Violenza Violenza Ogni azione o comportamento coercitivi che limitino la libertà di una persona. In diritto, la violenza assume significati e conseguenze differenti a seconda dei casi e delle modalità con cui viene esercitata. LA VIOLENZA NEL DIRITTO PENALE In diritto penale, gli atti di violenza commessi contro la donna sono uno degli elementi costitutivi di reati come la rapina, l’estorsione e la violenza sessuale. Si parla poi di violenza privata nel caso in cui una persona venga costretta attraverso violenza o minacce a fare, tollerare o omettere qualcosa. Questo reato, caratterizzato da requisiti abbastanza generici, è stato previsto per colpire tutte le ipotesi di violenza che non sono previste in maniera più specifica nell’ambito di altri reati. La violenza sessuale Il reato di violenza sessuale, introdotto dalla legge n. 66 del 1996 del codice penale, accorpa i preesistenti reati di violenza fisica e di atti di violenza .Si ha violenza sessuale quando una donna viene costretta a compiere o subire atti sessuali mediante violenza, minacce o abuso, oppure approfittando del suo stato di inferiorità fisica o psichica . La nuova normativa ha introdotto un’importantissima modifica: la violenza sessuale non è più classificata tra i reati contro la moralità pubblica, ma contro quelli che colpiscono la libertà personale. VIOLENZA DOMESTICA Fra le forme di violenza una delle più comuni è quella definita "domestica". Essa comporta lesioni e vessazioni di varia natura. Ci si riferisce a donne che subiscono violenza da parte di un partner maschile (da qui il termine "donne maltrattate"). La violenza domestica è un fenomeno molto diffuso e storicamente riscontrato in numerose società, anche se all'interno di modelli culturali alquanto dissimili. Per molti secoli, infatti, nella maggior parte del mondo le donne non furono titolari di diritti né tantomeno destinatarie di forme di tutela legale e gli uomini, pertanto, in quanto "responsabili" del loro comportamento avevano il diritto di punirle, anche fisicamente. Ancora oggi la violenza domestica è in alcuni paesi un comportamento tollerato. Similmente al caso dei dati sullo stupro e sulla violenza sessuale in genere, i dati raccolti su questo fenomeno indicano un incremento. Nonostante il mutato clima politico e sociale, che offre ai minori e alle donne maggiori garanzie, il maltrattamento continua a essere una pratica diffusa, una forma di tirannia, in cui il violento esercita il proprio potere illegittimo attraverso la forza, in quanto si sente incapace di controllare la situazione in altro modo. COSIDERAZIONI SUL FENOMENO Gli studi di sociologia della famiglia hanno evidenziato che la violenza domestica ha luogo prevalentemente in famiglie di disoccupati o, comunque, in casi di rilevante difficoltà finanziaria. Anche l'alcolismo e la tossicodipendenza sono altamente correlati con la violenza domestica: si è stimato che nelle famiglie con problemi di alcolismo la probabilità di atti violenti appare doppia rispetto a quella nelle famiglie normali. Gli studiosi sono però abbastanza concordi nel sottolineare il fatto che non esiste un "aggressore tipico", in quanto il fenomeno della violenza domestica è diffuso anche nelle famiglie benestanti e con elevati livelli di istruzione. Le donne che hanno visto durante l'infanzia picchiare la propria madre hanno una maggiore probabilità di divenire a loro volta vittime di mariti violenti. La violenza domestica può comportare danni fisici ma ancor più gravi danni psicologici: infatti le vittime soffrono di scarsissima autostima e tendono a colpevolizzarsi per le ingiurie subite. Succede molto spesso che la vittima non abbia il coraggio di abbandonare il partner che la maltratta, anche se le percosse sono così violente da mettere a rischio la vita stessa. La paura di questo abbandono è legata sia a fattori psicologici (scarsa autostima, convinzione di poter far cessare le percosse migliorando il proprio comportamento verso il partner) sia all'effettiva difficoltà di trovare una sistemazione alternativa Assistenza e protezione alle vittime In Italia, così come in molti altri paesi occidentali, il diritto penale si dimostra non del tutto attrezzato ad affrontare casi di questo tipo. Infatti, anche se si è ormai del tutto superato l'atteggiamento, un tempo diffuso, secondo cui non si doveva intervenire all'interno di relazioni private come quella fra moglie e marito, il tribunale è tuttavia in grado soltanto di obbligare il coniuge violento ad abbandonare la dimora familiare, ma è molto meno efficace nel difendere le vittime, prevenendo ulteriori violenze. Un grande contributo è venuto in tal senso dall'istituzione di "case per la donna maltrattata", che forniscono alle vittime e ai loro figli un concreto aiuto sia in termini di assistenza psicologica sia in termini di dimora alternativa, almeno nel breve termine. Nell'ultimo decennio del XX secolo questi centri, sorti in varie città italiane, hanno avviato collaborazioni sempre più strette sia con gli enti locali sia con i tribunali, in modo da rendere i programmi di assistenza sempre più efficaci. I DIRITTI DELLA DONNA Considerando che l’ ignoranza o il disprezzo dei diritti della donna sono le sole cause delle sventure pubbliche. Esse si sono esposte in una solenne dichiarazione i diritti sacri della donna, affinché questa dichiarazione costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi i loro diritti e i loro doveri, affinché il potere delle donne e quelli del potere degli uomini, in ogni istante, ne siano più rispettati, in modo che i reclami delle cittadine fondati ormai su principi semplici e incontestabili, siano sempre rivolti al mantenimento della costituzione e alla felicità di tutti. Di conseguenza , il sesso superiore in bellezza e in coraggio, nelle sofferenze materne riconosce e dichiara in presenza e con gli auspici dell’ essere supremo. I seguenti diritti della Donna e della cittadina: Articolo 1 La donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell’uomo . Le discriminazioni sociali non possono essere fondate che sull’ interesse comune. Articolo 2 Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili della donna e dell’uomo: questi diritti sono la libertà , la proprietà , la sicurezza e soprattutto la resistenza alla oppressione. Articolo 3 Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione , che l’ unione della donna e dell’uomo. Nessun organo , nessun individuo può esercitare autorità che non provenga espressamente da loro. Articolo 4 La libertà e la giustizia consistono nel restituire tutto ciò che appartiene ad altri, così l’unico limite all’esercizio dei diritti della donna. Articolo 5 Le leggi della natura e della ragione proibiscono tutte le azioni nocive alla società : tutto ciò che non è proibito dalle sagge e divine, non può essere impedito e nessuno può essere costretto a fare ciò che esse non ordinano. Articolo 6 Le leggi devono essere uguali per tutti sia per le cittadine che per i cittadini. Articolo 7 Non ne è esclusa nessuna donna, essa è accusata , arrestata e detenuta nei casi stabiliti dalla legge. Le donne obbediscono come gli uomini a questa legge religiosa. Articolo 8 La legge deve stabilire che le pene devono essere uguali. Articolo 9 Su ogni donna dichiarata colpevole la legge esercita tutto il rigore. Articolo 10 Nessuno deve essere molestato per le opinioni, la donna ha il diritto di salire sul patibolo, essa deve avere pure quello del podio sempre che le sue manifestazioni non turbino l’ordine pubblico stabilito dalle legge. Articolo11 La libertà di pensiero. Articolo 12 È necessario garantire i diritti della donna. Articolo 13 I contributi dell’uomo e della donna sono uguali. Articolo 14 Hanno il diritto di costatare i loro rappresentanti. Articolo 15 La massa delle donne coalizzata con gli uomini per la tassazione ha il diritto di chiedere conto della sua amministrazione a ogni agente pubblico. Articolo 16 Ogni società in cui la garanzia non è assicurata, né la separazione dei poteri determinata, non ha costituzione; la costituzione nulla se la maggioranza degli individui che compongono la nazione e non ha cooperato alla sua redazione. Articolo 17 La proprietà sono di tutti i sessi riuniti a separati , esse hanno per ciascuno un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato come nero patrimonio della natura, se non quando la necessità pubblica legalmente constatata, lo esiga in modo evidente e a condizione di una giusta e preliminare identità. Testimonianze di un associazione contro l’aborto come diritto e ai diritti delle donne. "L’associazione Amnesty non è per l’aborto come diritto, ma per i diritti umani delle donne che devono vivere libere dalla paura, dalla violenza e dalle coercizioni quando affrontano le conseguenze dello stupro e di altre violazioni dei diritti umani". L'associazione continuerà ad occuparsi di questioni specifiche riguardanti l’aborto, il diritto alla salute e la violenza contro le donne" - afferma la nota che risponde così anche alle accuse per quella che il Vaticano ha definito come “svolta abortista” dell'associazione umanitaria. L’associazione Amnesty ribadisce che "non svolgerà campagne in favore dell’aborto", ma chiederà agli stati di "modificare o abrogare le leggi per effetto delle quali le donne possono essere sottoposte a imprigionamento o ad altre sanzioni penali per aver abortito o cercato di abortire". 8 marzo: basta violenze sulle donne "La violenza contro donne e bambine è una delle forme di disuguaglianza più estreme" - ha ricordato il Direttore esecutivo dell'UNICEF Ann Veneman in occasione della 51ª Sessione della Commissione ONU sulla condizione delle donne che si conclude oggi 8 marzo, Giornata internazionale delle donne. Per la giornata il Cipsi e Chiama l'Africa ricordano che "sono le donne soprattutto nei paesi più impoveriti a reggere l'economia familiare, a gestire e proteggere la vita dei propri figli, donando, quindi speranza e futuro all'umanità". LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE Ancora oggi, in Italia si sente parlare o si legge sui giornali: che si compiono atti di violenza contro le donne, e ci si chiede come mai dopo una donna viene trattata in questo modo? Guardando la TV la situazione che ci ha colpito di più tra i vari episodi di violenza alla donna, è la storia di una donna che mentre tornava a casa verso le otto di sera, dopo aver finito di lavorare, è stata violentata e mal trattata vicino la stazione di Roma. La donna dopo due giorni di coma è morta, è stato trovato chi ha compiuto queste azioni di violenza ed era uno straniero che voleva rubarle i soldi. Poi la violenza si è trasformata in un omicidio. Questo episodio non è stato l’unico, secondo le statistiche episodi di violenza alle donne avvengono tutti i giorni. Per altre civiltà, come per i musulmani, è obbligatorio che la donna deve uscire solo in caso di necessità, deve indossare una tunica lunga e di colore molto scuro , sul viso bucata da fori piccolissimi per permetterle di respirare e di vedere. L’associazione Amnesty ricorda che "ancora oggi sono milioni le adulte e bambine costrette quotidianamente al silenzio da violenze, dal terrore, da abusi fisici e psicologici. Violate in tempo di pace, sono due volte vittime in tempo di guerra". "Noi compriamo le nostre mogli, sono un nostro possesso e possiamo batterle quando ci pare”. La donna non ha nessun potere politico, non può lavorare ma deve occuparsi della casa e dei figli, non può decidere di sposarsi liberamente, perché secondo i musulmani, il padre deve scegliere lo sposo per la figlia, la scelta è sempre basata sul potere e sugli accordi. La vicenda che ci ha colpiti di più, tra tutte le vicende che succedono, è quella di una ragazza musulmana di diciotto anni che, con la sua famiglia, si è trasferita in Italia e, a differenza delle altre donne musulmane indossava, i Jeans, le maglie e aveva un fidanzato italiano . Fu uccisa dallo zio e da suo padre e poi sepolta nel giardino di casa solo perché aveva deciso di non condividere le scelte musulmane. Molte donne, davanti al cancello del tribunale nel giorno del processo al padre e allo zio della ragazza, hanno mostrato solidarietà e hanno apprezzato il coraggio di ribellarsi allo sfruttamento della donna. Sono vittime di violenze, dentro e fuori le mura domestiche; pagano il prezzo della flessibilità del lavoro che contribuisce a rendere sempre più al femminile la povertà; muoiono di parto, lasciando milioni di orfani soprattutto nei paesi poveri. Le donne hanno tuttora molto da conquistare per ottenere pari dignità dell’uomo cominciando dall’imparare ad avere maggiore stima di sé e dal neutralizzare l’idea, diffusa in diversi paesi, di valere meno dell’uomo. L'educazione si è dimostrata la strada verso l'uguaglianza di genere. Ma non basta. Fondamentali sono anche la partecipazione della donna alla vita sociale e politica di ogni paese. La valorizzazione della capacità femminile, abilità essenziale non solo nella vita quotidiana ma anche in momenti di crisi. Questo progetto è stato realizzato da: In collaborazione con la prof.ssa Angela Capuano