Poste italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv.in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 – 45% DR Commerciale Business Ravenna - edizione straordinaria della pubblicazione bimestrale della società Terremerse Soc. Coop - n.4bis - Costo copia: 0,25 €
Finanziato con il contributo del Ministero Politiche Agricole e Forestali
D.M. n. 18779 del 29/11/2010
speciale cereali
a u t u n n o - ve r n in i
2012-2013
Gli specialisti del frumento
per una protezione all’avanguardia
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Syngenta è uno dei principali attori dell’agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di 26.000 persone in oltre 90 paesi che operano con un unico
proposito: sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita.
Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute; per relativa composizione e numero di registrazione si rinvia al catalogo dei prodotti o al sito internet
del produttore; leggere attentamente le istruzioni. ® Marchi registrati di una società del gruppo Syngenta.
Edizione straordinaria della Rivista
“Terremerse - Territori e Mercati in Rete”
edita da Terremerse Soc. Coop.
via Cà del Vento, 21 - 48012 Bagnacavallo (RA)
speciale cereali
a u t u n n o - ve r n in i
2012-2013
In uno scenario di mercato sempre più mutevole e alla luce dei risultati produttivi non brillanti della campagna
che si è appena conclusa, dovuta essenzialmente ad un andamento stagionale problematico in particolari zone
geografiche della nostra Regione - dove l’imprevedibilità dei fattori climatici è stata determinanta per i risultati
quantitativi delle produzioni cerealicole - l’impegno di Terremerse nel settore è finalizzato alla conferma di quegli
elementi chiave che stanno alla base della nostra cerealicoltura.
Pertanto, lo“ Speciale Cereali”, così come avvenuto negli altri anni, è uno strumento d’informazione aggiornato,
capace di riassumere in una logica di filiera tutte le indicazioni relative all’innovazione, alle tecniche colturali, alle
scelte varietali, ai sistemi di difesa e di nutrizione, alle esigenze del mercato di sbocco e dei consumatori, che
rappresentano il primo riferimento del nostro lavoro.
Ringraziamenti prove sperimentali:
Az. Fabri Guarini Dr. Cosimo - Camerlona (RA)
Az. Agr. Tedaldi Giancarlo e Alessandro - Anita (FE)
L’importanza economica e sociale della coltura del grano
nella filiera agroalimentare
Augusto Verlicchi
I mercati dei cereali tornano ad infiammarsi,
quali prospettive per le prossime semine?
Emilio Ferrari
Lavorazione del terreno e semina
Gianfranco Pradolesi, Giovanni Candolo
La concimazione del frumento
Valerio Bucci
Il controllo delle infestanti dei cereali a semina
autunno-invernale
Denis Bartolini
Difesa dei cereali
Gianfranco Pradolesi, Gianfranco Donati
Scarica la versione pdf dello Speciale Cereali da www.terremerse.it
Terremerse territori e mercati in rete - edizione straordinaria
Pubblicazione bimestrale della società Terremerse Soc. Coop. - n.4bis
Redazione: Giovanni Candolo (Direttore Resp.), Elisa Morigi (Coordinamento) e Pierluigi Papi.
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dei dati è Terremerse Soc. Coop., Via Cà del Vento 21, 48102 Bagnacavallo (RA).
INTRODUZIONE
L’importanza economica e sociale della
coltura del grano nella filiera agroalimentare
Augusto Verlicchi - Direttore Cerealproteici Terremerse
La coltivazione del grano rappresenta la coltura più
importante in tutto il mondo, in quanto è alla base dell’alimentazione umana.
Ci sono paesi in cui il 60% delle calorie della dieta giornaliera sono fornite direttamente dal grano, contro una media
nel mondo del 20%. Questo ci fa capire la sua importanza
nella dieta umana e come sia una risorsa strategica per
molti Paesi. È coltivato in poco più di 200 mln di ettari, e si
producono da 600 a 630 mln di tonnellate annue. Nei Paesi
industrializzati il grano è la coltura più importante, mentre
nei Paesi in via di sviluppo, al cui interno rientra la popolazione asiatica, è secondo dopo il riso. È pertanto prevedibile
che il grano insieme a riso e mais, così rilevanti nella dieta di
molte popolazioni, non caleranno nel tempo ma anzi, con
l’aumento demografico, incrementeranno le loro superfici.
Autorevoli fonti a livello mondiale stimano che nel 2030 il
mondo avrà bisogno di produrre il 40% in più di grano e di
raggiungere una produzione vicina ai 900 mln di tonnellate.
Storicamente la disponibilità di grano è sempre stata
abbondante, ma dagli anni 90 assistiamo a una riduzione
costante delle riserve mondiali dovuta ad un consumo che
oggi è quasi prossimo ai quantitativi prodotti annualmente.
Il grano è la coltura più commercializzata nel mondo e
questo lo rende anche coltura di soccorso, per eccellenza, grazie alla sua facile trasportabilità e stoccaggio.
Questi fattori permettono che questa commodities sia
sempre più strategica e non ci sorprende che il suo prezzo
sia aumentato velocemente negli ultimi anni. Quest’anno le
quotazioni di partenza risultano essere interessanti, complice anche la siccità che ha colpito molti Paesi produttori di
cereali, in particolare gli USA, la coltura del mais, e il trend
che si prevede è quello di un ulteriore incremento del suo
prezzo. Un trend che, se si avvererà, sarà certamente
positivo per i nostri produttori agricoli in quanto le rese
unitarie (anche se non in tutte le zone) sono state discrete,
ma che può creare tensioni ai Paesi importatori. Occorre
pertanto trovare il giusto equilibrio fra domanda e offerta
che consenta al produttore una remunerazione del proprio
lavoro e il recupero dei costi. Uno degli elementi di questo
equilibrio è certamente la resa produttiva che va ricercata
attraverso l’innovazione varietale e la tecnica agronomica.
Certo non è facile in quanto, spesso, dobbiamo fare i conti
con ostacoli non prevedibili quali gli andamenti climatici avversi (siccità quest’anno, andamenti stagionali molto piovosi
due anni fa). Per far fronte a ciò, è necessario che la ricerca
usi tutte le risorse a disposizione per cercare di mantenere
elevato il potenziale produttivo delle colture e stabile in
tutte le condizioni sub-ottimali; inoltre deve esse in grado di
proteggere le potenzialità produttive dalle malattie.
4
Noi pensiamo quindi che per mantenere nel settore agroalimentare questa filiera a livello competitivo, occorra che
il sistema governativo investa sempre più in una ricerca
finalizzata che consenta una ricaduta positiva sia a livello
economico sia sociale, senza mai dimenticare che le produzioni devono essere remunerative per chi le coltiva; qualsiasi
agricoltore, infatti, in qualsiasi parte del mondo si trovi, deve
poter contare sulla redditività della propria attività.
Inoltre, non dobbiamo mai dimenticare che il nostro Paese
è fortemente importatore di grano tenero e investire nella
ricerca in questo senso può permettere di migliorare la
nostra bilancia dei pagamenti e di rassicurare il consumatore sull’origine della materia prima.
Uno sguardo a medio termine
sulla politica Comunitaria
Dal 2005 ad oggi le due riforme della Pac hanno segnato
una svolta nella gestione dei mercati da parte della UE.
È noto a tutti, infatti, che le vecchie misure di mercato
sono state sostituite da politiche di sostegno al reddito.
Anche la proposta della Commissione per la nuova Pac
post 2013 continua su questa strada, proponendo misure
per un ulteriore indebolimento degli interventi di mercato.
Tutto questo in un panorama che ha visto, in particolare
negli ultimi 5 anni, una fortissima volatilità dei prezzi e la
diminuzione del potere negoziale dei singoli agricoltori.
La Commissione nel formulare le nuove proposte ha tenuto
conto che ci sarà un aumento della domanda mondiale di
cereali, ma che i mercati saranno sempre più caratterizzati
da un elevato grado di incertezza e di volatilità.
INTRODUZIONE
Per questo ha proposto una strategia tesa a migliorare il
funzionamento delle filiere attraverso i seguenti strumenti:
1.le O.P. e le A.O.P, le quali hanno il compito di programmare la produzione, adattare la domanda, concentrare l’offerta per una migliore commercializzazione e
per ottimizzare i costi di produzione;
2.le O.I. che sono le Organizzazioni Interprofessionali, con
il compito di migliorare la conoscenza e la trasparenza
del mercato, migliorare il coordinamento nell’immissione
sul mercato dei prodotti, migliorare l’orientamento della
produzione alle esigenze del mercato e dei consumatori;
3.i contratti che l’autorità pubblica può rendere anche
obbligatori, questi accordi contrattuali devono essere
scritti e negoziati dalle O.P.;
4.strumenti di gestione del Rischio, in particolare la
costituzione di fondi mutualistici;
5.trasparenza del mercato, compito questo demandato
alle O.I.
L’impegno di Terremerse
Ci fa piacere trovare anche nella politica della UE, la
conferma che la strada intrapresa da anni da Terremerse
è giusta. In particolare, la programmazione della produzione, la concentrazione dell’offerta, l’ottimizzazione dei costi
sono stati da sempre i nostri obiettivi, portati avanti sia
dalla Cooperativa sia attraverso l’O.P..
L’impegno di Terremerse nel settore cerealicolo, e più in
specifico dei cereali a paglia, è finalizzato alla conferma di
quegli elementi chiave che stanno alla base della nostra cerealicoltura e che si possono riassumere per il produttore
nella adozione delle buone pratiche agronomiche:
1.l’avvicendamento colturale, è un elemento importante e strategico per una cerealicoltura di qualità;
FRUMENTO TENERO
2010
2011 (provv.)
per Mercato interno in ton.
per pane e sostituti del pane
2.623.000
per pasta
45.000
per biscotteria/lievitati/mono638.000
dose da forno
per usi domestici
213.000
per pizze e altri usi alimentari
318.000
import farine
-11.000
Totale mercato interno
3.826.000
per Esportazioni in ton.
farine
60.000
paste miste (eq. farine)
30.000
Totale esportazioni
90.000
209.000
326.000
-10.000
3.789.000
Totale farine
Equiv. in frumento tenero ton.
3.916.000
5.287.000
Produzione Nazionale in ton.
2.952.800
2.le scelte varietali adeguate agli areali produttivi, la
fertilizzazione mirata e la difesa delle colture completano gli elementi chiave per lo sviluppo della moderna
cerealicoltura.
Le indicazioni che Terremerse fornisce attraverso la
propria Rete Tecnica e i diversi strumenti di divulgazione
quale è questo Speciale, sono il frutto di continui interventi di ricerca e sperimentazione condotti nei diversi
areali dalla nostra Cooperativa.
Le caratteristiche intrinseche derivate dalle adeguate tecniche produttive permettono, senza ombra di dubbio, di
affrontare i mercati di sbocco nelle migliori condizioni e
uscirne vincenti con altre produzioni locali e internazionali che spesso presentano disformità nelle caratteristiche
merceologiche. Compito di Terremerse è quello di salvaguardare e valorizzare la qualità prodotta in campagna; in
tal senso, i contratti di valorizzazione che anche quest’anno
proporremo trovano la loro massima efficienza se abbinati
a una gestione commerciale del prodotto fluida e disponibile per il mercato durante tutto l’arco della campagna
di commercializzazione. Per la realizzazione di politiche
commerciali di valorizzazione del prodotto sui mercati di
sbocco, è importante operare con elevati quantitativi e costanti nel tempo in quanto le industrie obbediscono a delle
logiche di economia industriale che si basano sulla fornitura
costante e omogenea per tutto il periodo di lavorazione.
Terremerse è anche per questo Socia dell’O.P. Cereali.
L’O.P. è nata per salvaguardare gli interessi dei produttori
attraverso la concentrazione dei volumi, la pianificazione
delle produzioni in funzione dei mercati di sbocco e lo
sviluppo di rapporti di partnership fra produzione e mercato, teso ad accrescere la catena del valore e garantire più
reddito alle imprese.
FRUMENTO DURO
2010
2011 (provv.)
per Mercato interno in ton.
per pasta
1.526.000
per pane
170.000
per usi domestici
30.000
import semole
-22.000
import pasta
-24.000
Totale mercato interno
1.680.000
per Esportazioni in ton.
semole
93.000
pasta
1.716.000
Totale esportazioni
1.809.000
80.000
1.788.000
1.868.000
3.888.000
5.249.000
Totale semole
Equiv. in frumento duro ton.
3.489.000
5.160.000
3.524.000
5.215.000
2.828.878
Produzione Nazionale in ton.
3.824.462
3.793.126
2.595.000
45.000
624.000
71.000
28.000
99.000
1.495.000
170.000
30.000
-12.000
-27.000
1.656.000
Tab. 1 - Fabbisogni e utilizzi dell’industria molitoria italiana.
Fonte stime: Italmopa pubblicate nel 2011 (Molini d'Italia, maggio-giugno 2012). Fonte dati sulle produzioni: Istat 2010 e 2011.
5
MERCATO
I mercati dei cereali tornano ad infiammarsi,
quali prospettive per le prossime semine?
Emilio Ferrari - Responsabile Acquisti Grano Duro e Semola, Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. - Parma
Dopo un’annata agraria 2011 “tranquilla” dove i raccolti
mondiali delle principali colture avevano garantito una disponibilità adeguata ai fabbisogni crescenti dell’umanità e
prezzi tutto sommato interessanti per gli agricoltori, il 2012
è stato di nuovo sconvolto dal ripresentarsi sulla scena di
due attori che in questi ultimi anni hanno stravolto le dinamiche dei mercati: il Cambiamento Climatico e la Globalizzazione.
Gli effetti del primo li abbiamo vissuti direttamente sulla nostra pelle. La presenza insistente dell’Anticiclone Africano
ci ha reso l’estate invivibile, con temperature costantemente sopra i 30°C, accompagnate da un deficit idrico che ha
martoriato le colture estive nella nostra regione. Lo sanno
bene gli agricoltori Ferraresi, che in molti casi hanno visto
ridursi le produzioni anche dei cereali a paglia (Fig.1 e 2).
20 30 40 50 60 70 80 90
Fig. 1 - Precipitazione: numero di giorni consecutivi sotto la
soglia di 5 mm - dal 01 maggio al 19 agosto 2012. Fonte Arpa.
Ma l’anomalia climatica non ha colpito solo l’Italia. Il Nord
Europa ha vissuto una situazione opposta, un anno senza
estate. Nel resto del mondo si sono verificate situazioni
estreme come le alluvioni della Russia meridionale o del
sud est asiatico, l’irregolarità del Monsone Indiano.
Ma l’anomalia più grave è sicuramente quella che ha col-300 -100 -50 -25 0 25 50 100 200 300
pito gli Stati Uniti, in particolare le regioni del Midwest; le
zone di elezione per la coltivazione del mais e della soia. Ed
Fig. 2 - Anomalia del Bilancio Idroclimatico (mm)
è qui che i fattori del Cambiamento Climatico e della Glodal 01/01/2012 al 19/08/2012. Fonte Arpa.
balizzazione hanno unito la loro azione devastante (Fig. 3).
A fronte di un'estate estremamente calda e siccitosa le
coltivazioni del mais negli stati più vocati a questa coltura hanno visto ridursi drasticamente le rese di un 20% o
più, portando il totale della produzione USA al di sotto dei
300 Mio di tonnellate. Si tratta di un numero che rende il
bilancio americano, che si presentava già molto tirato per i
crescenti impieghi nella produzione di bioetanolo, particolarmente critico.
Questa situazione ha causato un aumento drammatico delle quotazioni di questa coltura e successivamente anche
del grano, che pur presentando un raccolto abbondante,
viene impiegato come sostituto del mais nell’alimentazione
animale. La Globalizzazione, che rende tutti i mercati comunicanti tra loro, ha poi provveduto a trasmettere questi
aumenti ai mercati foraggeri di tutto il mondo.
6
Questo andamento di mercato assomiglia a quelle che si
è verificata nel 2010, dove tutte le quotazioni dei cereali
furono spinte al rialzo dalla drammatica siccità che colpì la
Russia.
Che insegnamento potremmo trarre dalle esperienze che abbiamo già vissuto nel recente passato?
Una prima considerazione è che i mercati si manterranno
in tensione almeno fino alla prossima primavera, quando
inizieranno ad esser disponibili i raccolti dell’emisfero Sud e
si inizierà a stimare l’entità dei nuovi raccolti del Nord del
mondo.
Nel frattempo l’unico fattore che potrebbe modificare il
quadro è un eventuale intervento politico.
È ormai nell’agenda internazionale dei prossimi incontri del
MERCATO
U.S. Drought Monitor - August 28, 2012 - valid 7 a.m. EDT
Intensity
DO Abnormality Dry
D1 Drought - Moderate
D2 Drought - Severe
D3 Drought - Extreme
D4 Drought - Exceptional
Drought impact types
Delineates dominant impacts
S Short-Term, typically <6 months
(e.g. agricolture, grasslands)
L Long-Term, typically >6 months
(e.g. hydrology, ecology)
Fig. 3 - The Drought Monitor focuses on broad-scale conditions. Local conditions may vary. See accompanying text summary for
forecast statements. released thursday, August 30, 2012 - Author : Brian Fuchs, National Drought Mitigation Center
http://droughtmonitor.unl.edu/
gli agricoltori ad aumentare le superfici coltivate ed ad ottimizzare le pratiche colturali. Questo spesso si traduce in un
aumento delle produzioni.
G20 una maggiore attenzione agli effetti del “caro cibo” soprattutto quando viene causato da fenomeni speculativi o
da distorsioni politiche. Per cui sarà meno probabile vedere
un bando alle esportazioni Russe di grano ed alcune banche
e fondi di investimento stanno riducendo la loro operatività
sulle commodity agricole.
Se poi vediamo quello che è successo nelle precedenti
occasioni caratterizzate dalle impennate delle quotazioni
delle commodity, è probabile che i prezzi elevati spingano
550,00
450,00
2007
2008
È così che ad anni di prezzi molto alti si succedono quotazioni in calo. Ma di solito si verificano anche spostamenti di
superfici tra le diverse colture.
Se infatti guardiamo agli andamenti delle quotazioni del grano duro, situazioni come quelle che si stanno verificando
2009
2010
2011
2012
400,00
350,00
300,00
250,00
200,00
150,00
100,00
Crop 2006/2007
Crop 2007/2008
Crop 2008/2009
Crop 2009/2010
Crop 2010/2011
Crop 2011/2012
LUG
AGO
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
AGO
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
LUG
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
GIU
LUG
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
AGO
SET
SET
OTT
NOV
DIC
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
AGO
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
50,00
Fig. 4 - Bologna Stock Exchange - Durum and Soft Wheat Price.
7
MERCATO
quest’anno, con spread in calo tra grano tenero e grano
duro, portano ad una riduzione delle superfici di quest’ultimo nelle zone in cui esiste una competizione tra le due
colture per l’impiego dei terreni, come il Nord Italia.
Semine maggiori di tenero portano spesso ad un aumento dello spread a favore del grano duro nella campagna
successiva, a causa di una minore disponibilità di questo
cereale.
Siamo convinti quindi, come Barilla, che quest’anno ci sia
l’opportunità di ottenere un buon margine dalla coltivazione del grano duro. Siamo però consapevoli che per l’agricoltore non è facile prendere una decisione del genere,
a fronte di quotazioni del grano tenero così attraenti.
È per questo motivo che Barilla propone per le semine
2012 una modalità di pricing che fornisce un’ulteriore garanzia per i redditi del coltivatore.
Il contratto prevede, infatti, la consueta modalità di determinazione delle quotazioni basata sui prezzi del grano duro
mercato di Bologna, più le maggiorazioni legate al contenuto proteico. Ma come garanzia aggiuntiva, per rendere
la coltura più competitiva, verrà corrisposto un prezzo mi-
nimo pari alla quotazione del grano tenero più un premio
aggiuntivo, a copertura dei maggiori costi di coltivazione
del grano duro.
Alla fine all’agricoltore verrà garantito il prezzo massimo
tra quello calcolato in base alle quotazioni di mercato del
grano duro o il prezzo ottenuto dalla quotazione del grano tenero maggiorata del premio aggiuntivo.
In tal modo il grano duro consegnato secondo il contratto
Barilla risulterà sempre più remunerativo del grano tenero.
Oltre all’aspetto del prezzo, per determinare il profitto del
coltivatore sono di fondamentale importanza i costi di coltivazione.
Per questo motivo a chi sottoscrive il contratto Barilla viene
offerta la possibilità di fissare un prezzo del grano che sia
rimunerativo dei costi di produzione.
Barilla è intenzionata a promuovere, in una logica di miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni, un
sistema di supporto alle decisioni (Granoduro.net) che,
integrato con le azioni di assistenza tecnica e agronomica
realizzata dalle strutture dei diversi areali, permette al cerealicoltore di ottimizzare il ciclo produttivo razionalizzando
i costi.
tutto sotto controllo!
GENIUS è il nuovo sistema di gestione elettonica della distribuzione del seme e del concime.
Grazie alla rapida e semplificata calibrazione garantisce il pieno controllo del dosaggio e permette
di modificarlo in tempo reale dalla cabina del trattore. GENIUS consente inoltre di annullare
il ritardo di inizio semina anticipando la distribuzione del prodotto alla partenza del trattore.
Tenendo monitorati tutti gli organi della macchina, la semina con GENIUS è un gioco da ragazzi!
8
BUONE PRATICHE
Lavorazione del terreno e semina
Gianfranco Pradolesi e Giovanni Candolo - Ricerca e Sviluppo Terremerse
Nella scorsa campagna le maggiori rese produttive di
frumento tenero e duro si sono ottenute nei terreni che
meglio avevano conservato una buona riserva idrica (es.
precessione con colture ben irrigate). Anche nella prossima stagione, visto l’estate fortemente siccitosa, le maggiori
riserve e le minori perdite idriche potrebbero essere la
chiave per massimizzare le rese.
Nelle colture non irrigue la quantità massima di acqua disponibile corrisponde con la quantità totale fornita dalle
precipitazioni. La massimizzazione della produzione può
essere raggiunta attraverso l’incremento della capacità di
captazione del suolo e la diminuzione delle perdite per
scorrimento e drenaggio profondo, nonché la riduzione
delle perdite per evaporazione diretta, conseguita con la
protezione del suolo dall’azione seccante del sole e con la
diminuzione delle perdite per capillarità e per trasferimento di vapore acqueo dal suolo all’atmosfera.
In generale, un terreno lavorato presenta una maggiore
presenza di macropori, una maggiore capacità di aria e una
minore resistenza alla penetrazione delle radici. In queste
condizioni, in particolare su terreno poco permeabile, si
favorisce notevolmente la velocità di infiltrazione a scapito
dello scorrimento superficiale, aumentando così il volume
di acqua infiltrata e facilitando il drenaggio, purché in assenza di una suola di lavorazione.
Nei terreni non lavorati, a causa della maggiore microporosità, si riscontra però un maggiore accumulo e conservazione di acqua, soprattutto in presenza di residui colturali superficiali che rallentano lo scorrimento e riducono
le perdite per evaporazione.
Da questi aspetti si evince che in condizioni di limitata disponibilità idrica, i terreni gestiti con tecniche di minima
lavorazione e non lavorazione mostrano una miglior capacità di stoccaggio idrico. Al contrario, con elevate precipitazioni e su terreni poco permeabili, dove possono
verificarsi ristagni idrici, spesso nefasti per il frumento, la
lavorazione del suolo è sicuramente consigliabile.
Naturalmente è necessario anche valutare altri aspetti
come ad esempio il tipo di coltura coltivata precedentemente. Se il frumento segue una coltura dicotiledone (magari ben irrigata come fagiolino o pomodoro) la semina su
sodo può garantire gli effetti positivi legati alle disponibilità
idriche.
Un discorso differente deve essere fatto per il mais, il sorgo o il ringrano, che ricordiamo essere tutte precessioni
fortemente sconsigliabili, dove l’interramento dei residui
colturali diventa fondamentale per ridurre il rischio micotossine e, in generale, per sfavorire tutte le malattie fungine che interessano trasversalmente i cereali.
9
TECNICA AGRONOMICA
Lavorazione del terreno
Dal punto di vista puramente agronomico nei nostri ambienti di coltivazione una lavorazione a profondità ridotta
è più che sufficiente per permettere l’ottenimento di discrete rese produttive.
In generale le tecniche consigliate sono:
• lavorazione ridotta a 20-25 cm di profondità;
• minima lavorazione a 10-15 cm di profondità;
• semina diretta su terreno non lavorato.
La lavorazione ridotta è da eseguirsi necessariamente
su terreni compattati, destrutturati, con distribuzione irregolare dei residui colturali.
Possibile con aratro polivomere o più convenientemente
con attrezzi discissori (chisel, combinati dischi + lance) che
presentano elevata capacità di lavoro.
L’utilizzo di aratri polivomere operanti a profondità non
eccessiva consente d'interrare convenientemente i residui
colturali, riducendo notevolmente la pressione delle malattie fungine (come ad esempio per la “fusariosi della spiga”
che porta alla presenza di micotossine nella granella).
La preparazione del letto di semina con erpice rotante
consente di ottenere una zollosità ridotta e un buon livellamento superficiale, premesse per una deposizione ed
interramento regolari del seme.
La minima lavorazione è la classica lavorazione effettuata con erpice a dischi su terreni di medio impasto,
privi di carreggiate e con giacitura regolare.
L’operazione di affinamento finale, con erpice rotante o
con fresa, va effettuata immediatamente prima della semina, per evitare che eventuali piogge compattino il terreno
affinato. Una tecnica che trova una certa diffusione è quella
che prevede l’allestimento di un cantiere di semina costituito da un erpice rotante accoppiato anteriormente alla
seminatrice: lo svantaggio dato dalla più ridotta velocità di
semina è controbilanciato dal vantaggio di poter effettuare
le due operazioni in un unico passaggio.
La semina diretta su terreno non lavorato presuppone che lo strato superficiale del terreno costituisca
già un habitat idoneo alla germinazione del seme ed allo
sviluppo delle piantine.
In particolare vanno escluse tutte le situazioni con terreni
costipati, con presenza di carreggiate profonde e in definitiva con bassa permeabilità del terreno. Poiché un terreno
non lavorato presenta una bassa macroporosità, in con-
Semi da deporre (num./m2)
900
800
piante obiettivo 350 al m2
700
piante obiettivo 400 al m2
600
500
400
300
200
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Emergenza di campo (%)
Fig. 1 - I semi da deporre sono in funzione dell’emergenza di campo stimata. Nel grafico sono rappresentate le due curve limite di
350 e 400 piante obiettivo al m2. In funzione dell’emergenza di campo prevista, il numero di semi da deporre varierà in conseguenza.
10
BUONE PRATICHE
Epoca e densità di semina
L’epoca ottimale per la semina del frumento tenero e duro
si colloca tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di
novembre. Per l’orzo tale periodo può considerarsi posticipato comprendendo tutto il mese di novembre.
dizioni di piogge elevate i ristagni idrici possono causare
notevoli perdite.
Normalmente le condizioni fisiche del terreno dipendono dalla coltura coltivata precedentemente. Bietola, girasole, medica e in generale le colture che lasciano pochi
residui consentono di effettuare l’operazione di semina
senza difficoltà. Il ristoppio del grano e la successione a
mais e sorgo sono prevalentemente da escludere, per i
problemi legati allo sviluppo di malattie fungine.
Siccome la presenza di residui vegetali può mantenere, a
livello superficiale, la temperatura bassa e l’umidità più elevata, e di conseguenza compromettere la germinazione
e l’attecchimento della coltura, è consigliabile l’impiego di
seminatrici da sodo che consentano la localizzazione della
concimazione fosfatica. Il fosforo localizzato fornisce il cosiddetto "effetto starter" delle piantine, ossia una loro più
pronta germinazione e accrescimento.
La dose di seme da utilizzare si ottiene partendo dall’
investimento di riferimento, che di norma si considera
uguale a 450 piante/m2 per il frumento tenero, 400 per il
frumento duro e 300 per l’orzo. L’emergenza in campo del
grano è influenzata da:
• qualità del letto di semina;
• qualità di semina;
• epoca di semina.
Dal grafico di fig. 1 si può vedere come in base alle piante
che ci si prefigge di avere, il numero di semi al m2 varia sostanzialmente dall’emergenza di campo prevista.
Normalmente è possibile considerare un’emergenza di
campo attorno il 90%. In funzione del numero di piante
per metro quadro e al peso di 1000 semi della varietà da
seminare si può risalire alla dose per ettaro da impiegare,
come illustrato in tab. 1.
Le dosi di seme calcolate vanno corrette in funzione di:
• qualità del letto di semina, che se grossolano o su sodo
vanno aumentate di un 5-10%, per la problematica legata alla corretta profondità di deposizione del seme;
• epoca di semina. È possibile ridurre la quantità di seme
del 10-15% in caso di semine precoci (prima metà di
ottobre) mentre per semine più tardive (novembre) è
opportuno aumentarle di un 10-15%.
Numero piante m2 (obiettivo per specie)
peso 1000 semi (g)
34
36
38
40
42
44
46
48
50
54
Orzo
300
350
Frumento duro
113
120
127
133
140
147
153
160
167
180
132
140
148
156
163
171
179
187
194
210
400
kg di seme per ettaro
151
160
169
178
187
196
204
213
222
240
Frumento tenero
400
450
151
160
169
178
187
196
204
213
222
240
170
180
190
200
210
220
230
240
250
270
Tab. 1 - Quantitativi di seme da impiegare (kg/ha) in funzione del numero di piante/m2 obiettivo e al peso dei 1000 semi della
varietà impiegata. Calcoli effettuati considerando un'emergenza di campo del 90%. In caso di previsione di un'emergenza più bassa,
le dosi vanno aumentate di conseguenza.
11
TECNICA AGRONOMICA
VARIETÀ CONSIGLIATE
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Varietà alternativa a taglia bassa, ciclo precoce, colore delle ariste nere. Ottima
resistenza al freddo e all’allettamento. Scarsa suscettibilità alla ruggine bruna, oidio e
Latinur
septoria. Elevato contenuto proteico, buona qualità del glutine e medio-elevato indice
di giallo.
Varietà alternativa a taglia media, ciclo medio-tardivo, colore delle ariste biancastro.
Buona resistenza al freddo e all’allettamento. Scarsa suscettibilità a ruggine bruna,
Levante
media a oidio e septoria. Elevato contenuto proteico, ottima qualità del glutine ed
FRUMENTO
elevato indice di giallo.
DURO
Varietà alternativa a taglia medio-alta, ciclo medio-tardivo, colore delle ariste nero.
Elevata resistenza al freddo e moderata all’allettamento. Scarsa suscettibilità a ruggine
Dylan
bruna, media a oidio e septoria. Buon contenuto proteico, ottima qualità del glutine
ed elevato indice di giallo.
Varietà alternativa a taglia media, ciclo medio, colore delle ariste bruno. Elevata
resistenza al freddo, all’allettamento e alla septoria, media all’oidio. Medio contenuto
Tiziana
proteico, buona qualità del glutine e medio indice di giallo.
Varietà alternativa, aristata, taglia medio-alta e ciclo medio. Resistente al freddo e
all’allettamento. Ottime caratteristiche molitorie e frattura della
FPS-FP Blasco moderatamente
cariosside “hard”. Scarsa suscettibilità a oidio, ruggine bruna e gialla e moderata a
septoria.
Varietà alternativa, aristata, taglia medio-alta e ciclo medio. Resistente al freddo e
FP
Aquilante all’allettamento. Buone caratteristiche molitorie e frattura della cariosside “soft”. Scarsa
FRUMENTO
suscettibilità a oidio, ruggine bruna e gialla e septoria.
TENERO
Varietà alternativa, aristata, taglia medio-alta e ciclo medio-tardivo. Resistente al freddo
FP
Altamira e moderatamente all’allettamento. Buone caratteristiche molitorie e frattura della
A GRANELLA
cariosside “medium”. Scarsa suscettibilità a oidio, ruggine bruna e gialla e septoria.
ROSSA
Varietà non alternativa, mutica, taglia media e ciclo medio-tardivo. Mediamente
FP
Aubusson resistente all’allettamento. Buone caratteristiche molitorie e frattura della cariosside
“medium-hard”. Scarsa suscettibilità a oidio, ruggine bruna e gialla e septoria.
Varietà non alternativa, mutica, taglia medio-alta e ciclo medio-tardivo. Buona resistenza
FP
Genesi al freddo e all’allettamento. Ottime caratteristiche molitorie e frattura della cariosside
“hard”. Media suscettibilità a oidio, ruggine bruna e gialla e septoria.
Varietà alternativa, aristata, taglia media e ciclo medio-precoce. Ottima resistenza
FP
A416 all’allettamento. Buone caratteristiche molitorie e frattura della cariosside “medium”.
Scarsa suscettibilità a oidio, ruggine bruna e septoria. Suscettibile a ruggine gialla.
Varietà non alternativa, mutica, taglia bassa e ciclo precoce. Ottima resistenza
FRUMENTO
all’allettamento e moderatamente al freddo. Ottime caratteristiche molitorie e frattura
TENERO
FP
Mieti
della cariosside “medium”. Media suscettibilità a oidio e ruggine bruna. Suscettibile a
A GRANELLA
ruggine gialla e septoria.
BIANCA
Varietà non alternativa, aristata, taglia medio-bassa e ciclo medio-tardivo. Ottima
al freddo e buona all’allettamento. Buone caratteristiche molitorie e frattura
FP
Trofeo resistenza
della cariosside “medium”. Scarsa suscettibilità a septoria e media a oidio, ruggine
bruna e gialla.
Varietà non alternativa, mutica, taglia media e ciclo medio-tardivo. Mediamente
all’allettamento. Ottime caratteristiche molitorie e frattura della cariosside
FB
Arkeos resistente
FRUMENTO
“soft”. Scarsa suscettibilità a septoria e ruggine bruna e gialla, mediamente suscettibile
a oidio.
TENERO
Varietà alternativa, mutica, taglia medio-alta e ciclo precoce. Buona resistenza al freddo
BISCOTTIERO
FB
Bisquit e all’allettamento. Ottime caratteristiche molitorie e frattura della cariosside “soft”.
Scarsa suscettibilità a oidio e ruggine bruna e gialla, mediamente suscettibile a septoria.
Varietà semi-alternativa a taglia media e ciclo medio-precoce. Moderata resistenza al
Cometa
freddo e buona all’allettamento. Poco suscettibile a oidio ed elmintosporiosi.
ORZO
Varietà non alternativa a taglia medio-bassa e ciclo precoce. Buona resistenza al freddo e
Amillis
moderata all’allettamento. Poco suscettibile a oidio e moderatamente ad elmintosporiosi.
DISTICO
Varietà non alternativa a taglia medio-alta e ciclo precoce. Buona resistenza al freddo e
Kelibia
moderata all’allettamento. Poco suscettibile a oidio ed elmintosporiosi.
Varietà non alternativa a taglia medio-alta e ciclo medio. Elevata resistenza al freddo e
Ketos
all’allettamento. Poco suscettibile a oidio ed elmintosporiosi.
ORZO
POLISTICO
Varietà alternativa a taglia medio-alta e ciclo medio-precoce. Buona resistenza al
Sonora
freddo e moderata all’allettamento. Poco suscettibile a oidio ed elmintosporiosi.
12
Concimazione
La concimazione del frumento
Valerio Bucci - Ricerca e Sviluppo Terremerse
Nei cereali autunno-vernini la concimazione rappresenta
un fattore di importanza determinante per le rese produttive e per le caratteristiche qualitative delle produzioni.
Nell’annata 2011/2012 la efficienza degli interventi fertilizzanti è stata influenzata in modo decisivo dall’andamento
climatico, in particolare dalla disponibilità idrica: è utile e
necessario affrontarne l’esame con attenzione, con l’aiuto
di grafici e tabelle, per meglio comprendere i motivi dei
risultati ottenuti e trarne insegnamenti utili anche per la
prossima annata che si va ad impostare.
Temperature
Per quanto riguarda le temperature minime abbiamo registrato valori bassi nella seconda decade di dicembre e molto
bassi nella seconda decade di febbraio, in seguito all’evento
nevoso che ha caratterizzato soprattutto l’area sud-est della
provincia di Ravenna e la provincia di Forlì-Cesena: grazie
alla copertura nevosa le minime raggiunte, pur ragguardevoli, non hanno danneggiato le piantine di frumento.
Un fattore limitante, invece, è stato quello delle temperature massime e medie raggiunte a partire da fine maggio
e per tutto giugno, che sono state notevolmente superiori
alla media e che hanno accelerato la conclusione del ciclo
della coltura, allontanando le rese e le qualità conseguite
dal potenziale che, fino ad allora, era apparso elevato, soprattutto in provincia di Ravenna.
.
35,0
45,0
30,0
40,0
25,0
20,0
pioggia (mm)
35,0
T° min (°C)
T° max (°C)
30,0
10,0
20,0
5,0
15,0
0,0
10,0
-5,0
5,0
-10,0
0,0
3° ap
r
1° m
ag
2° m
ag
3° m
ag
1° gi
u
2° gi
u
3° gi
u
1° n
ov
2° no
v
3° no
v
1° d
ic
2° d
ic
3° d
ic
1° ge
n
2° ge
n
3° ge
n
1° fe
b
2° fe
b
3° fe
b
1° m
ar
2° m
ar
3° m
ar
1° ap
r
2° ap
r
mm
25,0
°C
15,0
Decadi
Fig. 1 - Andamento delle temperature minime, massime e delle precipitazioni decadali a Ravenna, nel periodo novembre 2011 - giugno 2012.
13
TECNICA AGRONOMICA
Precipitazioni
Le precipitazioni nell’arco di tempo interessato dalla coltivazione del frumento sono state molto limitate e, come riportato in tab.1, notevolmente inferiori alla media del periodo
(-42% rispetto alla media delle 8 annate precedenti). Le differenze più rimarchevoli e particolarmente incidenti per la
coltura sono state quelle di dicembre, gennaio e marzo: per
quanto riguarda il mese di febbraio bisogna distinguere le
aree romagnole prossime alla via Emilia, che hanno goduto
di precipitazioni nevose da 70 a 150 cm a seconda delle
zone, da quelle a nord della provincia di Ravenna, che hanno
visto 50-70 cm di neve, a quelle ferraresi che hanno avuto
solo da 20 a 40 cm di neve, fra l’altro molto irregolari a causa
del vento. In queste ultime aree la carenza idrica è stata
fortissima, al punto che alcuni imprenditori hanno ritenuto
opportuno irrigare il frumento, scelta controcorrente ma
positiva, perché ha consentito di conseguire produzioni
pressoché doppie rispetto ai campi di cereali autunnovernini non irrigati. Ciò non significa certo che l’irrigazione
diventerà una consuetudine per il frumento, però in quelle condizioni colturali la risoluzione della carenza idrica ha
permesso la solubilizzazione dei nutrienti e la loro immissione nella soluzione circolante, con la possibilità da parte
della coltura di assorbire azoto che fino ad allora, pur di
fronte a cospicue fertilizzazioni, era stata molto limitata,
con riflessi negativi in particolare sull’accestimento.
Mese
Annata
2011-12
Delta
2011-12
rispetto
alla media
Media annate
2004-2011
novembre
65,4
60,0
5,4
dicembre
27,2
59,1
-31,9
gennaio
7,2
53,0
-45,8
febbraio
39,4
49,9
-10,5
marzo
0,6
75,8
-75,2
aprile
52,8
47,5
5,3
maggio
54,0
51,8
2,2
giugno
2,0
28,8
-26,8
248,6
426,0
-177,4
totale
Tab. 1 - Precipitazioni a Ravenna nel periodo di coltivazione
del frumento a confronto con la media degli 8 anni precedenti.
Bando che ha a Santerno la falda raramente è andata sopra
ai 2 metri di profondità, livello che non consente all’apparato radicale delle colture di usufruire dell’acqua di falda.
Molto significative le differenze di profondità di falda rispetto l’annata precedente, in particolare per l’area di Santerno, da 50 a 150 cm di differenza a seconda dei mesi.
Campo concimazione Terremerse
I dati ricavati dal campo concimazione di Terremerse, realizzato presso l’azienda Fabri Guarini di Camerlona (RA),
confermano che in quest’annata la concimazione ha avuto
poca influenza sulle rese, che hanno presentato piccole variazioni a fronte di strategie di concimazione molto diverse.
Altezza della falda
La disponibilità idrica non è stata aiutata dalla falda freatica
che è stata molto profonda fin dalla semina del frumento,
in quanto si veniva da un periodo estivo e di inizio autunno
con scarse precipitazioni, e non si è mai rimpinguata. Sia a
0
2011 - 2012
-50
2010 - 2011
-100
-150
-200
-250
-300
bre
vem
no
re
mb
e
dic
o
nai
gen
io
bra
feb
rzo
ma
le
i
apr
o
ggi
ma
gno
giu
Fig. 2 - Andamento della profondità di falda, in centimetri, nella località di Bando (Fe) nel periodo novembre-giugno: confronto
2010/11 con 2011/12 (Dati Canale Emiliano Romagnolo).
14
Concimazione
0
2011 - 2012
-50
2010 - 2011
-100
-150
-200
-250
-300
bre
vem
no
re
mb
e
dic
o
nai
gen
io
bra
feb
le
rzo
i
apr
ma
o
ggi
ma
gno
giu
Fig. 3 - Andamento della profondità di falda in centimetri,nella località di Santerno (Ra) nel periodo novembre-giugno: confronto
2010/11 con 2011/12 (Dati Canale Emiliano Romagnolo).
Molto significativa, invece, l’influenza della concimazione azotata sul tenore proteico (vedi fig. 4): viene quindi ribadita l’importanza di una attenta gestione della concimazione se ci si
pone l’obiettivo di fare rientrare le proprie produzioni di frumento nei valori di massima remunerazione per le proteine.
Impostazione della concimazione per la prossima
campagna
La corretta concimazione del frumento si imposta tenendo conto: a) del terreno; b) della precessione colturale;
c) della produzione attesa; d) dei tempi di assorbimento
degli elementi nutritivi.
17
test 0 azoto
Terreno
Terremerse ha fortemente insistito presso i suoi associati
affinché dispongano delle analisi dei terreni che hanno in
coltivazione: queste risultano importanti anche per la coltivazione del frumento, perché con i dati analitici si possono
prendere in esame:
▶la tessitura, che influenza notevolmente l’entità ed i
tempi del rilascio degli elementi nutritivi;
▶la dotazione di sostanza organica, che è uno dei
fattori principali di fertilità del suolo;
▶il tenore di fosforo e potassio, per valutare se è necessaria una integrazione con questi fondamentali macroelementi.
media tesi concimate
16
15
14
15,89
13
16,09
12
11
10
12,25
11,45
9
Grano tenero Blasco
Grano duro Levante
Fig. 4 - Prova concimazione frumento– Terremerse 2012 – Confronto del tenore proteico del testimone non concimato con la
media delle tesi concimate.
15
TECNICA AGRONOMICA
Precessione colturale
Una precessione colturale favorevole (foraggere, orticole)
o depauperante (sorgo, soia, ristoppi) influisce sulla fertilità residua e quindi sulla potenzialità produttiva del cereale
autunno-vernino. Con precessione colturale sfavorevole
e/o con cattive condizioni del letto di semina acquisisce
maggiore importanza la concimazione alla semina, per la
quale consigliamo l’impiego di un concime organo-minerale
come Nutrigran Top (12-24,5) o Nutrifos (8-15), che contengono fosforo molto assimilabile grazie alla interazione
con la sostanza organica ed una quantità di azoto adeguata
per fare superare al frumento i primi mesi di coltivazione.
Produzione attesa
Gli asporti vengono calcolati in base alla produzione che si
ritiene di conseguire. Con una produzione di 7 tonnellate
di granella (senza considerare la paglia) si asportano circa
180 unità di azoto, 80 di Fosforo e 120 di Potassio.
Dai numerosi anni di sperimentazione, condotta anche
dalla Ricerca e Sviluppo Terremerse, risulta ormai in
modo indiscutibile che per la produzione di proteine risulta fondamentale l’azoto, in particolare nella fase che va
dalla spiga a 1 centimetro fino alla fioritura.
Tempi di assorbimento degli elementi nutritivi
Per una ottimale gestione dell’azoto è necessario considerare che tutte le forme azotate presenti nel terreno o
apportate con la concimazione vengono trasformate in
forma nitrica, molto disponibile per le piante ma che, non
essendo trattenuta dal suolo, è soggetta a dilavamento e
quindi può originare spreco di unità fertilizzanti e inquinamento delle falde.
In conseguenza di ciò è necessario concimare tenendo conto degli asporti del momento e privilegiando fertilizzanti a
cessione graduale dell’azoto, come gli organo-minerali ed
altri, che sono assai meno esposti al rischio di dilavamento
in quanto rendono disponibile l’azoto in modo progressivo,
che asseconda i flussi di assorbimento delle colture.
16
I fertilizzanti a cessione graduale sono molto indicati per
la concimazione azotata di epoca accestimento, in cui le
richieste del frumento sono abbastanza limitate ma protratte nel tempo. In linea di massima si può considerare
di distribuire il 60-70% dell’azoto necessario con questa
tipologia di fertilizzanti azotati, tra cui spicca EmerN 35
per la sua costanza di performance nelle diverse annate;
la quota restante va somministrata alla botticella con fertilizzanti azotati a pronto rilascio.
Per il frumento sono molto importanti anche altri elementi nutritivi e cioè lo zolfo e il rame.
Il frumento asporta circa 40 unità di zolfo per 7 tonnellate di produzione e, se assorbito entro la fase di levata,
esplica una influenza favorevole sulla produzione di proteine: con la distribuzione di EmerN 35 si fornisce anche
una buona parte dello zolfo necessario alla coltura.
Il rame è il microelemento chiave per i cereali autunnovernini: favorisce lo sviluppo dell’apparato radicale, l’ispessimento delle pareti cellulari e del fusto (che limita
l’allettamento ed i danni da freddo), aumenta la fertilità della spiga e agevola la sintesi proteica. Il rame viene
assorbito nel corso del periodo invernale e può essere
somministrato per via fogliare in miscela con il diserbo.
Quando si interviene per la difesa fungicida in fioritura
è consigliato l’abbinamento con un concime fogliare, per
fornire azoto, ma non solo, in una modalità che ne rende
pronta la disponibilità e consente di stabilizzare e di incrementare le rese ed i tenori proteici: ciò è di interesse
in particolare per le varietà con caratteristiche molitorie
di pregio.
Fig. 5 (pagina accanto)
Percorso decisionale per le scelte
di concimazione del frumento.
Concimazione
Concimazione del frumento
Precessione favorevole
Suolo ben preparato
Dotazione elevata in fosforo
Concimazione
pre semina
Non indispensabile,
ma utile
Lavorazione del suolo pre semina
Dotazione bassa in fosforo
Sì
Concimazione
localizzata
alla semina
Quantità
complessiva
di azoto
NO
Precessione depauperante
Resa attesa alta
Tenore proteico valorizzato
Piogge dilavanti
Elevata
Medio-bassa
Possibilità di entrare anche 3 volte
con lo spandiconcime
Concimazione solo con Azoto
Possibilità di ri-concimare in caso
di dilavamento
Suolo non lavorato
Valorizzazione delle unità fertilizzanti
Dotazione media o elevata in fosforo
Sì
NO
Precessione favorevole
Rese attese medio-basse
Tenore proteico non valorizzato
Scarse precipitazioni
Precessione depauperante
Suolo mal preparato
Varietà che accestisce poco
Dotazione media o bassa in fosforo
Impiego
EmerN35
(azotato a cessione
graduale)
Volontà di ridurre gli ingressi in campo
Concimazione anche con Zolfo
Mitigazione del rischio dilavamento
Sì
17
DISERBO
Il controllo delle infestanti dei cereali
a semina autunno-invernale
Denis Bartolini - Ricerca e Sviluppo Terremerse
Al fine di ricercare una sempre maggiore competitività
delle colture cerealicole si è oramai assistito a una razionalizzazione degli interventi di diserbo chimico, con la necessità di effettuare un unico trattamento atto ad eliminare
contemporaneamente tutte le infestanti sia graminacee sia
dicotiledoni. Avendo a disposizione una vasta gamma di
erbicidi in grado di risolvere anche le situazioni più difficili,
diventa fondamentale scegliere oculatamente il periodo in
cui intervenire, da definire in base alla reale presenza delle
infestanti e all’organizzazione aziendale.
Le tradizionali applicazioni di pre-emergenza, da effettuarsi
subito dopo la semina, interessano attualmente limitatissime
superfici e possono garantire un certo successo, confidando in un favorevole andamento pluviometrico autunnale, in
particolare nelle aziende con ridotte infestazioni di specie
annuali. I trattamenti di post-emergenza precoce autunnali
e di inizio inverno, contrariamente a quando avviene in altri
paesi del nord Europa, non hanno avuto grande diffusione
nel nostro Paese, soprattutto a causa della frequente difficoltosa agibilità dei terreni, e sono limitati solo ai casi di precoci ed eccezionali infestazioni, o quando è stata trascurata
la pulizia dei letti di semina con le lavorazioni meccaniche o
con trattamenti con erbicidi ad azione totale.
I trattamenti di post-emergenza di fine inverno, da effettuarsi orientativamente a partire da metà febbraio al
termine delle forti gelate invernali, si sono maggiormente
diffusi nelle aziende che devono gestire grandi superfici,
grazie alla possibilità di utilizzare gommature a sezione
larga e volumi d’irrorazione relativamente ridotti, aumentando in tal modo la capacità lavorativa delle macchine.
Con la consapevolezza che questi trattamenti precoci
presentano numerosi vantaggi, quali la possibilità di utilizzare dosaggi minimi di etichetta su infestanti nei primi
stadi di crescita e soprattutto di ridurre consistentemente i deleteri fenomeni di competizioni delle malerbe,
occorre tuttavia considerare che la maggior parte dei
trattamenti di post-emergenza viene effettuata più tardivamente, cioè dalla fase di pieno accestimento alla levata
dei cereali, nel periodo compreso orientativamente tra
metà marzo e metà aprile, sia per abitudine consolidata
da anni sia per questioni operative.
Questi interventi posticipati si prestano maggiormente a
risolvere i problemi derivanti dalle infestazioni più tardive
delle specie perenni, quali Cirsium arvense, Convolvulus
arvensis e anche Equisetum spp..
Foto 1 - Infestazione di Avena e crucifere
19
TECNICA AGRONOMICA
350
300
agosto
250
settembre
1-15 ottobre
2008
2009
Totale
200
150
100
50
0
2004
2005
2006
2007
2010
2011
Graf. 1 - Andamento piovosità agosto-ottobre (pianura Ravennate).
Analisi della campagna
2011-2012
Come evidenziato nel grafico 1, sempre più frequentemente il periodo estivo e di inizio autunno è caratterizzato da
scarse precipitazioni piovose che, oltre a determinare difficoltà nella preparazione dei terreni, impedisce la normale
dinamica di emergenza delle infestanti.
La scorsa campagna cerealicola è stata caratterizzata da un
tendenziale anticipo delle semine, la maggior parte delle
quali è stata effettuata nel mese di ottobre con brevi interruzioni causate da soli due eventi piovosi dell’ultima decade
del mese. Queste due piogge hanno determinato la germinazione e lo sviluppo della prima ondata di infestanti, con
gravi problemi soprattutto agli impianti di frumento seminati
su sodo in successione a erba medica. In queste situazioni
sono state registrate forti infestazioni di graminacee (Lolium
e Poa in particolare), con la necessità, in quasi tutti i casi, di
dover intervenire prima dell’inizio dell’inverno con prodotti
specifici per limitare i fenomeni di competizione iniziale.
Altri casi problematici sono stati rilevati nei seminativi in
rotazione con colture sementiere, quali coriandolo, crucifere e anche con bietola portaseme, le cui prime abbondanti
germinazioni sono state efficacemente eliminate con applicazioni autunnali di solfoniluree.
Per quanto concerne tradizionali trattamenti di postemergenza di fine inverno e primaverili, gli stessi sono stati
condizionati dalle abbondanti nevicate della prima metà del
mese di febbraio, con particolare intensità nelle zone del
ravennate e soprattutto del forlivese. In ogni modo il repentino asciugamento dei terreni ha permesso l’inizio delle
applicazioni già a partire dalla prima decade i marzo, quando
erano già emerse numerose infestanti sia graminacee sia
dicotiledoni. Come nella annate precedenti interventi troppo anticipati hanno esposto i seminativi alle germinazioni
tardive delle specie a nascita più scalare, quali Ammi majus,
crucifere (Myagrum, Rapistrum, Sinapis) e alla posticipata
ripresa vegetativa delle piante di erba medica sopravvissute
al trattamento di bonifica di pre-semina con glifosate.
Dal punto di vista della composizione delle infestazioni
non sono state segnalate particolari variazioni per quanto
riguarda le specie dicotiledoni, mentre fra le graminacee
è stato rilevato un tendenziale aumento della presenza di
Avena, un calo di Lolium e la sempre lenta diffusione delle
differenti specie di Phalaris. Fra le specie perenni i problemi più gravi sono stati determinati dal tardivo sviluppo
Dose consigliata (l/ha)
Diserbante
Graminacee e
dicotiledoni comuni
nei primi stadi
di sviluppo
Crucifere e
ombrellifere
sviluppate
Ricacci di sorgo
Erba medica
3
4-5
3-4
5-6
glifosate (360 g/l)
(Touchdown, Taifun, ecc.)
Tab. 1 - Trattamenti di pre-semina.
20
DISERBO
di Convolvulus arvensis (vilucchio), con necessità, in alcuni
casi di provvedere ad interventi molto posticipati per non
rendere difficoltose le operazioni di trebbiatura.
Trattamenti di pre-semina,
pre-emergenza e post-emergenza precoce
La bonifica dei terreni da eventuali infestanti già emerse
e la distruzione dei residui delle colture in precessione ai
cereali è diventata ormai una pratica consolidata e che
permette di partire con il piede giusto per facilitare la
successiva e necessaria gestione delle infestazioni.
Le applicazione di glifosate (Touchdown, Taifun) alle dosi
appropriate per ogni tipo di condizione (tabella 1) sono
indicate il tutte le situazioni e indispensabili nelle semine
su sodo, in particolare dopo erba medica.
Ribadendo che i trattamenti di pre-emergenza interessano solo limitatissime superfici caratterizzate da ridotte
infestazioni, in caso di preoccupanti e precoci emergenze
di specie graminacee (Lolium ed Alopecurus in particolare), se i terreni risultano agibili possono trovare una valida
giustificazione interventi di post-emergenza precoce, a
partire dalle 3 foglie delle colture, con formulati a base di
clortoluron (tabella 2).
Trattamenti di post-emergenza
Anche se ogni campagna cerealicola è caratterizzata da andamenti climatici molto differenziati sia per quanto riguarda le temperature sia per i livelli di piovosità nelle differenti
fasi del ciclo vegetativo delle colture, in linea di massima si
possono individuare le epoche d'intervento ottimali nel
momento in cui si riesce ad esercitare la massima efficacia
erbicida ai minori costi possibili, eliminando il più anticipatamente possibile gli effetti competitivi provocati dalle
infestanti. In tale ottica si possono ipotizzare due epoche
Diserbante
Dose/ha
(l o kg)
pendimetalin
(Stomp Aqua)
1,5-2
+
linuron
(Linuron Sipcam Flow)
0,5
clortoluron (700 g/l)
(Dicuran 700 FW)
2-2,5
clortoluron + diflufenican
(Algor Platin)
2,25-2,5
Epoca
applicazione
Foto 2 - Infestazione precoce di Lolium .
ben distinte per l’esecuzione degli ormai unici trattamenti
erbicidi di post-emergenza:
▶a partire da inizio marzo in presenza di sole specie
graminacee e dicotiledoni annuali su colture a inizio
accestimento;
▶da metà marzo alla prima decade di aprile, su cereali
a fine accestimento o all’inizio della levata con infestazioni ridotte e con presenza di specie perenni, quali
Cirsium, Equisetum, Convolvulus, ecc.
Settore d'impiego
grano
tenero
grano
duro
orzo
pre-emergenza
✹
✹
✹
post-emergenza
precoce
✹
✹
✹
post-emergenza
precoce
Note
utilizzare su terreno
finemente
preparato,
possibilmente rullato
e con seme ben
ricoperto
evitare i terreni
molto sciolti
✹
✹
✹
Tab. 2 - Trattamenti di pre-emergenza e post-emergenza precoce (no DPI).
21
TECNICA AGRONOMICA
In tutte le situazioni, comunque, rimane fondamentale un
attento monitoraggio dei seminativi già alla fine dell’inverno, in modo da individuare il più esattamente possibile
il tipo e il reale grado di infestazione e quindi scegliere
al meglio l’epoca ottimale in cui utilizzare gli erbicidi più
idonei ad ogni situazione.
l’efficacia della solfonilurea su Veronica hederifolia, Fumaria
officinalis ed anche Vicia spp..
Al di fuori dei Disciplinari di produzione integrata è utilizzabile anche l’associazione di ioxinil + MCPP (Mextrol
Plus), che presenta una spiccata azione sulle differenti
specie di Veronica.
Quando non sussistono più gravi rischi di gelate notturne
si possono iniziare le applicazioni con erbicidi ad azione
ormonosimilie, addizionando alle solfoniluree (Logran o
Granstar Ultra SX), con presenza di Galium aparine, dosi
medio-ridotte di fluroxipir (Tomagan). In presenza di
infestazioni miste, compreso Galium e Sylibum marianum
(cardo mariano) ed anche dicotiledoni perenni sono più
giustificate le miscele ad ampio spettro d’azione, quali fluroxipir + clopiralid + MCPA (manta Gold o Ariane II). In
caso di presenza di specie perenni a sviluppo più tardivo,
tra cui Equisetum spp., possono risultare convenienti anche
le applicazioni con i classici composti ormonici a base di
MCPA (U46 M Class), considerando attentamente il periodo di carenza, che attualmente è di 70 giorni.
Infestanti dicotiledoni (tabella 3)
Nelle epoche di trattamenti più anticipate sono da privilegiare erbicidi non influenzati dalle temperature, in
quanto si possono ancora verificare gelate notturne, scegliendo tra triasulfuron (Logran) e tribenuron-metile +
tifensulfuron-metile (Granstar Ultra SX), caratterizzati da
una buona efficacia sulla maggior parte delle specie annuali, escluse Veronica hederifolia, Fumaria officinalis e Galium
aparine. Se i problemi sono determinati prevalentemente
da quest’ultima infestante è giustificato l’impiego di florasulam (Azimut).
Al termine dei periodi più freddi, con non eccessiva presenza di Galium aparine, è impiegabile la miscela tribenuronmetile + MCPP-P (Granstar Power SX), che completa
Diserbante
triasulfuron
(Logran)
Dose/ha
(l o kg)
Settore d'impiego
Periodo
di carenza
grano grano
(gg)
tenero duro orzo
0,037
✹
✹
tribenuron-metile +
tifensulfuron-metile
(Granstar Ultra SX)
0,040-0,050
✹
✹
florasulam
(Azimut)
0,100-0,125
✹
✹
✹
-
triburon-metile +
MCPP-P
(Granstar Power SX)
1,090
✹
✹
✹
-
ioxinil + MCPP
(Mextrol Plus)
1,5-2
✹
✹
✹
60
fluroxipir + clopiralid +
MCPA (estere)
(Manta Gold)
2,5-3
✹
✹
✹
70
fluroxipir + clopiralid +
MCPA (sale)
(Ariane II)
3,5-4
✹
✹
✹
0,5-0,7
✹
✹
2-3
✹
✹
fluroxipir
(Tomagan)
MCPA
(U 46 M Class)
Tab. 3 - Trattamenti di post-emergenza (dicotiledoni).
22
✹
-
Infestanti
controllate
Note
Dicotiledoni comu- Utilizzare bagnante
ni (esclusi Galium,
non ionico
Veronica e Fumaria) o Codacide
Dicotiledoni comuni
(esclusi Veronica e
Fumaria)
Dicotiledoni comuni
(compresi Veronica,
Fumaria e Galium
poco sviluppato)
Veronica, Fumaria
e Galium poco
sviluppato
Utilizzare bagnante
non ionico
o Codacide
70
Dicotiledoni annuali
(compreso Galium
e cardo mariano) e
perenni
Attenzione a
frutteti e vigneti
limitrofi per
fenomeni di deriva
✹
-
Galium, Convolvulus
✹
70
-
Utilizzare in miscela
con solfoniluree
No DPI
Utilizzare preferibilmente in miscela
con solfoniluree
Cardo mariano,
Utilizzare preferiFumaria, Convolvulus, bilmente in miscela
Equisetum
con solfoniluree
DISERBO
Infestanti graminacee (tabella 4)
Con esclusiva presenza di Avena ed Alopecurus mantengono
ancora una piena validità gli interventi con clodinafop-propargile (Topik 80 EC) ed anche con fenoxaprop-p-etile
(Foxtrot). Quando ci si trova di frontoe ad infestazioni più
complesse, con presenza anche di Lolium e Phalaris, una
garanzia di risultato viene fornito dai trattamenti con le
innovative miscele di clodinafop-propargile + pinoxaden
(Traxos Pronto) ed anche con il solo pinoxaden (Axial
Peronto), quest’ultino selettivo anche per i seminativi di
orzo. Tutti i prodotti indicati possono essere utilizzati in
entrambe le epoche di intervento.
Formulati cross-spectrum (tabella 5)
Nei frequenti casi in cui sono presenti contemporaneamente complesse infestazioni di specie graminacee e
dicotiledoni annuali, è possibile utilizzare la miscela ad
ampio spettro d’azione di clodinafop-propargile + pinoxaden + florasulam (Traxos One), da integrare eventualmente con altri erbicidi complementari quando si opera
in presenza di Sylibum marianum (Cardo mariano) o con
preponderanti infestazioni di Veronica. Quando di debba far fronte a preoccupanti infestazioni delle differenti
specie di Bromus, è possibile ricorrere all’impiego della
miscela di iodosulfuron + mesosulfuron (Hussar Max).
Settore d'impiego
Dose/ha
(l o kg)
Diserbante
Foto 3 - Infestazione di Veronica hederifolia
grano
tenero
grano
duro
clodinafop-propargile
(Topik 80 EC)
0,75
✹
✹
fenoxaprop-p-etile
(Foxtrot)
0,8-1
✹
✹
clodinafop-propargile +
pinoxaden
(Traxos Pronto)
1
✹
✹
pinoxaden
(Axial Pronto)
1
✹
✹
orzo
Infestanti
controllate
Note
Avena, Alopecurus, Addizionare bagnante
Lolium entro
non ionico (1 l/ha)
l'accestimento
✹
Avena, Alopecurus
-
Avena, Alopecurus, max.
Lolium, Phalaris
1 trattamento/anno
✹
Avena, Lolium,
Phalaris
max.
1 trattamento/anno
Tab. 4 - Trattamenti di post-emergenza (graminacee).
Diserbante
clodinafop-propargile +
pinoxaden + florasulam
(Traxos One)
iodosulfuron +
mesosulfuron
(Hussar Maxx)
Dose/ha
(l o kg)
Settore d'impiego
Infestanti
controllate
Note
✹
Avena, Alopecurus, Lolium,
Phalaris e numerose
dicotiledoni annuali
-
✹
Avena, Alopecurus, Lolium, Addizionare Biopower
Phalaris, Bromus e nume- (1 l/ha). Utilizzare con
rose dicotiledoni annuali precauzione su Mieti
grano
tenero
grano
duro
1
✹
0,300
✹
orzo
Tab. 5 - Trattamenti di post-emergenza (graminacee e dicotiledoni = cross-spectrum).
23
DIFESA
Difesa dei cereali
Gianfranco Pradolesi e Gianfranco Donati - Ricerca e Sviluppo Terremerse
L’obiettivo di incrementare le rese produttive di frumento tenero e duro e al contempo ottenere prodotti di
qualità, con caratteristiche omogenee, rende necessaria
un’attenta difesa contro le principali avversità animali e
fungine.
Parassiti animali occasionali
Tra le avversità animali sporadicamente presenti nei cereali autunno-vernini possiamo ricordare le limacee e gli
elateridi.
Le limacee possono provocare diradamenti della coltura,
in particolare nella fase di emergenza, soprattutto nelle
semine su sodo successive ad erba medica. In caso di diradamenti vistosi è consigliabile distribuire esche limacide
a base di fosafato ferrico (Derrex), utilizzabile anche in
agricoltura biologica, alla dose di 7 kg/ha.
Invece gli elateridi o ferretti (Agriotis spp.) sono insetti
appartenenti all’ordine dei coleotteri, cosmopoliti e polifagi in grado di arrecare danno ad una vasta gamma di
colture di interesse agrario. Su frumento, in particolare
sulle semine anticipate e in concomitanza di temperature
miti, il danno è provocato dagli stadi larvali che erodono le radici delle giovani piante a livello del colletto, con
conseguenti fallanze. A volte i sintomi si rendono evidenti
solo a distanza di tempo. Generalmente il danno è di lieve
entità in quanto l’assenza delle piantine viene compensato
dall’aumentato accestimento della coltura, per cui solitamente, tranne che in caso di forti infestazioni, non sono
necessari interventi di difesa specifici.
Parassiti animali abituali
Tra le avversità animali che possono essere rinvenute costantemente su frumento abbiamo la lema e gli afidi.
Lema (Oulema melanopus) è un piccolo coleottero crisomelide i cui danni si manifestano sulle foglie, fin dalla fase
di botticella, e sono causati sia dagli adulti sia, soprattutto,
dalle larve. Le foglie del frumento vengono erose sulla pagina superiore e in direzione longitudinale, ossia parallelamente alle nervature. Se le infestazioni sono molto elevate
può essere penalizzata l’attività fotosintetica e quindi la
resa produttiva. Generalmente la popolazione di questo
fitofago nei nostri ambienti non raggiunge livelli tali da giustificare interventi specifici, ma può essere controllata dai
trattamenti aficidi eseguiti con prodotti a largo spettro d’azione (es. piretroidi). Tra i danni indiretti bisogna ricordare
Cimice del grano
che anche la Lema è vettore di alcuni virus che possono
infettare le graminacee.
Per quanto concerne gli afidi, alcune specie, in concomitanza di autunni miti, possono colonizzare i cereali fin
dall’emergenza, come Rhopalosiphum padi. Questo afide
solitamente provoca un progressivo ingiallimento e deperimento dei cereali infestati, inoltre su orzo è vettore del
virus responsabile della sindrome denominata “nanismo
giallo dell’orzo” = Barley yellow dwarf virus.
È però dalla primavera che il frumento può subire gli attacchi di importanti di afidi, come Metopolophium dirhodum e
soprattutto Sitobion avenae.
Il primo produce infestazioni più precoci, con colonie annidate sulla pagina inferiore delle foglie mediane e raramente può determinare la decolorazione e la prematura
senescenza delle foglie infestate. Invece, S. avenae dapprima infesta le foglie, poi dalla spigatura si addensa tra
le spighette potendo arrecare, in particolare nella fase
di maturazione lattea, ingenti perdite di produzione. Entrambi questi afidi risultano essere vettori del nanismo
dell’orzo.
In generale gli afidi che infestano il grano sono controllati
efficacemente dai nemici naturali come le coccinelle; solo
nel caso di ingente pullulazione è necessario ricorrere
25
TECNICA AGRONOMICA
Queste modificazioni delle proprietà delle farine sono
causate dagli enzimi iniettati nella granella con la saliva, in
particolare durante la fase di maturazione cerosa.
Di fatto nei nostri comprensori raramente si raggiungono
livelli gravi d’infestazione (soglia pari a 5 individui per metro quadrato), come è capitato nell’Italia Nord-occidentale
in talune annate. Questo perché temperature fresche nel
mese di maggio e precipitazioni cumulate sopra i 50 mm
sono sfavorevoli allo sviluppo di questi fitomizi. Comunque
per la difesa si possono utilizzare degli insetticidi specifici
(tab. 1), in concomitanza con le applicazioni fungicide eseguite sempre alla spigatura.
Saltuariamente negli anni passati si è assistito su frumento
a presenze cospicue di Cecidomia equestre (Haplodiplosis
marginata), di difficile contenimento, le cui larve di colore
arancione vivono tra la guaina ed il culmo del cereale. Per
sottrarsi a tali infestazioni è sufficiente evitare di ristoppiare il frumento.
Malattie fungine
Oidio del grano
alla difesa chimica. Le infestazioni di S.aveane, anche per
economizzare i passaggi, sono controllate in spigatura
abbinando l’insetticida specifico (tab. 1) al trattamento
fungicida. Nel confronto degli altri afidi vettori di virosi, in
particolare su orzo, è consigliabile intervenire con aficidi
specifici superata la soglia di 3-5 individui per pianta.
Gli adulti e le forme giovanili delle cimici del frumento, in
particolare Eurygaster maura ed Aelia rostrata, si nutrono
succhiando la linfa sulla spiga. Il danno si manifesta con la
formazione di cariossidi deformate, più piccole e con germinabilità compromessa. Le farine ottenute dai frumenti
danneggiati divengono non idonee per la panificazione e
per la produzione di paste alimentari (è sufficiente il 5%
di cariossidi con punture di suzione per rendere inutilizzabile la partita di frumento).
La difesa fungicida è una pratica agronomica essenziale nella coltivazione del frumento tenero e duro, poiché la resa
in granella è direttamente correlata al buon stato nutrizionale e sanitario delle ultime due foglie. Inoltre malattie
come la “Fusariosi della spiga”, al di là di essere causa di
cali di resa, è legata anche ad aspetti igenico-sanitari della
granella.
Le malattie fungine che possono interessare la coltura già
durante la fase di emergenza appartengono ad un gruppo
di patogeni (Carie, Carbone e Fusariosi) presenti nel seme o
nei residui colturali dell’anno precedente.
La migliore prevenzione contro queste fitopatie è realizzabile solo mediante l’impiego di semente conciata industrialmente, tecnica che assicura una omogenea ed efficace
copertura del seme.
PRODOTTO
Principio attivo
Dose/ha
(l o kg)
Cimici
Afidi
Lema
Cecidomia
DPI
2012
Classe
tossicologica
Klartan 20 Ew
tau-fluvalinate
0,250
•••
••
•••
•
SI
Nc
Karate Zeon
lambda-cialotrina
0,200
•••
••
•••
•
NO
Xn
Perfekthion
dimetoato
1
•••
••
•••
••
NO
Xn
Pirimor 17,5
pirimicarb
0,5
-
•••
-
-
SI
Xn
LEGENDA: ••• attività ottima, •• attività buona, • attività medio-scarsa.
Tab. 1 - Principali insetticidi impiegabili su frumento.
26
DIFESA
In tab. 2 sono riportate le conce, espresse secondo l’attuale classificazione del CONVASE, con indicate le specificità
di ogni tipologia di anticrittogamici.
Oltre a queste malattie vi è una sindrome più complessa
conosciuta per l’appunto come “complesso del Mal del
piede” che è causata da una combinazione eterogenea di
agenti fungini del terreno che agiscono spesso in modo
combinato, alla base del culmo e sulle radici. Per contenere
questa fitopatia è basilare evitare i ristoppi, o meglio prediligere rotazioni abbastanza lunghe, ed utilizzare semente
conciata e certificata.
Il ricorso a trattamenti fungicidi di “soccorso”, durante le
fasi di fine accestimento-inizio levata, raramente sortiscono risultati validi, essendo questi funghi presenti nel terreno, quindi di difficile raggiungimento con le applicazioni
fogliari, e trasmissibili per via radicale da pianta a pianta
(in campo si presentano di fatto chiazze di spighe bianche
svuotate).
Se la concia del seme rappresenta un buon viatico, sono
però da considerarsi sempre più fondamentali i trattamenti in vegetazione.
Ruggine bruna del frumento
SPECIALITÀ
Specie
Indicata
Codice
trattamento
FRUMENTO
C2
C3
ORZO
C3S
C5
CN
C4
CN
Prodotto
Commerciale
Raxil L
Gizmo 25 FS
Celest
Dividend
Kinto
Panoctine L
Prelude 20 FS
Redigo
Sedar Concia
Vitavax Flo
Scenic
Real geta
Cedomon
Celest
Dividend (1)
Kinto
Premis Delta
Raxil Complex
Redigo
Sedar Concia
Vitavax Flo
Cedomon
Principio attivo
Azione
tebuconazolo
tebuconazolo
fludioxonil
difenoconazolo
triticonazolo + procloraz
guazatina
procloraz (complessato CU )
protioconazolo
procloraz
carbossina + thiram
protioconazolo + tebuconazolo
triticonazolo + guazatina
pseudomonas clororaphis
fludioxonil
difenoconazolo
triticonazolo + procloraz
triticonazolo + iprodione
tebuconazolo + imazalil
protioconazolo
procloraz
carbossina + thiram
pseudomonas clororaphis
SS
SS
DC
DS
DCS
D
C
DS
C
DS
DS
DS
DS
DC
DS
DCS
DS
DS
DS
C
DS
DS
Dose
(ml/100 kg di seme)
120
120
200
150
150
190
100
100
40
300
150
500
500
200
200
175
250
200
100
50
330
500
Legenda: CN = prodotto naturale; D = di contatto; C = citotropica; S = sistemica.
Tab. 2 - Trattamenti di concia industriale dei cereali a paglia. (Fonte: CONVASE, Accordo CQ: Concia Qualità 2011-2012).
27
TECNICA AGRONOMICA
Questi, se correttamente eseguiti, consentono di massimizzare la resa della coltura.
Le principali malattie fungine che interessano l’apparato fogliare, le spighe e le cariossidi sono: Oidio, Ruggine,
“Complesso della Septoriosi” e Fusariosi (fig. 1).
Malattie come “Ruggine gialla” (Puccinia striiformis), “bruna” (Puccinia recondita f.sp.tritici) e “nera” (Puccinia graminis
f.sp. tritici) e “Complesso della septoriosi” (Septoria tritici;
Stagonospora nodorum) possono determinare un’anticipata senescenza delle ultime foglie con ripercussioni molto
gravi a livello quantitativo e perdite che possono variare
dal 20 al 40%. L’”oidio”, (Blumeria graminis f.sp. tritici) nei
nostri ambienti è piuttosto diffuso nelle zone litoranee.
Il frumento, sia tenero sia duro, è sensibile agli attacchi di
oidio fin dalla fine dell’inverno, in particolare quando la
coltura è seminata precocemente e cresce troppo rigogliosa a causa delle abbondanti disponibilità azotate.
Sulle varietà più suscettibili le riduzioni di rese possono
raggiungere livelli anche del 15-20% con ripercussioni
qualitative come riduzione del peso specifico, decremento del contenuto in amido e granella striminzita. Di fatto
sulle varietà di frumento tenero e duro coltivate attualmente, cali produttivi significativi raramente si riscontrano, anche quando le infestazioni interessano la foglia a
bandiera e la spiga.
Septoriosi del frumento
Quest’ultima malattia può incidere negativamente sulle
produzioni su 2 livelli:
▶ perdite di rese di diversi punti in percentuale;
▶ peggioramento degli aspetti igenico-qualitativi a causa
della contaminazione della granella da micotossine, in particolare Deossinivalenolo (DON), dannose per la salute
dell’uomo e degli animali.
Le varie specie di Fusarium (Fusarium graminarum, F. culmorum, F. avenaceum, F. poae e Microdochium nivale) sono
responsabili di due differenti sindromi: un vero e proprio
mal del piede, con conseguente allettamento delle piante
e/o spighe bianche svuotate, e la più temibile Fusariosi della
spiga.
Mal del piede
Mal bianco
Ruggine gialla
Ruggine bruna
Ruggine nera
Fusariosi spiga
Septoriosi
Virosi
Fig. 1 - Principali malattie fungine del frumento.
28
DIFESA
La diffusione di tutte queste avversità fungine dipende da
numerosi fattori tra cui la precessione colturale, la tecnica
agronomica applicata, l’andamento stagionale e, non ultimo come influenza, la varietà seminata.
È fondamentale valutare questi fattori di rischio nei momenti più critici e trattare preventivamente i frumenti
posti nelle peggiori situazioni, quando le condizioni predisponenti queste fitopatie sono più favorevoli, utilizzando i
fungicidi più efficaci (tab. 3).
Timing di trattamento
Tra queste avversità fungine dell’apparato aereo del frumento, quelle particolarmente temibili e abitualmente
presenti nei nostri areali sono il complesso della Septoriosi, la Ruggine bruna e la Fusariosi della spiga.
Le prime infezioni di Septoria possono verificarsi anche
precocemente durante l’accestimento, ma il momento
ottimale per controllare questa avversità è in levata. Per
garantire un'adeguata protezione delle foglie preposte al
riempimento delle cariossidi, ossia l’ultima e la penultima
foglia, bisognerebbe applicare il trattamento fungicida
all’emissione della foglia a bandiera.
Quindi, l’emergenza delle diverse foglie è la migliore guida
per decidere i tempi d’intervento. L’applicazione tardiva
del fungicida contro la Septoriosi alla spigatura, così come
Fusariosi della spiga
Trattamenti in spigatura
Trattamenti in levata
Epoca
I limiti di DON ammessi sulla granella di frumento non trasformato sono normati e pari a 1250 ppb per il frumento
tenero e 1750 ppb per quello duro. Questa sindrome può
causare i danni suddetti da inizio fioritura fino alla maturazione lattea, ma in particolare il momento di massima
suscettibilità è dato ad inizio antesi (10-20%).
DPI 2012
(EmiliaRuggine Septoriosi Fusarium Romagna)
Avversità
Principio attivo
Prodotto
Dose/ha
(l o kg)
Oidio
azoxistrobin
Amistar
0,8-1
••
••/•••
••
-
SI
azoxistrobin
+ prop iconazolo
piraclostrobin
picoxistrobin
Amistar
Tilt 25 EC
Comet
Acanto
0,5
1
1
•••
•••
•••
•
SI
SI
SI
piraclostrobin + epossiconazolo
Opera
•
NO
azoxistrobin + ciproconazolo
Amistra Xtra
0,6-1
•••
•••
•
NO
propiconazolo + procloraz
Novel Duo
1,25
ciproconazolo + procloraz
tetraconazolo + procloraz
tebuconazolo
+ procloraz
Tiptor Xcell
Eminent Combi
Dedalus SE
Snow
1-1,25
2-2,25
5
1
•••
•••
•••
••
•••
•••
••
••/•••
••/••• ••/•••
••/••• ••/•••
•••
•••
••/•••
•••
SI
tebuconazolo + difenconazolo
Tiptor Ultra
1
••/•••
•••
••/•••
•••
NO
metconazolo
+ procloraz
Caramba
Snow
1
1
••/•••
•••
••/•••
•••
NO
••/••• ••/••• ••/•••
••/••• ••/••• ••/•••
1-1,25
••
•••
•••
•••
SI
SI
SI
Legenda: ••• attività ottima; •• attività buona; • attività medio-scarsa.
N.B.: Dati ricavati dalla attività sperimentale della funzione R&S Terremerse.
Tab. 3 - Attività dei principali prodotti per la difesa dalle crittogame del frumento.
29
TECNICA AGRONOMICA
Efficacia (%)
T1
Con il trattamento eseguito precocemente in levata è
possibile controllare anche altre avversità come Oidio e,
al limite, Ruggine gialla, mentre all’applicazione in spigatura è preposto anche il compito di proteggere il frumento
dagli attacchi di Ruggine bruna. L’eventuale insetticida
potrà essere abbinato in T2 (spigatura).
Momento del trattamento fungicida
Data rilievo 3 giugno
100
90
Severità (%) Septoriosi
quella troppo precoce in epoca diserbo, potrebbe esercitare solo la parziale protezione delle ultime foglie con
ripercussioni sulla resa finale (fig. 2).
Per una razionale difesa fungicida bisogna considerare anche la specie, la varietà e gli accorgimenti agronomici seguiti per prevenzione delle malattie.
Ad esempio su frumento tenero, solitamente meno sensibile alla Fusariosi rispetto a quello duro, su varietà poco
suscettibili e adottando tutti i percorsi agronomici atti a
ridurre i rischi di fusariosi (evitare la precessione di mais
e sorgo negli ultimi due anni e seminare dopo le normali
lavorazioni del terreno), è possibile intervenire solo all’emissione dell’ultima foglia, garantendo una buona protezione su tutte le altre malattie (Oidio, Ruggine bruna, ecc).
Con presenza di afidi e cimici, oltre che lema è consigliabile
abbinare anche l’insetticida ad ampio spettro d’azione.
Al contrario su frumento duro, solitamente più sensibile
alla Fusariosi, oppure su tenero in successione a mais o
sorgo o in caso di varietà comunque suscettibile, si deve
necessariamente prevedere un trattamento alla spigatura
(T2) e di conseguenza, con presenza di Septoriosi, è necessario intervenire precocemente all’emissione della penultima foglia (T1), così da garantire l’ottimale protezione
di tutta la parte aerea del cereale (Fig. 3).
In tal modo tra le due applicazioni fungicide non trascorrono più di 3 settimane, persistenza massima raggiungibile
dai migliori prodotti utilizzabili.
80
70
60
50
40
30
20
Penultima foglia
Foglia a bandiera
10
0
3 culmi
(2 mar.)
Inizio levata Penult. foglia
(19 mar.)
(20 apr.)
(14 mag.)
Fig. 2 - Riduzione della severità della Septoriosi in funzione del
momento di applicazione del fungicida (Opera) su Aquilante.
Prova R&S Terremerse 2010.
T2
100
80
60
40
20
0
Foglia a bandiera
100
80
60
40
20
0
Penultima foglia
100
80
60
40
20
0
Terzultima foglia
Epoca di Trattamento
Fig. 3 - Efficacia sulle ultime 3 foglie delle applicazioni fungicide eseguite all’emissione della penultima foglia (T1) e
alla spigatura (T2) verso le principali avversità dell’apparato fogliare (es. Septoriosi).
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Fioritura
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Prodotto fitosanitario autorizzato dal Ministero della Salute. Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta.
La sicurezza che dura nel tempo
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KINTO Il conciante dei cereali a paglia
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autunno - vernini 2012-2013