Io e la matematica
Un’indagine meta-cognitiva
…
i più belli
perché 1, 2 e 3 eravamo
noi,
figli dei miei genitori…
sono i numeri magici,
quelli che ben presto
ho conosciuto
ed ho ritenuto
…i più importanti
perché davano il via
a tutti i giochi…
1, 2, 3…salta!
1, 2,3…fai cadere
la torre di costruzioni…
Un altro numero con cui ho
fatto amicizia
in fretta è stato il 10…
ma, in realtà,
senza sapere
che era un numero!!!
Infatti lo identificavo con la torre che costruivo con i miei cubetti.
Aspettavo quella parola magica…<<DIECI>>
… e poi 1, 2, 3…
ed era bellissimo far cadere tutti i cubetti!
Ecco i compagni di gioco della mia scuola materna!
Ricordo di aver giocato tantissimo con i chiodini,
nelle giornate trascorse a scuola.
… quanti raggruppamenti: per colore, per forma, per dimensione
… quante opere d’arte sulle griglie
che diventavano come delle tele da pittore!
La prima maestra di
matematica
è stata sicuramente
la mia mamma …
… da lei ho imparato
il concetto
di TANTI e di POCHI!!
Soprattutto
grazie al
salvadanaio,
che mi
invitava a
riempire
per contare
tante
monetine!
Credo che grazie a lei,
indaffarata a tenere i conti di
casa nostra,
sia nata in me la passione
per la matematica …
al punto di voler imparare
presto … e fare come lei!
… dove continua
il mio buon rapporto
con la matematica.
Se devo essere sincera, volevo imparare in fretta a contare
e a farlo bene, volevo saper fare le operazioni, anche le più
difficili: a casa ero la più piccola …
volevo sapere le cose dei più grandi, come ad esempio …
… contare fino a numero grande, grandissimo!
Volevo imparare in fretta,
era l’unico modo per giocare
a nascondino
con i miei fratelli e miei cugini!!!
… con un unico lato negativo:
da quando ho imparato a contare, è
toccato sempre a me fare la conta!
Uffa!
L’argomento che ricordo meglio sono le frazioni
La nostra maestra,
un giorno, era entrata in classe
con una bella e grande torta:
<<Maestra … ma oggi nessuno festeggia il compleanno!?!>>
E lei: << E’ vero … ma questo è un giorno speciale!
La torta ci serve per CAPIRE BENE … UNA COSA NUOVA.
La dividiamo in più parti e …>>
E aveva ragione! Credo che grazie a quella torta,
che era pure buona, ho CAPITO come funzionano le frazioni
… davvero il FARE FA IMPARARE!
Ricordo che alla scuola elementare,
abbiamo usato tante volte anche i
REGOLI .
Mi piacevano molto,
forse perché presentavano i colori,
di cui, già, allora ero appasionata!
I REGOLI sono stati sicuramente uno strumento valido
per imparare a fare le operazioni: la somma e la sottrazione.
Si associa un colore, quindi una lunghezza, ad un numero, si pongono
vicini due regoli e si cerca quello corrispondente, in lunghezza …
3 + 2
=5
Insomma … il mio rapporto con la matematica, fino a questo
momento dell’infanzia è sempre stato buono, sono cresciuta
con lei come se fosse una compagna di giochi.
In realtà non ho mai incontrato particolari difficoltà, anzi era
per me molto gratificante avvicinarmi al mondo dei numeri e
di tutto ciò che gli è connesso!
In effetti, “l’amica matematica” mi è stata presentata con
attività ludiche, che hanno certamente favorito la scoperta di
essa e mi hanno dato la possibilità di appassionarmi ad essa.
Posso dire di aver imparato la matematica facendola!!!
Ho sempre colto la matematica come una strada che mi
portava alla logica, all’ordine, alle strutture … ad avere le idee
chiare e precise.
La strada della riflessione .
Di questo periodo ricordo molto bene in particolare
lo studio della GEOMETRIA!
Siamo diventati molto presto amici … forse perché, secondo me,
è una disciplina “lineare”,
fatta di passaggi logici, consequenziali e ordinati …
e chi mi conosce bene sa che adoro la logica e l’ordine!
Non poteva che nascere un buon rapporto con la geometria!
Non posso
nascondere,
però
che a questo
punto
mi sono
trovata
davanti
al mondo
più complesso
dei numeri…
…e
spesso
sono
rimasta
senza
fiato!!!!
Alle Scuole Superiori, infatti, dove la matematica è più
complessa, ho fatto un po’ fatica.
Non ho mai “litigato”, siamo sempre rimaste “amiche”
per la sua logicità ordinata, ma non nascondo di aver
dovuto stringere i denti
… E NON POCO!!!!
Qualche volta,
di fronte a teoremi,
funzioni,
trigonometria,
derivate, integrali ….
… mi riducevo
proprio così!
Forse non “imparavo la matematica facendo”,
come era accaduto fino a questo momento,
… ma mi limitavo a impararla mnemonicamente …
Questo si sa, non basta!
Non posso poi dimenticare una cara amica che
io e la matematica abbiamo in comune:
LA MUSICA
Studio della musica e studio della matematica
sono andati di pari passo
e sono stati sostegno uno all’altro:
durata delle note, solfeggio, ritmo
…. numeri a volontà!
“La musica
è il suono della matematica”
Lorenz Christoph Mizler, un allievo di Bach
Credo che la matematica sia come questo pezzo di puzzle,
che, come tutti gli altri, ciascuno nel suo particolare, è fondamentale
per COMPLETARE L’OPERA
Intendo dire che la matematica è necessaria
per la vita, perché tutto è intriso di numeri,
logica, ragionamenti, ipotesi …
Intendo una matematica, però, che non viene
insegnata ed appresa in modo sterile!
Intendo quella matematica che si impara
facendo, giocando, sbagliando …
Io l’ho conosciuta e incontrata così, grazie ai
“maestri” che ho incrociato nella mia vita.
Ora spero … di essere almeno un pochino,
una maestra così per i bimbi che incontrerò,
al punto di presentare
la matematica come amica,
… la MATEM..AMICA!!
“Lo
studio
della
matematica:
abitua
al
ragionamento e alla riflessione, stimola le capacità
di intuizione e lo spirito di ricerca, ha funzione
educativa di pensiero,
abitua
alla
chiarezza
espositiva e precisione del linguaggio, sviluppa le
capacità logiche e di astrazione, affina le capacità
di sintesi, abitua a descrivere e matematizzare la
realtà nei suoi vari aspetti e a considerare
criticamente informazioni e ipotesi...”
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