ultimo avevamo fatto
riferimento ad un ciclo economico internazionale che dal 1896 era assolutamente
positivo, fase A del ciclo Kondratief.
Ora arriviamo al decollo industriale italiano. Periodo del decollo ultimissi dell‟800 e
primi del „900 sino alla Prima Guerra mondiale. Vediamo un po‟ alcuni tratti.
Il suggerimento è di iniziare attorno a due elementi contrastanti: quello di modernità
da un lato e dall‟altro persistenti arretratezze. Possiamo vedere una modernità ma
ancora elementi di arretratezza. Il che ci fa capire come questo quadro che può
emergere a un esame attento, nel momento in cui si registrano alcuni elementi di
modernità, abbiamo un‟Italia che non conosce in modo uniforme la modernizzazione.
Mentre alcune parti si modernizzavano, altre segnalavano ancora arretratezza.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Partiamo dall‟arretratezza. L‟arretratezza legata alle regioni meridionali che sono in
larga misura regioni agricole, l‟agricoltura è colpita dalla crisi agraria degli anni 70
dell‟800. lLa globalizzazione dei mercati agricoli mette in crisi le aziende agricole
meno efficienti. Vanno in crisi quelle parti poco competitive. C‟è una radicale selezioni
che colpisce parti dell‟Italia meridionale. Nel momento in cui c‟è una progressiva
crescita demografica, tensione dal lato del mercato dell‟offerta di lavoro, la soluzione
è il grande movimento migratorio.
Il grande movimento migratorio visto nel caso italiano, in sintonia con quello Europeo,
si va intensificando nei decenni finali dell‟800 e primi „900. C‟‟è un riequilibrio tra
offerta di lavoro e domanda di lavoro. Molti italiani partono per l‟America da Genova a
Napoli. Napoli il porto di Napoli supera quello di Genova. Molti italiani si trasferiscono
definitivamente nel continente americano.
C‟è una ricaduta positiva. È un modo di risolvere lo squilibrio tra domanda e offerta di
lavoro. Poi c‟è il flusso delle rimesse degli emigranti e il ritorno di persone che hanno
fatto un po‟ di fortuna e arrivano capitali in Italia. Ciò serve per l‟equilibrio della
bilancia dei pagamenti.
Questo è il dato fondamentale dell‟arretratezza. I dati della modernità sono
rappresentati da una crescita significativa del settore industriale che si lega questa
volta a una significativa crescita delle aree industriali urbane, le periferie industriali li
del nord. È la definizione del triangolo industriale GE-MI-TO.
Sviluppo industria e sviluppo urbano. Il ragionamento da fare è anche sulla
composizione del settore industriale. Il peso che i vari settori hanno nel settore
industriale. Possiamo dire:
- resta prevalente il settore tessile. Settore abbastanza tradizionale anche se
ormai di fabbrica. Il settore tessile è un settore maturo.
- Forte presenza di settori più avanzati di più alto livello tecnologico. Che è quello
siderurgico, ci sono le acciaierie, e c‟è una certa produzione di acciaio. Settore
meccanico ed elettrico
Nel campo dell‟energia elettrica l‟Italia ha un vantaggio naturale che è quello delle
risorse idriche dell‟arco alpino. Si creano laghi artificiali con dighe e mettendo a valle
le centrali idroelettriche. L‟industria elettrica e idroelettrica si sviluppa in modo
consistente. Ciò significa avere domanda di materiali da centrale che sono molto
importati dall‟estero, ma sono anche prodotti in Italia.
Progressi anche l‟industria delle costruzioni navali (passeggeri, da guerra). Nel Nord
c‟è una modernizzazione agricola della pianura padana. Bonifica delle parti finali del Po.
Investimenti ulteriori nel settore agricolo. in questa fase si irrobustiscono aziende
agricole che impiegano forza lavoro salariata. Come si chiamano gli operari agricoli?
Sono i braccianti. I braccianti agricoli sono operai salariati. Nelle zone della pianura
padana si crea un gruppo consistente di braccianti, così come si forma un più
consistente gruppo di lavoratori dell‟industria nelle aree urbane.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
A differenza di quanto era avvenuta nella fase precedente dello sviluppo industriale
concentrata sul tessile, la composizione della forza lavoro cambia. Ci sono sempre
meno bambini. Ci sono leggi introdotte che vietano il lavoro dei minori. Tardo „800 due
processi legislativi: cambia l‟idea che il bambino deve aiutare la società. Il bambino
deve andare a scuola. I genitori hanno l‟obbligo di mandare i bambini a scuola e lo
Stato deve creare scuole elementari dove i bambini possono andare. Questo cambia la
composizione della forza lavoro.
Per quanto riguarda gli over 14 mentre nel tessile sono ancora presenti le donne. Ora
le cose stanno cambiando. Un settore che era molto femminile ora è molto più uomini
donne è quello di chi sta alla cassa dei supermercati.
Il settore tessile ha una
persistente presenza di manodopera femminile. Invece, l‟industria meccanica e
siderurgica, il comparto metalmeccanico è un settore di forza lavoro maschile di
uomini abbastanza adulti. Non essendoci la produzione in serie uomini hanno una buona
professionalità e risiedono nelle aree urbane,
all‟inizio del „900 nel panorama italiano abbiamo una nuova forma di scontro politico
sindacale. Nelle campagne, dove ci sono i braccianti e nelle città dove ci sono le
fabbriche e i lavoratori si organizzano in sindacati.
Accanto all‟organizzazione sindacale del lavoro dipendente, abbiamo l‟organizzazione
sindacale dei datori di lavoro. A inizi del „900 questa dialettica sociale che è frutto
delle trasformazioni economica si svolge in maniera politica per motivi politici ed
economici. Economici perché cresce l‟economia, cresce il PIL, e dare reddito più alto a
tutti è possibile. Sosta
Questo dato economico positivo che favorisce la dialettica si svolga su un terreno più
democratico, favorisce la linea politica di Giolitti. Giolitti è un liberare. A inizi del „900
rende più liberare il sistema nel senso che si allarga il diritto di voto, fino ad arrivare
al suffragio universale maschile e una neutralità dello stato nel rispetto al conflitto
sociale. Per lo sciopero c‟è un modifica del diritto penale. Lo sciopero è uno strumento
di lotta sindacale. Il sistema italiano diventa più moderno, crescono i redditi.
Soprattutto considerando gli squilibri territoriali, crescono i redditi nell‟Italia del
nord e nelle aree urbane. Cambiano i consumi e gli stili di vita. Abbiamo da un lato la
formazione di un ceto medio che si allarga, dall‟altro lavoratori dell‟industria, urbani
che hanno dei redditi che divengono un po‟ più superiori dei redditi di sussistenza.
Esempi legati anche agli stili di vita delle città. Lavoratori uscita fabbrica
stabilimento FIAT 1910. gli operai che escono si vedono i primi film, sono tutti uomini
e alcuni di loro hanno ad esempio una bicicletta. La bicicletta è un bene di consumo
durevole di una società che sta cambiando. 1860 -70 le bici erano un po‟ diverse
rispetto ad oggi, poi messa a punto nel tardo „800. La bici è un bene di consumo
durevole che hanno tutti. La bici è uno strumento per muoversi, ma anche per
divertirsi. Esempio di utilizzazione di prodotto nuovo, moderno.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il discorso dello sport come specchio dei tempi che cambiano. Nasce a inizi „900 un
quotidiano che è la Gazzetta dello Sport, deve esserci un mercato di lettori => gente
alfabetizzata. Questo fa capire l‟allargamento dei consumi.
L‟automobile resta in questa fase un prodotto di nicchia. La Fiat, la Romeo, le ditte
produttrici di auto, sono aziende che producono su scala ridotta. I volumi produttivi
sono limitati. Numero di auto molto limitato, all‟epoca erano un oggetto di lusso.
Mercato di auto ristretto, e il settore è un settore di nicchia.
Nel caso italiano storia famosa è della FIAT, costituita da un gruppo di signori a
Torino nel 1889 (Fabbrica Italiana Automobili Torino). Nasce a Torino e si afferma
come una delle più significative aziende automobilistiche. Tra i fondatori c‟è Giovanni
Agnelli, poi diventa l‟unico proprietario.
Questo è il quadro dell‟Italia che sta cambiando. Si inserisce nella fase economica
internazionale tra fine 800 e 900.
Arriviamo alla prima guerra mondiale, 1914. Prima Guerra Mondiale è un momento di
grande rottura del sistema. Da un lato la guerra mondiale può essere vista come la
naturale conseguenza di quello che era venuto negli anni precedenti, ma anche punto di
rottura. Naturale conseguenza nel senso che erano andate maturando rivalità fra stati
che portano al conflitto aperto e agli schieramenti e sistema di alleanza della prima
guerra mondiale.
Gli Stati Uniti per tanto tempo non entrano in guerra. In Europa c‟era una potenza
emergente, la Germania, voleva maggior spazio. Guerra franco prussiana aveva portato
via l‟Alsazia e la Lorena. Francia e Inghilterra dalla battaglia di Waterloo non hanno
combattuto.
Francia e Inghilterra hanno avuto una competizione a livello di competizione degli
imperi coloniali mai tradotta in guerra. Entrambe le potenze europee guardano la
Germania. Germania in rotta di collisione con Francia e Inghilterra e con la Russia.
C‟era una forte tradizione di espansione a est. Movimenti di tipo nazionalistico e
superiorità di un popolo sugli altri.
All‟interno di questo discorso c‟è l‟idea che la stirpe germanica è superiore ai popoli
slavi. È una idea che ha radici profonde. L‟impero russo è alleato con la francia. La
Germania alleata all‟impero austro ungarico che deve affrontare un pericolo
nazionalismo dei popoli che sono sottomessi all‟impero austro ungarico. Conflitto tra
Italia e austroungarico e area balcanica. La Serbia c‟è già, la Bosnia è controllata
dall‟impero austro ungarico. Non esiste la Polonia, è divisa tra impero tedesco e russo.
Questi sono i problemi dell‟impero austro ungarico. C‟è un attentato a Sarajevo in cui
un nazionalista bosniaco uccide il principe ereditario dell‟impero austro ungarico.
L‟Austria Ungheria attacca la Serbia, le impone conseguenze pesanti che rifiuti. La
Serbia attacca, entrano in guerra i russi, e Francia Inghilterra.
La guerra diventa mondiale perché coinvolge i paesi europei e anche l‟impero ottomano.
L‟Italia rimane all‟inizio neutrale. I paesi hanno dei possedimenti coloniali fuori
dall‟Europa e combattono anche la. La guerra è un portato di quanto è avvenuto prima
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
ma è una guerra devastante, è la guerra di una società industriale. Questo è il punto
cruciale. Le guerre sono guerre della società industriale. Quelle del „900 sono guerre
di una società industriale, si usa la tecnologia che ha fatto passi da gigante. Gli effetti
in termini di capacità distruttiva sono enormi. Esempio nella prima guerra l‟uso delle
armi chimiche. I tedeschi sono i primi a usare gas mortali in guerra. I bombardamenti
non ci sono ancora. Gli aeroplani non sono ancora in grado di fare danni rilevanti. I
cannoni sono molto resistenti. I cannoni, le bombe. In questa guerra muoiono milioni di
persone. L‟Italia che entra nel 1915 ha 600.000 morti. I morti sono principalmente
militari. Muoiono anche in zone civili ma sono principalmente militari. Il numero delle
vittime civili tende poi a superare il numero delle vittime militari. Nella prima guerra
mondiale muoiono di più i soldati.
Come guerra industriale, l‟effetto è una domanda fortissima di materiale bellico. Ci
sono eserciti di massa con prodotti industriali, e un consumo fortissimo di materiale
bellico. La capacità di produrre più materiale bellico, sarà una delle ragioni della
vittoria di Inghilterra Francia Italia e Stati Uniti, messi insieme sono più forti della
Germania. Si deve produrre materiale bellico.
Economicamente, l‟andamento della domanda è domanda di beni industriali, ma si
modifica rispetto alla domanda in periodi di pace. La gente ha sempre bisogno di
mangiare, la domanda di beni alimentari è stabile ma abbiamo distorsioni della
domanda riguardo alla situazione bellica. Ci si sforza per produrre per la guerra.
C‟è una distorsione anche nel mercato. Il cliente fondamentale è lo Stato, sono gli
stati belligeranti che si rivolgono alla loro industria e anche all‟industria dei paesi
alleati.
L‟Italia che entra nel 1915 cerca di stimolare al massimo i settori industriali, se ciò
non basta cerca di avere rifornimento da Inghilterra e Stati Uniti , dagli alleati.
Lo Stato è il cliente, in una situazione emergente, deve organizzare la produzione
industriale che è gestita da imprese private. La produzione di materiale bellico la
fanno le imprese private. Il titolo di questo paragrafo è PRODUZIONE
INDUSTRIALE NEGLI ANNI DI GUERRA.
Come lo stato organizza una produzione bellica che è realizzata da imprese private?
Lo stato ha il problema di far arrivare regolari rifornimenti di materiali bellici alle
forze armate. Lo stato individua le fabbriche in grado di produrre materiale bellico.
Le individua e attribuisce a queste fabbriche una qualifica, la qualifica di ausiliarie alla
produzione bellica.
Cosa vuol dire fabbriche ausiliare? Produzione revisionata da un ausiliare dell‟esercito,
godono di alcuni vantaggi. Già il vantaggio di operare per un mercato in termini di
espansione. Bisogna avere maggiori garanzie nell‟approvvigionamento delle materie
prime. Il carbone deve arrivare alle fabbriche.
Altro elemento è l‟intervento nel mercato del lavoro. Il mercato del lavoro cambia
completamente. Dall‟oggi al domani alcuni milioni di maschi adulti vengono richiamati
alle armi, devono andare a fare i soldati, e quindi escono dal mercato del lavoro. Si
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
creano nel mercato del lavoro dei buchi clamorosi. C‟è bisogno di produrre e un sacco
di addetti vanno a combattere. Da un lato nelle campagne i contadini vengono arruolati,
vanno a combattere e non vengono rimpiazzati. La produzione si contrae moltissimo,
ma è compensata da un aumento di importazione di beni alimentari che vengono
dall‟America. I contadini vengono richiamati.
Anche gli operai vengono richiamati, ma c‟è un problema. Non è possibile sguarnire di
lavoratori le fabbriche che producono per la guerra. Allora, lo stato organizza anche
pezzi di mercato del lavoro. Nel senso che i lavoratori delle imprese ausiliarie, possono
essere esonerati dal servizio militare. La loro produzione è strategica nel momento in
cui lavorano nei reparti della fabbrica. Se ci sono delle persone chiamate alle armi e
arruolate e si scopre che hanno qualifiche operaie utili, a volte come militari vengono
destinati a lavorare nelle fabbriche del Nord e non vanno in trincea.
Si crea una forza lavoro di lavoratori esonerati dal servizio militari o militari che
vanno a lavorare nelle fabbriche. Effetti: scompare la disoccupazione, blocco dei
flussi migratori. Le risorse umane sono usate in Europa e poi c‟è un altro fenomeno
rilevante sul mercato del lavoro: maggior impiego di forza lavoro femminile. Oltre che
per i settori tradizionali entrano le donne, si hanno le operaie donne che entrano in
fabbrica. Forza lavoro che un po‟ cambia ma è sottoposta a controlli rigidissimi. Con la
Prima Guerra Mondiale non è possibile l‟indisciplina della forza lavoro che è sottoposta
a controlli di tipo militare. Se si sciopera si abbandona la produzione bellica. Se
scioperano si toglie l‟esonero e vengono mandati a combattere.
Nel 1917 18 in alcuni paesi tipo Russia si ha la rivoluzione, in altri invece ci sono
tensioni che crescono.
Altro aspetto, lo stato è il cliente. Spostiamo l‟analisi sulla FINANZA PUBBLICA ED
ECONOMIA MONETARIA.
Finanza pubblica. Assistiamo ad una esplosione della spesa pubblica legata alla spesa
per armamenti. Problema è come gli stati che fanno per aumentare la spesa pubblico?
Modi per far fronte ad una spesa pubblica che è in aumento rapidissimo. Primo è
aumentare la pressione fiscale, lo fa l‟Inghilterra. Ha redditi procapiti più alti e può
fare uso della leva fiscale. L‟Italia ha più difficoltà nell‟agire con la leva fiscale.
Secondo modo è ricorso al debito. Il debito può essere o l‟emissione di titoli di stato,
lo stato si fa prestare denaro in parte rivolgendosi ai cittadini (prestiti
obbligazionari). Titoli di stato sono comprati anche all‟estero. L‟Inghilterra
autofinanzia la sua guerra Francia e Italia ricorrono a prestiti esteri inglesi e
americani.
Terzo modo è aumentare l‟emissione di carta moneta. Ciò ha effetti di economia
monetaria. Primo effetto è che non è più mantenibile la convertibilità della moneta
cartacea in moneta metallica d‟oro. Aumenta la moneta cartacea e lo stato introduce il
corso forzoso.
Si abbandona quindi il gold standard, il regime aureo. Lo fanno tutti gli stati che
partecipano alla guerra. Lo fanno sia quelli che emettono più carta moneta ma anche
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
chi lo fa un po‟ meno. Gli stati abbandonano il gold standard e abbiamo a livello
internazionale un sistema monetario di cambi che non sono più fissi. I cambi monetari
sono cambi fluttuanti, che variano.
Altro effetto ovvio dell‟aumento della circolazione monetaria è la svalutazione della
moneta = aumento dei prezzi = inflazione. L‟aumento della massa monetaria si traduce
in aumento dei prezzi, m si dilata (formula di Fisher), i prezzi aumentano. Oltre
all‟aumento dei prezzi si ha anche contrazione di domanda e offerta di determinati
beni. Se ci sono segnali di guerra in medio oriente il prezzo del petrolio ha subito
alterazioni verso l‟alto, all‟epoca era costoso invece il carbone. Il carbone diventa più
caro perché c‟è una forte domanda di carbone, e perché sono aumentati i costi di
trasporto perché, ad esempio, gli inglesi sono da tempo i dominatori dei mari, hanno
una flotta navale fortissima. Gli inglesi mandano la loro flotta a bloccare nel Mare del
Nord i porti tedeschi. I tedeschi come reagiscono? Costruendo i sottomarini. La
tecnologia ormai lo consente, ci sono motori a combustione interna, i tedeschi
costruiscono i sottomarini che vanno nel Mare del Nord e nell‟Atlantico. Cosa fanno i
sottomarini? Affondano le navi dei nemici ma anche quelle neutrali.
Con questo tratto, alla fine 1917 gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco
dell‟Inghilterra, penultimo anno di guerra determinante per il conflitto. Le
assicurazioni, le polizze sul naviglio e sul carico delle navi, vanno alle stelle dal punto di
vista economico. I costi delle assicurazioni ricadono sul prezzo del bene che viene
trasportato.
Non è un fattore inflazionistico in questi anni ed è un paradosso dal punto di vista
economico, il costo del lavoro. È un paradosso perché se vedessimo domanda e offerta
sul mercato del lavoro, abbiamo una offerta di lavoro scarsa, c‟è la piena occupazione,
e c‟è un sistema che domanda forza lavoro. Questo dovrebbe determinare un aumento
dei fattori produttori che invece non c‟è. Ci sono controlli extra economici che
impediscono gli aumenti salariali. O meglio, ci sono aumenti di salari nominali (perché
c‟è inflazione) che corrispondono a una contrazione delle retribuzione in termini reali.
C‟è una perdita di potere di acquisto delle retribuzioni in una situazione di piena
occupazione.
Bilanci pubblici affaticati, mercato monetario che impazzisce, e fluttuazione dei
cambi. Rapporto tra inflazione e fluttuazione della moneta. Come variano i valori della
lira sterlina rispetto al dollaro. Rapporto tra il variare di una moneta rispetto all‟altra
col tasso di inflazione. Spieghiamo il rapporto tra inflazione e svalutazione della
moneta. Voglio vedere l‟impatto delle inflazioni sull‟andamento dei cambi valutari.
Consideriamo l‟inflazione da aumento dei prezzi e il cambio valutario. Quale/i inflazioni
devo considerare? Quella dei due paesi interessati. Si va a vedere in questa situazione
in cui il tasso di inflazione varia da paese a paese e dall‟altro non ci sono cambi fissi,
accade che il paese con forte inflazione, ha una moneta che si svaluta di più rispetto al
bene reale rispetto ad altre monete e quindi si svaluta rispetto ad altre monete.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
In cambi fissi c‟è svalutazione della moneta rispetto alle altre. C‟è una inflazione
equilibrata dei paesi che aderiscono al gold standard. I paesi con inflazione elevata
sono quelli che hanno una moneta che si indebolisce rispetto alle altre.
Avviamo visto di questa guerra gli effetti di produzione industriale, mercato del
lavoro, irrigidismo economico sul mercato del lavoro, i bilanci pubblici, e sistema
monetario.
Effetti. Devastanti per la società europea. Le distruzioni sono larghe ma in molti paesi
sono territorialmente circoscritte. A ovest, le zone interessate dai combattimenti non
sono territori dei paesi coinvolti della guerra. In Francia e Germania il fronte è una
linea molto definita, si muove pochissimo. Qui fanno gli assalti uscendo dalle trincee
per conquistare le trincee del nemico. Si combatte li, Parigi, Bordaux, Berlino
Amburgo, Monaco di Baviera, non sono direttamente toccate dalle operazioni di
guerra. I danni materiali della guerra all‟apparato industriale, non sono rilevanti. In
alcuni casi le fabbriche si sono anche ingrandite.
Dal punto di vista politica nel 1917 da un lato in Russia c‟è la rivoluzione ed esce dalla
guerra. L‟uscita della guerra dalla Russia è fiancheggiata dall‟entrata degli USA. Esito
della sconfitta molti trattati di pace perdita di territori.
Non esiste Austro Ungarico, nasce Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, nasce la Polonia
prendendo pezzi di terre tedeschi e russi. Nasce la Germania che restituisce a
Francia l‟Alsazia e la Lorena. Non esiste più l‟impero ottomano. Nasce l‟attuale Turchia.
L‟Irak Libano, Siria, Arabia Saudita, tutte zone che erano dell‟impero ottomano, sono
controllate da inglesi e francesi. I confini cambiano.
L‟Italia prende Trento, Trieste e l‟Alto Adige, sud Tirolo, popolazioni assolutamente
non italiane. Nasce la Jugoslavia. I confini cambiano e ci sono paesi che pagano il
prezzo maggiore.
Altra cosa nel 1919 trattati di pace, in particolare importante è quello fatto a
Versailles con la Germania. La Germania sconfitta, molla un territorio alla
Cecoslovacchia dei Sudeti, dove c‟era popolazione di lingua tedesca.
La Germania con il trattato di pace, viene considerata dai vincitori, la responsabilie del
conflitto. La colpa della guerra è dei tedeschi. Dal punto di vista concettuale essendo
la responsabile del conflitto, deve risarcire i vincitori per i danni di guerra che i
vincitori hanno subito. Si crea una commissione tecnica che deve dire a quanto
ammontano i danni. Questi danni corrispondo a due volte il PIL tedesco dell‟epoca.
Queste sono le riparazioni. La Germania deve pagare a rate. Ci sono rate gravose
annuali o semestrali, pagamenti rateali di questo monte riparazioni che grava
sull‟economia tedesca.
In Germania si apre un dibattito sulla sostenibilità economica delle riparazioni. Se la
prendono perché perdono territori, perché è considerata l‟unica responsabile e perché
devono pagare le riparazioni. Alcuni dicono non siamo in grado di pagare le riparazioni.
In parte in realtà le paga. Alcuni studiosi storico economici dicono che la Germania
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
sarebbe stata capace a pagare tutto. Ancora la Germania ha dei limiti sul suo esercito,
i soldati non devono superare un certo numero.
Effetto della guerra è quello di una complessa situazione di debiti/crediti finanziari a
livello internazionale. Obblighi della Germania nei confronti dei vincitori, riparazioni,
pagamento dei danni di guerra. Per i paesi alleati ci sono pendenze finanziarie. Da un
lato problema di riparazioni, poi problema di debiti crediti di paesi alleati nei
confronti ad esempio di Inghillterra e USA. Gli USA diventano grandi creditori a
livello internazionale.
Alcuni paesi dicono io pago i debiti nei confronti degli USA con i soldi che mi dà la
Germania.
Nel 1922 a seguito di una crisi economica che la colpisce, la Germania non è in grado di
pagare le riparazioni. I paesi che più se le aspettavano, Francia e Belgio, mandano le
loro truppe ad occupare la Rur
miniere di carbone. Germania non paga?noi
controlliamo queste regioni. Come reagisce la Germania? Non può militarmente, allora i
tedeschi di quelle zone fanno scioperi continui nei confronti di Francia e Belgio. Il
governo della repubblica tedesca paga i lavoratori in sciopero stampando carta
moneta. Abbiamo questa forte emissione di moneta, una formula di Fisher in cui m
aumenta a dismisura, quindi abbiamo una inflazione devastante. La moneta perde
qualunque tipo di valore. Esempio, per comprare 2 uova e 4 panini, la massaia tedesca
usciva con moltissimi pezzi di carta. La carta moneta reale non vale niente.
Si ritorna al baratto! C‟è una fase in cui riprende piede il baratto perché ormai la
moneta ha perso valore. La situazione viene risolta. A livello internazionale Inghilterra
e USA dicono non bisogna destabilizzare la Germania.
La storia del Novecento ha un elemento nuovo , l‟Unione Sovietica nel 1917, problema
di margine nell‟equilibrio diplomatico. Problema che si pone è la diffusione di spinta
rivoluzionaria nell‟Europa occidentale. La Germania è a rischio da questo punto di vista.
La stabilità in Germania è importante per evitare spinte rivoluzionare. La situazione
tedesca viene stabilizzata in questo modo: dal punto di vista monetario, si cambia la
moneta. I marchi che non valevano nulla vengono ritirati. Vanno in banca i tedeschi e
ricevono dando in cambio i marchi, e ricevono nuovi marchi.
I paesi vincitori contestualmente, concordano un pagamento delle riparazioni un po‟
meno oneroso. Fanno rate meno onerose al governo oneroso che accetta queste
concessione, e il governo USA fa prestiti a Germania. Nel 1923 abbiamo una
stabilizzazione della situazione tedesca.
10/12/10
Informazioni sul manuale.
Abbiamo cominciato a parlare della prima guerra mondiale e delle sue conseguenze,
soffermandoci in particolare sui problemi di debiti e crediti fra stati e sul problema
delle riparazioni della Germania. Debiti e crediti interalleati, le riparazioni pesavano
come macigni a livello internazionale. A livello internazionale il sistema monetario non è
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
tornato al gold standard che finisce nel 1914. abbiamo analizzato il problema di
inflazione, perdita di potere d‟acquisto… nel 1922 la situazione comincia a stabilizzare.
Nel 1923 c‟è l‟occupazione della Rur, ma ha fine perché poi non porta ad alcun risultato
positivo.
Eredità della guerra su ciò che accade all‟apparato industriale e sul mercato del
lavoro, per far riferimenti alla finanza pubblica e tensioni socio politiche degli anni
dopo la prima guerra mondiale.
Condizioni dell‟industria, mercato del lavoro, finanza pubblica, tensioni, dobbiamo
tenere in mente cosa è successo durante la guerra. Negli anni di guerra avevamo un
apparato industriale fortemente orientato alla produzione bellica, ciò aveva significato
che lo Stato ha dato un contributo decisivo con allocazione di risorse, in termini di
materie prime.
Questo scenario legato alla domanda bellica col finire dell‟ostilità scompare dall‟oggi al
domani. Appena è stipolato l‟armistizio, cambia tutto. Finiscono l‟ostilità, i ministeri
militari congelano le commesse. Immediatamente il Cliente smette di essere tale. C‟è il
problema drammatico della riconversione produttiva. Le imprese che avevano lavorato
per la guerra, devono trovare altri mercati, altri clienti. Questa riconversione
produttiva è possibile in alcuni casi con più facilità, in altri casi con più difficoltà. Se
prima della guerra c‟erano lavorazioni da periodo di pace va bene. Fiat natura di
impresa automobilistica, si irrobustisce grazie a conquiste di materiale bellico (camion
per l‟esercito), forniture alle forze armate, produce motori di aviazione e anche
armamenti, ha officine in grado di produrre armamenti. La domanda di armamenti si
azzera ma rimane il core business. Rimangono i prodotti normali, quindi torna a fare
quello per cui è nata. Altre imprese più orientate alla produzione bellica, hanno
oggettive difficoltà a riconvertirsi.
Le conversioni vuol dire ridimensionare almeno nell‟immediato per un po‟ i volumi
produttivi, vuol dire riorganizzare le officine, e licenziare le persone, ridurre gli
organici. Vengono espulsi dai luoghi di lavoro decine di migliaia di addetti in un
momento in cui (mercato del lavoro) ritornano dal fronte centinaia di migliaia di
maschi che avevano fatto i soldati. Tornano sul mercato del lavoro perché la guerra è
finita, tornano a casa. Milioni sono morti, ma altrettanti tornano a casa. Riprendono il
loro posto nelle aziende o domandano lavoro. Domandano lavoro in anni in cui il sistema
produttivo si deve riassestare.
Il problema della disoccupazione nel 1919 è drammatica. Il sistema fatica a rimettersi
in marcia, e gli stati, le PA, devono gestire le politiche economiche, devono far fronte
a situazioni di crisi profonda. L‟economia ha difficoltà, ha dei problemi da superare. Gli
stati, con questa disoccupazione elevata, spendono in politiche sociali. Si introducono
sussidi di disoccupazione che gravano sulle finanze pubbliche, oppure si introducono
meccanismi per mantenere il prezzo politico del pane.
Nel 1919 gli stati spesso facevano un lavoro di prezzo politico del pane, in modo che il
prezzo del pane si mantenesse basso.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
I bilanci pubblici che già erano stati più che provati, stremati dalle spese belliche,
continuano a essere sottoposti a sollecitazioni forti in termini di spesa pubblica.
Questo appesantimento dei bilanci si protrae nel tempo.
Sono anche anni molto agitati per gli individui. La guerra ha messo in movimento
processi tali da generare aspettative, voglia di risarcimento sociale che sono
aspettative, malesseri, insoddisfazioni di tipo diverso che si mescolano in quegli anni.
Abbiamo da un lato i sacrifici della guerra vengono vissuti ad esempio da contadini
italiani che hanno combattuto, i sacrifici sopportati per alcuni anni, generano in molti
la speranza che dopo la guerra, dopo la vittoria sarebbero stati meglio. Sarebbero
potuti diventare piccoli proprietari terrieri, o migliorare le loro condizioni di
lavoratori delle campagne.
Per quanto riguarda gli operai dell‟industria, dalle fabbriche sono state cacciate molte
donne quando c‟era assorbimento di forza lavoro che usualmente non faceva parte di
quella forza lavoro. Gli operai in fabbrica hanno due elementi che li spingono a
rivendicare: un elemento è oggettivo e riguarda l‟andamento delle retribuzioni reali,
che è stato negativo negli anni di guerra. Il ritmo del tasso di inflazione era stato
superiore agli aumenti nominali delle retribuzioni. In alcuni anni c‟è stata una perdita
di potere d‟acquisto delle retribuzioni dei lavoratori dell‟industria ottenuta in una
situazione di pieno impiego ma in un quadro di coercizione politica. C‟era l‟apparato di
controllo sulla censura dei giornali. Se contenevano notizie considerate dalla censura
negative, non si dovevano diffondere gli articoli non dovevano essere pubblicati.
C‟erano proprio dei buchi bianchi, la pagina per metà era bianca.
C‟è esplosione rivendicativa legata anche alle dinamiche politiche. Dopo la prima guerra
mondiale c‟è come elemento nuovo l‟evento della Rivoluzione in Russia, guardato con
grande attenzione da tutti. Ci sono alcuni che se ne fregano, ma una parte lo guarda
come grande esempio da imitare, altri come terribile minaccia da imitare.
I reduci che tornano a casa se sono dei contadini la loro aspirazioni ha un maggiore
benessere, se sono individui di ceto medio che hanno combattuto e per anni hanno
sofferto, avevano dei ruoli nei reparti delle truppe d‟assalto, avevano tornati a casa
maturato un‟esperienza che li portava a considerarsi protagonisti della vittoria nel
caso italiano. Si sono sacrificati per la patria e hanno avuto anche un ruolo importante.
Rientrano in un paese in difficoltà che non dà loro molte soddisfazioni. Banalizzando
fino a un certo punto era così. Scattavano sensi di insoddisfazione e malessere molto
forti. In questo contesto c‟‟erano le polemiche che si facevano. Forzando un po‟ il dato
della realtà, la propaganda esacerbava le posizioni. Due esempi. Confronto operai
industriali. Gli operai e quindi il sindacato che li rappresentava difendeva individui che
secondo una certa immagine, erano stati durante gli anni di guerra degli imboscati. Il
sistema aveva fatto si che molti operai non erano andati al fronte. Il reduce dice io mi
son beccato le pallottole al fronte, voi eravate in una fabbrica a prendervi lo
stipendio, dormivate a casa, io ero in trincea. Cosa rompete le scatole adesso con le
rivoluzioni.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Gli operai se la prendevano con gli industriali che erano definiti pescicani. Molte
imprese avevano realizzato negli anni di guerra profitti molto elevati, si parlava di
super profitti di guerra. La PA nel 1916 non aveva come obiettivo primario quello del
pareggio di bilancio, ma di rifornire le truppe che combattevano. Dovete fornire x
pezzi di artiglieria, y proiettili.. lavoravano tutti e i prezzi li facevano le imprese.
Le imprese hanno la possibilità di ottenere dei profitti cosistenti, gli industriali
definiti pescicani che avevano approfittato della guerra. Tensioni molto forti che
portano a contrasti politici fortissimi.
In Italia i contrasti vengono risolti con l‟avvento al potere di Mussolini. Un uomo
politico abile si presenta con il suo movimento politico, e uso sapiente di violenza fisica
e capacità di manovra politica, come l‟uomo che può portare stabilità politica. Crea
attorno a sé un consenso che cresce. Nel 1922 ottiene la possibilità di formare un
nuovo governo. Questo quadro di tensione, Mussolini già rappresentante in parlamento
ha delle formazioni para militari, le camicie nere, e organizza quella che chiamano
Marcia su Roma. Raduno delle organizzazioni a Napoli e marcia di tipo militare su Roma
per andare a conquistare la capitale. il governo in carica avrebbe dovuto far
intervenire la forza pubblica.
Il primo ministro in carica chiede a Vittorio Emanuele III di proclamare un
provvedimento d‟emergenza, lo stato d‟assedio. Il Re rifiuta, allora il primo ministro si
dimette perché non è in grado di gestire la situazione, e il Re incarica Mussolini a
formare il governo, mentre le sue truppe entrano a Roma trionfanti. Mussolini si trova
la maggioranza parlamentare. Dal punto di vista politico esercita un potere forte.
Lasciamo gli anni successivi alla guerra e facciamo flash da storia economica italiana.
Mussolini nel 1924 nuove elezioni politiche con legge elettorale che prevede premio
ampio alla lista che avrebbe avuto più voti. Mussolini prende la maggioranza dei voti e
ha la maggioranza del parlamento. C‟è proprio un salto di qualità: passaggio da quadro
politico istituzionale che prevede l‟elezione con più partiti, al di regime.
C‟è il caso di un deputato dell‟opposizione, Matteotti, che dice che le elezioni sono
state segnate da brogli. Il risultato non è reale. Anche qua brogli ci saranno stati, ma
la lista di Mussolini aveva comunque un grandissimo consenso. Matteotti fa discorso di
denuncia, qualche giorno dopo viene rapito e fatto fuori. Il cadavere si trova nel
gennaio del 1925.
L‟opposizione abbandona la camera, Mussolini continua a governare anche se con un po‟
di difficoltà. L‟opposizione fragile e divisa. Mussolini ha l‟appoggio della monarchia,
degli italiani. Quando si trova il cadavere di Matteotti dice mi assumo la responsabilità
politica e sociale di ciò che è successo.
Nel 1925 c‟è cambiamento istituzionale, diventa regime. Ci sono leggi speciali: vietati
tutti i partiti che non sia quello fascista, i sindacati ad eccezione di quello fascista.
Dal punto di vista politico c‟è questa situazione.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Il quadro economico è di maggiore stabilità. La situazione economica si è stabilizzata,
la riconversione industriale è avvenuta. Dal 1922 l‟economia si è riorganizzata e
riprende a marciare. Le cose cominciano ad andare meglio.
Torniamo all‟economia internazionale. In Francia, Germania ed Inghilterra non si
traducono in un cambiamento politico così rilevante come per l‟Italia. Cambiamento
politico rilevante in Germania dopo la crisi del 1929, in Russia nel 1919 a seguito della
rivoluzione.
A partire dal 1922 abbiamo una stabilizzazione del quadro economico generale.
Stabilizzazione per cui si parla (def. Americana) di ruggenti anni ‟20. questa è la
stabilizzazione di un sistema che ha un grande centro che è quello del mondo
occidentale. La Russia è a parte, segue un processo di sviluppo molto isolato, l‟Africa,
l‟Asia e l‟America Latina sono politicamente ed economicamente subalterni.
Il mondo occidentale si è stabilizzato ma a velocità diverse. Gli USA velocità
notevolissima, in Europa però ci sono forti elementi di debolezza. Abbiamo due poli
USA ed Europa Occidentale.
Gli USA escono vincitori, hanno sofferto poco la guerra, sono entrati nel 1917, hanno
mandato truppe in Europa, hanno avuto numero di vittime inferiori rispetto ai paesi
europei, hanno potuto produrre per sé e per gli alleati e hanno fatto prestiti. Sono
diventati creditori. Il loro sistema produttivo grazie anche ad una domanda interna di
forte crescita, diventa moderno. Stadio di Rostov, produzione e consumi di massa. Le
dimensioni dell‟impresa sono decisamente superiori rispetto agli Europei. Nuovi modelli
di organizzazione del lavoro, diffusione del Taylorismo. Diffusione della radio, beni di
consumo di massa, diffusione di automobili che non ha eguali nel mondo. Sono un
mercato in forte espansione.
Al contrario, i paesi europei, hanno ancora dei debiti nei confronti dell‟estero e degli
Stati Uniti in particolare, hanno avuto faticosa riconversione e tensioni sociali molto
forti. Sul mercato del lavoro, dopo la prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti cambiano
la loro politica migratoria. Erano stati molto aperti ad accoglierei immigrati, dopo il
1919 mettono dei limiti. La popolazione americana dal 1776 al 1914 era cresciuta molto
per effetto di saldo naturale molto positivo. Nascevano molti bambini e c‟era un forte
afflusso di persone dall‟estero. Gli Stati Uniti cambiano l‟approccio alla politica
migratoria, introducono delle quote. Ciò significa che si riduce per i sistemi economici
europei uno sbocco che aveva avuto una funzione rilevante. C‟è ancora lo sbocco dei
paesi dell‟America Latina ma ora si pongono delle barriere, quote.
Questo è un altro problema, oltre all‟indebitamento di alcuni paesi europei. In Europa
c‟è ripresa ma non così forte come negli Stati Uniti. Gli USA prestano denaro e
assorbono beni prodotti in Europa che in parte possono essere prodotti sul mercato
americano.
Il settore agricolo era a livello internazionale in fortissima espansione. Da cosa era
caratterizzata la dinamica del settore agricolo nell‟Ottocento fino alla prima guerra
mondiale? C‟era una meccanizzazione molto diffusa, uso di fertilizzanti chimici.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Macchine agricole e impianti chimici hanno come effetto l‟aumento della produzione e
della produttività agricola. Si riesce a sfamare una popolazione che cresce, i prezzi
prodotti agricoli rispetto al reddito tendono a declinare.
Nel corso dell‟800 avevamo un altro fenomeno rilevante: l‟estensione delle terre
coltivate. La risorsa terra nel corso dell‟800 è una risorsa che aumenta. Migliori
strumenti e maggiori terre da coltivare.
Nel „900 il fenomeno di nuove terre da coltivare c‟è molto meno, c‟è una
intensificazione di strumenti più moderni da coltivare. Diffusione di questi strumenti
mette fuori combattimento le piccole aziende marginali. I produttori agricoli marginali
vengono messi fuori mercato.
Negli anni della prima guerra mondiale, la produzione agricola europea era crollata. Il
crollo della produzione agricola europea, non era stato un crollo uguale della domanda
di beni alimentari prodotta. La popolazione europea continua a mangiare. La domanda
era soddisfatta dai produttori americani.
Dopo la guerra i contadini tornano nei campi a coltivare magari usando macchinari un
po‟ più moderni. La produzione europea era molto cresciuta. Abbiamo per tutti gli anni
‟20 una situazione di grande capacità di produzione di beni primario rispetto alle
capacità di assorbimento del mercato. L‟innovazione tecnologica gioca la sua parte.
Questo surplus significa ridurre i prezzi dei beni agricoli. Gli economisti in questo
caso parlano di deflazione strutturale. Deflazine = calo dei prezzi. Questo calo crea
problemi agli agricoltori, ai produttori agricoli. Questo calo dei prezzi da cosa può
essere bilanciato? Bisogna ridurre i costi. I prezzi calano, devo mantenere margini di
profitto, quindi in una situazione di prezzi calanti devo ridurre i costi.
Come posso contenere il costo del lavoro? Oltre che ridurre i salari, si aumenta la
produttività. Il prolungare la giornata lavorativa può essere una risposta perché
dovrebbe accompagnarsi ad un aumento di produzione. Il lavoro straordinario
dovrebbe essere pagato un po‟ di più rispetto alle ore di lavoro ordinarie.
Si aumenta anche la produttività del lavoro. Ho una forza lavoro che costa 100, visto
che non posso farla diventare 80, la faccio produrre di più. In parte posso sostituire
lavoratori che vanno in pensione, e quelli che ci sono rendono di più. I modi che
rendono di più sono diversi. Organizzo la fabbrica nel senso rendono di più quindi
faticano di più, si eliminano i tempi morti.
Si possono dare anche ai lavoratori macchinari più efficienti, si investe in macchinari.
La riduzione del costo della forza lavoro operata, che si usa, compensa anche il costo
ottenuto per l‟acquisto di macchinari. Non si dice lavori più ore, lavori più ore, ma con
macchine migliori e in condizioni in cui puoi lavorare meglio.
La riduzione dei posti grazie all‟innovazione tecnologica, a un certo punto più di tanto
non si sviluppa e, 1927-1928 negli Stati Uniti i produttori agricoli cominciano ad
essere in difficoltà. Non hanno margini di riduzione dei costi tali da affrontare la
riduzione dei prezzi.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
I contadini americani di ceto medio, hanno loro fattorie, e discreti redditi familiari.
Come imprenditori sono in difficoltà crescente, non hanno più utili. Non riescono a
pagare le rate dei mutui, cominciano a trovarsi in difficoltà, 1927-28. questa crisi si
traduce su due piani: da un lato per le banche americane diventano creditori insolventi.
Il sistema bancario entra in sofferenza. L‟altro aspetto per cui la crisi si traduce sul
sistema è che comprano meno, hanno meno soldi per acquistare. Abbiamo un
rallentamento nella domanda di beni industriali. All‟inizio del ‟29 si traduce in un
rallentamento delle imprese industriali. Le imprese producono per il magazzino,
aumentano le scorte. I prodotti rimangono invenduti.
Nel 1929 ci sono avvisaglie di crisi assolutamente trascurate da chi gioca in borsa. Ci
sono divaricazioni fra l‟economia della produzione di beni che comincia a sentire
difficoltà e l‟economia della borsa e speculazione. Rimane in borsa, un‟atmosfera di
ottimismo. C‟è un aumento della fiducia nel valore delle azioni che non ha riscontro
come salute effettiva economica delle imprese. Si pensa che il valore delle azioni
comincia a salire. Ci sarà gente che si comporterà di conseguenza. Se siamo convinti
che le azioni oggi valgono 100 domani 120, le compriamo, perché se io le vendo ci
guadagno il 20%.
Uno aveva detto è una cosa singolare dal punto di vista delle dinamiche economiche.
Una osservazione è che in genere aumenta la domanda di beni man mano che costa
meno. Per reazione al contrario, se il loro valore aumenta, suscitano interesse. Il loro
valore crolla, la gente comincia a vendere.
Nella New York del 1929 c‟è euforia, ottimismo, la gente compra azioni. C‟è euforia
finanziaria. Gli investitori in borsa a volte si fanno anche prestare capitali. 100 capitali
vado a comprare azioni che valgono 100. facendomi prestare capitali intanto do in
garanzia a chi mi presta il denaro azioni per 95 e poi pago un interesse del 2-3%. Il
valore delle azioni da 100 diventa 110.
Se improvvisamente il valore delle azioni precipita per cui da 100 si va a 60,
bisognerebbe costituire una garanzia. Nel 2008 era crollato il valore delle case che
costituivano la garanzia per chi aveva concesso il mutuo.
Nell‟ottobre del 1929 cambia la percezione dell‟economia reale. Si diffonde il panico,
si comincia a vendere azioni e il prezzo delle azioni crolla. I problemi dell‟economia
reale erano di sovracapaictà produttiva rispetto alla capacità di assorbimento del
mercato in quel momento dato. Il sistema economico produceva più di quello che il
mercato poteva assorbire.
Quando tutto crolla c‟è la crisi finanziaria e la crisi dell‟economia reale. Il sistema
economico americano non ha sbocchi, ha sbocchi di mercato che si sono ristretti. Come
reagisce l‟impresa? Rallenta la produzione, licenzia persone. La domanda interna si
contrae e si produce meno, è la grande depressione. Si riduce la produzione, si
licenziano gli addetti, e i consumi interni continuano a diminuire. C‟è una capacità
produttiva che non trova adeguati sbocchi di mercato.
La prossima volta vediamo la crisi e la sua diffusione in Europa.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
14/12/2010
Stavamo parlando della crisi del ‟29. Della crisi del ‟29 avevamo visto proprio le
spiegazioni. Da un lato il problema finanziario logistico, questa corsa all‟investimento
di titoli che aveva fatto aumentare in maniera sensibile i valori delle azioni sino al
crollo del ‟29, dall‟altro radici più profonde che andavano ricercate nello squilibrio tra
capacità produttiva, produzione e capacità di assorbimento del mercato stesso,
problema di insufficienza della domanda.
Quando la crisi esplode nel 1929, la reazione dell‟autorità politica americana non è
all‟altezza, anche perché ci sono problemi di lettura e interpretazione della crisi.
Analizzando le cause della crisi del 1929, viene messa a punto da un economista
Keynes: analizzò il problema cruciale quello dell‟insufficienza della domanda con una
serie di ricadute sul mercato del lavoro. Keynes scrisse una delle sue opere più
importanti in cui legava problemi del sistema, occupazione, con l‟obiettivo della piena
occupazione e uso pieno delle capacità produttive.
Questa impostazione tutti la fanno propria. Altra lettura è che era stato concesso un
credito troppo facile nel ‟27-29, poi esplode la bolla speculativa.
Le prime reazioni sono improntate a questa visione un po‟ limitata e limitante, per cui
si alza il tasso di interesse, si pensa che sia stato un fenomeno passeggero e non si ha
pensato che la crisi colpisca in profondità il sistema.
Contrazione della domanda, ridurre produzione, licenziare persone.
Risultati negli USA: tra il 29-32 il reddito nazionale USA si riduce del 38%.
Contestualmente aumenta la disoccupazione. Nell‟ottobre del 1932 da 13 milioni di
disoccupati che rappresentano circa il 27% della popolazione attiva. Ancora, tra il 30
e il 31 falliscono circa 2000 banche. Il settore bancario dell‟erogazione del credito è
colpito dalla crisi.
La risposta politico è aumento del tasso di interesse e l‟idea di chiudere il mercato per
proteggere i prodotti locali, cerco di bloccare le importazioni. Questa torsione al
protezionismo, non è solo degli USA ma anche di altri paesi.
C‟è una chiusura dei mercati, non a livello di protezionismo, ma inasprimento di dazi
tali da scoraggiare le importazioni. Sia l‟aumento del tasso di interesse che il
protezionismo non rilanciano la domanda.
Gli USA sono in crisi sino al 1932 1933. La crisi non è solo americana, ma diventa
mondiale, quindi anche in Europa. L‟Europa era legata agli USA. Aveva ricevuto capitali
dall‟America. Questi capitali erano tornati indietro, deflusso di capitali perché la FED
aveva cominciato ad aumentare il tasso di sconto, cercando di porre dei freni alle
ondate speculative, ancora perché le prospettive di guadagno, investimenti in azioni,
era tale da incentivare il ritorno del capitale negli USA perché c‟era il periodo di
euforia.
L‟Europa accusa la mancanza di mercato dei capitali, di sbocchi nel mercato
statunitense e accusa squilibri di capacità produttiva del mercato. Anche in Europa dal
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
1930 al 1931 abbiamo crisi di banche, fallimenti, disoccupazione che aumenta con
dinamiche simili agli USA.
Il paese più colpito è la Germania che aveva specfici problemi come le riparazioni. In
Germania la disoccupazione è fortissima. Ciò indebolisce le istituzioni politiche del
paese che nel 1919 erano istituzioni repubblicane. C‟era una repubblica ma tanti
malesseri che si aggravano quando dopo alcuni anni di ripresa, arrivano in Germania gli
effetti della crisi.
L‟aumento dei disoccupati è un elemento forte, di questa situazione ne approfitta
Hitler. Con utilizzo di violenza politica molto diffusa pur essendo un sistema
democratica, va al potere promettendo un riscatto alla Germania dal punto di vista
economico.
Ci sono analisi socio politiche che evidenziano come si possono fare delle curve simili in
Germania fra l‟aumento della disoccupazione e l‟aumento degli iscritti al partito
nazista. 1932 1933 punto massimo della crisi e avvio di politiche diverse di ripresa.
In America nel 1932 è eletto presidente un candidato del partito democratico:
Rooswelt. Avvia una politica del “New Deal”, Nuovo Corso. È una politica economica che
il governo di Roosvelt mette a punto e parte da alcuni presupposti: bisogna lottare
contro la disoccupazione e rilanciare l‟attività economica del paese. Come? Usa
strumenti di intervento e una chiave di lettura molto diversa rispetto agli strumenti
usati sino alla sua elezione.
Problema è rilanciare la domanda che vuol dire utilizzare lo strumento della spesa
pubblica e quindi abbandonare un‟idea di ortodossia del bilancio dello stato. Il bilancio
può essere in debito, è il deficit spending. Un livello alto della spesa pubblica si
traduce in investimenti in opere pubbliche, riassorbimento della popolazione e rilancio
del sistema economico.
Altro aspetto è una riflessione sul costo del lavoro, i salari industriali e l‟impatto che
hanno sul sistema economico.
Roosvelt si muove in un periodo dove non esiste problema di competitività della
produzione, localizzazione produttiva; elementi che fanno parte dello scenario
dell‟economia odierna. Le economie erano integrate, ma le attività che si svolgevano
nel sistema economico di allora erano molto fondate su basi nazionali.
Ciò premesso, Roosvelt fa un secondo ragionamento: la politica è quella di dire anche
se le retribuzioni aumentano, questo non è negativo. Vuol dire più potere d‟acquisto
per i lavoratori. Industria che usa meglio la propria capacità produttiva.
Si riducono oneri fissi per ogni unità di prodotto realizzata e venduta. Questo tipo di
visione economica ha un risvolto dal punto di vista politico. Roosvelt va alla Casa Bianca
anche grazie all‟appoggio del sindacato americano.
Nel 1934/6 negli USA si comincia a uscire dal tunnel della crisi, l‟economia riprende
anche se la botta ricevuta era durissima. Il pieno assorbimento dell‟occupazione
avverrà solo nel 1939-40 quando la domanda sarà stimolata da un nuovo elemento: la
domanda bellica. La guerra mondiale come elemento di stimolo della domanda.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Usa entrano in guerra nel 1941 perché il Giappone li attacca (Pearl Harbor). L‟economia
USA dal 1939 aiuta l‟Inghilterra e cominciano a riarmarsi. La domanda bellica è
stimolo per l‟economia.
Analogo percorso di ripresa lo abbiamo in Germania con Hitler. Vince le elezioni nel
1933, un sacco di tedeschi lo votano. Diventa cancelliere. Muore poi il presidente della
repubblica, ci sono elezioni dirette, e Hitler diventa anche Presidente della
repubblica.
Molto rapidamente modifica le istituzioni, instaura un potere assoluto dittatoriale.
Apre i primi campi di concentramento per gli oppositori politici; schiaccia l‟opposizione.
Rafforza il suo potere, aveva già un consenso rilevante e poi massacra l‟opposizione
avviando una politica estera ed economica nuova.
Rifiuta i trattati di pace: non accetta le varie condizioni del trattato di pace e
comincia a rivendicare nuovi territori per la Germania. L‟idea iniziale è che tutti i
territori devono appartenere alla Germania. Problemi con Polonia, Cecoslovacchia. Dal
punto di vista della politica economica deve rilanciare l‟economia tedesca. Questo lo fa
in modo non molto lontani rispetto a quelli di Roosvelt. Aumenta la spesa pubblica. È in
parte lavori pubblici, costruzioni di autostrade, incentivo a produrre auto (maggiolino).
Riarmo, spesa pubblica per armamenti. La Germania deve tornare una grande potenza
militare.
Una prima esercitazione è data dalla guerra di Spagna. Fatto molto rilevante, comincia
nel 1936. C‟erano state elezioni in un clima di tensioni politiche forte. Era andata al
governo una coalizione di sinistra. In risposta a ciò alcuni generali avevano fatto un
colpo di stato ed era cominciata la guerra civile. La divisione dell‟esercito rispecchiava
una divisione della popolazione spagnola. Questa guerra vede un sostegno diretto ai
generali che sono l‟Italia e la Germania, e mandano reparti dell‟esercito regolare in
Spagna, a combattere.
I tedeschi mandano gli aerei da guerra nell‟aviazione tedesca. Siamo negli anni ‟30. gli
aerei sono molto più grossi ed evoluti rispetto a quelli della prima guerra mondiale.
Uno dei risultati è il bombardamento nella città di Bernika al quale Picasso ha dedicato
uno dei quadri più famosi nella storia della pittura.
La guerra nel 1939 finisce con la vittoria dei generali ribelli, e il capo Francisco Franco
diventa il dittatore spagnolo sino alla sua morte.
Dal 1933 in avanti i sistemi si riprendono. Il contesto internazionale in cui avviene la
ripresa, dal punto di vista economico risulta sempre più frammentato. I vari stati
tutto fanno tranne che una politica di cooperazione economica. Forte interventismo
dello stato, chiusura dei mercati nazionali e dal punto di vista politico c‟è un clima di
tensioni crescente.
Nel 1935 l‟Italia fa la sua parte perché attacca l‟Etiopia, uno degli unici due stati
indipendenti e sovrani dell‟Africa. L‟Italia aveva già territori attorno, attacca e ha una
vittoria sull‟Etiopia. Si conquista l‟Etiopia, altro elemento di guerra così come nel 1938
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
i tedeschi occupano la Cecoslovacchia. Non occupano solo quella dei Sudeti dove c‟era
la popolazione tedesca, ma la bloccano tutta.
Dopo l‟occupazione della Cecoslovacchia Italia e Francia dicono a Hilter ora basta,
questa è l‟ultima che ti facciamo fare.
Quando Hitler, nel 1939 invade la polonia Inghilterra e Francia attaccano la Germania
e comincia la seconda guerra mondiale.
Essendo arrivati al 1939, riprendiamo il discorso anni ‟20-30 in Italia.
L‟ITALIA ANNI 20-30, nuovo paragrafo. Economia italiana e politiche economiche.
Dobbiamo partire nel parlare di questo argomento, da un approccio analitico che deve
considerare due cose: il contesto economico internazionale. Cicli brevi dell‟economia
internazionale sono i seguenti: da 22-23 fase di stabilizzazione raggiunta e recupero
negli anni ‟20. abbiamo visto come si fosse interrotto nel 1929 e, avendo avuto come
epicentro gli USA, si è propagata una crisi pesante negli anni 1930-31-32. Anche qua
stabilizzazione e recupero. Spesa pubblica, spesa militare e recupero. Rilancio della
domanda, produzione. Tutto sfocia nella seconda Guerra Mondiale. Questo è un
alternarsi di fasi che interessa anche l‟economia Italiana. Se l‟economia italiana
risente della crisi, non possiamo dire che è colpa di Mussolini.
Vediamo le politiche messe in atto dai governi Mussolini. Ci sono fasi diverse di
politica economica. C‟è un‟unica continuità di fondo anni ‟20 .‟30 ed è di controllo rigido
sul costo del lavoro. Risultato della situazione politica di mancanza di democrazia,
controllo sociale molto forte, cancellazione di sindacati autonomi indipendenti. C‟è una
pace sociale palese, costo del lavoro più controllato con andamenti un po‟ diversi. Negli
anni ‟20 c‟è una perdita di potere d‟acquisto delle retribuzioni.
Andamento delle retribuzioni, facciamo un salto indietro. Dal 1900 al 1914 età
giolittiana aumento delle retribuzioni reali. Gli aumenti retribuiti sono superiori
all‟inflazione. Le imprese vanno bene perché ci sono incrementi di produttività.
Abbiamo una crescita del PIL e del PIL procapite.,
Anni di guerra: mercato del lavoro drogato dalla guerra, controllo su forza lavoro
rigido, inflazione, perdita di potere d‟acquisto delle retribuzioni.
1919-20-21 aumento retribuzioni in termini reali legate alle rivendicazioni sindacali e
alle turbolenze politiche.
1922 ascesa al potere di Mussolini. Stretta di sindacati e compressione del costo del
lavoro. Abbiamo una caduta delle retribuzioni reali, ripresa negli anni ‟30.
Per quanto riguarda gli altri approcci di politica ci sono cambiamenti più rilevanti.
All‟inizio l‟approccio di politica economica è più liberare: riduzione dei dazi doganali,
controllo sulla spesa pubblica. Problemi dei governi Mussolini disavanzo pubblico e
persistente inflazione.
Il disavanzo pubblico viene ridotto tagliando la spesa pubblica, licenziando dipendenti
pubblici. Nel 1923 la domanda bellica non c‟è, si alleggerisce la pressione fiscale.
Questo favorisce una ripresa degli investimenti e produzione che vedrà il giovamento
anche dal contesto internazionale di ripresa.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
In Italia c‟è un‟inflazione forte, la lira si svaluta. Non c‟è più il gold standard. Alcuni
paesi rivalutano la loro moneta (ritornano alla convertibilità con l‟oro), la Lira si sta
svalutando. Ciò favorisce le esportazioni.
un altro elemento che favorisce l‟economia italiana nel governo Mussolini è la domanda
di esportazioni. Si esporta per i mercati internazionali. Cosa? Prodotti tessili ad
esempio. L‟industria tessile italiana è più dinamica.
La ripresa economica spiega perché poi alle elezioni del 1924 Mussolini ottiene un
successo significativo, perché le cose stanno andando sicuramente meglio di
prima.,questo premia chi è al governo.
Nel 1925-26 Mussolini deve affrontare due questioni: da un lato quella
dell‟indebitamento dello stato italiano che aveva contratto debiti con creditori esteri
(USA e Inghilterra dall‟epoca della prima Guerra Mondiale), altro problema è la lotta
all‟inflazione.
Il problema del debito pubblico e dei prestiti esteri lo affronta rinegoziando a livello
governativo i prestiti che erano stati ottenuti dallo stato da Inghilterra e Stati Uniti,
rinegozia bene per il paese, rinnova a condizioni più favorevoli per l‟Italia. Operazione
brillante per il bilancio pubblico. Altro aspetto di questa manovra è la stabilizzazione
della lira con il ritorno al gold standard, convertibilità Lira cartacea in oro e
rivalutazione della Lira rispetto alla Sterlina inglese.
Nel 1926 Mussolini lancia l‟obiettivo di riportare la Lira a quota 90. vuol dire 90 lire
per una sterlina. Era il cambio in corso nel 1922 quando Mussolini era andato al
governo. Nel 1926 il cambio era 140 lire per una sterlina. Nel 1946 la Lira si era
svalutata sensibilmente rispetto alla sterlina.
Mussolini dice riportare la Lire a quota 90 e reinserirla nel regime aureo. Come
ottiene questo? Pensiamo alla formula di Fisher, su cosa dobbiamo agire? È una
manovra che può fare il governo agendo su M , quantità di moneta. Come è possibile
agire su M? ma agire in che senso, facendo che cosa? M che andamento deve avere?
Decrescente. Non è che si può bruciare la carta moneta in circolazione, allora cosa fa?
Lo Stato non aumenta le sue spese, fa una politica di bilancio rigorosa, evita che
aumenti la moneta da un lato. Altro strumento classico per controllare M è quello di
fare una manovra sul tasso di interesse, alzare i tassi di interesse. Vuol dire
restrizione del credito, e significa che il denaro rimane congelato nelle banche. Le
imprese non chiedono denaro a prestito, rallentano le politiche di investimento.
Questa politica rafforza il valore della moneta, i prestiti sono stati rinegoziati, il
bilancio pubblico si sana, si inasprisce il tasso di interesse e si contrae la moneta. Si
rivaluta la moneta, ma si frena lo slancio del sistema economico che nel 1924-25 era
stato vivace, consistente.
Questa importante manovra di politica monetaria che porta alla rivalutazione della
Lira, la riporta a quota 90. La lira era il simbolo della forza del paese, ma tutto si
traduce in un forte freno alla possibilità di esportare. La moneta rivalutata penalizza
di brutto i settori che esportavano.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
L‟economia italiana in anni molto dinamici, rallenta. Come compensa la situazione? Ad
esempio, gli industriali sono rigidi nella rivalutazione quota 90, cercano in maniera soft
di prendersela col duce. La Confindustria diventa Confederazione Generale fascista
dell‟Industria Italiana. Non viene sciolta la Confindustria, ma introduce nel suo nome
l‟aggettivo fascista. La Confindustria non può fare opposizione al governo, ma cerca di
dire che l‟obiettivo quota 90 è eccessiva, ma Mussolini non ci sente. Si assiste ad un
calo delle retribuzioni, si tagliano le retribuzioni pubbliche e private del 10%. In ogni
caso, l‟economia italiana rallenta la sua crescita.
Si introducono degli approcci un po‟ più protezionistici. Si torna a una politica
protezionistica, in particolare nel settore cerealicolo. Mussolini lancia battaglie
rilevanti, una la chiama battaglia del grano.
L‟idea è dell‟autosufficienza cerealicola dell‟Italia. L‟Italia doveva essere indipendente
da esportazioni di cereali. È un‟idea di autosufficienza che non era da sistema
economico aperto. Bisogna essere autosufficienti. Ciò si traduce dal punto di vista
delle politiche economiche in aumento del dazio. Forte aumento del dazio in modo tale
da incoraggiare la produzione interna dei cereali. Il prezzo dei cereali aumenta molto
in Italia, e sale anche la produzione di cereali.
Si fanno anche politiche di bonifica, grandi azioni di bonifica nelle zone ancora
paludose in Italia. La più famosa è quella dell‟Agropontino (Lazio Meridionale)
Quando scoppia la crisi del 1929, in Italia esplode un problema. Il problema che
esplode è quello del rapporto tra banca mista ed imprese industriali. Quando comincia
nella storia economica italiana il problema banca mista imprese industriale? In che
momento? Fine „800 più precisamente 1894 fondazione della Banca commerciale
Italiana a Milano con capitali tedeschi. Il loro ruolo nel sostegno all‟industria a quelle
imprese che hanno sostanziale bisogno nelle imprese industriali. In questo rapporto
banca mista imprese si legge uno degli elementi dell‟espansione economica italiana fine
„800 sino a Prima Guerra Mondiale. Le grandi imprese hanno meno bisogno dei
finanziamenti delle banche, ora sono più in grado di finanziarsi.
Col problema della riconversione, le grandi imprese devono riconvertirsi. Le imprese
sono in affanno. Hanno un mercato in affanno, devono finanziare la riconversione,
hanno bisogno di finanziamenti bancari. Le banche miste di nuovo devono rifinanziare il
sistema industriale.
Nel 1921 alcune imprese crollerebbero se non ci fosse l‟azione di salvataggio delle
banche. Imprese siderurgiche, metal meccaniche. Le banche hanno concesso crediti
alle imprese. Posta davanti all‟alternativa di veder fallire l‟impresa (prospettiva
rischiosa, si perdono i soldi), e tener in vita l‟impresa scelgono quest‟ultima. Tramutano
alcuni accordi: i crediti ricevuti dall‟impresa possono essere in parte trasformati in
azioni. Alcune banche miste, la Banca commerciale Italiana, in parte il Credito di Roma,
diventano sempre più azioniste delle imprese.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
C‟è una stabilizzazione economica negli anni ‟20 ma le banche miste italiane hanno dei
portafogli titoli gonfi di partecipazioni industriali. Le casse di risparmio hanno una
politica di impiego dei loro fondi diversa, molto meno rischiosa.
Quando in Italia esplode la crisi del 29 la produzione industriale è più ciclica, le
imprese sono in forte difficoltà, hanno bilanci in passivo, le banche domandano
credito, non distribuiscono dividendi, il valore delle azioni percipita.
Le imprese hanno banche che non danno crediti, imprese di cui le banche sono
azioniste che non danno utili, le azioni che hanno in portafoglio che dovrebbero essere
parte dell‟attivo di una banca, hanno un valore che precipita.
La crisi da industriale si trasforma in bancaria. Le banche a chi si rivolgono? Alla
banca di emissione, alla banca d‟Italia. La Banca di Italia comincia ad anticipare
capitali alle banche miste, appesantisce la propria situazione. La situazione non è
passeggera.
La crisi rischia di assumere posizioni catastrofiche. Crisi industriale =>
disoccupazione, il governo deve mantenere la stabilità sociale. C‟è crisi nel sistema del
settore bancario, problema di banca d‟Italia, effetti a catena e allora c‟è un
intervento pubblico più rilevante.
la crisi del 1929 viene presentata come un esempio di fallimento del mercato, come
potrebbe essere quella del 2008/2010. la crisi del 2008 è più pesante rispetto a
quella del 1929.
Si riapre il dibattito sull‟intervento dello stato in economia. Mussolini fa discorsi
interessanti affermando come le politiche liberiste avevano fatto il loro tempo. Dice
qui bisogna intervenire.
Interviene in 2 momenti: nel 1931 crea un istituto IMI (Istituto Mobiliare Italiano) ha
il compito di erograre credito a medio lungo termini alle imprese industriali. Crediti
che le banche miste non sono più in grado di erogare. Solo che il credito messo a
disposizione dallo stato non è sufficiente.
Nel 1933 lo stato crea l‟IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) ente pubblico
che fa un accordo con il governo e le banche miste. Le banche miste trasferiscono
attivi e passivi all‟IRI. Lo Stato si fa carico dei passivi delle banche miste, mette in
sicurezza i creditori. Ma si fa carico anche degli attivi, acquisisce i pacchetti azionari
di proprietà delle banche miste che erano proprietarie dei pacchetti azionari di
maggioranza di loro stesse.
L‟IRI risana lo stato, le passività del sistema bancario ma rileva molte proprietà di
alcune banche, (BCI, credito italiano). L‟IRI controlla la maggioranza azionaria di
imprese controllate dalle banche miste che sono molte e grosse.
Le acciaierie di Terni erano controllate dalla banca commerciale, quindi dall‟IRI.
Siderurgico, acciaio, industria meccanico, cantieristico, compagnia di navigazione,
settore telefonico diventano di proprietà dello stato. Lo Stato diventa stato
imprenditore attraverso l‟impresa pubblica che si va ad aggiungere ad altre imprese
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
pubbliche che c‟erano già da prima. Nell‟Italia del 1933 altre imprese pubbliche:
ferrovie, enel, le municipalizzate (infrastrutture urbane, gas acqua).
La presenza delle imprese pubbliche diventa piuttosto varia con l‟IRI, ci sono anche
delle banche pubbliche.
Questa forte presenza pubblica è in sintonia con l‟idea che negli anni ‟30 si afferma
una forte presenza dello stato. Ora, a partire da fine anni 1980, si mette in
discussione quando tornano di moda le privatizzazioni. Si privatizza tutto quello che
era dell‟IRI e anche a livello locale.
Nel 1933 l‟economia ricomincia a marciare. Mussolini fa anche una politica di lavori
pubblici per riassorbire l‟occupazione. Si traduce in interventi di rilievo, opere
pubbliche. Inseriamo due realizzazioni di area genovese: copertura fonte del Bisagno,
e realizzazione di Piazza della Vittoria. Dal punto di vista economico è un enorme
investimento.
Per le autostrade, una delle prime è la Genova Serravalle, scendendo da Serravalle su
Genova. Da Genova salendo, è molto più lineare, meno tortuoso. Per la tecnologia
dell‟epoca, la Ge Serravalle è una grande realizzazione.
Abbiamo politica di modernizzazione del paese e politica di lavori pubblici. Dal 1935
altro elemento che rilancia l‟economia è il riarmo, la politica militare. La politica di
riarmo porta a modificare una visione che lo Stato ha dell‟IRI.
L‟IRI è organizzato in due sezioni:
- finanziamenti: finanziamenti al settore industriale
- smobilizzi: sezione che doveva gestire tutti i pacchetti azionari acquisiti
dall‟IRI
il fatto che si chiamasse sezione smobilizzi, significava che nell‟intenzione l‟intervento
era temporaneo.
Con la guerra d‟Etiopia, con l‟inasprimento dei rapporti economici, con la politica di
riarmo il governo cambia idea rispetto all‟ipotesi di smobilizzo. Ritiene che il controllo
diretto di imprese molto utili per la produzione bellica, sia preferibile.
Nel 1937 l‟IRI viene riformato e ha un nuovo statuto che lo considera ente
permanente. La sezione smobilizzi viene cancellata. C‟è una sezione sola che controlla
pezzi importanti dell‟economia nazionale. il settore agricolo è escluso da questo
discorso.
Ancora due parole sull‟andamento della guerra. Economicamente la guerra in generale
significa grande aumento della produzione militare. Il nostro manuale ha una tabella
che a pagina 424, segna l‟andamento del PIL. Prendiamo il PIL tedesco, indice 100 per
1939, sale sino a 113,5 nel 1944. L‟economia tedesca, nonostante la Germania sia in
Europa, ha una crescita del PIL sino al 1944 e nel 1945 precipita a 80.
Gran Bretagna 100 1939, 125 1943 e 120-115 negli ultimi anni di guerra. Ci sono state
distruzione, e fatica di approvvigionamento di materiali combustibili per avviare la
produzione.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
In Italia nella prima guerra l‟economia militare aveva funzionato, nella seconda guerra
no. da 100 (si legga la colonna). È un sistema inefficiente. Giustificazione economica
non politica, è che nella prima guerra mondiale cambiano gli alleati. Nella prima era
alleata Inghilterra e Stati Uniti. Nella prima guerra il problema rifornimenti risultava,
nella seconda la Germania non riusciva a sostenere l‟apparato produttivo dei sistemi
alleati. Il Giappone ha un PIL che da 100 va a 103-105 tra il ‟41 e il ‟43 a ‟50 nel 1945.
All‟opposto ci sono gli USA. PIL di 100 nel ‟39, 152 nel 1942, 198 nel 1944. lettura PIL
URSS.
La tabella spiega economicamente l‟esito della guerra a prescindere dalle varie
battaglie. I prossimi incontri saranno dedicati al secondo dopoguerra.
17/12/10
Avevamo concluso la lezione parlando della seconda guerra e vedendo l‟andamento
delle economia nei diversi paesi fosse stato assai diverso. C‟era stato un incremento
della produzione abbastanza generalizzato. La guerra aveva portato da un lato la
spinta ad aumentare la produzione, dall‟altro aveva portato la crescita del Pil e ancora
difficoltà ad aumentare la produzione.
Il caso italiano era un‟eccezione: la produzione comincia a calare quasi subito. Ha un
sistema economico e politico che gestisce peggio la contingenza bellica.
La guerra si risolve e vediamo come si presenta il mondo del dopoguerra analizzando le
coordinate economico politiche.
Dobbiamo fare un flesh veloce sul mondo dopo il 1945. il dato di fondo è un mondo
diviso poco dopo la guerra in due blocchi contrapposti: il blocco occidentale con paese
leader USA, blocco sovietico. Mondo spaccato ed anche Europa spaccata in due e ciò
coincideva con i luoghi dove erano arrivati nel corso delle operazioni belliche gli
eserciti dei vincitori. L‟Europa occidentale aveva subito l‟avanzata dell‟esercito Russo.
Dove era arrivato l‟esercito sovietico, li si consolida il dominio dell‟unione Sovietica
interessati dall‟avanzata del dominio sovietico.
I paesi americani appartengono al mondo occidentale. Questa spaccatura è
simboleggiata dalla costruzione del muro di Berlino all‟inizio degli anni Sessanta, 1961.
Berlino era stata liberata dall‟esercito Russo che era andato oltre Berlino (fiume
Elba), ma in una prima fase i vincitori discutono su che fare della Germania. Due
ipotesi: Germania neutrale e comunque unita (accadrà all‟Austria). Sulla base di questa
ipotesi i russi concedono agli alleati occidentali una porzione di Berlino.
Subito dopo i vincitori non proseguono su questa strada ma si dividono: l‟unico risultato
che li tiene concordi è processare i capi del nazismo. Il processo di Norimberga ai
capi del nazismo condannati a morte. Su Berlino c‟è una spaccatura, non c‟è l‟ipotesi di
stato unitario, le potenze vincitrici decidono di controllare la zona in cui avevano le
loro truppe. Per l‟Unione sovietica c‟è un problema; un pezzo di Berlino è controllata
dagli alleati occidentali.
Prima del 1948 cercano di fare andare via gli occidentali isolando Berlino ovest e allora
gli americani e gli inglesi rispondono con un ponte aereo. L‟Unione sovietica allora cede.
111
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Sino al 1961 Berlino non è divisa dal muro e i berlinesi si muovono tranquillamente.
Sono molti i cittadini di Berlino est che scappano a Berlino ovest. Si creano due stati
Repubblica Democratica tedesca, Repubblica federale tedesca. Il Governo della
Germania dell‟est costruisce il muro, nel 1989 crolla il muro e viene meno la
separazione dei blocchi contrapposti.
Altro dato è il rapporto tra aree sviluppate e terzo mondo. Il terzo mondo vive due
processi: da un lato la fine dei grandi imperi coloniali europei: indipendenza India, fine
impero coloniale inglese, portoghese. La fine dei grandi imperi coloniali; al di là
dell‟acquisizione dell‟indipendenza politica rimane un problema di arretratezza. In
questo terzo mondo il sottosviluppo guardando al quale alcuni studiosi facevano analisi
su come si sarebbero potuti sviluppare, da questo terzo mondo abbiamo alcune parti
che diventano industriali. Le prime già dagli anni ‟70 erano i dragoni dell‟Asia. La corea
del sud, Taiwan, Singapore, seguono una strada di sviluppo industriale. Abbiamo anche
uno sviluppo industriale in alcune zone dell‟America Latina (Argentina Brasile), poi
abbiamo lo sviluppo industriale di Cina e India che diventa impetuoso a fine „900.
Altro aspetto che riguarda il terzo mondo è che oltre il processo di decolonizzazione,
vive la contrapposizione est ovest. La contrapposizione si traduce in una realtà di
paesi ex Europei.
Ovviamente la contrapposizione est ovest non è semplicemente una ricomposizione del
contrasto Stati Uniti Unione Sovietica. Ci sono delle dinamiche, all‟interno dei paesi
del terzo mondo, di cambiamento, conflitto , tensione, su cui cercano di inserirsi USA
/URSS per inserirsi. Vietnam ha una spaccatura: nord comunista, sud no. le due parti
entrano in contrasto e su questo contrasto si inseriscono USA Unione sovietica. Usa
appoggiano vietnam del Sud, U sovietica Vietnam del Nord.
Partiamo dagli anni ‟70, rivoluzioni in Afghanistan, lotte. Unione sovietica manda le
truppe e interviene nel conflitto afgano, gli USA supportano il Pakistan dall‟esterno.
Il fatto che non si è arrivati ad un confronto diretto è stato un bene per l‟umanità.
Altro aspetto è la potenza degli armamenti che hanno fatto continui salti in avanti.
Importante è l‟arma atomica, la bomba atomica, è un salto di qualità enorme. L‟uomo
ha in mano un‟arma di distruzione più devastante di tutte le altre. Poco dopo la fine
della guerra anche l‟Unione Sovietica ha le bombe atomiche e ristabilisce una
situazione di parità con gli Stati Uniti. (bomba atomica, bomba H, sottomarini
nucleari…)
Questa situazione fa scattare una consapevolezza: data la tecnologia, non esiste la
possibilità di assestare in caso di guerra, il primo colpo vincente. Chi attacca mette
KO l‟avversario e vince, non esiste più questa possibilità. Nessuna delle parti attacca
l‟altra. È una scelta obbligata.
Il contrasto armato si fa su scacchieri terzi, in modo indiretto. Vietnam, Cuba,
calandosi su specifiche realtà.
Economia. Abbiamo due sistemi economici che si muovono in parallelo: quello
occidentale e quello sovietico dell‟est europeo.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Partiamo dal sistema economico occidentale: ci sono coordinate che vengono messe a
punto già negli anni di guerra, alla fine della guerra. Nel 1948 nazioni dei paesi alleati
occidentali più Unione Sovietica si riuniscono a Bretton Woods. C‟è un obiettivo (non
partecipano Germania e Giappone) che è ridefinire il quadro economico politica della
guerra.
Nel 1944 ormai le sorti della guerra erano sostanzialmente segnate. Stati Uniti e
Inghilterra si riuniscono per ridefinire lo scenario economico. Questo scenario deve
avere una serie di paletti, di colonne portanti, caratteristiche di fondo. Si riflette su
quello che era stato ili post prima Guerra Mondiale. Una delle idee è evitare il
ripetersi d fatti accaduti dopo la prima Guerra Modniale.
A Bretton Woods si creano istituzioni economiche internazionale. La prima (creata
dopo la seconda guerra), è la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, è
chiamata comunemente Banca MONDIALE. È uno strumento internazionale finanziato
dai paesi che aderiscono e in ragione del loro PIL danno dei contributi. La World Bank
con i contributi finanzia programmi di ricostruzione e sviluppo ai paesi che ne hanno
bisogno. Le opere infrastrutturali garantiscono lo sviluppo economico a questi paesi.
Altra istituzione è il Fondo Monetario Internazionale, tuttora esistente. La creazione
del fondo si collega ad un‟idea di Bretton Woods. L‟idea è di tornare ad una stabilità
monetaria internazionale, ad una specie di gold standard che ormai dobbiamo essere in
grado di sapere quando c‟è stato, quando è stato abbandonato, quando è stato
reintrodotto.
L‟idea che la stabilità monetaria sia un elemento importante per il sistema economico
nazionale. stabilità dei cambi vuol dire ancoraggio all‟oro. A BW si prevede di creare
un sistema di cambi fissi in cui alle monete di diversi paesi, sia concessa un‟alternativa:
- rendere convertibile la propria moneta in oro (gold standard)
- obbligarsi a mantenere fisso il cambio della propria moneta con una moneta
convertibile in oro
il paese che opta per quest‟ultima opzione si impegna a mantenere la propria moneta in
rapporto di cambi fissi con una moneta convertibile in oro. C‟è un rapporto indiretto
con l‟oro.
L‟oro rimane alla base del sistema monetario pensato a BW. I paesi riprendono il gold
standard. Gli altri paesi che non hanno più riserve auree perseguono politiche
monetarie ed economiche tali da mantenere un rapporto di cambi fissi in oro
mantenendo la stabilità dei cambi a livello internazionale.
Il sistema prevede che si fissa il livello di cambio ma dove è possibili muoversi dentro
una banda di oscillazione. All‟interno della banda si può far variare il livello.
1958-61 moneta x si sta svalutando rispetto al dollaro e va sotto il limite inferiore
della banda di oscillazione. Il paese che aderiva ai rapporti di BW deve intervenire.
Cosa fa nell‟immediato per difendere la propria valuta? Deve acquistare sul mercato
dei cambi la propria valuta. Deve determinare, sul mercato degli scambi di monete, una
situazione in cui la propria moneta smetta di svalutarsi. Come fa immediatamente?? La
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
banca entra sul mercato delle valute e compra valuta. Aumenta la valuta di moneta,
bilanciandone l‟offerta. Come fa a comprare ad esempio lire? Da in cambio valute
pregiate. Attinge alle proprie riserve valutarie per acquistare la propria moneta.
Se la tendenza al ribasso della propria valuta continua e assume proporzioni rilevanti,
questa manovra sul mercato dei cambi dopo un po‟ non la si prosegue perché le riserve
valutarie impiegate tendono ad esaurirsi. A questo punto la banca d‟Italia non ha più
riserve sufficiente e dice non riesco a difendere il valore della lira, allora il fondo
monetario internazionale dice:
- io FMI do a te Banca d‟Italia un prestito in valute estere che consente di
ricostituire le rierve
- se siamo tutti d‟accordo accettiamo che si ristabilisca un livello di parità più
basso. (deve essere concordato)
Se prima un dollaro valeva 620 lire, se non mantieni la parità, un dollaro vale 650 lire.
Bisogna essere d‟accorda. Più convenienti le esportazioni, ma più care le importazioni.
Dobbiamo vedere l‟impatto delle importazioni sulla bilancia comm.le. Economia
orientata all‟esportazione? La svalutazione della moneta risulta favorevole. Economia
dipendente dall‟importazione di prodotti energetici? Se è un‟economia fortemente
dipendente, qualunque svalutazione rende più cara l‟importazione dei prodotti
energetici.
Cosa pesa di più? il plus delle esportazioni o il minus delle importazioni? Si fanno dei
calcoli. A seconda dei soggetti economici le cose possono essere diverse.
Il quadro di BW è un quadro di stabilità della moneta. Bisogna intervenire con prestiti
a stabilizzare la situazione. Quando un paese è in difficoltà interviene ancora oggi il
FMI (NON banca mondiale) con prestiti a breve.
Altro pilastro è l‟idea della liberalizzazione del commercio cioè riduzione dei dazi
doganali e integrazione dei mercati.
A BW si crea un‟organizzazione mondiale del commercio (in realtà non nasce subito
dopo la guerra ma negli anni ‟90) il WTO.
Dopo la guerra viene stipulato un accordo che si chiama GATT (General Agreement On
Trade and Tariff), 1947. Abbiamo già incontrato nel nostro corso di Storia economica
alcuni accordi commerciali: 1960 accordo commerciale Inghilterra e Francia. L‟accordo
franco inglese si può definire libero scambista e bilaterale. Avendo la clausola della
nazione più favorita consentiva di mettere questo accordo anche con altri paesi.
Il GATT è multilaterale. La Cina è entrata nel WTO erede degli accordi GATT, entra
in un sistema multilaterale. Le regole valgono per tutti. Dal primo accordo GATT
vengono periodicamente rinegoziate. L‟ispirazione è quella di arrivare ad una
progressiva liberalizzazione dei mercati.
Alla base c‟è una idea comune di fondo: tutti strumenti per evitare il ripetersi di
situazione da anni ‟30.
Con BW si fa in modo diverso: apertura dei mercati, cooperazione internazionale,
confronto di cooperazione economica. Il rovescio di questa medaglia dal punto di vista
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
politico è la creazione dell‟ONU. Organismo dove si parla per evitare di spararsi.
L‟ONU è il frutto di un‟organizzazione che viene fatta a seguito delle lezioni degli anni
‟30.
Questo quadro interessa il mondo occidentale. Il mondo sovietico segue altre regolo.
Non aderiscono al fondo monetario internazionale, agli accordi GATT e seguono una
strada diversa.
La realizzazione di questi accordi sul mondo occidentale è complessa. Ormai c‟è questa
barriera figurata che divide l‟Europa. Si usava un‟espressione famosa tirata fuori da
Churcill dice: c‟è una cortina di ferro che taglia in due l‟Europa che va da Danzica a
Trieste. A est c‟è il comunismo, a ovest c‟è il mondo occidentale.
Prima considerazione. Nel blocco occidentale fanno parte oggettivamente due paesi:
Germania occidentale e Giappone che sono stati sino a poco prima i nemici degli Stati
Uniti e dell‟Inghilterra. Ora non sono più nemici, ma alleati.
Nel mondo occidentale ci sono delle posizioni diverse. Da un lato abbiamo gli Stati
Uniti che hanno una forza economica enorme. Tornando alla tabella sul Pil hanno una
economia cresciuta moltissimo, si sono rafforzati rispetto a tutti gli altri tantissimo.
Dallì‟altro abbiamo gli altri paesi che hanno patito la guerra direttamente,
indebolendosi moltissimo e qui il problema di ricostruire è assolutamente reale. Ragion
per cui non è possibile nell‟immediato che questi paesi si mettano in piedi da soli in un
sistema in cui c‟è un paese più forte rispetto agli altri.
Nel 1947 c‟è l‟allora segretario di stato USA Marshall, un generale, che fa un discorso
famoso e lancia l‟idea di un piano straordinario di aiuti USA per la ricostruzione
dell‟Europa, quello che si chiamerò Piano Marshall. Il governo USA propone questo
progetto in legge, European Recovery Programm (ERP).
Il piano ERG prevede che gli USA diano aiuti ai paesi europei (non prestiti come nella
prima guerra mondiale).
Dopo la seconda guerra mondiale si dice che bisogna solo aiutare la ricostruzione
europea con aiuti a fondo perduto, in parte con prestiti a condizioni di favore, che
servono per ricostruire le riserve valutarie per dare stabilità al valore delle proprie
monete.
Le riserve valutarie si acquisiscono attraverso questo meccanismo: esportatori vanno
all‟estero ed incamerano valuta estera. La valuta estera arriva in cambio di beni
esportati. La valuta non si usa per pagare i fornitori nazionali, ma la mette in banca. La
banca trasferisce la valuta estera alla banca d‟Italia. Si accumulano così riserve di
valuta estera.
I paesi europei non avevano assolutamente la capacità di esportare, dovevano
ricostruire il loro apparato produttivo. Avevano bilance commerciali passive. Dovevano
comprare dall‟estero molto di più rispetto a quanto riuscivano a vendere.
Col 1948 i fondi del piano Marshall servono per ricostituire le riserve valutarie. Ma
ancora servono per comprare macchinari industriali per far ripartire la produzione
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
europea. Favoriscono gli investimenti nel settore industriale, per consentire all‟Europa
di produrre, esportare.
Sono aiuti importanti che arrivano per alcuni anni sino al 1952-53 ai paesi europei
alleati con gli USA. Capitali favoriscono la ripresa dell‟Europa occidentale.
Europa occidentale si riceve e si riparte. Dal punto di vista USA si aiutano i paesi
alleati (politicamente). Altro aspetto gli USA ritengono che per la loro capacità
economica produttiva sia importante avere un sistema economico che sta in piedi, che
sia in grado di acquistare beni americani, non di economie dissestate.
Nell‟immediato finanziare i paesi europei perché si ricostruiscano, sono un aiuto alle
esportazioni americane. Il governo USA finanzia attraverso commissioni governative
distribuisce gli investimenti alle imprese che utilizzano i finanziamenti americani per
comprare macchinari americani. L‟industria americana ha sbocchi di mercato. È un
meccanismo virtuoso, che aiuta la ripresa.
Abbiamo periodo di ricostruzione in cui si raggiungono sino al 1950 circa i livelli del
PIL del 1938, del PIL della produzione industriale; l‟Europa si lascia alle spalle i danni
della guerra.
Non si lascia alle spalle l‟Europa divisa in due. Abbiamo l‟avvio negli anni ‟50-60 della
golden age. I paesi occidentali hanno tassi di crescita alti 4.5-6% annua. Periodo di
boom economico. All‟interno di questo boom dobbiamo collocare lo stadio di Rostow
della produzione e consumi di massa, anche in Europa occidentale.
A pagina 430 abbiamo una tabella di fondi ERP tra il 1948 e -51, si vede come incidono
sul PIL. Per l‟Italia i soldi ricevuti dall‟ERP milioni di dollari rappresenta l‟8.5% del PIL
in Italia.
Per quanto riguarda lo sviluppo, produzione e consumi di massa, vediamo un dato. La
diffusione dell‟automobile prendendo il caso italiano. Pagina 348, quante auto circolano
ogni 1000 abitanti. Nel 1922 un‟automobile ogni 1000 abitanti, 500 auto circolavano
per Genova. Nel 1950 in Italia 7 ogni 1000 abitanti. Nel 1970 sono 192 ogni 1000
abitanti, vuol dire una macchina ogni 5 persone. Nel 1999 591 automobile ogni 1000
abitanti.
Anni ‟50 -60 produzione e consumi di massa. Boom dell‟industria automobilistica e dal
punto di vista dei consumi lo vediamo dal punto di vista della capacita di consumare:
salgono i redditi e capacità di diversificare il consumo.
La televisione è un prodotto degli anni ‟50 ed entra nelle case delle famiglie.
Elettrodomestici, frigoriferi e lavatrici, beni di consumo durevole sono i simboli della
golden age, della società del benessere.
Viene coniata un‟espressione che vale nel caso italiano e tedesco: si parla di miracolo
economico. Miracolo economico italiano e tedesco nello stesso periodo.
Dal punto di vista dei tassi di crescita sono brillanti le performance dei paesi
sconfitti. Vanno meglio Giappone Germania Italia e Austria, hanno il tasso di crescita
più forte, segno che ci sono generali successi. Giappone e Germania sono le grandi
potenze economiche occidentali, oltre agli USA, e l‟Italia ha con tutti i suoi limiti
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
storici la possibilità di effettuare il definitivo cambiamento strutturale da paese che
negli anni ‟20 aveva la maggioranza dei lavoratori in agricoltura, ad una società più
sviluppata.
Martedì parleremo di Italia nel secondo dopoguerra. Ora seguiamo un altro discorso.
Con gli anni secondo il modello di Golden Age comincia ad avere alcuni problemi. Il
primo problema è che negli anni ‟50 e ‟60 cambiano i rapporti tra Stati Uniti e paesi
Europei perché il progresso dei paesi europei è stato molto più rapido di quello degli
Stati Uniti. In Europa abbiamo una grande capacità di recuperare tecnologie, criteri
di gestione aziendale, criteri di gestione manageriale. Ciò favorisce un grande aumento
di produzione e produttività del sistema economico europeo.
Il sistema economico europea rovescia i propri rapporti di scambi commerciali con gli
Stati Uniti. L‟Europa occidentale ha attivi commerciali rispetto agli USA, gli USA
invece hanno dei passivi. Questo apre un problema. La valuta comincia a fuoriuscire
dagli Stati Uniti. Si apre un problema per la politica economica statunitense: il dollaro
è diminuito. Molti dollari accumulati fuori dagli USA. Ci sono capitali che vengono
offerti sul mercato dei cambi e mettono in discussione il valore del dollaro rispetto
alle altre monete. Il dollaro essendo l‟architrave in quanto unica moneta convertibile in
oro, non può essere svalutato. Il fatto che sia svalutato fa si che le importazioni siano
facilitate perché il dollaro è sopravalutato ma ancorato all‟oro in forza degli accordi di
BW. Gli USA perdono competitività e hanno il problema delle riserve auree.
Negli anni ‟60 la FED riceve oro dalle banche centrali europee, poi c‟è il problema delal
spesa pubblica che si dilata per via soprattutto della guerra in Vietnam. Nel 1971
Nixon sospende la convertibilità in oro. Un pezzo di scenario che si era definito dopo
la seconda guerra mondiale viene meno. Rimane la spinta della liberalizzazione dei
mercati, rimane il FMI la banca mondiale, ma nel 1971 si interrompe la convertibilità
del dollaro. Nel 1971 non c‟è più l‟ancoraggio delle valute all‟oro che c‟era sempre stato
tranne brevi momenti di interruzione.
Nel 1971 non c‟è più alcun rapporto con l‟oro. L‟oro diventa un bene come gli altri, non
ha più un ruolo nel sistema monetario. Nel 1973 c‟è la fluttuazione delle monete. Un
mercato delle valute nuovo.
All‟inizio degli anni ‟70 altre due cose che colpiscono il sistema: 1973 aumento del
prezzo del petrolio, era il primo schock petrolifero. Dopo seconda guerra il petrolio
era la materia energetica primaria (prima era il carbone). Il petrolio soppianta il
carbone. Il petrolio è la materia prima per eccellenza dei paesi sviluppati.
Dobbiamo collegare il dato ad una serie di fenomeni: navi petroliere, sviluppo delle
raffinerie. Assistiamo alla trasformazione di questa materia prima che viene dai paesi
produttori. Fanno pagare molto forte il petrolio. Sale la domanda ma anche molto
l‟offerta di petrolio. i prezzi del petrolio sono sempre stati bassi, anche perché in quei
paesi un ruolo importante è dato dalle grandi compagnie petrolifere che hanno accordi
per cui pagano royalties molto basse.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Negli anni ‟70 nasce un cartello: l‟OPEC . i paesi produttori decidono di quadruplicare il
prezzo del barile di greggio calcolato in dollari.
Se vogliamo c‟è una giustificazione immediata per aumentare il prezzo del greggio
calcolato in dollari. Il dollaro si è svalutato, i paesi produttori dell‟OPEC di fatto
percepiscono meno di una moneta che in termini di valore reale rende meno. Aumenta il
prezzo del petrolio e discutere sui rapporti di forza tra i produttori e consumatori di
petrolio.
L‟aumento del prezzo del petrolio ha un immediato effetto inflazionistico sul sistema
economico occidentale che passa da instabilità valutaria, ad aumento del prezzo del
petrolio e a catena aumentano di più i processi lavorativi che usano il petrolio. abbiamo
rallentamento della crescita e aumento dei prezzi.
Tensioni sociali. Negli anni ‟70 -80 fasi in cui le limitazioni sindacali sono molto forti
che si traducono oltre che in scioperi, agitazioni in aumento del costo del lavoro.
Questi aumenti sono superiori agli aumenti della produttività del lavoro. Quindi
aumentano in assoluto i costi del lavoro, si riducono i margini di profitto. C‟è questa
spinta dal lato del costo del lavoro.
Il sistema economico occidentale alla fine degli anni ‟70 esce dal golden age. Negli anni
‟70 il sistema economico non si ferma, ma cresce sempre meno, decennio dopo
decennio.
Ci sono invece aree del mondo che accelerano il loro tasso di crescita. Gli anni ‟70 sono
stati un decennio significativo, di svolta.
21/12/10
Argomento di oggi è economia italiana dopo la seconda guerra mondiale.
Dobbiamo considerare come l‟andamento dell‟economia italiana sia influenzata dal
contesto economico politico internazionale e anche l‟economia italiana segue una
periodizzazione simile a quella del quadro economico generale. Abbiamo un primo
periodo di ricostruzione post bellica che finisce nel 1949-50 e un forte sviluppo
successivo.
L‟Italia fa parte del mondo occidentale, di uno dei due blocchi, ma anche in Italia si
sentono le varie tensioni che ci sono a livello politico internazionale.
Cominciamo a vedere il periodo 1945-1950. un primo problema è quello di ricostruire
materialmente, riparare le distruzioni di guerra che sono state più ingenti di quelle
registratesi durante e dopo la prima guerra mondiale. Ricostruzione materiale da
affrontare in una situazione di grande difficoltà. C‟è il problema della riconversione
produttiva di buona parte dell‟apparato industriale, difficoltà a trovare sbocchi di
mercato. C‟era un problema di costruzione di strade più che di costruzione di impianti
industriale. Bisogna cercare nuovi sbocchi di mercato. C‟è il problema di una forte
disoccupazione: ritorno delle persone dal fronte, difficoltà a far partire il sistema
economico.
118
Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Nel 1947 Marshall ha pensato ad un piano di aiuti straordinario per la ricostruzione
europea. Questi sono stati mesi e mesi di difficoltà. C‟è anche un certo fermento.
Dopo la guerra ci sono una serie di rivendicazioni, di aspettative. Gli individui pensano
di poter ottenere qualcosa di meglio. Anche questo rende complesso il quadro.
Quadro ancor più complicato è che al governo dal 1947 c‟è una coalizione di partiti
molto eterogenea, coalizione delle forze antifasciste che comprendeva alla fine anche
la monarchia, ma che andava dai monarchici ai liberali sino all‟estrema sinistra fino ai
comunisti (passando dai socialisti, democristiani…). Dopo la fine della guerra avevano
già idee diverse su come organizzare l‟economia, il paese.
Le prime distinzioni emergono sul tema istituzionale, monarchia o repubblica. Nel 1946
c‟è un referendum, vince la Repubblica, il re abbandona l‟Italia. Il referendum è
contestuale alle elezioni per l‟assemblea costituente, che ha il compito di estendere la
nuova costituzione che entra in vigore il 1/1/1948.
Dal punto di vista politico i governi sono molto ampi. L‟ampiezza della coalizione
significa che non c‟è una impostazione univoca di politica economica. Questa
impostazione omogenea di politica economica ci sarà dal 1947 quando i partiti di
sinistra (socialista e comunista) escono dal governa.
Si forma un governo formato da De Gasperi senza i partiti di sinistra
Sono chiare una serie di cose: l‟Italia fa parte del mondo occidentale; ha orientamenti
economici definiti (cfr BW), i partiti di sinistra stanno all‟opposizioni.
Il governo affronta una serie di situazioni: da un lato sul mercato del lavoro ottiene
dal sindacato quello che si applichi lo sblocco dei licenziamenti. Subito dopo la fine
della guerra i sindacati avevano ottenuto dalle aziende che si bloccassero i
licenziamenti per evitare un forte disagio sociale. Il blocco dei licenziamenti si era poi
accompagnato al riassorbimento nelle aziende dei reduci. Gli organici delle aziende,
soprattutto di quelle grosse, si erano gonfiati molto e non era concessa agli industriali
la possibilità di licenziare per ragioni di carattere sociale.
Questo provoca oneri, pesi, nel 1947 si risolve. È cambiato il clima politico, i partiti di
sinistra sono all‟opposizione, i licenziamenti partono ma sale la disoccupazione.
Estate 1947 il governo fa una manovra di lotta all‟inflazione per stabilizzare la Lira.
Forte emissione di carta moneta negli anni di guerra, processo inflazionistico e
necessità di bloccare l‟inflazione.
L‟inflazione la si blocca con una manovra di politica monetaria che utilizza tipici
strumenti della politica monetaria: l‟aumento del tasso di sconto da parte della Banca
d‟Italia, è una stretta creditizia (banche chiedono tassi di interesse più alti). Questa
stretta frena la domanda, in questo modo rallenta la circolazione monetaria e agisce
sui prezzi, frena l‟aumento dei prezzi.
Frena l‟aumento dei prezzi perché bisogna stabilizzare la Lira perché l‟Italia ha
aderito a BW. Questa manovra deflazionistica ha un prezzo da pagare in termini di
rallentamento dell‟attività economica. Si impostano basi sane per la politica monetaria
ma non si da impulso alla ripresa.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Rendere più lenta la ripresa vuol dire accettare che ci sia una forte disoccupazione nel
paese che può essere parzialmente attenuata alla fine degli anni ‟40 dalla ripresa del
movimento migratorio verso l‟estero.
Le migrazioni verso l‟estero che avevano avuto uno stop con la seconda guerra
mondiale, alla fine degli anni ‟40 c‟è una nuova strada che non è più verso l‟America, ma
soprattutto verso altri paesi europei: Germania, Belgio, Svizzera che avevano un
fabbisogno di forza lavoro non soddisfatto dalla propria forza lavoro.
Ci sono questi problemi sociali e caratterizzano l‟economia italiana in questo periodo.
Stretta creditizia, stabilizzazione monetaria, mettere nel conto che c‟è
disoccupazione, individuare una parziale soluzione del problema, sono tratti di politica
economica. Ma ce ne sono altri relativi al ruolo dello stato in economia.
Ora siamo in grado di parlare di ruolo dello stato in economia. Parlando del II
dopoguerra, l‟idea del ruolo dello stato in economia era stata rafforzata negli anni ‟30.
Ruolo di intervento pubblico con due grandi obiettivi: evitare i fallimenti del mercato
(con politiche anticicliche); altro binario è quello delle politiche sociali. Intervento
dello stato per migliorare le condizioni sociali degli individui. Non è un aspetto solo
economico, vengono fuori riflessioni che trovano accoglimento in alcuni principi come il
diritto al lavoro. Nella dignità dell‟uomo non c‟è solo quella della libertà del pensiero,
religiosa, ma anche il diritto al lavoro. Lavorare fa parte della dignità dell‟uomo.
Lo sforzo di creare una situazione di piena occupazione, diventa un obiettivo di
politica economica.
Ancora idea di uno stato sociale che diventa più affermato in altri paesi ma anche un
modello per l‟Italia.
Per l‟intervento dello stato in economia, in Italia c‟è una questione precisa: il ruolo
delle imprese a partecipazione statale, delle imprese pubblico.
Ci sono una serie di imprese che erano arrivate in Italia perché nate in epoca fascista,
ad esempio l‟IRI. Altro esempio AGIP (Azienda Generale Italiana Petroli). Nata in
Italia per occuparsi di ricerche, raffinazione e commercio di idrocarburi.
C‟era questo apparato rilevante di imprese pubbliche. Nell‟Italia nuova si apre una
discussione vivace sul cosa fare di queste imprese pubbliche.
Da un lato ci sono i liberali che sono assolutamente liberisti e sostengono che sia molto
meglio privatizzare, non mantenere in piedi questo sistema di imprese pubbliche.
Immaginano questa struttura abbiamo questa fotografia: una grandissima massa di
piccole e medie imprese, tutte private.
Poi grandi gruppi, (in Germania USA il peso dei grandi gruppi è maggiore). C‟è quella
che si definisce economia mista: impresa privata ma significativa presenza di impresa
pubblica.
Si apre una discussione. I liberali dicono che lo stato non è efficiente come gestore di
imprese e dicono che è una eredità del fascismo. Essendo antifascisti vanno eliminate.
Questa posizione è nel 1946-7 minoritaria perché all‟interno della coalizione c‟è una
convergenza di opinioni nel partito di centro di maggioranza, che è la DC che è
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
convinta a mantenere queste imprese pubbliche. Anche l‟opposizione di sinistra è
favorevole al mantenimento delle imprese pubbliche, che quindi rimangono e
caratterizzano l‟economia italiana negli anni ‟50-60.
Casi interessanti rappresentati dall‟AGIP. 1945 nasce da un imprenditore nominato dal
governo: Enrico Mattei, commissario straordinario all‟AGIP. Ha un mandato non
esplicito a liquidare l‟AGIP.
Mattei non la vuole liquidare, ma la rilancia. Fa dell‟AGIP una grande azienda. Mattei è
della DC, ha rapporti ottimi con De Gasperi. Comincia a fare una battaglia. Il fatto che
l‟AGIP sparisse, andava bene alle compagnie petrolifere americane. Mattei ha la
fortuna di trovare in India giacimenti di metano. L‟idea che esista un‟impresa pubblica,
diventa accolta. Mattei mantiene in vita l‟AGIP. Per rafforzare la presenza dello stato
nel settore degli idrocarburi, spinge molto affinché si crei un altro ente l‟ENI. È una
holding che controlla partecipazioni di società operative, fra le quali l‟AGIP e questo
nuovo ente nel settore idrocarburi è un ente simile all‟IRI.
L‟ENI svolge una funzione molto improtante per lo sviluppo italiano. Essendo il petrolio
materia energetica di base, l‟ENI garantisce continuità di approvvigionamenti di
petrolio al paese. Crea una rete di gasdotti in Italia molto diffusa, SNAM si occupava
dei gasdotti. Il fatto che se ne occupi l‟ENI significa che le condutture vengono
portate in quelle località dove la domanda di gas, non garantirebbe dei ricavi tali da
giustificare il costo di costruzione del gasdotto. L‟impresa privata porta il gasdotto
laddove c‟è una domanda certa tale da giustificare gli oneri di costruzione del
gasdotto. Non lo porterebbe in centri dispersi. Un operatore che risponde a logiche
più complesse fa anche questo. Non ha come obiettivo solo fare utili.
Ancora Mattei fa una operazione di rapporto diretto con i paesi produttori di petrolio
per avere approvvigionamenti costanti e sicuri. Concede ai paesi petroliferi, per avere
diritto di estrarre petrolio, molto più di quanto non concedano le grandi multinazionali
del settore. Ha un ruolo molto attivo
Alcuni dicono che è anche per questo che volando verso Milano dalla Sicilia, il suo
aereo si schianta a terra. c‟è una letteratura abbondante in riferimento alla morte di
Mattei. La cosa certa è che l‟ENI ha un ruolo economico importante negli anni ‟50-60.
Altro esempio è quello delle acciaierie di Cornigliano, create dall‟IRI, la cui
costruzione inizia nel 1948, è interessante.
Per la costruzione dell‟impianto si usano fonti del piano Marshall. I fondi sono stati
usati per costruire uno stabilimento che produce acciaio. È stato costruito dall‟IRI.
L‟acciaio che viene prodotto è il lamierino d‟acciaio. FS Principe Savona si vedono su
carri merci, questi rotoloni d‟acciaio. Il lamierino d‟acciaio si usa per fare le
carrozzerie delle automobili, o per fare la struttura degli elettrodomestici.
È un materiale che si usa nel settore meccanico automobilistico e nel settore degli
elettrodomestici.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Lo stabilimento è funzionale alla produzione di alcuni beni. La FIAT per fare auto,
prende il lamierino dalle acciaierie di Cornigliano. Produce lamierini d‟acciaio a costi
competitivi.
L‟IRI nel ‟50 -60 controlla la Società Autostrade che realizza le grandi autostrade
italiane. Anche questo è funzionale ad un forte sviluppo che ha nell‟automobile uno dei
suoi elementi centrali.
Alla fine degli anni ‟40, il governo prende altri due provvedimenti (fine della
ricostruzione) che sono:
- creazione della Cassa per il Mezzogiorno: ha il compito di realizzare/finanziare
investimenti nell‟Italia meridionale. Nel 1950 c‟è un divario di reddito, di
benessere fra regioni italiane. Deve usare risorse pubbliche per spenderle
nell‟Italia meridionale. Ha due ambiti di applicazione: sostegno all‟agricoltura e
creazione di infrastrutture. Dal 1957-8 si aggiunge un altro obiettivo favorire
gli investimenti industriale nell‟Italia meridionale.
Questi sono investimenti sostenuti che possono essere operati sia da imprese
pubbliche che da imprese private. Alcune realizzazioni industriali significative create
grazie a questi sostegni sono: Melfi, Termini Merese, Alfa Romeo a Pomigliano d‟Arco
(NA); Ital sider a Taranto.
Nel 1950 vengono approvati alcuni provvedimenti di legge che fanno parte di un
pacchetto unico che chiamiamo Riforma Agraria. La riforma agraria era un insieme di
provvedimenti che riguardavano la redistribuzione della proprietà della terra.
Punto di partenza è che nell‟Italia meridionale c‟erano estese proprietà terriere
(latifondi) gestite in maniera non ottimale. Il rendimento, la produttività della terra
era molto bassa. In alcuni casi le terre non venivano coltivate. C‟era situazione di
terre mal coltivate dove c‟era molta popolazione agricola di contadini che non erano
proprietari delle terre, ma braccianti.
Nel 1944-5 ci sono conflitti sociali che si traducono in manifestazioni che portano
all‟occupazione delle terre incolte. Disagio sociale e terre poco produttive. I governi di
sinistra prevedono l‟esproprio di quelle terre che non sono coltivate e l‟assegnazione di
lotti di terra a famiglie contadine. L‟obiettivo è quello di creare uno strato sociale di
piccoli proprietari contadini che dovrebbero essere più produttivi di quanto lo sia la
grande proprietà terriera. Questo viene fatto con grande efficacia.
I risultati sono due: questo provvedimento di legge segna la fine di un gruppo sociale
che era stato dominante nell‟Italia meridionale, quello della grande proprietà terriera.
Per quanto riguarda la creazione di un tessuto di piccoli proprietari di contadini, lo si
ottiene nell‟immediato ma questo tipo di politica non ha respiro. Negli anni ‟50 abbiamo
l‟apertura degli scambi internazionali. Per i prodotti agricoli c‟è un mercato che si apre
sempre di più ed è presente la concorrenza delle produzioni estere che è letale per le
piccole aziende che non hanno una grande forza finanziaria per investire e aumentare
molto la loro produttività. Sono aziende deboli.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Questo fenomeno non si vede solo nell‟Italia meridionale degli anni ‟50. l‟Italia entra in
una grande trasformazione industriale. Sino al censimento del 1951 il settore agricolo
era come maggioranza relativa degli addetti, occupava la maggioranza relativa degli
addetti.
Con gli anni ‟50 parte un rapidissimo processo che cambia questo dato: crolla
l‟occupazione in agricoltura perché si trasforma il mondo delle imprese agricole. Il
crollo di queste aziende agricole significa un trasferimento massiccio di forza lavoro
dal settore agricolo, al settore industriale al terziario con ritmi che da noi non ci sono
mai stati.
Il trasferimento di forza lavoro significa altre cose nel caso italiano: movimenti
migratori interni dalle campagne alle città. Comincia ad esserci l‟abbandono delle
campagne. La gente si trasferisce nei centri urbani e altro aspetto rilevante è che il
movimento di forza lavoro dalle campagne alle città è anche un movimento da sud
verso il Nord. Ci sono migrazioni interregionali oltre al movimento migratorio verso
l‟estero. Crescono le città del nord, si espandono. Questi fenomeni cambiano la faccia
dell‟Italia.
Altro aspetto in cui inserire la vicenda italiana negli anni ‟50 è quello che riguarda la
collocazione internazionale. Questo discorso vale in generale, non solo per l‟Italia.
Negli anni ‟50 si sviluppa un processo importante: processo di una aggregazione
europea, di unificazione europea. Questo processo ha alla base delle aspirazioni ideali
e ragionamenti concreti. Aspirazioni ideali vuol dire avere i popoli d‟Europa amici fra di
loro.
Negli ultimi 30 anni i popoli europei sono stati capaci di fare due guerre mondiali!
L‟idea che gli Europei non si sparino fra di loro era positiva. L‟Europa era divisa in due
per ragioni di politica internazionale. Il sogno si traduce in un processo che può
aggregare alcuni paesi d‟Europa occidentale.
I paesi che si aggregano all‟inizio sono 6. è interessante vedere che non c‟è più
distinzione fra vincitori e vinti. Sono: Germania Italia Francia Benelux. C‟è un accordo
fra stati che riguarda la creazione di un ente che regola un settore economico
strategico: CECA. Prevede la libera circolazione dei prodotti carboniferi e siderurgici
d‟Europa.
È importante perché manda un segnale forte:il carbone della Rur tedesco, non è più
monopolio tedesco, ma è a disposizione della comunità. Il carbone della Rur ha libera
circolazione nella comunità. La costruzione dell‟asse franco tedesco di oggi, risale
all‟inizio degli anni ‟50. è importante dal punto di vista storico, non solo economico.
Nel 1957 si stipula a Roma un altro trattato sempre tra questi sei paesi che crea la
Comunità Economia Europea. Libera circolazione di persone merci capitali e abolizione
dei dazi. Si parlava di MEC, mercato europeo comune.
All‟interno dell‟Europa occidentale il percorso va avanti.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Negli anni ‟70, 1973 entrano: Regno Unito Irlanda e Danimarca. Da 6 paesi membri si
passa a 9, Ancora si allarga ai paesi iberici, Austria e Grecia. Ci sono ulteriori
allargamenti, e dopo il 1989 entrano la comunità degli stati che si trovano a est.
Altro dato forte dell‟Economia è quello della creazione di uno stato sociale misto.
Stato che eroghi delle prestazioni sociali. Per quanto riguarda le prestazioni sociali e
la tendenza allo stato sociale o Welfare state, il dopoguerra da una svolta. Un esempio
è dato dall‟Inghiliterra.
L‟Inghilterra, dopo la seconda guerra mondiale ha un governo laburista che
nazionalizza una serie di imprese. Un paese del mondo occidentale procede a
nazionalizzazioni nel settore del carbone, acciaio, gas. Crea, ad esempio, il servizio
sanitario nazionale, subito dopo la guerra. I cittadini inglesi hanno diritto a
prestazioni mediche date dal Servizio sanitario nazionale. non pagano perché pagano le
tasse.
Il servizio sanitario nazionale in Italia si fa nel 1978, trent‟anni dopo il servizio
sanitario inglese.
La creazione del welfare state è un dato comune di tutti i paesi europei anche se con
ritmi diversi.
C‟è una economia mista, con forte presenza di imprese pubbliche e private. Questo
significa che i bilanci degli stati si dilatano. Le spese pubbliche diventano sempre più
consistenti, e diventano più consistenti le necessità di entrate che si traducono in
aumenti del prelievo fiscale anche in % del PIL dei vari paesi.
Avevamo già detto a quanto siamo arrivati in Italia come percentuale del PIL:43-44.
Questi livelli italiani non sono lontanissimi dagli altri dati Europei.
Da questo punto di vista sul ruolo dello stato si è aperta, alla fine della golden age, una
fase di riflessione. Negli anni del boom, 50-60 questo tipo di politica, dinamica era
molto accentato. Negli anni ‟70 la crescita economica ha cominciato a rallentare, il
modello si pone in discussione. Negli anni ‟70 si rafforzano posizioni minoritarie.
Posizioni critiche nei confronti dei ruoli dello stato. Critica all‟imposizione fiscale
eccessiva. Altro aspetto che lo stato come gestore di attività è inefficiente, non sa
fare certe cose. È meglio che le facciano imprenditori privati. Questo approccio
emerge con più forza nei tardi anni ‟70 che ha due figure di riferimento:
la prima è Margaret Tacher: governa l‟Inghilterra. È fortemente contraria
all‟allargamento dei conti dello stato. Tagli all‟imposizione fiscale , meno tasse meno
spesa pubblica. Questa politica della Tacher è decisa,
Altro esempio è la presidenza Regan. C‟è una differenza tra i due. La Tacher nella sua
ortodossia prevedeva un bilancio pubblico in pareggio, mentre Regan ha un bilancio
pubblico in forte disavanzo perché spinge la spesa militare. Negli anni ‟80 siamo negli
ultimi anni di confronto con l‟Unione sovietica.
Questa ondata interessa più in generale anche altri paesi dell‟Europa occidentale.
Spiega una fase che si apre, quella della privatizzazione. Cessione ai privati delle
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
imprese pubbliche. In Italia questa fase si è realizzata. Altro esempio si è realizzata
con l‟Energia Elettrica. Nel 1962 in Italia è stato creato l‟ENEL, ente pubblico che
nasce nazionalizzando le imprese elettriche presenti nel territorio.
Tutti gli impianti passano all‟ENEL. C‟è l‟idea che l‟ente nazionale sia più efficace
rispetto a quello dei privati. Se c‟era monopolio è più giusto monopolio pubblico
rispetto a quello privato. Altro ragionamento: l‟energia elettrica deve arrivare anche
nelle zone sperdute; i privati non lo fanno l‟ente pubblico può.
L‟ENEL è diventato spa. In tempi recenti è stato reso possibile vendere azioni ENEL ai
privati, ai risparmiatori. Si sono collocate queste azioni sul mercato. Sono operazioni
da fine „900.
Abbiamo visto sia la parte sull‟Italia nel secondo dopoguerra e alcuni considerazioni sul
ruolo dello stato.
CONSIGLI PER PREPARARE UN BUON ESAME:
-
Non basiamoci solo sugli appunti, studiamo anche i testi. Il modo migliore per
studiare è riordinare gli appunti e confrontarli con i testi;
- I dati numerici quantitativi non sono da imparare a memoria. Vanno solo
guardati e capire il fenomeno che sta dietro ai numeri;
- Per quanto riguarda i fenomeni a lezioni è stato fatto uno sforzo di non limitarsi
a raccontare i fatti economici, ma anche a spiegarli. Quando si studia, vanno
spiegate le cause e gli effetti dei fenomeni. ;
- Importante è una buona precisione cronologica. Esempi: unità d‟Italia 1861;
prima guerra mondiale finisce nel 1918. Costruzione delle ferrovie comincia
negli anni ‟30- 40 dell‟800. non si accettano grossolanità nella collocazione
temporale dei fenomeni
- È doveroso che quando si va a fare l‟esame abbiamo studiato in maniera
sufficiente per passarlo, e non lo facciamo solo per provare.
L‟ITALIA DALL‟UNIFICAZIONE alla fine del secolo. (ero assente!!)
Al tempo dell‟unificazione, l‟Italia è un Paese ancora molto arretrato: il 70% della
popolazione attiva è impiegato in agricoltura, un‟agricoltura spesso di sussistenza.
Bassa aspettativa di vita media, alti indici di mortalità, forti tassi di analfabetismo,
PIL sensibilmente più basso rispetto a quello dei Paesi di prima industrializzazione
(Inghilterra, Belgio, Francia …).
Accanto a zone di agricoltura di sussistenza, si trovano produzioni orientate al
mercato con prodotti come la seta, riconducibile all‟ agricoltura, che trova
collocazione sui mercati esteri. C‟è un forte squilibrio tra Nord e Sud del Paese nel
settore primario, dove i vasti latifondi del Mezzogiorno sono regni di povertà.
Anche le condizioni del settore manifatturiero sono molto arretrate: il processo
produttivo è organizzato da mercanti imprenditori che forniscono le materie prime
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
per poi ritirare il prodotto finito da collocare sul mercato ai contadini che lavorano a
domicilio nei periodi di sospensione del lavoro nei campi.
Lentamente diventano più numerosi, soprattutto in Piemonte e in Lombardia, piccoli
opifici tessili e meccanici.
Il settore alimentare è con il tessile il più‟ importante del secondario (al suo interno
prevale l‟attività molitoria); molto arretrata si presenta la siderurgia (l‟Italia sconta la
sua povertà di materie prime) e ciò si riflette sulla debolezza della meccanica,
penalizzata anche da una limitatissima domanda di beni strumentali.
Nel primo ventennio dopo l‟unità, aumentano notevolmente la produzione e
l‟esportazione agraria, ma c‟è un contemporaneo aumento della popolazione che ne
attenua gli effetti positivi.
E‟ quindi ovvio che la quota del reddito destinata al risparmio è molto modesta ed è lo
Stato che domina il mercato dei capitali: il bilancio pubblico è appesantito dalle guerre
passate e si deve ricorrere all‟indebitamento, i tassi sui titoli di stato sono molto alti;
la maggior parte delle contrattazioni si svolgono alla Borsa di Genova, la più
importante del Regno.
Lo Stato utilizza queste somme anche per dare al Paese una moderna struttura
amministrativa e un quadro giuridico unitario: nel 1865 vengono approvati il codice
civile e il codice di commercio.
Sotto il profilo finanziario lo sforzo maggiore è rappresentato dalla costituzione di
una più efficiente e articolata rete di infrastrutture di comunicazione: nell‟età della
destra storica si realizzano strade, si estendono le linee telegrafiche e soprattutto si
amplia la rete ferroviaria la cui costruzione è molto onerosa: le linee vengono date in
concessione per un lungo arco di tempo a società private che costruiscono le linee; lo
Stato garantisce un interesse sul capitale anticipato nella fase di realizzazione e
assicura un contributo pubblico che consenta di ottenere un reddito minimo per ogni
KM di linea in esercizio.
Ma all‟accresciuta lunghezza della rete, non si accompagna un corrispondente aumento
dei volumi di traffico per cui diminuisce il prodotto chilometrico lordo e lo Stato è
costretto a sborsare alle società private enormi somme di denaro.
I trattati commerciali precedentemente conclusi dal Regno di Sardegna, improntati a
principi liberoscambisti, vengono estesi all‟intero territorio nazionale. L‟‟accordo
stipulato con la Francia nel 1863 porta ad un‟ulteriore riduzione dei dazi doganali, che
però mette in grandissima difficoltà molte imprese manifatturiere dell‟Italia
meridionale esponendole alla concorrenza internazionale.
Nel settore manifatturiero: si sviluppa l‟industria della seta, mentre laniero e
cotoniero stentano a crescere.
Il quadro dell‟industria siderurgica e meccanica è desolante: l‟arretratezza dei
metodi di lavorazione impiegati, rende i prodotti italiani assai costosi e il mercato
interno è invaso da merci importate ben più convenienti; l‟occasione offerta dalla
costruzione della rete ferroviaria non viene colta perché la maggior parte di
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
locomotive, vagoni e rotaie arrivano dall‟estero e solo in quota modesta vengono forniti
dalle imprese nazionali.
“La nostra industria varia da un anno all‟altro; siamo ciabattini, oggi facciamo una cosa,
domani l‟altra” (sostiene il direttore della industria meccanica Elvetica di Milano) nel
senso che l‟industria non riesce a specializzarsi e raggiungere così riduzioni del sosto
del prodotto.
Il sistema “fabbrica” è un fenomeno ancora circoscritto, i capitali necessari per
intraprendere l‟attività manifatturiera sono modesti e non di rado sono dei proprietari
terrieri ad investire e impegnarsi nell‟industria.
Si tratta dunque dell‟avvio di un processo di industrializzazione, capillare ma limitato
per l‟esiguità delle risorse disponibili nel sistema economico e per la ristrettezza del
mercato interno: condizione indispensabile per la sopravvivenza di queste realtà
produttive è lo sfruttamento di una manodopera a basso costo.
Nel 1870, un‟inchiesta parlamentare sulle condizioni dell‟industria, evidenzia la volontà
degli imprenditori di rivedere in senso protezionista la politica commerciale del Paese,
le protezioni doganali sono viste come lo strumento indispensabile per consentire al
gracile settore manifatturiero di competere con l‟agguerrita concorrenza estera.
A partire dagli anni Settanta si registra il calo generalizzato dei prezzi delle derrate
agricole su scala mondiale a seguito dell‟arrivo in Europa dei cereali americani
(HOMSTEAD ACT del 1862) e di quelli russi. La crisi è avvertita soprattutto dagli
agricoltori e molti vanno in rovina.
Bisogna correre ai ripari e la soluzione individuata da molti Stati europei è quella di
rivedere in senso protezionistico le tariffe doganali, e l‟Italia non rappresenta
un‟eccezione: nel 1878 vengono stabiliti dazi specifici sui singoli prodotti in
sostituzione di quelli “ad valorem” e nel 1887 si approva un‟altra tariffa generale molto
protezionistica, che tutela tanto il settore industriale quanto quello agricolo.
Come conseguenza, si deteriorano le relazioni commerciali tra Italia e Francia e si
scatena una vera e propria guerra commerciale tra i due Paesi fatta di inasprimenti di
tariffe e applicazione di dazi di ritorsione.
In agricoltura, le conseguenze dei provvedimenti tariffari sono negative in particolare
per il Mezzogiorno, che viene privato di sbocchi di mercato all‟estero e dove decadono
le colture pregiate di vite, olivo, alberi da frutto. I dazi si traducono quindi in una
spinta alla stagnazione dell‟agricoltura de delle società meridionali ma, con tutta
probabilità, una loro mancata introduzione avrebbe avuto effetti ancora più
drammatici.
L’azione dello Stato non si limita ai provvedimenti doganali: nel corso degli anni
Ottanta la spesa statale aumenta del 44% rispetto al decennio precedente. Somme
ingenti sono destinate al finanziamento del debito ma anche ad un ulteriore
potenziamento delle infrastrutture di comunicazione e al rafforzamento di esercito e
marina. L‟ Italia di Crispi, legata dal 1882 a Germania e Austria-Ungheria nella Triplice
Alleanza, ambisce a giocare un ruolo da grande potenza (avventure coloniali).
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
Autore: Matteo
Lo stato mira a sostenere le imprese private italiane ne settore metalmeccanico
attraverso le commesse militari che non possono essere più‟ espletate nei soli arsenali
statali: nel 1884 vengono fondate le acciaierie di Terni.
Nel 1885 si approvano due leggi:
- una che prevede premi di costruzione per il naviglio mercantile
- l‟altra che, rinnovando le concessioni alle società private che gestiscono le linee
ferroviarie, impone loro l‟acquisto di materiale rotabile di produzione nazionale
qualora il prezzo di questo non superi di più del 5% quello del materiale
equivalente fabbricato all‟estero.
Nel 1882 si allarga il suffragio abbassando la quantità di imposte minime da pagare
per averne diritto.
Le nuove maggioranze parlamentari lavorano alla costruzione di un Italia non più rurale
ma industriale e per raggiungere tale obiettivo si abbandonano le teorie liberiste e si
afferma che NON SI PUO’ PRESCINDERE DALL’INTERVENTO DELLO STATO se
si vogliono creare le condizioni adatte per lo sviluppo del settore manifatturiero.
A partire dal 1880 lo sviluppo industriale e marcato.
Cresce soprattutto la SIDERURGIA (triplica la prodzione di ferro rispetto al
decennio precedente) aiutata dalla protezione doganale ma grazie anche
all‟ammodernamento degli impianti (convertitori Bessemer e forni Martin-Siemens).
Piu‟ contenuto ma ragguardevole lo sviluppo del MECCANICO.
Cresce la CANTIERISTICA.
In difficoltà il settore SERICO ma si espande quello COTONIERRO, con i telai
meccanici sempre più diffusi che segnano la sconfitta di quanti lavorano a domicilio e
con propri telai a mano.
Si forma un nucleo di “capitani d‟industria”, consapevoli del ruolo che l‟imprenditoria
industriale deve svolgere per il Paese. Nel 1876 viene fondato “Il Corriere della Sera”.
Tra il 1892 e il 1894 una profonda crisi investe il settore bancario: nasce la
speculazione (edilizia), c‟è una tendenza generalizzata al ribasso dei titoli azionari. La
crisi bancaria è aggravata dal disordine nei meccanismi di emissione della carta
moneta (crisi e liquidazione della Banca Romana nel 1893 e caduta del primo governo
Giolitti).
Grandi flussi migratori dal Nord e dal Sud verso America e Argentina (le loro rimesse
contribuiranno allo sviluppo dell‟economia italiana).
Nel 1893 nasce la Banca d‟Italia che ha un ruolo centrale nell‟emissione di carta
moneta, anche se non ancora l‟esclusiva perché conservano il privilegio dell‟emissione
anche il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia.
Nel 1894 e nel 1895 nascono rispettivamente la Banca Commerciale Italiana e il
Credito Italiano alla cui costituzione concorrono capitali tedeschi: introducono in
Italia il modello della “banca mista” una banca dedita al finanziamento a medio e lungo
termine, oltre che a breve, interessata da vicino allo sviluppo del settore
manifatturiero di cui favorirà fortemente la crescita.
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Storia dello sviluppo economico – appunti lezioni
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STORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO A.A. 2010