Claudia Ravaldi
Il sogno infranto
Affrontare il lutto perinatale
una guida da genitore a genitore
Grazie!
Ai bambini di CiaoLapo, e ai loro genitori,
che raccontandosi, hanno ispirato queste pagine
Lapo, AnnaLisa Marco Paola Luca Christian Paolo Olivia MariaVanina Serena Andrea Danny Luigi Noemi Giuseppe Matteo Pamela Matej Simone Chiara Sara Amanda Silvia Davide Luca Alberto Luca Chiara André e Frédéric Marzia Tamia
Elisa Lorenzo Francesca Caterina Sofia Sasha Camilla Maria
Luisa Martina Martina Alessia Mariagrazia Cristina Giacomo
Lorenzo Pietro Attilio Ludovica Emanuele Alice Lucia Gabriele Marta Chiara Federico Stefano Lea Gianluca Andrea Sofia
Elia Giulia Vittoria Greta Rebecca Animabella Luca Benedetta Mattia Matteo Michele Gaia Alessia Lucio Marco Daniela
Lara Pietro Emma Pietro Tommaso Sofia Alessandro Alessandro Matteo Simone Lapo Alessio Giuseppe Aldo Luigi Angelica Mario Jacopo e Mattia Ilaria Chiara Matilde Federico Sara Michele Paolice Mara Maria Chiara Silvia Stefano Andrea
Angelo Michele Giacomo Greta Andrea Mattia Elena e Letizia
Matteo Paolo, Gabriele, Linda Mattia Alice Alessio Sara Alberto Sara Leonardo Allegra Manuela Leonardo Ettore Edoardo Matteo Dario Marco Filippo Jacopo Stella Martina Diego
Alessio Noemi Giacomo Tortellina Giorgia Alice Lenticchietta
Flavio Margherita Paolo Sara e Martina Viola Gioele Nicolò
Lorenzo Matilde Pulce Christian Aurora Matteo Michele Sara
Marco Gioia Marco Mattia Liam Lorenzo Anna Walter Angioletto Beatrice Isabel Samuel Carmine Carolina Chiara Mariasole Francesco Davide Gabriele Andrea Francesco Alessandro
Arianna Alice Orazio Matteo Giulia Anna Valentina Arianna
Antonio Matteo Angelo Vittoria Mattia Daniele Edoardo Francesco Cristian Sara Giulia Margherita Dylan Lorenzo Michele
Fagiolino Caterina Joshua Luca Sebastiano Antonio Modestino
Giovanni Astrid Angelica Maria Matteo Giorgia Iris Melissa
Raoul Alessia Angelo Marta Giulia Christian Angelo Uma Sebastiano Stella Edoardo Alessandra Tommaso Tobia Samuel e
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Diego Stellina Ilaria Piccolino Angela Chiara e Federica Marta Gaia Gabriele Nicole Chiara Angelo Angelo Dario Giorgia
Valerio Ludovica Pulcina Mattia Matilde Angelo Marcello Lucas Martina Soleika Angelo Anna Girasole Matilde Michelangelo Viola Bianca e Beatrice Asia Alessio e Giulio Federico Iris
Angelica Francesco Ania Ivan Sofia Giada Nuccio Gianni Gabriele Paola Erika Anna Monetina La Pulce Damiano Alissia
Sofia Pasquale Pio Benedetta Mattia Gabriel Samuel Giuseppe
Gabriel Giulia Stellina Stefania Chiara Alessandro Milena Stefano Davide Emanuele Giulia Emanuele Paola Filiberto Marco Benedetta Marco Emma Lorenzo Filippo Marco e Ginevra
Luka Federico Andrea Matteo Emma Ariel Gaia Ottavia Federica Gemma Federico Matteo Leonardo e Matteo Annaviria
Angelo Angelica Sebastiano Matteo Sofia, Elettra, Cassandra
Lorelay Irene e Semy Giulia Tommaso e Michele Cesare Leonardo Martina Gabriele Francesco Leonardo Emiliano Riccardo Marco Diego Ginevra Anna Lucia Kristal Doryan Alberto
Zelia Alice Riccardo Angelo Sofia Anna Rebecca Lorenzo Celeste MatildaAndrea e Andrea Amedeo Alessio Greta Gemma Siria e Nicole Tato Aidan Leonardo Nicholas Karol Niccolò Anita Flavia Fagottino Elisa Frugoletto Camilla Thomas Andrea
Federico ed Edoardo Noah Piccolo Principe Pietro Asia Mattia
Greta Nora Giuseppe Manuel Pio TeresAntonio Greta Letizia
Angelo Marta Federica Vanessa Laura Alessandro Samara
Alice Maria Tommaso Clara Angelo Benedetta Leonardo Giulia Lorenzo Maria Gaia Diego Diletta Flavio Riccardo Angelo
Noemi Marta Teresa Davide Nipotino Alice Tommaso Valentina Amore Alessandro Alessia Samuele Alessandro Giulia Andrea Angioletta Alice e Davide Alessio Angelo Matteo Thomas
Sofia Fabio, Giacomo, Diego Anna Vanessa Tommaso Francesco Pulce Chiara Nicole Jacopo Mathias Tommaso Lidia Maria
Angelo Mathis Chiara Lorenzo Fabrizio Eros Eliana Gaia Dorotea Gnocchetto Alessio Chiara Lucrezia Rossana Franca Viola Daniele Leonardo Irene Gabriel Angelo Alberto Angelo Elena VittoriaNicole Jacopo Flavio Alessio Eva Alessio Margot Ni8
cole CesareLucia Tommaso Viola Cristian Gabriel Anita Diego
Emma Angela Enrico Stella-Maria Gianmaria Pietro Creaturina Giuseppe Jacopo SeminoStellino Isabella Hatie Simone Matilde Arianna Gemellini Ottavio Stella Daniele Gioele Nicolò
Alessandro Samuel Giulia Benedetta Filippo Ornella Samuele
Laerte Sasha Vera Salvatore Pio Manuela Fagiolino Giorgia
Karim Chiara Angelo Leonardo Elia Fagiolino Emma Sofia
Ginevra Francesco Manuel Gabriele Vittoria Mattia Bianca
Pietro Angelo Emanuele Emma Annamaria Lorenzo Fagiolino
Anna Sofia Giordano Maria Gioia Virginia Angelo Benedetta
Ernesto Margherita Marta Giorgina Raffaele Angelo Angelo
Elias Maria Regina Alessio Virgil Esther Alessia Maria Francesca Gioele Laura Sofia MariaRosaria e MariaFrancesca Angelo Filippo Alessandro Federico Cateno Azzurra Ambra Jacopo Marialucia Michele Anna Mostriciattolo Giorgia Francesco
Sofia Giada Aurora Viola EmmAlessandro Ayla Efisio Tayra
LluviaChiara Stella Rebecca Davide Raffaele Nicolò Valentina
Giordano Matteo Pio Lorenzo Mariapaola Giovanni e Giuseppe Beatrice Rossella Nunziata Gabrielle Alessandra Graziano
Tindaro Sara Nina Antonino Eleonora Chiara Davide Angelica e Virginia Cristian Samuele Celeste Pepita Ale Alessia Eleonora e Alice Riccardo e Federico Angelo Giada Davide Annachiara Benedetta Davide Rocco Francesco Davide Sveva
Giovanni Noemi Mattia Matteo Irene Luca Alesandra Serena
Leonardo Diego e Gabriele Giuseppe Antonio Michele Amalia
Cristian Ylenia Sara Lorenzo Leonardo Irene Raffaella Brian
Enrico Vittoria Maria Vittoria Samuele Viviana Elisa Nicholas Gaia Ettore Alessandro Dario Giorgia Nicolò Agata Michele Angelo Aurora Ale Anita Flaminia Fabrizio Marta Matisse
Anna Antonio Angelo Matteo Samuel Maurizio Jacopo Alice
Antonio Fagiolino Rosmarino Niccolò Federico Camilla Antonia Eleonora Annamaria Andrea Leonardo Enea Lorenzo Greta Gabriel Mauro Tommaso Emilia AlessandrooMicol Mattia
MassimoMaria Alessandro Aurora Thea Caterina Vittoria Angelica Giulia Emanuele AlexandraVittoria Monica Fratellino
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Leonardo Gabriele Irene Felice Jacopo Carlo Ludovica Lavinia
Andrea Saetta Antonio Anastasia Andrea Leonardo Stefano
Demetrio Manuel Gregorio e Mattia Emiliano Davide Leonardo Valerio Stella Francesco Bruno Andrea Christian Fagiolino
Chiara Mattia Filippo Gaia Daniele Benedetto Ivan Antonia
Nicole Antonio Elena Matilde Lorenzo Annalia Angelica Francesco Orazio Fabiola Alessandro Alissa Aurora Daniele Laura
Francesco Viola Nicolò Gioele Diegoelia Clelia Irene Giovanni
Sofia Bianca Anastasia Stella Stellina Marta Luna Otto Benedetta Davide BiancaMaria Vittoria Riccardo Giacomo Gabriele
Agata Filippo e Samuele Lorenzo Giulia Niccolò Bimbo Martina Beatrice Christian Nicolò MattiaGiovanni Aurora Chiara
Filippo e Giulia Maddalena Edoardo Davide e Alessio Adelina
Alessandro Matteo Pandino Joel NadineGiorgia Nicoletta e Vittoria Samuele Ilaria Diego Noemi Anna e Pietro Irene Alessandro Matteo Fabio Giusy Angelo Sofia Amelie Edoardo Vittoria
Alessandro Angelo Aurora Riccardo Vittorio Sofia Angelina
Giovanni Gioia Tommaso Viola ElisaGemma Carol Angelica
Chiara Martino Elisa e Lea Sofia Denis GiadaMaria Tommaso Alessandro Raffaele Lucrezia Leonardo Ruben Matteo Cesare Niccolò Antonio Irene Lorenzo Alessandro Jacopo e Mattia
Giada Matilde Lorenzo Sofia Alexandra Vittoria Stefano Fagiolino Pesciolina Alessia Giorgia Irene Benedetta Raffaele Lorenzo Sara Alberto Aurora Leonardo Giulia Davide Scricciolino
Simona Melania Alessandra Virginia Ylenia Sesamino Ismaele
Benedetta Mattia IleniaMaria Joshua e Talitha, Benedetta, Paolo, Emily, Ginevra, MariaFrancesca e Simona e GiuseppeAntonio….
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Nota dell’autrice
«Quando siamo usciti dall’ospedale a braccia vuote, il 14
marzo del 2006, tutta la mia disperazione si esprimeva nel
sentirmi comunque genitore, anche se non c’era nessun bambino da portare a casa: quel bambino, amato e desiderato, non
era con me.
Continuavo (e avrei continuato) a sentirmi “sua” madre: mio
figlio mancava dentro di me e mancava accanto a me, lasciandomi in balia di un’assenza dolorosa. Mancava al mio corpo:
nonostante gli inibitori farmacologici, è comparsa una prima
montata lattea due giorni dopo la sua nascita, e l’ho riavuta,
nel giorno del funerale, al solo sentire il pianto di un neonato.
È stato in quel momento che ho preso atto del mio essere
“sdoppiata”: ero una madre, ero un genitore, comunque, era per
questa funzione che mi ero preparata per nove mesi, anche se
adesso dovevo fare i conti con la mancanza lancinante di mio
figlio.
Ero diventata una “mamma speciale” (da “speciale: cioè appartenente a un genere specifico, diverso da generale”), una
madre “diversa dalla maggioranza”… pensarmi “speciale” in
quei giorni era più semplice per me che pensare “sono una madre in lutto” o “il mio bambino è morto”. Essere in lutto mi faceva paura, come se il lutto si fosse mangiato non solo mio figlio
ma anche una parte di me, e tutto il mio futuro.
Ho passato i primi giorni da “genitore orfano” scaraventata
in una nuova vita, incapace di comunicare agli altri il nuovo
mondo che sperimentavo, parallelo al mio vecchio mondo, fatto di persone “normali”. Ero diventata una madre senza figlio,
eppure mi sentivo madre, anche se gli altri si affrettavano a
“metterci una pietra sopra” chiedendomi di tornare presto quella di prima, di guardare avanti, di non “fare così”. Sono soprav11
vissuta a quei giorni, che poi sono diventate settimane, e poi
mesi, leggendo, piangendo, pensando, navigando su internet
alla ricerca di qualche altro abitante del mio nuovo pianeta,
quello dei genitori speciali. La mancanza fisica è stata opprimente, tanto quanto la mancanza di un “futuro” possibile. Se
quei giorni settimane e poi mesi hanno lasciato posto a questi
nuovi giorni, settimane e mesi (adesso che scrivo, sono passati
sei anni e mezzo dalla morte di Lapo), se oggi riesco a guardare quell’abisso da una sponda più sicura lo devo solo al fatto
che nemmeno per un secondo ho “nascosto” mio figlio, nemmeno per un secondo ho provato a “dimenticare”, ma ho preso
il mio tempo, dentro e fuori di me, e cercato un sostegno che
facesse davvero al caso mio. Nel profondo del mio cuore sapevo di non essere sola, e sapevo che c’era, da qualche parte, un
gruppo di madri e padri pronti a camminare con me, accomunati dallo stesso dolore. Spero che queste pagine, e tutto ciò che
CiaoLapo offre ai genitori italiani, possano essere d’aiuto nei
vostri giorni di dolore».
Claudia, mamma di Lapo
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A chi è rivolto questo libro
“Piccole vite, non piccole perdite”
Questo libro è per ogni genitore, ogni familiare, ogni
amico, che si trovi a dover affrontare la morte di un bambino in gravidanza o dopo la nascita.
Ogni perdita in gravidanza è un lutto?
La gravidanza è un momento di grande cambiamento
nella vita di una donna e della coppia.
Aspettare un bambino rappresenta un periodo di grande
crescita personale, durante il quale la mente della donna e
quella del partner iniziano fisiologicamente a fare spazio a
un bambino e a una nuova vita “a tre”.
Numerosi studi hanno messo in relazione la gestazione e la fase preconcezionale con l’attivazione specifica di
alcune aree cerebrali, che si rimodellano e si riadattano a
questa nuova fase del ciclo di vita.
Pensare a una gravidanza avvia dunque il percorso della
“genitorialità”, durante il quale la coppia sviluppa e prova
emozioni e pensieri specifici sul nuovo bambino. Questo
percorso chiamato processo di attaccamento è intrinseco a
ogni gravidanza, transculturale, e si basa sia sull’esperienza attuale (desidero un figlio / aspetto un figlio) sia sui progetti di vita insieme futura.
Quando la gravidanza si interrompe con la morte del bambino questo percorso viene bruscamente meno, lasciando alla
donna e spesso alla coppia il compito di riorganizzare la realtà
e il futuro diversamente da quanto atteso e sperato.
I genitori costretti a confrontarsi con questo evento sono molti, circa una coppia su sei, soprattutto nella prima
metà della gravidanza. Nella seconda metà della gravidanza, circa 1 su 273 bambini muore in utero, o muore dopo
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la nascita per problemi legati a prematurità o patologie della mamma e/o del bambino.
Ognuna di queste perdite ci lascia scossi, addolorati e
turbati: il lutto è un lungo processo che si dipana in una
specie di “giungla” emotiva, e questo processo può incidere per mesi (almeno un anno, fino a due) sull’equilibrio
personale e sul benessere psicologico di genitori e familiari.
La perdita di un bambino atteso, per qualunque motivo
avvenga, è un vero e proprio lutto. Il lutto è un processo
che riguarda chiunque abbia perso una persona cara, ha
delle caratteristiche specifiche e comporta un tempo più o
meno lungo e più o meno intenso di cordoglio.
I genitori che perdono uno o più bimbi e i loro parenti
e amici possono vivere questo evento in molti modi: le reazioni al lutto sono molto personali, non c’è un solo modo
per affrontare questa esperienza. Anche le famiglie sono
diverse tra loro, sia per i percorsi di vita che per le loro
radici culturali e dunque anche il modo di vivere la morte del bambino e affrontare il lutto potrà essere diverso da
caso a caso. Nonostante le differenze tra una storia di lutto
perinatale e l’altra, nonostante le varie sfumature e i tipi
di reazioni manifestati dai familiari, l’impegno emotivo e
psicologico associato al lutto in gravidanza e dopo il parto
è sempre considerevole, per la coppia, la famiglia, e il nucleo sociale circostante.
È molto importante che chi subisce un lutto possa disporre fin dall’inizio di tempo sufficiente e di un luogo protetto, affinché possa riconoscere i suoi bisogni più importanti, e, se lo desidera, chiedere e ottenere un appropriato
supporto su tutti i livelli assistenziali: medico, psicologico
e ostetrico/infermieristico.
Soprattutto, è importante non avere paura delle proprie reazioni, né vergognarsene: perdere un bambino è un lutto ad
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altissimo impatto, e per sostenere questo dolore è importante
essere liberi di esprimere i propri pensieri, le proprie paure, e
le proprie emozioni e discuterne con gli operatori e il partner.
Cosa accade quando si perde un bambino?
Dopo aver perso un bambino in gravidanza o dopo la nascita la prima emozione è spesso l’incredulità, accompagnata da un sordo dolore ma anche da una sorta di distacco
emotivo (“non sta realmente succedendo a noi”). In questa
fase molto spesso i genitori devono compiere delle scelte
molto importanti, per loro stessi e per il bambino, e sarebbe opportuno essere guidati con calma e appropriatezza
in tutto il percorso decisionale. In questi casi, la vicinanza
degli operatori sanitari è molto utile per aiutare i genitori
a focalizzare una cosa per volta, e soprattutto, i loro reali
desideri rispetto a questo doloroso evento. Nessun genitore
è mai preparato alla morte del proprio bambino, neanche
in caso di patologia diagnosticata in precedenza. La notizia della morte, o assistere alla morte del bambino in terapia intensiva sono momenti di estrema intensità emotiva, e potresti avere bisogno di sostegno e guida anche per
prendere le decisioni apparentemente più semplici. Chiedi sempre che ti sia dato il tempo necessario per riflettere
su cosa è meglio per voi, e parlane preferibilmente con il
tuo partner, un familiare di fiducia e il personale. La degenza in ospedale è un momento importante del tuo lutto:
ciò che avverrà in quelle ore dopo la notizia, la possibilità di usare il tempo a disposizione per decidere cosa è realmente meglio per la famiglia se incontrare e salutare il
bambino, come e quando farlo, decidere i rituali funebri e
comunicare la notizia ad amici parenti ed eventuali altri figli, sono aspetti molto importanti per elaborare il lutto nel
migliore dei modi possibili. Tutte queste situazioni possono necessitare di tempo, ed evocare molte perplessità sul
da farsi (quasi tutti noi genitori, di fronte a questo lutto,
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siamo spaventati, vorremmo fuggire, e uscire dall’incubo il
più velocemente possibile: questo stato d’animo non aiuta
il processo decisionale, così importante per il nostro lutto),
per cui è indispensabile discutere in merito a ogni aspetto
con parenti fidati o con personale preparato. Anche il ritorno a casa a braccia vuote è un momento difficile. Uscire
dall’ospedale senza il proprio bimbo costituisce per molti genitori un ricordo altamente traumatico, (“eravamo gli
unici senza ovetto, quel giorno…avrei voluto morire”) ed è importante programmare il ritorno a casa in modo da rendere
questo passaggio il più protetto possibile. I primi giorni a
casa, inoltre richiedono qualche sforzo organizzativo, per
cui chiedete ad amici e parenti di aiutarvi e rispettare le
vostre necessità.
Passata la prima fase di shock, si fa forte la necessità di
parlare con qualcuno di quanto è accaduto, i genitori iniziano a cercare informazioni sulla morte perinatale e vanno a caccia di risposte, o semplicemente necessitano di potersi sfogare, anche ripetendo più e più volte le stesse cose,
o piangendo in silenzio accanto a qualcuno.
Spesso raccontare (e raccontarsi) permette di avere
maggiore chiarezza su quanto avvenuto, e spesso, dopo un
trauma importante, la nostra mente ha bisogno di ripetersi più volte l’accaduto (come quando si guarda un film a
rallentatore per rilevare più particolari possibili), per integrarlo nel magazzino della memoria senza traumi aggiuntivi e metterlo così “al posto giusto”. Lo scopo di tutto questo
lavoro, che avviene intensamente nel nostro cervello subito dopo un lutto, per molti mesi a venire, è quello di recuperare un equilibrio tra il prima e il dopo l’evento, senza
essere all’infinito vittima di ricordi difficili o intollerabili. È
molto importante prendersi il tempo, e quando serve l’aiuto specialistico, per compiere questo “immagazzinamento”
dell’esperienza, e dunque i genitori e i familiari dovrebbero poter essere sempre sostenuti nel primo, non facile an16
no di lutto (“ho usato ogni singolo giorno di questi sei mesi
per ripercorrere con la mente tutti i passaggi che hanno portato dall’attesa all’ultimo saluto, chiedendomi ogni volta se fosse
stata colpa mia”).
Non è così scontato trovare un interlocutore che sappia
ascoltarci; la nostra società è timorosa della morte e delle emozioni associate al lutto, è impreparata ad affrontare
la perdita di un bambino, soprattutto se avviene nei primi
mesi di gravidanza o è collegata a patologie materno infantili, e risponde in genere con un atteggiamento di rifiuto,
indifferenza e mancata partecipazione.
È opinione purtroppo comune pensare che i genitori dovrebbero cercare di riprendersi pensando che poteva andare
peggio, farsene una ragione, risolvere il lutto in poche settimane, magari cercando immediatamente un’altra gravidanza o un’adozione.
Ogni madre e ogni padre, se hanno a disposizione le risorse adatte (libri, social network tematici, gruppi di automutuoaiuto, molto di questo è presente sulla rete di CiaoLapo) possono invece riuscire a prendersi il tempo necessario per cercare dentro di sé le risorse per affrontare il
dolore, comprendere le proprie reazioni al lutto, e decidere il da farsi, con la maggiore serenità possibile; tutto questo è molto più facile se si è sostenuti da più punti di riferimento (medici, psicologici, spirituali, familiari) e se alcune
tappe del percorso sono condivise con chi ha già affrontato
o sta affrontando la stessa esperienza (secondo l’ormai consolidato principio dell’automutuoaiuto).
Questo libro è un primo passo per rompere la solitudine;
puoi leggerlo tutto, leggere qualche pagina soltanto, oppure
portarlo a casa e aprirlo quando ti sentirai pronto, nella speranza che possa esserti d’aiuto.
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© 2012-2013 CiaoLapo Onlus
© 2013 Ipertesto Edizioni, Verona - www.iperedizioni.it
Tutti i diritti editoriali sono riservati.
Salvo ove diversamente indicato, i diritti di autore di quest’opera appartengono
alla dr.ssa Claudia Ravaldi e all’Associazione CiaoLapo Onlus. I testi contenuti
nel libro possono essere citati, riprodotti e distribuiti, a patto che non vengano
modificati e che ne sia sempre correttamente citata la fonte originale.
Prima edizione: febbraio 2013
ISBN: 978-88-6216-125-1
Finito di stampare nel mese di febbraio 2013
per i tipi della Officina Grafica Editoriale srl - Lugagnano di Sona (VR)
per conto di Ipertesto Edizioni sas
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