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23 settembre 2015
INPS-circolare 154/2015
Legge stabilità 2015, termini di pagamento del TFS e
del TFR
Il comma 113 (articolo unico) della legge di stabilità 2015,
come noto, ha disposto che le pensioni anticipate con
decorrenza dal 1.1.2015 e quelle con i requisiti di anzianità
contributiva maturati fino al 31.12.2017, non siano soggette a
penalizzazioni anche se liquidate prima del compimento dei
62 anni di età.
La soppressione delle riduzioni percentuali, nel periodo
suddetto, comporta una modifica delle regole sui termini di
pagamento dei trattamenti di TFS e di TFR dei dipendenti
pubblici interessati da risoluzione unilaterale del rapporto di
lavoro da parte del datore di lavoro, con contestuale
pensionamento anticipato.
INPS, di conseguenza, dispone la modifica delle indicazioni sui
termini di pagamento del TFS e del TFR date con messaggio
8680/2014.
Perciò, per le risoluzioni unilaterali disposte dal datore di
lavoro, che intervengono dal 1.1.2015 e fino al 31.12.2017
(senza riduzione percentuale della pensione), rimane stabilito
il termine di pagamento di 12 mesi.
Dal 1.1.2018 il termine di pagamento del TFS e del TFR è di 12
mesi se la pensione è priva di penalizzazioni oppure di 24 mesi
se la pensione sarà erogata con penalizzazione.
Per le dimissioni da parte degli stessi lavoratori che maturano
il diritto alla pensione di anzianità anticipata, rimane stabilito il
termine di 24 mesi.
In questo numero:
INPS circolare 154/2015:
legge stabilità 2015,
termini di pagamento
del Tfs e del Tfr
pag.1
I rischi per la salute:
Nella seconda
lavorazione del legno;
Nel settore calzaturiero
pag.2-3-4
I rischi per la salute: nella seconda lavorazione del legno e
nel settore calzaturiero
I rischi per la
salute
1-Nella seconda lavorazione del
legno
La “seconda lavorazione del legno” è
quella lavorazione che viene realizzata
attraverso distinte fasi lavorative successive
in cui, partendo da semilavorati, si arriva
alla realizzazione del prodotto finito (ad
esempio serramenti, mobili, ...).
I rischi di contrarre patologie, presenti in
questo specifico ambito produttivo, sono
connessi ai diversi processi di trattazione del
materiale.
La carteggiatura
E’ l’operazione con la quale “attraverso
l’uso di carte o altri mezzi abrasivi viene
preparato il supporto grezzo a ricevere la
prima mano di impregnante (es. per i
serramenti), prodotto verniciante o di fondo
destinato a ricevere la mano di finitura”.
In questa attività i principali fattori di rischio
per la salute sono rappresentati da:



Inalazione di polveri (in particolare di
polveri di legno duro) riconosciute
come cancerogene;
Assunzione di posture incongrue da
parte dei lavoratori specie dell’arto
superiore
Vibrazioni trasmesse al sistema mano
braccio in caso di utilizzo di utensili
manuali”.
Per ridurre l’esposizione dei lavoratori alle
polveri durante le fasi di carteggiatura
“possono essere adottate varie misure di
prevenzione quali: rimozione meccanica
delle polveri, ad esempio attraverso
pavimentazione grigliata con velo d’acqua
sottostante, realizzazione di postazioni
dotate di aspirazione laterale e superiore,
uso di banchi aspirati, utilizzo di utensili
muniti di aspirazione”.
2
Le operazioni di incollaggio.
La fase di incollaggio (es.
impiallacciatura)“consiste nel ricoprire un
legname non pregiato o un pannello con
sottilissime lastre di essenze nobili (noce,
mogano, ecc.). Nell’incollaggio possono
essere utilizzati collanti a base naturale
(colle animali, amido, ecc.) o di origine
sintetica (colle viniliche, fenoliche,
epossidiche, ureiche, ecc.), è proprio l’uso
di questi ultimi che può comportare rischi sia
per l’apparato respiratorio che per la cute”.
Ad esempio sono molto diffuse le colle “a
base di formaldeide, sostanza che oltre ad
avere effetti irritativi e sensibilizzanti”, è
classificata dalla IARC “come cancerogeno
di gruppo 1 (cancerogeno certo per
l’uomo). Al fine di ridurre l’esposizione degli
addetti a vapori di formaldeide, le
operazioni di incollaggio, di pressatura e di
bordatura devono essere effettuate in
presenza di idonei presidi di aspirazione”.
Operazioni di impregnatura e di
verniciatura.
Sono operazioni che si eseguono affinché il
legno “mantenga nel tempo buona
resistenza meccanica e la qualità estetica
richiesta. Tali operazioni sono in genere
eseguite nelle modalità seguenti: pennello,
spruzzo, immersione dei pezzi”.
In questo caso i lavoratori addetti “possono
essere esposti a vari tipi di sostanze
chimiche quali solventi, pigmenti,
preservanti e antimuffa potenzialmente
pericolose per la salute contenute negli
impregnanti e nei prodotti vernicianti.
I rischi aumentano nell’operazione di
verniciatura, sia causa l’impiego di prodotti
più nocivi, che a causa della maggiore
percentuale di solventi organici (Xilene,
toluene, TDI, MEK, acetone, acetato di
etilene, ecc.) contenuti e per la presenza di
alcune sostanze nocive quali componenti
dei pigmenti delle vernici”.
Segue a pag.2
INCA INFormazione – N.87
Come per altre operazioni anche in questo
caso per ridurre l’esposizione degli addetti è
importante lavorare “in presenza di
dispositivi di aspirazione localizzata
(cabine), e gli operatori devono avere in
dotazione ed utilizzare idonei DPI”. È utile
ricordare inoltre “che, allo scopo di limitare
il più possibile il numero degli esposti, tra la
zona di verniciatura/ impregnatura e le
restanti operazioni va inserita un’adeguata
separazione, l’essiccazione dei manufatti
deve essere effettuata in locali separati
dalle altre aree di lavoro, in assenza di
lavoratori e tali locali devono essere dotati
di impianti che permettano idoneo
ricambio di aria e di impianti di aspirazione”.
Operazioni di assemblaggio.
Le operazioni di assemblaggio consistono
“nel montaggio finale delle varie parti
componenti del manufatto (mobile o
serramento)” che può essere “effettuato in
azienda o all’esterno (ad esempio presso
cantieri per i serramenti o stands per i
mobili)”.
In particolare i lavoratori addetti al
montaggio “possono essere esposti a rischi
da movimentazione manuale dei carichi
trovandosi spesso a trasportare elementi,
anche di peso elevato, senza ausilio di
idonee attrezzature meccaniche ed in
condizioni che richiedono modalità o
posture particolarmente difficoltose
(presenza di scale, carenza di spazi, ecc.). I
lavoratori, inoltre, possono assumere
postazioni di lavoro incongrue (in piedi per
tempi prolungati, a schiena flessa,
sollevando utensili al di sopra delle spalle,
ecc.)”.
Il rumore
La lavorazione del legno “comporta
un’esposizione a rumore molto variabile in
relazione alle attività svolte ed alle fasi di
lavoro che si prendono in considerazione.
Le operazioni più rumorose sono quelle che
comportano la trasformazione meccanica”.
Al fine di ridurre l’esposizione dei lavoratori
“possono essere adottate varie misure di
prevenzione agendo sia sulla fonte di
rumore (ad esempio riducendo il numero di
giri del motore della macchina, la velocità
di taglio, insonorizzando parzialmente le
macchine automatiche e semiautomatiche
ed il ventilatore dell’impianto di aspirazione,
incapsulando le macchine, ecc.) che
ponendo in essere misure tecniche e
organizzative finalizzate alla riduzione dei
livelli di rumorosità ambientale e del numero
degli esposti (inserimento di barriere o
schermi, trattamento fonoassorbenti,
separazione delle lavorazioni rumorose). Di
particolare importanza, in tutti i casi in cui
non sia possibile ridurre il livello di rumore
con gli accorgimenti sopra indicati, è
l’utilizzo costante di adeguati DPI.
2-Nel settore calzaturiero
Il settore calzaturiero in tutte le fasi di
lavorazione sono presenti rischi per la salute
e la sicurezza dei lavoratori, di questo
comparto.
Il documento “ImpresaSicura_Calzature”,
ricorda che nelle attività di “produzione di
parti o accessori della calzatura, che viene
spesso eseguita da specifici laboratori
(tomaifici, suolifici, tacchifici, ecc) esistono
lavorazioni assimilabili a quelle di altri
comparti produttivi”.
Varie sono le fasi di lavorazione del
comparto:







modelleria;
taglio pelli;
giunteria/orlatura (scarnitura,
spaccatura, cucitura, incollaggio, ecc.);
montaggio/assemblaggio (messa in
forma, riboccatura, incollaggio,
ribattitura, ecc.);
fondo;
finissaggio/rifinitura (dipintura bordi,
applicazione solette, stiratura, ecc.);
confezionamento.
E poiché le aziende del settore sono per lo
più di entità medio-piccola e “sempre
meno assolvono al proprio interno tutte le
fasi di lavorazione, “una particolare
evidenza va posta alle fasi di montaggio e
assemblaggio”.
I principali fattori di rischio sono
rappresentati da rumore e polveri. Il rumore
può essere prodotto sia dalle macchine
impiegate sia dagli impianti di aspirazione
delle polveri.
segue a pag.4
3
INCA INFormazione – N.87
Le polveri si sviluppano principalmente
durante le operazioni di taglio, sagomatura,
bordatura, foratura smerigliatura, ribattitura,
scarnitura, cardatura, fresatura, ecc”.
Durante queste lavorazioni è dunque
“indispensabile la presenza di un efficiente
impianto di aspirazione localizzata e, se
necessario, l’utilizzo di adeguati DPI, in
quanto le polveri prodotte possono
provocare fenomeni irritativi/sensibilizzanti
delle prime vie aeree e degli occhi e, non di
secondaria importanza, sono ritenute
responsabili dell’insorgenza di tumori alle
fosse nasali e ai seni paranasali.”.
Patologie che possono instaurarsi nelle
operazioni di incollaggio e finissaggio
Le aziende del comparto calzaturiero
“utilizzano uno o più adesivi necessari per
l’incollaggio delle singole parti del prodotto
in base alle caratteristiche tecniche dei
materiali utilizzati”. E questi adesivi “sono
composti da una parte solida (resine
artificiali e/o sintetiche) che assicura
l’adesione e da una parte liquida (70-80%)
che evaporando produce l’essiccazione
del collante” e che può essere “a base di
acqua o di solventi organici”.
prevenire i contatti, possono a loro volta
portare a una sensibilizzazione
Nel settore calzaturiere sono possibili
esposizioni anche a:
- rischio da movimentazione manuale dei
carichi: la movimentazione manuale dei
carichi è presente “trasversalmente nelle
varie fasi del ciclo produttivo classificando il
lavoratore a fasce diverse di esposizione in
base al tipo di manufatto da
sollevare/trasportare, alla conformazione
dello stesso (con eventuali difficoltà di
prensione) e allo spazio disponibile”;
- rischio da sovraccarico biomeccanico
degli arti superiori: rischio “presente in questo
settore soprattutto nelle fasi di taglio
manuale, scarnitura, spacca pelli, taglio
meccanico, cucitura manuale, lucidatura,
incollaggio/masticatura”.
Nota: le schede pubblicate in questo
numero sono tratte dalle newsletter medico
legale redatte da INCA Nazionale.
In particolare i fattori di rischio possono
essere costituiti da:
- solventi (acetone, acetato di etile,
cicloesano, eptano, esano e isomeri,
metiletilchetone, altri idrocarburi come
toluolo e xilolo): “possono determinare
fenomeni di tipo tossico specifici per ogni
solvente (neurotossicità, epatossicità,
irritazione vie aeree).
- resine naturali e sintetiche: possono
determinare sensibilizzazioni cutanee in
soggetti predisposti; in alcuni casi anche i
guanti protettivi in gomma, usati per
Patronato INCA CGIL Lombardia
Via Palmanova 22 – 20132 Milano (MI)
Tel. 02-26254570
A cura dello staff di Inca Regionale Lombardia
La newsletter è anche su http://wiki.inca.lombardia.it/
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