DAVID FAIR
CAUSATION AND THE FLOW
AND ENERGY
FILOSOFIA ANALITICA DEL LINGUAGGIO-MODULO
ONTOLOGIA
Lezione 18
13 Settembre 2013
Presentazione di Samuele Cerquetella
●
Gedanken-experiment
“Imagine a normal pool table with eight ball in line with the cue ball
and a side pocket. Observing this arrangament are several “personsin-the-street”, though even philosophers will do at a pinch. They
must be competent speakers of English and include at least one
competent pool player who sets the cue ball in motion. This
spinning white sphere traverses the table top until it meets the eight
ball head-on. The cue ball comes to a complete halt. The eight ball
suddenly begins to move in the same direction that the cue ball had
been moving, with apparently the same velocity. Its journey
terminates in the aforementioned side pocket.”
SCOPO ESPERIMENTO: Se chiediamo agli osservatori se la
palla bianca ha causato la caduta della palla da 8 nella buca
laterale, tutti quanti daranno una risposta affermativa.
Il termine “causa” ricorre continuamente, anche se un non-filosofo
non è in grado di determinare la natura della causazione.
PERCHE'?
E' necessario spiegare che cosa è insito nell'uso sistematico del termine
“causa” da parte di un osservatore comune per una larga classe di eventi
causali.
IPOTESI: C'è qualcosa di non osservabile che connette due eventi A e B tra
di loro, che anche gli osservatori comuni percepiscono.
NATURA INTELLEGIBILE DELLA RELAZIONE CAUSALE.
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TEORIE DELLA CAUSAZIONE
TEORIA PRIMITIVISTA: La causazione non necessita
di alcuna analisi ulteriore. E' un concetto primitivo.
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PROBLEMA: Se così fosse, non ci spiegheremmo
perché gli osservatori comuni, incapaci di fare
un'analisi sulla natura della causazione, condividono
l'uso del termine “causa” come se alle spalle ci fosse
quest'analisi.
Dev'esserci qualcosa di ulteriore: qualcosa di non
osservabile direttamente ma che viene percepito
a priori.
Quindi, la
primitivo.
causazione
non
è
un
concetto
TEORIA REGOLARISTA: La relazione causale che sussiste tra due
eventi singoli A e B è l'esemplificazione di una regolarità generale.
La natura della connessione tra A e B è spiegabile in base all'aspettativa
che l'osservatore ha in seno a osservazioni precedenti.
CONTROESEMPIO DELLA FINESTRA:
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A= Una palla da baseball viene lanciata contro una finestra di
vetro.
B= La finestra di vetro finisce in frantumi.
Capiremmo che A ha causato B anche se avessimo alle spalle una
convinzione sbagliata dettata dall'osservazione di una regolarità. (ad
es.: che il vetro è infrangibile). Quindi, la regolarità degli eventi non
ci aiuta a comprendere la causazione.
TEORIA CONTROFATTUALE(Lewis): La relazione causale tra
A e B è spiegabile con il concetto di dipendenza causale,
che si viene a creare in una catena di eventi che uniscono
causa e effetto.
La dipendenza causale, a sua volta, è definibile in base alle
condizioni di verità per proposizioni controfattuali:
●
●
Se non fosse stato il caso che A, allora non sarebbe stato il
caso che B.
Se questo controfattuale è vero, allora tra A e B sussiste
una dipendenza causale.
CONTROESEMPIO DEL FIAMMIFERO:
Concetto di direzione della relazione causale: A e B sono connessi in
maniera asimmetrica. Intuitivamente, l'effetto non è causa della
causa stessa.
In termini controfattuali, oltre a riconoscere che:
●
●
●
●
Se non fosse stato il caso che A, allora non sarebbe stato il caso che
B.
è vero, dobbiamo implicare anche che:
Se non fosse stato il caso che B, allora non sarebbe stato il caso che
A.
è falso. Ma affermare questo non è immediato tanto quanto
affermare la verità del primo controfattuale. La dipendenza causale,
invece, si basa sull'immediatezza del riconoscimento della verità (o
falsità) di tutti i controfattuali coinvolti nella catena causale.
Su cosa si basa l'approccio controfattuale?
Concetto di mondo possibile: nella teoria di Lewis, la
condizione di verità di un controfattuale è data dalla
capacità di ipotizzare mondi possibili che siano
comparativamente più simili al nostro di altri. Come
compariamo tra di loro i vari mondi possibili rispetto al
nostro?
Tendiamo a giudicare simili i mondi in cui la violazione delle
leggi fisiche del nostro mondo è minima. Ma è necessario
conoscere queste leggi di natura.
PROBLEMA: Su cosa basiamo il concetto di mondo
possibile se non abbiamo alle spalle una teoria della
causazione espressa in termini fisici?
TEORIA SINGOLARISTA(Ducasse): B è un
cambiamento avvenuto nello stesso ambiente del
cambiamento A nel momento t immediatamente
successivo.
La preferenza di Fair per un approccio di questo tipo è
motivato dalle seguenti caratteristiche teoriche:
●
●
A e B vengono concepiti come cambiamenti che si
manifestano nell'ambiente fisico.
La relazione tra A e B è di tipo spazio-temporale ed
è oggettivamente osservabile.
Quindi:
●
La causazione può essere descritta in termini
puramente fisici.
PROBLEMA DELLA TEORIA SINGOLARISTA:
Descritta così, la relazione causale non viene realmente
analizzata: mancato riconoscimento della reale natura
della connessione.
La contiguità nello spazio e nel tempo è necessaria, ma non
è sufficiente per poter inferire che A causa B.
Il fatto che A preceda immediatamente B nelle immediate
vicinanze non spiega cosa li lega effettivamente.
Controesempio del pianoforte: dal fatto che, eseguendo la
scala maggiore di DO sulla tastiera, suoni la nota FA subito
dopo il MI non posso affermare che i due eventi siano in
rapporto causale.
Quindi:
●
L'approccio singolarista è inadeguato per quanto
riguarda la natura specifica della relazione
causale
PERO'
●
●
sottolinea l'importanza di fondare la teoria della
causazione sulla descrizione in termini fisici dei
vari elementi coinvolti.
Occorre, dunque, compiere
fisicalista della causazione.
una
riduzione
L'APPROCCIO SEMANTICO
Fair arriva alla medesima conclusione anche partendo da
un'altra considerazione.
Domanda: è possibile chiarificare il concetto di causazione
basandoci sui sinonimi del termine “causa”?
Ad esempio:
●
●
●
A causa B sse A produce B.
Se troviamo un sinonimo in grado di spiegare l'uso
sistematico del termine “causa” da parte di un
osservatore generico, l'approccio è corretto.
TERMINI PROPOSTI (Hume): efficacy, agency, power,
energy, necessity, connexion, productive quality.
PROBLEMA: Circolo causale
Ogni sinonimo presenta la stessa opacità data dal termine
“causa”: nessuno spiega l'uso sistematico che se ne dà nel
linguaggio naturale.
IN REALTA':
Power, force e energy hanno tutti un significato specifico che li
allontana dagli altri termini.
Quale?
Sono tutti definibili a partire da concetti intrinsicamente fisici
(massa, posizione, etc.)
“I suggest that it would be more fruitful to focus on indipendently
describable characteristics of the physical processes
themselves in search of an answer.”
L'APPROCCIO DI FAIR: CAUSAZIONE COME FLUSSO DI
ENERGIA-MOMENTO
Riduzione fisicalista: i relata causali come oggetti della fisica.
Posizione neutrale sulla natura ontologica della causa e
dell'effetto: eventi, azioni, stati mentali, fatti, etc. ridotti a
oggetti che esemplificano proprietà fisiche.
In base a ciò:
●
CAUSA: A-OBJECT
●
EFFETTO: B-OBJECT
Che tipo di proprietà esemplificano gli A-objects e gli Bobjects?
FISICA: causazione come trasferimento di quantità
fisiche, energia e momento, dalla causa all'effetto.
Queste quantità si conservano, in un sistema chiuso, nel
tempo (legge della conservazione).
Quindi:
●
●
Il fisicalismo di Fair si propone di ridurre i relata
causali in oggetti descrivibili in termini di energiamomento.
L'energia, in particolare, fluisce da A a B conservando la
propria quantità totale, e nella maggior parte dei casi
trasformandosi nel trasferimento.
Es.
●
●
●
Il sole è causa della fotosintesi clorofiliana
Questo perché l'energia solare, trasportata dai fotoni,
si trasmette alle foglie trasformandosi in energia
chimica.
La quantità dell'energia rimane immutata, anche se
ha assunto una forma diversa nel processo causale.
La formalizzazione adottata da Fair per determinare il
rapporto quantitativo esistente tra energia e
momento in un sistema chiuso: equazioni di
Hamilton.
=
=
dove q è la posizione, p il momento e H è una funzione
che descrive la variazione di q e p nell'intervallo di
tempo considerato. Le equazioni determinano la
variazione di energia totale (potenziale+cinetica) di un
sistema chiuso nel tempo.
Quale concetto di tempo è implicato nella teoria del
trasferimento?
●
L'energia scorre da A a B in un intervallo t lungo la
superficie spaziale che separa l'oggetto A e l'oggetto B.
In questa definizione, il concetto di tempo viene preso come
primitivo. Non viene adottata alcuna teoria che spiega la
direzione del tempo.
●
Apertura verso la retrocausalità?
Non viene esclusa dal quadro teorico.
(La teoria è consistente con una visione Minkowskiaana del
mondo fisico, in cui è ipotizzata l'esistenza di particelle in
grado di viaggiare più veloci della luce e che trasportano
energia positiva.)
Condizioni di verità per una proposizione causale:
●
A causa B sse è possibile compiere una
ridescrizione di A e B in termini di grandezze
fisiche
dove la ridescrizione è una del tipo appena
presentato.
●
E' sempre possibile compiere la riduzione
delle descrizioni che diamo nel linguaggio
naturale dei relata in termini fisici?
Quando A e B sono già oggetti fisici, è sufficiente
riconoscere che c'è un flusso di energia che scorre
da A a B.
La maggior parte delle nostre descrizioni, però, sono più
complesse: a grana-fine.
Specifichiamo, tramite le nostre affermazioni causali,
determinate proprietà che riconosciamo negli oggetti
e che caratterizzano il trasferimento.
Occorre ridurre queste proprietà in quanto qualitative e
non quantitative. Non sono esprimibili in termini
fisici.
Es.=
L'energia solare causa il processo di fotosintesi, ma non
la forma della foglia: questa proprietà è indipendente
dalla quantità di energia trasferita.
Fair:
●
Analisi della causazione come flusso di energiamomento richiede una teoria della riduzione
delle proprietà a proprietà fisiche.
Ogni proprietà, di qualsiasi tipo, va ridotta. Poiché
ogni ambito scientifico caratterizza i relata causali
con proprietà specifiche, il riduzionismo fisicalista
implica una teoria unificata di tutte le scienze.
La proposta di Fair, dunque, è programmatica.
TRANSITIVITA' DELLA RELAZIONE CAUSALE:
La legge di conservazione dell'energia assicura il
trasferimento tra oggetti non-contigui appartenenti
allo stesso sistema.
Prendiamo un sistema a tre-oggetti: A, B e C.
●
●
A causa B= una certa quantità x di energia passa da
A a B.
B causa C= x passa da B a C.
Quindi:
●
A causa C=una certa quantità x di energia passa da
A a C.
B, in questo caso, è un trasportatore (carrier) di
energia.
LE OBIEZIONI CHE QUINE FA ALL'APPROCCIO IN WAYS OF
PARADOX
Quine bolla l'approccio come “non-sofisticato”: non è
possibile denotare un criterio per asserire che l'identità
dell'energia si conserva nel trasferimento. Le obiezioni
che fa sono di due tipi:
1) Distinzione forte tra materia ed energia: possiamo
osservare il mantenimento dell'identità della prima nel
processo, ma da questo non possiamo inferire che anche
la seconda si mantiene.
2) Sempre in base a questa non-osservabilità, non abbiamo
neanche un criterio per discernere l'origine dell'energia
trasferita, e quindi per discernere la causa in maniera
inequivocabile.
Contro-obiezioni di Fair:
1a) La distinzione forte tra materia ed energia è stata
smentita dalla fisica contemporanea (Einstein: materia
come forma di energia).
2a) Il mancato discernimento di un'origine univoca
dell'energia implica soltanto che noi, per determinate
relazioni causali, non siamo in grado di identificare
un'unica causa per un particolare effetto (controesempio
del galleggiante: un'onda A e un'onda B esercitano
contemporaneamente un moto ondulatorio su un
galleggiante P. Anche se non sappiamo il grado di energia
trasferita da A e il grado di energia trasferita da B,
sappiamo che comunque un certo grado di energia viene
trasferita causando il moto di P).
DIREZIONE DEL TRASFERIMENTO
Non sempre la direzione verso la quale l'energia si
trasferisce nel processo è chiara e distinta.
Nel linguaggio ordinario, ad esempio, siamo abituati ad
asserire che:
●
A= Mettere dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere d'acqua
CAUSA
●
B=il raffreddamento dell'acqua del bicchiere
In realtà, però, il raffreddamento è una conseguenza del
fatto che l'energia termica si trasferisce da B a A (il
ghiaccio acquisisce calore dall'acqua sciogliendosi).
Il processo non sempre implica un guadagno d'energia da
parte di B a scapito di A.
Alla luce di questo, le condizioni di verità per una
proposizione causale vengono ridefinite come segue:
●
A causa B sse
1) E' possibile compiere una ridescrizione di A e B come
una manifestazione di energia-momento che viene trasferita
tra un A-oggetto e un B-oggetto;
2)Il trasferimento è da un A-oggetto a un B-oggetto a meno
che la ridescrizione in termini di energia-momento di A è la
descrizione di un guadagno d'energia e la ridescrizione di
B è la descrizione di una perdita d'energia.
La condizione 2 è necessaria per salvaguardare il modo in
cui un osservatore comune percepisce il trasferimento.
LA COMPRENSIONE DELLA CAUSAZIONE DA PARTE
DELL'OSSERVATORE COMUNE
L'ultima osservazione mette in luce come il linguaggio ordinario
spesso non si rivela accurato nel formulare giudizi causali.
Questo ci riporta al dubbio iniziale: se il linguaggio ordinario- così
com'è utilizzato da una larga classe di parlanti-risulta così
fuorviante nel descrivere un evento causale, “mascherandone”
spesso la natura effettiva, come mai l'uso del termine “causa”
è così sistematico?
Cosa c'è nel processo causale che viene percepito dalla maggior
parte dei parlanti comuni, che non hanno conoscenze di fisica?
IPOTESI DI FAIR
Quando osserva gli eventi causali, l'osservatore
comune ha a disposizione un numero sufficiente
di prove per inferire, più o meno nitidamente, la
natura del processo in atto.
●
●
Contiguità
Conoscenza di regolarità causali rivolta al
passato
Inoltre, è fornito dal linguaggio ordinario di termini
che, in maniera molto intuitiva, rimandano ai
concetti fisici di energia cinetica e momento:
●
Energia
●
Potenza
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Lezione 18 - alfabetico dei docenti 2009