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La salute, un bene da difendere
Quotidiano di Sicilia
Giovedì 24 Dicembre 2015
Il rispetto Istituzionale
non è soltanto etichetta
Le ragioni della “rottura” tra sindacati medici e assessore regionale alla Salute
Spesso si parla del rispetto che si
deve alle Istituzioni. Pur nell’accesa
dialettica politica, mai si dovrebbe dimenticare la Sede, l’Interlocutore, la
Rappresentatività sia di chi parla sia di
chi ascolta.
E invece siamo purtroppo abituati
alla vergognosa profusione di insulti,
alle urla, perfino al lancio di oggetti,
sino alla rissa, anche nelle nobili sedi
istituzionali, Camera, Senato, Parlamento Regionale, Consigli Comunali.
La musa ispiratrice sembra sia qualche
trasmissione televisiva, nella i picchi
di ascolto coincidono col momento
dell’insulto, della rissa verbale, del
pettegolezzo più becero.
In televisione equivale a maggiore
vendita di spazio pubblicitario, ma
nelle Istituzioni come funziona? Quale
prodotto si spera ancora di vendere
oltre a una dignità, già perduta nel momento stesso in cui si concretizzano
quei comportamenti?
Di recente molti quotidiani on line a
cartacei hanno riportato notizia di una
“rottura” tra i sindacati medici e l’assessore regionale alla Sanità, Baldo
Gucciardi. Ne è scaturita una polemica
dai contorni non sempre ben riferiti.
Ma, in realtà, cosa è successo di tanto
grave?
L’assessore aveva convocato tutte le
sigle sindacali, non solo mediche, per
il 14 dicembre scorso, ma i medici non
sono andati. Perché? Non andava
Saltata la Conferenza
permanente
del 17 dicembre,
riconvocata il 28
bene? No: le organizzazioni sindacali
mediche avevano chiesto l’attivazione
della Conferenza permanente ex art. 6,
deputata istituzionalmente al confronto
sibile confronto.
Per questo la CIMO, insieme alle
altre sigle sindacali mediche, ha subito
rigettato la convocazione del 14 di-
“RISORGIMENTO
SICILIA”
canza di quel rispetto istituzionale,
oramai desueto, ma che qualcuno
crede ancora debba esistere. Si chiede
rispetto per le Istituzioni, ma il rispetto
deve essere reciproco. Il sindacato non
è un fastidioso appuntamento da inserire in una fitta agenda di incontri.
Quelle persone lasciate ad attendere
nell’atrio senza alcun gesto di cordiale
accoglienza, sono anch’esse Istituzione, sono i sindacati dei medici, i
rappresentanti degli erogatori della salute pubblica, non una ciurma scalmanata da accontentare con la modesta
elargizione di un breve e inutile confronto.
Adesso si attende con rinnovata speranza la nuova convocazione della
Conferenza permanente prevista per il
28 dicembre.
Vedremo se il segnale lanciato ha
sortito i sui effetti. Anche perché ci
sono questioni importanti da affrontare. C’è da ripristinare un dialogo tra
i vari attori della politica sanitaria regionale, nell’interesse dei cittadini.
Nessuna rottura dunque, solo una
questione di… rispetto!
Giuseppe Riccardo Spampinato
Segretario Regionale CIMO Sicilia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I camici bianchi hanno incrociato le braccia a tutela dei cittadini e contro una Sanità a pezzi
16 dicembre 2015: i motivi di uno sciopero
Mercoledì 16 dicembre scorso i
Medici Italiani, sotto la guida unitaria
di tutte le Sigle sindacali di categoria
hanno scioperato. Era da diversi anni
che non accadeva. Lo sciopero per i
medici rappresenta infatti un’iniziativa estrema, cui non sono particolarmente propensi. In passato queste
iniziative estreme si sono risolte in un
flop. Perché scioperare per i medici è
una questione complessa rispetto ad
altre categorie di lavoratori che in
questi casi paralizzano letteralmente
interi settori di pubblica utilità a
danno dei cittadini pur di far sentire
la propria voce. I medici sono tenuti
comunque ad assicurare i cosiddetti
“contingenti minimi”, devono cioè
garantire, ovviamente, le urgenze e le
emergenze. Con la conseguenza che
spesso la partecipazione è risultata
molto bassa.
Ma questa volta l’adesione allo
sciopero, al netto di chi per i motivi
precisati prima è rimasto in servizio, è
stata massiccia in tutto il territorio nazionale, raggiungendo punte del 75%.
Anche in Sicilia la partecipazione dei
medici è stata rilevante. I dati forniti
parlano di numeri in linea con quelli
nazionali. In molte realtà ospedaliere
isolane si sono fermate quasi tutte le
attività ambulatoriali e le prestazioni
ospedaliere programmate, garantendo
soltanto le urgenze.
Al di là dei numeri è importante
analizzare con attenzione i motivi che
hanno portato, dopo la manifestazione di Piazza Santi Apostoli (Roma)
del 28 novembre scorso, a questa ulteriore forma di protesta dei medici
italiani. Non si è trattato, come in passato, di scioperare per rivendicazioni
contrattuali e salariali. Eppure ce ne
sarebbero i motivi con un contratto di
lavoro scaduto nel 2009 e con il progressivo ridursi del potere d’acquisto
degli stipendi. I medici italiani non
hanno incrociato le braccia per arrecare disagi o danni ai pazienti, ma per
la ragione opposta; per tutelarli.
Di fronte a politiche nazionali e regionali che ormai da anni sono esclusivamente improntate ai tagli, davanti
allo progressivo sfacelo della Sanità
pubblica i medici hanno sentito l’esigenza di dire forte e chiaro la parola
“Basta!”
Basta con l’indifferenza di chi governa, basta con i tagli delle risorse
Aidm Palermo, Rizzo presidente
Si sono da poco tenute presso
l’Ordine dei Medici di Palermo le
elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo della AIDM, l’Associazione Italiana Donne Medico,
sezione di Palermo.
È stata eletta alla carica di presidente la dottoressa Marina Rizzo
(nella foto a fianco), neurologa
presso l’Ospedale Villa Sofia del
capoluogo siciliano. Marina Rizzo
resterà in carica per il prossimo
triennio, fino al 2018.
Ad affiancarla nel Consiglio direttivo sono state chiamate: Carola
Vicari (che ha lacrica di vice presidente), Giusi Barbera (con
mansioni di segretaria), Enza
Ficano (che ha la funzione di tesoriere), Mariella Ferlisi, Rosalba
Muratori e Marina Pandolfo (in
qualità di consiglieri).
Antonietta Matina è la Past President.
cembre, in quanto non rispettosa dell’ambito istituzionale e solo manovra
defatigatoria rispetto alle criticità del
Sistema sanitario regionale (Ssr), richiedendo al contempo la legittima
convocazione della Conferenza permanente.
Così, con grande acume politico,
l’assessore ha riconvocato i medici
nella giusta sede istituzionale per il 17
dicembre.
Tutto bene? No: i vari segretari regionali delle OO.SS. mediche, convocati per le 12, arrivati per rispetto
istituzionale alle 11:45, non sono stati
accolti nemmeno da un usciere, né invitati ad accomodarsi in una qualche
sala d’attesa. Tutti in piedi nell’androne dell’assessorato di piazza Ottavio Ziino a guardarsi increduli.
Trascorsa mezz’ora, la decisione
unanime di andare via. Soltanto alle
12:45 arriva una telefonata. In assessorato stanno cercando i sindacati medici: ma dove sono finiti? Viene
riferito che anche il 14 dicembre le
altre organizzazioni sindacali hanno
aspettato per oltre due ore, come a giustificare un comportamento ingiustificabile.
Ecco da cosa nasce quella che è stata
poi riportata come “rottura” tra sindacati medici e assessore: dalla man-
economiche, basta con la riduzione del personale sanitario,
basta con gli annunci mediatici
di assunzioni cui non seguono
mai i fatti, basta con le parole e
con i parolai e col loro disimpegno e l’incapacità di affrontare la gestione corretta
dell’universo Sanità.
Chiara ed incisiva, nella sua
estrema sintesi, la dichiarazione del segretario Regionale
della CIMO, Riccardo Spampinato: “Le istituzioni hanno il
dovere di fare qualcosa e di
dire senza giri di parole che
senza lo sblocco dei concorsi e
la stabilizzazione dei precari, il sistema implode. Verranno chiusi reparti e interrotti i servizi fino ad oggi
erogati grazie ad un precariato ormai
storico che va risolto una volta per
tutte.”
Uno sciopero quindi a difesa dei lavoratori per far rispettare la Legge
sull’orario di lavoro e sul riposo del
personale sanitario e a tutela del paziente e della sua sicurezza. Uno sciopero di una categoria che è stufa di
assistere ad una Sanità frammentata e
così diversa in tutte le Regioni italiane. Uno sciopero che è un messaggio a chi ci governa. Un primo
segnale al quale, se si dovesse restare
ancora inascoltati, seguiranno altre
iniziative di questo tipo fin quando
Governo e Regioni non si decideranno a fornire risposte concrete alle
istanze dei medici e dei cittadini.
Giuseppe Bonsignore
Responsabile Comunicazione
CIMO Sicilia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Cimo a Enna e Caltanissetta
Organigramma Segreteria provinciale
CIMO di Enna
Segretario Asp
Dott. Francesco La Tona
Responsabile Servizio “Assistenza Specialistica” Asp Enna
[email protected]
Segretario di Sezione Enna ord
Dott. Gianfranco Valenti
Dirigente Medico U.O.C. Chirurgia –
P.O. “C. Basilotta” di Nicosia
[email protected]
Segretario di Sezione Enna Sud
Dott. Michele D’Anca
Direttore U.O.C. Urologia – P.O.
“Umberto I” di Enna
[email protected]
PA G I N A I N C O L L A B O R A Z I O N E F R A C I M O E Q D S P E R L A C A M PA G N A E T I C A
Giuseppe Riccardo Spampinato in un intervento durante un convegno sindacale
tra assessorato,
direttori generali
delle
Aziende sanitarie e i sindacati firmatari
del Contratto
collettivo nazionale di lavoro (Ccnl). Si
sono viste invece recapitare
un invito a partecipare ad una
sorta di grande
riunione
di
condominio,
dove come da
tradizione, si
parla ad oltranza senza
raggiungere
alcun risultato
concreto. Un
inutile sfogatoio, forse il
tentativo
di
soffocare sul
nascere il pos-
Organigramma Segreteria provinciale
CIMO di Caltanissetta
Segretario Asp
Dott. Salvatore Loggia
Direttore Inc. U.O.C. Ortopedia e Traumatologia – P.O. “Vittorio Emanuele” di
Gela
[email protected]
Vice segretario Asp
Dott. Guido Comandatore
Direttore Inc. Servizio di Patologia
Clinica – P.O. “Vittorio Emanuele” di Gela
[email protected]
Segretario del Presidio Sant’Elia di
Caltanissetta
Dott. Francesco Guzzardi
Dirigente Medico U.O.C. Urologia –
P.O. “Sant’Elia” di Caltanissetta
[email protected]
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