La NOSTRA TERRA. LA NOSTRA ENERGIA.
Glorenza
IMPIANTO IDROELETTRICO
Castelbello/Val Venosta
Glorenza/Val Venosta
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■ Edificio esterno e sottostazione a monte di Sluderno
Energia pulita dall’Adige
per l’Alto Adige
L’impianto idroelettrico di Glorenza è ubicato in alta Val
Venosta e utilizza le acque dell’Adige e dei suoi affluenti Melz,
Arunda, Monte Maria, Serces, Puni e Saldura.
■ L’impianto ricade nei comuni di Curon Venosta,
Malles Venosta, Sluderno e Glorenza. Il bacino imbrifero complessivo è di 348 km2. Cuore dell’impianto è il lago di Resia, in cui vengono raccolte le
acque dell’Adige e dei suoi affluenti. La differenza
di altitudine tra l’opera di presa e la centrale è di
586,24 m.
La grande diga di sbarramento del lago di Resia è
situata a monte della località di San Valentino nel
comune di Curon. La diga in terra presenta un’altezza di 31,50 m e una larghezza di 467 m, mentre
il volume utile d’invaso è di 116 milioni di metri cubi.
In aggiunta, tramite pompaggio vengono immesse
nel sistema anche le acque del lago della Muta.
■ Canale di scarico nel bacino di compenso di Glorenza
■ Sala macchine in caverna
Storia dell’impianto idroelettrico di Glorenza
L’impianto costituisce il primo salto dei due grandi impianti idroelettrici della Val Venosta, costruiti in parte durante la seconda
guerra mondiale.
■ I progetti originari per lo sfruttamento dei laghi
di Resia (lago di Resia, lago di Mezzo e lago della
Muta) risalgono al 1910, anche se appena negli
anni Venti si poté dare inizio alla fase di concreta
progettazione. La “Società elettrica Alto Adige”,
successivamente inglobata nel gruppo Montecatini,
partì nel 1939 con i lavori preliminari, interrotti
poi nel 1943, ripresi nel 1946 e infine conclusi nel
1949. La messa in esercizio degli impianti di Glorenza e Castelbello, la cui costruzione è avvenuta
in parallelo, ha avuto luogo il 28 agosto 1949. Ai
lavori di costruzione hanno preso parte 7.000
lavoratori, per un totale di cinque milioni di ore
lavorative. La costruzione della diga in terra di
San Valentino, all’epoca della sua inaugurazione la
più grande in Italia e tra le maggiori in Europa, ha
consentito di unire i due laghi superiori, quelli di
Resia e di Mezzo.
I due abitati di Curon e Resia, sommersi dalle acque, sono stati ricostruiti in posizione più elevata.
A testimonianza dei tempi passati svetta tuttora
dalla superficie del lago il campanile di Curon.
Tecnologia e tradizione
> Corsi d’acqua utilizzati: Adige e affluenti
> Opera di ritenuta: Diga di sbarramento sul lago di Resia
> Anno di entrata in esercizio: 1949
> Bacino imbrifero: 348 km2
> Portata massima derivabile: 22 m3/s
> Salto nominale: 586,2 m
> Generatori installati: 2
> Turbine: 2 x 2 Pelton ad asse orizzontale
> Producibilità annua media: 248.740.000 kWh
> Potenza massima: 105 MW
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1.535,50 m
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1.501,01 m
1.498,10 m
Max. invaso
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schema impianto idroelettrico
L = 4.
1.519,50 m
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1498,10 m Livello statico max. invaso
Pozzo piezometrico
1.449,88 m
1.445,10 m
Ø2
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14,90 m
m
F. A
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73,00 m
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591,65 m
1.448,80 m
Pompaggio
1.439,96 m
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1.462,50 m
Lago
della Muta
1.438,50 m
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F. Adige
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116,14 m
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Ø 3,30 - 3,00 m
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906,45 m
Canale a pelo libero
900,50 m
899,90 m
898,70 m
Galleria in pressione
Galleria a pelo libero
Centrale in caverna
1.014,20 m
691,00 m
Condotta forzata
18,23 m
1.705,20 m
Gruppo di produzione 1
Gruppo di produzione 2
■ Sezione impianto idroelettrico di Glorenza
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planimetria
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Bacino di Glorenza
■ Planimetria dell’impianto idroelettrico di Glorenza
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Centrale
in caverna
Glorenza
GLORENZA
Legenda:
Scala:
SLUDERNO
0
1000
2000
3000
4000
Galleria in pressione
Condotta forzata
Energia pulita
dalla natura della Val Venosta
La ricchezza di corsi d’acqua della Val Venosta è dovuta alla presenza di ghiacciai sul lato orografico destro dell’Adige, i quali alimentano una serie di torrenti che si riversano nella Val d’Adige.
■ Già dalla metà del secolo scorso la produzione di
energia a partire dalle risorse idriche locali rappresenta
per l’Alta Val Venosta un fattore economico di importanza
vitale. Da quando l’Alto Adige ha conseguito maggiore
autonomia nel settore energetico, sia il territorio che la
gente che lo popola possono godere dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili, e in particolar
modo dell’energia idroelettrica.
La costituzione della SELEDISON ha rappresentato un
importante passo in direzione di una gestione energetica
in cui anche la Provincia ha facoltà decisionale. Per tutto
il tempo in cui la gestione idroelettrica era quasi esclusivamente in mano extra-regionale, i residenti locali hanno
mantenuto un atteggiamento di diffidenza nei confronti
dei concessionari esterni. Negli ultimi tempi i rapporti
sono andati migliorando, anche perché l’adozione di
pianificazioni ambientali mirate permette di venire
incontro alle esigenze dei singoli comuni.
Ciò costituisce un vantaggio per i cittadini e sembra
indicare una precisa direzione futura: l’intenzione di raggiungere una ancora maggiore indipendenza nell’approvvigionamento energetico all’insegna dell’ecologia in
Alto Adige.
Una società compartecipata
■ Costituita congiuntamente dalla Società Elettrica
SEL SPA: 27 percento delle quote
Altoatesina SEL SPA e dal colosso energetico italiano
Edison SpA, SELEDISON SPA è stata fondata nel 2000
allo scopo di gestire le due centrali idroelettriche di
Glorenza e Castelbello. Originariamente le due società
detenevano entrambe il 50 percento delle quote di
partecipazione.
SELFIN Srl: 15 percento (alla società - che riunisce
102 comuni altoatesini, cui fanno eccezione quelli
venostani, e 4 comunità comprensoriali - le quote
sono state cedute dalla SEL)
Successivamente il numero degli azionisti è aumentato
a seguito della cessione di azioni. Si ha così attualmente
la seguente situazione:
Comuni della Val Venosta: 8 percento delle quote
(acquisite dalla SEL). I comuni interessati sono:
Curon, Malles, Silandro, Laces, Castelbello-Ciardes,
Lasa, Sluderno, Glorenza, Martello, Prato allo Stelvio,
Senales, Stelvio e Tubre.
Edison SpA: 42 percento delle quote
Azienda Energetica SpA: 8 percento (quote acquisite
dalla Edison)
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impianto idroelettrico di Glorenza