La coltivazione della soia dalla A alla Z
Sarà la grande protagonista al Nord Italia della nuova Pac, perchè l’Unione Europea per i prossimi
sette anni ha decretato guerra alla monocoltura incentivando, attraverso le regole del greening, il
ritorno della rotazione. E non c’è dubbio che la soia, sostenuta anche da prezzi di mercato che da
quattro anno sono alquanto soddisfacenti e da una domanda di proteine in crescita, si riapproprierà
di quel posto importante nella rotazione che aveva 25 anni fa, quando sbarcò in Italia grazie al
Gruppo Ferruzzi. Non si arriverà a seminare 500.000 ettari di soia, ci si fermerà anzi alla metà, ma
sarà comunque un traguardo importante per il nostro paese che è importatore di soia dall’estero e
che è fortemente deficitario di proteine vegetali.
Rotazione
Nella rotazione la soia segue e precede bene qualsiasi coltura ad esclusione di colza e girasole, che
sono accomunate alla leguminosa da motivi di ordine parassitario. Il cosiddetto effetto soia si
manifesta dopo la coltura del grano tenero rispetto al mais, quindi è bene che la soia sia inserita tra
mais e grano oppure tra due colture di frumento piuttosto che tra due mais.
Sono da evitare suoli eccessivamente calcarei, perché procurano clorosi ferrica che limita la
formazione dei noduli e riduce l’accrescimento della coltura.
Per la preparazione del terreno alla semina, per la soia sono ideali i sistemi di minima lavorazione,
strip tiller e sodo.
Epoca di semina
L’inizio delle semine è posticipato rispetto al mais e comunque nel terreno ci devono essere
stabilmente 10 gradi. Il seme va posto a 2-4 cm di profondità come massimo con dose di seme
variabile in relazione alla precocità della varietà. Per varietà del gruppo I di maturazione si consiglia
un investimento di 35-40 semi/mq, mentre per varietà di tipo zero la densità può aumentare a 45-50
semi. La distanza tra le file di 45-50 cm.
L’inoculazione del seme
Poiché la maggior parte dei terreni italiani non ospitano la soia da parecchi anni, è fondamentale
apportare il batterio specifico che fissa l’azoto tramite inoculazione del seme utilizzando inoculi
liquidi o pastosi su veicolo di torba e grafite che vanno mescolati con il seme, fuori dalla luce
diretta e con l’aggiunta di piccole quantità di acqua. Normalmente in un terreno ben coltivato a soia
oltre il 50% dell’azoto assorbito proviene dalla fissazione dell’azoto atmosferico.
La seconda via di rifornimento di azoto è a carico dei noduli radicali. Una coltura di soia è ben
nodulata quando sulla radice si sono formati almeno 30 noduli attivi.
Verificare i noduli
Come riconoscere i noduli? Si sezionano alcuni tubercoli radicali che mettono in luce la colorazione
interna che dovrà risultare rosso mattone. Se non si sono formati i tubercoli si dovrà apportare azoto
sostitutivo, altrimenti non va dato azoto alla pianta.
Quando occorre dare azoto minerale
I casi in cui occorre un soccorso di concime azotato sono:
1. Periodo di semina molto piovoso e freddo. Si interviene con 40-50 kg/ha di azoto
2. Se dopo 2-3 settimane non si vedono noduli sulle radici. In questo caso si interviene con
100-150 kg/ha di azoto
Fosforo: 80 kg/ha metà in pre-semina e metà localizzato alla semina.
Potassio: 50 kg/ha interrato in pre-semina.
L’irrigazione è indispensabile
Per ottenere produzioni soddisfacenti la soia va irrigata, anche se richiede meno acqua del mais (50
mm in mano). Un sistema molto vantaggioso al fine di aumentare le rese per ettaro si è rivelata
l’ala gocciolante leggermente interrata per effettuare l’irrigazione a goccia, abbinata anche al
sistema di semina a strisce o strip tiller.
Il diserbo in pre-emergenza
Il controllo delle infestanti viene affidato generalmente e unicamente al post-emergenza; tuttavia il
diserbo di pre-emergenza permette di ridurre la carica di infestanti semplificando il trattamento
successivo, con un minore impatto fitotossico sulla pianta. Inoltre il pre-emergenza consente il
controllo delle malerbe difficili (chenopodio, abutilon, bidens, stramonio) e di ecotipi resistenti.
Prodotti e dosaggi in litri – kg/ha:
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Stomp Aqua 1-1,5 + Afalon DS 0,7-1 controllano chenopodio, portulaca, poligon., solanum,
crucifere e composite
Stomp Aqua 1-1,5 + Dual Gold 1-1,5 controllano graminacee, amaranto, chenopod.,
solanum, portulaca e poligon.
Ronstar FL 1-1,5 + Dual Gold 1-1,5 controllano graminacee, amaranto, solanum, chenopod.,
composite
Stomp Aqua 1-1,5 + Romin 600/Successor 600 1,5-2 controllano solanum, chenopod.,
poligon., portulaca e graminacee
Fedor 0,8-1 controlla graminacee, amaranto, chenopod., poligonacee, crucifere e portulaca
Dual Gold 1-1,25 + Afalon Ds 0,8-1 controllano graminacee, amaranto, composite,
portulaca, crucifere e chenopod.
Dual Gold 1-1,25 + Sencor WG 0,4 controllano graminacee, chenopod., amaranto,
composite, crucifere e poligon.
Stomp Aqua 1-1,5 + Sencor WG 0,4 controllano amaranto, chenopod., composite, crucifere,
poligon., solanum
Metric 1,5 controlla abutilon, chenopod., amaranto, poligon., composite e crucifere
L’aggiunta di Command 36 CS 0,25-0,30 amplia lo spettro di azione su abutilon, solanum,
portulaca, e composite difficili.
Il diserbo di post- emergenza
È il sistema più usato sulla soia. Contro le malerbe dicotiledoni si utilizzano i seguenti prodotti:
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Basagran SG/Blast SG 0,6-1,0 kg/ha + Olio 1-2 kg/ha da impiegare nei trattamenti precoci.
Se in epoca tardiva è bene usare dosi più elevate. Controllano chenopod, amaranto,
camomilla, crucifere, abutilon, bidens, solanum. Contiene cyperus ai primi stadi e
convolvolo a dosi più elevate.
Tuareg 0,7-1,25 l/ha da impiegare con soia da seconda unifogliata a fase di seconda
trilobata. Controlla abutilon, amaranto, solanum, stramonio, crucifere, persicaria, portulaca,
xanthium. Contiene convolvolo, calystegia, graminacee estive ai primi stadi.
Tuareg 0,7-1,25 l/ha+ Harmony 50 SX 7,5 10 g/ha da impiegare su soia da seconda
unifogliata a fase seconda trilobata. Controlla chenopod, abutilon, amaranto, stramonio,
fallopia, persicaria, portulaca, crucifere, solanum, xanthium. Attenzione: non perfettamente
selettivo alle dosi elevate e con alte temperature.
Corum 1,9 l/ha + Dash HC 0,25-0,5% da impiegare su soia da seconda unifogliata a prima
trilobata anche in interventi frazionati. Controllano solanum, crucifere, stramonio, xanthium,
amaranto, abutilon, persicaria, camomilla, portulaca, bidens.
Si può aggiungere un graminicida come Stratos.
Per controllare la sorghetta da rizoma, sono consigliati interventi tradivi prima della chiusura
dell’interfila con infestanti emerse dalla coltura e culmi oltre 30 cm di altezza. Alcuni prodotti in
litri/ha in 250-300 l/ha acqua:
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Agil 1,2
Fusilade Max 2
Leopard 5 EC 1,5
Targa Flo 1,5
Stratos Ultra 4
Select 0,6
Trattare su infestanti in pieno turgore vegetativo.
La scelta della varietà
Le esperienze degli ultimi anni, confermate dai risultati della sperimentazione sul confronto
varietale, confermano che le varietà medio-tardive sono più produttive dato che sfruttano al
meglio il maggior periodo di accumulo. È comunque sempre opportuno capire nel proprio ambiente
qual è il ciclo migliore per portare a casa il massimo della produttività.
Tra le varietà precoci si segnalano: Eiko (Agroqualità), Ascasubi (SIS), Bahia (SIS), Nikko
(Agroqualità).
Tra le medio-tardive si segnalano: Buenos (CGS), Adonai (Sivam), Celina PZO (Apsovsementi),
PR92B63 (Pioneer), Demetra (Syngenta), Hiroko (Agroqualità), Blancas (SIS), Atlantic (Renk
Venturoli), Dekabig (Agroqualità).
Un po’ di conti
Le rese della soia pian piano stanno aumentando: siamo già a una media di 36 ql/ha, quindi la
soglia dei 40 ql/ha, ritenuta necessaria per avere un adeguato rendimento economico, è un obiettivo
alla portata dei nostri agricoltori.
Il costo di coltivazione della soia si aggira attorno ai 900-1000 euro/ha contro 1800-2000 euro/ha
del mais. Le voci di costo che pesano di più sul mais sono relativi all’irrigazione, alla concimazione
e al seme. Per arrivare al medesimo margine lordo, ai 40 ql/ha della soia devono corrispondere 132
ql/ha di granella di mais.
Per quanto riguarda la redditività, con una quotazione della soia di 46 euro/ql i margini sono già
positivi con rese di 15-18 ql/ha, e arrivando a produrre 28 ql/ha il reddito netto arriva a 600
euro/ha. Se il prezzo della soia cala a 40 euro/ql, le rese che assicurano il pareggio con i costi di
coltivazione si aggirano attorno ai 20 ql/ha.
Soia in secondo raccolto: con 28 ql/ha, 600 euro di reddito lordo
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