L’Educazione alla salute nella scuola italiana
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L' Educazione alla Salute nasce nel 1977 con la legge 517, che
riporta l'attenzione sull'educazione della Persona e introduce le attività
complementari accanto a quelle disciplinari per completare il percorso
formativo, verso l'acquisizione delle competenze per la vita, che oggi
chiamiamo life skill.
La legge 309/90 obbliga i Comuni, le ASL e la Scuola al lavoro di rete
interistituzionale per la prevenzione delle dipendenze
Il decreto legislativo 297 del 1994 istituisce i CIC – Centri di
Informazione e Consulenza – rivolti agli studenti degli Istituti secondari
di secondo grado, e il Comitato studentesco, che costituisce
un'ulteriore occasione di gestione democratica della programmazione
delle attività rivolte agli studenti, oltre il Consiglio di Istituto.
La Direttiva 133 del 1996 apre ulteriormente gli orizzonti
dell'Educazione, si rivolge anche , alla secondaria di primo grado, e
propone:
"… Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell'ambito della
propria autonomia, definiscono, promuovono e valutano, in relazione
all'età e alla maturità degli studenti, iniziative complementari e
integrative dell'iter formativo degli allievi, la creazione di occasioni e
spazi di incontro da riservare loro, le modalità di apertura della scuola
alle domande di tipo educativo e culturale provenienti dal territorio, in
coerenza con le finalità formative istituzionali."…
Con il DPR 567 dello stesso anno si disciplinano le modalità di
realizzazione delle attività integrative e complementari e istituisce le
Consulte provinciali degli studenti.
Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della scuola secondaria –
DPR 249 del 1998 – costituisce il regolamento per la vita democratica
della scuola, considerata come parte della più ampia comunità civile e
sociale. Garantisce, tra l'altro, tra i diritti:
"… una formazione culturale e professionale qualificata …. Promuove
la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla
riservatezza….Assicura offerte formative aggiuntive e integrative,
anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli
studenti e dalle loro associazioni."
•Infine nel 1999 il DPR 156 ridefinisce la
Consulta provinciale degli Studenti che ha il compito di:
assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le istituzioni di
istruzione secondaria superiore della Provincia, anche al fine….di formulare
proposte di intervento che superino la dimensione del singolo istituto,…..
Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell'ambito della propria
autonomia, definiscono, promuovono e valutano, in relazione all'età e alla
maturità degli studenti, iniziative complementari e integrative dell'iter
formativo degli studenti, la creazione di occasioni e spazi di incontro da
riservare loro, le modalità di apertura della scuola in relazione alle domande
di tipo educativo e culturale provenienti dal territorio, in coerenza con le
finalità formative istituzionali.
Tutte le attività organizzate dalle istituzioni scolastiche sulla base di progetti
educativi, anche in rete o in partenariato con altre istituzioni e agenzie del
territorio, sono proprie della scuola; in particolare sono da considerare
attività scolastiche a tutti gli effetti, …
Le iniziative complementari che tengono conto delle concrete esigenze
rappresentate dagli studenti e dalle famiglie, si inseriscono negli obiettivi
formativi delle scuole. La partecipazione alle relative attività può essere
tenuta presente dal consiglio di classe ai fini della valutazione complessiva
dello studente.
I CIC diventano Centri di Innovazione Creativa.
Nel 1999 la Direttiva 292, l'ultima, prima che il DPR 275 dello stesso anno
riconducesse all'interno del POF le azioni di prevenzione in una visione
unitaria del processo di formazione, ci ricorda gli ambiti prioritari di
intervento per un approccio globale della prevenzione:
Progetto Studentesse e Studenti
Centri di Informazione e Consulenza
Progetto Famiglia
Progetto formazione
Programma di ricerca e intervento per prevenire e ridurre fenomeni di
dipendenza, devianza nella scuola.
MONITORAGGIO ATTIVITA' C.I.C.
All'inizio dello scorso anno scolastico è stato inviato
alle scuole della Provincia di Napoli un questionario
per rilevare le notizie essenziali, descrittive del livello
di operatività dei C.I.C.
Sono state raccolte 70 schede, relative ad altrettanti
Istituti scolastici.
Alla fine dell'anno scolastico sono stati tabulati i dati
analitici, che sono stati elaborati nel presente dossier.
Il Campione
60
50
40
30
20
I° grado
II° grado
10
0
Tempi: settembre ottobre 2003 somministrazione e
raccolta schede dati analitici – febbraio marzo 2004
tabulazione dati ed elaborazione sintesi e riflessioni.
Campione: 70 istituti della Provincia di Napoli - 53 di
secondo grado 17 di primo grado - scelti a caso e
contattati attraverso la posta elettronica.
Azioni attivate
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
analisi bisogni spazio ascolto
attività di
gruppo
percorsi
progettuali
0%
Attori
I docenti referenti pianificano le azioni supportati dal
coinvolgimento di altri partners interni degli Istituti:
•Coinvolgimento dei genitori come destinatari
intermedi di attività di counselling e brainstorming
→19% degli adulti
•Coinvolgimento dei docenti dei consigli di classe degli
istituti come destinatari intermedi in attività di
counselling e formazione →26% degli adulti
coinvolgimento partners interni
genitori;
19%
docenti
cic; 55%
altri
docenti;
26%
Percorsi progettuali intersecanti le diverse "educazioni"
In ordine di maggiore frequenza
Prevenzione tossicodipendenze
Alcolismo
Tabagismo
Educazione sessuale e all' affettività
Educazione alimentare e attenzione ai disturbi alimentari
Educazione Ambientale
Educazione Stradale
Educazione Interculturale
Educazione Legalità
Educazione Pari opportunità
Educazione All'ascolto
Educazione Sanitaria ( ortodonzia, ortopedia, malattie infettive, HIV )
Prevenzione tossicodipendenze
Prevenzione Alcolismo
Prevenzione Tabagismo
percorsi progettuali
3%
3%
3%
7%
4%
1%
14%
3%
9%
23%
30%
tossicodipendenze
alcolismo
tabagismo
ed.sessuale
ed.alimentare
ed.ambientale
ed.stradale
ed.legalità
ed.ascolto
ed.sanitaria
pari opportunità
Professionalità docenti interni
I docenti impegnati nelle attività C.I.C. sono docenti delle seguenti discipline:
In ordine di maggiore frequenza
Lettere
Psicologi
Scienze
Matematica
Sostegno
Storia e filosofia
Inglese
Religione
Educazione fisica
Economia
Tecnica
Medico psicoterapeuta
Professionalità interne
8%
1%
3% 3%1%
8%
11%
63%
lettere
psicologia
scienze
matematica
17%
sostegno
storia-filosofia
inglese
religione
ed.fisica
economia
23%
ed.tecnica
medicopsicoterapeuta
33%
41%
Coinvolgimento Enti esterni
Il maggior
supporto esterno all'attività di programmazione e
realizzazione è offerto dagli operatori delle ASL. ( 82% )
Sono coinvolte in modo equipollente le cinque ASL della Provincia di
Napoli con i servizi Ser.T e le UOMI, in alcuni casi sono riportate
collaborazioni con il DIM della ASL NA 2 e l'U.O. di Psicologia Clinica
della ASL NA 1.
Altre collaborazioni sono offerte da:
Università (10%)
IRRE
Amnesty International
Forza dell’Ordine
Magistrati
GAS ( Gruppo Attivo Studenti )
Progetto Fratello Maggiore
Collaborazioni esterne
10%
1%1%1%
1%
3%
1%
82%
Università
IRRE
Am nesty I.
Forze Ordine
Magistrati
Fratello Mggiore
GAS
ASL
Professionalità impegnate
Variegate le professionalità degli
operatori e dei consulenti esterni:
Professionalità esterne
ARTIGIANI
1
REGISTA
1
VETERINARI
1
MEDIATORE F.
1
PSICOMOTRICISTA
1
ASS.SOCIALE
7
sessuologo
3
medici
13
psicoterapeuti
3
Psicologi
17
Sociologi
11
Tempo dedicato
Dalle 2 alle 20 ore settimanali
Media annuale 40-80 ore
25
20
ore dedicate
15
10
5
0
0
5
10
15
20
frequenza
25
30
35
40
Numero alunni
Il numero degli alunni partecipanti alle attività è minimo 20, per alcune
attività progettuali.
Diventa più elevato, fino al coinvolgimento dell'intera popolazione
dell'istituto in attività di sensibilizzazione e informazione .
La fascia di età degli allievi coinvolti è 13-20 anni.
1600
1400
1200
n° allievi
1000
800
600
400
200
0
0
10
20
30
frequenza
40
50
Risorse Strutturali
Aula CIC
Aula multimediale
Aula magna
Aule normali
Palestra
Sedi esterne all’Istituto ( Sedi ASL)
Non specificato
Risorse Strutturali
29%
non specificato
9%
sedi esterne
palestra
3%
29%
aule normali
24%
aula magna
aula multimediale
aula CIC
14%
17%
Risorse Economiche
Le risorse economiche che sostengono le attività progettuali e quelle
personalizzate provengono da:
Fondo ex C.M. 292/99 - educazione alla salute ( abolito con l'attuazione
dell'Autonomia )
Fondo ex D.P.R. 567 - consulta degli studenti
Fondo ex L 39 – legge regionale promozione legalità
Fondo di Istituto ex L 440/99 - risorsa unica per sostenere le attività del
POF nella Scuola dell'Autonomia
Altro - finanziamento a cura dei Lyons
Risorse Economiche
altro
1%
L440
31%
L39
6%
DPR 567
6%
C.M. 292/99
36%
conclusioni
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Il livello di operatività dei C.I.C. gratifica sicuramente
l'impegno profuso in questi anni nella formazione dei
docenti referenti , nonché nel supporto offerto alle
scuole per le consulenze e l'accompagnamento nella
progettazione.
E‘ evidente, però, che occorre intensificare e migliorare
la sensibilizzazione dei docenti , la capacità di
programmare con i collaboratori esterni: definire compiti
e ruoli rispettosi della specificità di ognuno.
Soprattutto occorre definire il profilo dell’”adulto
competente” che è strettamente connesso con i ruoli
educativi, i livelli di prevenzione, primaria e secondaria,
l’una funzionale all’altra, come il livello educativo
funzionale a quello terapeutico.
L'attenzione dei docenti e degli operatori sociali e
sanitari deve necessariamente essere riportata alla
diversità dei target degli ambiti di intervento.
Gli operatori sociosanitari condizionati dal loro target
ritengono spesso utile un atteggiamento tollerante
sull'uso occasionale di sostanze pur di entrare in
contatto con gli adolescenti e acquisirne la fiducia,
necessaria per evitare i " consumi pericolosi ".
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La popolazione scolastica, come rilevato da numerose
ricerche, è costituita da non consumatori e consumatori
occasionali di sostanze.
La voglia di trasgredire e la ricerca di sballo sono certamente
tra le motivazioni del consumo di sostanze.
Ciò non sempre crea dipendenza, ma sicuarmente espone a
rischi sanitari, sociali, etc
La ricerca di trasgressione in corto circuito con la ricerca di
sballo potrebbe pericolosamente spostare il livello della
trasgressione verso sostanze più pericolose per tossicità e
potere di assuefazione in assenza di un contenimento.
L' operatore-educatore non può prescindere della sua funzione di
adulto di riferimento/contenimento, assolutamente non
collusivo. Per poter svolgere il suo compito educativo esercita
una giusta contrapposizione, che consente all'adolescente di
costruire il suo sé.
Non repressione, ma chiarezza nella definizione dei limiti e
tenacia nel mantenimento delle regole.
Pariteticamente occorre promuovere una informazione corretta,
non terroristica, ma neanche scontata sulla natura e
pericolosità delle diverse sostanze, rivolgendosi sempre ai
ragazzi come persone dotate di conoscenze, esperienze ed
emotività, in grado di comprendere, acquisire e approfondire i
contenuti specifici, per poter costruire il pensiero critico
personale, che forse rappresenta il modo più efficace per
proteggersi dalla dipendenza.
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Monitoraggio CIC - Ufficio scolastico regionale per la Campania