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Prevenzione dei Disturbi del Comportamento
Alimentare (DCA)
Dietista Giulietta Tarrini
UO. Malattie del Metabolismo
Esistono evidenze sulla efficacia di interventi per la prevenzione primaria dei DCA?
Si possono rimuovere i fattori di rischio per la prevenzione secondaria?
Indice
Premesse
A. Classificazione dei DCA
A.I. Anoressia Nervosa
A.I.1.Criteri diagnostici
A.I.2. Complicanze
A.II. Bulimia Nervosa
A.II.1. Criteri diagnostici
A.II.2. Complicanze
A.III. EDNOS: Disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati
A.III.1. Criteri diagnostici
A.IV. Binge Eating Disorder” (BED) o “disturbo da alimentazione incontrollata”
A.IV.1. Criteri diagnostici
A.IV.2. Complicanze
Parte I. Evidenze sulla efficacia di interventi per la prevenzione primaria
B. Il backround della prevenzione: valutazione di review pubblicate al 2007
B.I. Strategia della ricerca
Tabella 1: Selezione di review per la Parte I.
B.II. Risultati
B.II.1. Caratteristiche dei programmi di intervento
B.II.2. Categorie dei partecipanti in 12 RCT selezionati
B.II.3. Criteri di valutazione dell’effetto del programma di intervento (outcome)
B.II.4. I fattori di rischio per i DCA
B.II.5. Risultati della metanalisi prospettati dagli Autori della review.
B.III. Conclusioni finali della Parte I.
02
02
03
04
05
05
06
07
10
Parte II. Evidenze per la prevenzione secondaria
C. Valutazione di RCT pubblicati dal 2004 al 2007
C.I. Strategia della ricerca
Tabella 2: Selezione di RCT dal 2004 al 2007 per la Parte II
C.II. Risultati
C.II.1. Analisi delle revisioni aggiuntive
C.II.2. Conclusioni: Possibili ricadute operative assistenziali e di prevenzione
10
Parte III. Il panorama dei Fattori di rischio dei DCA
D. Classificazione
D.I. I Fattori individuali
19
13
D.II. I fattori familiari
19
D.III. I Fattori socio-culturali
D.IV. I Fattori scatenanti
D.V. Bibliografia sui Fattori di rischio
E. Bibliografia essenziale
22
Tabella 3. Riorganizzazione degli Abstracts originali per obiettivo, metodo, risultato, conclusione di
11 lavori
selezionati dal 2004 al 2007
24
Tabella 4. Sintesi degli abstracts dei 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
31
Tabella 5. Riepilogo degli 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
33
Tabella 6. Misure di screening e di outcome adottate nei lavori selezionati
40
Tabella 7. Matrice per verificare possibili comparazioni
43
Tabella 8. Comparazione Jacobi - Franko per EDE-Q Sottoscale WCS, SCS, Restraint 45
Tabella 9. Comparazione Frantoi - Taylor-Matusek per EDE-Q Global Score
46
Tabella 10. Comparazione Jakobi - Taylor-Masutek per EDI Scala Drive for Thinnes
47
Tabella 11. Comparazione Jacobi - Matusek per EDI Sottoscala Drive for Thinnes e Body
Dissatisfaction
48
F. Note: Abstracts originali delle review della Parte I e II
49
Premesse
In questi ultimi 10 anni i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) hanno spinto numerosi
professionisti appartenenti a discipline differenti a trovare uno specifico interesse in comune. Il campo si
è esteso dall’Anoressia Nervosa e dalla Bulimia Nervosa all’Obesità attraverso il Binge Eating che
rappresenta il disturbo del comportamento alimentare caratteristico delle persone che non riescono a
controllare il peso corporeo. Inoltre, se si considera che il sovrappeso rappresenta la componente
principale della Sindrome Metabolica, il campo si allarga ancor più con la necessità di concepire il
modello del Team-Approach Multi-disciplinare e Multi-professionale
I DCA rappresentano oggi una sfida sanitaria per le difficoltà che si incontrano nel management.
Tali difficoltà non sono solo di carattere professionale per la complessità dell’eziopatogenesi psico-socioneuro-endocrina e comportamentale ma soprattutto per le necessità di carattere gestionale legate alla
metodologia del Team-Approach multi-disciplinare e multi-professionale e all’organizzazione
territorriale. Si richiede una peculiare formazione basata sull’Empowerment1 sia dei professionisti che dei
pazienti per il Disease Management dei comportamenti dannosi per la Salute che vanno dalla
Denutrizione alla Sindrome Metabolica.
Quando le peculiarità sintomatologiche raggiungono l’intensità prevista dalle griglie diagnostiche il
danno è devastante e le possibilità terapeutiche non sono facilmente a portata di tutti. Molta strada è già
stata percorsa con la pesistenza di fattori di rischio che dovrebbero essere affrontati molto prima nella
storia naturale. Nasce quindi la necessità di strategie di tipo preventivo sia primarie che secondarie.
A. Classificazione dei DCA
Con il termine Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si fa riferimento a malattie
categoriali caratterizzate da comportamenti relativi ad un alterato rapporto con il cibo, con il peso e con la
forma proprio corpo. Quando le caratteristiche sintomatologiche coincidono con i criteri diagnostici
riportati nei manuali si identifica una sistematica classificazione categorica che considera 4 “patologie”
secondo il DSM-IV:
I. Anoressia Nervosa (AN)
II. Bulimia Nervosa (BN)
1
Si preferisce usare il termine originario per mantenere la ricchezza semantica del costrutto. Potrebbe essere reso con:
potenziamento, dare pieni poteri, condivisione, delega e trasferimento del potere, apertura, responsabilizzazione, aumento delle
capacità, sviluppo di potenzialità (Piccardo C: Empowerment, RaffaelloCortina Editore, 1995
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III. Binge Eating Disorder (BED)
IV. EDNOS (Eating Disorders Not Otherwise Specified: Disturbi alimentari non specificati)
A.I. Anoressia Nervosa
La prima descrizione clinica dell'Anoressia Nervosa risale al 1689, quando viene pubblicato da
Richard Morton il primo resoconto di due pazienti (un maschio di 16 anni ed una femmina di 18) che
rifiutavano di alimentarsi in assenza di cause organiche di malattia. Negli anni compresi tra il 1889 ed il
1911 troviamo contributi interessanti per la comprensione della psicopatologia anoressica ad opera di
famosi neurologi dell'epoca quali Jean-Martin Charcot, Jilles de la Tourette, Pierre Janet. Una svolta
importante nella storia dell’Anoressia si verificò nel 1914, allorché Morris Simmonds suggerì
l'insufficienza ipofisaria come la causa fondamentale. Per tale motivo, fino a tutto il 1930, l'approccio
endocrinologico all'Anoressia Nervosa fece dimenticare le precedenti ipotesi psicopatologiche.
È soltanto a partire dal 1930, a seguito della pubblicazione di uno studio condotto da Berkman su
117 pazienti, che l'interpretazione psicopatologica riprende dignità clinica ed importanza nosologica. I
grandi progressi verso l'interpretazione dell'Anoressia Nervosa sono stati compiuti negli ultimi trent'anni
e sono da attribuirsi a Hilde Bruch, Arthur H. Crisp e Gerald M.F. Russell. A questi autori dobbiamo,
infatti, la gran parte delle descrizioni ancora attuali sui meccanismi psicopatologici. Tra gli autori
moderni si è maggiormente distinto David M. Garner: a lui è da attribuirsi il più recente ed il più diffuso
modello terapeutico cognitivo-comportamentale.
A.I.1.Criteri diagnostici
1. Rifiuto di mantenere il peso corporeo al livello minimo considerato normale in rapporto all’età
e alla statura (85%).
2. Intensa paura di aumentare di peso o di ingrassare, anche se sottopeso.
3. Disturbi nel modo di sentire il peso e le forme del proprio corpo, influenza indebita del peso e
delle forme del corpo sulla valutazione si sé o diniego della gravità della perdita di peso attuale.
4. Nelle donne che hanno già avuto il menarca, l’amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli
mestruali consecutivi.
L’Anoressia Nervosa è presente in uguale misura in tutte le classi sociali e coinvolge
prevalentemente nel nostro paese il sesso femminile: solo 1 caso su 10 o meno riguarda i soggetti maschi.
L’età di insorgenza del disturbo è compresa fra i 12 e i 25 anni, con la frequenza maggiore fra i 13 e i 16
anni. Raramente si manifesta dopo i 30 anni; in questi casi se si va ad indagare bene nella storia passata
spesso si ritrovano precedenti segnali di disagio rispetto alla dieta e al corpo se non una pregressa crisi
anoressica ben superata.
A.I.2. Complicanze
Gastro-intestinali: consistono in un rallentamento della funzione digestiva con presenza di
gonfiori, dolori, sensazioni fastidiose e stipsi. Generalmente questi disturbi regrediscono quando si torna
ad una alimentazione e ad un peso normali.
Cardio-vascolari: quali il rallentamento del ritmo cardiaco e l’abbassamento della pressione
arteriosa sono presenti nella maggioranza dei casi. La frequenza del battito cardiaco può scendere
pericolosamente al di sotto dei 40 battiti al minuto con elevato rischio di sincopi o arresto cardiaco.
L’ipotensione arteriosa può favorire crisi lipotimiche con conseguenti cadute e perdite di coscienza.
Equilibrio idro-elettrolitico: sono meno frequenti ma più pericolose, specie per quanto riguarda
il potassio. Questa eventualità si presenta più frequentemente in concomitanza con la presenza di
comportamenti come il vomito autoindotto e/o con l’abuso di lassativi e diuretici e verrà pertanto trattata
più diffusamente nel paragrafo della Bulimia Nervosa.
Ematologiche: sono rappresentate dall’anemia e dalla leucopenia. Sono di frequente riscontro,
soprattutto nell’Anoressia di maggior durata situazioni di carenza di emoglobina dovute principalmente al
mancato apporto di ferro e vitamine. La carenza di globuli bianchi è spesso presente ed è un segno
caratteristico della malnutrizione, ma non significa necessariamente diminuzione delle difese
immunologiche. Non vi sono, infatti, segnalazioni di maggior presenza di infezioni intercorrenti nella
Anoressia.
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Ossee: sono caratterizzate dall’osteoporosi. La gravità dell’osteoporosi è tanto più elevata quanto
più precoce è l’insorgenza dell’Anoressia. In particolare è grave quando inizia prima della comparsa del
menarca, quando la struttura ossea non è ancora completamente formata e non è stato raggiunto il picco di
massa ossea. In questo caso può verificarsi un blocco della crescita ossea con mancato sviluppo in
altezza.
Neurologiche: alcuni studi effettuati con l’uso della tomografia assiale computerizzata (TAC) e
con la risonanza magnetica nucleare (RMN) hanno messo in luce una pseudoatrofia cerebrale e
l’allargamento dei ventricoli. Non è chiaro se si tratti di danni reversibili con il recupero del peso. In
alcuni casi si osservano delle alterazioni dell’elettroencefalogramma, verosimilmente legate
all’alterazione dell’equilibrio idro-elettrolitico.
Dermatologiche: sono rappresentate dalla frequente comparsa di un colorito giallastro delle
estremità legato all’aumentato deposito cutaneo di carotenoidi, dall’aumento della peluria (detta lanugo),
dalla pelle secca e disidratata, dalla perdita dei capelli. Nelle persone che si procurano il vomito si
possono produrre delle caratteristiche abrasioni, piccole lesioni e/o callosità sul dorso delle mani.
La mortalità nell’Anoressia è compresa tra il 5 e il 15% dei casi e rappresenta una tra le maggiori
cause di mortalità tra le giovani ragazze e tra le malattie psichiatriche
A.II. Bulimia Nervosa
La Bulimia Nervosa è un disturbo che ha come nucleo centrale la paura morbosa di aumentare di
peso, la presenza di una anarchia alimentare caratterizzata da abbuffate e la conseguente compensazione
basata sul vomito, esercizio fisico compilsivo, lassativi e diuretici . E’ presente nell’1-3% della
popolazione femminile in età a rischio.
Analogamente all’Anoressia Nervosa la Bulimia è diffusa soprattutto nei paesi industrializzati e
riguarda nella grande maggioranza dei casi il sesso femminile. Tende ad essere più frequente nelle
popolazioni femminili delle grandi aree urbane rispetto alle zone rurali e colpisce come l’Anoressia
ragazze in età compresa tra i 12 e i 25 anni, con un picco di insorgenza verso i 18-19 anni. Pertanto,
mentre l’Anoressia si presenta tipicamente all’inizio della adolescenza, la Bulimia compare più
frequentemente in un età che coincide con la fine degli studi liceali.
A.II.1. Criteri diagnostici
1. Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive con i caratteri seguenti (entrambi necessari).
a) Mangiare,in un periodo di tempo circoscritto (per esempio nell’arco di due ore), una quantità di cibo
che è indiscutibilmente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso
periodo di tempo in circostanze simili.
b) Senso di mancanza di controllo sull’atto di mangiare durante l’episodio (per esempio sentire di non
poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si sta mangiando).
2. Ricorrenti comportamenti di compenso volti a prevenire l’aumento di peso, come vomito
autoindotto, abuso-uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci; digiuno o esercizio fisico
eccessivo.
3. Le abbuffate compulsive e utilizzo improprio di mezzi di compenso avvengono in media
almeno due volte a settimana per tre mesi.
4. La valutazione di sé è inappropriatamente influenzata dalle forme e dal peso del corpo.
5. Il disturbo non si riscontra soltanto nel corso di episodi di Anoressia Nervosa.
A.II.2. Complicanze
Cavo oro-faringeo: erosione dello smalto soprattutto nella parete interna dei denti frontali con
grave compromissione irreversibile della dentatura in generale. E’ frequente il riscontro di un
rigonfiamento delle ghiandole salivari, in particolare delle parotidi. Questo genera un aumento della
secrezione salivari ma il gonfiore, che da al viso un aspetto “paffuto”, viene a volte confuso con un
ingrassamento.
Tratto gastro-esofageo: esofagite e gastrite con disturbi caratterizzati da difficoltà digestive,
bruciori, digestione lenta e difficoltosa. Una conseguenza frequente dell’abbuffata è la comparsa di un
fastidioso senso di pienezza gastrica, talvolta dolorosa.
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Alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico: la carenza di potassio può dar luogo ad alterazioni,
anche gravi, del ritmo cardiaco.
A.III. EDNOS: Disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati
I disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati comprendono da un lato situazioni simili
all’Anoressia o alla Bulimia alle quali manca uno dei criteri richiesti per la diagnosi e vengono perciò
definite anche sindromi parziali o disturbi sotto soglia, dall’altro una serie di disturbi ancora non
completamente definiti.
Rispetto all’Anoressia e alla Bulimia gli EDNOS sono molto più comuni: il 45% degli adolescenti
desidera pesare di meno, il 33% ha un’alimentazione disordinata, il 57% attua comportamenti alimentari
non corretti e il 12% ha una distorsione dell’immagine corporea, il 51 % ha cercato di perdere peso
nell’ultimo mese.
Nella categoria dei disturbi non altrimenti specificati o atipici rientra la sindrome “mastica e
sputa”: i soggetti che presentano questo disturbo passano parte del loro tempo a masticare grandi quantità
di cibo che poi non viene deglutito .
A.III.1. Criteri diagnostici
La categoria include quei disturbi alimentari che non soddisfano i criteri di nessuno specifico
disturbo dell’alimentazione.
1. Per il sesso femminile, tutti i criteri dell’Anoressia Nervosa in presenza di un ciclo mestruale
regolare.
2. Tutti i criteri dell’Anoressia Nervosa risultano soddisfatti e, malgrado la significativa perdita di
peso, il peso attuale risulta nei limiti della norma.
3. Tutti i criteri della Bulimia Nervosa risultano soddisfatti, tranne il fatto che le abbuffate e le
condotte compensatorie hanno una frequenza inferiore a 2 episodi per settimana per 3 mesi.
4. Un soggetto di peso normale, che si dedica regolarmente ad inappropriate condotte
compensatorie dopo aver ingerito piccole quantità di cibo (per esempio induzione del vomito dopo aver
mangiato due biscotti).
5. Il soggetto ripetutamente mastica e sputa, senza deglutire, grandi quantità di cibo.
Disturbo da alimentazione incontrollata: ricorrenti episodi di abbuffate in assenza delle regolari condotte
compensatorie inappropriate tipiche della Bulimia Nervosa.
A.IV. Binge Eating Disorder” (BED) o “disturbo da alimentazione incontrollata”
E’ un disturbo caratterizzato dalla presenza di “abbuffate” non accompagnate da strategie per
compensatorie. Le persone che manifestano questo disturbo assumono, in un tempo limitato, quantità di
cibo esagerate, con la sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare. Queste situazioni si
ripetono anche più volte la settimana anche in momenti in cui non si ha una sensazione fisica di fame. A
differenza dalla Bulimia non si riscontra il circolo vizioso tra i tentativi di restrizione, l’abbuffata e i
comportamenti eliminativi. Il problema principale sembra consistere in una difficoltà a controllare
l’impulso ad alimentarsi cui segue quasi sempre un aumento di peso.
Il disturbo da alimentazione incontrollata è correlato all’obesità anche se tale caratteristica non è
necessaria per la diagnosi di BED. E’ presente nel 30% circa dei casi di soggetti obesi che richiedono un
trattamento e nel 2-3% di tutti i soggetti obesi. La difficoltà ad inquadrare questa situazione è legata alla
definizione di abbuffata e ai fattori che possono favorirne la persistenza. L’abbuffata, così come avviene
nella Bulimia Nervosa, viene definita dalla sensazione di perdita di controllo, dal senso di colpa e dai
pensieri negativi che la accompagnano. Nei soggetti BED è frequente la presenza (80%) di una
comorbidità psicologica e psichiatrica caratterizzata da disturbi dell’umore.
A.IV.1. Criteri diagnostici
1. Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive. Un’abbuffata compulsiva è definita dai due caratteri
seguenti entrambi necessari:
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a. Mangiare, in un periodo di tempo circoscritto (per esempio nell’arco di due ore), una quantità di cibo
che è indiscutibilmente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso
periodo di tempo in circostanze simili.
b. Senso di mancanza di controllo sull’atto di mangiare durante l’episodio (per esempio sentire di non
poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si sta mangiando).
2. Gli episodi di abbuffate compulsive sono associati ad almeno tre dei seguenti caratteri:
- Mangiare molto più rapidamente del normale;
- Mangiare fino ad avere una sensazione dolorosa di troppo pieno;
- Mangiare grandi quantità di cibo pur non sentendo fame;
- Mangiare in solitudine a causa dell’imbarazzo per le quantità di cibo ingerite;
- Provare disgusto di sé, depressione o intensa colpa dopo aver mangiato troppo.
3. Le abbuffate compulsive suscitano sofferenza e disagio.
4. Le abbuffate compulsive avvengono, in media, almeno due giorni la settimana per almeno sei
mesi.
A.IV.2. Complicanze:
Sono quelle dell’Obesità
Parte I. Evidenze sulla efficacia di interventi per la prevenzione primaria
B. Il backround della prevenzione: valutazione di review di RCT pubblicate al 2007
B.I. Strategia della ricerca
1. Prima di procedere alla identificazione di un disegno di ricerca, abbiamo ritenuto necessario
verificare se esistono revisioni sistematiche sull’argomento della prevenzione al fine di sviluppare uno
studio presumibilmente innovativo per dare una risposta al quesito primario proposto nel titolo.
L’analisi strategica è stata avviata dall’esame delle parole chiave più appropriate, con l’aiuto della
funzione dei vocaboli del Medline MeSH® Database. Dal server Medline PubMED®, nello specifico
MeSH® Database, abbiamo avviato la nostra prima ricerca, con le parole chiave combinate tra loro:
"Eating Disorders"[Mesh] AND " prevention programs”
2. I data base utilizzati sono stati Cochrane, Medline, Embase, e una successiva presa in esame
dei motori di ricerca sulle linee guida, National Guidelines Clearinghouse, Sign (Scottish®
Iintercollegiate Guidelines Network) , e Server di revisioni sistematiche Joanna Briggs Institute for
Evidence Based Nursing, e Trip Database.
3. Pertanto il PICOM è così articolato:
P: adolescenti e adulti a rischio di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
I: programmi di intervento
C: =
O: prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare
M: Review
Tabella 1: Selezione di review per la Parte I
Data Base
Cochrane
Collabora
tion
Stringa limiti
Docume
nti
trovati
Selezion
ati
1
1
Eating disorders
Estremi e link
Interventions for
preventing eating
disorders in children
Autori
BM Pratt
and
SR Woolf
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
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and adolescents
Medline
Embase
"Eating Disorders"[Mesh]
AND " prevention
programs”
Limits: added to PubMed
in the last 5 years,
published in the last 5
years, only items with
abstracts, Humans, Male,
Female, Review, English,
Adolescent: 13-18 years,
Adult: 19-44
('prevention'/exp OR
'prevention') AND
adoloscent AND disordes
AND ('eating'/exp OR
'eating')
Eating disordes
National
Guideline
s
Clearingh
ouse
Linee guida
Sign
(Scottish®
Iintercolle
giate
Guideline
s
Network)
Eating disorder and
Trip
DataBase prevention and adolescent
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
Negative body image
and disordered eating
behavior in children
and adolescents: what
places youth at risk and
how can these problems
be prevented?
enden
Pratt BM,
Woolfend
en SR
Cochrane
Database
of
Systematic
Reviews
2007 Issue
4
Littleton
HL,
Ollendick
T.
Clin Child
Fam
Psychol
Rev. 2003
Mar;6(1):
51-66.
B.II. Risultati
Sono state trovate due review pubblicate in questi ultimi 5 anni.
Nella review di Littleton e Ollendicki si esamina la prevalenza dell’immagine corporea negativa e
dei comportamenti alimentari disordinati nei bambini e negli adolescenti. Il 55% delle femmine e il 35%
dei maschi di 8-10 anni sono insoddisfatti del loro peso. Questo fenomeno raggiunge un picco del 80%
nella adolescenza. Si esplorano inoltre i fattori correlati e i fattori predittori dello sviluppo di tali disordini
e le possibili funzioni protettive. I fattori correlati sono quelli individuali (temperamento, personalità,
momento della pubertà, immagine corperea, autostima, ecc.), familiari (pressioni parentali, relazioni
povere, stili di attaccamento, conflitti, ecc.), sociali (esposizione ai modelli di magrezza,
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
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interiorizzazione, influenza degli amici). L’insoddisfazione della propria immagine corporea e il disturbo
alimentare si possono spiegare con due modelli:
a. modello della “restrizione” che coinvolge l’interiorizzazione dell’ideale di bellezza della
società moderna. Il “dieting” è la risposta conseguente che determina la ricaduta del “binge” e dei
comportamenti compensatori
b. modello della vulnerabilità interpersonale che coinvolge inizialmente lo stile alimentare
della famiglia il il funzionamento sociale conseguente.
Funzioni protettive sono esercitate dalle relazioni familiari positive, dal supporto sociale e
scolastico che forniscono modello di coping per lo stress e meccanismi di aiuto in senso generale e
specifico.
Considerando l’elevata prevalenza della preoccupazione dell’immagine corporea e del disturbo
alimentare e che questi fenomeni si innescano in un momento delicato dello sviluppo corporeo e mentale
della vita ben si comprende l’importanza della ricerca di modelli di prevenzione primaria e secondaria.
Sono stati sviluppati quindi programmi semplicemente psico-educativi sulla nutrizione e l’attività fisica,
sviluppati per prevenire la comparsa di disturbi alimentari e per ridurre la severità dei sintomi. Emergerà
da una valutazione critica che si sono dimostrati inefficaci.
Una seconda strategia di prevenzione è stata l’educazione relativa a contrastare le pressioni sociali
di magrezza e valorizzare l’utilità di una immagine corporea compatibile con la salute fisica e mentale.
Una terza strategia è quella di perseguire il miglioramento del’autostima.
Scarse sono le evidenze della loro efficacia in quanto non è sufficiente il solo miglioramento della
conoscenza per inferire con loo sviluppo di DCA. Si suggeriscono quindi possibili strategie su come tali
programmi possono essere modificati per aumentare la loro efficacia.
La review conclude con suggerimenti per il futuro che consistono in:
1. Focalizzare interventi per differenti livelli di sintomatologia.
2. Educare gli insegnanti e il personale della scuola.
3. Educare i familiari.
4. Istituire gruppi di discussione con facilitatore addestrato al tema DCA.
Infine sono considerati i mediatori e i moderatori di efficacia del cambiamento (sesso, etnia,
relazioni familiari, relazioni sociali, livello dell’autostima, livello dell’autoefficacia, regolazione
dell’emozioni). In sintesi si tratta di una review senza contributi metanalitici, ma di grande aiuto
conoscitivo, critico e propositivo.
Nella review di Pratt e Woolfendenii si afferma che i DCA rappresentano una condizione
estremamente difficile per la terapia e che determinano il consumo di una enorme quantità di energia
mentale e di risorse assistenziali. Il sesso femmile e il “dieting” sono identificati come fattori principali di
rischio dello sviluppo dei DCA. L’obiettivo della review è stato quello di valutare l’efficienza e
l’efficacia dei programmi nella popolazione generale (prevenzione primaria) e in quella a rischio
(prevenzione secondaria) e in particolare per determinare se i programmi di prevenzione dei DCA:
1. Sono efficaci nel promuovere attitudini alimentari e comportamenti corretti, fattori psicologici
protettivi per lo sviluppo di DCA e salute fisica
2. Hanno un impatto a lungo termine, sostanziale e positivo sulla salute fisica e mentale
3. Possono essere causa di conseguenze dannose per la salute fisica e mentale.
La strategia della review ha focalizzato l’attenzione sugli RCT con misure oggettive di outcome (es.
BMI) e misure psicometriche standardizzate prima e dopo l’intervento e nei gruppi di controllo. L’analisi
ha permesso di trovare, fino all’agosto 2004, 1379 titoli di cui 12 RCT sono stati selezionati.
L’analisi dei 12 RCT è interessante e può essere così sintetizzata in relazione alle:
1. caratteristiche dei programmi di intervento
2. categorie dei partecipanti
3. agli outcome
4. ai fattori di rischio per i DCA
5. ai risultati della metanalisi prospettate dagli autori della review.
B.II.1. Caratteristiche dei programmi di intervento
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Programmi di prevenzione sono stati sviluppati in tutto il mondo (Canada, USA, Norvegia, Italia,
Inghilterra, Australia). Inizialmente sono stati strutturati sulla base di materiale didattico psicoeducativo e
solo successivamente hanno incorporato i problemi che concernono le influenze psicosociali
dell’immagine corporea. La maggior parte dei programmi sono stati sperimentati nelle comunità
scolatiche senza alcuna selezione e solo recentemente hanno avuto come target popolazioni selezionate ad
alto rischio usando formati di intervento integrati.
I programmi di prevenzione possono essere raggruppati in quattro categorie:
1. Programmi didattici che aumentano la consapevolezza relativa al DCA.
2. Promozione di attitudini e comportamenti alimentari corretti (nutrizione ed esercizio fisico).
3. Programmi di addestramento con lezioni multimediali, lettura, discussione di scritti (media literacy and
advocacy) e discussione per aumentare la consapevolezza e l’incoraggiamento all’analisi critica dei media
e delle attitudini sociali sulla forma del corpo e del peso.
4. Focus sulla promozione dell’auto-stima: gestione delle stress, costruzione di un senso positivo del se,
stereotipi della società, autovalutazione positiva, coinvolgimento significativo degli altri, capacità
relazionali e comunicative.
B.II.2. Categorie dei partecipanti in 12 studi
1. Tutti gli alunni delle scuole medie: 953 in 7 studi
2. Soggetti con comportamenti alimentari disturbati valutati con EAT: 314 in 1 studio
3. Soggetti ad alto rischio per elevati punteggi del Weight Concerns: 931 in 1 studio
4. Soggetti con bassa autostima e elevata ansia: 470 in 1 studio
5. Diabetici con elevati punteggi della scala Drive for Thinnes, Bulimia e Body Dissatisfaction dell
EDI e/o o con presenza di Binge Eating, vomito, lassativi, diuretici, dieting, omissione dell’insulina: 85 in
1 studio
6 alto rischio con EDI: 154 in 1 studio
Da questi dati emerge che la prevenzione è stata indagata nella maggior parte degli studi su soggetti
adolescenti senza caratteristiche specifiche inerenti al rischio di DCA: 7 su 12 studi e in 5 studi su
campioni di soggetti selezionati con caratteristiche molto eterogenee: comportamenti alimentari (EAT,
EDI), Weight Concern, bassa autostima. Si ritiene che tali soggetti siano a rischio di sviluppare DCA e,
non avendo le caratteristiche diagnostiche delle categorie previste dal DSM-IV (Anoressia, Bulimia,
Binge Eating Disorder), sono classificabili come EDNOS. E’ stato accertato che la loro prevalenza è
molto alta: il 45 % desidera avere un peso più basso e il 30-50% pratica il dieting: Questi comportamenti
sono in correlazione con la presenza di sovrappeso e obesità, depressione, ideazione suicida, abuso di
sostanze
B.II.3. Criteri di valutazione dell’effetto del programma di intervento (outcome):
Riguardano differenti ambiti:
- Alimentare: Eating Attitude Test: EAT-26, EAT-40, EDE-Q, EDI, Reastraint Scale
- Immagine cormprea: Body Satisfaction Scale
- Disturbi dell’umore: BDI
- Disturbi psichiatrici: DSM-IV
- BMI
- Self Esteem Scale di Rosemberg
Si tratta di questionari standardizzati che misurano in vario modo comportamenti alimentari
alterati (dieting), preoccupazione per il peso e per la forma del corpo, autostima e alterazioni dell’umore.
B.II.4. I fattori di rischio per i DCA
Sebbene siano stati studiati molti fattori di rischio per la comparsa di DCA, poche sono le variabili
identificate come attendibili. Per es. è ben documentato che i DCA hanno una prevalenza maggiore nelle
femmine (variabile non modificabile) con età media da 14 a 20 anni. Pertanto molti programmi di
prevenzione hanno come popolazione target le femmine adolescenti. Il dieting è stato valutato come il più
importante predittore di DCA.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
9
Negli adulti lo sviluppo della Bulimia è influenzato da: 1. Familiarità per l’obesità. 2. Obesità
nell’infanzia. 3. Commenti negativi della famiglia sulla forma corporea, sul peso e sulla dieta. 4. Menarca
precoce.5. Familiarità per disordini psichiatrici. 6. Conflitti familiari. 7. Perfezionismo. 8. Bassa
autostima.
B.II.5. Risultati della metanalisi prospettati dagli autori della review
In relazione ai 12 RCT selezionati nella review è stato possibile fare 12 comparazioni tra due o più
studi che hanno usato simili misure di outcome e gli stessi programmi di intervento. I risultati sono
analizzati in relazione al tipo di programma:
1. Programmi didattici che aumentano la consapevolezza relativa al DCA, 2 studi: nessun confronto
possibile.
2. Programmi che esercitano la promozione di attitudini e comportamenti alimentari corretti ed
esercizio fisico, 6 studi: due comparazioni sono state possibili con riferimento al BMI. In 4 studi il BMI è
stato comparato nel follow-up a 12 e 14 mesi e non à stata rilevata alcuna differenza rispetto ai gruppi di
controllo. In 4 studi sono stati paragonati gli score del EAT-26 e EAT-40 e non si evidenzia alcuna
differenza. Nessuna differenza per due studi in relazione agli score della sottoscala Bulimia del EDI.
3. Programmi di addestramento con lezioni multimediali di lettura e discussione di scritti (media
literacy and advocacy) per aumentare la consapevolezza e l’incoraggiamento all’analisi critica dei media
e delle attitudini sociali sulla forma del corpo e del peso, 3 studi: il solo risultato significativo dimostra
una riduzione della interiorizzazione e della accettazione degli ideali trasmessi dalla società relativi
alla apparenza dell’immagine corporea nel follow-up a 3-6 mesi.
4. Focus sulla promozione dell’auto-stima, 2 studi: nessuna differenza significativa. Tuttavia non
esiste evidenza per concludere che questo tipo di approccio determina anche un significativo impatto sulla
consapevolezza degli standard di normalità che si riferiscono alla apparenza dell’immagine corporea.
Per concludere non esiste evidenza che supporti l’effetto positivo dei 4 tipi di intervento
disegnati per ottenere attitudini alimentari e comportamenti migliori, risultati sul peso corporeo, sui
sintomi di DCA e sui sintomi psicopatologici (specifici, generali e di benessere) sia nella popolazione
generale che in quella ad alto rischio. Un solo programma ha adottato il tipo di intervento sulla autostima,
non è possibile fare una metanalisi e non esiste evidenza che il miglioramento dell’autostima sia di
supporto per l’efficacia della prevenzione.
In relazione ai potenziali effetti dannosi non esistono evidenze che suggeriscono un possibile
danno iatrogeno.
B.III. Conclusioni finali della Parte I
Non esiste l’evidenza sulla possibilità di un impatto positivo sulla prevenzione primaria e
secondaria dei DCA relativo a programmi di intervento nei bambini e negli adolescenti ne che possa
verificarsi un danno potenziale. Da un punto di vista clinico lo sviluppo di programmi raffinati è
complicato per la mancanza di conoscenza sui fattori di rischio associati ai DCA e per la necessità di
ottenere un bilancio tra risultati della prevenzione e i potenziali danni. Da un punto di vista della ricerca
è stata prospettata l’ipotesi che esista una soglia per identificare i soggetti a rischio di DCA. Il rifiuto
della preoccupazione o quello della malattia rappresenta un esito che complica la precoce identificazione
della sintomatologia del DCA. Sono necessari approcci per dimostrare gli effetti a lungo termine di
interventi per ottenere una riduzione della incidenza di DCA.
Parte II. Evidenze per la prevenzione secondaria
C. Valutazione di RCT pubblicati dal 2004 al 2007
Le conclusioni che emergono dalla Parte I relative background della prevenzione sono categoriche
sulla difficoltà di poter disegnare interventi efficaci per ottenere una prevenzione dei DCA sia nella
popolazione generale che su quella ad elevato rischio.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
10
Tale difficoltà è dovuta alla scarsa conoscenza dei fattori di rischio implicati. Gli RCT considerati
nelle review precedenti sono anteriori all’agosto 2004.
C.I. Strategia della ricerca
1. Data l’esistenza della recente metanalisi di Pratt e Wolfenden (2007) sugli studi RCT
pubblicati fino al 2004 emerge la necessità di verificare:
a. Se sono stati pubblicati ulteriori RCT dal 2004 al 2007
b. Se in questi RCT si evidenziano nuovi elementi per poter identificare strategie di intervento di
prevenzione più efficaci dal momento che, almeno per quanto riguarda la prevenzione primaria,
l’efficacia degli interventi è nulla.
c. Se emergono dati sui fattori di rischio maggiormente implicati per il target della prevenzione e
se tipi di intervento ad hoc possono avere un ruolo significativo.
L’analisi strategica è stata avviata dall’esame delle parole chiave più appropriate, ed un aiuto
fattivo ed indiscutibile ci è stato dato dalla funzione vocaboli del Medline MeSH® Database.
Dal server Medline PubMED®, nello specifico MeSH® Database, abbiamo avviato la seconda ricerca,
con le parole chiave combinate tra loro:
"Eating Disorders/prevention and control"[Mesh] at risk
2. I data base utilizzati sono stati Medline, Embase
3. Pertanto il PICOM è così articolato:
P: adolescenti e adulti a rischio di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
I: programmi di intervento
C: =
O: prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare
M: RCT
Tabella 2: Selezione di RCT dal 2004 al 2007 per la Parte II
Data
Base
Stringa e
limiti
MEDLI
NE
"Eating
Disorders/pr
evention and
control"[Me
sh] at risk
Limits:
published in
the last 3
years, RCT,
Humans,
Male,
Female,
English,
Italian,
Adolescent:
13-18 years,
Docum
en-ti
trovati
11
Selezio
-nati
Estremi e link
autori
11
1. Reducing maladaptive
weight management
practices: developing a
psychoeducational
intervention program.
2. Maintenance of internetbased prevention: a
randomized controlled trial.
3. Dissonance and healthy
weight eating disorder
prevention programs: a
randomized efficacy trial.
4. Food, mood, and attitude:
reducing risk for eating
disorders in college women.
5. School-based overweight
preventive intervention
1. O'Brien KM, LeBow
MD.
Eat Behav. 2007;8:195210
2. Jacobi C, Morris L,
Beckers C, BronischHoltze J, Winter J,
Winzelberg AJ, Taylor
CB.
Int J Eat Disord.
2007;40:114-9l
3. Stice E, Shaw H, Burton
E, Wade E.
J Consult Clin
Psychol.2006; 74:263-75
4. Franko DL. Moe.EL.
Goldberg. L.De Francesco
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
11
Adult: 19-44
years
EMBAS
E
4
'eating
disorder'/ex
p
AND('preve
ntion'/exp
OR
'prevention')
lowers incidence of
disordered weight-control
behaviors in early
adolescent girls.
6. Effectiveness of a
computer-based interactive
eating disorders prevention
program at long-term
follow-up
7. Definition and outcome
of a curriculum to prevent
disordered eating and bodyshaping drug use.
8. Prevention of eating
disorders in at-risk collegeage women
9. Dissonance thin-ideal and
didactic healthy behavior
eating disorder prevention
programs: results from a
controlled trial.
10. Impact of interactive
school-based media literacy
lessons for reducing
internalization of media
ideals in young adolescent
girls and boys.
11. The impact of a schoolbased obesity prevention
trial on disordered weightcontrol behaviors in early
adolescent girls
0
Impact of the media on
adolescent sexual attitudes
and behaviors (non
pertinente)
CA.Durham MB. Hix
Small H.
Heath Psychol.
2005.24:567-78
5. Austin SB, Kim J,
Wiecha J, Troped PJ,
Feldman HA, Peterson
KE.
Arch Pediatr Adolesc
Med. 2007
Sep;161(9):865-9.
6. Low KG,
Charanasomboon S,
Lesser J, Reinhalter K,
Martin R, Jones H,
Winzelberg A, Abascal L,
Taylor CB.
Eat Disord. 2006 JanFeb;14(1):17-30
7. Elliot DL, Moe EL,
Goldberg L, DeFrancesco
CA, Durham MB, HixSmall H.
J Sch Health. 2006
Feb;76(2):67-73
8. Taylor CB, Bryson S,
Luce KH, Cunning D,
Doyle AC, Abascal LB,
Rockwell R, Dev P,
Winzelberg AJ, Wilfley
DE.
Arch Gen Psychiatry. 2006
Aug;63(8):881-8.
9. Matusek JA, Wendt SJ,
Wiseman CV.
Int J Eat Disord. 2004
Dec;36(4):376-88.
10. Wilksch SM,
Tiggemann M, Wade TD.
Int J Eat Disord. 2006
Jul;39(5):385-93.
11. Austin SB, Field AE,
Wiecha J, Peterson KE,
Gortmaker SL.
Arch Pediatr Adolesc
Med. 2005;159:225-30
Stice E e Coll (3), Taylor
CB e Coll (8), Wilksch
SM e Coll (10) già trovati
in Medline
Escobar-Chaves SL e Coll,
Pediatrics. 2005
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
12
Review
aggiunti
ve
evidenzi
ate nelle
bibliogra
fie dei
documen
ti
selezion
ati
AND
programs
AND [20042007]/py
AND'adolesc
ent'/exp OR
'adolescent')
AND [20042007]/py
AND
([randomized
controlled
trial]/lim OR
[systematic
review]/lim)
AND [20042007]/py
Ricerca per
Stice,
autore
(2007)
Cororv
e
Fingere
t (2006)
Jul;116(1):303-26. Escluso
perchè non pertinente
2
A meta-analytic review of
eating disorder prevention
programs: encouraging
findings
Eating disorder prevention
research: a meta-analysis.
Stice E, Shaw H, Marti
CN.
Annu Rev Clin Psychol.
2007;3:207-31.
Cororve Fingeret M,
Warren CS, CepedaBenito A, Gleaves DH.
Eat Disord. 2006 MayJun;14(3):191-213.
C.II. Risultati: vedi tabelle seguenti
Tabella 3. Riorganizzazione degli Abstracts originali per obiettivo, metodo, risultato, conclusione di
11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
Tabella 4. Sintesi degli abstracts dei 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
Tabella 5. Riepilogo degli 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
Tabella 6. Misure di screening e di outcome adottate nei lavori selezionati
Tabella 7. Matrice per verificare possibili comparazioni
Tabella 8. Comparazione Jacobi -Franko per EDE-Q Sottoscale WCS, SCS, Restraint
Tabella 9. Comparazione Franko-Taylor-Matusek per EDE-Q Global Score
Tabella 10. Comparazione Jakobi -Taylor-Masutek per EDI Scala Drive for Thinnes
Tabella 11. Comparazione Jacobi -Matusek per EDI Sottoscala Drive for Thinnes e Body
Dissatisfaction
Sono stati selezionati 11 RCT di cui per 2 è non è stato possibile ottenere il full text (N° 6 e 11)
C.II.1. Analisi delle revisioni aggiuntive
Nel corso delle letture dei full text degli 11 documenti selezionati sono state trovate anche 2
importanti review i cui contenuti vengono qui riferiti poiché essenziali per concludere la Parte II di questa
ricerca.
Stice (2007)iii ribadisce che le caratteristiche dei partecipanti negli interventi di prevenzione
mettono in evidenza che programmi di prevenzione universale (primaria), indirizzati a chiunque,
producono scarsi effetti rispetto a interventi selettivi su popolazioni selezionate a rischio di DCA. I
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
13
soggetti ad alto rischio sono più motivati. Date queste premesse la metanalisi di Stice ha selezionato 66
studi che hanno adottato 51 programmi di intervento col risultato totale di 81 stime separate in
correlazione con l’effetto sui fattori di rischio. I risultati della metanalisi rivelano che il 51% dei
programmi di prevenzione determinano una significativa riduzione di almeno uno dei fattori di rischio di
DCA. Maggiore efficacia è ottenuta con programmi di intervento:
1. Caratteristiche dei partecipanti: selezionati rispetto a chiunque
2. Formato delle sessioni: interattive rispetto a quelle solo didattiche
3. Numero delle sessioni: multiple rispetto a quelli con una sola sessione
4. Sesso dei partecipanti: offerti solo alle femmine rispetto a quelli offerti anche ai maschi
5. Età: dopo i 15 anni rispetto a quelli offerti in età più precoce
6. Caratteristiche dei conduttori: professionisti specializzati rispetto a providers locali
7. Contenuti: sono efficaci interventi che hanno come target i fattori di rischio: le pressioni sociali
alla magrezza, la preoccupazione per il peso e la forma del corpo, l’auto-stima, le abilità per il
management del peso, uso di tecniche che inducono dissonanza in relazione alla interiorizzazione degli
ideali di magrezza
8. Uso di misure validate
9. Lunghezza del follow-up
Risultati di 81 stime separate in relazione a sei fattori di rischio:
1. BMI: L’effetto dell’intervento sul BMI è eterogeneo. E’ piccolo per i programmi con contenuto
semplicemente psico-educativo, per i programmi che enfatizzano l’abilità socio-culturale di resistere. E’
grande nei programmi che focalizzano l’accettazione del corpo.
2. Interiorizzazione dell’ideale di magrezza: L’effetto è grande nei programmi selettivi, con
partecipanti oltre i 15 anni, per i programmi che focalizzano l’attenzione sulla accettazione del corpo,
sulla dissonanza. L’effetto è piccolo effetto per programmi solo psicoeducativi e in quelli che focalizzano
lo stress
3. Insoddisfazione del corpo: E’ grande l’effetto dei programmi selettivi, interattivi, su partecipanti
oltre i 15 anni, condotti da professionisti, con contenuti di dissonanza. E’ piccolo per i programmi
psicoeducativi.
4. Dieting: L’effetto è grande per i programmi selettivi, interattivi, condotti da professionisti, con
multisessione, con dissonanza. E’ piccolo per i programmi psicoeducativi.
5. Riduzione di effetti negativi: E’ grande l’effetto dei programmi selettivi, interattivi, condotti da
professionisti, con multisessione, con dissonanza. E’ piccolo per i programmi psicoeducativi.
6. Patologia alimentare: E’ grande l’effetto dei programmi selettivi, interattivi, condotti da
professionisti, con multisessione, con dissonanza. E’ piccolo l’effetto di programmi psicoeducativi.
Cororve Fingeret (2006)iv hanno fatto una metanalisi per valutare l’efficacia e i fattori moderatori.
I programmi hanno una grande effetto nel promuovere la conoscenza ma poca efficacia nel promuovere
comportamenti patologici e sono molto più attivi nelle popolazioni target ad alto rischio. La
preoccupazione relativa agli effetti iatrogenici non sembra essere presente. Non è possibile avere il full
text.
C.II.2. Conclusioni: Possibili ricadute operative assistenziali e per la comunità scolastica
I lavori selezionati (1-11 della tabella 2) sono tutti RCT. Non permettono di fare una metanalisi per
le differenze relative agli outcome e per il disegno sperimentale specifico di ciascuno. Inoltre le
popolazioni target presentano caratteristiche disomogenee, anche se tutti i partecipanti hanno sintomi di
DCA in parte subclinici.
Nonostante questi limiti è stato fatto un tentativo per fare possibili comparazioni cercando di
selezionare gli aspetti omogenei per le misure di outcome e comfromtabili per tipologia e
standardizzazione. La tabella 6 rappresenta il primo sondaggio necessario per avere il quadro generale
delle misure e da questa si è ricavata l’informazione di base per trovare confronti possibili. Le misure che
compaiono almeno in 2 lavori sono le prime 3 del prospetto seguente di 27 outcome: Body Mass Index,
Eating Disorder Inventory (EDI) e Eating Disorder Examination Questionnaire (EDE-Q). A parte il BMI i
due questionari hanno sottoscale che misurano:
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
14
1. Insoddisfazione per il proprio corpo:
2. Desiderio di magrezza:
3. Preoccupazione per il proprio peso:
4. Preoccupazione per il proprio aspetto:
5. La restrizione alimentare:
1
2
3
4
5
6
…
24
Acronimo
BMI
EDI
- BD
- DT
EDE-Q
- WC
-S
-R
- GS
BQLI
R-SES
RRS
…
MCPSS
25 SPPA
- GSE
26 CDI-S
27 PSCS
Denominazione completa
Body Mass Index
Eating Disorder Inventory
- Body Dissatisfaction
- Drive for Thinnes
Eating Disorder Examination
Questionnaire
- Weight Concern
- Shape Concern
- Restrain
- Global Score
Body Image Quality of Life Inventory
Rosemberg Self-Esteem Scale
Revised Restraint Scale
…
Multidimensional Scale of Perceived
SocialSupport
Self-Perception Profile-Adolescents
- Global Self Esteem Subscale
Children’s Depression Inventory-Short
Form
Perceived Sociocultura Pressare Scale
EDI-BD
EDI-DT
EDE-Q-WC
ESE-Q-S
EDE-Q-R
An Autore
Quetelet
82 Garner
94
Fairburn
02
65
80
…
90
Cash
Rosemberg
Herman
…
Zimet
86
Harter
92
Kovacs
96
Stice
Nella tabella 7 si restringe il campo di lavoro da 11 studi a 6. Il N° 1 (O’Brien) deve essere
eliminato perché gli autori hanno usato versioni del EDE-Q non confrontabili e il N° 10 (Wilksch) ha
usato i dati di base per l’analisi dei predittori e non riferisce i dati di autcome. Rimangono 4 studi e 4
Misure:
Jacobi
Franko
Taylor
Matusek
EDE-Q
Global
Score
2°: Tab 9
2°: Tab 9
-
EDE-Q
Weight
Concern
1°: Tab 8
1°: Tab 8
-
EDE-Q
Shape
Concern
1°: Tab 8
1°: Tab 8
-
EDE-Q
Restraint
1°: Tab 8
1°: Tab 8
-
EDI
Body
Dissatisfaction
4°: Tab 11
4°: Tab 11
EDI
Drive for
ThinnesT
3°: Tab 10
3°: Tab 10
3°: Tab 10
1° Confonto: Comparazione Jacob-Franko per EDE-Q Sottoscale WCS, SCS, Restraint (vedi anche
Tabella 9)
Stesso sesso F, stessa età (giocani adulti), stessa numerosità del campione. Anche se non si esegue
metanalisi la corrispondenza dei risultati aumenta l’importanza del modello sperimentale in relazione alla
efficacia dei programmi di intervento nel modificare i fattori di rischio più importanti per lo sviluppo di
DCA.
Autori
Tipo di
Intervento
2 Jacobi
8 settimane internet
- “Student Bodies”
4 Franko
Food, Mood Attitude CD-ROM
- conoscenza - interiorizazione
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
15
- Stanford
- cognitivo-comportam
The intervention produced
significant effects for high-risk
women. Internet-based prevention
is effective and can be
successfully adapted to a different
culture
Misure Followup
EDE-Q Weight
Concern
Shape
Concern
Restrain
Base
Trat
Cont
Trat
Cont
Trat
Cont
Dopo 3 mesi
1.2
1.2
1.6
1.6
1.0
1.1
Trat
Cont
Trat
Cont
Trat
Cont
- consapevolezza - preoccupazione peso
- dieting.
Improved on all measures
Significant 3-way interactions (Time x
Condition x Risk Status) on internalization
of sociocultural attitudes about thinness,
shape concerns, and weight concerns,
indicating that at-risk participants
iimproved to a greater extent.
Base
Dopo 3 mesi
1.9
1.1
1.1
1.3
0.7
1.0
CN
All
CN
All
CN
All
2.4
2.4
2.7
2.7
1.8
1.9
CN
All
CN
All
CN
All
2.2
2.1
2.6
2.3
1.6
1.6
2° Confonto: Comparazione Franko-Taylor-Matusek per EDE-Q Global Score (vedi Tabella 9)
Autori
Tipo di
Intervento
Carat
partecip
Numero
Misure
Follow-up
BMI
EDE- Q
4 Franko
Food, Mood Attitude CD-ROM
- conoscenza – interiorizazione consapevolezza
- preoccupazione peso - dieting.
Participants in the FMA condition
improved on all measures relative to
controls
Significant 3-way interactions (Time
x Condition x Risk Status) were
found on measures of internalization
of sociocultural attitudes about
thinness, shape concerns, and weight
concerns, indicating that at-risk
participants in the intervention group
improved to a greater extent than did
low-risk participants
At follow-up, significantly fewer
women in the FMA group reported
overeating and excessive exercise
relative to controls
8 Taylor
- 8 settimane - “Student Bodies”
- cognitivo-comportament- Internet
- gruppo di discussione
There was a significant reduction in Weight
Concerns Scale in the Student Bodies
compared with the control 2 years.
No intervention participant with an elevated
baseline BMI developed an ED, while the
rates of onset of ED in the comparable BMI
control group were 4.7% at 1 year and 11.9%
at 2 years. In the subgroup with a BMI of 25
or higher, the cumulative survival incidence
was significantly lower at 2 years for the
intervention compared with the control group.
Among college-age women with high weight
and shape concerns, an 8-week, Internetbased cognitive-behavioral intervention can
significantly reduce weight and shape
concerns for up to 2 years and decrease risk
for the onset of EDs, at least in some highrisk groups.
Studenti Universitari
Elevato WSC e SCS
All: At-risk + Low.risk CN 118 All
118
Base
Dopo
3 mesi
23.7 (3.9)
All
All
Base
Trat
23.4
2.3
Trat 215 Contr 206
2.3
23.5 Contr
Trat
Trat
23.5
2.5
Dopo
1 anno
23.5 Contr
Trat
1.9
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
16
Global
Score
CN
2.3
CN
2.6
Contr
2.7
Contr
2.3
3° Confonto: Comparazione Jakob-Taylor-Masutek per EDI Scala Drive for Thinnes (vedi Tabella
10)
Autori
Tipo di
Interven
to
Caratt
partecip
Numero
Misure
Followup
BMI
EDI
Drive for
2 Jacobi
8 settimane
internet
- “Student
Bodies”
-- Stanford
- cognitivocomportam
- 460 pagine
Compared with
the control group,
the intervention
produced
significant and
sustained effects
for high-risk
women.
Internet-based
prevention is
effective and can
be successfully
adapted to a
different culture
Stud Univ che
vogliono
Migliorare
Immagine C
100
Trat 47 - Cont 50
Base
Dopo
3 mesi
21.9
Trat
16.2
8 Taylor
- 8 settimane
- “Student Bodies”
- cognitivocomportament
- Internet
- gruppo di
discussione
9 Matusek
Dissonanza cognitiva
- interiorizzazione ideale
Stice IJED 29, 247, 2001
1. DTI: Dissonanza
2. HB: Helth Behavior
3. WL: controllo
There was a
significant reduction
in Weight Concerns
Scale in the Student
Bodies compared
with the control 2
years.
Among college-age
women with high
weight and shape
concerns, an 8-week,
Internet-based
cognitive-behavioral
intervention can
significantly reduce
weight and shape
concerns for up to 2
years and decrease
risk for the onset of
EDs, at least in some
high-risk groups.
Comparing baseline data with 4-week
follow-up data, results indicated that both
DTI and HB participants reported
improvement in body image, thin-ideal
internalization, and eating behaviors
Results provide evidence that both
interventions effectively reduce risk
factors for eating pathology
Insoddisfazione
immagine corporea
Elevato WSC e SCS
Trat 215
Contr 206
Base
Dopo
1 anno
Trat
23.5
21.6
Contr
23.4
Trat Trat 8.1
13.5
Trat
23.5
Contr
23.5
Trat 5.0
Base
23.36
(3.4)
DTI
5.73
DTI 26, HB 24
WL 34
Dopo
Base
4 sett
DTI
4.92
23.36
(3.4)
HB
5.88
Dopo
4 sett
HB
5.25
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
17
Thinnes
Cont
13.5
Cont
16.7
Contr
8.8
Contr WL 6.62 WL 6.79
8.7
WL
6.62
WL
6.79
4° Confonto: Comparazione Jacob-Matusek per EDI Sottoscala Drive for Thinnes e Body
Dissatisfaction (vedi Tabella 10)
Autori
Tipo di
Intervento
2 Jacobi
8 settimane internet
- “Student
Bodies”Stanford
- cognitivo-comportam
460 pag
The intervention
produced significant
and sustained effects
for high-risk women.
9 Matusek
Dissonanza cognitiva - interiorizzazione ideale
Stice IJED 29, 247, 2001
1. DTI: Dissonanza 2. HB: Helth Behavior 3. WL:
controllo
Comparing baseline data with 4-week follow-up data,
results indicated that both DTI and HB participants
reported improvement in body image, thin-ideal
internalization, and eating behaviors
Results provide evidence that both interventions
effectively reduce risk factors for eating pathology
100
DTI 26, HB 24
Numero
Trat 47 - Cont 50
WL 34
Misure
Base
Dopo
Base
Dopo
Base
Dopo
Follow-up
3 mesi
4 settimane
4 settimane
BMI
21.9
21.6
23.36 (3.4)
23.36 (3.4)
EDI
Trat 30.9
Trat 28.4 DTI 9.84 DTI 8.96
HB
HB 10.08
Body
10.08
Dissatisfaction Cont 30.6 Cont 29.3
WL WL 11.62 WL 11.21
WL 11.62
11.21
EDI
Trat 16. Trat 13.5 DTI 5.73 DTI 4.92 HB 5.88
HB 5.25
Drive for
Cont Cont 16.7 WL 6.62 WL 6.79 WL 6.62
WL 6.79
Thinnes
13.5
Considerando la sovrapponibilità dei risultati desunti dai 4 confronti non si possono certamente
trarre conclusioni affrettate ma si deve considerare il problema della prevenzione con una ottica diversa
dalle conclusioni della Parte I. Certamente la prevenzione primaria non è oggetto degli studi più recenti
che hanno privilegiato protocolli intensivi e in popolazioni a rischio. Quindi emerge la rilevanza degli
studi più recenti che fanno ritenere promettente la possibilità della prevenzione secondaria.
In particolare si focalizza l’attenzione sulla utilità che i risultati della Parte II possono dare per
progettare interventi terapeutici relativi alla categoria degli EDNOS. Proprio per essere una categoria
eterogenea di disturbi, sotto soglia e non precisamente identificati, può includere anche soggetti portatori
di disturbi alimentari o di fattori di rischio considerati nei programmi di intervento preventivo. Si tratta di
soggetti “ad alto rischio di sviluppare DCA” clinicamente definiti dal DSM-IV: Anoressia Nervosa,
Bulimia Nervosa, BED con e senza Obesità.
I programmi che producono maggiore effetto hanno le seguenti peculiarità:
- sono progettati per popolazioni selezionate
- devono essere interattivi
- organizzati con multisessioni
- offerti alle femmine
- i partecipanti devono avere più di 15 anni
- devono incorporare obiettivi di dissonanza rispetto ai modelli dii magrezza
- devono stimolare l’accettazione del peso e forma del corpo
- se si vuole verificare l’efficacia di modelli sperimentali devono essere utilizzate misure validate
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
18
- non devono esser solo psicoeducativi
- il follow-up deve essere breve per la mancanza di persistenza dei risultati a lungo termine
- se si vogliono impostare programmi di prevenzione devono esser privilegiati professionisti
addestrati e formati
- molti programmi di intervento hanno prodotto effetti contemporaneamente sul disturbo
alimentare e sull’obesità e sono promettenti da un punto di vista della salute pubblica
- i programmi devono essere il più possibile raffinati per produrre più significativo risultato
- devono adottare strumenti di persuasione con booster sessione, biblioterapia aggiuntiva
Parte III. Il panorama dei Fattori di rischio dei DCA
D. Classificazione
L’eccesso di dieting, tentativi di perdere peso e comportamenti alimentari disordinati sono
frequenti negli adolescenti e possono esercitare influenze negative di tipo fisiologico, psicologico e
comportamentale. Si stima che il 10-30% delle femmine sono a rischio di sviluppare un DCA nel corso
della vita scolastica.
D.I. Fattori individuali
Il primo elemento è l’età: l’adolescenza è un periodo estremamente delicato di passaggio fra la
dipendenza dell’infanzia e l’autonomia della fase adulta. Il disturbo alimentare può nascere
dall’incapacità di far fronte a questi cambiamenti, alla paura della maturità e a tutte le richieste e
responsabilità che comporta. Per esempio è ben documentato che i DCA sono molto più prevalenti nelle
femmine (marker fisso) con una età media di insorgenza da 14 a 20 anni. Di conseguenza molti
programmi di prevenzione hanno come target le giovani femmine.
Tra i fattori di tipo psicologico sembra rilevante l’idealizzazione della magrezza, peraltro
rinforzata dai messaggi veicolati quotidianamente dai mass-media. Viene costruita un’immagine di sé
strettamente legata a tratti fisici che vedono e pongono la magrezza come segno di valore e di bellezza. Si
identifica quindi un altro predittore rappresentato dal “dieting”. Le femmine che praticano il dieting ad
un elevato livello hanno un rischio di 18 volte maggiore di quelle con dieting moderato.
Generalmente sono presenti tratti di personalità caratterizzati da perfezionismo. Quasi sempre
questo atteggiamento di dedizione e sacrificio nasconde una bassa autostima e una profonda insicurezza
personale, che esprime il timore di non essere accettati dagli altri per quello che si è.
Prima che la malattia diventi evidente si ritrovano tratti di ossessività, di ansia e di depressione.
È possibile che questi aspetti siano secondari allo stato di malnutrizione. Gli aspetti ossessivi,
comunque, paiono essere spesso preesistenti al manifestarsi del disturbo alimentare.
D.II. Fattori familiari: Le varie teorie che si sono occupate di questo aspetto hanno spesso fatto
riferimento ad un rapporto disturbato tra madre e figlia o ad una particolare configurazione della
dinamica familiare, che presenterebbe una madre dominante iperprotettiva, intrusiva e un padre assente.
Da non sottovalutare l’importanza di conflitti familiari molto più gravi fino all’abuso di qualsiasi tipo e
alla violenza sul corpo
Una considerazione a parte va spesa per quelle famiglie in cui esiste una particolare attenzione
ai temi dell’aspetto fisico e dell’alimentazione. E’ probabile che un clima familiare, in cui questi aspetti
vengono enfatizzati, e possa portare alla costruzione di un’immagine di sé polarizzata sull’aspetto
esteriore.
D.III. Fattori socioculturali: l’Anoressia Nervosa e la Bulimia sono diffuse principalmente nei paesi
industrializzati e in quelli in via di sviluppo in proporzione al livello di assimilazione della cultura
occidentale: questo fa pensare che i DCA abbiano una determinante socioculturale.
L’ideale della magrezza è esaltato da tutti i mezzi di comunicazione: l’aumento dei casi di
Anoressia e Bulimia negli ultimi anni va di pari passo con la diffusione di articoli relativi alle diete e di
prodotti per dimagrire. L’immagine attuale di donna di successo non è legata tanto al possesso di
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
19
particolari capacità quanto piuttosto a modelli irreali di donne attraenti e, soprattutto, molto magre. E’
facile intuire quanto potere questi modelli culturali possano avere su persone particolarmente vulnerabili
alle influenze esterne come per esempio gli adolescenti o soggetti con tendenza al perfezionismo e con
bassa autostima.
D.IV. Fattori scatenanti
Si ritiene che "intraprendere una dieta dimagrante” anche in condizioni di modesto
sovrappeso, qualora esista una predisposizione al disturbo, rappresenti un fattore cruciale scatenante. Ciò
ovviamente non significa che tutte le persone che iniziano una dieta andranno incontro ad un disturbo
alimentare. La combinazione di fattori predisponenti e di fattori scatenanti sembra essere la formula
necessaria per la manifestazione del disturbo. A questo proposito è interessante conoscere la “sindrome
da digiuno”. Le persone che si sottopongono ad una restrizione alimentare, dopo una prima fase
caratterizzata da euforia e iperattività, sviluppano una complessa serie di sintomi e segni che coinvolgono
ambiti organici, comportamentali e psichici caratterizzati dai seguenti aspetti:
- Atteggiamenti nei confronti del cibo: preoccupazione per il cibo e inusuali abitudini alimentari
- Modificazioni emotive e sociali: depressione, ansia, irritabilità, rabbia, labilità emotiva, isolamento
sociale
- Modificazioni cognitive: diminuita capacità di concentrazione e di pensiero astratto e apatia
- Modificazioni fisiche: disturbi del sonno, debolezza, disturbi gastrointestinali
D. V. Bibliografia dei fattori di rischio
Abascal L, Bruning Brown J,
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Suicide in athletes: a review and
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Maintenance of internet-based
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Matusek JA, Wendt SJ,
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Mitchell AM, Bulik CM.
Mitchell KS, Mazzeo SE,
Rausch SM, Cooke KL.
Neumark-Sztainer D.
O'Brien KM, LeBow MD.
Pepper M, Akuthota V,
McCarty EC.
Ricciardelli LA, McCabe
MP.
Roberts ME, Tchanturia K,
Stahl D, Southgate L,
Treasure J.
Rome ES, Ammerman S,
Rosen DS, Keller RJ, Lock J,
Mammel KA, O'Toole J,
Rees JM, Sanders MJ,
Sawyer SM, Schneider M,
Sigel E, Silber TJ.
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Dissonance thin-ideal and didactic
healthy behavior eating disorder
prevention programs: results from a
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Evaluation of a school-based program
designed to improve body image
satisfaction, global self-esteem, and
eating attitudes and behaviors: a
replication study.
Eating disorders and women's health: an
update.
Innovative interventions for disordered
eating: evaluating dissonance-based and
yoga interventions.
Obesity and eating disorder prevention:
an integrated approach?
Reducing maladaptive weight
management practices: developing a
psychoeducational intervention program.
The pathophysiology of stress fractures.
A biopsychosocial model of disordered
eating and the pursuit of muscularity in
adolescent boys.
A systematic review and meta-analysis of
set-shifting ability in eating disorders.
Children and adolescents with eating
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23
Tabella 3. Riorganizzazione degli Abstracts originali per obiettivo, metodo, risultato, conclusione di 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
Studio
(1) O'Brien KM,
LeBow MD.
Eat Behav. 2007
Apr;8(2):195-210.
Epub 2006 Jun 28
Reducing
maladaptive weight
management
practices:
developing a
psychoeducational
intervention
program
2) Jacobi C, Morris
L, Beckers C,
Bronisch-Holtze J,
Winter J,
Winzelberg AJ,
Taylor CB
Int J Eat Disord.
2007;40:114-9
Maintenance of
internet-based
prevention: a
randomized
controlled trial
Obiettivo
Previous research has addressed
the issues of behavior change and
eating disorder prevention among
adolescents and young women.
The current study was designed to
evaluate:
(a) whether an 8-week
psychoeducational intervention
can reduce maladaptive weightmanagement practices in women
(University females, N=24) with
sub-clinical levels of eating
pathology; and
(b) whether its implementation
reduces the risk of developing
more severe eating pathology
across time
Excessive weight or shape
concerns and dieting are among
the most important and wellestablished risk factors for the
development of symptoms of
disordered eating or fullsyndrome eating disorders.
Prevention programs should
therefore target these factors in
order to reduce the likelihood of
developing an eating disorder.
The aims of this study were to
determine the short-term and
maintenance effects of an
internet-based prevention program
Metodo
Participants were randomly
assigned to an experimental
(EX) group or a selfmonitoring control (SMC)
group.
Risultati
Statistically significant changes
on measures of eating pathology,
including the Eating Attitudes
Test-26. Forbidden Food Survey.
Bulimia Test-Revised were
observed, as were changes in
body image, as measured by the
Body Shape Questionnaire.
Additional significant betweengroup differences in eating
behavior, as measured by daily
meal records, were also seen.
Conclusioni
Participants in the
EX group evidenced
improvements in
scores which were
significantly
different from those
observed in the SMC
group.
Unfortunately,
attrition limited the
utility of follow up
data.
One hundred female students at
two German universities were
randomly assigned to either an
8-week intervention or a
waiting-list control condition
and assessed at preintervention,
postintervention, and 3-month
follow-up
Compared with the control group,
the intervention produced
significant and sustained effects
for high-risk women.
Internet-based
prevention is
effective and can be
successfully adapted
to a different culture
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
24
for eating disorders
(3) Stice E, Shaw H,
Burton E, Wade E.
J Consult Clin
Psychol. 2006
Apr;74(2):263-75
Dissonance and
healthy weight
eating disorder
prevention
programs: a
randomized efficacy
trial
(4) Franko DL,
Mintz LB,
Villapiano M, Green
TC, Mainelli D,
Folensbee L, Butler
SF, Davidson MM,
Hamilton E, Little
D, Kearns M,
Budman SH
Health Psychol.
2005
Nov;24(6):567-78
Food, mood, and
attitude: reducing
risk for eating
disorders in college
women
Food, Mood, and Attitude (FMA)
is a CD-ROM prevention program
developed to decrease risk for
eating disorders in college women
In this trial, adolescent girls
with body dissatisfaction (N =
481, M age = 17 years) were
randomized to an eating
disorder prevention program
involving dissonance-inducing
activities that reduce thin-ideal
internalization, a prevention
program promoting healthy
weight management, an
expressive writing control
condition, or an assessmentonly control condition
Dissonance participants showed
significantly greater reductions in
eating disorder risk factors and
bulimic symptoms than healthy
weight, expressive writing, and
assessment-only participants, and
healthy weight participants
showed significantly greater
reductions in risk factors and
symptoms than expressive writing
and assessment-only participants
from pretest to posttest
Female 1st-year students (N =
240) were randomly assigned
to the intervention (FMA) or
control group. Equal numbers
of students at risk and of low
risk for developing an eating
disorder were assigned to each
condition
Participants in the FMA condition
improved on all measures relative
to controls
Significant 3-way interactions
(Time x Condition x Risk Status)
were found on measures of
internalization of sociocultural
attitudes about thinness, shape
concerns, and weight concerns,
indicating that at-risk participants
in the intervention group
improved to a greater extent than
did low-risk participants
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
Although these
effects faded over 6month and 12-month
follow-ups,
dissonance and
healthy weight
participants showed
significantly lower
binge eating and
obesity onset and
reduced service
utilization through
12-month follow-up,
suggesting that both
interventions have
public health
potential
At follow-up,
significantly fewer
women in the FMA
group reported
overeating and
excessive exercise
relative to controls
25
(5) Austin SB, Field
AE, Wiecha J,
Peterson KE,
Gortmaker SL
Arch Pediatr
Adolesc Med. 2005
Mar;159(3):225-30
The impact of a
school-based obesity
prevention trial on
disordered weightcontrol behaviors in
early adolescent
girls
To assess the impact of an obesity
prevention intervention on use of
self-induced vomiting/laxatives
(purging) and diet pills to control
weight in girls in early
adolescence
Low KG,
Charanasomboon S,
Lesser J, Reinhalter
Computer-based delivery of
health-related psychoeducational
programming is increasingly
We matched and randomly
assigned 10 middle schools to
an intervention or a control
condition in a randomized
controlled trial. Longitudinal
multivariable analyses using
generalized estimating
equations were conducted with
data from 480 girls to examine
the effects of the intervention
on the risk of reporting a new
case of purging or diet pill use
to control weight at follow-up
21 months later, while
controlling for ethnicity and
school matched pairs. Girls
who reported purging or using
diet pills at baseline were
excluded from analyses.
SETTING: Middle schools.
PARTICIPANTS: Four
hundred eighty girls in early
adolescence aged 10 to 14
years (mean age, 11.5 years).
INTERVENTION: The Planet
Health obesity prevention
program was implemented
during 2 school years and was
designed to promote healthful
nutrition and physical activity
and to reduce television
viewing
In the present study, 72 nonsymptomatic undergraduate
women were randomized to an
OUTCOME: Reduced risk of
using self-induced
vomiting/laxatives or diet pills to
control weight in the past 30 days.
RESULTS: After the intervention,
we found 14 (6.2%) of 226 girls
in control schools and 7 (2.8%) of
254 girls in intervention schools
reported purging or using diet
pills to control their weight (P =
.003). In a multivariable
generalized estimating equation
model, girls in intervention
schools were less than half as
likely to report purging or using
diet pills at follow-up compared
with girls in control schools (odds
ratio, 0.41; 95% confidence
interval, 0.22-0.75)
These findings
provide promising
evidence that schoolbased interventions
may effectively
integrate prevention
of both obesity and
disordered weightcontrol behaviors
Participation in the program
resulted in better outcomes across
all groups compared to controls,
The present study
suggests that the use
of Student Bodies
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
26
K, Martin R, Jones
H, Winzelberg A,
Abascal L, Taylor
CB
Eat Disord. 2006
Jan-Feb;14(1):17-30
Effectiveness of a
computer-based
interactive eating
disorders prevention
program at longterm follow-up
popular
Internet-based prevention
program for eating disorders
with or without accompanying
discussion groups, or a control
group. Sixty-one of the women
(84%) completed the Student
Bodies program, and were
assessed at short and eight-nine
month follow-up
and women in the unmoderated
discussion group appeared to have
the most reduction in risk.
Benefits of the program continued
at follow-up. Decrease in risk also
was associated with time spent
using the Internet-based program
(7) Elliot DL, Moe
EL, Goldberg L,
DeFrancesco CA,
Durham MB, HixSmall H
J Sch Health. 2006
Feb;76(2):67-73
Definition and
outcome of a
curriculum to
prevent disordered
eating and bodyshaping drug use
Almost one half of male and
female students participate in high
school-sponsored athletics, and
high school also is a time when
classroom health promotion
curricula are less effective.
The Athletes Training and
Learning to Avoid Steroids is a
sport team-centered drug-use
prevention program for male high
school athletes, which has been
shown to reduce alcohol and illicit
drug use.
Just as anabolic steroid use is
associated with male athletes,
female sport participants may be
at a greater risk for disordered
eating and body-shaping drug use.
Survey results from a crosssectional cohort of female
middle and high school student
athletes were used to identify
and prioritize potential
curriculum components,
including mood and selfesteem, norms of behavior,
perceptions of healthy body
weight, effects of media
depictions of women, and
societal pressures to be thin.
The derived sport teamcentered program was
prospectively assessed among
a second group of female
student athletes from 18 high
schools, randomized to receive
The Athletes Targeting Healthy
Exercise and Nutrition
Alternatives (ATHENA)
intervention is a scripted, coachfacilitated, peer-led 8-session
program, which was incorporated
into a team's usual training
activities
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
may reduce risk of
eating and body
image concerns over
the long term, and
that moderation of
discussion groups
may not be essential
for successful
outcomes. Further
research on larger
samples will help
determine the degree
to which discussion
groups or the
Student Bodies
program alone are
effective.
The ATHENA
program
significantly altered
the targeted risk
factors and reduced
ongoing and new use
of diet pills and
body-shaping
substances
(amphetamines,
anabolic steroids,
and sport
supplements). These
findings illustrate the
utility of a structured
process to define
curriculum content,
and the program's
27
(8) Taylor CB,
Bryson S, Luce KH,
Cunning D, Doyle
AC, Abascal LB,
Rockwell R, Dev P,
Winzelberg AJ,
Wilfley DE
Arch Gen
Psychiatry. 2006
Aug;63(8):881-8
Prevention of eating
disorders in at-risk
college-age women
Extending sport team-centered
programs to young women
athletes required defining and
ranking factors related to
developing those harmful
behaviors
Eating disorders, an important
health problem among college-age
women, may be preventable,
given that modifiable risk factors
for eating disorders have been
identified and interventions have
been evaluated to reduce these
risk factors.
OBJECTIVE: To determine if an
Internet-based psychosocial
intervention can prevent the onset
of eating disorders (EDs) in young
women at risk for developing EDs
the intervention or the usual
care control condition.
positive results also
confirm the sport
team's potential as a
vehicle to effectively
deter health-harming
behaviors
SETTING: San Diego and the
There was a significant reduction Among college-age
San Francisco Bay Area in
in Weight Concerns Scale scores
women with high
California. PARTICIPANTS:
in the Student Bodies intervention weight and shape
College-age women with high
group compared with the control
concerns, an 8-week,
weight and shape concerns
group at postintervention (P <
Internet-based
were recruited via campus e.001), 1 year (P < .001), and 2
cognitive-behavioral
mails, posters, and mass media. years (P < .001).
intervention can
Six hundred thirty-seven
The slope for reducing Weight
significantly reduce
eligible participants were
Concerns Scale score was
weight and shape
identified, of whom 157 were
significantly greater in the
concerns for up to 2
excluded, for a total sample of treatment compared with the
years and decrease
480. Recruitment occurred
control group (P = .02). Over the
risk for the onset of
between November 13, 2000,
course of follow-up, 43
EDs, at least in some
and October 10,
participants developed subclinical high-risk groups. To
2003.Intervention A
or clinical EDs. While there was
our knowledge, this
randomized controlled trial of
no overall significant difference in is the first study to
an 8-week, Internet-based
onset of EDs between the
show that EDs can
cognitive-behavioral
intervention and control groups,
be prevented in highintervention (Student Bodies)
the intervention significantly
risk groups
that included a moderated
reduced the onset of EDs in 2
online discussion group.
subgroups identified through
Participants were studied for
moderator analyses: (1)
up to 3 years.
participants with an elevated body
MAIN OUTCOME
mass index (BMI) (> or =25,
MEASURES: The main
calculated as weight in kilograms
outcome measure was time to
divided by height in meters
onset of a subclinical or
squared) at baseline and (2) at 1
clinical ED. Secondary
site, participants with baseline
measures included change in
compensatory behaviors (eg, self-
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
28
scores on the Weight Concerns
Scale, Global Eating Disorder
Examination Questionnaire,
and Eating Disorder Inventory
drive for thinness and bulimia
subscales and depressed mood.
Moderators of outcome were
examined
(9) Matusek JA,
Wendt SJ, Wiseman
CV
Int J Eat Disord.
2004
Dec;36(4):37688Dissonance thinideal and didactic
Negative body image, a common
problem among college-age
women in the United States,
strongly correlates with low selfesteem, disturbed eating behavior,
and eating disorders.
Psychoeducational programs have
inconsistently shown
In the current study, college
women with body image
concerns (N = 84) were
randomly assigned to a
cognitive dissonance-based,
thin-ideal internalization,
single-session workshop (DTI;
n = 26); a psychoeducational,
induced vomiting, laxative use,
diuretic use, diet pill use, driven
exercise).
No intervention participant with
an elevated baseline BMI
developed an ED, while the rates
of onset of ED in the comparable
BMI control group (based on
survival analysis) were 4.7% at 1
year and 11.9% at 2 years. In the
subgroup with a BMI of 25 or
higher, the cumulative survival
incidence was significantly lower
at 2 years for the intervention
compared with the control group
(95% confidence interval, 0% for
intervention group; 2.7% to
21.1% for control group).
For the San Francisco Bay Area
site sample with baseline
compensatory behaviors, 4% of
participants in the intervention
group developed EDs at 1 year
and 14.4%, by 2 years. Rates for
the comparable control group
were 16% and 30.4%,
respectively
Comparing baseline data with 4week follow-up data, results
indicated that both DTI and HB
participants reported improvement
in body image, thin-ideal
internalization, and eating
behaviors
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
Results provide
evidence that both
interventions
effectively reduce
risk factors for
eating pathology
29
healthy behavior
eating disorder
prevention
programs: results
from a controlled
trial
(10) Wilksch SM,
Tiggemann M,
Wade TD
Int J Eat Disord.
2006 Jul;39(5):38593
Impact of interactive
school-based media
literacy lessons for
reducing
internalization of
media ideals in
young adolescent
girls and boys
(11) Austin SB, Kim
J, Wiecha J, Troped
PJ, Feldman HA,
Peterson KE
Arch Pediatr
Adolesc Med. 2007
Sep;161(9):865-9
School-based
overweight
preventive
intervention lowers
incidence of
disordered weightcontrol behaviors in
early adolescent
improvement in body image, thinideal internalization, eating
behaviors, psychosocial
functioning, and self-esteem
healthy behavior, singlesession workshop (HB; n =
24); or a wait-list control (WL;
n = 34)
The primary objective of the
current study was to examine the
efficacy of single media literacy
lessons in reducing media
internalization in young
adolescents
Eleven classes of 237 students
(100 girls and 137 boys; mean
age = 13.79 years, SD = .42)
randomly received 1 of 6
lessons. Eating disorder risk
factors were assessed at
baseline, and the Sociocultural
Attitudes Towards Appearance
Questionnaire-3 (SATAQ-3)
was used to assess media
internalization postintervention
At postintervention, boys had
significantly lower SATAQ-3
scores on 4 of the 5 subscales
(effect sizes = .42-.71), whereas
girls had significantly lower
scores on 1 subscale (effect size =
.54). Higher baseline levels of
dietary restraint, magazines
bought/read, and perceived
sociocultural pressure predicted
smaller reductions in boys' scores,
whereas depression predicted
smaller reductions in girls' scores
The current study
provides support that
boys be included in
eating disorder
prevention programs
and that media
literacy may
represent a
promising
prevention approach
To determine the effect of a
school-based intervention to
promote healthful nutrition and
physical activity on disordered
weight-control behaviors (selfinduced vomiting or use of
laxatives or diet pills to control
weight) in early adolescent girls
and boys.
Using a group-randomized,
controlled-trial design, we
randomly assigned middle schools
to an intervention or control
condition. Multivariate logistic
regression analyses were used to
SETTING: Thirteen middle
schools. PARTICIPANTS: At
baseline, 749 girls and 702
boys in grades 6 and 7.
Intervention The 5-2-1 Go!
intervention (Planet Health
obesity prevention curriculum
plus School Health Index for
Physical Activity and Healthy
Eating: A Self-Assessment and
Planning Guide, Middle/High
School Version) was
implemented during 2 school
years, from November 2002
through May 2004. Main
At follow-up in girls, 3.6% (15 of
422) in control schools compared
with 1.2% (4 of 327) in
intervention schools reported
engaging in disordered weightcontrol behaviors (P = .04).
Multivariate analyses indicated
that the odds of these behaviors in
girls in intervention schools were
reduced by two thirds compared
with girls in control schools (odds
ratio, 0.33; 95% confidence
interval, 0.11-0.97). No
intervention effect was observed
in boys
Results add
compelling support
for the effectiveness
of an
interdisciplinary,
school-based obesity
prevention
intervention to
prevent disordered
weight-control
behaviors in early
adolescent girls
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
30
girls
assess the effect of the
intervention on the odds of
reporting a new case of disordered
weight-control behaviors at
follow-up, adjusting for sex,
school-level prevalence of
disordered weight-control
behaviors at baseline, and school
clusters. Students reporting these
behaviors at baseline were
excluded from the analyses
Outcome Measure Selfreported disordered weightcontrol behaviors in last 30
days at follow-up
Tabella 4. Sintesi degli abstracts dei 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
Studio
1
O’Brie
n
(2007)
2
Jacobi
(2007)
3.
Stice
(2006)
4.
Franko
(2005)
Sintesi
Lo studio è stato disegnato per valutare se un intervento didattico-educazione di 8 settimane può ridurre comportamenti scorretti per il
management del peso nelle donne con livelli sub-clinici di DCA e se tale implementazione riduce il rischio di sviluppare DCA più grave nel
tempo. Sono stati utilizzati: EAT-26, Forbidden Food Survey, Bulimia Test-Revised, Body Shape Questionnaire. Risultati: Miglioramento
significativo dei punteggi dei questionari
Il peso eccessivo, la preoccupazione dell’immagine corporea e il dieting rappresentano i più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di sintomi
DCA o di DCA conclamati. I programmi di prevenzione dovrebbero avere come target tali fattori per ridurre la probabilità di sviluppare DCA. Lo
scopo del lavoro è stato quello di verificare l’effetto di un programma di 8 settimane su internet per i DCA dopo un follow-up di 3 mesi. I risultati
sono significativi su donne a rischio
Adolescenti con Body Dissatisfaction sono state arruolate per un programma di intervento che comportava l’induzione della dissonanza e la
riduzione dell’interiorizzazione dell’ideale magro. Tale programma era disegnato per promuovere il management del peso, una condizione di
controllo espressa nello scrivere o una condizione di controllo solo dell’assessment. I partecipanti dimostrarono una maggiore riduzione del fattore
di rischio e dei sintomi bulimici rispetto al gruppo di controllo. Sebbene l’effetto si riduceva nel follow-uo di 6-12 mesi i partecipanti
dimostravano una significativa riduzione del binge eating e del peso e una riduzione del servizio assistenziale nel follow-up di 12 mesi. Ciò
suggerisce che tale tipo di intervento ha una utilità nella pratica clinica.
Il CD-ROM FMA (Food, Mood, Attitude) è un programma sviluppato per ridurre i DCA in adolescenti del 1° anno confrontate con adolescenti a
rischio di sviluppare DCA. Il gruppo FMA ha migliorato tutte le misure rispetto al gruppo di controllo. L’interazione Tempo-Condizione-Rischio
ha dimostrato un miglioramento degli indicatori di interiorizzazione delle attitudini socioculturali relative alla magrezza, alla preoccupazione del
peso e della immagine corporea. Questo effetto sta ad indicare che i partecipanti a rischio hanno un miglioramento più significativo dei
partecipanti non rischio. Nel follow-up un numero inferiore di donne del gruppo FMA ha riportato iperalimentazione e eccessivo esercizio fisico
rispetto ai controlli.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
31
5
Austin
(2007)
6.
Low
(2006)
7.
Elliot
(2006)
8.
Taylor
(2007)
L’obiettivo è stato quello di verificare l’impatto di un intervento sulla prevenzione dell’obesità sull’uso del vomito e/o dei lassativi e delle pillole
per controllare il peso in femmine nella prima adolescenza che frequentano le scuole medie. Il disegno è quello del “Planet Health obesity
prevention program”. E’ stato esaminato l’effetto dell’intervento sul rischio di un nuovo caso di purging o uso di pillole nel follow-up di 21 mesi.
Le femmine che usavano pillole o purging all’ingresso sono state escluse. Il programma di prevenzione dell’obesità “Planet Health” è stato
applicato in due anni e disegnato per promuovere una corretta nutrizione e attività fisica e per ridurre la visione della TV. Obbiettivo: ridurre il
rischio di vomito/lassativi o pillole per il peso. Risultati: dopo l’intervento è stato trovato nel gruppo di controllo 6.2% vs 2.8% nel gruppo di
intervento il purging e l’uso di pillole. Conclusioni: la ricerca suggerisce con una promettente evidenza che un intervento basato sulla scuola può
effettivamente integrare la prevenzione dell’obesità e dei DCA.
I programmi computerizzati relativi alla psico-educazione relativa alla salute sono diventati popolari. In questo studio 72 femmine sono state
scelte random per un programma di prevenzione DCA via Internet con e senza gruppo di discussione o un gruppo di controllo. 84% hanno
completato lo studio relativo al programma “Student Bodies” con un follow-up breve e di 8 mesi. La partecipazione al programma ha dato un
risultato con migliori outcome in tutti i gruppi. Il miglioramento continua nel follow-up. Il risultato è proporzionale al tempo speso su Internet. Lo
studio dimostra che il programma Student Bodies riduce il rischio di DCA e di avere la preoccupazione del peso e forma del corpo e che la
moderazione al gruppo di discussione non è essenziale per il successo del outcome
Almeno la metà degli studenti maschi e femmine partecipa ad attività atletiche sponsorizzate dalle scuole e spesso i curriculum scolastici sono
meno efficaci. Il percorso Athletes Training and Learneing to Avoid Steroids è un programma di sport centrato sul team per la prevenzione
dell’uso di steroidi per i maschi delle scuole superiori che ha dimostrato di ridurre l’alcol e le pillole. Di fatto l’uso degli steroidi è associato ai
maschi atleti. Le femmine che partecipano allo sport possono essere a maggior rischio di disturbi alimentari e dell’uso di farmaci “body shaping”.
L’estensione di programmi di sport centrato sul team alle giovani atlete ha richiesto di definire e di graduare i fattori legati allo sviluppo di
comportamenti dannosi. I risultati ottenuti da gruppi di femmine delle scuole medie inferiori e superiori sono stati usati per identificare e dare
priorità potenziale alle componenti del curriculum, incluso l’umore e l’autostima, norme di comportamento, percezioni del peso corporeo
salutistico, gli effetti dei media sull’aspetto delle donne e la pressione sociale ad essere magre. Il programma ATHENA (Athletes, Targeting
Healthy Exercise and Nutrition Alternatives) è un intervento scritto, con coach facilitatori, di 8 sessioni guidate, incorporato nelle attività usuali di
allenamento. Il programma ha modificato significativamente i fattori di rischio target e ridotto l’uso di nuove pillole (anfetamine, steroidi
anabolizzanti, integratori). Questi dati illustrano l’utilità di percorsi strutturati con un ben definito curriculum e confermano che lo sport centrato
sul team è un veicolo potenziale per essere efficace nella prevenzione dei comportamenti dannosi.
La prevenzione dei DCA può essere attivata dal momento che sono stati identificati fattori di rischio modificabili e sono stati individuati interventi
che possono ridurli. Il trial ha l’obiettivo di verificare se un intervento psico-sociale su Internet può prevenire la comparsa di DCA in giovani
donne a rischio. Le partecipanti sono state giovani donne con elevata preoccupazione per il peso e la forma del corpo per un totale di 480.
L’intervento “Student Bodies” cognitivo-comportamentale è stato randomizzato su Internet con l’inclusione di un gruppo di discussione on line. Il
follow-up è stato di 3 anni. La principale misura di outcome è stata il tempo di comparsa di una DCA clinico o subclinico. Misure secondarie
sono state ilWCS, la scala globale del Eating Disorder Examinationa Questionnaire, la scala Drive for Thinnes, Bulimia e Umore depresso del
EDI. Risultati: Riduzione dei punteggi del WCS a 11 e 2 anni. Nel corso del follow-up 43 partecipanti del gruppo di controllo hanno sviluppato
DCA clinico o subclinico mentre nessuno nel gruppo di controllo. L’intervento ha ridotto significativamente la comparsa di DCA nei 2 gruppi
identificati dall’analisi dei moderatori: 1° soggetti con elevato BMI e 2° soggetti con comportamenti compensatori (vomito, lassativi, diuretici,
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
32
9.
Matuse
k
(2004)
10.
Wilksc
h
(2006)
11.
Austin
(2005)
pillole, esercizio fisico). Nessuno ha sviluppato DCA con BMI elevato mentre nel gruppo di controllo la comparsa di DCA è stata 4.7% dopo 1
anno, 11.9% dopo 2 anni.
L’immagine corporea negativa è strettamente correlata a bassa auto-stima, disturbi alimentari e comportamentali. Programmi psico-educativi
hanno dato scarsi risultati sulla immagine corporea, l’nteriorizzazione dell’ideale di magrezza, sul comportamento alimentare, sul disturbo
alimentare sull funzionamento psico-sociale e sull’auto-stima. 26 studentesse con preoccupazione dell’immagine corporea sono state arruolate per
un programma cognitivo di dissonanza, di interiorizzazione con una singola sessione (DII), 24 per un programma psicoeducativo per
comportamento salutare in una sessione workshop (HB) e 34 di controllo (WL). Dopo unfollow-up di 4 settimane i partecipanti DII e HB hanno
ottenuto miglioramento su tutti gli ambiti
Obiettivo primario dello studio è quello di esaminare l’efficacia di una singola lezione “media literacy” nel ridurre l’interiorizzazione mediatici
delle adolescenti. 100 femmine e 137 maschi hanno ricevuto random 1 di 6 lezioni. I fattori di rischio alimentare e il SATAQ-3 sono stati
somministrati prima e dopo: i maschi hanno migliorato 4 delle 5 scale del SATAQ-3 mentre le femmine una solo. Livelli elevati di Dietary
Restraint, lettura di riviste e pressioni socioculturali percepite sono predittori di bassi punteggi nei maschi, mentre per le femmine il predittore è la
depressione. La conclusione è che anche i maschii devono essere considerati per i programmi di prevenzione
Lo scopo è stato quello di ottenere un effetto con un programma di intervento per promuovere una corretta alimentazione e attività fisica sui
disturbi del peso e dell’alimentazione (vomito, lassativi, pillole) nei maschi e nelle femmine. E’ stata analizzata una regressione logistica per
verificare l’effetto di un intervento “The 5-2-1 Go!” sulla comparsa di nuovi casi di disturbo alimentare in 749 femmine e 702 maschi per 2 anni
(Planet Health obesity prevention curriculum plus School Health Index for Physical Activity and Healthy Eating: A Self-Assessment and Planning
Guide, Middle/High School Version). Negli ultimi 30 giorni del follow-up hanno riferito comportamenti alterati il 3.6% delle femmine di
controllo contro il 1.2% in trattamento. L’analisi multivariata indica che i comportamenti alterati delle femmine si riducono di un terzo. Nessun
effetto è stato osservato nei maschi
Tabella 5. Riepilogo degli 11 lavori selezionati dal 2004 al 2007
Studio
1
O’Brie
n
2
Tipo di intervento
.
Per valutare se un intervento di 8
settimane può ridurre comportamenti
2
Target
Intervista clinica
strutturata con
esclusione dei soggetti
Dimensione
24 femmine
(13 gruppo di
intervento e 11
Misure di outcome
1. Daily Meal Record
2. Daily Exercise Record
3. Forbidden Food Survey
Risultato
3
Miglioramento significativo dei
punteggi al follow-up di 3 – 6
1. Condanna del “dieting” come promotore del “wight cycling”; 2. Attività fisica come potente predittore della perdita di peso e del mantenimento. Non iniziare la perdita di peso prima della
attività; 3. Evitare il salto di pasti per impedire il binge sulla scorta dell’alimentazione meccanica; 4. Uso di tutti i cibi senza evitarne aluno. Il divieto deve essere gradualmente eliminato; 5. La
insoddisfazione dell’immagine corporea è il principale fattore di rischio dei disturbi alimentari e la lezione discute gli effetti dei mass media, la dissonanza cognitiva, l’auto-accettazione e soprattutto la
relazione con i pensieri disfunzionali
3
Tuttavia la percentuale di drop-out è stata alta. La risposta alla domanda è altamente significativa. L’intervento psicoeducativo è utile nelle femmine. E’ interessante l’effetto forte osservato per
ilBody Shape Questionare. L’immagine corporea è un potente costrutto che porta a pensieri disfunzionali
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
33
(2007)
2
Jacobi
(2007)
3.
scorretti per il management del peso e
se tale implementazione riduce il
rischio di sviluppare DCA nel tempo.
8 lezioni psico-educative do 90 min
Due quesiti: 1. Può un programma di
psicoeducazione migliorare le cattive
abitudini di sedentarietà e
alimentazione nelle donne con sintomi
dubclinici? 2. Modificando le abitudini
si riduce il fattore di rischio di
sviluppare patologia più severa a
lungo ternine?
con DCA, abuso di
sostanze, suicidio,
salto di due pasti per
settimana nelle donne
con livelli sub-clinici
di DCA
1. EDI-2: Eating
Disorder inventory
sottoscale
- Body Dissatisfaction
- Drive for Thinnes
2. EDE-Q 12th
3. Revised Restrain
Scale
Lo scopo del lavoro è stato quello di
Preoccupazione
verificare l’effeto di un programma di eccessiva per il peso e
forma e dieting col
8 settimane basato su internet per i
WCS versione
DCA dopo l’intervento e dopo un
follow-up di 3 mesi.
tedesca del Weight
“Student Bodies” di Stanford adattato Concern Subscale
(modello cognitivo-comportamentale) Il peso eccessivo, la
per la popolazione tedesca (460 pagine preoccupazione
screen)
dell’immagine
corporea e il dieting
rappresentano i più
importanti fattori di
rischio per lo sviluppo
di sintomi DCA o di
DCA conclamati.
Età 18-29 anni
Programma di tre ore di intervento
Femmine di 14-19
gruppo di
controllo)
Età media 22.2
4. Bulimia Test Revised
5. Body Shape
Questionnaire
6. EAT-26
7. BDI
8. BMI
mesi riguardo:
- score bulimia
- immagine corporea
- evitamento di cibi
- EAT-26
- N° pasti sett
Gruppo di
intervento: 47
femmine con
BMI, 21.9 in
lista di attesa:
50 femmine,
BMI 21.5
Versione tedesca del EDI2
- Scala 1 Drive for thinnes
- Scala 2 Body
Dissatisfaction
EDE-Q sottoscale
- Restraint
- WCE: Eating Concern
Scale
- WCS: Weight Concern
Scale
- SSC Shape Concern
Scale
WCS: Weight Concern
Scale
SCL-90R: General
Severity Index
BMI
Knowledge Test
1. IBSS-R: Ideal Body
Miglioramento significativo
dopo l’intervento e al follow-up
di 3 mesi per il WCS e SCS. I
risultati sono significativi su
donne a rischio.
Scarso effetto per Drive for
Thinnes
I programmi di prevenzione
quindi divrebbero avere come
target i fattori per ridurre la
probabilità di sviluppare DCA
481 femmine
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
Miglioramento significativo per
34
Stice
(2006)
basato sulla “dissonance-inducing”
che riduce l’interiorizzazione
dell’ideale magro. Tale programma è
disegnato per promuovere il
management del peso, con attività
controattitudinali relative ad un
ingaggio verbale, scritto ed esercizi di
comportamento che consistono
nell’affermare cognizioni che creano
sconforto psicologico e che inducono
la motivazione a modificare le
cognizioni distorte e ristabilire una
corretta consistenza. 4
4.
Franko
(2005)
Considerata la prevalenza di aalcuni
fattori di rischio (dieting, uso di
pillole, ecc.) intorno al 19%
l’attenzione di focalizza sui
4
anni con
preoccupazione del
peso per intervista
telefonica, esclusa
anoressia e binge
eating
Trial a 4 bracci:
1. Intervento basato
sulla dissonanza di tre
settimane in gruppi di
10-16 col corredo di
un manuale
2. Intervento basato
sul peso ottimale
3. Esercizio scritto su
riflessi emotivi
4. Controllo 5
Vedi descrizione
delle tre sessioni
nella pratica e dei 4
bracci
Screening con:
Q-EDD di Minz per
escludere categorie
DCA EDNOS
BMI 23.2± 4.4
SD
Stereotipe Scale-Revised
(Misura di
interiorizzazione dell’idea
di magrezza)
2. SDWBPS: Satisfaction
and Dissatisfaction With
Body Parts Scale
3. DRES: Dutch Reastrint
Eating Scale
4. Sadness, Guilt,
Fear/Anxiety
5. EDE: Bulimia Scale
6. BMI
7. SAS: Social Adjustmet
Scale (funzionamento
psicosociale)
8. Utilizzazione di
strutture assistenziali6
827 femmine:
110 escluse
107 con DCA
288 a rischio
1. Knowledge test:
Apprendimento
2. SATAQ (Heinberg)
- Scala di consapevolezza
6-12 mesi delle misure di
interiorizzazione, Body
Dissatisfaction, Dieting, Effetti
negativi, Sintomi Bulimici.
L’intervento di dissonanza
produce una riduzione maggiore
rispetto agli altri bracci
I partecipanti dimostrarono una
maggiore riduzione del fattore di
rischio e dei sintomi bulimici
rispetto al gruppo di controllo.
Sebbene l’effetto si riduceva nel
follow-uo di 6-12 mesi i
partecipanti dimostravano una
significativa riduzione del binge
eating e del peso e una riduzione
del servizio assistenziale nel
follow-up di 12 mesi. Ciò
suggerisce che tale tipo di
intervento ha una utilità nella
pratica clinica.7
Miglioramento significativo nel
gruppo FMA a rischio rispetto al
gruppo a basso rischio
Nel follow-up meno abbuffate
L’ipotesi è che i partecipanti nell’intervento di dissonanza nei riguardi del peso salutare potrebbero avere un maggiore miglioramento del disturbo alimentare e dei fattori di rischio
(Interiorizzazione, Body Dissatisfaction, Dieting, Effetti negativi), sintomi bulimici, Rischio di obesità, Disfunzione sociale, Utilizzazione dei servzi.
5
La concettualizzazione dell’intervento basato sulla dissonanza fa ritenere che tutte le attività sono state designate per essere contro-attitudinali per gli individui che hanno interiorizzato l’ideale
di magrezza. Per esempio per le ragazze adolescenti che hanno preoccupazione per il peso e interiorizzato l’ideale, la registrazione di attributi positivi su se stesse mentre esaminano le loro riflessioni e
scrivono un saggio sul costo di inseguire l’ideale magro poptrebbero essere controattitudinali.
6
Implicazioni per il futuro. 1. Determinare i fattori putativi che mediano l’effetto della dissonanza. 2. Studiare i ifattori che moderano l’effetto come il livello iniziale dell’interiorizzazione. 3. La
durata dell’effetto.
7
L’intervento di maggiore efficacia è quello della dissonanza. Interferisce con due outcome: l’utilizzazione dei servizi di salute mentale e il rischio di comparsa dell’obesità.. Potrebbe essere una
idea di lavoro.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
35
programmi di prevenzione ed emerge
che nel 60% dei programmi si hanno
risultati che riguardano il fattore di
rischio Body Dissatisfaction.
compresi e selezionare
soggetti a rischio e a
basso rischio di
sviluppare DCA
Viene proposto lo studio dei efficacia
del FMA (Food, Mood Attitude) con
uso di un CD-ROM per ridurre il
rischio di DCA mediante la
conoscenza, l’interiorizazione, la
consapevolezza, la preoccupazione del
peso e forma e il dieting.
Il CD-ROM FMA è un programma
sviluppato per ridurre i DCA in
adolescenti del 1° anno confrontate
con adolescenti a rischio e a basso
rischio di sviluppare un DCA.
Descrizione del FMA: vedere full
text
5
Austin
(2007)
Il disegno è quello del “Planet Health
obesity prevention program”.
(nutrizione e attività fisica, stile di
vita, uso di frutta, verdura, grassi)
Il programma di prevenzione
delll’obesità “Planet Health” 5-2-1
Go! è stato applicato in due anni e
disegnato per promuovere una corretta
nutrizione e attività fisica e per ridurre
la visione della TV.
L’obiettivo è stato quello di verificare
l’impatto di un intervento sulla
prevenzione dell’obesità sull’uso del
vomito e/o dei lassativi e delle pillole
Gruppo a rischio (GR)
e Gruppo di controllo
a basso rischio (GC)
429 a basso
rischio
240 (120 e
120)
BMI 23.7
Età 18.2
749 femmine e
702 maschi
- Scala di interiorizzazione
idea di magrezza
3. EDE-Q (Fairburn)
- Weighr Concern
- Shape Concern
- Eating Concern
- Restraint
Automonitoraggio di
comportamenti (vomito,
lassativi, pillole per il
peso)
Le femmine che
usavano pillole o
purging all’ingresso
sono state escluse
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
ed esercizio compulsivo
La triplice interazione TempoCondizione-Rischio ha
dimostrato un miglioramento
degli indicatori di
interiorizzazione delle attitudini
socioculturali relative alla
magrezza, alla preoccupazione
del peso e della immagine
corporea.
Questo effetto sta ad indicare
che i partecipanti a rischio hanno
un miglioramento più
significativo dei partecipanti a
basso rischio. Nel follow-up un
numero inferiore di donne del
gruppoo FMA hanno riportato
iperalimentazione e eccessivo
esercizio fisico rispetto ai
controlli.
Nessun effetto sui maschi
Sulle femmine: 3.6% nel GC di
controllo e 1,2% nel GR
Dopo l’intervento è stato trovato
nel gruppo di controllo 6.2% vs
2.8% nel gruppo di intervento il
purging e l’uso di pillole.
Conclusioni: la ricerca
suggerisce una promettente
evidenza che un intervento
basato sulla scuola può
effettivamente integrare la
prevenzione dell’obesità e dei
DCA.
36
6.
Low
(2006)
7.
Elliot
(2006)
8
per controllare il peso in femmine
nella prima adolescenza che
frequentavano 10 scuole medie.
E’ stato esaminato l’effetto
dell’intervento sul rischio di un nuovo
caso di purging o uso di pillole nel
follow-up di 21 mesi.
Student Bodies
I programmi computerizzati relativi
alla psico-educazione relativa alla
salute sono diventati popolari.
Almeno la metà degli studenti maschi
e femmine partecipa ad attività
atletiche sponsorizzate dalle scuole e
spesso i curriculum scolastici sono
meno efficaci. Il percorso Athletes
Training and Learning to Avoid
Steroids è un programma di sport
centrato sul team per la prevenzione
dell’uso di steroidi per i maschi delle
scuole superiori che ha dimostrato di
ridurre l’alcol e le pillole. 8
Partecipanti senza
sintomi
In questo
studio 72
femmine
undergraduate
scelte random
con e senza
gruppo di
discussione e
un gruppo di
controllo.
Questionario con 118
item:
L’analisi fattoriale
riconosce di 11 fattor:
- umore e autostima,
- amici con DCA
- forma del corpo
- amici con uso di
pillole
- disordine alimentare
- famiglia
Femmine
atlete 1179,
457, 471
Ripetizione del
questionario a 118 item
La partecipazione al programma
ha dato un risultato con migliori
outcomes in tutti i gruppi. Il
miglioramento continua nel
follow-up. Il risultato è
proporzionale al tempo speso su
Internet. Lo studio dimostra che
il programma riduce il rischio di
DCA e di preoccupazione del
peso e forma del corpo e che la
moderazione al gruppoo di
discussione non è essenziale per
il successo del outcome
Il programma ATHENA ha
modificato significativamente i
fattori di rischio target e ridotto
l’uso di nuove pillole
(anfetamine, steroidi
anabolizzanti, integratori).
Questi dati illustrano l’utilità di
percorsi strutturati con un ben
definito curriculum e
confermano che lo sport centrato
sul team è un veicolo potenziale
Di fatto l’uso degli steroidi è associato ai maschi atleti. Le femmine che partecipano allo sport possono essere a maggior rischio di disturbi alimentari e dell’uso di farmaci body shaping.
L’estensione di programmi di sport centrato sul team alle giovani atlete ha richiesto di definire e di graduare i fattori legati allo sviluppo di comportamenti dannosi. I risultati ottenuti da gruppi di femmine
delle scuole medie inferiori e superiori sono stati usati per identificare e dare priorità potenziale alle componenti del curriculum, incluso l’umore e l’autostima, norme di comportamento, percezioni del peso
corporeo salutistico, gli effetti dei media sull’aspetto delle donne e la pressione sociale ad essere magre
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------37
G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
8.
Taylor
(2007)
9
La prevenzione dei DCA può essere
attivata dal momento che sono stati
identificati fattori di rischio
modificabili e sono stati individuati
interventi che possono ridurli.
Il trial ha l’obiettivo di verificare se un
intervento psicosociale può prevenire
la comparsa di DCA in giovani donne
a rischio di sviluppare la malattia.
L’intervento di 8 settimane “Student
Bodies” cognitivo-comportamentale è
stato randomizzato su Internet con
l’inclusione di un gruppo di
discussione online.
- media e giornali
- guadagnare a tutti i
costi
- riflessi del sesso
nella società
- immagine corporea
Le partecipanti sono
state giovani donne
con elevata
preoccupazione per il
peso e la forma del
corpo.
630 eligibili di cui 157
escluse con un totale
di 480.
BMI 18-32
Weight Concern Scale
superiore a 50
per essere efficace nella
prevenzione dei comportamenti
dannosi.
206 femmine
con intervento
215 femmine
di controllo
Il follow-up è di 3 anni. La
principale misura di
outcome è stato il
1. Tempo di comparsa di
DCA clinico o subclinico
Misure secondarie sono
state:
2. WCS: Weight Concern
Scale
3. EDI
4. EDE-Q
5 CES: Cen for Epid Stud
Depr Sc
6. Multid Scale Perce Soci
Support
7. BMI9
Nel corso del follow-up 43
partecipanti del gruppo di
controllo hanno sviluppato DCA
clinico o subclinico mentre
nessuno nel gruppo di controllo.
L’intervento ha ridotto
significativamente la comparsa
di DCA nei 2 gruppi identificati
dalla analisi dei moderatori:
1° soggetti con elevato BMI e
2° soggetti con comportamenti
compensatori (vomito, lassativi,
diuretici, pillole, esercizio
fisico). 10
2. WCS: Weight Concern Scale; 3. EDI - Drive for thinnes - Bulimia ; 4. EDE-Q - Global - Weight Concern - Shape Concern – Restraint - Eating Concern; 5 CES: Center for Epidemiological Studies
Depression Scale; 6. Multidimensional Scale of Perceived Social Support; 7. BMI
10
L’analisi dei moderatori identifica un numero di variabili non specifiche come predittori che influenzano lo sviluppo di disturbo alimentare. Il BMI e l’uso di comportamenti compensatori predicono
l’esito e interagiscono col trattamento. Nessuno ha sviluppato DCA con BMI elevato mentre nel gruppo di controllo la comparsa di DCA è stata 4.7% dopo 1 anno, 11.9% dopo 2 anni. Questo è uno dei primi
studi che dimostra la possibilità di prevenzione di DCA in soggetti ad alto rischio: un intervento cognitivo comportamentale breve di 8 settimane su internet conduce a sostenere una riduzione della
preoccupazione del peso e della forma nelle studentesse. La partecipazione all’intervento è associata ad una diminuzione della comparsa di ED nei due sottogruppi costituiti dalla metà del campione con
comportamenti compensatori alla base o con BMI elevato. I dati mostrano l’evidenza che il peso elevato e la preoccupazione di aumentare di peso identifica le femmine a rischio di sviluppare ED o di
ingaggiare comportamenti nella misura del 9%. La riduzione della preoccupazione del peso e forma è impressionante. E’ evidente che la preoccupazione del peso e della forma è un fattore di rischio causale
per la comparsa di ED poiché la riduzione della preoccupazione determina una riduzione della copmparesa di ED almeno in un sottogruppo, nelle donne con elevato BMI all’inizio.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------38
G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
9.
Matuse
k
(2004)
10.
Wilksc
h
(2006)
11
11
Programma cognitivo di dissonanza
(DTI)
Programma psicoeducativo che
provvede informazioni sulla corretta
nutrizione ed esercizio (HB)
Programma di controllo (WL)
Per il protocollo della dissonanza
cognitiva focalizzato sulla
interiorizzazione dell’ideale magro
vedi Stice e Coll., Intern J Eating
Disord 29, 247, 2001.
Soggetti con
preoccupazione per il
peso e la forma
BMI 23.36 (3,4)
Età 18-23 anni
13
1. EDE-Q: sottoscale
2. EDI sottoscale
3. Self-Perc ProfileAdolesc
4. DEBQ-R sottoscala
5. Children’s Depr
Inven SF
6. Perc Sociocult Pres
S15
Schhool-based Media Literacy (5
lezioni) “GO GIRLS!” si riduce
l’interiorizzazione dei messaggi
mediatici (magrezza per le femmine e
muscolosità per i maschi) che
rappresenta un fattore di richio causale
per sintomi bulimici, body
dissatisaction, dieting, affetti negativi,
binge eating, eating disorders.14
26 femmine
(DTI)
24 femmine
(HB)
34 femmine
(WL)
1. EDI sottoscale
- Body Dissatisfaction
- Drive for Thinnes
2. SATAQ
3. EDE-Q sottoscala
- Mancanza di disturbo
alimentare
4. BIQLI: Body Image
Life Inventory
5. Sel Esteem Rosemberg
Dopo un follow-up di 4
settimane i partecipanti DII e
HB hanno ottenuto
miglioramento su tutti gli
ambiti:
- interiorizzazione
- immagine corporea
- comportamento alimentare
- SATAQ
- ED-Q
12
100 femmine e
137 maschi
13.79 anni
1. SATAQ-3: Perceived
subscale Socio-cultural
Attitudes Towards
Appearance Quest-3: 5
sottoscale: - Informazione
- Pressione
- Interiorizzazione
- Interiorizzazione atleti
- Interiorizzazione Totale
Significativa riduzione delle
scale del SATAQ specie nei
maschi e meno nelle femmine.
Score elevati di Dietary
Restraint, lettura di riviste,
pressioni sociali percepite sono
predittori di basso efficacia nei
maschi.
La depressione è predittore di
bassa efficacia nelle femmine.
L’immagine corporea o la figura mentale che uno ha del proprio corpo include attitudini, sentimenti e percezioni sulla forma, sull’aspetto e sulla simmetria. Lo sconforto per l’apetto fisico è
associato a numerosi rischi incluso la bassa autostima, la restrizione alimentare e forme più gravi di disordine alimentare. La dissonanza cognitiva si riferisce alla tensione che si sviluppa quando una persona
esperimento l’inconsistenza dei propri pensieri, credenze, attitudini e o comportamenti. La tensione creata dalla dissonanza cognitiva può motivare le persone a modificare le proprie attitudini, credenze,
cognizioni e comportamenti e a stabilire un senso di consistenza interna. La strategia della dissonanza cognitiva sviluppata da Stice per interferire con l’immagine del corpo negativa consiste nell’addestrare
i partecipanti ad adottare volontariamente una posizione opposta “contro la magrezza”. Una assunzione fondamentale è che quando una donna, che sottoscrive di essere idealmente magra, prende una
posizione volontariamente contraria contro la sottoscrizione, può trovarsi di fronte ad un conflitto (“dissonanza cognitiva”) tra la propria accettazione interiorizzata dell’ideale magro (“credenza”) e le
argomentazioni che sono generate dal contrastare la pressione culturale di essere magra (“comportamenti”). Teoricamente il risultante conflitto interno determina una modificazione delle proprie credenze
intorno all’deale che alla fine risulta un miglioramento della propria immagine corporea (Stice e Coll., Intern J Eating Disord 29, 247, 2001).
12
Discussione sulla on differenza tra l’intervento DTI e HB: non è sorprendente che il programma HB possa migliorare l’interiorizzazione
13
Nel disegnare un programma di prevenzione è necessario identificare il fattore di rischio che si vuole rimuovere e tale fattore deve essere causale. Un fattore comprovato è l’interiorizzazione
dell’ideale di magro attraverso due modelli di patologia bulimica (Stice J Abnorm Psychol 110, 124, 2001) ed è fattore causale di Body dissatisfaction, dieting, negative affect, binge eating, disordine
alimentare.
14
L’approccio “media literacy” o saper leggere fornisce il potere di una valutazione critica del messaggio mediatico per cui possono analizzare, identificare, contrastare e proporre alternative
all’ideale mass-mediatico di magrezza. Le 5 lezioni:
1. Stereotipo: Non siamo tutti uguali: definizione di stereotipo, esame delle riviste, esistono persone famose che non condividono lo stereotipo?
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
39
11.
Austin
(2005)
Programma “The 5-2-1 Go!” di
intervento: promuovere corretta
alimentazione e attività fisica sulla
comparsa di vomito, lassativi, pillole.
E’ stata analizzata una regressione
logistica per verificare l’effetto di un
intervento “The 5-2-1 Go!”
Planet Health obesity
prevention curriculum
plus School Health
Index for Physical
Activity and Healthy
Eating: A SelfAssessment and
Planning Guide,
Middle/High School
Version.
749 femmine e Planet Health obesity
702 maschi per prevention curriculum plus
2 anni
School Health Index for
Physical Activity and
Healthy Eating
Negli ultimi 30 giorni del
follow-up hanno riferito
comportamenti alterati il 3.6%
delle femmine di controllo
contro il 1.2% in trattamento.
Nessun effetto è stato osservato
nei maschi
Tabella 6. Misure di screening e di outcome adottate nei lavori selezionati
Acronimo
Denominazione
completa
Full Text
BMI
EDI
- BD
- DT
-B
Body Mass Index
Eating Disorder
inventory
- Body Dissatisfaction
- Drive for Thinnes
- Bulimia
- Feeling of
Ineffectivenes
Sociocultural Attitudes 95
Towards Appearance
Questionnaire
- Awareness Subscale
SATAQ
Awarenes
-
An Autore
della
misura
S
Quetelet
82 Garner
Heimberg
1
2
3
4
5
6
O’Brien Jacobi Stice Franko Austin Low
‘07
S
S
S
S
S
N
*
*
*
*
*
*
*
*
*
7
8
9
10
11
Elliot Taylor Matusek Wilksch Austin
‘05
S
S
S
S
N
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
-
-
-
-
*
*
*
-
-
*
2. Messaggio mediatico: Che tattica viene usata? 4 su 40.000 persone vengono scelte per essere modelli di bellezza
3. Pressione: Che effetto ha la pressione su di noi e che cosa possiamo fare?
4. Attività del consumatore: lodare il buono e protestare il cattivo.
5. Il messaggio è dannoso: cosa ne pensi? Preparazione di una presentazione che risponde alla domanda
15
Valori di base per valutare l’effetto come fattori di rischio. 1. EDE-Q: sottoscale - Weight Concern - Shape Concern; 2. EDI sottoscale - Body Dissatisfaction - Senso di inefficacia; 3. Self
Perception Profile Adolescent - Global Self-Esteem Subscale; 4. DEBQ-R sottoscala - Dietary Restraint; 5. Children’s Depression Inventory Short Form; 6. Perceived Sociocultural Pressure Scale
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
40
Internaliz.
SATAQ-3
- Inf.
- Pres.
- Intern. G
- Intern. A
- Intern. T
EDE-Q
- WC
-S
-R
-E
- Bulimia
- GS
BQLI
R-SES
RRS
BULIT-R
BSQ
EAT-26
BDI-II
FFS
GSI-SCL-
- Internalization
Sociocultural Attitudes
Towards Appearance
Questionnaire
- Information
- Pressures
- Internalization
General
- Internalization Atlete
- Internalization Total
Eating Disorder
Examination
Questionnaire
- Weight Concern
- Shape Concern
- Restrain
- Eating Concern
- Bulimia Simptoms
- Global Score
Body Image Quality of
Life Inventory
Rosemberg SelfEsteem Scale
Revised Restraint
Scale
Bulimia Test Revised
Body Shape
Questionnaire
Eating Attitude Test26
Beck Depression
Inventory-II
Forbidden Food
Survey
General Simpton
04
Thompson
-
-
94
Fairburn
*
*
*
*
*
*
-
-
-
-
-
-
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
-
-
*
*
*
*
*
*
*
*
02
Cash
-
-
-
-
-
-
-
*
-
65
Rosemberg -
-
-
-
-
-
-
*
-
80
Herman
*
-
-
-
-
-
-
-
-
91
87
Thelen
Cooper
*
*
-
-
-
-
-
-
-
-
82
Garner
*
-
-
-
-
-
-
-
-
96
Beck
*
-
-
-
-
-
-
-
-
88
Ruggiero
*
-
-
-
-
-
-
-
-
75
Derogatis
-
*
-
-
-
-
-
-
-
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
41
90R
Index of Simptom
Cheklist-90-Revised
WCS
5 Item validato in
Germania
IBSS-R
Ideal-Body Stereotipe
Scale Revised
S-DWBPS Satisfaction and
Dissatisfaction With
Body Parts Scale
DEBQ-R
Dutch Eating Behavior
- DRES
Questionnaire
- Dietary Reastrained
Eating Scale
Acronimo Denominazione
completa
SGF/A
Sadness, Guilt, and
Fear/Anxiety Scale
Revised
SAS
Social Adjustment
Scale
Q-EDD
Questionnaire for
Eating Disorder
Diagnoses
SIH 1
Planed Health
Curriculum
SIH 2
School Heahth Index
for Physical Activity
Health Behavior
118 Quest. 118 Items per valutare
fattori di rischio e
protettivi
CES
Center for
Epidemiological
Studies Depression
Scale
94
Killen
-
*
-
-
-
-
*
-
-
04
Stice
-
-
*
-
-
-
-
-
-
73
Berscheid
-
-
*
-
-
-
-
-
-
86
Van Strien
-
-
*
-
-
-
-
-
*
An Autore
1
2
3
4
5
7
8
9
10
92
Watson
-
-
*
-
-
-
-
-
-
76
Weissman
-
-
*
-
-
-
-
-
-
97
Mintz
-
-
-
-
-
-
-
-
-
99
Gortmaker
-
-
-
-
*
-
-
-
-
06
CDCP
-
-
-
-
*
-
-
-
-
06
Elliot
-
-
-
-
-
*
-
-
-
86
Orme
-
-
-
-
-
-
*
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
6
11
-
42
MCPSS
SPPA
- GSE
CDI-S
PSCS
Multidimensional
Scale of Perceived
SocialSupport
Self-Perception
Profile-Adolescents
- Global Self Esteem
Subscale
Children’s Depression
Inventory-Short Form
Perceived Sociocultura
Pressare Scale
90
Zimet
-
-
-
-
-
-
*
-
86
Harter
-
-
-
-
-
-
-
-
*
*
92
Kovacs
-
-
-
-
-
-
-
-
*
96
Stice
-
-
-
-
-
-
-
-
*
Tabella 7. Matrice per verificare possibili comparazioni16
Autori
Tipo di Intervento
Età
Sesso
1 O’Brien
8 settimane
- Dieting
- Attività fisica
- Evitare salto
pasti
- Uso di tutti i
cibi
- Insod immag
corp
22.2
F
Caratteristiche
partecipanti
Intervista clinica
str17
2 Jacobi
8 settimane
internet
- “Student
Bodies”
-- Stanford
- cognitivocomportam
- 460 pagine
18-29
F
Stud Univ che
vogliono
Migliorare
Immagine C
4 Franko
Food, Mood
Attitude
CD-ROM
- conoscenza
- interiorizazione
- consapevolezza
- preoccupazione
peso
- dieting.
18.22 (0.4)
F
Studenti
Universitari
8 Taylor
- 8 settimane
- “Student Bodies”
- cognitivocomportament
- Internet
- gruppo di
discussione
18-30
F
9 Matusek
Dissonanza cognitiva
- interiorizzazione
ideale
Stice IJED 29, 247,
2001
1. DTI: Dissonanza
2. HB: Helth
Behavior
3. WL: controllo
18-23
F
Elevato WSC e
SCS
Insoddisfazione
immagine corporea
10 Wilksch
Schhool-based
Media Literacy (5
lezioni)
“GO GIRLS!” per
ridurre
interiorizzazione
messaggi mediatici
13.79 (0.42)
M-F
Non selezionati
16
Possibili comparazioni: Jacob – Franko (EDE-Q Sottoscale WCS, SCS, Restraint. Franko –Taylor- Matusek (EDE-Q Global Score). Jacob - Taylor – Matusek (EDI Sottoscala Drive for Thinnes)
11. Jacob - Matusek (EDI Sottoscala Body Dissatiscation e Drive for Thinnes)
17
Soggetti normanli con caratteristiche subcliniche di disturbo alimentare. Criteri di esclusione: Assenza di storia di DCA, di abuso di sostanze, di idee suicidare, di cure mentali, con salto più di
due pasti, con inabilità all’eserizio fisico, con score superiore a 10 per la scala Drive for Thinnes del EDI, score superiore a 16 del Revised Restraint Scale
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------43
G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
13 TR
11 CN
Numero
Misure
Follow-up
BMI
Body Mass
Index
EDI
Eating
Disorrer
Inventor
di
Garner
Base
TR
25.27
CN
26.34
100
Trat 47 - Cont 50
Dopo
6 mesi
-
Body
Dissatisfaction
18
**
-
Drive for
Thinnes
**
EDE-Q
Weight
Eating
Concern
Disorder
Esamina
Question Shape Concern
di
Fairburn
Restrain
18
-
**
**
-
Base
21.9
Dopo
3 mesi
All: At-risk +
Low.risk
CN 118 All 118
Base
Dopo
3 mesi
21.6
Trat
28.4
Cont
29.3
-
-
Trat
16.2
Cont
13.5
Trat
13.5
Cont
16.7
-
-
Trat
1.2
Cont
1.2
Trat
1.6
Cont
1.6
Trat
1.0
Trat
1.9
Cont
1.1
Trat
1.1
Cont
1.3
Trat
0.7
CN
2.4
All*
2.4
CN
2.7
All*
2.7
CN
1.8
Base
Trat
23.5
Contr
23.4
-
23.7 (3.9)
Trat
30.9
Cont
30.6
Trat 215
Contr 206
Dopo
1 anno
Trat
23.5
Contr
23.5
-
Base
Dopo
4
settimane
23.36 (3.4)
20% OB - 11% UW
100 F
137 M
Base
-
-
-
-
-
-
NS
-
-
-
-
Predittore
Trat
5.0
Contr
8.7
Dopo
le
lezioni
M:19.5 (2.7)
F: 19.8 (2.7)
DTI
9.84
HB
10.08
WL
11.21
DTI
5.73
HB
5.88
WL
6.62
-
Trat
8.1
Contr
8.8
CN
2.2
All
2.1
CN
2.6
All
2.3
CN
1.6
DTI 26, HB 24
WL 34
DTI
8.96
HB
10.08
WL
11.62
DTI
4.92
HB
5.25
WL
6.79
-
NS
NS
NS
I dati sono riportati in grafci e non è possibile alcuna tabulazione anche perch+ l’insoddisfazione del peso e della forma è stat valutata con un differente questionario (Body Shape Questionnaire
di Cooper
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------44
G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
Global Score
-
Cont
1.1
-
-
Cont
All
All
1.0
1.9
1.6
CN
CN
2.3
2.6
All
All
2.3
2.3
Trat
2.5
Contr
2.7
Trat
1.9
Contr
2.3
DTI
45.49
HB
37.92
WL
46.32
DTI
37.15
HB
32.13
WL
46.85
-
Tabella 8. Comparazione Jacob-Franko per EDE-Q Sottoscale WCS, SCS, Restraint
Autori
Tipo di Intervento
2 Jacobi
8 settimane internet
- “Student Bodies”
- Stanford
- cognitivo-comportam
- 460 pagine
Età
Sesso
Caratteristiche
partecipanti
18-29
F
Stud Univ che vogliono
Migliorare Immagine C
100
Trat 47 - Cont 50
Base
Dopo 3
mesi
Numero
Misure
Follow-up
EDE-Q
Weight
Concern
Shape
Concern
Trat
1.2
Cont
1.2
Trat
1.6
Trat
1.9
Cont
1.1
Trat
1.1
4 Franko
Food, Mood Attitude
CD-ROM
- conoscenza
- interiorizazione
- consapevolezza
- preoccupazione peso
- dieting.
18.22 (0.4)
F
Studenti Universitari
All: At-risk + Low.risk
CN 118 All 118
Base
Dopo 3
mesi
CN
2.4
All
2.4
CN
2.7
CN
2.2
All
2.1
CN
2.6
Dopo 3
mesi
Jacob
Trat
0.3
Cont
0.2
Trat
0.5
Dopo 3
mesi
Franko
CN
0.2
All
0.3
CN
0.1
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
45
Restrain
Cont
1.6
Trat
1.0
Cont
1.1
Cont
1.3
Trat
0.7
Cont
1.0
All
2.7
CN
1.8
All
1.9
All Cont
2.3
CN Trat
1.6
All Cont
1.6
0.3
0.1
0.1
All
CN
All
0.4
0.2
0.3
Tabella 9. Comparazione Franko-Taylor-Matusek per EDE-Q Global Score
Autori
Tipo di Intervento
Età
Sesso
Caratteristiche
partecipanti
Numero
Misure
BMI
Follow-up
Body Mass
Index
4 Franko
Food, Mood Attitude
CD-ROM
- conoscenza
- interiorizazione
- consapevolezza
- preoccupazione
peso
- dieting.
18.22 (0.4)
F
8 Taylor
- 8 settimane
- “Student Bodies”
- cognitivocomportament
- Internet
- gruppo di discussione
Studenti Universitari
Elevato WSC e SCS
All: At-risk +
Low.risk
CN 118 All 118
Base
Dopo
3 mesi
23.7
(3.9)
-
9 Matusek
Dissonanza cognitiva
- interiorizzazione ideale
Stice IJED 29, 247, 2001
1. DTI: Dissonanza
2. HB: Helth Behavior
3. WL: controllo
18-30
F
18-23
F
Insoddisfazione
immagine corporea
Trat 215
Contr 206
Base
Trat
23.5
Contr
23.4
Dopo
1 anno
Trat 23.5
Contr 23.5
DTI 26, -HB 24 - WL 34
Base
Dopo
4
settimane
Base
Dopo
4
settimane
23.36
-
-
-
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
46
EDE- Q 19
Global Score
All
2.3
CN
2.3
All
2.3
CN
2.6
Trat
Trat
1.9
2.5
Contr
Contr 2.3
2.7
WL
46.32
DTI
45.49
WL
46.85
DTI
37.15
WL
46.32
HB
37.92
WL
46.85
HB
32.13
Tabella 10. . Comparazione Jakob-Taylor-Masutek per EDI Scala Drive for Thinnes
Autori
Tipo di Intervento
Età
Sesso
Caratteristiche
partecipanti
Numero
Misure Follow-up
Body Mass
Index
BMI
19
2 Jacobi
8 settimane internet
- “Student Bodies”
-- Stanford
- cognitivocomportam
- 460 pagine
18-29
F
Stud Univ che
vogliono
Migliorare
Immagine C
100
Trat 47 - Cont 50
Base
Dopo
3 mesi
21.9
21.6
8 Taylor
- 8 settimane
- “Student Bodies”
- cognitivocomportament
- Internet
- gruppo di
discussione
18-30
F
Elevato WSC e SCS
Trat 215
Contr 206
Base
Dopo
1 anno
Trat
23.5
Contr
Trat 23.5
Contr 23.5
9 Matusek
Dissonanza cognitiva
- interiorizzazione ideale
Stice IJED 29, 247, 2001
1. DTI: Dissonanza
2. HB: Helth Behavior
3. WL: controllo
18-23
F
Insoddisfazione
immagine corporea
DTI 26, HB 24
WL 34
Base
Dopo
4
settimane
23.36 (3.4)
-
Base
23.36
(3.4)
Dopo
4
settimane
-
La versione EDE-Q con 15 item di Fairburn e Beglin, 1994 è stata usato da Matusek (senza la scala Eating Concern)
La versione usata da Franko è quella con 36 item e 4 scale (Shape Concern, Weight Concern, Restraint, Eating Concern)
La versione usata da Taylor è quella con 41 item e 4 scale (Shape Concern, Weight Concern, Restraint, Eating Concern)
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
47
23.4
EDI
Drive for
Thinnes
Trat
16.2
Cont
13.5
Trat
13.5
Cont
16.7
Trat Trat
5.0
8.1
Contr Contr 8.7
8.8
DTI 5.73
WL 6.62
DTI
4.92
WL
6.79
HB
5.88
WL
6.62
HB
5.25
WL
6.79
Tabella 11. Comparazione Jacob-Matusek per EDI Sottoscala Drive for Thinnes e Body Dissatisfaction
Autori
Tipo di Intervento
Età
Sesso
Caratteristiche partecipanti
Numero
Misure Follow-up
BMI
EDI
Body Mass Index
Body Dissatisfaction
Drive for Thinnes
2 Jacobi
8 settimane internet
- “Student Bodies”
-- Stanford
- cognitivo-comportam
- 460 pagine
9 Matusek
Dissonanza cognitiva
- interiorizzazione ideale
Stice IJED 29, 247, 2001
1. DTI: Dissonanza
2. HB: Helth Behavior
3. WL: controllo
18-29
18-23
F
F
Stud Univ che vogliono
Insoddisfazione
Migliorare Immagine C
immagine corporea
100
DTI 26, HB 24
Trat 47 - Cont 50
WL 34
Base
Dopo
Base
Dopo
3 mesi
4 settimane
21.9
21.6
23.36 (3.4)
Trat 30.9
Trat 28.4
DTI 9.84
DTI 8.96
Cont 30.6
Cont 29.3
WL
11.21
Trat 16.
Trat 13.5
DTI
5.73
Cont 13.5
Cont 16.7
WL
6.62
WL
Base
23.36 (3.4)
HB 10.08
Dopo
4 settimane
HB 10.08
11.62
WL
11.21
WL
11.62
DTI
4.92
HB
5.88
HB
5.25
WL
6.79
WL
6.62
WL
6.79
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
48
F. Note: Abstracts originali delle reviews della Parte I e II
i
Littleton HL, Ollendick T.
Clin Child Fam Psychol Rev. 2003 Mar;6(1):51-66.
Negative body image and disordered eating behavior in children and adolescents: what places youth at risk and how can these problems be prevented?
In this review, we examine the prevalence of negative body image and disordered eating behaviors (i.e., excessive dieting, binge eating, inappropriate weight loss techniques) in children and
adolescents. We also explore correlates and predictors of the development of these problems, including individual, familial, and social factors, as well as discuss factors that may serve a protective
function. In addition, we critically evaluate the psychoeducational programs that have been developed to prevent the onset of these problems and reduce the severity of symptoms in children and
adolescents. Moreover, we suggest several possible strategies for how such prevention programs can be modified to enhance their efficacy. Finally, likely moderator and mediator variables of the
effectiveness of such programs are proposed.
ii
Pratt BM, Woolfenden SR:
Cochrane Database of Systematic Reviews 2007, Issue 4.
Interventions for preventing eating disorders in children and adolescent.
Eating disorders represent an extremely difficult, time-consuming and costly condition to treat. Being young, female, and dieting are some of the few identified risk factors that have been reliably
linked to the development of eating disorders. Several eating disorder prevention programs have been developed and trialled with children and adolescents. There is currently limited evidence in the
published literature to suggest that any particular type of program is effective in preventing eating disorders and there has been concern that some interventions have the potential to cause harm. The
aim of this systematic review is to determine whether these interventions are effective in the prevention of eating disorders in children and adolescents. Only one statistically significant result was found
in the present meta-analysis - a slight effect of media literacy and advocacy programs in reducing acceptance of societal body image ideals. There is not sufficient evidence to suggest that harm was
caused by any of the 12 randomised controlled trials included in the review at short-term follow-up. The meta-analysis is in the process of being revised to account for the impact of cluster randomised
trials.
Background: Eating disorders represent an extremely difficult, time-consuming and costly condition to treat. Being young, female, and dieting are some of the few identified risk factors that have
been reliably linked to the development of eating disorders. There is currently limited evidence in the published literature to suggest that any particular type of program is effective in preventing
eating disorders and there has been concern that some interventions have the potential to cause harm.
Objectives: To determine if eating disorder prevention programs for children and adolescents are effective in: (1) promoting healthy eating attitudes and behaviours; (2) promoting protective
psychological factors; (3) promoting satisfactory physical health; (4) having a long-term, sustainable, and positive impact on mental and physical health; and, (5) ensuring safety in relation to possible
harmful consequences on mental or physical health.
Search strategy: Relevant trials are identified through searching the Cochrane Controlled Trial Register (CCTR) and relevant biomedical and social science databases, as well as reference lists from
articles identified through the search strategy and contact with experts in the field.
Selection criteria: Randomised controlled trials (RCTs) with a major focus on eating disorder prevention programs for children and adolescents, where there is no known DSM-IV diagnosis of an
eating disorder, are eligible for inclusion in the review. Trials must include a control group and at least one objective outcome measure (e.g., BMI) or a standardised psychological measure used with
the intervention and control group, pre- and post-intervention.
Data collection and analysis: A total of 1016 titles have been identified through the search to date. Twenty-two studies were located that reported use of a randomised controlled trial
methodology and were critically appraised by two independent reviewers. Twelve studies met the selection criteria outlined above.
Main results: Combined data from two eating disorder prevention programs based on a media literacy and advocacy approach indicate a reduction in the internalisation or acceptance of societal
ideals relating to appearance at a 3- to 6-month follow-up (Kusel 1999; Neumark* 2000) [SMD -0.28, -0.51 to -0.05, 95% CI]. There is insufficient evidence to support the effect of five programs
designed to address eating attitudes and behaviours and other adolescent issues in the general community or those classified as being at high risk for eating disorder (Buddeberg* 1998; Dalle Grave
2001; Killen 1993; Santonastaso 1999; Zanetti 1999) and insufficient evidence to support the effect of two programs designed to improve self-esteem (O'Dea 2000; Wade 2003). Data from two
didactic eating disorder awareness programs could not be pooled for analysis. There is not sufficient evidence to suggest that harm resulted from any of the prevention programs included in the
review.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
49
Authors' conclusions: The one significant pooled effect in the current review does not allow for any firm conclusions to be made about the impact of prevention programs for eating disorders in
children and adolescents, although none of the pooled comparisons indicated evidence of harm. The meta-analysis is in the process of being revised to account for the impact of cluster randomised
trials.
iii
Stice E, Shaw H, Marti CN.
Annu Rev Clin Psychol. 2007;3:207-31.
A meta-analytic review of eating disorder prevention programs: encouraging findings.
This meta-analytic review found that 51% of eating disorder prevention programs reduced eating disorder risk factors and 29% reduced current or future eating pathology. Larger effects
occurred for programs that were selected (versus universal), interactive (versus didactic), multisession (versus single session), solely offered to females (versus both sexes), offered to participants over
15 years of age (versus younger ones), and delivered by professional interventionists (versus endogenous providers). Programs with body acceptance and dissonance-induction content and without
psychoeducational content and programs evaluated in trials using validated measures and a shorter follow-up period also produced larger effects. Results identify promising programs and delineate sample,
format, and design features associated with larger effects, which may inform the design of more effective prevention programs in the future
iv
Cororve Fingeret M, Warren CS, Cepeda-Benito A, Gleaves DH.
Eat Disord. 2006 May-Jun;14(3):191-213.
Eating disorder prevention research: a meta-analysis.
Eating disorder prevention programs have yielded mixed results and are somewhat controversial, primarily because of claims they may produce iatrogenic effects. We used meta-analysis to
evaluate the effectiveness of eating disorder prevention programs and investigate moderators of intervention effects. Overall, prevention programs had large effects on improving knowledge and small net
effects on reducing maladaptive eating attitudes and behaviors. Studies targeting participants at a relatively higher risk for developing an eating disorder produced greater benefits. Concerns about
iatrogenic effects of including psychoeducational material on eating disorders were not supported by the data. These findings challenge conclusions drawn in previous review articles regarding the
ineffectiveness of prevention programs and support the ability of eating disorder prevention programs to demonstrate behavioral improvements.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------G. Tarrini: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e negli adulti ……………………………………
50
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Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)