Anno XV
Maggio 2009
n° 119
ULTIM’ORA
I rotariani
attivano la
ricostruzione
L’EDITORIALE
Il buio e la
luce della
realtà
La lettera del
Governatore
DAL
DISTRETTO
Tende Rotary
ad Assergi
SIPE Perugia
15 Marzo
2009
XXVI
Assemblea
Distrettuale
Pescara
Il coraggio di
ripartire
www.rotary2090.info
SOMMARIO
Periodico mensile fondato da Ennio Vincenti
- Autorizz. Tribunale di Teramo n. 364 del
27/10/1994 - Stampa Grafiche Millefiorini
S.N.C. Zona Industriale, 06046 Norcia Editore Rotary International Distretto 2090
rappresentante pro tempore, il Governatore
2008 - 2009 Giorgio Splendiani - Via
Cimino, 3 - 67100 L’Aquila - Direttore
responsabile Mauro Bignami - Redazione:
Via Cimino, 3 - 67100 L’Aquila Pubblicazione non in vendita ma distribuita
ai soci dei Rotary Club del Distretto 2090 Poste Italiane Spa - spedizione in
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in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1
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La riproduzione degli articoli, anche parziale,
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COMITATO DI REDAZIONE DEL
GIORNALE DISTRETTUALE
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Ennio Vincenti
Presidente
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Buonumori, Luigi Marra, Bruno Massucci,
Demetrio Moretti, Urbano Urbinati, Lucio
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Numero chiuso in redazione il 15/04/09
Maggio 2009 - n° 119
3
Ultim’ora
4
Lettera del Governatore
23
Letra e Guvernatorit
Regole condivise contro la distruzione della
Terra (Massimo Zangarelli)
24
Il disagio giovanile
6
L’Editoriale
12
Maria callas: la voce, la donna e la diva nella
metamorfosi della lirica moderna
Il buio e la luce della realtà
DAL DISTRETTO
7
8
9
10
11
Campobasso: donazioni per l ’ADMO
(Michele Praitano)
I rotariani attivano la ricostruzione
Progetto Rotary per L’Aquila
25
Padre Francesco Pierli tifernate dell ’anno
(Massimo Zangarelli)
Tende Rotary ad Assergi
Tirana risoluzione terremoto
Prossimamente
26
Oltre la crisi: finanza e sviluppo sostenibile
(Pio De Giuli)
L’importanza dell ’informazione locale
(Mauro Bignami)
Il sorriso del Campus per i terremotati
aquilani (Gabriele Franciosi)
Il XXV Congresso si avvicina
(Demetrio Moretti)
Bruno Paolo Amicarelli: mezzo secolo di toga
(MaBig)
27
28
Note di solidarietà
XII Concerto delle Palme (Pio de Giuli)
13
La cultura come mezzo di crescita economica
(MaBig)
14
16
SIPE Perugia 15 Marzo 2009
29
La contemporaneità dei futuristi
(Mauro Bignami)
Distretto 2090: sempre più alto sul podio
del golf (Francesco Tardella)
30
Il Rotary come impegno e responsabilità
(Ferruccio Fraternali)
Alcol vietato in gravidanza (Mauro Bignami)
Rotary all’opera: allo sferisterio per la Traviata
Il Premio San Giuseppe da Copertino al RC
Osimo
17
18
19
XXVI Assemblea Distrettuale - Pescara
L’Opinione
31
32
20
Rotary
33
21
Pensieri
Benvenuti!
la solitudine: problema o risorsa?
(Urbano Urbinati)
Progetto Ambasciata d’Italia - Romania
22
Territorio
Prodromi umbri dei Promessi Sposi
(Igea Frezza Federici)
Rotaract
Simboli, cerimonie e Rotaract
(Francesco Fiorani)
Rotaract Day (Arianna Rosi)
Sognare (Maurizio Maurizi)
DAI CLUB
Facciamo rifiorire il centro storico
34
Fabriano: 5ª Assemblea Distrettuale Rotaract
(Francesco Fiorani)
I cento anni del futurismo
PER CHI DESIDERA COLLABORARE
La nuova veste della rivista e il desiderio di renderla
sempre più bella e fruibile, ci suggeriscono di indicare
alcune norme redazionali:
• I contributi editoriali alla rivista, sempre graditi,
dovranno essere scritti in testo word e inviati via
e-mail al seguente indirizzo:
[email protected]
• Per poter dare spazio al maggior numero di
interventi, salvo autorizzazione della redazione, i
contributi relativi all'attività dei Club, non dovranno
superare la mezza cartella, pari a 750 battute, spazi
compresi.
• Gli altri interventi vanno misurati a cartelle, ossia
a fogli di testo word da 1.500 battute, spazi compresi
(titoli esclusi).
La lunghezza dell'articolo va sempre concordata con
la redazione la quale, per esigenze di spazio, una volta
ricevuto il pezzo, può chiedere di ridurlo o sintetizzarlo.
La redazione è autorizzata a correggere il contributo
inviato e, per esigenze di tempo o spazio,
può altresì non pubblicare i pezzi ricevuti, anche se
concordati nella lunghezza e nei tempi.
• Le eventuali foto accompagnatorie saranno
pubblicate a insindacabile giudizio della redazione.
Consigliamo di evitare fotografie in cui appaiono
piatti, bottiglie e bicchieri o persone a tavola.
Una fotonotizia (foto con due/tre righe di testo) è
egualmente gradita e, spesso, fa più effetto di un
articoletto.
• Le fotografie devono rispettare standard di
pubblicabilità minimi, corrispondenti a una
dimensione non inferiore a cm 15 (la base) e una
definizione di 300 Dpi/pollice. I file vanno inviati
in formato Jpg e, se non espressamente concordato,
non devono oltrepassare le dimensioni indicate.
Nel caso di immagini particolarmente pesanti, si
prega di contattare Angelo Buonumori per ottenere
le disposizioni di invio tramite FTP.
TERREMOTO A L’AQUILA
I ROTARIANI ATTIVANO LA RICOSTRUZIONE
Costituito comitato rotariano per l’Università de L’Aquila
in dal sette aprile il Distretto
2090 aveva già distribuito
e montato ad Assergi 250
tende canadesi ricevute dal Club
di Grenoble Grésivaudan. Superata
la fase di emergenza, i rotariani
hanno dimostrato di avere il coraggio e le risorse per attuare la ripresa.
Pertanto, i Club dei Distretti d’Italia,
Albania, Malta e San Marino hanno
stabilito di ricostruire l’Università
dell’Aquila, impegnando una somma di ¤ 13.000.000,00 (tredicimilioni) in tre anni (¤ 100,00 l’anno
per rotariano).
Come noto, fin dal 1596 una buona parte dell’economia de L’Aquila
dipende dalla sua Università e avrete anche sentito che molti studenti
sono rimasti vittime del terremoto.
Questo è il motivo per cui è stato
scelto questo progetto, che è un
F
service alla cultura e alla scienza.
Coordinatore rotariano è il PDG
Tullio Tonelli: cellulare +39 348
2827552; e-mail [email protected];
Via Nicola Fabrizi, 171 - I 65122
Pescara.
A tal fine è stata costituita una
onlus, denominata Comitato Rotary per l’Università dell’AquilaOnlus.
I rotariani di tutto il mondo possono aiutare a far sì che questo
progetto si avveri, inviando contributi al Comitato Rotary per
l’Università dell’Aquila-Onlus, alle
coordinate bancarie di seguito indicate.
Al Comitato può essere destinato
anche il 5‰ nella dichiarazione
dei redditi: basta inserire nello
spazio il Codice Fiscale
91098740680.
Comitato Rotary per l’Università
dell’Aquila - Onlus
CARICHIETI – Pescara Agenzia n. 6
IBAN:
IT83 Q 06050 15406 CC0500081968
Dall’estero
SWIFT: CRPCIT31050
Early morning, Assergi
Giorgio Splendiani
ari amici,
è la penultima lettera che vi scrivo
e il pensiero mi crea un po’ di
melanconica tristezza. Ho passato con voi
un anno magnifico; ricordo tutte le visite
ai Club come calorosi incontri con amici
con i quali ho condiviso programmi e speranze.
Non abbiamo completamente realizzato i
sogni ma qualcosa è stato fatto; mi piace
ricordare ancora la storia della bambina
che, rigettando in mare una sola tra le
numerose stelle marine in secca, disse:
“questa almeno l’ho salvata”.
Anche noi possiamo rallegrarci di aver fatto
qualcosa di utile e di aver reso un servizio
alla comunità.
Nella lettera di aprile ho già ricordato, tra
le iniziative realizzate, il contributo dato
da tutti i Club per l’eradicazione della polio
e per il microcredito.
Il magnifico concerto tenutosi a Montesilvano, ideato dal Club di Pescara Nord per
la raccolta di fondi per la polio, è stato un
evento indimenticabile per la calorosa partecipazione dei rotariani abruzzesi e per la
commovente condivisione dell’entusiasmo
da parte degli oltre 1.500 presenti.
Per la riduzione della mortalità infantile,
tema dell’anno del Rotary International,
oltre alle iniziative in Africa di numerosi
C
Club, abbiamo recentemente diffuso
l’opuscolo sulla Prevenzione delle morti in
culla, problema emergente nel nostro Paese.
Abbiamo cercato di portare un contributo
alle nostre comunità con i Rotary campus
per i disabili, i corsi di informatica per non
vedenti e ipovedenti, l’opuscolo Occhio e
Luce per la prevenzione dei danni da luce
e, infine, con la campagna per
l’abbattimento delle barriere architettoniche
visibili e invisibili.
Il tema della solidarietà agli anziani è stato
trattato nel Forum di Campobasso e sarà
ripreso durante il Congresso distrettuale a
L’Aquila il 27 e 28 giugno prossimi. Il
problema è stato sentito da tutti i rotariani
con la realizzazione di progetti adattati alle
necessità locali.
Numerose sono state, inoltre, le attività nel
campo della cultura: premi ai giovani studenti, stampa di libri e collaborazioni con
le Amministrazioni pubbliche per il miglioramento del patrimonio culturale delle
nostre città. La realizzazione del Distretto
culturale dell’Appennino Umbro-Marchigiano,
concretizzatosi con la sottoscrizione di un
Protocollo d’intesa con circa cinquanta Enti
pubblici, è stata la dimostrazione evidente
che Club di città e regioni diverse, lavorando
in amicizia e sinergia, possono realizzare
grandi progetti.
MAGGIO MAJIT
LETTERA DEL GOVERNATORE
LETRA E GUVERNATORIT
Il Distretto culturale si propone di portare
un sostanziale contributo all’incremento
del flusso turistico nei Centri interessati
con l’attivazione di un palinsesto didattico
formativo dedicato ai saperi artigianali tradizionali, la valorizzazione dei Luoghi dello
Spirito e il potenziamento di un modello
innovativo di fruizione delle feste popolari
e tradizionali.
Alla fine dell’anno rotariano potrebbe subentrare un po’ di stanchezza; dobbiamo
però reagire e concludere felicemente questo
periodo che per me e Maria Sofia rimarrà
indimenticabile.
Lo sforzo finale sarà quello di riassumere
per iscritto quanto ogni Club ha fatto perché
ciò rimanga per il nostro e l’altrui ricordo.
La collaborazione tra i nuovi e i vecchi
dirigenti, la continuità nelle Commissioni
dovrà essere il ponte che collega le attività
del passato con quelle del futuro.
Il Rotary ci ripaga del tempo e delle attività
che svolgiamo con la soddisfazione che si
prova per aver compiuto qualcosa di utile
e di bello.
A Vasto, in occasione del Congresso, festeggeremo insieme quanto abbiamo realizzato
dei nostri sogni.
Vi aspetto numerosi al Congresso.
Giorgio
LETTERA DEL GOVERNATORE
LETRA E GUVERNATORIT
T
e dashur miq,
eshte letra e parafundit qe ju
shkruaj dhe mendimi me krijon pak
trishtim melankonik. Kam kaluar me ju
nje vit te mrekullueshem; kujtoj te gjithe
vizitat ne Klube si takime te ngrohta me
miq me te cilet kam bashkendare programe
dhe shpresa.
Nuk kemi realizuar kompletisht enderrat
por dicka eshte bere; me pelqen te kujtoj
akoma historine e vajzes qe, duke hedhur
ne det nje nga yjet e detit qe ndodhej ne
breg, tha: “kete te pakten e shpetova”.
Edhe ne mund te gezohemi sepse kemi
bere dicka te dobitshme dhe kemi dhene
nje servis komunitetit.
Ne letren e prillit kam kujtuar, nga
iniciativat e realizuara, kontributin e dhene
nga te gjithe klubet per c'farosjen e polio
dhe per mikrokredine.
Koncerti i mrekullueshem i mbajtur ne
Montesilvano, ideuar nga Klubi verior i
Pescares per mbledhjen e fondeve per
polion, ka qene nje event i paharrueshem
per pjesmarrjen e ngrohte te rotarianeve
abrucez dhe per bashkendarjen prekese
te entuziazmit te me se 1500
pjesemarrseve.
Per riduktimin e vdekjes se foshnjave,
tema e vitit te Rotarit Internacional, pervec
iniciativave ne Afrike te shume Klubeve,
kemi ne kohet e fundit shperndare
opuskulin mbi Parandalimin e vdekjeve ne
djep, problem emergjent ne Vendin tone.
Kemi kerkuar te dergojme nje kontribut
komuniteteve tone nepermjte Rotary
campus per personat me abilitet te vecante,
kurset e informatikes per te vehbit,
opuskulin Sy dhe Drite per parandalimin
e demtimeve nga drita dhe, ne fund, me
fushaten mbi rrezimin e barrierave
arkitektonike te pamshme dhe te
papamshme.
Tema e solidaritetit te moshuarve eshte
trajtuar ne Forumin e Campobassos dhe
do te rimerret gjate Kongresit distriktual
ne L'Aquila me 27 dhe 28 qershorin e
ardhshem. Problemi eshte degjuar nga te
gjithe rotarianet me realizimin e projekteve
te pershtatur nevojave lokale.
Te shumta kane qene edhe aktivitetet ne
fushen e kultures: cmime studenteve te
rinj, shtypje librash dhe kollaburime me
Adminastraden publike per miresimin e
pasurise kulturore te qyteteve tona.
Realizimi i distriktit kulturor i Apeninit
Umbro-Marchigiano, i konkretizuar me
nenshkrimin te nje Protokolli marrveshes
me pak a shume pesedhjete ente publike,
ka qene demonstrimi evident qe Klube te
qyteteve dhe krahinave te ndryshem, duke
punuar ne miqesi dhe sinergji, mund te
realizojne projekte madhshtor.
Distrikti kulturor propozon te jape nje
kontribut shtimit te flukseve turistike ne
qendrat e interesuara me krijimin e nje
palinsesti didatik formues i dedikuar
njoherive artizanale tradicionale, vleresimit
te Vendeve te shpirtit, forcimit te nje modeli
inovues frymezim i festave popullore dhe
tradicionale.
Ne fund te vitit rotarian mund te ndihet
pak lodhje; megjithate duhet te reagojme
dhe te mbyllim me gezim kete vit qe per
mua dhe Maria Sofia do te mbetet i
paharrueshem.
Sfrocimi final do te jete ai i permbledhjes
me shkrim te asaj qe c'do Klub ka bere ne
menyre qe te mbetet per ne dhe per
kujtimin e te tjerve. Kollaboracioni mes te
rinjve dhe dirigjenteve te vjeter, vazhdimi
ne Komisione duhet te jete ura qe lidh
aktivetet e te kaluares me ata te te ardhmes.
Rotary na shperblen per kohen dhe
aktivitete qe bejme me kenaqesine qe
ndihet kur ben dicka te dobitshme dhe te
bukur.
Ne Vasto, me rastin e Kongresit, do te
festojme sebashku ate qe kemi realizuar te
enderrave tona.
Ju mirepresim te shumte ne Kongres.
Giorgio
(E perkthyer nga Dott. Roaldo Lukaj)
L’EDITORIALE
Mauro Bignami
Direttore Responsabile
IL BUIO E LA LUCE DELLA REALTÀ
C
ari amici,
il buio di una tragedia nazionale iniziata nel cuore della notte,
con gli interminabili e devastanti attimi del movimento tellurico che ha
scosso il territorio aquilano ed è stato percepito in tutta l’Italia centrale
e la luce dell’alba, in cui l’angoscia nel vedere interi edifici e paesi
sbriciolati si è impadronita degli occhi e dell’anima di tutti gli italiani
attraverso le immagini diffuse dai mezzi di comunicazione di massa, ci
hanno fatto sentire ancora più uniti, partecipi, vicini col cuore a chi è
stato così duramente colpito.
Questo sisma è stato un evento che ci ha coinvolto e sconvolto profondamente, perché l’Abruzzo è parte del nostro Distretto, perché ai rotariani
abruzzesi e aquilani ci sentiamo legati da una lunga stagione di amicizia
e di collaborazione e questa ferale circostanza non può che legarci ancora
di più a una terra che è parte viva del nostro essere rotariani.
La macchina dei soccorsi, della protezione civile si è messa in moto
occupandosi dei bisogni materiali e più urgenti di una popolazione in
ginocchio ma composta, dignitosa nello strazio immenso delle perdite
materiali e morali subite. Gli aiuti, come ci informano continuamente la
televisione e i quotidiani, stanno arrivando anche dall’estero con uno
slancio di solidarietà partecipe e corale.
Noi tutti rotariani vorremmo però tradurre le parole affettuose di conforto
e di partecipazione sentita e sincera a tanto dolore in qualcosa di concreto:
un grande service che unisca, all’insegna della condivisione, la volontà
di tutti noi di essere partecipi di quella che sarà la ricostruzione materiale
di quanto è andato distrutto, anche se in piccola parte, con la consapevolezza che le ferite dell’animo non si rimargineranno mai.
E, come leggerete, il service è stato trovato: la ricostruzione dell’Università
de L’Aquila!
Mauro
Fotocredit: TgCom
Giorgio Splendiani
Governatore 2008-2009
Rotary International
Distretto 2090
L’Aquila, 8 aprile 2009
Ai
Sigg. Governatori dei Distretti Italiani 2008-2009
E, p.c. Al Governatore Incoming Distretto 2009-2010
Al Governatore Eletto 2010-2011
Al Governatore Designato 2011-2012
Al Sindaco dell’Aquila
Al Rettore dell’Università dell’Aquila
LORO SEDI
arissimi Amici,
L’Aquila, la mia città, ha subito, come Vi è noto, la violenza catastrofica di un sisma, che la ha quasi totalmente distrutta mettendone
a rischio la sopravvivenza.
Nonostante la pronta risposta di solidarietà umana da parte di tutti e l’impegno profuso dai soccorritori, le vittime umane sono più di
250, i danni materiali sono incalcolabili, senza contare il dramma immane di quanti hanno perso i loro cari e la loro casa.
Il futuro della città e del suo circondario appare incerto per le difficoltà di ripristino di condizioni di vivibilità accettabili che non avverrà,
purtroppo, in tempi brevi. Risultano completamente o parzialmente distrutti edifici pubblici, chiese e numerosissime abitazioni che
richiederanno per la ricostruzione somme ingenti.
Mi preme portare alla Vostra attenzione un aspetto della mia città che la qualifica e che merita, a mio avviso, una considerazione particolare
affinché L’Aquila possa tornare ad esercitare la sua funzione nei più brevi tempi tecnici possibili.
L’Aquila, infatti, è nota per essere una città che ha fatto della cultura la sua missione principale. L’università conta oltre 27.000 iscritti e
consta di nove facoltà distribuite su tre poli: Ingegneria ed Economia sono ubicate a Monteluco e Roio Poggio; Medicina e Chirurgia,
Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali sono collocate nella parte ovest della città in prossimità dell’Ospedale regionale S.Salvatore; il
polo umanistico con le facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze della formazione ha sede nel centro storico della città, infine, la facoltà
di Scienze Motorie si trova nel quartiere “Torrione”, una zona poco distante dal centro città.
Il terremoto ha gravemente compromesso gran parte delle strutture rendendo impossibile – la continuazione dell’attività di formazione
dei giovani che fino ad ora hanno frequentato i vari corsi.
Tenendo conto che nella scala delle priorità appare indiscutibile che si intervenga per rendere di nuovo abitabili le case danneggiate, Vi
sottopongo un progetto che, coniugando, a mio parere, mirabilmente le due azioni fondamentali della nostra Associazione: solidarietà e
cultura, potrebbe ridare vigore a questa fiammella di vita per far risorgere man mano tutte le altre attività perchè L’Aquila ed i suoi abitanti
riprendano una vita normale.
In un triennio, che parte dall’anno rotariano in corso e contempla, nella continuità, i due anni rotariani successivi, potrebbe essere richiesto
a tutti i club di offrire un contributo annuale pari a cento euro per socio da far confluire in un fondo per la ricostruzione dell’Università
degli Studi dell’Aquila.
La somma raccolta (circa 13.000.000 di Euro) consentirebbe di rendere funzionale almeno un polo universitario, tenuto conto, che
avvalendoci della collaborazione di numerosi tecnici rotariani, nonché della stessa facoltà di ingegneria dell’Aquila, potremmo evitare spese
di progettazione e direzione lavori.
Sono sicuro che questo progetto, che potrebbe essere cantierato in tempi brevi, considerati i poteri straordinari attribuiti al Sottosegretario
Bertolaso, darebbe della nostra Associazione una immagine positiva e duratura nel tempo.
Concludo ricordando l’importanza sociale di questo progetto che darebbe la possibilità ai giovani abruzzesi di poter continuare gli studi
vicino alla propria residenza, eviterebbe il pericolo di chiusura o trasferimento di qualche corso di laurea e come ho già detto, darebbe
alla città la possibilità di sopravvivere attraverso quella che oggi è forse la principale fonte di risorse economiche.
C
Spero nella Vostra condivisione del progetto che Vi sottopongo e resto in attesa fiduciosa del Vostro parere.
Con gratitudine.
Giorgio Splendiani
7
TENDE ROTARY AD ASSERGI
Assergi Camp
Dawn at Assergi
Assergi Camp
Assergi feeding
Assergi feeding
Assergi feeding
Early morning. Assergi
Clearing stones
Nicola at Assergi
8
Old man’s tent
Clearing stones
ROTARY INTERNAZIONALE
DISTRETTO 2090
CLUB di TIRANA
www.rotary.org.al
Anno Rotariano 2008-2009
Il Presidente
Tirana, 07 Aprile 2009
Giorgio Splendiani
Governatore 2008-2009
Distretto 2090
Italia - Albania
Ref: Abruzzo - Tragedia causata dal terremoto e solidarietà dei rotariani albanesi.
E
gregio Governatore Splendiani,
Sono onorato di informarTi sulla riunione straordinaria di 7 Aprile 2009, del Consiglio Direttivo del Rotary Club Tirana. La
riunione del Consiglio aveva il soggetto la grave situazione nella provincia di Abruzzo e la tragedia causata dal terremoto. Noi abbiamo
seguito le notizie e i giornali e abbiamo contato via telefonica i rotariani del L’Aquila e del Distretto 2090.
Il Consiglio esprimo le condoglianze per la tragedia and ha discusso sulle diverse proposte dei membri del club per partecipare nella azione
rotariana in aiuto della popolazione colpita dal terremoto ad’Abruzzo.
Il Consiglio Direttivo di Rc Tirana, in piena voce, ha deciso:
1. Di esprimere la disponibilità di ospitare nelle case dei rotariani un gruppo di giovani di L’Aquila, qui case sono rese disabitabili,
per un periodo di due settimane, e offrendo in questo modo a loro la possibilità di trovarsi lontano dallo stress in qui stanno vivendo.
2. Di sostenere e incoraggiare la disponibilità del rotariano albanese Eng. Hajredin Fratari e della sua ditta, ‘Fratari Construction’ che
opera in Italia, di mandare a L’Aquila fino a 200 operai e specialisti di costruzione, per contribuire nel processo proprio di restauro
degli edifici nella zona di Abruzzo, raccomandati dal Distretto 2090.
3. Di sostenere ogni altra iniziative che sarà giudicata idonea e voluta dal Distretto 2090, per affrontare le conseguenze del terremoto
ad’Aquila.
Ti prego di informare i dirigenti del Distretto 2090 RI e dei due RC di Aquila sulla disponibilita del RC di Tirana.
Spero di avere il vostro appoggio.
Cordiali saluti
Dott. Adrian B. Shehu MBF
Indirizio Privato
Rr. “Zef Jubani”, Pall. 3, Ap.601, Tirana, Albania
Tel: +355 4 2240966 / Mobile: +355 69 20 95248
e-mail private: [email protected] / e-mail office: [email protected]
9
PROSSIMAMENTE
FORUM E MANIFESTAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI 2009/2010
17 Aprile-18 Maggio 2009
Italian GSE team to District 5190 Nevada-California
10 Maggio 2009
Pescara
XXVI Assemblea distrettuale
14-17 Maggio 2009
Ancona
XXVIII Congresso Nazionale Rotaract
17 Maggio 2009
Città di Castello (PG)
XIX Premio Rotary Umbria a Salvatore Sciarrino
Visita del team GSE dal Distretto 5190 Nevada-California
23 Maggio-22 Giugno 2009
24 Maggio 2009
Assisi (PG)
Forum distrettuale “Significato e valore del messaggio francescano
a 800 anni dalla fondazione dell’Ordine dei Frati Minori”
28-31 Maggio 2009
Pescasseroli (AQ)
11° Raduno Nazionale dei Cavalieri Rotariani
30 Maggio 2009
Arcevia (AN)
XVI Premio di scultura E. Mannucci
30 Maggio-6 Giugno 2009 Porto Potenza Picena (MC) V Rotary Campus disabili delle Marche
6-13 Giugno 2009
Casalbordino Lido (CH)
XXII Rotary Campus d’Abruzzo e Molise
20-21 Giugno 2009
L’Aquila
Torneo di Golf per rotariani
21-24 Giugno 2009
Birmingham
100ª Convention del Rotary International
27-28 Giugno 2009
Vasto (CH)
XXV Congresso Distrettuale
20 Settembre 2009
Ancona
Seminario distrettuale Espansione, mantenimento
e sviluppo dell’effettivo
24 Ottobre 2009
Lanciano (CH)
Forum Distrettuale “Perchè si invecchia”
22 Novembre 2009
Termoli (CB)
Seminario Distrettuale Rotary Foundation
18 Febbraio 2010
Fermo
Forum Distrettuale Energia e Ricerca
18 Aprile 2010
Termoli (CB)
XXXIII Premio D’Andrea
29 Maggio 2010
Arcevia (AN)
XVII Premio Mannucci
11-13 Giugno 2010
Ascoli Piceno
XXVI Congresso Distrettuale
20-23 Giugno 2010
Montreal
101ª Convention del Rotary International
10
i n f o : w w w. r o t a r y. o r g
Gabriele Franciosi – RC Avezzano
IL SORRISO DEL CAMPUS PER I TERREMOTATI AQUILANI
l consueto articolo informativo del
Rotary Campus d’Abruzzo e Molise
era già pronto e stavo per inviarlo
alla redazione del nostro giornale MAG ma
non me la sono sentita di mandarlo così
come era stato scritto perché il terribile
evento del terremoto ha fatto piombare in
un attimo tutti noi aquilani in una sorte di
handicap generale che
ci ha gettati in uno
stato di prostrazione e
di impotenza. Ho vissuto direttamente il
dramma per i tanti
miei parenti: fratelli,
cognati, nipoti con le
relative famiglie,
nonché di numerosissimi amici rotariani
e d’infanzia che vivono
a L’Aquila, a Monticchio, a Onna, a Paganica, a San Gregario, a
Poggio Picenze, a
Poggio di Roio e poi
anche a Fossa, dove
sono nato e vissuto
fino a ventitre anni.
Chiedo pertanto scusa
di questo sfogo personale, ma non è poi
tanto fuori posto perché mi associa maggiormente al mondo dell’handicap in quanto
l’attuale situazione pone le persone coinvolte
in uno stato di forte disagio.
La forza devastante del terremoto ha spazzato via in 22 secondi L’Aquila e molti paesi
limitrofi. Circa trecento morti, migliaia di
feriti, trentamila sfollati. Migliaia di fabbricati
e abitazioni distrutte. Questo è il bilancio
crudele di una notte di terrore, iniziata il
6 aprile 2009 alle ore 03.32.39 e che sembra
non avere mai fine. Una forza distruttiva
di magnitudo 5,8 ha ridotto in macerie
centri e borghi antichi, a me familiari, di
rara bellezza. La terra ha tremato, si è aperta
e ha ingoiato in pochi secondi secoli di
storia, di architettura, di sudori e valori di
gente forte e gentile come sono definite da
tutti le persone operose dell’Abruzzo. Abitazioni ridotte in cumuli di macerie, urla,
I
lamenti di dolore, grida di aiuto che si
perdono nell’aria. Storie strazianti di chi ha
perso i propri cari: bambini, ragazzi, adulti,
anziani, maschi e femmine. Trecento morti,
trecento storie diverse tutte fortemente
coinvolgenti in un dolore difficilmente
dimenticabile. Gli abruzzesi hanno sempre
dimostrato e continuano a mostrare orgoglio
e dignità. Nei loro volti sempre fieri e pieni
di umanità c’è ora tanta disperazione, ma
non rassegnazione. C’è l’orgoglio di ricominciare, di rimboccarsi le maniche e andare
avanti. Andare avanti più uniti che mai;
“forza abruzzesi, si ricomincia” e i Rotary
Club d’Abruzzo lo fanno anche con l’aiuto
del sorriso dei ragazzi del Rotary Campus
da cui hanno sempre tratto esempio. E
allora sì alla XXII edizione del Campus,
voluto e mandato avanti con convinzione,
determinazione e soprattutto concretezza
dai rotariani dei Club d’Abruzzo e Molise.
Un servizio di umanità e professionalità
indirizzato verso le 200 persone diversamente abili che ogni anno partecipano con
gioia all’iniziativa del Rotary incoraggiata
sempre e comunque dai governatori che
ogni anno si alternano alla guida del Distretto 2090. Di Rotary Campus come quelli
dei Club d’Abruzzo e Molise e successivamente delle Marche ce ne vorrebbero tanti.
Per cui forza rotariani d’Italia datevi da fare,
copiateci! La solidarietà e bella e dona tanta
ricchezza interiore. Lo stiamo sperimentando
ancora di più in questo momento per i
nostri tanti terremotati, continuiamo a servire i più deboli perché, purtroppo, possiamo esserlo tutti in ogni
momento della vita. Così
saremo anche i veri seguaci e attuatori delle idee
del fondatore del Rotary:
Paul Harris. Questa in
fondo è la voglia di esserci
sempre e soprattutto
quando si tratta di servire
e servire al di sopra di
ogni interesse di parte.
Esserci sempre anche in
momenti tristi per i morti
del terremoto e arrabbiati
per la crisi mondiale in
cui i famosi “uomini
bianchi, alti e con gli occhi
azzurri” hanno rovinato
l’economia generale e ridotti a zero i valori essenziali come l’etica e la
morale.
Dati informativi della XXII edizione:
Rotary Campus D’Abruzzo e Molise
6-13 giugno 2009
Sede: Villaggio Vacanze ‘POKER’ di
Casalbordino Lido (contrada Termine)
Tel. 0873918321 Fax 0873918324
e-mail [email protected]
Club Responsabile dell’organizzazione 2008:
Rotary Club di Lanciano
Presidente: Alberto Paone
Comitato Esecutivo: Filippo Andreoni,
Peppino Terenzio, Gino Pala
Tesoriere: Mario Mastrocinque
Tel. 0873911047 Fax 0873911053
A.S. Gabriele Franciosi
Tel. 336402411 Fax 0863599160
Segretario: Gino Palone
Tel. 360618087 Fax 087141931
11
Demetrio Moretti
IL XXV CONGRESSO SI AVVICINA
l prolungamento della vita: premio o
castigo?
Di questo tema si dibatterà in
occasione del XXV Congresso del Distretto
2090 del Rotary, che si svolgerà a Vasto
all’Hotel Palace il 27 e il 28 giugno prossimi e che segnerà il passaggio delle consegne tra il governatore Giorgio Splendiani
e il suo successore Ferruccio Squarcia.
Dunque, il Congresso si interesserà di un
argomento che, per volere di Splendiani,
ha contrassegnato l’anno sociale distrettuale.
A trattare il tema saranno il prof. Massimo
Casacchia, docente di Psichiatria
I
all’Università de L’Aquila e il prof. Vincenzo
Marigliano, docente di Geriatria all’Università La Sapienza di Roma.
Seguiranno gli interventi programmati dei
rotariani Filippo Pollice (L’anziano ieri e
oggi), Mauro Bignami (La vita è bella anche
al tramonto) e Giuseppe Azzarone, il quale
illustrerà i progetti portati avanti dal Distretto 2090 a supporto degli anziani.
A coordinare il dibattito e a trarre le conclusioni sarà il PDG Antonio Pieretti.
Il Congresso si aprirà sabato 27 giugno
alle ore 15,30 con gli interventi delle autorità, per poi proseguire con l’allocuzione
del rappresentante del presidente del Ro-
tary International e con la tavola rotonda
sugli anziani.
Sarà invece interamente dedicata alla vita
rotariana e agli adempimenti statutari la
giornata di domenica 28 febbraio. Dopo
la Messa, il governatore Giorgio Splendiani
terrà la relazione sull’attività svolta durante
l’anno sociale, che sarà seguita dal dibattito.
Le conclusioni saranno tratte dal rappresentante internazionale del presidente del
Rotary International. La consegna dei riconoscimenti ai vari Club che si sono distinti
per l’attività svolta precederà il passaggio
delle consegne tra Giorgio Splendiani e
Ferruccio Squarcia.
LA CULTURA COME MEZZO DI CRESCITA ECONOMICA
i è concluso a Fabriano, con la firma
di un protocollo di intesa istitutivo
del Distretto culturale dell’Appennino umbro-marchigiano, un lungo lavoro
preparatorio di alcuni Rotary Club di un
vasto territorio della zona appenninica
caratterizzato, pur nelle intrinseche particolarità, da molteplici affinità in ambito
artistico, culturale, turistico e ambientale.
I Club coinvolti sono quelli di AltavallesinaGrotte Frasassi, Cagli-Terra Catria Nerone,
Fabriano, Gualdo Tadino e Gubbio i quali,
fin dal 2003, hanno cominciato a lavorare
sull’idea di base di valorizzare le ricchezze
non sempre note e le potenzialità di sviluppo di questa area geografica interregionale
che comprende ben 22 comuni, sparsi su
tre province e due regioni e che sono stati
coinvolti. Tre i principali asset strategici
individuati per dare impulso al turismo,
creare occupazione e favorire lo sviluppo
economico della zona: luoghi legati alla
spiritualità e al monachesimo, feste e sagre
connesse con le tradizioni popolari, valorizzazione di manufatti artigianali e di
prodotti tipici enogastronomici. Il progetto
prevede naturalmente la creazione e la
valorizzazione di veri e propri percorsi
turistici, che si snodino tra i luoghi con
caratteristiche affini, in grado di attrarre
con le loro peculiarità un sempre maggiore
flusso di visitatori. Nasce in questo modo,
un sistema attualmente unico in Italia, che
scavalca non solo una catena montuosa ma
anche i confini regionali, permettendo di
lavorare in rete e mettere a sistema risorse
tangibili per favorire la crescita e lo sviluppo
di tutto il territorio interessato.
A seguito della firma del protocollo sarà
istituito un tavolo permanente di coordinamento, con il compito di sviluppare le linee
di fattibilità del protocollo. Ciò vuol dire
che “esperti e rappresentanti di istituzioni
e di associazioni dovranno individuare
assieme dei programmi e dei percorsi di
visita turistici che da un lato possano attirare
un numero sempre più ampio di visitatori
e dall’altro siano in grado di fornire nuova
occupazione.
“Con un po’ di orgoglio rotariano posso
dire che, con un progetto condiviso da
cinque Club, la nostra associazione è riuscita
S
a mettere a disposizione della comunità un
organismo basato su una effettiva operatività, che potrebbe dare grandi frutti se si
riuscirà veramente a lavorare, con perfetta
identità di vedute e concordanza di azioni,
nell’interesse di tutti, a fare rete, a eliminare
le secolari dispute campanilistiche, a capire
finalmente che il bene di uno è il bene di
tutti e che il futuro di ciascuno è ormai
condizionato dal futuro degli altri”, ha detto
nel suo intervento Piero Chiorri, presidente
della commissione interclub. “Lavorare
insieme è indispensabile e lo strumento del
Distretto è uno strumento flessibile, eminentemente predisposto al fare, con il quale
appunto dovranno concretizzarsi idee e
proposte in un settore, quello culturale,
che in alcune zone del territorio considerato
non è stato preso finora nella giusta considerazione. Per noi rotariani – ha concluso
Chiorri - questo è un giorno molto importante perché mettiamo a disposizione della
nostra comunità un nuovo strumento per
contribuire a costruire il suo futuro: la
cultura come mezzo di crescita economica.”
“Crediamo di aver dato vita a un grande
servizio per la comunità”, ha affermato il
governatore Giorgio Splendiani, intervenuto
alla cerimonia. “Vogliamo dare un futuro
al territorio e alle persone che in questo
momento vedono buio – ha proseguito - e
con questo progetto la cultura può essere
un mezzo per la creazione di nuova occupazione.”
Prima di procedere tecnicamente alla firma,
gli assessori alla Cultura e al Turismo Vittoriano
Solazzi per le Marche e Silvano Rometti per
l’Umbria, nonché il sindaco di Fabriano Roberto Sorci, dopo avere espresso piena soddisfazione per l’evento, hanno concordato sul
fatto che “l’idea di creare un distretto culturale
è intelligente e condivisibile” e che l’accordo
“farà scuola e ci permetterà di lavorare in rete,
mettendo a sistema le peculiarità dei territori
dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Pertanto,
dobbiamo impegnarci.”
Alla cerimonia sono intervenuti anche i
PDG Vincenzo Montalbano Caracci, Umberto Lenzi e Luciano Pierini; vari presidenti
di Club e soci rotariani, nonché i primi
cittadini dei Comuni interessati e i rappresentanti delle Province. (MaBig)
Da sin.: Siro Tordi, presidente RC Fabriano, Vittoriano Solazzi,
Silvano Rometti, Domenico Giraldi, Piero Chiorri
La firma dell’assessore regionale Cultura e Turismo
della Regione Marche Vittoriano Solazzi
La firma del sindaco di Fabriano Roberto Sorci
La cerimonia
Il governatore Giorgio Splendiani
13
SIPE
PERUGIA
15 MARZO 2009
14
15
Francesco Tardella – RC Ancona Conero
DISTRETTO 2090: SEMPRE PIÙ ALTO
SUL PODIO DEL GOLF
al 6 all'8 marzo 2009 si è svolto a
Sanremo, presso il Golf Club degli
Ulivi, il 36° Campionato Internazionale d’Inverno organizzato dall'Associazione Italiana Rotariani Golfisti.
Nutrita, come al solito, la schiera dei golfisti
del Distretto 2090, i quali hanno mietuto
nuovi successi.
In particolare, Stefano Benedetti (RC Ancona)
e Luigi Marchetti (RC Osimo) hanno vinto
la greensome Banque Piguet & Cie s.a. di do-
D
menica 8 marzo (gara a coppie). Inoltre, Luigi
Marchetti e Stefano Gobbi (RC Tolentino)
hanno vinto il 2° premio netto della gara
individuale, Trofeo Banque Piguet & Cie s.a.,
svoltasi sabato 7 marzo, rispettivamente in
prima e in seconda categoria.
Infine, in occasione della suddetta manifestazione, il Consiglio direttivo dell’Asso-ciazione
Italiana Rotariani Golfisti, in considerazione
del successo di partecipazione e dei risultati
anche economici (e quindi filantropici) con-
seguiti nel corso degli anni, ha deliberato di
elevare a manifestazione di interesse nazionale il Challenge Umberto Pallotta della Torre
del Parco, che anche quest'anno si svolgerà
presso il Conero Golf Club, dal 19 al 20
settembre 2009, unitamente all’8ª Coppa del
Governatore Distretto 2090 RI, a cura, come
sempre, del RC Ancona Conero.
ROTARY ALL’OPERA: ALLO
SFERISTERIO PER LA TRAVIATA
Pier Luigi Pizzi direttore artistico del SOF
l cartellone 2009 della 45esima
stagione dello Sferisterio Opera
Festival, preparato dal direttore
artistico Pier Luigi Pizzi, promette spettacoli
di grande qualità. Il tema conduttore del
2009 è quello dell’Inganno, a conclusione
di un mosaico che ha proposto nelle tre
stagioni precedenti Il viaggio iniziatico, Il
gioco dei potenti e la Seduzione. Un programma affascinate e anche quest’anno, così
come fa da diverso tempo, il Rotary Club
di Macerata organizza una serata dedicata
a tutti i rotariani, da trascorrere in spirito
di amicizia nella stupenda cornice dello
Sferisterio.
Tra le opere in programma è stata scelta La
Traviata di Giuseppe Verdi, che andrà in
I
16
scena sabato 25 luglio 2009; serata per la
quale il Club di Macerata ha un’opzione
per 200 biglietti, di cui 160 del settore
Centralissimo e 40 del settore Centrale.
Le prenotazioni saranno possibili entro il
31 maggio 2009, fino a esaurimento dei
biglietti disponibili: i posti saranno assegnati
in base all’ordine cronologico di ricevimento
del bonifico bancario, partendo dai posti
del settore Centralissimo per passare poi a
quelli del settore Centrale.
La serata di sabato 25 luglio si articolerà
secondo il seguente programma:
ore 18.30 Raduno presso l’Hotel Grassetti
(uscita Macerata-Corridonia della Superstrada
Civitanova-Sfercia) e consegna dei biglietti;
ore 19.00-20.00 Buffet di benvenuto e trasferimento all’Arena Sferisterio con bus
navetta messo a disposizione dal Club (andata e ritorno);
ore 24 circa Ritorno all’Hotel Grassetti.
Il costo del biglietto, comprensivo del buffet
e del trasferimento in pullman, è di ¤ 99,00
per il settore Centralissimo ed ¤ 77,00 per
il settore Centrale.
Per chi intendesse assistere alla prima di
Madama Butterfly, in cartellone venerdì
24 luglio 2009, il Club ha un’opzione per
100 biglietti (50 centralissimi e 50 centrali);
i prezzi, comprensivi di prevendita, sono
¤ 99,00 per i Centralissimi ed ¤ 77,00 per
i Centrali. Nella serata del venerdì non sono
previsti il buffet e il trasferimento in pullman; la consegna dei biglietti potrà avvenire
entro mercoledì 22 luglio presso la Segreteria del Club. Chi volesse pernottare, può
prenotare direttamente presso l’Hotel Grassetti (tel. e fax 0733/281261) con cui sono
stati concordati i seguenti prezzi: Camera
doppia con prima colazione ¤ 85,00; Camera singola con prima colazione ¤ 55,00.
L’Hotel Grassetti si trova all’uscita Macerata
Sud-Corridonia della Superstrada Civitanova-Foligno ed è dotato di ampio parcheggio.
Infine, il calendario completo della 45esima
Stagione lirica maceratese è il seguente:
• Don Giovanni di W.A. Mozart
Teatro Lauro Rossi, il 23-28-30 luglio;
• Madama Butterfly di G. Puccini
Sferisterio, il 24-31 luglio e il 2-5-7 agosto;
• La Traviata di G. Verdi
Sferisterio, il 25 luglio e 1-4-6-8 agosto;
• Le malentendu di M. d’Amico (da A. Camus)
Cineteatro Italia, il 26 luglio:
• Il Trionfo del tempo e del disinganno di
G.F. Händel
Auditorium San Paolo, il 9 agosto.
La Segreteria del Club di Macerata è a
disposizione per eventuali informazioni
tutti i giorni feriali dalle ore 09.00 alle
12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 allo 0733235200-260994 (anche fax).
XXVI ASSEMBLEA DISTRETTUALE - PESCARA
17
BENVENUTI!
a famiglia rotariana del Distretto
2090 si allarga con l’ingresso di
alcuni nuovi soci, cui diamo il
nostro caloroso: benvenuti!
L
al Club di Assisi
Leonardo Tardioli, imprenditore, titolare
di un’azienda di primaria importanza
nell’operoso contesto di Santa Maria degli
Angeli, specializzata nella produzione di
abbigliamento sportivo.
Le motivazioni dell’ammissione sono state
esposte dal socio presentatore past president
Carlo Falcinelli che ha evidenziato come il
nuovo socio (medico specializzato in gastroenterologia) abbia scelto di occuparsi
dell’azienda di famiglia, con interessi estesi
al mondo del calcio e all’impegno rivolto
al sociale in qualità di esponente del Consiglio Pastorale della sua parrocchia e del
Gruppo Emmaus. Con questo ingresso
l’organico del Club assisiate raggiunge la
quota di 53 affiliati.
Urbano Urbinati
L’OPINIONE
LA SOLITUDINE: PROBLEMA O RISORSA?
empo fa, incontrando un caro
amico, mi sentii rivolgere un affettuoso rimprovero: “Ti stai isolando troppo, non è bene”. Trattandosi di
un amico vero, per di più ottimo medico,
considerai con attenzione le sue parole e
mi fermai un momento a riflettere (stavo
per scrivere un attimo, ma il ricordo
dell’attimino oggi sulla bocca di tutti mi
ha bloccato, letteralmente). Il tema della
solitudine è stato trattato in tutte le salse
dagli scrittori che, mai come in questo
caso, si sono trovati in posizioni così
chiare, ben definite e spesso diametralmente opposte. Al riguardo, forse per un
riflesso condizionato in relazione ai miei
primi studi universitari, mi venne subito
in mente un’osservazione di Paul Valéry,
il quale si dichiara convinto che “un uomo
solo è sempre in cattiva compagnia”, in
contrasto deciso con la convinzione di
Ibsen, pronto a giurare che “l’uomo più
forte del mondo è quello che più sa vivere
solo”. Spigolando qua e là scopersi che il
nostro Roberto Gervaso sembra tentare
una conciliazione tra le due precedenti
posizioni asserendo che “chi sa stare solo
non si sente mai solo”. Il che è vero, anche
se ciò in parte contrasta con la saggezza
popolare che quasi insorge e perentoriamente afferma che “soli non si starebbe
bene nemmeno in Paradiso”. E francamente, da come l’opinione è espressa, sembra
che il popolo abbia larga esperienza al
riguardo.
Ci si può divertire a contrapporre le varie
tesi, ma il risultato non cambierebbe. Forse
sarebbe opportuno introdurre la dimensione del tempo: a volte, per periodi più
o meno brevi, potrebbe risultare utile
ritrovarsi in solitudine, raccogliersi in
atteggiamenti meno dispersivi e quindi
più fecondi. Sentiamo ripetere spesso,
infatti, che le nostre povere giornate, in
continuazione insidiate dalle più assurde
esigenze, trascorrono in una dimensione
di umilianti banalità che ci tarpano le ali
per ogni nostro possibile sogno. La solitudine così intesa, come silenzio ritrovato
T
intorno a noi, condizione per un dispiegarsi ideale delle nostre potenzialità creative, è certamente auspicabile per chi abbia
idee e la necessaria volontà di metterle in
opera. Penso all’artista tenace che nel
silenzio affina le sue idee e alacremente
lavora per realizzarle, allo studente degno
di questo nome e capace di leggere libri,
allo scrittore tutto assorto nei suoi pensieri,
al poeta che insegue e vagheggia i suoi
sogni. Sono categorie, o meglio, persone
cui senza dubbio giova e si addice ritrovarsi
in solitudine operosa.
Ma è questa la vera solitudine di cui parla
Pavese definendola “una cella
intollerabile”? C’è un abisso tra la condizione prima accennata e quest’ultima, di
totale chiusura e di incomunicabilità disperante. C’è una solitudine che apre nuovi
orizzonti e un’altra che li chiude implacabilmente e qui il tempo non svolge alcun
ruolo, siamo in un’altra dimensione. Essa
vive e si alimenta anche in mezzo a condizioni che sembrerebbero create apposta
per eliminarla, per esempio la vita in famiglia; e magari la si avverte in misura
maggiore nel bel mezzo di una piazza
affollata e festosa, una solitudine che scava
un dolore nel petto e tramortisce, che è
inspiegabile, quasi metafisica. Una solitudine che piomba l’individuo in un isolamento sempre più marcato e che può
sfociare in forme di profonda malinconia,
lo spleen romantico che ispira i poeti ma
che può condurre anche a forme di vera
depressione. Si dirà che casi del genere,
che rasentano appunto la patologia, richiedono indagini e rimedi di diversa natura.
Questo è vero, anche se personalmente
nutro poca fiducia nei rimedi scientifici
applicati a risolvere problemi che si annidano nelle pieghe nascoste dell’animo
umano. Ma so già che qualcuno potrà
rimproverarmi di offrire impropriamente
una valenza spirituale a deviazioni umorali
esclusivamente somatiche.
Curioso notare che mentre Cesare Pavese
considera una cella intollerabile la vera
solitudine, un altro scrittore, il russo
Cechov, ritiene che “la vera felicità è impossibile senza la solitudine”. E il grande
poeta tedesco Rilke arriva a sostenere che
nella vita “una cosa sola è necessaria: la
solitudine. La grande solitudine interiore”.
Costretto a concludere dal taglio vincolante
di questa rubrica vorrei almeno accennare
a un aspetto del tema in oggetto che da
solo richiederebbe un intero capitolo. La
solitudine non è quasi mai sola (sembra
un paradosso), nei casi più insistenti e
profondi è quasi sempre accompagnata
da inquietudine e ricerca di un approdo
diverso, di natura più alta.
E’ l’approdo cui tende ardentemente nella
sua ricerca tormentata Agostino, il santo
d’Ippona, quando apertamente confessa:
“inquieto è il mio cuore finché non troverà
riposo in Te” e, più laicamente, il nostro
Cesare Pavese che nel Mestiere di vivere
così si esprime: “La massima sventura è
la solitudine, tant’è vero che il supremo
conforto, la religione, consiste nel trovare
una compagnia che non inganna, Dio.”
Perfettamente d’accordo con Pavese, a
patto di considerare la solitudine non
come massima sventura, ma come condizione ideale per il passo definitivo.
19
Ambasciata d’Italia a Bucarest
Servizio Stampa
30 Marzo 2009
COMUNICATO STAMPA
INAUGURAZIONE DEL PROGETTO “ROMANIA E ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE”
(Mercoledì 1 Aprile 2009, ore 15.30 Istituto Italiano di Cultura)
Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Mario Cospito inaugurera’ mercoledi 1 aprile alle 15:30, presso la sede dell’Istituto Italiano di
Cultura (AleeaAlexandru 42) il progetto interculturale “ROMANIA e ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE”. Ospiti del Direttore
dell’Istituto di Cultura “Vito Grasso”, prof. Castaldini, interverranno inoltre il Sottosegretario di Stato deMinistero dell’Educazione
della Ricerca e dell’Innovazione romeno Augustin Constantin Mitu e la Governatrice del Distretto Rotary 2241 Romania e Repubblica
Moldova, Dott.ssa Martha Maria Mocanu, promotrice, con la co-produzione di TVR International, del progetto. Le personalità citate
augureranno una buona permanenza in Italia ai 15 ragazzi romeni che vivranno per un mese nella Penisola, presso una famiglia italiana
e frequenteranno per lo stesso periodo una scuola locale. Essi partiranno il 16 Aprile e ritorneranno in Romania il 16 Maggio, grazie al
sostegno offerto da AFS-Intercultura Italia che da più di 50 anni offre a giovani studenti, attraverso il suo progetto educativo, la possibilità
di vivere un’esperienza di vita all’estero.
Il progetto “ROMANIA e ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE” vuole offrire agli italiani l’opportunità di vivere un’esperienza concreta a
contatto con la cultura romena partendo da questi giovani rappresentanti del proprio Paese, di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Il progetto
prevede inoltre una serie di attività quali mostre e eventi mediatici per favorire la conoscenza reciproca e l’integrazione, che raggiungeranno
il culmine il 12, 13 e 14 giugno nell’incantevole città di Urbino.
“ROMANIA E ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE” si pregia del patrocinio di diversi enti pubblici italiani e romeni e si propone di
dimostrare come la cultura possa essere un valido strumento per abbattere stereotipi e pregiudizi e far conoscere la vera bellezza di un popolo.
L’
Maurizio Maurizi - PDG
PENSIERI
SOGNARE
empo fa, Giuseppe Mannino, un
poeta pittore sensibile e raffinato ha
scritto: “il vero sogno si fa a occhi
aperti, consapevolmente”.
Rappresenta, infatti, una sorta di anelito
nel supermondo, cioè in quel terreno ideale
in cui è sempre possibile credere e sperare.
Anche se, in genere, finisce per scorrere via
come l’acqua sul marmo, è fondamentale
per la vita di un essere umano che, per
realizzarlo, deve possedere intelligenza,
coraggio, capacità di fantasticare e progettare
utopie.
Il prototipo dei sognatori è Don Chisciotte
che cerca di trasformare uomini e cose con
la forza dalla immaginazione ma, al contempo, conforma tutto alla sua coscienza di
uomo avvezzo ad antichi rituali e regole ma
sospeso tra realtà e illusione, tra passato e
futuro, tra speranza e trepidazione.
Romantico, estroso, patetico e sempre di
più un sognatore, scivola nella vita con la
fluidità con cui una mano scivola sulla seta
e lotta contro coloro che, nella sua fantasia,
ritiene forti, prepotenti e corrotti. In realtà,
finisce per scambiare pecore e montoni per
eserciti nemici e una signora Biscaglina,
mentre viene condotta dai suoi a Siviglia,
per una principessa imprigionata. Le sue
imprese sono sempre a favore dei deboli e
degli oppressi non pensa ai possibili rischi
né aspira a ricompense, ma anela a un
mondo migliore finendo anche per subire
il rancore di coloro per cui si era battuto,
come quando un gruppo di condannati alla
galera di cui si era fatto difensore, ribellatisi
alle sue imprese cavalleresche, lo maltratta
e deruba.
Don Chisciotte rappresenta, nella leggenda,
l’esempio, il più classico, degli eterni valori
della dimensione umana: l’onestà, la rettitudine, la giustizia e l’altruismo. Egli dovrebbe essere di monito per tutti e, in specie,
per quanti non fanno niente senza tornaconto e per coloro che, vivendo nelle grandi
metropoli, non stanno più a contatto con
la vita semplice, solidale, improntata alla
sobrietà e a un uso ragionevole dei beni che
un tempo, ancora più di adesso, si condu-
T
ceva nei piccoli centri e specialmente nelle
campagne ove, fra l’altro si coltivava
quell’essenziale che finisce sempre per pagare. Ove non si pretendeva di imporre la
propria verità o la superiorità dei propri
valori ma si pensava a vivere del proprio
lavoro, logicamente e senza discriminazioni.
Chi come me ha avuto la fortuna di nascere
in una città di provincia, a stretto contatto
con le persone e con la natura, ha potuto
apprezzare fin da piccolo il sapore delle
cose vere e genuine, il sapore del rapporto
umano, il prezzo della fatica, l’onestà dei
sentimenti, l’importanza del concreto, il
sorriso della gente comune, la loro bontà,
la generosità e la gioia di vivere con gli altri.
Oggi, invece, assistiamo a un’ondata di
generale indifferenza più grave e nociva di
quella del peggiore tsunami, con conseguenze che si rifletteranno pesantemente sul
futuro dell’umanità. Un esempio per tutti:
nessuno si ferma più a soccorrere un malcapitato che è inciampato per strada e non
riesce a rialzarsi. Anni fa, al contrario, si
viveva con grande partecipazione alle vicende di ogni giorno, con una condivisione di
esperienze che faceva sentire donne e uomini meno soli e felici, almeno apparentemente, del proprio stato pur aspirando a
migliorare e a far progredire i figli per i
quali si era pronti a fare rinunce oggi impensabili. I figli capivano e non deludevano
quasi mai perché percepivano le ansie, i
dolori e anche le gioie che stavano dietro
i sacrifici dei genitori i cui desideri si realizzavano quasi sempre a riprova della ricchezza interiore e della profondità dei loro legami.
Nonostante ciò, la nostalgia per quanto è
ormai irrimediabilmente perduto non deve
offuscare completamente il presente e, ancor
meno, la speranza di un futuro che potrebbe
essere ricco di positività.
Anche di fronte a sogni che sembrano impossibili occorre provarci, altrimenti che
sogni sarebbero!
21
I CENTO ANNI DEL FUTURISMO
Gerardo Dottori ‘Ciclista’, idromatita su carta 1914
u sollecitazione del vulcanico presidente Francesco Rondoni, il Rotary
Club di Assisi ha dedicato il primo
incontro dei propri soci del mese di marzo
2009 al centenario del Futurismo, la prima
e polimorfa avanguardia culturale del XX
secolo, che nacque il 20 febbraio 1909 con
la pubblicazione del primo Manifesto di fondazione sul quotidiano parigino Le Figaro.
Del complesso argomento e del suo fondatore (Filippo Tommaso Marinetti –
1876/1944) si sono occupati due valenti
past president del Club (Pio De Giuli e
Mario Ferrini) i quali, attingendo ai rispettivi
S
Michele Praitano – PDG
CAMPOBASSO:
DONAZIONI
PER L’ADMO
22
interessi di uomini di cultura, hanno messo
in evidenza come il Futurismo, attraverso
i suoi 24 Manifesti che hanno rivoluzionato
tutti gli spazi della cultura e dell’arte, abbia
influenzato la poesia, la pittura, la musica,
la scultura, l’architettura, la fotografia, la
cinematografia e persino discipline come
la gastronomia - teorizzata nel 1932 - raramente raggiunte da forti pulsioni innovatrici.
Le brillanti relazioni hanno animato la
piacevole occasione di incontro innescando
fino a tarda ora un vivace dibattito consapevole della revisione operata dalla critica
recente che ha affrancato il Futurismo dalla
riduttiva qualificazione di arte degenerata
enunciata dagli ambienti conservatori, anche
per il controverso rapporto con la politica
e con il fascismo che, divenuto regime,
prese le distanze da questo movimento, il
cui fondatore aveva partecipato con entusiasmo alla grande adunata milanese di
Piazza San Sepolcro (23 marzo 1919).
In realtà il Futurismo - irradiatosi rapidamente dall’Italia in Francia, Germania e
Russia – ha avuto esiti importanti in ogni
settore e continua ad avere effetti non trascurabili sui tanti fermenti che si sviluppano
nel mondo contemporaneo e che furono
intuiti da Marinetti e dai suoi compagni di
avventura con decenni di anticipo rispetto
al loro diffuso manifestarsi. Un esempio tra
i tanti possibili è quello racchiuso nel dramma Poupées electriques edito a Parigi nel
1909, che portò in scena automi umanoidi
dieci anni prima che il romanziere ceco
Karel Capek inventasse la parola robot,
ormai definitivamente presente nel lessico
universale. Particolare interesse e intensa
emozione ha suscitato il doveroso omaggio
reso nel suo intervento da Mario Ferrini al
longevo pittore perugino Gerardo Dottori
(1884-1977), autorevole esponente locale
del Futurismo e protagonista di dieci edizioni
della Biennale di Venezia nonché firmatario
del celebre Manifesto dell’Aeropittura e del
meno noto ma non meno importante Manifesto dell’Arte Sacra Futurista (1932), enunciazione paradigmatica del suo originalissimo
metodo di rappresentazione del misticismo
della terra umbra.
l club di Campobasso ha una lunga
tradizione nelle donazioni e nelle
attività a favore della comunità
locale e il governatore Giorgio Splendiani
se ne è reso conto di persona nel corso
della sua visita al Club, non solo guardando
le documentazioni relative al restauro del
monumento a Gabriele Pepe e all’acquisto
di un grande frigorifero per la locale casa
di riposo per anziani, ma anche di una
serie di attrezzature scientifiche acquistate
a partire dal 2004 con i fondi donati dalla
famiglia Sabatelli in concorso con il Club
di Campobasso e donate all’ADMOAssociazione donatori midollo osseo del
Molise.
Tali attrezzature consistono nella strumentazione necessaria a far sorgere presso il
Servizio immuno trasfusionale del P.O.
Cardarelli di Campobasso, diretto dal Dottor Giuseppe Cimino, l’Unità operativa
semplice di tipizzazione HLA (Human
Leukocyte Antigen system), dedicata alla
memoria di Anna Salvetti Sabatelli.
La prima donazione, che comprendeva un
invertoscopio per la lettura del profilo
antigenico, un congelatore per la conservazione delle piastre Terasaki, un dispensatore automatico su piastra dei linfociti
da analizzare e una cappa aspirante per
lavorare in condizioni di stabilità, aveva
come obiettivo primario la realizzazione
di una struttura che potesse tipizzare in
loco tutti i donatori volontari di midollo
osseo, unica alternativa trapiantologica per
quei pazienti onco-ematologici in lista di
I
attesa che non abbiano reperito un donatore compatibile in ambito familiare.
Nel tempo si sono aggiunte altre apparecchiature, tra cui una centrifuga refrigerata
per la separazione dei linfociti.
Questo strumento è stato acquistato grazie
a contributi propri del Rotary e del Lions
e a uno spettacolo teatrale di successo
allestito dagli stessi soci del Club di Campobasso, che si sono trasformati in attori,
registi, scenografi…
L’obiettivo è certamente stato raggiunto,
ma indubbiamente bisognerà stare al passo
con i tempi, per potere informare e combattere la leucemia e altre neoplasie del
sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo.
Massimo Zangarelli
REGOLE CONDIVISE CONTRO LA DISTRUZIONE
DELLA TERRA
olo l’adozione di regole internazionali condivise, forti e cogenti,
può fermare il degrado del pianeta,
dove 5.000 bambini muoiono ogni giorno
per mancanza di accesso all’acqua potabile,
avviato a un’irreversibile distruzione.”
Lo ha affermato in termini assai perentori,
anche se in modi garbatamente conversativi,
Riccardo Petrella, consigliere della Commissione europea a Bruxelles, docente di mondializzazione all’Università Cattolica di
Lovanio (Belgio), presidente del Gruppo di
Lisbona, in occasione dell’incontro pubblico
organizzato dal Rotary di Città di Castello
sui grandi temi d’attualità inerenti il delicato
intreccio tra politiche economiche ed energetiche.
L’illustre relatore, introdotto dal presidente
Filippo Corsi e preceduto da un indirizzo
di saluto dell’assessore municipale
all’ambiente Andreina Ciubini, ha dapprima
illustrato un’attenta e cruda disanima
dell’odierna situazione mondiale: ha stigmatizzato il fallimento del Nuovo Ordine
Economico che un quarto di secolo fa aveva
programmato povertà zero nel 2000 e si
ritrova con due miliardi e 800 milioni di
poveri sulla terra. Petrella ha rimarcato
quindi l’inganno delle priorità indicate per
contrastare la crisi in atto come quella di
ridare credibilità alle banche passando per
il rilancio dei consumi; ha contestato poi
la teoria del costo, in auge globale, per cui
ogni cosa per divenire accessibile ha comunque un costo (esprimibile non solo in
senso monetario) e dunque anche la gratuità
grava sulla collettività.
La mercificazione della società - ha proseguito il cattedratico - si paga anche in salute
a causa della privatizzazione crescente di
beni quali aria, acqua, terra e foreste negan-
“S
done l’accessibilità pubblica; l’eminente
conferenziere ha quindi contestato il carbon
project ipotizzato dall’Europa, la rinuclearizzazione avviata in alcuni Paesi come il
nostro, le politiche del lavoro che riducono
un miliardo e settecento milioni di persone
senza lavoro.
Il cambiamento climatico di origine antropica nonostante tutto però, secondo Riccardo Petrella, offre insperate opportunità di
“ripensare la vita”, a patto di non far aumentare di oltre due gradi la temperatura
media della terra entro il 2100, in un’epoca
dove ogni anno scompaiono dalle 50 alle
100 mila specie animali e dove la vita non
costituisce più un valore in sé, bensì solo
un bene utilitaristico-strumentale.
L’unica soluzione possibile sta dunque in
una rivoluzione copernicana dei rapporti,
nel considerare l’altro come condizione
essenziale per ogni singola esistenza.
Tra le ricette pratiche di natura economica
la regolamentazione stretta dei movimenti
di capitali, l’eliminazione delle speculazioni
finanziarie, la soppressione del segreto
bancario e dei paradisi fiscali: e comunque,
ha raccomandato in chiusura Petrella, basta
con la soft law dilagante in Italia e con la
governance, sostituta del Governo, che uccide la democrazia. Nel dibattito, ricco e
articolato che è seguito, l’economista ha
anche espresso cauta fiducia nelle riforme
annunciate in USA da Obama, ovviamente
foriere di conseguenze per tutte le nazioni.
Da sin. Andreina Ciubini, Riccardo Petrella, Filippo Corsi
23
IL DISAGIO GIOVANILE
nche quest’anno il Rotary Club di
Fabriano, sempre sensibile ai problemi che le nuove generazioni si
trovano ad affrontare, ha rinnovato il suo
impegno di collaborazione con la Scuole
della città con interventi atti a prevenire
patologie dannose sia dal punto di vista
fisico che da quello psicologico.
Negli anni scorsi ci si era rivolti ai giovani
delle classi superiori e si erano trattati sia
A
temi che riguardavano la salute quali il
rischio da fumo e il rischio di malattie sessualmente trasmesse, sia temi riguardanti il loro
futuro formativo e professionale quale i
sogni lavorativi.
Quest’anno invece, data anche la precocità
dei nostri giovani nell’affrontare le esperienze
della vita quotidiana, ci si è rivolti ai ragazzi
del terzo anno della scuola media inferiore
e il tema affrontato è stato I rischi connessi
all’uso di Alcol e Droghe interessando oltre
trecento ragazzi.
Il tutto si è svolto nell’arco di tre giornate
coinvolgendo direttamente i ragazzi nelle
sedi degli istituti Giovanni Paolo II, Marco
Polo e Gentile da Fabriano; gli incontri
sono stati preceduti e seguiti da questionari
per avere evidenza dell’effetto prodotto sui
ragazzi. L’iniziativa è stata molto apprezzata
sia dai ragazzi, sia dagli insegnati e dai
presidi, che si augurano che la collaborazione prosegua negli anni a venire.
Il presidente Siro Tordi, a nome di tutto il
Rotary Club Fabriano, rivolge un sentito
grazie sia ai signori Presidi Verdini, Gaspari
e Procaccini, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa proposta, sia ai relatori
Massimo Giuliani dell’Istituto Superiore di
Sanità, Vito Carfì medico anestesista nonché
Ppresidente del Club di Senigallia e al Dino
Giacalone, dermatologo e specialista in
Patologia generale che, insieme a Paolo
Montanari, vice presidente del Club, ha
anche curato la fase organizzativa e di preparazione di tutto il materiale.
MARIA CALLAS: LA VOCE, LA DONNA E LA DIVA
NELLA METAMORFOSI DELLA LIRICA MODERNA
l socio del Club di Fabriano Ezio
Maria Tisi ha presentato a un numeroso pubblico un profilo quasi
del tutto inedito di Maria Callas, diva incontrastata e di prestigio mondiale, musa
dei massimi intellettuali del suo tempo,
Voce senza confronti ma anche personaggio
da rotocalco per i suoi amori, le sue amicizie,
i suoi scandali, le sue collere che sempre
ne hanno costellato l’esistenza.
Di ciò però si è dato solo un piccolo accenno, proprio per inquadrare il personaggio
anche nei suoi eccessi, perché lo scopo della
serata era quello di far conoscere ai presenti
le doti più nascoste di Maria – capace con
un solo sguardo di fulminare uno stuolo di
coriste che dovevano accompagnarla e che
invece avevano perso il tempo perché rimaste ad ammirare la Voce della diva.
La rivoluzione che la Callas ha portato nella
lirica moderna è che la cantante era anche
I
24
interprete e attrice di ciò che cantava, non
era una mera, sia pur bella, esibizione di
una voce dalle grandi capacità tecniche,
come fino allora era avvenuto anche con i
miglior interpreti.
Così si spiega quel momento prodigioso
del secondo atto della Tosca quando la
protagonista del dramma, aggredita e ricattata dal perfido Scarpia, sotto il pressante
incalzare di lui apre larghe le braccia in
modo così intenso e suggestivo da evocare
un atteggiamento da Crocifisso, esprimendo
così grande tensione scenica.
Gesto questo molto intenso e del tutto
istintivo tale da sorprendere sia il baritono
che interpretava Scarpia sia il regista Franco
Zeffirelli, che curava quella memorabile
edizione della Tosca al Covent Garden di
Londra. I suoi gesti e atteggiamenti erano
così spontanei e inimitabili che anche Luchino Visconti ebbe a dire: “Le ho sempre
fissato dei limiti e degli obiettivi, poi le ho
dato i binari entro cui muoversi con assoluta
libertà. Ma ciò è possibile solo con artisti
di cui ti fidi ciecamente perché hanno il
senso del tempo e istinto musicale da attrice
drammatica e tragica.” Ciò è quanto ha
cercato di farci capire l’amico Ezio che,
grazie alla professione che svolge, ha potuto
avere accesso ad archivi inediti e a confidenze e impressioni riferitegli da Franco
Zeffirelli che ha avuto la fortuna di dirigerla.
BRUNO PAOLO AMICARELLI:
MEZZO SECOLO DI TOGA
n excursus vivido di ricordi ha ricreato, nell’arco temporale di una
conversazione al Rotary Club di
Pescara, uno spaccato significativo di
cinquant’anni di storia italiana nelle più
varie sfaccettature, dall’ambito del diritto
e delle leggi, alla società intera, al costume,
ricostruendo la vita reale di alcune città di
un’Italia che cambiava decennio dopo decennio, nel bene e nel male di quelle trasformazioni epocali che ci hanno portato
al giorno d’oggi. Artefice di tutto ciò è stato
Paolo Bruno Amicarelli, socio del Club, che
da poche settimane ha concluso la sua
attività professionale sul gradino più alto
della pubblica accusa: Procuratore generale
dell’Abruzzo.
Cinquant’anni di magistratura che hanno
attraversato le trasformazioni di
un’economia diventata, da agricola e pastorale, industriale e post-industriale; di
un’istruzione di pochi, accompagnata dalla
piaga dell’analfabetismo, divenuta di massa;
di una vita politica che oggi viene percepita
in modo radicalmente diverso. Così come
la giustizia.
Nella sua carrellata storica ricca di aneddoti,
Amicarelli ha ricordato che, tanti anni fa
Carnelutti, professore e avvocato insigne,
oratore affascinante, sosteneva che la discussione forense, il dibattimento penale
doveva essere un vivace duello fra accusa
e difesa nella speranza che dallo scontro
scaturisse quella scintilla di verità necessaria
al giudice per la sua decisione. Era poi forte
la convinzione che il buon penalista non
U
potesse limitarsi alla sola conoscenza del
diritto penale ma dovesse conoscere anche
la medicina legale, la balistica, l’economia,
la psichiatria e soprattutto la psicologia. Sì
perché proprio grazie a quest’ultima, spesso
si riusciva a capire chi, imputato o testimone, dicesse la verità.
I comportamenti, i fatti delittuosi rispondevano spesso, in terra d’Abruzzo, a una
logica distorta o perversa ma abbastanza
elementare.
Il cambiamento drastico avvenne con la
lotta alla droga, che nella vallata del Sangro
fu portata da una strana coppia inglese di
figli dei fiori. Capitò che un mattino un
giovane in preda a un potente allucinogeno,
l’LSD, fu visto vagare nudo dai contadini,
i quali chiamarono i carabinieri: ne scaturì
il primo processo per droga in Abruzzo.
Fu poi la volta del processo a medici, amministratori e infermieri in seguito a un
grosso scandalo che colpì l’amministrazione
sanitaria di una città abruzzese; ma ancora
più grave si presentò l’emergenza del terrorismo. Seguì un periodo buio per la Repubblica e doloroso per i magistrati e per tutti
i servitori dello Stato, “ma fu bello vincerlo
e superarlo senza ricorso a leggi eccezionali
o addirittura a tribunali militari, come pure
da più parti si chiedeva”, ha ricordato Amicarelli.
La crescente industrializzazione portò con
sé un maggiore benessere ma anche una
dilagante corruzione nell’apparato burocratico: alla fine degli anni ’80 a essere processati furono politici, amministratori e sinda-
calisti che avevano lucrato cospicue tangenti
su generosi finanziamenti pubblici e non
mancarono grossi processi per bancarotta
fraudolenta.
Negli anni poi si andò accentuando l’arrivo
di immigrati stranieri e ne derivò un incremento di reati connesso allo spaccio o
comunque al traffico di stupefacenti e allo
sfruttamento della prostituzione; ma con
rammarico va constatato che queste piaghe
tuttora persistono. Tuttavia, nel corso degli
anni in cui è stato osservato e studiato
l’andamento della criminalità in Abruzzo,
si è potuto constatare con soddisfazione
che la mafia non è riuscita a insediarsi in
questo territorio. Questo perché “l’Abruzzo
è in grado di difendersi, il tessuto sociale
è sano e il cardine famiglia è ancora in grado
di esercitare la prima forma di controllo
sociale,” ha commentato Paolo Amicarelli.
E alla fine dell’ampio excursus che porta ai
giorni nostri, c’è l’orgoglio implicitamente
dichiarato di una vita dignitosamente spesa
a contatto con tante persone, umili e importanti, nella convinzione che la propria
professione è stata un contributo non insignificante al progresso della società. Nel
corso dell’incontro il Club di Pescara ha
insignito di Paul Harris Fellow il Procuratore
di Pescara Nicola Trifuoggi.
(MaBig)
Massimo Zangarelli
PADRE FRANCESCO PIERLI TIFERNATE DELL’ANNO
adre Francesco Pierli, Superiore
Generale dei Missionari Comboniani, co-fondatore, amministratore
dell’Università Cattolica di Nairobi (nonché
docente nella stessa), autore di numerose
pubblicazioni, è stato nominato Tifernate
dell’anno dal Rotary di Città di Castello.
In una sede (Seminario vescovile) e in un
periodo diversi dalla consuetudine, il Club
P
R. Cestini, S.E. D. Cancian, F. Corsi, Padre F. Pierli, P. Pietricci
ha proseguito così una tradizione che lo
rende peculiare nell’ambito non solo regionale. La cerimonia dell’assegnazione del
premio, riservato ad altotiberini che sono
diventati famosi lontani dalla loro terra
natale e proprio per questo ne tengono alto
il nome, è stata aperta dal vescovo diocesano
Domenico Cancian e dal presidente del
Club Filippo Corsi.
25
Padre Pierli, esemplificando il ruolo e la
storia di Palazzo comunale e della cattedrale
in Piazza Gabriotti, monumenti uniti ma
distinti (ognuno con la rispettiva torre
campanaria) ha indicato la via della “laicità
in senso inclusivo”, così come viene intesa
in Africa, quale più valido percorso per
un’efficace costruzione (che è sempre una
sfida) attraverso il dialogo autentico: così
è l’opera missionaria che registra la convergenza tra le finalità sociali, finanziarie,
scientifiche dello Stato e quelle morali della
religione in grado di testimoniare la presenza
di Dio nella storia.
Individuando nel vuoto etico la prima causa
dell’attuale crisi economica mondiale, Pierli
si è detto onorato di ricevere un riconoscimento così significativo da un organismo
internazionale con il quale lo accomuna
l’ideale del servire e ha espresso speranza
per il futuro del suo continente, pur oggi
gravato da un altissimo grado di corruzione:
potere, denaro e prestigio posseggono un
fascino perverso che è tuttavia contrastabile;
i comboniani lo fanno attraverso la formazione dei giovani, in primo luogo realizzando i master su governance e management con
scambi tra l’ateneo della capitale keniota e
altri 4 grandi istituti universitari mondiali.
Sono quindi tre gli ordini principali di
iniziative intrapresi: le borse di studio per
i migliori studenti, il microcredito per la
promozione dell’imprenditoria nonché la
diffusione delle energie alternative.
La serata è sta altresì caratterizzata dalla
consegna di un service al Centro d’Aiuto alla
vita ritirato da Pina Petricci, dall’indirizzo
di saluto dell’assessore municipale alla
cultura Rossella Cestini e da un cordiale
arrivederci formulato al dirigente del commissariato Piero Formalini, all’ultima sua
presenza in veste di rappresentanza prima
del congedo: questi, nel suo sentito intervento di ringraziamento, ha elogiato la
vivacità culturale tifernate, a suo avviso
tuttora da modello per il resto dell’Umbria.
Pio de Giuli – RC Assisi
OLTRE LA CRISI: FINANZA E SVILUPPO SOSTENIBILE
abato 28 marzo, interpretando in
termini di attualità la propria vocazione al servizio, il Rotary Club di
Assisi ha dedicato, per scelta mirata e riuscita
del presidente Francesco Rondoni, una conversazione tematica al complesso momento
di crisi che per effetto della globalizzazione
sta coinvolgendo il mondo intero.
La riflessione è stata condotta da due esperti
provenienti dai vertici di Deutsche Bank
(Roberto Mancone e Sergio Varriale) e dal
qualificato manager Carlo Falcinelli, past
president del Club che hanno analizzato
nelle cause e nelle prospettive la fragile
vulnerabilità del capitalismo di terza generazione, in un contesto che ha visto confermate le intuizioni profetiche dell’economista
S
J. M. Keynes (1936).
L’attenzione si è soffermata, in particolare,
sulle esperienze di microcredito realizzate
dal Premio Nobel Muhammad Yunus, che
ha individuato nelle donne dei Paesi più
poveri le più affidabili interlocutrici di un
processo basato sull’operosità e la capacità
di fare e, perciò, destinato a estendersi con
ritmi esponenziali, al punto che anche le
grandi banche potranno considerare come
specifico core business questo settore
dell’economia la cui esistenza era stata in
qualche modo certificata già nel VII secolo
a.C. dal poeta cinese Kuan Tsen e ripresa in
epoca più recente dalla teoria dei sentimenti
morali dello Smith e dall’azione sociale propugnata dal Mahatma Gandhi.
Dal commento derivante dal cospicuo coacervo delle notizie, dei dati, dei grafici di
sviluppo tendenziale e dalle numerose domande poste dal pubblico presente (tra cui
molti giovani ai quali spetta di gestire il
futuro prossimo venturo) è scaturito in definitiva un monito imperativo estremamente
chiaro e inequivocabile, ottimistico e positivo:
“superare le divisioni ideologiche e confessionali, essendo consapevoli di una reciproca
appartenenza che lega, in prospettiva, tutti
gli esseri umani ad un comune destino”.
In questo processo evolutivo divenuto ineludibile per l’intero contesto mondiale, il
Rotary International si configura come punta
avanzata, anche con iniziative come quella
appena riferita.
Mauro Bignami
L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE LOCALE
n incontro in due tempi distinti,
quello organizzato sul tema
dell’informazione locale dal Rotary
Club di Fermo, che ha avuto come ospite
di spicco il direttore de Il Resto del Carlino
QN, Pierluigi Visci, che ha parlato sul tema
Ruolo e contributo dell’informazione locale per
lo sviluppo di un territorio. Una presenza
significativa, perché proprio con la nascita
della nuova Provincia il quotidiano ha
U
26
aperto la sua redazione fermana ma anche
per un altro motivo tutto rotariano: il direttore del Carlino è legato infatti da una
lunghissima e salda amicizia nonché da
una grande stima reciproca a un past presidente del Club, Giovanni Martinelli, con
il quale ha condiviso da ragazzo la passione
per uno sport minore, ma in auge diversi
decenni fa lungo la costa: il tennis da tavolo.
Ed è cominciata con questo ricordo vivace
e personale e l’ammissione di non essere
potuto rimanere sordo agli inviti pressanti
dell’amico la prima parte dell’iniziativa
rotariana, all’interno dell’Auditorium San
Martino e alla presenza del presidente Eugenio Tosco, del sindaco Saturnino Di Ruscio, del presidente del consiglio comunale
Nello Raccichini, del PDG Alberto Breccia
Fratadocchi e di numerosi rotariani e cittadini non solo fermani.
Il sindaco Di Ruscio, sottolineando che alla
redazione di Fermo de Il Resto del Carlino
“è legata la nascita di questa provincia”, ha
attribuito al quotidiano “un gran merito,
in un momento in cui tutto è globalizzato
e tutto passa su internet, tutto è grande e
piccolo insieme.” Insomma, “il Carlino ha
seguito e accompagnato il cammino della
città verso l’affermazione come Provincia
al termine di una lunga storia fatta di battaglie vinte”, ha ricordato Eugenio Tosco e
non è un caso il fatto che, nella sua visita
alla redazione fermana (aperta nel 2001,
con la prima edizione di Fermo nel 2004
ndr), il direttore abbia notato in bella vista
la civetta, o locandina che dir si voglia,
dove era finalmente annunciata la nascita
del nuovo ente. Ed è stato anche detto che
conservare le Province e averne di nuove
non è affatto, come è opinione di molti,
uno spreco di denaro pubblico. Anzi si è
in tal modo più vicini alle esigenze locali
e partecipi dei bisogni, dei problemi dei
cittadini, conoscendone le richieste.
Con giusto orgoglio Visci ha ricordato la
costante presenza sul territorio (c’era
un’edizione Marche-Umbria fin dal 1910)
e l’attenzione per la cronaca locale di un
giornale che vanta centoventiquattro anni
di attività, una vita più lunga di quella poco
più che centenaria del Rotary International,
“le cui attività il Carlino ha seguito spesso”.
E ancora come, nell’epoca
dell’informatizzazione, la cronaca locale
non conosca crisi. La testata QN, nelle sue
diversificazioni territoriali, non conosce né
un calo di tirature, né di vendite e mantiene
saldamente il primo posto in moltissime
località dell’Italia centro settentrionale, dove
pure sono diffusi grandi quotidiani nazionali. La crisi indubbiamente c’è e coinvolge
in questo momento particolare anche la
comunicazione sulla carta stampata: sempre
più spesso infatti le notizie che si leggono
di prima mattina sul quotidiano sono già
note ai lettori mediante la televisione o
internet: ma ciò che non può essere diffuso
su largo raggio è proprio il contatto diretto,
il dialogo con la comunità cittadina e il
futuro della stampa per il Carlino è e sarà
ancora e sempre in ambito locale, per dare
voce ai cittadini e raccontare le loro difficoltà
e le loro storie. Ulteriore conferma che il
giornale del territorio sia sulla strada giusta,
è data indirettamente dal fatto che, da anni.
i giornali nazionali hanno iniziato ad aprire
redazioni locali, aiutati certo dalle nuove
tecnologie che permettono impaginazioni
sempre più complesse.
Il microfono è poi passato di mano in mano
per le domande e gli interventi di quanti,
in platea, non avevano perso una parola
dell’intervento articolato e concreto di Visci,
che ha avuto una risposta per ogni richiesta
di chiarimento.
Il dialogo è poi ripreso, proprio dal punto
in cui si era concluso nell’auditorium di
San Marcello, nella sede del Club.
da sin.: Pierluigi Visci, Saturnino Di Ruscio, Eugenio Tosco
NOTE DI SOLIDARIETÀ
Grande successo del concerto della Banda della GdF: raccolti 10mila dollari
ue gocce di vaccino antipolio nella
bocca di ogni bambino, è l’obiettivo
del programma EndPolioNow del
Rotary International. Il presidente del Rotary
Club Pescara Nord, Roberto Lattanzio, con
la partecipazione degli altri due club Rotary
cittadini, del Rotaract e del Club Inner
Wheel di Pescara, ha divulgato questo ambizioso progetto anche ai non rotariani.
D
Il Rotary International, attraverso la
Fondazione, si è impegnato in una sfida
per raccogliere, entro
il 2010, cento milioni
di dollari e altri cento
entro il 2012. Queste
cifre si aggiungeranno
ai trecentocinquanta
milioni di dollari
donati dalla Fondazione Bill and Melinda
Gates. Il presidente
Roberto Lattanzio ha ricordato a tutti che
con 0,60 euro (il costo di una dose di
vaccino), si salva un bambino.
Testimonial partecipe e convinta
dell’iniziativa è stata la Banda Musicale della
Guardia di Finanza, che il 27 marzo si è
esibita presso il Palacongressi di Montesilvano in uno strepitoso concerto alla presenza di circa 2.000 spettatori, tra cui le più
alte cariche del Corpo della Guardia di
Finanza, autorità civili e rotariane.
Il pubblico ha a lungo applaudito i virtuosismi dei 102 Maestri che compongono la
Banda, il soprano Angela Massafra e il direttore d’orchestra, tenente colonnello Leonardo Laserra Ingrosso.
Lo spettacolo, condotto dal giornalista di
RAI Tre Ennio Bellucci, ha spaziato da brani
classici risorgimentali e patriottici Verdiani,
dalla malinconia di Astor Piazzolla, fino a
un medley latino-americano. Una musica
coinvolgente capace di commuovere ed
entusiasmare il pubblico, che ha generosamente sostenuto la nobile causa della lotta
alla poliomielite, permettendo di donare
10.000 dollari alla Fondazione Rotary.
A ringraziare le Fiamme Gialle, oltre al
presidente Roberto Lattanzio, al governatore
del Distretto 2090 Giorgio Splendiani, sul
palco hanno portato il loro saluto il sindaco
di Montesilvano Pasquale Cordoma, prezioso per la riuscita della manifestazione,
27
il generale Fabrizio Lisi comandante della
Scuola della Guardia di Finanza de L’Aquila,
il colonnello Maurizio Favia comandante
provinciale GdF di Pescara.
In platea erano presenti anche il generale
Angelo Quarato, comandante regionale
delle Fiamme Gialle, l’assistente del governatore del Distretto 2090 Filippo Pollice,
i PDG Riccardo C. Marrollo, Tullio Tonelli
e il governatore eletto per l’AR 2011-2012
Francesco Ottaviano.
Al termine del concerto, la Banda ha intonato l’Inno nazionale italiano che il pubblico, tutto in piedi, ha cantato, visibilmente
commosso, con la mano destra all’altezza
del cuore.
Pio de Giuli
XII CONCERTO DELLE PALME
proseguita
anche
per l’anno 2009
una tradizione
ormai consolidata del Rotary
Club di Assisi
sir Edward Elgar
che, dal 7 aprile
1996, nella domenica precedente la solennità
della Pasqua di Resurrezione, offre ai concittadini e ai numerosi turisti presenti nella città
serafica, un evento musicale di alto profilo.
Con il dono sublime della musica ricercata
nei più diversi contesti culturali e attraverso
È
le opere di grandi compositori da Bach a
Mozart, da Pergolesi a Corelli, da Briccialdi
a Debussy fino a Brahms e a Gershwin, il
Rotary assisiate ha sempre ottenuto un lusinghiero successo apprezzato dal pubblico e
dalla critica. Ed è quanto è avvenuto anche
nella dodicesima edizione dell’evento che ha
preso il nome dal momento liturgico che
apre la Settimana Santa: organizzato dalla
valente musicologa Paola Maurizi, docente
presso il Conservatorio di Perugia e socia
particolarmente attiva del Club, il Concerto
delle Palme 2009 ha avuto come protagonisti
i Solisti di Perugia: affermata orchestra d’archi
(11 elementi: 8 violini, 2 violoncelli e un
contrabbasso), reduce da molti successi in
Italia e all’estero, che si è esibita nel centralissimo Teatro Metastasio di Assisi domenica
5 aprile davanti a un folto pubblico che non
ha lesinato gli applausi, peraltro meritatissimi
per effetto dell’originale approccio interpretativo realizzato dagli esecutori.
Il programma di questa edizione, raffinato e
di piacevole ascolto, era basato su un genere
settecentesco, sorto nella forma di intrattenimento aristocratico, poi ripreso in epoca
romantica; le Serenate dell’austriaco W. A.
Mozart (1756-1791), dell’inglese Edward
Elgar (1857-1934) e del russo Piotr Ilitch
Tchajkovskij (1840-1893).
Mauro Bignami
ALCOL VIETATO IN GRAVIDANZA
l titolo è la sintesi del duplice evento
organizzato dal Club di Senigallia lo
scorso 30 marzo, con la partecipazione, in qualità di relatore, di Mauro
Ceccanti, docente all’Università La Sapienza
di Roma e responsabile del Centro di Riferimento Alcologico - Regione Lazio dapprima
presso l’Auditorium San Rocco, dove ha
tenuto una relazione su Il lato femminile del
problema alcol a una gremita platea di studenti
e, successivamente, a un’altrettanto numerosa
platea di rotariani, rotaractiani e ospiti.
L’iniziativa si colloca all’interno della più
I
28
ampia campagna di sensibilizzazione avviata
dal Club e denominata Ragazzi senz’alcol,
che oggi è sostenuta a livello nazionale da
numerose Associazioni ed Enti, pubblici e
privati, i quali si propongono di spingere
il Parlamento a promulgare una legge che
freni l’accesso all’alcol dei giovanissimi e
limiti la possibilità delle organizzazioni
commerciali di attrarre i ragazzi verso le
bevande alcoliche.
Al giorno d’oggi infatti, le problematiche e
patologie alcol-correlate si manifestano con
gravissime conseguenze a livello clinico e
sociale. La pratica diffusa e una certa tolleranza nei confronti dei comportamenti di
consumo e di abuso di bevande alcoliche,
soprattutto come consuetudine di gruppo
legata allo svago e al divertimento, insieme
alla mancanza di insegnamenti a esso dedicati nei corsi di laurea interessati, contribuiscono a un inquadramento ancora parziale
e frammentato del problema. Sebbene esista
una legge del 2001 che tutela il diritto delle
persone, e in particolare dei bambini e degli
adolescenti, a una vita familiare, sociale e
lavorativa protetta dalle conseguenze legate
all’abuso di bevande alcoliche e superalcoliche, in Italia un bambino su 5, di età
inferiore ai 12 anni, maschio o femmina che
sia, si è ubriacato almeno una volta. Il dato
è stato sottolineato al convegno Alcol e Handicap promosso dalla Regione Lazio.
Ma ancora più grave appare il preoccupante
consumo di alcol in gravidanza, in quanto
si tratta di un problema ancora sottovalutato
sebbene metta seriamente a rischio la salute
del nascituro. I bambini esposti all’alcol
nell’utero materno rischiano infatti di sviluppare numerose patologie, fino ad arrivare
alla sindrome fetoalcolica, che si manifesta
con anomalie facciali tipiche, ritardo della
crescita e danni cerebrali. A lanciare l’allarme
è Mauro Ceccanti del Centro di Riferimento
Alcologico della Regione Lazio, il quale
sostiene che l’alcol deve essere assolutamente
vietato in gravidanza. Anche il consueto
bicchiere di vino durante i pasti, comune
nella tradizione italiana e spesso ritenuto
innocuo, andrebbe bandito da chi aspetta
un figlio. Eppure il 50% delle donne italiane,
dunque una su due, nonostante il pancione
non rinuncia ai drink. Invece l’alcol, com’è
chiaramente emerso dalla relazione di Ceccanti, rappresenta in Italia il terzo fattore
di rischio di disabilità, molto più
dell’ipercolesterolemia, dell’obesità e dell’uso
di droghe e la prevalenza dei disturbi della
Fetopatia Alcolica, una sindrome che colpisce i nascituri di donne che hanno assunto
alcolici anche solo occasionalmente in corso
di gravidanza, è del 4,8% su tutti i nuovi
nati in Italia (uno ogni 21).
In base a uno studio presentato su questo
tema nel corso dell'Alcohol Prevention Day
nella sede dell'Istituto superiore di sanità
a Roma, risulta che “il 4,7% nasce con una
sindrome feto-alcolica e lo 0,7% di questi
ne è affetto in forma grave. Ciò si traduce
in danni cerebrali, difficoltà nei rapporti
sociali che spesso danno vita a forme di
devianza e disadattamento. Questi piccoli
- prosegue Ceccanti - a 12-13 anni vanno
il più delle volte incontro a problemi, sono
dei disadattati che iniziano a far uso di
sostanze pericolose - alcol e droghe per
intenderci - proprio perché tagliati fuori
dalla società.” E se anche qualche bicchiere
di vino a tavola può mettere a rischio il
bebè, “i pericoli aumentano - spiega l’esperto
- con l’incremento del consumo di alcol
durante la gravidanza. Per non parlare delle
alcoliste che continuano a bere durante
l’attesa: in questo caso, il 35% dei piccoli
nasce con una sindrome feto-alcolica. Dei
620 mila bebè italiani che vengono alla luce
ogni anno, “27 mila nascono con sindrome
feto-alcolica. Ciò significa – conclude Ceccanti - che in ogni classe c’è almeno un
bambino con questo problema.”
Dati che angosciano e fanno riflettere; tanto
più urgente appare perciò la necessità di
sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di un problema la cui gravità non è
percepita come tale.
Vito M. Carfì e Mauro Ceccanti
Mauro Bignami
LA CONTEMPORANEITÀ DEI FUTURISTI
l Rotary Club Macerata Matteo
Ricci ha dato l’avvio alle celebrazioni per il centenario della nascita
del Futurismo con un’iniziativa culturale
di successo che ha avuto luogo
nell’austera e prestigiosa Aula Magna del
Rettorato della locale Università.
Relatori di spicco, tra gli intervenuti, i
professori Stefano Papetti e Franco Rustichelli, presentati dal presidente Giorgio
Caraffa, che ha ricordato alcuni nomi di
pittori futuristi maceratesi, in primis Ivo
Pannaggi.
Futurismo come avanguardia, in primo
luogo: un vocabolo preso in prestito dal
I
linguaggio militare per indicare una pattuglia che va più avanti del grosso
dell’esercito per esplorare il terreno ed è
composta dai soldati più audaci, spericolati. Gli artisti d’avanguardia sono dunque
combattivi, battono percorsi nuovi prima
degli altri e, sul piano artistico, nei loro
atteggiamenti sono presenti la sfida, la
provocazione, la polemica, accompagnate
dalla volontà di radicale innovazione.
Così avviene per gli artisti del movimento
futurista, un movimento trasversale che
tocca tutti i campi dell’arte: dalla letteratura alla pittura e scultura, alla musica,
al teatro, per approdare al campo della
cucina e delle ricette sperimentali.
Attraverso la contestazione di tutto il
passato e la rottura drastica con le manifestazioni artistiche liquidate come passatiste, fino ad auspicare la distruzione
di musei e biblioteche, accademie d’ogni
specie, che hanno lo scopo di salvaguardare i valori della tradizione e la memoria
del passato, i futuristi esaltano la macchina,la tecnica,la velocità, la modernità
della civiltà industriale, tanto che nel
manifesto di Marinetti, apparso in francese sul Figaro nel 1909 si legge che
un’automobile da corsa… un’automobile
ruggente è più bella della Vittoria di Sa-
29
motracia. In questo atteggiamento si possono cogliere una percezione moderna
del mondo, condizionato dalla presenza
della macchina, della velocità ma anche
la pratica dell’interartisticità, il coinvolgimento del pubblico, la scoperta
dell’importanza della comunicazione di
massa, che diventa un formidabile strumento di propaganda. Non dimentichiamo che sono quelli gli anni in cui nasce
anche il cinema ed Einstein ha elaborato
la teoria della relatività.
Da questa ha preso spunto l’articolata e
intrigante relazione del profssor Rusti-
chelli, che ha catturato gli attenti ascoltatori con una serie di riferimenti a esperimenti di fisica legati alla nostra percezione
del tempo e della velocità, concludendo
una serata a più voci, tutte meritevoli di
attenzione e di applausi che certo non
sono mancati.
Ferruccio Fraternali – RC Novafeltria –Alto Montefeltro
IL ROTARY COME IMPEGNO E RESPONSABILITÀ
l 26 marzo il Rotary Club Novafeltria – Alto Montefeltro ha organizzato una conviviale
all’insegna del Rotary, con un relatore di
alto rango qual è il PDG Avv. Mario Giannola.
Rotary, come impegno e responsabilità era
il tema principale dell’intervento che Mario
ha affrontato in maniera impeccabile, con
il suo stile unico di eccellente relatore. Le
sue parole hanno fatto vibrare, come fosse
un direttore d’orchestra, i sentimenti più
profondi dei numerosi presenti. Parole
belle, che hanno sicuramente segnato i
tre nuovi soci che sono stati ammessi,
non a caso, proprio quella sera.
Per loro non ci poteva essere serata mi-
I
gliore per iniziare l’attività rotariana con
“impegno e responsabilità”.
Personalmente, ho particolarmente gradito
le spontanee ma ben chiare e articolate
risposte che il relatore ha saputo dare alle
numerose domande dei rotariani presenti:
qui la mia visione di Rotary ha avuto tante
conferme e se avessi doti oratorie, sono
proprio quelle le parole che direi anch’io.
Grazie Mario!
IL PREMIO SAN GIUSEPPE DA
COPERTINO AL RC OSIMO
on viva soddisfazione abbiamo appreso che tra i destinatari del Premio
Internazionale San Giuseppe da
Copertino c’era anche il Club Rotary di
Osimo, cui è andato il prestigioso riconoscimento nella Sezione Solidarietà, per “le pregevoli attività svolte nei 50 anni dalla sua
presenza in città”.
La sala Maggiore del municipio di Osimo,
dove sabato 4 aprile si è svolta la cerimonia
per la consegna del premio, giunto alla sua
V edizione, era gremita di persone, presenti
autorità civili, religiose, militari e, ovviamente,
rotariane, tra cui il governatore Giorgio Splendiani, i PDG Umberto Lenzi, Giorgio Rossi
e Luciano Pierini e numerosi soci del Club
di Osimo.
Il Premio, istituito in occasione delle celebra-
C
30
zioni per il IV centenario della nascita del
Santo e nato dalla collaborazione tra le Regioni
Marche, Umbria e Puglia, i Comuni di Osimo,
Assisi, Copertino e i rispettivi Santuari, è
stato assegnato a persone ed enti che si sono
distinti in una delle tre virtù tradizionalmente
attribuite al Santo: pace, cultura e solidarietà.
La cerimonia è stata presentata dal vice sindaco Stefano Simoncini; accanto a lui mons.
Edoardo Menichelli, arcivescovo della Diocesi
di Ancona-Osimo e il rettore della Basilica
di San Giuseppe da Copertino, padre Giulio
Berrettoni.
Giorgio Splendiani ha espresso il suo ringraziamento e la sua soddisfazione “anche perché
noi, di solito, i premi li diamo, questa volta,
invece, lo riceviamo, come riconoscimento
dell’opera di solidarietà che il Rotary svolge
da sin. padre Giulio Berrettoni, mons. Edoardo Menichelli,
Mario Quattrini, Mauro Tiriduzzi, Giorgio Splendiani
e il vice sindaco Stefano Simoncini
in ogni parte del mondo”, ricordando
l’impegno internazionale PolioPlus.
Il presidente del RC Osimo, Mauro Tiriduzzi,
nel ricevere il premio - una statuetta che
riproduce il Santo in estasi, opera dell’artista
osimano Romolo Schiavoni - ha dichiarato
di raccogliere l’eredità di quanti, prima di
lui, hanno impiegato la propria volontà e le
proprie azioni per promuovere un servizio
efficace a favore della comunità e ha ringra-
ziato l’Amministrazione comunale e padre
Giulio Berrettoni per l’attenzione e la sensibilità che hanno sempre dimostrato nei confronti delle iniziative rotariane. Mauro Tiriduzzi ha poi consegnato all’Amministrazione
comunale l’impegno scritto del Club di fornire
alla Polizia Municipale di Osimo un defibrillatore e di organizzare la formazione degli
utilizzatori con l’impegno volontario del
personale certificato dell’Ospedale di Osimo.
Per l’occasione il Club di Osimo ha fatto
realizzare dalle Poste Italiane una cartolina
filatelica e un annullo postale commemorativo, da offrire in vendita per scopi umanitari.
Il premio per la Pace è stato assegnato all’Opera
Romana Pellegrinaggi, rappresentata da mons.
Liberio Andreatta; per la Cultura è stato
premiato il quotidiano di matrice cattolica
L’Avvenire – presente il direttore Dino Boffo.
Due Premi speciali sono stati assegnati al
cardinale di Milano mons. Luigi Tettamazi,
arcivescovo di Ancona-Osimo dal 1989 al
1991 e al giornalista e scrittore Vittorio Messori. L’altro premio per la Solidarietà è andato
alla Nazionale Italiana Cantanti, per la quale
era presente Paolo Mengoli, fondatore insieme
a Mogol, Morandi e Baglioni.
Il momento tragico che stiamo vivendo, a
seguito del terribile terremoto che ha colpito
le popolazioni dell’Abruzzo, deve risvegliare
le nostre coscienze e il nostro cuore, per farci
carico delle sofferenze altrui, mettendo in
campo le nostre forze che, unite, possano
veramente far sentire la nostra vicinanza e
portare un aiuto concreto e visibile.
Mai come ora il premio per la Solidarietà
rappresenta il riconoscimento a un’istituzione
come il Rotary, che fa del motto servire al di
sopra di ogni interesse personale il proprio
vessillo e la propria ragion d’essere, il che
significa: ascolto, attenzione, umanità verso
ogni creatura che manifesti un bisogno non
solo di cibo, di acqua, di riparo, ma anche
e soprattutto, di amore e di accoglienza.
1° Concorso Facciamo rifiorire il centro storico - Jesi
Igea Frezza Federici – RC Amelia Narni
TERRITORIO
Prodromi umbri dei Promessi sposi
el verde intenso della campagna di
Amelia sono visibili i resti di un
antico castello, La Gioiosa, tra torri
cilindriche e quadrate, segni del potere
politico e militare di Altobello di Chiaravalle,
signore di quella contrada, nel lontano e
misterioso medioevo.
In una biblioteca, tra le carte di uno sconosciuto autore, un manoscritto recita
un’interessante storia, quasi una leggenda,
di due sventurati giovani “promessi sposi”
che, per un triste destino, non si sposeranno
mai.
Un castello, ancora una volta, è teatro di
lotte, di passioni, e di tormentate vicende.
In una disperata solitudine, rimangono,
dell’antico impianto, i tratti di una cinta
muraria e una torre, dove, di notte, si aggirano fantasmi che, forse, desiderano dimenticare il passato.
Nella suggestione del “si dice” i protagonisti
della storia della “Gioiosa” sono riemersi
per rivivere i torbidi inganni e le battaglie
di favolose contrade.
Il barone Altobello di Chiaravalle, spietato
ed arrogante, rapì la dolce Matilde, promessa
sposa al conte Geraldino di Castel
dell’Aquila, piccolo borgo, a nord di Amelia.
Altobello voleva per sé la bellissima fanciulla
“dagli occhi lucenti” che, rinchiusa in una
fredda sala del castello, faceva sorvegliare
da una vecchia mezzana, al suo servizio,
da molti anni.
Lo schema dell’intrigo si complica con
l’intervento dell’abate Eusebio, al quale
Altobello elargiva elemosine e favori.
L’autorevole monaco era stato sollecitato da
Geraldino, nella speranza di riavere, così,
Matilde, ma l’abate non riuscì nell’intento.
Il racconto che riflette l’anima popolare, si
fa emozionante: il giovane riesce a entrare
nel castello ed, eludendo ogni sorveglianza,
si avvicina alla fanciulla. Altobello li sorprende e in un terribile duello Matilde, per
ironia del destino, viene uccisa.
Un incendio, subito dopo, distrugge il
casetllo e la vicina abbazia di Eusebio, così
la contrada devastata divenne una ossessione
letteraria; come nella mitologia greca, qualcosa di sovrumano cancella le testimonianze
N
32
ed i protagonisti di una storia senza soluzione.
La forza del racconto è nella drammaticità,
nella particolare alchimia, nella fantasia e
nel meraviglioso.
Il manoscritto ha intenzioni letterarie diverse
ed è proprio la presenza di leggende che
prova una letteratura popolare piacevole ed
originale, ispiratrice, forse, della letteratura
dotta. Lo stato sociale e le zone geograficostoriche segnano la vicenda e il contenuto
di queste forme letterarie.
I prepotenti, i vinti, i dominatori, il monaco,
il cavaliere, sono le figure cardine del mondo
medieovale che, nei castelli, trovano felice
collocazione e ridisegnano la fisionomia di
un’intera epoca, nei suoi tratti più autentici.
La ricognizione è interessante per lo stretto
rapporto tra il reale e l’immaginario, fra il
contesto sociale e gli scenari del simbolismo
religioso e della sensibilità collettiva.
La triste storia dei “promessi sposi” della
“Gioiosa” evoca antiche cronache e le vecchie occasioni che, da sempre, hanno accompagnato l’uomo; l’uomo di oggi ha
mantenute, rimodellate, in sindromi nuove,
alcune di queste pieghe di mentalità e di
comportamento.
“C’è anche un destino dei sogni, ma
l’asprezza del vento prosciuga le fantasie…”.
Francesco Fiorani - Prefetto Distretto Rotaract 2090
SIMBOLI, CERIMONIE E ROTARACT
nche il Rotaract come il Rotary è
imperniato su simboli, codifiche e
cerimoniali che sono parte integrante dello spirito di ogni rotaractor.
Esprimere il Rotaract attraverso i suoi simboli
significa anche prendere coscienza di una
realtà associativa ben differente da molte
altre associazioni. Capirne il significato è
poi il passo successivo che fa la differenza.
Spesso, purtroppo, i simboli e i cerimoniali
vengono trattati con superficialità. Ordinare
le bandiere in modo corretto, eseguire gli
inni secondo un certo ordine, rispettare i
saluti secondo una gerarchia e molto altro
ancora non è una sterile operazione fine a
se stessa ma è un segno tangibile di elevazione morale e spirituale che illumina le
coscienze. Nei simboli e nei rituali è nascosto
A
il significato segreto e come tale è importante
che anche nel Rotaract la forma sia rispettata.
Obiettivo di questo anno rotaractiano del
Distretto 2090 è stato anche quello di ripristinare e ridare lustro a tutti i simboli e
cerimonie al fine di garantire che il Rotaract
domani non si perda in una qualunque
forma di associazionismo ma, anzi, sia di
stimolo anche attraverso i suoi simboli a
chi vuole elevarsi oltre ciò che la società
offre quotidianamente.
Non solo: in questa ottica è stato interamente
rivisto e riprogettato il sistema di svolgimento
dei lavori delle Assemblee distrettuali proprio
al fine di riconferire importanza primaria ai
lavori congressuali, svolti in questo anno
nel pomeriggio del sabato, contrariamente
a quanto accadeva prima di domenica. Un
piccolo spostamento che ha
avuto grandi
vantaggi sia in
termini economici che
organizzativi,
ma soprattutto vuole essere un segnale forte
per dichiarare che il Rotaract non è solo
cene e feste.
Il Rotaract è sicuramente cambiato da quando è nato 41 anni fa ed è cambiato il tessuto
sociale dal quale attinge i suoi membri, ma
proprio oggi come non mai c’è bisogno di
alti valori morali per i giovani e mantenere
vivi i nostri simboli e i nostri riti è sicuramente il miglior modo per mantenere vivi
anche i nostri valori.
agli RRD Gianluca Cassoni e Federico Barbieri. Da allora, confermiamo la nostra
amicizia almeno due volte l’anno e puntualmente è grande festa. “Ho un sogno”. E’ il
motto del 2080 che anche noi del Ventinovanta condividiamo in pieno. Nel corso
della serata, grazie alla lotteria di beneficenza,
abbiamo raccolto mille euro per contribuire
al grande progetto del Rotary: eradicare la
Poliomielite. La cifra raccolta permetterà di
vaccinare duemila bambini. Questo significa
realizzare un sogno! Alessandro Zanini,
rappresentante distrettuale del 2080 e Daniela Crocetti (la nostra RRD!) e i loro Distretti uniti festeggiano un sodalizio destinato
a rinnovarsi anno dopo anno, e magari
Claudia Musu e Carlo Maria Tieri, rappresentanti incoming, riusciranno l’anno prossimo a riportare in campo i Distretti per la
sfida calcistica che, purtroppo per noi, vedeva il 2090 sempre sconfitto!! Tutti insieme
posiamo per la foto di gruppo mentre ci
scambiamo i gagliardetti e ci diamo appuntamento a breve, a Portonovo, per il Congresso nazionale Duemilanovantasensi. Stasera
torniamo a casa felici. Scopri il senso è il
motto del nostro Distretto 2090 e, per noi,
il senso vero, profondo, del Rotaract è
l’amicizia, unita all’impegno e alla passione
che mettiamo nelle nostre attività di Service!
Arianna Rosi – Segretario
Distrettuale 2090
ROTARACT DAY
l Distretto 2090 ha risposto sì! Siamo
tantissimi stasera a Roma a festeggiare il 41esimo compleanno del
Rotaract e lo facciamo tutti insieme. Oltre
i confini geografici siamo qui a ricordare a
noi stessi quanto è bello far parte di questa
associazione. Ascolto le parole del governatore del Rotary distretto 2080, Alberto Cecchini, past RRD dell’anno 1992/93; è proprio
vero, rotaractiani si è per sempre! Siamo in
trasferta ma non sentiamo la distanza; siamo
più di 250 persone e non ci accorgiamo di
essere divisi perché oggi rinnoviamo il gemellaggio tra i nostri Distretti. Separati negli
anni Ottanta, il 2080 e il 2090 si sono
gemellati per la prima volta nel 2001 a
Perugia, in occasione di Eurochocolate grazie
I
33
Francesco Fiorani - Prefetto Distretto Rotaract 2090
FABRIANO: 5ª ASSEMBLEA DISTRETTUALE ROTARACT
l Club di Fabriano sabato 7 marzo
ha superato brillantemente la
prova organizzando in maniera
perfetta la 5ª Assemblea annuale del
Distretto e così Daniela Crocetti, Rappresentante Distrettuale Rotaract 2090 (Marche, Abruzzo, Molise, Umbria e Albania), ha vinto la scommessa che aveva
fatto nell’affidare l’organizzazione
dell’evento al Club di Fabriano da poco
ricostituito.
Grazie al contributo economico di alcune
delle realtà produttive e finanziarie del
territorio e all’aiuto del locale Rotary
Club, i ragazzi, venuti da tutto il territorio
del Distretto in circa 150, sono riusciti
a coniugare in una sola giornata sia i
lavori dell’assemblea sia l’aspetto ludico
di questi incontri. Tra la riunione dei
presidenti e l’assemblea vera e propria,
I
34
la Crocetti ha approfittato dell’occasione
per effettuare la visita al Club ospite,
aggiornando i soci fabrianesi sulle iniziative distrettuali, alla presenza di Siro
Tordi e Paolo Montanari, rispettivamente
presidente e vice presidente del Rotary
Club padrino.
Nel corso della serata i ragazzi sono stati
caldamente invitati a partecipare al Premio
Stefano Stefanelli, che premia le migliori
iniziative a sostegno di progetti elaborati
che diano un riscontro immediato nel
territorio.
Inoltre si è insistito sull’importanza di
aderire alle attività della Fondazione Grazia Focacci che si propone quale punto
di riferimento per tutti gli individui che
subiscono direttamente o di riflesso gli
effetti del mal du siècle.
La Fondazione, nata in seno al Rotaract
Club di Milano nel 2004, si è poi diffusa
a livello nazionale e fornisce assistenza
psicologica sia al malato che alla famiglia
che possono consultare degli esperti sia
attraverso e-mail, sia frequentando un
forum nel sito internet e sia telefonando
a un numero verde 800 834311.
Da ultimo, il Club è stato aggiornato sui
progressi dell’iniziativa Help and Hospital
(H & H), che si prefigge di raccogliere
fondi per ristrutturare e attrezzare una
struttura ostetrica e pediatrica che si
trova nel villaggio Zimba, nella diocesi
di Sumbawanga in Tanzania.
La giornata, presenti le autorità rotariane
tra cui, in primis, il governatore Giorgio
Splendiani, si è conclusa con l’ingresso
nel Club di ben tre nuovi soci: Filippo
Biondi, Erika Falconetti, Alessia Appolloni.
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