CAMMINARE INSIEME Comunità dei Santi Floriano e Margherita In Mardimago e Sarzano www.mardimagoesarzano.weebly.com [email protected] -Domenica 21 dicembre 2014- “NATALE” “Il popolo che camminava nelle tenebre, vide una grande luce”. Il popolo che cammina nell’incertezza, nella confusione sociale, culturale, economica e religiosa, vede una grande luce. Dall’altra parte il popolo Ebraico che da sempre attende il Messia non è presente alla sua venuta, anzi lo rifiuta. Lui viene nella povertà di una capanna, viene. Viene non nella spettacolarità, nella potenza regale, ma nel silenzio di una notte. I primi che accorrono sono povera gente: i pastori. L’atteso dai popoli viene! La scena della sua prima venuta è la scena di ogni sua venuta; anche oggi. Il nostro mondo globalizzato che vive nell’incertezza, nella confusione, nella paura, talora nel terrore e nella disperazione, continua ad attendere, a sperare la venuta del Salvatore. Ma l’uomo di allora, come l’uomo di oggi e di ogni tempo, è tentato di immaginarsi lui il salvatore, di darsi lui un salvatore e non si apre alla Sua venuta! E’ richiesta una povertà! Non una povertà materiale ma dello spirito. Il riconoscersi bisognosi, mendicanti: Riconoscere cioè che un uomo non è, e non può essere, la salvezza dell’uomo. La donna non può essere la salvezza del marito e viceversa, i figli non sono la salvezza dei genitori e viceversa. La salvezza non sta nell’economia, nella politica, fatta dall’uomo. Chi può salvare l’uomo è solo un uomo salvato, che non ha bisogno di essere salvato a sua volta. Solo quel Bambino che è Dio, l’uomo nuovo, il Salvatore, è la salvezza dell’uomo e dell’umanità. Ѐ questo l’Annuncio del Natale: è nato tra noi un Bambino, il Salvatore. Questa salvezza non è politica, non si afferma con la potenza economica o con la violenza. Chiede solo di essere accolta. Accolta in una capanna. Come è avvenuto, così avviene. Una misera capanna è tutto quello che ha trovato ed è tutto quello che continua a trovare. Il salvatore si fa povero e nasce nella povertà, si fa bambino, debole come tutti i bambini per poter stare tra di noi. Chiede di nascere nel mio cuore che è il luogo dove, attraverso il desiderio, si progetta la mia vita. Chiede il mio misero cuore, la mia misera vita per poter nascere. Domandiamoci se mai siamo, con il nostro cuore, accoglienti, disposti ad accoglierlo. Non chiede che noi siamo o facciamo chissà che cosa; chiede solo un luogo dove poter nascere, il nostro cuore! Dove poter, oggi, nascere. In questo mondo in confusione, che vive nella grande incertezza, in profonda tenebra, chiede di poter nascere e illuminare la vita con la Sua luce. Ѐ una domanda che fa a me, a te, a ciascuno di noi. Giuseppe ha bussato a tante porte, ma non c’era posto per farlo nascere. Bussa oggi alla nostra porta, alla nostra capanna: trova qualcuno che apra, lo faccia entrare? per poter farsi presente oggi, in questo mondo? in questo pezzo di mondo: a Betlemme, nella mia persona, nella mia vita? AGENDA PARROCCHIALE MARDIMAGO SARZANO DOMENICA 21.12.2014 Ore 08.30 defunti Astolfi Fabio e Mario; Ore 11.15 Per la Comunità; DOMENICA 21.12.2014 Ore 10.00 Per la Comunità; LUNEDI 22.12.2014 Ore 17.30 Santa Messa; LUNEDI 22.12.2014 Ore 10.00 defunto Marzana Silvio; MARTEDI 23.12.2014 Ore 17.30 Santa Messa; MARTEDI 23.12.2014 Ore 18.00 Santa Messa; MERCOLEDI 24.12.2014 VIGILIA DI NATALE Ore 17.30 Per la Comunità; Ore 24.00 Santa Messa di Vigilia Defunti Luigi e Anna Segantin; MERCOLEDI 24.12.2014 VIGILIA DI NATALE Ore 18.00 Santa Messa; Ore 22.00 Santa Messa di Vigilia GIOVEDI 25.12.2014 SANTO NATALE Ore 08.30 Per le Famiglie; Ore 11.15 defunti Pigato Francesco Ore 17.30 defunti Zagato Giacomo, Maria e Vittorio; GIOVEDI 25.12.2014 SANTO NATALE Ore 10.00 Intenzione Propria; Ore 11.15 Per la Comunità; VENERDI 26.12.2014 SANTO STEFANO MARTIRE Ore 10.00 defunti fam. Zanirato; VENERDI 26.12.2014 SANTO STEFANO MARTIRE Ore 10.00 Per i defunti; SABATO 27.12.2014 Ore 17.30 defunti Barbierato Luigi e Amabile – fam. Mazzucato e Cremonese; SABATO 27.12.2014 Ore 18.30 Santa Messa Prefestiva; DOMENICA 28.12.2014 Ore 08.30 defunti Meneghin Ultimo, Corrado, Cecilia e Antonio ; Ore 11.15 defunti Dicati Battista e Maria; DOMENICA 28.12.2014 Ore 10.00 Per la Comunità; Battesimo Anna Stievano Ore 15.30 Battesimo Matthias De Franceschi - AVVISI – Mercoledì 24 dicembre: Vigilia del Santo Natale - Preparazione con la santa confessione: Orari della disponibilità dei sacerdoti: 9.30 – 12.00/15.30 – 18.30 - Sarzano - don Leo - Mardimago - don Franco Mardimago - Ore 17.30: Santa messa della Vigilia Sarzano - Ore 18.00: Santa messa della Vigilia Santa Messa - Notte di Natale: Sarzano - ore 22.00: don Franco Mardimago - ore 24.00: don Franco Sante messe - Giorno di Natale: Mardimago- ore: 8.30 - 11.15 - 17.30 Sarzano - ore: 10.00 - 11.15 Mardimago/Sarzano - 29 dicembre : Gita sulle neve, ad Asiago - Kaberlaba. Adesioni a Don Franco Il comitato di gestione della Scuola dell’Infanzia di Sarzano, ringrazia per la generosità del gruppo “Mamme e Nonne” che ha donato € 500,00 a favore della scuola. Ringrazia anche tutti coloro che domenica 14 dicembre hanno dato il loro contributo acquistando le torte, i lavoretti, e i biglietti della lotteria. Grazie a tutti! Dal mercatino delle “mamme e nonne” sono stati raccolti anche € 700,00 che sono stati devoluti per l’adozione a distanza. Grazie, così aiutiamo qualcuno a crescere. UDIENZA GENERALE PAPA FRANCESCO - MERCOLEDI 17 DICEMBRE La vicinanza del Natale accende su questo mistero una grande luce. L’incarnazione del Figlio di Dio apre un nuovo inizio nella storia universale dell’uomo e della donna. E questo nuovo inizio accade in seno ad una famiglia, a Nazaret. Gesù nacque in una famiglia. Lui poteva venire spettacolarmente, o come un guerriero, un imperatore… No, no: viene come un figlio di famiglia, in una famiglia. Questo è importante: guardare nel presepio questa scena tanto bella. Dio ha scelto di nascere in una famiglia umana, che ha formato Lui stesso. L’ha formata in uno sperduto villaggio della periferia dell’Impero Romano. Non a Roma, che era la capitale dell’Impero, non in una grande città, ma in una periferia quasi invisibile, anzi, piuttosto malfamata. Lo ricordano anche i Vangeli, quasi come un modo di dire: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?».E lì si trovava questa famiglia. Gesù è rimasto in quella periferia per trent’anni. L’evangelista Luca riassume questo periodo così: Gesù «era loro sottomesso [cioè a Maria e Giuseppe]. E uno potrebbe dire: “Ma questo Dio che viene a salvarci, ha perso trent’anni lì, in quella periferia malfamata?” Ha perso trent’anni! Lui ha voluto questo. Il cammino di Gesù era in quella famiglia. « La madre custodiva nel suo cuore tutte queste cose, e Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia davanti a Dio e davanti agli uomini». Non si parla di miracoli o guarigioni, di predicazioni - non ne ha fatta nessuna in quel tempo - di folle che accorrono; a Nazareth tutto sembra accadere “normalmente”, secondo le consuetudini di una pia e operosa famiglia israelita: si lavorava, la mamma cucinava, faceva tutte le cose della casa, stirava le camice… tutte le cose da mamma. Il papà, falegname, lavorava, insegnava al figlio a lavorare. Trent’anni. “Ma che spreco, Padre!”. Le vie di Dio sono misteriose. Ma ciò che era importante lì era la famiglia! E questo non era uno spreco! Erano grandi santi: Maria, la donna più santa, immacolata, e Giuseppe, l’uomo più giusto. La famiglia. Saremmo certamente inteneriti dal racconto di come Gesù adolescente affrontava gli appuntamenti della comunità religiosa e i doveri della vita sociale; nel conoscere come, da giovane operaio, lavorava con Giuseppe; e poi il suo modo di partecipare all’ascolto delle Scritture, alla preghiera dei salmi e in tante altre consuetudini della vita quotidiana. I Vangeli, nella loro sobrietà, non riferiscono nulla circa l’adolescenza di Gesù e lasciano questo compito alla nostra affettuosa meditazione. L’arte, la letteratura, la musica hanno percorso questa via dell’immaginazione. Di certo, non ci è difficile immaginare quanto le mamme potrebbero apprendere dalle premure di Maria per quel Figlio! E quanto i papà potrebbero ricavare dall’esempio di Giuseppe, uomo giusto, che dedicò la sua vita a sostenere e a difendere il bambino e la sposa – la sua famiglia – nei passaggi difficili!.