San Paolo
Appunti sulla vita e il pensiero
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8 DC: nasce Saulo a Tarso
Tarso era una città
importante all'epoca
di Saulo
Nel 51AC aveva avuto come
Proconsole Cicerone. Nel
41AC Tarso era stato il luogo
del primo incontro tra Marco
Antonio e Cleopatra
Saulo era ebreo, ma
parlava anche greco
ed aveva il diritto di
cittadinanza romana
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20DC: Educazione ebraica
tradizionale a Gerusalemme
Istruito a
Gerusalemme alla
scuola di Gamaliele,
nelle più rigide
norme della legge
dei padri (At)
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38DC: Conversione sulla via di
Damasco – Saulo diventa Paolo
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Viaggi Apostolici (migliaia di Km!)
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Circa 40 DC
Circa 50 DC
Circa 55 DC
Circa 60 DC
49DC: Concilio di Gerusalemme
Decisioni fondamentali
riguardo all'annuncio
della parola ai popoli
non di origine ebraica:
la parola di Dio è per
tutti. Paolo diventa
“l'apostolo delle genti”
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Martirio, 29 Giugno 67
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Fatti essenziali su Paolo
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La vita di Paolo è trasformata dall'evento cruciale di
Damasco (conversione)
Paolo è l'emblema della forza dell'opera di Dio
sull'uomo che accoglie la sua chiamata (chiamata)
Paolo vive le gioie e i problemi della vita concreta
delle comunità che converte: la teologia all'azione
nel mondo (testimonianza)
Paolo nasce e vive all'incrocio di tre culture romana,
greca, ebraica. Anche per questo diventa l'apostolo
delle genti (missionarietà)
Damasco: Saulo rinasce in Paolo
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Paolo perde temporaneamente la vista per tornare
a vedere la vera luce. Viene battezzato
“quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete
rivestiti di Cristo” (Gal 3,27)
“O non sapete che quanti siamo stati battezzati in
Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti
insieme a lui nella sua morte, perché, come Cristo
fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del
Padre, così anche noi possiamo camminare in
una vita nuova.” (Rm 6,3-4)
Damasco: Paolo testimone del Risorto
“Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra
predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi,
risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio
abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo,
mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se
Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei
vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono
perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in
questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora,
invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro
che sono morti.” (1Cor 15,14)
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Damasco: Paolo apostolo
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Paolo diventa apostolo: “Paolo, apostolo non
da parte di uomini né per mezzo di un uomo,
ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre
che lo ha risuscitato dai morti” (Gal 1,1)
“Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da
me annunziato non è modellato sull'uomo;
infatti io non l'ho ricevuto né l'ho
imparato da uomini, ma per rivelazione
di Gesù Cristo” (Gal 1,11)
La legge ebraica resa nuova da Paolo
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“Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani
peccatori, sapendo tuttavia che l'uomo non è
giustificato dalle opere della legge ma
soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo,
abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per
essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle
opere della legge; poiché dalle opere della legge
non verrà mai giustificato nessuno” (Gal 2,15)
“Togliamo dunque ogni valore alla legge
mediante la fede? Nient'affatto, anzi
confermiamo la legge.” (Rm 3,31)
Giustificati per la fede
“Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che
sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà
vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e
della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge,
perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso
possibile: mandando il proprio Figlio in una carne
simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha
condannato il peccato nella carne, perché la giustizia
della legge si adempisse in noi, che non camminiamo
secondo la carne ma secondo lo Spirito.” (Rm 8,1)
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La debolezza di Paolo e la sua forza
“Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto
come schiavo del peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti
non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello
che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a
farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia
carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità
di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non
voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il
peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio
fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla
legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla
legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle
mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato
alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro
Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la
legge del peccato” (Rm 7,14)
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La debolezza di Paolo e la sua forza
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“Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che
questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.” (2Cor 4,7)
“Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte
simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo
bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui,
perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo
più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal
peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche
vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non
muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda
la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per
il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi
morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.” (Rm 6,5)
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La debolezza di Paolo e la sua forza
“Perché non montassi in superbia per la grandezza delle
rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di
satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in
superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il
Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: "Ti
basta la mia grazia; la mia potenza infatti si
manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò
quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me
la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità,
negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce
sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che
sono forte.” (2Cor 12,7)
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Paolo missionario per tutti
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Paolo mette una energia straordinaria nella sua azione
missionaria
“Con coloro che non hanno legge sono diventato come
uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge
di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per
guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto
debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono
fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo
qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per
diventarne partecipe con loro.” (1Cor 9,21)
Paolo missionario per tutti
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“Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di
briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai
pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto,
pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;
fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete,
frequenti digiuni, freddo e nudità. E oltre a tutto
questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione
per tutte le Chiese.” (2Cor 11,26)
“Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma
lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli,
per non trovarmi nel rischio di correre o di aver
corso invano.” (Gal 2,2)
Paolo guida spirituale della Chiesa
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Nelle lettere di S. Paolo troviamo le raccomandazioni
pratiche per la vita delle comunità convertite (ad
esempio attenzione all'amore reciproco, alla concordia
e alla esemplarità del comportamento, all'uso delle
offerte dei fedeli)
Troviamo anche le raccomandazioni pratiche per la
vita degli individui riguardo ai temi più diversi: il
matrimonio, il rispetto della legge (romana), il
rapporto con i pagani, l'impegno nella vita quotidiana,
il rapporto uomo-donna, la castità, la carità ......
e la risposta a problemi teologici
Paolo guida spirituale della Chiesa
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La chiesa sposa di Cristo – il matrimonio umano
come metafora dell'unione della chiesa con Cristo
“Non conformatevi alla mentalità di questo
secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra
mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò
che è buono, a lui gradito e perfetto.” (Rm 12,2)
Paolo guida spirituale della Chiesa
“Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non
hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un
solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli
altri. Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi.
Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un
ministero attenda al ministero; chi l’insegnamento, all’insegnamento; chi
l’esortazione, all’esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo
faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia La carità
non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli
uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate
pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti
nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti
per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi
perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella
gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti
gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle
umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi.” (Rm 12,4)
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Conclusione
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La rivelazione del Cristo lo fa rinascere uomo nuovo
Lo “scandalo della croce”, la “sapienza della croce”:
l'atto d'amore di Dio che “mentre eravamo ancora
peccatori” manda il suo Figlio a morire per noi
La “speranza certa” della resurrezione
Il conflitto interiore tra il peccato / la carne e
l'aspirazione al bene, risolto nella fede
“Non conformatevi alla mentalità di questo secolo”
Conclusione
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“Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie
debolezze”
La spada del martirio di Paolo può essere rivista quasi
come icona del combattente quotidiano,
dell'affermazione del vivere cristianamente nella vita
di ogni giorno: la teologia all'azione nel mondo
Di Paolo abbiamo 14 lettere, primo esempio di
encicliche, che supportano la sua energica azione
missionaria e la sua urgenza dell'annuncio di Cristo
Conclusione
“Voi siete santi!”
Da duemila anni san Paolo continua a ripetere questo
grido ai cristiani di Roma. E subito aggiunge:
“Dunque vivete da persone sante! Il Signore vi
precede, vi accompagna, vi sostiene con la sua
grazia!”
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