By Carlo Gardella
Sommario:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Sintesi degli eventi
La versione italiana
La versione indiana
Analisi balistica
Le incongruenze
Conclusioni
1. Sintesi degli eventi
2. La versione italiana
3. La versione indiana
4. Analisi balistica
5. Le incongruenze
6. Conclusioni
Sintesi degli eventi:
•
15 febbraio 2012 - Il peschereccio Indiano St Antony , al largo delle coste Indiane,
venne coinvolto in un conflitto a fuoco in cui trovarono la morte Valentine Jalestine e
Ajesh Binkuil per un colpo di arma da fuoco rispettivamente alla testa ed al cuore.
•
Approdato al porto di Neendakara alle ore 22.25 l’equipaggio del peschereccio che aveva
in precedenza denunciato tramite telefono satellitare l’accaduto, sosteneneva che al
momento dell’incidente tutti stavano dormendo e che nessuna imbarcazione era stata
avvistata nelle vicinanze.
•
Le Autorità Portuali contattarono quindi, tutte le navi presenti nella zona dell’incidente:
l’Enrica Lexie, la Kamome Victoria, la Giovanni DP e l’Ocean Breeze, invitando chi avesse
subito attacchi , ad entrare in porto a Kochi per un riscontro su un peschereccio fermato
con armi a bordo.
•
Tra tutte rispose all’invito solo la Enrica Lexie che entrò in porto alle 23,00, scortata da 2
unità indiane della Guardia Costiera.
•
E’ l’unica che ammise sin da subito di aver subito un tentativo di abbordaggio alle ore
16.30 a circa 20 miglia nautiche dalla costa da parte di un natante non identificato, di
piccole dimensioni e di di colore blu. Arrembaggio evitato grazie all’intervento dei fucilieri
di marina che seguendo le regole di ingaggio spararono alcuni colpi intimidatori in
acqua.
•
Il 19 Febbraio 2012 il Capo di I classe Massimiliano Latorre ed il Sergente Salvatore
Girone vennero arrestati delle autorità Indiane con l’imputazione di
omicidio
volontario: secondo l’accusa,il 15 Febbraio avrebbero aperto il fuoco dalla tolda della
Enrica Lexie, nave battente bandiera italiana,presso la quale erano in servizio con altri 4
militari del Reggimento S.Marco,in qualità di «nucleo militare di protezione» per il
contrasto alla pirateria .
•
Secondo l’accusa i militari italiani avrebbero sparato contro il peschereccio St. Antony,
provocando la morte di Valentine e Ajesh, 2 pescatori indiani residenti nello stato del
Kerala .
•
I due militari italiani da subito rigettarono le accuse, affermando di aver sparato solo
alcuni colpi in acqua per scoraggiare un non identificato natante che procedeva a forte
velocità ed in rotta di collisione con la Enrica Lexie.
1. Sintesi degli eventi
2. La versione italiana
3. La versione indiana
4. Analisi balistica
5. Le incongruenze
6. Conclusioni
Rapporto redatto da Massimiliano Latorre
Nel rapporto redatto da Massimiliano Latorre :
1. Sono state rispettate le «regole di ingaggio» previste in caso di pirateria.
1. Vengono dettagliatamente descritte le varie fasi e le distanze tra i due natanti
al momento dei fatti.
2. Viene ribadito che l’imbarcazione procedeva a forte velocità ed in rotta di
collisione con la Enrica Lexie.
3. Viene evidenziato che ad una distanza di poche centinaia di metri e con
l’ausilio di binocoli venivano avvistate persone armate a bordo
dell’imbarcazione.
4. I colpi esplosi dai militari italiani sono finiti in acqua e a distanza di sicurezza
dall’imbarcazione.
1. Introduzione e sintesi degli eventi
2. La versione italiana
3. La versione indiana
4. Analisi balistica
5. Le incongruenze
6. Conclusioni
La versione Indiana:
•
Non essendo in possesso del rapporto ufficiale della polizia possiamo
solamente ricostruire le versione Indiana basandoci su quanto reso noto dai
media e dalla sintesi delle dichiarazioni rilasciate in merito.
•
Secondo le autorità del Kerala i due militari italiani sarebbero colpevoli di aver
deliberatamente aperto il fuoco contro il St. Antony provocando la morte di 2
pescatori. Il capo di accusa per Latorre e Girone è di omicidio volontario.
•
A riprova di questa versione ci sarebbere la testimoninanza dei pescatori
superstiti, che affermano di aver visto una grande nave rossa e nera
compatibile con la Enrica Lexie.
•
Ulteriore prova deriverebbe dall’esame balistico condotto dalle autorità
indiane, escludendo pero’ la presenza della controparte italiana, secondo il
quale le ogive estratte dai corpi dei 2 pescatori sarebbero compatibili con i
fucili Beretta 70/90 calibro 5.56 mm in dotazione ai fucilieri di marina italiani.
1. Introduzione e sintesi degli eventi
2. La versione italiana
3. La versione indiana
4. Analisi balistica
5. Le incongruenze
6. Conclusioni
Analisi balistica:
Nella nostra analisi prenderemo in considerazione 2 elementi principali:
Analisi balistica e traiettorie.
•
L’analisi balistica costituisce il punto chiave attorno al quale ruota tutta
l’inchiesta. Attraverso l’analisi delle ogive recuperate dai corpi dei pescatori e
confrontando le traiettorie ed i segni rimasti sul peschereccio sarebbe stato
possibile in tempi brevi far luce su questa intricata vicenda.
•
Questo non è avvenuto a causa del comportamento delle autorità indiane che
non hanno permesso ai tecnici di parte italiani di prendere parte attivamente
alla perizia. Inoltre il peschereccio è stato «affondato» in circostanze non ben
definite , rendendo di fatto impossibili ulteriori ed approfondite indagini.
•
Il rapporto balistico redatto in due tempi presenta molte incongruenze che
gettano ulteriori ombre sulla vicenda.
Le armi:
Le forze armate italiane sono equipaggiate con il fucile Beretta modello AR
70/90 del quale esistono diverse versioni, tutte pero’ in calibro 5,56 NATO
Risultati autopsia:
La lettura diretta del rapporto inerente l’autopsia eseguita il 16 febbraio 2012
sul cadavere di Valentine da adito ad alcune perplessità:
In esso si trovano due affermazioni contradditorie e difficilmente conciliabili tra
loro.
1. Si legge che i proiettili hanno seguito una traiettoria dall' alto verso il basso
(questo potrebbe essere compatibile con un tiro a distanza dalla
monumentale nave Lexie verso il piccolo peschereccio).
2. Il referto, firmato da K. Sasikala, anatomopatologo, professore di Medicina
e Chirurgia legale a Trivandrum, sostiene che il «proiettile metallico a
punta» ritrovato nel cranio del pescatore misura «3,1 cm di lunghezza»,
«due centimetri di circonferenza sulla punta» e «2,4 cm sopra la
base».
•
Il Prof. Sasikala che esegue l'autopsia è un anatomopatologo, ma non un
esperto balistico, e usa parametri di misura che gli sono propri.
•
Il referto, firmato, sostiene che il «proiettile metallico a punta» ritrovato nel
cranio del pescatore misura «3,1 centimetri di lunghezza», «due
centimetri di circonferenza sulla punta» e «2,4 sopra la base».
•
Nel rapporto parla di circonferenza, non di diametro.
•
Partendo dalla circonferenza (24mm) è facile calcolare il raggio R (formula
R=C/2π) ottenendo quindi un diametro pari a 7,64mm.
•
Tale valore può identificarsi facilmente con il 7,62mm, un classico calibro
esistente sia in versione (NATO), che ex URSS (tipico esempio AK47).
•
In base a queste affermazioni sembrerebbe che il calibro del proiettile
estratto dai corpi dei 2 pescatori ( 7,62 mm) NON SIA COMPATIBILE con
il calibro ( 5,56 mm) in dotazione ai 2 fucilieri di marina. Questo importante
scoperta di fatto contribuirebbe a scagionare dalle accuse i 2 militari
Italiani.
Si noti la notevole differenza tra il proiettile calibro 5,56 mm in dotazione ai
fucilieri di marina e gli altri in calibro 7,62 mm
Armi compatibili:
Il fucile mitragliatore AK 47 detto anche Kalashnikov , risulta senza ombra di
dubbio una delle armi piu’ diffuse al mondo grazie alla sua semplicità ed
efficacia. Esistono molte varianti prodotte sia in Cina che in molti paesi
dell’Europa dell’ Est. Utilizza proiettili in calibro 7.62mm.
Mitragliatrice di fabbricazione sovietica tipo PK molto diffusa nella regione ed
in dotazione anche alla marina dello Sri Lanka. Utilizza proiettili in calibro
7.62 mm.
Traiettorie :
Al pari dell’analisi balistica, stabilire le possibili traiettorie dei proiettili,risalendo
quindi al punto esatto da cui sono stati esplosi i colpi, risulta fondamentale per
far luce su questa intricata vicenda.
I fucilieri di marina si trovavano sulla Enrica Lexie ad una altezza di circa 23
metri dal livello del mare ( quasi un palazzo di 8 piani ),potevano quindi godere
di un punto di osservazione privilegiato nei confronti del piccolo peschereccio
lungo meno di 10 metri.
Peschereccio Indiano « St. ANTONY»
Traiettorie possibili nelle distanze
tra 400m/150-100m
Una delle prime
foto del St.
Antony, con
indicati i punti
dove sono passati
i proiettili
sparati da
assalitori ancora
non definiti.
I colpi sulla
timoniera del
ponte sono solo
3, secondo
quanto illustrato.
La Polizia del
Kerala dirà
molto più tardi
che sullo scafo i
colpi sono 15….
3+15 =18…di 20 o
24 colpi esplosi
dai Marò .
?
lato DX
Da chi e da
dove è stato
colpito il
timoniere, alla
tempia destra ?
Tiri dall’alto, cioè dalla
petroliera, da varie distanze,
400 / 100 m
A brevi raffiche secondo le regole
d’ingaggio
20/24 colpi totali
1)
Tiri dall’alto, cioè dalla petroliera,
dovrebbero infrangere i vetri, o
bucare il tettuccio cabina
Ma non risultano
?
Da chi e da
dove è stato
colpito il
timoniere, alla
tempia destra ?
lato DX
I vetri sono tutti intatti.
Tiri dall’alto, cioè dalla
petroliera, dovrebbero
infrangere i vetri, o bucare
il tettuccio cabina
Considerati l’analisi balistica sui proiettili e le traiettorie possiamo
dedurre che:
•
A sparare sono state armi aventi calibro 7.62mm e non i fucili AR 70/90 in
dotazione ai nostri fucilieri di marina.
•
A sparare puo’ essere stata solo una imbarcazione di ridotte dimensioni, e
comunque molto simile al St. Antony considerate le traiettorie quasi
parallele che sono state analizzate in precedenza.
Chi potrebbe essere stato?
•
Lo Sri Lanka possiede una flottiglia di piccole imbarcazioni (Arrow
Boat),aventi il compito specifico di controllare il rispetto delle acque
territoriali e la repressione della pesca di frodo nel golfo di Palk.
•
Incidenti tra India e Sri Lanka sono all’ordine del giorno, ed hanno
provocato oltre 600 morti in 30 anni di continue dispute.
Arrow Boat (progettato e costruito nello Sri Lanka) viene usato
per il controllo delle acque territoriali e la repressione della pesca
illegale.
Mitragliatrice PK
calibro 7.62 mm,
tipologia e calibro
compatibili con le
ogive estratte dal
corpo dei pescatori
Indiani
"Arrow Boat“ in dotazione allo SRI LANKA,dotato di
mitragliatrice di fabbricazione sovietica tipo PK calibro 7.62
1. Sintesi degli eventi
2. La versione italiana
3. La versione indiana
4. Analisi balistica
5. Le incongruenze
6. Conclusioni
Le incongruenze:
1.
2.
3.
Il diverso calibro dei proiettili
La traiettoria «impossibile» dei proiettili
La velocità e la posizione della Enrica Lexie e del St. Antony
Le domande:
1. Perché all’esame balistico e alla autopsia non furono ammessi i periti
di parte italiani?
2. Perché il rapporto balistico presenta parti cancellate
grossolanamente e palesi contraddizioni sui contenuti?
3. Perché i corpi dei 2 pescatori (di fede cattolica) furono velocemente
cremati?
4. Perché il proprietario del peschereccio una volta incassato il
compenso decise di affondarlo, rendendolo di fatto non piu’
disponibile per approfonditi esami balistici ?
1. Sintesi degli eventi
2. La versione italiana
3. La versione indiana
4. Analisi balistica
5. Le incongruenze
6. Conclusioni
Conclusioni:
Le seguenti considerazioni forniscono una serie di elementi importanti atti a
dimostrare la completa innocenza di Massimiliano Latorre e Salvatore
Girone:
•
•
•
Le dinamiche evidenziate nelle autopsie delle due vittime,il rilevamento
dei calibri utilizzati e le traiettorie «impossibili» ,scagionano i 2 fucilieri
di marina dalla grave accusa di omicidio volontario.
Ad ulteriore riprova si possono aggiungere le incongruenze relative alla
posizione effettiva delle 2 imbarcazioni ed alla loro velocità di manovra
che non rende credibile la versione fornita dalle autorità indiane.
Il comportamento «altalenante» delle autorità indiane durante questi 14
mesi e la distruzione di prove fondamentali per l’inchiesta, fanno pensare
nel migliore dei casi, ad una volontà di strumentalizzazione della
vicenda, piu’ che al desiderio per tutti legittimo che sia fatta giustizia sia
nei confronti di chi ha perso la vita, che di chi si trova accusato di crimini
non commessi.
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maro2 - Fernando TERMENTINI